cosmetic dentistry Cosmetic Dentistry Italian Edition, anno 3, vol. 3 supplemento n. 3 di Dental Tribune Italian Edition, anno X n. 10 Ottobre 2014 _ beauty & science 3 2014 |l’intervista Antonio Cerutti Dal tecnicismo alla qualità percepita dal paziente |case report A biomimetic approach |l’opinione Il piatto... Perde editoriale _ cosmetic dentistry Interdisciplinare è bello, ma con qualche avvertenza Il tema dei trattamenti interdisciplinari in medicina e in odontoiatria è conseguenza, da un lato, dell’evoluzione della medicina specialistica dell’ultimo secolo e, dall’altro, della ricerca scientifica, che ha messo in luce l’interattività tra le diverse patologie, ritornando a considerare il paziente nell’interezza della sua situazione soggettiva. In odontoiatria, oltre a queste ragioni, all’avvento dell’implantologia e delle tecnologie digitali, sono progressive le richieste di un risultato anche estetico. Patrizia Gatto Molti studi dentistici associano oggi diversi specialisti, mentre lo studio monoprofessionale ricorre ai consulenti. Un piano di trattamento si svolge coinvolgendo il chirurgo orale, il parodontologo e l’ortodontista, solo per citare alcuni esempi. La positività dei piani di trattamento interdisciplinari contiene però anche una serie di rischi. I più clamorosi sono i casi di possibili richieste di risarcimento da parte del paziente e oggi, con l’assicurazione obbligatoria del professionista, le diverse polizze stipulate da loro. Per evitare un fallimento clinico cito gli interessanti suggerimenti del dott. Musilli, dati durante una conferenza a Salerno sul trattamento interdisciplinare implantologia-ortodonzia, insieme al dott. Vaia: non si può prescindere da una conoscenza reciproca della specialità del collega; è fondamentale l’utilizzo di un linguaggio comune, per un’esatta comunicazione tra professionisti e con il paziente. _Patrizia Gatto cosmetic dentistry 3_2014 03 sommario _ cosmetic dentistry 08 | editoriale 03 Interdisciplinare è bello, ma con qualche avvertenza _P. Gatto | aziende _news 06 Anytime, anywhere Yvoire Filler dermico di nuova generazione | l’intervista _Antonio Cerutti 08 Dal tecnicismo alla qualità percepita dal paziente, passando dallo studio dei materiali _P. Gatto | speciality _restauri in composito 10 Nuovo metodo per restauro in composito diretto nei settori latero-posteriori 16 | case report _biomimetic approach 22 A biomimetic approach Interdisciplinary treatment of a patient with 11 missing permanent teeth _M. Jaszczak-Małkowska, J. Witanowska, M. Zadurska | l’opinione _manufatto protesico 31 Il piatto… Perde _A. Puntoni | aziende 40_news | eventi 44_Istituto Stomatologico Toscano 46_ANDI Salerno _L. Giachetti | expert article _imaging 3D 16 Comunicazione ortodontica per immagini del terzo millennio: dal 2D al 3D _G. Perrotti, G. Lorè, M. Politi 22 04 10 cosmetic dentistry 3_2014 47_IV Sirona Users Meeting | l’editore 50_gerenza 31 44 1° annuncio 12 • 13 Dicembre 2014 Viareggio 2 INTERNATIONAL MEETING Lo sbiancamento dentale fra biologia ed estetica nd Istituto Stomatologico Toscano Via Aurelia, 335 - I-55043 Lido di Camaiore (Italy) Phone +39 0584 6059888/9 - Fax +39 0584 6058716 Organizational Secretary Office Tueor Servizi srl - Via D. Guidobono, 13 - I-10137 Torino (Italy) Phone +39 011 3110675 - [email protected] Istituto Stomatologico Toscano aziende _ news Anytime, anywhere Yvoire Filler dermico di nuova generazione DL Medica spa Via Pietro Calvi 2 20129 Milano Tel.: 02.762751 Fax: 02.76275300 [email protected] www.dlmedica.it 06 cosmetic dentistry 3_2014 La nuova linea filler Yvoire, creata e prodotta nei laboratori di ricerca di LG Life Sciences, rappresenta la nuova generazione dei filler dermici a base di acido ialuronico. Yvoire è composto da HA cross-linked di origine non animale, prodotto mediante un processo di fermentazione microbica secondo un rigido protocollo. La particolare attenzione impiegata nei processi produttivi di Yvoire e i severi controlli di qualità a cui vengono sottoposte le singole siringhe assicurano l’immissione sul mercato di un filler di altissima qualità, in grado di soddisfare i più restrittivi canoni di sicurezza. L’innovazione di Yvoire deriva dalla HESH Technology, processo mediante il quale si riesce a ottenere la miscelazione e la stabilizzazione dell’acido ialuronico ad alta concentrazione e ad alto peso molecolare. Attraverso l’impiego di questa tecnologia, Yvoire è in grado di offrire, in un unico prodotto, l’elasticità e il potere volumizzante del filler bifasico uniti alla fluidità e plasticità del filler monofasico. La linea Yvoire si propone sul mercato euro- peo con tre formulazioni differenti: _ Classic S, indicato per impianti superficiali e medi; _ Volume S, indicato per impianti medi e profondi; _Contour, indicato per impianti profondi e periostei. Tutte le formulazioni di Yvoire si contraddistinguono per l’eccellente morbidezza, in grado di sorprendere anche il medico più esigente. L’iniettabilità del prodotto è agevolata dall’introduzione della siringa COC, dal design ergonomico e unico, studiata per consentire il massimo controllo e precisione. L’utilizzo di aghi “Terumo thin Wall” a parete sottile, contribuisce a garantire un’omogenea erogazione di Yvoire anche nelle condizioni più difficili. La gamma Yvoire è completa e versatile, studiata per supportare e soddisfare il professionista nelle diverse tipologie di intervento. La morbidezza, l’elevata integrazione tissutale e i risultati sorprendentemente naturali rendono Yvoire un filler assolutamente rivoluzionario. l’intervista _ Antonio Cerutti Dal tecnicismo alla qualità percepita dal paziente, passando dallo studio dei materiali _Ad Amici di Brugg 2014 la redazione di Cosmetic Dentistry ha avuto l’opportunità di intervistare il prof. Antonio Cerutti (in foto), titolare della cattedra di Conservativa presso l’Università degli Studi di Brescia, appassionato di odontoiatria ed estetica, medico di lunga esperienza e riconosciuto opinion leader a livello internazionale. Qual è la sua idea di estetica e di conservativa? Per parlare di estetica oggi dobbiamo distinguere tra parti oggettive e parti soggettive. Le prime sono canoni legati alla mimesi, alla riproducibilità dell’elemento dentale e, più in generale, all’estetica del volto, mentre le seconde sono in connessione alla soggettività del paziente ovvero a quello che vuole il paziente. Dobbiamo riuscire ad associare questi aspetti, ma l’odontoiatra è portato ad affidarsi più ai primi, oltre ai canoni della morfologia e del colore, anziché ascoltare con più attenzione il paziente. Penso sarebbe giusto correlare questi due elementi soggettivi e oggettivi, nel rispetto della mimesi e a ciò che somiglia all’elemento perso o che vorrebbe riacquistare. Molti colleghi studiano il volto digitalmente, misurandolo. Questo lo ritiene oggettivo o soggettivo? Seduti su una sedia, di fronte a uno schermo, facendo vedere al paziente il suo risultato finale e facendogli scegliere quello che potrebbe essere il risultato finale della sua bocca: questo credo che abbia una valenza fondamentale. Noi interpretiamo per i pazienti i loro desideri, ma avere il confronto con il paziente è un atto fondamentale. Lo desidererei anch’io per me stesso in un atto di trattamento terapeutico; credo che sia un diritto di tutti. 08 cosmetic dentistry 3_2014 Per fare questo, però, ci vuole molto tempo. Lei, quanto tempo dedica alla parte di comunicazione iniziale? Lo dico sempre nei miei corsi e con gli studenti: dieci minuti di colloquio iniziale per costruire empatia, il rapporto medico-paziente alla base del nostro lavoro, e per capire i suoi desideri. Questo ci permette anche di dire: «Purtroppo non si può fare», perché i desideri a volte vanno oltre possibilità terapeutiche. In questo caso, in cui soggettivamente il paziente ha un desiderio, come si comporta? Lascia il paziente a un altro collega o cerca un compromesso? Dobbiamo trovare insieme una soluzione. Demandare ad altri può essere una sconfitta personale. Dobbiamo capire insieme il problema e cercare un percorso condividendo gli intenti; il paziente deve conoscere cosa lo aspetterà in un certo tipo di piano di trattamento e le difficoltà che questo comporta. Dobbiamo assistere il paziente nel suo percorso e prima dell’atto terapeutico. Se possiamo previsualizzarlo, bene, ma per lo meno dobbiamo spiegarlo. Il dott. Spreafico, recentemente, parlando della fase di comunicazione con il paziente e della scelta del piano terapeutico, ha riferito di proporre percorsi diversi a seconda delle possibilità economiche del paziente. Cosa ne pensa? Penso che l’annotazione di Spreafico sia corretta. Per ragioni soggettive e non solo economiche. Per esempio, potrebbe non essere troppo disponibile in termini di tempo o potrebbe non essere una priorità nella sua vita, in quel momen- l’intervista _ Antonio Cerutti to, migliorare le proprie condizioni. Individuare insieme un piano di trattamento all’interno di tante opzioni è corretto: riprende il concetto di ascoltare il paziente e offrire diversi tipi di soluzioni. Non c’è un’estetica o un piano di trattamento ideali: c’è un’essenza, la sintesi di un percorso di conoscenza del paziente, insieme al quale si è cercata una soluzione sostenibile sotto tutti i punti di vista. Parliamo del fattore velocità nel piano dei trattamenti, oggi sempre più richiesta dai pazienti. Le moderne tecniche adesive hanno trovato delle soluzioni in questo senso? La variabile indipendente “tempo” è un punto cruciale per l’odontoiatra. C’è una sola cosa che guarisce questa variabile: la passione che mettiamo in quello che facciamo, per cui il tempo “vola”. Ma, parlando del paziente, nelle tecniche adesive il tempo è fondamentale. Possiamo ottimizzare la procedura, ma non prescindere dalle regole che sono dettate dalla fisica e l’odonto-chimica, saltando così dei passaggi fondamentali (pena l’insuccesso a breve o futuro). Le tecniche adesive e digitali hanno cambiato modo di intervenire e conservare il più a lungo possibile la struttura dentale, ineguagliabile e inimitabile. La longevità degli elementi dentali dipende tantissimo dalle soluzioni intermedie che possiamo dare prima di arrivare al restauro definitivo. In alcune conferenze lei ha sostenuto l’importanza della conoscenza di materiali, da cui dipende un risultato predicibile. È necessario conoscere i materiali in modo approfondito prima di utilizzarli nella propria pratica clinica. Le nuove tecnologie ci portano sicuramente dei vantaggi, ma dobbiamo avere dei dati che ne comprovino l’efficacia e l’efficienza. Questo abbraccia qualsiasi specialità medica. La conoscenza dei materiali avviene in due modi. Uno dipende da noi, che dalla ricerca e dalla letteratura trasferiamo nella pratica clinica la nostra conoscenza. La seconda è provare il nuovo materiale prima di utilizzarlo con il paziente, facendo un training opportuno. I materiali cambiano e si evolvono continuamente. Alcuni colleghi sostengono che questo crea delle problematiche: come possiamo parlare di predicibilità e di conoscenza? Grazie per questa domanda. In ambito di ricerca questo ci impone delle limitazioni. Io mi occupo anche di ricerca in vitro e quando dobbiamo fare delle valutazioni a 5 o 10 anni, spesso il materiale studiato non esiste più in commercio. Il dato clinico si perde se scompare il materiale, ma i principi che regolano la quotidianità rimangono un patrimonio che possiamo trasferire. Anche se il materiale cambia, le tecniche con cui lo applichiamo possono essere ancora valide. Inoltre, i materiali non sono molto dissimili uno dall’altro, anche se auspichiamo sempre un’evoluzione migliorativa degli stessi. Alcuni colleghi dicono che tutto questo potrebbe mettere in discussione l’evidenza scientifica. Lei cosa ci dice a tal proposito? Io dico sempre che in conservativa e in endodonzia – di cui mi occupo quotidianamente nel campo della ricerca e dello studio – l’evidence based dentistry è un’impresa improba, perché abbiamo variabili indipendenti che ci sfuggono. Ma dico sempre anche che ciò che conta è l’approccio al materiale, che deve essere quello del ricercatore, ovvero scettico ma anche curioso. Suggerisco di osservare il nuovo materiale in terza persona, non innamorarsene se non dopo una accurata valutazione dei pregi e dei difetti. A volte è difficile, la passione ci trascina. Dobbiamo poi essere responsabili nei messaggi che rilasciamo, relativi agli orientamenti scientifici. Stiamo attenti, perché poi i nostri pazienti si aspetteranno un trattamento di successo. Questo risultato passa attraverso la combinazione della conoscenza del nostro paziente, la conoscenza di quello che facciamo e la conoscenza dei materiali. Può darci un messaggio per i giovani? È necessaria tanta passione per quello che si fa, specie oggi che tutto pare più difficile e il concetto di qualità percepita dal paziente diventa un punto critico. Noi oggi siamo valutati con dei parametri che non sono quelli della qualità che sappiamo esprimere nel nostro quotidiano. La qualità percepita è un tema poco trattato dai clinici, per lo più materia di studio dei consulenti. Perché allora non cominciare a presentare una casistica della qualità percepita dal paziente? Diplomaticamente ci sta. Personalmente, mi piace pensare che dobbiamo affrontare inevitabilmente questo argomento diventando noi stessi pazienti. Quando entriamo nella parte del paziente, anche il lavoro del nostro collega lo percepiamo in modo diverso e ci accorgiamo che le spiegazioni tecniche non sono sempre di facile comprensione. Torniamo ad essere semplici e torniamo a fare i medici, come quello di paese, che ti conosce e ti dedica cinque minuti per capire i tuoi desideri e cosa vuoi dall’operatore. Lo abbiamo troppo spesso trascurato in questi anni, a favore di un tecnicismo esasperato. _Patrizia Gatto cosmetic dentistry 3_2014 09 speciality _ restauri in composito Nuovo metodo per restauro in composito diretto nei settori latero-posteriori Autore_L. Giachetti, Italia _Introduzione L’evoluzione dei materiali compositi e delle tecniche adesive ha notevolmente cambiato l’approccio restaurativo nei settori latero-posteriori. I vantaggi di un restauro adesivo non sono solo di natura estetica, ma sono soprattutto legati alla possibilità di conservare una quantità maggiore di tessuto sano mantenendo Fig. 1 Fig. 2 Fig. 1_Caso iniziale: 1.6 vecchia amalgama da sostituire con carie mesiale, 1.5 carie primaria distale, 1.4 vecchia amalgama da sostituire. Fig. 2_Isolamento del campo operatorio con diga di gomma stabilizzata con uncino universale SoftClamp. Fig. 3_Situazione clinica dopo rimozione dei restauri in amalgama. Si proteggono gli elementi contigui con matrici metalliche prima di abbattere le creste marginali. Fig. 3 10 cosmetic dentistry 3_2014 e “rinforzando” la struttura dentale residua. Tuttavia per ottenere appieno questi vantaggi, sono necessarie procedure cliniche rigorose in grado di limitare quello che da sempre rappresenta il principale difetto dei materiali compositi: la contrazione da polimerizzazione e il conseguente stress responsabile della maggior parte degli insuccessi clinici. Lo sforzo dei produttori è indirizzato a pro- speciality _ restauri in composito Fig. 4_Accesso alle lesioni cariose approssimali. Fig. 4 durre materiali che siano sempre più semplici da utilizzare e che allo stesso tempo siano in grado di minimizzare le problematiche a loro associate. La recente introduzione del Sistema SonicFill segue questa direzione. SonicFill combina le caratteristiche di un composito a bassa viscosità e di un composito universale. Attivando il composito con energia sonica, è possibile riempire la cavità e adattare facilmente il materiale sfruttando l’iniziale bassa viscosità, quindi compattare e modellare mentre il composito modifica la sua consistenza raggiungendo una viscosità più elevata. I vantaggi dichiarati dal produttore sono: _ velocità: riduzione del tempo di lavoro, con la possibilità di realizzare singoli in- Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7 Fig. 8 crementi per uno spessore massimo di 5 mm ciascuno; _ affidabilità: per la bassa contrazione e per la buona adattabilità alle pareti cavitarie dovuta alla bassa viscosità iniziale; _ facilità: per la possibilità di erogare il materiale attraverso una cannula di piccolo diametro e con il controllo a pedale. Di seguito presentiamo un caso clinico dove sono stati realizzati restauri diretti con SonicFill su 3 elementi del quadrante 1. Fig. 5_Toilette cavità, rimozione tessuto demineralizzato. Fig. 6_Rifinitura dei margini con inserti SonicSys. Fig. 7_Matrici sezionali metalliche contrapposte su 1.6 e 1.5 stabilizzate con cuneo di legno, matrice MetaFix All-in-One stabilizzata con cuneo di legno su 1.4. Fig. 8_Matrici in situ, si apprezza l’adattamento a livello del gradino cervicale. _Caso clinico Paziente di sesso maschile, livello d’igiene orale accettabile. Nel quadrante 1 sono presenti alcuni restauri in amalgama deteriorati con segni d’infiltrazione marginale compatibile con l’età dei cosmetic dentistry 3_2014 11 speciality _ restauri in composito Fig. 9 Fig. 10 Fig. 9_Applicazione del Sistema Adesivo Self-Etch OptiBondTM XTR – Primer. Fig. 10_Applicazione del Sistema Adesivo Self-Etch OptiBondTM XTR – Bonding. Fig. 11_Applicazione di uno strato sottile di composito a bassa viscosità Premise Flowable. Fig. 11 Fig. 12 Fig. 13 Fig. 12_Riempimento completo della cavità OM del 1.6 con composito SonicFill. Fig. 13_Adattamento del materiale in cavità con strumento CompoRoller punta Ovale e impostazione della modellazione con puntale a fiamma. Fig. 14_Applicazione del composito SonicFill nella cavità occlusale distale alla cresta obliqua. Fig. 14 12 cosmetic dentistry 3_2014 speciality _ restauri in composito Fig. 15_Modellazione del composito SonicFill con strumento Suter DD1DD2. Fig. 16_Restauro della cavità OD del 1.5 con SonicFill applicato con un unico apporto. Fig. 17_Restauro della cavità OD del 1.4 con SonicFill applicato con un unico apporto. Fig. 15 Fig. 16 Fig. 17 Fig. 18_Caratterizzazione dei solchi con Kolor Plus Marrone. Fig. 19_Restauri dopo rifinitura. Fig. 20_Restauri ultimati dopo controllo occlusale. Fig. 18 Fig. 19 Fig. 20 cosmetic dentistry 3_2014 13 speciality _ restauri in composito Fig. 21 Fig. 21_Controllo a 1 settimana. restauri e segni di usura nelle zone di contatto occlusale. Il dente 1.5 presenta carie primaria distale. Il piano di trattamento prevede la sostituzione dei vecchi restauri in amalgama e la terapia della carie primaria con restauri estetici diretti in composito (Figg. 1-21). _Conclusioni La possibilità di riempire con un unico apporto le cavità profonde meno di 5 mm velocizza effettivamente il lavoro di restauro. Il composito SonicFill presenta un buon adattamento marginale e non è appiccicoso. Una volta interrotte le vibrazioni soniche assume una consistenza ideale per la modellazione, mantenendo facilmente la forma impostata. Dal punto di vista estetico è forse un po’ translucente, per consentire una maggiore profondità di polimerizzazione, tuttavia è possibile applicare dei supercolori per ottenere un restauro più naturale. In definitiva, se i controlli a distanza dimostreranno il mantenimento dell’integrità dei margini, potremo effettivamente affermare di aver compiuto un passo significativo verso la semplificazione delle procedure di restauro diretto con materiali compositi nei settori latero-posteriori. I prodotti che appaiono in concomitanza con questo articolo sono solo a scopo illustrativo e informativo. Il loro inserimento nell’articolo non indica l'approvazione da parte dell'autore. _autore Luca Giachetti, graduated in Medicine and Surgery in 1983 and specialized in Odontostomatology in 1986 at Universityof Florence Medical School. Msc in Dental Materials in 2009 at University of Siena Dental School. Chair of Dental Materials and Restorative Dentistry, University of Florence Dental School. Director of post graduate courses in aesthetics and adhesive dentistry, University of Florence DentalSchool. Dental Chief of Staff of Conservative Dentistry, Careggi Hospital-University, Italian NHS, FlorenceHe is member of the faculty in the International PhD program: “Biotechnology and Dental Biomaterials” at University of Siena Dental School. Associate Fellow in Education & Development, Warwick Dentistry, The University of Warwick, Coventry, UK. He has lectured at congresses and symposia and published on dental adhesives and composites in international dental journals. He runs a private practice in central Florence. 14 cosmetic dentistry 3_2014 expert article _ imaging 3D Comunicazione ortodontica per immagini del terzo millennio: dal 2D al 3D Autori_G. Perrotti, G. Lorè & M. Politi, Italia Reparto di Ortodonzia e Odontoiatria infantile, Università degli Studi di Milano, Clinica Odontoiatrica, IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Fig. 1_Check-up ortodontico 2D tradizionale. 16 cosmetic dentistry 3_2014 _Introduzione Il mondo della comunicazione è sempre in evoluzione: suoni, linguaggio e parole si modificano continuamente. Negli ultimi cinquant’anni il cambiamento è stato notevole e ha assunto grande importanza in numerosi ambiti lavorativi tra cui quello medico-sanitario. Una buona comunicazione con il paziente aumenta la fiducia nei confronti del clinico, incrementa la collaborazione, migliora il rapporto tra i due, minimizzando le incomprensioni. A oggi il modello di visita medica predominante è quello patient centred, in cui il paziente possiede un ruolo attivo interagendo con il clinico durante l’intero iter diagnostico e terapeutico, affermando il suo diritto di autodeterminazione nelle scelte terapeutiche prospettategli. L’utilizzo di strumenti come computer o visualizzatori d’immagini può essere un mezzo comunicativo molto importante che permette al paziente di capire al meglio le proprie problematiche e le varie opzioni terapeutiche proposte per la loro riFig. 1 soluzione. Per comunicazione visiva si intende la trasmissione di un messaggio tramite un’immagine (e perciò è chiamata a volte comunicazione iconica, dal greco eikon, “immagine”), che rappresenta in maniera metaforica la realtà. La comunicazione per immagini permet- expert article _ imaging 3D te, quindi, di raggiungere il massimo effetto comunicativo nel più breve tempo possibile, grazie al suo forte potere di richiamo, alla sua spesso immediata comprensibilità e alla facilità di memorizzazione. Il concetto di comunicazione ha assunto una graduale valenza in ogni ambito lavorativo. Comunicare significa spiegare, illustrare e rendere appetibile un prodotto per il potenziale utente. In medicina il concetto di comunicazione si affianca a quello del consenso informato, in quanto ai fini legislativi qualunque trattamento sanitario può essere eseguito solo previa autorizzazione firmata del paziente che deve essere sottoposto a terapia fisica e/o farmacologica. È chiaro perciò che l’operatore sanitario ha l’obbligo di spiegare al paziente la sua ma- Fig. 2 Fig. 2_Analisi cefalometrica 3D metodica “MP Ceph 3D”. L’analisi cefalometrica tridimensionale ha permesso di ottenere misure più precise e inoltre di coinvolgere pazienti e genitori nella diagnosi eseguita. Ciò è reso possibile dalle capacità comunicative intrinseche di una ricostruzione tridimensionale, differenti dalla classica radiografia piana. Le problematiche del paziente risultano più evidenti e più facili da comprendere. Fig. 3 lattia, comunicargli la diagnosi, prospettargli una terapia e indicargli le prognosi e i rischi legati al trattamento. Anche in ortodonzia il consenso informato non deve essere ricondotto alla mera sottoscrizione di un modulo ma è un atto fondamentale di comunicazione fra medico e paziente, durante il quale viene spiegato lo stato diagnostico attuale e il piano terapeutico. La cefalometria, l’analisi dei modelli e le foto cliniche del paziente sono gli strumenti di comunicazione e indicano se l’ortodontista ha elaborato una diagnosi e una terapia in modo consapevole e in scienza e coscienza. In ortodonzia la fase preliminare di studio di ogni singolo caso prevede, dopo la fase anamnestica e l’esame clinico, un check-up tradizionale basato su foto cliniche intra- ed extra-orali, il confezionamento di modelli studio che riproducono le arcate dentarie ed esami strumentali quali ortopantomografia delle arcate dentarie (OPT), teleradiografia latero-laterale del cranio e radiografia po- Fig. 4 stero-anteriore in casi selezionati correlati ad analisi cefalometrica. Questi strumenti permettono un inquadramento nosologico del paziente, sia da un punto di vista scheletrico che dentale, una valutazione estetica e dei rapporti occlusali e verticali. Tuttavia, l’esperienza clinica permette di affermare che alla consultazione con il paziente, momento durante il quale vengono spiegate le problematiche e le possibili scelte terapeutiche derivanti dall’analisi effettuata, Fig. 3_Analisi estetica tessuti molli realizzata mediante tecnica multiplanare e una misura angolare per la dimensione naso-labiale. Fig. 4_Ricostruzione tridimensionale del paziente da esame CBCT. Le varie strutture sono state ricreate utilizzando diversi valori di sogliatura, permettendo quindi di dividere i tessuti duri (ossa e denti) da quelli molli (cute e vie aeree). Inoltre i software di imaging permettono di utilizzare dei filtri come la trasparenza rendendo così visibile dall’esterno le componenti scheletriche profonde. Fig. 5_Acquisizione 3D delle arcate dentarie come file. STL in visione frontale. Fig. 5 cosmetic dentistry 3_2014 17 expert article _ imaging 3D Figg. 6-9_Set-up ortodontico virtuale. Una delle opzioni dei software 3D è quella di poter simulare un vero e proprio trattamento ortodontico. Sono state eseguite le estrazioni dei quarti superiori e inferiori (Fig. 6). È stato eseguito un set-up virtuale (Figg. 7-9) per la correzione della malocclusione con arretramento dell’arcata superiore, e chiusura degli spazi in I Classe. È possibile vedere la differenza tra la posizione dei denti pre-trattamento (viola superiormente/verdi inferiormente) e post-trattamento (gialli). L’ipotesi di trattamento prevede inoltre una lieve intrusione del settore molare che induce una rotazione della mandibola in senso antiorario. La rotazione mandibolare sull’asse cerniera e la modifica del piano occlusale permette di risolvere l’openbite: tale risultato è visibile attraverso la sovrapposizione della mandibola pre (arancione) e post (grigia). La simulazione dei movimenti dentari è eseguita con i medesimi principi applicati alla costruzione di un set-up su modelli in gesso con la possibilità in più di controllare il movimento radicolare all’interno della componente dento-alveolare. Fig. 8 18 Fig. 6 Fig. 7 la visualizzazione di immagini aumenta la sua comprensione, lo rende più attivo nella programmazione della riabilitazione e più consapevole del piano terapeutico che si accinge a iniziare. L’avvento della TC Cone Beam (CBCT) e di software dedicati alla rielaborazione d’immagini 3D dai dati DICOM (Digital Comunication in Medicine) permette la valutazione della struttura cranio-facciale nella terza dimensione. Le scansioni di CBCT e le loro rielaborazioni sostituiscono, quando eseguite, le radiografie tradizionali nell’ambito del checkup ortodontico in casi selezionati di gravi disgnazie, inclusioni dentarie, soprattutto nel paziente adulto e in casi limitati alla gravità del caso in pazienti in corso di crescita. Lo scopo del presente articolo è mostrare Fig. 9 cosmetic dentistry 3_2014 come la comunicazione per immagini con il paziente si stia evolvendo rapidamente grazie a metodiche diagnostiche innovative che hanno perciò due scopi: da un lato servono per ottenere un migliore livello di accuratezza e precisione e maggiore approfondimento nei livelli di conoscenza dei dettagli analiticostrumentali del paziente ortodontico; dall’altro sono elementi dinamici attraverso i quali si può elaborare un progetto virtuale che serve come base per una valutazione prognostica accurata. Infine, lo stesso mezzo diagnostico-progettuale viene utilizzato per comunicare con il paziente. La ricostruzione 3D dei tessuti duri e molli del paziente, i modelli delle arcate dentarie virtuali e la fotografia tridimensionale del volto, sono i nuovi tools digitali per l’elaborazione del piano di trattamento expert article _ imaging 3D nel paziente adulto. A oggi possono essere utilizzati anche dei software tipo DSD (Digital Smile Design), un metodo semplificato per evidenziare i problemi, e progettarne le soluzioni, prima ancora di prendere le impronte diagnostiche. In pochissimi minuti tramite pochi e semplici passaggi è possibile visualizzare le foto necessarie per poter diagnosticare le problematiche estetiche e progettare le modifiche necessarie per risolvere esteticamente il caso. È inoltre possibile eseguire, attraverso programmi di fotoritocco, con l’innovativo DSD (Digital Smile Design), un’elaborazione del risultato finale, coinvolgendo in maniera attiva il paziente durante le fasi di progettazione della riabilitazione da effettuare. _Materiali e metodi Al fine di ottenere un piano di trattamento ortodontico di un caso complesso di un soggetto adulto borderline per la chirurgiaortognatica, è stata eseguita un’analisi cefalometrica 3D di tipo multiplanare sulla ricostruzione volumetrica del caso. La progettazione virtuale del riposizionamento degli elementi dentari lungo le corticali dento-alveolari eseguita con software Materialize Dental O&O (Leuven, Belgio) ha permesso di eseguire un set-up ortodontico accurato. La scelta terapeutica verso la chirurgia ortognatodontica o di solo trattamento ortodontico è stata presa dopo attento e accurato set-up dentario. La visualizzazione dei rapporti dentari ottenibili tramite set-up virtuale è stata illustrata al paziente e data così una motivazione alla scelta di un trattamento ortodontico estrattivo senza terapia chirurgica di tipo maxillo-facciale. È stato tuttavia proposto un trattamento esclusivamente di tipo ortodontico associato a estrazione di 4 elementi, grazie alla previsione del risultato ottenuta attraverso set-up ortodontico virtuale. Vengono proposte, inoltre, le immagini relative alla simulazione virtuale del sorriso a fine trattamento. Si utilizza a questo scopo il sistema DSD (Digital Smile Design): si crea un’analisi dettagliata con la partecipazione attiva del paziente nello stabilire il risultato finale anche attraverso modifiche suggerite dal paziente stesso. Il clinico ha il compito finale di stabilire e spiegare al paziente la reale possibilità di ottenere tali risultati. _Discussione L’utilizzo dell’imaging 3D e di software dedicati non solo all’elaborazione d’immagini ma anche all’allestimento di un set-up ortodontico virtuale permette una migliore visualizzazione della problematica individuale del paziente e del trattamento proposto. Il paziente attraverso questo tool di visualizzazione rimane notevolmente più coinvolto nella fase consensuale, con l’esito positivo di ottenere una maggiore collaborazione con un minor rischio di livelli di incomprensioni e spiacevoli fraintendimenti. Inoltre, mediante le nuove tecnologie di elaborazione digitale, l’ortodontista è in grado di presentare al paziente una visione del risultato finale. La pratica attuale prevede l’elaborazione estetica mediante l’utilizzo di programmi di fotoritocco, con l’innovativo DSD (Digital Fig. 10 Fig. 10_Valutazione estetica della simmetria eseguita con KeyNote13. Fig. 11 Fig. 12 Fig. 11_Valutazione delle proporzioni dentali associata alla out-line del sorriso eseguita con KeyNote13. Fig. 12_Risultato estetico finale virtuale eseguito con tecnica Digital Smile Design (DSD) dove si nota la chiusura dell’open-bite anteriore come da progettazione nel set-up virtuale eseguito sul rendering 3D degli elementi dentali. cosmetic dentistry 3_2014 19 expert article _ imaging 3D Smile Design), mentre il futuro sta andando verso programmi che eseguono gli stessi passaggi in modo automatico. La filosofia alla base di questo nuovo approccio è quella di creare e mantenere l’armonia tra il sorriso e il volto del paziente, effettuando per prima cosa un’analisi estetica e funzionale del viso, valutando eventuali asimmetrie, e successivamente un’analisi delle componenti dentali, parodontali e occlusali. Il nuovo metodo diagnostico cambia il modo di pianificare le fasi di trattamento e aumenta il grado di accettazione da parte del paziente. Il paziente partecipa in modo attivo alla progettazione del suo sorriso, sapendo e vedendo quale sarà il suo risultato finale. In questo modo migliora la comunicazione con il paziente stesso e tenendo conto dei suoi bisogni e della sua personalità è possibile capire meglio le sue esigenze estetiche e funzionali. _bibliografia 1. Carrassi DA et al. Comunicazione, consuelling in odontoiatria. Elsevier 1999. 2. Ferrario S, et al. Dal 2D al 3D nella diagnosi e pianificazione terapeutica dei canini mascellari inclusi. Ital Oral Surg 2012. 3. Moja EA, Vegni E. La visita medica centrata sul paziente. Raffaello Cortina 2000, 42-49;53. 4. Proffit WR, Fields HW Jr., Sarver DM. Contemporary HOME CORSI ONLINE Restorative Digital dentistry Orthodontics, fourth edition. Elsevier Masson 2007. 5. Kapila S, Conley RS, Harrell WE Jr. The current status of cone beam computed tomography imaging in orthodontics. Dentomaxillofac Radiol 2011;40:24-34. 6. Kihara T, Tanimoto K, Michida M, Yoshimi Y, Nagasaki T, Murayama T, Tanne K, Nikawae H. Construction of orthodontic setup models on a computer Am J Orthod Dentofacial Orthop 2012;141:806-13. EVENTS - Cad/Cam WEBINAR REGISTRATO CORSO GRATUITO CORSO SPONSORIZZATO DA L’importanza della fotopolimerizzazione nella moderna odontoiatria restaurativa Prof. Lorenzo Breschi La fotopolimerizzazione è un passaggio fondamentale per garantire il successo dei trattamenti nella moderna odontoiatria restaurativa. Obiettivo di questo corso è quello di illustrare le reazioni chimiche che avvengono nel materiale sottoposto alla fonte di luce al fine di evidenziare quali devono essere le caratteristiche di una lampada fotopolimerizzatrice, analizzando le diverse lampade ora in commercio. Attenzione infine viene posta anche sulle modalità di utilizzo della lampada da parte del medico e del suo staff. www.dtstudyclub.it Sbiancamento Dentale PROGRAMMA OPALESCENCE Un supporto professionale e continuo per garantire ai pazienti sorrisi perfetti e smaglianti! • LINEA DIRETTA Si possono chiedere consigli, informazioni e chiarire dubbi sullo sbiancamento dentale e sull’interagammadiprodottiOpalescence • AGGIORNAMENTI Fornendo il proprio consenso, si ricevono comunicazioni periodiche con le ultime novità in materiadisbiancamento:nuoviprodotti,protocolli,ricerche,normative... • PRESENZA SU www.opalescence.it Nell’elencodeglistudidentisticiutilizzatoriOpalescence • MATERIALE INFORMATIVO E’possibilerichiederegratuitamentematerialesullosbiancamentoperlasalad’attesa(poster, brochure...),protocolliericerchecliniche,moduloperilconsensoinformato... Entraafarpartedel Programma Opalescence ChiamailNumeroVerde 800 830 715 oinviaun’[email protected] Riceveraisubitoungradito omaggio! Ultradent Italia Srl - Via G.L. Bernini, 7 20094 Corsico (MI) - Tel. 02.45 86 44 61 - Fax 02.45 01 413 - www.ultradent.it - [email protected] case report _ biomimetic approach A biomimetic approach Interdisciplinary treatment of a patient with 11 missing permanent teeth Author_Drs Magdalena Jaszczak-Małkowska, Joanna Witanowska & Małgorzata Zadurska, Poland Figs. 1a, b_Situation before orthodontic treatment. Fig. 2_A pre-op panoramic radiograph. Fig. 1a _The current level of technology and specialization in all areas of life allow us to assess correctly our capabilities and limitations in the treatment of our patients. We are no longer trying to improve nature, but we are doing everything Fig. 1b Fig. 3a to imitate it as perfectly as possible, drawing from its best solutions. This is the essence of biomimetics. It has already been applied in many fields of science and technology, including medicine and dentistry. By applying the biomimetic Fig. 2 Fig. 3b Fig. 3c Figs. 3a-c_Teeth contacts before treatment. Figs. 4a, b_The maxillary and mandibular arches before treatment. Fig. 4a 22 cosmetic dentistry 3_2014 Fig. 4b case report _ biomimetic approach Figs. 5a-d_Occlusal contacts after orthodontic treatment, showing the rounded shape of the maxillary incisors. Fig. 5a Fig. 5b Fig. 5c Fig. 5d approach to the treatment of our patients, we can achieve satisfying results aesthetically and functionally. The aim of the biomimetic approach is to respect nature and effect as little irreversible change as possible. It is very important for young adult patients, whose entire lives lie before them, and has a great influence on their treatment planning, especially in patients with multiple agenesis Undoubtedly, this is a therapeutic challenge and requires extensive knowledge, experience and close collaboration between different specialists in dentistry. _Case description A 19-year-old female sought treatment at the Department of Orthodontics at the Medical University of Warsaw because of her congenitally missing permanent teeth (Figs. 1a, b). During an interview, she reported that her brother and mother also had several missing teeth. Clinical examination revealed a persistent primary maxillary right second molar, the absence of all maxillary premolars, two mandibular second premolars and one mandibular incisor. A panoramic radiograph confirmed the absence of the seven permanent teeth above and all third molars (Fig. 2). _Occlusal analysis The midline of the maxillary arch did not coincide with the facial midline. The midline of the mandibular arch could not be assessed owing to the presence of three mandibular incisors. The lateral crossbite on the right side was present from the lateral incisor to the last tooth in the arch. Figs. 6a, b_Plaster models without (a) and with the diagnostic wax-up (b). Fig. 7_A panoramic radiograph after implantation. Figs. 8a-c_Delayed implantation of the implant in region 14. Fig. 6a Fig. 6b Fig. 7 Fig. 8a Fig. 8b Fig. 8c cosmetic dentistry 3_2014 23 case report _ biomimetic approach Fig. 9a Fig. 9b space necessary for one premolar on each side of the maxilla and the second premolars in the mandible. The missing teeth were to be replaced with crowns supported by implants, while the shape of incisors was to be changed with veneers and direct composite. Figs. 9a, b_Reshaping of the two maxillary central incisors (before and after). Fig. 10_The prepared feldspathic veneers for the two maxillary lateral incisors. _Orthodontic treatment Fig. 10 Transverse and vertical relationships were normal (Figs. 3a-c, 4a, b). During lateral excursions, there was no canine guidance on both sides and traumatic occlusion was present at the second molars. During protrusion, the incisal guidance was maintained. The incisal edges of the maxillary lateral incisors were rounded, and midline diastemas were present in the maxillary and mandibular arches. _Treatment plan Figs. 11a, b_The maxillary lateral incisors before and immediately after placing the veneers, with visible gingival irritation. Figs. 12a, b_The veneers one week after cementation, showing perfect gingival integration. Combined orthodontic, prosthodontic, and implant treatment was planned, aimed at restoring aesthetics and function with the maximum preservation of hard tissue, while replacing the missing teeth and reshaping the maxillary lateral incisors. It was planned to close the diastemas between the teeth, restore the midline in both arches and canine guidance, and gain the Fig. 11a Fig. 11b Fig. 12a Fig. 12b 24 cosmetic dentistry 3_2014 The first stage of treatment included the orthodontic treatment to correct the lateral crossbite, close spaces in the anterior segment and restore coincidence between the midline of the maxillary arch and the facial midline. The treatment plan also included restoring the coincidence between the maxillary midline and the line between two mandibular incisors on the left side. Therefore, two incisors were left on the right side, whereas on the left side the canine was moved to the position of the missing lateral incisor. Normal intercuspation and canine guidance were achieved on both sides. In the mandibular arch on the left side, the left canine assumed the function of the lateral incisor and the left premolar that of the canine. During orthodontic treatment, the persistent primary tooth was retained, to provide additional anchorage and to maintain the width of the alveolar process. _Implant-prosthodontic treatment After orthodontic treatment had been completed, a new occlusal analysis was performed case report _ biomimetic approach Fig. 13a Fig. 13b Fig. 13c Fig. 13d Fig. 14a Fig. 14b Fig. 14c Fig. 14d to evaluate the aesthetics and to establish the implant-prosthodontic rehabilitation necessary. Photographs were taken at different angles and diagnostic casts were mounted in an Artex partially adjustable articulator (AmannGirrbach) using the facebow registration and the centric relation registration techniques by Dawson. _Analysis of occlusion and articulation Normal occlusion was present, and incisal and canine guidance was restored (disclusion of posterior teeth during protrusion and laterotrusion). Normal occlusal contacts and intercuspation were present. In centric relation, no premature contacts and traumatic occlusion were seen in articulation (centric relation = maximum intercuspation). No subjective or objective temporomandibular joint problems were registered. Spaces were closed and tooth contacts were restored in the maxillary and mandibular anterior segments. The space necessary to restore missing teeth 24, 25 and 45 was established by orthodontic treatment. In order to restore missing tooth 14, the Fig. 15a space was maintained by retaining the persistent primary molar (Figs. 5a-d). _White and red aesthetics About 1 mm of the incisal edges was visible with lips in the rest position. During smiling, normal exposure of the maxillary teeth was present and the incisal line did not follow the curvature of the lower lip. In order to maintain the canine guidance, elongation of the maxillary incisors was not possible. The anterior gingival margin line was normal. Figs. 13a-d_The maxillary lateral incisors without and with veneers, showing perfect white and red aesthetics. Figs. 14a-d_Gingival shaping with the healing screw and temporary crown (a & b), zirconia abutment and final restoration (c, d). _Treatment plan re-evaluation In order to establish the treatment plan and to analyse aesthetics in the anterior segment, the diagnostic wax-up and mock-up were created, which enable an assessment of the proportions and appearance of the final restoration in the patient’s mouth (Figs. 6 a, b). It was decided to recontour the mesial angles of the maxillary central incisors with composite and to apply two ceramic feldspathic veneers sintered on a refractory mass to the lateral incisors. Figs. 15a-c_Teeth contacts after prosthodontic treatment. Fig. 15b Fig. 15c cosmetic dentistry 3_2014 25 case report _ biomimetic approach Figs. 16a, b_The maxillary and mandibular arches after prosthodontic treatment. Figs. 17a, b_The modified zirconia crown on a standard abutment – the visible subgingival part of the crown was not covered with the ceramic. Fig. 18_The modified crown screwed on to implant 14. Figs. 19a, b_Post-op situation. Fig. 20_Harmonous smile after treatment. Fig. 16a Fig. 16b Fig. 17a Fig. 17b Fig. 18 Fig. 19a Because the patient did not agree to the recontouring of the maxillary canines, it was decided not to close the gaps between the maxillary lateral incisors and canines to maintain the normal proportions between the central and lateral incisors. The patient is still using permanent and removable retainers The persistent primary tooth 55 was scheduled for extraction. Restoration Fig. 19b of all the missing premolars was planned using implant-supported ceramic crowns. _Implant treatment CBCT was performed to evaluate the anatomical and surgical conditions, and to plan the surgical treatment. Owing to sufficient height and width of the alveolar process at the implant sites, guided bone regeneration was not required. TSIII implants (OSSTEM; 4 mm × 10 mm S, 3.5 mm × 10 mm M) were used in regions 14 and 24, and TSII implants (OSSTEM; 3.5 mm × 10 mm M, 3.5 mm × 10 mm M) were used in regions 35 and 45. However, delayed implantation in region 14 was performed four weeks after the extraction of tooth 55 (Figs. 7, 8a-c). _Prosthodontic treatment Recontouring of the central incisors was performed using the direct method with GRADIA DIRECT composite (GC Europe) and a two- Fig. 20 26 cosmetic dentistry 3_2014 case report _ biomimetic approach component adhesive system, CLEARFIL SE BOND (Kuraray Noritake). Mesial angles were recontoured using the standard Hawe celluloid matrix system (Kerr). The composite surface was prepared and polished using Sof-Lex discs (3M ESPE; Figs. 9a, b). The contours of the veneers for teeth 12 and 22 were checked again using a mock-up, and then minor adjustments were performed. Using a specially trimmed silicone mock-up, the amount of space for the planned ceramic reconstructions was determined and the preparation of teeth was abandoned. Fig. 21a Fig. 21b Fig. 21c Fig. 21d Fig. 22a Fig. 22b After cleaning the teeth with pumice and introducing Ultrapak #00 retraction cord (Ultradent) into the gingival sulcus, two-layer singlephase impressions were taken using polyvinyl siloxane impression material (Bisico). Once the final restorations had been received from the laboratory (Fig. 10), their integrity, match to the abutments and colour were checked using a Variolink Try-in paste (Ivoclar Vivadent). The abutment surfaces were isolated with a rubber dam and cleaned with pumice, then rinsed thoroughly with water and etched with 37% Fig. 23a Fig. 23b Fig. 23c Fig. 23d Figs. 21a-d_Upper incisors after finishing prosthodontic treatment and the two years follow-up. Figs. 22a, b_Bite after finishing treatment and after two years, stable functional and aesthetic result. Figs. 23a-d_Bite after finishing treatment and after two years, stable functional and aesthetic result. cosmetic dentistry 3_2014 27 case report _ biomimetic approach Fig. 24 Fig. 24_Pantomographic X-ray two years after implants loading, perfect bone stability. phosphoric acid for 45 seconds. They were then rinsed with water for the same period. Subsequently, Variolink Veneer light-curing adhesive composite was applied. Meanwhile, the inner surfaces of the veneers were etched with 7% hydrofluoric acid for 1 minute, rinsed with water and then the veneers were placed in the ultrasonic bath for 2 minutes. Silane (Monobond Plus, Ivoclar Vivadent) was applied to the etched surface of the veneers, which were then dried, and the bonding agent (Heliobond, Ivoclar Vivadent) was applied. Vario link Veneer in shade HV+1 was applied to the veneers’ surface and the veneers were placed on the abutments. Excess material was initially removed and precured for 10 seconds. The restoration edges were smeared with glycerine gel to prevent _about the authors Dr Magdalena Jaszczak-Małkowska (DMD) graduated from the Medical University of Warsaw in Poland in 1996. Until 1998, she was a collaborator with the Institute of Genetics and Animal Breeding of the Polish Academy of Sciences. In 2008, she obtained a certificate in Prosthodontics. She has worked in a private practice specialising in aesthetic and prosthodontic dentistry since 2000. ESTEDENTICA ul. Dobra 27/A, 00-344 Warsaw, Poland [email protected] Dr Joanna Witanowska (DMD) graduated from the Medical University of Warsaw. She is a specialist in orthodontics and a research fellow at the Department of Orthodontics at the University. She is completing a doctoral thesis in Orthodontics. ul. Nowogrodzka 59, 02-005 Warsaw, Poland [email protected] Dr Małgorzata Zadurska (DMD, PhD) graduated from the Poznan University of Medical Sciences in Poland. She is a specialist in orthodontics and paediatric dentistry, and Associate Professor at and head of the Department of Orthodontics at the Medical University of Warsaw. Nowogrodzka 59, 02-005 Warsaw, Poland 28 cosmetic dentistry 3_2014 oxygen access and the formation of an oxygen inhibition layer on the composite bond. Curing was continued with an 800 mW/cm2 polymerisation lamp for 60 seconds on each surface. Excess composite was removed with a #12 scalpel blade, and the veneers were polished with strips and rubber polishing burs for composites. Finally, the veneers were checked during occlusion and articulation using 14 µm articulating paper. Corrections were made using a 45 µm smooth diamond-coated bur on a 1:5 speedincreasing handpiece on a micromotor. The final polishing was performed using rubber burs for composites (Figs. 11a, b). After a week, gingival integration with the veneers had been achieved (Figs. 12a, 12b, 13 a-d). After a period of healing, the emergence profile of the implant restorations was reshaped using crowns on temporary abutments (Figs. 14a, b). After obtaining a satisfactory effect for implants 24, 35 and 45, permanent zirconia crowns on standard zirconia abutments were fabricated (Figs. 14c, 14d, 15a-c, 16a, 16b). Owing to the thick layer of soft tissue, a modified screw-retained zirconia crown on a zirconia abutment was placed on implant 14 (Figs. 17a, b). The emergence profile was reshaped using a crown bonded to the standard zirconia abutment and the crown was veneered with feldspathic ceramics only at the supragingival zone, owing to the unavailability of individually shaped zirconia abutments for the OSSTEM system (Fig. 18). _Conclusion Working with patients missing so many permanent teeth is extremely difficult and sometimes marked with compromise. Achieving a satisfactory result both functionally and aesthetically is possible only through the close co-operation of specialists from various fields of dentistry and meticulous planning from the commencement of treatment to the final aesthetic stage (Figs. 19a, b, 20). As I mentioned at the beginning, apart from other crucial issues, it is important to preserve the patient’s own tissue as far as possible, which translates into the longevity and stability of the restorations. The case presented demonstrates that. We achieved satisfactory long-term aesthetic and functional results with minimum intervention. After two years, there is perfect bone stability around the implants (Figs. 21a-d) and excellent gingival integration with the prostheses on both the implants and the natural teeth (Figs. 22a, 22b, 23a-d, 24). Foratura del sito implantare in assoluta sicurezza. Punte soniche SonoImplant. Le moderne tecniche implantologiche esigono maggior precisione Le 8 punte SonoImplant, ideate dal Dr. Ivo Agabiti di Pesaro, quando occorre stabilire un’inclinazione dell’asse implantare consentono di elevare lo standard implantologico, garantiscono congrua al posizionamento finale degli impianti. un continuo controllo durante la foratura e permettono Nello stesso tempo risulta sempre più importante rispettare all’operatore di correggere in corso d’opera l’inclinazione del foro. determinate strutture nobili, come per es. i nervi e i vasi, quando Per saperne di più contattare la rete vendita Komet. © 07/2014 · 413180V0 queste si trovano in prossimità del foro implantare stesso. www.komet.it HOME CORSI ONLINE EVENTS Estetica WEBINAR REGISTRATO CORSO GRATUITO CORSO SPONSORIZZATO DA Estetica, funzione e costi: le tre variabili della pianificazione clinica Dr. Nikolaos Perakis L’approccio clinico moderno è sicuramente basato sul massimo rispetto dei tessuti dentali sani, sull’ottenimento di un’estetica gradevole e sull’attenta gestione dell’occlusione in modo da garantire comfort al paziente e durata dei restauri. L’intero mercato odontoiatrico è alla ricerca di materiali e tecniche che possano ridurre i costi del trattamento in quanto l’aspetto economico ha un peso sempre crescente nell’accettazione dei piani di cura.In questo webinar mostreremo indicazioni e modalità d’impiego dei nuovi materiali suggerendo come ridurre tempi operativi e costi. Obiettivi formativi: - Ottimizzare il risultato estetico - Scegliere i materiali più adatti - Standardizzare le procedure cliniche - Ridurre tempi operativi e costi www.dtstudyclub.it l’opinione _ manufatto protesico Il piatto… Perde _autore Andrea Puntoni, Laboratorio odontotecnico Via Rodolfo Berretta 84 56023 Navacchio (PI) [email protected] Tel.: +39 050 760530 Autore_A. Puntoni, Italia _Prefazione «Lo scopo di questo articolo è quello di risvegliare l’anima nobile che risiede in noi, per applicarla nel nostro campo professionale, che non vuole essere soltanto una produzione tecnica, ma include anche sentimenti che suscitano le emozioni come crescita dinamica, spesso relegata a protocolli standardizzati dogmatici e privi di sensibilità». (La creazione dentale e l’armonia di un insieme. Il viaggio, di Giorgio Talarico e Ezio Morgante, Edizioni Quintessenza). _Il piatto… Perde Sguardo fisso, fiero, labbra che assaporano il dolce del successo estetico. Decido di seguire il manufatto fino alla consegna, ho bisogno di stimoli importanti, un po’ di soddisfazione non è male! Per dirla con Paulo Coelho «non è importante la meta, ma il cammino» (Il cammino di Santiago). Il viaggio è un apoteosi di sensazioni positive, traslucenze e opacità che si contrastano, assorbimenti e riflessioni che creano il gioco di luce che ha preso vita ed è nato proprio dalle mie mani. Il sorriso stampato sul mio volto è il buongiorno appena varcata la soglia dello studio odontoiatrico. Chiara è già in poltrona e mi scruta incuriosita dalla mia strana eccitazione. Scorgo soddisfazione anche negli occhi e nella postura di Francesco, il clinico, che muove l’articolatore appena estratto dal contenitore etichettato. Il provvisorio è stato rimosso, gli elementi dentali residui preparati già detersi e pronti ad accogliere la nuova situazione estetica, in un attimo la protesi definitiva è al suo posto. La percezione visiva mi accompagna, mano nella mano verso il baratro. Sottile avorio sapientemente levigato solcato da splendide venature, nasconde fibre legnose di tasti intervallati da diesis e bemolle che imitano le zone interdentali che si aprono verso le papille retratte. Eh sì, una splendida tastiera appare non appena si solleva il coperchio e ci si sbarazza del feltro rosso di un magnifico Steinway and sons, peccato che il palcoscenico della chiostra dentale abbia di simile soltanto i colori e il peso della coda di questo pianoforte non è altro che il grande fardello che mi opprime mentre esco dalla sala operativa. Dove sono finite tutte le straordinarie traslucenze che vedevo, i chiaro scuri che mi apparivano muovendo il modello master sormontato dall’indice nella consueta veste odontotecnica, la riflessione della luce era buona, segno di una mappatura superficiale eseguita con cura, il colore appariva gradevole, ma che cosa ho sbagliato di cosi decisamente importante? Pian piano mi tornano alla mente le parole di Lanfranco, Paolo, Hitoshi, Shigeo, Makoto, Yoshimi, ma anche di Klaus, Michael, Roberto e Cristiano – «la forma è il colore» –, scorro mentalmente tutti quei dettagli anatomici che ho tralasciato, trascinato da quell’entusiasmo che trasferivo al pennello e dalla voglia di sentirmi l’artista che invece non sono. Fortunatamente non serve esserlo, nel nostro lavoro è solo un valore aggiunto, abbiamo un modello da copiare, dobbiamo conoscerlo molto bene per cercare di realizzare un falso più vero possibile. «La forma è il modo di manifestarsi della materia». (Hegel) A questo punto mi chiedo, mi serve per fare una riflessione: “Perché di fronte a un’opera scultorea in marmo come il Mosè di Michelangelo Buonarroti non si percepisce come elemento di disturbo la mancanza del colore?” (Fig. 1). Fig. 1_Il Mosè, opera in marmo di Michelangelo Buonarroti 1513-1515 c.a. Chiesa S. Pietro in Vincoli Roma. Fig. 1 cosmetic dentistry 3_2014 31 l’opinione _ manufatto protesico Figg. 2a-f_Modellazione anatomica di incisivi superiori. Rispetto dei dettagli anatomici naturali. 32 cosmetic dentistry 3_2014 Fig. 2a Fig. 2b Fig. 2c Fig. 2d Fig. 2e Fig. 2f l’opinione _ manufatto protesico L’emozione che ti avvolge è dovuta ai dettagli anatomici, all’espressione del volto, alla fluidità della muscolatura del braccio sinistro, alla levigatezza che mette in luce le fasce muscolari e le gonfie vene nel tratto dal ginocchio destro, sino al piede e ti fa dimenticare che in passato quello era soltanto un pezzo di pietra. L’osservazione si riporta sulla totalità dell’opera e sorprendentemente l’energia sprigionata dalla raffigurazione si concentra nella torsione del corpo con la spalla sinistra in posizione più avanzata Fig. 3 Fig. 3_Torsione coronale dei due incisivi centrali naturali. Osservare l’andamento delle creste di sviluppo. Fig. 4a Fig. 4b Figg. 4a-c_Forme geometriche basilari: quadrangolare, ovoidale e triangolare. Fig. 4c cosmetic dentistry 3_2014 33 l’opinione _ manufatto protesico Figg. 5a-b_La torsione coronale in proiezione incisale. Notare l’andamento del margine di incisura. Figg. 6a-b_Sviluppo dei lobi o creste buccali e traettorie cervico-incisali. L’immagine in bianco e nero evidenzia i dettagli. rispetto alla destra e, viceversa, il ginocchio destro più in alto e protruso del sinistro, il volto che rivolge lo sguardo su una linea divergente all’asse del corpo aumenta, in maniera esponenziale, la torsione e il potenziale espressivo di tutta l’opera (Figg. 2a-e). È proprio su quest’ultimo, ma non per importanza, dettaglio anatomico vorrei focalizzare l’attenzione, cercando di introdurlo in quello che ogni giorno dobbiamo realizzare e che fra tutti i dettagli anatomici è quello di cui meno si parla anche in letteratura (Fig. 3). Mi trovo a Paestum, nel 2004, dopo aver tenuto una relazione, assisto nello stesso congresso alla presentazione di Paolo Miceli coadiuvato nelle fasi pratiche dal collega Beniamino Foresi, “Bengy” per gli amici. Per la prima volta sento parlare della torsione coronale dei canini superiori con una spiegazione precisa e dettagliata che suscita in me il desiderio di saperne di più. Torno in laboratorio, nei giorni successivi nella mia mente risuona come un’eco: «viste le dimensioni del mio capo», parole usate da Paolo. Inizio a ricercare in letteratura ma poco o nulla, passo a osservare i modelli da studio che ho selezionato negli anni e Fig. 5a Fig. 5b Fig. 6a Fig. 6b 34 cosmetic dentistry 3_2014 giacciono sopra alla mensola di fronte al mio banco di lavoro, in quel momento uno dei clinici con cui collaboro, in visita nel mio laboratorio per discutere alcuni casi da realizzare, mi omaggia con degli elementi dentali naturali estratti sapendo di farmi cosa gradita e come d’incanto inizio a tirar fuori tutti gli elementi naturali che negli anni sono riuscito a reclutare. Inizia la fase della duplicazione, delle polveri opacizzanti, di scatti al microscopio con i flash al posto delle fibre ottiche. Parte così la fase del “riempi bagaglio”, ma troppe informazioni rischiano di creare confusione, c’è bisogno della fase successiva, quella che io chiamo di digestione e assorbimento di tutte quelle informazioni. La terza fase è la notifica, tutti gli appunti presi devono essere trascritti in maniera che “noi umani” possiamo capirli o almeno riuscire a leggerli. Per iniziare a parlare di questo piccolissimo studio per così dire “homemade”, vorrei citare le parole di uno dei più grandi maestri odontotecnici, Makoto Yamamoto: «ogni elemento dentale sia esso anteriore o di occlusione, superiore o inferiore ha la propria torsione coronale». l’opinione _ manufatto protesico Figg. 7a-f_Posizione, dimensione e profondità delle vie di fuga palatali. Fig. 7a Fig. 7b Fig. 7c Fig. 7d Fig. 7e Fig. 7f cosmetic dentistry 3_2014 35 l’opinione _ manufatto protesico Fig. 8a Fig. 8b Figg. 8a-b_Le vie di fuga palatali nella modellazione in cera e cera opacizzata con polvere dorata. Fig. 9_Anche in visione incisale si può notare la sporgenza della cresta marginale disto-incisale. Fig. 9 Parlando in questa fase del sestante superiore non posso che partire dallo studio di J.L. Williams che nel 1912 individuò una certa correlazione tra forma facciale e forma dentale. Questa ricerca trovò immediata applicazione in protesi mobile ma negli anni la stessa teoria è stata estesa anche alla protesi fissa (Figg. 4a-c). In natura la forma triangolare presenta una torsione coronale maggiore di quella quadrata, sino ad arrivare alla forma ovoidale che risulta la meno espressiva rispetto alle precedenti. Per questo motivo prendo in considerazione la forma che mette in risalto maggiormente questo dettaglio anatomico. La poca conoscenza della torsione labiale degli incisivi può portare a ricostruzioni protesiche piatte o protruse distalmente (Figg. 5a-b). Osservando l’elemento dentale naturale in visione 36 cosmetic dentistry 3_2014 incisale, immediata è la percezione che le creste marginali mesiale e distale abbiano due sviluppi differenti in senso cervico-incisale (Figg. 6a-b). La linea di transizione mesiale o lobo-mesiale risulta più vestibolarizzata in zona cervicale e man mano che decorre verso incisale rientra con andamento linguoverso fino ad arrivare all’apice del bordo incisale creando con quest’ultimo un angolo abbastanza accentuato. Esiste per la torsione buccale una stretta correlazione con le vie di fuga palatali, più o meno accentuate a seconda della forma geometrica di base e dalla classe masticatoria di appartenenza, presenti sin dalla nascita dell’elemento dentale o create dall’azione masticatoria (Figg. 7a-f). Queste zone libere sono estremamente importanti nelle traiettorie funzionali di latero-protrusione l’opinione _ manufatto protesico e si trovano nella zona più incisale delle creste marginali palatali, infatti, la rientranza del lobo mesiale labiale unita al minor spazio occorrente a lasciar passare la porzione mesio-incisale dell’incisivo inferiore del lato bilanciante durante gli spostamenti laterali (sul lato lavorante) fa sì che la depressione a “goccia” della via di fuga mesiale sia più piccola e meno profonda di quella distale. La cresta marginale distale ha invece un andamento opposto alla mesiale, sì sviluppa in zona cervicale più retrusa e nel decorso verso l’incisale si protende sempre più in senso labiale collassando lingualmente a ridosso del bordo incisale. Questo determina un arrotondamento dello spi- golo disto-incisale e un maggiore spazio per la via di fuga palatale che risulta più ampia e profonda della mesiale, considerato che si trova sulla traiettoria della porzione disto-incisale dell’incisivo inferiore, antagonista negli spostamenti latero-protrusivi lavoranti (Figg. 8a-b), lasciando talvolta intravedere in proiezione vestibolare la sporgenza laterale della cresta marginale linguale (Fig. 9). La partenza cervicale del lobo distale è determinata anche da una concavità (solco distale) di cui per primo il maestro Yamamoto ne intuì l’importanza. Questa depressione ha forma triangolare, si sviluppa con la sua base dalla sella della linea cer- Figg. 10a-d_Solco interprossimale o approssimale e solco distale. Conoscere e rispettare i dettagli naturali nell’esercizio della modellazione in cera e con ogni materiale da rivestimento estetico. Fig. 10a Fig. 10b Fig. 10c Fig. 10d cosmetic dentistry 3_2014 37 l’opinione _ manufatto protesico Fig. 11a Fig. 11b Fig. 11c Fig. 11d C Figg. 11a-d_Creste e solchi mesiali e distali, l’opacizzazione superficiale dei materiali da ricostruzione mette in risalto ogni concavità e convessità. 38 cosmetic dentistry 3_2014 vicale anatomica distale dirigendosi in senso obliquo con l’apice in zona labiale. Questo dettaglio non va confuso con il solco prossimale che invece è creato dall’avvicinamento delle creste marginali labiali e linguali sia in zona mesiale che distale (Figg. 10a-d). L’incisivo laterale ha il medesimo sviluppo crestale dell’incisivo centrale ma con minore effetto torsionale, questo è dovuto principalmente alle sue dimensioni ridotte rispetto all’incisivo contiguo. Il canino è invece l’elemento dentale con la caratteristica torsionale più spiccata rispetto a tutti gli elementi presenti nel cavo orale, questo è dovuto principalmente all’assenza di torsione dell’enorme radice, relegando così alla corona, la totalità dell’aspetto torsionale che abbinato alla grande cresta di sviluppo centrale che gli conferisce la classica forma a cuneo, mette in risalto ancor più la forza di incisione di questo elemento dentale. La posizione strategica che assume all’interno della chiostra dentale va a creare l’armonico passaggio tra gli elementi di incisione e i quadranti masticatori. Una conoscenza approfondita dei dettagli anatomici naturali ci favorisce nella comprensione delle diverse modifiche dell’aspetto coronale che subiscono gli elementi dentali dalla fase adolescenziale all’età adulta, in quanto il dente è l’unico organo del M Y CM MY CY CMY K l’opinione _ manufatto protesico corpo umano che ha una perdita dimensionale naturale con il passare degli anni (Figg. 11a-d). Ogni nostra conoscenza diviene parte intrinseca di tutto ciò che realizziamo, ma può essere vanificata dalla complessità di fattori esterni ai protocolli operativi che portano a un risultato soddisfacente. Il punto di svolta è il lavoro di un team realizzativo, che dalla fase progettuale sino alla consegna del manufatto ultimato, vive dell’interscambio dei pensieri tra ogni figura che lo compone e che è parte integrante del coro, dagli specialisti clinici alle assistenti alla poltrona, all’odontoprotesista con i suoi collaboratori. Solo in questo caso la coda di quel magnifico strumento non resterà unicamente il peso del fardello che ci opprime, ma diverrà sempre più spesso promotrice di gioia per quella sinfonia che prende anima dal movimento armonico delle sapienti mani su quegli splendidi… “tasti”. _Ringraziamenti Ringrazio la mia famiglia, colonna portante della mia vita, per l’essenziale contributo che mi esprime ogni giorno. Alessandro, Paolo e Riccardo, i miei collaboratori, che mi danno la possibilità di trovare un po’ di tempo per questo studio. I clinici con cui collaboro, per la volontà di AVVISO_OTT-NOV-DIC_210X140.pdf 2 25/08/14 crescere insieme e per la stima reciproca12:09 che ci lega professionalmente. Il dott. Vincenzo De Sivo e il collega Marcello Busardò, miei mentori letterari, per i sempre fedeli consigli. Un grazie particolare a Paolo Miceli che ascolto da molti anni e riesce ancora a emozionarmi. _bibliografia 1. Michelangelo. Artista, pensatore, scrittore. Edizione speciale Grande Enciclopedia. Istituto Geografico De Agostini, Novara. 2. Creazione dentale e armonia di un insieme. Il viaggio. Talarico, Morgante. Quintessenza Edizioni, 2006. 3. Tre ponti realizzati da ceramisti di fama mondiale. QDT – Quintessence of Dental Technology, 1991. 4. Atlante della morfologia dentale di Wheeler. Mayon M. Ash. Scienza e tecnica dentistica. Edizioni internazionali. 5. Combinazioni dentali anatomiche. Guida alla massima estetica dentale. Jin-Ho Phark, Giuseppe Romeo. Quintessence of Dental Technology 2013. 6. Morfologia naturale dei denti. Aspetto e forma dei restauri ceramici. Shigeo Kataoka, Yoshimi Nishimura. Scienza e tecnica dentistica. Edizioni Internazionali. 7. P. Magne, U. Belser. Restauri adesivi in ceramica dei denti anteriori. Quintessenza Edizioni, 2003. 8. Rufenacht Cr. Fondamenti di estetica. Quintessenza Edizioni, 1990. 9. Williams Jl. The Temperamental selection of artificial teeth a fallacy. Dent Digest 1914. 10. Williams Jl. A new classification of human tooth forms with special reference to a new system of artificial teeth. Dentists Suppl., 1914. 11. Arnheim R. Art end visual perception. A psychology of the creative eye. University of California, 1974. 12. Lukacs G. L’anima e le forme. Se, 1991. 13. Carrel A. L’uomo, questo sconosciuto. Bompiani, 1936. 14. Ferretti F. Pensare vedendo le immagini mentali nella scienza cognitiva. Carrocci, 1988. SEMPLICE, VANTAGGIOSO E DI ALTISSIMA QUALITÀ SPEEDY-Tray® è il nuovissimo e vantaggioso cucchiaio individuale che rivoluziona il lavoro di dentisti ed odontotecnici • L’impronta definitiva è realizzata nel tempo di 10 minuti e in una sola seduta. • Minore ingombro intraorale garantito dalla ergonomia ottimale • Esiste un solo formato, in quanto l’ergonomia è stata studiata per coprire le più svariate situazioni. • Il sistema è portatore di grandi vantaggi sia per lo studio dentistico che per il laboratorio odontotecnico. • Non si usa materiale di supporto come ad esempio il ‘putty’ e il peso del silicone o del polietere da impronta utilizzato non supera i 15 grammi. • È facilmente lavorabile a ultrasuoni, per le forature di posizione dei transfer. E L I B A T I INIM Collegati al sito www.speedy-tray.com per scoprire tutte le caratteristiche ed acquista il kit SPEEDY-Tray® cosmetic 39 Il marchio e i brevetti SPEEDY-Tray®, sono di proprietà della Promau _2014 dentistry che studia, industrializza e produce differenti tipologie3di prodotto nei propri stabilimenti di produzione (made in Italy). aziende _ news Tecnologie digitali al servizio dell’estetica dentale: intervista al dottor Bini _Le problematiche legate a un sorriso poco incisivo, ai denti non allineati o non perfettamente bianchi, oltre a incidere direttamente sulla salute dell’individuo, presentano dei risvolti psicologici notevoli. Sono proprio quest’ultimi i fattori che spingono un adulto a contattare uno specialista in grado di risolvere questo disagio. Per approfondire l’argomento, ne abbiamo discusso con il dott. Valerio Bini, specialista in Odontoiatria, esperto in Estetica e Cosmesi dentale e consulente in Odontoiatria a indirizzo estetico per Invisalign. Quale ruolo gioca il sorriso nelle richieste dei suoi pazienti? Il sorriso è fondamentale per stabilire il primo contatto con gli altri, per creare attrattiva o repulsione. È perciò naturale che i denti e le labbra, le sue componenti principali, possano influenzare direttamente la qualità dei rapporti interpersonali e incidere sul livello di autostima di una persona. Le persone che si rivolgono a un odontoiatra estetico ricercano innanzitutto la ridefinizione dell’armonia ideale del viso, un obiettivo che implica la ricerca del giusto equilibrio tra denti, tessuti molli, labbra, viso, fisionomia e soprattutto il “sorriso”. Ci sono delle tecnologie che hanno facilitato il lavoro dell’estetica del sorriso negli ultimi anni? Nel trattare malocclusioni dentali di vario grado, affollamento e morso inverso, l’innovazione più ragguardevole degli ultimi anni è stata inaugurata dagli allineatori invisibili Invisalign perché consentono un’effettiva predicibilità degli spostamenti dentali e contemporaneamente una rilevante diminuzione della sensazione di disagio per il paziente. Grazie alle tecnologie digitali e alla grafica tridimensionale del software ClinCheck è infatti possibile visualizzare filmati tridimensionali e, interagendo con Aesthetic Digital Smile Design e CAD/CAM, realizzare prototipi estetici del nuovo sorriso, frutto 40 cosmetic dentistry 3_2014 del Digital Dentistry di cui Align Technology è affermato leader. Inoltre, il lancio del nuovo Invisalign i7, prodotto con l’innovativo materiale SmartTrack, e utilizzabile con successo su malocclusioni, affollamenti, spaziature e recidive ortodontiche di lieve entità, rappresenta un salto di qualità notevole per assicurare ai pazienti grande comfort funzionale ed estetico, oltre che tempistiche minori di trattamento, con un indubbio vantaggio anche per gli specialisti. Come possono collaborare i vari specialisti del sorriso? Partendo dai modelli virtuali estetici tridimensionali realizzati grazie all’impiego delle tecniche e delle tecnologie Invisalign, al paziente che ricerca l’armonizzazione non solo del sorriso ma dell’intero profilo del viso, i diversi specialisti possono offrire un servizio veramente integrato e quindi approcciare ai casi clinico-estetici in modo multidisciplinare: chirurgo plastico, medico estetico e odontoiatra possono lavorare più facilmente insieme sul resto del profilo ideale definito insieme al paziente e disegnare le linee più adatte a riequilibrare il viso partendo dall’elaborazione e implementazione di dati digitali utili all’analisi estetica dentofacciale. Anche questa collaborazione fra le diverse branche della medicina estetica ha ricadute positive per il benessere e l’autostima del paziente stesso. aziende _ news Oggi i “triangoli neri” si chiudono con l’acido ialuronico De Ore introduce in Italia il primo acido ialuronico per le papille La parola “estetica” è sulla bocca di tutti e molto spesso la ricerca del ringiovanimento e della bellezza sono associati all’acido ialuronico. Da tempo anche in odontoiatria sono state formulate diverse proposte per il trattamento delle labbra e dei tessuti periorali ma fino a oggi non si era mai parlato dell’impiego dell’acido ialuronico (HA) per il trattamento degli inestetismi dei tessuti molli intraorali. Adesso alcuni autori propongono l’impiego dell’acido ialuronico per la chiusura dei cosiddetti “triangoli neri”, ovvero quegli inestetismi dovuti alle papille che non chiudono lo spazio tra i denti, e l’azienda De Ore ha introdotto in Italia un prodotto specifico per quest’applicazione. «Il dr. William Becker, che molti conoscono per essere stato uno dei pionieri della rigenerazione guidata dei tessuti in parodontologia – commenta il dott. Andrea Nicolis di De Ore – nel 2009 ha pubblicato un interessante studio clinico in cui ha valutato l’applicazione dell’acido ialuronico per la rigenerazione della papilla. Nello studio ha valutato il trattamento con HA in 14 pazienti che avevano deficienze papillari sia su denti naturali che su impianti. Otto pazienti hanno conseguito una chiusura superiore al 97% e cinque una chiusura superiore al 75%. L’aspetto interessante è che i casi monitorati fino a 25 mesi hanno mantenuto il risultato ottenuto». «Spinta e motivata da questo studio – prosegue Nicolis – un’azienda tedesca, con la quale De Ore collabora, ha messo a punto una formulazione specifica dell’acido ialuronico con un prodotto chiamato Flex Barrier e un gruppo di clinici tedeschi ha preparato un protocollo applicativo in 3 step». Il dott. Goetffert di Norimberga che ha proposto e pubblicato in Germania la “3 step technique”, sostiene che la tecnica consente di «ottenere una base stabile per consentire al corpo di rigenerarsi naturalmente. Nell’odontoiatria estetica moderna, dove pochi millimetri possono fare la differenza, una chirurgia mininvasiva è un concetto chiave». Flex Barrier è acido ialuronico in siringa: per due terzi è cross linked, ovvero si riassorbe lentamente, mentre per un terzo non lo è. Questo consente non tanto di fare un mero effetto riempitivo, quanto di permettere all’acido ialuronico di esercitare la sua funzione di stimolo dei fibroblasti sia nell’immediato che nel tempo. Il protocollo prevede l’applicazione con tre iniezioni in gengiva non aderente, gengiva aderente e nella papilla, ed eventualmente si può optare per una seconda applicazione dopo circa tre settimane. De Ore Tel.: 045.6020924 [email protected] www.deorematerials.com cosmetic dentistry 3_2014 41 aziende _ news Laser a diodi SOL Una nuova tecnologia laser progettata per venire incontro alle esigenze della pratica quotidiana Distributore esclusivo per l’Italia DenMat Italia Srl Via S. Andrea 73 84081 Baronissi (SA) Tel.: 089.9331021 Fax: 089.9331022 [email protected] www.denmatitalia.it SOL™ è garanzia di potenza e precisione, ha un manipolo curvo ergonomico, un’interfaccia semplice con quattro programmi preimpostati (Taglio, Sterilizzazione, Paradontologia e Personalizzato) e ha un fascio luminoso di colore blu ad alto contrasto. È stato progettato per un’odontoiatria laser semplice ed efficace. Inoltre è anche incredibilmente conveniente. Il manipolo ergonomico garantisce prestazioni eccezionali e permette di effettuare contornature molto precise. SOL è il laser a diodi portatile più attraente in odontoiatria oggi… ed è prodotto dalla DenMat. _Portabilità È molto leggero e facile da trasportare, ha la batteria interna con oltre 3 ore di autonomia. La fibra si riavvolge in un sistema a mulinello permettendo l’utilizzo solo della parte interessata. _Semplicità Il laser ha tre funzioni preimpostate per semplificare i protocolli di trattamento e un’impostazione addizionale che può essere personalizzata a secondo delle proprie esigenze. Tutte e quattro le impostazioni sono completamente personalizzabili, questo dà la possibilità di avere infinite soluzioni. _Visibilità Il fascio luminoso di colore blu permette di visualizzare meglio la zona che si sta operando essendo in forte contrasto con il colore rosso dei tessuti e del sangue e sempre visibile anche con gli occhiali protettivi. _Ergonomia Il manipolo di forma curva consente un migliore accesso sui posteriori e riduce l’affaticamento durante procedure più lunghe. _Monouso I puntali monouso eliminano il fastidio di dover tagliare ogni volta la punta e vengono proposti a un prezzo vantaggioso riducendo al minimo il costo per paziente. Sono disponibili sia i puntali da 400 micron, per il taglio e la gestione dei tessuti molli, che da 300 micron, più sottili e più lunghi per la sterilizzazione dei canali. 42 cosmetic dentistry 3_2014 Specifiche tecniche _ Potenza 3 watt continuo e 5 watt pulsato _ Lunghezza d’onda di 808 nm _ Portatile con batteria a lunga durata _ Utilizzo con pedaliera _ Puntali in fibra monouso di 400 micron _ Puntali in fibra monouso di 300 micron Il sistema laser a diodi SOL può essere utilizzato in una varietà di terapie rivolte alla cura dei tessuti molli e al tessuto paradentale, quali come ad esempio: _ escissioni e incisioni; _ biopsie; _ gengivectomie; _ gengivoplastiche; _ contornature gengivali; _ retrazioni gengivali per impronte protesiche; _ papillectomie; _ disinfezione e courettage tasche paradontali; _ asportazioni e courettage tasche paradontali; _ asportazioni di fibromi e altre neoformazioni benigne del cavo orale _ frenulotomie/frenulectomie labiali e linguali; _ sterilizzazione canali in endodonzia. CORSO ABILITANTE SULLE METODICHE MINIMAMENTE INVASIVE Bari 03-04 OTTOBRE Catania 10-11 OTTOBRE Roma 24-25 OTTOBRE Milano 28-29 NOVEMBRE OFFERTA PROMOZIONALE € 390 + IVA In omaggio un elemento in Ceramica Cerinate (Corona o faccetta) o. ubit s i t i iv ero Iscr num a so Cor so chiu Programma Presa dell’impronta • Studio del caso • Ceratura diagnostica • Realizzazione del mock-up • Caratterizzazione del colore • Protocollo step by step • Snap On Smile • DUO PCH • Laser a diodi • Diagnosi in fluorescenza delle lesioni del cavo orale LUMINEERS BY CERINATE sono faccette in porcellana sottili quanto una lente a contatto, la loro applicazione viene effettuata senza preparazione o con minima finitura dello smalto, in un’unica seduta. Possono essere ritoccate sia al bordo incisale che al colletto e sono le uniche che hanno una durata oltre i 20 anni, comprovata da studi clinici. Le faccette preformate in ceramica Duo-PCH sono una valida alternativa alle ricostruzioni e faccette in composito sia dal punto di vista clinico (migliore estetica, maggiore duranta nel tempo) che economico. Lo Snap-On Smile è un dispositivo protesico multifunzione a lungo termine in resina acetalica. L’abilitazione conseguita con la partecipazione al corso permetterà la segnalazione del proprio studio professionale quale Centro Autorizzato Lumineers e la garanzia di 10 anni per un unico rifacimento per ogni singolo elemento. Le Lumineers e lo Snap-On Smile vengono rilasciati con certificati di autenticità e sono produzioni esclusive del laboratorio della DenMat Italia, il primo ed unico laboratorio autorizzato alla produzione delle Lumineers e dello Snap-On Smile. Diffidate dalle imitazioni! Den-Mat Italia Via S. Andrea, 73 • 84081 • Baronissi (SA) Tel +39 089 933 10 21 Fax +39 089 933 10 22 www.denmatitalia.it [email protected] eventi _ Istituto Stomatologico Toscano Lo sbiancamento dentale al centro dell’appuntamento 2014 dell’Istituto Stomatologico Toscano _Per il terzo anno l’Istituto Stomatologico Toscano, Fondazione per la Clinica, la Ricerca e l’Alta formazione in Odontoiatria, organizza un convegno che si rivolge sia agli odontoiatri che agli igienisti dentali con un’alternanza di temi che interessano di volta in volta prevalentemente gli uni o gli altri. Il convegno si incentrerà su un tema di grande attualità, quello dello sbiancamento dentale, di maggiore interesse per gli igienisti dentali, anche se di grande richiamo per il dentista che decide il piano di trattamento. Lo sbiancamento dentale rappresenta, infatti, una crescente domanda in campo odontoiatrico e necessita, a nostro giudizio, di un approccio approfondito che non si fondi solo su mere istruzioni per l’uso, ma che tenga conto anche di tutti gli importanti risvolti biologici che presenta qualunque procedura a carico di un elemento dentario. Scopo del convegno è quello di dare un contributo al fine di chiarire tutti gli aspetti dello sbiancamento dentale, da quelli storici, a quelli biologici, clinici, psicologici, motivazionali e infine medico-legali, così che gli operatori coinvolti possano affrontare tale procedura nella piena conoscenza di tutte le problematiche connesse, senza rischi per il paziente o per se stessi. Ancora una volta spero che affrontare in modo monotematico un argomento, sviscerandolo in ogni dettaglio, possa dare un contributo al miglioramento professionale dei partecipanti fin dal loro ritorno a casa. Non posso che chiudere con l’augurio che questo evento rappresenti un’occasione per incontrare i numerosi amici che hanno dato fiducia nel tempo alle nostre attività culturali e con un caloroso arrivederci a Viareggio a tutti gli operatori della salute orale. _Ugo Covani, Presidente della Fondazione Istituto Stomatologico Toscano SPONSOR 44 cosmetic dentistry 3_2014 PROGRAMMA preliminare VENERDI, 12 DICEMBRE ore 9-17 Ore 9.00 - 9.30 Registrazione e welcome breakfast Ore 9.30 - 10.00 Ugo Covani (Pisa, Italia) Apertura del Convegno e saluto ai partecipanti 12 DICEMBRE eventi _ Istituto Stomatologico Toscano Annamaria Genovesi (Genova, Italia) Introduzione PRESIDENTE DI SESSIONE: Maria Rita Giuca (Pisa, Italia) Ore 10.00 - 11.00 Nicola Perrini (Pistoia, Italia) Lo sbiancamento dentale fra biologia ed estetica Ore 11.00 - 11.30 Break Ore 11.30 - 12.30 Linda Greenwall (Londra, UK) Titolo in fase di definizione Ore 12.30 - 13.30 Vilma Pinchi (Firenze, Italia) Le implicazioni medico-legali nella pratica dello sbiancamento dentale Ore 13.30 - 14.30 Lunch time PRESIDENTE DI SESSIONE: Maria Perno Goldie (San Francisco, USA) Ore 14.30 - 15.30 Damien Walmsley (Birmingham, UK) The future face of communication Ore 15.30 - 16.00 Break Ore 16.00 - 17.00 Diane Rochford (Londra, UK) Titolo in fase di definizione Ore 20.30 Gala dinner e Notte degli Award 13 SABATO, 13 DICEMBRE ore 9-13 DICEMBRE presso Hotel Principe di Piemonte PRESIDENTE DI SESSIONE: Gianna Maria Nardi (Bari, Italia) Ore 9.30 - 10.30 Leopoldo Forner Navarro (Valencia, Spain) Marketing e sbiancamento dentale > Programma Ore 10.30 - 11.30 Angelo Putignano (Ancona, Italia) Estetica orale e style italiano Relax Ore 11.30 - 12.00 Break Ore 12.00 - 13.00 Giacomo Derchi (Pisa, Italia) Effetti dello sbiancamento sui materiali da restauro EVENTI SOCIALI > Gala dinner Eventi sociali ore 20,30 nella sala in stile Belle Époque a seguire all’Hotel Principe di Piemonte il 12.12.2014 > Notte degli Award con musica, spettacoli, buffet dolci e premiazioni per partecipanti e accompagnatori presso l’Hotel Principe di Piemonte: spa, palestra, piscina termale riscaldata sul roof garden > Shopping in Versilia > Museo del Carnevale > Visita a Villa Puccini cosmetic dentistry 3_2014 45 eventi _ ANDI Salerno Tra cultura e bellezza: a la 17 edizione del Memorial ANDI Salerno _Venerdì 12 e sabato 13 settembre 2014 si è tenuto l’appuntamento culturale provinciale ANDI Salerno, organizzato dalla nuova dirigenza della sezione provinciale, giunto quest’anno alla sua 17a edizione. Giovanni Maria Gaeta, appassionato di estetica dentale da sempre, in qualità di responsabile scientifico dell’evento ha introdotto con grande passione il tema, con una relazione dal titolo “Estetica e morfometria del viso e del sorriso”, dopo la lectio magistralis dello scrittore Carlo Animato, che ha ribadito come Salerno sia patria della Scuola di Medicina, che già nell’antichità si occupava di estetica. Sono seguiti interventi in diverse discipline. Giovanni Giorgetti, con la relazione “Realtà aumentata e le nuove prospettive 3D in chirurgia”, ha presentato un’applicazione di ultima generazione che consente di visualizzare direttamente in streaming una sovrapposizione tra elementi reali e virtuali. Marino Musilli ed Enzo Vaia, con un intervento dal titolo “Riabilitazione estetica mediante approccio interdisciplinare ortodontico e implantare”, hanno affrontato le necessità e le complicazioni degli interventi disciplinari. In particolare, Vaia ha messo in evidenza quanto anche la figura dell’odontotecnico intervenga agli albori del piano di trattamento e pertanto necessiti di una conoscenza anche anatomica e biologica, mentre Musilli si è soffermato sull’importanza della conoscenza reciproca della materia e la necessità di comunicare con un linguaggio comune. Giorgio Tessore ha relazionato su “Lifting del sorriso”: il sogno di molti pazienti di ringiovanire il proprio sorriso in modo predicibile e rapido con restauri poco invasivi è reso attualmente possibile grazie all’applicazione di faccette in ceramica. Si è parlato anche delle corone in ceramica integrale e delle caratteristiche merceologiche di questi materiali. Marco Del Corso, parlando di “Estetica in implantoprotesi”, ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di un’attenta pianificazione del caso clinico differente da paziente a paziente, avvalendosi di tecniche chirurgiche appropriate atte a soddisfare le esigenze del clinico e del paziente. Ha concluso la giornata dedicata agli odontoiatri il dott. Andrea Fabianelli con la relazione su “Preparazioni verticali in estetica: connubio possibile”. Nella sessione dedicata al team odontoiatrico, Giovanni Maria Gaeta ha parlato di “Approccio estetico al paziente per il team odontoiatrico”, considerato elemento cardine per affrontare le modalità di presentazione dei trattamenti estetici ai pazienti e la loro gestione amministrativa nell’ambito dell’attività clinica dello studio, anche per la maggior confidenza e complicità con gli stessi. Prescelta per l’evento una nuova sede, il Teatro Antonio Ghirelli, esempio di recupero architettonico post industriale inserito nell’opera di riqualificazione urbanistica portata avanti dall’amministrazione comunale cittadina, posizionato nel verde del Parco dell’Irno a Salerno. La dirigenza ANDI Salerno, al 50% femminile, ha coordinato con commozione e grinta l’evento (Giustina Napoli, neo presidente ANDI Salerno, Laura Sisalli, segretario culturale, e il neo segretario Simona Salerno). Hanno partecipato all’evento per la Direzione nazionale ANDI Rocchetti e Ghirlanda, a dimostrazione della capillarità di presenza del board nazionale in tutti gli eventi provinciali. _Patrizia Gatto 46 cosmetic dentistry 3_2014 eventi _ IV Sirona Users Meeting IV Sirona Users Meeting 13 e 14 novembre al Palazzo della Gran Guardia di Verona _“Le regole della moderna odontoiatria interpretate in chiave digital” è il tema scelto per la IV edizione dell’evento che riunisce gli utilizzatori italiani delle tecnologie Sirona. Un tema che rappresenta senza dubbio una sfida: quella di coniugare i principi e le metodologie che costituiscono lo stato dell’arte della moderna odontoiatria con i nuovi paradigmi che scaturiscono dall’adozione delle tecnologie digitali. Proprio per rispondere a questa sfida, il programma di quest’anno, articolato in due giornate, intende rappresentare un punto di svolta nel mondo odontoiatrico: per la prima volta, infatti, i professionisti che hanno contribuito a redigere le regole delle moderne riabilitazioni odontostomatologiche saranno affiancati dall’équipe dei Trainer di Sirona Digital Academy con l’obiettivo di rileggere i casi clinici semplici e complessi attraverso gli strumenti della digital dentistry. In quest’ottica, il IV Sirona Users Meeting vedrà avvicendarsi sul palco una “staffetta” di professionisti che, con ruoli diversi, si passeranno tra loro il testimone per assicurare continuità fra le due modalità di interpretazione della pratica quotidiana. Insieme, avranno l’ambizione di raggiungere quel traguardo rappresentato dal mantenimento degli standard qualitativi più elevati e dalla semplificazione delle procedure. La tesi che si intende dimostrare è che le tecnologie basate sul digitale non cancellano le regole, anzi: l’adozione della digital dentistry nella pratica quotidiana, affiancata a quelle stesse regole, offre vantaggi in termini di semplificazione e standardizzazione delle procedure. Il tutto, ovviamente, a vantaggio della predicibilità dei risultati finali in termini di estetica, funzione e soddisfazione del paziente. Entrando nello specifico del program- ma, il giovedì pomeriggio sarà dedicato alla sessione di diagnostica odontostomatologica e decisione clinica, presieduta dal dottor Tiziano Testori. Grazie all’intervento della dottoressa Francesca Manfrini, presidente dell’Accademia Italiana di Conservativa, si approfondirà l’approccio conservativo alla formulazione del piano di trattamento nei casi complessi. Nella parte dedicata alle tecnologie digitali, l’attenzione si concentrerà sull’utilizzo della terza dimensione per la visione diretta della situazione clinica. Il venerdì mattina, i professori Roberto Scotti e Francesco Simionato guideranno la sessione dedicata a protocolli clinici e metodologie in protesi e implantoprotesi. Il dottor Leonello Biscaro, presidente dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica e il dottor Stefano Gracis, past president della stessa Accademia, coinvolgeranno i partecipanti nella formulazione del piano di cura nelle riabilitazioni semplici e complesse. Da un punto di vista “digital”, i trainer di Sirona Digital Academy illustreranno i nuovi metodi, le nuove funzioni software e i materiali innovativi che offrono al clinico una maggiore predicibilità ed efficienza. Il venerdì pomeriggio, con presidente il dottor Roberto Spreafico, si terrà la sessione di riabilitazione conservativa mininvasiva odontostomatologica. Il dottor Sandro Pradella, dell’Accademia Italiana di Conservativa, illustrerà le linee guida sulle preparazioni conservative, i metodi di build-up e cementazione adesiva nella restaurativa mininvasiva. Anche in questo ambito, verrà poi testimoniato come l’ado- zione delle tecnologie digitali porti a una rivoluzione nelle potenzialità mininvasive estetiche e nell’utilizzo di materiali di ultima generazione. La sessione per odontotecnici vedrà il professor Francesco Simionato parlare del supporto della scienza dei materiali alle metodologie digitali in odontotecnica, mentre i trainer di Sirona Digital Academy proporranno la soluzione di casi protesici complessi grazie ai nuovi strumenti digitali e introdurranno il nuovo software inLab 4.3. La sessione per igienisti dentali sarà caratterizzata da un corso sull’utilizzo avanzato di strumenti digitali per la lettura 3D del cavo orale a cura della professoressa Gianna Nardi e della dottoressa Laura Antonia Marino e la presentazione della spettrometria come innovativo strumento di indagine nell’igiene orale a cura della professoressa Gianna Nardi. Per condividere anche un clima di convivialità, i partecipanti al IV Sirona Users Meet-ing avranno la possibilità di unirsi all’esclusiva e originale atmosfera del Dinner Party che si terrà il giovedì sera presso il museo Nicolis di Verona. cosmetic dentistry 3_2014 47 In collaborazione con The Institute for Implant and Reconstructive Dentistry™ Palm Beach Gardens, Florida, USA e Dental Tribune International Corso pratico su paziente LIVE SURGERY 360° Tiziano Testori con la partecipazione di: Matteo Invernizzi, Christian Monti 18 marzo, 19 giugno, 23 settembre, 20 novembre 2015 Argomenti trattati: dalla chirurgia implantare alle moderne tecniche di chirurgia mucogengivale in associazione ad interventi di prima o seconda fase chirurgica; dalla gestione dei tessuti molli perimplantari, alla chirurgia estrattiva, alla GBR, fino alla chirurgia computer assistita; dal carico immediato su elementi singoli ad arcate complete; dagli impianti in settori ad alta valenza estetica al sinus lift con approccio laterale o con tecnica di accesso crestale fino ai più recenti ultra short implants. Il tutto sarà condotto avvalendosi degli ultimi dispositivi strumentali e tecnologici che il mercato del settore offre. Sarà nostro compito, selezionare accuratamente i casi in modo da garantirvi la maggior completezza ed esaustività possibile degli argomenti e delle tecniche proposte. Negli incontri potrete inoltre apprezzare i reali benefici dell’utilizzo del protocollo di ansiolisi endovenosa che l’odontoiatra moderno può autonomamente condurre nel proprio studio. Solamente questa novità merita la Vostra attenzione! In fase pre-operatoria ogni caso clinico verrà presentato attraverso immagini cliniche e radiografiche con particolare attenzione alla pianificazione con software 3D a cui seguirà la Live Surgery. Infine, ciascun partecipante potrà acquistare una copia del dvd contenente i filmati di tutti gli interventi eseguiti nei singoli incontri. Vi aspettiamo numerosi! La segreteria è a vostra disposizione per informazioni sui corsi in programmazione nel 2015 Per informazioni ed iscrizioni: Lake Como Institute® - Via Rubini, 22 - 22100 Como Tel. 031/2759092 - Fax 031/243027 - e-mail: [email protected] www.lakecomoinstitute.com Major Sponsor Si tratta di giornate di studio esclusivamente pratiche con chirurgie dal vivo, eseguite da me e dai miei collaboratori con commento in diretta, in cui avrete la possibilità di trovare delle conferme o rinfrescare ed aggiornare quanto già conoscete e fate nella vostra quotidianità di studio. La clinica sarà la vera protagonista. Publishing Sponsor Cari Colleghi, entusiasti del successo ottenuto dal Corso Live Surgery 2014 abbiamo il piacere di confermarvi e riproporvi anche per l’anno 2015 il format di corso clinico-chirurgico costituito da quattro incontri di Live Surgery 360°. Per voi sarà come essere presenti in sala operatoria. Vedrete chirurgia a 360° gradi per un totale di dodici chirurgie dal vivo. Rappresenta il vero aggiornamento continuo richiesto da voi colleghi! PER INFO IN ITALIA: +39 011 3110675 - [email protected] l’editore _ gerenza Cosmetic Dentistry Italian Edition supplemento n. 3 di Dental Tribune Italian Edition, anno X n. 10 Publisher Torsten R. 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