Archivio Storico NEWSLETTER N. 20 FEBBRAIO 2014 news In primo piano / Studi e Ricerche / Pubblicazioni / Incontri ed Eventi / Biblioteca Storica / Fonti Iconografiche e Audiovisive / Archivi del Gruppo / Acquisizioni / Curiosità IN QUESTO NUMERO EDITORIALE “Visioni del mondo” per ricerche presenti e future IN PRIMO PIANO Luca Beltrami La costruzione della sede della Banca Commerciale Italiana in mostra p. 1 Francesca Pino Nel numero che apre il 2014 viene offerto come di consueto l’elenco delle ricerche che hanno utilizzato le fonti - documentarie, bibliografiche, iconografiche - dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo. Al di là di qualche oscillazione nei temi di ricerca, è segnalato l’uso più intensivo di una pluralità di materiali, appartenenti a diversi patrimoni archivistici. L’identificazione dei documenti potenzialmente utili per ciascun quesito di ricerca è molto facilitata dalla nuova interfaccia web di xDams, ed è confermata dall’accresciuto tempo medio di permanenza nella sala di studio. In deciso aumento anche i servizi di risposta a distanza, garantiti dall’impegno professionale dello staff. L’uso delle fonti al plurale, che restituiscono modi PUBBLICAZIONI Giordano Dell’Amore alternativi coevi di fare banca permettendo di osservare da vicino le diverse visioni del mondo, della società, della politica, ha superato le previsioni iniziali circa l’utilità di tenere sotto un’unica gestione e rendere ricercabili i patrimoni archivistici della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, della Banca Commerciale italiana, del Banco Ambrosiano Veneto e dell’Istituto Mobiliare Italiano. Non possiamo prevedere i futuri trend evolutivi dei filoni di ricerca, ma stiamo tramandando l’accresciuta qualità (il valore aggiunto) delle fonti al plurale, rendendo disponibili alla ricerca visioni nate in osservatori diversi ma coevi, sul versante dell’economia pubblica, dell’economia ‘mista’ e dell’economia privata. Università, banca e politica nelle carte dell’Archivio storico p. 5 IN PRIMO PIANO Luca Beltrami per la Banca Commerciale Italiana BIBLIOTECA STORICA Francesco Cingano Digitalizzati gli scritti del fondatore dell’Archivio storico p. 5 Una mostra e un volume raccontano la costruzione della Sede di Piazza della Scala Serena Berno IN REDAZIONE Direzione Francesca Pino Coordinamento Barbara Costa Realizzazione editoriale Nexo, Milano Hanno collaborato a questo numero Serena Berno Silvia Donghi Rossella Laria Guido Montanari Francesca Nemore Marzio Achille Romani Newsletter a cura di Archivio Storico Intesa Sanpaolo Via Morone 3 - 20121 Milano Il 20 novembre 1911 venne aperta al pubblico la nuova sede della Banca Commerciale Italiana, costruita tra il 1907 e il 1911 in piazza della Scala, in posizione strategica tra Palazzo Marino e il Teatro alla Scala. Entrò immediatamente in funzione, senza cerimonie ufficiali, ma, come attestano le cronache dell’epoca, attirò subito l’attenzione di molti milanesi e turisti, curiosi di vedere l’interno di quel palazzo che “già da tempo avevano avuto campo di ammirarne la mole severa e imponente, artisticamente per- fetta, la quale veniva ancora una volta ad attestare la genialità d’un grande architetto, cui Milano deve infinita gratitudine per le sue molteplici benemerenze, Luca Beltrami” («Corriere della Sera», 22 novembre 1911). Per riscoprire l’edificio e la sua origine, l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con i Beni Archeologici e Storico-Artistici, mette per la Lo scalone d’onore, marzo 1990 (Gabriele Basilico) Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 2014 2 Demolizioni in piazza della Scala a Milano, fine 1905 - inizio 1906 (G. Valtellino & C.) prima volta in mostra nelle Gallerie d’Italia più di sessanta fotografie provenienti dal patrimonio archivistico Comit, proprio in quel “monumentale palazzo” costruito più di cento anni fa. La fotografia storica entra così per la prima volta nelle Gallerie d’Italia, rappresentando un esempio fruttuoso di collaborazione e sinergia tra le forze della stessa heritage di impresa. Contestualmente l’Archivio pubblica il secondo volume della collana dei quaderni fotografici, dedicato alle fotografie del palazzo. La storia ha inizio pochi anni dopo la fondazione della Banca Commerciale Italiana, avvenuta nel 1894: l’Istituto conobbe presto una rapida ascesa che portò alla necessità di una nuova sede, più ampia e funzionale rispetto a quell’edificio di mattoni rossi dell’architetto Giuseppe Pestagalli, posizionato in piazza della Scala accanto all’imbocco della Galleria Vittorio Emanuele II, in cui la Banca aveva avviato la sua attività. Scartata nel 1898 una prima ipotesi di trasferirsi in piazza Cordusio il nascente centro economicofinanziario di Milano - la Banca Commerciale scelse di costruire la nuova sede sul versante nord di piazza della Scala, all’epoca occupato da “casupole irregolari”, così definite nelle cronache coeve, e attività commerciali. Il progetto architettonico fu affidato a Luca Beltrami nel 1906, mentre l’impianto planimetrico e distributivo interno La sala delle macchine, 1911 (Achille Ferrario) era già stato assegnato all’ingegnere di fiducia della Banca, Giovanni Battista Casati (18531934), che ben conosceva le necessità funzionali del committente. Luca Beltrami (1854-1933) architetto, urbanista, professore, uomo politico, scrittore e giornalista, restauratore, incisore, e caricaturista - era la persona adatta per facilitare le trattative con il Comune nel clima ottimistico dell’Esposizione Internazionale del Sempio- ne, e per rispondere alle esigenze di decoro della piazza, avendo egli stesso restaurato il fronte di Palazzo Marino su piazza della Scala. Il nuovo edificio fin dalla facciata esterna doveva comunicare la fiducia e la sicurezza di un Istituto che, nato per iniziativa di un consorzio di banche estere, si apprestava a varare la riforma dello statuto per la ‘italianizzazione’ della governance. Il percorso espositivo e il quaderno fotografico ripercorrono questa storia attraverso le fotografie dell’Archivio, testimonianze storiche riprese dallo sguardo attento di fotografi straordinari. La mostra, allestita da A4Adesign e Nexo, inizia da una Milano di fine Ottocento che stava accogliendo nel centro cittadino trasformazioni urbanistiche significative. Sulla gigantografia del piano regolatore steso da Cesare Beruto nel 1884 ancora privo per esempio del Cordusio e di via Dante - si apre una ‘finestra’ sulla città che, attraverso un video, ne ripercorre i principali interventi urbanistici, soffermandosi in particolare su piazza della Scala dove venne costruito il palazzo della Comit. L’esposizione fotografica si articola poi in due sezioni: la prima riguarda la costruzione dell’edificio, documentata con abilità fin dalle prime demolizioni del 1905-1906 da G. Valtellino & C. e soprattutto Achille Ferrario con fotografie generosamente donate dagli eredi Casati (si veda a questo proposito Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 2014 3 CURIOSITÀ Milano 16 gennaio - 13 aprile 2014 Gallerie d’Italia piazza della Scala, 6 da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30 giovedì dalle 9.30 alle 22.30 Ingresso gratuito La Famiglia Meneghina e Milano: 90 anni di impegno per la cultura milanese In mostra libri, documenti, dipinti e oggetti della collezione Mostra: Lo «Stile Italiano». Luca Beltrami per la Banca Commerciale Italiana. Itinerario storico fotografico nella “città che s’avvia a divenir metropoli”. La mostra, realizzata dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo in collaborazione con Beni Archeologici è curata da Amedeo Bellini, Serena Berno, Barbara Costa e Ornella Selvafolta; progetto espositivo e allestimento di A4Adesign, Milano - Nexo, Milano. Silvia Donghi Prospetto quotato con indicazioni di sezioni dell’ingresso al caveau principale delle cassette di sicurezza (disegno originale di Luca Beltrami) l’articolo pubblicato nel n. 4, dicembre 2009, della Newsletter). La seconda parte indaga il palazzo e l’articolazione interna, dai locali più prestigiosi a quelli di servizio. L’edificio da poco ultimato viene interpretato dalla maestria di tre fotografi milanesi, Achille Ferrario, Luca Comerio e Gigi Bassani, a cui viene affiancato il punto di vista di Gabriele Basilico che, quasi ottanta anni dopo, restituisce una visione rispettosa dell’opera e della sua storicità. Al termine del percorso, un touchscreen guida il visitatore all’approfondimento della figura di Beltrami, del ruolo della Comit, del rapporto proficuo che la Banca instaurò con l’architetto per successivi progetti, nonché delle opere da lui realizzate a Milano per creare una città moderna; lo fa attraverso la riproduzione di documenti, articoli di giornali, fotografie e persino un filmato storico del 1917 conservato alla Fondazione Cineteca di Bologna. Il volume approfondisce in quattro saggi la bio- grafia di Luca Beltrami (testo di Amedeo Bellini), il suo progetto per la Banca Commerciale Italiana (di Ornella Selvafolta), il ruolo della committenza (di Francesca Pino), le fonti fotografiche sul palazzo, la fortuna dell’immagine dell’edificio nella pubblicistica e la ‘lettura’ dello stesso nelle fotografie dell’Archivio storico (di Serena Berno). Il cuore del quaderno è la galleria di immagini che si snoda lungo un itinerario che dal cantiere conduce al palazzo concluso. Luca Beltrami realizzò in sostanza un palazzo dell’economia all’altezza del prestigio dello spazio urbano e del committente; l’impegno progettuale fu totale e comprese anche il dettaglio decorativo e la modernità degli impianti, apprezzabile certamente dal percorso fotografico, ma ancor di più nei disegni di progetto realizzati e conservati dall’Archivio, una selezione dei quali viene offerta sia nella mostra che nel quaderno fotografico. L’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina - Società del Giardino è un’Associazione senza fini di lucro, il cui scopo principale è quello di promuovere ogni iniziativa atta a far conoscere la storia, i costumi, l’arte e tutti gli aspetti della cultura, dell’economia e della vita sociale, civile e religiosa milanese. Nasce a Milano nel 1924 come club, con il nome di Famiglia Meneghina. Nel 1994 si costituisce come Associazione Culturale Famiglia Meneghina e nel 2011 assume l’attuale denominazione. L’Associazione cura e amministra la Biblioteca, riconosciuta come una delle più specialistiche su Milano, con circa 11.000 volumi. E’ ospitata dal 1998 a Milano, in via San Paolo Milano 20 febbraio Gallerie d’Italia piazza della Scala, 6 ore 18.00 Il palazzo in costruzione, 11 settembre 1909 (Achille Ferrario) Presentazione del secondo volume della collana dei quaderni fotografici dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo: Il palazzo Comit di Luca Beltrami. Fotografie tra testimonianza e interpretazione (1905-1990), di Serena Berno e Francesca Pino (con saggi introduttivi di Amedeo Bellini e Ornella Selvafolta, Milano, Hoepli, 2014). Intervengono Silvia Paoli, Amedeo Bellini, Serena Berno. Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 4 2014 IN PRIMO PIANO Il bilancio della sala di studio dell’Archivio storico In evidenza l’utilizzo delle nostre fonti per gli studi di natura biografica Rossella Laria La sala di studio dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo Come era avvenuto nel 2012 con l’inaugurazione delle sale museali, anche il 2013 è stato un anno di “apertura” per il nostro Archivio, grazie al nuovo sito con il quale abbiamo cercato di dare risposte alle esigenze degli utenti, siano essi consultatori a distanza o abituali fruitori del nostro servizio di consultazione, agevolando sia la consultazione degli inventari, che la registrazione da remoto delle domande di studio e delle richieste di consultazione. Quanto e che cosa viene studiato sulle carte da noi custodite? Le domande di consultazione presentate nel 2013 sono state 148. Tra i filoni di ricerca quello della Storia bancaria, finanziaria e monetaria (il 50% degli studi); restano, poi, ancora attuali le tematiche culturali, Architettura, Arte e Fotografia rappresentano oltre il 17% degli studi; segnaliamo un notevole incremento di quelle ricerche legate alla Storia sociale, politica, e diplomatica, che rappresenta poco più del 16% degli studi; infine per la prima volta dopo alcuni anni evidenziamo la ripresa delle ricerche su Business History (circa il 13%), grazie anche al valido supporto che il patrimonio archivistico IMI può dare agli studiosi di storia d’impresa. Fatta eccezione per la Storia generale che ha visto quasi raddoppiare gli studi, le percentuali su questi macro argomenti variano poco di anno in anno, ma quello che sta cambiando è l’approccio alla materia scelto dagli studiosi. Una ricerca su quattro del 2013 ha dato vita a uno studio di natura biografica su banchieri, imprenditori, uomini politici e diversi. Le nostre fonti, in modo particolare le Carte di Raffaele Mattioli, con i suoi oltre tremila corrispondenti, si sono rivelate preziose per la redazione di molti profili biografici, alcuni dei quali in pubblicazione sul Dizionario Biografico degli Italiani. Oltre allo studio di singoli profili biografici, possiamo dire che lo studio della storia bancaria, politica, d’im- presa, e delle tematiche culturali avviene in molti casi attraverso l’analisi delle figure che ne sono state protagoniste. Sono stati studiati nel corso del 2013 uomini che sarebbe riduttivo definire semplicemente banchieri perché, seppure siano stati protagonisti della storia degli istituti confluiti in Intesa Sanpaolo e non solo, la loro esperienza bancaria è parte di una vita spesa tra cultura e impegno politico e civile. Tra questi spiccano le carte di Tommaso Gallarati Scotti – tra cui si trovano corrispondenza privata e istituzionale, interventi pronunciati in qualità di presidente del Banco Ambrosiano, e selezione degli articoli pubblicati sul «Corriere della Sera» – sono state aperte alla consultazione nel mese di ottobre 2013; Giordano Dell’Amore, cui è dedicato un apposito approfondimento in questo numero, e alcune figure poliedriche come quella di Antonello Gerbi, capo dell’Ufficio Studi Comit ma studiato anche come americanista, critico cinematografico, critico letterario, o di Vittorio Corna, capo del Personale della Comit dal 1951 al 1981, ma anche padre dell’attuale collezione d’arte del Novecento che è possibile ammirare nell’attiguo museo Gallerie d’Italia, e nelle cui carte sono conservati rari opuscoli attraverso i quali è possibile tracciare la storia della politica artistica di uno dei pochi istituti privati che ha investito sull’arte del ‘900. Al link http://intesasanpaolo.xdams.org/intesaweb/login.html è possibile effettuare la registrazione al sito utenti, nelle sezioni: Archivi, Biblioteca, Fototeca sono consultabili gli inventari online. Anche quest’anno, nell’elenco che chiude la Newsletter, abbiamo elencato le pubblicazioni nate dalla consultazione dell’Archivio storico pervenute nel 2013. 10, nei locali di Palazzo Spinola, di proprietà della Società del Giardino. Nel 2014 ricorre il novantesimo di fondazione della Meneghina: l’evento verrà celebrato con una duplice modalità. Da un lato, una mostra allestita presso lo Scalone Monumentale della Biblioteca Comunale Centrale di Palazzo Sormani, dal 15 gennaio al 15 aprile 2014. Questo percorso illustrato, intitolato «La Meneghina e Milano. 90 anni di impegno per la cultura milanese», presenta al pubblico libri moderni e antichi conservati presso la Biblioteca sociale; documenti d’archivio inerenti alla storia di Milano vista attraverso l’attività della Meneghina; dipinti e oggetti d’arte della sua collezione. Si esporranno inoltre i 36 stendardi della Milano comunale, realizzati dalla Meneghina negli anni Sessanta, per mostrare ai milanesi la storia delle Porte e delle Contrade della città. E’ prevista, in primavera, la pubblicazione di un volume che, oltre ad un excursus storico, conterrà una serie di saggi sul teatro, sulla poesia, sulla lingua, sulla biblioteca, sull’editoria, stesi da illustri studiosi delle singole discipline che sono membri del Comitato Scientifico della nostra Associazione. Per informazioni: www.meneghinasocietadelgiardino.it, [email protected], 02. 76005705 L’Archivio storico di Intesa Sanpaolo desidera ringraziare vivamente l’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina per il prezioso dono del volume di Pietro Madini, Luca Beltrami nell’aneddoto ed altri appunti storici e folcloristici, Milano, Famiglia Meneghina, 1934. Roma 16 gennaio - 30 marzo Vittoriano, Palazzo Venezia Mostra “1924-2014. La RAI racconta l’Italia” Nella sezione “Le origini” sono esposti alcuni documenti provenienti dal patrimonio archivistico IMI relativi ad un mutuo di un miliardo concesso alla RAI nel 1953. La sezione “Economia” ospita invece il documentario sulla storia di Intesa Sanpaolo “Una storia italiana”, prodotto in collaborazione con l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, regia di Alessandro Varchetta. Nello spazio di Intesa Sanpaolo viene proposta una selezione di pubblicità storiche del Gruppo. La mostra arriverà poi alla Triennale di Milano il 29 aprile. Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 5 2014 PUBBLICAZIONI STUDI E RICERCHE Giordano Dell’Amore fra università, banca e politica Le carte di Giordano Dell’Amore Un patrimonio documentario in gran parte inesplorato Un volume ricorda un protagonista di tre decenni della storia italiana del XX secolo Marzio Achille Romani Accademico, banchiere e grand commis, Giordano Dell’Amore fu un personaggio molto complesso che, nel trentennio 1950-1980, fu spesso presente in prima fila sul proscenio milanese e su quello nazionale. Professore alla Bocconi – e più tardi rettore in uno dei momenti più critici della storia dell’Università, presidente della Cassa di risparmio delle provincie lombarde dal 1952 al 1979, consigliere e poi presidente della Provincia di Milano dal 1946 al 1952, senatore e ministro per un breve periodo, Dell’Amore seppe eccellere nei diversi settori nei quali svolse la sua attività diventando, di volta in volta, un professore prestato alla banca e/o un banchiere prestato alla politica, pur rimanendo sostanzialmente uno studioso e un Maestro che seppe dar vita ad una autorevole Scuola di economia delle aziende di credito che vanta studiosi di alto livello. A questo singolare protagonista di tre decenni della storia italiana del XX secolo l’Istituto Javotte Bocconi – Associazione amici della Bocconi ha voluto dedicare il quarto volume della collana “Maestri” della prestigiosa università milanese al fine di far luce sulla sua poliedrica personalità e ripensare ai servizi da lui resi alla collettività e alla disciplina. Il volume in questione è il frutto di una giornata di studio tenutasi il 2 ottobre 2013 all’Università Boc- coni che ha visto alternarsi sul proscenio diversi studiosi: Roberto Ruozi, che ha illustrato la figura del Maestro; Marzio Achille Romani, che ha narrato le traumatiche vicende che interessarono l’università milanese negli anni della contestazione e che si è soffermato sui complessi e delicati problemi che il rettore ed il presidente dovettero affrontare in quel periodo; Barbara Costa e Francesca Pino che hanno sondato la documentazione, in gran parte inesplorata, degli archivi di Intesa Sanpaolo offrendo una sapiente panoramica dei possibili percorsi di ricerca su un personaggio del quale ancor oggi c’è molto da dire. Alle relazioni è seguita una tavola rotonda, introdotta e diretta da Tancredi Bianchi e che ha visto Alberto Cova, Arnaldo Mauri, Paolo Mottura e Roberto Mazzotta. discutere dell’apporto scientifico e professionale di Dell’Amore banchiere e dell’attualità del suo pensiero. Completano il volume una lunga appendice di documenti, lettere e scritti di e sul Maestro milanese e una ricca documentazione iconografica, in gran parte provenienti dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo. Tancredi Bianchi e Marzio Achille Romani (a cura di), Giordano Dell’Amore, Milano, EGEA, 2013, pp. XIII-220. BIBLIOTECA STORICA Omaggio a Francesco Cingano Francesca Pino Nel 2013, a dieci anni dalla scomparsa di Francesco Cingano - amministratore delegato della Banca Commerciale dal 1967 al 1987 e fondatore dell’Archivio storico insieme a Leo Valiani nel 1984 (al compimento del novantesimo anniversario dalla fondazione della Banca) - il nostro team ha realizzato la digitalizzazione dei suoi scritti pubblicati (attualmente 53), per agevolarne la rilettura. Come vari banchieri del suo tempo, egli era assai misurato nelle interviste e nella partecipazione a convegni professionali. Anche nel campo della saggistica, la sua produzione è esigua, rispetto alla ricchezza delle sue quotidiane meditazioni e letture. La particolare cura stilistica, la ricerca della chiarezza e l’eleganza nell’argomentare rivelano un’intensa passione per la vita intellettuale e per la riflessione poli- tica, che risaliva agli anni della resistenza e della partecipazione al Partito d’Azione. Con tali premesse, egli annetteva molta importanza alla missione dell’Archivio storico, che avrebbe consentito di verificare la “continuità” della storia (un tema su cui tornava spesso), come pure di rendere disponibili alla ricerca i documenti utili a risolvere alcuni nodi storiografici. Si veda ad esempio il Commento alla relazione di Pasquale Saraceno "Donato Menichella e l'Iri" (Roma-Bari, Laterza, 1986, pp. 45-53) e il brano qui sotto riportato. Le sue carte di lavoro e personali sono state consegnate in buon ordine all’Archivio storico, dove diverranno consultabili con la regola dei 40 anni, estesa ai 70 anni solo nel caso di contenuti particolarmente sensibili. Barbara Costa Discorso di insediamento alla presidenza della Cariplo, 4 gennaio 1953 Dal 2008 l’Università Bocconi pubblica una collana di volumi intitolata ai suoi “maestri”: il primo è stato dedicato a Gino Zappa, considerato il padre dell’economia aziendale italiana. Sono seguiti poi quelli su Angelo Sraffa (uscito nel 2009; ne abbiamo trattato nella newsletter n.xx, del 2010) e Luigi Einaudi (2011). L’ultimo volume pubblicato, su Giordano Dell’Amore, ha visto l’Archivio storico collaborare molto strettamente con l’ateneo milanese. L’invito dell’Università Bocconi a partecipare a questa iniziativa ci ha indotto, infatti, ad accelerare i tempi di una ricognizione metodica dei fondi archivistici, librari e fotografici, collegabili alla figura del banchiere. Ne è emerso un quadro ricchissimo, data la possibilità di interrogare simultaneamente una pluralità di fonti provenienti da istituti bancari molto diversi fra loro per natura e tradizione. I patrimoni archivistici della Cariplo e del Mediocredito Lombardo conservano, com’è naturale, le fonti più complete per lo studio del banchiere; oltre alla presidenza, dal 1952 al 1979, della più grande cassa di risparmio del Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 6 2014 Il brano che segue è tratto da un intervento di Francesco Cingano, in occasione della trasmissione RAI – Rete 2 TV, “Banche e banchieri. La Banca Commerciale Italiana”, programma di Eugenio Scalfari, Massimo Andrioli e Lucio Villari, dicembre 1979. Una sorta di contraddizione [tra il segreto bancario e l’esternazione sui mass media] La Banca Commerciale Italiana ha avuto in questo secolo una parte non insignificante nello sviluppo economico del nostro Paese e una letteratura ormai cospicua e non soltanto italiana ne dà frequente e spessa testimonianza, ricercandone e valutandone il ruolo, le caratteristiche, i legami e le vicissitudini; è dunque nell’intreccio della stessa storia del Paese che la nostra Banca in non occasionali momenti riconosce e ritrova se stessa. La storia, diceva Michels, non è una bella linea diritta e non lo è la storia italiana e tale quindi non risulterà essere la storia della Banca. Ma credo che risulterà la costanza di alcune vocazioni, la permanente tradizione di alcuni obiettivi, l’aderenza a un modo di essere radicato sul solido terreno della vita operosa della nostra gente. Penso in particolare alla vocazione, che data dalle origini più lontane, ad essere banca internazionale, non certo per esibizionismo provinciale ma per una difficile scelta di voler allargare i nostri mercati e su di essi competere; penso all’obiettivo di partecipare ogni volta si possa alla crescita economica, ma anche civile, della nazione, ciò che è poi il solo modo, che io sappia, di trovare un rapporto di coerenza fra l’esercizio del proprio dovere aziendale e le spinte, i bisogni, le aspirazioni dell’ambiente in cui si è chiamati ad operare. ACQUISIZIONI Luigi Vercellini: una vita in viaggio per la Comit Donati all’Archivio fotografie e cimeli della sua attività all’estero Rossella Laria Luigi Vercellini (con la valigia) si imbarca per Casablanca, 1968 Luigi Vercellini venne assunto alla Sede di Milano della Banca Commerciale Italiana nel settembre 1949, subito dopo aver conseguito la maturità classica. Assegnato nel 1956 agli Scambi Commerciali della stessa sede, compì già in questi anni diverse missioni all’estero, soprattutto in Austria, Cecoslovacchia e Russia. Nel 1967 passò all’Ufficio Merci e Scambi Commerciali, nel 1971 alla Segreteria Estero e nel 1973 divenne capo dell’Ufficio Relazioni Estere. Andò in pensione nel 1994, ma rimase una presenza attiva lavorando per la banca ungherese Central-European International Bank Ltd. (CIB) di cui fu presidente fino al 2003. L’esperienza di Vercellini è una testimonianza quindi, dal dopoguerra all’inizio del nuovo millennio, dell’attività all’estero della Banca Commerciale Italiana, che lo mandava in avanscoperta in tutti i paesi, in modo particolare nell’Europa dell’Est e in estremo Oriente. Una vita in viaggio: Luigi Vercellini ci ha raccontato di essere stato 156 volte a Mosca e una trentina in Cina, la sua signora teneva il conto dei voli presi, che in un anno furono addirittura 180. Con le sue testimonianze orali, Luigi Vercellini ci ha permesso di approfondire la conoscenza di usanze sociali e di particolari momenti storico-politici, come nel caso dei suoi racconti di viaggio nella Cina di Mao degli anni ’70, dove la Comit era tra i pochi operatori stranieri ammessi. Nella prima visi- Attestato a firma Agostino Lanzillo, rettore a Ca’ Foscari dal 1935 al 1939, 4 giugno 1947 mondo, Dell’Amore fu anche a capo dell’ACRI e vice presidente dell’ABI. Si segnala in particolare un nucleo di documenti provenienti dalle sue carte personali (corrispondenza, attestati, relazioni) recentemente acquisiti dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, di grande interesse per lo studio della sua biografia. La ricognizione, tuttora in progress, sulle carte dell’IMI ha aperto prospettive finora inedite di ricerca sull’attività, svolta fra 1947 e 1951, di consulente dell’IMI per la redazione di imponenti relazioni tecniche riguardanti alcune delle più importanti aziende meccaniche che operavano in Italia nel dopoguerra (dalla Borletti agli Aeroplani Caproni, dalla Magneti Marelli alla Siemens, fino alla Ernesto Breda, solo per citarne alcune). Dalla corrispondenza di Raffaele Mattioli, il cui riordino e inventario fino al 1972 è in fase di completamento, emergono con grande chia- Roma 18 gennaio Palazzo Marini - Sala delle Colonne Via Poli, 19 ore 17.30 Presentazione del volume di Massimiliano Majnoni “Sopravvivere alle rovine”. Diario privato di un banchiere (Roma 1943-1945), Torino, Aragno, 2013. Intervengono: Antonio Patuelli, Ugo La Malfa, Francesca Pino, Giovanni Majnoni. È necessario prenotare entro il 17 febbraio: [email protected]. Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 2014 ta dopo la rivoluzione di Mao, i nostri inviati arrivarono in treno fino ad Hong Kong, poi dovettero attraversare a piedi, valigie alla mano, il ponte che univa i due stati, per poi riprendere un treno per Canton. Gli incontri d’affari si svolgevano in due fasi: nella prima veniva letto un pensiero di Mao da parte della guardia rossa, nella seconda avvenivano le trattative vere e proprie. Anche le fotografie che Vercellini ci ha donato rappresentano delle testimonianze importanti: si tratta di scatti istituzionali, con strette di mano e foto di gruppo alla stipula di accordi internazionali o cene di rappresentanza; ma anche di immagini di momenti di svago con compagni di viaggio. In 7 entrambi i casi le fotografie sanno raccontarci un incontro tra culture diverse. Tra i doni ricevuti dal nostro Archivio ci sono anche numerosi pezzi museali, anche in questo caso si tratta in molti casi di “doni istituzionali”, principalmente medaglie celebrative che arrivano da tutto il mondo, ma anche di alcuni gadget o acquisti personali che ci fanno ancora riflettere su particolari usanze o momenti storici. Luigi Vercellini dunque ci ha consegnato parte della sua memoria personale e istituzionale, rendendocene custodi e permettendoci di condividerla, e ha certamente dato un valore aggiunto alle fonti documentarie in nostro possesso. STUDI E RICERCHE Il «Comitato di controllo per le imprese del gruppo Caproni - Isotta Fraschini» Un percorso di ricerca tra le carte dell’Istituto Mobiliare Italiano Francesca Nemore Nel riordinare la documentazione del Servizio Ispettorato dell’IMI ci si è imbattuti in un dossier insolito riguardante le imprese del Gruppo aeronautico e meccanico Caproni-Isotta Fraschini. Questo ritrovamento ha suscitato più di un interrogativo sui motivi per cui proprio queste aziende fossero sottoposte a un controllo così serrato, stimolandoci ad approfondire la ricerca attraverso le altre fonti disponibili presso il patrimonio archivistico IMI. In particolare, si è analizzata l’attività svolta dall’Ispettorato per capire se anche altre ditte fossero, alla fine degli anni ’30, soggette ai medesimi controlli. Le relazioni sulle altre imprese erano quelle eseguite di routine per valutare la solidità finanziaria e il valore reale dei beni offerti in garanzia dalle società richiedenti i mutui e i controlli periodici sulle società mutuatarie, ma la documentazione riguardante il Gruppo Caproni non si riferiva a nessuna delle tipologie sopra descritte; si supponeva perciò che i continui controlli avessero origine e motivazione diversa. Per ogni azienda del Gruppo erano presenti due relazioni: una amministrativa e una tecnica. Le relazioni amministrative, stilate dal ragioniere Emilio Punturieri, contenevano: il nome della società, il luogo in cui aveva sede e dove erano dislocati gli impianti, il personale, il tipo di produzione e le quantità prodotte, i mutamenti nella situazione patrimoniale, economica e finanziaria e il giudizio dell’ispettore sull’andamento reale dell’azienda. Quelle tecniche, redatte dall’ingegnere Aganippo Brocchi, riportavano i dati della società, lo scopo degli accertamenti, l’analisi della situazione patrimoniale, le prospettive reddituali e industriali e l’identificazione e descrizione dei beni mobili e immobili ad essa appartenenti. Le relazioni, tuttavia, non indicavano le motivazioni per cui i controlli fossero così minuziosi e frequenti. La risposta è venuta dalla visione dei verbali del rezza le differenze di modello e di condotta dei due banchieri su temi come quello del cartello bancario, dei crediti agevolati e, più in generale, sul ruolo dello Stato come attore nelle vicende economiche del paese. Carte che aiutano non solo a far luce su una personalità complessa e per certi versi persino controversa, ma che consentono, più in generale, di inoltrarsi nell’interpretazione di un trentennio di storia e politica bancaria del secolo scorso. PUBBLICAZIONI Comitato Esecutivo dell’IMI per il periodo compreso tra il 1937 e il 1945: il Gruppo Caproni era sottoposto alla vigilanza di uno speciale comitato di controllo e questo a causa della grave situazione di dissesto finanziario in cui versava. Dai verbali emerge che nel 1938 Pietro Terenzio Chiesa fu incaricato, dall’IMI e dalla sua sezione autonoma CSVI, di svolgere un’indagine sulla reale situazione finanziaria del Gruppo e di approntare un piano per il suo risanamento. Della situazione del Gruppo si era interessato anche Mussolini che considerava il settore aeronautico di grande importanza strategica per l’economia italiana. Chiesa propose un piano di salvataggio, articolato in nove punti, che prevedeva, appunto, la creazione di un comitato di controllo per attuare il piano di consolidamento finanziario del Gruppo. Il piano di risanamento ottenne l’approvazione sia dei creditori, sia del Governo Mussolini, sia dello stesso Caproni. Il Comitato, presieduto dal maresciallo Rodolfo Graziani (cfr. G. Lombardo e V. Zamagni, L’Istituto Mobiliare Italiano 1931-1998, Bologna, Il Mulino, 2009, p. 108), iniziò la sua atti- La sfida internazionale della Comit Un volume ripercorre le strategie di sviluppo della Banca negli anni Ottanta Guido Montanari E’ stato recentemente pubblicato il libro di Carlo Brambilla, La sfida internazionale della Comit, con introduzioni di Carlo Azeglio Ciampi, Andrea Manzella e Romano Prodi. La narrazione si concentra soprattutto sugli anni Ottanta, agli albori del processo di globalizzazione mondiale. Da principio viene ricostruita brevemente l’espansione all’estero della Comit e il suo primato tra le banche italiane: dall’acquisizione della sua prima partecipazione sudamericana nel 1910 alla drastica riduzione della rete estera dopo la seconda guerra mondiale, fino Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 2014 vità nel settembre 1938 e la situazione del gruppo fu costantemente monitorata dagli ispettori IMI Brocchi e Punturieri. Dalla documentazione del Comitato Esecutivo, dell’Ispettorato e della serie mutui si apprende che l’opera di risanamento andò avanti secondo i piani stabiliti e che già l’anno seguente la situazione aziendale era più solida dal punto di vista finanziario, ma ancora problematica dal punto di vista economico a causa dell’aumento dei costi delle materie prime a cui non furono adeguati i prezzi delle commesse. L’ultima notizia relativa all’attività del Comitato è una 8 relazione sull’andamento delle aziende del Gruppo presentata dal generale Giuseppe Manni, nuovo presidente succeduto a Graziani nel gennaio 1942, al Comitato Esecutivo dell’IMI nel maggio di quello stesso anno. Probabilmente il Comitato di controllo cessò le sue attività nel 1943 in seguito agli eventi bellici. Oltre alla documentazione utilizzata per questa ricerca, nei vari fondi conservati presso l’archivio storico IMI si trova una cospicua quantità di documentazione riguardante sia le attività delle imprese Caproni, prima e dopo il periodo qui esaminato, sia delle altre industrie del settore aeronautico. PUBBLICAZIONI La gomma artificiale. Giulio Natta e i laboratori Pirelli Un libro ricostruisce la collaborazione del premio Nobel con la Società Italiana Pirelli Cinquant’anni fa Giulio Natta riceveva il Nobel per la chimica per i suoi studi che negli anni Cinquanta permisero di realizzare il polipropilene, capostipite di una serie di materie plastiche e fibre artificiali destinate a creare un’industria completamente nuova. Questo non è però un volume celebrativo, giacché il suo intento è invece di ricostruire come si formò in Natta la dote a lui così peculiare di fondere tra loro chimica pura e applicata, scienza universitaria e grande industria. Il libro ci conduce nell’epoca dell’autarchia, tra gli anni Trenta e Quaranta, quando Giulio Natta, allora professore al Politecnico di Torino, diventa consulente della Pirelli per far nascere in Italia un’industria della gomma sintetica a partire da materie prime nazionali. La documentazione superstite presso l’Archivio storico Pirelli, risalente alla società mista Pirelli-Iri denominata Istituto per lo studio della gomma sintetica, ci rivela quanto questa collaborazione fu un banco di prova per Giulio Natta e il suo modo di fare ricerca. Una documentazione tanto più storicamente preziosa, sia detto per inciso, in quanto è la sola rimasta per conoscere dall’interno quei centri di ricerca applicata che erano i laboratori della Bicocca, i cui archivi non sono stati conservati. Fu una sfida tecnologica di successo. Grazie a “un imponente complesso di esperienze a scala di laboratorio e industriale”, nel 1942 si inaugurava a Ferrara un primo stabilimento per la produzione di gomma autarchica “cauccital”, più tardi passato alla Montecatini e destinato a essere la prima fabbrica al mondo di Moplen. Il libro integra del resto la documentazione d’archivio con articoli di Natta e di altri protagonisti della vicenda, da Alberto Pirelli al chimico Franco Grottanelli, autore del nuovo impianto ferrarese. Spicca una perizia dell’Istituto Mobiliare Italiano - Imi, conser- vata nella sede romana dell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, riguardante la richiesta di un mutuo per un secondo stabilimento a Terni fatta nel 1943 dalla Saigs, la società Pirelli-Iri, per la produzione di gomma artificiale. Una serie di testi di inquadramento aiuta il lettore a ripercorrere e contestualizzare questo bel capitolo di scienza applicata: dalla presentazione generale dell’allievo di Natta, Italo Pasquon, alla guida alla lettura dei documenti a firma del chimico Giorgio Nebbia; dalla ricostruzione del ruolo di Natta da parte di Pietro Redondi alla descrizione da parte di Marino Ruzzenenti dei vari programmi di gomma naturale e artificiale allora in lizza, inclusa la buna, vanto della chimica tedesca, di cui i nazisti avevano eretto un grandioso stabilimento presso Auschwitz, come attestava nel 1947 Primo Levi in una sua lettera alla rivista La Chimica e l’Industria riprodotta nel saggio di Ruzzenenti. Lungi dall’essere un’operazione estemporanea, questo libro su La gomma artificiale fa parte di uno “Speciale Giulio Natta a cinquant’anni dal Nobel” che sull’opera del grande chimico ligure ha già riunito una serie di fonti non solo a stampa, ma anche epistolari e istituzionali inedite. Si tratta di un’iniziativa di Milano città delle scienze (www.milanocittadellescienze.it), un sito che grazie alla collaborazione tra università, biblioteche e archivi ha riportato in primo piano il rapporto che lega le scienze alle richieste dell’urbanizzazione industriale, un fenomeno di cui Milano offre un esempio privilegiato. Pietro Redondi (a cura di), La gomma artificiale. Giulio Natta e i laboratori Pirelli. Interventi di Italo Pasquon, Giorgio Nebbia, Pietro Redondi, Marino Ruzzenenti, Milano, Guerini e associati, 2013, 261 pp. alla ripresa avvenuta negli anni Settanta, soprattutto nei mercati asiatici. L’autore ripercorre dettagliatamente, a partire dai primi anni Ottanta, la strategia di espansione della Comit negli Stati Uniti culminata con il tentativo di acquisizione della Irving Bank, che avrebbe trasformato l’Istituto milanese in una grande banca multinazionale. Il fallimento di questa operazione, avvenuto nell’estate del 1988 proprio in dirittura d’arrivo, fu causato dall’ostracismo delle autorità federali statunitensi e dall’isolamento creatosi in Italia, soprattutto da parte degli ambienti governativi, mentre la Banca portava avanti questa complessa operazione; questo insuccesso determinò il drastico ridimensionamento della sua strategia internazionale. Vengono inoltre ricostruiti i mutamenti della struttura organizzativa della Comit negli anni Ottanta, grazie all’impetuosa espansione della rete territoriale in Italia, e le complesse trattative che portarono alla privatizzazione di Mediobanca, avvenuta nel 1988. L’autore ha utilizzato soprattutto le Carte di Enrico Braggiotti (amministratore delegato e presidente della Comit negli anni Ottanta), ora depositate presso l’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, e le relazioni di bilancio della Comit. Molto ricco è l’apparato iconografico che si è basato prevalentemente su fotografie e documenti provenienti dai fondi del patrimonio archivistico Comit. Il volume è stato presentato a Milano, al Circolo della Stampa, lo scorso 4 dicembre. Carlo Brambilla (a cura di), La sfida internazionale della Comit, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 307. Archivio Storico News N. 20 FEBBRAIO 9 2014 Parlano di noi Panoramica degli studi nati dalle carte dell’Archivio storico Storia bancaria, finanziaria e monetaria BELLAVITE PELLEGRINI, CARLO, Una storia italiana. Dal Banco Ambrosiano a Intesa Sanpaolo. Con i diari di Carlo Azeglio Ciampi, Bologna, Il Mulino, 2013, 562 pp. BERBENNI, ENRICO, Border effects on local banking systems. The Swiss Italian frontiers between the two world wars (1914-1945), in Foreign financial institutions and national financial systems, Varsavia, EABH, 2013, pp. 403-448 BRAMBILLA, CARLO, La sfida internazionale della Comit, con introduzione di CARLO AZEGLIO CIAMPI [e saggi di ANDREA MANZELLA e ROMANO PRODI], Bologna, Il Mulino, 2013, 307 pp. CRIMI, GIULIO (relatore MARCELLO BENEGIAMO), La Banca Commerciale Italiana nella prima guerra mondiale attraverso i verbali del CDA, Chieti-Pescara, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio, Facoltà di Economia, a.a. 2012-2013. D’ALESSANDRO, ANNALISA (relatore PAOLA PIERUCCI), La Banca Commerciale Italiana nella crisi del 1929: struttura amministrativa e finanziaria, Chieti-Pescara, Università degli Studi Gabriele d’Annunzio, Facoltà di Economia, a.a. 20122013. IACOPINI, ALESSANDRO (relatore DANIELA FELISINI), Tra pubblico e privato. 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