Alberto Angela I tre gIornI dI PomPeI 23-25 ottobre 79 d.C.: ora per ora, la più grande tragedia dell’antichità Proprietà letteraria riservata © 2014 Rcs Libri s.p.A., Milano ISBN 978-88-17-07730-9 Prima edizione: novembre 2014 Crediti fotografici per gli inserti: Inserto 1 pp. 1-4, p. 6 in alto, p. 10, p. 12 in basso, pp. 13-15, p. 16 in alto: © Gaetano e Marco Capasso Capware. p. 5, p. 6 in basso, pp. 7-9, p. 11, p. 12 in alto, p. 16 in basso: fotografie di Alberto Angela. Inserto 2 pp. 1-2, pp. 4-13, p. 14 in alto, pp. 15-16: fotografie di Alberto Angela. p. 3 in alto: © Fondazione C.I.V.E.S., Museo Archeologico Virtuale, Ercolano. Le lettere di Plinio il Giovane citate nel testo sono tratte da Lettere ai familiari, traduzione di Luigi Rusca, BUR. Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia n. 0016335 del 16/10/2014 e su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli n. 16569 del 7/11/2014. L’Editore ha fatto il possibile per reperire i proprietari dei diritti. Rimane a disposizione per gli adempimenti d’uso. I tre giorni di Pompei NUNC EST IRA RECENS NUNC EST DISCEDERE TEMPUS SI DOLOR AFuERIT CREDE REDIBIT AMOR Adesso la furia è ancora troppo presente, ora è tempo di andare. Se il dolore scomparirà, credimi, ritornerà l’amore. ProPerzIo II, 5, 9-10 (graffto sul muro di una casa di Pompei) Due parole prima Di iniziare Dell’eruzione che nel 79 d.C. distrusse Pompei, Ercolano, Op lontis, Boscoreale, Terzigno e Stabia si parla sempre attraverso le vittime, cercando di capire come siano andate incontro alla loro fine. Questo libro farà il contrario: racconterà la tragedia at traverso i sopravvissuti. In effetti, c’è chi si è salvato. Da una lunga indagine ne sono riemersi almeno sette! Cosa hanno visto? Cosa potrebbero rivelarci se fossero qui? Purtroppo solo uno di loro, Plinio il Giovane, ha descritto il dramma che ha vissuto in una sua famosa lettera a Tacito. Ma fra tutti e sette era quello che si trovava più distante dalla sciagura, a una trentina di chilometri. Eppure anche da così lontano ha avuto paura di morire fra terremoti e nubi di cenere. E gli altri? Erano molto più vicini al vulcano, ma non hanno lasciato testi monianze. Di loro sappiamo il nome, l’età, a volte persino dove abitavano e in almeno due casi possiamo ricostruire il terrore che provarono e come vissero quelle terribili ore. Trovare sette sopravvissuti a quasi duemila anni di distanza è già molto, ma non basta. C’è comunque anche un altro modo per avere un’idea di cosa signifcasse vivere a Pompei in quei giorni, poco prima di essere travolti da una delle più colossali tragedie della storia: cercare altri che fossero presenti assieme ai sopravvissuti. Ecco perché, in questo libro, accanto ai superstiti si muove ranno altre persone vere, realmente esistite: di molte conosciamo 7 I tre giorni di Pompei il nome, l’età, il mestiere, a volte persino l’aspetto fsico e la sto ria familiare! Ma non siamo in grado di dire se siano state uccise dall’eruzione oppure se si siano anche loro salvate. Di altri ancora, invece, ignoriamo quasi tutto, ma sappiamo che non ce l’hanno fatta. Restarono uccisi, non sono riusciti a fuggire da quell’inferno. I loro resti, scoperti dagli archeologi, sono stati raccolti e custoditi con cura in depositi o sono ora esposti in bacheche visibili ai visitatori. Saranno dunque i sopravvissuti, i “forse sopravvissuti” e le vittime a farci rivivere quelle ore. Il nostro racconto si snoderà attorno a persone vere, non inventate, come capita quasi sempre nei flm o in tanti libri (il protagonista maschile, quello femmi nile, il “cattivo”, lo schiavo buono dato in pasto alle murene, i due gladiatori che poi fniscono per diventare amici, ecc.). Ma perché mai mettersi a scrivere un copione cinematografco o un romanzo quando sono esistite persone in carne e ossa con storie forse ancora più interessanti? In questo libro seguiremo quindi la gente comune nelle attivi tà svolte negli ultimi duetre giorni prima dell’eruzione e scopri remo quello che dovettero affrontare in quelle terribili ore che li separavano dalla tragedia. Ovviamente non sappiamo nel dettaglio cosa fecero. Nessuno lo saprà mai: quelle che leggerete saranno quindi delle ricostru zioni verosimili di ciò che fecero, videro e provarono sulla pro pria pelle. Il racconto però seguirà luoghi precisi, dai vicoli alle ville, fno alle fattorie sulle pendici del vulcano. Anche gli affreschi di cui parleremo sono gli stessi che ve dete ancora oggi in quei luoghi. Ne emergerà un percorso che ci permetterà di esplorare Pompei, Ercolano, Oplontis e i loro dintorni. Scoprendo tra l’altro il vero volto della vita di allora, ben diverso da quello che viene tratteggiato nei romanzi. Ogni riga infatti si ispirerà a quello che è emerso dagli scavi e alle con clusioni raggiunte dagli archeologi su come si viveva a quei tem pi a Pompei e in tutta l’area costiera colpita dall’eruzione. Ma si baserà anche sulle conclusioni che hanno raggiunto i vulcanolo 8 Due parole prima di iniziare gi, gli storici, i botanici, gli antropologi e gli esperti di medicina forense. Prima di augurarvi buona lettura, devo aggiungere due impor tanti “note di servizio”. Per la datazione dell’eruzione, tradizionalmente fatta risalire al 24 agosto del 79 d.C., ho deciso di attenermi alla tesi “autun nale” che – sulla base di studi e precise osservazioni – l’ha spo stata in avanti di due mesi, al 24 ottobre dello stesso anno (per approfondimenti, cfr. pp. 465478, in fondo al volume). Tutte le diverse fasi dell’eruzione sono state ricostruite sulla base delle testimonianze dell’epoca e con la consulenza di vulca nologi. Purtroppo i documenti del I secolo d.C. non sono sem pre esaustivi nelle descrizioni, perciò per alcuni fenomeni ci si rifà alle osservazioni scientifche fatte su eruzioni recenti di vulcani con caratteristiche analoghe presenti sul nostro pianeta. E ora, buon viaggio! 9 Nota Nella lista alle pagine seguenti vengono presentati, in ordine di apparizione, tutti quei personaggi di cui si segue il percorso, di vita o di morte. Non vi fgurano invece i nomi dei personaggi solo citati o descritti fugacemente. personaGGi (in ordine di apparizione) rectina (Rectina), nobildonna appartenente all’élite romana: or ganizza un banchetto nella Pompei che conta a poche ore dalla tragedia. Si salverà. plinio il Vecchio (Caius Plinius Caecilius Secundus), ammi raglio, naturalista e scrittore latino: facciamo la sua conoscenza nel porto di Miseno perché comanda la fotta imperiale. eutico (Eutychus), schiavo di fducia di Rectina, la segue nei suoi spostamenti. Gaio cuspio pansa (Caius Cuspius Pansa), giovane politico da gli occhi viperini: lo ritroviamo a un pranzo fra potenti a Pompei. Gaio Giulio polibio (Caius Iulius Polibius), il vero domina tore degli affari a Pompei: lo vediamo entrare con disinvoltura in una taverna “a luci rosse” della città. lucio cecilio GioconDo (Lucius Caecilius Iucundus), ban chiere di età avanzata e dal proverbiale futo per gli affari: riceve una donna ricca e avvenente nel suo uffcio al Foro. pomponiano (Pomponianus), ricco proprietario di una villa a Stabia: con lui Plinio passa le sue ultime ore di vita. Si salverà. FlaVio cresto (Flavius Chrestus), liberto di Stabia: va a giocare a dadi in un piccolo “casinò” di Pompei. Si salverà. lucio crassio terzo (Lucius Crassius Tertius), proprietario di una villa rustica: al momento dell’eruzione, corre a salvare la sua cassaforte. 11 I tre giorni di Pompei noVella primiGenia (Novella Primigenia), famosa attrice: la seguiamo mentre gira nei vicoli di Pompei distesa su una lettiga accanto a un uomo potente. marco olconio prisco (Marcus Holconius Priscus), eletto duoviro grazie all’appoggio del banchiere Lucio Cecilio Giocon do, svanisce senza lasciare traccia nell’eruzione. aulo Furio saturnino (Aulus Furius Saturninus), giovane di una delle più amate e riverite famiglie di Pompei, è in affari con Rectina. Si salverà. cesio basso (Caesius Bassus), sensibile poeta, amico di Rectina: a Pompei alloggia in un hotel a cinque stelle di A. Cossio Libano. tito sueDio clemente (Titus Suedius Clemens), infessibile tribuno inviato a Pompei dall’imperatore Vespasiano: lo incon triamo mentre fa un’importante ricognizione in città. Si salverà. n. popiDio prisco (N. Popidius Priscus), diventato ricco nel commercio del vino e nella produzione di tegole, è proprietario anche di un forno. Potrebbe essersi salvato? aulo Vettio conViVa e aulo Vettio restituto (Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus), schiavi fratelli, diventati ricchi dopo essere stati liberati, vivono in una delle più belle domus di Pompei. a. cossio libano (A. Cossius Libanus), liberto di origini ebrai che, accoglie Cesio Basso nel suo elegante albergo a Pompei. apollinare (Apollinaris), medico personale dell’imperatore Tito, è di passaggio a Pompei, dove visita Rectina. marco epiDio sabino (Marcus Epidius Sabinus), il “Quintilia no” di Pompei, è candidato alle elezioni come duoviro e proprie tario della ricca domus che ospita Tito Suedio Clemente a Pompei. stalliano (Stallianus), idraulico di Pompei, viene chiamato a si stemare le tubature dell’acqua danneggiate dai recenti terremoti. cloDio (Clodius) vende mantelli nel suo negozio all’entrata delle terme: tenta una fuga disperata insieme con la sua famiglia. 12
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