Equazioni differenziali ordinarie

Equazioni differenziali ordinarie
Un’equazione differenziale ordinaria di ordine n `e una relazione tra:
1. una variabile indipendente x ∈ R,
2. una funzione incognita y = y (x) a valori reali
3. le derivate y (k) di y fino all’ordine n.
Tale relazione `e scritta come
F(x, y , y ′ , y ′′ , . . . , y (n) ) = 0.
Es. y ′′ + (1 + x)y y ′ − y + sin(x) = 0 `e una equazioni differenziale
ordinaria di ordine 2.
Data l’eqz. differenziale, l’obiettivo `e calcolare la funzione y (x) che
soddisfa l’equazione data.
c
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1
Esempio di elettrotecnica
Si consideri il circuito elettrico seguente:
R1
i1
L
i2
i3
e
C
R2
Si vuole determinare la differenza di potenziale ai capi del
condensatore dal momento in cui il circuito viene chiuso e per un
certo intervallo di tempo.
x rappresenta la variabile indipendente tempo
y = y (x) `e la differenza di potenziale ai capi del condensatore
c
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2
Utilizzando le leggi di Kirchoff e di Ohm ed i legami tra differenza
di potenziale, carica e intensit`
a di corrente, si perviene alla
relazione seguente:
LCy ′′ (x) + (R1 C + L/R2 )y ′ (x) + (1 + R1 /R2 )y (x) = e
(1)
con le ”condizioni iniziali” al tempo x = 0 (istante in cui viene
chiuso il circuito) y (0) = 0 e y ′ (0) = 0.
c
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3
Se ad esempio si prendono L = 0.1 Henry, C = 10−3 Farad,
R1 = R2 = 10 Ohm, e = 5 Volt, si ottiene la seguente soluzione:
3
2.5
y(x)
2
1.5
1
0.5
0
0
0.02
0.04
0.06
0.08
0.1
x
Obiettivo: risolvere semplici equazioni differenziali analiticamente.
c
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4
Alcune definizioni
Def. L’ordine di una equazione differenziale ordinaria `e il massimo
ordine di derivazione che compare.
Def. Una soluzione dell’eq. diff. F(x, y , y ′ , . . . , y (n) ) = 0 in I ⊆ R
`e una funzione y = y (x), y : I → R derivabile n volte su I e tale
che:
F(x, y (x), y ′ (x), . . . , y (n) (x)) = 0,
∀x ∈ I
Def. Una eqz. diff. si dice in forma normale se si pu`o esplicitare la
derivata di ordine massimo, ovvero se esiste una funzione f tale
che:
y (n) = f (x, y (x), y ′ (x), . . . , y (n−1) ).
Es. L’equazione del circuito si pu`o scrivere in forma normale:
1
1
1
L
R1
′
′′
e.
y −
y+
y =−
R1 C +
1+
LC
R2
LC
R2
LC
c
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5
Def. L’eqz. diff. si dice autonoma se non compare una dipendenza
esplicita dalla variabile indipendente x.
Es.
sin(x)y ′′ + y ′ − xy = cos(x) non `e autonoma
y ′′ + (x + 1)y = 0 non `e autonoma
y ′′ − (y ′ )2 = 1
`e autonoma
Def. Un’eqz. diff. si dice lineare se y e tutte le sue derivate
compaiono al massimo con grado 1.
Es.
y ′′ − (y ′ )2 = 1 non `e lineare
y ′′ + (x 2 + 1)y ′ = 0
c
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`e lineare
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6
Equazioni del primo ordine
La forma generale `e F(x, y , y ′ ) = 0
L’eqz. diff. scritta in forma normale `e y ′ = f (x, y )
Es. y ′ (e y + 1) − (e x + 1) = 0 (nella forma F(x, y , y ′ ) = 0)
ex + 1
In forma normale si ha: y ′ = y
.
e +1
L’obiettivo `e calcolare una funzione y (x) che soddisfa l’equazione
differenziale data.
Quante soluzioni esistono?
c
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7
Una semplice equazione
Risolvere y ′ − y = 0 o, equivalentemente y ′ = y .
y (x) definita su I `e una soluzione di y ′ = y se y ′ (x) = y (x),
∀x ∈ I .
Ricordiamo che una funzione che coincide con la sua derivata `e
y (x) = e x , quindi y (x) = e x `e soluzione di y ′ = y .
Per`
o anche y (x) = Ce x soddisfa y ′ (x) = Ce x = y (x), essendo C
un qualsiasi numero reale.
10
8
6
C=0.4
4
c
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y(x)
Quindi
l’equazione
data ammette infinite
soluzioni.
2
0
−2
−4
−6
−8
−10
0
0.5
1
1.5
2
x ordinarie
Equazioni differenziali
2.5
3
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8
Ci si pone il problema di determinare una soluzione particolare, per
esempio quella che soddisfa una condizione del tipo y (x0 ) = y0 ,
con x0 e y0 le coordinate di un punto del piano cartesiano.
Ad esempio tra tutte le soluzioni y (x) = Ce x , cerco quella che
passa per il punto (1, 3), ovvero t.c. y (1) = 3. Allora trovo
y (1) = Ce = 3, cio`e C = 3/e
C=3/e
10
8
6
4
y(x)
2
0
−2
−4
−6
−8
−10
0
0.5
1
1.5
x
c
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2
2.5
3
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9
Una soluzione generica dell’equazione differenziale
F(x, y , y ′ , . . . , y (n) ) = 0, dipendente da una costante generica C `e
detta integrale generale dell’equazione differenziale.
Una soluzione con una C specifica `e detta integrale particolare
dell’equazione differenziale.
c
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10
Problema di Cauchy
Data una funzione f (x, y ) e dato un punto (x0 , y0 ) del piano
cartesiano, il problema di determinare la funzione y = y (x),
y : I → R derivabile, t.c.
′
y (x) = f (x, y (x)) x ∈ I
y (x0 ) = y0
con x0 ∈ I , `e detto problema di Cauchy del primo ordine.
La condizione y (x0 ) = y0 `e detta condizione iniziale ed il problema
di Cauchy `e anche detto problema ai valori iniziali.
La variabile indipendente x pu`o rappresentare il tempo, per cui
interessa studiare come evolve un sistema a partire da una
situazione assegnata y0 all’istante iniziale x0 .
c
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11
Un altro esempio
Moto di un sistema costituito da un corpo di
massa m, da una molla
fissata ad una parete
(=oscillatore).
K
g(t)
m
R
x(t)
L’oscillatore `e sottoposto ad una forza esterna g (t) (t = tempo) ed `e
presente una resistenza meccanica R.
Indicando con x(t) lo spostamento della massa m al tempo t rispetto alla
posizione di equilibrio, esso `e soluzione della seguente equazione
differenziale:
mx ′′ (t) + Rx ′ (t) + Kx(t) = g (t)
t ≥ t0
dove K `e la costante elastica della molla.
x(t0 ) = x0 spostamento dalla posizione iniziale, x ′ (t0 ) = 0 velocit`a
iniziale. Qui t `e la variabile indipendente, x(t) `e la funzione incognita.
c
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12
Equazioni del primo ordine a variabili separabili
Sono equazioni del tipo
y ′ = f (x, y ) = g (x)h(y )
cio`e equazioni in cui la funzione f (x, y ) pu`o essere scritta come
prodotto di due funzioni: g (=funzione continua della sola x) e h
(=funzione continua della sola y ).
Es. y ′ =
ex + 1
1
. Si ha g (x) = e x + 1, h(y ) = y
.
ey + 1
e +1
Anzitutto si osserva che se ∃y : h(y) = 0, allora la funzione
costante y (x) = y `e soluzione dell’equazione differenziale data.
Infatti, se h(y ) = 0 e y (x) = y , allora y ′ (x) = 0 e si ha 0 = 0.
Quindi y ′ = g (x)h(y ) ha tanti integrali particolari quanti sono gli
zeri di h(y ). Questi integrali particolari sono detti integrali
singolari.
c
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13
Ora sia y : h(y ) 6= 0, allora, da y ′ = g (x)h(y ) posso scrivere
1 ′
y = g (x).
h(y )
Riprendendo la notazione di derivata di Leibniz e operando
formalmente, abbiamo
1 dy
1
= g (x), ovvero
dy = g (x)dx
h(y ) dx
h(y )
e integrando a sinistra e a destra si ha:
Z
Z
1
dy = g (x)dx.
h(y )
Es.
p
1) y ′ = 2x 1 − y 2
ex + 1
3) y ′ = y
e +1
2xy
5) y ′ = 2
x −1
c
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2) y ′ = 2y − y 2
4) y ′ = x sin y
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14
6)
2
yy ′ = x(4
√−y )
y (0) = 3
Calcolare lim y (x)
x→+∞
7)
Calcolare y
y ′ = y 3√
sin(2x) cos(2x)
y (0) = 2
π 8
c
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15
Equazioni del primo ordine lineari a coefficienti continui
Sono equazioni del tipo
y ′ + a(x)y = b(x)
con a(x) e b(x) funzioni continue su un intervallo I .
Se b(x) = 0, l’equazione si dice omogenea
se b(x) 6= 0, l’equazione si dice non omogenea
Il problema di Cauchy associato a questo tipo di equazione `e:
y ′ + a(x)y = b(x) x ∈ I
y (x0 ) = y0
con x0 , y0 , a(x) e b(x) noti. Si deve calcolare y (x).
Vediamo come risolvere il problema di Cauchy per eqz. diff. del
primo ordine lineari a coeff. continui.
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16
1. Sia A(x) =
Z
x
a(t)dt la funzione integrale di a(x).
x0
2. Prendo l’eqz. diff. y ′ + a(x)y = b(x) e la moltiplico per e A(x)
(a sx e a dx):
(y ′ + a(x)y )e A(x) = b(x)e A(x) .
(2)
3. Osservo che
(y ′ e A(x) + a(x)ye A(x) ) = y ′ e A(x) + yA′ (x)e A(x) = D(ye A(x) ) (3)
e, integrando entrambi i membri di (2) tra x0 e x, si ha
Z x
Z x
′
A(t)
(y + a(t)y )e
dt =
b(t)e A(t) dt
x0
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(4)
x0
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17
Il termine di sx di (3) `e
Z x
Z x
′
A(t)
(ye A(t) )′ dt = ye A(x) −y0 e A(x0 ) = ye A(x) −y0 ,
(y +a(t)y )e
dt =
x0
x0
(5)
Quindi
ye
A(x)
− y0 =
ovvero
y (x) =
1
e A(x)
c
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Z
x
b(t)e A(t) dt
x0
y0 +
Z
x
b(t)e
x0
A(t)
dt
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18
Casi particolari
1. se b(x) = 0 (equazione omogenea), y ′ + a(x)y = 0
y (x) = y0 e −A(x)
2. se b(x) = 0 e a(x) = a costante, y ′ + ay = 0
si ha A(x) = a · (x − x0 ) e la soluzione `e:
y (x) = y0 e −a·(x−x0)
3. se a(x) = 0, y ′ = b(x)
si ha A(x) = 0 e la soluzione `e:
y (x) = y0 +
Z
x
b(t)dt
x0
(poich`e b(t) = y ′ (t), questo non `e altro che il teorema
fondamentale del calcolo integrale).
c
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19
Esercizi
2
14
y ′ − y = 2x −
x
x
y (1) = 7
(6)
y ′ + y tan(x) = sin(2x)
y (0) = 1
(7)
2
1
y ′ − y = x cos(x)e 2 sin(x)
x
π
y (π) = 1
(8)
(
Calcolare lim+ y (x).
x→0
Calcolare y
π
4
.
(
Calcolare y
π
2
.
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20
Equazioni del secondo ordine lineari a coeff. costanti
Sono equazioni del tipo
y ′′ + ay ′ + by = f (x)
con a e b costanti assegnate e f (x) una funzione continua
assegnata su I .
Il problema di Cauchy relativo `e:
 ′′
 y + ay ′ + by = f (x) x ∈ I
y (x0 ) = y0
 ′
y (x0 ) = y1
dove x0 ∈ I , y0 e y1 sono valori assegnati. L’incognita `e la funzione
y : I → R.
Oss. Se avessimo una eqz. diff. di ordine n, servirebbero n
condizioni iniziali y (x0 ) = y0 , y ′ (x0 ) = y1 , . . . , y (n−1) (x0 ) = yn−1 .
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21
Ritorniamo all’eqz del secondo ordine
1. Dapprima si considera l’equazione omogenea associata
y ′′ + ay ′ + by = 0
(10)
2. si costruisce il polinomio caratteristico
λ2 + aλ + b = 0
(11)
ottenuto da (10) sostituendo alla derivata y (k) la potenza λk .
3. si calcolano le radici λ1 , λ2 del polinomio caratteristico (11). Si
possono avere 3 casi, a seconda del segno del discriminante ∆ di
(11).
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22
3.1 ∆ > 0. λ1 , λ2 ∈ R distinte. Allora le funzioni y1 (x) = e λ1 x e
y2 (x) = e λ2 x sono soluzioni particolari di (10). L’integrale generale
di (10) `e:
yo (x; c1 , c2 ) = c1 e λ1 x + c2 e λ2 x ,
c1 , c2 ∈ R
3.2 ∆ = 0. Due soluzioni coincidenti λ1 = λ2 . L’integrale generale
di (10) `e:
yo (x; c1 , c2 ) = (c1 + c2 x)e λ1 x ,
c1 , c2 ∈ R
3.3 ∆ < 0. λ1 , λ2 ∈ C complesse coniugate con Re(λ1 ) = Re(λ2 )
e Im(λ1 ) = −Im(λ2 ).
L’integrale generale di (10) `e:
yo (x; C1 , C2 ) = C1 e λ1 x + C2 e λ2 x
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C1 , C2 ∈ C
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23
Caso 3.3 ∆ < 0
Ricordando la definizione di esponenziale di z ∈ C:
e z = e Re(z) (cos(Im(z)) + i sin(Im(z)))
e ricordando che Re(λ1 ) = Re(λ2 ) e Im(λ1 ) = −Im(λ2 ), si ha:
yo (x; C1 , C2 ) =
=
=
=
C1 e λ1 x + C2 e λ2 x
C1 e Re(λ1 )x (cos(Im(λ1 )x) + i sin(Im(λ1 )x)
2 )x
+C2 e Re(λ
h (cos(Im(λ2 )x) + i sin(Im(λ2 )x)
e Re(λ1 )x C1 (cos(Im(λ1 )x) + i sin(Im(λ1 )x))
i
+C2 (cos(Im(λ2 )x) + i sin(Im(λ2 )x))
h
i
e Re(λ1 )x (C1 + C2 ) cos(Im(λ1 )x) + i(C1 − C2 ) sin(Im(λ1 )x)
Poich`e f `e a valori reali si deve avere anche y (x) reale, allora si
deve avere C1 + C2 ∈ R e i (C1 − C2 ) ∈ R.
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24
Caso 3.3 ∆ < 0, continua
Ponendo c1 = C1 + C2 e c2 = i (C1 − C2 ), la soluzione
dell’omogenea si pu`o scrivere in funzione della sola λ1 , con
c1 , c2 ∈ R:
yo (x; c1 , c2 ) = e Re(λ1 )x (c1 cos(Im(λ1 )x) + c2 sin(Im(λ1 )x))
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25
Ritorniamo all’equazione non omogenea
y ′′ + ay ′ + by = f (x).
(12)
L’integrale generale di (12) si scrive come
y (x; c1 , c2 ) = yo (x; c1 , c2 ) + yp (x)
dove yo (x; c1 , c2 ) `e l’integrale generale dell’omogenea associata e
yp (x) `e un integrale particolare che dipende dall’espressione di
f (x).
Consideriamo il caso in cui f (x) `e prodotto tra un polinomio
algebrico di grado n (pn (x)), un’esponenziale (e αx , con α ∈ R) e
una funzione trigonometrica (sin(βx) o cos(βx) con β ∈ R):
f (x) = pn (x)e αx sin(βx)
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o
f (x) = pn (x)e αx cos(βx)
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26
Con f (x) cos`ı scelta si ha
yp (x) = x m e αx (q1 (x) cos(βx) + q2 (x) sin(βx))
dove:
q1 e q2 sono due polinomi di grado n e:
se α + i β `e radice del polinomio caratteristico (cio`e coincide con
λ1 e /o λ2 ), allora m `e la sua molteplicit`
a, altrimenti m = 0.
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27
Riferimenti bilbiografici
Canuto Tabacco, cap 11.
Esercizi 1. y ′′ + y ′ − 6y = 3x 2 − x + 2
2. y ′′ + y ′ − 6y = 4 cos(2x)
3. y ′′ + y ′ − 3y = e x
4. y ′′ − 4y = 4e 2x
5. Sia y (x) la soluzione del problema di Cauchy
4y ′′ + y = 1
y (0) = 0, y ′ (0) = 3.
Calcolare y 23 π .
6. Sia y (x) la soluzione dell’equazione differenziale
y ′′ + 4y ′ + 4y = 0 tale che lim y (x)e 2x = 2. Si determini y (0).
x→+∞
7. Sia y (x) la soluzione dell’equazione differenziale y ′′ − y = 1 tale
y (x)
che y ′ (0) = 1 e lim
= 0. Si determini y (0).
x→+∞ x
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28
Equazioni a coeff. costanti con funzione assegnata
discontinua
Introduciamo la funzione di Heaviside:
0 x < x0
H(x − x0 ) =
1 x > x0
La funzione di Heaviside `e utilizzata nell’elaborazione dei segnali
per rappresentare un segnale che si attiva ad un certo istante (qui
x = x0 ) e che rimane poi attiva indefinitamente.
y
H(x) per x0 = 0
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x
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29
Dato a ∈ R, e x0 , y0 ∈ R, vogliamo trovare una funzione y (x)
soluzione del seguente problema:
′
y (x) + ay (x) = H(x − x0 )
y (x0 ) = y0
I teoremi che garantiscono esistenza e unicit`
a di soluzione per
problemi di Cauchy relativi ad equazioni differenziali ordinarie
richiedono che le funzioni in gioco siano almeno continue. Ad
esempio per garantire l’esistenza di soluzione del problema
′
y (x) = f (x, y (x)) x ∈ I
y (x0 ) = y0 ,
si chiede che f : A ⊆ R2 → R sia continua e che (x0 , y0 ) ∈ A.
La funzione di Heaviside non soddisfa le ipotesi di continuit`a.
Come risolvere il problema dato con gli strumenti finora descritti?
c
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30
Riscriviamo il problema di determinare y (x) soluzione di
′
y (x) + ay (x) = H(x − x0 )
y (x0 ) = y0
come segue: determinare y1 (x) e y2 (x) soluzioni di
(
y1′ (x) + ay1 (x) = 0 per x < x0
lim y1 (x) = y0
x→x0−
(
y2′ (x) + ay2 (x) = 1 per x > x0
lim+ y2 (x) = y0
x→x0
Quindi si definisce

 y1 (x) x < x0
y0
x = x0
y (x) =

y2 (x) x > x0
c
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31
Esempio
Risolvere
y ′ (x) + 3y (x) = H(x)
y (0) = 1
Abbiamo x0 = 0, a = 3. Calcoliamo le soluzioni y1 (x) e y2 (x)
utilizzando il metodo visto per le equazioni del secondo ordine a
coeffiecienti costanti.
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32
1) Calcolo y1 .
L’equazione y1′ + 3y1 = 0 `e gi`
a omogenea, quindi non bisogna
calcolare integrali particolari.
Costruisco il polinomio caratteristico λ + 3 = 0, da cui λ = −3.
L’integrale generale `e allora y1 (x) = c1 e −3x .
Per calcolare c1 impongo la condizione al limite:
lim y1 (x) = y0 , quindi lim c1 e −3x = c1 = 1
x→x0−
x→0−
da cui ricavo c1 = 1.
Quindi y1 (x) = e −3x
c
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33
2) Calcolo y2 .
L’equazione y2′ + 3y2 = 1 non `e omogenea, ma l’eqz omogena
associata `e esattamente la stessa equazione risolta prima su y1 .
Quindi y2,o (x) = c2 e −3x .
Devo calcolare l’integrale particolare che sar`
a una costante (seguire
le stesse regole utilizzate per le equazioni del secondo ordine).
Ottengo y2,p = 1/3. L’integrale generale `e allora
y2 (x) = c2 e −3x + 1/3.
Per calcolare c2 impongo la condizione al limite:
lim y2 (x) = y0 , quindi lim+ (c2 e −3x + 1/3) = c2 + 1/3 = 1
x→x0+
da cui ricavo c2 = 2/3.
Quindi y2 (x) = 23 e −3x +
c
Paola
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x→0
1
3
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La soluzione globale sar`
a allora:
5
4
1
3
x <0
x =0
x >0
y(x)
3
 −3x
 e
y (x) =
1
 2 −3x
+
3e
2
1
0
−1
−1
−0.5
0
0.5
1
x
1.5
2
2.5
3
essa `e continua, ma presenta un punto angoloso in x = 0.
c
Paola
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infatti la sua derivata prima `e:
1
0
−1
−3e −3x
−2e −3x
x <0
x >0
che non `e definita in x = 0.
Si ha y−′ (0) = −3 e
y+′ (0) = −2.
c
Paola
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−2
−3
y‘(x)
y ′ (x) =
−4
−5
−6
−7
−8
−9
−10
−1
−0.5
0
0.5
1
x
1.5
2
2.5
3
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Caso del secondo ordine
Per trovare la soluzione del problema
 ′′
 y (x) + ay ′ (x) + by (x) = H(x − x0 )
y (x ) = y0
 ′ 0
y (x0 ) = y01
si risolvono i seguenti problemi
( ′′
y1 (x) + ay1′ (x) + by1 (x) = 0 per x < x0
lim y1′ (x) = y01
lim y1 (x) = y0
x→x0−
x→x0−
(
y2′′ (x) + ay2′ (x) + by2 (x) = 1 per x > x0
lim+ y2′ (x) = y01
lim+ y2 (x) = y0
x→x0
x→x0
Quindi si definisce

 y1 (x) x < x0
y0
x = x0
y (x) =

y2 (x) x > x0
c
Paola
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