VENERDÌ 18 LUGLIO VARESE 2014 15 Traffico d’armi, condannato il corriere Davanti al gup la banda che avrebbe importato illegalmente dalla Svizzera decine di pistole e fucili aveva chiesto sette anni), mentre un personaggio di secondo piano dell’inchiesta, Dino Zucchelli di Cittiglio, 56 anni, ha patteggiato l’applicazione di una pena pari a un anno e otto mesi di carcere. Due, invece, le assoluzioni perché il fatto non sussiste, per quanto riguarda due piemontesi, Emilio Titanio, difeso dagli avvocati Giuseppe e Luca Carignola, e Tonino Milanesio, difeso dall’avvocato pare, ha ritenuto sufficienti le prove relative ai primi quattro per condannare Emilio Ghidelli, che infatti è stato assolto per gli ultimi due (quelli in cui sarebbero stati coinvolti, secondo la Procura, anche Titanio e Milanesio). Identico, in ogni caso, lo schema: c’era chi sceglieva l’arma in un’armeria svizzera e poi Emilio Ghidelli, in cambio di denaro, la ritirava e la portava in Italia nascondendola nella propria macchina e passando per il valico di Zenna. Lunghissimo, tra i sei, l’elenco delle armi procurate ad Aparo: pistole, munizioni, silenziatori, carabine, fucili, anche d’assalto, mitra, mitragliette, baionette, revolver, penne pistola, pugnali e polvere da sparo. Per un totale di quattro pagine fitte fitte di prodotti pericolosi. Nel 2007 tutto era partito da un piccolo arsenale. Quello che le Fiamme Ezio Francia. E sempre Gialle avevano trovato a due, infine, i rinvii a giudi- casa del corriere di Brissazio: per Aparo, che abita a go Valtravaglia, un incenNovara, e anche per il lui- surato che per tutti era un nese Pietro tranquillo imGhidelli, frapiegato. A catello di Emisa sua, conserNella vicenda lio, nato nel vate in una vecoinvolto 1973. Il protrinetta con cricesso davanti stallo antisfonun militare al Tribunale damento, due collegiale inifucili a pompa zierà per loro il prossimo due baionette e circa 2 dicembre. 2.000 munizioni. Tutto di I capi d’imputazione era- provenienza illecita. no sei, ma il gup, a quanto Paolo Grosso CORSO DI FORMAZIONE IN AUTUNNO Donne maltrattate Avvocati a lezione Sono 200 gli avvocati che da settembre a dicembre potranno frequentare, gratuitamente, corsi di formazione per assistere e tutelare al meglio le donne vittime di violenza. Anche a Varese. Questo il principale contenuto del Protocollo d'Intesa sottoscritto dall'assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli con il presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano Paolo Giuggioli, nell'ambito della seduta di ieri del Tavolo antiviolenza. «Secondo gli ultimi dati disponibili - spiega Bulbarelli - tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. Si sono verificati 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico. Le donne che hanno subito maltrattamenti sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti». Numeri che "dicono" che è fondamentale, per le donne maltrattate, ottenere supporto da personale altamente qualificato. Da qui l'accordo, il primo in Italia di questo tipo, con l'Ordine degli avvocati. Subito dopo la pausa estiva partiranno dunque 4 percorsi formativi di 6 giornate ciascuno. Coinvolgeranno 200 avvocati iscritti agli ordini di Milano, Mantova e Varese. Due corsi si terranno a Milano, uno a Mantova (che è la rete territoriale con più esperienza, visto che è attiva da oltre 10 anni) e uno a Varese (ha ben 3 reti territoriali, una a Varese, una a Saronno e una a Busto Arsizio). «Troppo spesso - conclude Bulbarelli - non basta essere avvocato, rappresentante delle Forze dell’ordine o medico per occuparsi di violenza. Ci vogliono una grande professionalità e una preparazione adeguata ed è quello che vogliamo garantire per aiutare le vittime». «Hai un debito di droga». Tre arrestati Padre spacciatore finisce in carcere e la figlia pretende soldi da ex cliente. Blitz dei carabinieri Il gruppo aveva in auto un bastone Le accuse nei loro confronti sono di minaccia aggravata, percosse ed estorsione. Tutte e tre riconducibili alle ripetute vessazioni a cui la presunta banda ha sottoposto un 39enne di Sumirago, con un passato da tossicodipendente ormai archiviato grazie a un percorso di recupero. Il gruppetto infatti, presentando fantomatici debiti per cocaina non pagata, aveva cominciato a pretendere soldi da lui. A finire in manette, arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo guidato dal maggiore Massimiliano Corsano, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Varese, sono stati tre dominicani: due ragazzi di 28 e 26 anni, e una ragazza di 30. Mentre un connazionale 48enne è stato denunciato a piede libero per gli stessi reati. I militari erano finiti sulle tracce dei malviventi nell’ambito di un’attività coordinata dal sostituto procuratore Sabrina Ditaranto, e nel corso delle indagini hanno potuto documentare le minacce di cui il 39enne – assuntore di droga fino al dicembre scorso – è stato oggetto. La vicenda è cominciato a marzo, quando i militari hanno arrestato il 48enne dominicano, trovato in possesso di circa 30 grammi di cocaina nella sua casa in zona Brunella. In seguito all’arresto dell’uomo, la figlia – la 30enne poi a sua volta finita in manette – ha iniziato a chiedere aiuti economici ai clienti più fidati del padre, tra i quali c’era il 39enne di Sumirago. A questo, infatti, sono stati chiesti a più riprese, ma in maniera amichevole, 1.500 euro a titolo di prestito, ma l’ex cliente – che nel frattempo aveva cominciato un percorso di recupero in un centro specializzato - ha sempre rifiutato. Qualche settimana dopo, i toni della richiesta si sono fatti deci- Il capogruppo del Pd, Fabrizio Mirabelli, chiede la sostituzione del vessillo civico Sulla Torre sventola bandiera strappata Ieri dieci del mattino, Giardini Estensi. Il capogruppo del Pd, Fabrizio Mirabelli, guarda verso l’alto e indica con la mano la vetta della Torre civica. «Siamo alle solite, c’è scarsa attenzione nei confronti dei simboli delle istituzioni. Mancano pochi giorni all’inaugurazione dei campionati di canottaggio, con cerimonia d’apertura proprio qui a Palazzo Estense, e la bandiera civica, la bandiera di Varese è strappata». La bandiera in questione è quella che sventola appunto sulla Torre civica di piazza Monte Grappa. In effetti, è un po’ a brandelli e lo si nota vocazione: «E’ una questione appunto di dispiega sotto la di costi? Quanto si spende spinta del vento. «Ogni volta per una nuova bandiera? Venche c’è una granti o trenta euro? de manifestazioLo dicano e li metne, mi tocca solletiamo noi del Pd, «Mancano citare l’amminipurché non si arripochi giorni ai vi sempre alla vigistrazione comucampionati di nale a sostituirla lia di eventi di preperché nessuno, canottaggio e stigio per Varese di propria iniziatiin questa situazionessuno si è va, ci penserebne che denota preoccupato be. Ma vi sembra sciatteria e manpossibile trascuracanza di senso cividi cambiarla» re in queste occaco». sioni quello che è Il "capitano" del uno dei biglietti da visita del- Pd precisa che il vessillo dola città?». vrebbe essere tenuto sempre Mirabelli lancia quindi la pro- in ordine, ma che almeno lo sia quando conta, quando arrivano turisti, come si annuncia ora per le gare internazionali sul lago. «E’ una questione che ho evidenziato altre volte in passato - ribadisce Mirabelli - e ogni volta la risposta dell’amministrazione comunale è stata: è un intervento che abbiamo già programmato. Sì, ma perché allora si arriva così sotto alle manifestazioni importanti senza che sia avvenuta la sostituzione della bandiera? Mi viene da pensare che, in realtà, a Palazzo Estense si muovano solo dopo le mie proteste». P.M. samente diversi. La donna avrebbe cominciato a telefonare alla vittima pretendendo la somma, poiché a suo dire si trattava di un presunto debito per una partita di cocaina non pagata. Di più: pochi giorni fa il malcapitato sarebbe stato preso a bastonate da un uomo sceso dall’auto della trentenne in occasione di un incontro “chiarificatore”. In preda alla disperazione, il 39enne – che si era rifugiato in Piemonte – ha fissato un appuntamento per mercoledì scorso ad Azzate, in cui era disposto a consegnare 750 euro pur di trovare un po’ di quiete. Ma grazie alle intercettazioni, all’incontro si sono presentati anche i carabinieri, che hanno documentato il passaggio di denaro e arrestato i tre. Ora dovranno rispondere anche di detenzione di oggi atti a offendere: in auto avevano un grosso bastone. M.C. La Prealpina - 18 luglio 2014 L’indagine della Guardia Una parte di Finanza, coordinata dal delle armi sostituto procuratore Ago- sequestrate stino Abate, si era svolta nell’estate più o meno sette anni fa e del 2007 allora aveva fatto molto dalla discutere, dato che oltre a Guardia un arresto e a diverse de- di Finanza nunce a piede libero, (foto Archivio) c’erano state numerose perquisizioni che avevano portato a uno dei maggiori sequestri di armi mai compiuti dalla Procura di Varese. E proprio per importazione clandestina dalla Svizzera di armi, munizioni, parti di arma ed esplosivo, sei persone sono comparse ieri pomeriggio davanti al giudice delle udienze preliminari Anna Giorgetti, compreso Francesco Aparo, classe 1962, all’epoca dei fatti sottufficiale dell’Esercito italiano in servizio nella caserma di Solbiate Olona, difeso dagli avvocati Giuseppe Ruffier e Miriam Dondi. Lo scopo del traffico d’armi? Nel 2007 si Ieri i sei sono usciti dalerano fatte diverse ipote- l’udienza in modo "diffesi, alcune molto preoccu- renziato", dato che quello panti (criminalità organiz- che era ritenuto il princizata, assalti pale promotore terroristici, del traffico di banda armaarmi. Emilio Tre anni a ta, criminaliGhidelli, 48 anEmilio Ghidelli ni, residente a tà internazionale), ma in Brissago Valtradi Brissago conclusione vaglia, è stato sembra che il condannato a gruppo agisse per passio- tre anni di carcere con il ne delle armi e basta, ov- rito abbreviato e al pagavero per soddisfare desi- mento di una multa da deri collezionistici. 14.000 euro (il pm Abate
© Copyright 2024 Paperzz