Il Sole 24 Ore Venerdì 17 Aprile 2015 N. 105 Norme e tributi 45 LAVORO www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Previdenza. Il nuovo calendario rilanciato dal presidente dell’istituto, Boeri INTERVISTA Da giugno assegni Inps al 1° giorno di ogni mese QUOTIDIANO DEL LAVORO Gli approfondimenti degli esperti abbinati alla documentazione Il quotidiano digitale offre gli articoli degli esperti del Sole 24 Ore e gli approfon dimenti di Guida al Lavoro, con i link alla documenta zione e della banca dati Unico Lavoro 24. Poletti: «Occorre un atto normativo, stiamo valutando» Davide Colombo ROMA L’allineamento dei pagamenti di tutti i trattamenti pensionistici al 1° di ogni mese potrebbe scattare a giugno. L’operazione riguarda cir ca due milioni di pensionati che og gi ricevono l’assegno Inps il 10 del mese per effetto di una norma in trodotta dalla legge di Stabilità e che dovrebbe essere corretta con un decreto. L’ipotesi di cambio di date a giugno è stata annunciata ie ri dal presidente dell’Inps, Tito Bo eri, nel corso di un briefing con i giornalisti per illustrare i contenuti e le modalità operative del piano “La mia pensione”, con il quale en tro l’anno si consentirà a quasi 18 milioni di lavoratori di avere infor mazioni sul loro conto previden ziale e la pensione futura grazie a si mulazioni basate sul percorso con tributivo individuale e gli anni di la voro. In serata il ministro Giuliano Poletti ha tuttavia chiarito che «è una proposta che è stata fatta ma non c’è ancora nessun atto». E poi ha aggiunto: «è un tema che ha bi sogno di un intervento normativo, vedremo anche i veicoli normativi che ci consentono di farlo, sempre che non sia possibile farlo attraver so un atto amministrativo, stiamo valutando anche questo». Il presidente dell’Inps, nel corso dell’incontrostampa, aveva spie gato: «stiamo lavorando a tappe forzate con le banche e le poste per anticipare il pagamento delle pen sioni al 1° del mese». Boeri ha anche assicurato che lo spostamento di date produrrà per l’Istituto un ag gravio in termini di interessi che verrà completamente compensa to con una riduzione dei costi per i bonifici su un flusso di cassa mensi le di circa 4 miliardi. «È un’opera zione neutra per le banche e per lo Stato ha detto e che va a tutto van taggio dei pensionati». Tra coloro TRASPARENZA Entro l’anno 18 milioni di lavoratori potranno accedere al proprio conto Inps e vedere la simulazione degli importi futuri che incassano la pensione il 10 del mese ci sono beneficiari di due trat tamenti come, per fare un esempio, un’integrazione al minimo Inps e una reversibilità ex Inpdap. Boeri ha parlato di almeno 150mila pen sioni molto basse tra quelle inte ressate al cambio di date «e per queste famiglie dieci giorni di ritar do sono un problema serio». Nel corso dell’incontro stam pa sono state poi presentate di verse simulazioni sul calcolo del le pensioni future di lavoratori iscritti alle gestioni obbligatorie o alla gestione separata. È il piano denominato “La mia pensione”, come detto, che consentirà l’ac cesso individuale con codice fi scale e pin Inps al proprio conto pensionistico e che scatterà il 1° maggio per tutti i lavoratori un der 40. L’apertura ai conti pensio nistici personali procederà poi in giugno per tutti i lavoratori fino a 50 anni e in luglio per quelli fino a 60, stando al cronoprogramma indicato ieri e che tuttavia dev’es sere ancora formalizzato. Per effettuare le simulazioni bi sognerà avere almeno 5 anni di contributi versati: il lavoratore po trà verificare la sua pensione di vecchiaia o anticipata futura, la da ta di pensionamento e il tasso di so stituzione lordo (ovvero il rappor to tra pensione e ultimo stipendio) espresso in valori monetari co stanti. Quest’ultimo valore è ovvia mente legato al meccanismo di adeguamento ora triennale e in fu turo biennale dei coefficienti di tra sformazione alla speranza di vita. Rispetto alla simulazione stan dard, che prevede un aumento del reddito da lavoro dell’1,5% annuo, si potranno introdurre variabili scelte personalmente (per esem pio un andamento piatto per alcu ni anni dello stipendio o buchi di contribuzione) per vedere gli ef fetti sull’assegno finale. Mentre la rivalutazione del montante con tributivo è legata alle previsioni uf ficiali, con un crescita dell’1,5% sul la base delle progressioni medie quinquennali del Pil. Nel 2016 il cosiddetto “cassetto previdenziale” sarà aperto anche ai lavoratori domestici e gli agricoli ed entro fine anno anche ai dipen denti pubblici (a regìme sarà ac cessibile a oltre 23 milioni di posi zioni). L’Istituto all’inizio non manderà lettere ma solo mail agli iscritti alle gestioni in possesso di pin, mentre dopo l’estate partirà una campagna più tradizionale per sollecitare le persone a chiedere il proprio pin personale. I lavoratori poco avvezzi con computer e codi ci pin potranno comunque vedere la simulazione sulla loro pensione futura e verificare i versamenti contribuitivi cumulati rivolgendo si a una delle 154 sedi territoriali del l’Inps. Tito Boeri ha insistito molto sul valore informativo e formativo di un’operazione che andava lan ciata vent’anni fa, con la riforma che ha introdotto nel nostro Paese il sistema contributivo di calcolo delle pensioni: «responsabilizzia mo i lavoratori ha affermato spiegando loro che i contributi versati sono una cosa diversa ri spetto al prelievo fiscale, non sono tasse ma “risparmio forzoso” per il consumo differito». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ammortizzatori. Alle aziende che hanno versato il contributo senza esserne obbligate Il fondo residuale restituisce i soldi Matteo Prioschi pLe aziende che hanno ver sato i contributi al fondo di so lidarietà residuale senza es serne obbligate potranno re cuperarli entro il 16 luglio. La precisazione è contenuta nella circolare 79/2015 dell’Inps, con cui l’istituto ha fornito chiarimenti sui soggetti esclu si dall’obbligo. Come ricordato su «Il Sole 24 Ore» di ieri, da ottobre le impre se con più di 15 addetti che ope rano in comparti non coperti da Cig e senza fondi bilaterali di settore devono versare mensil mente un contributo ordinario dello 0,5% della retribuzione per ogni dipendente (due terzi a carico dell’azienda, un terzo a carico del dipendente).ù Nei mesi scorsi, con le circolari 100/2014 e i messaggi 6897/2014 e 8673/2014, l’istituto di previ denza ha indicato quali soggetti sono tenuti alla contribuzione. Ora, a fronte delle precisa zioni fornite del ministero del Lavoro con la nota 29/0001144/ L del 9 marzo, viene meglio de finito il bacino di riferimento del fondo residuale. Per quanto riguarda il comparto artigiano, dotato di un fondo di settore, sono escluse dal fondo residua le, oltre alle imprese, le confe derazioni di settore e le società di servizio alle imprese associa te, dalle stesse costituite, parte cipate o promosse e i relativi enti bilaterali sia di livello na zionale, sia territoriale, indi pendentemente dal settore di inquadramento. Escluse anche le università non statali legalmente ricono sciute perché, prendendo atto delle decisioni della giurispru denza, vengono considerate or ganismi con natura giuridica di enti pubblici non economici. Non sono tenute a versare il contributo nemmeno le azien de che rientrano nel Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e del la riconversione e riqualifica zione professionale del perso nale addetto al servizio della ri scossione dei tributi erariali, in quanto il decreto di adegua mento del fondo alle nuove di sposizioni normative non è pubblicato ma ormai in dirittu ra di arrivo. Nel settore dei tra sporti, dove è stato costituito il fondo di solidarietà per il perso nale delle aziende di trasporto pubblico, rientrano nell’ambito del fondo residuale gli operato ri di settore che però non effet tuano servizio pubblico. Infine, le cooperative sociali di tipo b non devono versare il contributo solo per i lavoratori svantaggiati in quanto per tali soggetti è prevista l’esenzione da ogni forma di contribuzione, ma potranno comunque acce dere alle prestazioni del fondo residuale. Tuttavia va ricordato che at tualmente il fondo residuale non può erogare prestazioni perché non è stato costituito il comitato amministratore. © RIPRODUZIONE RISERVATA www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com Welfare. Pubblicati i valori per il 2015 Gestione separata, indennità aggiornate Josef Tschöll pL’Inps con la circolare 78/2015 ha pubblicato gli importi di riferimento per il calcolo delle prestazioni di malattia, degenza ospedaliera e maternità/pater nità dovuti ai lavoratori iscritti presso la gestione separata. La circolare contiene anche i valori da utilizzare per determinate prestazioni (malattia, materni tà/paternità, Tbc) a favore di soggetti particolari come i soci lavoratori di cooperative, lavo ratori agricoli a tempo determi nato, compartecipanti familiari e piccoli coloni, lavoratori in Pa esi extra UE, colf e lavoratrici au tonome. L’indennità di maternità è cor risposta per i due mesi antece denti la data del parto e i tre suc cessivi. Ne hanno diritto le lavo ratrici in favore delle quali, nei dodici mesi precedenti i due me si anteriori alla data del parto, ri sultino attribuite almeno tre mensilità di contribuzione nella gestione separata. I valori di rife rimento per l’accredito contri butivo (anche per le tutele relati ve al congedo parentale, Anf, de genza ospedaliera e malattia) si ottengono, per il 2015 applicando l’aliquota (27,72% per i liberi pro fessionisti e 30,72% per le altre categorie di lavoratori assicura ti) sul minimale di reddito pari a 15.548,00 euro. Di conseguenza il contributo mensile utile è pari a 359,16 euro per i liberi professio nisti e di 398,03 euro per le altre categorie. Gli iscritti alla gestione sepa rata (non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previ denziali obbligatorie) hanno di ritto all’indennità di malattia in presenza di determinati requisi ti di reddito e accredito contribu tivo. Per gli eventi insorti nel 2015 il limite di reddito individuale ai fini dell’erogazione dell’inden nità per degenza ospedaliera e di malattia corrisponde a 70.086,10 euro (70% del massimale 2014, pari a 100.123,00 euro). L’importo dell’indennità per le malattie ini ziate nel 2015 viene calcolato su 274,86 euro (100.324,00 euro di viso 365) e corrisponde, per ogni giornata indennizzabile, a: 1 10,99 euro (4%), se nei 12 mesi precedenti l’evento risultano ac creditate da 3 a 4 mensilità di con tribuzione; 1 16,49 euro (6%), se nei 12 mesi precedenti risultano accreditate da 5 a 8 mensilità; 1 21,99 euro (8%), se nei 12 mesi precedenti sono accreditate da 9 PER I FIGLI Rivalutati anche gli importi degli assegni di maternità di Comuni e Stato e il limite per l’indennità del congedo parentale a 12 mensilità. Invece per le degenze ospeda liere l’indennità giornaliera è pa ri rispettivamente a 21,99; 32,98; 43,98 euro. Infine l’assegno di maternità (in misura piena) concesso dai Comuni è pari a 338,89 euro men sili. L’Isee, con riferimento ai nu clei familiari con tre componen ti, deve essere pari a 16.954,95 eu ro. L’assegno di maternità dello Stato nella misura intera è di 2.086,24 euro. Per il genitore lavoratore di pendente che, nel 2015, chiede periodi di congedo parentale, spetta l’indennità del 30% se il proprio reddito individuale è in feriore a 16.327,68 euro (valore provvisorio). © RIPRODUZIONE RISERVATA Renzo Guffanti Pensioni dei dottori pagate dalle rendite Federica Micardi IMAGOECONOMICA pLa Cassa nazionale di previ denza e assistenza dei dottori commercialisti guidata da Renzo Guffanti si prepara al tradiziona le appuntamento del Forum In Previdenza 2015 dal titolo “La Pre videnza che ci aspetta” e che si svolgerà giovedì 23 aprile a Roma. La Cassa a fine anno avrà un attivo patrimoniale superiore a 6 miliar di e 2.200 iscritti in più. Dottor Guffanti può spiegar ci questi numeri? Noi partiamo da un attivo pa trimoniale di 5,8 miliardi, nel 2014 i rendimenti hanno fruttato 215/220 milioni mentre per le pen sioni abbiamo pagato 235/240 mi lioni, quindi i nostri rendimenti corrispondono al 91% delle pen sioni che versiamo. Quasi tutte le entrate quindi vengono acquisite a nuova riserva. In merito agli iscritti, invece, da 62mila passia mo a 64mila, i professionisti neoi scritti sono circa 2.500 e non tutti sono neo laureati ma c’è anche chi è uscito dal mondo del lavoro dipendente e grazie all’abilitazio ne ha scelto di intraprendere la li bera professione. Un fenomeno che ha stupito anche noi perché, dato il calo dei tirocinanti, aveva mo preventivato anche un calo degli iscritti. Da questi 2.500 van no però sottratti circa 300 profes sionisti che nell’arco dell’anno si sono cancellati dall’albo o hanno chiuso la partita Iva e per i quali è venuto meno l'obbligo di iscri versi alla Cassa. È di questi giorni la notizia di un tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico per consentire anche ai professioni sti l’accesso ai finanziamenti eu ropei per le imprese. Cosa pensa in merito? L’attenzione della Ue e il dialo go con il ministero dello Sviluppo sono due premesse necessarie, ora bisogna capire come trasferi re nel concreto questo potenzia le. I professionisti sono stati in clusi nell’Action plan europeo 20142020, da cui potrebbero arri vare risorse sia per favorire l'apertura dello studio sia per in centivare forme di sinergia e co ordinamento per realtà profes sionali già esistenti. Pensa a reti professionali? No, tentativi di rete sono stati fatti in passato con risultati alter ni. Io credo che si andranno con cretizzando modelli nuovi grazie alle tecnologie che consentono uno scambio di dati e di informa zioni solo cinque anni fa inimma ginabile. Il professionista oggi de ve avere la capacità di trovare la giusta sintesi nell’enorme mole di Presidente Cassa. Renzo Guffanti «Tra le nuove leve le donne superano i colleghi Redditi medi in aumento» informazioni che ha a disposizio ne. Con quali forme vedremo. In merito agli incentivi fisca li riconosciuti alle Casse e ai fondi di previdenza comple mentare che investono nel l’economia reale del Paese qual è la sua opinione? Al momento per avere la detas sazione sugli investimenti sono stati individuate tre macroaree e cioè energia, trasporti e telefonia, tutti settori dove operano aziende mediograndi. Se non si trova un parametro per allargare i soggetti “investibili” secondo me viene mancato l’obiettivo di sostenere le piccole e medie imprese. Quali sono gli effetti che la cri si ha avuto sulla categoria? Si lavora di più e l’attività in par te è cambiata, con più consulenze per concordati e molto meno per nuove costituzioni, inoltre si è ampliata la gamma delle attività, penso per esempio alla mediazio ne. Cresce il numero di donne che sceglie di diventare dottore com mercialista, se anni fa il rapporto era di 30 donne ogni 100 iscritti, tra le nuove leve le donne superano in numero i colleghi maschi. Un fe nomeno curioso è relativo ai red diti, sia quelli degli uomini, sia quel li delle donne vanno crescendo, data però la differenza che ancora esiste tra i due generi (mediamen te gli uomini guadagnano il 30% in più) a livello medio il reddito è ri masto praticamente invariato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Università. I numeri della nuova indagine AlmaLaurea Per la prima volta in sette anni lieve flessione dei senza lavoro e leggeri aumenti nei redditi medi Giovani dottori. Il 53esimo congresso nazionale Laureati, risale l’occupazione: Bolzano e Torino in vetta Commercialisti: sanzioni da rivedere Tasso di disoccupazione dei laureati: in % a un anno dal titolo 2007 2008 2009 Gianni Trovati MILANO pIl crollo nell’occupazione dei laureati che ha caratterizzato gli anni della crisi si è fermato, e co mincia a spuntare qualche timido segnale di ripresa; alla dinamica del Pil appena scritta dal Governo nel Documento di economia e fi nanza, e alla riforma del lavoro ap pena entrata in vigore, toccherà il compito di consolidare il quadro, ma l’inversione di tendenza c’è. A certificarla sono i numeri di AlmaLaurea, il consorzio inte runiversitario che ogni 12 mesi ta sta il polso alle performance oc cupazionali dei neolaureati e che ieri a Milano ha presentato la nuova indagine annuale. Tra gli studenti che hanno discusso la te si nel 2013 e hanno deciso di non proseguire ulteriormente la for mazione, il tasso di disoccupa zione registrato 12 mesi dopo si è fermato al 26% per chi ha in tasca un titolo triennale, e al 22,2% nel caso dei laureati magistrali. Cer to, i numeri precrisi restano lon tanissimi (tassi di disoccupazio ne rispettivamente all’11,2% e al 10,8%), ma in entrambi i casi l’oc cupazione guadagna qualche de cimale rispetto al censimento dell’anno prima: diverso è il caso dei laureati a ciclo unico, dove pesano soprattutto l’aumento dei laureati in giurisprudenza nel campione e la riduzione dei posti nelle scuole di specializzazione in medicina. Analoga la dinamica dei redditi: a un anno dalla tesi i neolaureati che lavorano, sia do po il titolo triennale sia dopo il magistrale, guadagnano poco più di mille euro al mese, cioè hanno buste paga più leggere di 2300 euro rispetto al dato del 2007, ma con qualche spicciolo in più ri spetto allo scorso anno (e in que sto caso la stessa tendenza si in contra fra i laureati a ciclo unico). Che cosa significa? Nel nuovo rapporto di AlmaLaurea, che ha coinvolto 490mila laureati in 65 atenei italiani (ma ormai il con sorzio ne abbraccia 72, dopo l’in gresso di quasi tutte le universi tà milanesi), non ci si abbandona all’ottimismo ma si sottolineano i «timidi segnali di inversione di tendenza», indicati dalla «lieve riduzione del tasso di disoccu pazione» e accompagnati da una «confortante diminuzione dei lavori non regolamentati», cioè senza contratto. Niente di ecla tante, ma nemmeno da sottova lutare in un anno, il 2014, che si è chiuso con l’ennesima contra zione del Pil (0,4%) e dell’occu pazione generale. La ripresa occupazionale regi strata dal AlmaLaurea è troppo leggera per essere generalizzata, e i dati dei singoli atenei sembra no mostrare un ampliamento ul teriore della distanza fra nord e sud. Oltre alla collocazione geo grafica, il dato di ogni università è influenzato parecchio dal menu dell’offerta formativa, che premia ingegneria, l’ambito chimicofar maceutico ed economia e pena lizza le aree letterarie e giuridi che. In ogni caso, guardando ai numeri a tre anni dalla tesi, i nu meri più brillanti si incontrano a Bolzano e al Politecnico di Torino e i peggiori (tolti il San Raffele di Milano e il Campus biomedico di Roma, influenzati dalla prevalen za degli studenti in medicina che si indirizzano alle scuole di spe cializzazione) sono quelli di Mes sina e della Seconda università di Napoli. Non solo: su 25 atenei che vedono peggiorare le performan ce rispetto all’anno scorso, 17 so no nel CentroSud. La morale è chiara: la caduta dell’occupazione dei laureati si è arrestata, le prospettive sono an cora tutte da costruire ma quello nella formazione continua a esse re un investimento cruciale. Lo dimostra un’altra delle tante ta belle targate AlmaLaurea, che propone un bilancio chiaro della crisi: fra 2007 e 2014 il tasso di di soccupazione dei giovani laureati è cresciuto dell’8,2%, quello dei diplomati del 16,9% mentre il bal zo è stato del 26% fra chi si è fer mato alla licenza media. LAUREE MAGISTRALI LAUREE PRIMO LIVELLO 2010 2011 2012 2013 11,2 15,1 16,2 19,4 22,9 26,5 26,0 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 MAGISTRALI A CICLO UNICO 10,8 16,2 17,7 19,6 20,7 22,9 22,2 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 8,6 13,7 16,4 18,6 20,8 24,4 30,1 Università per università: laureati che lavorano a tre anni dal titolo % che Diff. % Ateneo lavora sul 2013 92,7 1,4 Bolzano 90,9 Bra Sc. gastr. N.d. Torino 87 0,7 Politecnico 86,2 0,2 Milano Iulm Castellanza 84,1 -2,1 Liuc 82,3 -1,8 Venezia Iuav 79,8 -2,5 Bari Politecn. Venezia 79,2 0,7 Cà Foscari 78,8 -7,5 Roma Foro It. Modena e 77,7 -0,6 Reggio E. 77,4 12,2 Siena Stran. 77,4 1,2 Urbino C. Bo Roma 77,3 3 Europea Roma Tor 76,3 N.d. Vergata 76,3 4,7 Udine 75,8 4,3 Verona 75,5 -1,3 Trento 74,7 1,7 Torino 74,6 Macerata N.d. 74,4 1,3 Genova 73,3 -1 Parma % che Diff. % Ateneo lavora sul 2013 73,2 1,5 L'Aquila 72,5 0,3 Padova 72,4 8,9 Teramo 72 Marche N.d. Piemonte 71,7 3,9 Orientale 71,6 -2,3 Roma Tre 71,5 2 Trieste 70,9 0,3 Bologna 69,9 -1,2 Camerino 69,8 -1,2 Ferrara 69,4 1,9 Basilicata 69,4 -0,9 Firenze 67,2 1,9 Molise Roma La 66,3 -1,6 Sapienza 65,9 0,4 Cassino -9,6 Perugia Stran. 65,4 65 2,68 Siena 64,7 -2,1 Roma Lumsa 64,6 0 Perugia 7,9 Bari J. Monnet 63,6 Napoli 63,1 N.d. Parthenope 63 -3,5 Salerno % che Diff. % Ateneo lavora sul 2013 62,4 -2,9 Insubria Chieti 62,2 -1,1 Pescara Napoli 61,5 4,5 Orientale 61,1 -5,9 Tuscia 60,9 -2,2 Cagliari 60,4 -3,1 Calabria Napoli 59,5 N.d. Federico II 58,8 -2,1 Catania 57,1 0,2 Bari 56,7 -1,5 Salento 56,7 5,7 Sannio 55,9 nd Enna Kore 53,3 0,4 Foggia 52,2 3,7 Reggio C. 51,6 -1 Sassari 50,9 -2,4 Catanzaro 50,6 -0,7 Napoli II 49,1 0,8 Messina Milano San 46,3 1,3 Raffaele Roma Campus 26,9 -6,8 Biomedico [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati AlmaLaurea SALERNO pL’attività del commercialisti negli ultimi anni ha cambiato pel le: da una parte si sono perse alcu ne prerogative, dall’altra va cre scendo il ruolo pubblicistico e si ampliano le aree di intervento. «Siamo di fronte a un legisla tore un po’schizofrenico argo menta Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio nazio nale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, presente ieri a Salerno all’apertura del 53esimo Congresso nazionale dell’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti conta bili e, data questa premessa, la trasversalità delle competenze va assumendo un ruolo sempre più importante per la nostra pro fessione. Un esempio sono le aree di attività che il commercia lista può svolgere nel diritto pe nale, penso al consulente tecni co del magistrato per esempio o anche a tutti i ruoli di controllo dal sindaco, al revisore, al colle gio di vigilanza». Il Congresso dell’Unione, che si concluderà domani con l'assemblea nazio nale, è appunto dedicato a “La centralità del commercialista nel diritto penale dell’econo mia”. Tre giorni di confronto con tecnici, magistrati e rappresen tanti delle istituzioni su un tema dove il commercialista può ave re un ruolo di prevenzione per ché, come spiega il presidente dell’Unione Fazio Segantini, «il diritto penale dell’economia non va usato solo con finalità re pressive ex post, ma come disin centivo per determinati com portamenti» . In un contesto do ve «la complessità delle norme sostiene il direttore provinciale dell’agenzia delle Entrate di Sa lerno, Emilio Vastarella favori sce la fuga dalle responsabilità». Più di un intervento ieri ha fat to riferimento alle “mele marce” che rovinano la reputazione di 62mila professionisti, una mino ranza che finisce sui giornali o in televisione e che è necessario al lontanare. Esiste, di contro, un sistema sanzionatorio troppo sbilanciato sulla forma: è il caso dell’antiriciclaggio, un proble ma che il Consiglio nazionale sta cercando di risolvere; «si sta la vorando a un nuovo testo rac conta Longobardi che elimina le sanzioni per le violazioni for mali e inasprisce quelle relative a violazioni sostanziali in cui è provata la correità». Il Congresso dell’Unione non è solo un’occasione di formazio ne e approfondimento ma anche un luogo dove nascono idee e proposte, come quella lanciata dal presidente della Fondazione commercialisti, Giorgio Sganga, che immagina, in un prossimo fu turo, il «commercialista di base, come quarant’anni fa fu intro dotto il medico di base». Fe.Mi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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