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Esercitazione 2
1. Calcolare utilizzando Ansys per la struttura dell’esercitazione
N◦ 1 riportata in figura 17, la configurazione deformata della struttura, gli spostamenti nodali, le deformazioni elastiche
nelle aste, le reazioni vincolari, i carichi e le tensioni in ogni
asta.
2. Utilizzando Ansys simulare il comportamento della stessa struttura sostituendo agli elementi asta gli elementi trave.
La sezione trasversale tubolare circolare presenta un diametro
esterno pari a 35 mm e un diametro interno pari a 30 mm. Il modulo
di elasticità vale E = 255 000 N/mm2 .
Figura 17: Schema della struttura da analizzare
22
ESERCITAZIONE 2
In questa esercitazione verranno calcolati i risultati ottenuti nell’Esercitazione 1 utilizzando il software Ansys APDL. Prima di impostare il modello,
è opportuno ricordare come è strutturato il software e quali sono i comandi
principali.
Assegnati una directory di lavoro e il nome del file di utilizzo, si può
avviare il software. Ansys APDL presenta due menu principali: il Main Menu,
che si trova a sinistra della finestra di lavoro, e l’Utility Menu, che si trova
nella barra orizzontale posta in alto della finestra di lavoro. Come segnalato
dal nome stesso, il Main Menu è il menu principale per mezzo del quale è
possibile realizzare modelli più o meno complessi; l’Utility Menu invece è il
menu per le operazioni di “servizio”, come plottaggio, selezione, costruzione
di piani di riferimento, etc.
Il Main Menu è suddiviso in diverse sezioni, tra le quali le principali sono:
• Main Menu> Preprocessor, la sezione nella quale viene definita la
geometria del modello, vengono definiti gli elementi per la discretizzazione e le caratteristiche del materiale, viene eseguita la mesh e vengono
applicati carichi e vincoli;
• Main Menu> Solution, la sezione nella quale vengono settate tutte
le impostazioni di analisi e viene lanciata la soluzione;
• Main Menu> General Postproc, la sezione nella quale vengono
visualizzati tutti i risultati ottentuti dall’analisi eseguita.
Tra le sezioni del Main Menu, vanno inoltre ricordati il Main Menu>
TimeHist Postpro e il Main Menu> Design Opt: il primo consente di
analizzare i risultati di analisi per le quali entra in gioco il fattore tempo (analisi
dinamiche o analisi non lineari in cui il carico viene applicato gradualmente);
il secondo invece consente di eseguire delle analisi di ottimizzazione.
Analisi con elementi asta
Dopo questa piccolissima introduzione al software si può passare all’esecuzione dell’analisi in oggetto. Per prima cosa è necessario definire gli elementi
23
ESERCITAZIONE 2
che verranno utilizzati per la discretizzazione, cliccando su Main Menu>
Preprocessor> Element Type> Add/Edit/Delete. Nel pannello che si
apre è possibile quindi scegliere tra tutti gli elementi presenti nella libreria
del software. Per questa esercitazione verranno utilizzati elementi di tipo asta
LINK180, elementi a 2 nodi con tre gradi di libertà per nodo (traslazione
nelle tre direzioni x, y e z). Per questo tipo di elemento non è considerata
la flessione, ma solamente trazione o compressione, come per le aste delle
travature reticolari.2
In generale, le opzioni per l’elemento selezionato sono di due tipi: si hanno
le “KeyOptions”, che devono essere inserite nello stesso pannello di definizione
degli elementi e normalmente sono selezionabili da un menu a tendina, e le
“Real Constants”, che devono essere inserite da tastiera alla voce Main Menu> Preprocessor> Real Constants> Add/Edit/Delete, selezionando
l’unico tipo di elemento creato e digitando il valore da inserire.
Per il tipo di elemento utilizzato è necessario assegnare l’area della superficie trasversale nelle “Real Constants”. La sezione trasversale, come indicato
nel testo della presente, è anulare con diametro interno e diametro esterno
pari rispettivamente a 30 mm e 35 mm. Per evitare di eseguire il calcolo
manuale della sezione trasversale, è possibile alla voce Main Menu> Preprocessor> Sections> Beam> Common Sections creare la geometria
della sezione trasversale e ottenere tutti i valori utili come l’area, momenti
di inerzia etc. In figura 18 è riportata la sezione trasversale dell’asta con i
relativi valori dei parametri geometrici calcolati.
A questo punto è possibile inserire il valore della sezione (255,254 mm2 )
nelle “Real Constants”.
Il materiale che costituisce le aste della struttura presenta un modulo
di Young pari a E = 255 000 N/mm2 ; questo valore deve essere inserito
su Main Menu> Preprocessor> Material Props> Material Models,
selezionando i campi “Structural> Linear> Elastic> Isotropic”.3
2
Ad ogni pannello di controllo che viene aperto è sempre presente il bottone “Help”, che
rimanda alla guida di Ansys. Molto spesso è utile fare riferimento all’“Help” per conoscere
la teoria che sta alla base di determinati elementi o di analisi, oppure semplicemente per
capire quali opzioni devono essere impostate.
3
Si possono avere più modelli di materiale definiti; a ciascuno è assegnato un numero
24
ESERCITAZIONE 2
Figura 18: Sezione trasversale dell’asta con i relativi valori dei parametri
geometrici calcolati
In questa analisi non è necessario conoscere il valore del coefficiente di
Poisson.
A questo punto si può passare alla fase di creazione della geometria.
Su Main Menu> Preprocessor> Modeling> Create> Keypoints>
In Active CS si possono inserire le coordinate dei nodi della struttura, che
in questo caso sono i Keypoints, cioè nodi “primitivi” che non vengono mai
cambiati al variare della discretizzazione. Quando si inseriscono le coordinate
bisogna fare attenzione che l’ordine di inserimento segua la numerazione adottata nell’Esercitazione 1, quindi per prima verranno assegnate le coordinate
del nodo 1, poi quelle del nodo 2 e così via.
Una volta creati i Keypoints è necessario creare le linee, utilizzando il
comando Main Menu> Preprocessor> Modeling> Create> Lines>
Straight Line. Anche per la creazione delle linee vale lo stesso discorso
relativo alla numerazione adottata nell’Esercitazione 1.
che lo identifica. Nella barra in basso della finestra di lavoro sono presenti diverse voci che
mostrano quale materiale, elemento e costante reale sono caricati attualmente.
25
ESERCITAZIONE 2
Figura 19: Geometria della struttura con la relativa numerazione di Keypoints
e linee
In figura 19 è riportata la geometria della struttura con la relativa numerazione di Keypoints e linee, da abilitare cliccando su Utility Menu>
PlotCtrls> Numbering.
Le linee appena create devono essere trasformate in elementi della struttura.
Sulla sezione Main Menu> Preprocessor> Meshing> Mesh Tool è
possibile aprire il pannello di controllo principale per la realizzazione della
mesh. In alto alla voce “Global> Set” è possibile definire il materiale, il tipo
di elemento, la costante reale, il sistema di coordinate e la sezione trasversale.
Chiaramente per i primi tre vengono presi di default gli unici definiti.
Per la struttura in esame si deve impostare nello stesso pannello di controllo
alla voce “Size Controls> Lines> Set” per tutte le linee un numero di divisioni
unitario, in modo tale che ogni linea diventi un solo elemento. A questo punto
cliccando su “Mesh” e selezionando tutto si può eseguire la discretizzazione.
Ovviamente trattandosi di elementi asta, la struttura discretizzazta si presenta
visivamente come la geometria iniziale, come mostrato in figura 20.
26
ESERCITAZIONE 2
Figura 20: Discretizzazione della struttura con elementi di tipo asta
Il modello è pronto per l’assegnazione di carichi e vincoli4 . Su Main Menu> Preprocessor> Loads> Define Loads> Apply> Structural>
Displacement> On Keypoints è possibile bloccare tutti i gradi di libertà
dei nodi vincolati 5, 6 e 7 di figura 19. Su Main Menu> Preprocessor> Loads> Define Loads> Apply> Structural> Force/Moment>
On Keypoints è invece possibile applicare i carichi mostrati in figura 17 al
Keypoint 1 di figura 19.5
Il modello è pronto per il lancio della soluzione, da eseguire cliccando su
Main Menu> Solution> Solve> Current LS.
Una volta terminata la soluzione, si può procedere all’analisi dei risultati.
Cliccando su Main Menu> General Postproc> Plot Results> Deformed Shape è possibile visualizzare la deformata della struttura. In figura 21
sono mostrate la deformata della struttura e la sovrapposizione di deformata
4
Normalmente carichi e vincoli vengono applicati sui nodi. Anche se questi venissero
applicati su linee o aree, verrebbero trasferiti ai relativi nodi che compongono le primitive
geometriche.
5
Attenzione al segno dei valori inseriti: positivo se la forza è concorde all’asse, negativo
se è discorde. In questo caso sono entrambi negativi.
27
ESERCITAZIONE 2
e struttura originaria.
A questo punto su Main Menu> General Postproc> List Results>
Nodal Solution è possibile ottenere il listato degli spostamenti lungo le
tre direzioni assiali e degli spostamenti complessivi dei nodi della struttura,
riportato in tabella 4.
Tabella 4: Listato degli spostamenti nodali.
n◦ di nodo ux [mm]
1
2
3
4
5
6
7
−1,085 90
−0,439 27
−0,792 59
0,120 91
0,000 00
0,000 00
0,000 00
uy [mm]
−1,642 90
−1,436 50
−0,791 31
−0,584 45
0,000 00
0,000 00
0,000 00
uz [mm]
utot [mm]
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
1,969 40
1,502 20
1,120 00
0,596 82
0,000 00
0,000 00
0,000 00
Per verificare che le reazioni ai nodi siano in equilibrio con i carichi
esterni applicati si deve visualizzare il listato, riportato in tabella 5, delle
reazioni ai nodi su Main Menu> General Postproc> List Results>
Reaction Solution. In particolare si osserva come la somma delle componenti lungo uno stesso asse restituisce esattamente il valore della componente
del carico esterna diretta su quell’asse.
Tabella 5: Listato delle reazioni ai nodi.
n◦ di nodo Fx [mm]
5
6
7
Fy [mm]
44 022,0 7542,900
−5544,2
−20,821
−11 478,0 11 478,000
Fz [mm]
0,0000
0,0000
0,0000
A questo punto per visualizzare graficamente i risultati ottenuti dall’analisi
in termini di deformazioni elastiche, tensioni e carichi afferenti a ciascuna asta
è necessario creare una “Element Table” su Main Menu> General Postproc> Element Table> Define Table. Si possono quindi aggiungere i
dati relativi al nodo i e al nodo j della generica asta, assegnando un’etichetta
28
ESERCITAZIONE 2
(a) Deformata della struttura con elementi asta.
(b) Sovrapposizione di deformata e struttura originaria con elementi asta.
Figura 21: Deformata della struttura reticolare con elementi asta
29
ESERCITAZIONE 2
per ciascun risultato da visualizzare; in particolare si deve cliccare su “Results
data item> By sequence number”, scegliere la sigla associata al risultato da
visualizzare6 e inserire una volta il numero 1 per creare la tabella relativa
al nodo i e una volta il numero 2 per creare la tabella relativa al nodo j 7 .
Comunque, visto che si utilizzano elementi asta, per ogni variabile si ottengono
gli stessi risultati sia al nodo i che al nodo j. Su Main Menu> General Postproc> Element Table> List Elem Table si ottiene il listato,
riportato in tabella 6 delle variabili prima definite per ogni elemento.
Tabella 6: Listato delle tensioni, deformazioni e carichi afferenti a ciascun
elemento della struttura.
n◦ di elemento
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
σ [N/mm2 ]
74,436 00
−105,780 00
−52,634 00
52,634 00
37,300 00
−142,910 00
−0,115 36
−41,791 00
21,802 00
63,592 00
� · 10−3
0,291 90
−0,414 81
−0,206 41
0,206 41
0,146 27
−0,560 45
−0,452 39
−0,163 88
0,854 98
0,249 38
F [N ]
19 000,000
−27 000,000
−13 435,000
13 435,000
9520,900
−36 479,000
−29,446
−10 667,000
5565,000
16 232,000
A questo punto su Main Menu> General Postproc> Plot Results>
Contour Plot> Line Elem Res è possibile associare al nodo i e al nodo j
la variabile creata appositamente per ogni singolo nodo nella “Element Table”
e visulizzare graficamente gli andamenti di tensione, deformazione e carico
per ogni elemento.
Nelle figure 22, 23 e 24 sono riportati rispettivamente gli andamenti di
tensione, deformazione e carico per ogni elemento della struttura.
6
Per sapere quali etichette selezionare si sfrutta l’Help. Comunque in questo caso si
deve scegliere “LS” per lo stress assiale, “LEPEL” per le deformazioni e “SMISC” per i
carichi.
7
Bisogna fare attenzione per quanto riguarda le forze in quanto la tabella va creata
solo per il valore 1, come suggerito dal’Help. Infatti con “SMISC, 2” si ottiene il listato
dell’area.
30
ESERCITAZIONE 2
Figura 22: Andamento delle tensioni nella struttura con elementi di tipo asta.
Figura 23: Andamento delle deformazioni nella struttura con elementi di tipo
asta.
31
ESERCITAZIONE 2
Figura 24: Andamento dei carichi nella struttura con elementi di tipo asta.
Infine, prima di passare all’analisi con gli elementi trave, si può notare come
i risultati ottenuti in quest’analisi, riportati nelle tabelle 4, 5 e 6, coincidono
esattamente con i risultati ottenuti dai calcoli eseguiti nell’Esercitazione 1.
Terminata l’analisi con gli elementi asta, è possibile passare alla seconda
analisi da eseguire con elementi di tipo trave. Prima di procedere è opportuno
salvare il file .db in uso, copiarlo e rinominarlo, in modo da non perdere i
risultati ottenuti dall’analisi appena eseguita.
Analisi con elementi trave
Dopo avere riaperto il file .db rinonimato, si deve cliccare su “Resum DB”
per ricaricare i dati salvati nella prima analisi.
Adesso per prima cosa è necessario creare gli elementi trave che verranno
utilizzati per la discretizzazione della struttura, cliccando su Main Menu>
Preprocessor> Element Type> Add/Edit/Delete e selezionando alla
voce “Beam” gli elementi BEAM188 a 2 nodi con 6 gradi di libertà per nodo
(le tre traslazioni e le tre rotazioni).
32
ESERCITAZIONE 2
Poiché si lavora con una copia del file dell’analisi precedente, sia le
caratteristiche del materiale sia quelle delle sezione rimangono inalterate.8
Prima di eseguire la nuova discretizzazione con gli elementi trave, è
necessario cancellare la mesh creata in precedenza con gli elementi asta,
altrimenti si avrebbe una sovrapposizione di elementi diversi. Pertanto
su Main Menu> Preprocessor> Meshing> Mesh Tool cliccando su
“Clear” e selezionando tutto si possono cancellare gli elementi precedenti.
A questo punto, sempre nel pannello di controllo della mesh, in alto alla
voce “Global> Set” è possibile cambiare il tipo di elemento selezionando gli
elementi trave. Analogamente a quanto fatto nell’analisi precedente, si deve
impostare nello stesso pannello di controllo alla voce “Size Controls> Lines>
Set” per tutte le linee un numero di divisioni unitario, in modo tale che
ogni linea diventi un solo elemento. A questo punto cliccando su “Mesh” e
selezionando tutto si può eseguire la discretizzazione.
In figura 25 è riportata la discretizzazione della struttura con gli elementi
trave; inoltre sono presenti i sistemi di coordinate di ciascun elemento (“Element coordinate sys”), attivabili su Utility Menu> PlotCtrls> Symbols.
Una volta effettuata la mesh, si può passa alla fase di applicazione di
carichi e vincoli. Prima di fare ciò si devono cancellare tutti i carichi e
i voncoli assegnati nell’analisi precedente tramite il comando Main Menu> Preprocessor> Loads> Define Loads> Delete> All Load Data> All Loads & Opts e quindi riassegnarli nuovamente, ricordandosi
comunque che con gli elementi trave vanno bloccate anche le rotazioni attorno
ai tre assi per i Keypoints 5, 6 e 7, al fine di evitare un’effetto “bandiera”.
Il modello è quindi pronto per il lancio della soluzione, da eseguire cliccando
su Main Menu> Solution> Solve> Current LS.
Per questo tipo di problemi così semplici, i risultati ottenuti per l’analisi
con elementi asta e quelli per l’analisi con elementi trave non si discostano
molto. In figura 26 è riportata la deformata della struttura. Confrontandola
8
In generale con gli elementi trave non si lavora inserendo il valore dell’area o del
momento di inerzia nelle “Real Constants”, ma si lavora solo sulla sezione trasversale in
“Sections”.
33
ESERCITAZIONE 2
Figura 25: Discretizzazione della struttura con elementi di tipo trave
con quella di figura 21 non si notano molte differenze. Comunque, a causa
della continuità delle rotazioni che si ha nei nodi, la struttura che si ottiene è
più rigida della precedente.
A questo punto su Main Menu> General Postproc> List Results>
Nodal Solution è possibile ottenere il listato degli spostamenti lungo le
tre direzioni assiali e degli spostamenti complessivi dei nodi della struttura,
riportato in tabella 7.
Tabella 7: Listato degli spostamenti nodali.
n◦ di nodo ux [mm]
1
2
3
4
5
6
7
−1,085 80
−0,434 87
−0,791 71
0,120 71
0,000 00
0,000 00
0,000 00
uy [mm]
−1,638 20
−1,432 90
−0,789 03
−0,584 49
0,000 00
0,000 00
0,000 00
34
uz [mm]
utot [mm]
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
1,965 40
1,497 40
1,117 80
0,596 82
0,000 00
0,000 00
0,000 00
ESERCITAZIONE 2
Figura 26: Deformata della struttura con elementi di tipo trave
Inoltre, visto che si è lavorato con elementi trave, è possibile visualizzare
il listato contenente i valori delle rotazioni complessive, mostrato in tabella 8.
Tabella 8: Listato delle rotazioni nodali.
n◦ di nodo φx [rad]
1
2
3
4
5
6
7
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
φy [rad]
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
0,0000
φz · 10−3 [rad]
−1,234 50
−0,794 22
−0,913 79
−0,694 08
0,000 00
0,000 00
0,000 00
φtot · 10−3 [rad]
1,234 50
0,794 22
0,913 79
0,694 08
0,000 00
0,000 00
0,000 00
Infine nella tabella 9 sono riportati i valori delle forze e dei momenti che
si esplicano ai nodi vincolati.
35
ESERCITAZIONE 2
Tabella 9: Listato delle forze e dei momenti ai nodi.
n◦ di nodo
5
6
7
Fx
[N ]
43 993,0
−5504,5
−11 489,0
Fy
[N ]
Fz
[N ]
Mx · 10−12
[N mm]
7560,600
−22,414
11 462,000
0,0000
0,0000
0,0000
0,336 62
0,478 90
0,029 74
36
My · 10−12
[N mm]
Mz
[N mm]
0,215 79 13 195,0
0,518 38 28 501,0
0,333 96 −16 056,0