Da Daytona al Cosmograph Daytona La passione per la velocità L’Oyster Perpetual Cosmograph Daytona celebra nel 2013 cinquant’anni di una storia caratterizzata dalla passione per la velocità e per gli sport automobilistici. Questo modello leggendario, creato da Rolex nel 1963, ha dimostrato tutta la sua efficacia sui circuiti automobilistici, grazie alla sua affidabilità e alle sue prestazioni, diventando il cronografo più celebre e ricercato del mondo e conquistandosi il titolo di icona con il nome di “Daytona”. Prima di dare il proprio nome a uno dei modelli più emblematici di Rolex, la città di Daytona, in Florida, ha iniziato nel 1903 a costruire il proprio mito, diventando il luogo per eccellenza dei record di velocità sulla celebre spiaggia rettilinea. Tanto la città di Daytona quanto l’orologio rappresentano la testimonianza dei legami profondi e privilegiati che uniscono Rolex e l’automobilismo, che si tratti di gare di resistenza o di velocità. Questa storia senza pari è il tema dei prossimi tre capitoli di questa cartella stampa – il luogo, l’orologio e la leggenda: una storia dell’uomo e della meccanica, che abbina gli sviluppi e le innovazioni tecnologiche, l’adrenalina e il superamento di sé, la passione e l’ostinazione a voler spingere i limiti sempre più in là. Il luogo 1903-1935 I RE D EL L A V ELO CI TÀ 1936-1959 UN CIR CUI TO D I S ABBIA UNI C O A L M O N D O 1959-2013 IL T EMP I O D EL L E G A R E AU TO M O BIL IS T I CHE L’orologio La Leggenda 1963 COSMOGR APH, IL CR O N O G R A F O D EL F U T U R O 1935 Sir Ma lcolm Ca mp bell 1962–1969 Da n Gurn ey, Vic elford e Sir jack ie Stewa rt 1965 LUNE T TA NER A E P U L S AN T I A V I T E 1988 C A R I C A AU TO M AT I C A E CR O N O ME T R O S U P ER L AT I VO 2000 UN NU OVO S TAN DA R D D I CR O N O G R A F O 2013 L E N OZ Z E D EL DAY TO NA E D EL P L AT IN O 1972–1973 Paul New ma n e Hurley Hayw ood 1992–2010 Rol ex 24 at dayto n a , LA 24 ORE D I LE MAN S, Good w ood Reviva l e Tom Kr isten sen 2013–2015 F1, Scott Pruett e Bloodhoun d DAYTONA 1903-1935 I RE DELL A VELO CITÀ Il luogo La città di Daytona, in Florida, è entrata nella storia come la capitale mondiale della velocità. Sin dal 1903, la spiaggia è stata teatro di gare automobilistiche e numerosi record di velocità sono stati stabiliti uno dopo l’altro nel corso degli anni proprio in questo luogo, il più importante dei quali ha toccato i 450 km/h nel 1935. Daytona è considerata, ancor oggi, negli Stati Uniti come il “centro mondiale delle gare automobilistiche”. L’International Speedway Corporation, che ha sede proprio a Daytona, dirige tredici circuiti americani tra cui il mitico Daytona International Speedway, che è stato all’origine della sua fondazione. Daytona ospita anche le organizzazioni della NASCAR e del GRAND AM. 1936-1959 UN C IRC UI TO DI SABBIA UNIC O AL MONDO 1959-2013 IL TEMPIO DELLE GARE AU TO MO BILISTICHE 5 ROLEX | daytona 1903 – 1935 I RE DELLA VELOCITÀ Dal 1903 al 1935, la spiaggia di sabbia dura di Daytona in Florida diventa celebre nel mondo intero come il luogo perfetto per battere i record di velocità. Vi sono stati stabiliti addirittura ottanta record ufficiali, di cui quattordici record mondiali di velocità. Un cartello, che per lungo tempo è stato posizionato a livello del “measured mile” – il miglio* delimitato sulla sabbia che serviva da “campione” per calcolare la velocità di coloro che lo percorrevano – riportava alcune delle più celebri imprese. Quella di W.K. Vanderbilt, per esempio, che nel 1904, con le sue 92 miglia orarie (148 km/h) ha stabilito il primo record del mondo a Daytona, o di Barney Oldfield e della sua Lightning Benz, consacrato re della velocità nel 1910 con le sue 131 miglia orarie (210 km/h). Quest’ultimo, al termine del suo record, dichiara che una simile velocità “si avvicina al limite assoluto al quale l’umanità potrà mai spostarsi”. * 1 mile/miglio = 1,6 km Il Luogo 1903-1935 1936-1959 1959-2013 L’orologio La leggenda 6 ROLEX | daytona Ralph De Palma, uno dei maggiori piloti del suo tempo, con la sua potente Packard dodici cilindri, stabilisce un nuovo record del mondo nel 1919 a 149 miglia orarie (240 km/h), velocità che rimane imbattuta per oltre dieci anni. Poi è la volta dei due rivali più straordinari della storia, in termini di conquista della velocità: Malcolm Campbell e Henry Segrave. Questi due britannici abbienti, che verranno più tardi insigniti con un titolo nobiliare dal re d’Inghilterra per i loro record di velocità, cominciano a sfidarsi negli anni ‘20 sul circuito di Brooklands in Inghilterra, il primo circuito automobilistico del mondo costruito nel 1907. Quando le loro auto sempre più potenti si rivelano troppo veloci per l’ovale in cemento di Brooklands, decidono di correre sulla spiaggia, a Pendine Sands e a Southport in Gran Bretagna, infine Il Luogo 1903-1935 si spostano a Daytona. Ognuno costruendo in gran segreto una vettura in grado di superare la barriera delle 200 miglia orarie (321 km/h), velocità che all’epoca poteva essere r aggiunta solo dagli aerei. toccando le 207 miglia orarie (333 km/h). Nel 1929, Segrave torna in testa con 231 miglia orarie (372 km/h), a bordo del suo nuovo bolide Golden Arrow, un record del mondo in seguito al quale viene insignito con un titolo nobiliare e gli viene dedicata la prima pagina del New York Times. L’anno successivo scompare tragicamente in un incidente sulla sua imbarcazione, tentando di battere il record di velocità sull’acqua. I loro bolidi, costruiti appositamente per le gare sul rettilineo della spiaggia, infatti, sono dotati di motori di aerei. Segrave si aggiudica la prima manche nel 1927 a Daytona, con la sua Sunbeam Mystery S, e raggiunge le 203 miglia orarie (328 km/h). È il primo record omologato secondo le norme internazionali, calcolando la velocità media di due passaggi in entrambi i sensi di marcia sul “miglio misurato”, per compensare l’effetto del vento. Campbell si prende la rivincita l’anno successivo con la sua Bluebird, il nome che darà poi a tutte le sue automobili, 1936-1959 1959-2013 A quel punto, Campbell diventa il re incontestato della velocità, battendo anno dopo anno i propri record del mondo a Daytona, con versioni sempre più potenti della sua celebre Bluebird. Le sue prestazioni attirano migliaia di spettatori sulla spiaggia di Daytona e i giornalisti del mondo intero. Nel marzo 1935, cercando di superare le L’orologio La leggenda Nel febbraio 1928, fallisce il tentativo di record del miglio da parte del pilota statunitense Frank Lockhart, a bordo della sua Stutz Blackhawk, che conclude la sua prova nell’acqua. (Sopra, a sinistra) La spiaggia di sabbia dura di Daytona diventa, dal 1903, il luogo dove si svolgono le gare automobilistiche di velocità. (Sopra, a destra) I bolidi più veloci di Daytona (accanto): la Triplex verde di Ray Keech (1928), la Sunbeam Mystery S rossa (1927) e la Golden Arrow (1929) di Henry Segrave, e i modelli Bluebird del 1932 e del 1935 di Malcolm Campbell (in basso), con i quali quest’ultimo ha stabilito diversi record di velocità. 7 ROLEX | daytona 300 miglia orarie (482 km/h), tocca addirittura le 330 miglia orarie (531 km/h) durante il primo passaggio, la velocità più elevata mai raggiunta a Daytona, ma incontra problemi durante il ritorno, che riducono la velocità media del suo record ufficiale a 276 miglia orarie (445 km/h). Questo fu l’ultimo record scritto sulla spiaggia di Daytona. Il fallimento convince Campbell a testare un nuovo sito, la distesa salata di Bonneville Salt Flats nello Utah. Nel settembre dello stesso anno sfida “Daytona Beach, in Florida, è l’unico posto che conosca dove si possono stabilire record mondiali di velocità. La sabbia compatta è dura quasi quanto il cemento e la distanza è sufficiente per poter accelerare al massimo”. Sir Malcolm Campbell, detentore del record mondiale di velocità, maggio 1932. nuovamente se stesso e stabilisce il suo ultimo record ufficiale con 301 miglia orarie (485 km/h). Durante la prova, e dal 1930, Campbell indossa un Rolex Oyster, di cui testimonia la straordinaria resistenza agli urti e alle vibrazioni, senza mai essere retribuito da Rolex per questo, come sottolineano le pubblicità di quei tempi. Il primo Testimonial Rolex nell’ambito degli sport automobilistici è profondamente legato a Daytona. Il Luogo 1903-1935 1936-1959 1959-2013 L’orologio La leggenda 8 ROLEX | daytona 1936 – 1959 UN CIRCUITO DI SABBIA UNICO AL MONDO Il trasferimento nello Utah delle prove dei record di velocità terrestre non interrompe la storia d’amore tra Daytona e gli sport automobilistici. Dal 1936, vengono organizzate in questo luogo gare uniche al mondo, grazie alle quali Daytona conserva il suo status di città dell’automobilismo. Si avvicina l’era d’oro delle gare “stock car”, dove le vetture di serie si affrontano su un tracciato ovale che per metà occupa la spiaggia e per metà una strada stretta parallela all’oceano. Dal 1937, questo improbabile circuito attira anche il Campionato americano di moto su duecento miglia, che diventerà poi un classico con il nome di Daytona 200. Le gare sulla spiaggia sono estremamente spettacolari e seguite da centinaia di spettatori, che presto trovano posto a sedere sulle gradinate di legno posizionate in corrispondenza delle curve di sabbia, dove alcuni concorrenti escono di pista, finendo nell’oceano. Il Luogo 1903-1935 1936-1959 1959-2013 L’orologio La leggenda 9 ROLEX | daytona La leggenda vuole che molti tra i migliori piloti provenissero dall’ambiente del contrabbando dell’alcol. Da questa tradizione nasce a Daytona, nel 1948, la NASCAR (National Association for Stock Car Racing), che oggi organizza gare su tutto il territorio statunitense e che ha dato vita a una delle categorie di sport automobilistici più seguita dal pubblico americano. Nel 1948 tornano a vivere gli “Speed Weeks”, le settimane della velocità create a Daytona all’inizio del XX secolo. Per due settimane, generalmente in febbraio sotto il sole della Florida, la spiaggia di Daytona torna a essere il centro nevralgico dell’automobilismo negli Stati Uniti. Il “miglio misurato” sulla spiaggia permette, come un tempo, di organizzare concorsi di velocità ai quali partecipano tutte le case automobilistiche americane, per promuovere i loro ultimi modelli, e le prestigiose auto sportive europee. Le vetture prendono la rincorsa per diversi chilometri per arrivare alla maggiore velocità possibile nella zona di misurazione del cosiddetto “measured mile”. Questi concorsi sono aperti anche al pubblico e ognuno può mettersi alla prova al volante della propria auto e stabilire un record di velocità ufficialmente certificato. Le epiche gare di moto e di auto sul celebre “Beach-Road Course” di Daytona, tra la strada e la spiaggia, con la bassa marea, rappresentano il culmine dell’evento. La leggenda vuole che molti tra i Il Luogo 1903-1935 migliori piloti provenissero dall’ambiente del contrabbando dell’alcol, tradizionalmente distillato nei monti Appalachi, nella zona sud orientale degli Stati Uniti (in particolare in Georgia e nella Carolina del Nord e del Sud). Questi personaggi, infatti, erano esperti nelle gare automobilistiche in quanto abituati a seminare gli agenti federali che li inseguivano regolarmente. Verso la metà degli anni ‘50, quando lo sviluppo urbano e il deterioramento della sabbia cominciano a minacciare le gare sulla spiaggia, il presidente e fondatore della NASCAR, William France Sr., propone un progetto ambizioso: la costruzione di un circuito permanente in cemento per le gare di velocità, il Daytona International Speedway. I lavori si concludono nel 1959 e il circuito permette alla città di Daytona di portare avanti la tradizione mantenendo la propria fama mondiale. Dal 1948, sia attraverso le gare di “stock car” – automobili di serie (sopra) – che in occasione degli “Speed Weeks” (accanto), Daytona mantiene il proprio status di centro nevralgico degli sport automobilistici negli Stati Uniti. 1936-1959 1959-2013 L’orologio La leggenda 10 ROLEX | daytona 1959-2013 IL TEMPIO DELLE GARE AUTOMOBILISTICHE Quando è stato inaugurato nel 1959, il Daytona International Speedway è per l’epoca il circuito più veloce degli Stati Uniti e uno dei primi “Super Speedway” (anello di velocità) del mondo. Di forma tri-ovale, questo stadio di 2,5 miglia di lunghezza (4 km) sorprende ancor oggi chi lo vede per la prima volta per via delle sue dimensioni. La sua progettazione inedita è totalmente basata sulla velocità, con curve inclinate di trentuno gradi, ossia oltre dieci metri di dislivello. Una simile inclinazione permette di affrontare le curve ad altissima velocità senza rischiare di essere proiettati fuori dal circuito dalla forza centrifuga, e offre agli spettatori una vista completa della gara da qualunque posizione sulle gradinate. Tuttavia, ha rappresentato una considerevole sfida ingegneristica durante la sua costruzione, in particolare per quanto riguarda il rivestimento della superficie. L’ingegnere del progetto, Charles Moneypenny, ha sviluppato una tecnica inedita per asfaltare le curve inclinate del circuito, ancorando le macchine da cantiere a dei bulldozer posti nella parte alta della curva, per permettere loro di lavorare sulla pendenza. Questa tecnica brevettata è stata utilizzata in seguito per la costruzione di altri circuiti. Il Luogo 1903-1935 Il progetto del Daytona International Speedway è inedito per altri motivi: sin dall’inizio, il suo promotore William France Sr. La sua progettazione inedita è totalmente basata sulla velocità, con curve inclinate di trentuno gradi, ossia oltre dieci metri di dislivello. non vuole solo realizzare il circuito più importante delle gare di NASCAR, vuole costruire un riferimento a livello internazionale. Per attirare a Daytona i migliori piloti del mondo, occorreva organizzare gare nella categoria considerata all’epoca come l’élite degli sport automobilistici: le macchine sportive. Il progettista inventa un concetto rivoluzionario costruendo un percorso stradale all’interno del gigantesco anello di velocità, per accogliere le gare di sport e di moto, che abbina un tracciato classico e un ovale con curve inclinate uniche al mondo. Inaugurato nel 1959, il Daytona International Speedway è per l’epoca il circuito più veloce degli Stati Uniti e uno dei primi “Super Speedway” (anello di velocità) del mondo. William France Sr., fondatore del Daytona International Speedway nonché grande ammiratore di Malcolm Campbell, indossa anche lui un orologio Rolex. Appare in una pubblicità del Marchio che risale all’inizio degli anni 60 e cita Rolex come Orologio Ufficiale Da questo concetto innovativo nasce la gara destinata a diventare la Rolex 24 At Daytona, una delle prove di resistenza più 1936-1959 1959-2013 prestigiose del mondo insieme alla 24 ore di Le Mans, che sancisce lo status internazionale del circuito americano. La prima edizione, con il nome di Daytona Continental, si svolge nel 1962, solo un anno prima del lancio del Cosmograph Daytona di Rolex. Praticamente contemporanee, la gara e l’orologio vedono presto i loro destini legarsi indissolubilmente. L’orologio La leggenda del Daytona International Speedway. Sin dalle prime edizioni della Daytona Continental, al vincitore delle gara viene assegnato, oltre al trofeo, un orologio Rolex. Dalla sua presentazione, il COSMOGRAPH, progettato per i piloti automobilistici, diventa naturalmente la ricompensa suprema che incorona i vincitori. E per sottolineare il proprio legame con il circuito americano, Rolex cambia il nome del proprio orologio in Cosmograph Daytona. Nel 1992, Rolex diventa Title Sponsor della 24 ore di Daytona, ufficializzando questa partnership divenuta leggendaria. La gara più lunga e più prestigiosa degli Stati Uniti, battezzata Rolex 24 At Daytona, segna 11 ROLEX | daytona La Rolex 24 At Daytona, universalmente nota come “The Rolex”, apre la stagione automobilistica internazionale. La gara mette alla prova i limiti massimi dell’uomo e della macchina, per ben due giri dell’orologio. (A sinistra) La Rolex 24 At Daytona, affascinante, spettacolare ed estremamente esigente, è l’unica gara al mondo, insieme alla 24 Ore di Le Mans, dove l’uomo e la vettura testano i propri limiti per ben due giri dell’orologio. Oggi come ieri, i piloti del mondo intero che vi partecipano, che provengono dalla F1, dalla NASCAR, dall’IndyCar e dall’Endurance, sognano tutti di poter indossare un giorno un Daytona nel solo modo che varrà loro il rispetto unanime: vincendolo. Nel 2012, Daytona ha festeggiato fastosamente il 50° anniversario di questa mitica gara. (A destra) Il Luogo l’apertura della stagione automobilistica internazionale ed è nota a tutti come “The Rolex”. Nel 2012, questa mitica gara ha celebrato fastosamente il suo 50° anniversario, solo un anno prima del giubileo del Cosmograph Daytona nel 2013. L’edizione anniversario è stata caratterizzata da un’affluenza record di pubblico – che alle gradinate preferisce l’area campeggio all’interno dell’ampio spazio del circuito, dove vige un’atmosfera particolarmente festosa – e da un fine gara epico, che ha visto la squadra vittoriosa imporsi con un anticipo di soli cinque secondi sugli altri concorrenti al termine di ventiquattro ore di gara all’ultimo respiro, misurata con precisione dall’orologio ufficiale Rolex sulla linea d’arrivo. Al termine della gara, i concorrenti hanno percorso oltre 4.300 km, ossia l’equivalente di un coast to coast da New York a Los Angeles. 1903-1935 1936-1959 1959-2013 L’orologio La leggenda 1965 1963 LUNETTA NERA E COS M OG RA PH , PULS ANTI A VITE I L CR ON OG RA F O D E L F U T U RO L’orologio 1988 CA R I CA AU TO MAT I CA E CR O N O M E T R O S U P E R LATIVO 2000 2013 UN NU OV O S TANDA R D LE NO ZZE DEL DAYTO NA D I C R ON O G R A FO E DEL PLATINO L’Oyster Perpetual Cosmograph Daytona è il punto d’arrivo del cronografo secondo Rolex. È un orologio di alte prestazioni, preciso, leggibile, robusto, affidabile, impermeabile e automatico, oltre che comodo da indossare, elegante, intramontabile ed estremamente prestigioso. Frutto di un’alchimia tra forma e funzione che non ha eguali, a giudicare dal suo successo e dalla sua fama planetaria, oggi rappresenta il punto d’arrivo del cronografo per diversi motivi. A cinquant’anni dal suo lancio nel 1963, questa forma di perfezione è il risultato di una lunga maturazione. Tutte le diciture che compaiono sul quadrante sono una garanzia delle sue prestazioni: sono state aggiunte una a una, seguendo l’evoluzione del segnatempo. Inizialmente solo Cosmograph, oggi è Oyster, Perpetual, Cosmograph, Daytona, Superlative Chronometer Officially Certified. La cronaca di un mito dell’orologeria. 13 ROLEX | daytona 1963 COSMOGRAPH, IL CRONOGRAFO DEL FUTURO Nel 1963, Rolex presenta un cronografo di nuova generazione: il Cosmograph, dedicato ai piloti automobilistici. Il nome fuori dal comune, inventato da Rolex, lascia immediatamente intendere che si tratta di un modello notevolmente diverso e lo stesso dice l’estetica, con il suo look altrettanto inedito. I contatori del cronografo risaltano nitidamente sul quadrante per via del colore fortemente in contrasto, come il nero sul quadrante chiaro o il colore chiaro sul quadrante nero. La scala tachimetrica, ossia la scala graduata che permette di determinare la velocità media su una data distanza mediante la lancetta dei secondi cronografici, abbandona il quadrante, che risulta più grande e più immediato, e si sposta sulla circonferenza della lunetta. Il luogo L’orologio Queste particolarità, che per Rolex sono spesso il frutto di considerazioni funzionali, permettono di migliorare notevolmente la leggibilità delle funzioni del cronografo, una delle sfide di quei tempi. Oltre a ciò, conferiscono al Cosmograph un look tecnico e sportivo immediatamente riconoscibile e lo inseriscono naturalmente nella famiglia degli orologi Professionali, creata da Rolex dieci anni prima nel 1953, insieme ai modelli come l’Explorer dedicato agli esploratori e agli alpinisti, o il Submariner, appositamente progettato per le immersioni. 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 14 ROLEX | daytona Paul Newman Una versione speciale del Cosmograph Daytona diventerà celebre con il nome dell’attore statunitense nonché pilota automobilistico e icona dello stile al maschile. Il Cosmograph Daytona s’inserisce nella lunga tradizione dei cronografi Rolex. una banda dello stesso colore utilizzato per i tre contatori, in contrasto rispetto al centro del quadrante e, in alcuni casi, con una graduazione in rosso. I contatori, invece, si differenziano per via degli indici quadrati che ne facilitano la lettura. Nei primi anni, alcune declinazioni del quadrante vanno ad arricchire la gamma, tra cui la versione speciale divenuta celebre con il nome “Paul Newman”, che caratterizzava il Daytona indossato tutti i giorni dal celebre attore americano nonché pilota automobilistico e icona dello stile maschile. Questo particolare quadrante intende migliorare ulteriormente la leggibilità delle funzioni del cronografo nelle difficili condizioni di gara. È caratterizzato dalla scala dei secondi posizionata tutt’attorno al quadrante, stampata su Il luogo L’orologio Il Cosmograph, pur segnando una rottura in termini di leggibilità, s’inserisce nella lunga tradizione dei cronografi Rolex. Il Marchio produce i primi modelli dotati di contatori nel 1933, e spesso questi sono dotati di funzioni complementari sul quadrante, come la scala tachimetrica per misurare la velocità, la scala telemetrica per determinare una distanza o il pulsometro per misurare il numero di pulsazioni cardiache. Il primo cronografo Oyster nasce nel 1939 ed è dotato della cassa impermeabile Oyster, un’invenzione di Rolex del 1926. Anche il Cosmograph è dotato della celebre cassa Oyster, robusta ed impermeabile grazie al fondello e alla corona di carica entrambi a vite e grazie al solido bracciale in metallo. In un’epoca in cui il cronografo automatico rappresenta una sfida tecnica che nessun marchio è riuscito ancora a raccogliere con successo, l’orologio Rolex è dotato di un movimento meccanico a carica manuale celebre per la sua affidabilità e precisione. 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 15 ROLEX | daytona 1965 LUNETTA NERA E PULSANTI A VITE Il Cosmograph subisce un’importante evoluzione nel 1965, con una versione che introduce i pulsanti del cronografo a vite al posto dei pulsanti a pompa del modello originale. I pulsanti a vite completano il concetto dell’Oyster e prevengono qualsiasi manipolazione accidentale. Per indicare chiaramente che l’impermeabilità è stata migliorata, la dicitura Oyster fa la sua comparsa su tutti i quadranti, completando la dicitura Cosmograph. Un’ulteriore novità è rappresentata dalla lunetta tachimetrica dotata di un disco nero in plexiglas e di una scala graduata in bianco, sempre allo scopo di migliorare la leggibilità. Una dicitura supplementare compare su alcuni quadranti nei primi anni in cui viene commercializzato il nuovo cronografo: Daytona. Questa informazione, che inizialmente era limitata agli esemplari destinati al Il luogo L’orologio 1963 1965 1988 2000 mercato americano, sarebbe stata aggiunta su richiesta della filiale Rolex degli Stati Uniti, per sottolineare il legame con il circuito del Daytona International Speedway in Florida, in quanto Orologio Ufficiale, e per sottolinea re la vicinanza del modello al mondo delle gare automobilistiche. Progressivamente, questa dicitura compare su tutti i quadranti del modello, fino a essere stampata in lettere rosse, a semicerchio, al di sopra del contatore a ore 6. Il cronografo Rolex, chiamato Oyster Cosmograph Daytona, è disponibile anche in oro giallo 18 ct. ed è un cronometro certificato. Da quel momento in poi, questa versione in metallo prezioso esibisce sul quadrante la celebre dicitura “Superlative Chronometer Officially Certified”, una caratteristica rara per un cronografo. 2013 la leggenda Il modello del 1965 è dotato di lunetta tachimetrica con disco nero e scala graduata in bianco per migliorare la leggibilità. 16 ROLEX | daytona 1988 CARICA AUTOMATICA E CRONOMETRO SUPERLATIVO Con l’avvento dei movimenti al quarzo negli ’60-’70, Rolex rimane fedele all’orologio meccanico e al Cosmograph Daytona, e si dedica a preparare le future evoluzioni del segnatempo. Nel 1988, il Daytona diviene automatico. Rolex opta per un movimento cronografo automatico di qualità disponibile sul mercato, ma lo modifica sostituendo il cinquanta per cento dei componenti con elementi specificatamente progettati per i suoi movimenti, per renderlo conforme alle specifiche severe. Risultato? Il nuovo calibro 4030 è dotato, tra l’altro, di un “cuore” Rolex, un organo regolatore con bilanciere a inerzia variabile, dadi di regolazione Microstella e spirale a curva Breguet, e del modulo di carica automatica Perpetual, inventato dal Marchio nel 1931. Questo movimento, del resto, è sistematicamente sottoposto alla certificazione ufficiale per ottenere il titolo di Cronometro, garanzia di precisione superiore. A questo punto, il nuovo modello può esibire sul quadrante di tutti i suoi esemplari non solo le diciture Il luogo L’orologio Oyster Perpetual Cosmograph Daytona, ma anche Superlative Chronometer Officially Certified. L’orologio, tuttavia, non è innovativo solo a livello tecnico. L’estetica ripensata getta le basi del look moderno del Cosmograph Daytona, ricco di forza e di eleganza. Il diametro della cassa Oyster passa da 36 a 40 mm e integra le spallette di protezione della corona. La lunetta tachimetrica in metallo è ampliata e reca incisa una scala graduata fino a 400 unità. Nuove lancette, nuovi indici, nuovi contatori cerchiati: il quadrante si modernizza pur conservando il suo stile inimitabile e la sua firma in lettere rosse: Daytona. gare automobilistiche, ma anche da politici, economisti e artisti. In questo contesto, la rarità del modello sul mercato non fa che aumentarne il fascino e suscitare una passione senza precedenti nella storia dell’orologeria, che non si smentisce da venticinque anni. L’estetica ripensata del modello del 1988 getta le basi del look moderno del Cosmograph Daytona, ricco di forza e di eleganza. Questo nuovo modello incontra uno straordinario successo e, inoltre, negli anni ’90, trae vantaggio dal rinnovato interesse per gli orologi meccanici in generale e per i cronografi in particolare, un fenomeno che molto probabilmente il Daytona ha contribuito a iniziare. L’orologio è indossato da numerosissime personalità, non più solo nel mondo delle 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 17 ROLEX | daytona 2000 UN NUOVO STANDARD DI CRONOGRAFO Difficile immaginare un evento più simbolico del passaggio al nuovo millennio per accogliere l’uscita di una versione interamente rinnovata del Cosmograph Daytona. Questo nuovo modello presentato da Rolex nel 2000, proprio come il primo Cosmograph a suo tempo, incarna il cronografo del futuro. Sul piano estetico, s’inserisce deliberatamente nel prolungamento di quello del 1988, di cui perfeziona ulteriormente il design iconico e immediatamente riconoscibile, con le sue linee sottili e forti al tempo stesso e con la sua ergonomia sapientemente studiata. Mentre il cronografo Rolex del 1963 rappresentava un’innovazione per via dell’estetica essenziale che agevolava la leggibilità delle funzioni, le novità dell’Oyster Perpetual Cosmograph Daytona del nuovo millennio si celano essenzialmente all’interno della cassa. Il modello è dotato di un movimento cronografo automatico di nuova generazione, appositamente progettato e realizzato per questo segnatempo: il calibro 4130. Esempio di maestria ingegneristica e micromeccanica, ricco di soluzioni tecniche innovative e brevettate, questo movimento ad alte prestazioni s’impone come un nuovo standard di cronografo automatico di altissimo livello in termini di robustezza, affidabilità e precisione, ma anche di facilità di manutenzione. Le prestazioni del 4130 derivano in particolare dall’aver adottato una frizione verticale per innescare la funzione cronografo, al posto della frizione laterale classica. Questa soluzione innovativa funziona sulla base del principio di due dischi posizionati l’uno contro l’altro che si solidarizzano per aderenza, e presenta notevoli vantaggi: permette un avvio e un arresto estremamente precisi della lancetta dei secondi cronografici, senza contraccolpi, quando è lanciata mediante pressione sul pulsante; inoltre, il cronografo può rimanere innescato a lungo senza avere alcuna conseguenza negativa sulla precisione dell’orologio. Con il calibro 4130, gli ingegneri Rolex sono riusciti a ridurre del sessanta per cento il numero di componenti necessari al meccanismo del cronografo. In particolare, hanno notevolmente semplificato il sistema dei contatori dei minuti e delle ore, che tradizionalmente consistevano in due meccanismi distinti posti da un lato e dell’altro del movimento, e li hanno integrati in un unico modulo giudiziosamente posizionato da un unico lato del movimento, con una frizione decentrata. Una soluzione brevettata che permette di ridurre da cinque a una le regolazioni eccentriche per tarare il cronografo e che al tempo stesso permette di guadagnare spazio. Questo è stato utilizzato per ingrandire le dimensioni delle molla del bariletto aumentando così l’autonomia del movimento fino Il calibro 4130, interamente progettato e realizzato da Rolex, offre prestazioni più avanzate grazie alle soluzioni tecniche innovative e brevettate. Il luogo L’orologio 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 18 ROLEX | daytona a settantadue ore, contro le circa cinquanta ore che l’orologio garantiva in precedenza. La molla motrice, fonte di energia per l’orologio, può essere sostituita senza smontare l’insieme del movimento grazie a un modulo di carica automatica indipendente e facile da rimuovere per accedere al bariletto. Inoltre, il rendimento di questo meccanismo di carica automatica è stato nettamente migliorato grazie al montaggio su cuscinetti a sfera e al sistema d’inversione di nuova generazione che permette una carica più efficace in entrambe le direzioni. L’organo regolatore, cuore strategico dell’orologio nonché garante della sua precisione, è anch’esso oggetto di importanti innovazioni. Il bilanciere, più grande e dotato del sistema di regolazione micrometrica mediante dadi Microstella di Rolex, contribuisce alla precisione del movimento. Fedele all’architettura dei calibri Rolex, è mantenuto da un ponte passante, fissato da una parte e dall’altra per offrire una migliore resistenza agli urti e alle vibrazioni. Ma una delle innovazioni più spettacolari dell’organo regolatore introdotta con il nuovo Cosmograph Daytona è senz’altro la spirale Parachrom. Sviluppata, brevettata e interamente realizzata da Rolex in una lega di niobio e zirconio, questa spirale possiede caratteristiche straordinarie che moltiplicano per dieci la precisione del movimento, migliorandone sensibilmente la resistenza alle perturbazioni. In questo modo, è insensibile ai campi magnetici, vanta una grande stabilità rispetto agli sbalzi di temperatura ed è in grado di subire le migliaia di piccoli urti ai quali un orologio Il luogo L’orologio è sottoposto quotidianamente, sempre rimanendo fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale. Il 4130, inoltre, è il primo calibro di Rolex a esibire il nome del modello, Daytona, inciso sulla massa oscillante in lettere rosse e a semicerchio, come la dicitura del quadrante. Sul quadrante, appunto, due indizi discreti lasciano intendere che l’orologio è dotato di un nuovo e potente movimento: il posizionamento orizzontale dei due contatori cronografici – i piccoli secondi che generalmente si trovano a ore 9 occupano la zona inferiore del quadrante a ore 6 –; e il fatto che i contatori orizzontali dei minuti e delle ore si trovino leggermente più in alto rispetto al centro del quadrante, una firma estetica che dà maggiore forza all’equilibrio visivo del quadrante e sottolinea la cura estrema per il dettaglio tipica di Rolex. Oltre a ciò, e contrariamente ai modelli che lo hanno preceduto, nessuna dicitura supplementare appare sul quadrante del nuovo Cosmograph Daytona. Dovendo definire le caratteristiche di questo cronografo con un ultimo aggettivo qualificativo, si dovrebbe senza dubbio ricorrere alla parola “superlativo”. 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 19 ROLEX | daytona 2013 LE NOZZE DEL DAYTONA E DEL PLATINO Nei suoi cinquant’anni di vita, il Cosmograph Daytona non ha mai smesso di svilupparsi per raggiungere, oggi, uno status che non ha eguali nel firmamento dei cronografi sportivi. L’ultima evoluzione in ordine di data, nel 2013, propone per la prima volta una versione dell’Oyster della gamma Professionale in platino, il più nobile dei metalli preziosi, con il quadrante blu ghiaccio esclusivo e caratteristico degli orologi Rolex realizzati in questo metallo. Inoltre, è dotato di una spettacolare lunetta monoblocco Cerachrom, un’innovazione Rolex dalle straordinarie proprietà di resistenza e dall’estetica incomparabile. Il procedimento di Rolex non è mai cambiato: progettare e realizzare il cronografo più rispondente alle proprie esigenze di qualità e funzionalità. E tramandare così la leggenda del Daytona. Il luogo L’orologio 1963 1965 1988 2000 2013 la leggenda 1935 S i r M a lcolm Campbell la leggenda 1969 S ir jackie S tewart 1972 Pau l N e w m a n 2013 F ORMULE 1 Che si tratti della città della Florida, culla storica della velocità, del circuito e della gara di endurance che vi si svolge oggi, o del modello emblematico di Rolex dedicato ai piloti associato a questo luogo, il nome Daytona racconta la storia della passione per le gare automobilistiche. Il segnatempo si trova al centro di una leggenda scritta nel tempo dai pionieri della velocità e da numerosi piloti. Ogni capitolo di questa leggenda racconta anche i legami antichi e privilegiati tra il Marchio e questo universo. 21 ROLEX | daytona 1935 Sir Malcolm Campbell IL RE DELLA VELOCITÀ Sir Malcolm Campbell ha battuto nove volte il record del mondo di velocità terrestre tra il 1924 e il 1935, di cui cinque volte sulla spiaggia di Daytona. Inoltre, ha stabilito quattro record del mondo di velocità sull’acqua. Celebrato come il “Re della velocità”, insignito di un titolo nobiliare dal re d’Inghilterra per le sue imprese, Sir Malcolm Campbell è il primo uomo ad aver superato il limite delle 300 miglia orarie (485 km/h) nel 1935, al volante del suo famoso bolide Bluebird. Durante questo exploit, e dal 1930, Campbell indossa un Rolex Oyster, diventando così il primo Testimonial Rolex nell’ambito degli sport automobilistici. Il luogo L’orologio la leggenda 1935 1962-1969 1972-1973 1992-2010 2013-2015 22 ROLEX | daytona 1962 DAN GURNEY PRIMO VINCITORE A DAYTONA Nel 1962, Dan Gurney vince la prima edizione della Daytona Continental, che diventerà poi la Rolex 24 At Daytona. Una vittoria spettacolare al termine di un finale di gara che può essere definito il più lento della storia. Dopo aver gareggiato in testa per tutta la durata della corsa, il motore di Dan Gurney si ferma un minuto e quaranta secondi prima della fine, in prossimità della linea d’arrivo. Il pilota ferma la sua vettura a pochi metri dalla linea, guarda il suo orologio e aspetta che trascorrano i restanti secondi regolamentari prima che sventoli la bandiera. A questo punto, sfruttando la pendenza del circuito, lascia il freno a mano e fa scivolare la macchina superando per primo la linea d’arrivo e aggiudicandosi la vittoria. Cinque anni dopo, nel 1967, questo pilota leggendario, vittorioso sia nella F1 che nelle gare sportive della NASCAR e dell’IndyCar, dà il via a una delle grandi tradizioni degli sport automobilistici, durante la celebrazione della sua vittoria alla 24 ore di Le Mans. Essendo astemio, decide di agitare la bottiglia di champagne che gli è appena stata consegnata, innaffiando coloro che si trovano nelle vicinanze del podio. Nella foto che immortala questo momento si vede che il pilota indossa il suo Rolex Datejust. Nel 2008, di ritorno a Daytona, Dan Gurney, in qualità di Grand Marshal della Rolex 24 At Daytona, dà il via alla gara. Una vittoria spettacolare al termine di un finale di gara che può essere definito il più lento della storia. Il luogo L’orologio la leggenda 1935 1969 Sir Jackie Stewart L’ASSO DEL VOLANTE Sir Jackie Stewart è senza dubbio uno dei protagonisti più emblematici delle gare automobilistiche. L’elenco delle vittorie di questo scozzese nato nel 1939 ne fa uno dei piloti di Formula 1 più titolati degli ultimi quarant’anni. Il suo impegno a favore della sicurezza dei piloti, inoltre, ha profondamente modificato questa disciplina e contribuito a fare di lui un autentico “gentleman driver”. Sir Jackie Stewart ha disputato novantanove Gran Premi di Formula 1, vincendone ventisette; si è aggiudicato tre Campionati del Mondo (1969, 1971 e 1973) e ha concluso le gare sul podio per ben quarantatre volte. È Testimonial Rolex dal 1969. Nel 2012, in riconoscimento del suo status leggendario, è stato Grand Marshal dell’edizione dei cinquant’anni della Rolex 24 At Daytona. 1968 VIC ELFORD UN IMPRESSIONANTE ELENCO DI VITTORIE Il britannico Vic Elford è entrato nella leggenda automobilistica come uno dei piloti più veloci degli anni ‘60 e ’70, nonché uno dei più completi. Nel 1968, si aggiudica la Rolex 24 At Daytona e vince come da tradizione il Cosmograph Daytona. Nello stesso anno, poche settimane prima, aveva trionfato al Rally di Monte Carlo, e un mese dopo Daytona, conclude la gara di Sebring al secondo posto. In maggio, si aggiudica la gara di endurance Targa Florio in Sicilia, due settimane dopo vince i 1.000 km del Nürburgring in Germania, infine si classifica quarto al suo primo Gran Premio di F1, in Francia. Alla 24 Ore di Le Mans nel 1972, si ferma per soccorrere un pilota che ha subito un grave incidente e in seguito a questo gesto viene nominato Cavaliere dell’Ordine nazionale al merito dal Presidente della Repubblica francese. Chiamato “Quick Vic” dai suo colleghi, questo straordinario pilota è stato Grand Marshal dell’edizione 2010 della Rolex 24 At Daytona. 1962-1969 1972-1973 1992-2010 2013-2015 23 ROLEX | daytona 1973 hurley haywood IL CAMPIONE PIÙ TITOLATO A DAYTONA Con cinque vittorie alla Rolex 24 At Daytona, tre alla 24 ore di Le Mans e due alla 12 Ore di Sebring, Hurley Haywood è noto come uno dei piloti di endurance più completi e il campione più titolato a Daytona, una gara che vince per la prima volta nel 1973. È famoso per aver detto: “Se rimane una goccia di energia, significa che non si è fatto il proprio lavoro come si deve”. Nel 1977, a Daytona, riesce nell’impresa di guidare per otto ore di fila, visto che i suoi due copiloti si rifiutano di guidare di notte. E vince la gara! Alcuni mesi più tardi, si aggiudica la 24 ore di Le Mans diventando il primo pilota a realizzare questa doppietta mitica. Haywood, che ha vinto a Le Mans, Sebring e Daytona, ritiene che quest’ultima sia la più difficile delle tre gare per via delle lunghe ore notturne in gennaio (dodici ore di buio contro le cinque ore di Le Mans, durante l’estate), per il gran numero di auto su un circuito più corto e per la presenza di concorrenti che “Se rimane una goccia di energia, significa che non si è fatto il proprio lavoro come si deve”. Hurley Haywood 1972 paul newman ATTORE E PILOTA PER PASSIONE La figura di Paul Newman è indissociabile dalla leggenda del Cosmograph Daytona. Dagli anni ’70, e per alcuni decenni, l’attore di Hollywood noto per la sua classe leggendaria, nonché pilota automobilistico per passione, indossa questo modello di orologio tutti i giorni e durante le gare sui circui ti. Ha adottato un modello dal quadrante Il luogo L’orologio areggiano in tre categorie distinte. Nel 2012, g all’età di 64 anni, Hurley Haywood conclude la sua carriera in bellezza partecipando alla gara del 50° anniversario della Rolex 24 At Daytona, la sua quarantesima edizione. Nel 2013, passa dall’altra parte della linea di partenza dando il via alla gara a Daytona, in qualità di Grand Marshal, con un Cosmograph Daytona al polso. “Quest’orologio rappresenta il simbolo della vittoria che ogni pilota sogna di aggiudicarsi”. particolare che i collezionisti associano al suo nome e alla sua fama. Questo quadrante è caratterizzato da una scala dei secondi stampata all’interno di una banda dello stesso colore in contrasto con i tre contatori, i quali si differenziano per via degli indici quadrati per facilitare la lettura. la leggenda 1935 1962-1969 1972-1973 1992-2010 2013-2015 24 ROLEX | daytona 1992 Rolex 24 At Daytona LA GARA NON-STOP 2004 Goodwood Revival LA NOSTALGIA DELLE GARE DI UN TEMPO Considerata come una delle più prestigiose gare automobilistiche di endurance del mondo, la Rolex 24 At Daytona si svolge per ventiquattrore non-stop sul circuito internazionale di Daytona, in Florida, dove la notte in quel periodo dell’anno dura quasi dodici ore. Questa prova unica nel Nord America in quanto a durata, seguita con passione da decine di migliaia di spettatori, ha celebrato il suo cinquantesimo anniversario nel 2012. I migliori piloti del mondo si danno appuntamento sulla pista per contendersi la vittoria di questa gara mitica e per aggiudicarsi un Cosmograph Daytona, il leggendario trofeo della gara. Rolex è associata al circuito di Daytona dal 1959 e Title Sponsor della gara dal 1992. Il luogo L’orologio Il festival Goodwood Revival, un evento della durata di tre giorni che si tiene ogni anno nel mese di settembre, è una delle manifestazioni più ambite dell’automobilismo mondiale. Ed è anche la sola, in Gran Bretagna, che permette di rivivere l’era d’oro dell’automobilismo degli anni ‘50 e ‘60 (con auto d’epoca, piloti leggendari, ma anche musica e vestiti di quei tempi). Il festival permette di ammirare gare spettacolari che si corrono su un circuito classico e ripropone l’atmosfera del circuito automobilistico di Goodwood che, un tempo, era con Silverstone, il principale circuito britannico. Rolex è partner ufficiale del festival Goodwood Revival dal 2004. 2001 LA 24 ORE DI LE MANS LA RESISTENZA MESSA A DURA PROVA Creata nel 1923, la 24 Ore di Le Mans è la più antica e prestigiosa gara automobilistica di resistenza al mondo, che nel 2013 celebra la sua ottantesima edizione. Questa gara che mette alla prova sia l’affidabilità delle vetture che la resistenza fisica e mentale dei piloti, attira alcuni dei più grandi nomi dello sport automobilistico. Una cinquantina di equipaggi, composti di tre piloti ognuno, si sfidano su questo circuito di tredici chilometri e mezzo, al volante di bolidi suddivisi in due categorie: Le Mans Prototype e Gran Turismo. L’equipaggio che percorre la distanza maggiore nell’arco di ventiquattro ore si aggiudica la gara. Le vetture possono percorrere sino a cinque mila chilometri. Rolex è partner della gara dal 2001, in qualità di Orologio Ufficiale. la leggenda 1935 1962-1969 1972-1973 1992-2010 2013-2015 25 ROLEX | daytona 2010 Tom Kristensen I NUMEROSI RECORD DI QUESTO PILOTA DI ENDURANCE Con le sue otto vittorie alla 24 ore di Le Mans tra il 1997 e il 2008 – di cui sei consecutive dal 2000 al 2005 –, il pilota danese detiene il record del numero di vittorie di questa gara di resistenza, la più antica e prestigiosa del mondo. Figura emblematica di questa disciplina, Tom Kristensen detiene anche, con sei successi, il record di vittorie alla 12 ore di Sebring, che si tiene ogni anno in Florida. È Testimonial Rolex dal 2010. “Tutti i piloti vorrebbero vincere il loro Rolex Daytona”. Tom Kristensen “Una gara automobilistica si basa sulla capacità di ottenere il meglio dal motore attraverso l’ottimizzazione e la tecnologia, e chiunque sia attratto da ciò lo è anche dagli orologi meccanici”, spiega Tom Kristensen. “Provate a chiedere a chiunque gareggi negli sport automobilistici di citare un orologio e il primo nome che sentirete sarà il Rolex Cosmograph Daytona… Il Rolex Cosmograph Daytona ha una storia e una classe che tutti coloro che sognano di aggiudicarsi una gara automobilistica conoscono e rispettano. Tutti i piloti vorrebbero vincere il loro Rolex Daytona”. Il luogo L’orologio la leggenda 1935 1962-1969 1972-1973 1992-2010 2013-2015 26 ROLEX | daytona 2013 Scott Pruett LA LEGGENDA IN MARCIA Aggiudicandosi nel 2013 la sua quinta vittoria della Rolex 24 At Daytona, Scott Pruett raggiunge il record detenuto da oltre vent’anni da Hurley Haywood ed entra a far parte anche lui della leggenda. Per ben cinque volte, gli è stato consegnato anche il Cosmograph Daytona con, incisi sul retro, la data, il logo della gara e la parola magica: “Winner”. “L’orologio è la ragion d’essere di questa gara”, dichiara, parlando di questo trofeo leggendario che tutti i piloti sognano di possedere. 2013 FORMULa 1 GLOBAL PARTNER E OROLOGIO UFFICIALE Rolex nel 2013 inizia a collaborare con la Formula 1 in qualità di Global Partner e di Orologio Ufficiale. Con la sua partecipazione, il Marchio conferma il proprio impegno nell’ambito delle gare automobilistiche e il proprio sostegno ai più alti livelli degli sport di portata universale. La nuova partnership di lunga durata con la disciplina regina degli sport motoristici suggella l’avvicinamento delle due entità, leader nei rispettivi settori, che condividono un’identica passione per le prestazioni, l’innovazione, la precisione e l’eccellenza. L’associazione s’inserisce nell’ambito di una volontà strategica di Rolex di dedicare le proprie attività di sponsoring a collaborazioni di altissimo valore simbolico e di respiro mondiale. Nello stesso anno, in marzo, Rolex diventa anche Title Sponsor del Gran Premio d’Australia che apre la stagione della F1. Il luogo L’orologio 2014 –2015 Bloodhound OBIETTIVO 1.000 MIGLIA ORARIE “L’orologio è la ragion d’essere di questa gara”. Scott Pruett la leggenda 1935 1962-1969 1972-1973 1992-2010 Il progetto Bloodhound SSC mira a battere il record di velocità su terra nel 2015 a bordo di un veicolo supersonico all’avanguardia della tecnologia grazie al motore a reazione e al propulsore a razzo in grado di raggiungere le 1.000 miglia orarie (ossia 1.600 km/h). Sull’onda di questa tradizione di record, e mosso dalla determinazione di “mettersi alla prova e di superare l’impossibile”, il team britannico del progetto Bloodhound vuole anche essere fonte d’ispirazione per future generazioni di scienziati e ingegneri. Rolex sostiene dal 2011 questo progetto che rappresenta una continuità nell’impegno del Marchio nell’universo della velocità. 2013-2015 CP-20555.01 Rolex JV [Serveur_PAO] Mode d’emploi « Cosmograph », Fr InDesign CS 4 lex Cosmograph Daytona Copyright Copertina: Rolex/Jean-Daniel Meyer, Getty Images, Rolex/Stephan Cooper. Introduzione: Rolex/Stephan Cooper. Sommario: Getty Images, Rolex/Jean-Daniel Meyer. Il Luogo: Rolex/Stephan Cooper, Getty Images, Corbis, Rolex/Fred Merz, Rolex/Tom O’Neal. L’Orologio: Rolex/Jean-Daniel Meyer, Rolex/Cédric Roulet, Kirkland/Corbis. La Leggenda: Rolex/Jad Sherif, Getty Images, Rolex/Fred Merz, Rolex/Fadil Berisha, Rolex/Stephan Cooper.
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