Rassegna Stampa 2 aprile 2014 - Associazione degli Industriali

mercoledì 2 aprile 2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
mercoledì 2 aprile 2014
Economia e imprese locali
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 8
«Polo Fiere», tutti assolti
Paolo Pacini
1
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. V
Tutti assolti per il danno erariale
Luca Tronchetti
2
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 3
S.Marco lotta contro l'impianto a biomasse: «Fermatelo»
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. III
Sos per l'aria di San Marco scattano i controlli extra
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. III
«Procedura da invalidare, stop all'impianto»
5
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 12
Altopascio: 2 milioni di avanzo Ma non basta...
6
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. XI
«Il patto di stabilità ci strangola»
7
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 15
Pubblicati i bandi per i Certificati Verdi Alce, tutti i dubbi dei
Comitati
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. XIII
Biomasse, c'è il bando Comitati in stato d'allerta
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 15
Licenziamenti Lucart, scoppia la protesta «Così ora l'organico
è sottodimensionato»
Marco Nicoli
10
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. XII
Muca e gli altri: i sogni interrotti dei licenziati Lucart
Luca Meconi
11
Nazione Viareggio
02/04/2014
p. 9
La Fiom Cgil lancia un allarme rosso «Le aziende della filiera
sono al collasso»
Nazione Viareggio
02/04/2014
p. 2
Operazione Salva-Versilia: Pisa e Livorno pagano il maxi
debito
Beppe Nelli,
Martina Del
Chicca
14
Tirreno Viareggio
02/04/2014
p. VII
Rifiuti, tegola da 5 milioni su Viareggio
Luca Basile
16
Nazione Viareggio
02/04/2014
p. 2
Da Viareggio a Forte tutte le somme dovute
17
Nazione Viareggio
02/04/2014
p. 11
Massarosa. Otto operai rischiano il posto. Da mesi sono senza
stipendio
18
Tirreno Viareggio
02/04/2014
p. VIII
Lavoratori in ansia alla ditta di imballaggi
19
3
Barbara Antoni
Marco Nicoli
4
8
9
13
Edilizia & Territorio
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 2
Tralicci, braccio di ferro sui nuovo tracciato: scatta la raccolta Laura Sartini
firme
20
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. II
Firme, ricorsi, osservazioni per dire no all'elettrodotto
21
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. II
Nuovo tracciato ai raggi x, Arpat al lavoro
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. III
Terna: «L'interramento? Costoso e più impattante»
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 3
Assi viari e ponte Quanti nodi al pettine
25
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 5
«Piuss addio, si farà un progetto tutto nuovo»
26
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. I
Piazzale Verdi, cancellato il progetto dell'ellisse
28
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 4
Piazza San Michele, via ai lavori. Ma il mercatino resta al palo
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. I
Ok della giunta per rifare il pavimento di San Michele
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. XI
Via del Marginone resta com'è, via delle Scuole a senso unico Nicola Nucci
31
Tirreno Lucca
02/04/2014
p. IX
San Colombano. Iniziato il restauro a Rimortoli
32
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 13
Porcari. Palasport: a maggio si parte
33
Nazione Lucca
02/04/2014
p. 18
Alla scoperta del mondo
34
Tirreno Viareggio
02/04/2014
p. 1-I
Viareggio. In un mese 40 case all'asta
Tirreno Viareggio
02/04/2014
p. III
Escavo in porto, i lavori alla Dragaggi
38
Tirreno Viareggio
02/04/2014
p. VIII
Montramito. Ecco la nuova via Fondacci
39
Indice Rassegna Stampa
Nadia Davini
23
Luca Cinotti
24
29
Barbara Antoni
Gianni Parrini
30
35
Pagina I
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ERARIALE PER L'AUMENTO Di CAPITALE 2011
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L'ex sindaco Favilla, 19 consiglieri e l'dirigente Turturici
TUTTI assolti dalla Corte dei Conti per
presunti sprechi al «Polo Fiere» di Lucca,
di cui nel maggio 2011 avevano autorizzato la ricapitalizzazione. I giudici contabili
della sezione Toscana (presidente Francesco Pezzella, consigliere relatore Francesco D'Isanto, consigliere Angelo Bax) hanno infatti assolto l'ex sindaco Mauro Favilla, l'ex dirigente della ragioneria comunale
di Lucca Serafino Turturici (già dirigente
del comune di Viareggio, poi di Camaiore)
e i 19 consiglieri comunali dell'ex maggioranza di centrodestra: Fabbri, Fava, Venturi, Checchia, Fazzi, Martinelli, Buchignani, Andreoni, Micheloni, Bertani, Garbini, Panelli, Mura, Allegrini, Torri, Agnitti, De Luca, Lotti e Dinelli.
I POLITICI e il dirigente erano accusati
di aver provocato un danno erariale di ben
700mila euro, per aver autorizzato mel
maggio 2011 la controllata Lucca Holding
SpA ad aumentare il capitale della partecipata Lucca Polo Fiere & Tecnologia SpA,
che registrava perdite di esercizio fin dal
2004. La maggior parte rischiava di corrispondere circa 20mila euro a testa, mentre
Favilla in caso di condanna avrebbe dovuto versare 300mila euro. A far scattare l'indagine contabile era stato un esposto
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Il via dopo un esposto di Tambellini
Ma la delibera comunale non era
vincolante per «Lucca Holi »
dell'allora capogruppo del Pd Alessandro
Tambellini. Veniva contestato a tutti di
aver ignorato la legge del 2010 che impediva la ricapitalizzazione di aziende partecipate dal Comune in perdita da più di tre
esercizi consecutivi. Il danno erariale era
di 250mila euro di aumento di capitale stabilito poi dalla Lucca Holding per l'esercizio 2011. Ma nel mirino erano finiti altri
450mila euro dell'aumento di capitale del
febbraio 2010. In tutto 700mila euro.
DI FRONTE ai giudici, tuttavia ha prevalso la linea della difesa sostenuta dagli avvocati Carlo Lazzarini (per Turturici), Giuseppe Toscano e Alessandro Bertani (per i
consiglieri comunali), Alberto Del Carlo
(per Pietro Fazzi) e Domenico Iaria (per
Favilla). La Corte ha infatti ritenuto che
«Per Lucca Holding non sussiste alcuna
subordinazione gerarchica (il cosiddetto
controllo analogo) degli organi societari
nei confronti del socio unico (il Comune
di Lucca)» e «non essendo riscontrate, in
capo alla Lucca Holding SpA, le peculiarità che caratterizzano la società "in house",
la relativa azione di responsabilità (da esercitare, se del caso, nei confronti degli organi sociali e non del sindaco e del Consiglio
comunale) per il danno asseritamente concretizzatosi, andrebbe proposta innanzi al
giudice ordinario».
Paolo Pacini
NESSUN ADDEB ITO
A fianco il Polo Fiere di
Sorbano; a destra l'ex
sindaco Mauro Favilla e
l'ex dirigente comunale
alle finanze Serafino
Turturici
Economia e imprese locali
Pagina 1
Tutti assolti per il danno er
Sulla ricapitalizzazione del Polo Fiere nessuna responsabilità per Favilla, ex segretario e 19 consiglieri
di Luca Tronchetti
1 LUCCA
Nessun danno all'erario comunale. La Corte dei Conti ha assolto l'ex sindaco di Lucca,
Mauro Favilla, l'ex segretario
comunale Serafino Turturici e i
consiglieri di maggioranza che
votarono a favore della ricapitalizzazione in due tranches del
Polo Fiere. Si tratta di Agnitti,
Allegrini, Andreoni, Bertani,
Buchignani, Checchia, De Luca, Dinelli, Fabbri, Fava, Fazzi,
Garbini, Lotti, Martinelli, Micheloni, Mura, Panelli, Torri e
Venturi. Tutti tirano un respiro
di sollievo: non dovranno restituire allo Stato 700mila euro di
cui 300mila il solo ex primo cittadino e 400mila i restanti venti
imputati (20mila euro ciascuno). Un proscioglimento nel
merito con rifondazione delle
spese legali soltanto per l'ex segretario comunale, in quanto titolare di un incarico dirigenziale in ambito comunale, mentre
sindaco e consiglieri, che
all'epoca dei fatti ricoprivano
cariche elettive, dovranno pagarsi le spese legali.
Giudice ordinario. Stando alla
Corte dei Conti (presidente
Pezzell a, relatore D'Isanto, consigliere Bax) indipendentemen-
te da ogni altra valutazione sulla concreta, ma non dimostrata, effettività di un danno inferto al patrimonio societario, ma
non a quello dell'erario comunale, la questione non sarebbe
di pertinenza della Corte dei
Conti. Mittente sbagliato quindi. «Semmai - dicono i giudici andrebbe proposta al giudice
ordinario e l'azione di responsabilità non sarebbe da esercitare nei confronti al sindaco o
al consiglio comunale, ma nei
confronti degli organi sociali
della Lucca Holding spa». Il motivo? La Corte dei Conti ritiene
che nella Lucca Holding spa
non siano riscontrabili le peculiarità che caratterizzano una
società «in house». Perché si
configuri, stando ai giudici contabili, una società «in house»
occorre che la natura dei soci
sia esclusivamente pubblica e
la sottoposizione ad un controllo sia corrispondente a quella
esercitata dall'ente pubblico
sui propri uffici. E questi requisiti non risultano. Perché la
Lucca Holding svolge la sua atti vità in un ambito ampio e con
finalità spiccatamente imprenditoriali, in un regime di concorrenza e senza vincoli di destinazione dell'attività in favore del Comune. E non sussiste
alcuna subordinazione gerarchica degli organi societari nei
confronti del Comune. Lo statuto infatti attribuisce ampi poteri per l'amministrazione ordinaria della società e per il computo di tutti gli atti pur riconoscendo al Comune la facoltà di
scelta degli amministratori.
Le contestazioni e la difesa. La vicenda risale al 2011 quando il
consiglio comunale autorizzò
la controllata Lucca Holding
spa ad un aumento di capitale
della partecipata Lucca Polo
Fiere & Tecnologia spa (che registrava perdite di esercizio sin
dal 2004)
corrispondendo
un'anticipazione di 250mila euro in conto futuro aumento di
capitale e facendo seguito ad
un precedente e ulteriore finanziamento, effettuato nel febbraio 2010, per 450mi1a euro. Per il
procuratore contabile Angelo
Canale le due tranches non
avrebbero dovuto essere deliberate in quanto violavano l'articolo 6 del decreto Tremonti
datato 2010 che vietava l'operazione a favore di società partecipate in perdita per tre o più
esercizi consecutivi come effettivamente era il Polo Fiere. Per
la difesa del sindaco Favilla (avvocato Iaria di Firenze) e dei
consiglieri comunali (avvocato
Toscano) eccezion fatta per
Fazzi (difeso da Alberto Del
Carlo) e Turturici (assistito da
Lazzarini di Firenze) la delibera
d'indirizzo da 450mila euro per
la ricapitalizzazione del Polo
Fiere non transitò mai in consiglio comunale. E sulla seconda
tranches da 250mila euro sindaco e consiglieri avrebbero
fornito una linea d'indirizzo al
cda di Lucca Holding che doveva entrare nel merito della questione e verificare la fattibilità
di quel contributo.
Serafino Turturici
il gruppo di maggioranza in consiglio comunale ai tempi del mandato guidato da Mauro Favilla
Economia e imprese locali
Pagina 2
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IL GRUPPO «CANOVETTA» CHIEDE GA RANZIE E RICORDA LO STOP DEL TAR ACLI INCENTIVI PER L' AZIENDA
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E' NATO da poco, ma sicuramente è
pronto a dare battaglia. Parliamo del comitato Canovetta, nato a due passi da
Lucca, tra gli abitanti dell'area ex-Cantoni, che si batte contro la messa in funzione dell'impianto a biomasse di S.Marco.
Ed è proprio di questi giorni la notizia
che il Tar del Lazio ha bloccato gli incentivi alla ditta per l'erogazione di energia
riconoscendo la mancanza iniziale della
cogenerazione. «A questo punto - afferma il portavoce del comitato, Paolo Bottari - se il Comune e la Provincia di
Lucca cercavano un ulteriore argomento
per fermare l'impianto, ecco che la sen-
tenza autorevole del Tar ha offerto loro
un argomento importante. Adesso, ci
aspettiamo una scelta finalmente coraggiosa su una questione spinosa e su una
procedura autorizzativa che presenta
molte anomalie a partire dalla suddivisione dello stesso impianto in due società,
intestate alla stessa persona, solo per usufruire della procedura semplificata».
«ALLA LUCE anche della mancanza
iniziale del requisito della cogenerazione, sanato in maniera effimera solo a distanza di tempo e solo per riscaldare i propri uffici con un recupero termico inin-
fluente - aggiunge - , chiediamo con
maggior forza l'invalidazione di tutta la
procedura e l'immediato stop dell'impianto».
«E SICCOME continuiamo a ribadire
l'inopportunità di un impianto che serve
solo a bruciare oli importati dall'estero, a
due passi dalla città e vicino alle abitazioni e che avrà ripercussioni negative anche sull'aria della città - conclude - ,
chiediamo garanzie sulla tutela della nostra salute, sull'opportunità di continuare a coltivare i nostri orti e la massima severità nei controlli sulla provenienza e la
tipologia degli olii usati».
SET IG? Un momento della protesta davanti alla
sede del Comune del comitato contro le biomasse
Economia e imprese locali
Pagina 3
Sos per l'aria di San Marco
scattano i controlli extra
Quattro campagne stagionali di monitoraggio, di quindici giorni ciascuna
Le effettueranno a loro spese Comune e Provincia usandola centralina mobile
di Barbara Antoni
1 LUCCA
Quattro campagne stagionali
di monitoraggio della qualità
dell'aria, della durata di quindici giorni ciascuna, utilizzando la centralina mobile della
Provincia.
Le rilevazioni aggiuntive interesseranno l'area in prossimità di via della Canovetta a
San Marco, dove si trovano le
due centrali a biomasse, impianti di proprietà delle società Romea Import Export srl e
Dispensa Gourmet srl.
Un'azione congiunta di Comune e Provincia, sollecitata
anche dai cittadini che vivono
della zona (dove si sono costituiti due comitati, Aria pulita e
il più recente La Canovetta), ulteriormente
preoccupati
dall'arrivo di nuovi impianti
industriali accessori ad attività
esistenti nell'area.
La centralina sarà in funzione per la prima campagna di
monitoraggio «fra una decina
di giorni - spiega Maura Cavallaro, vice presidente della Provincia e assessore provinciale
all'ambiente -. Prima devono
essere completati gli allacci
dell'Enel».
Una sinergia, quella finalizzata al monitoraggio sistematico e aggiuntivo dell'aria nella
zona di San Marco, che si esplica anche nella compartecipazione alla spesa dei due enti: la
Economia e imprese locali
Gli impianti a biomasse di San Marco in via della Canovetta (archivio)
Provincia ci mette la sua centralina mobile e paga le analisi
dell'aria,
l'amministrazione
comunale partecipa col suolo
pubblico e il costo della fornitura elettrica per un totale, fra
spese per l'impianto (1.381 euro) e per l'energia utilizzata
(2.282 euro, cifre senza Iva, secondo il preventivo fornito da
Gesani), di 4.469 euro Iva conipresa. Da parte sua la Provin-
cia considera per l'utilizzo della centralina un costo giornaliero del mezzo mobile di cento euro.
Il monitoraggio si è reso necessario, viene spiegato nel documento prodotto dall'amministrazione comunale (la determina 427 del 2014) che di
fatto dà il via alle campagne di
monitoraggio,
«a
seguito
dell'entrata in servizio degli
impianti delle ditte Romea Import Export e Dispensa Gourmet».
Il 31 gennaio scorso, sulla
scorta dell'entrata in attività
dei due impianti, il Comune
aveva chiesto alla Provincia la
verifica delle emissioni in atmosfera in prossimità dei due
insediamenti usando la sua
centralina.
L'ok di Palazzo Ducale è arrivato appena due settimane dopo; dopodiché il 12 marzo in
via della Canovetta è stato effettuato un sopralluogo congiunto con il dipartimento Arpat di Lucca e il responsabile
del centro regionale toscana
qualità dell'aria: l'ultimo via libera alle quattro campagne di
monitoraggio annuali, per un
totale di sessanta giorni.
Si tratta di campagne inquadrabili, per la durata del campionamento e obiettivi di qualità che si propone, dell'attuazione della direttiva europea
50 del 2008 relativa alla qualità
dell'aria dell'ambiente e per
un'aria più pulita in Europa. E
in base a questa direttiva che si
prevedono campagne effettuate per otto settimane distribuite equamente nell'arco dell'anno: misure che consentono di
ottenere una stima ragionevole della qualità dell'aria nel corso dell'anno evalutare i valori
ottenuti con i limiti di legge annuali.
01 RI P RODIJZION E RISERVATA
Pagina 4
«Procedura da invalidare, stop all'impianto»
II comitato Canovetta chiede garanzie per la salute e la massima severità nei controlli
Dopo la notizia che il Tar del
Lazio che ha di fatto bloccato
gli incentivi richiesti dalle ditte
gestori dell' impianto a biomasse di S. Marco, riconoscendo la mancanza iniziale della
cogenerazione, il neonato Comitato Canovetta torna a chiedere lo s top definitivo degli impianti.
«Con questo autorevole pronunciamento del Tar - afferma
il portavoce del comitato, Paolo Bottai - il Comune e la Provincia hanno la possibilità
adesso di porre fine ad una
questione spinosa che da due
anni si trascina negli uffici, a
dispetto dell'interesse e della
salute della collettività.
«L'impianto, infatti, mancava sin dall'inizio del requisito
della cogenerazione e a nulla
può servire, se non ad un mero
escamotage per adempiere virtualmente alla legge, l'aver
successivamente posto rimedio, riscaldandosi i propri uffici con un recupero termico minimo, solo per poter accedere
agli incentivi pubblici.
«E d'estate, a cosa servirà il
riscaldamento? Continuiamo
a ribadire che questo impianto
non ha nulla di "bio ", visto che
è stato creato solo per far guadagnare un imprenditore e solo per usufruire degli importanti incentivi statali in materia.
«Vorremmo vedere l' azienda agire senza nessun contributo statale , visto che bruceranno solo oli importati
dall'estero e non prodotti localmente. Che contributo darà tale impianto alla collettività e al nostro ambiente?
«Brucerà olio di colza dei paesi dell' est e appesantirà ulteriormente l'aria che respireremo noi abitanti ma anche di
chi risiede in città. Troppe anomalie hanno accompagnato la
procedura autorizzativa semplificata a cui l'azienda ha fatto ricorso, suddividendo un
unico impianto in due mi-
ni-impianti per non dover passare da pratiche burocratiche
più complicate e soprattutto
per non incorrere in una Valutazione di Impatto Ambientale.
«A questo punto, alla luce
anche della mancanza iniziale
del requisito della cogenerazione, chiediamo con forza
l'invalidazione di tutta la procedura e l'immediato stop
dell'impianto, oltre a precise
garanzie sulla tutela della nostra salute, sull'opportunità di
continuare a coltivare i nostri
orti e la massima severità nei
controlli sulla provenienza e la
tipologia degli olii usati».
La zona della Canovetta
Economia e imprese locali
Pagina 5
Altopascio:
2 milioni
di avanzo
Ma non basta...
UNA VITTORIA di Pirro?
Sembrerebbe. Il Comune di
Altopascio fa registrare l'avanzo di amministrazione (che sarà ratificato dal consiglio comunale a breve) di 2 milioni e
460 mila euro, ma paradossalmente deve rispettare i severi
e rigidi vincoli imposti dal
Patto di Stabilità. «Tutto ciò
anche mantenendo invariata
la pressione fiscale e con 400
mila curo di minori entrate.
in condizioni normali, si tratterebbe di un grande risultato
contabile - spiega l'assessore
al bilancio Alessandro Bianchi - garantendo lo stesso livello dei servizi e aumentando la spesa per il sociale». «Il
taglio di trasferimenti a causa
della spending review è stato
sensibile, circa 500mila curo
- continua Bianchi - rinunciato ad una parte di Imu,
equiparando alle abitazioni
principali le case concesse in
comodato gratuito ai parenti
di primo grado, con rivalutazione della Tarsu evitando ai
cittadini e imprese l'esborso
di 400 mila curo, con un recupero di 150 mila di evasione fiscale, inoltre si è beneficiato
dei dividendi delle quote del
gas». Il sindaco Marchetti aggiunge: «Mi auguro che Renzi, ex sindaco, capisca la necessità di rivedere tutto ciò, permettendoci di investire con i
soldi di cui disponiamo e senza essere messi sullo stesso piano di chi ha milioni di debito».
Ma.Ste.
Economia e imprese locali
Pagina 6
ALTOPASCIO
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«11 pauo di
In cassa un avanzo di oltre 2 milioni. Che non si possono spendere
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Un avanzo di bilancio di 2 milioni e 460mila euro nelle casse comunali, ma senza poterli
spendere. Sono i paradossi del
vincolo di patto di stabilità che
il sindaco Maurizio Marchetti
chiede di allentare al governo
Renzi. «Mi auguro che il governo in carica, che è guidato da
una persona che fino a poche
ore fa era sindaco e quindi conosce bene questi problemi, ci
permetta di lavorare utilizzando i soldi che abbiamo in cassa
ma che non possiamo spendere per il patto di stabilità - sottolinea Marchetti - penalizzando chi gestisce bene le proprie
finanze, mettendolo sullo stes-
so livello di chi ha milioni di
debito. Una situazione insostenibile».
I numeri positivi che saranno al centro del conto consuntivo 2013 e che saranno discussi in un consiglio comunale
che si svolgerà nelle prossime
settimane sono evidenziati
dall'assessore al bilancio Alessandro Bianchi. «Se fossimo in
condizioni normali si tratterebbe di un grande risultato
contabile, soprattutto se valutiamo che questo avanzo è stato ottenuto mantenendo almeno inalterato il livello dei servizi
e
aumentando
sensibilmente la spesa per il
settore sociale. Una bella prova di gestione oculata in linea
con i tempi che corrono. Il taglio di trasferimenti a causa
della spending review è stato
fortissimo, di circa 500mila euro, abbiamo rinunciato a una
parte di Imu, equiparando alle
abitazioni principali le case
concesse in comodato gratuito ai parenti di primo grado, alla rivalutazione della Tarsu evitando ai cittadini e imprese un
aumento della tassa dei rifiuti
per circa 400mila euro. Di contro
abbiamo
recuperato
150tnila euro di evasione fiscale e beneficiato dei dividendi
delle quote di Toscana Energia
Clienti. Una grande attenzione alle spese quotidiane e l'assenza di sprechi di qualunque
natura hanno fatto il resto».
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Economia e imprese locali
Pagina 7
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PUBBLICATI i bandi riferiti ai
Registri e alle Procedure d'Asta per
l'assegnazione degli incentivi 2015
alla produzione di energia elettrica
da impianti a fonti rinnovabili diversi dai fotovoltaici. I Registri e le
Procedure d'Asta si apriranno alle
9 del 28 aprile e chiuderanno improrogabilmente alle 21 del 26 giugno: la graduatoria sarà pubblicata
entro 60 giorni dalla data di chiusura dei Registri . Il momento è cruciale per Alce - Biomasse del Serchio, che a breve dovrebbe presentare domanda di partecipazione alle Procedure d'Asta. Fino ad agosto non si conoscerà la graduatoria
dei vincitori e, tuttavia, la società
sta anticipando i tempi sia relativamente all'acquisizione dei terreni
per l'elettrodotto sia nello smantellamento dei vecchi edifici. Una realizzazione controversa, contro la
quale tornano ad esprimersi i Comitati Ambiente e Salute di Bagni
di Lucca e Borgo a Mozzano, che,
in una nota, affermano : «Questi anni sono stati impegnati nel produrre e promuovere ampia documentazione scientifica a riprova della pericolosità di un impianto di questo
genere nel bel mezzo di un centro
abitato. I responsabili degli organi
deputati al controllo e degli enti
amministrativi coinvolti, Provincia in primis, hanno invece consapevolmente evitato di approfondire la questione sanitaria e ambientale connessa e di avviare le conseguenti misure precauzionali.
OGGI, anche per le gravi criticità
e omissioni emerse dopo il rilascio
dell'autorizzazione,
ci
auguriamo
che il sindaco Betti, sempre sensibile a tali problematiche, possa far
fronte a errori e inadempienze commessi da altri, attuando il necessario per sospendere i lavori fintanto
che non siano effettuate verifiche e
valutazioni ambientale e sanitario
che la cittadinanza reclama».
Marco Nicoli
Economia e imprese locali
Pagina 8
Biomasse, c'è il bando
Comitati in stato d'allerta
L'Alce potrebbe fare domanda: gli esiti saranno resi noti solo ad agosto
Nuovo appello al sindaco Betti: «Sospenda i lavori perle verifiche necessarie»
1 FORNOLI
É un momento forse decisivo
per la vicenda dell 'impianto a
biomasse
da
realizzare
nell'area dell'Alce: i comitati
Ambiente e salute di Bagni di
Lucca e Borgo a Mozzano rendono infatti noto che sabato
29 marzo il GSE, Gestore dei
Servizi Energetici, come previs to dal decreto interministeriale del6luglio 2012 , ha pubblicato i bandi riferiti ai registri e
alle procedure d'asta per l'assegnazione degli incentivi
2015 alla produzione di energia elettrica da impianti a fonti
rinnovabili diversi dai fotovoltaici. Un appuntamento fondamentale per realizzare la
(contestata) centrale, che già
era stato " saltato " lo scorso anno. I registri e le procedure
d'asta si apriranno a11e9 del 28
aprile e si chiuderanno alle 21
del 26 giugno : la graduatoria
sarà pubblicata entro 60 giorni
dalla data di chiusura dei registri.
«A lce/Biomasse del Serchio
- anticipa il Comitato - a breve
presenterà domanda di parte-
cipazione alle Procedure
d'Asta. Fino ad agosto non si
conoscerà la graduatoria dei
vincitori, e tuttavia la società
sta anticipando i tempi sia relativamente all'acquisizione
dei terreni per l'elettrodotto
sia nello smantellamento dei
vecchi edifici. Dopo quattro
anni dal rilascio dell'autorizzazione da parte della Provincia
di Lucca alla centrale a biomasse dell'Alce, siamo oggi ad
un momento cruciale e decisivo per il futuro della Valle del
Serchio. Le ragioni di chi è contrario investono diversi settori, ma è soprattutto l'inquinamento atmosferico che verrebbe prodotto ad essere sotto accusa. I Comitati ambiente in
questi anni sono stati impegnati nel produrre e promuovere ampia documentazione
scientifica a riprova della pericolosità di un impianto di questo genere nel bel mezzo di un
centro abitato. I responsabili
degli organi deputati al controllo e degli enti coinvolti,
Provincia in primis, hanno invece consapevolmente evitato
di approfondire la questione
sanitaria e ambientale cormessa e di avviare le conseguenti
misure precauzionali. Di questo fatto si stanno assumendo
la grave e piena responsabilità
politica e personale».
In tutti i contesti pubblici ricordano i comitati - il sindaco di Bagni di Lucca Massimo
Betti «ha rassicurato sulla volontà di difendere la salute
pubblica, nel rispetto del supremo mandato che la legge
gli assegna. Oggi, anche a seguito delle gravi criticità ed
omissioni emerse dopo il rilascio dell'autorizzazione, ci auguriamo che, nel pubblico interesse, il sindaco possa fare
fronte agli errori e alle inadempienze commessi da altri, attuando quanto necessario per
sospendere i lavori fintanto
che non vengano effettuate le
verifiche e le valutazioni di carattere ambientale e sanitario
ad oggi mancate e che la cittadinanza reclama».
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II piazzale dell 'Alce a Fornoli
Economia e imprese locali
Pagina 9
..
I SI NDACATI ATTACCANO: «VOGLIAMO U N CON F RO NTO CL'AZIENDA»
Licenziamenti Lucart, scoppia la protesta
«Così ora l'organico è sottodimensionato»
di MARCO NICOLI
TENSIONE palpabile ieri mattina davanti ai cancelli dello stabilimento Lucart di Diecimo perla
mobilitazione dei lavoratori della cooperativa «Lucca Work», rimasti senza occupazione a seguito della cessazione dell'appalto.
Complessivamente diciotto lavoratori, in gran parte extracomunitari, ma anche Italiani, molti con
famiglia numerosa sulle spalle,
che espletavano mansioni di facchinaggio, fine linea e pulizia
all'interno dello stabilimento, e
che, dalla sera alla mattina si sono ritrovati senza posto di lavoro, perché la cooperativa subentrante ne ha assunti solo quindici
dei trentatre precedentemente in
forza. Ieri mattina, davanti ai cancelli della fabbrica, insieme ai lavoratori licenziati, i responsabili
della Fili Cgil, Andrea Mariotti e
Mario Salvadori, hanno tenuto
una conferenza stampa per spiegare e far conoscere la situazione
e per contestare la decisione unilaterale presa dall'azienda.
«LE ASSUNZIONI della cooperativa subentrante - ha affermato Mariotti - presumibilmente
su indicazione della stessa azienda, oltre a comportare più del 50
per cento di licenziamenti, sono
Economia e imprese locali
state fatte senza seguire alcun criterio, che noi avevamo indicato
di tener conto nello scegliere, come il carico familiare e anche
l'anzianità di servizio. Crediamo
IL PRESIDIO
Manifestazione dei lavoratori
ieri mattina davanti ai cancelli
dello stabili mento a Diecimo
inoltre -prosegue - che i lavoratori assunti siano sottodimensionati rispetto alle reali esigenze
dell'azienda e chiediamo quindi
con forza chiarezza su tutta la vicenda. Il primo nostro obiettivo
TEPAMO'N
è quello di aprire un tavolo di
confronto con l'azienda, tavolo
che finora ci è stato negato, anche in presenza di contenziosi, relativi ad irregolarità nei trattamenti retributivi e previdenziali,
di cui potrebbe essere chiamata a
rispondere la dirigenza della Lucart».
SUL POSTO si è presto recato
anche l'assessore del comune di
Borgo a Mozzano Maurizio Tognucci, che ha portato la solidarietà e il supporto mortale
dell'amministrazione ai lavoratori licenziati, che in stragrande
maggioranza abitano sul territorio comunale.
La moli litazione dei iavoratori rimasti senza occupazione (foto 8orb esi)
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Muca e gli altri:
i sogni interrotti
dei licenziati Lucart
Sit in davanti all'azienda dei lavoratori della cooperativa
che non sono stati confermati: fra loro tanti padri di famiglia
di Luca Meconi
1 BORGO A MOZZANO
Muca Ruzhdi, cittadino albanese, con tre persone a carico.
Ben Chilhe Mohamed, cittadino italiano, con sei persone a
carico. El Jaafari Abderrahman, cittadino marocchino
con sei persone a carico e suo
fratello El Jaafari Abdelkàbir
con cinque persone a carico.
Sono alcune delle diciotto
persone che fino a lunedì hanno lavorato alla Lucart di Diecimo per la cooperativa Lucca
Work e che dal primo aprile si
sono ritrovate senza un lavoro
a causa del cambio d'appalto,
passato alla cooperativa Aurora. E la storia di tante persone
che anni fa hanno lasciato il loro paese e sono arrivati in Italia
in cerca di un futuro migliore.
C'è chi, come Muca Ruzdi ha
portato dall'Albania la moglie,
il figlio e i due genitori e c'è invece chi, come Jail Brahim che
oltre ad avere qui la famiglia,
manda anche qualche soldo
che riesce a risparmiare in Marocco. Tutte persone che lavoravano alla Lucart da tanti anni, alcuni addirittura da dieci
anni, altri da meno e che da un
giorno all'altro si sono ritrovati
a casa, senza un futuro certo e
senza sapere cosa poter dare
domani da mangiare ai propri
figli, come pagare l'affitto, come finanziare il mutuo che alcuni di loro avevano preso ormai sicuri di rimanere per sempre qui.
È una storia simile alle molte
situazioni di fallimento e chiusura delle aziende che si sono
verificate purtroppo sempre
più frequentemente anche nella nostra provincia. Ma quello
che differenzia questa da altre
situazioni è che, come afferma
Andrea Mariotti, della Filt Cgil,
«la decisione è stata presa improvvisamente, senza alcun tipo di dialogo con l'azienda che
anzi si è sempre rifiutata ad
aprire un tavolo con i sindacati».
E ieri mattina i lavoratori ri-
masti esclusi hanno organizzato un sit-in con il sindacato davanti allo stabilimento di Diecimo. «Con la cessazione dell'appalto - afferma Mariotti - da
parte della Lucca Work, dal primo aprile è subentrata la cooperativa Aurora che, crediamo
su indicazione dell'azienda, ha
assunto solo quindici persone
dei 33 lavoratori precendenti e,
tra l'altro, li ha assunti con un
contratto di un mese. In questo modo diciotto lavoratori,
diciotto famiglie monoreddito,
si sono ritrovate dall'oggi al domani a casa. Avevamo chiesto,
come Filt Cgil, di seguire alcuni criteri nello scegliere le 15
persone che rimanevano, come l'anzianità e il carico familiare, rna non hanno trovato riscontro nelle decisioni assunte. In più la Lucart è una azienda che lavora a ciclo continuo,
sette giorni su sette, quindi
quindici persone in totale non
sono sufficienti per garantire la
copertura di tutti i turni. In caso di malattia o ferie, non c'è
nessuno che può sostituire
questi lavoratori. Per arrivare a
prendere questa decisioni erano necessarie riunioni preliminari, l'apertura di un tavolo
con i sindacati, adesso anche i
quindici lavoratori rimasti non
hanno prospettiva.
«l.a soluzione adesso - conclude Mariotti - è quella di arrivare a un dialogo con l'azienda
per cercare di dare un futuro
certo a questi lavoratori».
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Economia e imprese locali
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il sindacato
attaccala coop
che è subentrata
e l'azienda cartaria:
«Avevamo chiesto
di seguire alcuni criteri
ma non abbiamo avuto
alcun riscontro»
Alcuni dei lavoratori davanti allo stabilimento di Diecimo
Economia e imprese locali
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DOPO LI ESUBERI ANNUNC IATI
CON le crisi che si sono aperte in
due importanti aziende come Azimut Benetti e Perini Navi, la situazione occupazionale nella Darsena viareggina sta divenendo
esplosiva . Lo sostiene la Fiom
Cgil preoccupata della piega che
sta prendendo il lavoro in Darsena. Come si sa sono 100 gli esuberi dichiarati da Azimut/Benetti e
50 quelli di Perini Navi e ad essi
si aggiungono gli esuberi di altri
cantieri navali quali Polo Nautico, Fipa Italiana, Viareggio Super
Yacht a rendere, se mai fosse possibile, la situazione ancor più
drammatica.
Altri cantieri, pur non avendo al
momento aperto tavoli di crisi,
soffrono una situazione drammatica che ricade su tutto l'indotto
nautico. «Molte aziende della filiera locale - sostiene Lamberto Pocai, segretario della Fiom Cgil sono in forte difficoltà anche per
la scarsa capacità di poter far fronte finanziariamente alle ricadute
derivate dal ribasso e dalla rinegoziazione dei capitolati di appalto».
PER QUESTI motivi la Fiom
provinciale ha preso un'iniziativa
per informare e coinvolgere le istituzioni : è stata inoltrata la richiesta di incontro al sindaco di Viareggio, al presidente del Consiglio comunale e al presidente della commissione Lavoro-Attività
produttive e seguirà analoga ri-
chiesta alla Provincia di Lucca.
Il segretario generale provinciale
della Fiom Lamberto Pocai, ha
preso contatti con l'ufficio di segreteria della commissione regio-
Il sin dacato ha rich iesto
incontri urg enti a
une,
ione
Provincia e
nale toscana sull'emergenza-lavoro e l'8 aprile alle 11, la Fiom e le
Rsu della nautica incontreranno
la commissione a Firenze «in modo da rendere più evidente, secondo il punto di vista delle Rsu, la
difficile situazione della Darsena
I
I E PERINI
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viareggina e verificare e valutare
- sostiene Pocai - il supporto e
il contributo che la stessa Commissione può dare nella gestione
della difficile vertenza Darsena».
Nel frattempo continuano i tavoli
di confronto con le varie aziende:
il 28 marzo si è tenuto l'incontro
con Fipa per discutere la proroga
della Cig in deroga, domani
all'Unione Industriali di Pisa ci
sarà l'incontro con Azimut/Benetti e il 4 aprile quello con Perini
Navi.
In settimana si terranno anche le
assemblee coi lavoratori dei relativi cantieri per socializzare le varie
questioni e per affrontare anche
l'altro delicato tema del Testo unico sulla rappresentanza.
La situazione in Darsena viene descritta
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come esplosiva dai sindacati
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Economia e imprese locali
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Ecco i conti del Pd che scarica sull'Ato Costa q
A DIFFERENZA che a dicembre,
ieri i sindaci della Versilia, pur in
presenza del precetto da 15,5 milioni inviato da Termomeccanica a
Massarosa e Pietrasanta, e dell'annuncio di analoghe ingiunzioni
pro quota dai due comuni proprietari di Falascaia e Pioppogatto agli
altri soci del Cav, sono rimasti prevalentemente tranquilli. Perché il
segretario di Federazione del Pd
ha prospettato la soluzione salva-cavoli e soprattutto salva-capre che
scaricherà sull'Ato Costa il costo
del disastro del commissariamento
che la Versilia subì una ventina di
anni fa. Un disastro che vale non
15 ma 30 milioni, e che spiega per-
i
«O ra basta , h o ant ici pato
i soli per g Li altri sin daci
che d evono restituirmeli»
ché, per esempio, a Viareggio i cittadini paghino una Tares più alta del
125% che in tante altre zone della
Toscana.
L'INTERVENTO di Dati è a fondo pagina. Ma i calcoli che fa il segretario sono semplici: l'ingiunzione di Termomeccanica vale 15,5
milioni trattabili; altri 15 vanno pagati per espropri e spese di costruzione degli impianti, registrati nei
cosiddetti libroni del Cav; il governatore Rossi, giorni fa, ha annunciato per scritto un contributo regionale di 5 milioni; i milioni aggiuntivi, 18-20, come promesso da
Rossi a dicembre saranno fatti propri da Ato Costa che li considera investimenti degli impianti che acquisirà dalla Versilia, e la cui tariffa
scaricherà nelle sue zone (quindi
anche a Pisa e Livorno, con chissà
•
e Uvorno pagano mam* debí
itutti i 30 milioni del disastro ventennale di Falascaia e Pioppogatto
quale gioia di quei cittadini); siccome l'ingiunzione di Termomeccanica è sotto appello, i residui 12 milioni del conto diventano trattabili
e, tolti i 5 della Regione, ai sindaci
versiliesi resta da pagare 5-5,5 milioni che, a quel punto, tutto il Cav
si caricherebbe nei bilanci comunali senza più diatribe sull'effettiva
proprietà degli impianti, come accaduto a dicembre con Mungai e
Lombardi da una parte, e Betti e
Del Dotto dall'altra («Se le cose
vanno a posto vediamo i conti, e se
proprio dobbiamo faremo la nostra
parte», ha detto ieri il sindaco di Camaiore). Tutto questo se il «conto
della serva» fatto da Dati risulterà
un conto, alla fine della giostra, e
non un contadino.
ci, è stata anticipata da Massarosa».
Che, in quota parte, Mungai calcola debba ora versare al Cav solo
qualche decina di migliaia di euro.
«Sessantamila per l'esattezza, compresa la quota per Termomeccanica. Proprio perché abbiamo anticipato molti pagamenti per tutti».
Dunque quella con Termomeccanica sarebbe solo una delle tante beghe. «E non dobbiamo essere noi a
soccombere per questo. Tutti i Comuni - conclude Mungai - dovranno partecipare alle spese, ognuno in base alle proprie quote. Qualcuno può anche decidere di sottrarsi, ma sarà solo una questione di
tempo».
MA A MASSARO SA il sindaco
ha presente il proverbio «fidati era
un buon uomo». E sbotta: «Ora basta». Franco Mungai parla chiaro:
«Il comune che amministro negli
anni ha sempre fronteggiato la mole di spese per l'impianto di smaltimento rifiuti di Pioppogatto, è arrivato il momento che anche gli altri
sindaci facciano la loro parte». Se
non sarà con le buone, allora sarà
con le cattive. In previsione dell'arrivo del precetto di pagamento da
Termomeccanica, consegnato lunedì in piazza Taddei per un totale di
15milioni e mezzo di euro, Mungai
aveva già preparato la delibera per
l'ingiunzione di pagamento che
ora invierà agli altri comuni del Comitato ambiente Versilia (Cav).
«Perché non c'è solo il contenzioso
con Termomeccanica - spiega -.
La massa debitoria dei Comuni ammonta complessivamente a 30milioni di euro. Gran parte delle spese per la creazione del sistema di
smaltimento dei rifiuti, compresi
gli espropri e le acquisizioni dei terreni solo per citare alcune delle vo-
«Ved ia mo se vera mente
dobb iamo pagare q uaLcosa,
nel caso Lo fare mo»
DEL RESTO il consiglio comunale di Seravezza, a novembre, aveva già riconosciuto il debito. «Adesso - dice il sindaco Ettore Neri sarebbe opportuno che anche tutti
gli altri prendessero atto dei debiti
accertati e stanziassero quanto dovuto. Noi faremo così». Nel frattempo il presidente del Cav, il sindaco
di Forte dei Marmi Umberto Buratti, ha convocato per lunedì una
riunione con tutti i sindaci coinvolti: «Con Termomeccanica è ancora
in corso una trattativa. Nei prossimi giorni affronteremo il percorso
che ci vede coinvolti nell'Ato Costa, grazie al quale definiremo la
messa a disposizione degli impianti. Credo dunque che in questa situazione di incertezza sia ancora
troppo presto per esprimere posizioni definitive».
Beppe Nelli
Martina Del Chicca
0Jcr,,&w Snh,i4eiglia:
Economia e imprese locali
PiweBromoluiUmoilnuzidebiW
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IMPIANTI MANGIA SOLDI In alto Falascaia quando era ancora
aperta, e sotto una manifestazione davanti a Pioppogatto
SINDACI Da sinistra in alto e in senso orario : Domenico Lombardi,
Franco M ungai , Alessandro Dei Dotto e Leonardo Betti
I M ILIO N I D ELL'I N GIU N ZIO N E
I TE 0 ECCA ICA CHE
RISCHIA I TRAVOLGERE IL CAV
GLI ALTRI MILIONI DOVUTI
P ER ES PRO P R I E ALT R E SPESE
CHE MASSAROSA R IVEND I CA
I M ILI ON I PROMESSI DALLA
REG I ONE CON LETTERA
D i ROSSI A TU TTI I SI NDACI
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Rifiuti, tegola da 5 ' 'oni su Viareggio
È questa la cifra che il Comune rischia di dover pagare nel contenzioso con Termomeccanica
del gas perché i 15 milioni e
600 mila euro in cassa ovviamente non ci sono.
di Luca Basile
® PIETRASANTA
Una corsa contro il tempo.
Ci sono infatti appena 8 gior2 per pagare i 15 milioni e 600
ni - ne sono trascorsi già
mila euro che i comuni di
Pietrasanta e Massarosa devono , sentenza alla mano, a
Termomeccanica per opere
e migliore realizzate , in passato , negli impianti del Pollino e di Pioppogatto . 15 nìilioni e 600 mila euro che rischiano di fare saltare i bilanci, già
in precario stato di salute,
delle due amministrazioni e,
per un conseguente effetto a
catena , degli altri comuni del
comprensorio, Viareggio in
primis.
I due sindaci , Lombardi e
Mungai, in attesa di rivalersi
per le quote in solido sui colleghi primi cittadini, presenteranno , entro la fine della
settimana una richiesta al
Tar di sospensiva al pagamento. Richiesta che però sarà, con ogni probabilità, discussa non prima di un mese. Di conseguenza se Termomeccanica non terrà conto della richiesta sollecitando di conseguenza il pagamento, Pietrasanta e Massarosa si troveranno alla canna
In pratica, di fronte ad un'
ingiunzione immediata al pagamento, e stante il "rosso"
di bilancio - è il caso di Pietrasanta - si potrebbero aprire
scenari ancora più inquietanti, come quello del pignoramento dei beni.
Il fatto è, tanto per rendere
ancora più tortuoso il quadro, che i beni stessi in teoria
pignorabili sono quelli definiti disponibili - ad esempio
la palazzina che ospita l'Arpat - e non quelli indisponibili - la Versiliana così come
Palazzo Panichi o le proprietà sul demanio -, ma tutto
questo, a seconda dell'interpretazione, potrebbe essere
rimesso in discussione da un
giudice.
Il fatto certo è che Mungai
e Lombardi, già nella giornata di domani, faranno il punto della situazione per poi inviare missiva, ai sindaci di
Viareggio, Camaiore, Seravezza e Forte dei Marmi, di liquidare l'importo, oggetto di
contenzioso, a loro carico.
Importo che si determina tenendo conto della popolazione residente e della produzione dei rifiuti sul territorio:
per intendersi Viareggio propone una percentuale del
38% - da qui un pagamento
dovuto, a quanto pare, di circa 5 milioni e 400 mila giuro mentre Camaiore ha una percentuale superiore al 20%.
Domanda: ma le amministrazioni non direttamente tirate in causa da Termeccanica, liquideranno, in un' ottica di "solidarietà contabile",
senza eccepire, quanto richiesto? Il dubbio è legittimo
e potrebbe, nell'ipotesi peggiore, spaccare il fronte. Ecco perché il fatto che la Regione sia pronta ad anticipare 5 milioni di euro - nell'attesa di una definizione bonaria della trattativa fra le parti
- è notizia che rincuora gli
animi, in subbuglio, dei sindaci. Di certo, i prossimi giorni, saranno decisivi per capire il destino, nell'immediato,
di Massarosa e Pietrasanta.
E, a seguire, degli altri comuni versiliesi.
L'impianto dei rifiuti di Pioppogatto
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BALLAL ! .1 I Comuni sono a corto di soldi
RIPARTIZIONE SEC ONDO LE QUOTE
IL TOTALE del contenzioso con Termomeccanlca ammontava
a 24 milioni circa. Di questi, 15,5 sono arrivati da pagare con
precetto per i sindaci di Pietrasanta e Massarosa . Sul piatto ci
sono altri 15 milioni di debiti legati agli espropri dei terreni per
gli impianti di smaltimento e altre spese . Il totale oscilla così tra
39 e 31 milioni di euro. I sindaci Domenico Lombardi e Franco
Mungai intendono rivalersi, col altrettanti precetti , sugli altri
sindaci della Versilia (Stazzsema esclusa), sulla base della
contestata partecipazione al Cav. E allora, se passasse la tesi
Mungai-Lombardi, ecco quanto dovrebbero pagare pro quota
Viareggio, Camaiore, Seravezza, Forte dei Marmi, e non
dimentichiamo Massarosa e Pietrasanta.
SERAVEZZA nel Cav ha il 5,75% delle quote, corrispondenti a
891.250 euro per l'ingiunzione, e 1.782.500 sul totale del
contenzioso espropri inclusi; Pietrasanta ha il 15,49%,
equivalenti rispettivamente a 2.400.950 euro, e nel secondo caso
a 4.801.900 euro; Massarosa ha l'11,19%, cioè 1.734.450 euro nel
primo caso e 3.468.900 euro nel secondo; Forte dei Marmi col
9,19% pagherebbe 1.424.450 euro per l'ingiunzione e 2.848.900
euro sul totale; Camaiore ha il 20,69% e sborserebbe 3.206.950
euro, e in totale 6.413.900 euro; Viareggio ha il 37,69% del Cav e
quindi pagherebbe 5.841.950 euro e in «summa» 11.683.900 euro.
Sono cifre che manderebbero al dissesto la maggior parte dei
comuni, con la certezza assoluta del default per Viareggio. Se
invece Pietrasanta e Massarosa dovessero dividersi la parcella,
al dissesto andrebbero loro. La soluzione ipotizzata da Dati e
Rossi, che lascia ai comuni del Cav il residuo di 5 milioni,
salverebbe capra e cavoli: ma a Camaiore spetterebbero
comunque 1.034.500 euro, e a Viareggio 1.884.500 euro che,
notoriamente, non ha.
b.n.
Economia e imprese locali
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NON E' STATA RINNOVATA
.
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CASSA INTEGRAZIONE ALL'I
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AL
GGI Di BOZZANO
.
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utto op rai nsch ano posto Da mesi sono senza stipencao
e
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RI SCHIANO di perdere il posto di lavoro
gli 8 dipendenti della ditta Imballaggi di
Bozzano, cui il 31 marzo è scaduta la Cassa
Integrazione. E' questo il grido di allarme
lanciato da Federico Fontanini della Fistel
Cisl di Lucca secondo cui questi lavoratori
sono stati abbandonati dalla loro azienda
«perché per decorrenza dei termini, non è
stata chiesta la proroga della Cassa integrazione. Di fatto - dice Fontanini - questi
otto lavoratori sono stati lasciati in mezzo a
una strada dopo che il titolare dell'azienda,
Pietro Moretti, si è reso completamente irraggiungibile, chiudendo i contatti telefonici con il sindacato. E' un fatto gravissimo
e inaccettabile. Non ci sono stati più contatti malgrado gli infiniti appelli di richiesta
d'incontro, compreso l'interessamento da
parte del sindaco di Massarosa Franco
Mungai. Di fatto l'azienda ha negato ai lavoratori la possibilità di ricorrere per i lavoratori a un ammortizzatore sociale che spetta loro di diritto, mentre è un dovere da parte del datore di lavoro tutelare i propri dipendenti».
Fra l'altro Fontanini rimarca che i lavoratori stanno vivendo un vero e proprio disagio
economico visto che non ha anno ancora ricevuto il becco di un quattrino dalla Cassa
integrazione «e devono ancora riscuotere
- dice - delle mensilità del 2013 mai pagate dall'Imballaggi di Bozzano. Ad oggi ci
piacerebbe capire come risolvere la questione». Finita la cassa integrazione i lavoratori si presenteranno regolamente ai cancelli
dell'azienda.
Economia e imprese locali
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ritto e che un datore di lavoro
ha il dovere di chiedere».
V
..
i BOZZANO
«Otto lavoratori dell'Imballaggi di Bozzano di proprietà
di Pietro Moretti, stanno perdendo il lavoro. Anzi, sono
stati abbandonati dall'azienda». È la considerazione di
Federico Fontanini, sindacalista della Fistel-Cisl di Lucca,
Economia e imprese locali
ansia
ditta
dopo la scadenza del primo
trimestre del 2014 di cassa integrazione in deroga. Cassa
integrazione che non è stata
prorogata dall'azienda per
decorrenza dei termini utili a
effettuare la richiesta.
«Otto lavoratori lasciati in
mezzo ad una strada - scrive
Fontanini in una nota - dopo
..
il
1111111
e
che i titolari dell'azienda si
sono resi completamente irraggiungibili, chiudendo i
contatti telefonici con il sindacato. Un fatto gravissimo e
inaccettabile - sottolinea
Fontanini - aver negato ai dipendenti la possibilità di ricorrere a un ammortizzatore
sociale, che spetta loro di di-
I lavoratori, oltre a non
aver ricevuto i soldi della cassa integrazione, devono ancora riscuotere alcune mensilità del 2013. «Vista la mancata proroga della cassa integrazione in deroga - scrive Fontanini - nei prossimi giorni i
lavoratori si presenteranno
in azienda per riprendere l'attività come è giusto che sia. A
quel punto vedremo cosa dirà il titolare e quali disposizione darà».
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feiTo sul nuovo tracciato : scatta raccolta fim
Comune nega di aver dato autorizzazioni. E da'assemble(i di Mozzano i cittadini c iedont-) al sindaco di dare parere negativo
CHI HA autorizzato cosa? Domanda da 100 milioni di dollari. E' un
fatto che Terna Rete Italia va avanti con il progetto del nuovo elettrodotto, con tralicci anche oltre i 50
metri di altezza secondo un tracciato che nell'Oltreserchio entro i
prossimi due anni potrebbe correre
sulle creste delle colline, da Chiatri, a Filettole fino a Massarosa, più
la stazione elettrica che da sola occuperà oltre 53mila metri quadrati.
E al momento l'unico benestare è
quello del Ministero delle infrastrutture a cui compete il rilascio
della «Via» (valutazione di impatto
ambientale) e anche dell'Autorizzazione unica al progetto. I cittadini
si stanno organizzando per costituire un comitato specifico, dopo l'animata assemblea che si è svolta lunedì sera a Nozzano. E cercano risposte precise, che noi abbiamo girato
agli Enti locali.
«IL COMUNE non ha autorizzato
nessun tracciato dell'elettrodotto
- è la nota che arriva da Palazzo
Orsetti - . Il Comune ha sottoscritto semplicemente un verbale di tavolo tecnico relativo ad una prima
individuazione delle fasce di
fattibilità delle nuove linee, con la
previsione della contemporanea demolizione di altri tratti di esse già
esistenti e che insistono su zone
densamente abitate, nonché alla definizione di una prima proposta di
localizzazione della nuova stazione
elettrica non definita nella sua specificità». Punto. E ora la domanda
alla Provincia e, in particolare,
all'assessore all'ambiente Maura
Cavallaro: «L'autorizzazione è di
competenza del Ministero - sottolinea - . La Regione Toscana è Ente interessato ad esprimere un parere tecnico-amministrativo direttamente al Ministero competente.
Per quanto riguarda l'amministrazione provinciale, su richiesta della
Regione, gli uffici emanano un contributo istruttorio in particolare
sul vincolo boschivo e sugli attraversamenti di infrastrutture, strade
Edilizia & Territorio
e fiumi che sono le sole competenze che l'Ente di Palazzo Ducale ha
in questo caso. In merito all'inquinamento elettromagnetico - che
rappresenta uno degli aspetti che
più preoccupano i residenti -, l'Arpat esprime il proprio parere direttamente alla Regione».
GLI ABITANTI che si stanno organizzando attraverso un team di
avvocati e stanno raccogliendo le
firme, adesso chiedono a gran voce
al Comune di dare parere negativo
(anche se non vincolante) entro la
scadenza fissata per il 19 aprile.
L'assessore Francesca Pierotti parla invece di migliorie: «Siamo
dell'idea che, fatto salvo il principio della pubblica utilità - dichiara - sia necessario mettere in atto
tutte le forme di mitigazione, per fare in modo che non ci siano nemmeno dubbi su questo fronte. Questo è esattamente ciò che chiediamo a Terna». Un braccio di ferro
che, probabilmente, troverà valvola di sfogo nell'assemblea convocata dal Comune per l'S aprile prossimo alle 21 a Maggiano, alla presenza dei tecnici di Terna. Edda Carlotti di Nozzano è basita: «Ci sentiamo presi in giro dal Comune. Cosa
volevano, farci piombare sulla testa
un mostro simile senza neanche informarci?».
CO NTE SO H nuovo eletta- ._to non conv'once i re:.:
dell'Oltreserchio che in asa amblea hanno iniziato a raccos 'ïere le firme
Laura Sartini
ASSESSORE La ierotti chiede
a Terna di mitigare 'impatto
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Firme, ricorsi, osservazioni
per dire no all'elettrodotto
Nasce un comitato fra i cittadini interessati. Con l'appoggio dei Marcegaglía
di Nadia Davini
1 LUCCA
Raccogliere tante, tantissime
firme, organizzarsi in comita-
to, sfruttare tutti i termini possibili per muovere osservazioni e presentare ricorsi. In una
parola: agire. L questa la consapevolezza che più di ogni altra è circolato l'altra sera nella
sede degli impianti sportivi di
Nozzano, dove all'ordine del
giorno c'era la discussione sul
progetto Terna.
Agire per fermare la costruzione dei tralicci delle nuove linee da 380 e 132 kilovolt che
l'operatore di reti per la trasmissione dell'energia elettrica vuole arretrare dal suo attuale percorso (tra Farneta,
Maggiano e Cerasomma), spostandolo sulle colline che collegano Camaiore a Massarosa,
poi Chiatri e giù verso Balbano, fino a Filettole, Vecchiano
San Giuliano Terme. Realizzando, tra le altre cose, la grande centrale elettrica nell'Oltreserchio, a Balbano. Ecco perché sono arrivati in centinaia
all'assemblea.
In rappresentanza di tutte le
zone coinvolte dal progetto:
chi da Massarosa, chi da Coni pignano, chi da Chiatri, chi da
Massaciuccoli e chi da Vecchiano. Uniti dalle stesse preoccupazioni (Che valore avrà
la mia casa? Che succederà all'
ambiente circostante? Che ne
sarà della mia salute?), da una
rabbia diffusa nei confronti
dei rispettivi comuni di provenienza, perché «non ci hanno
informati per tempo, sapevano e non hanno detto nulla e
ora ci troviamo con questo fardello calato sopra la testa» e da
un obiettivo che, anche se l'organizzazione per ora lascia
sempre un po' a desiderare,
sembra profilarsi in modo nitido. Stracciare le intenzioni di
Terna, ricacciare da dove sono
venute le mire espansionistiche degli elettrodotti e fare tutto il possibile per bloccare il
progetto o, quanto meno, per
ridimensionarlo di un bel po'.
L'idea generale è quella di
puntare tutto sull'impatto ambientale, ricorrendo alle vie legali e facendo pesare anche il
ruolo giocato dalla famiglia
Marcegaglia, leader mondiale
nella trasformazione dell'acciaio, che possiede una villa (la
proprietà è di Antonio Marcegaglia, fratello dell'expresidente di Confindustria) proprio
nell'area interessata dal nuovo
tracciato. Appoggio che, ribadiscono i cittadini in assemblea, è stato confermato anche
in questi giorni. L'autorevole
famiglia, infatti, si è fatta disponibile per aiutare, dal punto di vista legale, gli abitanti
delle zone interessate, impegnati nel portare avanti la battaglia contro il piano di Terna.
«So per certo - spiega un cittadino di Compignano - che la
famiglia Marcegaglia è diposta
ad aiutarci e si muoverà in prima persona per far cambiare
le cose. Mette a disposizione i
legali e i tecnici per le varie valutazioni: a questo punto, però, è molto importante che tutti quelli che vivono e conoscono queste zone presentino le
varie criticità riscontrate, così
da accelerare i tempi». E in effetti i tempi sono parecchio
stretti. Il 20 aprile, infatti, scadono i termini per impugnare
gli espropri, la servitù, dei terreni dove verranno installati i
tralicci. Mentre c'è tempo fino
al 20 maggio per presentare il
ricorso dal punto di vista dell'
impatto ambientale. «E' necessario che ognuno si informi
sulla propria condizione e sulle criticità da far valere contro
l'esproprio - ha spiegato l'avvocato Daniele Bianchi -I tempi sono stretti, lo sappiamo tutti, tuttavia sappiate che è possibile presentare ricorso anche dopo la scadenza dei termini della Via, la valutazione
di impatto ambientale, che è
stata avviata lo scorso 20 marzo. L'opportuno, poi, affidare a
un gruppo di tecnici la perizia
sul progetto, presentando così
quante più osservazioni possibili». Tante e diffuse le obiezioni sollevate dai cittadini: dai
dubbi sullo stato ambientale
delle ex cave di Balbano, dove
è prevista la realizzazione della centrale, a quelli posti in essere rispetto all'esistenza di
pozzi d'acqua molto grandi,
che riforniscono anche alcune
zone della provincia di Pisa, e
che ora verrebbero attraversati dagli elettrodotti.
«Credo che ci siano parecchie e serie criticità in questo
progetto - ha continuato l'avvocato Aldo Santilli - ecco perché la battaglia che va intrapresa quanto prima è soprattutto
una battaglia ambientale».
L'intenzione, oltre alla raccolta di firme, è quella di organizzarsi in comitato e presentarsi
compatti all'incontro del prossimo martedì, quando, a Maggiano, il sindaco, l'assessore
all'ambiente Francesca Pierotti e alcuni rappresentanti di
Terna, affronteranno proprio
il progetto tanto discusso. Volontà dei cittadini, poi, è anche quella di convocare l'amministrazione provinciale e
tutti gli altri enti comunali
coinvolti. «Se i cittadini vogliono davvero fare qualcosa - ha
sottolineato Santilli - devono
coinvolgere il maggior numero di persone, vicini di casa,
ma anche tutti coloro che non
sono coinvolti direttamente
dal percorso».
Come a dire che, indipendentemente da dove possano
passare, quei tralicci sono affare di tutti.
- Pír ne, ricorsi, osscrvaùmú
per dire uo dlIefctirotlotto
Edilizia & Territorio
Pagina 21
Si sfiorano i 5 tesla
a Maggiano
e San Pietro
Emissioni che sfiorano i cinque
microtesla, rispetto a un limite
massimo consentito di dieci.
Sono i valori più alti che si
riscontrano nell'ultimo
bollettino prodotto dall'Arpat
(del mese di febbraio) sulle
emissioni nei punti nevralgici
dell'elettrodotto La Spezia
Acciaiolo, e si rilevano proprio
sul territorio lucchese.
Perla precisione a Maggiano
(rilevamento effettuato in via
del Palazzo) sono stati
registrati valori massimi di
emissioni di 4,77 microtesla; a
San Pietro, in via della
Bordogna, il rilevatore è
arrivato fino a4,15.
Più bassi invece i valori
registrati a Calci (3,07) e anche
in località La Strettoia a
Pietrasanta, inserita dal 2014
nei punti dì attenzione.
Edilizia & Territorio
Alcune
immagini
della
assemblea
a Nozzano
sul
nuovo
elettrodotto
che
attraverserà
le colline
della zona
eun
particolare
dei tracciato
Pagina 22
Nuovo tracciato ai raggi x, Arpat al lavoro
La direzione provinciale: «Esamineremo la documentazione, non escludiamo di richiederne altra»
1 LUCCA
P arrivato pochi giorni fa sul
tavolo dei dirigenti provinciali
dell'Arpat il progetto di Terna
per la modifica dell'elettrodotto La Spezia Acciaiolo che attraversa i territori di Maggiano, Farneta e Cerasomma e
che avrà la nuova stazione di
trasformazione nella ex cava
di Balbano.
Arpat, come l'Asi 2 di Lucca
del resto, non sono stati coinvolti - viene confermato
dall'agenzia regionale di protezione ambientale - negli incontri fra Terna e il Comune
propedeutici alla stesura del
piano di trasferimento di trentatralicci.
Adesso Arpat, come l'Asi,
dovranno esprimere il proprio parere in merito al progetto. Ma le procedure, viene
confermato dall'agenzia regionale per l'ambiente, «saranno
lunghe, e sulla base della documentazione fornita daremo
la nostra valutazione. Non
escludiamo, ad oggi, di richiedere una documentazione aggiuntiva» qualora venisse ritenuto opportuno.
Continua intanto il monitoraggio della linea La Spezia Ac-
ciaiolo, un monitoraggio su
scala mensile delle emissioni
di campo magnetico a 50 Hertz avviato nell'aprile del 2011.
Anche in questo caso è la
Provincia che ha finanziato il
progetto realizzato da Arpa[.
Obiettivo del progetto è fornire alle amministrazioni pubbliche e ai cittadini una stima
dei livelli di esposizione ai
campi magnetici prodotti dalla linea attraverso modelli matematici che utilizzano i risultati di misure effettuate in continua in una postazione fissa.
Le misurazioni vengono fat-
te sui punti più esposti nel
tratto di elettrodotto che attraversa le zone più esposte. In
tutto cinque siti: San Carlo
Terme (Comune di Massa),
Marzocchino
(Seravezza),
Maggiano e San Pietro (Lucca), La Gabella (Comune di
Calci).
Trenta giorni è il periodo di
legge che Arpat e Asl avranno
per esprimere le proprie valutazioni, in particolare sui livelli di esposizione per abitazioni
e attività in posizione più vicina al nuovo tracciato.
Se venissero riscontrate difformità rispetto agli standard
di rispetto, non è escluso che
possano essere richiesti alla
società attuatrice del progetto
ulteriori miglioramenti. I margini per apportare correttivi,
come ha dichiarato ieri l'Asl,
ancoraci sono.
0RIPRODLIZIONE RISERVATA
Tralicci dell'alta tensione a Maggiano
rirlne, ricor.i, o,¢arrcanioni
hcr dire no sll'clcllrodotto
Edilizia & Territorio
Pagina 23
IL DOCUMENTO
<<
o
L'interr
1 LUCCA
A lungo si è parlato della possibilità di interrare almeno parte
dell'elettrodotto La Spezia-Acciaiolo. Una speranza coltivata
da molti abitanti costretti a vivere con i tralicci sulla testa e che fino all'ultimo - sembrava possibile, almeno per il tratto di
tracciato che interessa la zona
di Cerasomma. Ora si scopre
però che - in un documento del
2011 - Terna già sosteneva che
per linee ad altissima tensione,
come quella che interessa la
lucchesia (si parla di 380mila
volt) l'opzione dell'interramento è, sostanzialmente, da escludere.
L'elaborato in questione riguarda il progetto di un elettrodotto in Veneto. Nelle sette pagine, Terna sostiene che l'interramento «non soltanto presenta diverse problematiche tecniche ed economiche, ma anche,
in molti casi, un maggior impatto ambientale».
Dal punto di vista tecnico,
Terna sostiene tra l'altro che i
cavi interrati, in caso di guasto
«richiedono tempi di riparazione dell'ordine di settimane».
Per questo è necessario che intorno ci sia una rete elettrica in
grado di supplire a questo deficit. Secondo una statistica riportata nell'elaborato, fra il
2001 e il 2005 si è stimato per un
cavo interrato di 40 km circa
due guasti ogni tre anni, mentre una linea simile "aerea", sarebbe toccata da due guasti
ogni dieci anni. Un elettrodotto
interrato, inoltre, è molto più
costoso rispetto a uno aereo: si
parla di 12-17 volte il costo della
linea aerea in caso di doppia
terna, 8-10 volte per una singola terna (il caso della La Spezia-Acciaiolo). Tema, però, precisa che non è corretto affermare che non voglia interrare perché le costerebbe di più: infatti
si fa notare che gli oneri degli investimenti vanno sulle bollette
di famiglie e imprese e che
quindi sarebbero quest'ultimo
a pagare il maggior costo. Anzi,
pattante )
Tema potrebbe guadagnarci visto che viene remunerata in
percentuale sugli investimenti.
C'è, per finire, l'aspetto ambientale: secondo Terna, un interramento di 40 km ad altissima tensione in doppia terna richiederebbero l'asservimento
di circa 80 ettari di terreno, invece dell'ettaro scarso che sarebbe sottratto dalla linea aerea.
Terna precisa che «"asservimento" significa che al di sopra
delle linee in cavo è interdetta
in modo assoluta, l'edificabilità, qualsiasi coltivazione (le radici potrebbero danneggiare i
cavi), ogni pratica edilizia o
agricola che potrebbe mettere
in pericolo il funzionamento
dell'impianto».
Luca Cinotti
Alcuni tralicci dell'alta tensione
Edilizia & Territorio
Pagina 24
Assi viari e ponte
Quanti nodi a1 pettine
f `%.!:>2 Auto incolonnate
sul pe>
sul Serchio
REBUS Critiche peri ritardi
del trasporto pubblico
Edilizia & Territorio
TANTI NODI al pettine
quanti sono i comitati. E il
loro proliferare non conosce battute d'arresto al punto che i movimenti di protesta e di proposta della zona
di S.Marco e dell'Oltreserchio si sono riuniti in un
unico coordinamento dal
nome «StosulSerchio», in
queste settimane in crescente attesa di buone nuove circa il progetto del nuovo
ponte sul fiume. I comitati
contro gli assi viari negli ultimi tempi non hanno abbassato la guardia, anche se
uno degli ultimi interventi
lascia percepire un palpabile pessimismo. «Credere in
un loro ripensamento delle
nostre istituzioni - era stato l'outing - ci sembra
quanto mai utopistico, considerata anche la foga con
cui si rincorrono i finanziamenti per gli assi viari, ma
quantomeno si abbia il
buon gusto di non prenderci in giro».
IN BALIA di ritardi degni
di un'antica diligenza più
che di un mezzo operativo
nel 2014 sono sempre i pendolari del treno. Ma oggi anche quelli dell'autobus e in
particolare del diretto Luc-
ca-Firenze che lunedì ha
fatto vivere un'avventura
tutta particolare ai 70lavoratori e studenti diretti a Firenze. «Il mezzo - è il racconto dei pendolari - è arrivato dal deposito di viale
Luporini al capolinea di
piazzale Verdi alle 7.40,
quindi 10 minuti di ritardo. Era guidato da un meccanico, nessun autista era a
.J
Treni, ancora ritardi
E peri bus pendolari
abituati all'avventura
bordo né disponibile al capolinea. Dopo altri 10 minuti è arrivato un altro mezzo con altri utenti a bordo,
siamo saliti, ma i posti erano già occupati».
I PENDOLARI si rivolgono anche al sindaco e all'assessore Pierotti per sottolineare un'incompiuta, arrivata con 17 mesi di ritardo
e di cui già «sono state intessute lodi per l'impresa da
parte dell'assessore». Trattasi della pensilina in viale
Europa: c'è ma non è servibile.
L.S.
Pagina 25
•
•
•
,
♦
sì far uai progetto tutto nuovo»
L'annuncio.- il trasporto pubblico al Carducci dal 15 giugno, bus tutistici al Palatucci
SI RIPARTE da zero. O da sottozero. Il Comune affossa defintivamente il progetto per Piazzale Verdi,
ma il consiglio comunale che ieri
sera doveva affrontato la questione
(su richiesta presentata da Angelini e altri otto consiglieri) è andato a
vuto per mancanza di numero legale. Alle ore 21, quando è stato chiesto l'appello, erano presenti solo 9
consiglieri: 6 di maggioranza e 3
dell'opposizione. Il presidente Garzella non ha potuto far altro che rimandare tutti a casa. Cuore della seduta doveva essere la relazione del
sindaco per chiarire le intenzioni
dell'amministrazione. Il succo del
documento è stato comunque divulgato ai giornali. «Sul lungo periodo - ha detto Tambellini - piazzale Verdi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione definitivo, che l'amministrazione comunale porterà avanti sempre guardando all'obiettivo finale, lo stesso che
ci eravamo posti quando abbiamo
deciso di proseguire sul progetto
anfiteatro, che è quello di rendere
piazzale Verdi una vetrina di entrata alla città storica».
INSOMMA addio al progetto
dell'ellisse. Nel frattempo il Comune ridefinirà la sistemazione provvisoria della piazza, in vista dell'avvio della stagione turistica, per non
pregiudicare l'accessibilità della zona ovest del centro. «Prevediamo
di ricoprire il cantiere, riseminare
il prato e recuperare a parcheggio
alcuni spazi del piazzale. Il terminal bus del trasporto pubblico verrà spostato a partire dal 15 di giugno, con la fine delle scuole, al parcheggio Carducci. Questo consentirà di recuperare gli stalli blu nel
piazzale Boccherini. Al contempo
sarà pienamente operativo anche il
parcheggio Palatucci dedicato ai
bus turistici. Sono convinto, oggi
come due anni fa, che piazzale Ver-
Edilizia & Territorio
di debba essere oggetto di un intervento di riqualificazione, per fare
in modo di dotare la città di una
porta di accesso, anche turistica, di
grande qualità urbanistica ed esteti-
1.
Clamoroso flop : alle ore 21
erano presenti solo in 9:
appena 6 della magg ioranza
ca. Il progetto dell'anfiteatro, che
abbiamo trovato già in essere al momento in cui questa amministrazione ha iniziato a governare la città
non lo abbiamo ritenuto la migliore tra le soluzioni possibili, ma abbiamo considerato un dovere proseguire sulla strada già tracciata, che
vedeva sul piatto un importante finanziamento regionale e che avrebbe portato all'obiettivo, per noi imprescindibile, della riqualificazione della piazza. Il passaggio dalla
storia alla cronaca è breve. A segui-
to dell'avviso di garanzia pervenuto all'architetto Di Bugno, lo stesso
ha manifestato la volontà di dimettersi da responsabile unico del procedimento (rup) del progetto relativo alla riqualificazione di piazzale
Verdi per motivi di opportunità legati al fatto di dover lavorare
nell'ambito di un procedimento interferente rispetto all'indagine a
suo carico. A fronte di tale richiesta, di cui ci si è limitati a prendere
atto senza, finora, accoglierla, l'amministrazione ha richiesto all'ingegnere Giannini di sostituire l'archi-
tetto Di Bugno nel ruolo di rup per
il progetto di piazzale Verdi. L'ingegnere Giannini, prima di accettare ha chiesto ed ottenuto di poter
svolgere un'istruttoria preliminare
sugli atti del procedimento per analizzarne eventuali criticità, anche
alla luce dell'inchiesta attualmente
in corso».
«ALL'ESITO di questo approfondimento - ha spiegato ancora
Tambellini - è emerso che la procedura seguita appariva affetta da
Pagina 26
una serie di criticità che, a detta
dell'ingegnere Giannini, rendevano impossibile la validazione da
parte dell'amministrazione del progetto esecutivo e il definitivo inizio
dei lavori. I vizi rilevati sono legati
alle notevoli differenze del progetto esecutivo con il progetto definitivo denegato dalla Soprintendenza
regionale e posto a base della gara
d'appalto effettuata nel 2010 ed aggiudicata provvisoriamente nel febbraio 2011, sotto la precedente amministrazione. Posta di fronte a un
simile scenario, l'amministrazione
ha incaricato due legali amministrativisti per ottenere un parere
circa la conformità della procedura
alle disposizioni di legge e conoscere quali fossero le conseguenze giuridiche sottese alla conclusione della procedura o, viceversa, alla sua
interruzione, consapevoli che, in
una fase così avanzata della vicenda, nessuna delle due strade appare
scevra di conseguenze».
«IL PARERE, che ancora non è
pervenuto ufficialmente, ma che
abbiamo avuto modo di conoscere
in una sua prima bozza proprio in
queste ore, ha confermato nella sostanza i vizi rilevati nella procedura e che, dunque, essa deve essere
annullata in autotutela con relativo
recesso dal contratto sottoscritto
tra il Comune e la ditta vincitrice
della gara. E veniamo infine al futuro. Nei prossimi giorni - ha annunciato il sindaco - adotteremo
una delibera di giunta con la quale
comunicheremo alla ditta l'avvio
del procedimento per l'annullamento dell'aggiudicazione definitiva della gara e per il recesso dal contratto, deliberando altresì che siano compiuti tutti gli atti necessari
ad evitare pregiudizi all'Ente, ivi
compresi gli atti utili a mettere in
sicurezza gli alberi di piazzale Verdi».
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l ' e Vu s
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che non e stata
accettata f i n
dal pri mo g i orno
STORIA di un'ellisse mai
accettata. E tantomeno nata.
Un'ellisse, quella del «nuovo
anfiteatro», che doveva
prima ospitare eventi ludici
al posto dal monumento ai
caduti. Poi semplicemente
stravolgere l'assetto
novecentesco della piazza. La
genesi segue quella degli altri
progetti Piuss: nasce nella
seconda metà degli anni
2000, con l'aggravante,
rispetto ad altre proposte
Piuss, di numerosi cambi di
progetto, sino a cancellare lo
spostamento del monumento
ai Caduti e a trasformare
l'anfiteatro in una grande
ellisse erbosa. Nel frattempo,
nessuna ulteriore gara o
nuovo passaggio dalla giunta
e dal Consiglio comunale per
ratificare le modifiche. Un
lavoro da 5,3 milioni di curo
(2,1 a carico del Comune, gli
altri con fondi europei), che,
alla fine, era stato vinto dal
Consorzio Cooperative
Costruzioni di Bologna dopo
non poche vicissitudini.
Contro il progetto si sono
battute numerose
associazioni. Ma la vera
svolta è arrivata solo a inizio
2014, quando la Procura ha
chiesto il rinvio a giudizio di
due dirigenti per presunte
irregolarità urbanistiche.
LA PROCEDURA SEGUITA E' APPARSA
AFFETTA DA UNA SERIE DI CRITICITA'
CHE RENDONO IMPOSSIBILE VALIDARLA
Edilizia & Territorio
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Piazzale Verdi, cancellato
il progetto dell'ellisse
Sono state fatali le discrepanze riscontrate nell'iter delle gare previste dal Piuss
Ora l'area sarà risistemata perla stagione turistica. Dal 15 giugno bus al Carducci
1 LUCCA
Niente ellisse. Niente anfiteatro. Niente Piuss, per piazzale
Verdi. Conce il nostro giornale
aveva già anticipato a inizio
marzo, il sindaco e la giunta
hanno deciso di abbandonare
il più contestato dei progetti
che dovrebbero cambiare il
volto del centro storico. Una
decisione sofferta, quella che
Alessandro Tambellini doveva
comunicare ieri sera al consiglio comunale. Ma il consiglio
è saltato per mancanza del numero legale. Una decisione
giudicata inevitabile per i vizi
amministrativi e legali che si
sono accumulati nel corso del
procedimento, che già era stato sospeso.ll punto di partenza è la revoca (nel 2010) da parte della Soprintendenza del
nulla nostra al progetto definitivo originale, quello - contestatissimo - che prevedeva
l'anfiteatro e lo spostamento
del monumento ai caduti sul
baluardo San Donato. Quello
fu il progetto messo a gara
mentre, nel frattempo, Comune e Soprintendenza si accordavano su nuovi elaborati:
niente più anfiteatro, ma un'el-
lisse, con al centro l'obelisco.
Proprio su quest'idea è basato
il progetto esecutivo presentato a fine gennaio dalla coop
CCC di Bologna, vincitrice
dell'appalto. Peccato che hanno appurato gli avvocati
incaricati dal Comune, Paolo
Sanchini e Stefano Grassi - la
modifica "in corso" non si poteva fare, se non elaborando
un nuovo progetto definitivo.
E - a sua volta - il progetto definitivo
originario
(quello
dell'anfiteatro) ormai erainutilizzabile, visto che era viziato a
monte dal venir meno del nulla osta della Soprintendenza.
Un vero e proprio stallo,
dunque, venuto alla luce dopo
l'inchiesta della procura di
Lucca che ha indagato l'architetto di Bugno. Quest'ultimo ha ricostruito il sindaco in consiglio comunale - manifestò allora «la volontà di dimettersi
da responsabile unico del progetto per motivi di opportunità legati al fatto di dover lavorare nell'ambito di un procedimento interferente rispetto all'
indagine a suo carico». L'amministrazione chiese allora al
dirigente dell'urbanistica Antonella Giannini di prendere il
posto di Di Bugno: Giannini,
però, chiese e ottenne di svolgere un'istruttoria sugli atti.
L'analisi delle carte portò
Giannini a giudicare impossibile lavalidazione del progetto
esecutivo. La successiva valutazione legale chiesta dalla
giunta, ha confermato nella sostanza i vizi rilevati nella procedura e che, dunque, essa deve essere annullata in autotutela con relativo recesso dal
contratto sottoscritto tra il Comune e la ditta vincitrice della
gara». Palazzo Orsetti ha ben
chiaro che ci saranno conseguenze, anche finanziarie: ma
è convinto che siano comunque minori rispetto all'andare
avanti con un progetto di fatto
illegittimo. Cosa accadrà ora?
Dato per assodato che viene
meno questa parte del Piuss
(cifrata per un valore di 5,2 milioni, il 60% a carico della Regione, il resto del Comune),
nei prossimi giorni si darà il
via a una sistemazione provvi-
glietteria Vaibus nell'aiuola interna, per ricavare nello spazio
lasciato libero alcuni parcheggi. Sarà poi seminata nuova erba, e ricoperto il cantiere. Il terminal del trasporto pubblico
sarà spostato al Carducci dal
15 giugno e sarà sistemato, per
i bus turistici, anche il Palatucci. Dove il check-point è quasi
pronto, ma il progetto non prevedeva gli stalli per i mezzi.
Una dimenticanza che costerà
ora 38mila euro in più.
soria dell'area. Prioritaria sarà
la messa in sicurezza degli alberi, già preparati per il trapianto. L'idea del Comune è di
trasferire quelli davanti alla bi-
Piazzale Verdi coni lavori del Piuss rimasti a metà : ora dovrà essere risistemato
Edilizia & Territorio
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SARA UTILI
n n
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TA LA PIETRA DI SANTA MARIA DEL GIUDICE MA SENZA RIAPRIRE LA CAVA, CE UN BLOCCO TAGLIATO
chele
e
,
PROGETTO approvato. Dunque via ai
lavori in piazza San Michele. Il cantiere
dovrebbe aprire entro un mese, il tempo
tecnico per le procedure di gara e di affidamento dei lavori. L'importo complessivo è di 275 mila euro, di cui 175 mila messi dalla Fondazione Cassa di Risparmio
di Lucca e gli altri 100 mila dal Comune.
Il progetto comprende anche gli interventi già svolti di studio del sottosuolo e di
saggio delle pietre. Confermata anche la
decisione della Soprintendenza di utilizzare la pietra della cava di Santa Maria
del Giudice. In realtà non sarà necessario
riaprire la cava visto che è stato trovato
un blocco di pietra già tagliato che appare sufficiente per la sostituzione delle pietre della pavimentazione che sono rotte o
e
®.
TI- - I LOTTI
Si procederà pezzo per pezzo
senza la necessità di vietare
l'accesso all' intera area del Foro
comunque molto lesionate.
L'ATTESO start è venuto dalla giunta
di ieri mattina. I lavori procederanno per
lotti, dunque non ci sarà una completa
chiusura di piazza San Michele ma un
semplice spostamento del cantiere, zona
per zona. Sui tempi di completamento
non ci sono certezze. L'obiettivo resta
quello di fare il prima possibile ma soprattutto (la Soprintendenza vigilerà) il
meglio possibile. Forse già a settembre o
al più tardi entro la fine dell'anno piazza
San Michele avrà un nuovo look. Sarà
l'occasione per far tornare nell'antico Foro il tradizionale mercato di Pasqua, del
Settembre lucchese e di Natale? Probabilmente no. Anche se l'argomento resta ancora tabù in Comune restano varie perplessità circa l'uso della piazza per il mercatino che, con il passare degli anni, con
la trasformazione delle merci vendute e
anche per la diffusione dei mercati rionali nella periferia ha perso molto del suo
fascino e della sua esclusività. Ma il tema
mercatino ufficialmente per ora è rimandato. Prima devono essere completati i lavori in piazza San Michele poi vedremo
come andrà a finire.
PERICOLO Molte pietre di piazza San Michele
sono rotte e il rischio è alto per tutti i pedoni
Edilizia & Territorio
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LAVORI TRA UN MESE
della gíunta
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1 LUCCA
La giunta comunale ha dato finalmente l'ok al rifacimento
della pavimentazione del sagrato di San Michele.
In pratica, è terminato l'iter
amministrativo da parte del Comune e autorizzativo da parte
della Soprintendenza.
«Adesso i nostri uffici possono procedere alla stesura del
progetto e all'indizione della
gara di appalto dei lavori», dice
con soddisfazione l'assessore
al commercio Giovanni Lemucchi.
Se le ultime fasi della procedura andranno come auspicato, «entro un mese dovrebbero
prendere il via i lavori», continua l'amministratore.
Per la pavimentazione saranno utilizzate le pietre della cava
(chiusa) di Santa Maria del Giudice, da cui provengono del resto anche le attuali pietre che rivestono il sagrato, già sede di
mercati (in passato) e fiere
(quelle del Settembre lucchese,
di Natale e Pasqua in tempi più
recenti).
La cava non verrà riaperta
per estrarre nuovo materiale.
Capita che un blocco di pietra
estratto e non utilizzato sia rimasto in cava. Il proprietario,
vista l'emergenza, «lo ha donato al Comune - dice Lemucchi
-. Il blocco verrà tagliato per ricavarne le lastre per la pavimentazione».
Un lieto fine per una vicenda
cominciata male per il sagrato:
una bomba esplosa nell'ottobre 2010 con una segnalazione
di Italia Nostra, indignata per
aver notato, nella pavimentazione del sagrato, toppe di
asfalto per coprire buche nelle
pietre. Da allora le fiere sono
state trasferite in piazza Napoleone. Per riportarle in San Michele si dovranno studiare nuove strutture dei banchi.
BarbaraAntoni
O RI PROOl1ZI ONE RISERVATA
ARCONCINI
ESTAURI
Edilizia & Territorio
Pagina 30
Via del Marginone resta com'è,
via delle Scuole a senso unico
Santa Margherita, il vice sindaco Menesini annunciale novità. «Vogliamo evitare il traffico
di attraversamento nel paese». L'obiettivo: far utilizzare la rotonda di Antraccoli ai non residenti
/ S.MARGHERITA
Resta il senso invia del Marginone, ma sarà istituito il senso unico in via comunale delle scuole
mentre resta quello in via dei Luporini, due strade interne che attraversano parte di S. Margherita, con l'obiettivo di alleggerire
la pressione del traffico lungo
queste stradine che intersecano
via delle Volpi, utilizzate come
scorciatoia al senso unico in via
Marginone posto dopo il semaforo di S. Margherita.
E questa la soluzione adottata
dal Comune, comunicata ai cittadini durante un'affollata assemblea che si è tenuta nel Centro Giovani di S.Margherita alla
presenza del vice sindaco Luca
Menesini e dei tecnici comunali
ai quali era stato chiesto di fare
un approfondimento sulla viabilità della frazione per poi prendere una decisione condivisa
con gli abitanti.
Al centro della discussione la
conferma del senso unico in via
del Marginone oppure se accogliere la richiesta fatta da alcuni
residenti di tornare al doppio
senso di marcia nel tratto che va
dal semaforo con via della Ma-
donnina all'ex scuola elementare. «Alla fine, dopo avere ascoltato tutte le istanze e le argomentazioni dei cittadini- spiega Menesini - abbiamo preso la decisione di istituire il senso unico in
via delle Scuole in direzione via
del amarginone e confermare
quelo in via dei Luporini che saranno limitate solo al traffico dei
residenti (ci sarà un'appostita
segnaletica e il Comiune annuncia controlli dei vigili ndr), con
un sostanziale miglioramento
della situazione e sensibilmente
ridotta la circolazione di auto a
protezione del centro abitato,
rendendo più sicuro l'attraversamento di queste strade interne.
A breve procederemo con l'organizzazione della viabilità. I tempi tecnici per mettere a punto i
sensi unici, disegnare la segnaletica a terra e montare gli specchi
per garantire la migliore visibilità». Si tratta di una sperimentazione: fra 3 mesi verrà fatto il
punto sulla situazione.
Il senso unico invia del Marginone era stato istituito quando
era ancora attivo il casello di Carraia per evitare che i mezzi pesanti usassero quella strada co-
me scorciatoia per giungere in
via Chelini, senza cioè passare
dalla rotonda diAntraccoli e che
i veicoli provenienti da Lucca e
diretti verso Tassignano non tirassero di lungo. Ora che il casello è al Frizzone alcuni abitanti
avevano chiesto di modificare il
senso unico. «Ma resta forte la
motivazione di tutelare le abitazioni che sono su quelle strada
che porta anche al cimitero e il
senso unico ha ripercussioni nella viabilità interna di S. Margherita perché le auto deviano da
via delle Volpi, dove c'è un limite di 50 all'ora (non sempre rispettato ndr), arrivano all'ex elementare e svoltano a destra per
dirigersi versoT'assignano. Questa soluzione - afferma Menesini - pensiamo sia la migliore:
l'obiettivo è far usare la rotonda
diAntraccoli e evitare l'attraversamento della frazione da parte
dei non residenti».
Nicola Nucci
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rc_ga
;a dell« Saw1e, -o oNai
Via delle Volpi diventerà a senso unico in direzione dei centro giovani
Edilizia & Territorio
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SAN COLOMBANO
l'antica struttura fruibile, così
come da progetto dell'amministrazione.
iziato il restauro a
L'antica chiesa diventerà la sede di una serie di iniziative culturali
®SAN COLOMBANO
Cantiere aperto per il restauro
dell'antica chiesa di Rimortoli,
una gemma dal punto di vita
storico e architettonico che da
decenni aspettava di essere recuperata. I ponteggi sono comparsi alcuni giorni fa e gli operai della ditta che si è aggiudicata l'appalto nel luglio scorso
sono già al lavoro sul tetto, che
aveva ceduto in più punti. Il finanziamento messo a disposizione
dall'amministrazione
comunale per il progetto di recupero ammontava a 150mila
euro, incluso il contributo dell-
la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Del recupero si
parlava dal 2009, quando una
raccolta di firme da parte dei
residenti della zona e l'interessamento di Italia Nostra avevano riportato alla ribalta la storia della piccola chiesa, a quel
punto invasa dalla vegetazione e, ormai da tempo, utilizzato come rimessa da una famiglia della zona.
Il primo degli ostacoli da superare è stato quello relativo
alla proprietà e che ha preso
non poco tempo per essere risolto e che ha interessato anche la Soprintendenza. Le ope-
re saranno suddivise in due
lotti: il primo riguarderà principalmente la parte strutturale
dell'immobile. Prima di tutto
verrà consolidata la muratura
mediante la creazione di un
cordolo leggero, formato da
una trave, ancorato tramite
staffe ancorate alle pareti. Le
parti crollate del tetto saranno
poi ricostruite con materiali e
finiture identici a quelli esistenti. Saranno infine applicati trattamenti protettivi per la
copertura in legno e delle pietre murarie.
Il secondo lotto si concentrerà sull'interno, per rendere
La chiesa, costruita nel
1122, è stata usata come luogo
di culto fino agli anni Cinquanta. Successivamente, a seguito
della costruzione della nuova
chiesa parrocchiale di San Colombano, a poche centinaia di
metri di distanza, l'immobile
non è più stato utilizzato per le
funzioni religiose, raia come
magazzino da una famiglia
che ne deteneva le chiavi perché ne eseguiva la pulizia. I.
L'obiettivo dell'amministrazione comunale, più volte ripetuto negli anni che sono stati
necessari a dare il via al recupero, è quello di mettere l'edificio a disposizione della comunità, utilizzandolo per iniziative di carattere culturale.
(ab.)
Sedici ranni alla haiii1-1- riffa le ara
Edilizia & Territorio
Pagina 32
LAVORI PU BBLICI:
SVO LTA
a maggio si p
L'AGGIUDICAZIONE ha avuto luogo: sarà la ditta locale Ramas ad eseguire i lavori per la sistemazione del palasport di Porcari. L'iter procede
spedito, dunque, dopo l'annuncio che venne dato in conferenza stampa
congiunta da Provincia, proprietaria dell'immobile e Comune per avere
una struttura perfettamente idonea ad ospitare senza deroghe eventi sportivi alla presenza del pubblico, con il rispetto di tutte le condizioni di sicurezza. Nell'ambito dei finanziamenti è previsto anche un cospicuo intervento sul tetto dell'istituto tecnico commerciale e per geometri di via Roma. Ritornando all'impianto sportivo, ospiterà anche altri eventi, ad esempio concerti. A maggio è prevista l'apertura del cantiere ma ovviamente le
opere si concentreranno soprattutto durante i mesi estivi per completare
l'intervento entro la fine del 2014.
Edilizia & Territorio
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CERIMONIA
FONDAZIONE «CAMPUS»
Carofiglio, lo scflttore inaugura l'anno accademico
«BISOGNA usare meraviglia nel
guardare il mondo: esplorate, sognate, scoprite». Sono alcune delle parole che lo scrittore Gianrico
Carofiglio ha usato durante la sua
prolusione per la cerimonia di
inaugurazione dell'11 ° anno accademico di Fondazione Campus ieri nell'auditorium di San Romano di fronte ad una affollata platea. Alla presenza delle massime
autorità cittadine, l'inaugurazione si è svolta all'insegna
della riscoperta delle risorse e del mondo con un filo
conduttore, quello della
meraviglia e dello stupore
propri del viaggio, possibile anche nella vita di tutti
i giorni. Un fil rouge che
ha collegato gli interventi
del sindaco Alessandro
Tambellini, del direttore
scientifico di Fondazione
Campus Pier Luigi Sacco
e dell'ospite Carofiglio
(nella foto). Nell'augurare un buon anno accademico agli
studenti, il sindaco ha infatti definito la nostra città come un luogo
dove poter e dover «trovare lo stupore di un modo di vita, la gentilezza di un'accoglienza, l'ambiente, la capacità di ritrovarsi dentro
una figurazione creata oltre un
millennio fa».
DOPO l'introduzione del presidente della Fondazione Campus
Salvatore Veca, sono intervenuti
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Francesco Bambini, assessore provinciale e Arturo Lattanzi presidente di Flafr. «Per superare la crisi - ha detto Sacco - occorre diversità, cioè dialogare con ciò che
non ci è familiare. Non ci rendiamo conto che turismo è necessità
vitale di intraprendere un dialogo
con il mondo. Ci vantiamo delle
nostre risorse, ma non trasformiamo queste potenzialità in una narrazione . Invece il turismo sta di-
ventando un gigantesco fenomeno di narrazione collettiva. Lucca
è come un monumento un po' meno famoso in una città in cui tutti
vanno a vedere quello molto famoso. Ma ha una qualità storico-artistica diffusa straordinaria come
poche altre in Toscana . Il contributo che vogliamo dare come
Fondazione Campus è nella ricerca su questi temi, ragionando a
360 gradi su un turismo accessibile fisicamente e cognitivamente».
Carofiglio, in una pioggia di cita-
zioni e aneddoti, ha puntato tutto
sulla comunicazione e la riflessione del rapporto con il mondo. Giocando con la platea alla scoperta
di come la nostra mente interpreti la realtà, ha ricordato l'aforisma
di Einstein secondo cui ci sono
due modi di vivere la vita: uno è
pensare che niente è un miracolo;
l'altro è pensare che ogni cosa è
un miracolo . «Uno degli ostacoli
alla scoperta è la paura di fallire ha proseguito - , che si
debba fare sempre tutto
senza fare errori, perché
contrastano con la visione
narcisistica di noi stessi,
perché da quando eravamo bambini ci hanno spiegato che è vergognoso,
che non bisogna perdere
l'equilibrio».
«MA COSA è il perfetto
equilibrio se non il corpo
morto? Una storia racconta - conclude Carofiglio
- che gli allievi chiesero al maestro di Aikido come facesse a non
perdere mai l'equilibrio . Stupito,
rispose che in realtà lo perdeva
continuamente, ma era velocissimo a recuperarlo . Camminare significa perdere l'equilibrio ad
ogni passo . Senza errore, fallimento, non si va da nessuna parte. La
capacità di fallire è un'attitudine
da vincenti. Come ha detto Mark
Twain: tra vent'anni non sarete
delusi delle cose che avete fatto,
ma da quelle che non avete fatto».
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mese 40
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Edilizia & Territorio
Pagina 35
Case all'asta per 13,5
ioni di curo
Mala metà sono nelle mani dei giudice da un anno: mancano i compratori e il mattone non è più un investimento sicuro
di Gianni Parrini
111 VIAREGGIO
Case all'asta per 13,5 milioni di
euro. Sono ben 40 gli immobili
residenziali che verranno messi
in vendita dal tribunale da oggi
fino alla fine di aprile. La crisi
starà anche rallentando ma intanto continua a mangiarsi le
case di chi è rimasto schiacciato dai debiti. Nella lista qui a
fianco c'è un po' di tutto: dai
piccoli appartamenti di periferia alle ville di lusso della Versilia da bere, passando per abitazioni e fabbricati residenziali
ancora da risistemare. Segno
che la congiuntura economica
ha colpito indiscriminatamente un po' tutti.
ville di lusso in saldo. I beni più
costosi presenti in elenco sono
tutti localizzati a Forte dei Marmi: c'è una villa unifamiliare in
via dell'Acqua che verrà battuta
all'asta l'8 aprile. Ha un prezzo
base non proprio modico (1 milione e 669mila euro), ma è dotata di diversi confort: ascensori interni, giardino, vasca idromassaggio, due pergolati e un
porticato. Per quanto appetibile, la villa (a cui mancano alcune rifiniture) non è ancora riuscita a trovare un compratore e
diverse aste sono andate deserte. Nel frattempo il prezzo è sceso: lo scorso aprile veniva battuta a 2 milioni e 280mila euro,
ma nessuno si è fatto avanti. Così, di ribasso in ribasso, si è arrivati agli attuali 1,66 milioni.
Non è un caso isolato. Anche la
villa di via Carrara, sempre a
Forte dei Marmi, non riesce a
trovare un compratore e il prezzo in meno di un anno è calato
del 45%: da 2,8 milioni dell'aprile 2013 agli attuali 1,57 con cui
verrà rimessa in vendita la prossima se ttimana.
La fase 2 della crisi. In totale, tra
i 40 beni che andranno all'asta
in questo mese, quasi la metà
sono nelle mani del tribunale
da oltre un anno. Questo significa che sono finiti i tempi in cui i
ricchi speculatori affollavano le
vendite giudiziarie per aggiudicarsi a prezzi vantaggiosi questi
Edilizia & Territorio
Il corridoio dei tribunale di Lucca (foto archivio)
beni. Ora la musica è cambiata.
Siamo entrati nella fase 2 della
crisi: la casa non è più considerata un "bene rifugio", i margini
di guadagno per gli speculatori
si sono assottigliati, i soldi scarseggiano. Un tale mix di fattori
ha fatto sì che le aste vadano
spesso deserte. Colpa anche di
un sistema di tassazione che ha
preso di mira le abitazioni facendo in modo che il valore economico degli immobili non sia
più rigenerabile. Insomma il
mattone non è più un investimento sicuro.
Ok, il prezzo è giusto. Quando
una casa va all'asta il giudice dà
a un tecnico il mandato di fare
una stima sul più probabile valore di mercato, ovviamente tenendo presenti i valori catastali. Tali valori vengono definiti
trimestralmente dall'Ufficio del
territorio della Provincia, sulla
base dei più recenti contratti di
compravendita e locazione registrati nella zona. Negli ultimi
anni questi valori si sono ridotti
di diversi punti percentuali.
a Parrini77
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LUOGO/TIPOLOGIA
COMUNE
PREZZO DI
BASE
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Massarosa
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Via Celiami ai}ítamioiie
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145.250,00
165
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31%.140,00
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Via Santa Maria !ieila Pese, appartamento
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318.000,00
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90
300.000.00
29-apr
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Via (O!lnill}ale per Pedana (Indo?, abitazione
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via Pedona,tido?. abitazione
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42
109.000.00
29-apr
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253.500.071
29-apr
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161 assaroSd
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83.813.00
29-apr
Massarosa
via belle Pielle , abitazione
122.625,00
29-apr
80
TOT.
Edilizia & Territorio
13.544.807,64
Pagina 37
Escavo in porto, i lavori alla Dragaggi
L'impresa di Marghera si aggiudica il nuovo intervento da 200mila euro. Si comincia domani
® VIAREGGIO
Da domani, condizioni del
mare permettendo, potrebbe iniziare il nuovo interven-
to di escavo della barra sabbiosa all'esterno del porto.
Quattro risposte, su dieci in-
viti ad altrettante imprese inviati dall'Autorità portuale,
due offerte valide: i lavori se
l'è aggiudicati la "Dragaggi
Srl" di Marghera con un ribasso - spiega il segretario
dell'Authority, Fabrizio Morelli
del
La
6,30%.
"Dragaggi" è la società
dell'imprenditore Luciano
Boscolo Cucco che un anno
era finito agli arresti domiciliari per i fatti che nel 2011
avevano portato al sequestro
della draga "Gino Cucco"
nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti nel porto di Pescara (che aveva visto tra le imprese denunciate anche la
viareggina Sasit).
Nel dicembre di quest'anno l'impresa veneta - che a
Viareggio ha già operato - si
era aggiudicato il primo intervento di escavo in somma
urgenza, eseguito a fine
2013. Aveva poi partecipato
alla seconda "chiamata"
dell'Autorità
portuale
(100mila euro di lavori) che
aveva visto prevalere al
"Geoconsul" di Genova, la
quale aveva poi noleggiato
draga e personale dalla
"Somit" di Chioggia. Il cui
rappresentante legale, Carlo
Tiozzo Briasola - nell'agosto
scorso - fu colpito da provvedimento di obbligo di dimora nell'ambito dell' inchiesta
sui
presunti
appalti
"distorti" e fatture false per
sei milioni di euro, bufera
scoppiata sul Consorzio Venezia nuova e le altre società
consorziate che si occupano
della costruzione delle dighe
mobili del Mose.
La stessa inchiesta - che
scosse Venezia e provincia -
vide sottoposto ad analogo
provvedimento anche Luciano Boscolo Cucco , titolare
della "Dragaggi Srl".
(df.)
CRI PRODUZIONE RISERVATA
La draga al lavoro in porto (foto d 'archivio)
i m i l ministero vede nero
4aa0nn,r.hinra dienerr:i
Edilizia & Territorio
Pagina 38
MONTRAMITO
•
Ecco la nuova via Fondacc
ì
Oggi alle 17 la presentazione dei lavori alla sede della Welcome
/ MASSAROSA
Taglio del nastro perla "nuova"
via Fondacci. Saranno presentati oggi alle 17, nel corso di un incontro al quale saranno presenti oltre agli amministratori un
funzionario della Regione Toscana, il presidente della Provincia di Lucca, i presidenti del consorzio di Montramito e dell'Associazione Industriali di Lucca,
presso la sede di Welcome Italia
(via Fondacci 272-Montramito), i lavori di riqualificazione
urbana ed ambientale di via
Fondacci. L'intervento, che ammonta ad oltre tre milioni di eu -
Edilizia & Territorio
ro è stato finanziato dalla Regione Toscana, anche in considerazione del positivo impatto ambientale che avrà l'opera grazie
ad alcuni accorgimenti adottati
nella progettazione, come l'utilizzo di lampade a basso consumo energetico per l'illuminazione, la rete fognari a e l'utilizzo di
asfalto fonoassorbente.
I lavori hanno riguardato l'allargamento della via Fondacci,
che ora ha una carreggiata di 10
metri adatta anche al traffico pesante; la realizzazione di un
marciapiede e un parcheggio a
livello del piano stradale per la
sosta dei veicoli a pettine.
Tra le soluzioni innovative
utilizzate per quest'opera c'è la
realizzazione di un condotto
tecnologico ispezionabile che
passa sotto strada, nel quale sono stati passati tutti i servizi: fognatura, illuminazione, gas,
ecc. È stata inoltre eseguita la sistemazione viaria in parallelo a
tutto il nuovo corso del Fosso
del Fioraio, che collega due vie.
L' intervento fa parte di un complesso pacchetto di opere realizzate grazie al coordinamento di
più enti: Provincia, Consorzio di
Bonifica e Autorità di Bacino.
Dopo la presentazione, taglio
del nastro e aperitivo.
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