Rassegna Stampa di mercoledì 4 giugno 2014

Rassegna Stampa di
mercoledì 4 giugno 2014
SNALS / CONFSAL
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SCUOLA, SI TORNA IN AULA IL 15 SETTEMBRE
SCIOPERO RAI: NO DEL GARANTE, SINDACATI DIVISI
04/06/2014 RAI, LO SCIOPERO SPACCA I SINDACATI IL GARANTE AVVERTE: E'
ILLEGITTIMO
04/06/2014 RAI, MAI VISTI TANTI SINDACALISTI NEMICI DELLO SCIOPERO
04/06/2014 I COMITATI INTERROGANO I DUE CANDIDATI "SANITA', SICUREZZA,
PARCO: CHE IDEE AVETE?"+++
04/06/2014
04/06/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
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E SE PROVASSIMO A IMMAGINARE UNA SCUOLA APERTA PER
FERIE?
04/06/2014 IL DECRETO E' LEGGE: NESSUNA INTERRUZIONE DEI SERVIZI DI PRESIDI
E PULIZIE IN ISTITUTI
04/06/2014 CULLE VUOTE, PROF A RISCHIO
04/06/2014 I LIBRI DI CLASSE ESCONO DALLA SCUOLA
04/06/2014 "ALLE SCUOLE FONDI PER TRE MILIONI E MEZZO"
04/06/2014
TRA PROGRESSO SCIENTIFICO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
"SCUOLA, VOTI AI PROF E STIPENDI PER MERITO"
04/06/2014 TEMPO PIENO NEL CAOS, TAGLIATI 412 MAESTRI
04/06/2014
04/06/2014
ON LINE SUL SITO DEL MINISTERO LE COMMISSIONI PER LA
MATURITA'
04/06/2014 ASILI, ANZIANI E DISABILI 8 MILIONI PER IL WELFARE
04/06/2014
I PRESIDI CONTRO I MAGISTRATI OGNUNO FACCIA IL SUO MESTIERE
NIDI, 8MILA BIMBI IN LISTA D'ATTESA ENTRO GIUGNO E LE
GRADUATORIE FINALI
04/06/2014 EDILIZIA SCOLASTICA TRE MILIONI E MEZZO PER 28 ISTITUTI
04/06/2014
04/06/2014
IL SENSO DELLA RICERCA E' L'INTERCONNESSIONE
UNA NORMALE DEL SUD PER TRATTENERE I CERVELLI IN FUGA
04/06/2014 NUOVO RETTORE LA FEDERICO II CERCA IL QUORUM
04/06/2014 "PERCHE' E' DIFFICILE ELIMINARE IL NEPOTISMO ALL'UNIVERSITA'"
04/06/2014
04/06/2014
DOPO LA GIANNINI ARRIVA UN DIRETTORIO
SCELTA CIVICA, CONTINUARE A ESISTERE O ALLEARSI CON IL PD?
04/06/2014 SCELTA CIVICA VERSO LO SCIOGLIMENTO
04/06/2014 I SOLDI SOLO VIRTUALI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA +++
04/06/2014
04/06/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
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LA RISPOSTA: MENO FISCO PIU' INVESTIMENTI
"LE CAMERE ACCELIRINO SUL JOBS ACT"
04/06/2014 Int. a M.Sacconi: "TEMPO INDETERMINATO, REGOLE PIU' AGIBILI"
04/06/2014 PREMIO CRISI E MOBILITA', ECCO I NUOVI INTEGRATIVI
04/06/2014 LE DONNE AL VERTICE DI SOCIETA' QUOTATE "CAMBIO DI PASSO"
04/06/2014 NON C'E' LAVORO SOTTO I 24 ANNI DISOCCUPATO UN GIOVANE
SU DUE
04/06/2014 CONTRATTI DA 13 MESI E PART TIME OBBLIGATO ECCO LA
GENERAZIONE DEI "MILLE EURO"
04/06/2014 "SALVATAGGIO ALITALIA, SUL TAVOLO 2.400 POSTI IN MENO"
04/06/2014 ARRIVA LO SCIVOLO PER GLI STATALI A CASA CON LO STIPENDIO
RIDOTTO
04/06/2014 BRUSCO RISVEGLIO DEL GOVERNO: DOPO LE TASSE E' ALLARME
LAVORO
04/06/2014 IL JOBS ACT PER AVERE UN SEGNO POSITIVO A FINE ANNO
04/06/2014 IRPEF, SCONTRO SUL BONUS ALLE FAMIGLIE NUMEROSE
04/06/2014 I FONDI ESTERI? PRIMI SOCI IN BORSA QUANDO IN ASSEMBLEA
DICONO "NO"
04/06/2014 IRPEF, BRACCIO DI FERRO SUL BONUS SI TRATTA ANCORA
04/06/2014 IRPEF, IN BILICO L'ALLARGAMENTO DEL BONUS ALLE FAMIGLIE
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Proposta per utilizzare al meglio gli insegnanti. Anche d'estate
E SE PROVASSIMO A IMMAGINARE
UNA SCUOLA APERTA PER FERIE?
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pochi giorni milioni di
studenti e insegnanti
festeggeranno la fine delle
lezioni. Ma non tutta la
scuola andrà in ferie. Molti
saranno impegnati per preparare gli
esami nei vari ordini e gradi, altri (nelle
superiori) per i corsi di recupero dei
debiti formativi, altri ancora per
incombenze varie. Resta il fatto che la
maggior parte dei docenti nei mesi di
luglio e agosto sarà in vacanza. Una
vacanza regolarmente retribuita e che
dura molto più dei trentatré giorni di
ferie previsti dal contratto nazionale.
Consapevole che quello che vado
facendo è un ragionamento
politicamente scorretto - molto
scorretto -, come semplice cittadino oso
domandare: non sarebbe il caso che
l'enorme capitale umano, educativo e
culturale racchiuso in questi "insegnanti
retribuiti in vacanza" venisse messo a
disposizione di quanti (e sono proprio
tanti) potrebbero giovarsene,
soprattutto in questo tempo estivo,
anche per poche settimane? Pensiamo a
tanti bambini che nei mesi scorsi hanno
fatto fatica negli studi e avrebbero un
grande bisogno di essere sostenuti per
recuperare i ritardi accumulati nel
processo di apprendimento. Pensiamo a
tanti piccoli immigrati arrivati nel nostro
Paese senza conoscere una parola di
italiano e inseriti nelle classi equivalenti
alla loro età, in base a una normativa
che in molti casi, in nome
dell'uguaglianza, sortisce più problemi
che vantaggi, costringendo gli
insegnanti a lottare eroicamente (e a
volte con scarsi risultati) su due fronti: il
regolare svolgimento del programma
ministeriale e il faticoso tentativo di
portare i nuovi arrivati allivello dei
compagni. Perché non mettere in
campo, tra giugno e luglio, corsi
intensivi di italiano, di grande
importanza anche se di breve durata?
Di fronte a simili argomentazioni,
aweI10 già in lontananza le prevedibili
lamentazioni di quanti si appellano a
un'inveterata tradizione secondo la
quale le scuole d'estate" devono"
.
rimanere chiuse, o il grido di dolore dI
chi fa notare che studenti e docenti,
arrivati al traguardo di fine anno
spremuti come limoni, hanno bisogno
di riposare. E poi c'è chi nota che
d'estate fa caldo, in certe regioni molto
caldo, e la concentrazione si fa difficile,
diventa più faticoso insegnare e
apprendere. Infine qualcuno non
mancherà di ricordare che gli insegnanti
sono pagati troppo poco rispetto al
prezioso lavoro che svolgono, e che il .
loro contratto giace congelato da trOppI
anni. Ma tutte queste ragioni - in parte
sacrosante e condivisibili, in parte
piuttosto fragili - non possono
giustificare il fatto che decine di migliaia
di docenti (soprattutto nelle scuole
elementari e medie) rimangono
parcheggiati a casa pur continu<l?do a
percepire un regolare stipendio. E
dawero impensabile e impossibile
inlmaginare che, almeno per qualche
settimana, le scuole elementari
diventino un grande cantiere
dell'apprendimento e possano ospitare
iniziative mirate a vantaggio di chi ha
più bisogno?
Viviamo una stagione in cui a tutti
vengono chiesti sacrifici in nome di un
interesse collettivo, e in cui l'espressione
spending review viene modulata in tutti
gli ambiti, compresa la pubblica
amministrazione. Il ministro della
Pubblica Istruzione provi a inlmaginare
con i suoi funzionari la maniera più
adeguata per mettere le capacità di tan~
docenti al servizio di bisogni elementan.
E a livello periferico i dirigenti scolastici
s'ingegnino a trovare soluzioni operative
per consentire una scuola" aperta per
ferie". Come semplice cittadino
inlmagino che tutto ciò non costerebbe
un occhio della testa, e sortirebbe
grande utilità per tante famiglie e tanti
studenti. Senza peraltro privare gli
insegnanti di quel congruo numero di
giorni di vacanza, trentatré per
.
l'esattezza, garantiti dal contratto dI
lavoro. Se è troppo tardi per mettere
mano a una sinIile operazione a livello
nazionale, si può cominciare a livello
locale, con una "coalizione dei
volenterosi". E se dawero il tempo è
scaduto per il 2014, mettiamo sul tavolo
l'idea da settembre, quando le scuole
riapriranno. Comunque sia, è possibile
provare a ragionarne senza levate di
scudi pregiudiziali?
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Il decreto è legge: nessuna interruzione
dei servizi di presidi e pulizie in istituti
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Un mattoncino del governo per rafforzare la. scuola. È legge da ieri il decreto che
mette al riparo presidi e addetti alle pulizie scolastiche dall'interruzione del loro
servizio per l'anno in corso. La Camera ha dato il via libera definitivo con 281 sì,
71 no e29 astenuti. Il di consente a 112 dirigenti scolastici della Toscanavincitori del concorso del 2011 e che ora, a seguito di una oontestazione,
dovranno in parte ripeterlo - di restare oggi alla guida dei loro istituti e
comunque fino al rinnovo del concorso. Accelera anche il nuovo concorso per
dirigenti scolastici, già dal 2015, che sarà nazionale. "Salvi" poi i lavoratori delle
pulizie di Campania e Sicilia, i cui contratti erano scaduti a marzo.
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Culle vuote, prof a rischio
Dossier di Tuttoscuola sulle ricadute dell'inverno demografico:
dal 2018 avremo 23mila classi e 40mila docenti in meno
PAOLO FERRARIO
MIlANO
inverno demografico che, ormai da
tempo, caratterizza l'Italia, compor _
teràgrandi cambiamenti nel mondo
della scuola,
lanciando nuove sfide al sistema
'
dell'istruzione nel suo complesso. Ne sono
convinti gli esperti del mensile Tuttoscuola,
che harmo realizzato una ricerca a partire dai
dati dell'Istat sulle nascite.
Confrontando i nati de12008 (553.457), che corninceranno la prima elementare a settembre,
con quelli del 2013 (504.148) che entrerarmo
ascuolafracinquearmi,sipubfacilInenteconcludere che, nell'arco di un solo lustro avremo 49.309 alunni in meno (-9% circa). Questo
comporterà, a cascata, una riduzione sia del
numero delle classi (circa 23rnila), sia un taglio
dei posti di docente (circa 40mila, senza con _
tarela scuoladell'infanzia e i posti di sostegno),
lungo tutto l'arco dei
successivi tredici anni
(dal 2018 al 2030) del
percorso scolastico dei
bambini nati nel 2013.
Complessivamente,
Tuttoscuola prevede un
taglio degli organici del
7%.
Secondo la ricerca, l'area geografica che per
valori assoluti registrerà il maggior calo di alunni sarà il Nord Ovest (meno 14.307), men _
tre in termini percentuali sarà il Nord Est con
un decremento del 10,8%. In Lombardia nel
2018-19 vi sararmo così circa 9.500 alunni in
meno, rispetto ad oggi e nel Veneto la contrazione sarà di circa
6mila scolari.
«In una certa misura si legge nel rapporto di
Tuttoscuola - il calo di
alunni sarà contenuto
dal minor numero di
studenti per classe (1015%), ma inevitabilm~nte calo determmerà comun~ue una dImmUZIOne d~l n~mero ~elle claSSI: Se verranno mantenuti glI attuali parametrI per la costituzione delle cl.assi di ~cuola pri~aria, potrebbero e~sere cuca 2mIla le clas~I che foL0n
verrarmo r~aperte per m~c~~ di alunru» ..
E soppressIOne delle clasSI sIgrufica anche nduzione dei posti di docente. Stando agli esperti, «considerato che nella scuola primaria
attualmente il rapporto medio docenti/ classi
è d~ 1,5 in~egnanti per classe, la chiusura di
2mIlaclassI comporterebbe un decremento di
organico di circ~ 3mila po~ti». .
Sol.tanto ~ termme del pnmo cIclo (elementarI e medi:), a c~usa del calo dem?grafico, saranno ta~lIate cuca 15.700 claSSI che, come
detto, saliranno a 23.200 al termine delle superiori. E questo comporterà, appunto, un taglio di 38.800 posti di docente.
Secondo Tuttoscuola, questa nuova situazione potrà rappresentare «l'occasione per aumentare la qualità del servizio, programmando per tempo un razionale impiego delle risorse umane e strumentali derivanti dal calo».
Per esempio, i docenti in esubero potrebbero
essere utilizzati per costituire un organico funzionale d'istituto da impiegare per corsi di recupero, attività di orientamento, integrazione
degli alunni stranieri e sostegno agli alunni
con disturbi di apprendimento. Le aule in eccesso, potrebbero essere adibite a laboratori o
ristrutturate secondo le nuove esigenze della
didattica digitale.
«La scuola italiana saprà cogliere l'opportunità che si affaccia?», si domanda Tuttoscuola, lanciando la sfida al governo Renzi, «che
punta come mai nessuno finora, proprio sul1'educazione come leva per rilandare la competitività del Paese».
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Per gli esperti, può essere
l'occasione per «rafforzare la
qualità del servizio»,
utilizzando meglio le risorse
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ALUNNI IN MENO
IN PRIMA ELEMENTARE
TRA CINOUE ANNI
TAGLIO DI CLASSI
SOLTANTO ALLA
SCUOLA PRIMARIA
IIII!
SCOLARI IN MENO
IN LOMBARDIA
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TAGLIO IPOTIZZATO
DI ALLIEVI PER CLASSE
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Quotidiano
Come fare a rivitalizzare
le biblioteche scolastiche,
da sempre alle prese
con investimenti scarsissimi?
Due esperienze, in Liguria
e a Vicenza, indicano la via:
integrare le strutture didattiche
nelle reti comunali di prestito
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Data
di classe
escono dalla scuola
I
ROSSANA SISTI
i comincia con una bella notizia: 1'89,4% delle scuole italiane possiede una biblioteca
scolastica. Poi arrivano i dolori, perché si fa presto a chiamare biblioteca la stanza tipo di 57 metri quadrati con
15 posti a sedere, un patrimonio medio di
3.071 volumi, ovvero 4, 7 libri a studente, solo lo 0, l % di novità e una spesa media è di
0.68 euro a testa. All' anno.
Una miseria e una risposta semplice a chi
continua a chiedersi perché in questo Paese si legge poco. Nella spesa scolastica
complessiva alla voce biblioteche scolastiche si riserva lo 0,001 %, l,56 euro per alunno. Non parliamo poi dei dati strutturali: superficie, posti di consultazione, orari di apertura, addetti, professionalità...
tutto lascia a desiderare. Tra i dati impietosi dell'ultima indagine dell'ufficio studi
Aie su uno sfacelo non a caso intitolato «il
buco nero delle biblioteche», c'è anche uno spazietto dedicato alle situazioni di eccellenza, uno sparuto 0,8% di scuole che
destina più di 22 mila euro l'anno al funzionamento della biblioteca e un ardito
0,2% che acquista ogni anno 3.500 nuovi
volumi, ha419 metri quadri di superficie
e oltre 60 posti a sedere. Nel disastro dunque ci sono sfide ed esperienze coraggiose, non sempre note.
C'è speranza se questo accade per esempio a Ne, uno dei 5 comuni d'Italia con il
nome più corto e poco meno di 2.500 abitanti. «Piccoli ma non improvvisati. Sognatori che hanno sempre fatto sul serio».
Può ben dirlo Anna Garibaldi, insegnante
elementare e bibliotecaria dalle mille risorse che da 13 anni e in 5 comuni della
Val Graveglia, entroterra di Chiavari, tiene
in piedi una rete di 11 biblioteche scolastiche messe a disposizione come biblioteche civiche: un patrimonio in espansione di 14 mila volumi d'eccellenza con un
settore per bambini e uno per adulti, 15
mostre tematiche che passano di sede in
sede, progetti legati al territorio, laboratori di lettura, gare e concorsi vinti e stravinti ... Una storia da far invidia: l'infaticabile
Anna Garibaldi è il tipico esempio di come la volontà e la tenacia di insegnanti
appassionati della lettura riescano a colmare con buone pratiche i vuoti istituzionali, ribaltando la prospettiva: facendo della biblioteca scolastica, che in Italia è terra di nessuno, un servizio pubblico.
La Val Graveglia aveva aderito nel 2000 a
un progetto sperimentale finanziato dal
ministero dell'Istruzione: «Con quei soldi
in un batter d'occhio è nata la rete, poi abbiamo dovuto continuare da soli. Come?
Buttandoci a pesce in ogni attività che poteva consentire di recuperare risorse dainvestire in libri. I soldi vinti nei concorsi, gli
appoggi di quanti potevano sostenere iniziative culturali, i contatti con editori. Mettendo ci passione e ostinazione, il resto viene da sé». Capofila della Rete del Mandillo (il fazzolettone a quadri della gente contadina del luogo ) è la Biblioteca scolastica
civica «Hugo Plomtewo>, Wl luogo allegro,
colorato e attraente, aperto tutto l'anno,
dove ogni settimana passano oltre 200
bambini del circuito per esperienze di lettura ad ampio raggio. il bello del Sistema
di Ne è che la biblioteca scolastica diven-
ta il motore di iniziative che mettono insieme i bambini e i ragazzi delle medie e
delle superiori, gli insegnanti, l'amministrazione comunale e la gente del paese.
La Rete bibliotecaria delle scuole vicentine - realtà consolidata da 15 anni, realizzata con le istituzioni provinciali e in collaborazione con le biblioteche comunali
con prestito reciproco e trasporto gratuito dei libri - conta 59 biblioteche scolastiche distribuite nella provincia, 1'80% di
scuole superiori e 200 mila titoli a catalogo. «Il motivo che ha spinto a creare la Rete - spiega Loredana Perego, che ne è laresponsabile - è stato l'isolamento dei bibliotecari scolastici. Si sentiva 1'esigenza
di formare un gruppo che periodicamente si mettesse a confronto. La sostanza è
che, a fronte di mansioni specifiche e impegnative' i bibliotecari scolastici per
quanto accreditati e professionali vivono
una situazione di costante incertezza, visto che le leggi come le situazioni personali possono cambiare da un momento
all' altro. E allora - ci si chiede-cosa ne sarà
di tanto lavoro fatto?».
Perché oltre all'impegno sul catalogo (che
comprende anche audiolibri ed e-book) e
per i prestiti, ci sono concorsi, incontri con
gli autori, visite, mostre mercato, feste come quella ormai storica «A scuola senza
zaino» del 23 maggio che ha coinvolto tutte le scuole della provincia: un giomo in
cui, invece dei libri di testo, bambini e ragazzi hanno messo nello zaino romanzi, libri illustrati, di viaggio o di poesia, fumetti, secondo i propri gusti. Una giornata in
cui i libri hanno invaso angoli impensabili. C'è speranza se anche questo accade nel
Paese dei non lettori.
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2/2
Il
Nell'illustrazione
di Gianni
Chiostri,
il circolo virtuoso
dei volumi
si allarga
dalla scuola
alle biblioteche
civiche
e in generale
alla vita sociale
anche attraverso
iniziative culturali
e feste
della lettura
A Zafferana Etnea,
paese della lettura
Il ministero esorta:
testi per l'integrazione
il modo migliore di cominciare la
giornata. I 530 bambini del Circolo didattico di Zafferana Etnea sanno che ogni mattina la scuola comincia con la maestra che legge una storia, una fiaba, il capitolo di un libro per 1015 minuti. È umito semplice, come fare colazione o lavarsi i denti. Non c'è di meglio
che accoccolarsi in cerchio-il cerchio magico - sui cuscinoni colorati tra pupazzi di
pezza, e ascoltare la voce che racconta. A
Zafferana poco meno di diecimila abitanti sulle pendici dell'Etna, luogo del cuore di De Hoberto e Brancati la biblioteca
è molto piì! grande della minuscola sala
Margherita che contiene i volumi mrtichi,
o della sala multifunzionale dove abita la
nanativa contemporanea e si organizza il
prestito. Da Il anni la biblioteca attraversa la didattica della scuola dell'infanzia e
delle elementmi grazie a una diretu'ice come GabriellaZammalaro e allo staff di insegrmnti. «Il tempo della lettura accompagna la vita scola"tica. Come momento
di piacere - spiega la direttrice - e insieme
strumento di conoscenza, uno sfondo per
andare oltre i libri di testo e agganciare percorsi di storia, geografia, scienza, archeologia ... ». Poi c'è la Festa del Libro, ques1' anno all'ottava edizione: lO giorni in cui
la scuola si fenna e il paese si mobilita tra
spettacoli e incontri con una trentina di
autori, illustratori e editori. (r.s.)
ell'ultimo aggiornamento di febbraio delle «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli
alunni stranieri», il ministero dell'Istruzione ha di nuovo insistito sulla biblioteca come luogo di accoglienza e dei
libri come mediatori culturali. «Chi arriva da un Paese straniero deve imparare
l'italiano e nello stesso tempo non perdere la lingua del Paese da cui proviene,
ha bisogno di ponti e di strumenti di
scambio culturale. Di aiuti. E i libri lo sono».
Vinicio Ongini, maestro per vent' anni, espetto ministeri aIe per l'integrazione e
l'inlercultura, snocciola il prolìlo dei libri che dovrebbero essere presenti in ogni scuola nell' ottica di uno scambio tra
culture. Libri bilinglÙ e plurilingui, testi
facilitati, video e cd con musiche e filmati. Libri progettati con l'aiuto delle associazioni di inmùgrati ... «È vero che l'editoria negli ultimi armi ha avuto un occhio attento in questa direzione, ma ormai SlÙ banchi della scuola italiana siedono bambini che anivano da oltre 180
Paesi del mondo, e bisogna tener conto
delle loro storie e delle tante diversità.
Certo è difficile avere libri nella lingua di
ciascuno, ma è semplice realizzarli in
classe, magari in una sola copia, coinvolgendo anche le famiglie. La scuola in
fondo è W1 grande editore». (r.s.)
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~:'..~.
I I h11U di classe
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,:T';~,;, escono dalla scuola
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Quotidiano
CORRIERE DELLA SERA
IRnURi
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Manutenzione
«Alle scuole fondi per tre milioni e mezzo»
di una proposta che prevedeva di estendere
l'impiego di tale somma ai lavori di
manutenzione straordinaria. Questa
proposta è stata accolta. Convocheremo oggi
stesso i presidenti di Municipio per
coordinare gli interventi sulle 28 scuole
materne elementari e medie elencate dal
Ministero, che inizieranno subito. Un altro
passo avanti nell'azione che stiamo mettendo
in campo in collaborazione con l'assessore
alla Scuola Alessandra Cattoi sul tema
dell' edilizia e della manutenzione scolastica,
e che ci ha consentito in pochi mesi di
raccogliere 23 milioni di euro di
finanziamenti per le nostre scuole».
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«Con l'emendamento approvato al «Piano
straordinario per la messa in sicurezza degli
edifici scolastici», decreto 3 ottobre 2012, n.
343, sarà possibile impiegare da subito 3,5
milioni di euro di fondi ministeriali per
interventi di manutenzione straordinaria
sulle scuole». Adare l'annuncio l'assessore
allo Sviluppo delle periferie, Infrastrutture e
Manutenzione urbana di Roma Capitale,
Paolo Masini. «Si tratta di un' ottima notizia
perché in origine tale decreto prevedeva
interventi per l'adeguamento antisismico, ma
la spesa necessaria per tali interventi aveva di
fatto bloccato la realizzazione dei lavori. Nei
mesi scorsi ci siamo fatti promotori, presso il
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
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IL~MA.TTINO
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Ucaso
«Scuola, voti ai prof
e stipendi per merito»
Il sottosegretario Reggi: tra un mese la proposta del governo
mo più rivisti. Pagelleper~il merito? Ipo~
tesi, ma non credo che si vogliano can ~
cellare i contratti nazionale. Non c'è
nessun Paese al mondo dove esiste la
retribuzione in base alla valutazione in ~
dividuaiedeidocenti».Lasvoltadell'in~
troduzione di un criterio diverso
dall' anzianità nel meccanismo degli
scatti trova i sindacati sulla linea del
«no». Chi riconosce e e premia il meri~
to? Un problema aperto, anche se si
profila che sia un organo monocratico,
il dirigente scolastico, a valutare meriti
e professionalità. Le contestazioni più
ricorrenti, all'interno del mondo della
scuola, è che i docenti italiani sono tra i
meno pagati d'Europa. In primis che
non è tanto il salario d'ingresso a pena ~
lizzare i nostri professori, visto che par ~
tono da 20.030 euro nelle primarie e
21.594 euro nelle secondarie di II gra ~
do contro i21.180 e 23.037 di media Oc~
se, quanto quelli di arrivo, quando si
vedono riconoscere in busta paga
33.810 euro alle superiori contro i
36.879 di media Ocse. Un docente del~
le superiori con 15 anni di servizio da
noi riceve quasi 27 mila euro. Poco più
di un suo collega francese ma decisa~
mente meno di uno spagnolo o di un
tedesco (69. 7l5). Differenze che si spie~
gano essenzialmente con l'assenza,
nel nostro sistema, di progressioni eco~
nomiche diverse dagli scatti di
anzianità distribuiti a pioggia e senza
alcun collegamento con il merito. In
Italia, gli insegnanti lavorano 630 ore
all'auno, contro le 664 della media Oc~
se. Si tratta, comunque, dal dato più
basso tra quelli dei Paesi Ocse. Miglio~
re, però, il rapporto docenti~studenti:
12,2 alunni per ogni insegnante, men ~
tre il rapporto medio Ocse si attesta a
13,6. In Cina, ogni insegnante ha 24,7
aluuni). Ma in Italia abbiamo anche
un altro dato negativo: i piùanzianido~
centi. Oltre il 60% ha, infatti, più di 50
anni, con pochi insegnanti sotto i 30 an ~
ni (dato delle scuole secondarie anno
2011).
Codice abbonamento:
«Quel che è certo è che è finita la stagio~
ne nella quale gli insegnanti erano tutti
eguali, con una confusione vagamente
egualitaristica, i meritevoli valevano
quanto quelli meno produttivi. È chia ~
ro, che anche sotto il profilo retributi~
vo, senza alcun intento punitivo, vafat~
to un passo in avanti usando gliincenti ~
vi per i meritevoli». Roberto Reggi, il
sottosegretario all'istruzione che gui ~
da il gruppo di lavoro sulla valutazione
degli insegnanti, conferma: il Gover ~
no, nel giro di trenta giorni, avrà la sua
proposta sulle «pagelle» per presidi e
professori. Trenta giorni e il piano per
la scuola con le pagelle per docenti e
dirigenti sarà pronto. «Noi ci assumia ~
mo l'onere della proposta, come è giu ~
sto che sia. Poila faremo valutare ....».
Il politico che Matteo Renziha mes~
so al ministero dell'istruzione accanto
al ministro Giaunini ha l'esperienza
del sindaco ~ ha guidato Piacenza pri ~
ma di arrivare in Parlamento ~ per com ~
prendere che con il sindacato sarà con ~
fronto duro. Soprattutto quando, ag~
giunge «i criteri per adeguare le retribu ~
zioni saranno correlati al merito e non
più a quello, diciamo storico,
dell' anzianità di servizio che rendeva
tutti eguali».
Il primo strumento che il Governo
intende proporre è quello della forma ~
zione come incentivo. Reggi lo antici ~
pa: «Con le risorse
per la formazione
~ dice il sottogreta ~
Il piammv
io ~ garantiremo ri ~
Salta
sorse a chi vuole
il criterio
migliorarsi. È chia ~
della
ro che questo è un
retribuzione lavoro in piùrispet ~
to a quello esclusi ~
per anzianità vo
dell'insegna~
StopCgil:
mento e la forma ~
non passerà zione, che dovreb~
be essere di per sè
dato costante ed
acquisito nella car ~
riera di un prof, diventa anche un in ~
centivo per spingere il docente a guada ~
gnare di più e rendere meglio» dice
Reggi. Finirà la busta paga degli inse~
gnanti calcolata solo sulla base degli
scatti di anzianità. E, con parametri di
valutazione e di merito, arrivare al «net ~
to a pagare» senza quegli automatismi
che rendono gli stipendi eguali per tut ~
ti. Lo chiede l'Europa, l'Italia dovrà ese~
guire. «Collegare le retribuzioni al me~
rito ~ aveva detto il ministro Giannini ~
è qualcosa che molti Paesi europei fan ~
no ed è già possibile con alcuni stru ~
menti attualmente disponibili come le
prove Invalsi che, per quanto criticate,
valutano il livello di apprendimento
degli studenti». Non ci sono più solo le
intenzioni programmatiche del mini~
stro Giaunini ma anche «Le raccoman ~
dazioni del Consiglio sul programma
nazionale di riforma 2014 dell'Italia»,
di appena un giorno fa, con la serie di
suggerimenti da mettere in pratica per
uscire quanto prima dalla crisi. Il capi ~
tolo 14 è tutto dedicato all'istruzione
dove si consiglia pure «la diversificazio~
ne della carriera dei docenti, la cui pro~
gressione deve essere meglio correlata
al merito e alle competenze, associata
ad una valutazione generalizzata del si ~
stema educativo». A viale Trastevere
erano partiti per tempo, fanno notare
fonti ministeriali. Perchè, al di là delle
dichiarazioni programmatiche del mi ~
nistro Giannini, c'è stato l'insediamen ~
to, prim' ancora delle raccomandazio~
ni europee, di due #cantieriscuola: il
primo, «per fare proposte ambiziose e
si sistemain materia di formazione, re~
clutamento evalorizzazione degliinse~
gnanti», il secondo, per valorizzare le
competenze del sapere made in Italy.
Sul fronte sindacali emergono i primi
dissensi. C'è quello di Mimmo Panta~
leo, segretario nazionale Cgil~Scuola.
«N oi abbiamo incontrato solo una voi ~
ta il ministro Giaunini e poi non ci sia ~
068391
Antonio Manzo
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Quotidiano
IL~MA.TTINO
Data
Pagina
Foglio
04-06-2014
8
2/2
Inwneri
I docenti
In Italia contiamo
665.332 docenti in
organico di diritto. In
questa cifra va
compresa anche
l'aliquota degli
insegnanti di
sostegno per la
tutela dei disabili
Sono esattamente
7.878.661 gli
studenti e sono
divisi in 366.838
classi:
numero che ogni
anno si correla alla
crisi demografica
sugli indici di
natalità e, quindi, in
discesa
Il confronto
[ •: ;
Retribuzioni lorde annue in euro minime e massime
per insegnanti della fascia primaria, secondaria
inferiore e secondaria superiore
ITALIA
FRANCIA
•
•
•
SPAGNA
SVEZIA
27.993
34.286 40.142
PRIMARIA
GERMANIA
MIN
23.048 23.464
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Ore di lavoro
In Italia, gli
insegnanti lavorano
630 ore all'anno,
contro le 664 della
media Ocse. Si
tratta, comunque,
dal dato più basso
tra quelli dei Paesi
Ocse
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SECONDARIA INFERIORE
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24.846 26.169
33.887
34.286 44.823
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MAX
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SECONDARIA SUPERIORE
MII~
24.846 26.385
MAX
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1
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33.887
34.286 48.484
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ANSA +.:.antimatl
Codice abbonamento:
Fonte: RaoDorlo Eurvdice 2013
068391
Gli studenti
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Quotidiano
ILTEIIPO
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Itl']~U
Foglio
04-06-2014
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Scuola Elementare Sono 329 sottraendo i «residuali». Oggi la protesta di docenti e genitori al Miur
Tempo pieno nel caos, tagliati 412 maestri
Abolite le «compresenze» nelle prime, seconde e terze. Sostegno: rapporto uno a tre
Giulia Bianconi
vrebbero essere assegnati ai sensi della circolare ministeriale Il.056 docenti
- denuncia Montuori - Le classi a tempo normale sono 3.006, comprese 60
pluriclassi, perun totale di 60.524 alunni e dovrebbero essere assegnati secondo il Miur 3.689 docenti. Dovrebbero
essere assegnati alle scuole di Roma e
provincia 14.745 docenti, invece, ne
sono stati assegnati 14.100».
«A causa dei tagli, ogni istituto hafatto quello che ha potuto per garantire 40
ore ai bambini del tempo pieno e permettere ai docenti le 22 ore di insegnamento. Noi siamo quattro docenti a
ruotare in due classi seconde - spiega
Bruna Serra, insegnante di italiano alla
scuola Principe di Piemonte che fa parte dell'istituto comprensivo via Padre
Semeria, in Municipio VIII, dove dal
prossimo settembre su 57 docenti calcolati ce ne saranno 55 effettivi - Ma
così viene penalizzato l'aspetto didattico». Anche gli insegnanti di sostegno
subiranno dei tagli. In alcune scuole il
rapporto tra docenti e alunni sarà di l a
3. «L'ufficio X di Roma ha ripartito in
centesimi i posti di sostegno della scuola primaria - spiega sempre Montuori 0,33 corrisponde a8 ore, 0,66a 16 eO,83
a200re".
068391
• Le scuole elementari di Roma dal
prossimo anno «perderanno» 412 docenti, 645 contando anche le primarie
della provincia, a causa dei tagli delle 4
ore di compresenza alle classi prime,
seconde eterze. Maanche gli insegnanti di sostegno diminuiranno con un rapporto, in alcuni casi, persino di un docente a tre alunni. Per questo oggi alle
ore 17 genitori, bambini e insegnanti
del Coordinamento scuole elementari
di Roma manifesteranno di fronte al
ministero dell'Istruzione per chiedere
un incontro con il ministro Stefania
Giannini. <<Vogliamo che ad ogni classe
di scuola primaria funzionante a tempo pieno vengano assegnati due insegnanti, per poter garantire un'istruzione di qualità a tutti» spiega Domenico
Montuori, rappresentante del Coordinamento. Per l'anno scolastico
2014/2015 a fronte di un aumento delle
iscrizioni delle elementari pari a 1.811
alunni è corrisposto un taglio di 645 posti docente complessivi tra Roma e provincia, secondo i dati del Sidi, Sistema
informativo istruzione. La circolare mi-
nisteriale 34 del l o aprile 2014 prevede
per il tempo pieno 40 ore settimanali
per classe, composte da due docenti,
più 4 ore di compresenza. Mail Coordinamento denuncia che l'exProvveditorato di Roma, oggi l'Ufficio X-Ambito
Territoriale per la Provincia di Roma,
con la nota n. 10666 del 30 aprile 2014,
non ha applicato queste indicazioni e
ha detratto da ogni classe prima, secondae terza funzionante a tempo pieno le
4 ore di compresenza.
In 186 scuole elementari della Capitale ci saranno così 329 docenti in meno, ai quali ne vanno aggiunti 83 dividendo le ore tagliate, pari a 1.821, con
le 22 ore previste per ogni insegnante, e
ottenendo così il risultato di 412 docenti in meno. Alcuni istituti perderanno
anche quattro insegnanti, come nel caso dell'istituto comprensivo Mahatma
Gandhi, in Municipio IV, l'elementare
Carlo Alberto Dalla Chiesa in Municipio VIII, la scuola via Carotenuto a Casal Bemocchi o l'Istituto comprensivo
Via Casalotti.
«Le classi a tempo pieno funzionanti
sono 5.528, comprese lO pluriclassi,
per un totale di 119.331 alunni e do-
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Rientro 1115 settembre
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Quotidiano
ILTEIIPO
Data
Pagina
Itl']~U
Gli istituti
Foglio
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,i:tl(X<;èiiti .
Le. NUOVO PONTE DI NONA
I.e. PONTE DI NONA VECCHIO-LUNGHE
Le. VIA ACQUARONI
Le. VIA CASALE DEL FINOCCHIO
Le. VIA DELLE ALZAVOLE
I.e. VIA MARELLI
Le. VIA MEROPE
Le. VIA MOTTA CAMASTRA
Le. VIA POSEIDONE
Le. VIA S. BIAGIO PLATANI
Le. VILLAGGIO PRENESTINO
Le. M. G. CUTULI
Le. M.L. KING
Le. VIA DELL'ARCHEOLOGIA
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VIA MASCAGNI
VIA SETTEMBRINI
VIA VOLSINIO
VIA MICHELI
VIA BOCCIONI
P.ZZA WINCKELMANN
FRALLI BANDIERA
FALCONE E BORSELLINO
VIA TIBURTINA ANTICA
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CARLO LEVI
FIDENAE
PIAZZA CAPRI
P.ZZA FILATTIERA
P.ZZA MINUCCIANO
MATTEO BANDELLO
VIA SAVINIO
VIA VAL MAGGIA
URUGUAY
VIALE ADRIATICO
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Le. VIA ANAGNI
Le. VIA DAL VERME
Le. VIA FERRAIRONI
Le. VIALE VENEZIA GIULIA
Le. VIA LAPARELLI
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Le.
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VIA TOR DE SCHIAVI
OLCESE
L.GO COCCONI
P.ZZA DE CUPIS
VIA ARETUSA
VIA DEI SESAMI
VIA LUCA GHINI
VIA PIROTTA
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Le.
Le.
Le.
Le.
Le.
MARCO POLO
ANTONIO DE CURTIS
VIA RUGANTINO
SAN VITTORINO-CORCOLLE
CASTELVERDE
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ad
uso esclusivo
Le. L.GOVOLUMINA
Le. LUSITANIA
Le. MASTROIANNI
Le. VIA LATINA
VIA MOMMSEN
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ex V Le. A. BALABANOFF
Le. VIA F. SANTI
I.e.ANNA FRAENTZEL CELLI
Le. G. PERLASCA
Le. P.LE HEGEL
Le. P.ZZA GOLA
Le. VIA BELFORTE DEL CHIENTI
Le. VIA CORTINA
Le. VIA N. M. NICOLAI
Le. VIA TEDESCHI
Le. MAHATMA GANDHI
I.CVIA CASAL BIANCO
Le. VIA PALOMBINI
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RODARI-NIOBE
RAFFAELLO
NOBILIORE
VIALE DEI CONSOLI
VIA MESSI NA
VIA GENTILE
CIRe.NETUSCOLANA
VIA DEL CALICE
VIA DELL'AEROPORTO
VIA STABILINI
VIA MILANESI
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ex XI Le.
Le.
Le.
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MONTEZEMOLO
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Le.
I.e.
Le.
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I.e.
VIA LAURENTINA 710
D. PURIFICATO
PALLAVICINI
L.GO BUZZATI
MONTANELLI
FIUME GIALLO
VIA FRIGNANI
SANTI SAVARINO
L. DA VINCI
VIA CINA 4
MARTA RUSSO
ORSA MAGGIORE
PADRE R. FORMATO
TACITO GUARESCHI
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VIA CAROTE N UTO
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M. U. TRAIANO
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destinatario,
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Codice abbonamento:
ex I I.C REGINA MARGHERITA
Le. ELSA MORANTE
Le. VISCONTI
Le. MANIN
Le. VIA DELLE CARINE
Le. VIRGILIO
I.C REGINA ELENA
Le. VIA GUICCIARDINI
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Quotidiano
ILTEIIPO
Itl']~U
LC
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Foglio
VIA GIULIANO DA SAN GALLO
VIA MAR DEI CARAIBI
VIA MAR ROSSO
VIALE VEGA
VIA CILEA
VIA DELLE AZZORRE
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................I.:ç:.yJ.f....M.QZARI .........................................J..............1.1 ..... .
ex XV LC FRATELLI CERVI
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LCVIABAGNERA
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LC VIA CUTIGLIANO
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LC VIA ORATORIO DAMASIANO
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LC NINO ROTA
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LC VIA AFFOGALASINO
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................I.:ç:.y.I.f....~Q.UQNl.Ij!?~g~J......................... 1............. .1.1 ..... .
ex XVI LC LARGO ORIANI
2
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LC P.ZZA FORLANINI
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LC VIA BRAVETTA
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LC VIA CRIVELLI
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LC VIA D'AVARNA
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LC VIA DEI TORRIANI
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LC VIA FABIOLA
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LC VIA MANASSEI
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................. J:.ç:..N:.Mf...!n~hhJ.J:-!J.......................................J. ............... f1..... .
exXVII LC D. ALIGHIERI
O
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LC PARCO DELLA VITTORIA
2
O
LC VIA MONTE ZEBIO
1
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ex XVIII LC L.GO S. PIO V
3
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LC VIA ROSMINI
1
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LC VIA SORISO
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LC P.ZZA BORGONCINI DUCA
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LC VIA CASALOTTI
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LC VIA CORNELIA
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LC VIA ORMEA
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LC M. CAPOZZI
1
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................. ):.ç:.Y.)A..~.Q.çç~AI.~.~.Q...................................? ............~9..... .
Codice abbonamento:
068391
ex XIX LC PIO LA TORRE
1
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LC CHIODI
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LC STEFANELLI
O
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LC S. C DONATI
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LC VIA TRIONFALE
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LC PABLO NERUDA
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LC VIA BORROMEO
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LC VIA MAFFI
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LC VIA MAZZATINTI
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................. LC•. Y.IA.O.\!J.DIO.............................................1. ............... 6..... .
ex XX LC E. BIAGI
1
6
LC WOJTYLA
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LC L.GO CASTEL SEPRIO
3
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LC VIA DELLA MATRATONA
1
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LC VIA NITTI
1
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LC VIA BACCANO
1
14
LC VIA CASSIA 1694
2
O
LC LA GIUSTINIANA
1
14
LC PARCO DI VElO
1
18
LC P.v. MARIANO
3
6
LC VIA CASSIA KM 18,7
2
8
l1!1IDJ8) '1I'!'I!'IIIIIi~
LEgo Editore
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Quotidiano
Data
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lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO
Foglio
VERSO GLI
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1
CONSULTABILI ALrlNDlRlllO INTERNET WWW.lSTRUlIONE.1T
On line sul sito del ministero
le commissioni per la Maturità
Da subito è partita la caccia per
scoprire tutto ciò che c'è da sapere sul
conto dei prof che, da qui a pochissimi giorni, siederanno in commissione per l'esame di Stato.
Secondo un sondaggio di Skuola.net, su un campione di duemila
studenti, venerdì il 30,4% dei candidati si è rivolto agli uffici scolastici
per sapere i fatidici nomi, il 17,3 % si è
mosso sabato mattina mentre il 17%
ha mandato in avanscoperta il prof di
fiducia. Solo un 14% ha dichiarato di
voler aspettare le pubblicazioni online di oggi.
Codice abbonamento:
068391
fil ROMA_ Sono disponibili on line
le commissioni per l'esame di Maturità. Sul sito del ministero
dell'Istruzione, nella sezione dedicata
agli Esami di Stato 2013-2014, è disponibile il motore di ricerca per la
consultazione degli elenchi in formato elettronico.
Già da venerdì scorso comunque le
scuole superiori hanno ricevuto dagli
Uffici Scolastici regionali l'elenco dei
commissari, disponibile e consultabile dagli studenti e dai docenti interessati presso le segreterie scolastiche.
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Pag. 21
Quotidiano
LANOTiZiA
Data
Pagina
_ _ _ _ _ _ _ _ _ GlDRNALE.IT_
Foglio
04-06-2014
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La pagella
scritta dal Tar
Presidi
in rivolta
"ato e poi s
r~~~1 -~--i.T:;;:ç::;;:;;;:=.Zl~~~~·.~a~..:~..'_'~Le~!gg:ce~n~do questa sentenza Oa
~
U precedente
Per la verità un precedente c'è stato,
e risale al 2011 allorché il Tar della
Pllglia annlll1ò una
bocciatura perché il Consiglìo di classe di
un liceo di Galatina era dmato troppo poco,
appena 15 minuti per valutare quattro alunni. Ma in quel caso non si entrò nella valutazione di merito del percorso scolastico,
ma in quella di metodologia, di procedura.
Stavolta ciò che viene contestato dal Tar è il
processo decisionale per cui alct.me insufficienze debbano essere valutate con minore
gravità rispetto ad altre. Nella notizia pubblicata ieri abbiamo parlato del easo eli un
liceo classico romano, dove è stata contestata la bocciatura eli un alunno arrivata faRitaglio
Scuola: testate nazionali
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8ioni e mancanz.e sui registri dei professori,
ma non la valutazione scolastica di un alunno. E' chiaro che sarà fatto ricorso al Con siglio di Stato contro questa sentenza, anche
perché se passasse in giudicato sarebbe un
precedente pelicolosissi.mo; per paradosso
a quel punto i consigli di classe sarebbero
hllti sub iudice, e tanto varrebbe consegnare i registri ai giuclici e far fare a loro le
valutazioni di fine anno". Addio meritocra-
ma che si impegnano ugmùmente per
portare a casa un buon rislùtato.
Le perplessità dei docenti
Ciò che è accaduto è inaccettabile tuona il
professo!' MalÌo Rusconi, presidente nazionale dell'Associazione presidi del Lazio perché i giudici amministrativi sono andato
oltre le proprie competenze. E' un atteggiamento professionale sbagliato, perché a
loro spetta controllare la legittimità formale
degli atti scolastici, la correttezza della composizione collegiale, E;ventualmente abraad
uso esclusivo
del
n.3838 del 9 aprile
2014, Tar La.zio
sezione eli Roma
III bis, ndr) sembrerebbe proprio
che la meritocrazia
sia scomparsa, ma
invece - spiega Rusconi - negli inelirizzi del Ministero non
è cosÌ. Pensiamo al
fatto che per poter
dare una lode alla
mahuità è ne cessalÌo aver lipOltato la
media del1'8 piena,
cioè in tutte le materie, nei tre anni precedenti all'esame; e pensiamo anche al fatto
che la scuole è un alveo
educativo, ragion per
cui uno studente può
anche avere tutti lO nelle materie curriculal'i ma essere bocciato per un 5 in condotta".
Insomma, con questa sentenza il dibattito
sui Tar si riaccende. Celto l'eliminazione
del doppio grado di gim'isdizione priverebbe il processo di formazione del giuelicato di
un'importante occasione cii ripensamento;
ma anche la mancanza di limiti nell'intervenire nella cosa pubblica rappresenta un.
rischio concreto per il funz,ionamento ottlmale della democrazia.
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 23
068391
he i Tar abbiano troppo potere,
che gli interventi su ogni argomento in qualche modo blocchino il nOlmale scorrere dell'attività istituzionale e sociale del
Paese non è una nOvità. Fu Romano Prodi,
in un articolo dell'agosto 2013, a iImescare
il dibattito stùl'aboliziol1e del Tar e del Consiglio cli Stato "per
non legare le gambe
all'Italia". Ma fIno a
oggi per lo più il Tar
- anche partendo
da singoli casi - si è
espresso o su questioni di interesse
generale
(sanità,
concorsi pubblici)
e mai era entrato a
gamba tesa nel merito di una decisione scolastica cii Wl
liceo.
cendo la mecli" dei voti. E allora vediamoli
questi voti: 3 in matematica, 4 in fisica, 3 in
storia dell'arte. Poi in pagella anche un 8 in
Italiano, e tanto è béistato ai giudici per litenere illegittima la bocciatura, trattandosi di
un lieeo dove le materie umanistkhe ~ secondo i giudici devono avere la precedenza nella valutazione finale. O:m buona pace
della meritocrazia e di tutti quei ragaz.zi che
la matematica proprio non la digeriscono
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di ANGELO PERFE'ITI
Quotidiano
la Repubblica
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Foglio
04-06-2014
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1
Nidi, 8mila bimbi in lista d'attesa
entro giugno le graduatorie finali
SARA GRATTIKiGI
ora in lista d'attesa restano 8.437 bimbi:. dr.ca i.I40% ~egli oltre
20mila che hanno presentato domanda per Il mdo Il prossimo anno.
Senza contare le conferme, le domande accolte sono state oltre llmila. Le graduatorie del Comune sono ancora provvisorie: le definitive arriverannoafinegiugno.Eselalistad'attesaèunpo'piùcortarispettoal20l3,
l'assessorato alla Scuola assicura che «si dimezzerà» nei prossimi mesi.
P
ER
SEGUE A PAGINAXX
Libri scolastici, sui fondi scontro tra Cattoi e la Pisana
< OALIA I>IUl\IIA m CltOl\JACA
SARA GRATTOGGI
punta ad
aprire una decina di nuovi
nidi per il prossimo anno,
per un totale di circa 400 posti,
l'incognita resta però l'approvazione del bilancio. Solo se arrivasse entro giugno, infatti,
sarebbe possibile aprire le nuove strutture per settembre. Legata all'approvazione del bilancio, è anche l'assunzione (già
prevista) di 200 insegnanti per
le scuole d'infanzia, cheverranno attinte dalle 300 vincitrici
dell'ultimo concorso. Una goc-
S
E L'ASSESSORATO
cia in un mare, però, visto che
ne servirebbero almeno 800.
Intanto,domaniscadràil termine per le iscrizioni ai nidi per
il mese di luglio. Il 12 giugno si
saprà quali strutture pubbliche
rimarranno aperte, oltre aquelle in convenzione. E la scelta
verrà fatta «tenendo conto del
numero di domande arrivate ai
vari municipi».
Ieri poi l'assessore Alessandra Cattoi è intervenuta nella
commissione capitolina congiunta Scuola e Bilancio: «Per i
servizi educativi e scolastici ha annunciato - per il 2014 è
previsto un budget di 217 milioni,8inpiùdelloscorsoanno».
Cattoiha annunciato ancheche
non rinnoverà il contratto con
Multiservizi, in scadenza il 31
luglio: «Non era certo la "perla"
del settore scolastico» ha detto,
precisando che «per motivi di
efficientamento legati ai rilievi
del Mef, aderiremo alla convenzione Consip, che ci permetterà
di risparmiare 4 milioni all'anno, con il consorzio Cms».
Duro anche il botta e risposta
traI' assessore e la Regione. «Sono anni che la Pisana non stanzia i fondi vincolati dallo Stato
per i libri scolastici delle elementari, che come Comune
dobbiamo fornire per legge. Per
quest' anno su una dotazione di
21 milioni, la Regione ne trasferisce 1,5» ha detto Cattoi. Incassando però la secca smentita della Regione: "Solo nel 20 13
abbiamo versato al Campidoglio 10,1 milioni di euro per i libri. Ne restano circa 4 da saldare,relativiaannipassati, che saranno liquidati non appena lo
Stato trasferirà completamente i fondi. E lacifrastanziatadallo Stato per tutta la Regione per
l'acquisto dei libri delle elementari, contrariamente a
quanto dichiarato da Cattoi,
non ammontaa 2 1 milioni di euro,bensìa6,5".
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E in commissione arriva
l'annuncio: "Non
rinnoveremo il contratto
alla Multiservizi"
Codice abbonamento:
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L'assessore: "Da anni non
erogano i soldi". La
replica: "Solo nel 2013
versati 1Omilioni"
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Edilizia scolastica
tre milioni e mezzo
per28 istituti
T
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RE milioni e mezzo di euro
per interventi di edilizia
scolastica in 28 istituti
romani, fra scuole d'infanzia,
elementari e medie. «Con
l'emendamento approvato al
"Piano straordinario per la messa
in sicurezza degli edifici
scolastici" sarà possibile
impiegare da subito 3,5 milioni di
euro di fondi ministeri ali per
interventi di manutenzione
straordinaria sulle scuole»
annuncia l'assessore capitolino
alle Infrastrutture e
Manutenzione urbana, Paolo
Masini.
«In origine il decreto prevedeva
interventi per l'adeguamento
antisismico, ma la spesa
necessaria aveva di fatto bloccato
la realizzazione dei lavori spiega Masini - Nei mesi scorsi
ci siamo fatti promotori, presso il
ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, di una proposta
che prevedeva di estendere
l'impiego di quella somma ai
lavori di manutenzione
straordinaria. Quella proposta è
stata accolta».
Per questo già ieri sono stati
convocati i presidenti dei
Municipi per coordinare gli
interventi sulle scuole elencate
dal Ministero. Interventi che,
assicura Masini, «inizieranno
subito».
(sara grattoggi)
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,
DSole9]JJa)mrn
Settimanale
novue
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04-06-2014
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Foglio
1 /2
Il senso della ricerca
è l'interconnessione
• Come si fa a comprendere il senso della ricerca,la sua importanza e le possibili
ripercussioni sulle imprese e la società?
Partendo da una bella storia di una scoperta scientifica, che ha come protagonista un piccolo organello che vive nellacellula: il mitocondrio.
Snobbato fino poco tempo fa, è tornato fortemente alla ribalta soprattutto da
cinque anni, diventando uno dei più importanti argomenti di ricerca biomedica.
E oggi capire la sua funzione e soprattutto i meccanismi di regolazione che i mitocondri hanno sul nostro organismo è più
che mai strategico, da un punto di vista
biologico, medico ma anche di trasferimento tecnologico. Lo sanno bene
all'Università di Padova, dove su 210
grant ottenuti dall'Italia, tre sono proprio andati a questo ateneo, promosso coordinatore del progetto Mitocondrio. Un
riconoscimento che ha già dato i suoi
frutti: lO i gruppi di ricerca, 80 pubblicazioni all'anno e l'avvio di collaborazioni
con le imprese (si veda l'articolo nella pagina successiva).
Ma perché c'è uno straordinario interesse verso questo organello? (,Perché si
è scoperto che oltre alle malattie mitocondriali di origine genetica, sono molte
altre le malattie associate alla disfunzione del mitocondrio, da quelle neurodegenerative fino al cancro - racconta Rosario Rizzuto, a capo del dipartimento di
Scienze biomediche sperimentali
dell'Università di Padova - Ma ha anche
uno stretto legame con l'invecchiamentO,la modulazione dell'apoptosi, meccanismo centrale per l'equilibrio dell'orgaRitaglio
Scuola: testate nazionali
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ad
ve vince il più forte, ma che possa avvenire anche per una simbiosi, dove ci si mette insieme e ciascuno dei componenti
perde una parte delle sue prerogative per
dare origine a una struttura di maggiore
complessità, è un insegnamento importante che la natura, nella suo volgere sempre alla sopravvivenza, ci consegna.
Insomma non solo la cooperazione,
ma anche un approccio aperto alla condivisione delle informazioni, in questo caso genetiche, ha sviluppato la crescita e
la vita. Che è piena di connessioni in orizzontale. «Tutto il corpo umano è un condominio ecosolidale con ospiti che vivono in simbiosi con noi e che garantiscono il nostro benessere. Ecco perché oggi
lasimbiosi, la collaborazione è considerato un driver importante per l'evoluzione», conclude Pievani.
Perché qUindi non cogliere l'opportunità, come accadde due miliardi di anni
fa, quando due piccoli mondi si sono fortuitamente incontrati dando origine alla
vita come la conosciamo oggi. Ovvero un
ingegnoso meccanismo di convivenze e
collaborazioni che ha permesso agli esseri viventi di evolvere e crescere in una società multidisciplinare e solidale.
(e)
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NÒVA ROUND TABLE ONLlNE
Scienziati
a confronto
., Ricercatori scientifici ed esperti di etica
si confrontano sulla sfida culturale ed epocale che la specie umana sta affrontando.
La ricerca biomedica raggiunge obiettivi
giganteschi a partire da organelli cellulari
come i mitocondri. Che rappresentano
uno dei grandi filoni di ricerca a cui l'Erc
ha assegnato tre grant, tutti concentrati
all'Università di Padova. Per ascoltare gli
interventi e conoscere i progetti inquadra
l'immagine di fianco con l'app Nòva AJ e
parteciperai all'evento.
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Pag. 27
068391
di Francesca Cerati
nismo e con l'informazione delle cellule
nervose e la contrazione dei muscoli, cuore compreso. Tutto questo certifica quanto il mitocondrio sia integrato nella rete
dei segnali cellulari». Integrazione che risale a due miliardi di anni fa e che è frutto
di un'affascinante storia evolutiva (si veda l'articolo sotto).
(<1 mitocondri, per chi si occupa di evoluzione, sono delle superstar per varie ragioni. La principale delle quali è il fatto
che questi organelli contenenti Dna batterico pullulano di mutazioni, e arrivano
ad accumularle in maniera regolare. In
questo modo diventano un metronomo,
che usiamo per ricostruire l'albero della
vita» racconta Telmo Pievani, professore
associato al dipartimento di Biologia
dell'Università di Padova, dove ricopre la
prima cattedra italiana di Filosofia delle
Scienze Biologiche. Non solo. «Questi
"invasori" - spiega il filosofo durante la
round table organizzata da Nòva all'Università di Padova - che stavano in un posto dove non dovevano stare, sono nati
per associazione, incorporati nella cellula che solo dopo questa "convivenza" diventa la cellula eucariotica».
La conferma che l'evoluzione possa venire non soltanto per competizione, do-
Codice abbonamento:
La simbiosi diventa
metafora di strategia
di crescita, contagiando
ricercatori, studenti,
imprese e cittadini
Quotidiano
IL~MA.TTINO
Foglio
ldoMasullo, filosofo e antico maestro dell'Università Federico II è
stato, finora, l'unico a raccogliere l' appello di Roberto Esposito, anch' egli valente filosofo già dell'Università Orientale e di Suor Orsola, oggi della Normale di Pisa, perché si faccia qualcosa per
salvare la prestigiosa sede napoletana
dell'Istituto Italiano di Scienze Umane in Palazzo Cavalcanti, gemella di
quella fiorentina di Palazzo Pitti. Questa generosa iniziativa delle Università di Firenze, Bologna, Napoli Federico II, Orientale e Suor Orsola nel settore dell' alta formazione, finanziata per
gli arredi dalla Regione Campania, oggi, a causa della crisi economica, è stata assorbita dall'Università Normale
di Pisa, la quale, tuttavia, non ha interesse a mantenere questa sedenapoletana, seppure non priva di meriti per
le notevoli attività svolte nel decennio
in cui ha operato. A quanto pare, al disimpegno della Normale e del Ministero dell'Università ha fatto da cornice
(o da prodromo), addirittura lo sfratto
da parte del Sindaco, che ha ritenuto
d'interrompere il comodato in corso.
A
> Segue a pago 40
-UnaNormale
del Sud
Lucio D'Alessandro
CosÌ, di fatto, Napoli, trovatasi per
caso entro le mura l'Università
Normale, ha provveduto a cacciar la via. Un po' strano in una terra in
cui fioriscono Università di tutti i
tipi: nella sola riunione del Comitato di Coordinamento Regionale
delle Università Campane dell'8
Aprile 2014 sono state esaminate
ben 7 nuove domande di enti o pri vati che, forse allettati da qualche
evidente buon affare in corso,
chiedevano di aprire nuove Università! Ne risulta uno scenario
dai tratti quasi apocalittici, nel
quale, alla sistematica distruzione delle progettualità d' eccellenRitaglio
Universita'
za, fa riscontro il proliferare d'iniziative quanto meno opinabili,
sotto il profilo sia quantitativo che
qualitativo. Un pessimo segnale
al quale sarebbe assolutamente
indispensabile reagire, anzitutto
perché la formazione universitaria impegna, comunque, gli anni
migliori e più fertili dei nostri giovani e non appare in alcun modo
accettabile lasciare che le loro
idee vengano confuse da unarealtà in cui il virtuale si confonde con
il reale (o il virtuoso) o in cui, come avrebbe detto Hegel "tutte le
vacche sono nere". Di più: come
si spiega che la città possa perdere
un altro dei suoi centri di eccellenza dopo la crisi dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la dispersione del suo prezioso patrimonio librario e dopo lo scempio
compiuto ai danni della Biblioteca dei Girolamini? Come si spiega
che il Comune di Napoli si limiti a
intimare lo 'sfratto' alla Scuola
Normale di Pisa adducendo motivi diriorganizzazione degli uffici e
di riduzione dei costi invece di affrontare il problema convocando
ad un unico tavolo le Università
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ad
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campane e le principali istituzioni
culturali? Come si spiega che la città non reagisca di fronte allo smantellamento delle principali attività
di produzione culturale e di ricerca? Il fatto è che oggi Napoli appare come una città che si è arresa
alla propria marginalità, che ha
smesso di rivendicare il suo storico ruolo d'incubatore e anticipatore di processi culturali, di fucina
di menti brillanti che hanno fatto
la storia e contribuito allo sviluppo di questo Paese. Il dialogo tra
attori culturali e politici, ma anche fra gli stessi attori culturali, si
fa sempre più stentato e difficile,
le ragioni della stretta economica
si riversano con ormai triste
sistematicità sulla cultura e sul patrimonio monumentale e storico
artistico, inducendo una sorta di
atonia delle progettualità e delle
stesse speranze fino a far pensare
che la virtù civile della tolleranza,
rivendicata da Croce alla città, si
sia tristemente trasformata nel vizio civile della rassegnazione! È,
dunque, indispensabile che le parti vive di Napoli e della Regione
(ce ne sono, e le sette università
della Campania sono tra queste)
facciano sentire la loro presenza
lasciando ben "a distanza" ciò
che è morto o falsamente vitale
per rigenerare un ethos morale e
culturale fatto anche di opportunità formative di eccellenza. Il Progetto di una Normale del Sud, magari nella sede di Palazzo Cavalcanti, lanciato qualche anno fa
dall' Assessore all'Università, non
sarebbe un doppione, una vuota
emulazione dell' esistente, ma
un' originale interpretazione di
un' esperienza che le Università di
Napoli possono accogliere e proporre alla N azione, un' opportunità dovuta a quanti non possono e
non vogliono spostarsi al Nord,
un freno all' odiosa emorragia di
intelligenze che il Meridione si sta
purtroppo abituando a sopportare. Occorre coraggio, volontà e un
pizzico di follia per provarci, ma
ne vale la pena.
068391
Lucio D'Alessandro
04-06-2014
29
1
Codice abbonamento:
Una Normale del Sud
per trattenere
i celVelli in fuga
Dallaprima
dicronaca
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Quotidiano
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Foglio
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Data
IL~MA.TTINO
Si vota oggi e domani
Nuovo rettore
la Federico II
cerca il quorum
AI voto
Quorum
Manfredi candidato unico
in autwmo subentrerà
all'uscente Marrelli
MariaPirro
1.354
Studenti di cui 5 Senato
Accademico e 38
Consiglio Studenti
43
Personale Tecnico
Amministrativo
grandi elettori
47
Ricercatori
1.062
Personale Tecnico
Amministrativo
rappresentanti Senato
Accademico
4
Professori
Associati
694
Personale Tecnico
Amministrativo
rappresentanti
Consigli
Dipartimento
Professori
Ordinari
246
610
.,..:e.rrtime.tri
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Codice abbonamento:
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All' università Federico II scatta il conto alla rovescia per eleggere il rettore
che in autunno subentrerà all' uscente
Massimo Marrelli. Si vota oggi, dalle 9
alle 19, e domani, dalle 9 alle 14. In prima tornata nell' aula De Sanctis al corso Umberto L
Il candidato è unico: Gaetano Manfredi' cinquantenne, da 4 anni prorettore, da 14 professore ordinario e per
lO anni direttore del dipartimento di
Ingegneria strutturale, componente
sia della commissione nazionale Grandi rischi sia del Consiglio superiore dei
lavori pubblici. Dunque, l'obiettivo
non può che essere raggiungere subito il quorum: fissato a 1354 schede che
corrispondono alla metà di quanti posso indicare una preferenza. Chiamati
a esprimersi 610 professori ordinari,
694 professori associati, 1062 ricercatori, 43 studenti, 297 rappresentanti del
personale tecnico-amministrativo.
Per «convincere» i colleghi e tutta la
comunità accademica a sostenerlo,
Manfredi ha presentato un
programma dal titolo "Idee
per il futuro" . Al primo punto
sottolinea che «il divario tra
Atenei del Nord e del Centro
Sud sempre più manifesto».
Scrive Manfredi: «Permantenere elevati standard di qualità servono risorse finanziarie
adeguate. I fattori di contesto
non ci aiutano. La scarsa attenzione,
da parte di molti dei Ministri che si sono succeduti, alle problematiche delle Università del Mezzogiorno rappresenta un problema politico ineludibile. Noi, d'altro canto, dobbiamo fare
la nostra parte per presentarci con le
carte in regola al confronto conIa politica ed esigere maggiore considerazione, giacché finora abbiamo avuto molte promesse e pochi fatti concreti».
Da rettore Manfredi vuole recuperare 50 milioni di finanziamenti sottratti alla Federico II, ma punta anche
differenziare gli stipendi, premiando i
docenti che si impegnano di più Ha
via maestra è una politica del merito
senza compromessi»), e annuncia
una riorganizzazione della didattica
con l'abolizione di alcuni corsi semestrali, da trasformare in annuali,l' anticipazione dei test di ingresso e «programmi formativi specifici nell'ultimo anno delle superiori». Un altro elemento decisivo è chiaramente <<la qualità della ricerca, che si misura anche
nella capacità di valorizzarla». Con
brevetti, start-up, rapporti con le imprese. E per accedere ai grandi progetti internazionali, servono «strutture
amministrative adeguate alla loro gestione». Da semplificare le procedure
burocratiche. Investimenti annunciati in «grandi laboratori e biblioteche di ateneo» per superare l'attuale <<insostenibile
frammentazione». Da completare peril programma edilizio. Senza trascurare la scuola di Medicina e l'obiettivo di
«fare cultura» con attività rivolte «soprattutto alla città».
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Settimanale
tSt,
tutto Scienze e tecnologia
ihrché. ditBctleel·:·
Il.n.potisméall~fjftl.
NICLAPANcmRA
04-06-2014
24
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definìs~ònp~Qrl chi~renahemmenoìetilansionl no e, senellareda~ione dei règolamèntiiEi.4Iffi~ile
m'ur:tàC(àdemico, per n!)n parlaredia~ieome . prescindete dalla c;ultura accademica dei singoli
qùetJo reJ:f(unlilrativò ·e vabAtativo.lnbttre, i carn~P~i,sono comunque \ltili;i~confì'Qnti confpart.biamentlseriZà finé hannl) effetti·dlsastrosl sl.lll,,", nétéUrI)pel. Un~empjocitatoaIFestllfakPèrcon" .
pianifièazil)i'le (Ii òna çatrlera. Ea qUli!Staincerteì· trastarefa piaga dei favoritismi, diffusrin un'sr,teza, !<Ìllla percezione che ogni occ,,",siQne sta ;I~ulti- ma. in cui .1193% dei ricercatori restava nell'atente
ma», ·sarebbero da attribuire, secondo il capo di-. d'origlrle, la Spagna ha creato un$i~tèmadireclu­
p!!Irtimento al ministero dell'Istruzione ,Marcò tamento tramite abilitazlooe nazionate,affidato
Mantini,Ja massa dei ;3125 ricorsi. sulle 53 mila. \lCJ- al giudizio d1commissioni di ~ette me~brl estratti
·1~iMhlella pnm!!l tornata 1tel"abititàzionèna- .asort.e•. J\IIanQ~!Ba.9!1es,~onomista.delJ:lIJ;1,\lel'$i.
ziò~a.e•. l:Iìurcrisli the fortunatament~J r1btlÌta.di- tà ~ltodi lik!Islrikl, suggerisce quit'llili',\:Illfàlutare
s:tO#:to:l~\Jrliversità: in Italiacontinu,'atlfunzionare,là sltuazlé?necon sguardQmeno ideol9:gi:co: (;Per
s.ebb"e.è!on profon<ll$sime(ljffere~traatèn~li. farvlnc;ère la merltoctazià bisogna guardare Idati
,t.aq\!a1itàm!!dia si mantiene negli a\'l61, è()me seil e su que~t:costrUlrelestrategieJ perchéidenti~ièéÌ.
s1$1~fo$$e dotato di una sol'tà dt~è$iJienza al reilmiglll)tlilsistema di valutazione è unp~ob1ema
"cahlbiamellto), ma un cambio di passo È! .neeessa- di tipo etr1pirlc;p è coriie tale va affrontato».
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_ Istruzione e lkèrcasono~nctaìner!tàliper la
crescita. Non stupisce.quindi cheancbèdl unlver·
sità si sia péÌrlatl) al Festival delt'Economia di lnIn:-.
ti:). Temt~9ttariti: il r~etl~(U~lÌ1.y: ......
ne
dei d.ocenti: Le c;ontinue.prorO,,~eel'f
"Iegisl(fzione$ull'ùniversitàltilliana hantll)f!i!so.im~
po,sibiteQgn! val~zk,ned~$jst~lI. Il.ìI1unl'
rtan%a
i9.dato !rii'lultatl;ì, pu!'tì:oppO. r~tà
dallll retedjconosc;enzéal finedIIlSS.. lep.l7o·
. mozioni. Oltre ad avefElvita.breve;poi,lelegginotl
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Quotidiano
,:lS0LDI SOLO VIRTUALI
. "{PER L'EDILIZIA SCOLASTICA
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04-06-2014
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Foglio
1
Data
MILIARDI
DI
EURO
PER
LE SCUOLE
,1i\I'
SULL'EDILIZIA SCOLASnCA il
struzione Stefania Giannini ha
dovuto ammettere che una parte
dei fondi provengono dal "decreto del Fare" del governo Letta: 150 milioni per il 2014 e 300
per il 2015-2016. Non si saneanche quando partiranno i cantieri,
Renzi aveva promesso a giugno,
la Bonafè parla di luglio. A oggi
ci sono solo 700 milioni da spendere. Soldi stanziati soprattutto
dal predecessore di Renzi.
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068391
governo continua a dare i numeri. Ospite de L'aria che tira, l'europarlamentare Simona Bonafè
(Pd) ha ribadito c~e "il governo
Renzi ha già stanziato 3,7 miliardi per gli interventi". Ma non è
vero. Nel Def i fondi si fermano a
2 milfardi~ A guardare il decreto
Irpef si scopre che per ora ci sono solo 244 milioni divisi tra il
2014 e il 2015. Il ministro dell'l-
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Stefania Giannini
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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04-06-2014
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1
La risposta: meno fisco
più investimenti
di Alberto Orioli
~I·~·) iamo
alla statistica quello che è della
_ statistica. Ma i numeri restano impressionanti. Il dato trimestrale destagionalizzato segna una variazione pari a zero tra la
fme del 2013 e i primi tre mesi del 2014 nel
tasso di occupazione che, invece, calava
da sette trimestri.
ContilllH! • pagina:2
Alberto
Orioli
La risposta:
meno
Fisco
.
,
eplu
investimenti
.. Continua da
:I.
inlinuiscono, su base
armua, gli inattivi di
92mila unità e pesa, in
questo dato, l'allontanamento
dell' età di pensione delle
donne che restano quindi
occupate più a lungo (e
ritardano il travaso nell'area
dell'inattività). Si può anche
dire che il dato trimestrale di
disocciIpazione
destagionalizzato è al 12,7%
contro il 12,5% del trimestre
precedente. Che nel dato della
disoccupazione giovanile,
classificato come vuole
l'Europa, c'è un 60% di
studenti che riducono il "tasso
reale" di giovani senza lavoro
al 12,3 per cento.
Tutto matematicamente
D
corretto. Ma il Paese delle
persone e non quello dei
numeri è un'Italia che ha perso
un quarto della base
produttiva, un milione di posti
di lavoro in 5 almi, che nel solo
mese di aprile ha lasciato sul
campo oItre 60mila addetti,
quasi un terzo di tutti i posti
persi nell'armo. Un popolo di
scoraggiati che arriva a quasi
due milioni di unità, ma un
altro Paese di chi non cerca e
non vuole lavorare ormai
arrivato a oltre 10 milioni di
abitanti. Per quanto la
statistica possa essere corretta
contano le tendenze e i
confronti.
L'Italia di oggi è una ridotta
del lavoro dove il 68% e oltre
degli occupati part time lo
sono diventati per forza,
nell' estremo tentativo delle
imprese di parare i colpi di una
recessione che dura da sei
anni, con le aziende che
stringono i denti in attesa di
una risalita.
In Italia i senza lavoro tra 24 e
35 anni sono un record negativo
in tutta Europa; si sta
allungando il tempo della
disoccupazione sia tra chi
perde il posto sia tra chi lo
cerca per la prima volta Si sta
creando una pericolosa
"guerra generazionale" tra
l'aumento di occupati over 50 e
l'aumento di giovani in cerca di
impiego. È ormai tragico il
divario tra Nord e Sud, dove i
senza lavoro tra i più giovani
sono ormai oltre il 60 per
cento. Un triste partito di
maggiorarlZa che, spesso, vota
per la fuga, per l'emigrazione.
L'Italia è un Paese che sta
riducendo il proprio potenziale
lavorativo (e di crescita), che
spreca capitale umano e fa i
conti con una lunga sequenza
di ammortizzatori sociali
prorogati con mezzi fIDarlZiari
di fortuna (salvo la cassa
integrazione dell'industria,
tutta autofinarlZiata), giunti
ormai a scadenza: faticano ad
essere rifmarlZiati (il ministro
Giuliano Poletti avverte che
manca un miliardo) e,
soprattutto, spesso allungano
l'agonia di imprese non più
risanabili e già fuori mercato.
Ben venga, quindi, la riforma
promessa La drammaticità di
questi numeri, però,
responsabilizza ancora di più il
Governo: creare lavoro non
significà solo trovare lo slogan
giusto, né basta la
scimmiottatura obamiana del
Jobs actafare dell'Italia un
eldorado per l'occupazione.
Prima si capisce che lavoro
significa meno fisco, più
infrastrutture, più investimenti
pubblici e privati, meglio è.
Purtroppo una vecchia
impostazione induce a pensare
al lavoro come un coacervo di
regole e anche il disegno di
legge delega in discussione al
Senato si occupa per lo più di
questo. Lo "sblocca Italia" èun
provvedimento che può
andare nella direzione giusta;
l'Ace (l'aiuto alla crescita
economica) anche; il resto lo
devono fare il taglio al cuneo
fiscale, fmora solo accennato, e
la maggiore facilità di accesso
al credito. Solo l'Italia degli
investimenti in nuove
vocazioni tecnologiche e in una
nuova idea di sviluppo
sostenibile può far ripartire il
lavoro di qu3lità per il quale si
preparano oggi i nostri giowmi.
Sarebbe davvero una sconfitta
per tutti se l'Italia diventasse
fornitore netto per i Paesi
concorrenti di cervelli, di
entusiasmo e di sperarlZe e
luogo d'elezione per
immigrazione a bassa
qualificazione e, come secondo
Paese più vecchio del mondo,
patria di un esercito di badanti
e di badati. Se non si interviene,
purtroppo, non è uno
scenario tanto futuribile.
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occupate, né in cerca di una
nuova occupazione
(disoccupati).
In base ai dati diffusi ieri
dall'Istat gli inattivi, su base
annua, sono diminuiti di 92mila
Inattivi unità. Pesa, in questo dato,
l'allontanamento dell'età di
pensione delle donne che
restano quindi occupate più a
• Alivello statistico, per inattivi lungo
si intendono quelle persone in
età da lavoro che non sono né
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«Le Camere accelerino sul Jobs Act»
Poletti alla De: verificheremo su impatto del decreto, Garanzia giovani e incentivi
Davide Colombo
ROMA
La primarisposta del Governo alla nuova raccomandazione
De sulle politiche per l'occupazione sta nel massimo' monitoraggio sui provvedimenti appena varati, a partire dal decreto 34
sui contratti a termine e l'apprendistato (convertito in legge
il 16 maggio), l'attuazione della
Garanzia Giovani, l'andamento
degli incentivi per i giovani (dI
76/2013) e per gli ultra-cinquantenni e le donne senza impiego
(articolo 4 della legge 92/2012).
Lo spiega il ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, che esclude in
questa fase la possibilità di adottare ulteriori misure. Anche perché l'auspicio del Governo è che
il Jobs Act, ovvero il ddl delega
all'esame del Parlamento, possa
correre con un iter davvero spedito. L'obiettivo resta quello di
una prima approvazione entro
luglio al Senato per poi far arrivare il testo alla Camera in agosto:
«Le Camere devono lavorare in
tempi stretti. Di sicuro - dice il
ministro - noi stiamo lavorando
per preparare i decreti attuativi
in tempi molto più brevi dei sei
mesi previsti».
«Buona parte delle richieste
avanzate dalla Commissione
nella raccomandazione numero cinque - spiega il ministro al
Sole 24 Ore - rappresentano il
contenuto dei programmi in
corso sui quali la verifica di impatto sarà massima. A valle, colto il dato di miglioramento del
mercato che ci aspettiamo, vedremo se saranno reperibili ul-
teriori risorse o adeguamenti
per fare ancor meglio».
Due giorni fa la Commissione
aveva fissato in quattro rilievi,
con tanto di indicazione temporali di verifica, le politiche di occupazione ancora da sostenere
con forza in Italia per sbloccare
il mercato, renderlo più inclusivo e meno segmentato di quanto
lo ha reso la lunga recessione. Si
spazia dalle piene tutele per i disoccupati «limitando l'uso della
cassa integrazione per facilitare
la riallocazione della manodopera» al rafforzamento del legame
l'ITER
Obiettivo è un via libera
del Senato al ddl entro luglio.
Impegno del Governo
per varare i decreti
attuativi in pochi mesi
tra politiche attive e passive
(con la definizione di una tabella
di marcia entro settembre). Dal
potenziamento dei servizi per
l'impiego agli interventi per aumentare il tasso di occupazione
femminile fino al maggiore coinvolgimento dei privatinell'offerta di tirocini di qualità e apprendistati nell'ambito del piano Garanzia Giovani.
Azioni e politiche che, appunto, sono in larga parte già in campo. È il caso degli incentivi, con
le circa 26mila domande presentate a fine aprile per assumere a
tempo indeterminato un under
30 in cambio del bonus pari a un
terzo della retribuzione (massimo 650 euro mensili). Oppure
per le assunzioni di donne e ultra-cinquantenni senza lavoro,
per le quali scattano invece gli incentivi della legge Fornero. A fine aprile siamo arrivati a 34.606.
Se il tiraggio sulle risorse andrà
avanti bene nei prossimi mesi si
potrebbe fare anche di più Con la
legge di stabilità. Mentre sul Garanzia Giovani - è di ieri la notizia del via libera al programma
operativo francese con lo stanziamento da parte di Bruxelles
di 620 milioni dei 6 miliardi complessivi -la verifica del ministero è in corso con tutte le Regioni:
«Ilmonitoraggio è puntuale - dice Poletti -abbiamo incontri continui per capire dove intervenire in caso di ritardi mentre in diversi contesti si stanno moltiplicando i soggetti privati aCCreditati che affiancano il lavoro dei
centri per l'impiego».
Con Garanzia Giovani «vogliamo dire ai ragazzi di questo
Paese che possono uscire
dall'inattività in quattro mesi,
non più uno, due, chissà quanti
anni» aggiunge il sottosegretario Teresa Bellanova, impegnata in commissione al Senato a seguire le audizioni sulla delega.
La riqualificazione dei centri
per l'impiego e il rafforzato legame tra politiche attive e passive
arriveranno poi, con la costituzione dell'Agenzia nazionale
per l'occupazione, chiude il sottosegretario, un obiettivo che va
costruito per tappe e con il massimo della coerenza.
t RIPRODUZIONE. RrSEHVATA
di Bruxelles
VaIutare entro l'anno gli effetti delle riforme
e legame più forte tra politiche passive e a~ve
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Agenzia nazionale occupazione
Riqualificazione dei centri per l'impiego
con l'attuazione della delega
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Le richieste della Ue all'Italia sul lavoro
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Verifica riforma per 112014
Intervenire per marzo 2015
Tirodni di qualità per il 2014
Nelle sue raccomandazioni,la
Commissione Ue ha chiesto di
valutare entro la fi ne del 2014
gli effetti delle riforme del
mercato del lavoro e del quadro
di fissazione dei salari sulla
creazione di posti di lavoro,
sulle procedure di
licenziamento, sul dualismo del
mercato del lavoro . La Ue ha poi
chiesto di rafforzare il legame
tra le politiche attive e passive,
con una tabella di marcia
dettagliata degli interventi
entro settembre 2014
Altra richiesta della
Commissione Ue, un intervento
concreto per aumentare il tasso
di occupazione femminile,
adotlandoentro marzo 2015
misure che riducano i
disincentivi fisca li al lavoro
delle persone che costituiscono
la seconda fonte di reddito
familiare, e fornire adeguati
servizi di assistenza e custodia.
Va poi migliorato il sostegno
alle fa miglie, in particolare i
servizi peri nuclei a basso
reddito con figli
La Commissione europea
all'Italia chiede anche un
impegno a favore
dell'occupazione giovanile:
bisogna fornire in tutto il
paese servizi idonei ai giovani
non iscritti alle liste dei servizi
pubblici per l'impiego ed
esigere un impegno più forte
da parte del settore privato a
offrire apprendistati e tirocini
di qualità entro la fine del
2014, in conformità agli
obiettivi della garanzia peri
giovani
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La risposta alla Ue. I[ ministro del Lavoro. Giuliano Paletti
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Quotidiano
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INTERVISTA
Maurizio Sacconi
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Presidente commissione Lavoro del Senato
«Tempo indeterminato, regole più agibili»
ze dei decreti delegati da approvare nei sei mesi successivi, coCome migliore risposta alle me accadde per la legge Biagi,
raccomandazioni della commis- nei prossimi 7-8 mesi potrebbe
sione Ue va accelerato l'iter di essere operativo. Sempre che
approvazione del Jobs act. Ne è dalla commissione lavoro della
convinto il presidente della Cameraideputati delPdnon alcommissione Lavoro del Sena- lunghino i tempi.
nJobs act è il terzo intervento, l'ex ministro Mauriiio Saccoto
regoJatorio consecutivo sul
ni (Ncd), relatore del Ddl delega: «Illavoro è il benchmarkdel- mercato del lavoro. A giudicala capacità di governo in Italia re dai dati Istat non sono stati
per tutti gli organismi interna- prodotti risultati positivi. Serzionali, qui si misura la leader- ve un nuovo intervento?
Come ha detto Renzi, non sapship-afferma-chesavincerere- .
piamo
se la regolazione produsistenze corporative ed opposice lavoro, ma certamente lo dizioni ideologiche».
Senatore, trattandosi di un strugge se è una cattiva regolaDd! delega non si rischia che zione. In Italia la caduta occupaabbia tempi di approvazione zionale è .stata più accentuata
più lunghi rispetto a quanto che in altri paesi, a causa della
pessima regolazione della legge
chiede Bruxelles?
È nostra intenzione fare pre- Fornero. Il core del nostro intersto e bene, sentiamo su di noi vento, come dice Confindustria, è il contratto a tempo indetutto il peso dell' emergenza. Enterminato che va reso più faciltro metà luglio il testo sarà apmente utilizzabile, intervenenprovato dal Senato, in commisdo sullo Statuto dei lavoratori
sione stiamo lavorando a ritmi
ormai superato.
serrati e potrebbe essere licenCome aumentare l'appetibiziato dall'Aula ai primi di luglio.
lità per le imprese del contratSe il governo predispone le bozGiorgio Pogliotti
ROMA
to a tempo indeterminato?
I nodi da sciogliere sono essenzialmente due. Il primo è relativo alle mansioni: in una moderna organizzazione del lavoro devono poter ruotare e i confmi tra
di esse sono labili. L'altro nodo è
quello della disciplina del recesso, se si interrompe il rapporto
di fiducia deve essere possibile
la rescissione del rapporto di lavoro lasciando la tutela reale solo in caso di licenziamento discriminatorio, prevedendo negli altri casi il pagamento di un indennizzo proporzionato all'anzianità del rapporto di lavoro.
Lo stesso tema è affrontato
nel contratto unico a tutele
crescenti. Come lo giudica?
Nessuna associazione datoriale vuole il contratto unico a
tutele crescenti, essendo il frutto di un approccio ideologico,
pretende di costringere la realtà
in un unico schema. Per<j.ltrù, il
problema del recesso non si pone solo nel periodo di prova, visto che anche dopo 30 anni può
rompersi un rapporto fiduciario. L'apprendistato è un tipico
contratto a tutele crescenti, può
essere esteso anche agli adulti,
penso ai lunghi periodi di distacco dal lavoro che possono creare perdite di competenze.
Condivide l'approccio del ministrO Poletti, che vuole ridurre
il costo del lavoro per aumentare la convenienza del contratto
a tempo indetermiÌlato?
Il costo del lavoro va ridotto
soprattutto se il salario è virtuoso, ovvero se è frutto di un accordo aziendale o di produttività.
Chiedo a Poletti di ripristinare
la precedente disciplina sulla detassazione e decontribuzione
per tornare a 6mila euro di importo massimo e 40mila euro di
reddito. Il problema della produttività è legato all'articolo 18,
al salario minimo definito dal
contratto nazionale che è indifferente all'andamento della produttività e rappresenta oltre il
90% della retribuzione. Va rotta
la spirale tra bassi salari, bassa
produttività e bassa occupazione che si sta cronicizzand.o. Il salario va contrattato dove si produce, a livello di prossimità, per
collegarlo ai risultati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
AVANTI CON IL DDL
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«Tempi rapidi per la delega
miglior risposta aUa Ue.
Contratto. i nodi 501'10
le mansioni e il recasso»
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CisLAl via la Fiera della contrattazione
Premio crisi
e mobilità, ecco
i nuovi integrativi
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che comportano unnotevole onere organizzativo per l'azienda. Il
bottonificio Fenili ha invece concordato un premio per la flessibilità. Il passaggio da un mercato stagionale e perciò prevedibile a un
mercato non prevedibile è gestito
dall'accordo con la possibilità per
l'azienda di cambiare la programmazionetrimestrale con una settimana di preavviso. In cambio, però, fa notare la Cisl, si mantengono
i posti di lavoro. La Riello ha inve-
In Lombardia nel 2013
sono stati siglati 294
accordi, ossia 35 in più
rispetto al 2012 quando
le intese erano state 259
ce ideato il premio di crisi: è un
esempio di accordo sulla gestione
della mobilità tra stabilimenti dellastessaaziendadigrandeinteresse perché mostra la volontà
dell'azienda di risolvere in positivo la crisi di uno dei settori produttivi. Il piano industriale che viene
proposto prevede una ricollocazione volontaria, così come l'outplacement. Sul territorio sono state premiate le Cooperative Bergamo e il Comune di Collebeato.Dati i tempi, il primo premio è stato
corrisposto alla Rti Mantovani:
l'accordo sottolinea il ruolo delle
parti sociali per combattere l'illegalità e la corruzione. Le priorità
dell'accordo sono impedire illavoro irregolare, rispettare le norme
sulla sicurezza e contrastare le infùtrazioni delle organizzazioni criminali «Nonostante il calo delle risorse - interpreta Caprioli - c'è un
orientamento concreto della contrattazione sociale, volto prima di
tutto ad assicurare benefici,monetari o erogativi, ai cittadini».
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La sede, lo spazio Mil di Sesto San Giovanni, evoca il ricordo
della vera fabbrica del '900.
L'area era un tempo occupata dalIa Breda, vi arrivavano ogni giorno, o quasi, treni carichl di rottami di ferro destinati ad essere plasmati nella storica acciaieria. Oggi ospiterà la quarta edizione della Fiera della contrattazione organizzata dalla Cisl, alla quale parteciperà anche il segretario generale Raffaele Bonanni. Si parlerà dei
294 accordi monitorati dall'osservatorio regionale nel 2013 che raccontano un'attività sindacale diversa, poco ideologica, molto
pragmatica.Al punto da aver portato a casa 294 accordi, 35 in piùrispetto al 2012, ognuno dei quali ricerca una nuova soluzione. C'è la
quantità, ma c'è anche la qualità.
«È in atto una trasformazione
qualitativa», osserva Pier Giorgio
Caprioli, ex segretario nazionale
della Fim-Cisl che coordina il lavoro dell'osservatorio regionale
lombardo della Cis!.
L'analisi dei contenuti degli accordi evidenzia che gli accordi figli della crisi hanno la tendenza a
contrattarne maggiormente glieffett~mentre si restringono glispazi di contrattazione tradizionale a
vantaggio di quella difensiva e di
scambio.Sinegozianol'organizzazione del lavoro e il decentramento; così come il welfare e l'inquadramento. Oggi saranno premiate
sei aziende per accordi che in un
senso o nell'altro hanno portato innovazioni. Vediamoli.
Alla Baasf è stato siglato uno
dei sei accordi che saranno premiati oggi: contempla molti provvedimenti, dalle visite mediche ai
permessi retribuiti per malattia
dei figli, dall'integrazione del trattamento di maternità obbligatoria
fmo al 100%, alle borse di studio
per i figli, dalla flessibilità dell' orario al part-time: tutte iniziative
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LE DONNE AL VERTICE
DI SOCIETÀ QyOTATE
«CfuvffiIO DI PASSO»
di PAOLA PIeA
Ppena indicata al vertice dell'Enel Patrizia
Grieco, una vita da capo azienda in un
mondo di uomini e tecnologia, dall1taltel
all'Olivetti, confidava di non dispiacersi affatto
dell'incarico da presidente scelto per lei dal
governo. <<Nel mio caso valorizza il percorso fatto
fin qui», osservava subito dopo la telefonata di
Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan accolta «con
grande emozione e senso di responsabilitID>.
Nella prima uscita da numero uno del big italiano
dell'energia, un'intervista pubblica in tandem con
la neo presidente di Poste Italiane, Luisa Todini,
Grieco conferma quella prima idea <<Non va
sottovalutato il ruolo di presidente di una società
quotata: è un presidio a garanzia di azionisti
grandi e piccoli, della trasparenza, del corretto
funzionamento della società e del mercato. Non è
una "poltrona''» dice Grieco strappando il primo
di una lunga serie di applausi della platea che
affolla il parterre di Palazzo Mezzanotte, in Piazza
Affari, per !'incontro organizzato da Valore D. Le
donne al vertice delle società quotate hanno
superato il 20%, secondo i dati dell'associazione
tra le grandi imprese per la leadership femminile.
Né Grieco, né Todini, intervistate da Sarah
Varetto, direttore di SkyTg24 , hanno l'aria delle
«spillette di Renzi» come qualcuno ha definito le
«quote» al vertice delle società pubbliche,
nessuna operativa Al contrario, si direbbe che la
promessa di queste due manager (tanto diverse
tra loro e nessuna intenzione di nasconderlo) è
quella di un cambio di registro nella gestione del
potere e della spinta che dal gradino più alto
potranno offrire all'ammodernamento delle
governance. Dice Todini che <<Poste è un modello
possibile», perché lì la «big revolution» della
partecipazione e del merito è già iniziata Enel
giocherà un ruolo «decisivo» nella partita
energetica europea: «Ci candidiamo a essere
Paese guida - chiude Grieco -. Ce la faremo».
"@paolapica
A
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Non c'è lavoro sotto i 24 anni
Disoccupato un giovane su due
I dati sui primi tre mesi del 2014: record negativo al Sud
llfabbisogno scende a6,4 miliardi. Padoan: subito le rifonne
ROMA - CosÌ in basso, nel
conto dei disoccupati, ma forse si
dovrebbe dire cosÌ in alto, perché
le percentuali s'impennano, non
c'eravamo mai arrivati. Dal 1977,
anno delle prime rilevazioni trimestrali, quando il tasso fu del
6,4, abbiamo toccato il massimo
storico con un livello di disoccupazione nei primi tre mesi di
quest'anno pari al 13,6 per cento,
0,8 per cento in più rispetto allo
stesso periodo del 2013. Va malissimo anche per i giovani dai 15
ai 24 anni, dice l'Istat: la disoccupazione è il 46 per cento della forza lavoro. Uno su due di quelli
che cercano un'occupazione non
la trova.
Al Sud i numeri sono ancora
più alti, 21 per cento la disoccupazione (molto vicina alla maglia
nera dell'Europa, la Spagna, che
si attesta al 25,1 per cento) e addirittura 60,9 per cento (6 giovani
su dieci), quella giovanile. E non
confortano le indicazioni di aprile, quando la disoccupazione si è
fermata un po' prima di quel record, attorno al 12,6 per cento.
Spiega l'Istat che i due valori,
mensile e trimestrale, non sono
paragonabili e quindi a quel massimo storico ci stiamo davvero.
I giovani occupati dai 15 ai 24
anni sono 68 mila in meno in un
solo mese, mentre ce ne sono 81
mila in più tra gli inattivi, quelli
che restano fuori dal mercato del
lavoro. n leggero calo dei disoccupati su marzo, 14 mila in meno, quasi tutti assunti con contratto part time, non ci trascina
fuori dalla palude.
Proprio non ci voleva, il giorno
dopo le raccomandazioni di Bruxelles che chiede all'Italia di non
allontanarsi dalla «retta via», visto che è parecchio indietro sulla
strada del risanamento del debito
pubblico. Un monito al quale
Matteo Renzi ha ribattuto subito
con parole di ottimismo (<<Ce la
faremo, malia sta facendo la sua
parte, non occorrono nuove manovre») e che ha ribadito ieri tornando a sottolineare la necessità
di riforme, non solo economiche,
ma anche istituzionali e costituzionali, per muovere il Paese.
Ma l'aria era pesante. n presidente di Confindustria Giorgio
Squinzi ha espresso grave preoccupazione per questi numeri:
«Non raccontiamoci storielle ha detto -. Stiamo strisciando
sul fondo». Facce scure nei sindacati. Susanna Camusso, Cgil:
«Cresce il divario tra Nord e
Sud». Luigi Angeletti, Uii: «Il
2014 non mi sembra l'anno della
svolta». <<È allarme rosso», per la
Cisi. n ministro del Lavoro, Giuliano Poletti vede la crisi «alle
spalle» e questi numeri, dice, sono solo «una coda velenosa».
Quanto al responsabile dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha ammesso, parlando alla stampa
estera, che la ripresa è troppo debole e ha ribadito che «è arrivato
il momento di fare sul serio sulle
riforme strutturali». Ha però anche voluto rassicurare i mercati
esteri sul fatto che l'Italia manterrà gli impegni presi. Epur negando una manovra correttiva, che
con la disoccupazione cosÌ alta
avrebbe insostenibili effetti depressivi, ha spinto il piede sull'acceleratore delle privatizzazioni. <<È indispensabile iniziare a ridurre il debito pubblico», ha detto Padoan, prima di chiudersi in
riunione con Renzi a Palazzo Chigi per parlare di delega fiscale; rilancio del Pii, Tasi ancora senza
decreto e semestre italiano di
presidenza all'Unione europea E
in questo le privatizzazioni giocheranno un ruolo fondamentale. «Alcune, come Poste ed Enav,
sono già partite - ha ricordato
Padoan -. Altre arriveranno da
qui a fine anno. Ritengo ancora
valida la cifra di 0,7 punti di Pii».
In pratica, con la vendita del 40
per cento delle Poste e del 49 per
cento dell'Enav, e poi continuando secondo una road map già de-
lineata, le privatizzazioni garantiranno entrate, dice il ministero
dell'Economia, dello 0,7 per cento all'anno per i prossimi anni. E
solo con queste due prime privatizzazioni lo Stato pensa di incassare 6 miliardi di euro.
Ce la farà il governo a mantenere la barra in equilibrio? ndato
del fabbisogno, nel mese di maggio' scende a 6 miliardi e 400 milioni contro gli 8 miliardi e 505
milioni del maggio 2013. Nei primi cinque mesi di quest'anno si è
fermato a 40 miliardi 245 milioni
di euro, con un miglioramento di
8 miliardi e 200 milioni rispetto
allo stesso periodo del 2013. Il
miglioramento è dovuto, dice il
ministero, a «un aumento delle
entrate fiscali imputabile, in larga misura, allo slittamento al
mese di maggio della prima rata
del pagamento dei premi Inail e
all'incasso di dividendi che nel
2013 ebbe luogo nel mese di giugno».
C'è pure da tenere in considerazione il dato dell'inflazione dell'eurozona, che a maggio risulta
in salita dello 0,5 per cento annuo, rispetto al più 0,7 per cento
precedente. nrallentamento dell'inflazione potrebbe portare a
un'intervento della Bee.
Mariolina lossa
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LareuloM
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Il presidente
di Confindustria Giorgio
Squinzi: «Stiamo
andando verso il fondo»
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Quotidiano
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Il tasso di disoccupazione nella fascia 15-24 anni
La variazione percentuale
sul I trimestre 2013
I disoccupati per aree geografiche
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I giovani
La disoccupazione in Italia
Valori assoluti {in migliaia}
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Valori in percentuale
3,4
Nord
Centro
Mezzogiorno
Il tasso di disoccupazione
Totale
Valori percentuali
15-24 anni
60
50
La variazione in punti percentuali
40
sul I trimestre 2013
30
20
2,2
10
2012
2011
2013
! Trentino Alto Adige
Fonte: Istat.
Nord
2014
Centro
Mezzogiorno
dati non
destagionalizzati,
primo trimestre 2014
W
Nelle regioni
Tasso
di disoccupazione
in percentuale
Il tasso di disoccupazione
per ripartizione
geografica
Valori percentuali
e
G
La variazione
in punti percentuali O3
sul I trimestre 2013 - - - - -
,
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1
LA GE:\TERAZIONE
DEI MIllE EURO
di ENRICO MARRO
Le cifre Oggi a Roma la manifestazione di protesta degli impiegati nei centralini telefonici
Contratti da 13 mesi e part time obbligato
Ecco la generazione dei «mille euro»
In
italiani che devono accontentarsi di
paghe inferiori, spesso in nero. Non
è un caso se ilgo% dei ragazzi fino a
24 anni vive ancora con i genitori.
DaI 2008 a oggi 1,4 milioni di occupati in meno nella fascia di età 25-34
ROMA - L'hanno definita la «Generazione mille euro», ci hanno fatto
film e libri. Ma in Italia sono tantissimi i giovani che magari avessero mille
euro al mese. Devono invece accontentarsi di paghe inferiori, spesso in
nero. Quando va bene ottengono un
contratto regolare, ma a termine, sei
mesi, un anno, sperando che dopo
qualche rinnovo arrivi l'assunzione.
Un percorso lento, incerto, che rende
più complicato metter su casa e fami glia Basti pensare che iI 90% dei giovani fino a 24 anni vive ancora con i
genitori, mentre riesce a rendersi indipendente dalla famiglia d'origine
non più del 38% di quelli tra 25 e 29
anni. Percorsi tortuosi, fatti di anni e
anni di redditi bassi e intermittenti
che avranno un domani conseguenze
negative sulle pensioni calcolate col
metodo contributivo. Si prenda, per
fare un esempio, il caso dei collaboratori a progetto iscritti alla gestione separata Inps: quasi 650mila, che nel
2012 hanno avuto un reddito medio di
9.953 euro lordi, meno di 830 euro al
mese.
Per capire che cosa è successo negli
ultimi sei anni, da quando è comin ciata la crisi mondiale, partiamo da alcuni dati Istat che illustrano come il
lavoro sia diventato scarso. Nel 2008
gli occupati nella fascia 15-34 anni
erano 7,1 milioni. Nel primo trimestre
del 2014 sono scesi a 5 milioni. In altre
parole ci sono più di 2 milioni di giovani in meno a lavorare rispetto a sei
anni fa, di cui solo 900 mila si giustifi cano col calo della popolazione in
questa fascia d'età (13,2 milioni nel
2013). Il dato diventa forse ancora più
drammatico restringendo l'osservazione alla fascia 25-34 anni, escluden do cioè tutti coloro che in teoria potrebbero essere impegnati nello studio. Nel 2008 gli occupati in questa fa scia erano 5,6 milioni, nel primo
trimestre di quest'anno sono scesi a
4,2 milioni: 1,4 milioni in meno in sei
anni.
Come dice il Rapporto annuale dell'istituto di statistica, «sono i giovani i
più colpiti dalla crisi». «Nel periodo
2008-2013 il tasso di occupazione tra i
15e i 34 anni cala in Italiàdi 10,2 punti
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Lavoro e previdenza
percentuali attestandosi al 40,2%».
Cioè mentre prima della crisi avevano
un lavoro più di 50 giovani su 100
adesso sono solo 40 su 100. Con forti
differenze tra il Nord, dove ha un'occupazione un giovane su due, e iI Sud
dove lavora solo uno su quattro. Si di fendono meglio i laureati, dice l'lstat,
ma spesso devono «accettare lavori
meno qualificati rispetto al proprio titolo di studio». Anzi, talvolta nascon dono iI possesso della laurea per ottenere il posto.
Il lavoro scarseggia e, quando lo si
trova, è quasi sempre a tempo determinato. <<Nel 2013 !'incidenza di forme non standard tra ì nuovi occupati
è pari al 68,8%: su 100 nuovi occupati
nel primo trimestre 2013, circa 50 trovano un impiego atipico, 19 un lavoro
parzialmente standard (per esempio,
parttime, ndr.) e soltanto 31 un'occupazione standard». La parte del leone
la fanno i contratti a termine, in genere di breve durata: 13 mesi in media
nel 2013, con poco più della metà dei
rapporti di lavoro che dura meno di
un anno. Inoltre, «sono 527 mila gli
atipici che svolgono lo stesso lavoro
da almeno cinque anni» intrappolati
in una successione di contratti brevi.
Nel periodo 2012-2013 il 56,4% degli
atipici, passato un anno, non aveva
trovato ancora un lavoro stabile. A
stabilizzarsi è riuscito solo il 16,5%
mentre era il 24% nel periodo 20072008. E il 21,8% è finito addirittura
nella disoccupazione contro il 16,1%
nel periodo pre-crisi. Va molto forte
anche il part time che coinvolge un
milione 131 mila giovani fino a34 anni, ma nei tre quarti dei casi l'orario ridotto non è una scelta, bensì l'unica
possibilità di lavorare.
Accade spesso nei calI center. Che
oggi scioperano. Nel settore lavorano
circa 80 mila addetti, molti dei quali
giovani. Oggi in migliaia manifesteranno a Roma Ci sarà anche il segretario della Cgil, Susanna Camusso. «Si
tratta di una generazione - dice Michele Azzola, segretario nazionale SlcCgil- che quando è entrata, circa 10
anni fa, era appena laureata. Adesso
hanno 35-40 anni, spesso sono sposati e con famiglia e quello che doveva
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essere un lavoretto è diventato con gli
anni spesso l'unica fonte di sostentamento». l sindacati chiedono un miglioramento delle condizioni di lavoro
e dei salari, danneggiati da una concorrenza sleale di grandi imprese che
lavorano alI'estero, dall'Albania all'lndia, dove il costo del lavoro è bassissimo. Da noiinvece il settore è polverizzato in 2.270 aziende. Diecimila lavoratori, dicono Cgil, Cisl e UiI, rischiano
il posto, se il governo non metterà fine
alle gare d'appalto al massimo ribassç>
e non frenerà la delocalizzazione. E
solo l'ultima puntata di una telenovela
che attende un finale migliore.
Il governo Renzi ha risposto all'emergenza giovani con la liberalizzazione dei contratti a termine (che fa
infuriare la Cgil) convinto che se si
consente alle aziende di assumere liberamente per tre anni l'occupazione
aumenterà. Ci sarebbe poi una grande
opportunità: il programma europeo
Garanzia Giovani, finanziato con 1,5
miliardi per dare ai giovani un'opportunità di formazione o di lavoro entro
tre mesi dalla conclusione del ciclo di
studi o dalla perdita di un precedente
lavoro. Anche a causa del cambio di
governo l'ltalia è partita in ritardo e
con l'handicap di un difficile coordinamento tra ministero del Lavoro e
Regioni che hanno la responsabilità di
attuare il piano. Ma sarebbe imperdonabile sprecare anche questa occasione.
Enrico Marra
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«Salvataggio Alitalia, sul tavolo 2.400 posti in meno»
Poletti: pronto a discutere sugli ammortizzatori sociali. La Ue: vigileremo che resti europea
MILANO - Il governo apre il
dossier Alitalia, che venerdì porterà
la proposta di Etihad per investire
560 milioni nel vettore italiano (500
milioni subito, 60 l'anno prossimo)
acquisendo fino al 49% del capitale.
Ma intanto scoppia il caso Malpensa
Trale condizioni imposte dalla
compagnia emiratina figura il nodo
della riduzione dei dipendenti, oggi
circa 12.800 (14 mila se sfincludono
i contratti a tempo determinato).
«Da quel che posso capire c'è una
valutazione intorno ai 2,400-2.500
esuberi, per quelle che sono le risultanze pubbliche, poi la discussione
di merito ci sarà quando Alitalia e le
parti sociali discuteranno il piano»,
ha affermato ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Eha ricordato
che sul confronto «c'è una regia del
ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi». Ma il suo ministero «è a disposizione per la parte che gli compete,
che è quello degli ammortizzatori
sociali». Sui costi il ministro non si
sbilancia «perché c'è un fondo volo
che è nelle disponibilità del ministero delle Infrastrutture che viene utilizzato per questa tipologia di intervento. Bisogna capire come
questa situazione si
configurerà non essendoci ancora un
accordo», spiega. Ma
l'arrivo del cavaliere
arabo, che metterà
fine all'avventura dei
capitani coraggiosi,
cominciata nel 2008
con 7 mila esuberi
messi in cassa integrazione per 7 anni,
finirà ancora una
volta per pesare sui
contribuenti italiani.
Da parte loro, i sindacati per ora
sono estremamente cauti, sapendo
che Etihad è l'ultima spiaggia per la
sopravvivenza di Alitalia. Nessun
commento della segretaria generale
della Cgil, Susanna Camusso, prima
di aver visto il piano. Parlare è prematuro, ribadisce il leader della Cisl,
Raffaelle Bonanni. Di sicuro «non ci
saranno barricate», si limita ad affermare Luigi Angeletti della Uil, perché «evitare un accordo è una mossa
azzardata e molto pericolosID>. L'incontro con l'azienda sul piano è in
programma la prossima settimana
In attesa resta anche l'Unione Europea' messa in guardia dai concorrenti Lufthansa e British Airways,
che temono l'arrivo in forza della
compagnia araba sul cieli continentali. Ieri la Commissione ha ricordato
che il governo italiano deve garantire che non solo la maggioranza azionaria, ma l'effettivo controllo siano
in mano europea «Spetta alle autorità italiane che hanno concesso la
licenza, effettuare una valutazione e
garantire che il controllo rimanga
europeo - ha spiegato Helen Kearns, portavoce del commissario ai
trasporti, Siim Kallas - tuttavia, la
Commissione può, se necessario,
come ha fatto in altri casi, richiedere
la relativa documentazione per assi-
curarsi che il diritto comunitario sia
stato rispettato».
Sul piede di guerra sono invece i
politici milanesi, dopo alcune voci
su un'ipotetico smantellamento di
Malpensa Sarebbe «una follia ridurre Malpensa, che è la porta d'accesso
per l'Expo», ha detto il governatore
della Lombardia, Roberto Maroni,
paventando per l'indotto il doppio
degli esuberi stimati da Poletti per
Alitalia e ha preannunciato un incontro di chiarimento con il ministro Lupi. «Malpensa non può e non
deve essere in alcun modo penalizzata dall'eventuale accordo AlitaliaEtihad. 10 scalo deve essere, invece,
rilanciato e rafforzato, soprattutto in
vista di Expo, ma anche per il futuro
del nostro territorio», ha ribadito da
Dubai il sindaco Giuliano Pisapia.
Ipotesi però smentita categoricamente da Alitalia, che ha negato
«qualsivoglia volontà di chiudere o
ridurre le sue attività all'aeroporto di
Milano Malpensa». Al contrario,
«vogliamo rafforzare lo scalo con
nuovi collegamenti intercontinentali, proprio in vista di Expo, e soprattutto con una maggiore presenza nel
cargo», spiega l'amministratore delegato Gabriele Del Torchio. Ma anche su vertice Alitalia ieri circolavano rumors: Silvano Cassano, ex Benetton e Navi Veloci, oggi consulente
negli Emirati Arabi Uniti, potrebbe
diventare il prossimo ad, e Luca
Montezemolo il presidente, al posto
di Roberto Colaninno.
Giuliana Ferraino
"@16febbraio
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l.
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caIO Malpena
Maroni: no al ridimensionamento
di Malpensa. Il gruppo:
nessuna volontà di ridurre
o chiudere le attività sullo scalo
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Arriva lo scivolo per gli statali
a casa con lo stipendio ridotto
~Nella riforma Pa nuova versione dell'esonero ~Le lavoratrici pubbliche potranno andare
dal servizio con retribuzione al 65 per cento
Il PROGETTO
pendio, con un taglio che potreb- e razionalizzare i ranghi del pub- cettando un calcolo della pensiobe aggirarsi tra il 20 e il 25% della blico impiego. L'altro strumento ne completamente contributivo e
retribuzione. Riguarderebbe co- annunciato sarà l'abolizione del dunque più penalizzante rispetto
munque solo persone che si trova- «trattenimento in servizio», ossia al retributivo o al misto. Per tutti
no vicino alla pensione, a cui man- la possibilità di prorogare per due gli statali, poi, sono allo studio piccano al massimo cinque anni al ri- anni il lavoro nella Pa una volta coli scivoli verso la pensione, con
tiro. I contributi sarebbero versati maturati i requisiti previdenziali. un anticipo di sei mesi, al massiper intero in modo da non arreca- Solo cancellando questo istituto, mo un anno, dell'uscita dal lavoro.
re penalizzazioni sul futuro asse- secondo le previsioni del governo, La riforma della Pubblica amminigno previdenziale. A chi non verrà si libereranno tra i 10 i 15 mila po- strazione deve contribuire per 3
trovata una nova collocazione, o sti nel pubblico impiego nei pros- miliardi di euro al taglio della spechi la rifiuterà, resterebbe comun- simi tre anni. Il menù al quale la- sa pubblica, ma nelle intenzioni
que a casa con uno stipendio mag- vora il ministro Madìa, prevede del governo è riu~cire ad aggiungegiormente ridotto, quel 65 per cen- anche misure per il prepensiona- re a questa cifra una somma equito indicato dal ministro Madìa.
mento. A partire dal rafforzamen- valente, altri 3 miliardi, da destinato della cosiddetta «opzione don- . re al ricambio generazionale nella
LE ALTRE MISURE
na», la possibilità per le lavoratrici Pa.
L'esonero dal servizio è un mecca- statali di lasciare con i requisiti
Andrea Bassi
nismo già in passato sperimenta- previdenziali pre-Fornero, ma ac© RIPRODUZIONE RISERVATA
to, con scarso successo, nella Pa. l
principali limiti sono stati probabilmente il fatto che era volontario, e che la penalizzazione sullo
stipendio era molto maggiore (il
50 per cento della retribuzione).
L'esonero dal servizio non sarà
l'unico meccanismo per smaltire
e
Il PACCHETTO
DI NpRME
SARA APPROVATO
DEFINITIVAMENTE
Il 13 GlUSNO
DAL GOVERNO
Palazzo çh~gi, sede d.~l governo
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ROMA Come in un mosaico le tessere della riforma della Pubblica amministrazione che il governo Renzi presenterà venerdì 13 giugno,
continuano ad incastrarsi. Una,
importante, sarà una norma che
darà la possibilità alle amministrazioni pubbliche di esonerare
dal servizio i propri dipendenti.
Come spiegato dal ministro della
Funzione pubblica, Marianna Madìa, gli statali «esonerati» resteranno a casa continuando ad incassare il 65 per cento del loro stipendio, oltre owiamente a tutti i
contributi. La misura, in realtà, sarà molto articolata. L'idea è quella
di un «esonero intelligente», che
sarà collegato alla mobilità obbligatoria. Le amministrazioni pubbliche proporranno una sorta di
«patto» ai loro dipendenti, soprattutto quelli meno qualificati che
svolgono mansioni comuni e che
spesso abitano fuori dei grandi
centri urbani e sono costretti a
lunghi spostamenti per recarsi al
lavoro. Il nuovo esonero dal servizio, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere costruito in modo
tale da permettere ai lavoratori
«esonerati» di essere ricollocati,
anche con orari ridotti, presso amministrazioni nel loro comune di
residenza. Questo, owiamente, in
. cambio di un s~criJt~io sullo ,sti:
in pensione prima ma con il contributivo
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Brusco risveglio del governo:
dopo le tasse è allarme lavoro
Renzi insiste sugli 80 euro in busta paga,' nella legge di Stabilità serviranno 20 miliardi
Ma Padoan nega la manovra biJ. Disoccupati record,' acasa quasi un giovane su due
di Gian Battista Bozzo
Roma
lrisveglio,dopolafestosaparata del 2 giugno con tanto
di saluti dalla finestra di Palazzo Chigi, è stato brusco per
Matteo Renzi. Lunedìle rampogne dell'Europa sui nostri conti
pubblici. Ieri i dati devastanti
delladisoccupazione, in particolare quella giovanile. E un presidente della Confindustria che dice: «Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamo ci storielle». Fino a quando potrà durare
il dividendo degli 80 euro? Forse
fino all'autunno, quando i nodi
arriveranno alpettine: conlalegge di Stabilità, Renzi dovràreperire almeno 20 miliardi di euro
per finanziare il bonus Irpef e le
altre spese essenziali (cassaintegrazio ne, missioni militari e così via). Dove li troverà?
L'unica notizia positiva, in
questo quadro desolante, è che
la Commissione non ha bocciato la richiesta di rinviare a12016
il pareggio di bilancio. Il nein era
già nero su bianco, ma il lavoro
diplomatico del vicepresidente
Antonio Tajani ha consentito
un cambio di rotta. «L'obiettivo
era di evitare altri sacrifici agliitaliani. Ora il testo è equilibrato: i
conti vanno messi in ordine, ma
puntando sulla crescita», spiega
i' euro commissario uscente.
Per quanto riguarda invece i
conti 2014, di fronte alle richieste della Commissione la parola
d'ordine del governo è: nessuna
manovra aggiuntiva. Farebbe
soltanto danni all' economia
che è già ai minimi termini. «La
crescita italiana è molto debole», ammette PierCarloPadoan.
E invece, aggiunge, serve la crescita per sostenere le finanze
pub bliche. «È indispensabile ridurre il debito», dice ancora il
ministro dell'Economia, confermando i' obiettivo di incassare
pocopiùdi Il miliardil' anno (lo
0,7% del Pil) grazie alle privatiz-
zazioni: «Alcune sono già partite, comeEnave Poste, altreverranno da qui a fine anno».
Il «no» alla manovra lo pronuncia espressamente anche il
ministro del Lavoro GiulianoPoletti. «L'austerità aumentai problemi. Abbiamo una questione
seria di consumi interni, epolitichedepressivecreerebberoulteriori difficoltà». Più difficile per
Poletti parlare delle cifre disastrose dell'Istat sul lavoro: il tasso di disoccupazione in aprile
ha toccato il 12,6%, e fra i giovani
fino a24 anni sale al record storico del 43,3%, il più elevato dal
1977. «Speriamo di vedere un
cambio di segno a fine anno»,
commenta Poletti.
I dati della disoccupazione sono coerenti con un quadro di ripresa stagnante. Il presidente
della Confindustria Giorgio
Squinzi attacca: «Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamocistorielle. Da12007 aoggi
il Pil cresce a livelli inferiori del-
n %rispetto alla media De, non
cisono più consumi interni, dobbiamo lottare su questo fronte»,
aggiunge. Il centro studi confindustriale vede un leggerissimo
miglioramento in maggio della
produzione industriale. Male attese per i prossimi mesi non sono confortanti: le imprese mani fatturiere si aspettano un calo
degli ordini.
Slitta a stamattina, intanto,
i' arrivo nell' aula del Senato del
decreto Irpef, a cui il governo ha
presentato un emendamento
per lo slittamento del pagamento della Tasi per i comuni che
non hanno ancora deliberato
i' aliquota. Nel testo previste tre
finestre per il pagamento della
tassa:metàgiugno,metàsettembre e metà dicembre. Fra i punti
ancora aperti del decreto resta
anche i' allargamento del bonus
di80 euro alle famiglie monoreddito e numerose. «Non so bene
come, ma i' estensione ci sarà»,
promette il relatore D'Alì (N cd).
Per la misura serviranno almeno 60-70 milioni di euro.
U.
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Tre finestre per la Tasi
In alcuni comuni si paga
a ottobre e dicembre
Il decreto Irpef oggi in
aula al Senato, esteso
alle famiglie numerose
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Disoccupazione, dati destagionalizzati, in cl,
2.5-24 anni
3i11',2.
a=:~?#'~:&~'-:~,c;
34,5
Ago Selt alt Nov Dic Gen Feb MarApr Mag Giu Lug Ago Set alt Nov Dic (ien FebMar Apr
Fonte: Istat
sono
PRESSIONE
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Il ministro
dell'Econom ia
Pier Carlo
Padoan è alle
prese con il
dossier dei
conti pubblici
e i rilievi della
Commissione
europea
alle previsioni
del governo
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nJobs act per avere un segno positivo a fine anno
P
assare dal più al meno. «Un cambio di segno a fine anno» come
dice il ministro del lavoro Poletti alla voce disoccupazione. A Palazzo
Chigi sono convinti che le parole del
ministro più che un auspicio siano una
previsione. Almeno queste sono le convinzioni che hanno tratto da alcune indicazioni emerse in questi giorni. Il primo ragionamento che si fa dalle parti
del ministero del lavoro è che i dati
sull'aumento della disoccupazione erano ampiamente prevedi bili. Sia perché «il Pii nei primi tre mesi è stato
negativo, -0,1%» come sottolinea lo
stesso Poletti, sia perché ancora non
sono stati calcolati gli effetti delle prime misure messe in campo dal governo. Ad esempio il famoso decreto Poletti sui contratti a termine e apprendistato è stato varato lo scorso marzo e
convertito in legge dal Parlamento a
metà maggio. «È ovvio - si fa notare
dal ministero - che le aziende in attesa
di avere in mano una normativa certa
abbiano schiacciato il tasto pausa prima di fare nuovi contratti». E nella
stessa maniera si aspettano anche gli
effetti dei famosi 80 euro e delle altre
misure che indirettamente dovrebbero favorire la ripresa occupazionale. A
cominciare dagli investimenti attesi
sull'edilizia che dovranno produrre il
piano casa e il piano sulle scuole a cui
da fine luglio dovrà affiancarsi anche il
cosiddetto "sbloccaltalia". Poi ci sarà
da conteggiare il 10% di taglio all'Irap,
il miliardo di costi in meno per le im-
prese derivante dal taglio dei premi
all'Inail (deciso da Letta e attuato da
Renzi) a cui entro la prossima settimana dovrebbero affiancarsi le misure
per la riduzione (1O%?) della bolletta
energetica per le Pmi. Insomma per il
governo solo più avanti saranno visibili gli effetti delle misure.
Anche se alcuni nei stanno comunque emergendo ad esempio sulll'apprendistato. L'obiettivo era di farne,
come in Germania, il contratto standard per l'ingresso dei giovani nel
mondo del lavoro. Il problema è la formazione delegata alle Regioni che non
fornisce un quadro univo alle imprese.
Al ministero ad esempio raccontano
di un incontro (qualche giorno fa) con
McDonald's che presentando un vasto
piano di nuove assunzioni s'è lamentata che invece di un'unica procedura valida su tutto il territorio nazionale doveva stare attenta alle regole differenti Regione per Regione «come se fossero a lavorare in 20 repubbliche diverse». Per questo uno degli obiettivi che
s'è posto il governo è quello di uniformare tutta la partita delle politiche attive per il lavoro come sta scritto nel
jobs act, o meglio nella legge delega
ora in discussione al Senato. Oggi, si fa
notare c'è un problema di risorse che
sono tante per le politiche cosiddette
«passive» per il lavoro (gli ammortizzatori sociali cioè) e poche per quelle attive. Ma c'è anche un problema che riguarda un sistema a volte eccessivamente dispersivo. Da qui il ruolo di gui-
da assegnato alla costituenda agenzia
nazionale per il lavoro. «Perché - si nota da via Veneto - che la frammentazione delle competenze non paga, anzi».
In questa ottica un banco di prova sarà
il progetto "garanzia giovani". A ieri le
iscrizioni avevano già superato quota
70mila. E infatti il pressing del ministro s'è rivolto soprattutto alle aziende
e alle loro associazioni di impresa affinché, ovviamente, comincino a immettere offerte occupazionali-formative
per i giovani. L'effetto delusione sarebbe disastroso. «Se tutti, governo, regioni, privati, riusciremo a farlo funzionare bene non solo daremo risposte alla
cosiddetta "generazione perduta" ma
pioi avremo in mano un modello replicabile anche per le altre fasce deboli
del mercato del lavoro». Cioè over cinquantenni e donne. In particolare poi
per l'occupazione femminile nella legge delega sono infatti previsti incentivi
fiscali per sostenere il «secondo reddito familiare» e norme che incentivino
la conciliazione fra tempi di vita e orari di lavoro, proprio per dare più opportunità e togliere un po' di freni
all'occupazione femminile. Certo il
jobsact è ancora una serie di principi,
ma Poi etti s'aspetta che la legge delega sia approvata a luglio in Senato e
poi entro settembre alla Camera. Quindi nel suo ruolino di marcia a marzo
2015 dovrebbe essere operativo coi decreti attuativi su cui i tecnici del ministero si sono già messi al lavoro in modo da non perdere tempo una volta
che il Parlamento avrà dato il via libera definitivo.
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I IL~'rl'1NO
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Irpef, scontro sul bonus alle famiglie numerose
Decisione rinviata a stamane. Via libera alla rateizzazione delle cartelle di Equitalia
buenti che avendo saltato dei pagamenti
avevano perso il beneficio, prima delle norme più favorevoli introdotte nel giugno
scorso con il "decreto del fare". La nuova
richiesta dovrà essere presentata entro il
prossimo 31 luglio e permetterà di dilazionare il versamento fino ad un massimo di
72 rate.
Attraverso un emendamento dei relatori è stato poi ripreso un tema degli affitti
d'oro inizialmente introdotto nel cosiddetto "decreto salva-Roma". Le amministrazioni entro il311uglio potranno comunicare il preavviso di recesso dai contratti di locazione in essere.
Non avrà invece bisogno di interventi legislativi la stretta sugli acquisti annunciata
da Cottarelli: ai primi di luglio arriverà l'indicazione dei prezzi benchmark per i prodotti le cui caratteristiche possono variare,
ma da subito con la collaborazione di Ragioneria generale dello Stato e Guardia di
Finanza partiranno i controlli per individuare le amministrazioni che non si adeguano ai prezzi Consip per forniture standard come energia elettrica, gas, carburanti rete, carburanti extra rete, combustibili
per riscaldamento, telefonia fissa, telefoniamobile.
Intanto in serata il governo ha presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze del
Senato l'emendamento per lo slittamento
del pagamento Tasi. Si tratta dello slittamento ad ottobre per i comuni che non
hanno ancora deliberato l'aliquota.
Lo stesso prowedimento dovrebbe essere anche varato dal Consiglio dei ministri
in settimana per renderlo immediatamente esecutivo. Nel prowedimento la nuova
data dovrebbe essere fissata al 16 ottobre:
interessati circa 6mila Comuni di ogni regione che non hanno ancora proweduto a
fissare le aliquote. Solo una piccola parte
infatti ha adempiuto al' obbligo previsto
dal governo rispettando la scadenza di magio (con pagamento al16 giugno).
LucaCifoni
ROMA. Mentre il Senato tenta di dare il via
libera in commissione al decreto Irpef, il
commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli annuncia una campagna di
controlli per impone a enti e amministrazioni di comprare beni a servizi a prezzi
standard, garantendo cosÌ quei risparmi
necessari proprio per riduzione delle tasse
sul lavoro.
A ben guardare, il tema è sempre lo stesso: come finanziare in modo stabile e credibile una riduzione delle tasse sul lavoro
che dovrà proseguire nei prossimi anni,
eventualmente allargandosi ad altre fasce
di contribuenti. Proprio su questo punto ieri sera a Palazzo Madama è andato in scena
un braccio di feno interno alla maggioranza' con il governo intenzionato a difendere
l'attuale assetto del bonus - di cui beneficiano dieci milioni dilavoratori dipendenti - e
il Nuovo Centro Destra che insisteva perun
innalzamento del tetto di 26 mila euro a beneficio almeno dei nuclei familiari con tre
figli.
CosÌ davanti alla resistenza del ministero dell'Economia, preoccupato per la tenuta dei conti, è stato inevitabile rinviare la
riunione delle commissioni Finanze e Bilancio a stamattina alle 8,30, appena
un'ora prima dell'orario previsto per la seduta dell'aula. Uno stop alle modifiche è
arrivato anche sull' allargamento dello sgravio Irap a beneficio delle imprese: se ne
riparlerà in autunno con la legge di stabilità. All'ultimo momento è apparso anche
un emendamento del
governo con lo slittamento del termine per
il pagamento della Tasi nei Comuni che non
hanno ancora deliberatoinmerito.Perrendere la misura immediatamente esecutiva servirà però anche un decreto legge.
La giornata aveva
Presentato
comunque portato alemendamento cune novità di un certo
del governo
rilievo. La prima riguarda le cartelle esattoriasul rinvio
li. Con un emendaa ottobre dei
mento del presidente
pagamenti
della commissione Fiper i ritardatari nanze Mauro Maria
Marino (che nelle settimane scorse era stato
caldeggiato dallo stesso amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo) vengono riammessi alla
possibilità di rateizzare il debito quei contri-
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Le coperture del bonus Irpef
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