AFT e UCCP L’esperienza Toscana Mauro Ruggeri Prime riflessioni iniziali Le sfide per i Servizi Sanitari Nazionali Il cambiamento demografico: disabilità Il cambiamento sociale: fragilità Il cambiamento epidemiologico: malattie croniche Le attese pubbliche: le cure personalizzate Gli avanzamenti in medicina: la sostenibilità La sostenibilità in particolare è minata da molteplici cause: epidemiologiche, demografiche ed economiche. L’appropriatezza nell’uso delle risorse è l’unica strada percorribile per cogliere l’obiettivo della sostenibilità ed il soddisfacimento dei bisogni. Per perseguire questo obiettivo occorre spostare la cura delle patologie, in particolare quelle croniche, dall’ospedale al territorio dove ormai è provato che una loro gestione, a parità d’efficacia, è sicuramente meno dispendiosa e più gradita da parte dei cittadini. Evoluzione normativa nelle cure primarie d.lgs. 502/92, 517/93 e 229/99 centralità del MMG parte integrante ed essenziale del SSN al fine di realizzare la massima “territorializzazione” dell’assistenza. Si predispone che il MMG venga coinvolto nello sviluppo e nell’attuazione di progetti assistenziali e preventivi nella promozione di processi di informatizzazione, nell’incremento del coordinamento dell’attività dei medici e l’integrazione tra assistenza primaria , continuità assistenziale, medicina dei servizi. DPR 270/2000 equipe territoriali Accordo Stato – Regioni e ACN 2004 - 2005 UTAP, NCP , UCP, GCP PSN 2006-2008 promuove informatica medica , ospedali di comunità gestiti dai MMG ACN 2009 AFT UCCP D.L .158/2012 convertito in Legge 189/2012 AFT UCCP ruolo unico Patto per la salute 2014-2016 UCCP AFT Patologie croniche in Toscana • oltre 160.000 pazienti in trattamento con farmaci antidiabetici, un quinto dei quali trattato con insulina • circa 770.000 pazienti in cura con farmaci antipertensivi • in un anno circa 11.000 infarti miocardici acuti (IMA) • poco meno di 11.000 ictus cerebrali ogni anno • pazienti con più di 65 anni affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) circa 100.000 • anziani ultrasessantacinquenni affetti da scompenso cardiaco circa 55.000 • Expanded CCM Expanded CCM Gli aspetti clinici sono integrati da quelli di sanità pubblica, quali la prevenzione primaria collettiva e l’attenzione ai determinanti della salute; gli outcome non riguardano solo i pazienti ma le comunità e l’intera popolazione REGIONE TOSCANA Piano Sanitario Regionale 2008-2010 (punto 4.3) “ Dalla medicina d’attesa alla Sanità d’iniziativa “ (diabete, scompenso, ipertensione arteriosa, ictus, BPCO) DGR 894 del 03 11 2008 PSR 2008-2010: Progetto "Dalla medicina d'attesa alla sanità d'iniziativa". Approvazione indirizzi per l'attuazione della sanità d'iniziativa a livello territoriale e per la gestione dei percorsi territorio-ospedale-territorio Parere n. 37/2008 del Consiglio Sanitario Regionale adozione di un modello evoluto del Chronic Care Model (expanded Chronic Care Model) : 1) dimensione clinica della medicina di famiglia integrata da una prospettiva di sanità pubblica. 2) quadro di riferimento sui ruoli professionali coinvolti in relazione agli elementi costitutivi del modello (con particolare riferimento a medici di famiglia, medici di comunità ed infermieri) DGR 467 del 03 06 2009 Approvazione schema di Accordo tra Regione Toscana e organizzazioni sindacali rappresentative della Medicina Generale sul ruolo della Medicina Generale nell'attuazione del PSR 2008-2010 ( Fase di avvio 50 moduli 500 MMG 50.000 pz.) DGR 716 del 03 08 2009 PSR 2008-2010, punto 4.3.1. Progetto per l'attuazione della sanità d'iniziativa a livello territoriale. DGR 859 del 05 10 2009 Ridefinizione criteri di assegnazione e modalità di liquidazione alle aziende USL delle risorse per il finanziamento dei progetti attuativi della sanità d’iniziativa in fase di avvio DGR 355 del 22 03 2010 Approvazione nuovi indicatori e definizioni operative di caso per le patologie croniche indicate dal PSR 2008-2010. Destinazione risorse alle aziende USL per l’estensione della sanità d’iniziativa a livello territoriale. L’organizzazione: i MODULI L’unità elementare del progetto è rappresentata dai MODULI, aggregazioni funzionali di MMG con una popolazione di circa 10.000 assistiti All’interno di ogni modulo, che è coordinato da un MMG, opera un team multiprofessionale costituito dai MMG e da infermieri e OSS Infermieri e OSS sono operatori delle USL formati e assegnati funzionalmente al gruppo di MMG. La sede del modulo è l’ambulatorio della MMG. Qui vengono svolte tutte le attività previste dai percorsi, che sono registrate sulla cartella clinica del MMG L’organizzazione: i percorsi I pazienti che aderiscono al progetto sono inseriti in elenchi di patologia (diabete mellito tipo II, scompenso cardiaco, BPCO, ictus/TIA) Si è scelto di portare avanti una prima fase di progetto orientata su patologie, tecnicamente più semplice, in modo da poter meglio seguire la crescita dell’organizzazione interna ai moduli e delle relazioni interprofessionali nel team I percorsi, contestualizzati a livello aziendale, sono stati pubblicati sul sito delle Aziende Sanitarie La definizione di caso è omogenea in tutta la Regione Sanità di Iniziativa in RT: 3 anni di Road Map 2009 2010 2011 Fase pilota Data attivazione 01/06/10 Moduli 56 MMG coinvolti 627 Assistiti 766.274 % copertura residenti 16+ anni 24% Estensione 1 01/03/11 34 284 331.121 34% Estensione 2 01/04/12 16 105 131.200 38% Percorsi attivati: Diabete mellito Scompenso cardiaco BPCO Ictus/TIA 2012 Totale 106 1.016 1.228.595 Percorsi attivati: Diabete mellito Scompenso cardiaco Legge 189/2012 ACN 2009 Accordo Integrativo Regionale Toscana 2012 Tipologie aggregative AIR Toscana 2012 L’AFT: E’ composta da medici a ciclo di fiducia (di Assistenza Primaria secondo l’ACN 2009) e da medici a rapporto orario. La dimensione di riferimento è di norma di 30.000 assistiti. E’ composta da un numero di MMG non inferiore a 20, inclusi i titolari di convenzione a quota oraria. Pur nella salvaguardia del rapporto fiduciario medico-paziente, sostituirà l’unità elementare di erogazione delle prestazioni mediche a livello territoriale che attualmente si identifica con il medico singolo RUOLO UNICO h 16 in attesa che: quanto previsto dalla L. 189/12 circa le attività della AFT ed il ruolo unico sia recepito e normato da un accordo fra Sisac e le OO.SS. della Medicina Generale; si conferma che, in via transitoria, l’orario di attività della ex continuità assistenziale rimarrà quello previsto dall’ACN in vigore, ma, in via sperimentale la continuità assistenziale di tipo tradizionale potrà essere limitata a un arco di ore ricompreso fra le 20 e le 24, che sono le ore nelle quali vengono effettuate la quasi totalità delle visite domiciliari. Dalle ore 24 alle ore 8 il SSR garantirà le urgenze. Tale organizzazione sarà realizzata attraverso obiettivi intermedi concordati a livello aziendale. h 16 COMPITI AFT assistere, nelle forme domiciliari ed ambulatoriali, la popolazione che è in carico ai MMG che la compongono; realizzare i progetti di sanità di iniziativa sul paziente affetto da cronicità; valutare i bisogni della popolazione assistita; attuare azioni di governance clinica nel settore della farmaceutica, della diagnostica, della specialistica, dei trasporti e degli ausili; rappresentare il nodo centrale per garantire la continuità assistenziale ospedale-territorio; COMPITI AFT sviluppare un sistema di relazioni tra tutti i professionisti del sistema, che responsabilizzando i soggetti, assicuri la continuità di cura degli assistiti, nell’ottica di quanto previsto dalla DGRT 1038/2005; partecipare a iniziative di formazione e ricerca, funzionali alla sperimentazione di modelli organizzativi, all’organizzazione e valutazione dei percorsi di cura, alla costruzione e validazione degli indicatori e degli strumenti di valutazione; COMPITI AFT partecipare ed implementare attività di prevenzione sulla popolazione, coordinandosi con la Medicina di Comunità e il Dipartimento di Prevenzione; favorire l’empowerment dei propri assistiti e contribuire, coordinandosi con la Medicina di Comunità e il Dipartimento di Prevenzione, alla creazione di condizioni e contesti favorevole ad attuare corretti stili di vita. COMPITI AFT erogare, ove possibile, diagnostica di primo livello, anche utilizzando professionalità intrinseche nei medici che ne fanno parte. Queste prestazioni diagnostiche sono funzionali al percorso di presa in carico del paziente e contribuiscono attraverso una azione di filtro, a ridurre degli accessi al DEA, oltre all’abbattimento dellediagnostica liste d’attesa, erogare, ove possibile, di anche primoinliv relazione all’applicazione del decreto sui codici di priorità. La produzione di diagnostica di primo livello è limitata ai pazienti dell’AFT e dovrà essere regolamentata da appositi accordi a livello aziendale che prevedano sia attività svolte a rapporto orario sia inserite nella definizione del budget di AFT. Dovranno essere concordati a livello aziendale PDT che metteranno a disposizione del territorio diagnostica in tempi congrui con le necessità dei cittadini per tutte quelle patologie che, pur acute, possono essere trattate a livello territoriale. (F.A,. scompenso cardiaco, TVP, sangue occulto fecale positivo,ove anemizzazione cronica, coliche renali erogare, possibile, diagnostica di primo liv ed epatiche, polmoniti, BPCO, etc), nella consapevolezza che il loro trattamento a livello territoriale, senza passare dai DEA per la diagnostica, induce un minor assorbimento di risorse. PERSONALITA’ GIURIDICA ? La AFT è priva di personalità giuridica. I MMG che la compongono possono essere supportati, previo accordo con l’Azienda, da società di servizio, anche di tipo cooperativo, relativamente alla erogare, ove possibile, diagnostica di primo liv funzione di garantire ai MMG dell’AFT l’acquisizione efficiente dei fattori di produzione e del personale. COORDINATORE AFT Il coordinatore ha i seguenti compiti: indice ed organizza le riunioni dei medici facenti capo all’AFT, rapportandosi con il personale aziendale ed in particolare con i dirigenti del territorio; conduce e coordina gli incontri a carattere organizzativo e/o clinico all’interno della AFT; erogare, ove possibile, diagnostica di primocon liv gli rappresenta i medici dell’AFT nei rapporti ospedali di riferimento, con la Zona-Distretto e con l’Azienda; è garante per la parte medica dell’attuazione dei percorsi di presa in carico all’interno dell’AFT del paziente con bisogni complessi; COORDINATORE AFT contratta con l’Azienda obiettivi di budget all’interno di quelli contenuti nell’accordo aziendale; garantisce all’interno dell’AFT la discussione del budget, inteso come la definizione degli obiettivi assistenziali e delle risorse necessarie al loro raggiungimento; erogare, ovelapossibile, diagnostica di primo liv concorda partecipazione della AFT alle campagne di prevenzione collettiva; garantisce la continuità assistenziale, con modalità organizzative che verranno definite in un apposito accordo di settore; COORDINATORE AFT nell’ottica di garantire pari dignità fra le varie professionalità presenti nel Servizio Sanitario Toscano e continuità assistenziale al paziente, sarà compito del coordinatore di AFT concordare percorsi finalizzati a favorire il passaggio diretto di cittadini che necessitano di assistenza di secondo livello dall’assistenza erogata in AFT al reparto ospedaliero di riferimento, senza passare attraverso il DEA. Sarà compito del erogare, ove dipossibile, diagnostica liv coordinatore AFT verificare se esistanodileprimo condizioni socioassistenziali che garantiscano una corretta continuità assistenziale nella dimissione dei pazienti “difficili” o che comunque necessitano di ulteriore assistenza, mediante accordo fra le professionalità interessate e solo dopo che saranno garantite al cittadino tutte le forme di assistenza necessarie, in accordo con i Punti Unici di Accesso là dove istituiti. COORDINATORE AFT Corso di Formazione per Coordinatori di AFT A cura del Centro Toscano per la formazione e la ricerca La definizione del “profilo professionale” del Coordinatore di AFT individua le aree di competenza e all’interno di queste le capacità e conoscenze Area di competenza relazionale Costruire relazioni efficaci nei confronti del sistema azienda Costruire relazioni efficaci con medici che compongono l’AFT con professionisti ospedalieri e con eventuali altre figure professionali non mediche già operanti con i MMG ( infermieri, OSS, personale di studio) Programmare gestire un incontro Riduzione e gestione conflitti Promuovere il problem solving come strumento di lavoro Valutare ed utilizzare con appropriatezza le risorse umane Sapere motivare i colleghi e anche se stessi Costruire comunicazioni efficaci tra i vari attori del sistema erogare, ove possibile, diagnostica di primo liv COORDINATORE AFT Area di competenza manageriale Contrattazione di Budget con la zona distretto/ SDS e successivamente con l’Azienda e poi condivisione con i colleghi della AFT Capacità di gestire strumenti di programmazione operativa budget Capacità di definire obiettivi, indicatori e relativi flussi erogare, ove possibile, diagnostica di primo liv COORDINATORE AFT Area di competenza tecnico organizzativa Progettazione di percorsi erogativi all’interno dell’AFT Costruzione di percorsi di dimissione programmata e supervisione Implementazione di servizi aggiuntivi finalizzati alla gestione territoriale delle patologie croniche ed alle urgenze di comunità Definizione modalità di raccordo Ospedale – Territorio e Supervisione dimissioni “difficili” diagnostica di primo liv erogare,ospedaliere ove possibile, Organizzare la continuità assistenziale Definizione PDTA, specie per gestione territoriale delle patologie croniche ed alle urgenze di comunità promozione e sostegno di nuove modalità organizzative (es CCM, telemedicina) COORDINATORE AFT Area di competenza “controllo di gestione” cioè valutazione e programmazione attività Lettura ed interpretazione dei report di attività Controllo efficacia dei percorsi e delle attività svolte(controllo di gestione) Costruzione e gestione di un audit erogare, ove possibile, diagnostica di primo liv Area Competenza manageriale Area “controllo di gestione” Area Competenza tecnico organizzativa Area Competenza relazionale Funzioni dirigenziali MG Stipula accordi ( AIR, AIA) Obiettivi ed incentivi Negoziazione dei tetti di spesa Controllo applicazione dei contratti Tutela Categoria SINDACALE Sindacato PROFESSIONALE Società Scientifiche Linee guida, decisioni cliniche MANAGERIALE Coordinatori AFT Negoziazione budget Individuazione obiettivi professionali e risorse necessarie Accordo Integrativo Regionale 2012 5. La Sanità di Iniziativa E’ intenzione delle parti, visti i buoni risultati degli indicatori di processo e di esito del sistema in toto, nel rispetto integrale anche della parte economica di quanto previsto dall’accordo fra la RT e le OOSS sul ruolo della Medicina Generale nell’attuazione del PSR 2008-10, portare a compimento le azioni della Sanità di iniziativa garantendo la copertura di tutta la popolazione toscana andando in progress fino a raggiungere tale obiettivo nel 2015 (20% annuo). Il passaggio a sistema avverrà compiutamente nelle AFT/UCCP, che sono la dimensione associativa idonea a supportare questo passaggio. Inoltre è necessario individuare il modello di transizione dalla medicina di iniziativa orientata per patologie a quella orientata alla gestione del paziente cronico con bisogni assistenziali complessi. Alcune riflessioni conclusive In Toscana alcuni risultati del CCM indicano maggior assorbimento di risorse a fronte di una maggiore attenzione sui pazienti arruolati e maggior soddisfazione dei cittadini Il modello delle AFT /UCCP dovrà necessariamente produrre maggiore appropriatezza e razionalizzazione per liberare le risorse necessarie al proprio sostentamento Ma soprattutto sarà necessario un adeguato allineamento culturale e professionale dei MMG ai nuovi e necessari modelli professionali
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