12 40 .Alessandria e provincia Colloquio MIRIAM MASSONE ALESSANDRIA n un venerdì di questo luglio che pare novembre, del Mauro Bressan in giacca e cravatta tutto termini inglesi e serietà, non resta che il titolo: ad, amministratore delegato dell’Amag. Per il resto, pare un altro uomo: look casual, t-shirt chiara, volto rilassato, sorrisi per i dipendenti che lo salutano con un «Buongiorno ingegnere», voglia di aprire le porte della partecipata e, soprattutto, di raccontarsi. Le origini di Bressan si ritrovano nel modo di gestire l’azienda: la scelta di potenziare lo sportello informazioni per ridare forza al contatto umano tra personale e clienti, e la vicinanza con i dipendenti - «Appena si è insediato ci ha voluto incontrare per spiegarci lo stato dell’arte dell’Amag e i rapporti col sindacato ora sono sereni» conferma Ivana Stefani, Rsu Cgil - evocano i modi spiccioli e familiari della gente di paese (Carpeneto, Montaldeo, località Tana di Castelletto d’Orba sono i suoi luoghi di bambino). Ma poi, nel chiuso del suo ufficio, al primo piano di via Damiano Chiesa, Bressan si toglie il «cappotto bagnato» del provinciale e sfodera grande ambizione da capitano d’industria scafato: «Non bisogna chiudersi, ma osare e ampliare i propri orizzonti, anche nelle scelte aziendali ed è quello che sto cercando di fare ad Amag». È il suo stile, ma anche un modo per esprimere tra le righe approvazione per l’inserimento torinese in azienda: ci sono il direttore Stefano De Capitani, lo studio Tosetto Weigman che supervisiona questa fase delicata, e il consulente pro tempore Alessandro Bosco, tutti «made I STAMPA .LA SABATO 26 LUGLIO 2014 Le banche ridanno fiducia all’Amag e ora si guarda al teleriscaldamento Il Consiglio comunale approva la multiutility IlsindacoRitaRossa:«Diventeremounmodello» 1 Anche il Consiglio comunale dà FEDERICA CASTELLANA l’ok al secondo atto di indirizzo sulla multiutility «Grande Amag». Sono stati, ieri mattina, 17 i voti favorevoli, 5 i contrari e 1 astenuto, il consigliere Raica. Hanno espresso dubbi e disapprovazione invece i consiglieri del Pdl, Piercarlo Fabbio e Maurizio Sciaudone, quelli del Movimento 5 Stelle, Angelo Malerba e Domenico Di Filippo. Ed Emanuele Locci di Fratelli d’Italia. Il sindaco Rita Rossa invece al processo che porterà Amag (partecipata che gestisce acqua, gas ed energia elettrica) a inglobare la fallita Amiu (raccolta rifiuti), Aral (smaltimento) e l’Amv di Valenza (sempre settore rifiuti) ci crede. E pure tanto. «E’ una scelta politica» lo per centri di responsabilità e di costo, avviato un progetto per implementare il modello organizzativo come vuole la legge, preparato una mappatura dei rischi aziendali che ci porterà a una drastica riduzione dei costi dell’assicurazione, ripreso le relazioni industriali e i contatti con la Regione che si erano un po’ persi e che invece sono fondamentali per i finanziamenti». Ma soprattutto, «abbiamo affinato il meccanismo del recupero crediti. Non è vero che sono aumentati, ma anzi sono diminuiti: quelli arretrati di fine anno sono passati, per Amag, da 30,5 milioni a 20,8 con una diminuzione di 9,7 milio- ni, per Alegas da 28,4 milioni a 19,6 milioni e per Ream da 1,08 milioni a 700 mila euro. Anche l’Iva è stata pagata, 8,6 milioni di euro: abbiamo creato poi un apposito comitato di gestione crediti che si ritrova ogni lunedì e ci sono 4 persone in più addette ai solleciti» spiega, assieme al dirigente Marco Pasero. Sulla gara per affidare a uno studio esterno la redazione del piano industriale, Bressan chiarisce: «Per ora non c’è una consulenza: ma attiveremo una gara pubblica, e 200 mila euro sarà il compenso massimo previsto, ma potrebbe non essere raggiunto». E a proposito di futuro, anticipa un grande L’ad dell’Amag, Mauro Bressan in Torino». Bressan crede in loro, in se stesso e nelle potenzialità di Amag: parola di chi il mestiere lo pratica «da quando avevo 34 anni». Un lavoro che l’ha portato lontano da Alessandria per anni. Poi a febbraio, il ritorno: «E’ il momento di realizzare la multiutility: o adesso o mai più». Dice che le banche stanno tornando a credere in Amag ed elenca i motivi della rinnovata fiducia: «Abbiamo formato il comitato appalti, nominato un direttore tecnico interno (Silvio Procchio; ndr), avviato la riorganizzazione, costituito un comitato di direzione che si riunisce ogni mese, controllato la gestione e la contabilità SANITÀ. IL DIRETTORE DELLA RETE ONCOLOGICA A CONFRONTO CON I SINDACI Farmaci anti tumore, Bertetto insiste “Meglio prepararli ad Alessandria” Tre ore di confronto sulla preparazione dei farmaci antiblastici, cioè utilizzati per la terapia contro i tumori. Protagonisti da una parte Maria Rita Rossa e i colleghi sindaci della Rappresentanza dell’Asl e dall’altra il professor Oscar Bertetto, direttore della Rete oncologica piemontese, e i direttori generali dell’Asl, Paolo Marforio, e dell’Azienda ospedaliera, Nicola Giorgione. Ieri pomeriggio ad Alessandria l’incontro è stato ancora interlocutorio. Alla luce ribadisce più volta durante la sua «arringa» in Consiglio comunale. «Proprio per questo grandioso progetto, Alessandria potrebbe diventare addirittura un modello di riferimento. È frutto di una visione politica. Vogliamo costruire soggetti per partecipare ad altre gare anche fuori di qui. Il pubblico non rinuncia all’opportunità di affiancarsi a un partner per partecipare a gare anche fuori dal nostro territorio. Stiamo privilegiando una scelta politica. Il pubblico non rinuncerà a un confronto sul mercato. E in questo modo saranno salvaguardati pure i livelli occupazionali. Non e’ una addizione di debolezze ma e’ la politica che si assume una responsabilità». [M.M.] della recente decisione della Regione di «bocciare» di fatto la scelta dell’Asl di concentrare a Tortona la preparazione degli antiblastici da utilizzare in tutti gli ospedali che fanno capo all’Azienda sanitaria. Bertetto già in passato aveva invece indicato l’ospedale di Alessandria come naturale sede finale dell’intero procedimento. E lo ha ribadito ai sindaci, sottolineando, tra l’altro, che ancora una volta è anche una questione di numeri, a partire dal profilo della sicurezza: dal punto di vista tecnico, il limite Oscar Bertetto minimo è quello delle 30 preparazioni giornaliere. Che vengono raggiunte all’Aso, dove si applicano terapie di alto livello. In una rete di ospedali, in quelli minori si può ad esempio puntare sullo sviluppo di cure oncologiche geriatriche. Bertetto ha comunque detto ai sindaci che riferirà le loro osservazioni al direttore generale e all’assessore alla Sanità. Positivo il commento del sindaco Maria Rita Rossa: «Finalmente, c’è una grandissima attenzione ai rapporti con gli enti locali. Ho rimarcato che la centralità dell’ospedale di Alessandria, con il suo ruolo di “Hub”, va però sostenuta anche con investimenti. È interesse della città, ma anche di tutto il territorio che l’ospedale possa mantenere servizi di eccellenza in una struttura adeguata». [M. FA.] progetto che prende corpo parallelamente a quello della multiutility: il teleriscaldamento. «E’ una forma innovativa di gestione calore, un’opportunità quindi da cogliere: Alegas non può restare a guardare, ma deve trarne benefici». Da qui l’idea non solo di vendere il gas all’Egea, che il teleriscaldamento lo sta realizzando al rione Cristo, ma addirittura di entrare in Egea acquistando quote aziendali. E infine c’è pure un pensiero sul famigerato turboespansore: «Lo collauderemo quest’inverno, intanto abbiamo avviato una verifica tecnica sui costi e benefici dell’opera». PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. APPROVATA MODIFICA Si pagheranno in 3 anni metà dei diritti camerali Dimezzamento del diritto camerale e spalmato su tre anni, così le aziende risparmieranno. «Il cambiamento è necessario per ridurre i costi delle imprese che già dal prossimo anno pagheranno il 35% in meno – sottolinea il senatore Pd, Federico Fornaro -. Anche le Camere di commercio però devono avere il tempo materiale per cambiare se stesse e tre anni appare un tempo congruo». E’ questo, in sintesi, il tenore dell’emendamento al dl Pubblica amministrazione approvato oggi dalla Commis- sione Affari costituzionali della Camera. Il nuovo testo stabilisce che l’ importo del diritto camerale che le imprese pagano alle Camere di commercio si riduca del 35% nel 2015, del 40% nel 2016 e del 50% nel 2017. Il calcolo delle tariffe e dei diritti di segreteria avverrà sulla base di costi standard definiti dal ministero dello Sviluppo economico, secondo criteri di efficienza da conseguire anche attraverso l’accorpamento degli enti e degli organismi del sistema camerale e lo svolgimento in forma associata delle funzioni. [M. PU.] 12 45 67 18 LA STAMPA SABATO 26 LUGLIO 2014 Metropoli .51 . Caselle Settimo e San Mauro Una perizia psichiatrica per il killer della strage Assegnidicura Netlianticipa pertremesi I pm hanno chiuso l’indagine ma manca ancora l’arma del delitto GIANNI GIACOMINO I pm Fabio Scevola e Roberto Sparagna hanno chiuso le indagini per il triplice omicidio di Caselle. Una mattanza avvenuta la sera del 3 gennaio scorso quando Giorgio Palmieri, armato di coltello, massacrò Claudio Allione, 66 anni, pensionato Sagat, la moglie Mariangela Greggio, 65 anni, ex insegnante dell’istituto superiore D’Oria di Ciriè e la madre di quest’ultima, Emilia Dell’Orto, 93 anni. «Per rubare dei soldi», come ha confessato l’assassino. Che spiegò: «Fui costretto a compiere il massacro perché ero istigato dalla mia compagna Dorotea De Pippo, che odiava gli Allione». Astio covato da molto tempo da De Pippo che era la colf della famiglia sterminata. La perizia psichiatrica La novità delle ultime ore è che l’avvocato Agostino Ferramosca, difensore di Palmieri, ha chiesto la possibilità di effettuare una perizia psichiatrica sul suo assistito. Per la difesa, Palmieri, quando ha fatto la strage, come ha ammesso davanti agli inquirenti, era fuori di sè. «È uno scrupolo che ci facciamo per chiarire una vicenda triste e complicata – ammette Ferramosca – vedremo se il giudice accoglierà la nostra richiesta». Intanto nei La piantagione clandestina Orbassano La marijuana tra zucchine e pomodori MASSIMO MASSENZIO REPORTERS La villetta La strage avvenne la sera del 3 gennaio scorso in questa villetta di Caselle. Furono uccisi i proprietari, Claudio Allione e la moglie Mariangela Greggio e la madre della donna, Emilia Dell’Orto giorni scorsi i magistrati hanno ancora voluto sentire Dorotea «Dora» De Pippo, la colf degli Allione, in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. La donna ha ammesso di essere entrata con Palmieri nella villetta della strage ma ha sempre sostenuto di essere andata via ignara di quel che sarebbe accaduto: «Lui doveva solo prendere dei soldi, ma non pensavo certo che ammazzasse quelle persone». Il coltello sparito I pm Sparagna e Scevola dalla De Pippo volevano ottenere solo delle precisazioni. Che sono arrivate. Palmieri nell’incidente probatorio ha riferito di aver consegnato alla sua compagna l’arma del delitto «perché la portasse a casa di una sua amica». La De Pippo nega. Il coltello non è mai stato trovato. «La versione di Palmieri lascia forti dubbi perché non è credibile che uno nasconda il coltello a casa d’altri, è surreale», puntualizza il difensore della donna, Calosso. Sul guanto rinvenuto nell’orto della casa degli Allione, il Ris ha trovato tracce appartenenti alla colf. «Certo, quel paio di guanti la mia assistita lo usava quando effettuava i lavori nel giardino – puntualizza l’avvocato Calosso – è normale che siano rimaste tracce». Doveva essere un controllo di routine tra gli orti urbani alle porte della città. Invece si è trasformato in un maxi sequestro di marijuana. I carabinieri della stazione di Orbassano hanno scoperto una piantagione di cannabis ai confini del parco fluviale Ilenia Giusti. Complessivamente hanno sequestrato e avviato alla distruzione 51 piante di un’altezza media di un metro e mezzo, coltivate in bella vista assieme a zucchine e pomodori. Il titolare dell’appezzamento, L.C., 63 anni, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, dormiva in una roulotte all’interno del suo stesso orto. Aveva con sé un grosso cane San Bernardo per fare la guardia alla piantagione. L’uomo è stato denunciato per produzione illecita di sostanze stupefacenti, nonostante abbia provato a scagionarsi: «La marijuana? Non ne so nulla, è cresciuta spontaneamente». Sono 40 le famiglie coinvolte NADIA BERGAMINI Le famiglie che si prendono cura, a casa, dei propri cari disabili o anziani, per i prossimi 3 mesi non perderanno l’assegno di cura. Net, l’Unione Comuni Nord Est Torino (Settimo, San Mauro, Caselle, Borgaro, Volpiano e San Benigno) più Leini, ha infatti deciso di anticipare il sussidio che, con uno degli ultimi provvedimenti, la ex giunta Cota aveva deciso di depennare dal 31 luglio 2014, gettando centinaia di famiglie nella disperazione. Ora la giunta del neo governatore Sergio Chiamparino ha promesso di occuparsi della vicenda, ma il mese di luglio è quasi finito e non ci sono, per ora, notizie positive in tal senso. Net, dunque, ha deciso di non interrompere l’erogazione e perciò, per i prossimi tre mesi, anticiperà il dovuto. Nei comuni ex Cissp (Settimo, Volpiano, Leini e San Benigno) le famiglie che ricevono l’assegno di cura sono una quarantina. L’Asl paga il ricovero non in regola Pubblicato Sabato 26 Luglio 2014, ore 9,11 Ancora una tegola sull'azienda alessandrina diretta da Marforio. L'assessorato scopre che la residenza "Villa il Poggio" non avrebbe i requisiti per l'accreditamento. Si profilerebbe persino un danno erariale. "Stiamo verificando, la situazione è anomala" Come è possibile che una Asl stipuli contratti per prestazioni sanitarie per due anni consecutivi con una struttura privata che non sarebbe in possesso delle autorizzazioni e degli accreditamenti previsti dalla legge? È quello che stanno cercando di capire all’assessorato regionale alla Sanità da cui, nel frattempo, è già partita una lettera in cui si diffida l’Asl di Alessandria a regolarizzare la situazione sia per quanto riguarda la gestione degli ospiti, sia per quanto attiene alla parte contabile. Al centro dell’intricata vicenda dai risvolti ancora tutt’altro che chiari e dalle conseguenze imprevedibili c’è la residenza assistenziale flessibile Villa il Poggio di T erruggia, poco lontano da Valenza, che fa capo alla Società cooperativa onlus Don Lugani con sede a Lodi e presieduta dal medico Giuseppe Cinelli. Stando a quanto fino ad ora accertato dagli uffici dell’assessorato, messo in allerta da una segnalazione arrivata direttamente in corso Regina, Villa il Poggio sarebbe stata inserita dall’Asl diretta da Paolo Marforio nell’elenco delle strutture fornitrici di servizi, in questo caso ricoveri di anziani e persone con problemi psichiatrici, senza che fosse completato l’iter autorizzativo e di accreditamento. Che qualche cosa, a dir poco, da chiarire ci sia lo conferma lo stesso direttore della Asl che, tramite l’ufficio stampa, rispondendo allo Spiffero ieri ha ammesso che “la direzione dell’azienda sta verificando una situazione anomala attinente il rapporto con una struttura assistenziale e metterà in atto ogni azione necessaria a fare completa chiarezza”. Nel caso venisse confermata l’ipotesi peggiore, ovvero un rapporto intrapreso dalla Asl con un privato non in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge – che spetta alla stessa azienda verificare – potrebbe, secondo alcune interpretazioni, configurarsi perfino un danno erariale: l’aver pagato servizi a chi non aveva i titoli per poterli fornire. Va detto che sul sito internet di Villa Il Poggio – i cui responsabili lo Spiffero ieri ha cercato di contattare invano – si legge chiaramente che “Il servizio offerto è in linea con gli standard gestionale della Regione Piemonte che ha concesso l'accreditamento istituzionale e la convenzione, Con ASL AL l'attività principale è destinata all’area anziani ed ai problemi della sfera cognitiva e salute mentale oltre che fisica”. Una questione meramente burocratica, almeno a quanto risulta fino ad ora, ma non per questo - se venissero confermate le irregolarità - meno grave per l’Asl diretta da Marforio, già finita nell’occhio del ciclone ( e di Antonio Saitta) nelle ultime settimane per altre vicende, tra le quali la chiusura disposta in seguito alle ispezioni dei Nas di due laboratori per la produzione di farmaci antitumorali che non avevano le dotazioni di sicurezza per gli operatori previste dalla normativa. Di certo, c’è una determina del coordinatore distrettuale dell’Asl, Mauro T inella, del 14 agosto 2103, in cui vengono specificati i criteri delle convenzioni con le strutture private. In questo atto amministrativo a proposito della struttura oggi al centro dell’intricata vicenda arrivata in corso Regina, come pure alla direzione generale delle Politiche sociali, tra l’altro si legge: “Il presidio socio-sanitario “Villa il Poggio” gestito dalla Società Cooperativa Sociale Don Lugani (…) è nelle more del provvedimento amministrativo che recepisce il parere favorevole da parte della Commissione di Vigilanza dei presidi socio-assistenziali prot. nr. 10110 del 18.11.2011(…). Il presidio socio-assistenziale “Villa il Poggio” è in attesa di pervenire alla conclusione dell’istruttoria e al rilascio del titolo autorizzativo e relativo accreditamento ai sensi della normativa vigente”. Quindi poco meno di un anno fa la struttura non era ancora accreditata. Ma, a quanto risulta, operava già per l’Asl. E dopo? Si è conclusa l’istruttoria e sono stati rilasciati i titoli di cui si fa riferimento nella determina? Domande che da Torino sono rimbalzate ad Alessandria. Con quella diffida a lasciar intendere che, forse, qualche risposta in corso Regina l’abbiano già trovata. (sr) 12 45 67 18 44 .Speciale Specchio dei tempi STAMPA .LA LUNEDÌ 28 LUGLIO 2014 Al Regina Margherita ambulatori a metà settembre DonatidailettorideLaStampasonoinfasediultimazione.Sceltianchegliarredi Prossima tappa il «Blocco-Cuore» con tutta l’area cardiaca e la neuropsichiatria Ultimo sopralluogo di luglio sul cantiere di Specchio dei tempi al Regina Margherita. Con il nuovo direttore sanitario, Vinicio Santucci, e con l’architetto Stefania Ventriglia, è stato fatto il punto sulla situazione e sulla tempistica. L’impegno, sin dal primo momento, era stato quello di chiudere il cantiere prima della fine dell’estate ed oggi la data del 15 settembre è stata confermata. Quel giorno sarà stata completamente ultimata la ristrutturazione di quello che era un reparto fatiscente e del tutto inadatto. Il nuovo reparto, oltre ad una serie di innovazioni tecnologiche destinate a migliorare la vivibilità degli ambienti (a cominciare dal nuovo impianto di condizionamento), risulterà anche molto più accogliente. Ogni ambulatorio avrà un colore dedicato ed un personaggio di riferimento, così da rendere anche più facile e gradito l’approccio dei bambini. Dei 16 vani (distribuiti su 600 metri quadrati) alcuni stanno richiedendo un particolare impegno: l’ambulatorio dentistico, ad esempio, che dovrà ospitare un “riunito (cioè la poltrona del paziente) ed un particolare tipo di arredo ed anche l’ambulatorio dermatologico, dove è prevista una schermatura che consentirà Ecco la piantina del blocco ambulatori che Specchio dei tempi sta realizzando al Regina Margherita l’utilizzo di raggi laser. Sulla tempistica finale, cioè su quando l’ambulatorio potrà accogliere il primo bambino, pensiamo di farcela entro i primi giorni di ottobre. Una volta terminati i lavori di cantiere, il 15 settembre, saranno infatti necessarie un paio di settimane per la sistemazione degli arredi e per i collegamenti delle at- trezzature mediche. Subito dopo la struttura comincerà a “respirare” accogliendo ogni giorno molte decine di piccoli pazienti, in piena sicurezza e in ambulatorio accoglienti e d’avanguardia. Noi, di Specchio dei tempi, saliremo solo di qualche piano comunque, perchè il nostro impegno al Regina Margherita (la convezione è alla fir- ma in questi giorni) continuerà con la completa ristrutturazione del Blocco-Cuore (cardiochirurgia, cardiologia e cardiorianimazione) nonchè del reparto di neuropsichiatria. Un lungo impegno che condivideremo sempre, passo dopo passo, con chi ha permesso la realizzazione di queste opere, i nostri straordinari lettori. Defibrillatori, “protette” le piscine Da settembre si torna nelle scuole -Un aiuto dai Lions Torino Regio Venerdì a mezzogiorno, con la consegna alla Piscina Trecate (in via Vasile Alecsandri 29) di un defibrillatore impermeabilizzato, saliranno a 35 le apparecchiature consegnate, negli ultimi sei mesi da Piemonte Cuore e da Specchio dei tempi. L’iniziativa, partita pensando soprattutto alla scuole, ha poi toccato anche numerosi altri centri di aggregazione giovanile, dopo le tante sollecitazioni giunte. Non erano dotati di defibrillatore il Palasport di Parco Ruffini, il PalaTazzoli, quasi tutte le piscine cittadine, la quasi totalità degli impianti sportivi dove fanno sport i ragazzi delle elementari e delle medie. Specchio dei tempi sta gradatamente cercando di rimediare e, d’intesa con Piemonte Cuore, lo fa in modo completo: alle scuole ed alle società sportive non viene donato solo l’apparecchiature, ma anche la formazione per chi la potrebbe dover usare, la manutenzione, la garanzia e le batterie ed i materiali di consumo per 8 anni, corsi di alfabetizzazione sanitaria ai bambini delle scuole che devono sapere “cosa è quello strumento rosso nella teca in corridoio”. Tanti ci stanno dando una mano, tanti hanno capito. Molti, moltissimi privati (il fondo defibrillatori di Specchio è il numero 592 e si può versare anche online sul sito www.specchiodeitempi.org) , ma anche associazioni ed i familiari di due giovani, che hanno visto la loro vita spezzata da arresti cardiaci, il piccolo Lorenzo Greco e Giacomo Graziani. A questo fronte di solidarietà si è aggiunto recentemente anche il Lions Club Torino Regio che ha donato a Specchio il denaro necessario ad acquistare un defibrillatore che sarà consegnato, alla ripresa scolastico, alla elementare Roberto D’Azeglio di via Santorre di Santarosa 11, una scuola che ospita 15 classi e 365 bambini oltre ad una palestra che è sede di allenamenti di numerose squadre giovanili di basket e di volley. Per sostenere i nostri progetti È possibile versare presso La Stampa (in via Lugaro 15, dal lunedì al venerdì ore 9 18; sabato 9 12,30) oppure tramite bonifico bancario sul conto intestato alla Fondazione La Stampa Specchio dei tempi c/o Intesasanpaolo, piazza San Carlo 156, Torino, Iban IT10 V030 6901 0001 0000 0120 118. Oppure online su www.specchiodeitempi.org utilizzandola carta di credito. Ogni versamento può anche riportare la causale: Fondo 500 per la Solidarietà Generale, per le Colazioni dei Poveri; Fondo 501 Lotta contro il cancro; Fondo 583 per aiutare i padri camilliani nel loro impegno ad Haiti; Fondo 584 per curare i bambini della Somalia (Ospedale Pediatrico di Hargeisa); Fondo 586 per l’ospedale Regina Margherita di Torino, Fondo 592 per i defibrillatori nelle scuole. Alla fondazione è possibile anche lasciare eredità e legati. Vicini anche agli anziani poveri 12 14 15 67 89 94 A6 A8 LA STAMPA LUNEDÌ 28 LUGLIO 2014 In breve VIABILITÀ. IN ARRIVO NUOVI VARCHI CONTROLLATI Novara amplia la Ztl È la città piemontese meno “pedonalizzata” Stanno per partire a Novara i lavori in vista dell’ampliamento della Ztl, la zona a traffico limitato che tra qualche mese sarà estesa a tutta l’area interna ai baluardi, con l’inclusione anche dei quadranti nordovest e sud-est. È, insieme alla nuova disciplina della sosta nell’area centrale, uno dei capisaldi del nuovo piano urbano del traffico. Il primo passo sarà attrezzare i varchi con telecamere, l’unico modo per avere la certezza che i divieti d’accesso veicolare siano veramente rispettati da tutti. Attualmente ce ne sono solo due attivi: quello di corso Cavour e quello di corso Mazzini, quest’ultimo peraltro appena riattivato dopo l’adeguamento della segnaletica, che era stata oggetto di contestazioni. Nei prossimi mesi si aggiungeranno altri tre varchi: in via Pier Lombardo, in via Azario e in via Ferrandi,. Per adesso una determina firmata dal dirigente del servizio informatico Alvaro Canciani ha Gli accessi Il varco di piazza Cavour Presto la Ztl sarà presidiata da altri tre ingressi con telecamera affidato i lavori di predisposizione delle infrastrutture alla Sirti Spa di Milano, titolare della convenzione Consip per questo tipo di interventi. La spesa sarà di 28.853 euro. In questo modo Novara potrà risalire nella classifica che oggi la vede solo al 65° posto su 104 capoluoghi di provincia per estensione di Ztl e addirittura al 95° per aree pedonali. Dispone solo di 0,42 metri quadri per abitante di Ztl, lontanissima da città simili per numero di abitanti VERCELLI. CHIUSO DA OLTRE VENT’ANNI L’Asl riprova a vendere l’ex ospedale Bertagnetta Tanti progetti mai decollati Ora cade anche il vincolo sanitario E’ l’ennesimo tentativo di salvare dal degrado una parte di storia della città. L’Asl di Vercelli riprova a vendere la Bertagnetta, l’ex ospedale pneumologico chiuso da più di vent’anni e ormai avvolto da una giungla di alberi. E si affida ad un architetto, che tramite perizia ne dovrà stabilire il valore attuale: l’ultimo studio, eseguito nel 2007 dal Politecnico di Torino, attribuiva al complesso in stile liberty di corso Papa Giovanni Paolo II un valore di circa 4 milioni di euro. Chiusa per la prima volta nel 1990, per la Bertagnetta sono stati presentati ciclicamente progetti di riqualificazione e restauro funzionale. Ma finora non s’è visto nulla se non le telecamere di Striscia la notizia, che hanno portato l’incuria dell’ex ospedale sui piccoli schermi di tutta Italia. Ovada Arte e tamburello a «Grillano Estate» 1 Si apre stasera, a Grilla- no d’Ovada, la rassegna di eventi «Grillano Estate». Nel palazzo esposizioni s’inaugura «Grillano in mostra», con gli artisti Ermanno Luzzani, Paola Caravaggi e Carlo Pedrini. Allo sferisterio ci sarà la sfida tamburello tra Cremolino e Carpeneto, 2° memorial «Franchino Giacobbe». Nel cielo, le evoluzioni dell’elicottero pilotato da Fausto Parodi. [D. P.] Vercelli Oggi l’ultimo saluto al ricercatore Tinarelli 1 Alle 11 di oggi Vercelli darà l’addio ad Antonio Tinarelli, genetista del riso conosciuto in tutta Italia per aver legato il suo nome alle varietà Sant’Andrea, Baldo, Roma, Roma, Ribe Ringo ed Europa. Aveva 92 anni. I funerali saranno celebrati nella chiesa di San Michele. come Piacenza (8,11) o Bolzano (2,89) ma anche da tanti capoluoghi del Piemonte, da Verbania (8,06) a Cuneo (4,9), da Biella (2,84) a Vercelli (2,19) e Asti (2,18). Le aree pedonali sono poi solo 0,02 metri quadri per abitante, un terzo rispetto ad Asti (0,06), meno di un decimo rispetto a Alessandria (0,22), Cuneo (0,24) e Vercelli (0,28), meno di un ventesimo di Torino (0,48) e Biella (0,59), per non parlare di Verbania che con 2,14 è seconda solo a Venezia. [C. B.] Dopo la chiusura di 24 anni fa, per la Bertagnetta (capace di contenere 120 posti letto) fu trovata una nuova destinazione: con fondi regionali, oltre 5 miliardi di lire, sarebbe dovuta diventare un centro di assistenza per anziani non autosufficienti. Ma il progetto non decollò subito e l’edificio fu utilizzato per ospitare profughi ruandesi: gli ospiti rimasero nei locali fino al ’96, quando finalmente si poteva partire con i lavori finanziati dalla Regione. Peccato che la ditta incaricata, intascato il 10% di anticipo di legge, si fosse dileguata. I fondi furono dirottati su altri progetti e la struttura è rimasta inutilizzata. «La destinazione, a differenza del passato - dicono oggi dall’Asl - non è più vincolata ad uso sanitario». Un modo per fare gola a possibili acquirenti. [R. MAG.] Asti Intestatario di 70 auto aveva pistola rubata 1È risultato intestatario di 70 auto, ma il motivo per cui è finito in carcere è il possesso di una pistola, cal. 38, detenuta illegalmente oltre ad essere risultata rubata. È Florenc Mehalla, 30 anni, con precedenti, residente ad Asti. I carabinieri lo avevano notato a bordo della sua auto, e fermato per un controllo. Dal borsello è spuntato un revolver perfettamente funzionante risultato poi rubato nel 2012 a Roddi (Cn). Da successivi controlli è emerso che sarebbe intestatario di 70 vetture. Il giudice ha disposto gli arresti domiciliari. Novara Due infermiere ferite in un incidente stradale 1 Due infermiere di 27 e 42 anni dell’ospedale Maggiore di Novara sono rimaste vittime di un incidente ieri mattina alle 6,30 all’incrocio tra corso Mazzini e via Solaroli. Le donne sono rimaste incastrate nelle loro auto e poi soccorse da due ambulanze del 118. Sono ferite in modo serio. Una aveva appena concluso il turno mentre l’altra si stava recando sul posto di lavoro. A permettere l’estrazione delle ferite dalle vetture sono stati i vigili del fuoco di via Generali a Novara. . Piemonte e Valle d'Aosta .43 ACQUI. INIZIATIVA DELLA DIOCESI “In preghiera il 31 luglio mentre i satanisti celebrano il loro sabba” SELMA CHIOSSO ACQUI TERME Il 31 luglio per il popolo di Satana è il giorno più importante di tutto l’anno. Quello in cui Satana è stato precipitato dal cielo. Quello dei sabba. Quello in cui abbondano messe nere, riti, incontri di streghe e stregoni con il diavolo. E mentre i satanisti celebrano i loro sabba, ll Gris della Diocesi di Acqui «rilancia» con l’adorazione eucaristica. L’appuntamento per pregare è giovedì sera, dalle 21 alle 22, nella chiesa di Sant’Antonio ad Acqui Terme. Il Gris acquese (Gruppo di ricerca e informazione socio religiosa) è presieduto dall'avvocato Giovanna Balestrino. La scelta di Acqui Terme per pregare non è casuale. Il Gris è approdato qui due anni fa ed è stato protagonista di due convegni nazionali dedicati anche agli avvocati, che si trovano a trattare sempre più casi di magia nera. Acqui Terme, nella tradizione popolare, è considerata una delle città esoteriche d’Italia. La presenza della Bollente, delle terme, dei corsi d’acqua, ne fa terra «golosa» per i cultori della magia nera. Si sussurrano tante cose, dalla presenza di scritte in codice a suicidi particolari. E non solo ad Acqui, ma anche nei paesi delle colline tra Astigiano e Alessandrino. Il Gris è approdato qui per questo: aiutare con la preghiera e la conoscenza scientifica a debellare questi riti che possono portare alla creazione di sette, alla manipolazione di menti fragili, suggestioni pericolose che possono anche condurre al suicidio. Adorazione eucaristica dalle 21 alle 22 nella chiesa di Sant’Antonio «Ripariamo ai sacrilegi» Sono argomenti spinosi e sono tutti molto cauti. L’avvocato Giovanna Balestrino spiega: «In Italia sono in aumento i furti di ostie consacrate, quando questo avviene bisogna fare “riparazione”. Bisogna celebrare una messa, la comunità deve pregare, l’Eucarestia per i credenti è il tesoro più prezioso. Per questo il 31 luglio, in riparazione ai sacrilegi perpetrati nei culti satanici, ci raduniamo per pregare nella deliziosa chiesa di S. Antonio Abate ad Acqui». SERRAVALLE SCRIVIA. SFUGGE ALLA POLIZIA Il fratello gli fa scudo lui evade dalla finestra I fratelli colombiani Bolanos sono noti alla polizia. Uno, Fabian Andres, ha il bracciale elettronico, l’altro, Gerson German, era ai domiciliari dai quali è evaso. L’altra sera, la polizia di Alessandria ha incrociato Gerson sull’ex statale per Novi, alla guida di un’auto non sua e con un documento falso. Stava palesemente violando la «sorveglianza speciale». La polizia lo ha bloccato e riportato a casa a Serravalle. Gerson quando è entrato in casa ha abbracciato il fratello Fabian Andres, che gli ha bi- sbigliato qualcosa all’orecchio. I due fratelli sono andati vicino a una finestra dalla quale Gerson, protetto dal fratello, è scappato, cogliendo tutti di sorpresa. Ora la polizia contesta a Fabian Andres la procurata evasione e una rissa per cui il questore aveva deciso la chiusura del bar del Nuoto club ad Alessandria. Fabian, assistito dall’avvocato Silvio Bolloli, sarà processato mercoledì. Il giudice, intanto, non ha accolto la richiesta del pm che proponeva il carcere, ma quella dell’avvocato: i domiciliari. [SE. C.]
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