mercoledì 2 aprile 2014 INDICE RASSEGNA STAMPA mercoledì 2 aprile 2014 Economia e imprese locali Nazione Lucca 02/04/2014 p. 8 «Polo Fiere», tutti assolti Paolo Pacini 1 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. V Tutti assolti per il danno erariale Luca Tronchetti 2 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 3 S.Marco lotta contro l'impianto a biomasse: «Fermatelo» Tirreno Lucca 02/04/2014 p. III Sos per l'aria di San Marco scattano i controlli extra Tirreno Lucca 02/04/2014 p. III «Procedura da invalidare, stop all'impianto» 5 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 12 Altopascio: 2 milioni di avanzo Ma non basta... 6 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. XI «Il patto di stabilità ci strangola» 7 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 15 Pubblicati i bandi per i Certificati Verdi Alce, tutti i dubbi dei Comitati Tirreno Lucca 02/04/2014 p. XIII Biomasse, c'è il bando Comitati in stato d'allerta Nazione Lucca 02/04/2014 p. 15 Licenziamenti Lucart, scoppia la protesta «Così ora l'organico è sottodimensionato» Marco Nicoli 10 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. XII Muca e gli altri: i sogni interrotti dei licenziati Lucart Luca Meconi 11 Nazione Viareggio 02/04/2014 p. 9 La Fiom Cgil lancia un allarme rosso «Le aziende della filiera sono al collasso» Nazione Viareggio 02/04/2014 p. 2 Operazione Salva-Versilia: Pisa e Livorno pagano il maxi debito Beppe Nelli, Martina Del Chicca 14 Tirreno Viareggio 02/04/2014 p. VII Rifiuti, tegola da 5 milioni su Viareggio Luca Basile 16 Nazione Viareggio 02/04/2014 p. 2 Da Viareggio a Forte tutte le somme dovute 17 Nazione Viareggio 02/04/2014 p. 11 Massarosa. Otto operai rischiano il posto. Da mesi sono senza stipendio 18 Tirreno Viareggio 02/04/2014 p. VIII Lavoratori in ansia alla ditta di imballaggi 19 3 Barbara Antoni Marco Nicoli 4 8 9 13 Edilizia & Territorio Nazione Lucca 02/04/2014 p. 2 Tralicci, braccio di ferro sui nuovo tracciato: scatta la raccolta Laura Sartini firme 20 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. II Firme, ricorsi, osservazioni per dire no all'elettrodotto 21 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. II Nuovo tracciato ai raggi x, Arpat al lavoro Tirreno Lucca 02/04/2014 p. III Terna: «L'interramento? Costoso e più impattante» Nazione Lucca 02/04/2014 p. 3 Assi viari e ponte Quanti nodi al pettine 25 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 5 «Piuss addio, si farà un progetto tutto nuovo» 26 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. I Piazzale Verdi, cancellato il progetto dell'ellisse 28 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 4 Piazza San Michele, via ai lavori. Ma il mercatino resta al palo Tirreno Lucca 02/04/2014 p. I Ok della giunta per rifare il pavimento di San Michele Tirreno Lucca 02/04/2014 p. XI Via del Marginone resta com'è, via delle Scuole a senso unico Nicola Nucci 31 Tirreno Lucca 02/04/2014 p. IX San Colombano. Iniziato il restauro a Rimortoli 32 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 13 Porcari. Palasport: a maggio si parte 33 Nazione Lucca 02/04/2014 p. 18 Alla scoperta del mondo 34 Tirreno Viareggio 02/04/2014 p. 1-I Viareggio. In un mese 40 case all'asta Tirreno Viareggio 02/04/2014 p. III Escavo in porto, i lavori alla Dragaggi 38 Tirreno Viareggio 02/04/2014 p. VIII Montramito. Ecco la nuova via Fondacci 39 Indice Rassegna Stampa Nadia Davini 23 Luca Cinotti 24 29 Barbara Antoni Gianni Parrini 30 35 Pagina I ° NIENTE ERARIALE PER L'AUMENTO Di CAPITALE 2011 ., , ,,,,, ✓///. _ , .✓ %./ „r ,. ,. 7,. 1/ 1i & i . L'ex sindaco Favilla, 19 consiglieri e l'dirigente Turturici TUTTI assolti dalla Corte dei Conti per presunti sprechi al «Polo Fiere» di Lucca, di cui nel maggio 2011 avevano autorizzato la ricapitalizzazione. I giudici contabili della sezione Toscana (presidente Francesco Pezzella, consigliere relatore Francesco D'Isanto, consigliere Angelo Bax) hanno infatti assolto l'ex sindaco Mauro Favilla, l'ex dirigente della ragioneria comunale di Lucca Serafino Turturici (già dirigente del comune di Viareggio, poi di Camaiore) e i 19 consiglieri comunali dell'ex maggioranza di centrodestra: Fabbri, Fava, Venturi, Checchia, Fazzi, Martinelli, Buchignani, Andreoni, Micheloni, Bertani, Garbini, Panelli, Mura, Allegrini, Torri, Agnitti, De Luca, Lotti e Dinelli. I POLITICI e il dirigente erano accusati di aver provocato un danno erariale di ben 700mila euro, per aver autorizzato mel maggio 2011 la controllata Lucca Holding SpA ad aumentare il capitale della partecipata Lucca Polo Fiere & Tecnologia SpA, che registrava perdite di esercizio fin dal 2004. La maggior parte rischiava di corrispondere circa 20mila euro a testa, mentre Favilla in caso di condanna avrebbe dovuto versare 300mila euro. A far scattare l'indagine contabile era stato un esposto w 1 -w N Il via dopo un esposto di Tambellini Ma la delibera comunale non era vincolante per «Lucca Holi » dell'allora capogruppo del Pd Alessandro Tambellini. Veniva contestato a tutti di aver ignorato la legge del 2010 che impediva la ricapitalizzazione di aziende partecipate dal Comune in perdita da più di tre esercizi consecutivi. Il danno erariale era di 250mila euro di aumento di capitale stabilito poi dalla Lucca Holding per l'esercizio 2011. Ma nel mirino erano finiti altri 450mila euro dell'aumento di capitale del febbraio 2010. In tutto 700mila euro. DI FRONTE ai giudici, tuttavia ha prevalso la linea della difesa sostenuta dagli avvocati Carlo Lazzarini (per Turturici), Giuseppe Toscano e Alessandro Bertani (per i consiglieri comunali), Alberto Del Carlo (per Pietro Fazzi) e Domenico Iaria (per Favilla). La Corte ha infatti ritenuto che «Per Lucca Holding non sussiste alcuna subordinazione gerarchica (il cosiddetto controllo analogo) degli organi societari nei confronti del socio unico (il Comune di Lucca)» e «non essendo riscontrate, in capo alla Lucca Holding SpA, le peculiarità che caratterizzano la società "in house", la relativa azione di responsabilità (da esercitare, se del caso, nei confronti degli organi sociali e non del sindaco e del Consiglio comunale) per il danno asseritamente concretizzatosi, andrebbe proposta innanzi al giudice ordinario». Paolo Pacini NESSUN ADDEB ITO A fianco il Polo Fiere di Sorbano; a destra l'ex sindaco Mauro Favilla e l'ex dirigente comunale alle finanze Serafino Turturici Economia e imprese locali Pagina 1 Tutti assolti per il danno er Sulla ricapitalizzazione del Polo Fiere nessuna responsabilità per Favilla, ex segretario e 19 consiglieri di Luca Tronchetti 1 LUCCA Nessun danno all'erario comunale. La Corte dei Conti ha assolto l'ex sindaco di Lucca, Mauro Favilla, l'ex segretario comunale Serafino Turturici e i consiglieri di maggioranza che votarono a favore della ricapitalizzazione in due tranches del Polo Fiere. Si tratta di Agnitti, Allegrini, Andreoni, Bertani, Buchignani, Checchia, De Luca, Dinelli, Fabbri, Fava, Fazzi, Garbini, Lotti, Martinelli, Micheloni, Mura, Panelli, Torri e Venturi. Tutti tirano un respiro di sollievo: non dovranno restituire allo Stato 700mila euro di cui 300mila il solo ex primo cittadino e 400mila i restanti venti imputati (20mila euro ciascuno). Un proscioglimento nel merito con rifondazione delle spese legali soltanto per l'ex segretario comunale, in quanto titolare di un incarico dirigenziale in ambito comunale, mentre sindaco e consiglieri, che all'epoca dei fatti ricoprivano cariche elettive, dovranno pagarsi le spese legali. Giudice ordinario. Stando alla Corte dei Conti (presidente Pezzell a, relatore D'Isanto, consigliere Bax) indipendentemen- te da ogni altra valutazione sulla concreta, ma non dimostrata, effettività di un danno inferto al patrimonio societario, ma non a quello dell'erario comunale, la questione non sarebbe di pertinenza della Corte dei Conti. Mittente sbagliato quindi. «Semmai - dicono i giudici andrebbe proposta al giudice ordinario e l'azione di responsabilità non sarebbe da esercitare nei confronti al sindaco o al consiglio comunale, ma nei confronti degli organi sociali della Lucca Holding spa». Il motivo? La Corte dei Conti ritiene che nella Lucca Holding spa non siano riscontrabili le peculiarità che caratterizzano una società «in house». Perché si configuri, stando ai giudici contabili, una società «in house» occorre che la natura dei soci sia esclusivamente pubblica e la sottoposizione ad un controllo sia corrispondente a quella esercitata dall'ente pubblico sui propri uffici. E questi requisiti non risultano. Perché la Lucca Holding svolge la sua atti vità in un ambito ampio e con finalità spiccatamente imprenditoriali, in un regime di concorrenza e senza vincoli di destinazione dell'attività in favore del Comune. E non sussiste alcuna subordinazione gerarchica degli organi societari nei confronti del Comune. Lo statuto infatti attribuisce ampi poteri per l'amministrazione ordinaria della società e per il computo di tutti gli atti pur riconoscendo al Comune la facoltà di scelta degli amministratori. Le contestazioni e la difesa. La vicenda risale al 2011 quando il consiglio comunale autorizzò la controllata Lucca Holding spa ad un aumento di capitale della partecipata Lucca Polo Fiere & Tecnologia spa (che registrava perdite di esercizio sin dal 2004) corrispondendo un'anticipazione di 250mila euro in conto futuro aumento di capitale e facendo seguito ad un precedente e ulteriore finanziamento, effettuato nel febbraio 2010, per 450mi1a euro. Per il procuratore contabile Angelo Canale le due tranches non avrebbero dovuto essere deliberate in quanto violavano l'articolo 6 del decreto Tremonti datato 2010 che vietava l'operazione a favore di società partecipate in perdita per tre o più esercizi consecutivi come effettivamente era il Polo Fiere. Per la difesa del sindaco Favilla (avvocato Iaria di Firenze) e dei consiglieri comunali (avvocato Toscano) eccezion fatta per Fazzi (difeso da Alberto Del Carlo) e Turturici (assistito da Lazzarini di Firenze) la delibera d'indirizzo da 450mila euro per la ricapitalizzazione del Polo Fiere non transitò mai in consiglio comunale. E sulla seconda tranches da 250mila euro sindaco e consiglieri avrebbero fornito una linea d'indirizzo al cda di Lucca Holding che doveva entrare nel merito della questione e verificare la fattibilità di quel contributo. Serafino Turturici il gruppo di maggioranza in consiglio comunale ai tempi del mandato guidato da Mauro Favilla Economia e imprese locali Pagina 2 S *,- IL GRUPPO «CANOVETTA» CHIEDE GA RANZIE E RICORDA LO STOP DEL TAR ACLI INCENTIVI PER L' AZIENDA • ® 'i i .« l mp anto E' NATO da poco, ma sicuramente è pronto a dare battaglia. Parliamo del comitato Canovetta, nato a due passi da Lucca, tra gli abitanti dell'area ex-Cantoni, che si batte contro la messa in funzione dell'impianto a biomasse di S.Marco. Ed è proprio di questi giorni la notizia che il Tar del Lazio ha bloccato gli incentivi alla ditta per l'erogazione di energia riconoscendo la mancanza iniziale della cogenerazione. «A questo punto - afferma il portavoce del comitato, Paolo Bottari - se il Comune e la Provincia di Lucca cercavano un ulteriore argomento per fermare l'impianto, ecco che la sen- tenza autorevole del Tar ha offerto loro un argomento importante. Adesso, ci aspettiamo una scelta finalmente coraggiosa su una questione spinosa e su una procedura autorizzativa che presenta molte anomalie a partire dalla suddivisione dello stesso impianto in due società, intestate alla stessa persona, solo per usufruire della procedura semplificata». «ALLA LUCE anche della mancanza iniziale del requisito della cogenerazione, sanato in maniera effimera solo a distanza di tempo e solo per riscaldare i propri uffici con un recupero termico inin- fluente - aggiunge - , chiediamo con maggior forza l'invalidazione di tutta la procedura e l'immediato stop dell'impianto». «E SICCOME continuiamo a ribadire l'inopportunità di un impianto che serve solo a bruciare oli importati dall'estero, a due passi dalla città e vicino alle abitazioni e che avrà ripercussioni negative anche sull'aria della città - conclude - , chiediamo garanzie sulla tutela della nostra salute, sull'opportunità di continuare a coltivare i nostri orti e la massima severità nei controlli sulla provenienza e la tipologia degli olii usati». SET IG? Un momento della protesta davanti alla sede del Comune del comitato contro le biomasse Economia e imprese locali Pagina 3 Sos per l'aria di San Marco scattano i controlli extra Quattro campagne stagionali di monitoraggio, di quindici giorni ciascuna Le effettueranno a loro spese Comune e Provincia usandola centralina mobile di Barbara Antoni 1 LUCCA Quattro campagne stagionali di monitoraggio della qualità dell'aria, della durata di quindici giorni ciascuna, utilizzando la centralina mobile della Provincia. Le rilevazioni aggiuntive interesseranno l'area in prossimità di via della Canovetta a San Marco, dove si trovano le due centrali a biomasse, impianti di proprietà delle società Romea Import Export srl e Dispensa Gourmet srl. Un'azione congiunta di Comune e Provincia, sollecitata anche dai cittadini che vivono della zona (dove si sono costituiti due comitati, Aria pulita e il più recente La Canovetta), ulteriormente preoccupati dall'arrivo di nuovi impianti industriali accessori ad attività esistenti nell'area. La centralina sarà in funzione per la prima campagna di monitoraggio «fra una decina di giorni - spiega Maura Cavallaro, vice presidente della Provincia e assessore provinciale all'ambiente -. Prima devono essere completati gli allacci dell'Enel». Una sinergia, quella finalizzata al monitoraggio sistematico e aggiuntivo dell'aria nella zona di San Marco, che si esplica anche nella compartecipazione alla spesa dei due enti: la Economia e imprese locali Gli impianti a biomasse di San Marco in via della Canovetta (archivio) Provincia ci mette la sua centralina mobile e paga le analisi dell'aria, l'amministrazione comunale partecipa col suolo pubblico e il costo della fornitura elettrica per un totale, fra spese per l'impianto (1.381 euro) e per l'energia utilizzata (2.282 euro, cifre senza Iva, secondo il preventivo fornito da Gesani), di 4.469 euro Iva conipresa. Da parte sua la Provin- cia considera per l'utilizzo della centralina un costo giornaliero del mezzo mobile di cento euro. Il monitoraggio si è reso necessario, viene spiegato nel documento prodotto dall'amministrazione comunale (la determina 427 del 2014) che di fatto dà il via alle campagne di monitoraggio, «a seguito dell'entrata in servizio degli impianti delle ditte Romea Import Export e Dispensa Gourmet». Il 31 gennaio scorso, sulla scorta dell'entrata in attività dei due impianti, il Comune aveva chiesto alla Provincia la verifica delle emissioni in atmosfera in prossimità dei due insediamenti usando la sua centralina. L'ok di Palazzo Ducale è arrivato appena due settimane dopo; dopodiché il 12 marzo in via della Canovetta è stato effettuato un sopralluogo congiunto con il dipartimento Arpat di Lucca e il responsabile del centro regionale toscana qualità dell'aria: l'ultimo via libera alle quattro campagne di monitoraggio annuali, per un totale di sessanta giorni. Si tratta di campagne inquadrabili, per la durata del campionamento e obiettivi di qualità che si propone, dell'attuazione della direttiva europea 50 del 2008 relativa alla qualità dell'aria dell'ambiente e per un'aria più pulita in Europa. E in base a questa direttiva che si prevedono campagne effettuate per otto settimane distribuite equamente nell'arco dell'anno: misure che consentono di ottenere una stima ragionevole della qualità dell'aria nel corso dell'anno evalutare i valori ottenuti con i limiti di legge annuali. 01 RI P RODIJZION E RISERVATA Pagina 4 «Procedura da invalidare, stop all'impianto» II comitato Canovetta chiede garanzie per la salute e la massima severità nei controlli Dopo la notizia che il Tar del Lazio che ha di fatto bloccato gli incentivi richiesti dalle ditte gestori dell' impianto a biomasse di S. Marco, riconoscendo la mancanza iniziale della cogenerazione, il neonato Comitato Canovetta torna a chiedere lo s top definitivo degli impianti. «Con questo autorevole pronunciamento del Tar - afferma il portavoce del comitato, Paolo Bottai - il Comune e la Provincia hanno la possibilità adesso di porre fine ad una questione spinosa che da due anni si trascina negli uffici, a dispetto dell'interesse e della salute della collettività. «L'impianto, infatti, mancava sin dall'inizio del requisito della cogenerazione e a nulla può servire, se non ad un mero escamotage per adempiere virtualmente alla legge, l'aver successivamente posto rimedio, riscaldandosi i propri uffici con un recupero termico minimo, solo per poter accedere agli incentivi pubblici. «E d'estate, a cosa servirà il riscaldamento? Continuiamo a ribadire che questo impianto non ha nulla di "bio ", visto che è stato creato solo per far guadagnare un imprenditore e solo per usufruire degli importanti incentivi statali in materia. «Vorremmo vedere l' azienda agire senza nessun contributo statale , visto che bruceranno solo oli importati dall'estero e non prodotti localmente. Che contributo darà tale impianto alla collettività e al nostro ambiente? «Brucerà olio di colza dei paesi dell' est e appesantirà ulteriormente l'aria che respireremo noi abitanti ma anche di chi risiede in città. Troppe anomalie hanno accompagnato la procedura autorizzativa semplificata a cui l'azienda ha fatto ricorso, suddividendo un unico impianto in due mi- ni-impianti per non dover passare da pratiche burocratiche più complicate e soprattutto per non incorrere in una Valutazione di Impatto Ambientale. «A questo punto, alla luce anche della mancanza iniziale del requisito della cogenerazione, chiediamo con forza l'invalidazione di tutta la procedura e l'immediato stop dell'impianto, oltre a precise garanzie sulla tutela della nostra salute, sull'opportunità di continuare a coltivare i nostri orti e la massima severità nei controlli sulla provenienza e la tipologia degli olii usati». La zona della Canovetta Economia e imprese locali Pagina 5 Altopascio: 2 milioni di avanzo Ma non basta... UNA VITTORIA di Pirro? Sembrerebbe. Il Comune di Altopascio fa registrare l'avanzo di amministrazione (che sarà ratificato dal consiglio comunale a breve) di 2 milioni e 460 mila euro, ma paradossalmente deve rispettare i severi e rigidi vincoli imposti dal Patto di Stabilità. «Tutto ciò anche mantenendo invariata la pressione fiscale e con 400 mila curo di minori entrate. in condizioni normali, si tratterebbe di un grande risultato contabile - spiega l'assessore al bilancio Alessandro Bianchi - garantendo lo stesso livello dei servizi e aumentando la spesa per il sociale». «Il taglio di trasferimenti a causa della spending review è stato sensibile, circa 500mila curo - continua Bianchi - rinunciato ad una parte di Imu, equiparando alle abitazioni principali le case concesse in comodato gratuito ai parenti di primo grado, con rivalutazione della Tarsu evitando ai cittadini e imprese l'esborso di 400 mila curo, con un recupero di 150 mila di evasione fiscale, inoltre si è beneficiato dei dividendi delle quote del gas». Il sindaco Marchetti aggiunge: «Mi auguro che Renzi, ex sindaco, capisca la necessità di rivedere tutto ciò, permettendoci di investire con i soldi di cui disponiamo e senza essere messi sullo stesso piano di chi ha milioni di debito». Ma.Ste. Economia e imprese locali Pagina 6 ALTOPASCIO la la *Il* 1k e lo ah stabìlìtà ci strangola» «11 pauo di In cassa un avanzo di oltre 2 milioni. Che non si possono spendere ® ALTOPASCIO Un avanzo di bilancio di 2 milioni e 460mila euro nelle casse comunali, ma senza poterli spendere. Sono i paradossi del vincolo di patto di stabilità che il sindaco Maurizio Marchetti chiede di allentare al governo Renzi. «Mi auguro che il governo in carica, che è guidato da una persona che fino a poche ore fa era sindaco e quindi conosce bene questi problemi, ci permetta di lavorare utilizzando i soldi che abbiamo in cassa ma che non possiamo spendere per il patto di stabilità - sottolinea Marchetti - penalizzando chi gestisce bene le proprie finanze, mettendolo sullo stes- so livello di chi ha milioni di debito. Una situazione insostenibile». I numeri positivi che saranno al centro del conto consuntivo 2013 e che saranno discussi in un consiglio comunale che si svolgerà nelle prossime settimane sono evidenziati dall'assessore al bilancio Alessandro Bianchi. «Se fossimo in condizioni normali si tratterebbe di un grande risultato contabile, soprattutto se valutiamo che questo avanzo è stato ottenuto mantenendo almeno inalterato il livello dei servizi e aumentando sensibilmente la spesa per il settore sociale. Una bella prova di gestione oculata in linea con i tempi che corrono. Il taglio di trasferimenti a causa della spending review è stato fortissimo, di circa 500mila euro, abbiamo rinunciato a una parte di Imu, equiparando alle abitazioni principali le case concesse in comodato gratuito ai parenti di primo grado, alla rivalutazione della Tarsu evitando ai cittadini e imprese un aumento della tassa dei rifiuti per circa 400mila euro. Di contro abbiamo recuperato 150tnila euro di evasione fiscale e beneficiato dei dividendi delle quote di Toscana Energia Clienti. Una grande attenzione alle spese quotidiane e l'assenza di sprechi di qualunque natura hanno fatto il resto». ia deManñn rM'a rnm'ì , i u c, 1 , 1,ii A , , Economia e imprese locali Pagina 7 WbhWW .-4/M " bandi per Cert cat Verd i' Alce , tutt i dubbì de i Com itati i ifi i PUBBLICATI i bandi riferiti ai Registri e alle Procedure d'Asta per l'assegnazione degli incentivi 2015 alla produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici. I Registri e le Procedure d'Asta si apriranno alle 9 del 28 aprile e chiuderanno improrogabilmente alle 21 del 26 giugno: la graduatoria sarà pubblicata entro 60 giorni dalla data di chiusura dei Registri . Il momento è cruciale per Alce - Biomasse del Serchio, che a breve dovrebbe presentare domanda di partecipazione alle Procedure d'Asta. Fino ad agosto non si conoscerà la graduatoria dei vincitori e, tuttavia, la società sta anticipando i tempi sia relativamente all'acquisizione dei terreni per l'elettrodotto sia nello smantellamento dei vecchi edifici. Una realizzazione controversa, contro la quale tornano ad esprimersi i Comitati Ambiente e Salute di Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano, che, in una nota, affermano : «Questi anni sono stati impegnati nel produrre e promuovere ampia documentazione scientifica a riprova della pericolosità di un impianto di questo genere nel bel mezzo di un centro abitato. I responsabili degli organi deputati al controllo e degli enti amministrativi coinvolti, Provincia in primis, hanno invece consapevolmente evitato di approfondire la questione sanitaria e ambientale connessa e di avviare le conseguenti misure precauzionali. OGGI, anche per le gravi criticità e omissioni emerse dopo il rilascio dell'autorizzazione, ci auguriamo che il sindaco Betti, sempre sensibile a tali problematiche, possa far fronte a errori e inadempienze commessi da altri, attuando il necessario per sospendere i lavori fintanto che non siano effettuate verifiche e valutazioni ambientale e sanitario che la cittadinanza reclama». Marco Nicoli Economia e imprese locali Pagina 8 Biomasse, c'è il bando Comitati in stato d'allerta L'Alce potrebbe fare domanda: gli esiti saranno resi noti solo ad agosto Nuovo appello al sindaco Betti: «Sospenda i lavori perle verifiche necessarie» 1 FORNOLI É un momento forse decisivo per la vicenda dell 'impianto a biomasse da realizzare nell'area dell'Alce: i comitati Ambiente e salute di Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano rendono infatti noto che sabato 29 marzo il GSE, Gestore dei Servizi Energetici, come previs to dal decreto interministeriale del6luglio 2012 , ha pubblicato i bandi riferiti ai registri e alle procedure d'asta per l'assegnazione degli incentivi 2015 alla produzione di energia elettrica da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici. Un appuntamento fondamentale per realizzare la (contestata) centrale, che già era stato " saltato " lo scorso anno. I registri e le procedure d'asta si apriranno a11e9 del 28 aprile e si chiuderanno alle 21 del 26 giugno : la graduatoria sarà pubblicata entro 60 giorni dalla data di chiusura dei registri. «A lce/Biomasse del Serchio - anticipa il Comitato - a breve presenterà domanda di parte- cipazione alle Procedure d'Asta. Fino ad agosto non si conoscerà la graduatoria dei vincitori, e tuttavia la società sta anticipando i tempi sia relativamente all'acquisizione dei terreni per l'elettrodotto sia nello smantellamento dei vecchi edifici. Dopo quattro anni dal rilascio dell'autorizzazione da parte della Provincia di Lucca alla centrale a biomasse dell'Alce, siamo oggi ad un momento cruciale e decisivo per il futuro della Valle del Serchio. Le ragioni di chi è contrario investono diversi settori, ma è soprattutto l'inquinamento atmosferico che verrebbe prodotto ad essere sotto accusa. I Comitati ambiente in questi anni sono stati impegnati nel produrre e promuovere ampia documentazione scientifica a riprova della pericolosità di un impianto di questo genere nel bel mezzo di un centro abitato. I responsabili degli organi deputati al controllo e degli enti coinvolti, Provincia in primis, hanno invece consapevolmente evitato di approfondire la questione sanitaria e ambientale cormessa e di avviare le conseguenti misure precauzionali. Di questo fatto si stanno assumendo la grave e piena responsabilità politica e personale». In tutti i contesti pubblici ricordano i comitati - il sindaco di Bagni di Lucca Massimo Betti «ha rassicurato sulla volontà di difendere la salute pubblica, nel rispetto del supremo mandato che la legge gli assegna. Oggi, anche a seguito delle gravi criticità ed omissioni emerse dopo il rilascio dell'autorizzazione, ci auguriamo che, nel pubblico interesse, il sindaco possa fare fronte agli errori e alle inadempienze commessi da altri, attuando quanto necessario per sospendere i lavori fintanto che non vengano effettuate le verifiche e le valutazioni di carattere ambientale e sanitario ad oggi mancate e che la cittadinanza reclama». 4,.I,, od A,da II piazzale dell 'Alce a Fornoli Economia e imprese locali Pagina 9 .. I SI NDACATI ATTACCANO: «VOGLIAMO U N CON F RO NTO CL'AZIENDA» Licenziamenti Lucart, scoppia la protesta «Così ora l'organico è sottodimensionato» di MARCO NICOLI TENSIONE palpabile ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento Lucart di Diecimo perla mobilitazione dei lavoratori della cooperativa «Lucca Work», rimasti senza occupazione a seguito della cessazione dell'appalto. Complessivamente diciotto lavoratori, in gran parte extracomunitari, ma anche Italiani, molti con famiglia numerosa sulle spalle, che espletavano mansioni di facchinaggio, fine linea e pulizia all'interno dello stabilimento, e che, dalla sera alla mattina si sono ritrovati senza posto di lavoro, perché la cooperativa subentrante ne ha assunti solo quindici dei trentatre precedentemente in forza. Ieri mattina, davanti ai cancelli della fabbrica, insieme ai lavoratori licenziati, i responsabili della Fili Cgil, Andrea Mariotti e Mario Salvadori, hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare e far conoscere la situazione e per contestare la decisione unilaterale presa dall'azienda. «LE ASSUNZIONI della cooperativa subentrante - ha affermato Mariotti - presumibilmente su indicazione della stessa azienda, oltre a comportare più del 50 per cento di licenziamenti, sono Economia e imprese locali state fatte senza seguire alcun criterio, che noi avevamo indicato di tener conto nello scegliere, come il carico familiare e anche l'anzianità di servizio. Crediamo IL PRESIDIO Manifestazione dei lavoratori ieri mattina davanti ai cancelli dello stabili mento a Diecimo inoltre -prosegue - che i lavoratori assunti siano sottodimensionati rispetto alle reali esigenze dell'azienda e chiediamo quindi con forza chiarezza su tutta la vicenda. Il primo nostro obiettivo TEPAMO'N è quello di aprire un tavolo di confronto con l'azienda, tavolo che finora ci è stato negato, anche in presenza di contenziosi, relativi ad irregolarità nei trattamenti retributivi e previdenziali, di cui potrebbe essere chiamata a rispondere la dirigenza della Lucart». SUL POSTO si è presto recato anche l'assessore del comune di Borgo a Mozzano Maurizio Tognucci, che ha portato la solidarietà e il supporto mortale dell'amministrazione ai lavoratori licenziati, che in stragrande maggioranza abitano sul territorio comunale. La moli litazione dei iavoratori rimasti senza occupazione (foto 8orb esi) Pagina 10 Muca e gli altri: i sogni interrotti dei licenziati Lucart Sit in davanti all'azienda dei lavoratori della cooperativa che non sono stati confermati: fra loro tanti padri di famiglia di Luca Meconi 1 BORGO A MOZZANO Muca Ruzhdi, cittadino albanese, con tre persone a carico. Ben Chilhe Mohamed, cittadino italiano, con sei persone a carico. El Jaafari Abderrahman, cittadino marocchino con sei persone a carico e suo fratello El Jaafari Abdelkàbir con cinque persone a carico. Sono alcune delle diciotto persone che fino a lunedì hanno lavorato alla Lucart di Diecimo per la cooperativa Lucca Work e che dal primo aprile si sono ritrovate senza un lavoro a causa del cambio d'appalto, passato alla cooperativa Aurora. E la storia di tante persone che anni fa hanno lasciato il loro paese e sono arrivati in Italia in cerca di un futuro migliore. C'è chi, come Muca Ruzdi ha portato dall'Albania la moglie, il figlio e i due genitori e c'è invece chi, come Jail Brahim che oltre ad avere qui la famiglia, manda anche qualche soldo che riesce a risparmiare in Marocco. Tutte persone che lavoravano alla Lucart da tanti anni, alcuni addirittura da dieci anni, altri da meno e che da un giorno all'altro si sono ritrovati a casa, senza un futuro certo e senza sapere cosa poter dare domani da mangiare ai propri figli, come pagare l'affitto, come finanziare il mutuo che alcuni di loro avevano preso ormai sicuri di rimanere per sempre qui. È una storia simile alle molte situazioni di fallimento e chiusura delle aziende che si sono verificate purtroppo sempre più frequentemente anche nella nostra provincia. Ma quello che differenzia questa da altre situazioni è che, come afferma Andrea Mariotti, della Filt Cgil, «la decisione è stata presa improvvisamente, senza alcun tipo di dialogo con l'azienda che anzi si è sempre rifiutata ad aprire un tavolo con i sindacati». E ieri mattina i lavoratori ri- masti esclusi hanno organizzato un sit-in con il sindacato davanti allo stabilimento di Diecimo. «Con la cessazione dell'appalto - afferma Mariotti - da parte della Lucca Work, dal primo aprile è subentrata la cooperativa Aurora che, crediamo su indicazione dell'azienda, ha assunto solo quindici persone dei 33 lavoratori precendenti e, tra l'altro, li ha assunti con un contratto di un mese. In questo modo diciotto lavoratori, diciotto famiglie monoreddito, si sono ritrovate dall'oggi al domani a casa. Avevamo chiesto, come Filt Cgil, di seguire alcuni criteri nello scegliere le 15 persone che rimanevano, come l'anzianità e il carico familiare, rna non hanno trovato riscontro nelle decisioni assunte. In più la Lucart è una azienda che lavora a ciclo continuo, sette giorni su sette, quindi quindici persone in totale non sono sufficienti per garantire la copertura di tutti i turni. In caso di malattia o ferie, non c'è nessuno che può sostituire questi lavoratori. Per arrivare a prendere questa decisioni erano necessarie riunioni preliminari, l'apertura di un tavolo con i sindacati, adesso anche i quindici lavoratori rimasti non hanno prospettiva. «l.a soluzione adesso - conclude Mariotti - è quella di arrivare a un dialogo con l'azienda per cercare di dare un futuro certo a questi lavoratori». ,1,— , g i A,;: ,,,; 1i' ,tiì.1, 1,-,1 Economia e imprese locali Pagina 11 il sindacato attaccala coop che è subentrata e l'azienda cartaria: «Avevamo chiesto di seguire alcuni criteri ma non abbiamo avuto alcun riscontro» Alcuni dei lavoratori davanti allo stabilimento di Diecimo Economia e imprese locali Pagina 12 DOPO LI ESUBERI ANNUNC IATI CON le crisi che si sono aperte in due importanti aziende come Azimut Benetti e Perini Navi, la situazione occupazionale nella Darsena viareggina sta divenendo esplosiva . Lo sostiene la Fiom Cgil preoccupata della piega che sta prendendo il lavoro in Darsena. Come si sa sono 100 gli esuberi dichiarati da Azimut/Benetti e 50 quelli di Perini Navi e ad essi si aggiungono gli esuberi di altri cantieri navali quali Polo Nautico, Fipa Italiana, Viareggio Super Yacht a rendere, se mai fosse possibile, la situazione ancor più drammatica. Altri cantieri, pur non avendo al momento aperto tavoli di crisi, soffrono una situazione drammatica che ricade su tutto l'indotto nautico. «Molte aziende della filiera locale - sostiene Lamberto Pocai, segretario della Fiom Cgil sono in forte difficoltà anche per la scarsa capacità di poter far fronte finanziariamente alle ricadute derivate dal ribasso e dalla rinegoziazione dei capitolati di appalto». PER QUESTI motivi la Fiom provinciale ha preso un'iniziativa per informare e coinvolgere le istituzioni : è stata inoltrata la richiesta di incontro al sindaco di Viareggio, al presidente del Consiglio comunale e al presidente della commissione Lavoro-Attività produttive e seguirà analoga ri- chiesta alla Provincia di Lucca. Il segretario generale provinciale della Fiom Lamberto Pocai, ha preso contatti con l'ufficio di segreteria della commissione regio- Il sin dacato ha rich iesto incontri urg enti a une, ione Provincia e nale toscana sull'emergenza-lavoro e l'8 aprile alle 11, la Fiom e le Rsu della nautica incontreranno la commissione a Firenze «in modo da rendere più evidente, secondo il punto di vista delle Rsu, la difficile situazione della Darsena I I E PERINI T/ viareggina e verificare e valutare - sostiene Pocai - il supporto e il contributo che la stessa Commissione può dare nella gestione della difficile vertenza Darsena». Nel frattempo continuano i tavoli di confronto con le varie aziende: il 28 marzo si è tenuto l'incontro con Fipa per discutere la proroga della Cig in deroga, domani all'Unione Industriali di Pisa ci sarà l'incontro con Azimut/Benetti e il 4 aprile quello con Perini Navi. In settimana si terranno anche le assemblee coi lavoratori dei relativi cantieri per socializzare le varie questioni e per affrontare anche l'altro delicato tema del Testo unico sulla rappresentanza. La situazione in Darsena viene descritta 1 [® r A come esplosiva dai sindacati , ama,Mi, e,,'nx „ A aa- Economia e imprese locali Pagina 13 • peranc...r .-I ®T n, , Ecco i conti del Pd che scarica sull'Ato Costa q A DIFFERENZA che a dicembre, ieri i sindaci della Versilia, pur in presenza del precetto da 15,5 milioni inviato da Termomeccanica a Massarosa e Pietrasanta, e dell'annuncio di analoghe ingiunzioni pro quota dai due comuni proprietari di Falascaia e Pioppogatto agli altri soci del Cav, sono rimasti prevalentemente tranquilli. Perché il segretario di Federazione del Pd ha prospettato la soluzione salva-cavoli e soprattutto salva-capre che scaricherà sull'Ato Costa il costo del disastro del commissariamento che la Versilia subì una ventina di anni fa. Un disastro che vale non 15 ma 30 milioni, e che spiega per- i «O ra basta , h o ant ici pato i soli per g Li altri sin daci che d evono restituirmeli» ché, per esempio, a Viareggio i cittadini paghino una Tares più alta del 125% che in tante altre zone della Toscana. L'INTERVENTO di Dati è a fondo pagina. Ma i calcoli che fa il segretario sono semplici: l'ingiunzione di Termomeccanica vale 15,5 milioni trattabili; altri 15 vanno pagati per espropri e spese di costruzione degli impianti, registrati nei cosiddetti libroni del Cav; il governatore Rossi, giorni fa, ha annunciato per scritto un contributo regionale di 5 milioni; i milioni aggiuntivi, 18-20, come promesso da Rossi a dicembre saranno fatti propri da Ato Costa che li considera investimenti degli impianti che acquisirà dalla Versilia, e la cui tariffa scaricherà nelle sue zone (quindi anche a Pisa e Livorno, con chissà • e Uvorno pagano mam* debí itutti i 30 milioni del disastro ventennale di Falascaia e Pioppogatto quale gioia di quei cittadini); siccome l'ingiunzione di Termomeccanica è sotto appello, i residui 12 milioni del conto diventano trattabili e, tolti i 5 della Regione, ai sindaci versiliesi resta da pagare 5-5,5 milioni che, a quel punto, tutto il Cav si caricherebbe nei bilanci comunali senza più diatribe sull'effettiva proprietà degli impianti, come accaduto a dicembre con Mungai e Lombardi da una parte, e Betti e Del Dotto dall'altra («Se le cose vanno a posto vediamo i conti, e se proprio dobbiamo faremo la nostra parte», ha detto ieri il sindaco di Camaiore). Tutto questo se il «conto della serva» fatto da Dati risulterà un conto, alla fine della giostra, e non un contadino. ci, è stata anticipata da Massarosa». Che, in quota parte, Mungai calcola debba ora versare al Cav solo qualche decina di migliaia di euro. «Sessantamila per l'esattezza, compresa la quota per Termomeccanica. Proprio perché abbiamo anticipato molti pagamenti per tutti». Dunque quella con Termomeccanica sarebbe solo una delle tante beghe. «E non dobbiamo essere noi a soccombere per questo. Tutti i Comuni - conclude Mungai - dovranno partecipare alle spese, ognuno in base alle proprie quote. Qualcuno può anche decidere di sottrarsi, ma sarà solo una questione di tempo». MA A MASSARO SA il sindaco ha presente il proverbio «fidati era un buon uomo». E sbotta: «Ora basta». Franco Mungai parla chiaro: «Il comune che amministro negli anni ha sempre fronteggiato la mole di spese per l'impianto di smaltimento rifiuti di Pioppogatto, è arrivato il momento che anche gli altri sindaci facciano la loro parte». Se non sarà con le buone, allora sarà con le cattive. In previsione dell'arrivo del precetto di pagamento da Termomeccanica, consegnato lunedì in piazza Taddei per un totale di 15milioni e mezzo di euro, Mungai aveva già preparato la delibera per l'ingiunzione di pagamento che ora invierà agli altri comuni del Comitato ambiente Versilia (Cav). «Perché non c'è solo il contenzioso con Termomeccanica - spiega -. La massa debitoria dei Comuni ammonta complessivamente a 30milioni di euro. Gran parte delle spese per la creazione del sistema di smaltimento dei rifiuti, compresi gli espropri e le acquisizioni dei terreni solo per citare alcune delle vo- «Ved ia mo se vera mente dobb iamo pagare q uaLcosa, nel caso Lo fare mo» DEL RESTO il consiglio comunale di Seravezza, a novembre, aveva già riconosciuto il debito. «Adesso - dice il sindaco Ettore Neri sarebbe opportuno che anche tutti gli altri prendessero atto dei debiti accertati e stanziassero quanto dovuto. Noi faremo così». Nel frattempo il presidente del Cav, il sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti, ha convocato per lunedì una riunione con tutti i sindaci coinvolti: «Con Termomeccanica è ancora in corso una trattativa. Nei prossimi giorni affronteremo il percorso che ci vede coinvolti nell'Ato Costa, grazie al quale definiremo la messa a disposizione degli impianti. Credo dunque che in questa situazione di incertezza sia ancora troppo presto per esprimere posizioni definitive». Beppe Nelli Martina Del Chicca 0Jcr,,&w Snh,i4eiglia: Economia e imprese locali PiweBromoluiUmoilnuzidebiW Pagina 14 IMPIANTI MANGIA SOLDI In alto Falascaia quando era ancora aperta, e sotto una manifestazione davanti a Pioppogatto SINDACI Da sinistra in alto e in senso orario : Domenico Lombardi, Franco M ungai , Alessandro Dei Dotto e Leonardo Betti I M ILIO N I D ELL'I N GIU N ZIO N E I TE 0 ECCA ICA CHE RISCHIA I TRAVOLGERE IL CAV GLI ALTRI MILIONI DOVUTI P ER ES PRO P R I E ALT R E SPESE CHE MASSAROSA R IVEND I CA I M ILI ON I PROMESSI DALLA REG I ONE CON LETTERA D i ROSSI A TU TTI I SI NDACI Economia e imprese locali Pagina 15 Rifiuti, tegola da 5 ' 'oni su Viareggio È questa la cifra che il Comune rischia di dover pagare nel contenzioso con Termomeccanica del gas perché i 15 milioni e 600 mila euro in cassa ovviamente non ci sono. di Luca Basile ® PIETRASANTA Una corsa contro il tempo. Ci sono infatti appena 8 gior2 per pagare i 15 milioni e 600 ni - ne sono trascorsi già mila euro che i comuni di Pietrasanta e Massarosa devono , sentenza alla mano, a Termomeccanica per opere e migliore realizzate , in passato , negli impianti del Pollino e di Pioppogatto . 15 nìilioni e 600 mila euro che rischiano di fare saltare i bilanci, già in precario stato di salute, delle due amministrazioni e, per un conseguente effetto a catena , degli altri comuni del comprensorio, Viareggio in primis. I due sindaci , Lombardi e Mungai, in attesa di rivalersi per le quote in solido sui colleghi primi cittadini, presenteranno , entro la fine della settimana una richiesta al Tar di sospensiva al pagamento. Richiesta che però sarà, con ogni probabilità, discussa non prima di un mese. Di conseguenza se Termomeccanica non terrà conto della richiesta sollecitando di conseguenza il pagamento, Pietrasanta e Massarosa si troveranno alla canna In pratica, di fronte ad un' ingiunzione immediata al pagamento, e stante il "rosso" di bilancio - è il caso di Pietrasanta - si potrebbero aprire scenari ancora più inquietanti, come quello del pignoramento dei beni. Il fatto è, tanto per rendere ancora più tortuoso il quadro, che i beni stessi in teoria pignorabili sono quelli definiti disponibili - ad esempio la palazzina che ospita l'Arpat - e non quelli indisponibili - la Versiliana così come Palazzo Panichi o le proprietà sul demanio -, ma tutto questo, a seconda dell'interpretazione, potrebbe essere rimesso in discussione da un giudice. Il fatto certo è che Mungai e Lombardi, già nella giornata di domani, faranno il punto della situazione per poi inviare missiva, ai sindaci di Viareggio, Camaiore, Seravezza e Forte dei Marmi, di liquidare l'importo, oggetto di contenzioso, a loro carico. Importo che si determina tenendo conto della popolazione residente e della produzione dei rifiuti sul territorio: per intendersi Viareggio propone una percentuale del 38% - da qui un pagamento dovuto, a quanto pare, di circa 5 milioni e 400 mila giuro mentre Camaiore ha una percentuale superiore al 20%. Domanda: ma le amministrazioni non direttamente tirate in causa da Termeccanica, liquideranno, in un' ottica di "solidarietà contabile", senza eccepire, quanto richiesto? Il dubbio è legittimo e potrebbe, nell'ipotesi peggiore, spaccare il fronte. Ecco perché il fatto che la Regione sia pronta ad anticipare 5 milioni di euro - nell'attesa di una definizione bonaria della trattativa fra le parti - è notizia che rincuora gli animi, in subbuglio, dei sindaci. Di certo, i prossimi giorni, saranno decisivi per capire il destino, nell'immediato, di Massarosa e Pietrasanta. E, a seguire, degli altri comuni versiliesi. L'impianto dei rifiuti di Pioppogatto n mMk ma << ,,,,, ,Ju-A1,„Ah, Economia e imprese locali Pagina 16 BALLAL ! .1 I Comuni sono a corto di soldi RIPARTIZIONE SEC ONDO LE QUOTE IL TOTALE del contenzioso con Termomeccanlca ammontava a 24 milioni circa. Di questi, 15,5 sono arrivati da pagare con precetto per i sindaci di Pietrasanta e Massarosa . Sul piatto ci sono altri 15 milioni di debiti legati agli espropri dei terreni per gli impianti di smaltimento e altre spese . Il totale oscilla così tra 39 e 31 milioni di euro. I sindaci Domenico Lombardi e Franco Mungai intendono rivalersi, col altrettanti precetti , sugli altri sindaci della Versilia (Stazzsema esclusa), sulla base della contestata partecipazione al Cav. E allora, se passasse la tesi Mungai-Lombardi, ecco quanto dovrebbero pagare pro quota Viareggio, Camaiore, Seravezza, Forte dei Marmi, e non dimentichiamo Massarosa e Pietrasanta. SERAVEZZA nel Cav ha il 5,75% delle quote, corrispondenti a 891.250 euro per l'ingiunzione, e 1.782.500 sul totale del contenzioso espropri inclusi; Pietrasanta ha il 15,49%, equivalenti rispettivamente a 2.400.950 euro, e nel secondo caso a 4.801.900 euro; Massarosa ha l'11,19%, cioè 1.734.450 euro nel primo caso e 3.468.900 euro nel secondo; Forte dei Marmi col 9,19% pagherebbe 1.424.450 euro per l'ingiunzione e 2.848.900 euro sul totale; Camaiore ha il 20,69% e sborserebbe 3.206.950 euro, e in totale 6.413.900 euro; Viareggio ha il 37,69% del Cav e quindi pagherebbe 5.841.950 euro e in «summa» 11.683.900 euro. Sono cifre che manderebbero al dissesto la maggior parte dei comuni, con la certezza assoluta del default per Viareggio. Se invece Pietrasanta e Massarosa dovessero dividersi la parcella, al dissesto andrebbero loro. La soluzione ipotizzata da Dati e Rossi, che lascia ai comuni del Cav il residuo di 5 milioni, salverebbe capra e cavoli: ma a Camaiore spetterebbero comunque 1.034.500 euro, e a Viareggio 1.884.500 euro che, notoriamente, non ha. b.n. Economia e imprese locali Pagina 17 NON E' STATA RINNOVATA . . CASSA INTEGRAZIONE ALL'I . . AL GGI Di BOZZANO . . utto op rai nsch ano posto Da mesi sono senza stipencao e í . RI SCHIANO di perdere il posto di lavoro gli 8 dipendenti della ditta Imballaggi di Bozzano, cui il 31 marzo è scaduta la Cassa Integrazione. E' questo il grido di allarme lanciato da Federico Fontanini della Fistel Cisl di Lucca secondo cui questi lavoratori sono stati abbandonati dalla loro azienda «perché per decorrenza dei termini, non è stata chiesta la proroga della Cassa integrazione. Di fatto - dice Fontanini - questi otto lavoratori sono stati lasciati in mezzo a una strada dopo che il titolare dell'azienda, Pietro Moretti, si è reso completamente irraggiungibile, chiudendo i contatti telefonici con il sindacato. E' un fatto gravissimo e inaccettabile. Non ci sono stati più contatti malgrado gli infiniti appelli di richiesta d'incontro, compreso l'interessamento da parte del sindaco di Massarosa Franco Mungai. Di fatto l'azienda ha negato ai lavoratori la possibilità di ricorrere per i lavoratori a un ammortizzatore sociale che spetta loro di diritto, mentre è un dovere da parte del datore di lavoro tutelare i propri dipendenti». Fra l'altro Fontanini rimarca che i lavoratori stanno vivendo un vero e proprio disagio economico visto che non ha anno ancora ricevuto il becco di un quattrino dalla Cassa integrazione «e devono ancora riscuotere - dice - delle mensilità del 2013 mai pagate dall'Imballaggi di Bozzano. Ad oggi ci piacerebbe capire come risolvere la questione». Finita la cassa integrazione i lavoratori si presenteranno regolamente ai cancelli dell'azienda. Economia e imprese locali Pagina 18 ritto e che un datore di lavoro ha il dovere di chiedere». V .. i BOZZANO «Otto lavoratori dell'Imballaggi di Bozzano di proprietà di Pietro Moretti, stanno perdendo il lavoro. Anzi, sono stati abbandonati dall'azienda». È la considerazione di Federico Fontanini, sindacalista della Fistel-Cisl di Lucca, Economia e imprese locali ansia ditta dopo la scadenza del primo trimestre del 2014 di cassa integrazione in deroga. Cassa integrazione che non è stata prorogata dall'azienda per decorrenza dei termini utili a effettuare la richiesta. «Otto lavoratori lasciati in mezzo ad una strada - scrive Fontanini in una nota - dopo .. il 1111111 e che i titolari dell'azienda si sono resi completamente irraggiungibili, chiudendo i contatti telefonici con il sindacato. Un fatto gravissimo e inaccettabile - sottolinea Fontanini - aver negato ai dipendenti la possibilità di ricorrere a un ammortizzatore sociale, che spetta loro di di- I lavoratori, oltre a non aver ricevuto i soldi della cassa integrazione, devono ancora riscuotere alcune mensilità del 2013. «Vista la mancata proroga della cassa integrazione in deroga - scrive Fontanini - nei prossimi giorni i lavoratori si presenteranno in azienda per riprendere l'attività come è giusto che sia. A quel punto vedremo cosa dirà il titolare e quali disposizione darà». OR I PRODUJ7_IONE RISERVATA Pagina 19 rT 1 -1 11 ®cc , feiTo sul nuovo tracciato : scatta raccolta fim Comune nega di aver dato autorizzazioni. E da'assemble(i di Mozzano i cittadini c iedont-) al sindaco di dare parere negativo CHI HA autorizzato cosa? Domanda da 100 milioni di dollari. E' un fatto che Terna Rete Italia va avanti con il progetto del nuovo elettrodotto, con tralicci anche oltre i 50 metri di altezza secondo un tracciato che nell'Oltreserchio entro i prossimi due anni potrebbe correre sulle creste delle colline, da Chiatri, a Filettole fino a Massarosa, più la stazione elettrica che da sola occuperà oltre 53mila metri quadrati. E al momento l'unico benestare è quello del Ministero delle infrastrutture a cui compete il rilascio della «Via» (valutazione di impatto ambientale) e anche dell'Autorizzazione unica al progetto. I cittadini si stanno organizzando per costituire un comitato specifico, dopo l'animata assemblea che si è svolta lunedì sera a Nozzano. E cercano risposte precise, che noi abbiamo girato agli Enti locali. «IL COMUNE non ha autorizzato nessun tracciato dell'elettrodotto - è la nota che arriva da Palazzo Orsetti - . Il Comune ha sottoscritto semplicemente un verbale di tavolo tecnico relativo ad una prima individuazione delle fasce di fattibilità delle nuove linee, con la previsione della contemporanea demolizione di altri tratti di esse già esistenti e che insistono su zone densamente abitate, nonché alla definizione di una prima proposta di localizzazione della nuova stazione elettrica non definita nella sua specificità». Punto. E ora la domanda alla Provincia e, in particolare, all'assessore all'ambiente Maura Cavallaro: «L'autorizzazione è di competenza del Ministero - sottolinea - . La Regione Toscana è Ente interessato ad esprimere un parere tecnico-amministrativo direttamente al Ministero competente. Per quanto riguarda l'amministrazione provinciale, su richiesta della Regione, gli uffici emanano un contributo istruttorio in particolare sul vincolo boschivo e sugli attraversamenti di infrastrutture, strade Edilizia & Territorio e fiumi che sono le sole competenze che l'Ente di Palazzo Ducale ha in questo caso. In merito all'inquinamento elettromagnetico - che rappresenta uno degli aspetti che più preoccupano i residenti -, l'Arpat esprime il proprio parere direttamente alla Regione». GLI ABITANTI che si stanno organizzando attraverso un team di avvocati e stanno raccogliendo le firme, adesso chiedono a gran voce al Comune di dare parere negativo (anche se non vincolante) entro la scadenza fissata per il 19 aprile. L'assessore Francesca Pierotti parla invece di migliorie: «Siamo dell'idea che, fatto salvo il principio della pubblica utilità - dichiara - sia necessario mettere in atto tutte le forme di mitigazione, per fare in modo che non ci siano nemmeno dubbi su questo fronte. Questo è esattamente ciò che chiediamo a Terna». Un braccio di ferro che, probabilmente, troverà valvola di sfogo nell'assemblea convocata dal Comune per l'S aprile prossimo alle 21 a Maggiano, alla presenza dei tecnici di Terna. Edda Carlotti di Nozzano è basita: «Ci sentiamo presi in giro dal Comune. Cosa volevano, farci piombare sulla testa un mostro simile senza neanche informarci?». CO NTE SO H nuovo eletta- ._to non conv'once i re:.: dell'Oltreserchio che in asa amblea hanno iniziato a raccos 'ïere le firme Laura Sartini ASSESSORE La ierotti chiede a Terna di mitigare 'impatto Pagina 20 Firme, ricorsi, osservazioni per dire no all'elettrodotto Nasce un comitato fra i cittadini interessati. Con l'appoggio dei Marcegaglía di Nadia Davini 1 LUCCA Raccogliere tante, tantissime firme, organizzarsi in comita- to, sfruttare tutti i termini possibili per muovere osservazioni e presentare ricorsi. In una parola: agire. L questa la consapevolezza che più di ogni altra è circolato l'altra sera nella sede degli impianti sportivi di Nozzano, dove all'ordine del giorno c'era la discussione sul progetto Terna. Agire per fermare la costruzione dei tralicci delle nuove linee da 380 e 132 kilovolt che l'operatore di reti per la trasmissione dell'energia elettrica vuole arretrare dal suo attuale percorso (tra Farneta, Maggiano e Cerasomma), spostandolo sulle colline che collegano Camaiore a Massarosa, poi Chiatri e giù verso Balbano, fino a Filettole, Vecchiano San Giuliano Terme. Realizzando, tra le altre cose, la grande centrale elettrica nell'Oltreserchio, a Balbano. Ecco perché sono arrivati in centinaia all'assemblea. In rappresentanza di tutte le zone coinvolte dal progetto: chi da Massarosa, chi da Coni pignano, chi da Chiatri, chi da Massaciuccoli e chi da Vecchiano. Uniti dalle stesse preoccupazioni (Che valore avrà la mia casa? Che succederà all' ambiente circostante? Che ne sarà della mia salute?), da una rabbia diffusa nei confronti dei rispettivi comuni di provenienza, perché «non ci hanno informati per tempo, sapevano e non hanno detto nulla e ora ci troviamo con questo fardello calato sopra la testa» e da un obiettivo che, anche se l'organizzazione per ora lascia sempre un po' a desiderare, sembra profilarsi in modo nitido. Stracciare le intenzioni di Terna, ricacciare da dove sono venute le mire espansionistiche degli elettrodotti e fare tutto il possibile per bloccare il progetto o, quanto meno, per ridimensionarlo di un bel po'. L'idea generale è quella di puntare tutto sull'impatto ambientale, ricorrendo alle vie legali e facendo pesare anche il ruolo giocato dalla famiglia Marcegaglia, leader mondiale nella trasformazione dell'acciaio, che possiede una villa (la proprietà è di Antonio Marcegaglia, fratello dell'expresidente di Confindustria) proprio nell'area interessata dal nuovo tracciato. Appoggio che, ribadiscono i cittadini in assemblea, è stato confermato anche in questi giorni. L'autorevole famiglia, infatti, si è fatta disponibile per aiutare, dal punto di vista legale, gli abitanti delle zone interessate, impegnati nel portare avanti la battaglia contro il piano di Terna. «So per certo - spiega un cittadino di Compignano - che la famiglia Marcegaglia è diposta ad aiutarci e si muoverà in prima persona per far cambiare le cose. Mette a disposizione i legali e i tecnici per le varie valutazioni: a questo punto, però, è molto importante che tutti quelli che vivono e conoscono queste zone presentino le varie criticità riscontrate, così da accelerare i tempi». E in effetti i tempi sono parecchio stretti. Il 20 aprile, infatti, scadono i termini per impugnare gli espropri, la servitù, dei terreni dove verranno installati i tralicci. Mentre c'è tempo fino al 20 maggio per presentare il ricorso dal punto di vista dell' impatto ambientale. «E' necessario che ognuno si informi sulla propria condizione e sulle criticità da far valere contro l'esproprio - ha spiegato l'avvocato Daniele Bianchi -I tempi sono stretti, lo sappiamo tutti, tuttavia sappiate che è possibile presentare ricorso anche dopo la scadenza dei termini della Via, la valutazione di impatto ambientale, che è stata avviata lo scorso 20 marzo. L'opportuno, poi, affidare a un gruppo di tecnici la perizia sul progetto, presentando così quante più osservazioni possibili». Tante e diffuse le obiezioni sollevate dai cittadini: dai dubbi sullo stato ambientale delle ex cave di Balbano, dove è prevista la realizzazione della centrale, a quelli posti in essere rispetto all'esistenza di pozzi d'acqua molto grandi, che riforniscono anche alcune zone della provincia di Pisa, e che ora verrebbero attraversati dagli elettrodotti. «Credo che ci siano parecchie e serie criticità in questo progetto - ha continuato l'avvocato Aldo Santilli - ecco perché la battaglia che va intrapresa quanto prima è soprattutto una battaglia ambientale». L'intenzione, oltre alla raccolta di firme, è quella di organizzarsi in comitato e presentarsi compatti all'incontro del prossimo martedì, quando, a Maggiano, il sindaco, l'assessore all'ambiente Francesca Pierotti e alcuni rappresentanti di Terna, affronteranno proprio il progetto tanto discusso. Volontà dei cittadini, poi, è anche quella di convocare l'amministrazione provinciale e tutti gli altri enti comunali coinvolti. «Se i cittadini vogliono davvero fare qualcosa - ha sottolineato Santilli - devono coinvolgere il maggior numero di persone, vicini di casa, ma anche tutti coloro che non sono coinvolti direttamente dal percorso». Come a dire che, indipendentemente da dove possano passare, quei tralicci sono affare di tutti. - Pír ne, ricorsi, osscrvaùmú per dire uo dlIefctirotlotto Edilizia & Territorio Pagina 21 Si sfiorano i 5 tesla a Maggiano e San Pietro Emissioni che sfiorano i cinque microtesla, rispetto a un limite massimo consentito di dieci. Sono i valori più alti che si riscontrano nell'ultimo bollettino prodotto dall'Arpat (del mese di febbraio) sulle emissioni nei punti nevralgici dell'elettrodotto La Spezia Acciaiolo, e si rilevano proprio sul territorio lucchese. Perla precisione a Maggiano (rilevamento effettuato in via del Palazzo) sono stati registrati valori massimi di emissioni di 4,77 microtesla; a San Pietro, in via della Bordogna, il rilevatore è arrivato fino a4,15. Più bassi invece i valori registrati a Calci (3,07) e anche in località La Strettoia a Pietrasanta, inserita dal 2014 nei punti dì attenzione. Edilizia & Territorio Alcune immagini della assemblea a Nozzano sul nuovo elettrodotto che attraverserà le colline della zona eun particolare dei tracciato Pagina 22 Nuovo tracciato ai raggi x, Arpat al lavoro La direzione provinciale: «Esamineremo la documentazione, non escludiamo di richiederne altra» 1 LUCCA P arrivato pochi giorni fa sul tavolo dei dirigenti provinciali dell'Arpat il progetto di Terna per la modifica dell'elettrodotto La Spezia Acciaiolo che attraversa i territori di Maggiano, Farneta e Cerasomma e che avrà la nuova stazione di trasformazione nella ex cava di Balbano. Arpat, come l'Asi 2 di Lucca del resto, non sono stati coinvolti - viene confermato dall'agenzia regionale di protezione ambientale - negli incontri fra Terna e il Comune propedeutici alla stesura del piano di trasferimento di trentatralicci. Adesso Arpat, come l'Asi, dovranno esprimere il proprio parere in merito al progetto. Ma le procedure, viene confermato dall'agenzia regionale per l'ambiente, «saranno lunghe, e sulla base della documentazione fornita daremo la nostra valutazione. Non escludiamo, ad oggi, di richiedere una documentazione aggiuntiva» qualora venisse ritenuto opportuno. Continua intanto il monitoraggio della linea La Spezia Ac- ciaiolo, un monitoraggio su scala mensile delle emissioni di campo magnetico a 50 Hertz avviato nell'aprile del 2011. Anche in questo caso è la Provincia che ha finanziato il progetto realizzato da Arpa[. Obiettivo del progetto è fornire alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini una stima dei livelli di esposizione ai campi magnetici prodotti dalla linea attraverso modelli matematici che utilizzano i risultati di misure effettuate in continua in una postazione fissa. Le misurazioni vengono fat- te sui punti più esposti nel tratto di elettrodotto che attraversa le zone più esposte. In tutto cinque siti: San Carlo Terme (Comune di Massa), Marzocchino (Seravezza), Maggiano e San Pietro (Lucca), La Gabella (Comune di Calci). Trenta giorni è il periodo di legge che Arpat e Asl avranno per esprimere le proprie valutazioni, in particolare sui livelli di esposizione per abitazioni e attività in posizione più vicina al nuovo tracciato. Se venissero riscontrate difformità rispetto agli standard di rispetto, non è escluso che possano essere richiesti alla società attuatrice del progetto ulteriori miglioramenti. I margini per apportare correttivi, come ha dichiarato ieri l'Asl, ancoraci sono. 0RIPRODLIZIONE RISERVATA Tralicci dell'alta tensione a Maggiano rirlne, ricor.i, o,¢arrcanioni hcr dire no sll'clcllrodotto Edilizia & Territorio Pagina 23 IL DOCUMENTO << o L'interr 1 LUCCA A lungo si è parlato della possibilità di interrare almeno parte dell'elettrodotto La Spezia-Acciaiolo. Una speranza coltivata da molti abitanti costretti a vivere con i tralicci sulla testa e che fino all'ultimo - sembrava possibile, almeno per il tratto di tracciato che interessa la zona di Cerasomma. Ora si scopre però che - in un documento del 2011 - Terna già sosteneva che per linee ad altissima tensione, come quella che interessa la lucchesia (si parla di 380mila volt) l'opzione dell'interramento è, sostanzialmente, da escludere. L'elaborato in questione riguarda il progetto di un elettrodotto in Veneto. Nelle sette pagine, Terna sostiene che l'interramento «non soltanto presenta diverse problematiche tecniche ed economiche, ma anche, in molti casi, un maggior impatto ambientale». Dal punto di vista tecnico, Terna sostiene tra l'altro che i cavi interrati, in caso di guasto «richiedono tempi di riparazione dell'ordine di settimane». Per questo è necessario che intorno ci sia una rete elettrica in grado di supplire a questo deficit. Secondo una statistica riportata nell'elaborato, fra il 2001 e il 2005 si è stimato per un cavo interrato di 40 km circa due guasti ogni tre anni, mentre una linea simile "aerea", sarebbe toccata da due guasti ogni dieci anni. Un elettrodotto interrato, inoltre, è molto più costoso rispetto a uno aereo: si parla di 12-17 volte il costo della linea aerea in caso di doppia terna, 8-10 volte per una singola terna (il caso della La Spezia-Acciaiolo). Tema, però, precisa che non è corretto affermare che non voglia interrare perché le costerebbe di più: infatti si fa notare che gli oneri degli investimenti vanno sulle bollette di famiglie e imprese e che quindi sarebbero quest'ultimo a pagare il maggior costo. Anzi, pattante ) Tema potrebbe guadagnarci visto che viene remunerata in percentuale sugli investimenti. C'è, per finire, l'aspetto ambientale: secondo Terna, un interramento di 40 km ad altissima tensione in doppia terna richiederebbero l'asservimento di circa 80 ettari di terreno, invece dell'ettaro scarso che sarebbe sottratto dalla linea aerea. Terna precisa che «"asservimento" significa che al di sopra delle linee in cavo è interdetta in modo assoluta, l'edificabilità, qualsiasi coltivazione (le radici potrebbero danneggiare i cavi), ogni pratica edilizia o agricola che potrebbe mettere in pericolo il funzionamento dell'impianto». Luca Cinotti Alcuni tralicci dell'alta tensione Edilizia & Territorio Pagina 24 Assi viari e ponte Quanti nodi a1 pettine f `%.!:>2 Auto incolonnate sul pe> sul Serchio REBUS Critiche peri ritardi del trasporto pubblico Edilizia & Territorio TANTI NODI al pettine quanti sono i comitati. E il loro proliferare non conosce battute d'arresto al punto che i movimenti di protesta e di proposta della zona di S.Marco e dell'Oltreserchio si sono riuniti in un unico coordinamento dal nome «StosulSerchio», in queste settimane in crescente attesa di buone nuove circa il progetto del nuovo ponte sul fiume. I comitati contro gli assi viari negli ultimi tempi non hanno abbassato la guardia, anche se uno degli ultimi interventi lascia percepire un palpabile pessimismo. «Credere in un loro ripensamento delle nostre istituzioni - era stato l'outing - ci sembra quanto mai utopistico, considerata anche la foga con cui si rincorrono i finanziamenti per gli assi viari, ma quantomeno si abbia il buon gusto di non prenderci in giro». IN BALIA di ritardi degni di un'antica diligenza più che di un mezzo operativo nel 2014 sono sempre i pendolari del treno. Ma oggi anche quelli dell'autobus e in particolare del diretto Luc- ca-Firenze che lunedì ha fatto vivere un'avventura tutta particolare ai 70lavoratori e studenti diretti a Firenze. «Il mezzo - è il racconto dei pendolari - è arrivato dal deposito di viale Luporini al capolinea di piazzale Verdi alle 7.40, quindi 10 minuti di ritardo. Era guidato da un meccanico, nessun autista era a .J Treni, ancora ritardi E peri bus pendolari abituati all'avventura bordo né disponibile al capolinea. Dopo altri 10 minuti è arrivato un altro mezzo con altri utenti a bordo, siamo saliti, ma i posti erano già occupati». I PENDOLARI si rivolgono anche al sindaco e all'assessore Pierotti per sottolineare un'incompiuta, arrivata con 17 mesi di ritardo e di cui già «sono state intessute lodi per l'impresa da parte dell'assessore». Trattasi della pensilina in viale Europa: c'è ma non è servibile. L.S. Pagina 25 • • • , ♦ sì far uai progetto tutto nuovo» L'annuncio.- il trasporto pubblico al Carducci dal 15 giugno, bus tutistici al Palatucci SI RIPARTE da zero. O da sottozero. Il Comune affossa defintivamente il progetto per Piazzale Verdi, ma il consiglio comunale che ieri sera doveva affrontato la questione (su richiesta presentata da Angelini e altri otto consiglieri) è andato a vuto per mancanza di numero legale. Alle ore 21, quando è stato chiesto l'appello, erano presenti solo 9 consiglieri: 6 di maggioranza e 3 dell'opposizione. Il presidente Garzella non ha potuto far altro che rimandare tutti a casa. Cuore della seduta doveva essere la relazione del sindaco per chiarire le intenzioni dell'amministrazione. Il succo del documento è stato comunque divulgato ai giornali. «Sul lungo periodo - ha detto Tambellini - piazzale Verdi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione definitivo, che l'amministrazione comunale porterà avanti sempre guardando all'obiettivo finale, lo stesso che ci eravamo posti quando abbiamo deciso di proseguire sul progetto anfiteatro, che è quello di rendere piazzale Verdi una vetrina di entrata alla città storica». INSOMMA addio al progetto dell'ellisse. Nel frattempo il Comune ridefinirà la sistemazione provvisoria della piazza, in vista dell'avvio della stagione turistica, per non pregiudicare l'accessibilità della zona ovest del centro. «Prevediamo di ricoprire il cantiere, riseminare il prato e recuperare a parcheggio alcuni spazi del piazzale. Il terminal bus del trasporto pubblico verrà spostato a partire dal 15 di giugno, con la fine delle scuole, al parcheggio Carducci. Questo consentirà di recuperare gli stalli blu nel piazzale Boccherini. Al contempo sarà pienamente operativo anche il parcheggio Palatucci dedicato ai bus turistici. Sono convinto, oggi come due anni fa, che piazzale Ver- Edilizia & Territorio di debba essere oggetto di un intervento di riqualificazione, per fare in modo di dotare la città di una porta di accesso, anche turistica, di grande qualità urbanistica ed esteti- 1. Clamoroso flop : alle ore 21 erano presenti solo in 9: appena 6 della magg ioranza ca. Il progetto dell'anfiteatro, che abbiamo trovato già in essere al momento in cui questa amministrazione ha iniziato a governare la città non lo abbiamo ritenuto la migliore tra le soluzioni possibili, ma abbiamo considerato un dovere proseguire sulla strada già tracciata, che vedeva sul piatto un importante finanziamento regionale e che avrebbe portato all'obiettivo, per noi imprescindibile, della riqualificazione della piazza. Il passaggio dalla storia alla cronaca è breve. A segui- to dell'avviso di garanzia pervenuto all'architetto Di Bugno, lo stesso ha manifestato la volontà di dimettersi da responsabile unico del procedimento (rup) del progetto relativo alla riqualificazione di piazzale Verdi per motivi di opportunità legati al fatto di dover lavorare nell'ambito di un procedimento interferente rispetto all'indagine a suo carico. A fronte di tale richiesta, di cui ci si è limitati a prendere atto senza, finora, accoglierla, l'amministrazione ha richiesto all'ingegnere Giannini di sostituire l'archi- tetto Di Bugno nel ruolo di rup per il progetto di piazzale Verdi. L'ingegnere Giannini, prima di accettare ha chiesto ed ottenuto di poter svolgere un'istruttoria preliminare sugli atti del procedimento per analizzarne eventuali criticità, anche alla luce dell'inchiesta attualmente in corso». «ALL'ESITO di questo approfondimento - ha spiegato ancora Tambellini - è emerso che la procedura seguita appariva affetta da Pagina 26 una serie di criticità che, a detta dell'ingegnere Giannini, rendevano impossibile la validazione da parte dell'amministrazione del progetto esecutivo e il definitivo inizio dei lavori. I vizi rilevati sono legati alle notevoli differenze del progetto esecutivo con il progetto definitivo denegato dalla Soprintendenza regionale e posto a base della gara d'appalto effettuata nel 2010 ed aggiudicata provvisoriamente nel febbraio 2011, sotto la precedente amministrazione. Posta di fronte a un simile scenario, l'amministrazione ha incaricato due legali amministrativisti per ottenere un parere circa la conformità della procedura alle disposizioni di legge e conoscere quali fossero le conseguenze giuridiche sottese alla conclusione della procedura o, viceversa, alla sua interruzione, consapevoli che, in una fase così avanzata della vicenda, nessuna delle due strade appare scevra di conseguenze». «IL PARERE, che ancora non è pervenuto ufficialmente, ma che abbiamo avuto modo di conoscere in una sua prima bozza proprio in queste ore, ha confermato nella sostanza i vizi rilevati nella procedura e che, dunque, essa deve essere annullata in autotutela con relativo recesso dal contratto sottoscritto tra il Comune e la ditta vincitrice della gara. E veniamo infine al futuro. Nei prossimi giorni - ha annunciato il sindaco - adotteremo una delibera di giunta con la quale comunicheremo alla ditta l'avvio del procedimento per l'annullamento dell'aggiudicazione definitiva della gara e per il recesso dal contratto, deliberando altresì che siano compiuti tutti gli atti necessari ad evitare pregiudizi all'Ente, ivi compresi gli atti utili a mettere in sicurezza gli alberi di piazzale Verdi». _ :h l ' e Vu s ` che non e stata accettata f i n dal pri mo g i orno STORIA di un'ellisse mai accettata. E tantomeno nata. Un'ellisse, quella del «nuovo anfiteatro», che doveva prima ospitare eventi ludici al posto dal monumento ai caduti. Poi semplicemente stravolgere l'assetto novecentesco della piazza. La genesi segue quella degli altri progetti Piuss: nasce nella seconda metà degli anni 2000, con l'aggravante, rispetto ad altre proposte Piuss, di numerosi cambi di progetto, sino a cancellare lo spostamento del monumento ai Caduti e a trasformare l'anfiteatro in una grande ellisse erbosa. Nel frattempo, nessuna ulteriore gara o nuovo passaggio dalla giunta e dal Consiglio comunale per ratificare le modifiche. Un lavoro da 5,3 milioni di curo (2,1 a carico del Comune, gli altri con fondi europei), che, alla fine, era stato vinto dal Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna dopo non poche vicissitudini. Contro il progetto si sono battute numerose associazioni. Ma la vera svolta è arrivata solo a inizio 2014, quando la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di due dirigenti per presunte irregolarità urbanistiche. LA PROCEDURA SEGUITA E' APPARSA AFFETTA DA UNA SERIE DI CRITICITA' CHE RENDONO IMPOSSIBILE VALIDARLA Edilizia & Territorio Pagina 27 Piazzale Verdi, cancellato il progetto dell'ellisse Sono state fatali le discrepanze riscontrate nell'iter delle gare previste dal Piuss Ora l'area sarà risistemata perla stagione turistica. Dal 15 giugno bus al Carducci 1 LUCCA Niente ellisse. Niente anfiteatro. Niente Piuss, per piazzale Verdi. Conce il nostro giornale aveva già anticipato a inizio marzo, il sindaco e la giunta hanno deciso di abbandonare il più contestato dei progetti che dovrebbero cambiare il volto del centro storico. Una decisione sofferta, quella che Alessandro Tambellini doveva comunicare ieri sera al consiglio comunale. Ma il consiglio è saltato per mancanza del numero legale. Una decisione giudicata inevitabile per i vizi amministrativi e legali che si sono accumulati nel corso del procedimento, che già era stato sospeso.ll punto di partenza è la revoca (nel 2010) da parte della Soprintendenza del nulla nostra al progetto definitivo originale, quello - contestatissimo - che prevedeva l'anfiteatro e lo spostamento del monumento ai caduti sul baluardo San Donato. Quello fu il progetto messo a gara mentre, nel frattempo, Comune e Soprintendenza si accordavano su nuovi elaborati: niente più anfiteatro, ma un'el- lisse, con al centro l'obelisco. Proprio su quest'idea è basato il progetto esecutivo presentato a fine gennaio dalla coop CCC di Bologna, vincitrice dell'appalto. Peccato che hanno appurato gli avvocati incaricati dal Comune, Paolo Sanchini e Stefano Grassi - la modifica "in corso" non si poteva fare, se non elaborando un nuovo progetto definitivo. E - a sua volta - il progetto definitivo originario (quello dell'anfiteatro) ormai erainutilizzabile, visto che era viziato a monte dal venir meno del nulla osta della Soprintendenza. Un vero e proprio stallo, dunque, venuto alla luce dopo l'inchiesta della procura di Lucca che ha indagato l'architetto di Bugno. Quest'ultimo ha ricostruito il sindaco in consiglio comunale - manifestò allora «la volontà di dimettersi da responsabile unico del progetto per motivi di opportunità legati al fatto di dover lavorare nell'ambito di un procedimento interferente rispetto all' indagine a suo carico». L'amministrazione chiese allora al dirigente dell'urbanistica Antonella Giannini di prendere il posto di Di Bugno: Giannini, però, chiese e ottenne di svolgere un'istruttoria sugli atti. L'analisi delle carte portò Giannini a giudicare impossibile lavalidazione del progetto esecutivo. La successiva valutazione legale chiesta dalla giunta, ha confermato nella sostanza i vizi rilevati nella procedura e che, dunque, essa deve essere annullata in autotutela con relativo recesso dal contratto sottoscritto tra il Comune e la ditta vincitrice della gara». Palazzo Orsetti ha ben chiaro che ci saranno conseguenze, anche finanziarie: ma è convinto che siano comunque minori rispetto all'andare avanti con un progetto di fatto illegittimo. Cosa accadrà ora? Dato per assodato che viene meno questa parte del Piuss (cifrata per un valore di 5,2 milioni, il 60% a carico della Regione, il resto del Comune), nei prossimi giorni si darà il via a una sistemazione provvi- glietteria Vaibus nell'aiuola interna, per ricavare nello spazio lasciato libero alcuni parcheggi. Sarà poi seminata nuova erba, e ricoperto il cantiere. Il terminal del trasporto pubblico sarà spostato al Carducci dal 15 giugno e sarà sistemato, per i bus turistici, anche il Palatucci. Dove il check-point è quasi pronto, ma il progetto non prevedeva gli stalli per i mezzi. Una dimenticanza che costerà ora 38mila euro in più. soria dell'area. Prioritaria sarà la messa in sicurezza degli alberi, già preparati per il trapianto. L'idea del Comune è di trasferire quelli davanti alla bi- Piazzale Verdi coni lavori del Piuss rimasti a metà : ora dovrà essere risistemato Edilizia & Territorio Pagina 28 SARA UTILI n n ® ' ® TA LA PIETRA DI SANTA MARIA DEL GIUDICE MA SENZA RIAPRIRE LA CAVA, CE UN BLOCCO TAGLIATO chele e , PROGETTO approvato. Dunque via ai lavori in piazza San Michele. Il cantiere dovrebbe aprire entro un mese, il tempo tecnico per le procedure di gara e di affidamento dei lavori. L'importo complessivo è di 275 mila euro, di cui 175 mila messi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e gli altri 100 mila dal Comune. Il progetto comprende anche gli interventi già svolti di studio del sottosuolo e di saggio delle pietre. Confermata anche la decisione della Soprintendenza di utilizzare la pietra della cava di Santa Maria del Giudice. In realtà non sarà necessario riaprire la cava visto che è stato trovato un blocco di pietra già tagliato che appare sufficiente per la sostituzione delle pietre della pavimentazione che sono rotte o e ®. TI- - I LOTTI Si procederà pezzo per pezzo senza la necessità di vietare l'accesso all' intera area del Foro comunque molto lesionate. L'ATTESO start è venuto dalla giunta di ieri mattina. I lavori procederanno per lotti, dunque non ci sarà una completa chiusura di piazza San Michele ma un semplice spostamento del cantiere, zona per zona. Sui tempi di completamento non ci sono certezze. L'obiettivo resta quello di fare il prima possibile ma soprattutto (la Soprintendenza vigilerà) il meglio possibile. Forse già a settembre o al più tardi entro la fine dell'anno piazza San Michele avrà un nuovo look. Sarà l'occasione per far tornare nell'antico Foro il tradizionale mercato di Pasqua, del Settembre lucchese e di Natale? Probabilmente no. Anche se l'argomento resta ancora tabù in Comune restano varie perplessità circa l'uso della piazza per il mercatino che, con il passare degli anni, con la trasformazione delle merci vendute e anche per la diffusione dei mercati rionali nella periferia ha perso molto del suo fascino e della sua esclusività. Ma il tema mercatino ufficialmente per ora è rimandato. Prima devono essere completati i lavori in piazza San Michele poi vedremo come andrà a finire. PERICOLO Molte pietre di piazza San Michele sono rotte e il rischio è alto per tutti i pedoni Edilizia & Territorio Pagina 29 LAVORI TRA UN MESE della gíunta p® er rífare . . San tß 'C ele e 1 LUCCA La giunta comunale ha dato finalmente l'ok al rifacimento della pavimentazione del sagrato di San Michele. In pratica, è terminato l'iter amministrativo da parte del Comune e autorizzativo da parte della Soprintendenza. «Adesso i nostri uffici possono procedere alla stesura del progetto e all'indizione della gara di appalto dei lavori», dice con soddisfazione l'assessore al commercio Giovanni Lemucchi. Se le ultime fasi della procedura andranno come auspicato, «entro un mese dovrebbero prendere il via i lavori», continua l'amministratore. Per la pavimentazione saranno utilizzate le pietre della cava (chiusa) di Santa Maria del Giudice, da cui provengono del resto anche le attuali pietre che rivestono il sagrato, già sede di mercati (in passato) e fiere (quelle del Settembre lucchese, di Natale e Pasqua in tempi più recenti). La cava non verrà riaperta per estrarre nuovo materiale. Capita che un blocco di pietra estratto e non utilizzato sia rimasto in cava. Il proprietario, vista l'emergenza, «lo ha donato al Comune - dice Lemucchi -. Il blocco verrà tagliato per ricavarne le lastre per la pavimentazione». Un lieto fine per una vicenda cominciata male per il sagrato: una bomba esplosa nell'ottobre 2010 con una segnalazione di Italia Nostra, indignata per aver notato, nella pavimentazione del sagrato, toppe di asfalto per coprire buche nelle pietre. Da allora le fiere sono state trasferite in piazza Napoleone. Per riportarle in San Michele si dovranno studiare nuove strutture dei banchi. BarbaraAntoni O RI PROOl1ZI ONE RISERVATA ARCONCINI ESTAURI Edilizia & Territorio Pagina 30 Via del Marginone resta com'è, via delle Scuole a senso unico Santa Margherita, il vice sindaco Menesini annunciale novità. «Vogliamo evitare il traffico di attraversamento nel paese». L'obiettivo: far utilizzare la rotonda di Antraccoli ai non residenti / S.MARGHERITA Resta il senso invia del Marginone, ma sarà istituito il senso unico in via comunale delle scuole mentre resta quello in via dei Luporini, due strade interne che attraversano parte di S. Margherita, con l'obiettivo di alleggerire la pressione del traffico lungo queste stradine che intersecano via delle Volpi, utilizzate come scorciatoia al senso unico in via Marginone posto dopo il semaforo di S. Margherita. E questa la soluzione adottata dal Comune, comunicata ai cittadini durante un'affollata assemblea che si è tenuta nel Centro Giovani di S.Margherita alla presenza del vice sindaco Luca Menesini e dei tecnici comunali ai quali era stato chiesto di fare un approfondimento sulla viabilità della frazione per poi prendere una decisione condivisa con gli abitanti. Al centro della discussione la conferma del senso unico in via del Marginone oppure se accogliere la richiesta fatta da alcuni residenti di tornare al doppio senso di marcia nel tratto che va dal semaforo con via della Ma- donnina all'ex scuola elementare. «Alla fine, dopo avere ascoltato tutte le istanze e le argomentazioni dei cittadini- spiega Menesini - abbiamo preso la decisione di istituire il senso unico in via delle Scuole in direzione via del amarginone e confermare quelo in via dei Luporini che saranno limitate solo al traffico dei residenti (ci sarà un'appostita segnaletica e il Comiune annuncia controlli dei vigili ndr), con un sostanziale miglioramento della situazione e sensibilmente ridotta la circolazione di auto a protezione del centro abitato, rendendo più sicuro l'attraversamento di queste strade interne. A breve procederemo con l'organizzazione della viabilità. I tempi tecnici per mettere a punto i sensi unici, disegnare la segnaletica a terra e montare gli specchi per garantire la migliore visibilità». Si tratta di una sperimentazione: fra 3 mesi verrà fatto il punto sulla situazione. Il senso unico invia del Marginone era stato istituito quando era ancora attivo il casello di Carraia per evitare che i mezzi pesanti usassero quella strada co- me scorciatoia per giungere in via Chelini, senza cioè passare dalla rotonda diAntraccoli e che i veicoli provenienti da Lucca e diretti verso Tassignano non tirassero di lungo. Ora che il casello è al Frizzone alcuni abitanti avevano chiesto di modificare il senso unico. «Ma resta forte la motivazione di tutelare le abitazioni che sono su quelle strada che porta anche al cimitero e il senso unico ha ripercussioni nella viabilità interna di S. Margherita perché le auto deviano da via delle Volpi, dove c'è un limite di 50 all'ora (non sempre rispettato ndr), arrivano all'ex elementare e svoltano a destra per dirigersi versoT'assignano. Questa soluzione - afferma Menesini - pensiamo sia la migliore: l'obiettivo è far usare la rotonda diAntraccoli e evitare l'attraversamento della frazione da parte dei non residenti». Nicola Nucci k, dc1 ?,,;juo- rc_ga ;a dell« Saw1e, -o oNai Via delle Volpi diventerà a senso unico in direzione dei centro giovani Edilizia & Territorio Pagina 31 SAN COLOMBANO l'antica struttura fruibile, così come da progetto dell'amministrazione. iziato il restauro a L'antica chiesa diventerà la sede di una serie di iniziative culturali ®SAN COLOMBANO Cantiere aperto per il restauro dell'antica chiesa di Rimortoli, una gemma dal punto di vita storico e architettonico che da decenni aspettava di essere recuperata. I ponteggi sono comparsi alcuni giorni fa e gli operai della ditta che si è aggiudicata l'appalto nel luglio scorso sono già al lavoro sul tetto, che aveva ceduto in più punti. Il finanziamento messo a disposizione dall'amministrazione comunale per il progetto di recupero ammontava a 150mila euro, incluso il contributo dell- la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Del recupero si parlava dal 2009, quando una raccolta di firme da parte dei residenti della zona e l'interessamento di Italia Nostra avevano riportato alla ribalta la storia della piccola chiesa, a quel punto invasa dalla vegetazione e, ormai da tempo, utilizzato come rimessa da una famiglia della zona. Il primo degli ostacoli da superare è stato quello relativo alla proprietà e che ha preso non poco tempo per essere risolto e che ha interessato anche la Soprintendenza. Le ope- re saranno suddivise in due lotti: il primo riguarderà principalmente la parte strutturale dell'immobile. Prima di tutto verrà consolidata la muratura mediante la creazione di un cordolo leggero, formato da una trave, ancorato tramite staffe ancorate alle pareti. Le parti crollate del tetto saranno poi ricostruite con materiali e finiture identici a quelli esistenti. Saranno infine applicati trattamenti protettivi per la copertura in legno e delle pietre murarie. Il secondo lotto si concentrerà sull'interno, per rendere La chiesa, costruita nel 1122, è stata usata come luogo di culto fino agli anni Cinquanta. Successivamente, a seguito della costruzione della nuova chiesa parrocchiale di San Colombano, a poche centinaia di metri di distanza, l'immobile non è più stato utilizzato per le funzioni religiose, raia come magazzino da una famiglia che ne deteneva le chiavi perché ne eseguiva la pulizia. I. L'obiettivo dell'amministrazione comunale, più volte ripetuto negli anni che sono stati necessari a dare il via al recupero, è quello di mettere l'edificio a disposizione della comunità, utilizzandolo per iniziative di carattere culturale. (ab.) Sedici ranni alla haiii1-1- riffa le ara Edilizia & Territorio Pagina 32 LAVORI PU BBLICI: SVO LTA a maggio si p L'AGGIUDICAZIONE ha avuto luogo: sarà la ditta locale Ramas ad eseguire i lavori per la sistemazione del palasport di Porcari. L'iter procede spedito, dunque, dopo l'annuncio che venne dato in conferenza stampa congiunta da Provincia, proprietaria dell'immobile e Comune per avere una struttura perfettamente idonea ad ospitare senza deroghe eventi sportivi alla presenza del pubblico, con il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Nell'ambito dei finanziamenti è previsto anche un cospicuo intervento sul tetto dell'istituto tecnico commerciale e per geometri di via Roma. Ritornando all'impianto sportivo, ospiterà anche altri eventi, ad esempio concerti. A maggio è prevista l'apertura del cantiere ma ovviamente le opere si concentreranno soprattutto durante i mesi estivi per completare l'intervento entro la fine del 2014. Edilizia & Territorio Pagina 33 CERIMONIA FONDAZIONE «CAMPUS» Carofiglio, lo scflttore inaugura l'anno accademico «BISOGNA usare meraviglia nel guardare il mondo: esplorate, sognate, scoprite». Sono alcune delle parole che lo scrittore Gianrico Carofiglio ha usato durante la sua prolusione per la cerimonia di inaugurazione dell'11 ° anno accademico di Fondazione Campus ieri nell'auditorium di San Romano di fronte ad una affollata platea. Alla presenza delle massime autorità cittadine, l'inaugurazione si è svolta all'insegna della riscoperta delle risorse e del mondo con un filo conduttore, quello della meraviglia e dello stupore propri del viaggio, possibile anche nella vita di tutti i giorni. Un fil rouge che ha collegato gli interventi del sindaco Alessandro Tambellini, del direttore scientifico di Fondazione Campus Pier Luigi Sacco e dell'ospite Carofiglio (nella foto). Nell'augurare un buon anno accademico agli studenti, il sindaco ha infatti definito la nostra città come un luogo dove poter e dover «trovare lo stupore di un modo di vita, la gentilezza di un'accoglienza, l'ambiente, la capacità di ritrovarsi dentro una figurazione creata oltre un millennio fa». DOPO l'introduzione del presidente della Fondazione Campus Salvatore Veca, sono intervenuti Edilizia & Territorio Francesco Bambini, assessore provinciale e Arturo Lattanzi presidente di Flafr. «Per superare la crisi - ha detto Sacco - occorre diversità, cioè dialogare con ciò che non ci è familiare. Non ci rendiamo conto che turismo è necessità vitale di intraprendere un dialogo con il mondo. Ci vantiamo delle nostre risorse, ma non trasformiamo queste potenzialità in una narrazione . Invece il turismo sta di- ventando un gigantesco fenomeno di narrazione collettiva. Lucca è come un monumento un po' meno famoso in una città in cui tutti vanno a vedere quello molto famoso. Ma ha una qualità storico-artistica diffusa straordinaria come poche altre in Toscana . Il contributo che vogliamo dare come Fondazione Campus è nella ricerca su questi temi, ragionando a 360 gradi su un turismo accessibile fisicamente e cognitivamente». Carofiglio, in una pioggia di cita- zioni e aneddoti, ha puntato tutto sulla comunicazione e la riflessione del rapporto con il mondo. Giocando con la platea alla scoperta di come la nostra mente interpreti la realtà, ha ricordato l'aforisma di Einstein secondo cui ci sono due modi di vivere la vita: uno è pensare che niente è un miracolo; l'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo . «Uno degli ostacoli alla scoperta è la paura di fallire ha proseguito - , che si debba fare sempre tutto senza fare errori, perché contrastano con la visione narcisistica di noi stessi, perché da quando eravamo bambini ci hanno spiegato che è vergognoso, che non bisogna perdere l'equilibrio». «MA COSA è il perfetto equilibrio se non il corpo morto? Una storia racconta - conclude Carofiglio - che gli allievi chiesero al maestro di Aikido come facesse a non perdere mai l'equilibrio . Stupito, rispose che in realtà lo perdeva continuamente, ma era velocissimo a recuperarlo . Camminare significa perdere l'equilibrio ad ogni passo . Senza errore, fallimento, non si va da nessuna parte. La capacità di fallire è un'attitudine da vincenti. Come ha detto Mark Twain: tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto, ma da quelle che non avete fatto». Pagina 34 mese 40 V e li a: aume nta no le o ccasi o ni rsi no n ci s o no ac qu i ren ti IN CRONACA .I In un meneI0 case all'asta Edilizia & Territorio Pagina 35 Case all'asta per 13,5 ioni di curo Mala metà sono nelle mani dei giudice da un anno: mancano i compratori e il mattone non è più un investimento sicuro di Gianni Parrini 111 VIAREGGIO Case all'asta per 13,5 milioni di euro. Sono ben 40 gli immobili residenziali che verranno messi in vendita dal tribunale da oggi fino alla fine di aprile. La crisi starà anche rallentando ma intanto continua a mangiarsi le case di chi è rimasto schiacciato dai debiti. Nella lista qui a fianco c'è un po' di tutto: dai piccoli appartamenti di periferia alle ville di lusso della Versilia da bere, passando per abitazioni e fabbricati residenziali ancora da risistemare. Segno che la congiuntura economica ha colpito indiscriminatamente un po' tutti. ville di lusso in saldo. I beni più costosi presenti in elenco sono tutti localizzati a Forte dei Marmi: c'è una villa unifamiliare in via dell'Acqua che verrà battuta all'asta l'8 aprile. Ha un prezzo base non proprio modico (1 milione e 669mila euro), ma è dotata di diversi confort: ascensori interni, giardino, vasca idromassaggio, due pergolati e un porticato. Per quanto appetibile, la villa (a cui mancano alcune rifiniture) non è ancora riuscita a trovare un compratore e diverse aste sono andate deserte. Nel frattempo il prezzo è sceso: lo scorso aprile veniva battuta a 2 milioni e 280mila euro, ma nessuno si è fatto avanti. Così, di ribasso in ribasso, si è arrivati agli attuali 1,66 milioni. Non è un caso isolato. Anche la villa di via Carrara, sempre a Forte dei Marmi, non riesce a trovare un compratore e il prezzo in meno di un anno è calato del 45%: da 2,8 milioni dell'aprile 2013 agli attuali 1,57 con cui verrà rimessa in vendita la prossima se ttimana. La fase 2 della crisi. In totale, tra i 40 beni che andranno all'asta in questo mese, quasi la metà sono nelle mani del tribunale da oltre un anno. Questo significa che sono finiti i tempi in cui i ricchi speculatori affollavano le vendite giudiziarie per aggiudicarsi a prezzi vantaggiosi questi Edilizia & Territorio Il corridoio dei tribunale di Lucca (foto archivio) beni. Ora la musica è cambiata. Siamo entrati nella fase 2 della crisi: la casa non è più considerata un "bene rifugio", i margini di guadagno per gli speculatori si sono assottigliati, i soldi scarseggiano. Un tale mix di fattori ha fatto sì che le aste vadano spesso deserte. Colpa anche di un sistema di tassazione che ha preso di mira le abitazioni facendo in modo che il valore economico degli immobili non sia più rigenerabile. Insomma il mattone non è più un investimento sicuro. Ok, il prezzo è giusto. Quando una casa va all'asta il giudice dà a un tecnico il mandato di fare una stima sul più probabile valore di mercato, ovviamente tenendo presenti i valori catastali. Tali valori vengono definiti trimestralmente dall'Ufficio del territorio della Provincia, sulla base dei più recenti contratti di compravendita e locazione registrati nella zona. Negli ultimi anni questi valori si sono ridotti di diversi punti percentuali. a Parrini77 -71 GN ERISERVATA Pagina 36 LUOGO/TIPOLOGIA COMUNE PREZZO DI BASE MQ 14. DATA ASTA 03 apr Viare e,Ío via dorl tazzoll,appartallrento 56 Viare;,;Ío via .4iu elÍa slld (?. ciel lago). blfanlillare 61 2 ;)_.000.00 08-apr ViarVia GÍ<1lllli Scf?icdli (1. de! 1;;0i.+illiätta li? n 7.000,00 o8-an %dillaícìre Via D'annullzÍC (tÍt'!o¡. al},){ütaillpIlrn IlA. 340.OQC,00 08-apr Camalore via Viasolll (Capezzano). fa}I}rÍcair3 a Schi ,ra n.^. 320.000.071 0 5-a;)r Can?ai+,re P,11,3Ilte nmráta !Capf z !r,^?. 2 fa i}b11 , ti - tári- ero 2 i0 + i0 65LOOQ00 08-2, ,}r 7 anlaiore via Dante tUi;;Lier (tido?, appartanleiltn n.,^'. 205.000.00 o5-a)1! Forte Dei VlarrnÍ via F.Can ara arlgolo via r ". B(!ollarroti:Jil!a n.r . 1.5 5.000,7',0 nr Forte Dei Marmi vi a d1a1 i'arr¡U a,','il!,3 n.d. 1.669.1-10,00 08 api- Forte tipi A arn1Í 'Jia n.r.. 11)Íta7Í^,Ile . 1.280.000,00 08-apr Folte t)cti Marmi via lr., abltazlCìile R.ri. 1.400.000,CC o8-a11 P1aSSarri c `flddei i'4CC;Uarci la,lppâltcnl'Iî10 89 i?u.UO0,0u 08 allr PAaS S,?ro5a via Sa.talello (itla'v,?), a131tazlCìne fj;1 230.000,o0 08-.pl Seravezza. vía CallsolÍ, aptlartanlento 160 282.000,00 0 ;-a;lr Vlaregglo via 0 - 01 ino Vlare`rg?n via Ousta'v0?ilCdena.abltaZione L'iarerL;`,lo Via G,l.,iaïii (J. del la ;oì,allpartalnento Vìareg;in via don boscoappartanlento via[ e„ io Viare? Í^ Viare,mk3 vi, Gu ;.iälïno A arcolú,,lppalt,?Irnntc3 al"a- ,Ío Viare e;Ío 50 '!?.16ü,0o 45'.500.00 rl.cl. 60.; 50,00 .16.786.00 anl, wiaFe "dliGle!an f,elo Bunnarroti,al3parta,nento 1i4.000,00 apr via de.icP Catene,abÍtazione 23;.0OO.OQ 1 31 ll8.000,00 89 171-1.000,00 1;i.000,00 via Enl iro Paladini,appartan"lerlto quartiereS.allien^c',appar;amento '•ílareM; o via {ieÍ Ci lle;;l (terllllne l in„app,3r[alnerlt0 " ,.000,00 Canlainre vìa tnmbriá (tonll_!rici), appartamento+;}osto auto 49.12í1.00 íalllaiore Via íVilSS011i ) (I..a;)eZZanrî), ai}llartalnentC" teI"reno Cd1311ioi e Vi,i, P,MacsoaÍ l (Ca¡}ez 7,! 1 ì 0). 2, pil,ì11,3 ilie 1ito + toriello Cai11ai(3re Via Polite P,,1azzon (Co!le della 0!iar{Íia) allítat}one 119 i59.1Ó2,0o Massarosa via Matteotti (Sciava), ai?I?ar lamento 104 14i.440.00 MnsSnoSa Via pravinCiaic (',valproillaro , a pt laltarnneilto 106 6 ;.288.64 10 ,ssaroca via CanipaIetti (P. ai la pe„ ina) apr!alralnento 90 54.600.00 MnsSnoSa Via Celiami ai}ítamioiie 228 145.250,00 165 1(3.840,0o S-a,}r 31%.140,00 . ,-apr t1 assaroSa via pontafli iP,CZza11C). villetta SU? pialli 340 540.800.00 Ser svezza Via Santa Maria !ieila Pese, appartamento 142 318.000,00 Camaloii, via bai ialtido),appaitarnen;o 90 300.000.00 29-apr Caillaíore Via (O!lnill}ale per Pedana (Indo?, abitazione ainaioi via Pedona,tido?. abitazione -alli 42 109.000.00 29-apr il AI, 253.500.071 29-apr MnssaloSa ViadeilaCbiecanpntallleilt(3 60 90.563,00 29-apr 161 assaroSd 1/ia {.elia 11L_,., anspartamento i0 83.813.00 29-apr Massarosa via belle Pielle , abitazione 122.625,00 29-apr 80 TOT. Edilizia & Territorio 13.544.807,64 Pagina 37 Escavo in porto, i lavori alla Dragaggi L'impresa di Marghera si aggiudica il nuovo intervento da 200mila euro. Si comincia domani ® VIAREGGIO Da domani, condizioni del mare permettendo, potrebbe iniziare il nuovo interven- to di escavo della barra sabbiosa all'esterno del porto. Quattro risposte, su dieci in- viti ad altrettante imprese inviati dall'Autorità portuale, due offerte valide: i lavori se l'è aggiudicati la "Dragaggi Srl" di Marghera con un ribasso - spiega il segretario dell'Authority, Fabrizio Morelli del La 6,30%. "Dragaggi" è la società dell'imprenditore Luciano Boscolo Cucco che un anno era finito agli arresti domiciliari per i fatti che nel 2011 avevano portato al sequestro della draga "Gino Cucco" nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti nel porto di Pescara (che aveva visto tra le imprese denunciate anche la viareggina Sasit). Nel dicembre di quest'anno l'impresa veneta - che a Viareggio ha già operato - si era aggiudicato il primo intervento di escavo in somma urgenza, eseguito a fine 2013. Aveva poi partecipato alla seconda "chiamata" dell'Autorità portuale (100mila euro di lavori) che aveva visto prevalere al "Geoconsul" di Genova, la quale aveva poi noleggiato draga e personale dalla "Somit" di Chioggia. Il cui rappresentante legale, Carlo Tiozzo Briasola - nell'agosto scorso - fu colpito da provvedimento di obbligo di dimora nell'ambito dell' inchiesta sui presunti appalti "distorti" e fatture false per sei milioni di euro, bufera scoppiata sul Consorzio Venezia nuova e le altre società consorziate che si occupano della costruzione delle dighe mobili del Mose. La stessa inchiesta - che scosse Venezia e provincia - vide sottoposto ad analogo provvedimento anche Luciano Boscolo Cucco , titolare della "Dragaggi Srl". (df.) CRI PRODUZIONE RISERVATA La draga al lavoro in porto (foto d 'archivio) i m i l ministero vede nero 4aa0nn,r.hinra dienerr:i Edilizia & Territorio Pagina 38 MONTRAMITO • Ecco la nuova via Fondacc ì Oggi alle 17 la presentazione dei lavori alla sede della Welcome / MASSAROSA Taglio del nastro perla "nuova" via Fondacci. Saranno presentati oggi alle 17, nel corso di un incontro al quale saranno presenti oltre agli amministratori un funzionario della Regione Toscana, il presidente della Provincia di Lucca, i presidenti del consorzio di Montramito e dell'Associazione Industriali di Lucca, presso la sede di Welcome Italia (via Fondacci 272-Montramito), i lavori di riqualificazione urbana ed ambientale di via Fondacci. L'intervento, che ammonta ad oltre tre milioni di eu - Edilizia & Territorio ro è stato finanziato dalla Regione Toscana, anche in considerazione del positivo impatto ambientale che avrà l'opera grazie ad alcuni accorgimenti adottati nella progettazione, come l'utilizzo di lampade a basso consumo energetico per l'illuminazione, la rete fognari a e l'utilizzo di asfalto fonoassorbente. I lavori hanno riguardato l'allargamento della via Fondacci, che ora ha una carreggiata di 10 metri adatta anche al traffico pesante; la realizzazione di un marciapiede e un parcheggio a livello del piano stradale per la sosta dei veicoli a pettine. Tra le soluzioni innovative utilizzate per quest'opera c'è la realizzazione di un condotto tecnologico ispezionabile che passa sotto strada, nel quale sono stati passati tutti i servizi: fognatura, illuminazione, gas, ecc. È stata inoltre eseguita la sistemazione viaria in parallelo a tutto il nuovo corso del Fosso del Fioraio, che collega due vie. L' intervento fa parte di un complesso pacchetto di opere realizzate grazie al coordinamento di più enti: Provincia, Consorzio di Bonifica e Autorità di Bacino. Dopo la presentazione, taglio del nastro e aperitivo. Pagina 39
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