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Micro (UK report), 2010, 146-149
Primo ritrovamento di synchysite nel Biellese
Martini, B., Salvetti, A., Dalla Fontana, G.,
Boscardin, M., Ciriotti, M.E., Ambrino, P.
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PRIMO RITROVAMENTO NEL BIELLESE
DI SYNCHYSITE-(Ce)
MICRO
PERIODICO DELL’AMI - Associazione Micro-mineralogica Italiana - ISSN 1724-7438
SOMMARIO
L’individuazione al microscopio binoculare di piccoli cristalli biancastri esagonali piatti, sia singoli che in rosette, impiantati sull’ortoclasio presente nella miniera di Cacciano,
Masserano/Curino, Biella, Piemonte, ha portato all’identificazione della synchysite-(Ce). Oltre
all’ortoclasio, nei medesimi geodi sono presenti albite e fluorite violacea. In altri geodi, con
analoghe associazioni, sono stati trovati microcristalli di anatasio di colore da azzurro-verde a
nero e con abiti che variano da tabulare a bipiramidale, sia appuntito che tronco. La presente
pubblicazione è propedeutica a un work in progress riguardante la mineralogia del complesso,
a tutt’oggi pressoché sconosciuta.
Parole chiave: synchysite-(Ce), Cacciano, Masserano, Curino, Biella, Piemonte, Italia, primo ritrovamento
biellese.
INTRODUZIONE
Riguardando attentamente al microscopio campioni di minerali rinvenuti
alcuni anni fa nella concessione mineraria per feldspati, caolino, terre con
grado di refrattarietà superiore a 1630 °C, argille per porcellana e terraglia
forte, denominata “Cacciano”, in frazione Cacciano, ~2 km dal capoluogo
Masserano, Biella, Piemonte, raccolti principalmente per la presenza di
discreti campioni di cristalli di ortoclasio associati ad albite e fluorite, alcuni
autori hanno notato la presenza di piccoli cristalli esagonali piatti, color
biancastro, che analizzati sono risultati essere synchysite-(Ce).
Questa miniera di leucogranito rosaceo, in concessione dal 1992 alla ditta
Minerali Industriali S.p.A. per l’estrazione di quarzo e feldspato per l’industria
della ceramica(2), si trova a cavallo fra i comuni di Curino e Masserano nell’area denominata Bric Mazzero. Accanto a questa, ancora attiva, ve n’era
un’altra coltivata per l’estrazione di materiale quarzifero dalle sabbie e argille plioceniche formatesi in seguito all’erosione dei graniti e dei porfidi esistenti in loco. L’area di questa vecchia cava è diventata, grazie al progetto di
recupero ambientalistico operato a cura della ditta SASIL, un parco naturalistico denominato Parco Arcobaleno, con il risultato di rendere produttivamente interagenti cultura mineraria e cultura naturalistica (Bordignon &
Grisoni, 1992).
CENNI GEOLOGICI E IMPIEGO INDUSTRIALE
Le rocce presenti in quest’area sono prevalentemente costituite da graniti del
“Massiccio granitico del Biellese”. Tali rocce risalgono al periodo PermoCarbonifero, con età compresa tra i 300 e i 275 milioni di anni. Più esattamente si tratta di un’importante riserva (centinaia di milioni di tonnellate) di
leucograniti alterati tardo-ercinici della serie dei “Graniti dei Laghi”. L’area
non è stata interessata dall’esarazione glaciale(1) durante il Pleistocene, per
cui le rocce sono molto alterate in superficie con una coltre di materiale
poco coerente, sabbionaceo, potente anche parecchi metri. La geologia
della zona è stata trattata da diversi autori, tra cui Balconi, 1963; Balconi &
Zezza, 1976; Bedoni et al., 1999; Bertolani & Loschi Ghittoni, 1994; Boriani
et al., 1988a, 1998b e 1990; Bortolami, 1965; Bortolami et al., 1967;
Bredy et al., 2003; Cavinato, 1941; D’Attri & Piazza, 1988; Dondi, 1999;
Donasino & Di Primio, 1994; Zezza, 1977. In questa breve trattazione ad
essi rimandiamo i lettori che intendono approfondire l’argomento specifico.
L’estratto viene prevalentemente impiegato per la fabbricazione di piastrelle
in gres porcellanato e vetri. Il basso contenuto in Fe2O3 e TiO2 (rispettivamente 0.25% e 0.02%) riduce al minimo il tenore in elementi cromofori,
mentre l’alta concentrazione di feldspato di potassio porta a una stabilità
BRUNO MARTINI
via Roma, 26
I-13812 Campiglia Cervo BI
e-mail: [email protected]
ADRIO SALVETTI
via Regione Croce, 30
I-13900 Biella
e-mail: [email protected]
GIOVANNI DELLA FONTANA
via Camandona, 26
I-13900 Biella
e-mail: [email protected]
MATTEO BOSCARDIN
via Domenico Formica, 16
I-36100 Vicenza
e-mail: [email protected]
MARCO E. CIRIOTTI
via San Pietro, 55
I-10073 Devesi-Ciriè TO
e-mail:[email protected]
PIERLUIGI (PIERO) AMBRINO
via Giacomo Puccini, 6
I-10070 San Francesco al Campo TO
e-mail: [email protected]
(1)
Tra i minerali presenti sulla crosta terrestre, il K-feldspato, con circa il 12%, è
secondo, a parità di valore con il quarzo, solo ai plagioclasi.
L’Italia è il maggior produttore mondiale
di felspato e materiali feldspatici.
(2)
L’esarazione è l’insieme dei processi
fisici di erosione da parte di un ghiacciaio sulle rocce che sono a contatto
con esso.
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Primo ritrovamento di synchysite nel Biellese
(3)
Spettrografo ANDOR SR 303, Laser
532 nm, camera CCD ANDOR INDUS
DV e normalizzazione.
SYNCHYSITE-(Ce) CaCe(CO3)2F
La synchysite-(Ce) (Liben et al., 1994; Meng et al., 2002 ), in cristalli sia singoli che raggruppati in rosette, si trova in piccoli geodi della roccia granitica.
L’abito è tabulare esagonale piatto, il colore è biancastro, sovente con bordo
rosso rosa-violaceo di diversa composizione che, al Raman, non ha fornito
uno spettro con particolari segnali. Questi cristalli, spesso appoggiati o
“piantati” su quelli di ortoclasio, sono stati notati anche in associazione con
cubi di fluorite violacea(3).
Sempre negli stessi geodi e con la stessa associazione, sono stati osservati
alcuni piccoli cristalli, di misura inferiore al millimetro, di anatasio con colori
che spaziano dall’azzurro-verde al nero e abiti che variano da tabulare a
bipiramidale, sia appuntito che tronco(3).
L’identificazione della synchysite-(Ce) è stata effettuata presso i laboratori del
Forschungszentrum Jülich GmbH di Jülich (Germania) mediante microscopia
elettronica a scansione e microanalisi semiquantitativa a raggi X a sistema
dispersivo di energia (SEM-EDX) e successivamente confermata dalla comparazione (RRUFF rif. R0609719) dello spettro al micro-Raman (Bersani,
2003) eseguito con strumentazione personale(4) dal dott. Ivano Rocchetti
dell’Associazione Amici del Museo Zannato di Montecchio Maggiore.
Questa breve segnalazione è propedeutica a uno studio completo sulla
mineralogia della miniera Cacciano, già iniziato grazie alla disponibilità e
alla collaborazione della ditta Minerali Industriali S.p.A.
Si rammenta che l’entrata e la raccolta di materiali nell’area della concessione è subordinata a preventiva autorizzazione da parte della società esercente.
RINGRAZIAMENTI
Gli autori ringraziano la ditta Minerali Industriali S.p.A. (Gruppo Minerali Maffei S.p.A.) e, in
particolar modo, l’ing. Alberto Milani, responsabile del recupero ambientale, per la fattiva collaborazione, Günter Blass e il dott. Ivano Rocchetti per le analisi e anonimi referee che con
osservazioni e suggerimenti hanno contribuito a migliorie dei testi.
REFERENZE
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Mineralogica Italiana, 19, 17-24.
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Bedoni, G., Carbonchi, C., Danasino, P. (1999): Feldspar and feldspathic sands for porcelain stoneware tiles.
Ceramica Acta, 11, 33-43.
Bersani, D. (2003): La Spettroscopia Micro-Raman. Micro (fatti e cronache), 0/2003, 1-6.
Bertolani, M. & Loschi Ghittoni, A.G. (1994): I giacimenti piemontesi di materie prime ceramiche. Giornata
di Studio “In ricordo del prof. Stefano Zucchetti”, Torino, 1994, 67-72.
Bordignon, L. & Grisoni, A. (1992): Recupero ambientale della miniera di “Cacciano” da parte della Minerali
Industriali e della SASIL. Ceramica Informazione, 325, 203-206.
Boriani, A., Burlini, L., Caironi, V., Ferraris, M.R., Zappone, A. (1988a): Carta geologica dei Graniti dei Laghi
(Valsesia, Cusio de Verbano - Provincie di Vercelli e Novara)- scala 1:50.000. Rendiconti della Società
Italiana di Mineralogia e Petrologia, 43.
Boriani, A., Burlini, L., Caironi, V., Giobbi Origoni, E., Sassi, A., Sesana, E. (1988b): Geological and petrological studies on the ercynian plutonism of Serie dei Laghi. Rendiconti della Società Italiana Petrologica e
Mineralogica, 43, 367-384.
Boriani, A., Burlini, L., Sacchi, R. (1990): The Cossato-Mergozzo-Brissago line and the Pogallo line (Southern
Alps, Northern Italy) and their relationship with the late hercynian magmatic and metamorphic events.
Tectonophysics, 182, 91-102.
Bortolami, G. (1965): Rapporti cronologico-genetici tra graniti e vulcaniti permiane nel Biellese. Atti della
Società Italiana di Scienze Naturali, 104, 155-172.
Bortolami, G., Carraro, F., Sacchi, R. (1967): Note illustrative della Carta Geologica d’Italia alla scala
1:100000, Foglio, 43, Biella, II ed., Servizio Geologico d’Italia, Roma.
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(4)
dimensionale delle piastrelle di ceramica durante la cottura, fattore rilevante
soprattutto per forme dimensionali importanti.
MICRO
Anatasio e fluorite sono stati precedentemente segnalati a Masserano-Curino da
Piccoli et al. (2007) e da Balconi (1963).
Ferrario (2006), in un’interessante tesi di
laurea, tratta dei depositi ignimbritici d’età
permiana affioranti nella cava d’inerti
della ditta ELIS S.n.c. di Enzo e Paolo
Renati, sita presso l’abitato di Caprile in
Val Sessera (provincia di Biella), impianata
in un contesto geo-litologico non troppo
dissimile da quello di Cacciano.
Il lavoro consiste nella caratterizzazione
mineralogica, petrografica, tessiturale e
geochimica delle vulcaniti permiane più o
meno alterate presenti in cava, per cercare di comprendere le possibili cause dell’anomalo arricchimento in alcali (sodio).
L’area oggetto di studio si colloca infatti
all’interno della formazione geologica
denominata “Complesso dei porfidi quarziferi del Biellese” che è parte della copertura permo-mesozoica del Massiccio dei
Laghi. Nell’area di cava le rocce esposte
sono rappresentate essenzialmente da
facies di flusso piroclastico (ignimbriti riolitiche più o meno alterate). La parte settentrionale della cava è caratterizzata da
depositi ignimbritici violacei massicci con
scarse evidenze di strutture di flusso e
apparentemente non alterati. La parte
centro-meridionale è invece caratterizzata
da rocce tufaceo-ignimbritiche di colore
da grigio a bruno, spesso completamente
afiriche, le quali risultano variamente alterate in un materiale microcristallino rosa,
che rappresenta il prodotto di alterazione
più vistoso. L’analisi microscopica ha permesso di riconoscere una struttura porfirica con fenocristalli di quarzo, feldspati e
plagioclasi (più o meno sericitizzati), biotite lamellare, glass shards variamente ricristallizzate e xenoliti di varia natura (graniti,
metamorfiti del basamento ecc.), immersi
in una massa di fondo da criptocristallina
a vetrosa, talora contenente sferuliti di
devetrificazione. L’analisi qualitativa dei
profili diffrattometrici mette in luce che
tutte le litologie affioranti in cava sono
composte da quarzo, albite, K-feldspato e
muscovite a cui si associano ossidi di ferro
(magnetite ed ematite), calcite, “clorite”,
illite, pirite e caolinite. Tra i minerali
accessori sono stati individuati finissimi
aggregati di magnetite cubica a sostituzione pseudomorfa di lamelle di ematite
(musketizzazione) e disseminazioni di fini
plaghe di barite interstiziali agli aggregati
di feldspato. Per quanto riguarda gli
aspetti geologici, mineralogici e geochimici di queste rocce, si può concludere
che esse rappresentano una porzione del
complesso vulcanico tardo-paleozoico, la
quale ha subito un profondo processo di
alterazione/metasomatosi alcalina postdeposizionale ad opera di fluidi idrotermali, comparabile con un’alterazione tipo
“episienite”. Un possibile veicolo di tali
fluidi caldi potrebbe essere stato la vicina
linea della Cremosina.
Martini, B., Salvetti, A., Dalla Fontana, G.,
Boscardin, M., Ciriotti, M.E., Ambrino, P.
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Primo ritrovamento di synchysite nel Biellese
Martini, B., Salvetti, A., Dalla Fontana, G.,
Boscardin, M., Ciriotti, M.E., Ambrino, P.
Carta stradale con l’indicazione della frazione Cacciano lungo la strada che collega Masserano a
Curino [il nome Curino non identifica nessun centro abitato, ma solo il territorio comunale che risulta
quindi composto da diverse frazioni (San Martino, Santa Maria, San Bonomio, San Nicolao) a loro
volta suddivise in cantoni isolati tra loro, quali Gabella, Chierro, Chiocchetti, Gianadda ecc].
Synchysite-(Ce): cristalli tabulari biancastri con bordo rosa-violaceo
(campo: foto sopra 1.5 mm, foto a fianco 2 mm) Miniera di Cacciano, Masserano/Curino, Biella, Piemonte, Italia
(collezione B. Martini, foto P. Ambrino)
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Spettro Raman della
synchysite-(Ce) della
miniera di Cacciano,
Masserano/Curino
Anatasio: corona di cristalli tabulari neri (campo 2 mm) Miniera di Cacciano, Masserano/Curino, Biella, Piemonte, Italia
(collezione A. Salvetti, foto P. Ambrino)
The binocular microscope find of small, whitish, platy hexagonal crystals, both isolated and in rosette aggregates, on orthoclase crystals at the Cacciano mine,
Masserano/Curino, Biella, Piemonte, Italy, led to the identification of synchysite-(Ce).
Besides orthoclase, the vugs host albite and purplish fluorite. In other vugs with similar associations, blue-green to black anatase microcrystals were found, with habits
from tabular to dipyramidal, pointed or truncated. This article is meant to open a
work in progress on mineralogy of the complex, that is substantially unknown to date.
Key words: synchysite-(Ce), Cacciano, Masserano, Curino, Biella, Piedmont, Italy,
first find for the province of Biella.
RÉSUMÉ
(traduit par la rédaction)
On a trouvé sous la binoculaire de petits cristaux blanchâtres en plaquettes hexagonales, isolées et en
agrégats en forme de rosettes, sur des cristaux d’orthose à la mine Cacciano, Masserano/Curino, Biella,
Piémont, Italie. Ils ont été identifiés comme de la synchysite-(Ce). Outre l’orthose, les géodes abritent de
l’albite et de la fluorite violette. Dans d’autres géodes, avec des associations similaires, on peut trouver des
microcristaux anatase bleu-vert à noire, avec des habitus tabulaires à dipyramidal, pointus ou tronqués. Cet
article vise à commencer une étude sur la minéralogie de ce complexe, sensiblement méconnu à ce jour.
Mots-clés: synchysite-(Ce), Cacciano, Masserano, Curino, Biella, Piémont, Italie,
première découverte pour la province de Biella.
ZUSAMMENFASSUNG
(Übersetzt von der Redaktion)
Binokular-Untersuchungen von kleinen, weisslichen, hexagonalen Tafeln von der Grube Cacciano,
Masserano/Curino, Biella, Piemont, die sowohl einzeln, als auch in Rossetten aufreten und dabei auf
Orthoklas aufgewachsen sind, ergaben einen Fund von Synchysit-(CE). Ausser Orthoklas fanden sich in derselben Geode mikroskopische Anataskristalle von blaugrüner (z.T. auch schwarzer) Farbe mit einem Habitus
von tafelig bis bipyramidal aber auch spitzpyramidal oder dicktafelig. Dieser Hinweis ist eine
Vorabinformation auf eine demnächst erscheinende Publikation.
Schlüsselwörter: Synchysit-(Ce), Cacciano, Masserano, Curino, Biella, Piemonte, Italien, ersten Feststellung
der Provinz Biella.
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ABSTRACT
(translated by the editor)
MICRO
Bredy, A., Sassone, P., Clerici, C., Rossetti, P., Bertolotti, G.P. (2003): Studio geominerario e mineralurgico di
una miniera di feldspato nell’area Masserano - Santa Liberata (BI). GEAM-Geoingegneria ambientale e
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Cavinato, A. (1941): I caolini e le argille di Lozzolo, Roasio e Masserano. Ricerca Scientifica, 12, 759-767.
D'Attri, A. & Piazza, M. (1988): Facies a Corallinacee del Pliocene di Masserano (Biellese). Atti del Quarto
Simposio di Ecologia e Paleoecologia delle Comunità Bentoniche, Sorrento, 1988, 387-395.
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Liben, W., Ni, Y., Hughes, J.M., Bayliss, P., Drexler, J.W. (1994): The atomic arrangement of synchysite-(Ce), CeCaF(CO3)2. Canadian Mineralogist, 32, 865-871.
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Società Italiana di Scienze Naurali, 118, 65-102.