Rassegna Web del 07.02.2014

RASSEGNA WEB DEL 7 febbraio 2014
POLITICA E ISTITUZIONI .......................................................................................................................... 3
DDL EDUCAZIONE: PD CHIEDE COPERTURA CON MODIFICHE AL PREU E AL MONTEPREMI DELLE GIOCATE ................. 3
DDL PENE NON CARCERARIE: ESAME ALLA CAMERA. IL SENATO HA ESCLUSO I GIOCHI DALLA TRASFORMAZIONE IN
ILLECITI AMMINISTRATIVI................................................................................................................................................. 3
GOVERNO NON IMPUGNERÀ LA LEGGE DELLA REGIONE PUGLIA SUL CONTRASTO AL GIOCO PATOLOGICO ................ 3
NEWSLOT E VLT...................................................................................................................................... 3
SLOT. CONVENZIONE TRA AGENZIA DEI MONOPOLI E SIAE, RIDIMENSIONATO IL NUMERO DEI CONTROLLI ................ 3
BOLOGNA: AL VIA MAXI-PROCESSO SU SLOT TRUCCATE. 33 IMPUTATI E EVASIONE PER ALCUNI MILIONI DI EURO ..... 4
TERNI. SALA GIOCHI SANZIONATA PER MANCATO RISPETTO DEI LIMITI ORARI .............................................................. 4
TAR GENOVA: "REGOLAMENTO COMUNALE LEGITTIMO, NO ALLE LIMITAZIONI DI ORARI" .......................................... 4
PUCCI, SISTEMA GIOCO ITALIA: 'IL TAR LIGURIA RIBADISCE REGOLE A LIVELLO NAZIONALE' ........................................................... 6
OPINIONI E COMMENTI .......................................................................................................................... 6
ASCOLI (GTECH): "TUTELA DEL GIOCO LEGALE RESTA LA PRIORITÀ" ............................................................................... 6
IOAN (SPIELO ITALIA): "MERCATO AWP BLOCCATO DA INCERTEZZE, MA SPIELO ANCORA PROTAGONISTA" ................ 7
SCHIAVOLIN (COGETECH): "SOCIAL GAMING, GRANDE VALORE ECONOMICO E SOCIALE” ............................................ 7
TAVARELLI (FEDERBET): “SOLO RICONOSCENDO LA FIGURA DELL’INTERMEDIARIO, L’ITALIA POTRA SUPERARE I
CONTENZIOSI CON GLI OPERATORI EUROPEI” ................................................................................................................. 8
MONDO ................................................................................................................................................. 8
ASSEMBLEA GENERALE ECA. IL PRESIDENTE GOUDSMIT RIPERCORRE UN ANNO DI SUCCESSI PER L’INDUSTRIA DEL
GAMING............................................................................................................................................................................ 8
FRANCIA. NEL 2013 AUMENTATE LE SCOMMESSE SPORTIVE (+20%), SCENDONO LE SCOMMESSE IPPICHE (-1%) E IL
POKER ON LINE (-13%) ..................................................................................................................................................... 9
LA LITUANIA INVIA A BRUXELLES LA NUOVA LEGGE SUL GIOCO ONLINE ...................................................................... 10
A CURA DELL’UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE DI GAMENET S.P.A.
Rassegna WEB di venerdì 7 febbraio 2014
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POLITICA E ISTITUZIONI
DDL EDUCAZIONE: PD CHIEDE COPERTURA CON MODIFICHE AL PREU E AL MONTEPREMI DELLE
GIOCATE
(AGIMEG - 07/02/2014) “Il Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei
monopoli di Stato, con propri decreti dirigenziali in materia di giochi pubblici, da adottare entro il 28
febbraio 2015, provvede a modificare la misura del prelievo erariale unico, la percentuale dell’ammontare
complessivo delle giocate destinate a montepremi, nonché la percentuale del compenso per le attività di
gestione ovvero per quella dei punti vendita, al fine di assicurare maggiori entrate in misura non inferiore a
100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015?. E’ quanto richesto nel Ddl su “Disposizioni in materia di
sistema integrato di educazione e istruzione”, presentato a fine gennaio da alcuni senatori del PD (Puglisi e
altri), ancora da assegnare in Commissione. Il provvedimento chiede di garantire copertura economica per
almeno 100 milioni di euro l’anno, a partire dal 2015, apportando modifiche alla tassazione e gestione dei
giochi pubblici. im/AGIMEG
DDL PENE NON CARCERARIE: ESAME ALLA CAMERA. IL SENATO HA ESCLUSO I GIOCHI DALLA
TRASFORMAZIONE IN ILLECITI AMMINISTRATIVI
(AGIMEG - 07/02/2014) Ieri in Commissione Giustizia si è avviato l’esame del ddl “Deleghe al Governo in
materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio”. La relatrice Ferranti ha
osservato come il testo in esame sia il risultato delle modifiche apportate dal Senato recentemente, al
provvedimento già licenziato dalla Camera a luglio scorso. Nell’illustrare gli articoli, la relatrice ha anche
ricordato che l’articolo 2 è stato introdotto durante l’esame al Senato “e delega il Governo ad operare una
articolata depenalizzazione: il governo dovrà trasformare in illeciti amministrativi reati puniti con la sola
pena della multa o dell’ammenda, purchè non attinenti ad alcune materie escluse”. Tra queste figurano
anche i reati di giochi d’azzardo e scommesse. im/AGIMEG
GOVERNO NON IMPUGNERÀ LA LEGGE DELLA REGIONE PUGLIA SUL CONTRASTO AL GIOCO
PATOLOGICO
(JAMMA – 07/02/2014) Il Governo non impugnerà la Legge Regione Puglia n. 43 del 13/12/2013 “Contrasto
alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP).” Lo comunica Palazzo Chigi dopo il Consiglio dei
Ministri svoltosi ieri. Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio, il
Consiglio dei Ministri ha infatti esaminato venticinque leggi regionali e delle province autonome per le quali
è stata deliberata la non impugnativa. Tra queste figura anche la legge contro le ludopatie emanata dalla
Regione Puglia.
NEWSLOT E VLT
SLOT. CONVENZIONE TRA AGENZIA DEI MONOPOLI E SIAE, RIDIMENSIONATO IL NUMERO DEI
CONTROLLI
(JAMMA – 07/02/2014) Scende da 20.000 a 12.000 il numero dei controlli annuali che saranno affidati alla
Siae in materia di apparecchi da intrattenimento. Il ridimensionamento annunciato lo scorso novembre dal
Direttore Centrale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dott. Alessandro Aronica, è stato ufficializzato
nel rapporto convenzionale sottoscritto tra l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la SIAE lo scorso 29
gennaio. Nella convenzione è fissato un limite massimo sia ai controlli da effettuare (12.000 per ciascun
anno), che al compenso massimo riconosciuto a SIAE (2.000.000 di euro per ciascun anno). La nuova
convenzione prevede inoltre la ripartizione dei 12.000 controlli per ciascuna direzione territoriale; nello
specifico:
Lombardia 1.800
Veneto Trentino Alto Adige 1600
Abruzzo Marche Molise 1700
Toscana Umbria 1300
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Emilia Romagna 1100
Sicilia 550
Calabria Basilicata 1100
Puglia 450
Sardegna 900
Friuli Venezia Giulia 400
Piemonte Valle d’Aosta 800
Lazio 300
Il rapporto convenzionale sarà operativo a decorrere dal 1° febbraio c.a. e scadrà il 15 febbraio 2016.
BOLOGNA: AL VIA MAXI-PROCESSO SU SLOT TRUCCATE. 33 IMPUTATI E EVASIONE PER ALCUNI
MILIONI DI EURO
(AGIMEG - 07/02/2014) Al via ieri a Bologna il maxi-processo per slot truccate. Sono 33 gli imputati,
accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata all’Erario. La maggior parte sono
baristi, ma ci sono anche un appartenente alla Guardia di finanza, tecnici informatici e degli imprenditori. Al
centro del processo la manomissione degli apparecchi presenti nei bar e nei circoli privati di tutta Italia.
L’inchiesta era partita nel 2008: le slot venivano modificate, sfuggendo al controllo del Monopoli, per
un’evasione presunta di alcuni milioni di euro. Secondo l’accusa, poi, il finanziere – all’epoca dei fatti in
servizio a Vignola – avvisava per tempo quando erano in programma i controlli. rg/AGIMEG
TERNI. SALA GIOCHI SANZIONATA PER MANCATO RISPETTO DEI LIMITI ORARI
(JAMMA – 07/02/2014) Il titolare di una sala giochi ternana è stato segnalato alla competente Autorità per
l’irrogazione di una sanzione amministrativa perché non avrebbe rispettato gli orari di apertura e chiusura
della sua attività commerciale, imposti con ordinanza del Sindaco del Comune di Terni al fine di scoraggiare
il gioco ai minori di anni 18, soprattutto in riferimento al gioco d’azzardo.
A rilevarlo i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Terni nell’ambito di un piano di
controllo avviato nel mese di gennaio a tutela del monopolio statale sui giochi e sulle scommesse nonché a
verificare la corretta osservanza delle norme che regolano il settore ed in particolare quelle relative
all’utilizzo degli apparecchi da divertimento ed intrattenimento, fra le quali slot machine.
Grazie anche alle segnalazioni ricevute al numero di pubblica utilità “117”, i finanzieri hanno appurato che
un esercizio commerciale sarebbe stato aperto già nelle primissime ore della mattina, mentre al suo interno
sarebbero stati individuati ed identificati 4 giovanissimi “clienti” già alle 09.30 di mattina che avrebbero,
con ogni probabilità, preferito il caldo tepore della sala giochi ai rigori degli austeri Istituti scolastici da loro
“frequentati”. I Finanzieri hanno redatto apposito verbale di contestazione della presunta violazione di cui
all’articolo 16 dell’ordinanza comunale n.84869 del 10 maggio 2010 – in violazione agli obblighi di rispetto
degli orari di apertura – con una sanzione amministrativa.
In tale contesto va ricordato che apposite ordinanze, a firma del Sindaco del Comune di Terni, prevedono
precisi orari di apertura e chiusura delle sale giochi, specie per quelle in cui risultano installati videopoker,
al fine di non creare “pericolose” distrazioni, soprattutto per i frequentatori delle scuole medie secondarie,
che potrebbero considerare tali luoghi come delle potenziali alternative alla frequenza delle lezioni.
TAR GENOVA: "REGOLAMENTO COMUNALE LEGITTIMO, NO ALLE LIMITAZIONI DI ORARI"
(GIOCONEWS – 07/02/2014) "Viene censurata la disposizione regolamentare concernente l’orario e cioè
l’art. 18, comma 1, secondo periodo (che limita l’attività delle sale da gioco ove sono messi a disposizione
del pubblico giochi o scommesse che consentono vincite in denaro ad un orario compreso fra le ore 9.00
antimeridiane e le ore 19.30)". E' questo il punto centrale della sentenza emessa dai giudici del Tar di
Genova in merito al ricorso presentato da uno degli addetti ai lavori del comparto giochi contro il
regolamento comunale, emesso a circa a tre mesi circa dalla discussione in aula.
I ricorrenti, che chiedevano l’annullamento del regolamento approvato con deliberazione 23.4.2013, n. 21
del consiglio comunale di Genova di approvazione del “regolamento sale da gioco e giochi leciti”,
denunciavano l’eccesso di potere per carenza ed erronea valutazione dei presupposti, sviamento e
ponevano questioni di illegittimità costituzionale nella legge della Liguria del 2012 in riferimento alla
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violazione dei principi di legalità ed imparzialità dell’azione amministrativa, affidamento, semplificazione,
non aggravamento, proporzionalità, ragionevolezza ed adeguatezza.
FONDATE DOGLIANZE SUGLI ORARI - I giudici fanno notare come “La prima eccezione di inammissibilità
sollevata dal comune di Genova non è fondata: il regolamento in questione ha una portata precettiva che è
in grado di incidere direttamente sulla situazione giuridica rappresentata, sì che per tale aspetto
l’impugnazione è ammissibile” e scendendo nel merito delle censure sottolineano come sia fondata la
doglianza dei ricorrenti circa gli orari: “La previsione di rigidi orari di apertura e chiusura serale dell’attività
(con un obbligo di chiusura, peraltro, oltremodo anticipato rispetto ai limiti consentiti dalle autorizzazioni di
pubblica sicurezza di cui sono attualmente in possesso le ricorrenti) non trova, infatti, alcuna copertura
normativa nelle disposizioni della più volte citata legge regionale n. 17/2012”.
RIGIDITA' - I giudici osservano come “il Consiglio comunale non si è limitato alla fissazione dei criteri, ossia a
definire gli indirizzi sulla base dei quali il Sindaco avrebbe dovuto successivamente articolare l’orario delle
sale da gioco, ma ha direttamente stabilito detto orario, con una previsione di tale rigidità che il successivo
intervento sindacale, pur richiesto dalla previsione contenuta nel primo periodo del comma 1 dell’art. 18
del regolamento, non potrà che riprodurre i vincoli imposti dal Consiglio”. Deriva da ciò che “la disposizione
dettata dal regolamento in materia di orari (art. 18, comma 1, secondo periodo) è illegittima e va
annullata”.
LEGITTIMA LA LEGGE REGIONALE - Invece, non è fondata secondo i giudici “la censura con cui si denuncia
l’illegittimità dell’intervento normativo regionale, in quanto esso si sovrapporrebbe alla legislazione statale
in argomento. Va osservato che la regione Liguria ha legiferato in argomento, prevedendo (art. 1 comma 2
della legge 30.4.2012, n. 17) che sia il sindaco a disciplinare con autorizzazione l’apertura e l’esercizio delle
sale da gioco; la norma che abilita l’amministrazione civica è stata dichiaratamente introdotta nell’esercizio
delle competenze legislative regionali in materia di salute e politiche sociali, cosa che l’istruttoria comunale
documentata in atti evidenzia come corretta”.
COMPETENZA NON SOLO STATALE - Con riferimento al terzo articolato motivo con cui gli interessati
denunciano innanzitutto l’illegittimità della previsione introdotta dall’art. 19 del regolamento impugnato,
che sarebbe senza copertura normativa, trattandosi di un settore di esclusiva competenza statale: in fatto
va osservato che la disposizione impone a chi gestisce il gioco a premi in denaro di munirsi di
un’autorizzazione comunale, che si cumula a quella rilasciata dall’autorità di polizia “deve, a tal proposito,
ritenersi illegittima la disposizione di cui all’art. 8, comma 2, secondo periodo, del regolamento comunale,
secondo cui ‘l’autorizzazione comunale costituisce comunque condizione di esercizio dell’attività sul
territorio comunale’. Ed invero, la sola interpretazione possibile di tale disposizione sembra implicare la
necessità dell’autorizzazione comunale anche per le attività già esercitate sulla base di antecedenti
autorizzazioni di polizia e, in tale prospettiva, essa si pone in aperta violazione del principio di
irretroattività, valido anche per gli atti regolamentari. Le censure in esame vanno dunque accolte
limitatamente alla declaratoria di illegittimità dell’art. 8, comma 2, secondo periodo, dell’impugnato
regolamento”.
Quanto alla presunta illegittimità dell’art. 9 del regolamento impugnato, nella parte in cui pone divieti alla
pubblicizzazione delle vincite accadute o storiche, e dell’art. 16 che inibisce ogni attività di richiamo circa
l’apertura e l’esercizio delle sale da gioco, il tribunale osserva che “anche le norme regolamentari
denunciate traggono la loro fonte di legittimazione dalla legge regionale più volte citata, che prevede tra
l’altro (art. 2 comma 3) i divieti introdotti. Oltre a ciò la comparazione tra le disposizioni contestate e quelle
previste dall’art. 7 comma 4, 4 bis e 5 del d.l. 13.9.2012, n. 158 (c.d. decreto Balduzzi) non convince circa
l’illegittimità del regolamento, posto che l’orientamento del legislatore nazionale è del tutto simile a quello
fatto proprio dalla legge regionale, e la censura non si sofferma a delineare le differenze tra le diverse
discipline. Anche questo motivo è pertanto infondato e va disatteso”.
MANTENUTO DISTANZIOMETRO - I giudici intervengono anche sul quinto motivo di impugnazione, che
denuncia l’illegittimità della previsione che impone una fascia di rispetto di metri trecento tra i locali in cui
è possibile effettuare le giocate per cui è processo e determinati luoghi indicati come sensibili. “Il tribunale
non condivide la censura, atteso che la legge regionale ha previsto che gli enti locali tengano conto del
contesto e della sicurezza urbana nell’individuazione delle località in cui non sono ammissibili le sale da
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gioco o le postazioni per tali attività. In tal senso la norma locale si è mossa sulla scorta del ricordato potere
attribuito dalla Costituzione, per cui non è possibile riconoscere alla disciplina statale la capacità di imporre
soluzioni ineludibili.
OK LUOGHI SENSIBILI DECISI DAL COMUNE - Tanto premesso si osserva che la nozione di contesto urbano
adottata dalla norma ligure è necessariamente generica, così come si addice alle leggi, e necessita di essere
riempita di contenuti ad opera degli altri soggetti attributari della relativa potestà; in tal senso le
osservazioni svolte in precedenza sulla natura di politica sociale dell’azione di contenimento del gioco a
premi in denaro rendono ragionevoli le scelte operate dal comune e contestate dalla censura in atti. Infatti
tutti i luoghi menzionati nella parte del motivo con cui si denuncia il contrasto degli artt. 7 e 19 del
regolamento con la norma regionale sono meritevoli della dignità, sicurezza e tranquillità che il comune ha
ritenuto non siano assicurate in caso di vicinanza dei giochi a premi in denaro, dopo aver svolto
l’approfondita istruttoria sopra ricordata.
BENE DIVIETO IN PROSSIMITA' BANCOMAT - Di ancor più immediata evidenza è il divieto posto alla
vicinanza degli apparecchi con le strutture capaci di erogare facilmente denaro, cosa che può alimentare
l’inclinazione al gioco compulsivo. In conclusione anche questo motivo è infondato e va disatteso nei limiti
in cui il regolamento si applicherà ai soggetti che hanno richiesto il titolo dopo l’entrata in vigore dell’atto
normativo comunale”.
PUCCI, SISTEMA GIOCO ITALIA: 'IL TAR LIGURIA RIBADISCE REGOLE A LIVELLO NAZIONALE'
(GIOCONEWS – 07/02/2014) La sentenza di oggi del Tar Liguria, ha solo parzialmente accolto i numerosi
ricorsi presentati dai titolari di sale, bar e altre attività del settore giochi.
La sentenza dichiara illegittime le limitazioni orarie imposte dal Comune e la necessità di richiedere nuove
autorizzazioni su locali già precedentemente autorizzati. Restano però in vigore le distanze di 500 metri da
scuole, chiese, ospedali e altri luoghi sensibili per le nuove attività. "Far spegnere gli apparecchi e chiudere
le sale gioco, oltre ad essere illegittimo, avrebbe segnato il ritorno sistematico e massiccio del gioco illegale,
con pesanti ripercussioni di carattere sociale e di ordine pubblico", dichiara Massimiliano Pucci
Vicepresidente di Confindustria Sistema gioco Italia. "La sentenza riacutizza il tema che più volte ed in
diverse sedi, gli operatori del gioco legale riuniti in Sistema gioco Italia, hanno sollevato: solo lo Stato può
disciplinare l'esercizio di un prodotto e stabilire con quali limiti e cautele può essere commercializzato.
E' del tutto evidente che non si tratta di problemi locale o regionali - continua Pucci - ma di regole che
debbono valere per tutta la penisola da Bolzano a Palermo. Nella legge delega fiscale in discussione in
Parlamento, è chiaramente stabilito questo principio, prevedendo una precisa attribuzione di funzioni
normative allo Stato, in modo da disciplinare l’individuazione e la tutela dei luoghi sensibili con regole
uniformi per tutto il territorio nazionale".
OPINIONI E COMMENTI
ASCOLI (GTECH): "TUTELA DEL GIOCO LEGALE RESTA LA PRIORITÀ"
(GIOCONEWS – 07/02/2014) "Il mobile rappresenta sicuramente un settore su cui Gtech punterà e qui
all'Ice di Londra presentiamo il nostro sistema di giochi che spazia dai casinò games al bingo, fino alle
scommesse sportive. Bisogna sempre guardare avanti e innovarsi e per questo non possiamo tralasciare il
mobile gaming". E' quanto dichiara a Gioconews.it il direttore generale di Gtech, Renato Ascoli.
Insomma, è essenziale presentarsi ai mercati globali con un'offerta integrata. "Ovviamente - continua - il
contenuto veicolato dal mobile è essenziale e deve essere di alta qualità per risultare vincente".
Tornando invece al gioco terrestre, come sta andando il mercato delle Vlt in Italia? "Assistiamo
sicuramente a una contrazione, che dipende da diversi fattori, con una selezione naturale delle sale, ma mi
auguro sempre che tale processo non vada a scapito dell'operatore legale".
A proposito di legalità, come vede l'azione delle amministrazioni locali sul gioco? "Credo che l'attenzione
degli enti locali sul settore sia importante, perché è giunto il momento che anche loro siano coinvolti nel
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processo di regolamentazione del gioco. Ovviamente occorre tutelare il settore del gioco legale che fa capo
allo Stato e gli strumenti per farlo ci sono e sono noti. Certamente oggi si assiste ad azioni 'emotive' nei
riguardi del gioco, ma credo che ci vorra' almeno un anno per arrivare a un equilibrio". E sicuramente la
delega fiscale, che prevede un riordino del comparto giochi, potrebbe essere lo strumento su cui puntare.
Per quanto riguarda l'estero, qual è la percezione del nostro paese? "Paradossalmente da quanto accade
all'interno, il modello di gioco italiano è preso ad esempio dagli altri Paesi. Stati come il New Jersey o
l'Illinois stanno studiando il mercato italiano e compiendo azioni che ricalcano il nostro modello di gioco".
IOAN (SPIELO ITALIA): "MERCATO AWP BLOCCATO DA INCERTEZZE, MA SPIELO ANCORA
PROTAGONISTA"
(GIOCONEWS – 07/02/2014) Londra - "Il mercato italiano delle Awp sta vivendo una fase di quasi stallo per
via dell'incertezza normativa di questo momento, in attesa di capire quando usciranno le nuove macchine".
A parlare è Valentin Ioan, key account manager di Gtech e responsabile delle Awp di Spielo Italia nella
penisola.
"Per quanto ci riguarda possiamo contare su una quota di mercato di oltre il 25 percento, avendo circa
110mila macchine distribuite in Italia, ma la situazione potrebbe essere migliore, per il settore in generale,
se non ci fosse questa instabilità che passa per l'incertezza normativa, ma anche e Soprattutto, per i
problemi che gli operatori hanno sui territori che vogliono eliminare le Awp".
LA NUOVA LINEA SPIELO - Spielo Italia (al secolo, Gtech), intanto, ha lanciato sul mercato una serie di nuovi
prodotti che partono dal successo della celebre Sphinx, proposta ora in tre versioni che si differenziano nei
motori di pagamento, per una macchina più o meno aggressiva rispetto alle esigenze del mercato. E oltre a
questa, il multi gioco MyCoiche continua ad affermarsi nelle tre versioni disponibili.
SCHIAVOLIN (COGETECH): "SOCIAL GAMING, GRANDE VALORE ECONOMICO E SOCIALE”
(GIOCONEWS – 07/02/2014) È fitta la rappresentanza di operatori italiani all’Ice di Londra e tra essi c’è
l’amministratore delegato di Cogetech Fabio Schiavolin, che dipinge gli scenari sia in terra britannica che
nella Penisola.
"Chi arriva all'Excel di Londra per l'appuntamento con l'Ice ha la netta sensazione di trovarsi di fronte ad un
luogo in cui sono rappresentati al meglio lo sviluppo della tecnologia applicata al gaming e la progressiva
convergenza tra settore online e fisico. Non tutto è perfetto, intendiamoci: anche in Inghilterra il dibattito
sul gioco è molto acceso in questo periodo ma di sicuro l'industria del gaming legale viene considerata in
una forma del tutto differente rispetto al nostro paese. Si nota immediatamente il riconoscimento di un
comparto economico che produce ricchezza e che guarda anche al sociale. In Italia, al contrario, siamo nel
mirino dell'opinione pubblica e della classe politica, che non sembrano guardare con attenzione quello che
facciamo veramente, a partire dagli investimenti tecnologici, per passare alla creazione di decine di migliaia
di posti di lavoro, senza dimenticare l'impegno per limitare al massimo gli effetti potenzialmente dannosi
del gioco su una piccola parte della popolazione. All'Ice di Londra, si incontrano operatori internazionali
spesso quotati in Borsa, top manager di fondi d'investimento, bankers. Insomma, un'industria normale che
attira gli investitori, a differenza - purtroppo - del gaming italiano in questo momento".
LA LEGGE DELEGA - Schiavolin si sofferma anche sui recenti sviluppi a livello politico in Italia, con il ‘sì’ del
Senato alla legge delega al governo in materia fiscale, ora passata alla Camera per la terza lettura. “Si tratta
di un'occasione straordinaria di riforma del settore, anche se occorrerà valutare bene i rischi nel momento
dell'implementazione delle norme attraverso i decreti delegati del Governo. Credo che su alcuni temi, in
particolare tassazione e contrasto al rischio di ludopatie, sia necessario intervenire bene e rapidamente".
Commentando poi il lungo periodo di attesa del decreto che introdurrà le slot machine di nuova
generazione, Schiavolin si dice d'accordo con la prudenza mostrata sin qui dall'Agenzia delle Dogane, alle
prese con la pubblicazione del decreto sulle new slot 3": "E' stato molto faticoso giungere ad un processo
condiviso ma, in ogni caso, il testo finale avrà un impatto decisivo sia sugli operatori che sul mercato.
Condivido in pieno la strategia di attendere l'esito della discussione della delega fiscale, tra l'altro in un
momento nel quale si discute della possibile riduzione delle slot machine presenti sul territorio".
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TAVARELLI (FEDERBET): “SOLO RICONOSCENDO LA FIGURA DELL’INTERMEDIARIO, L’ITALIA
POTRA SUPERARE I CONTENZIOSI CON GLI OPERATORI EUROPEI”
(JAMMA – 07/02/2014) “La soluzione c’è, basta avere davvero la voglia di metterla in pratica”,così ha
dichiarato Paolo Carlo Tavarelli, presidente di Federbet e cofondatore ed ex ceo di PlanetWin365, in merito
al contenzioso che vede opposti lo Stato italiano ed i concessionari statali da una parte ed alcuni operatori
esteri, privi di concessione, dall’altra.
“La soluzione secondo noi più valida per porre fine a questo contenzioso, è il riconoscimento della figura
dell’intermediario. In tal senso si può prendere spunto da quello che già avviene in altri paesi europei come
il Belgio, dove esistono due tipi di licenze. La prima, denominata F1, viene rilasciata al concessionario che si
occupa della gestione delle proposte di scommessa e di tutta l’attività relativa all’organizzazione del
palinsesto. La seconda licenza (F2) autorizza invece i centri trasmissione dati ad effettuare attività di
intermediazione. Questi ultimi sono in pratica un semplice mezzo di telecomunicazione tra il concessionario
e l’utente finale. Riconoscendo la figura dell’intermediario anche in Italia, si risolverebbero tanti problemi
che oggi portano a scontri legali e giudiziari a livello europeo. Prima di tutto si andrebbero a svuotare le
sacche di illegalità “vera” che ci sono in Italia. Secondo lo Stato potrebbe trarre enormi vantaggi da
un’operazione di questo genere.
“Oggi in Italia ci sono, ed è una stima per difetto, almeno 25.000 tra ctd e pdc. Se ognuno di questi pagasse
un canone mensile per poter fare intermediazione, lo Stato si porterebbe a casa delle cifre importantissime.
Ed un vantaggio lo avrebbero anche gli attuali concessionari, visto che questi punti potrebbero avere al loro
interno i terminali di più bookmaker, alla stessa stregua di chi oggi vende ricariche telefoniche di più
operatori. Insomma, se questo tipo di intermediazione non fosse più reato ma diventasse una professione
riconosciuta e sulla quale poter effettuare i giusti interventi erariali, la situazione del mercato italiano
sarebbe più tranquilla e con un maggiore impatto nel contrasto al gioco illegale. Ci tengo inoltre ad
evidenziare come l’attività di Federbet, associazione europea che rappresenta gli operatori di scommesse,
giochi online e casinò, sia stata già molto apprezzata a livello internazionale. In tal senso va ad esempio
vista la collaborazione con la LFP, la lega calcio spagnola, alla quale offriamo il servizio di allerta e
prevenzione del match fixing, monitorando tutte le gare del campionato. Siamo l’unica struttura in grado di
effettuare un servizio di controllo così tempestivo ed approfondito. Questo è reso possibile grazie a 280
operatori di gioco, distribuiti in vari paesi come Italia, Romania, Spagna, Belgio, Malta ed Austria. Grazie a
questi operatori abbiamo un feedback diretto dai negozi adibiti al gioco e quindi siamo in grado di
monitorare in tempo reale migliaia di eventi e segnalare subito eventuali anomalie. Questo ci permette di
effettuare un’opera di contrasto al match fixing che nessun altra federazione attualmente è in grado
attualmente di proporre”.
MONDO
ASSEMBLEA GENERALE ECA. IL PRESIDENTE GOUDSMIT RIPERCORRE UN ANNO DI SUCCESSI PER
L’INDUSTRIA DEL GAMING
(JAMMA – 07/02/2014) In occasione di ICE Totally Gaming, i membri dell’European Casino Association ( ECA
) si sono riuniti a Londra il 4 febbraio per la consueta Assemblea Generale dell’associazione. All’incontro
hanno partecipato i membri dell’ECA provenienti da 24 paesi che si sono riuniti per discutere di temi chiave
del settore, tra cui i prossimi sviluppi normativi e politici a livello europeo inerenti il gioco d’azzardo.
Il 2013 si è rivelato un anno molto intenso ed emozionante per ECA, con la pubblicazione del primo
Rapporto sull’industria europea dei casino, un rapporto eccellente, che contiene informazioni dettagliate
sulla situazione e lo stato del settore dei resorts con licenza europea in ciascuno dei paesi membro della
European Casino Association, diventando così il primo rapporto del genere ad offrire una spiegazione chiara
e completa dell’importanza e dell’impatto del settore dei casinò autorizzati in Europa, così come dei
problemi che affliggono questo settore.
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Ron Goudsmit, presidente dell’ECA, ha descritto con orgoglio questa prima edizione del report: “Questo
rapporto rappresenta una pietra miliare nella storia della nostra associazione – ha detto – . Si adatta
perfettamente con il nostro mandato per servire in modo univoco i vari comparti dei casinò con licenza
d’Europa, in quanto offre un resoconto dettagliato della situazione dell’industria nei nostri Stati membri e
analizza gli importanti contributi che il settore da alla società anno dopo anno”.
Il 2013 è stato un grande anno per ECA anche sul fronte della politica europea del gaming grazie
all’adozione della terza relazione del Parlamento europeo sul gioco d’azzardo online che serve a ribadire
per la terza volta in 4 anni che le politiche del gioco dovrebbero rimanere nelle mani degli Stati membri i
quali dovrebbero essere incoraggiati a mettere in atto misure repressive contro il gioco d’azzardo illegale.
ECA ha sinceramente accolto con favore questa relazione, in particolare nel suo primo tentativo di
delineare una definizione chiara di quello che è considerato come il gioco d’azzardo legale in contrasto con
le attività di gioco gestite senza una licenza, cioè il gioco d’azzardo illegale.
L’ECA fornisce continuamente suggerimenti ai politici europei, facendo sentire la voce del settore del gioco
legale in Europa. Nel corso del 2014 , l’associazione seguirà attentamente i progressi della politica dell’UE in
previsione dell’adozione della 4h Direttiva anti-riciclaggio che prevede di coprire l’intero settore del gioco
d’azzardo, così come seguirà i lavori in corso del Piano d’azione della Commissione europea.
ECA è estremamente orgogliosa di annunciare che il Gruppo di lavoro sul Gioco Responsabile ha portato a
termine il processo di certificazione Responsible Gaming ECA. Casinos Austria è stato il primo membro
dell’associazione ad essere certificato con successo. Ron Goudsmit ha spiegato: “Questo aprirà la porta a
tutti i membri dell’ECA che intraprendono il percorso per la Certificazione Responsabile Gaming,
incoraggiandoli ad adottare le norme ECA per il Gioco Responsabile controllate da esperti indipendenti”.
FRANCIA. NEL 2013 AUMENTATE LE SCOMMESSE SPORTIVE (+20%), SCENDONO LE SCOMMESSE
IPPICHE (-1%) E IL POKER ON LINE (-13%)
(JAMMA – 07/02/2014) Nel corso del 2013 il mercato francese dei giochi ha mostrato delle tendenze ben
precise: le scommesse sono aumentate notevolmente rispetto al 2012 e per la prima volta le scommesse
ippiche hanno subito una leggera flessione, mentre il cash game ha continuato a diminuire drasticamente,
mentre i diritti d’ingresso ai tornei hanno mantenuto una tendenza al rialzo. Le tendenze osservate all’inizio
del 2013, sono state amplificate nel corso del quarto trimestre.
Logicamente, l’evoluzione del numero di conti gioco attivi ha seguito questi movimenti. Nel 2013 il numero
di account attivi nel mercato delle scommesse sportive è aumentato del 14%, nelle scommesse ippiche è
diminuito dell’1% così come nei giochi on line dove si è registrata una diminuzione del 9% .
Alla fine del 2013 si contano 18 operatori in possesso di 30 licenze: 13 per i giochi on line, 9 scommesse
sportive e 8 per le scommesse ippiche. Tuttavia, alla fine del 2012 si contavano 22 operatori con 33 licenze
(9 per le scommesse sportive, 8 per le scommesse ippiche e 16 per il poker) .
Nel 2013 , il gioco d’azzardo online regolamentato dovrebbe generare circa 325 milioni di euro in entrate
fiscali ( IVA esclusa), in leggero calo rispetto ai 327 milioni del 2012.
Scommesse sportive
Nel 2013 , il livello complessivo delle puntate è aumentato del 20% rispetto al 2012 e questa tendenza è
accentuata soprattutto nel quarto trimestre dell’anno (dove si è registrato un aumento del 41%) .
Nel 2013, grazie alla relativa stabilità del tasso di rendimento per i giocatori, le entrate provenienti dai
giochi sono aumentate del 19%.
Questo mercato è stato incrementato nel corso dell’anno del calcio, basket e tennis. Questi aumenti annui
sono stati confermati nel corso dell’ultimo trimestre, questi tre sport hanno visto le loro scommesse
aumentare rispettivamente del 39% , 36% e 25% .
In tutto il 2013 sono state registrate oltre 140 milioni di scommesse con un incremento di quasi il 19%
rispetto al 2012. Settimanalmente sono stati attivi quasi 128.000 conti gioco, contro i 112.000 del 2012 .
Scommesse ippiche
Rassegna WEB di venerdì 7 febbraio 2014
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Tra il 2012 e il 2013, per quel che concerne le scommesse ippiche si è osservata una flessione dell’1% . Solo
i numeri del primo trimestre hanno aiutato il mercato delle scommesse ippiche a rimanere ad un livello
vicino a quello del 2012. La diminuzione dello 0,4% del tasso di rendimento per i giocatori ha permesso
comunque agli operatori di ottenere un incremento dei ricavi dello 0,4% .
Questa diminuzione nell’attività delle scommesse ippiche è aumentata nel corso del quarto trimestre.
Pertanto, tra il quarto trimestre del 2012 e il quarto trimestre del 2013 le scommesse ippiche sono scese
del 6%. La riduzione del tasso di rendimento dei giocatori di 0,6 punti percentuali ha permesso agli
operatori di limitare l’impatto di questo declino, pertanto, negli ultimi tre mesi dell’anno la diminuzione
delle entrate provenienti dalle scommesse ippiche è stata solo dell’1%.
Settimanalmente sono stati attivi quasi 144.000 conti gioco, contro i 145.000 nel 2012 .
Poker on line
Nel 2013 il calo del poker on line è stato del 18% rispetto al 2012, mentre l’incremento delle commissioni
per l’ingresso ai tornei è stato del 5%. Rispetto al 2012 il fatturato complessivo degli operatori ha mostrato
un calo del 13%, per un totale di 258.000.000 di euro. Nel 4° trimestre e, in linea con i trimestri precedenti,
il mercato del poker on line ha registrato una riduzione del 23% e rispetto allo scorso una maggiore attività
di tornei (+7 % ) . I ricavi lordi di gioco raggiunto su questo ultimo trimestre è stato 65.000.000 € , in calo del
12% rispetto al 2012.
Il numero medio di account attivi settimanali mostra un ulteriore calo del 11% rispetto al quarto trimestre
del 2012. Questo è l’ottavo trimestre consecutivo di declino per i conti di giocatori attivi in questo settore .
Pratiche mobili sono in aumento rispetto al terzo trimestre del 2013. Infatti , il 31% dei giocatori di poker ha
utilizzato un mezzo diverso dal loro computer per connettersi a un sito autorizzato di poker , un
significativo incremento rispetto al 4 ° trimestre 2012 ( 27%) .
Infine, ricordiamo che per il cash game il numero di conti gioco attivi cn movimenti di denaro superiori a
100.000 euro è sceso drasticamente, dal momento che il numero di questi grandi giocatori è diminuito del
16% tra il 4° trimestre 2012 e il 4° trimestre 2013.
LA LITUANIA INVIA A BRUXELLES LA NUOVA LEGGE SUL GIOCO ONLINE
(JAMMA – 07/02/2014) Il governo della Lituania ha deciso di adottare un nuovo regolamento per il gioco
d’azzardo online, e nel rispetto della direttiva 98/34/CE ha inviato il provvedimento in Commissione
europea per ottenerne l’approvazione anche in sede comunitaria. Termine per lo stand still è previsto per il
7 maggio.
La legge sul gioco della Repubblica fino ad oggi in vigore, infatti, non stabilisce chiaramente quali sono gli
operatori che hanno il diritto di fornire servizi di gioco d’azzardo anche tramite il canale remoto.
Recentemente, la fornitura di servizi di gioco d’azzardo via Internet è diventata una pratica diffusa.
Tuttavia, gli enti che attualmente forniscono questi servizi di gioco online non hanno la licenza per farlo,
così come invece è richiesto dalle norme della Repubblica. A causa di questa situazione, le imprese
autorizzate e legali che operano nel Paese si trovano in una posizione concorrenziale sfavorevole rispetto ai
concorrenti illegali. Per questo il governo ha deciso di intervenire, definendo in maniera chiara la questione.
Il provvedimento prevede che il diritto di fornire servizi di gioco online sia messo a disposizione di società
per azioni e società a responsabilità limitata con sede nel Paese, in conformità con le disposizioni della
Repubblica della Lituania, nonché alle succursali di operatori con sede negli altri Stati membri dell’UE. Tale
diritto è subordinato al rilascio di una autorizzazione governativa per lo sviluppo di gioco a distanza nel
rispetto delle disposizioni di legge e previa approvazione da parte dell’authoruty dei giochi del Ministero
delle Finanze della Lituania. Il testo stabilisce che le società che intendono fornire servizi di gioco online
abbiano un capitale sociale di almeno 4 milioni di litas; i requisiti necessari per i dispositivi remoti di gioco
d’azzardo e software, nonché le misure da adottare nei confronti degli operatori di gioco d’azzardo illegale.
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