RIVISTA DI MECCANICA OGGI m a.m os tre co nv eg no In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Roserio-Milano per la restituzione al mittente previo pagamento resi - ISSN0005-1284 .it 182 - ottobre 2014 - Anno LXV - 4,50 E - www.meccanica-plus.it 11 dicembre 2014 Sostenere l’innovazione coi fondi comunitari SPECIALE FINITURA Dal mercato dell’Energiaa si aprono prospettive Andrea Dametto responsabile Ufficio progettisti meccanici di Sinteco % * ' ' 6 4 " * / 5 6 5 M O W W W . P N E U M A X S P A . C */7&/5"5"* Pneumax, l’automazione italian */*5"-*" 550*-.0/%0 *La campana fu inventata in Italia nel V secolo da San Paolino (vescovo di Nola) na apprezzata nel mondo. Il valore del made in Italy www.pneumaxspa.com Con tre linee principali di prodotto, FANUC è la sola azienda del settore a progettare e realizzare internamente la maggior parte dei componenti. Ogni dettaglio, sia hardware che software, è tenuto sotto controllo attraverso una catena di sviluppo ottimizzata. 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I dati occupazionali italiani sono del resto eloquenti: un tasso crollato al 55,6% e tornato ai livelli del 2000, una quota di senza lavoro schizzata oltre il 13%. Anche in questo caso spingendo l’Italia indietro di 13 anni. Una vera e propria ecatombe, al di là delle continue e costanti sirene che spandono ottimismo, con un comparto industriale che fatica a ridare vigore al mercato interno ed è costretto ad affidare le proprie ambizioni di sopravvivenza all’export. È chiaro che il Paese, ma anche l’Europa, non può certamente uscire da questa impasse, che dura ormai da troppo, con una mera politica di austerity che ha avuto finora solo la conseguenza di disincentivare i consumi ottenendo dunque il contrario. Oggi, come indicano a gran voce anche tutte le associazioni di categoria, è necessario restituire competitività al Paese e la strada maestra è costellata da tre parametri: la riforma del mercato del lavoro, l’abbattimento dei tempi della giustizia civile, la sburocratizzazione della Pubblica amministrazione. Solo cambiando le regole e rendendo il mercato più libero, flessibile e inclusivo è possibile tornare a crescere. [email protected] Servono riforme non austerity @lurossi_71 rmo ottobre 2014 11 MECCATRONICA | AUTOMAZIONE | ROBOTICA | SISTEMI DI VISIONE | MACCHINE SPECIALI DI ASSEMBLAGGIO | MODULI PER AUTOMAZIONE In Cosberg studiamo, progettiamo e costruiamo soluzioni per l’automazione dei processi di assemblaggio. In Cosberg, crediamo nella cultura d’impresa: il nostro sapere e la volontà di spingerci sempre oltre con nuove applicazioni e tecnologie sono lo strumento e l’obiettivo quotidiano del nostro lavoro. 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Lo studio preparatorio è terminato prima dell’estate e ha ora inizio il processo regolatorio all’interno della Commissione Europea, che porterà alla pubblicazione di un nuovo regolamento sui motori elettrici. La Commissione ha analizzato lo studio preparatorio e, sulla base delle proprie considerazioni, ha redatto vari documenti che rappresentano la prima bozza di regolamento e una relativa nota esplicativa di accompagnamento (prevista dalle procedure). Passo successivo a questo lavoro è la condivisione e la discussione della bozza in occasione del consultation forum svoltosi dalla Commissione il 29 settembre scorso a Bruxelles. A valle di una prima lettura della bozza sono emersi alcuni aspetti che sarebbe bene approfondire in prima istanza. Tale bozza include nello scopo anche i ‘brake motors’ e i motori per atmosfere ATEX, esclusi dal regolamento attualmente in vigore; la bozza include nello scopo anche i ‘variable speed drives’. La definizione di motori inclusi nel campo di applicazione è estesa rispetto al regolamento attualmente in vigore per includere motori anche single-phase, fino a 8 poli e con un range di potenza da 0,12 kW fino a 1.000 kW. I requisiti Ecodesign (e le relative tempistiche di implementazione) previste dal regolamento attualmente in vigore vengono riconfermati (Art. 3 parti 1 e 3 nella bozza di regolamento); vengono proposti nuovi requisiti dal 1/1/2018: efficienza minima IE2 per tutti i motori da 0,12 a 0,75 kW; efficienza minima IE3 o IE2 con inverter per motori autofrenanti e ATEX da 0,75 a 375 kW; efficienza minima IE3 per tutti i motori da 375 a 1.000 kW; efficienza minima IE1 per i variable speed drives. A partire dal 1/1/2020 si propone l’efficienza minima IE3 per tutti i motori da 0,75 a 1.000 kW (la bozza cita anche le classi di efficienza IE4 e IE5). I requisiti informativi (Allegato I parte 3) sono analoghi a quelli già previsti dal regolamento attualmente in vigore con l’aggiunta di requisiti informativi per i variable speed drives (Allegato I parte 4). Il nuovo benchmark, ovvero la definizione della tecnologia migliore disponibile sul mercato, diventa la classe di efficienza IE4 per i motori e viene definita nella classe di efficienza IE2 per gli inverter. Alla data di entrata in vigore, il nuovo regolamento sostituirà il regolamento 640/2009 che verrà considerato abrogato. Naturalmente tali documenti frutto dello studio preparatorio saranno sottoposti a discussione e quindi potranno anche subire modifiche importanti. L’associazione Ucif e la federazione Anima monitorano i tavoli di lavoro inerenti i motori elettrici. Una straordinaria rivoluzione nei cristalli... Tre nuove qualità, un grande passo avanti nella scienza dei materiali: Inveio. Scientificamente, Inveio è la disposizione della struttura granulare dei cristalli di ossido di alluminio nel rivestimento dell’inserto. Semplicemente un metodo innovativo per creare un tagliente eccezionalmente duraturo e altamente prevedibile nei suoi modelli di usura. TORNITURA DI ACCIAIO GC4325 Prestazioni del filo tagliente fuori dal comune FRESATURA DI GHISA GC4315 Elevata resistenza all’usura, fondamentale in presenza di alte temperature di taglio. www.sandvik.coromant.com/productnews GC3330 Con un aumento della durata fino al 40%, questa è la vostra qualità di scelta prioritaria. Barometro a cura di 20 rmo ottobre 2014 Il sentiero è ancora in salita La ripresa dell’economia italiana resta debole: la produzione industriale ha registrato una crescita nulla nei primi sette mesi dell’anno ed il suo livello è ancora oltre il 25% sotto il livello pre-crisi (primavera 2008). In Germania, invece, l’indice della produzione industriale è ormai tornata al livello registrato prima della Grande Recessione. Questa diversa velocità di recupero (dopo che nel 2009 le due economie si erano contratte nella stessa misura) è attribuibile sia alla componente delle esportazioni nette che a quella della domanda interna. Nel periodo 2008-2013 il PIL italiano è sceso di ben l 8,5%, perdendo oltre 125 miliardi di euro in sei anni. A questo risultato le esportazioni nette hanno dato un contributo positivo di +45 miliardi di euro. Un analisi più dettagliata tuttavia, rivela che il commercio estero netto ha registrato il segno più solo perché le esportazioni italiane sono scese meno di quanto siano calate le importazioni: l export della nostra industria è infatti diminuito di 13 miliardi di euro negli ultimi sei anni, ma l import è crollato di quasi 60 miliardi. Tuttavia è la componente interna che mostra le maggiori difficoltà, con un calo dei consumi privati di circa 66 miliardi ed una vera e propria debacle degli investimenti (84 miliardi di euro persi dal 2008 al 2013). Il nodo cruciale per il nostro Pil è costituito proprio dagli investimenti: nei primi sei mesi di quest’anno quelli in macchinari ed attrezzature sono scesi dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Finché i con- sumi privati non riprenderanno con maggior vigore, la produzione industriale nel suo complesso non crescerà abbastanza mentre solo le imprese prevalentemente export-oriented avranno interesse ad investire. La ripresa dell’economia italiana sta proseguendo a passo ridotto nel 2014 anche a causa della debolezza della domanda interna: la crescita dei consumi è ostacolata dalle perduranti difficoltà che il mercato del lavoro incontra sia nel mantenere i posti di lavoro a basso valore aggiunto, sia nel produrne di nuovi nei settori a più alto valore aggiunto. I ritardi che l economia italiana sta accumulando in questi settori rischiano di comprometterne stabilmente le capacità di sviluppo nel medio e lungo periodo. Questo declino rischia di essere ancor più rapido se gli investimenti continueranno a ristagnare. Del resto, se essi sono limitati ai settori tradizionali, è prevedibile che non aumenteranno in misura significativa dato lo scarso utilizzo attuale degli impianti e dei macchinari già presenti nelle aziende (il tasso di utilizzo della capacità produttiva si trova ancora ben al di sotto dei livelli pre-crisi). Non si può certo pensare che la nostra economia possa uscire dal pantano puntando unicamente sulle esportazioni perché non può esserci crescita significativa senza che si creino le condizioni interne per un rilancio della domanda. Soprattutto in questo momento di difficili tensioni geopolitiche che minacciano sempre di più la solidità della componente estera. 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Basti osservare i dati riportati dallo studio dell’Ocse, che calcolano il numero di mesi impegnati in attività formative dai lavoratori durante tutto l’arco della loro vita professionale. La Danimarca, la Norvegia, la Svezia e la Finlandia rappresentano il gruppo dei Paesi d’eccellenza in questo senso, avendo i propri lavoratori che arrivano a dedicare quasi un anno intero in attività di formazione durante l’età lavorativa. Da evidenziare è la Germania che segue questo gruppo virtuoso avvicinandosi con la propria classe lavoratrice ai nove mesi di attività formative. Quattro mesi invece, vengono dedicati alla formazione dei propri lavoratori negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Polonia e in Sud Corea. In questa classifica sul fanalino di coda ci sono Italia, Grecia e Turchia in cui nell’intero ciclo di vita professionale dei propri lavoratori la formazione supera per poco i trenta giorni. Non è da considerarsi un caso che il motore dell’Economia comunitaria, la Germania, reputi la formazione continua come una delle leve strategiche con funzione anticiclica per il superamento del periodo crisi, investendo non marginalmente tempo e denari in tale attività. ‘Fare formazione oggi’ quindi non significa solo il dover adempiere a quanto previsto dalla Legge per evitare di incorrere in sanzioni e sospensioni delle attività produttive, ma diventa una condizione essenziale per vincere le sfide complesse che un mercato sempre più competitivo pone alle aziende, richiedendo un aggiornamento continuo in termini di rispetto delle normative, innovazione e dinamicità degli asset aziendali. Inoltre, da non sottovalutare sono le attività di innovazione e sviluppo di prodotto e di processo che sono studiate, strutturate in percorsi d’eccellenza e possono avere anche il sostegno dei finanziamenti pubblici. Per esempio, per quanto riguarda la green economy, che rappresenta un importante e concreto ambito di crescita su cui hanno puntato molte piccole e medie industrie manifatturiere. In Italia, nel 2010, tre piccole e medie industrie manifatturiere su dieci investivano in prodotti e tecnologie green, a maggior risparmio energetico o a minor impatto ambientale, intravedendo nella green economy un’opportunità prospettica e una leva per superare la crisi. Una consapevolezza talmente lungimirante e forte da diffondersi ampiamente nel giro di poco tempo. Nel 2013 la proporzione è praticamente raddoppiata, con quasi sei PMI manifatturiere su dieci che investiranno in prodotti e tecnologie green. 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In particolare, come spiega Andrea Carluccio, direttore commerciale Italia e area mediterranea della società, “si tratta di definire le modalità, i processi e le competenze per trasmettere al mercato la stessa immagine dell’azienda ovunque nel mondo, agendo sul metodo e sul comportamento delle persone e sulle capacità dell’organizzazione di confrontarsi nel contesto competitivo in cui opera quotidianamente”. Il modello P2B è composto da sei iniziative tutte volte a far maturare progressivamente la cultura e la difesa del brand attraverso una strategia di comunicazione interna ed esterna, un nuovo approccio alla vendita, l’innovazione del prodotto e il confronto con il mercato. pubbliredazionale Andrea Carluccio, direttore commerciale Italia e area Mediterranea di Pneumax, spiega l’introduzione della nuova piattaforma P2B composta da sei iniziative volte a far maturare la cultura e la difesa del brand attraverso una strategia di comunicazione, un nuovo approccio alla vendita, innovazione del prodotto e il confronto con il mercato. Parte importante del P2B è l’applicazione del codice etico nei rapporti sia interni all’azienda sia verso fornitori e clienti Andrea Carluccio, direttore commerciale Italia e area mediterranea di Pneumax. I principi cardine del P2B. “I sei pilastri del P2B sono: l’orientamento al mercato, la vendita, la strategia settoriale, l’innovazione di prodotto, il senso di appartenenza e il Corporate Pneumax. Orientamento al mercato - spiega Carluccio - significa modificare il nostro approccio da Customer service a Customer oriented. In passato la competizione era basata sulla qualità e disponibilità dei prodotti, poi si è passati a competere sui servizi, ma oggi si vince solo se si ha un chiaro e condiviso orientamento al cliente. In sintesi – continua - fidelizzare i clienti con attività mirate e specifiche, monitorare i risultati per migliorare le performance dell’organizzazione, adattarsi ai mutamenti dell’utilizzatore, essere proattivi e anticipare i problemi dando feedback costruttivi”. La vendita deve essere impostata in modo nuovo e basata su approcci proattivi, con una base solida di analisi e processi di follow up; la formazione tecnicocommerciale della forza vendita è l’unica chiave per generare vantaggio competitivo nei confronti della concorrenza; a parità di organizzazione interna e potenzialità produttive e di engineering, la differenza viene fatta sul mercato. “Il modello P2B comprende quindi nuovi strumenti per qualificare e classificare le opportunità del proprio portafoglio clienti, generare sistematicamente l’acquisizione di nuovi clienti, la capacità di convertire le opportunità in ordini attraverso approcci tecnici e commerciali più competenti e qualificati e il raggiungimento dei target obiettivo. Tutto questo può essere sintetizzato in una sola espressione: raggiungere l’eccellenza operativa nelle vendite”. Secondo Carluccio, una strategia settoriale è fondamentale per delineare quelle competenze tecniche e strategiche necessarie per penetrare verticalmente i settori che più di altri rappresentano l’eccellenza nella automazione industriale. “L’approccio P2B implementa la visibilità del brand Pneumax attraverso attività di marketing dedicate, comunicazione verticale, benchmarking di prodotto”, spiega. L’innovazione del prodotto è fondamentale per la crescita dell’azienda. Gli investimenti in ricerca e sviluppo saranno sempre più orientati all’implementazione delle potenzialità solutive nelle varie applicazioni industriali, con attenzione all’integrazione con l’elettronica e ai più moderni e sofisticati sistemi di gestione. Il programma P2B prevede un’attenzione al prodotto, in tutte le fasi di ingegnerizzazione, produzione e qualità. Infine, senso di appartenenza e Corporate Pneumax sono il collante degli altri punti cardine. Secondo il manager della società, la capacità di comunicare non è solo un problema di pubblicità e immagine coordinata, ma trasmettere in tutte le rmo ottobre 2014 27 COVER STORY Sistema automatizzato per la produzione di elettrovalvole pneumatiche e progettazione CAD 3D. Strategie attività aziendali i valori e le regole nelle quali l’azienda si rispecchia. “Parte importante del P2B è stata - racconta Carluccio - l’applicazione del codice etico che rappresenta una linea guida fondamentale nei rapporti all’interno dell’azienda e verso il mercato”. Rapporto con i clienti e strategia di marketing. Pneumax mette in atto una serie di attività volte a dirigere le azioni di vendita e di sviluppo della clientela. “Il drive sulle vendite lo si ottiene con strumenti di gestione e controllo, con la formazione tecnica e commerciale del personale e con la maggiore attenzione sulle aspettative dei clienti. A livello di prodotto, Pneumax opera per soddisfare le richieste attraverso una spinta customizzazione e specializzazione dei prodotti e delle soluzioni. A questo – precisa Carluccio - si unisce la forza del network internazionale (diciassette filiali e oltre 60 distributori ufficiali nel mondo) e linee guida condivise che permettono di ottimizzare le azioni commerciali adattandole ai vari mercati e alle varie situazioni”. Parlando di strategia di marketing, per Pneumax significa comprensione del mercato e sviluppo della capacità di anticipare le sue esigenze. In quest’ottica l’azienda sta operando muovendo le leve a disposizione: sviluppo di prodotto; prezzo, con lo sviluppo di capacità e competenze atte a definire un rapporto qualità/prezzo che garantisca competitività e sostenibilità agli investimenti. Capillarità del servizio 28 rmo ottobre 2014 di assistenza pre-post vendita nel mondo. Competenza nello sviluppare la capacità dell’organizzazione di comprendere le necessità dei clienti. Inoltre, flessibilità nel supporto logistico/distributivo al cliente in funzione delle specifiche realtà industriali, territoriali, culturali ecc. e, infine, affidabilità. L’approccio verticale. È strategico e innovativo, secondo Carluccio, affrontare i vari mercati di sbocco in un comparto, come quello della pneumatica, trasversale a molti altri. “Abbiamo definito quattro settori sui quali sviluppare le nostre competenze: legno, dove siamo leader di fornitura e applicazioni, packaging, nella sua accezione più ampia, oil & gas, con sviluppo tecnologico dedicato e l’automotive per essere più presenti in uno dei settori primari a livello mondiale. L’attività settoriale richiede una costante e dedicata attenzione al livello prodotto oltre alla garanzia di supporto e assistenza. Le attività di vendita - spiega Carluccio - si muovono a un livello superiore, con contatti sistematici e strategici con i global end user e le aziende decision maker in grado di introdurre un brand con le sue soluzioni in un contesto produttivo locale. La strategia settoriale quindi spinge l’intera organizzazione a performance più elevate e standard superiori in grado di competere a livello internazionale con soluzioni tecniche e strutture operative adeguate”. A questo proposito Carluccio spiega che il diparti- mento di ricerca & sviluppo è impostato in modo tale da disporre di tutte le risorse per attuare in autonomia tutte le fasi di creazione di nuovi prodotti, sia che siano destinati ad ampliamento della gamma, sia che siano progettati specificatamente per determinati settori, applicazioni, clienti. Ma non solo. Pneumax ha al suo interno anche il dipartimento di elettronica, in modo da poter gestire e utilizzare soluzioni e sistemi di integrazione proprietari con evidenti benefici prestazionali e tecnologici. “Le nuove generazioni di prodotto rispettano le esigenze e le aspettative del mercato: alta integrazione con l’elettronica di comando, gestione e diagnostica, compattezza e flessibilità nell’uso e nella gestione dei lay-out macchina, rispetto delle normative di sicurezza e standard internazionali, uso di materiali innovativi. L’obiettivo - spiega Carluccio è ampliare sempre di più il portafoglio prodotti nel settore dell’ automazione. Tra le novità: le nuove serie di valvole Vdma con connessione elettriche integrate e sistemi seriali, cilindri elettrici e con controllo di posizione, attuatori e prodotti per oil & gas in acciaio aisi 316L, nuove linee di manipolazione”. La crisi economica e l’automazione. Pneumax ha dovuto affrontare il periodo storico confuso e difficile. “Abbiamo gestito con opportuni interventi la crisi finanziaria che poi, dal 2009, è diventata crisi industriale e che da allora, con alti e bassi, non è an- cora finita. Esistono aree del mondo e della nostra Europa - spiega Carluccio - dove ancora lo sviluppo tecnologico e industriale tiene e dobbiamo essere attenti alle opportunità”. Il mercato dell’automazione industriale è sempre in movimento, alla ricerca di nuove soluzioni e sempre più attento alle caratteristiche dei componenti, alla loro affidabilità e alle sinergie che i fornitori possono generare e mettere in campo per assicurare una riduzione globale complessiva dei costi. “Pneumax si propone come partner strategico, in grado di interpretare le esigenze del cliente, studiare con lui le applicazioni e selezionare la soluzione ad hoc, in grado di superare le sue aspettative. Per Pneumax - continua - un servizio dedicato e la capacità di interpretare comprendere e riprodurre le condizioni di lavoro e gli obiettivi del cliente, rappresentano caratteristiche imprescindibili di un fornitore di componenti affidabile e vincente”. Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’opinione del manager Pneumax, il settore dell’automazione ancora resiste, mentre per altri non sarà facile trovare in tempi brevi una soluzione. Tuttavia, “la conoscenza di molte aziende nazionali mi porta a dire che tante realtà hanno trovato nel rinnovamento organizzativo e di prodotto, nuove spinte per competere in modo da essere pronte quando l’economia mondiale invertirà la fase di stagnazione. Sono certo che l’Italia ha le potenzialità per ritornare a competere nel mondo”. rmo ottobre 2014 29 A CHI SI RIVOLGE L’evento si rivolge a manager, tecnici, progettisti, specialisti e opinion leader che operano nel mondo produttivo, a OEM, costruttori di impianti e linee di produzione, system integrator, utilizzatori finali. I LABORATORI Interessante modalità di apprendimento. I partecipanti potranno imparare a utilizzare i prodotti delle aziende avvalendosi della guida di tecnici esperti. I WORKSHOP Seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti ciascuno. LA MOSTRA Esposizione a cura delle aziende partecipanti. Sarà possibile verificare l’attuale offerta commerciale. PER ADERIRE Visita il sito ma.mostreconvegno.it. per partecipare ai seminari, alla mostra e ai laboratori. La partecipazione è gratuita. Tutta la documentazione sarà disponibile on-line il giorno stesso della manifestazione. CON LA COLLABORAZIONE DI: ORGANIZZATO DA: punterà i riflettori sul mondo del Packaging con particolare riferimento alle applicazioni per i settori Food & Beverage e Life Science. [email protected] Quest’anno Machine Automation ma.mostreconvegno.it GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 IBM CLIENT CENTER Circonvallazione Idroscalo 20090 Segrate MI 2014 z FOCUS PACKAGING CON IL PATROCINIO DI: se g r et e r i a o r g a n i z z a ti v a : 02 49976533 AWARDS co n t a tt i z PACKAGING Ufficio commerciale: 335 276990 & Personaggio del mese Imprese Mercato Un progetto chiamato persona di Daniele Pascucci Strategie La ricorrenza dei trent’anni di attività della Sinteco ci permette di andare a vedere più da vicino questa realtà produttiva, alla scoperta di un’azienda che basa il proprio sviluppo sulla piena attuazione di concetti come efficienza, flessibilità, affidabilità e altissima qualità. Ma il vero segreto, ci dice Andrea Dametto, responsabile dell’ufficio dei progettisti meccanici, è il fattore umano S inteco, fondata nel 1984, si occupa di progettazione e realizzazione di macchine e impianti complessi per l’automazione e la robotica industriale. Forte di un team altamente specializzato, è in grado di soddisfare le esigenze di automazione espresse dai settori industriali più diversi: dall’automotive, al medicale, dall’elettronica al consumer. Sinteco offre soluzioni che ‘coniugano tecnologia all’avanguardia, efficienza, flessibilità, affidabilità e altissima qualità’. La sfida è quella di continuare a essere al passo con l’evoluzione del mercato globale e mettendo in campo le tecnologie più avanzate. Sinteco compie trent’anni e continua a valutare nuove opportunità, anche all’estero, per fare conoscere l’eccellenza delle proprie soluzioni nel mondo. Vuole spiegarci in che cosa consiste la sua carica in azienda e di quali problematiche si deve occupare? “Mi occupo di progettare macchine e impianti complessi per l’assemblaggio in automatico dei prodotti industriali. Il mio lavoro consiste nel rendere reali 32 rmo ottobre 2014 Un particolare di un impianto realizzato da Sinteco e uno scorcio della sede. le esigenze e le aspettative del nostro cliente, creando la soluzione perfetta per il suo business, anche se questo, a volte, comporta intraprendere un progetto solo con poche informazioni… ma è proprio qui che inizia la sfida! Occorre semplicemente essere flessibili, ovvero: avere l’orientamento al cliente. Essere progettista meccanico significa, non solo redigere il progetto ma soprattutto essere dotati di una vivida inventiva pronta a concepire prima ciò che verrà costruito dopo. A volte il cliente ha necessità di costruire linee complete e interi stabilimenti automatici, ma anche piccole automazioni, singole stazioni automatiche o semiautomatiche. Il team di Sinteco è pronto a rispondere in modo efficace a ogni tipo di esigenza. Il nostro ufficio tecnico è orientato a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza, evitando tutti quei colli di bottiglia, che possano rallentare le attività successive. Sviluppiamo, infatti, sistemi e soluzioni con la massima trasversalità e apertura mentale, necessaria per generare il migliore impianto; la nostra customer satisfaction è effettiva, non è un mezzo di promozione. Il cliente si affida completamente a noi. Il nostro compito è: rassicurarlo in tutte le fasi creando quelle sinergie necessarie per risolvere e realizzare la commessa richiesta. Empatia, capacità dell’impresa e relazione con il cliente sono i nostri punti di forza”. le necessità del cliente per soddisfarle appieno. L’ascolto è una delle chiavi per migliorare la comunicazione ed è uno dei nostri punti cardine. Solitamente, il cliente conosce meglio di chiunque altro il suo prodotto e può fornire informazioni fondamentali per lo sviluppo del processo, a Sinteco spetta poi il compito di studiare e proporre la soluzione più performante. La capacità di semplificare il concetto è un fattore essenziale per facilitare la progettazione e soddisfare le richieste. Di fronte a clienti in difficoltà a illustrare, nell’effettivo, il loro reale bisogno, entra in gioco la nostra sensibilità ed esperienza trentennale finalizzata a tradurre quelle necessità. Le esigenze della domanda sono inderogabili sia sulle caratteristiche dei prodotti sia nei controlli che li garantiscono; mentre sul metodo di assemblaggio e la complessità dei sistemi è bene cercare comunque soluzioni snelle, che diano un buon ritorno dell’investimento. Inizia così un connubio di sinergie: un percorso e una cooperazione tra noi e il cliente. Una miscela di idee ed esperienze che permette di mettere in relazione le persone, di appassionarle a progetti e invogliarle alla partecipazione”. Progettare e realizzare soluzioni e impianti complessi implica una grande capacità di vero ascolto di quelle che sono le esigenze di un cliente. Questa capacità di ascolto probabilmente deve aumentare di pari passo col livello di complessità… “Per quanto riguarda il settore in cui opera Sinteco direi che in generale viene sempre di più richiesta una ottimizzazione dei processi produttivi tale da renderli semplici e veloci. Una razionalizzazione delle attività di assemblaggio, sia per quanto riguarda il giusto utilizzo di manodopera sia per l’im- “Il nostro compito è ascoltare e comprendere Che tipo di automazione richiede oggi l’industria? Si tratta meramente di una domanda di risparmio di tempo e di risorse o c’è anche dell’altro? rmo ottobre 2014 33 & Personaggio del mese Imprese Mercato piego e l’efficienza delle attrezzature di montaggio e di manipolazione. Nello specifico dobbiamo rispondere alle necessità di un mercato vivo in cui le esigenze aumentano giorno dopo giorno. La tendenza del mercato attuale è sensibile verso l’automazione vista come miglioria delle prestazioni, riduzione di sprechi e apertura a nuovi mercati. In Europa, il mondo del manifatturiero è una fonte fondamentale di innovazione e competitività. Tuttavia, aumentando la concorrenza ed essendo in atto un vorticoso progresso dello sviluppo tecnologico, si crea un bisogno costante per le aziende di evolvere e di adottare nuovi metodi di produzione. Sinteco monitora e promuove la nuova tecnologia come esportatore di know how, ad esempio, attraverso la realizzazione e la partecipazione ad eventi, infatti, quest’anno saremo presenti alla 33° edizione della fiera internazionale dell’automazione: Motek, a Stoccarda”. In produzione, la richiesta di razionalizzazione dei flussi e di una sempre maggiore velocità di attraversamento deve conciliarsi con livelli di affidabilità elevatissimi: voi come vi muovete in questo dualismo? Strategie “È diffusa l’idea che nel flusso produttivo quei materiali che non sono in movimento o che non stiano subendo una qualsiasi lavorazione, rappresentino un costo, tuttavia un impianto complesso senza qualche zona di ‘parcheggio’ non lascia spazio per gestire l’imprevisto. Il risultato in termini di resa può talvolta deludere le aspettative dell’investitore. In realtà, l’inserzione mirata di qualche buffer, automatico o a movimentazione manuale, dà maggiore respiro alla produzione e agevola la conduzione. Nel mondo dell’assemblaggio si gestiscono prodotti dalle piccole dimensioni assemblabili in un secondo, ma anche oggetti più grandi e 34 rmo ottobre 2014 complessi ottenibili in trenta secondi; le problematiche sono quindi molto diverse e ogni impostazione va adattata alle caratteristiche del prodotto e al flusso dei semilavorati. La professionalità e la specializzazione di Sinteco nella robotica e automazione nasce da uno standard qualitativo rispondente a tutte le normative internazionali in materia di certificazione e collaudo. L’affiancamento al cliente nelle fasi di validazione e qualificazione del processo ha permesso di realizzare linee per prodotti complessi ed estremamente delicati. Le linee Sinteco sono progettate con grande cura e alta tecnologia per una alta produttività che duri nel tempo. Inoltre l’applicazione costante di concetti quali la standardizzazione, la modularità e l’utilizzo di apparecchiature che garantiscono flessibilità e il controllo via software consentono rapidi tempi di produzione e, successivamente, agevoli modifiche, per permettere al produttore di rispondere prontamente alle mutate esigenze di mercato”. La continua richiesta proveniente dal mercato di nuovi prodotti e nuovi modelli impone un ritmo spinto alle doti di flessibilità che si devono mettere in campo: come rispondete a questa esigenza? “Il nostro lavoro è creare impianti ‘customizzati’. Vuol dire che ogni linea viene progettata su misura per il cliente. Non si mette in dubbio che ci possano essere delle scelte, ma per restare competitivi in questo settore si deve dare la massima disponibilità nel diversificarsi. Questo, lo sappiamo, ha un costo. Tra la flessibilità della domanda e l’essere trasversali, la squadra Sinteco è in grado di soddisfare le esigenze di automazione espresse dai settori industriali più diversi: dall’automotive, al medicale, dall’elettronica al consumer. Offriamo Andrea Dametto Andrea Dametto è nato a Belluno nel 1968. Dopo gli studi in Ingegneria meccanica a Padova conclusi a pieni voti, nel 1994 entra a far parte del team di Sinteco. Nel ruolo di progettista, da subito, dimostra grandi doti e passione. Nel tempo ha seguito e progettato brillanti soluzioni di automazione industriale per aziende di fama nazionale e internazionale. Dal 2004 è responsabile dell’ufficio dei progettisti meccanici di Sinteco. le soluzioni che coniughino tecnologia all’avanguardia, efficienza, flessibilità, affidabilità e non ultima l’altissima qualità. Fin dall’inizio della propria attività, Sinteco ha scelto di mettersi alla prova con soluzioni di automazione molto complesse, al di fuori degli standard, automazioni che innovano il processo produttivo, elevandone significativamente qualità e produttività. Il livello di complessità delle operazioni da automatizzare deriva da molteplici fattori generalmente interdipendenti tra di loro: il grado di manipolabilità dei componenti, la velocità di esecuzione, la precisione, la ripetibilità e la complessità intrinseca delle operazioni. Per esempio, l’incremento della velocità trasforma una semplice manipolazione in un’operazione ad alto contenuto tecnologico. Quando è assolutamente necessario raggiungere i limiti massimi di precisione, velocità e ripetibilità, si esce completamente dagli standard. Questo è il terreno preferito da Sinteco”. In tempi di crisi economica, il fatto di avere un output di alta qualità forse può diventare anche un limite. Si devono fare compromessi ad esempio sul tema dell’ergonomia e sul versante della politica dei prezzi? “Avere un output di alta qualità può comportare dei limiti, come è vero che non esiste un mercato senza compromessi, altrimenti sarebbe un monopolio. I nostri prototipi sono unici anche nel senso delle soluzioni adottate, che in molti casi vengono brevettate. Il mercato a cui Sinteco si propone è trasversale, e oltre che essere domestico è sicuramente internazionale. In generale i mercati ideali sono quelli a industrializzazione avanzata, ma non estrema. Definito il progetto e approvato l’investimento, il cliente sostanzialmente chiede che un impianto sia ai massimi livelli in termini di affidabilità, produttività, qualità, versatilità e facilità d’utilizzo; da sottolineare che l’esigenza ‘prezzo’ cade in secondo piano di fronte a un impianto studiato e proposto all’insegna dell’estrema flessibilità. L’organizzazione aziendale è tesa a massimizzare la soddisfazione del cliente durante l’intero ciclo di progettazione, di costruzione, della messa a punto, dell’installazione e dell’assistenza tecnica. Qualità molto apprezzate dal cliente. In Sinteco non viene ammessa alcuna discussione sulla sicurezza fisica delle persone intesa anche come ergonomia dei posti di lavoro. L’attenzione dei progettisti è tesa a migliorare e a rendere più confortevoli e sicure le condizioni di lavoro”. Ricerca, sviluppo, innovazione, sono oggi l’ABC delle aziende moderne e chiunque oramai declina questi concetti…allora forse la vera competizione sta nel Alcuni momenti della fase di progettazione all’interno di Sinteco. rmo ottobre 2014 35 & Strategie S St trra ate tegi gie Personaggio del mese Imprese Mercato 36 come si applicano davvero alla propria organizzazione aziendale…che ne pensa? “Sono belle parole che vanno sostenute con buone idee, dal coraggio e dall’entusiasmo nel portarle avanti e renderle reali. Essere attuali nel settore in cui opera la Sinteco è anche la capacità di conoscere e sapersi muovere nello stato dell’arte proponendo innovazione per caratterizzarsi. Il nostro punto centrale è il gruppo ricerca e sviluppo. Esso serve e sovrintende gli altri gruppi di lavoro: progettazione, costruzione, montaggio, collaudo. L’obiettivo è high tech-low cost per unit: la continua ricerca di nuove tecnologie affidabili permette al contempo il contenimento del prezzo finale per unità di prodotto e l’alto livello qualitativo. Nelle attività di design e di realizzazione è importante avere l’ottimo risultato, ‘ad hoc’. Sinteco propone nuove soluzioni di assemblaggio che nella maggior parte dei casi mutua da esperienze precedenti e addirittura alcune volte da ambiti diversi; questo semplifica molte volte la soluzione che magari il cliente aveva ipotizzato, e in alcuni casi permette al cliente stesso di non modificare il prodotto in funzione di un processo di assemblaggio automatico. In ogni caso il cliente di Sinteco è già propenso a innovare dal momento in cui decide di dotarsi di una automazione fortemente personalizzata. Da questo punto di vista, per noi la spinta di innovazione dei nostri clienti diventa un punto fondamentale e vitale”. rmo ottobre 2014 Quali sono, dal suo punto di vista, i fattori che entrano in gioco per garantire all’azienda una spinta dinamica che non conosca soluzioni di continuità? “La necessità da parte di tutti di fare del proprio meglio, sempre. Parallelamente una buona organizzazione è comunque fondamentale per collegare al meglio le attività interne. Nel nostro ufficio di progettazione meccanica si lavora a stretto contatto, se pure in progetti diversi, ci trasmettiamo le reciproche esperienze. Non ci si limita solo agli aspetti di meccanica ma anche ad aspetti gestionali, al rispetto delle tempistiche di consegna, alla capacità di assorbire lo stress o la momentanea difficoltà da superare nello sviluppo di un progetto. Il risultato di un lavoro dipende sia dall’apporto del singolo sia dall’affiatamento del gruppo. Per fare in modo che i lavori procedano bene il contributo deve essere, in modo responsabile, di tutti, ognuno per quello che può dare in conoscenza ed esperienza”. All’interno delle sue funzioni e per quanto le compete come valuta l’apporto del fattore umano dei suoi collaboratori? In generale la valorizzazione delle persone all’interno delle aziende è solo una ‘moda’ o è davvero un fattore strategico? “La capacità di sviluppo dei prototipi e di proporre soluzioni è molto personale e, positivamente contagiosa. Ognuno è responsabile del lavoro che fa e così porta motivazione. Penso che il concetto della valorizzazione delle persone all’interno dell’azienda sia improprio definirlo un aspetto strategico, perché le persone sono il nostro vero patrimonio. Il nostro sviluppo è orientato a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza. Amiamo investire nelle persone, nella loro crescita professionale e valorizzare le loro competenze nel rispetto degli individui e dei valori aziendali. L’importanza del fattore umano si sente molto dal fatto che per formare un tecnico autonomo in Sinteco servono diversi anni. Riconosciamo il valore del lavoro. La collaborazione tra di noi è creativa: questo metodo trionfa sulla concorrenza, perché due teste sono, davvero, meglio di una. Talvolta all’inizio di un lavoro su un impianto nuovo, anche dopo anni in azienda, ho comunque ancora la sensazione di sfida come se fossi un neo assunto. In definitiva, il fattore umano non è moda ma un fattore imprescindibile. Sia nella parte commerciale sia nel tecnico, il contributo personale è ciò che maggiormente caratterizza la nostra principale attività di costruzione dei prototipi. Ad esempio, i nostri clienti conoscono nome e cognome delle persone che contribuiscono a costruire e a mettere a punto le loro automazioni”. sta iest chie IInchiesta In & Imp Imprese mp pre resse Mercato Mercato e ca er cato to o di Marco Zambelli Fondi europei per l’innovazione Strategie Focus su innovazione industriale e progetti di forte impatto sul mercato, semplificazione e PMI: sono i temi al centro di Horizon 2020, il nuovo Programma Quadro europeo che unifica gli strumenti di finanziamento per la ricerca e per lo sviluppo delle imprese. Grande attenzione anche al comparto manifatturiero H orizon 2020 è il nuovo Programma quadro europeo sulla R&D che prosegue e migliora i precedenti strumenti di sostegno quali il Settimo Programma Quadro: la nuova programmazione unifica i finanziamenti disponibili, con un focus rinnovato su innovazione e progetti dal forte impatto industriale e di mercato, con modalità di accesso semplificate e più veloci per coinvolgere maggiormente le industrie nello sviluppo di tecnologie abilitanti capaci di rispondere anche a importanti sfide della società. Con strumenti appositamente studiati anche per le PMI, le call per il primo biennio sono già state presentate, tra cui quelle di Factories of the Future, uno dei partenariati privato-pubblici che svolgono un ruolo essenziale di connessione tra le esigenze dell’industria e la Commissione Europea, al fine di incrementare anche gli investimenti privati. Il nuovo Horizon 2020. La nuova programmazione europea Horizon 2020 riconosce l’innovazione come fattore strategico per la competitività, stanziando per i prossimi 7 anni 70 miliardi di euro, un aumento rispetto ai 56 38 rmo ottobre 2014 Bruno Maiocchi fa parte della direzione tecnica Ucimu ed è coordinatore del gruppo tecnico di Federmacchine: “Horizon 2020 è un’importante fonte di finanziamento, forse, grande opportunità di cambiamento che le imprese italiane hanno finora sfruttato poco: l’Italia ha infatti contribuito ai fondi per il FP7 per il 14%, ricevendo risorse per una cifra che varia tra l’8,2 e l’8,7%. Occorre impegnarsi per colmare il gap, in quanto se non cogliamo noi questa opportunità lo faranno i nostri competitor”. Secondo Gaia della Rocca di Confindustria Bruxelles: “L’integrazione tra ricerca e innovazione è stata fortemente voluta in quanto le attività finanziate con il settimo Programma Quadro difettavano nel trasferire i risultati di ricerca in prodotti, processi e servizi che andassero sul mercato. Horizon 2020 finanzierà attività vicine al mercato, per supportare tutto il ciclo dell’innovazione, con progetti che tendano al testing, al piloting e alla dimostrazione di nuove tecnologie, a sostegno di tutte le forme di innovazione”. complessivi dei precedenti strumenti che Horizon 2020 accorpa, ovvero il Settimo Programma Quadro (FP7), le attività del CIP e quelle dell’Istituto Europeo di Tecnologia. Horizon 2020 definisce un quadro unificato di regole per tutti gli strumenti, proponendosi come il braccio operativo della strategia Europa 2020 volta al rilancio della crescita e della competitività del continente, per farne una vera Unione dell’Innovazione con investimenti globali in attività di R&D al 3% del PIL entro il 2020. “L’innovazione come fattore strategico per la competitività - commenta Bruno Maiocchi della direzione tecnica Ucimu e coordinatore del gruppo tecnico di Federmacchine -, è centrale nel nostro settore dei beni strumentali, caratterizzato da alta tecnologia, e dove innovare consente di restare ancora ai primi posti mondiali di produzione, a dispetto della lunga crisi e dei competitor con cui ci confrontiamo, europei ed extra europei che operano ormai su tutti i livelli tecnologici”. Innovazione che si concretizza spesso anche nel modo di fare le cose, e su cui le PMI italiane sono forse meno attrezzate, come sottolinea Maiocchi: “Cambiare il modo di fare le cose signi- Maurizio Gattiglio, presidente fino allo scorso 31 dicembre di Effra, organizzazione alla base di Factories of the Future, conferma come Horizon 2020 pone un accento sul settore manifatturiero europeo : “Le PPP hanno contribuito a incrementare la partecipazione industriale nelle Call, e parlando dell’Italia, hanno aumentato il ritorno in termini di progetti finanziati: nelle 4 call sui 4 anni di attività della FoF, su un funding complessivo di 645 milioni di euro, l’Italia ha infatti ricevuto fondi per circa 90 milioni, corrispondenti circa al 14%”. fica anche non fare i solisti dell’innovazione, facilitare la conoscenza reciproca e individuare nuovi partner, estendendo e rafforzando la catena dell’innovazione all’interno e all’esterno dell’impresa, poiché nuove idee scaturiscono anche dal confronto con esperienze nate in settori a prima vista alieni al nostro”. Innovazione e mercato.“Horizon 2020 è un’importante fonte di finanziamento, forse l’unica - continua Maiocchi -, grande opportunità di cambiamento che le imprese italiane hanno finora sfruttato poco: l’Italia ha infatti contribuito ai fondi per il FP7 per il 14%, ricevendo risorse per una cifra che varia tra l’8,2 e l’8,7%. Occorre impegnarsi per colmare il gap, in quanto se non cogliamo noi questa opportunità lo faranno i nostri competitor”. Tre sono le grandi priorità nella strategia di Horizon 2020: eccellenza scientifica in primo luogo, finanziare attività di ricerca pura per rafforzare la capacità dell’UE di attrarre ricercatori esterni, oltre che per rafforzare le competenze dei propri. Il secondo pilastro rappresenta la grande novità, ovvero finanziare rmo ottobre 2014 39 I Inchiesta & Imprese Mercato Strategie investimenti per una ricerca applicata e industriale più competitiva, con focus in progetti che sviluppino tecnologie abilitanti fondamentali, quali le nanotecnologie, le biotecnologie, l’advanced manufacturing e le tecnologie ICT: “L’integrazione tra ricerca e innovazione - spiega Gaia della Rocca di Confindustria Bruxelles - è stata fortemente voluta in quanto le attività finanziate con il FP7 difettavano nel trasferire i risultati di ricerca in prodotti, processi e servizi che andassero sul mercato. Horizon 2020 finanzierà attività vicine al mercato, per supportare tutto il ciclo dell’innovazione, con progetti che tendano al testing, al piloting e alla dimostrazione di nuove tecnologie, a sostegno di tutte le forme di innovazione: innovazione tecnologica e non, di prodotto, di processo, sviluppo di nuovi business model, combinazione di tecnologie innovative e applicazioni con focus anche sulla social innovation”. Il terzo pilastro è infatti rappresentato dalle grandi sfide della società, per trovare insieme all’industria soluzioni a temi quali la salute, la sicurezza alimentare, l’energia e i trasporti. Accesso semplificato. Horizon 2020 avrà programmazione biennale, non più annuale, per cui l’UE identificherà per tempo le proprie priorità, lasciando ampio margine alle imprese per preparare proposte di qualità. L’Europa ha inoltre voluto semplificare le procedure di accesso, in quanto in passato l’eccessiva complicazione, soprattuto per le PMI, ha determinato una partecipazione insufficiente al FP7, anche da parte dell’Italia. 40 rmo ottobre 2014 “Il nuovo programma - spiega Della Rocca - semplifica e accelera le procedure, in quanto spesso trascorreva troppo tempo tra la presentazione del progetto e l’erogazione effettiva del finanziamento”. A tal fine, l’erogazione avverrà con un maggiore equilibrio tra fiducia e controlli, basando l’attività progettuale sui risultati effettivamente realizzati. “Grande elemento di semplificazione - continua Della Rocca - è stato poi proporre un programma unico, con regole uniche e un unico modello di rimborso dei costi, senza più distinzioni relative al tipo di beneficiari”. Due infatti i tassi di rimborso previsti: per i costi diretti, il 100% dei costi eligibili per attività di ricerca, e il 70% in caso di attività close to the market, e per i costi indiretti un unico tasso forfettario pari al 25% dei costi ammissibili. La preparazione delle proposte in Horizon 2020 prevede un numero inferiore di certificati e controlli ex-post, e a differenza del FP7 ora sono eligibili anche soggetti non dotati di personalità giuridica, come le Associazioni di Confindustria. “È stato anche rafforzato il peso delle PPP - continua Della Rocca -, partenariati pubblico-privati che hanno portato la partecipazione industriale al 50% da una media del 20-30”. Oltre alla prosecuzione delle esperienze già avviate delle PPP Factories of the Future, Green Cars e Energy-efficient Buildings, ne verranno pertanto create altre cinque: Sustainable process industry, Future Internet, Bio-based industry, Photonics e Robotics, riconosciute come valido strumento per rafforzare la leadership industriale e definire le priorità di ricerca e innovazione che la Commissione convertirà poi in Call, allineando obiettivi politici e bisogni delle imprese, al fine di sfruttare al meglio le risorse dell’Unione e stimolare gli investimenti privati. L’UE intende rafforzare infine la sinergia tra strumenti di finanziamento europei e fondi strutturali, in particolare regionali, invitando le Regioni a definire le loro strategie di smart specialisation e i programmi regionali tenendo conto delle priorità definite a livello europeo, per fare massa critica veicolando le risorse su pochi progetti. Focus sulle PMI. Gli strumenti di Horizon 2020 sono concepiti per coinvolgere il maggior numero possibile di PMI, cui dovrà essere destinato il 20% del bilancio relativo a leadership industriale e sfide della società, circa 8,6 miliardi di euro sui 7 anni: il 13% di queste risorse finanzierà progetti di ricerca tradizionali, basati sulla creazione di consorzi a livello transnazionale, con la collaborazione delle PMI a progetti cui partecipano grandi imprese. “Una percentuale variabile tra il 5 e il 7% del budget, invece - dice Della Rocca -, finanzierà un nuovo strumento studiato espressamente per le PMI, per consentire loro di partecipare a Horizon 2020 anche come singola impresa, fermo restando che la Commissione valuterà positivamente la collaborazione con altre realtà”. Lo strumento PMI finanzierà progetti che vanno verso il mercato, coprendo il 70% dei costi diretti, e prevede una struttura in tre fasi: nella prima la PMI può presentare in una Concept note di 10 pagine l’idea progettuale e l’impatto economico atteso. Le proposte accettate otterranno una somma di circa 50 mila euro per realizzare uno studio di fattibilità, da svolgersi al massimo in 6 mesi. La fase due prevede la dimostrazione dell’idea, con attività di testing e piloting, per progetti con budget compreso tra 500 mila euro e 2,5 milioni, da realizzarsi in un massimo di 24 mesi. La terza fase è infine quella dell’industrializzazione, con la possibilità di accedere a finanziamenti a tasso agevolato gestiti rmo ottobre 2014 41 Inchiesta & Imprese Mercato Strategie dal Fondo Europeo degli Investimenti. “Lo strumento sarà gestito in maniera centralizzata dall’Agenzia esecutiva per le PMI - conclude Della Rocca -, e verrà implementato in modo bottom-up, con definizione da parte della Commissione di aree d’intervento molto ampie, lasciando alle PMI la libertà di presentare idee. Nei 7 anni è previsto un budget di circa 3 miliardi di euro, per finanziare circa 5 mila progetti in fase 1, e 1.700 progetti in fase 2, con finanziamenti in media di 1,5 milioni di euro. La Commissione ha inoltre disposto un servizio di coaching, cui accedere tramite la rete della EEN, per supportare le PMI nell’accesso alle risorse”. Factories of the Future. Con il ruolo riconosciuto alle PPP, Horizon 2020 pone un accento sul manifatturiero europeo, come conferma Maurizio Gattiglio, presidente con Massimo Mattucci fino allo scorso 31 dicembre di Effra, organizzazione alla base di Factories of the Future: “Le PPP hanno contribuito a incrementare la partecipazione industriale nelle Call, e parlando dell’Italia, hanno aumentato il ritorno in termini di progetti finanziati: nelle 4 call sui 4 anni di attività della FoF, su un funding complessivo di 645 milioni di euro, l’Italia ha infatti ricevuto fondi per circa 90 milioni, corrispondenti circa al 14%, l’equivalente di quanto speso dal nostro Paese”. Partendo dai risultati raggiunti, FoF ha pertanto già definito una precisa road map per il manifatturiero 42 rmo ottobre 2014 europeo uropeeo basata b sa su key enabling technologies come i ba processi avanzati nel manifatturiero, sistemi adattativi e intelligenti, la digital factory, la collaborative-mobile enterprise e la centralità della persona. Road map che verrà sviluppata nelle Call sui 7 anni di Horizon 2020, già presentate in dettaglio per i primi due anni, quelle 2014 con scadenza al 20 marzo e un budget di 116 milioni di euro, e al 9 dicembre quelle relative al 2015, con budget di 145 milioni. “Oltre alla FoF, ci sono call di fortissimo interesse industriale anche su altri programmi - aggiunge Gattiglio -, ad esempio la NMP 23 su nuovi materiali, la sostituzione e il recupero dei materiali criptici, le call Spire sulle tecnologie di recovery di metalli e altri minerali, le call Biotech sull’uso di tecnologie bio nei processi industriali. E ancora, l’ICT1 sull’impiego di cyber physical systems, di cui le macchine utensili sono ricchissime, o le Call Photonics, di grande interesse in quanto oggi moltissime macchine utensili impiegano la fotonica come utensile, laser di potenza, di misura e sensoristica. Si tratta di call che un’industria che lavora in ambito macchine utensili deve sorvegliare opportunamente”. E per supportare le imprese nell’individuare le diverse opportunità, l’associazione ha creato sul proprio sito un’apposita area dove poter segnalare i propri interessi e disponibilità, approntando anche un database per l’identificazione di potenziali partner e consentire nel tempo di monitorare i risultati dei progetti. Sono Harolbio e sono nato ecologico. La mia natura mi rende il lubrificante ideale per la lavorazione dei metalli. Sono completamente atossico e biodegradabile e in fase di lavorazione non produco pericolose nebbie che lasciano residui viscosi sui pavimenti e che minacciano la salute dei lavoratori. Per quanto riguarda le performance sono superiore ai comuni oli lubrificanti. Ho un elevato punto di infiammabilità ed un ridotto coefficiente d’attrito che mi garantisce un ottimo potere lubrificante e una migliore qualità del taglio. Inoltre posso farti risparmiare in energia mentre rallento i tempi di usura degli utensili. Per questi motivi e per tutti gli altri che puoi scoprire sul mio sito www.harolbio.it, sono il lubrificante amico del lavoratore, dell’ambiente e della tua azienda. Harolbio. Un futuro più verde per il metalworking. & Inchiesta Imprese Mercato Tecnologia e formazione per essere competitivi di Alessandra Fraschini Un format didattico unisce una squadra di cinque prestigiose aziende: Makino Italia, Böhler Uddeholm, Delcam, Marposs e Hitachi Tool, eccellenze nella lavorazione meccanica, per una partnership tecnologica dove efficienza e competitività sono i driver assoluti L a cooperazione per il successo di una squadra. Questo è il cuore del workshop formativo di Makino Italia ‘La tecnologia a servizio delle lavorazioni’, un format creato prevalentemente per gli operatori di attrezzerie e per stampisti. Si parla molto di formazione, un termine a volte abusato, che rischia di vuotarsi di significato, se non corredato dalla trasmissione di contenuti che attingano e migliorino la quotidianità dei soggetti coinvolti. L’innovazione, un driver essenziale in un contesto sempre 44 rmo ottobre 2014 più competitivo, necessita di formazione per migliorare efficienza e produttività. Una strada difficile che coinvolge un forte cambiamento nella cultura delle persone e investimenti anche importanti con ritorni solo nel medio-lungo termine. “In questo caso - sottolinea Andrea Romanini, head of tecnical consulting Italy di Makino Italia - il format didattico intende semplicemente mettere la tecnologia insita nel prodotto e l’esperienza del personale delle stesse aziende a servizio, come recita il con- “L’innovazione, un driver essenziale in un contesto sempre più competitivo, necessita di formazione per migliorare efficienza e produttività. Una strada difficile che coinvolge un forte cambiamento nella cultura delle persone e investimenti anche importanti con ritorni solo nel medio-lungo termine. In questo caso - sottolinea Andrea Romanini, head of tecnical consulting Italy di Makino Italia -, il format didattico intende semplicemente mettere la tecnologia insita nel prodotto al servizio delle quotidiane esigenze degli utilizzatori”. “Il format è nato dalla volontà dei cinque partner di evidenziare alcuni aspetti, legati prevalentemente alla costruzione di manufatti in acciaio, che possono indicare una strada ideale per migliorare la produttività, ridurre i costi e ottimizzare i cicli di lavoro in un’officina meccanica - afferma Marco De Sanctis, dell’ufficio tecnico div.Uddeholm di Bohler Uddeholm Italia - ed è rivolto a tutte le figure professionali che ruotano attorno alla realizzazione di uno stampo”. cept, delle quotidiane esigenze degli utilizzatori finali, ovvero i nostri utenti consolidati e quelli potenziali. Gli argomenti trattati sono principalmente rivolti alla preparazione del processo di lavorazione, principio guidato dallo slogan degli organizzatori/relatori che recita ‘così è come lo avremmo fatto noi’, rivolti a fornire suggerimenti che stimolino curiosità e punti di vista della medesima problematica che tuttavia, per ragioni di tempo e pressione, i lavoratori di queste aziende, in particolare le PMI, non hanno il tempo necessario per valutare resta quindi prevalente l’adagio ‘l’ho sempre fatto così…’ La finalità è chiara: fornire informazioni utili non vincolate alle trattative e alle dinamiche commerciali”. Un calendario di appuntamenti formativi Makino, già in parte avvenuti, con workshop a giugno 2014, novembre 2014 e febbraio 2015 nella sede di Cavenago Brianza e con tre roadshow ad aprile 2014, giugno 2014 e novembre 2014 che a seguito della Bi-Mu, avrà un tema molto atteso come ‘La lavorazione 5 assi’ per la quale l’azienda sta organizzando qualcosa di molto interessante. Abbiano chiesto, lo scorso giugno, alcune opinioni ai protagonisti di questo inedito format didattico. Vediamo insieme che cosa ne pensano. “Questo progetto afferma la volontà di trasferire concetti produttivi innovativi come nuove strategie di lavorazione con utensili dedicati, nei processi lavorativi di tutti i giorni. Un workshop reso possibile attraverso un inedito ‘pacchetto completo’ di cinque aziende che operano in sinergia per garantire all’utilizzatore produttività e affidabilità dei processi produttivi”, dice Filippo Ambrosi di Hitachi Tool Senza logiche commerciali. Il progetto è nato dalla volontà di stabilire un rapporto trasversale con gli utilizzatori finali non pregiudicato dalla dinamica della compra/ vendita. Come sottolinea Romanini: “E’ rivolto a operatori, responsabili e titolari e a tutti coloro abbiano voglia di confrontarsi apertamente come noi fornitore saremmo in grado di affrontare una problematica produttiva tipica della loro quotidianità; in considerazione di questo, non è quindi richiesto alcun particolare background”. “Il format è, infatti, nato dalla volontà dei cinque partner di evidenziare alcuni aspetti, legati prevalentemente alla costruzione di manufatti in acciaio, che possono indicare una strada ideale per migliorare la produttività, ridurre i costi e ottimizzare i cicli di lavoro in un’officina meccanica – continua Marco De Sanctis, dell’ufficio tecnico div. Uddeholm di Bohler Uddeholm Italia - ed è rivolto a tutte le figure professionali che ruotano attorno alla realizzazione di uno stampo, dal titolare dell’impresa a chi utilizza le macchine utensili, fornendo approfondimenti e spunti di riflessione per chi ha già competenze nell’ambito ma anche nozioni di base per chi è nuovo del mestiere. La nostra filosofia è sempre stata quella di cercare di cooperare con tutti gli attori della catena completa di fornitura di un manufatto, rmo ottobre 2014 45 & Inchiesta Imprese Mercato Enrico Togni, team leader Italy di Hitachi Tool: “Utilizzare al massimo delle proprie possibilità ogni prodotto mettendo in evidenza come solo grazie all’integrazione di macchina, CAM, utensili, selezione del materiale più appropriato e monitoraggio dei processi si può ottenere il miglioramento produttivo ricercato. Inoltre, l’evento riscuote successo per la sua volontà di non soffermarsi su tematiche commerciali, ma dare spunti di interesse applicativo”. Christian Esposito, application engineer di Delcam: “La caratteristica vincente di questo format è la collaborazione tra le aziende e quindi la condivisione del know-how dei partecipanti. Potenzialmente siamo tutti fornitori dello stesso utilizzatore e nel suo processo di realizzazione dei manufatti. Vogliamo dimostrare che anche la collaborazione tra i fornitori può dare un grosso vantaggio all’utente finale”. dalla sua progettazione alla sua messa in produzione. Abbiamo, per questo motivo, accolto positivamente l’invito a partecipare a questo format”. “Il progetto afferma la volontà di trasferire concetti produttivi innovativi come nuove strategie di lavorazione con utensili dedicati, nei processi giornalieri”, conclude Filippo Ambrosi di Hitachi Tool . La ricerca della migliore stabilità di processo. È questo il concetto più corteggiato durante l’evento formativo come afferma Romanini: “Il particolare che sappiamo dare valore aggiunto e che ricerchiamo, là dove possibile, è assicurare la migliore stabilità di processo che premia in quanto il time to market consente di essere competitivi e vincenti; solo attraverso un processo stabile, possiamo essere competitivi sul mercato internazionale”. E come conferma anche Enrico Togni, team leader Italy di Hitachi Tool: “Utilizzare al massimo delle proprie possibilità ogni prodotto mettendo in evidenza come solo grazie all’integrazione di macchina, CAM, utensili, selezione del materiale più appropriato e monitoraggio dei processi si può ottenere il miglioramento produttivo ricercato”. Quali plus offrono questi workshop formativi? “La loro consistenza, l’informalità del format e l’assoluta vicinanza e attinenza alle reali problematiche quotidiane - dichiara con convinzione Romanini - niente show né effetti spe- 46 rmo ottobre 2014 “Solitamente - dice Roberto Ricci, product manager Marposs - si tende a organizzare eventi in cui le aziende promuovono il proprio prodotto mettendo in risalto le prestazioni e i punti di forza. In questo caso, invece, si è cercato di fornire ai partecipanti uno spunto di riflessione sulle possibili innovazioni del proprio metodo di lavoro”. ciali”. Un altro aspetto è sicuramente la condivisone di know-how di eccellenza come sottolinea Christian Esposito application engineer di Delcam: “La caratteristica vincente di questo format è la collaborazione tra le aziende e quindi la condivisione del know-how dei partecipanti. Potenzialmente siamo tutti fornitori dello stesso utilizzatore e nel suo processo di realizzazione dei manufatti. Vogliamo dimostrare che anche la collaborazione tra i fornitori può dare un grosso vantaggio all’utente finale, riuscendo a generare un processo unico che parte dall’analisi del pezzo e arriva alla sua realizzazione, aumentando velocità di realizzazione, ripetibilità del processo, affidabilità del processo. In una sola parola: competitività, cioè quello che i fornitori che hanno competenze tecniche elevate, possono dare come servizio aggiuntivo ai loro clienti, specialmente se avviene una collaborazione come quella dimostrata in questo evento”. Dello stesso avviso De Sanctis, che sottolinea: “Un punto di forza è sicuramente la concretezza dell’approccio metodologico, calarci nei panni di un’officina e far vedere e toccare con mano che quanto espresso in teoria può essere messo in pratica nel lavoro di tutti i giorni. Anche la continua interazione tra i relatori e i partecipanti ha giovato nel presentare i casi applicativi. Pensiamo non di aver ‘fatto scuola’, ma di aver proposto spunti che possono es- Alcuni momenti dell’evento tenutosi a Giugno nella sede di Makino Italia. sere messi concretamente in opera”. Senza dimenticare quanto dichiara Togni: “L’evento riscuote successo per la sua volontà di non soffermarsi su tematiche commerciali, ma dare spunti di interesse tecnico e applicativo”. “Solitamente, infatti, - prosegue Roberto Ricci, product manager Marposs - si tende a organizzare eventi in cui le aziende promuovono il proprio prodotto mettendo in risalto le prestazioni e i punti di forza. In questo caso, invece, si è cercato di fornire ai partecipanti uno spunto di riflessione sulle possibili innovazioni del proprio metodo di lavoro. Spesso si ottengono risultati inaspettati, introducendo piccoli miglioramenti che, a volte, non necessitano neppure di nuovi investimenti, ma semplici evoluzioni del processo produttivo. Tutto ciò contribuisce a ottenere una riduzione dei costi di processo e, di conseguenza, una maggiore competitività delle imprese”. “Un work hop reso possibile attraverso un inedito ‘pacchetto completo’ di cinque aziende leader che operano in sinergia per garantire al cliente produttività ed affidabilità dei processi produttivi”, conclude Ambrosi. Sinergie operative per un unico risultato. La logistica è molto importante in quanto Makino Italia, in queste occasioni, ha l’ambizione di trasformarsi in una vera e propria officina. “Per quanto riguarda invece i roadshow - continua Romanini - cerchiamo di organizzarli in showroom di nostri agenti e partner, o in alternativa, in aziende che lavorano nell’orbita del settore stampi e attrezzeria come il roadshow di fine giugno in Piemonte che ha avuto luogo presso la sede di un noto e accreditato fornitore di soluzioni per saldatura per stampi. Il roadshow è sicuramente più leggero in termini di informazioni e temi trattati, ma ha il grande vantaggio di essere molto vicino fisicamente alle realtà locali e richia- mando anche chi teme di dover partecipare ad eventi più istituzionali (le più classiche open house) che mettono da parte il contenuto a favore del prodotto”. “Makino, Uddeholm, Delcam, Marposs, Hitachi Tool sono diverse nel prodotto, spesso nella filosofia - continua Romanini - ma sono tutte mosse dalla volontà di mettere in evidenza quanto la trasparenza, la condivisione delle reali problematiche possa divenire la reale leva per la necessaria ristrutturazione e aggiornamento della tecnologia che i nostri clienti devono mettere a disposizione dei loro clienti generando una spirale di competitività che fondamentalmente dovrebbe generare ricchezza per un Paese, l’Italia, che ha uno strato industriale fondato sulla meccanica, sulla manifattura e sull’eccellenza ancora indiscutibile in alcuni settori. Abbiamo concordato di dare corpo a questa iniziativa che oggi ha un volano che si autoalimenta grazie all’interesse che si è indiscutibilmente creato”. Gli fa eco De Sanctis: “Anche se le aziende sono decisamente differenti, il concetto è: siamo anelli indispensabili della catena produttiva di un manufatto in acciaio. Siamo lieti di poter collaborare con aziende di alto livello, con le quali condividiamo l’idea di presentarci come partner affidabili per il cliente che cerca la migliore economia globale: la fiducia è qualcosa che si costruisce ogni giorno, sempre”. “Ciascuna di queste aziende - conclude Ricci - è leader nel proprio settore e ha una impareggiabile competenza specifica nel mercato in cui opera; allo stesso tempo rappresenta ogni singolo aspetto da considerare durante la definizione del processo produttivo: macchina, materiali, progettazione, misura e controllo e utensili. Questo ha permesso di fornire ai partecipanti una ineguagliabile visione generale degli aspetti tecnologici e produttivi”. rmo ottobre 2014 47 & Strategie Imprese Mercato Una joint venture per la stampa 3D di Franco Astore Strategie Trumpf unisce le forze con Sisma, produttore di laser italiano. Nasce così una joint venture finalizzata allo sviluppo di una sofisticata stampante 3D per mass production e prototipazione di componenti in metallo. L’azienda tedesca ha una partecipazione del 55% T rumpf ha stipulato una joint venture nel settore dell’additive manufacturing. Il partner scelto è Sisma, principale produttore di laser in Italia. L’azienda tedesca ha una partecipazione del 55% nella nuova impresa, mentre il restante 45% è detenuto da Sisma. Entrambi i partner collaborano alla joint venture con competenze, risorse umane e capitale. La sede di Trumpf Sisma è situata a Piovene Rocchette (VI). Qui, le due aziende hanno in programma di sviluppare insieme sistemi di ultima generazione per la stampa 3D di componenti metallici. La tecnologia nota come ‘additive manufacturing’, consente di costruire qualsiasi componente direttamente da un file di disegno tridimensionale. I componenti sono creati strato per strato attraverso la fusione selettiva laser di poveri metalliche. Questa tecnologia ha il potenziale per sostituire le conosciute applicazioni di fresatura e fusione. I componenti ottenuti hanno le stesse caratteristiche di quelli prodotti con metodi tradizionali. Un’alternativa alla produzione tradizionale. Oggi, aziende dei settori più diversi stanno sviluppando componenti e prodotti adatti all’additive manufacturing, abbandonando progressivamente i metodi di produzione utilizzati fino a ora. Trumpf sta lavorando in partnership con Sisma per entrare al più presto nel mercato del selective laser melting, forte di un prodotto dall’alto profilo tecnologico. I due partner della joint venture, grazie a una vasta competenza in materia di laser e ingegneria meccanica, sono intenzionati a scendere in campo con macchine di alta qualità, efficienza e affidabilità, adatte sia alla prototipazione che alla produzione di massa. “Molte macchine attualmente presenti nel mercato sono dedicate essenzialmente alla produzione di prototipi, - spiega Peter Leibinger, presidente del settore tecnologia 48 rmo luglio/agosto 2014 laser/elettronica di Trumpf -. In futuro, comunque, il campo d’azione più importante per l’additive manufacturing sarà la produzione industriale”. Diversi anni fa Sisma ha iniziato a sviluppare una macchina per l’additive manufcturing in grado di produrre piccole componenti metalliche: l’azienda italiana porta questo prezioso know-how nella joint venture. Forte di vendite per 33 milioni di euro e circa mille sistemi laser all’anno, Sisma è uno dei principali costruttori italiani del settore. L’azienda ha circa 130 dipendenti e vanta una tradizione di oltre cinquant’anni nella produzione di macchine ad alta precisione e automazione industriale. I mercati di riferimento per gli avanzati sistemi laser prodotti da Sisma sono l’oreficeria, la moda, il dentale e l’industria. Trumpf, invece, è un pioniere nello sviluppo dell’additive manufacturing. L’interesse dell’azienda tedesca in questo campo risale infatti al lontano 2000, con la nascita del TrumaForm. Questo strumento universale per la fabbricazione generativa di particolari metallici era in anticipo rispetto ai tempi: il mercato non era ancora maturo per accogliere questa tecnologia. All’inizio di quest’anno Trumpf è tornata nel business dell’additive manufacturing, riprendendo lo sviluppo di questa tecnologia sulla base dei risultati ottenuti in passato e maturando una crescente competenza nel processo di fusione laser selettiva, già in uso oggi per diverse applicazioni. Non è tutto. La società italiana Codatto International, specializzata nello sviluppo e nella produzione di pannellatrici, è entrata a far parte del Gruppo Trumpf. Il contratto di acquisto era già stato siglato a luglio 2013, ora la transazione è completata e l’azienda appartiene alla società tedesca. “Con questa nuova acquisizione ampliamo il nostro portafoglio prodotti con un’importante tecnologia di piegatura, che ci permette di rivolgerci a una nuova tipologia di utenti e di offrire agli utilizzatori esistenti nuove possibilità - afferma Mathias Kammüller, presidente della divisione macchine utensili di Trumpf -. Attraverso l’integrazione di queste macchine nella nostra gamma di tecnologie di piegatura e la nostra solida presenza internazionale, ci aspettiamo nei prossimi anni un significativo incremento del fatturato per la nuova filiale”. Lo specialista di pannellatrici Codatto ha sede a Lonigo, in provincia di Vicenza e, nel 2012, ha chiuso l’anno fiscale con un fatturato di circa 5 milioni di euro, raggiunto con 40 dipendenti. Le pannellatrici affiancano in maniera ideale le presse piegatrici Trumpf, offrendo vantaggi nella movimentazione di pannelli di grosse dimensioni e garantendo l’assenza pressoché totale di segni di lavorazione sui materiali. Con questa tecnologia la lamiera viene bloccata tra il premilamiera e il tavolo della macchina, lasciando libero il lembo di lamiera da lavorare. Tramite un movimento di oscillazione il pezzo è piegato verso l’alto con l‘angolo desiderato. La pannellatrice Codatto. L’azienda fa parte del Gruppo Trumpf International. rmo ottobre 2014 49 & Strategie Imprese Mercato Programmare, con successo, le macchine utensili di Roberto Grassi Lo scorso giugno, al centro congressi della fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, Siemens e Assocam Scuola Camerana hanno siglato un accordo di cooperazione che le porterà a realizzare corsi di formazione nel settore delle macchine utensili a controllo numerico 50 rmo ottobre 2014 L a Scuola Camerana è una realtà molto conosciuta nell’area industriale piemontese, situata a Torino è nata da una iniziativa dell’Unione Industriali. Essa si configura come un polo di interesse nella formazione di personale specializzato a operare nel campo industriale. L’accordo di collaborazione con Siemens Italia, e in special modo con la divisione macchine utensili denominata Machine tool systems, è incentrato sulla divulgazione, promozione e formazione dei controlli numerici Sinumerik di Siemens. La società ha quindi autorizzato Assocam all’organizzazione e alla realizzazione di corsi di formazione sulla programmazione dei CNC Siemens per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Un momento della presentazione della collaborazione tra Siemens e Scuola Camerana di Torino. Un allievo della Scuola Camerana impegnato in una saldatura. Fresatrice a 5 assi con elettromandrino da 8.000 giri/min. La stipula di questo accordo di collaborazione conferma la particolare attenzione che la multinazionale tedesca riserva alla formazione sul campo di studenti e professionisti. Attraverso lo sviluppo di attività e competenze e il rafforzamento del legame tra le iniziative industriali e quelle didattiche, Siemens dimostra ulteriormente il suo impegno nella continua integrazione del processo formativo sulle macchine utensili, già consolidato presso il suo Centro tecnologico macchine utensili di Piacenza. “Questo accordo è un grande riconoscimento alla professionalità della Scuola Camerana - afferma Sigfrido Pilone, direttore di Scuola Camerana - il nostro obiettivo è, da sempre, essere vicini alle aziende, alle loro esigenze formative, a tutti i livelli. Per questa ragione i nostri docenti, i programmi e le attrezzature che uti- lizziamo devono soddisfare elevati standard di qualità. Quest’anno, grazie anche agli investimenti decisi dalla compagine societaria, abbiamo aggiunto importanti attrezzature al nostro parco macchine. L’accordo con Siemens è poi una logica conseguenza”. Imparare facendo. La scuola Camerana è un’agenzia formativa promossa da Amma, Unione Industriale e Camera di Commercio di Torino, opera dal 1960 ed è accreditata dalla Regione Piemonte ai fini dello svolgimento delle attività formative con finanziamento pubblico. Alla Scuola Camerana si svolgono corsi che vanno dai corsi di base in informatica fino alle abilitazioni professionali specifiche per segmento, particolare attenzione è rivolta, stante il carattere prettamente industriale che permea la Scuola fin dalla fondazione, a tutti i settori di rmo ottobre 2014 51 & Strategie Imprese Mercato Allievi impegnati in un corso più ‘tradizionale’ per manutentori meccanici che si esercitano su torni convenzionali. interesse che vanno dall’automazione alla meccatronica passando per i corsi specifici di manutentore e di programmatore PLC. La Scuola Camerana eroga inoltre corsi certificati che permettono agli allievi di conseguire particolari ‘brevetti’ che ne attestano la capacità, i corsi di questo tipo prevedono esami finali svolti alla presenza di apposite commissioni e sostenuti sul campo comprendendo prove teoriche e pratiche. La Scuola è infatti sede d’esame per il conseguimento delle abilitazioni professionali in saldatura (UNI EN 287), della patente europea per l’uso del computer (Ecdl) e della patente europea della qualità Siemens per la formazione L’attenzione di Siemens per la formazione è ormai consolidata e dal 2007 si è espressa anche nella costituzione di centri tecnologici ovvero di strutture volte a presentare direttamente la componentistica Siemens inquadrandola in un ambiente di lavoro. Nato a Erlangern, in Germania, il primo centro di competenza Siemens ha permesso di avvicinare il mondo dei controllori Sinumerik alla realtà industriale raccogliendo in un ambiente applicativo una panoramica di macchine che lavorando ne dimostrano le funzionalità. In Italia dal 2011 è operativo il centro di Piacenza, sul modello tedesco riproduce una linea di produzione completa dove si può fare formazione lavorando direttamente in un ambiente di officina. La collaborazione con Scuola Camerana mira a integrare queste realtà in un sistema più radicato sul territorio collaborando con agenzie di formazione già attive a livello regionale e avvalendosi delle professionalità esistenti. 52 rmo ottobre 2014 (Eqdl). La Scuola guarda inoltre alla sicurezza con occhio attento con corsi di sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 81/2008) abilitazioni professionali (gas tossici, generatori di vapore, e impianti termici). In seguito a questo accordo la Scuola integrerà nel suo programma di corsi una formazione specifica per la programmazione dei sistemi a controllo numerico che va ad affiancarsi ai già citati corsi e in particolare modo va a completare la formazione nel campo delle macchine utensili affiancandosi ai corsi di operatore CNC, dedicati a chi deve gestire le macchine in azienda, e ai corsi di manutentore meccatronico, che formano personale in grado di operare azioni di manutenzione sulle macchine utensili e automatiche. Potenza di calcolo per la precisione. I CNC Sinumerik offrono la soluzione ideale per qualsiasi sistema di macchine, dalle semplici macchine CNC ai sistemi di macchine in catena di produzione fino a quelli modulari più complessi ed evoluti. La gamma Sinumerik parte dal semplice 808D, un hardware CNC per macchine standard compatto e userfriendly utilizzato per torni e fresatrici con limitato numero di assi in gioco. La punta di diamante è invece costituita dal sistema 840D, scalabile all’occorrenza e modulare che offre un supporto ideale nella costruzione di macchine personalizzate su specifica richiesta dell’utente. Siemens equipaggia le macchine utensili della Scuola Camerana e in particolare la fresatrice a 5 assi e il tornio CNC. Si tratta di macchine all’avanguardia che permettono di insegnare direttamente ‘sul campo’ i concetti chiave della moderna automazione contribuendo a fornire agli allievi una serie di esperienze dirette con i sistemi che andranno a incontrare nella realtà lavorativa. Il sistema X4 per scanalatura, profilatura e troncatura è dotato di adduzione di lubrorefrigerante Jetstream Tooling Duo® – con getti direzionati sul tagliente dall'alto e dal basso. Questo consente significativi benefici in termini di controllo del truciolo, durata e produttività. WWW.SECOTOOLS.COM/X4 L'esclusivo e stabile design dell'interfaccia e la grande disponibilità di inserti offrono soluzioni versatili ed elevate prestazioni. PER I MIGLIORI RISULTATI IN SCANALATURA E TRONCATURA & Maus rilevata da un gruppo di investitori italiani Maus, azienda produttrice di macchine utensili di proprietà di Finaid (famiglia Carraro), è stata rilevata da un gruppo di investitori italiani tra cui la finanziaria Forever della famiglia Rossi Cairo, Injection Capital di Leonardo Bruzzichesi e Italglobal Partners, holding di investimento fondata da Ruggero Jenna e Francesco Sala, che ha coordinato l’operazione. Nel capitale sono intervenuti anche il management di Maus e 11 collaboratori della società: un fatto innovativo a garanzia dell’impegno di tutti dello sviluppo dell’azienda nei prossimi anni. Maus, con sede a Campodarsego (Padova), è leader mondiale nella sbavatura automatica e nella tornitura verticale e da sempre riconosce nella leadership tecnologica e nell’interna- Comau School, da Torino al mondo È iniziata a fine febbraio la prima edizione del Project & people management school 2014 nelle aule di Comau a Grugliasco, organizzata in collaborazione con il Politecnico di Torino e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: il percorso di formazione, per la prima volta inbreve Imprese Mercato zionalizzazione dei mercati le due fonti strategiche di sviluppo del proprio business. L’operazione è coerente con la strategia di Maus basata sull’eccellenza dei prodotti da perseguire attraverso l’accelerazione dei programmi di ricerca e sul rafforzamento della presenza in mercati caratterizzati da elevati tassi di crescita di consumo di macchine utensili quali il Brasile, la Cina e l’India.Giorgio Rossi Cairo ha assunto la carica di presidente della società, Roberto Sammartin, che nella precedente gestione ricopriva la carica di direttore generale, è stato nominato amministratore delegato. Italglobal Partners è stata assistita nell’operazione da Rödl & Partner per la parte legale e da Grant Thornton per gli aspetti contabili e fiscali. Finaid è stata assistita da Chiomenti per gli aspetti legali e da Ethica Corporate Finance per gli aspetti finanziari. L’operazione è stata finanziata anche tramite un finanziamento erogato da Unicredit. torinese della PPM School, che offre il riconoscimento di crediti formativi a integrazione del percorso di studi in atto, partecipano 16 studenti provenienti da diverse università italiane, cui si affiancheranno studenti provenienti da Pakistan, Nigeria e Ucraina grazie alla collaborazione con altri atenei internazionali. tenuto l’anno scorso presso la Comau Management Academy di Detroit, si svolge completamente in lingua inglese per dare competenze di gestione di progetti e persone in un contesto multinazionale, alternando formazione in aula, vita in azienda, a stretto contatto con manager provenienti da tutto il mondo, e il lavoro su un progetto concreto. All’edizione rmo ottobre 2014 55 & carriere Zappa per AssoAscensori Roberto Zappa, ceo e presidente di Sematic, è il nuovo presidente di AssoAscensori, aderente Anie Confindustria. Zappa da quest’anno è anche presidente del Gruppo industriali Metalmeccanici di Confindustria Bergamo. “Assumo con orgoglio questo prestigioso incarico - ha detto Zappa -: nei prossimi due anni, un tema su cui profonderemo molto impegno sarà la sicurezza, fronte ampio e cruciale non solo per noi del settore, ma anche per utenti e decisori pubblici”. Due nuove nomine in SAP Carla Masperi è la nuova chief operating officer di SAP Italia, con il compito di sviluppare il business e le operazioni nel nostro Paese riportando direttamente a Manos Raptopoulos, coo South Europe di SAP. Nel ruolo precedentemente ricoperto da Masperi di innovation sales director SAP Italia subentra Zoran Radumilo, con piena responsabilità di potenziare la strategia di SAP in ambito database, technology e mobility riportando direttamente all’ad Luisa Arienti. Ricarica veloce per auto in Cina ABB fornirà a Shenzhen BYD Daimler New Technology per i prossimi sei anni sistemi di ricarica veloce per i veicoli Denza, tra le prime auto elettriche a lungo raggio vendute in Cina, progettata per viaggi di oltre 200 km. I sistemi in corrente continua da parete offriranno agli utenti un’infrastruttura per la ricarica veloce direttamente da casa, o in stazioni di ricarica pubbliche, di prossimo lancio in Cina, supportando e stimolando l’impiego di veicoli elettrici, anche grazie allo standard di ricarica veloce GBT già introdotto dal governo cinese: quello della mobilità sostenibile è uno dei sette settori strategici emergenti nel Paese. I sistemi di ricarica forniti da ABB, che già dal 2010 è presente in Cina lavorando a progetti pilota con OEM locali e utility, e dal 2013 con strutture di ricerca e sviluppo, produzione, logistica e service, offrono anche innovazioni atte a dare sicurezza e comodità all’utente, come l’app per il controllo e monitoraggio da remoto dello stato delle fasi di ricarica. Le prime consegne sono previste per metà 2014, e i sistemi di ricarica saranno venduti tramite i concessionari Denza con i veicoli. inbreve Imprese Mercato SISTEMI DI PROTEZIONE COMPONENTI PER MACCHINE UTENSILI, MACCHINE PER IL LEGNO E AUTOMAZIONE Soffietti Soffietti laminati, termosaldati e con lamelle Pareti di protezione complete di struttura per macchine utensili Brevi tempi di consegna Costruzione a disegno cliente Applicazioni speciali Alta qualità Per tutti i tipi di macchine utensili Sistemi di bloccaggio pneumatici Vasta gamma di dispositivi di bloccaggio e frenatura su monoguide e guide lineari in genere Bloccaggi RotoClamp per teste rotanti e alberi Fail-safe e bloccaggi attivi PARTNER of HEMA GROUP SEFRA Italia s.r.l. via dell'Industria 4 44047 Sant'Agostino (FE) Tel.: 0532/846786 [email protected] www.hema-sefra.it rmo ottobre 2014 57 SEFRA … e un portfolio soluzioni unico! anni di clienti soddisfatti in tutto il mondo Soluzioni testate, praticamente, per ogni industria e applicazione Know-How da migliaia di progetti realizzati in tutto il mondo Processo di innovazione permanente Catene portacavi in acciaio, in poliammide, in polipropilene e in alluminio per ogni applicazione Dai prodotti standard sino ai sistemi altamente personalizzati pronti per l‘installazione KABELSCHLEPP ITALIA SRL 21052 BUSTO ARSIZIO (VA) · Tel: +39 0331 35 09 62 www.kabelschlepp.it & Quintiq in Dassault Systèmes Dassault Systèmes ha siglato un accordo per l’acquisizione delle quote azionarie di Quintiq, fornitore di soluzioni per la pianificazione e l’ottimizzazione della supply chain, per un valore di circa 250 milioni di euro. Le applicazioni per pianificazione della produzione, della logistica e della forza lavoro di Quintiq sono attualmente impiegate da 250 clienti presso mille sedi distribuite in 90 Paesi, con referenze quali Novelis e Asml per la pianificazione della supply chain, DHL, Wallmart e TNT per l’ottimizzazione di attività logistiche di notevole complessità, e per la pianificazione dell’aeroporto di Bruxelles, del vettore KLM, delle ferrovie canadesi Canadian National e della Federal Aviation Administration statunitense. Quintiq arricchirà l’offerta Delmia di Dassault, con la nuova linea di prodotti Operations planning & optimization che si aggiunge al portafoglio di Digital manufacturing e Manufacturing & operations management, favorendo l’accesso a nuovi settori quali l’industria metallurgica, l’estrazione mineraria, gas e petrolio, ferroviario, trasporto e spedizioni. Avviamenti record per Air Liquide Air Liquide ha completato lo start-up commerciale di otto nuove unità produttive di grandi dimensioni nel mondo, facendo seguito ai successi commerciali conseguiti in diversi mercati in crescita: si tratta in particolare di quattro unità di separazione dell’aria di grandi dimensioni in Cina, con capacità complessiva che raggiunge le 10.000 t al giorno, in virtù delle quali il Gruppo aumenta quasi del 50% la sua capacità di produzione di ossigeno nel Paese. Altre quattro unità di grandi dimensioni sono state poi avviate in Messico, Sud Africa, Taiwan e Canada, per servire clienti che operano nei settori dell’esplorazione di gas e petrolio, dell’industria siderurgica e di quella petrolchimica. L’avviamento di tutte queste unità rientra in un piano di investimenti volto alla crescita del gruppo e partito nel 2010, per un ammontare di 400 milioni di euro. inbreve Imprese Mercato rmo ottobre 2014 59 & inbreve Imprese Mercato 60 Due nuovi stabilimenti per Pilz Pilz, fornitore di soluzioni complete per l’automazione sicura rafforza le proprie capacità grazie a due nuovi stabilimenti: uno in Germania e uno in Cina (n ella foto). L’inaugurazione dei lavori del nuovo centro di logistica e produzione Peter Pilz testimonia l’ampliamento della sede di Ostfildern, che è ormai diventata Pilz Campus. I lavori di costruzione dureranno circa 1 anno. L’edificio avrà una superficie utile di 15.000 m² e verrà realizzato secondo gli standard più aggiornati e le conoscenze più recenti in merito a efficienza energetica, inquinamento fonico e cicli logistici. La nuova costruzione ha l’obiettivo di aumentare ulteriormente l’efficienza della produzione e dei processi legati ad essa. Per poter servire i clienti del mercato asiatico in tempi più rapidi, Pilz sta costruendo un proprio sito produttivo nella città cinese di Jintan. “La Cina rappresenta un mercato importante per noi all’interno del bacino asiatico. La crescita dell’importanza della sicurezza e l’avvicinamento agli standard europei rappresentano delle prospettive straordinarie per Pilz”, afferma Renate Pilz, presidente della Direzione. Il nuovo sta- rmo ottobre 2014 bilimento in Germania e il nuovo sito produttivo in Cina rappresentano un investimento di circa 25 milioni di euro. Pilz occupa oltre 1.800 dipendenti, registrando anche in questo settore una crescita superiore al 7%. “Vogliamo continuare a crescere e far crescere anche il numero dei dipendenti”, afferma Susanne Kunschert, socia dirigente. Nel 2014 intendiamo assumere circa 90 dipendenti, in particolar modo nel settore dedicato allo sviluppo di hardware e software. Grazie all’apertura di tre nuove filiali in Canada, Taiwan e nella Repubblica Ceca, nel 2013 Pilz ha rafforzato la propria presenza in tutto il mondo. Il gruppo Pilz comprende 31 filiali. Nel 2013 le esportazioni hanno rappresentato il 68,2% del volume di affari di Pilz: un incremento dello 0,4% rispetto al 2012. Anche il fatturato ha registrato un incremento del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 233 milioni di euro. Pilz ha iniziato il 2014 con ottimismo. “Siamo convinti che, se le previsioni relative alla congiuntura verranno rispettate, saremo in grado di migliorare ulteriormente il risultato economico raggiunto l’anno scorso”, afferma Susanne Kunschert. In rappresentanza delle macchine Geminis, è possibile vedere in azione il nuovo tornio parallelo a due guide Geminis GT5, governato da un CNC Fanuc 31i. Su questo tipo di macchina l’altezza punta è pari a 615 mm, mentre la distanza punte è di 3.000 mm. Il passaggio barra previsto è di 230 mm. Geminis GT5 è azionato da un motore principale della potenza di 37 kW. È prevista di serie una torretta a disco Sauter a 8 posizioni. Geminis GT5, disponibile a due oppure a quattro guide di scorrimento, ha un nuovo disegno del bancale macchina ed è stato progettato con la tecnica del calcolo per elementi finiti. È di tipo monolitico (unico blocco), con appoggio a terra su tutta la lunghezza, interamente costruito in fusione di ghisa, stabilizzato termicamente e interamente rinforzato con ampie nervature per conferire al suo assieme un’elevata rigidità strutturale. L’evacuazione dei trucioli avviene nella parte anteriore della macchina con una inclinazione di 38° per garantire l’ottimale evacuazione del truciolo nonché garantire una maggiore stabilità termica. Geminis GT5 G2 - CNC Fanuc 31i Distanza tra le punte: 3000 mm Diametro sulle guide: 1200 mm Diametro sul carro: 850 mm Passaggio barra: 230 mmm Capacità: 6.000 Kg Speed in 4 gamme: 1400 giri/min. Coppia: 4900 Nm Motore: 37 Kw in S1 Testa di fresatura LAGUN GHS Cono Mandrino: ISO 50 DIN 69871 Velocità Mandrino: 6000 giri/min. Motore Mandrino: 28 Kw in S1 Coppia: 1070 Nm Coppia Costante: 250 Rpm Indexaggio Hirt: 2,5° X 2,5° Lubrificazione a ricircolo d’olio. Raffreddamento dei due snodi tramite circolazione forzata dell’olio costantemente controlla da centrale termica. Tecnologia a carter secco. Goratu Italia S.r.l. Via Dante Alighieri, 3B / 3C • 20029 Turbigo - MILANO (ITALIA) Tel.: (+39) 0331 899.327 • Fax: (+39) 0331 898.132 www.goratuitalia.com - [email protected] & inbreve Imprese Mercato Sito internet rinnovato per echoRD A distanza di 9 mesi dall’ultima release, echoRD mette online la nuova versione del suo sito; nuova grafica, ma soprattutto, contenuti rinnovati per una fruibilità e una interazione sempre maggiori da parte degli utenti. In evidenza, i tre marchi che identificano le aree di riferimento di echoRD: echoENG (una gamma completa di macchine utensili, e soluzioni “chiavi in mano” per l’officina); echoLAB (strumenti e apparecchiature per laboratori per test chimici, metallurgici e per test fisici); echoControl (soluzioni complete per laboratori industriali. Strumenti per controllo di processo, ispezione e prove non distruttive). Grazie a un menù di navigazione snello e intuitivo, viene illustrata la vasta gamma di macchine utensili e di strumenti di laboratorio e di processo, oltre che dei servizi. E il tutto partendo dalla Home Page. Inoltre, grazie a una serie di tool la possibilità di avere informazioni specifiche su ogni singolo prodotto, partendo dalla pagina di interesse Il sito è ottimizzato anche per le piattaforme mobili, e nei prossimi mesi si arricchirà di ulteriori aggiornamenti (come schede tecniche e video), per mostrarsi dunque ancora più ricco di contenuti e servizi a tutti i suoi utenti. Motion control in pochi minuti Elmo presenta Easii, seconda generazione di Application Studio, per lo sviluppo e l’implementazione veloce del motion control con tool di configurazione, messa a punto e motion semplici da usare, automatizzati, senza codifica manuale e accesso drag & drop a centinaia di routine e script standard di programmazione. Easii unifica tutta la comunicazione, il motion e la programmazione macchina, indipendentemente dai tipi di servoazionamento e retroazione, dal numero di assi in moto o dalla rete impiegata. Tra i tool, Easii Quick Tuning Wizard esegue in pochi 62 rmo ottobre 2014 Boccole in tecnopolimeri on tour Un’auto compatta che monta boccole in tecnopolimeri plastici igus attraversa il mondo dallo scorso gennaio, per dimostrare l’affidabilità delle soluzioni in tribopolimeri dell’azienda: partito da Colonia, l’iglidur on tour ha già coperto oltre 20.000 km tra India, Cina, Corea del Sud e Taiwan, per proseguire poi tra Brasile e Stati Uniti, incontrando clienti e partecipando a fiere ed eventi, e rientrerà a Colonia il 15 ottobre in tempo per celebrare i 50 anni dell’azienda. Igus ad oggi ha realizzato 45 materiali iglidur per l’automotive, in forma di boccole prodotte in 200 milioni di pezzi l’anno, con miscele dai bassissimi valori di attrito e usura e lunga durata, dalle caratteristiche di autolubrificazione, senza contaminazione da oli e grassi, flessibili e personalizzabili, essendo stampate a iniezione, riducendo peso, rumorosità e costi rispetto alle boccole in metallo. La piccola auto monta 56 boccole speciali e installate in molte parti, come il pedale del freno, il meccanismo dei finestrini, la regolazione dei sedili e le valvole a farfalla, e ha già superato brillantemente le difficili condizioni delle strade dell’Asia. minuti il test avanzato del motion, compiendo tutte le regolazioni necessarie del servoazionamento, richiedendo solo una conoscenza base della macchina. La rifinitura dell’intero processo è poi semplificata mediante l’autoconfigurazione della rete, la regolazione automatica del carico meccanico, la messa a punto semplice a doppio anello e molte altre caratteristiche avanzate, riducendo anche la programmazione custom nello sviluppo applicativo. I diversi tool di motion e messa a punto possono essere provati accedendo a Easii remote practice system, dal sito www. elmomc.com. GARANT HiPer-Drill. Avanzamenti e prestazioni ai massimi livelli. La punta a testina intercambiabile ad alte prestazioni GARANT HiPer-Drill permette avanzamenti e prestazioni ai massimi livelli ed elevata precisione della rotazione concentrica grazie alla sede per inserti prismatica. GARANTito. Premium Quality by Hoffmann Group EXPO SALE IN CARROZZA Sarà ExpoExpress, un treno-mostra in viaggio attraverso l’Italia, a promuovere l’Esposizione Universale. Saranno offerti al pubblico incontri, eventi, laboratori, casting e show cooking gratuiti. Da settembre fino al 12 dicembre il treno toccherà 12 città italiane. Tre le carrozze in viaggio – Live Expo, Food Expo e Casa Expo – ognuna delle quali dedicate ad attività specifiche. Nel suo viaggio ExpoExpress, partendo dalla stazione Santa Lucia di Venezia, in occasione della 71. Mostra internazionale d’arte Cinematografica, farà tappa in altre 11 città, durante manifestazioni di grande richiamo: 6 settembre a Verona, 12 settembre a Padova, 19 settembre a Milano Centrale, 1 ottobre a Genova, 11 ottobre a Trieste, 17 ottobre a Roma, 24 ottobre a Torino, 14 novembre a Bologna, 21 novembre a Firenze, 28 novembre a Pisa Centrale, 7 dicembre a Milano Porta Garibaldi e 12 dicembre a Napoli. La scelta di promuovere l’Esposizione Universale con un treno non è casuale. Lo afferma l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane, Michele Mario Elia, che ricorda come il treno è occasione di incontro e scambio culturale tra persone, proprio come avverrà per i Paesi che animeranno Expo Milano 2015. Il commissario unico e amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, sottolinea i valori e i contenuti educativi espressi dal tema della imminente Esposizione Universale ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’. Expo Milano 2015 coinvolgerà 20 milioni di visitatori da tutto il mondo e il treno rappresenterà uno dei mezzi di trasporto ideali per raggiungere il sito espositivo. 64 rmo ottobre 2014 Supporto comunicativo all’intera iniziativa sarà dato anche dai media del Gruppo FS Italiane (il quotidiano on line fsnews.it, la web radio presente in oltre 400 stazioni FSNews Radio, il profilo Twitter @fsnews_it,) e dai canali web e social creati per l’occasione dal Gruppo Mondadori (expo-express.info, i profili social Twitter e Instagram con hashtag #expoexpress). L’iniziativa è comunicata e valorizzata anche dai canali social media di #Expo2015: Facebook Italia facebook.com/Expo2015Milano.it, Facebook Global facebook.com/Expo2015Milano, Twitter @Expo2015Milano con hashtag #Expo2015, Instagram Official, instagram.com/expo2015milano. rmo Focus Energia Stando agli studi statistici forniti da Terna, nel mese di luglio 2014 la domanda di energia elettrica richiesta in Italia è calata dell’1,6%. I dati forniti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per l’Unione europea segnalano un calo nei consumi di petrolio e gas naturale. In altre aree del pianeta i numeri si invertono. La produzione di energia necessita di macchine sempre più efficienti in grado di garantire energia a industrie e consumatori. La realizzazione di questi complessi macchinari è demandato all’utilizzo di macchine utensili dalle dimensioni adeguate, dotate di componentistica di ultima generazione: dai cuscinetti a sfera, agli utensili, fino alla sensoristica che le equipaggia e le singole attrezzature. Focus Energia Un mercato globale con alti e bassi di Tony Bosotti Stando agli studi statistici forniti da Terna, nel mese di luglio 2014 la domanda di energia elettrica richiesta in Italia è calata dell’1,6%. I dati forniti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas per l’Unione Europea segnalano un calo nei consumi di petrolio e gas naturale. In altre aree del pianeta i numeri si invertono I l settore aerospaziale è riconosciuto tra i principali comparti in Italia nei quali lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie acquista un ruolo determinante, sia in un’ottica di miglioramento delle capacità di progettazione sia per la potenzialità che offre nella realizzazione e progettazione di prodotti hi-tech. L’investimento in ricerca e sviluppo, pari al 14-15% del fatturato totale, ha permesso di raggiungere considerevoli traguardi nell’aggiudicarsi importanti commesse. Per esempio il Gruppo Finmeccanica (attraverso le società controllate Alenia-Aermacchi, Thales Alenia Space, Selex ES) unitamente a Avio Aero e Piaggio Aero sono le maggiori aziende italiane del settore e agiscono come prime contractor nei segmenti più elevati del mercato, in termini di volumi d’affari e di contenuti tecnologici espressi, partecipando ai più importanti programmi europei e internazionali. In Italia il settore industriale dell’aerospazio è sesto al mondo e quarto a livello europeo, con un fatturato di circa 6,9 miliardi di euro, nel 2011, e una forza lavoro altamente specializzata di 32.124 addetti. Le aziende impegnate nel comparto aeronautico sono principalmente identificabili in distretti industriali in: Piemonte, Puglia, Lombardia, Lazio e Campania. Queste aree geografiche vantano importanti insediamenti produttivi, centri di ricerca 66 rmo ottobre 2014 e industrie interessate al programma dell’Unione Europea, Horizon 2020, che finanzierà con 70 miliardi di euro, nei prossimi sei anni, la ricerca e l’innovazione nei vari settori industriali e che vede l’industria dell’aerospazio tra i destinatari. Le aziende, il mercato. Secondo i dati forniti dalla relazione di esercizio 2012 di Aiad (Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), per Alenia Aermacchi gli ordini sono cresciuti dell’8,6%, i ricavi dell’11,4%, il fatturato del 12,5 % (superando il livello di 3 miliardi di euro). Il portafoglio ordini avanza dell’1,9% garantendo carichi di lavoro per circa tre anni. Il Mol passa da quota 4,1 a 10,7, mentre l’Ebita passa dal dato negativo del 2011 (-3,8%) a un positivo +3,5%. Gli investimenti complessivi sono passati da 314 milioni nell’anno precedente a 388 milioni. In particolare, gli investimenti in innovazione e sviluppo raggiungono i 200 milioni, rispetto all’impegno da 168 milioni del piano 2011. L’area della motoristica aeronautica è saldamente presidiata da Avio, partner da oltre cinquant’anni dei maggiori motoristi mondiali (General Electric, Rolls-Royce, Pratt & Whitney e Snecma) nei principali programmi di motori per velivoli civili, nonché membro dei consorzi internazionali di progettazione e produzione di sistemi propulsivi per velivoli militari. Avio è inoltre attiva nella manutenzione, riparazione e revisione di motori aeronautici militari per le Forze Armate italiane, olandesi e brasiliane. I ricavi di Avio sono in costante crescita e nel 2012 hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, registrando un +15% rispetto all’anno precedente. Nel segmento civile, Avio è partner di General Electric nel motore GEnx, che equipaggia nelle sue due versioni 1B e 2B rispettivamente il nuovo Boeing 787 Dreamliner e la variante 747-8 del celebre velivolo, con la responsabilità della progettazione, sviluppo, produzione e supporto post vendita della trasmissione comando accessori, incluso il sistema di lubrificazione, e della parte statorica completa della turbina di bassa pressione, per una quota del programma pari al 12%. Nel corso del 2012 Avio ha investito circa 130 milioni di euro in ricerca e sviluppo, pari a circa il 6% dei ricavi, allo scopo di mantenere e ove possibile incrementare il proprio livello di competitività tecnologica. Intense sono le collaborazioni di Avio con le università italiane e gli enti pubblici di ricerca articolate anche sottoforma di laboratori pubblico-privati e distretti tecnologici. Nell’area dell’ala rotante, invece, AgustaWestland continua a competere a livello globale con altri quattro player mondiali, tre statunitensi e uno europeo, in funzione della propria competiti- vità rafforzata da un costante flusso di investimenti nella ricerca e sviluppo tesi sia a migliorare i prodotti esistenti sia allo sviluppo di nuovi e più avanzati elicotteri. La società, impegnata in un settore a elevata tecnologia in cui i prodotti finali costituiscono gli indicatori di performance, deve la sua competitività anche a un insieme di competenze d’alto livello grazie alle quali è in grado di gestire la progettazione dell’intero ciclo del sistema elicotteristico. Possiede infatti le competenze necessarie per procedere autonomamente alla definizione e all’integrazione dei sistemi avionici, dei sistemi computerizzati di controllo del volo e di gestione della missione, nonché di tutte le tecnologie legate alle attività di training. Nel 2012 AgustaWestland ha registrato ricavi pari a 4.243 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto al 2011. Cosa dire. Progetti eccezionali come la costruzione di un aeromobile richiedono tecnologie di elevata qualità. Per produrre telai, componenti, strutture giganti, destinati a supportare l’involucro in alluminio dell’aeromobile, sono necessarie enormi macchine utensili personalizzate e standard. Le macchine devono poter garantire un’ottima qualità di superficie e contemporaneamente produrre componenti strutturali per l’aereo di estrema precisione. rmo ottobre 2014 67 Focus Energia Quando il CAM dà valore aggiunto di Marco Tullio Imprenditoria italiana vincente: piccole dimensioni, grande flessibilità e focus sull’innovazione tecnologica. Per CPS questo è stato il segreto del successo, fin dal 1993. L’azienda CPS di Fisciano da oltre 20 anni è specializzata nelle lavorazioni di componenti per energia e per le sue lavorazioni utilizza il CAM di Open Mind C PS ha costruito il proprio successo basandosi sulla costante evoluzione delle proprie attrezzature tecnologiche per far fronte alle richieste dei clienti alle prese con complessi problemi di ingegnerizzazione soprattutto nel settore dell’energia. Il 1998 è stato l’anno della svolta, grazie alla costruzione del nuovo stabilimento di 1.200 m2, la CPS ha potenziato il parco machine con la possibilità di lavorare pezzi fino a 4 m di lunghezza, anticipando la necessità di aprirsi a nuovi mercati, i Paesi emergenti come Cina e Corea. In questo modo alla crisi economica è stato possibile rispondere in modo attivo con una riorganizzazione e ancora una volta con un massiccio investimento in macchinari e strumenti di produzione, con l’idea di incrementare la propria presenza nel mercato dell’industria energetica. Gli effetti delle nuove scelte strategiche furono immediati e assolutamente positivi. Oggi CPS esercita la propria attività su oltre 22.000 m2 di coperto, con una capacità di 68 rmo ottobre 2014 lavorare in fresatura pezzi fino a 30 m di lunghezza, torni verticali per pezzi fino 7 m di diametro e 5 m di altezza, e torni orizzontali per pezzi di lunghezza fino a 16 m. Infine, coerentemente con le recenti politiche di sostenibilità ambientale, CPS si è dotata di in un impianto di produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica che soddisfa circa il 50% del fabbisogno dell’azienda. Specializzazione tecnologica. CPS è un terzista specializzato nella lavorazione meccanica di componenti per la produzione energetica, comprendendo i settori oli & gas, idroelettrico, turbine a vapore e compressori centrifughi. La produzione avviene esclusivamente su disegni del cliente, cioè senza ricorrere a qualsivoglia fase di co-ingegnerizzazione. L’azienda, quindi, sviluppa essenzialmente soluzioni in termini di ingegneria della lavorazione, in un modo sfacciatamente aperto ad ogni sfida di complessità. Il reparto di produzione è caratterizzato da attrezzature hyperMill di Open Mind è versatile ed è in grado di sfruttare al massimo le caratteristiche della macchina utensile adattando la lavorazione alle sue specificità. ad alto contenuto tecnologico, che inglobano tutto ciò che di innovativo il mercato propone. L’innovazione, di fatto, rappresenta la chiave del successo per un mercato come quello dell’energia, che esige lavorazioni di materiali sempre più tenaci, a fronte di un lead time in continua diminuzione. Nel tempo, infatti, la produzione di CPS si è spostata dalle leghe leggere ad acciai fortemente legati, Inconel e titanio (questi ultimi utilizzati tipicamente per parti di turbina). Dal punto di vista geometrico, la complessità delle forme è per l’azienda una questione fondamentale: in passato il pezzo tipico era ottenuto assemblando sottoassiemi piuttosto semplici, mentre ora la richiesta di prestazioni meccaniche sempre più elevate porta a richiedere parti integrali che necessitano un’alta capacità di asportazione, unitamente ad elevate precisioni, il tutto interpolando 4 o 5 assi. Per gestire al meglio queste sfide, CPS impiega personale altamente qualificato. Tuttavia, poiché il notevole turnover tecnologico premia più la ‘freschezza mentale’ che la mera esperienza, l’azienda si rivolge soprattutto a valenti neolaureati, prontamente sottoposti ad un training on the job che normalmente dura un anno e mezzo. Non c’è dubbio che fiducia nei giovani e dinamismo costituiscono il nerbo del successo di CPS. Un accurato controllo della qualità e certificazione di prodotto completano il quadro di una produzione d’avanguardia. Rapporto con Open Mind. Laddove l’ingegneria di lavorazione è tutto, il CAM diventa lo strumento principale per creare valore. In relazione a ciò, CPS ha trovato in Open Mind un partner in grado di soddisfare due esigenze importanti: versatilità del prodotto e un adeguato supporto tecnico. Dal punto di vista della versatilità, dovendo unire forme complesse a produttività, il sistema CAM deve essere in grado di sfruttare al massimo le caratteristiche della macchina utensile adattando la lavorazione alle sue specificità. hyperMill di Open Mind ha da sempre questa caratteristica, mettendo a disposizione una serie di funzioni per vincolare l’ottimizzazione del percorso e dei parametri alla rigidità statica e dinamica della macchina che, muovendosi in 5 assi, può presentare un comportamento disomogeneo. hyperMill, per la produzione di componenti utilizzati nella generazione di energie, offre uno speciale pacchetto impeller/blisk per pale di turbina, che consente di programmare queste complesse applicazioni speciali senza disporre di competenze particolari. Il pacchetto consente la programmazione e la fresatura di impeller e blisk e le funzioni automatizzate integrate consentono di ridurre al minimo il numero di parametri da inserire. Inoltre, l‘affidabilità della funzione di controllo e prevenzione delle collisioni garantisce la massima sicurezza dei processi in ogni fase di lavorazione. CPS dispone di 5 licenze tra hyperMill, hyperCAD-S e pacchetto di simulazione, recentemente aggiunto per conoscere in anticipo errori, collisioni possibili o aree di inefficienze e correggerle prima di andare in macchina. CPS ha scelto hyperMill e nel tempo ha confermato la decisione sia per la continua evoluzione degli strumenti sia per la facilità di uso, grazie all’interfaccia semplice e l’integrazione con i sistemi CAD, senza dimenticare la grande disponibilità di post processor per le diverse macchine automatiche presenti in azienda. Venendo ai vantaggi, grazie a hyperMill CPS ha ridotto i tempi di ingegnerizzazione del 25% e i tempi di produzione del 18% (grazie alla riduzione del taglio in aria). Meno tempo e meno costi, quindi, competitività. rmo ottobre 2014 69 Focus Energia Lo sviluppo dei cuscinetti per turbine eoliche di Silvia Calabrese Aspettative sempre più elevate in termini di durata di esercizio e affidabilità e forte pressione sui costi: questa è la situazione attuale che caratterizza il comparto dei cuscinetti per il settore eolico. Alcune soluzioni NSK consentono di aumentare la durata di esercizio e l’affidabilità di alcuni componenti A prima vista, le notizie che arrivano dal settore eolico possono sembrare contraddittorie. L’anno scorso sono state installate turbine con una capacità di 40 GW in tutto il mondo e, in futuro, si prevede una crescita ulteriore per il settore. Di fatto, l’introduzione di tecnologie offshore ha dato vita a un mercato completamente nuovo. Tuttavia, allo stesso tempo, i principali fornitori e produttori di turbine specializzati in energia eolica stanno annunciando programmi rigidi per la riduzione dei costi. Gli esperti si aspettano di assistere a un ulteriore consolidamento tra i fornitori. La spiegazione di questa evidente contraddizione è che, nonostante il settore sia in crescita, ci si aspet- 70 rmo ottobre 2014 tava un incremento ancora maggiore. Di conseguenza ora la capacità è sostanzialmente in eccesso. Questo genera una forte pressione sui prezzi che sta coinvolgendo anche i fornitori. Per uno dei principali produttori di cuscinetti per turbine eoliche ciò significa che i progetti di ricerca e sviluppo devono continuare a soddisfare le aspettative estremamente elevate del settore in termini di durata di esercizio dei cuscinetti in condizioni operative avverse con significative sollecitazioni dinamiche. Allo stesso tempo, i team di ricerca e sviluppo devono tenere conto dei costi legati a ogni progetto e devono produrre un’analisi chiara dei vantaggi in termini di costi. Sicuramente le aziende che operano nel settore eo- Cuscinetti a rulli conici NSK per planetari e riduttori eolici. lico accolgono le innovazioni che possono abbattere i costi senza compromettere l’affidabilità dei cuscinetti. Questo è particolarmente importante dato che gli esperti concordano sul fatto che la concorrenza globale tra i produttori di turbine è destinata a diventare ancora più intensa in futuro. Tenendo conto di questo, i fornitori devono capire subito quali aree hanno il potenziale maggiore di mercato per sviluppare le nuove generazioni di cuscinetti. NSK ha identificato una di queste aree nelle turbine multi-megawatt con resa da 2 a 4 MW. Il Gruppo è già ben posizionato in questo segmento: negli ultimi mesi, i principali produttori hanno già presentato le loro nuove turbine equipaggiate con suoi cuscinetti. Progetti di sviluppo. NSK ha già ottimizzato i cuscinetti radiali a rulli cilindrici per i pignoni satelliti delle turbine della classe 3 MW, portando avanti contemporaneamente due progetti di sviluppo in questo campo. Il primo progetto aveva l’obiettivo di migliorare il design interno. Senza modificare il diametro del cuscinetto o il numero di rulli, il team ha ottimizzato la geometria interna del cuscinetto e l’ingegnerizzazione della produzione mantenendo la stessa macrogeometria e questo ha garantito un aumento del 15% del coefficiente di carico dinamico. Inoltre, è stato possibile aumentare la durata di esercizio del 70%. Oltre a essere indicati per un utilizzo sui pignoni satelliti, questi cuscinetti sono ideali per altre applicazioni sul lato ‘rapido’ del riduttore delle turbine eoliche. Il secondo progetto è stato dedicato alla riproget- tazione del design interno del cuscinetto. È stato aumentato il numero di rulli in modo da ridurre la sezione trasversale della gabbia. Il cuscinetto, tuttavia, doveva garantire la stessa capacità di carico. Il team di progetto è riuscito a ottenere tali prestazioni ottimizzando la geometria della gabbia senza comprometterne la rigidità. È stata effettuata un’analisi FEM e sono stati condotti test di prova approfonditi per supportare il lavoro di ottimizzazione. Oltre a un elevato coefficiente di carico dinamico, questi cuscinetti offrono un maggiore coefficiente di carico statico. Gli utilizzatori potranno presto scegliere tra le due opzioni descritte sopra. I cuscinetti a rulli conici NSK vengono spesso utilizzati per i planetari porta-satelliti nell’area d’ingresso dei riduttori eolici e per l’albero del rotore. Possono anche essere utilizzati nei cuscinetti integrati nel rotore, che movimentano sia l’ingranaggio sia il mozzo. In passato, NSK utilizzava cuscinetti con gabbie in acciaio stampato, di ampio spessore. Tuttavia, con l’aumentare costante dei diametri dei cuscinetti, l’azienda ha dovuto cercare soluzioni alternative, perciò ha sviluppato una gabbia saldata per diametri di 1.000 mm o superiori. La gabbia soddisfa i requisiti tecnici più elevati, ma è molto complessa da produrre e richiede capacità di saldatura avanzate. Per questo motivo NSK sta testando una gabbia in plastica, più economica da produrre e che può essere realizzata con un elevato livello di riproducibilità. Alla ricerca di soluzioni. Le piste di rotolamento dei cuscinetti sono soggette a sollecitazioni molto elevate, specialmente per gli alberi che effettuano movimenti rapidi. Ad esempio, se la turbina viene accesa per girare a folle a piena velocità, si possono verificare fenomeni di slittamento che danneggiano la superficie dei cuscinetti. I danni dovuti a slittamento sono ben noti nel settore, ma le cause non sono state ancora identificate nonostante le ricerche approfondite. Sebbene NSK produca un elevato numero di cuscinetti, è difficile che i suoi componenti riscontrino tali problematiche, fanno sapere i tecnici aziendali. Questo grazie allo speciale trattamento di finitura superficiale e alla sede della gabbia. Ciononostante il reparto di ricerca e sviluppo del Gruppo sta continuando a lavorare per ottimizzare ulteriormente la struttura superficiale. I cuscinetti per generatori devono soddisfare una serie di requisiti specifici legati alle applicazioni, oltre a essere isolanti. L’idea è di evitare che l’elettricità passi attraverso la trasmissione, riducendo al minimo i danni prodotti, ad esempio, da picchi di tensione rmo ottobre 2014 71 Focus Energia A sinistra, cuscinetti a contatto obliquo e a rulli cilindrici NSK per applicazioni nel settore eolico; a destra, cuscinetti a rulli conici NSK per il settore eolico. o da correnti di circolazione (corrosione elettrica). NSK offre cuscinetti isolati elettricamente con anelli esterni rivestiti in ceramica progettati appositamente per soddisfare tali requisiti. Ora la tecnologia è stata ulteriormente potenziata. I cuscinetti utilizzati in precedenza erano dotati di un rivestimento permanente in ceramica, applicato alla superficie dell’acciaio attraverso il metodo a spruzzo mediante scarica elettrica stabilizzata (plasma). In alternativa, il Gruppo propone cuscinetti ibridi con sfere in ceramica con diametro esterno fino a 340 mm. Essi garantiscono prestazioni eccellenti, tra cui ottima resistenza termica, maggiore durata di esercizio, design leggero ed espansione termica limitata. Il design ottimizzato consente di aumentare la durata di esercizio e l’affidabilità dei componenti. Il processo di produzione delle sfere di NSK può contare sull’esperienza consolidata dell’azienda nella produzione di cuscinetti ibridi ad alte prestazioni per macchine utensili. Esperienze pratiche. I test condotti sulla durata hanno dimostrato che la fatica da rotolamento dell’acciaio al cromo ad alto contenuto di carbonio (SAE52100, SUJ2) utilizzato per i cuscinetti volventi è fortemente influenzata dalle inclusioni non metalliche. NSK ha sviluppato un nuovo materiale in collaborazione con un produttore di acciaio - l’acciaio Z – che contiene una quantità notevolmente inferiore 72 rmo ottobre 2014 di inclusioni non metalliche, come zolfo e ossidi. I test hanno dimostrato che la durata operativa dei cuscinetti in acciaio Z è fino a 1,8 volte superiore rispetto ai cuscinetti standard realizzati in acciaio degasato sotto vuoto. Molti cuscinetti per turbine eoliche - cuscinetti radiali a rulli cilindrici, cuscinetti a rulli conici, cuscinetti radiali orientabili a rulli, cuscinetti radiali rigidi a sfere e cuscinetti a sfere a contatto obliquo - utilizzano l’acciaio Super Tough sviluppato da NSK (Super-TF). Grazie all’uso di un acciaio differente e al trattamento termico progettato per ottimizzare il contenuto di austenite residua e di martensite, i cuscinetti Super-TF durano fino a dieci volte di più rispetto ai componenti in acciaio standard. NSK dispone di svariati banchi di prova allo stato dell’arte per condurre ricerche. Questo permette di simulare i carichi dinamici sui cuscinetti di turbine eoliche. I banchi di prova vengono usati per calcolare i parametri per i cuscinetti di nuova generazione, per simulare i guasti e generare i profili dei danni. Attualmente gli sviluppatori stanno testando cuscinetti radiali a rulli cilindrici e cuscinetti a rulli conici per il lato ‘rapido’ di un riduttore di una turbina da 2 MW con simulazione della fase di avvio e di arresto. L’obiettivo di questi test è di sviluppare progetti migliori con l’utilizzo di materiali dalle prestazioni superiori. Il progetto di sviluppo è mirato anche alla riduzione dei costi. Focus Energia L’utensile per le turbine eoliche di Nora Tomlinson I recenti progressi nella tecnologia degli utensili da taglio sono il vento in poppa per l’industria delle energie rinnovabili. Alcune soluzioni Sandvik Coromant permettono una maggiore produttività in questo specifico comparto industriale A prescindere da quali componenti vengono prodotti nel settore dell’energia eolica, in un mercato globale fortemente competitivo la produttività elevata è un elemento vitale. Di conseguenza, le richieste in questo senso sono in continuo aumento, e ciò fa crescere di giorno in giorno la pressione sull’utilizzo delle macchine e la necessità di massimizzare la produzione. I componenti per le turbine eoliche variano moltissimo in termini di dimensioni, design, materiali e negli elementi che richiedono lavorazione. Questo significa che i produttori possono trarre grandi vantaggi dagli ultimi sviluppi nelle macchine utensili e nei metodi di lavorazione. Inserti multitaglienti. Prendiamo l’esempio del substrato dell’inserto. I materiali del substrato sono la base di tutti gli utensili da taglio, e da essi dipendono non soltanto la durata e l’affidabilità del processo, ma anche la produttività. I dati di taglio e il ciclo di vita potenziale di un utensile (basati sulla resistenza all’usura e la forza) determinano i tempi di ciclo e i tempi di fermo dei macchinari, e di conseguenza la capacità produttiva e la capacità di consegna delle lavorazioni meccaniche. Oggi la maggioranza degli inserti multitaglienti è rivestita, e ciò significa che gli sviluppi in quest’area hanno una grande influenza sulla performance. Per esempio, le qualità PVD più recenti utilizzano il processo di rivestimento per diminuire lo stress da trazione nel materiale contrastandolo con la compressione. Questo avviene mediante un nuovo processo di trattamento a impatto elevato che produce una linea del tagliente affilata, resistente e sicura. Tra le operazioni che ne beneficiano vi è 74 rmo ottobre 2014 La fresa per ingranaggi per alte prestazioni CoroMill 170 e la punta a inserti multitaglienti CoroDrill 880. quella di fresatura frontale, dove e l’entrata-uscita da dal al taglio è spesso impegnativa. In modo analogo, i rivestimenti MT CVD e un trattamento post-rivestimento risultano l’impiego di rivestimenti più spessi e con maggiore resistenza all’usura. Ma di tutto questo beneficiano soprattutto le operazioni che presentano rischi elevati di guasto per via del calore e degli agenti chimici, quali la fresatura preliminare, o di sgrossatura, e la tornitura. Velocità, avanzamento, profondità. Per esaminare in che modo la più recente tecnologia degli inserti multitagliente può migliorare in maniera diretta i componenti delle turbine eoliche, possiamo prendere in considerazione l’esempio seguente. Quando si produce un riduttore per turbine eoliche, un modo efficace in termini di costi per realizzare il profilo dell’ingranaggio su una ruota planetaria è procedere alla fresatura impiegando soluzioni di inserti multitaglienti in metallo duro piuttosto che convenzionali frese a creatore in acciaio super rapido (HSS). Questo per via di numerosi vantaggi chiave quali dati di taglio superiori, tempi di ciclo ridotti e un’economia di lavorazione migliorata. In termini di strategia di lavorazione, allorché si fresano ruote planetarie, ci sono chiari vantaggi nell’utilizzare la fresatura concorde rispetto a quella convenzionale. Un problema importante legato alle tecniche convenzionali è la vita più breve dell’utensile dovuta alla generazione di trucioli di grande spessore in uscita dal taglio. Al contrario, la fresatura concorde produce un truciolo più sottile in uscita, che comporta un minore stress sulla linea del tagliente dell’inserto, prevenendo rotture premature. La fresatura concorde garantisce una spoglia maggiore durante il processo di taglio, e dunque, minore sfregamento e minore generazione di calore. La vita dell’utensile ne risulta estesa in maniera significativa. Questo è solo un esempio di come le innovazioni più recenti negli utensili da taglio possono aiutare la produzione di componenti per le turbine eoliche, ma ce ne sono molti altri. Prendiamo allora la sede del cuscinetto, una parte in ghisa che tiene stabilmente in posizione l’albero principale sul telaio base. Qui ci sono numerose differenti operazioni di sgrossatura come la spianatura e la fresatura di spallamenti. L’impiego di un utensile da taglio versatile come la CoroMill 490 di Sandvik Coromant permette di soddisfare tutte queste richieste, anche allorché sia necessaria una lavorazione in ambiente secco. I dati di taglio ottenibili utilizzando questa fresa utensile recitano: velocità di taglio di 300 m/min, avanzamento di 0,3 mm/ giro e profondità di taglio tra i 5 e i 10 mm. Lo stesso utensile può essere impiegato nella spianatura e fresatura di spallamenti sul telaio base e il convertitore di coppia, un componente in ghisa nodulare che fissa la scatola ingranaggi alla piattaforma, riducendo infine i costi e gli inventari degli utensili, garantendo al tempo stesso elevata precisione e tolleranze minime. Anche CoroMill 390 può essere utilizzata con risultati estremamente positivi sulla sede del cuscinetto, tipicamente per operazioni di sgrossatura in rampa circolare con profondità di taglio fino a 14 mm. Questa fresa viene impiegata anche per la fresatura elicoidale e la contornatura su alloggiamento di scatola ingranaggi, telaio base e mozzo riduttore. Quest’ultimo ospita il meccanismo di regolazione del passo e i cuscinetti, e connette l’assieme di rotore e rmo ottobre 2013 75 Focuss Energia a I recenti sviluppi degli utensili da taglio promossi da Sandvik Coromant garantiscono grandi vantaggi nella produzione. pala all’albero principale. L’interpolazione elicoidale è una tecnica di lavorazione flessibile in rampa a tre assi, e con CoroMill 390 diventa un’alternativa molto efficace alla barenatura di sgrossatura. Rimozione in quantità. La produttività è d’importanza vitale allorché si lavorano componenti di turbine eoliche, attività che nel caso di alcune parti richiede una rimozione di metallo davvero cospicua. Nel caso, per esempio, dell’alloggiamento della scatola degli ingranaggi, si arriva a una rimozione di materiale nell’ordine di 50-150 kg, mentre i mozzi sono spesso soggetti a una produzione di truciolo sbalorditiva, pari a 1 t. Un altro utensile di casa Sandvik Coromant molto usato nella lavorazione di componenti per le turbine eoliche è la fresa a disco multitagliente CoroMill 331. Per esempio, sull’alloggiamento della scatola ingranaggi, questo utensile viene spesso impiegato a secco in operazioni di spianatura in tirata, garantendo una soluzione economicamente vantaggiosa. I dati di taglio tipici sono: velocità di taglio intorno ai 240 m/min, velocità di avanzamento di 0,35 mm/dente e profondità di taglio di 2,5 mm. Altre operazioni di spianatura in tirata hanno luogo sul telaio base, il mozzo e la scatola ingranaggi portaplanetario, componente in ghisa nodulare che collega scatola ingranaggi e albero principale. Nell’ambito del taglio degli ingranaggi, molti componenti di turbine richiedono questa difficile disciplina. Un caso di specie è la scatola ingranaggi corona dentata che contiene gli ingranaggi planetari. Qui, un utensile come la fresa a disco ad alte prestazioni per ingranaggi di grandi dimensioni CoroMill 170, è equipaggiata con inserti multitaglienti, che garantiscono al processo sicurezza e un’accresciuta produttività. Le velocità di taglio sono tra i 120 e i 160 m/min a seconda della natura dell’operazione (sgrossatura o finitura). Anche queste ralle di rotazione in acciaio temprato - utilizzate per collegare la torre alla gondola - impegnate nella lavorazione possono 76 rmo ottobre 2014 trarre vantaggio dell’utilizzo della CoroMill 170. Svariate sono le operazioni di tornitura sui componenti delle turbine eoliche, che includono gli anelli di connessione necessari per tenere insieme le sezioni della torre tubolare, la scatola ingranaggi corona dentata e le ralle di rotazione. Tutti questi elementi sono realizzati in acciaio temprato e beneficiano dell’uso delle geometrie Sandvik Coromant T-Max P, progettate per una frantumazione del truciolo controllata e per facilitare l’evacuazione del metallo a velocità elevata in ambiente secco. Per esempio, quando gli anelli di connessione sono lavorati su un tornio verticale, è possibile procedere alla sgrossatura impiegando la nuova qualità GC4325 con velocità di taglio di 150 m/ min, velocità di avanzamento di 1,33 mm/giro e profondità di taglio di 10 mm. Le geometrie T-Max P possono tornire senza problemi componenti di turbine eoliche in acciaio temprato come l’albero principale, che trasferisce energia dal mozzo del rotore nella scatola ingranaggi e nelle scatole ingranaggi dei vari alberi. Foratura raddoppiata. La lavorazione di componenti di turbine eoliche attive richiede l’applicazione di numerosi altre operazioni di taglio. La foratura, per esempio, viene applicata su svariati componenti, comprese le pale rotore, per le quali l’utensile ideale è CoroDrill 880. Semplicemente scambiando un trapano convenzionale con una punta multitagliente CoroDrill 880, è possibile raddoppiare il numero di fori praticati nello stesso tempo. La foratura che si avvale della ‘step technology’ offre un elevato bilanciamento delle forze di taglio, garantendo significativi incrementi nella produttività che tuttavia rispettano la qualità del componente. Altre operazioni, giusto per citarne alcune, includono foratura, smussatura, fresatura di filetti, tornitura di cpezzi temprati e foratura profonda. Per ciascuna di esse esiste una soluzione testata e ottimizzata basata sulle innovazioni più recenti della tecnologia del taglio. Torque 8661 stato dell’arte: 16 bit 0,09° esempio applicativo D-K-15141-01-00 www.burster.it Focus Energia Turbine con la simulazione Luca Casiraghi Per la valutazione del ciclo di vita di un rotore di turbina a vapore è stato utilizzato il software di simulazione Marc di MSC Software. Numerosi i parametri verificati e simulati: dalle temperature d’esercizio fino al calcolo a fatica, sforzi e deformazioni I recenti sviluppi verso la liberalizzazione del mercato dell’energia impongono agli esercenti di utilizzare le caldaie e le turbine per la produzione di energia in regime di carico variabile, a seconda della richiesta del mercato: ciò conduce a cicli di avviamento/spegnimento anche quotidiani e tempi di salita a carico nominale sempre più ridotti, inasprendo gli effetti della fatica oligociclica sui componenti della turbina. Per quelle turbine più datate, progettate e costruite quando questi regimi di esercizio ancora non erano applicati, si tratta tecnicamente di esercire al di fuori delle condizioni di progetto, in quanto il progetto a fatica è stato fatto ipotizzando un numero molto minore di cicli annui, e tempi di avviamento molto più lunghi. Un’approfondita valutazione delle sollecitazioni che conseguono da tale tipologia di esercizio non originariamente prevista dalle condizioni di progetto diventa quindi necessaria per poter valutare in primo luogo l’esercibilità della macchina e, secondariamente, per pianificare opportunamente gli intervalli di ispezione e ma- 78 rmo ottobre 2014 nutenzione. Lo schema del rotore della turbina in esame (nella foto di apertura), consta delle sezioni di alta, di media e di bassa pressione. Il vapore fluisce nella direzione indicata dalla freccia, entrando nella turbina a temperatura elevata nella zona ad alta pressione e uscendo a bassa temperatura nella zona a bassa pressione. Tradizionalmente, la classificazione della tipologia di avviamento (a freddo, a tiepido, a caldo) dipende dalla temperatura a cui si trova la turbina all’atto dell’avviamento: le sollecitazioni massime che agiscono sulla turbina avvengono tipicamente durante i transitori, e dipendono dai gradienti termici; di conseguenza, dalla temperatura del rotore all’inizio del transitorio dipende una minore o maggiore cautela nell’avviamento. Se la turbina è fredda deve essere avviata lentamente e con cautela, in modo da limitare i gradienti di temperatura nel metallo e le sollecitazioni conseguenti. Se è invece prossima alla temperatura nominale, l’effetto dei gradienti sarà più contenuto e potrà essere avviata più rapidamente. Modello MSC Marc del rotore. Il modello per la simulazione. Il modello ad elementi finiti è stato realizzato in ambiente MSC Marc. Le condizioni a contorno del modello comprendono la combinazione di carichi meccanici (carico inerziale equivalente delle palette, non incluse direttamente nel modello, e il carico inerziale proprio del rotore) e carichi termici derivanti dallo scambio termico convettivo con il vapore-rotore e da uno scambio condut- tivo paletta-rotore. A questo proposito, si è tenuto conto della variabilità dei coefficienti di convezione a seconda della superficie con cui il vapore entra in contatto, differenziando il coefficiente di scambio tra zone in cui sono presenti le tenute del vapore e i compensatori e zone libere. Per tenere conto della risposta molto veloce della paletta alle variazioni di temperatura del vapore, e dello scambio per conduzione tra paletta e rotore, nelle porzioni di rotore in cui si ha il contatto paletta-rotore è stato applicato un coefficiente di scambio termico superiore di un ordine di grandezza rispetto a quello convettivo delle superfici adiacenti. I coefficienti di convezione sono stati calcolati utilizzando formulazioni C Determinazione delle caratteristiche del materiale tramite ‘small punch test’. rmo ottobre 2014 79 Focus Energia Risultati di temperatura dell’analisi termostrutturale con MSC Marc. analitiche reperite nella letteratura tecnica dedicata alle turbine a vapore. Il coefficiente di scambio è stato calcolato in ogni stadio del rotore, in funzione della coordinata longitudinale e del tempo. Avendo a disposizione un rotore dismesso dal servizio, di identica geometria, composizione chimica e condizioni di esercizio comparabili, è stata eseguita una caratterizzazione meccanica del materiale con una serie di prove di trazione e fatica oligociclica su alcuni provini a diverse temperature (ambiente e a caldo), in modo da definire il comportamento elastoplastico del materiale anche in condizioni di fatica. I dati ottenuti dai test tradizionali sono stati integrati con i risultati ottenuti dallo ‘small punch test’, una particolare prova mini invasiva e semi distruttiva elaborata per caratterizzare il materiale di componenti eserciti. La prova consiste nell’estrarre dal rotore con l’ausilio di una macchina prelevatrice una porzione di materiale delle dimensioni di una moneta, da cui si ricava una serie di mini provini di dimensione 8 mm x 0,5 mm che vengono sottoposti a una prova di imbutitura. Durante tale prova il dischetto (1) viene vincolato all’interno di due flange e spinto dal punzone (2), mentre il punzone più piccolo (5) acquisisce lo spostamento. La curva forza/spostamento così ottenuta consente di ricavare (tramite leggi di correlazione) i carichi di snervamento e rottura, resilienza, e resistenza a frattura. È importante notare che i risultati delle prove sperimentali di small punch, molto sensibili alle variazioni geometriche del provino - spessore o parallelismo delle facce - sono stati valutati anche in base a leggi di sensibilità ricavate con simulazioni di prova condotte con un modello apposito in MSC Marc. La correlazione tra le caratteristiche del materiale ottenute testando il rotore dismesso (con prove 80 rmo ottobre 2014 Evoluzione della temperatura nel rotore durante il transitorio. Risultati di stress dell’analisi termostrutturale con MSC Marc. tradizionali e small punch test) e quello operativo (con small punch test) ha condotto a una determinazione accurata delle caratteristiche del materiale utilizzabili per la simulazione e la successiva analisi a fatica del rotore operativo. I risultati. I risultati dell’analisi con MSC Marc del transitorio di avviamento con partenza da freddo, e vi sono rappresentati i contour-plot della temperatura durante il transitorio, dall’istante iniziale al raggiungimento del carico nominale. Il grafico riporta le curve di temperatura in diverse posizioni del rotore: Risultati del calcolo a fatica. le posizioni indicate rappresentano le zone più sollecitate. In particolare, nelle zone 2 e 3 la sollecitazione è legata principalmente ai gradienti termici (sono infatti le zone dove entra il vapore ad elevata temperatura) mentre nella zona 9 il contributo maggiore è quello meccanico, per via della presenza delle palette più grandi. Oltre all’andamento delle temperature si ottiene dalla simulazione anche l’andamento temporale delle sollecitazioni, che vengono valutate sia come sollecitazioni equivalenti (per esempio lo sforzo di VonMises) che componente per componente in sede di calcolo a fatica, per il quale dalla storia complessiva di sforzi e deformazioni (grandezze tensoriali) vengono elaborati degli equivalenti scalari di sforzo, deformazione e componente media di sollecitazione del ciclo di carico, grandezze tramite le quali sarà svolto il calcolo a fatica vero e proprio. L‘applicazione del metodo rainflow consente infine di ridurre la complessa storia di carico di ciascun punto in esame a uno spettro di carico più maneggevole che viene utilizzato per il calcolo a fatica. Le curve ammissibili (deformazione alternata in funzione dei cicli di carico) tengono conto dell’effetto della temperatura e della sollecitazione media, introdotto tramite i modelli applicabili (in questo caso è stato usato il modello di Morrow). Il consumo di vita di ciascuna posizione analizzata è stato infine calcolato tramite la legge di Miner dell’accumulo lineare del danno, definendo così i punti più critici del rotore. Il grafico esprime i cicli ammissibili per ogni tipo di avviamento. Anche se lo stato di deformazione e sforzi risulta sempre essere molto vario poiché l’effetto del gradiente termico e del carico meccanico non sono le- gati tra loro, è possibile constatare che generalmente i punti identificati (relativi ai primi stadi di palettatura) sono tendenzialmente sempre i più critici. L’istogramma riporta infine il consumo di vita per tre modalità di avviamento diverse nel punto più critico del rotore (che è di fatto limitante per tutta la macchina). In generale i risultati confermano che, singolarmente, l’avviamento da freddo del rotore consuma molta più vita di un avviamento da caldo. Cosa dire. Le simulazioni termomeccaniche transitorie effettuate con MSC Marc QUI FIG 8 hanno permesso di definire il ciclo di sollecitazione e deformazione a cui il rotore in esame è soggetto durante i transitori di avviamento. Gli sforzi e deformazioni (elastiche e plastiche) calcolati con la simulazione sono stati rielaborati e utilizzati secondo un approccio tipo Coffin-MansonBasquin per definire il danneggiamento da fatica oligociclica dovuto a ciascun transitorio. I risultati della verifica a fatica oligociclica hanno quindi permesso di identificare i punti più critici del rotore, ottimizzare le manovre di avviamento e definire gli intervalli di ispezione di integrità della turbina. Il lavoro ha permesso di ottimizzare le curve di salita che caratterizzano i transitori di avvio della turbina a vapore in esame. In particolare si sono ottimizzati i gradienti di temperatura e i periodi di sosta e si sono investigate a fondo le influenze della temperatura iniziale del rotore su stress e deformazioni effettuando diverse analisi di sensibilità volte alla determinazione delle curve di carico ottimali da utilizzare caso per caso. L. Casiraghi, RTM Breda. rmo ottobre 2014 81 Focus Energia Autocentranti per grandi diametri di Elena Castello Tra le soluzioni progettate e realizzate da Rotomors, c’è l’autocentrante a sei griffe bilanciate. Il funzionamento è realizzato da tre pendoli interni: ciascuno bilancia due griffe creando sei forze convergenti al centro e garantendo la rotondità del pezzo. Per pezzi di grandi diametri è stato migliorato il sistema GD-EL a sei griffe e bilanciate a due a due per la lavorazione integrale di anelli di grandi dimensioni I l settore aerospaziale è riconosciuto tra i principali comparti in Italia nei quali lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie acquista un ruolo determinante, sia in un’ottica di miglioramento delle capacità di progettazione sia per la potenzialità che offre nella realizzazione e progettazione di prodotti hi-tech. L’investimento in ricerca e sviluppo, pari al 14-15% del fatturato totale, ha permesso di raggiungere considerevoli traguardi nell’aggiudicarsi importanti commesse. Per esempio il Gruppo Finmeccanica (attraverso le società controllate Alenia-Aermacchi, Thales Alenia Space, Selex ES) unitamente a Avio Aero e Piaggio Aero sono le maggiori aziende italiane del settore e agiscono come prime contractor nei segmenti più elevati del mercato, in termini di volumi d’affari e di 82 rmo ottobre 2014 contenuti tecnologici espressi, partecipando ai più importanti programmi europei e internazionali. In Italia il settore industriale dell’aerospazio è sesto al mondo e quarto a livello europeo, con un fatturato di circa 6,9 miliardi di euro, nel 2011, e una forza lavoro altamente specializzata di 32.124 addetti. Le aziende impegnate nel comparto aeronautico sono principalmente identificabili in distretti industriali in: Piemonte, Puglia, Lombardia, Lazio e Campania. Queste aree geografiche vantano importanti insediamenti produttivi e centri di ricerca. Industrie interessate al programma dell’Unione Europea, Horizon 2020, che finanzierà con 70 miliardi di euro, nei prossimi sei anni, la ricerca e l’innovazione nei vari settori industriali e che vede l’industria dell’aerospazio tra i destinatari. Un’immagine dell’autocentrante GD-EL DIA 3900 MM e il presidente di Rotomors, Mario Bertorello. Le aziende, il mercato. Secondo i dati forniti dalla relazione di esercizio 2012 di Aiad (Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), per Alenia Aermacchi gli ordini sono cresciuti dell’8,6%, i ricavi dell’11,4%, il fatturato del 12,5 % (superando il livello di 3 miliardi di euro). Il portafoglio ordini avanza dell’1,9% garantendo carichi di lavoro per circa tre anni. Il Mol passa da quota 4,1 a 10,7, mentre l’Ebita passa dal dato negativo del 2011 (-3,8%) a un positivo +3,5%. Gli investimenti complessivi sono passati da 314 milioni nell’anno precedente a 388 milioni. In particolare, gli investimenti in innovazione e sviluppo raggiungono i 200 milioni, rispetto all’impegno da 168 milioni del piano 2011. L’area della motoristica aeronautica è saldamente presidiata da Avio, partner da oltre cinquant’anni dei maggiori motoristi mondiali (General Electric, Rolls-Royce, Pratt & Whitney e Snecma) nei principali programmi di motori per velivoli civili, nonché membro dei consorzi internazionali di progettazione e produzione di sistemi propulsivi per velivoli militari. Avio è inoltre attiva nella manutenzione, riparazione e revisione di motori aeronautici militari per le Forze Armate italiane, olandesi e brasiliane. I ricavi di Avio sono in costante crescita e nel 2012 hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, registrando un +15% rispetto all’anno precedente. Nel segmento civile, Avio è partner di General Electric nel motore GEnx, che equipaggia nelle sue due versioni 1B e 2B rispettivamente il nuovo Boeing 787 Dreamliner e la variante 747-8 del celebre velivolo, con la responsabilità della progettazione, sviluppo, produzione e supporto post vendita della trasmissione comando accessori, incluso il sistema di lubrificazione, e della parte statorica completa della turbina di bassa pressione, per una quota del programma pari al 12%. Nel corso del 2012 Avio ha investito circa 130 milioni di euro in ricerca e sviluppo, pari a circa il 6% dei ricavi, allo scopo di mantenere e ove possibile incrementare il proprio livello di competitività tecnologica. Intense sono le collaborazioni di Avio con le università italiane e gli enti pubblici di ricerca articolate anche sottoforma di laboratori pubblico-privati e distretti tecnologici. Nell’area dell’ala rotante, invece, AgustaWestland continua a competere a livello globale con altri quattro player mondiali, tre statunitensi e uno europeo, in funzione della propria competitività rafforzata da un costante flusso di investimenti nella ricerca e sviluppo tesi sia a migliorare i prodotti esistenti sia allo sviluppo di nuovi e più avanzati elicotteri. La società, impegnata in un settore a elevata tecnologia in cui i prodotti finali costituiscono gli indicatori di performance, deve la sua competitività anche a un insieme di competenze d’alto livello grazie alle quali è in grado di gestire la progettazione dell’intero ciclo del sistema elicotteristico. Possiede infatti le competenze necessarie per procedere autonomamente alla definizione e all’integrazione dei sistemi avionici, dei sistemi computerizzati di controllo del volo e di gestione della missione, nonché di tutte le tecnologie legate alle attività di training. Nel 2012 AgustaWestland ha registrato ricavi pari a 4.243 milioni di euro, in aumento del 7,7% rispetto al 2011. Cosa dire. Progetti eccezionali come la costruzione di un aeromobile richiedono tecnologie di elevata qualità. Per produrre telai, componenti, strutture giganti, destinati a supportare l’involucro in alluminio dell’aeromobile, sono necessarie enormi macchine utensili personalizzate e standard. Le macchine devono poter garantire un’ottima qualità di superficie e contemporaneamente produrre componenti strutturali per l’aereo di estrema precisione. rmo ottobre 2013 83 RMO SPECIALE FINITURA Poliefun è l’associazione che riunisce le aziende del settore del Trattamento delle Superfici e il Politecnico di Milano. L’attività di Poliefun si focalizza sulla FORMAZIONE degli studenti che un domani saranno il futuro delle aziende e sull’aggiornamento di chi in azienda già lavora, sulla RICERCA e INNOVAZIONE consentendo e agevolando l’accesso a programmi nazionali e internazionali, sulla divulgazione della CULTURA D’IMPRESA attraverso seminari ad alto contenuto tecnico e scientifico. Tutto in modo concreto e diretto: entrate a fare parte della nostra rete! 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Grazie un processo che non necessita di acqua, di a EcoDry X, anche l’industria automotive può prodotti chimici e di trattamento dei fanghi di utilizzare questo sistema semplice ma efficace, vernice, con un risparmio sui costi energetici che è già ampliamente utilizzato nella fino al 60%, una riduzione di oltre il 90% nelle verniciatura della componentistica. EcoDry B emissioni di particolato e una riduzione del è, invece, un sistema di separazione a secco materiale di prerivestimento. adatto anche per quantità normali Dürr amplia la sua famiglia di prodotti per la di overspray. L’overspray viene catturato separazione a secco dell’overspray di vernice tramite spazzole rotanti e, una volta e presenta i sistemi EcoDry X ed EcoDry B. essiccato, viene rimosso da queste mediante EcoDry X è la soluzione ideale per impianti raschiamento. Il risultato è l’eliminazione a cui è associata una ridotta quantità di quasi completa della vernice. EcoDry overspray: un sistema di filtraggio multistadio B, non necessitando né di acqua né di con filtri estremamente semplici da sostituire. sostanze chimiche, può essere alimentato Mediante carrelli per la sostituzione dei filtri, prevalentemente con aria di ricircolo, come anche operatori ‘non qualificati’ sono in grado l’EcoDryScrubber. Sia EcoDry X che EcoDry B di sostituire i filtri in modo semplice, senza che sono caratterizzati da una tecnologia facile da sia necessario interrompere la produzione. Gli utilizzare sia per nuove installazioni che per elementi filtranti sostituiti vengono disposti rifacimenti di impianti esistenti. OLPIDÜRR SpA Via G. Pascoli 14 20090 - Novegro di Segrate (MI) Tel. +39 02 702121 Fax +39 02 70200353 [email protected] www.olpidurr.it - www.durr.com pubbliredazionale Dürr amplia la famiglia di prodotti per la separazione a secco dell’overspray di vernice con i sistemi EcoDry X ed EcoDry B (da sinistra). EcoDryScrubber è un sistema di abbattimento a secco dell’overspray di vernice. DÜRR: www.olpidurr.it Tutti i nostri sforzi sono rivolti a portare vantaggi al cliente. La nostra efficienza ha come risultato la sostenibilità: meno energia, meno acqua, meno vernice e meno CO 2. RMO SPECIALE FINITURA Imel Imel Spa, player mondiale specializzato in omogeneità del rivestimento e grande adattabilità progettazione e realizzazione di impianti per il per dimensioni e forme. La nuova frontiera del trattamento e la verniciatura di superfici, nel 2014 trattamento delle superfici prevede un sistema di festeggia il mezzo secolo di vita. Alla base di tutto c’è pretrattamento e applicazione di uno strato protettivo un sogno imprenditoriale, rafforzato da una profonda di cataforesi sulle minuterie metalliche (bulloni, amicizia, quella tra Fulvio D’Angela ed Elio Salvadori. È dadi, boccole e altri elementi tecnici). Alla base di il 1964 e a Codroipo nasce Industria Meccanica e Legno, tutto c’è l’applicazione elettroforetica su tutti quei ovvero Imel. Oggi il Gruppo Imel può contare su una componenti metallici tecnici che costituiscono parti sessantina di collaboratori e su un fatturato superiore ai differenti dalla carrozzeria e dalla componentistica 15 milioni di euro. Merito anche della lungimiranza dei principale del sottoscocca. Elementi che, fino a oggi, suoi dirigenti, che già negli anni ’70 hanno compreso per le loro dimensioni (da 3 a 100 mm) e per le loro come l’export fosse la strada migliore da intraprendere: forme complesse, non hanno potuto essere rivestiti quasi il 95% del fatturato è dato dall’estero. L’azienda con un ciclo analogo, omogeneo e automatico. Il dispone di un buon livello tecnologico e di innovazione processo è nuovo ed innovativo perché le “minuterie” e si pone il costante obiettivo di fornire sempre un vengono per la prima volta trattate in massa (cioè non servizio di qualità a tutti i clienti, anche in termini di utilizzando telai). Inoltre, è un sistema che tiene conto assistenza. Nata come realtà specializzata nel settore dell’ambiente, essendo completamente a ciclo chiuso degli elettrodomestici, negli anni Imel è stata in grado e a base acquosa. Tale innovazione, risultato di anni di di diversificare la propria offerta, indirizzandosi, ad ricerca e sperimentazione, è coperta da brevetto ed è esempio, verso l’Automotive. un’esclusiva dell’azienda di Codroipo. Basso impatto ambientale, totale automazione, Imel SpA Via Divisione Julia 10 33033 - Codroipo (UD) Tel. +39 0432 905578 Fax +39 0432 905053 [email protected] www.imelspa.com pubbliredazionale Impianto di verniciatura cataforetica a tamburo Minuterie trattate con il sistema Catamass Ƥ La gamma più articolata di impianti di verniciatura disponibile sul mercato Soluzioni chiavi in mano per ogni esigenza Una rete mondiale per la progettazione, la produzione e il servizio post-vendita La massima attenzione per la sostenibilità ambientale IMPIANTI DI VERNICIATURA PER I SETTORI Automobile, camion e grandi macchine Macchine agricole Industria Elettrodomestico www.imelspa.com RMO SPECIALE FINITURA Mevis Con oltre 30 anni di esperienza nel settore della alle tradizionali vernici a base solvente, risultano più verniciatura industriale, Mevis si propone come partner convenienti, flessibili, resistenti a graffi, duraturi e hanno per la realizzazione di impianti focalizzati sulle specificità capacità di ridurre le emissioni di componenti organici del cliente. I sistemi di verniciatura che Mevis è in grado di volatili. proporre riguardano numerosi ambiti, dalla realizzazione Da segnalare poi, gli impianti centralizzati di distribuzione/ chiavi in mano di centrali adibite alla preparazione e applicazione sigillanti in grado di ridurre l’uso dei materiali agitazione vernici, con gruppi pompe per il carico e ricircolo in eccesso, rendere gli incollaggi più uniformi e migliorare del prodotto, alle linee di trasferimento del prodotto la gestione dei materiali. Per quanto concerne i sistemi dalla centrale di preparazione vernici alle stazioni di di misurazione e controllo della qualità di applicazione, applicazione in cabina di verniciatura. l’azienda popone apparecchiature specifiche, integrate Per quanto riguarda il condizionamento delle vernici, su robot, per il rilevamento dei parametri qualitativi l’azienda propone impianti di termoregolazione delle dell’applicazione (spessori, brillantezza e livellamento). vernici in grado di mantenere una temperatura costante Nell’ambito automazione, l’offerta Mevis comprende del prodotto con tolleranza di +/- 1 °C. sistemi robotizzati di verniciatura, applicazioni di PVC Mevis realizza poi stazioni di applicazione del prodotto sia e sigillanti, attivazione e pulizia delle superfici con manuali che automatiche con utilizzo di componenti Hosco trattamenti al plasma e di fiammatura. specifici per i processi di verniciatura in grado di ridurre i Oggi Mevis può offrire un portafoglio completo di soluzioni difetti sul prodotto verniciato e le manutenzioni necessarie in grado di rispondere ai requisiti di qualità e precisione più sui componenti installati. restrittivi. La continua e stretta collaborazione con partner I sistemi bicomponente, proposti dall’azienda, sono sistemi tecnologici nel campo sia automobilistico che industriale elettronici di dosaggio e miscelazione bicomponenti per assicura un costante sviluppo e la rispondenza tempestiva la verniciatura o l’incollaggio. Questi materiali, rispetto alle esigenze del mercato presenti e future. Mevis Srl Via Santa Cristina 20 10036 Settimo Torinese (TO) Tel. +39 011 8957002 Fax +39 011 8957035 [email protected] www.mevis.info pubbliredazionale La centrale vernici, la cella robotizzata per operazioni di fiammatura e i sistemi robotizzati di verniciatura. RMO SPECIALE FINITURA Rösler Italiana Recentemente Rösler ha avuto richiesta di in rotazione mediante motoriduttore dotato di sviluppare una tecnologia capace di eseguire inverter per la regolazione del numero di giri. Il sbavature e finiture superficiali di parti complesse, pezzo viene immerso nel flusso di abrasivi creato in tempi molto brevi, con automazione completa dal movimento continuo di rotazione, ottenendo del carico e scarico e grande flessibilità di impiego, così un effetto di abrasione sulla superficie del soprattutto in relazione alla particolare geometria pezzo. La presenza del robot permette di effettuare delle superfici da trattare. piccoli spostamenti del pezzo investito dal flusso di Queste richieste riguardano principalmente pezzi abrasivi, così da modulare l’effetto di asportazione di particolare pregio e caratterizzazione, come le e seguire la geometria del pezzo, soprattutto in turbine per il settore delle costruzioni aeronautiche, presenza di profili particolari, come ad esempio le i compressori per l’automotive, le protesi pale di una turbina. estremamente specifiche (spalla, bacino e caviglia) La macchina è costruita in modo da permettere per l’implantologia e altre tipologie di componenti cicli a secco, dove si richiede un intervento blando, strutturali complessi e delicati con aree di finitura oppure a umido con media ceramici o plastici, localizzate o limitate. Rösler ha sviluppato un dove si richiedono asportazioni più importanti. nuovo tipo di macchina, combinando la conoscenza Quest’ultimo si rivela un altro importante elemento dei propri abrasivi con la capacità di gestire di vantaggio, data la varietà di forme e qualità l’automazione di robot a sei assi, impiegati non solo disponibili da Rösler. per il carico e scarico, ma anche per i movimenti Si può prevedere anche l’uso di più robot richiesti durante la lavorazione. contemporaneamente e sono possibili collegamenti La macchina è costituita da una vasca che contiene con altre automazioni di trasporto dei pezzi a monte una adeguata quantità di abrasivi e che viene posta e a valle del nostro processo. Rösler Italiana Via Vittorini 10/12 Concorezzo (MB) tel. +39 039 611521 [email protected] www.rosler.it pubbliredazionale Rösler ha sviluppato il SurÄng Finishing, un sistema composto da una vasca con abrasivi che viene portata in rotazione. Il robot permette di effettuare piccoli spostamenti del pezzo. Trattamenti di superficie che mettono in moto il mondo! www.rosler.it RMO SPECIALE FINITURA Tecnofirma Monza, viale Elvezia 35. Dagli uffici dell’edificio di opzioni in grado di soddisfare qualsiasi industriale che si affaccia sulla SS36, realizzato necessità, Tecnofirma è particolarmente agli inizi degli anni 60 dall’architetto Angelo apprezzata per la capacità di sviluppare su Mangiarotti, si progettano ogni giorno impianti misura e spesso in co-design con la clientela e macchine per il trattamento delle superfici. Da impianti di lavaggio innovativi e al contempo più di 60 anni dagli uffici tecnici escono soluzioni affidabili, concepiti in modo da poter evolvere che hanno fatto e continuano a fare la storia del nel tempo per adattarsi alle nuove esigenze. settore. Lavaggio, verniciatura, impregnazione: Nella verniciatura Tecnofirma è in grado di trattamenti industriali integrati nel processo raggiungere finiture che soddisfano anche produttivo dei clienti, trattamenti spesso i designer più esigenti con linee e impianti invisibili e nascosti all’utente finale che sempre che aumentano la produttività grazie più concorrono non solo alla funzionalità di ad avanzati sistemi di automazione. Dal ciascun prodotto trattato ma anche alla sua pretrattamento alla verniciatura a liquido, qualità estetica. Tecnofirma lavora ogni giorno a polvere, all’elettroforesi, agli impianti per ottenere la massima armonia nei prodotti speciali per plastica che integrano il massimo dei suoi clienti: armonia di linee, forme e colore della tecnologia clean room, infrarosso e in tutte le superfici. L’automazione e lo sviluppo ultravioletto. Anche nell’impregnazione degli tecnologico permettono oggi all’azienda di avvolgimenti elettrici Tecnofirma è conosciuta lavorare sul dettaglio richiesto dal cliente, per i suoi impianti che ottimizzano le prestazioni raggiungendo risultati qualitativi impensabili globali dei motori, con le diverse soluzioni che solo dieci anni fa. Accanto alle soluzioni utilizzano le tecnologie trickling, dipping e roll standard, componibili con una completezza dipping. Tecnofirma SpA Viale Elvezia 35 20900 - Monza Tel. +39 039 23601 Fax +39 039 324283 tecnofirma@tecnofirma.com www.tecnofirma.com pubbliredazionale Accanto alle soluzioni standard, TecnoÄrma sviluppa su misura e spesso in co-design con la clientela impianti di lavaggio innovativi e al contempo afÄdabili. VERNICIATURA IMPREGNAZIONE RICERCA e SVILUPPO LAVAGGIO Saliamo in SUPERFICIE Per Tecnofirma salire in superficie vuol dire raggiungere sempre il massimo livello di eccellenza in tecnologia, innovazione e personalizzazione, con impianti e macchine di Lavaggio, Impregnazione e Verniciatura industriale per ogni superficie in plastica e metallo. Progetti e installazioni in tutto il mondo, apprezzati per innovazioni tecnologiche, qualità dei materiali e cura per i dettagli, che permettono il raggiungimento dei massimi standard qualitativi. Un’organizzazione orientata al miglioramento continuo e alla soddisfazione del cliente, dalla stesura della prima offerta all’assistenza post vendita. Saliamo sulla superficie di tutti i vostri prodotti, dalla minuteria metallica ai trattori. da 60 anni l’eccellenza nei trattamenti di superficie Up to the surface 60 years of excellence in surface treatments TECNOFIRMA SpA - V.le Elvezia, 35 - 20900 Monza (MB) - Tel. +39 039.23601 - Fax +39 039.324283 - tecnofirma@tecnofirma.com - www.tecnofirma.com RMO SPECIALE FINITURA Ucif, riconferma al vertice di Marco Zambelli Forte della consapevolezza acquisita grazie all’efficace piano di comunicazione consolidato nell’ultimo biennio, Manuela Casali si riconferma alla guida di Ucif avviando nuovi ambiziosi progetti commerciali A nche per il prossimo biennio Manuela Casali sarà il presidente di Ucif, l’unione dei costruttori di impianti di finitura. La riconferma al vertice della prima donna a ricoprire la carica in questi 40 anni di vita associativa è anche l’occasione per tratteggiare i prossimi due anni ma anche ripercorrere a ritroso lo scorso biennio, un periodo dedicato a strutturare e rafforzare la presenza comunicativa e potenziare l’apertura dell’associazione al mercato. Questa strategia è propedeutica all’imprimere un maggiore approccio commerciale a Ucif e segnerà i prossimi due anni di mandato con l’obiettivo di aiutare l’espansione dell’eccellenza italiana del settore nei mercati più ambiziosi, anche quelli esteri. Prima donna presidente. Un progetto molto chiaro anima Manuela Casali alla guida di Ucif: primo pre- 98 rmo ottobre 2014 sidente donna con la cui elezione l’associazione ha celebrato i primi 40 anni di vita, ma anche già prima donna eletta a suo tempo nel consiglio direttivo. Manuela Casali ha dato nei primi due anni di mandato un’impronta forte e molto personale alla comunicazione dell’associazione, portando a piena maturazione progetti che erano già partiti con la precedente presidenza di Minelli: “Ucif è sempre stata un’associazione atipica - esordisce Casali -, fatta e fondata da aziende amiche, i cui titolari si sono sempre conosciuti tra loro, vedendosi in fiere o in occasione di meeting ed eventi, prima ancora che in associazione. Un’associazione che, pur caratterizzata da un’impronta molto maschile, ha però dimostrato di stare al passo con i tempi: il fatto di essere stata il primo presidente donna è cosa che mi ha fortemente gratificato, ma già con il mio arrivo alla presidenza, la presenza femminile era molto forte anche in consiglio direttivo, con quattro donne su nove consiglieri totali”. Evoluzione che in Ucif è andata di pari passo con i grossi cambiamenti avvenuti negli ultimi quattro anni: newsletter agli associati, consigli direttivi itineranti ed eventi a tema dei ‘mercoledì degli associati’, tutte iniziative che Casali include nel cerchio della comunicazione, mirate all’intento di aprire l’associazione all’esterno e portare una consapevolezza nuova tra gli associati, preparando le nuove, ambiziose sfide di sviluppo commerciale ora in avvio. La comunicazione. “Ricordo bene che il giorno in cui venni eletta consigliere - racconta -, una donna in sala mi disse: ‘Mi raccomando, fateci sapere cosa fa l’associazione’, facendomi capire che l’associazione non poteva stare all’interno delle mura di Il nuovo consiglio direttivo Dopo l’Assemblea generale ordinaria dei soci del 5 marzo scorso, Ucif ha indicato le nuove cariche sociali che guideranno l’Unione dei costruttori degli impianti di finitura per il biennio 2014/2016. Non è stato solo riconfermato il presidente Manuela Casali (Rösler Italiana) ma pure riconfermato anche il vicepresidente Marco Leva (IMF Engineering). Nuovo tesoriere è Ambra Redaelli (Rollwasch Italiana). Consiglieri: Paolo Colombaroli (Geico), Renzo Boarino (Pangborn Europe), Claudio Minelli (Verind). Inoltre, sono stati definiti i Gruppi di lavoro che svilupperanno i numerosi progetti di Ucif. I Gruppi di lavoro rappresentano un’introduzione del precedente biennio, costituiti per coinvolgere tutti gli associati nella definizione delle iniziative di Ucif. Il nuovo Consiglio direttivo intende sensibilizzare l’estensione dei Gruppi di lavoro a tutti gli associati che desiderano contribuire con competenze ai numerosi progetti di Ucif. Anima, o del consiglio direttivo: bisognava portar fuori tutte le comunicazioni, facendo vivere l’associazione agli associati pur lasciandoli nelle loro realtà”. Da qui il grande impegno profuso nei due anni passati in progetti di comunicazione volti a far capire chi è Ucif all’esterno, e non solo all’interno: primo passo è stato Ucif Informa, strumento evolutosi poi nella newsletter che oggi una volta al mese raggiunge gli associati veicolando tutte le informazioni sulle attività svolte e sui progetti in fieri, dando altresì spazio agli associati stessi per pubblicare loro notizie da diffondere nel settore, così come è stato strutturato un piano redazionale di collaborazioni con importanti riviste per toccare la maggior parte del pubblico possibile, associati o meno. “Ovviamente la nostra newsletter non viene letta solo dai nostri associati ma anche da un database di potenziali associati, gente comunque all’interno del nostro settore. Con quello noi facciamo un riassunto di tutto ciò che accade in Ucif, ricordando cosa abbiamo appena fatto e anticipando ciò che faremo, in modo che le aziende possano anche prepararsi allocando le risorse che hanno a disposizione, umane ed economiche, per seguire le nostre iniziative. Modello che ha avuto un grande successo: parlando ad esempio di formazione, con mia grande soddisfazione quest’anno abbiamo già il programma dettagliato delle quattro giornate che faremo da qui a fine anno”. Consigli itineranti. Altro strumento partecipativo e di apertura adottato in Ucif è rappresentato dai consigli itineranti, con cui Ucif va direttamente presso le aziende invitando l’incaricato nell’impresa alla riunione del consiglio direttivo, che si tiene presso l’azienda stessa: “Questo strumento è fondamentale non solo per far capire agli associati cosa si fa all’interno di un consiglio direttivo - spiega il presidente -, ma è anche occasione per coinvolgere le persone in gruppi di lavoro, progetti a base volontaria con una durata predefinita nel tempo, su iniziative sia a carattere commerciale che tecnico, lasciando liberi i soggetti di aderire a progetti per i quali si sentono più indicati. I consigli itineranti sono inoltre una preziosa occasione anche per noi per conoscere le aziende, in quanto visitando gli stabilimenti abbiamo la possibilità di vedere come si sviluppa la produzione e vedere quello che fanno anche gli altri, il che ci fa capire come davvero in Ucif ci siano molti settori diversi fra loro”. Andare direttamente presso le aziende permette infine anche di raccogliere argomenti interessanti da sviluppare, rmo ottobre 2014 99 RMO SPECIALE FINITURA come avviene nei cosiddetti ‘mercoledì degli associati’, in cui temi di comune interesse vengono trattati da ospiti invitati presso la federazione, dando vita a occasioni in cui gli associati possono conoscersi, parlare tra di loro e fare business: “Questo è un valore fondamentale - spiega Casali -, in quanto spesso i nostri associati sono aziende insieme da quando Ucif è nata 40 anni fa, che magari non si conoscono tra loro e potrebbe nascere una partnership. Questo è il primo motivo per cui vale la pena associarsi, perché fortunatamente anche all’interno dell’associazione si riesce a fare business, trovando fornitori, clienti e anche lo spazio per andare all’estero”. Progetti commerciali. Proprio a sviluppare opportunità di fare business si concentreranno ora i lavori nel prossimo biennio, come illustra Casali: “Il grande lavoro di comunicazione fatto finora, che ha delineato una strada consolidata che continuerà a lavorare da sé, è stato propedeutico a un nuovo ambizioso progetto commerciale, con cui vogliamo dare l’opportunità a tutte le nostre associate di esserci là dove è opportuno essere presenti per crescere, sia sul mercato interno che in ottica di internazionalizzazione”. Il nuovo progetto commerciale pre- 100 rmo ottobre 2014 vede tre fasi: la prima consiste in un’indagine conoscitiva sul settore di riferimento di Ucif, che fino a pochi anni fa rappresentava il 70% della produzione italiana del comparto, ma che oggi si muove in uno scenario profondamente mutato, in seguito alla chiusura di molte realtà a partire dalla crisi del 2008, rappresentando probabilmente oggi una quota più vicina al 60% dello spaccato produttivo italiano. “Dobbiamo sapere chi siamo, quanti siamo, cosa facciamo e dove vogliamo andare, e per questo in collaborazione con Poliefun abbiamo avviato un sondaggio, con tassi di partecipazione del 100% del campione, che presenteremo entro fine di quest’anno. Con dati e statistiche alla mano, potremo procedere con gli step successivi, ovvero proporci al mercato organizzando incontri tra associati e grandi player, ad esempio appartenenti al mondo automotive di trasversale interesse per tutti gli associati, ma anche far sentire la nostra voce in sede istituzionale, forti della consapevolezza costruita in questi anni passati”. Questo per presentarsi non solo attraverso Anima, ma proprio come Ucif là dove si fanno le norme e le leggi, in Italia e in Europa, approfittando anche della presidenza di Orgalime che Anima ricoprirà nei prossimi due anni, facendo azione di lobbying por- tando le istanze e le esigenze delle associate per far crescere il settore. Insieme sui mercati. Il progetto commerciale già avviato avrà in tal modo anche l’intento di intercettare grosse committenze, sfruttando tutte le potenzialità offerte dallo strumento aggregativo, presentando Ucif come un insieme di aziende e come fosse un unico impianto, un’unica catena dalla sbavatura alla verniciatura finale in grado di prendere un grosso ordine tramite le proprie aziende, un insieme forte e strutturato capace di dare al cliente tutto quanto. E questo sia in Italia sia all’estero. “Si tratta di un progetto commerciale che oggi vale due anni di lavoro - spiega in conclusione Casali -, ma avrà bisogno di almeno 5 anni per essere completamente operativo e dare i suoi frutti: chi verrà dopo avrà il compito di portarlo avanti, ma le linee guida saranno già tracciate per continuare a far crescere Ucif e i nostri associati in questa direzione. Un progetto rivoluzionario, che è stato possibile anche grazie al contributo straordinario dato dagli associati a copertura dei costi di queste operazioni, a dimostrazione ancora del loro grande coinvolgimento e sostegno, che oggi in Ucif fa la differenza e sempre più continuerà a farla in futuro”. Foto: eeegeetee Non sprechiamo l’Energia. Con noi lo Sviluppo è sostenibile. Ucif Unione Costruttori Impianti di Finitura ucif.net | seguici anche su facebook e twitter Federata FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL'INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE RMO SPECIALE FINITURA L’automotive del futuro di Marcello Zinno Coonn ill paat atrtro trro roc ocin oc cciin iniioo di: ddii: In collabo IPCM RMO LL’Indus Meccanitria ca razione con: 14/ SAV 10/ THE E 2014 DA TE IL MERCA DELL’AU TO TOVETT ITALIAN URA A L’INTERA : FI A CONFRO LIERA PER VALO NTO L’INDUST RIZZARE RIA NAZI ONALE Il futuro dell’automobile sarà al centro di un convegno organizzato da Ucif per il 14 ottobre. La location che ospiterà l’evento sarà quella del Politecnico di Milano. Nel corso del convegno verranno condivise le linee strategiche e le principali innovazioni del futuro del comparto I l principale evento del 2014 per Ucif, Unione Costruttori Impianti di Finitura, è sicuramente il convegno che avrà luogo il 14 ottobre presso la sede del Politecnico di Milano. Un appuntamento di un pomeriggio interamente dedicato al comparto automotive dove si condivideranno le linee strategiche e le principali innovazioni del futuro dell’autovettura. Ucif ha fortemente voluto organizzare un evento del genere per l’intera filiera che si oc- 102 rmo ottobre 2014 cupa dell’autovettura italiana (e non solo) in modo da porre le basi per quella reale collaborazione tra tutte le realtà aziendali coinvolte in questo settore. Ucif, anche sulla base dell’esperienza dei propri associati, ritiene che la vera innovazione capace di far compiere un vero salto all’autovettura, anche in termini di mercato, provenga dalla collaborazione tra più aziende, il ‘fare rete’ ed eventualmente rivedere intere fasi di progettazione o produzione Politecni co di Mila ore 14.0 0/18.00 no al fine di migliorare radicalmente il prodotto finito. È indubbio che l’automobile italiana stia vivendo un periodo difficile, probabilmente può essere definito un periodo di passaggio che si spera giunga ad una nuova crescita in termini di diffusione in tutto il mondo. Non va dimenticato che da sempre l’automobile italiana è simbolo per tutti dell’italianità e allo stesso tempo il Made in Italy è intrinsecamente connesso all’automobile italiana. Automotive in Italia. L’indotto del comparto automotive nel nostro Paese è forte e si concretizza in una fetta importante del PIL, nonostante negli ultimi anni la produzione di autovetture sia calata a vantaggio delle importazioni. Allora come far riconquistare terreno ad uno dei prodotti che ha contribuito maggiormente alla storia economica italiana degli ultimi cinquant’anni? Per questo Ucif ha invitato relatori di spicco del settore per comprendere con loro come le aziende possono collaborare e intervenire al fine di disegnare un’auto del futuro più accattivante, moderna e innovativa. Non a caso parteciperanno a questo confronto anche docenti del Politecnico di Milano per portare la loro sapienza e la loro ricerca scientifica al servizio del settore e guidare per le strade che condurranno a futuri risultati industriali, si spera, importanti. Non si tralascerà il discorso relativo agli interventi per incentivare il settore: si parlerà anche di politiche industriali che andrebbero create per oliare tutti i meccanismi che negli ultimi anni non hanno funzionato a dovere, tramite azioni mirate, incentivi specifici e non generalisti, richieste e indicazioni che il nostro Paese deve porre in essere per dare una spinta al comparto. Il convegno, a partecipazione gratuita, sarà anche l’occasione per conoscersi, perché non c’è avanzamento tecnologico se non c’è collaborazione. Quindi le varie realtà aziendali che parteciperanno al convegno, anche in veste di semplice pubblico, potranno conoscersi tramite una sessione appositamente programmata e scambiarsi informazioni finalizzate ad una cooperazione che vada oltre la giornata del convegno. Quindi appuntamento al 14 ottobre prossimo presso il Politecnico di Milano per scoprire insieme ad Ucif che cosa ci riserva il futuro dell’autovettura e decidere se essere dalla parte dei protagonisti. La relazione di Anafia. L’intervento di Roberto Vavassori, presidente di Anfia, avrà come titolo ‘Know how italiano per l’automotive globale - Scelte strategiche per una filiera automotive italiana proiettata al futuro’. Nonostante le forti ripercussioni della crisi economica ancora in atto, l’automotive - con oltre 1,2 milioni di addetti, 3 miliardi di euro di investimenti annui in R&D e 70,5 miliardi di euro di entrate tributarie per lo Stato nel 2013, pari al 4,5% del PIL nazionale - rimane un settore strategico per l’economia italiana. Guardando allo scenario globale, ai numeri positivi di produzione (84,7 milioni di autoveicoli leggeri nel 2013) e mercato (83,3 milioni di autoveicoli leggeri nel 2013) mondiali, si contrappongono i risultati deboli dell’Europa e quelli molto critici dell’Italia. Nel nostro Paese, si è infranta la soglia di volumi produttivi minimi di veicoli per la ‘tenuta’ del settore (nel 2012, si sono prodotte in Italia meno di 400.000 vetture, il 56% in meno del 2007, e nel 2013 la produzione è ulteriormente calata del 2,1% rispetto all’anno precedente). Il mercato auto ‘normalizzato’, per l’Italia, è analogo a quello di Francia e Regno Unito (circa 2 milioni di autovetture/anno). Nel nostro Paese, tuttavia, esiste uno squilibrio nel rapporto prodotto/immatricolato che sta diventando insostenibile per il settore: mentre in Germania le immatricolazioni di vetture di marca nazionale sono il 72% del mercato e in Francia il 53,4%, in Italia sono appena il 29%. La componentistica ha tenuto grazie alle esportazioni, compensando il calo di fatturato in Italia (il 20% in meno nel 2012 rispetto al rmo ottobre 2014 103 RMO SPECIALE FINITURA 2008). Sappiamo, infatti, che dietro l’autoveicolo c’è un’intera filiera produttiva che continua a distinguersi per l’eccellenza, a volte quasi l’unicità, dei suoi distretti, per la flessibilità e la capacità di innovazione, oltre che per la vocazione all’export. Ma non solo: ci sono anche altre filiere collegate (es. macchine utensili e fonderie), dotate di un elevatissimo know how, che va difeso. Promuovere una legislazione competitiva per il settore, a partire da un benchmark con le best practice europee e da una valutazione preventiva degli effetti ex-post delle norme da adottare è una delle principali finalità della Consulta automotive, organo di governo del settore voluto da Anfia e insediato in forma permanente presso il ministero dello Sviluppo Economico. La Consulta si propone anche come luogo di sintesi delle proposte di politica industriale provenienti dai diversi attori competenti - pubblici e privati, europei e internazionali - a cui è necessario dare centralità, anche per superare il gap di competitività che ancora separa il nostro Sistema Paese dai suoi maggiori competitor europei. Sul fronte della ricerca e innovazione, l’Unione Europea offre importanti opportunità di sviluppo alle nostre imprese attraverso gli strumenti finanziari di Horizon 2020. Lo scorso 22 luglio, la Commissione Europea ha adottato il primo update dei Work Programmes di Horizon 2020 2014- 104 rmo ottobre 2014 2015, con il quale conferma gli importi per le azioni da implementare attraverso il budget del prossimo anno. Alcuni dei topic su cui si concentrano le prossime call del 2015 riguardano, a livello di prodotto, l’impiego di materiali avanzati, l’alleggerimento dei pesi e le tecnologie ibride. Intervento del Centro Ricerche Fiat. Nevio Di Giusto, amministratore delegato del Centro Ricerche Fiat, presenterà una relazione dal titolo ‘L’innovazione nell’automotive: pragmatismo o creatività?’. La tradizione automobilistica italiana nasce alla fine dell’Ottocento e, attraversando tutto il secolo breve, sviluppa competenze di eccellenza nell’ingegneria e nel design dei veicoli e dei loro componenti e nella progettazione dei processi industriali del settore automobilistico. Dopo oltre cento anni di sviluppo, il veicolo può essere considerato un prodotto maturo o, invece, c’è ancora spazio per l’innovazione? La Fiat sta attraversando una fase importante della propria storia. L’acquisizione di Chrysler ha proiettato il costruttore nazionale in una dimensione globale aggiungendo una sfida culturale a quelle industriali. Una sfida che poche aziende italiane hanno tentato e che altri concorrenti, in un recente passato, non sono riusciti a concludere: creare un’unica squadra partendo da due organizzazioni con storie consolidate, fortemente permeate dalla cultura del territorio di origine e quindi con modi di pensare e di agire molto diversi. L’incontro tra il pragmatismo e la schematicità delle organizzazioni americane con la flessibilità e la creatività nazionali è un’intersezione occasionale o determinerà la nascita di una multinazionale con processi gestionali e organizzativi innovativi? La capacità di innovare di un’azienda è un prerequisito per la sua sopravvivenza sui mercati internazionali e l’innovazione è la risultante dell’interazione tra le attività di Ricerca e Sviluppo e tutti gli altri processi aziendali. In aggiunta è necessario avere una rete estesa di collaborazioni esterne all’impresa per condividere rischi e investimenti durante la fase precompetitiva. L’innovazione del veicolo è uno dei semi per i sistemi di mobilità del futuro. Il nostro Paese sta coltivando questo seme? Utilizzando il caso Fiat come paradigma, la relazione evidenzia il ruolo strategico delle attività di innovazione per garantire la competitività nel lungo periodo di un’impresa, e di un intero sistema industriale, che si confronta su scala mondiale. In chiusura, con l’intenzione di stimolare una discussione tra gli interessati a questo tema, sono presentate delle proposte per valorizzare, proteggere e incentivare l’innovazione italiana nella filiera dell’automotive. INNOVA per avere più successo Partecipa alla nona edizione della manifestazione internazionale per l’industria competitiva Torino, Lingotto Fiere 22-23 Aprile 2015 AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIE DEDICATA A DECISORI E RESPONSABILI TECNICI DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE, OEMS, SYSTEM INTEGRATORS La manifestazione IN CONTINUA CRESCITA 13.500 mq espositivi 300 espositori 12 convegni 30 seminari ed easy speech BtoB Internazionale TECNOLOGIE e SOLUZIONI INNOVATIVE per progettare produrre testare Caratterizzazione materiali Lavorazioni e trattamenti speciali Macchine e utensili speciali Metrologia Robot e controlli in produzione Simulazione e prototipazione rapida Tecnologie fotoniche Testing, affidabilità e controlli di processo Fabbrica INTELLIGENTE L’area espositiva consentirà ai Visitatori di avvicinarsi concretamente alle tecnologie per la Fabbrica Intelligente, un nuovo modello per produrre in ottica HORIZON 2020 CONTATTACI E PRENOTA ORA LA TUA PARTECIPAZIONE RMO SPECIALE FINITURA La finitura nell’automobile di Marcello Zinno Le lavorazioni di finitura alle quali può essere sottoposta un’automobile sono molteplici ma rappresentano anche dei passaggi cruciali per arrivare a un prodotto finito di qualità. La verniciatura, e più in generale il trattamento di una superfice, che può essere la carrozzeria o i cerchi di un’autovettura, rappresenta infatti un momento imprescindibile per un prodotto L’ associazione Ucif, dall’alto dei suoi quarant’anni di storia appena festeggiati, vanta un importante legame con l’autovettura, italiana e non solo. Rappresentando i costruttori di impianti di finitura in Italia, ha contribuito negli anni alla realizzazione di veicoli di altissima qualità. Quando si parla di finitura si pensa direttamente alla verniciatura, una delle principali 106 rmo ottobre 2014 (ma non la sola) famiglie merceologiche nel mondo di Ucif. La verniciatura, e più in generale il trattamento di una superfice, che può essere la carrozzeria o i cerchi di un’autovettura, rappresenta un momento imprescindibile per un prodotto. Acquisteremmo un’auto se percepissimo una qualità bassa in termine di estetica o di superfice? Molto probabilmente no, perché è anche (e in alcuni casi soprattutto) l’aspetto esteriore che appaga i nostri gusti, la nostra scelta più emotiva. Prodotto critico. Allo stesso tempo però l’autovettura è anche un prodotto critico per il nostro settore. Un prodotto qualsiasi, come una porta o un paio di occhiali può essere soggetto ad usura nel tempo e spesso accade che, oltre i fattori più sensibili all’uso (come le maniglie o le cerniere per le porte), anche la superfice perda smalto, o veda il colore staccarsi in alcune zone troppo stressate dall’uso quotidiano. Le carrozzerie delle auto sono lavorate per durare negli anni e attualmente potremo dire nei decenni. Qualcuno ricorderà lo spot pubblicitario che promuoveva un’autovettura con sette anni di garanzia. Eppure le scocche, trovandosi all’esterno, sono probabilmente quelle più a rischio di usura. Pensando solo a ciò che devono sopportare le nostre auto (sbalzi termici tra estate e inverno di circa 40°, pioggia, neve, grandine, sole…) e il loro colore, ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale per la buona resa dell’autovettura la lavorazione delle sue componenti esterne. Varie aziende di Ucif realizzano questi impianti con tecnologie differenti, impianti che sono attualmente scelti da numerose case produttrici di auto per realizzare l’attività più importante per loro: la cura della parte estetica del prodotto, il primo elemento che risalta agli occhi dei loro clienti. Ma le aziende di Ucif si occupano anche di altri trattamenti industriali come la granigliatura e la vibrofinitura per la lavorazione di blocchi motore o comunque usati nelle fonderie dell’industria automobilistica per pulire le nuove fusioni. Una visione a 360°. L’autovettura è quindi anche un insieme di parti e dietro ognuna di essere c’è un mondo e una storia industriale notevoli, impegnati nel miglioramento continuo e nell’innovazione specifica che produca effetti sul prodotto finito. Per questo Ucif non è solo attenta alla singola tipologia di impianto o alla singola lavorazione bensì al prodotto completo e per tale ragione ha voluto organizzare il convegno del prossimo 14 ottobre dedicato al comparto dell’automotive che raccoglie all’interno di un’unica prestigiosa sede, quella del Politecnico di Milano, tutti gli operatori nel mondo delle quattro ruote. Non a caso, proprio nell’anno in cui Ucif spegneva la quarantesima candelina, è stata ideata una campagna pubblicitaria dedicata ai settori di applicazione degli impianti di finitura con quattro pagine differenti per altrettanti soggetti: l’aereo, la nave, la moto e ovviamente l’auto. La campagna esaltava anche i successi delle aziende appartenenti al settore e i passi compiuti nei singoli mercati che oggi hanno un importante peso nei rispettivi PIL nazionali. Proprio per tale motivo l’iniziativa culturale che Ucif ha voluto organizzare quest’anno sarà il primo passo verso una serie di azioni rivolte sempre di più verso la promozione del settore anche nei confronti di mercati esteri. Perché Ucif è convinta che è sempre più importante guardare all’estero con ammirazione ed intraprendenza e non con preoccupazione. rmo ottobre 2014 107 & Centri di lavoro Tecnologia Produzione di Franco Astore Per titanio e alluminio T1, modello atteso e disponibile in Europa, è la denominazione che Makino ha dato al potente e versatile centro di lavoro orizzontale a 5 assi. Progettato e sviluppato per la lavorazione di particolari complessi in lega di titanio e alluminio è adatto alla lavorazione di componenti che trovano applicazione, in particolare, nei settori aerospaziale, automotive ed energia L ’impegno e lo sviluppo che Makino, costruttore di macchine utensili giapponese, ha profuso per il modello T1, trovano ispirazione in primo luogo dalle esigenze dei settori sopra citati e in secondo luogo dalla capacità dell’azienda di combinare l’esperienza dei suoi tecnici e la tecnologia di modelli decisamente importanti all’interno del portafoglio prodotto. Risultato di questa alchimia sono l’elevata rigidità strutturale, la velocità assicurata dalla competitiva dinamica macchina, la drastica riduzione dell’usura utensile, pur adottando strategie di lavorazione innovative 108 rmo sottobre 2014 ed estremamente vantaggiose, e la possibilità di vantare un elevato livello di precisione per una macchina di queste dimensioni. Presentato in anteprima europea lo scorso mese di luglio avendo come sfondo il Tech Center Makino, sito nei pressi di Stoccarda, T1, è una combinazione di soluzioni innovative, che soddisfa i diversi e opposti requisiti di titanio e leghe di alluminio che meritano qualche dato significativo per essere comprese: in termini di velocità/volume di asportazione (MRR) per esempio 202 cm³/min sul titanio e 4.636 T1 è stato sviluppato per lavorare particolari complessi in lega di titanio e alluminio Le caratteristiche di T1 Corsa degli assi Mandrino Velocità di avanzamento Dimensioni pallet Carico utile Dimensioni di lavoro cm³/min su alluminio. La versatilità della macchina assicura prestazioni di assoluto livello anche su materiali come la ghisa, inconel, acciaio inossidabile offrendo un ampio spettro di applicazioni per la T1. Un mix di competenze. A caratterizzare il modello T1 non sono solo le performance ma anche l’equipaggiamento. Il mandrino, completamente nuovo e versatile, offre una prestazione a potenza costante (12.000 giri/min e 56 kW) su tutto il range di utilizzo. Gli assi rotativi, B per la tavola rotante e A per il tilting della testa, sono anch’essi ad alte prestazioni e in grado di sprigionare una coppia picco rispettivamente di 29.000 Nm per l’asse B e di 20.000 Nm per l’asse A. Doveroso evidenziare che avendo Makino perseguito la scelta di avere l’asse rotativo A sulla testa, assicura grande accessibilità a favore di pezzi di grandi dimensioni e peso senza compromettere il rischio di interferenze e pericolose collisioni, potendo tuttavia avere il vantaggio del mandrino più vicino possibile alla zona di lavoro, che insieme all’eliminazione della flessione X, Y, Z rispettivamente di 11.500, 500, 50 0, 11.300 .300 .3 0 e 2.000 mm A +45 ~ -110° B 360° continuo 12.000 giri/min X, Y, Z 25 m/min A, B 3.600 gradi/min 1.000 x 1.000 mm massimo 3.000 kg (opzione 5.000 kg) Ø 1.500 x H 1.500 mm causata dal peso del particolare posizionato su una tipica soluzione con tavola Trunion sono garanzia di elevata precisione. Il design accurato della struttura macchina e degli assi (guide integrali combinate con guide lineari) associato alla soluzione di smorzamento attivo delle vibrazioni direttamente sugli assi di scorrimento, al sistema di controllo della stabilizzazione termica (Thermal Stabilizer), alla soluzione SGI che consente di utilizzare la macchine al meglio della velocità (High Efficency Mode) oppure della precisione (Super High Accuracy Mode) e non ultime le soluzioni software sviluppate da Makino, su tutte la AST3 che adatta automaticamente il feedrate in funzione delle condizioni di taglio, non previste, nelle zone più gravose, evidenziano la scrupolosità con la quale il progetto T1 è stato sviluppato. Principio fondamentale di Makino stabilisce che a determinare l’innovazione siano le esigenze dei mercati ai quali il prodotto è destinato assicurando la stabilità di processo dalla quale deriva il livello di competitività degli utilizzatori. rmo ottobre 2014 109 & Fresatura Tecnologia Produzione Fresatrici CNC di Matt Bausch a scuola L’istituto per la produzione di strumenti di Leida (LiS) nei Paesi Bassi, una scuola professionale di alto profilo per la tecnologia di precisione, ha di recente installato tre fresatrici di Haas per potenziare la formazione degli alunni che prevede lavorazioni sia manuali sia con macchine automatiche L a tecnologia di lavorazione CNC migliora anno dopo anno. Per garantire che le generazioni future abbiano dimestichezza con tale tecnologia al momento di accedere al mercato del lavoro, gli istituti di formazione devono restare al passo. Un esempio può essere il LiS con sede a Leida, che si trova circa a metà strada tra Amsterdam e Rotterdam. Il LiS è un istituto professionale che forma i cosiddetti creatori di strumenti per le organizzazioni di ricerca, in particolare in relazione al settore aerospaziale. Stando alle informazioni fornite dal LiS, gran parte della ricerca che si sta svolgendo nei Paesi Bassi sarebbe impossibile senza le conoscenze tecniche, la creatività e i dispositivi prodotti da questi creatori di strumenti. Dato tutto quello che c’è in gioco con l’istruzione di questi giovani, una recente raccomandazione da parte di un comitato di visita è stata l’inserimento di più tecniche di lavorazione CNC da parte del LiS nel suo piano di studi. Di conseguenza, nel novembre 2013, il dipartimento di 110 rmo ottobre 2014 ingegneria del LiS ha installato tre nuove fresatrici CNC Haas: due Super Mini Mill e una VF1. Il finanziamento dell’investimento si è rivelato essere una sfida ma non un ostacolo che questo istituto professionale lungimirante non potesse superare. Oltre ad alcuni fondi di donazioni di singoli privati e di fondazioni, LiS ha raccolto il capitale necessario accettando un contratto per lavori ad alta precisione per organizzazioni come Estec, lo European Space Research and Technology Centre, che si trova appena a 5 km da Noordwijk. LiS ha sottoscritto anche contratti per l’azienda Dutch Space con sede a Leida (un’azienda Eads Astrium), fornitrice di sottosistemi per il settore aerospaziale europeo. “Queste organizzazioni da un lato forniscono le risorse finanziarie fondamentali, mentre dall’altro restano in stretto contatto con l’aspetto della formazione dato che assumono poi gli studenti - spiega il direttore del LiS, Dick Harms - in cambio, gli studenti possono eseguire lavori su progetti reali, naturalmente sotto una guida esperta”. I nipoti del fondatore: da sinistra a destra: Roberto, 42 anni; Luciano Giovanni, 45; Luigi, 49; Marco 39. Nella foto d’apertura, Piera, quarta generazione della famiglia Gilberti, anche lei lavora nell’azienda. Sotto,Gilberti utilizza la Haas VF-2 per lavorare molte parti da billette solide e un tornio Haas CNC modello SL20 per tornire mozzi per le ruote. Sono svariati i pezzi realizzati sulle diverse macchine utensili CNC di Haas. Alcuni aspetti delle lezioni con le fresatrici Haas presso il LiS. Il direttore del LiS, Dick Harms. Corsi di alto livello. Come conseguenza al suo investimento nelle macchine utensili Haas fornite dall’Haas Factory Outlet gestito da Landré nei pressi di Utrecht (Paesi Bassi), il LiS è ora uno dei pochi istituti in cui gli studenti possono seguire corsi di lavorazione di alto livello, sia con il metodo tradizionale sia con una macchina CNC, come confermato da Harms: “Ci stiamo differenziando dagli altri istituti di formazione perché gli studenti imparano tramite l’esperienza pratica. La nostra convinzione è che gli studenti prima debbano apprendere la materia a livello manuale e quindi con la tecnologia CNC. Di conseguenza, possono trarre vantaggio immediatamente dalle loro conoscenze pratiche una volta entrati nel mondo del lavoro”. La scelta di Haas è stata dettata in parte dal rapporto qualità/prezzo favorevole delle macchine e dalla buona esperienza che LiS ha avuto con una macchina Haas installata in precedenza, dicono alla scuola. “Una volta che si investe in utensili e software, non ha senso acquistare macchine con cui non funzionano più spiega Harms - inoltre, Haas, con la Super Mini Mill, è uno dei pochi produttori a offrire una macchina CNC vantaggiosa per piccoli lavori e che dispone delle stesse funzionalità di una macchina di grandi dimensioni. Il mandrino principale SK40 è perfetto per operazioni di fresatura e finitura medie e leggere - e gli studenti acquisiscono in tal modo delle competenze basilari”. Oltre alle due Super Mini Mill, LiS ora dispone anche di una Haas VF-1 con corse di 508 x 406 x 508 mm. Si tratta di un centro di lavoro verticale robusto e di dimensioni ridotte che garantisce affidabilità e precisione grazie al suo mandrino con cartuccia cono 40. Gli studenti del quarto livello di ingegneria al LiS ora imparano i principi della fresatura CNC usando la VF-1. “Tutti i nostri studenti imparano a dettagliare i progetti lavorando sui disegni e a creare il prodotto da soli - spiega Harms - facendo così, gli studenti sviluppano un’esperienza di lavoro che consente di accedere a un’istruzione professionale superiore o universitaria e al settore manifatturiero. Oltre al settore aerospaziale, gli studenti che portano a termine i corsi di studio al LiS possono accedere a carriere in settori che includono le scienze della vita e la salute”. Attualmente, circa 50 studenti del dipartimento di ingegneria di LiS si diplomano ogni anno, parte dei quali proseguono verso una formazione universitaria o professionale. La buona notizia è che le iscrizioni sono in aumento, il che fa auspicare un aumento nel numero di diplomati in futuro. rmo ottobre 2014 111 & Trattament0 delle superfici Tecnologia Produzione di Matthias Ostern Sovrametallo addio Tyrolit amplia e rinnova la propria gamma di abrasivi flessibili con due ulteriori soluzioni. Il disco abrasivo semiflessibile Pioneer Premium promette una smerigliatura particolarmente aggressiva e un elevato comfort operativo. I nuovi abrasivi flessibili in carta e tela per la smerigliatura a mano o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale puntano a più avanzati standard produttivi T yrolit, uno dei maggiori produttori mondiali di utensili per la troncatura, l’affilatura, il carotaggio e la ravvivatura, amplia e rinnova la propria gamma di abrasivi flessibili con due ulteriori soluzioni. Questi prodotti secondo l’azienda, ‘confermano, portandola a livelli ancor più avanzati, la propria leadership tecnologica’. Dicono infatti i tecnici aziendali:”Innovazione e unicità sono proprio le caratteristiche distintive del nuovo disco abrasivo semiflessibile Tyrolit Pioneer Premium, soluzione che definisce nuovi standard qualitativi e prestazionali dei 112 rmo ottobre 2014 dischi abrasivi, unendo una smerigliatura particolarmente aggressiva a un elevato comfort operativo”. Smerigliatura efficace. Tyrolit Pioneer garantisce la rimozione completa del sovrametallo grazie alle caratteristiche aggressive di un disco in fibra vulcanizzata che non necessita di un platorello di sostegno in quanto esso fa parte integrante del prodotto. Questa particolare soluzione offre nuove opportunità nel campo della smerigliatura con macchine portatili, e rappresenta Oltre ai nuovi dischi semiflessibili Pioneer, Tyrolit ha messo a punto una innovativa gamma di abrasivi flessibili in carta e tela per la smerigliatura a mano o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale. un’importante alternativa alle lavorazioni sino a ora compiute con fibrodischi e/o lamellari, rispetto ai quali elimina inoltre alla radice il problema del surriscaldamento del platorello. Grazie ai vantaggi garantiti dalla sua grande durata, il cambio utensili è ridotto al minimo, l’efficienza del lavoro è superiore e i tempi di lavorazione si riducono significativamente grazie all’ottimo grado di asportazione (48,30 gr/min). Inoltre, grazie alla sua flessibilità, Pioneer ‘assicura le stesse eccezionali prestazioni per tutta la sua durata, anche su superfici non uniformi’. Anima ecologica. Tyrolit Pioneer ha anche un’anima ecologica: la sua struttura è infatti in fibra di iuta naturale, scelta che contribuisce alla conservazione delle risorse naturali senza rinunciare ad affidabilità e prestazioni in quanto è resistente all’umidità e garantisce una struttura forte ma al tempo stesso flessibile. Tyrolit Pioneer è aggressivo come un disco di fibra vulcanizzata, ma offre una percentuale di rimozione del sovrametallo molto superiore. Questo nuovo sistema, grazie alla sua struttura innovativa, resiste alle alte temperature e ‘garantisce eccezionali prestazioni per tutta la sua durata’. Il disco Pioneer viene offerto in varie specifiche progettate appositamente per materiali diversi, quali acciaio inossidabile, acciaio dolce e acciaio temperato. Altre novità. Oltre ai nuovi dischi semiflessibili Pioneer, Tyrolit ha messo a punto una innovativa gamma di abra- sivi flessibili in carta e tela per la smerigliatura a mano o per l’utilizzo con smerigliatrice orbitale. Poiché gran parte delle smerigliature a mano vengono eseguite su materiali come legno, vernice e laccati, il nuovo catalogo ‘Abrasivi flessibili Tyrolit’ prevede un’offerta ampia e specifica per ogni tipologia di materiale, che permette di ottenere una smerigliatura e una pulitura precise ed efficaci, anche su metalli e materiali compositi. I rotoli in tela sono disponibili nelle serie Basic, i rotoli in carta nelle versioni Premium e Basic, i fogli in tela nella serie Basic, i fogli in carta nelle versioni Premium e Basic. Con questi prodotti è possibile operare ‘su qualsiasi tipo di supporto con eccellenti risultati in termini di resa e di qualità della smerigliatura’. Lavoro di Gruppo. Tyrolit è uno dei principali produttori di utensili per la molatura, il taglio, la perforazione e la rettifica, oltre che di macchinari per l’edilizia. La società, facente parte del Gruppo Swarovski, ha sede centrale a Schwaz, in Austria e conta a oggi oltre 4.500 dipendenti impiegati in 27 stabilimenti dislocati in tutto il mondo. Le divisioni Tyrolit per la costruzione, la pietra naturale, il vetro, la lavorazione di metalli e la lavorazione di precisione producono oltre 80.000 prodotti diversi. In Tyrolit la ‘divisione trade’ è specializzata nella commercializzazione e fornitura di servizi per le migliori rivendite in edilizia e meccanica. La ‘divisione construction’ è specializzata nella fornitura di sistemi, macchine e utensili per la demolizione controllata. rmo ottobre 2014 113 & Rettificatura Tecnologia Produzione Kellenberger aggiunge un’altra importante funzione alla sua serie di macchine universali denominate Kel-Vita, colmando il vuoto tra la variante idrostatica che fu presentata con successo due anni fa - disponibile sulle linee Kel-Vera e KelVaria - e le attuali versioni con asse indexato su dentatura Hirth di Claudio Tacchella Calato un nuovo asse L’ azienda svizzera L. Kellenberger (Hardinge Grinding Group), importante costruttore di rettificatrici cilindriche, presenta un nuovo modulo ‘asse B’ ad azionamento diretto (direct drive) che si aggiunge alla famosa e apprezzata serie di macchine universali denominate KelVita. La realizzazione di questo innovativo progetto, colma il vuoto tra la variante idrostatica che fu presentata con 114 rmo ottobre 2014 successo due anni fa - disponibile sulle linee Kel-Vera e Kel-Varia - e le attuali versioni con asse indexato su dentatura Hirth con passo 2,5° a orientamento manuale o automatico con Hirth a passo 1°, consentendo oggi la configurazione della rettificatrice universale verso il segmento di proposte più economiche, senza per questo rinunciare alla qualità e alla precisione tipica dell’azienda. Grazie al know-how Kellenberger basato su anni di espe- Il nuovo Asse B Kellenberger: compatto nelle dimensioni ma estrememente rigido nella struttura, con guide a basso attrito e coppia elevata in lavoro. Con il nuovo ‘asse B’ ad azionamento diretto si aggiungono nuove configurazioni possibili della testa portamola alle rettificatrici cilindriche universali Kel-Vita. rienze in ricerca e sviluppo costante dei progetti assi B presenti in tutto il mondo presso prestigiosi clienti, il nuovo modello è stato industrializzato nei minimi dettagli tecnici per renderlo modulare e standard a un costo ottimizzato e molto competitivo sul mercato. Ora con questo modulo ‘asse B’, alle rettificatrici universali Kel-Vita si aggiungono nuove configurazioni possibili della testa portamola alle già numerose disponibili a catalogo. Il nuovo ‘asse B’ è ad azionamento diretto con controllo di posizione mediante un encoder assoluto rotante ad alta risoluzione che è integrato nel gruppo. Questa soluzione con motore torque, permette il posizionamento angolare libero della testa portamola fino a 240° di rotazione con velocità fino a 15 giri/min. Questo permette per esempio, di eseguire una rotazione di 180° dell’asse B in soli 2 secondi per cambiare il tipo di lavorazione da esterni a interni garantendo una grande produttività. Posizionamento angolare perfetto. Inoltre, la risoluzione elevata del sistema di 0,00002° con un encoder assoluto senza necessità di essere referenziato, garantisce la massima accuratezza e ripetibilità di posizionamento angolare durante le fasi di lavorazione. Il vantaggio è evidente soprattutto quando vengono impiegate mole diamantate o CBN dove non è possibile ef- fettuare profilature dopo il loro orientamento. Il nuovo ‘asse B’ è stato ottimizzato nel progetto anche per minimizzare tutti i tempi per gli eventuali interventi di manutenzione ordinaria, facilitando l’accessibilità dell’operatore al gruppo, in totale sicurezza ed ergonomia. Oltre alle elevate velocità di rotazione che permettono di ridurre i tempi non produttivi, l’azionamento diretto è esente da usura non essendoci trasmissioni convenzionali e il motore, che è stato scelto tra marche rinomate sul mercato, è a coppia elevata. Il nuovo ‘asse B’ Kellenberger risulta quindi compatto nelle dimensioni ma estremamente rigido nella struttura, con guide a basso attrito, coppia elevata in lavoro per offrire un’alta dinamica macchina. Il bloccaggio nella posizione di lavoro scelta è programmabile liberamente da CN su qualsiasi posizione angolare ed è privo di distorsioni grazie alla accurata progettazione della coppia di serraggio necessaria, che in questo caso utilizza un sistema passivo ad alta efficienza energetica. Con asse B ad azionamento diretto, le rettificatrici cilindriche universali Kel-Vita possono configurarsi nella testa portamola in varie combinazioni per eseguire operazioni sequenziali di rettificatura diritta in esterni, obliqua in esterni, facce e interni consentendo quindi all’operatore la scelta più vantaggiosa del ciclo macchina da eseguire. Infatti, l’esecuzione di più operazioni possibili di rettifica- rmo ottobre 2014 115 & GET MOVING Utensili Tecnologia Produzione Lavora qualsiasi cosa con ESPRIT È vero. Proprio qualsiasi cosa. Dal semplice al complesso, usa il software CAM che può affrontare tutto. Cinque assi? Multi-tasking? Fantina mobile? ESPRIT è concepito per controllare le macchine CNC più avanzate del settore. E il nostro supporto clienti è la ciliegina sulla torta. I nostri tecnici sono sempre pronti ad DLXWDUWL©D©YLQFHUH©RJQL©V½GD NOI SIAMO PRONTI QUANDO TU VORRAI www.dptechnology.it 116 rmo ottobre 2014 tura con un unico piazzamento del pezzo, garantiscono qualità geometriche finali superiori. È importante ricordare che la gamma delle rettificatrici cilindriche universali Kel-Vita permette di montare mole per rettifica da esterni di diamentro fino a 500 mm con sistema di bilanciatura mola integrato Kel-Balance e potenza al mandrino di 10 kW, velocità periferica mola fino a 45 m/s e varie tipologie di unità da interni, anche con mandrini in alta frequenza HF, con corpo mandrino da 80 a 120mm, 3 o 8 kW di potenza per una gamma di velocità variabile da 6.000 a 28.000 giri/min e con un sistema di raffreddamento ad acqua. Diverse configurazioni. Il nuovo ‘asse B’ ad azionamento diretto si unisce ai due moduli indexati già presenti a catalogo per proporre un totale di 12 differenti configurazioni che si generano dalle 4 versioni della testa portamola. Troviamo quindi testa portamola in versione RS - con mola destra per rettifica da esterni obliqua, versione URS - mola per rettifica da esterni sinistra + mola destra per rettifica obliqua e facce + unità da interni, versione R - mola sinistra per rettifica da esterni e versione UR - mola sinistra per rettifica da esterni + mola destra per rettifica di facce + unità da interni. Completano le caratteristiche tecniche essenziali della rettificatrice cilindrica universale Kel-Vita, la testa portapezzo dotabile di asse C per la rettifica di profili non tondi e filetti, diversi dispositivi autocentranti di bloccaggio pezzo con forze da 5.000 a 20.000 N, sistemi autonomi ad alta frequenza per la diamantatura mola mediante dischi diamantati, equipaggiamenti per il sostegno di pezzi lunghi con lunette autocentranti, soluzioni per l’alimentazione macchina automatica mediante robot o caricatori Kellenberger integrati come i sistemi Kel-Portal. Inoltre sono proposti dispositivi di posizionamento assiale e di calibratura diametrale in-process Movomatic o Marposs e CNC Fanuc 31i con ampio display sul quale è installato il sistema software Kellenberger Kel-Prog per la programmazione dei cicli tecnologici delle macchina, KelGraph per l’importazione di file DXF utile per la programmazione grafica del pezzo da eseguire e Kel-Tool per la gestione degli utensili impiegati incluso il database delle librerie mole e profili per la diamantatura. La rettificatrice universale ha ingombri contenuti al suolo e la distanza tra i centri di 1.000 mm per una altezza punte di 175 mm permette la lavorazione di pezzi fino a 150 kg di peso. Per caratteristiche tecniche riportate e grazie a questo nuovo asse B ad azionamento diretto, sviluppato a un costo ottimizzato, Kellenberger è in grado di offrire una soluzione competitiva e affidabile per processi produttivi di alta qualità e precisione finale, a tutto vantaggio dei clienti. & Laser Tecnologia Produzione Saldatura remota nell’automotive di Alberto Marzetta e Roberto Menin La tecnologia Comau Smart Laser al vertice per performance nella saldatura laser remota nel comparto auto. L’azienda torinese da anni ha sviluppato una tecnologia proprietaria e integrata, in grado di sfruttare al massimo le performance del laser e l’elevata flessibilità e velocità dei movimenti e delle traiettorie del robot. L’esempio del plant di Cassino I l tema della saldatura laser delle scocche auto è al centro di applicazioni, ricerche e interesse delle aziende automotive e di robotica per molti motivi, a cominciare dalla redditività che è in grado di garantire attraverso un’elevata produttività rispetto al tempo ciclo. Inoltre questa tecnologia consente l’azzeramento dei tempi morti ed è tra le più veloci disponibili sul mercato. Tutti vantaggi che si sommano, infine, a questioni più tecni- 118 rmo ottobre 2014 che: a differenza di un punto di saldatura, infatti, che, per la sua geometria, è una giunzione asimettrica tra le lamiere accoppiate e non presenta una direzione preferenziale di resistenza, un tratto lineare di saldatura laser di 25 mm di lunghezza, largo 8 decimi di millimetro, risulta essere, in misura variabile dal tipo di acciaio da accoppiare, più resistente di almeno il 30%, a parità di tratto fuso. Il laser rappresenta dunque, per tutte le Comau Smart Laser, progetto rivoluzionario Comau Smart Laser è un sistema costituito dall’integrazione di un modulo di focalizzazione e riposizionamento laser remoto con un robot antropomorfo. Il risultato è un sistema di saldatura che somma alla versatilità del movimento del robot la potenza della tecnologia laser, il tutto gestito da un’unica unità di controllo, il nuovo controllo Comau C5G. Nello Smart Laser la sorgente a elevata qualità del fascio è posizionata in prossimità della cella di saldatura e il fascio laser viene trasmesso da una fibra ottica che si accoppia al robot in corrispondenza dell’asse 4. Questa soluzione permette l’annullamento delle sollecitazioni alla fibra e l’eliminazione di tutte le problematiche legate alla presenza di allestimento esterno. Una soluzione che unisce la riduzione della sollecitazione meccanica alla maggiore semplicità di programmazione off-line. Smart Laser, inoltre, presenza elevatissime doti di dinamica all’interno di tutto il volume di lavoro, con accelerazioni sui motori lineari che arrivano a 8G. La velocità di riposizionamento sull’asse Z, inoltre, è pari a 10 volte quella di un normale robot antropomorfo. produzioni che richiedono alte cadenze, non solo quindi per la produzione di parti mobili e di tutte le aree che devono essere saldate per dare la geometria alla scocca (fase di framing) una risorsa insostituibile che, grazie alle performance che offre, compensa i costi della tecnologia tuttora elevati legati, esclusivamente, ai costi della sorgente che genera il fascio. Ecco perché la saldatura laser riveste un ruolo così importante ed ecco perché la soluzione proposta da Comau, ormai da diversi anni, si presenta come innovativa e, per molti versi, irrinunciabile. L’azienda torinese, infatti, già da molti anni ha sviluppato una tecnologia proprietaria, e integrata, in grado di sfruttare al massimo le performance del laser e l’elevata flessibilità e velocità dei movimenti e delle traiettorie del robot: il suo nome è Comau Smart Laser. La saldatura remota. Quando si effettua una saldatura laser si possono percorrere due strade: si può muovere il pezzo da saldare, come nel caso degli ingranaggi - ove però è sufficiente che si muovano su un unico asse - oppure deve spostarsi il fascio luminoso o meglio il focalizzatore che, nel caso dello Smart Laser, è integrato al robot. È questo il caso della saldatura delle scocche che, lungi dal poter ruotare su un asse solo, necessitano di uno spostamento del fascio per procedere con la saldatura dei diversi tratti. Tuttavia il mero spostamento del robot da un punto all’altro da saldare darebbe vita ad una produzione con una resa molto bassa e dei costi molto alti: considerando infatti la velocità del laser nella saldatura e gli spessori ridotti delle lamiere da accoppiare, la sorgente sarebbe utilizzata solo per il 15/20% del ciclo di lavoro, mentre il rimanente 80/85% del tempo sarebbe dedicato allo spostamento da un punto all’altro. È il caso, in particolare, delle saldature che danno origine alla geometria della scocca, la fase già citata di framing. In questa stazione di lavorazione vengono saldate tra loro le parti superiori, inferiori e laterali che, appunto, originano la geometria. Per procedere al framing molti utensili di bloccaggio vengono attivati, quindi si dovrebbe procedere a diversi passaggi da un punto all’altro della scocca per effettuare la saldatura. La sorgente, come detto in principio, è l’elemento che influisce maggiormente sui costi, pertanto è opportuno che lavori il maggior tempo possibile. La stessa necessità c’è anche nelle fasi succcessive di saldatura, dette di completazione, anche se i tempi dei sistemi di bloccaggio sono inferiori e i tempi di ‘circumnavigazione’ si riducono automaticamente di almeno il 35%. È proprio la saldatura remota proposta da Comau che consente di ridurre i momenti di trasferimento e aumentare le rmo ottobre 2014 119 & Laser Tecnologia Produzione Il know-how Comau Il laser, per come opera in termini di generazione del bagno di saldatura, prevede che i due lembi da saldare siano adiacenti e sovrapposti uno sull’altro. Questa modalità è tuttora funzionale per saldature di leghe ferro-carbonio. Meno per la saldature delle scocche, in quanto oggi le lamiere sono elettrozincate o zincate a caldo. Lo zinco rappresenta un problema perché è un elemento ‘basso fondente’ e ‘basso bollente’, ovvero va in ebollizione a 900 gradi circa, mentre la fusione dell’acciaio avviene a 1.200. Ciò significa che quando si fonde l’acciaio lo zinco va in ebollizione e, di conseguenza, in pressione. La pressione fa si che venga spruzzato via il bagno di saldatura, impedendo, di fatto, la saldatura medesima. Comau, forte del proprio know-how in ambito laser, potenziato dalla partecipazione a progetti di ricerca internazionali, ha trovato una soluzione vincente per consentire alle lamiere di ‘sfiatare’ lo zinco in ebollizione. L’unica soluzione possibile passa dal creare uno spazio, compreso tra 7m centesimi e due decimi di millimetro. Per far questo l’unica soluzione è creare degli spessori, delle bugne (da cui il nome di fase di bugnatura) o dimpling che, come dei piccoli menischi, sono in grado di tenere separati i fogli di lamiera per lo spazio e il tempo necessario affinché lo zinco sfiati e possano essere riassorbiti nel bagno di saldatura. Comau, a differenza di ogni altro operatore, utilizza sempre il proprio Smart Laser per questa fase. Il fascio laser genera le bugnature (in un tempo di 70 millisecondi e della dimensione di 0,15 centesimi con n una variazione del 5%) e nella fase successiva avviene la saldatura sfruttando lo spazio che le bugnature consentono di lasciare per lo sfogo dello zinco. fasi ‘calde’, quelle in cui il laser è attivo e effettua la saldatura. Da remoto, nel caso dello Smart Laser anche oltre un metro per ottenere un diametro di saldatura di 6 mm, è possibile indirizzare il fascio compiendo un numero infinitamente inferiori di movimenti e aumentando, contemporaneamente, le fasi di caldo. La soluzione Comau prevede, attraverso un movimento velocissimo degli specchi della focale che indirizzano il fascio laser nei diversi punti da saldare, abbinati alla velocità del robot nei movimenti di trasferimento, di rimanere nella posizione di saldatura solo il tempo esatto necessario e di muoversi, con velocità elevatissime, al punto successivo, mascherando, grazie proprio al movimento degli specchi e del fascio, i tempi medesimi di trasferimento. La soluzione è attualmente applicata tuttora in diversi stabilimenti del gruppo Fiat e presso Tier One di livello internazionale. La prima applicazione è stata avviata nello stabilimento di Cassino (FR) per la produzione delle porte di Fiat Bravo, Lancia Delta e Giulietta Alfa Romeo. 120 rmo ottobre 2014 Le ultime applicazioni sono invece state avviate negli stabilimenti Fiat di Pernambuco, in Brasile, passando dagli stabilimenti di Melfi, Changsha, nella Cina centrale per la produzione di Jeep e in Serbia per la realizzazione della 500L. Il plant di Cassino. A Cassino sono installate e in funzione 4 stazioni laser: 2 dedicate alla preparazione della lamiera che svolgono la fase di bugnatura - determinante per la riuscita della saldatura, come vedremo tra poco e 2 dedicate alla saldatura vera e propria. Le stazioni di bugnatura, inoltre, possono fungere da back-up per la saldatura in caso di qualsiasi problema. L’impianto dedicato al laser effettua la saldatura sia sulle porte destre sia su quelle sinistre. Si compone di 4 postazioni con due tavole girevoli e una slitta. Le celle sono controllate dal nuovo controllo di quinta generazione C5G, in grado di aumentare ulteriormente il grado di integrazione tra le componenti. Vant Va nta nt taggi aggi ttangibili. angi an gibi bili li.. SSono ono on o i nu nume meri ri e lle e ev evid iden enze ze a Vantaggi numeri evidenze co on nffortare la scelta della tecnologia di saldatura laser. confortare A lilivello ivello di p erformance la saldatur ura a re remo mota ta llaser aser as er cconon-on performance saldatura remota sente la realizzazione di 100/120 tratti di saldatura in un tempo ciclo di un minuto. Paragonati ai 12/13 punti di saldatura effettuati, nel medesimo tempo ciclo, da un fase classica di spot welding, si è in grado di cogliere, immediatamente, la bontà e l’elevata potenzialità tecnologica della saldatura remota proposta da Comau. A questa elevata produttività si aggiunge un altro fattore: potenzialmente, grazie alla saldatura remota, si potrebbero saldare tutti i pezzi senza una successiva fase di completazione. Inoltre la resistenza elevata del tratto saldato, come detto maggiore di almeno il 30% rispetto ad un punto di saldatura, consente di distribuire in maniera più efficace ed efficiente i tratti saldati rispetto ai punti, andando a ridurre il numero dei tratti stessi e riducendo la larghezza dell’aletta – risparmiando così materiale – aggiungendo capacità di torsione. Sulle parti mobili, come nel caso di porte e cruscotti, la riduzione della larghezza dell’aletta consente una diminuzione di materiale impiegato pari ad almemo un chilo e mezzo. Comau, nello specifico, ha maturato una notevole capacità di modellare e dimensionare i tratti di saldatura, in termini di posizione e numero, che consente il raggiungimento delle medesime performance in termini di punti di saldatura. Roberto Menin è Comau laser technologies manager. Alberto Marzetta è Pr & content curation specialist. rmo ottobre 2014 121 & Fresatura Tecnologia Produzione Polivalenza per frese e torni verticali di Marco Passarello Una soluzione innovativa proposta da Redex permette di costruire macchine in grado di assicurare operazioni di lavorazione diverse e concatenate, senza smontaggio del pezzo, con la precisione e rigidità volute e facilitando la messa in opera I l gruppo Redex, specializzato nella meccatronica di precisione per macchine utensili e per l’industria dell acciaio, ha di recente annunciato la disponibilità di una nuova soluzione per il comando delle tavole rotanti di fresatrici multiasse. Essa semplifica considerevolmente la progettazione del sistema di trasmissione meccanica delle tavole rotanti, migliorando anche la precisione e rendendo la macchina più compatta. Per i costruttori di frese multiasse e di torni verticali è importante assicurare la polivalenza: la stessa macchina deve poter assicurare operazioni di tornitura e di fresatura diverse, in modo da permettere di concatenare le operazioni di lavorazione con la massima precisione (senza smontaggio del pezzo) e la migliore produttività. Finora questi forti vincoli avevano imposto ai costruttori soluzioni di comando complesse. Redex propone invece due concetti integrati complementari per il comando delle tavole di fresatura e delle tavole di tornitura verticale, la cui messa in opera è notevolmente facilitata. Soprattutto, i progettisti possono sce- 122 rmo ottobre 2014 gliere i loro comandi in funzione dell’applicazione e delle loro priorità in termini di velocità, potenza, precisione o rigidità. Due riduttori sulla catena di comando. La nuova gamma DRP, KRP e Krpx nelle versioni High Speed va a completare la soluzione già offerta dalla gamma MSR. Queste due soluzioni si propongono di apportare un valore aggiunto maggiore rispetto alle soluzioni più convenzionali come l’associazione di tavole d’indexaggio e di comando diretto, dato che semplificano considerevolmente la progettazione del sistema di trasmissione meccanica delle tavole rotanti, sia che si tratti di tavole per torni verticali di grandi dimensioni (oltre 2.000 mm), sia di tavole di fresatura di dimensioni più ridotte. Tutto questo migliorando la precisione e rendendo la macchina più compatta. Offrendo la complementarietà delle due soluzioni ai costruttori per la progettazione dei loro comandi di tavole rotanti, Redex permette agli ingegneri di ottimizzare la scelta dei sistemi di comando direttamente in funzione Le soluzioni DRP, KRP e Krpx di Redex garantiscono la migliore precisione di posizionamento nel comparto delle macchine utensili. delle loro applicazioni specifiche e quindi delle loro priorità in termini di velocità, potenza, precisione o rigidità. Soluzioni chiavi in mano avanzate, di utilizzo più intuitivo e di manutenzione più agevole. Secondo l’azienda, le sue sono le sole e uniche soluzioni integrate per il comando di tavole rotanti dei torni verticali. Accoppiando due riduttori sulla corona di comando, le soluzioni Redex di tipo TwinDrive o DualDrive permettono di sopprimere totalmente i giochi di accoppiamento. Questo tipo di utilizzo garantisce le caratteristiche di precisione e di dinamica dei comandi Redex largamente provate da molti anni sui sistemi pignone-cremagliera lineari. Tuttavia, per rispondere alle esigenze specifiche delle tavole rotanti, questi riduttori in versione High Speed sono stati irrobustiti (sfruttando in particolare il know-how di Redex nei cambi per mandrini), in modo da permettere cicli di funzionamento in rotazione continua. Questa gamma permette inoltre di raggiungere velocità di rotazione fino a 28 giri/min. Anche se non permette di raggiungere le velocità di rotazione più elevate proposte dalla gamma MSR, la soluzione DRP, KRP e Krpx nelle versioni High Speed la completa, offrendo caratteristiche molto superiori in termini di precisione, rigidità e dinamica. Le versioni ad alta velocità di questi riduttori planetari possono offrire una capacità superiore anche del 20%, pur mantenendo le loro capacità eccezionali in termini di precisione e rigidità del posizionamento. La massima accuratezza viene mantenuta dal sistema di precarico (elettrico o meccanico) che gestisce in modo continuo il contro-momento tra i due pignoni. Massima precisione nel posizionamento. Grazie alle caratteristiche esclusive offerte dai loro riduttori a elevate prestazioni e dall’associazione di questi nel modo TwinDrive o DualDrive, le soluzioni Redex garantiscono la migliore precisione di posizionamento, dell’ordine di qualche minuto d’arco. Inoltre permettono di gestire funzioni supplementari sull’asse C senza dispositivi meccanici supplementari e senza sistemi di blocco in posizione. Questa massima precisione viene mantenuta in particolare durante le operazioni di fresatura e/o di posizionamento, grazie al sistema di precarico con il quale una coppia antagonista fra i due pignoni può essere gestita in modo continuo meccanicamente o elettricamente. Per ottenere questi risultati si è fatto uso di soluzioni ottimizzate di lubrificazione e raffreddamento e di speciali trattamenti superficiali. Si noterà inoltre che una soluzione basata su due riduttori, quindi su due motori, è nella maggior parte dei casi più economica e più facile da gestire. Nel caso di una tavola rotante a elevata potenza di configurazione classica con motore da 160 kW, la soluzione TwinDrive utilizza solo motori da 80 kW, quindi di una taglia molto più standard di un motore da 160 kW. Un motore di grossa taglia si rivela nella maggior parte dei casi più costoso della somma di due motori di taglia più piccola. Anche la gestione della manutenzione preventiva e dei componenti da tenere eventualmente a stock è molto più facile da organizzare grazie alla taglia ridotta e standard dei motori. Inoltre la fase di progettazione della tavola rotante è considerevolmente semplificata, perché diventa inutile per i costruttori disegnare e produrre direttamente il cambio di velocità corrispondente con tutti i suoi componenti. Il gruppo Redex è un azienda europea, costruttrice di organi di trasmissione di qualità e macchine speciali. Possiede tre stabilimenti industriali e due centri di ricerca e sviluppo (in Francia e Germania). Con un giro d affari consolidato di quasi 50 milioni di euro (il 90% è esportato dalla Francia, verso più di 50 Paesi del mondo), impiega oltre 320 persone in tutto il mondo. L’attività globale è supportata da un ampia rete di filiali e agenti, inclusi tre centri servizi situati in USA, Cina e Francia. Del gruppo Redex fa parte anche Andantex di Cernusco sul Naviglio (MI), che distribuisce i prodotti Redex in Italia. rmo ottobre 2014 123 & inbreve Tecnologia Produzione Nuove frese ‘dure’ I nuovi modelli di frese, della nuova linea ‘Walter Supreme’, MC326 (fresa per spallamenti e scanalature con angolo elica a 50°) e MC726 (fresa forante per scanalature con angolo elica a 50°), si propongono per prestazioni elevate quanto a parametri di taglio e durata. Il nuovo materiale da taglio impiegato, WK40TF, abbina un più tenace substrato in metallo duro a un rivestimento in TiAlN di nuova concezione. Unitamente a uno speciale pretrattamento dei taglienti, le prestazioni risultano così raddoppiate, fa sapere il costruttore, fino al 100% di durata in più a parità di prestazioni, oppure fino al 100% di incremento nella velocità di taglio. Le frese della linea Walter Supreme MC326 e MC726 sono già disponibili come assortimento completo, incluse varianti con raggio a colletto rastremato e raggio al vertice, nonché con codolo Weldon e cilindrico. Il catalogo Walter 2014 riporta in totale 250 varianti delle due frese universali, che si caratterizzano per durezza nel ‘guscio’ e nel nocciolo: la parte posteriore del tagliente si distingue per il nocciolo rinforzato, che conferisce all’utensile grande stabilità. Il substrato in metallo duro, ulteriormente evoluto e a elevata percentuale di cobalto, risulta molto tenace, è meno soggetto alle vibrazioni e previene le scheggiature del tagliente. Controllo robot e cinematiche TwinCAT 3.1 di Beckhoff include Kinematic Transformation Level4, che consente di controllare robot e costruzioni cinematiche direttamente dal software TwinCAT, anche realizzando cinematiche di estrema complessità. TwinCAT Kinematic Transformation offre diverse cinematiche divise in tre livelli, incluse cinematiche 2-D, a cesoia, 3-D delta e Scara, e un nuovo livello 4 che ne estende la gamma di funzioni per realizzarne anche di più complesse, come la cinematica seriale a 6 assi e la piattaforma Steward. Il software genera i valori nominali e le necessarie trasformazioni cinematiche, trasferendo ciclicamente i valori nominali per gli assi tramite EtherCAT all’amplificatore di trasmissione. Il movimento robot può essere programmato direttamente da PLC, con movimenti di percorso realizzabili anche con TwinCAT NC I secondo DIN 66025. La soluzione non richiede più il ricorso a un controllo robot supplementare, e consente di far funzionare l’intera macchina solo con una CPU di controllo. 55AKT ppelhcslebaK :ELIF Utensili affidabili per ridurre i costi ivacatrop rep drawa ngiseD Brammer annovera nella propria gamma di brand distribuiti gli utensili manuali op aniaiug aL ivacatrsecondo 5 AKeTprodotti id 5anni baK150 sleoltre pelhcda is ptecnici iduigga èdai Fi’l ataecapprezzati Roebuck, utilizzati cudorp ngised tla rawdia garantire p 3102aldfine orp aldiremercato, ttegbrand zaaltri :enoida esse aseguiti erqualità aimerp di otstandard medesimi stessa qualità oc li otats è ni ottecndifficili, led ovitavoenindustriali d ngisedmanifatturieri ,ivacatrop inleambienti p ehcprofessionali serutenti atneagli ma offrendo arutturts moc sintelp1.400 hc etnemaoltre ep asuicomprende everp rRoebuck ringamma tenep al eLa zarcompetitivi. enoipiù iproc idprezzi goli articoli, con soluzioni complete per ogni esigenza, ed è studiata appositamente alla onÀ izzihcs e iloicurt ,erevlop ad ivac i odneggetorp ,ienartse per gli utenti industriali, eliminando i costi aggiuntivi dovuti ai canali di vendita al 5 AKT aL .enoissennoc id anoz rts atneserp 5 itto aruttumerchandising atazzdiimconfezione, allinedtermini dettaglio, e marketing. Gli utensili manuali laretal adnab c ied e esottoposti c ,ihcrepeovengono matelpm isuihc etinneesclusiva da edistribuiti rtsacnisono a marchio o Roebuck daoBrammer a rigorosi ineconformità DIN, attefrep etnem t ainclusi nu atuneivi ’l noc opertinenti, verp ,ortdilasettore enestandard lborp odnagli iznuf im ilanocollaudi EN, IEC, garanzia eda’llari-ituvod oisessere alla o enpuò eneIlp catalogo enoizaartvita. e iloicurdit id opscopertura aizicrcon t aLe.VDE, neISO atu ledGS, chiesto all’indirizzo [email protected], o consultato online all’indirizzo http://hosting. odarg odnenetto droN VÜT etnE’llad atavorppa e atatset atats è ivacatrop fluidbook.com/Roebuck-2013-14/it. ad ,auqca’d izzurps ad enoizetorp al ednerpmoc ehc ,45PI enoizetorp id 124 rmo ottobre 2014 Quando si devono acquisire, memorizzare e visualizzare milioni di dati al secondo, l’acquisizione dei dati di misura deve assolvere a compiti davvero speciali. Il registratore di dati GEN3i della famiglia Genesis HighSpeed di HBM offre un ampio spettro di applicazioni, ad esempio per generatori, turbine o motori, che vanno dalla ricerca di errori alla manutenzione e messa in servizio, fino ad arrivare al controllo distruttivo dei materiali. I dati vengono trasmessi direttamente al supporto di memoria, a velocità massime di 200 MB/s. A seconda dei requisiti, si possono configurare fino a 96 canali di ingresso, offrendo la possibilità di effettuare una trasmissione continua di dati su disco rigido oppure un’acquisizione transitoria veloce. Sono inoltre disponibili 21 diverse schede di acquisizione dati: ad esempio, con tensione d‘ingresso diretta di 1.000 V, oppure con velocità di scansione di 100 MS/s. GEN3i, grazie alla sua compattezza, è perfetto per l’utilizzo mobile. Filiera a inserti intercambiabili L’innovativa filiera a inserti in metallo duro per filettatura di tubi di Horn è costituita da un sistema intercambiabile composto da portautensile e da cinque inserti da taglio, per consentire la sostituzione dei soli inserti in caso di usura, evitando i problemi dovuti alla rifilettatura della filiera monoblocco. La nuova filiera presenta così un notevole risparmio di metallo duro, dal momento che la precedente filiera integrale utilizzata pesa circa 275 g, in misura R 1/2”, mentre il peso dei cinque inserti è di soli 23 g, oltre a garantire lo stesso attacco in macchina, mantenendo le dimensioni di quella integrale. La sede inserto in acciaio e il corrispettivo tipo di serraggio permettono notevole rigidità e assicurano vita utensile alquanto superiore, sfruttando la peculiare capacità di smorzamento vibrazionale. La possibilità di sostituire solo l’inserto a fine vita, invece dell’intero blocco, offre infine grandi risparmi in termini di costi all’utilizzatore, oltre a un notevole aumento della produttività e al risparmio delle risorse. inbreve Registratore per acquisizione dati 55AKT ppelhcslebaK :ELIF ivacatrop rep drawa ngiseD Foraturaidautocentrante efficace 55 AKT ivacatrop aniaug aL pelhcslebdiaK is pCombicham iggadi èpunte acidulinea rp Fi’l laatnuova cudo tIscar presenta gised wa nstand 2 0 1 3 p e r l a p r o g e t t a z i o n e : grande diametro, con inserti perifericira quadri sse a p ereIC808 ergrado ts è otaim i otadimensioni c lvarie ottecnodi dard Sogx/Sogt nel nni a t i v o d e l d e s i g n d e l p o r t a c a v i , c h e Sumotec PVD, e cuspide pilota integrata, per lavo foatneserp urtsprofondità ruttcon c amm telp tnemada suihcdi ediametri a ratura 26mao50 rep everp cenerincuspide al La 5xD. p n e t r a z i o n e d i trale combinata conegli roc nartse ipcon,ieperiferici inserti p o t e g g e n d o i sente a queste punterdi d ivac p ataglienti ,erevlodue impiegare e iloicurt cs lavorazioni izzihper effettivi, z alla onÀ id anoavanzamenti, a elevati con grandi sennodic .enoisvolumi truciolo 5asportato 5 AKT aLe ottime rp s atnesesuarutturtfiniture perficiali. Il sistema alled atazzimitto Combicham dnab elaretaèl acompatibile,icon refrigerazione hcrepoc ied e MQL, grazie aicdue matelpmiloc tnedirezionano isuihc eche a e periferici ni dugelli ortsa refrigerante esattamente nella zona di tefrep ematmen,ortla’l noc onu atunet a etntaglio, tre la precisa geometria auto-centrante della verp ituvod ilanoiznuf imelborp odnenecuspide iseda’lla alla o edinorealizzare izarteneppermette rt id enoSumocham iloicurettificata penetrazioni eseguire izicropuns e unet aLdi.a ed atnecessità atrop lsenza è ivacelevate, pre-foro, garantendo tempi ciclo minori t atats VÜT etnE’llad atavorppa e atateseabbassando il numero di utensili richiesti e i costi per ,45PI enoizetorp id odarg odnenetto drleoN lavorazioni. izzurps ad enoizetorp al ednerpmoc ehc .ottatnoc ad e irevlop ad ,auqca’d ivacatrop eniaug id ipit i ittut ,ertlonI rmo ottobre 2014 125 & inbreve Tecnologia Produzione Foratura a pacco per Cfrp Kennametal presenta la punta B55_DAL per foratura a pacco di materiali con rinforzo in fibra di carbonio, Cfrp-Ti-Al, Cfrp-Ti, Cfrp-Al ma anche Ti e Al, con diametri da 3/16 a 5/8”. I polimeri compositi rinforzati in fibra sono sempre più impiegati nell’aerospaziale, grazie alle superiori leggerezza e forza, per realizzare ali, fusoliere, abitacoli e altri componenti, ma per le diverse proprietà meccaniche delle fibre di carbonio e dei metalli mettono a dura prova gli utensili nell’esecuzione dei fori di aggancio. La punta a doppio angolo della B55_DAL offre eccellente capacità di autocentratura del tagliente, affilato per taglio netto dei Cfrp nello strato superiore dei compositi, e nelle forature passanti sul lato di Ti o Al senza bave in uscita. Il metallo duro a grana fine Beyond KN15 usato è altamente lucidato per evacuazione superiore del truciolo anche con soluzioni MQL o senza refrigerante, e la punta è disponibile in ampia gamma di diametri e lunghezze per diverse operazioni di foratura, anche con robot o unità automatizzate. Le punte possono infine essere riaffilate per essere riportate alle specifiche originali di processo. Panni di pulizia per macchine Nati da un’idea del fondatore di Mewa nel 1908, i panni tecnici riutilizzabili Mewatex sono oggi una soluzione sostenibile per la pulizia dei macchinari, proposti nel full service che include la fornitura, il ritiro dei panni sporchi, il lavaggio, possibile fino a 50 volte, e la restituzione ai clienti, prendendosi in carico tutti gli oneri di trasporto, grazie all’apposito contenitore di sicurezza SaCon che soddisfa tutte le normative ambientali, sollevando le aziende dall’obbligo di produrre la documentazione ambientale. Il servizio consente inoltre significativi risparmi sull’acquisto di materiali usa e getta di pulizia, tagliando anche i costi di logistica e immagazzinamento, oltre a tutelare l’ambiente riducendo drasticamente la quantità di materiale di scarto e risparmiando sulle materie prime. La sostenibilità in Mewa è infine garantita da processi di produzione rispettosi dell’ambiente, con recupero di calore, valorizzazione termica dei rifiuti, depurazione delle acque di scarico e riciclo delle materie prime, anche grazie a un innovativo sistema a cascata che riduce il consumo di acqua. 126 rmo ottobre 2014 Crogioli a efficienza energetica Morgan ha ampliato la gamma di crogioli Syncarb Z2 col nuovo crogiolo Z2 e2, progettato per offrire superiore durata di servizio e maggiori risparmi energetici in applicazioni di fusione e attesa dell’alluminio. La linea Syncarb Z2 consta di crogioli in legante ceramico pressati ipostaticamente, con elevato contenuto di carburo di silicio e grafite, e presenta maggiore resistenza meccanica grazie al processo di granulazione migliorato, con superiore resistenza al danneggiamento e a stress più elevati durante l’uso. Il nuovo Z2 e2 aumenta la resistenza alla rottura trasversale del 56%, e mantiene la propria integrità a valori relativamente più elevati, grazie alla granulazione della miscela, ai parametri di processo e ai materiali avanzati usati. La tecnologia di vetrificazione impiegata incrementa inoltre del 10% la resistenza all’ossidazione in test condotti rispetto a prodotti concorrenti, fattore che ne riduce la degradazione nel tempo per una maggiore efficienza energetica, ottenuta anche grazie unitamente alla conduttività termica superiore in tutti i range di lavoro, mantenendo lo spessore standard delle pareti. Utensili da taglio Rassegna a cura di Stefano Viviani In punta di taglio Uno sguardo al mondo degli utensili da taglio, con notizie fresche e conferme su frese, inserti e taglienti progettati e prodotti per la lavorazione di metalli e materiali più o meno duri, più o meno spessi. Ci sono anche punte contrassegnate da una matrice di punti per l’identificazione e la tracciabilità del prodotto ARNO Sistema di raffreddamento Arno-Werkzeuge ha introdotto il sistema brevettato Arno-Cooling-system (ACS) che permette di incrementare considerevolmente la vita inserto grazie a un’innovativa tecnologia di adduzione del refrigerante. Il tagliente viene refrigerato sino al filo di taglio e il truciolo lubrificato ed evacuato anche dalle più profonde troncature. Innumerevoli test sul campo hanno permesso grazie al sistema ACS di ridurre notevolmente i costi di produzione. Il mercato offre oggi innumerevoli sistemi di adduzione che tuttavia perdono la loro efficienza con la distanza dal punto di taglio o per la bassa precisione di getto. Nei casi di gole molto profonde questo ha un significato importante anche per una migliore evacuazione truciolo. Arno-Werkzeuge ha identificato queste problematiche, focalizzando su queste la ricerca e sviluppo che il sistema di refrigerazione Arno ACS elimina. Il sistema innovativo consente un raffreddamento ottimale del materiale lavorato, degli utensili e degli inserti durante la lavorazione. Due sono le opzioni di raffreddamento disponibili: ACS1 con un solo canale liquido refrigerante e ACS2 con due canali di refrigerazione. 128 rmo ottobre 2014 CENTRO UTENSILI Frese in metallo duro ricoperte All’interno della vasta offerta di utensili e di frese in metallo duro WSG Cutting Tools, diventa disponibile un’intera nuova linea di frese in metallo duro con ricopertura AlCrN che si aggiunge all’estesa gamma di utensili e di frese in metallo duro a marchio WSG. Questa nuova linea annovera attualmente sei tipologie di frese: a due, a tre, a quattro taglienti, semisferiche e toroidali. Tutta la linea si caratterizza per l’elevato standard qualitativo e costruttivo presentando taglienti utili alla lavorazione con lunghezze superiori a quelle delle frese standard in metallo duro, mentre il rivestimento AlCrN di elevata qualità rende queste frese adatte alle lavorazioni a secco e ad alta velocità, in particolare sugli acciai inossidabili a basso contenuto di carbonio. Questa linea si distingue ulteriormente per un ‘eccellente rapporto tra qualità offerta e prezzo, che diventa ancora più accentuato con le apposite promozioni rivolte ai rivenditori’ per l’introduzione di questa linea nei canali della distribuzione industriale. DELFER Inserto di finitura RCM La Delfer, azienda con più di 55 anni di esperienza nell’asportazione truciolo, presenta il nuovo inserto di copiatura per lavorazione di stampi di finitura e super-finitura. La nuova affilatura permette all’inserto di dare ottimi risultati su materiali temprati e su lavorazioni ad alta velocità. La geometria positiva consente un taglio più dolce e una finitura superficiale decisamente superiore alle vecchie affilature. L’inserto e disponibile nel grado RK03E(K05) sub-micrograno ricoperto in TiALN e nei diametri 1216-20-25-32. FEBAMETAL Inserti per lavorazione di materiali duri Febametal propone il sistema a inserti intercambiabili 105 Supermini di Horn che permette ogni tipo di lavorazione, anche la più sofisticata, all’interno di piccoli diametri compresi tra 0,2 mm e 6 mm. Questo con un programma di oltre mille diversi tipi di inserti. Il sistema Supermini dimostra la propria efficacia in un vasto spettro di lavorazioni: tornitura, troncatura, smussatura, esecuzione di filetti, esecuzione di gole radiali e assiali e di brocciature all’interno di diametri piccoli e piccolissimi. La gamma degli inserti 105 esistente a tutt’oggi, adatta a lavorare acciai, ghise, leghe leggere e materiali esotici, viene incrementata con l’introduzione di nuovi inserti adatti a lavorare materiali con durezza fino a 66 HRC. Gli inserti 105 Supermini, sono disponibili per la lavorazione all’interno dei diametri 4 e 5 mm, con profondità dei fori fino a 20 mm, nonché nelle versioni destre e sinistre. Un rivestimento particolarmente resistente alle alte temperature si unisce alla perfezione con il metallo duro di base impiegato e con la microgeometria con cui è realizzato il tagliente. Questi inserti 105 si possono montare sugli stessi porta-inserti standard della gamma Supermini. HOFFMANN GROUP Evoluzione di Garant HiPerDrill All’ultima Bi-Mu, Hoffmann Group ha lanciato l’evoluzione di Garant HiPerDrill nella lunghezza 12xD. La serie di punte a testine intercambiabili è ora predisposta per le applicazioni con diametri di 13 - 32 millimetri nei rapporti di lunghezza 1,5xD, 3xD, 5xD, 8xD e 12xD. Come i modelli precedenti, anche il nuovo Garant HiPerDrill si distingue per la precisione di concentricità, l’elevata capacità di asportazione e la precisione durante la perforazione di acciaio e materiali inossidabili. Inoltre, i substrati e le geometrie opportunamente combinati consentono di ottenere elevati avanzamenti e velocità di taglio. La sede prismatica garantisce il posizionamento preciso dell’inserto per ottenere un foro centrale e un serraggio sicuro. Grazie a sistemi lubrorefrigeranti ottimizzati e all’ampliamento della gamma a cui è stata aggiunta un’ulteriore lunghezza, il versatile assortimento di punte a testina intercambiabile apre nuovi campi di applicazione per i suoi clienti. rmo ottobre 2014 129 Utensili da taglio Rassegna ISCAR Inserti triangolari di spessore elevato Iscar ha ampliato la gamma della famiglia HeliiqMill 390 con i nuovi inserti triangolari HM 390 Tckt 0703 Pctr. I nuovi inserti di minori dimensioni, con lato 07, hanno le stesse caratteristiche e assicurano i medesimi vantaggi dei precedenti inserti HM 390 da 15 e 10 mm. La geometria elicoidale positiva e i 3 taglienti utili rendono le frese HM 390 una soluzione efficace ed economica per spallamenti a 90°. I nuovi inserti permettono una profondità di taglio fino a 5 mm, assicurando un diametro della fresa più piccolo: 16 mm per frese a candela, 32 mm per frese a manicotto, con maggior densità. Gli inserti triangolari di elevato spessore hanno spoglia assiale positiva e tratto raschiante sul tagliente per ridurre le forze di taglio e migliorare la finitura superficiale. Questo permette un taglio dolce e pulito in spallamenti a 90° per un’elevata vita utensile. La robustezza della fresa è assicurata dal rivestimento ‘hard touch’, che garantisce un ottimo scorrimento del truciolo nei vani di evacuazione, proteggendo il corpo fresa dalla corrosione e dalle usure. Tutte le frese sono dotate di fori per la refrigerazione diretta a ogni singolo tagliente. KRINO Famiglia di frese frontali in metallo duro Il catalogo Krino, edizione 2013, amplia notevolmente la gamma di utensili in metallo duro per le lavorazioni industriali di materiali duri e abrasivi, come acciai duri al manganese, ghise, polimeri rinforzati con fibre. In particolare, viene dato largo spazio alle frese frontali in metallo duro, contemplando frese con e senza rivestimento TiAlN, e dotate per lo più di codolo cilindrico, anche se, per alcune tipologie, è previsto il classico attacco Weldon. Il numero di taglienti è variabile da 2, 3, 4 fino ai 6 e più taglienti delle frese dedicate alla superfinitura. L’elica dei taglienti ha la classica inclinazione a 30°, ma sono disponibili tutta una serie di utensili con eliche variabili, dedicate a specifiche applicazioni, che garantiscono una notevole limitazione delle vibrazioni durante la fresatura. Sono disponibili altresì frese specifiche per lavorazioni di alluminio e leghe, con angoli dell’elica di 45°. NUOVA CUMET Catalogo completo per ogni necessità Da oltre trent’anni Nuova Cumet produce utensili in metallo duro integrale standard e speciali. Grazie al nuovo catalogo 11 e alla creazione di un sito dinamico sul quale è possibile cercare l’utensile più idoneo, l’azienda offre una gamma estesa in grado di rispondere a qualunque necessità. Tra le novità, la Y703, adatta per la fresatura dal pieno, ad alta velocità e avanzamento dell’alluminio e la Y303 per la lavorazione degli acciai temperati. La particolare geometria frontale assiale di 15° e la lappatura dei taglienti permette di lavorare in assenza di vibrazione con avanzamenti molto elevati. La gamma di produzione è stata ampliata con due nuovi programmi: porta inserti di tornitura, barenatura e foratura (molti dei quali brevettati) e di fresatura. SANDVIK COROMANT Foratura intelligente Sandvik Coromant presenta una soluzione per l’esecuzione di fori profondi con il sistema STS - CoroDrill 808. Tra le caratteristiche principali: il design ottimizzato del pattino per una buona finitura del foro, la preparazione del tagliente per una migliore truciolabilità e l’angolo rinforzato dell’inserto periferico per maggiore sicurezza e affidabilità. CoroDrill 808, adatta a diametri da 15.60 a 65.00 mm (0.614−2.559 poll.) e tolleranze IT 9, permette di realizzare fori perfetti indipendentemente dal materiale del componente. I materiali rivestiti tipici di queste applicazioni, come l’acciaio a basso tenore di carbonio con Inconel, sono difficili da lavorare a causa dei problemi di truciolabilità e durata tagliente. Grazie alla speciale tecnologia alla base di geometria e qualità, CoroDrill 808 esegue fori con tolleranze strette di livello superiore, anche nelle condizioni più difficili. Le punte CoroDrill 808 sono 130 rmo ottobre 2014 contrassegnate da una matrice di punti per tracciabilità: uno schema bidimensionale utilizzato per memorizzare e visualizzare vari tipi d’informazioni, tra cui il protocollo di misura, che include dati sul diametro e sul run-out della punta e rende la matrice di punti uno strumento molto efficace per l’identificazione e la tracciabilità del prodotto. SECO TOOLS Linea di frese integrali Utilizzabile in una più ampia gamma di applicazioni rispetto alla generazione precedente, l’ultima linea di frese integrali Seco Jabro-Solid2 comprende oltre 470 prodotti universali applicabili a tutti i materiali comunemente lavorati, dall’acciaio alle leghe di titanio. Queste frese sono rivestite con un nuovo processo di rivestimento NXT e dispongono di geometrie ottimizzate e taglienti specifici per offrire una maggiore durata e velocità di taglio superiori rispetto ai prodotti precedentemente utilizzati. Il rivestimento NXT è a base di TiAIN (nitrito di alluminio e titanio), ma il modo in cui Seco applica questo rivestimento è un significativo passo in avanti nello sviluppo degli utensili. Il processo di applicazione genera uno strato singolo mediante tre fasi che controllano e ottimizzano la crescita del rivestimento a livello atomico. Le proprietà così ottenute consentono una maggiore asportazione e resistenza al calore e all’usura rispetto alle versioni di prodotto precedenti, permettendo anche di stimare in maniera affidabile la durata. Ampia la scelta di geometrie, tipologie e dimensioni in tre diverse famiglie. Le frese Jabro-Solid2 sono disponibili con lunghezze totali DIN e con diametri compresi tra 1 e 25 mm e tra 3/64” e 1”. SORMA Maschio per alluminio Si chiama AXE-HT il nuovo maschio Yamawa, distribuita in Italia e in Europa da Sorma, per la filettatura delle leghe di alluminio da fusione e da pressofusione. L’obiettivo è quello di eliminare eventuali problemi di scheggiatura, che possono compromettere la costanza qualitativa nella filettatura dell’alluminio. Per questo AXE-HT ha una geometria con angolo negativo che ne aumenta la robustezza e genera un truciolo corto - con una sezione più spessa - più semplice da evacuare. Il risultato è una vita utensile più lunga e una lavorazione più stabile, sia per foro cieco sia passante. Il campo di applicazione degli AXE-HT investe tutti i settori industriali in cui vengono impiegate le leghe di alluminio. In particolare l’automotive, nel quale aumenta costantemente l’utilizzo di questi materiali. UBIEMME GÜHRING ITALIA 39° Frese per la lavorazione dell’alluminio Le RF 100 A sono una generazione di frese ad alte prestazioni per la lavorazione dell’alluminio. Grazie all’innovativo processo di nano-lucidatura Gühring RF 100 A possiede una finitura superficiale estremamente liscia. Questo permette ‘velocità di avanzamento più elevate fino all’80%’ e allo stesso tempo migliora notevolmente la durata dell’utensile. Ottimale è l’evacuazione del truciolo priva di vibrazioni. La geometria frontale con taglio a croce centrale, di nuova concezione, permette di forare, fresare a tuffo o in rampa, con una velocità di avanzamento costante. L’innovativa scanalatura e l’angolo dell’elica a 39°, 40° e 41° consente l’evacuazione del truciolo anche su materiali a truciolo lungo, materie plastiche e materiali non ferrosi. Inoltre, si ottengono lavorazioni con basse vibrazioni grazie a taglienti nano-lucidi con microspigoli di protezione. 40° affilatura a croce con smuso di rinforzo e aumento della scanalatura dell‘elica per operazioni di foratura e rampa con rettifica della spoglia del collarino 39° 40° 41° WALTER Programma di foratura arricchito Con la famiglia DC150, disponibile da settembre scorso, Walter arricchisce il programma di foratura introducendo una nuova linea di prodotti: ‘Perform, sinonimo di precisione, sicurezza di processo ed efficienza dei costi’. La famiglia DC150 Walter Titex offre utensili di foratura per il gravoso lavoro quotidiano nell’asportazione del truciolo, dove non tutto si esaurisce in parametri di taglio teorici: ridotti numeri di pezzi, macchine datate, frequenti cambi dall’uno all’altro materiale... La famiglia di punte DC150, primo atto della nuova linea di prodotti Perform, rappresenta la risposta di Walter AG alla domanda di utensili che sappiano unire elevati parametri qualitativi ed efficienza dei costi. La linea DC150 offre un impiego universale, con tutti i materiali e in tutti i settori, in particolare rmo ottobre 2014 131 Agenda AMB Stoccarda (Germania) 16-20 SETTEMBRE 2014 Salone internazionale sulla lavorazione del metallo LANDESMESSE STUTTGART Tel +49 711 18560-0 Fax +49 711 18560-2440 [email protected] BI-MU Rho (Italia) 30 SETTEMBRE – 4 OTTOBRE 2014 Esposizione di utensili a deformazione e asportazione, robot, automazione, tecnologie ausiliarie CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU Tel. 02 26255225 Fax 02 26255890 [email protected] SFORTEC Rho (Italia) 30 SETTEMBRE – 4 OTTOBRE 2014 Esposizione sulla subfornitura tecnica & servizi per l’industria CEU-CENTRO ESPOSIZIONI UCIMU Tel. 02 26255225 Fax 02 26255890 [email protected] MOTEK Stoccarda (Germania) 6-9 OTTOBRE 2014 Fiera internazionale sull’automazione P. E. SCHALL GMBH & CO. KG Tel. +49 7025 9206-0 Fax +49 7025 9206-620 www.schall-messen.de EUROBLECH Hannover (Germania) 21-25 OTTOBRE 2014 Manifestazione internazionale sulla lavorazione della lamiera MACK BROOKS EXHIBITIONS LTD Tel. +44 1727 814400 Fax +44 1727 814401 [email protected] PTC ASIA Shanghai 27-30 OTTOBRE 2014 The World Power Transmission and Control DEUTSCHE MESSE Tel. +49 511 890 Fax: +49 511 8932626 [email protected] VISION Stoccarda (Germania) 4-6 NOVEMBRE 2014 The Heart of Vision Technology LANDESMESSE STUTTGART Tel +49 711 18560-0 Fax +49 711 18560-2440 [email protected] JIMTOF Tokio (Giappone) 5-9 NOVEMBRE 2014 Fiera internazionale sulle macchine utensili JIMTOF FAIR MANAGEMENT Tel. 03 55301333 Fax 03 5530122 132 rmo ottobre 2014 TMTS Taichung (Taiwan) 5-9 NOVEMBRE 2014 Biennale internazionale di macchine utensili, asportazione, lamiera, automazione, utensili GO LITE - AGENZIA PER ITALIA & EUROPA Tel. 339 3829681 [email protected] EICMA Rho (Italia) 6-9 NOVEMBRE 2014 72° Esposizione mondiale del motociclismo EICMA Tel. 02 6773511 [email protected] CENTRAL ASIA MACHINE WORLD Almaty (Kazakistan) 12-14 NOVEMBRE 2014 Salone internazionale sulle macchine utensili per asportazione e lavorazione lamiera GO LITE - AGENZIA PER ITALIA & EUROPA Tel. 339 3829681 [email protected] EIMA Bologna (Italia) 12-16 NOVEMBRE 2014 Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura e il giardinaggio FEDERUNACOMA Tel. 06 432981 Fax 06 4076370 [email protected] METALEX Bangkok (Tailandia) 19-22 NOVEMBRE 2014 Fiera internazionale sulle macchine utensili e lavorazione lamiera GO LITE - AGENZIA PER ITALIA & EUROPA Tel. 339 3829681 [email protected] DMP Dongguan, Guangdong (Cina) 19-22 NOVEMBRE 2014 Salone internazionale sulla lavorazione stampi, stampaggio, pressofusione, materie prime GO LITE - AGENZIA PER ITALIA & EUROPA Tel. 339 3829681 [email protected] SEATEC Carrara (Italia) 4-6 FEBBRAIO 2015 Rassegna internazionale sulle tecnologie, subfornitura e design per imbarcazioni, yacht e navi FASTENER FAIR Stoccarda (Germania) 10-12 MARZO 2015 Fiera internazionale per l’industria della viteria, bulloneria e sistemi di fissaggio MACK BROOKS EXHIBITIONS Tel. +44 1727814400 Fax +44 1727814501 [email protected] JEC Parigi (Francia) 10-12 MARZO 2015 Manifestazione dei compositi e nuovi materiali JEC Tel. +33 158361502 Fax +33 158361515 www.jeccomposites.com MC4 MOTION CONTROL Bologna (Italia) 24 MARZO 2015 Mostra comvegno dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento FIERA MILANO MEDIA Tel. 02 49976533 Fax 02 49976572 [email protected] MOTEK ITALY Parma (Italia) 26-28 MARZO 2015 Motek Italy è un salone specializzato in trasmissioni di potenza, motion control, montaggio, assemblaggio e manipolazione SENAF Tel. 02 3320391 Fax 02 39005289 [email protected] MEC-SPE Parma (Italia) 26-28 MARZO 2015 Salone dedicato alle tecnologie per l’innovazione SENAF Tel. 02 3320391 Fax 02 39005289 [email protected] TIMTOS Taipei (Taiwan) 3-8 MARZO 2015 Salone internazionale dedicato alle macchine utensili CARRARA FIERE TAIWAN EXTERNAL TRADE DEVELOPMENT COUNCIL (TAITRA) COMPOTEC Carrara (Italia) 4-6 FEBBRAIO 2015 Rassegna internazionale sui compositi, tecnologie e materiali avanzati EUROBLECH S. Pietroburgo (Russia) 24-26 marzo 2015 Fiera dedicata all’industria della lavorazione della lamiera Tel. 0585 787963 Fax 0585 787602 [email protected] Tel. +44 1727 814 400 Fax +44 1727 814 501 [email protected] Tel. 0585 787963 Fax 0585 787602 [email protected] CARRARA FIERE Tel. +886 2 2725-5200 Fax +886 2 2757-6245 [email protected] MACK BROOKS EXHIBITIONS ELMO MOTION CONTROL ITALY . . . . 62 Tel. 02 36714244 Fax 02 36714249 [email protected] AIR LIQUIDE ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . 59 Tel. 02 40261 Fax 02 48705895 FEBAMETAL . . . . . . . . . . . . . . . . .125/129 Tel. 011 7701412 Fax 011 7701524 [email protected] ALENIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66 Tel. 011 71801 Fax 011 7180900 ANIE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Tel. 02 32641 Fax 02 3264212 ARNO ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128 Tel. 039 6852101 Fax 039 6083724 [email protected] ASSOMEC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Tel. 02 43513210 Fax 02 43513167 [email protected] BECKHOFF AUTOMATION . . . . . . . . 124 Tel. 02 9945311 Fax 02 99682082 [email protected] BOHLER UDDEHOLM ITALIA . . . . . . . 44 Tel. 02 357971 Fax 02 3575719 BRAMMER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124 Tel. 0735 76171 [email protected] CENTRO UTENSILI . . . . . . . . . . . . . . . 129 Tel. 02 2481241 Fax 02 2409885 [email protected] COMAU . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .55/118 Tel. 011 0049111 Fax 011 0049694 [email protected] FEDERMACCHINE . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Tel. 02 26255288 Fax 02 26255880 [email protected] HAAS AUTOMATION . . . . . . . . . . . . 110 Tel. 0032 25229905 Fax 0032 25230855 [email protected] HBM ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125 Tel. 02 45471616 Fax 02 45471672 [email protected] HITACHI TOOL ENGINEERING. . . . . . . 44 Tel. 02 12267800 Fax 02 122678030 HOFFMANN ITALIA . . . . . . . . . . . . . . 129 Tel. 049 7960211 Fax 049 7960255 IGUS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Tel. 039 59061 Fax 039 5906222 [email protected] IMEL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90 Tel. 0432 908578 Fax 0432 905053 [email protected] ISCAR ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . .125/130 Tel. 02 935281 Fax 02 93528213 [email protected] KELLENBERGER L. + CO. AG . . . . . . . 114 Tel. 71263545 MAUS ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55 Tel. 0373 237001 Fax 0373 237039 SANDVIK COROMANT . . . . . . . . .74/130 Tel. 0046 26266000 Fax 0046 26266180 [email protected] MEVIS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Tel. 011 8957002 Fax 011 8957035 [email protected] SAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Tel. 039 65741 Fax 039 6574220 MEWA ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 Tel. 0331 896001 Fax 0331 871909 [email protected] SCUOLA CAMERANA . . . . . . . . . . . . . 50 Tel. 011 3853475 Fax 011 386139 [email protected] MORGAN MOLTEN METAL . . . . . . . 126 Tel. 0049 56577010 [email protected] SECO TOOLS ITALIA. . . . . . . . . . . . . . 131 Tel. 031 978111 Fax 031 977524 MSC SOFTWARE. . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 Tel. 0432 576711 Fax 0432 576727 [email protected] NSK ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 Tel. 02 995191 Fax 02 99025778 [email protected] NUOVA CUMET . . . . . . . . . . . . . . . . . 130 Tel. 011 9179515 Fax 011 9179555 [email protected] OLPIDURR . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 Tel. 02 702121 Fax 02 70200353 [email protected] OPEN MIND . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68 Tel. 02 93162503 Fax 02 93184429 [email protected] PILZ ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60 Tel. 0362 1826711 Fax 0362 1826755 [email protected] PNEUMAX . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Tel. 035 4192777 Fax 035 4192740 [email protected] DASSAULT SISTEMÈS ITALIA. . . . . . . . 59 Tel. 02 3343061 Fax 02 33430645 KENNAMETAL . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 Tel. 02 895961 Fax 02 89501745 [email protected] DELCAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Tel. 0044 1217665544 Fax 0044 1217665511 [email protected] KRINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130 Tel. 039 9900605 Fax 039 9930527 [email protected] DELFER . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129 Tel. 011 3971620 Fax 011 3499779 [email protected] MAKINO ITALIA . . . . . . . . . . . . . . .44/108 Tel. 02 9594821 Fax 02 95948240 [email protected] ROSLER ITALIANA . . . . . . . . . . . . . . . . 94 Tel. 039 611521 Fax 039 6115232 [email protected] ECHO. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Tel. 02 66306709 Fax 02 66306714 [email protected] MARPOSS ITALIA . . . . . . . . . . . . . . . . . 44 Tel. 051 899111 Fax 051 899950 [email protected] ROTOMORS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 Tel. 011 785757 Fax 011 789238 [email protected] REDEX-ANDANTEX . . . . . . . . . . . . . . 122 Tel. 02 92170920 Fax 02 92100455 [email protected] Contatti ABB PS&S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Tel. 02 24143038 Fax 02 2414531 [email protected] SIEMENS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48/50 Tel. 02 24361 Fax 02 24364260 [email protected] SINTECO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32 Tel. 0437 772146 Fax 0437 573411 [email protected] SISMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Tel. 0445 595511 Fax 0445 595595 [email protected] SORMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131 Tel. 041 959179 Fax 041 952071 [email protected] TECNOFIRMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96 Tel. 039 23601 Fax 039 324283 [email protected] TRUMPF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Tel. 02 484891 Fax 02 48489500 [email protected] TYROLIT VINCENT VERONA . . . . . . . 112 Tel. 045 8204222 Fax 045 8204348 UBI BANCA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Tel. 02 77811 Fax 02 784372 UBIEMME GUHRING ITALIA . . . . . . . 131 Tel. 02 3267061 Fax 02 93560208 [email protected] UCIF. . . . . . . . . . . . . . . . . . .18/98/102/106 Tel. 02 45418563 [email protected] WALTER ITALIA . . . . . . . . . . . . . .124/131 Tel. 031 926111 Fax 031 926271 [email protected] rmo ottobre 2014 133 mo RIVISTA DI MECCANICA OGGI INFORMATIVA AI SENSI DEL CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Informativa art. 13, d. lgs 196/2003 I dati degli abbonati sono trattati, manualmente ed elettronicamente, da Fiera Milano Media SpA - titolare del trattamento - Piazzale Carlo Magno,1 Milano - per l’invio della rivista richiesta in abbonamento, attività amministrative ed altre operazioni a ciò strumentali, e per ottemperare a norme di legge o regolamento. 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