AVVISO PUBBLICO (art. 13, comma 1, del D.Lgs. n.152/2006) OGGETTO: Comune di Ispica (Rg). Rielaborazione Parziale della Revisione del Piano Regolatore Generale. Procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi dell’art. 13, comma 1, del D.Lgs. n.152/2006 e s.m.i.. Avvio fase di consultazione del Rapporto Preliminare. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO rende noto che il Comune di Ispica, in adempimento al D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” e s.m.i. ha avviato la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) relativamente al Piano in oggetto. Nell’ambito di tale procedura sono stati individuati: • il Comune di Ispica (RG), quale Autorità Procedente; • l’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, Dipartimento Territorio e Ambiente, Servizio 1 V.A.S.-V.I.A., quale Autorità Competente. La fase di consultazione al predetto Rapporto preliminare è di 30 giorni dal 01/08/2014 al 30/08/2014. I soggetti competenti in materia ambientale, che hanno ricevuto apposita comunicazione, possono far pervenire le proprie osservazioni entro 30 giorni dalla data di comunicazione ai seguenti indirizzi: • Autorità Procedente Comune di Ispica, Ufficio Assetto Territoriale Urbanistica, Via Andreoli, 2 - 97014 Ispica (Rg), e-mail: • Autorità Competente Dipartimento Regionale dell’Ambiente, Servizio 1 V.A.S. – V.I.A., Via Ugo la Malfa n. 169 – 90146 Palermo, e-mail: [email protected]; Il presente avviso è pubblicato: • all’Albo comunale di Ispica; • sul sito internet dell’Autorità Procedente: www.comune.ispica.rg.it • sul sito internet dell’Autorità Competente: www.artasicilia.eu, link SIVVI, procedure VAS (immettere nella casella di testo “cerca” e nome del Comune). IL FUNZIONARIO DIRIGENTE Responsabile del Procedimento F.to: Arch. Salvatore GUARNIERI Comune di Ispica (Provincia di Ragusa) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (ai sensi del D.Lgs. n.152 del 3 Aprile 2006 e s.m.i. art. 13, comma 1; del D.Lgs. n. 4 del 16 Gennaio 2008 e del “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica di piani e programmi”, DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A). Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. PIANO REGOLATORE GENERALE Regione Siciliana Rapporto ambientale preliminare Relazione RAP Settembre 2013 Professionista incaricato: Arch. PhD Maria Chiara Tomasino Autorità procedente: Comune di Ispica (Rg) Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 INDICE Premessa ……………………………………………………………………….…… Pag. 3 » 7 Introduzione ……………………………………………………………..… » 10 1. Quadro di riferimento teorico, disciplinare e operativo …………….. 1.1 Riferimenti normativi e linee guida in merito alla V.A.S. e alla V.inc.A……… 1.1.1 Normativa comunitaria ………………………………………………………………….. 1.1.2 Normativa statale ……………………………………………………………………….. 1.1.3 Normativa regionale …………………………………………………………………… 1.2 Percorso metodologico e processo partecipativo della VAS …………………… 1.3 Cronoprogramma …………………………………………………………….….. 2. Quadro conoscitivo ambientale ……………………………………….. 2.1 Inquadramento territoriale ……………………………………..……………..... 2.2 Fauna, flora e biodiversità ……………………………………………….……… 2.3 Aria e fattori climatici ……………………………………………………………. 2.3.1 Qualità dell’aria: riferimenti normativi ………………………………………… 2.4 Acqua ……………………………………………………………………………… 2.4.1 Quadro normativo ……………………………………………………………………...… 2.4.2 Acque superficiali ………………………………………………………………………… 2.4.3 Acque sotterranee ………………………………………………………………………. 2.4.4 Acque marine-costiere…………………………………………………………..……….. 2.4.5 Acque di transizione…………………………………………………………………….. 2.5 Suolo ……………………………………………………………………………… 2.5.1 Geologia ………………………………………………………………………………… 2.5.2 Assetto idrogeologico …………………………………………………………………... 2.5.3 Aree a rischio desertificazione e incendi ……………………………………………. 2.6 Popolazione e salute umana …………………………………………………........ 2.6.1 Inquinamento acustico ……………………………………………………….….……... 2.6.2 Salute ……………………………………………………………………………..……… 2.7 Energia ………………………………………………………………………....…. 2.8 Rifiuti …………………………………………………………………………….… 2.9 Mobilità e trasporti …………………………………………………………..….... 2.10 Paesaggio, patrimonio culturale, architettonico e archeologico ………...…… 2.10.1 Il patrimonio culturale, architettonico e archeologico ………………...……… 3. Studio di incidenza …………………………………...………………… 4. Il progetto di Piano Regolatore Generale …………………………...... 4.1 Obiettivi del Piano Regolatore …………………………………………………... 4.2 Tutela e valorizzazione dei beni architettonici, archeologici e ambientali …… 4.3 Inquadramento strategico per sistemi territoriali ……………………………... 4.3.1 Il sistema integrato dei parchi e degli ambiti naturalistici (z.o.t. Fp)…….……….. 4.3.2 Il sistema agricolo-ambientale (z.o.t. E)………………………………………………. 4.3.3 Il sistema delle attività produttive (z.o.t. D)…………………………………………... 4.3.4 Il sistema delle attività turistiche (z.o.t. Ft)……………………………………………. 4.3.5 Il sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici (z.o.t. F)………………………… 4.3.6 Il sistema residenziale (z.o.t. A-B-C)……………………………….…………………... 4.3.7 Il sistema della mobilità ………………………………………………………………… 4.4 Previsioni urbanistiche nel settore commerciale (PUSC) ………………...…….. 4.5 Modifiche al P.R.G. con Del. C.C. 28.04.2011, n.27 di adozione …….………. 5. Obiettivi di sostenibilità ambientale …………………………………... » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 11 11 14 14 16 19 21 21 22 23 23 28 28 30 31 33 33 33 33 33 43 45 46 47 52 53 55 55 61 63 63 64 65 66 66 69 70 71 71 73 74 75 76 78 Pagina 1 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 6. Valutazione degli impatti e misure di mitigazione …………………… 7. Misure per il monitoraggio ………………………………………..…… 8. Indice del Rapporto Ambientale (RA)………………………………… » » » 81 81 82 Lista degli acronimi ………………………………………………..……… Allegati: » 83 · Valutazione di Incidenza Ambientale · Questionario di consultazione Pagina 2 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Premessa Il presente lavoro, riguardante la stesura del Rapporto Ambientale Preliminare (RAP), ex art. 13 comma 1 del D.Lgs. n.152 del 3 Aprile 2006 e s.m.i. (D.Lgs. n.4 del 16 Gennaio 2008),del processo di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) del Piano Regolatore Generale (Rielaborazione parziale della Revisione) del Comune di Ispica, è stato redatto dall’Arch. Maria Chiara Tomasino che ha ricevuto incarico con Provvedimento Sindacale n.39 del 14.05.2013. Il RAP è finalizzato a definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel, successivo, Rapporto Ambientale e ad individuare i soggetti competenti per la consultazione preventiva. Per il P.R.G. di Ispica non è stata effettuata la verifica di assoggettabilità in quanto l’Autorità procedente (Comune di Ispica), consapevole che il Piano Regolatore Generale rientra nella tipologia di piani e programmi prevista dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i e dal “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica di piani e programmi" (DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A), ha avviato direttamente il processo di VAS. Il risultato principale della VAS consiste nell’elaborazione del Rapporto Ambientale, tuttavia, lo schema procedurale prevede una fase preliminare, scoping, che consiste nello svolgimento di considerazioni preliminari necessarie a stabilire la portata e le necessità conoscitive del piano. Tali considerazioni preliminari servono per organizzare e inquadrare gli elementi fondamentali del Piano e hanno l’obiettivo di porre in evidenza il contesto, gli ambiti di analisi, le interrelazioni, gli attori, gli elementi critici, i rischi e le opportunità del Piano stesso. Le condizioni minime dell’attività di scoping sono richiamate dall’art. 5, comma 4 della Direttiva, laddove si prevede che “Le Autorità di cui all’art. 6, paragrafo 3 devono essere consultate al momento della decisione sulla portata delle informazioni da includere nel rapporto ambientale e sul loro livello di dettaglio”. Il presente Rapporto Ambientale Preliminare, pertanto, è stato redatto al fine di consultare le autorità competenti in materia ambientale circa la portata e il livello di dettaglio delle analisi ambientali da sviluppare ulteriormente nel Rapporto Ambientale. Nell’ intento di facilitare le indicazioni delle autorità sui contenuti del presente documento è stato redatto un questionarioguida per la stesura dei contributi. Inoltre, poiché il territorio di Ispica è interessato dalla presenza di Siti Natura 2000 in particolare n.3 siti di interesse comunitario (SIC) e una zona a protezione speciale (ZPS): Pagina 3 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 · SIC ITA080005 Isola dei Porri · SIC ITA080009 Cava d’Ispica · SIC ITA090003 Pantani della Sicilia Sud-Orientale · ZPS ITA090029 Pantani della Sicilia Sud-orientale, Morghella di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari il PRG è soggetto anche a Valutazione di Incidenza Ambientale, già adottata con Delibera di C.C. n. 27 del 28.04.2011. Gli elementi della Valutazione di Incidenza sono pertanto, inglobati nella più ampia procedura di VAS. Il Comune aveva avviato la Revisione del P.R.G. affidandone l’incarico all’U.T.C.. Le Direttive Generali erano state approvate con Delibera Consiliare n. 43 del 01.06.1993 e lo Schema di Massima approvato con Delibera Consiliare n. 169 del 29.12.1994. Il progetto di Revisione del P.R.G., dopo aver acquisito il parere dell’Ufficio del Genio Civile prot. 14004 del 10.07.1997, era stato adottato con atto consiliare n. 45 del 02.04.1998. Con successive delibere consiliari n. 70 del 29.09.1998 e n. 73 del 12.07.1999 si era provveduto alla adozione delle Prescrizioni Esecutive relative alle aree “P.I.P.” e alle aree “C.1”. Il Consiglio Regionale dell’Urbanistica con voto n. 307 dello 07.09.2000 ha espresso il parere che la Revisione del P.R.G. del Comune di Ispica dovesse essere sottoposta a rielaborazione parziale, in conformità alla proposta della DRU n. 46 del 31.05.2000. Dal voto del C.R.U. è emerso l’obbligo di adeguare la Revisione del P.R.G., in sede di rielaborazione parziale, con un nuovo studio geologico conforme ai dettami della Circolare n. 2222 del 31.01.1995 e un nuovo studio agricolo forestale adeguato alla L. 13/1999 e ai criteri al DPR 28.02.2000 e succ. mod. e int.. Inoltre il voto del C.R.U. ha restituito, non condividendole, sia le Prescrizioni Esecutive relative alle aree P.I.P. per la loro ubicazione che le PP.EE. relative alle zone “C.1” ritenute non dimensionate rispetto all’andamento demografico. Il nuovo studio geologico è stato redatto e consegnato in data 31.07.2002 con prot. 19096; il nuovo studio agricolo è stato redatto e consegnato in data 17.05.2001 con prot. 9910. Successivamente con D.A. n. 224 del 20.05.2002 è stato nominato Commissario ad acta l’Ing. Pietro Alfredo Scaffidi Abbate che, a seguito di reiterazione dei provvedimenti di nomina, ha infine provveduto ad approvare con sua determinazione n. 1 del 14.01.2003 la perimetrazioni delle aree da sottoporre a PP.EE. per il Centro Storico e le zone P.I.P.. Pagina 4 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 In data 31.07.2006 con provvedimento di Determinazione n. 51 è stato conferito incarico al Prof. G. Gangemi per la Rielaborazione parziale della Revisione del P.R.G. e del Regolamento Edilizio in adeguamento al voto C.R.U. n. 307/2000. Allo stesso professionista è stato affidato l’incarico per Previsioni urbanistiche del settore commerciale e per la redazione dello Studio di incidenza ambientale con Provvedimento del Sindaco n° 21 del 21.04.2008. Per quanto concerne le PP.EE., per gli effetti dell’art. 102 della sopravvenuta L.R. 17 Aprile 2003, n. 4, fermo restando le determinazioni commissariali in ordine alla perimetrazione delle aree P.I.P. e del centro storico l’Amministrazione ha manifestato la volontà di provvedere successivamente alla adozione degli elaborati di Rielaborazione, anche per valutare con maggiore compiutezza le necessità dei fabbisogni decennali alla luce degli adeguamenti urbanistici principali. La Rielaborazione parziale della Revisione del P.R.G. di Ispica ha assunto a base dell’intero progetto, con funzione di Direttive Generali, il voto C.R.U. n. 307/2000. Risulta utile evidenziare che il P.R.G., in ossequio a precedenti normative di matrice ambientale vigenti nella Regione Siciliana, è stato sottoposto “ex ante” ed “in itinere” a verifiche che derivano dall’obbligo della compatibilità delle previsioni con gli aspetti floristico-vegetazionali (Studio Agricolo Forestale), geomorfologici ed idrogeologici (Studi Geologici e P.A.I.), aspetti legati al patrimonio culturale e paesaggistico (P.T.P. della Provincia di Ragusa), nonché di aspetti più strettamente naturalistici ed ambientali legati ad aree quali Riserve, S.I.C./Z.P.S. (Redazione Studio di Incidenza Ambientale), la documentazione elencata risulta parte integrante del presente RAP. Allo stato odierno la situazione giuridico-amministrativa del procedimento urbanistico del P.R.G. è quella di essere stato adottato con Delibera di C.C. n. 27 del 28 Aprile 2011, ma di non avere completato la fase di pubblicazione in attesa di determinazioni regionali sul procedimento di VAS. Per quanto sopra, e considerato: · che il sovrapporsi delle sopravvenute norme ambientali nei percorsi di pianificazione consente un maggior livello di coinvolgimento e di partecipazione del pubblico nei processi decisionali, rappresentando da questo punto di vista un valore aggiunto per la redazione dei piani; · che il P.R.G. in atto di formazione è stato informato e conformato, nel suo lungo percorso, a principi ambientali derivanti dall’obbligo di dotarsi di strumenti propedeutici alla formazione quali lo Studio Agricolo Forestale, , lo Studio Geologico, la Valutazione di Pagina 5 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Incidenza Ambientale, nonché la compatibilità con la strumentazione regionale e provinciale quali il P.A.I. e il P.T.P.; · che, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto dell’art. 5, comma 1, lett. e) e dell’art.11, comma 5, del D.lgs n. 152/06 e ss.mm.ii., nulla esclude che il procedimento V.A.S. venga avviato anche con riferimento ai piani già adottati, in quanto fase preparatoria ed anteriore alla approvazione, al fine di coniugare gli effetti giuridici frattanto prodotti dall’avvenuta adozione del P.R.G., fermo restando il principio della generale irretroattività delle norme sopravvenute e la immodificabilità delle situazioni giuridiche nel frattempo consolidatesi senza valutarne il dolo; · che è maturata la consapevolezza, in questa Amministrazione, dell’obbligo di procedere alla sottoposizione alle procedure V.A.S. del piano come adottato (ma ancora non pubblicato) prima della trasmissione dello stesso al competente Dipartimento Regionale Urbanistica dell’Assessorato Territorio ed Ambiente. Si è redatto il presente RAP quale “analisi preliminare dei potenziali effetti del piano” (art. 13, comma 1) unitamente al questionario di consultazione (art. 13, comma 2) al fine di concordare con il competente Dipartimento Regionale Ambiente dell’Assessorato Territorio ed Ambiente i tempi di conclusione della fase di consultazione. Fatta questa premessa, si illustrano, di seguito, tutti i contenuti richiesti dalla normativa vigente in materia di Valutazione Ambientale Strategica, ed in particolare le informazioni significative circa le caratteristiche della Rielaborazione parziale della Revisione del Comune di Ispica e le caratteristiche degli impatti e delle aree che possono esserne interessate. Pagina 6 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Introduzione In adempienza del D.L.vo 152/2006, recante “Norme in materia ambientale”, così come modificato dal D.L.vo 4/2008, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.L.vo n. 152 del 3 aprile 2006, recante Norme in materia ambientale”, il Comune di Ispica (Rg) è chiamato a corredare il Piano Regolatore Generale (di seguito“Piano”), della specifica Valutazione Ambientale Strategica (di seguito “procedura di VAS”). I “soggetti” interessati nella “procedura di VAS” sono i seguenti: Autorità Competente (AC)1 Autorità Procedente (AP)2 Struttura competente Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente, Dipartimento Territorio e Ambiente, Servizio 1 VAS-VIA Comune di Ispica Indirizzo Posta elettronica Via Ugo La Malfa 169, 90146 Palermo C.so Umberto, 82 97014 Ispica (Rg) Sito web http://sivvi.artasicilia.eu/sivvi/faces/jsp/public/n avigatore.jsp?p=artic olo12&detail=wait [email protected] guarnieri.salvatore@comu ne.ispica.rg.it In questa fase sono interessati i Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA)3, il cui elenco, individuato dall’Autorità Procedente e concordato con l’Autorità Competente, si riporta di seguito: N. Soggetti competenti in materia ambientale (SCMA) Livello regionale 1 2 3 4 5 6 1 Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente – Dipartimento Regionale dell’Ambiente · Servizio 3 – Assetto del territorio e difesa del suolo · Servizio 4 – Protezione patrimonio naturale · Servizio 5 – Demanio marittimo · Servizio 7 – Pareri ambientali Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente – Dipartimento Regionale Urbanistica Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente – Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità: · Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti · Dipartimento regionale dell’energia Assessorato Regionale delle infrastrutture e della mobilità – Dipartimento delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti Assessorato Regionale delle risorse agricole e alimentari, · Dipartimento degli interventi strutturali per l’agricoltura Autorità Competente(AC) – la pubblica amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di piani e programmi, e l’adozione dei provvedimenti conclusivi in materia di VIA nel caso di progetti (art. 5, lettera p). 2 Autorità Procedente (AP) – la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del presente decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma (art. 5, lettera q). 3 Soggetti Competenti in Materia Ambientale (SCMA): le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani, programmi o progetti. Pagina 7 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare 7 8 9 Settembre 2013 · Dipartimento degli interventi infrastrutturali per l’agricoltura · Dipartimento Azienda regionale foreste demaniali Assessorato Regionale della Salute, Dipartimento regionale per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico Assessorato Regionale delle Attività Produttive – Dipartimento delle Attività Produttive Assessorato regionale del turismo, dello sport e delle spettacolo, Dipartimento regionale del turismo, dello sport e delle spettacolo Livello provinciale 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Provincia Regionale di Ragusa Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Strutture periferiche di Ragusa: · Servizio della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali · Servizio per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Naturali e Naturalistici · Servizio per i Beni Archeologici Servizio regionale di Protezione Civile per la Provincia di Ragusa Servizio Ufficio del Genio Civile di Ragusa Azienda Unità Sanitaria Locale di Ragusa Consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente – Ragusa Ufficio Provinciale della Protezione civile ARPA Sicilia – Dipartimento provinciale Livello comunale 19 20 21 22 23 Comune di Noto (Sr) Comune di Pachino (Sr) Comune di Rosolini (Sr) Comune di Modica (Rg) Comune di Pozzallo (Rg) Il presente documento, che si configura quale “Rapporto Ambientale Preliminare” ha lo scopo di individuare le necessarie conoscenze circa la situazione ambientale ex ante del contesto territoriale interessato dal PRG e rappresenta la base di partenza su cui impostare la successiva fase di valutazione, con cui si andranno a definire gli effetti derivanti dall’approvazione e attuazione del Piano stesso. In questa fase, infatti, l’Autorità Procedente entra in consultazione, sin di momenti preliminari dell’attività di elaborazione del Piano, con l’Autorità Competente (Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dip. Territorio e Ambiente, Servizio 2 VAS-VIA) e gli altri Soggetti Competenti in Materia Ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel successivo Rapporto Ambientale. Ai fini di una corretta applicazione della procedura VAS, bisogna evidenziare che le fasi della medesima procedura e quelle previste per la redazione del PRG debbano necessariamente integrarsi e svolgersi insieme, fin dai primi momenti di avvio del processo. Pertanto si propone che: Pagina 8 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 l’adozione da parte del Consiglio comunale del PRG ai sensi dell’art. 3 della L.R. 71/78 avvenga dopo le fasi relative agli artt. 13, 14 e 15 del D.Lgs. 152 del 03.04.2006 e s.m.i. (rapporto ambientale preliminare, svolgimento delle consultazioni, rapporto ambientale definitivo); · le deduzioni del Consiglio Comunale sulle osservazioni e opposizioni al PRG da parte dei cittadini ai sensi dell’art. 3 della L.R. 71/78 vengano deliberate dopo la pubblicazione del Rapporto Ambientale e del P.R.G. adottato. Pagina 9 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 1. Quadro di riferimento teorico, disciplinare e operativo Ormai da diversi anni molti organismi internazionali come l’UNESCO, l’EU, ecc, ritengono doveroso raccomandare un diverso atteggiamento da parte dei governi centrali e locali nelle politiche di sviluppo. Non esiste documento, atto o rapporto che non faccia riferimento alla necessità di rendere compatibili con l’ambiente le diverse azioni umane. Il cammino percorso dalla cultura della sostenibilità, iniziato a partire dal 1972 con il Rapporto del MIT di Boston, intitolato I limiti dello sviluppo, esploso dopo un ventennio con la Conferenza di Rio de Janeiro nel 1992, ha messo in evidenza come non sia più possibile prescindere da tematiche così importanti da rivelarsi vitali per il futuro dell’intero pianeta, e come sia fondamentale indirizzare le azioni umane verso uno sviluppo sostenibile. Tuttavia i principi della sostenibilità per potersi attuare concretamente necessitano di un approfondimento ti tipo teorico, metodologico e applicativo. Infatti la sostenibilità non può limitarsi ad essere un concetto olistico con generiche dichiarazioni di principio; essa deve essere interpretata attraverso valutazioni di tipo quantitativo, le sole capaci di consentire confronti tra periodi storici diversi e quindi di simulare scenari pianificatori anche alternativi tra loro. La Valutazione Ambientale Strategica, detta VAS, prevista a livello europeo, recepita a livello nazionale e regolamentata a livello regionale, riguarda i programmi e i piani sul territorio e deve garantire che siano presi in considerazione gli effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani. Introdotta dalla Direttiva 2001/42/CEE, la VAS è definita come un “processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte, politiche, piani o iniziative, nell’ambito di programmi, ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e sociale”. La Valutazione Ambientale Strategica, come emerge dalle Linee guida elaborate dal Ministero dell’Ambiente (1999), non corrisponde ad un unico atto di valutazione, ma consiste in un processo di conoscenza e valutazione che ha il compito di accompagnare l’intero sviluppo di un Piano. Per questa può essere ricondotta a tre diversi momenti rispetto agli strumenti di pianificazione: · una prima fase, definita ex ante, ovvero a monte della redazione del piano, per potere fornire le linee guida e i criteri per lo sviluppo futuro, rappresentata dall’attività di scoping ovvero definizione e i contenuti del Rapporto Ambientale; Pagina 10 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 una seconda fase, definita in itinere, ovvero contestuale alla redazione del piano, divenendone parte integrante, corrispondente all’attività di monitoraggio degli impatti significativi sull’ambiente derivante dall’attuazione del Piano; · una terza fase, definita ex post, ovvero a valle dell’iter pianificatorio, come verifica a posteriori della sostenibilità del piano. Tale valutazione per diventare uno strumento di efficace aiuto al miglioramento del piano, necessita l’utilizzo di metodologie applicative semplici affinché possa essere di uso comune. Va detto inoltre che la VAS non può rappresentare la decisione, che è demandata comunque agli organi politici e alla popolazione, bensì aiuto alla decisione. La sua elaborazione può consentire di elaborare anche scenari alternativi, di trasformazione del territorio, elevando così il livello di conoscenza e responsabilizzazione del decisore pubblico e della popolazione. Il suo ruolo è quello di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con i principi dello sviluppo sostenibile e, in tal senso, rispetti la capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, la salvaguardia della biodiversità e consenta un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica. Così come stabilito dall’art. 10, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006, la VAS comprende pure le procedure relative alla Valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) disciplinate dall’art. 5 del D.P.R. n.357/1997. A tal fine è necessario che il Rapporto Ambientale contenga gli elementi di cui all’allegato G dello stesso D.P.R. n. 357/97. La valutazione ambientale dell’Autorità Competente dovrà estendersi pertanto anche alle finalità di conservazione proprie della valutazione di incidenza. 1.1 Riferimenti normativi in materia di VAS 1.1.1 Normativa comunitaria La norma di riferimento a livello comunitario per la Valutazione Ambientale Strategica è la Direttiva della CE 2001/42 del Parlamento Europeo e del Consigli del 27 Giugno 2001 che riguarda la valutazione degli effetti ambientali di determinati piani e programmi e segna la definitiva acquisizione della dimensione ambientale come elemento di cui tener conto in tutti i campi dell’agire umano. La Direttiva risponde alle indicazioni della convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998, fondata sul diritto all’informazione, sul diritto alla partecipazione alle decisioni e sull’accesso alla giustizia. Pagina 11 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Già nelle premesse della Direttiva, vengono definiti il ruolo e gli obiettivi della valutazione ambientale: “la valutazione ambientale costituisce un importante strumento per l’integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di taluni piani e programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente negli Stati membri, in quanto garantisce che gli effetti dell’attuazione dei piani e dei programmi in questione siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro adozione” (premesse, punto 4). Troviamo inoltre, sempre nelle considerazioni introduttive, la enunciazione riguardante il coinvolgimento dei cittadini: “Allo scopo di contribuire ad una maggiore trasparenza dell’iter decisionale nonché allo scopo di garantire la completezza e l’affidabilità delle informazioni su cui poggia la valutazione, occorre stabilire che le autorità responsabili per l’ambiente ed il pubblico siano consultate durante la valutazione dei piani e dei programmi e che vengano fissate scadenze adeguate per consentire un lasso di tempo sufficiente per le consultazioni, compresa la formulazione di pareri”(premesse, punto 15). Tra gli elementi cardine posti come introduzione, infine, il presupposto che la valutazione ambientale avvenga “prima” dell’adozione di piani e programmi e che venga condotta mediante il confronto con i cittadini: “Il rapporto ambientale e i pareri espressi dalle autorità interessate e dal pubblico…. dovrebbero essere presi in considerazione durante la preparazione del piano o del programma e prima della sua adozione o prima di avviarne l’iter legislativo” (premesse, punto 17). Lo sviluppo sostenibile, dunque, viene assunto come obiettivo, da parte della Comunità Europea, fin dall’art. 1 della Direttiva 2001/42: art.1 – “La presente direttiva ha l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile”. Conseguentemente a quanto esposto nelle considerazioni introduttive, l’art.2 riguarda la pubblicità e la partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni al processo valutativo e l’art. 4 richiama la necessità che il momento di valutazione avvenga precedentemente (ex ante) all’approvazione di piani e programmi. L’art. 5 della Direttiva europea prevede la valutazione degli effetti ambientali di un piano/programma e, contestualmente, la valutazione di possibili alternative: “rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l’attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell’ambito territoriale del piano o del programma. L’allegato I riporta le informazioni da fornire a tale scopo”. Pagina 12 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Al fine di assicurare il pieno coinvolgimento e l’adeguata informazione anche ai cittadini “non tecnici”, viene prevista anche la redazione di una versione sintetica del rapporto ambientale, che deve rendere conto dei motivi che portano il decisore politico verso una determinata scelta: “dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma e come si è tenuto conto, ai sensi dell’articolo 8, del rapporto ambientale redatto ai sensi dell’articolo 5, dei pareri espressi ai sensi dell’articolo 6 e dei risultati delle consultazioni avviate ai sensi dell’articolo 7, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano o il programma adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate” (art. 9.1). La Direttiva 2001/42 rimanda agli allegati 1 e 2 per dettagliare quelli che dovranno essere i contenuti del rapporto ambientale e della conseguente valutazione degli effetti originati dal piano/programma. Direttiva 2001/42 CE – Allegato I Le informazioni da fornire ai sensi dell’art. 5, paragrafo 1, fatto salvo l’art. 5, paragrafi 2 e 3, sono: a) illustrazione di contenuti , degli obiettivi principali del piano e del rapporto con altri pertinenti piani o programmi; b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza l’attuazione del piano o del programma; c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente interessate; d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale, quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE; e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale; f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori; g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o del programma; h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle informazioni richieste; i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio di cui all’articolo 10; j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti. Direttiva 2001/42 CE – Allegato II Criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi di cui all’articolo 3, paragrafo 5 1. Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: · in quale misura il piano o il programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse, · in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati, · la pertinenza del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, · problemi ambientali pertinenti al piano o al programma, · la rilevanza del piano o del programma per l’attuazione della normativa comunitaria nel settore dell’ambiente (ad es. piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi: · probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti, · carattere cumulativo degli effetti, · natura transfrontaliera degli effetti, · rischi per la salute umana o per l’ambiente (ad es. in caso di incidenti), · entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate), · valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa: · delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, · del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite, · dell’utilizzo intensivo del suolo, Pagina 13 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. 1.1.2 Normativa statale L’Italia recepisce la Direttiva europea 2001/42/CE con il Decreto Legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, recante “Norme in materia ambientale” pubblicato sulla GURI n.88 del 14.04.2006, Supplemento Ordinario, n.96 e successivamente con il correttivo unificato il D.Lgs. n.4/2008 entrato in vigore il 13 Gennaio 2008 recante “Ulteriori disposizioni correttive e integrative del D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006, recante Norme in materia ambientale”, pubblicato sulla GURI n. 24 del 29.01.2008. I punti chiave del processo di VAS introdotte dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. comprendono: lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento delle consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni, la decisione, l’informazione sulla decisione e il monitoraggio. La fase di monitoraggio prevista dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ha la funzione di “assicurare il controllo sugli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati” per mezzo di un sistema di indicatori. Con Decreto Legislativo n.128 del 29.06 2010 “Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’art. 1 della legge 18 giugno 2009 n.69”, pubblicato su GURI n.186 dell’11.08.2010,Supplemento Ordinario n. 184, entrato in vigore il 26 Agosto 2010 viene modificata la parte prima, seconda e quinta del Codice Ambiente. La Vas è promossa dalla Pubblica Amministrazione e mira a garantire lo sviluppo sostenibile includendo nei processi decisionali i possibili effetti sull’ambiente. Sono sottoposti a questa procedura i piani per la valutazione della qualità dell’aria o inerenti al settore energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti, della pianificazione territoriale e della destinazione dei suoli. La fase di valutazione termina con un provvedimento motivato senza il quale l’opera non può essere ultimata. 1.1.3 Normativa regionale In Sicilia la procedura VAS viene recepita con Decreto Assessoriale dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ( A.R.T.A.) n.748 del 7 Luglio 2004, pubblicato sulla GURS n. 30 del 16 Luglio 2004, che introduce il giudizio di “compatibilità ambientale”, sottoponendo i piani e i programmi al procedimento amministrativo che prevede la valutazione del rapporto ambientale da parte dell’amministrazione regionale competente. Pagina 14 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Con successivo Decreto Assessoriale A.R.T.A. n.22 del 24 Gennaio 2005, pubblicato si GURS n.7 del 18 Febbraio 2005, vengono precisati e modificati alcuni contenuti del precedente decreto, evidenziando “l’obbligo di introdurre immediatamente i procedimenti di valutazione ambientale esclusivamente nella formazione dei piani e programmi il cui primo atto preparatorio formale sia successivo alla data 21. Luglio 2004……”. Nel decreto viene precisato che rimangono esclusi dall’obbligo della VAS i piani e programmi di competenza comunale sino alla specificazione di una apposita regolamentazione statale e/o regionale in merito ai contenuti e procedimenti di VAS. Con la L.R. 14 Maggio 2009, n.6, all’art. 59 (GURS n.22, Parte I, del 20 Maggio 2009) la Regione approva le “Disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica” che prevedono la definizione di un regolamento sull’applicazione della VAS. Con Deliberazione n. 200 della Giunta di Governo Regionale del 10.06.2009 è stato approvato, ai sensi dell’art.59, comma 1 della L.R. n.6/2009, il “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nella regione siciliana” con cui vengono definite le modalità secondo le quali deve essere attuato il percorso di valutazione ambientale, nella consapevolezza di una ormai irrinunciabile integrazione tra processo di piano e processo di valutazione ambientale, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile. Vengono così definiti i nuovi casi di esclusione dei piani e programmi dalla procedura VAS, un primo elenco dei Soggetti Competenti in Materia Ambientale e viene introdotta la Conferenza di valutazione con lo scopo di semplificare le procedure amministrative e giungere a rapide decisioni. La L.R. 29.1.2009, n. 13, Interventi finanziari urgenti per l’anno 2009 e disposizioni per l’occupazione. Autorizzazione per l’esercizio provvisorio per l’anno 2010 all’art. 13 “Norme in materia di valutazione ambientale strategica” sostituisce il comma 3 dell’art. 59 della L.R. 14 Maggio 2009, n.6 in questo modo: Con Circ. D.G n. 52120 del 5 Agosto 2011 “Caso EU Pilot 1654/10/ENVI: possibili non conformità del quadro normativo della Regione Siciliana con la Direttiva 2001/42/CE - Conseguenti indirizzi applicativi delle disposizioni contenute nell'articolo 59 della legge regionale 14 maggio 2009, n.6 ” viene chiarito che a far data dal 13 Febbraio 2009 le norme contenute nel nuovo Testo Unico dell’Ambiente entrano di diritto negli ordinamenti delle Regioni Italiane. Recita la Circolare che i piani regolatori generali, già adottati e privi di procedura di VAS, non verranno approvati e verranno restituiti ai Comuni per la loro riadozione, previa acquisizione della procedura VAS. Pagina 15 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 NORMATIVA COMUNITARIA · Direttiva della CE 2001/42 del Parlamento Europeo e del Consigli del 27 Giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti ambientali di determinati piani e programmi; NNORMATIVA STATALE · Decreto Legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, recante “Norme in materia ambientale” pubblicato sulla GURI n.88 del 14.04.2006, Supplemento Ordinario, n.96; · Titolo II del Decreto Legislativo 3 Aprile 2006 n. 152 – 31 Luglio 2007 (Decreto legge n.300 del 28.12.2006, convertito con Legge del 26 febbraio 2007, n.178), pubblicato sulla GURI n.48 del 26.02.2007, Supplemento Ordinario; · D.Lgs. n.4/2008 entrato in vigore il 13 Gennaio 2008 recante “Ulteriori disposizioni correttive e integrative del D.Lgs. n.152 del 3 aprile 2006, recante Norme in materia ambientale”, pubblicato sulla GURI n. 24 del 29.01.2008, Supplemento Ordinario · Decreto Legislativo n.128 del 29.06 2010 “Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’art. 1 della legge 18 giugno 2009 n.69”, pubblicato su GURI n.186 dell’11.08.2010,Supplemento Ordinario n. 184; NORMATIVA REGIONALE · Decreto Assessoriale dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ( A.R.T.A.) n.748 del 7 Luglio 2004, pubblicato sulla GURS n. 26 del 18 Giugno 2004; · Decreto Assessoriale A.R.T.A. n.22 del 24 Gennaio 2005, pubblicato sulla GURS n.7 del 18 Febbraio 2005; · Art. 59, L.R. 14 Maggio 2009, n.6, pubblicato sulla GURS n.22, Parte I, del 20 Maggio 2009; · Deliberazione n. 200 della Giunta di Governo Regionale del 10.06.2009 che approva, ai sensi dell’art.59, comma 1 della L.R. n.6/2009, il “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi nella regione siciliana”. · Art. 13, L.R. 29.1.2009, n. 13, Norme in materia di valutazione ambientale strategica, pubblicata su GURS n. 61 del 31 Dicembre 2009. · Circ. D.G n. 52120 del 5 Agosto 2011 “Caso EU Pilot 1654/10/ENVI: possibili non conformità del quadro normativo della Regione Siciliana con la Direttiva 2001/42/CE - Conseguenti indirizzi applicativi delle disposizioni contenute nell'articolo 59 della legge regionale 14 maggio 2009, n.6.” Schema di sintesi dei riferimenti normativi in materia di VAS 1.2 Percorso metodologico e processo partecipativo della VAS La procedura di VAS si colloca fra gli strumenti di governo atti a garantire, oltre ad una effettiva compatibilità ambientale degli strumenti di pianificazione, anche la strutturazione della concertazione all’interno dell’iter decisionale già nelle fasi dell’elaborazione dei piani. La scelta operata dall’Amministrazione di Ispica di affidare ad un professionista esterno rispetto all’estensore del Piano la redazione del Rapporto Ambientale, risponde alla logica di evitare la sovrapposizione fra i ruoli di pianificazione e di valutazione ambientale della pianificazione, qualificando l’iter progettuale. Il carattere fortemente innovativo della normativa in materia di pianificazione urbanistica si concretizza anche nell’attribuzione di fondamentale importanza alla concertazione nelle fasi di formazione degli strumenti di governo del territorio. Il percorso metodologico della VAS è costituito da quattro fasi: Pagina 16 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Fase 1 - Orientamento e impostazione (Analisi descrittiva) - La prima fase costituisce la parte della caratterizzazione ambientale preliminare, ovvero il momento in cui avviene il primo approccio alla realtà ambientale oggetto della pianificazione territoriale, che deve restituire una fotografia sufficientemente chiara del territorio. Ad una tradizionale indagine del territorio basata sulla descrizione dei diversi aspetti che caratterizzano il territorio, viene affiancata l’analisi condotta destrutturando il territorio nelle diverse componenti ritenute strategiche dal punto di vista della sostenibilità, ovvero quelle componenti che rappresentano il territorio in termini di risorse (aria, acqua, suolo, paesaggio). In questa fase dovrà essere redatto lo schema operativo previsto per la VAS e la mappatura del pubblico e dei soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere nel processo. Nonché la predisposizione di un documento di analisi preliminare sullo stato dell’ambiente o meglio sugli aspetti ambientali che potrebbero subire impatti negativi a seguito dell’attuazione del piano, sia di quegli aspetti ambientali del territorio che potrebbero invece migliorare. Si tratta del Documento conoscitivo che ha la funzione di fornire ha la funzione di fornire ai decisori politici e al pubblico una esaustiva descrizione dello stato dell’ambiente attuale, ricavata da strumenti programmatori sovra-ordinati rispetto alla scala comunale, dagli studi specialistici del Comune oggetto di analisi, dalle fonti di dati e dalle banche dati ragionevolmente disponibili e accessibili. Con l’obiettivo di rendere quanto più possibile accessibili le informazioni, dovrà caratterizzarsi per l’adozione di un linguaggio il più possibile non tecnico e fare ampio ricorso a tavole tematiche, grafici e tabelle con cui sintetizzare le informazioni. Dopo tale fase sarà avviata la concertazione con i soggetti attivi del territorio. Fase 2: Elaborazione e redazione - Elaborazione e redazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica. In questa fase si dovranno svolgere le seguenti attività: definizione della portata delle informazioni da includere nel rapporto Ambientale; analisi di coerenza esterna, stima degli effetti ambientali attesi: costruzione e selezione degli indicatori ritenuti più idonei a rappresentare la situazione locale e funzionali al monitoraggio degli effetti del piano; individuare eventuali alternative di piano attraverso l’analisi ambientale di dettaglio, la definizione degli obiettivi specifici del piano e l’individuazione delle azioni e delle misure necessarie a raggiungerli; analisi di coerenza interna delle relazioni tra obiettivi e linee di azione del piano attraverso il sistema degli indicatori che le rappresentano. In particolare gli indicatori saranno orientati ad informare in merito alle trasformazioni riguardanti: · il consumo di suolo, ovvero l’estensione e l’intensità di urbanizzazione; Pagina 17 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 la qualità ed il consumo di risorse idriche ed energetiche ed il conseguente carico antropico esercitato attraverso la produzione di reflui ed RSU; · la rete ecologica e la biodiversità, espresse dal sistema di aree verdi urbane e di formazioni seminaturali extra-urbane; · la qualità dell’ambiente atmosferico ed acustico; · la fruibilità del territorio, attraverso aree ricreative e di socializzazione ed una mobilità sostenibile. L’ultimo parte del Rapporto Ambientale, così come previsto dalla procedura VAS, viene riservata a un elaborato di sintesi, la Sintesi non tecnica in grado di evidenziare i risultati dell’analisi e della valutazione, anche in funzione della più larga partecipazione del pubblico alle scelte di pianificazione. Fase 3: Consultazione, adozione e approvazione - La consultazione con il pubblico avviene con la diffusione del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica facendo ricorso alla pubblicazione all’Albo pretorio dei Comuni, delle Province e sulla G.U.R.S. E’ possibile anche usufruire di tavoli interistituzionali, inchieste, interviste, forum on line, etc. Mentre la concertazione con i soggetti competenti in materia ambientale si esplica tramite conferenze di servizi, tavoli tecnici e pareri espressi su documenti cartacei. Segue poi la valutazione istituzionale del Piano. Fase 4: Attuazione, gestione e monitoraggio - L’attuazione e gestione del Piano viene controllata con il monitoraggio, mediante l’implementazione di un set di indicatori definiti nella fase di elaborazione e redazione. Come emerge dalla Direttiva CE 2001/42, la Valutazione Ambientale Strategica si pone, innanzitutto, come metodo che accompagna le fasi di definizione e approvazione di un piano o di un programma, finalizzato a garantire la partecipazione del pubblico all’iter decisionale. Per consentire un percorso trasparente, oltre che partecipato, inoltre, la Pubblica Amministrazione (o autorità procedente che dir si voglia), è chiamata a esplicitare fin dall’inizio quali obiettivi intende perseguire e definire come intenda perseguirli e come intende misurarne (o monitorare) il grado di conseguimento. Sulla base delle definizioni dettate dall’art. 5 del D.Lgs. n.152/2002 e s.m.i. si intende per Autorità procedente (AP) la Pubblica Amministrazione che intende elaborare un Piano o Programma,ovvero quella che recepisce, adotta o approva il piano o progetto, per Autorità competente (AC) la Pubblica Amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità e l’elaborazione del parere motivato; come soggetti competenti in materi ambientale, le pubbliche Pagina 18 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, vengono coinvolte nella procedura di VAS potendo essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione dei piani o programmi (Sovrintendenza, Genio Civile, Provincia, etc.). Il Piano Regolatore Generale di Ispica pertanto, seguirà l’iter normativo dettato dagli articoli da 13 a 18 del Decreto D.L.vo n. 152 del 3/4/2006 e s.m.i, il quale prevede le seguenti fasi: • l’elaborazione del rapporto ambientale (art. 13); • lo svolgimento di consultazioni (art. 14); • la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni (art. 15); • la decisione (art. 16); • l’informazione sulla decisione (art 17); • il monitoraggio (art. 18). e quello definito dal Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi (DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A). Per il caso in questione non è stata effettuata la verifica di assoggettabilità in quanto l’Autorità Procedente, consapevole che il progetto di Piano Regolatore Generale rientra nella tipologia di piani e programmi prevista dall’art. 6, comma 2, dello stesso Decreto, ha avviato direttamente il processo di VAS dall’art. 13. Per i profili connessi alla partecipazione al procedimento amministrativo, va sottolineato che le modalità di informazione del pubblico devono sempre dare specifica evidenza della integrazione procedurale con la Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.). 1.3 Cronoprogramma Conseguentemente a quanto sopra, in via generale, il percorso logico e organizzativo per giungere all’approvazione del Piano Regolatore Generale potrà essere articolato secondo le fasi riportate nella tabella successiva.Dal crono programma che segue, emerge come il momento partecipativo contemplato nei due processi - di Piano e di Valutazione - abbia avvio nello stesso momento logico e procedurale e veda coinvolti i medesimi attori, in modo da dare vita a un percorso di approvazione che garantisca appieno la partecipazione e vede la VAS svilupparsi coerentemente in modo parallelo, per tutta la durata dell’iter amministrativo. Nel caso di Ispica, la procedura di V.A.S. si innesta e fa riferimento al progetto di P.R.G. già adottato. Pagina 19 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Fase del Piano FASE I ORIENTAMENTO PARTECIPAZIONE E CONFRONTO Processo di Piano Processo di VAS Presentazione del Quadro conoscitivo/Rapporto Documento programmatico Ambientale Preliminare dell’Amministrazione (RAP) (scoping) (Direttive) · Trasmissione del Rapporto Ambientale Preliminare (RAP) all’autorità competente (Regione) · Pubblicazione sui siti web dell’AP e dell’AC del RAP e del questionario di consultazione e trasmissione ai soggetti competenti in materia ambientale; · Acquisizione del parere dei soggetti competenti che deve essere reso entro 30 giorni all’AP e all’AC; · Definizione della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel RA. Settembre 2013 Tempi VAS Tempi Piano 60 giorni 90 giorni Redazione dello Schema di massima 60 giorni FASE III ADOZIONE PARTECIPAZIONE E CONFRONTO FASE IV APPROVAZIONE ATTUAZIONE E MONITORAGGIO · Redazione del progetto di Piano · Rapporto Ambientale, Valutazione di incidenza e Sintesi non tecnica · Adozione del Consiglio Comunale del Piano, del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica e deposito presso la Segreteria Comunale per 30 giorni · Adozione del Consiglio Comunale del Piano, munito del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica. · Avviso su GURS e pubblicazione tramite deposito presso la Segreteria Comunale per 30 giorni (20+10) per il PRG + altri 30 giorni per la VAS · Trasmissione della documentazione (PRG, RA, e Sintesi non tecnica) all’AC e ai soggetti competenti in materia ambientale. · L’AC e l’AP mettono a disposizione del pubblico gli elaborati del piano e il RA tramite il deposito nei propri uffici e la pubblicazione su proprio sito web. · Attività istruttoria e emissione da parte dell’AC del Parere motivato · L’AP provvede ove necessario alle revisioni integrative del Piano prima dalla presentazione per l’approvazione, alla luce del parere motivato · Il Piano, il RA, il Parere motivato, la documentazione acquisita nell’ambito della consultazione, la Dichiarazione di sintesi, vengono trasmessi al CRU · Approvazione del Piano · Pubblicazione su GURS · Attuazione e gestione del Piano · Monitoraggio · Rapporti e valutazione periodica 60 giorni dopo la conseg na del piano 90 giorni Entro 20 giorni+10 è possibile presentare osservazioni al piano 30 giorni REDAZIONE DEL PIANO Entro 60 giorni si possono presentare osservazioni al RA FASE II Approvazione dello Schema di massima Max 90 giorni a partire dalla fine della consultazione Attività continua Pagina 20 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 2. Quadro conoscitivo ambientale Il presente capitolo ha il compito di descrivere il quadro conoscitivo del contesto ambientale di riferimento su cui interverrà il Piano. Di seguito si riporta una sintesi del citato contesto ambientale in riferimento al “Piano”, strutturato per le tematiche fauna, flora, biodiversità, popolazione, salute umana, aria, fattori climatici, acqua, suolo, paesaggio, patrimonio culturale architettonico e archeologico e beni materiali, come disposto dall’Allegato VI, lettera f, del D.L.vo 152/2006 e s.m.i. (D.L.vo 4/2008), (con l’interrelazione dei suddetti fattori: energia, rifiuti, mobilità e trasporti, ambiente urbano) ed approfondito per quelle direttamente interessate dall’attuazione del “Piano”. A partire dai dati reperiti attraverso banche dati regionali, provinciali e locali esistenti, sarà definito il quadro conoscitivo dello stato di fatto del territorio, finalizzato a descrivere il quadro delle componenti ambientali ed antropiche coinvolte nelle scelte di Piano. Gli obiettivi sono: 1. fornire un quadro sullo stato dell’ambiente nel territorio di Ispica che sia utilizzabile a comprendere quale effetto producono le trasformazioni previste dal progetto di PRG; 2. evidenziare le principali criticità relativamente ad ogni componente ambientale nello stato in cui si trova (ante trasformazione). 2.1 Inquadramento territoriale Il territorio del Comune di Ispica ricade nella Provincia di Ragusa, ha una estensione di 11.352 ettari e confina, lungo il suo sviluppo, con i Comuni di Modica e Pozzallo della Provincia di Ragusa, con i Comuni di Pachino, Noto e Rosolini della Provincia di Siracusa e a Sud con il Mare Mediterraneo. Il centro abitato sorge su una collina posta a 170 mt s.l.m. e distante circa 5 chilometri dalla costa. Il territori è caratterizzato dalla presenza di tre diverse situazioni morfologiche: una prima zona posta a Nord e Nord-Ovest dell’abitato con morfologia tabulare, a tratti aspra, interrotta da marcate e profonde incisioni torrentizie (Cava d’Ispica, Cava Salvia, etc,) incassate nei terreni crbonatici dell’altopiano Ibleo; una seconda zona posta a Sud-Est dell’abitato, con morfologia collinare, a tratti ondulata e blanda, caratterizzata dall’affioramento delle marne della F.ne Tellaro e dei depositi Plio-Pleistocenico; una terza costituita dalla fascia costiera che presenta una morfologia pianeggiante in corrispondenza dei depositi palustri e delle sabbie costiere. 2.2 Fauna, flora, biodiversità Pagina 21 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Il Comune di Ispica è interessato dalla presenza di n.4 Siti Natura 2000: il SIC ITA080005 Isola dei Porri, il SIC ITA080009 Cava d’Ispica, il SIC ITA090003 Pantani della Sicilia SudOrientale e la ZPS ITA090029 Pantani della Sicilia Sud-orientale, Morghella di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari. Il primo sito interessa il solo Comune di e ricopre una superficie complessiva di 1.08 Ha. E’ costituito da tre scogli completamente spogli di vegetazione arborea ed arbustiva, ma con piante erbacee tra le quali l’Allium ampeloprasum, il “porro”, da cui prende nome. Il secondo ricade nei territori di Modica, Ispica e Rosolini e si estende per una superficie di 881 ettari. Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) definito ITA090003 – Pantani della Sicilia Sud-orientale, ricade nei territori di Noto, Ispica , Pachino, Porto Palo di Capo Passero e si estende per una superficie di 1577 ettari. L’area comprende i Pantani Longarini, Cuba, Baronello, Ponterio. Si tratta di una delle zone umide più importanti d’Europa per l’avifauna associata ed inserita dunque nella Convenzione di Ramsar per la protezione delle zone umide. Il Sito di Importanza Comunitaria (SIC) definito ITA090029 - Pantani della Sicilia Sud-orientale, Morghella di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari, ricade nei territori di Noto, Ispica, Pachino, Porto Palo di Capo Passero Passero e si estende per una superficie di 3.432,31 ettari. Si tratta di una fascia costiera caratterizzata da un’alternarsi di cordoni dunali e affioramenti rocciosi, rappresentati da calcari miocenici, calcareniti e marne. Inoltre il territorio comunale è interessato dalla presenza del Parco Naturalistico Archeologico di Cava d’Ispica. Il Parco è stato istituito con D.A. n.6263 del 11.07.2001 ai sensi dell’art. 20, comma 1, della L.R. n.20/2000 e pubblicato sulla GURS n. 46/2001. Esso interessa i territori di Modica, Ispica e Rosolini. Il Parco è inserito in un contesto naturalistico di rilevante importanza costituito da una gola, lunga circa 13 Km, scavata dalle acque fluviali in un costone di roccia calcarea. Sono presenti tracce di insediamenti umani risalenti all'età del bronzo (XX-XXV a.C.) e a quella del bronzo finale e del ferro (X-V sec. a.C.). Di rilevante interesse è l'insieme di catacombe della Larderia costituito da tre vaste gallerie contenenti circa 700 tombe (IV-V sec. d.C.) e il complesso rupestre detto della "Forza" situato nel lato sud della cava su un isolato sperone calcareo del miocene inferiore. Gli aspetti che riguardano la biodiversità sono meglio descritti nell’allegato relativo alla Valutazione di Incidenza Ambientale adottata insieme al P.R.G. con Delibera di C.C. n. 27 del 28.04.2011. Pagina 22 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 2.3 Aria e fattori climatici Tra gli elementi fisici che caratterizzano un territorio, il clima rappresenta uno dei fattori più importanti. Esso infatti interviene in tutti i processi evolutivi sia del suolo (pedogenesi), sia nella formazione degli equilibri biologici (CLIMAX), sia nella possibilità di attecchimento, produzione e redditività di ogni attività agricola. Il territorio in esame, in una classificazione climatologica locale, appartiene al tipo termomediterraneo inferiore rappresentato dalle due varianti ombroclimatiche secca (Ispica: temperatura media annua 16-18 °C; indice di termicità 449-400; indice ombrotermico 2,0-3,0) e semiarida (Cozzo Spadaro: temperatura media annua: 16-18 °C; indice di termicità 449-400; indice ombrotermico 0,9-2,0). La temperatura media annua registrata ad Ispica è di 17,6°C e le precipitazioni medie annue sono di 468 mm distribuite in 48 giorni piovosi ; a Cozzo Spadaro la temperatura media annua è di 18,2 °C e le precipitazioni sono di 381 mm distribuite in 49 giorni. Il periodo di aridità dura circa sei mesi, da aprile a settembre. Per l’analisi delle condizioni pluviometriche si è fatto riferimento ai dati registrati dalle due stazioni pluviometriche ricadenti nel territorio in esame ovvero quella di Cozzo Spadaro e quella di Ispica. I caratteri pluviometrici delineano un clima temperato-mediterraneo, caratterizzato da precipitazioni concentrate nel periodo autunnale-invernale e quasi assenti in quello estivo. 2.3.1 Qualità dell’aria: riferimenti normativi La qualità dell’aria è disciplinata per la prima volta con la Legge del 13 Luglio 1966 n. 615, che regolamenta le maggiori fonti di inquinamento allo scopo di limitare i danni alla salute arrecati da fumi, gas, polveri o esalazioni. Con il D.P.C.M. 28 Marzo 1983 vengono fissati i limiti massimi di accettabilità delle concentrazioni e delle esposizioni relative agli inquinanti nell’ambiente esterno. Tali standard sono stati parzialmente modificati dal D.P.R. 203/88 che recepisce le principali direttive comunitarie in materia di qualità dell’aria (direttiva CEE nn.80/779, 82/884, 84/360 e 85/203) Come definito all’art. 2 del DPR 203/88, per inquinamento atmosferico si intende “ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria; da costituire pericolo ovvero pregiudizio diretto o Pagina 23 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 indiretto per la salute dell’uomo; da compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell’ambiente; alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici e privati”. L’art. 1 del D. Lgs. 4 Agosto 1999 n. 351 definisce altresì inquinante “qualsiasi sostanza immessa direttamente o indirettamente dall’uomo nell’aria ambiente che può avere effetti dannosi sulla salute umana o per l’ambiente nel suo complesso”. In generale è possibile definire inquinamento atmosferico l’accumulo nell’aria di sostanze in concentrazioni tali da provocare danni temporanei o permanenti a popolazione, flora, fauna e beni materiali. E’ importante distinguere le emissioni dalle concentrazioni di sostanze inquinanti: · emissione: quantità di sostanza inquinante introdotta in atmosfera in un determinato arco di tempo; · concentrazione: quantità di sostanza inquinante presente in atmosfera per unità di volume (utilizzata per esprimere valori di qualità dell’aria). Con il D.lgs. 4 agosto 1999, n.351 “Attuazione della direttiva 96/62/CE, del Consiglio, del 27 settembre 1996, in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria”, è stata recepita nella normativa nazionale la Direttiva 96/62/CE sulla qualità dell’aria, che definisce il quadro complessivo sull’inquinamento atmosferico e sulla valutazione e gestione della qualità dell’aria. Questo Decreto prevede che le Regioni compiano regolarmente una valutazione della qualità dell’aria ambiente su tutto il territorio regionale, classificandolo in: · zone non inquinate, dove non si rilevano superamenti dei valori limite per nessun inquinante; · zone inquinate, dove si verifica, per almeno un inquinante, il superamento di un valore limite entro un margine di tolleranza fissato; · zone particolarmente inquinate, dove si supera anche il margine di tolleranza. Gli inquinanti sono classificabili in primari e secondari. I primi, tra i quali il monossido di carbonio, il monossido di azoto, il biossido di zolfo, gli idrocarburi volatili, vengono immessi in atmosfera direttamente dalle sorgenti emissive; i secondi sono generati in seguito a reazioni fotochimiche degli inquinanti primari tra loro o con costituenti di base dell’atmosfera. Fanno parte di questi ultimi il biossido di azoto, l’ozono ed una serie di composti che si formano in seguito a complesse reazioni fra gli ossidi di azoto ed i composti organici volatili, in presenza di irraggiamento solare (PAN). Pagina 24 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Di notevole importanza, ai fini delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera, sono le condizioni meteo climatiche. Ad esempio la pioggia può dilavare gli inquinanti, il vento disperderli, mentre l’inversione termica determina un aumento delle concentrazioni in atmosfera. Per le zone inquinate, le Regioni devono predisporre, tenendo conto dell’inventario delle emissioni presenti sul territorio, un piano di azione e programmi di miglioramento della qualità dell’aria. Per le aree "pulite", affinché restino tali anche in futuro, le regioni devono predisporre, sempre facendo riferimento all’inventario emissioni, un piano per il mantenimento della qualità dell’aria ai livelli ottimali. In attuazione del D.Lgs. 4 Agosto 1999, n.351 è stato emanato il D.M. 1 Ottobre 2002, n.261, che definisce le modalità di valutazione preliminare della qualità dell’aria ed i criteri per la stesura dei programmi di miglioramento e di mantenimento della stessa. In particolare, all’art.4 vengono individuati, quale principale strumento conoscitivo per la redazione dei programmi di miglioramento, gli inventari delle sorgenti di emissione. L’emanazione del DM 1 ottobre 2002, n.261 ha comportato l’introduzione dei nuovi valori limite per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, polveri sottili (PM10), il piombo, il benzene ed il monossido di carbonio, nonché l’introduzione delle date entro cui tali valori devono essere raggiunti. Per quanto concerne l’ozono, nell’anno 2004 si è avuto il recepimento della direttiva comunitaria 2002/3/CE, con la pubblicazione del D. Lgs. 21/5/04 n. 183. Sono stati stabiliti i valori bersaglio, da conseguirsi a partire dall’anno 2010, i valori obiettivo a lungo termine nonché le soglie di informazione e di allarme. Il 15 settembre 2010 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 il D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155, recante "Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa" che tenuto conto delle norme precedenti unifica in un solo provvedimento la disciplina in questione. In Sicilia con D. A. A.R.T.A. n. 176/GAB del 9 Agosto 2007 è stato approvato il Piano regionale di Coordinamento per la Tutela della qualità dell’aria. Il Decreto fornisce indirizzi per la predisposizione degli strumenti attuativi (piani di azioni e programmi) tenendo conto della necessità di collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Con D.A. A.R.T.A. n. 94 del 24 Luglio 2008 sono stati approvati l’Inventario regionale delle emissioni in aria ambiente e la valutazione della qualità dell’aria e zonizzazione del territorio. Pagina 25 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 In Sicilia sulla base della precedente normativa sono state individuate 9 zone (1 di mantenimento e 8 di risanamento) identificate da specifici codici che vanno da IT1900 a IT1909. Il monitoraggio della qualità dell’aria, finalizzato a garantire un adeguato livello di protezione della salute umana e degli ecosistemi, si effettua attraverso una rete di misura. Essa consiste in un sistema di stazioni di misurazione fisse (cabine di monitoraggio), il cui numero deve garantire una sufficiente copertura dei dati su tutto il territorio. Classificazione del territorio ai fini del mantenimento e risanamento della qualità dell’aria per ossidi di zolfo, ossidi di azoto, particelle sospese con diametro inferiore ai 10 micron, monossido di carbonio e benzene ( D.A. 24 luglio 2008, n.94). Pagina 26 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 nuova zonizzazione ai sensi del D.A. n. 97/GAB del 25/06/2012 La rete di misura, secondo l’art.1 del decreto legislativo n°155\2010, deve essere soggetta alla gestione e al controllo pubblico da parte della Regione, delle province Autonome o, su delega, dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). Al fine di garantire l’omogeneità e l’affidabilità delle misurazioni, delle tecniche di valutazione e dei risultati ottenuti su tutto il territorio, tale rete dovrebbe avere un gestore unico. In Sicilia, la qualità dell'aria, viene controllata tramite un sistema di centraline di rilevamento regionale composto da reti pubbliche gestite da vari Enti (ARPA Sicilia, Comune di Palermo, Comune di Catania, Provincia di Agrigento, Provincia di Caltanissetta, Provincia di Messina, Provincia di Siracusa)e da reti private Ai fini di un’adeguata e corretta valutazione e gestione della qualità dell’aria la Regione Sicilia, sulla base del decreto legislativo 155 del 2010, ha provveduto alla zonizzazione del territorio Regionale in zone e agglomerati. La zona è, in generale, una parte del territorio regionale delimitata; l’agglomerato invece è una zona avente una popolazione superiore a 250.000 abitanti oppure una popolazione inferiore a 250.000 abitanti e una densità di popolazione per km2 superiore a 3.000 abitanti. Esso è costituito da un’area urbana o da un insieme di aree urbane che distano tra loro non più di qualche chilometro oppure da un’area urbana principale e dall’insieme delle aree urbane minori che dipendono da quella principale. L’ARPA Sicilia su mandato dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, ha redatto, sulla base della zonizzazione presentata dallo Stesso al Ministero dell’Ambiente e secondo i canoni Pagina 27 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 dettati dal D. Lgs n. 155/10, un Piano regionale di rilevamento della Qualità dell’Aria (Rete Regionale), da sottoporre, come è stato fatto per la zonizzazione, al Ministero dell’Ambiente. Il Comune di Ispica ricade in zona di mantenimento ma non risultano sul territorio centraline fisse e nemmeno la presenza di laboratori mobili così come riportato nell’Annuario dei dati ambientali 2011 dell’Arpa Sicilia, Agenzia regionale istituzionalmente proposta al monitoraggio e al controllo ambientale. 2.4 Acqua 2.4.1 Quadro normativo Le Direttive comunitarie che si occupano di acqua sono: · Direttiva 75/440/CEE – Acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile. · Direttive 76/464/CEE, 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 88/347/CEE, 90/415/CEE – Inquinamento provocato da scarichi industriali di sostanze pericolose nelle acque. · Direttiva 78/659/CEE – Qualità delle acque dolci che richiedono protezione o miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. · Direttiva 79/923/CEE – Requisiti di qualità delle acque destinate alla molluschicoltura. · Direttiva 76/160/CEE – Acque di balneazione. · Direttive 91/271/CEE e 98/15/CEE – Trattamento acque reflue urbane. · Direttiva 2000/60/CE – Istituzione di un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. A livello nazionale il Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152 "Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole", integrato dalle disposizioni correttive di cui al Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 258, e da altre specifiche norme di attuazione (in particolare D.M. 29 dicembre 2003, n. 391, e D.M. 6 novembre 2003 n. 367), definisce la disciplina generale per la tutela delle acque superficiali, marine e sotterranee. Nella Regione Sicilia inoltre si fa riferimento anche alla Legge regionale n. 27 del 15/05/86 “Disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli scarichi degli insediamenti civili che non recapitano nelle pubbliche fognature e modifiche alla legge regionale 18 giugno 1977, n. 39 e Pagina 28 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 successive modificazioni ed integrazioni”, integrata dalle previsioni di cui al D. Lgs. 152/99. E alla Circolare dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 19906 del 04/04/02. Con l’emanazione del D.Lgs 152/06 Norme in materia ambientale l’Italia ha formalmente recepisce la Direttiva Europea 2000/60/CE (WFD) Water Framework Directive che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque. Il D.Lgs. 152/06 è attualmente oggetto di revisione/integrazione, in particolare la parte relativa agli allegati tecnici, per ovviare alle lacune relative alla definizione degli strumenti attuativi. Il Decreto Legislativo 3 Aprile, n.152/2006 ha introdotto nel quadro normativo nazionale importanti innovazioni in tema di monitoraggio e classificazione delle acque superficiali. Il nuovo decreto ha ripreso sostanzialmente le indicazioni e le strategie individuate nel precedente D.Lgs. 152/99 (ora abrogato), riscrivendo la sezione relativa alla classificazione dei corpi idrici e gli obiettivi di qualità ambientale. Il D.Lgs. 152/2006 impone prioritariamente l’aggiornamento del patrimonio conoscitivo relativo allo stato delle risorse idriche, finalizzato, attraverso il monitoraggio della qualità delle risorse e della loro quantità, alla caratterizzazione delle risorse stesse, nonché alla individuazione di quei corpi idrici che necessitano di particolari interventi volti allo loro tutela ovvero al loro recupero qualitativo, ove possibile. Gli obiettivi perseguiti dal decreto sono la prevenzione dall’inquinamento e il risanamento dei corpi idrici inquinati, l’uso sostenibile e durevole delle risorse idriche, il mantenimento dell naturale capacità che hanno i corpi idrici di auto depurarsi e di sostenere ampie e diversificate comunità animali e vegetali. Il D.M. Ambiente 16 giugno 2008, n. 131 , Criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici Attuazione articolo 75, D.Lgs. 152/2006”, contiene i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. In base allo stesso D.M. Ambiente 16 giugno 2008, n. 131 “ le Regioni, sentite le Autorità di Bacino, identificano, nell'ambito del territorio di propria competenza, le acque superficiali appartenenti alle diverse categorie di fiume, lago, acqua marino-costiera e acqua di transizione, definendone i tipi sulla base dei criteri tecnici di cui all'allegato 1, sezione A; individuano i corpi idrici sulla base dei criteri riportati nell'allegato 1, sezione B per ciascuna classe di tipo, tenendo conto dell'analisi delle pressioni e degli impatti effettuata secondo la metodologia di cui allo stesso Pagina 29 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 allegato, sezione C; infine, sottopongono la tipizzazione e l'individuazione dei corpi idrici alla revisione in funzione di elementi imprevisti o sopravvenuti. Per la redazione del Rapporto Ambientale Preliminare, si è fatto uso delle conoscenze acquisite dal Piano di tutela delle Acque della Sicilia (PTA), redatto da SOGESID spa nel Dicembre 2007, dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, approvato nel 2010 dalla Regione siciliana e delle informazioni derivanti dall’annuario dei dati ambientali di ARPA Sicilia. 2.4.2 Acque superficiali Nel territorio ispicese non ci sono fiumi ma torrenti il cui deflusso è limitato a brevi periodi del semestre ottobre-marzo. Scorrono nelle Cave e hanno origine nell’altopiano sovrastante dove hanno eroso profondamente i terreni calcarei, mentre nella parte bassa hanno depositato i materiali trasportati, formando le attuali pianure alluvionali. Il più importante tra essi è il Torrente Cava d’Ispica che nasce dal Colle Santa Margherita (m 445) e sfocia nel Mediterraneo presso Torre Pozzallo. Le altre incisioni torrentizie sono: Torrente Salvia, Torrente Bufali e Torrente Favara. Il Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia (Marzo 2010) suddivide la Sicilia in 7 zone omogenee in funzione delle caratteristiche litologiche e climatologiche. La suddivisione in zone omogenee ai fini della e tipizzazione rappresenta un elemento fondamentale in quanto solo nell’ipotisi di omogeneità è accettabile l’estrapolazione di elementi rilevati in stazioni strumentate ai bacini non strumentati che, per l’appunto, devono contenere le medesime caratteristiche idrologiche, litologiche ed idrogeologiche. La tipizzazione consiste nella definizione dei diversi tipi per ciascuna categoria di acque superficiali, secondo una metodologia comune, basata su alcune caratteristiche naturali, geomorfologiche, idrodinamiche e chimico-fisiche. La regionalizzazione dell’informazione idrologica a scala di bacino rappresenta uno degli aspetti tecnico-scientifici di maggiore interesse, in quanto, a fronte dello studio di metodologie di approccio al problema, vi è un’indubbia utilità pratica dei risultati nella fase di gestione della risorsa idrica, soprattutto in presenza di situazioni di criticità per usi plurimi e/o carenza di risorsa. Il territorio di Ispica ricade in area omogenea n. 6. L’area è compresa tra i bacini dei Fiumi Gela e i bacini minori tra Capo Passero e Tellaro, con sbocco nella costa meridionale della Sicilia. I principali corsi d’acqua sono rappresentati dai fiumi Gela, Acate, Ippari ed Irminio. Si sottolinea che mentre le zone di monte, alimentate dalle sorgenti degli Iblei, risultano perenni, nelle Pagina 30 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 zone medio-basse dei bacini la circolazione idrica avviene per lo più in sottosuolo, in cui le acque si infiltrano per l’elevata permeabilità, e la maggior parte di essa non viene restituita in alveo. La Sicilia suddivisa in zone omogenee. Fonte: Piano di gestione del distretto idrogeologico della Sicilia, Relazione generale, Marzo, 2010. 2.4.3 Acque sotterranee Ai sensi della Direttiva 2000/60/CE per acque sotterranee si intendono tutte le acque che si trovano sotto la superficie del suolo nella zona di saturazione e a contatto diretto con il suolo o il sottosuolo. Col termine “corpo idrico sotterraneo” si intende una struttura idrogeologica, costituita da uno o più acquiferi, talora con comportamento autonomo, o in comunicazione idraulica con altre idrostrutture contigue, con cui possono realizzare scambi idrici. Il territorio di Ispica ricade nel bacino idrogeologico Monti Iblei con codice identificativo R19IB. All’interno del bacino ci sono 6 corpi idrici sotterranei significativi. Bacini idrogeologici e corpi idrici sotterranei significativi della Sicilia Denominazione del bacino idrogeologico Monti Iblei Codice del bacino idrogeologico R19IB Denominazione del corpo idrico sotterraneo Siracusano nordorientale Lentinese Brolo Ragusano Siracusano meridionale Piana di AugustaPriolo Piana di Vittoria Codice del corpo idrico sotterraneo R19IBCS01 R19IBCS02 R19PECS03 R19IBCS03 R19IBCS04 R19IBCS05 R19IBCS06 Significativo Si Si Si Si Si Si Si Fonte: ARPA, Piano di gestione del distretto idrogeologico della Sicilia, Relazione generale, Marzo 2010 Pagina 31 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Carta dei bacini idrogeologici significativi (Fonte: Piano di gestione del distretto idrogeologico della Sicilia, Relazione generale, Marzo, 2010) Il rilevamento della qualità del corpo idrico sotterraneo è fondato in linea generale sulla determinazione dei parametri di base macrodescrittori riportati nella tabella 19 del D.Lgs. n. 285 del 18/08/2000. Tale classificazione costituisce la base per la definizione e programmazione degli interventi di tutela dei corpi idrici dall’inquinamento e dallo sfruttamento. Nella tabella che segue si riporta lo stato chimico, lo stato quantitativo, la tipologia dello stato ambientale e lo stato ambientale dei corpi idrici significativi ricadenti nel Bacino idrogeologico Monti Peloritani di cui Pace del Mela fa parte. Stato chimico, stato quantitativo, tipologia dello stato ambientale e stato ambientale di tutti i corpi idrici sotterranei significativi. Bacino idrogeologico Monti Iblei Corpo idrico Lentinese Piana di Augusta-Priolo Piana di Vittoria Ragusano Siracusano meridionale Siracusano nord-orientale Stato Chimico 2 4 4 2 2 2 Stato quantitativo B C C B B B Tipologia dello stato ambientale 2B 4C 4C 2B 2B 2B Stato ambientale buono scadente scadente buono buono buono Fonte: Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia, Rapporto Ambientale, Marzo 2010. Pagina 32 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 2.4.4 Acque marine-costiere Ai sensi della Direttiva 2000/60/CE per acque costiere si intendono le acque superficiali situate all’interno rispetto a una retta immaginaria distante, in ogni suo punto, un miglio nautico sul lato esterno dal punto più vicino della linea di base che serve da riferimento per definire il limite delle acque territoriali e che si estendono eventualmente fino al limite esterno delle acque di transizione. Ispica ricade nel tratto marino costiero n. 17 da Punta Religione a Capo Passero identificato col codice R1AC016 nel Bacino Minore (BM) Scicli-Capo Passero 2.4.5 Acque di transizione In particolare nel territorio comunale di Ispica (Rg), e Pachino (Sr), la particolare morfologia ad anse di una porzione del tratto costiero, ha permesso il ristagnare delle acque marine nelle depressioni ed il formarsi di alcuni “Pantani”. Le acque dei Pantani derivano in parte dall’apporto meteorico, in parte dall’apporto di acqua marina ed in parte dalla falda freatica superficiale contenuta nelle marne calcaree e nei calcari marnosi del Pliocene inferiore – medio. In alcune porzioni dell’entroterra costiero, oltre i pantani sono presenti fondi palustri bonificati, attraversati da canali di drenaggio caratterizzati da una intensa attività agricola. I principali pantani del territorio di Ispica sono: Pantano Longarini, Pantano Bruno, Pantano Gariffi, Pantano Arezzi, Pantano Secco. 2.5 Suolo Acqua e suolo sono elementi in completa simbiosi, l'acqua percorre il suolo per scivolamento, lo attraversa per filtrazione e da esso viene trattenuta ed arginata. Se da un lato, il suolo, ovvero la sua composizione geomorfologica ed anche il suo utilizzo a fini antropici, determina modificazioni sulla quantità delle acque e sulla distribuzione delle stesse (bacini idrografici), dall'altro è uno dei principali “modellanti” della superficie del suolo, è causa di frane e di fenomeni erosivi, ed è pertanto in questo caso vista anche come fattore di pressione sul suolo (rischio idrogeologico). 2.5.1 Geologia La geologia del territorio è stata sviluppata nell’allegato relativo allo Studio di incidenza Ambientale. 2.5.2 Assetto idrogeologico Pagina 33 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Il vincolo idrogeologico nasce dal R.D. n. 3267 del 30/12/1923 che, al Titolo I, Capo I, Sezione I, disciplina il tema del “Vincolo per scopi idrogeologici”. Il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico P.A.I., strumento di pianificazione, di prevenzione e di gestione delle problematiche territoriali riguardanti la difesa del suolo, individua le seguenti classificazioni: CLASSI DI RISCHIO · R4 - Rischio molto elevato: quando sono possibili la perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone, danni gravi agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la distruzione delle attività socioeconomiche; · R3 – Rischio elevato: quando sono possibili problemi per l̓incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, l̓interruzione della funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale; · R2 – Rischio medio: quando sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale che non pregiudicano l̓incolumità delle persone, l̓agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche; · R1 – Rischio moderato: Quando i danni sociali, economici ed al patrimonio ambientale sono marginali. ELEMENTI A RISCHIO · E1: Case sparse, impianti sportivi e ricreativi, cimiteri, insediamenti agricoli a bassa tecnologia, insediamenti zootecnici; · E2: Reti e infrastrutture tecnologiche di secondaria importanza e/o a servizio di ambiti territoriali ristretti (acquedotti, fognature, reti elettriche, telefoniche, depuratori, etc.), viabilità secondaria strade provinciali e comunali che non rappresentino vie di fuga), insediamenti agricoli ad alta tecnologia, aree naturali protette, aree sottoposte a vincolo ai sensi del D.Lgs. 490/99464; · E3: Nuclei abitati, ferrovie, viabilità primaria e vie di fuga, aree di protezione civile (attesa, ricovero e ammassamento), reti e infrastrutture tecnologiche di primaria importanza (reti elettriche, gasdotti, discariche, etc.), beni culturali, architettonici e archeologici sottoposti a 4 Il D.Lgs. 490/99 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'art. 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352” citato nel Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico è stato abrogato dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137” (e s.m.i.). Pagina 34 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 vincolo ai sensi del D.Lgs. 490/9947, insediamenti industriali ed artigianali, impianti D.P.R. 175/88; · E4: Centri abitati, edifici pubblici di rilevante importanza (es. scuole, chiese, ospedali, etc.). CLASSI DI PERICOLOSITA̓ · P0 – Pericolosità bassa; · P1 - Pericolosità moderata; · P2 - Pericolosità media; · P3 – Pericolosità elevata; · P4 – Pericolosità molto elevata. In particolare il Piano distingue tra pericolosità geomorfologica e pericolosità idraulica: Pericolosità geomorfologica: è riferita a fenomeni di dissesto in atto e non riguarda quindi la pericolosità di aree non interessate da dissesto (propensione al dissesto); Pericolosità idraulica: è correlata con la probabilità annua di superamento di una portata di riferimento (portata di piena), valutata in funzione di uno specifico tempo di ritorno (numero di anni in cui la portata di piena viene eguagliata o superata in media una sola volta). La pericolosità idraulica è quindi correlata all’inverso del tempo di ritorno di una portata di piena e, se disponibile, al relativo tirante idrico. L’area di pericolosità idraulica è rappresentata dall’area di inondazione, relativa al tempo di ritorno di una portata di piena, conseguente all’esondazione di un corso d’acqua naturale o artificiale. Con Decreto presidenziale del 20 Settembre 2006, è stato approvato il Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico della Sicilia, che si configura come un piano di settore il cui asse portante e obiettivo strutturale è la individuazione delle aree a rischio idrogeologico (sia geomorfologico che idraulico) e la connessa disciplina normativa, prescrittiva e programmatica, al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza del territorio e degli elementi presenti sul territorio e soprattutto delle popolazioni, in relazione ai fenomeni franosi e a quelli idraulici. Il Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico (P.A.I.) inquadra il territorio comunale di Ispica nell’Area territoriale tra il Torrente di Modica e Capo Passero, identificata col codice 084, avente una superficie totale di circa 362,24 Km. L’Area territoriale tra il Torrente di Modica e Capo Passero è localizzata nella porzione Sudorientale del versante meridionale della Sicilia. Ha una forma allungata in direzione Nord Ovest – Pagina 35 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Sud Est da C.da Sant’Angelo in territorio comunale di Modica sino alla costa mediterranea, nei pressi dell’abitato di Capo Passero. Numero 084 Tra Torrente di Modica e Capo Passero Ragusa, Siracusa meridionale Mare Mediterraneo 18,52 km massima 465 m. s.l.m. (Case Trebalate-Modica) minima 0 m s.l.m. media 200 m. s.l.m. dell’area 362,4 km Area Intermedia Province Versante Recapito del corso d’acqua Lunghezza dell’asta principale Altitudine Superficie totale territoriale Serbatoi ricadenti nel bacino Utilizzazione prevalente del suolo Territori comunali Centri abitati Nessuno Mosaici colturali, legnose agrarie miste, seminativo arborato, seminativo semplice. Provincia di Ragusa: Ispica, Modica, Pozzallo, Scicli. Provincia di Siracusa: Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Rosolini. Provincia di Ragusa: Ispica, Pozzallo. Provincia di Siracusa: Portopalo di Capo Passero. Dal punto di vista amministrativo, l’Area territoriale compresa tra il Torrente di Modica e Capo Passero, comprende i territori di due Province ed un totale di otto territori comunali di cui tre centri abitati ricadenti parzialmente o totalmente all’interno dell’are territoriale. In particolare nei territori di Ispica e Pachino la particolare conformazione ad anse di una porzione del tratto costiero, ha permesso il ristagnare delle acque marine nelle depressioni, formando i cosiddetti “pantani”. I principali pantani che interessano il Comune di Ispica sono: Pantano Longarini, Pantano Bruno, Pantano Gariffi, Pantano Arezzi e Pantano Secco. Il territorio del Comune di Ispica ricade per intero all’interno dell’Area territoriale 084. I dissesti presenti nel territorio comunale sono essenzialmente ascrivibili a crollo, frana complessa ed erosione accelerata. Le aree che presentano problemi di stabilità legati a fenomeni di crollo e/o ribaltamento coinvolgono gli ammassi rocciosi con distacco di massi di varie dimensioni e/o formazione di ammassi detritici o porzioni di roccia metastabili. Le aree interessate da processi di erosione accelerata sono ascrivibili alla presenza di un reticolato di tipo meandri forme, che determina lo scalzamento al piede dei liotopi presenti lungo le vallate. Per quanto riguarda i dissesti presenti lungo la linea di costa, dovuti essenzialmente a processi di erosione costiera e/o eolica il PAI fa riferimento ad approfondimenti in sede di PAI costiero. Pagina 36 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 I dissesti censiti dal P.A.I. nel Comune di Ispica sono i seguenti: CODICE 084-7IS-001 084-7IS-002 084-7IS-003 084-7IS-004 084-7IS-005 084-7IS-006 084-7IS-007 084-7IS-008 084-7IS-009 084-7IS-010 084-7IS-011 084-7IS-012 084-7IS-013 084-7IS-014 084-7IS-015 084-7IS-016 084-7IS-017 084-7IS-018 084-7IS-019 084-7IS-020 084-7IS-021 084-7IS-022 084-7IS-023 084-7IS-024 084-7IS-025 084-7IS-026 084-7IS-027 084-7IS-028 084-7IS-029 084-7IS-030 084-7IS-031 LOCALITA’ TIPO DI MOVIMENTO C.da Crocifia Casa Scorsone Zucchero C.da Crocifia C.da Scorsone C.da Scorsone C.da Crocifia C.da Scorsone C.da Crocifia C.da Crocifia C.da Scorsone C.da Scorsone Casa Gerratana Cava coda di Lupo Casa Salvia Casa Salvia Cava d’Ispica Cava d’Ispica S.M. della Cava Cava d’Ispica Parco Forza C.da Cozza Ciriga Case Dimartino Punta Ciriga C.da Gorgo Salato C.da Pantano Bruno C.da Pantano Bruno C.da Porto Ulisse C.da Scala Ricotta C.da Palazzelli Versante Est abitato di Ispica Parco della Forza Crollo Crollo Crollo Crollo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo Crollo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo Crollo Crollo STATO DELLA FRANA Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Stabilizzata nat. o art. Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva Fonte: Regione Siciliana, Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Relazione, 2006. Numero e superficie dei dissesti nel Comune di Ispica distinti per tipologia e stato di attività Tipologia Crollo/ribaltamento Dissesti dovuti ad erosione accelerata TOTALE ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE N. Area (Ha) N. Area (Ha) N. Area (Ha) N. Area (Ha) N. 20 26,29 0 0,00 0 0,00 0 0,00 20 Area (Ha) 26,29 10 10,95 0 0,00 0 0,00 1 0,91 11 11,86 30 37,24 0 0,00 0 0,00 1 0,91 31 38,15 Fonte: Regione Siciliana, Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Relazione, 2006. Tra i dissesti censiti n. 2 ricadono in area urbana e sono ascrivibili a fenomeni di crollo e/o ribaltamento. Nel territorio del Comune di Ispica, nell’ambito dei 31 dissesti censiti, il PAI individua quattro classi di pericolosità. In particolare: · n. 20 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superf. complessiva di 103,44 Ha; Pagina 37 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 · n. 3 aree ricadono nella classe a pericolosità media (P2) per una superf. complessiva di 8,04 Ha; · n. 7 aree ricadono nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 2,91 Ha; · n. 1 area ricade nella classe a pericolosità bassa (P0), avente superficie pari a 0,90 Ha. In relazione alla determinazione delle classi di rischio il P.A.I. individua n.52 aree a rischio di cui: · · · · n. 5 aree a rischio moderato (R1) per una superficie complessiva di 0,25 Ha; n. 4 aree a rischio medio (R2) per una superficie complessiva di 0,04 Ha; n. 24 aree a rischio elevato (R3) per una superficie complessiva di 1,68 Ha; n. 19 aree a rischio molto elevato (R4) per una superficie complessiva di 2,33 Ha. Nelle aree a rischio R1 ricadono i seguenti elementi vulnerabili: case sparse, vie di comunicazione secondarie; nelle aree a rischio R2 ricade l’elemento case sparse; nelle aree a rischio R3 ricadono: case sparse, acquedotti e vie di comunicazione secondarie; nelle aree a rischio R4 ricadono: gasdotti, elettrodotti, beni storici/architettonici, centro abitato, strade statali. In sintesi la situazione a Ispica è la seguente: Elenco dei dissesti geomorfologici e relativo grado di pericolosità e rischio nel Comune di Ispica Codice dissesto 084-7IS-001 Località Crollo Stato di attività Attiva Pericolosità (P) P4 Elementi a rischio ---- Rischio (R) ---- Crollo Attiva P4 Case sparse R3 Crollo Crollo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Attiva Attiva Attiva Attiva P4 P4 P4 P4 ---Case sparse ------- ---R3 ------- Attiva P2 ---- ---- Tipologia 084-7IS-003 084-7IS-004 084-7IS-005 084-7IS-006 C.da Crocifia Casa Scorsone Zucchero C.da Crocifia C.da Scorsone C.da Scorsone C.da Crocifia 084-7IS-007 C.da Scorsone 084-7IS-008 C.da Crocifia Crollo Attiva P4 084-7IS-009 084-7IS-010 C.da Crocifia C.da Scorsone Attiva Attiva 084-7IS-011 C.da Scorsone 084-7IS-012 Casa Gerratana Cava coda di Lupo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo 084-7IS-002 084-7IS-013 084-7IS-014 Casa Salvia 084-7IS-015 Casa Salvia 084-7IS-016 084-7IS-017 084-7IS-018 084-7IS-019 084-7IS-020 Cava d’Ispica Cava d’Ispica S.M. della Cava Cava d’Ispica Parco Forza 084-7IS-021 C.da Cozza Ciriga 084-7IS-022 Case Dimartino 084-7IS-023 Punta Ciriga 084-7IS-024 084-7IS-025 084-7IS-026 C.da Gorgo Salato C.da Pantano Bruno C.da Pantano Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Crollo Crollo Crollo Crollo Crollo Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione accelerata Dissesti per erosione P4 P4 Gasdotti, elettrodotti Acquedotti ---- R3 ---- Attiva P2 ---- ---- Attiva P4 ---- ---- Attiva P4 ---- ---- Attiva P1 ---- ---- Attiva P1 ---- ---- Attiva Attiva Attiva Attiva Attiva P4 P4 P4 P4 P4 ------R4 ------- Attiva P1 ------Beni storici/arch. ------Vie di comunic. secondarie Attiva P1 ---- ---- Stabilizzata nat. o art. P0 ---- ---- Attiva P1 Case sparse R1 Attiva P1 ---- ---- Attiva P1 Case sparse, vie di R1 R4 R1 Pagina 38 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Bruno 084-7IS-027 C.da Porto Ulisse 084-7IS-028 C.da Dcala Ricotta accelerata Dissesti per erosione accelerata Crollo Settembre 2013 comunic. Sec. Attiva P2 Case sparse R2 Attiva P4 ---- ---- 084-7IS-029 C.da Palazzelli Crollo Attiva P4 084-7IS-030 Versante Est abitato di Ispica Crollo Attiva P4 084-7IS-031 Parco della Forza Crollo Attiva P4 Centro abitato, strade statali, beni storici/arch., case sparse, vie di comunic secondarie Centro abitato, strade statali, beni storici/arch., case sparse, vie di comunic secondarie Case sparse, vie di comunic. secondarie R4-R3 R4-R3 R3 Fonte: Regione Siciliana, Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Relazione, 2006. Per quanto riguarda il rischio idraulico il Comune di Ispica individua n. 2 zone critiche in caso di eventi di pioggia intensi: il Torrente Favara, a Sud-Est del centro abitato, con problemi di deflusso, segnalato dal PAI come “sito di attenzione” con codice 084-E06 e la zona di Marina Marza in cui si verifica un cattivo drenaggio delle acque meteoriche causato dall’eliminazione e modificazione del reticolo idrografico. Tale zona è quella a ridossi della costa sabbiosa di Santa Maria del Focallo che è stata urbanizzata negli ultimi decenni con l’edificazione di villette per la villeggiatura estiva senza che sia stata realizzata un’adeguata rete fognaria per la raccolta e l’allontanamento delle acque bianche. Inoltre la cementificazione ha talvolta modificato o addirittura eliminato parti di fossi di raccolta che drenavano l’area. Infatti l’area risulta facilmente allagabile e per questo motivo il PAI la indica come sito di attenzione” con codice 084-E05. In merito a quest’ultima criticità, il Piano comunale di protezione civile per il rischio idrogeologico-Aggiornamento di Ispica, è stato integrato con la previsione dello Scenario di Evento per il rischio allagamento causato dalle piogge, prevedendo una serie di interventi atti a mitigarne gli effetti ed assicurare l’incolumità dei cittadini e la salvaguardia dei beni. Comune di Ispica QUADRO DI SINTESI SULLO STATO DEL DISSESTO Superficie Superficie ricadente Numero dei Indice di in nell’Area dissesti franosità dissesto Territ. N. 31 Ad (Ha) 38,15 A (Ha) 11.3812,81 If = Ad/A x 100 [%] 0,34 Pagina 39 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare PERICOLOSITA’GEOMORFOLOGICA P3 P2 P1 P0 P4 N. 20 N. AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. AP0 [Ha] N. AP [Ha] 103, 44 0 0,00 3 8,04 7 2,91 1 0,90 31 115, 29 RISCHIO GEOMORFOLOGICO R3 R2 R1 N. AR4 [Ha] N. 19 2,33 24 N. Aatt [Ha] N. 2 659,94 - 1,68 N. AR2 [Ha] 4 0,04 Totale N. AR1 [Ha] N. AR [Ha] 5 0,25 52 4,30 Totale AP3 [Ha] N. AP2 [Ha] N. AP1 [Ha] N. A [Ha] - - - - - - - RISCHIO IDRAULICO R3 R2 R1 R4 AR4 [Ha] - AR3 [Ha] PERICOLOSITA’ IDRAULICA P3 P2 P1 Siti di Attenzione N. Totale AP4 [Ha] R4 COMUNE di Ispica Settembre 2013 - N. AR3 [Ha] - - N. AR2 [Ha] - - N. Totale AR1 [Ha] - - N. AR [Ha] - - Fonte: Regione Siciliana, Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico, Relazione, 2006. Con Determinazione sindacale n. 63 del 1.07.2012 viene adottato l’Aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile per il Rischio Idrogeologico, redatto dall’Ufficio di Protezione Civile del Comune di Ispica. L’Aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile per il Rischio Idrogeologico, oltre a riportare i 31 dissesti individuati dal PAI, individua un’area a rischio frana di crollo per erosione alla periferia del centro urbano, conosciuta come piazzale di Cava Mortella. Si tratta di una vecchia discarica di materiale inerte proveniente dalle demolizioni di vecchi fabbricati. L’area prospiciente Cava Mortella, di dimensioni considerevoli, è compresa tra via Etna, via Socrate via Alcantara, via dei Platani. Nel corso degli anni il fronte del terrapieno è arretrato di parecchio a causa dei crolli dovuti all’effetto erosivo delle acque meteoriche che provengono dai quartieri alti della zona e che attraverso le strade si riversano in forma torrentizia sul terrapieno proseguendo la loro corsa e trasportando detriti nel letto di Cava Ispica, in particolare, lungo il percorso turistico realizzato con il “Progetto di Recupero Ambientale e Fruitivo dell’Area Archeologica di Cava Ispica”. Pagina 40 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Piano di protezione Civile, Rischio idrogeologico, Geomorfologico, Tav. 04.1 – Nuovi dissesti-Cava Mortella, scala 1.2000. Il Piano di protezione civile- rischio idrogeologico, suggerisce un intervento ingegneristico di contenimento di contenimento del materiale di inerti che trascinato dalle acque meteoriche. La quantificazione economica di massima stimata per la mitigazione del rischio a frana crollo del piazzale di Cava Mortella ammonta ad €. 2.900.000,00 circa. Altri dissesti lungo la linea di costa sono dovuti essenzialmente a processi di erosione costiera e/o eolica, attribuiti a fenomenologie di erosione accelerata. Ai fini di una corretta individuazione delle aree soggette al fenomeno dell’erosione costiera, il P.A.I. ha suddiviso l’intera costa siciliana in unità ben definite, per ognuna delle quali è stata effettuata una analisi dello stato morfologico di fatto e la perimetrazione delle zone a rischio di erosione. L’Unità fisiografica costiera, intesa come “cella di sedimenti”, risulta essere quel tratto di costa ove il mantenimento dei sedimenti può considerarsi limitato alla cella stessa e non esistono scambi significativi con altre celle adiecenti. Tutte le coste siciliane sono state suddivise in 21 Unità Fisiografiche costiere, il territorio di Ispica ricade nell’Unità fisiografica costiera di Isola delle Correnti-Punta Braccetto (Unità fisiografica Pagina 41 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 7) insieme ai Comuni di S. Croce Camerina, Ragusa, Scicli, Modica e Pozzallo della Provincia di Ragusa e i Comuni di Pachino e Porto Palo di Capo Passero della Provincia di Siracusa. L’Unità fisiografica si estende da Punta Braccetto ad Ovest sino all’Isola delle Correnti ad Est, per una lunghezza totale di circa 77,51 Km. Nel territorio di Ispica la costa è bassa e sabbiosa sino a Punta Ciriga ed anche in questo tratto di litorale, conosciuto come la spiaggia di S. Mari del Focallo, in posizione retrostante è presente un esteso cordone dunale. Tra Punta Ciriga e Punta Castellazzo la costa è di tipo rocciosa con alte falesie calcarenitiche intervallate da piccole calette di spiaggia fine sabbiosa. A partire dalla località Porto Ulisse la costa ridiventa di tipo bassa e sabbiosa fino Punta Le Grotticelle. Quasi all’estremità di questo tratto di costa detto dell’Ambra si passa dal territorio comunale di Ispica a quello di Pachino nella Provincia di Siracusa. In generale il tratto di litorale interessato dall’Unità fisiografica 7 comprende 8 Comuni, di cui uno (Pozzallo) rivierasco mentre gli altri si trovano nell’entroterra e presentano frazioni e centri abitati costieri. Esso presenta 31,165 Km. di coste rocciose alte basse, 44,165 Km. di coste basse sabbiose, o,34 Km. di coste basse ciottolose ed infine 1,845 Km. di aree portuali. In termini percentuali le coste basse sabbiose sono pari a circa il 56,98%, le coste basse ciottolose rappresentano lo 0,44% del totale, mentre le coste alte rocciose sono pari al 40,20% e le aree portuali sono pari a circa il 4,18 dell’intera costa.Il PAI per ogni Comune ricadente nell’Unità fisiografica ha individuato quei tratti di arenile in cui l’erosione risulta in atto con arretramenti significativi (fissati in almeno 5 metri) e descrive lo stato di pericolosità e rischio in essi esistente. All’interno di un’area pericolosa possono esserci diverse classi di rischio a secondo della magnitudo e degli elementi a rischio presenti. COMUNE lungh. (m) soggette ad erosione soggette a crolli N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) Ispica 12.693 10 5 4 3.274 11 6.571 0 0 0 0 0 0 15 9.845 COMUN E QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITA’ E DEL RISCHIO DI COSTE (ALTE E BASSE) PER COMUNE NELL’UNITA’ FISIOGRAFICA 7 TOTALE N. P4 P3 P2 P1 P0 Pericolosità spiagge Tot. N. aree Tot. lungh. (m) N. spiagge soggette ad erosione N. aree soggette a crolli N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) N. Lungh. (m.) Ispica 12.693 10 5 8 7.329 7 2.516 0 0 0 0 15 9.845 R4 R3 R2 R1 % erosione 77,56 TOTALE Rischio % erosione 77,56 Pagina 42 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 2.5.3 Aree a rischio desertificazione e incendi I suoli regionali sono caratterizzati da una più o meno accentuata vulnerabilità ai principali processi di degrado rappresentati da: erosione, diminuzione della sostanza organica, salinizzazione, compattazione e contaminazione locale e diffusa che in ambiente mediterraneo favoriscono la desertificazione dei suoli. La desertificazione è definita nella Convenzione delle Nazioni Unite come il “degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche, conseguente all’azione di vari fattori, incluse le variazioni climatiche e le attività umane”. Si tratta di un processo che porta alla riduzione o perdita della produttività biologica ed economica della terra, dovuta sia a cause naturali che antropiche (fenomeni di urbanizzazione e di abbandono del territorio, pratiche agricole non idonee, uso irrazionale delle risorse idriche, sovrapascolo, ecc.). La Regione Siciliana nel 2002 ha pubblicato, nell’ambito del progetto Interreg IIC MEDOCC Rete Lab, una “Metodologia per la redazione di una carta in scala 1:250.000 delle aree vulnerabili al rischio di desertificazione in Sicilia” e successivamente, ha adottato, con D.D.G. n. 908 del 24 luglio 2003 del Dipartimento Territorio ed Ambiente, la “Carta della Vulnerabilità al rischio di desertificazione in Sicilia”. Inoltre è stata realizzata la “Carta delle aree vulnerabili alla desertificazione in Sicilia”, redatta dall’A.R.T.A. e pubblicata nel 2008. Il Comune di Ispica è stato classificato con un grado di vulnerabilità alla desertificazione tra medio basso e medio alto. Pagina 43 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 La Regione siciliana con Decreto 11 Aprile 2011 approva la Carta della sensibilità alla desertificazione in Sicilia che individua le aree con crescente sensibilità alla desertificazione. Le aree potenziali sono quelle aree soggette ad un significativo cambiamento climatico; se una particolare utilizzazione del suolo è praticata con criteri gestionali non corretti si potranno creare seri problemi, per esempio lo scorrimento dei pesticidi lungo le pendici e deposito a valle dei principi attivi nocivi alla vegetazione. Si tratta per lo più di aree marginali abbandonate non gestite in modo appropriato. Le aree fragili sono aree dove qualsiasi cambiamento del delicato equilibrio dei fattori naturali o delle attività umane molto probabilmente porterà alla desertificazione. Per esempio, l’impatto del previsto cambiamento climatico causato dall’effetto serra probabilmente determinerà una riduzione del potenziale biologico causata dalla siccità, provocando la perdita della copertura vegetale in molte aree, che saranno soggette ad una maggiore erosione, e diventeranno aree critiche. Le aree critiche sono aree già altamente degradate a causa del cattivo uso del terreno, che presenta una minaccia all’ambiente delle aree circostanti. Per esempio, aree molto erose soggette ad un alto deflusso e perdita di sedimenti. Il territorio di Ispica è interessato da aree già altamente degradate, caratterizzate da ingenti perdite di suolo dovute alla cattiva gestione del suolo. Carta della sensibilità alla desertificazione della Regione Siciliana, scala 1:250.000. Palermo 2011. Pagina 44 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 2.6 Popolazione e salute umana Secondo il censimento ISTAT del 2011 la popolazione di Ispica ammonta a 15.122 di cui 7.549 maschi e 7.573 femmine. Comune 1951 13.260 ISPICA Comune ISPICA Super. terr. in Kmq 113,52 1961 13.206 1951 1961 116,80 116,33 Popolazione residente (ab) 1971 1981 1991 12.056 14.240 14.629 Densità territoriale (ab/Kmq) 1971 1981 1991 106,20 125,40 128,86 2001 14.457 2011 15.122 2001 2011 127,35 133,21 Si rileva che al 1991 la popolazione legale del Comune ammontava a 14.629 abitanti con una densità territoriale di circa 129 abitanti per kmq, determinata da un diminuzione della popolazione nel periodo 1951-71 e un successivo incremento della stessa nel periodo 1971-81 dovuto a un consistente rientro di emigranti. Nel successivo decennio 1981-91 la popolazione ha mantenuto un più moderato ritmo incrementale di circa +2.73% mentre una sostanziale stabilità è rilevabile nel decennio 1991-01 in cui gli abitanti si mantengono intorno ai 14.500. Nel 2011 la popolazione anagrafica ammonta a 15.122 abitanti con una densità territoriale che sfiora i 133 abitanti per kmq. Il carico demografico è fattore di pressione per i consumi di risorse idropotabili, ad una maggiore presenza di popolazione coincide un maggiore prelievo, qualunque pianificazione deve necessariamente “garantire” una fornitura di risorsa “sufficiente” al soddisfacimento dei bisogni della popolazione. Allo stesso tempo, oltre che in quantità “sufficienti”, la qualità delle acque ad “uso civile” deve essere tale da garantire la salute della popolazione e deve soddisfare gli standard qualitativi previsti dalla norma. La qualità e la quantità delle acque da utilizzare e smaltire, dipende in modo determinante dal tipo di utilizzo, in particolare, l’acqua per uso civile può essere distinta in funzione dell’uso, in: uso domestico, uso pubblico, piccolo uso produttivo, grande uso produttivo e uso antincendio. Dall’altra parte, la popolazione, costituisce il determinante per l’inquinamento di origine civile, che deriva dallo scarico dei liquami di fogna contenenti alte quantità di sostanze organiche e di saponi che si riversano generalmente nei corsi d’acqua superficiali, raggiungendo a volte anche le falde acquifere, dunque il sottosuolo. Tale tipo di inquinamento è usualmente prodotto dagli scarichi delle Pagina 45 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 città incluse le acque di scolo domestiche, con una buona dose di sostanze organiche biodegradabili e agenti patogeni o da qualsiasi altro comportamento che contamini l’acqua, poi riversata con o senza trattamento di depurazione nei fiumi o direttamente a mare. I reflui urbani possono contenere anche prodotti chimici di vario genere provenienti da lavorazioni artigianali, commerciali e industriali, come detersivi e solventi che spesso contaminano le falde acquifere sotterranee. Sotto il profilo demografico, il nuovo P.R.G. di Ispica prevede nel ventennio una popolazione residente di 17.019 abitanti e un popolazione fluttuante di 11.700 abitanti, per un numero complessivo di 28.719 abitanti, a fonte di una popolazione complessiva al 2001 di 23.047 abitanti. 2.6.1. Inquinamento acustico La Legge quadro 447/95, affronta per la prima volta in Italia, in modo sistematico - dopo una prima fase avviata con il DPCM 1.3.1991 - il tema dell’inquinamento acustico, a lungo sottovalutato, forse anche a causa della natura dei suoi effetti, meno evidenti e non permanenti rispetto a quelli provocati da altre forme di inquinamento ambientale, ma che pure colpiscono gran parte della popolazione residente in ambito urbano. La stessa Legge Quadro 447/95 ha esplicitamente incluso tra le competenze assegnate alle Regioni quella di stabilire i criteri in base ai quali i Comuni effettuano la classificazione acustica del territorio. Essa caratterizza e descrive le sorgenti sonore in fisse e mobili, al contrario del il DPCM 1 Marzo1991, e inserisce nel gruppo sorgenti fisse oltre agli impianti tecnici degli edifici anche le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, artigianali, commerciali e agricole, i parcheggi, le aree adibite a movimentazioni merci, i depositi di mezzi di trasporto di persone e di merci, le aree adibite ad attività sportive e ricreative, ampliando il concetto di sorgente fissa che poteva dare adito a diverse interpretazioni, con risultati differenti in tema di valutazione dell’inquinamento acustico. La Legge quadro sull’inquinamento acustico del 26 Ottobre 1995, n. 447 e il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’1Marzo 1991, fissano i limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno. Le classi di destinazione d’uso del territorio e i relativi valori di qualità e attenzione sono quelle di cui all’art. 1 del DPCM 14.11.97 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”. Le classi di destinazione sono 6: Pagina 46 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 CLASSE I – aree particolarmente protette; CLASSE II – aree prevalentemente residenziali; CLASSE III – aree di tipo misto; CLASSE IV – aree di intensa attività umana; CLASSE V – aree prevalentemente industriali; CLASSE VI – aree esclusivamente industriali. L’individuazione delle classi va fatto in funzione di diversi fattori, quali la densità di popolazione, la presenza di attività commerciali e uffici, la presenza di attività artigianali o di piccole industrie, il volume ed eventualmente la tipologia del traffico veicolare, l’esistenza di servizi e attrezzature. Con la Direttiva Europea 002/49/CE, la Commissione Europea definisce mappa acustica strategica, una mappa finalizzata alla determinazione dell’esposizione globale al rumore in una certa zona a causa di varie sorgenti di rumore ovvero alla definizione di previsioni generali per tale zona. Definisce inoltre i piani di azione, ovvero piani destinati a gestire i problemi di inquinamento acustico e i relativi effetti, compresa, se necessario, la sua riduzione. Il Decreto Legislativo 19 Agosto 2005, n.194 “Attuazione della Direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” definisce le competenze e le procedure per: 1. l’elaborazione della mappatura acustica e delle mappe acustiche strategiche; 2. l’elaborazione e l’adozione di piani di azione volti a evitare e a ridurre il rumore ambientale, in particolare quando i livelli di esposizione possono avere effetti nocivi per la salute umana, nonché ad evitare aumenti del rumore nelle zone silenziose; 3. assicurare l’informazione e la partecipazione del pubblico in merito al rumore ambientale e ai relativi effetti. Nel 2007 l’ARTA Sicilia, sulla base di un accordo di programma sottoscritto con ARPA Sicilia, ha emanato le linee guida per la classificazione in zone acustiche del territorio dei Comuni che stabiliscono i criteri e le procedure per consentire ai Comuni la individuazione e la classificazione delle differenti zone acustiche del territorio. Il Comune di Ispica non è dotato di zonizzazione acustica del territorio comunale. 2.6.2 Salute Gli atlanti di mortalità e dei ricoveri ospedalieri sono strumenti che hanno trovato una particolare diffusione negli ultimi tempi anche perché forniscono informazioni aggiuntive sulla distribuzione delle patologie nel territorio ed, indirettamente, sul funzionamento del Servizio Sanitario. Sebbene di recente istituzione, il Registro Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM), consente già da qualche anno il monitoraggio della mortalità per causa in Sicilia. Questa nuova fonte Pagina 47 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 informativa permette di evidenziare in maniera più tempestiva eventuali eccessi di mortalità nella popolazione e di condurre studi di valutazione di esito delle prestazioni sanitarie. Il Dipartimento per le Attività Sanitarie ed Osservatorio Epidemiologico ha elaborato, per la prima volta nella Regione, un atlante di mortalità che ha valorizzato le informazioni contenute nel registro informatizzato siciliano di mortalità anche attraverso la capacità di raccolta, elaborazione ed utilizzo dei dati. La nuova piattaforma informativa si è andata progressivamente sviluppando già a partire dal 2004, anno di istituzione del ReNCaM siciliano. La pubblicazione 2004-2011 aggiorna, l’Atlante Sanitario della Sicilia mantenendo inalterati, rispetto alle precedenti edizioni, i livelli di disaggregazione spaziale degli indicatori di decesso. Il Comune di Ispica fa parte dell’Azienda Sanitaria Territoriale ASP 7 Ragusa, Distretto Sanitario di Modica, che comprende 4 Comuni: Ispica, Modica, Pozzallo e Scicli. Atlante Sanitario della Sicilia, Registro Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM) della Sicilia 2004-2011, Ambiti Territoriali delle Aziende Sanitarie territoriali della Sicilia e dei rispettivi distretti. Pagina 48 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Di seguito si riportano i dati sulla mortalità derivanti dall’Atlante Sanitario della Sicilia, Registro Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM) della Sicilia 2004-2011, pubblicato ad Aprile 2012, distinti per le principali categorie diagnostiche e riferiti al Distretto di Modica, di cui Ispica fa parte. Mortalità e andamento temporale dei tassi standardizzati diretti (2004-2011) nel Distretto Sanitario di Modica. Azienda Sanitaria di Ragusa Distretto di Modica Malattie infettive e parassitarie Tubercolosi Epatite virale Tumori maligni T.M. della laringe T.M. della trachea, bronchi e polmoni T.M. dello stomaco T.M. del colon T.M. del colon e del retto T.M. del retto, giunzione retto sigmoidea ed ano T.M. del fegato T.M. del pancreas Melanoma T.M. della mammella T.M. dell’utero T.M. del collo dell’utero T.M. dell’ovaio T.M. della prostata T.M. della vescica T.M. del rene T.M. dell’encefalo ed altre parti del sistema nervoso T.M. dell’encefalo T.M. della tiroide Linfomi non Hodgkin Linfomi di Hodgkin Mieloma multiplo e tumori immunoproliferativi Leucemia Tumori benigni, in situ, incerti e non specificati Malattie gh. endocrine, nutrizionali, metaboliche e disturbi immunitari Diabete mellito uomo Numero medio annuale donna Tasso standardizzato x100.000 per periodo di calendario 2004-2005 20062008 20092011 3 1,8 5,6 2,5 0 1 144 2 0,00 0,4 189,5 2,3 0,00 2,5 178,1 1,1 33 47,2 9 16 Numero medio annuale Tasso standardizzato x100.000 per periodo di calendario 20042005 20062008 20092011 4 2,7 3,6 5,7 0,00 0,3 182,9 3,4 0,00 1 104 0 0,00 0,7 101,1 0,00 0,00 0,6 114,6 0,3 0,00 1,7 102,1 0,3 46,0 41,6 7 6,0 6,6 6,8 9,0 19,1 9,4 16,6 11,6 22,6 5 12 6,7 11,4 5,1 11,3 4,5 10,6 19 22,8 22,0 27,3 15 12,8 15,1 12,8 3 3,7 4,4 4,7 3 1,4 3,8 2,2 11 8 2 22,7 10,5 4,7 8,7 9,4 2,7 12,2 12,1 1,8 8 8 1 22 8 10,9 8,4 0,0 19,6 4,1 8,7 7,7 1,0 30,3 9,2 3,6 5,1 1,0 28,1 9,0 1 1,0 0,2 1,3 7 7,1 8,6 6,9 16 10 3 15,0 12,5 3,2 17,5 12,6 2,9 18,2 9,3 5,0 1 2 0,9 1,8 0,8 1,9 1,6 1,7 5 5,7 8,1 7,6 4 4,3 4,2 4,9 4 1 4 1 2,8 1,1 4,9 0,8 6,9 0,0 7,5 1,9 6,6 0,9 3,2 1,0 2 1 2 1 2,0 1,7 2,5 0,0 1,6 0,8 4,5 0,7 3,8 0,0 0,6 1,0 3 3,1 3,4 4,5 3 3,8 1,6 2,2 7 8,5 9,2 8,3 4 5,0 2,4 3,8 3 8,8 2,0 3,2 4 4,9 5,3 1,9 26 33,4 35,2 24,7 37 28,4 32,1 26,7 22 24,3 29,0 21,3 34 26,5 29,3 22,9 Pagina 49 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Malattie del sangue e degli organi emopoietici Disturbi psichici Malattie del sistema nervoso ed organi dei sensi Morbo di Parkinson Sclerosi laterale amiotrofica Malattie del sistema circolatorio Malattie ischemiche del cuore Infarto miocardico acuto Disturbi circolatori dell’encefalo Emorragia celebrale Malattie dell’apparato respiratorio Malattie polmonari croniche ostruttive Asma Malattie dell’apparato digerente Cirrosi e malattie croniche del fegato Malattie dell’apparato genitourinario Insufficienza renale cronica Complicazioni del gravidanza, del parto e del puerperio Malattie della pelle e tessuto sottocutaneo Malattie del sistema osteomuscolare e del connettivo Malformazioni congenite, condizioni morbose perinatali Sintomi, segni e stati morbosi ma definiti Cause esterne dei traumatismi ed avvelenamenti Accidenti stradali da veicoli e motore e da trasporto Cadute ed altri infortuni Suicidio Malattie alcoolcorrelate Malattie fumo-correlate Settembre 2013 2 2,5 2,9 2,0 3 3,6 2,3 1,6 6 5,1 11,3 5,4 14 6,6 13,7 8,0 10 9,0 17,1 8,9 11 6,2 13,4 9,0 3 1,2 5,2 2,0 2 1,1 2,4 1,4 1 1,7 1,4 0,5 1 0,6 1,2 0,5 212 242,1 238,8 242,2 248 195,3 169,8 165,6 57 77,1 68,5 62,3 42 40,7 34,1 23,1 32 42,2 40,3 38,4 18 20,0 16,6 9,3 72 74,2 77,7 84,6 102 77,3 67,0 69,9 8 9,1 10,3 9,7 7 12,8 5,7 3,4 41 49,9 47,1 43,0 28 19,8 20,8 20,4 23 25,2 30,4 19,5 10 6,4 9,1 4,7 1 0,8 0,5 1,1 1 2,0 1,1 0,2 20 25,2 29,0 27,4 15 17,0 9,0 15,2 10 9,0 16,1 16,0 6 7,9 4,2 7,8 15 14,9 19,3 16,3 17 11,5 13,4 12,3 11 12,4 14,8 10,1 11 7,4 11,1 7,7 0 0,0 0,0 0,0 0 0,7 0,3 0,0 1 0,6 0,8 0,8 1 1,7 0,3 0,3 2 3,3 0,8 1,4 3 5,3 6,2 5,8 3 8,5 8,2 5,1 11 11,8 9,6 18,4 13 7,9 8,2 11,3 27 38,4 41,5 37,4 17 11,2 20,2 15,1 9 17,4 14,5 13,5 3 5,4 3,6 3,6 9 7,0 14,7 9,4 11 4,1 10,4 7,3 7 13,5 7,9 11,3 2 1,7 4,4 2,6 51 68,3 69,8 77,3 36 26,9 32,6 33,6 133 175,9 168,1 149,5 63 57,3 55,0 39,7 Fonte: Regione Siciliana, Assessorato alla Sanità, Dipartimento Osservatorio Epidemologico, Atlante Sanitario della Sicilia 20042011, Palermo, Aprile, 2012 Pagina 50 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 L’Atlante Sanitario della Sicilia, Analisi della morbosità per causa di ricovero ospedaliero del livello socioeconomico, pubblicato a Settembre 2010, prende in considerazione l’andamento e la distribuzione della morbosità per patologia misurata attraverso il ricorso alle strutture ospedaliere nel periodo 2003-2008. A tale scopo, come fonte dei dati sanitari, è stata utilizzata la scheda di dimissione ospedaliera (SDO). Tale strumento offre caratteristiche di esaustività e copertura della popolazione di riferimento, oltre che di semplicità e rapidità di utilizzo, per cui sono sempre più frequenti esperienze di lettura in chiave epidemiologica, ossia di sorveglianza e monitoraggio dello stato di salute. L’analisi della morbosità rilevata attraverso l’uso di indicatori di ricovero ospedaliero in Sicilia contribuisce alla definizione dei profili di salute in sede locale ed alla introduzione di interventi sanitari sia in un’ottica di prevenzione che di assistenza e nell’allocazione delle risorse. Dimissioni e andamento temporale dei tassi standardizzati diretti nel Distretto Sanitario di Modica (2003-2008). uomo donna Azienda Sanitaria di Tasso std R.O. x 1.000 per Tasso std R.O. x 1.000 Numero Numero Ragusa - Distretto di medio medio periodo di calendario per periodo di calendario annuale annuale Modica Malattie infettive AIDS Tumori maligni Tumori dello stomaco Tumori del colon del retto Tumori del fegato Tumori della trachea, dei bronchi e dei polmoni Tumori della mammella Tumori dell’utero Tumori della prostata Tumori della vescica Tumori maligni del tessuto linfatico e ematopoietico Malattie endocrine, metaboliche, immunitarie Diabete di tipo II Malattie del sangue e organi emopietici Disturbi psichici Abuso e dipendenza da sostanze stupefacenti Malattie del sistema nervoso Malattie di Alzheimer Morbo di Parkinson Malattie del sistema circolatorio di R.O. 03-04 05-06 07-08 di R.O. 03-04 05-06 07-08 154 2 494 14 53 20 3,8 0,1 7,9 0,2 0,6 0,4 3,2 0,0 7,5 0,1 0,9 0,3 2,3 0,0 6,3 0,2 0,8 0,1 128 1 429 12 43 15 3,1 0,0 6,3 0,2 0,5 0,2 2,9 0,0 5,2 0,1 0,5 0,2 1,6 0,0 6,3 0,2 0,6 0,2 58 1,0 0,8 0,7 10 0,2 0,1 0,1 60 83 1,1 1,2 0,8 1,0 0,6 1,1 77 32 7 1,2 0,5 0,1 1,0 0,3 0,1 1,2 0,5 0,2 38 0,7 0,8 0,5 31 0,5 0,4 0,5 146 2,3 2,5 2,4 240 3,9 3,5 3,3 55 1,9 1,8 1,2 56 1,7 1,5 0,8 60 1,1 0,9 1,0 73 1,2 0,9 0,8 216 4,1 3,7 3,4 229 4,2 4,0 3,0 5 0,1 0,1 0,1 1 0,0 0,0 0,0 300 9 5 6,0 0,3 0,1 5,9 0,2 0,2 3,9 0,3 0,1 316 14 6 6,0 0,4 0,2 6,0 0,2 0,1 3,8 0,2 0,1 1511 24,3 22,3 19,0 1156 14,5 13,5 11,2 Pagina 51 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Sindrome coronaria acuta 299 8,7 11,2 7,9 144 2,9 4,2 2,7 Scompenso cardiaco 222 6,7 5,7 4,7 197 4,3 3,8 3,1 Eventi cerebrovascolari acuti 102 1,7 1,3 1,1 110 1,3 1,0 0,7 Malattie dell’apparato 865 17,6 16,1 12,3 563 10,6 10,4 8,2 respiratorio Infezioni acute basse vie 304 5,2 4,8 4,0 181 2,8 2,8 2,4 respiratorie BPCO 187 3,1 2,5 2,0 76 1,0 0,8 0,6 Malattie dell’apparato 931 16,8 16,9 13,3 878 14,6 14,4 11,3 digerente Malattie infiammatorie 43 0,7 0,8 0,8 44 0,9 0,8 0,5 croniche intestinali Cirrosi 46 2,1 1,7 0,9 25 0,8 0,8 0,4 Ulcera peptica gastrica e 29 0,5 0,4 0,3 22 0,4 0,2 0,2 duodenale Malattie dell’apparato genito597 10,2 9,2 8,1 516 9,0 7,2 6,7 urinario Insufficienza renale 122 2,0 1,8 1,2 115 1,5 1,3 0,9 Complicazioni della 1457 26,8 25,4 24,1 gravidanza Malattie della cute e del 79 1,6 1,5 1,1 74 1,5 1,5 0,8 tessuto sottocutaneo Malattie del sistema osteomuscolare e del 439 8,8 8,9 4,8 455 8,2 7,5 4,6 connettivo Malformazioni congenite 82 2,2 1,7 1,6 62 1,5 1,5 1,1 Condizioni morbose perinatali 110 3,4 2,9 2,5 88 3,0 2,3 2,2 Traumatismi e avvelenamenti 1134 26,0 22,7 12,7 789 15,3 12,5 7,7 Traumatismi 1036 24,4 20,9 11,2 696 13,9 11,0 6,4 Ricoveri LEA 1619 34,5 33,1 18,2 1548 30,9 28,0 16,4 Fonte: Regione Siciliana, Assessorato alla Sanità, Dipartimento Osservatorio Epidemologico, Atlante Sanitario della Sicilia, Analisi della morbosità per causa di ricovero ospedaliero del livello socioeconomico, Palermo, Settembre, 2010. Lo studio integrato della mortalità e l’analisi dei ricoveri ospedalieri fornisce comunque un nuovo elemento di riferimento sia per la programmazione sanitaria utile ai decisori politici, sia ai cittadini e rappresenta un importante elemento che può evidenziare problematiche specifiche di sostenibilità ambientale nel governo del territorio. 2.7 Energia Il settore energetico ha assunto negli ultimi decenni una rilevanza sempre maggiore nell’ambito delle politiche internazionali e, in particolare, in quelle occidentali, producendo profondi impatti sul cambiamento climatico del pianeta e sull’inquinamento dell’aria a livello regionale. Dai diversi studi emerge come il settore dell’energia abbia un peso preponderante nell’emissione di gas serra in atmosfera. Tali effetti derivano sia dalle attività correlate alla produzione e ai processi di trasformazione dell’energia, sia dalla destinazione dell’energia verso gli utilizzi, cioè dal consumo finale di servizi energetici. Pagina 52 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 D’altro canto il settore energetico è considerato di rilevanza strategica per lo sviluppo di ogni nazione, e la quasi totale dipendenza dai combustibili fossili pone il sistema degli approvvigionamenti quale elemento fondamentale degli equilibri politici mondiali. Le recenti politiche internazionali, inerenti la produzione energetica e l’uso delle risorse connesse, sono di conseguenza orientate verso due macro obiettivi: · il primo è quello di giungere alla riduzione effettiva, in tempi e quantità definite, delle emissioni in atmosfera di gas serra derivanti dalla combustione delle fonti energetiche così come stabilito dal Protocollo di Kyoto e dal burder sharing; · il secondo riguarda la promozione delle fonti rinnovabili e l’uso razionale dell’energia, accelerando la transizione verso l’utilizzo di combustibili a minor impatto ambientale. La Regione Sicilia, ha recepito i dettami delle direttive CE e della normativa nazionale approvando con Delibera di Giunta Regionale n°1 del 3 Febbraio 2009 e successivo decreto di emanazione il Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana (PEARS). Dai dati statistici sull’energia elettrica in Italia aggiornati a dicembre 2008 condotti dalla società TERNA emerge che in Sicilia la produzione lorda di energia elettrica in GWh è pari a 24.478, mentre la produzione totale netta è di 23.559 cioè è diminuita rispetto ai dati del 2007. Per quanto riguarda la produzione lorda di energia idroelettrica 3.739 GWh ovvero + 64,1 rispetto al Dicembre 2007, mentre la produzione di energia da fonte termoelettrica è diminuita rispetto al 2007 con una produzione di 19.758 (- 16,7 rispetto al 2007). Con riferimento alla fonte eolica la produzione lorda è di 536 GWh, si registra un notevole incremento + 15,5 rispetto al 2007. A Ottobre 2010 sono state presentate dalla Provincia di Ragusa le Linee guida per la redazione del Piano – Programma Energetico Provinciale. Il Piano dovrà definire una strategia articolata in obiettivi ed azioni progettuali. Inoltre il Comune di Ispica con Delibera di Giunta Comunale n. 135 del 28.08.2013 ha aderito all’iniziativa della Comunità Europea per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica – Patto dei Sindaci (insieme ai Comuni di Scicli e Pozzallo). 2.8 Rifiuti La Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive (7/439/CEE, 91/689/CEE e 2006/12/CE) stabilisce un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all'interno della Comunità. Essa mira a proteggere l’ambiente Pagina 53 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 e la salute umana attraverso la prevenzione degli effetti nefasti della produzione e della gestione dei rifiuti. Per proteggere maggiormente l'ambiente, gli Stati membri devono adottare delle misure per il trattamento dei loro rifiuti conformemente alla seguente gerarchia, che si applica per ordine di priorità: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo (per esempio il recupero di energia), smaltimento. Gli Stati membri possono attuare misure legislative per rafforzare questa gerarchia nel trattamento dei rifiuti. Tuttavia, essi devono garantire che la gestione dei rifiuti non metta a rischio la salute umana e non comprometta l'ambiente. Negli ultimi anni sono intervenute nel settore della gestione dei rifiuti numerose novità legislative, sia a livello europeo che nazionale. La normativa, sia nazionale che comunitaria, riconferma la necessità di raccogliere, elaborare e divulgare i dati relativi ai rifiuti prodotti, recuperati e smaltiti per programmare, verificare ed aggiornare le azioni e gli interventi in attuazione delle strategie di prevenzione e riciclo dei rifiuti. Il Catasto dei rifiuti, istituito dall'articolo 3 del decreto legge 9 settembre 1988, n. 397, convertito dalla legge n. 475 del 9 novembre 1988, e rivisitato con decreto del 2 maggio 2006 ai sensi dell'articolo 189 del D. Lgs.152, costituisce uno strumento basilare di monitoraggio e di controllo del ciclo dei rifiuti e di restituzione dei dati acquisiti e delle elaborazioni prodotte. Il Catasto assicura un quadro conoscitivo, sia complessivo che di dettaglio, delle quantità e delle caratteristiche qualitative dei rifiuti prodotti, recuperati e smaltiti annualmente sul territorio nazionale. La discarica in esercizio riportata nel Catasto dei rifiuti della Sicilia a Febbraio 2010 per la Provincia di Ragusa è quella di C.da Cava dei Modicani che serve i Comuni di Ragusa, Giarratana, Chiaramonte, Ispica e Scicli. La discarica in esercizio è realizzata in adiacenza della discarica esaurita nel 2008 e l’Ente gestore era l’ATO Ragusa Ambiente spa. Il Catasto dei rifiuti della Sicilia del 2010 riporta che è in corso di realizzazione la rete di captazione del biogas. Inoltre presso la discarica esiste un impianto di compostaggio con capacità di 15.000 t anno collaudato ma non avviato. L’ATO Ragusa Ambiente spa comprendeva 12 Comuni della Provincia di Ragusa; Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Ragusa, S.Croce Camerina, Scicli e Vittoria e da Maggio 2010 è stata posta in liquidazione a seguito della L.R. n.9/2010 che prevede la costituzione delle nuove Società di Regolamentazione Rifiuti (S.R.R.) Pagina 54 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Dal 1 Maggio dl 2008 al 26 Aprile del 2010 il conferimento dei rifiuti solidi urbani di Ispica è stato trasferito presso la discarica di Cava dei Modicani in territorio di Ragusa. A causa di indisponibilità di quest’ultimo, dal 27 Aprile 2010 Ispica ha portato i propri rifiuti presso la discarica di Mazzarà Sant’Andrea in Provincia di Messina con un notevole aumento dei costi gestionali del servizio. Dal 25 Ottobre 2010 conferisce a Motta Sant’Anastasia in Provincia di Catania con un considerevole onere economico da sopportare. 2.9 Mobilità e trasporti L’asse principale per la mobilità e i trasporti di scala regionale/nazionale è oggi costituito dalla recente autostrada Siracusa-Gela in esercizio sino a Rosolini. E’ in corso di realizzazione il tratto che attraversa il territorio di Ispica, il cui tracciato è segnato nelle previsioni del P.R.G. Lungo la direttrice per Modica l’arteria principale di comunicazione è la SS. 115; lungo la direttrice per Pozzallo l’arteria principale di comunicazione è la SP. 46; Pozzallo è raggiungibile anche attraverso la SP. 67 Pozzallo – Marza –Pachino; questa, in direzione Pachino, riveste un’importanza prevalente per l’insediamento stagionale di S.M. del Focallo e M. Marza. Lungo la direttrice per S. Maria del Focallo - M. Marza, le arterie principali di comunicazioni sono: la ex S.R. 40 ed ex SP. 50 Favara Bufali Marza; Lungo la direttrice per Pachino l’arteria principale di comunicazione è la SP. 49. Lungo la direttrice per Rosolini, l’arteria principale è la SS.115. A fianco di questa, corre la linea ferroviaria a binario unico Caltanissetta Xirbi - Gela - Siracusa. La viabilità minore è costituita dalla rete viaria comunale del territorio e dalla viabilità interna al centro abitato. Il progetto di P.R.G. prevede inoltre il recupero delle aree demaniali delle trazzere di cui al R.D. 30.12.1923 n. 3244. Esse devono essere recuperate per l'uso pubblico e conservate nei loro tracciati, rilevabili dalla cartografia storica e da quella catastale, previo accertamento dell'U.T.C. e verifica dell'Ufficio Tecnico Speciale per le Trazzere di Sicilia in ordine alla effettiva consistenza. La nuova utilizzazione delle trazzere demaniali, definite con progetti unitari per tratti omogenei, dovrà comprendere la eventuale viabilità veicolare e pedonale, nonché eventuali piste ciclabili, aree sistemate a verde e sistemi di recinzione e di separazione dalle proprietà private latitanti. 2.10 Paesaggio La necessità di preservare, insieme alle memorie e alle testimonianze del passato, anche le più importanti componenti a valenza ambientale e paesistica, è fatto consolidato nella normativa nazionale. A testimonianza della consolidata importanza attribuita al paesaggio dall’intera Pagina 55 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Comunità Europea, il 19 Luglio 2000 il Comitato dei Ministri della Cultura e dell’Ambiente ha adottato la Convenzione Europea del Paesaggio, che si applica all’intero territorio degli Stati firmatari ed ha l’obiettivo di promuovere l’adozione di politiche di salvaguardia, di gestione e di pianificazione dei paesaggi e di organizzare la cooperazione europea nelle politiche di settore. La Convenzione Europea del Paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000, ratificata con la Legge n.14 del 9 gennaio 2006, definisce Paesaggio una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. La prima importante manifestazione legislativa nel nostro Paese, in tema di tutela dei beni paesistici, è rappresentata dalla Legge 29 giugno 1939 n. 1497, “Protezione delle bellezze naturali”, e la Legge 8 agosto 1985 n. 431 (Legge Galasso), “Conversione in Legge con modificazioni del Decreto Legge 27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”, sono state compendiate al Titolo II del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999 n. 490 “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell’articolo 1 della Legge 8 ottobre, n. 352”. Il testo unico D.Lgs 490/1999 ingloba interamente la Legge 1497/1939 all’articolo 139, “Beni soggetti a tutela”: · Sono soggetti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro notevole interesse pubblico: a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica; b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati a norma delle disposizioni del Titolo 1, che si distinguono per la loro non comune bellezza; c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale; d) le bellezze panoramiche considerate come quadri e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze. Il D.Lgs. 490/1999 riprende inoltre la Legge Galasso all'articolo 146, “Beni tutelati per legge”: · Sono comunque sottoposti alle disposizioni di questo Titolo in ragione del loro interesse paesaggistico: a) i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia anche per i terreni elevati sul mare; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti ed i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piede degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; d) le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole; Pagina 56 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 e) i ghiacciai e i circhi glaciali; f) i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonche’ i territori di protezione esterna dei parchi; g) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorchè percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento; h) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; i) le zone umide incluse nell’elenco previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448; j) i vulcani; k) le zone di interesse archeologico. Il percorso legislativo si conclude con l’approvazione del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42: Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137. Con questa legge le Regioni approvano i Piani Paesaggistici (P.T.P.R.) con specifica considerazione dei valori paesaggistici, concernenti l’intero territorio regionale. La legge individua i beni paesaggistici ed in particolare negli articoli 136 (“Immobili ed aree di notevole interesse pubblico”) e 142 (“Aree tutelate per legge”) fa riferimento rispettivamente alle “Bellezze individue” e ai “Beni tutelati per legge” individuati dal precedente D.Lgs 490/1999. Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) contribuisce alla programmazione regionale, in quanto costituisce il quadro di orientamento, sotto il profilo paesistico, delle politiche che hanno rilevanza territoriale. Esso tratta i temi relativi alla specificità paesistiche del territorio, alle sue articolazioni interne e definisce le strategie utili a conseguire gli obiettivi di tutela. Il Piano definisce le trasformazioni compatibili con i valori paesaggistici, le azioni di recupero e riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a tutela, nonché gli interventi di valorizzazione del paesaggio. A scala provinciale sono invece i Piani Territoriali Provinciali (P.T.P.) a dare indicazioni in tema di paesaggio e natura, in stretto raccordo con gli strumenti regionali. E’ possibile pertanto concludere osservando che gli strumenti finalizzati alla tutela paesistica sono riconducibili a tre livelli: · normativa nazionale, per le tipologie di beni considerati oggetto di tutela paesistica a partire dalle leggi 1497/39 e 431/85, fino al recente D.Lgs. 42/004; · strumenti e normativa regionale (P.T.P.R.); · strumenti provinciali (P.T.P.). Pagina 57 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Articolazione del paesaggio regionale in Ambiti. Le Linee guida del Piano Territoriale Paesistico Regionale della Sicilia, approvate con D.A. n. 6080 del 21/05/1999, identificano 18 ambiti territoriali, Ispica ricade nell’Ambito 17 – Area dei rilievi e del tavolato Ibleo. I piani paesaggistici redatti e approvati sino all’anno 2009, ai sensi dell’art. 5 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e dell’art. 1 bis della legge 8 agosto 1985, n.431 e del D.Lgs. n. 41/2004, dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, sono cinque ed interessano sostanzialmente le Isole minori ad eccezione delle Isole Pelagie e l’Ambito 1. I piani in corso di approvazione sono 4 e riguardano i seguenti ambiti territoriali: 6, 7, 9, 10, 11, 15, 16,17. Piani Territoriali Paesistici approvati Provincia Comuni interessati ISOLA DI USTICA PA Ustica ISOLA DI PANTELLERIA TP Pantelleria ARCIPELAGO DELLE EOLIE ME ARCIPELAGO DELLE EGADI TP Piano Territoriale Paesistico AMBITO REGIONALE 1 TP Santa Maria Salina, Leni, Malfa, Favignana, Levanzo Marettimo, Isola di Formica Buseto Palizzolo, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, San Vito Lo Capo e Valderice Anno e Decreto approvazione 1997 (D.A. del 28.05.1997, GURS n.30 del 21.06.1997) 1997 (D.A. n.8102 del 12.12.1997, GURS n.30 del 21.06.1997) 2001 (D.A. n.5180 del 23.02.2001, GURS n.11 del 16.03.2001) 2013 (D.A. n.del 23.01.2013, S.O. n.1 alla GURS (p.I) n.11 del 01.03.2013) 2010 (D.A. n.2286 del 20.09.2010, S.O. GURS (p.I) n.46 del 22.10.2010) Piani Territoriali Paesistici adottati Piano Territoriale Paesistico AMBITI Provincia Comuni interessati Provvedimento amministrativo CL Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, D.D.G. n.8471 del 4.12.2009 Pagina 58 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare REGIONALI 6-7-1011-15 Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba Alì, Alì Terme, Antillo, Barcellona Pozzo di Gotto, Basicò, Brolo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Castroreale, Condrò, Falcone, Ficarra, Fiumedinisi, Fondachelli Fantina, Forza d'Agrò, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Furnari, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Gioiosa Marea, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Letojanni, Librizzi, Limina, Mandanici, Mazzarà Sant'Andrea, Merì, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Montagnareale, Montalbano Elicona, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Novara di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Pagliara, Patti, Piraino, Roccafiorita, Roccalumera, Roccavaldina, Rodì Milici, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, San Piero Patti, Sant'Alessio Siculo, Sant'Angelo di Brolo, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa di Riva, Saponara, Savoca, Scaletta Zanclea, Spadafora, Taormina, Terme Vigliatore, Torregrotta, Tripi, Valdina, Venetico, Villafranca Tirrena Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo Di Capo Pass., Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino AMBITO REGIONALE 9 ME AMBITI REGIONALI 1516-17 RG AMBITO REGIONALE 14-17 SR Settembre 2013 D.D.G. n.8470 del 4.12.2009 D.D.G. n.1767 del 10.08.2010 Piani Territoriali Paesistici redatti Piano Territoriale Paesistico Provincia Comuni interessati AMBITO REGIONALE 2 AG AMBITI REGIONALI 3 AG AMBITO REGIONALE 10 AG AMBITI REGIONALI 11 AG Menfi Montevago, Sambuca Di Sicilia, Santa Margherita Belice Agrigento, Alessandria Della Rocca, Aragona, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Camastra, Cammarata, Cattolica Eraclea, Cianciana, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Campobello Di Licata, Canicatti', Casteltermini, Castrofilippo, Montallegro, Naro, Palma Di Montechiaro, Lucca Sicula, Ravanusa, Realmonte, Ribera, Porto Empedocle, Racalmuto, Raffadali, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sant'angelo Muxaro, Santo Stefano Quisquina, Sciacca, Siculiana, Villafranca Sicula Licata Previsione anno di adozione Pagina 59 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare E 15 ARCIPELAGO PELAGIE AMBITO REGIONALE 8 AMBITO REGIONALE 11 AMBITO REGIONALE 12 AMBITO REGIONALE 13 AMBITO REGIONALE 14 AMBITO REGIONALE 16 AG CT CT CT CT CT CT AMBITO REGIONALE 17 CT AMBITO REGIONALE 11 EN AMBITI REGIONALI 81214 EN AMBITO REGIONALE 8 ME AMBITO REGIONALE 4 PA AMBITI REGIONALI 3 E 5 PA Settembre 2013 Lampedusa Bronte, Maniace, Randazzo Caltagirone, Mineo, Mirabella Imbaccari, S. Cono, S. Michele Di Ganzaria Bronte, Castel Di Iudica, Mineo, Paternò, Raddusa, Ramacca, Randazzo Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci S. Antonio, Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Calatabiano, Camporotondo Etneo, Castiglione, Catania, Fiumefreddo, Giarre, Gravina Di Catania, Linguaglossa, Maletto, Maniace, Mascali, Mascalucia, Milo, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Nicolosi, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Riposto, S. Agata Li Battiati, S. Giovanni La Punta, S. Gregorio Di Catania, S. Pietro Clarenza, Santa Maria Di Licodia, Santa Venerina, Sant'alfio, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Zafferana Etnea Belpasso, Catania, Mineo, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Palagonia, Paternò, Ramacca Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Mineo Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Militello In Val Di Ct, Mineo, Palagonia, Scordia, Vizzini Barrafranca, Piazza Armerina, Pietraperzia Agira, Aidone, Assoro, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera, Villarosa Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Capo D'orlando, Capri Leone, Caronia, Castel Di Lucio, Castell'umberto, Cesaro', Floresta, Frazzano', Galati Mamertino, Longi, Malvagna, Militello Rosmarino, Mirto, Mistretta, Moio Alcantara, Motta D'affermo, Naso, Pettineo, Raccuja, Reitano, Roccella Valdemone, San Fratello, San Marco D'alunzio, San Salvatore Di Fitalia, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Sant'agata Di Militello, Santo Stefano Di Camastra, Sinagra, Torrenova, Tortorici, Tusa, Ucria Altofonte, Bagheria, Baucina, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Caccamo, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cefala' Diana, Cinisi, Ficarazzi, Giardinello, Isola Delle Femmine, Marineo, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Palermo, Piana Degli Albanesi, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Termini Imerese, Terrasini, Torretta, Trabia, Ventimiglia Di Sicilia, Villabate, Villafrati Balestrate, Bisacquino, Borgetto, Campofelice Di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Castronuovo Di Sicilia, Chiusa Sclàfani, Contessa Entellina, Corleone, Pagina 60 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare AMBITO REGIONALE 6 PA AMBITI REGIONALI 7 E 10 PA AMBITO REGIONALE 2 TP AMBITO REGIONALE 3 TP Settembre 2013 Giuliana, Godrano, Mezzojuso, Monreale, Palazzo Adriano, Partinico, Prizzi, Roccamena, S. Biagio, S. Cipirrello, S. Giuseppe Jato, Trappeto Alia, Aliminusa, Caccamo, Caltavuturo, Campofelice Di Fitalia, Castellana Sicula, Castronuovo Di Sicilia, Cerda, Ciminna, Corleone, Lercara Friddi, Mezzojuso, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Prizzi, Roccapalumba, Sciara, Sclafani Bagni, Termini Imerese, Valledolmo, Vicari Alimena, Blufi, Bompietro, Campofelice Di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalu’, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Lascari, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Scillato Campobello Di Mazara, Castelvetrano, Erice, Marsala, Mazara Del Vallo, Paceco, Salemi, Santa Ninfa, Trapani, Partanna, Petrosino Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi, Castellammare Del Golfo, Castelvetrano, Erice, Gibellina, Marsala, Mazara Del Vallo, Paceco, Salemi, Santa Ninfa, Trapani, Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Vita 2.10.1 Il Patrimonio culturale, architettonico e archeologico Il patrimonio culturale, che comprende i beni culturali ed i beni paesaggistici, rappresenta senza dubbio il più importante carattere identitario della Regione Siciliana. Il territorio regionale, infatti, è ricco di valori naturalistici di grande rilevanza paesaggistica e di testimonianze archeologiche, architettoniche, storico-artistiche e storico-testimoniali di livello nazionale ed internazionale che hanno anche ricevuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità Il governo e la tutela di tale patrimonio, a livello regionale, è di competenza del Piano Territoriale Paesistico Regionale che ha il compito di “dotare la Regione Siciliana di uno strumento volto a definire opportune strategie mirate alla tutela attiva ed alla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’Isola”. Il Comune di Ispica ricade nel Piano Paesaggistico Ambiti 15-16-17 adottato con D.D.G. n.1767 del 10.08.2010. Esso riporta nella tavola dei beni paesaggistici i seguenti vincoli per il territorio ispicese: · D.lgs. 42/2004 e s.m.i., art.134, lett. a): - Immobili ed aree di notevole interesse pubblico sottoposte a vincolo paesaggistico ex art. 136, D.lgs. 42/2004 e s.m.i. · D.lgs. 42/2004 e s.m.i., art.134, lett. b) - aree di cui all'art.142: Pagina 61 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 - Territori costieri compresi in una fascia di 300 m. dalla linea di battigia - Territori contermini ai laghi compresi in una fascia di 300 m. dalla linea di battigia - Fiumi, torrenti e corsi d'acqua e relative sponde per una fascia di 150 m. - Aree protette (Riserve regionali) - Territori ricoperti da foreste e da boschi o sottoposti a vincolo di rimboschimento - Aree e siti di interesse archeologico D.lgs. 42/2004 e s.m.i., art.134, lett. c): - Ulteriori immobili ed aree sottoposti dal Piano a specifica disciplina di salvaguardia e utilizzazione ex art. 143 - lett.d), D.lgs. 42/2004 e s.m.i. In particolare per le aree archeologiche vincolate ai sensi della L.1089/39: Cava d’Ispica San Marco Punta Castellazzo Porto Ulisse Poggio Gallarazzo Fontanazze Valle di alto interesse paesistico e di diffuso interesse archeologico per la presenza (anche isolata) i fenomeni abitativi rupestri e bizantini Catacomba cristiana del IV sec. d.c. Insediamento e necropoli tardo-romana (IV sec. d.C.) e bizantina (V-VI-VII sec. d.C.), strutture portuali sommerse relative all’insediamento tardo-romano Insediamento preistorico. Antica età dle bronzofacies castellicciana (XIX-XIV sec. a.C.) D.A. n.6263 del 11.07.2001 D.A. n.2042 del 09.10.1984 D.A. n.308 del 22.01.1985 D.A. n.5636 del 16.04.1994 Per le aree di interesse archeologico (P.T.P.R. come recepite nel P.T.P.) Albero dei Sospiri Cava Martella Isola dei Porri Ispica-Convento Liutana Parco della Forza Scalaricotta Necropoli arcaica (VI sec. a.C.) Insediamento rupestre di eà tardo-bizantina (V-VI sec. d.C.) e medievale (XII sec. d.C.) Necropoli bizantina (V sec. d.C) Insediamento rupestre di età tardo-bizantina e medievale Insediamento rupestre di età tardo-bizantina e medievale Insediamento preistorico e protostorico; tracce di ceramica di età greco arcaica Insediamento e necropoli preistorica In particolare il Parco archeologico di Cava d’Ispica è stato istituito con D.A. n.6263 del 11.07.2001 ai sensi dell’art. 20, comma 1, della L.R. n.20/2000 e pubblicato sulla GURS n. 46/2001. Esso interessa i territori di Modica, Ispica e Rosolini. Il Parco è inserito in un contesto naturalistico di rilevante importanza costituito da una gola, lunga circa 13 Km, scavata dalle acque fluviali in un costone di roccia calcarea. Sono presenti tracce di insediamenti umani risalenti all'età del bronzo (XX-XXV a.C.) e a quella del bronzo finale e del ferro (X-V sec. a.C.). Di rilevante interesse è l'insieme di catacombe della Larderia costituito da tre vaste gallerie contenenti circa 700 tombe (IV-V sec. d.C.) e il complesso rupestre detto della "Forza" situato nel lato sud della cava su un isolato sperone calcareo del miocene inferiore. Pagina 62 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Di particolare interesse paesaggistico è il vecchio bosco di S. Maria del Focallo, che si estende sulle pendici orientali di Monte Lauro su una superficie di 115 ha circa ricoperta da un bosco misto (pini, cipressi, roverella e castagno). 3 Studio di incidenza All’interno del territorio comunale di Ispica sono stati individuati 3 siti di interesse comunitario (SIC) e una zona a protezione speciale (ZPS): · SIC ITA080005 Isola dei Porri · SIC ITA080009 Cava d’Ispica · SIC ITA090003 Pantani della Sicilia Sud-Orientale • ZPS ITA090029 Pantani della Sicilia Sud-orientale, Morghella di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari. Gli aspetti relativi alla valutazione delle eventuali interferenze degli interventi previsti con le componenti ambientali, al fine di salvaguardare l’integrità ecologica dei siti Natura 2000 sono descritti nell’allegato relativo allo Studio di Incidenza Ambientale già adottato con Delibera di C.C. n. 27 del 28.04.2011 . In tale elaborato sono descritti i Siti Natura 2000 relativamente agli habitat e alle specie presenti e sono valutate le incidenze degli impatti generati dalle previsioni del progetto di P.R.G.. In particolare la fase di screening, non ha evidenziato elementi oggettivi di sussistenza circa l’introduzione di impatti significativi sul sistema di Rete Natura 2000. La pianificazione territoriale proposta tende a “ricucire” i rapporti tra territorio urbanizzato e non, con evidenti effetti positivi sulla qualità degli interventi proposti che sono comunque caratterizzati da una responsabile attenzione relativamente al contenimento dei processi di antropizzazione del territorio. Il Piano inoltre, individua le azioni finalizzate all’aumento del grado di fruibilità del patrimonio naturale e naturalistico nel rispetto delle finalità di salvaguardia e tutela dello stesso. Pertanto, non sussistono condizioni di incongruenza fra il regime urbanistico proposto e la conservazione degli habitat della Rete Natura 2000. 4. Il progetto del Piano Regolatore Generale Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. a) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda: • l’illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali della proposta di Piano; Pagina 63 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 • il rapporto con altri pertinenti piani o programmi . Il Piano Regolatore Generale costituisce lo strumento centrale della pianificazione urbanistica. Le recenti modifiche delle leggi nazionali sugli espropri inducono anche nel territorio della Regione siciliana la scadenza degli effetti giuridici dei vincoli sui beni immobili predeterminati e subordinati all’esproprio entro il tempo di 5 anni. Con la decorrenza quinquennale del regime vincolistico è stata messa in discussione e resa obbligatoria la revisione degli strumenti urbanistici che, prima, ponevano quest’obbligo nel decennio. Con il progetto del Piano Regolatore Generale è stato chiarito dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente che ritorna in pristino la competenza del Consiglio comunale a fornire, con apposito atto deliberativo, le Direttive Generali già previste dalla L.R. 15/91. Se gli obiettivi generali della VAS sono diretti alla soluzione degli impatti e allo sfruttamento sostenibile dei valori ambientali nel PRG rintracciabili, gli obiettivi del PRG vanno da quelli strettamente urbanistico-territoriali a quelli socio-economici e sono orientati prevalentemente a migliorare le condizioni di vita dei cittadini attraverso la riqualificazione ambientale dell’intero territorio comunale e dei territori comunali confinanti. 4.1 Obiettivi del Piano Il progetto di PRG individua come obiettivi specifici: · la tutela delle risorse ambientali e naturali, attraverso modalità di fruizione compatibili; · la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico e architettonico attraverso la tutela, il recupero e il riuso dei manufatti nel contesto urbano e nel contesto territoriale; · l’uso qualificato del territorio rurale non urbanizzato, con specifico riferimento alla tutela del paesaggio agrario ed ai limiti di sfruttamento per un uso produttivo; · l’individuazione di alcune condizioni di base per la promozione di attività artigianali e commerciali qualificate e compatibili con la valorizzazione delle risorse territoriali, anche con specifico riferimento alle risorse agricolo-alimentari e zootecniche di tradizionale radicamento locale; · il potenziamento delle attività turistiche, nell’urbano con incentivi volumetrici, nella fascia costiera con grandi aree a destinazione specifica e nel territorio rurale con previsioni di agriturismo, turismo rurale e turismo verde; Pagina 64 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare · Settembre 2013 la ridefinizione del sistema della mobilità con il recupero dei tracciati esistenti, il potenziamento della rete viaria principale, il recepimento del tracciato autostradale in corso di attuazione con annessa area di servizio e il potenziamento del sistema ferroviario a tracciato pressappoco parallelo a quello autostradale; · realizzazione di un’area intermodale di servizio allo scambio dei sistemi di trasporto (gommato, viario, ferroviario e di connessione alla portualità di Pozzallo); · il contenimento dei processi di crescita edilizia soprattutto nella fascia costiera, eccessivamente sovraccarica di insediamenti abitativi a carattere stagionale. 4.2 Tutela e valorizzazione dei beni architettonici, archeologici e ambientali Nelle aree di interesse archeologico, tutte le attività di trasformazione del territorio, ivi compresi i movimenti di terra, sono sottoposte ad apposita autorizzazione (nulla-osta) da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali. È altresì esclusa qualunque attività edificatoria a fini abitativi. Nelle aree a rischio archeologico, tutte le attività di trasformazione del territorio, ivi compresi i movimenti di terra connessi alle attività agricole, sono sottoposte ad apposita autorizzazione (nullaosta) da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali, tendente ad accertare la sterilità archeologica delle aree di intervento. Nelle aree di interesse ambientale di cui alla L. 8 agosto 1985 n. 431 e s.m.i., il P.R.G. recepisce i vincoli per la tutela dei fiumi, dei corsi d'acqua, dei torrenti e dei boschi. Nelle aree ricadenti all'interno delle fasce di rispetto individuate, le attività di trasformazione del territorio sono sottoposte ad apposita autorizzazione (nulla-osta) da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali. Le zone entro i 200 metri lineari circostanti ai boschi e alla fasce boscate sono sottoposte alla tutela di cui alla L.R. 12 giugno 1976 n. 78 come modificata dalla L.R. 16/1996 e ss.mm.ii.. Nelle aree ricadenti entro i 200 m. dai boschi “naturali” non è consentita l’edificazione. Nell’ambito delle aree incluse nel perimetro di vincolo idrogeologico valgono le norme di cui al R.D. 3267/23 e al relativo Regolamento. Nelle aree naturalistiche di protezione speciale si applicano le norme in materia di tutela dell’ambiente dettate nel “Regolamento recante attuazione della direttiva n. 92/43/CE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, di cui al D.P.R. 08.09.1997 n. 357, come integrato e modificato dal D.P.R. 12.03.2003 n.120. Pagina 65 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 4.3 Inquadramento strategico per sistemi territoriali L’inquadramento strategico delle scelte urbanistiche del Piano risulta coerentemente articolato per sistemi in maniera tale da evidenziare il complesso delle relazioni di contesto territoriale. I sistemi sono aggregati in due grandi classi: sistemi naturalistico-ambientali e sistemi territoriali urbanizzati. I sistemi naturalistico-ambientali individuati sono i seguenti: · Il sistema integrato dei parchi territoriali e degli ambiti naturalistici (zona omogenea territoriale “Fp”) suddiviso in 7 parchi e 2 ambiti naturalistici; · Il sistema agricolo-ambientale (zona omogenea territoriale “E”) , suddiviso in 6 sottozone. I sistemi territoriali urbanizzati sono i seguenti: · Il sistema della attività produttive (zona omogenea territoriale “D”), suddiviso in 3 sottozone; · Il sistema delle attività turistiche (zona omogenea territoriale “Ft”), suddiviso in 4 sottozone · Il sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici (zona omogenea territoriale “F”); · Il sistema residenziale articolato in 3 zone omogenee e 10 sottozone ( “A.1, A.2, B.1, B.2, B.3, B.4, C.1, C.2.1, C.2.2, C.3, ”) · Il sistema della mobilità con le sue attrezzature e aree di servizio (“Ftra”). 4.3.1 Il sistema integrato dei parchi e degli ambiti naturalistici (z.o.t. Fp) Il sistema comprende il Parco di Cava d’Ispica (Fp.1), esteso Ha 1.110,00 circa, comprende l’area del Parco naturalistico archeologico di Cava d’Ispica, istituito con Decreto Assessoriale n. 6263 dell’ 11.07.2001 ai sensi dell’art. 20, I comma, della L.R. n. 20/2000 e pubblicato sulla GURS n. 46/2001. L’area del Parco comprende inoltre parzialmente le aree individuate e definite con D.A. 26 Luglio 2000, di “cospicuo carattere di bellezza naturale e di singolarità geologica”, ai sensi dell’art. 139 del T.U. D.lgs n. 490 del 29.10.1999. Comprende inoltre il Sito di Interesse Comunitario (SIC - codice ITA080009) denominato“Cava d’Ispica”. L’ambito del “Parco di Cava d’Ispica” è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. Nell’ambito del Parco le previsioni del P.R.G. si attuano a mezzo di apposito Piano del Parco Territoriale, con caratteristiche di Piano Particolareggiato esecutivo, che dovrà definire le specifiche Pagina 66 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 destinazioni d'uso delle aree, le tipologie di intervento pubblico e/o privato, alla stregua di progetto di massima di OO.PP. e le relative previsioni finanziarie. Il Parco di Cava Salvia (Fp.2), esteso Ha 272,00 circa, comprende le aree a Sud del centro urbano di C.da Palazzelli e quelle prossime al Torrente Salvia per tutto il suo corso sino alla Strada Provinciale n. 86 Zappulla-Scorrione-Ispica. Resta compresa nel perimetro del Parco l’esistente cava in esercizio sino alla fine del periodo di coltivazione. L’ambito del “Parco di Cava Salvia” è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. Nell’ambito del Parco le previsioni del P.R.G. si attuano a mezzo di apposito Piano del Parco Territoriale, con caratteristiche di Piano Particolareggiato esecutivo, che dovrà definire le specifiche destinazioni d'uso delle aree, le tipologie di intervento pubblico e/o privato, alla stregua di progetto di massima di OO.PP. e le relative previsioni finanziarie. Il Parco dei Torrenti Salvia e Favara e delle Catacombe di San Marco (Fp.3), esteso Ha 188,00 circa, comprende le aree prossime al Torrente Salvia tra la Strada Provinciale n. 86 ZappullaScorrione-Ispica e la sua confluenza nel Torrente Favara, le aree prossime al Torrente Favara tra la strada statale 115 e la sua foce. Resta incluso nel perimetro del Parco il sito archeologico delle Catacombe di S. Marco, le quali, risalenti al IV sec. d.C., costituiscono uno tra i cimiteri ipogei cristiani più importanti dell’intera area iblea. L’ambito del “Parco dei Torrenti Salvia e Favara e delle Catacombe di San Marco è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. Il Parco del Maccone Bianco (Fp.4), esteso Ha 172,00 circa, comprende l’area boscata dell’omonima contrada e la relativa fascia di rispetto. L’ambito del “Parco del Maccone Bianco” è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici e storici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. Il Parco dei Pantani e di Punta Castellazzo (Fp.5), esteso Ha 415,00 circa, comprende l’area posta a Sud-Est del territorio comunale confinante con il Comune di Pachino (Sr) e prospiciente il mare nel tratto di costacompreso tra Punta Giriga e il Pantano Longarini. Restano compresi nel perimetro Pagina 67 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 del Parco, oltre al Pantano Longarini, anche il Pantano Bruno e i Pantani di C.da Gorgo Salato. Sono infine contenuti nella medesima perimetrazione di Parco, il Sito di Interesse Comunitario (SIC - codice ITA090003) denominato “Pantani della Sicilia Sud-Orientale”, e la Zona di Protezione Speciale (ZPS – codice ITA090029) denominata anch’essa “Pantani della Sicilia Sud-Orientale”. E’ infine parte del medesimo Parco, l’Isola dei Porri posta a circa 2 chilometri dalla costa e caratterizzata dalla presenza di una necropoli bizantina (V sec. D.C.). L’ambito del “Parco dei Pantani e di Punta Castellazzo” è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. La contiguità del Parco con il territorio comunale di Pachino (Sr) impone una progettazione coordinata tra i due Comuni interessati e le rispettive Amministrazioni Provinciali. Pertanto, il Comune potrà procedere alla definizione di appositi accordi di programma e relativi protocolli d’intesa con le altre Amministrazioni (Comune di Pachino, Provincia Regionale di Siracusa e Provincia Regionale di Ragusa) relativamente alla redazione di idoneo Piano del Parco a valenza sovracomunale e interprovinciale. Il Parco archeologico di Poggio Gallerazzo (Fp.6), esteso Ha 4,00 circa, comprende l’area, ricadente nella omonima contrada , e costituisce un interessante sito archeologico caratterizzato da un insediamento preistorico di Antica età del bronzo-facies castellucciana (XIX-VI sec. a.C.). Nell’ambito del Parco le previsioni del P.R.G. si attuano a mezzo di apposito Piano del Parco Territoriale, con caratteristiche di Piano Particolareggiato esecutivo, che dovrà definire le specifiche destinazioni d'uso delle aree, le tipologie di intervento pubblico e/o privato, alla stregua di progetto di massima di OO.PP. e le relative previsioni finanziarie. Il Parco di Cava Scardina (Fp.7), esteso Ha 178,00 circa, comprende l’area, ricadente nel territorio Comunale d’Ispica, individuata e definita con D.A. 26 Luglio 2000, di “cospicuo carattere di bellezza naturale e di singolarità geologica”, ai sensi dell’art. 139 del T.U. D.lgs n. 490 del 29.10.1999. L’ambito del “Parco di Cava Scardina” è finalizzato a garantire l'equilibrio fra la tutela dell'ambiente naturale, la salvaguardia e la valorizzazione degli aspetti paesistici, storici e archeologici dell'area, nonché la realizzazione degli interventi destinati alla migliore fruizione sociale. La contiguità del Parco con il territorio comunale di Rosolini (Sr) impone una progettazione coordinata tra i due Comuni interessati e le rispettive Amministrazioni Provinciali. Pertanto, il Pagina 68 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Comune potrà procedere alla definizione di appositi accordi di programma e relativi protocolli d’intesa con le altre Amministrazioni (Comune di Pachino, Provincia Regionale di Siracusa e Provincia Regionale di Ragusa) relativamente alla redazione di idoneo Piano del Parco a valenza sovracomunale e interprovinciale. Appartengono al sistema integrato della zona Fp i seguenti ambiti naturalistici: · l’ambito naturalistico costiero di ricostituzione del paesaggio dunale, esteso Ha 39,50, presenta un rilevante interesse per le caratteristiche naturalistiche, geomorfologiche e fisiche supersiti a seguito dell’antropizzazione della fascia costiera. · l’ambito naturalistico ripariale si estende lungo il corso dei torrenti, delle fiumare, dei canali e dei corsi d’acqua in genere, comprendendo le aree che costituiscono oggetto di specifica tutela dell’ambiente delle ripe, anche al fine di non provocare o accentuare fenomeni di instabilità dei versanti e dell’ecosistema ripariale. L’ambito naturalistico ripariale non costituisce zona omogenea territoriale, bensì mera fascia di rispetto ad andamento parallelo alle sponde da entrambi i lati di metri 20,00 (venti), anche se non rappresentata graficamente ne visualizzata ne P.R.G.. 4.3.2 Il sistema agricolo-ambientale (z.o.t. E) L’uso di parti di territorio non urbanizzato viene individuato dal PRG in maniera articolata e con destinazioni diversificate in una logica di relazioni funzionali, di “sistema” per l’appunto, in cui ciascuna parte viene a svolgere un ruolo qualificato in rapporto agli altri sistemi di cui costituisce il tessuto connettivo. Il sistema agicolo-ambientale pertanto si articola in sottozone in ragione delle qualità di funzioni che ciascuna di esse svolge in rapporto al sistema integrato dei parchi e al sistema della residenza. La zona “E.1” riguarda le aree del territorio comunale prevalentemente interessate dalle attività agricole e/o connesse all'agricoltura. La zona “E.2” definisce aree agricole come zone di rispetto e tutela di architetture rurali di interesse storico-architettonico e/o etno-antropologico, nonché giardini e/o aree di pertinenza di beni individuati nel P.R.G. come di interesse storico-architettonico. La zona “E.3” comprende le aree agricole degli ambiti naturalistici e di zone paesaggisticamente significative. La zona “E.4” comprende aree agricole di margine urbano e costituisce un filtro di rispetto e di pausa fra le aree urbane e la campagna. Pagina 69 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 La zona “E.5” comprende le aree a verde di rispetto e mascheramento degli impianti tecnologici. Le zone “E.6” comprendono aree agricole e zone che hanno diversa destinazione d’uso, sia pubblica che privata, interessate da fenomeni di instabilità dei pendii e da dissesto idrogeologico, come individuate nello Studio geologico del P.R.G. e dal Piano straordinario per l’assetto idrogeologico (P.A.I.) di cui al Decreto A.R.T.A. del 04.07.2000 e sue modifiche e integrazioni, di cui al DPRS del 20.09.2006 relative al “Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico dell’area intermedia tra Torrente Modica e Capo Passero, n. 084”. Le zone “E.c” comprendono le aree destinate ad usi agricoli, che presentano un forte frazionamento proprietario e ampia presenza di edilizia abitativa non permanente, fermo restando il loro carattere agricolo. Sono destinate ad attività agricole, per lo più a conduzione familiare e/o per diporto e residenza periodica-stagionale, anche per agriturismo o turismo rurale. 4.3.3 Il sistema delle attività produttive (z.o.t. D) La zona “D.1.1” comprende le aree impegnate da attività di tipo industriale esistenti nel territorio. La zona “D.1.2”, in C.da Madonnuzza, comprende aree destinate a stoccaggio, trattamento e demolizione di rottami materiali ferrosi e non ferrosi provenienti prevalentemente dalla rottamazione di autoveicoli a motore. La zona “D.1.3” comprende aree destinate a deposito, costipazione, stoccaggio, trattamento e riuso, smaltimento e mascheramento di sfabbricidi e rifiuti solidi inerti, da utilizzare per il riempimento di cave dismesse in funzione di adeguato progetto di recupero naturalisticoambientale. La zona “D.1.4” comprende le aree di cava esistente e regolarmente autorizzate all’attività estrattiva. Le zone “D.2.1” comprendono le aree per attività artigianali esistenti e di completamento. Le zone “D.2.2” comprendono le aree per l’artigianato non molesto di progetto sottoposte a PP.EE. Le zone “D.2.3” sono destinate a insediamenti produttivi, commerciali e del terziario misti a residenza. Le zone “D.3” sono destinate ad attività commerciali di vicinato o di media struttura di vendita, esistenti, di completamento o di nuova previsione, nonché ad attività di servizio e di supporto complementari al turismo. Le zone “D.3.2” sono destinate ad attività commerciali di vicinato e media struttura di vendita. Pagina 70 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 La sottozona “D.3.3”, estesa Ha 16,43, è destinata a parco commerciale, così come definito all’art. 4 dell’allegato 1 del D.P.R.S. dell’11.07.2000. Il parco commerciale dovrà essere specialmente dedicato alle attività di vendita al dettaglio integrate da attività paracommerciali, ricreative e del tempo libero e da altri servizi complementari quali modeste strutture ricettive alberghiere connesse. Il parco commerciale dovrà comprendere più strutture medie e/o grandi; dovrà inoltre configurarsi come complesso organico quanto a fruibilità per gli utenti e dotata di servizi esterni comuni (quali parcheggi, percorsi pedonali, parchi gioco e simili), ma costituita da più unità edilizie autonome realizzate o da realizzarsi anche in tempi diversi. Il parco commerciale previsto dal P.R.G., avendo una superficie territoriale superiore a 5 ettari, rientra nella definizione di parco commerciale di livello superiore di cui all’art. 4 dell’allegato 1 del D.P.R.S. dell’11.07.2000. 4.3.4 Il sistema delle attività turistiche (z.o.t. Ft) La zona “Ft.1” per attrezzature e insediamenti turistico - ricettivi comprende le aree già adibite a tale destinazione e le previsioni di nuove. Nella zona “Ft.2” sono ammesse le attività turistiche e le strutture ricettive dirette alla produzione di servizi per l'ospitalità di cui all'art. 3 della L.R. 6 aprile 1996 n. 27 limitatamente a complessi ricettivi all’aria aperta, quali campeggi, aree attrezzate per la sosta di caravans e roulottes, ecc. La zona “Ft.3”, ancorché non individuata nel P.R.G., ammette le destinazioni d'uso relative ad attività e servizi complementari alle attività turistiche, ad esclusione della ricettività così come definita ai precedenti articoli 65 e 66, quali attrezzature ed impianti ricreativi all’aperto, chioschi, aree attrezzate per il ristoro, lo svago e il tempo libero, servizi igienici e di pronto soccorso, nonché aree attrezzate a terminal della eventuale sentieristica equestre, ivi compresi locali per la sosta e il ricovero di cavalli, di mountain bikes, di cicli e di attrezzatura da trekking, ecc. La zona “Ft.4” ammette le attività e le strutture volte alla fruizione del mare e alla balneazione, limitatamente alle attività previste dalla L.R. n. 15/2005. 4.3.5 Il sistema delle attrezzature e dei servizi pubblici (z.o.t. F) Le zone “F” di cui all'art. 2 del D.I. 1444/68, previste nel P.R.G. e destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale, sono le seguenti: Spazi pubblici o riservati ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggi (art. 3 D.I. 1444/68): Fi – aree per l’istruzione dell’obbligo (asili nido, scuole materne, scuole elementari e scuole medie dell’obbligo); Pagina 71 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Fic - aree per attrezzature di interesse comune Fr attrezzature religiose; Fc attrezzature culturali; Fs attrezzature sociali, assistenziali e sanitarie; Fa attrezzature amministrative e pubblici servizi, ecc.; Fcom attrezzature per il commercio (mercato di quartiere e piazza-mercato); Fv - aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport P - aree per parcheggi pubblici Spazi pubblici o riservati ad attività collettive e verde pubblico (art. 4, comma 5, D.I. 1444/68) Fig - attrezzature di interesse generale Fis – attrezzature per l’istruzione superiore all’obbligo Par – parchi urbani: Par.1 parco urbano del teatro e attrezzato per gli spettacoli itineranti Par.2 parco urbano Bruno di Belmonte (villa comunale) Par.3 parco urbano ludico – città dei bambini Altri spazi pubblici riservati ad attività collettive previste nel P.R.G. Fgen – attrezzature di interesse generale Fspo impianti sportivi e polisportivi di livello agonistico (stadio, etc.) Fkar kartodromo Fcros crossdormo Fcan canile intercomunale, rifugio animali, cimitero animali di affetto e compagnia Fri poli specialistici di ricerca Fri.1 polo scolastico Fri.2 polo per l’assistenza e di servizio della zootecnia Fri.3 polo dei servizi amministrativi e direzionali Fa attrezzature amministrative e per l’ordine pubblico Zone speciali Ftec attrezzature tecnologiche Fcem aree cimiteriali. In particolare, mentre le aree vincolate ai sensi dell’art. 3 del D.I. n.1444/68 sono destinate alle funzioni previste dagli standard tradizionali, le zone “Fig” sono destinate ad attrezzature pubbliche di interesse generale. Tra di esse: - le zone “Fis” sono destinate all’istruzione superiore all’obbligo; - la zona “Par. 1” è destinata a parco urbano del teatro e attrezzato per gli spettacoli itineranti - la zona “Par. 2” è destinata alla realizzazione del “Parco urbano Bruno Belmonte”. - la zona “Par. 3” è destinata alla realizzazione del “Parco ludico – città dei bambini” Tra le zone “Fgen”, destinate ad attrezzature di interesse generale da attuarsi a mezzo di progetto unitario esteso all’intera area e già sopra elencate, si evidenziano di particolare rilevanza: Pagina 72 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 1. Polo per gli impianti sportivi e polisportivi di livello agonistico urbano e/o sovracomunale (Fspo) 2. Polo scolastico (Fri.1), esteso Ha 4,40, è individuato dal P.R.G., con apposita simbologia grafica, in un’area in località Madonna delle Grazie. 3. Polo per la ricerca e lo sviluppo della zootecnia (Fri.2) in C.da Case Modica Palermo, rappresenta il polo in cui concentrare le esperienze nel settore specialistico e sperimentale della zootecnia e una diffusa presenza di operatori del settore. 4. Polo dei servizi amministrativi e direzionali (Fri.3) individuato dal P.R.G., con apposita simbologia grafica, su un’area che si sviluppa lungo la Strada Provinciale n. 46 IspicaPozzallo. 4.3.6 Il sistema residenziale (z.o.t. A-B-C) Il sistema residenziale è destinato prevalentemente alla residenza e alle attrezzature urbane, pubbliche e di interesse comune e generale, individuate nelle tavole del P.R.G. ed è suddiviso in: “A.1” zona del centro storico urbano; “A.2” zona di recupero dei beni isolati: bagli, casali, masserie, piccoli nuclei rurali; “B.1” zona del tessuto urbano esistente e di completamento; “B.2” zona dell’edilizia residenziale pubblica (ERP), agevolata, sovvenzionata o convenzionata, esistente e di completamento; “B.3” zona di residenza stagionale costiera; “B.4” zona di residenza prevalentemente stagionale satura; “C.1” zona di espansione residenziale urbana esistente o in corso di attuazione; “C.2.1” zona per l’edilizia residenziale pubblica (ERP), agevolata, sovvenzionata o convenzionata, in corso di attuazione; “C.2.2” zona per l’edilizia residenziale pubblica (ERP), agevolata, sovvenzionata o convenzionata, di progetto; “C.3” zona di residenza stagionale costiera di progetto. Da tali zone sono esclusi: industrie, laboratori artigianali con macchinari che producano odori, emissioni o rumori molesti, macelli, stalle, scuderie, porcilaie, pollai e ogni altra attività che risulti in contrasto con il carattere prevalentemente residenziale della zona. Nella zona del centro storico “A1” costituita dal nucleo storico dell’abitato, il cui impianto morfologico, tipologico e di tessuto urbano, e la stessa qualità formale dei manufatti edilizi vanno preservati, sono ammessi interventi finalizzati alla conservazione, al recupero, al restauro, al consolidamento, alla riqualificazione ed alla valorizzazione del tessuto storico e dei manufatti esistenti, con esclusione di ulteriori alterazioni del tessuto e dell’aspetto tecnologico-formale delle superfici esterne dei manufatti. Pagina 73 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 La zona “A.2” comprende nuclei sparsi, agglomerati rurali, ville, bagli, casali, masserie, fattorie, case rurali, mulini e manufatti rurali specialistici e/o produttivi di particolare valenza ed interesse storico-architettonico, tipologico e/o etno-antropologico, nonché elementi architettonici isolati diffusi su tutto il territorio comunale. La zona “B.1” comprende il tessuto urbano esistente e di completamento del centro urbano. La zona “B.2” comprende le aree interessate da edilizia residenziale pubblica, agevolata, sovvenzionata e convenzionata esistente e di completamento. La zona “B.3” comprende aree della fascia costiera costituite da edilizia stagionale. La zona “C.1” comprende le aree di espansione edilizia nel centro urbano esistente o in corso di realizzazione. La zona “C.2.1” comprende le aree per l’edilizia residenziale pubblica (ERP) agevolata, sovvenzionata o convenzionata, in corso di attuazione. La zona “C.2.2” comprende le nuove aree destinate ad edilizia residenziale pubblica agevolata, sovvenzionata o convenzionata da attuare per mezzo di Piani di Zona (PEEP) ai sensi della L. 167/62 e s.m.i. e/o di “Programmi Costruttivi”, ciascuno esteso all’intera area come individuata nel P.R.G. La zona “C.4” comprende le aree di edilizia stagionale costiera con tipologia “a case isolate”. 4.3.7 Il sistema della mobilità Le aree destinate alla viabilità comprendono: a) le strade e i nodi stradali; b) piste ciclabili; c) accessi pedonali al mare; d) senti eristica; e) aree delle trazzere demaniali; f) verde di arredo stradale. Le aree per le attrezzature e i servizi dei trasporti sono: 1. area intermodale (autoporto/interporto); 2. stazione, armamenti e servizi connessi; 3. autostazione/terminal bus; 4. ciclostazion-terminal ciclopiste; 5. aree di servizio e distribuzione carburanti. Le aree dei tracciati della “sentieristica” sono finalizzati alla promozione del turismo escursionistico ed alla più ampia fruizione sociale delle risorse ambientali, culturali e paesaggistiche Pagina 74 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 del territorio. Essi pertanto hanno valore di pubblica utilità. La realizzazione, il ripristino, la sistemazione ed il riattamento dei tracciati sono subordinati all’esproprio per i tratti ricadenti in proprietà privata. 4.4 Previsioni urbanistiche del settore commerciale (PUSC) in attuazione della L.R. 22.12.99 n.28 e del D.P.R.S. 4 Luglio 2000. La particolare evenienza che vede per il Comune di Ispica la contemporanea redazione del P.R.G. e delle “previsioni urbanistiche riferite al settore commerciale”, consente finalmente un controllo coordinato ed integrato all’interno dello strumento pianificatore comunale, degli aspetti legati al commercio. Il poter pianificare il territorio comunale con una attenzione specifica alle problematiche relative alla rete distributiva commerciale consente infatti, una migliore verifica di taluni fenomeni altrimenti non controllabili. La Rielaborazione della Revisione del P.R.G., già nella sua articolazione progettuale e normativa di carattere generale affronta il tema del commercio, collegandolo ai parametri relativi agli interventi edificatori, siano essi privati che pubblici, creando di fatto la “base urbanistica” per la successiva elaborazione di settore. Gli elaborati relativi alle “previsioni urbanistiche riferite al settore commerciale” infatti, non prescindono dalle previsioni del nuovo strumento urbanistico, ma rappresentano un approfondimento di settore relativamente agli aspetti commerciali. Ciò consente una migliore verifica delle dinamiche che il mercato produrrà nel territorio, garantendo in ogni caso la congruità rispetto alle scelte strategiche tracciate nel nuovo P.R.G.. Le previsioni commerciali sono essenzialmente riferite a due direttrici operative: la prima è rappresentata dalla gestione degli esercizi commerciali nella loro singolarità con riferimento agli standard in termini di superfici di vendita e di parcheggio pertinenziale, la seconda e più importante, è costituita dal necessario controllo complessivo dei processi di aggregazione e programmazione riferiti ad ambiti significativi della città. Particolare attenzione è stata posta al centro storico, individuando precise modalità circa l’attivazione di processi di riqualificazione del contesto urbano consolidato anche in termini di servizi e attrezzature. Per l’ambito storico della città, determinato nel nuovo P.R.G. ai sensi della Circ. D.R.U. 3/2000, è prevista una serie di possibilità tese al potenziamento del commercio di vicinato anche attraverso l’integrazione e/o concentrazione in forme di aree commerciali integrate. Il contestuale potenziamento dei servizi culturali, artigianali, di ritrovo e svago e la valorizzazione del commercio su aree pubbliche attraverso il recupero dei mercati di quartiere potrà produrre un effetto polarizzante ed un aumento in termini generali della qualità del contesto urbano. Pagina 75 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 4.5 Modifiche apportate al P.R.G. con la delibera n°27 del 28 Aprile 2011 di adozione. Modifiche apportate 1 2 3 4 A.1 - Zona del centro storico urbano (Tav. P.2). La Zona A.1, individuata e riportata nella tavola "P2" degli elaborati di Piano allegati alla proposta di deliberazione in oggetto ricalca il perimetro dell'area sottoposta a vincolo paesaggistico con Decreto del 28 dicembre 1999. Si ritiene che tale scelta sia eccessiva. Si propone che la Zona "A" coincida con il centro storico di Ispica (così come rappresentato nella planimetria che si allega (l), individuato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Ragusa nella redazione del Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa adottato con D.A. n. 1767 dell' agosto 2010. E' bene precisare che gli edifici e/o prospetti, non ricadenti all'interno della perimetrazione anzidetta, ritenuti di valore storico architettonico e/o interesse etno-antropologico, sono stati catalogati e classificati, zona puntuale A2, dal progettista, e riportati nella tavola A.2c (Carta dei beni culturali e ambientali del territorio urbano) allegata alla proposta di piano in discussione. Preso atto che gran parte dei 127 edifici catalogati ricadono all'interno dell'area sottoposta a tutela paesaggistica come individuata con D.A. del 28 dicembre 1999, si ritiene che la classificazione puntuale "A2" e la tutela paesaggistica ne garantiscono, la necessaria tutela e l'organicità dell'impianto urbano in cui sono ubicati. B.1 - zona del tessuto urbano esistente e di completamento (tav. P2) a) Parte delle aree destinate a parcheggi e a verde pubblico sono state collocate in lotti edificabili (zona B del vigente P.R.G.), alcuni dei quali già edificati, e comunque di modeste dimensioni per essere destinati a parcheggi ad uso pubblico. Si ritiene la proposta non condivisibile. Si propone che le aree a parcheggio e verde pubblico, ricadenti all'interno di lotti edificabili in zona Bl previste nella proposta di deliberazione siano eliminate. b) Strada di collegamento tra la Via Papa Giovanni XXIII e la via Sulla (Tav.P2). Si ritiene la proposta non condivisibile Si propone che la strada di collegamento tra la Via Papa Giovanni XXIII e la via Sulla, di cui alla proposta di deliberazione in oggetto sia rivalutata, dopo il recepimento della edificazione già avvenuta, ed eventualmente eliminata. Fascia costiera (Tav. P3) a) Si propone di verificare ed eventualmente modificare il tracciato della strada a monte e parallela all'attuale litoranea, prevista nella proposta di deliberazione; b) le strade esistenti di avvicinamento alla fascia costiera 4dovranno essere valorizzate, in sede di prescrizioni esecutive (revisione dei P.P.) al fine di rimarcare le due aree urbanizzate, coincidenti grosso modo con piani particolareggiati "Rio Favara" e "Marina Marza". Il sistema integrato dei parchi e degli ambiti naturalistici (Tav. P1) L'emendamento all'art. 38 delle N.T.A. del P.R.G. proposto dall'U.T.C. come formulato nella proposta di delibera per il Consiglio Comunale e dall'emendamento del progettista, va Riportata la perimetrazione del centro storico urbano trasmessa dalla Soprintendenza ai BB.CC. e AA. di Ragusa. Le aree residue sono state classificate come Zona B.1 Tutti i parcheggi sono interessati da Concessioni edilizie e pertanto sono stati classificati come zona B.1 alla stregua di diritti acquisiti e sovente di edificazioni realizzate. La strada di collegamento tra la via Papa Giovanni XXIII e la via Sulla è stata eliminata per le medesime ragioni. È stato modificato il tracciato della strada in oggetto per salvaguardare le aree soggette a P. di L., da Concessioni edilizie e provvedimenti SUAP. Le strade di avvicinamento saranno eventualmente soggette a modifiche in sede di redazione delle PP.EE. Sono state riportate le modifiche richieste. Pagina 76 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 esteso all'art. 39 - Fp. 2 -Parco di Cava Salvia; all'art. 40 Fp.3 - Parco dei torrenti Salvia e Favara e delle Catacombe di S. Marco; all'art. 41 - Fp.4 - Parco del Maccone Bianco; all'art. 42 - Fp.5 - Parco dei Pantani e di Punta Castellazzo; all'art. 43 - Fp.6 Parco archeologico di Poggio gallarazzo; all'art. 44 Fp.7 - Parco di cava Scardina. L'ultimo periodo dell'emendamento "Tutti gli interventi consentiti sono subordinati al parere preventivo della Soprintendenza per BB.CC.AA." va eliminato perché di fatto molte delle aree comprese nei Parchi suddetti sono già oggetto di vincoli specifici che ne regolamentano l'utilizzo, e quindi sembra non opportuno gravare di incombenze "ingiustificate" anche eventuali aree limitrofe ricomprese nella perimetrazione delle aree da destinare a parco. 5 Norme Tecniche di attuazione all'art. 38, comma 9, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 39, comma 8, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 40, comma 8, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 41, comma 8, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 42, comma 9, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 43, comma 7, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 44, comma 9, viene cassata la frase "essendo le relative aree subordinate all'esproprio." all'art. 67, comma 1, viene cassata la frase "ancorché non individuata nel P.R.G"; all'art. 65 , comma 3, viene cassata la parola " a torre"; Recepita all'art. 65, viene inserito il seguente comma 3/bis " E' consentita la tipologia a torre limitatamente a strutture alberghiere di rango nazionale/internazionale, ove la tipologia a torre ne caratterizza l'appartenenza"; All'art. 68, la rubrica viene sostituita con la seguente: "Ft.4 - zona attrezzata per la diretta fruizione del mare" All'art. 72, comma 3, viene cassata la frase "non prefigurando l'intervento una variante urbanistica", si aggiunge "trattandosi di vincolo corformativo" All'art. 99, comma 8, dopo "paese-albergo" si aggiunge "albergo diffuso" All'art. 100, comma 10, le parole "artt. 30 e 96" vengono sostituite con "artt. 31 e 99" All'art. 101, il comma 7 viene sostituito dal seguente, "La desinazione d'uso a Paese Albergo e/o Albergo Diffuso è finalizzata a consentire su iniziativa privata la realizzazione di servizi di ospitalità turistico-ricettiva e/o di soggiorno scientifico connesso ad attività di studio e di ricerca. La tipologia di paese albergo, albergo diffuso, prevede anche il recupero e la rifunzionalizzazione di vani (camere) all’interno delle unità edilizie esistenti capaci di due posti letto atti alla ricezione turistica, con ingresso reso indipendente, preferibilmente su strada e servizio igienico sanitario annesso a ciascuna camera con eventuale angolo cottura. L’attività di paese-albergo, albergo diffuso, può essere soggetta a forme di contributo pubblico a fondo perduto da parte del Comune, della Provincia Regionale e/o dalla Regione. Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Pagina 77 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare 6 7 8 All'art. 103, comma 2, la parola "art. 106" viene sostituita con "art. 102" All'art. 105, comma 2, la parola "art. 101" viene sostituita con "art. 104" All'art. 109, si sostituisce il riferimento alla zona "C.4", con il riferimento alla zona "C.3" Regolamento edilizio Si propone: 1) All'art. 58, comma 2, lett. a) sostituire la frase tra parentesi "salvo i casi di restauro e di ristrutturazione" con la seguente "salvo i casi di restauro, di ristrutturazione e di cambio di destinazione d'uso, limitatamente alla zona A". 2) All'art. 99, viene aggiunto, alla fine, il seguente comma "8. la durata della concessione per gli impianti disciplinati dal presente articolo è fissata in dieci anni e potrà essere prorogata di uguale periodo, previa verifica del permanere delle condizioni di rilascio. Gli impianti esistenti, già autorizzati, dovranno adeguarsi alle nuove norme entro un anno dall'entrata in vigore del presente Regolamento". 3) all'art.113, la frase "entro il termine di 1 (uno) anno dalla entrata in vigore del presente Regolamento" viene sostituita con la seguente "in occasione di interventi di ristrutturazione edilizia e/o di rinnovo di autorizzazione". 4) All'art. 125 si aggiunge, alla fine il seguente comma: "2. in caso di contrasto fra il Regolamento edilizio e le Norme tecniche di Attuazione, prevalgono le disposizione delle Norme Tecniche di Attuazione". emendamento Prot. n. 12697/C_e366 del 27/04/2011, presentato dai Consiglieri Rustico e Solarino che recita: " I sottoscritti Consiglieri Comunali, del gruppo Libertà e Buon Governo, in riferimento alla delibera di cui all'oggetto, propongono il seguente emendamento: "Si propone di inserire correttamente l'area interessate dalla lottizzazione EX AIU S4". da n. 7 Consiglieri Comunali che recita: " I sottoscritti Consiglieri Comunali, vista la proposta di deliberazione di cui all'oggetto, propongono il seguente emendamento tecnico: Si chiede 1) di integrare al punto 2 letto a dell'emendamento del24/03/2011, il seguente periodo, dopo ... siano eliminate, previa verifica degli standard complessivi. 2) di adeguare il regolamento edilizio, nella parte riguardante la formazione della Commissione edilizia, e la tempistica di Istruttoria delle pratiche edilizie alla Legge della regione Sicilia entrata in vigore il 26/04/2011. 3) di aggiungere la destinazione d'uso "albergo diffuso" agli artt. 104-B.3 -"Zona di residenza stagionale costiera" e 10S-B.4 "Zona di residenza prevalente stagionale satura". Settembre 2013 Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita Recepita 5. Obiettivi di sostenibilità ambientale Nel presente capitolo si riporta l’illustrazione dei contenuti della lett. e) dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. pertinenti alla proposta di Piano, che, nello specifico, riguarda gli obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o degli Stati membri, pertinenti Pagina 78 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 al piano o al programma, e il modo in cui, durante la sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione ambientale. Per l’individuazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale si è fatto riferimento a quelli già individuati ed approvati per gli altri Piani e Programmi regionali di riferimento già sottoposti a procedura VAS con esito finale positivo, e pertinenti al “Piano” in questione. Nella tabella sottostante si riporta, per singolo tema ambientale, il principale quadro di riferimento normativo, programmatico e pianificatorio da cui scaturiscono i relativi obiettivi di sostenibilità ambientale. Temi ambientali Fauna, flora, biodiversità e paesaggio Ambiente urbano, patrimonio culturale, architettonico e archeologico Suolo Acqua Quadro di riferimento normativo, programmatico e pianificatorio Obiettivi di protezione ambientale · COM (2006), Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre – Sostenere i servizi ecosistemici per il benessere umano; · Direttiva 1992/43/CEE, Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna Tutelare e valorizzare il selvatiche (Direttiva Habitat); patrimonio ambientale e la · Direttiva 1979/409/CEE, Conservazione degli uccelli biodiversità selvatici (Direttiva Uccelli); · Convenzione europea del Paesaggio (2002); · Progetto Integrato Regionale Rete Ecologica (PIR) · Piano Territoriale Paesaggistico, Ambito 17. · Piano Territoriale Paesaggistico; · COM/2005/0718, Strategia tematica sull’ambiente urbano. · Convenzione europea del Paesaggio; · Piano Territoriale Paesaggistico, Ambito 17. · COM (2006) 232, Proposta di direttiva quadro per la protezione del suolo; · COM(2005) 670, Strategia tematica per l’uso sostenibile delle risorse naturali; · COM (2006) 231, Strategia tematica per la protezione del suolo; · Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.). · Direttiva 2007/60/CE, Valutazione e gestione dei rischi di alluvioni; · Direttiva 2006/118/CE del 12/12/2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento; · Decisione 2001/2455/CE, relativa all’istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e che modifica la direttiva 2000/60/CE; · Direttiva 2000/60/CE del 2371072000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque; Migliorare la qualità della vita dei cittadini e tutelare e valorizzare il patrimonio culturale Prevenire e ridurre i rischi idrogeologici e l’inquinamento del suolo e del sottosuolo Raggiungere un buono stato delle acque superficiali e sotterranee Pagina 79 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Aria e fattori climatici Popolazione e salute umana Energia Rifiuti · Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrante dell’inquinamento; · Direttiva 91/676/CE inerente la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole; · Direttiva 91/626/CE, inerente le misure per ridurre gli impatti delle fonti di inquinamento puntuale e diffuso delle acque; · Direttiva 917271/CE, inerente il trattamento delle acque reflue urbane; · Direttiva 80/778/CEE sulle acque destinate al consumo umano (mod. dalla Dir. 98/83/CE); · D.Lgs. n.30 del 16/03/2009, recante “Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento”; · D.Lgs. 152/2006, recante “Norme in materia ambientale” e s.m.i.; · Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia; · Piano di tutela delle acque in Sicilia. · Direttiva 2008/50/CE, Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa; · COM (2008) 30, Due volte per il 2020, l’opportunità del cambiamento climatico per l’Europa; · Piano regionale di coordinamento per la tutela della qualità dell’aria ambiente. · Direttiva 2004/35/CE, Responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale; · COM (2003) 338 sulla strategia europea per l’Ambiente e la salute; · Programma d'azione comunitario a favore della protezione civile (2000Ǧ06) · Piano sanitario regionale 2000Ǧ2002 e Atto di indirizzo per la politica sanitaria del triennio 2007/2009 e per l’aggiornamento del piano sanitario regionale; · Linee guida per la classificazione in zone acustiche del territorio dei Comuni. · COM (2008) 781, Secondo riesame strategico della politica energetica, Piano d’azione dell’UE per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico; · COM (2007) 1, Una politica energetica per l’Europa; · Libro verde sull’efficienza energetica (2005); · Piano Energetico Ambientale Regionale Sicilia (PEARS). · Direttiva 2008/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 gennaio 2008, sulla prevenzione e la riduzione integrante dell’inquinamento; · Direttiva 2006/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 Aprile 2006, relativa ai rifiuti; · COM(2005) 666, Portare avanti l’utilizzo sostenibile delle risorse - Una strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti; Settembre 2013 Ridurre le emissioni di gas inquinanti e climalteranti Proteggere la popolazione e il territorio dai fattori di rischio Promuovere politiche energetiche sostenibili Ridurre la produzione di rifiuti e la loro pericolosità Pagina 80 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Mobilità e trasporti Settembre 2013 · Direttiva 1999/31/CE del Consiglio del 26 Aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti; · Piano di gestione dei rifiuti in Sicilia. · Comunicazione della Commissione – Programma di azione europeo per la sicurezza stradale – Dimezzare il Promuovere modalità di numero di vittime della strada nell’Unione europea trasporto sostenibili entro il 2010: una responsabilità condivisa; · Piano regionale dei trasporti e della mobilità (2002). Tali obiettivi di sostenibilità ambientale permettono di indirizzare gli interventi del “Piano” in chiave ambientale e verificare, attraverso le misure per il monitoraggio, il loro raggiungimento. 6 Valutazione degli impatti e misure di mitigazione In sede di RA definitivo saranno valutati i possibili impatti significativi che l’attuazione della proposta di Piano potrebbe generare sull’ambiente redigendo una matrice di valutazione qualitativa degli impatti significativi delle azioni della proposta di Piano, dalla quale si evincerà: · la tipologia dell’impatto: (1) diretto, (2) secondario, (+) positivo, (-) negativo, (S) sinergico; · la durata dell’impatto: (L) impatto a lungo termine; (M) impatto a medio termine; (B) impatto a breve termine; · la reversibilità dell’impatto: (P) permanente, (T) temporaneo. Sempre in sede di RA definitivo sarà proposto l’inserimento di eventuali misure atte a ridurre, impedire o mitigare nel modo più completo possibile gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dell'attuazione del Piano. 7. Misure per il monitoraggio L’Autorità procedente, in fase di redazione del Rapporto Ambientale, redigerà un piano di monitoraggio ambientale (di seguito PMA) ai sensi delle disposizioni dell’art. 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che abbia i seguenti obiettivi: - il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del “Piano”; - la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati; - l’individuazione tempestiva degli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive da adottare. Per il raggiungimento di tali obiettivi il PMA individuerà i soggetti a cui affidare ruoli e responsabilità e la sussistenza delle risorse economiche necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. Si anticipa che il futuro PMA sarà strutturato avvalendosi dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA Sicilia). Pagina 81 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Il PMA, inoltre, darà adeguata informazione sulle modalità di svolgimento del monitoraggio, dei risultati e delle eventuali misure correttive da adottare attraverso un rapporto di monitoraggio ambientale (RMA) che sarà pubblicato sui siti web dell’Autorità Competente, dell’Autorità Procedente e dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA Sicilia). Le informazioni raccolte attraverso il monitoraggio saranno tenute in conto nel caso di eventuali modifiche al “Piano” e comunque sempre incluse nel quadro conoscitivo dei successivi atti di pianificazione o programmazione. 8. Indice del Rapporto Ambientale (RA) Di seguito si riporta la proposta di indice del Rapporto Ambientale, coerentemente alle disposizioni dell’Allegato VI del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., suscettibile di modifiche in seguito alle risultanze della fase di consultazione. Introduzione Capitolo 1. Il processo di VAS Capitolo 2. Il processo della proposta di Piano Capitolo 3. Il quadro ambientale Capitolo 4. Gli obiettivi di protezione ambientale Capitolo 5 La valutazione degli impatti significativi Capitolo 6 Le misure per il monitoraggio ambientale Allegato 1: Sintesi non tecnica Allegato 2: Questionario di consultazione Il sopra citato indice potrebbe subire variazioni. Pagina 82 di 86 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Rapporto Ambientale Preliminare Settembre 2013 Elenco degli acronimi Acronimo AC AP APAT ARPA ARTA ASPIM ATO CE o COM CIPE CSU DIRETTIVA 2001/42/CE D.Lgs. DPR GURI GURS IBA ISPRA (ex APAT) ISTAT LR NTA PAI PL PMA PAR FAS 2007-2013 PO FESR Sicilia 2007-2013 PRG PSR PTP PTPR PUSC RA RMA RAP RE RFI RP RSA RSU SAF SCMA SIC SIN SWOT VAS VINCA ZPS Definizione Autorità competente Autorità procedente Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Assessorato regionale Territorio e Ambiente Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea Ambito Territoriale Ottimale Commissione Europea Comitato Interministeriale programmazione Economica Centro Storico Urbano Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente Decreto legislativo Decreto del Presidente della Repubblica Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana Important bird areas Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Istituto Centrale di Statistica Legge Regionale Norme Tecniche di Attuazione Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico Paesaggio Locale Piano di monitoraggio ambientale Programma Attuativo Regionale Fondo Aree Sottoutilizzate 2007-2013 Programma operativo fondo europeo per lo sviluppo regionale 2007-2013 Piano Regolatore Generale Programma di sviluppo rurale Sicilia 2007-2013 Piano Territoriale Provinciale Piano Territoriale Paesistico Regionale Previsioni urbanistiche nel settore commerciale Rapporto Ambientale Rapporto di monitoraggio ambientale Rapporto Ambientale Preliminare Regolamento Edilizio Rete Ferroviaria Italiana Rapporto Preliminare Relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia Rifiuti Solidi Urbani Studio Agricolo Forestale Soggetti competenti in materia ambientale Siti di Importanza Comunitaria Siti d’importanza nazionale Strenghts, weaknesses, opportunities e threats Valutazione Ambientale Strategica Valutazione di incidenza ambientale Zone di protezione speciale Direttiva CEE 79/409 Pagina 83 di 86 3,$125(*2/$725(*(1(5$/( 5LHODERUD]LRQHSDU]LDOHGHOODUHYLVLRQHGHO35* Regione Siciliana &RPXQHGL,VSLFD (Provincia di Ragusa) 9$/87$=,21($0%,(17$/(675$7(*,&$ (ai sensi del D.Lgs. n.152 del 3 Aprile 2006 e s.m.i. art. 13, comma 1; del D.Lgs. n. 4 del 16 Gennaio 2008 e del “Modello metodologico procedurale della valutazione ambientale strategica di piani e programmi”, DGR n. 200 del 10/6/2009, Allegato A). 5DSSRUWRDPELHQWDOHSUHOLPLQDUH Questionario di consultazione 5$34G& Settembre 2013 Professionista incaricato: Arch. PhD Maria Chiara Tomasino Autorità procedente: Comune di Ispica (Rg) Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) 5DSSRUWR$PELHQWDOH3UHOLPLQDUH Settembre 2013 48(67,21$5,2*8,'$3(5/$67(685$'(,&2175,%87,'$3$57( '(,62**(77,&203(7(17,,10$7(5,$$0%,(17$/( Il presente questionario ha lo scopo di guidare la stesura delle considerazioni e delle eventuali proposte di integrazioni da parte dei soggetti competenti in materia ambientale consultati. Poiché è necessario che la prima consultazione indirizzi ad una stesura partecipata e condivisa, definendo adeguatamente la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale, si ritiene utile fornire indicazioni sugli aspetti rilevanti per i quali è opportuno ricevere contributi e/o integrazioni puntuali. In ogni caso, la consultazione può esplicitare tutti gli altri aspetti ritenuti rilevanti purché coerenti e pertinenti ai contenuti del piano e le procedure previste dalle normative vigenti. Nel caso di proposte di integrazioni o di segnalazione di ulteriori dati ed informazioni, si invita a fornire in allegato quelli disponibili o segnalare le fonti per una più agevole utilizzazione. Infine, gli obiettivi ambientali, i riferimenti normativi e delle politiche e strategie ambientali, devono essere considerati in coerenza con il piano e verificati quindi nel contesto di riferimento al pari delle proposte che si ritiene utile formulare. 48(67,21$5,2',&2168/7$=,21( '$7,'(/62**(772 COGNOME NOME ENTE DI APPARTENENZA POSIZIONE SEDE TEL/FAX E-MAIL DATA 6L 1R 1. Ai sensi della normativa vigente, il documento riporta un elenco di soggetti individuati quali autorità con competenze ambientali; tali soggetti sono individuati come referenti per la consultazione del presente documento e del rapporto ambientale nella stesura definitiva. Ritenete che i soggetti individuati siano coerenti con quanto previsto dalla normativa ed in relazione ai contenuti ambientali delineati per il Piano? Ritenete esaustivo l’elenco delle autorità e dei soggetti da consultare? Nel caso in cui non siano esaustivi, quali altri soggetti suggerite di inserire? Note: Pagina 2 di 3 Comune di Ispica (Rg) – Rielaborazione parziale della revisione del P.R.G. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) 5DSSRUWR$PELHQWDOH3UHOLPLQDUH Settembre 2013 6L 1R 2.. La descrizione del contesto ambientale è finalizzata a far emergere aspetti rilevanti dello stato dell’ambiente e pertinenti al Piano in oggetto. Ritenete esaustiva la descrizione del contesto ambientale dell’area interessata dal Piano? Individuare se necessario, altri aspetti ambientali da considerare nel successivo Rapporto Ambientale. Note: 6L 1R 3. Il documento riporta il quadro normativo e programmatico di riferimento (internazionale, nazionale e regionale) per la definizione degli obiettivi ambientali. Ritenete che l’elenco dei riferimenti normativi e programmatici sia esaustivo? Nel caso in cui si disponga di ulteriori riferimenti utili alla definizione del quadro degli obiettivi di sostenibilità, si invita a fornire le integrazioni ritenute necessarie. Note: 6L 1R 4. Il documento riporta i dati e le basi informative utili per l’analisi del contesto ambientale. Ai fini della procedura di VAS, ritenete utile segnalare eventuali ulteriori disponibilità di banche dati e/o informazioni? Ritenete che il R.A.P. sia esaustivo e coerente per la valutazione e la successiva fase di monitoraggio dell’attuazione del piano/programma? Note: Ulteriori indicazioni ed eventuali suggerimenti/proposte: Pagina 3 di 3
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