Richiami di calcolo delle p probabilità probabilità Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 1 Riferimenti bibliografici g 1. G. Vicario, R. Levi “Calcolo delle probabilità e statistica per ingegneri”, Progetto Leonardo 2 S 2. S. Bernstein, Bernstein R R. Bernstein “Calcolo Calcolo delle probabilità probabilità”, Mc Graw-Hill Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 2 Perché parlare di probabilità? Gli EVENTI che si verificano quotidianamente non sono prevedibili con CERTEZZA. Esempi: - condizioni meteorologiche; - risultati di eventi sportivi; - …. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 3 Il concetto di probabilità Cosa si intende per probabilità di un evento? 1. Definizione classica 2. Definizione frequentista 3. Definizione soggettivista 4. Definizione assiomatica Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 4 1. Definizione classica La probabilità P(A) di un evento A è definita come il rapporto tra il numero NA dei risultati favorevoli (ovvero il numero dei risultati che determinano A) e il numero N dei risultati possibili: NA P ( A) = N purché i risultati siano ugualmente possibili e mutuamente escludentisi E’ una definizione aprioristica, in quanto la probabilità P(A) è definita senza far ricorso ad alcuna effettiva prova sperimentale. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 5 Esempio Considerato l’esperimento casuale del lancio di una moneta non truccata, il numero dei risultati possibili di un lancio è 2. La probabilità di ottenere “testa” da un singolo g lancio è ppari a: Numero di casi favorevoli 1 P (testa ) = 2 Numero di facce, ovvero numero di risultati possibili Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 6 Esempio Considerato l’esperimento casuale del lancio di un dado simmetrico e omogeneo il numero dei risultati possibili di un lancio è 66. La probabilità omogeneo, di ottenere un numero pari da un singolo lancio è pari a: 3 1 P ( pari ) = = 6 2 Infatti il numero dei risultati favorevoli è 3 ed essi corrispondono alle facce 2, 4, 6. I risultati possibili sono, in questo caso, mutuamente escludentisi. Esempio Si consideri l’esperimento casuale del lancio di due dadi simmetrici ed omogenei. La probabilità di totalizzare 8 da un singolo lancio è data da: P{8} = P{(2 + 6) ∪ (3 + 5) ∪ (4 + 4) ∪ (5 + 3) ∪ (6 + 2)} Gli eventi sono, in qquesto caso, mutuamente escludentisi e le probabilità dei singoli eventi sono uguali tra loro 1 5 P {8} = 5 ⋅ = 36 36 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 1 1 1 P {( 2 + 6 )} = ⋅ = 6 6 36 Per eventi mutuamente escludentisi, la probabilità dell’evento unione è pari alla somma delle probabilità dei singoli eventi 7 Esempio p Si consideri l’esperimento p casuale dell’estrazione di una carta da un mazzo di 52 carte ben mescolate. pp una Qual è la pprobabilità di estrarre un asso oppure carta di fiori? Si potrebbe pensare erroneamente che il numero dei risultati favorevoli siano la somma degli assi (4) e delle carte di fiori (13). In realtà, l’asso di fiori soddisfa sia al requisito di essere un asso, sia al requisito di essere una carta di fiori. I due risultati non sono mutuamente escludentisi. P= Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 16 52 Il numero dei risultati favorevoli è quindi 16 e non 17 8 2. Definizione frequentista Si definisce frequenza assoluta nA , o semplicemente frequenza, di un evento A il numero delle volte in cui si è presentato l’evento favorevole. Si definisce frequenza relativa fA il rapporto tra il numero delle volte in cui si è presentato l’evento favorevole e il numero N delle volte in cui è ripetuto l’esperimento nelle medesime condizioni. nA fA = N OSS: La probabilità dell’evento A è il limite della frequenza relativa quando il numero N delle prove tende ad infinito E’ una d definizione fi i i a posteriori, t i i in i quanto t lla d definizione fi i i della probabilità P(A) implica l’ipotesi preliminare che le prove siano ripetute in condizioni identiche identiche. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 9 Esempio Considerato l’esperimento casuale del lancio di una moneta non truccata, si vuole stimare la probabilità di ottenere “testa” da un singolo lancio. Si eseguono N=500 lanci e si calcolano la frequenza assoluta nTESTA e la frequenza relativa fTESTA. TESTA Lancio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità Risultato CROCE TESTA CROCE TESTA CROCE CROCE TESTA TESTA CROCE TESTA 10 Frequenza assoluta “n nTESTA” 300 Freque nza assolutta 250 200 La frequenza assoluta aumenta al crescere del numero di prove (aumenta il numero di lanci in cui si ottiene “TESTA”) 150 100 50 0 0 100 200 300 400 500 600 Numero prove Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 11 Frequenza relativa “ffTESTA” 1.0 0.9 Frequenzza relativa 0.8 0.7 0.6 05 0.5 0.4 0.3 Tende e de a 00.55 aal ccrescere esce e de del numero di prove 0.2 0.1 0.0 0 100 200 300 400 500 600 Numero prove Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 12 3 Definizione soggettivista 3. La ap probabilità obab tà d di u un e evento e to è il g grado ado d di fiducia duc a cche e ssi ha a nel verificarsi di esso. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 13 4. Definizione assiomatica La formalizzazione matematica risale a Kolmogorov (1933) ¾ Si definisce fenomeno aleatorio un fenomeno empirico caratterizzato dalla proprietà che la sua osservazione in un insieme fissato di circostanze non conduce sempre agli stessi risultati. ¾ Si definisce spazio campione Ω l’insieme costituito da tutte le possibili osservazioni (tutti i risultati possibili a priori) ¾ Si definisce evento A un qualsiasi insieme di risultati ω, ovvero un sottoinsieme dello spazio campione Ω relativo al medesimo fenomeno aleatorio Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 14 ¾ Se un risultato ω ∈ A , si dice che esso realizza l’evento A. Se l’insieme A ⊂ Ω è costituito da un solo elemento ω, allora A si chiama evento elementare, altrimenti A è un evento composto. ω Ω A ω∈A⊂Ω ¾ La totalità degli eventi forma lo spazio degli eventi. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 15 Logica degli eventi 1. Dati due eventi A,B ⊂ Ω , si dice che A implica B se A ⊂ B B A 2. Due eventi A,B ⊂ Ω sono incompatibili ovvero mutuamente escludentisi se non esiste alcun risultato ω che realizzi sia A che B, ovvero se A ∩ B = ∅ dove ∅ è l’insieme vuoto. 3. Se due eventi A,B ⊂ Ω non sono incompatibili ll’insieme incompatibili, insieme non vuoto A ∩ B è costituito da tutti i risultati ω che realizzano sia A sia B. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità B B A A A∩ B 16 4 Dati due eventi A,B 4. A B ⊂ Ω , ll’insieme insieme è costituito da tutti i risultati A∪B che realizzano A oppure B. 5. Dato un evento A⊂ Ω , se esso non si realizza, allora si realizza l’evento complementare A = Ω \ A detto evento negazione dell’evento A. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità B A A A 17 Esempio p Si consideri una struttura costituita da due aste incernierate. Vediamo quale relazione sussiste tra gli insiemi “crollo della struttura”, “rottura dell’asta 1” e “rottura dell’asta 2”. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 18 La struttura reticolare crolla se cede ll’asta asta 1 oppure l’asta l asta 2: crollo della struttura = rottura dell’asta 1 ∪ rottura dell’asta 2 La rottura dell’asta 1 si verifica quando la sollecitazione S1 supera la resistenza R1. La stessa cosa vale per la seconda asta. Consideriamo il caso in cui R1 = R2 = R R. Dimostrare che vale la seguente relazione tra gli insiemi “rottura dell’asta 1” e “rottura dell’asta 2”: rottura dell' asta 2 rottura dell' asta 1 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 19 Assiomi di Kolmogoroff Ad ogni evento A è possibile associare la probabilità P(A) che si verifichi l’evento. La probabilità è una funzione che soddisfa i seguenti assiomi: 9 P(Ω) = 1 9 9 P(A) ≥ 0 se A1,A2,…,An,… sono eventi mutuamente escludentisi (Ai ∩ Aj = ∅) per i ≠ j con i, j=1, 2, …, n,…, allora: ⎡∞ ⎤ ∞ P ⎢U Ai ⎥ = ∑ P[Ai ] ⎣ i =1 ⎦ i =1 (proprietà additiva della funzione probabilità tra due eventi tra loro incompatibili)) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 20 Conseguenze degli assiomi ( ) 1. P Ai = 1 − P ( Ai ) Per il primo assioma, vale P(Ω ) = P Ai ∪ Ai = 1 Poichè Ai e il suo complementare sono incompatibili, facendo ricorso al terzo assioma, si ottiene P( Ai ) + P Ai = 1 ( ) ( ) 2. P ( Φ ) = 0 L’insieme vuoto è il complementare di Ω , quindi P ( Φ ) = 1 − P ( Ω ) ( ) 3. Ai ⊂ A j ⇒ P ( Ai ) ≤ P A j Applicando il terzo assioma agli eventi incompatibili Ai e (Aj \ Ai) , ( ) ( ( )) ( ) si ha P A j = P Ai ∪ A j \ Ai = P ( Ai ) + P A j \ Ai . Poichè l’insieme (Aj \ Ai) non è vuoto per ipotesi, risulta P A j \ Ai ≥ 0 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità ( ) 21 ( ) ( ) ( 4 Ai ∩ A j ≠ Φ ⇒ P Ai ∪ A j = P ( Ai ) + P A j − P Ai ∩ A j 4. ) Questa proprietà è la generalizzazione del secondo assioma per eventi non incompatibili. Si consideri id i l’evento l’ unione: i ( Ai ∪ A j = Ai ∪ Ai ∩ A j ) Unione di due eventi incompatibili Ω Aj Ai Ai ∩ A j Ai ∩ A j Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 22 ( ) Per il terzo assioma,, risulta P (Ai ∪ A j ) = P( Ai ) + P Ai ∩ A j (*) () Sapendo che anche l’evento Aj è esprimibile come unione di due ⎛ ⎞ eventi incompatibili Aj = ⎛⎜⎝ Ai ∩ Aj ⎞⎟⎠ ∪ ⎜ Ai ∩ Aj ⎟ , il terzo assioma ⎝ ( ⎠ permette di scrivere P (A j ) = P(Ai ∩ A j ) + P Ai ∩ A j Dalle relazioni (*) e (**) si ottiene: ( ) ( ) ( ) (**) P Ai ∪ A j = P ( Ai ) + P A j − P Ai ∩ A j Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità ) 23 Probabilità condizionata Si definisce probabilità condizionata dell’evento Ai dato l’evento Aj , con Ai e Aj eventi qualunque, il rapporto: ( ) P Ai | A j = ( P Ai ∩ A j ( ) P Aj ) ( ) P Aj ≠ 0 Indica la probabilità che si verifichi l’evento Ai sapendo che Aj si è verificato. verificato Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 24 OSSERVAZIONI: Se Ai ⊂ A j, allora Ai ∩ A j = Ai e quindi: ( ) P Ai | A j = P ( Ai ) ( ) P Aj > P ( Ai ) Se Ai ⊃ A j, allora Ai ∩ A j = A j e quindi: ( ) P ( Ai | A j ) = =1 P ( Aj ) P Aj Se Ai e Aj sono incompatibili, allora Ai ∩ Aj = ∅ eq quindi: P (Ai | A j ) = 0 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 25 Esempio p Si consideri l’esperimento p casuale del lancio di due dadi simmetrici ed omogenei, nel quale la somma dei risultati è un numero pari (Aj). La probabilità di totalizzare 8 da un singolo lancio è : Probabilità che si verifichi l’evento Ai [Ai = {8} ={(2+6)∪(3+5) ∪…}] sapendo che Aj si è verificato [Aj = {pari}]. { i}] ( ) P Ai | A j = ( P Ai ∩ A j ( ) ) P Aj Esempio già svolto 5 P{8 ∩ parii} P{8} 5 36 P{8 pari} = = = = P{pari} 0.5 18 P{pari} Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 26 Eventi indipendenti p Due ue e eventi e Ai e Aj ssi d dicono co o stat statisticamente st ca e te indipendenti d pe de t se il verificarsi di uno non influisce sulla probabilità che si verifichi l’altro. Esempio Si consideri l’esperimento casuale del lancio di un dado non truccato. Stabilire se gli eventi A={ottengo un numero dispari dal lancio del dado} e B={ottengo il numero 1 dal lancio del dado} sono indipendenti. Lo spazio campione Ω è {1, 2, 3, 4, 5, 6}. Dalla definizione, se gli eventi A e B sono indipendenti, il verificarsi di un evento non influenza la probabilità che l’altro si verifichi. Ad esempio, esempio si calcola P(B|A) e P(B): queste due probabilità sono uguali se gli eventi sono indipendenti. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 27 • P(B|A) ( | ) = probabilità p di ottenere il risultato “1”, sapendo p che si è verificato un risultato dispari. 1 P (B ∩ A) 6 1 = = P (B | A ) = 1 3 P ( A) 2 Infatti: A={1, 3, 5}, B={1} e B∩A={1} • P(B) = probabilità di ottenere il risultato “1” è pari a 1/6 Si osserva che P(B|A) e P(B): non sono uguali, uguali quindi gli eventi A e B non sono indipendenti. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 28 Eventi indipendenti p Nel e caso d di due e eventi e Ai e Aj stat statisticamente st ca e te indipendenti d pe de t valgono le seguenti relazioni: ( ) ( ) • P Ai ∩ A j = P ( Ai ) P A j ( ) = P ( Ai ) • P ( Ai | A j ) = P ( Ai ) P ( Aj ) P Aj ( ) P ( Ai ) ( ) P ( A ) = P ( Aj ) i • P A j | Ai = P A j Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità ( ) se P Aj ≠ 0 se P ( Ai ) ≠ 0 29 OSS: Il concetto di indipendenza è diverso dal concetto di incompatibilità: due eventi incompatibili [la cui intersezione è l’insieme vuoto] sono dipendenti statisticamente! Infatti il verificarsi di un evento esclude il verificarsi dell’altro. Se due eventi Ai e Aj sono statisticamente indipendenti indipendenti, allora: ( ) ( ) ( ) P Ai ∪ A j = P ( Ai ) + P A j − P ( Ai ) P A j Dati n eventi, eventi essi si dicono statisticamente indipendenti se e solo se, per qualunque sottoinsieme {A1,…, An} di n eventi, si verifica la seguente condizione: ⎛ n ⎞ n P⎜⎜ I Ai ⎟⎟ = ∏ P ( Ai ) ⎝ i =1 ⎠ i =1 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 30 Teorema delle probabilità totali Sia A1,…, An una collezione di eventi mutuamente n escludentisi ed esaustivi (Ω = U Ai ) e P(Ai) ≠ 0 per i=1 ogni i=1, 2, …, n. Qualunque sia l’evento C, si ha: n P ( C ) = ∑ P ( C | Ai ) ⋅ P ( Ai ) i =1 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 31 Formula di Bayes Sia A1,…, An una collezione di eventi mutuamente n escludentisi ed esaustivi (Ω = U Ai ) e P(Ai) ≠ 0 per i=1 ogni i=1, 2, …, n. Qualunque sia C ⊂ Ω ,si ha: P( Ai | C ) = P(C | Ai )P( Ai ) ∑ P(C | A )P(A ) n j =1 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità j j 32 Esempio Un edificio crolla. Le possibili cause di crollo sono: A)) deterioramento; B) eccessivo sovraccarico; C) esplosione; D) errore di progettazione; E) errore in fase di costruzione. Si suppone che le cause siano mutuamente escludentisi ed esaustive B A spazio i campione i D E C Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 33 Sulla base di analisi effettuate su altri edifici della stessa tipologia, Si conosce la pprobabilità di ciascuna causa: • P(A)=0.40; • P(B)=0.35; • P(C)=0.05; P(C) 0.05; • P(D)=0.10; • P(E)=0.10. Sulla base di indagini su crolli di edifici della stessa tipologia, si conosce la probabilità di crollo condizionale a ciascuna causa: • P(crollo | A)=0.60; A) 0 60; • P(crollo | B)=0.35; • P(crollo | C)=0.70; • P(crollo | D)=0.40; • P(crollo | E)=0.40. Si chiede di determinare la causa di crollo più probabile. . Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 34 Applicando la formula di Bayes, si ottiene la probabilità che ciascuna causa sia il motivo del crollo. Ad esempio, per la causa A: P{A | crollo} = P{crollo | A}⋅ P{A} P{crollo} P(crollo) = P(crollo | A)P(A) + P(crollo | B)P(B) + P(crollo | C)P(C) + P(crollo | D)P(D) + P(crollo | E)P(E) = = 0.6 0 6·00.44 + 00.35 35·00.35 35 + 00.77·00.05 05 + 00.44·00.11 + 0.4 0 4·00.11 = = 0.4775 P(A | crollo) = 00.6·0.4 6 0 4 / 00.4775 4775 = 00.50 50 P(B | crollo) = 0.35·0.35 / 0.4775 = 0.26 P(C | crollo) = 0.7·0.05 / 0.4775 = 0.07 P(D | crollo) = 0.4·0.1 / 0.4775 = 0.08 P(E | crollo) = 0.4·0.1 / 0.4775 = 0.08 Si conclude che il deterioramento (causa A) sia la causa più probabile di crollo dell’edificio. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 35 Esempio L’urna A contiene 2 palline bianche e 3 nere; l’urna B ne contiene 4 bianche e 1 nera, l’urna C ne contiene 3 bianche e 4 nere. Si sceglie a caso un’urna e si estrae una pallina bianca. La probabilità che provenga dall’urna C è calcolata nel seguente modo. spazio campione E A C B L’evento L’ t A iindica di l’estrazione l’ t i di una pallina lli ddall’urna ll’ A A. A Analogamente, l t si definiscono gli eventi B e C. Ovviamente gli eventi A, B, C sono mutuamente escludentisi ed esaustivi. Quindi le probabilità di scegliere una delle tre urne sono uguali tra loro e pari a 1/3. L’evento E indica l’estrazione di una pallina bianca, evento che può presentarsi in concomitanza con qualunque degli eventi A, A B B, C C. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 36 Applicando la formula di Bayes, si ottiene la probabilità di aver estratto una ppallina bianca dall’urna C. P{C | E} = P{C}⋅ P{E | C} P{E} La probabilità di estrarre una pallina bianca da una qualsiasi urna è pari a: P{E} = P{(E ∩ A) ∪ (E ∩ B ) ∪ (E ∩ C )} = = P{(E ∩ A)}+ P{(E ∩ B )}+ P{(E ∩ C )} = = P{A}P{E A}+ P{B}P{E B}+ P{C}P{E C} = 1 2 1 4 1 3 57 = ⋅ + ⋅ + ⋅ = 3 5 3 5 3 7 105 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 37 La probabilità P{E|A} di estrarre una pallina bianca dall’urna A è pari a: P{E A} = (bianche )urnaAA = 2 (bianche + nere )urnaA 5 In modo analogo si calcolano P{E|B} e P{E|C} (bianche )urnaB = 4 (bianche + nere )urnaB 5 (bianche )urnaC = 3 P{E C } = (bianche + nere )urnaC 7 P{E B} = In conclusione: 1 3 P {C} ⋅ P { E C} 3 ⋅ 7 5 P {C E} = = = 57 P { E} 19 105 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 38 Variabili aleatorie Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 39 Variabili aleatorie La variabile aleatoria X : Ω→R è definita come una f funzione i avente t come dominio d i i lo l spazio i campione i Ω e come codominio l’insieme dei numeri reali Esempio Si consideri l’esperimento del lancio di due dadi non truccati. Lo spazio campione Ω contiene i 36 possibili risultati: Ω= {(1,1), Ω {(1 1) (1,2), (1 2) … , (6,5), (6 5) (6 (6,6)} 6)} Si definisce, a titolo di esempio, la variabile aleatoria X che rappresenta la somma dei risultati di due lanci di un dado non truccato. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 40 Risultato Risultato Valore della 1° lancio 2° lancio variabile X 1 1 2 1 2 3 1 3 4 1 4 5 1 5 6 1 6 7 2 1 3 2 2 4 2 3 5 2 4 6 2 5 7 2 6 8 3 1 4 3 2 5 3 3 6 3 4 7 3 5 8 3 6 9 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità Risultato Risultato Valore della 1° lancio 2° lancio variabile X 4 1 5 4 2 6 4 3 7 4 4 8 4 5 9 4 6 10 5 1 6 5 2 7 5 3 8 5 4 9 5 5 10 5 6 11 6 1 7 6 2 8 6 3 9 6 4 10 6 5 11 6 6 12 41 Le variabili aleatorie sono classificate in: discrete (es. risultato del lancio di un dado, il numero di veicoli che attraversano un incrocio in un’ora un ora,…)) continue (es. azioni applicate alle strutture, resistenze dei materiali, …) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 42 Funzione di distribuzione cumulativa ( (v.a. continue) ti ) La funzione di distribuzione cumulativa FX (x ) di una v.a. X esprime la probabilità che X assuma valori inferiori o uguali al numero reale x: FX ( x ) = P ( X ≤ x ) La funzione di distribuzione cumulativa misura la probabilità che X(ω) assuma valori minori o uguali al numero reale x e gode delle seguenti proprietà: è sempre non negativa è monotona non decrescente tra 0 e 1 lim x → -∞ Fx(x) ≡ Fx (- ∞) = 0 lim x → +∞ Fx(x) ≡ Fx (+ ∞) = 1 9 è continua a destra lim ξ → x+ Fx(ξ) ≡ Fx (x ( +) = Fx(x) ( ) 9 9 9 9 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 43 La probabilità che una variabile aleatoria X assuma valori in un intervallo (x1, x2] è data da: P (x1 < X ≤ x2 ) = FX (x2 ) − FX (x1 ) Infatti: ( −∞, x2 ] = ( −∞, x1 ] ∪ ( x1 , x2 ] Gli eventi a secondo membro sono incompatibili, quindi P( X ≤ x2 ) = FX ( x2 ) = P( X ≤ x1 ) + P( x1 < X ≤ x2 ) = = FX ( x1 ) + P( x1 < X ≤ x2 ) OSS: Nel caso di variabili aleatorie continue, la probabilità che X assuma il valore x1 è nulla nulla, perchè x1 è un insieme di misura nulla nulla. Quindi per le variabili aleatorie continue vale: P( x1 ≤ X ≤ x2 ) = P( X = x1 ) + P( x1 < X ≤ x2 ) = FX ( x2 ) − FX ( x1 ) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 44 Funzione di densità di probabilità (v.a. continue) Data una variabile aleatoria X continua, si definisce la funzione fx(x):R ( ):R→[0,+ [0 +∞) tale per cui FX ( x ) = x ∫ f X ( x ) ⋅dx −∞ è detta funzione di densità di probabilità e gode delle seguenti proprietà 1. f X ( x ) ≥ 0, ∀x ∈ R +∞ 2. ∫ f (x )dx = 1 X −∞ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 45 L’integrale della funzione di densità di probabilità misura la probabilità che X assuma valori inferiori o eguali al numero reale x La quantità elementare dP = dFx(x) = fx(x)·dx misura la probabilità elementare che X assuma valori nell’intervallo ((x,, x+dx]] P( x < X ≤ x + dx ) = FX ( x + dx ) − FX ( x ) = x + dx ∫ f (t )dt = f (x )dx X X x Dalla definizione di densità di probabilità, si ricava: dFX ( x ) f X (x ) = dx Quindi la funzione densità di probabilità è uguale alla derivata prima della funzione di distribuzione cumulativa della variabile aleatoria. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 46 PDF fX(x) FX ( b ) = b ∫ f X ( x ) ⋅ dx −∞ a b CDF FX(x) P ( a < X ≤ b ) = FX ( b ) − FX ( a ) FX(b) FX(a) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità FX(b) 47 p% Il p percentile p p% della variabile X è definito come il valore argomentale (ossia il valore della variabile) yp l a cui probabilità cumulata vale proprio p/100 FX(a) Il percentile rappresenta in definitiva la lettura in modo inverso della funzione di probabilità cumulata FX FX(x) CDF a Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità yp 48 Momenti di variabili aleatorie I momenti sono importanti indicatori di determinate proprietà della generica variabile aleatoria X(ω) Si definisce momento di ordine q di una variabile aleatoria X(ω) dotata di funzione di densità di probabilità, la quantità: +∞ { } ∫ x f (x )dx E Xq = q X −∞ +∞ q | x ∫ | f X (x )dx per q intero positivo, positivo se esiste finito l’integrale −∞ OSS: Poichè fx(x) ≥ 0 , i momenti di ordine pari sono sempre non negativi. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 49 Momento del primo ordine - valore atteso (valore medio) Si definisce valore atteso μX di una variabile aleatoria X(ω) il momento del primo ordine E {X } = +∞ ∫ x ⋅ f X ( x ) dx −∞ Esso è un parametro di posizione della distribuzione e si può i t interpretare t come il baricentro b i t d della ll di distribuzione t ib i di probabilità definita dalla funzione di densità di probabilità fx(x) Proprietà del valore atteso: Proprietà di linearità Date n variabili aleatorie X1, X2,…, Xn, la media di una loro combinazione lineare è uguale alla combinazione lineare delle medie: E{a1 X 1 + a2 X 2 + ... + an X n } = a1 E{X 1}+ a2 E{X 2 }+ ... + an E{X n } p deriva dalla pproprietà p di linearità dell’integrale g che definisce il valore atteso. Questa pproprietà Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 50 Momento del secondo ordine I momenti di ordine superiore al primo vengono spesso calcolati rispetto al valore medio μX della variabile aleatoria X Si definisce varianza il momento centrale del secondo ordine ed è calcolato nel seguente modo: Var [ X ] = σ X2 = E { ( X − μX ) 2 } +∞ = ∫ ( x − μ X ) f X ( x ) dx 2 −∞ Esso è un parametro di posizione della distribuzione e si può interpretare come il momento di inerzia della distribuzione di probabilità definita dalla funzione di densità di probabilità fx(x) rispetto alla retta baricentrica x = μX. OSS: La varianza misura la dispersione della distribuzione rispetto al suo valore medio. Si definisce deviazione standard la radice quadrata positiva della varianza. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 51 Al crescere della varianza,, diminuisce la probabilità p che tutte le realizzazioni x della variabile aleatoria X siano concentrate attorno al valore medio μX. μ = 10, σ = 3 μ = 10, σ = 5 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 52 Vettori aleatori Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 53 Vettori aleatori Il vettore e o e aleatorio a ea o o X a n d dimensioni e s o è de definito o co come e l’insieme { X 1 , X 2 ,..., X n } di n variabili aleatorie che opera la trasformazione Ω → R n associando ad ω l’ennupla: p { x1 , x2 ,..., xn } ∈ R n Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 54 Funzione di distribuzione cumulativa Si definisce funzione di distribuzione cumulativa congiunta del vettore aleatorio X, la funzione: FX (x ) = P{( X 1 ≤ x1 ) ∩ ( X 2 ≤ x2 ) ∩ ... ∩ ( X n ≤ xn )} T l funzione Tale f i misura i lla probabilità b bilità che h sii verifichino ifi hi tutti t tti gli eventi ( X 1 ≤ x1 ) , ( X 2 ≤ x2 ) , .. , ( X n ≤ xn.) La funzione di distribuzione cumulativa gode delle seguenti proprietà: • • è sempre non negativa è monotona non decrescente tra 0 e 1 • lim xi → −∞ FX (x ) = 0 ∀x j \ xi • lim xi → +∞ FX (x ) = 1 ∀x j \ xi • è continua a destra in ciascuna variabile. variabile Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 55 Funzione di densità di probabilità Si definisce S de sce funzione u o ed di de densità s tà d di p probabilità obab tà co congiunta g u ta del vettore aleatorio X, la funzione: ∂ n FX (x ) f X (x ) = ∂x1∂x2 ...∂xn e gode delle seguenti proprietà: 1. f X (x ) ≥ 0, ∀x ∈ R n +∞ 2. ∫ ... ∫ f (x ) dx dx ...dx X −∞ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità +∞ 1 2 n =1 −∞ 56 Funzione di distribuzione marginale Si definisce funzione di distribuzione marginale del vettore aleatorio X, la funzione: FX i ( xi ) = + +∞ +∞ + ∫ ... ∫ −∞ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità −∞ f uuXr r x ⋅ dx1 ⋅ dx2 ...dxi −1 ⋅ dxi +1...dxn = 1 () 57 Esempio: se p o vettore etto e co composto posto da due variabili a ab X e Y - La funzione di distribuzione cumulativa congiunta si esprime come: - Funzione di densità di probabilità congiunta densità di probabilità congiunta se X e Y sono indipendenti probabilità di estrazione della coppia di valori x , y in un intervallo dx dy - La probabilità marginale di una variabile (escludendo cioè l’effetto dell’altra) vale Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 58 Momenti congiunti di vettori aleatori Si considerano due variabili aleatorie X e Y. Si definisce momento congiunto di ordine (p+q), l’integrale doppio: { +∞+∞ } ∫ ∫x E X qY p = q y p f XY (x, y )dxdy p e q sono interi positivi − ∞− ∞ Si definisce momento centrale congiunto di ordine (p+q) il seguente integrale doppio: E { ( X − μ X ) (Y − μY ) p Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità q } +∞ +∞ = ∫ ∫ ( x − μX ) p ( y − μY ) f XY ( x, y ) ⋅ dx ⋅ dy q −∞ −∞ 59 Il momento centrale congiunto di secondo ordine è d tt covarianza: detto i Cov ( X , Y ) = E {( X − μ X ) (Y − μY )} = +∞ +∞ = ∫ ∫ ( x − μ ) ⋅ ( y − μ ) ⋅ f ( x, y ) ⋅ dx ⋅ dy X Y XY −∞ ∞ −∞ ∞ Cov ( X , Y ) = E { X Y } − μY ⋅ E { X } − μ X ⋅ E {Y } + μ X ⋅ μY = E { X Y } − μ X ⋅ μY E’ possibile costruire la matrice di covarianza: E ⎡ Cov( X 1 , X 1 ) Cov( X 1 , X 2 ) ⎢Cov( X , X ) Cov( X , X ) 2 1 2 2 Σ=⎢ ⎢ ... ... ⎢ ⎣Cov( X n , X 1 ) Cov( X n , X 2 ) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità ... Cov( X 1 , X 2 )⎤ ... Cov( X 2 , X n )⎥⎥ ⎥ ... ... ⎥ ... Cov( X n , X n )⎦ 60 Si definisce coefficiente di correlazione, la quantità: ρ (X ,Y ) = Cov( X , Y ) σ XσY E’ una misura dell’interdipendenza lineare di due variabili aleatorie. Se le variabili X e Y non sono correlate (lineramente) ρ ( X , Y ) = 0 Due variabili aleatorie si dicono statisticamente indipendenti se lo sono gli eventi ( X ≤ x ) e (Y ≤ y ) . Vale la seguente relazione: P {( X ≤ x ) ∩ (Y ≤ y )} = P ( X ≤ x ) ⋅ P (Y ≤ y ) FXY ( x, y ) = FX ( x ) ⋅ FY ( y ) { +∞ } ∫x E X qY p = −∞ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità f XY ( x, y ) = f X ( x ) ⋅ fY ( y ) +∞ q ⋅ f X ( x ) ⋅dx ∫ y p ⋅ fY ( y ) ⋅dy −∞ 61 Due variabili aleatorie indipendenti p sono anche non correlate: E{XY } = μ X μY Cov( XY ) = 0 ma non è valida lid l’implicazione l’i li i iinversa. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 62 Algebra delle variabili casuali Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 63 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 64 Le distribuzioni e loro pp nella applicazione modellazione delle caratteristiche dei materiali e delle azioni Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 65 Resistenze dei materiali Le ed distribuzioni st bu o ut utilizzate ate so sono, o, in ge generale, e a e, la a distribuzione normale e la log-normale. Resistenze: Coefficiente di variazione Distribuzione Compressione p CLS 15 % LN Trazione acciaio 8% LN Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 66 1. Distribuzione normale N(μ ,σ) Valore medio μ Deviazione standard σ Funzione di densità di probabilità (PDF) ⎡ 1 ⎛ x − μ ⎞2 ⎤ 1 exp ⎢− ⎜ f X (x ) = ⎟ ⎥ σ 2π ⎢⎣ 2 ⎝ σ ⎠ ⎥⎦ Funzione di distribuzione cumulativa l ti (CDF) 2 ⎡ 1 1⎛t −μ ⎞ ⎤ FX ( x ) = ∫ exp ⎢− ⎜ ⎟ ⎥ dt − ∞σ 2π ⎣⎢ 2 ⎝ σ ⎠ ⎥⎦ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità x 67 Distribuzione normale N(μ ,σ) PDF σ σ - simmetrica rispetto al valor medio μ - 2 flessi a μ ± σ μ CDF - antisimmetrica rispetto al punto (μ,0.5) - FX(μ) = 0.5 05 μ Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 68 La PDF e la CDF cambiano forma e pposizione al variare di μ e σ PDF Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità μ controlla la posizione sull’asse delle ascisse CDF 69 La PDF e la CDF cambiano forma e posizione al variare di μ e σ σ controlla l’apertura della PDF e la pendenza della CDF μ μ PDF CDF Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 70 OSS: È utile definire una variabile standardizzata Z z= x−μ ⎡ z2 ⎤ 1 f ( z) = ϕ ( z) = ⋅ exp ⎢ − ⎥ 2π ⎢⎣ 2 ⎥⎦ σ riconduce il problema allo studio di una gaussiana con μ =0 e σ =1 La CDF Φ(z) è data ovviamente dall’integrale della φ(z): z F ( z ) = Φ( z ) = ∫ −∞ ⎡ z2 ⎤ 1 exp ⎢ − ⎥ dz 2π ⎢⎣ 2 ⎥⎦ I valori della Φ(z) sono tabellati Sono inoltre tabellati anche i valori zp della variabile standardizzata corrispondenti a valori percentili p “notevoli”. Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 71 Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 72 Si dimostra che sostituendo σ = (x-μ) / z nella definizione di fX(x) x z ∫x f X ( x) ⋅ dx = ∫z ϕ ( z ) ⋅ dz 2 2 1 1 FX ( x) = Φ ( z ) Essendo la distribuzione φ(z) simmetrica, Φ risulta antisimmetrica rispetto al punto (0,0.5) per cui Le probabilità calcolate con la variabile normalizzata Z sono uguali alle probabilità calcolate con la variabile effettiva X Φ (-z) = 1 - Φ (z) CDF normalizzata p Tenendo conto del cambio di variabile, si può facilmente calcolare i percentili xp a partire dai percentili della variabile z xp = μ + σ · zp FX (a) a Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità zp 73 2. Distribuzione log-normale N(μL ,σL) Valore medio Deviazione standard Parametro ζ Parametro λ μL σL ⎛ σ L2 ⎞ ζ = ln ⎜⎜1 + 2 ⎟⎟ ⎝ μL ⎠ 1 2 λ = ln (μ L ) − ζ 2 2 ⎡ 1 1 ⎛ ln ( x ) − λ ⎞ ⎤ Funzione di densità di ⎟⎟ ⎥ f X (x ) = exp ⎢− ⎜⎜ probabilità (PDF) ζx 2π ⎠ ⎥⎦ ⎣⎢ 2 ⎝ ζ 2 x Funzione di ⎡ 1 1 ⎛ ln l (t ) − λ ⎞ ⎤ distribuzione cumulativa FX ( x ) = ∫ ⎟⎟ ⎥ dt exp ⎢− ⎜⎜ (CDF) ⎢⎣ 2 ⎝ ζ ⎠ ⎥⎦ 0 + ζ t 2π Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 74 LN (μ L = 10, σ L = 5) N (μ N = 10, σ N = 5) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 75 Variazione della PDF e della CDF al variare ζ per λ = 1 PDF CDF ζ ζ ζ ζ ζ ζ Moda Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità Mediana 76 Variazione della PDF e della CDF al variare λ per ζ = 1 PDF CDF λ λ λ λ λ λ Mediana Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 77 Azioni Le ed distribuzioni st bu o ut utilizzate ate d dipendono pe do o da dal ttipo po d di a azione: o e Azione Coefficiente di variazione Distribuzione Carichi permanenti: portato Permanente p 10 % N Peso proprio CLS 6% N proprio p acciaio Peso p 4% N Carichi variabili: 20 % G Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 78 1. Gumbel G((μG ,σG) Parametro α fattore di forma Parametro β fattore di scala Valore medio Deviazione standard μG = β + σG = 0.5772 π α α 6 Funzione di densità di probabilità (PDF) f X (x ) = α exp [− α (x − β ) − exp (− α ( x − β ))] Funzione di distribuzione cumulativa (CDF) FX (x ) = exp [− exp (− α (x − β ))] Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 79 (α = 2, β = 1) (α = 2, β = 10) (α = 1, β = 1) (α = 1, β = 10) Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 80 Distribuzioni di base Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 81 Parametri statistici di funzioni di variabili aleatorie Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 82 Frattile di variabili aleatorie Politecnico di Torino - Ingegneria Tecnica delle Costruzioni – Probabilità 83
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