GRAZIE 236 BIS - Santa Maria delle Grazie al Trionfale

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«Lumen Fidei»
DALL’ENCICLICA DI PAPA FRANCESCO
La fede fa comprendere l’architettura dei rapporti umani
51.
Proprio grazie alla sua connessione con l’amore
(cfr Gal 5,6), la luce della fede si pone al servizio
concreto della giustizia, del diritto e della pace. La fede nasce
dall’incontro con l’amore originario di Dio in cui appare il
senso e la bontà della nostra vita; questa viene illuminata
nella misura in cui entra nel dinamismo aperto da quest’amore, in quanto diventa cioè cammino e pratica verso la pienezza dell’amore. La luce della fede è in grado di valorizzare
la ricchezza delle relazioni umane, la loro capacità di mantenersi, di essere affidabili, di arricchire la vita comune. La
fede non allontana dal mondo e non risulta estranea all’impegno concreto dei nostri contemporanei. Senza un amore
affidabile nulla potrebbe tenere veramente uniti gli uomini.
L’unità tra loro sarebbe concepibile solo come fondata sull’utilità, sulla composizione degli interessi, sulla paura, ma
non sulla bontà di vivere insieme, non sulla gioia che la semplice presenza dell’altro può suscitare. La fede fa comprendere l’architettura dei rapporti umani, perché ne coglie il
fondamento ultimo e il destino definitivo in Dio, nel suo
amore, e così illumina l’arte dell’edificazione, diventando un
servizio al bene comune. Sì, la fede è un bene per tutti, è un
bene comune, la sua luce non illumina solo l’interno della
Chiesa, né serve unicamente a costruire una città eterna
nell’aldilà; essa ci aiuta a edificare le nostre società, in modo
che camminino verso un futuro di speranza. La Lettera agli
Ebrei offre un esempio al riguardo quando, tra gli uomini di
fede, nomina Samuele e Davide, ai quali la fede permise di
« esercitare la giustizia » (Eb 11,33). L’espressione si riferisce qui alla loro giustizia nel governare, a quella saggezza
che porta la pace al popolo (cfr 1 Sam 12,3-5; 2 Sam 8,15).
Le mani della fede si alzano verso il cielo, ma lo fanno mentre edificano, nella carità, una città costruita su rapporti in cui
l’amore di Dio è il fondamento.
Il buon umore
- se comunicato può diventare
carità squisita.
GIOVANNI PAOLO I
DOMENICA PROSSIMA ALLE 20,30
INIZIA IN PARROCCHIA
LA CATECHESI SUI
Noi, di S. Maria
j NUOVI CRISTIANI, per aver
ricevuto nei giorni scorsi il Sacramento del Battesimo, sono
- MATTIA ALBERTINI di Christian e Roberta Di Rosa
- ORLANDO E GERMANO TAGNANI
di Alessio e Aurea Pica.
Vadano a loro ed ai loro felici genitori, gli auguri nostri
vivissimi.
j I NOSTRI LUTTI - Ha nei giorni
scorsi completato il suo percorso terreno per tornare alla
Casa del Padre:
- CARLA MAZZONI di 97 anni.
Ai congiunti le nostre sentite condoglianze.
APPUNTAMENTI
ì Domani, lunedì 2 febbraio, è la Presentazione
di Gesù al Tempio (CANDELORA). Durante le SS. Messe
benedizione delle candele. E’ anche la «Giornata per
la Vita Consacrata».
ì Martedì, festa di S. Biagio, invocato come patrono a difesa dei mali della gola: durante le SS.
Messe faremo anche la benedizione della gola.
ì Martedì e mercoledì riunione dei genitori dei
bambini della Comunione alle 17,30 in sala Spina;
martedì per il secondo anno e mercoledì per il primo.
ì Mercoledì alle ore 21, nella sala S. Francesco,
riunione, aperta a tutti, dell’Associazione Culturale “Il
Ventilabro” sui metodi per guarire le ferite della vita
meditando sulle parole di Gesù.
ì Giovedì alle 16,30: Ora Santa animata dall’Apostolato della Preghiera e al termine, riunione del
Gruppo e catechesi mensile.
ì Venerdì, primo venerdì del mese: dopo la S. Messa
delle 9, lodi e adorazione fino alle 11. Nel pomeriggio, S.
Messa alle 17,15; poi vespri e adorazione fino alle 22.
ì Sabato incontro del Gruppo Ministranti alle 16 in sacrestia.
ì Oggi è la XXXVII Giornata mondiale per la vita
; all’uscita della Chiesa, il materiale informativo e le
piantine di primule. I fondi raccolti serviranno a sostenere le iniziative per l’aiuto alla vita nascente nella
nostra città.
ì Domenica prossima inizia la catechesi sui dieci Comandamenti; ogni domenica alle 20,30 nella sala teatro della
nostra Parrocchia, con ingresso da via Fra’ Albenzio.
DIECI C OMANDAMENTI
N. 443
delle
1 febbraio 2015
La più grande
esperienza di Dio
CONSAPEVOLE PARTECIPAZIONE ALLA S. MESSA
Le singole parti della celebrazione eucaristica anzitutto ci dicono che essendo una unica
indivisibile celebrazione, è essenziale essere
presenti già ai “Riti di introduzione” che
hanno lo scopo di fare dei presenti una comunità che si dispone ad ascoltare con fede la Parola di Dio e a celebrare degnamente
l’Eucaristia.
Durante il canto di ingresso, il sacerdote
bacia l’Altare, segno di Cristo, che è Altare, Vittima e Sacerdote e si reca alla Sede in quanto
il sacerdote è segno di Cristo che presiede l’assemblea.
Con il segno di Croce, il saluto del sacerdote
e la risposta dell’assemblea si annuncia alla comunità riunita la presenza del Signore e si rende
manifesto il mistero della chiesa radunata.
Segue l’atto penitenziale con cui ci riconosciamo peccatori davanti a Dio che ci dona la
sua misericordia e per questo la comunità canta
la gloria di Dio Padre e dell’Agnello.
Il sacerdote che presiede la Celebrazione invita alla preghiera e dopo uno spazio di silenzio
raccoglie la preghiera dell’assemblea e la presenta al Signore con una unica orazione che
proprio per questo si chiama Colletta.
Così la Santa Madre Chiesa ci prende per
mano per introdurci nella più grande esperienza
di Dio che ci possa essere in questa vita terrena;
diceva la Beata Madre Teresa di Calcutta: “Non
potrei vivere senza l'Eucaristia: è l'Eucaristia
che mi riempie di amore e mi
dà la forza per servire i poveri
e per chinarmi con amore
sulle loro piaghe”.
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La formazione
delle persone
NELL’INTERVISTA A DON FABIO ROSINI
Continuiamo l’intervista - da lapartemigliore.org
- a don Fabio Rosini, ricordando che la catechesi sui dieci comandamenti inizia in parrocchia d o m e n i c a 8 fe b b r a i o a l l e o r e 2 0 , 3 0 .
E in che cosa consiste?
Premetto che nessuno è
così pazzo da pensare di formare una coscienza in un
anno, ma in un anno può
emergere il desiderio di essere formati. I sacerdoti che
portano avanti i Dieci Comandamenti, devono averli
sperimentati sulla propria
pelle. In caso contrario
siamo di fronte ad un metodo educativo sterile e
astratto. Man mano che il sacerdote riesce a far crescere
il cammino della formazione
nelle persone a cui si è dedicato, cresce in lui l'esercizio
della paternità, e allora - secondo le sue sensibilità e le
opportunità pastorali e secondo carità verso coloro
che gli sono stati affidati intraprenderà, dopo la fine
dei Comandamenti, un cammino più specifico.
La presenza di centinaia
di giovani alla sua catechesi
non è il segno che mancano
punti di riferimento nelle rispettive parrocchie?
Per conto mio formo persone che non hanno trovato
altrove qualche realtà formativa. Infatti invito sempre,
alla fine dei Dieci Comandamenti, a cercare di ripartire
dalla propria parrocchia o da
un'associazione che li possa
formare. Se non la trovano,
allora me ne occupo accom-
pagnandoli nel passaggio
dalla Legge alla Grazia,
sfruttando lo schema del
Vangelo di Giovanni sulla
falsariga dei segni che lui
presenta al suo interno.
Cioè?
Piano piano, assieme ai
miei collaboratori, se i ragazzi che hanno finito i comandamenti, ribadisco, non
hanno trovato altrove un
luogo di formazione più
profonda, li introduciamo
alla vita ecclesiale, alle
opere di carità, alla evangelizzazione. Ma auspico due
cose: che siano valorizzate le
realtà già esistenti nella
Chiesa, ove possibile, e che
ogni sacerdote suoni secondo le sue corde. Capita
spesso che un sacerdote mi
chiami per fare al suo posto
i Dieci Comandamenti, cosa
alla quale mi sottraggo: questa è fecondazione eterologa
ecclesiale perché chiede agli
altri ciò che la Provvidenza
ha affidato a lui. Ecco perché
dico che la lettura del Decalogo non è uno schema ma la
condivisione di un'esperienza. Spesso provinciali,
vescovi, direttori di uffici pastorali giovanili mi chiedono
i sussidi, i materiali, e io rispondo che non servono migliori spartiti ma migliori
esecutori...
(CONTINUA)
La Carovana
della pace
CON LA PARTECIPAZIONE DEI «NOSTRI»
Ore 8: tutti pronti davanti alla Madonna in piazza S.
Maria delle Grazie. Don Francesco ci conta e distribuisce i fratini gialli fosforescenti a quelli che saranno gli
angeli custodi del nostro gruppo durante la carovana.
Ahh…. ci stavamo dimenticando il nostro striscione
di Santa Maria, il lungo lenzuolo decorato dai ragazzi
dell’ ACR con la scritta «dai vita alla pace» e tanta voglia di portare pace in giro per le vie di Roma fino ad
arrivare a San Pietro, dove a mezzogiorno Papa Francesco ci benedirà. Tra una chiacchera e una risata,
sentendo sui nostri visi l’ aria ancora fresca della prima
mattina, passo dopo passo arriviamo a Castel Sant’ Angelo. Anche lungo questo percorso ci troviamo con tanti
altri ragazzi con i quali abbiamo solo in comune il tutto
da scoprire.
Gli animatori insieme a Don ci consegnano un foglio e la “locandina” «fatece largo» per seguire meglio
la benedizione della carovana, la lettura del Vangelo e
tutti i canti vecchi e nuovi dell’ACR. Tra un canto e una
merenda che salta fuori dal nostro zainetto, arriva il momento della partenza di questa Carovana della Pace
2015 che nel giro di queste poche ore ha riempito tutto
il piazzale antistante il Castello.
I vari gruppi dell’ ACR, con i propri nomi e i tanti
inni scritti sugli striscioni tenuti in alto da grandi e piccoli
- si incamminano come un lungo serpente colorato
lungo Via della Conciliazione. Siamo donne, uomini,
giovani e ragazzi che si incontrano così: una semplice
famiglia. Fino a quando il conto alla rovescia delle
12.00 si ferma davanti a Papa Francesco affacciatosi
alla finestra. Noi dell’ ACR siamo in un settore riservato:
coi nostri striscioni e i nostri canti lo attendiamo con
ansia e trepidazione pronti a sostenere che «la pace è
l’unica soluzione!» Siamo tutti cittadini dell’Amore e
con l’Amore in Dio e tra di noi continuiamo a camminare decisi e desiderosi di costruire un futuro sempre
migliore e pieno soltanto di pace!
Soddisfatti e sicuri di aver messo un altro piccolo
mattone nella grande costruzione della Pace, arrotoliamo i nostri striscioni e ci incamminiamo alla volta
della pizzeria dato che anche lo stomaco si fa sentire.
Sono le 13 e Don Francesco – impeccabile come sempre – ci ha anche organizzato il momento della mastica
e della mistica che concluderà la giornata nella celebrazione eucaristica che abbiamo vissuto nell’orario
della Messa pomeridiana!!! Che giornata ragazzi…
pronti per un’altra esperienza unica come questa, sempre con l’aiuto del Signore! Fatece largo che la soluzione è una sola: la pace!
VITTORIA
E
ELENA GIGLI
«Facemo bene adesso ch’avemo tempo» Fra’Albenzio
S. Maria delle Grazie al Trionfale
Pa r r o c ch i a
Santuario
Piazza S. Maria delle Grazie, 5 - 00136 Roma
Tel. 0639736274
http://santamariadellegrazie.net
ORARIO DELLE SANTE MESSE
ANNO XIII
festive: 7-8-9-10-11,15-12,30-17,30-19
feriali: 7 - 8 - 9 - 10
- 18,30
N.
443
Domenica 1 febbraio 2015 4ª del Tempo Ord.
Dt 18,15-20; Sal 94 (95); 1 Cor 7,32-35; Mc 1,21-28
Insegnava loro come uno che ha autorità.
R Ascoltate oggi la voce del Signore.
Giornata nazionale per la vita
Lunedì 2 febbraio
Presentazione del Signore
Martedì 3 febbraio
S. Biagio, S. Oscar
Ml 3,1-4 opp. Eb 2,14-18; Sal 23 (24); Lc 2,22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
R Vieni, Signore, nel tuo tempio santo.
Giornata mondiale della vita consacrata
Eb 12,1-4; Sal 21 (22); Mc 5,21-43
Fanciulla, io ti dico: Alzati!
R Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.
Mercoledì 4 febbraio
S. Gilberto
Eb 12,4-7.11-15; Sal 102 (103); Mc 6,1-6
Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.
R L’amore del Signore è da sempre.
Giovedì 5 febbraio
S. Agata
Venerdì 6 febbraio
S. Paolo Miki e Co.
Sabato 7 febbraio
S. Teodoro
Eb 12,18-19.21-24; Sal 47 (48); Mc 6,7-13
Prese a mandarli.
R Abbiamo conosciuto, Signore, il tuo amore.
Eb 13,1-8; Sal 26 (27); Mc 6,14-29
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto.
R Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Eb 13,15-17.20-21; Sal 22 (23); Mc 6,30-34
Erano come pecore che non hanno pastore.
R Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.
GIORNATA PER LA VITA
SI CELEBRA IN TUTTO IL MONDO LA
CON LA RACCOLTA DI FONDI PER L’AIUTO ALLA VITA NASCENTE