P_20150417_SOLE_SOLE_NAZ_045 (P

Il Sole 24 Ore
Venerdì 17 Aprile 2015 ­ N. 105
Norme e tributi 45
LAVORO
www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com
Previdenza. Il nuovo calendario rilanciato dal presidente dell’istituto, Boeri
INTERVISTA
Da giugno assegni Inps
al 1° giorno di ogni mese
QUOTIDIANO DEL LAVORO
Gli approfondimenti
degli esperti abbinati
alla documentazione
Il quotidiano digitale offre
gli articoli degli esperti del
Sole 24 Ore e gli approfon­
dimenti di Guida al Lavoro,
con i link alla documenta­
zione e della banca dati
Unico Lavoro 24.
Poletti: «Occorre un atto normativo, stiamo valutando»
Davide Colombo
ROMA
L’allineamento dei pagamenti di tutti i trattamenti pensionistici al 1° di ogni mese potrebbe scattare a giugno. L’operazione riguarda cir­
ca due milioni di pensionati che og­
gi ricevono l’assegno Inps il 10 del mese per effetto di una norma in­
trodotta dalla legge di Stabilità e che dovrebbe essere corretta con un decreto. L’ipotesi di cambio di date a giugno è stata annunciata ie­
ri dal presidente dell’Inps, Tito Bo­
eri, nel corso di un briefing con i giornalisti per illustrare i contenuti
e le modalità operative del piano “La mia pensione”, con il quale en­
tro l’anno si consentirà a quasi 18 milioni di lavoratori di avere infor­
mazioni sul loro conto previden­
ziale e la pensione futura grazie a si­
mulazioni basate sul percorso con­
tributivo individuale e gli anni di la­
voro. In serata il ministro Giuliano Poletti ha tuttavia chiarito che «è una proposta che è stata fatta ma non c’è ancora nessun atto». E poi ha aggiunto: «è un tema che ha bi­
sogno di un intervento normativo, vedremo anche i veicoli normativi che ci consentono di farlo, sempre che non sia possibile farlo attraver­
so un atto amministrativo, stiamo valutando anche questo».
Il presidente dell’Inps, nel corso
dell’incontro­stampa, aveva spie­
gato: «stiamo lavorando a tappe forzate con le banche e le poste per anticipare il pagamento delle pen­
sioni al 1° del mese». Boeri ha anche
assicurato che lo spostamento di date produrrà per l’Istituto un ag­
gravio in termini di interessi che verrà completamente compensa­
to con una riduzione dei costi per i bonifici su un flusso di cassa mensi­
le di circa 4 miliardi. «È un’opera­
zione neutra per le banche e per lo Stato ­ ha detto ­ e che va a tutto van­
taggio dei pensionati». Tra coloro TRASPARENZA
Entro l’anno 18 milioni
di lavoratori potranno
accedere al proprio conto
Inps e vedere la simulazione
degli importi futuri
che incassano la pensione il 10 del mese ci sono beneficiari di due trat­
tamenti come, per fare un esempio,
un’integrazione al minimo Inps e una reversibilità ex Inpdap. Boeri ha parlato di almeno 150mila pen­
sioni molto basse tra quelle inte­
ressate al cambio di date «e per queste famiglie dieci giorni di ritar­
do sono un problema serio».
Nel corso dell’incontro stam­
pa sono state poi presentate di­
verse simulazioni sul calcolo del­
le pensioni future di lavoratori iscritti alle gestioni obbligatorie o
alla gestione separata. È il piano denominato “La mia pensione”, come detto, che consentirà l’ac­
cesso individuale con codice fi­
scale e pin Inps al proprio conto pensionistico e che scatterà il 1° maggio per tutti i lavoratori un­
der 40. L’apertura ai conti pensio­
nistici personali procederà poi in giugno per tutti i lavoratori fino a 50 anni e in luglio per quelli fino a 60, stando al cronoprogramma indicato ieri e che tuttavia dev’es­
sere ancora formalizzato. Per effettuare le simulazioni bi­
sognerà avere almeno 5 anni di contributi versati: il lavoratore po­
trà verificare la sua pensione di vecchiaia o anticipata futura, la da­
ta di pensionamento e il tasso di so­
stituzione lordo (ovvero il rappor­
to tra pensione e ultimo stipendio) espresso in valori monetari co­
stanti. Quest’ultimo valore è ovvia­
mente legato al meccanismo di adeguamento ora triennale e in fu­
turo biennale dei coefficienti di tra­
sformazione alla speranza di vita. Rispetto alla simulazione stan­
dard, che prevede un aumento del reddito da lavoro dell’1,5% annuo, si potranno introdurre variabili scelte personalmente (per esem­
pio un andamento piatto per alcu­
ni anni dello stipendio o buchi di contribuzione) per vedere gli ef­
fetti sull’assegno finale. Mentre la rivalutazione del montante con­
tributivo è legata alle previsioni uf­
ficiali, con un crescita dell’1,5% sul­
la base delle progressioni medie quinquennali del Pil. Nel 2016 il cosiddetto “cassetto
previdenziale” sarà aperto anche ai lavoratori domestici e gli agricoli
ed entro fine anno anche ai dipen­
denti pubblici (a regìme sarà ac­
cessibile a oltre 23 milioni di posi­
zioni). L’Istituto all’inizio non manderà lettere ma solo mail agli iscritti alle gestioni in possesso di pin, mentre dopo l’estate partirà una campagna più tradizionale per
sollecitare le persone a chiedere il proprio pin personale. I lavoratori poco avvezzi con computer e codi­
ci pin potranno comunque vedere la simulazione sulla loro pensione futura e verificare i versamenti contribuitivi cumulati rivolgendo­
si a una delle 154 sedi territoriali del­
l’Inps. Tito Boeri ha insistito molto sul valore informativo e formativo di un’operazione che andava lan­
ciata vent’anni fa, con la riforma che ha introdotto nel nostro Paese il sistema contributivo di calcolo delle pensioni: «responsabilizzia­
mo i lavoratori ­ ha affermato ­ spiegando loro che i contributi versati sono una cosa diversa ri­
spetto al prelievo fiscale, non sono tasse ma “risparmio forzoso” per il
consumo differito».
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Ammortizzatori. Alle aziende che hanno versato il contributo senza esserne obbligate
Il fondo residuale restituisce i soldi
Matteo Prioschi
pLe aziende che hanno ver­
sato i contributi al fondo di so­
lidarietà residuale senza es­
serne obbligate potranno re­
cuperarli entro il 16 luglio. La precisazione è contenuta nella
circolare 79/2015 dell’Inps,
con cui l’istituto ha fornito chiarimenti sui soggetti esclu­
si dall’obbligo.
Come ricordato su «Il Sole 24
Ore» di ieri, da ottobre le impre­
se con più di 15 addetti che ope­
rano in comparti non coperti da
Cig e senza fondi bilaterali di
settore devono versare mensil­
mente un contributo ordinario dello 0,5% della retribuzione per ogni dipendente (due terzi a
carico dell’azienda, un terzo a carico del dipendente).ù Nei mesi scorsi, con le circolari 100/2014 e i messaggi 6897/2014
e 8673/2014, l’istituto di previ­
denza ha indicato quali soggetti
sono tenuti alla contribuzione.
Ora, a fronte delle precisa­
zioni fornite del ministero del
Lavoro con la nota 29/0001144/
L del 9 marzo, viene meglio de­
finito il bacino di riferimento del fondo residuale. Per quanto
riguarda il comparto artigiano, dotato di un fondo di settore,
sono escluse dal fondo residua­
le, oltre alle imprese, le confe­
derazioni di settore e le società di servizio alle imprese associa­
te, dalle stesse costituite, parte­
cipate o promosse e i relativi
enti bilaterali sia di livello na­
zionale, sia territoriale, indi­
pendentemente dal settore di
inquadramento.
Escluse anche le università
non statali legalmente ricono­
sciute perché, prendendo atto delle decisioni della giurispru­
denza, vengono considerate or­
ganismi con natura giuridica di enti pubblici non economici.
Non sono tenute a versare il
contributo nemmeno le azien­
de che rientrano nel Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e del­
la riconversione e riqualifica­
zione professionale del perso­
nale addetto al servizio della ri­
scossione dei tributi erariali, in quanto il decreto di adegua­
mento del fondo alle nuove di­
sposizioni normative non è pubblicato ma ormai in dirittu­
ra di arrivo. Nel settore dei tra­
sporti, dove è stato costituito il fondo di solidarietà per il perso­
nale delle aziende di trasporto pubblico, rientrano nell’ambito del fondo residuale gli operato­
ri di settore che però non effet­
tuano servizio pubblico.
Infine, le cooperative sociali
di tipo b non devono versare il
contributo solo per i lavoratori svantaggiati in quanto per tali soggetti è prevista l’esenzione da ogni forma di contribuzione,
ma potranno comunque acce­
dere alle prestazioni del fondo residuale.
Tuttavia va ricordato che at­
tualmente il fondo residuale
non può erogare prestazioni perché non è stato costituito il
comitato amministratore.
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Welfare. Pubblicati i valori per il 2015
Gestione separata,
indennità aggiornate
Josef Tschöll
pL’Inps con la circolare 78/2015 ha pubblicato gli importi
di riferimento per il calcolo delle
prestazioni di malattia, degenza ospedaliera e maternità/pater­
nità dovuti ai lavoratori iscritti
presso la gestione separata. La circolare contiene anche i valori da utilizzare per determinate prestazioni (malattia, materni­
tà/paternità, Tbc) a favore di soggetti particolari come i soci
lavoratori di cooperative, lavo­
ratori agricoli a tempo determi­
nato, compartecipanti familiari e piccoli coloni, lavoratori in Pa­
esi extra UE, colf e lavoratrici au­
tonome. L’indennità di maternità è cor­
risposta per i due mesi antece­
denti la data del parto e i tre suc­
cessivi. Ne hanno diritto le lavo­
ratrici in favore delle quali, nei dodici mesi precedenti i due me­
si anteriori alla data del parto, ri­
sultino attribuite almeno tre mensilità di contribuzione nella gestione separata. I valori di rife­
rimento per l’accredito contri­
butivo (anche per le tutele relati­
ve al congedo parentale, Anf, de­
genza ospedaliera e malattia) si
ottengono, per il 2015 applicando
l’aliquota (27,72% per i liberi pro­
fessionisti e 30,72% per le altre categorie di lavoratori assicura­
ti) sul minimale di reddito pari a 15.548,00 euro. Di conseguenza il
contributo mensile utile è pari a 359,16 euro per i liberi professio­
nisti e di 398,03 euro per le altre categorie. Gli iscritti alla gestione sepa­
rata (non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previ­
denziali obbligatorie) hanno di­
ritto all’indennità di malattia in presenza di determinati requisi­
ti di reddito e accredito contribu­
tivo. Per gli eventi insorti nel 2015
il limite di reddito individuale ai fini dell’erogazione dell’inden­
nità per degenza ospedaliera e di
malattia corrisponde a 70.086,10
euro (70% del massimale 2014, pari a 100.123,00 euro). L’importo
dell’indennità per le malattie ini­
ziate nel 2015 viene calcolato su
274,86 euro (100.324,00 euro di­
viso 365) e corrisponde, per ogni
giornata indennizzabile, a:
1 10,99 euro (4%), se nei 12 mesi precedenti l’evento risultano ac­
creditate da 3 a 4 mensilità di con­
tribuzione;
1 16,49 euro (6%), se nei 12 mesi precedenti risultano accreditate
da 5 a 8 mensilità;
1 21,99 euro (8%), se nei 12 mesi precedenti sono accreditate da 9
PER I FIGLI
Rivalutati anche gli importi
degli assegni di maternità
di Comuni e Stato
e il limite per l’indennità
del congedo parentale
a 12 mensilità.
Invece per le degenze ospeda­
liere l’indennità giornaliera è pa­
ri rispettivamente a 21,99; 32,98; 43,98 euro.
Infine l’assegno di maternità
(in misura piena) concesso dai Comuni è pari a 338,89 euro men­
sili. L’Isee, con riferimento ai nu­
clei familiari con tre componen­
ti, deve essere pari a 16.954,95 eu­
ro. L’assegno di maternità dello
Stato nella misura intera è di
2.086,24 euro.
Per il genitore lavoratore di­
pendente che, nel 2015, chiede periodi di congedo parentale,
spetta l’indennità del 30% se il proprio reddito individuale è in­
feriore a 16.327,68 euro (valore provvisorio).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Renzo Guffanti
Pensioni dei dottori
pagate dalle rendite
Federica Micardi
IMAGOECONOMICA
pLa Cassa nazionale di previ­
denza e assistenza dei dottori commercialisti guidata da Renzo Guffanti si prepara al tradiziona­
le appuntamento del Forum In Previdenza 2015 dal titolo “La Pre­
videnza che ci aspetta” e che si svolgerà giovedì 23 aprile a Roma.
La Cassa a fine anno avrà un attivo
patrimoniale superiore a 6 miliar­
di e 2.200 iscritti in più. Dottor Guffanti può spiegar­
ci questi numeri?
Noi partiamo da un attivo pa­
trimoniale di 5,8 miliardi, nel 2014
i rendimenti hanno fruttato 215/220 milioni mentre per le pen­
sioni abbiamo pagato 235/240 mi­
lioni, quindi i nostri rendimenti corrispondono al 91% delle pen­
sioni che versiamo. Quasi tutte le entrate quindi vengono acquisite
a nuova riserva. In merito agli iscritti, invece, da 62mila passia­
mo a 64mila, i professionisti neoi­
scritti sono circa 2.500 e non tutti sono neo laureati ma c’è anche chi è uscito dal mondo del lavoro dipendente e grazie all’abilitazio­
ne ha scelto di intraprendere la li­
bera professione. Un fenomeno che ha stupito anche noi perché, dato il calo dei tirocinanti, aveva­
mo preventivato anche un calo degli iscritti. Da questi 2.500 van­
no però sottratti circa 300 profes­
sionisti che nell’arco dell’anno si sono cancellati dall’albo o hanno chiuso la partita Iva e per i quali è venuto meno l'obbligo di iscri­
versi alla Cassa. È di questi giorni la notizia di
un tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico per consentire anche ai professioni­
sti l’accesso ai finanziamenti eu­
ropei per le imprese. Cosa pensa
in merito?
L’attenzione della Ue e il dialo­
go con il ministero dello Sviluppo
sono due premesse necessarie, ora bisogna capire come trasferi­
re nel concreto questo potenzia­
le. I professionisti sono stati in­
clusi nell’Action plan europeo 2014­2020, da cui potrebbero arri­
vare risorse sia per favorire l'apertura dello studio sia per in­
centivare forme di sinergia e co­
ordinamento per realtà profes­
sionali già esistenti. Pensa a reti professionali?
No, tentativi di rete sono stati
fatti in passato con risultati alter­
ni. Io credo che si andranno con­
cretizzando modelli nuovi grazie alle tecnologie che consentono uno scambio di dati e di informa­
zioni solo cinque anni fa inimma­
ginabile. Il professionista oggi de­
ve avere la capacità di trovare la giusta sintesi nell’enorme mole di Presidente Cassa. Renzo Guffanti
«Tra le nuove leve
le donne superano
i colleghi ­ Redditi medi
in aumento»
informazioni che ha a disposizio­
ne. Con quali forme vedremo. In merito agli incentivi fisca­
li riconosciuti alle Casse e ai fondi di previdenza comple­
mentare che investono nel­
l’economia reale del Paese qual
è la sua opinione? Al momento per avere la detas­
sazione sugli investimenti sono stati individuate tre macroaree e cioè energia, trasporti e telefonia, tutti settori dove operano aziende
medio­grandi. Se non si trova un parametro per allargare i soggetti “investibili” secondo me viene mancato l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese.
Quali sono gli effetti che la cri­
si ha avuto sulla categoria?
Si lavora di più e l’attività in par­
te è cambiata, con più consulenze per concordati e molto meno per nuove costituzioni, inoltre si è ampliata la gamma delle attività, penso per esempio alla mediazio­
ne. Cresce il numero di donne che sceglie di diventare dottore com­
mercialista, se anni fa il rapporto era di 30 donne ogni 100 iscritti, tra le nuove leve le donne superano in
numero i colleghi maschi. Un fe­
nomeno curioso è relativo ai red­
diti, sia quelli degli uomini, sia quel­
li delle donne vanno crescendo, data però la differenza che ancora esiste tra i due generi (mediamen­
te gli uomini guadagnano il 30% in più) a livello medio il reddito è ri­
masto praticamente invariato. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Università. I numeri della nuova indagine AlmaLaurea ­ Per la prima volta in sette anni lieve flessione dei senza lavoro e leggeri aumenti nei redditi medi
Giovani dottori. Il 53esimo congresso nazionale
Laureati, risale l’occupazione:
Bolzano e Torino in vetta
Commercialisti:
sanzioni da rivedere
Tasso di disoccupazione dei laureati: in % a un anno dal titolo
2007
2008
2009
Gianni Trovati
MILANO
pIl crollo nell’occupazione dei laureati che ha caratterizzato gli anni della crisi si è fermato, e co­
mincia a spuntare qualche timido
segnale di ripresa; alla dinamica del Pil appena scritta dal Governo
nel Documento di economia e fi­
nanza, e alla riforma del lavoro ap­
pena entrata in vigore, toccherà il
compito di consolidare il quadro, ma l’inversione di tendenza c’è.
A certificarla sono i numeri di
AlmaLaurea, il consorzio inte­
runiversitario che ogni 12 mesi ta­
sta il polso alle performance oc­
cupazionali dei neolaureati e che ieri a Milano ha presentato la
nuova indagine annuale. Tra gli studenti che hanno discusso la te­
si nel 2013 e hanno deciso di non proseguire ulteriormente la for­
mazione, il tasso di disoccupa­
zione registrato 12 mesi dopo si è fermato al 26% per chi ha in tasca
un titolo triennale, e al 22,2% nel caso dei laureati magistrali. Cer­
to, i numeri pre­crisi restano lon­
tanissimi (tassi di disoccupazio­
ne rispettivamente all’11,2% e al
10,8%), ma in entrambi i casi l’oc­
cupazione guadagna qualche de­
cimale rispetto al censimento
dell’anno prima: diverso è il caso
dei laureati a ciclo unico, dove pesano soprattutto l’aumento dei
laureati in giurisprudenza nel campione e la riduzione dei posti
nelle scuole di specializzazione in medicina. Analoga la dinamica
dei redditi: a un anno dalla tesi i
neolaureati che lavorano, sia do­
po il titolo triennale sia dopo il magistrale, guadagnano poco più
di mille euro al mese, cioè hanno buste paga più leggere di 2­300 euro rispetto al dato del 2007, ma
con qualche spicciolo in più ri­
spetto allo scorso anno (e in que­
sto caso la stessa tendenza si in­
contra fra i laureati a ciclo unico).
Che cosa significa? Nel nuovo
rapporto di AlmaLaurea, che ha
coinvolto 490mila laureati in 65
atenei italiani (ma ormai il con­
sorzio ne abbraccia 72, dopo l’in­
gresso di quasi tutte le universi­
tà milanesi), non ci si abbandona
all’ottimismo ma si sottolineano
i «timidi segnali di inversione di
tendenza», indicati dalla «lieve
riduzione del tasso di disoccu­
pazione» e accompagnati da una
«confortante diminuzione dei
lavori non regolamentati», cioè
senza contratto. Niente di ecla­
tante, ma nemmeno da sottova­
lutare in un anno, il 2014, che si è
chiuso con l’ennesima contra­
zione del Pil (­0,4%) e dell’occu­
pazione generale.
La ripresa occupazionale regi­
strata dal AlmaLaurea è troppo leggera per essere generalizzata, e i dati dei singoli atenei sembra­
no mostrare un ampliamento ul­
teriore della distanza fra nord e sud. Oltre alla collocazione geo­
grafica, il dato di ogni università è
influenzato parecchio dal menu dell’offerta formativa, che premia
ingegneria, l’ambito chimico­far­
maceutico ed economia e pena­
lizza le aree letterarie e giuridi­
che. In ogni caso, guardando ai numeri a tre anni dalla tesi, i nu­
meri più brillanti si incontrano a Bolzano e al Politecnico di Torino
e i peggiori (tolti il San Raffele di Milano e il Campus biomedico di Roma, influenzati dalla prevalen­
za degli studenti in medicina che si indirizzano alle scuole di spe­
cializzazione) sono quelli di Mes­
sina e della Seconda università di Napoli. Non solo: su 25 atenei che vedono peggiorare le performan­
ce rispetto all’anno scorso, 17 so­
no nel Centro­Sud.
La morale è chiara: la caduta
dell’occupazione dei laureati si è arrestata, le prospettive sono an­
cora tutte da costruire ma quello nella formazione continua a esse­
re un investimento cruciale. Lo dimostra un’altra delle tante ta­
belle targate AlmaLaurea, che propone un bilancio chiaro della crisi: fra 2007 e 2014 il tasso di di­
soccupazione dei giovani laureati
è cresciuto dell’8,2%, quello dei diplomati del 16,9% mentre il bal­
zo è stato del 26% fra chi si è fer­
mato alla licenza media.
LAUREE MAGISTRALI
LAUREE PRIMO LIVELLO
2010
2011
2012
2013
11,2
15,1
16,2
19,4
22,9
26,5
26,0
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
MAGISTRALI A CICLO UNICO
10,8
16,2
17,7
19,6
20,7
22,9
22,2
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
8,6
13,7
16,4
18,6
20,8
24,4
30,1
Università per università: laureati che lavorano a tre anni dal titolo
% che Diff. %
Ateneo
lavora sul 2013
92,7
1,4
Bolzano
90,9
Bra ­ Sc. gastr.
N.d.
Torino
87
0,7
Politecnico
86,2
0,2
Milano Iulm
Castellanza
84,1
-2,1
Liuc
82,3
-1,8
Venezia Iuav
79,8
-2,5
Bari Politecn.
Venezia
79,2
0,7
Cà Foscari
78,8
-7,5
Roma Foro It.
Modena e
77,7
-0,6
Reggio E.
77,4
12,2
Siena Stran.
77,4
1,2
Urbino C. Bo
Roma
77,3
3
Europea
Roma Tor
76,3
N.d.
Vergata
76,3
4,7
Udine
75,8
4,3
Verona
75,5
-1,3
Trento
74,7
1,7
Torino
74,6
Macerata
N.d.
74,4
1,3
Genova
73,3
-1
Parma
% che Diff. %
Ateneo
lavora sul 2013
73,2
1,5
L'Aquila
72,5
0,3
Padova
72,4
8,9
Teramo
72
Marche
N.d.
Piemonte
71,7
3,9
Orientale
71,6
-2,3
Roma Tre
71,5
2
Trieste
70,9
0,3
Bologna
69,9
-1,2
Camerino
69,8
-1,2
Ferrara
69,4
1,9
Basilicata
69,4
-0,9
Firenze
67,2
1,9
Molise
Roma La
66,3
-1,6
Sapienza
65,9
0,4
Cassino
-9,6
Perugia Stran. 65,4
65
2,68
Siena
64,7
-2,1
Roma Lumsa
64,6
0
Perugia
7,9
Bari J. Monnet 63,6
Napoli
63,1
N.d.
Parthenope
63
-3,5
Salerno
% che Diff. %
Ateneo
lavora sul 2013
62,4
-2,9
Insubria
Chieti ­
62,2
-1,1
Pescara
Napoli
61,5
4,5
Orientale
61,1
-5,9
Tuscia
60,9
-2,2
Cagliari
60,4
-3,1
Calabria
Napoli
59,5
N.d.
Federico II
58,8
-2,1
Catania
57,1
0,2
Bari
56,7
-1,5
Salento
56,7
5,7
Sannio
55,9
nd
Enna ­ Kore
53,3
0,4
Foggia
52,2
3,7
Reggio C.
51,6
-1
Sassari
50,9
-2,4
Catanzaro
50,6
-0,7
Napoli II
49,1
0,8
Messina
Milano San
46,3
1,3
Raffaele
Roma Campus
26,9
-6,8
Biomedico
[email protected]
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Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati AlmaLaurea
SALERNO
pL’attività del commercialisti
negli ultimi anni ha cambiato pel­
le: da una parte si sono perse alcu­
ne prerogative, dall’altra va cre­
scendo il ruolo pubblicistico e si ampliano le aree di intervento.
«Siamo di fronte a un legisla­
tore un po’schizofrenico ­ argo­
menta Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazio­
nale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, presente ieri
a Salerno all’apertura del 53esimo Congresso nazionale dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti conta­
bili ­ e, data questa premessa, la trasversalità delle competenze va assumendo un ruolo sempre più importante per la nostra pro­
fessione. Un esempio sono le aree di attività che il commercia­
lista può svolgere nel diritto pe­
nale, penso al consulente tecni­
co del magistrato per esempio o anche a tutti i ruoli di controllo dal sindaco, al revisore, al colle­
gio di vigilanza». Il Congresso dell’Unione, che si concluderà domani con l'assemblea nazio­
nale, è appunto dedicato a “La centralità del commercialista nel diritto penale dell’econo­
mia”. Tre giorni di confronto con
tecnici, magistrati e rappresen­
tanti delle istituzioni su un tema dove il commercialista può ave­
re un ruolo di prevenzione per­
ché, come spiega il presidente dell’Unione Fazio Segantini, «il diritto penale dell’economia non va usato solo con finalità re­
pressive ex post, ma come disin­
centivo per determinati com­
portamenti» . In un contesto do­
ve «la complessità delle norme ­ sostiene il direttore provinciale dell’agenzia delle Entrate di Sa­
lerno, Emilio Vastarella ­ favori­
sce la fuga dalle responsabilità». Più di un intervento ieri ha fat­
to riferimento alle “mele marce”
che rovinano la reputazione di 62mila professionisti, una mino­
ranza che finisce sui giornali o in
televisione e che è necessario al­
lontanare. Esiste, di contro, un sistema sanzionatorio troppo sbilanciato sulla forma: è il caso dell’antiriciclaggio, un proble­
ma che il Consiglio nazionale sta
cercando di risolvere; «si sta la­
vorando a un nuovo testo ­ rac­
conta Longobardi ­ che elimina le sanzioni per le violazioni for­
mali e inasprisce quelle relative a violazioni sostanziali in cui è provata la correità».
Il Congresso dell’Unione non
è solo un’occasione di formazio­
ne e approfondimento ma anche un luogo dove nascono idee e proposte, come quella lanciata dal presidente della Fondazione commercialisti, Giorgio Sganga, che immagina, in un prossimo fu­
turo, il «commercialista di base, come quarant’anni fa fu intro­
dotto il medico di base». Fe.Mi.
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