Rassegna Stampa di mercoledì 4 giugno 2014 SNALS / CONFSAL Il Messaggero - Ed. Rieti il Sole 24 Ore Corriere della Sera Libero Quotidiano Il Resto del Carlino - Ed. Modena SCUOLA, SI TORNA IN AULA IL 15 SETTEMBRE SCIOPERO RAI: NO DEL GARANTE, SINDACATI DIVISI 04/06/2014 RAI, LO SCIOPERO SPACCA I SINDACATI IL GARANTE AVVERTE: E' ILLEGITTIMO 04/06/2014 RAI, MAI VISTI TANTI SINDACALISTI NEMICI DELLO SCIOPERO 04/06/2014 I COMITATI INTERROGANO I DUE CANDIDATI "SANITA', SICUREZZA, PARCO: CHE IDEE AVETE?"+++ 04/06/2014 04/06/2014 Scuola, Formazione, Università, Ricerca Avvenire Avvenire Avvenire Avvenire Corriere della Sera - ed. Roma il Gazzettino il Mattino Il Tempo - Cronaca di Roma la Gazzetta del Mezzogiorno la Gazzetta del Mezzogiorno La Notizia (Giornale.it) La Repubblica - Cronaca di Roma La Repubblica - Cronaca di Roma Nova24 (il Sole 24 Ore) il Mattino il Mattino TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa) il Messaggero Gazzetta del Sud Il Fatto Quotidiano Il Fatto Quotidiano E SE PROVASSIMO A IMMAGINARE UNA SCUOLA APERTA PER FERIE? 04/06/2014 IL DECRETO E' LEGGE: NESSUNA INTERRUZIONE DEI SERVIZI DI PRESIDI E PULIZIE IN ISTITUTI 04/06/2014 CULLE VUOTE, PROF A RISCHIO 04/06/2014 I LIBRI DI CLASSE ESCONO DALLA SCUOLA 04/06/2014 "ALLE SCUOLE FONDI PER TRE MILIONI E MEZZO" 04/06/2014 TRA PROGRESSO SCIENTIFICO E INNOVAZIONE TECNOLOGICA "SCUOLA, VOTI AI PROF E STIPENDI PER MERITO" 04/06/2014 TEMPO PIENO NEL CAOS, TAGLIATI 412 MAESTRI 04/06/2014 04/06/2014 ON LINE SUL SITO DEL MINISTERO LE COMMISSIONI PER LA MATURITA' 04/06/2014 ASILI, ANZIANI E DISABILI 8 MILIONI PER IL WELFARE 04/06/2014 I PRESIDI CONTRO I MAGISTRATI OGNUNO FACCIA IL SUO MESTIERE NIDI, 8MILA BIMBI IN LISTA D'ATTESA ENTRO GIUGNO E LE GRADUATORIE FINALI 04/06/2014 EDILIZIA SCOLASTICA TRE MILIONI E MEZZO PER 28 ISTITUTI 04/06/2014 04/06/2014 IL SENSO DELLA RICERCA E' L'INTERCONNESSIONE UNA NORMALE DEL SUD PER TRATTENERE I CERVELLI IN FUGA 04/06/2014 NUOVO RETTORE LA FEDERICO II CERCA IL QUORUM 04/06/2014 "PERCHE' E' DIFFICILE ELIMINARE IL NEPOTISMO ALL'UNIVERSITA'" 04/06/2014 04/06/2014 DOPO LA GIANNINI ARRIVA UN DIRETTORIO SCELTA CIVICA, CONTINUARE A ESISTERE O ALLEARSI CON IL PD? 04/06/2014 SCELTA CIVICA VERSO LO SCIOGLIMENTO 04/06/2014 I SOLDI SOLO VIRTUALI PER L'EDILIZIA SCOLASTICA +++ 04/06/2014 04/06/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera il Messaggero il Giornale L'Unita' il Mattino Corriere della Sera la Stampa il Messaggero LA RISPOSTA: MENO FISCO PIU' INVESTIMENTI "LE CAMERE ACCELIRINO SUL JOBS ACT" 04/06/2014 Int. a M.Sacconi: "TEMPO INDETERMINATO, REGOLE PIU' AGIBILI" 04/06/2014 PREMIO CRISI E MOBILITA', ECCO I NUOVI INTEGRATIVI 04/06/2014 LE DONNE AL VERTICE DI SOCIETA' QUOTATE "CAMBIO DI PASSO" 04/06/2014 NON C'E' LAVORO SOTTO I 24 ANNI DISOCCUPATO UN GIOVANE SU DUE 04/06/2014 CONTRATTI DA 13 MESI E PART TIME OBBLIGATO ECCO LA GENERAZIONE DEI "MILLE EURO" 04/06/2014 "SALVATAGGIO ALITALIA, SUL TAVOLO 2.400 POSTI IN MENO" 04/06/2014 ARRIVA LO SCIVOLO PER GLI STATALI A CASA CON LO STIPENDIO RIDOTTO 04/06/2014 BRUSCO RISVEGLIO DEL GOVERNO: DOPO LE TASSE E' ALLARME LAVORO 04/06/2014 IL JOBS ACT PER AVERE UN SEGNO POSITIVO A FINE ANNO 04/06/2014 IRPEF, SCONTRO SUL BONUS ALLE FAMIGLIE NUMEROSE 04/06/2014 I FONDI ESTERI? PRIMI SOCI IN BORSA QUANDO IN ASSEMBLEA DICONO "NO" 04/06/2014 IRPEF, BRACCIO DI FERRO SUL BONUS SI TRATTA ANCORA 04/06/2014 IRPEF, IN BILICO L'ALLARGAMENTO DEL BONUS ALLE FAMIGLIE 04/06/2014 04/06/2014 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-06-2014 2 1 Proposta per utilizzare al meglio gli insegnanti. Anche d'estate E SE PROVASSIMO A IMMAGINARE UNA SCUOLA APERTA PER FERIE? Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa © ad uso esclusivo 068391 Codice abbonamento: pochi giorni milioni di studenti e insegnanti festeggeranno la fine delle lezioni. Ma non tutta la scuola andrà in ferie. Molti saranno impegnati per preparare gli esami nei vari ordini e gradi, altri (nelle superiori) per i corsi di recupero dei debiti formativi, altri ancora per incombenze varie. Resta il fatto che la maggior parte dei docenti nei mesi di luglio e agosto sarà in vacanza. Una vacanza regolarmente retribuita e che dura molto più dei trentatré giorni di ferie previsti dal contratto nazionale. Consapevole che quello che vado facendo è un ragionamento politicamente scorretto - molto scorretto -, come semplice cittadino oso domandare: non sarebbe il caso che l'enorme capitale umano, educativo e culturale racchiuso in questi "insegnanti retribuiti in vacanza" venisse messo a disposizione di quanti (e sono proprio tanti) potrebbero giovarsene, soprattutto in questo tempo estivo, anche per poche settimane? Pensiamo a tanti bambini che nei mesi scorsi hanno fatto fatica negli studi e avrebbero un grande bisogno di essere sostenuti per recuperare i ritardi accumulati nel processo di apprendimento. Pensiamo a tanti piccoli immigrati arrivati nel nostro Paese senza conoscere una parola di italiano e inseriti nelle classi equivalenti alla loro età, in base a una normativa che in molti casi, in nome dell'uguaglianza, sortisce più problemi che vantaggi, costringendo gli insegnanti a lottare eroicamente (e a volte con scarsi risultati) su due fronti: il regolare svolgimento del programma ministeriale e il faticoso tentativo di portare i nuovi arrivati allivello dei compagni. Perché non mettere in campo, tra giugno e luglio, corsi intensivi di italiano, di grande importanza anche se di breve durata? Di fronte a simili argomentazioni, aweI10 già in lontananza le prevedibili lamentazioni di quanti si appellano a un'inveterata tradizione secondo la quale le scuole d'estate" devono" . rimanere chiuse, o il grido di dolore dI chi fa notare che studenti e docenti, arrivati al traguardo di fine anno spremuti come limoni, hanno bisogno di riposare. E poi c'è chi nota che d'estate fa caldo, in certe regioni molto caldo, e la concentrazione si fa difficile, diventa più faticoso insegnare e apprendere. Infine qualcuno non mancherà di ricordare che gli insegnanti sono pagati troppo poco rispetto al prezioso lavoro che svolgono, e che il . loro contratto giace congelato da trOppI anni. Ma tutte queste ragioni - in parte sacrosante e condivisibili, in parte piuttosto fragili - non possono giustificare il fatto che decine di migliaia di docenti (soprattutto nelle scuole elementari e medie) rimangono parcheggiati a casa pur continu<l?do a percepire un regolare stipendio. E dawero impensabile e impossibile inlmaginare che, almeno per qualche settimana, le scuole elementari diventino un grande cantiere dell'apprendimento e possano ospitare iniziative mirate a vantaggio di chi ha più bisogno? Viviamo una stagione in cui a tutti vengono chiesti sacrifici in nome di un interesse collettivo, e in cui l'espressione spending review viene modulata in tutti gli ambiti, compresa la pubblica amministrazione. Il ministro della Pubblica Istruzione provi a inlmaginare con i suoi funzionari la maniera più adeguata per mettere le capacità di tan~ docenti al servizio di bisogni elementan. E a livello periferico i dirigenti scolastici s'ingegnino a trovare soluzioni operative per consentire una scuola" aperta per ferie". Come semplice cittadino inlmagino che tutto ciò non costerebbe un occhio della testa, e sortirebbe grande utilità per tante famiglie e tanti studenti. Senza peraltro privare gli insegnanti di quel congruo numero di giorni di vacanza, trentatré per . l'esattezza, garantiti dal contratto dI lavoro. Se è troppo tardi per mettere mano a una sinIile operazione a livello nazionale, si può cominciare a livello locale, con una "coalizione dei volenterosi". E se dawero il tempo è scaduto per il 2014, mettiamo sul tavolo l'idea da settembre, quando le scuole riapriranno. Comunque sia, è possibile provare a ragionarne senza levate di scudi pregiudiziali? RIPRODUZIONE RISERVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-06-2014 8 1 Il decreto è legge: nessuna interruzione dei servizi di presidi e pulizie in istituti Codice abbonamento: 068391 Un mattoncino del governo per rafforzare la. scuola. È legge da ieri il decreto che mette al riparo presidi e addetti alle pulizie scolastiche dall'interruzione del loro servizio per l'anno in corso. La Camera ha dato il via libera definitivo con 281 sì, 71 no e29 astenuti. Il di consente a 112 dirigenti scolastici della Toscanavincitori del concorso del 2011 e che ora, a seguito di una oontestazione, dovranno in parte ripeterlo - di restare oggi alla guida dei loro istituti e comunque fino al rinnovo del concorso. Accelera anche il nuovo concorso per dirigenti scolastici, già dal 2015, che sarà nazionale. "Salvi" poi i lavoratori delle pulizie di Campania e Sicilia, i cui contratti erano scaduti a marzo. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-06-2014 10 1 /2 Culle vuote, prof a rischio Dossier di Tuttoscuola sulle ricadute dell'inverno demografico: dal 2018 avremo 23mila classi e 40mila docenti in meno PAOLO FERRARIO MIlANO inverno demografico che, ormai da tempo, caratterizza l'Italia, compor _ teràgrandi cambiamenti nel mondo della scuola, lanciando nuove sfide al sistema ' dell'istruzione nel suo complesso. Ne sono convinti gli esperti del mensile Tuttoscuola, che harmo realizzato una ricerca a partire dai dati dell'Istat sulle nascite. Confrontando i nati de12008 (553.457), che corninceranno la prima elementare a settembre, con quelli del 2013 (504.148) che entrerarmo ascuolafracinquearmi,sipubfacilInenteconcludere che, nell'arco di un solo lustro avremo 49.309 alunni in meno (-9% circa). Questo comporterà, a cascata, una riduzione sia del numero delle classi (circa 23rnila), sia un taglio dei posti di docente (circa 40mila, senza con _ tarela scuoladell'infanzia e i posti di sostegno), lungo tutto l'arco dei successivi tredici anni (dal 2018 al 2030) del percorso scolastico dei bambini nati nel 2013. Complessivamente, Tuttoscuola prevede un taglio degli organici del 7%. Secondo la ricerca, l'area geografica che per valori assoluti registrerà il maggior calo di alunni sarà il Nord Ovest (meno 14.307), men _ tre in termini percentuali sarà il Nord Est con un decremento del 10,8%. In Lombardia nel 2018-19 vi sararmo così circa 9.500 alunni in meno, rispetto ad oggi e nel Veneto la contrazione sarà di circa 6mila scolari. «In una certa misura si legge nel rapporto di Tuttoscuola - il calo di alunni sarà contenuto dal minor numero di studenti per classe (1015%), ma inevitabilm~nte calo determmerà comun~ue una dImmUZIOne d~l n~mero ~elle claSSI: Se verranno mantenuti glI attuali parametrI per la costituzione delle cl.assi di ~cuola pri~aria, potrebbero e~sere cuca 2mIla le clas~I che foL0n verrarmo r~aperte per m~c~~ di alunru» .. E soppressIOne delle clasSI sIgrufica anche nduzione dei posti di docente. Stando agli esperti, «considerato che nella scuola primaria attualmente il rapporto medio docenti/ classi è d~ 1,5 in~egnanti per classe, la chiusura di 2mIlaclassI comporterebbe un decremento di organico di circ~ 3mila po~ti». . Sol.tanto ~ termme del pnmo cIclo (elementarI e medi:), a c~usa del calo dem?grafico, saranno ta~lIate cuca 15.700 claSSI che, come detto, saliranno a 23.200 al termine delle superiori. E questo comporterà, appunto, un taglio di 38.800 posti di docente. Secondo Tuttoscuola, questa nuova situazione potrà rappresentare «l'occasione per aumentare la qualità del servizio, programmando per tempo un razionale impiego delle risorse umane e strumentali derivanti dal calo». Per esempio, i docenti in esubero potrebbero essere utilizzati per costituire un organico funzionale d'istituto da impiegare per corsi di recupero, attività di orientamento, integrazione degli alunni stranieri e sostegno agli alunni con disturbi di apprendimento. Le aule in eccesso, potrebbero essere adibite a laboratori o ristrutturate secondo le nuove esigenze della didattica digitale. «La scuola italiana saprà cogliere l'opportunità che si affaccia?», si domanda Tuttoscuola, lanciando la sfida al governo Renzi, «che punta come mai nessuno finora, proprio sul1'educazione come leva per rilandare la competitività del Paese». Y © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo Codice abbonamento: 068391 Per gli esperti, può essere l'occasione per «rafforzare la qualità del servizio», utilizzando meglio le risorse del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-06-2014 10 2/2 ALUNNI IN MENO IN PRIMA ELEMENTARE TRA CINOUE ANNI TAGLIO DI CLASSI SOLTANTO ALLA SCUOLA PRIMARIA IIII! SCOLARI IN MENO IN LOMBARDIA Codice abbonamento: 068391 TAGLIO IPOTIZZATO DI ALLIEVI PER CLASSE Scuola: testate nazionali Pag. 11 Quotidiano Come fare a rivitalizzare le biblioteche scolastiche, da sempre alle prese con investimenti scarsissimi? Due esperienze, in Liguria e a Vicenza, indicano la via: integrare le strutture didattiche nelle reti comunali di prestito Pagina 04-06-2014 22 Foglio 1 /2 Data di classe escono dalla scuola I ROSSANA SISTI i comincia con una bella notizia: 1'89,4% delle scuole italiane possiede una biblioteca scolastica. Poi arrivano i dolori, perché si fa presto a chiamare biblioteca la stanza tipo di 57 metri quadrati con 15 posti a sedere, un patrimonio medio di 3.071 volumi, ovvero 4, 7 libri a studente, solo lo 0, l % di novità e una spesa media è di 0.68 euro a testa. All' anno. Una miseria e una risposta semplice a chi continua a chiedersi perché in questo Paese si legge poco. Nella spesa scolastica complessiva alla voce biblioteche scolastiche si riserva lo 0,001 %, l,56 euro per alunno. Non parliamo poi dei dati strutturali: superficie, posti di consultazione, orari di apertura, addetti, professionalità... tutto lascia a desiderare. Tra i dati impietosi dell'ultima indagine dell'ufficio studi Aie su uno sfacelo non a caso intitolato «il buco nero delle biblioteche», c'è anche uno spazietto dedicato alle situazioni di eccellenza, uno sparuto 0,8% di scuole che destina più di 22 mila euro l'anno al funzionamento della biblioteca e un ardito 0,2% che acquista ogni anno 3.500 nuovi volumi, ha419 metri quadri di superficie e oltre 60 posti a sedere. Nel disastro dunque ci sono sfide ed esperienze coraggiose, non sempre note. C'è speranza se questo accade per esempio a Ne, uno dei 5 comuni d'Italia con il nome più corto e poco meno di 2.500 abitanti. «Piccoli ma non improvvisati. Sognatori che hanno sempre fatto sul serio». Può ben dirlo Anna Garibaldi, insegnante elementare e bibliotecaria dalle mille risorse che da 13 anni e in 5 comuni della Val Graveglia, entroterra di Chiavari, tiene in piedi una rete di 11 biblioteche scolastiche messe a disposizione come biblioteche civiche: un patrimonio in espansione di 14 mila volumi d'eccellenza con un settore per bambini e uno per adulti, 15 mostre tematiche che passano di sede in sede, progetti legati al territorio, laboratori di lettura, gare e concorsi vinti e stravinti ... Una storia da far invidia: l'infaticabile Anna Garibaldi è il tipico esempio di come la volontà e la tenacia di insegnanti appassionati della lettura riescano a colmare con buone pratiche i vuoti istituzionali, ribaltando la prospettiva: facendo della biblioteca scolastica, che in Italia è terra di nessuno, un servizio pubblico. La Val Graveglia aveva aderito nel 2000 a un progetto sperimentale finanziato dal ministero dell'Istruzione: «Con quei soldi in un batter d'occhio è nata la rete, poi abbiamo dovuto continuare da soli. Come? Buttandoci a pesce in ogni attività che poteva consentire di recuperare risorse dainvestire in libri. I soldi vinti nei concorsi, gli appoggi di quanti potevano sostenere iniziative culturali, i contatti con editori. Mettendo ci passione e ostinazione, il resto viene da sé». Capofila della Rete del Mandillo (il fazzolettone a quadri della gente contadina del luogo ) è la Biblioteca scolastica civica «Hugo Plomtewo>, Wl luogo allegro, colorato e attraente, aperto tutto l'anno, dove ogni settimana passano oltre 200 bambini del circuito per esperienze di lettura ad ampio raggio. il bello del Sistema di Ne è che la biblioteca scolastica diven- ta il motore di iniziative che mettono insieme i bambini e i ragazzi delle medie e delle superiori, gli insegnanti, l'amministrazione comunale e la gente del paese. La Rete bibliotecaria delle scuole vicentine - realtà consolidata da 15 anni, realizzata con le istituzioni provinciali e in collaborazione con le biblioteche comunali con prestito reciproco e trasporto gratuito dei libri - conta 59 biblioteche scolastiche distribuite nella provincia, 1'80% di scuole superiori e 200 mila titoli a catalogo. «Il motivo che ha spinto a creare la Rete - spiega Loredana Perego, che ne è laresponsabile - è stato l'isolamento dei bibliotecari scolastici. Si sentiva 1'esigenza di formare un gruppo che periodicamente si mettesse a confronto. La sostanza è che, a fronte di mansioni specifiche e impegnative' i bibliotecari scolastici per quanto accreditati e professionali vivono una situazione di costante incertezza, visto che le leggi come le situazioni personali possono cambiare da un momento all' altro. E allora - ci si chiede-cosa ne sarà di tanto lavoro fatto?». Perché oltre all'impegno sul catalogo (che comprende anche audiolibri ed e-book) e per i prestiti, ci sono concorsi, incontri con gli autori, visite, mostre mercato, feste come quella ormai storica «A scuola senza zaino» del 23 maggio che ha coinvolto tutte le scuole della provincia: un giomo in cui, invece dei libri di testo, bambini e ragazzi hanno messo nello zaino romanzi, libri illustrati, di viaggio o di poesia, fumetti, secondo i propri gusti. Una giornata in cui i libri hanno invaso angoli impensabili. C'è speranza se anche questo accade nel Paese dei non lettori. RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 © Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Quotidiano Data Pagina Foglio 04-06-2014 22 2/2 Il Nell'illustrazione di Gianni Chiostri, il circolo virtuoso dei volumi si allarga dalla scuola alle biblioteche civiche e in generale alla vita sociale anche attraverso iniziative culturali e feste della lettura A Zafferana Etnea, paese della lettura Il ministero esorta: testi per l'integrazione il modo migliore di cominciare la giornata. I 530 bambini del Circolo didattico di Zafferana Etnea sanno che ogni mattina la scuola comincia con la maestra che legge una storia, una fiaba, il capitolo di un libro per 1015 minuti. È umito semplice, come fare colazione o lavarsi i denti. Non c'è di meglio che accoccolarsi in cerchio-il cerchio magico - sui cuscinoni colorati tra pupazzi di pezza, e ascoltare la voce che racconta. A Zafferana poco meno di diecimila abitanti sulle pendici dell'Etna, luogo del cuore di De Hoberto e Brancati la biblioteca è molto piì! grande della minuscola sala Margherita che contiene i volumi mrtichi, o della sala multifunzionale dove abita la nanativa contemporanea e si organizza il prestito. Da Il anni la biblioteca attraversa la didattica della scuola dell'infanzia e delle elementmi grazie a una diretu'ice come GabriellaZammalaro e allo staff di insegrmnti. «Il tempo della lettura accompagna la vita scola"tica. Come momento di piacere - spiega la direttrice - e insieme strumento di conoscenza, uno sfondo per andare oltre i libri di testo e agganciare percorsi di storia, geografia, scienza, archeologia ... ». Poi c'è la Festa del Libro, ques1' anno all'ottava edizione: lO giorni in cui la scuola si fenna e il paese si mobilita tra spettacoli e incontri con una trentina di autori, illustratori e editori. (r.s.) ell'ultimo aggiornamento di febbraio delle «Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri», il ministero dell'Istruzione ha di nuovo insistito sulla biblioteca come luogo di accoglienza e dei libri come mediatori culturali. «Chi arriva da un Paese straniero deve imparare l'italiano e nello stesso tempo non perdere la lingua del Paese da cui proviene, ha bisogno di ponti e di strumenti di scambio culturale. Di aiuti. E i libri lo sono». Vinicio Ongini, maestro per vent' anni, espetto ministeri aIe per l'integrazione e l'inlercultura, snocciola il prolìlo dei libri che dovrebbero essere presenti in ogni scuola nell' ottica di uno scambio tra culture. Libri bilinglÙ e plurilingui, testi facilitati, video e cd con musiche e filmati. Libri progettati con l'aiuto delle associazioni di inmùgrati ... «È vero che l'editoria negli ultimi armi ha avuto un occhio attento in questa direzione, ma ormai SlÙ banchi della scuola italiana siedono bambini che anivano da oltre 180 Paesi del mondo, e bisogna tener conto delle loro storie e delle tante diversità. Certo è difficile avere libri nella lingua di ciascuno, ma è semplice realizzarli in classe, magari in una sola copia, coinvolgendo anche le famiglie. La scuola in fondo è W1 grande editore». (r.s.) © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA ~:'..~. I I h11U di classe Codice abbonamento: 068391 ,:T';~,;, escono dalla scuola ad Scuola: testate nazionali uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano CORRIERE DELLA SERA IRnURi Data Pagina Foglio 04-06-2014 5 1 Manutenzione «Alle scuole fondi per tre milioni e mezzo» di una proposta che prevedeva di estendere l'impiego di tale somma ai lavori di manutenzione straordinaria. Questa proposta è stata accolta. Convocheremo oggi stesso i presidenti di Municipio per coordinare gli interventi sulle 28 scuole materne elementari e medie elencate dal Ministero, che inizieranno subito. Un altro passo avanti nell'azione che stiamo mettendo in campo in collaborazione con l'assessore alla Scuola Alessandra Cattoi sul tema dell' edilizia e della manutenzione scolastica, e che ci ha consentito in pochi mesi di raccogliere 23 milioni di euro di finanziamenti per le nostre scuole». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 «Con l'emendamento approvato al «Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici», decreto 3 ottobre 2012, n. 343, sarà possibile impiegare da subito 3,5 milioni di euro di fondi ministeriali per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole». Adare l'annuncio l'assessore allo Sviluppo delle periferie, Infrastrutture e Manutenzione urbana di Roma Capitale, Paolo Masini. «Si tratta di un' ottima notizia perché in origine tale decreto prevedeva interventi per l'adeguamento antisismico, ma la spesa necessaria per tali interventi aveva di fatto bloccato la realizzazione dei lavori. Nei mesi scorsi ci siamo fatti promotori, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 04-06-2014 8 1 /2 Ucaso «Scuola, voti ai prof e stipendi per merito» Il sottosegretario Reggi: tra un mese la proposta del governo mo più rivisti. Pagelleper~il merito? Ipo~ tesi, ma non credo che si vogliano can ~ cellare i contratti nazionale. Non c'è nessun Paese al mondo dove esiste la retribuzione in base alla valutazione in ~ dividuaiedeidocenti».Lasvoltadell'in~ troduzione di un criterio diverso dall' anzianità nel meccanismo degli scatti trova i sindacati sulla linea del «no». Chi riconosce e e premia il meri~ to? Un problema aperto, anche se si profila che sia un organo monocratico, il dirigente scolastico, a valutare meriti e professionalità. Le contestazioni più ricorrenti, all'interno del mondo della scuola, è che i docenti italiani sono tra i meno pagati d'Europa. In primis che non è tanto il salario d'ingresso a pena ~ lizzare i nostri professori, visto che par ~ tono da 20.030 euro nelle primarie e 21.594 euro nelle secondarie di II gra ~ do contro i21.180 e 23.037 di media Oc~ se, quanto quelli di arrivo, quando si vedono riconoscere in busta paga 33.810 euro alle superiori contro i 36.879 di media Ocse. Un docente del~ le superiori con 15 anni di servizio da noi riceve quasi 27 mila euro. Poco più di un suo collega francese ma decisa~ mente meno di uno spagnolo o di un tedesco (69. 7l5). Differenze che si spie~ gano essenzialmente con l'assenza, nel nostro sistema, di progressioni eco~ nomiche diverse dagli scatti di anzianità distribuiti a pioggia e senza alcun collegamento con il merito. In Italia, gli insegnanti lavorano 630 ore all'auno, contro le 664 della media Oc~ se. Si tratta, comunque, dal dato più basso tra quelli dei Paesi Ocse. Miglio~ re, però, il rapporto docenti~studenti: 12,2 alunni per ogni insegnante, men ~ tre il rapporto medio Ocse si attesta a 13,6. In Cina, ogni insegnante ha 24,7 aluuni). Ma in Italia abbiamo anche un altro dato negativo: i piùanzianido~ centi. Oltre il 60% ha, infatti, più di 50 anni, con pochi insegnanti sotto i 30 an ~ ni (dato delle scuole secondarie anno 2011). Codice abbonamento: «Quel che è certo è che è finita la stagio~ ne nella quale gli insegnanti erano tutti eguali, con una confusione vagamente egualitaristica, i meritevoli valevano quanto quelli meno produttivi. È chia ~ ro, che anche sotto il profilo retributi~ vo, senza alcun intento punitivo, vafat~ to un passo in avanti usando gliincenti ~ vi per i meritevoli». Roberto Reggi, il sottosegretario all'istruzione che gui ~ da il gruppo di lavoro sulla valutazione degli insegnanti, conferma: il Gover ~ no, nel giro di trenta giorni, avrà la sua proposta sulle «pagelle» per presidi e professori. Trenta giorni e il piano per la scuola con le pagelle per docenti e dirigenti sarà pronto. «Noi ci assumia ~ mo l'onere della proposta, come è giu ~ sto che sia. Poila faremo valutare ....». Il politico che Matteo Renziha mes~ so al ministero dell'istruzione accanto al ministro Giaunini ha l'esperienza del sindaco ~ ha guidato Piacenza pri ~ ma di arrivare in Parlamento ~ per com ~ prendere che con il sindacato sarà con ~ fronto duro. Soprattutto quando, ag~ giunge «i criteri per adeguare le retribu ~ zioni saranno correlati al merito e non più a quello, diciamo storico, dell' anzianità di servizio che rendeva tutti eguali». Il primo strumento che il Governo intende proporre è quello della forma ~ zione come incentivo. Reggi lo antici ~ pa: «Con le risorse per la formazione ~ dice il sottogreta ~ Il piammv io ~ garantiremo ri ~ Salta sorse a chi vuole il criterio migliorarsi. È chia ~ della ro che questo è un retribuzione lavoro in piùrispet ~ to a quello esclusi ~ per anzianità vo dell'insegna~ StopCgil: mento e la forma ~ non passerà zione, che dovreb~ be essere di per sè dato costante ed acquisito nella car ~ riera di un prof, diventa anche un in ~ centivo per spingere il docente a guada ~ gnare di più e rendere meglio» dice Reggi. Finirà la busta paga degli inse~ gnanti calcolata solo sulla base degli scatti di anzianità. E, con parametri di valutazione e di merito, arrivare al «net ~ to a pagare» senza quegli automatismi che rendono gli stipendi eguali per tut ~ ti. Lo chiede l'Europa, l'Italia dovrà ese~ guire. «Collegare le retribuzioni al me~ rito ~ aveva detto il ministro Giannini ~ è qualcosa che molti Paesi europei fan ~ no ed è già possibile con alcuni stru ~ menti attualmente disponibili come le prove Invalsi che, per quanto criticate, valutano il livello di apprendimento degli studenti». Non ci sono più solo le intenzioni programmatiche del mini~ stro Giaunini ma anche «Le raccoman ~ dazioni del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell'Italia», di appena un giorno fa, con la serie di suggerimenti da mettere in pratica per uscire quanto prima dalla crisi. Il capi ~ tolo 14 è tutto dedicato all'istruzione dove si consiglia pure «la diversificazio~ ne della carriera dei docenti, la cui pro~ gressione deve essere meglio correlata al merito e alle competenze, associata ad una valutazione generalizzata del si ~ stema educativo». A viale Trastevere erano partiti per tempo, fanno notare fonti ministeriali. Perchè, al di là delle dichiarazioni programmatiche del mi ~ nistro Giannini, c'è stato l'insediamen ~ to, prim' ancora delle raccomandazio~ ni europee, di due #cantieriscuola: il primo, «per fare proposte ambiziose e si sistemain materia di formazione, re~ clutamento evalorizzazione degliinse~ gnanti», il secondo, per valorizzare le competenze del sapere made in Italy. Sul fronte sindacali emergono i primi dissensi. C'è quello di Mimmo Panta~ leo, segretario nazionale Cgil~Scuola. «N oi abbiamo incontrato solo una voi ~ ta il ministro Giaunini e poi non ci sia ~ 068391 Antonio Manzo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 04-06-2014 8 2/2 Inwneri I docenti In Italia contiamo 665.332 docenti in organico di diritto. In questa cifra va compresa anche l'aliquota degli insegnanti di sostegno per la tutela dei disabili Sono esattamente 7.878.661 gli studenti e sono divisi in 366.838 classi: numero che ogni anno si correla alla crisi demografica sugli indici di natalità e, quindi, in discesa Il confronto [ •: ; Retribuzioni lorde annue in euro minime e massime per insegnanti della fascia primaria, secondaria inferiore e secondaria superiore ITALIA FRANCIA • • • SPAGNA SVEZIA 27.993 34.286 40.142 PRIMARIA GERMANIA MIN 23.048 23.464 MAX ,~BiU85 • M.7$4 :39.616 69..169, . 53i496 "j ),1 , , ,~ ,'i' ,,\' " ! "', t <,l' ,", Ore di lavoro In Italia, gli insegnanti lavorano 630 ore all'anno, contro le 664 della media Ocse. Si tratta, comunque, dal dato più basso tra quelli dei Paesi Ocse f SECONDARIA INFERIORE MIN 24.846 26.169 33.887 34.286 44.823 (5Ui~"'" I1.7~.10·· .•. ,....•. MAX ~ ~ SECONDARIA SUPERIORE MII~ 24.846 26.385 MAX '.38i.9UZ. 1 l'i'''''\' 33.887 34.286 48.484 r47,~47! ~,A67j:69~1:69: '66:·853. ANSA +.:.antimatl Codice abbonamento: Fonte: RaoDorlo Eurvdice 2013 068391 Gli studenti Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano ILTEIIPO Data Pagina Itl']~U Foglio 04-06-2014 5 1 /3 Scuola Elementare Sono 329 sottraendo i «residuali». Oggi la protesta di docenti e genitori al Miur Tempo pieno nel caos, tagliati 412 maestri Abolite le «compresenze» nelle prime, seconde e terze. Sostegno: rapporto uno a tre Giulia Bianconi vrebbero essere assegnati ai sensi della circolare ministeriale Il.056 docenti - denuncia Montuori - Le classi a tempo normale sono 3.006, comprese 60 pluriclassi, perun totale di 60.524 alunni e dovrebbero essere assegnati secondo il Miur 3.689 docenti. Dovrebbero essere assegnati alle scuole di Roma e provincia 14.745 docenti, invece, ne sono stati assegnati 14.100». «A causa dei tagli, ogni istituto hafatto quello che ha potuto per garantire 40 ore ai bambini del tempo pieno e permettere ai docenti le 22 ore di insegnamento. Noi siamo quattro docenti a ruotare in due classi seconde - spiega Bruna Serra, insegnante di italiano alla scuola Principe di Piemonte che fa parte dell'istituto comprensivo via Padre Semeria, in Municipio VIII, dove dal prossimo settembre su 57 docenti calcolati ce ne saranno 55 effettivi - Ma così viene penalizzato l'aspetto didattico». Anche gli insegnanti di sostegno subiranno dei tagli. In alcune scuole il rapporto tra docenti e alunni sarà di l a 3. «L'ufficio X di Roma ha ripartito in centesimi i posti di sostegno della scuola primaria - spiega sempre Montuori 0,33 corrisponde a8 ore, 0,66a 16 eO,83 a200re". 068391 • Le scuole elementari di Roma dal prossimo anno «perderanno» 412 docenti, 645 contando anche le primarie della provincia, a causa dei tagli delle 4 ore di compresenza alle classi prime, seconde eterze. Maanche gli insegnanti di sostegno diminuiranno con un rapporto, in alcuni casi, persino di un docente a tre alunni. Per questo oggi alle ore 17 genitori, bambini e insegnanti del Coordinamento scuole elementari di Roma manifesteranno di fronte al ministero dell'Istruzione per chiedere un incontro con il ministro Stefania Giannini. <<Vogliamo che ad ogni classe di scuola primaria funzionante a tempo pieno vengano assegnati due insegnanti, per poter garantire un'istruzione di qualità a tutti» spiega Domenico Montuori, rappresentante del Coordinamento. Per l'anno scolastico 2014/2015 a fronte di un aumento delle iscrizioni delle elementari pari a 1.811 alunni è corrisposto un taglio di 645 posti docente complessivi tra Roma e provincia, secondo i dati del Sidi, Sistema informativo istruzione. La circolare mi- nisteriale 34 del l o aprile 2014 prevede per il tempo pieno 40 ore settimanali per classe, composte da due docenti, più 4 ore di compresenza. Mail Coordinamento denuncia che l'exProvveditorato di Roma, oggi l'Ufficio X-Ambito Territoriale per la Provincia di Roma, con la nota n. 10666 del 30 aprile 2014, non ha applicato queste indicazioni e ha detratto da ogni classe prima, secondae terza funzionante a tempo pieno le 4 ore di compresenza. In 186 scuole elementari della Capitale ci saranno così 329 docenti in meno, ai quali ne vanno aggiunti 83 dividendo le ore tagliate, pari a 1.821, con le 22 ore previste per ogni insegnante, e ottenendo così il risultato di 412 docenti in meno. Alcuni istituti perderanno anche quattro insegnanti, come nel caso dell'istituto comprensivo Mahatma Gandhi, in Municipio IV, l'elementare Carlo Alberto Dalla Chiesa in Municipio VIII, la scuola via Carotenuto a Casal Bemocchi o l'Istituto comprensivo Via Casalotti. «Le classi a tempo pieno funzionanti sono 5.528, comprese lO pluriclassi, per un totale di 119.331 alunni e do- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa Codice abbonamento: Rientro 1115 settembre ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano ILTEIIPO Data Pagina Itl']~U Gli istituti Foglio ,~\ì~gJf'.···· ,i:tl(X<;èiiti . Le. NUOVO PONTE DI NONA I.e. PONTE DI NONA VECCHIO-LUNGHE Le. VIA ACQUARONI Le. VIA CASALE DEL FINOCCHIO Le. VIA DELLE ALZAVOLE I.e. VIA MARELLI Le. VIA MEROPE Le. VIA MOTTA CAMASTRA Le. VIA POSEIDONE Le. VIA S. BIAGIO PLATANI Le. VILLAGGIO PRENESTINO Le. M. G. CUTULI Le. M.L. KING Le. VIA DELL'ARCHEOLOGIA , I,'ip,"q,:'-"\,'(/< 16 16 O 10 20 O 2 15 2 2 2 2 1 O O 16 8 14 ····ex·ii···i:·c··CÀ·N·TE··O'È·LLA·RÒVER·E·········· .. ··············1·············1·8········ Le. Le. Le. Le. Le. VIA MASCAGNI VIA SETTEMBRINI VIA VOLSINIO VIA MICHELI VIA BOCCIONI P.ZZA WINCKELMANN FRALLI BANDIERA FALCONE E BORSELLINO VIA TIBURTINA ANTICA 2 1 1 1 O 14 5 2 CARLO LEVI FIDENAE PIAZZA CAPRI P.ZZA FILATTIERA P.ZZA MINUCCIANO MATTEO BANDELLO VIA SAVINIO VIA VAL MAGGIA URUGUAY VIALE ADRIATICO 2 1 2 2 2 2 1 2 3 O 8 6 3 8 4 16 14 4 O 12 ··e... ·iv···i:·c:··BRUNÒ·MU·NARi···································2············20········ Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. 1 2 3 2 1 1 1 2 2 3 4 3 2 18 2 2 10 5 14 18 12 12 10 O 2 20 Le. VIA ANAGNI Le. VIA DAL VERME Le. VIA FERRAIRONI Le. VIALE VENEZIA GIULIA Le. VIA LAPARELLI 1 1 2 2 2 14 15 12 16 14 Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. VIA TOR DE SCHIAVI OLCESE L.GO COCCONI P.ZZA DE CUPIS VIA ARETUSA VIA DEI SESAMI VIA LUCA GHINI VIA PIROTTA 2 2 2 2 1 1 3 1 16 16 16 4 12 2 6 18 Le. Le. Le. Le. Le. MARCO POLO ANTONIO DE CURTIS VIA RUGANTINO SAN VITTORINO-CORCOLLE CASTELVERDE 1 6 10 O 18 12 ···ex·vi···i:·c:··MA"NZi·······················································2··············8········ ·ex·V'ii···i·.·c:··c:·à:·VALfN·TE·········································1·············1"4········ ex'Vi'ii'··i:·c:·viA·MAò~O'·············································2············20········ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa 1 2 1 1 ad uso esclusivo Le. L.GOVOLUMINA Le. LUSITANIA Le. MASTROIANNI Le. VIA LATINA VIA MOMMSEN 1 3 2 2 3 2 13 18 16 8 14 4 Le. I.e. Le. Le. Le. I.e. Le. Le. Le. I.e. Le. 3 2 2 3 2 1 1 2 1 2 1 6 16 12 18 16 18 14 O 14 O 6 ····ex·X'···I:C:·VIA·i'O'N·TA"N·iLE·ANAC·N·I·NO'·············2···············4······· .............. J.,CY.JA.f.lJ.CI.N! .............................................. ::/................ 0....... . ex V Le. A. BALABANOFF Le. VIA F. SANTI I.e.ANNA FRAENTZEL CELLI Le. G. PERLASCA Le. P.LE HEGEL Le. P.ZZA GOLA Le. VIA BELFORTE DEL CHIENTI Le. VIA CORTINA Le. VIA N. M. NICOLAI Le. VIA TEDESCHI Le. MAHATMA GANDHI I.CVIA CASAL BIANCO Le. VIA PALOMBINI 14 2 4 14 14 6 6 16 11 16 14 2 14 O .............. 1.C.,VJA.MJ.LLEI...............................................1.............. 3...... . .............. 7..~.C ..Q... .M.QNJ.E.S.S.Q.RJ ...................................0. ..............0....... . ex IX Le. VIA CENEDA ex III Le. Le. Le. Le. 3 2 2 1 1 1 2 2 1 2 1 1 1 2 RODARI-NIOBE RAFFAELLO NOBILIORE VIALE DEI CONSOLI VIA MESSI NA VIA GENTILE CIRe.NETUSCOLANA VIA DEL CALICE VIA DELL'AEROPORTO VIA STABILINI VIA MILANESI .............. LC,.CQ.RRf...O'.I.NL ............................................ ~ .............. .3...... . ex XI Le. Le. Le. Le. Le. MONTEZEMOLO e. A. DALLA CHIESA P.ZZA SAU LI A. LEONORI VIA PADRE SEMERIA 3 4 3 3 2 2 16 1 10 4 .............. .l.C.,VJA.S. •. P.J.NCl-:tERLE .................................. 3.............. 2 ..... . exXII Le. l.e. Le. Le. Le. Le. Le. Le. Le. I.e. Le. Le. Le. I.e. VIA LAURENTINA 710 D. PURIFICATO PALLAVICINI L.GO BUZZATI MONTANELLI FIUME GIALLO VIA FRIGNANI SANTI SAVARINO L. DA VINCI VIA CINA 4 MARTA RUSSO ORSA MAGGIORE PADRE R. FORMATO TACITO GUARESCHI 2 2 2 1 3 3 1 2 2 1 2 1 1 1 O 8 12 12 2 10 20 20 16 14 16 18 2 10 .............. LC,.YJ.f....QE.fJ.NEIII. ....................................... J. ............ J..4...... . ex XIII Le. Le. I.e. Le. Le. Le. Le. Le. l.e. del VIA CAROTE N UTO A. MAGNO AMENDOLA-GUTTUSO FANELLI-MARINI A. LEONORI M. U. TRAIANO GIOVANNI PAOLO Il CALDERINI-TUCCIMEI TU LLiA ZEVI destinatario, non 4 1 1 1 1 2 1 2 1 4 2 10 2 18 12 14 20 18 riproducibile. Pag. 19 068391 2 2 2 1 O 2 1 1 Codice abbonamento: ex I I.C REGINA MARGHERITA Le. ELSA MORANTE Le. VISCONTI Le. MANIN Le. VIA DELLE CARINE Le. VIRGILIO I.C REGINA ELENA Le. VIA GUICCIARDINI 04-06-2014 5 2/3 Quotidiano ILTEIIPO Itl']~U LC LC LC LC LC LC Data Pagina Foglio VIA GIULIANO DA SAN GALLO VIA MAR DEI CARAIBI VIA MAR ROSSO VIALE VEGA VIA CILEA VIA DELLE AZZORRE 2 3 O 2 2 1 04-06-2014 5 3/3 7 14 12 6 16 18 ................I.:ç:.yJ.f....M.QZARI .........................................J..............1.1 ..... . ex XV LC FRATELLI CERVI 2 20 LCVIABAGNERA 3 18 LC VIA CUTIGLIANO 2 8 LC VIA ORATORIO DAMASIANO 2 O LC NINO ROTA 3 3 LC VIA AFFOGALASINO 3 14 ................I.:ç:.y.I.f....~Q.UQNl.Ij!?~g~J......................... 1............. .1.1 ..... . ex XVI LC LARGO ORIANI 2 4 LC P.ZZA FORLANINI 1 2 LC VIA BRAVETTA 2 8 LC VIA CRIVELLI 1 2 LC VIA D'AVARNA 1 14 LC VIA DEI TORRIANI 2 4 LC VIA FABIOLA 3 18 LC VIA MANASSEI 3 6 ................. J:.ç:..N:.Mf...!n~hhJ.J:-!J.......................................J. ............... f1..... . exXVII LC D. ALIGHIERI O 20 LC PARCO DELLA VITTORIA 2 O LC VIA MONTE ZEBIO 1 12 ................. I..C.. Y.IA.L..RJZZO.......................................... 2 .............20..... . ex XVIII LC L.GO S. PIO V 3 6 LC VIA ROSMINI 1 2 LC VIA SORISO 2 18 LC P.ZZA BORGONCINI DUCA 3 2 LC VIA CASALOTTI 4 O LC VIA CORNELIA 2 16 LC VIA ORMEA 2 4 LC M. CAPOZZI 1 2 ................. ):.ç:.Y.)A..~.Q.çç~AI.~.~.Q...................................? ............~9..... . Codice abbonamento: 068391 ex XIX LC PIO LA TORRE 1 4 LC CHIODI 1 1 LC STEFANELLI O 20 LC S. C DONATI 3 2 LC VIA TRIONFALE 3 18 LC PABLO NERUDA 4 O LC VIA BORROMEO 2 12 LC VIA MAFFI 1 14 LC VIA MAZZATINTI 2 12 ................. LC•. Y.IA.O.\!J.DIO.............................................1. ............... 6..... . ex XX LC E. BIAGI 1 6 LC WOJTYLA 1 10 LC L.GO CASTEL SEPRIO 3 10 LC VIA DELLA MATRATONA 1 14 LC VIA NITTI 1 12 LC VIA BACCANO 1 14 LC VIA CASSIA 1694 2 O LC LA GIUSTINIANA 1 14 LC PARCO DI VElO 1 18 LC P.v. MARIANO 3 6 LC VIA CASSIA KM 18,7 2 8 l1!1IDJ8) '1I'!'I!'IIIIIi~ LEgo Editore Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Data Pagina lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Foglio VERSO GLI 04-06-2014 11 1 CONSULTABILI ALrlNDlRlllO INTERNET WWW.lSTRUlIONE.1T On line sul sito del ministero le commissioni per la Maturità Da subito è partita la caccia per scoprire tutto ciò che c'è da sapere sul conto dei prof che, da qui a pochissimi giorni, siederanno in commissione per l'esame di Stato. Secondo un sondaggio di Skuola.net, su un campione di duemila studenti, venerdì il 30,4% dei candidati si è rivolto agli uffici scolastici per sapere i fatidici nomi, il 17,3 % si è mosso sabato mattina mentre il 17% ha mandato in avanscoperta il prof di fiducia. Solo un 14% ha dichiarato di voler aspettare le pubblicazioni online di oggi. Codice abbonamento: 068391 fil ROMA_ Sono disponibili on line le commissioni per l'esame di Maturità. Sul sito del ministero dell'Istruzione, nella sezione dedicata agli Esami di Stato 2013-2014, è disponibile il motore di ricerca per la consultazione degli elenchi in formato elettronico. Già da venerdì scorso comunque le scuole superiori hanno ricevuto dagli Uffici Scolastici regionali l'elenco dei commissari, disponibile e consultabile dagli studenti e dai docenti interessati presso le segreterie scolastiche. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano LANOTiZiA Data Pagina _ _ _ _ _ _ _ _ _ GlDRNALE.IT_ Foglio 04-06-2014 10 1 /2 La pagella scritta dal Tar Presidi in rivolta "ato e poi s r~~~1 -~--i.T:;;:ç::;;:;;;:=.Zl~~~~·.~a~..:~..'_'~Le~!gg:ce~n~do questa sentenza Oa ~ U precedente Per la verità un precedente c'è stato, e risale al 2011 allorché il Tar della Pllglia annlll1ò una bocciatura perché il Consiglìo di classe di un liceo di Galatina era dmato troppo poco, appena 15 minuti per valutare quattro alunni. Ma in quel caso non si entrò nella valutazione di merito del percorso scolastico, ma in quella di metodologia, di procedura. Stavolta ciò che viene contestato dal Tar è il processo decisionale per cui alct.me insufficienze debbano essere valutate con minore gravità rispetto ad altre. Nella notizia pubblicata ieri abbiamo parlato del easo eli un liceo classico romano, dove è stata contestata la bocciatura eli un alunno arrivata faRitaglio Scuola: testate nazionali stampa 8ioni e mancanz.e sui registri dei professori, ma non la valutazione scolastica di un alunno. E' chiaro che sarà fatto ricorso al Con siglio di Stato contro questa sentenza, anche perché se passasse in giudicato sarebbe un precedente pelicolosissi.mo; per paradosso a quel punto i consigli di classe sarebbero hllti sub iudice, e tanto varrebbe consegnare i registri ai giuclici e far fare a loro le valutazioni di fine anno". Addio meritocra- ma che si impegnano ugmùmente per portare a casa un buon rislùtato. Le perplessità dei docenti Ciò che è accaduto è inaccettabile tuona il professo!' MalÌo Rusconi, presidente nazionale dell'Associazione presidi del Lazio perché i giudici amministrativi sono andato oltre le proprie competenze. E' un atteggiamento professionale sbagliato, perché a loro spetta controllare la legittimità formale degli atti scolastici, la correttezza della composizione collegiale, E;ventualmente abraad uso esclusivo del n.3838 del 9 aprile 2014, Tar La.zio sezione eli Roma III bis, ndr) sembrerebbe proprio che la meritocrazia sia scomparsa, ma invece - spiega Rusconi - negli inelirizzi del Ministero non è cosÌ. Pensiamo al fatto che per poter dare una lode alla mahuità è ne cessalÌo aver lipOltato la media del1'8 piena, cioè in tutte le materie, nei tre anni precedenti all'esame; e pensiamo anche al fatto che la scuole è un alveo educativo, ragion per cui uno studente può anche avere tutti lO nelle materie curriculal'i ma essere bocciato per un 5 in condotta". Insomma, con questa sentenza il dibattito sui Tar si riaccende. Celto l'eliminazione del doppio grado di gim'isdizione priverebbe il processo di formazione del giuelicato di un'importante occasione cii ripensamento; ma anche la mancanza di limiti nell'intervenire nella cosa pubblica rappresenta un. rischio concreto per il funz,ionamento ottlmale della democrazia. destinatario, non riproducibile. Pag. 23 068391 he i Tar abbiano troppo potere, che gli interventi su ogni argomento in qualche modo blocchino il nOlmale scorrere dell'attività istituzionale e sociale del Paese non è una nOvità. Fu Romano Prodi, in un articolo dell'agosto 2013, a iImescare il dibattito stùl'aboliziol1e del Tar e del Consiglio cli Stato "per non legare le gambe all'Italia". Ma fIno a oggi per lo più il Tar - anche partendo da singoli casi - si è espresso o su questioni di interesse generale (sanità, concorsi pubblici) e mai era entrato a gamba tesa nel merito di una decisione scolastica cii Wl liceo. cendo la mecli" dei voti. E allora vediamoli questi voti: 3 in matematica, 4 in fisica, 3 in storia dell'arte. Poi in pagella anche un 8 in Italiano, e tanto è béistato ai giudici per litenere illegittima la bocciatura, trattandosi di un lieeo dove le materie umanistkhe ~ secondo i giudici devono avere la precedenza nella valutazione finale. O:m buona pace della meritocrazia e di tutti quei ragaz.zi che la matematica proprio non la digeriscono Codice abbonamento: di ANGELO PERFE'ITI Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 04-06-2014 1 1 Nidi, 8mila bimbi in lista d'attesa entro giugno le graduatorie finali SARA GRATTIKiGI ora in lista d'attesa restano 8.437 bimbi:. dr.ca i.I40% ~egli oltre 20mila che hanno presentato domanda per Il mdo Il prossimo anno. Senza contare le conferme, le domande accolte sono state oltre llmila. Le graduatorie del Comune sono ancora provvisorie: le definitive arriverannoafinegiugno.Eselalistad'attesaèunpo'piùcortarispettoal20l3, l'assessorato alla Scuola assicura che «si dimezzerà» nei prossimi mesi. P ER SEGUE A PAGINAXX Libri scolastici, sui fondi scontro tra Cattoi e la Pisana < OALIA I>IUl\IIA m CltOl\JACA SARA GRATTOGGI punta ad aprire una decina di nuovi nidi per il prossimo anno, per un totale di circa 400 posti, l'incognita resta però l'approvazione del bilancio. Solo se arrivasse entro giugno, infatti, sarebbe possibile aprire le nuove strutture per settembre. Legata all'approvazione del bilancio, è anche l'assunzione (già prevista) di 200 insegnanti per le scuole d'infanzia, cheverranno attinte dalle 300 vincitrici dell'ultimo concorso. Una goc- S E L'ASSESSORATO cia in un mare, però, visto che ne servirebbero almeno 800. Intanto,domaniscadràil termine per le iscrizioni ai nidi per il mese di luglio. Il 12 giugno si saprà quali strutture pubbliche rimarranno aperte, oltre aquelle in convenzione. E la scelta verrà fatta «tenendo conto del numero di domande arrivate ai vari municipi». Ieri poi l'assessore Alessandra Cattoi è intervenuta nella commissione capitolina congiunta Scuola e Bilancio: «Per i servizi educativi e scolastici ha annunciato - per il 2014 è previsto un budget di 217 milioni,8inpiùdelloscorsoanno». Cattoiha annunciato ancheche non rinnoverà il contratto con Multiservizi, in scadenza il 31 luglio: «Non era certo la "perla" del settore scolastico» ha detto, precisando che «per motivi di efficientamento legati ai rilievi del Mef, aderiremo alla convenzione Consip, che ci permetterà di risparmiare 4 milioni all'anno, con il consorzio Cms». Duro anche il botta e risposta traI' assessore e la Regione. «Sono anni che la Pisana non stanzia i fondi vincolati dallo Stato per i libri scolastici delle elementari, che come Comune dobbiamo fornire per legge. Per quest' anno su una dotazione di 21 milioni, la Regione ne trasferisce 1,5» ha detto Cattoi. Incassando però la secca smentita della Regione: "Solo nel 20 13 abbiamo versato al Campidoglio 10,1 milioni di euro per i libri. Ne restano circa 4 da saldare,relativiaannipassati, che saranno liquidati non appena lo Stato trasferirà completamente i fondi. E lacifrastanziatadallo Stato per tutta la Regione per l'acquisto dei libri delle elementari, contrariamente a quanto dichiarato da Cattoi, non ammontaa 2 1 milioni di euro,bensìa6,5". © RIPRODUZIONE RISERVATA E in commissione arriva l'annuncio: "Non rinnoveremo il contratto alla Multiservizi" Codice abbonamento: 068391 L'assessore: "Da anni non erogano i soldi". La replica: "Solo nel 2013 versati 1Omilioni" Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 04-06-2014 4 1 Edilizia scolastica tre milioni e mezzo per28 istituti T Codice abbonamento: 068391 RE milioni e mezzo di euro per interventi di edilizia scolastica in 28 istituti romani, fra scuole d'infanzia, elementari e medie. «Con l'emendamento approvato al "Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici" sarà possibile impiegare da subito 3,5 milioni di euro di fondi ministeri ali per interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole» annuncia l'assessore capitolino alle Infrastrutture e Manutenzione urbana, Paolo Masini. «In origine il decreto prevedeva interventi per l'adeguamento antisismico, ma la spesa necessaria aveva di fatto bloccato la realizzazione dei lavori spiega Masini - Nei mesi scorsi ci siamo fatti promotori, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di una proposta che prevedeva di estendere l'impiego di quella somma ai lavori di manutenzione straordinaria. Quella proposta è stata accolta». Per questo già ieri sono stati convocati i presidenti dei Municipi per coordinare gli interventi sulle scuole elencate dal Ministero. Interventi che, assicura Masini, «inizieranno subito». (sara grattoggi) Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 , DSole9]JJa)mrn Settimanale novue Data 04-06-2014 Pagina 14 Foglio 1 /2 Il senso della ricerca è l'interconnessione • Come si fa a comprendere il senso della ricerca,la sua importanza e le possibili ripercussioni sulle imprese e la società? Partendo da una bella storia di una scoperta scientifica, che ha come protagonista un piccolo organello che vive nellacellula: il mitocondrio. Snobbato fino poco tempo fa, è tornato fortemente alla ribalta soprattutto da cinque anni, diventando uno dei più importanti argomenti di ricerca biomedica. E oggi capire la sua funzione e soprattutto i meccanismi di regolazione che i mitocondri hanno sul nostro organismo è più che mai strategico, da un punto di vista biologico, medico ma anche di trasferimento tecnologico. Lo sanno bene all'Università di Padova, dove su 210 grant ottenuti dall'Italia, tre sono proprio andati a questo ateneo, promosso coordinatore del progetto Mitocondrio. Un riconoscimento che ha già dato i suoi frutti: lO i gruppi di ricerca, 80 pubblicazioni all'anno e l'avvio di collaborazioni con le imprese (si veda l'articolo nella pagina successiva). Ma perché c'è uno straordinario interesse verso questo organello? (,Perché si è scoperto che oltre alle malattie mitocondriali di origine genetica, sono molte altre le malattie associate alla disfunzione del mitocondrio, da quelle neurodegenerative fino al cancro - racconta Rosario Rizzuto, a capo del dipartimento di Scienze biomediche sperimentali dell'Università di Padova - Ma ha anche uno stretto legame con l'invecchiamentO,la modulazione dell'apoptosi, meccanismo centrale per l'equilibrio dell'orgaRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad ve vince il più forte, ma che possa avvenire anche per una simbiosi, dove ci si mette insieme e ciascuno dei componenti perde una parte delle sue prerogative per dare origine a una struttura di maggiore complessità, è un insegnamento importante che la natura, nella suo volgere sempre alla sopravvivenza, ci consegna. Insomma non solo la cooperazione, ma anche un approccio aperto alla condivisione delle informazioni, in questo caso genetiche, ha sviluppato la crescita e la vita. Che è piena di connessioni in orizzontale. «Tutto il corpo umano è un condominio ecosolidale con ospiti che vivono in simbiosi con noi e che garantiscono il nostro benessere. Ecco perché oggi lasimbiosi, la collaborazione è considerato un driver importante per l'evoluzione», conclude Pievani. Perché qUindi non cogliere l'opportunità, come accadde due miliardi di anni fa, quando due piccoli mondi si sono fortuitamente incontrati dando origine alla vita come la conosciamo oggi. Ovvero un ingegnoso meccanismo di convivenze e collaborazioni che ha permesso agli esseri viventi di evolvere e crescere in una società multidisciplinare e solidale. (e) RIPRODUZIONE RISERVATA NÒVA ROUND TABLE ONLlNE Scienziati a confronto ., Ricercatori scientifici ed esperti di etica si confrontano sulla sfida culturale ed epocale che la specie umana sta affrontando. La ricerca biomedica raggiunge obiettivi giganteschi a partire da organelli cellulari come i mitocondri. Che rappresentano uno dei grandi filoni di ricerca a cui l'Erc ha assegnato tre grant, tutti concentrati all'Università di Padova. Per ascoltare gli interventi e conoscere i progetti inquadra l'immagine di fianco con l'app Nòva AJ e parteciperai all'evento. uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 068391 di Francesca Cerati nismo e con l'informazione delle cellule nervose e la contrazione dei muscoli, cuore compreso. Tutto questo certifica quanto il mitocondrio sia integrato nella rete dei segnali cellulari». Integrazione che risale a due miliardi di anni fa e che è frutto di un'affascinante storia evolutiva (si veda l'articolo sotto). (<1 mitocondri, per chi si occupa di evoluzione, sono delle superstar per varie ragioni. La principale delle quali è il fatto che questi organelli contenenti Dna batterico pullulano di mutazioni, e arrivano ad accumularle in maniera regolare. In questo modo diventano un metronomo, che usiamo per ricostruire l'albero della vita» racconta Telmo Pievani, professore associato al dipartimento di Biologia dell'Università di Padova, dove ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche. Non solo. «Questi "invasori" - spiega il filosofo durante la round table organizzata da Nòva all'Università di Padova - che stavano in un posto dove non dovevano stare, sono nati per associazione, incorporati nella cellula che solo dopo questa "convivenza" diventa la cellula eucariotica». La conferma che l'evoluzione possa venire non soltanto per competizione, do- Codice abbonamento: La simbiosi diventa metafora di strategia di crescita, contagiando ricercatori, studenti, imprese e cittadini Quotidiano IL~MA.TTINO Foglio ldoMasullo, filosofo e antico maestro dell'Università Federico II è stato, finora, l'unico a raccogliere l' appello di Roberto Esposito, anch' egli valente filosofo già dell'Università Orientale e di Suor Orsola, oggi della Normale di Pisa, perché si faccia qualcosa per salvare la prestigiosa sede napoletana dell'Istituto Italiano di Scienze Umane in Palazzo Cavalcanti, gemella di quella fiorentina di Palazzo Pitti. Questa generosa iniziativa delle Università di Firenze, Bologna, Napoli Federico II, Orientale e Suor Orsola nel settore dell' alta formazione, finanziata per gli arredi dalla Regione Campania, oggi, a causa della crisi economica, è stata assorbita dall'Università Normale di Pisa, la quale, tuttavia, non ha interesse a mantenere questa sedenapoletana, seppure non priva di meriti per le notevoli attività svolte nel decennio in cui ha operato. A quanto pare, al disimpegno della Normale e del Ministero dell'Università ha fatto da cornice (o da prodromo), addirittura lo sfratto da parte del Sindaco, che ha ritenuto d'interrompere il comodato in corso. A > Segue a pago 40 -UnaNormale del Sud Lucio D'Alessandro CosÌ, di fatto, Napoli, trovatasi per caso entro le mura l'Università Normale, ha provveduto a cacciar la via. Un po' strano in una terra in cui fioriscono Università di tutti i tipi: nella sola riunione del Comitato di Coordinamento Regionale delle Università Campane dell'8 Aprile 2014 sono state esaminate ben 7 nuove domande di enti o pri vati che, forse allettati da qualche evidente buon affare in corso, chiedevano di aprire nuove Università! Ne risulta uno scenario dai tratti quasi apocalittici, nel quale, alla sistematica distruzione delle progettualità d' eccellenRitaglio Universita' za, fa riscontro il proliferare d'iniziative quanto meno opinabili, sotto il profilo sia quantitativo che qualitativo. Un pessimo segnale al quale sarebbe assolutamente indispensabile reagire, anzitutto perché la formazione universitaria impegna, comunque, gli anni migliori e più fertili dei nostri giovani e non appare in alcun modo accettabile lasciare che le loro idee vengano confuse da unarealtà in cui il virtuale si confonde con il reale (o il virtuoso) o in cui, come avrebbe detto Hegel "tutte le vacche sono nere". Di più: come si spiega che la città possa perdere un altro dei suoi centri di eccellenza dopo la crisi dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la dispersione del suo prezioso patrimonio librario e dopo lo scempio compiuto ai danni della Biblioteca dei Girolamini? Come si spiega che il Comune di Napoli si limiti a intimare lo 'sfratto' alla Scuola Normale di Pisa adducendo motivi diriorganizzazione degli uffici e di riduzione dei costi invece di affrontare il problema convocando ad un unico tavolo le Università stampa ad uso esclusivo campane e le principali istituzioni culturali? Come si spiega che la città non reagisca di fronte allo smantellamento delle principali attività di produzione culturale e di ricerca? Il fatto è che oggi Napoli appare come una città che si è arresa alla propria marginalità, che ha smesso di rivendicare il suo storico ruolo d'incubatore e anticipatore di processi culturali, di fucina di menti brillanti che hanno fatto la storia e contribuito allo sviluppo di questo Paese. Il dialogo tra attori culturali e politici, ma anche fra gli stessi attori culturali, si fa sempre più stentato e difficile, le ragioni della stretta economica si riversano con ormai triste sistematicità sulla cultura e sul patrimonio monumentale e storico artistico, inducendo una sorta di atonia delle progettualità e delle stesse speranze fino a far pensare che la virtù civile della tolleranza, rivendicata da Croce alla città, si sia tristemente trasformata nel vizio civile della rassegnazione! È, dunque, indispensabile che le parti vive di Napoli e della Regione (ce ne sono, e le sette università della Campania sono tra queste) facciano sentire la loro presenza lasciando ben "a distanza" ciò che è morto o falsamente vitale per rigenerare un ethos morale e culturale fatto anche di opportunità formative di eccellenza. Il Progetto di una Normale del Sud, magari nella sede di Palazzo Cavalcanti, lanciato qualche anno fa dall' Assessore all'Università, non sarebbe un doppione, una vuota emulazione dell' esistente, ma un' originale interpretazione di un' esperienza che le Università di Napoli possono accogliere e proporre alla N azione, un' opportunità dovuta a quanti non possono e non vogliono spostarsi al Nord, un freno all' odiosa emorragia di intelligenze che il Meridione si sta purtroppo abituando a sopportare. Occorre coraggio, volontà e un pizzico di follia per provarci, ma ne vale la pena. 068391 Lucio D'Alessandro 04-06-2014 29 1 Codice abbonamento: Una Normale del Sud per trattenere i celVelli in fuga Dallaprima dicronaca Data Pagina del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano Pagina 04-06-2014 40 Foglio 1 Data IL~MA.TTINO Si vota oggi e domani Nuovo rettore la Federico II cerca il quorum AI voto Quorum Manfredi candidato unico in autwmo subentrerà all'uscente Marrelli MariaPirro 1.354 Studenti di cui 5 Senato Accademico e 38 Consiglio Studenti 43 Personale Tecnico Amministrativo grandi elettori 47 Ricercatori 1.062 Personale Tecnico Amministrativo rappresentanti Senato Accademico 4 Professori Associati 694 Personale Tecnico Amministrativo rappresentanti Consigli Dipartimento Professori Ordinari 246 610 .,..:e.rrtime.tri © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 All' università Federico II scatta il conto alla rovescia per eleggere il rettore che in autunno subentrerà all' uscente Massimo Marrelli. Si vota oggi, dalle 9 alle 19, e domani, dalle 9 alle 14. In prima tornata nell' aula De Sanctis al corso Umberto L Il candidato è unico: Gaetano Manfredi' cinquantenne, da 4 anni prorettore, da 14 professore ordinario e per lO anni direttore del dipartimento di Ingegneria strutturale, componente sia della commissione nazionale Grandi rischi sia del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Dunque, l'obiettivo non può che essere raggiungere subito il quorum: fissato a 1354 schede che corrispondono alla metà di quanti posso indicare una preferenza. Chiamati a esprimersi 610 professori ordinari, 694 professori associati, 1062 ricercatori, 43 studenti, 297 rappresentanti del personale tecnico-amministrativo. Per «convincere» i colleghi e tutta la comunità accademica a sostenerlo, Manfredi ha presentato un programma dal titolo "Idee per il futuro" . Al primo punto sottolinea che «il divario tra Atenei del Nord e del Centro Sud sempre più manifesto». Scrive Manfredi: «Permantenere elevati standard di qualità servono risorse finanziarie adeguate. I fattori di contesto non ci aiutano. La scarsa attenzione, da parte di molti dei Ministri che si sono succeduti, alle problematiche delle Università del Mezzogiorno rappresenta un problema politico ineludibile. Noi, d'altro canto, dobbiamo fare la nostra parte per presentarci con le carte in regola al confronto conIa politica ed esigere maggiore considerazione, giacché finora abbiamo avuto molte promesse e pochi fatti concreti». Da rettore Manfredi vuole recuperare 50 milioni di finanziamenti sottratti alla Federico II, ma punta anche differenziare gli stipendi, premiando i docenti che si impegnano di più Ha via maestra è una politica del merito senza compromessi»), e annuncia una riorganizzazione della didattica con l'abolizione di alcuni corsi semestrali, da trasformare in annuali,l' anticipazione dei test di ingresso e «programmi formativi specifici nell'ultimo anno delle superiori». Un altro elemento decisivo è chiaramente <<la qualità della ricerca, che si misura anche nella capacità di valorizzarla». Con brevetti, start-up, rapporti con le imprese. E per accedere ai grandi progetti internazionali, servono «strutture amministrative adeguate alla loro gestione». Da semplificare le procedure burocratiche. Investimenti annunciati in «grandi laboratori e biblioteche di ateneo» per superare l'attuale <<insostenibile frammentazione». Da completare peril programma edilizio. Senza trascurare la scuola di Medicina e l'obiettivo di «fare cultura» con attività rivolte «soprattutto alla città». Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Settimanale tSt, tutto Scienze e tecnologia ihrché. ditBctleel·:· Il.n.potisméall~fjftl. NICLAPANcmRA 04-06-2014 24 Foglio 1 Data definìs~ònp~Qrl chi~renahemmenoìetilansionl no e, senellareda~ione dei règolamèntiiEi.4Iffi~ile m'ur:tàC(àdemico, per n!)n parlaredia~ieome . prescindete dalla c;ultura accademica dei singoli qùetJo reJ:f(unlilrativò ·e vabAtativo.lnbttre, i carn~P~i,sono comunque \ltili;i~confì'Qnti confpart.biamentlseriZà finé hannl) effetti·dlsastrosl sl.lll,,", nétéUrI)pel. Un~empjocitatoaIFestllfakPèrcon" . pianifièazil)i'le (Ii òna çatrlera. Ea qUli!Staincerteì· trastarefa piaga dei favoritismi, diffusrin un'sr,teza, !<Ìllla percezione che ogni occ,,",siQne sta ;I~ulti- ma. in cui .1193% dei ricercatori restava nell'atente ma», ·sarebbero da attribuire, secondo il capo di-. d'origlrle, la Spagna ha creato un$i~tèmadireclu p!!Irtimento al ministero dell'Istruzione ,Marcò tamento tramite abilitazlooe nazionate,affidato Mantini,Ja massa dei ;3125 ricorsi. sulle 53 mila. \lCJ- al giudizio d1commissioni di ~ette me~brl estratti ·1~iMhlella pnm!!l tornata 1tel"abititàzionèna- .asort.e•. J\IIanQ~!Ba.9!1es,~onomista.delJ:lIJ;1,\lel'$i. ziò~a.e•. l:Iìurcrisli the fortunatament~J r1btlÌta.di- tà ~ltodi lik!Islrikl, suggerisce quit'llili',\:Illfàlutare s:tO#:to:l~\Jrliversità: in Italiacontinu,'atlfunzionare,là sltuazlé?necon sguardQmeno ideol9:gi:co: (;Per s.ebb"e.è!on profon<ll$sime(ljffere~traatèn~li. farvlnc;ère la merltoctazià bisogna guardare Idati ,t.aq\!a1itàm!!dia si mantiene negli a\'l61, è()me seil e su que~t:costrUlrelestrategieJ perchéidenti~ièéÌ. s1$1~fo$$e dotato di una sol'tà dt~è$iJienza al reilmiglll)tlilsistema di valutazione è unp~ob1ema "cahlbiamellto), ma un cambio di passo È! .neeessa- di tipo etr1pirlc;p è coriie tale va affrontato». Codice abbonamento: 068391 _ Istruzione e lkèrcasono~nctaìner!tàliper la crescita. Non stupisce.quindi cheancbèdl unlver· sità si sia péÌrlatl) al Festival delt'Economia di lnIn:-. ti:). Temt~9ttariti: il r~etl~(U~lÌ1.y: ...... ne dei d.ocenti: Le c;ontinue.prorO,,~eel'f "Iegisl(fzione$ull'ùniversitàltilliana hantll)f!i!so.im~ po,sibiteQgn! val~zk,ned~$jst~lI. Il.ìI1unl' rtan%a i9.dato !rii'lultatl;ì, pu!'tì:oppO. r~tà dallll retedjconosc;enzéal finedIIlSS.. lep.l7o· . mozioni. Oltre ad avefElvita.breve;poi,lelegginotl Pagina Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano ,:lS0LDI SOLO VIRTUALI . "{PER L'EDILIZIA SCOLASTICA Pagina 04-06-2014 14 Foglio 1 Data MILIARDI DI EURO PER LE SCUOLE ,1i\I' SULL'EDILIZIA SCOLASnCA il struzione Stefania Giannini ha dovuto ammettere che una parte dei fondi provengono dal "decreto del Fare" del governo Letta: 150 milioni per il 2014 e 300 per il 2015-2016. Non si saneanche quando partiranno i cantieri, Renzi aveva promesso a giugno, la Bonafè parla di luglio. A oggi ci sono solo 700 milioni da spendere. Soldi stanziati soprattutto dal predecessore di Renzi. Codice abbonamento: 068391 governo continua a dare i numeri. Ospite de L'aria che tira, l'europarlamentare Simona Bonafè (Pd) ha ribadito c~e "il governo Renzi ha già stanziato 3,7 miliardi per gli interventi". Ma non è vero. Nel Def i fondi si fermano a 2 milfardi~ A guardare il decreto Irpef si scopre che per ora ci sono solo 244 milioni divisi tra il 2014 e il 2015. Il ministro dell'l- Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 04-06-2014 1 1 La risposta: meno fisco più investimenti di Alberto Orioli ~I·~·) iamo alla statistica quello che è della _ statistica. Ma i numeri restano impressionanti. Il dato trimestrale destagionalizzato segna una variazione pari a zero tra la fme del 2013 e i primi tre mesi del 2014 nel tasso di occupazione che, invece, calava da sette trimestri. ContilllH! • pagina:2 Alberto Orioli La risposta: meno Fisco . , eplu investimenti .. Continua da :I. inlinuiscono, su base armua, gli inattivi di 92mila unità e pesa, in questo dato, l'allontanamento dell' età di pensione delle donne che restano quindi occupate più a lungo (e ritardano il travaso nell'area dell'inattività). Si può anche dire che il dato trimestrale di disocciIpazione destagionalizzato è al 12,7% contro il 12,5% del trimestre precedente. Che nel dato della disoccupazione giovanile, classificato come vuole l'Europa, c'è un 60% di studenti che riducono il "tasso reale" di giovani senza lavoro al 12,3 per cento. Tutto matematicamente D corretto. Ma il Paese delle persone e non quello dei numeri è un'Italia che ha perso un quarto della base produttiva, un milione di posti di lavoro in 5 almi, che nel solo mese di aprile ha lasciato sul campo oItre 60mila addetti, quasi un terzo di tutti i posti persi nell'armo. Un popolo di scoraggiati che arriva a quasi due milioni di unità, ma un altro Paese di chi non cerca e non vuole lavorare ormai arrivato a oltre 10 milioni di abitanti. Per quanto la statistica possa essere corretta contano le tendenze e i confronti. L'Italia di oggi è una ridotta del lavoro dove il 68% e oltre degli occupati part time lo sono diventati per forza, nell' estremo tentativo delle imprese di parare i colpi di una recessione che dura da sei anni, con le aziende che stringono i denti in attesa di una risalita. In Italia i senza lavoro tra 24 e 35 anni sono un record negativo in tutta Europa; si sta allungando il tempo della disoccupazione sia tra chi perde il posto sia tra chi lo cerca per la prima volta Si sta creando una pericolosa "guerra generazionale" tra l'aumento di occupati over 50 e l'aumento di giovani in cerca di impiego. È ormai tragico il divario tra Nord e Sud, dove i senza lavoro tra i più giovani sono ormai oltre il 60 per cento. Un triste partito di maggiorarlZa che, spesso, vota per la fuga, per l'emigrazione. L'Italia è un Paese che sta riducendo il proprio potenziale lavorativo (e di crescita), che spreca capitale umano e fa i conti con una lunga sequenza di ammortizzatori sociali prorogati con mezzi fIDarlZiari di fortuna (salvo la cassa integrazione dell'industria, tutta autofinarlZiata), giunti ormai a scadenza: faticano ad essere rifmarlZiati (il ministro Giuliano Poletti avverte che manca un miliardo) e, soprattutto, spesso allungano l'agonia di imprese non più risanabili e già fuori mercato. Ben venga, quindi, la riforma promessa La drammaticità di questi numeri, però, responsabilizza ancora di più il Governo: creare lavoro non significà solo trovare lo slogan giusto, né basta la scimmiottatura obamiana del Jobs actafare dell'Italia un eldorado per l'occupazione. Prima si capisce che lavoro significa meno fisco, più infrastrutture, più investimenti pubblici e privati, meglio è. Purtroppo una vecchia impostazione induce a pensare al lavoro come un coacervo di regole e anche il disegno di legge delega in discussione al Senato si occupa per lo più di questo. Lo "sblocca Italia" èun provvedimento che può andare nella direzione giusta; l'Ace (l'aiuto alla crescita economica) anche; il resto lo devono fare il taglio al cuneo fiscale, fmora solo accennato, e la maggiore facilità di accesso al credito. Solo l'Italia degli investimenti in nuove vocazioni tecnologiche e in una nuova idea di sviluppo sostenibile può far ripartire il lavoro di qu3lità per il quale si preparano oggi i nostri giowmi. Sarebbe davvero una sconfitta per tutti se l'Italia diventasse fornitore netto per i Paesi concorrenti di cervelli, di entusiasmo e di sperarlZe e luogo d'elezione per immigrazione a bassa qualificazione e, come secondo Paese più vecchio del mondo, patria di un esercito di badanti e di badati. Se non si interviene, purtroppo, non è uno scenario tanto futuribile. IO RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo Codice abbonamento: 068391 occupate, né in cerca di una nuova occupazione (disoccupati). In base ai dati diffusi ieri dall'Istat gli inattivi, su base annua, sono diminuiti di 92mila Inattivi unità. Pesa, in questo dato, l'allontanamento dell'età di pensione delle donne che restano quindi occupate più a • Alivello statistico, per inattivi lungo si intendono quelle persone in età da lavoro che non sono né del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina I Foglio 04-06-2014 2 1 /2 «Le Camere accelerino sul Jobs Act» Poletti alla De: verificheremo su impatto del decreto, Garanzia giovani e incentivi Davide Colombo ROMA La primarisposta del Governo alla nuova raccomandazione De sulle politiche per l'occupazione sta nel massimo' monitoraggio sui provvedimenti appena varati, a partire dal decreto 34 sui contratti a termine e l'apprendistato (convertito in legge il 16 maggio), l'attuazione della Garanzia Giovani, l'andamento degli incentivi per i giovani (dI 76/2013) e per gli ultra-cinquantenni e le donne senza impiego (articolo 4 della legge 92/2012). Lo spiega il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che esclude in questa fase la possibilità di adottare ulteriori misure. Anche perché l'auspicio del Governo è che il Jobs Act, ovvero il ddl delega all'esame del Parlamento, possa correre con un iter davvero spedito. L'obiettivo resta quello di una prima approvazione entro luglio al Senato per poi far arrivare il testo alla Camera in agosto: «Le Camere devono lavorare in tempi stretti. Di sicuro - dice il ministro - noi stiamo lavorando per preparare i decreti attuativi in tempi molto più brevi dei sei mesi previsti». «Buona parte delle richieste avanzate dalla Commissione nella raccomandazione numero cinque - spiega il ministro al Sole 24 Ore - rappresentano il contenuto dei programmi in corso sui quali la verifica di impatto sarà massima. A valle, colto il dato di miglioramento del mercato che ci aspettiamo, vedremo se saranno reperibili ul- teriori risorse o adeguamenti per fare ancor meglio». Due giorni fa la Commissione aveva fissato in quattro rilievi, con tanto di indicazione temporali di verifica, le politiche di occupazione ancora da sostenere con forza in Italia per sbloccare il mercato, renderlo più inclusivo e meno segmentato di quanto lo ha reso la lunga recessione. Si spazia dalle piene tutele per i disoccupati «limitando l'uso della cassa integrazione per facilitare la riallocazione della manodopera» al rafforzamento del legame l'ITER Obiettivo è un via libera del Senato al ddl entro luglio. Impegno del Governo per varare i decreti attuativi in pochi mesi tra politiche attive e passive (con la definizione di una tabella di marcia entro settembre). Dal potenziamento dei servizi per l'impiego agli interventi per aumentare il tasso di occupazione femminile fino al maggiore coinvolgimento dei privatinell'offerta di tirocini di qualità e apprendistati nell'ambito del piano Garanzia Giovani. Azioni e politiche che, appunto, sono in larga parte già in campo. È il caso degli incentivi, con le circa 26mila domande presentate a fine aprile per assumere a tempo indeterminato un under 30 in cambio del bonus pari a un terzo della retribuzione (massimo 650 euro mensili). Oppure per le assunzioni di donne e ultra-cinquantenni senza lavoro, per le quali scattano invece gli incentivi della legge Fornero. A fine aprile siamo arrivati a 34.606. Se il tiraggio sulle risorse andrà avanti bene nei prossimi mesi si potrebbe fare anche di più Con la legge di stabilità. Mentre sul Garanzia Giovani - è di ieri la notizia del via libera al programma operativo francese con lo stanziamento da parte di Bruxelles di 620 milioni dei 6 miliardi complessivi -la verifica del ministero è in corso con tutte le Regioni: «Ilmonitoraggio è puntuale - dice Poletti -abbiamo incontri continui per capire dove intervenire in caso di ritardi mentre in diversi contesti si stanno moltiplicando i soggetti privati aCCreditati che affiancano il lavoro dei centri per l'impiego». Con Garanzia Giovani «vogliamo dire ai ragazzi di questo Paese che possono uscire dall'inattività in quattro mesi, non più uno, due, chissà quanti anni» aggiunge il sottosegretario Teresa Bellanova, impegnata in commissione al Senato a seguire le audizioni sulla delega. La riqualificazione dei centri per l'impiego e il rafforzato legame tra politiche attive e passive arriveranno poi, con la costituzione dell'Agenzia nazionale per l'occupazione, chiude il sottosegretario, un obiettivo che va costruito per tappe e con il massimo della coerenza. t RIPRODUZIONE. RrSEHVATA di Bruxelles VaIutare entro l'anno gli effetti delle riforme e legame più forte tra politiche passive e a~ve Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del Codice abbonamento: 068391 Agenzia nazionale occupazione Riqualificazione dei centri per l'impiego con l'attuazione della delega destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 04-06-2014 2 2/2 Le richieste della Ue all'Italia sul lavoro - -----, ~ ~ ~ =- - -- - - IB~ - - -- 'o: le Et-aPIIIIE . .i --- - - ~ ~ _ _ DI51"AII -- -- - ~ -- Verifica riforma per 112014 Intervenire per marzo 2015 Tirodni di qualità per il 2014 Nelle sue raccomandazioni,la Commissione Ue ha chiesto di valutare entro la fi ne del 2014 gli effetti delle riforme del mercato del lavoro e del quadro di fissazione dei salari sulla creazione di posti di lavoro, sulle procedure di licenziamento, sul dualismo del mercato del lavoro . La Ue ha poi chiesto di rafforzare il legame tra le politiche attive e passive, con una tabella di marcia dettagliata degli interventi entro settembre 2014 Altra richiesta della Commissione Ue, un intervento concreto per aumentare il tasso di occupazione femminile, adotlandoentro marzo 2015 misure che riducano i disincentivi fisca li al lavoro delle persone che costituiscono la seconda fonte di reddito familiare, e fornire adeguati servizi di assistenza e custodia. Va poi migliorato il sostegno alle fa miglie, in particolare i servizi peri nuclei a basso reddito con figli La Commissione europea all'Italia chiede anche un impegno a favore dell'occupazione giovanile: bisogna fornire in tutto il paese servizi idonei ai giovani non iscritti alle liste dei servizi pubblici per l'impiego ed esigere un impegno più forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualità entro la fine del 2014, in conformità agli obiettivi della garanzia peri giovani Codice abbonamento: 068391 La risposta alla Ue. I[ ministro del Lavoro. Giuliano Paletti Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 nSole9]{l Quotidiano mmrn INTERVISTA Maurizio Sacconi Pagina 04-06-2014 2 Foglio 1 Data Presidente commissione Lavoro del Senato «Tempo indeterminato, regole più agibili» ze dei decreti delegati da approvare nei sei mesi successivi, coCome migliore risposta alle me accadde per la legge Biagi, raccomandazioni della commis- nei prossimi 7-8 mesi potrebbe sione Ue va accelerato l'iter di essere operativo. Sempre che approvazione del Jobs act. Ne è dalla commissione lavoro della convinto il presidente della Cameraideputati delPdnon alcommissione Lavoro del Sena- lunghino i tempi. nJobs act è il terzo intervento, l'ex ministro Mauriiio Saccoto regoJatorio consecutivo sul ni (Ncd), relatore del Ddl delega: «Illavoro è il benchmarkdel- mercato del lavoro. A giudicala capacità di governo in Italia re dai dati Istat non sono stati per tutti gli organismi interna- prodotti risultati positivi. Serzionali, qui si misura la leader- ve un nuovo intervento? Come ha detto Renzi, non sapship-afferma-chesavincerere- . piamo se la regolazione produsistenze corporative ed opposice lavoro, ma certamente lo dizioni ideologiche». Senatore, trattandosi di un strugge se è una cattiva regolaDd! delega non si rischia che zione. In Italia la caduta occupaabbia tempi di approvazione zionale è .stata più accentuata più lunghi rispetto a quanto che in altri paesi, a causa della pessima regolazione della legge chiede Bruxelles? È nostra intenzione fare pre- Fornero. Il core del nostro intersto e bene, sentiamo su di noi vento, come dice Confindustria, è il contratto a tempo indetutto il peso dell' emergenza. Enterminato che va reso più faciltro metà luglio il testo sarà apmente utilizzabile, intervenenprovato dal Senato, in commisdo sullo Statuto dei lavoratori sione stiamo lavorando a ritmi ormai superato. serrati e potrebbe essere licenCome aumentare l'appetibiziato dall'Aula ai primi di luglio. lità per le imprese del contratSe il governo predispone le bozGiorgio Pogliotti ROMA to a tempo indeterminato? I nodi da sciogliere sono essenzialmente due. Il primo è relativo alle mansioni: in una moderna organizzazione del lavoro devono poter ruotare e i confmi tra di esse sono labili. L'altro nodo è quello della disciplina del recesso, se si interrompe il rapporto di fiducia deve essere possibile la rescissione del rapporto di lavoro lasciando la tutela reale solo in caso di licenziamento discriminatorio, prevedendo negli altri casi il pagamento di un indennizzo proporzionato all'anzianità del rapporto di lavoro. Lo stesso tema è affrontato nel contratto unico a tutele crescenti. Come lo giudica? Nessuna associazione datoriale vuole il contratto unico a tutele crescenti, essendo il frutto di un approccio ideologico, pretende di costringere la realtà in un unico schema. Per<j.ltrù, il problema del recesso non si pone solo nel periodo di prova, visto che anche dopo 30 anni può rompersi un rapporto fiduciario. L'apprendistato è un tipico contratto a tutele crescenti, può essere esteso anche agli adulti, penso ai lunghi periodi di distacco dal lavoro che possono creare perdite di competenze. Condivide l'approccio del ministrO Poletti, che vuole ridurre il costo del lavoro per aumentare la convenienza del contratto a tempo indetermiÌlato? Il costo del lavoro va ridotto soprattutto se il salario è virtuoso, ovvero se è frutto di un accordo aziendale o di produttività. Chiedo a Poletti di ripristinare la precedente disciplina sulla detassazione e decontribuzione per tornare a 6mila euro di importo massimo e 40mila euro di reddito. Il problema della produttività è legato all'articolo 18, al salario minimo definito dal contratto nazionale che è indifferente all'andamento della produttività e rappresenta oltre il 90% della retribuzione. Va rotta la spirale tra bassi salari, bassa produttività e bassa occupazione che si sta cronicizzand.o. Il salario va contrattato dove si produce, a livello di prossimità, per collegarlo ai risultati. ©RIPRODUZIONE RISERVATA AVANTI CON IL DDL 068391 «Tempi rapidi per la delega miglior risposta aUa Ue. Contratto. i nodi 501'10 le mansioni e il recasso» Codice abbonamento: Maurizio Sacconi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 04-06-2014 13 1 CisLAl via la Fiera della contrattazione Premio crisi e mobilità, ecco i nuovi integrativi Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo che comportano unnotevole onere organizzativo per l'azienda. Il bottonificio Fenili ha invece concordato un premio per la flessibilità. Il passaggio da un mercato stagionale e perciò prevedibile a un mercato non prevedibile è gestito dall'accordo con la possibilità per l'azienda di cambiare la programmazionetrimestrale con una settimana di preavviso. In cambio, però, fa notare la Cisl, si mantengono i posti di lavoro. La Riello ha inve- In Lombardia nel 2013 sono stati siglati 294 accordi, ossia 35 in più rispetto al 2012 quando le intese erano state 259 ce ideato il premio di crisi: è un esempio di accordo sulla gestione della mobilità tra stabilimenti dellastessaaziendadigrandeinteresse perché mostra la volontà dell'azienda di risolvere in positivo la crisi di uno dei settori produttivi. Il piano industriale che viene proposto prevede una ricollocazione volontaria, così come l'outplacement. Sul territorio sono state premiate le Cooperative Bergamo e il Comune di Collebeato.Dati i tempi, il primo premio è stato corrisposto alla Rti Mantovani: l'accordo sottolinea il ruolo delle parti sociali per combattere l'illegalità e la corruzione. Le priorità dell'accordo sono impedire illavoro irregolare, rispettare le norme sulla sicurezza e contrastare le infùtrazioni delle organizzazioni criminali «Nonostante il calo delle risorse - interpreta Caprioli - c'è un orientamento concreto della contrattazione sociale, volto prima di tutto ad assicurare benefici,monetari o erogativi, ai cittadini». 068391 La sede, lo spazio Mil di Sesto San Giovanni, evoca il ricordo della vera fabbrica del '900. L'area era un tempo occupata dalIa Breda, vi arrivavano ogni giorno, o quasi, treni carichl di rottami di ferro destinati ad essere plasmati nella storica acciaieria. Oggi ospiterà la quarta edizione della Fiera della contrattazione organizzata dalla Cisl, alla quale parteciperà anche il segretario generale Raffaele Bonanni. Si parlerà dei 294 accordi monitorati dall'osservatorio regionale nel 2013 che raccontano un'attività sindacale diversa, poco ideologica, molto pragmatica.Al punto da aver portato a casa 294 accordi, 35 in piùrispetto al 2012, ognuno dei quali ricerca una nuova soluzione. C'è la quantità, ma c'è anche la qualità. «È in atto una trasformazione qualitativa», osserva Pier Giorgio Caprioli, ex segretario nazionale della Fim-Cisl che coordina il lavoro dell'osservatorio regionale lombardo della Cis!. L'analisi dei contenuti degli accordi evidenzia che gli accordi figli della crisi hanno la tendenza a contrattarne maggiormente glieffett~mentre si restringono glispazi di contrattazione tradizionale a vantaggio di quella difensiva e di scambio.Sinegozianol'organizzazione del lavoro e il decentramento; così come il welfare e l'inquadramento. Oggi saranno premiate sei aziende per accordi che in un senso o nell'altro hanno portato innovazioni. Vediamoli. Alla Baasf è stato siglato uno dei sei accordi che saranno premiati oggi: contempla molti provvedimenti, dalle visite mediche ai permessi retribuiti per malattia dei figli, dall'integrazione del trattamento di maternità obbligatoria fmo al 100%, alle borse di studio per i figli, dalla flessibilità dell' orario al part-time: tutte iniziative Codice abbonamento: Cristina Casa dei © RIPRODUZIONE R1SERVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 04-06-2014 2 Foglio 1 Data &.'...llsl LE DONNE AL VERTICE DI SOCIETÀ QyOTATE «CfuvffiIO DI PASSO» di PAOLA PIeA Ppena indicata al vertice dell'Enel Patrizia Grieco, una vita da capo azienda in un mondo di uomini e tecnologia, dall1taltel all'Olivetti, confidava di non dispiacersi affatto dell'incarico da presidente scelto per lei dal governo. <<Nel mio caso valorizza il percorso fatto fin qui», osservava subito dopo la telefonata di Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan accolta «con grande emozione e senso di responsabilitID>. Nella prima uscita da numero uno del big italiano dell'energia, un'intervista pubblica in tandem con la neo presidente di Poste Italiane, Luisa Todini, Grieco conferma quella prima idea <<Non va sottovalutato il ruolo di presidente di una società quotata: è un presidio a garanzia di azionisti grandi e piccoli, della trasparenza, del corretto funzionamento della società e del mercato. Non è una "poltrona''» dice Grieco strappando il primo di una lunga serie di applausi della platea che affolla il parterre di Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari, per !'incontro organizzato da Valore D. Le donne al vertice delle società quotate hanno superato il 20%, secondo i dati dell'associazione tra le grandi imprese per la leadership femminile. Né Grieco, né Todini, intervistate da Sarah Varetto, direttore di SkyTg24 , hanno l'aria delle «spillette di Renzi» come qualcuno ha definito le «quote» al vertice delle società pubbliche, nessuna operativa Al contrario, si direbbe che la promessa di queste due manager (tanto diverse tra loro e nessuna intenzione di nasconderlo) è quella di un cambio di registro nella gestione del potere e della spinta che dal gradino più alto potranno offrire all'ammodernamento delle governance. Dice Todini che <<Poste è un modello possibile», perché lì la «big revolution» della partecipazione e del merito è già iniziata Enel giocherà un ruolo «decisivo» nella partita energetica europea: «Ci candidiamo a essere Paese guida - chiude Grieco -. Ce la faremo». "@paolapica A RIPRODL:ZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ~ Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I Data 04-06-2014 Pagina 2/3 Foglio 1 /2 Non c'è lavoro sotto i 24 anni Disoccupato un giovane su due I dati sui primi tre mesi del 2014: record negativo al Sud llfabbisogno scende a6,4 miliardi. Padoan: subito le rifonne ROMA - CosÌ in basso, nel conto dei disoccupati, ma forse si dovrebbe dire cosÌ in alto, perché le percentuali s'impennano, non c'eravamo mai arrivati. Dal 1977, anno delle prime rilevazioni trimestrali, quando il tasso fu del 6,4, abbiamo toccato il massimo storico con un livello di disoccupazione nei primi tre mesi di quest'anno pari al 13,6 per cento, 0,8 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2013. Va malissimo anche per i giovani dai 15 ai 24 anni, dice l'Istat: la disoccupazione è il 46 per cento della forza lavoro. Uno su due di quelli che cercano un'occupazione non la trova. Al Sud i numeri sono ancora più alti, 21 per cento la disoccupazione (molto vicina alla maglia nera dell'Europa, la Spagna, che si attesta al 25,1 per cento) e addirittura 60,9 per cento (6 giovani su dieci), quella giovanile. E non confortano le indicazioni di aprile, quando la disoccupazione si è fermata un po' prima di quel record, attorno al 12,6 per cento. Spiega l'Istat che i due valori, mensile e trimestrale, non sono paragonabili e quindi a quel massimo storico ci stiamo davvero. I giovani occupati dai 15 ai 24 anni sono 68 mila in meno in un solo mese, mentre ce ne sono 81 mila in più tra gli inattivi, quelli che restano fuori dal mercato del lavoro. n leggero calo dei disoccupati su marzo, 14 mila in meno, quasi tutti assunti con contratto part time, non ci trascina fuori dalla palude. Proprio non ci voleva, il giorno dopo le raccomandazioni di Bruxelles che chiede all'Italia di non allontanarsi dalla «retta via», visto che è parecchio indietro sulla strada del risanamento del debito pubblico. Un monito al quale Matteo Renzi ha ribattuto subito con parole di ottimismo (<<Ce la faremo, malia sta facendo la sua parte, non occorrono nuove manovre») e che ha ribadito ieri tornando a sottolineare la necessità di riforme, non solo economiche, ma anche istituzionali e costituzionali, per muovere il Paese. Ma l'aria era pesante. n presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha espresso grave preoccupazione per questi numeri: «Non raccontiamoci storielle ha detto -. Stiamo strisciando sul fondo». Facce scure nei sindacati. Susanna Camusso, Cgil: «Cresce il divario tra Nord e Sud». Luigi Angeletti, Uii: «Il 2014 non mi sembra l'anno della svolta». <<È allarme rosso», per la Cisi. n ministro del Lavoro, Giuliano Poletti vede la crisi «alle spalle» e questi numeri, dice, sono solo «una coda velenosa». Quanto al responsabile dell'Economia, Pier Carlo Padoan ha ammesso, parlando alla stampa estera, che la ripresa è troppo debole e ha ribadito che «è arrivato il momento di fare sul serio sulle riforme strutturali». Ha però anche voluto rassicurare i mercati esteri sul fatto che l'Italia manterrà gli impegni presi. Epur negando una manovra correttiva, che con la disoccupazione cosÌ alta avrebbe insostenibili effetti depressivi, ha spinto il piede sull'acceleratore delle privatizzazioni. <<È indispensabile iniziare a ridurre il debito pubblico», ha detto Padoan, prima di chiudersi in riunione con Renzi a Palazzo Chigi per parlare di delega fiscale; rilancio del Pii, Tasi ancora senza decreto e semestre italiano di presidenza all'Unione europea E in questo le privatizzazioni giocheranno un ruolo fondamentale. «Alcune, come Poste ed Enav, sono già partite - ha ricordato Padoan -. Altre arriveranno da qui a fine anno. Ritengo ancora valida la cifra di 0,7 punti di Pii». In pratica, con la vendita del 40 per cento delle Poste e del 49 per cento dell'Enav, e poi continuando secondo una road map già de- lineata, le privatizzazioni garantiranno entrate, dice il ministero dell'Economia, dello 0,7 per cento all'anno per i prossimi anni. E solo con queste due prime privatizzazioni lo Stato pensa di incassare 6 miliardi di euro. Ce la farà il governo a mantenere la barra in equilibrio? ndato del fabbisogno, nel mese di maggio' scende a 6 miliardi e 400 milioni contro gli 8 miliardi e 505 milioni del maggio 2013. Nei primi cinque mesi di quest'anno si è fermato a 40 miliardi 245 milioni di euro, con un miglioramento di 8 miliardi e 200 milioni rispetto allo stesso periodo del 2013. Il miglioramento è dovuto, dice il ministero, a «un aumento delle entrate fiscali imputabile, in larga misura, allo slittamento al mese di maggio della prima rata del pagamento dei premi Inail e all'incasso di dividendi che nel 2013 ebbe luogo nel mese di giugno». C'è pure da tenere in considerazione il dato dell'inflazione dell'eurozona, che a maggio risulta in salita dello 0,5 per cento annuo, rispetto al più 0,7 per cento precedente. nrallentamento dell'inflazione potrebbe portare a un'intervento della Bee. Mariolina lossa © RIPRODUZIONE RISERVATA LareuloM Codice abbonamento: 068391 Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Stiamo andando verso il fondo» Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA 2/2 Il tasso di disoccupazione nella fascia 15-24 anni La variazione percentuale sul I trimestre 2013 I disoccupati per aree geografiche 2/3 Foglio I giovani La disoccupazione in Italia Valori assoluti {in migliaia} 04-06-2014 Data Pagina Valori in percentuale 3,4 Nord Centro Mezzogiorno Il tasso di disoccupazione Totale Valori percentuali 15-24 anni 60 50 La variazione in punti percentuali 40 sul I trimestre 2013 30 20 2,2 10 2012 2011 2013 ! Trentino Alto Adige Fonte: Istat. Nord 2014 Centro Mezzogiorno dati non destagionalizzati, primo trimestre 2014 W Nelle regioni Tasso di disoccupazione in percentuale Il tasso di disoccupazione per ripartizione geografica Valori percentuali e G La variazione in punti percentuali O3 sul I trimestre 2013 - - - - - , Centro Mezzogiorno Nord Centro Mezzogiorno Codice abbonamento: 068391 Nord Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 04-06-2014 3 1 LA GE:\TERAZIONE DEI MIllE EURO di ENRICO MARRO Le cifre Oggi a Roma la manifestazione di protesta degli impiegati nei centralini telefonici Contratti da 13 mesi e part time obbligato Ecco la generazione dei «mille euro» In italiani che devono accontentarsi di paghe inferiori, spesso in nero. Non è un caso se ilgo% dei ragazzi fino a 24 anni vive ancora con i genitori. DaI 2008 a oggi 1,4 milioni di occupati in meno nella fascia di età 25-34 ROMA - L'hanno definita la «Generazione mille euro», ci hanno fatto film e libri. Ma in Italia sono tantissimi i giovani che magari avessero mille euro al mese. Devono invece accontentarsi di paghe inferiori, spesso in nero. Quando va bene ottengono un contratto regolare, ma a termine, sei mesi, un anno, sperando che dopo qualche rinnovo arrivi l'assunzione. Un percorso lento, incerto, che rende più complicato metter su casa e fami glia Basti pensare che iI 90% dei giovani fino a 24 anni vive ancora con i genitori, mentre riesce a rendersi indipendente dalla famiglia d'origine non più del 38% di quelli tra 25 e 29 anni. Percorsi tortuosi, fatti di anni e anni di redditi bassi e intermittenti che avranno un domani conseguenze negative sulle pensioni calcolate col metodo contributivo. Si prenda, per fare un esempio, il caso dei collaboratori a progetto iscritti alla gestione separata Inps: quasi 650mila, che nel 2012 hanno avuto un reddito medio di 9.953 euro lordi, meno di 830 euro al mese. Per capire che cosa è successo negli ultimi sei anni, da quando è comin ciata la crisi mondiale, partiamo da alcuni dati Istat che illustrano come il lavoro sia diventato scarso. Nel 2008 gli occupati nella fascia 15-34 anni erano 7,1 milioni. Nel primo trimestre del 2014 sono scesi a 5 milioni. In altre parole ci sono più di 2 milioni di giovani in meno a lavorare rispetto a sei anni fa, di cui solo 900 mila si giustifi cano col calo della popolazione in questa fascia d'età (13,2 milioni nel 2013). Il dato diventa forse ancora più drammatico restringendo l'osservazione alla fascia 25-34 anni, escluden do cioè tutti coloro che in teoria potrebbero essere impegnati nello studio. Nel 2008 gli occupati in questa fa scia erano 5,6 milioni, nel primo trimestre di quest'anno sono scesi a 4,2 milioni: 1,4 milioni in meno in sei anni. Come dice il Rapporto annuale dell'istituto di statistica, «sono i giovani i più colpiti dalla crisi». «Nel periodo 2008-2013 il tasso di occupazione tra i 15e i 34 anni cala in Italiàdi 10,2 punti Ritaglio Lavoro e previdenza percentuali attestandosi al 40,2%». Cioè mentre prima della crisi avevano un lavoro più di 50 giovani su 100 adesso sono solo 40 su 100. Con forti differenze tra il Nord, dove ha un'occupazione un giovane su due, e iI Sud dove lavora solo uno su quattro. Si di fendono meglio i laureati, dice l'lstat, ma spesso devono «accettare lavori meno qualificati rispetto al proprio titolo di studio». Anzi, talvolta nascon dono iI possesso della laurea per ottenere il posto. Il lavoro scarseggia e, quando lo si trova, è quasi sempre a tempo determinato. <<Nel 2013 !'incidenza di forme non standard tra ì nuovi occupati è pari al 68,8%: su 100 nuovi occupati nel primo trimestre 2013, circa 50 trovano un impiego atipico, 19 un lavoro parzialmente standard (per esempio, parttime, ndr.) e soltanto 31 un'occupazione standard». La parte del leone la fanno i contratti a termine, in genere di breve durata: 13 mesi in media nel 2013, con poco più della metà dei rapporti di lavoro che dura meno di un anno. Inoltre, «sono 527 mila gli atipici che svolgono lo stesso lavoro da almeno cinque anni» intrappolati in una successione di contratti brevi. Nel periodo 2012-2013 il 56,4% degli atipici, passato un anno, non aveva trovato ancora un lavoro stabile. A stabilizzarsi è riuscito solo il 16,5% mentre era il 24% nel periodo 20072008. E il 21,8% è finito addirittura nella disoccupazione contro il 16,1% nel periodo pre-crisi. Va molto forte anche il part time che coinvolge un milione 131 mila giovani fino a34 anni, ma nei tre quarti dei casi l'orario ridotto non è una scelta, bensì l'unica possibilità di lavorare. Accade spesso nei calI center. Che oggi scioperano. Nel settore lavorano circa 80 mila addetti, molti dei quali giovani. Oggi in migliaia manifesteranno a Roma Ci sarà anche il segretario della Cgil, Susanna Camusso. «Si tratta di una generazione - dice Michele Azzola, segretario nazionale SlcCgil- che quando è entrata, circa 10 anni fa, era appena laureata. Adesso hanno 35-40 anni, spesso sono sposati e con famiglia e quello che doveva stampa ad uso esclusivo del essere un lavoretto è diventato con gli anni spesso l'unica fonte di sostentamento». l sindacati chiedono un miglioramento delle condizioni di lavoro e dei salari, danneggiati da una concorrenza sleale di grandi imprese che lavorano alI'estero, dall'Albania all'lndia, dove il costo del lavoro è bassissimo. Da noiinvece il settore è polverizzato in 2.270 aziende. Diecimila lavoratori, dicono Cgil, Cisl e UiI, rischiano il posto, se il governo non metterà fine alle gare d'appalto al massimo ribassç> e non frenerà la delocalizzazione. E solo l'ultima puntata di una telenovela che attende un finale migliore. Il governo Renzi ha risposto all'emergenza giovani con la liberalizzazione dei contratti a termine (che fa infuriare la Cgil) convinto che se si consente alle aziende di assumere liberamente per tre anni l'occupazione aumenterà. Ci sarebbe poi una grande opportunità: il programma europeo Garanzia Giovani, finanziato con 1,5 miliardi per dare ai giovani un'opportunità di formazione o di lavoro entro tre mesi dalla conclusione del ciclo di studi o dalla perdita di un precedente lavoro. Anche a causa del cambio di governo l'ltalia è partita in ritardo e con l'handicap di un difficile coordinamento tra ministero del Lavoro e Regioni che hanno la responsabilità di attuare il piano. Ma sarebbe imperdonabile sprecare anche questa occasione. Enrico Marra © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 A PAGINA 3 Codice abbonamento: agari la si potesse definire «Generazione mille euro». M realtà sono tantissimi i giovani destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 04-06-2014 4 1 /2 «Salvataggio Alitalia, sul tavolo 2.400 posti in meno» Poletti: pronto a discutere sugli ammortizzatori sociali. La Ue: vigileremo che resti europea MILANO - Il governo apre il dossier Alitalia, che venerdì porterà la proposta di Etihad per investire 560 milioni nel vettore italiano (500 milioni subito, 60 l'anno prossimo) acquisendo fino al 49% del capitale. Ma intanto scoppia il caso Malpensa Trale condizioni imposte dalla compagnia emiratina figura il nodo della riduzione dei dipendenti, oggi circa 12.800 (14 mila se sfincludono i contratti a tempo determinato). «Da quel che posso capire c'è una valutazione intorno ai 2,400-2.500 esuberi, per quelle che sono le risultanze pubbliche, poi la discussione di merito ci sarà quando Alitalia e le parti sociali discuteranno il piano», ha affermato ieri il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Eha ricordato che sul confronto «c'è una regia del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi». Ma il suo ministero «è a disposizione per la parte che gli compete, che è quello degli ammortizzatori sociali». Sui costi il ministro non si sbilancia «perché c'è un fondo volo che è nelle disponibilità del ministero delle Infrastrutture che viene utilizzato per questa tipologia di intervento. Bisogna capire come questa situazione si configurerà non essendoci ancora un accordo», spiega. Ma l'arrivo del cavaliere arabo, che metterà fine all'avventura dei capitani coraggiosi, cominciata nel 2008 con 7 mila esuberi messi in cassa integrazione per 7 anni, finirà ancora una volta per pesare sui contribuenti italiani. Da parte loro, i sindacati per ora sono estremamente cauti, sapendo che Etihad è l'ultima spiaggia per la sopravvivenza di Alitalia. Nessun commento della segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, prima di aver visto il piano. Parlare è prematuro, ribadisce il leader della Cisl, Raffaelle Bonanni. Di sicuro «non ci saranno barricate», si limita ad affermare Luigi Angeletti della Uil, perché «evitare un accordo è una mossa azzardata e molto pericolosID>. L'incontro con l'azienda sul piano è in programma la prossima settimana In attesa resta anche l'Unione Europea' messa in guardia dai concorrenti Lufthansa e British Airways, che temono l'arrivo in forza della compagnia araba sul cieli continentali. Ieri la Commissione ha ricordato che il governo italiano deve garantire che non solo la maggioranza azionaria, ma l'effettivo controllo siano in mano europea «Spetta alle autorità italiane che hanno concesso la licenza, effettuare una valutazione e garantire che il controllo rimanga europeo - ha spiegato Helen Kearns, portavoce del commissario ai trasporti, Siim Kallas - tuttavia, la Commissione può, se necessario, come ha fatto in altri casi, richiedere la relativa documentazione per assi- curarsi che il diritto comunitario sia stato rispettato». Sul piede di guerra sono invece i politici milanesi, dopo alcune voci su un'ipotetico smantellamento di Malpensa Sarebbe «una follia ridurre Malpensa, che è la porta d'accesso per l'Expo», ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, paventando per l'indotto il doppio degli esuberi stimati da Poletti per Alitalia e ha preannunciato un incontro di chiarimento con il ministro Lupi. «Malpensa non può e non deve essere in alcun modo penalizzata dall'eventuale accordo AlitaliaEtihad. 10 scalo deve essere, invece, rilanciato e rafforzato, soprattutto in vista di Expo, ma anche per il futuro del nostro territorio», ha ribadito da Dubai il sindaco Giuliano Pisapia. Ipotesi però smentita categoricamente da Alitalia, che ha negato «qualsivoglia volontà di chiudere o ridurre le sue attività all'aeroporto di Milano Malpensa». Al contrario, «vogliamo rafforzare lo scalo con nuovi collegamenti intercontinentali, proprio in vista di Expo, e soprattutto con una maggiore presenza nel cargo», spiega l'amministratore delegato Gabriele Del Torchio. Ma anche su vertice Alitalia ieri circolavano rumors: Silvano Cassano, ex Benetton e Navi Veloci, oggi consulente negli Emirati Arabi Uniti, potrebbe diventare il prossimo ad, e Luca Montezemolo il presidente, al posto di Roberto Colaninno. Giuliana Ferraino "@16febbraio © RIPRODUZIONE:. RISERVATA l. Codice abbonamento: 068391 caIO Malpena Maroni: no al ridimensionamento di Malpensa. Il gruppo: nessuna volontà di ridurre o chiudere le attività sullo scalo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data Pagina I Foglio 04-06-2014 3 1 Arriva lo scivolo per gli statali a casa con lo stipendio ridotto ~Nella riforma Pa nuova versione dell'esonero ~Le lavoratrici pubbliche potranno andare dal servizio con retribuzione al 65 per cento Il PROGETTO pendio, con un taglio che potreb- e razionalizzare i ranghi del pub- cettando un calcolo della pensiobe aggirarsi tra il 20 e il 25% della blico impiego. L'altro strumento ne completamente contributivo e retribuzione. Riguarderebbe co- annunciato sarà l'abolizione del dunque più penalizzante rispetto munque solo persone che si trova- «trattenimento in servizio», ossia al retributivo o al misto. Per tutti no vicino alla pensione, a cui man- la possibilità di prorogare per due gli statali, poi, sono allo studio piccano al massimo cinque anni al ri- anni il lavoro nella Pa una volta coli scivoli verso la pensione, con tiro. I contributi sarebbero versati maturati i requisiti previdenziali. un anticipo di sei mesi, al massiper intero in modo da non arreca- Solo cancellando questo istituto, mo un anno, dell'uscita dal lavoro. re penalizzazioni sul futuro asse- secondo le previsioni del governo, La riforma della Pubblica amminigno previdenziale. A chi non verrà si libereranno tra i 10 i 15 mila po- strazione deve contribuire per 3 trovata una nova collocazione, o sti nel pubblico impiego nei pros- miliardi di euro al taglio della spechi la rifiuterà, resterebbe comun- simi tre anni. Il menù al quale la- sa pubblica, ma nelle intenzioni que a casa con uno stipendio mag- vora il ministro Madìa, prevede del governo è riu~cire ad aggiungegiormente ridotto, quel 65 per cen- anche misure per il prepensiona- re a questa cifra una somma equito indicato dal ministro Madìa. mento. A partire dal rafforzamen- valente, altri 3 miliardi, da destinato della cosiddetta «opzione don- . re al ricambio generazionale nella LE ALTRE MISURE na», la possibilità per le lavoratrici Pa. L'esonero dal servizio è un mecca- statali di lasciare con i requisiti Andrea Bassi nismo già in passato sperimenta- previdenziali pre-Fornero, ma ac© RIPRODUZIONE RISERVATA to, con scarso successo, nella Pa. l principali limiti sono stati probabilmente il fatto che era volontario, e che la penalizzazione sullo stipendio era molto maggiore (il 50 per cento della retribuzione). L'esonero dal servizio non sarà l'unico meccanismo per smaltire e Il PACCHETTO DI NpRME SARA APPROVATO DEFINITIVAMENTE Il 13 GlUSNO DAL GOVERNO Palazzo çh~gi, sede d.~l governo Codice abbonamento: 068391 ROMA Come in un mosaico le tessere della riforma della Pubblica amministrazione che il governo Renzi presenterà venerdì 13 giugno, continuano ad incastrarsi. Una, importante, sarà una norma che darà la possibilità alle amministrazioni pubbliche di esonerare dal servizio i propri dipendenti. Come spiegato dal ministro della Funzione pubblica, Marianna Madìa, gli statali «esonerati» resteranno a casa continuando ad incassare il 65 per cento del loro stipendio, oltre owiamente a tutti i contributi. La misura, in realtà, sarà molto articolata. L'idea è quella di un «esonero intelligente», che sarà collegato alla mobilità obbligatoria. Le amministrazioni pubbliche proporranno una sorta di «patto» ai loro dipendenti, soprattutto quelli meno qualificati che svolgono mansioni comuni e che spesso abitano fuori dei grandi centri urbani e sono costretti a lunghi spostamenti per recarsi al lavoro. Il nuovo esonero dal servizio, almeno nelle intenzioni, dovrebbe essere costruito in modo tale da permettere ai lavoratori «esonerati» di essere ricollocati, anche con orari ridotti, presso amministrazioni nel loro comune di residenza. Questo, owiamente, in . cambio di un s~criJt~io sullo ,sti: in pensione prima ma con il contributivo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 04-06-2014 4 1 /2 Brusco risveglio del governo: dopo le tasse è allarme lavoro Renzi insiste sugli 80 euro in busta paga,' nella legge di Stabilità serviranno 20 miliardi Ma Padoan nega la manovra biJ. Disoccupati record,' acasa quasi un giovane su due di Gian Battista Bozzo Roma lrisveglio,dopolafestosaparata del 2 giugno con tanto di saluti dalla finestra di Palazzo Chigi, è stato brusco per Matteo Renzi. Lunedìle rampogne dell'Europa sui nostri conti pubblici. Ieri i dati devastanti delladisoccupazione, in particolare quella giovanile. E un presidente della Confindustria che dice: «Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamo ci storielle». Fino a quando potrà durare il dividendo degli 80 euro? Forse fino all'autunno, quando i nodi arriveranno alpettine: conlalegge di Stabilità, Renzi dovràreperire almeno 20 miliardi di euro per finanziare il bonus Irpef e le altre spese essenziali (cassaintegrazio ne, missioni militari e così via). Dove li troverà? L'unica notizia positiva, in questo quadro desolante, è che la Commissione non ha bocciato la richiesta di rinviare a12016 il pareggio di bilancio. Il nein era già nero su bianco, ma il lavoro diplomatico del vicepresidente Antonio Tajani ha consentito un cambio di rotta. «L'obiettivo era di evitare altri sacrifici agliitaliani. Ora il testo è equilibrato: i conti vanno messi in ordine, ma puntando sulla crescita», spiega i' euro commissario uscente. Per quanto riguarda invece i conti 2014, di fronte alle richieste della Commissione la parola d'ordine del governo è: nessuna manovra aggiuntiva. Farebbe soltanto danni all' economia che è già ai minimi termini. «La crescita italiana è molto debole», ammette PierCarloPadoan. E invece, aggiunge, serve la crescita per sostenere le finanze pub bliche. «È indispensabile ridurre il debito», dice ancora il ministro dell'Economia, confermando i' obiettivo di incassare pocopiùdi Il miliardil' anno (lo 0,7% del Pil) grazie alle privatiz- zazioni: «Alcune sono già partite, comeEnave Poste, altreverranno da qui a fine anno». Il «no» alla manovra lo pronuncia espressamente anche il ministro del Lavoro GiulianoPoletti. «L'austerità aumentai problemi. Abbiamo una questione seria di consumi interni, epolitichedepressivecreerebberoulteriori difficoltà». Più difficile per Poletti parlare delle cifre disastrose dell'Istat sul lavoro: il tasso di disoccupazione in aprile ha toccato il 12,6%, e fra i giovani fino a24 anni sale al record storico del 43,3%, il più elevato dal 1977. «Speriamo di vedere un cambio di segno a fine anno», commenta Poletti. I dati della disoccupazione sono coerenti con un quadro di ripresa stagnante. Il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi attacca: «Stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamocistorielle. Da12007 aoggi il Pil cresce a livelli inferiori del- n %rispetto alla media De, non cisono più consumi interni, dobbiamo lottare su questo fronte», aggiunge. Il centro studi confindustriale vede un leggerissimo miglioramento in maggio della produzione industriale. Male attese per i prossimi mesi non sono confortanti: le imprese mani fatturiere si aspettano un calo degli ordini. Slitta a stamattina, intanto, i' arrivo nell' aula del Senato del decreto Irpef, a cui il governo ha presentato un emendamento per lo slittamento del pagamento della Tasi per i comuni che non hanno ancora deliberato i' aliquota. Nel testo previste tre finestre per il pagamento della tassa:metàgiugno,metàsettembre e metà dicembre. Fra i punti ancora aperti del decreto resta anche i' allargamento del bonus di80 euro alle famiglie monoreddito e numerose. «Non so bene come, ma i' estensione ci sarà», promette il relatore D'Alì (N cd). Per la misura serviranno almeno 60-70 milioni di euro. U. Codice abbonamento: 068391 Tre finestre per la Tasi In alcuni comuni si paga a ottobre e dicembre Il decreto Irpef oggi in aula al Senato, esteso alle famiglie numerose Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 04-06-2014 4 2/2 Disoccupazione, dati destagionalizzati, in cl, 2.5-24 anni 3i11',2. a=:~?#'~:&~'-:~,c; 34,5 Ago Selt alt Nov Dic Gen Feb MarApr Mag Giu Lug Ago Set alt Nov Dic (ien FebMar Apr Fonte: Istat sono PRESSIONE Codice abbonamento: 068391 Il ministro dell'Econom ia Pier Carlo Padoan è alle prese con il dossier dei conti pubblici e i rilievi della Commissione europea alle previsioni del governo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano rUnità Data Pagina Foglio 04-06-2014 4 1 nJobs act per avere un segno positivo a fine anno P assare dal più al meno. «Un cambio di segno a fine anno» come dice il ministro del lavoro Poletti alla voce disoccupazione. A Palazzo Chigi sono convinti che le parole del ministro più che un auspicio siano una previsione. Almeno queste sono le convinzioni che hanno tratto da alcune indicazioni emerse in questi giorni. Il primo ragionamento che si fa dalle parti del ministero del lavoro è che i dati sull'aumento della disoccupazione erano ampiamente prevedi bili. Sia perché «il Pii nei primi tre mesi è stato negativo, -0,1%» come sottolinea lo stesso Poletti, sia perché ancora non sono stati calcolati gli effetti delle prime misure messe in campo dal governo. Ad esempio il famoso decreto Poletti sui contratti a termine e apprendistato è stato varato lo scorso marzo e convertito in legge dal Parlamento a metà maggio. «È ovvio - si fa notare dal ministero - che le aziende in attesa di avere in mano una normativa certa abbiano schiacciato il tasto pausa prima di fare nuovi contratti». E nella stessa maniera si aspettano anche gli effetti dei famosi 80 euro e delle altre misure che indirettamente dovrebbero favorire la ripresa occupazionale. A cominciare dagli investimenti attesi sull'edilizia che dovranno produrre il piano casa e il piano sulle scuole a cui da fine luglio dovrà affiancarsi anche il cosiddetto "sbloccaltalia". Poi ci sarà da conteggiare il 10% di taglio all'Irap, il miliardo di costi in meno per le im- prese derivante dal taglio dei premi all'Inail (deciso da Letta e attuato da Renzi) a cui entro la prossima settimana dovrebbero affiancarsi le misure per la riduzione (1O%?) della bolletta energetica per le Pmi. Insomma per il governo solo più avanti saranno visibili gli effetti delle misure. Anche se alcuni nei stanno comunque emergendo ad esempio sulll'apprendistato. L'obiettivo era di farne, come in Germania, il contratto standard per l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Il problema è la formazione delegata alle Regioni che non fornisce un quadro univo alle imprese. Al ministero ad esempio raccontano di un incontro (qualche giorno fa) con McDonald's che presentando un vasto piano di nuove assunzioni s'è lamentata che invece di un'unica procedura valida su tutto il territorio nazionale doveva stare attenta alle regole differenti Regione per Regione «come se fossero a lavorare in 20 repubbliche diverse». Per questo uno degli obiettivi che s'è posto il governo è quello di uniformare tutta la partita delle politiche attive per il lavoro come sta scritto nel jobs act, o meglio nella legge delega ora in discussione al Senato. Oggi, si fa notare c'è un problema di risorse che sono tante per le politiche cosiddette «passive» per il lavoro (gli ammortizzatori sociali cioè) e poche per quelle attive. Ma c'è anche un problema che riguarda un sistema a volte eccessivamente dispersivo. Da qui il ruolo di gui- da assegnato alla costituenda agenzia nazionale per il lavoro. «Perché - si nota da via Veneto - che la frammentazione delle competenze non paga, anzi». In questa ottica un banco di prova sarà il progetto "garanzia giovani". A ieri le iscrizioni avevano già superato quota 70mila. E infatti il pressing del ministro s'è rivolto soprattutto alle aziende e alle loro associazioni di impresa affinché, ovviamente, comincino a immettere offerte occupazionali-formative per i giovani. L'effetto delusione sarebbe disastroso. «Se tutti, governo, regioni, privati, riusciremo a farlo funzionare bene non solo daremo risposte alla cosiddetta "generazione perduta" ma pioi avremo in mano un modello replicabile anche per le altre fasce deboli del mercato del lavoro». Cioè over cinquantenni e donne. In particolare poi per l'occupazione femminile nella legge delega sono infatti previsti incentivi fiscali per sostenere il «secondo reddito familiare» e norme che incentivino la conciliazione fra tempi di vita e orari di lavoro, proprio per dare più opportunità e togliere un po' di freni all'occupazione femminile. Certo il jobsact è ancora una serie di principi, ma Poi etti s'aspetta che la legge delega sia approvata a luglio in Senato e poi entro settembre alla Camera. Quindi nel suo ruolino di marcia a marzo 2015 dovrebbe essere operativo coi decreti attuativi su cui i tecnici del ministero si sono già messi al lavoro in modo da non perdere tempo una volta che il Parlamento avrà dato il via libera definitivo. Codice abbonamento: 068391 ROMA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 I IL~'rl'1NO Quotidiano Data Pagina I Foglio 04-06-2014 5 1 /2 u Irpef, scontro sul bonus alle famiglie numerose Decisione rinviata a stamane. Via libera alla rateizzazione delle cartelle di Equitalia buenti che avendo saltato dei pagamenti avevano perso il beneficio, prima delle norme più favorevoli introdotte nel giugno scorso con il "decreto del fare". La nuova richiesta dovrà essere presentata entro il prossimo 31 luglio e permetterà di dilazionare il versamento fino ad un massimo di 72 rate. Attraverso un emendamento dei relatori è stato poi ripreso un tema degli affitti d'oro inizialmente introdotto nel cosiddetto "decreto salva-Roma". Le amministrazioni entro il311uglio potranno comunicare il preavviso di recesso dai contratti di locazione in essere. Non avrà invece bisogno di interventi legislativi la stretta sugli acquisti annunciata da Cottarelli: ai primi di luglio arriverà l'indicazione dei prezzi benchmark per i prodotti le cui caratteristiche possono variare, ma da subito con la collaborazione di Ragioneria generale dello Stato e Guardia di Finanza partiranno i controlli per individuare le amministrazioni che non si adeguano ai prezzi Consip per forniture standard come energia elettrica, gas, carburanti rete, carburanti extra rete, combustibili per riscaldamento, telefonia fissa, telefoniamobile. Intanto in serata il governo ha presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato l'emendamento per lo slittamento del pagamento Tasi. Si tratta dello slittamento ad ottobre per i comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota. Lo stesso prowedimento dovrebbe essere anche varato dal Consiglio dei ministri in settimana per renderlo immediatamente esecutivo. Nel prowedimento la nuova data dovrebbe essere fissata al 16 ottobre: interessati circa 6mila Comuni di ogni regione che non hanno ancora proweduto a fissare le aliquote. Solo una piccola parte infatti ha adempiuto al' obbligo previsto dal governo rispettando la scadenza di magio (con pagamento al16 giugno). LucaCifoni ROMA. Mentre il Senato tenta di dare il via libera in commissione al decreto Irpef, il commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli annuncia una campagna di controlli per impone a enti e amministrazioni di comprare beni a servizi a prezzi standard, garantendo cosÌ quei risparmi necessari proprio per riduzione delle tasse sul lavoro. A ben guardare, il tema è sempre lo stesso: come finanziare in modo stabile e credibile una riduzione delle tasse sul lavoro che dovrà proseguire nei prossimi anni, eventualmente allargandosi ad altre fasce di contribuenti. Proprio su questo punto ieri sera a Palazzo Madama è andato in scena un braccio di feno interno alla maggioranza' con il governo intenzionato a difendere l'attuale assetto del bonus - di cui beneficiano dieci milioni dilavoratori dipendenti - e il Nuovo Centro Destra che insisteva perun innalzamento del tetto di 26 mila euro a beneficio almeno dei nuclei familiari con tre figli. CosÌ davanti alla resistenza del ministero dell'Economia, preoccupato per la tenuta dei conti, è stato inevitabile rinviare la riunione delle commissioni Finanze e Bilancio a stamattina alle 8,30, appena un'ora prima dell'orario previsto per la seduta dell'aula. Uno stop alle modifiche è arrivato anche sull' allargamento dello sgravio Irap a beneficio delle imprese: se ne riparlerà in autunno con la legge di stabilità. All'ultimo momento è apparso anche un emendamento del governo con lo slittamento del termine per il pagamento della Tasi nei Comuni che non hanno ancora deliberatoinmerito.Perrendere la misura immediatamente esecutiva servirà però anche un decreto legge. La giornata aveva Presentato comunque portato alemendamento cune novità di un certo del governo rilievo. La prima riguarda le cartelle esattoriasul rinvio li. Con un emendaa ottobre dei mento del presidente pagamenti della commissione Fiper i ritardatari nanze Mauro Maria Marino (che nelle settimane scorse era stato caldeggiato dallo stesso amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo) vengono riammessi alla possibilità di rateizzare il debito quei contri- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano IL~MA.TTINO Le coperture del bonus Irpef Data 04-06-2014 Pagina 5 Foglio 2/2 Valori in miliardi di euro I 2014 2015 +.:.e.ntime.tri '::. .~ PH,~,t" , U' AL L tH 1 .~l4,.I' ('" l'A. , , t\.t'~N\ . 4' 'II Codice abbonamento: 068391 ~~ Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 52
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