Rassegna Stampa di sab. 30 e dom. 31 agosto e 1° settembre 2014 SNALS / CONFSAL Il Centro - Ed. Teramo Il Messaggero - Abruzzo Corriere delle Alpi Il Cittadino (Lodi) il Gazzettino Il Mattino - Ed. Caserta Il Messaggero - Abruzzo La Stampa - Ed. Savona 01/09/2014 Liberta' 30/08/2014 Messaggero Veneto Testate on line La Sicilia - Ed. CL/Gela Il Piccolo Il Piccolo La Gazzetta del Mezzogiorno 30/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 31/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 SCUOLA, LA CARICA DEI 160 NUOVI INSEGNANTI SCUOLE, E' IN SICUREZZA SOLO POCO PIU' DELLA META' SCUOLA, I RUOLI NELLE LOCALITA' PIU' LONTANE A DECINE ALL'ITIS PER UN POSTO DA PRECARIO ORGANICI SOTTOSTIMATI POSTI IN RUOLO A RISCHIO "VILLAGGIO", FIRME CONTRO I LEGIONARI GRAVE CARENZA DI PERSONALE L'ANNO SCOLASTICO A RISCHIO DIRIGENTI SCOLASTICI IN PENSIONE NOMINATI I REGGENTI DI SETTE ISTITUTI SINDACATI: "BASTA SPOT E FALSE PROMESSE, ABBIAMO BISOGNO DI BRAVI INSEGNANTI" LO SNALS CON RENZI: BASTA PROFESSORI PRECARI ARTICOLI PRESI DAL WEB "PROGETTO PER SALVARE LA CORTE D'APPELLO" "NON STRUMENTALIZZARE I CONTRATTISTI IN ATTESA" SCUOLE, PIU' POSTI "IN PALIO" CHE PRECARI IDONEI A COPRIRLI DON UVA, LA FIALS CHIEDE IL RISPETTO DEGLI ACCORDI Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 01/09/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica 01/09/2014 la Repubblica la Stampa 30/08/2014 la Stampa il Messaggero 30/08/2014 il Messaggero il Messaggero 01/09/2014 Avvenire Avvenire 30/08/2014 Gente il Foglio Il Giornale d'Italia La Lettura CorSera Europa 09/09/2014 30/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 31/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 30/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 31/08/2014 30/08/2014 ARRIVA SCUOLA 24: UNA FINESTRA SEMPRE APERTA SULL'ISTRUZIONE SCUOLA-LAVORO, PIANO IN 10 MOSSE PIU' GIORNI IN TRIBUNALE E PIU' ORE A SCUOLA? GIANNINI, PROFILO BASSO DOPO IL RINVIO: "MERITIAMO FIDUCIA" LO STRANO CASO DEL MINISTRO GIANNINI MEDICI E MAESTRI ALLEATI NELLA CURA RENZI ORA STUDIA IL RIMPASTO PER LA SFIDA DEI "1000 GIORNI" DELRIO IN POLE PER IL VIMINALE SCUOLA, LA DELUSIONE DI STUDENTI E SINDACATI SCUOLA E PENSIONI ELSA FORNERO: CERTI DISASTRI NON SONO I MIEI NON BASTA UN MILIARDO PER STABILIZZARE I PRECARI SCUOLA, GIANNINI ASSICURA: MERCOLEDI' DAREMO L'OK AL TESTO, MERITIAMO FIDUCIA COSI' IL CALIFFATO ISLAMIZZA LE SCUOLE L'ALLERTA IN ITALIA: CONTROLLI RADDOPPIATI "A RISCHIO ANCHE LE SCUOLE STRANIERE" ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO AL VIA CON 150 APPRENDISTI Int. a G.Toccafondi: "E UN PRIMO COLPO DI PICCONE AL MASSICCIO MURO IDEOLOGICO CHE ANCORA DIVIDE BANCHI E AZIENDE" CHE NOVITA' TORNA LA GEOGRAFIA L'IPOCRISIA DEL FILM NECESSARIO SUONA LA CAMPANELLA, SI TORNA SUI BANCHI L'AMORE INFELICE DEGLI INSEGNATI ITALIANI UN PAESE FERMO. RENZI REAGISCE CON LE RIFORME continua Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Manifesto 30/08/2014 il Mattino 30/08/2014 la Gazzetta del Mezzogiorno Roma Secolo d'Italia 30/08/2014 il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Giorno/Resto/Nazione 01/09/2014 Libero Quotidiano il Giorno 31/08/2014 Il Fatto Quotidiano il Foglio 30/08/2014 30/08/2014 30/08/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 30/08/2014 QUOTA 96 E PRECARI: PENSIONE NEGATA, ASSUNTI A 60 ANNI O SENZA LAVORO A 30 Int. a G.Delrio: "IL MEZZOGIORNO NON PERDERA' UN EURO VOGLIAMO SOLTANTO ACCELERARE LA SPESA" PRECARI IN PIAZZA: BASTA ANNUNCI PIU' DI 600 EURO PER IL KIT SCUOLA ECCO GLI ESAMI DI RIPARAZIONE: MA LE STATISTICHE SONO INCORAGGIANTI DIDATTICA E STAGE, IL MIX CHE AIUTA LA CARRIERA IN AZIENDA OLTRE LA LAUREA I "JOLLY" PER IL LAVORO ALLO SPORTELLO PRESTITI SU MISURA FONDAZIONI IN CAMPO PER SOSTENERE LE SPECIALIZZAZIONI UN VENTAGLIO DI SPONSOR E BONUS ESPERTI IN CONTROLLO DEI RISCHI LARGO AI TECNICI ECO-SOSTENIBILI MEDICI A SCUOLA DI GESTIONE FARMACI AL CENTRO DELLA RICERCA POCHE BORSE DI STUDIO E TASSE STELLARI COSI' IL NUMERO DI LAUREATI CROLLA I MINISTRI AL RIENTRO DALLE VACANZE GIANNINI STRONCA I QUIZ A MEDICINA "PRINCIPIO GIUSTO, METODO SBAGLIATO" STEFANIA FA OMBRA A MATTEO: DIETRO LA LAVAGNA RENZI, L'ECONOMIA E LA STORIA DELLA COSTRUZIONE DEI VOLENTEROSI Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore 01/09/2014 Corriere della Sera 01/09/2014 Corriere della Sera 31/08/2014 la Repubblica 01/09/2014 Italia Oggi il Messaggero il Giornale 30/08/2014 il Tempo il Mattino il Mattino il Mattino 30/08/2014 Corriere della Sera 31/08/2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera il Messaggero 31/08/2014 01/09/2014 01/09/2014 01/09/2014 31/08/2014 30/08/2014 31/08/2014 31/08/2014 01/09/2014 31/08/2014 31/08/2014 31/08/2014 30/08/2014 31/08/2014 COSI' IL MANAGEMENT INCONTRA MODA E DESIGN IL LABIRINTO DEI BONUS PER FAVORIRE L'OCCUPAZIONE WELFARE, DA PRIMATO L'ESEMPIO DI GUINNESS TURNI FESTIVI CON BONUS LIMITATI LAVORO E DELEGA PA, LE CAMERE RIPARTONO CON DUE PRIORITA' SQUINZI: SITUAZIONE DRAMMATICA SERVE UN PROGETTO PER IL PAESE ABROGAZIONE O TUTELA CRESCENTE RIPARTE IL CANTIERE SULL'ARTICOLO 18 PER FAR RIPARTIRE I LAVORO 700 MILIONI IN DUE ANNI TAGLIATI I FONDI AI COMUNI E IL SINDACO SCRIVE A DIO "LIBERAMI DALL'ASSENTEISMO DEI DIPENDENTI COMUNALI" INAIL, CERTIFICATI RINNOVATI LAVORO, FISCO E BUROCRAZIA LE PRIORITA' DEI MILLE GIORNI ADESSO LA "CULTURA" E' PIU' AUTONOMA MA CORPORAZIONI E SINDACATI RESTANO FORTI DOPO 55 ANNI SIAMO DI NUOVO IN DEFLAZIONE PALAZZO CHIGI, ECCO IL CODICE ETICO PER I DIPENDENTI PERCHE' PIU' STATO E PIU' TASSE FANNO PIU' ILLEGALITA' Int. a C.Sangalli: SANGALLI: BASTA PRUDENZA, PER SALVARSI SERVONO TAGLI ALLA SPESA E MENO TASSE E' ITALIANO IL NUOVO VOLTO DELL'EUROPA "CON ME ARRIVA UN'ALTRA GENERAZIONE" NON SI PAGANO PIU' ONERI PER DIVIDERE L'APPARTAMENTO Int. a G.Recchi: "TELECOM-MEDIASET? ADESSO SE NE PUO' PARLARE" SI' A GIUSTIZIA E GRANDI OPERE RENZI: ORA PASSO DOPO PASSO PRIVATIZZAZIONI, NON RIPETERE GLI ERRORI DEGLI ANNI NOVANTA Quotidiano LI BE RT ]{ diPIACENZA Data Pagina Foglio 30-08-2014 15 1 Sindacati: «Basta spot e false promesse, abbiamo bisogno di bravi insegnanti» Tutte le sigle sono d'accordo: troppe riforme e cambiamenti • «Basta spot e false promesse. La scuola ha bisogno solo di insegnanti bravi». E un diktat chiaro quello che le forze sindacali piacentine lanciano a gran voce: all'unisono, a margine delle immissioni in ruolo dei docenti delle scuole medie e superiori, ma soprattutto a poche ore dall'annuncio dello slittamento della riforma della scuola alla prossima settimana. «Ne abbiamo abbastanza» hanno dichiarato a gran voce Lucia Galeazzi e Fulvio Vassallo, segretari rispettivamente della Cisl Scuola e di Gilda, «la scuola ha solo bisogno dell'insegna mento e di insegnanti bravi che sappiano svolgere il loro lavoro. Basta con gli spot e le false promesse: le riforme le lascino stare perché la scuola non ne ha bisogno. Da trent'anni cercano di riformarla, ma funzionerebbe bene così senza questi continui cambiamenti». Particolarmente agguerrita anche Manuela Calza, segretaria della Cgil Scuola: «Sarebbe ora che il governo informasse i cittadini sullo spazio e sull'impegno che intende garantire alla scuola - ha dichiarato-, non possiamo stare in una bolla di sapone: la scuola deve essere in cima all'agenda politica del governo. Sinceramente siamo stufi di questi continui e ridicoli balletti che nulla portano: occorre discutere di un piano scuola definito, stabile, concre- to». Dello stesso avviso anche Giovanna De Fusco, referente per Piacenza del comparto scolastico della Uil: «Sullo slittamento della riforma della scuola alla prossima settimana non si può essere altro che dubbiosi - ha dichiarato-, io vorrei essere fiduciosa sul fatto che qualcosa cambi, ma alla fine i dubbi vengono: gli annunci sulle riforme ci sono e alla fine non c'è nulla di concreto». «Siamo arrabbiati - ha tuonato Daniela Fuochi in rappresentanza dello~-, in ambito scolastico viviamo in una situazione di assoluta precarietà: la stabilità sarebbe una necessità fondamentale per tutti e invece non possiamo mai contarci. Siamo sempre costretti a rallentare i lavori». Anche sulle immissioni in ruolo comunque non manca qualche mal di pancia. C'è chi, come la Fuochi appunto, si aspettava qualche pensionamento in più che avrebbe dunque liberato un numero più ampio di posti e chi invece, come Stefano Vantadori e Galeazzi della Cisl, fanno notare «i problemi causati dalle modifiche alle graduatorie imposte dai trasferimenti rispetto al triennio precedente, anche se alla fine Piacenza è stata tocca ta solo marginalmente e per le immissioni se ne contano molte sulla classe di concorso di lettere». Parab. Codice abbonamento: 068391 Da sinistra in alto, Alessia Testa, Anna Grieco, Nadia Gaffuri;a fianco, Concetta Signorile, Massimo Umili, Eliana De Giorgio (foto Lunini) Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-08-2014 19 1 RIFORMA DELLA SCUOLA Lo~ IRi t! con Renzi: basta professori precari l'obiettivo è dare regole stabili, devono anche essere valide. Se è facile concordare su principi generali come la libertà di circolazione sul territorio dei lavoratori o la continuità didattica, lo è meno quando si tratta di tradurre i principi in regole». La mancata continuità didattica è la diretta conseguenza del precariato. E «determina "costi" didattici e amministrativi importanti - rimarca Zanuttini -, oltre a contrastare con il fatto che la scuola, intesa come istituzione, richiede una "squadra stabile" capace di produrre un'offer- Codice abbonamento: 068391 Una foto d'archivio dei supplenti «Serve un nuovo modello per giungere a un reclutamento degli insegnanti che garantisca la continuità didattica». A chiederlo è il segretario regionale dello Snals-Confsal, Giovanni Zanuttini che punta apertamente all'organico funzionale, in continuità con la formula annunciata dal governo Renzi. «Negli ultimi anni il sistema della mobilità e dell'accesso alla docenza hanno subito continui cambiamenti con inevitabile disorientamento degli interessati spiega Zanuttini -. Tuttavia, fermo restando che ta formativa programmata su scala pluriennale. Se quindi si vuole perseguire la continuità didattica, vanno riconsiderate le regole sulla permanenza nella sede ottenuta dal docente con la domanda di mobilità, ponendo regole che inducano chi intende trasferirsi, a essere disponibile a prestare nella nuova sede un servizio effettivo per un certo numero di anni, dimostrando così una convinta disponibilità a permanere nel territ=rescelto». Lo rilancia infatti il tema degli albi regionali. «È uno strumento - insiste Zanuttini per mettere in sintonia i meccanismi di reclutamento con le reali esigenze del territorio per trovare soluzioni alternative alla "chiamata diretta" che, di fronte alle inadeguatezze dell'attuale sistema, molti sostengono come unico rime(m.z.) dio». Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Corriere Del Veneto > Cronaca >In Veneto Assunti 2.500 Professori Ma Una Cattedra Su Tre Resta Vacante SCUOLA In Veneto assunti 2.500 professori Ma una cattedra su tre resta vacante Matematica e italiano, la carica dei supplenti per coprire i buchi. Mercoledì partono le immissioni in ruolo. I sindacati: «Tanti precari e molte classi che cambieranno insegnante» VENEZIA - I primi ad essere assunti saranno gli insegnanti di matematica e fisica. Con la convocazione alle 9 nell’ufficio provinciale di Verona, mercoledì inizia la maratona delle assunzioni degli insegnanti per il prossimo anno scolastico. E già si sa che una cattedra su tre resterà scoperta. Anche quest’anno sono aumentati gli studenti, circa tremila in più rispetto al 2013 (129.298 solo gli iscritti alle prime classi di materne, elementari, medie e superiori) e quindi servono almeno 2.071 docenti in più. Ma il ministero dell’Istruzione ha autorizzato l’assunzione in ruolo, vale a dire in pianta stabile, solo per 1.227. Quindi restano vacanti 884 posti. Troppi, quasi uno su tre. Le scuole rischiavano di dover formare classi da 40 alunni per mancanza di professori e così dopo Ferragosto il dicastero ha leggermente corretto il tiro autorizzando altri 170 contratti: 38 a Treviso e Vicenza, 35 a Verona, 22 a Padova, 20 a Venezia, 10 a Rovigo e 7 a Belluno. Ma saranno contratti precari, però, che si aggiungeranno a quelli che, a partire dal 1° settembre, gli uffici provinciali dovranno stipulare per coprire le altre 884 cattedre vacanti con supplenze annuali, più un altro 20% di posti che salta sempre fuori con l’organico di fatto (cioè il numero di personale che serve davvero per far funzionare le scuole e che è diverso da quello stabilito dal ministero). «Anche quest’anno, molti gli studenti avranno come insegnante un precario, un supplente che molto probabilmente non rivedranno più a settembre 2015», osserva il segretario della Flc Cgil regionale Salvatore Mazza. Giusto per fare qualche esempio, la segretaria regionale dello Snals Elisabetta Capotosto scorre i numeri: in provincia di Padova nelle scuole medie servirebbero 45 professori di italiano e ne saranno assunti solo 25; a Treviso mancano 46 docenti di matematica e ne arriveranno 26, a Vicenza ce ne vorrebbero 63 e saranno 36. Poi c’è il capitolo sostegno: stavolta il ministero è stato molto generoso e permetterà l’assunzione di 1.268 insegnanti di supporto per gli alunni disabili. «Il problema è che in Veneto non abbiamo un sufficiente numero di docenti in possesso dei titoli di specializzazione», sospira dalla Direzione scolastica regionale Rita Marcomin, responsabile dell’ufficio personale. In più, a Venezia c’è stato un pasticcio informatico che ha spostato la stragrande maggioranza delle assegnazioni (154 su 188) alle superiori. Si è rimediato, con qualche malumore in graduatoria di chi, al 150° posto, si vedeva già assunto. Altre complicazioni sono annunciate per le cattedre d’inglese. «La graduatoria non è stata pubblicata in tempo utile lo scorso anno e così si va a pescare da quelle vecchie del 1990 o del 1999», scuote la testa Capotosto. «Con quasi 2.500 assunzioni tra cattedre e sostegno, il bicchiere è mezzo pieno - osserva Mazza - Ma se guardiamo al numero dei supplenti è mezzo vuoto. Il problema si risolve coprendo tutti i posti disponibili, non alcuni che decide il ministero, e chiudendo una volta per tutte le graduatorie ad esaurimento». 25 agosto 2014 © RIPRODUZIONE RISERVATA Monica Zicchiero Dalmine, dlle ~oniin_più··allascuola Arriva il via_libera, a~te.so da ai:ni; alla tiçhiesta,perFistitutò .~<Aldo'Moro» di Mariano · Esultano gh ex amnumstraton: ~<TJna co~a~ista. ora il CòhniÌle dia garanzie per Guzzanica» ··.· . ..EWI . ... • · e--;-\· risu!tatoimportantechepermetc · · .. ·. . •. .. •.. . . -·-,-.·. - •. , Dalmine . . , ..· 0 !efinalmen!eJ'avviodelpl'()cesso J diconferime~to.alloStatcùiella Alessia Gand':"' _(Forza •Italia), che~v~va_sos_tituitolodicedopo 0 . . . L'eco DI BERGAMO 5ABAT023AGOST020)4 · . ~Wlte ~- com':"'e accordo dal- ;ili!~';~~l!ehu?~$ezio- I o~~':~!~:~=~"/.!,:~ . ~~'\~~ %e~~!::;p6°~~ .prens1vo ~::;;-:::i~1:';,':~"m~ mdiscuoladell'infanzia,stlltale, . ··;c-:~c-c.c~-, •..-•1- ···--···. ·. ·lavoro eh pr_essmg- commenta :AldoMoro'',lafunzio- che dall'anno scolaStico che..~ ' ··;_. aì>~~onec0111ÌlJ!lile);ch.edàven:• • G'1rn:lini,,,_~tµttiilivelliI11àc;iorperiilizfure sarannoac:lisposiZio- • .< t'.aJm! "!•ne riCJtie$\o dà tutte le . dQ éiìn)'Istìtuto Comp$~ìÌsi~Ò nedell1Stitutocomprensivo«A!é, ,:aµmumstrafilonidi:Palmine». '('.AJ~9:J\1oi;o'.1l'anuninìStraz;6nJ, doMòro».dlM_ariànq. __ ._ '. "~ ___ .__ , ._ .. ·:_. _: . ._.. , . :_ ',_ , _ rcoi_ilUriaié:_av~v:;lprOm6%~01tiU~ . · Ilconsig:lie~edinÌinoranzadi . «11~'1!unerlsPill'JllJ~i: , · . .nionic0hi1Jfficio~Coiasticopré>- . /~orzalfuliaGianlucalodiée;già . _ entà_co_,.nWI ..co.m.unica..t.01<:1· n__elq. uarti ..._.• ,er_.._•e'li·~.-an ._•. W:1P···.!. ' r~_s_so coniin notizia,,resauffic1aleallafine di : Ja,scuola_clj;.~.:Alfi•!'l c'erano lugliodall1Jfficioscò- .•.·. _., ; quatti;o se~g111::UIJ.<l'statale di: · · · · · .staccatadalli! seliola''.PiaizQli'' dj' lastico i;egionalè. Lo fa artch~ in.vista del : ·.· ~~etreC9.~UI)ali'.Nelquar, Consi~o corimnale, . tl_ei:ediG~~l1~'.l'\~C\l:oladi di J.)iù!Jline d.el 27 viaTi;eVene;<i~,5'.e~mvecesol? \llla:.sezion<>· statale;• . Ago$to,dovèsi'discu' . :. sentatadaicidiee~diÌi · consig:li~ricjellà.Lèga Iall'Istruzioneeinfineconildiri- .mantenerelacontinuitàeducan: . gentedell'Ufficiosçolasticoreva e affettiva fra il bambino e gionaleFr~m.c:;scodeSanctis,che , l'educatore,,._ .. . . · h·,a·garan., .....ti.to il.suo appoggio al, . . «L.a..~.~.d..a.taallefamig:li. · ·e. , lop~raz1one». . .ctiema,ndai;o1]orofig:liaG0zza. ;·· . , . .. . . .· ·....· mcafacevapartedi_qµantode:li".(IJ'!Unultl! con I,~».. . . b.erafo dalla vècchia GiWita _ · .l'!~m~ònèpresentataalConconcludelo?ice-miauguroche ~'~!o~o)llu_naJ~.~c~riti-odeS!ra .· . c_on1:~0 qel;n"Ìiovo ~.:· _ :,:_1<<Ìirif·;,~~;,;~fi.i. i:s)?:{~:.s.:-_;_:.:_ '__ ,: ·- ann.C)s.còlast!coaGu2- i~~if M . ' ue, ~ ~<Hascuoiadi (chè~~bbe ~omm"!'! )r:dellè• tèild$Za~_e~_aii~~~<:Iter: ~~P~'.Lfil}!1~~~?&11~if~~i~i;f{;{" ~. ritOrio dove al massimo e stata attnDuita:tfilàs~ia·ù~oVasèzione, è·Ì'unicOcOmunebergamasCOad averne otténuta plù di Ul1a a;:chelan~o~ammin$trazione chi~de àis111daco.di:g'1r'll).tjre, . s1mpegm nella stessa: direzio.«clajidoseguif<>all~&€c,iSi0iìJasne».• ' · . '':"11/"'\?is~~bjòWla i vai"?~nodiventa?g•stionepi;eNorà Fabio Facchisez10_11e ' C:ònìuriale: . . ·...n emel).te statale - prosenet\i•e qiaudià 1'èrzi I;1ari'.lll~·iÌ'i~~\'é,avrà. :e"b.';f' tral'altr<J,ampiriSpar, ip_ roprio_~_ q.ue.stote- ··.·..·. . . . .an~'l!i'qµà1:\j'.ò~eziohi :comun p al C~mlUJ.~.·..II.personale · · • '' -. · · · · '. ·" ·ma; aFsuò'mtif" · · e.diMananosaràutiiiz- · Ina<<EWiaconqmsta ... ···:' . .• ·•·Y .• •:·· rno, Cl zatoinparf .. G ·- c9~'éP,ra:_ì9<I;:i!e'-~~~tt-~-$.~;,d~ :-~~iltio~SeZ:iOnè_ ·art· : ep~r. -.qzzailiCàeJn mò_!i#si)lliajull,tjSu,It:itodhlla' sfat."'.•· ·,(ottèhuta a l> e ~completamentodelnu...,"_"tt'.. _"'ll. ·.·.· ' ...._. ... _, ·... · ..· maamo·' c,_,,.s·o"'stìtuimero vgrq~ ,Pne" 3:S.çq~p~y;e_~-·. 00" '/ ui""',,~ al - oreno_ncope_ . · ·.rte. dalperc · -". dall'. · . ' · ·· . ·o eooihiili~e ;: sce la distac<fata della son ..•~:W~diMarfaiio;Lede01 P:r<l/ì.\in!_-;c •• . ''· ._·. : "Piazzcili" . dµe scuole ~i:·•:~fili''"•· '·" • ~aj)ft;!!'ff" ·;: statasoppi-èssaperi\iaI(~di:· · C'M~·Per(;u?zanicae "Gio1 ·. · . . •_!s_._".·.rizl ...· ·.o. ·m_. . _ ·.·.: a.. · ·.·.·._. .Bre . •. _.IÌì_l)b)·,···.Ia_•ri.·_·u.·Ova··.· . vampXXIIf'perMarian_o}siih_.,;p> ·da~tO~Onaie·a{itOridiri.01~·~-~e~.ic:>Ì1e'.-~~t~~-'.'9heµtj_'f~ 0 que-. vettiranno». Intery:iene ·ahéhe ratoriscuola) diBerg>Uilo-.«Dal- '. ~~~J~~~~@'}\}~W~~-. mine-spiegaiodice-ihcontro- :•"l*IF\\:iti4ll''Ì!!}Cl!,<l}.jll~~~~!One . ·1; ~~-.0{.&fi<i6 if~lcrl_.··.~_'lì~#(§···.·,li_ · zia~omun~e,dandoin6ltrealle f~elapossibilitàdiscegliere r~odiceill~_l~sUaJ?:~s~of!esù :vinciale,l'assessoratòr_egionalè . ·. d1 ~'seguire" I.e insegnati onde . assessoreall'Istruzioneperip'ri- ' q~to_fattodall~.P.il§"S,,t:i.aìnini. miqllllttroannidellapassataàin• .. · ~on~:@O:!\U'<ÌJ'hC>sc;Qlaministrilzjone di centrodestra 'i sncoapp'!~~7~~T:'!'ìega- . teràUnakQzloiiepre- nalitàdellascuoladell'infanziadi GUzzanicamantenendoviatti~ ~asezim1ediscuoladell'infan- ORl~ROOUZIONERISERVATA . .; Città 21 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2014 Microcamera nascosta per passare test della patente Vandali in aeroporto Tagliate 50 piante con la motosega Hanno agito nella notte tra martedì e ieri e, armati di motosega, hanno tagliato una cinquantina di piante nell’area del cantiere del nuovo parcheggio dell’aeroporto. Due indiani denunciati per truffa Con auricolari e telefonini ricevevano risposte dall’esterno Il fenomeno dei test della patente di guida affrontati con un «suggeritore» esterno negli ultimi tempi ha subìto un drastico ridimensionamento, grazie ai controlli dei commissari della Motorizzazione civile. Però, qualcuno che ancora ci prova c’è sempre. È il caso di due indiani smascherati lunedì mattina, dopo che s’erano presentati all’esame come nemmeno due spie venute dal freddo. Erano dotati di auricolare, microcamera e telefonino, tecnologia proibita al test per la patente e per questo ben mimetizzata. I due - T. S., 29 anni di Credaro, e B. S., 23, di Grumello del Monte, entrambi regolari sono stati denunciati dagli agenti della Volante per tentata truffa e per aver violato la legge 475 del 1925 (quella relativa anche al divieto di plagio delle tesi di laurea). Per superare l’esame cercavano di ricorrere a quello che nei quizzoni televisivi è definito «l’aiutino da casa». E per poterlo ricevere s’erano muniti di indebita apparecchiatura: auricolare posizionato nel cavo delle orecchie, microcamera nascosta in un ciondolo portato al collo e cellulare con sistema di trasmissione bluetooth fissato a una caviglia con del nastro adesivo. Ma i commissari, che ormai hanno l’occhio allenato, si sono insospettiti e hanno chiamato i poliziotti della Volante. «Sono stato io ad avvertirli - racconta Carmine Duraccio, responsabile dell’ufficio patenti - dopo che ci siamo accorti che avevano degli auricolari. Sono dispositivi grandi come un fagiolo. Uno dei due l’aveva talmente incastrato all’interno dell’orecchio che gli agenti per recuperarlo volevano portare l’indiano al pronto soccorso». Il metodo è sempre lo stesso. La videocamera inquadra i quesiti che compaiono sullo schermo del computer fornito dalla Moto- rizzazione all’esaminando. In questo modo, attraverso bluetooth, le immagini vengono spedite al «suggeritore». Per sicurezza c’è anche il canale audio. Gli stranieri, a richiesta, durante il test vengono dotati di cuffie che traducono le domande nelle rispettive lingue. In questo caso il quesito viene captato dall’auricolare abusivo e rimbalzato, sempre tramite il telefonino nascosto sulla caviglia, a chi dall’esterno dovrà fornire la risposta giusta. «Non è detto che il complice all’esterno debba per forza comunicare a voce - spiega Duraccio -. Il nostro sospetto è che, essendo il quiz una scelta tra vero o falso, la risposta possa giungere attraverso le vibrazioni del telefonino. Ad esempio, invio due sms, che corrispondono a due vibrazioni quando il cellulare è muto, se il candidato deve rispondere vero; ne invio uno solo se la risposta giusta è falso». Il suggeritore, secondo il fun- zionario della Motorizzazione, potrebbe essere anche a chilometri di distanza. «Nel piazzale del nostro edificio quella mattina c’erano due tipi sospetti (controllati dalla polizia e risultati estranei alla vicenda, ndr) - ricostruisce Duraccio -. Noi non escludiamo che si utilizzino dei complici piazzati all’esterno della nostra struttura, i quali, usando a loro volta dei telefonini, facciano da “ponte-radio” con chi deve fornire le risposte». I due indiani hanno raccontato di aver pagato 500 euro a testa a uno straniero (ma non loro connazionale, hanno specificato). «Noi sappiamo che di solito chi vuole imbrogliare al test si presenta come privatista - rivela il responsabile dell’ufficio patenti -. I due denunciati lunedì, invece arrivavano tramite un’autoscuola, risultata ignara, forse per non destare sospetti». 1 S. S. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Nomine docenti di ruolo Ecco le classi di concorso Tempo di nomine per i docenti di ogni ordine e grado, tempo di contratti a tempo indeterminato. Come fanno sapere dalla Segreteria provinciale dello Snals (Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola), l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia ha reso noto le date delle convocazioni per le nomine dei docenti della scuola primaria e della scuola dell’infanzia, oltre che i numeri definitivi dei contingenti che verranno nominati. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, la sede della convocazione è Varese, il 23 agosto, a partire dalle nove. Mentre la convocazione della scuola primaria, per la quale si assegnano sia i posti comuni che quelli relativi al sostegno, è stata fatta a Como Lazzago, presso l’Itis «Magistri Cumancini» nelle giornate di venerdì e sabato. Contemporaneamente il provveditorato di Bergamo ha reso noto il dato preciso del contingente che passerà di ruolo a Bergamo per l’anno 2014/2015, suddiviso per classi di concorso. Scorrendo i dati si nota immediatamente che i numeri più alti Insegnanti in attesa delle nomine La denuncia arriva direttamente dalla Sacbo, la società di gestione dello scalo di Orio al Serio. «Nella notte tra il 19 e il 20 agosto ignoti si sono introdotti e hanno tagliato le piante poste lungo i canali di irrigazione, che avrebbero dovuto costituire parte dell’arredo arboreo a lavori ultimati» scrive Sacbo in un comunicato. Presumibilmente i vandali, o il vandalo, hanno agito con il favore della notte, quando in aeroporto non c’è il solito via vai di passeggeri e automobili. Tra mezzanotte e le 5 del mattino sono riusciti a tagliare cinquanta alberi, per la maggior parte platani, che erano stati mantenuti dal Comune lungo i canali proprio per proteggerne e rafforzarne le sponde. Il cantiere è vastissimo e non ci sono telecamere: pertanto non sarà facile riuscire a risalire agli autori dell’atto vandalico. Perchè di questo si tratta, visto che gli ignoti armati di motosega non hanno rubato le piante, ma le hanno tagliate e abbandonate sul posto. A lanciare l’allarme sono stati, ieri mattina, gli operai della ditta che si sta occupando dei lavori per il nuovo parcheggio dell’aeroporto. «Il progetto depositato al Comune di Bergamo ha previsto il mantenimento dei filari riguardano il sostegno: 122 saranno i docenti assunti a tempo indeterminato per il sostegno nella scuola secondaria di primo grado e 6 nelle scuole dell’infanzia, tutti «pescati» dalle graduatorie ad esaurimento. Per quanto riguarda le altre classi di concorso invece, le assunzioni verranno fatte al 50% tra i vincitori di concorso ordinario e le Graduatorie ad esaurimento (GaE). Per il sostegno nella scuola primaria i posti saranno 81, 41 da concorso e 40 dalla GaE; per il posto normale della scuola primaria 34 insegnanti saranno assunti dalle liste del concorso e 33 dalle Gae; per la classe A043, italiano, sto- Le piante tagliate a Orio di specie arboree preesistenti lungo i canali, costituite per la maggior parte da platani – scrive ancora Sacbo –. Si tratta, perciò, di un danno rilevante al patrimonio verde che si è inteso preservare e valorizzare». Il danno economico non è ancora stato quantificato. Sacbo ha provveduto ieri mattina a presentare denuncia in questura e al più presto, dopo aver sentito anche il Comune e gli altri enti interessati, «disporrà il ripristino delle coltri alberate provvedendo alla messa a dimora di nuove piante». Nessuno sembra aver visto nulla né sentito i rumori della motosega in azione: ci saranno volute circa tre ore per tagliare tutte le piante. 1 K. Man. ©RIPRODUZIONE RISERVATA ria e geografia nella secondaria di primo grado, 20 saranno i docenti assunti tramite concorso e 19 quelli tramite GaE; nella A059, scienze matematiche, chimiche e fisiche nella secondaria di primo grado saranno 14 sia nelle graduatorie del concorso che nelle GaE che passeranno di ruolo. E così via, per tutte le altre classi di concorso. Un caso del tutto particolare è rappresentato, per esempio, dalle classi di concorso che riguardano l’insegnamento della lingua e civiltà spagnola: qui le graduatorie del concorso sono esaurite e nessun candidato delle GaE è nominabile. 1 Alice Bassanesi 31 agosto 2014 Scuola, i ruoli nelle località più lontane Quest’anno i docenti a tempo indeterminato sono finiti tra Auronzo, Cortina e Forno di Zoldo; e qualcuno ha rinunciato scuola immissioni in ruolo supplenze di Paola Dall’Anese BELLUNO. Docenti in ruolo “castigati” in sedi molto lontane. Tanto che qualcuno ha preferito rinunciare. Sorpresa per moltissimi insegnanti a cui in questi giorni sono state assegnate le cattedre a tempo indeterminato. Anche ieri mattina, all’ufficio scolastico territoriale, alcune decine di aspiranti docenti si sono presentati per firmare il loro primo ruolo. Una sensazione bellissima, «un sogno che si avvera, per cui ho tanto lavorato e per cui ho sudato», commenta raggiante Lara Piai di Sacile che ha ottenuto un posto all’infanzia a Forno di Zoldo. Certo la distanza è notevole, ma Piai non si spaventa e annuncia: «Ho due bambini piccoli, sono precaria da 16 anni, e avendo vinto il concorso mi sono ritrovata con questa sede. Ma per i primi anni chiederò il part time anche perché voglio studiare per insegnare nelle scuole di grado superiore». Contenta anche Stefania Pasqualetto, di Conegliano. E di essere contenta ha tutti i motivi visto che da precaria ha lavorato soltanto tre anni. «Appena mi sono laureata nel 2011 ho trovato dopo un mese un posto in una scuola paritaria fino ad oggi che ho firmato il mio contratto a tempo indeterminato», commenta e aggiunge: «A dire la verità mi avevano detto che sarei stata chiamata domani, e invece questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi hanno telefonato dall’ufficio scolastico provinciale dicendomi di arrivare perché c’era il posto per me. E così mi sono precipitata immediatamente e ora mi hanno assegnato la cattedra a Longarone. Va bene, anche perché il prossimo anno, quando mi sarà data la sede definitiva, potrò chiedere il trasferimento. Comunque ora opto per il part time». «Le sedi assegnate ai ruoli quest’anno sono tutte distanti», commenta Milena Zucco della Gilda degli insegnanti, «Sono rimasti disponibili Cencenighe o Auronzo, Cortina o Santo Stefano. Molti docenti che si sono iscritti quest’anno a Belluno sono rimasti delusi quando hanno saputo che erano finiti in questi paesi perché non avevano idea di come fosse articolata la provincia bellunese. Inoltre, lo stesso Ministero ha imposto che i posti in ruolo fossero assegnati tra quelli di diritto e con scadenza al 31 agosto. Il problema maggiore riguarda le cattedre per l’infanzia anche se nemmeno quelle per la primaria sono messe meglio». Zucco fa presente che per questo motivo «molti di coloro che hanno passato il concorso hanno rinunciato al posto fisso venendo così depennati dalla graduatoria concorsuale e finendo solo in quella ad esaurimento». «La nota ministeriale e quella dell’Ufficio regionale hanno imposto che si distribuissero ai posti fissi solo le cattedre al 31 agosto, lasciando le sedi più vicine ai supplenti, agevolandoli», commenta anche Milena De Carlo segretaria dello Snals che poi aggiunge: «Malgrado non ci sia il direttore regionale il nostro Ust ha portato a termine in modo corretto e preciso tutte le operazioni che si stanno svolgendo senza particolari problemi». A parte queste difficoltà, le operazioni di assegnazione dei ruoli si è svolta ad oggi «nella massima serenità», commenta anche Walter Guastella della Flc Cgil. «La graduatoria ad esaurimento si sta svuotando e anche quella del concorso soprattutto in alcune materie, tanto che non è più sufficiente per colmare i posti vacanti per cui, per non “buttare” queste cattedre le recuperiamo in altre materie, tanto comunque il prossimo anno ci saranno altre immissioni in ruolo. Dobbiamo cioè rispettare il contingente dei posti fissi che ci è stato assegnato per quest’anno pari a 116 docenti». Ma Guastella evidenzia che in questo modo «posti per le supplenze diminuiranno sensibilmente. Quest’anno le cattedre in palio per i precari saranno davvero molto poche, qualche decina soltanto». Intanto, domani ci saranno le ultime chiamate per l’assegnazione dei ruoli. Tra questi ci sarà anche Lucia De Crescentis, quarta in graduatoria ad esaurimento nella scuola primaria e insegnante precaria dal 1999. «Dovrei riuscire a passare di ruolo quest’anno e spero mi arrivi una scuola abbastanza vicina visto che abito a Sedico, altrimenti comunque ci si organizzerà in qualche modo. Una soluzione si trova, l’importante è avere il posto, finalmente», commenta De Crescentis. Giovedì e venerdì, invece, toccherà ai precari, a cui saranno assegnate le supplenze. 31 agosto 2014 Precari della scuola. La presidente Marini convoca incontro con sindacati e parlamentari umbri La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha convocato per lunedì 1 settembre a Palazzo Donini una riunione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali regionali della scuola e del Coordinamento dei precari storici di Perugia per un confronto sulle problematiche derivanti dall’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento provinciali dei docenti. All’incontro sono stati invitati a partecipare i parlamentari eletti in Umbria. La presidente Marini ha così accolto la richiesta avanzata oggi alla Regione, con una lettera all’assessore regionale all’Istruzione Carla Casciari, da Flc Scuola, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, Gilda Unams che, rilevando la complessa situazione venutasi a creare per i docenti precari storici umbri “scivolati” in graduatoria a causa dell’ingresso di numerosi docenti da altre province, hanno chiesto di avviare un confronto sia sulle tematiche di immediata rilevanza sia su eventuali iniziative di carattere legislativo da attivare in sede istituzionale. sabato 30 agosto 2014, 10:15 Insegnanti, le nuove nomine a tempo indeterminato in Provincia di Savona. Critiche alla riforma della scuola di Renzi: “Creerà nuovo precariato” Debora Geido Il conferimento degli incarichi per le nomine di ruolo nella graduatoria per l’anno scolastico 2014-2015 è avvenuto ieri presso il Provveditorato degli Studi di Savona nell’ufficio territoriale in Corso Italia Sono stati nominati 7 nuovi insegnanti a tempo indeterminato per la scuola secondaria di I grado e II grado: il conferimento degli incarichi è avvenuto ieri presso il Provveditorato degli Studi di Savona. Tra gli insegnanti convocati ieri pomeriggio presso l’ufficio territoriale in Corso Italia per le nomine di ruolo nella graduatoria per l’anno scolastico 2014-2015, cinque hanno assunto incarichi all’interno delle scuole secondarie di I grado mentre due in istituti di II grado. “Ieri, nella seconda convocazione delle nomine dei ruoli in graduatoria sono stati scelti cinque insegnanti per istituti delle scuole medie nella Provincia – afferma Enzo Sabatini, segretario provinciale SNALS Scuola – di cui un docente di tecnica indirizzato a Pietra Ligure, uno di inglese ad Albenga e tre rimanenti di matematica. Altri due insegnanti sono stati nominati uno al Liceo Calasanzio di Carcare, l’altro all’istituto Giancardi di Alassio”. Nominati anche 24 docenti di sostegno, dodici nelle scuole medie e altrettanti nelle superiori nelle diverse aree (umanistica, scientifica, tecnica e psicomotoria). Nella prima settimana di settembre sarà invece la volta della nomina dei supplenti. Tra le polemiche, durante l’attesa per le nomine, le disposizioni relative alla Riforma Scolastica del Governo Renzi. Proprio ieri il dossier sulla scuola sarebbe dovuto passare all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, ma è stato rimandato per dar precedenza al decreto Sblocca Italia e alla riforma della Giustizia. Nella riforma della scuola si parla di un piano per stabilizzare i precari, allargare l’organico per assumere i supplenti stabili e cambiare il sistema degli stipendi dei professori. Ma soprattutto è prevista l’eliminazione delle supplenze, che è l’aspetto che fa più discutere. Non solo cambierà il metodo di reclutamento degli insegnanti, ma sarà data più autonomia ai presidi e alle scuole, sia per l’offerta formativa che per la gestione dei fondi. Queste le linee guida che dovevano essere presentate al Consiglio dei Ministri. Sulla riforma scolastica di Renzi, non ci vedono chiaro gli insegnanti: “La vedo proprio male, la riforma al posto di diminuire, creerà nuovo precariato - ha affermato Eleonora Pezzica, insegnante di sostegno finalese, in coda ieri alle nomine – Troppi concorsi, troppe graduatorie, è un supplizio e una tortura ogni anno! Ci mancava solo il nuovo concorsone per il 2015”. “Tra innumerevoli concorsi e graduatorie ad esaurimento è sempre più difficile accedere alla professione – ha affermato Carmen Palmeri, insegnante di sostegno proveniente dalla Puglia – creano più confusione e la riforma Renzi temo non risolverà i problemi del precariato. Assurda inoltre l’eliminazione dei supplenti”. GENOVA 29 agosto 2014 Scuola, i prof alla lotteria delle cattedre Elisabetta Pagani - Video di Beatrice D’Oria Genova - Per un giorno sono loro ad aspettare ansiosi ed emozionati la lettura dell’appello. Dall’atrio affollato dell’Ufficio scolastico di via Assarotti, in questo giovedì bollente passano centinaia di insegnanti di ogni grado. Per quasi 400 è il grande giorno dell’assegnazione della cattedra di ruolo, quella attesa per anni e conquistata risalendo graduatorie o superando concorsi. L’assunzione ha la forma di un foglio bianco compilato a mano con nome, cognome e scuola di destinazione, e il sorriso quasi incredulo di chi lo impugna. Con qualche eccezione. «Perché c’è anche chi rifiuta - spiegano i sindacati - ma così si viene depennati dalla graduatoria. Una vera follia!». Fra le novità positive del 2014 c’è che il ministero, con gli insegnanti di sostegno, è stato “di manica larga”. Se infatti le cattedre scoperte - cioè senza insegnante di ruolo - per il sostegno a Genova sono 265, le immissioni in ruolo previste 216, circa l’80%. E il paradosso è che molte rimarranno libere per mancanza di candidati: «I posti disponibili per la primaria erano 93 - calcola Maria Luisa Frontera, segretario dello Snals - i candidati 52». «Sicuramente è più facile essere stabilizzati - confermano Daniela Cohen e Daniela Castellano, 36 anni, amiche e colleghe - ma la nostra scelta non si è basata su questo, amiamo il nostro lavoro». Diversa la situazione per gli altri insegnanti: «Qui la domanda c’è eccome - spiega Paolo Quattrida, Cgil - ma le cattedre disponibili coprono solo poco più del 50%». Il che significa che non è automatico “vincere” la scuola preferita. «Sono così felice. Sono quindicesima in graduatoria - racconta Roberta Testi, 46 anni, di Chiavari - e spero di andare a Lavagna». Mentre attende di essere chiamata, sonda la “concorrenza”: «Ho parlato con le colleghe e la maggioranza vuole il ponente. Ho buone chance». Le assegnazioni avvengono per gruppi. Prima la scuola d’infanzia, poi la primaria. Al piano superiore le secondarie di primo e secondo grado. I professori entrano in gruppo nella sala, poi a turno vengono chiamati a scegliere. E chi attende depenna le cattedre “andate”, sperando di non dover eliminare anche la “propria”. La maggioranza, però, sembra soddisfatta. «Siamo riuscite ad ottenere il posto che volevamo» sorridono emozionate Giovanna Sansalone e Alessandra Piccardo. Situazione più complicata per i prof delle medie e delle superiori. «Oggi ci hanno fatto solo scegliere la provincia - sorride Simona Viscuso sorvegliando la vivacissima figlia - io ho scelto Genova, qui vive mio marito. Per anni ho insegnato a Bergamo e ci vedevamo nel weekend...». «Nelle secondarie a creare il caos è stato il ministero - accusa lo Snals - a causa di una serie di ritardi con la pubblicazione dei trasferimenti non sono state pubblicate con le necessarie 24 ore di anticipo le sedi disponibili per le assunzioni. Così cosa succede? Che chi si presenta per l’immissione in ruolo non sa nemmeno quali sono le scuole in cui può andare, né dove si trovano. Questa è mancanza di trasparenza. E crea enormi problemi a chi viene da fuori città, costretto a chiamare su due piedi la famiglia e decidere». E non è l’unica incognita. Se infatti le scuole iniziano il 15 settembre, in realtà aprono il primo. Eppure, sottolinea Frontera, «gli istituti ancora non hanno pubblicato le graduatorie delle supplenze, con il rischio che il 15 non si sia pronti. Anni fa il ministero si ritrovò ad autorizzare le graduatorie precedenti, con il risultato che, quando furono aggiornate ad anno iniziato, cambiarono gli insegnanti. Ci auguriamo non risucceda». Incertezza anche per i presidi. A Genova proprio ieri sono stati nominati 4 dirigenti, «ma le sedi vacanti sono 10 - spiega - e il rischio per le altre 6 è che debbano accontentarsi di una reggenza. Per la scuola non è un bene». Scuola che per oggi attendeva le novità della riforma che il ministro Renzi avrebbe dovuto illustrare in Consiglio dei ministri (ma all’ultimo la presentazione delle linee guida è slittata). «Siamo scettici - commenta Corrado Artale della Uil - il superamento del precariato e gli incarichi pluriennali non possono che trovarci d’accordo. Ma non è il solito proclama? E poi c’è il nodo supplenze. Quelle brevi dovrebbero essere cancellate. E cosa diciamo a chi da anni è in questo percorso? Grazie e arrivederci, non servite più?». di Padova 28 agosto 2014 Scuola, cattedre a 183 insegnanti Sono state assegnate ieri ad altrettanti docenti diventati di ruolo: 50 i padovani con posto fisso Felice Paduano Sono 170 i precari immessi in ruolo nella scuola primaria; 35 i supplenti che non si sono presentati, ai quali, per il momento è stato assegnato il posto d’ufficio. Altri 13 docenti hanno optato per il sostegno. Moltissimi i posti per il sostegno agli alunni disabili rimasti vuoti perché gli aspiranti non ne avevano titolo: saranno a disposizione dei precari inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento. Questo il bilancio registrato, ieri mattina, dalle 9 alle 15, all’auditorium dell’istituto Pietro Scalcerle, in via Cave, dove i funzionari dell’Istituto Scolastico Regionale, in collaborazione con i colleghi dell’Istituto Provinciale, guidato da Paolo Jacolino, hanno assegnato, su base regionale, le prime 183 cattedre in ruolo, attinte dalla graduatoria del concorso per la primaria, svoltosi nel 2012. I supplenti padovani che hanno ottenuto il tanto agognato posto fisso sono 50. Gli altri lo hanno chiesto ed ottenuto nelle altre sei province della regione. «Finalmente ho raggiunto un traguardo importante nella mia vita», sottolinea Silvia Biasiolo di Albignasego, «Prima di ottenere la nomina ho dovuto fare una valanga di supplenze anche nelle materne parrocchiali». Giorgia Ruzzante è superfelice: «Dopo cinque anni di precariato nella scuola dell’infanzia, ho raggiunto la nomina in ruolo nell’elementare. Ho 29 anni e, quindi, mi posso ritenere soddisfatta visto che tanti supplenti raggiungono il posto fisso anche dopo i 40 anni di età». Anna Marcon, residente a Castelfranco, che, naturalmente, ha scelto un posto in provincia di Treviso, si è dovuta presentare allo Scalcerle con la figlia Eleonora, di appena due mesi, in braccio e l’ha anche allattata nel corridoio dell’istituto: «Prima di essere immessa in ruolo ho fatto supplenze per undici anni in tante scuole», osserva la docente-mamma, «Ma oggi sono contentissima perché avere, finalmente, la sicurezza del posto fisso non è di poco conto». Accanto ai docenti, quasi tutte donne, c’erano anche numerosi sindacalisti del settore, tra i quali Ernesto De Sieno e Lucia Michieletto, dello Snals, Manolo Baio, della Cgil, Renata Mosca, della Gilda e Manuela Mazzuccato e Tiziano Sandonà, della Cisl: «I precari che oggi hanno ottenuto il ruolo, sono tutti ben preparate ed hanno le carte in regola per andare a formare le generazioni del futuro», sottolinea la sindacalista Michieletto, «La maggioranza, nel punteggio complessivo accumulato, non solo hanno in tasca la laurea, ma, spesso, anche un master ed un diploma di specializzazione nei settori specifici che l’insegnamento nella scuola primaria richiede». Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Il Data 01-09-2014 Pagina 7 Foglio 1 Spazio anche a formazione, università e ricerca Arriva Scuola 24: una finestra sempre aperta sull'istruzion~ ti. In modo che gli studenti, le famiglie e i ricercatori possano compiere, nella maniera più informata e responsabile possibile le scelte cruciali per il loro futuro. Quelle più specifiche e settoriali saranno invece fruibili in modalità pay. Grazie alla semplice sottoscrizione di un abbonamento a Scuola 24 i docenti e i dirigenti scolastici, le università e gli enti di ricerca, le istituzioni e le imprese potranno consultarli rapidamente e accedere alla banca dati con i documenti (normativi e no) più aggiornati. Ritaglio Scuola: testate nazionali rt fl.JPRD~JU?:ONE Online da martedì 9 settembre R!SrHVATA Scuola 24. Dal 9 settembre online il nuovo quotidiano digitale del Sole240re: sarà disponibile su pc, tablete smartphone LE RUBRICHE Lenews Dgni giorno articoli, interviste, inchieste e analisi, suddivisi in tre macro·aree: Scuola e lts, Università e ricerca, Formazione professionale e in azienda. Parte dei contenuti sarà free, un'altra visibile ai soli abbonati Tuttodocumenti Database con tutti gli atti normativi, i provvedimenti attuativi e le sentenze che interessano da vicino chi nella scuola o nell'università ci lavora. Sarà fruibile ai soli abbonati La classifica delle università Rassegna di tutte le graduatorie nazionali e internazionali dedicate all'università. Attenzione particolare alla posizione dei nostri atenei. Sarà visibile a tutti e offrirà un aiuto alla scelta della facoltà 068391 Le migliori stuole In attesa di un vero sistema di valutazione si punta a offrire un panorama degli istituti più all'avanguardia oppure caratterizzati da una collaborazione in atto con (e imprese. Questa parte sarà aperta atutti Codice abbonamento: La campanella sta per suonare. Dalla prossima settimana 7,8 milioni di studenti torneranno in classe. I primi saranno gli alunni della provincia di Bolzano che, 1'8 settembre, riprenderanno il loro posto tra i banchi, poi via via tutti gli altri. Fino alla Puglia e alla Sicilia dove le lezioni riprenderanno il 17 settembre. Alla ripresa troveranno ad accoglierli Scuola24: il nuovo quotidiano digitale del Gruppo 24 Ore, che, da martedì 9 settembre, sarà online all'indirizzo www.scuola24.ilsole24ore.com. Scuola24- che sarà disponibile tutti i giorni dal lunedì al venerdì su tablet, smartphone e pc - intende diventare uno strumento indispensabile per avere costantemente il quadro delle principali novità che quotidianamente interesseranno la filiera dell'istruzione. Nel rispetto dell'approfondimento e della professionalità che il marchio Sole 24 Ore garantisce da sempre. Dagli asili nido alle superiori, dalla formazione professionale all'aggiornamento in azienda, dagli Its all'università, dai master alla ricerca pubblica e privata: ogni momento formativo degli studenti italiani troverà l'attenzione e lo spazio dovuto. Con un occhio di riguardo ad alcune tematiche cruciali per il futuro del Paese e troppo spesso sottovalutate, sia dalla politica che dall'informazione. Si pensi all'orientamento, al merito, all'internazionalizzazione e, soprattutto al collegamento tra il mondo dell'education e quello delle imprese. In qucst' ottica, oltre a raccogliere tutti gli articoli che il quotidiano e le riviste del gruppo già oggi dedicano all'istruzione e al lavoro, Scuola24 ospiterà una serie di contributi originali, articolati in news, interviste, inchieste, approfondimenti tecnici, interventi degli esperti. Le notizie di più largo consumo saranno free e visibili a tut- Come studiare all'estero Tutte le informazioni per seguire un corso di studi in un altro Paese europeo o perpartecipareal nuovo programma Erasmus+ dell'Unione europea. La rubrica sarà fruibile per tutti stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 01-09-2014 7 1/2 ISTRUZIONE ---· ---- ---·--- La strada troppo lunga dalla scuola all'aziendél · Passano gli anni, ma la separazione tra scuola e lavoro resta. In Italia studia e fa pratica in azienda meno del 4°10 degli under 29. Contro il 12,9% della media Ue e il 22,1% della Germania. Come se non bastasse, in un Paese come il nostro con il 42,9°10 di disoccupazione giovanile, le imprese fanno fatica a trovare i profili che cercano. Ma il governo Renzi vuole correre ai ripari e nelle linee guida sulla scuola che dovrebbero arrivare dopodomani sul tavolo del Consiglio dei ministri sono previste dieci misure per ridurre la distanza tra istruzione e lavoro. A cominciare dal potenziamento dei laboratori e dal raddoppio delle ore di alternanza in azienda fino ad arrivare al lancio di «school bonus» e di «school guarantee». Bruno e lucci • pagimi 7 Scuola-lavoro, piano in 10 mosse Nelle linee guida del Governo raddoppio delle ore in azienda e laboratori rafforzati PAGINA ACURA DI forzamento sui territori dei poli tecnico-professionali e degli lts (le super-scuole di tecnologia post diploma di durata biennale). Si punterà anche sull'estensione dell'impresa didattica, aprendo alla possibilità, che oggi vale solo per gli istituti agrari, di poter commercializzare i prodotti della didattica. Il piano disegnato dai vertici del Miur e da Matteo Renzi è piuttosto ambizioso. Ma anche oneroso. Il raddoppio delle ore di alternanza ha un costo stimato di circa 70 milioni; e anche gli incentivi fiscali agli investimenti privati hanno un fabbisogno di almeno 200 milioni. La strada, però, sembra quella giusta. Intanto anche le aziende si stanno muovendo. La prima grande impresa a sperimentare l'apprendistato a scuola sarà Enel. Si partirà a giorni in alcuni istituti tecnici vicini alle aziende (Torino "Avogadro", Mestre "Pacinotti'', Piacenza "Marconi'', Firenze "Meucci", Civitavecchia "Marconi", Napoli "GaddaFermi", Brindisi "Giorgi"). I ragazzi «verranno da subito assunti in azienda con un contratto di apprendistato di alta formazione che viene attivato in concomitanza con l'inizio del quarto an- no dell'istituto tecnico industriale - spiega Francesca di Carlo, responsabile risorse umane e organizzazione di Enel -. Al termine del quinto anno, con la conclusione del percorso scolastico e il conseguimento del diploma tecnico e tenuto conto della valutazione di merito del percorso effettuato in azienda, è prevista unasecondafase di apprendistato professionalizzante della durata di un anno». L'impegno lavorativo durante l'anno scolastico sarà concentrato in un giorno alla settimana, e sarà invece a tempo pieno durante le vacanze estive. Verranno svolte in azienda 800 ore per ciascun anno. L'idea di un potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro nei tecnici piace a Federmecca·· nica: «È la strada giusta - afferma il vicepresidente, Federico Visentin -, visto che oggi più che mai le nostre imprese per uscire dalla crisi hanno bisogno di puntare su innovazione e produzioni complesse e quindi hanno bisogf!_o di elevata professionalità». Enecessario intervenire sulla preparazione degli studenti: «Per questo - conclude Visentin - un numero di ore congruo da utilizzare per apprendere in fabbrica è fondamentale». r,;,rm'RJlJUlluNl R'.SLRVf,"."A In arrivo «school bonus» e «school guarantee» per attraiTe gli investimenti dei privati Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo Anche le imprese cominciano a muoversi: la prima grande società ad attuarlo sarà Enel del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Codice abbonamento: 068391 Eugenio Bruno Claudio lucci Passano gli anni, ma la separazione tra scuola e lavoro resta. In Italia studia e fa pratica in azienda meno del 4°10 degli under 29. In Germania si sale al 22,1%, e la media europea è del u,9 per cento. Dopo gli ennesimi richiami di Bruxelles e la doccia fredda dell'Istat che ha certificato a luglio un tasso di disoccupazione giovanile record al 42,9%, il governo ha deciso di accelerare e nelle linee guida sulla scuola - che erano attese nel Consiglio dei ministri di venerdì scorso e che dovrebbero arrivare dopodomani - è prevista una decina di misure per ridurre la distanza tra istruzione e mondo delle imprese. Una necessità dimostrata anche dagli ultimi dati di Unioncamere: le aziende faticano a trovare ben 61mila profili, specialmente tecnici). Per quale motivo? Perché le competenze possedute non sono in linea con ciò che serve ai datori di lavoro. Il modello di riferimento è il sistema duale tedesco di alternanza. Già Elsa Fornero aveva firmato i primi accordi con la Germania, mentre Maria Chiara Carrozza aveva lanciato lo scorso anno un programma sperimentale di apprendistato per studenti di quarta e quinta superiore (la cui completa attuazione è stata curata dal sottosegretario Gabriele Toccafondi). L'attuale esecutivo partirà da qui, rafforzando questa sperimentazione con protocolli ad hoc per coinvolgere le imprese. Anche quelle piccole e medie. Si punta a rendere obbligatoria l'alternanza scuola-lavoro (oggi è realizzata da circa 228mila studenti, meno del 9°10 del totale dei ragazzi delle superiori). L'esperienza in azienda dovrà essere fatta senza più scorciatoie negli ultimi tre anni dei tecnici, prevedendo un monte ore dei percorsi di almeno 200 ore l'anno (raddoppiando così le 100 attuali). Nel piano del Miur c'è anche il potenziamento dei laboratori di tutte le scuole superiori, coinvolgendo i privati. Si apre, poi, a uno "school bonus", agevolazione fiscale per incoraggiare gli investimenti nella scuola, e a una serie di incentivi aggiuntivi per chi crea occupazione giovanile. Al Sud si cercherà di disseminare esperienze di scuola-bottega (per rilanciare artigianato e mestieri d'arte) e ci sarà un raf- Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 01-09-2014 7 2/2 I giovani che studiano e lavorano lii Neet Solo occupato Il Il Italia Fracla - In istruzione/formazione e occupato Germania • Solo in istruzione/formazione Regno Unito Spagna • Ue I, Le mosse del governo Potenziamento dei laboratori: interessate tutte le scuole seconda rie Alternanza obbligatoria: nel triennio degli istituti tecnici raddoppio ore da 100 a 200 Impresa didattica: ' commercializzazione di beni e servizi prodotti · Bottega scuola: inserimento di studenti nelle imprese Apprendistato sperimentale: diffusione negli ultimi due anni delle superiori , Rete scuola-lavoro: rafforzare i poli tecnico-professionali ' Mappatura delle competenze: monitorare la domanda di «skìlls» sul mercato «School bonus»: agevolazione fiscale a chi investe nelle scuole «School guarantee»: incentivi a chi investe su laboratori o alternanza scuola-lavoro Crowdfu nding: sostegno al microfinanziamento diffuso ~,i~~," u~~tìti~~dit~e'rif~~:;~ !,':~::';'':*:...,"""'"'i" "cl'rnqdL''·'" "'""'""<" "''""'" """'"'"'~" Codice abbonamento: 068391 !!;2~~1~;~ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 30-08-2014 18 1 Più giorni in tribunale e più ore a scuola? AGU Codice abbonamento: 068391 uante volte abbiamo sentito dire e magari abbiamo detto che «c'è un problema di produttività»? Ecco, il _ discorso in Italia è spesso affrontato per il settore privato, ma vale, e vale sempre di più, anche per il pubblico. L'efficienza dei servizi che lo Stato fornisce ai cittadini è un elemento ormai fondamentale per la crescita economica di un paese sviluppato come il nostro ed è inoltre un efficace incentivo, un persuasore per nulla occulto, ad accogliere di miglior grado anche il rapporto a volte complicato con il nostro fisco: pago più volentieri le tasse se i servizi che lo Stato mi fornisce sono efficienti e rapidi. Prendiamo la giustizia, tema molto caldo in queste ore. E' cosa buona e giusta dimezzare il tempo di vacatio estiva dei tribunali, sia in termini di produttività del lavoro dei magistrati e del personale dei tribunali sia in vista dell'auspicata riduzione dei tempi dei procedimenti, e sappiamo quanto i tempi imprevedibilmente lunghi della giustizia italiana siano anche un freno all'arrivo degli investimenti e degli investitori stranieri. Ma possiamo prendere anche la scuola, tema rinviato a un prossimo consiglio dei ministri. Anche nella scuola, soprattutto per un esecutivo che dice di voler abolire le supplenze, si potrebbe pensare a orari differenti. Se n'era parlato ai tempi del governo Monti: perché non aumentare le ore di cattedra degli insegnanti? Una delle linee guida preannunciate dal ministro Giannini prevede peraltro l'intenzione di premiare merito e produttività dei docenti, ecco, magari questo potrebbe essere uno dei fattori di crescita anche professionale da incentivare (e remunerare). Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 01-09-2014 9 1 A Bologna Il ministro dell'Istruzione: «Mercolecf1 il via libera alla riforma». Squinzi deluso dallo sblocca Italia: «Non è sufficiente a far ripartire il Paese» Giannini, profilo basso dopo il rinvio: <<Meritiamo fiducia>> Pochi applausi alla Festa dell'Unità a sei giorni dalla standing ovation incassata al meeting di Cl a Rimini DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA - Sono passati solo 6 giorni, ma è tutto diverso. ARimini, al Meeting di Comunione e liberazione, una standing ovation, o quasi, accolse le anticipazioni del pacchetto scuola (stabilizzazione dei precari, via i supplenti, mentocrazia, più autonomia), annunciate dal titolare dell1stru zione, Stefania Giannini, in quell'occasione più che mai battagliera e prodiga di analisi. Ieri invece a Bologna, sotto il tendone centrale della Festa nazionale dell'Unità, gli applausi si sono contati sulle dita di una mano, qualcuno tra il pubblico ha rinfacciato al ministro di non aver trattato a sufficienza il tema della stabilizzazione dei precari, mentre altri hanno sollevato lo scabroso capitolo dei «quota 96» (gli esodati della scuola). Alla fine la stessa Giannini si è trovata costretta ad invitare tutti «alla pazienza>>, «ad avere fiducia nel governo Renzi», confidando nel Consiglio dei ministri di mercoledì nel quale, dopo il rinvio della scorsa settimana che ha in parte gelato le aspettative, sarà esaminata la complessa riforma. Nessun dietrofront, l'impressione però è che la lunga marcia verso quella «buona scuola>> che Renzi e il suo governo hanno messo al centro della loro azione sia, non solo molto lunga, ma anche piuttosto accidentata. Nel giorno in cui il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha smorzato gli entusiasmi dell' esecutivo sull'efficacia del decreto sblocca Italia (<<Non è sufficiente a far ripartire il Paese» ha affermato in un dibattito con il sottosegretario Graziano Delrio), la Giannini ha negato con forza che la decisione di escludere il tema scuola dal Cdm della settimana scorsa sia dovuta a divergenze con il premier: «Non è stato un rinvio, semplicemente una scelta, credo saggia, di non mettere troppa carne al fuoco». Eha aggiunc to: «Si è trattato di un lavoro comune di mesi, serio e rigoroso». Chiara l'intenzione di mantenere un profilo basso. Anche dal palco, poco dopo, la Giannini ha evitato qualsiasi accelerazione (ha sempre parlato di «visione e di linee guida>>, mai di riforma), rispondendo poi indirettamente a chi l'ha accusata in questi giorni di aver corso troppo: «Da parte mia e del governo non c'è stata alcuna pomposità, piuttosto ho visto commenti ex ante anziché, come avrebbe dovuto essere, ex post». Eintanto, a detta del Codacons, stangata in arrivo per le famiglie in vista della riapertura delle scuole: «Tra libri, zaini e quaderni, la spesa media si aggirerà sugli 840 euro». Sui contenuti, intervistata da Maria Latella, il ministro Giannini ha confermato la linea della meritocrazia per gli insegnanti (<<Premi, ma anche penalizzazioni») senza chiarire a chi spetterebbe il compito della valutazione. Quindi un cenno all'intenzione di «aumentare il numero delle maestre» alla luce di «Un organico sottodimen sionato». El'annuncio che dei 7 miliardi destinati alle università, 1 miliardo e 300 milioni andrà agli atenei con i migliori risultati nel campo della didatti- ca, della ricerca e dell'internazionalizzazione. Nessuna esitazione sui test d'ingresso: «Vanno superati, non sono lo strumento più idoneo per medicina>> ha affermato, sottoponendo poi la platea ad un improvvisato sondaggio: <<Alzi la mano chi di voi conosce Noam Chomsky (filosofo e anarchico statunitense, ndr): è una delle domande del test>>. Dal pubblico (formato in gran parte di docenti) si sono levate molte braccia. E la Giannini, un po' sorpresa: «D'accordo, ma ditemi voi quanto sia utile saperlo per entrare a medicina... ». In suo soccorso è intervenuto Davide Faraone, responsabile scuola pd, anche lui sul palco: <<Al di là dei test, il problema è la selezione della classe dirigente e il corporativismo di troppi Ordini». Chiusura sull'ipotesi di un rimpasto di governo dopo la nomina europea della Mogherini. Giannini gelida: «Nell'agenda di governo non c'è alcuna volontà di occu parei di poltrone e nomi>>. Francesco Alberti ©RIPRODUZIONE RISERVATA La selezione «I test d'ingresso vanno superati, non sono lo strumento più idoneo per Medicina» L'arrivo Il ministro Stefania Giannini con il rettore dell'Università di Bologna Ivano Dionigi (Ansa) Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Codice abbonamento: 068391 Gli impegni Stabilizzazione dei precari, via i supplenti, meritocrazia, più spazio all'autonomia scolastica Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 31-08-2014 1 1/ 2 LO STRANO CASO DEL ML~ISTRO GIANNINI di GIOVANNI BELARDELLI i fronte al non D esaltante spettacolo di una ambiziosa riforma della scuola enfaticamente annunciata e poi rinviata, molti si saranno chiesti cosa pensi al riguardo il ministro Stefania Giannini. Ciò che tutti hanno potuto vedere, infatti, è che la titolare di viale Trastevere - dopo avere annunciato anche lei misure rivoluzionarie al Meeting di Rimini al momento sembra uscita di scena. CONTINUA A PAGINA 39 "'z <{ :o 5;: o z <{ a: o o La riforma sospesa della scuola e lo strano caso del ministro Giannini di GIOVANNI BELARDELLI Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 068391 Una uscita di scena forse indotta dall'intenzione dello stesso presidente del Consiglio Renzi di occuparsi più o meno direttamente della materia. Fatto sta che il ministro Giannini è intervenuta pubblicamente per confermare l'abolizione del test di Medicina, una misura molto popolare tra studenti e famiglie anche se rischia di gettare nel caos le università per le ragioni di sovraffollamento fatte presenti da tutti i rettori; ma sulle misure per la scuola che dovevano essere discusse nel Consiglio dei ministri di venerdì non si sono registrate negli ultimi giorni dichiarazioni sue che potessero far capire cosa pensa al riguardo. · Sul metodo utilizzato dal premier Renzi avrebbe forse potuto far presente anche lei quel che ormai tutti - dai commentatori ai comuni cittadini - pensano: e cioè che annunciare grandi rivolgimenti, suscitando troppe aspettative, rischia di alimentare due cose che nel Paese circolano già fin troppo: disillusione e sfiducia. Come sanno bene, credo, i 100 mila precari di cui è stata annunciata (e ora rimandata) l'assunzione: una misura che ha molte ragioni sociali, pér le aspettative create nel tempo in tanti aspiranti docenti di ruolo; ma in cui è difficile vedere qualcosa di rivoluzionario, assomigliando essa troppo a certe infornate di assunzioni da Prima Repubblica. O forse non è del tutto così: ma il ministro che ha la responsabilità del nostro sistema scolastico avrebbe avuto il compito, ci permettiamo di osservare, di Codice abbonamento: SEGUE DALLA PRIMA riproducibile. Pag. 25 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA spiegare meglio una misura del genere e in che senso l'assunzione in massa di precari (a scapito, evidentemen~e, di altri, più giovani, aspiranti insegnanti) 31-08-2014 1 Foglio 2/2 Data vista mediatico faccia assai meno colpo (e infatti nessuno ne parla), sarebbe già un ottimo risultato se si potessero allontanare dall'insegnamento i non molti forse (ma neppure pochissimi) docenti che - per la demotivazione legata ad anni di faticoso insegnamento precario oppure per la insufficiente preparazione - lavorano con scarso merito. Questo o altro avrebbe forse potuto osservare e chiarire il ministro Giannini, anche correndo eventualmente il rischio di qualche frizione con il pres~d~nte del Consiglio. Quando da un rmrustro dipendono un milione di lavoratori della scuola (tra docenti e non), quando a quel ministro guardano milioni di studenti e di genitori italiani, il silenzio non è un'opzione possibile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 corrisponderebbe a quel principio del merito che si vorrebbe fosse un caposaldo della grande riforma. Anche riguardo a questo, cioè all'introduzione di carriere e retribuzioni degli insegnanti legate a una valutazione del merito, si tratta di cosa non nuovissima, visto che vi si cimentò già, senza successo, nel 2000, il ministro Luigi Berlinguer. Una cosa, per giunta, di non facile attuazione anche al di là delle consuete resistenze sindacali: una volta che in una scuola vi siano insegnanti con qualifiche di merito diverse, non si cap~sc.e chi accetterà mai di avere gli insegnanti d1 qualifica inferiore. Benché dal punto di Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 31-08-2014 51 1 MEDICI EMAESTRI ALLEKrI l\1EUA CuRA di MOMCILO JANKOVIC* a festa di fine anno scolastico è stata bellissima! Sono stata promossa, la mia malattia non c'è più. Sono felice! Grazie. Le maestre sono state stupende compagne di viaggio» dice Beatrice, 8 anni, affetta da leucemia e in cura presso il Centro di Ematologia pediatrica dell'Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza, Fondazione MBBM, diretto dal professor Andrea Biondi. Le sue insegnanti della scuola in ospedale, fiore ali' occhiello dei Centri dell'AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica) sono «stupende compagne di viaggio». Il viaggio è il tunnel imposto dalle cure per la leucemia, e le maestre con la loro competenza, discrezione, professionalità e dedizione hanno saputo mantenere la scuola e l'insegnamento come la seconda casa dei bambini. Ese parliamo di qualità di vita di un bambino durante le cure non possiamo non contemplare la scuola Scuola in ospedale come scuola di «passaggio» per ritornare e rientrare a pieno titolo nella scuola di origine. Questo, grazie all'abilità degli insegnanti, è l'obiettivo da perseguire e da tenere presente. Ovviamente in questo c'è tutta la capacità organizzativa della scuola Le lezioni stessa: contatto costante anche in ospedale con i docenti della scuola di origine, videoconferenze aiutano a tornare con la classe d'appartenenza, prima possibile preparazione di insegnanti alla normalità e alunni al rientro in classe del bambino malato, lezioni individuali e di gruppo, scuola a domicilio. Comunque, la scuola «sotto casa>>, spesso poco desiderata da chi sta bene, è amata da chi non sta bene. Alessandro, 10 anni, affetto da leucemia in fase di progressione di malattia, nonostante chemioterapia e trapianto di midollo osseo scrive ai suoi compagni di classe: «... qui in ospedale ... ho una camera tutta per me, con il televisore, la Wii, il computer, il ping pong, il canestro di basket e tante persone che mi vengono a trovare: Francesca, l'animatrice, la maestra Angela, i clown-dottori, le infermiere, zii, nonni, parenti, amici ... però io VORREI TANTO STARE ASCUOLA CON VOI ! Vi saluto tutti e anche i maestri e le maestre». Chi meglio di Alessandro può testimoniarci dell'importanza della scuola per un bambino? Ecosa meglio della scuola in ospedale può compensare sul piano culturale e umano questo desiderio? Riflettiamoci bene e con sempre maggiore convinzione. 068391 Corriere~,,;l':.1:1;· Codice abbonamento: * responsabile U.O.S Day Hospital Ematologia Pediatrica Fondazione MBBM - Ospedale San Gerardo Monza Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano la Repubblica Data Pagina I . Foglio 01-09-2014 617 1/ 3 Renzi ora studia il rimpasto per la sfida dei "I 000 giorni" Delrio in pole perii Viminale ~fan~ l~er~b~e l'Interno ~rgli F.stèri liberati da Mogherini G1ann1n1 nsch1a Il posto. Oggi la nuova agenda di governo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non incentrata sulla scuola. C'erano i vertici del Partito democratico, i capigruppo e i parlamentari esperti. Il premier ha detto a tutti che per il Pd la battaglia della formazione era fondamentale, che doveva diventare una ban- All'Istruzione il premier vorrebbe una donna delPd. "Lascuolaèun nostro tema costitutivo" ----·---------diera del partito. Chi è uscito da lì ha pensato: «Perché sia davvero una bandiera ci vuole un ministro del Pd». Naturalmente, la Giannini sconta anche il fatto di appartenere a un partito praticamente scomparso alle elezioni, Scelta civica, e che in alcune sue componenti appare ormai una corrente del Nazareno. È un discorso che vale per le percentuali ridotte del Nuovo centrodestra. Ma su questo Alfano pensa di avere le spalle coperte. Per ridUITe la delegazione dell'Ncd ( 3 ministri) sarebbe inevitabile un passaggio parlamentare. Con tutti i rischi delcaso perRenzi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 «La scuola deve diventare un tema costitutivo del Pd». Secondo lui Largo del Nazareno dovrebbe concentrare tutti i suoi sforzi sull'istruzione, farne il suo elemento identitaria. Agli Esteri il favorito rimane Lapo Pistelli. Ma se Alfano fa un'apertura, quel posto è suo. Il titolare del Viminale oggi potrebbe aver cambiatojdea. Dopo aver portato a casa l'operazione Frontex Plus per la questione degli sbarchi, aver coinvolto maggiormente l'Europa dopomilleappellieallarmi,ilministro dell'Interno potrebbe essere tentato di lasciare una poltrona che scotta e che sarà chiamata ad affrontare ancora l'emergenza immigrazione. In alternativa ci sono altre donne. PerRobertaPinottisarebbesolo un cambio dentro lastessasquadra e per la Difesa si fa ancora il nome di Alfano. Diverso il discorso per Marina Sereni, vicepresidente della Camera, e per Elisabetta Belloni, oggi direttoredelpersonaledellaFarnesina. È solo un'illusione invece il coinvolgimento di Andrea Guerra. L'ex ad di Luxottica era stato chiamato a febbraio e disse no per rimanere in azienda. Oggi è libero,manonsçirànelgoverno. Al di là delle formule politiche, e Renzi preferisce sicuramente l'inglese "reshuffle" sarà un vero e proprio rimpast~ sesiaprirannocaselleslegateall'inevitabile sostituzione di Mogherini. Come quella dell'Istruzione. L'idea di un cambio della Giannini è apparsa evidentemente a tutti i partecipanti. a una recente riunione con Renzi Codice abbonamento: dellaMogherini. Maquestotem·- po serve anche ad aprire un tavolo con gli altri partiti della ROMA. «Vorrei rimescolare il maggioranza per cercare di far puzzle».MatteoRenzinonusale girare la ruota anche in altri diparole della vecchia politica, ma casteri. lasostanzanoncambia.APalazSi parte dalla Farnesina e si zo Chigi, dopo il successo della partedaAngelinoAlfano.Ilprenomina di Federica Mogherini mier vuole convincerlo a lasciain Europa, si pensa un rimpasto re la poltrona del Viminale. Avee non a una semplice sostituzio- va già provato a farlo al momennedelministro degli Esteri. Cioè todellaformazionedell'esecutia un movimento di pedine più vo, a febbraio. Non riuscì nelcorposoin previsionedi unman- l'impresa evitando sola la condato lungo "mille giorni", il pro- ferma della carica di vicepregramma che proprio oggi il pre- mier. Adesso tornerà alla carica mier presenterà alla stampa. Si garantendoalleaderdiNcdilmicapiràdalì che Renzi ha cambia- nistero degli Esteri, cioè un poto la velocità di marcia della sua sto di pari peso. «Proveremo afaazione di governo. Non più re breccia», ha detto Renzi ai SpeedyGonzalesconilrischiodi suc;>icollaboratori. qualche pericoloso scivolone, Eundossier,quellodelrimpama un ritmo più lento, che dia sto, non ancora sul tavolo. Alfaanche agli interlocutori europei no per esempio non ha ancorariil respiro di un cammino davve- cevuto nessun segnale diretto ro realizzabile, di un'agenda da Renzi. Ma a Palazzo Chigi concreta di riforme. qualcuno~ già iniziato delle riNell'illustrazione infatti si flessioni. E vero che il Quirinale partirà dalle cose già fatte. Per preferireI?beunasemplicesostispiegare come saranno davvero tuzione. E la strada maestra, attuate la riforma del lavoro (la non si aprirebbe nemmeno la diprirna parte presentata da Po- scussione sull'eventuale nuovo letti), le leggi sulla giustizia, il voto di fiducia a un governo rimprovvedimento sulla pubblica pastato.LospostamentodiAlfaamministrazione. A questo, si no ~a FarJ?-esina e_ la sua sostiaggiungerannoiprogettidelfu- tuzmne agli Interra con Graziaturo. E un nuovo sito, da affian- no ~elrio sarebbe. un normale care a quello ufficiale del gover- avvicendamento mterno alla no, consentiràunapartecipazio- stessa squadra di governo. Più nedeicittadinieunaverificadel- delicata l'ipotesi di toccare altre le promesse mantenute o non caselle. Come l'Istruzione, dove mantenute. In questo program- Stefania Giannini appare in bilima non c'è il rimpasto, natural- co. Dove Renzi vorrebbe mettemente. Renziripete a tutti i suoi re una donna del Partito demointerlocutqri che c'è tempo per crat~co perché ai suoi colleghi di decidere chi prenderà il posto partito ha detto chiaramente: GOFFREDO DE MARCHIS riproducibile. Pag. 28 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 30-08-2014 9 1 Scuola, la delusione di studenti e sindacati ROMA. Dai sindacati, un coro di proteste per il rinvio del capitolo scuola al consiglio dei ministri di mercoledì prossimo. «È sconcertante-affermaDomenico Pantaleo, Cgil-questo rinvio dopo gli annunci ad effetto dei giorni scorsi». «Se vogliamo una scuola di qualità-incalza per l'Ugl-Scuola Giuseppe Mascolodobbiamo cercare di attuare soluzioni reali e definitive». Delusi anche gli studenti. «Ci chiediamo se la scuola sia una priorità del governo o solo iin richiamo giornalistico», commenta Alberto Irone, portavoce bRete studenti medi". E aggiunge: «Che figuraccia: rinviare di nuovo le linee guida sulla scuola a poco più di due settimane dall'iniziodelle lezioni è chiaramente smentire quello che è stato detto da mesi a questa parte». Sulla stessa linea Danilo Lampis, coordinatore Unione degli Studenti: «Non aspetteremo nuovi annunci, presenteremo le vere priorità del Paese in materia di istruzione nelle piazze a partire dal 1Oottobre: istruzione gratuita, welfare, cittadinanza e stop alla precarietà». (a. cus.) Codice abbonamento: 068391 @RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Foglio 31-08-2014 23 1 SCUOLA E PENSIONI ELSA FORNERO: CERTI DISASTRI NON SONO I MIEI ELSA FORNERO* *Docente universitario ed ex ministro del Lavoro Codice abbonamento: 068391 aro Direttore, La Stampa di venerdì ha pubblicato la lettera di un professore che lamentava (giustamente, dal suo punto di vista) l'impossibilità di accedere al pensionamento a causa della riforma del 2011, che avrebbe «dimenticato» che l'anno scolastico non coincide con l'anno solare. Ho già sostenuto in altre occasioni che più che di errore tecnico si è trattato di un'interpretazione restrittiva della Ragioneria Generale dello Stato, la quale ha incluso nei risparmi di bilancio anche il posticipo del pensionamento per quegli insegnanti che avrebbero maturato la «quota 96» entro l'anno scolastico, anche se dopo il 31 dicembre 2011, lasciando poi al ministro del Lavoro l'onere di trovare la copertura per un'eventuale correzione, in senso meno restrittivo, della norma. Nelle difficili condizioni di allora la copertura semplicemente non c'era. Il vero problema però non è questo (al quale il governo at- tuale potrà porre rimedio, vista la condizione un po' meno tesa del bilancio dello Stato), bensì la titolazione, profondamente ingiusta, della lettera («Scuola, i disastri della riforma Fornero») sintomatica, ma anche alimentatrice, di un diffuso stato d'animo acrimonioso, purtroppo molto diffuso. Il «disastro» non è infatti nella riforma, che pure ha indubbiamente avuto conseguenze negative per molte persone, ma in politiche decennali che hanno condotto all'insostenibilità del sistema. Il disastro è quello di un sistema politico che per decenni ha usato le pensioni per ottenere consenso elettorale, incoraggiando pensionamenti a età troppo giovani, alle quali una parte soltanto delle pensioni corrisposte era effettivamente coperta dai contributi versati. Il resto è stato posto a carico delle generazioni giovani, che ne stanno sopportando il peso, e di quelle future, alle quali rischiamo di lasciare soltanto debito. E' per questi giovani che la riforma è stata fatta e per loro non è certo un disastro. Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano I LA STAMPA Data Pagina I Foglio 30-08-2014 9 1/ 2 Non basta un miliardo per stabilizzare i precari Palazzo Chigi dovrebbe trovarne tre. Per 27mila insegnanti adesso lo Stato risparmia ogni anno due mensilità e per altri 42mila non paga l'anzianità I 1 I 1 Lo stesso docente che prima prestava servizio per 20mila euro l'annò, dunque, da assunto potrebbe gravare sulle casse pubbliche per 24mila o 26mila euro. E in questa casistica. rientrerebbero in tanti, considerato l'alto numero di precari «storici» che da anni attendono un posto fisso in graduatoria, lavorando intanto da supplenti. Da tali variabi- li, moltiplicate per migliaia e migliaia di situazioni, nasce il costo della stabilizzazione. Questo per quanto riguarda gli annuali, circa 42mila. Poi si sato il primo anno di «prova», entra nella salva delle supplenun insegnante matura un'an- ze brevi, che il Ministero vorzianità che diventa fondamen- rebbe coprire con gli organici tale ai fini retributivi: la «sca- funzionali. E qui il discorso si la» prevede sei «gradoni» in complica ulteriormente: pertotale, con una differenza an- ché si deve ragionare su spezzoche di 12mila euro l'anno fra il primo e l'ultimo. Nelle pieghe ni di cattedre e periodi framdi questo sistema risiede la ve; mentati. Lo Stato ci spende già ra discriminazione fra docenti 600 milioni l'anno. Altra cosa di ruolo e precari: il supplente sarebbe assumere un docente di ruolo (che va pagato tutti i viene retribuito sempre col mesi, ferie, festività e scatti minimo contrattuale. La situa- compresi). Né sarebbe possibizione però cambia nel momen- le reinvestire su questi continto in cui viene stabilizzato: a genti tutte le risorse delle supquel punto ha diritto alla rico- plenze brevi, perché - come sotstruzione della carriera pre- tolineano gli stessi dirigenti del gressa, e quindi ad essere as- Ministero - queste non potransunto non all'interno del pri- no scomparire completamente. mo scalino, ma nel secondo, o C'è anche un precedente magari addirittura nel terzo. che svela le difficoltà dell'ope- ASSUNZIONI l.A.CISl Il piano, se portato a termine, riguarderà quasi lOOmila docenti «Serve maggiore chiarezza Se non si fa tutto subito la riforma perderà valore» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, razione. Un paio d'anni fa l'ex: ministro Carrozza aveva provato a stabilizzare i 14mila posti vacanti (quelli accumulatisi per mancato turnover). Il Tesoro aveva dato l'ok, a patto che le assunzioni avvenissero a costo zero. E come soluzione si era pensato ad una modifica del contratto, innalzando il primo scatto a 11 anni di anzianità, proprio per farvi rientrare la maggior parte degli interessati dal provvedimento. Ma l'ipotesi sarebbe stata irricevibile per i docenti (i cui stipendi sono già bloccati dal 2009), e non se ne fece nulla. Adesso il governo ci riprova, ed è pronto a mettere risorse importanti sul tavolo. Quante di preciso lo si capirà nei prossimi mesi. Ci sono tante variabili di cui tenere conto: al Ministero nelle ultime settimane hanno lavorato soprattutto su questo. Ma il quadro resta complesso, come testimonia anche il rinvio deciso all'ultimo momento. «Aspettavamo dei numeri per ieri, aspetteremo ancora», commenta Rita Frigerio, della Cisl Scuola. «Su una questione di tale importanza ci vuole chiarezza. Di certo un miliardo non basta. Almeno se si vuole fare tutto subito. Se invece l'intenzione è di spezzettare il piano il discorso cambia. Ma cambia anche il valore della riforma». 068391 1 rinvio della riforma ha generato nel mondo della scuola delusione. E diffidenza Il timore è che dietro lo slittamento si nascondano difficoltà economiche. A riguardo Matteo Renzi è stato categorico : «Nessun problema di coperture», ha smentito ieri in conferenza stampa. Non è un mistero, però, che il nodo principale sia quello del costo del «pacchetto», in particolare del piano assunzioru da lOOmila posti. Sul tema non c'è ancora stato un confronto col Ministero dell'Economia. Il premier si è impegnato per un miliardo di euro, secondo i sindacati ce ne vogliono molti di più. Ma quanto costerebbe stabilizzare un precario, anzi lOOmila precari? Alla fine la domanda che attanaglia il governo è soprattutto questa. Trovare una risposta precisa è molto difficile. Un docente di ruolo di scuola secondaria superiore, al primo contratto a cattedra piena, guadagna circa 1.300 euro netti al mese (che diventano 1.900 lordi, tra lrpef e ritenute pensionistiche). Un supplente di pari grado anche: sul piano salariale non ci sono differen- ze (né possono esserci, come stabilisce la normativa europea). Eppure la stabilizzazione avrebbe un costo, anche abbastanza alto. Innanzitutto perché tutti i precari che vengono chiamati in servizio per completare l'organico di fatto (senza fare parte di quello di diritto) firmano un contratto fino al 30 giugno, e non al 31 agosto. Nel 2014/2015 saranno circa 27mila in tutta Italia, e su di loro lo Stato risparmia già due mensilità. Poi c'è il problema della ricostruzione di carriera. Pas- Codice abbonamento: LORENW VENDEMIALE ROMA non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano LA STAMPA Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 30-08-2014 9 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data Pagina Foglio 01-09-2014 3 1 Scuola, Giannini assicura: mercoledì daremo l'ok al testo, meritiamo fiducia La riforma rinviata? «No, abbiamo fatto una scelta saggia di non accumulare un tema importante con altri temi importanti». Problemi con il premier? «Con Renzi c'è stato un lavoro comune di mesi». E no, i test di ingresso non sono «il miglior strumento possibile per scegliere i migliori studenti per la facoltà di medicina». Senza mai scoprire troppo le carte su una riforma di cui si saprà tutto solo dopodomani, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, dalla Festa nazionale dell'Unità ha ricapitolato quelli che sono i temi sul tavolo del governo dove per ora, ha chiarito, non c'è alcuna ipotesi di rimpasto. Intanto nelle scuole, per il - - - - - - - - - - --- Il decreto "Sblocca Italia" 068391 1 Codice abbonamento: I ministro, gli insegnanti non sono abbastanza. «L'organico è sottodimensionato», ha spiegato dal palco, perchè «se c'è una cosa veramente dannosa, è quando a inizio anno non sai se la classe di tuo figlio avrà un'insegnante o se a metà anno l'insegnante cambia perché non rientra nell'organico di diritto». E, su questo, sugli insegnanti non ancora stabilizzati, ha chiesto di avere fiducia: «Aspettiamo di arrivare a mercoledì: credo che la fiducia nel governo Renzi sia meritata anche su questo punto». Sui test di medicina il ministro ha invece espresso le sue idee chiare: «Ritengo che non siano il miglior strumento possibile». ANSA ,!W!.ntime.tri ' Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano Data Pagina Foglio 01-09-2014 8 1 Così il Califfato islamizza le sellale l.A DENUNCIA Che i militanti dell'Isis siano dei brutali tagliagole è un fatto, ma che in queste settimane siano circolate notizie e interviste non verificate sullo Stato Islamico di Iraq e del Levante riguardanti i più svariati argomenti come vendita di donne, infibulazione, stupri, uso di droghe è un altro dato di fatto. Ultima, ieri, la fotografia di una gabbia su un carro, piena di donne completamente velate, spacciata per una deportazione di "schiave" a Mosul; scatto che invece era stato realizzato ad Alessandria d'Egitto nel 2013 durante un corteo dì solidarietà per alcune studentesse universitarie condannate per aver manifestato contro il golpe militare. Su una cosa però gli uomini del neo-costituito Califfato non scherzano: la moralità e l'istruzione. Da Raqqa, la capitale dello Stato Islamico, arriverebbe infatti la notizia di una "rivoluzione" dei programmi didattici nelle scuole: niente più filosofia, chimica, musica, arte, educazione civica, sociologia, storia, psicologia. La denuncia arriva dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo il quale diversi insegnanti sarebbero stati obbligati a partecipare a seminari di una settimana organizzati da Daesh per rimodulare i piani di studi degli studenti in senso islamièo. La mancata partecipazione prevederebbe l'esclusione da tutte le scuole della città siriana. L'Isis avrebbe quindi promesso anche salari adeguati agli insegnanti che da mesi, causa la guerra, non percepiscono uno stipendio. Gli "esperti islamici" provenienti dalle file dell'organizzazione fondamentalista avrebbero deciso di togliere chimica e filosofia perché «non in linea con le leggi di Dio». PAROLE BANDITE Non è la prima volta che viene toccato il sistema scolastico nelle aree sotto il controllo del califfo Abu Bakr al Baghdadi. In precedenza infatti era stata imposta l'obbligo per tutte le studentesse delle elementari di indossare l'hijab, oltre a una rigida divisio- ne tra i sessi. Il risultato è stato anche la chiusura di numerose scuole nella provincia di Raqqa, non considerate allineate con il nuovo pensiero dominante. In un documento, postato su internet, del direttorato dei· programmi riguardanti le istituzioni scolastiche, (del quale però non siamo in grado di verificarne l'autenticità), si legge in una serie di punti che sarebbero state abolite anche educazione fisiça, religione e tutte le scienze che sono in qualche modo connesse alla teoria di Darwin, alla selezione naturale e che non attribuiscono tutto il creato a Dio o che non lo esaltano. Sarebbe stata prevista, inoltre, la rimozione dagli istituti di tutte quelle immagini contrarie alla Sharia (legge islamica) assieme all'abolizione dei termini "patria" o "Siria" sostituiti, invece, da "Stato Islamico", "terra dei musulmani'', "provincia di ash-Sham". Scontato il fatto che la denominazione "Repubblica Araba Siriana" è stata ufficialmente bandita da tutte le scuole del Califfato. Cristiano Tinazzi ©RIPRODUZIONE RISERVATA PROIBITE CHIMICA MUSICA ED ARTE ARAQQA, IN SIRIA, tNSEGNANTI OBBLIGATI ASEMINARI Codice abbonamento: 068391 DI "RIEDUCAZIONE" Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano 31-08-2014 10 1 L'all~rta.in Italia: controlli raddoppiati «A nschio anche le scuole straniere» L'ALLARME ROMA Circolari di allertamento e direttive, cinque negli ultimi dieci giorni, partite dal Viminale e inviate a prefetti, questori e alle forze di polizia di tutt'Italia. La prima è stata mandata dopo la diffusione del video in cui James Foley veniva decapitato. Il 20 agosto. Nel documento si fa riferimento alle immagini e poi si richiede «con effetto immediato» il rafforzamento dei dispositivi di vigilanza. Ma a seguire, di documenti, dal ministero dell'Interno, ne sono partiti altri, legati alla decisione del governo italiano di i~viare armi ai peshmerga curdi e alle indicaziòni degli 007 sul crescente antisemitismo, legato all'evoluzione del conflitto israelo palestinese. Il livello di allerta non è altissimo ma il Viminale chiede anche l'intensificazione dell'attività infoinvestigativa. I possibili obiettivi non solo le sedi istituzionali italiane, le ambasciate e i consolati. Anche i centri di cultura e le scuole straniere sono a rischio, come gli uffici turistici. E a dimostrare che l'attenzione è alta sono anche controlli negli aeroporti, raddoppiati nelle ultime settimane. La minaccia jihadista potrebbe arrivare con un passaporto inglese o, addirit- tura, dall'area Schengen. I RETURNISTI I DOCUMENTI In Italia l'attenzione è concentrata. sui cosiddetti returnisti: jihadist1 che, nei campi di addestra~ento in Medio Oriente, hanno imparato a combattere e, in Iraq o in Afghanistan, hanno dawero preso parte alla grande battaglia dell'Islam. Vivono tra Brescia, Torino, Padova, Bologna, Ravenna e in Veneto e in questi centri esercitano la propria attività di propaganda. Portano, oltre insieme alla gloria, il Know how e la capacità attrattiva. Conoscono l'uso delle armi e dell'esplosivo. Ma attualmente non risultano organizzati in cellule. Il quadro è invariato rispetto alla relazione consegnata lo scorso mmarzo alle camere dai nostri servizi di sicurezza. Gli 007 ricordavano la morte in Siria, il 12 giugno 2013, del genovese Giuliano Delnevo «unitosi nel dicembre 2012 all'insorgenza islamista anti-Assad al termine di un percorso di radicalizzazione culminato nella disponibilità al sacrificio personale». E aggiungevano: «La presenza di potenziali mujahidin pronti a fornire il proprio contributo alla causa si evidenzia soprattutto tra le fila degli "islamonauti" che si indottrinano sul web e animano gruppi di discussione e social forum». Valentina Errante Nella prima direttiva partita dal Viminale si fa esplicito riferimento alla decapitazione di Foley- Poi si chiede «Con effetto immediato si dovrà dare massimo impulso, ognuno per le rispettive c~mpetenze, ai servizi di prevenzione a carattere generale che rafforzino maggiormente dispositivi di vigilanza e controllo del territorio, attuando un'ulteriore sensibilizzazione delle misure di vigilanza e sicurezza a tutela degli obiettivi ritenuti sensibili». E i luoghi a rischio «sono quelli che per le circostanze» possono essere oggetto di attentati: «Sedi diplomatiche e consolari e di interesse socioculturale, ~c?no!11ico e ~eligioso, compresi 1st1tuti scolastici e turistici». Il Viminale raccomanda anche una maggiore attenzione alle personalità legate a Usa, Israele, Gran Bretagna, Iran e Iraq e alle loro residenze, «al fine di prevenire eventuali azioni delittuose». In un'altra circolare di allertamento si precisa: «Si vorrà altresì avere cura di mantenere al livello di piena efficienza l'attività infoinvestigativa, al fine di cogliere notizie e segnali sulla possibile attuazione anche di imprecisate azioni delittuose». Codice abbonamento: 068391 VIGILANZA RAFFORZATA DOPO LA DECISIONE DI ARMARE I PESHMERGA SI f APIU ATTENZIONE Al PASSAPORTI DELL'AREA SCHENGEN FIUMICINO Negli aeroporti sono raddoppiati i controlli Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-08-2014 20 1 Alternanza scuola-lavoro al via con 150 apprendisti Intesa fra Miur ed Enel. Coinvolti 7 istituti PAOLO f ERRARIO MILANO 1 ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, l'ha definita la «via italiana al sistema duale tedesco», quella combinazione di teoria e pratica, di studio a scuola e formazione in azienda, che da trent'anni rappresenta il percorso principale seguito dai giovani per entrare nel mercato del lavoro. Da noi, invece, l'ha ricordato lo stesso ministro lunedì intervenendo al Meeting di Rimini, l'alternanza scuola-lavoro riguarda, al momento, appena il 9% degli studenti e l'l % delle aziende, mentre siamo tristemente ai vertici delle classifiche della disoccupazione giovanile, con il 42,9% di senza lavoro nella fascia d'età tra i 15 e i 24 anni, certificato giusto ieri dall'Istat. Un primo tentativo, dunque, di scalfire questi numeri e incamminarsi lungo la strada che porta ver so il Nord Europa, partiràl'8 settembre con l'avvio del programma sperimentale di apprendistato di alta formazione e ricerca, che coinvolgerà 150 studenti del quarto e quinto anno di sette istituti tecnici superiori: It "Fermi Gadda" di Napoli, Is "Guglielmo Marconi" di Piacenza, It "Guglielmo Marconi" di Civitavecchia, Iis ''Avogadro" di Torino, Iti "Giorgi" di Brindisi, It ''Antonio Meucci" di Firen- 1 ze e Is ''Antonio Pacinotti" di Venezia. A seguito di un protocollo d'intesa, di durata biennale, firmato dal Miur e dal Ministero del Lavoro con il Gruppo Enel, questi ra gazzi saranno assunti da aziende del colosso dell'elettricità con contratto di apprendistato di alta formazione. Per un giorno alla settimana e per tutto il periodo delle vacanze estive, lavoreranno come apprendisti, seguiti da tutor aziendali. Complessivamente, le ore di formazione in azienda saranno 800 per ciascun anno e saranno considerate ore "di scuola" a tutti gli effetti. Obiettivi principali del programma, oltre al conseguimento del diploma di istruzione tecnica con la contestuale esperienza di apprendistato da parte degli studenti, sono, si legge nel Protocollo d'intesa sottoscritto a luglio, «lo sviluppo in azienda di contenuti peculiari dell'indirizzo di studio relativi alle specificità del contesto operativo, con metodologie didattiche attive» e «la possibilità di definire, negli Istituti tecnici coinvolti, un modello di placement rivolto a tutti di studenti, anche attraverso la collaborazione con altre iniziative a supporto dell' occupabilità dei giovani». Perché, alla fine, il successo o meno di questo esperimento, si misurerà anche dal numero di ragazzi che avranno trovato lavoro. Codice abbonamento: 068391 L'avvio è previsto 1'8 settembre. Per un giorno la settimana e durante le vacanze estive, gli studenti lavoreranno in azienda seguiti da tutor. In tutto, 800 ore all'anno Scuola: testate nazionali Pag. 38 Quotidiano Data Pagina Foglio i ' 30-08-2014 20 1 i «E un primo colpo di piccone al massiccio muro ideologico che ancora divide banchi e aziende» MIIANO e abbiamo il 43% di disoccupazione giovanile, significa anche che la scuola non ha saputo preparare i ragazzi al lavoro. Se in certi territori abbiamo il 30% di abbandoni scolastici, vuol dire che gli studenti si aspettavano qualcosa e hanno trovato altro e, molto probabilmente, non era interessante». Gabriele Toccafondi Parte dai numeri, il sottosegretario all'Istruzione, Gabriele Toccafondi, per spiegare «l'importanza e la portata innovativa» del programma avviato con Enel. Qual è il portato culturale del progetto? È un primo colpo di piccone al muro ideologico che, per troppo tempo, ha separato scuola e lavoro. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La presenza di Enel significa che è alla portata soltanto delle grandi ùnprese? Partiamo con Enel perché è stata l'unica a farsi trovare pronta. Il vero banco di prova di questo esperimento sarà, però, l'anno prossimo: quante altre aziende aderiranno? Quali caratteristiche dovranno avere? La partecipazione è aperta non soltanto alle grandi aziende, ma anche alle associazioni di categoria e alle piccole e medie imprese riunite nei distretti industriali. Quali sono stati i criteri di selezione degli studenti? La scelta dei candidati è stata fatta durante il terzo anno di scuola superiore, su base volontaria e non considerando i voti ma le motivazioni dei ragazzi. La for mazione è un tema che riguarda tutti e non soltanto chi ha 8 in pagella. E noi vogliamo dare a tutti un'opportunità in più. (P. Fer.) RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 © Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Settimanale Data Pagina Foglio 09-09-2014 76/77 1/ 2 RIVOLUZllONIE I BANCHI: RIENTRO PER LO STUDIO DEll MO INFOR ELEMEN'T:AR,ll IE ALLA MATUR UNA ATERIA. :1·N IN··.. ·G<lJ!IC!("' !...E':. L:.. ·., ..... .. :.... MAl E LO SlHOP1P11HG:: LIBRI EZA~INEnl SENZA SYlENAIRSI J;;;;,~ di Camilla Tagliabue tà e merito,,. Ma che cosa cambia in pratica per i milioni di studenti che tra qualche giorno torneranno sui banchi? Vediamo le novità importanti. Clllrta Da quest'anno anche le scuole dovranno sottoporsi al famigerato test Invalsi, autovalutandosi insieme con le famiglie. Ogni istituto dovrà compilare un'apposita scheda di valutazione, dichiarando i propri punti forti, le proprie debolezze e lacune e gli obiettivi su cui intende migliorarsi in futuro, ad esempio. dicono dal Miur, «incrementando la preparazione deì docenti o ricalibrando l'offerta formativa,,, li documento sarà una specie di "carta d'identità" di ciascuna scuola, «un patto con le famiglie vero e proprio,,, all'insegna della trasparenza e della collabora- ra dieci anni l'Italia sarà come !a fanno oggi gli insegnanti»: con questo tweet il premier Matteo Renzi ha annunciato la riforma della scuola. cui sta lavorando dì concerto con il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Intanto, sono già stati presi importanti provvedimenti che entrano in vigore in questo anno scolastico 2014/2015: le novità interessano diversi ambiti, dai piani di studio ai concorsi per docenti, dalla maturità agli insegnanti di sostegno e al tempo pieno. Tra tradizione e innovazione, le linee guida del Miur, il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, si ispirano ai principi cli «autonomia, equi- (( Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del zione tra docenti, studenti e genitori. Nelle scuole primarie parte il "coding", un progetto che introduce l'insegnamento dei rudimenti di programmazione informatica già alle elementari. Stop, invece, all'acquisto di tablet e lavagne multimediali interattive (Lim), strumenti che diventano obsoleti in pochi anni. Gli investimenti tecnologici riguarderanno la formazione dei docenti e il potenziamento della connessione Internet. Altra novità sono gli incentivi alle scuole per produrre in proprio i libri dì testo, soprattutto in formato digitale e su supporti multimediali. In particolare, l'adozione dei manuali diventa facoltativa: i docentì potranno fornire autonomamente materiali di studio, seguendo le indicazioni del Miur. destinatario, non riproducibile. Pag. 40 068391 1 Codice abbonamento: 1 Foglio Scuola-lavorn, Al via la sperimentazione dell'apprendistato per gli studenti del quarto e quinto anno delle scuole superiori: un periodo di formazione in azienda che varrà anche come credito per la Maturità e che dovrebbe dì fatto avviare i giovani al mondo del lavoro prima ancora di aver concluso gli studi. «1.;alternanza tra scuola e lavoro», fanno sapere dal Miur, «è un'innovazione assoluta, e offre una risposta concreta aì dati allarmanti diffusi dall'lstat sulla disoccupazione giovanile». J..:Italìa è il primo Paese europeo a introdurre il Clil, ovvero l'insegnamento di una materia in una lingua straniera, in modo sistematico e continuativo. Da quest'anno, nelle quinte superiori di tutti i licei e istituti tecnici, almeno una materia non linguistica (ad esempio, Scienze o Geografia) verrà insegnata in inglese: così, alla Maturità, parte della prova sarà sostenuta in lingua inglese. Nuove materie, Torna l'insegnamento della Geografia, purtroppo considerata la Cenerentola delle materie. li ministero, poi, sta lavorando per reintrodurre e potenziare la Storia dell'Arte e la Musica, «perché un Paese come il nostro, con la sua cultura millenaria, non può permettersi ragazzi che ignorano queste discipline fondamentali». A ottobre, il Miur organizza un forum per discutere e valutare le esperienze virtuose delle scuole a tempo pieno in Italia, come l'istituto "Di Donato" di Roma, che resta aperto dalle 09-09-2014 76/77 2/2 7 alle 22 anche sabato e domenica. Si valuta di potenziare poi l'insegnamento di sostegno, ma resta ancora da capire con quali fondi finanziare i due progetti. Precari, Dopo il concorso voluto dall'ex ministro Francesco Profumo, la Giannini intende emanare un nuovo bando nel 2015 per svecchiare il corpo docenti. Intanto, a settembre entrano in ruolo 28.781 insegnanti (di cui 13 mila di sostegno) e 4.599 collaboratori tecnico-amministrativi. );obiettivo resta, dunque, la creazione di un unico organico funzionale, ovvero un corpo di insegnanti (tutti con contratto a tempo indeterminato) a disposizione di una rete dì più scuole. Si eviterebbe così il ricorso massiccio ai supplenti, pescati tra i 150 mila precari. 8 GENTE 77 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 068391 Data Pagina Codice abbonamento: Settimanale Quotidiano IL FOGLIO Data Pagina Foglio 01-09-2014 3 1/ 2 Se per aver i soldi dallo Stato bisogna parlare di scuola, eutanasia, Leopardi o Boccaccio l1ipocrisia del film necessario Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, era un film sul caso Englaro, né sull'eutanasia, ma «Una metafora sull'Italia di oggi». A Venezia non vinse e ci restò un po' male: «Un membro della giuria ha detto che il cinema italiano sarebbe troppo provinciale, autoreferenziale, non si occuperebbe di temi universali. Di queste imbeci.llità ne ho piene le scatole. L'eutanasia, il dramma del fine vita sono forse un tema provinciale?». Se me lo racconti con le immagini di repertorio del Tgl un po' sì. Se fai Million Dollar Baby, no. Spesso il Film Mibac è «memore della lezione del neorealismo», e allora racconta l'è mutazioni del paesaggio, le specificità del territorio. In aperta campagna, senza plot, puro cinema e apicoltura nel casale delle sorelle Rohrwacher. E siccome poi dicono che siamo provinciali, allora portiamo Jasmine Trinca in Amazzonia. Decrescita felice, sviluppo sostenibile, ricerca spirituale: «Ora voglio essere terra, devo dimenticarmi di Dio», dice in Un giorno devi andare mentre fugge verso la favela di palafitte di Manaus, lungo il Rio Negro. Lì dove fuggiranno anche gli azzurri di Prandelli. Lì dove Concita De Gregorio da Repubblica scriverà «Hiandra, Adriel, i bambini di Manuas e Balotelli». Nel film di Giorgio Diritti c'erano tutti i nostri Mondiali. come in una visione sciamanica. Manèava solo il morso di Suarez. Il Film Mibac ripudia il profitto. D'altronde, nessuno glielo chiede. Il codice a barre incombe minaccioso sulle teste dei personaggi del Capitale umano di Virzì. Ma al profitto si oppone l'arte. E quando Valeria Bruni Tedeschi ripudia la finanza coniugale, riemerge dal passato una perduta vocazione teatrale. Si abbandona alle lusinghe intellettuali di Lo Cascio mentre cala, sulla proverbiale scopata d'interesse culturale, la benedicente ombra di Carmelo Bene proiettato alle pareti. L'unico capitale «Umano» possibile è quello ministeriale. Settecentocinquantamila euro, sei David di Donatello, sei Nastri D'Argento. Perché il Film Mibac si fa coi soldi pubblici ma è trasparente. Prima c'era il finanziamento a pioggia. Oggi c'è il reference system. Punteggio automatico as$egnato in base a vari parametri «Oggettivi», ovvero David di Donatello e Nastri D'Argento nel curriculum. Più premi, più soldi. L'ecosistema premia, approva e produce in un'instancabile catena di incentivi. Meryl Streep non raggiungerebbe i David e i Nastri di non riproducibile. Pag. 42 Codice abbonamento: Il, settembre nella sua accezione più distintiva, ricattatoria, sofferente. Che preferibilmente va nei cinema del centro, ama l'etnico, diffida dei multiplex, non mangia i popcorn e al tempo libero chiede contenuti, spessore, qualità, impegno. Il Film Mibac abbraccia la grande stagione del cinema d'autore e l'impulso pedagogico della Rai, l'anticapitalismò e il product placement del «decreto Urbani», la Puglia di Vendola, la Roma di Sorrentino, il Pigneto di Pasolini, il maestro Manzi, Fellini, gli immigrati, la commedia all'italiana, lo smaltimento dei rifiuti, il neorealismo contro tutte le mafie che uccidono solo d'estate in un piano-sequenza della Rohrwacher. E alla fine vengono fuori i temi della maturità. L'estetica del Film Mibac persegue la «formazione di un identità culturale nazionale attraverso l'industria dell'audiovisivo». Quest'anno escono i temi su Leopardi (Mario Martone, un milione e duecentocinquantamila euro) e Boccaccio (F.lli Taviani, novecentomila euro), che se la vedranno con Lu cunto dei li cunti di Giambattista Basile nella versione di Matteo Garrone (un milione di euro); «la più artistica tra le raccolte di fiabe della nostra tradizione», come diceva Benedetto Croce, presagendo la richiesta di finanziamento pubblico. È la via italiana al blockbuster, con le grandi opere pedagogiche che arrivano puntuali come un'enciclopedia a rate. Il film di Martone si intitola Il giovane favoloso. Meraviglioso Boccaccio gli fa eco quello dei Taviani. Leopardi e Boccaccio sono i supereroi Mibac. Non salvano la terra, non sconfiggono il Male, però ci riportano tra i banchi di scuola. Come i tanti Film Mibac sulla scuola, na:r;rati spesso, e non a caso, dal punto di vista di profess.ori e professoresse a forma di Silvio Orlando in maniche corte e Margherita Buy col golfino. In alternativa, c'è la lezione di educazione civica. Eutanasia e laicità con Bellocchio e Bella addormentata. Eutanasia e materialismo storico con Miele di Valeria Golino. Il testamento biologico è già epica Mibac. Checco Zalone l'ha capito prima di tutti e in Sole a catinelle ha messo un regista italiano col turbante in testa che sta girando Eutanasia Man Amour ma interrompe le riprese perché «Sente puzza di borghesia». Film italiani tratti da dibattiti italiani che creano dibattiti italiani. Bellocchio spiegò che Bella addormentata non rianna è una scrittrice che vive in un esilio volontario a Santa Marinella, sul litorale laziale, dopo che il marito, uomo politico più importante di lei, l'ha lasciata. Ma un giornalista bussa alla sua porta, .. ». Due dita di plot di Nessuno mi pettina bene come il vento e siamo già lì, sprofondati nell'universo del Film Mibac. Lo chiameremo così. Il Film Mibac è il film «d'interesse culturale» prodotto, sostenuto, finanziato e detassato dallo Stato (Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale per il Cinema), in accordo con RaiCinema e varie Film Commission regionali a seguire, a seconda dei casi. Che vuol dire quasi tutto il cinema italiano, tolto Checco Zalone e poco altro. Sul destino dei film di Zalone decide il pubblico. Ma Nessuno mi pettina bene come il vento è un'«opera riconosciuta di interesse culturale», liberata dalla schiavitù del mercato e dai gusti orrendi del botteghino. Letteratura, abbandono, esilio, politica, giornalismo, litorale laziale. C'è tutto quello che serve per fare un Film Mibac. Così sentenzia una commissione statale che gli assegna in automatico un finanziamento. Scarso, secondo il regista del film Peter Del Monte: «I miei soggetti nascono molto cupi. Posso pensare di trovare un finanziamento solo dallo Stato, ma questa volta mi hanno dato solo duecentomila euro». Perché a volte lo Stato è insensibile alla cupezza di Santa Marinella. Perché non è mica facile capire quando un film è un'opera «d'interesse culturale». Provateci voi. Di sicuro, non è che coi soldi pubblici possiamo produrre Uuomo ragno, The Wolf of WaU Street, manco a parlarne. E se Ermanno Olmi vuole fare un film con gli zombie, la commissione deve rintracciare nel progetto almeno una metafora trasparente della cassa integrazione, oppure non se ne fa nulla. Come capita in ogni ecosistema, alla fine si trova un equilibrio. C'è «interesse culturale» se c'è disinteresse popolare. Perché il Film Mibac è una visione del mondo. Ha il suo catalogo di temi, figure, motivi. Più elastico di un universo veltronico, è chiamato a tenere assieme i pezzi dell'immaginario di un ceto medio di sinistra che delega allo Stato la definizione della cultura 068391 Fenomenologia dell'opera Mibac «d'interesse culturale». Bella o brutta, purché incassi poco Quotidiano IL FOGLIO Data Pagina Foglio tatore sta per lasciare la stanza che racconta l'Italia degli anni Settanta, un cartello lo avverte: «Presto anche le fiammate giovanili si esauriranno e la neotelevisione imporrà i suoi linguaggi totalitari:». Il Film Mibac si fa coi soldi della televisione di Stato per combattere un'estenuante guerra di trincea contro la tv totalitaria. Una guerra iniziata nel lontano 1985, anno primo dell'era del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo). Ce lo spiega Valerio Jalongo, regista Mibac del documentario-inchiesta sul cinema italiano, Di me cosa ne sai? All'arrivo delle tv di Berlusconi, il Grande Cinema ha reagito con la creazione del FUS. Però non è bastato. Il documentario poi non trova il tempo di dire che dal 1996 ail 2004, durante la gestione veltroniana del FUS, abbiamo speso quasi otto<;ento milioni di euro, cioè esaurito le casse, e portato nelle sale dei capolavori memorabili che ora non ricordo. Il Film Mibac fa le denunce. Sabina Guzzanti chiede il finanziamento statale per un film sulla «trattativa» StatoMafia e ci :regala, oltre che una limpida apologia del conflitto di interessi, un formidabile esempio dell'uso ricattatorio del «Contenuto». Perché ammettiamo anche che non sia un bel film. Resta il fatto che è un film «necessario». E su «necessario» crollano tutti. Se lo Stato non mi dà i soldi ha paura della «verità». Vi monto una campagna sul Fatto, faccio firmare gli appelli, chiamo Rodotà. La logica del "controil-sisterha" in Italia è un business e un ricatto psicologico di dimensioni rilevanti. Poi c'è la donna Mibac. La donna Mibac è sempre in crisi. Se scrive, ha smesso di scrivere. Se non scrive, porta i figli a scuola. Se non ha figli, non riesce a rimanete incinta. Piange. Raramente lavora, ma se lavora è stronza, magra e nervosa, e allora chiamiamo Isabella Ferrari. Come nel Venditore di medici.ne, dove recita anche Marco Travaglio, e lei è più spettrale di Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club, ma invece di cercare le medicine cerca medici da corrompere. È un Film Mibac di nicchia. Mi portano a vederlo in un'arena all'aperto del Pigneto dove fanno il dibattito col microfono e le sedie di plastica. Siccome è del genere «film italiani che potevano essere puntate di Report», girano i nomi di Elio Petri, Francesco Rosi, la grande stagione del cinema politico, l'inchiesta. «Deve essere stato difficile fare un film del genere nell'Italia di oggi ... », domandano al regista. Il regista fa la faccia di uno che vorrebbe dire «... ma guarda, veràmente l'Italia di oggi mi ha dato comunque centocinquantamila euro perfarlo», però giustamente sta al gioco. Dice che una clinica non ha rilasciato il permesso per le riprese. Ci autorizza tutti a pensare al complotto delle case farmaceutiche, al degrado morale della sanità, al traffico d'organi. Siamo indignati ma non abbiamo paura. Perché il Film Mibac è l'arma più forte. E torniamo tutti a casa tranquilli. Andrea Minuz Codice abbonamento: 068391 Margherita Buy neanche con le nomination ai prossimi dieci premi Oscar. Rispetto al fondo perduto di qualche anno fa però va molto meglio. Ora facciamo le curve d'incidenza. È il socialismo scientifico applicato alle «terrazze romane». Il Film Mibac sente la nostalgia del passato. «Se la sceneggiatura è brutta, ambientato negli anni Settanta», dice un antico proverbio ministeriale. Ha cominciato Fazio con i Cugini di campagna, poi a ruota il cinema e la fiction e pare non smettano più. Gli anni Settanta presentano indubbi vantaggi per un Film Mibac. La politica seria, la piazza piena, un noi collettivo, la moto senza casc;o. Il cinema non ancora vampirizzato dalla tv. Un'«Italia vera», in canottiera con L'Unità sotto il braccio. Erano Anni felici, come li chiama Daniele Luchetti nel suo film. Avendoli vissuti da bambino chiede un contributo di novecentomila euro per raccontarci la storia della sua famiglia metà artistica, metà popolare. Ci regala almeno una scena memorabile. Kim Rossi Stewart, nudo, in trance dentro un happening alla Triennale di Milano che prende a pennellate le modelle, lo sguardo performativo perso tra pubi ricolmi di pelo, mentre irrompe nell'opera sua moglie, Micaela Ramazzati mamma di Luchetti, che non capisce ma si adegua. Cose che se il Film Mibac non lo ambienti nei favolosi anni Settanta non te le puoi permettere. Lo spiegano b~ne anche alla recente mostra dell'Istituto Luce nel complesso del Vittoriano a Roma. Quando il visi- 01-09-2014 3 2/2 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano IL GIORNALE D'ITALIA Data Pagina Foglio 31-08-2014 3 1 SI È MESSO IN MOTO li<'ASSETTO SCOEASTIQO IN {f!lmtrA mu11 e torna sui banc L'awio delle lezioni regione per regione: i primi a rientrare saranno gli alunni di Bolzano e vacanze sono ufficialmente finite. Un nuovo anno scolastico è ormai alle porte e lunedì prossimo tutti i docenti italiani saranno chiamati a partecipare alla prima riunione 2014/2015, dove verranno programmate per grandi linee le attività da svolgere nei mesi a venire. Poi, inizieranno gli esami di riparazione che si concluderanno entro l'inizio delle lezioni, fissato dalle singole Regioni nei mesi scorsi. I primi a rimettere piede a scuola, l' 8 settembre, saranno gli alunni della provincia autonoma di Bolzano. Mercoledì 1Osettembre, toccherà agli alunni della provincia autonoma trentina e di quelli molisani. L' 11 settembre sarà la volta degli alunni di Abruzzo e Val d'Aosta. Mentre in 14 regioni - Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto - le lezioni riprenderanno lunedì 15 settembre. Gli ultimi ad entrare in classe saranno gli alunni siciliani e pugliesi, il 17 settembre. Niente da fare per la proposta avanzata da alcuni assessori al Turismo delle regioni settentrionali che avevano ipotizzato uno spostamento dell'inizio delle lezioni ad inizio ottobre per favorire il recupero di qualche giorno in spiaggia dopo una stagione balneare disastrosa: il ministro Giannini ha bocciato l'idea. Per quanto riguarda gli esami di maturità, nel 2015, la prima prova scritta degli esami di stato sarà mercoledì 17 giugno e le commissioni si riuniranno due giorni prima. Entro quella data tutti gli scrutini devono essere stati fatti. I primi a concludere le lezioni nel 2015 saranno, il 6 giugno, gli alunni di Emilia Romagna e Molise, seguiti a due giorni di distanza dai compagni di Lombardia e Lazio. Il 9 giugno termineranno le lezioni in Puglia e nella provincia autonoma di Trento. E il giorno dopo, mercoledì 10 giugno, sarà la volta di scolari e studenti di Campania, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. L' 11 giugno le altre sei regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte e Valle d'Aosta. Ultima lezione sabato 13 giugno in Sicilia e martedì 16 in provincia di Bolzano. Le vacanze di Natale più lunghe - dal 22 dicembre al 6 gennaio - saranno in Calabria, Campania, Sicilia e Lombardia. Un giorno in meno di vacanze - dal 23 dicembre al 6 gennaio - per gli alunni di Abruzzo, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna e Umbria. Pausa natalizia di 14 giorni, in tutte le altre regioni e province: Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Marche, Molise, Piemonte, To- scana, Veneto e nelle due province autonome di Trento e Bolzano. Per quasi tutti gli otto milioni di alunni delle statali e paritarie italiane le vacanze di Pasqua inizieranno il 2 e si concluderanno il 7 aprile 2015. Solo in Liguria termineranno un giorno prima: il 6 aprile. Mentre in Abruzzo si concluderanno un giorno dopo: 1'8 aprile. Le scuole dell'infanzia viaggiano con termini di apertura e chiusura diversificati: in genere si chiude a fine giugno, mentre in provincia di Trento si inizia il primo settembre e 1'8 settembre in Lombardia. Poi, ci sono i ponti ufficializzati dalle stesse regioni, come quello del 2 maggio (in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Veneto e in Provincia di Trento), a cavallo tra la Festa dei lavoratori e la domenica successiva. E (nelle stesse regioni, tranne che in Veneto) quello del primo giugno, tra la domenica precedente e il 2 giugno. In alcune regioni- Campania, Friuli, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Veneto, Trento e Bolzano quest'anno ci saranno anche le "vacanze di Carnevale ", da uno a quattro giorni. Per il resto il calendario non cambia: si resterà a casa il primo novembre, 1'8 dicembre, 25 aprile, primo maggio e due giugno. Oltre alla festa del santo patrono per quei Comuni in cui ricade durante le lezioni. lii Economia criminale: um. giro d'affim da 170 m.ilianti. Codice abbonamento: 068391 In cinque anniaumentatvde/212% il valoreanfHIOdi tmnsBZioni illecite Scuola: testate nazionali Pag. 44 Settimanale 31-08-2014 9 1/ 2 Data Pagina Foglio Scuola L'indagine Talis-Ocse fotografa il grado di soddisfazione Paesi. In due su i professori docenti in cambierebbero lavoro se tornassero indietro. non in Italia 'mnore infelice de( li insegnanti italiani di GIANNA FREGONARA e ome si riconosce un insegnante italiano d~ un suo collega europeo? E l'unico che usa ancora le interrogazioni (lo fanno 8 su 10) come metodo principale per controllare la preparazione dei suoi studenti. Negli altri Paesi (non solo europei in verità, succede anche negli Usa e in Brasile) meno della metà dei prof si affida alle temutissime domande one-to-one ai propri allievi per dare i voti: si fanne_> test, prove di gruppo, valutazioni. E z10ne. prendere un'altra professione. Eppure Ne è uscita una foto molto variegata della professione nei diversi Paesi che Gli autori hanno partecipato all'indagine. I prof italiani non si sentono apprezzati (lo La visualizzazione di questa settimana è a cura di The Visual Agency, agenzia sanno g su 10 che il loro prestigio sodi information design diretta da Paolo ciale è in ribasso), vorrebbero più riscontri del proprio lavoro, e anche maggiore formazione, e credono di fare un gran lavoro con gli studenti non solo nelle loro discipline, ma anche nel capirli e aiutarli a diventare «buoni cittadini» (lo mostra la «stella» qui sopra). Ma nonostante stipendi poco appetibili, difficoltà varie nella vita scolastica di ogni giorno, il precariato lungo, la mancanza cronica di risorse, gli insegnanti italiani dichiarano una grandissima motivazione, quasi una vocazione: soltanto uno su dieci, se tornasse indietro, cambierebbe strada. uno dei dettagli segnalati dall'indagine Talis-Ocse 2013, pubblicata nei mesi scorsi: è stato chiesto agli insegnanti di raccontarsi, se amano il proprio lavoro, se si sentono apprezzati, che cosa pensano dei loro studenti, che cosa Nel resto dei Paesi dell'indagine Tavorrebbero di più per migliorare la lis, almeno due su dieci considerano scuola, insomma una mega consulta- di aver sbagliato carriera e tornerebbezione mondiale sul mondo dell'istruro volentieri sui propri passi per intra- Guadagni. Èfirmata da Francesco Roveta e Benedetta Signaroldi. La raccolta dati è acura di FormicaBlu S.r.l. e firmata Marco Boscolo sia nella ricerca Talis che nelle rilevazioni internazionali degli ultimi anni, gli insegnanti italiani dichiarano spesso di sentirsi «isolati»: hanno pochissime occasioni di lavorare in gruppo, vorrebbero un riscontro della propria professionalità. E non dispongono di nuove tecnologie: soltanto uno su tre le usa regolarmente nel proprio lavoro. Con i libri ce la caviamo poco meglio: solo un insegnante su due dichiara di avere a disposizione una biblioteca della scuola da usare con i propri alunni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA S l •la T O ' < <~ ~ ~ :,..,''.: ' cdi, , ', Codice abbonamento: 068391 L urnin'rnfPlH<' dcgl1111segnm11i1tal1aiu Scuola: testate nazionali Pag. 45 Quotidiano EUROPA Data Pagina Foglio 30-08-2014 1 1/ 2 Unpaesefenno.Renzi reagisce con le rifonne L'Istat fotografa un'Italia in deflazione, con la disoccupazione in aumento. Lunedì l'agenda dei "mille giorni", mercoledì la scuola Ili li! FRANCESCO l'l•LOSARDO dice che dovremmo ridurre il salario ai lavoratori ed editorialisti raccontano che se l'Italia lo facesse sarebbe più competitiva. Ma non è riducendo il salario del lavoratore che l'Italia uscirà dalla crisi», ha detto il premier. Poco prima della conferenza stam pa, replicando ironicamente alla copertina dell' Economist, Renzi si era fatto immortalare con un cono in mano di fronte ad un carretto dei gelati improvvisato nel cortile di Palazzo Chigi. Scherzi a parte, alla vigilia del vertice di Bruxelles sulle nomine - tra cui quella di Federica Mogherini ad Alto commissario Renzi ieri ha annunciato la con vocazione di una riunione straordinaria sulla crescita per il 6 ottobre: «L'Italia ha le sue cose da fare e le sta facendo. Noi rispetteremo il patto: ma il patto si chiama "di stabilità e crescita" e molti l'hanno dimenticato». Prima del consiglio, Napolitano aveva ricevuto il ministro Padoan per parlare del rilancio della crescita in vista delle prossime scadenze europee, in particolare il vertice Ecofin del 13 settembre. Uno «scambio di vedute» anche sulle «importanti indicazioni» di Mario Draghi a Jackson Hole, dove il governatore della Bee aveva sottolineato il ruolo della politica di bilancio per promuovere la crescita. @francelosardo Codice abbonamento: 068391 consumi hanno un segno ( ( ) più, minimo, ma più. Il punto drammatico sono gli investi menti, in particolare nel settore dell'edilizia ... », dice Matteo Renzi mentre illustra le misure appena decise dal consiglio dei mini stri. Già, perché nel giorno della riunione del governo che ha varato i provvedimenti per il rilancio e la crescita dello Sblocca-Italia e la riforma della giustizia, i dati dell'Istat fanno rabbrividire. L'Italia torna a conoscere la deflazione per la prima volta dal 1959 con l'indice di media dei prezzi al consumo in discesa, trascinati dalla flessione dei beni energetici, il Pil si contrae dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente confermando la condizione di recessione, la disoccu pazione a luglio sale al 12,6 per cento, in rialzo di 0,3 punti su giugno. Questo è diventata l'Italia. Perciò, spiega Renzi, dopo anni di rinvii e di immobilismo non basta, «non serve una legge per cambiare, ma servono persone e lavoro sistematico da fare passo dopo passo. Di qui lo slogan del programma dei «mille giorni», "passodopopasso", che il premier illustrerà lunedì a pa- lazzo Chigi. Ieri, intanto, sono partiti due vagoni importantissi mi delle riforme del governo Ren zi: quello della giustizia e quello della "liberazione" dei cantieri e delle opere imprigionate dalla burocrazia per 3,8 miliardi cantierabili da subito, 4,6 per investimenti aeroportuali e sblocco di lavori per il valore di 10 miliardi, commissari straordinari per la Palermo- Messina-Catania e l'alta velocità Napoli- Bari, finanziamenti mirati per infrastrutture come il terzo valico Milano-Genova. Semplificazioni a costo zero per l'edilizia, ma anche ecobonus, un codice degli appalti in stile europeo, nuovo ruolo della Cassa depositi e prestiti. «Tanta roba .. », ha elencato Renzi prima di sintetizzare i capitoli della «rivoluzione della giustizia» e di cedere la parola ai ministri Lupi, Guidi e Padoan per i dettagli. «L'Italia dimezzerà i tempi del civile e dell'arretrato entro i mille giorni», ha detto il premier confermando interventi sull'au toriciclaggio, il falso in bilancio, la prescrizione, la responsabilità civile dei magistrati e una delega sulle intercettazioni. Le linee guida sulla scuola sono rinviate a mercoledì prossimo. Renzi ieri è tornato a difen dere la sua scelta degli 80 euro: «Parte del mondo economico Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano il manifesto Foglio 30-08-2014 4 1 Roma/ IN PIAZZA DUE GENERAZIONI SOLIDALI DI INSEGNANTI Quota 96 e precari: pensione negata, assunti a 60 anni o senza lavoro a 30 ltrasessantenni che chiedono inutilmente di andare in pensione e trentenni che non riescono a trovare un posto da insegnanti a scuola. Il paradosso è andato in scena ieri a Roma: il personale scolastico «Quota 96» protestava in piazza SS. Apostoli, mentre alcune maestre in età vicina alla pensione firmavano al provveditorato agli studi di via Pianciani un contratto di lavoro a tempo indeterminato dopo una vita di precariato. C'era Angelina da Caserta che di anni ne ha 61. Poi la romana Attilia che tra tre giorni ne compirà 62 .. E poi la signora Maria Rosa. A 65 anni entrerà in ruolo e subito dopo andrà in pensione. Storie al limite in un paese allucinato che rivelano tuttavia resistenza e dedizione, mentre cresce una grande rabbia precaria Quella di chi ha vinto un concorso, oppure è stato ritenuto idoneo, ma oggi non trova spazio nemmeno nelle graduatorie. Sono gli apolidi come Marica, 32 anni, romana che sotto un sole impietoso alza ripetutamente il cartello simbolico di una generazione studiosa: «Non sono una Black Bloc, sono solo una precaria plurilaureata incazzata». Il suo problema è lo stesso di Paola, 38 anni di Acquaviva delle Fonti o della coetanea Lisa di Bari: hanno vinto il «concorsone» del 2012 nella scuola dell'infanzia, ma restano invisibili. Paola ha tre figlie, Llsa uno, ma non possono lavorare nella scuola, pur avendo tutti i diritti del mondo. Paola lavora come precaria nella formazione. «lo resto a braccia conserte. Devo crescere mio figlio» dice Llsa dopo una vita a insegnare inglese nelle private. «Le graduatorie di merito sono piene di vincitori senza cattedra e di idonei- denuncia Angelo Palumbo, anche lui idoneo - il ministero non deve bandire un nuovo concorso. Prima deve assumere noi e· tutti gli altri precari,,. La protesta auto-organizzata, a cui hanno aderito i sindacati Flc-Cgil, Cobas e Gilda, ha dimostrato che tra giovani e anziani non c'è rivalità. generazio- 068391 U nale, né competizione. C'è un mutuo riconoscimento, lopposto della riforma «meritocratica» ritirata dal Cdm di ieri che il governo intende, ripresentare mercoledì come annunciato ieri da Renzi nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri. · Più volte da SSApostoli i docenti «Quota 96», vittime di un «bug» della riforma Fornero delle pensioni voluta da Pd e Pdl, hanno chiesto ad un fischiatissimo Matteo Renzi di essere «rottamati» in favore di 4 mila precari che non riescono ad essere assunti. Precari e «Quota 96» sono vittime della stagione dei tagli della scuola (8,4 miliardi e 150 :mila posti in meno) e vivono in una scuola impoverita e vittima di un caos normativo che la fa assomigliare all'ingorgo a doppia croce uncinata di Fantozzi. L'impegno politico dei comitati «Quota 96» è esemplare. Da soli, senza i sindacati, hanno imposto il loro problema ali' attenzione dell'opinione pubblica Non cedono ali' ambiguità del Pd che prima ha spo. sato la loro causa con un emenda. mento alla riforma della P A per poi vederlo stralciare dal ministro della funzione pubblica Marianna Madia. Il destino di «Quota 96» si è nuovamente perso nel caos del governo, ma i docenti non si rassegnano. «Chiediamo la pensione almeno per dicembre - afferma Chiara Farigu a nome dei 4 mila «Quota 96» (ma forse sono anche 9 mila) - Il governo deve darsi obiettivi inferiori a quelli che annuncia, così forse riesce a raggiungerli. Ci mandi in pensione e assuma i primi 4 mila precari». Da SS apostoli ieri è partito un appello per una manifestazione «entro settembre». Nel frattempo Rènzi, irritato dal generale scetticismo che lo circonda, assicura che «le coperture della riforma ci sono» e che «le proposte sulla scuola saranno discusse dalle famiglie, studenti e insegnanti per molti mesi». In attesa di un finale incerto, la Flc-Cgil attiverà mobilitazioni sin dal primo giorno di scuola in tutto il paese. ro. cl. Codice abbonamento: ! Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano IL~MA.TTINO I Data Pagina I Foglio 30-08-2014 5 1/ 2 i «Il Mezzogiorno non perderà un euro vogliamo soltanto accelerare la spesa» Delrio sul taglio dei cofinanziamenti: non lo face iamo per risparmiare «Se si hanno progetti e capacità di spesa, i soldi saranno disponibili subito. Non c'è un rinvio a data da destinarsi né, ripeto, meno risorse per le Regioni del Sud. Eviteremo solo che l'Europa si riprenda il suo finanziamento». Si teme che le risorse per i programmi paralleli facciano la fine di quelli ~uropei». dei vecchi fondi Fas, E vero o no che si riduce il saccheggiati per qualsiasi cofinanziamento? emergenza. Che garanzie «SÌ è vero. Ma non le risorse. Le può dare in merito? risorse di cui si parla restano tutte «Si governa il presente, nelle disponibilità degli stessi non il futuro. Si soggetti, temi e territori. Il nostro blinderanno i fondi con obiettivo è esclusivamente una legge». velocizzare la spesa, non solo per il Ma lesperienza del Sud ma anche per molti progetti passato pesa. nazionali. Cambia solo lo strumento '.'.Senta, questa misura non è nuova. per spenderle». E stata concepita dal ministro Non è un'azione, come dire, eccessivamente prematura? Come Fabrizio Barca nel 2011 in accordo con la Commissione europea e con si può velocizzare la spesa del le Regioni. Proprio per evitare di 2014-2020 se, ovviamente, non c'è perdere i fondi europei, che hanno ancora nessun progetto avviato1 tempistiche strette e se non si «Tre regioni, Campania, Calabria e Sicilia, sono così indietro nella spesa spende in tempo, si perde tutto. Se non ci fosse stata la riduzione del cofinanziamento (scelta fatta anche e hanno talmente tante risorse da in Belgio, Spagna e Francia) l'Italia spendere entro il 2015 che si poteva oggi non rischierebbe di perdere creare un ingorgo e rendere ancora "solo" 5-7 miliardi ma 10-12! E gli più difficile la spesa. Per la passata programmazione 2007-2013 ci sono impegni presi con le Regioni sono stati tutti rispettati». ancora 26 miliardi solo in Ora però siamo nel pieno di una Campania, Sicilia e Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del crisi finanziaria e ci sono conteggi in base ai quali, con la riduzione del cofinanziamento e il rinvio degli impegni di spesa nel Mezzogiorno, i conti pubblici hannounbeneficiodil,5-2 miliardi di euro annui. Sia schietto, quanto pesa tale valutazione sulle vostre scelte? «Da zero a dieci: zero. Noi vogliamo accelerare investimenti e spesa come dimostra la gran parte di opere al Sud incluse nello sblocca Italia appena approvato». Cosa risponde al capogruppo Bilancio del Pd Francesco Boccia che laccusa di fare solo demagogia sul Sud? «Sono senza parole. Eppure Boccia è esperto di tali temi. È noto come l'Italianon riesca a spendere tutti i fondi europei, buona parte dei quali sono per il Sud. Con il Piano azione e coesione spenderemo sia i vecchi sia i nuovi fondi del 2014-2020». Non era più semplice partire regolarmente nel 2014 e far scattare l'intervento sostitutivo dell'Agenzia per la Coesione in caso di inadempienze? «Abbiamo dato vita all'Agenzia per la Coesione per aiutare sia le Regioni che i ministeri, e il governo eserciterà poteri ispettivi e di monitoraggio. Tre task force sono attive in Campania, Calabria e Sicilia. Se una regione dimostrerà di saper spendere, avrà comunque subito le risorse a disposizione nei vari fondi: europei e nazionali. A mio parere dovremmo discutere forse più che dell'ammontare delle risorse (sono tantissime e tutte disponibili sia per le Regioni che per i ministeri) della qualità della spesa e della capacità amministrativa. Della capacità di pianificare in maniera strategica industria, logistica, ricerca, fiscalità. Questo governo ha fatto del Sud la sua scommessa». Non tutti gli atti dimostrano attenzione verso il Sud. Per esempio sui fabbisogni standard per istruzione e asili nido avete destinatario, non 068391 Meno cofinanziamenti nazionali legati ai Fondi europei ma più piani regionali con fondi nazionali, senza va riare l'impatto di risorse dovute sul Mezzogiorno. Il piano annunciato da Graziano Delrio è questo, ma provoca allarme al Sud per il rischio che, spostando le risorse da un capitolo di spesa vincolato ai Fondi Ue verso uno tutto nazionale, si finisca col perdere somme per strada come già accaduto per i Fondi Fas. L'importo in gioco è considerevole: 12 miliardi di euro per il 2014-2020 tra fondi diretta mente regionali e quota dei programmi nazionali destinati al Sud. Prova a ~ciogliere i dubbi l'autore del piano, 11 sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. Sottosegretario, partiamo dal primo punto: perché ridurre il cofinanziamento nel Mezzogiorno? «Ho letto sui giornali e in rete cose inesatte. Non è vero che il governo toglierebbe soldi al Sud riducendo il cofinanziamento sui progetti Calabria rimasti da spendere e rendicontare in quest'ultimo anno! E se non ci si riesce sono soldi persi e basta. Grazie alla nostra scelta, la parte di risorse risparmiate per il cofinanziamento andrà nel Piano di azione e coesione che avrà più tempo per il rendiconto». Un piano però, cito parole che lei ha usato, con -«obiettivi strategici e di più lungo periodo». Nel lungo periodo saremo tutti morti, diceva Keynes. Nonsistasolorinviandogli impegni finanziari a dopo il 2020, magari per far quadrare i conti? Codice abbonamento: Marco Esposito riproducibile. Pag. 50 Quotidiano IL~MA.TTINO approvato tabelle che offendono il buonsenso, assegnando ai Comuni del Sud un fabbisogno pari alla spesa storica, che nel Mezzogiorno era pochissima. «Quello è stato un errore tecnico grave, come ho già detto, un errore che correggeremo. La spesa storica non può essere un «Abbiamo parametro commesso corretto per un grave misurare i fabbisogni. Nel errore Consiglio dei tecnico ministri si era che sarà data un'altra corretto» interpretazione: che i fabbisogni servissero a dare più risorse a chi aveva meno servizi indipendentemente dalla spesa storica. E così sarà». Con la spending review di Carlo Cottarelli si rischia un taglio al Sud. «Correggeremo in tempo i fabbisogni standard per asili nido e istruzione». Torniamo ai fondi europei e alla programmazione parallela. Cosa sarà finanziato con i nuovi Piani di azione e coesione? «I fondi europei del 2014-2020 hanno a mio avviso un limite: consentono pochi interventi in infrastrutture. Il Mezzogiorno ha invece ancora bisogno di linee ferroviarie, arterie stradali e di grandi progetti come per Bagnoli, Città della Scienza, Gioia Tauro. Sfide da far tremare i polsi. L'elasticità dei Piani di azione e coesione ci consente proprio di realizzare tali opere. Discutiamo di queste cose. Discutiamo di cose vere». Francesco Boccia Sono senza parole quando mi accusa di fare demagogia Eppure lui conosce la materia di cui si parla Stefano Caldoro Se una Regione dimostrerà di saper spendere avrà subito le risorse a disponibili nei vari fondi previsti Pagina 30-08-2014 5 Foglio 2/2 Data «Una legge garantirà l'arrivo delle risorse ai territori meridionali» Carlo Cottarelli La spending review terrà conto dei nuovi fabbisogni standard ma noi cambieremo le tabelle sull'istruzione Codice abbonamento: 068391 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano IA GAZZETIA DELMEZZOGIORNO Data Pagina Foglio 30-08-2014 4 1 LA MANIFESTAZIONE HANNO ADERITO ANCHE SIGLE SINDACALI, COME COBAS, FLC CGIL EGILDA. IN ARRIVO NUOVE INIZIATIVE EMOBILITAZIONI Precari in piazza: basta annunci La protesta per le vie di Roma. Ci sono anche gli insegnanti di «Quota 96» di concreto. Se si vuole svecchiare la scuo- non abbiamo visto nulla e oggi il piano e ROMA. Slitta il provvedimento sulla la, non servono altri concorsi, basta as- scuola non verrà presentato in Consiglio scuola del Governo Renzi e slittano anche le speranze di quegli insegnanti che si attendevano decisioni su assunzioni e pensioni. Un malcontento crescente, sfociato ieri in una manifestazione a Roma. In prima fila i «quota 96», che «rivendicano il loro diritto di andare in pensione». Al loro fianco l'esercito di prof che chiede stabilità: precari storici, vinci tori senza cattedra e idonei dell'ultimo concorso per docenti. Si è trattato di una protesta «autorganizzata» dai comitati dei docenti, a cui hanno aderito anche sigle sindacali, come Cobas, Flc Cgil e Gilda. Le 100 mila assunzioni promesse dal Governo, ha detto la coordinatrice del gruppo di precari «Ora Basta!», Rosaria Miranda, «al momento rimangono solo un annuncio. Fermeremo la protesta solo quando ci daranno qualcosa sumere i precari. Le graduatorie di merito sono ancora piene di vincitori senza cattedra e di idonei - ha osservato Angelo Palumbo, rappresentante degli idonei del concorsone del 2012- il Ministero non bandisca nuovi concorsi. Siamo stati invisibili fino a maggio, non vogliamo rimetterci di nuovo la maschera». Delusione anche per i «quota 96», promotori dell'iniziativa di piazza. «La nostra istanza è stata nuovamente rimandata», ha detto Chiara Farigu in rappresentanza dei circa 4.000 mila docenti penalizzati dalla riforma Fornero. «Dopo aver stralciato l'emendamento che ci assicurava la pensione dal decreto sulla Pubblica amministrazione - ha aggiunto Farigu - ci hanno promesso o un decreto ad hoc o un intervento nell'ambito del piano scuola. Ma finora dei ministri. Chiediamo la pensione almeno per dicembre. Il governo deve darsi obiettivi inferiori a quelli che annuncia, così forse riesce a raggiungerli. Mandi in pensione intanto questi 4 mila insegnanti e assuma i primi 4 mila precari». A sostegno dei «quota 96» anche il magistrato Ferdinando Imposimato e Vittorio Lodalo D'Oria, esperto in malattie professionali degli insegnanti: «Eliminare le supplenze non ha senso - ha detto Lodalo, commentando le indiscrezioni sul provvedimento significa eliminare le malattie, quando nell'80% sono patologie connesse alla professione». Ma ora i delusi non rimarranno con le mani in mano. Dal palco di piazza Santi Apostoli hanno promesso nuove iniziative e mobilitazioni e hanno lanciato «un appello per una manifestazione nazionale da organizzare entro settembre». DAVANTI Al GOVERNO Un Codice abbonamento: 068391 momento del flash mob dei precari della scuola che si è tenuto ieri mattina a Roma all'esterno di Palauo Chigi mentre si svolgeva il preconsiglio dei ministri Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 52 Quotidiano ROMA Pagina 30-08-2014 4 Foglio 1/ 2 Data IDATI Federconsumatori avverte: aumento del 1,4% per diari, portapenne, quaderni e zaini. L'1,6% su libri e vocabolari Più di 600 euro per il kit scuola DI DARIO DE MARTINO Direction". Elementi che fanno lievitare e non poco il costo dello zaino. Stesso discorso vale per astucci e diari. Dai 15 ai 40 euro il costo del primo, mentre si aggira tra i 1O e 20 euro la spesa per le agende. Elementi indispensabili per un corredo che si rispetti. Fondamentali per la di<lattica ma anche per le dediche tra compagni di banco. Si arriva così ai seicento euro e più da cui siamo partiti. Ma per alcuni i costi non finiscono qui. Innanzitutto c'è il trasporto. Fortunate le famiglie che hanno le scuole vicino casa, ma sono in tanti, specialmente quando i ragazzi superano le scuole medie, a doversi spostare lontano. E così costi della benzina, se c'è chi può accompagnarli, o altrimenti pullman, tram, metro e scuolabus, che incidono non poco sui conti delle famiglie. Conti che fanno paura a tutte le famiglie, ma a qualcuna più di altre. Tanti i genitori che a scuola devono accompagnare più di un figlio. Raddoppiare o triplicare queste cifre di questi tempi diventa impossibile per molti. Codice abbonamento: 068391 NAPOLI. Una spesa di più di seicento euro. Tanto costerà alle famiglie il rientro a scuola dei propri figli. Una vera doccia fredda dopo le vacanze, almeno per chi se le è potute permettere. La cifra blu viene fuori mettendo insieme i costi di tutti gli accessori necessari tra i banchi di scuola. La somma di diari, zaini, astucci, quaderni e soprattutto libri e dizionari. Conti che le famiglie fanno ogni anno. Sul nuovo inizio, poi, incideranno anche altri aumenti. Lo segnalano preoccupati le associazioni a difesa dei consumatori. Federcosumatori annuncia un più 1,4% sul costo del corredo scolastico, e più 1,6% su libri evocabolari. Saranno questi ultimi, in particolare, a pesare sul bilancio delle famiglie, oltre che sulla schiena dei ragazzi. Circa cinquecento euro di spesa. Tanto costano in media tutti i libri di testo e due dizionari, quanti di solito sono richiesti nelle scuole. In questo calcolo medio, diversa è la distribuzione per ogni classe. Se per le elementari il costo dei libri è più contenuto, per le prime medie e le prime superiori la doccia sarà ancor più gelata. Tanti libri nuovi da comprare, e per chi comincia un percorso liceale i costosissimi vocabolari. Per i redditi più bassi si potrà attendere il buono libri, a cui si può accedere a seconda del reddito Isee. Rispetto ai reali costi della scuola, però, il contributo non basta e spesso arriva con notevoli ritardi. Ma non solo libri e vocabolari. Anche il resto del corredo scolastico costa non poco alle tasche delle famiglie. Zaini o cartelle, astucci, diari e quaderni costeranno una cifra che si aggira intorno ai 120 euro. È lo zaino l'elemento più costoso. Si va da un minimo di 30 euro per arrivare anche a 90/100 euro. A fare la differenza, ovviamente, le marche e le fantasie delle cartelle. Al primo giorno di scuola nessun bambino vuole sfigurare. Deve mostrare a tutti gli amici il nuovo zaino di "Higuain" o dei "One Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 I SEC4 ~L0/1ruf/u Quotidiano 30-08-2014 6 1 Data Pagina Foglio Ecco gli esami di riparazione: ma le statistiche sono incoraggianti Redazione Tanti ragazzi sono alle prese in questi giorni con gli esami di riparazione: vacanze rovinate e ripetizioni senza sosta per superarli. Ma alla fine tutti promossi, o quasi. Secondo un calcolo di Skuola.net sui dati ministeriali 2013, circa uno studente delle Superiori su 4 viene rimandato a settembre, ma di questi solo uno su 17 viene bocciato. Secondo i dati pubblicati dal Miur, gli ammessi alla classe successiva, escluso l'anno dell'esame di maturità, sono circa il 63,8% del totale. Viene bocciato uno su dieci, e un buon 26% circa, un alunno su quattro, passa l'estate a studiare per recuperare il debito assegnato, con esame di riparazione a settembre. Un incubo che colpisce non pochi studenti, ma sono davvero pochi coloro che non riescono a passare l'esame: il 6% circa. Tuttavia ci sono alcuni anni di scuola particolarmente ostici per gli studenti, dove ci vuole più impegno per passare gli esami di riparazione. Il passaggio dal primo al secondo anno e dal terzo al quarto anno, infatti, registrano un aumento dei bocciati a settembre: il 6,6% contro circa il 5% degli altri anni. A bocciare di più sono gli istituti professionali: circa uno studente su 6 non viene ammesso, e agli esami di riparazione non passano la prova il 7,7% degli studenti rimandati, contro il 6% dei tecnici e il 5,6% degli istituti artistici. Al liceo pochissimi i non ammessi, solo circa uno studente su 20. E dei rimandati a settembre, cioè circa il 21,8% degli studenti (media bassa rispetto agli altri istituti, che si assestano su una media del 25%), ancora solo 1 su 20 viene bocciato. La peggiore combinazione, a guardare le statistiche, è primo anno del ciclo nel professionale: i bocciati sono il 26,5% del totale, ovvero più di uno studente su 4. Il primo anno degli istituti professionali è quello in cui la percentuale dei bocciati è più alta, ma anche gli studenti degli anni successivi rischiano la bocciatura più degli altri. La percentuale di bocciature cala vertiginosamente per i licei, dove l'anno in cui si boccia di più è ancora il primo, ma solo uno studente su dieci ripete l'anno. Mediamente, più si va avanti più si rischia meno. Nei licei, al quarto anno sono stati bocciati nel 2013 solo il 3,5% degli alunni. Skuola.net sottolinea, infine, che la dispersione scolastica è aumentata: si è passati dall'1,6% all'1,8% nel 2013. Per i ragazzi, il primo anno di superiori si conferma come il più difficile. ~@ilf!Bm'lJJli!Fì~ :fl!iil~~~~ [~~~ ~~,~~ ;~~.~ ·--~ - - cc- ·-~ - -"' ~ ~· - ~- - - "'' ~~~~ ~~~ ~;~~~;~ ~=--.::::~-~='=_--e: ~-:;:--~-~ Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Codice abbonamento: 068391 " All'università con il batticuore: asettembre iniziano i test d'ingresso Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 01-09-2014 9 1 L'ANAL 51 Didattica e stage, il mix che aiuta la carriera in azienda dell'indagine, è stato fatto un confronto con i dati relativi ai laureati magistrali del 2011 a formazione continua è intervistati a un anno dal un valore aggiunto per titolo. Il vantaggio risulta a Paese. Soprattutto favore dei diplomati di quando arriva al livello master. Considerando infatti post-universitario. E non solo quanti non lavoravano al solo per i giovani, ma più in momento del conseguimento generale anche per gli del titolo si osserva che i adulti, in un Paese laureati quinquennali caratterizzato da una bassa occupati sono il47% contro il soglia educazionale e da 67% di chi ha frequentato i ridotti investimenti in corsi di master. formazione da parte delle I fattori positivi a carico dei imprese. masterizzati sono quindi I master rappresentano molteplici: a cominciare dalla uno strumento utile sia per stabilità lavorativa elevata, trovare lavoro sia per la 72%, e dal grado complessivo propria crescita di soddisfazione, 65 per professionale. cento. A dirlo sono i numeri: Ma il master è stato utile l'indagine diAlmaLaurea alla fin fine per trovare realizzata nel 2013 su 3mìla lavoro? Per 31 diplomati su diplomati 2010/11 a un anno cento è stato determinante. dal titolo evidenzia che sono In questo contesto risulta occupati 85 diplomati su fondamentale lo svolgimento cento, senza particolari dello stage, valutato differenze tra percorsi di importante per l'inserimento primo e di secondo livello. professionale per 30 Pur con tutte le cautele del diplomati occupati su cento: caso, per apprezzare al lavorano infatti per lo stesso meglio i risultati ente o azienda nel quale lo di Andrea Cammelli hanno svolto. Oltre all'ottimo tasso di occupazione, all'elevata stabilità lavorativa e ai guadagni più elevati per i diplomati di master, l'indagine ha inoltre permesso di individuare le motivazioni che sono alla base della scelta di frequentare questo tipo di formazione post laurea: ovvero, qualificazione e promozione professionale oppure arricchimento culturale. Il 62% dei diplomati occupati prosegue l'attività cominciata prima dell'iscrizione al master: una quota consistente, a conferma che la scelta di questo tipo di formazione post laurea viene effettuata spesso per motivi di qualificazione e promozione professionale oppure di arricchimento culturale. Tra quanti proseguono l'attività lavorativa iniziata prima del master, il 55% ritiene infatti che il corso abbia effettivamente comportato un miglioramento sul lavoro svolto; ciò avviene in particolare per i diplomati di secondo livello (65%, contro 51% dei colleghi di primo livello). Tra gli aspetti del lavoro che hanno registrato un miglioramento, troviamo prima di tutto le competenze professionali (94%), a seguire un miglioramento in termini di mansioni svolte (38%), posizione lavorativa (25,5%) e trattamento economico (16%). Certo, i numeri non dicono tutto e si tratta di un'indagine sperimentale che acquisterebbe ancora più forza se estesa a tutte le università italiane. Tuttavia, rappresenta un punto di partenza importante per orientare i laureati nella scelta del loro percorso, e per restituire agli atenei uno strumento di valutazione affidabile e tempestivo anche nel campo della formazione post-laurea. Direttore di AlmoLaurea ©RIPRDDUZJONF RJSERVATA Secondo AlmaLaurea, l'alta formazione migliora mansioni, «skills» professionali e trattamento economico li I master -..is :Oltre la laurea: i «jolly>> per il lavoro Codice abbonamento: 068391 §::.~""-I'"'''"'"' "'"' 1 "" 1 ''"' 1 "'"' 1 "''•"""""''''T"·"'""'~WO'QU.;hccn-nofi..hc Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 56 Quotidiano Data Pagina IL GIORNO iilèso.i.,1 QJiriilllO LA NAZIONE Foglio 01-09-2014 6 2/2 COSTA TROPPO? l'università è troppo cara. la prima rata l'immatricolazione armo richiede di 568 euro tasse non sono alte, e ci $ono vari modi ottenere agevolazioni alcune facoltà costano troppo rispetto all'offerta '' Le tasse an1d1,ran10 pagate rata, mentre ora è dilazionarle: Le tarrutime sono agevolate Codice abbonamento: 068391 P4:H~lfl>Ue Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 71 Quotidiano Data Pagina Foglio 01-09-2014 6 1 H•. MmNGS'TRO MERCOLEDÌ LA RIFORMA DELLA SCUOLA a Medicina sbagliato>> 1 giusto, BOLOGNA che ha lo scopo di «dare alla scuola quella dignità che si è un po' appannata». llNISEm~U\J"'Hi «l'organico sottodimensionato crea solo danni» SCHIVATI i remi generali, sui test tuo figlio avrà un insegnante o se a metà anno cambierà». E su questo punto, agli insegnanti non ancora stabilizzati, ha chiesto di avere fiducia: «Aspettiamo di arrivare a mercoledì. Credo che la fiducia nel governo sia meritata anche su que.sto punto». Tra due giorni, dopo lo slittamento dall'uftimo Consiglio dei ministri, si avranno notizie cene di una riforma frutto di un lavoro «serio e rigoroso» e d'ingresso alla facoltà di medicina il ministro ha invece affermato di non ritenerli «il miglior strumento possibile». E ha parlato della necessità di cambiare il metodo di selezione, senza però mettere in discussione «il principio sacrosanto di programmare il numero dei medici». Prima di scendere dal palco, una battuta sul futuro assetto del governo dopo la nomina europea di Federica Mogherini: «Nell'agenda politica del governo in questo momento non c'è volontà di occuparci di poltrone». Codice abbonamento: 068391 lA RIFORMA rinviata? «È stata una scelta saggia quella di non accumulare troppi temi importanti». Problemi con il premier? «Con Renzi c'è stato un lavoro comune di mesi». Senza mai scoprire troppo le carte su una riforma. di cui sì saprà tutto solo mercoledì, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, dalla Festa nazionale dell'Unità ieri pomeriggio ha ricapitolato quelli che sono i temi sul tavolo dcl governo. «L'organico degli insegnanti è sot . . todimcnsionato», ha ammesso dal palco, perché «se c'è una cosa veramente dannosa, è quando a · izio anno non sai se la classe di Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 73 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-08-2014 4 1/ 2 DIETRO lA LAVAGNA Promesse e invidie, la Giannini diventò ministro "patogeno" Roselli li pag. 4 Stefania fa ombra a Matteo: dietro la lavagna empi difficili per Stefania Giannini. Di cui, in questo lungo mese di agosto, alla fine si ricorderà solo il topless sulle spiagge della V ersilia (foto pubblicate da Chi). Forse si era montata la testa.Forse pensava di avere con Matteo Renzi un rapporto privilegiato. Niente di tutto ciò. Il ministro dell'Istruzione è stata bacchettata come tutti quelli che hanno osato fare ombra al Re Sole Matteo. E come Icaro, che voleva volare troppo vicino al sole, si è bruciata le ali. Il protagonista vuole essere lui. Renzi. E non sopporta che qualcuno si intesti alcunché. Tanto meno una delle poche riforme che il governo sta portando a casa in questi mesi. Quella della scuola. L'improvvida ministra ha avuto la malaugurata idea di elargire qualche anticipazione prima al meeting di Cl a Rimini. E poi di far avere una bozza in anteprima alla Repubblica. "I supplenti sono agenti patogeni. Non fanno bene alla scuola. Ma non saranno eliminati fisicamente. Ci sarà una totale riorganizzazione degli organici", ha detto dal palco del Meeting, offendendo tutti i supplenti d'Italia. "Nel cdm del 29 agosto si procederà all'assunzione di 100 mila docenti tra precari e vincitori dei concorsi", l'indiscrezione pubblicata sul quotidiano di Ezio Mauro. Apriti cielo! Da quel momento da Palazzo Chigi su di lei è calato il gelo. Renzi non l'ha più cercata e non l'ha convocata nemmeno a un vertice dove si parlava, per l'appunto, di scuola. "Con il ministro è tutto a posto", ha detto ieri il premier durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Non ha partecipato all'incontro perché si teneva al Nazareno e, a quanto ne so, la Giannini non ha ancora preso la tessera del Pd". V abbè. Il problema è tutto di comunicazione. Voleva essere lui ha illustrare i particolari della riforma. E invece la Giannini l'ha bruciato. Così il premier ha iniziato a fare le pulci al decreto. Sulle coperture. Che prima c'erano e poi sono scomparse. E così, senza saldi a posto, è stato Giorgio Napolitano a consigliare il rinvio. "Troppa carne al fuoco. Una cosa alla volta. Tutto deve essere a prova di bomba", il ragguaglio del Colle. Riforma rimandata. Per questo l'uscita ieri del numero del settimanale Tempi con l'integrale dell'intervista al presidente del consiglio anticipata nei giorni scorsi fa sorridere. Di fronte alle prolisse domande del T Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo direttore Luigi Amicone, il premier sulla scuola si lasciava andare così: "Stiamo lavorando con il ministro Giannini... Sarà una grande riforma ... Ma non mi taccia dire di più... ". Infatti c'è poco da dire. POI Cl SONO STATE le uscite del ministro ed è iniziato il corto circuito. "La riforma non si articola nella stabilizzazione dei precari, è l'assunzione di un patto con le famiglie, con gli insegnanti. Poi non sempre condivido quello che dice la Giannini, ma questo è un fatto diigiene mentale", ha sottolineato ieri il premier. Ora però, come per miracolo, le coperture (almeno un miliardo e mezzo) sono tornate. "Tutto è pronto, i soldi ci sono.Non abbiamo messo oggi (ieri, ndr) la riforma per evitare un eccesso di troppa carne al fuoco. La presenteremo mercoledì", ha annunciato l'ex rottamatore. Insomma, continui stop and go. E dire che la Giannini finora aveva bruciato le tappe. Scoperta da Silvio Berlusconi a una cena a casa di Luisa Todini, l'ex Cavaliere le propose la candidatura a governatrice dell'Umbria alle Regionali del 2010. Poi non se ne fece nulla. Ma da lì il seme della politica ha iniziato a germogliare nella testa di questa professoressa di glottologia, che prima si è avvicinata a Luca di Montezemolo e poi a Mario Monti. E quando il Professore decise di lasciare il timane di Scelta Civica, ecco comparire lei, prendere la scena e diven tare addirittura ministro. Da ragazzina, a Lucca, serviva gelati nel negozio di famiglia. Meno male che Renzi non ha chiamato lei ieri pomeriggio a preparagli il cono di crema e limone. del destinatario, non 068391 Roselli Codice abbonamento: di Gianluca riproducibile. Pag. 74 Quotidiano IL FOGLIO Data Pagina Foglio 30-08-2014 3 1 Renzi, l'economia e la storia della costruzione dei volenterosi ,@ s~~fif'i~~~~r~rr~~aa~~~~~~ , alle dieci in punto l'Istat apre la diga per far defluire gli ultimi : WIE ES GESCHEHEN !SI' - DI MARIO SECHI non c'è un euro da spendere o quasi. E poi· ci sono le crisi internazionali e Renzi all'ora dei tg parla con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, chiacchierata di modesta entità che spazia "dall'Africa al Medio Oriente", così informano i bollettini d'agenzia ai quali ormai manca solo un tqcco poetico, un sobrio "Dall'Alpi alie Pirac midi/dal Manzanarre al Reno". Martedì 26 agosto alle 10 in punto il cambio della bicicletta governativa s'inceppa nella lingua di Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italià che dà una martellata sulla prescrizione: "Il processo deve avere una durata ragionevole. Una paralisi della prescrizione al primo grado comporterebbe in Italia un processo di secondo grado e di Cassazione infinito". Non ha tutti i torti, chi tocca i fili della giustizia resta fulminato. In fase post-prandiale sul Moleskine resta impresso lo scatto d'orgoglio del militante. Festa dell'Unità, lettera del segretario Renzi: "Le priorità sono chiare. Non accettiamo lezioni". Sempre tosto. Ma alle 17 e 26. una velina di Palazzo Chigi fa suonare i sistemi d'allarme: "Le bozze dello SbloccaItalia che stanno circolando sono scadute". Ultima pagina del taccuino, nota a margine: "Yogurt legislativo". Sto per chiudere il pezzo, è venerdì pomeriggio, il Consiglio dei ministri è riunito, sul telefonino lampeggia un tweet che mi ha inviato il banchiere d'affari Guido Roberto Vitale: ''lirge sostenere Renzi nella sua lotta per le rifor.. me". Siamo alla coalizione dei volenterosi. Codice abbonamento: 068391 dati sull'economia italiana. E' il gong che segnala l'apertura dell'Armageddon contabil~. Mezz'ora dopo il botto del cannone del Gianicolo (alle 12 in punto, sparo a salve dell'obice progettato nel 1914 dalla Skoda per l'Imperial Regio Esercito Austro-Ungafico) dal Palazzo del Quirinale decolla un comunicato: "Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan", Routine? Sì e no. Sì perché è imminente il Consiglio dei ministri; no perché pdchi minuti dopo (ore 12 e 55) compare un altro dispaccio che fa lampeggiare le spie del sub-sonar: "Il Presidente Napolitano hà avuto con il Ministro dell'Economia uno scambio di vedute sulle prossime occasioni' di chiarimento e di intesa a livello eur<)peo (ad esempio in occasione della prossima seduta d~) per il rilancio della crescita dovunque in Europa. Nella ricognizione si sono considerate attentamente le importanti indicazioni contenute nel discorso pronunciato dal Presidente della Bee, Mario Draghi, a Jackson Hole". Letto bene? Ecofin. Crescita. Draghi. Politica. Problema. Soluzione_ E' il segno che la situazione italiana si sta deteriorando? Si, ma il nocciolo della faccenda è l'ormai religiosa fiducia riposta in Draghi, quello che nella copertina ice-cream dell'Economist tira via l'acqua a secchiate dalla barca europea. Basterà? Vedremo. Sul taccuino restano gli scampoli di un pazzo agosto, con tratti d'imprudenza psichedelica. Renzi mercoledì 27 agosto ci casca con il tweet del mattino, ore 6 e 20: "Non male questo fine settimana: gi"Qstizia, sblocca Italia, nomine europee, poi scuola e #millegiorni #italiariparte #ciaovacanze''. Acme anticipatorio deluso quando la scuola sparisce da Twitter il venerdì alle ore 6 e 52: "Oggi giustizia e sblocca Italia. Domani vertice europeo. Lunedì la presentazione ufficiale #millegiorni con obiettivi e sito #italiariparte". Missing in action, come il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini. Sembra tutto più semplice sabato 23 agosto quando Renzi sventaglia al settimanale Tempi una raffica di ultimatum: "E' l'Italia che aiuta l'Europa, non l'Europa che aiuta noi. Togliamo il Paese ai soliti che vanno nei salotti buoni. All'Italia serve lo spirito del maratoneta". Gajardo. E poi? La settimana è andata avanti con altro passo e spasso. Lunedì (25 agosto) Renzi inaugufa l'hashtag #ciaovacanze con tanto di foto di Palazzo Chigi all'alba: "Buon lavoro a chi torna oggi in ufficio #ciaovacanze" e il ministro dell'Economia Padoan si presenta alle 17 per conferire con il premier. Alle 18 e 26 esce da Piazza Colonna e si capisce che Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio L 01-09-2014 12 1 Li L Così il management incontra moda e design molteplici aspetti legati alla vendita. Il master di primo livello in socia! network influence design, invece, applica le competenze e la teoria del design alle community web e alla gestione della reputazione online. L'avvio delle lezioni è a febbraio del 2015. CONTAm UTILI Istituto Marangoni • www.istitutomarangoni. com/it/corsi-di-moda/postgraduate Politecnico di Torino • [email protected] • https://didattica.po/ito. it/master/ Poli.design Sede: Milano • [email protected] • www.polidesign.net Istituto europeo di design Sedi: Milano, Roma, Torino, Venezia, Firenze e Cagliari • www.ied.it Istituto superiore di design Sede: Napoli • [email protected] • www.isdnapoli.it Università La Sapienza Roma • [email protected] • www.uniromal.it Bologna business school • www.almaweb.unibo.it/internationalmba • [email protected] Sempre a Milano, la Scuola politecnica di design organizza master in industriai design, transportation-car design, interior, mid-interior, web e visual design. E l'Istituto Marangoni ha inaugurato a inizio 2014 la nuova Design school nel quadrilatero della moda, con l'obiettivo di sviluppare la creatività dei candidati partendo dal concetto del Made in Italy e dall'eredità dell'artigianato italiano, permeato di riferimenti estetici forti sia nei confronti della storia dell'arte che della moda e del design italiani. A Torino, il Politecnico organizza il master di I livello in interior, exhibit e retail design; la scadenza per iscriversi è il 17 settembre e le lezioni andranno da ottobre a luglio. Anche l'università di Bologna offre un Mba in design, fashion and luxury goods, ma chi non si è già iscritto dovrà attendere un anno per poter presentare I'application. La Sapienza di Roma organizza il master in fashion studios, che si propone di formare figure nel campo della moda, attraverso un percorso di studi storico, artistico, sociologico e semiologico. Scendendo nel Mezzogiorno, l'Istituto superiore di design di Napoli organizza cinque master in partenza a novembre 2014: fashion design e styling, interior design, graphic e media design. Codice abbonamento: 068391 Moda e design: due ambiti in cui la specializzazione accademica è fondamentale. I master migliori offrono sia l'occasione di indirizzare il proprio percorso verso un sentiero professionale specifico, sia l'opportunità di svolgere stage presso aziende del settore. Attivo sul campo è l'Istituto europeo di design (Ied), presente in Italia in sei diverse sedi. I corsi sono numerosi e ve ne sono sia in italiano sia in inglese. Quattro i macro-ambiti disciplinari: moda, design, visual communication e management e comunicazione. Tra i master specifici, in partenza tra novembre 2014 e marzo del 2015, vi sono ad esempio quelli in fashion design, marketing, communication e styling; quelli in design management, interior design e product design; e quelli ancora legati al cinema, alla fotografia e alla gestione e comunicazione di eventi e brand. Tra gli istituti specializzati vi è anche il Poli.design, consorzio del Politecnico di Milano. Tra le varie offerte c'è il master in interi or retail design and management, organizzato a partire da novembre in collaborazione con Innova.com, la rete formativa promossa da Federmobili. L'obiettivo è formare professionisti in grado di gestire lo spazio e il processo di di11tribuzione di prodotti di design e di qualità, governando i Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 77 mmrn • • tO Il labmn del. bonus per favonre l'OCCUpazl•One DOVE CRESCERÀ L'OCCUPAZIONE Assunzioni non stagionali previste dalle imprese - --- I) - · --· - -- 01-09-2014 19 Foglio 1 Data -, Trend 2014/13. In% 1 ,- -< TRENTINO A. A. - ml Assunzioni non stagionali previste nel 20141 i lilllIO.UO ~cìdenza assunz~o_ni fino a 29 ~~~ __J 1 LOMBARDIA ~-- 26°n -- < VENETO - -38.720 32'\, PIEMONTE-V. D'AOSTA >· < FRIULI-V.G. 29.770 .9.450 34% LIGURIA 29'}o .-< EMILIA ROMAGNA >-1 I -11-300 35% TOSCANA -38.790 28"(, I >- < MARCHE 11! 9.730 lillillil24.260 32~'0 In 32"t> ,,' UMBRIA -<ABRUZZO I 4.480 lii 8.240 30% 28','n • LAZIO [ < MOLISE - I 1.420 -38.300 32~'{, • SARDEGNA • - lill!IB.SIO 25'!(, • CAMPANIA 2]'\, ' ~ < PUGLIA -17.830 28'\, < BASILICATA - lillillilll26.570 12.800 28'}o 2;io,, SICILIA < CALABRIA 1111111119.840 !1116.780 28% .~3'!(, I Fonte:elaborazionede\So!e240resudatiE:1:celsior-Unioncamere 068391 cessario attendere le istruzioni dell'istituto. Sempre legato alla categoria dei "giovani", c'è l'incentivo del Dl 76/2013, riservato a soggetti "svantaggiati" e correlato ad assunzioni a tempo indeterminato o alla • stabili~zazione di lavoratori ' assunti con contratto a termine: la misura corr~spon~e a un terzo dello stipendio mensile lordo imponibile ai fini previdenziali, con un tetAlessandro Rota Porta to di 650 euro al mese, per 18 . d" d" . . mesi al massimo (che scenI n peno i i cns1 eco no- d . d" r . ll b m1ca come que o attua1e a - ono. a 12dm caso i tras1or1 ·1 t d 11 d" maz10ne e rapporto a temb att ere 1 cos o e avoro 1. d et ermma . t o ). , . . . po m v_ent~ un esige~za J?nmar_ia; Esaminando le altre agevo. . nusc1re a cogliere mcent1v1 . . , , laz10m, ve ne sono alcune 11 su e as~unzw~ e pero una che puntano a favorire la riNon .solo co ll ocaz1one · d'1 1avora t on· strada impervia. . non esiste un contemtore . . . over 50 d"1soccupat.1 d a olt re normativo orgamco a cm far ·· d d" al · · .f . ( ., 1 1 d 12 mesi e onne 1 qu s1as1 n enmento pmvo te e e1.e- et'a, pnve · d.1un1mp1ego · · · · d" re t ngh e a nor mare 1a matena, b . d 1 ·( d . t al mto aa meno24mes1 o a d d d eman ate a11egis 1a ore 6 mesi con riferimento alle governosonocadutenelvuo· t rant"1 m · se tt on· o . . . . donne nen · aree geografi1ch e to),magl!stess1meccamsm1 . . . . resi"dent.1m operatJVl SI presentano pmt- ad elevat o t asso d"1d"isoccupa.·.. tosto comp 1essi. mtanto, per- . ) t d , · · · b , zio ne : ques e preve ono eh e quasi mai 1 onus - cosi 1, bb t . t d 1 d . . " o e 50% e1 . , · . a 11-. a t a.bt1men 1icenz1ah . come vengono t. 1 1 1 1 vello legislativo- sono imme- con .r~ u nps_ e nai 'J?er .18 . mesi m. caso d1 assunz1om a . t amente f ru1·b·i· d 1a 1 1, necess1. . . . tt t" tempo mdetermmato e fino a tan do d1. d"1spos1z1om a ua 1-. 12 peri. cont ratt"1a t ermme. . . ve emanate a d istanza; pm, C · d0 · 1 t · perchéoccorrefarriferimen- . ,onngu~r. a~ ~vora_on t li d" . . al' d" d1soccupatlo1scntt1alleliste o ~.e con izion1gener. 1 1 dimobilitàsisegnalanoaltref rmz1one e a que 11e specifica- , r . f ·d · f d li tamente richieste dai singoli si g 11 ~icen iv~ en".an 1 .a a · t. · loro nassunz10ne, nspett1va· · d e11e Iegg1· mcen 1v1. ai sensi Scorrend o il panorama d e1- mente I I . . al . . d'ispom·b·l· Ie misure . , · 9i.m cune1pol' bb · 1 1, 1. d aton. 407. 9oe223 d" 1 h l" tesi SI puo ottenere a attIl avo~o e e vogt ianota~bca- mento totale della contribuparrars1 uno scon o con n u- . 6 · tivo o fiscale, in fase di inqua- zwDne 1_nps,dper 3altme,s1. 1 d d" ancor are resi osgraramento .1nuovo persona- vio riservato ai titolari di le, devono ncercare lavorato- A . h t · d t 1 · h e possano portare m · d o- d spi, e he por ne . .anoll m .o e a . d . .b atore e e 1r neo oca 1150% te 1 onus, vag11an o 11 1oro d ,. d ., h bb . e 1ostatus occupaz10nale al mo- e11 m enmtac. esare . . , . rospettata,perilres1duopenment o d eIl assunzione. d d" Gli strumenti più recenti 0 0 1trattamento: . sono stati licenziati con il DI Infine, so~o stati sbloc~ah 91/2014(decreto competitivi- dal pn~vved1mento attuat1".o tà) e riguardano le aziende del Mise (decret? 2~ luglio · 1e: eh"1 assume giovam · · 2014) legate agr1co , le agevolaz1om . d" 1 a tempo indeterminato (o a ali a~~unz1one 1. persona e termine con durata almeno qualificato nella ncerca. triennale e occupazione 111ini· w1·1w:i,,1Fm1 ""rnvrn ma garantita) può godere di un incentivo sulla contribuzione pari a 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali. Le domande vanno presentate all'Inps e il bonus è riconosciuto in base all'ordine cronologico delle domande: sul punto è però ne- Pagina Se un imprenditore vuole dare nuove opportunità di lavoro non sempre può contare su bonus immediatamente fruibili Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Codice abbonamento: Il Sole?]{! Quotidiano Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 01-09-2014 21 1 I/INVESTITORE SAGGIO di Marco Liera WELFARE, DA PRIMATO L'ESEMPIO DIGUINNESS che le aziende sono sempre meno in condizioni di offrire questa stabilità.Non mi pare esistano facili soluzioni a questo gap di aspettative. D'altra parte, credo che in uno scenano come quello attuale sistemi di welfare aziendale troppo paternalistici possano creare una illusoria percezione di sicurezza. A m7no che nel welfare aziendale non sia inclusa anche una formazione al cambiamento e al miglioramento personale, purtroppo assenti dal nostro sistema scolastico. . R:r·« ''" 'z""'' '""rn"'"A Ritaglio Lavoro e previdenza @LieraMarco & FAMIGLIA • -~ .. 068391 N nell'ince~tezza. Mala realtà è Codice abbonamento: ei giorni scorsi ho visitato l'antico birrificio Guinness a Dublino, nel quale fra tecniche di fern1entazione dell'orzo e piante di luppolo ho appreso della straordinaria tradizione di welfare aziendale che fin dal i9esimo secolo ha contraddistinto l'azienda irlandese (che ora fa parte della multinazionale Diageo). In un Paese dal quale centinaia di migliaia di disoccupati emigravano in Nordamerica per cercare miglior fortuna, i capi della Guinness si preoccupavano di dare ai dipendenti abitazioni in locazione a canone contenuto, mutui casa a tassi agevolati, assistenza sanitaria, piani pensionistici, bonus per i funerali, aiuti economici per i figli sotto i 14 anni, mensa per colazione-pranzo-cena, e ovviamente, due pinte di birra al giorno (solo per gli uomini sopra i 21 anni), che per i non interessati potevano essere sostituite da un buono acquisto nella cooperativa interna. Non stupisce che le dimissioni fossero molto rare, anche perché i salari erano superiori del 10-20% alla media di Dublino. Mi chiedo se sistemi di welfare aziendale così generosi come quello della Guinness possano avere senso nelle corporation moderne, dove le parole d'ordine sono flessibilità, disponibilità al cambiamento, variabilità del salario. Un numero imprecisato di lavoratori desidera stabilità nel rapporto con il proprio datore, perché ha poca attitudine a vivere stampa ad uso esc 1 usivo · del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 01-09-2014 32 1 La Cassazione consente un solo «extra» per l'attività domenicale Turni festivi con bonus limitati L'attività lavorativa prestata di domenica in regime di turnazione non darebbe diritto alla maggiorazione ex articolo 24 del Ccnl 14 settembre 2000 del comparto Enti locali, ma solo a quella dell'articolo 22, che compensa il disagio derivante dalla diversa articolazione dell'orario di lavoro i diurno, notturno o festivo. Con due sentenze riguardanti i Comuni di Teramo e Chieti (numeri 7790/2014 e 13558/2014), la VI sezione della Corte di cassazione : fissa il punto sulla questione del, la remunerazione del festivo infrasettimanale del personale in turno della Polizia municipale. Il distinguo settimanale spetterebbe dunque il solo compenso previsto dall'articolo 22 del contratto, che stabilisce la misura delle indennità per il disagio derivante dalla diversa articolazione dell'orario di lavoro diurno, notturno o festivo. Le fattispecie previste dai primi tre commi dell'articolo 24 riguarderebbero invece prestazioni di attività lavorative in giorni non lavorativi, ossia eccedenti rispetto al normale orario di lavoro. Le sentenze in questione si pongono in contrapposizione rispetto all'orientamento espresso dalla Corte di appello di Milano con la sentenza 1102/2013, depositata il i8 gennaio 2014, nella quale, ribaltando le valutazioni espresse in primo grado, i magistrati accoglievano le tesi della Polizia municipale e delle organizzazioni sindacali, che rivendicavano la Questione chiusa La legge di stabilità 2014, sulla scia della copiosa giurisprudenza derivante dalle sentenze dei giudici del lavoro e della Corte di cassazione, aveva disciplinato la materia per le sole forze di polizia e forze armate, disponendo l'applicabilità dell'indennità di turno e non il compenso per lavoro straordinario maggiorato. Le conclusioni cui giunge la Cassazione sembrerebbero dunque chiudere definitivamente la questione sul cumulo delle indennità per i lavoratori turnisti che effettuino attività l11vorativa in giorno festivo infrasettimanale o domenicale (se il riposo è previsto in un'altra giornata settimanale), con espressa dichiarazione di rigetto del ricorso perché manifestamente infondato e condanna alle spese di giudizio e accessorie dilegge. A.Gu. Codice abbonamento: 068391 Secondo i giudici della Suprema corte, la maggiorazione ex articolo 24, primo comma, rivendicata nei ricorsi presupporrebbe l'esistenza di particolari esigenze del servizio, ossia esigenze straordinarie che esulano dalla ordinaria articolazione del lavoro e per le quali viene richiesta la prestazione lavorativa nel giorno destinato al riposo settimanale. L'ipotesi del cumulo non sarebbe sostenibile neanche richiamandosi al quarto comma dello stesso articolo 24 iri quanto, anche in questo caso, il lavoratore dovrebbe lavorare in ungiorno destinato ariposo settimanale. D'altro canto, sempre secondo i magistrati, il tenore testuale dell'articolo 22, comma 5, rende palese la volontà delle parti collettive di attribuirè al dipendente, che presti attività in giorno festivo ricadente nel turno, una indennità con funzione interamente compensativa del disagio derivante dalla particolare articolazione del lavoro. Al personale in turno nella giornata festiva infra- cumulabilità dei compensi indicati negli articoli 22 e 24. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 80 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 31-08-2014 8 1 Al Senato via il 3 settembre Lavoro e delega Pa, Le Camere ripartono con due priorità ..................'::I ............... Lavoro e previdenza ~ ..............1:-'..... ......~ ...... ""'"~.._ ........... ~ ........... Codice abbonamento: 068391 Marco Rogari la di marcia occorrerà attendere ROMA la conferenza dei capigruppo Non solo il decreto Sblocca- del 9 settembre. Italia e quello per riformare la La partita parlamentare siangiustizia civile varati dall'ultimo nuncia tutt'altro che scontata anConsiglio dei ministri, insieme a che sul convoglio delle riforme un pacchetto aggiuntivo di Ddl istituzionali, trainato dalla locosul "penale". I riflettori di Came- motiva della riforma del Senato ra e Senato, con le due Assemble che deve ora affrontare la seconche torneranno a riunirsi il 3 set- da parte del suo lungo viaggio altembre a Palazzo Madama e il4 a la Camera. L'avvio dei lavori doMontecitorio, si riaccenderan- vrebbe essere ufficializzato marno la prossima settimana, dopo tedì 9 settembre quando si riunila pausa estiva, anche su alcuni rà la Conferenza dei capigruppo provvedimenti considerati cru- della Camera. Ma il cammino ciali nella strategia di Palazzo più arduo è quello che potrebbe Chigi per cercare di uscire dalla incontrare la riforma della legge crisi come le due deleghe sul la- elettorale, al momento ferma in voro e sulla Pa. ................................................................ I Provvedimenti sui quali il rischio" alta tensione" è molto elevato. A cominciare dalla delega I temi caldi sono la legge sullavoro, perno del Jobs act tar- elettorale a Palazzo gato Renzi all'esame della commissione Lavoro del Senato. Il Madama e il nuovo Senato ddl, che contiene anche il riordi- alla Camera, dove si riparte no degli ammortizzatori e agisce da missioni di pace e F35 sul modello contrattuale con il nodo articolo i8 tutto da sciogliere, nella prima parte dell'estate è commissione Affari costituziofinito di fatto in naftalina a causa nali al Senato. La prossima settimana, dundel prolungarsi dei lavori dell'Aula del Senato sul Ddl Bo- que, la macchina parlamentare schi sulle riforme costituzionali. si rimetterà in moto. Anche se Ora si riparte con la prima sedu- non è mancato qualche segnale ta fissata in commissione Lavo- di attività già in agosto con la ro il 4 settembre. Il ministro Po- convocazione dopo ferragosto letti ieri ha ricordato che per il delle commissioni Esteri e Difecompletamento dell'iter di que- sa per il punto sulla situazione in sto provvedimento «i tempi che Iraq e, soprattutto, con l'avvio ci siamo prefissi sono entro la dell'iter alla Camera del decreto chiusura della presidenza italia- legge Alfano contro la violenza na in Europa, questo vuol dire en- negli stadi, che prevede anche il ricorso al Daspo (divieto di actro la fine dell' ann0>>. Un altro testo considerato cesso alle manifestazioni sporti"sensibile" è la delega Madia. La ve) di gruppo. Da un altro Dl, delega è ad ampio raggio e toc- quello sul rifmanziamento delle cando gli snodi vitali del pubbli- missioni internazionali di pace, co impiego (dalla dirigenza ai e dalla mozione sugliF35 ripartitempi di lavoro e ai controlli) e rà il 4 settembre l'Aula della Caun suo eventuale insabbiamen- mera mentre il 3 settembre l'Asto equivarrebbe a un fallimento semblea del Senato riaccenderà di tutta la riforma. Il provvedi- i motori dalle ratifiche di accormentoè all'esame della commis- di internazionali definite dalla sione Affari costituzionali del Se- commissione Esteri. nato e per conoscere la sua tabel© RTPROOUZ!ONE RISERVATA J ~el destinatario, non riproducibile. Pag. 81 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Pagina 30-08-2014 1 Foglio 1/ 3 Data Il presidente Confindustria: scelte dolorose che portino alla crescita Squinzi: situazione drammatica serve un progetto per il Paese Pronti a fare sacrifici, ma devono avere una prospettiva Nicoletta Picchio za, ha bisogno di una scossa. Salvo qualche miracolo, che mi auguro, anche quest'anno chiuderemo con un Pil negativo a -0,2 o -0,3%». La ricetta è una sola: «Il governo deve prendere decisioni anche dolorose, che ci portino verso la crescita e il lavoro, senza il quale non rivedremo il progresso sociale ed economico». E non dobbiamo illuderci. di una crescita rapida, dal momento che l'Italia arranca da vent'anni. RIMINI. Dal nostro inviato È l'ultima domanda dell'intervistatore: da cosa può torna~ re la fiducia? Giorgio Squinzi lo sintetizza in poche parole: «Dal percepire che la politica abbia una visione di futuro e sappia dirci l'Italia dove va e dove vuole andare. Serve un progetto per il Paese». È una necessità impellente per il presidente di Confindustria: «L'Italia vive una situazione economica drammatica, negli ultimi anni il Paese sta distruggendo ricchez- Confindustria. Giorgio Squinzi rnn Co11thma • pagina 2 Marco Fortis presidente di Confindustria ~Siamo tutti pronti afare sacrifici, ma dol;>biamo avere una prospettiva E dalle imprese che può tornare lo sviluppo, occorre creare un clima positivo» «Crisi drammatica, serve un progetto» RIMINI. Dal nostro inviato ~ Co11ti1ma da pagina 1 «Servono sacrifici, dovremo farli per anni. Non aspettiamoci miracoli. Gli italiani credo siano pronti a farli, sono un popolo paziente, hanno subìto un carico fiscale forte che non è servito a molto. Io sono pronto, sono nato in questo Paese, lavoro in questo Paese e ci credo. Ma i nostri sacrifici devono avere una prospettiva, una visione di medio-lungo termine». Serve «una politica che ci governi» ha incalzato Squinzi. Il dato sulla disoccupazione di ieri è un'ulteriore conferma della situazione italiana: «Siamo tornati al punto peggiore, al 12,7, con il 43% di quella giovanile. È un dato drammatico, su cui riflettere». L'evoluzione del Pi1 in negativo della Ger- . ' marna non puo essere una s~u~ sa: «L?ro veng~no da 15 anm d1 cresc1ta magg~ore della_ nostra, da 0,7 all 1%,_ dobbiamo gu~rdare al nostro mterno». E dalle im~rese c~e può to:,nare la ?re~clt_a, hanpetuto pm volt~ Squ.mz1, nell m~ervista co~ 11 presidente della Compagma d~ll~ Opere'. Be~n~ar? S~hol~,1enalMeetmgd1R1~1m. «Bisogn~ creare ~~r le imprese _un cl~ma positivo,. che non s1 facciano scoraggiare. Avere. un paese _no~male», ha sottohneat~ Squ~nzi, c?n~ap~- vole ~he la s1t1;1a~1one «e d1ffic1le, g~1annu~c1 ~1 scontran~ con le d1fficolta d1 trovare nsorse». Ma alternative non ci sono e alla don;i~nda sull~ richieste alla politica ha .r~sp?sto: «Serveprenderedeos10m,anche ?olorose: U? paese co? olt~e il 4:0% di disoccupazione g10vamle non ha futuro». Confindustria farà la propria par- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad te: «Non arriveranno critiche corporative a qualsiasi misura il governo vorrà prendere». Qµale ruolo per i sindacati e le associazioni? «Confindustria è il nocciolo produttivo del paese, isomila aziende associate, circa 6 milioni di lavoratori. Abbiamo già presentato il nostro progetto per l'Italia che può e deve crescere nel gennaio 2013, un contributo forte lo possiamo dare, dipende se il governo lo terrà in considerazione, noi lo auspichiamo». Bisogna fare interventi per ritrovare la crescita. «Bankitalia dice che le imprese non investono abbastanza. Dobbiamo riprendere ad investirc di più, ma dobbiamo avere un contorno che ci spinga a farlo». Bastano anche «cose semplici», ha detto Squinzi, citando la nuova Sabatini, che con 80-90 milioni di dotazione uso esclusivo del destinatario, non ha generato oltre 6mila domande e oltre 1 miliardo di investimenti. «Bisogna avere una visione non punitiva verso le imprese. C'è in Italia una cultura anti-impresa che si è cristallizzata negli ultimi decenni», ha detto Squinzi tra gli applausi. Ed ha citato le parole del capo del governo francese Manuel Vallsagliimprenditori:«Undiscorso di apertura totale, da noi non lo percepisco ancora». C'è un «bisogno gigantesco diriforme,nonsièfattoniente negli ultimi 20 anni, dobbiamo recuperare questo grande ritardo». E quindi intervenire sul fisco: «Il carico fiscale è tra i più eievati dei Paesi Ocse, scoraggia gli investimenti, anche delle multinazionali, bisogna fare una riflessione, non dico arrivare al flat rate del 190;<, come la Polonia, che com1,mque ha portato ad un aumento del riproducibile. Pag. 82 Codice abbonamento: Nicoletta Picchio 068391 Squinzi: il governo prenda decisioni anche dolorose, che ci portino verso crescita e lavoro Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio E non deve illudere il miglioramento dello spread: «Il merito non è nostro, ma è grazie alla liquidità dei mercati». Investire in innovazione, puntare alla crescita è un impegno anche per l'Europa, che sta arrancando: «Sono un europeista totale, penso agli Stati Uniti d'Europa, occorre maggiore integrazione. Penso ad una Bee con compiti da vera banca centrale, anche se Mario Draghi sta già facendo azioni in questa direzione, e a una politica europea su welfare, infrastrutture, fisco, energia». Cuneo fiscale In cima ai pensieri delle imprese c'è sempre il taglio dell'Irap. In occasione del varo del decreto sul bonus Irpef-che ha iniziato a ridurre l'lrap-, il Governo si è impegnato a proseguire su quella strada. L'occasione potrebbe essere la prossima legge di stabilità Delega fiscale Il decreto attuativo sulle semplificazioni è già in Parlamento ma il grosso delle norme attuative della delega fiscale deve ancora arrivare: dalla codificazione dell' «abuso del diritto» alla nuova disciplina degli interpelli, alla revisione delle sanzioni amministrativ.e e penali Tempo indeterminato Per le imprese è fondamentale semplificare e rendere meno oneroso il contratto a tempo indeterminato. La tutela reale prevista dall'articolo 18 dovrebbe applicarsi peri licenziamenti nulli o discriminatori e non applicarsi ai licenziamenti collettivi Statuto dèi lavoratori Ènecessario poi adegua re il diritto del lavoro alle nuove realtà produttive nella logica del modello europeo della flexicurity. Per questo va aggiornato il profilo del mutamento delle mansioni e va modificata, pure, la norma sui controlli dei lavoratori Ricerca e innovazione Non sono ancora operative due misure attese fin dal decreto Destinazione Italia del dicembre 2013: il credito d'imposta per gli investimenti incrementali in ricerca e sviluppo e i voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese Legge "Sabatini bis" Concede finanziamenti agevolati per l'acquisto o il leasing di beni strumentali. Le richieste di finanziamenti ammontano per ora al,9 miliardi. Da verificare sul campo la più recente norma sul credito d'imposta per investimenti incrementali in macchinari DebitiPa Il pagamento resta prioritario. È stata completata la piattaforma attuativa per la cessione dei crediti alle banche con possibile intervento di ultima istanza della Cdp. Va accelerato l'iterdelle risposte della Pa alle richieste di certificazione dei crediti presentate dalle imprese Liquidità Le misure predisposte per il lancio d!!i mini-bond fin dal governo Monti iniziano a dare i primi frutti. Nei prossimi mesi si potrà valutare l'incidenza del fitto capitolo per lo sviluppo del credito non bancario inserito nel.decreto competitività Made in Italy Le misure studiate dal Mise nell'ambito dello "Sblocca Italia" puntano a incrementare il budget perla promozione del madein Italy. L'obiettivo è favorire la nascita di 22mila nuovi esportatori in due anni e incrementare l'export di 50 miliardi di euro Investimenti esteri Si punta ad accelerare l'attrazione di investimenti esteri, dopo l'attuazione incompleta del piano Destinazione Italia. Sarà accorpato il personale che oggi si occupa dell'argomento in due strutture diverse, owero l'Agenzia Ice e Invitalia le f{Jf1 RUDU7'.0Nt RISFRVATA Ritaglio Lavoro e previdenza I provvedimenti àttesi dalle imprese E «Un Paese con il 43% di disoccupazione giovanile non ha futuro. Echiuderemo quest'anno con un Pil negativo a -0,2-0,3%» 1ru,.ci.;;J1w«v E «Non ho mai frequentato i salotti buoni della finanza, ma gli uffici della mia azienda. Dietro i successi del quarto capitalismo c'è la famiglia» stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 83 068391 è soffermato sull'Irap in particolare, «tassa iniqua, unica al mondo. Nella mia azienda ho 490 ricercatori, in Italia paghiamo l'Irap, all'estero per chi fa ricerca ci sono sgravi e incentivi». Per questo non eravamo tanto d'accordo, ha esplicitato Squinzi, sul bonus di So euro, «pensavamo che un intervento sul costo del lavoro sarebbe stato meglio». Poi occorre una riforma del mercato del lavoro, e dice bene il ministro del Lavoro, Giuliano Po letti, quando parla dell'alternanza scuola-lavoro: «Lo sosterremo». Inoltre occorre una riforma della giustizia penale e civile, per avere «certezza dell'applicazione del diritto». E la semplificazione burocratica. A questo proposito il presidente di Confindustria ha raccontato la propria esperienza: sette anni per ampliare lo stabilimento di Latina. Per crescere bisogna rimettere al centro l'impresa: «Siamo un Paese manifatturiero, dobbiamo rendere le imprese competitive». Squinzi si è soffermato sui commenti di questi giorni sul capitalismo italiano dei salotti buoni: «Non ho mai frequentato i salotti buoni della finanza, ma gli uffici della mia azienda. Anche la mia Confindustria, la squadra che ho, non ha frequentato i salotti buoni». E ancora: «Non ho mai creduto nell'ingegneria finanziaria, se non c'è una visione chiara, una capacità di produrre in modo competitivo non c'è stratagemma finanziario che possa dare risultati». Squinzi, raccontando la propria storia imprenditoriale, ha sottolineato anche i valori del capitalismo familiare: «Dietro i casi di successo di quello che viene definito quarto capitalismo e' è la famiglia». Tra gli insegnamenti di suo padre, c'è quello che: «Non ci sono scorciatoie». Non ha scorciatoie nemmeno l'Italia: «Dobbiamo fare anni di austerità vera, tagliando la spesa pubblica per investire in infrastrutture ericerca. Il Paese sta vivendo al di sopra delle proprie possibilità da 20 anni>>. Rilanciare le infrastrutture darebbe una spinta all'edilizia: «Rappresenta il 12% del Pil, ha perso il 60% della produzione, va incentivata». Codice abbonamento: 50% del Pil». Squinzi si 30-08-2014 1 2/3 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 01-09-2014 9 1/ 2 le riforme Giovedì in commissione al Senato l'esame della legge delega Abrogazione o tutela crescente Riparte il cantiere sull'articolo 18 La maggioranza (e i democratici) si presentano divisi ROMA- Jobs act. Si ricomincia. Riparte giovedì in commissione Lavoro al Senato l'esame della legge delega, interrottosi per la pausa estiva, ma anche per l'emergere di divergenze in seno alla maggioranza sull'articolo 4, il riordino delle forme contrattuali che ha ricadute sull'articolo 18. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ribadito che l'approvazione della delega avverrà entro la fine dell'anno, in modo che i decreti discendenti dalla delega possano essere varati nella prima parte del 2015. L'invito di Draghi Ma intanto intorno al tema delle riforme si va accendendo il dibattito interno all'Unione Europea, soprattutto dopo le parole del presidente della Bee, Mario Draghi, che nel discorso a Jackson Hole le ha invocate, collegando in qualche modo a queste la possibilità di derogare al rigore per il tempo necessario a implementarle. Nel frattempo il premier Matteo Renzi ha già annunciato un consiglio straordinario a ottobre sulla crescita e oggi illustrerà il programma dei mille giorni che ha proprio come obiettivo lo scambio tra riforme strutturali e flessibilità. La madre di tutte le riforme resta quella del lavoro, come ha fatto notare lo stesso Draghi quando ha sottolineato che le riforme strutturali sul lavoro <<non sono più rinviabili>>. <<La prima scadenza - ha detto ieri il viceministro dell'Economia, Enrico Morando - è la riforma del lavoro che si trova già nella commissione del Senato, poi dovrebbe arrivare la giustizia per la quale sono stati approntati i decreti e i disegni di legge relativi, quindi contiamo di concludere l'iter della delega fiscale». dal lavoro. Qui però Renzi dovrà finalmente svelare la propria posizione sul tema dirimente dell'articolo 18. Finora il premier si è limitato a dire che non si parlerà «solo» di articolo 18 ma di una revisione dello Statuto dei lavoratori, con ciò non svelando da quale parte stia. La proposta Alfano Le posizioni in campo sono sostanzialmente due. La proposta di Ncd, Angelino Alfano in testa, Se, PI e Svp, contenuta in un emendamento presentato a luglio in commissione, prevede una delega al governo a presentare entro sei mesi un decreto con un testo unico sem plificato sui rapporti di lavoro. Ferme restando le attuali forme contrattuali a termine, si interverrebbe sul contratto a tempo indeterminato prevedendo per i nuovi rapporti di lavoro l'assunzione in prova per massimo tre anni senza le tutele dell'articolo 18. Quindi, dopo i tre anni, chi venisse licenziato avrebbe diritto solo a un indennizzo economico, in base all'anzianità di servizio. La posizione del Pd Dall'altra parte c'è la posizione del Pd, secondo cui nella delega non è prevista la modifica del contratto a tempo indeterminato. Si propone invece di introdurre un nuovo contratto d'inserimento a tutela crescente, che prevede al termine dei tre anni una decisione sull'assumere o meno il lavoratore. Nel caso lo si assu ma, il contratto diventa a tempo indeterminato, dunque conserva la tutela dell'articolo 18, così come lo ha riformato la legge Fornero. «Si-dovrà trattare di un contratto meno costoso degli altri», chiarisce Cesare Damiano. Si pensa a un credito d'imposta o a un taglio dell'Irap per incentivarlo. Sul punto il responsabile economico Le priorità del Pd, Filippo Taddei, renziano, ha ri&co dunque il programma, che parte chiamato due modelli di riferimento possibili: la proposta Damiano-Madia o quella Boeri-Garibaldi. Entrambi comunque prevedono che «oltre i tre anni, il lavoratore accede all'articolo 18». Come si vede, le posizioni sono distanti. Lo sono ancor di più se si pensa che per Ncd si dovrebbe andare oltre l'articolo 18 e abrogare anche le mansioni <<ln modo da consentire una reale flessibilità del lavoro», comé spiega il presidente della commissione del Senato, Maurizio Sacconi. Anche su questo pun to Damiano si pone in netto contrasto: «Non ci siamo. Possiamo riformare lo Statuto dei lavoratori nella parte in cui sono vietati i controlli a distanza perché ormai la tecnologia li rende anacronistici, ma non il capitolo delle mansioni>>. Confindustria e sindacati La discussione è accesa E che il tema sia caldo lo testimonia anche il pressing esterno: ieri il presidente di Confindu stria, Giorgio Squinzi, ha auspicato che si proceda nella direzione «del contratto unico, che sia conveniente per le imprese e i lavoratori», con questo volendosi spendere a favore della revisione del contratto a tempo indeterminato. E i sindacati? <<Non capisco perché bisogna togliere l'articolo 18 - ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni -. Solo perché non riguarda tutti i lavoratori? Casomai bisogna estenderlo a chi non lo ha. Peraltro l'articolo 18 è stato già riformato e bene. Perché non si ana lizzano gli esiti dalla riforma di due, tre anni fa?». Un lavoro che in realtà il governo si è impegnato a fare. Intanto Poletti rivendica come effetto del decreto entrato in vigore a maggio i dati del secondo trimestre dell'anno che registrano un aumento del 16,1 % dei contratti di apprendistato e l'incremento dell'l,4% dei contratti a tempo indeterminato, la prima variazione positiva dopo due anni. Antonella Saccaro Codice abbonamento: 068391 •DRIPRODU710NE RISrRVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 85 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 01-09-2014 9 2/2 I due fronti Nella maggioranza Ncd, Scelta civica, Popolari e Svp sono schierati per l'abrogazione Dall'altra parte il Pd, contrario I dati Paletti rivendica l'aumento dei contratti di apprendistato (16%) e a tempo indeterminato (1.4%): effetto del decreto di maggio I I Jobsad È il provvedimento su! lavoro del premier Matteo Renzi. Il nome, titolo in inglese del piano per'il lavoro, deriva da una ' proposta di legge di Barack Obama: nel 2011 il presidente americano l'aveva presentata in un discorso trasmesso in tv a reti unificate. Il piano Usa, che prevedeva una riduzione della tassazione sul lavoro, non è mai diventato legge. Il governo italiano ha presentato una legge delega che conta di far diventare operativa nei primi mesi del 2015. Attualmente il Jobs act, nella parte già definita, si trova allo studio della commissione Lavoro del Senato che si riunirà a settembre con l'esame dell'articolo 4 sul riordino delle forme contrattuali (oltre ai contratti a tempo indeterminato e a tutela crescente, restano il tempo determinato, l'apprendistato e quello di somministrazione). Altro tema cardine Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: 068391 per la commissione, la discussione sul!'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la cui sospensione per i primi 3 anni di contratto per chi assume a tempo indeterminato trova forti resistenze nello stesso Pd. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 86 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 31-08-2014 8/9 1/ 3 I conti Saranno dirottate le risorse per le opere ritenute non strategiche Per far ripartire i lavori 700 milioni in due anni Tagliati i fondi ai Comuni Lupi: «Almeno 100 mila nuovi posti di lavoro» poteri sostitutivi del governo in caso di inerzia delle amministraiioni e delle conferenze di servizio, che a un <<Piano Marshall» per il sistema Paese. Aconfermarlo è il viceministro delle Infrastrutture, Riccardo Nencini, specificando che, seppure ridimensionato rispetto all'idea originale, il provvedimento «andrà letto in sinergia con la legge di Stabilità, che conterrà anche il Piano città, il progetto "Seimila campanili" e alcune grandi opere, come l'autostrada Livorno-Civitavecchia>>. Resta che, in assenza di coperture, il governo ha giocato la carta delle semplificazioni e di piccole iniezioni di capitale nel tessuto dei lavori pubblici fermi al palo. Vale ricordare che si tratta di lavori in parte già finanziati e, quindi, anche modesti interventi possono giocare da innesco. Facendo così entrare in circolazione quella decina di miliardi di euro indicati da Renzi, durante la conferenza stampa sul decreto. Sbrigarsi è l'imperativo. Tanto da stabilire che le opere saranno finanziate solo se «cantierabili» entro date precise. Altrimenti non arriveranno neanche i pochi soldi a disposizione. I suddetti 200 milioni di euro serviranno a finanziare il passante ferroviario di Torino (25 milioni), la terza corsia Trieste-Venezia, la linea C della metro a Roma e parte del sistema idrico Basento-Bradano in Basilicata, a patto che gli operai possano entrare nei cantieri entro il prossimo 31 dicembre. Il mezzo miliardo a disposizione per il 2015 sarà, invece, distribuito su un paio di dozzine di interventi pur- ché i cantieri siano aperti entro il 31 agosto 2015. Nell'elenco ci sono, per esempio, un lotto dell'Alta velocità Verona-Padova, il terzo Valico dei Giovi in Liguria, il quadrilatero autostradale Umbria-Marche, il completamento della Linea 1 metro a Napoli, la ferrovia Lucca-Pistoia, la tramvia a Firenze, la metro a Torino e il completamento della Salerno-Reggio Calabria. Non basta. Sempre attingendo ai 500 milioni di euro il decreto stabilisce di finanziare le opere segnalate dai sindaci alla Presidenza del Consiglio. Ancora resta da decidere quanti soldi andranno ai Comuni che li hanno richiesti per completare le opere in cantiere. Nell'ultima versione, su precisa indicazione del ministero dell'Economia, a presidio dei saldi, i fondi da destinare ai Comuni sono passati da 36o a 250 milioni di euro. Un'indicazione che rende la misura di un provvedimento sprovvisto delle risorse necessarie. Più agevole, perciò, confidare nelle semplificazioni e nei salti di passaggi burocratici per fare partire in anticipo (nel 2015 anziché nel 2018) due maxi opere come I'Alta velocità ferroviaria Napoli-Bari, tra l'altro già finanziata per 4,4 miliardi di euro, e il collegamento ferroviario Messina-Catania-Palermo (valore 5,2 miliardi con 900 milioni già pronti). Più facile, ma pure passibile di uno stop in sede eu ropea, auspicare e incentivare circà 10 miliardi di investimenti privati in infrastrutture autostradali, concedendo in cambio un allungamento dei periodi di concessioni sulle reti. Andrea Ducci O RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA - Subito 200 milioni e poi mezzo miliardo nel 2015. Seguire il flusso dei soldi suggerisce cosa potrebbe ottenere il governo con il decreto sblocca Italia. Secondo il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, «lOO mila posti di lavoro». In concreto il provvedimento metterà a disposizione 3,89 miliardi, ma le risorse spendibili nell'immediato sono di meno e contano soprattutto su 840 milioni di euro del Fondo revoche. Vuol dire che i soldi destinati a opere valutate non più strategiche verranno dirottati sui cantieri inseriti nell' elen co dello sblocca Italia. I restanti 3 miliardi arriveranno dal Fondo di coesione europèo, relativo al programma pluriennale 2014-2020. Ai cantieri bloccati per assenza di risorse, insomma, andranno subito 200 milioni, a cui vanno aggiunti i 500 milioni dell'anno prossimo. Ecco perché Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance (Associazione costruttori edili), ha gioco facile nel dire che, a dispetto di una buona impostazione del decreto, «Se non ci mettiamo i soldi e non facciamo ripartire le cose perché l'Europa ci blocca, i problemi restano tutti lì». I 3,8 miliardi, in sostanza, «Sono pochi» e non rappresentano «Uno choc per l'economia». Le aspettative sullo sblocca Italia, del resto, erano elevate. Il premier, Matteo Renzi, aveva indicato che il pacchetto di misure su infrastrutture e grandi opere avrebbe mobilitato 43 miliardi di euro. Nei fatti il decreto somiglia più a un congegno di innesco per cantieri impantanati, tanto è vero che prevede Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 87 Quotidiano la Repubblica Foglio 01-09-2014 20 1 Eil sindaco scrive aDio "Liberami dall'a&5enteismo dei dipendenti comunali" 61USEPPE BALDESSARRO sto, mentre tanti altri stanno a guardare in attesa che arrivi il non sudato stipendio». Su 125 dipendenti comunali quelli realmente disponibili e impegnati «non sono mai più di 2().25». Gli altri? Esibiscono certificati mediciaraffica.Noncisonovigiliurbani, nessuno che cambi le lampadine dell'illuminazione pubblica, e anche le buche delle strade restano in attesa di qualcuno di «buona volontà». Ognivoltacheilsindacoalzail telefono per chiedere a un dipendente di darsi da fare arriva puntale la "malattia". Racconta il primo cittadino: «Da mesi segnalo la rottura di un semaforo in pieno centro, ma nessuno interviene». I controlli sull'abusi- vismo edilizio? Non esistono. E cdl personale addetto alla raccolta dei rifiuti continua a essere colpitodaimprovvisemalattie». Così Calabrese nei mesi scorsi si è messo alla guida del pulmino che accompagna i ragazzini diversamente abili, ha comprato 30 sacchetti di bitume a freddo e, con il vice-sindaco e un unico volenteroso operaio si è messo a tapparelebuchenell'asfalto.Capitolo a parte quello dei vigili urbani. Sono sette, ma due non possono stare in piedi più di 3 ore, unopuòlavoraresolodaseduto e gli altri non sono efficienti. Insomma, non c'è medicina che tenga, per Calabrese serve solo un miracolo. e RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 LOCRI. Non sapendo più a che santi votarsi contro l' assenteismo dei dipendenti comunali ha preso carta e penna e ha scritto a Gesù. Lasingolareprovocazione è del sindaco di Locri, Giovanni Calabrese. Dopo denunce a carabinieri, finanza, Procura e un numero impressionante di provvedimenti disciplinari senza esito, si è rivolto "all'Altissimo" per chiedergli di porre fine alle «continue e ripetute condotte dei dipendenti comunali che immobilizzano l'apparato burocratico e si comportano in maniera poco correttasulpostodellavoro, tralasciando il senso del dovere». Scrive: «Mi rivolgo a te non sapendo a chi altro rivolgermi». Aggiungendo: «Sono costretto ad affermare che solo una minima parte dei dipendenti comunali lavora in modo serio e one- Codice abbonamento: I Data Pagina Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 90 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-08-2014 33 1 Sul sito dell'Istituto disponibile il modello da utilizzare dal 1° settembre Inail, certificati rinnovati Cambia il modulo per malattie professionali un mix di dichiarazioni e attestazioni da parte del medico e dello stesso lavoratore inforvia la nuova certifica- tunato e va presentato all1nail ione medica Inail per e al datore di lavoro, qualora e malattie professio- un medico rilevi una malattia, ali. Da lunedì pros- associata o ineno a uno stato ·simo, 1° settembre, cambia il modulo 5-88-bis che serve al d'inabilità temporanea al lalavoratore per denunciare a· voro (sul modulo, infatti, va Inail e datore di lavoro la sus- precisato se il lavoratore è o sistenza di una malattia di tipo meno ancora al lavoro), per la professionale, cioè di sospetta quale sospetti un'origine proorigine lavorativa. Lo comuni- fessionale. La compilazione di ca l'istituto con una nota sul questo certificato medico non sito internet dove è anche di- esime il medico dall'obbligo di sponibile il nuovo modello. inviarela denuncia e di segnaQuando serve. Il modello lare la malattia professionale va utilizzato per comunicare alle direzioni territoriali del la sussistenza di una malattia lavoro e alle aziende sanitarie di sospetta origine professiona- locali (ai sensi dell'art. 139 del le. In particolare, va adoperato T.u. Inail approvato dal dpr n. sia come primo certificato, sia 112411965). come certificato di continuazioIl modulo. Il nuovo modello ne oppure come certificazione di certificato è predisposto in definitiva o di riammissione tre copie: la copia A per l'lnail, in temporanea. Il modulo è la copia B per il lavoratore as" DI DANIELE CIRIOLI ~ sicurato all'Inail e la copia e per il datore di lavoro. La copia A e quella B sono identiche e composte da tre pagine contenenti: •la pagina 1: dati anagrafici dell'assicurato e del medico certificatore; diagnosi e informazioni sull'attività lavorativa e sull'agente/esposizione/ rischio che presumibilmente hanno causato la malattia certificata; • la pagina 2: dati sensibili riferiti allo stato di salute del soggetto per i quali si applicano le disposizioni legislative in tema di «privacy»; • la pagina 3: dati identificàtivi del datore di lavoro, anamnesi lavorativa e richiesta di accesso alle prestazioni connesse al riconoscimento della malattia professionale. La compilazione della pagina 3 è a cura dell'assicurato e deve essere resa al medico ai fini della compilazione delle pagine 1e2. La copia C per il datore di lavoro è composta da due pagine contenenti: • la pagina 1: dati anagrafici dell'assicurato, dati anagrafici del medico certificatore; diagnosi e informazioni sull'agente/esposizione che presumibilmente hanno causato la malattia certificata dal medico; • la pagina 2: dati identificativi del datore di lavoro, anamnesi lavorativa e richiesta di accesso alle prestazioni connesse al riconoscimento della malattia professionale, forniti dall'assicurato. Registro nazionale. L'lnail precisa, infine, che le informazioni contenute nella prima pagina alimentano il registro nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero a esso correlate (registro istituito ex art. 10 del dlgs n. 38/2000). i Cambia il «modulo _5-SS-bis» che i serve a comunicare la sussistenza !di una malattia di tipo professionale, Icioè di sosnetta origine lavorativa. , :11n~uovom~cieìlo-enira in sllo<:laf, . Codice abbonamento: 068391 : 1 o settembre 2014 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 91 Quotidiano Data Pagina I Foglio 31-08-2014 9 1/ 2 Lavoro, fisco e burocrazia le priorità dei mille giorni ..,.Governo pronto ad accelerare sulle riforme ...subito il Jobs act con il contratto a tutele strutturali chieste da Draghi a Jackson Hole crescenti. Nuovi interventi su tasse ed evasione LE PRIORITÀ L'elenco delle priorità del nuovo «cronoprogramma», Renzi lo ha già elencato: lavoro, fisco, welfare, a:;;ricoltura, pa. La sburocratizzazione e il riavvio delle opere pubbliche del decreto «sblocca-Italia» approvato venerdì dal governo sono considerate il «calcio di inizio» dei mille giorni. Dovrebbero servire a riattivare gli investimenti, il vero buco nero che sta risucchiando il Pii. Accanto allo «sblocca Italia», nell'immediato verranno mandate avanti altre tre riforme «strutturali» ritenute ormai indifferibili: lavoro, fisco e pubblica amministrazione. Non solo perché Renzi le ha annunciate come già fatte a più riprese mentre in re- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad GLI IMPEGNI Il governo Renzi, insomma, deve fare la sua parte perché Draghi possa tenere fede a questa promessa altrimenti, come ha paventato la banca elvetica Credit Suisse in un su report, i mercati potrebbero reagire negativamente con un «sell off», una vendita massiccia, dei titoli dei paesi periferici. Scenario da incubo per il governo. Il jobs act, con l'introduzione del contratto di inserimento a tutele crescenti che elimina l'articolo 18 nei primi anni di lavoro, andrà dunque portato a casa nel più breve tempo possibile. La scadenza di fine anno, indicata da Renzi, è troppo lontana. Probabile che si cerchi di accelerare per licenziare il testo entro il mese di ottobre per poi emanare subito i decreti attuativi. Il jobs act non serve solo a dare una sponda a Draghi. Per Renzi si tratta di uno strumento necessario a riportare il tasso di disoccupazione di nuovo sotto la soglia del 10%, dopo l'ultimo balzo che lo ha portato fino al 12,6%. La seconda riforma «strutturale» sulla quale Renzi si prepara a dare un segnale forte è quella del Fisco. Sia sul fronte delle tasse che dei rapporti di cittadini e imprese con l'Agenzia delle Entrate. Sul fronte uso esclusivo del delle tasse il bonus di 80 euro sarà confermato e reso strutturale. Nel medio periodo le risorse dovranno arrivare non solo dai tagli di spesa, ma sempre più dalla lotta all'evasione. L'idea sarebbe di utilizzare ogni anno tutte le somme recuperate dagli evasor'i per finanziare il «fondo taglia tasse» creato proprio dal decreto Irpef, magari inserendo nelle buste paga una voce ad hoc «introiti da lotta all'evasione». Insomma, una sorta di distribuzione annuale di un dividendo dalla caccia agli evasori che servirebbe anche a convincere i cittadini che si tratta di un obiettivo comune. Ma ciò che dovrà c'ambiare sarà anche il rapporto tta Ftsco ei cittadini. I primi due lia:S$el'li sDno già stati messi, la nomina di Rossella Orlandi all'Agenzia delle entrate e il 730 precompilato per dipendenti e pensionati. I prossimi passi «dell'umanizzazione» del Fisco ci saranno con la delega fiscale, altro provvedimento che da tempo giace nei cassetti del ministero dell'Economia. Le sanzioni saranno riviste, punizioni esemplari per chi froda il Fisco, ma mano leggera per chi fa errori formali e magari è stato sempre un contribuente fedele. Sempre sul fronte delle tasse qualche ulteriore buona notizia potrebbe arrivare anche per le imprese. Dopo i 2,3 miliardi per la riduzione dell'Irap, potrebbero arrivare altri interventi sul cuneo fiscale, magari attraverso una fiscalizzazione dei contributi all'Inps. Nei mille giorni saranno messe in cantiereanclle altre riforme, dal welfare all'agricoltura. Ma i mercati, per ora, sono concentrati su scadenze più brevi. Perché, come diceva il grande economista John Maynard Keynes, è inutile guardare troppo lontano, perché tanto nel lungo periodo saremo tutti morti. Andrea Bassi destinatario, non 068391 ROMA Non più sprinter. Ma nemmeno maratoneta. Il mezzofondo, forse, potrebbe essere la disciplina giusta. Non correre a perdifiato per cento metri, ma nemmeno ar.i:ancare per 42 chilometri. Giusta distanza e passo adeguato. Matteo Renzi è pronto a rivedere il suo crono programma, spostando l'orizzonte delle riforme ai prossimi mille giorni. Il velo sui nuovi impegni sarà alzato domani. A Palazzo Chigi i più stretti collaboratori di Renzi da settimane lavorano al piano, soprattutto quello economico, che dovrà convincere molti osservatori djvenuti nel frattempo scettici sulla reale capacità del governo di riuscire a riformare l'economia slegandola dai lacci e lacciuoli che la frenano. Insomma, in grado di dare quella «scossa» che solo due giorni fa il presidente degli industriali Giorgio Squinzi ha chiesto al premier dopo gli ennesimi disastrosi dati su occupazione e deflazione. altà sono ancora tutte nelle sabbie mobili di Parlamento e ministeri. Ma soprattutto perché sono quelle evocate nel discorso di Jackson Hole da Mario Draghi. Discorso nel quale il governatore della Bee ha lasciato intendere di essere pronto ad un Quantitative easing, un'immissione di liquidità nel mercato attraverso l'acquisto di titoli di Stato. Una misura in grado di risollevare l'Europa, ma soprattutto l'Italia, dalla deflazione e dalla disoccupazione. Codice abbonamento: Il PIANO riproducibile. Pag. 92 Quotidiano Pagina 31-08-2014 9 Foglio 2/2 Data I punti La sburocratizzazione il calcio d'avvio del piano Il primo tassello del cronoprogramma dei mille giorni che partirà ufficialmente domani, è il decreto «Sblocca Italia» con le norme sulla sburocratizzazione. Nei futuri provvedimenti sulla Pa verranno inseriti altre semplificazioni. Contratto a tutele crescenti contro la disoccupazione Iljobs act con il contratto a tutele crescenti è considerato la vera priorità del governo. Il provvedimento è fermo in Senato bloccato proprio sulla discussione delle garanzie. Il governo punta ad accelerare la sua approvazione. Palazzo Chigi Bonus di 80 euro e nuovi sgravi per le imprese Il bonus da 80 euro sarà confermato e reso strutturale con la legge di Stabilità. Così come gli sgravi Irap per le imprese. Per queste ultime potrebbero arrivare nuove misure di riduzione del cuneo fiscale. Lotta serrata all'evasione ma il Fisco sarà più amico Il recupero dell'evasione e il rapporto tra Fisco e contribuenti sarà uno dei capitoli cruciali. L'ipotesi è di restituire il gettito della lotta ali' evasione nelle buste paga dei lavoratori che già hanno ottenuto il bonus di 80euro. T,avoru, fisco e burocrazm le pnonta dei mille g10rrn """ ' ' " " ••,:'. U.&" o";•~ Codice abbonamento: 068391 •;:: Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 93 Quotidiano il Giornale Data 31-08-2014 Pagina 25 Foglio 1 LA RIFORMA DI FRANCESCHINI Adesso la «Cultura» .' autonoma e' p1u Ma corporazioni esindacati restano forti Luca Nannipieri chitettonici}; le direzioni regionali ventrasformate in segretariati regionali con funzioni puramentecoordinatricie amministrative; 20importantirealtàmuseali avranno autonomia tecnica e contabile; vengono istituiti 17 poli museali regionali e una nuova Direzione generale dei Musei. Pur nella buona fede della riforma le go~o ulladiepocalepurtroppo. Lariforma del ministero dei Beni culturali e del turismo, approvata dal Governo e ripresentata ieri dal ministro Dario Franceschini va nella direzione opportuna di aggredire l' elefantiaco apparato che gestisce la cultura, ma non ha il coraggio di affondare i denti nella carne. Alcuni cauti passi in avanti sono stati fatti, ma la rivoluzione è lontana. Il testo finale è sostanzialmente lo stesso di quello ufficializzato ?a.Franceschini due mesi fa, segno che il tira e molla tra Renzi e il ministro non ha sortito l'effetto di stravolgerelariforma per renderla più bellicosa nei confronti delle corporazioni e dei sindacati cheincaglianoilsettore.Difatto,lanuovariorganizzazione del Ministero snellisce la sua amministrazione con untaglio di37 figure dirigenziali, unariduzione delle soprintendenze per accorpamento (si do".febbero così sopprimere, s~~ondolepnmeanalisi,38ufficiperife sto c'è scritto che «sono individuati i rr:usei e i ~uoghi della cultura la cui gesti~nepuo essere affidata a soggetti priv~ti», ma non si elencano quali, e va da secheuncontoèlasciareaiprivatiilmuseo di Canicattì, un conto è il Colosseo. Poi viene conferita a 18 noti musei (Uffizi, GalleriaBorghese, etc ... ) e a2 soprintendenze speciali (Pompei, Roma) la possibilità che i direttori siano scelti «tramite selezione pubblica anchetrainterni o esterni all'amministrazio:ie», ma non si capisce con quali criten e chi li sceglie. Se il direttore deve avere, per curriculum, pena l' esclusione, unalaureainStoriadell' arte, dimentichiamoci che i manager si mettano a Codice abbonamento: 068391 ncmel settore beni storico-artistici e ar- perplessitàsonotante.Anzitutto,nel~e dirigere gli Uffizi o Pompei, perché verrebbero di fatto esclusi. Inoltre rimaneil Codice dei Beni culturali: il ministro Franceschinidice che adesso i privati possono investire nella cultura. Ma quali privati, quali aziende, qu~li?anche, potranno mai trovare appetibile, per profitto, un patrimonio artisticoseilCodicedeiBeniculturalicontinuaad assegnare poteri esclusivi e arbitrari al soprintendente, il cui giudizio sulla tutela è insindacabile, se non avviando una cavillosa procedura di una «commissione regionale di riesame»? Se due musei si vogliono prestare un quadro, anche di seconda mano 1 il soprintendente finora decide se sì o no con quali tempi e in quali modi. Vi im~ maginate possibili investitori e banchieri, abituati alla snellezza della contrattazione privata e del mercato, interagire con queste capziose procedure? Scapperebbero quasi tutti, come fanno oggi. .Finc~éil Codicerimaneintatto, il patnmomoculturalerestasostanzialmente in mano a corporazioni, veti sindacali e apparati. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esc 1 usivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 94 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-08-2014 6 1 Dopo 55 anni siamo di nuovo in deflazione Idati Istat: prezzi giù dello 0,1%. Si aggrava la crisi occupazionale Persi in media mille posti di lavoro al giorno. In tutto 3,2 milioni di disoccupati •Venerdìneroperl'economiaitaliana. I dati Ista t diffusi ieri su disoccupazione, inflazione e crescita consegnano un quadro poco rassicurante da cui emerge che l'Italia è in recessione e, per la prima volta dal 1959, anche in deflazione. Mentre continuano a calare i posti di lavoro. Secondo i dati dell'Istat la disoccupazione è tornata a salire a luglio con un balzo al 12,6%, 0,3%in più di giugno e 0,5% in più rispetto a luglio dell'anno scorso. I disoccupati italiani sono 3 milioni e 220mila, in aumento di 69mila unità da giugno a luglio e l 43mila in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Gli occupati calano al ritmo di oltre mille al giorno: in totale, informa l'Istat, gliitaliani che hanno un lavoro sono 22 milioni 360mila, 35mila in meno rispetto a giugno. In lieve calo invece la disoccupazione giovanile: i disoccupati tra i 15 e i 24 anni, informa l'Istat, sono 705mila a luglio. Il dato sull'occupazione non è il solo ad essere negativo: a luglio frena ulteriormente l'andamento dei prezzi e si conferma il Pil negativo nel secondo trimestre. Sul fronte crescita, così come previsto ai primi di agosto, l'Istat conferma infatti che l'Italia è in recessione: dopo il -0,l %segnatoneitragennaioemarzo infatti, il Pil del secondo trimestre è negativo dello 0,2%. Che l'economia sia ferma emerge da tutti gli indicatori: nel secondo trimestre infatti, i consumi finali hanno registrato una variazione nulla, sintesi di una crescita dello O, 1% della spesa delle famiglie e di un calo dello O, 1% della spesa della Pubblica Amministrazione e delle Istituzioni Sociali Private, mentre gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dello 0,9%. Le importazioni sono aumentate dell' 1%, le esporta- zioni dello O, 1%. L'Italia entra infine in deflazione. Ad agosto, secondo le stime preliminari comunicate dall'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% rispetto al mese precedente e diminuisce dello O, 1% su base annua (era +0,1 % a luglio). Si trattadella prima volta dal settembre del 1959, quando però la crescita del Pil del periodo del boom economico era decisamente più alta di quella attuale e avanzava a un ritmo medio del 5% annuo e proprio 55 anni fa arrivò al 7%. «La situazione è drammatica, serve una scossa - dice il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi Anche quest'anno il dato del Pil sa rànegativo. Il governo deve prendere misure, anche dolorose, ma che ci riportino alla crescita. Tutti dobbiamo avere la contezza che si vive al di sopra delle nostre possibilità e perciò dobbiamo fare sacrifici». R.E. Giorgio Squinzi Giuliano Poletti Per il ministro del Lavoro il dato sulla deflazione è colpa degli effetti negativi della coda della crisi internazionale Codice abbonamento: 068391 Il presidente di Confindustria chiede al governo di dare una scossa e di fare sacrifici per riportare il Pii a crescere Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 95 Quotidiano IL~MA.TTINO Data 01-09-2014 Pagina 7 Foglio 1 Il Palazzo Chigi, ecco il il codice etico per i dipendenti Vietati i regali ad eccezione di quelli di modico valore Cautela per i social network LucaCifoni ROMA. Niente regali, o quasi. Vincoli rigidi per gli incarichi esterni pur se gratuiti. Ma anche molta attenzione nell'uso dei social network e obbligo di comunicare la propria adesione ad associazioni, comprese quelle riservate. Quello che un dipendente della presidenza del Consiglio dei ministri può o non può fare è scritto in un codice di comportamento di una decina di pagine, che ovviamente non sostituiscono leggi e contratti in vigore ma danno indicazioni più dettagliate. In alcuni casi, molto dettagliate: vengono regolamentate ad esempio anche le modalità di permanen za nei corridoi. Per le violazioni più gravi è prevista la sanzione del licenziamento. Il testo è appena arrivato sul sito di Palazzo Chigi, ma formalmente non è ancora in vigore perché non c'è il previsto via libera del comitato unico di garanzia: i sindacati del- la presidenza hanno abbandonato la riunione che trattava il tema, mettendo in discussione la terzietà di questo organismo. Molte delle norme sono finalizzate, sulla carta, a prevenire i casi di corruzione. Sono previste una serie di azioni di monitoraggio, con il coinvolgimento dei dirigenti, ed al dipendente che denunci un illecito è garantito il diritto all'anonimato. Ma ci sono poi prescrizioni specifiche relativamente ai regali. Il dipen dente non potrà in nessun modo chiederne (anche se di modico valore) e non potrà accettarli né da soggetti coinvolti nelle attività dell'amministrazione né dai subordinati, con l'eccezione di quelli «d'uso di modico valore», nell' ambito «delle normali relazioni di cortesia e delle consuetudini internazionale». La soglia del modico valore non è specificata in questa sede, mentre è esclusa esplicitamente la possibilità di accettare qualsiasi importo in denaro. I doni che non rientrano in queste regole devono essere messi a disposizione per essere restituiti o devoluti in beneficenza. Ampio il capitolo sui possibili conflitti di interesse: c'è l'obbligo di informare i superiori su tutti i rap- porti di collaborazione con soggetti privati intrattenuti negli ultimi tre anni, ma anche quello di dichia rare «la propria adesione o appartenenza ad associazioni o organizza zioni, a prescindere dalloro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell'attività dell'ufficio». Insomma, chi fosse iscritto alla massoneria dovrà farlo sapere; l'obbligo invece non vale per l'adesione a partiti e sindacati. È vietato lasciare la sede in cui si presta servizio, salvo «motivate esigenze e casi regolarmente autorizzati». In ufficio però non si potrà «sostare negli spazi comuni in assenza di motivi di ordine lavorativo e usare un tono di voce o un linguaggio impropri». Ed è interdetta la diffusione, anche su social network, di informazioni di cui si è a conoscenza per ragioni d'ufficio». Fuori dall'ufficio, il dipendente non potrà «sfruttare né menzionare la posizione che ricopre nell' amministrazione per ottenere vantaggi o utilità». Sono incluse specificamente le «relazioni extralavorative con pubblici ufficiale nell'esercizio delle loro funzioni»: si vieta insomma di fare ricorso al classico «lei non sa chi sono io». ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 prescrizioni Finito il tempo dell'immancabile «lei non sa chi sono io» Limiti anche sulla permanenza nei corridoi Online Sul sito della Presidenza del Consiglio il nuovo codice etico Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 96 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio L'editoriale PERCHÉ PIÙ STATO E PIÙ TASSE FANNO PIÙ ILLEGALITÀ Alessandro Barbano U n distributore all'ingrosso di prodotti alimentari per conto di una multinazionale fattura ai commercianti romani poco più della metà della merce consegnata. La restante parte viene ceduta e pagata in nero e rivenduta poi al dettaglio ai consumatori senza scontrino, garantendo ai negozianti introiti no tax. Con le somme non dichiarate, a sua volta il distributore accantona fondi fuori bilancio, che utilizza per corrispondere, ancora in nero, una parte del salario ai suoi dipendenti, i quali per il fisco perce- piscono uno stipendio netto di milleduecento euro al mese, in realtà ne mettono in tasca milleottocento. Se non accettassi questa prassi illegale, si giustifica il distributore, perderei almeno la metà dei miei clienti commercianti. Sempre a Roma, dove il mercato della piccola impresa edile è in buona parte in mano agli stranieri, un carpentiere romeno, messosi in proprio, ha trasferito a Bucarest la sua ditta di servizi per l'Europa, e pur vivendo da anni in Italia e godendo della sanità e della scuola italiane per sé e per la sua famiglia, dichiara i redditi in Romania, dove a suo dire sono tassati al 3 per cento fino a 100 mila euro. Di più, utilizza muratori romeni, che vivono anch'essi da anni nell'hinterland di Roma, ma figurano come trasfertisti e costano al loro datore35 euro al giorno, molto meno della metà di un dipendente italiano. In un paese vicino a Napoli un'impiegata presso un'agenzia di assicurazioni riceve ogni mese uno stipendio di milleduecento euro con regolare busta paga. Poi ne preleva con il bancomat seicento, cioè la metà, e li restituisce al suo datore 31-08-2014 1 1/ 2 di lavoro. Quando il governo ha integrato il suo salario con il bonus di 80 euro, ha dovuto litigare con il «padrone», il quale pretendeva di tenerli per sé, portando a 680 euro la quota di restituzione occulta. La ragazza non ha mai pensato di denunciare l'estorsione subita: sa che perderebbe il lavoro e soprattutto perderebbe la possibilità di essere assunta altrove, poiché non poche sono le sue conoscenti a cui tocca la stessa sorte. I tre casi qui raccontati, verificati personalmente da chi scrive, dicono meglio di qualunque report dell'Agenzia delle Entrate quanto l'evasione sia capillare e trasversale a ceti e contesti i più diversi. Tanto da far apparire un'ipotesi verosimile l'iperbole per cui in Italia froda il fisco chiunque può. La prima conseguenza di ciò è il dilatarsi di un sistema degli scambi in cui la moneta circola fuori dal sistema del credito. Ciò significa che c'è sempre più gente che non porta i soldi in banca, o ne porta solo una parte. Poi, magari va a Parigi o a Londra e fa shopping in contanti. >Segue a pag. 54 E qui il «nero» rivela una delle sue funzioni classiche: occultare la ricchezza in un momento in cui la macchina dei controlli fiscali si è fatta più occhiuta, almeno a parole, graziealle banche che tracciano la liquidità dei clienti oltre certe cifre. Mac'èancheunsecondoeffetto,meno visibile eppure più rilevante. Nello spalmarsi tra tutti i livelli della filiera produttiva e commerciale, cioè dal consumatore al dipendente, fino all'impresa, l'evasione svelalasuafunzione surrettizia di ammortizzatore sociale. Di fronte alla contrazione del lavoro e dei salari ufficiali, che attanaglia la famiglia italiana ormai da anni, che cosa accadrebbe se venisse meno questa riserva occulta di reddito? Il dipendente del distributore romano, che dichiara milleduecento euro guadagnandone milleottocento, mentre sua moglie non lavora più, non potrebbe permettersi di pagare la palestra del figlio o il cinema e la pizza nel week end. Il suo datore di lavoro dovrebbe rinunciare al motoscafo e alla settimana bianca. E i commercianti della filiera, stritolati dai crescenti tributi locali, senza esborsi ed incassi in nero forse dovrebbero chiudere battenti. Lo stesso può dirsi per il padroncino romeno, che rinuncerebbe alla Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad combatterla è comprendere a pieno la sua supplenza finanziaria, cioè la sua risposta a una domanda di evasione che giunge dal basso della scala sociale e che alimenta il sistema. Redditi bassi e servizi pubblici scadenti sono amici dell'illegalità. Il secondo passo attiene ai rimedi per così dire repressivi: i blitz di Cortina e una stupida caccia ai ricchi demonizzano il lusso e deprimono il made in Italy, ma non portano nelle casse dello Stato altro che faldoni di contenziosi. Allo stesso modo c'è da chiedersi se regga al rapporto costi-benefici il controllo pervasivo e capillare su aziende e lavoratori, che fa giungere da qualche anno migliaiadi accertamenti nelle case degli italiani, anche degli unici dipendenti ad alto reddito che denunciano l'interoammontare dei propri introiti. Così l'impegno della macchina statale si traduce in un gigantesco sforzo burocratico, con dispiegamento di uomini e tecnologie, senza che la quota del uso esclusivo del destinatario, recupero fiscale superi mai la soglia degli 11-12 miliardi di euro all'anno. Briciole se confrontate con la stima dell'evasione in Italia, che ammonta a 180miliardisecondol'Ocse.Nell'azienda del distributore romano, citato all'inizio dell'articolo, i finanzieri hanno trascorso quattro settimane, spulciando tra fatture e libri di impresa, senza rilevare alcunché. Perché, se l'intera catena commerciale collude nell' occultare il reddito, questo scorre sotto traccia come un fiume carsico, di cui si sente al più il rimbombo ma non si individua l'alveo. È l'ora di risalire alla sorgente. Cioè comprendere che ad alimentare il nero ruscello è anzitutto la tassazione usuraria che lo Stato impone ai cittadini. E che rappresenta un incentivo ad affrontare il rischio dell'evasione, garantendo cioè che il suo «premio» risulti alto. Tagliare la pressione fiscale vuol dire ridurrei! vantaggio dell'illegalità rispetto al rischio costante di essere scoperti. Ma la sfida non si vincerà mai se non si spezza la complicità occulta e condivisa di una larga parte del corpo sociale. Cioè se non si impone un contrasto di interessi tra chi cede e chi compra, trasformando il diritto-dovere a pretendere scontrini e fatture in un vantaggio per il singolo. Se ne parla da anni, guardando alle esperienze di altri Paesi dove il contrasto d'interesse e una bassa pressione fiscale sono le coordinate di non riproducibile. Pag. 97 Codice abbonamento: Alessandro Barbano sua partita Iva per slittare nel vecchio ruolo di dipendente, e per i suoi operai, che forse tornerebbero in patria o sarebbero indotti all'illegalità per sopravvivere. Che vuol dire tutto ciò? Che I' evasione dissimulata di massa è l'altra faccia di una «declino agrodolce», un welfare oscuro e ambiguo che redistribuisce il pranzo dei poveri. Il primo passo per 068391 Perché più Stato e più tasse fanno più illegalità Quotidiano IL~MA.TTINO Pagina 31-08-2014 1 Foglio 2/2 Data Codice abbonamento: 068391 unsistemadilegalitàincuil'evasioneè trollisiinaspriscono,convincendoicit- ti le ragioni del contratto sociale, che l'eccezione e non la regola. Ma poi si fa tadini a proteggersi in trincea contro lo l'Italiahafinito per esprimere in una fori! contrario: la fiscalità cresce e i con- Stato. Con l'effetto di sovvertire nei fat- mula tutta sua: più Stato, più illegalità. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 98 Quotidiano Data IL~MA.TTINO Pagina Foglio terviste /'' ,(; Sangalli: basta prudenza, per salvarsi seivono tagli alla spesa e meno tasse Il presidente di Confcommercio: le imprese sono senza credito e al Sud stmmo affogando Alessandra Chello Basta con la prudenza e con i toni soft. Questo è il momento delle scelte coraggiose: o il governo taglia la spesa improduttiva o coleremo a picco. Questo è l'ultimatum di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. superare la crisi e non sostengono gli investimenti. Basti pensare che solo due aziende del terziario su cento a Sud negli ultimi tre mesi hanno ottenuto credito dalla hanch C». Secondo lei, dove ha sbagliato il governo? «È ancora in tempo per recuperare una situazione drammatica e per rispondere alla emergenze economiche e sociali dcl Paese. Ma deve fare presto e bene. Deve abbandonare la prudenza, avere il coraggio anche di scelte impopolari ma deve mettere il Paese sui binari della crescita. Se non cresciamo i problemi non solo non si risolvono ma si acuiscono. E come stiamo vedendo in queste ultimi giorni la spirale depressiva della nostra economia e già partita. La deflazione era nel!' aria da tempo così come il calo di fiducia delle famiglie. Insomma, non ci possiamo più accontentare di avere un Pii tra meno e più zero virgola. Anche perché solo Il governo Può ancora recuperare ma deve fare presto lo sblocco dei cantieri solo un primo segnale ' Il fisco Non è possibile pagare tributi tre volte, il record della pressione va perduto altrimenti non c'è speranza con la crescita potremmo scongiurare le ipotesi di una manovra correttive». Quali misure dovrebbe adottare? «La via è obbligata: il taglio della spesa pubblica improduttiva per liberare le risorse indispensabili necessarie ad abbassare le tasse su imprese e famiglie. L'Italia deve perdere al più presto il record di pressione fiscale al mondo: le tasse si pagano tre volte, come imposta come burocrazia e come incertezza. I provvedimenti varati dal cdm venerdì, soprattutto lo sblocco delle opere canticrabili per 10 mld e innegabile che vanno nella giusta direzione, ma con una incognita, quella di verificare i reali effetti della misura, che comunque riteniamo vada accompagnata con altri provvedimenti». Gli imprenditori del commercio sono quelli maggiormente colpiti dalla recessione... «Infatti. O si ricostituisce il reddito delle famiglia fermo agli anni novanta, oppure questo Paese è destinato a rimanere fermo. Se non si fa respirare la domanda interna che per consumi e investimenti vale 80% dcl Pii non c'è speranza di tomere a crescere. Perché deve essere chiaro a tutti che il manifatturiero da solo non basta.Abbiamo bisogno di una crescita robusta di tutti i territori. Gli imprenditori soprattutto quelli del commercio, dcl turismo, dci trasporti la loro parte la fanno da tempo tirando la cinghia e sperando di superare la crisi che continua a picchiare duro e per non chiudere chiedono di rateizzare le imposte pur di tenere in piedi l'attività. Che altro dovrebbero fare? Il bonus degli 80 euro poteva fare da stimolo ai consumi, ma purtroppo perii momento non ha raggiunto lobiettivo. Come confermato dall'Istat per le vendite di giugno e landamento dei saldi diffuso da Federmoda Italia, la nostra federazione di settore». © RIPRODJZIONE R!SERVATA Codice abbonamento: 068391 Si aspettava che l'Italia finisse ne I guado della deflazione? «Il quadro generale della nostra economia sta peggiorando e questa non è certamente una sorpresa perché da tempo tutti gli indicatori lasciavano facilmente immaginare che avremmo avuto un 2014 senza ripresa perché purtroppo i fondamentali della nostra economia continuano ad essere strutturalmente deboli. Se continua così, si compromette anche quel po' di crescita prevista per il prossimo anno e si mette a rischio la coesione sociale. Come si fa a non capire che famiglie e imprese sono stremate da una crisi senza precedenti?». Chi pagherà lo scotto maggiore di questa debacle? «La crisi ha colpito duro tutti i settori produttivi e i territori, ma è innegabile che il prezzo che il Mezzogiorno sta pagando è il più alto. La forbice in questi anni tra Nord e Sud si è ulteriormente allargata in termini di Pii pro capite, di consumi e le prospettive purtroppo non migliorano. Le banche in questa situazione non aiutano le imprese a 31-08-2014 5 1 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 99
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