scarica qui - Associazione 31 ottobre

laicità della scuola
news
Settembre 2014
[email protected]
Notiziario on line del Coordinamento per la laicità della scuola
aderente alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni
(http://www.torinolaica.it/). Redazione: Marco Chiauzza, Grazia
Dalla Valle, Daniel Noffke, Jean-Jacques Peyronel, Cesare
Pianciola, Stefano Vitale.
Fanno parte del Coordinamento:
AGEDO, Associazione 31 Ottobre per una scuola laica e pluralista,
CEMEA Piemonte, CGD Piemonte, CIDI Torino,
COOGEN Torino, FNISM, Sezione di Torino "Frida Malan",
MCE Torino.
Portavoce del Coordinamento e referente per le superiori:
prof. Fulvio Gambotto (339 5435162)
Referente per gli altri ordini di scuola: Silvia Bodoardo (329 0807074)
__________________________________________________
Editoriale
Il caso di Bibiana: chiediamo una nuova
delibera sul dimensionamento scolastico e la revisione della
Legge 28/2007
E si scoprì così che una scuola nuova, appositamente
costruita per rispondere all’esigenza dei cittadini di un
paesino di provincia, in ottemperanza a quanto richiesto dalla
nostra Costituzione (art.33), avrebbe potuto non aprire in
virtù di una delibera del Consiglio Regionale (252 _33474 del
29 Ottobre 2013, sul dimensionamento scolastico per l’anno
2014/15). Ci riferiamo ovviamente alla scuola statale di
Bibiana, presente nelle cronache di tutti i giornali piemontesi
nell'agosto di quest'anno.
Con tale norma, la Regione ha stabilito che l’istituzione di
nuove sezioni di scuola dell’infanzia statali “dovrà essere
consentita solo con la coordinata partecipazione delle scuole
paritarie al sistema scolastico nel suo complesso, ovvero non
dovrà essere determinata riduzione, in termini di sezioni,
dell’offerta formativa esistente nelle scuole paritarie”. A tale
scopo, viene richiesto di “unire il parere motivato da parte
delle eventuali scuole paritarie presenti nel bacino di utenza
e/o dall’associazione di categoria a cui le scuole sono
iscritte.” Questo di fatto obbliga ad avere prevalentemente
sezioni di scuola paritaria anche se il Comune decide di
investire nel settore dell’educazione costruendo una scuola
nuova, come accaduto a Bibiana, orientando così le famiglie
verso istituti privati.
La cosiddetta “delibera Cota” rappresenta una gravissima
interferenza tra pubblico e privato, poiché non è accettabile
che la libertà di scelta educativa delle famiglie, diritto sancito
dalla Costituzione, sia sottoposta ai desiderata delle “scuole
paritarie presenti nel bacino di utenza e/o dall’associazione di
categoria a cui le scuole sono iscritte”. Tanto meno è
accettabile che il dimensionamento scolastico, ovvero il piano
regionale con cui si stabilisce il numero ottimale di istituzioni
scolastiche necessarie sul territorio, sia “a senso unico”,
essendo la Regione impossibilitata ad aprire nuove scuole
pubbliche statali là dove il settore privato ponga un veto
legato ad un presunto “danno” derivante dalla chiusura di
sezioni private. Già lo scorso anno si erano verificate
situazioni analoghe nei comuni di Torre Pellice, Bagnolo e
Piossasco, motivate allora dalla Direzione Istruzione e
Formazione professionale della Regione col “perché si deve
consentire la coordinata partecipazione al sistema scolastico
da parte della scuola statale e della scuola paritaria” .
A Bibiana in particolare, ad oggi, risultano iscritti 29
bambini alla scuola dell’infanzia statale e negare l’apertura di
tale scuola avrebbe leso chiaramente il diritto di questi
bambini e delle loro famiglie rispetto ad una libera scelta
educativa. Se il veto posto dall’associazione FISM
(Federazione Italiana Scuole 'Materne, unica associazione
delle scuole cattoliche presente sul territorio regionale)
all’apertura della nuova sezione fosse rimasto, si sarebbe
verificata anche a Bibiana la assai comune situazione in cui
l’unica scelta per le famiglie con figli nella fascia 3-6 anni
sarebbe stata una scuola d’infanzia confessionale e a
pagamento. Ci chiediamo come sia possibile che sia stata
votata una delibera che nega i diritti dei bambini ed è
palesemente incostituzionale visto che l’art. 33 c.2 obbliga la
Repubblica, e quindi anche la Regione e il Comune, a
“istituire scuole statali per tutti gli ordini e gradi”.
Per questa ragione, il Coordinamento per la laicità della
scuola si è immediatamente attivato con diversi comunicati
stampa e con una richiesta di incontro diretta all’Assessore
Regionale Pentenero e ai Consiglieri della VI Commissione.
Nella lettera è stata chiesta una chiara e forte posizione
politica da parte delle istituzioni, del Consiglio Regionale e
dei dirigenti del Settore Istruzione affinché tale scuola potesse
essere aperta, evitando inoltre così lo spreco delle risorse
pubbliche utilizzate per la realizzazione della struttura (fondi
europei, regionali e comunali).
Dopo un confronto proficuo tra l'Assessore, la FISM e i
Sindaci dei Comuni interessati dalle richieste delle famiglie in
merito all'organizzazione di sezioni di scuola dell'infanzia
statale, per un totale di 160 bambini su tutto il territorio
regionale, il suddetto veto è stato tolto. L’Assessore ha
tuttavia dato rassicurazioni sul fatto che essa sarà
“…disponibile a valutare strumenti che tutelino l’eventuale
perdita di occupazione…” come si legge nel comunicato
stampa dell’Assessore Pentenero del 1 agosto 2014, e come
confermato nell'incontro organizzato dal Sindaco di Bibiana il
successivo 7 agosto.
L'auspicio che questo non voglia sottendere ad ulteriori
finanziamenti per le scuole private in virtù di un “mancato
reddito” dovuto al “danno” derivante dall'apertura di nuove
sezioni di scuola pubblica statale, oltre alle provvidenze che
già notoriamente i Comuni elargiscono al settore privato
dell'Istruzione (ad es. il Comune di Bibiana ha stanziato negli
scorsi anni 27.000 € alla scuola FISM, confermando anche
per quest'anno tale cifra seppur a fronte di una diminuzione
del servizio offerto alla cittadinanza, vista la chiusura di una
sezione) pare davvero un miraggio, viste anche le recenti
affermazioni del Ministro Giannini.
Noi continuiamo a ritenere che la destinazione dei soldi
che i cittadini versano tramite le loro tasse debba essere
trasparente: è necessaria una rendicontazione chiara che metta
in luce quanto viene destinato alla salvaguardia e al rinforzo
della scuola pubblica statale, per il recupero degli
apprendimenti, per l’edilizia scolastica, contro l’abbandono
scolastico e per il sostegno delle disabilità, e quanto destinato
al settore privato paritario. Auspichiamo dunque anche una
revisione della Legge Regionale 28 in questa direzione.
Partecipando all’incontro tenutosi a Bibiana il 7 agosto
scorso, presenti l’Assessore Pentenero, il Presidente
Provinciale della FISM Luigi Vico, il Dirigente Scolastico
reggente dell’Istituto Comprensivo di Bricherasio Marco
Armand Hugon e il parroco di Bibiana don Martini, abbiamo
avuto modo di verificare quanto tutta la vicenda dell’apertura
di una nuova scuola sia stata manipolata (e manipolabile...)
volgendo
l’attenzione
principalmente
sul
tema
dell’importanza del ruolo di supplenza delle scuola paritarie e
del Sistema Istruzione “integrato” pubblico/privato, invece di
porre l’attenzione sui diritti delle bambine e dei bambini, fino
ad arrivare a mettere in questione anche la libera scelta
educativa delle famiglie legata alla libertà di coscienza.
Nessun cenno è stato fatto da nessun relatore in merito alle
condizioni dettate dal parroco nella comunicazione inviata al
Comune in data 23 novembre 2013, in cui si subordinava il
parere inizialmente positivo ad un aumento del contributo
dell'ente pubblico (da 27.000 € fino a 40.000) nell'ipotesi di
un calo di iscrizioni alla scuola della parrocchia, richiedendo
inoltre di avere accesso ai criteri per l'iscrizione, fatto di
competenza del Consiglio d'Istituto dell'I.C., organo
collegiale che in effetti ha deliberato ben due volte, in due
diverse sedute (di cui una ad iscrizioni già aperte, il 12
febbraio scorso), restringendo notevolmente la libertà di
scelta dei genitori interessati.
I “lavori in corso” sul buono scuola (legge 28) aprono poi
un altro capitolo su cui il coordinamento sta mantenendo alta
l’attenzione. Come abbiamo scritto in un precedente
documento, auspichiamo il superamento della doppia
graduatoria oggi vigente e che la legge 28 sia migliorata
privilegiando l’aiuto alle scuole pubbliche, frequentate,
ricordiamo, dal 95 % circa degli studenti in Piemonte, per
migliorare la qualità dei servizi, il trasporto degli studenti,
l’offerta formativa, il rimborso del costo dei libri o il loro
prestito d’uso.
Silvia Bodoardo – Silvana Ronco
***
In evidenza:
→ Manifestazioni per la ricorrenza del XX Settembre 1870,
data fondante dell’Unità e della laicità dello Stato italiano,
nona edizione: Torino, 20 - 21 settembre 2014
Il Coordinamento sarà presente domenica 21 settembre a
“Laici in piazza”.
http://www.torinolaica.it/
→ Silvana Ronco, Diminuiscono gli studenti che si avvalgono
dell'insegnamento della religione cattolica ma aumenta il numero
degli insegnanti: uno strano "miracolo italiano":
http://www.riforma.it/it/articolo/2014/08/22/ora-di-religione-cattolica-profumodintesa
→ È LA SCUOLA UN “BENE COMUNE”? di Antonia Sani
“Nostro obiettivo deve essere rendere sempre più attrattiva la
conquista della conoscenza nel percorso formativo della
Scuola della Costituzione. Sostenere il rilancio della LIP
(Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola della
Repubblica sottoscritta da 100.000 cittadini) e diffonderne la
conoscenza dei punti qualificanti può divenire un impegno
prioritario per allargare la partecipazione democratica nella
scuola”.
http://www.italialaica.it/news/articoli/51917
→ Da leggere: Perché nella scuola il privato non è pubblico
di Chiara Saraceno, da “La Repubblica”, 27 agosto 2014
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2014/08/28/perche-nellascuola-il-privato-non-e-pubblico/
→ RIFORMA. Numerosi interventi sulle linee governative di
“riforma” e sul documento circa la “buona scuola” su
insegnareonline. Dall'editoriale di Mario Ambel riproduciamo
in nero le proposte governative e in blu le controproposte.
UNA BUONA SCUOLA È UNA SCUOLA CHE
PERSEGUE… OPPURE
Educazione del capitale umano e formazione professionale
(per alcuni) e istruzione culturale (per altri)
Educazione allo sviluppo umano e alla cittadinanza attiva (per
tutti)
Canalizzazione precoce e differenziazione dei percorsi sulla
base della valorizzazione dei talenti e delle propensioni
individuali
Attuazione dell'obbligo scolastico reale fino a 16 anni e
sostanziale ridefinizione dei rapporti fra crescita culturale e
percorsi professionalizzanti nei percorsi postobbligo
Autonomia finalizzata alla diversificazione e al
miglioramento dell'offerta formativa anche nella prospettiva
della libera concorrenza fra istituzioni scolastiche
Autonomia finalizzata alla responsabilità collettiva per il
perseguimento del successo formativo nell'ottica della
cooperazione fra istituzioni scolastiche
Processi di innovazione e miglioramento centrati sulla
domanda esterna e sulle capacità di adattamento della scuola
alle esigenze del presente e del futuro
Processi di innovazione e miglioramento centrati sulla qualità
della vita scolastica quotidiana, attraverso pratiche didattiche
sempre più efficaci e funzionali al progetto educativo per le
nuove generazioni.
Didattica centrata sulla trasmissione direttiva delle
conoscenze e sull'esercizio delle abilità
Didattica centrata sulla costruzione cooperativa dei saperi e
sul rinforzo contestuale delle competenze
Valutazione classificatoria dei prodotti e dei soggetti che
misura gli obiettivi raggiunti e le prove superate
Osservazione condivisa dei processi, valutazione fomativa e
riconoscimento descrittivo degli esiti raggiunti
Formazione iniziale e meccanismi di reclutamento fortemente
guidati dalle facoltà universitarie con un ruolo subordinato
delle istituzioni scolastiche
Formazione iniziale e meccanismi di reclutamento fortemente
inseriti nel sistema scolastico con un ruolo strategico del
rapporto fra università e sistema delle istituzioni scolastiche
Merito professionale soggettivo e sviluppo individuale di
carriera
Responsabilità educativa collegiale e diversificazione delle
figure professionali
Valutazione di sistema orientata alla classificazione dei
contesti educativi e al supporto delle scelte delle famiglie
Valutazione di sistema orientata alla ricerca a supporto della
rendicontazione sociale e della cogestione territoriale
dell'offerta educativa
Libertà di scelta educativa da parte delle famiglie, anche sulla
base di opzioni sociali ed etnico-religiose
Coesistenza civile e perequazioni territoriali per l'integrazione
e la valorizzazione delle differenze
Interventi di finanziamenti privati e ampliamento del regime
di scuole paritarie
Crescita degli investimenti statali e progetti di finanza etica e
sociale con forte ruolo degli Enti locali a difesa della scuola
pubblica.
http://www.insegnareonline.com/rivista/opinioni-confronto/buonascuola
→ ROMA, PRIMO CASO IN ITALIA: GIUDICE ESTENDE
DIRITTI A CONVIVENTE DELLA MAMMA. Il tribunale di
Roma dà ragione a una coppia di libere professioniste, che si è
sposata all'estero e ha avuto una bimba anni fa attraverso
procreazione assistita eterologa.
http://www.italialaica.it/gocce/51979
→ Sentenza del Consiglio di Stato che in data 2 settembre
2014 ha ribadito l'illegittimità del rifiuto che la Regione
Lombardia aveva apposto, esattamente sei anni fa, alla
richiesta di distacco in una struttura regionale del sondino
naso-gastrico a Eluana Englaro. Meglio tardi che mai!
http://www.italialaica.it/gocce/52062
→ La vita è un’altra cosa #eutanasialegale #Welby: Petizione
diretta a Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati
e a Pietro Grasso, Presidente del Senato, lanciata
dall'Associazione Luca Coscioni:
http://www.change.org/p/la-vita-è-un-altra-cosa-eutanasialegalewelby?tk=f35jozIcr1AAYpjBnYBFB9hR5De2qduwiamJxMGklw&utm_source=petition_update&utm_medium=ema
il&utm_campaign=petition_update_email
→ Un articolo di Giancarlo Gavinato sulla RIDEF che si è
svolta questa estate a Reggio Emilia e notizie sulle attività del
MCE in:
http://us3.campaignarchive2.com/?u=f70f182ca80201ef7d91609f2&id=897e691381&e=8f19
a925ea
In occasione della RIDEF è stato pubblicato il libro "Non
dobbiamo tacere": Diritti negati, diritti riconosciuti, diritti
conquistati, con testi in più lingue sul tema dei diritti e con
introduzione di Canevaro.
→ Il Cidi Torino ha organizzato un seminario per il 4 e il 5
settembre rivolto agli insegnanti di scuola dell'infanzia e di
scuola primaria dal titolo: “L'AVVENTURA
IMPREVEDIBILE: IMPARARE A CAPIRE IL MONDO nella
scuola dell'infanzia, nella primaria e oltre...". Il seminario è
stato riproposto nei giorni 11 e 12 settembre con le stesse
modalità organizzative.
http://www.ciditorino.org/
→ FNISM – Sezione di Torino “Frida Malan”.
Corso di aggiornamento - Laboratorio di Filosofia
2014-2015
c/o Ce.Se.Di, via G. Ferrari, 1 - Torino
Ancora su “Discipline dialoganti”. Romanzi e racconti
del Novecento tra filosofia e letteratura
1. 12 novembre 2014: Presentazione del programma.
Gianluca Cuozzo interviene su La metamorfosi di F.
Kafka [1915].
2. 10 dicembre 2014: Andrea Casalegno e Leonardo
Ceppa intervengono su La montagna incantata (o
magica) di T. Mann [1924].
3. 14 gennaio 2015: Davide Dalmas e Beatrice Manetti
intervengono su Uno, nessuno e centomila di L.
Pirandello [1926].
4. 11 febbraio 2015: Cesare Pianciola interviene su La
nausea di J-P. Sartre [1938].
5. 11 marzo 2015: Anna Battaglia interviene su La peste
di A. Camus [1947].
6. 15 aprile 2015: Manuela Ceretta e Simona Forti
intervengono su 1984 di G. Orwell [1949].
Gli incontri si svolgono in forma seminariale il mercoledì dalle
15,30 alle 18 al CeSeDi, a cadenza mensile. Il programma è rivolto
in particolare a insegnanti di filosofia, di letterature (italiana,
francese, tedesca, inglese), di diritto.
L'iscrizione al Corso è gratuita. Alla fine del Laboratorio viene
rilasciato a richiesta un attestato di partecipazione.
http://www.fnism-torino.it/public/FnismMain.aspx
→ Il 9 Settembre 2014, nell'Aula Magna del Campus
Universitario Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena, 100,TORINO,
si è svolta con grande partecipazione di insegnanti la Giornata
conclusiva della Quinta Conferenza Regionale della Scuola,
promossa dal Forum Regionale per l’Educazione e la Scuola.
http://nuke.forumscuolapiemonte.it/Default.aspx
→ FIRMATE E FATE FIRMARE!
Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni:
Appello al Consiglio Comunale della Città di Torino per
esprimersi rispetto alla volontà di stanziare ancora fondi per le
scuole private paritarie e per lo svolgimento di referendum
consultivi.
Per adesioni on line all'Appello:
http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2013N45551
***
Il libro
“MicroMega”, n. 6/2014, pp. 232, € 15,00
L'ultimo numero di MicroMega è interamente dedicato alla
scuola. Il titolo rivela programmaticamente lo spirito che
unisce i numerosi e per altri aspetti diversificati contributi:
"Un'altra scuola è possibile: laica, repubblicana, egualitaria, di
eccellenza".
Il primo saggio si sofferma proprio sul binomio eccellenzaegualitarismo. In esso, attraverso un'analisi del sistema
scolastico finlandese, i due termini, che in Italia – secondo una
vulgata ormai raramente contestata – vengono perlopiù
considerati radicalmente antitetici e sostanzialmente
incompatibili, si rivelano invece strettamente interconnessi.
Nel paese nordico, infatti, che all'inizio degli anni Novanta
non vantava una scuola particolarmente efficace, sono state da
allora adottate politiche miranti in primo luogo a combattere
sistematicamente tutte le forme di svantaggio, riducendo
invece al minimo i meccanismi di valutazione, in particolare
quelli di carattere selettivo. Dopo un ventennio, tali forme di
intervento hanno consentito alla Finlandia di svettare in cima a
tutte le classifiche che misurano la qualità dei sistemi
scolastici nazionali. Viene così smentito il luogo comune
secondo il quale l'ossessione per la valutazione, la concorrenza
e la meritocrazia – siano esse praticate fra individui o
istituzioni – sarebbero l'unica strada percorribile nella
direzione dell'efficacia e dell'eccellenza: a riprova di ciò, la
Finlandia non si sogna neppure di adottare l'italico sistema
pubblico integrato di istruzione (cioè in pratica il
riconoscimento paritario e il conseguente finanziamento delle
scuole private da parte dello Stato) e punta invece tutte le
proprie energie e risorse economiche sul potenziamento e la
valorizzazione della scuola pubblica.
Segue un gruppo di contributi che si ispira direttamente alla
frase di Montaigne citata in apertura del volume: "Dove si
insegna, ci sia il divertimento". Materia per materia, esperti
della varie discipline suggeriscono metodologie didattiche che
offrono strumenti per far uscire l'insegnamento da pratiche a
volte ingessate, inevitabilmente noiose ed inoltre – anzi
proprio per questo motivo – perlopiù inefficaci. Scopriamo
così che si possono appassionare gli studenti alle materie
scientifiche, in genere considerate piuttosto aride; approfittare
dello spontaneo interesse degli esseri umani per le storie per
presentare la storia non tanto come il regno della necessità – di
ciò che non poteva non accadere – ma come il campo delle
possibilità alternative e delle scelte compiute; superare
nell'insegnamento della filosofia la presunta alternativa
radicale fra trattazione storica e trattazione per temi, magari
introducendo pure qualche elemento induttivo, che, partendo
dalla presentazione di casi e problemi concreti o di attualità,
cerchi nella riflessione di pensatori anche lontani nel tempo un
aiuto per affrontarli e discuterli criticamente; far amare i
classici della letteratura, utilizzando proprio la perdita di
contatto con essi ormai consumato dalle nuove generazioni,
che paradossalmente può aiutarle a riappropriarsene con
rinnovata freschezza; liberare l'insegnamento del latino e del
greco da metodi obsoleti, riproponendoli all'apprendimento
come lingue vive; far famigliarizzare gli allievi con
l'evoluzionismo fin dalla più tenera età; far comprendere il
reale significato delle formule matematiche attraverso la loro
visualizzazione geometrica; infine, trovare – o ritrovare – uno
spazio adeguato nell'insegnamento per discipline come la
musica, la storia dell'arte e la logica.
Proprio al centro del volume, un saggio di Marco Rossi
Doria, maestro elementare e per breve tempo sottosegretario
all'istruzione, affronta il drammatico tema dell'abbandono
scolastico, che deve essere affrontato non solo in termini
quantitativi (quanti ragazzi non frequentano la scuola), ma
anche sotto l'aspetto qualitativo (come far stare a scuola questi
ragazzi, affinché la loro frequenza scolastica abbia un senso).
L'ultima parte della rivista affronta le diverse sfaccettature
della (non) laicità del sistema scolastico italiano:
dall'intromissione fisica della chiesa cattolica nella vita
quotidiana della scuola statale (presepi e crocifissi, visite
pastorali ed esposizione di reliquie...) al finanziamento
pubblico delle scuole private, perlopiù confessionali;
dall'insegnamento della religione cattolica alle remore tutte
italiane
all'introduzione
sistematica
e
obbligatoria
dell'educazione sessuale nei curriculi, in controtendenza con
quasi tutti gli stati europei, ivi compresi paesi a forte
tradizione cattolica.
Conclude il volume la traduzione inedita di un testo di John
Dewey sul concetto di esperienza, fra dimensione naturalistica
e ricadute storiche ed etico-politiche.
Il denominatore comune dei contributi presentati in questo
numero di MicroMega è innanzitutto la laicità, declinata in
tutte le sue diverse prospettive: dalla necessaria e troppo
spesso disattesa separazione fra chiese e pubbliche istituzioni,
alla difesa e promozione della scuola della Repubblica come
scuola di tutti; dalla valorizzazione di tutte le differenze, alla
pluralità delle prospettive culturali e metodologiche
nell'ambito dell'attività didattica. Tutti elementi di grande
importanza ed attualità, di cui dovrebbero tener conto sia
coloro che operano quotidianamente nella scuola, sia chi sulla
scuola è chiamato ad operare scelte politiche, possibilmente
confrontandosi con i problemi reali e non inseguendo le mode
e i luoghi comuni del momento.
Marco Chiauzza
***
Il film:
LE COSE BELLE
Documentario. Regia: Agostino Ferrente, Giovanni Piperno
- 88 min. - Italia 2013.
Agostino Ferrente e Giovanni Piperno sono due
documentaristi italiani che hanno al loro attivo alcune opere
condotte singolarmente: L’orchestra di piazza Vittorio
(Ferrente); Il pezzo mancante (Piperno). Hanno diretto
insieme, invece, per conto di RAITRE, a Napoli nell’anno
2000, Intervista a mia madre, di cui questo bel documentario
costituisce in qualche misura il seguito.
Quando i due registi avevano costruito quel loro primo
lavoro, si erano serviti delle storie di quattro ragazzi
giovanissimi: Fabio, Enzo, Adele e Silvana, abitanti delle
periferie partenopee, pieni di sogni e di speranze per il futuro.
Non poteva che essere così: erano tutti molto giovani; avevano
tutta la vita da vivere e abitavano in una città, che, per quanto
fosse degradata, era in piena fioritura di restauri e di opere.
Napoli era, infatti, quella del sindaco Bassolino e stava
attraversando il magico momento del “rinascimento
napoletano”, ciò che alimentava grande fiducia nel domani e
nelle prospettive che sembravano dischiudere, finalmente,
anche per questa città e per i suoi abitanti, orizzonti europei.
La realtà partenopea non era ancora quella della spazzatura
nelle strade, né quella dei fuochi, della diossina che avrebbe
inquinato l’aria, dei veleni che sarebbero penetrati nell’acqua e
nella terra; né l’illegalità, pur endemicamente presente da
sempre, aveva assunto le proporzioni devastanti che oggi
conosciamo.
Ferrente e Piperno, tornando dopo più di dieci anni a Napoli
e riprendendo i loro contatti di allora, cercano di capire com’è
andata per i quattro giovanissimi di un tempo, che nel
frattempo sono cresciuti e diventati adulti.
Le cose belle, augurate dai due registi ai ragazzi al momento
del commiato, ma anche vagheggiate e apparentemente sul
punto di realizzarsi, si stanno ora amaramente confrontando
con la situazione dell’oggi, con la fine delle illusioni e con
l’accentuarsi della marginalità che per i protagonisti non è
ancora diventata così disperata come si potrebbe temere, ma è
comunque dolorosissima ed è accompagnata dal timore che
diventi una malattia cronica.
Il film, che è altamente consigliabile, è uscito nelle nostre
sale solo ora, anche se è stato concluso un anno fa: sembra
quasi clandestinamente condannato, come i suoi protagonisti,
all’irrilevanza. Se potete, però, andate a vederlo, perché, in
fondo, quella infelice città e quei giovani sventurati cercano di
sopravvivere come accade a molti loro coetanei anche nel
resto d’Italia: speriamo che se la cavino!
http://laulilla.wordpress.com/
***
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