1 Primo piano 13 febbraio 2010 06 dicembre 2014 CORO DI NO CONTRO L’AMPLIAMENTO DELLA CAVA “DON PAOLO” DI CUTROFIANO Alessandro Chizzini pag. 9 1 Lecce AL MUSEO SIGISMONDO CASTROMEDIANO VISITE “NON SOLO CON GLI OCCHI” Gian Piero Personè pag. 15 Periodico d’informazione del Salento Anno XIII n. 552 06.12.2014 Chiusura fai-da-te PRIMO PIANO “Nasi elettronici” e app contro i miasmi della discarica di Cavallino Alessio Quarta PRIMO PIANO pag. 10 Vuoi diventare guida turistica a Nardò? Ecco il bando “fatto in casa” Stefano Manca SPECIALE NATALE A meno di un improvviso cambio di rotta, il 6 dicembre il Bricocenter di Cavallino chiuderà i battenti e per i 24 dipendenti le possibilità sono due: il licenziamento o il trasferimento presso altri punti vendita in nord Italia. È il risultato della nuova politica di marketing dell’azienda, complice anche la crisi e la concorrenza della “sorellastra” Bricoman, che penalizzano ulteriormente un parco commerciale, quello di Cavallino, che da poco tempo ha perso Pc City e Unieuro pag. 11 Alberi, ghirlande e menù da tutta Italia per un Natale fuori dal comune a cura di Diletta Pascali pag. 35 2 06 dicembre 2014 3 06 dicembre 2014 Editoriale Mai più zone avvelenate! OPINIONI Testimonial d’eccezione contro l’Aids di Andrea Colella Ho sempre pensato che la volontà, unita alla passione, può fare miracoli, può consentire agli uomini e alle donne di fare cose che in condizioni normali non sarebbero in grado di fare. Volontà e passione le ho riscontrate spesso documentando le proteste di membri di associazioni che si battono per l’ambiente e la salute degli abitanti del nostro Salento. Come i membri dell’associazione “Casa delle Agriculture Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto, che proprio lunedì scorso a Bari hanno consegnato a Nichi Vendola la petizione con oltre 2mila firme per far sì che la Regione Puglia impedire l’uso di fitofarmaci classificati come “tossici”, “molto tossici” e “nocivi”, e di regolamentare in maniera restrittiva l’utilizzo di quelli “irritanti”, “non classificati” e dei fertilizzanti sintetici. Non è la vittoria definitiva, ma è comunque una un risultato importante nella direzione di un’agricoltura più consapevole e ecosostenibile, un’agricoltura da sempre vera risorsa del nostro territorio che, in controtendenza ad altri settori dell’economia, sta vivendo un momento di espansione, con un numero di addetti sempre più alto. Un risultato frutto della volontà e della passione di questi ragazzi che hanno imparato come seminare e coltivare la terra con le proprie mani e che adesso intendono difenderla da una chimica troppo spesso abusata che -ormai è un dato di fatto- fa più danno che bene. C’è da augurarsi adesso che il governatore Vendola (e il suo successore, chiunque sarà) mantengano l’impegno di portare avanti in Consiglio regionale la battaglia dei ragazzi e delle ragazze di Castiglione d’Otranto. Noi di Belpaese sicuramente lo faremo. Belpaese tornerà in distribuzione il 13 dicembre 2014 Alla Villa Comunale di Lecce le statue degli illustri personaggi salentini hanno “indossato” il fiocco rosso, simbolo della lotta contro l’Aids, grazie ad un protocollo d’intesa tra Palazzo Carafa e la sezione leccese della Lila. (foto: Imovepuglia.tv) Niente animali sotto l'albero di Natale Arriva il Natale e molti bambini esprimono il desiderio di ricevere in dono un animale ed i genitori, spesso pronti ad assecondarli senza pensare a quali conseguenze possa portare un cucciolo in casa. Un animale da compagnia richiede che gli si dedichi molto tempo e comporta diversi costi che comunque incidono sul bilancio familiare. Prima di acquistarne uno, informatevi scrupolosamente sulle sue necessità e assicuratevi di essere davvero in grado di accudirlo. Non di rado l'entusiasmo dei bambini nei confronti del nuovo “giocattolo a quattro zampe” si affievolisce e la sua cura finisce spesso per gravare completamente sui genitori. Inoltre, un bimbo non è in grado di assumersi da solo la responsabilità di un animale; la persona che deve rispondere del suo benessere, in ultima istanza, è quella a cui è affidata l'educazione del bambino. Se comunque decidete di accogliere in famiglia un nuovo animale, vi suggeriamo di prendervi un po' di tempo per sceglierlo. Forse sarebbe op- portuno prima regalare semplicemente un libro dedicato alla cura dell'animale che desidera. Dopo che il bambino avrà letto il libro e si sarà fatto un'idea delle esigenze dell'animale, scegliete quello giusto in tutta tranquillità ricordando sempre che un animale non è un oggetto e non può essere abbandonato o gettato via quando non vogliamo o non possiamo più permetterci di tenerlo in casa. Giovanni D’Agata Sportello dei diritti La lucerna a cura di fra Roberto Francavilla “Consolate, consolate il mio popolo. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è finita. Una voce grida: nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio”. La seconda domenica dell’Avvento ascoltiamo il Libro della Consolazione del profeta Isaia: quanto bisogno c’è di consolazione, a causa di tante stragi e miserie riportate dalla cronaca quotidiana! La Chiesa ha persino istituito il Ministero della Consolazione, per situazioni di mali incurabili o difficoltà insostenibili. Ci sono anche i Sacramenti di guarigione, come la confessione dei peccati e l’unzione degli infermi, per essere sostenuti dalla grazia del Signore e dalla sua misericordia. Nel cammino dell’Avvento ci viene incontro la Vergine Immacolata, la cui festa celebriamo l’8 dicembre, esattamente nove mesi prima della sua natività, proprio per indicare il mistero della vita nel grembo di ogni donna che diventa madre. Nelle Litanie Lauretane invochiamo la Vergine Maria “consolatrice degli afflitti” ed è il corrispettivo femminile del nome che ha lo Spirito Santo (chiamato in greco “paraclito”, ovvero “consolatore”). Allora, amici di Belpaese, impegno pratico per l’Avvento è essere consolazione per gli altri, privilegiando atteggiamenti che fanno ponte e non muro, parlando al cuore delle persone e spandendo una strada nella steppa con la gioia di vedere fiorire il deserto, invece dello squallore e della solitudine. Impariamo da Papa Francesco, pellegrino a Costantinopoli, dove ha pregato nella Moschea Blu e ha chiesto la benedizione al Patriarca Bartolomeo. Solo l’umiltà e la solidarietà sono la via sicura per la pace tra Oriente e Occidente, martoriati da recrudescenze che trovano sempre in prima linea innocenti e incolpevoli. Nel viaggio di ritorno Papa Francesco ha ribadito ai capi religiosi e politici dell’Islam di prendere le distanze da qualsiasi forma di terrorismo, del quale siamo spettatori basiti per la crudeltà ed efferatezza dei suoi risvolti. 4 06 dicembre 2014 5 06 dicembre 2014 6 06 dicembre 2014 in copertina Chiusura fai-da-te A meno di un improvviso cambio di rotta, il 6 dicembre il Bricocenter di Cavallino chiuderà i battenti e per i 24 dipendenti le possibilità sono due: il licenziamento o il trasferimento presso altri punti vendita in nord Italia. È il risultato della nuova politica di marketing dell’azienda, complice anche la crisi e la concorrenza della “sorellastra” Bricoman, che penalizzano ulteriormente un parco commerciale, quello di Cavallino, che da poco tempo ha perso Pc City e Unieuro Chi si è recato nella Bricocenter di Cavallino negli ultimi tempi avrà certamente notato che qualcosa non stava andando per il verso giusto: l’assortimento non era il solito (specie per quel che riguarda le luminarie e gli addobbi natalizi, fiore all’occhiello dell’azienda), ma era soprattutto il personale che scarseggiava all’interno del capannone, cosa questa che crea non poche difficoltà agli acquirenti in un settore come quello del bricolage in cui è fondamentale la consulenza di esperti. Così molta gente usciva un po’ delusa e, complice il passaparola di amici e parenti, si recava a Castromediano, presso la Bricoman, che offre non solo uno spazio e un assortimento più ampio, ma anche più addetti alla vendita. Questi segnali trovano adesso una spiegazione: se Bricocenter non cambia idea in questi giorni, il destino del punto vendita di Cavallino si compirà il 6 dicembre, quando le saracinesche resteranno abbassate per sempre. Non è una novità: da circa due anni l’azienda leader nei settori bricolage, decorazione e giardinaggio in tutta Italia sta chiudendo più punti vendita di quanti ne stia aprendo. Ma quando un fatto del genere succede in un territorio come il nostro, dove trovare un lavoro sembra essere diventato un miraggio, fa ancora più male sapere che una multinazionale come Bricocenter non è più interessata ad investire. Un regalo di Natale di fatto inaspettato per i 24 dipendenti della sede di Cavallino, ai quali è stato proposto il licenziamento o il ricollocamento presso altre sedi del nord Italia (cosa questa più facile a dirsi che a farsi). Da tempo la Uil Tucs di Lecce sta conducendo trattative con l’azienda per trovare una soluzione che consenta il ricollocamento degli stessi nel nostro territorio, con il coinvolgimento del Comune di Cavallino e Provincia di Lecce e richiedendo l’intervento di una task force della Regione Puglia, ma finora niente lascia presagire un cambiamento di rotta da parte dell’azienda. Il tutto sta avvenendo in un area, quella del parco commerciale di Cavallino, nata nel 2001 con il proposito di diventare un polo economico d’avanguardia e che adesso invece sembra essere una “zona di guerra”, con tanto di morti e feriti. Ultime in ordine di Bricocenter: un malessere nazionale tempo le chiusure in ordine di tempo di Pc City e di Unieuro, azienda che recentemente ha rilevato il punto vendita Marco Polo Expert nella galleria Conad (ex Leclerc ed ex Carrefour, ndr) creando proprio lì un nuovo punto Unieuro. In questo passaggio di consegne sono però andati persi 37 posti di lavoro. guentemente, in grado di garantire un’assistenza al cliente più immediata. Questa situazione ricalca quasi perfettamente quella verificatesi a Ferrara e, come nella città degli Estensi, anche a Cavallino il problema che ci si pone ora riguarda il ricolloca- mento dei 24 lavoratori. A Ferrara, però, così come anche Mercogliano, si era ipotizzato un trasferimento proprio nelle sedi Bricoman, peraltro mai avvenuto. I lavoratori di Cavallino hanno però solo due scelte: trasferirsi al nord o restare senza lavoro. Alessandro Chizzini La chiusura della sede salentina è l’ultima in ordine di tempo dell’azienda italiana, che deve fare i conti anche la emergente Bricoman La quasi certa chiusura del Bricocenter di Cavallino è solo l’ultima tappa della crisi che ha colpito la catena italiana specializzata soprattutto nel bricolage, ma anche nella decorazione, nel giardinaggio e nell’idraulica. Nata nel 1983 a Venaria (Torino), Bricocenter è da qualche anno una controllata del gruppo francese Adeo. Soprattutto, però, la catena contava circa 112 punti vendita, un numero importante che ha cominciato a perdere “pezzi” già due anni fa e che ha nella sede di Cavallino l’ultima sua chiusura in ordine di tempo. La prima vittima fu il punto di Mugnano (Napoli) nel febbraio 2012, ma i veri sintomi del malessere si palesarono nel 2013, quando a chiu- dere i battenti furono i capannoni di Legnano (Verona) e Molfetta (Bari) ad aprile e quello di Misterbianco (Catania) a dicembre. È però proprio il 2014 l’anno nero per Bricocenter, che ha visto abbassare le serrande a Marcianise (Caserta) lo scorso aprile, per poi proseguire ad agosto con Torrette di Mercogliano (Avellino) e a ottobre con Ferrara, Reggio Emilia e Roncadelle (Brescia). Un passivo importante il cui peso non viene certo alleggerito dall’apertura del punto vendita di Dalmine (Bergamo), inserito in una grandissima area commerciale con altri grossi stabilimenti. A chiudere i battenti tocca adesso a Cavallino, a causa di una strategia di ristrutturazione commerciale che sta coinvolgendo tutto il territorio nazionale. La decisione dell’azienda potrebbe però essere legata anche alla concorrenza di Bricoman, altra catena di bricolage nata nel 2008, e che di recente ha aperto un punto vendita alle porte di Castromediano. Una sfida tra sorelle, visto che entrambe fanno parte del gruppo Adeo e che sembra stia andando appannaggio della più giovane. Secondo le testimonianze di alcuni utenti da noi interpellati, sembra che il negozio Bricoman abbia col tempo sottratto la clientela alla sorella maggiore, potendo contare su una gamma di articoli più accessibili economicamente e su un organico del personale più numeroso e, conse- 7 06 dicembre 2014 in copertina Uil Tucs: “I lavoratori devono essere ricollocati nel nostro territorio” La battaglia per il mantenimento dei posti di lavoro per i lavoratori del Bricocenter intrapresa dalla sindacalista Antonella Perrone Con la chiusura dei battenti del punto vendita Bricocenter di Cavallino, 24 lavoratori rischiano di rimanere senza una occupazione, a meno di non accettare il trasferimento nelle sedi del settentrione. Si tratta di due alternative che i dipendenti non sono disposti ad accettare e hanno così intrapreso una battaglia per il mantenimento del proprio posto di lavoro, sostenuti da Antonella Perrone, segretaria della sezione leccese del sindacato Unione Italiana Lavoratori Turismo Commercio e Servizi. Dottoressa Perrone, perché sta chiudendo il Bricocenter di Cavallino? L’azienda ha deciso di adottare, anche alla luce di nuovi investitori, una strategia di riposizionamento commerciale a livello nazionale, tant’è vero che è già stata attuata in diverse regioni nell’ultimo anno e mezzo. Occorre però sottolineare che gli azionisti compiono queste scelte dopo aver posto attenzione sui negozi che presentano difficoltà di fatturato, e la Briconcenter è un’azienda che a livello nazionale sta pagando la crisi. Ad ogni modo, l’azienda ha scelto di chiudere la sede di Cavallino e attivato la procedura di trasferimento di tutti i lavoratori in siti del nord Italia. Cosa avete proposto alla Bricocenter? Abbiamo chiesto all’azienda di trovare per i 21 lavoratori e i 3 caposettore una risoluzione valida che punti alla loro ricollocazione a livello regionale e provinciale su quelle che possono essere le aziende del sistema Brico o del gruppo Adeo. In questa fase di studio, inoltre, abbiamo chiesto anche il coinvolgimento, sotto l’aspetto della responsabilità, del Comune di Cavallino, cioè il soggetto che detiene e rilascia le licenze commerciali. Si tratta di un discorso che andrebbe rivolto a tutto il parco commerciale di Cavallino, non nuovo a situazioni di chiusura di attività commerciali. Infine, abbiamo proposto anche di coinvolgere una task force della Regione. L’importante è che si trovi presto una soluzione, prima delle procedure degli ammortizzatori sociali e che si eviti il licenziamento dei lavoratori. Quale è stata la reazione dell’azienda? La Bricocenter si è riservata di riflettere e siamo in attesa di rispo- ste. Si è trattato finora di incontri interlocutori e non abbiamo voluto creare clamori affinché si svolgessero in maniera serena. A rischio ci sono i posti di lavori di 24 persone, un numero importante se correlato alla difficile situazione che sta vivendo la nostro provincia. Ma siamo convinti che si possano trovare delle soluzioni che abbiano un minimo impatto sociale. Con quali argomentazioni avete presentato la vostra proposta? Abbiamo spiegato che la provincia di Lecce non può permettersi il lusso di perdere dei posti di lavoro, perché secondo noi è il territorio che più di altri ha pagato il prezzo più alto della crisi, essendo caratterizzato da un tessuto economico e industriale molto fragile. Tutti abbiamo quindi l’obbligo di individuare le giuste soluzioni che possano annullare il rischio di licenziamento dei lavoratori. Venderemo cara la pelle per salvarli. (A.C.) Saracinesche chiuse anche per Unieuro La crisi dell’area commerciale di Cavallino era già iniziata con la chiusura del capannone dell’azienda di elettronica, che adesso si è trasferita all’interno della galleria Conad La chiusura di Bricocenter non rappresenta solo l’ultima tappa della crisi che ha colpito la catena di negozi italiana, ma anche un nuovo sintomo del malessere che vive l’area commerciale posta sulla Strada Statale 16. Prima del punto vendita di bricolage, era toccato a quello di Unieuro, il cui capannone ha già abbassato le saracinesche. Tutto ha inizio un anno fa, quando la holding Italian Eletronics acquisisce la Marcopolo Expert e, appunto, la Unieuro Srl. Una operazione che lascia molto più che intravedere delle importanti prospettive di crescita: la holding puntava infatti a fatturare circa 1,4 miliardi di euro nel 2014, mantenendo aperti tutti i punti vendita Unieuro. Se però i calcoli della com- pagnia potevano avere attendibilità a livello globale, lo stesso non si è potuto dire quando ci si è dovuti confrontare con le realtà locali. All’interno dell’area commerciale di Cavallino esistevano i negozi di elettronica Unieuro e Pc City, fusi poi in un unico soggetto economico; in seguito, all’interno del centro commerciale Conad-Leclerc, venne aperto il punto vendita di un’altra azienda del settore elettronico legata alla Marcopolo Expert. La situazione che si creò fu quindi simile a quello che ha interessato Bricocenter e Bricoman, e non solo a Cavallino: due aziende concorrenti, ma appartenenti alla stessa holding. La Italian Eletronics decise così di puntare solo su una delle sue “figlie”, sacrificando Unieuro e legando la motivazione alla necessi- Surbo vs. Cavallino: chi sale e chi scende tra i parchi commerciali Era l’8 giugno del 2001 quando a Cavallino venne inaugurato il più grande centro commerciale del Salento; una superficie di 21mila mq all’interno della zona Pip del comune salentino, di ben 71mila mq. Nasceva così una struttura che avrebbe dovuto rappresentare un volano di crescita economica e occupazione della provincia di Lecce e col passar degli anni quell’area crebbe, inglobando negozi e punti vendita di diverse aziende, comprendendo anche marchi internazionali. Un bellissimo sogno di sviluppo che però non si è mai avverato del tutto e che anzi si sta sgretolando. La prossima chiusura del Bricocenter (preceduta da quelle di Pc City e Unieuro) rispecchiano perfettamente il malessere vissuto da quest’area, che ha già aveva visto chiudere il centro commerciale e ipermercato Carrefour nel 2009, sostituito nello stesso anno dal ConadLeClerc. Una situazione difficile originata soprattutto dalla crisi economica in atto ormai da anni e i cui effetti stentano ad accentuarsi. È sicuramente questa la causa principale del difficile momento del parco commerciale di Cavallino, ma non è il solo: l’area in questione pecca anche dell’assenza di altri elementi che possano funzionare come filtri di attrazione. Chi sembra resistere meglio alla crisi è infatti l’equivalente area commerciale di Surbo, che può ad esempio contare sul più grande Multisala del Salento, tra le mete preferite degli appassionati di cinema di tutta la provincia e che anche per questo costituisce un importante luogo di attrazione e aggregazione. Senza dimenticare il McDonald con il suo McDrive aperto fino tarA.C.) da notte. Unieuro chiuso tà di sopperire agli alti costi di gestione, dovuti anche all’affitto dello stabile. Ad agosto, dopo una serie di incontri, la proprietà dell’edificio accettò una riduzione del contratto di locazione del 33%, ma non bastò a far cambiare idea alla Italian Eletronics; come non bastò la proposta di Gabellone di prolungare fino a due anni il contratto di locazione, senza vincoli, e così come non bastarono gli appelli dei sindacati e delle istituzioni. L’Unieuro, in realtà, è ancora presente nel parco commerciale di Cavallino e ha preso il posto proprio del negozio della Marco Polo Expert, all’interno della galleria del Conad-Leclerc (ora semplicemente Conad). Un cambio di marchio che non ha però comportato un aumento del personale: i 37 la- Unieuro aperto all’interno della galleria Conad voratori del primo punto vendita Unieuro di Cavallino restano vittime incolpevoli di questa strategia aziendale, spediti nell’ingorgo della disoccupazione salentina senza una proposta alternativa. (A.C.) 8 06 dicembre 2014 9 06 dicembre 2014 primo piano CORO DI NO ALL’AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI CUTROFIANO La maledizione di “Don Paolo” Forum Amici del Territorio, Italia Nostra sez. Sud Salento, Consulta Ambiente Csv Salento e Forum Ambiente e Salute si oppongono al progetto proposto dalla Colacem, peraltro già bocciato nel 2011 A cura di Alessandro Chizzini L’ambiente salentino ancora minacciato dal profitto economico: Questo è il parere di quattro movimenti ambientalisti che attraverso un comunicato congiunto denunciano la trattativa tra il Comune di Cutrofiano e la Colacem Spa di Galatina per l’ampliamento della cava “Don Paolo”. Secondo quanto scrivono Forum Amici del Territorio, Italia Nostra sez. Sud Salento, Consulta Ambiente Csv Salento e Forum Ambiente e Salute, si sta per concludere una convenzione quinquennale, del valore di 50mila l’an- no, che prevede l’ampliamento di circa 5 ettari della cava di Cutrofiano, la quale raggiungerebbe una estensione totale di 27 ettari per una profondità di 30 metri; un’attiva a norma di legge, ma che i firmatari giudicano inquinante. Gli ambientalisti ci vanno poi giù pesante Italia Nostra: “Le Amministrazioni comunali alla mercé di Colacem” Marcello Seclì, presidente della sezione Sud Salento del momento ambientalista, illustra le conseguenze dell’ampliamento della cava e non risparmia critiche agli amministratori locali Il progetto di ampliamento della cava “Don Paolo” di Cutrofiano è stata posta sotto i riflettori da un comunicato stampa a firma di quattro movimenti ambientalisti, tra cui la sezione Sud Salento di Italia Nostra. Sul caso abbiamo sentito il presidente Marcello Seclì (nella foto). Seclì, quali sarebbero gli effetti dell’ampliamento della cava? Parliamo di una convenzione che provocherebbe danni evidenti e irreversibili in un’area con una consistenza presenza di ulivi e già martoriata dalle cave. Gli effetti sarebbero numerosi: consumo del suolo, alterazione del paesaggio, danni all’economia agricola, impoverimento della falda e conseguente rischio idrogeologi- co. L’attività della Colacem rispetta però i parametri di legge. Come valutare allora le conseguenze? Serve una valutazione complessiva, perché ogni fase di questa attività in sé non dà la dimensione esatta degli impatti cumulati sul territorio. L’estrazione, il trasporto, la produzione, la commercializzazione, l’utilizzo, sono tutte fasi che producono effetti che si riverberano negativamente sull’ambiente, soprattutto sottoforma di emissioni. Si tratta quindi di una attività già insalubre di per sé e insostenibile nella sua complessità, soprattutto in un territorio come quello di Cutrofiano, che possiede una serie di criticità legate alla salute, al paesaggio, alla diminuzione del suolo. Quali azioni state intraprendendo contro il progetto? Abbiamo dato avvio ad una petizione che finora ha raccolto circa 600 firme e con la quale chiediamo al Comune di non approvare il progetto e l’apertura di un confronto con cittadini e associazioni. Se poi l’Amministrazione dovesse dare un parere favorevole, auspichiamo che la stessa possa intraprendere una politica nei confronti della Colacem, affinché la sua attività impattante possa evolversi positivamente sul territorio, ad esempio con la riconversione, se non addirittura la chiusura. quando, per sottolineare lo scarso rispetto del territorio da parte della Colacem, riportano l’affermazione di uno dei rappresentanti del cementificio galatinese, secondo il quale “fino a quando ci sarà argilla a Cutrofiano, Colacem scaverà per produrre il suo cemento”. Parole pesanti anche nei confronti dell’Amministrazione Rolli, accusata di aver tradito i suoi impegni elettorali, destinati anche all’attuazione di “una politica di controllo, di contenimento e, se necessario, di contrasto nei confronti delle attività estrattive”. I timori non comprendono però solo i potenziali effetti negativi nei confronti dell’ambiente, ma anche quelli sulla salute umana. Il Registro Tumori segnala infatti a Cutrofiano e nel suo comprensorio una mortalità per neoplasie polmonari nettamente superiore alle medie regionali e nazionali, con scienziati e operatori sanitari che sempre più vedono una correlazione con la qualità dell’aria e le emissioni industriali, come quelle della Colacem, in passato già coinvolta in altre vicende legate a queste tematiche. Non è però la prima volta che viene chiesto l’allargamento della cava: il progetto di ampliamento interessa un’area, a ridosso del Parco dei Paduli e nella fascia di rispetto del Canale Colaturo (classificato tra le acque pubbliche), di elevato valore paesaggistico, ed è stato già bocciato nel 2011 nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. I rappresentanti dei quattro movimenti ambientalisti si oppongono quindi al piano della Colacem, chiedendo all’Amministrazione comunale di Cutrofiano di agire in tre direzioni: non approvare la Convenzione con la Colacem, che pare preveda in cambio un piccolo rimborso economico; aprire un ampio confronto con i cittadini e con gli amministratori dei Comuni vicini per valutare la situazione ambientale ed economica connessa alle attività estrattive e quella del cemento; dotarsi di una serie di Piani e Regolamenti finalizzati a tutelare il territorio, riqualificare le criticità esistenti e a individuare nuove prospettive economiche ed occupazionali sostenibili con l’ambiente”. 10 primo piano 06 dicembre 2014 “Nasi elettronici” e app contro i miasmi da discarica Presentato nei giorni scorsi il progetto S.E.D. che consentirà agli abitanti di san Cesario di monitorare in tempo reale le emissioni odorigene dell’impianto di Cavallino A cura di Alessio Quarta La tecnologia al servizio dell’ambiente e dell’aria pulita. Nasce sostanzialmente con queste premesse il progetto S.E.D., il Sistema Esperto di Monitoraggio delle missioni di sostanze odorigine da Discariche, che ha origine dall’esigenza del Comune di San Cesario di Lecce di tenere sotto controllo le emissioni fastidiose che arrivano dalla vicina discarica del Comune di Cavallino. Presentato ufficialmente il 1° dicembre alle Officine Cantelmo di Lecce, questo progetto propone da un lato la creazione di un’app per smartphone e tablet completamente gratuita (“App S.E.D.”), che permetterà ai singoli cittadini di segnalare le zone, i quartieri e i singoli punti dove più forte si avvertono i cattivi odori provocati dalla discarica di raccolta dei rifiuti; dall’altro, come si legge sul sito www.progettosed.it, “l’idea- zione di una piattaforma web per l’integrazione e la fruizione dei dati, inclusi quelli sulla biodiversità raccolti attraverso la scienza dei cittadini”. Tutto questo grazie alla presenza di numerosi sensori collocati sul territorio e correlati alle differenti situazioni meteo che permetteranno di aggiornare continuamente il portale. L’intervento è realizzato grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea e dei fondi FESR della Regione Puglia 2007-2013 all’interno del Bando Apulian ICT Living Labs - Supporto alla crescita e sviluppo di PMI specializzate nell’offerta di contenuti e servizi digitali e può contare sulla collaborazione tra diverse aziende del settore informatico che si sono particolarmente contraddistinte negli ultimi anni per i servizi alle pubbliche amministrazioni come la Virtech, vincitrice del Mob App Award 2014 allo Smau di Milano, l’Up Vision, la Sei Consulting e la Wicity. “Una discarica gestita in modo scorretto -sottolinea il primo cittadino di San Cesario, Andrea Romano- procura disagi ai cittadini la cui entità e il cui effetto sulla salute sono ancora difficilmente quantificabili. È questo il motivo che ha spinto il Comune di San Cesario a volersi dotare di un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria che permettesse di intervenire prontamente in supporto dei cittadini e del territorio. Per la nostra amministrazione questo è un giorno importante. Con que- Con living lab nuove soluzioni alle esigenze del territorio 78 living lab attivi sulla base di 475 fabbisogni mappati, realizzati attraverso il lavoro collaborativo di 279 attori inseriti nel catalogo dei partner. Sono questi numeri che danno l’idea del successo del progetto Apulian ICT Living Labs promosso dalla Regione Puglia e che ha favorito la crescita e lo sviluppo di tante piccole e medie imprese pugliesi specializzate nell’offerta di applicazioni di Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione e di servizi e contenuti digitali (PMI-Digitali), utilizzando l’approccio living lab. L’obiettivo è quello di sviluppare e di valorizzare nuovi prodotti e servizi per le aziende e le famiglie dell’intera regione, partendo da una partecipazione attiva dei singoli individui. sto progetto potremo dare risposte concrete a un problema che da troppo tempo affligge il nostro territorio e preoccupa i nostri concittadini”. A sottolineare l’importanza della tecnologia informatica a disposizione dell’ambiente arriva anche la voce del mondo accademico con il professor Alberto Basset, docente di Biologia ed Ecologia delle Comunità all’Università del Salento, che afferma come “l’eco-informatica costituisce attualmente uno strumento importante per avere accesso, catalogare e rendere disponibili a tutti le Lo ribadisce anche l’assessore regionale allo sviluppo economico, Loredana Capone, secondo cui “quello del S.E.D. è un ottimo progetto utilizzabile non solo per il Comune di San Cesario, ma per tutti gli altri Comuni vicini alle discariche. Un progetto che coinvolge università, imprese, cittadini e pubblica amministrazione impegnati insieme nello sviluppo e nella sperimentazione di nuove soluzioni capaci di rispondere alle esigenze del territorio. Un ‘ecosistema aperto’, alimentato da idee e conoscenze, in cui gli utenti finali, cioè i cittadini consumatori, sono coprotagonisti nella progettazione di nuovi prodotti e servizi attraverso l’uso delle tecnologie della comunicazione”. conoscenze acquisite, raggiungendo con le tecnologie mobile anche i singoli cittadini in qualsiasi momento della loro vita quotidiana, mettendoli in condizione di rilevare e segnalare cambiamenti nelle caratteristiche delle specie indice di fattori di rischio in atto. Queste potenzialità dell’eco-informatica mettono in contatto ricercatori e cittadini sostenendo una scienza dei cittadini in cui ognuno di noi può partecipare ad accrescere le conoscenze collettive ed anche, in fasi più strutturate, a indirizzare l’attenzione della ricerca scientifica”. 11 primo piano 06 dicembre 2014 Vuoi diventare guida turistica a Nardò? Ecco il bando “fatto in casa” Un gruppo di associazioni pubblicizza un corso gratuito per ottenere l’iscrizione ad un “fantomatico” albo comunale. Ma l’iter per diventare guida turistica è ben diverso: è necessario un esame abilitante, istituito A cura di Stefano Manca L’equivoco, se si può definire tale, nasce visitando il sito dell’associazione neretina “Accademia del Lauro”, che pubblica il bando di un corso di guida turistica locale e l’iscrizione ad un fantomatico albo comunale. Un’iniziativa che viene presentata da quello che viene definito “Centro di Formazione Culturale e Turistica”. Si tratta di una sorta di un “consorzio” di associazioni del posto: la stessa “Accademia del Lauro”, “Centro Turistico Giovanile”, “Amici del Museo di Porta Falsa”, “Gruppo Speleologico Neritino”, “Unitre”, “Associazione Pro Murales in Santa Maria al Bagno”, “Pro Loco di Santa Caterina”, “Messapiae”, “Studio ambientale Avanguardie” e “Cittadella dei Ragazzi”. L’equivoco, dicevamo, non è di poco conto. Per diventare guide turistiche è necessario un esame di abilitazione che viene organizzato esclusivamente dalle Province su delega della Regione Puglia e non da singole associazioni cittadine, con prove e commissioni d’esame “fatte in casa”. A stabilirlo, dal 2012, è una norma regionale che demanda -alle Province, appuntotale compito. La commissione d’esame è composta da dirigenti e funzionari di Provincia, Regione, Mibact e da alcuni docenti. Superato l’esame si ottiene l’iscrizione all’albo (ufficiale) delle guide turistiche. “Le domande di partecipazione agli esami di abilitazione sono istruite -recita la delibera di Giunta regionale n. 1.069 del 27.05.2014- dal competente ufficio provinciale sulla base di quanto autodichiarato dal candidato nella domanda di partecipazione; l’ammissione all’esame viene comunicata mediante affissione all’Albo pretorio provinciale e pubblicazione sul sito internet della Provincia”. Il “bando in salsa neretina” invece non fa alcun riferimento all’indispensabile esame da sostenere in Provincia, tutt’altro. Recita infatti: “Il Centro di Formazione Culturale e Turistica organizza il primo corso di guida turistica locale per cittadini residenti nel Comune di Nardò”. Complessive 111 ore di lezioni che secondo gli organizzatori permetterebbero di diventare “guida turistica”. Sontuoso anche l’elenco dei docenti, i quali dovrebbero tenere le lezioni da gennaio a maggio 2015: oltre 60 professionisti neretini per soli 20 allievi, che saranno selezionati nelle prossime settimane. Naturalmente nessuno vieta ad una o più associazioni di organizzare corsi, lezioni e seminari per parlare di turismo. Ma, vista la rigidità che ad oggi ruota attorno alla qualifica professionale di “guida turistica”, usare con leggerezza tale espressione è stato quantomeno imprudente. Bastava dire: al termine del corso vi verrà rilasciato un attestato di partecipazione, che -non si sa mai- fa sempre curriculum. Foto: www.ilmediterraneo.it Professioni del turismo, ecco l’iter da seguire Come si diventa e che differenza passa tra guida turistica e accompagnatore turistico? Partiamo da quest’ultimo interrogativo. Guida turistica è chi accompagna persone singole o gruppi per illustrare attrattive storiche, artistiche, monumentali e paesaggistiche, nonché le risorse produttive del territorio. L’accompagnatore turistico invece accompagna singole persone o gruppi durante i viaggi per assicurare i necessari servizi di assistenza, fornendo informazioni di interesse turistico sulle zone di transito, con esclusione dell’ambito di competenza della guida turistica. Per accedere agli esami abilitativi per guida e accompagnatore sono necessari cittadinanza italiana o comunitaria, maggiore età, diploma e godimento dei diritti civili e politici. L’ammissione all’esame è subordinata al preventivo pagamento di un contributo spese, che può variare da regione a regione. L’esame viene bandito dalla Provincia (a Lecce dovrebbe tenersi tra pochi mesi) con cadenza almeno biennale e consiste nello svolgimento di due prove. La prova scritta si articola in 60 quesiti a risposta multipla e verte su storia d’Italia e della Puglia, archeologia, storia dell’arte, patrimonio storico-artistico regionale e geografia economica, turistica e ambientale. La prova orale prevede invece nozioni di legislazione turistica europea, nazionale e regionale, tecnica professionale e simulazione di visita guidata. Per quanto riguarda l’esame di accompagnatore turistico, invece, la prova orale verte sulle materie della prova scritta e sulla valutazione di casi pratici sulla gestione dei gruppi. 12 06 dicembre 2014 13 06 dicembre 2014 Collezioni cerimonia TRICASE Piazza Cappuccini GAGLIANO DEL CAPO via Crispi, 3 S. MARIA DI LEUCA via Tommaso Fuortes, 1 www.grsstore.it Photo by 14 06 dicembre 2014 lecce Quando il riciclo diventa intelligente (e conveniente) Sono due gli eco compattatori attivi in città: ogni 10 bottiglie in Pet o lattine di alluminio inserite daranno diritto, a seconda, ad un buono spesa o a ingressi omaggio in discoteca Dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Lecce guidato da Andrea Guido (nella foto) un’iniziativa all’insegna della sostenibilità ambientale e del riciclo intelligente. Lunedì scorso presso l’area parcheggio del supermercato “Di Meglio” di via San Nicola (angolo via Sidoti) è stato inaugurato il primo eco compattatore di packaging e imballi alimentari, mentre un secondo apparecchio dello stesso tipo è stato inaugurato mercoledì scorso presso l’Istituto Tecnico Commerciale Informatico “Adriano Olivetti”. Ma non saranno gli unici in città: nei prossimi giorni altre cinque postazioni vedranno la luce in aree pubbliche del centro e delle periferie. Questo il funzionamento: inserendo dieci bottiglie in Pet o lattine di alluminio si ha diritto ad un eco-buono del valore di un euro da utilizzare per ottenere uno sconto equivalente sulla spesa nel supermercato o ingressi omaggio presso la discoteca Living di Maglie (per l’apparecchio installato presso Istituto “Olivetti”). Gli eco compattatori permettono una riduzione fino all’80% del volume dei rifiuti destinati al riciclaggio, abbassando i costi per la raccolta differenziata, lo stoccaggio e il trasporto e generando ampi margini di guadagno sulla vendita del materiale generato dal riciclo di plastica e alluminio. “Si tratta di eco compattatori all’avanguardia -commenta l’assessore Guido-, che si presentano come una sorta di contenitori per la raccolta differenziata in grado di compattare tappi di plastica, bottiglie in Pet e lattine di alluminio riducendone il volume fino all’80%. Questi eco compattatori, oltre a svolgere questa azione fondamentale per trasformare una semplice raccolta differenziata in una raccolta testata e certificata di qualità, rappresentano il fulcro di vere e proprie attività di eco marketing ideate da una ditta specializzata e gestite attraverso una rete di concessionari in tutta Italia. Attraverso gli eco compattatori i cittadini possono smaltire bottiglie in Pet e lattine in alluminio in cambio di benefici come buoni scon- to per fare la spesa, ingressi omaggio in discoteca e prezzi speciali per talune sale cinematografiche della città. Grazie agli strumenti di incentivazione ed eco marketing collegati all’installazione degli eco compattatori -conclude Guido-, il Comune può aumentare la propria quota di raccolta differenziata premiando i cittadini più virtuosi con sconti o altre forme di incentivazione”. Fabio Antonio Grasso Via Duca degli Abruzzi, arriva l’ordinanza anti-bivacco Dopo l’ordinanza urgente emessa nel marzo scorso, arriva il provvedimento definitivo che definisce le regole per la somministrazione e il consumo di alcolici e per il decoro urbano Di nobile non le è rimasto che il nome, via Duca degli Abruzzi; in quanto poi alla sua storia recente o meglio a quella dello scorso inverno, il solo ricordare questa importante arteria cittadina a ridosso del centro storico leccese genera ansie e preoccupazioni soprattutto per chi in quella strada abita. Bisbocce notturne -giusto per usare un eufemismo-, ubriachezza molesta, schiamazzi: insomma, tutto il prontuario del perfetto disturbo della quiete pubblica. Per arginare una situazione fuori controllo, dopo l’ordinanza contingibile e urgente emessa a marzo di quest’anno, nei giorni scorsi è stata infatti emessa una nuova ordinanza che vieta espressamente di consumare pubblicamente, in via Duca degli Abruzzi, bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, fatta eccezione per il consumo all’interno dei locali e degli spazi concessi agli esercizi pubblici di somministrazione; di abbandonare in luogo pubblico, fuori dai cestini getta-carta, qualunque con- tenitore vuoto di bevande e/o alimenti; di usare tali aree pubbliche per soddisfare bisogni corporali; di bivaccare o sistemare ogni tipo di giaciglio sugli spazi predetti anche non soggetti al pubblico transito e pertanto anche davanti alle porte; di sedersi sulle scale o sui bordi della strada. Dalle 20 alle 7, nello specifico, sarà vietato vendere e somministrare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e parcheggiare le auto in tale via con l’utilizzo di strumenti audio che si sentano all’esterno degli stessi veicoli. “Il provvedimento -si legge nell’ordinanza- è il risultato delle persistenti richieste di intervento avanzate da parte di residenti ai vari organi di polizia e agli uffici dell’Amministrazione comunale, in relazione a ricorrenti problematiche dovute a risse, ubriachezza molesta, deiezioni, rumori, schiamazzi ed altri comportamenti che creano nocumento alla sicurezza urbana”. Fabio Antonio Grasso 15 06 dicembre 2014 TORNA LA “GALLERIA DEL GUSTO” E IL “VILLAGGIO DI BABBO NATALE” Dal 5 all’8 dicembre, dalle 17 alle 21.30, la Galleria di Piazza Mazzini si trasforma nella “Galleria del Gusto”. Per il secondo anno consecutivo l’associazione culturale Èlice presenta un evento che abbina enogastronomia e artigianato d’eccellenza con un programma ricco di iniziative, tra esposizione, degustazioni, laboratori in diretta Grande protagonista, quest’anno, sarà il cioccolato ar- tigianale. Accanto all’area espositiva e ai laboratori artigianali, anche quest’anno non mancherà una grande area riservata al divertimento per i bambini con il “villaggio di Babbo Natale”: guidati da animatori professionisti, i più piccini potranno cimentarsi in tante attività ludiche, divertirsi sui gonfiabili e in compagnia di simpatiche mascotte. Il Museo Castromediano si visita “Non solo con gli occhi” Grazie al progetto ideato dalla storica dell’arte Chiara Pastore, i non vedenti possono usufruire di un percorso sensoriale che consente loro di apprezzare libri e opere d’arte Le opere d’arte ampliano le vedute di chi le contempla permettendo di vivere emozioni uniche. Se l’opera d’arte è fruita solo da chi ha il senso della vista il numero delle persone coinvolte si riduce notevolmente: la sfida vera è permettere ai non vedenti di godere delle opere, attraverso tatto e udito. Questa sfida è stata vinta proprio dal Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce con il progetto “Non solo con gli occhi”, finanziato con risorse del Programma Operativo Interregionale “Attrattori culturali, naturali e turismo”, vincitore del bando Discovering Salento di Puglia Promozione, e messo in atto da Axa Cultura di Lecce. L’idea nasce dalla storica dell’arte Chiara Pastore nel corso di un classico tour con una scolaresca alla scoperta di Lecce, “a seguito della quale una docente non vedente mi ha ringraziato per il modo in cui ero riuscita a farle immaginare l’aspetto dei beni culturali descritti. Questo mi ha spinta a riflettere sul fatto che la mente e il cuore per- mettono di ‘vedere’ e vivere un’esperienza estetica”. Chiara Pastore, dopo aver partecipato a due corsi organizzati dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona, ha presentato il progetto a Giampiero Corvaglia, amministratore di Axa Cultura, il quale ha sposato appieno la cau- sa. Grazie alle risorse percepite dalla vincita del bando è stata acquistata la strumentazione per stampare un catalogo con testo ed immagini in braille realizzato grazie alla collaborazione di Tony Donno, vicepresidente dell’Istituto per ciechi di Lecce “Anna Antonacci”. Inoltre, come afferma Chiara, “i normodotati possono partecipare bendati per sperimentare un modo diverso di entrare in contatto con il patrimonio culturale”. Questo tipo di esperienza “premia” chi conduce tali visite guidate, come conferma Pastore: “La soddisfazione più grande è stata il ringraziamento di Daniele, un ragazzo non vedente che per la prima volta ha visitato un museo”. Ci si augura che “Non solo con gli occhi” si possa radicare nel territorio coinvolgendo quanti più musei e monumenti possibile. Per prenotare le visite rivolgersi a Chiara Pastore ([email protected], cell. 328.8730129). Gian Piero Personè Ciao, Nina 18 anni di vita vissuta per le strade del centro storico di Lecce, amata e coccolata da tutti, commercianti, residenti e turisti. Nina (così era conosciuta) era un po’ il simbolo del centro della città, quel “salotto buono” nel quale lei, con la sua educazione e la sua simpatia si era perfettamente integrata. Era perché Nina non c’è più. Già nei giorni scorsi su Facebook circolavano appelli di cittadini allarmati di non vedere più l’amata cagnolona passeggiare per le vie del centro. Poi la conferma: Nina è venuta a mancare nella mattina di mercoledì 3 dicembre nella casa di una ragazza che l’aveva accolta in seguito al ri- covero presso un veterinario che le aveva somministrato degli antibiotici. Ma il suo fisico ormai debilitato dalla vecchiaia non ha retto e così ci ha lasciati. Tra tutti i “cani di quartiere”, ovvero quei cani a cui “gruppi di persone, coordinate da un tutore responsabile, provvedono a fornirgli mantenimento, assistenza e quanto altro necessario al suo benessere” (come recita il Regolamento comunale per la tutela ed il benessere degli animali del Comune di Lecce) Nina era certamente la più amata. Ai leccesi e a tutti coloro che hanno piacere a fare due passi nel centro storico di sicuro mancherà tanto. Andrea Colella 16 06 dicembre 2014 17 06 dicembre 2014 maglie Vita nuova per l’antica chiesetta di San Donato Avviate le procedure per il recupero del luogo di culto situato sulla “Via dell’olio”, in attesa del vincolo monumentale da parte della Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici Dopo le segnalazioni giunte alla sezione magliese del Partito Democratico nell’ambito dell’iniziativa “Dillo al Pd”, ha preso il via l’iter che consentirà di ottenere il vincolo monumentale della Soprintendenza di Lecce per l’antica chiesetta di San Donato, posta sulla “Via dell’olio”. La chiesa alle porte della città, infatti è già stata oggetto lo scorso 3 ottobre di un intervento, durato circa due ore ed autorizzato dai proprietari dell’immobile, finalizzato all’estirpazione delle erbacce e alla posa dei “chiamenti” (al fine di impedire infiltrazioni di acqua), ma ora necessita di interventi urgenti e mirati al suo consolidamento e recupero che non possono essere rimandati. Per questo mo- tivo è stato infatti siglato un accordo, con i proprietari dell’immobile, al fine dell’ottenimento del vincolo monumentale per il fabbricato. Gli ingegneri Roberto Aloisio e Marco Selleri insieme all’architetto Gianluca Vella, iscritti del Partito Democratico, si sono messi a disposizione gratuitamente della proprietà, che li ha incaricati di attivarsi con la Soprintendenza di Lecce, anche mediante redazione di elaborati ed istanze, al fine dell’acquisizione del prezioso vincolo monumentale, vincolo che rappresenterebbe di fatto il prerequisito essenziale per l’ottenimento di agevolazioni per procedere al restauro di una delle più interessanti testimonianze del passato della città e della sua “Via dell’olio”, un tempo crocevia di importanti traffici commerciali in Terra d’Otranto. “Come Circolo di Maglie -spiega il segretario cittadino, Matteo Colavero- ringraziamo innanzitutto la disponibilità dei proprietari della chiesetta per la sensibilità dimostrata, i nostri iscritti per la disponibilità e, infine, riteniamo che questo ulteriore passo sulla via del risanamento rappresenti un tassello importantissimo della tanto decantata mobilitazione cognitiva. L’attività di partito infatti rappresenta il tramite ideale per la scoperta dei problemi della comunità, la loro analisi e l’emersione delle professionalità e delle idee migliori per la loro soluzione”. calimera Dal Museo di Storia Naturale una spedizione scientifica in Gabon Sono ancora disponibili tre posti per la spedizione scientifica in Gabon organizzata dal Museo di Storia naturale del Salento. Il viaggio è concepito come una vera e propria spedizione scientifica, (niente villaggi turistici o alberghi lusso, dunque) per cui chi intende partecipare deve essere innanzitutto animato da una forte carica di passione e amore per la natura. In particolare sarà la stazione di ricerca di Ipassa nel Parco nazionale dell’Ivindo, il campo base della spedizione, un luogo abitato da gente pacifica con un clima è caldo umido (ma non piove tutti i giorni); a Makokou (a 12 Km di distanza) c’è un ospedale nuovissimo e funzionante. Il Gabon, meta del viaggio, rappresenta il sogno che tutti i naturalisti fanno da bambini: l’Africa delle grandi foreste pluviali con una ricchezza di specie impressionante. Ma la bellezza del posto richiede in cambio qualche piccolo sacrificio in termini di adattamento; in cambio si potrà godere di uno degli spettacoli più belli che ancora il pianeta possa offrire. La spedizione è rivolta a tutti, ma in particolare a chi ha interessi nella ricerca sistematica, ecologica, zoogeografica. In particolare il Museo di Storia Naturale del Salento fornisce i partecipanti di permessi per raccogliere materiale entomologico ed erpetologico. Per informazioni è possibile contattare i numeri 320.6586555 (Antonio Durante - entomologia) e 320.6586551 (Piero Carlino - erpetologia). 18 06 dicembre 2014 19 06 dicembre 2014 tricase A Tricase Porto si ridisegna il futuro della pesca Ospiti internazionali di Magna Grecia Mare per il progetto europeo “Ready Med fish”, che vede l’Italia protagonista insieme a Egitto, Libano e Tunisia Le vie per la multifunzionalità della pesca artigianale nel Mediterraneo partono dalla Puglia, protagonista per l’Italia, del progetto europeo “Ready Med Fish” (leader applicant Lega Pesca) cofinanziato dal Programma Europeo Enpi Cbc Med. L’incontro tenutosi nei giorni scorsi a Tricase Porto presso la sede dell’associazione Magna Grecia Mare, ha contato sulla presenza di un ospite d’eccezione quale Abdellah Srour, segretario generale del Consiglio Generale per la Pesca nel Mediterraneo (Gfcm) della Fao, assieme ad una rappresentanza del Governo del Marocco, proprio ad evidenziare il rilievo internazionale dell’incontro. La prospettiva che i risultati del progetto “Ready Med Fish” (attualmente in corso con la collaborazione di Egitto, Libano e Tunisia) possano essere oggetto di una riflessione più ampia rappresenta una grande sfida su cui far convergere l’interesse e la sensibilità del Gfcm/Fao nel perseguimento dei suoi obiettivi istituzionali di sviluppo sostenibile della fi- liera ittica mediterranea. Oltre agli interventi sulla formazione, che interesseranno 80 operatori del comparto ittico nei quattro Paesi, il progetto “Ready Med Fish” intende contribuire alla definizione di un moderno quadro normativo che consenta di superare gli ostacoli ed i vincoli che attualmente frenano, nelle due sponde, lo sviluppo della diversificazione delle attività di pesca artigianale (pesca-turismo, ittiturismo, ristorazione, vendita diretta, etc.) come occasione di nuova imprenditorialità e nuova occupazione. In quest’ottica, un ruolo importante per il nostro territorio è svolto dall’associazione Magna Grecia Mare, da anni impegnata a favorire la creazione di nuove professionalità nell’ambito della multifunzionalità del settore pesca, creando occasioni per attirare giovani operatori, aumentare il loro reddito e sostenere la crescita delle comunità interessate, garantendo sostenibilità al settore. Non si dimentichi che merito dell’Associazione è anche aver promosso la costituzione dell’Ecomuseo del Porto di Tricase, interessante iniziativa di valorizzazione integrata del patrimonio costiero. Proprio per tali attività il partenariato internazionale ha scelto il Porto di Tricase e la sede del suo ecomuseo quale sede privilegiata per l’incontro, chiedendo a Magna Grecia Mare il supporto organizzativo. M. Maddalena Bitonti santa cesarea terme Alla Fiera di Sant’Eligio sono protagonisti i prodotti tipici Il Circolo Cittadino di Vitigliano di Santa Cesarea Terme organizza tre appuntamenti imperdibili in occasione della prima Edizione della Fiera di S. Eligio. Il primo evento in linea con il 2014 Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare, propone un interessante convegno dal titolo “I legumi del territorio di Vitigliano a rischio di erosione ge- netica - strategia di rilancio”. L’incontro previsto per venerdì 5 dicembre alle 18 presso il salone Parrocchiale di Vitigliano, coordinato dal presidente del Circolo Cittadino Luigi Martella, vedrà la partecipazione dell’agronomo Giuseppe Bene, del professor Amedeo Maizza, preside Facoltà di Economia dell’Università del Salento, di Francesco Minonne, componente del Parco Regionale Otranto Santa Maria di Leuca e dell’agronomo Antonio De Santis. Il convegno fa parte di un programma più ampio: sabato 6 dicembre, per gli estimatori dell’arte, ci sarà una mostra fotografica presso Palazzo Gargasole a Vitigliano, mentre domenica 7 alle 11 avrà luogo la benedizione dei nostri amici animali (incluso il controllo veterinario) e alle 17 stand golosi offriranno delle sane degustazioni. La Fiera di Sant’Eligio si concluderà alle 22 con uno spettacolo di fuochi d’artificio allietato dalle note della banda musicale “Città di Santa Cesarea Terme”. M. Maddalena Bitonti 20 poggiardo 06 dicembre 2014 Nuova maggioranza e linee programmatiche di fine mandato Approvato il programma amministrativo per gli ultimi mesi di attività del Consiglio comunale, all’interno del quale sono cambiati gli schieramenti A circa un anno mezzo dal termine del mandato, il Consiglio comunale di Poggiardo ha una nuova maggioranza. Non si è trattato di un terremoto, perché le prime avvisaglie si erano avute lo scorso ottobre, quando i consiglieri Alessandro De Santis, Antonio De Santis e Giacomo Carluccio si erano riuniti nel gruppo consiliare Cambiamento comune, in aperto contrasto con il sindaco, ma sempre all’interno della maggioranza. Il nuovo assetto è stato ufficializzato in seguito al Consiglio comunale del 29 novembre scorso nel quale sono state approvate le linee programmatiche di fine mandato. I componenti di Cambiamento comune sono quindi passati all’opposizione, mentre Damiano Longo, Donato Rausa e Luigi Zappatore hanno compiuto il percorso inverso. Nelle dichiarazioni di voto, il sindaco Giuseppe Colafati (nella foto) ha illustrato il nuovo programma amministrativo, con le li- nee di fine mandato che si intersecano con quelle presentate nel 2011: “Si tratta di un patrimonio legato all’impegno e al sacrificio profusi in questi tre anni e mezzo e che sono contenuti sia nelle linee programmatiche presentate nel giorno del nostro insediamento, sia in quelle che oggi andiamo ad intrecciare secondo un cronoprogramma che nei prossimi giorni contiamo di ripre- sentare al Consiglio con provvedimenti concreti”. Positivo anche voto dei nuovi membri della maggioranza che, come affermato da Donato Rausa, “hanno espresso con convinzione un parere favorevole alle linee programmatiche di fine mandato, che cercheremo di portare a termine con gli amministratori per quanto sarà possibile, tenendo presente che alla fine del spongano Da Jump In due corsi per Tecnico del suono e Autocad mandato mancano solo un anno e mezzo”. Il gruppo Cambiamento comune si è invece astenuto e si è espresso per voce di Alessandro De Santis: “Non capiamo perché alcune linee del 2011 non siano state presentate oggi. Valuteremo l’attuazione concreta di questo programma, fiduciosi che la nuova maggioranza possa ancora avere il nostro favore. Il nostro è un voto di astensione, perché siamo favorevoli alle linee del 2011, ma non a quelle di fine mandato”. Astensionismo anche per il Gruppo misto, altro schieramento della minoranza, per il quale ha parlato Oronzo Borgia: “Molte delle linee programmatiche del 2011 non sono state realizzate, ma sono fiducioso che ciò posso accadere entro la fine del mandato. Questo gruppo starà alla finestra, attento a ciò che accadrà”. (A.C.) L’associazione culturale Jump In, gestore dei Laboratori Urbani MADE, nell’ambito del progetto Bollenti Spiriti e con il sostegno di Regione Puglia e Amministrazione comunale di Spongano propone due nuovi laboratori di formazione, rispettivamente per “Tecnico del suono e di registrazione” e “Autocad”. Il primo corso è rivolto a giovani ed adulti, e propone un percorso introduttivo nel vasto mondo della teoria e tecnica del suono. Vengono affrontati i diversi ambiti in cui si declina la figura del tecnico del suono, attraverso esercitazioni individuali e di gruppo che si terranno in laboratori attrezzati. Il secondo corso è aperto ai cittadini dai 14 anni in su ed è rivolto a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo del Cad e che vogliono accrescere le proprie competenze seguendo un percorso di formazione su prodotti di larghissima diffusione. Entrambi i corsi prenderanno il via il 15 gennaio 2015 e si svolgeranno presso l’ex mercato coperto di Spongano, con una durata complessiva di 40 ore. Alla fine degli stessi i corsisti riceveranno un attestato di partecipazione. Costi: 80 euro per “Tecnico del suono e di registrazione” (la restante parte del costo sarà cofinanziata dalla Regione Puglia attraverso il programma Bollenti Spiriti), 70 euro per “Autocad”. Per informazioni: www.jumpinweb.eu, 348.0029069 (per il corso “Tecnico del suono e di registrazione”) e 320.7848210 (per il corso “Autocad”). castiglione d’otranto Nelle mani di Vendola la prima petizione contro i pesticidi L’istanza dal titolo “No alla chimica in agricoltura. Vietiamo i pesticidi nel Salento”, che contiene oltre 2mila firme, è stata consegnata lunedì scorso al governatore di Puglia Un traguardo importante per l’associazione Casa delle Agricolture “Tullia e Gino” di Castiglione d’Otranto (frazione di Andrano) che lunedì scorso a Bari, presso l’Ufficio di Presidenza della regione Puglia, hanno consegnato al governatore Nichi Vendola e all’assessore alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni la raccolta firme della petizione (prima in Italia di questo genere) dal titolo “No alla chimica in agricoltura. Vietiamo i pesticidi nel Salento”. Nel corso dell’incontro sono stati resi noti i dettagli dell’iniziativa: oltre 2mila firme raccolte in un arco di tempo di 17 mesi, il doppio rispetto all’obiettivo prefissato. La sottoscrizione, che a partire dal Capo di Leuca ha coinvolto il resto della Puglia e non solo, è stata lanciata il 9 giugno dello scorso anno dagli attivisti dell’Associazione che si occupa di riconversione naturale di terre incolte, concesse in comodato d’uso gratuito dai privati, un nuovo modello di economia rurale e di coscienza collettiva. “Meno chimica e più biologico fa bene all’ambiente e fa bene persino al portafoglio -ha dichiarato il presidente Vendola-. Ci sono due ragioni per cui so- steniamo questa battaglia: la prima è una ragione di natura ambientale, poiché i pesticidi e l’abuso della chimica contribuiscono ad intensificare il processo di desertificazione. I terreni hanno bisogno di respirare, cominciano a non respirare più. E c’è anche una seconda ragione, perché oggi sui mercati mondiali si cerca di leggere sempre di più l’etichetta di un prodotto per comprenderne la qualità, la tracciabilità e anche come è stato coltivato quel prodotto. Sta crescendo cioè -ha concluso Vendola- un pubblico sempre più colto ed esigente”. Con la petizione, che nelle prossime settimane sarà inviata anche al Ministero delle Politiche Agricole, alla Provincia di Lecce e ai Comuni salentini, si chiede di far un passo in avanti e di inibire l’uso di fitofarmaci chimici, in particolar modo di quelli classificati come “tossici”, “molto tossici” e “nocivi”, e di regolamentare in maniera restrittiva l’utilizzo di quelli catalogati come “irritanti” e “non classificati” e dei fertilizzanti sintetici. 21 06 dicembre 2014 22 06 dicembre 2014 23 06 dicembre 2014 casarano “Al Ferrari e al Sacro Cuore l’utenza per le Tac è doppia rispetto a Lecce” L’oncologo Giuseppe Serravezza risponde così alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Ottavio Narracci, direttore sanitario dell’Asl di Lecce Far lavorare anche nel pomeriggio le equipe mediche del “Vito Fazzi” per abbattere le liste d’attesa? Eppure nei poli ospedalieri di Casarano e Gallipoli l’utenza è il doppio di quella di Lecce. Lo ricorda a gran voce il dottor Giuseppe Serravezza (nella foto), presidente della sezione provinciale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori con sede a Casarano. La querelle è nata nei giorni scorsi, quando il sito “Salute Salento” ha diffuso le dichiarazioni rilasciate da Ottavio Narracci, direttore sanitario dell’Asl di Lecce. In quell’intervista Narracci ha sottolineato la necessità di organizzare turni pomeridiani per effettuare Tac a malati oncologici, evitando così attese lunghe e faticose, vista la critica situazione dell’ospedale ugento All’Istituto Alberghiero un corso per la gestione della celiachia Si terrà il 5 dicembre presso l’Istituto Alberghiero “Bottazzi” (nella foto) un corso gratuito di formazione e aggiornamento per il rilascio dell’attestato di formazione in materia di celiachia, una patologia dell’intestino tenue che porta all’intolleranza permanente al glutine e colpisce un italiano su cento. Le lezioni sono rivolte a ristoratori, albergatori “Vito Fazzi”. Da qui la reazione di Serravezza, che bolla tale quadro della situazione come “menzognero, scorretto, distorto e fuorviante”. “Ci preme sottolineare -ha dichiarato Serravezza- che i dati di attività dei Servizi Oncologici relativi all’anno 2013, resi noti dalla stessa Asl, riguardanti il Polo di Lecce e il Polo di Casarano-Gallipoli ren- e, più in generale, a tutti gli operatori del settore alimentare: da bar e caffetterie fino a catering, bed and breakfast, panifici, pizzerie, ristoranti, pub, ecc. Ma non solo: il tema della celiachia lo affrontano ogni giorno anche addetti a servizi di ristorazione collettivo-assistenziale, come ad esempio gestori di mense scolastiche pubbliche e private, colonie, centri estivi e comunità alloggio. Gli incontri, che nei giorni scorsi si sono tenuti (oltre alla stessa Ugento, lo scorso primo dicembre) an- che ad Otranto e faranno poi tappa a Santa Cesarea Terme, sono organizzati dall’Asl di Lecce. I cittadini interessati al rilascio o al rinnovo di tale attestato devono inoltrare una richiesta presso il Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’area sud dell’Asl, i cui uffici si trovano a Tricase in Largo Codignola. In alternativa si può inviare una mail all’indirizzo [email protected] o utilizzare il recapito telefonico e fax (S.M.) 0833.544053. dicontano una realtà ben diversa: l’affluenza dell’utenza oncologica ai servizi dell’Area Sud (ospedali “F. Ferrari” e “Sacro Cuore di Gesù”, rispettivamente di Casarano e Gallipoli) è più del doppio dell’utenza in carico al “Vito Fazzi” di Lecce. Sorprende che tali dati vengano riportati dalla dirigenza dell’Asl in maniera scorretta e del tutto opposta alla realtà. Vogliamo altresì rilevare che il servizio Tac nell’Area Sud -ha spiegato il presidente della Lilt- è da sempre attivo 12 ore al giorno, proprio per far fronte all’alta richiesta proveniente dall’utenza, oncologica e non”. Al di là delle possibili “incom- prensioni”, diventa condivisibile l’appello finale di Serravezza. “Non si rende merito a chi coscientemente lavora, da sempre e con continuità, per fornire prestazioni appropriate, efficaci ed efficienti, prendendo in carico i bisogni di cura e di assistenza dei pazienti. Di fronte alla malattia si dovrebbe essere tutti uguali e tutti poter accedere a servizi di eccellenza. E lo stesso vale per gli operatori. Pensiamo -ha concluso Serravezzache è tempo di dare voce ai malati e non solo ai dirigenti ed ai medici, se si vuole avere il quadro reale di quanto avviene nella sanità salentina”. Stefano Manca 24 06 dicembre 2014 25 06 dicembre 2014 26 06 dicembre 2014 galatina Al via un bando per la gestione dei canili comunali Entro il 19 gennaio prossimo si potrà partecipare alla gara per la cura e il mantenimento (assicurazione compresa) dei cani ospiti nelle strutture in contrada Piani, San Vito e Latronica Gestione dei canili comunali per porre freno al randagismo: c’è tempo fino al 19 gennaio 2015 per partecipare al bando di gara indetto dall’Amministrazione comunale. L’obiettivo è quello di affidare la cura e il mantenimento dei cani ospitati nel canile sanitario in contrada Piani e nei canilirifugio di contrada San Vito e contrada Latronica. Quest’ultimo, va ricordato, è sottoposto a sequestro sanitario e non può ospitare altri cani (anzi, verrà pian piano svuotata e gli animali che si trovano al proprio interno saranno trasferiti in contrada San Vito). Il bando prevede anche la manutenzione ordinaria delle strutture, nonché le attività di controllo e assistenza sanitaria dei cani vaganti presenti sul territorio cittadino. Interessante anche l’aspetto che riguarda la copertura assicurativa. “Ogni responsabilità civile e penale -recita l’articolo 7 del bandoper danni che dovessero derivare al Comune o a terzi, cose o persone, in relazione all’espletamento del servizio o a cause ad esso connesse, s’intende a totale cari- co della ditta aggiudicataria, sen- mento del maggior danno subito. za riserve od eccezioni. La ditta ag- Per maggiori informazioni ci si giudicataria dovrà pertanto di- può rivolgere presso il locale comostrare, prima della stipula del mando di polizia municipale. contratto, di aver stipulato e/o di La relativa modulistica (bando di avere in corso idonea copertura as- gara, capitolato e domanda di parsicurativa RCT contro i danni de- tecipazione) può essere invece rivanti dalla propria attività o da scaricata dal sito istituzionale del omissioni negli adempimenti con- Comune, www.comune.galatitrattuali, con un massimale non in- na.it. Stefano Manca feriore ad un milione di euro, per danni a persone, e non inferiore a 500mila euro, per danni a cose. Il predetto contratto assicurativo deve prevedere la copertura dei rischi da ogni altro danno arrecato agli È stata inaugurata giovedì 27 no- 2007-2013 Asse II “Occupabilità”, utenti da parte della vembre a Cutrofiano in via Genova è stato presentato il convegno ditta aggiudicataria”. n. 39/c il secondo “Gruppo Ap- “Nati due volte. L’Adolescenza si racRisulta pertanto chiapartamento”, ovvero servizio resi- conta”, al quale hanno partecipadenziale per adolescenti disagiati, to Francesca Perrini, direttore del ro che se l’appaltatogestito dalla Cooperativa Sociale Centro Giustizia Minorile per la Pure non sarà in grado “Mettere le Ali” Onlus. In occasio- glia e il professor Luigi Spedicato, di provare in qualne dell’inaugurazione della resi- docente di Sociologia della Comusiasi momento la codenza, realizzata grazie al Fondo Mi- nicazione presso l’Università del Sapertura assicurativa, il crocredito d’impresa Regione Puglia lento. Ospiti “speciali” i ragazzi delcontratto si risolverà Programma Operativo Puglia FSE le terze medie dell’Istituto Comdi diritto, con tanto di obbligo di risarci- cutrofiano Inaugurata la nuova residenza per adolescenti disagiati della cooperativa “Mettere le Ali” prensivo di Cutrofiano. “Continuiamo a scommettere sull’educazione -spiega Alessandro Rizzelli, coordinatore pedagogico della Cooperativa- costruendo un approccio educativo fondato sulla relazione che scardina i ruoli e pone adulto ed adolescente in una nuova dimensione di cammino fianco a fianco. Una re- lazione di cura che ha come presupposto un atteggiamento empatico per entrare in contatto con l’adolescente, scoprirne il mondo personale, comprenderne e accettane il modo di essere”. 27 06 dicembre 2014 28 06 dicembre 2014 29 06 dicembre 2014 nardò Raccolta differenziata porta a porta, superata la soglia del 25% Dopo l’avvio del servizio porta a porta, il sindaco Risi è soddisfatto, ma aumentano i rifiuti abbandonati nelle campagne. E i grillini rilanciano: “Via al compostaggio collettivo” galatone tando i primi risultati dell’attività di raccolta rifiuti. Il nuovo sistema di raccolta domiciliare integrata dei rifiuti è stato avviato a maggio 2014 dalla ditta Bianco Igiene Ambientale e dall’Amministrazione comunale neretina. Tuttavia, va ricordato, ad oggi sono ancora escluse da questo servizio alcune “I dati sono sempre più incorag- zone della città, come ad esempio gianti. In soli cinque mesi la rac- marine e aree limitrofe. Si tratta di colta differenziata nella città di località, abitate da alcune centinaia Nardò ha superato la soglia del di famiglie per tutto l’anno, in cui 25%”. Esprime soddisfazione il sono ancora presenti i cassonetti sindaco Marcello Risi commen- per strada, letteralmente presi d’assalto da chi non vuole rassegnarsi al vecchio sistema di raccolta. “Secondo i primi dati -prosegue Risi- la difle, risale con molta probabilità alla ferenziata è aumenprima metà del secolo XVI ed è partata del 60% rispetto te integrante di una più vasta realal 2013, con un rità esistente nel territorio di Galatone, sparmio mensile di dove sin dal 1500 erano attestati 270 tonnellate di rinumerosi trappeti ipogei. “Contefiuti conferiti in distualmente -ha sottolineato il primo scarica. I ricavi procittadino- si provvederà anche alla venienti dalla comriqualificazione delle aree ad esso sizioni e potrà diventare un altro tasmercializzazione dei circostanti. Il frantoio ipogeo una vol- sello importante nell’ambizioso rifiuti valorizzabili ta completato potrà essere fruito progetto di crescita e di sviluppo sono a tutto vantaggio pubblicamente ed utilizzato come complessivo Galatone Città del spazio da adibire a mostre o espo- Galateo”. (S.M.) degli utenti, che avranno detrazioni sui Rinasce l’antico frantoio di largo San Sebastiano Sono partiti da alcune settimane i lavori per il restauro del frantoio ipogeo di Largo San Sebastiano, che comprendono anche la riqualificazione dell’area circostante. “Dopo anni di completo abbandono -ha dichiarato il sindaco Livio Nisi- verrà restituito alla città uno dei segni distintivi dell’identità locale per le sue connotazioni archeologiche, storiche, culturali ed ambientali”. L’intervento, finanziato nell’ambito del progetto “Attrattori culturali, na- turali e turismo” con il Decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo del 3 marzo scorso, prevede il restauro, il risanamento conservativo, la valorizzazione e la fruizione del “trappeto” ipogeo ubicato extra moenia, a ridosso del nucleo antico di Galatone, fuori dalla Porta di San Sebastiano, anticamente denominata “Porta della Grotta”. La struttura, interamente scavata nel banco roccioso calcarenitico loca- costi del servizio”. Tuttavia la “neonata” raccolta porta a porta non ha certo sconfitto del tutto l’inciviltà, almeno per adesso. In rete infatti da mesi vengono pubblicate foto che documentano l’abbandono dei rifiuti nelle campagne neretine, una prassi che dopo la “scomparsa” dei cassonetti sembra si sia fortemente consolidata. E il primo cittadino promette controlli e sanzioni: “L’effetto positivo della raccolta viene purtroppo compromesso da comportamenti incivili di una parte della popolazione. I cassonetti rimasti nelle zone non ancora coperte dal servizio di raccolta, diventano teatro di veri e propri atti vandalici a danno dell’intera collettività”. Nel frattempo il Movimento Cinque Stelle propone un progetto di compostaggio collettivo negli spazi verdi della città, destinato a chi non ha siti privati o condominiali disponibili, all’interno di aree idonee in corrispondenza di ville e giardini pubblici dove allocare compostiere collettive. “Per ogni sito -scrivono i grillini- potrebbero essere coinvolti fino a 15 nuclei familiari”. Stefano Manca 30 06 dicembre 2014 31 gallipoli 06 dicembre 2014 Al Castello Angioino in mostra i presepi in ceramica di Grottaglie Dal 6 dicembre all’11 gennaio sarà possibile ammirare 15 presepi d’autore insieme all’istallazione dal titolo “Praesepium” realizzata dai maestri di Bottega Vestita Natale tempo di presepi. E quale occasione migliore di celebrare il primo Natale del rinato Castello Angioino della “Città Bella” con una originale mostra di presepi? Da sabato 6 dicembre a domenica 11 gennaio le sale del Castello ospiteranno infatti la mostra “Presepi d’autore”, con 15 capolavori provenienti del Museo della Ceramica di Grottaglie. Si tratta di opere premiate nell’ambito della “Mostra del Presepe”, rassegna trentennale dedicata all’arte del presepe in ceramica. Curata da Daniela De Vincentis, responsabile del Museo della Ceramica di Grottaglie, la mostra è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Grottaglie La tradizione dei presepi in ceramica nasce a Grottaglie nel corso dell’Ottocento. Si conoscono i nomi di alcuni maestri attivi tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX fra cui Petraroli, Manigrasso, Micera, Esposito e i Peluso, illustri specialisti del presepe per diverse generazioni. I presepi selezionati per la mostra di Gallipoli offrono una sintesi stilistica, concettuale e mistica della concezione del presepe in ceramica, nella sua accezione più ampia, maturata nella seconda metà del XX secolo. Tra le molteplici forme interpretative dell’antica tradizione presepistica, si possono apprezzare presepi monoblocco o a figure mobili, complessi o di dimensioni ridotte, decorati su piatti o su pannelli, ma anche elementi scultorei dal modellato plastico imponente e vigoroso, ricchi di personaggi descritti analiticamente in cui forme e colori attestano la continua ricerca e la sperimentazione delle nuove tecniche ceramiche. Oltre alla mostra, all’interno del Castello sarà allestita “Praesepium”, installazione realiz- zata dalla Bottega Vestita, storica bottega di ceramisti sempre di Grottaglie. Ben 96 opere di terraccotta realizzate manualmente alla “ruota”, e modellati e decorati a timbro e a rotella come nell’antica tradizione della ceramica di Grottaglie. Il Castello e la mostra sono visitabili dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 (chiuso il lunedì tranne i festivi). Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro. Info: www.castellogallipoli.it. campi salentina Torna la Città del Libro, tra storie di navigatori, santi e poeti Si prepara a tagliare il nastro dei venti anni la Rassegna Internazionale degli Autori e degli Editori nata a Campi Salentina nel 1995. Un traguardo prestigioso per la Città del Libro, che quest’anno accoglierà i visitatori dall’11 al 14 dicembre presso il Quartiere Fieristico, e per la Fondazione onlus che organizza la rassegna, guidata dal presidente Fabio Sirsi. Anche quest’anno tante le iniziative tra passato e futuro. Intensa l’attività convegnistica e gli omaggi ai conterranei più illustri, come Vittorio Bodini e Carmelo Bene con presentazioni di libri, una mostra ed un’installazione con alcune sue “Interviste impossibili”. Poi lo spettacolo teatrale Dedicato a C.B. di Marina Polla De Luca. Tanti anche quest’anno gli ospiti illustri della quattro giorni di Rassegna: da Paolo Mieli a Nicoletta Costa, il premio “Bancarella 2014” Michela Marzano ed il premio “Stresa 2014” Valentina D’Urbano. Poi Mario Desiati e i ritorni di Mario Capanna e Franco Scaglia. Inoltre Khalil Al Toubat (console onorario Palestina in Italia), Hassan Aboyoub (ambasciatore del Regno del Marocco in Italia) e l’ex ministro Cècile Kyenge. Infine continua, dopo la bella esperienza dello scorso anno, la collaborazione con “Eco Festa Puglia” con occasioni di sensibilizzazione, utilizzando materiale riciclato o eco compatibile. Per il programma completo: www.cittadellibro.net. 32 06 dicembre 2014 33 06 dicembre 2014 A cura di Diletta Pascali FESTA DEL CIOCCOLATO LECCE, 5-8 dicembre A Lecce, nella splendida location di piazza Sant'Oronzo, dal 5 al 8 dicembre 2014, arriva la "Festa del Cioccolato", la più gettonata kermesse sul vero cioccolato artigianale italiano, a cura dei maestri cioccolatieri dell'Associazione Nazionale Cioccolatieri “Choco Amore”, con il patrocinio del Comune di Lecce e la collaborazione con il Cna di Lecce. L'interesse della “Choco Amore”, capitanata dal maestro Antonio Schettini, è proprio quello di portare in piazza Sant'Oronzo la cultura del cioccolato e valorizzare l'arte artigiana della lavorazione di questo nobile prodotto che da semplice pianta diventa un gustosissimo alimento e non solo: è così che l'abilità di questi artisti trasforma il cibo in arte. Numerose sono le ricette e le creazioni artistiche uniche al mondo presenti sui banchi degli espositori del “Gusto” tutte rigorosamente in cioccolato: accessori moda e make up, strumenti tecnologici, personaggi di Walt Disney ed altri beniamini dei più piccoli come Peppa Pig fino ai tradizionali attrezzi dei mestieri. La "Festa del Cioccolato” è nel suo insieme un gustoso contenitore dalla formula innovativa e vincente con un ricco programma di appuntamenti dedicati a grandi e piccini, sono previsti momenti di intrattenimento ed i bimbi più curiosi potranno partecipare ai laboratori didattici gratuiti sul cioccolato che dalla narrazioni sulla storia e le origini passano ai percorsi tattili. Inoltre, il format "Feste del Cioccolato Nazionali" incontra a Lecce la partecipazione di Party Planet, professionisti dell'intrattenimento per bambini che si occuperanno di colorare e colorire la bellissima Piazza Sant'Oronzo con spettacoli, mascotte, giochi, laboratori didattici per bambini e tanto divertimento per chiunque voglia prendere parte. Proprio perché la “Festa del Cioccolato” di Lecce non si vuole far mancare nulla è prevista la partecipazione di validi artisti di strada che sapranno stupirvi con abilità e trucchi. Orario di apertura degli stand al pubblico: da venerdì 5 fino a lunedì 8, con orario continuato dalle 10:00 del mattino fino a tarda sera. Ingresso gratuito. Per informazioni: [email protected]. CANTINE APERTE A NATALE COPERTINO, 7 dicembre Appuntamento dionisiaco con grandi Vini, Cultura e Pizzica, domenica 7 dicembre presso l’Antica Cantina Cupertinum nell’ambito di “Cantine aperte a Natale”, evento organizzato dal Movimento Turismo del Vino Puglia. Dalle ore 10 alle 13 presso la Cupertinum appassionati e curiosi potranno degustare i vini in esposizione; alle 16 il giornalista e(t)nogastronomo Pino De Luca – assieme a Cosimo Lupo, assessore alla cultura ed editore – presenterà il suo libro Per Canti e Cantine. Note di un viaggio enofo- nico in Salento (edizioni Kurumuny). Il libro raccoglie alcuni scritti di Pino De Luca, rivisitati ed arricchiti, pubblicati fra il 2011 e il 2012 nella rubrica del venerdì del Nuovo Quotidiano di Puglia. Un percorso fra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, attraverso campagne e paesi, un pellegrinaggio per una quarantina di cantine, visitate spesso senza dichiararne la ragione, arricchito da canzoni vecchie e nuove alcune delle quali sembrano scritte apposta per un vino. Alle 17 tutti invitati al corso di pizzica (gratuito), a cura del maestro Antonio Ciurlia de I Pizzicati. Per informazioni: Antica Cantina Cupertinum - tel. 0832 932821. FESTA DELL'IMMACOLATA CASARANO, 8 dicembre I festeggiamenti religiosi della Solennità dell’Immacolata inizieranno lunedì 8 dicembre alle 8 con la Santa Messa; alle 10 la Santa Messa solenne con la partecipazione dell’Arciconfraternita dell'Immacolata di Casarano. Alle 17 prenderà il via la solenne Processione in onore dell’Immacolata e alle 18 la Santa Messa solenne con panegirico tenuto da don Riccardo Personè, al termine del quale la Processione farà rientro nella chiesa dell’Immacolata. A seguire spettacolo di fuochi d’artificio della ditta“Pirotecnica Napoletana” di Matino e il concerto bandistico “Città di Casarano”. Le celebrazioni sono rese possibile grazie all’impegno profuso negli anni dai membri dell’Arciconfraternita dell'Immacolata di Casarano, la cui nascita risale al 1619. Attualmente la Confraternita dell’Immacolata conta poco meno di 500 iscritti, suo assistente spirituale è don Antonio Albano mentre priore è Fabio Cavallo, coadiuvato da Giorgio Mazzeo (1° assistente), Clara Sergi (2° assistente) e dalle consigliere Venere Pino e Angela Riccione. 34 06 dicembre 2014 35 06 dicembre 2014 36 06 dicembre 2014 PUGLIA Il Natale è il periodo dell’anno in cui si concentrano le più belle festività, si sa: è, quindi, in questi giorni che in Puglia la gente si prepara a vivere a pieno le tradizioni che sono state tramandate dalle generazioni passate e fra queste, occupano un posto di straordinario rilievo quelle culinarie. I pugliesi, infatti, sono noti per essere un popolo di buongustai. Esiste nella memoria di ognuno un “calendario della cucina”, uno scadenzario, quasi un’agenda, sulla quale sono idealmente segnati piatti tipici a seconda della ricorrenza. Si tratta di pietanze che, nella tradizione gastronomica delle comunità di appartenenza, costituiscono il “distinguo”, l’identità, il codice genetico della realtà. Sulle tavole pugliesi a Natale non possono mancare: - lasagne al forno; - baccalà in umido con lambascioni (cipolline dal gusto amarognolo che si trovano sottoterra, allo stato selvatico); - focaccia pugliese; - agnello e salsiccia alla griglia con cime di rapa; - come dolci: le “carteddate” (fritte a forma di rosa e guarnite con miele o mosto) e i “porcedduzzi” (gnocchetti disposti a piramide con miele e zuccherini colorati). SARDEGNA Nell’entroterra di una Sardegna nota ai più per le sue incantevoli location estive, si tramandano anche tradizioni natalizie dense di antiche atmosfere e sapori genuini. Gergei e Desulo ne sono un grande esempio, con gli appuntamenti e gli eventi dedicati al Natale. Vicoli, cantine e stalle del centro storico si animano per ospitare l’evento e fanno da sfondo alla Palestina di duemila anni fa, qui rappresentata dai personaggi in costume d’epoca. Tutto intorno si diffondono gli odori caratteristici del Natale: caldarroste, mandarini e piatti caldi tipici serviti ai viandanti. Natale in tavola Sulle tavole sarde a Natale non possono mancare: - salumi, salsicce e olive con finocchio selvatico; - “culigones de casu” (ravioli ripieni di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano), conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato; - gnocchetti al ragù d’agnello; - agnello o capretto arrosto con verdure; - “gueffus” (panini lievitati con noci, pinoli e cannella assieme a mosto zuccherino) con patate; - come dolce le “pabassinas” (noci e mandorle tritate, uvetta, buccia d'arancia, semi di anice e mosto cotto). LIGURIA In Liguria il Natale si celebra con concerti natalizi e mercatini, che si affiancano alle più tradizionali fiere nostrane e rappresentano un appuntamento con prodotti artigianali, gastronomia, spettacoli. Una vera e propria peculiarità del levante resta invece quella del Natale subacqueo, che accomuna La Spezia, Porto Venere, Lerici e Tellaro con processioni in acqua, spettacoli pirotecnici e giochi di luce, nonché la nascita del Bambino adagiato in una conchiglia. A seguire, spuntino ristoratore a base di latte e castagne. Sulle tavole liguri a Natale non possono mancare: - maccheroni in brodo; - ravioli alla genovese (con ripieno di vitello, animelle, uova, erbe, pangrattato e parmigiano); - stecchi fritti (spiedini di rigaglie di pollo con funghi freschi, besciamella e parmigiano); - cappone lesso; - salcicce e spinaci; - faraona al forno con carciofi; - come dolce: il pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d’arancio i pinoli pistacchi semi di finocchio latte e marsala), canditi, torrone, uva, fichi secchi e noci innaffiati da un buon Rossese di Dolceaqua. LOMBARDIA In Lombardia, soprattutto a Milano, il Natale è sinonimo di Panettone, ma non bisogna dimenticarsi però anche la tradizione, più recente, dei mercatini e delle bancarelle che animano le vie delle città lombarde per tutto il mese di dicembre. In particolare Le paste ripiene sono tra i primi piatti canonici delle feste nella tradizione italiana: di magro per la cena della Vigilia, grasse e ricche per il pranzo di Natale. In Lombardia, tra Bergamo e Brescia, si usano i casoncelli (casoncei), mezzelune ripiene di carne e pasta di salame cotte nel brodo di cappone; tra Mantova e Cremona ci sono invece i tortelli di zucca, conditi con burro, salvia e parmigiano. Anche a Milano è d’obbligo una pasta ripiena in brodo, ma presa a prestito dalla tradizione delle città vicine. Sulle tavole lombarde a Natale non possono mancare: - consommé di cappone in gelatina; Tortellini o casoncelli in brodo; - cappone ripieno (con tritato di uova grana e mortadella) accompagnato da mostarda di Cremona; - stecchini (spiedini di pollo e vitello) con insalata; - come dolci: il torrone, il panettone o la sbrisolona. 37 06 dicembre 2014 Libri&Musica A cura di Francesca Rinaldi Tante idee per i vostri regali di Natale Lettura e musica sono da sempre protagoniste delle feste natalizie. A chi non è mai capitato di ritrovarsi attorno all’albero di Natale per intonare una canzone o per leggere un racconto. Libri&Musica, specialista nel settore musicale ormai da più di dieci anni, ha riunito per questo Natale 2014 tutte le più importanti novità nel campo della lettura e dell’ascolto di genere. Una delle collane più interessanti è stata pensata dalla SoulJam Records, che ha raccolto i più grandi interpreti jazz&soul, da Chet Baker, a B.B. King, a Etta James, in cd di sole hit a prezzi davvero accessibili. I famosi ritorni, invece, di questo inverno, come Pink Floyd, David Bowie, Vasco Rossi, quest’ultimo Libri Fiabe Rock AA.VV. Martinelli Festeggiamo il Natale dei bambini con una collana molto interessante, oltre che divertente. La lettura dei classici delle fiabe come Pinocchio, Cenerentola, Biancaneve, Aladino, Cappuccetto rosso, viene accompagnata da musiche appositamente pensate per il racconto dai musicisti Marco Morandi e Riccardo Dellocchio, nella collana Fiabe Rock della Lisciani. Un approccio moderno che stimola la lettura, e che abbina allo snodarsi della vicenda canzoni in stile rock create per caratterizzare ogni per- campione di incassi, sono disponibili non solo sui supporti tradizionali come cd e deluxe edition, ma anche in LP, per veri appassionati. Regalo certamente particolare quello pensato da Brisa, distributore internazionale che ha creato dei cofanetti di latta contenenti cd di musiche di diversi generi, tra cui anche musiche per bambini e di genere etnico, accompagnate queste ultime da curiosi libretti con ricette tradizionali di specifiche aree geografiche. Per gli amanti della lettura, è stato appena pubblicato 1001 Album, la versione aggiornata dell’elenco dei capolavori della musica poprock internazionale: una vera e propria enciclopedia, anche illustrata, composta da schede che riportano gli elenchi completi dei brani di La pioggia fa sul serio Guccini/Macchiavelli sonaggio. I disegni sono d’autore, a testimonianza della cura che l’editore riserva al racconto per bambini, nuovo e stimolante anche nel riproporre racconti che ci accompagnano da sempre. Con Cd. È l’Appennino ToscoEmiliano l’ambientazione del giallo scritto a quattro mai da Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, La pioggia fa sul serio. Il protagonista, un geologo, scompare misteriosamente su quei monti, scatenando ricerche che porteranno a ritrovare preziosi affreschi e sassi con antichi segreti. Il noir si presenta anche come un romanzo da denuncia, non a caso il titolo a detta dello stesso Macchiavelli “I nostri monti sono abbandonati e franano a valle”. E così i luoghi diventa- no i protagonisti del racconto. Guccini non è nuovo alla rievocazione del passato, e qui dà una voce ancora nuova al personale desiderio di non lasciar andare ciò che ha ispirato la sua arte. Eventi Domenica 7 dicembre dalle 18.30 RafQu, chitarrista brindisino, presenterà il suo album d’esordio Homeless. Il pubblico avrà modo di ascoltare direttamente dall’artista alcune delle sue composizioni, intercalate da una piccola intervista a cura di Francesca Rinaldi. Lunedì 8 dicembre dalle 18 vi aspettiamo per augurarci Buone Feste con il Tè di Natale: un momento di calde coccole pensato per tutti i nostri clienti, con un grazioso omaggio anche per i più piccini. ogni disco e i titoli più rappresentativi che hanno segnato la storia della musica e le carriere delle grandi star. Di recentissima pubblicazione Le Percussioni di Guido Facchin, Zecchini Editore: un libro in cui l’autore si propone di guidare, attraverso ogni secolo e latitudine geografica, il lettore professionista, lo studioso o il semplice appassionato alla scoperta e alla conoscenza delle percussioni non solo nella tradizione colta occidentale ma anche in quella etnica, fino ai generi musicali più recenti quali il jazz e il rock, inserendo anche informazioni relative all’origine di alcuni strumenti scarsamente conosciuti. L’8 dicembre dalle 18 Libri&Musica vi aspetta per scoprire queste e tante altre novità. Cd Homeless RafQu È già molto apprezzato il chitarrista brindisino RafQu, che sarà ospite presso il nostro spazio domenica 7 dicembre dalle 18.30. Imbracciando una chitarra acustica, l’artista esprime la propria personalità attraverso il suono avvolgente delle sei tracce inedite dell’album d’esordio, Homeless, completamente strumentale. Le doti performative di RafQu ben si combinano con l’estro compositivo e la cura negli arrangiamenti. È il “fingerpicking” lo stile scelto come emblema dell’intero processo creativo, uno stile che si presta agevolmente a racconti di storie vissute al di là del giorno e della notte. Ogni brano, infatti, a detta dei molti critici che si sono già occupati di questo talento, rende perfettamente le idee insite in ognuno dei titoli delle composizioni di Homeless. E i tecnicismi, seppur presenti, non sono necessariamente importanti: è la storia personale, l’espressione di sentimenti a guidare le mani di RafQu sulla chitarra. MAGLIE Via Indipendenza Tel. 0836.485642 [email protected] 38 Ghirlande, che passione! 06 dicembre 2014 Un classico dell’addobbo natalizio, la ghirlanda realizzata con agrifoglio, edera e rami intrecciati crea in casa un’atmosfera calda e colorata La ghirlanda, intesa in senso generale, ha la sua origine nella tradizione greco-romana. Nel mondo classico si conferivano ghirlande di alloro agli atleti che vincevano le Olimpiadi e ai dotti. Questo simbolo celebrativo ha poi percorso i tempi e la storia conservando sempre il senso originario di esaltazione di un individuo meritevole di “gloria”. Nell’iconografia cristiana la ghirlanda venne poi utilizzata per identificare i santi o i martiri in quanto “vincitori” e guide per l’umanità. Nella Bibbia, infatti, si fa riferimento sia all’atleta che alla “corona della vita” data da Dio come premio a seguito delle prove superate. Inoltre la ghirlanda essendo di forma circolare simboleggia l’eternità, proprio perché un cerchio non ha né inizio né fine. L’albero di Natale, in quanto simbolo per eccellenza della festività cristiana, è dunque arricchito e decorato con ghirlande che rievocano la vittoria spirituale di Gesù sulla morte. A tutto ciò si è giunti grazie anche alle tradizioni provenienti dalle popolazioni nordiche e germaniche le quali usavano addobbare gli alberi: costume derivante comunque dall’occupazione romana precedente alla diffusione del cristianesimo e quindi del Natale. Ad ogni modo la propagazione stessa della festi- per Albero di Natale? Sì, ma con creatività Chi lo ha detto che l’albero delle feste deve essere sempre il classico con le palle appese? Ecco qualche idea per rendere originale il vostro Natale vità e quindi l’adozione dei simboli avvenne a partire dal III-IV secolo d.C. in poi, grazie all’espansione che ebbe la religione cristiana, quando iniziò cioè a strutturarsi accogliendo usanze e tradizioni provenienti sia dal paganesimo che dalle popolazioni nordeuropee. In epoca medioevale le ghirlande venivano realizzate con rosmarino o issopo, piante che simboleggiavano la purezza; mentre dal 1400 in poi erano ricolme di fiori e frutta e le si ritrovano dipinte nelle pale d’altare con la funzione di arricchire e raffigurare i simboli cristiani. Al giorno d’oggi le ghirlande sono ritenute semplici decorazioni e molte sone non ne comprendono il significato profondo. Solitamente sono realizzate con agrifoglio, edera e rami intrecciati e diffuse soprattutto nei paesi anglofoni. Secondo una superstizione le piante pungenti allontanano dalla casa gli spiriti maligni. In Italia, nonostante ci sia stata una diffusione negli ultimi anni, non sono così diffuse, probabilmente perché ricordano vagamente le corone comunemente utilizzate per i funerali. Certamente le ghirlande natalizie creano un’atmosfera straordinaria e rappresentano allo stesso tempo un simbolo augurale di vittoria sulle prove della vita. Gian Piero Personè In tema di addobbi natalizi e di alberi di Natale non si impara mai abbastanza. Spesso e volentieri i designer più illustri propongono idee innovative e particolari volte a far sposare la tradizione con la creatività e l’ingegno. Certamente in un sistema ambientale sempre più compromesso è preferibile non utilizzare abeti veri, ma trovare idee simpatiche e varie per non rinunciare alla magia del Natale senza provocare danni all’ecosistema. Ecco che gli alberi di Natale si possono realizzare con un po’ di lattine da buttare, oppure utilizzando 3.500 cartoni di tetrapak, come l’albero alto otto metri assemblato nel 2012 a Lima in Perù. Rimanendo sempre in tema di riciclo si possono utilizzare anche bottiglie di plastica, come è accaduto qualche anno fa nel centro di Parigi, illuminati con luci Led perché ecologiche. Addirittura si può realizzare un albero di Natale con i cartoni dei rotoli di carta igienica o con le motoseghe, come è accaduto nelle Filippine. Queste motoseghe sono state sequestrate dal governo poiché erano destinate al disboscamento della foresta di Palawan. Sostanzialmente l’immaginazione e la creatività possono dare ottimi risultati, poiché rispettando la tradizionale forma piramidale di un abete e decorando il tut- to con oggetti colorati quali libri, vecchi giocattoli o vestiti si possono ottenere soluzioni alternative e divertenti. Pensate ad esempio ad un albero di natale interamente realizzato con bottiglie di birra o spumante: sicuramente sarà un albero benaugurale e in linea con il rispetto dell’ambiente. In tal caso fate solo attenzione a non consumare appositamente tutto l’alcol. Gian Piero Personè 39 06 dicembre 2014 Presepi dal mondo Togo Natività in corno di facocero Mozambico Bolivia Nicaragua Giappone Turchia Irlanda Italia (corallo rosso) Malta Spagna Traitè Ungheria Australia 40 06 dicembre 2014 arte Arte e design si incontrano da Chateau d’Ax Dal 7 al 21 dicembre lo show-room alle porte di Maglie ospiterà la mostra del pittore salentino Fernando Pensa Design e arte: negli ultimi anni, a partire dalle grandi metropoli capofila dell’avanguardia artistica, abbiamo assistito ad una vera e propria diffusione a macchia d’olio di questa mescolanza di generi, sicuramente molto amata, che stuzzica il gusto e l’immaginazione degli spettatori. Un connubio ideale contemporaneo e molto in voga, in cui i contrasti, i colori, le linee pittoriche si mescolano al mood dell’arredamento per esaltare il messaggio e l’intenzione che si cela dietro ogni creazione. Questo l’intento che anima l’interessante iniziativa promossa dallo show-room Chateau d’Ax di Maglie sulla Statale 16 al km 980, che si trasformerà in una sofisticata galleria d’arte per ospitare la mostra di Fernando Pensa, talentuoso pittore salentino. L’inaugurazione della mostra avrà luogo domenica 7 dicembre alle 18, con una presentazione dei quadri esposti alla presenza dello stesso artista. Pensa nasce a Castrignano de’ Greci, il 21 aprile 1952 e consegue il diploma di maturità presso il Li- ceo Artistico di Lecce. Subito dopo inizia la sua carriera di artista, fondata in particolar modo sullo studio delle correnti pittoriche del 1800 europeo e sulla sperimentazione di nuove tecniche espressive e pittoriche. Le opere prodotte in questo periodo di ricerca e di indagine espressiva vengono esposte in una serie di mostre, presentate in diverse location e gallerie d’arte del Salento. Abilitato in arte, immagine, disegno e storia dell’arte si trasferisce in provincia di Sondrio dove lavora per 26 anni come insegnate nella scuola secondaria di primo grado. Nel 2001 ottiene il trasferimento presso l’Istituto Comprensivo di Gagliano del Capo, ritornando, così, nella sua terra d’origine. Successivamente prosegue con l’attività didattica a Otranto, dove tuttora insegna Arte e Immagine. Le sue opere sono, inoltre, presenti in collezioni private, in Italia e all’estero. Assistere al vernissage e alla presentazione che l’artista terrà il giorno dell’inaugurazione della mostra, permetterà di comprendere fino in fondo ogni singola opera e di assorbire ogni sfumatura e ogni dettaglio. Le opere contribuiranno a esaltare e valorizzare ogni complemento d’arredo Chateau d’Ax, per permettere al visitatore di immergersi in un’atmosfera sofisticata e sviluppare una visione d’insieme dell’intero quadro composito, in una produttiva mescolanza di espressioni e linguaggi artistici differenti, ma profondamente attinenti tra loro. Per allietare non solo la vista, ma anche il gusto e l’olfatto, verrà proposta, inoltre, una degustazione di vini della cantina Schola Sarmenti di Nardò. Una splendida occasione per esaltare tutti i sensi, quindi, e per trascorrere delle piacevoli ore all’insegna del buon design e del buon gusto. La mostra continuerà sino al 21 dicembre prossimo e sarà visitabile durante gli orari di apertura dello show room Chateau d’Ax. Info: 0836.330001 o consultate il profilo FB Chateau D’Ax MaglieFrancavilla Fontana-Monopoli. Patrizia Miggiano 41 06 dicembre 2014 cultura Il fuoco sacro de “lu focalire” Con l’approssimarsi del Natale accendere il camino in casa è un’abitudine consueta. Eppure in passato il fuoco non era solo fonte di calore e di sostentamento ma era venerato, soprattutto nella terra dei Messapi, quasi come una divinità L’importanza ancestrale del fuoco nello sviluppo della civiltà umana rimane primaria ed appare scandire i tempi ed i modi della vita degli uomini. Il dominio su questo elemento misterioso, del resto, ha da sempre costituito il discrimine tra lo stato civile e quello animale, tanto che, nel mito, il fuoco è stato da sempre associato alla conoscenza, perfino alla ribellione all’ordine cosmico, come nel caso della ribellione del titano Prometeo, punito da Giove per aver rivelato agli uomini proprio il segreto del fuoco. Il fuoco, il fuoco che costituiva non solo la fonte di calore e di sostentamento per i nuclei familiari dell’antichità, ma che era circondato da un’aura quasi divina, personificato nel mondo greco-romano da una divinità, Hestia, il cui sacro fuoco era custodito in Roma dalle sacerdotesse vestali, tutrici del fuoco primigenio, da cui tutti gli altri fuochi, che scaldavano i focolari della case dei romani, derivavano. E tale tradizione del fuoco che si rinnovella da un fuoco sacro originario sin è mantenuta a livello simbolico anche nella ritualità cristiana, laddove nella liturgia della notte di Pasqua, la più importante festività del mondo cristiano, si svol- ge un vero e proprio rito del fuoco, che ha evidentissimi richiami del mai sopito mondo pagano, con cui dal cero pasquale vengono accese tutte le candele dei fedeli, stando a significare non soltanto il fuoco divino, espressione dello Spirito Santo, ma anche la Luce da cui sarebbero derivate tutte le luci, quel Dio di luce che attraverso la luce vince la morte e testimonia al mondo la Verità della sua divinità. Il fuoco era sacro non solo ai pagani romani, ma anche ai nostri più prossimi antenati Messapi, che lo celebravano alla fine di ottobre con una grande pira, al cui interno sacrificavano addirittura l’animale sacro per eccellenza per il popolo messapico, il cavallo. Gli studi ar- cheologici ci insegnano che attorno ai fuochi vennero costruite, tipologicamente strutturate in forma circolare, anche le prime abitazioni, le prime capanne, che avevano nel focolare, posto per terra, al centro della stanza, il fulcro della propria ragion d’essere costruttiva. Con la copertura in pietra delle pajare, e con la costruzione delle prime case ad “imbrici”, mutarono anche le necessità costruttive dei focolari, mutuandole dalle case dei nobili, riscaldate dai camini. Progressivamente ai focolari si sostituirono i “focaliri” che variavano da una grossa cappa sotto la quale avvenivano le principali attività della vita domestica, ad una vera e propria stanza nella casa, laddove ci si sedeva su panconi, e ci si scaldava, si cucinava, si trasmettevano racconti e storie, e molto più spesso si spettegolava sulle vicende più o meno pepate della vita della comunità. Il fuoco dei camini ricopriva nei tempi passati una tale importanza da individuarsi come unità di misura censoria, tanto che il numero di abitanti delle comunità si calcolava con una media dei “fuochi” presenti nelle stesse. Fuochi presenti all’interno del- le mura cittadine e fuochi sparsi nelle campagne, tra masserie e singole case rustiche, in cui il sigillo della presenza umana era costituita non già dal mero ricovero, ma da un caminetto. E dai fuochi dei caminetti, una volta esaurita la legna, venivano ricavate le braci per riscaldare, raccolte nei bracieri, le altre stanze della casa, oppure utilizzate addirittura per scaldare i letti, poste in una struttura chiamata “monica” o “trabiccolo”. E nemmeno il prodotto esausto delle braci veniva gettato, ricoprendo anzi un ruolo fondamentale nell’economia domestica della civiltà salentina antica. La cenere veniva utilizzata assieme alla lisciva, un sapone a scaglie, e anche a gusci d’uovo, per lavare la biancheria, e si facevano le cosiddette “cofane” in grosse giare di argilla. Un ruolo sociale importantissimo ricopriva altresì il focolare familiare, che fino a metà dello scorso secolo riuniva le famiglie in un luogo di confronto e di propagazione del sapere, della conoscenza e financo della spiritualità, dal momento che molto spesso ne venivano recitati di fronte i sacri uffici. Vincenzo Scarpello 42 06 dicembre 2014 Informazione pubblicitaria Disturbi alimentari, un tema sempre più d’attualità Allergie ed intolleranze: se ne parla molto, ma ancora poco si conosce a riguardo. E negli ultimi anni è aumentato il numero di adulti e bambini con disturbi legati agli alimenti ingeriti. La parola al dottore Luigi Licci, Direttore Sanitario dello Studio Licci Analisi Cliniche Aumentano le allergie e crescono le intolleranze alimentari, anche tra i bambini, già a partire dall’infanzia. È un dato di fatto. Ma ancora non se ne sa molto, come spiega il dottore Luigi Licci, Direttore Sanitario dello Studio di Analisi Cliniche Licci di Maglie, che afferma: “Le intolleranze alimentari risultano essere ai giorni nostri un tema ancora poco conosciuto, nonché poco approfondito, nonostante sempre più persone soffrano di questo disturbo, spesso senza saperlo”. Dottor Licci, quale è la differenza tra allergia e intolleranza alimentare? Le manifestazioni allergiche sono reazioni immediate, compaiono di solito nel giro di pochi minuti dall’assunzione della sostanza e sono legate alla produzione di alcuni elementi del nostro sistema immunitario chiamati immunoglobuline e mastociti; il meccanismo d’azione di un’allergia alimentare è la liberazione, locale o diffusa, di istamina, cioè di un mediatore chimico responsabile di manifestazioni prevalentemente a carattere locale, come gonfiore, rossore, prurito”. Le reazioni naturalmente sono diverse a seconda della gravità del disturbo… La reazione è acuta, cioè immediata, dipende dalla dose di alimento ingerito, è specifica per un unico alimento, ha un solo organo bersaglio. Per lo più l’allergia alimentare è dovuta ad alimenti assunti in modo sporadico, ad esempio fragole, crostacei ed altri alimenti. In un’allergia non si verifica il fenomeno della crossreazione, vale a dire che se un sog- getto è allergico alle fragole non lo sarà a tutti gli alimenti appartenenti alla famiglia biologica delle fragole. Le intolleranze, invece, come si manifestano? È vero che si è riscontrato un loro aumento negli ultimi anni? Sì, queste sono in aumento e colpiscono un numero molto maggiore di soggetti rispetto alle normali allergie. Si tratta di reazioni croniche lente e ritardate che possono insorgere dopo ore o giorni dall’assunzione dell’alimento, anche a 72 ore di distanza. Non scatenano, come le allergie, risposta immunitaria e, cosa molto importante, la reazione non dipende dalla dose dell’alimento ingerito. L’intolleranza alimentare è definita come una patologia da accumulo o da iperstimolazione, cioè è l’abuso di un alimento, protratto nel tempo, che può determinare tali fenomeni. Queste “reazioni avverse al cibo”, che portano a un progressivo accumulo di ‘tossine’ nell’organismo , in molti casi si possono presentare in maniera “nascosta o mascherata” e spesso sono gli alimenti più graditi a esserne responsabili. Ecco perché è più facile una diagnosi di allergia, in cui la reazione è immediata all’assunzione dell’alimento, mentre per l’intolleranza bisogna individuare quali di queste sostanza si è accumulata in maniera da essere considerata tossica per l’organismo. L’ intolleranza alimentare può provocare disturbi diffusi in tutto l’organismo… Si, perché l’intolleranza alimentare può causare il fenomeno di cross-reazione, a cui accennavamo prima. Ad esempio, chi è intollerante al pomodoro lo sarà anche a tutti i componenti della famiglia a cui il pomodoro appartiene. Ma, dottor Licci, che cosa genera l’intolleranza alimentare? Quali le cause che la scatenano? Ovviamente diverse situazioni contribuiscono all’insorgenza di intolleranze alimentari, come errato stile di vita alimentare, carenze di vitamine e minerali, diete a basso contenuto di fibra, consumo di alimenti industrialmente raffinati, ad esempio farina bianca, oli estratti con solventi, latte a lunga conservazione, nonché assunzione di farmaci e loro conseguente abuso, stati di tensione o stress emotivi protratti nel tempo che non solo alterano l’equilibrio delle secrezioni di stomaco e intestino, riducendo la capacità digestiva, ma inducono pure una conseguente alterazione della barriera costituita dalla flora batterica intestinale, alla base di problemi correlati alle intolleranze. Bene, ci aiuta a capire meglio come funzione a questo punto il nostro intestino, poiché pare essere il maggiore imputato? In una situazione di normale tolleranza agli alimenti, il rivestimento della parete intestinale e la flora batterica residente permettono un normale processo di digestione e assorbimento degli alimenti. Alcune cellule presenti nella mucosa intestinale hanno il compito di riconoscere gli alimenti consumati abitualmente così da imparare a tollerarli evitando di produrre a livello inte- stinale anticorpi che farebbero combattere il cibo come se fosse una sostanza altamente tossica, insomma un nemico. Se invece la barriera batterica viene meno, il cibo e le eventuali sostanze chimiche estranee che lo accompagnano entrano in contatto con la mucosa intestinale. Da qui un’irritazione e uno stato infiammatorio che rende la parete intestinale più permeabile, tanto da permettere il passaggio di queste sostanze non completamente digerite. Ecco spiegato poi l’innesco di reazioni immunitarie per inibire le sostanze “cattive” e lo sviluppo di anticorpi per bloccare l’alimento in questione. Una successiva introduzione dello stesso cibo provocherà un aggressione ad esso. Se troppo intensa o troppo protratta nel tempo potrà essere in grado di determinare una vera e propria patologia. La reazione coinvolge tutto l’organismo? Si manifesta di solito con sintomi che possono coinvolgere uno o più organi, partendo da quello che per ognuno di noi è il proprio “punto debole” per costituzione. In genere i sintomi ‘spia’ possono essere molteplici e interessare tutto l’organismo, relativi all’apparato digerente, al metabolismo, ai muscoli e alle articolazioni, all’apparato genito-urinario, come pure a quelli cardio-circolatorio e respiratorio, oltre alla pelle e al sistema nervoso. Dottor Licci, a questo punto, come si possono smascherare tali intolleranze? Il nostro centro esegue un test altamente efficace e dotato di elevata attendibilità, quello citotossico su sangue. È un’indagine in vitro, tramite un semplice prelievo di sangue, ponendo a contatto il siero e i leucociti del paziente con estratti alimentari purificati (allergeni alimentari). Vengono analizzati 51 alimenti, con i loro relativi collaterali, che corrispondono a quelli assunti più di frequente nella dieta e che risultano essere responsabili in modo particolare dell’intossicazione alimentare, in pratica dai cereali alle carni e al pesce, dal latte al lievito e alle uova, dal caffè al cacao, da alcuni tipi di frutta alle verdure più utilizzate e ai legumi. I risultati sono classificati secondo una scala dal 1° al 4° grado, in base alla gravità della reazione… Ai pazienti risultati positivi a una o più sostanze si suggerisce di eliminarle completamente dall’alimentazione per un periodo che dipende dal grado di reazione riscontrato. L’obiettivo è di disintossicare l’organismo e, in particolare, di permettere la perdita di memoria da parte delle cellule immunologiche verso quel particolare alimento risultato tossico per l’individuo. Quali i tempi per questa “disintossicazione”? Normalmente il problema tende a risolversi o a migliorare nel giro di 4-6 settimane. A differenza delle allergie alimentari le intolleranze non sono perenni poiché di norma, dopo un periodo di astinenza che prevede uno smaltimento delle tossine accumulate, gli alimenti risultati positivi al test possono essere reintrodotti nella dieta, naturalmente il tutto sotto la supervisione costante del proprio medico di fiducia. 43 06 dicembre 2014 44 06 dicembre 2014 Per segnalazioni: [email protected] a cura di Claudia Mangione spettacolo iÉ åìçîÉ êáãÉ îÉäçÅá É ~ÑÑáä~íÉ Çá _äÉÉÇò Il giovane rapper tarantino pubblica il suo nuovo lavoro, lo street album Radio Squash vol. II Bleedz torna sulle scene con il nuovo album dal titolo Radio Squash vol. II, pubblicato dall’etichetta discografica indipendente Taranto Massive Records. A quasi due anni dal primo volume della serie Radio Squash, il rapper tarantino dà vita a quindici nuove canzoni che rappresentano un’evoluzione e un passo in avanti nella composizione della sua musica, caratterizzata da una maggiore esperienza e maturità. In Radio Squash vol. II emerge una personalità forte, forgiata da molti anni di gavetta e tanto studio della materia trattata: il rap. Fin dagli esordi il 24enne ha forgiato nel tempo una grande dimestichezza, esibizione dopo esibizione, creando uno stile proprio e ben definito. Aveva, infatti, appena 13 anni Daniele Bortone, in arte Bleedz, quando ha iniziato a com- porre testi, dimostrando da subito nel freestyle un talento naturale che col tempo ha acquisito, in modo sempre più concreto e serio, la forma in rima di sentimenti e riflessioni, fino a portarlo a dividire il palco con i maggiori esponenti della scena hip hop nazionale e non: Public Enemy, Fabri Fibra, Marracash, Kaos One, Fedez, Noyz Narcos, Salmo, Emis Killa, Ensi, Dargen D’Amico, Fritz Da Cat, Mistaman, Clementino, i Club Dogo, che tra l’altro faranno tappa questo venerdì 12 dicembre con il loro “Non Siamo Piu Quelli Di Mi Fist Tour” al Livello 11/8 di Trepuzzi. E adesso, dopo cinque album non ufficiali, su cd e in free download (Nero EP, Ancora Nero, Tutto Nero, Radio Squash vol. I, #SocialRap EP), ne sforna un sesto, Radio Squash vol. II. Si tratta di uno street album, cioè un lavoro a metà strada tra il format del mixtape e un disco ufficiale, molto curato nei minimi dettagli, dall’aspetto audio fino quello grafico; un lavoro in cui, una volta schiacciato il tasto “play”, si viaggia tra sonorità diverse, ma omogenee, e tra rime affilate rese facilmente accessibili da un linguaggio semplice. Testi e basi seguono un filone comune come se fossero tasselli di un puzzle che si manifesta in toto man mano che scorrono i minuti. Lo scenario urban audio, visivo e immaginario rispetta la tradizione hip hop, di quelle che preferiscono il contenuto specifico all’apparenza superficiale con tematiche e stili disparati: dal classico suono hip hop di Rappresento e Itaca, alle influenze reggae di Maschera a gas, uno dei brani più crudi, passando per l’electro-funk di Attitudine e L’ultima notte, senza tralasciare le sonorità contemporanee di Come No, Chuck Norris e Tutti connessi, il singolo che ha anticipato il di- sco. Disponibile in due supporti, digitale e fisico, Radio Squash vol. II è scaricabile gratuitamente dal sito www.tarantomassive.com oppure è acquistabile a soli 5 euro in alcuni store e ordinabile tramite mail all’indirizzo [email protected]. Nel frattempo è partito il “RSV2 Tour”, che alla presentazione dei brani che compongono il nuovo album, unisce le canzoni degli altri cd, più spazi dedicati al freestyle, alla sperimentazione, speciali medley e strofe esclusive che creano un mix di impatto in bilico tra lo spirito del party e quello della riflessione riguardo ai testi più impegnati. 8 La bellezza intramontabile de Il Lago dei Cigni in scena al Politeama Sabato 6 dicembre (matinée per le scuole ore 10.30, spettacolo ore 21) e domenica 7 dicembre (ore 18 unico spettacolo) andrà in scena al Teatro Politeama Greco di Lecce il classico più amato dal pubblico di tutto il mondo, il balletto in due atti Il Lago dei Cigni. La delicatezza etera della storia sarà animata dalle splendide coreografie di Fredy Franzutti per il Balletto del Sud, mentre le musiche senza tempo del grande Čajkovskij saranno eseguite dall’Orchestra “T. Schipa”, diretta da Massimiliano Caldi. Scrive Vittoria Ottolenghi, regina della critica e dello spettacolo di balletto in Italia, a proposito del lavoro di Franzutti: “C’è qualcuno che ancora osa reinventare, a suo modo, uno dei capolavori, per così dire, intoccabili: Il Lago dei Cigni. E lo fa con 18 ballerini, di sorprendente qualità, con esito trionfale. Parliamo di Fredy Franzutti e del Balletto del Sud”. In un’esplosione di romanticismo per gli occhi, le orecchie e il cuore, tra tutù e scarpette da punta, il Politeama Greco farà da poetica cornice all’eterna storia d’amore tra Odette e il principe Siegfried. 45 06 dicembre 2014 EVENTI GIOVEDÌ 11 Calici d’arte LECCE, Patria Palace Hotel - ore 20.30 Sbarca a Lecce l’affascinante rassegna artistica tra pittura, scultura e astrologia. Fil rouge della manifestazione sarà il connubio tra arte e vino attraverso le opere di diversi artisti, che testimoniano i differenti linguaggi contemporanei. Fino al 17 dicembre. a cura di Claudia Mangione MUSICA DOMENICA 7 Tam Tam Tambureddhu Festival ALEZIO, Tequila Bum Bum ore 22 Proseguono gli appuntamenti del “Tam Tam. Tamburreddhu Festival”, rassegna nata per valorizzare “lu tamburreddhu”, strumento principe della tradizione salentina, e confrontarlo con altri strumenti dell’area del Mediterraneo. Stasera spazio alla festa/concerto con Anna Cinzia Villani (nella foto), Antonio Amato, Claudio “Cavallo” Giagnotti e tanti altri. ARTE SABATO 6 Le forme dell’oltre MAGLIE, Galleria “F. Capece” - ore 17/21 Una mostra interamente dedicata a Giuseppe Diso è quella che si potrà visitare, sino a lunedì 8 dicembre, presso la Galleria d’arte “F. Capece”. Originario di Galatina, da un’iniziale espressionismo figurativo, ispirato a problematiche esistenziali, l’artista è oggi approdato a un espressionismo astratto denso di suggestioni materico-gestuali. TEATRO MERCOLEDÌ 10 Eros e Thanatos LECCE, Teatro Paisiello - ore 21 Conferenza-spettacolo di Serena Sinigaglia (nella foto), direttrice artistica del teatro Ringhiera ATIR di Milano, con Sax Nicosia, Sandra Zoccolan e la stessa Sinigaglia. Tre attori sul palco per far scoprire l’eterna attualità dei classici del teatro greco. “Eros e Thanatos” è un atto d’amore nei confronti della classicità greca, di cui noi tutti siamo figli. EVENTI VENERDÌ 12 TEATRO VENERDÌ 12 A cena con la musica argentina Sulle ali di Domenico Modugno LECCE, All’ombra del Barocco - ore 21 Una cena accompagnata da brani della tradizione argentina con il duo “Saxaccordion”, composto da Fulvio Palese (nella foto) ai saxofoni e Alessandro Gazza alla fisarmonica. Il dialogo e l’impasto di due strumenti dalle grandi possibilità espressive sono l’ambiente sonoro in cui i due musicisti concretizzano il loro originale linguaggio musicale. Info e prenotazioni: 0832.245524. MUSICA VENERDÌ 12 Club Dogo in concerto TREPUZZI, Livello 11/8 - ore 22 La Casa della Musica si trasforma per una sera nella casa dell'hip hop, ospitando il live esplosivo della band più graffiante della scena rap italiana: i Club Dogo. A due anni dall’ultimo lavoro, Jake La Furia, Gué Pequeno e Don Joe sono tornati conquistando subito la vetta delle classifiche con il nuovo album “Non siamo più quelli di Mi Fist”. MURO LECCESE, La Bussola ore 20.30 Per il secondo appuntamento con la Rassegna Teatrale “Palcoscenico - stagione in prosa 2014-2015” lo spettacolo Penso che un sogno così - Sulle ali di Domenico Modugno ci porta nel cuore degli amori del cantautore. Un viaggio attraverso i suoi desideri, il successo, la musica, la bellezza, le donne. Opera di Matteo Greco. Con Mino Profico, Maria Meerovich, Davide Sergi. Info: 340.2731537. 46 06 dicembre 2014 io PROPRIO io di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust Roberto Esposito Foto di Sandro Rizzo Il tratto principale del tuo carattere. La spontaneità. Il tuo principale difetto. L’irascibilità. La qualità che preferisci in una donna? Determinazione e lucidità. E in un uomo? La capacità di prendere decisioni nette e di ragionare in anticipo su tutto. Cosa ci vuole per esserti amico? Una jam session ben riuscita. Cos’è la felicità? Scoprire il proprio equilibrio tramite scelte coraggiose. L’ultima volta che hai pianto? Di recente, mi emoziono spesso in positivo e in negativo. Di cosa hai paura? La cattiveria degli esseri umani spesso mi spiazza. Canzone che canti sotto la doccia? Nessun dorma di Puccini. Musicisti o cantanti preferiti? I grandi interpreti del pianoforte come Horowitz, Kapustin, Oscar Peterson e le grandi voci del jazz come Ella Fitzgerald. Poeti preferiti? Dante Alighieri, Jorge Luis Borges. Autori preferiti in prosa? Shakespeare. Libri preferiti. Le favole di Esopo. Attori e attrici preferiti. Oliver Hardy, Stan Laurel, Buster Keaton; in Italia Totò e Troisi. Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo? Forse uno dei miei amici più cari. È un gran “pagliaccio” lui… Film preferiti. Documentari in genere, di contenuto storico, naturalistico, astronomico. I tuoi pittori preferiti. Caravaggio, Canaletto, Van Gogh. Il colore che preferisci. Verde. Se fossi un animale, saresti? Un cane. È una creatura fantastica. Cosa sognavi di fare da grande? Il veterinario, anche il dentista in un breve periodo. Oggi sogno di fare il pianista da grande. L’incontro che ti ha cambiato la vita? L’incontro con il Jazz, avvenuto in una fase di studio molto precoce; ricordo in particolare un disco di Michel Petrucciani. La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile? Chiederei a più persone a me vicine per poi trarre una sintesi personale dei vari consigli. Direttore Responsabile Andrea Colella Gli articoli non firmati si intendono a cura della redazione Pianista e compositore, nasce a Tricase nel 1984. Si specializza in Repertorio Pianistico sotto la guida di Roberto Cappello, laureandosi con 110 e Lode e il plauso della commissione. Vincitore di concorsi sia in ambito classico sia jazzistico, svolge con regolarità attività concertistica. Collabora tra gli altri con Fabrizio Bosso, Orchestra Fondazione Arturo Toscanini, Jazz Art Orchestra, Joe Bastianich. Ha aperto i concerti di Dado Moroni, Enrico Rava. Grazie alla sua ampia formazione, che spazia dagli schemi compositivi e formali classici, al linguaggio jazzistico e improvvisativo, alla musica folkloristica del sud d’Italia, si dedica intensamente anche alla composizione. Il 3 giugno 2014 pubblica The Decades, l’album in piano solo che segna il suo esordio da compositore nel mondo della discografia: edito dall’etichetta Workin’ Label e distribuito da IRD, è un lavoro che racchiude in sé “musica per orecchie, cuore e cervello”, come ha detto Stefano Bollani. Quel che detesti più di tutto. Gli ambienti fatti di plastica (non riciclabile) che rendono le persone di plastica (non riciclabile). Quanto tempo dedichi alla cura del tuo corpo? Il minimo sindacabile per non andare in giro come uno yeti. Piatto preferito. Lasagne al forno. Il profumo preferito. Il profumo di finocchio, rosmarino, terra rossa e ulivi delle campagne salentine. Il fiore che ami. Tutti i modestissimi ma splendidi fiori di campo. La tua stagione preferita? Estate. Il paese dove vorresti vivere? Nord Europa per il livello di civiltà, Stati Uniti per la musica, Italia per la bellezza inimitabile dei luoghi. In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere? Tra la fine dell’800 e i primi del ‘900. Sono molto curioso di capire cosa avrei scritto o suonato. Personaggi storici che ammiri di più. Beethoven, Chopin, Louis Armstrong, Michel Petrucciani. Personaggi storici detestati. Hitler e i suoi seguaci. Anno XI - n. 552 Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002 Cosa faresti per sostenere ciò in cui credi? Suonerei la mia musica in qualsiasi angolo del globo. La musica è un linguaggio universale e tutti avrebbero un’idea chiara di quale sia il mio messaggio. Chi è il tuo eroe vivente? I miei genitori. Il tuo sogno ad occhi aperti? Un’attività concertistica rilevante. Ma anche una bella casa sul mare con una piccola barca sempre pronta a salpare. Il tuo rimpianto più grande? Ne ho pochi, forse solo in un unico momento della mia vita ho avuto poco coraggio, perdendo un treno importante. Ma doveva andare così. Cos’è l’amore? Necessità derivante da connessioni sinaptiche e meccanismi interni al nostro corpo. Stato attuale del tuo animo. Grande soddisfazione per i risultati positivi del mio lavoro in piano solo The Decades. Il tuo motto. “Non fare oggi quello che puoi fare domani”. Come vorresti morire? Al termine di un concerto memorabile nel teatro più bello del Pianeta. Edizioni Belpaese Srls Via Ferramosca, 113 - Maglie.Le Tel. 348.6397255 e-mail: [email protected] Stampa: Master Printing Srl, Modugno (Bari) Belpaese è un periodico distribuito gratuitamente in provincia di Lecce. Per la pubblicità su questo periodico: tel. 348.6397255 La direzione non risponde del contenuto degli articoli firmati e declina ogni responsabilità per le opinioni dei singoli articolisti, degli intervistati e per le informazioni trasmesse da terzi. Il giornale si riserva di rifiutare qualsiasi inserzione. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. I diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Non è consentita la riproduzione, anche se parziale, di testi, documenti e fotografie senza autorizzazione. Edizioni Belpaese Srls si riserva il diritto di non pubblicare le inserzioni e le comunicazioni pubblicitarie degli inserzionisti che: 1. Siano contrarie agli interessi di Edizioni Belpaese Srls 2. Violino le disposizioni vigenti in materia di diritto d’autore 3. Contengano informazioni fuorvianti e scorrette 5. Non rispondano ai requisiti minimi di impaginazione professionale 6. Non siano pervenute nei termini concordati 7. Siano state fornite in modo incompleto In tutti i casi Edizioni Belpaese Srls non è responsabile per il contenuto di dette inserzioni e comunicazioni. Periodico associato all’Unione Stampa Periodica Italiana Tessera n. 14594 06 dicembre 2014 Drink&Food 47 INVOLTINI DI VERZA ingredienti Riso carnaroli Scamorza bianca Cavolo cappuccio liscio Gorgonzola piccante Latte Per la bescia mella Latte parzialmente scremato Burro Farina "00" ricetta a cura di preparazione Lessare le foglie di cavolo in acqua salata per pochi minuti, quindi scolarle e tenerle da parte. Nella stessa acqua mettere il riso e lasciarlo cuocere x il tempo necessario alla sua cottura( seguire indicazioni riportate sulla confezione). Nel frattempo iniziamo a prepararci la besciamella, mettendo insieme i tre ingredienti e far addensare a fiamma dolce, x poi salarla e tenere da parte. In metà della besciamella ottenuta aggiungere la scamorza precedentemente tritata e il gorgonzola tagliato a piccoli pezzi. In una ciotola quindi scoliamo il riso e mescoliamo il composto ottenuto. Iniziamo quindi a riempire le nostre foglie con il ripieno ottenuto ed adagiarle su una teglia fa forno leggermente imburrata. Finito ciò, versiamo la restante besciamella su tutti i nostri involtini ottenuti e inforniamo a 190 gradi circa x 10 minuti fino a quando non si sarà formata una leggera crosticina. www.ivizideglidei.com consiglia: In abbinamento, "Oltremè" di Tenute Rubino, Brindisi. vino armonico ed avvolgente, dalla trama elegante e persistente, incanta per la sua armonia, per la persistenza e per eleganza. Singolari e particolari legati alla unicità del vitigno. Abbiamo pensato a Oltremè perchè Versatile e seducente, predilige i piatti saporiti come le melanzane e i peperoni ripieni, orecchiette al pomodoro, il risotto con i funghi porcini. Molto piacevole la combinazione con salumi, formaggi non troppo stagionati, arrosti di carne misti e la possibilità di apprezzarne le sue qualità in tanti piacevoli momenti. A cura di Diletta Pascali 48 06 dicembre 2014
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