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MARTEDÌ 18 MARZO 2014 ANNO 139 - N. 65
www.corriere.it
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Fondato nel 1876
L’origine del cosmo
L’eco del Big Bang
captata al Polo Sud
Berlusconi
«Milan costruito male
ma Seedorf resta»
Con il Corriere
L’istinto e la voce
del poeta Lucio Dalla
Giovanni Caprara
a pagina 23
M. Colombo e A. Ravelli
alle pagine 40 e 41
Oggi il terzo cd a 9,99 euro
più il prezzo del quotidiano
LAVORO E TASSE DA TAGLIARE
SCORCIATOIE
INGANNEVOLI
La crisi ucraina
Per Mosca la Crimea «Stato sovrano». Obama sceglie la linea più dura: blocco di visti e conti di alti esponenti russi
Putin non si ferma
Scattano le sanzioni
di Europa e Usa
di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIAVAZZI
L’ISOLAMENTO
FUNZIONERÀ?
REUTERS / FRANCOIS LENOIR
temente i giovani interessano poco alla Cgil, i cui iscritti
sono per circa una metà
pensionati. Ma riuscirà Renzi a superare in questa salita
la Cgil, o rimarrà indietro?
Seconda salita: come finanziare la riduzione delle
imposte sul lavoro e sui redditi più bassi e il sussidio di
disoccupazione universale.
Riuscirà Renzi a imporre tagli di spesa adeguati? Per
ora non è chiaro. Il suo silenzio può voler dire due cose. Che ha ben chiaro che fare, ma non lo vuole rivelare
troppo presto per non dare
un vantaggio a chi si opporrebbe a qualunque taglio, in
primis gli alti funzionari
pubblici e i membri del suo
stesso partito. Lo farà, ma
senza dirlo prima, e quindi
senza compromessi. L’altra
ipotesi e che non sappia da
che parte cominciare. Insomma, o il ciclista Renzi ha
una strategia per la salita
della montagna «spesa pubblica», ma strategicamente
la tiene nascosta ai suoi avversari, oppure sta arrancando ed è già senza fiato.
Terza salita: la tassazione
delle rendite finanziarie.
Renzi ha preso una scorciatoia: l’aumento dell’imposta
su alcuni titoli, continuando
a privilegiare i debiti dello
Stato rispetto a quelli di famiglie e imprese. Ma le scorciatoie sono spesso poco
lungimiranti. Come suggerivamo in un editoriale del 21
febbraio, la delega fiscale
che il Parlamento ha appena
approvato offre un’occasione unica per rivedere in modo complessivo il nostro sistema impositivo. Prendendo spunto dai migliori
esempi esteri come Gran
Bretagna e Stati Uniti. Tassare il reddito da lavoro in modo progressivo e quello da
capitale in modo proporzionale (indipendentemente
dall’aliquota) è ingiusto. Le
montagne si scalano con
metodo e determinazione.
Scorciatoie e accelerate improvvise mettono solo a rischio il risultato finale.
Manifestazione anti Russia ieri a Bruxelles con bandiere ucraine, striscioni e corone di fiori indossate dalle attiviste
di MASSIMO GAGGI
N
egli Usa c’è chi si chiede
se la diplomazia sia
l’unica via per risolvere la
crisi tra Russia e Ucraina e
se l’isolamento avrà effetto.
Mentre Putin firma
l’indipendenza della Crimea partono le sanzioni
contro Mosca dagli Stati
Uniti e dalla Ue. Obama ha
stabilito per decreto il
congelamento dei beni e
il blocco dei visti ai danni
di 11 alti funzionari russi.
Altre provvedimenti arriveranno se proseguirà il
piano russo in Crimea.
ALLE PAGINE 2 E 3
A PAGINA 2
Battistini, Caizzi, Sarcina
Il vertice di Berlino La cancelliera tedesca: impressionata dagli interventi strutturali
Diseguaglianze
Merkel, elogio senza sconti
SE 5 MILIARDARI
VALGONO
COME 13 MILIONI
DI INGLESI
Renzi illustra le riforme e promette: rispetterò i vincoli
Angela Merkel «impressionata» dal
programma di riforme strutturali che
Matteo Renzi ha illustrato ieri a Berlino.
La cancelliera tedesca ha comunque ribadito che sulle regole del patto di stabilità europeo non si può transigere. Il
premier ha incassato l’appoggio al suo
pacchetto di riforme anche dal ministro
delle Finanze Wolfang Schäuble che,
tuttavia, ha messo in guardia da rinvii
sul consolidamento delle finanze statali.
Giannelli
Il retroscena
E il premier
ha citato
Michelangelo
di MARIA TERESA
MELI
A PAGINA 6
ALLE PAGINE 5 E 6 Lepri, Taino
Il piano per ridurre la spesa sugli armamenti
Tagli, dimezzati i caccia F35
L’ipotesi: vendere la Garibaldi
Case in affitto: come risparmiare
di GINO PAGLIUCA
A PAGINA 9
Il primo passo sul percorso dei tagli
alle spese militari riguarderà i cacciabombardieri F35: non più 12 ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12
anni; non più 90 ma 45 aerei, con un risparmio di mezzo miliardo l’anno. E tra
le idee c’è anche la dismissione e la vendita della nave Garibaldi, prima portaerei italiana ad entrare in servizio dopo il
divieto imposto dai trattati di pace, che
ha da poco superato i 30 anni di attività.
A PAGINA 8 Baccaro, L. Salvia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Strage in Puglia Il piccolo era in braccio alla madre. Salvi altri due bambini
Uccisi in auto con il figlio di 4 anni
Uccisi in auto con il bimbo di 4 anni. Il piccolo, colpito alla testa, era in
braccio alla madre. L’agguato è scattato all’improvviso sulla statale che
da Taranto arriva a Reggio Calabria,
all’altezza dello svincolo di Palagiano. Qualcuno costringe la macchina
a fermarsi e una pioggia di proiettili
manda in frantumi i vetri. Esplosi
«almeno quindici colpi». Quando
tutto è finito, su quell’auto si conteranno tre morti: il conducente, Cosimo Orlando, 43 anni, la donna che
gli stava accanto, 30 anni, e il figlio
di lei. Salvi gli altri due bambini.
A PAGINA 21 Fasano
A Manhattan
AP / EVAN AGOSTINI
9 771120 498008
40 3 1 8>
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
S
e Matteo Renzi fosse
un ciclista giudicheremmo il suo inizio
in questo modo. È
partito, si impegna, pedala
con entusiasmo, ma per ora
è in pianura. Le salite devono ancora arrivare. Non è
chiaro che cosa riuscirà a fare, perché con le montagne
il ciclista Renzi non si è ancora cimentato. E in questa
corsa ci saranno tante salite
e avversari difficili.
La prima è la riforma del
mercato del lavoro. Renzi ha
proposto varie semplificazioni dei contratti a tempo
determinato e dell’apprendistato: bene, ma era relativamente facile. La salita arriverà quando si dovrà decidere se abolire l’articolo 18 per i
nuovi assunti. Ovvero, se si
vorrà adottare il modello
proposto da Pietro Ichino:
un contratto uguale per tutti, senza differenziazione fra
lavoratori a tempo determinato e indeterminato, e che
consenta alle aziende di licenziare con costi crescenti,
ad esempio facendo pagare
loro una quota del sussidio
di disoccupazione tanto più
elevata quanto maggiore era
l’anzianità del lavoratore licenziato. Come osservava
Maurizio Ferrera (Corriere,
14 marzo), il sussidio dovrà
essere esteso a tutti, sostituire la cassa integrazione e
prevedere regole chiare che
costringano i disoccupati a
cercare ed accettare nuovi
lavori. Con più del 40 per
cento di disoccupazione
giovanile, e imprese che non
assumono perché attanagliate dall’incertezza, questa
maggior flessibilità non può
che far bene all’occupazione. Limitarsi a spostare l’applicazione dell’articolo 18 al
terzo anno successivo all’assunzione significa solo rinviare il problema, come notava Franco Debenedetti
(Corriere, 15 marzo).
La Cgil si opporrà a una
vera riforma del mercato del
lavoro, che pure consentirebbe a tanti giovani di uscire dall’incubo dei contratti a
tempo determinato. Eviden-
Si impicca
la fidanzata stilista
di Mick Jagger
Aveva 49 anni
negli SPETTACOLI
A PAGINA 37
Limiti bocciati
Il Tar libera
le grandi navi
a Venezia
di GIAN ANTONIO
STELLA
A PAGINA 25
di FABIO CAVALERA
P
ossiamo considerarli
i paradossi del
darwinismo ultraliberista:
chi è ricco è sempre più
ricco e chi è povero è
sempre più povero. Ma
adesso siamo un passo
oltre, la selezione colpisce
anche i miliardari, così chi
è più miliardario di altri
miliardari è destinato a
consolidare il privilegio e
il patrimonio. Quasi ovvio.
Ma i calcoli dell’Oxfam,
una confederazione di 17
organizzazioni non
governative impegnate
nella lotta alle ingiustizie
sociali, indicano in una
curiosa fotografia del
Regno Unito, che ci vuole
la bellezza di 12,6 milioni
di britannici, il 20% più
povero dell’intera
popolazione, per mettere
assieme i redditi, le
rendite e i tesori che si
concentrano nel
portafoglio di cinque
famiglie: i Grosvenor,
i fratelli Reuben,
i fratelli Hinduja,
i Cadogan e Mike Ashley.
A PAGINA 13
2
Primo Piano
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera

La crisi ucraina Le reazioni
Continueremo a mostrare chiaramente alla Russia che ulteriori provocazioni
non avranno altro risultato che isolarla sempre più
Barack Obama, presidente Usa
Sanzioni a Mosca da Usa e Ue
Ma Obama colpisce più duro
Blocco dei visti e dei beni per il «cerchio magico» di Putin

DAL NOSTRO INVIATO
L'analisi
E IN AMERICA
C’È CHI SI CHIEDE
SE LA DIPLOMAZIA
SIA L’UNICA VIA
BRUXELLES — L’annuncio
di sanzioni economiche e sui
visti di espatrio fa salire la tensione tra Ue, Usa e Russia nella
crisi in Ucraina. Il Consiglio dei
ministri degli Esteri dell’Ue,
pur giudicando «illegale» il referendum di domenica scorsa
per l’annessione della Crimea a
Mosca, ha però varato ritorsioni temporanee solo su 21 personaggi minori: per continuare
a lasciare aperti tutti gli spazi di
soluzione diplomatica con il
presidente russo Vladimir Putin. A Bruxelles non hanno seguito la linea dura del presidente Usa Barack Obama, che
poco prima aveva annunciato
sanzioni contro alti esponenti
della nomenklatura più vicina
a Putin e non ha escluso un
successivo intervento fino al
vertice del Cremlino.
Tra i ministri Ue ha prevalso
la linea prudente promossa
dalla Germania con l’appoggio
di Italia e Francia. Il ministro
Autodifesa
Uomini delle
forze ucraine
di autodifesa
in marcia durante un’esercitazione nei
pressi della
capitale Kiev.
Il Parlamento
ieri ha approvato una parziale mobilitazione di truppe (Epa)
degli Esteri tedesco, FranzWalter Steinmeier, ha detto che
l’obiettivo Ue è «lasciare la porta aperta al negoziato» e inviare
subito in Ucraina «700-1.000»
osservatori non armati dell’Organizzazione per la sicurezza e
la cooperazione in Europa
(Osce) per verificare se la Russia stia destabilizzando le zone
a Est e a Sud. La Germania vuole la conferma di quanto Putin
ha sostenuto nelle continue telefonate con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri ha
ribadito la necessità di una
«soluzione diplomatica» in
Ucraina.
«Non possiamo andare verso un conflitto ai confini dell’Europa — ha affermato il ministro degli Esteri Federica Mogherini —. Bisogna evitare che
la Russia cada nella tentazione
dell’isolamento internazionale». Le forniture di gas e di petrolio russo giocano un ruolo
importante nella posizione di
Berlino e Roma. L’Eni ha ventilato aumenti dei prezzi per Italia e Sud della Germania in caso
di blocco del gas russo. Mogherini ha richiamato specificamente «la stretta interconnessione tra le nostre economie» e ha confermato l’intensa
discussione tra i ministri Ue
sulla «tenuta interna» del nuovo governo di Kiev (accusato
dal Cremlino di essere emerso
da un colpo di Stato) e sulla necessità di renderlo «inclusivo»
con le altre componenti nazio-
nali. La responsabile della Farnesina ha precisato che «la parola passa a Mosca e la decisione politica spetta a Putin». L’Ue
valuterà nel Consiglio dei capi
di Stato e di governo in programma giovedì e venerdì
prossimi a Bruxelles. «È possibile aggiungere altre sanzioni
— ha minacciato il ministro
degli Esteri inglese William
Hague, che con Polonia e altri
Paesi dell’Est guida il fronte filo-Usa —. Dipende da come reagirà la Russia». Venerdì i 28
leader considereranno anche
un accordo di apertura a Kiev.
Il Consiglio dei ministri ha
poi reso noti i nomi dei 13 russi
(8 parlamentari e 3 comandanti militari) e degli 8 leader
ucraini filo-Mosca, sottoposti
alla sospensione dei visti e al
congelamento di fondi all’estero perché accusati dall’Ue della
destabilizzazione separatista
della Crimea. Di ben altro peso
politico risultano alcuni degli
di MASSIMO GAGGI
«L
a Russia ha da perdere assai più degli
Stati Uniti da una prolungata condizione
di isolamento politico». Le parole pronunciate
ieri durante un briefing per la stampa da un alto
funzionario della Casa Bianca illustrano il
calcolo politico che circola in queste ore a
Washington assai meglio di qualunque analisi
delle nuove sanzioni decise ieri dal governo
americano e di un confronto con le analoghe
misure adottate dall’Unione Europea. E quando
Barack Obama, poche ore dopo un altro teso
confronto telefonico notturno col presidente
russo Putin, scende nella sala stampa della Casa
Bianca per spiegare in dettaglio le nuove
sanzioni appena varate, insiste sull’immagine
di una «Russia isolata dal resto del mondo».
Che le cose stiano davvero così è ancora tutto
da vedere, come sospettano quelli che scavano
nelle differenze di accenti tra Washington e
Bruxelles. Tanto più che esponenti di vari
governi (compreso quello italiano)
sottolineano la temporaneità dei
provvedimenti appena adottati che dovrebbero
restare in vigore per non più di sei mesi.
Eppure le sanzioni decise sulle due sponde
dell’Atlantico sono in larga misura
sovrapponibili. Certo, nel caso americano c’è
già l’elenco completo dei dirigenti che verranno
colpiti, compresi alcuni personaggi molto
vicini a Putin come Vladislav Surkov, Sergey
Glazyev e il vicepremier Dmitry Rogozin. Ma, al
di là della durezza delle dichiarazioni,
Washington si sta sforzando di lasciare ancora
aperto un margine per il negoziato diplomatico:
Mosca replica con irritazione, probabilmente
adotterà misure di rappresaglia, ma nella
capitale russa c’è anche sollievo perché gli Usa
non hanno colpito personalmente né Putin né
le figure chiave del mondo economico russo e
del suo sistema bancario. Quelli sanzionati
sono personaggi importanti, certo, ma, a
quanto si sa, nessuno ha patrimoni rilevanti
negli Usa o nei Paesi dell’Unione Europea. Il
valore delle misure di ieri sta soprattutto
nell’annuncio che la platea dei personaggi e
delle imprese colpite crescerà di molto, ai ritmi
di una vera escalation, se Mosca non fermerà la
sua aggressione dell’Ucraina. Ma Obama per
ora parla solo di sanzioni economiche e di
isolamento diplomatico mentre il Wall Street
Journal chiede un rafforzamento dei dispositivi
militari e il dispiegamento di nuove forze Nato
in Polonia e nei Paesi baltici per contrastare il
revanscismo di una Russia che cerca di
riportare le lancette della storia al
Diciannovesimo secolo: era di conquiste
napoleoniche e di imperi costruiti con la forza
delle armi. E ora anche il progressista New York
Times comincia a chiedersi quanto sia
praticabile la strategia del presidente basata sul
multilateralismo e la preferenza per la forza
dello sviluppo economico rispetto alla forza
militare, visti i modesti risultati fin qui
conseguiti, dalla Siria all’Ucraina passando per
la Libia. Ma Obama per ora non cambia rotta.
Convinto che ci vorrà tempo per far emergere
l’alto costo politico ed economico che la Russia
dovrà pagare per la sua aggressione, pur
accentuando la pressione sul Cremlino,
continua a parlare di una possibile soluzione
diplomatica a una settimana dal vertice dell’Aja
e della sua visita all’Unione Europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La penisola Procedimento a tappe forzate
Scene da un’annessione
Dalle banche ai rubli
la Crimea diventa russa
Il Cremlino firma il riconoscimento
Le due monete
Grivnia
In Ucraina (fino a ieri
anche in Crimea) la
moneta nazionale a
corso legale è la Grivnia
(in ucraino: hryvnia, foto
a sinistra, in basso), del
valore di circa 3,81 rubli
Rublo
In Russia, e da ieri anche
in Crimea, la moneta
nazionale è il rublo (foto
a sinistra, in alto). Fino
alla fine del 2015 in
Crimea le due monete
saranno affiancate
DAL NOSTRO INVIATO
SINFEROPOLI — Popolo, leggi e sogna:
«La benzina che oggi pagate 53 rubli al litro, in Russia ne costa 33. I nostri 11mila
rubli di salario medio mensile, là sono
25mila. E sapete quanto guadagna un’insegnante russa? 29mila rubli, contro i
10.500 di qui…». Fatta la Crimea, bisogna
convincere i crimeani. Non ci vuole molto: nessuno si sente back in Ussr, il ritorno è a un futuro che promettono di latte&miele. Coi volantini delle magnifiche
sorti e progressive distribuiti per strada
dai cosacchi. Coi cartoncini colorati appiccicati sulle vetrine delle panetterie. Tabelle comparative, il passato da rottamare: «In Ucraina bisognava fare un doppio
esame di maturità? In Russia, basterà un
esame solo per accedere all’università. Gli
asili erano a pagamento? Ora non più. Pagavate il medico e il ticket? Adesso lo Stato
coprirà il cento per cento. Facevate le code
in ospedale? Avrete ricovero diretto e copertura assicurativa..».
Cambio di stagione. E di nazione.
Crimea, giorno uno. Due pullman arrivano alla Rada, il Parlamento da oggi indipendente, e raccolgono i deputati convocati a Mosca col cappello in mano. C’è uno
Stato da costruire. Uno status da definire:
Repubblica autonoma o governatorato
nominato dal Cremlino? Putin riconosce
l’indipendenza e la sovranità, firma il decreto, concede a Sebastopoli una posizione speciale. Ma poi? «L’idea è qualcosa di
simile al Tatarstan o alla Cecenia», spiega
l’onorevole Vladimir Kolichnikov: «Il referendum non ha stabilito che saremo un
Paese con un esercito o gli ambasciatori.
Saremo un pezzo della Federazione russa…». Traduzione: la Rada chiede il riconoscimento dell’Onu, ma è lo Zar che deve accollarsi le spese e sganciare già oggi
mezzo miliardo d’euro. Il rublo è subito
moneta ufficiale, anche se si potrà usare
la grivnia ucraina per tutto il 2015: gli stipendi, che qui si pagano in due rate a metà e a fine mese, per un po’ saranno versati
con la vecchia valuta. Nelle banche, le poche aperte in questi giorni incerti, è difficile passare subito alla nuova contabilità:
«Nessuno ci ha ordinato di conteggiare in
rubli — dice Svetlana Mahlina, direttrice
di Ukrsibank —, e comunque gl’investitori più importanti ci chiedono d’usare solo
dollari o euro». Le tasse, le dogane,
l’agenzia delle entrate. Gl’investimenti
nel turismo. Il Cremlino sta studiando un
regime speciale, una transizione morbida, perché secondo molti analisti la mac-
china statale della Crimea – rischio sanzioni a parte - potrebbe costare ai russi un
punto di Pil già quest’anno: inevitabili le
tensioni in quella decina di repubbliche
della Federazione che sono al 100 per cento del debito e dipendono, pure loro, dai
soldi di Putin. Standard&Poor’s ha calcolato che serve un’iniezione veloce di cinque miliardi di dollari, almeno per garantire alla Crimea un reddito medio e una
qualità di vita simile a quella delle regioni
più povere dell’impero, come l’Ossezia
del Nord o la Cabardino-Balcaria. Va bene
la bandiera e l’inno e la retorica, «Crimea
In Vaticano
Il Papa riceve
il vescovo di Kiev
CITTÀ DEL VATICANO — Papa
Francesco ha ricevuto ieri in
udienza l’arcivescovo greco cattolico
di Kiev, Sviatoslav Shevchuk. La sala
stampa del Vaticano non ha riferito
nulla sul contenuto dei colloqui, ma
al centro delle preoccupazioni del
Papa e dell’arcivescovo c’è la
difficile situazione dell’ Ucraina, tra
lotte politiche interne e pressioni
russe, anche a seguito dell’esito del
referendum popolare di domenica
in Crimea, perché i prelati cattolici
lascino la regione.
Primo Piano
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014

Sono profondamente deluso e preoccupato. Chiedo a tutte le parti
in causa di astenersi dalla violenza
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu

3
Siamo pronti al dialogo, ma non accetteremo mai l’annessione del
nostro territorio
Oleksander Turchinov, presidente ad interim dell’Ucraina
Preparativi Richiamati 40 mila riservisti. Ma quello che era uno dei punti di forza dell’Armata Rossa è stato drasticamente ridimensionato
11 notabili filo-Putin (7 russi e
4 ucraini) attaccati dalla Casa
Bianca con sanzioni economiche e nei viaggi. Spiccano la
presidente della Camera alta
del Parlamento di Mosca Valentina Matviyenko, il vicepremier russo Dimitri Rogozin e
due consiglieri molto ascoltati
da Putin come Vladislav Sourkov e Sergei Glaziev. Tra gli
ucraini figurano il presidente
Viktor Yanukovich, deposto
dopo le rivolte popolari a Kiev,
e Viktor Medvedchuk, un politico e ricco oligarca molto ben
visto anche dal premier russo
Dimitri Medvedev. Ma a Mosca,
dopo l’esito del referendum,
hanno dichiarato la Crimea indipendente. E Rogozin ha replicato alle sanzioni Usa ironizzando provocatoriamente:
«Camerata Obama, cosa deve
fare chi non ha conti o proprietà all’estero?».
Ivo Caizzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Kiev muove le truppe dell’armata fantasma
La benzina per tank e aerei basta per qualche settimana, forse meno
Il governo chiama in soccorso per «aiuti tecnici» Polonia e Lituania
La vicenda

Referendum
I dieci giorni
che sconvolsero
la diplomazia
Il 6 marzo il parlamento della
regione autonoma di Crimea
vota l’adesione alla Russia. Il
7 marzo Mosca approva il
progetto (se votato dalla
popolazione). Il 15 marzo la
Russia mette il veto alla
risoluzione del Consiglio di
Sicurezza che critica il
referendum in Crimea. Alla
consultazione del 16 marzo,
secondo i risultati ufficiali,
il 97% approva la secessione
e il passaggio alla Russia.
Fronte militare
Il dilemma
dei soldati
sotto assedio
Il 13 marzo il Parlamento
ucraino ha ordinato la
creazione di una Guardia
Nazionale forte di 60 mila
unità per difendere la
nazione. La situazione delle
truppe fedeli a Kiev chiuse
nelle basi in Crimea è incerta.
Per le autorità secessioniste
possono lasciare il territorio
crimeo o unirsi alle truppe
filo-russe. Altrimenti saranno
considerate forze terroriste
120
minuti
Di tanto saranno
spostati in avanti
tutti gli orologi
in Crimea che
abbandoneranno
il fuso di Kiev
e si adegueranno a
quello di Mosca
30
euro
Di tanto dovrebbe
essere alzata la
pensione minima
dei 560mila
pensionati in Crimea
per adeguarsi
agli standard minimi
della Russia
Le forze ucraine
è Russia!», ma le promesse di benessere
vanno mantenute: 560mila pensionati
prendono al mese trenta dollari in meno
di chi ha la minima in Russia; gli stipendi
medi non sono neanche la metà di quelli
a Krasnodar, la terra cosacca appena al di
là del vecchio confine.
Aspettando l’oro di Mosca, si regola
l’ora: basta col fuso di Kiev, dal 30 marzo
le lancette andranno 120 minuti avanti,
come s’usa in Russia. Tutti gl’indirizzi
web della pubblica amministrazione
cambieranno, da «.ua» a «.ru». Le reti cellulari settano il prefisso internazionale
russo. Sarà concesso di parlare ucraino o
tataro, ma una sola dovrebbe essere la lingua ufficiale. Verranno stampati i nuovi
passaporti, vietato tenere la doppia nazionalità: o di qua o di là. Un po’ la stessa
scelta imposta ai militari delle basi, che la
Rada invita a disertare entro venerdì: si
potrà indossare la divisa che si vuole ma
chi preferirà l’ucraina, per non passare da
traditore, dovrà andarsene. Già nazionalizzate tutte le società statali, a partire da
quelle energetiche: gl’impianti di Feodosia, le pipeline dell’Uktransgaz. E soprattutto i quattromila dipendenti, le 13 piattaforme nel Mar Nero, i 300 km di gasdotto della Chornomornaftohaz, controllata
da Gazprom, che sfrutta 17 giacimenti e
produce un miliardo e mezzo di metri cubi di gas. Il consiglio d’amministrazione
della società s’è dimesso. Davanti alla sede, ieri c’era una scorta armata. E molti
manager erano già partiti. In treno. Destinazione Kiev.
Francesco Battistini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli aiuti immediati
40.000
163.000
Gli effettivi
delle forze
armate
1 milione
Carri armati
e cingolati
Nuova
mobilitazione:
20.000 dell’esercito
e 20.000
della guardia
nazionale
I riservisti
DAL NOSTRO INVIATO
KIEV — Il carburante. Quanto può resistere
un esercito se non può rifornire i camion, i
blindati, gli aerei? Quello ucraino, con le riserve attuali, solo qualche settimana, forse meno.
È questa, al di là degli annunci e delle dichiarazioni, la preoccupazione numero uno dello
Stato maggiore di Kiev. Un incubo che ricorda
la controffensiva tedesca delle Ardenne
(1944). Carri armati senza benzina, bloccati
nel nulla: resa inevitabile al nemico. Da qualche giorno si sono moltiplicati i contatti informali tra il governo di Kiev e quello di Varsavia.
Ufficialmente il ministero degli Esteri ucraino
Andriy Deschytsya chiede alla Nato «attrezzature militari di tipo tecnico» non ben precisato. Ma i dirigenti politici della nuova Ucraina
hanno ormai capito quanto Vladimir Putin sia
4.112
Blindati e mezzi
da combattimento
Aerei
Navi da guerra
300.000
6.431
400
25
Le razioni alimentari
che il Dipartimento
della Difesa Usa sta per inviare
all’esercito ucraino
Benzina ed equipaggiamenti
in arrivo dalla Polonia
CORRIERE DELLA SERA
capace di dividere l’Occidente e quindi ritardarne, attenuarne le reazioni. Si parla con la
Nato, quindi, ma si conta su quelli che a Kiev
chiamano i «nostri alleati», intendendo la Polonia, la Lituania e solo in seconda battuta, come un’eco lontana, la Germania o la Francia.
L’esecutivo ucraino vive un senso di forte
urgenza, che non significa necessariamente il
pericolo imminente di una guerra con la Russia. Più semplicemente vuol dire mostrare a
Mosca e al mondo che il Paese è fermo nella difesa del nuovo corso. Provando, in questo modo, a spingere i russi verso un vero negoziato e
non solo sulla Crimea. Così il parlamento ratifica l’ordine del capo di Stato Oleksandr Turchinov e richiama in servizio 40 mila cittadini,
cominciando con i più freschi d’addestramento. Andranno a raggiungere i 163 mila commilitoni già in forza all’esercito e alla Guardia na-
zionale. Il ministro della Difesa Igor Tenyukh
compare in divisa nella sala delle conferenze
stampa per annunciare che «l’Ucraina è pronta
a difendersi, grazie ai nuovi fondi». Il parlamento ha stanziato circa 530 milioni di euro
per il riarmo. Il costo si scaricherà sulla collettività già duramente provata, con il taglio di
sovvenzioni e servizi sociali. Nessuna informazione, invece, sui movimenti delle truppe
nell’interno del Paese. Il ministro della Difesa
glissa sull’argomento, anche se non è difficile
ricostruire le manovre in corso. Il Comando sta
organizzando un anello di protezione della capitale rivolto verso nord-est, direzione Russia.
Nello stesso tempo si sta rafforzando la vigilanza sul confine appena sopra le due città più
inquiete dell’est: Kharkiv e Donetsk. Ma le forze armate non entreranno nei due centri per
prevenire altri scontri tra filo russi e pro Kiev.
L’ordine pubblico sarà ancora affidato alla polizia: i rinforzi dovrebbero essere in arrivo.
Sulla carta «la force de frappe», la capacità di
colpire degli ucraini è ancora temibile. Negli
anni dell’Urss, la terra di Nikita Krusciov e Leonid Breznev costituiva uno snodo strategico
per l’apparato militare sovietico. La base di Sebastopoli in Crimea è solo un frammento di
quello che era un Paese-arsenale, dotato di testate nucleari e di 780 mila soldati, 6.500 carri
armati, 1.500 aerei da combattimento. Oggi,
smantellato l’armamento atomico e dopo 23
anni di pacifica indipendenza, quei numeri si
sono logicamente ridimensionati: 163 mila divise (compresa la Guardia nazionale); 4.112
cingolati; 400 aerei. In quali condizioni di efficienza? Secondo un recente studio condotto da
Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana
difesa, «il grosso degli equipaggiamenti dell’esercito è ancora incentrato su materiale di
derivazione sovietica». Ciò comporta problemi costanti di manutenzione e di ammodernamento («upgrade») difficili da valutare.
L’aviazione sembra messa peggio, anche se
può schierare circa 400 velivoli. «La punta di
lancia», scrive Batacchi, è formata da 30-40
Su-27, «non tutti operativi nonostante spetti
loro monitorare lo spazio aereo» e da un’ottantina di Mig-29 di cui solo la metà sarebbe in
grado di volare da subito.
«Siamo molto motivati e saremo pronti a
qualunque compito, sulla base delle decisioni
politiche», dice invece il ministro della Difesa,
l’ammiraglio Igor Tenyukh. Aspettando la
benzina polacca. Sperando che alla fine non
serva.
780
mila
I soldati di
stanza in
Ucraina al
tempo in cui
il Paese
faceva parte
dell’Unione
Sovietica
6.500
carri armati
presenti sul
territorio
dell’Ucraina
ai tempi
dell’Urss. Il
Paese allora
disponeva di
1.500 caccia
530
milioni
di euro
stanziati da
parte del
parlamento
di Kiev per il
riarmo delle
forze armate
nazionali
Giuseppe Sarcina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’ex presidente sovietico
Gorbaciov con Vladimir
«Corretto errore storico»
MOSCA — Mikhail Gorbaciov si è schierato al fianco di
Vladimir Putin e ha difeso come «la correzione di un errore
della storia» l’esito del referendum con cui la Crimea ha
chiesto domenica l’annessione alla Russia. «Se in precedenza
— ha detto l’ultimo segretario del Pcus — la Crimea venne
unita all’Ucraina (nel 1954 fu “donata” da Nikita Krusciov,
ndr) dalle leggi sovietiche, o per essere più precisi, dalle
leggi del Partito comunista, senza tenere in alcun conto la
volontà della popolazione, ora la gente ha fatto le sue scelte e
corretto l’errore. Questo è qualcosa che dovrebbe essere ben
accolto piuttosto che condannato con l’adozione di sanzioni
che non hanno fondamento legale». E ha aggiunto: «Per
dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio
ed esse devono essere appoggiate dall’Onu».
4
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Primo Piano
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
5
Il governo Il vertice
Merkel: impressionata, il cambio è strutturale
Ma sottolinea: l’Italia rispetterà il patto di stabilità. E Renzi promette di non sforare
L’intervista Angelo Bolaffi
«Berlino resterà
per il rigore
Non vuole guai»
La giornata
Da sinistra, Matteo Renzi
dona ad Angela Merkel la
maglia di Mario Gomez
(Epa), l’incontro tra i leader
(La Presse), il cappotto del
premier abbottonato male
(Reuters)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — È un messaggio
incoraggiante, perché Angela
Merkel vuole dare una mano
«con tutte le sue forze» all’Italia
di Matteo Renzi, dove si sta realizzando «un cambiamento
strutturale». Il presidente del
Consiglio non userebbe la parola
«promozione». È venuto a Berlino per ripetere infatti che le riforme «sono giuste in quanto tali e non vanno compiute perché
ce lo chiedono i partner europei». Ma la realtà è che la cancelliera tedesca lo ha sostanzialmente promosso, dicendosi
«molto colpita» per il programma del nuovo governo, augurandogli «molta fortuna» ed esprimendo «vivissimo favore» per
gli sforzi di incrementare il consumo interno. Un via libera, insomma, che poggia però sulla
ferma convinzione che la squadra dell’ex sindaco di Firenze
«rispetterà il patto di stabilità e
crescita in entrambe le sue componenti, con il riconoscimento
del Fiscal compact. Il bicchiere è
mezzo pieno e il governo italiano
sta lavorando per riempirlo», ha
sottolineato la donna più potente del mondo nella conferenza
stampa che si è svolta dopo il
colloquio tra i due leader e la riunione plenaria con i ministri
presenti.
L’apertura di credito della
cancelliera è stata confermata,
senza dimenticare il richiamo a
tenere i conti in ordine, anche
dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, che ha incontrato il collega italiano Pier Carlo
Padoan, uno dei sei membri del
governo Renzi che hanno preso
parte al vertice bilaterale. L’uomo che governa l’economia tedesca «ha salutato favorevolmente l’obiettivo di accelerare le
riforme per aumentare produttività e crescita e ridurre l’alta disoccupazione giovanile», aggiungendo che «è anche giusto
che il consolidamento delle finanze statali attraverso le riforme strutturali non sia rinviato».
A questa preoccupazione ha risposto indirettamente Renzi,
quando ha assicurato che il suo
governo non vuole e non chiede
trattamenti di favore e tantomeno intende sforare il rapporto tra
deficit e Pil indicato dal patto di
stabilità. «L’Europa non è la causa dei nostri problemi, ma la soluzione. Noi rispetteremo tutti i
criteri , l’Italia non chiede niente,
non vuole cambiare regole che
sono state decise insieme e sono
molto importanti», ha affermato
il presidente del Consiglio e la
cancelliera si è subito detta convinta che gli impegni presi verranno mantenuti. «Non ho — ha
detto — nessuna ragione di du-
I temi dell’incontro
Il rispetto dei vincoli
europei di bilancio
1
Tra i temi principali, i
vincoli di bilancio: il 3%
da non superare nel
rapporto tra deficit e Pil e
gli obiettivi di riduzione
del debito previsti dal
fiscal compact. «Non
chiediamo di sforare» ha
assicurato Renzi. Merkel:
«L’Italia rispetta il Patto di
stabilità e crescita in tutte
e due le sue componenti»
L’incoraggiamento
sulle riforme
2
La cancelliera ha
espresso sostegno alle
riforme annunciate da
Renzi (dal taglio delle
tasse per i redditi bassi
al pagamento dei debiti
dello Stato). «Il premier,
equipaggiato di dati, mi
ha spiegato che l’Italia
vuole crescita
e riforme strutturali.
È importante»
ha detto la cancelliera
I consigli sul piano
per l’occupazione
3
Sul piano per il lavoro
annunciato dal governo
italiano, Merkel ha
messo in guardia Renzi:
«All’inizio le riforme
possono creare
malumori. Ma i risultati
vanno valutati sul
medio e lungo termine».
E ha aggiunto: «Noi
abbiamo dovuto
aspettare 2 o 3 anni per
i risultati»
Direzione dell’Ue
e politica estera
4
Italia e Germania, come
ha detto Renzi, puntano
a realizzare un «nuovo
rinascimento industriale
europeo». Ma non si è
parlato solo di economia,
sul tavolo anche la crisi
ucraina. «Di ulteriori
interventi si parlerà al
prossimo Consiglio Ue di
Bruxelles» ha spiegato il
premier italiano
bitarne». Per quanto riguarda le
coperture delle misure fiscali appena decise dal governo, Renzi le
ha date per acquisite, aggiungendo, in risposta ad una domanda, che «non c’è bisogno
che le conosca Angela Merkel».
Anche le novità nel mercato
del lavoro annunciate mercoledì
scorso sono sembrate aver impressionato favorevolmente la
cancelleria, pur con la prudenza
di chi sa, sulla base proprio dell’esperienza tedesca, che le riforme trovano «entusiasmo da al-
cune parti e diffidenza da altre» e
vanno valutate in un respiro più
ampio. Su questo punto Renzi è
stato molto chiaro, negando che
il Jobs Act abbia creato dissensi,
«forse solo in qualche parte del
sindacato». Secondo il presidente del Consiglio «la pretesa di
creare posti di lavoro attraverso
una legislazione molto restrittiva è fallita». «Dobbiamo cambiare le regole del gioco, come una
squadra che perde per cinque
anni tutte le partite», ha aggiunto elogiando il modello tedesco e
strappando qualche cenno di assenso alla cancelliera. Che il clima fosse buono, comunque, lo
dimostra anche la promessa (che
secondo Renzi è stata uno dei
principali risultati del vertice) di
un «percorso comune» di Germania e Italia «per un nuovo rinascimento europeo». Un impegno importante, questo, per un
fiorentino. Ben più della maglia
di Mario Gomez che ha portato
alla padrona di casa.
Paolo Lepri
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«Mi sarei stupito del contrario» diceva ieri sera Angelo Bolaffi dopo avere letto che Angela Merkel e il ministro delle Finanze
tedesco Wolfgang Schäuble hanno ribadito a Matteo Renzi la
necessità di andare avanti con la politica del rigore. «Non basta
la maglietta di Mario Gomez per fare cambiare idea al governo
tedesco — dice il professore, germanista, uno dei massimi
esperti del rapporto tra Roma e Berlino — .I tedeschi sono convinti che il grande spazio europeo si costruisca omogeneizzando i criteri con i quali mantenere la stabilità del Continente. La
loro diagnosi è diversa dalla nostra, non pensano che alla base
delle difficoltà ci sia il rigore, anzi».
Ma a Berlino interessa che Renzi faccia le riforme oppure
basta che l’Italia sia stabile, che non crei guai sui mercati?
«In prima istanza non vogliono guai. Ma sanno anche che se
il governo italiano non farà riforme serie prima o poi i guai arriveranno. Dato il livello di integrazione delle economie italiana e
tedesca, per loro è essenziale che noi cambiamo. Il rapporto è
così stretto che un problema da noi è un problema per loro. E ne
hanno piena coscienza».
Crede in un asse antiausterità tra Roma e Parigi?
«No. L’intellettuale francese Alain Minc dice che un’alleanza
dei Paesi mediterranei in senso antitedesco fa ridere: firmato il
patto, ognuno correrebbe a telefonare a Berlino. La realtà è che
ancora oggi Parigi tiene al rapporto con la Germania in modo
ossessivo, non ci può rinunciare e non lo farà. Piuttosto, penso
che possa esserci un rapporto particolare tra Italia e Germania,
non sostitutivo dell’asse franco-tedesco ma comunque positivo, come lo è stato in passato. Spero che Renzi colga l’importanza del rapporto con la Germania,
per noi di grande utilità».
Il partito antieuro Allianz für
Chi è
Deutschland, dato in crescita
nei sondaggi delle elezioni europee, potrebbe fare cambiare
posizioni a Frau Merkel sull’austerità?
«Ammesso che qualche effetto
lo possa avere, semmai spingerà
la signora Merkel a essere ancora
più rigorosa, dal momento che è
un partito che chiede più rigore.
Ma penso che la cancelliera non si
Angelo Bolaffi, nato a Roma
preoccupi di Allianz für Deutschnel 1946, è filosofo della
land».
politica e germanista.
Corre una teoria secondo la
Dal 2007 al 2011 è stato
quale Renzi farebbe bene ad abdirettore dell’Istituto
bandonare i vincoli europei perdi cultura italiana di Berlino,
ché tanto si tratta di politiche
in seguito è stato professore
che salteranno dopo le lezioni
alla Sapienza a Roma
europee di maggio, dove avranno un successo le forze anti EuIl volume
ropa.
L’ultimo suo libro: «Cuore
«Non sono convinto che l’antedesco. Il modello
tieuropeismo mobiliti più di tanGermania, l’Italia e la crisi
to. Ma, al di là dei risultati, non è
europea» (Donzelli
pensabile che la Germania cambi
editore, 2013)
strada sul tema della stabilità
economica e finanziaria. Nel 2011
aveva la possibilità di uscire dall’euro e non l’ha fatto: da allora
ha deciso che l’Europa si sarebbe salvata seguendo il modello
tedesco, che poi vuole dire i trattati di Maastricht e di Lisbona.
Per Berlino, è l’unico modo di salvare l’Europa e su questo andrà
avanti: gli elettori tedeschi hanno appena confermato questa linea. Renzi sbaglierebbe a pensare che possano cambiare idea».
Merkel e Renzi hanno parlato anche di Ucraina. Pure nel
rapporto con la Russia, sembra che la Germania debba prendere la leadership dell’Europa, suo malgrado.
«Negli ultimi tempi, la cancelliera ha cambiato posizione in
maniera decisa sulla Russia, è molto più dura. Questa è una novità che rivoluziona tutto. Cent’anni dopo la prima guerra mondiale, pare che in Europa torni il dilemma tra pace e guerra. E
tanto la crisi economica che quella geopolitica pongono la questione dell’inevitabile egemonia tedesca. La Germania deve decidere cosa fare da grande e a me pare che Frau Merkel lo abbia
deciso. Ha capito che il pericolo posto dalla politica di Putin,
mossa dalla sindrome della Guerra Fredda, è considerevole: la
cancelliera ha un’origine nella Germania Est e di fronte a ciò è
estremamente sensibile».
Renzi dovrebbe seguire Berlino anche in questo?
«Una vecchia tradizione della diplomazia italiana è quella di
stare, nei momenti di crisi, dietro alla Germania. Non mi pare
una cattiva idea, nemmeno in questo caso».
Danilo Taino
@danilotaino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
Primo Piano
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
#
Il governo Il vertice
I protagonisti
Da sinistra in prima fila: Roberta
Pinotti (Difesa), Ursula von der
Leyen (Difesa), Maurizio Lupi
(Trasporti), Alexander Dobrindt
(Trasporti), il premier Matteo Renzi,
la Cancelliera Angela Merkel, Sigmar
Gabriel (Economia e Energia),
Federica Guidi (Sviluppo
Economico), Pier Carlo Padoan
(Economia e Finanze), Wolfgang
Schäuble (Finanze). In alto, da
sinistra: Elio Menzione
(ambasciatore italiano in Germania),
Reinhard Schäfers (ambasciatore
tedesco in Italia), Giuliano Poletti
(Lavoro), Andrea Nahles (Lavoro),
Federica Mogherini (Esteri), FrankWalter Steinmeier (Esteri) (foto Epa)
E il premier cita Michelangelo:
togliere ciò che è in eccesso
Merkel lo accoglie con le slide e gli chiede del Jobs act
ta. Del resto le riforme che stiamo facendo sono riforme strutturali e importanti».
E di questo sembra conscia
anche Merkel. I compiti li aveva
fatti pure lei. Tant’è che la Cancelliera, che si è fatta fotografare
dal suo portavoce mentre Renzi
le consegnava la maglia di Gomez, ha accolto il presidente del
Consiglio con una copia delle
slide della sua conferenza stampa, che ha definito «spettacolare». Sapeva tutto, o quasi, del
Jobs act, ma ha chiesto altre in-
formazioni e poi ha spiegato:
«Quello che ci interessa veramente é la direzione riformatrice dell’azione del vostro governo, il coraggio con cui state lavorando e il senso positivo dei
cambiamenti che avete messo in
atto».
Di più, mentre Renzi le raccontava nei dettagli tutte le riforme, quelle istituzionali incluse, la Cancelliera si è lasciata
sfuggire un «Hut ab»: «Tanto di
cappello!», come a dire che lei
stessa era sorpresa dalla deter-
- www.clinians.it
BERLINO — Emozionato era
emozionato, mentre sfilava davanti al picchetto d’onore, ma
questo non gli ha impedito, una
volta arrivato nello studio della
Cancelliera, di sfoderare il piglio
di sempre. Renzi ha spiegato
che il suo «è l’unico governo che
é in grado di fare le riforme istituzionali e del mercato del lavoro e di sburocratizzare l’Italia».
Ma questo, ha precisato, è
possibile solo se «cambia il cli-
ma in Europa»: «Io non chiedo
deroghe per il mio Paese, ma
voglio far passare un cambio di
politiche a livello Ue perché per
ridare fiducia agli italiani, e anche agli europei, tutti i cittadini
devono sentirsi rappresentati
nelle loro scelte». Altrimenti...
altrimenti la avranno vinta le
forze antieuropeiste. Perciò
«abbiamo i conti in ordine — ha
aggiunto il premier — e continueremo a tenerli, ma ci vuole
un atteggiamento flessibile per
avviare il cammino della cresci-
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La cena Il confronto sui dossier
minazione del premier italiano.
E non è la sola se il chief economist della Berebenberg, la
più antica banca privata tedesca, nel report preparato in occasione del viaggio di Renzi, definito «nuovo e carismatico»,
scrive che «il suo programma di
riforma del mercato del lavoro si
avvicina a una rivoluzione», che
rappresenta una sorta di «sovvertimento del sistema politico
italiano e della sua burocrazia»:
«È esattamente ciò di cui l’Italia
ha bisogno».
Il premier sembrava dare ragione alle parole del report
quando l’altro ieri sera con i
suoi, guardando alla situazione
italiana e alle proteste sul Jobs
act, spiegava: «È ora di rompere
certi tabù della sinistra e dei
sindacati. Per far crescere questo Paese noi abbiamo una sola
strada: dobbiamo sempre rilanciare in avanti».
E a proposito di rilancio, questa volta sul tavolo da poker della politica europea, per convincere la Cancelliera tedesca Renzi
ha giocato anche un’altra carta:
«Noi abbiamo un grande interscambio con voi e se la domanda crolla in Italia, come sta accadendo, e voi non vendete i vostri
prodotti questo non conviene
«La rivoluzione»
A Berlino parla di una
«pacifica rivoluzione»
per cambiare
il volto dell’Italia
I ministri, i manager
e Confindustria
In cancelleria
l’agenda di Casa Italia
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — Casa Italia, per un giorno, in cancelleria. E tra
i tanti protagonisti di questo appuntamento, spiccavano i volti
sorridenti delle due ministre della Difesa, Ursula von der Leyen
e Roberta Pinotti, che hanno consolidato quel feeling immediato nato in un’Europa dove le donne conquistano incarichi
sempre più importanti nei governi. Un’intesa personale che ha
trovato subito concretezza, per esempio, nella decisione di
rilanciare la cooperazione industriale tra i due Paesi in questo
settore. «Tutti i colloqui hanno permesso grandi passi avanti
sui dossier più importanti», dicono fonti della delegazione
arrivata da Roma. O da Bruxelles, come è avvenuto per i due
responsabili degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier e Federica
Mogherini, che dopo il consiglio ministeriale dell’Unione Europea si sono imbarcati sullo stesso aereo per dare il loro contributo al trentesimo vertice ministeriale tra i due Paesi. Continuando a coordinare una posizione ricca di punti di contatto
sulle crisi del momento, prima fra tutta quella ucraina. Italia e
Germania pensano che sia stato giusto rispondere con fermezza alla linea aggressiva della Russia, ma ritengono altrettanto
necessario non smettere di insistere sulla ricerca del dialogo.
Consultazioni importanti, certo, ma non solo. Si sa che il presidente del Consiglio è «ambizioso», come ripetono in questi
giorni i tedeschi, e voleva da questo vertice un salto di qualità
Cerimonia
La stretta di
mano tra il capo
dello Stato e il
premier
all’altare della
Patria in
occasione del
153esimo
anniversario
dell’Unità
d’Italia (Agf)
nemmeno alla Germania». L’incontro si è poi allargato ai ministri, quindi alla delegazione
confindustriale: presentazioni,
cordialità tra Squinzi e Merkel,
family foto anche per gli imprenditori e aperitivo per tutti.
In serata, a orari rigorosamente tedeschi, la cena alla
Cancelleria. Merkel e Renzi seduti l’uno accanto all’altra hanno continuato a chiacchierare e
a scherzare sul neo acquisto della Fiorentina Gomez, mentre
sfilavano le diverse portate: insalata di melanzane, fagiolini e
pomodoro, consommé di funghi di bosco e filetto di halibut.
Ma prima il brindisi di rito. É
stata in questa occasione che
Renzi ha cercato di spiegare a
tutti in poche parole che cosa
intende fare: «Stiamo provando
a fare una pacifica rivoluzione.
Nei prossimi anni la politica italiana cambierà volto».
E per precisare meglio il premier ha citato Michelangelo che
lavorava sul David: «Bisogna togliere ciò che c’è in eccesso». Ed
è proprio quello che Renzi ha
intenzione di fare, specialmente
nella burocrazia.
Fine brindisi con un elogio
agli imprenditori — «Avete lavorato duro, e spesso non aiutati dalla politica» — che non è affatto dispiaciuto a Squinzi.
sull’impegno comune per il rafforzamento di quell’Europa che
«non deve rimanere indietro nel mondo» e di cui l’Italia sta per
assumere la presidenza. Anche per sconfiggere, nei fatti, le
forze che la indicano come un nemico e non, invece, come «la
soluzione dei problemi». «Da ex sindaco — ha detto Renzi —
trovo che sia molto bello il percorso che la Germania e l’Italia,
grandi economie manufatturiere, hanno avviato verso un
rinascimento comune europeo. Noi vogliamo essere economie
competitive, non vogliamo essere un’economia che perde
un’occasione con la Storia». Renzi si riferiva all’appello comune lanciato ai rispettivi governi dai presidenti delle associazioni degli industriali italiana e tedesca, Giorgio Squinzi e Ulrich
Grillo, che si sono incontrati alla guida di due delegazioni
(composta, quella italiana, da Mario Greco, Ceo di Generali,
Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, e dalla presidente di Menarini, Lucia Aleotti) e hanno poi riferito i risultati
del loro lavoro ai ministri dell’industria Federica Guidi e Sigmar Gabriel, vicecancelliere. Gli altri ministri italiani presenti
alla cena che ha concluso il vertice erano Pier Carlo Padoan
(Economia), Giuliano Poletti (Lavoro) e Maurizio Lupi (Infrastrutture). Confindustria e Bdi chiedono che l’Europa «sostenga l’obiettivo di incrementare il contributo dell’industria al
20% del Pil dell’Ue entro il 2020, attraverso la definizione di
un’ambiziosa e coerente strategia di politica industriale capace
di dare una chiara priorità alla competitività e di porla al centro di tutte le politiche dell’Ue». È altrettanto essenziale, nell’ottica delle associazioni, anche «raggiungere un ambizioso
accordo commerciale con gli Stati Uniti». Quanto l’Unione sarà
capace di raccogliere queste richiesta, lo si vedrà presto. Ma è
importante che a Berlino e Roma, dopo alcuni momenti difficili, si parli ora la stessa lingua.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Maria Teresa Meli
P. L.
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Il governo Le misure
La nave
Lunghezza: 180,2
Larghezza:
Armamento:
23,4 m al galleggiamento
30,4 m al ponte di volo
Linea di volo: da 12 a 18 aeromobili
Impostata il: 20/02/1978
Varata il: 04/06/1983
Cantiere: Cantieri Navali di Monfalcone
m
Lunghezza ponte
di volo: 173,8 m
(SH-3D/EH-101 o/e AV-8B Plus)
Lanciatori a 8 celle Albatros: 2
(con missili S/A Aspide)
Sistemi AM/AA Dardo: 3
(con mitragliera Breda da 40/70)
Immersio
ne: 6,7 m
Dislocamento
13.850 t p.c.
Apparato motore:
COGAG: 4 tag.
Fiat/GE LM-2500
Equipaggio
534
Lo Stato taglia, dimezzati i caccia F35
L’ipotesi della nave simbolo Garibaldi
Il programma scende da 90 a 45 aerei. Portaerei in vendita
ROMA — Matteo Renzi si
tiene sul vago per evitare quei
contraccolpi che potrebbero
rallentare l’operazione. Ma i
numeri dei risparmi sulle spese militari ci sono già. A partire
dai contestati cacciabombardieri F35, per i quali il governo
vuole dimezzare il piano ereditato dal passato: non più 12
ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12 anni, non
più 90 ma 45 aerei, con un risparmio previsto di mezzo miliardo l’anno. Nessuna uscita
dal programma, dunque, ma
una corposa rinegoziazione
visto che il numero dei caccia
non è fissato da alcun contratto.
Gli F35 sono al primo posto
della lista, anche per il loro valore simbolico, per la presa che
una mossa del genere potreb-
be avere sull’elettorato di sinistra e del Movimento 5 Stelle.
Ma nell’elenco dei tagli ci sono
altre voci importanti, magari
meno scenografiche eppure
fonte di grandi risparmi. È il
caso di «Forza Nec», il progetto
per il cosiddetto soldato digitale. Semplificando molto si
tratta dello sviluppo di un sistema che tiene connessi i militari in missione, abbattendo i
tempi di comunicazione. L’intenzione del governo è di sospendere il piano, in attesa di
capire come gli altri Paesi svilupperanno progetti analoghi.
E con l’ipotesi di sviluppare un
unico programma europeo.
Tra le idee c’è anche la dismissione e la vendita della
portaerei Garibaldi, affiancata
nel 2009 dalla più moderna
Cavour e adesso a Taranto per
lavori di ammodernamento.
La Garibaldi, prima portaerei
italiana ad entrare in servizio
dopo il divieto imposto dai
trattati di pace, ha da poco superato i 30 anni, venne varata
La parola
Spending review
‘‘
È il termine inglese che indica la revisione
della spesa. Il primo a introdurla in Italia fu,
nel 2006, l’allora ministro delle Finanze Tommaso
Padoa Schioppa (secondo governo Prodi). Si
intende quel processo diretto a migliorare
l’efficienza e l’efficacia della macchina statale nella
gestione della spesa pubblica attraverso l’analisi
dei capitoli di spesa: la sistematica analisi e
valutazione delle strutture organizzative, delle
procedure di decisione e di attuazione, dei risultati
quando presidente del consiglio era Amintore Fanfani. Un
simbolo al quale la Marina non
rinuncerebbe certo a cuor leggero. La vendita non servirebbe tanto a far cassa, anche se
qualche offerta informale sarebbe già arrivata. Ma eliminerebbe le cosiddette «ridondanze operative», cioè il sovrapporsi di mezzi che hanno
funzione analoga, difficili da
sostenere in tempo di spending review. Per la stessa ragione rischiano un taglio gli
elicotteri per il soccorso in mare: una cinquantina di mezzi
oggi divisi fra Marina militare,
Guardia costiera e Vigili del
fuoco.
In tutto, il governo punta a
risparmiare 1 miliardo e 100
milioni l’anno per i prossimi
quindici anni. Un progetto im-
Potenza:
60.400 KW
(80.997,72 HP)
ROMA — Cominciamo da quello che non
c’è, tra i tagli da 7 miliardi proposti per il 2014
dalla spending review del commissario Carlo
Cottarelli, secondo le anticipazioni fornite ieri
da Il tempo (e non smentite dal Tesoro): il
blocco dell’indicizzazione delle pensioni, l’intervento su quelle di reversibilità, lo sfoltimento di quelle di guerra e delle indennità di
accompagnamento, la sforbiciata agli abusi
sulle invalidità. A fronte di tutte queste voci,
accanto alle quali il commissario segna un incasso potenziale pari a «zero», c’è un’unica
posta che totalizza il risparmio in assoluto più
cospicuo: un contributo temporaneo sulle
pensioni da 1,4 miliardi. Cui si aggiunge una
fiche da 200 milioni che viene dall’allineamento della contribuzione per la pensione di
anzianità delle donne agli uomini.
Ma poi sappiamo come è andata: il premier
Renzi ha detto che per quest’anno sulle pensioni non s’interverrà, né su quelle d’oro né su
quelle d’argento (anche se qualche suo collaboratore insiste che andranno riviste). Intanto il rapporto Cottarelli ha perso così per strada un quinto delle sue potenziali entrate. Senza dire che lo stesso commissario ha già detto
che i sette miliardi di tagli erano previsti per
l’intero anno e che a questo punto, giunti a
marzo, è in grado di garantirne solo tre.
Il rapporto Cottarelli che ieri abbiamo letto
si ferma a questo punto, cioè un passo prima
delle richieste mosse dal premier di andare oltre i tre miliardi, di arrivare a cinque, almeno a
quattro, per coprire parte del taglio del cuneo
fiscale da 6,2 miliardi. Da quel momento si è
aperta una caccia a ulteriori tagli rispetto a
quelli contenuti nel rapporto, che hanno visto
mettere sul tavolo, da parte del ministero della Difesa, la possibilità di dimezzare il pro-
Le proposte per la revisione della spesa
Dal 2014 al 2016
LEGENDA
MILIARDI DI EURO SU BASE ANNUA
Efficientamento diretto
Iniziative su beni e servizi
Pubblicazione telematica appalti pubblici
Gestione immobili
Costi riscossione fiscale
Fabbisogni standard nei comuni
Consulenze e auto blu
Stipendi dirigenti
Corsi di formazione
Inquinamento luminoso
Altre proposte da gruppi ministeriali
2,2
0,8
0,2
0,1
0,5
0,1
0,1
0,4
5,2
2,3
0,2
0,2
0,4
0,5
0,2
0,5
0,1
0,2
0,6
12,1
7,2
0,2
0,5
0,4
2,0
0,3
0,5
0,3
0,7
2014
2015
Costi Politica
Comuni, regioni, finanziamento partiti
Organi costituzionale e rilevanza costit.
0,4 0,7 0,9
0,2 0,3 0,4
0,2 0,4 0,5
Riduzione trasferimenti inefficienti
Trasferimenti a imprese (stato)
Trasferimenti a imprese (regioni)
Prova reddito per indenn. accompagno
Abusi pensioni di invalidità
Taglio microstanziamenti
Partecipate locali (TPL e altro)
Trasferimenti a trasporto ferroviario
2,0
1,0
0,4
0,2
0,1
0,3
4,4
1,5
0,6
0,1
0,1
0,2
1,0
0,5
7,1
2,2
0,8
0,2
0,2
0,2
2,0
1,5
2,2
0,1
0,3
1,4
0,2
0,2
-
5,0
1,8
0,8
1,0
0,6
0,5
0,3
-
7,9
2,5
2,0
0,5
1,5
1,0
0,3
0,1
Riorganizzazioni
0,2 2,8 5,9 Spese settori (Difesa, Sanità, Pensioni)
Riforma province
0,1 0,3 0,5 Difesa
Sinergie corpi Polizia
- 0,8 1,7 Misure patto salute e costi standard
Spese enti pubblici
0,1 0,2 0,3 Contributo temporaneo pensioni
Digitalizzazione
- 1,1 2,5 Indicizzazioni pensioni
Prefetture, vigili del fuoco, capitanerie porto - 0,2 0,4 Allineam. contrib. donne (da 41 a 42 anni)
Altre sedi periferiche nelle AC
- 0,1 0,4 Revisione pensioni di guerra
Razionalizzazione comunità montane
- 0,1 0,1 Pensioni reversibilità (flussi)
Fonte: Il Tempo
gramma dei caccia F35 per 500 milioni l’anno.
Una possibilità che il rapporto Cottarelli non
contempla, tanto è vero che alla voce «difesa»
per il 2014 i risparmi previsti sono solo pari a
100 milioni, mentre diventano pari a 1,8 miliardi nel 2015 e 2,5 nell’anno successivo.
Allo stesso modo i tagli del commissario si
fermano a una cifra pari a zero alla voce «sinergie corpi di polizia» e riorganizzazione di
«prefetture, vigili del fuoco e questure», laddove il ministero dell’Interno in questi giorni
ha certificato che invece i tagli ci saranno, eccome, e saranno dolorosi.
2016
TOTALE
7,0 18,1 33,9
CORRIERE DELLA SERA
Su un capitolo invece il commissario sembra confidare molto: quello dei trasferimenti
alle imprese, per i quali prevede un taglio di
un miliardo sull’intero 2014 per quelli dello
Stato e di 400 milioni per quelli delle Regioni.
Tra i settori più a rischio, l’autotrasporto ma
anche i trasferimenti alle Ferrovie per 300 milioni solo nel 2014. Nel mirino finiscono le
partecipate locali soprattutto del settore del
trasporto pubblico, ma solo per 100 milioni
nel 2014, che però diventa un miliardo l’anno
prossimo e due nel 2016. Con l’avvertimento
che i risparmi ottenuti a livello locale, secon-
Autonomia:
7.000 mg
Il caso degli 8 chilometri
pegnativo nel quale, progressivamente, si faranno sentire
anche gli effetti della riduzione del personale e della vendita delle caserme. Nell’immediato, però, è dagli armamenti
che si può ricavare di più
Consapevole che le resistenze ci saranno, sui tagli ai militari il governo giocherà di
sponda con il Parlamento. Nei
prossimi giorni la commissione Difesa della Camera voterà
il documento conclusivo di
un’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma. Quel documento fisserà i principi generali
dell’operazione. E adesso,
quando si parla di investimenti militari, il parere del Parlamento è vincolante. Una novità prevista dalla legge di riforma della Difesa di due anni fa:
«Prima — dice Gian Piero Scanu, deputato del Pd che ha
proposto il nuovo meccanismo — sulle spese militari le
decisioni spettavano a tre o
quattro persone. Adesso quello che dice il Parlamento diventa decisivo. E guardate che
è una vera rivoluzione».
Lorenzo Salvia
@lorenzosalvia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il progetto Il rapporto del commissario per la spending review, Carlo Cottarelli
Indennità di accompagnamento e invalidità
Ecco il piano dei risparmi antiabusi
Velocità:
30 nodi
do il commissario, dovrebbero essere spesi
per ridurre la tassazione locale.
Colpisce che alcune delle poste da cui ci si
sarebbe aspettati i maggiori risparmi siano
quantificati in cifre molto basse, quando non
pari a zero. E’ il caso della razionalizzazione
della gestione degli immobili, di cui tanto si è
parlato, come di quello delle comunità montane, dell’applicazione dei fabbisogni standard dei Comuni e della digitalizzazione della
Pubblica amministrazione. Totale risparmi
previsti nel 2014: zero. Zero anche dalla riorganizzazione della riscossione fiscale, mentre
dalla riforma delle Province quest’anno sono
attesi solo 100 milioni di minori costi. Sull’acquisto di beni servizi ci si ferma, sull’intero
anno, a 800 milioni, che salgono a 2,3 l’anno
prossimo e a 7,2 nel 2016.
Per quanto riguarda i risparmi derivanti
dall’efficientamento della spesa, le difficoltà
sono emerse nell’ultima riunione del gruppo
di studio sui fabbisogni standard, che si è riunito appena 15 giorni fa: al momento siamo al
punto in cui si stanno mettendo a disposizione dei Comuni i dati raccolti durante il lavoro
di determinazione dei fabbisogni standard allo scopo di fornire indicazioni di comportamento alle amministrazioni, insomma esempi di maggiore efficienza. Resta aperto il problema di come estendere l’applicazione dei
fabbisogni standard anche agli enti locali delle regioni a Statuto speciale.
Quanto ai risparmi sulla pubblica amministrazione, la relazione di Cottarelli si limita a
conteggiare un taglio da 500 milioni sugli stipendi dei dirigenti, rimandando ogni valutazione sul resto del personale. Minori costi di
autoblu e consulenze, tagli ai finanziamenti
dei partiti e dei costi degli organi costituzionali ammontano nel complesso quest’anno a
500 milioni. Pochi se si pensa che cento se ne
risparmiano cento solo spegnendo un po’ d’illuminazione pubblica in eccesso.
Antonella Baccaro
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«Il gasdotto Tap
bloccato in Puglia,
il governo
intervenga»
La foto di gruppo sui giornali è
datata 18 dicembre 2013.
Didascalia: «I soci del consorzio
Shah Deniz a Baku subito dopo
la firma dell’investimento che
permetterà al gas dell’Azerbaijan
di arrivare sulle coste italiane
entro il 2019 con il gasdotto Tap,
Trans adriatic pipeline». Da
allora sono passati solo tre mesi.
Ma l’iter per la costruzione in
Italia di 8,2 chilometri di
gasdotto è già finito nella palude
dei ritardi e delle
contrapposizioni. L’Arpa Puglia
ha dato un parere positivo
mentre il comitato regionale per
la valutazione di impatto
ambientale è contrario. Ora si
attende il
comitato
nazionale. Il
Ostacoli
gasdotto
dovrebbe
approdare
nella marina
Incertezza
di San Foca, in
La joint
Puglia,
venture Tap: comune di
Melendugno.
non
In territorio
possiamo
italiano otto
convivere
chilometri di
a lungo con
tubazione in
tutto, contro
l’incertezza
gli 870 totali
di
un’infrastruttura che
attraverserà Turchia, Grecia,
Albania per inabissarsi nel mar
Adriatico e sbucare a casa nostra.
Con il suo carico di gas azero,
che poi sarebbe un’alternativa a
quello russo che transita
dall’Ucraina. «La realizzazione
non è in dubbio ma è necessaria
una presa di responsabilità da
parte del governo italiano, non
possiamo restare ostaggio
dell’incertezza ancora troppo a
lungo», va al cuore del problema
Giampaolo Russo, country
manager di Tap. «Ci siamo
sempre resi disponibili a
valutare altri approdi – continua
Russo –. Anche se nel caso di
Melendugno non esistono
ostacoli ambientali o
paesaggistici particolari. Il
nostro Paese ha qualche
centinaio di migliaia di
chilometri di gasdotti. Ora l’iter
autorizzativo è già in ritardo».
Come al solito il confronto con
gli altri Paesi ci mostra in balia
dell’effetto nimby. Not in my
backyard, che poi vorrebbe dire
non nel mio giardino. Ma in
questo caso sarebbe meglio dire
non nella mia spiaggia. Dal canto
suo il sindaco di Melendugno,
Marco Potì, tiene le posizioni.
Chiede l’accesso agli atti di
Regione e Soprintendenza
regionale. E minaccia il ricorso
alle autorità giudiziarie.

Ri. Que.
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Primo Piano
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
9
Il governo Le statistiche
L’Europa rifà i conti dell’inflazione, va più giù
Il tasso Ue scende allo 0,7%. In Italia aumenti dimezzati allo 0,4%. Borsa, più 2,52%
L’inflazione
D’ARCO
(variazioni percentuali annuali)
IN ITALIA
dati marzo 2013 - febbraio 2014
NELL’AREA EURO
dati marzo 2013 - febbraio 2014
2,5
1,6
1,5
1,2
1,0
1,2 1,2
0,4%
0,9
1,1 1,1
0,5
0,7 0,7 0,7
2,0
1,7
1,0
0,8
0,7%
1,6 1,6
1,5
1,2
1,1
1,4
1,3
0,5
0,9 0,8 0,8
0,7
2013
2014
2013
Feb
Gen
Dic
Nov
Ott
Set
Ago
Lug
Giu
Mag
Apr
Feb
Gen
Dic
Nov
Ott
Set
Ago
Lug
Giu
Mag
Apr
0
Mar
0
Mar
2,0
2,5
2014
Fonti: Istat - Eurostat
munque continuerà ad attuare
una politica accomodante. Draghi, pur precisando che i cambi
sono fuori dal raggio di azione
dell’Eurotower ha anche rilevato che pure il rafforzamento
dell’euro ha contribuito — e
non per poco, quasi di mezzo
punto — al rallentamento dell’inflazione. E la moneta unica
ieri, proprio in seguito alla pub-
I ribassi
Trasporti in calo
dello 0,3%,
telecomunicazioni
dello 0,1%
blicazione dei dati di Eurostat,
si è deprezzata nei confronti del
dollaro, attorno a 1,38 dollari,
per poi risalire ai massimi di
1,39 con la comunicazione delle
prime sanzioni Usa e Ue alla
Russia per la crisi ucraina.
Il calo, oltre le previsione, del
ritmo di aumento dei prezzi è
comunque tornato ad alimentare presso gli investitori l’ipo-
tesi di un intervento di allentamento monetario della Bce.
Sui mercati ieri i timori per le
vicende ucraine si sono molto
attenuati ed è stata una buona
giornata per titoli e Borse. Anche per l’Italia, che pure ieri è
stata segnalata dall’Ocse per essere l’unico Paese del G20 ad
avere avuto nel 2013 una crescita negativa, con la contrazione
del Pil dello 0,9% ed ad avere registrato, nell’ultimo trimestre
dello scorso anno, pur essendo
uscito dalla recessione, la più
bassa performance del Pil: un
aumento dello 0,1%.
Lo spread fra i rendimenti
dei Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata si è ridotto
di ben sette punti percentuali
(ma si è stretto il differenziale di
tutta la curva delle scadenze) a
181 punti base con i titoli al
3,37%. Piazza Affari, poi, ha
messo a segno il risultato migliore tra le fra le principali Borse continentali — un guadagno
del 2,52% a 20.858 punti — trainata dal settore bancario. In
particolare il titolo Unicredit è
salito oltre il 4% dopo le indiscrezioni del Financial Times
circa una possibile cessione di
Pioneer e l’annuncio che
Blackrock è tornato sopra il 5%
del capitale della banca. Quanto
alle altre Borse, Madrid è salita
dell’1,6%, Parigi e Francoforte
dell’1,3% e Londra dello 0,62%.
Stefania Tamburello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il confronto Ecco alcune ipotesi con la riduzione del prelievo forfettario dal 15 al 10% con i canoni concordati
CASE IN AFFITTO, CON LA CEDOLARE SECCA
AI PROPRIETARI UN BONUS DI 4.500 EURO
Lo Stato fa una proposta a chi ha case
da affittare: ti riduco al minimo le tasse
se a tua volta accetti di ridurre le richieste all’inquilino. Sintetizzato forse in
maniera un po’ brutale è questo uno dei
provvedimenti contenuti nel piano casa del Governo che ora attende la pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale».
La misura consiste nell’abbassamento al 10% dell’aliquota della cedolare secca sui contratti che rispettano i
requisiti previsti dall’articolo 2 e dall’articolo 8 della legge sulle locazioni
residenziali, la 431/98, e quindi prevedono un canone calcolato sulla base
degli accordi stipulati a livello locale tra
associazioni di proprietari, sindacati
degli inquilini e Comuni. Gli affitti cosi
determinati oltre ad avere canoni sem-
Le regole
È applicabile solo sugli
immobili residenziali nel caso
in cui proprietario e l’inquilino
sono persone fisiche
pre più bassi di quelli del mercato perché mediati con l’inquilinato hanno
una durata ridotta rispetto a quella dei
contratti liberi: infatti si possono stipulare per tre anni più altri due di proroga di fatto automatica se non intervengono particolari condizioni che
molto di rado si riescono a far valere;
nei contratti di locazione a canone libero invece la durata standard è di quattro anni più altri quattro di proroga.
Nel 1998, quando è stata approvata la
legge, la durata minore dei contratti
concordati era stata presentata come
un vantaggio per la proprietà, oggi lo è
molto meno perché nella maggior parte dei casi chi trova un inquilino affidabile tende a tenerselo il più possibile. In
origine i contratti concordati prevedevano una riduzione del prelievo fiscale
del 30% rispetto a quello delle locazioni
a canone libero. Le regole del gioco sono cambiate radicalmente con l’entrata
in vigore, nel 2011, della “cedolare secca”: Si tratta di un prelievo forfettario,
che si può scegliere in alternativa alla
tassazione ordinaria, di concezione
analoga all’imposta applicata su rendite finanziarie e capital gain. Si versa
un’aliquota fissa sui canoni percepiti e
Contratti a confronto
QUANTO INCASSA IL PROPRIETARIO A SECONDA DEL TIPO DI CONTRATTO D’AFFITTO
L’ipotesi di partenza è che per la stessa casa il canone concordato sia di 500 euro
al mese e quello libero di 700. L’inflazione annua al 2%. Prelievo fiscale sulla casa
a canone libero del 40% complessivo. Dopo cinque anni il canone di affitto concordato
si rivaluta dell’intera inflazione. Imu + Tasi a carico del proprietario: 700 euro all’anno
per la casa con affitto concordato, 1.050 per il canone libero
Canone iniziale
500 euro
CANONI
INCASSATI
IN OTTO
ANNI
49.873
44.688
39.286
700 euro
72.097
67.200
lordo
netto
700 euro
35.579
L’AFFITTO MEDIO MENSILE PER UN
TRILOCALE DI 80 METRI QUADRATI
(valori in euro al mese)
Semicentro Periferia
Bari
550-700 450-550
Bologna
600-700 450-600
Firenze
750-900 600-700
Genova
500-650 350-500
Milano
950-1.200 650-850
Napoli
550-750 400-550
Palermo
450-550 350-450
Roma
Affitto concordato
con cedolare secca
Affitto libero
con cedolare secca
Affitto libero con
tassazione normale
Torino
Venezia
1.050-1.400 700-950
550-650 400-550
800-1.050 650-800
IL TRATTAMENTO FISCALE DELLE LOCAZIONI SE IL PROPRIETARIO È UNA PERSONA FISICA
Affitto concordato
Affitto libero
Affitto libero
con cedolare secca
con cedolare secca
con tassazione normale
A chi si può
Solo a privati
Solo a privati
A qualsiasi soggetto
affittare
Entità
Definita dagli accordi locali
Libera
Libera
del canone
Durata minima 4 anni + 2 di rinnovo automatico
4 anni + 4 di rinnovo automatico
4 anni + 4 di rinnovo automatico
del contratto
Aggiornamento
No
No
Sì
annuale
Irpef e a addizionali con detrazione
Prelievo
10% invece di Irpef, addizionali
21% invece di Irpef, addizionali
del 5%, imposta di registro del 2%
fiscale
e imposta di registro
e imposta di registro
da suddividere con l’inquilino
CORRIERE DELLA SERA
il reddito ricavato esce dall’imponibile
Irpef e non si paga nemmeno l’imposta
di registro (2% sull’entità annua dei canoni, da suddividere con l’inquilino).
La cedolare è applicabile solo sugli immobili residenziali e solo nel caso in cui
sia il proprietario sia l’inquilino sono
persone fisiche e solo se il proprietario
rinuncia all’aggiornamento annuale
del canone; l’aliquota per i contratti a
canone libero è del 21%; per i canoni
concordati la norma originaria prevedeva un prelievo di solo due punti più
basso, il 19%, una scelta ben poco interessante per gli investitori e di fatto
questi contratti sono praticamente
spariti dal mercato. Nel tentativo di
renderli più convenienti il “decreto del
Fare” del Governo Letta ha portato l’ali-

Canoni concordati, le soluzioni possibili
di G. PAG.
L’
accordo per la definizione dei
canoni concordati di locazione a
Milano è stato stipulato nel 1999. Se
si guarda alle cifre si scopre che se si
volessero applicare oggi i canoni
(rivalutati) nessun proprietario
affitterebbe. Le soluzioni però ci
sarebbero: la prima è che proprietari
e inquilini si accordino su cifre più
realistiche. La seconda porterebbe
vantaggi alla comunità: vanno bene
canoni ridotti, purché le case siano
date a chi il comune assiste a sue
spese. L’amministrazione si farebbe
garante e spenderebbe meno. I
proprietari di fronte alla garanzia di
solvibilità accetterebbero una
riduzione di guadagno.
quota al 15%, e ora con il piano casa si
scende al 10%. AI fini della cedolare
secca sono assimilati ai canoni concordati anche i contratti stipulati, sempre
sulla base di specifici accordi locali, con
studenti fuori sede nelle città universitarie ad alta tensione abitativa. Si tratta
di una fattispecie contrattuale che prevede durate ridotte (minimo sei mesi,
massimo tre anni) finora rimasta sulla
carta ma che ora potrebbe rivelarsi di
attualità. Nella tabella abbiamo provato
a verificare la convenienza fiscale della
nuova aliquota confrontando il guadagno netto di un proprietario che accetti
di locare a un canone concordato ipotizzato in 500 euro al mese anziché ai
700 euro che otterrebbe sul mercato libero e quindi riconoscendo uno sconto
all’inquilino di circa il 30% (per la precisione si tratta del 28,6%). Come si
può verificare dai nostri calcoli se il
proprietario del nostro esempio optasse per l’affitto libero dopo cinque anni
(durata del contratto agevolato) incas-
Il confronto
In 8 anni con le tasse
standard si pagherebbero
quasi 3.800 euro in più
rispetto al canone concordato
serebbe circa 4.500 euro in più, che diventano 5.500 sugli otto anni di durata
del contratto libero. In tabella abbiamo
anche valutato la scelta per il canone libero e la tassazione ordinaria; si tratta
di un’ipotesi di scuola perché la tassazione con Irpef può convenire solo a
persone con redditi bassi e detrazioni
fiscali di cui non si riesce a usufruire
per incapienza. In otto anni con le tasse
standard si pagherebbero quasi 3.800
euro in più rispetto al canone concordato e oltre 9.000 in più rispetto al canone libero ma con la cedolare. Infine
va rilevato che l’abbassamento dell’aliquota della cedolare nel piano casa si
propone anche lo scopo di far emergere
il sommerso; la lotta al nero però ora è
più difficile perché la Corte costituzionale ha spuntato l’arma più formidabile di cui l’Amministrazione disponeva:
in caso di mancata registrazione del
contratto infatti l’inquilino poteva
chiedere il ricalcolo del canone al triplo
della rendita catastale: significava in
media ridurre a un quarto l’affitto. La
Consulta ha bocciato la norma non nel
merito ma per illegittimità formale.
Gino Pagliuca
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA — Eurostat, l’Ufficio
di statistica europeo, rettifica:
in febbraio l’inflazione è salita
ad un ritmo inferiore di quello
precedentemente indicato. Ha
infatti segnato su base annua
un aumento dello 0,7% — per
l’Italia l’aumento è dello 0,4% —
invece che dello 0,8%. La correzione è minima, si potrebbe dire, e per di più può fare solo
piacere ai consumatori. Invece
no: la rettifica di Eurostat aumenta la preoccupazione per il
consolidamento della deflazione, che vuole dire ristagno, economia ferma e niente crescita.
Finora tutti gli esperti hanno
negato l’esistenza di tale rischio. Il presidente della Bce,
Mario Draghi, anche nei giorni
scorsi ha ribadito che l’Europa è
lontana dalla situazione che ha
bloccato per anni il Giappone,
rilevando che il raffreddamento
dei prezzi dipende soprattutto
dal ribasso del petrolio e delle
materie prime. Ha però detto
anche che la Banca centrale europea è pronta ad agire nel caso
il quadro cambiasse e che co-
L'analisi
QUEI «SÌ»
CHE AIUTANO
A FAR
CRESCERE
I CONSUMI
di DARIO DI VICO
L’inflazione di febbraio è
ancora più bassa del
previsto. Eurostat a
gennaio l’aveva quotata a
0,8% nella zona euro e ieri
ha rivisto al ribasso la
previsione portandola a
0,7%. Ad aprile è probabile
però che risalga verso l’1%
e le stime sull’intero 2014
dicono 1,1%. Per quanto ci
riguarda direttamente
come Italia la correzione di
Eurostat è solo la
proiezione/certificazione
di un profondo ristagno
del mercato interno, non
possiamo quindi
meravigliarci. E dobbiamo
constatare come anche la
politica dei tassi bassi non
sia riuscita a operare il
miracolo della crescita. A
questo punto non resta che
giocare al meglio le carte
che abbiamo. Fuor di
metafora bisogna
ragionare come i
provvedimenti annunciati
dal governo Renzi, sia di
taglio delle tasse sia di
ritmo più sostenuto nei
pagamenti arretrati della
pubblica amministrazione,
possano essere
implementati
raggiungendo il massimo
di efficacia. È stato già
detto come l’effetto di
trasmissione ai consumi
degli 80 euro in più in
busta paga (da maggio)
non è automatico e che di
conseguenza va
supportato con scelte
analoghe orientate a
generare fiducia e con
l’innovazione di marketing
da parte delle aziende
produttrici. Un hastag in
questo caso non basta ma
la comunicazione è
importante. Poi il viceministro Luigi Casero
proprio sul «Corriere» ha
promesso che anche i
lavoratori autonomi
beneficeranno della
riduzione delle tasse: va
preso in parola e incalzato.
Più complessa si presenta
la materia dei rimborsi
della pubblica
amministrazione. Il
governo Renzi vuole
innovare la metodologia e
un aiuto importante verrà
dalla Cassa Depositi e
Prestiti, come ribadito 48
ore fa dal presidente
Franco Bassanini. Ma è
possibile mettere in moto
il nuovo meccanismo
prima del mese di
settembre? Per le cose che
sappiamo fino ad oggi la
risposta è (purtroppo)
orientata al no.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 Primo Piano
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Il governo Le scelte
Grasso: prima la riforma del Senato
Riparte il duello sulla parità di genere
L’Italicum a Palazzo Madama. E si discutono le norme sul voto per la Ue
ROMA — La legge elettorale
viene assegnata oggi alla commissione Affari costituzionali.
Ma è un atto formale, perché è
ancora incerto il suo destino: se
comincerà il suo percorso parallelamente alla riforma del bicameralismo perfetto o se sarà
accantonata momentaneamente per procedere con la trasformazione del Senato. Non è una
scelta di poco conto, anche perché sulla prima posizione sta
Forza Italia, mentre sulla seconda, procedere con le riforme costituzionali, sembra essersi posizionato tutto il Pd. Nell’attesa
di chiarire la disputa e della
conferenza dei capigruppo, oggi
va in discussione la parità di genere nella legge elettorale europea. Secondo round del match
che ha già visto perdenti i soste-
nitori della parità per la legge
elettorale italiana, alla Camera.
Il presidente del Senato Pietro Grasso vorrebbe cominciare
da Palazzo Madama: «L’abolizione del bicameralismo perfetto è un punto su cui siamo tutti
d’accordo. Ora siamo allo studio
delle proposte, delle bozze di lavoro. Se ci riusciamo, è meglio
prima procedere sul Senato e
poi sulla legge elettorale. Ma mi
preme che vada avanti anche la
riforma del Titolo V». Su questa
strada, inizialmente, era soprattutto la minoranza del partito
democratico. Ma molte dichiarazioni di renziani sembrano
andare nella stessa direzione.
Bisognerà capire, allora, fino a
che punto si colloca il grado di
opposizione di Forza Italia. Che
non vuole aspettare un anno
prima di avere una legge pronta
per il voto. Francesco Paolo Sisto, deputato berlusconiano, teme quelle che chiama «imboscate»: «Non vorrei che la tela di
Penelope venisse sfilata. È ovvio
che il patto tra noi e il Pd è uno e
trino: legge elettorale, riforma
del Senato e Titolo V. Ma in quest’ordine, ben definito. So bene
che i non renziani e i piccoli
partiti premono per capovolgerlo. Ma, per citare Letta, non
abbiamo scritto Jo Condor in
La priorità
Il presidente di Palazzo
Madama: «Abolire il
bicameralismo perfetto
mette tutti d’accordo»
faccia: non ci facciamo fregare».
Meno pittoresco, ma in linea, il
senatore Donato Bruno, membro della commissione Affari
costituzionali del Senato: «La
calendarizzazione dell’Italicum
è automatica, visto che era stata
chiesta con urgenza. Credo che
abbiamo l’obbligo di partire.
Possiamo procedere alla Camera con l’esame della riforma del
Senato». Ma Bruno apre uno
spiraglio: «Se ci sarà un accordo
tra Renzi e Berlusconi per cambiare l’ordine della calendarizzazione, è chiaro che sarà rispettato e nessuno lo farà saltare. Ma per ora nessuna richiesta
è arrivata e quindi i due provvedimenti possono essere messi
entrambi in calendario».
Con percorsi ben diversi. Visto che la riforma del Senato è
una legge costituzionale, che richiede tempi più lunghi (due
passaggi parlamentari a distanza di tre mesi). E forse, spiega
Bruno, mettere avanti questa riforma, «sarebbe un modo per
far decantare alcune questioni
irrisolte: preferenze, parità di
genere, salva Lega». Nuovo
Centrodestra e Scelta Civica sono per far partire prima il Senato. Ma anche per riformare radicalmente la legge elettorale, come dice Maria Ida Germontani:
«È una legge truffa, palesemente incostituzionale». Comunque
sia, oggi si parte dalla parità di
genere, che dovrebbe essere
bocciata, salvo sorprese (il voto
è palese, a differenza della Camera).
Alessandro Trocino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Nota
di Massimo Franco
Un premier prudente
riemerge indenne
dall’esame tedesco
P
er Matteo Renzi, puntellare il fronte europeo
era importante almeno quanto quello interno. E l’«esame tedesco» costituiva forse la
tappa strategicamente più importante. L’impressione è che il presidente del Consiglio
sia riemerso dall’incontro di ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel quasi indenne. Grazie a un grado di
reciproca e benevola ambiguità sui margini per stimolare la crescita economica; grazie all’impegno del premier a non divincolarsi dai limiti imposti all’Italia dall’Unione europea; e probabilmente in virtù di una congiuntura favorevole che permette alla Germania un atteggiamento non meno guardingo, ma certo meno
occhiuto nei confronti dell’Italia.
L’esito sembra una cauta
apertura di credito, sebbene in attesa di verifica. La
cordialità tra i due nella
L’esigenza
conferenza stampa finale
del governo
non va sopravvalutata.
di puntellarsi
Renzi è stato accolto dai
giornali tedeschi come il
sul fronte
capo di un governo spendell’Europa
daccione che chiedeva di
aumentare il deficit per creare posti di lavoro. E nell’incontro preparatorio tra i ministri dell’Economia dei
due Paesi, Pier Carlo Padoan e Wolfgang Schäuble, era
emersa la sottolineatura del «no» tedesco a qualunque
rinvio sul rispetto del rigore sui conti.
Il dubbio che palazzo Chigi possa non farcela non è
scansato del tutto. La Merkel «impressionata» dal «coraggio» dei «cambiamenti strutturali» che Renzi le ha
illustrato può essere letta come ammirazione o come
scetticismo. Ma l’atteggiamento è disponibile. Anche
perché Renzi si è presentato a Berlino con un atteggiamento tutt’altro che bellicoso. E si è guardato bene dall’apparire come il teorico del superamento del «tetto»
del 3 per cento nel rapporto col Prodotto interno lordo
in nome della crescita. Anzi, ha voluto smentire qualunque tentazione di allentare i vincoli di bilancio, come era parso inizialmente e come lo raffiguravano gli
ambienti più critici verso la politica economica tedesca.
Il risultato è stato quello di ottenere un «via libera»
condizionato e circondato da mille cautela, partendo
dalla «certezza» della Merkel che Renzi rispetterà i vincoli dell’Ue: un’investitura e insieme un avvertimento.
Tanto, a contare sono solo «i risultati», da valutarsi «nel
medio e lungo termine» e cioè in due o tre anni, sottolinea la cancelliera, ricordando la riforma del mercato
del lavoro in Germania. Può darsi che sia vero quanto
gli avversari del premier dicono: e cioè che Berlino abbia riportato Renzi alla realtà. Ma il premier scommette
sulla possibilità di sbloccare un’Italia anomala nella sua
incapacità di crescere, unica tra i 20 Paesi più industrializzati. E intanto, gli basta intercettare una frazione della ripresa economica, per mostrarla agli elettori come
l’inizio di una scommessa vinta.

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Primo Piano 11
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
In missione
L’omaggio
di Alfano
a Ground Zero
Ha lasciato una corona
di fiori e un messaggio,
Angelino Alfano, ieri in
visita a Ground Zero:
«Per non dimenticare il
dolore e la grandezza
dell’America», ha scritto
il ministro dell’Interno
al memoriale dell’11
settembre. Alfano ieri
era a New York per un
incontro con il
segretario generale
delle Nazioni Unite Ban
Ki-Moon su sicurezza e
giustizia. E all’Onu ha
lanciato anche un
appello per i marò in
India: «L’Italia è
disponibile a
processarli in patria, ma
intanto chiediamo la
loro libertà». Oggi il
ministro proseguirà a
Washington la missione
negli Stati Uniti (foto
Ansa)
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Lo spot
La consultazione
Lista Tsipras, un video «Veneto via da Roma»
per ridere sulle divisioni Il referendum farsa
nella sinistra radicale
finisce sui media stranieri
Un gruppo di amici, di sinistra, discute della
lista Tsipras al bar e alla fine litigano tutti. Il
tema — la sinistra che si divide sempre — è
al centro di un video ironico a sostegno della
campagna per le Europee. Nel filmato (foto)
una coppia di militanti viene accolta dallo
scetticismo degli amici: «Non c’è la parola
sinistra nel simbolo» attacca uno. «Non ci
sono partigiani candidati» aggiunge un
altro. Segue un’escalation di recriminazioni:
«Mancano i vegetariani, i leninisti curdi e la
minoranza slovena». La voce fuori campo
conclude: «Il futuro della sinistra dipende
da te, quanto tempo vuoi aspettare ancora?».
Un referendum autogestito per chiedere
l’indipendenza del Veneto. L’iniziativa, priva
di qualunque attendibilità, di un gruppo
venetista sul sito «Plebiscito.eu», ha attirato
l’attenzione di diversi media stranieri (nella
foto il sito della Bbc). I risultati della
consultazione online e in seggi allestiti in
bar e negozi saranno resi noti il 21 marzo. La
prima a parlarne in un servizio due giorni fa
è stata la tv statale russa Vesti 24 che ha
accostato il referendum in Crimea alla
«consultazione» in Veneto. L’inverosimile
notizia è poi rimbalzata anche sulla stampa
anglosassone, a cominciare dalla Bbc.
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Forza Italia Il Cavaliere contro i falchi: no alle petizioni per la grazia
Berlusconi e l’ipotesi
di entrare nel governo
dopo le Europee
Stop di Ue e Csm: candidato? Le regole sono chiare
ROMA — «Il leader di questo partito sono
io. E lo sarò anche dopo il 10 aprile», il giorno in
cui il Tribunale di Milano deciderà la pena principale da scontare dopo la condanna. «Di conseguenza, per adesso, non ci sono appelli per la
grazia, né raccolte di firme, né gazebo da montare, né manifestazioni di piazza». Il primo ad
avere dalla voce di Silvio Berlusconi la conferma
che iniziative come l’appello per la grazia promosso da Daniela Santanchè sono «fuori linea»,
più o meno alle 7 e 30 di ieri mattina, è Paolo
Romani. E non è un caso, infatti, se poco dopo il
capogruppo di Forza Italia al Senato decide di
affidare al sito Affari Italiani un commento «lapidario» sull’iniziativa della «Pitonessa». «La
raccolta di firme per la grazia? È un’iniziativa assolutamente personale della signora Santanchè». Non una parola in più, non una in meno.
Perché qualcosa è cambiato, ad Arcore, negli
ultimi giorni. Mentre trascorrono le ore che lo
La strategia
In attesa della sentenza della
Cassazione sull’interdizione
dai pubblici uffici, il Cavaliere opta
per toni bassi. Romani conferma:
«La raccolta di firme per la grazia?
Iniziativa del tutto personale»
separano dalla sentenza della Cassazione sui
due anni di interdizione dai pubblici uffici, prevista per oggi, il Cavaliere ha scelto la linea morbida. «Istituzionale», come la chiama lui. Una
linea che vale per tutti i dossier che lo riguardano. A cominciare dalla candidatura alle europee, tema su cui ieri sono intervenuti sia il vicepresidente della Commissione Viviane Reding
(«Le normative comunitarie sono molto chiare
su questo punto») sia — quasi con le stesse parole — il vicepresidente del Csm Michele Vietti
(«Le norme italiane sono molto chiare»).
Seppur diverse per toni e modi, si tratta di
due stop all’idea berlusconiana di forzare i paletti della legge Severino. Due interventi che in
altri tempi avrebbero scatenato una tempesta. E
invece, tolta qualche flebile voce qua e là, nessuno dentro Forza Italia alza le barricate. In
omaggio, ovviamente, alla linea dei «toni bassi» decisa ad Arcore.
Lo ripete per tutta la giornata di ieri, il classico lunedì dedicato ai rapporti con le aziende e
alle riunioni di famiglia, Berlusconi. «In attesa
del 10 aprile, la linea è tenerci alla larga da qualsiasi strappo istituzionale». Lo dice a Niccolò
Ghedini, che pure ha già in testa una sfilza di ricorsi al Tar nel caso in cui l’ex premier decidesse
di candidarsi. Lo spiega anche a Henry Malosse,
il presidente della commissione economica e
sociale dell’Ue, che incontra insieme ad Antonio Tajani (ai quali annuncia anche il suo via libera alle riforme di Renzi pur esprimendo «preoccupazione» per i tagli alla sicurezza). E soprattutto lo sottolinea anche durante il vertice
con i figli e i capi di Mediaset. Sono tutti d’accordo con lui, quelli della cerchia più ristretta.
Marina ribadisce anche la sua opposizione alle
mosse dei falchi. «Qualsiasi fuga in avanti», è il
ragionamento della primogenita, «non è utile
alla causa di papà e in questo momento non
serve».
Ovviamente tutte le strategie hanno un costo. E anche la presa di distanza dalle iniziative
dei falchi ne ha uno. Berlusconi, che continua a
subire il pressing asfissiante di tutti i parlamentari che vorrebbero correre alle Europee, però
continua a resistere. A oggi, infatti, nessuno dei
papabili — da Raffaele Fitto a Nicola Cosentino
— sarebbe in corsa. E probabilmente neanche
Claudio Scajola, uno di quelli per cui l’ex premier farebbe «umanamente» un’eccezione.
Ma non c’è solo l’ovvia prudenza di chi attende due sentenze dietro la scelta di mantenere
toni bassi. No. Nella cerchia ristretta di Berlusconi c’è chi giura che l’ex premier ha in testa
ben altro. Il Cavaliere si sarebbe convinto che,
alle Europee, Forza Italia andrà bene mentre la
somma dei partiti che sostengono il governo
starà abbondantemente sotto la soglia del 40
per cento. E visto che «al Senato il cammino
delle riforme e dell’Italicum potrebbe avere
qualche intoppo», come gli dicono i suoi, ecco
che dal cilindro berlusconiano potrebbe uscire
— subito dopo la tornata elettorale — persino
la proposta a Renzi di entrare in maggioranza,
magari al posto degli alfaniani. Sarebbe questa,
né più né meno, la via verso la «grande coalizione anti-austerity» teorizzata da Renato Brunetta. E coinciderebbe con quello che, volgarmente, si chiama «governissimo». Con Berlusconi di nuovo in maggioranza.
Tommaso Labate
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso Il suo suggerimento al sottosegretario: servono manifesti a sostegno di premier e Pd in vista delle elezioni di maggio
E il papà smista le richieste dei cittadini a Renzi
In tanti gli scrivono su Facebook:
le giro a Lotti, con Matteo parlo d’altro
FIRENZE — Basta richieste al presidente del Consiglio, per favore. Firmato, il babbo. Tiziano Renzi ieri si è scusato sul suo profilo Facebook con chi
lo ha contattato negli ultimi giorni in
privato per renderlo «latore di messaggi» con il figlio Matteo. «Vi devo
svelare un segreto, non lo vedo quasi
mai — ha scritto — e quando stiamo
insieme abbiamo concordato che parliamo solo di cose familiari come se
facesse qualsiasi altro lavoro».
Per parlare con lui «di questioni che
lo coinvolgono nel suo ruolo pro tempore, c’è una strada maestra». E cioè
«scrivere a Luca Lotti che lo vede costantemente». Lotti, il braccio ambidestro di Renzi, sottosegretario alla
presidenza del Consiglio con delega
all’editoria, è uno degli uomini più fidati del premier. Al punto, dice Tiziano Renzi, che «quando, anche a me,
vengono idee di ordine politico istituzionale, le confido a Luca. Potete crederci o meno, ma questa è la verità»,
conclude Renzi senior, che è anche se-
gretario del Pd di Rignano sull’Arno, il
paese della famiglia, congedandosi
con un «Augh». Recentemente, per
esempio, ha scritto a Lotti per invitarlo a fare dei manifesti elettorali a sostegno di premier e Pd, precisando di
parlare da «semplice segretario comunale». Occorre «non tralasciare il
partito e la campagna per le europee».
Insomma, un invito chiaro a non dimenticare che a maggio ci sono le elezioni. Babbo Renzi è molto attivo su
Facebook, dove ormai ha quasi duemila amici. Condivide articoli, commenta le vicende politiche. Nei giorni
precedenti la defenestrazione di Enrico Letta, quando c’era in ballo la famosa staffetta, sempre sul social
network raccontava di aver ricevuto
«appassionati post che mi implorano
di sconsigliare Matteo dall’accettare il
Imprenditore
Tiziano Renzi,
62 anni, padre
di Matteo, è
stato consigliere comunale di Rignano sull’Arno
tra il 1985 e il
1990 per la
Dc. Ha poi
aderito al Ppi
e al Pd
Il governatore democratico
Il no di Rossi
a Strasburgo:
mi ricandido
in Toscana
FIRENZE — Non ci ha dormito due notti,
il presidente della Toscana Enrico Rossi.
Poi, ieri, ha preso la decisione di non
correre per le Europee da capolista, come
gli aveva offerto la direzione del Pd, e ha
dato l’annuncio ufficiale della candidatura
al secondo mandato alle Regionali che
si svolgeranno nell’aprile 2015. Insomma,
il governatore più amato nella classifica dei
consensi ha deciso di non alzarsi prima
del tempo dalla poltrona di Palazzo Strozzi
Sacrati e anzi di raddoppiare. «È una
decisione coerente con me stesso — ha
spiegato Rossi — perché devo completare
un percorso di riforme e mantenere un
impegno preso». Sul tavolo del governatore
ci sono grandi piani, dalla questione dei
due aeroporti di Pisa e di Firenze alla nuova
legge urbanistica, al piano del paesaggio
ai due miliardi di fondi comunitari, ma
la decisione di Rossi può essere letta anche
come una sfida all’ala renziana (sempre più
in salute) del partito. (Marco Gasperetti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
trappolone… Vi devo confessare che
Matteo ascolta tutti, ma poi decide di
testa sua, aggiungerei per fortuna. Comunque, per onestà, anche se fossi
ciecamente convinto che mio figlio
stesse assumendosi un rischio elevatissimo di battere una boccata, mai e
poi mai suggerirei di non affrontare il
rischio». E insomma, per dirla con parole di «Matteo», «mai e poi mai suggerirei di rifiutarsi di battere un calcio
di rigore per paura di sbagliarlo». Poche ore dopo questo post, subissato
dalle richieste dei giornalisti, ne scrisse un altro per chiedere comprensione: «D’ora in poi io non esisto». Evidentemente, però, Tiziano per qualcuno continua a esistere su Facebook,
dal quale aveva già minacciato di cancellarsi un paio d’anni fa: «Non ho la
possibilità di rispondere per le rime a
chi scrive bufale colossali su di me, tipo che sono stato onorevole o sono
iscritto alla massoneria, per dirne alcune, non sarei credibile se esprimessi
il mio pensiero politico, ma soprattutto rischio di fare notizia senza volerlo
e desiderarlo». Due anni dopo, invece,
babbo Renzi continua a far notizia.
David Allegranti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La vicenda

La condanna
I due fronti:
legge Severino
e interdizione
Sono due le questioni che
riguardano l’incandidabilità di
Berlusconi, dopo la condanna
a 4 anni per frode fiscale dello
scorso agosto. Una è la pena
accessoria, ricalcolata in
Appello il 19 ottobre: due anni
di interdizione dai pubblici
uffici. Dovrà essere
confermata dalla Cassazione,
che si riunirà a partire da oggi.
C’è poi la legge Severino (per
cui l’ex premier è già decaduto
da senatore) che per quel tipo
di condanna prevede
l’incandidabilità per 6 anni
Gli scenari
L’ipotesi
di candidarsi
capolista
Il Cavaliere ha annunciato
l’intenzione di presentarsi alle
Europee come capolista in
tutte le 5 circoscrizioni. Le
candidature vanno presentate
entro il 15 o 16 aprile. Se entro
questi termini la Suprema corte
confermasse l’interdizione dai
pubblici uffici per Berlusconi
non ci sarebbe niente da fare.
Altrimenti i suoi legali
potrebbero fare ricorso al Tar o
in Cassazione e se venisse
sollevata una questione di
incostituzionalità potrebbe
aprirsi uno spiraglio
Le posizioni
Il commissario
europeo
e il partito
Sull’ipotesi di candidatura
del Cavaliere, è arrivata la
frenata da Viviane Reding,
commissario alla Giustizia
Ue: «La normativa europea è
molto chiara su questo». Ma
intanto prosegue il pressing
di Forza Italia: per Renato
Brunetta «il partito è pronto
a una battaglia di civiltà»,
mentre Daniela Santanchè
ha lanciato un appello
a Napolitano per la grazia che
non è piaciuto a Berlusconi
(«iniziativa sbagliata»).
Il leader intanto sta pensando
di lasciare fuori dalle liste
i big del partito
12
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Esteri
Blitz La nave aveva caricato il petrolio dei ribelli cirenaici
Navy Seals all’assalto
del vascello fantasma
col greggio della Libia
I soldati Usa ne prendono il controllo
La vicenda
Il blocco
Una settimana fa la Morning
Glory sfugge al blocco delle
navi da guerra libiche e lascia
il porto di Es Sider con 234
mila barili di greggio. Il porto è
sotto controllo delle autorità
della Cirenaica che vogliono
vendere petrolio in proprio in
contrasto con il governo di
Tripoli
La fuga del premier
Il caso ha conseguenze
politiche: il parlamento
licenzia il primo ministro, Ali
Zeidan, che fugge in Germania
La fuga della nave
La Morning Glory si dirige
verso Cipro, dove due
israeliani e un senegalese
vengono fermati per aver
cercato di contrattare
l’acquisto del greggio. Nella
notte di domenica il blitz Usa
WASHINGTON — Un’operazione in alto mare. Una manovra condotta da un team dei Navy Seals americani per «riconquistare» una petroliera libica
trafugata da miliziani della Cirenaica che ne volevano vendere il carico.
Alle 22 di domenica sera, ora
di Washington, il presidente
Obama ha autorizzato il Pentagono ad agire. E l’apparato, preparato per tempo, si è messo in
moto. In poche ore i commandos della Marina, usando la nave militare Roosevelt come
punto d’appoggio, hanno abbordato la Morning Glory al largo di Cipro e hanno neutralizzato i «pirati».
L’intera storia, con aspetti
ancora da chiarire, è iniziata
una settimana fa. La petroliera,
ufficialmente nordcoreana anche se il regime ne ha disconosciuto la proprietà, è arrivata al
terminal di Es Sider (Golfo della
Sirte) per imbarcare un carico
da 38 milioni di dollari. A fornire il greggio la formazione separatista della Cirenaica guida-
ta dall’ambizioso Ibrahim al Jathran insieme al «primo ministro» Abdo Rabbo Al Barassi. Il
gruppo voleva infatti piazzare il
petrolio sul mercato internazionale come forma di autofinanziamento. Un modo per unire
gli interessi con i progetti autonomisti.
Il governo di Tripoli ha provato a reagire alla sfida. Il premier Ali Zindani ha minacciato
di colpire la Morning Glory, ha
inviato alcuni pescherecci armati di mitragliere. Tutto inutile. La petroliera ha preso il largo
e la crisi ha travolto il capo del
governo. Zindani è stato sfiduciato dal Parlamento. Un voto
che ha certificato la debolezza e
l’incapacità delle autorità, costantemente minacciate dal
contro-potere delle milizie.
Mollati gli ormeggi, la nave si
è diretta in acque internazionali
ed ha poi «piegato» verso il Mediterraneo orientale. Movimenti seguiti con attenzione dalle
forze statunitensi nella regione.
Droni, velivoli da ricognizione e
navi. Un apparato che ha nella
cuni scacchieri. Un piano che
avrebbe portato anche a schierare piccoli nuclei di unità scelte nella zona sud del Paese e
nella vicina Tunisia.
La notizia dell’abbordaggio
ha innescato la reazione dei secessionisti a Bengasi. Fonti vicine a al Jathran hanno parlato di
«tradimento» da parte degli
Stati Uniti denunciando l’incursione di «un Paese capitalista».
Parole peraltro subito oscurato
da un altro episodio drammatico. Copiando tecniche irachene,
terroristi hanno preso di mira
l’accademia militare a Bengasi e
un ufficio petrolifero. Almeno
dieci le vittime per l’esplosione
di una coppia di autobombe. Presto per dire se esista un legame con la
Al largo di Cipro
vicenda della petroITAL IA
l’assalto
liera, anche perché
dei Navy Seals
nell’Est della Libia
TUR CHI A
i motivi di tenMar
sione sono molti.
Mediterraneo
CI PRO
Bengasi, da
Larnaca tempo, fa da teaTripoli
tro ad una lunga
Sirte
Bengasi
serie di omicidi e
Es Sider
attacchi. Spesso gli
Il Cairo
LI BIA
obiettivi sono uffiEGI TTO
ciali o membri di apparati di sicurezza. Inoltre non sono mancati gli
agguati contro cittadini occidentali. Attentati attribuiti a
componenti estremiste in netta
crescita. Ma anche i «radicali»
in Libia per neutralizzare possi- hanno sostenuto di essere al
bili minacce e aiutare, se ci sono centro di una campagna di elile condizioni, il traballante go- minazione. Notizie difficili da
verno. Già in passato gli uomini verificare raccontano di una
della Delta Force hanno agito a dozzina di esponenti del grupTripoli per catturare l’ex qaedi- po Ansar al Sharia che sarebbesta Abu Anas al Libi. Operazioni ro scomparsi in circostanze miaffidate ai «muscoli» delle Spe- steriose dalle vie di Bengasi.
cial Forces nel quadro della
Guido Olimpio
strategia di guerra segreta (o
@guidoolimpio
quasi)adottata da Obama in al© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cipro
Un militare dei
Navy Seals durante un blitz di
addestramento.
Le Forze speciali
della Marina
americana sono
entrate in azione
in acque internazionali al largo
dell’isola di Cipro. L’equipaggio della petroliera non ha opposto resistenza
(Afp)
Il carico
Il via libera di Obama.
Nessuna resistenza a
bordo. Sulla nave greggio
per 38 milioni di dollari
base di Sigonella, in Sicilia, il
suo perno principale. Domenica sera è arrivato l’ordine della
Casa Bianca. E per i Navy Seals
la missione si è rivelata agevole.
I marinai-pirati a bordo della
petroliera non hanno opposto
alcuna resistenza.
Con il blitz gli Usa hanno
confermato la disponibilità a
interventi mirati quanto ridotti
Esteri 13
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Disuguaglianza
Dal rapporto Oxfam
emerge un divario
sempre crescente
tra super ricchi
e poveri: il 10% della
popolazione controlla
il 45% dei beni
I Grosvenor
Il Duca di Westminster,
Gerald, guida una famiglia
con ricchezze e possedimenti
per 7,9 miliardi di sterline
I Reuben
I fratelli Simon e David
sono partiti dall’alluminio
nell’ex Urss: oggi hanno un
patrimonio di circa 6,9 miliardi
Gli Hinduja
Altra coppia di fratelli, Gopichand
e Srichand: a capo dell’Hinduja
Group fanno affari in 37 Paesi,
patrimonio di oltre 6 miliardi
I Cadogan
Terreni, case a Chelsea e Knightsbridge per oltre 4 miliardi di
sterline. Il capo è il conte Charles
(sopra con la moglie Jennifer)
Gli Ashley
Fondatore della catena di abbigliamento sportivo «Sports Direct»
e patron del Newcastle United,
Mike ha proprietà per 3,3, miliardi

Londra, le 5 famiglie più ricche
valgono quanto il 20% più povero
Il totale dei loro averi pari a quello di tredici milioni di persone
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — Non c’è che dire.
Cinque famiglie se la spassano
davvero bene in quel di Londra
e non solo. La crisi finanziaria è
arrivata e da sei anni sta massacrando l’economia ma per questi signori e signore la pacchia è
magicamente aumentata. Paradossi del darwinismo ultraliberista: chi è ricco è sempre più
ricco e chi è povero è sempre
più povero, è l’adagio ricorrente
e reale. Ma adesso siamo un
passo oltre, la selezione colpisce
anche i miliardari, così chi è più
miliardario di altri miliardari è
destinato a consolidare il privilegio e il patrimonio.
Quasi ovvio. Se non che alcuni calcoli dell’Oxfam, che è una
confederazione di 17 organizzazioni non governative impegnate nella lotta alle ingiustizie
sociali, trasformano un concetto condiviso ma astratto in una
fotografia in bianco e nero (o a
colori dipende dai punti di vista) del Regno Unito, terzo millennio post trauma recessione.
Operazione tutto sommato
semplice che ha un risultato altrettanto semplice: ci vuole la
bellezza di 12,6 milioni di britannici, il 20% più povero dell’intera popolazione, per mettere assieme i redditi, le rendite e i
tesori che si concentrano nel
portafoglio dei Grosvenor, dei
fratelli Reuben, dei fratelli Hinduja, dei Cadogan e di Mike
Ashley.
Il rapporto dell’Oxfam ha un
titolo che non ha bisogno di
spiegazioni: «Un racconto di
due Gran Bretagne». La prima è
il Paese dei meno garantiti (i
12,6 milioni) che hanno una
«fortuna» calcolata mediamente in 2.230 sterline, fra retribuzioni, sussidi e proprietà, e che
sommati valgono 28,1 miliardi
di sterline (quasi 33,6 miliardi
di euro). Il secondo è il Paese
dei magnifici cinque, i quali
vanno appena oltre la soglia e
tagliano il nastro dei 28,2 miliardi (33,7 miliardi di euro).
Ben Phillips, che dirige l’Oxfam,
sintetizza lo stato dell’arte: «Siamo una nazione profondamen-
te divisa, l’élite benestante vede
schizzare verso l’alto i suoi guadagni mentre milioni di persone cercano di sbarcare il lunario».
I magnifici cinque hanno
mietuto successi in tempi di rigore estremo. I Grosvenor, e il
loro numero uno Gerald, il Duca
di Westminster, sono i signori
delle terre: 39 mila ettari in Scozia, 13 mila in Spagna e 77 nel
cuore londinese, ovvero Mayfair e Belgravia, il che significa
tutto ciò che sta attorno a
Buckingham Palace. Ricchezza
di 7,9 miliardi. I fratelli Reuben,
un po’ più miseri (6,9 miliardi),
hanno avuto la lungimiranza di
buttarsi sull’alluminio dell’Unione Sovietica in disfacimento, hanno fatto scorpacciata
di fabbriche e sono diventati generosi finanziatori dei Tory, pur
avendo simpatia per Lord Mandelson, uno dei fondatori del
New Labour. I laburisti possono
comunque consolarsi con i fra-
La base
della piramide
Il 20% più povero
è costituito da 12,6
milioni di persone,
con una ricchezza
totale di 28,1
miliardi di sterline
Parata
La duchessa
e il gigante
irlandese
Kate accarezza
Domhnall, il levriero
irlandese (una delle
razze canine più
grandi, 80 centimetri
di altezza alla spalla)
che è la mascotte del
Primo Battaglione
delle Irish Guards. È
accaduto alla parata
per la festa di San
Patrizio, patrono
d’Irlanda, presso la
caserma inglese di
Aldershot.La duchessa
ha accompagnato alla
cerimonia il marito
William (colonnello di
quel Reggimento),
offrendo anche al cane
il tradizionale
mazzetto di trifoglio
(Ap/ Wigglesworth)
L'analisi
telli Hinduja, affari in 37 Paesi
(dall’India all’Iran, dalle banche
ai lubrificanti), che li foraggiano a dovere grazie al patrimonio
di cui dispongono (6 miliardi).
Poi i Cadogan, nobiltà, terreni e
case a Chelsea e Knightsbridge,
e Mike Ashley che ha tirato su la
catena di abbigliamento sportivo di marca ma all’ingrosso, la
«Sports Direct», impero con migliaia di dipendenti.
Bravi, oculati, fortunati. Il
vertice della piramide economica e sociale. Sotto, il dramma o
quasi di milioni di britannici,
quei 12,6 milioni che faticano a
tirare avanti. E se si sospetta che
i dati suggestivi diffusi dall’Oxfam siano eccessivi basta
guardare un documento dell’amministrazione londinese
che ammette: «C’è un significativo divario fra i ricchi e i poveri
e sta crescendo». Il numero ufficiale del censimento parla chiaro: il 10% facoltoso della popolazione controlla il 45% dei beni
immobiliari e finanziari. Se poi
dalle statistiche si tolgono il
Sud-Est inglese e Londra, le
aree della borghesia, l’immagine del Regno Unito, meraviglioso Paese di Bengodi, ne risulta
assai ridimensionata. Le diseguaglianze si ampliano e il reddito medio diminuisce (era di
24 mila sterline nel 2007, di poco sopra le 23 mila oggi).
Il governo Cameron sta per
sfornare (domani) il suo documento, il budget, sulla salute
economica dell’Isola. Il Pil marcia (grazie ai motori londinese e
del Sud-Est), la disoccupazione
inverte il cammino negativo, le
retribuzioni sembrano rivalutarsi oltre il tasso di inflazione.
Eppure davanti c’è ancora austerità perché deficit e debito
non sono sotto controllo. La selezione del darwinismo ultraliberista non è terminata. I magnifici cinque possono dormire
sonni tranquilli.
E L’AMERICA
SCARICA
CAMERON
di FABIO CAVALERA
I
F. Cav.
l rapporto è sempre meno
«speciale». Anzi è quasi «grande
freddo». I sorrisi e le belle parole si
sprecano, ma che fra Obama e
Cameron qualcosa si sia rotto è più
che un dato di fatto. Il Financial Times
titola «La Gran Bretagna di Cameron
ha perso la stima dell’America» e
mette la questione militare al primo
posto di questo scivolamento verso il
basso delle relazioni bilaterali. Londra
ridimensiona gli apparati bellici e la
cura dimagrante non piace a
Washington che rischia di perdere la
sua sentinella europea. Non c’è
dubbio che il peso internazionale di
una nazione dipenda pure dal peso
che hanno i suoi armamenti. Ma è
riduttivo pensare che Washington
veda Londra con occhio diverso
unicamente per tale ragione. Il
dissenso si trascina da due anni. Già
sull’intervento in Libia, Obama e
Cameron si trovarono su posizioni
opposte. Poi il solco si è allargato.
Cameron vuole il referendum sulla Ue,
Obama vuole Londra salda in Europa.
Cameron copre le banche della City,
Obama è infastidito dagli scandali che
queste banche esportano. Infine
Mosca. Obama spinge per sanzioni
forti contro Putin. Cameron,
nonostante le guerre degli 007 con la
Russia, frena pensando agli
investimenti degli oligarchi a Londra.
Insomma, l’amore è finito. O forse, fra
i due, non è mai nato.
@fcavalera
@fcavalera
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Diplomazia parallela Mrs Obama arriva con le figlie Sasha e Malia e nonna Marian, in un Paese che ha grande rispetto per i più anziani
Michelle, missione in Cina: senza Barack (e con mamma)
Operazione simpatia per la First Lady:
puntando tutto sui valori della famiglia
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PECHINO — A giugno dell’anno
scorso, alla vigilia del vertice in California tra Barack Obama e Xi
Jinping, la signora Peng Liyuan,
moglie del presidente cinese, aveva espresso il desiderio di «lavorare armoniosamente» con la first lady americana. Michelle però non si
era fatta vedere nel ranch di Sunnylands, troppo impegnata a
Washington con la fine delle scuole di Malia e il compleanno di
Sasha, aveva detto. Grande delusione della stampa cinese, appassionata di colore, gossip, celebrità
straniere e felice finalmente di poter scrivere anche di una first lady
di Pechino bella, elegante e giovane.
Ora Michelle sbarca nella Re-
pubblica popolare cinese in missione simpatia, senza il marito. Ma
portandosi al seguito le figlie Malia, 15 anni, Sasha, 12, e sua madre
Marian. Tre generazioni di famiglia presidenziale americana nella
ni. «Ci aspettiamo delle belle foto
di gruppo con Michelle, figlie e
nonna sulla stampa cinese», ha
detto alla Reuters Robert Daly, direttore del «Wilson Center’s Kissinger Institute on China and the
United States». La presenza della
signora Marian servirà anche a
sfatare la convinzione cinese secondo la quale i capitalisti americani trattano male i loro anziani e
non li rispettano, spiega il dottor
Niente diritti umani
La Casa Bianca ha fatto filtrare
che nel suo tour Michelle non
parlerà di diritti umani come
fece Hillary Clinton nel 1995
Città Proibita. Una mossa che appare pensata per compiacere i cinesi, cultori dei legami familiari, ai
quali piacerà anche il fatto che
nonna Marian vive alla Casa Bianca, segnalano i politologi america-
Obamas Nonna Marian, Malia, Sasha, Michelle e Barack Obama alla Casa Bianca
Daly.
Il rapporto con Pechino è uno
dei punti cardine della politica
estera dell’amministrazione Obama: la Casa Bianca ha già fatto filtrare che nel suo tour cinese di una
settimana, a partire da giovedì, Michelle non toccherà questioni controverse tipo i diritti umani, come
fece invece nel 1995 Hillary Clinton. In passato, parlando del suo
ruolo di first lady, Michelle ha
scherzato dicendo che il suo motto
è «do no harm», non fare danni.
«Un viaggio all’estero della first lady è il surrogato migliore a una visita del presidente», dice Anita McBride, che fu chief of staff di Laura
Bush.
Quindi, Michelle si presenterà a
Pechino come «mom in chief»,
«capo delle mamme» d’America;
terrà discorsi sulla battaglia contro
l’obesità infantile. E osserverà il
modello scolastico cinese: l’opinione pubblica americana è molto
impressionata dal primato mon-
diale di preparazione registrato
dagli studenti liceali di Shanghai.
Con Peng Liyuan la aspetta anche una bella sfida di eleganza. La
moglie di Xi Jinping, 51 anni, un
passato da cantante di grandissima
popolarità, ha dimostrato di saper
scegliere i vestiti e abbinare accessori e colori con gusto. I giornali
cinesi hanno già preparato i loro
lettori facendo notare che nei gior-
L’incontro a due
Con Peng Liyuan, First Lady
cinese, che l’aveva invitata a
«lavorare insieme» la aspetta
anche una sfida di eleganza
ni scorsi Barack Obama è stato visto mentre faceva shopping da
Gap: «Il presidente Usa ha comprato roba made in China».
Guido Santevecchi
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14
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Esteri 15
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Il caso
Polemica sulle responsabilità dell’inquinamento fra la candidata socialista Anne Hidalgo e quella della destra Natalie Kosciusko-Morizet
Anche Parigi soffoca
E la coltre di smog
copre la sfida a sindaco
Metropoli a confronto
Milano*
Sfida femminile
L’inquinamento
è diventato un
tema della campagna per le elezioni di domenica: in corsa per la
carica di sindaco
Nathalie Kosciusko-Morizet
(centrodestra, sopra) e la socialista
Anne Hidalgo (in
alto)
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Nessuno ne parlava fino a qualche
giorno fa, ma «diesel» è diventata una delle parole chiave delle prossime elezioni locali, a Parigi e nel resto della Francia, domenica 23 e 30
marzo. Venerdì mattina, quando la Tour Eiffel
è quasi scomparsa dal cielo della capitale per
colpa dell’inquinamento, la concentrazione di
PM10 a Parigi era di 105 microgrammi per metro cubo d’aria. Nello stesso momento, a Pechino, il livello si fermava a 89: la ville lumière ha
superato sia pure per poco tempo la metropoli
cinese ormai icona dei disastri dello smog e
ispiratrice del catastrofico neologismo air-pocalypse.
Il picco di inquinamento ha dato uno
scossone alla campagna elettorale che si
stava trascinando placidamente verso la vittoria a Parigi della candidata socialista Anne
Hidalgo, delfina di Bertrand Delanoë che lascia dopo 13 anni. Per
questo Hidalgo all’inizio ha preferito non reagire con troppa velocità: a una settimana
dalle elezioni, chi è in
testa ha interesse a non
fare nulla, tantomeno
irritare chi è costretto a
prendere l’auto ogni
giorno per andare a lavorare. Ma la crisi è
continuata, e anche nel
governo i ministri che
cercavano di minimizzare sono stati sconfitti
dalla determinazione
della collega Cécile Duflot, dei Verdi, e della
responsabile della Sanità Marisol Touraine,
che hanno convinto il
premier Ayrault a intervenire.
Quindi targhe alterne, ieri a Parigi, per la
prima volta dopo l’infelice esperimento del
1997 che provocò caos e ingorghi, e trasporti
pubblici gratuiti. Nel frattempo il vento e il ritorno del freddo hanno ripulito l’aria, lo smog
è diminuito, i valori sono tornati nella norma e
già oggi i parigini potranno riempire di nuovo i
boulevard e il périphérique (la tangenziale)
con le loro macchine, che in Francia due su tre
sono diesel, più inquinanti dei motori a benzina.
Qui sta il problema che il vento non può
spazzare via: se le città francesi conoscono vette di inquinamento preoccupanti, è anche col-
Polemica con gli irlandesi
De Blasio boicotta S. Patrizio
Bill De Blasio boicotta la parata di San Patrizio. Per la
prima volta da 20 anni, un sindaco di New York non ha
partecipato alla festa popolare irlandese. Il motivo: ai gay
non è stato permesso di sfilare con i loro simboli. Stessa
scelta per il sindaco di Boston, «città kennediana»,Walsh.
Ritirati anche gli sponsor, come la birra Guinness.
pa di una politica complessiva che da almeno
trent’anni privilegia i motori diesel, fiore all’occhiello tecnologico dell’industria automobilistica nazionale.
Gli sgravi fiscali a favore delle auto diesel
vennero inaugurati negli anni Novanta per
contrastare la concorrenza delle auto giapponesi, perché soprattutto il gruppo Peugeot Citroën era all’avanguardia in quel settore. Un litro di diesel è sempre costato artificialmente
molto meno di un litro di benzina, ma quel
successo ora si paga: lo smog cittadino dipende in minima parte dai riscaldamenti e dagli
scarichi industriali, e per oltre il 70% dalle auto.
Domenica ci sono le elezioni, e allora Anne
Hidalgo alla radio precisa di essere arrivata negli studi a bordo di un’auto elettrica Blue Car,
che guida «ormai da molti mesi». La sua avversaria di centrodestra, Nathalie Kosciusko-Mo-
Pechino**
185
181
150
96
107
91
80
66
marzo
12
105
100
78
74
86
81
rizet, la critica perché i socialisti al potere a Parigi dal 2001 si sono sempre rifiutati di istituire
zone a traffico limitato, e Hidalgo può facilmente ribattere chiamandola «ministra del
diesel»: durante la presidenza Sarkozy NKM
era una poco influente ministra dell’Ecologia, e
dovette assistere senza ribellarsi alla celebre
Mascherina
Due giovani fanno
jogging in Place de la
Concorde, a Parigi,
con la mascherina
anti inquinamento
63
50
43
13
14
15
* Media delle particelle inquinanti PM10
** Media delle particelle inquinanti PM2,5
(più dannose per la salute perché più piccole
rispetto alle PM10)
Primo esperimento con le targhe alterne
Migliaia
di multe
Ieri a Parigi circolazione a targhe alterne per
affrontare il
peggiore allarme inquinamento dal
2007: circa 700
poliziotti dispiegati nelle strade, 4 mila multe
spiccate prima
di mezzogiorno
Parigi*
16
D’ARCO
frase del capo di Stato sull’ecologia che «ha cominciato a stufare». In tempi di crisi economica troppa attenzione all’ambiente è un lusso
che non ci possiamo permettere, teorizzò il
presidente, inaugurando una svolta di scetticismo ecologico che negli ultimi anni ha conquistato larga parte dell’opinione pubblica.
Per questo, nella stessa sinistra di governo,
se Hidalgo esibisce improvvisamente le sue
credenziali anti-diesel perché ha paura di perdere elettori con la Tour Eiffel svanita nello
smog, altri sono più discreti: per esempio il
ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg, che si oppone a qualsiasi misura possa danneggiare la timida ripresa dei marchi Renault e Peugeot-Citroën.
Stefano Montefiori
@Stef_Montefiori
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16
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cronache
Milano Robledo chiede di parlare al Csm. Bruti Liberati: non ho niente da dire
La vicenda
Il vice contro il procuratore
«Ho altri fatti da rivelare»
Martedì il duello davanti al Consiglio giudiziario
MILANO — Il Consiglio Giudiziario milanese, guidato dal
presidente della Corte d’Appello Giovanni Canzio, ha messo
all’ordine del giorno di martedì
prossimo l’esame del voluminoso carteggio — depositato
venerdì scorso anche al Procuratore generale Manlio Minale e
all’Avvocato generale Laura
Bertolè Viale, e inviato a Roma
al Consiglio Superiore della
Magistratura — con il quale il
procuratore aggiunto Alfredo
Robledo ha denunciato una serie di «non più episodici comportamenti» con i quali, a suo
avviso, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati «ha turbato e turba la regolarità e la
normale conduzione dell’ufficio»: in particolare svuotando il
pool reati contro la pubblica
amministrazione di Robledo, e
privilegiando invece l’assegnazione dei fascicoli più delicati al
capo dell’antimafia Ilda Boccassini e al capo del pool reati finanziari Francesco Greco. Queste turbolenze si sarebbero verificate nel processo Ruby a Silvio Berlusconi per concussione,
nell’indagine su Formigoni-San
Raffaele per corruzione, nel fascicolo sulla turbativa d’asta
Sea-Gamberale al Comune di
Milano, e oggi per Robledo starebbero danneggiando una
nuova segreta indagine su tangenti, sul cui coordinamento
rimprovera alla «collega» Boccassini di «non aver avuto alcuna risposta, neppure verbale».
Sul tema dell’asserita «violazione dei criteri organizzativi
sulla competenza interna», ieri
tre consiglieri togati Csm (Antonello Racanelli, Alessandro
Pepe e Tommaso Virga) della
corrente di centrodestra di
«Magistratura Indipendente»
(alla quale è vicino Robledo)
hanno chiesto al Comitato di
presidenza del Csm l’apertura
di una pratica in prima Commissione per valutare se esistano i presupposti per avviare
trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale e/o
La lettera
Il 19 gennaio il Quirinale
si complimentò con
Bruti Liberati. Ma per
Robledo «turba l’ufficio»
Toga Edmondo Bruti Liberati
funzionale. «Non ho niente da
dire», si trincera Bruti Liberati,
ex membro Csm, ex presidente
dell’«Associazione nazionale
magistrati» negli anni più duri
delle leggi berlusconiane, riferimento storico della corrente
di sinistra di «Magistratura de-
Tragedia
Monte Bianco,
muore alpinista
erede di Cassin
Stava scalando in solitaria il
pilone centrale del Freney,
una delle vie di ascesa più
difficili del Monte Bianco ed
è precipitato per 600 metri:
così è morto Marco
Anghileri (foto), 41 anni,
alpinista di Lecco e
considerato l’erede di
grandi scalatori come
Riccardo Cassin. Poco prima
dell’incidente Anghileri
aveva inviato un sms a un
amico dicendo «Sono nel
posto più bello del mondo».
mocratica», e capoufficio al
quale il 19 gennaio il presidente
Giorgio Napolitano ha tributato
una lettera di soddisfazione per
i risultati 2013 del «Bilancio di
responsabilità sociale» della
Procura: bilancio di cui il Quirinale in particolare apprezzava la
«grande attenzione» di Bruti
«al ricorso a
strumenti limitativi della libertà personale» (le
richieste di custodia in carcere)
«o fortemente
invasivi della
privacy» (le intercettazioni).
Il suo vice Robledo, nel chiedere di essere
convocato dagli organismi istituzionali, alla fine delle 10 pagine fa balenare che «vi sono poi
ulteriori episodi, sui quali mi riservo di ulteriormente interloquire, che, pur non costituendo
violazione nelle assegnazioni,
ritengo abbiano turbato la regolarità dei compiti dell’Ufficio».
Luigi Ferrarella
[email protected]
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Al Csm
Alfredo Robledo, procuratore
aggiunto a Milano, ha
denunciato al Consiglio
superiore della magistratura
una serie di «non più
episodici comportamenti»
con i quali, a suo avviso, il
procuratore capo Edmondo
Bruti Liberati «ha turbato e
turba la regolarità e la
normale conduzione
dell’Ufficio»
Le accuse
In particolare, sostiene
Robledo, il procuratore Bruti
Liberati starebbe svuotando
il pool reati contro la pubblica
amministrazione di Robledo,
privilegiando invece
l’assegnazione dei fascicoli
più delicati al capo
dell’antimafia Ilda Boccassini
e al capo del pool reati
finanziari Francesco Greco
(nell’immagine, la lettera
inviata due mesi fa dal
presidente Giorgio Napolitano
a Bruti Liberati di soddisfazione
per i risultati raggiunti)
Cronache 17
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
La ragazza sfregiata con l’acido
Parla l’ex sotto accusa, Lucia esce dall’aula: «Basta con le sue bugie»
DALLA NOSTRA INVIATA
PESARO — Se n’è andata
mentre lui pronunciava il suo
nome. «Mi dispiace molto per
quello che è successo a Lucia»
ha esordito Luca Varani in aula
chiedendo al giudice di poter
fare dichiarazioni spontanee.
Lei ha preso il suo iPhone, le
cuffiette ed è andata nella
stanza accanto, quella per
l’attesa dei testimoni. «Sentire
il mio nome pronunciato da lui
è per me un’offesa. Ho già
sentito troppe bugie, non
riesco a tollerarne altre» ha
detto a Francesco Coli, il suo
avvocato. E mentre il suo ex
parlava ha preferito ascoltare
musica. È cominciata così la
nuova udienza sul caso di Lucia
Annibali, l’avvocatessa di
Pesaro aggredita e sfigurata con
l’acido la sera del 16 aprile
dell’anno scorso. Per la Procura
Luca Varani, avvocato con il
quale lei aveva avuto una
relazione, è stato il mandante di
quell’agguat, e i due albanesi
La reazione
«Anche solo sentire il
mio nome pronunciato
da lui è un’offesa»
Altistin Precetaj e Rubin
Talaban sono stati gli esecutori
materiali. Nella sua requisitoria
il pubblico ministero Monica
Garulli aveva chiesto vent'anni
di carcere per Varani e 18 per
ciascuno dei due albanesi. Ieri,
invece, la parola toccava alle
difese. E sia gli avvocati di
Varani (Roberto Brunelli e
Francesco Maisano) sia i legali
di Talaban (Gianluca Sposito) e
di Precetaj (Umberto Levi)
hanno chiesto assoluzioni. «Mi
sento responsabile di quello
che è accaduto» ha detto l’ex di
Lucia in aula. Ma la sua non era
un’ammissione per quel che è
successo a lei, piuttosto la
In tribunale Lucia Annibali ieri in aula a Pesaro (foto Toni/LaPresse)
conferma di ciò che aveva detto
nel suo ultimo interrogatorio: e
cioè che con l’acido voleva
danneggiare la sua auto nuova,
non lei. E che lui con
l’aggressione non ha nulla a che
vedere. Quindi quel «mi sento
responsabile» di ieri era
perché, come dicono i suoi
difensori, «il dominio
dell’operazione è sfuggito alle
sue previsioni» e a lui «dispiace
di aver innescato tutto senza
volerlo». «È da tempo che
volevo chiedere scusa a Lucia
— ha spiegato —. Ma quello
che avrei detto sarebbe stato
comunque strumentalizzato.
Anch’io ho tante persone vicine
Il dossier La psicologa Baldry: la ricerca parte dai cognomi delle vittime, che spesso non bastano
Quei 1.500 bimbi orfani due volte
La madre uccisa e il padre in cella
Gli esperti: prima delle visite in prigione vanno preparati
Non hanno sbagliato, i colleghi di
Eraldo Marchetti, a fare subito una
colletta per garantire l’aiuto psicologico ai suoi figli, i due gemelli di nove anni che l’altro ieri a Segni hanno
dovuto vedere la loro madre agonizzante, con la testa fracassata da un
martello. Non hanno sbagliato perché quei bambini, domenica, sono
rimasti orfani due volte: della madre, uccisa dal marito, e del papà,
che per un po’, almeno, non farà più
parte della loro vita. Ed è proprio il
modo in cui saranno seguiti da adesso in avanti a fare la differenza nella
loro crescita, nell’elaborazione di un
lutto impronunciabile, provocato
dall’uomo che, insieme con la mamma, rappresentava tutte le certezze
dei piccoli.
Sono millecinquecento i minorenni rimasti soli dopo un femminicidio, dal 2000 al 2013. A stimarli per
l’Italia è stato il Dipartimento di psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli, all’interno del
progetto europeo «www.switchoff.eu» (Who, where, what. Supporting children orphans from feminicide in Europe). Una task force microscopica — soltanto otto persone,
compresa la coordinatrice Anna Costanza Baldry — eppure preziosissima, che si appoggia all’Associazione
nazionale donne in Rete, Dire, con
65 centri antiviolenza in tutto il Paese.
Potremmo dedurre che la maggior parte di questi ragazzini sono al
Nord, ma sarebbe una semplificazione: è vero che il 50 per cento delle
donne uccise nei tredici anni presi in
esame vivevano tra la Lombardia, il
Veneto, il Piemonte; ma, sempre
stando alle statistiche, al Nord erano
più giovani, dunque forse non tutte
avevano figli. C’è poi da aggiungere
che spesso i giovanissimi vengono
affidati a parenti o a comunità in altre regioni: non è semplice fare una
mappatura esatta.
Lo spiega la dottoressa Baldry: «Il
nostro punto di partenza sono i nomi delle vittime e non è detto che i
cognomi dei figli siano gli stessi. Allora contattiamo gli avvocati, ci rivolgiamo all’anagrafe, ai nonni, ai
parenti, alle parrocchie, a chiunque
sia direttamente o indirettamente
coinvolto con la vita di quei ragazzi».
Le istituzioni molte volte non sono di aiuto. «Fanno resistenze secondo me ingiustificate. Noi co-
munque non piombiamo all’improvviso nella vita delle vittime. Se
chiediamo un colloquio con un
maggiorenne è per capire come ha
vissuto la fase successiva al lutto, se
è stato aiutato e da chi, cosa lo avrebbe potuto far stare meglio. I bambini
non li incontriamo: per loro ci bastano i racconti degli affidatari. E per i
più grandi, ancora minorenni, c’è
sempre bisogno del permesso da
parte dell’affidatario».
Questi figli sono orfani due volte,
della loro mamma, ma anche del padre che quella madre l’ha uccisa e
che dopo, una volta su tre si suicida,
negli altri casi va in carcere. «Non
vorrei sembrare troppo dura, ma
viene da pensare che questi ragazzi
siano orfani tre volte, perché pure lo
Stato li ha abbandonati nel momen-
L’assistenza
Diventa fondamentale
una buona assistenza
psicologica. Difficile senza
risorse economiche
In Portogallo
Si sta cercando l’intesa
con i giornalisti per un
miniprontuario da
seguire sui servizi
177 35
Il numero delle donne che sono state
uccise da uomini nel 2013. Secondo i dati,
forniti dal ministero dell’Interno, 120
di questi femminicidi si sono verificati
tra le mura di casa e sono in aumento rispetto
al 2012. Nel 2013 i casi di stalking sono stati
10.708: il 77 per cento di atti persecutori
è stato compiuto contro le donne
Per cento La quota di vittime
di femminicidi che ha figli. Le donne
uccise in famiglia hanno in media
tra i 25 e i 44 anni. In un caso su tre gli uomini
colpevoli del delitto si uccidono subito
dopo averlo commesso. Dal 2000
al 2013 in seguito a femminicidi sarebbero
diventati orfani 1.500 bambini
MCE
2014
a me che soffrono, ho una
bambina di cinque mesi». E
ancora: «Ho sbagliato per
quello che volevo fare (all’auto,
ndr) ma oggi giudicatemi per
quello che ho fatto, non come
simbolo di una cosa così
negativa». Il giudice Maurizio
Di Palma ha fissato una nuova
udienza per sabato 29 marzo.
Ascolterà le repliche del
pubblico ministero e, se non
saranno necessari nuovi rinvii,
entrerà in camera di consiglio
per decidere il verdetto. Lucia ci
sarà, come sempre.
Giusi Fasano
@GiusiFasano
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Grosseto
to in cui ha ignorato le denunce di
violenza presentate dalle vittime»
prosegue Baldry.
Ai ragazzi, poi, pensano i parenti o
le comunità. Anche qui, l’esperienza
dimostra che non esiste una soluzione buona per tutti. C’è l’adolescente
affidata ai nonni anziani che non capiscono il suo bisogno di uscire e
frequentare coetanei; c’è quello che
va a vivere con i parenti del padre,
omicida e suicida, per non chiudere
completamente i ponti con quel ramo della famiglia, ma l’altro ramo
non capisce. E Baldry non nasconde
che «c’è bisogno di una grandissima
consapevolezza, in queste situazioni, e di risorse: chi è più benestante
può rivolgersi agli specialisti migliori per far seguire un orfano. Ma chi
non lo è come può essere aiutato?».
I colloqui di questi anni stanno
portando ad acquisire informazioni
importanti per il «dopo». È utile o no
far partecipare un bambino al funerale del genitore? Bisogna portarlo in
carcere a visitare il padre? Ogni caso
va affrontato singolarmente, però gli
esperti ammettono che sia necessario rendere i figli partecipi del dramma familiare facendogli salutare la
madre per l’ultima volta alle esequie.
Quanto alla visita in prigione, non
può avvenire senza una adeguata
preparazione psicologica.
In Portogallo il corrispettivo dell’associazione Dire sta lavorando con
l’Ordine dei giornalisti per fissare un
mini prontuario da adottare sul
campo, durante un servizio di cronaca: le informazioni raccolte dal reporter saranno di aiuto a inquadrare
l’omicidio nelle giuste categorie.
«Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti» conclude Anna Costanza Baldry. «Chiediamo a chi può
aiutarci di farlo, sul sito
www.switch-off.eu o mandando
un’email a [email protected]. Finita l’emergenza, non dobbiamo dimenticarci di questi orfani».
Elvira Serra
@elvira_serra
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Le botte a Jessica
Scatta il divieto
di avvicinamento
per l’ex ragazzo
GROSSETO — È indagato per
violenze e stalking il ragazzo di 21
anni accusato di aver picchiato a
sangue Jessica Rossi, la commessa
di 23 anni che ha deciso di far
pubblicare le foto del suo volto
martoriato dalle botte. Contro di
lui la Procura di Grosseto sta
decidendo misure cautelari,
probabilmente non sarà arrestato,
ma gli verrà notificato un divieto
di avvicinamento. «Mi tormentava
da quando avevo deciso di
Il volto
Jessica
Rossi,
23 anni,
mostra
i segni
delle percosse: ha
denunciato il suo ex
fidanzato
lasciarlo e mi aveva già picchiato
in passato» ha raccontato Jessica,
che potrebbe essere sottoposta a
un secondo intervento chirurgico
al volto. Molto diversa la versione
dell’ex fidanzato (in passato era
stato denunciato dopo una lite con
un ragazzo), che ha parlato di un
incidente dopo una discussione in
auto. «Mi sono trovato davanti un
camion e allora con l’avambraccio
ho cercato di scrollarmi di dosso
Jessica — ha raccontato — e
involontariamente l’ho colpita al
volto. E di questo gesto mi scuso».
Una versione che però non sta
convincendo pm e carabinieri.
M.Ga.
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18
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cronache 19
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Milano L’episodio all’Istituto tecnico Galilei, nel quartiere periferico di San Siro. I ragazzi coinvolti hanno tra i 15 e i 18 anni
Ricoverati dopo lo spinello a scuola
Una studentessa ha un collasso in aula. Il preside: «Saranno tutti puniti»
La ricerca I dati raccolti dal Cnr
Il ritorno dell’eroina
Sedicimila ragazzi
la usano di frequente
MILANO — Non è mai scomparsa del tutto. E ora ritorna minacciosa, soprattutto tra i più giovani. L’eroina sembrava una droga confinata nei parchi dello sballo degli anni 80-90. I nuovi dati del rapporto Espad, raccolti dall’IfcCnr, delineano un quadro differente: in Italia ci sono 36
mila studenti tra i 15 e i 19 anni che hanno provato eroina
o altri oppiacei. Poco più di 28 mila l’hanno utilizzata nell’ultimo anno, quasi 23 mila nel mese precedente alla rilevazione. E non si tratta di assaggi estemporanei: quasi
16mila ragazzi assumono eroina almeno dieci volte al mese. Si tratta del dato più alto degli ultimi dodici anni, pari
allo 0,7 per cento del totale. Una simile frequenza può diventare l’anticamera della dipendenza: «È ormai qualche
anno che notiamo, all’interno dei Sert e non solo, un aumento del numero di giovanissimi con problemi legati al
consumo di eroina — racconta Alfio Lucchini, direttore
del dipartimento Dipendenze dell’Asl Milano 2 —. Tra gli
utenti dei nostri centri, circa il 4% è infatti rappresentato
da minori. Prima i numeri erano più bassi».
Il sondaggio ha coinvolto un campione di 45 mila studenti delle scuole superiori: «In realtà sono in crescita i
consumi di tutte le sostanze stupefacenti — spiega Sabrina Molinaro, epidemiologa del Cnr di Pisa, a capo della ricerca —. In
particolare cannabis, stimolanti e anfetamine».
Secondo le stime, sono
580 mila gli studenti che
hanno fumato almeno
una canna nel corso del
2013, 75 mila quelli che
assumono cannabinoidi
quasi quotidianamente.
In 65 mila hanno sniffato
cocaina occasionalmente, mentre 18.500 lo fanRicercatrice Sabrina Molinaro no due volte a settimana.
In crescita anche l’uso di
stimolanti (66 mila consumatori) e allucinogeni (60 mila).
«Degli oppiacei colpisce il grado di consapevolezza dei rischi tra gli stessi consumatori — aggiunge Molinaro —. A
differenza della cocaina, insomma, viene percepita come
una sostanza pericolosa. E nonostante ciò viene assunta
ugualmente». Per venire incontro ai nuovi consumatori i
pusher improvvisano anche piccole scuole del buco, come
accaduto a Catania, dove sabato scorso la polizia ha arrestato due spacciatori che in un’abitazione ammaestravano
i clienti su come evitare overdose o infezioni.
L’ultima di una lunga serie di celebrità stroncate dall’eroina è stato l’attore Philip Seymour Hoffman, ucciso da
un mix che comprendeva anche cocaina e benzodiazepine
nella notte del 2 febbraio. Nei giorni successivi vittime si
sono registrate a Torino, Roma, Pescara, Perugia e Firenze.
A decine. Al punto che si è cominciato a parlare di un ritorno prepotente della polvere bianca: «In realtà l’eroina non
se ne è mai andata — ribatte Riccardo Gatti, direttore Dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano —. Semplicemente ha cambiato faccia. Un tempo gli eroinomani li riconoscevi a prima vista. Ora ci sono consumatori perfettamente integrati. Che la fumano, in dosi poco concentrate.
Come uno spinello di lusso».
Antonio Castaldo
@ant_castaldo
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I ragazzi italiani e la droga
La percentuale di adoloscenti (15-19 anni) consumatori abituali
Cannabis
Eroina
Cocaina
Psicofarmaci
3,2%
75 mila
consumano quasi
quotidianamente
cannabis
3,0
2,5
60 mila
1,8%
2,0
hanno provato
allucinogeni
1,5
0,8%
1,0
0,5
2,5%
0,7%
degli studenti
italiani
0,0
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
MILANO — Era quasi mezzogiorno. Il «secondo» intervallo
dell’istituto tecnico Galileo Galilei di Milano. L’erba, una manciata di marijuana, è mischiata
al tabacco e avvolta in una cartina. Lo spinello che gira di mano
in mano. Cinque ragazzi in cerchio, quattro studentesse e un
solo maschio. La «canna» viene
fumata nel cortile della scuola.
L’istituto è enorme: avrebbe
una capienza di 1.200 alunni,
ne ospita più o meno la metà.
Non è difficile nascondersi agli
occhi dei professori che, come
da disposizioni del preside,
controllano corridoi, aule e cortili. Il gruppetto è nascosto in
un angolo del cortile, qualcuno
ride, altri controllano che nessuno li stia guardando. Uno spinello a scuola nell’intervallo.
Sembra assurdo ma in molti
istituti milanesi — dai più noti
licei del centro ai professionali
di periferia — è una prassi quasi quotidiana. Lo sballo dura
giusto il tempo di tornare in
classe, per molti è una prova di
trasgressione necessaria per essere accettati nel gruppo.
Ma ieri mattina all’Istituto
tecnico Galileo Galilei di via Paravia 31, nel multietnico quartiere di San Siro a Milano, la
«canna» ha rischiato di costare
la vita a una ragazza ucraina di
17 anni, quarta superiore, che è
«collassata» in aula dopo aver
fumato con i compagni. La giovane è stata ricoverata al pronto
soccorso dell’ospedale Niguarda in codice rosso. É stato il personale della scuola a dare l’allarme dopo che lei e quattro
compagni si sono sentiti male.
La ragazzina è svenuta e ha perso i sensi. Dopo un lungo periodo di osservazione e diversi
Stati Uniti
La ricostruzione
La droga è stata
fumata durante
l’intervallo. Era
stata ceduta al
gruppo da una
compagna di classe
D’ARCO
esami clinici la vittima è stata
dimessa in serata. Tanto spavento ma nessuna conseguenza
grave.
Altri tre compagni — una
15enne italiana, una 18 enne
del Guatemala e un 16enne di
origini romene — sono stati ricoverati in codice verde, con
forti giramenti di testa e nausea, all’ospedale Buzzi, al San
Paolo e al San Carlo. Una quinta
studentessa, 16enne, ascoltata
dagli agenti della polizia intervenuti nella scuola dopo la segnalazione del 118, ha raccontato di aver comprato la marijuana nei giorni scorsi e di
averla offerta ai compagni. «È
un episodio molto grave che
non si era mai verificato prima
— ha detto il preside Roberto
Ceriani —. Prima pensiamo alla
salute dei nostri ragazzi, poi
prenderemo provvedimenti».
Gli studenti coinvolti rischiano una sospensione fino a
15 giorni o l’allontanamento
dall’istituto: «I ragazzi saranno
puniti, ma faremo indagini interne per capire chi ha venduto
la droga. Le conseguenze più
gravi saranno per chi ha fatto
entrare la droga nell’istituto».
Cesare Giuzzi
Roma
Compagno gay
Potrà avere
il passaporto
diplomatico
Per la prima volta in Italia è
stato concesso il passaporto
diplomatico anche al partner
gay di un dipendente del
ministero degli Esteri. È
successo lo scorso 19
febbraio; a darne notizia ieri
è stata l’associazione
GlobeMae, che riunisce i
lavoratori Lgbt omosessuali,
bisessuali e transgender)
della Farnesina. E che lo
scorso gennaio aveva
incontrato l’allora ministra
degli Esteri Emma Bonino
proprio per chiedere parità
di trattamento con gli altri
dipendenti, lamentando la
difficoltà per i diplomatici
lgbt di «mantenere l’unità di
coppia» quando lavorano
fuori dall’Italia. Finora infatti
non potevano avere il visto
per i loro partner, che viene
invece garantito ai coniugi
dei lavoratori eterosessuali.
GlobeMae ha accolto «con
grande soddisfazione» la
«prima risposta concreta»
alle proprie richieste.
Soddisfazione anche per
l’annuncio del ministero,
che starebbe studiando,
spiegano i diplomatici,
«modifiche regolamentari».
L’associazione infine ha
scritto al nuovo ministro
degli Esteri Federica
Mogherini per chiederle di
«rendere effettiva e totale
l’equiparazione dei diritti e
rimuovere le esistenti
discriminazioni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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L’epicentro è stato localizzato a circa otto chilometri da Westwood, un distretto occidentale di Los
Angeles, ad una profondità di circa otto chilometri. La scossa, avvenuta alle 6.25 locali, è stata avvertita
in un’ampia zona della California meridionale e andata in diretta su molti canali televisivi (foto); grande
il panico tra i testimoni involontari della scossa, ma alla resa dei conti non sono stati registrati danni né
alle cose né alle persone. Poche infatti sono state le richieste di intervento giunte ai vigili del fuoco di
tutta la regione, da sempre a forte rischio sismico.
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cronache 21
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
#
Taranto Faida mafiosa, famiglia sterminata
Civitavecchia
Agguato sulla statale
bimbo di 4 anni ucciso
in braccio alla madre
La dama bianca
Corsi di cucito
in carcere
La «dama bianca» è in
tuta grigia e ciabatte.
La trentunenne
Federica Gagliardi,
fermata all’aeroporto
di Fiumicino con 24
chili di cocaina, è ora
in carcere al primo
piano della sezione
femminile del carcere
di Civitavecchia.
E da detenuta fa
corsi di cucito.
Morto anche un uomo, salvi altri due piccoli
Il precedente
È il secondo omicidio di mafia
che coinvolge un bambino
così piccolo. Lo scorso 19
gennaio, in Calabria, fu
trovato il cadavere bruciato di
Nicola Campolongo, che tutti
chiamavano Cocò, ucciso a tre
anni mentre si trovava fra le
braccia del nonno
Un bambino piccolo in auto,
in braccio a sua madre. Un uomo
che guida, altri due bambini sul
sedile posteriore. All’improvviso è l’inferno. Qualcuno costringe la macchina a fermarsi e una
pioggia di proiettili manda in
frantumi i vetri. I carabinieri
conteranno poi una quindicina
di colpi. Quando l’agguato finisce su quell’auto ci sono tre
morti: il conducente, Cosimo
Orlando, 43 anni, la donna che
gli stava accanto, 30 anni, e il figlio che lei aveva in braccio, colpito alla testa.
È andata così, ieri sera, lungo
una diramazione della statale
106 che da Taranto arriva a Reggio Calabria. È successo tutto all’altezza dello svincolo per Palagiano, in provincia di Taranto.
Non si sa quanti fossero gli uomini del commando né con
quante macchine siano arrivate
sul luogo della sparatoria. Il piccolo di quattro anni è stato colpito alla testa mentre gli altri due
bimbetti, sei e sette anni, sono
rimasti illesi. La donna morta
era la moglie di Domenico Petruzzelli, pregiudicato ucciso il 9
maggio 2010 assieme a Domenico Attorre proprio a Palagiano.
Quel duplice omicidio di 4 anni
fa rimase impresso anche nella
memoria degli inquirenti che
stavano tenendo sotto controllo
Attorre e che misero nella sua
auto una cimice: la microspia registrò i colpi d’arma da fuoco
che lo uccisero e gli investigatori
sentirono gli spari ascoltando il
giorno dopo le registrazioni. «Fu
Sopravvissuti
Il piccolo di
quattro anni è
stato colpito alla
testa mentre gli
altri due bimbetti,
di sei e sette anni,
sono rimasti illesi
un duplice omicidio da reality
show», dissero i giudici nelle
motivazioni della sentenza che,
per quell’agguato, decise l’ergastolo Pasquale Fronza, Francesco Mancini e Pietro Cisternino.
Impossibile, ieri sera, non
collegare quei due morti a quest’altro triplice delitto. Probabilmente la donna stava accompagnando Cosimo Orlando in carcere, dove lui rientrava ogni sera
perché stava scontando una pena per la quale era in regime di
semilibertà. Gli uomini del
commando mafioso non si sono
minimamente preoccupati della
presenza dei bambini a bordo
dell’auto. Hanno aperto il fuoco
incuranti del fatto che, quasi
certamente, i proiettili avrebbero raggiunto anche loro.
È il secondo omicidio di mafia
che coinvolge un bambino così
piccolo. Recente, in Calabria, la
storia ugualmente tragica di Nicola Campolongo, un bimbetto
che tutti chiamavano Cocò, ucciso a tre anni mentre si trovava
fra le braccia del nonno: prima
un colpo di pistola in testa e poi
bruciato.
Vittima innocente come il
piccolo morto ieri sera.
L’inchiesta
Blocchetti falsi
per evitare
multe ai politici
CATANZARO — «E adesso
quale blocchetto uso?». Per i
vigili urbani di Catanzaro il
dubbio era quotidiano.
Quando c’era da multare
un’auto il vigile, infatti,
doveva intuire se quell’auto in
divieto di sosta fosse di
proprietà di qualche
consigliere o assessore. In
questo caso il vigile procedeva
alla sanzione, ma utilizzava
un blocchetto falso. Ci sono
anche questi atteggiamenti
accomodanti nelle carte
dell’inchiesta aperta dal pm
Gerardo Dominijanni, su
presunti imbrogli, corruzione
e abusi. Nelle migliaia di
intercettazioni della Digos, ci
sono molti episodi su cui
stanno indagando i
magistrati. Come quella che
coinvolge l’assessore
Massimo Lomonaco che in
cambio di un rinnovo per una
carta d’identità avrebbe
ottenuto la promessa di una
prestazione sessuale.
Giusi Fasano
C. M.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il caso dei Parioli Cinquanta clienti indagati
La contabilità del sesso
delle baby prostitute
nei diari degli sfruttatori
ROMA — Erano sfruttate, ricattate, umiliate. Costrette a farsi filmare e fotografare nude «perché
così guadagniamo più soldi». Si allarga la «rete» dei clienti di Aurora
e Azzurra, le due ragazzine romane
di 14 e 15 anni che in un appartamento dei Parioli facevano sesso a
pagamento con decine di uomini.
Sono ormai una cinquantina quelli
iscritti nel registro degli indagati,
altri potrebbero aggiungersi nelle
prossime settimane. E nuove contestazioni potrebbero scattare. Perché si sta cercando di identificare
quegli «utenti» che dietro misteriosi account — Bambolina 302 o
Monica bsx — partecipavano agli
scambi di immagini. Sono adulti?
O forse si tratta di altre minorenni?
Alcuni di quei video venivano «postati» sui siti internet in un giro di
pedopornografia che ha contorni
ancora non delineati visto che ci
sono già 2.000 files sequestrati.
È infermale il girone nel quale
erano precipitate le due ragazzine.
In questa vicenda torbida e agghiacciante che sembra non avere
fine, i principali aguzzini restano i
due «sfruttatori» Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla. Perché erano proprio
loro, come contestano il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il
sostituto Cristiana Macchiusi, «a
procacciare i clienti, fissare gli incontri» e soprattutto a «mantenere
la contabilità delle prestazioni sessuali effettuate dalle minori e i relativi ricavi, impartendo disposizioni
in merito alle tariffe da applicare in
ordine alle prestazioni sessuali delle quali chiedeva ripetutamente la
consegna di una percentuale, nonché al tipo di informazioni che le
minori avrebbero dovuto dare ai
clienti». Ma anche altri partecipavano a questo orrore.
Gli avvocati Piergiorgio Micalizzi e Agostino Mazzeo, ribadiscono
che il loro cliente Riccardo Sbarra
«non aveva consapevolezza che si
trattasse di under 18, come hanno
spiegato anche le giovani durante
l’interrogatorio in sede di incidente
probatorio». Ma proprio nel suo
computer sono state trovate «immagini e fotografie di carattere pedopornografico contenute in circa
2.000 files complessivi, prodotti
mediante sfruttamento sessuale di
minori raffigurati nel compimento
di atti sessuali o comunque nudi,
oltre a un filmato Mp4 riproducente una minore di anni 14 che si riprendeva nelle parti
intime».
L’inchiesta che li
coinvolge insieme
alla mamma della
quattordicenne, è
ormai conclusa. E
nell’elenco delle
persone per le quali
sarà sollecitato il
rinvio a giudizio ci
sono anche quattro
clienti. Mario Michael De Quattro,
30 anni; Marco Galluzzo, 49 anni, accusato pure di cessione di stupefacenti;
Francesco Ferraro, 42 anni; Gianluca Sammarone, 42 anni. A loro si
aggiungeranno entro breve quegli
uomini nei confronti dei quali sono
stati ottenuti «elementi incontrovertibili», come Mauro Floriani, il
marito dell’onorevole Alessandra
Mussolini. Nella lista ci sono anche
il vice capo del settore informatico
di Bankitalia Andrea Cividini e alcune persone il cui nome non è stato ancora reso noto perché in attesa
di essere interrogate come il figlio
di un parlamentare del centrodestra, alcuni funzionari della Fao, un
manager della società «Ernst &
Young». Tutti intercettati mentre al
telefono prendevano accordi con le
ragazzine o con i loro sfruttatori. E
poi controllati, talvolta pedinati,
dai carabinieri del Nucleo investigativo della capitale guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino.
Fiorenza Sarzanini
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cronache 23
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Spazio Dimostrata indirettamente l’esistenza delle onde gravitazionali
La scoperta
Il telescopio del Polo Sud
che sente l’eco del Big Bang
«Più forte del previsto». Gli scienziati: dati eccezionali
Da decenni fisici e astronomi
sono impegnati in una caccia
forsennata per catturare le onde
gravitazionali, onde generate da
imponenti fenomeni cosmici.
Ora sono riusciti a cogliere una
traccia, indiretta ma importante.
Con un telescopio installato al
Polo Sud e dotato per la prima
volta di uno strumento ultrasensibile, un gruppo di scienziati
della Nasa e della National Academy of Science, ha colto nella
radiazione lasciata dal Big Bang
che permea tutto l’universo,
un’impronta le cui caratteristiche non possono che essere
quelle lasciate dalle onde gravitazionali, affermano gli studiosi:
l’eco del Big Bang.
Ma l’aspetto per il momento
giudicato più importante è che la
debole traccia (anche se più forte
del previsto) confermerebbe una
delle idee fondamentali sui primi passi compiuti dall’universo
dopo l’esplosione iniziale da cui
tutto ebbe origine 13,8 miliardi
di anni fa. Gli astronomi ipotizzavano che immediatamente dopo, si fosse verificata una grande
espansione di ciò che si stava
creando nel passaggio dall’energia alla materia e tutto ciò avveniva in una frazione di secondo,
meno di un battito di ciglia.
«In quell’inferno iniziale si
producevano delle fluttuazioni
quantiche — spiega Jamie Bock,
co-leader del progetto al Jet Proprulsion Laboratory della Nasa a
Pasadena (California) — che a
loro volta pensavamo generassero onde gravitazionali. Adesso le
abbiamo trovate grazie alla sofi-
L’annuncio
Ieri è stata resa pubblica
la prima osservazione
di onde gravitazionali emesse
nei primi istanti di vita
dell’Universo, subito dopo
il Big Bang. A renderlo noto è
stato il team dell’esperimento
«Background Imaging of
Cosmic Extragalactic
Polarization» (BICEP)
L’immagine
Le fluttuazioni delle temperature delle microonde
cosmiche mostrano le prime «tracce» dell’universo
subito dopo il Big Bang (foto Harvard University/Epa)
In questo quadro iniziale ora
si inserisce la scoperta ottenuta
dopo 8 anni di ricerche colmando appunto una delle domande
rimaste aperte dopo le osservazioni con palloni e satelliti.
«Ciò che si è visto è una prova
indiretta delle onde gravitazionali, come le impronte lasciate
da una volpe nella neve, ma la
volpe ancora non l’abbiamo ancora catturata» precisa Eugenio
Coccia presidente del Comitato
Le prospettive
Si aprono le porte su
una nuova astrofisica:
sarebbe una rivoluzione
La parola
Big Bang
‘‘
È il modello cosmologico predominante nella comunità
scientifica. Riguarda lo sviluppo e l’espansione
dell’universo. Il termine, tradotto in grande esplosione, si
riferisce al fatto che secondo questa ipotesi l’intero cosmo
iniziò a espandersi a partire da una condizione iniziale
estremamente calda e densa. Il processo di espansione
continua fino a oggi. La teoria è stata dedotta dalle equazioni
della Relatività Generale di Albert Einstein. «Big Bang», in
realtà, è stato usato la prima volta in senso spregiativo da
Fred Hoyle. Nel marzo 1949 il fisico britannico, durante una
trasmissione su BBC Radio, riferendosi alla teoria, parlò di
«questa idea del Grosso Botto»
sticatissima tecnologia inventata
al California Institute of Technology».
Per aumentare la probabilità
di conquistare un risultato gli
scienziati sono andati al Polo
Sud, luogo ideale per studiare il
cielo con minori interferenze.
Sempre sull’Antartide facendo
volare dei palloni stratosferici
con il progetto internazionale
«Boomerang» (nel quale aveva
avuto un ruolo significativo
l’astronomo italiano Paolo de
Bernardis: risultato eccezionale,
ha detto ieri) si erano colte le prime immagini dell’universo primordiale poi precisate coi satelliti Cobe e Wmap della Nasa.
Il laboratorio
La scoperta è stata condotta
osservando la radiazione
cosmica di fondo, e fornisce
una prima evidenza
dell’inflazione cosmica, uno
degli elementi chiave dei
modelli cosmologici attuali.
La scoperta è stata effettuata
grazie alla strumentazione
presente nel Dark Sector Lab,
nel Polo Sud (nella foto sopra)
internazionale degli scienziati
impegnati nella grande caccia e
direttore del Gran Sasso Science
Institute dell’Istituto nazionale
di fisica nucleare.
Le onde gravitazionali immaginate dai teorici sono state
spesso giudicate una sorta di
araba fenice. Numerosi laboratori intorno al mondo si sono impegnati nell’ardua frontiera e
anche in Italia un eccellente
gruppo di fisici guidati dal professor Edoardo Amaldi avevano
anche costruito una primo rilevatore al quale, poi, l’Istituto nazionale di fisica nucleare fece seguire il grande rilevatore Virgo
installato a Pisa.
Ma finora purtroppo tutti i laboratori non sono mai riusciti a
catturare la prova della loro esistenza.
Una prima traccia indiretta si
era avvistata alla metà degli anni
Novanta del secolo scorso associata ad un evento cosmico. Ma
da allora il silenzio. E, finalmente, una seconda prova indiretta
ottenuta in altro modo. L’interesse è legato all’idea di poter dimostrare assieme alle fatidiche
onde anche l’esistenza dei gravitoni. Come i fotoni ci portano la
luce, i gravitoni sarebbero associati alle onde gravitazionali. E la
loro presenza aprirebbe la finestra ad una nuova astrofisica.
«Infatti — spiega Eugenio Coccia
— il risultato ottenuto è affascinante perché avvicina due mondi che la fisica cerca, finora inutilmente, di unire e cioè la meccanica quantistica e la teoria della relatività di Einstein».
Il sogno di unire le due frontiere della conoscenza è inseguito dai primi decenni del Novecento ed è ritenuto il passo rivoluzionario a cui tutti tendono.
Un piccolo passo ora sembra
compiuto grazie al telescopio
che guarda al cielo dal Polo Sud.
«La conferma definitiva, però,
arriverà dal satellite Planck dell’Esa» afferma Reno Mandolesi
alla guida degli esperimenti con
l’osservatorio spaziale europeo.
Giovanni Caprara
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giallo Secondo l’ultima versione del governo di Kuala Lumpur l’ultimo messaggio è stato del copilota ed è avvenuto a transponder acceso
Aereo sparito, le troppe verità della Malesia
L’ipotesi che l’impennata fino a 13.700 metri sia servita per stordire i passeggeri
Il volo
50.000
piedi
40.000
Ore 01.07
L’Acars, il sistema
che trasmette i dati
sul jet, invia l’ultimo
segnale
Ore 00.41
Il volo MH 370
decolla
dall’aeroporto
20.000
di Kuala
Lumpur
Ore 01.19
Le ultime parole
dalla cabina:
«Tutto ok,
buona notte»
Ore 01.21
Il transponder
dell’aereo viene
disattivato
Ore 1.37
L’Acars non trasmette
i dati come previsto: il
dispositivo è spento
Ore 02.15
Il velivolo viene rilevato
da un radar militare: vola
a quota 29.500 piedi
Ore 02.25
Da questo momento –
secondo un’ipotesi –
potrebbe aver volato
a 5.000 piedi
per evitare i radar
30.000
10.000
30 min
40
Ore 01.30
La torre
di controllo
perde i
contatti con
il Boeing
Ore 01.01
Il velivolo raggiunge
l’altezza di crociera
a 35 mila piedi
50
ore
01
10
20
30
L’aereo sale a 45 mila piedi:
secondo gli esperti se il jet
non è stato pressurizzato
bene le persone potrebbero
essere svenute
40
50
ore
02
10
Il limite di volo
del Boeing 777
20
30
ore
08
Ore 08.11
Ultimo segnale satellitare.
Il jet si trovava in due
possibili corridoi: quello
nord, fino al Turkmenistan,
quello sud verso il fondo
dell’Oceano Indiano
Ore 08.40
A questo punto
l’aereo non ha
più carburante
nei serbatoi
10
40
Fonte: Dipartimento dell’aviazione civile della Malaysia, Flightradar24.com, Malaysia Airlines, Gebco, Skyvector, Reuters, Ap, Afp, The Strait Times – tutti gli orari sono relativi al fuso locale
di GUIDO OLIMPIO
e GUIDO SANTEVECCHI
O
gni giorno si aggiungono frammenti di tessera al mistero del Boeing 777 scomparso mentre era in
volo da Kuala Lumpur a Pechino. Gli ultimi
tasselli ci riportano a quanto è avvenuto
nella cabina dei piloti e alle strane manovre
del jet. Nulla, però, che aiuti ad avere il mosaico completo.
La sequenza
Le fonti ufficiali hanno fornito nuove
informazioni sulla sequenza degli eventi. Domenica il ministro della Difesa ha
sostenuto che il transponder del jet è
stato disattivato dopo l’ultimo contatto
radio. Ora, invece, tutto è stato rivisto. E
questa sarebbe la catena di eventi. Ore
1.07: il sistema di comunicazioni dati
Acars manda il suo segnale; 1.19: una
voce dalla cabina dice «All right, good
night», per gli investigatori a parlare è il
copilota Fariq Abdul Hamid; 1.21: il
transponder che dialoga con il radar
smette di funzionare, probabilmente è
stato disconnesso; 1.30: i controllori
perdono il contatto; 1.37: l’Acars dovrebbe inviare un nuovo «ping» ma ciò
non avviene, non è più attivo. Cosa ha
determinato lo stop negli apparati? Il governo malese, nei giorni scorsi, ha parlato di gesto deliberato. Da qui l’attenzione sul comportamento dell’equipaggio.
Ieri alcuni esperti Usa sembravano più
cauti, molti, invece, trovano conferme ai
sospetti sui piloti o su un dirottatore con
competenze aeronautiche.
La frase
Si discute anche sull’ultima frase: di
norma, il pilota dovrebbe ripetere informazioni importanti, come le frequenze radio date dai controllori aerei,
per confermare di aver ricevuto correttamente il messaggio. E poi bisognerebbe concludere con la formula
«Roger, out». Lo sostiene per esempio
Hugh Dibley, ex comandante della Bri-
I messaggi Le preghiere, a Kuala Lumpur, per i passeggeri del volo scomparso (Ansa)
tish Airways e ora membro della Royal
Aeronautical Society. Quel «Tutto bene, buona notte» era forse un tentativo
di richiamare l’attenzione da parte del
copilota su un dirottamento in corso?
Altri dicono che non sempre la procedura è seguita alla lettera.
Le impennate
Le ricerche si estendono per ottomila chilometri, dal Kazakistan a
Nord fino all’Oceano Indiano a Sud.
Nessuno sa (o ammette di sapere) dove si sia diretto il Boeing con i suoi
227 passeggeri e 12 membri dell’equi-
20
30
50
Le indagini
Oltre al comandante Ahmad Shah
Zaharie, un altro membro dell’equipaggio aveva a casa un simulatore di
volo: lo steward Tan Size Hiang, 46
anni, steward della Malaysia Airlines
e padre di una bimba che ha compiuto 5 anni il 14 marzo. La presenza del
simulatore, si ripete, non è però una
cosa inusuale. Gli Usa accusano — in
forma anonima — i malesi di aver rifiutato un’offerta di collaborazione e
aggiungono che per ora non sono
emersi legami con realtà terroristiche conosciute. Gli agenti dell’Fbi
sono al lavoro per scoprire eventuali
I satelliti
Il «buco» nei controlli radar:
solo il dieci per cento
del Pianeta ha una copertura
satellitare adeguata
CORRIERE DELLA SERA
paggio. Chi era ai comandi pare aver
fatto di tutto per scomparire. Con impennate sopra 45 mila piedi (13.700
metri) e discese a 23 mila piedi (7 mila metri), sotto l’altezza di crociera.
Un satellite ha captato i «ping» del jet
fino alle 8.11 del mattino, quando il
Boeing doveva avere carburante per
volare ancora non più di mezz’ora.
Fonti malesi dicono che a un certo
momento il Boeing si è abbassato a 5
mila piedi, 1.500 metri, forse per nascondere il suo percorso ma in questo
modo ha consumato più carburante.
O perché il «pilota» non era abbastanza esperto? I radar militari, spiegano,
lo avrebbero inquadrato comunque.
Molte domande anche sul picco dei
45 mila piedi. Uno scenario ipotizza
che abbiano raggiunto quella quota
per asfissiare i passeggeri. È vero che,
in caso d’emergenza, escono le maschere per l’ossigeno, però hanno una
durata limitata, giusto il tempo per riportare il jet ad un’altezza normale.
connessioni.
L’Independent rilancia la voce che
il 777 potrebbe essere atterrato in
territorio talebano, ma resta da spiegare come abbia fatto ad arrivarci
senza essere scoperto in un’area che
dovrebbe essere sorvegliata. Il congressista americano Pete King ripropone la «formula» del suicidio del
pilota. Dall’elemento umano a quello
elettronico: magari è stata un’azione
di cyberwar a mettere fuori uso la
strumentazione del 777. L’India, dopo aver escluso il transito del jet, ha
sostenuto che i radar nella zona della
Andamane non coprono tutto. Uno
dei tanti buchi: solo il 10% del pianeta ha una copertura adeguata. E si
chiude con la diffidenza verso il governo di Kuala Lumpur che dice e si
contraddice. Pechino parla di incompetenza ma forse è solo una cortina
per nascondere qualcosa avvenuto la
notte della scomparsa.
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24
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cronache 25
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Il caso
L’Oms
La vittoria delle crociere e la sconfitta degli ambientalisti. Eliminato il divieto per chi supera le 96 mila tonnellate
Se un giudice cancella i limiti
alle grandi navi di Venezia
Secondo il Tar «non ci sono indagini adeguate sui rischi»
Sullo sfondo La nave da
crociera Msc Divina vista
da via Garibaldi, a Venezia
nel 2012 (foto Merola/Ansa)
di GIAN ANTONIO STELLA
Ha la precedenza il business della
lobby crocieristica o l’opinione pubblica mondiale scandalizzata dalle navi immense che solcano Venezia? Il
Tar del Veneto ha risposto. Dando torto al governo e sospendendo il contenimento del traffico e perfino lo stop
dal 2015 all’accesso delle navi superiori alle 96 mila tonnellate. Come la
Divina, lunga due volte piazza San
Marco.
Certo, la «sospensiva» dei Tar è come l’ultima sigaretta al condannato:
non si nega a nessuno. Ma la decisione dei giudici, per quanto non inattesa, è stata accolta da una selva di proteste. E molte altre minaccia di sollevarne nei prossimi giorni. Lo stesso
ministro dei Beni culturali Dario
Franceschini, infatti, l’aveva appena
detto con brutale chiarezza: «È inimmaginabile rassegnarsi al fatto che giganti di quelle dimensioni passino
davanti a San Marco. Non lo capisce
nessuna persona con un minimo di
buonsenso».
Per capirci, occorre tornare al marzo 2012 quando, nella scia delle polemiche per la tragedia della Costa Concordia al Giglio e del progressivo au-
mento delle stazze delle navi in transito nel bacino di San Marco, il
ministro dello sviluppo economico
Corrado Passera e quello dell’ambiente Corrado Clini fecero un decreto: «È
vietato il transito nel canale di San
Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto di merci e
passeggeri superiori a 40.000 tonnellate di stazza lorda». Dopo di che, fissate alcune norme sul trattamento dei
rifiuti subito considerate penalizzanti
dagli armatori, precisava che quel divieto andava applicato «a partire dalla
disponibilità di vie di navigazione
praticabili alternative a quelle vietate,
come individuate dall’Autorità marittima con proprio provvedimento.
Nelle more di tale disponibilità, l’Autorità marittima, d’intesa con il magistrato alle acque di Venezia e l’Autorità portuale, adotta misure finalizzate
a mitigare i rischi connessi al regime
Il ministro
Il ministro Franceschini
aveva appena detto: non ci
si può rassegnare a giganti
di quelle dimensioni
transitorio…». Un anno e mezzo dopo, però, queste alternative non si
erano viste ancora e tutto continuava
come prima al punto che il sindaco di
Venezia Giorgio Orsoni, in audizione
alla Camera, invocava: «Il decreto Clini-Passera va applicato immediatamente». Insomma, la deroga «provvisoria» rischiava di durare in eterno.
Quindi, d’accordo «la salvaguardia
del porto che rappresenta la più importante attività di Venezia» ma la
croceristica «deve essere compatibile
con la città». Finché, dopo il tuffo collettivo di manifestanti nel canale della
Giudecca che aveva bloccato il passaggio degli immensi bestioni da diporto, il governo Letta decise di convocare un vertice. E ai primi di novembre 2013 fissò un anno di tempo,
fino al 1 novembre 2014, per risolvere
la questione. Dopo di che, stop.
Nel frattempo, però, erano partiti
due ricorsi di «Venezia Terminal Passeggeri», il gestore della Marittima, di
una decina di imprese portuali e dal
Comitato Cruise Venice. Uno dei quali
vedeva la partecipazione, tra gli altri,
dell’avvocato Francesco Curato, marito della soprintendente veneziana Renata Codello, da sempre silente sulle
le gigantesche imbarcazioni che sfila-
vano e sfilano davanti al Palazzo Ducale. Alcune delle quali, come la già
citata Divina sono quattro volte e
mezzo più lunghe e una volta il mezzo
più alte, del Palazzo stesso.
Quante navi sono passate nel 2013,
approfittando della moratoria «provvisoria»? Ottocentonovantuno tra navi da crociera, traghetti e grandi navi
fluviali, risponde Silvio Testa, del comitato «No grandi navi». Per un totale, fra andata e ritorno, di 3.764 passaggi nel bacino di San Marco. Oltre
una decina al giorno, di media. Ma
con punte, come sabato 21 settembre,
quando Adriano Celentano comprò
una pagina sul Corriere della Sera per
denunciare l’andazzo, di 13 navi per
un totale di 26 passaggi. Più quelli di
334 aliscafi.
Tutto intorno, polemiche a non finire. Da una parte i sostenitori della
croceristica, certi che quelle navi
Le vie alternative
Per il tribunale il transito
delle maxinavi può essere
vietato solo se è disponibile
una «via alternativa»
spropositate sono ecologicamente
perfette e silenziosissime e sicurissime e mai e poi mai potrebbero avere
incidenti come quello capitato tempo
addietro alla «Mona Lisa» arenatasi
davanti alla Riva dei Sette Martiri e
comunque che siano una miniera
d’oro per Venezia per un totale di 222
milioni di euro di valore aggiunto pari
al 3,26% del Pil. Dall’altra chi contesta
tutto e afferma che, al di là dell’«inquinamento visivo» ammesso perfino dal presidente dell’autorità portuale veneziana Paolo Costa, tutte
quelle navi non sono affatto un affarone perché solo la miseria di un turista su quattro (mezzo milione su 2
milioni) si attarda a scendere per visitare Venezia (mica Gallarate: Venezia!) e l’indotto è assai più basso dato
che, stando uno studio di Giuseppe
Tattara, docente di economia a Ca’ Foscari, non solo l’inquinamento e il
moto ondoso creano danni alle strutture ma anche la stima sulle forniture
va ridotta: «Li contiamo come veneziani i salmoni cileni, la carne argentina o le aragoste di Baltimora? In realtà, il Pil locale andrebbe abbassato all’1,9%».
Fatto sta che, contro l’ordinanza
della capitaneria di porto firmata a ridosso delle decisioni del governo Letta, ordinanza perfino meno restrittiva
e contestata sia pure con motivazioni
diverse anche dal Comune, il Terminal passeggeri e un po’ di altri soggetti
che si ritenevano danneggiati avevano chiesto al Tar di sospendere tutto.
E il Tribunale amministrativo, come dicevamo, ha dato loro ragione:
sia sulla riduzione del 12,5% del traffico delle navi da crociera sia sullo stop
a partire dal 1° gennaio del 2015 all’ingresso dalla bocca del Lido alle navi di stazza superiore alle 96 mila tonnellate. Secondo il Tar, infatti, quelle
misure «si pongono in contrasto con
lo specifico principio di gradualità» in
base al quale «l’interdizione del transito può essere consentita solo a partire dal momento dell’effettiva disponibilità di una via alternativa».
Di più, secondo i giudici, l’ordinanza che «traduceva» in regole pratiche il dettato del governo, «non appare sostenuta da una adeguata attività istruttoria preliminare, volta all’identificazione dei rischi connessi ai
traffici nei canali in questione e ai
transiti delle navi con stazza superiore a 40.000 tonnellate».
Insomma, dicono i magistrati, prima di limitare o addirittura vietare il
t r a n s i to n o n c i s a re b b e s ta ta
«un’esauriente ponderazione né dei
presupposti di fatto né delle specifiche valutazioni dei rischi, assunti a
fondamento delle misure “mitigatorie” in esame».
Va da sé che le opposte tifoserie sono saltate su all’istante. Di qua i tifosi
delle crociere, entusiasti. Di là quelli
avversari, decisi a dar battaglia colpo
su colpo. Ricorso su ricorso. E se le
misure alternative non fossero così
facili da individuare? Le grandi navi
continueranno a sfilare nei secoli dei
secoli. Amen.
«In aumento
in Italia
le malattie
legate al cibo»
Siamo sempre più nutriti, ma
anche malnutriti. Con
conseguenze pericolose per la
salute dell’umanità. Le malattie
che mettono più paura agli
esperti dell’Organizzazione
mondiale della sanità (Oms) sono
oggi quelle croniche e
degenerative, in buona parte
causate da una cattiva cultura
alimentare: pressione alta,
colesterolo vagante tra vasi e
cuore, alterato metabolismo degli
zuccheri (anticamera di diabete e
obesità). Tutte malattie
controllabili, ma che portano a
disabilità, pessima qualità di vita,
costi enormi di sanità pubblica.
Cattiva alimentazione uguale
«infiammazione silente», non
quella dolorosa che si spegne con
i farmaci, ma quella delle cellule,
indotta da troppi cibi
infiammatori e pochi
antinfiammatori. A Milano, nella
terza edizione del convegno
Science in nutrition, il top della
ricerca internazionale ha
disegnato la mappa del mondo
«infiammato»: bandierine rosse e
blu. Paesi cold spot e Paesi hot
spot, freddi e caldi. L’Italia e il
Giappone per esempio, grazie a
una dieta che premia la longevità
in buona salute, sono freddi
(blu). Gli Stati Uniti,
dall’alimentazione ricca ma
infiammatoria, sono in rosso.
L’Italia e il Giappone, a causa di
una cattiva alimentazione nei
giovani, stanno però diventando
troppo tiepidi, mentre gli Stati
Uniti si «sfiammano» un po’
grazie alle campagne di
prevenzione alimentare. Ma
l’allarme vero arriva da nazioni
un tempo povere, ma sane e
nettamente blu, che stanno ora
diventando rosse. Cina e India,
per esempio, che da sole
assommano molto più di un terzo
della popolazione mondiale: 2
miliardi e 600 milioni in due. In
India al momento, e i dati sono
molto più bassi della realtà,
vivono 61 milioni di diabetici
(un’Italia malata). La ricchezza
porta cibo spazzatura e stili di vita
sbagliati. E anche la produzione
di antiossidanti biodisponibili
viene meno. Frutta e verdura, per
esempio, ma anche pesce e carni,
hanno perso sostanze «buone»,
di difesa dalle malattie del secolo.
E il consumo di vegetali è calato:
meno del 60% della popolazione
adulta consuma quotidianamente
verdura. Occorre tornare
all’antico. Al meglio dell’antico: la
dieta mediterranea. Che, ora lo
sappiamo, tinge il mondo di blu.
Mario Pappagallo
@Mariopaps
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Il libro Il racconto di Luca Cari, comandante dei vigili del fuoco e responsabile della comunicazione. «Centinaia di luci in acqua e urla di spavento»
La telefonata e i soccorsi, le ultime ore della Concordia
ROMA — Una tragedia collettiva vista da un protagonista. Uno che c’è stato dall’inizio, che ha passato la prima
settimana quasi senza mangiare per correre dietro ai soccorsi, al coordinamento, alle
famiglie delle vittime. «Grosseto ci ha avvisato che stanno
ricevendo chiamate per una
nave in difficoltà a due miglia
dall’isola del Giglio... con
quattromila e duecento persone a bordo». «Così tanti?
Controlliamo meglio». Venerdì 13 gennaio 2012, le dieci e
mezzo di sera. Luca Cari, il comandante dei vigili del fuoco
responsabile della comunicazione per il Corpo, entra così,
con una telefonata d’allarme
che pare uno sbaglio, in questa storia di tutti noi, che ha
danneggiato le coscienze collettive e l’immagine stessa
dell’Italia nel mondo. E così
comincia il suo libro, Mai più
Concordia, appena uscito per
Stampa Alternativa: 125 pagine di racconto duro, talvolta
amaro, che non mancheranno
di sollevare qualche polemica.
Dall’incredulità di quelle
prime ore alla corsa affannosa
verso l’isola, sull’Aurelia ancora avvolta dalle tenebre
d’una notte troppo lunga, non
L’allarme
«Grosseto ha ricevuto
chiamate per un natante
in difficoltà, a bordo ci
sono 4.000 persone»
ancora rischiarata da un’alba
che s’annuncia piena di grida
e di paura. Dai primi interventi di quei pompieri eroici di
cui sappiamo infine i nomi,
Stefano Turchi e Paolo Scipioni, su e giù dentro l’acqua gelata a confortare, imbragare
nei salvagente, trascinare a
secco sugli scogli turisti smarriti, spaventati, spesso singhiozzanti, all’angoscia di una
sessantenne francese, la prima vedova accertata di questo
dramma, che invoca nel buio
il nome del suo Pierre tra le
braccia dei suoi salvatori,
mentre quelli scuotono il capo
perché per Pierre non c’è più
niente da fare. E ancora: la frenesia attorno alla carcassa immane del piroscafo, che qui
chiamano la Zoccola, con ran-
core, con odio da nemici. Migliaia di esseri umani che «urlano tutti assieme e fanno accapponare la pelle». «Centinaia di lucine in acqua», così
tante da far sembrare il mare
un tappeto. Gli atti di piccolo
grande coraggio, come quello
del gigliese che s’arrampica a
bordo per dare una mano,
«uno che non si trova dentro
la Concordia per destino, ma
sceglie d’esserci e di rischiare
la vita non per dovere bensì
per umanità... credo sia lui il
vero eroe di tutta questa sto-
ria, se proprio tocca trovarne»
scrive Cari. Una specie di
Schettino alla rovescia, diremmo noi, se terrà processualmente l’idea che il comandante se la sia squagliata in anticipo anziché restare doverosamente sulla propria nave.
Avellino
Neonato trovato in treno, in tanti vogliono adottarlo
Richieste di adozione o semplici informazioni su
come far arrivare vestiti e giocattoli: sono tante
le telefonate che stanno arrivando all’ospedale
Moscati di Avellino dove è ricoverato il neonato
trovato in un vagone della circumvesuviana a
Baiano. Entro 10 giorni, se la madre non dovesse
presentarsi, sarà il Tribunale dei minori a
stabilire i tempi per l’adozione. Il piccolo verrà
registrato all’anagrafe dal macchinista che l’ha
soccorso: si chiamerà Carmine Francesco, in
omaggio a un ragazzo tragicamente scomparso
nei giorni scorsi ad Avellino e al Papa.
Tanti angeli con la divisa,
con diverse divise, agirono
quella notte e nei giorni successivi, su uno scoglio «chiuso per l’inverno» e che non
riusciva a credere di essere
balzato al centro delle cronache planetarie. Tanti dispersi
da salvare: «Le cifre assomigliano a un elastico che s’allarga e si stringe senza criterio». Quei trentadue che non
sono più tornati. E infine i
media, per i quali il comandante Cari usa parole dure,
perché talvolta hanno trasformato «la tragedia in reality»,
le acque attorno al relitto in un
«circo» di telecamere, senza
rispetto. Ma questo, purtroppo, è un capitolo mai finito.
R.R.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
26
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Economia
Indici delle Borse
FTSE MIB
Dati di New York aggiornati alle ore 20.00
FTSE MIB
20.858,84
2,52%
Londra
6.568,35
0,62%
FTSE It.All Share
22.229,60
2,37%
Francoforte
9.180,89
1,37%
FTSE It.Star
19.413,48
2,28%
Parigi (Cac40)
4.271,96
1,32%
Dow Jones
16.246,83
1,13%
Hong Kong
21.473,95 -0,30%
Nasdaq
4.286,53
0,97%
Tokio (Nikkei)
14.277,67 -0,35%
S&P 500
1.858,89
0,96%
Il cantiere di Unicredit per
rafforzare il patrimonio e
far emergere valore dalle
controllate non
riguarderebbe solo la banca
online Fineco — per la
quale è attesa la quotazione
entro l’anno — ma anche il
colosso dei fondi
d’investimento Pioneer,
una partita che vale 2-3
miliardi di euro. Una
mossa, quella di puntare
sul risparmio gestito, che in
questi giorni hanno scelto
anche Mps, Bpm, Creval e
Clessidra, che ieri hanno
avviato il cosiddetto premarketing in vista della
quotazione di circa il 55% di
Anima sgr, che viene
valutata fino a 1,3 miliardi
in uno studio di Banca Imi
(che è tra i collocatori).
L’amministratore delegato
di Unicredit, Federico
Ghizzoni, alla
presentazione di conti 2013,
chiusi con una maxiperdita
da oltre 14 miliardi legata a
rettifiche sui crediti e alla
cancellazione degli
avviamenti, non aveva
voluto commentare la
domanda su una eventuale
valorizzazione di Pioneer.
L’idea è stata rilanciata ieri
dal Financial Times, nella
doppia formula della
vendita o della quotazione
già il prossimo anno, ed è
stata anche accostata a
un’altra ipotesi: la
quotazione di una
minoranza di Hvb, la banca
tedesca di Unicredit
acquisita nel 2005 per 15,4
miliardi in azioni (e ora tra
gli avviamenti svalutati).
L’operazione su Hvb è stata
smentita ieri dal presidente
di Unicredit, Giuseppe Vita:
«Hvb è un gioiello di cui
siamo molto contenti, va
molto bene e ci paga i
dividendi», precisando che
la Germania «è strategica»
per l’istituto di piazza
Aulenti. Su Pioneer la
banca non ha invece
commentato. Dal piano
industriale Unicredit
prevede una crescita dei
business a basso
assorbimento di capitale,
come l’asset management,
con Pioneer che passa da
174 a 263 miliardi di masse
gestite. La quotazione
farebbe comunque
emergere il valore
intrinseco di Pioneer e
potrebbe costituire una
spinta forte specie se si
tratterà di rafforzare il
patrimonio dopo l’asset
quality review. Anche se
Vita ha precisato che è una
prova «da affrontare con
assoluta tranquillità. La
pulizia è conclusa e ora
abbiamo le basi per voltare
pagina».
Fabrizio Massaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
M
M
G
V
L
1,3906 dollari
0,15%
1 euro 141,4500 yen
0,58%
1 euro
0,8367 sterline
0,01%
1 euro
1,2154 fr. sv.
0,24%
1 euro
8,8604 cor.sve. -0,08%
1 euro
1,5393 dol.can.
La settimana
inv.
17,36
M
=
M
G
V
L
Titoli di Stato
Titolo
Ced.
Quot. Rend. eff.
17-03
netto %
Titolo
Ced.
Quot. Rend. eff.
17-03
netto %
Btp 11-01/04/14 3,000% 100,08
-
Btp 96-01/11/26 7,250% 136,38
2,90
Btp 04-01/02/15 4,250% 103,18
0,07
Btp 11-15/09/26 3,100% 106,65
2,70
Btp 10-15/04/15 3,000% 102,51
0,27
Btp 03-01/08/34 5,000% 112,76
3,52
Btp 11-15/04/16 3,750% 105,87
0,42
Btp 06-15/09/17 2,100% 104,90
Btp 13-15/09/18 1,700% 102,92
0,67
1,48
Btp 05-01/02/37 4,000% 100,26
Btp 07-01/08/39 5,000% 112,14
Cct 07-01/12/14 0,420% 100,18
3,51
3,67
0,43
Btp 09-01/03/20 4,250% 110,32
Btp 11-01/03/22 5,000% 114,31
Btp 13-01/03/24 4,500% 109,64
1,88
2,39
2,84
Cct 08-01/09/15 0,380% 100,11
Cct 09-01/07/16 0,560% 99,95
Cct 11-15/04/18 0,677% 99,86
0,57
0,69
1,26
L’accordo La società viene valorizzata a 12 euro per azione. A vendere è Clessidra mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo restano
La svolta Pirelli, entrano i russi di Rosneft
Avranno il 13% in trasparenza. Poteri di governance a Tronchetti Provera
MILANO — Il riassetto della Pirelli prende una strada
inattesa. Con una mossa a
sorpresa LauroSessantuno, la
holding controllata da Marco
Tronchetti Provera, Clessidra,
Unicredit e Intesa Sanpaolo,
ha annunciato ieri un accordo
per vendere la partecipazione
di controllo della Pirelli, ex
Camfin, a Rosneft. Il colosso
russo rileverà per 500 milioni
di euro (oltre alla quota parte
di debito) metà del pacchetto
custodito nella holding, che
equivale al 13% del capitale
Pirelli, diventando in trasparenza il primio azionista singolo del gruppo milanese. Il
restante 13% sarà invece conferito a una società partecipata da Tronchetti all’80% e dalle
due banche con il 10% ciascuna. Le quote potranno anche
essere apportate a una Newco
di cui i russi avrebbero il 50%
e i soci italiani il restante 50%.
L’effetto più rilevante del’accordo è che Tronchetti resterà alla guida della Pirelli almeno fino al 2019. La prospettiva era di uscire nel 2017,
quando i patti con Clessidra
avrebbero fatto scattare il diritto di vendita della partecipazione di LauroSessantuno
in Pirelli. Tutto superato. Rosneft ha accettato infatti il
mantenimento dell’attuale
governance per altri cinque
anni, con un accordo tacitamente rinnovabile per altri
cinque, in cui è stata inserita
un’opzione «put» a tutela degli equilibri odierni che consente ai russi di rivendere a
Tronchetti la partecipazione
nel caso in cui quest’ultimo
decida prima del 2019 di lasciare la guida della Pirelli. Al
momento i due partner hanno
firmato un «term-sheet», un
accordo che fissa le condizioni di massima, il cui perfezionamento avverrà entro il primo semestre di quest’anno.
Per la Bicocca è una svolta.
Rosneft è il maggior produttore mondiale di petrolio
nonchè una delle più grandi
corporation al mondo. Ha una
potenza finanziaria pressoché
inesauribile. I vantaggi, quindi, sono evidenti. Intanto verrà rafforzata la partnership
già in essere per la commercializzazione di pneumatici in
Russia e per la ricerca e sviluppo della gomma sintetica e
di materie prime. Ma la partnership potrebbe anche accelerare da subito l’inserimento
di Pirelli sul ricchissimo mercato russo dei pneumatici,
dove la Bicocca soffre la concorrenza interna di Nokian. In
Russia il gruppo milanese ha
anche un accordo con la Russian Technologies di Sergey
Chemezov a cui, secondo le
voci, si deve l’incontro tra
Tronchetti e il potente capo di
Rosneft, Igor Sechin che ha
portato prima alla partnership industriale e ora all’ingresso dei russi nel gruppo
della Bicocca.
In Borsa l’operazione è stata accolta con freddezza. I titoli della Bicocca hanno perso il
2,2% chiudendo a 11,77 euro,
poco sotto i 12 euro della valutazione delle azioni acquistate da Rosneft. Il calo è dovuto principalmente al venire
meno dell’appeal speculativo
Manager Il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera
Presidente
Confindustria,
il torinese Gay
alla guida
dei Giovani
Sarà il torinese Marco Gay il nuovo presidente dei
Giovani di Confindustria. Gay, classe 1976, è stato
indicato come candidato unico e succederà a
Jacopo Morelli. Attuale presidente dei Giovani
Imprenditori del Piemonte e vice presidente di
Confindustria Piemonte, il nuovo presidente dei
Giovani presenterà squadra e programma al
consiglio centrale di Viale dell’Astronomia il
prossimo 4 aprile e sarà eletto il 6 maggio.
Imprenditore dell’economia digitale, Gay nel 2000
ha fondato di WebWorking Srl, di cui è ceo. Nel
2007 ha acquisito quote della società Ottovolante,
specializzata in digital project per il settore
farmaceutico diventandone amministratore
delegato e successivamente è entrato nell’agenzia
pubblicitaria Gsw WorldWide Italy. Nel 2013 è
cofondatore di Ad2014, start up innovativa che
opera nel settore Internet of Things, e di
Torino1884, di cui è presidente, società del settore
food&beverage per lo sviluppo di punti vendita in
Italia e all’estero.
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che da mesi sta sostenendo il
titolo. E che lo ha portato rapidamente fino a un livello
adeguato per la vendita. Gli
accordi in LauroSessantuno
prevedevano infatti la valorizzazione del titoli in portafoglio a un prezzo almeno doppio rispetto al valore di carico
della partecipazione Pirelli,
che era di 6,5 euro ad azione.
L’aspetto tuttavia più importante dell’operazione riguarda l’assetto di comando
della Bicocca, che a questo
punto non sembra più destinato a cambiare nel breve, come invece sarebbe stato con
Clessidra. A dir la verità, già
dal giorno successivo alla firma dei patti di LauroSessantuno si è iniziato a parlare della ricerca di un compratore,
complice la Borsa che aveva
puntato con decisione sul
riassetto sostenendo le quotazioni della Pirelli. Ed era anche filtrato il nome di Rosneft,
insieme a quello di Goldman
Sachs, come possibili partner
di Tronchetti. I rumors avevano parlato di un’Opa in arrivo
con l’obiettivo di delistare la
Bicocca. L’accordo annunciato
ieri è diverso: intanto non c’è
Goldman Sachs, ma soprattutto lascia Pirelli contendibile sebbene con un azionariato
stabile e robusto e con una
guida consolidata destinata a
rimanere in sella fino al 2019.
Federico De Rosa
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Aggregazioni Il gruppo di telecomunicazioni guidato da Colao sta rilevando società con reti fisse per un’offerta sempre più integrata
Vodafone conquista Ono in Spagna per 7,2 miliardi
L’operazione segue l’acquisizione
di Kabel in Germania e C&W a Londra
Tre indizi fanno una prova. E dopo
Cable & Wireless in Gran Bretagna nel
2012 (1,044 miliardi di sterline) e Kabel Deutschland in Germania nel 2013
(7,7 miliardi di euro per il 76,75%), ieri
la prova che Vodafone sia in piena fase
aggregativa è arrivata con l’acquisizione di Ono in Spagna per 7,2 miliardi di
euro, debito incluso. Il gruppo inglese
guidato da Vittorio Colao sta archiviando migliaia di chilometri di cavo
acquistando capacità di trasmissione
dati ad alta velocità in tutta Europa. E
come se si stesse costruendo una «rete
fissa» che le permetta di limitare la dipendenza dagli ex monopolisti e, infatti, non è un caso che da tempo di
parli di una possibile acquisizione anche in Italia grazie ai 3,7 miliardi che
arrivano dalla vendita di Verizon negli
Usa. Il dossier Fastweb e anche quello
Infostrada sono stati probabilmente
visti anche se di operazioni se ne studiano tante e se ne fanno pochissime.
Il vero tema è il cambio di pelle dell’operatore mobile inglese: il servizio
voce è ormai ridotto a una commodity.
«La domanda di comunicazioni unifi-
Lo shopping del gruppo inglese
2014
7,2
2013
marzo
acquisizione
Grupo Corporativo
ONO, S.A.
miliardi
di euro
7,7
2012
ottobre
acquisizione Kabel
Deutschland
(76,75%)
miliardi
di euro
REGNO UNITO
DOPPIO PASSO
IN BORSA,
FINECO E PIONEER
1,66%
(2,52%)
1 euro
Eni
GERMANIA
UNICREDIT,
9.975,00
20858,84
Cambi
SPAGNA
La lente
Madrid
La settimana
luglio
acquisizione
Cable & Wireless
1,044
miliardi di sterline
D’ARCO
Vittorio Colao alla guida di Vodafone
cate fisso-mobile — ha svelato lo stesso Colao — è cresciuta significativamente in Spagna negli ultimi anni e
questa transazione, assieme al nostro
piano di sviluppo di fibra ottica, accelererà la nostra capacità di offrire pro-
poste di qualità sul mercato spagnolo». Con l’acquisto, Vodafone in Spagna si assicura l’accesso a 7,2 milioni
di utenti ai quali Ono arriva con infrastrutture HFC proprie, una tecnologia
che le consente di offrire alte velocità
di 100 e 200 megabit al secondo e di
competere con la velocità che offre Telefonica.
Si potrebbe obiettare che anche il
traffico dati sta seguendo lo stesso destino di trasformazione in commodity
ma è l’unica voce in crescita nella matura Europa, senza contare che nuovi
business si stanno aprendo grazie alla
trasformazione delle tv di nuova generazione 4K in potenti strumenti da col-
legare a Internet. Lo streaming dei file
audio e di quelli video con l’occupazione di questo business da parte degli
Over The Top come Amazon, Netflix e
Hulu sta vitalizzando industry che negli ultimi anni erano restate in apnea.
Inoltre il processo di riassetto a più livelli è già cominciato e come Colao ha
manifestato espressamente le attese
sono per un’industria telefonica più
simile a quella statunitense (in Europa
ci sono un centinaio di operatori, negli
Usa solo 4 con At&T che la fa da padrona sia sul fisso che sul mobile). In questa visione la massa potrebbe fare la
differenza tra la sopravvivenza della
specie e l’estinzione. La crescita per-
mette inoltre di abbracciare nuovi business seppure non strettamente core.
La stessa azienda, nel precisare che
l’operazione genererà risparmi per circa 2 miliardi di euro e che potrebbe generare un potenziale incremento dei
ricavi per 1 miliardo, ha aggiunto che
Ono offre il servizio innovativo di pay
tv. Proprio la tv a pagamento sta diventando in diversi Paesi uno spazio
conteso tra broadcaster puri come Sky
che offrono anche la connettività e
operatori incumbent come British Telecom che offrono l’esclusiva sui programmi chiave come il calcio.
Se si guarda di nuovo agli Stati Uniti
l’indirizzo è proprio questo: con l’operazione da 42 miliardi di dollari
Comcast-Warner Bros Cable sta nascendo il più grande operatore di pay
tv e servizi broadband. Dunque, la
nervatura in fibra ottica che Vodafone
sta acquistando avrebbe anche una
sorta di polizza interna. Resta da capire
come tutto questo possa dialogare con
le voci di un interesse da parte di At&t.
Ono è posseduta al 54% dai fondi
Providence Equity Partners, Thomas
H. Lee Partners, CCMP Capital Advisors e Quadrangle Capital.
Massimo Sideri
@massimosideri
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Economia 27
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
I principali azionisti della Bicocca
I numeri
Al 30 settembre 2013
Rosneft
dati in milioni di euro
13%
13%
4.649,9
Il margine operativo lordo
813,4
Edizione Srl (Benetton)
4,6%
2,3%
3,9%
L’accordo
mag
giu
lug
2013
ago
ott
nov
dic
220
Ieri
210
+0,49%
20 maggio
19 luglio
18 settembre
2013
16 novembre
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mar
228
rubli
15 gennaio
2014
17 marzo
Il ritratto Eminenza grigia del presidente ha liquidato la Bp in un affare da 55 miliardi di dollari
Laurea in filologia, missioni in Angola e Mozambico negli anni 80
MILANO — Un accordo con
le ferrovie olandesi che
restituiranno ad
AnsaldoBreda i treni Fyra,
commessa al centro di un
lungo contenzioso e lo stop
dei giudici di Milano
all’escussione di garanzie
per 278 milioni legate al
contratto per la fornitura di
elicotteri AgustaWestland
all’India: il gruppo
Finmeccanica si è trovato
così, nella stessa giornata, a
registrare passaggi
importanti sui due dossier.
È di «grande soddisfazione»
la lettura
dell’amministratore
delegato del gruppo di
Piazza Monte Grappa,
Alessandro Pansa (foto). E
anche per l’esito
dell’accordo con l’Olanda,
perché è stata così risolta
«una vertenza complessa,
che si sarebbe potuta
trascinare a lungo». Le
ferrovie olandesi riavranno
125 milioni di euro e
restituiranno i treni ad alta
velocità V250 che dovevano
servire la tratta
Amsterdam-Bruxelles (e
che, ma per un numero
molto inferiore, sono
ancora oggetto di una
vertenza con le ferrovie
belghe). AnsaldoBreda,
evitati «lunghi e
dispendiosi procedimenti
giudiziali», punta ora «sulla
vendita dei treni ad altri
clienti»: per ogni treno
venduto è previsto un
ulteriore pagamento alle
Ferrovie olandesi Ns fino ad
un importo massimo di 21
milioni. Sul fronte della
risoluzione del contratto
per la fornitura di 12
elicotteri, da parte del
Ministero della Difesa
indiano, è stato accolto il
ricorso d’urgenza
presentato da
AgustaWestland.
feb
2014
250
La marcia di Sechin, l’uomo di Putin
che produce più barili della Exxon
Finmeccanica,
pace
in Olanda
Riavrà i treni
gen
260
200
258,1
*Marco Tronchetti Provera
apr
euro
230
L’utile netto consolidato totale
Mediobanca
-2,24%
240
581,7
3,9%
mar
11,77
Ieri
7,92
270
Il risultato operativo
Harbor International Fund
Ruane Cunnif & Goldfarb Inc.
9,32
(Nuove Partecipazioni* 80%,
Unicredit 10%, Intesa Sanpaolo 10%)
7%
12,12
10,72
I ricavi
Malacalza Investimenti Srl
L’ultimo anno
MILANO – Che cos’è Rosneft? E chi è il suo navigato e
indiscusso capo, Igor Ivanovich Sechin? Un paio di domande che sono d’obbligo dopo
l’ingresso in Pirelli e il posizionamento dello scorso anno
nella Saras dei Moratti. Partiamo dalla prima: Rosneft,
compagnia statale di Mosca, è
semplicemente il numero uno
del petrolio mondiale. Il «re»
storico, l’americana ExxonMobil, è ancora in testa sotto
molti punti di vista, soprattutto finanziari. Rosneft ha
guadagnato quest’anno «solo» 11,5 miliardi di euro contro i 32 miliardi di dollari del
colosso Usa. Ma è su un numero fondamentale che i russi
hanno preso il sopravvento:
ogni giorno dello scorso anno
hanno prodotto 4,87 milioni
di barili di petrolio contro i
4,175 di Exxon. Parecchio più
dell’Iraq, dell’Iran o degli
Emirati arabi, per intendersi.
E chi è invece Igor Sechin?
Potrebbe bastare il luogo di
nascita per fare un bel passo
in avanti: Leningrado (oggi
San Pietroburgo), 7 settembre
1960. Anche se probabilmente
lui non sarebbe d’accordo, Sechin, come molti nel «cerchio
magico» del vero zar Vladimir
Putin, è inserito d’ufficio nel
gruppo dei «siloviki», di coloro che hanno fatto la gavetta
nell’orbita dei servizi segreti e
del Kgb prima di approdare in
posizioni di grande potere.
La sua biografia, per la verità, presenta un «buco» notevole, quello degli anni della
giovinezza, di cui poco si sa.
Laureato in filologia all’università di Leningrado, dove ha
Petrolio
Rosneft, guidata da Igor
Sechin (nella foto) - per
«Forbes» è al
sessantesimo posto
della lista degli uomini
più potenti al mondo - è
controllata al 69,50%
dalla statale OJSC
Rosneftegaz. BP
possiede un altro
19,75% e il restante
10,75% delle azioni è
quotato in Borsa.
imparato il francese e il portoghese, negli anni 80 lo si ritrova prima in Mozambico e poi
in Angola durante il periodo
travagliato delle guerre civili.
Ufficialmente in veste di traduttore per alcune attività di
import-export. Una copertura
per la vendita d’armi, hanno
però scritto in molti, ma non è
dato saperlo.
Il legame con Putin è successivo. All’ombra del sindaco
di San Pietroburgo Anatolij
Sobchak, negli anni Novanta
Sechin diventa assistente di
Putin, e non lo lascerà più.
Dal 2000 al 2008, durante i
primi due mandati del suo datore di lavoro, l’attuale capo di
Rosneft è la vera «eminenza
grigia» della presidenza, di
cui gestisce la segreteria. Pur
dietro il riserbo che caratterizza le mosse del Cremlino (pare che nel 2000 i giornalisti si
lamentassero che non ci fosse
in circolazione una sua foto
pubblicabile) ci sarebbe stata
la mano di Sechin a condurre
l’affare Yukos, la manovra e le
accuse di frode fiscale che nel
2003 hanno portato in carcere
(per dieci anni) Mikhail Khodorkovsky, l’oligarca proprietario della compagnia petrolifera che avrebbe osato sfidare
Putin.
Nel quadriennio di Dmitry
Medvedev diventa vice primo
ministro, ma con il nuovo
presidente e con la «fazione»
che fa capo a Gazprom, braccio energetico nel gas di Mosca, i rapporti non sono idilliaci. Il tutto nel quadro degli
«Siloviki»
Sechin fa parte del
gruppo dei «siloviki», di
coloro che hanno fatto
la gavetta nei servizi
Numero uno
Lo scorso anno Rosneft
ha prodotto 4,87 milioni
di barili al giorno contro i
4,175 di Exxon
scontri interni al potere putiniano, come quello, recente,
che ha visto Sechin e la Rosneft opporsi al trio GazpromGennady Timchenko-Mikhail
Fridman per il controllo di Severenergia, un altro «pezzo»
di Yukos finito per il 49% (ma
solo per qualche anno) nelle
mani delle italiane Eni e Enel.
Sechin, nel frattempo, è già
capo di Rosneft, dove lo inserisce Putin al suo rientro al
Cremlino. Poco dopo il suo arrivo, che lo consacra braccio
petrolifero del presidente, Sechin liquida in un affare del
valore di 55 miliardi di dollari
la British Petroleum e i suoi
soci privati russi dalla jointventure Tnk-Bp, di cui diventa
proprietario. Grazie alle copiose riserve di quest’ultima,
Rosneft diventa il numero
uno al mondo, e c’è chi scommette che Sechin sia pronto a
rispolverare il suo vecchio
progetto di accorparla con il
gas di Gazprom. Sarebbe uno
Stato nello Stato, ma si vedrà.
Anche adesso, comunque,
Rosneft ha dimensioni elefantiache rispetto a Pirelli e Saras.
E malgrado l’indubbio interesse «industriale» per gomma e raffinerie, Sechin è abituato a comandare. Resta il
dubbio che per Pirelli e Saras
si tratti solo di aspettare.
Stefano Agnoli
@stefanoagnoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Il riassetto Gli istituti chiedono al gruppo Cir un innesto di risorse finanziarie per 300 milioni. Pronte a convertire i bond
Sorgenia, la lettera delle banche sui prestiti
Per l’impianto di Vado Ligure (primo socio
Gaz de France) l’ipotesi supercomitato
MILANO — Il dialogo tra Sorgenia
— la società di produzione elettrica
controllata dalla Cir della famiglia De
Benedetti e partecipata al 46% circa
dall’austriaca Verbund — e le banche
creditrici per oltre 1,86 miliardi sembra a un passo dalla rottura. Gli istituti,
che anche ieri hanno effettuato incontri e analisi sulla società che ha debiti
eccessivi per 600 milioni e una cassa
che basta forse fino a fine mese, avrebbero maturato una posizione comune:
respingere la proposta da Cir di un aumento di capitale da 190 milioni totali
della società guidata da Andrea Mangoni, coperto dall’azionista di maggioranza con 100 milioni e con un intervento delle banche che ricapitalizzino
per 90 milioni e convertano i 400 milioni residui del debito di Sorgenia in
nuovi strumenti partecipativi. Nell’ipotesi della holding, Cir resterebbe
con il 53% di Sorgenia e avrebbe le banche come secondo socio al posto di
Verbund (che non vuole partecipare),
mantenendo così il controllo dell’azienda.
Il «no» alla proposta di Cir e di Sorgenia sarebbe contenuto in una lettera
che il consorzio delle circa 20 banche
— in testa Mps con 600 milioni, a seguire Banca Imi, Unicredit, Banco Popolare, Ubi Banca, Bpm — dovrebbe
inviare già oggi e alla holding presieduta da Rodolfo De Benedetti e guidata
da Monica Mondardini. Le banche insistono: Cir deve mettere almeno 150
milioni per poter arrivare a una governance condivisa, mentre le banche
convertirebbero i 600 milioni di debiti
in eccesso in azioni e in strumenti partecipativi. In alternativa, la conversione in azioni da parte elle banche riguarderà gran parte del debito eccessi-
vo, facendo diventare così gli istituti
socci di controllo, con Cir azionista di
minoranza e fuori dai giochi.
Ma non è detto che Cir alla fine non
preferisca questa ipotesi, come già alcuni analisti (Equita sim) aveva suggerito di fare. D’altronde la holding dei
De Benedetti deve affrontare altre incognite: il possibile rimborso di un bond
da 260 milioni di euro ( anticipato proprio per la crisi di Sorgenia); l’eventua-
Finanza
Axa e Bnp,
fine alle quote
incrociate
Axa e Bnp hanno
annunciato di avere
posto fine al patto
che prevedeva
partecipazioni
incrociate.
Attualmente,
le rispettive quote
ammontano allo
0,1% .
le garanzia sul pagamento della fornitura di gas naturale (cosiddetti contratti «take or pay») se Sorgenia dovesse ritirare meno materia prima.
C’è poi il tema di Tirreno Power, con
la centrale a carbone di Vado Ligure sequestrata nell’ambito dell’indagine
della procura di Savona per disastro
ambientale e omicidio colposo. Tirreno Power — controllata al 50% dai
francesi di Gaz de France e di cui Sorgenia ha il 39% indiretto attraverso
Energia Italiana (insieme con Hera e
Iren all’11% circa a testa) — ha 800 milioni di debiti e il nuovo direttore generale Massimiliano Salvi sta preparando un piano per farvi fronte, anche
con l’eventuale partecipazione del socio francese. Intanto ieri i legali della
società, capitanati dall’ex ministro
della Giustizia Paola Severino, ha incontrato il procuratore capo Francantonio Granero, il pm Chiara Maria Paolucci e il gip Fiorenza Giorgi: non è
escluso che gli avvocati, accettando la
supervisione di tecnici nominati dal
giudice nella fase di produzione di
energia, rinuncino al ricorso contro il
sequestro.
Fabrizio Massaro
[email protected]
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28
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
GEIE - «GEF»
“Groupement d’Exploitation du Fréjus”
Plate Forme du Tunnel
F-73500 MODANE (FR)
Tel. +33 - 479202600
Fax +33 - 479202610
AVVISO DI GARA
Il GEIE “GEF”, nella sua qualità di gestore
unico del Traforo Autostradale del Frejus,
con sede legale in Modane - Francia 73500, Plate forme du Tunnel du Fréjus - ha
indetto una procedura di gara aperta, per la
fornitura di “Abbigliamento delle squadre di
sicurezza antincendio del GEIE-GEF ” - Classifica CPV 18300000. La Fornitura consiste
in capi di abbigliamento per le squadre di
sicurezza antincendio in servizio presso il
GEIE_GEF; la fornitura verrà eseguita sulla
base di specifici ordini di acquisto (bons de
commande) ed è suddivisa di n. 4 Lotti:
- Lotto 1: abbigliamento divisa pompieri;
- Lotto 2: abbigliamento tecnico vario;
- Lotto 3: abbigliamento sportivo;
- Lotto 4: scarponi di intervento.
Importo previsto: per il lotto 1 - abbigliamento divisa pompieri e intervento: importo
annuo minimo € 15.000 - massimo
€ 35.000; per il lotto 2 - abbigliamento tecnico vario: importo annuo minimo € 15.000
- massimo € 45.000; per il lotto 3 - abbigliamento sportivo: importo annuo minimo
€ 500 - massimo € 15.000; per il lotto 4 abbigliamento scarponi di intervento: importo annuo minimo € 5.000 - massimo
€ 30.000. Importi da intendersi esclusa TVA
(Iva). Termine di esecuzione: 12 mesi, con
possibilità di tre rinnovi. Data limite di ricevimento delle offerte: 28 aprile 2014, ore
15.00, da recapitare a GEIE “GEF” Service
Achats - Plateforme du Tunnel - 73500 Modane - Francia. - Numero di riferimento da
parte della stazione appaltante: GEIE GEF
14-03. Le modalità di presentazione dei documenti richiesti e di partecipazione
alla procedura di gara sono previste nel
“Dossier di consultazione”, disponibile
in formato elettronico all’indirizzo:
http://www.sftrf.fr, sezione “Marchés Publics”. Criterio di aggiudicazione: Offerta
economicamente più vantaggiosa, sulla
base dei seguenti elementi:
- Prezzo
Ponderazione 65
- Valore tecnico
Ponderazione 35
Informazioni di tipo amministrativo possono richiedersi a Mme Michèle RATEL,
presso GEIE GEF - Service Achats et Marchés -Plateforme du Tunnel, 73500 Modane
(FR), Tel : 00 33 4 33 79 20 68 06 - Fax : 00
33 4 79 20 68 06 - [email protected]. Informazioni di tipo tecnico possono richiedersi al Sig. Marco
Bighetti, presso GEIE - GEF Traforo del Frejus, 10052 Bardonecchia, Tel : 0039 122 90
90 11 - Fax : 0039 122 90 15 89 [email protected]. Il bando
di gara è stato inviato in GUCE il
06/03/2014.
Addì, 18 marzo 2014
GEIE “GEF”
ANAS S.p.A.
ANAS S.p.A.
Direzione Regionale
per la Sicilia
DIREZIONE GENERALE
Poste Italiane S.p.A. - Acquisti - Acquisti
di Beni e Servizi Immobiliari - Viale
Asia 90 - 00144 Roma, rende noto che
il bando di gara relativo all’Appalto ai
sensi del D.lgs. 12.04.2006 n. 163 e
s.m.i. - Procedura aperta in modalità
telematica per l’istituzione di un Accordo
Quadro per la fornitura di sedute, importo
complessivo a base di gara IVA esclusa
€ 1.726.000,00 - è stato inviato alla
GUUE in data 11/03/2014 e pubblicato
sulla GURI 5^ Serie Speciale n. 31 del
17/03/2014.
Il Responsabile Funzione Acquisti
Dott. Manlio Caporali
Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11
Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato
Registro delle Imprese Ufficio di Firenze
Partita I.V.A. n. 03507510489
CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA
Si comunica che sulla G.U.R.I. n° 31 del 17/03/2014 è pubblicato il bando di gara
integrale relativo al sotto elencato lavoro:
BANDO DI GARA PALAV008-14, GARA 08-14; CODICE APPALTO: PAUPMS101523;
CPV: 45221119-9; CUP: F47H13002610001; CIG: 56084249E3; Provincie: PA - EN - CL
- CT; Lavori di M.S. per il ripristino dei giunti di dilatazione previo ripristino delle testate
di soletta in tratti saltuari tra i km 72+800 e 192+800 dell’A/19 Palermo - Catania di
competenza del C.M. “C”. Importo totale lordo lavori a misura: € 1.173.750,00. Importo
soggetto a ribasso: € 1.117.000,00. Oneri sicurezza: € 56.750,00; Ctg.Prevalente:
OS11 Class.ca III^. Cauzione provvisoria 2%: € 23.475,00; Pagamenti in acconto: ogni
€ 300.000,00. Perizia: n° 74946 del 19/12/2013; Il termine per l’esecuzione dei lavori è
di 280 (duecentoottanta) giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna
dei lavori comprensivi di giorni 30 (trenta) per andamento stagionale sfavorevole,
cosi come disposto con determina a contrarre n° CPA-11177-I del 24/02/2014.
Responsabile del Procedimento Ing. Nicola RUSSO. Il plico con la documentazione
richiesta pena l’esclusione dalla gara stessa, dovrà pervenire ESCLUSIVAMENTE:
tramite raccomandata/posta celere del servizio postale (Poste Italiane o altro corriere
autorizzato) entro e non oltre le ore 10:00 del giorno 15/04/2014 al seguente
indirizzo: ANAS S.p.A. - Direzione Regionale per la Sicilia - U.O. Gare - con sede in Via
A. De Gasperi 247, C.A.P. 90146 - Palermo.La prima seduta pubblica si terrà il giorno
15/04/2014 alle ore 12:00 presso la sala gare della Stazione Appaltante all’indirizzo
di cui sopra.
AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI
Sul foglio inserzioni della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 31 del
17/03/2014 è pubblicato l’avviso relativo all’appalto aggiudicato in regime di accordo
quadro inerente la sottoindicata procedura ristretta, con il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81, 83 del D. Lgs. n. 163/06 s.m.i.
e dell’art. 283 commi 1, 2, 3 e 5 del D.P.R. 207/10.
Oggetto: “DGACQ 01-13 - Fornitura di dispositivi di protezione individuale per il
personale di Anas S.p.A.”.
Offerte ricevute: n. 2.
Aggiudicatario: ST PROTECT S.p.A. con un importo offerto di € 3.277.376,70 (euro
tre milioni duecentosettantasettemila trecentosettantasei/70).
L’avviso integrale è stato inviato alla GUUE il 10/03/2014, pubblicato sul sito internet
www.stradeanas.it e sul sito www.infrastrutturetrasporti.it.
Roma, lì 18/03/2014
IL RESPONSABILE DELL’UNITÀ ACQUISTI
Mauro FRATTINI
VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA
Tel. 06/44461 - Fax 06/44461 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO
Dott. Giuseppe ORSINO
Palermo, lì 18/03/2014
VIA A. DE GASPERI, 247 - 90146 PALERMO
Tel. 091/379111 - Fax 091/6703090 - 091/521722 • sito internet www.stradeanas.it
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità
per il Veneto
ESTRATTO DI BANDO DI PROCEDURA APERTA
(art. 122 co. 5 D. Lgs. 163/2006)
Sul foglio inserzioni della G.U.R.I. N° 31 del 17/03/2014 è pubblicato il bando di gara
relativo alla seguente PROCEDURA APERTA.
BANDO DI GARA N. 13/2014: S.S. S.S. Tutte del Compartimento. Lavori di fornitura
e posa in opera di barriere di sicurezza in tratti saltuari della rete stradale
Compartimentale. Codice Appalto: VE2011MSBAR - Cod. CUP: F17H13001640001 Cod. CIG: 5650034B8B. Importo complessivo dell’appalto € 880.000,00 (di cui costi per
la sicurezza, non soggetti a ribasso € 25.700,00). Natura ed entità delle prestazioni: lavori a
misura per un totale di € 854.300,00. Cat. Prevalente: “OS12 A Classifica III per l’importo
di € 880.000,00. Cauzione provvisoria del 2%: € 17.600,00. Tempo di esecuzione dei lavori:
giorni 90 (novanta/00). Procedura di aggiudicazione: ai sensi dell’art. 82 co. 1 e 2 lett. a)
del D.lgs. n. 163/2006 l’appalto sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello
posto a base di gara, mediante ribasso percentuale sull’elenco prezzi, con esclusione
automatica delle offerte anormalmente basse, ai sensi del combinato disposto di cui agli
artt. 86 comma 1, 122, comma 9 e 253, comma 20-bis del D.lgs. n. 163/2006. L’offerta
dovrà pervenire all’ANAS S.p.A. Compartimento della Viabilità per il Veneto, Via Millosevich
n. 49, 30173 Venezia-Mestre, entro le ore 12:00 (dodici) del giorno 23/04/2014.
I plichi saranno aperti il giorno 28/04/2014 a partire dalle ore 09:00 (nove) nella Sala Gare
del Compartimento ANAS sita in via Millosevich n. 49 - 30173 Venezia Mestre.
Responsabile del procedimento: ing. Ettore de la GRENNELAIS.
Il bando integrale è esposto altresì presso l’Albo del Compartimento ed è pubblicato
sul sito www.stradeanas.it - Sito Informatico del Ministero delle Infrastrutture:
www.serviziocontrattipubblici.it.
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO
Avv. Ermanno LIUZZO
VIA MILLOSEVICH, 49 - 30173 VENEZIA
Tel. 041/2911411 - Fax 041/5317321 • sito internet www.stradeanas.it
(Curatore: Dott. RIMICCI A.)
ASTA DEL 14.05.2014, ORE 12:00
Si rende noto che il GD. Dott.ssa DE RENZIS
ha disposto la vendita all’incanto dei seguenti beni: Lotto 1 - 99% delle quote sociali
della società S. SIMEONE Srl in Liquidazione
con sede in Roma C.F. e P. IVA n.
00371050618 - Prezzo base € 6.500.000,00
- Rialzo minimo € 10.000,00. Lotto 2 - 99%
delle quote sociale della società BOSCARELLO Srl in Liquidazione con sede in Roma
- CF. e P. IVA n. 00371060617 - Prezzo base
€ 4.100.000,00 - Rialzo minimo € 10.000,00.
Lotto 3 - 99% delle quote sociale della società MATESE Srl in Liquidazione con sede
in Roma CF e P. IVA n. 00371070616 Prezzo base € 1.650.000,00 - Rialzo minimo
€ 10.000,00. Deposito dell’offerta in busta
chiusa presso la cancelleria entro le ore
13:00 del giorno antecedente l’asta. Domanda in bollo corredata da assegni circolari
NON TRASFERIBILI intestati a favore del fallimento, per un valore complessivo pari al
15% del prezzo base, di cui il 5% a titolo di
acconto delle imposte e delle altre spese di
vendita ed il 10% a titolo di acconto dell’eventuale prezzo di aggiudicazione. Ulteriori
informazioni in Cancelleria.
Per la pubblicità
p
legale e finanziaria
rivolger
rivolgersi a:
RCS MediaGroup S.p.A.
Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano
ANAS S.p.A.
Direzione Regionale
per la Sicilia
Tribunale di Roma
Fallimento n. 742/05
AVVISO DI GARA
AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A.
Si comunica che sulla G.U.R.I. n° 31 del 17/03/2014 è pubblicato ai sensi dell’art. 65
D.Lgs. n° 163/2006 e s.m.i. l’esito di gara integrale relativo al sotto elencato servizio
con avviso di procedura ristretta UPLAV009-12 prot. n° 51898 del 28.08.2012;
CUP: F71B97000030001; CIG: 4440168E88; Provincia: Enna; SS. 117 Centrale Sicula
- Servizi per l’esecuzione di controlli e prelievi in situ ed analisi di laboratorio sui
materiali impiegati nei lavori di ammodernamento e sistemazione del tratto compreso
tra i km 32+000 e km 38+700 - LOTTO B4/b.
Importo complessivo lordo dei servizi € 692.163,00.
Palermo, lì 18/03/2014
IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO
Dott. Giuseppe ORSINO
VIA A. DE GASPERI, 247 - 90146 PALERMO
Tel. 091/379111 - Fax 091/6703090 - 091/521722
sito internet www.stradeanas.it
Giunta Regione Marche
Servizio Attività normativa e Legale
e Risorse strumentali
P.F. Sistemi informativi e telematici
ESITO DI GARA
CIG 4778945E28 - Procedura aperta D.Lgs.
n. 163/2006 per “Fornitura di servizi di help
desk specialistico e di tipo tecnico sistemistico a supporto della gestione di sistemi informativi erogati dalla P.F. Sistemi informativi
e telematici alle PA regionali e SSR per la
durata di 3 anni”. Importo a base d’appalto
Euro 603.720,00 (IVA esclusa).
L’Amministrazione regionale rende noto che
l’appalto in oggetto è stato aggiudicato con Decreto del Dirigente della P.F. Sistemi informativi
e telematici n. 203/INF del 28/11/2013 alla società Eustema S.p.a. con sede legale in Via Carlo
Mirabello n. 7 - 00195 Roma, per l’importo di
Euro 539.276,40 (IVA esclusa). L’aggiudicazione definitiva è stata dichiarata efficace con
Decreto del Dirigente della P.F. Sistemi informativi e telematici n. 1/INF del 29/01/2014.
Il Responsabile del Procedimento
(Dott.ssa Cinzia Amici)
AUTORITA’ PORTUALE DI RAVENNA
ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE
L’Autorità Portuale di Ravenna, con sede in via
Antico Squero 31 Ravenna, in data 21.01.2014
ha aggiudicato definitivamente la “Parte base”
dell’appalto di «Servizio di campionamento e caratterizzazione dei fondali del canale portuale di
Ravenna», al R.T.I. con mandataria CRSA MED
INGEGNERIA S.R.L. sede legale in Ferrara, e
mandante GEOPOLARIS S.R.L.U. sede legale in
Livorno - che ha indicato un ribasso del 40,56%
sull’importo complessivo a base di gara, corrispondente ad un importo del servizio per
l’espletamento della parte c.d. “Carotaggi, campionamenti ed Analisi - Parte base” pari a €
412.486,86 a cui vanno aggiunti € 14.259,40
per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso,
risultando pertanto un importo contrattuale per
la “Parte base” di € 426.746,26, non imponibile
IVA. Il contratto è subappaltabile al 30%. L’aggiudicazione è avvenuta mediante procedura
aperta con criterio dell’offerta economicamente
più vantaggiosa. Sono pervenute n. 5 offerte.
Trasmissione dell’avviso di aggiudicazione alla
G.U.R.I. e G.U.U.E. in data 07.03.2014.
Il Direttore Tecnico - Ing. Fabio Maletti
Si rende noto che è stato pubblicato sul sito internet della Società (www.aeroporto.firenze.it - sezione - “Assemblee soci”) Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti indetta presso l’Aeroporto di Firenze, in Via del Termine
n.11, Nuovo Terminal, terzo piano - 50127, Firenze, il giorno 29 Aprile 2014 alle
ore 11:00 in prima convocazione, ovvero, occorrendo, il giorno 30 Aprile 2014 in
seconda convocazione stesso luogo e ora per deliberare sul seguente:
ORDINE DEL GIORNO
1. Proposta di approvazione del Bilancio al 31 Dicembre 2013 e di destinazione
dell’utile di esercizio: deliberazioni inerenti e conseguenti. Presentazione del Bilancio consolidato al 31 Dicembre 2013;
2. Relazione sulla Remunerazione ai sensi dell’articolo 123 - ter del D. Lgs.
n. 58 del 24 febbraio 1998, approvata dal Consiglio di Amministrazione del
13 marzo 2014;
3. Nomina di quattro consiglieri di amministrazione in sostituzione dei membri dimissionari ai sensi dell’art. 2386 c.c. e dell’articolo 10 comma 4 dello Statuto;
4. Integrazione del Collegio Sindacale ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto in seguito alle dimissioni di un Sindaco Effettivo.
Partecipazione e rappresentanza in assemblea
Sono legittimati ad intervenire all’assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile del 16 aprile 2014 (record date) e
per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato.
Ogni legittimato potrà farsi rappresentare in assemblea mediante delega conferita
ai sensi di legge. La società ha designato la Computershare S.p.A., con uffici in
Torino, Via Nizza 262/73 quale rappresentante a cui potranno essere conferite deleghe con istruzioni di voto mediante lo specifico modulo predisposto allo scopo.
I moduli da utilizzare per conferire delega sono disponibili sul sito internet della
società e saranno inviati a coloro che ne faranno richiesta telefonicamente al
n. 011.0923200 e, comunque, saranno reperibili presso la sede legale, Segreteria
Generale, Firenze (50127), Via del Termine 11.
Documentazione e informazioni
L’Avviso di convocazione dell’Assemblea, reperibile sul sito internet della Società
(www.aeroporto.firenze.it - sezione “Assemblee Soci”) contiene tutte le informazioni e le istruzioni di dettaglio sui diritti esercitabili dagli Azionisti, compresi i termini e le modalità per il deposito delle liste.
Le relazioni e le proposte sugli argomenti all’ordine del giorno sono rese disponibili
presso la sede sociale e pubblicate nel citato sito internet della società entro i rispettivi termini e con le modalità previsti dalla normativa vigente e saranno trasmesse a coloro che ne faranno richiesta telefonica al n. 055-3061630. La
Relazione Finanziaria Annuale sarà pubblicata nei termini di legge.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Marco Carrai
AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A.
Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11
Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato
Registro delle Imprese Ufficio di Firenze
Partita I.V.A. n. 03507510489
Pubblicazione Relazione Illustrativa del Consiglio di Amministrazione
Si rende noto che, a decorrere dalla data odierna, nei termini e nelle modalità di
legge, è stata depositata presso la Sede Sociale nonché sul sito internet della Società www.aeroporto.firenze.it, nella sezione “Assemblee Soci”, la Relazione
Illustrativa degli Amministratori sulle materie poste all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata in sede Ordinaria il giorno 29 Aprile 2014 in prima convocazione, ovvero occorrendo, il giorno 30 Aprile 2014 in seconda convocazione.
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione
Marco Carrai
Avviso di modifica articolo 11 “Requisiti Necessari”
In relazione all’“avviso pubblico volto alla selezione di un soggetto concessionario per
la gestione della ristorazione di Expo Milano 2015 relativamente alla Aree Service denominate Stecche” si comunica che Expo 2015 S.p.A., al fine di favorire la più ampia
partecipazione degli operatori economici interessati a partecipare al presente Avviso,
ha modificato il secondo capoverso dell’art. 11 “requisiti necessari” nel seguente modo:
Per l’aggiudicazione di due o più lotti il fatturato in attività di ristorazione commerciale
realizzato nel corso dell’ultimo esercizio sociale chiuso alla data di pubblicazione del
presente avviso deve essere il medesimo per la partecipazione ad un singolo lotto e
pertanto deve essere pari ad almeno 70 Milioni (Iva Esclusa) di cui almeno il 50%
generato in Italia.
Il resto invariato.
L’Amministratore Delegato - Giuseppe Sala
Via Rizzoli, 8
20132 Milano
Tel. 02 2584 6665
02 2584 6256
Fax 02 2588 6114
Vico II San Nicola
alla Dogana, 9
80133 Napoli
Tel. 081 49 777 11
Fax 081 49 777 12
Via Valentino
Mazzola, 66/D
00142 Roma
Tel. 06 6882 8650
Fax 06 6882 8682
Via Villari, 50
70122 Bari
Tel. 080 5760 111
Fax 080 5760 126
CONSORZIO AUTOSTRADE ITALIANE ENERGIA (CAIE)
AVVISO DI GARA - CIG: 559535482F
Il “Consorzio Autostrade Italiane Energia (CAIE)” indice bando di gara, a carattere
comunitario, con procedura aperta ai sensi dell’art. 55, Comma 5 del D.Lgs. n. 163/2006 volta
alla stipula di un accordo quadro del Consorzio CAIE, in qualità di centrale di committenza,
per la fornitura di energia elettrica e servizi associati per un ammontare fino a 70GWh +/20%, con circa 450 punti di prelevamento, per la durata di un (1) anno rinnovabile per (1)
un altro anno ai medesimi patti e condizioni mediante comunicazione da formalizzare entro
e non oltre i (6) sei mesi antecedenti la scadenza del termine di efficacia contrattuale, di
comune accordo con il fornitore. Ciascun consorziato, se aderisce all’accordo quadro,
stipulerà un proprio contratto con l’appaltatore della durata di (1) un anno. Quantitativo
dell’appalto: Euro 4.500.000,00 iva esclusa. Luogo di consegna: territorio nazionale. Il
bando di cui sopra è stato inviato alla GUCE in data 13/03/2014 ed è pubblicato sulla GURI
n. 31 del 17/03/2014. Termine per la presentazione delle domande di partecipazione: ore
12:00 del 12/05/2014. Il Responsabile del procedimento è l’Ing. Pier Francesco Del Conte.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Consorzio Autostrade Italiane Energia
c/o EBC SRL - Lungotevere Prati n. 17 - 00193 Roma. Sul sito www.consorziocaie.it è
possibile reperire la documentazione necessaria.
Roma, lì 17/03/2014
REGIONE PUGLIA
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
CONSORZIALE POLICLINICO
Piazza Giulio Cesare n. 11 - 70124 BARI
ESTRATTO BANDO DI GARA
Questa Azienda ha indetto gara a procedura aperta
per la fornitura di sistema automazione preanalitica,
indagini chimica clinica occorrenti laboratorio patologia Stabilimento Giovanni XXIII°, sistema distribuzione etichettatura in automazione provette per
prelievo campioni biologici c/o Centro unico prelievi,
n. gara 5469803, ai sensi del D.Lgs. n. 163/06 e
s.m.i. I termini e le modalità di partecipazione sono
indicati nel Bando integrale, pubblicato sulla G.U.U.E.
n. S48/2014 e disponibile, unitamente alla documentazione di gara, sul sito www.sanità.puglia.it - Policlinico. Informazioni e chiarimenti vanno richiesti al
RUP Dr. Roberto Forcella, U.O. Appalti e Contratti,
tel. 080/5592809-2810 Fax 080/5575745, dal lunedì
al venerdì, h. 9,00/13,00.
f.to Il Direttore Area A. Patrimonio
Dott. G. Molinari
Economia 29
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Napoli Marche arabe e cinesi, le bancarelle per le strade immortalate anche da Google Street View
Il ritorno (cinese) del contrabbando
Arrivano le sigarette Em@il e Jin Ling
Nell’Ue, tra il 2007 e il 2012, il consumo illecito è cresciuto del 32%
DALLA NOSTRA INVIATA
NAPOLI — «Ce ne ho due
piazzati tutti i giorni qua davanti, a 100 metri, uno a destra e
uno a sinistra. O hanno la bancarella o la borsa a tracolla con
dentro le sigarette. Vendono più
di me. L’altro giorno un ragazzo
che compra da loro è venuto qui
e mi ha chiesto le Em@il. Sono
di contrabbando e lui era convinto che fossero legali». Gennaro risponde e continua a lavorare dietro il bancone del suo tabacchi a Pianura, Napoli, a sud
della collina dei Camaldoli dove
ha aperto per la prima volta la
saracinesca quando aveva 20
anni. Oggi, che di anni ne ha 36,
racconta di quanto il contrabbando stia riducendo pesantemente le sue vendite. «Il 30%
nell’ultimo anno — dice con il
viso nascosto dalla barba folta e
scura —. Il solito?» chiede nel
frattempo a una signora con un
piumino nero che non fa neanche in tempo a rispondergli e riceve tra le mani un pacchetto di
Chesterfield rosse.
Il ricordo degli scafi blu è lontano ma a Napoli, da un po’ di
tempo a questa parte, sono tornate le “bancarelle” immortalate
persino da Google Street View.
Al posto di Merit e Marlboro,
Philip Morris e Diana, si vendono le Classic, Raquel, le Jin Ling,
le Em@il e le Gold Mount. Sigarette cinesi, arabe o prodotte in
Italia ma destinate al mercato
estero che poi rientrano illegalmente nel nostro Paese. I finanzieri le chiamano “cheap white”
e più in generale arrivano dalla
Bielorussia, Polonia, Ucraina,
Cina, Grecia, Bulgaria. Stecche
caricate su furgoni, camper e camion con finti carichi di frutta e
poi smerciate.
Sono trascorsi quattordici
anni dalla famosa “Operazione
primavera” che restituì alla legalità le coste italiane, ma il contrabbando non è affatto finito.
Secondo lo studio KPMG Project
Star il consumo illecito di bionde nell’Ue è cresciuto del 32% tra
il 2007 e il 2012. Nello stesso periodo il consumo di sigarette legali è sceso del 20%. Oltre 300 le
tonnellate di sigarette sequestrate nel 2012 solo in Italia dalla
Guardia di Finanza, più del 70%
le cosiddette “cheap white”,
marche straniere che si stanno
sostituendo ai vecchi pacchetti
con i falsi loghi delle multinazionali del tabacco. Il 2013 il business illecito ha risentito della
diffusione delle sigarette elettroniche ma dal 2006 i traffici di
contrabbando sono pian piano
aumentati passando dalle 240
tonnellate di tabacchi sequestrati nel 2006 alle 300 mila del
2012. Senza contare i volumi di
prodotto che riescono a bypassare i controlli degli spazi doganali. Non è un caso che ieri a Padova sia stato presentato il primo Osservatorio per la lotta al
contrabbando e alla contraffazione di tabacchi lavorati, alla
presenza del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.
Si stima che l’Italia sia il secondo Paese europeo per consumo di cheap white (2,8 miliardi
di sigarette nel 2012), secondo
solo alla Polonia (4,5 miliardi).
Il 34,3% dei sequestri nel 2013
(più di 115 tonnellate di bionde
ritirate dal mercato) è avvenuto
in Campania. A Napoli, tra i vicoli di Piazza Mancini, Forcella,
Lavinaio e Borgo Sant’Antonio, i
tabaccai fanno tutti i giorni i
conti con la concorrenza degli
abusivi. Le bancarelle sono alla
luce del sole oppure nascoste da
gadget sul Napoli e Maradona,
segnalate da un manico di scopa
o una sedia vuota. Aldo, 40 anni,
La mappa
D’ARCO
"Cheap white" nei vari Paesi
Polonia
ITALIA
Grecia
Francia
1,0
Gran Bretagna
1,0
Romania
0,9
Spagna
0,8
Bulgaria
0,8
Lituania
0,7
Germania
0,6
Lettonia
0,4
Repubblica Ceca 0,2
Irlanda 0,2
Ungheria 0,1
4,5
2,8
1,7
90%
del consumo
illecito
è rappresentato
da questi Paesi
Estonia
Olanda
Slovenia
Rep. Slovacca
Svezia
Malta
Portogallo
Belgio
Austria
Danimarca
Finlandia
Cipro
Lussemburgo
0,1
0,1
0,1
0,1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Valori in miliardi di sigarette
Fonte: KPMG Analisi delle vendite legali, raccolta di pacchetti vuoti cestinati e ricerche presso i consumatori
di Pianura, tabaccaio alla quarta
generazione, ha persino smesso
di sistemare il suo distributore
automatico. «Me lo sfondano i
ragazzi del contrabbando. Hai
voglia a fare denuncia» dice,
mentre sul computer gioca 10
euro al Lotto per la cliente di
fronte a lui.
Dai porti con le paranze, i carichi, con la libera circolazione
dell’Unione, si sono spostati via
terra con un crescente interesse
della criminalità organizzata.
«Si sono verificati diversi fenomeni – spiega il colonnello Nicola Altiero, comandante del
nucleo di polizia tributaria di
Napoli – di tipo economico, storico-sociale e di mercato. Innanzitutto c’è la crisi e i pacchetti di contrabbando arrivano
a costare 2 euro a pezzo. Poi bisogna considerare che il mercato della droga non è più florido
come una volta e chi era dedito
al contrabbando negli anni ‘90,
Gruppo Monrif
sta cominciando a riorganizzarsi. E poi c’è il problema della disoccupazione: i ragazzi senza lavoro qui sono diventati un bacino di manovalanza per le organizzazioni criminali».
Le vendite illecite causano
mancati ricavi per l’Unione Europea di circa 12,5 miliardi di
euro, 1,7 di mancato gettito per
la sola Italia. «Oggi sulle bancarelle ci sono marchi mai visti –
aggiunge Altiero – e il traffico rispetto a 20 anni fa si è polverizzato: negli anni ‘90 era facile imbattersi in carichi da 10,12 tonnellate di sigarette trasportate
via mare. Oggi ci sono viaggiatori in treno e autobus, consegne porta a porta, garage adibiti
a vere e proprie tabaccherie illegali». «Si ordinano persino online — aggiunge Giovanni Risso,
presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai — il
contrabbando dalle parti di Napoli, Gorizia e Trieste è arrivato
a punte di diffusione del 50%.
Senza contare la pericolosità:
cosa c’è dentro queste sigarette
cinesi?» Dalle analisi chimiche
della Guardia di Finanza sono
state trovate cartine e filtri di
pessima qualità e in alcuni casi
sostanze tossiche.
Corinna De Cesare
corinnadecesare
Poligrafici,
rinegoziati
i debiti bancari
Monrif, Poligrafici Editoriale
e Poligrafici Printing
rinegozia 90 milioni di debito
a medio-lungo termine con le
banche e ottiene anche la
conferma dei finanziamenti a
breve fino al 2016. Il debito
era tutto in bonis e riguardava
anche il ramo alberghiero
Ega. L’intesa, per la quale si
aspetta il via libera definitivo
di alcuni istituti di credito,
assicura al gruppo editore di
Qn-Giorno-Nazione-Resto
del Carlino «la stabilità
finanziaria per attuare gli
interventi dei piani 20132016 e permette un recupero
di redditività». L’accordo con
la società controllata dalla
famiglia Monti-Riffeser
prevede «il divieto a
distribuire dividendi». Circa
15 le banche esposte, tra cui
UniCredit, Intesa Sanpaolo,
Mps, Bpm e Biper. Eidos
Partners e lo studio Ntcm
hanno assistito Monrif e
Poligrafici; lo studio
Pedersoli, le banche.
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Per 184 milioni
Falck Renewables cede
il 49% dell’eolico inglese
Falck Renewables ha completato la cessione del 49% di
attività eoliche (società Target) nel Regno Unito al fondo
infrastrutturale danese Copenhagen Infrastructure per 184
milioni. «Questo risultato costituisce il coronamento di
un’iniziativa avviata più di un anno fa – ha commentato
l’amministratore delegato di Falck Renewables, Piero
Manzoni – che ora ci permette di vantare una posizione
finanziaria molto più solida, mettendoci inoltre in
condizione di guardare al prossimo futuro sicuri di poter
trarre beneficio da una partnership importante con un socio
di primario standing a livello internazionale». Falck
Renewables ha mantenuto indirettamente il controllo delle
società Target, che continueranno a essere consolidate
integralmente.
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* Cedola lorda.
DENOMINAZIONE
CODICE ISIN
VALUTA
EMISSIONE
TAGLIO
MINIMO
PREZZO
DI EMISSIONE
SCADENZA
CEDOLA ANNUA LORDA
1° E 2° ANNO (1)
CEDOLA ANNUA NETTA
1° E 2° ANNO (1)
CEDOLA ANNUA
VARIABILE LORDA
DAL 3° AL 5° ANNO (1)
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
DOLLARO USA SERIE I
IT0005001422
USD
2.000
DOLLARI
STATUNITENSI
99,85%
13/03/2019
3,00%
2,40%
Libor USD
3 mesi + 0,21%
OBBLIGAZIONE BANCA IMI
COLLEZIONE TASSO MISTO
DOLLARO NEOZELANDESE SERIE I
IT0005001521
NZD
2.500
DOLLARI
NEOZELANDESI
99,83%
13/03/2019
5,90%
4,72%
NZD BB
3 mesi + 0,75%
(1) La tassazione vigente al momento dell’emissione è pari al 20%.
Consumi
La pensione (telefonica)
di «3» per i 60enni
In pensione (telefonica) a 60 anni con tanto di riscatti degli
anni passati. È quello che ha deciso di proporre 3 Italia
offrendo ai suoi clienti un piano “a canone zero” per parlare
e navigare per 20 anni. Fino al 30 aprile basterà passare a “3”
con un Abbonamento TOP con minuti, messaggi e Internet
veloce a partire da 10 euro al mese. Se il cliente resta con la
stessa compagnia per almeno 10 anni, dal 60esimo
compleanno potrà parlare e navigare gratis per 20 anni
senza pagare il canone di abbonamento.
Il programma, denominato “Pensione 3”, oltre ad acquisire
nuovi clienti, ha l’obiettivo di riconquistare chi è già stato
cliente “3” in passato. Chi ritorna infatti può riscattare gli
anni trascorsi in “3” e quindi maturare i requisiti per
beneficiare al più presto della pensione telefonica.
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30
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
italia: 52495258535051
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Nome
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Nome
Data Valuta
Quota/od.
Quota/pre.
Strategic Debt Fd A
12/03 GBP
1,042
1,041
Borsa Protetta Maggio
12/03 EUR
62,620
62,680
KIS - Key X
13/03 EUR
131,560
132,680
PS - Absolute Return B
14/03 EUR
116,860
116,950
Strategic Debt Fd A H
12/03 EUR
1,221
1,224
Borsa Protetta Novembre
12/03 EUR
60,150
60,500
KIS - Multi-Str. UCITS A USD
13/03 USD
154,950
155,350
PS - Algo Flex A
14/03 EUR
109,790
110,290
13/03 EUR
5,077
5,088
Strategic Debt Fd A H
12/03 USD
1,729
1,730
Inflazione Più Arancio
14/03 EUR
55,470
55,610
KIS - Multi-Str. UCITS D
13/03 EUR
113,910
114,200
PS - Algo Flex B
14/03 EUR
104,690
105,160
AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 13/03 EUR
5,576
5,576
Strategic Debt Fd X
12/03 GBP
1,061
1,060
Mattone Arancio
14/03 EUR
42,180
42,590
KIS - Multi-Str. UCITS P
13/03 EUR
116,640
116,940
PS - Best Global Managers A
11/03 EUR
105,010
104,980
AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 13/03 EUR
5,209
5,208
Strategic Debt Fd X H
12/03 EUR
1,282
1,285
Profilo Dinamico Arancio
14/03 EUR
62,570
62,900
KIS - Multi-Str. UCITS X
13/03 EUR
117,330
117,590
PS - Best Global Managers B
11/03 EUR
108,650
108,600
15,832
AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 13/03 EUR
5,810
5,809
Strategic Debt Fd X H
12/03 USD
1,761
1,762
Profilo Equilibrato Arancio
14/03 EUR
60,660
60,860
KIS - Selection D
14/03 EUR
122,110
122,320
PS - Best Gl Managers Flex Eq A
14/03 EUR
109,520
109,740
AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 13/03 EUR
5,522
5,521
UK Abs. Target Fd P1
17/03 GBP
1,233
1,231
Profilo Moderato Arancio
14/03 EUR
57,420
57,480
KIS - Selection P
14/03 EUR
123,900
124,110
PS - Bond Opportunities A
14/03 EUR
161,250
161,250
Top Italia Arancio
14/03 EUR
48,230
48,810
KIS - Selection X
14/03 EUR
123,670
123,840
120,190
16,274
16,303
14/03 EUR
4,027
4,117
AZ F. Cash 12 Mesi
13/03 EUR
5,339
5,339
UK Abs Target Fd P2
17/03 EUR
1,179
1,177
AcomeA Asia Pacifico (A2)
14/03 EUR
4,133
4,225
AZ F. Cash Overnight
13/03 EUR
5,249
5,249
UK Abs Target Fd P2
17/03 GBP
1,262
1,260
KIS - Sm. Cap D
14/03 EUR
97,430
98,180
AcomeA Breve Termine (A1)
14/03 EUR
14,538
14,549
AZ F. Cat Bond ACC
28/02 EUR
5,297
5,293
UK Equity Fd A
12/03 GBP
3,335
3,359
KIS - Sm. Cap P
14/03 EUR
101,930
AcomeA Breve Termine (A2)
14/03 EUR
14,687
14,698
AZ F. Cat Bond DIS
28/02 EUR
5,280
5,275
UK Equity Fd A
12/03 USD
5,473
5,519
KIS - Target 2014 X
13/03 EUR
102,180
4,346
AZ F. CGM Opport Corp Bd
13/03 EUR
5,963
5,962
UK Equity Fd B
12/03 EUR
3,978
4,017
AZ F. CGM Opport European
13/03 EUR
6,770
6,797
UK Equity Fd B
12/03 GBP
3,354
3,378
4,308
PS - Bond Opportunities B
14/03 EUR
120,190
PS - Dynamic Core Portfolio A
14/03 EUR
99,010
99,020
102,720
PS - EOS A
11/03 EUR
134,950
132,040
102,180
PS - Equilibrium A
14/03 EUR
100,340
100,310
PS - Fixed Inc Absolute Return A
14/03 EUR
98,540
98,540
La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia
è disponibile sul sito www.invesco.it
AcomeA ETF Attivo (A2)
14/03 EUR
4,407
4,446
AcomeA Eurobbligazionario (A1)
14/03 EUR
16,998
17,015
AZ F. CGM Opport Global
13/03 EUR
6,187
6,218
UK Equity Fd B
12/03 USD
5,558
5,604
Invesco Funds
AcomeA Eurobbligazionario (A2)
14/03 EUR
17,180
17,197
AZ F. CGM Opport Gov Bd
13/03 EUR
5,487
5,490
UK Equity Fd X
12/03 EUR
4,181
4,221
Asia Balanced A
17/03 USD
23,520
23,470
AcomeA Europa (A1)
14/03 EUR
13,013
13,161
AZ F. Commodity Trading
13/03 EUR
4,333
4,347
UK Equity Fd X
12/03 EUR
4,048
4,087
Asia Balanced A-Dis
17/03 USD
15,470
15,440
FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR
13/03 EUR
107,614
AcomeA Europa (A2)
14/03 EUR
13,322
13,474
AZ F. Conservative
13/03 EUR
6,371
6,378
UK Equity Fd X
12/03 GBP
0,503
0,507
Asia Consumer Demand A
17/03 USD
13,340
13,290
FLEX STRATEGY RET EUR
13/03 EUR
91,537
91,219
AcomeA Globale (A1)
14/03 EUR
10,978
11,070
AZ F. Core Brands
13/03 EUR
5,502
5,521
UK Equity Fd X
12/03 GBP
3,382
3,406
Asia Consumer Demand A-Dis
17/03 USD
13,010
12,960
HIGH GROWTH CAP RET EUR
13/03 EUR
118,200
119,113
AcomeA Globale (A2)
14/03 EUR
11,369
11,463
AZ F. Corporate Premium ACC
13/03 EUR
5,469
5,484
UK Equity Fd X
12/03 USD
5,653
5,700
Asia Infrastructure A
17/03 USD
13,480
13,430
ITALY CAP RET A EUR
13/03 EUR
25,546
25,633
AcomeA Italia (A1)
14/03 EUR
20,504
20,822
AZ F. Corporate Premium DIS
13/03 EUR
5,250
5,264
Asian Bond A-Dis M
17/03 USD
10,026
10,037
SHORT DURATION CAP RET EUR
13/03 EUR
906,471
912,499
AcomeA Italia (A2)
14/03 EUR
21,013
21,338
AZ F. Dividend Premium ACC
13/03 EUR
5,463
5,495
Balanced-Risk Allocation A
17/03 EUR
14,470
14,460
AcomeA Liquidità (A1)
14/03 EUR
8,900
8,902
AZ F. Dividend Premium DIS
13/03 EUR
4,881
4,909
Em. Loc. Cur. Debt A
17/03 USD
14,428
14,365
AcomeA Liquidità (A2)
14/03 EUR
8,901
8,903
AZ F. Emer. Mkt Asia
13/03 EUR
5,585
5,593
Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M
17/03 USD
9,280
9,239
AcomeA Paesi Emergenti (A1)
14/03 EUR
6,053
6,105
AZ F. Emer. Mkt Europe
13/03 EUR
2,852
2,889
Em. Mkt Corp Bd A
17/03 USD
11,807
11,817
AcomeA Paesi Emergenti (A2)
14/03 EUR
6,211
6,263
AZ F. Emer. Mkt Lat. Am.
13/03 EUR
4,324
4,331
AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 14/03 EUR
3,855
3,869
AZ F. European Dynamic
13/03 EUR
5,162
5,189
AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 14/03 EUR
3,963
3,978
AZ F. European Trend
13/03 EUR
3,162
3,198
AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 14/03 EUR
5,092
5,100
AZ F. Formula 1 Absolute
13/03 EUR
5,235
5,281
AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 14/03 EUR
5,188
5,196
AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC
28/02 EUR
5,572
5,567
AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 14/03 EUR
6,017
6,021
AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS
28/02 EUR
5,529
5,524
AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 14/03 EUR
6,143
6,148
AZ F. Formula Target 2014
13/03 EUR
4,702
4,714
AcomeA Performance (A1)
14/03 EUR
21,039
21,048
AZ F. Formula Target 2015 ACC
13/03 EUR
5,955
5,965
AcomeA Performance (A2)
14/03 EUR
21,329
21,338
AZ F. Formula Target 2015 DIS
13/03 EUR
5,517
5,526
AZ F. Formula 1 Conserv.
13/03 EUR
4,926
4,937
AZ F. Global Curr&Rates ACC
13/03 EUR
4,257
4,247
AZ F. Global Curr&Rates DIS
13/03 EUR
4,048
4,038
11/03 EUR
105,346
106,000
Invictus Macro Fd
12/03 EUR
79,565
79,779
Sol Invictus Absolute Return
13/03 EUR
104,644
106,550
AZ F. Global Sukuk ACC
28/02 EUR
4,951
4,938
AZ F. Global Sukuk DIS
28/02 EUR
4,951
4,938
AZ F. Hybrid Bonds ACC
13/03 EUR
5,206
5,217
AZ F. Hybrid Bonds DIS
13/03 EUR
5,147
5,157
AZ F. Income ACC
13/03 EUR
6,235
6,236
AZ F. Income DIS
13/03 EUR
5,793
5,794
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 13/03 EUR
AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 13/03 EUR
www.azimut.it - [email protected]
AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981
Azimut Dinamico
13/03 EUR
26,335
26,459
Azimut Formula 1 Absolute
13/03 EUR
7,032
7,098
Azimut Formula 1 Conserv
13/03 EUR
6,855
6,866
Azimut Formula Target 2013
13/03 EUR
6,887
6,898
Azimut Formula Target 2014
13/03 EUR
6,672
6,687
Azimut Garanzia
13/03 EUR
12,898
12,898
Azimut Prev. Com. Crescita
28/02 EUR
10,988
10,755
Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C
28/02 EUR
10,996
10,760
Azimut Prev. Com. Equilibrato
28/02 EUR
12,045
11,905
Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C 28/02 EUR
12,048
11,907
Azimut Prev. Com. Garantito
28/02 EUR
10,877
10,747
Azimut Prev. Com. Protetto
28/02 EUR
11,873
11,777
Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C
Azimut Prev. Com. Obbli.
28/02 EUR
28/02 EUR
11,879
10,127
11,782
10,071
Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C
28/02 EUR
10,127
10,071
Azimut Reddito Euro
13/03 EUR
17,329
17,331
Azimut Reddito Usa
13/03 EUR
5,913
5,910
Azimut Scudo
13/03 EUR
8,609
8,616
Azimut Solidity
Azimut Strategic Trend
13/03 EUR
13/03 EUR
8,722
6,115
8,721
6,141
Azimut Trend America
13/03 EUR
12,081
12,251
Azimut Trend Europa
13/03 EUR
12,731
12,883
5,459
5,475
AZ F. Italian Trend
13/03 EUR
3,636
3,661
AZ F. Lira Plus ACC
AZ F. Lira Plus DIS
13/03 EUR
13/03 EUR
4,642
4,642
4,633
4,633
AZ F. Macro Dynamic
13/03 EUR
5,909
5,923
AZ F. Opportunities
13/03 EUR
5,243
5,247
AZ F. Pacific Trend
AZ F. Patriot ACC
13/03 EUR
13/03 EUR
3,972
6,393
3,970
6,389
AZ F. Patriot DIS
13/03 EUR
5,994
5,990
AZ F. Qbond
13/03 EUR
5,153
5,154
AZ F. Qinternational
13/03 EUR
5,004
5,014
AZ F. QProtection
13/03 EUR
5,137
5,166
AZ F. Qtrend
13/03 EUR
4,782
4,824
AZ F. Renminbi Opport
13/03 EUR
5,326
5,326
AZ F. Reserve Short Term
13/03 EUR
6,300
6,300
AZ F. Short Term Gl High Yield ACC 13/03 EUR
5,070
5,071
AZ F. Short Term Gl High Yield DIS 13/03 EUR
5,042
5,043
AZ F. Solidity ACC
13/03 EUR
5,922
5,920
AZ F. Solidity DIS
13/03 EUR
5,578
5,575
AZ F. Strategic Trend
13/03 EUR
5,625
5,651
AZ F. Top Rating ACC
13/03 EUR
4,977
4,984
AZ F. Top Rating DIS
13/03 EUR
4,977
4,984
AZ F. Trend
13/03 EUR
5,795
5,841
AZ F. US Income
13/03 EUR
5,369
5,366
1,551
1,552
1,706
AZ F. Active Strategy
13/03 EUR
5,228
5,231
Abs. UK Dynamic Fd P2
17/03 GBP
1,584
1,584
AZ F. Alpha Man. Credit
13/03 EUR
5,444
5,446
Abs. UK Dynamic Fd P2 H
17/03 EUR
1,776
1,776
12/03 GBP
2,668
2,693
12/03 EUR
3,190
3,227
AZ F. Alpha Man. Equity
13/03 EUR
4,813
4,830
Europ. Equ. (ex UK) Fd A
AZ F. Alpha Man. Them.
13/03 EUR
3,599
3,598
Europ. Equ. (ex UK) Fd A
AZ F. American Trend
13/03 EUR
3,067
3,111
Europ. Equ. (ex UK) Fd B
12/03 EUR
3,210
3,248
AZ F. Asset Plus
13/03 EUR
5,532
5,533
Europ. Equ. (ex UK) Fd X
12/03 EUR
3,215
3,253
PS - Podium Flex A
14/03 EUR
84,970
85,130
PS - Podium Flex C
14/03 USD
83,860
84,030
PS - Prestige A
11/03 EUR
100,530
100,300
PS - Quintessenza A
11/03 EUR
103,220
103,080
PS - Quintessenza B
11/03 EUR
106,310
106,150
PS - Target A
11/03 EUR
104,600
104,010
103,960
www.multistarssicav.com [email protected]
T. +41 (0)91 640 37 80
1195,910
1196,567
Euro Short Term Bond A
17/03 EUR
10,880
10,886
Bond Risk A
14/03 EUR
1420,030
1421,845
European Bond A-Dis
17/03 EUR
5,518
5,517
Bond Risk B
14/03 EUR
1361,221
1362,978
Glob. Bond A-Dis
17/03 USD
5,751
5,748
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A
14/03 EUR
1593,796
1595,736
Glob. Equity Income A
17/03 USD
59,870
59,770
PS - Valeur Income A
14/03 EUR
109,770
109,710
CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B
14/03 EUR
1535,146
1537,033
Glob. Equity Income A-Dis
17/03 USD
15,080
15,050
PS - Value A
11/03 EUR
104,670
104,320
CompAM Fund - SB Bond B
13/03 EUR
1064,144
1063,934
Glob. Inv. Grade.Corp. Bond A-Dis M 17/03 USD
11,197
11,220
PS - Value B
11/03 EUR
106,840
106,480
CompAM Fund - SB Equity B
13/03 EUR
1086,306
1091,252
Glob. Structured Equity A-Dis
17/03 USD
40,130
40,050
CompAM Fund - SB Flexible B
13/03 EUR
1005,345
1006,862
Glob. Targeted Ret. A
17/03 EUR
10,283
10,270
European Equity A
14/03 EUR
1372,449
1381,663
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A
17/03 EUR
12,710
12,726
European Equity B
14/03 EUR
1300,380
1309,290
Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis
17/03 EUR
11,619
11,634
Multiman. Bal. A
13/03 EUR
115,138
115,662
Greater China Eq. A
17/03 USD
43,240
43,090
Multiman. Bal. M
13/03 EUR
114,673
115,194
India Equity E
17/03 EUR
26,110
26,120
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A
12/03 EUR
69,894
70,634
Japanese Eq. Advantage A
17/03 JPY
2825,000
2863,000
Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M
12/03 EUR
72,742
73,504
Pan European Eq. A
17/03 EUR
17,210
17,050
Multiman.Target Alpha A
12/03 EUR
106,284
106,487
Pan European Eq. A-Dis
17/03 EUR
15,530
15,380
Pan European Eq. Inc. A-Dis
17/03 EUR
11,430
11,320
Pan European High Inc A
17/03 EUR
18,390
18,380
Pan European High Inc A-Dis
17/03 EUR
13,370
13,370
Pan European Struct. Eq. A
17/03 EUR
13,670
13,530
Pan European Struct. Eq. A-Dis
17/03 EUR
13,000
12,870
Renminbi Fix. Inc. A
17/03 USD
10,645
10,691
Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis
17/03 EUR
9,299
9,342
US Equity A EH
17/03 EUR
13,810
13,800
US High Yield Bond A
17/03 USD
11,681
11,695
DB Platinum
Agriculture Euro R1C A
13/03 EUR
67,050
66,960
Comm Euro R1C A
14/03 EUR
109,710
109,160
Comm Harvest R3C E
14/03 EUR
74,860
74,860
Currency Returns Plus R1C
14/03 EUR
927,590
927,110
DB Platinum IV
Croci Euro R1C B
14/03 EUR
112,740
112,540
Croci Japan R1C B
14/03 JPY
7994,060
8268,940
Croci US R1C B
14/03 USD
158,180
158,330
Dyn. Cash R1C A
14/03 EUR
101,550
101,550
Paulson Global R1C E
05/03 EUR
6632,120
6562,120
Sovereign Plus R1C A
14/03 EUR
106,480
106,370
Systematic Alpha R1C A
12/03 EUR
10101,450
10191,780
Fondi Index Linked
12/03
Social Responsability
99,480 EUR
A S&P
Fondi Unit Linked
Flex Equity 100
12/03
10,934 EUR
Global Equity
12/03
5,353 EUR
Maximum
12/03
5,090 EUR
Progress
12/03
6,266 EUR
Quality
12/03
6,883 EUR
US High Yield Bond A-Dis M
17/03 USD
10,688
10,701
US Value Equity A
17/03 USD
30,310
30,400
US Value Equity A-Dis
17/03 USD
28,980
29,060
Tel: 02 77718.1
www.kairospartners.com
Kairos Multi-Str. A
31/01 EUR 867189,677 857158,267
Kairos Multi-Str. B
31/01 EUR 567856,932 561570,953
Kairos Multi-Str. I
31/01 EUR 583827,444 576858,129
Kairos Multi-Str. P
31/01 EUR 533738,745 527974,042
Kairos Income
14/03 EUR
Kairos Small Cap
14/03 EUR
6,806
10,351
6,806
10,378
KAIROS INTERNATIONAL SICAV
KIS - America A-USD
13/03 USD
273,340
276,510
KIS - America P
13/03 EUR
192,160
194,370
125,150
1,706
100,410
14/03 EUR
125,130
17/03 GBP
100,370
Bond Euro B
13/03 EUR
17/03 EUR
14/03 EUR
12,518
KIS - Bond P
Abs. UK Dynamic Fd P1
95,370
PS - Opportunistic Growth B
12,503
26,612
Abs. UK Dynamic Fd P1 H
124,390
95,330
17/03 EUR
121,200
5,279
124,400
14/03 EUR
Euro Corp. Bond A-Dis M
121,180
AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811
14/03 EUR
PS - Opportunistic Growth A
1237,038
13/03 EUR
26,394
PS - Liquidity A
1236,370
KIS - Bond D
13/03 EUR
107,465
14/03 EUR
10,118
Azimut Trend
109,250
111,410
Bond Euro A
195,370
10,120
108,620
110,750
16,395
169,090
13/03 EUR
14/03 EUR
14/03 EUR
16,376
193,150
Azimut Trend Tassi
PS - Inter. Equity Quant A
PS - Inter. Equity Quant B
17/03 EUR
169,060
6,642
12,050
12,023
Euro Corp. Bond A
13/03 EUR
18,487
6,647
-
1479,914
4,189
13/03 EUR
99,680
99,720
1477,875
4,429
AZ F. Institutional Target
13/03 EUR
14/03 EUR
14/03 EUR
14/03 USD
13/03 USD
18,345
13/03 EUR
5,255
4,200
ASIAN OPP CAP RET EUR
PS - Global Dynamic Opp A
PS - Global Dynamic Opp B
Bluesky Global Strategy A
KIS - America X
13/03 EUR
Azimut Trend Pacifico
13/03 EUR
4,440
Num tel: 178 311 01 00
www.compamfund.com - [email protected]
KIS - Bond A-USD
Azimut Trend Italia
AZ F. Active Selection
Quota/pre.
5,088
14/03 EUR
Invictus Global Bond Fd
Quota/od.
5,076
AcomeA Asia Pacifico (A1)
14/03 EUR
Data Valuta
5,077
AcomeA America (A2)
AcomeA ETF Attivo (A1)
Nome
5,063
AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89
[email protected]
15,804
Quota/pre.
13/03 EUR
AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS
14/03 EUR
Quota/od.
AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC 13/03 EUR
AZ F. Bond Target 2016 DIS
AcomeA America (A1)
Data Valuta
ABS- I
31/01 EUR
14690,218
14057,114
ABSOLUTE RETURN EUROPA
28/02 EUR
5038,824
5035,637
BOND-A
31/01 EUR 703354,240 696998,377
BOND-B
31/01 EUR 703354,240 696998,377
EQUITY- I
31/01 EUR 585979,854 602512,491
PRINCIPAL FINANCE 1
30/09 EUR
59550,161
60088,629
KIS - Bond Plus A Dist
13/03 EUR
126,570
126,470
KIS - Bond Plus D
13/03 EUR
128,550
128,450
KIS - Bond Plus P
13/03 EUR
130,400
130,290
KIS - Dynamic A-USD
13/03 USD
173,410
172,970
KIS - Dynamic D
13/03 EUR
120,840
120,540
KIS - Dynamic P
13/03 EUR
123,040
122,730
KIS - Emerging Mkts A
13/03 EUR
119,380
120,030
KIS - Emerging Mkts D
13/03 EUR
118,080
118,720
Orazio Conservative A
14/03 EUR
99,420
99,700
PS - Target B
11/03 EUR
104,550
Sparta Agressive A
14/03 EUR
100,080
100,490
PS - Titan Aggressive A
11/03 EUR
105,120
104,770
14/03 EUR
102,500
102,540
14/03 EUR
95,850
95,900
WM Biotech A
14/03 EUR
151,900
152,520
PS - Total Return A
WM Biotech I
14/03 EUR
1544,090
1550,440
PS - Total Return B
www.newmillenniumsicav.com
Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475
NM Augustum Corp Bd A
14/03 EUR
185,880
186,140
NM Augustum High Qual Bd A
14/03 EUR
144,090
144,170
NM Balanced World Cons A
14/03 EUR
130,800
131,130
NM Euro Bonds Short Term A
14/03 EUR
137,590
137,600
Strategic Bond Inst. C
14/03 EUR
106,380
106,490
NM Euro Equities A
14/03 EUR
44,440
44,750
Strategic Bond Inst. C hdg
14/03 USD
106,540
106,660
NM Global Equities EUR hdg A
14/03 EUR
69,290
69,610
Strategic Bond Retail C
14/03 EUR
105,040
105,160
NM Inflation Linked Bond Europe A 14/03 EUR
104,000
104,000
Strategic Bond Retail C hdg
14/03 USD
105,150
105,280
NM Italian Diversified Bond A
14/03 EUR
109,870
110,030
Strategic Trend Inst. C
14/03 EUR
103,000
103,120
NM Italian Diversified Bond I
14/03 EUR
112,050
112,220
Strategic Trend Retail C
14/03 EUR
100,980
101,100
NM Large Europe Corp A
14/03 EUR
134,180
134,300
NM Market Timing A
14/03 EUR
103,740
103,980
NM Market Timing I
14/03 EUR
104,330
104,580
NM Q7 Active Eq. Int. A
14/03 EUR
59,270
59,070
NM Q7 Globalflex A
14/03 EUR
104,430
104,480
NM Total Return Flexible A
14/03 EUR
121,140
121,800
Fondo Donatello-Michelangelo Due 30/06 EUR
52927,939
52659,382
NM VolActive A
14/03 EUR
95,860
96,700
Fondo Donatello-Tulipano
30/06 EUR
47475,755
48904,331
NM VolActive I
14/03 EUR
96,180
97,020
Fondo Donatello-Margherita
30/06 EUR
27116,197
26640,389
Fondo Donatello-David
30/06 EUR
57863,932
57813,049
Fondo Tiziano Comparto Venere
30/06 EUR 477314,036
Caravaggio di Sorgente SGR
30/06 EUR
AUGUSTUM EQUITY EUROPE I
14/03 EUR
106,130
106,730
AUGUSTUM G.A.M.E.S. A
14/03 EUR
109,630
110,120
AUGUSTUM G.A.M.E.S. I
14/03 EUR
145,580
146,220
www.sorgentegroup.com
2506,583
2547,337
www.vitruviussicav.com
Numero verde 800 124811
[email protected]
Asian Equity B
14/03 EUR
93,330
94,680
Asian Equity B
14/03 USD
130,970
132,870
Emerg Mkts Equity
14/03 USD
430,320
432,770
Nextam Bilanciato
14/03 EUR
6,713
6,732
Emerg Mkts Equity Hdg
14/03 EUR
420,450
422,840
Nextam Obblig. Misto
14/03 EUR
7,246
7,256
European Equity
14/03 EUR
280,590
282,400
BInver International A
14/03 EUR
6,142
6,181
European Equity B
14/03 USD
346,990
349,240
Cap. Int. Abs. Inc. Grower D
14/03 EUR
5,264
5,283
Greater China Equity B
14/03 EUR
113,690
115,500
CITIC Securities China Fd A
14/03 EUR
4,883
4,887
Greater China Equity B
14/03 USD
161,890
164,460
Fidela A
14/03 EUR
5,434
5,446
Growth Opportunities
14/03 USD
70,640
71,120
Income A
14/03 EUR
5,639
5,641
Growth Opportunities Hdg
14/03 EUR
77,380
77,900
International Equity A
14/03 EUR
6,764
6,799
Japanese Equity
14/03 JPY
124,090
127,890
Italian Selection A
14/03 EUR
6,920
6,961
Japanese Equity B
14/03 USD
123,040
126,850
Liquidity A
14/03 EUR
5,340
5,341
Japanese Equity Hdg
14/03 EUR
161,460
166,450
Multimanager American Eq.A
14/03 EUR
4,668
4,700
Swiss Equity
14/03 CHF
128,100
129,170
Multimanager Asia Pacific Eq.A
14/03 EUR
4,206
4,230
Swiss Equity Hdg
14/03 EUR
97,230
98,060
Multimanager Emerg.Mkts Eq.A
14/03 EUR
3,883
3,894
US Equity
14/03 USD
163,970
163,710
Multimanager European Eq.A
14/03 EUR
4,422
4,459
US Equity Hdg
14/03 EUR
180,530
180,230
Strategic A
14/03 EUR
5,108
5,129
Usa Value Fund A
14/03 EUR
5,852
5,850
Ver Capital Credit Fd A
14/03 EUR
5,491
5,498
AZ F. Asset Power
13/03 EUR
5,361
5,369
Europ. Equ. (ex UK) Fd X H
12/03 GBP
2,829
2,853
KIS - Europa D
13/03 EUR
121,220
123,020
AZ F. Asset Timing
13/03 EUR
5,023
5,022
Pan Europe Fd A
12/03 EUR
3,592
3,631
KIS - Europa P
13/03 EUR
123,130
124,950
AZ F. Best Bond
13/03 EUR
5,312
5,318
Pan Europe Fd A
12/03 GBP
3,024
3,050
KIS - Europa X
13/03 EUR
123,550
125,380
AZ F. Best Cedola ACC
13/03 EUR
5,602
5,604
Pan Europe Fd A
12/03 USD
4,964
5,013
KIS - Global Bond P
13/03 EUR
101,020
101,080
AZ F. Best Cedola DIS
13/03 EUR
5,116
5,119
Pan Europe Fd B
12/03 EUR
3,572
3,611
Dividendo Arancio
14/03 EUR
46,720
46,940
KIS - Income D
13/03 EUR
104,400
104,380
AZ F. Best Equity
13/03 EUR
5,032
5,049
Pan Europe Fd B
12/03 USD
4,927
4,974
Convertibile Arancio
14/03 EUR
59,760
59,840
KIS - Income P
13/03 EUR
107,910
107,880
AZ F. Bond Target 2015 ACC
13/03 EUR
5,923
5,922
Pan Europe Fd X
12/03 EUR
3,869
3,911
Cedola Arancio
14/03 EUR
57,540
57,590
KIS - Italia P
13/03 EUR
132,740
133,380
PS - 3P Cosmic A
14/03 EUR
77,570
76,830
AZ F. Bond Target 2015 DIS
13/03 EUR
5,484
5,483
Pan Europe Fd X
12/03 EUR
3,565
3,604
Borsa Protetta Agosto
12/03 EUR
61,450
61,670
KIS - Italia X
13/03 EUR
131,290
131,790
PS - 3P Cosmic C
14/03 CHF
76,580
75,960
AZ F. Bond Target 2016 ACC
13/03 EUR
5,314
5,327
Pan Europe Fd X
12/03 GBP
2,971
2,996
Borsa Protetta Febbraio
12/03 EUR
59,660
60,040
KIS - Key
13/03 EUR
131,060
132,180
PS - Absolute Return A
14/03 EUR
110,870
110,950
Tel: 848 58 58 20
Sito web: www.ingdirect.it
www.pegasocapitalsicav.com
Tel 0332 251411
www.ottoapiu.it
Tel: 0041916403780
www.pharusfunds.com [email protected]
8a+ Eiger
14/03 EUR
5,855
5,880
8a+ Gran Paradiso
14/03 EUR
5,291
5,290
8a+ Latemar
14/03 EUR
5,864
5,878
8a+ Matterhorn
07/03 EUR 821891,596 820574,507
Legenda: Quota/pre. = Quota precedente;
Quota/od. = Quota odierna
133511DB
Economia/Mercati Finanziari 31
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Sussurri & Grida
Piazza Affari
BALZO DI RCS MEDIAGROUP
FERRAGAMO ARRETRA
di GIACOMO FERRARI
Positive fin dalla mattinata
nonostante lo scivolone dei
mercati asiatici, le Borse europee
hanno accelerato il passo nella
seconda parte della seduta grazie
ai deboli segnali di
miglioramento dei rapporti UsaUrss sul caso Crimea. L’inversione di tendenza è stata
particolarmente netta a Piazza Affari, dove l’indice
Ftse-Mib ha realizzato la performance migliore
(+2,52%) del Vecchio Continente. Tutti in rialzo i
titoli appartenenti al paniere delle blue-chips, salvo
Ferragamo (-0,14%) e Pirelli (-2,24%) dopo
l’annuncio dell’accordo con Rosneft. A correre di più
in assoluto è stata A2a (+7,08%), che ha incassato i
giudizi positivi di Kepler-Cheuvreux ed Equita Sim.
L’attesa per i conti di fine anno, previsti per domani,
ha invece spinto Finmeccanica (+6,26%) sulla quale
non ha avuto alcun impatto il taglio della commessa
dei caccia F 35 deciso dal governo italiano, mentre
Unicredit (+5,52%) ha beneficiato delle indiscrezioni
sulla possibile vendita o quotazione della controllata
Pioneer. Bene infine Mediaset (+4,39%), Telecom
Italia (+3,91%) e, nel resto del listino, Rcs
MediaGroup (+7,5%), promossa da Equita Sim.
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Borsa Italiana
Nome Titolo
Tel.
(m. s. s. ) Sarà che la moda e il lusso stanno attirando l’interesse di molti investitori, vedi le ultime mosse di Clessidra
(trattativa in esclusiva per entrare in Harmont & Blaine) e
gli interessi di Permira (da Cavalli a Peuterey). Certo è che,
come d’improvviso, s’è accesa una luce nuova su Ittierre, il
polo produttivo molisano uscito dall’amministrazione controllata del gruppo It holding di Tonino Perna e oggi ancora
in concordato anche con il nuovo proprietario, l’Albisetti di
Como. Nel giro delle ultime settimane al Tribunale di Isernia sono arrivate ben quattro offerte (due a cavallo del fine
settimana) per rilevare il controllo di quella che è stata definita la «Fiat del Molise», data l’importanza che ha per l’economia della Regione. L’ultima offerta è arrivata da Antonio
Rosati, che con la holding Hdc già controlla il marchio Lorenzo Riva e ha interessi nella metalmeccanica, nella nautica
e nello sport (Rosati è vice presidente del Genoa Calcio).
L’imprenditore conferma l’interesse per Ittierre: «Conosciamo il settore e abbiamo interesse a spingerlo, Ittierre ha un
know how storico importante che vogliamo valorizzare».
L’offerta, circa 21 milioni di euro compreso il magazzino, «è
parte di un piano industriale che abbiamo sottoposto al Tribunale» e che dovrebbe prevedere inizialmente il riassorbimento di una cinquantina di dipendenti. Attualmente sono
circa 600 i lavoratori in cassa integrazione. Tutte le proposte
arrivate sono molto prudenti sul fronte dell’occupazione. A
farsi avanti per Ittierre sono stati anche l’imprenditore molisano Camillo Colella (acque minerali Santa Croce e Castellina), Ikf (quotata all’Aim) e Compagnia Mercantile.
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Fiat e il test per trovare talenti tra gli
ingegneri
(b. car.) Formula competizione per 100 giovani universitari che, alla soglia della laurea, vogliono inserirsi nel settore automobilistico. La Fiat, in collaborazione con Ata, l’Associazione tecnica dell’Automobile, il 29 agosto aprirà la decima edizione della Formula Sae Italy, una gara in cui gli studenti si sfideranno all’interno del Circuito di Varano de
Melegari. Suddivisi per gruppi di lavoro, dovranno progettare, sviluppare, costruire e promuovere un prototipo di auto da corsa. Si sono già iscritti 84 team, provenienti oltre da
22 nazioni, tra cui Canada, Africa e Medio Oriente, oltre a
Europa e India. «Questa iniziativa — spiega al Corriere Alfredo Altavilla, chief operating officer della regione Emea di
Fiat Chrysler — vuole identificare non solo giovani talenti
sotto il profilo tecnico ma anche selezionare i futuri componenti di una squadra che competerà globalmente per vincere». Il supporto che il Lingotto metterà a disposizione, gratuitamente, degli studenti è stato illustrato in occasione
dell’evento «Face2Face with Fiat» che si è svolto al Centro di
Sicurezza di Orbassano, a Torino. Potranno essere realizzati
test utilizzando la Galleria del Vento Fiat e saranno a disposizione il Centro Stile e vari reparti sperimentali. I Politecnici di Milano e Torino si sono già iscritti. Al Circuito di Varano sono attesi oltre 2 mila laureandi e neolaureati.
(m.ger.) Il latte fa bene. Venduto ai cinesi fa ancora meglio. Però bisogna stare attenti con gli entusiasmi. La sintesi
è questa. La storia di Borsa è quella della Centrale del Latte
di Torino che produce e commercializza latte, derivati e prodotti freschi (uova, formaggi, pasta ecc). È un’azienda privata controllata dalle famiglie Artom, Luzzati e Pozzoli. Ieri in
Piazza Affari ha ceduto il 10,51% a 4 euro esatti. Un bel botto.
Già da qualche giorno i realizzi si fanno sentire. Ma in realtà
è quello che gli operatori chiamano presa di beneficio. E il
«beneficio» è di quelli che a Torino ricorderanno per anni: ai
prezzi di oggi il titolo è schizzato di quasi il 100% in un mese
raddoppiando la capitalizzazione a 45 milioni. Ma pochi
giorni fa, il 12 marzo, aveva toccato la punta di 6 euro contro
i 2 di metà febbraio. Il bilancio si è chiuso con ricavi stabili
(98 milioni), piccolo utile (1,2 milioni) effetto di una plusvalenza da cessione, dividendo di 0,06 euro. La benzina vera per il titolo è arrivata da un accordo con un’azienda cinese
di importazione e distribuzione alimentare quotata a Hong
Kong (ma il nome, chissà perché, non è stato fatto nemmeno nella nota ufficiale). La Centrale di Torino, che finora si
muoveva con i suoi automezzi refrigerati in un mercato interregionale, venderà soprattutto latte Uht e poi bevande a
base di soia a Hong Kong, Macao e in Cina. Il contratto ha
durata quinquennale, nel 2014 la fornitura è di 2 milioni di
litri. I primi container sono già partiti dal porto di Genova.
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+1,77 +0,52 1,090
+7,08 +23,09 0,784
+4,59 +29,31 7,995
-1,80 +0,85 19,680
-0,10 +38,10 0,749
+2,48 +25,71 1,050
+1,27 +41,23 9,595
+1,94 +31,25 0,040
+8,33 -7,14 0,001
+2,62 -2,13 0,701
—
—
—
—
—
—
— +16,17 3,234
+0,44 +14,92 0,490
+0,26 +11,60 3,996
+3,24 +4,71 7,755
—
—
—
— +9,09 0,005
+0,09 +20,27 1,781
+1,10 -10,44 6,630
+2,18 +10,77 16,310
+1,83 +22,55 6,120
+0,75 +5,48 10,700
-2,33 +5,95 15,000
+2,48 +22,81 19,820
-0,43 +8,17 6,300
+1,82 +3,25 21,330
+2,19 +9,64 11,570
+3,33 +22,25 6,500
-0,41 +3,97 4,028
+1,74 +28,49 11,850
—
—
—
+1,28 +2,16 2,120
+4,59+276,18 0,823
+4,79 +19,22 115,400
-1,23 +25,14 0,390
+2,63 +3,17 1,037
+21,44 +35,25 0,317
+1,23 +11,25 3,112
+1,78 +51,57 0,510
+2,76 +54,54 0,430
—
—
—
+6,38+121,37 0,199
+1,24 +25,82 2,194
— +20,22 2,038
+0,78 -0,16 6,245
-0,15 -1,77 9,530
-0,54 +40,73 0,259
+2,36 +22,36 0,415
+0,82 +23,82 0,490
+3,53 +41,71 1,489
-0,14+211,78 0,224
-2,08 +56,12 0,495
+3,73 +20,59 5,130
+3,36 +16,20 0,379
— +7,00 20,000
-0,59 +14,58 2,870
-1,40 -18,58 28,790
-0,17 -1,45 0,843
—
—
—
+0,47 +27,56 18,880
+1,85 +62,56 0,076
+0,31 -25,49 19,100
+3,39 +4,73 12,940
+2,63 +3,92 6,730
+0,62 +4,29 4,590
+4,23 +27,37 5,890
+0,33 +6,72 1,429
+1,44 +24,80 1,995
+0,81 +19,05 1,050
+0,61 -4,45 5,760
+1,22 +33,04 0,055
— -2,50 2,926
+0,68 -0,62 18,190
-0,14 +90,88 1,337
+2,28 +7,35 8,600
+3,06 +50,59 4,162
-10,51+128,44 1,745
+19,14 +69,72 0,184
+1,95 +30,91 0,044
+1,57 +11,49 0,252
-1,11 +24,05 0,300
+0,93 -5,43 1,032
+2,45 +75,11 0,207
+3,89 -2,20 7,570
+2,07 +57,76 0,560
1,220 153,4
1,029 3131,9
10,720 2226,4
23,160
84,4
1,121
37,6
1,375 101,6
13,680 121,4
0,057
52,8
0,002
—
0,906
83,7
—
—
—
—
3,948 169,6
0,600
52,7
4,674 1019,8
8,520 1448,6
—
—
0,007
10,6
2,222 505,5
7,665 670,7
18,890 14980,0
7,500 1903,8
12,950 1071,2
17,330
74,2
25,210 3451,1
8,140
76,1
25,110 2687,8
13,990 746,9
8,760 2748,9
4,540 1353,3
17,680 3051,9
—
—
2,546 143,6
3,870
55,4
147,400
—
0,570 1243,1
1,170
3,0
0,541 183,3
3,540 538,0
0,802 167,2
0,690 2214,7
—
—
0,465 300,1
2,800 322,7
2,498
32,6
6,880
—
9,900
64,0
0,388
49,7
0,654 103,6
0,660 1178,5
2,228
19,4
0,930
52,7
0,845
26,6
6,830 177,0
0,450
15,8
21,480
92,9
3,580
88,3
38,980 160,9
0,934
33,6
—
—
26,500 1748,5
0,147
99,4
26,250 1335,8
15,150 2244,6
7,600 298,9
5,170
43,3
7,720 582,9
1,670
19,4
2,598 302,5
1,287 155,9
6,310 3340,3
0,087
23,9
3,332 139,1
19,680 1042,4
3,110
—
10,130 163,6
6,875 1013,1
6,000
43,4
0,315
24,1
0,061
13,0
0,293
25,8
0,405
68,4
1,183 856,6
0,405
38,6
8,800 10704,4
0,928
85,8
Nome Titolo
Tel.
Cofide ...................................(COF)
Cogeme Set ..........................(COG)
Conafi Prestito' .....................(CNP)
Cred. Artigiano ......................(CRA)
Cred. Bergamasco...................(CB)
Cred. Emiliano .........................(CE)
Cred. Valtellinese .................(CVAL)
Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10)
Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14)
Crespi ...................................(CRE)
Csp .......................................(CSP)
D D'Amico *........................(DIS)
D'Amico 16 warr *...........(WDIS16)
Dada * ....................................(DA)
Damiani *.............................(DMN)
Danieli ..................................(DAN)
Danieli rnc ..........................(DANR)
Datalogic * ............................(DAL)
De'Longhi .............................(DLG)
Dea Capital *.........................(DEA)
Delclima................................(DLC)
Diasorin *...............................(DIA)
Digital Bros *..........................(DIB)
Dmail Group * ......................(DMA)
DMT *.....................................(EIT)
E Edison r........................(EDNR)
EEMS..................................(EEMS)
El.En. * ..................................(ELN)
Elica * ...................................(ELC)
Emak * ...................................(EM)
Enel.....................................(ENEL)
Enel Green Pw....................(EGPW)
Enervit ..................................(ENV)
Engineering * ........................(ENG)
Eni .........................................(ENI)
Erg........................................(ERG)
Ergy Capital...........................(ECA)
Ergy Capital 16w ............(WECA16)
Esprinet * ..............................(PRT)
Eukedos ................................(EUK)
Eurotech * .............................(ETH)
Exor ......................................(EXO)
Exprivia *...............................(XPR)
F Falck Renewables * .........(FKR)
Ferragamo...........................(SFER)
Fiat............................................(F)
Fidia * ...................................(FDA)
Fiera Milano * .........................(FM)
Finmeccanica........................(FNC)
FNM .....................................(FNM)
Fullsix....................................(FUL)
G Gabetti Pro.S..................(GAB)
Gas Plus................................(GSP)
Gefran * ..................................(GE)
Generali ....................................(G)
Geox .....................................(GEO)
Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES)
Gtech ....................................(GTK)
H Hera...............................(HER)
I I Grandi Viaggi .................(IGV)
IGD *......................................(IGD)
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo
0,526
—
0,617
—
18,770
6,805
1,410
—
0,330
—
1,547
0,704
0,113
4,098
1,673
24,100
16,250
9,070
15,850
1,281
1,390
30,700
2,860
4,296
40,400
1,028
0,444
20,280
1,878
0,870
4,038
Il Sole 24 Ore ........................(S24)
Ima * .....................................(IMA)
Immsi ....................................(IMS)
Indesit....................................(IND)
Indesit rnc ...........................(INDR)
Industria e Inn. ........................(IIN)
Intek Group ............................(IKG)
Intek Group rnc ....................(IKGR)
Interpump * ..............................(IP)
Intesa Sanpaolo......................(ISP)
Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR)
Invest e Sviluppo ....................(IES)
Irce *......................................(IRC)
Iren ........................................(IRE)
Isagro * ..................................(ISG)
IT WAY * ................................(ITW)
Italcementi................................(IT)
Italcementi rnc .......................(ITR)
Italmobiliare...........................(ITM)
Italmobiliare rnc...................(ITMR)
IVS Group ...............................(IVS)
IVS Group 16 warr ...............(WIVS)
J Juventus FC..................(JUVE)
K K.R.Energy......................(KRE)
Kinexia..................................(KNX)
L La Doria * .........................(LD)
Landi Renzo *..........................(LR)
Lazio .....................................(SSL)
Luxottica ...............................(LUX)
Lventure Group ....................(LVEN)
M Maire Tecnimont ...............(MT)
2,024
5,720
53,000
17,360
11,330
0,170
0,031
7,570
0,766
2,260
30,710
0,940
1,448
21,010
8,040
3,320
7,455
6,960
0,642
2,854
0,041
4,832
3,390
16,150
3,320
1,866
22,690
1,967
0,718
1,292
-2,59
—
—
—
+0,86
+3,11
-2,08
—
-7,30
—
+1,91
+2,03
-0,79
+2,45
-2,16
+0,50
—
+3,48
-0,06
+0,16
+0,36
+0,33
+2,22
+2,33
+0,95
+0,78
+2,99
+1,91
-0,74
+0,23
+3,70
+2,38
-3,70
+1,92
+1,34
+4,91
+0,89
+1,97
+5,29
-1,67
—
+1,35
-1,88
+0,98
-0,14
+3,21
+1,10
+1,71
+6,26
+4,73
-1,38
+1,49
+0,25
+3,04
+1,38
+1,03
+1,14
+1,52
+0,87
-0,97
+3,78
-5,06
—
+1,15
—
+18,05
+17,63
+4,83
—
+93,78
—
+18,09
+9,66
+9,18
+19,13
+35,03
-3,10
+1,06
+9,28
+33,08
+2,89
+9,45
-12,31
+29,41
+8,48
+18,51
+5,27
+44,50
+27,31
+11,19
+5,71
+28,84
+9,70
+77,75
+20,73
+0,23
+13,98
-2,59
+17,42
+43,78
+21,11
+22,56
+1,69
+12,31
+8,38
-23,93
+16,18
+37,19
+2,83
+27,82
+31,40
+8,77
+16,78
+3,16
+21,07
-4,55
+22,33
+37,92
+1,93
+20,67
+88,80
+50,23
0,523
—
0,598
—
14,370
5,660
1,130
—
0,159
—
1,310
0,633
0,099
3,382
1,230
23,980
16,080
7,700
11,860
1,207
1,180
30,600
2,180
3,888
33,450
0,976
0,307
15,710
1,674
0,806
3,134
1,831
3,140
43,490
16,250
9,745
0,164
0,026
5,265
0,619
1,819
28,160
0,798
1,296
21,010
5,945
2,360
6,750
5,445
0,482
2,622
0,031
4,530
2,762
15,590
2,640
1,353
22,090
1,630
0,380
0,860
0,571 381,1
—
—
0,648
28,6
—
—
20,170 1130,6
6,805 2229,5
1,540 669,0
—
—
0,363
—
—
—
1,586
50,8
0,734 294,3
0,119
—
4,200
67,5
1,800 138,4
26,830 985,3
18,070 659,2
9,560 522,4
16,410 2360,7
1,309 392,6
1,414 205,9
35,690 1717,0
3,080
40,2
4,690
6,5
40,590 1135,9
1,053 113,0
0,467
19,4
20,280
97,4
2,036 120,5
0,904 142,9
4,038 37664,0
2,064 10053,2
5,940 101,1
53,500 651,9
17,660 62771,3
11,330 1670,0
0,188
28,3
0,031
—
8,045 390,1
0,855
13,6
2,324
80,6
30,880 7499,6
0,995
48,5
1,457 419,7
27,680 3513,3
8,145 9940,4
3,360
17,0
8,560 311,9
7,355 3948,4
0,654 280,5
3,198
31,4
0,044
60,2
5,025 216,9
3,674
48,4
17,430 25047,1
3,486 856,4
1,952 760,4
23,980 3942,5
1,975 2777,4
0,860
31,6
1,360 438,3
Tel.
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Nome Titolo
0,710
37,300
0,644
10,500
9,980
0,887
0,386
0,520
10,120
2,170
1,857
0,755
1,940
1,300
2,768
1,971
8,600
5,540
30,750
19,400
8,190
0,214
0,243
1,579
2,230
6,060
1,390
0,568
38,870
0,147
1,866
Pierrel 12w.....................(WPRL12)
—
Pininfarina ............................(PINF) 4,590
Piquadro .................................(PQ) 2,148
Pirelli & C. ...............................(PC) 11,770
Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 9,950
Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 6,940
Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,435
Poltrona Frau.........................(PFG) 2,938
Prelios...................................(PRS) 0,764
Premuda .................................(PR) 0,385
Prima Industrie * ....................(PRI) 12,980
Prysmian ...............................(PRY) 18,180
R R. De Medici * ..................(RM) 0,333
Ratti ......................................(RAT) 2,550
RCS Mediagroup ...................(RCS) 1,806
RCS MediaGroup r B .........(RCSRB) 0,740
RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 1,176
Recordati *............................(REC) 12,660
Reply * ..................................(REY) 63,500
Retelit.....................................(LIT) 0,720
Risanamento...........................(RN) 0,218
Rosss....................................(ROS) 1,430
S Sabaf S.p.a. * .................(SAB) 14,500
Saes *.....................................(SG) 8,250
Saes rnc *.............................(SGR) 7,370
Safilo Group...........................(SFL) 14,430
Saipem.................................(SPM) 17,180
Saipem risp........................(SPMR)
—
Salini Impregilo .....................(SAL) 4,420
Salini Impregilo rnc .............(SALR) 12,600
Saras ....................................(SRS) 1,140
Sat ........................................(SAT) 13,070
Save....................................(SAVE) 13,000
Screen Service......................(SSB) 0,153
Seat PG...................................(PG) 0,002
Seat PG r ..............................(PGR) 0,601
Servizi Italia * .........................(SRI) 4,884
Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,400
Sesa......................................(SES) 13,190
Sesa 18 warr......................(WSES) 3,170
SIAS .......................................(SIS) 8,315
Sintesi .....................................(SII) 0,110
Snai ......................................(SNA) 1,824
Snam Gas .............................(SRG) 4,152
Sogefi *...................................(SO) 4,514
Sol ........................................(SOL) 6,480
Sorin.....................................(SRN) 2,150
Space....................................(SPA) 10,380
Space warr.........................(WSPA)
—
Stefanel * ............................(STEF) 0,400
Stefanel risp * ...................(STEFR)
—
STMicroelectr. ......................(STM) 6,705
T Tamburi ...........................(TIP) 2,528
Tamburi 13w ...................(WTIP15) 0,515
TAS .......................................(TAS) 0,590
Telecom IT ..............................(TIT) 0,823
Telecom IT Media .................(TME) 0,132
Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,430
Telecom IT rnc......................(TITR) 0,662
Tenaris ..................................(TEN) 15,220
Terna ....................................(TRN) 3,850
TerniEnergia *........................(TER) 2,200
Tesmec * ...............................(TES) 0,728
Tiscali.....................................(TIS) 0,076
Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,001
Tod's.....................................(TOD) 93,050
Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 8,195
TXT e-solution *.....................(TXT) 10,860
U UBI Banca .......................(UBI) 6,505
Unicredit ...............................(UCG) 6,500
Unicredit risp ......................(UCGR) 8,900
Unipol ....................................(UNI) 5,275
Unipol prv ............................(UNIP) 4,766
UnipolSai.................................(US) 2,518
UnipolSai risp......................(USRA) 243,800
UnipolSai risp B ..................(USRB) 2,400
V Valsoia ...........................(VLS) 11,010
Vianini Industria......................(VIN) 1,453
Vianini Lavori.........................(VLA) 6,300
Vittoria Ass. *.........................(VAS) 10,490
W World Duty Free .............(WDF) 10,120
Y Yoox *...........................(YOOX) 29,100
Z Zignago Vetro * .................(ZV) 5,560
Zucchi...................................(ZUC) 0,117
Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,003
Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,252
+1,50 +16,49
+4,57 +30,88
-1,76 +38,92
+1,16 +5,69
+0,81 +22,23
+3,56 +33,31
+1,39 +19,92
+2,47 +26,06
+0,70 +15,39
+0,84 +21,70
+0,60 +27,45
-0,53 +12,28
— +15,48
+4,00 +18,40
+0,36 +20,45
+0,46 +32,37
+0,76 +36,83
-0,18 +60,58
-0,16 +22,51
+1,57 +32,15
-1,03 +12,97
+6,95 -26,22
+1,72 +8,34
-0,38 -16,59
-3,88 +3,15
-1,14 +54,43
-0,43 +10,14
-0,61 +16,58
+1,59 -0,38
-4,05+195,97
+2,75 +12,41
0,603
27,700
0,463
9,390
7,940
0,645
0,315
0,408
8,720
1,783
1,457
0,660
1,675
1,040
2,260
1,489
6,220
3,420
24,550
14,460
7,230
0,200
0,220
1,569
1,963
3,896
1,197
0,487
37,410
0,049
1,485
0,745
30,5
39,220 1349,9
0,660 220,1
10,990 1191,3
10,080
5,1
1,020
20,6
0,415 133,4
0,540
25,8
10,300 1087,1
2,320 33457,3
1,915 1715,9
0,830
4,8
2,080
53,8
1,340 1520,6
2,894
48,2
2,110
16,0
8,600 1528,4
5,550 581,1
30,800 673,3
19,400 315,1
8,355 316,4
0,299
—
0,254 244,3
1,893
52,1
2,500
47,9
6,240 188,4
1,492 156,3
0,640
40,3
40,500 18427,5
0,179
15,8
1,866 571,1
Management e C. .................(MEC) 0,158 -1,19 -0,63 0,157 0,169
MARR * ..............................(MARR) 13,340 +2,38 +10,16 11,620 13,720
Mediacontech ......................(MCH) 6,635 +0,30 +7,54 5,630 7,300
Mediaset ................................(MS) 4,140 +4,39 +19,52 3,444 4,306
Mediobanca............................(MB) 7,670 +1,59 +21,55 6,310 7,735
Mediolanum .........................(MED) 6,310 +0,80 +0,08 6,165 6,895
Meridie ...................................(ME) 0,165 -3,45+108,99 0,077 0,188
Mid Industry Cap ...................(MIC)
—
—
—
—
—
Mittel.....................................(MIT) 1,747 -1,30 +3,50 1,609 1,794
Moleskine * ..........................(MSK) 1,310 +1,79 -16,61 1,287 1,738
MolMed ...............................(MLM) 0,744 +0,13 +0,26 0,572 0,849
Moncler .............................(MONC) 12,770 +2,49 -20,78 12,460 16,350
Mondadori..............................(MN) 1,470 +1,10 +5,76 1,311 1,539
Mondo Tv * ...........................(MTV) 0,811 -1,16 +60,34 0,502 0,840
Monrif..................................(MON) 0,441 -0,90
— 0,440 0,616
Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,240 +3,41 +36,47 0,166 0,240
Montefibre ..............................(MF)
—
—
—
—
—
Montefibre rnc....................(MFNC)
—
—
—
—
—
Moviemax............................(MMG) 0,063 +1,61
— 0,061 0,067
Mutuionline *........................(MOL) 4,320 -1,59 +5,06 4,050 4,486
N Nice *............................(NICE) 3,110 -1,52 +12,93 2,726 3,566
Noemalife .............................(NOE) 3,826 -0,26 +6,40 3,464 3,838
Noemalife 15 warr .........(WNOE15)
—
—
—
—
—
Novare ....................................(NR) 0,905
— +25,69 0,690 0,943
O Olidata .............................(OLI) 0,485 +1,10 +23,17 0,378 0,503
P Panariagroup *................(PAN) 1,385 +2,74 +5,73 1,260 1,462
Parmalat ................................(PLT) 2,504 -0,24 +1,13 2,460 2,554
Parmalat 15w ................(WPLT15) 1,461 +0,14 -0,61 1,416 1,502
Piaggio ...................................(PIA) 2,472 +2,40 +2,74 2,122 2,530
Pierrel ...................................(PRL) 0,721 +0,28 +39,46 0,504 0,772
75,2
878,5
125,7
4798,1
6565,5
4638,9
8,5
—
154,1
276,7
167,7
3153,5
359,8
21,8
66,2
2754,0
—
—
4,3
172,7
359,2
28,8
—
12,2
16,4
61,6
4567,2
—
881,5
34,3
Tel.
B.O.T.
14.04.14
14.05.14
13.06.14
14.07.14
14.08.14
12.09.14
26
56
86
117
148
177
99,976
99,957
99,927
99,895
99,839
99,781
0,19
0,19
0,19
0,27
0,28
Scadenza Giorni Pr.Netto
14.10.14
14.11.14
12.12.14
14.01.15
13.02.15
13.03.15
209
240
268
301
331
359
99,723
99,669
99,637
99,551
99,490
99,421
—
—
—
+0,22 +41,93 3,090
— +19,33 1,792
-2,24 -5,61 11,660
-1,78 +4,19 8,800
+1,61 +14,24 5,900
-0,37 +47,51 0,295
+0,14 +22,62 2,284
+7,76 +33,33 0,573
+1,24 +34,03 0,284
+4,26 +38,75 9,250
+3,00 -2,31 17,460
+5,45 +24,02 0,264
+0,39 +16,23 2,194
+7,50 +40,00 1,290
+7,56 +72,05 0,430
+4,53 +65,52 0,710
+1,69 +22,56 10,330
+3,67 +8,36 54,350
+2,13 +30,08 0,554
+0,37 +2,97 0,187
-0,42 +7,60 1,278
+4,32 +13,02 12,420
+3,13 +17,86 6,880
+4,10 +9,51 6,660
-1,16 -18,84 14,430
+1,24 +11,27 15,430
—
—
—
+0,32 -8,30 4,288
+0,96 -0,32 12,290
+3,64 +36,94 0,831
— +20,91 10,800
+0,08 +5,26 12,350
+3,88+152,07 0,060
— -5,56 0,002
-1,48 -34,67 0,480
+3,65 +19,71 3,982
+4,47 +63,27 0,235
+0,08 +10,93 11,380
+7,09 +25,79 2,225
+3,55 +14,69 7,215
+0,27 +2,13 0,107
+0,77 +34,22 1,359
+1,91 +2,67 3,974
-0,44 +5,52 3,870
+1,65 +12,99 5,675
-0,37 +0,47 2,074
-0,19 +5,49 9,800
—
—
—
-2,44 +9,59 0,365
—
—
—
+2,44 +17,12 5,470
+0,80 +12,26 2,174
+6,19 +27,16 0,322
+0,26 +20,33 0,473
+3,91 +16,16 0,709
+0,99 +8,18 0,122
+7,50+126,43 0,171
+3,44 +17,38 0,564
+1,94 -3,24 14,800
+2,94 +6,47 3,560
+1,38 +0,46 2,044
-4,08 -7,79 0,728
+9,86 +78,77 0,042
+14,29+100,00 0,000
+2,14 -22,07 91,100
+2,95 +31,12 6,190
+9,15 +19,41 9,070
+2,04 +34,40 4,840
+5,52 +20,71 5,360
+2,18 +13,30 7,800
+3,23 +21,26 4,086
+2,01 +29,93 3,630
+2,78 +3,62 2,182
+1,97 +33,96 173,200
+3,00 +13,85 2,022
-1,26 +2,90 10,060
+5,29 +21,08 1,192
-1,33 +21,97 4,990
+2,04 +20,30 8,580
+2,12 +8,82 9,140
+3,05 -13,60 26,030
+1,46 +10,54 4,940
+1,39 +61,13 0,072
— +3,03 0,003
-1,37 +35,95 0,185
New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00
—
—
4,716 139,1 indici
2,358 107,3 MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03
12,930 5575,4 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 386,92
Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 108,37
10,460 122,4 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 3038,89
DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 312,85
7,090
58,6 DJ
Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 3049,19
0,453
58,1 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 325,83
DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2828,76
2,940 411,6 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2608,56
0,764 205,1 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 21473,95
Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 42123,08
0,407
71,7 Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 6568,35
13,280 133,5 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 9975,00
Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 496,94
19,540 3867,3 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3092,14
0,365 123,2 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 5335,18
Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 14236,67
2,608
69,2 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2434,07
Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 8161,78
1,806 761,6
0,740
57,4 selezione
1,186
34,6 FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 17-03
13,330 2624,7 Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77,93
Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122,90
64,750 585,4 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,55
0,775 119,3 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,34
0,238 176,1 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,08
Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . 12,32
1,509
16,7 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 31,38
14,750 166,1 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 25,96
Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . 11,37
8,850 120,8 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 18,97
7,805
53,7 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 91,44
19,030 900,5 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,16
Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93,69
17,940 7499,9 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 180,30
—
— PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03
4,980 1990,6 Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,17
13,140
20,4 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,59
Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19,04
1,280 1061,9
Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,10
13,390 128,9 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,62
13,510 720,2 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,48
0,178
20,8 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,04
0,002
27,2 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,76
Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 77,98
0,950
0,4
Crédit Agricole. . . . . . . . . . . . . . . . 11,34
5,090 133,3 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,75
0,414
— Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,75
13,360 184,8 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116,95
3,106
— Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,82
Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,75
8,410 1881,9
Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67,16
0,120
4,7 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 41,59
1,950 214,4 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 72,34
4,152 13951,6 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 44,34
4,600 526,8 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 76,42
Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,48
6,530 586,9
NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03
2,306 1032,7 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 376,63
10,890 134,5 American Express . . . . . . . . . . . . . 91,09
Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 528,03
—
—
At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32,77
0,462
34,0 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 17,09
—
— Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125,52
Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,85
6,740
— Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 95,75
2,528 358,6 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 21,51
0,507
— Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,66
Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 38,30
0,650
25,0 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 64,34
Dow
Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 49,12
0,875 10913,9
DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,51
0,141 190,5
Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,07
0,430
2,4 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15,28
0,682 3956,9 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 25,39
General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 34,50
17,160
— Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 167,08
3,850 7667,2 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 29,45
2,364
82,0 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93,50
Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185,97
0,920
79,2 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,81
Intel
Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,75
0,080 140,2
Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 93,83
0,001
— JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,55
120,100 2821,3 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . 163,93
8,195 571,0 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 53,96
McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 97,75
11,910 124,2 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,29
6,705 5810,4 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,18
6,500 36801,6 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 113,96
Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 31,36
9,500
21,3 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 79,00
Occidental
Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 96,77
5,380 2324,7
Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,36
4,880 1293,6 Philip Morris . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,28
2,618 5642,2 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 79,68
247,000 311,3 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,73
Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 24,19
2,480 902,6 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,44
11,850 115,3 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145,74
1,499
42,1 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,69
Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39,28
6,385 273,3
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03
10,750 694,8 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403,50
10,830 2576,9 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1455,37
34,750 1699,3 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 3970,50
B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 936,00
5,630 486,8
Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 231,05
0,145
44,2 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476,85
0,008
— British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 394,14
0,308
0,9 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1446,00
* Titolo appartenente al segmento Star.
Valuta al 19-03-14
Rend.
Rend.
0,36
0,42
0,41
0,45
0,48
0,52
Euribor
Periodo
1 sett.
1 mese
2 mesi
3 mesi
4 mesi
5 mesi
Monete auree
Oro
T. 360
T. 365
Periodo
T.360
T.365
17 mar
17 mar
0,191
0,232
0,268
0,305
-
0,194
0,235
0,272
0,309
-
6 mesi
7 mesi
8 mesi
9 mesi
10 mesi
11 mesi
12 mesi
0,407
0,492
0,576
0,413
0,499
0,584
Sterlina (v.c)
Sterlina (n.c)
Sterlina (post.74)
Krugerrand
Marengo Italiano
Marengo Svizzero
Marengo Francese
Denaro Lettera
227,12 260,87
230,33 270,74
230,33 270,74
973,49 1.082,13
180,24 206,07
175,44 195,22
175,57 190,73
Tassi
Mattino Sera
Oro Milano (Euro/gr.)
—
Oro Londra (usd/oncia) 1.379,00 1.378,50
Argento Milano (Euro/kg.)
—
Platino Milano (Euro/gr.)
—
Palladio Milano (Euro/gr.)
—
Italia
Euro17
Canada
Danimarca
Finlandia
Sconto
Interv
0,25
0,25
0,25
1
0
0,5
0,25
0,994
0
0,25
Borse Estere
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano
Scadenza Giorni Pr.Netto
Il boom cinese del Latte di Torino
Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia
Prezzo Var.
Var.
Min Max Capitaliz
Rif.
Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni
(euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro)
A A.S. Roma .....................(ASR) 1,150
A2A .......................................(A2A) 1,029
Acea......................................(ACE) 10,720
Acotel Group * ......................(ACO) 20,140
Acque Potabili .......................(ACP) 1,044
Acsm-Agam ..........................(ACS) 1,320
AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 13,600
Aedes * ...................................(AE) 0,053
Aedes 14w *.....................(WAE14) 0,001
Aeffe *...................................(AEF) 0,783
Aicon * ...................................(AIC)
—
Aiòn Renewables....................(AIN)
—
Alerion ..................................(ARN) 3,880
Ambienthesis.........................(ATH) 0,570
Amplifon...............................(AMP) 4,542
Ansaldo Sts *.........................(STS) 8,120
Antichi Pell ..............................(AP)
—
Arena ....................................(ARE) 0,006
Ascopiave *...........................(ASC) 2,142
Astaldi * ................................(AST) 6,865
Atlantia ..................................(ATL) 18,300
Autogrill ................................(AGL) 7,500
Autostrada To-Mi .....................(AT) 12,130
Autostrade Mer. ................(AUTME) 16,740
Azimut..................................(AZM) 24,340
B B&C Speakers *.............(BEC) 7,020
Banca Generali .....................(BGN) 23,500
Banca Ifis *...............................(IF) 13,990
Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 8,380
Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 4,352
Banco Popolare .......................(BP) 17,590
Banco Popolare w10.........(WBP10)
—
Basicnet................................(BAN) 2,368
Bastogi......................................(B) 3,096
BB Biotech *............................(BB) 137,700
Bca Carige ............................(CRG) 0,563
Bca Carige r........................(CRGR) 1,170
Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,541
Bca Intermobiliare .................(BIM) 3,462
Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 0,773
Bca Pop.Milano......................(PMI) 0,690
Bca Pop.Spoleto ....................(SPO)
—
Bca Profilo ............................(PRO) 0,445
Bco Desio-Brianza ................(BDB) 2,768
Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,450
Bco Santander ....................(SANT) 6,440
Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 9,695
Bee Team ..............................(BET) 0,368
Beghelli ...................................(BE) 0,521
Beni Stabili ...........................(BNS) 0,615
Best Union Co......................(BEST) 2,110
Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,699
Biancamano *.......................(BCM) 0,778
Biesse * ................................(BSS) 6,530
Bioera.....................................(BIE) 0,440
Boero Bart.............................(BOE) 21,400
Bolzoni *................................(BLZ) 3,380
Bon.Ferraresi...........................(BF) 28,790
Borgosesia..............................(BO) 0,886
Borgosesia rnc......................(BOR)
—
Brembo * ..............................(BRE) 25,870
Brioschi..................................(BRI) 0,127
Brunello Cucinelli *..................(BC) 19,560
Buzzi Unicem ........................(BZU) 13,730
Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 7,420
C Cad It * ..........................(CAD) 4,860
Cairo Comm. *........................(CAI) 7,515
Caleffi....................................(CLF) 1,525
Caltagirone ..........................(CALT) 2,536
Caltagirone Ed.......................(CED) 1,250
Campari ................................(CPR) 5,795
Cape Live ................................(CL) 0,075
Carraro ...............................(CARR) 3,042
Cattolica As.........................(CASS) 19,340
Cell Therap...........................(CTIC) 2,806
Cembre * .............................(CMB) 9,645
Cementir *............................(CEM) 6,400
Cent. Latte Torino * ................(CLT) 4,000
Ceram. Ricchetti.....................(RIC) 0,315
CHL.......................................(CHL) 0,058
CIA .........................................(CIA) 0,284
Ciccolella ................................(CC) 0,374
Cir..........................................(CIR) 1,080
Class Editori ..........................(CLE) 0,368
CNH Industrial......................(CNHI) 8,010
Cobra * .................................(COB) 0,889
Per Ittierre si fa avanti il vicepresidente del Genoa
Francia
Germania
Giappone
G.B.
USA
Svezia
Sconto
Interv
0,25
0,25
0,3
--0,25
0,75
0,25
0,25
0,1
0,5
0,25
0,75
var.%
+1,12
+0,17
+1,27
+1,44
+1,48
+1,12
+0,84
+0,90
-0,30
+0,68
+0,62
+1,66
+0,85
+0,60
-0,22
+0,06
+1,97
+0,59
var.%
+1,33
+1,99
+0,53
+0,86
+1,03
+2,33
+1,01
+2,95
+1,07
+0,45
+0,02
+1,35
+3,39
+1,43
var.%
+2,14
+0,48
+1,20
+2,09
+2,46
+1,55
+1,62
+2,20
+0,35
+2,44
+0,75
+1,07
+0,13
+1,85
+1,59
+2,99
+1,18
+1,46
+0,77
+0,50
+1,03
var.%
+0,77
+1,02
+0,64
+0,86
+1,70
+1,96
+1,12
+0,38
+0,73
+1,65
+0,34
+0,80
+0,97
+1,13
+0,64
+1,33
+1,12
+1,20
+1,05
+1,31
+1,62
+2,06
-0,35
+1,00
+1,10
+1,32
+0,93
+1,70
+0,17
+1,06
+1,27
+0,66
+0,84
+0,87
+0,26
+0,42
+0,49
+0,89
+0,44
+0,58
+1,71
+2,58
+0,85
+4,47
Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1637,66
Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 466,30
Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1023,00
Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1356,00
Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1047,00
Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . . 96,50
Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 300,00
Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2599,00
Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2370,00
Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 226,02
var.%
+0,65
+2,71
+1,47
+0,92
-0,04
-0,08
+1,31
+1,55
+0,49
+1,08
+1,69
+0,74
+1,36
+3,54
+1,17
+0,58
-0,04
+1,73
ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03
Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64,25
Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71,80
Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,84
var.%
-0,08
+0,84
+0,79
32
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Cultura
Il saggio Giuseppe Monsagrati ricostruisce L’intervento Il corpo di spedizione francese
le vicende seguite alla fuga di Pio IX a Gaeta restaurò l’autorità dello Stato pontificio
La democrazia sotto assedio
Mazzini a Roma nel 1849
Nella Costituzione l’eredità della Repubblica sconfitta
di PAOLO MIELI
la libertà di stampa, il cancelliere austriaco Metternich si
allarmò: «Un Papa liberale è la cosa più inaudita che si
mezzanotte del 25 novembre possa pensare». Il 17 aprile il Pontefice aveva poi decretadel 1848, Ferdinando II, re to l’abbattimento delle porte del ghetto, conquistando a
delle Due Sicilie, in preda a sé la simpatia degli ebrei. Il cardinale Tommaso Pasquale
grande eccitazione convocò i Gizzi, dimettendosi nel luglio 1847 da segretario di Stato,
numerosi suoi familiari (alcuni dovette aveva previsto che con un Papa come quello, chiunque
farli svegliare) per annunciar loro che avesse guidato la segreteria di Stato avrebbe avuto enormi
la mattina successiva sarebbero partiti, problemi a governare. Qualche tempo dopo lo stesso Mettutti assieme, alla volta di Gaeta. Aveva ternich aveva vaticinato: «Se le cose seguono il loro corso
appena appreso che proprio alla fortezza di Gaeta si stava naturale Pio IX si farà cacciare da Roma». Ciò che sarebbe
dirigendo papa Pio IX, in fuga da Roma. Fuggiva, il Papa, puntualmente accaduto dopo che nel 1848 il Papa aveva
dopo l’uccisione, il 15 novembre, di Pellegrino Rossi, dapprima (il 10 febbraio) lasciato intendere che avrebbe
l’unica personalità che, forse, avrebbe saputo trovare una dato il suo avallo alla guerra contro l’Austria, salvo poi tivia d’uscita alla complicata situazione che si era venuta a rarsi indietro (il 29 aprile) e precipitare nel caos una Rocreare dopo che il Pontefice aveva rinunciato alla guerra ma ormai inebriata dal mito patriottico. Generando concontro l’Austria. Francia e Spagna si erano
fusione tra gli uomini di Chiesa e anche tra i
contese nei giorni precedenti l’opportunità
patrioti. Un disordine di cui sono prova due
di offrire rifugio e protezione a Papa Mastai.
fatti: nella sessione legislativa che si tenne
E lui aveva preso in considerazione l’ipotesi
il giorno dell’attentato a Pellegrino Rossi,
di fuggire in Francia. Ma il conte Spaur, rapda parte del presidente non fu fatto neanpresentante del regno di Baviera nonché
che un cenno all’assassinio dello statista; la
marito di Teresa Giraud (nipote del famoso
sera «si ebbero persino — organizzati concommediografo Giovanni Giraud, già vedofusamente in un’area liberal-democratica
va di un archeologo, devota al Pontefice,
— cortei di manifestanti che scorrazzarono
«data nei suoi primi anni ai piaceri dei senper il Corso inneggiando al tirannicidio».
si, poi di lasciva divenuta bigotta al cadere
Tant’è che si ipotizzò che l’attentato potesse
dell’età», l’avrebbe sbeffeggiata il triumviro
avere una matrice mazziniana. Ipotesi priva
della Repubblica romana Aurelio Saffi ) lo
di fondamento, scrive Monsagrati, dal moaveva convinto a desistere. Ancor più il carmento che «Mazzini in quel momento era
dinale Giacomo Antonelli — da quel mo- Il triumviro
tutto preso dallo sforzo di rivitalizzare la
mento eminenza grigia del regime pontifilotta armata nel Nord Italia e Roma gli cascò
cio — gli avrebbe sconsigliato di andare nel Giuseppe Mazzini
addosso a sorpresa, senza che vi avesse inPaese dove, ai tempi di Napoleone, nel 1799 (1805-1872) fu
viato nessuno dei suoi maggiori collaboraaveva trovato la morte, all’età di 82 anni, il triumviro della
tori, nessuno che potesse prendere la diresuo predecessore Pio VI, esule e imprigio- Repubblica romana.
zione di un moto che per riuscire avrebbe
nato nella fortezza di Valence. Così Pio IX Nell’immagine in alto i
avuto comunque bisogno della partecipaaveva scelto la via del Sud e si era aperta la combattimenti tra
zione dei cospiratori romani». Secondo
stagione di Roma senza il Papa. La Repub- Italiani e francesi di
Carlo Cattaneo, «Pio IX fu fatto da altri e si
blica romana del 1849, come dal titolo del Villa Spada, alle porte
disfece da sé. Pio IX era una favola immagipregevole libro di Giuseppe Monsagrati che di Roma, nel 1849
nata per insegnare al popolo una verità. Pio
sta per essere dato alle stampe dagli editori
IX era una poesia». E però, scrive MonsaLaterza. L’8 febbraio del 1849 a Gaeta si sarebbe rifugiato grati, «al contatto con la dura realtà del ’48 la favola e la
anche Leopoldo II, granduca di Toscana e parente dell’im- poesia si erano come dissolte ed era rimasto un vuoto che
peratore austriaco, che si era rifiutato di piegarsi alla Co- attendeva solo di essere colmato».
stituente. E la fortezza sarebbe diventata così un centro
Quando poi il Papa lasciò Roma, si fece avanti per grapolitico di primaria importanza.
di la cosiddetta stagione repubblicana. In vista delle elePapa Mastai era asceso al soglio due anni prima, nel zioni per l’Assemblea Costituente, in gennaio si fecero
1846, dopo la cupa stagione di Gregorio XVI. Era, il nuovo anche quelle che Monsagrati definisce una sorta di «priPontefice, un uomo a cui «piaceva piacere» a tutti, come marie», nel senso che «si creò un comitato incaricato di
avrebbe testimoniato il gesuita Carlo M. Curci. Ciò che, al- sondare gli umori del popolo in merito alle preferenze e
l’inizio, gli era pienamente riuscito: «Je daressi un bacio a si indicarono i nomi dei candidati per l’Assemblea». Su
pizzichetti», si entusiasmò Giuseppe Gioacchino Belli. 750 mila aventi diritto, andarono a votare in 250 mila,
Anche Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini non aveva- non pochi per l’Europa dell’epoca, che aveva pochissimi
no nascosto la loro iniziale simpatia nei confronti dell’uo- precedenti in fatto di suffragio universale. Garibaldi fu il
mo. Quando, il 15 marzo del 1847, il Santo Padre concesse tredicesimo su 16 eletti nel collegio di Macerata, non un
A
da Cima da Conegliano
al rogo di Riccardo Perucolo
Bibliografia
Un messaggio
dal Risorgimento
Esce dopodomani il saggio di
Giuseppe Monsagrati Roma
senza il Papa. La Repubblica
romana del 1849 (Laterza, pagine
252, e 20). Delle stesse vicende si
è occupato Stefano Tomassini nel
libro Storia avventurosa della
Rivoluzione romana (Il
Saggiatore, 2011). Pio IX di
Giacomo Martina è la biografia
più completa di Papa Mastai
Ferretti, pubblicata in tre volumi
tra il 1974 e il 1990 dalla
Pontificia Università Gregoriana.
grande successo. Terenzio Mamiani si oppose alla proposta di dichiarare decaduto il dominio temporale del
Papa. In dieci votarono contro la proclamazione della Repubblica: nove lasciarono da quel momento i lavori dell’Assemblea; uno, il bolognese Rodolfo Audinot, rimase.
Quel giorno Mazzini non era presente, si trovava ancora
in Toscana. Roma, fa osservare lo storico, «senza tradizioni di monarchia (quella papale era del tutto atipica)
era la sola città in cui, caduto il papato, la repubblica potesse nascere come se fosse la cosa più naturale del mondo». Ed è in modo fluido che si giunse alla nascita della
Repubblica. Il 21 febbraio fu votato l’incameramento dei
beni ecclesiastici, con l’intesa che sarebbe stato il governo a provvedere alle spese per il culto. Il 27 febbraio fu la
volta della legge sul prestito forzoso per rimpinguare le
casse dello Stato. Per il giornalismo furono mesi di grande libertà, simboleggiati dal successo del settimanale satirico «Don Pirlone», una sorta di «Punch» romano. Due
volte il popolo si ribellò, costringendo il governo a fare
marcia indietro: la prima quando fu deciso il sequestro
di tutte le campane (anche se erano escluse quelle delle
basiliche); la seconda quando si procedette ad analoga
iniziativa con i confessionali e gli arredi sacri. Fu «una
questione di devozione popolare», afferma Monsagrati,
«ma c’entrava qualcosa anche l’innato gusto estetico di
una popolazione orgogliosa dei propri monumenti e
istintivamente consapevole di cosa significassero per
l’identità collettiva».
Il 29 marzo fu costituito il triumvirato. Primo triumviro fu Giuseppe Mazzini. Secondo il già citato Saffi. Terzo
l’avvocato concistoriale Carlo Armellini (tra i più votati alle elezioni), forse il più inviso a Pio IX, che lo definì «miserabile», sottolineando che era «padre e fratello di due
gesuiti». L’uomo costituiva uno dei pochi anelli di collegamento con la precedente esperienza repubblicana della città, quella napoleonica del 1798-99. Tra i primi atti
del nuovo esecutivo, quello di dimezzarsi («per riguardo
alle tristi fortune del Paese») l’assegno mensile. Non si
trattò, però, di un atto demagogico, dal momento che
nessuno di loro fece parola di questa decisione e la si conobbe solo molti mesi dopo la caduta della Repubblica,
quando ne dette notizia, a posteriori, uno dei tre triumviri, Saffi. Ma Pio IX restava forte e continuava a godere di
un vasto consenso internazionale. Una lettera (22 febbraio 1849) di Nathan Niles, incaricato d’affari degli Stati
Uniti presso il Regno sardo, a James Buchanan, segretario di Stato del suo Paese, si schiera decisamente a favore
di Pio IX, attribuendo l’origine della crisi romana all’«at-
Un’amara disillusione
L’avvento di Papa Mastai Ferretti nel 1846
aveva suscitato nei patrioti grandi speranze
che però andarono deluse durante la Prima
guerra d’indipendenza contro l’Austria
Un atto rivoluzionario
Nelle elezioni a suffragio universale
maschile per l’Assemblea Costituente
votarono 250 mila persone su 750 mila
aventi diritto: un risultato apprezzabile
Cultura 33
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
fosse vista come una reale minaccia. Tanto più che i soldati, appena sbarcati, alzarono un albero della libertà,
«evocatore di antichi ricordi giacobini» e vi intrecciarono i due tricolori. Ma soprattutto, per il fatto che, quando
approdò allo stesso lido il battaglione dei bersaglieri
lombardi comandato da Luciano Manara, Oudinot li lasciò scendere a terra, li fece prigionieri salvo poi liberarli
subito, dopo aver ottenuto da loro l’impegno formale che
non sarebbero entrati in azione fino al 5 maggio, data per
la quale evidentemente calcolava che tutto sarebbe stato
risolto. E ancor più per il fatto che il 30 aprile i repubblicani romani avevano fermato i francesi con relativa facilità. Tutto sommato gli uomini di Oudinot non facevano
paura.
Semmai Roma avvertiva come avvisaglie di una futura
minaccia comportamenti tipo quello della «banda Zambianchi». Il forlivese Callimaco Zambianchi, già buon
amico di Garibaldi e successivamente di Mazzini (anche
se Monsagrati esclude che agisse a suo ordine), approfittando del trambusto provocato dallo sbarco dei francesi,
si diede a operazioni terroristiche dapprima a Terracina,
poi nella stessa Roma. Sequestrò e uccise il domenicano
Vincenzo Sghirla e successivamente, tra il 30 aprile e il 4
maggio, fece fuori una decina di altri ecclesiastici, tutti
condotti nei sotterranei del convento di S. Calisto, torturati e infine trucidati. Quando si seppe di quei delitti,
l’impressione fu notevole e quegli episodi non giovarono
alla reputazione della Repubblica. Mazzini entrò quindi
in contrasto con Garibaldi, allorché questi arruolò alcuni
delinquenti di Ancona, fatti precedentemente arrestare
da Felice Orsini: «Voi non sapete il male che fate a noi e
alla Repubblica, volendo ritenere quei d’Ancona con voi;
è il colpo più forte che possa in questo momento darsi al
governo», gli disse. E in effetti la propaganda del cardinale Antonelli dette risonanza agli episodi di violenza dei
repubblicani. Ciò che consente adesso a Monsagrati di
definire «innegabile» che nella Roma del 1849 ci fosse
«un sostrato in cui la violenza sociale incrociò questo
principio di rivoluzione nazionale». Chi si accorse per
tempo che qualcosa non andava per il verso giusto fu
Carlo Pisacane, il quale entrò in polemica sia con Garibaldi, a cui pure lo legava un sentimento di devozione
Violenze e generosità
Ci furono alcuni delitti contro ecclesiastici
ma Mazzini ordinò che i prigionieri nemici
fossero liberati senza contropartita
tività irresponsabile» dei cospiratori (i quali — a detta di
Niles — facevano leva su «una più che spregevole marmaglia di canaglie e banditi che riempiono le strade di
Roma») e sconsigliava il riconoscimento della Repubblica romana.
A quel punto cambia tutto. Con un motu proprio il
Pontefice scomunica «chiunque ardisce rendersi colpevole di qualsivoglia attentato contro la temporale Sovranità dei Sommi Romani Pontefici». Il cardinale Antonelli
organizza la risposta armata contro gli usurpatori, alla
quale è disposto ad associare chiunque, persino i turchi.
Ma sono quattro le potenze da lui espressamente chiamate in causa il 18 febbraio del 1849: «Poiché l’Austria, la
Francia, la Spagna e il Regno delle Due Sicilie si trovano
per la loro posizione geografica in posizione di potere
sollecitamente accorrere colle loro armi a ristabilire nei
dominj della Santa Sede l’ordine manomesso da un’orda
di settarj … il Santo Padre dimanda con piena fiducia il
loro intervento armato per liberare principalmente lo
Stato della Chiesa da quella fazione di tristi che con ogni
sorta di scelleraggini vi esercita il più atroce dispotismo».
Il rischio avvertito a Parigi dal presidente Luigi Napoleone Bonaparte (il futuro Napoleone III) era che l’Austria cogliesse l’occasione per allargare ancor più la sua
sfera d’influenza sulla penisola e fu in questa chiave che
venne concepito l’intervento francese. Lo dissero apertamente nel dibattito all’Assemblea di Parigi sia il generale
Christophe Léon de Lamoriciére che il presidente del
Consiglio Odilon Barrot. Il 24 aprile le truppe francesi,
agli ordini di Nicholas-Charles-Victor Oudinot, sbarcarono a Civitavecchia senza che la presenza di quei militari
sul suolo laziale — che pur suscitò sconcerto — a Roma
(«prode, prodissimo, ma non capisce niente di milizie»,
disse Cattaneo stesso dell’eroe dei due mondi), sia con
Mazzini, al quale rimproverava la linea eccessivamente
condiscendente nei confronti della Francia, definita dal
leader repubblicano «Repubblica sorella». Mazzini aveva
ordinato che i feriti francesi fossero curati negli ospedali
romani e che i prigionieri fossero restituiti senza contropartita: riteneva che, una volta rientrati nei loro ranghi, si
sarebbero trasformati in «ambasciatori di solidarietà repubblicana». La Francia stette al gioco e, il 15 maggio, inviò a Roma Ferdinand de Lesseps, perché intavolasse una
trattativa. Questi convinse Oudinot a concedere una tregua fino ai primi di giugno. E trovò persino un accordo
che però fu mandato all’aria da Luigi Napoleone e da Oudinot: Lesseps, tornato in Francia, fu accusato di arrendevolezza e ne ebbe stroncata la carriera diplomatica.
Il 3 giugno, la parola, tra romani e francesi, passò alle
armi. E per Roma repubblicana fu l’inizio della fine. La
prima a farne le spese, come accade sempre in casi come
questo, fu la libertà di stampa, nella persona di Francesco Dall’Ongaro, direttore del «Monitore Romano» (rimasto l’unico giornale aperto dopo che erano stati chiusi
«la Pallade», la «Speranza dell’Epoca», il «Contemporaneo», il «Don Pirlone»). Fu il momento del massimo, ancorché comprensibile, disordine: Dall’Ongaro fu rimosso
dall’incarico dopo che il deputato Cesare Agostini lo aveva accusato di disfattismo. Il ministro della Guerra Giuseppe Avezzana si fece assegnare 150 condannati ai lavori
forzati rinchiusi in Castel S. Angelo da mettere agli ordini
di Garibaldi. La sera stessa il comandante in capo Pietro
Roselli lamentò che solo 38 avevano fatto ritorno al luogo
di pena. Garibaldi fece poi arrestare per insubordinazione il colonnello Luigi Amadei, ufficiale del Genio. Alla
Premi letterari/1 Ex aequo in occasione del decennale
data 5 giugno 1849 del diario del repubblicano Luigi Fi- testa avesse avuto per unico scopo quello di dare voce alle
lippo Polidori si può leggere: «Moltissimi cominciano a aspirazioni e ai bisogni di una collettività molto coesa».
desiderare che i francesi entrino presto, anche ostilmen- Da modello fece anche l’«orazion picciola» con la quale
te». Per «dare un’idea più aperta del regime», la Repub- Garibaldi invitò i suoi a seguirlo verso nuove avventure:
blica contraddicendosi dopo il «caso Dall’Ongaro», fece «Io esco da Roma; chi vuol continuare la guerra contro lo
riaprire «Pallade», «Speranza», «Contemporaneo» e straniero, venga con me; io non offro né paga, né quartie«Don Pirlone». Garibaldi nel frattempo fari, né provvigioni; io offro fame, sete, marce
ceva incetta di vino da dare ai suoi uomini
forzate, battaglie e morte. Chi ha il nome
Protagonisti
per infondere coraggio. Poi li guidava in
d’Italia non sulle labbra soltanto, ma nel
una sortita notturna con camicie bianche
cuore, mi segua». Parole non immuni dal
(la «notte dell’incamiciata») perché evitasvizio dell’enfasi, destinate a diventare le più
sero di colpirsi l’un l’altro. Ma a quel punto
celebri tra quelle pronunciate da Garibaldi
la partita era già persa.
nel corso dell’intera vita.
In realtà, di partita, a Gaeta se ne stava
A differenza di Garibaldi, Mazzini volle
] Il cardinale Giacomo
giocando un’altra. Il cardinale Antonelli inrestare per giorni e giorni nella Roma «libeAntonelli (nel ritratto
duceva Pio IX a mettere all’indice le opere di
rata» dai francesi «offrendomi vittima faciqui sotto) divenne il
Antonio Rosmini, Vincenzo Gioberti e Giole a ogni offeso che volesse vendicarsi», cobraccio destro di Papa
acchino Ventura. Il Pontefice aveva appena
me scriverà qualche anno dopo in polemica
Pio IX (nella foto al
ricevuto, a fine maggio, Rosmini, dandogli
con chi lo aveva accusato di «aver governato
centro) e fu a lungo
dimostrazione di una qualche cordialità. Ed
con il terrore». Per offenderlo ancora una
segretario di Stato
ecco che su Rosmini si abbattevano i fulmivolta, andando a ripescare la vecchia immadella Santa Sede. Da
ni della curia e addirittura un provvedimengine del «terrorista che manda a morire gli
questa posizione di
to (poi rientrato) di espulsione dal Regno
altri standosene al sicuro», si disse che un
vertice, contribuì a
delle Due Sicilie. Un autentico complotto, al
salvacondotto inglese gli avesse evitato l’arspingere il Pontefice su
termine del quale Papa Mastai era costretto
resto. Ma non era vero. Lui restò a Roma
posizioni intransigenti
a tornare sui suoi passi. Secondo il princi«per osservare le reazioni del popolo romae creò a Roma, dopo la
pale biografo del Pontefice, Giacomo Martino» e per contare di capire in quale misura
caduta della
na (nel libro Pio IX, editore Pontificia Unisu quelle genti avrebbe potuto contare in
Repubblica nell’estate
versità Gregoriana) Antonelli era «ansioso
futuro. Girò per la città, interrogò amici,
del 1849, un regime
di eliminare un avversario intellettualmensentì le pressioni e gli argomenti di chi insiassolutistico e
te superiore», Rosmini appunto. E, prosesteva perché lui fuggisse. Furono «giorni di
poliziesco. Antonelli
gue Monsagrati, «assieme ad Antonelli lagrande travaglio interiore, spesi con l’illumorì nel 1876, due
vorava dietro le quinte tutta una camarilla
sione di essere ancora in grado di organizanni prima di Pio IX
di corte che da tempo intercettava le lettere
zare una lotta di popolo contro l’occupante
di Rosmini al Papa e lo metteva in cattiva luo di poter raccogliere fuori città ciò che rece». Ma il vero obiettivo di Antonelli era
stava dell’esercito repubblicano per tentare
probabilmente più ambizioso: costringere
un ultimo, disperato, colpo di mano». Il 16
Pio IX a rinnegare pubblicamente l’iniziale
luglio si imbarcò, clandestino, da Civitavecbiennio del suo pontificato, quello liberale
chia alla volta di Marsiglia. Charles Dickens
e riformatore. Il primo ministro sardo, Massi augurava un suo ritorno in Inghilterra, disimo d’Azeglio, inviava a Gaeta Cesare Balcendo che «il mondo non può permettersi
bo per indurre Pio IX a tornare allo spirito
di perdere uomini come lui». E Thomas
del 1846-48. Ma senza successo. Ci provava
Carlyle, pur mostrandosi scettico nei conaddirittura Tocqueville. Ma
fronti del suo operato, «ne esaltava senza
anche lui urtava contro il
mezzi termini le qualità morali».
muro eretto da Antonelli. E il
A Roma, l’incaricato d’affari statunitense
Papa da quel momento si
Lewis Cass junior, che pure si era entusiaconquistò la fama dell’uomo
smato per la Repubblica, descriveva adesso
che faceva marcia indietro.
«la meravigliosa versatilità tipica degli ita«Niente sta a cuore del buon
liani che stavano rapidamente riconcilianPio IX in questo losco mondosi con il nuovo ordine di cose e si mescodo, quanto il purgarsi della
lavano alle truppe straniere, alcuni per fare
taccia di principe riformatoamicizia, altri per osservare da vicino le loro
re», scrisse Marco Minghetti
divise». Il prefetto di polizia François Chafuturo presidente del Consipuis il 14 luglio festeggiava l’anniversario
glio nell’Italia unita.
della presa della Bastiglia sopprimendo tutIl 12 giugno Oudinot inditi i giornali, compresi quelli filopapali. E
rizzava alla Costituente romana un ultimaPio IX mostrò di non aver nessuna fretta di
tum. Il 19 giugno Ancona si arrendeva agli
tornare nella «sua» città. Anzi, da Gaeta si
austriaci. Gli uomini di Oudinot adesso avetrasferì ancora più a sud, a Portici, dove Fervano fretta. Si spargeva la voce che Mazzini
dinando II aveva la sua residenza estiva,
volesse far saltare in aria la «madre» di tutte
«servita» da una ferrovia che esibiva come
le basiliche romane. Ed era lui stesso a doprova della modernità del suo regno. Il Paver smentire all’amica Margaret Fuller che
pa sarebbe tornato a Roma solo il 12 aprile
aveva dato credito alla diceria: «Potete credel 1850, dopo essere stato accompagnato
dere per un solo momento a una tale assurda Ferdinando fino al confine, nei pressi di
dità che S. Pietro sia minato, mentre io soTerracina. Da Terracina, distante un’ottanti] Il diplomatico
no qui? Mi sono forse dimostrato un vandana di chilometri, il corteo papale avrebbe
francese Ferdinand de
lo o un uomo del ’93?», le domandava. Ladimpiegato altri sei giorni di viaggio. La città
Lesseps (nel ritratto
dove, per inciso, è interessante notare quale
fu ripulita di ogni traccia repubblicana, non
qui sopra), futuro
bassa considerazione il leader repubblicafu fatto niente per ricordare i «ribelli» caartefice del canale di
no abbia sempre avuto di Robespierre e
duti (tra i quali Goffredo Mameli, Luciano
Suez, nel 1849 fu
della fase giacobina della Rivoluzione franManara, Enrico Dandolo, Francesco Daveaccusato di debolezza
cese. Il 30 giugno fu il giorno della battaglia
rio, Emilio Morosini) ma qualcosa sì per
nelle trattative con la
decisiva a porta San Pancrazio, sotto un
commemorare l’esercito vincitore: in partiRepubblica romana
temporale scrosciante. Il 1° luglio — fuori
colare la lapide onoraria fatta apporre nella
tempo massimo — l’Assemblea Costituenchiesa di S. Luigi dei Francesi, la Porta S.
te approvò una Costituzione molto moderna, che non sa- Pancrazio e l’arco trionfale disegnato da Andrea Busiri
rebbe mai stata applicata a un Repubblica ormai defunta. Vici, eretto tra il 1857 e il 1859 sulle rovine di villa Corsini.
Tale Costituzione, però, avrebbe fatto da modello a tutte I francesi rimasero a Roma fino al 1866 per quella che,
le esperienze rivoluzionarie del secolo e anche di quello non senza malizia, Monsagrati definisce la «penultima
successivo: « A leggerla oggi», scrive Monsagrati, «si re- occupazione straniera della Capitale».
sta colpiti da due caratteri, l’originalità e l’essenzialità,
[email protected]
come se fosse uscita da una sola testa e come se quella
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Premi letterari/2 Una serata dedicata a Merini, Pozzi, Badoni, Cederna
Hamid e Cappello, il «Terzani» è per due Poesie di primavera per giovani penne
di MARCO DEL CORONA
N
on era mai accaduto e non è un caso che succeda a
dieci anni dalla morte di Tiziano Terzani (28 luglio
2004): i vincitori del Premio letterario
internazionale dedicato al giornalista e scrittore sono
due. La giuria, presieduta dalla compagna di una vita
Angela Staude Terzani, ha indicato infatti ex aequo il
romanziere pachistano Mohsin Hamid (nella foto sopra)
per Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente,
Einaudi, e il poeta friulano Pierluigi Cappello (sotto) per
Questa libertà, il suo esordio narrativo per Rizzoli.
Promosso dall’associazione vicino/lontano e dalla
famiglia Terzani, il riconoscimento verrà consegnato il 17
maggio a Udine. La premiazione nel Teatro Nuovo
Giovanni da Udine sarà il culmine di eventi programmati
dall’8 a domenica 18: tra questi, un incontro con Hamid e
l’anteprima nazionale del documentario che Francesca
Archibugi ha dedicato a Cappello. La serata stessa del 17
sarà poi dedicata ai diari inediti di Terzani, di cui è
imminente l’uscita da Longanesi, l’editore che detiene i
diritti del catalogo della firma del «Corriere». Gli inediti,
ai quali hanno lavorato la vedova e Álen Loreti (già
curatore dei due Meridiani
Mondadori di Terzani), rivelano
dettagli nuovi su vicende
raccontate nei suoi libri. Quanto ai
due vincitori della decima
edizione del Premio, i giurati
(Giulio Anselmi, Toni Capuozzo,
Andrea Filippi, Milena Gabanelli,
Fabrizio Gatti, Ettore Mo, Paolo
Pecile, Valerio Pellizzari, Peter
Popham e Marino Sinibaldi)
hanno reso omaggio a due opere
che esplorano, ciascuna a suo
modo, percorsi battuti da Terzani:
là, con Hamid, un’Asia il cui
sviluppo pare spesso uno
sradicamento; qui, per Cappello,
«la conquista di chi non cede allo
sconforto e sa reagire, abbracciando la vita per quello che
essa può ancora dare anche quando, per un incidente, un
sedicenne non riconosce come suo il corpo che occupa».
@marcodelcorona
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di MAURIZIO BONASSINA
È
ormai una ricorrenza e arriva con la primavera:
questa è infatti la terza edizione del premio
«PrimaveradellaPoesia». È il coronamento di un
progetto che vuole mettere in luce i giovani talenti
della poesia: un successo consacrato dalla medaglia
di rappresentanza che il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ha conferito a questa edizione.
L’appuntamento, aperto al pubblico, è per il 19 marzo
alle ore 2o a Palazzo Morando (Via Sant’Andrea, 6
Milano). Una serata dedicata a quattro grandi firme,
tutte in rosa, tutte da antologia: Alda Merini (a fianco
in un’immagine di Giuliano Grittini), Antonia Pozzi,
Piera Badoni, le poetesse; Camilla Cederna la
giornalista scrittrice. A partecipare al concorso sono
chiamate penne giovanissime, dai 14 ai 25 anni.
La quinta donna, l’organizzatrice, è Francesca
Parvizyar, esponente della cultura milanese
(nominata di recente anche nel board del Museo
della Loyola University per i rapporti con la cultura
italiana) che ribadisce: «Ci sono giovani che hanno le
capacità per portare nuove pagine di poesia nello
scenario della letteratura
italiana e questo concorso vuole
dare spazio a chi sa scrivere».
Tra i giurati ci sono Elisabetta
Sgarbi, Giangiacomo Schiavi,
Liliana Segre.
Il concorso ha già prodotto un
volume, pubblicato lo scorso
dicembre, che raccoglie i testi di
tre giovani poetesse vincitrici e sarà presentato al
Salone di Torino. Nei progetti di Francesca Parvizyar
c’è anche quello di entrare nelle carceri con un corso
di scrittura creativa. Sarà un incontro aperto al
pubblico: letture e musica — classica certo— con il
pianoforte a sottolineare i passaggi più emozionanti.
Un incontro che vale un anticipo. Nel «lunario» il 21
marzo è una data significativa: è la «Giornata
Mondiale della poesia» ed anche un compleanno di
casa. In quello stesso giorno d’inizio primavera, 83
anni fa, nasceva la poetessa dei navigli milanesi:
buon compleanno cara, indimenticabile e geniale
Alda.
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34
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Idee&opinioni
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RIFORME COSTITUZIONALI
Senato come assemblea delle autonomie
Non tutte le Regioni hanno lo stesso peso
VA PREMIATO, NON TASSATO DI PIÙ

In molti hanno già scritto come
l’innalzamento della tassazione
delle rendite finanziarie dal 20% al 26%
penalizzerà i cosiddetti piccoli azionisti,
visto che la tassazione su capital gain e
dividendi derivanti da partecipazioni
non qualificate risulterà più alta di quella relativa a partecipazioni qualificate.
Questa distorsione è evidente e sarà
necessario metterci mano, ma non è
l’unica né la più importante. Ce ne sono
almeno altre due. La prima è che mantenendo la tassazione al 12.5% per i titoli
di Stato si disincentiveranno ulteriormente gli investimenti in capitale di rischio a vantaggio di quelli in debito
pubblico. In Italia dobbiamo favorire la
cultura opposta; aiutare chi rischia investendo nelle imprese per accompagnare la loro crescita dimensionale anche attraverso la quotazione. I numeri
della Borsa italiana sono lì a ricordarcelo. Le società quotate italiane sono meno della metà di quelle tedesche e circa
un settimo di quelle presenti a Londra e
la capitalizzazione complessiva della
nostra Borsa rispecchia appieno questa
distanza. Il secondo motivo di perplessità deriva dall’affermazione che una
tassazione delle rendite finanziarie al
26% sia più equa perché in linea con la
tassazione media europea. Questo è solo apparentemente corretto, visto che
nella sostanza si tratta di un confronto
improprio. Il conto, infatti, va fatto
sommando alle imposte pagate dagli
azionisti quelle già pagate dalle imprese.
Un recente studio della Banca Mondiale indica come in Italia il total tax rate (inteso come il carico fiscale complessivo sugli utili di impresa comprensivo degli oneri contributivi) sia pari al
68.5% contro una media europea del
41%. Abbiamo quindi una base di partenza molto diversa su cui tassare ulteriormente dividendi e capital gain. È
certamente auspicabile una rivisitazione della tassazione delle rendite finanziarie, ma bisogna farlo avendo come
obiettivo finale quello di fare crescere le
nostre imprese e la nostra Borsa. È venuto il momento di premiare chi investe in capitale di rischio, solo così torneremo a crescere.
Andrea Tavecchio
@actavecchio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA DIPENDENZA ENERGETICA DELL’EUROPA
E I LIMITI DELLA «GREEN ECONOMY»

Uno degli effetti della crisi russoucraina è quello di mettere alla
frusta le politiche energetiche dell’Europa
e dei suoi Paesi. È stato così nel 2006 e nel
2009, e lo è a maggior ragione oggi che lo
scontro politico è al limite del confronto
armato. Comprensibile, quindi, che sulle
pagine del Financial Times il direttore del
think tank «Copenhagen Consensus Center», Bjorn Lomborg, si
chieda se la politica energetica «verde» dell’Europa
e della Germania («costosa e inaffidabile») non abbia fatto altro che favorire
la dipendenza dal gas russo, a costi elevati e senza
effetti sullo sviluppo tecnologico e la difesa dell’ambiente. Un atto di accusa duro, che mette sul
banco degli imputati la politica dell’Energiewende, la «transizione energetica» da
un’economia basata su nucleare e fonti
fossili verso le energie rinnovabili e la sostenibilità completa.
Che cosa imputa Lomborg alla «verde»
Germania? Intanto di aver impoverito le
famiglie, visto che 6,9 milioni di consumatori tedeschi spendono più del 10% del
loro reddito per l’energia. Una scelta ben
precisa quella di Berlino: meglio gravare
sui consumatori domestici e non sulle
grandi industrie, soprattutto se l’economia del Paese dipende in maniera determinante dall’export. Ma ora, dopo la decisione post-Fukushima di abbandonare il
nucleare, anche l’industria è tornata a pagare salata la sua energia, e per di più dal
2011 ad oggi il Paese emette più CO2. Vale
la pena, si domanda il
think tank, di spendere
100 miliardi di euro di sussidi al solare in 20 anni per
avere un contributo dello
0,7% sui consumi di energia primaria? Evidentemente no. Meglio sarebbe,
conclude Lomborg, smetterla con gli incentivi e
concentrare quegli investimenti sullo sviluppo di
tecnologie verdi «migliori», in grado di
avvicinare l’obiettivo di rendere il loro
prezzo inferiore a quello delle fonti fossili.
Una considerazione condivisibile, che lascia però senza una via d’uscita immediata. Tra fonti fossili e «green economy» dal
respiro corto, oggi una «terza via» di realismo energetico ancora non si intravede.
Stefano Agnoli
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di VALERIO ONIDA
C
aro direttore, la bozza del progetto di
riforma costituzionale fatta conoscere dal Governo qualche giorno fa
mette insieme in un unico testo disposizioni per il «superamento del
bicameralismo paritario», per la «riduzione del
numero dei parlamentari», per la «soppressione del Cnel» e per la «revisione del titolo V
della parte seconda della Costituzione» (sul
sistema delle autonomie regionali e locali).
Contiene però (senza che risulti dal titolo) anche la previsione, attraverso l’aggiunta di un
comma all’art. 72 della Costituzione, della facoltà del Governo di chiedere alla Camera l’approvazione finale di un disegno di legge entro
un termine massimo, decorso il quale il testo
proposto o accettato dal Governo è posto in
votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con voto finale. Innovazione positiva, certamente, atta a favorire il superamento della
prassi attuale dei «maxiemendamenti» votati
con la questione di fiducia.
A parte quest’ultimo inserto — che comunque
meriterebbe di essere oggetto di una legge
costituzionale ad hoc — la riforma proposta
affronta temi diversi e alquanto eterogenei.
Uno, minore, è la prospettata abolizione del
Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro
(la cui percepita inutilità peraltro dipende,
molto più che dalla previsione costituzionale
dei suoi compiti, dal fatto che forze politiche e
Parlamento non hanno mai voluto davvero
avvalersi di questo «organo ausiliario» in
materia economica e sociale, che pur vede
presenti, oltre ad esperti, i rappresentanti delle
categorie produttive). I temi maggiori sono da
un lato la revisione della struttura bicamerale
del Parlamento, dall’altro i rapporti fra Stato,
Regioni ed enti locali. Ora, è vero che nessi fra i
due temi vi sono, per il fatto che la nuova
assemblea destinata a sostituire il Senato
rappresenterà proprio le autonomie regionali e
locali. Tuttavia la revisione sostanziale del
riparto di competenze fra centro e periferia
pone problemi e pone a confronto indirizzi che
meritano di essere oggetto separato di
riflessione e di deliberazione. In generale, la
prassi di riforme costituzionali a «pacchetto»,
che se approvate con una maggioranza
inferiore ai due terzi possano essere sottoposte
ad un unico referendum (in cui l’alternativa è
solo fra un unico sì e un unico no), non è da
condividere.
Le riflessioni che seguono riguardano solo la
riforma del bicameralismo, su cui la
discussione sembra ormai matura. Il progetto
governativo adotta la più logica soluzione di
una seconda Camera come «assemblea delle
autonomie», rappresentativa delle istituzioni
territoriali. Questa non sarebbe più eletta
direttamente dai cittadini, e non sarebbe più
chiamata a dare o togliere la fiducia al Governo,
mentre concorrerebbe all’attività legislativa, ma
in una posizione generalmente non deliberante
IL CARROZZONE DELLA GIUSTIZIA (LENTA)
L’ITALIA NON FA PROGRESSI, ANZI RECEDE
LA PROPOSTA

di ATTILIO OLIVA
Per risolvere una causa civile di
prima istanza in un tribunale
del Lussemburgo, occorrono in media
73 giorni. In Germania, 183. In Francia,
311. In Grecia, 469. In Italia, 590, quasi
due anni: secondo posto in tutta la Ue
per lentezza della giustizia, un vero carrozzone tricolore delle lumache, che si
lascia superare in torpore solo da Malta
e dai suoi vertiginosi 685 giorni di attesa.
Questo e altro dice la «Tabella 2014
della giustizia nell’Ue», pubblicata ieri
per il secondo anno consecutivo da Viviane Reding, commissaria europea alla
giustizia. E quegli stessi numeretti spiegano il perché della risposta data dalla
commissaria a chi le chiedeva un giudizio sull’Italia: «Siamo preoccupati per
tutti quei Paesi nei quali non ci sono
progressi ma regressi nel funzionamento della giustizia. Se una nazione si trova
in fondo alla lista (partendo dai migliori) siamo seriamente preoccupati perché ciò ha un effetto diretto sull’economia; se la giustizia non funziona ciò ha
un impatto negativo sugli investimenti…». Niente di nuovo, sotto il sole. Se
oggi occorrono 590 giorni per risolvere
una causa italiana di prima istanza, nel
2010 di giorni ce ne volevano 492,9, nel
2006, 507,4 e nel 2008, 532,9: nel bel
mezzo, una girandola di governi e ministri, ma l’olimpiade della lentezza non
ha mai cambiato passo. Né è migliorata
la percezione che i cittadini hanno dell’indipendenza del proprio sistema giudiziario: messi in fila 148 Paesi del mondo, i finlandesi collocano il proprio al
secondo posto, per la fiducia che hanno
nei propri giudici, i belgi al ventiquattresimo, i francesi al trentunesimo. E gli
italiani al settantesimo. Può esserci una
spiegazione? Intanto, il bilancio pubblico tedesco investe nella giustizia 103,48
euro per cittadino, quello belga 89,42;
quello francese 61,11. E quello italiano,
50,04. Traduzione: magri investimenti.
E poi, nella Ue vi sono in media 18 giudici per 100 mila abitanti, in Germania 25,
in Italia 11 e in Francia pure. Ma in Francia, per sapere chi ha ragione nella lite,
basta la metà dei giorni.
Luigi Offeddu
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BEPPE GIACOBBE
CHI INVESTE IN CAPITALI DI RISCHIO
bensì attraverso pareri o proposte (solo sulle
leggi costituzionali avrebbe potere deliberante,
e sulle leggi riguardanti le autonomie i suoi
pareri potrebbero essere disattesi dalla Camera
soltanto a maggioranza assoluta). Si può
discutere sulla riduzione dell’apporto della
seconda Camera ad una funzione formalmente
consultiva (cui si aggiungerebbe comunque il
compito di partecipare alla formazione e
all’attuazione degli atti dell’Unione europea, e
quello di verificare l’attuazione delle leggi e
l’impatto delle politiche pubbliche sul
territorio). Ma la scelta di una assemblea non
più eletta a suffragio universale, come la
Camera dei deputati, è senz’altro da
condividere.
Quanto alla sua composizione, il progetto ha
abbandonato per fortuna la singolare idea
prima circolata di chiamare a farne parte i 108
Sindaci dei Comuni capoluogo, oltre ai
presidenti delle 21 Regioni e Province
autonome, per prevedere, accanto a questi
ultimi, per ogni Regione, due membri eletti dal
consiglio regionale fra i propri componenti e
tre Sindaci eletti da un’assemblea dei Sindaci
della stessa Regione (cui si aggiungerebbero
nell’assemblea ventuno cittadini nominati dal
Presidente della Repubblica). E tuttavia restano
due nodi. Il primo è dato dalla previsione di un
egual numero di rappresentanti (sei) per tutte
le Regioni, indipendentemente dalla
popolazione (mentre abbiamo Regioni che
vanno da centomila a dieci milioni di abitanti),
il che comporterebbe una troppo forte
distorsione della rappresentanza. Il secondo
nodo è la composizione paritaria fra
rappresentanti dei Comuni (oggi i Sindaci
vanno di moda!) e rappresentanti delle
Regioni, istituzioni che la Costituzione chiama
ad operare, molto al di là del terreno
dell’amministrazione (che anzi dovrebbe per lo
più restare a livello locale), su quello politico e
legislativo. Come tali le Regioni dovrebbero
essere abilitate in via prevalente se non
esclusiva a interloquire in Parlamento con la
Camera e con il Governo: mentre tre Sindaci
eletti da un’assemblea dei rappresentanti di
svariate centinaia di Comuni (in Lombardia
sono millecinquecento) rischierebbero di
risultare espressione, più che dei territori, degli
equilibri politico-partitici complessivi presenti
nelle amministrazioni comunali dei territori
medesimi. Una soluzione più logica e più
equilibrata sarebbe quella di assegnare a ogni
Regione un numero di rappresentanti variabile,
secondo la popolazione, da uno o due a dieci o
undici, espressi per almeno due terzi dalla
stessa Regione e per il resto dai Sindaci del
rispettivo territorio. E, ancor più, sarebbe
importante stabilire che la «delegazione» di
ogni Regione (eletti dal consiglio ed eletti dai
Sindaci) esprima il proprio voto in modo
unitario, ponderandone il peso secondo il
numero dei membri assegnati, in modo da
ottenere che sulle appartenenze politicopartitiche possa prevalere, anche attraverso una
dialettica interna, una visione degli interessi
generali della popolazione della Regione.
Un’ultima osservazione: ha davvero senso, in
una assemblea delle autonomie, l’aggiunta di
ventuno cittadini illustri nominati per sette
anni (e non più a vita, come i cinque attuali) dal
Presidente della Repubblica?
Presidente emerito
della Corte costituzionale
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Scuola migliore se si valutano anche i prof
C
aro direttore, recentemente il Governo ha varato un regolamento (Dpr 80)
per dare luogo, anche nel nostro Paese, a un Sistema nazionale di valutazione per la scuola. Esso prevede che
per il momento debbano essere valutate tre cose: le singole scuole, i loro presidi-dirigenti e,
attraverso i test nazionali dell’Invalsi, gli apprendimenti degli studenti.
Manca qualcosa secondo voi? Dove si parla
degli insegnanti? Da nessuna parte, naturalmente, per la nota opposizione sindacale. Se i
ragazzi sono più o meno motivati ed interessati
all’apprendimento sembra che la responsabilità sia di altri: i dirigenti, gli ispettori, il sistema… Allora perché perder tempo a scoprire se i
singoli insegnanti sanno fare il loro mestiere?
Si dovrebbe però ricordare che sia i presidi-dirigenti delle scuole che gli ispettori del futuro Sistema nazionale di valutazione sono per legge
reclutati tra i docenti. Non sarebbe allora utile
per prima cosa individuare gli insegnanti più
apprezzati dalla comunità scolastica in cui operano e in seconda battuta scegliere fra questi
chi dovrà dirigere le scuole e chi dovrà valutarle? Non è forse giunto il momento, e le prime
dichiarazioni del nuovo ministro Giannini ce lo
fanno sperare, di lasciarci alle spalle quella allegra «fattoria degli animali» di orwelliana memoria che è la scuola italiana dove tutti sono
uguali per definizione e di riconoscere e valorizzare quelli «più uguali» degli altri?
È ormai dimostrato che i risultati delle scuole possono differire molto tra loro anche se
operano negli stessi ambienti socio-economici.
Ciò significa che l’ambiente non è una condizione rigida che stabilisce preventivamente il
destino di ogni studente: buoni insegnanti riescono a compensare almeno in parte i deficit
che derivano da condizioni famigliari difficili. È
evidente allora che la differenza di qualità fra le
scuole è determinata dagli insegnanti e dalla
dirigenza. Ciò nonostante da molti decenni si
reclutano i presidi-dirigenti (sono 8.000, inamovibili una volta nominati) senza prima verificare sul campo le attitudini alla leadership. E si
reclutano gli insegnanti per lo più con sanatorie di varia natura che privilegiano l’anzianità di
servizio come supplenti senza alcuna valutazione sulla professionalità dimostrata. A noi sembra irresponsabile quella società che non cura
come dovrebbe i suoi educatori e non dà rico-
noscimenti di alcun genere a quelli notoriamente più apprezzati dalla comunità scolastica.
In ogni scuola, invece, questi dovrebbero essere usati come modelli e leader pedagogici per
aiutare gli altri a migliorare (specie i più inesperti).
Va sottolineato che lo sviluppo professionale
degli insegnanti è anche conseguenza della capacità della dirigenza di farli crescere in un ambiente di lavoro stimolante, collaborativo e con
forte aspirazione al miglioramento continuo. In
realtà ciò accade raramente e gli insegnanti sono per lo più lasciati soli, veri e propri autodidatti di fronte a una scuola di massa sempre più
difficile da gestire. Tutte le ricerche dimostrano
infatti che gli insegnanti chiedono a gran voce
di aver un feedback sul loro operato sia da parte
dei superiori che dei pari. Solo a queste condizioni la scuola potrà diventare una «comunità
di apprendimento» per tutti.
Anche per l’Ocse questi sono i problemi nodali da affrontare perché, come sostiene, «nessun sistema scolastico può essere migliore della qualità dei suoi insegnanti».
Presidente Associazione TreeLLLe
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Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Lettere al Corriere
LA CRIMEA DONATA ALL’UCRAINA
LE RAGIONI DELLA GENEROSITÀ
Risponde
Sergio Romano
Tra i tanti articoli e servizi
giornalistici usciti in questi
giorni su Crimea e Ucraina,
ho letto che nel 1954 il
presidente sovietico Nikita
Krusciov, di origine ucraina,
decise di «regalare» la
penisola della Crimea alla
Repubblica Socialista
Sovietica Ucraina per
commemorare il 300º
anniversario dei Trattato di
Pereyaslav tra i cosacchi
ucraini e la Russia.Quali
erano le intenzioni e gli
obiettivi di questa decisione
piuttosto insolita? La scelta
di Krusciov fu un’azione
solitaria o concordata con gli
altri membri del Pcus? Come
andarono veramente le cose?
Davide Chicco
dave.noise@
gmail.com
CHRISTIE E IONESCO
Spettacoli teatrali
Caro Romano, durante un
recente soggiorno londinese
ho visto The Mousetrap,
un’opera teatrale di Agatha
Christie. È da 62 anni che
viene recitata, prima
nell’Ambassadors Theatre
e oggi nel St Martin’s
Theatre, dietro alla National
Gallery. Alla fine della
rappresentazione, gli attori
hanno chiesto al pubblico di
non rivelare la trama perché
possano continuare la recita.
In un’era nella quale le
conversazioni private si
svolgono su Twitter e i
giornali si dilettano a
pubblicare intercettazioni
telefoniche, ho trovato la
richiesta gradevolmente
démodée.
Piero Heinze, Bruxelles
È in corso una gara fra la
commedia poliziesca di Agatha Christie e due atti unici di
Eugène Ionesco (La cantarice
chauve e La leçon) che sono
andati in scena ogni sera a Parigi dal 1957. The Mousetrap
(La trappola per i topi) è in testa, ma è stata rappresentata
dal 1952 in diversi teatri londinesi, mentre le due commedie di Ionesco sono state sem-
Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:
«Lettere al Corriere» Corriere della Sera
via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79
Caro Chicco,
a decisione fu certamente collettiva perché
nessun membro del Comitato centrale avrebbe osato dissentire pubblicamente
dall’uomo (Nikita Krusciov)
che aveva conquistato da pochi mesi la segreteria del partito. A Kiev il dono fu accolto
entusiasticamente. Nikolaj
Podgorny, secondo segretario del partito comunista
ucraino, disse che era un’altra manifestazione del «grande amore fraterno del popolo
russo» per la sua terra. Ma
Krusciov e Podgorny erano
d’origine ucraina e, il secondo, in particolare era l’uomo
a cui era stato dato l’incarico
di «rimettere ordine» nella
sua terra dopo la fine della
Seconda guerra mondiale.
L
pre rappresentate nel Théatre
de la Huchette in una via del
Quartiere Latino che porta lo
stesso nome. Per la verità occorre aggiungere che il teatro
parigino ha soltanto 70 posti.
DIFFERENZE CON GERMANIA
Non c’è solo lo spread
Uli Hoeness, ex giocatore
della nazionale tedesca e
attuale presidente del
Bayern, è stato condannato a
tre anni e mezzo di reclusione
per evasione fiscale. Nel
corso del processo ha
ammesso spontaneamente di
aver evaso una somma molto
più alta di quella
contestatagli. A meno di 24
ore dal verdetto, si è dimesso
da tutte le sue cariche sociali,
ha chiesto ai suoi avvocati di
rinunciare al processo di
appello e si appresta ad
entrare in carcere. Ha
Entrambi sapevano che gli
invasori tedeschi erano stati
accolti entusiasticamente
nelle zone del Paese in cui
nessuno aveva dimenticato la
brutale collettivizzazione
della terra negli anni Trenta,
la spietata lotta ai kulaki, la
lunga carestia, il trasferimento forzato dei contadini renitenti al di là degli Urali. Vi era
stato un collaborazionismo
indigeno che si era manifestato, tra l’altro, con il reclutamento di 80.000 ucraini per
la Divisione SS Galizien. E la
«restaurazione dell’ordine»
ad opera di Podgorny, dopo
dichiarato: ho commesso un
reato, è giusto che sconti la
mia pena. La differenza tra
Germania e Italia non è solo
lo spread!
Franco Cosulich, Milano
NAPOLI
Mezzi pubblici
A Napoli si può rischiare la
vita anche salendo su un
autobus comunale. L’ultima
terrificante novità riguarda
il gas di scarico dei mezzi
pubblici che penetra negli
abitacoli rendendo l’aria
irrespirabile. Meglio, quindi,
raggiungere la propria
destinazione a piedi; ma se si
è anziani o disabili?
la fine del conflitto, era passata attraverso la eliminazione di gruppi armati indipendentisti che continuarono a
combattere per parecchi mesi.
Situazioni analoghe si erano verificate in altre zone occupate dalla Wehrmacht fra il
Baltico e il Caucaso. La resistenza dei russi contro Hitler
fu certamente una grande
guerra patriottica, ma esistevano popoli, evidentemente,
per cui l’Urss non era una patria. Per reprimere e punire,
Stalin non esitò a usare in alcuni casi il metodo della pulizia etnica. Se ne servì con i
ceceni, con i tatari della
Crimea e anche con la piccola
comunità italiana di Kerch
sulla costa sud-orientale della penisola: tutti deportati
verso il Kazakistan e altre regioni dell’Asia Centrale.
La donazione della Crimea
all’Ucraina rientra in questo
quadro. Le parole di Podgorny sono retoriche, ma il dono
era un gesto di conciliazione
e dimostrava l’importanza
che lo Stato centrale attribuiva all’Ucraina per propria sicurezza e integrità. Vi erano
del resto autorevoli precedenti. All’inizio degli anni
Venti, per compiacere la Turchia, Stalin aveva regalato all’Azerbaigian l’enclave armena del Nagorno-Karabach.
P.S. La guerra tra l’Armenia
e l’Azerbaigian per il possesso del Nagorno-Karabach fu
il primo conflitto interetnico
dopo la disintegrazione dell’Urss nel dicembre 1991.
BELLI, MA SCONOSCIUTI
VISITA ALL’ELISEO
Tanti luoghi turistici
Renzi in auto italiana
La principale risorsa del
nostro Paese, con migliaia di
città d’arte e siti archeologi,
è il turismo. Abbiamo
città bellissime, non
adeguatamente conosciute.
A Vercelli, per esempio, oltre
a ottimi ristoranti e a
bellissimi palazzi, c’è il
Museo Borgogna, la seconda
pinacoteca in Piemonte dopo
la Galleria Sabauda per
quantità e qualità dei pezzi
esposti. Eppure a visitarlo
solo pochissimi visitatori.
Renzi ha detto di aver ancora
10 miliardi di euro a
disposizione. Ebbene, li
spenda nello sviluppo del
turismo: creerebbe migliaia
di nuovi posti di lavoro per i
giovani e per i meno giovani.
Dalle immagini tv si è notato
che Renzi si è recato all’Eliseo
con una Lancia Delta. Si
dirà che gli aspetti formali
sono irrilevanti, ma anche i
piccoli gesti possono essere
significativi di un nuovo
modo di proporre l’Italia
all’estero.
Vittorio Gennarini, Napoli
Pietro Mattachini
Mezzomerico (No)
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Claudio Fraccarollo, Milano
TIFOSO PERPLESSO
Milan e nuovo stadio
I media informano che il
Milan ha deciso di costruire
un nuovo stadio. Perché non
indire in proposito un
sondaggio fra i tifosi? Sono
sicuri i dirigenti rossoneri che
noi milanisti siamo
favorevoli? Le memorie legate
al vecchio Meazza non
contano niente?
Sebastiano Caronni
Orsenigo, Pavia
La tua opinione su
sonar.corriere.it
Angelino Alfano (Nuovo
centrodestra): votare
Forza Italia alle Europee
è inutile. Siete
d’accordo?
SUL WEB Risposte alle 19 di ieri
Sì
57
No
43
La domanda
di oggi
FESTA DEL 19 MARZO
Barack Obama: contro
Mosca c’è l’isolamento
internazionale. Nessuno
riconosce il referendum
in Crimea. Giusto?
Il 19 marzo è sempre stata la
festa del papà . Quest’anno si
festeggerà il «genitore 1» o il
«genitore 2»?
Per quale papà?
Sul Corriere del 17 marzo, nell’articolo «Dal
turismo alla formazione tutte le follie delle
Regioni» sono riportati dati secondo i quali la
Regione Friuli Venezia Giulia impiegherebbe
3.167 persone. Segnaliamo che alla data del
28 febbraio 2014 la dotazione organica della
Regione Friuli Venezia Giulia era pari a 2.855
persone, tra personale a tempo
indeterminato e personale a tempo
determinato, dirigenti compresi: dunque 312
unità in meno rispetto al dato pubblicato. Più
in generale, sul piano delle spese, appare
significativo ricordare che la Regione Friuli
Venezia ha già deciso — prima Regione in
Italia — la soppressione delle Province, con
un risparmio che viene quantificato in circa
26 milioni di euro; ha azzerato i vitalizi dei
consiglieri regionali, ne ha ridotto i costi, ha
«limato» del 90% i rimborsi ai gruppi
consiliari, con una stima di risparmi nel corso
dell’attuale legislatura pari a 40 milioni di
euro. In merito alla visita (3 giorni
comprensivi del viaggio, per un costo
inferiore a 4.000 euro) della presidente del
Friuli Venezia Giulia in Azerbaigian della
scorsa settimana, si precisa che la
presidente Debora Serracchiani ha guidato
una delegazione di imprenditori regionali
nell’ambito delle iniziative promosse da
Unioncamere Fvg (la rappresentanza delle
quattro Camere di commercio del Friuli
Venezia Giulia) per la promozione e lo
sviluppo di nuovi rapporti industriali e
commerciali del sistema produttivo
regionale nel promettente mercato azero. La
FONDATO NEL 1876
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
PRESIDENTE Angelo Provasoli
Ferruccio de Bortoli
VICE PRESIDENTE Roland Berger
CONDIRETTORE
AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane
VICEDIRETTORI
Antonio Macaluso
Daniele Manca
Giangiacomo Schiavi
Barbara Stefanelli
CONSIGLIERI
Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI
Alessandro Bompieri
di Paolo Di Stefano
Segre, Isella, Corti
Tre maestri a Pavia
L
a fortuna maggiore è trovare sulla propria strada un vero
maestro. Una di quelle grandi personalità che mettono al
servizio dei più giovani la loro sapienza e le loro conoscenze. Conoscenze di vita e sapienza tecnica. Personaggi
arcigni o dalla cordialità naturale, chiusi o estroversi, poco importa: quel che conta è la stoffa intellettuale e morale che si
fa esempio per gli altri attraverso parole dirette o indirette. Domenica se n’è andato Cesare Segre, un filologo e critico tra i maggiori
della sua generazione. Classe 1928, ha insegnato a Pavia per una
vita. Per uno studente che arrivava in quella università negli anni
Settanta e Ottanta, la facoltà di Lettere è stata un crocevia irripetibile di maestri: c’era Segre, ma c’erano anche Dante Isella e Maria
Corti. Il filologo dell’Ariosto, che aveva intrapreso anche la strada
nuova dello strutturalismo; lo studioso della grande letteratura
lombarda, cioè europea (Porta Manzoni Dossi Tessa Gadda...); la
storica della lingua che partendo dalla poesia delle origini era approdata ai contemporanei, e aveva indagato persino il «rock demenziale» senza mai abbandonare il suo Dante e «inventando»
uno degli archivi di autori contemporanei più importanti d’Italia.
Andare a lezione era come andare a bottega, dove potevi imparare
vedendo all’opera artigiani eccelsi del linguaggio, dello stile, della
ricostruzione testuale.
Segre era timido, riservato. Isella aveva un’eleganza severa, a
tratti altera. Maria Corti era esuberante, allegra in apparenza ma travagliatissima, aveva avuto una vita
difficile e cercava di vincerne i
fantasmi con un’energia contagioGrandi
sa. Tutti e tre erano costruttori instancabili di monumenti testuali.
personalità
Avevano i loro difetti e le loro
che insegnarono asperità, ma erano accomunati
dalla passione, che in modi divernello stesso
si riuscivano a trasmettere agli alateneo
lievi senza necessariamente proporselo. Una generosità che da Segre arrivava lentamente, da Isella
con l’assiduità del lavoro sul campo, dalla Corti con immediatezza
quasi istintiva. Ogni loro libro era la tessera di un grande mosaico
che si andava componendo. E non c’erano soltanto loro. C’erano
studiosi altrettanto attenti e disponibili e laboriosi, anche se meno conosciuti, maestri anche loro e non minori: Cesare Bozzetti
era un filologo che discuteva passo a passo con i suoi studenti, fumando e camminando a lezione, i canzonieri cinquecenteschi, le
varianti, le strutture. Timidissimo anche lui ma affabile e desideroso solo di condividere le proprie curiosità. Nella stessa stanza di
Segre sedeva Giambattista Speroni, filologo romanzo come lui, di
altissima qualità umana e scientifica. Qualche porta più in là c’era
Franco Gavazzeni, figlio del direttore d’orchestra e studioso eccelso di Manzoni e di Foscolo. E altri nomi, allora più giovani, si potrebbero aggiungere. Ogni tanto venivano invitati altri giganti, da
Carlo Dionisotti a padre Giovanni Pozzi, da Andrea Zanzotto a
Giorgio Orelli. Pavia era semplicemente una scuola, magari piena
di camarille sotterranee e di opacità burocratiche, ma una scuola
di moralità e di studi letterari. Dove moralità e studio erano poi la
stessa cosa. Non è per nostalgia che la ricordiamo, ma, come diceva Sciascia, a futura memoria «se la memoria ha un futuro».

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Nidasio
visita è avvenuta a seguito di un invito
formulato alcuni mesi fa dall’ambasciatore
dell’Azerbaigian in Italia. Benché nell’articolo
sia ironico il riferimento alle barbatelle,
ovvero i germogli di vite coltivati in vivaio a
Rauscedo (Pn), per il Friuli Venezia Giulia
queste pianticelle rappresentano un mercato
di circa 100 milioni di euro all’anno, che offre
lavoro a circa 2.000 addetti, e che costituisce
il 75% della intera produzione mondiale, con
un export di 25 milioni di piantine dai soli
vivai di Rauscedo, rispetto ai 14 milioni
venduti nel mondo da tutta la Francia. Per il
Friuli Venezia Giulia incrementare anche solo
questo settore dell’export appare
significativamente importante per la propria
economia: difendere e aumentare grazie
all’export 2 mila posti di lavoro nella
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Il piccolo fratello
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2,00; Irlanda € 2,00; Lux € 2,00; Malta € 2,00; Monaco P. € 2,00; Olanda € 2,00; Marocco € 2,20; Portogallo/Isole € 2,00; SK Slov. € 2,20; Slovenia € 2,00; Spagna/Isole
provincia di Pordenone corrisponde alla
presenza, in termini di occupati, del gruppo
Electrolux nella stessa area pordenonese.
Giancarlo Lancellotti
Portavoce della presidente Serracchiani
Regione Friuli Venezia Giulia
I dati riportati nel grafico si riferiscono a uno
studio della Confartigianato che utilizza dati
relativi al 2012. Per quanto riguarda le
barbatelle, da italiani non possiamo che
essere gratificati e felici del loro successo sui
mercati esteri. Che, anzi, speriamo sia sempre
maggiore. Ma sul fatto che della loro
promozione se ne debba occupare la Regione
guidando missioni commerciali in giro per il
mondo continuiamo a nutrire qualche serio
dubbio. E non soltanto per il costo. (s. riz.)
EDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia Divisione Quotidiani RCS MediaGroup S.p.A.
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PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 1,90 (Corriere €
1,40 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 1,90 (Corriere € 1,40 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como €
1,20 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20; sab. Corsera + IoDon-
na + Cor. Como € 1,20 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 0,93 + € 0,47; m/m/g/d
Corsera + CorMez. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47;
sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Veneto, non acquistabili
separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 0,93
+ € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino
Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 +
€ 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera +
IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo €
0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e
prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera +
Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + €
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
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Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Spettacoli
Le strategie di Rai1
Conti lascia «L’eredità» a Frizzi. Mossa per Sanremo?
Dal 14 aprile si cambia: Carlo Conti lascia
L’eredità nella mani di Fabrizio Frizzi. C’è chi
legge il disimpegno di Conti dal quiz preserale di
Rai1 come una mossa in vista di un incarico per
New York
Stilista e designer,
da tredici anni era
legata al leader
dei Rolling Stones
L’ultimo messaggio
alla sua assistente:
«Vieni qui»
Il profilo
Choc a Manhattan per L’Wren Scott
Morta suicida la compagna di Jagger
Trovata impiccata nella sua casa. Il musicista: «Sono devastato»
DAL NOSTRO INVIATO
NEW YORK — Angoscia perché il
successo che aveva avuto per anni
nel suo lavoro di stilista stava svanendo nel nulla. Solitudine perché il
suo partner, Mick Jagger, era lontanissimo, in Australia: impegnato in
una lunga tournée coi Rolling Stones. Tanto sembra essere bastato per
spingere la 49enne L’Wren Scott a
suicidarsi ieri mattina nel suo lussuoso appartamento all’ottavo piano
di una torre residenziale nel quartiere di Chelsea, al numero 200 della
Le indagini
La polizia sembra escludere
l’ipotesi dell’omicidio. La donna
aveva una sciarpa stretta
al collo e legata alla porta
Undicesima Avenue. Attiva su Twitter fino a un’ora dalla sua morte, la
statuaria modella (era alta più di un
metro e novanta), poi trasformatasi
in creatrice di moda, aveva mandato
un messaggio alla sua assistente alle
8,30 del mattino: «Vieni qui». Lei è
arrivata alle 10: ha aperto la porta
(aveva le chiavi) è l’ha trovata impiccata, una sciarpa stretta attorno al
collo.
Ovviamente sconvolto Mick Jagger
(«completamente scioccato e devastato», rivela il suo agente) che era il
suo compagno da ormai tredici anni,
Sanremo 2015, anche se i giochi non sono ancora
fatti. L’incontro (entro una ventina di giorni) tra
Fabio Fazio e il direttore di Rai1 Leone chiarirà se
Fazio si ripresenterà per la terza volta al Festival.
ma la notizia ha colpito come un fulmine tutto il mondo dello spettacolo nel quale la Scott aveva tantissimi
amici, grandi ammiratori e anche
molti affezionati clienti: da Nicole
Kidman a Sarah Jessica Parker a Madonna che ieri è stata una delle prime a parlare: «Questa è una notizia
orribile, una perdita tragica: amavo
il lavoro di L’Wren e lei era sempre
stata molto generosa con me».
La Scott non sembra aver lasciato
messaggi, né sul luogo del ritrovamento del cadavere sono stati trovati segni di colluttazione. La polizia
indagherà, ma al momento non vede indizi per sospettare che la morte
della stilista sia avvenuta per motivi
diversi dal suicidio. La carriera di
questa curiosa figura di mormone
che aveva sfondato nel mondo della
moda era stata fulminea e scintillante, ma da qualche tempo le cose
non giravano più nel verso giusto: la
rivista Hollywood Reporter, che nel
2011, 2012 e 2013 aveva inserito il suo
nome tra i 25 stilisti americani di
maggior successo e potere, quest’anno l’aveva esclusa dall’elenco.
La L’Wren — che in realtà si chiamava Luann Bambrough, ma che
aveva cambiato nome, scegliendone
uno più esotico, quando, a 17 anni,
aveva intrapreso la carriera di modella — aveva già disertato la settimana della moda di New York e di
recente, aveva disdetto all’ultimo
momento la presentazione della sua
collezione alla manifestazione di
Londra. Aveva giustificato questa
Onorificenze al Quirinale
Le origini
Modella e stilista, Luann
Bambrough (1964 –
2014), vero nome di
L’Wren Scott (foto), era
cresciuta in una famiglia
d’adozione di mormoni
dello Utah. A 17 anni
aveva iniziato la carriera
di designer di moda
trasferendosi a Parigi
La moda
Le creazioni della sua
prima collezione «Little
Black Dress», lanciata
nel 2006, sono state
indossate da star come
Madonna, Angelina
Jolie, Nicole Kidman e
Penelope Cruz. Aveva
disegnato anche la
pelliccia da gorilla
indossata da Mick
Jagger al live per i 50
anni dei Rolling Stones
Il fidanzato
L’Wren Scott era legata
a Mick Jagger dal 2001.
Il cantante, in tour in
Australia, si è detto
«completamente
scioccato e devastato»
Indagini Poliziotti sorvegliano l’ingresso del
palazzo a Manhattan in cui viveva la designer L’Wren Scott, fidanzata di Mick Jagger,
trovata impiccata nel suo appartamento
seconda rinuncia con improvvisi ritardi delle sartorie e dei fornitori
che dovevano preparare i capi da
presentare nella capitale britannica.
Ma gli amici avevano notato che la
donna, dal temperamento brillante
e sempre attivissima su Instagram,
da tempo non postava più immagini
con la solita frequenza. Gli affari
non andavano male e nei mesi scorsi la sua casa di moda aveva anche
stretto un importante accordo commerciale con Banana Republic. Ma
L’Wren non era più sulla cresta dell’onda, non aveva più il dono di una
sorprendente creatività.
Difficile capire quali fantasmi si
agitassero nella sua mente, ma nessuno tira in ballo dissapori col suo
partner né sospetta problemi di stupefacenti. L’era degli eccessi, Mick
Jagger, che ora ha 71 anni, se l’è lasciata da tempo alle spalle e la designer mormone era sempre stata conosciuta da tutti come una professionista concentratissima, instancabile: un’etica del lavoro maturata
negli anni giovanili passati a Roy,
nello Utah, con la famiglia mormone che l’aveva adottata.
Modella a 17 anni a Parigi, poi stilista in California a partire dagli anni Novanta, con le sue creazioni la
Scott aveva ammaliato anche Michelle Obama e Oprah Winfrey. Si
era parlato di lei anche come possibile disegnatrice dell’abito da sposa
di Angelina Jolie, mentre i suoi costumi sono stati usati sui set di celebri film, da Eyes Wide Shut a Ocean’s Thirteen.
Mick Jagger l’aveva conosciuto
nel 2001 durante un photo shooting
di moda e da allora non si erano più
separati. L’ultima vacanza insieme a
Natale, ai Caraibi, nell’isola di Mustique.
In dubbio a questo punto la tournée australiana dei Rolling Stones: il
primo concerto che potrebbe saltare è quello previsto domani a Perth.
Massimo Gaggi
Insieme L’Wren Scott, 49 anni, sorride abbracciata al compagno, il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, 70
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L’iniziativa Il 21 marzo la Mahler Chamber Orchestra suonerà nel teatro in occasione della cerimonia
Il Comunale di Ferrara intitolato a Claudio Abbado
I
Servillo e Sorrentino da Napolitano
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto ieri
mattina al Quirinale Paolo Sorrentino, premio Oscar per La grande
bellezza, accompagnato dagli attori Toni Servillo, Carlo Verdone e
Isabella Ferrari e dai produttori Nicola Giuliano e Francesca Cima. Nel
corso dell’incontro, il capo dello Stato ha consegnato onorificenze
dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana a Sorrentino e Servillo.
l 21 marzo, esordio di primavera, è anche il giorno del
compleanno di Bach. Due elementi perfetti per intitolare un
teatro a un direttore d’orchestra capace di coniugare la
grande musica con i giovani, di
spendersi per valorizzare i
nuovi talenti e che in fondo all’anima si considerava «un
giardiniere».
Per tutte queste ragioni data
migliore non si poteva scegliere per intitolare il settecentesco Comunale di Ferrara a
Claudio Abbado, per 25 anni
qui protagonista di serate memorabili, artefice di un rilancio senza pari del teatro.
Culmine di una serie di celebrazioni che hanno visto alla
ribalta la Chamber Orchestra
of Europe e la Mahler Chamber
Orchestra (entrambe in residenza a Ferrara), vedrà la seconda formazione diretta da
Vladimir Jurowskj, solisti Sofia
Fomina e Gerald Finley, in un
programma di musiche di
Mussorgsky (La camera dei
bambini) e di Mahler (i lieder
dal Corno magico del fanciullo
e la Quarta Sinfonia).
A precedere l’esecuzione
una cerimonia semplice alla
presenza di due dei figli del
Maestro, Alessandra, per molti
L’omaggio e i fiori
Gli Abbadiani itineranti
porteranno ancora una
volta i fiori che erano
soliti donare al maestro
anni anima organizzativa di
«Ferrara Musica» e Daniele, regista di un Flauto magico qui
diretto da Claudio. E verranno
anche da Milano gli Abbadiani
itineranti, guidati da Attilia
Giuliani, storica e affettuosa
sostenitrice del maestro, pronta a lanciare ancora una volta
quei mazzi che era solita portare in omaggio a ogni concerto.
Il sindaco Tiziano Tagliani leggerà il messaggio inviato dal
presidente Napolitano, quindi
verranno proiettate alcune immagini di Abbado al Comunale
nel corso degli anni.
Da quella prima volta, era
l’aprile del 1989, in cui arrivò
con la Chamber Orchestra of
Europe e la pianista Maria Joao
Pires, a tutte le altre in cui tornò, sempre sotto il segno del-
Sul podio
Claudio Abbado
(1933 – 2014) in
una foto del 2001:
la città di Ferrara ha
intitolato al maestro
il teatro Comunale
l’«imperdibile», con i Berliner
e con i Wiener, con Benigni,
narratore di un incantevole
Pierino e il Lupo, con Pollini,
Martha Argerich, Radu Lupu…
E qui diresse la trilogia di Mozart-Da Ponte, il King Lear di
Šostakovic, il Fidelio di Beethoven, il Viaggio a Reims firmato Ronconi e Gae Aulenti. E
l’emozionante concerto del
maggio 2012 con l’Orchestra
del Festival di Lucerna e Pollini, dedicato alle popolazioni
terremotate dell’Emilia-Romagna.
Eventi memorabili racchiusi
nel volume curato per l’occasione da Federica Tassinari ed
Elli Stern. Titolo: «Claudio Abbado».
Giuseppina Manin
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Spettacoli 39
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
L’intervista Dopo «Smetto quando voglio» torna regista e gira «Noi la Giulia e altri miracoli»
Leo, dallo spaccio alla camorra:
amo le commedie complicate
«Realizzo i sogni. Come la laurea, la prima in famiglia»
A
Coppia Edoardo Leo, 41 anni, e Ambra Angiolini (36) in una scena del film «Ti
ricordi di me?» nelle sale da aprile. A sinistra, Leo in «Smetto quando voglio»
film della maturità», dice l’attore, 41 anni compiuti il 21 aprile,
lo stesso giorno
della sua città natale, Roma), il 3 aprile uscirà anche Ti ricordi di me? diretto da
Rolando Ravello con Ambra Angiolini. Trasposizione al cinema
di uno spettacolo che Leo ha
scritto con Max Bruno e portato
in tournée per due anni. Insomma, è la sua stagione.
«Sono felice, realizzo le cose
mi interessano con le persone
che stimo. Il successo non è la
popolarità, significa poter scegliere. L’unico momento di vera
crisi che ricordo ha coinciso
con quando ho deciso di scrivere il primo film che poi ho diretto, Diciotto anni dopo. Non potevo aspettare che il telefono
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Non sarà facile trattare un tema tragico con i toni della commedia. «Il film è ambientato in
un paese dal nome immaginario, Priviterno, ma gireremo in
quelle zone tra Lazio e Campania dove la presenza della camorra si sente anche se molti
fanno finta che non ci sia. Mi
piace raccontare le cose che vedo, misurarmi anche con temi
complicati». Prima che attore e
regista, dice, ama essere spettatore. «Non farei mai film autobiografici. Non trovo la mia vita
così interessante».
Stefania Ulivi
MILANO — Approfittando del lungo periodo
sabbatico dei Pooh (loro sono come una moglie e
«si sa che noi maschietti ogni tanto abbiamo bisogno di cambiare, insomma, di avere un’amica»),
Roby Facchinetti pubblica «Ma che vita la mia», un
omaggio all’autore Valerio Negrini, morto il 3 gennaio del 2013. Alla viglia di Natale 2012, Negrini
aveva dettato al telefono all’amico gli ultimi versi.
L’intenzione di Facchinetti è esaltare le capacità
compositive di Negrini, da lui giudicate quasi cantautorali. In realtà il disco è molto di più: nei brani
strumentali «Il volo di Haziel» (nome dell’angelo
custode di Facchinetti) e «Poeta», e in quelli cantati (tutti sentimentali), c’è un dispiegamento di suo-
ni strumentali e vocali che ci rimandano al miglior
pop sinfonico dei Pooh anni ‘70. È un disco più Pooh che mai, che richiama tempi in cui, nel quartetto, non era ancora divampata la par condicio compositiva e «comandavano» Facchinetti e Negrini.
Facchinetti (che ha anche commentato la partecipazione di Riccardo Fogli alla festa allestita a Sebastopoli per la secessione della Crimea dall’Ucraina: «Quello che ha fatto è molto discutibile») sta ai
Pooh come McCartney ai Beatles. C’è un clima da
melodramma rock che viaggia su un sapiente e sovrabbondante mix di registri di tastiera. E per gli
appassionati vengono riportati gli ingredienti
(Akai S 6000, E-Mu S 600 ecc) come per le ricette di
cucina. Tour in partenza il 10 maggio da Bergamo.
Con lui anche un soprano. Si profila, col falsetto di
Facchinetti, una sorta di Palio degli acuti.
Mario Luzzatto Fegiz
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squillasse, ho chiamato io».
Nel frattempo si era anche
laureato, tesi in Sociologia della
letteratura. «Avrei anche potuto
non finire l’università, lavoravo
già. Vengo da una famiglia modesta, nonno era contadino, sono il primo laureato. Quel 110 e
lode aveva anche il valore di rivalsa rispetto a questa faccia da
calciatore che mi ritrovo».
Ci scherza, ma piace molto
Facchinetti, animo Pooh
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Gli annunci si ricevono tutti i giorni su:
alle trentenni. Trovano sexy la
sua solidità. «Come sex symbol
faccio ridere. Però se do l’idea di
solidità mi fa piacere. In Buongiorno papà ho trattato il tema
della responsabilità. È la cosa di
cui si sente di più la mancanza
nel nostro paese, anche per colpa della mia generazione. Altrove una classe dirigente corrotta
e irresponsabile come quella
che ha governato l’Italia sarebbe
stata spazzata via da una rivolta
morale. Invece di fronte a una
gestione della cosa pubblica demenziale anche noi non abbiamo saputo opporre un sogno.
Ci siamo tutti concentrati su altro, come fossimo narcotizzati.
Lasciando che malaffare e criminalità proliferassero».

Progetti
Saldi Eventi
Outlet
Locali Ristoranti
Viaggi
ncora qualche giorno e
le pareti della stanza
che Edoardo Leo occupa negli uffici della Iff
della famiglia Lucisano si riempiranno dei fogli della sceneggiatura del suo nuovo film da
regista (e interprete), pieni di
sottolineature e correzioni a colori. Titolo provvisorio, Noi la
Giulia e altri miracoli. «Storia
pazzesca, tratta dal romanzo di
Fabio Bartolomei. Ho aspettato
due anni per i diritti», racconta.
«Una commedia sulla camorra
con personaggi fantastici. Quattro perdenti in fuga da Roma inseguendo il sogno di aprire un
agriturismo. Peccato che la zona dove comprano il casale, al
confine tra Lazio e Campania,
sia controllata dalla camorra».
Ha due film
nelle sale, Smetto quando voglio
dell’esordiente
Sydney Sibilia
(uno dei casi della stagione, la
banda di ex ricercatori che si danno allo spaccio,
che si avvia felicemente verso i 4 milioni di euro di incasso) e La mossa del pinguino
di Claudio Amendola di cui è
anche cosceneggiatore. Prima
che comincia le riprese della
terza opera da regista («sarà il
Il disco «Ma che vita la mia»
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dall’indicazione, riportare la dicitura
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certificazione energetica”.
40
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
#
Sport
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Bufera Milan Assemblea il 16 aprile, Galliani convinto di avere la fiducia del presidente
Nessuno
è al sicuro
MILANO — Gli ex compagni
della squadra politica, che ora
hanno cambiato maglia, come
Fabrizio Cicchitto, la mettono in
battuta: «Il Milan sembra il Pdl
nell’ultima fase, ma del Milan
non si può dare la colpa ad Alfano». Al di là della chiusa, il paragone regge: questo è (anche)
un gioco di correnti. Tempestose. Dopo il terremoto di novembre con le accuse di Barbara Berlusconi ad Adriano Galliani, la
nascita del duopolio, il cambio
di allenatore e qualche mese di
precaria pace sociale, con la primavera è riscoppiato il grande
caos (o la guerra civile, se preferite), avviato dall’uscita dalla
Champions, proseguito con la
contestazione degli ultrà che, in
modo singolare, salvano proprietà e allenatore, e se la prendono con Galliani e Balotelli.
Così, dopo l’ennesima caduta in
casa con il Parma, l’Ansa ieri ha
riportato alcune frasi che Silvio
Berlusconi avrebbe pronunciato in colloqui privati nella giornata di domenica. La prima è un
salvagente a Clarence Seedorf,
che sarebbe al lavoro da troppo
poco tempo per vedersi attribuite delle responsabilità: «Non è
in discussione e sarà l’allenatore del Milan anche l’anno prossimo». L’altra è invece una spinta in mare a Galliani: «Il Milan è
una squadra costruita male». A
irritare il patron sarebbe il fatto
che i suoi soldi non vengono
impiegati in maniera adeguata,
perché in Italia solo la Juventus
spende più del Milan in monte
ingaggi, mentre l’Atletico Madrid, che l’ha eliminato in
Champions, addirittura solo la
metà. Un’uscita che, fosse confermata, suonerebbe come una
critica pesante all’attuale con-
«Seedorf resta, squadra costruita male»
ma è giallo sulle frasi di Berlusconi
Prossime gare decisive per il tecnico
duzione della società, mentre
ricalcherebbe alcune delle tesi
avanzate da Barbara nel momento del famoso strappo.
Ma ieri quelle frasi non hanno trovato alcuna conferma. La
realtà è più complessa e, se possibile, persino più confusa. Berlusconi, non certo soddisfatto
della sconfitta con il Parma, si è
lasciato andare a diversi sfoghi:
lo stesso allenatore non è stato
risparmiato, non solo per la gestione della gara col Parma, ma
anche per le richieste avanzate
in vista della prossima stagione.
Con ogni probabilità Seedorf
(che, d’altra parte, aveva chiesto
una nota di sostegno dal presidente già dopo la sconfitta con
l’Atletico) sarà valutato in base
ai prossimi risultati: nulla è
scontato. Già le sfide con Lazio e
Fiorentina potrebbero essere
decisive (con Inzaghi eventualmente pronto a subentrare).
Ma l’umore presidenziale è
ondivago, cambia a seconda dei
momenti e degli interlocutori e
non consente a nessuno di coltivare delle certezze. Prendiamo
Galliani, in teoria ieri è stato criticato: l’ad che, è bene ricordar-
lo, aveva già presentato le sue
dimissioni il 9 e il 29 novembre,
ottenendo due volte l’invito a rimanere, è stato però chiamato a
cena sabato ad Arcore e ha intrattenuto colloqui telefonici
con Berlusconi domenica e ieri:
in tutte queste occasioni la fiducia è stata ribadita. Berlusconi
non vuole strappi e continua
con la linea che ha portato all’at-
tuale cogestione della società.
Proprio per provare a rasserenare il clima, in serata l’entourage di Barbara ci ha tenuto a far
sapere che i rapporti con il vicepresidente sono collaborativi.
Quanto durerà? O, per precisare meglio la domanda: quanto
Galliani (che ieri ha ricevuto anche la telefonata affettuosa di
Diego Della Valle dopo gli attriti
16
40
7
4
42
punti in meno
per il Milan rispetto alla
scorsa stagione alla 28ª
giornata. Lo scorso anno il
Milan era terzo con 51 punti
punti di distacco
dalla Juventus capolista. La
scorsa stagione, dopo 28
giornate i punti di differenza
dalla Juve erano 11
sconfitte di Seedorf
in 12 gare tra serie A (Napoli,
Juve, Udinese e Parma),
Champions (Atletico Madrid,
2) e Coppa Italia (Udinese)
sconfitte consecutive
nelle ultime 4 gare
(Juventus, Udinese,
Atletico Madrid e Parma);
6 nelle ultime 8 partite
gol subiti in 28 giornate
di serie A: peggio solo nel
1932-33 (52 gol subiti), nel
1941-42 (49) e nel 192930 (42, come quest’anno)
della scorsa stagione) resisterà
a questo logoramento, avviato
con la contestazione dei tifosi,
proseguito con le frasi del presidente che, comunque, qualcuno
ha voluto far uscire? L’assemblea dei soci si avvicina (16
aprile): sarà un passaggio chiave, anche se sono in molti a
scommettere sull’infinita pazienza e capacità di resistenza di
Galliani, comunque sereno.
Anche se è particolarmente
difficile, il lavoro continua: Barbara cerca di stare più defilata
possibile e pensa al nuovo stadio (ieri è arrivata la conferma
che solo il Milan ha presentato
la manifestazione d’interesse
per l’area Expo), Galliani prova
a programmare un futuro quanto mai incerto: sembra che negli
ultimi giorni, per esempio, sia-
L’altra decaduta Gli uomini di Moyes vicini all’eliminazione in Champions: domani sera devono battere 3-0 l’Olympiacos per sopravvivere
Manchester United, la crisi infinita del dopo Ferguson
Fuori due, Manchester City e
Arsenal, probabilmente tre, il
Tottenham battuto 3-1 in casa
all’andata in Europa League dal
Benfica. Tra oggi e domani il
calcio inglese potrebbe rimanere senza Europa. Stasera rischia
un po’ il Chelsea di Mourinho
dopo l’1-1 di Istanbul con il Galatasaray, giustiziere della Juve.
Domani rischia moltissimo il
Manchester United di Moyes,
battuto 2-0 all’andata dalla
squadra più scipita degli ottavi
di Champions League, l’Olympiacos di Atene guidato dall’ex
nazionale spagnolo Michel. Come si dice: serve l’impresa, ma
per farla ci vuole la squadra.
Non certo quella che tre settimane fa è stata umiliata dai greci, vicini al bersaglio sette volte
mentre i Red Devils, in adeguata
Perplessi Van Persie, Carrick e Rooney: il loro United non va (LaPresse)
maglia nera, hanno tirato un solo pallone, altissimo, a 8 minuti
dalla fine con Van Persie.
Nomi sublimi per prestazioni
al confine con l’indecenza calcistica, dal solitario Rooney a Vidic già proiettato all’Inter, dal
pensionabile Ferdinand all’inquieto Evra, dal diafano Young
ai «voglio ma non posso» Smalling e Cleverley, passando dal
portiere De Gea, un ex giovane
che spesso si arrende all’evidenza di una difesa che non gli
dà riparo. «Il mio peggior United», lo ha definito Moyes che
sembra dimenticarsi le scoppole prese in patria, ultima solo
per cronologia quella di domenica in casa contro il Liverpool:
3-0 per i Reds, con doppietta
dell’infinito Gerrard e rete del
cattivo, ma implacabile Suarez.
Lo United, campione di Premier
in carica con 20 titoli tondi in
bacheca, è già ampiamente fuori dai giochi, lontano 18 punti
dalla capolista Chelsea, con altre
cinque squadre davanti. Fra
queste, perfino l’Everton di Liverpool, guidato da David
Moyes per 11 stagioni filate
(2002-2013) senza aver mai
centrato titoli, ma soltanto tre
nomine a miglior allenatore
dell’anno.
A lui sir Alex Ferguson l’8
maggio 2013 ha consegnato la
spaventosa eredità del Manchester United dopo 27 anni di
trionfi (38). Fergie aveva capito
che il magnate statunitense
Malcom Glazer non poteva più
reggere il confronto economico
con le concorrenti, soprattutto
con i dirimpettai del City forag-
Champions League
Ottavi di finale
Così oggi
ore 20.45
V Chelsea-Galatasaray (a. 1-1)
SkySp1, SkyC1, PremiumC
V Real Madrid-Schalke (a. 6-1)
SkySp3, SkyC2, PremiumC1
Così domani
ore 20.45
V Borussia D.-Zenit (a. 4-2)
SkySp3, SkyC2, PremiumC1
V Manchester Utd-Olympiacos
(a. 0-2)
Rete4, SkySp1, SkyC1, PremiumC
Già qualificate ai quarti
Atletico Madrid, Barcellona,
Bayern Monaco, Psg
giati dallo sceicco Mansur o con
il Chelsea del sultano russo
Abramovic.
Così ha passato appena in
tempo il testimone del declino
al concittadino di Glasgow, e
Moyes ha vinto d’inerzia la Supercoppa d’Inghilterra, in finale
contro il Wigan retrocesso, prima di vedere i Red Devils scivolare in una deriva incontrollabile. Con un gesto di pietà nei confronti dei suoi tifosi irriducibili,
un’agenzia inglese di scommesse ha deciso di rimborsare tutte
le puntate sul successo dello
United in Premier League. Lo
stesso Ferguson, mosso da senso di colpa, ha difeso l’erede:
«Anch’io all’inizio rischiai l’esonero e ci vollero tre anni per
vincere il primo torneo». Ai Diavoli Rossi restano solo i ricordi e
l’ultima opportunità: quella di
domani a Old Trafford per ribaltare greci e destino.
Federico Pistone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Sport 41
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
#
Serie A: classifica
JUVENTUS
ROMA*
NAPOLI
FIORENTINA
INTER
75
61
58
48
47
PARMA*
LAZIO
VERONA
ATALANTA
TORINO
Prossimo turno
*una partita in meno
46
41
40
37
36
MILAN
GENOA
SAMPDORIA
UDINESE
CAGLIARI
35
35
34
31
29
CHIEVO
LIVORNO
BOLOGNA
SASSUOLO
CATANIA
24
24
23
21
20
Imprendibile Festa Juve (Ansa)
Giallorossi Cori anti-napoletani fischiati dal resto dello stadio
Totti e De Sanctis
respingono l’Udinese
e fanno passare la paura
La Roma conquista 3 punti pesantissimi
ROMA — Sferragliando come
uno dei dragster di American
Graffiti, rischiando di esplodere
in una nuvola di fumo un centimetro dopo il traguardo, la Roma porta a casa 3 punti fondamentali per la corsa al secondo
posto: battuta per 3-2 un’Udinese mai doma e respinto l’assalto
di Higuain che, con il suo gol al
90’ a Torino, aveva fatto iniziare
la partita dell’Olimpico a pari
punti con la Roma.
Difficile, a quel punto, spiegare che i giallorossi devono recuperare ancora una partita
(contro il Parma, il 2 aprile) e
che il vantaggio nello scontro
diretto conta come un punto in
più in classifica. Non c’è dubbio
che la Roma ha iniziato la gara
con una pressione pesantissima
sulle spalle e che ha tirato un sospiro di sollievo quando l’arbitro Tagliavento, al 93’, non ha
fatto battere l’ultimo corner ai
friulani perché era scaduto il
tempo. Una decisione da regolamento ma che, senza colpa dell’arbitro, resta contraria allo spirito del gioco.
Protagonisti
Clarence Seedorf,
37 anni, a colloquio
con Mario Balotelli, 23:
mentre l’allenatore
è stato risparmiato,
l’attaccante
è finito nel mirino
dei contestatori.
Alle spalle di Seedorf
Ricardo Kakà, 31.
Nelle tre foto
a sinistra: Silvio
Berlusconi, 77 anni,
presidente del Milan,
e i due amministratori
delegati rossoneri,
Adriano Galliani, 69, e
Barbara Berlusconi, 29
(Ipp, LaPresse,
Ansa, Bozzani)
no calate le quotazioni di Sean
Sogliano per il ruolo di d.s. e
cresciute quelle di Riccardo Bigon, ora al Napoli. Sarebbe l’uomo giusto per assistere l’allenatore (qualunque esso sia). Seedorf, dal canto suo, cerca di
pensare alle dieci giornate di
campionato che restano: per la
sfida con la Lazio si concentrerà
in particolare sulla condizione
fisica, che ha visto in leggero recupero. Alla fine dell’ennesima
giornata con poco senso, l’unica
notizia buona, e soprattutto,
certa, sembra arrivare da Stephan El Shaarawy che ha ottenuto ieri dal professor Van Dijk
il via libera per tornare a correre.
Monica Colombo
Arianna Ravelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Stasera a Stamford Bridge
Bedy Moratti vola a Londra
per il «derby» Mou-Mancio
(f. mo.) La signora Bedy Moratti ha fatto il giro del mondo
seguendo l’Inter (sabato sera era a Verona) e per l’Inter, nel
febbraio 1995, aveva pure rinunciato al teatro, dopo aver
appreso in tv a Trieste, in una pausa di lavoro, che il riacquisto della società da parte di suo fratello, Massimo, era
cosa fatta. Stasera si concede una divagazione, ma sempre
in chiave nerazzurra, perché alle 20.45 sarà in tribuna a
Stamford Bridge, per assistere a Chelsea-Galatasaray, la
sfida fra José Mourinho e Roberto Mancini, i tecnici che,
nell’età dell’oro morattiano e nerazzurro, hanno vinto 12
titoli (su un totale di 16) in sei anni. L’1-1 dell’andata a
Istanbul lascia aperta qualsiasi soluzione e la signora Bedy
potrà finalmente dire, prima che il concerto calcistico
cominci: vinca il migliore. Chissà quanti ricordi le verranno
in mente. Mancini è stato l’allenatore dei primi successi (la
Coppa Italia e la Supercoppa 2005, poi i tre scudetti
consecutivi) e dei tre scudetti; Mourinho è stato l’uomo
delle cento battaglie e del triplete, una storia finita con 60
mila spettatori a San Siro alle 6 del mattino del 23 maggio
2010. Mourinho era rimasto a Madrid, la signora Bedy era
in campo con Zanetti. Felice, emozionata e commossa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Eterno Francesco Totti, 37 anni, 5 gol in questa stagione (Action Images)
Garcia ha ottenuto il massimo da una situazione difficile,
nella testa e nei muscoli, perché
la Roma ha sofferto chiaramente
le assenze di Strootman (sarà
operato oggi ad Amsterdam e
starà fuori almeno sei mesi) e di
De Rossi (squalificato ancora
per la prossima partita, sabato a
Chievo). Taddei ce l’ha messa
tutta, ma non può garantire la
protezione alla difesa e le percussioni in avanti dell’olandese.
Si è battuto con coraggio e nel
finale ha anche conquistato di
pura voglia il pallone del possibile 4-2, incredibilmente sprecato da Florenzi, però gli anni si
Un gol di Higuain premia
il non gioco del Napoli
Esplode l’ira del Torino
Ventura: «Mai visto cose del genere»
TORINO — Il Pipita si nasconde nella sabbia per 90 minuti, spunta all’improvviso con
l’occhio iniettato di sangue,
addomestica l’unica palla giocabile del match dopo un corpo
a corpo assai ambiguo con
Glik, segna e il match finisce. Il
Napoli vince, il Torino perde e
sul vecchio stadio Comunale —
purtroppo allineato nella moda, ormai più ridicola che
scandalosa, degli insulti razzisti contro i napoletani — si diffonde un forte senso di ingiustizia, nel popolo granata ma
forse anche nei napoletani più
obiettivi. Perché sarà vero il
luogo comune degli episodi
che decidono le partite, così
com’è indiscutibile che Gonzalo Higuain (a quota 14 gol in
campionato) sia un bomber di
fascia superiore, però è altrettanto vero che la squadra di Benitez, checché ne dica il tecnico
spagnolo, non ha fatto nulla
per vincere, mentre il Toro, al
quarto k.o. di fila, ha colpito
una traversa con Bovo nel primo tempo e un palo con Meggiorini nella ripresa, ha sbagliato un gol pazzesco con Immobile a un quarto d’ora dalla
Roma
Udinese
3
2
Marcatori: Totti 22’, Destro 29’ p.t.;
Pinzi 6’, Torosidis 24’, Basta 35’ s.t.
ROMA (4-2-3-1): De Sanctis 7;
Torosidis 6,5, Benatia 6,5, Castan
6, Dodò 5 (Romagnoli s.v. 40’ s.t.);
Taddei 6, Nainggolan 6; Destro 6,5
(Bastos s.v. 36’ s.t.), Pjanic 6,
Gervinho 6; Totti 6,5 (Florenzi 5
27’ s.t.). All: Garcia 6.
UDINESE (3-5-2): Scuffet 6,5;
Heurteaux 5,5, Danilo 6, Domizzi
5,5; Widmer 6, Badu 6,5 (Zielinski
s.v. 40’ s.t.), Allan 5,5, Pinzi 6,5
(Muriel 5 18’ s.t.), Basta 6,5;
Pereyra 5,5, Di Natale 7 (N. Lopez
s.v. 35’ s.t.). All: Guidolin 6.
Arbitro: Tagliavento 6.
Ammoniti: Nainggolan e Widmer
Recuperi: 0’ più 3’.
Granata k.o. La squadra di Benitez trova i 3 punti al 90’
DAL NOSTRO INVIATO
TORINO-LIVORNO
22/3 18.00
CHIEVO-ROMA
20.45
PARMA-GENOA
23/3 12.30
BOLOGNA-CAGLIARI
15.00
INTER-ATALANTA
15.00
fine, ha impegnato Reina in
una paratona su Darmian, ha
giocato meglio, con più idee,
più grinta e più gamba nonostante la scelta di Ventura —
ardita ma forse non tanto visto
lo sbaglio da censura del numero 9 granata — di lasciare i
24 gol di Cerci e Immobile in
panchina salvo scongelarli nel
finale.
Non è una novità che nel cal-
cio a volte vinca il peggiore, ma
certo ieri il Napoli è stato al di
sotto della soglia minima di
gioco richiesta per una squadra
che punta alla Champions: giro
palla più lento della Corazzata
Potemkin, mediana in ipossia e
preoccupatissima di non lasciare il contropiede agli avversari, fasce impacchettate alla
perfezione dai granata (solo
Mertens si sveglierà nel finale),
sentono e il ruolo non è nemmeno il suo naturale.
Non è un caso che il migliore
della Roma sia stato il suo portiere, Morgan De Sanctis, miracoloso almeno tre volte su Totò
Di Natale, che all’inizio l’ha presa molto sportivamente, complimentandosi con l’ex compagno di squadra per un miracolo
al 31’ (una specie di calcio di rigore tirato in movimento) e poi
l’ha mandato a quel paese alla
terza grande parata sempre su
conclusioni del numero 10
bianconero. L’altro «grande vecchio» in campo, Francesco Totti,
al rientro dopo il lungo infortu-
Torino
Napoli
0
1
Marcatore: Higuain 45’ s.t.
TORINO (5-3-2): Padelli 6,5;
Maksimovic 6, Bovo 6,5, Glik 6,
Moretti 6,5, Darmian 6,5; Kurtic 6
(Basha s.v. 33’ s.t.), Tachtsidis 6, El
Kaddouri 6,5; Meggiorini 6,5 (Cerci
s.v. 25’ s.t.), Barreto 5 (Immobile 5
11’ s.t.). All.: Ventura 6
NAPOLI (4-2-3-1): Reina 6,5;
Reveillere 5,5 (Henrique s.v. 29’
s.t.), Fernandez 6,5, Albiol 6,
Ghoulam 5,5; Jorginho 5,5, Inler
5,5 (Behrami 5,5 19’ s.t.); Callejon
5 (Insigne s.v. 35’ s.t.), Hamsik 5,5,
Mertens 6; Higuain 7. All.: Benitez
5,5
Arbitro: Doveri 6
Ammoniti: Bovo, Jorginho, Inler,
Glik
Recuperi: 0’ più 3’
SAMPDORIA-VERONA
UDINESE-SASSUOLO
NAPOLI-FIORENTINA
CATANIA-JUVENTUS
LAZIO-MILAN
15.00
15.00
18.30
20.45
20.45
nio, è stato decisivo fino a quando ha avuto fiato e gambe: ha segnato il primo gol, il numero
233 in serie A, con un piatto destro chirurgico in mezzo all’area
e ha innescato Gervinho in contropiede per servire a Destro
l’assist del 2-0. Nella ripresa, però, quando con lui è calata tutta
la Roma, proprio Totti ha perso
malamente a centrocampo il
pallone che ha permesso a Pinzi
di riaprire la partita. A far trascorrere un finale di gara tranquillo a Garcia e ai tifosi giallorossi non c’è riuscito neppure
Torosidis, con un bel gol di sinistro da fuori area, perché a dieci
minuti dalla fine, in mischia,
Basta ha riaperto ancora la partita.
L’impressione è che, almeno
fino al rientro di De Rossi, la Roma sia costretta a rischiare più
del solito e, forse, più del dovuto. Ieri aveva una panchina ai
minimi termini e, contrariamente al solito, Florenzi non ha
dato alcun contributo entrando
in corsa. Il campionato è entrato
in una fase in cui nessuna delle
tre di testa sembra essere in perfetta salute, ma la Juve ha accumulato un vantaggio tale da non
essere più in pericolo. Tra Roma
e Napoli, invece, la lotta per il
secondo posto pare ancora
aperta. Sta a Garcia recuperare le
energie residue e i giocatori per
portare a termine una stagione
eccellente, che la Roma merita
di chiudere al secondo posto.
Sarà importante anche il contributo positivo di una larga fetta
di pubblico, che ieri ha fischiato
i soliti cori contro Napoli e i napoletani.
Luca Valdiserri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Hamsik a luci e ombre e Higuain solo nell’oceano fra gli
squali granata. Nonostante
questo, Benitez ha parlato di
«una prestazione accettabile
contro una squadra difficile»,
invocando come attenuante il
doppio impegno campionatocoppe (giovedì c’è il match
dentro-o-fuori con il Porto in
Europa League) e elogiando i
suoi perché «negli ultimi 10
minuti hanno meritato i 3 punti». Certo vincere in extremis,
com’era accaduto con la Roma,
è sempre un bel segnale, però
nel primo tempo gli azzurri
non hanno fatto un tiro in porta, il primo davvero pericoloso
è arrivato al 40’ con Mertens
(parata di Padelli), poi al 90’
tutto si è deciso così: lancio
verticale di Hamsik, Higuain e
Glik si toccano in velocità, il difensore granata finisce per terra, il Pipita, rimasto solo, entra
in area e fulmina il portiere.
Sull’episodio, obiettivamente complicato, non ci sarà mai
una verità assoluta, ma solo interpretazioni. Così, ovviamente, la tesi del Napoli è che tutto
sia stato regolare, mentre quella del Torino è che il Pipita abbia fatto furbamente cadere il
polacco. Ventura, furibondo, si
è sfogato così: «Higuain sostiene che non era fallo? Allora
Glik andava espulso… Faccio i
complimenti al Napoli, ma dico
anche che in 30 anni di calcio
un’annata così non me la ricordo. Dobbiamo diventare impermeabili a tutto, ma abbiamo
perso due derby per rigori non
dati e ora dovrò spiegare ai
miei giocatori che ci mancano
10 punti. A questo punto spero
solo che il campionato finisca
presto». E invece, ahilui, la via
crucis ha ancora dieci tappe.
Alessandro Pasini
Polemiche Gonzalo Higuain, 26 anni, realizza nel finale il gol che condanna il Torino (Pegaso News)
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
IL BUONO DEL BIOLOGICO
DAL 1978
Sport 43
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Tirreno, tappa a Cavendish
Basket, Langford fermo un mese Tennis, tre azzurre nelle top 15
Mark Cavendish ha vinto allo sprint la 6ª tappa della Tirreno-Adriatico
(Bucchianico-Porto Sant’Elpidio di 189 km) davanti a Petacchi e allo slovacco
Sagan. In classifica, lo spagnolo Alberto Contador resta leader con 2’08’’ sul
colombiano Quintana. Oggi la tappa conclusiva, la cronometro individuale
di 9,1 km di San Benedetto del Tronto (tv: 15.10 Raitre, 16.45 Raisport 2).
Brutto colpo per l’Olimpia Milano, capolista in campionato e seconda nelle Top 16 dell’Eurolega: Keith Langford, capocannoniere di Eurolega, è stato operato ieri per una lesione del bicipite femorale sinistro.
Tempi di recupero: 3 settimane/un mese. Il club ha deciso di non andare sul mercato per ingaggiare un giocatore a gettone.
Grazie alla Pennetta e alla vittoria di prestigio a Indian Wells, diventano tre (record) le italiane nelle top 15 della classifica mondiale: Sara Errani (n. 10), Flavia Pennetta (n. 12) e Roberta Vinci (n. 14). La Giorgi
sale al n. 67, Serena Williams sempre regina. Tra gli uomini, con Fognini
stabile al n. 14, cresce Federer, ora n. 5 nel ranking dominato da Nadal.
Formula 1 Il primo Gp del 2014 sembra l’inizio di una lunga stagione di ricorsi e di problemi: a perderci è lo spettacolo
L’allarme
Allison rimanda
la Ferrari
«Competitività
non accettabile»
DAL NOSTRO INVIATO
MELBOURNE — Qualcuno l’ha
definita «diversamente competitiva», per usare un eufemismo. James Allison, direttore tecnico della
scuderia, è decisamente più categorico: «La nostra competitività
non è stata accettabile».
Il debutto della nuova Ferrari a
Melbourne è un bicchiere pieno a
metà. Un quarto e un settimo posto,
una gara condotta in difesa. E non
basta vedere il campione del mondo Sebastian Vettel fermo ai box per
essere soddisfatti. Allison ha affidato al sito della Rossa le sue sensazioni dopo il Gp d’Australia: «La
nostra competitività non è stata accettabile a Melbourne, ma abbiamo
intenzione di combattere con ogni
miglioramento che riusciremo a
introdurre per scalare i vertici della
griglia». Il bicchiere mezzo pieno è
l’affidabilità, portare due auto al
traguardo è stato comunque un risultato da cui partire: «L’affidabilità
mostrata dalla F14T è motivo di
soddisfazione, ma è chiaro che abbiamo il nostro bel da fare per migliorare la vettura se vogliamo
competere ad armi pari con il team
Mercedes. Vari
aspetti della
Il d.t.
F14T stanno
funzionando
«Bene
molto bene: le
l’affidabilità,
partenze e la
lavoreremo
percorrenza in
sulla frenata» curva, soprattutto su quelle
ad alta velocità, sono particolari punti di forza,
mentre abbiamo bisogno di lavorare ulteriormente sulla stabilità in
frenata e la velocità sui rettilinei».
Un’analisi puntuale: in effetti la
velocità di punta della F14T, efficiente sul piano aerodinamico, è
ragguardevole: in rettilineo la macchina fila. Però la Rossa non riesce
ancora a cavare il meglio dall’unità
motrice. La parte Mgu-K (è il kers
aggiornato, che spara fino a 120
kw) ha creato intoppi e non ha mai
funzionato al massimo. Guaio non
da poco, perché oggi fa la differenza, potendo riempire il «buco» nella risposta del motore endotermico
turbo. Allison si dà del tempo per
migliorare: «Con tutte le novità regolamentari del 2014, le opportunità per migliorare sono considerevoli e possiamo aspettarci una gara
agli sviluppi tra le varie squadre
ancora più intensa del normale».
In Ferrari c’è da lavorare: senza il
contributo dell’unità motrice si è
sulla difensiva, sempre. Perché non
è con la sola affidabilità, con l’essere «diversamente competitivi», che
si vince il Mondiale.
f. van.
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Scontenti
Le Ferrari
di Fernando
Alonso, 32 anni,
davanti a quella
del compagno
di squadra Kimi
Raikkonen, 34.
La Rossa dopo la
prima gara è terza
nella classifica
costruttori. A lato
il direttore tecnico
della scuderia,
James Allison
(Reuters, Colombo)
La falsa partenza delle nuove regole
Litigi tra Fia e Red Bull, squalifiche a scoppio ritardato: è già il caos
DAL NOSTRO INVIATO
MELBOURNE — Dopo la
prima bandiera a scacchi, in
F1 tira già aria di guai. Li ha la
Ferrari, nel suo scoprirsi «diversamente competitiva», come qualcuno ha mirabilmente
sottolineato; li ha in senso lato
tutto il baraccone, alle prese
con il rumore dei propulsori
che non convince e soprattutto con la grana dei flussometri
e della squalifica di Ricciardo,
una vicenda che rischia di essere solo l’inizio di una filiera
di burrasche. Il caos è nel Dna
delle corse motoristiche, ma
nel pianeta principale della
galassia si è specialisti a farsi
del male. Così il braccio di ferro tra Red Bull e Fia è un duello all’O.k. Corral nel quale i federales fanno gli sceriffi e vogliono (giustamente) applicare le norme, mentre i bibitari,
adducendo una valutazione
tecnica dello strumento comune ai team che andrà pesata con attenzione, sono i banditi che rifiutano la legge.
E poi c’è il contorno. Ovvero: è apparsa divertente la
nuova F1 ibrida? No: il Gp di
Melbourne è stato noioso, a
parte l’autoscontro iniziale di
Niente rumore
Il promoter
australiano pronto
a fare causa
a Ecclestone:
non ha gradito
il «silenzio»
dei nuovi motori
Kobayashi, che non vorremmo fosse pagato per ravvivare
lo spettacolo. La sensazione è
che tante cose sono acerbe: il
tempo le aggiusterà, certo;
però il timore è che non medichi un format che potrebbe rivelarsi deludente. Un segnale
arriva dal promoter australiano Ron Walker: non ha gradito il «silenzio» dei motori e ha
telefonato a Bernie Ecclestone
avvisandolo che considera il
dettaglio una violazione del
contratto. Probabilmente è un
modo per trattare sconti, ma
Mr. E-Zio Paperone, che ha
sempre avversato questa svolta e che si è detto «inorridito
dal suono», l’ha presa sul serio: se tutti gli organizzatori
seguissero Walker, che pandemonio scoppierebbe nel
deposito dei dollari?
Alla Ferrari, in questo momento, il rumore delle monoposto interessa relativamente.
Molto di più, a Maranello, sono preoccupati per una prestazione decisamente difensiva. Non sono comunque i soli.
Più in generale: oggi la pagina
bianca da riempire non sta più
alla voce aerodinamica e nemmeno a quella dello sfruttamento delle gomme; la nuova

Ma la Federazione riuscirà a tenere sotto controllo la rivoluzione?
di GIORGIO TERRUZZI
L’
epilogo del primo Gp 2014 pone una
domanda preoccupante: lo staff
tecnico della Federazione internazionale
è in grado di verificare adeguatamente
gli effetti di questa rivoluzione
motoristica peraltro richiesta dal
regolamento? Qualche dubbio circola,
considerando le 5 ore necessarie per
squalificare la Red Bull di Ricciardo. I
progettisti delle squadre hanno svolto un
compito difficilissimo con brillantezza:
14 macchine al traguardo di Melbourne,
in una gara che avrebbe dovuto proporre
un’ecatombe. È il dopo gara che
preoccupa, a questo punto. Perché serve
altrettanta efficienza e rapidità quando
una corsa termina e viene il momento di
capire chi e come, eventualmente, ha
gareggiato in modo anomalo. Se ciò non
accade, il caso Red Bull rischia di
trasformarsi nel primo capitolo di una
serie, di vanificare il senso di una
rivoluzione indigesta ma data come
necessaria. Una sorta di diffidenza
circonda storicamente i rapporti tra i
team e la Fia, costretti a convivere tra
regole e interpretazioni discutibili,
valutazioni contestate, sospetti di
intromissioni politiche. Ma ora, con una
tecnologia assai complessa, gestita sia
dalle squadre sia dalla stessa Fia, non
c’è più spazio — paradossalmente —
per le zone d’ombra. Altrimenti l’ombra
rischia di diventare così espansa da
avvolgere l’intera Formula 1.
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prateria, tutta da esplorare, è
elettrico-elettronica. Chi sarà
più bravo e lesto, andrà al potere: i tifosi si augurano che il
Cavallino abbia uomini e
mezzi adeguati, anche se pare
che la Mercedes a Brixworth
(produzione motori) e in Germania (parte turbo) disponga
del doppio dei tecnici nello
staff di Luca Marmorini.
Inoltre, c’è da aspettarsi il
ritorno della Red Bull. In fondo lo si nota già e la scelta di
portare in Bahrein una versione B della Rb10 indica la flessibilità dei quadricampioni.
Quanto al caso Ricciardo, l’appello, supportato dalla Renault, potrebbe tramutarsi
anche in una vertenza politica
per nulla persa in partenza.
Pare infatti che a Melbourne
altri flussometri abbiano dato
di matto e che la cosa sia stata
taciuta. È evidente la volontà
della Red Bull di scoperchiare
la pentola e sono eloquenti le
parole di Horner che teme
«una discrezionalità nei giudizi in grado di condizionare
il Mondiale». Del «flowgate»
non se ne sentiva la mancanza; ma questa, baby, è la F1.
Flavio Vanetti
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Motomondiale A cinque giorni dal via piloti e case preoccupati
Confusione anche in MotoGp
colpa del doppio regolamento
L’effetto F1 forse qui non ci
sarà. Anzi — nonostante sia
chiaro che la corsa al titolo sarà
un affare esclusivo per Marquez,
Lorenzo e forse Pedrosa e Rossi
— la nuova categoria open sembra la via giusta per portare nella
MotoGp un po’ più di equilibrio,
spettacolo e magari qualche faccia nuova sul podio, o almeno
nelle prime file della griglia di
partenza. Il problema però esiste
perché, come sempre in questi
casi, la riforma è già diventata
terreno di battaglie politiche, interessi e, quel che è peggio, annunciate correzioni in corsa.
Partiamo dall’origine. Considerando il fallimento del progetto Crt (le semiderivate di serie) e
la necessità di contenere i costi
in vista di una rivoluzione definitiva stile F1 nel 2016, il nuovo
regolamento 2014 ha diviso la
MotoGp in due categorie: la
Factory — i tradizionali prototipi, quelli dei quattro assi, per capirci — e la Open, con moto dotate di un pacchetto elettronico
unico (hardware più software)
controllato dalla organizzatrice
Dorna e realizzato da Magneti
Marelli. Si tratta di uno svantaggio rispetto alle Factory (che
usano un proprio software, ovviamente molto più sofisticato
perché sostenuto da investimenti economici maggiori) riequilibrato però da tre importanti
benefici: più benzina nel serbatoio (24 litri anziché i 20 dei prototipi), 12 motori per pilota du-
rante la stagione (anziché 5) e
una gomma morbida per le qualifiche.
L’operazione si è rivelata interessante, con le moto Open che
nei primi test si sono dimostrate
piuttosto competitive, almeno
sul giro secco. Siccome l’opzione
Open per regolamento è aperta a
tutti i team, satelliti e ufficiali, la
Ducati, inizialmente partita come Factory, ha deciso di saltare il
fosso e aderire alla Open. Il motivo lo ha spiegato Luigi Dall’Igna,
nuovo capo di Ducati Corse:
«Abbiamo grande bisogno di
sviluppare la moto. Con le
Factory lo sviluppo del motore è
“congelato”. Con 12 motori a disposizione è invece possibile lavorare in prospettiva, senza con-
All’attacco
Valentino Rossi,
35 anni, in sella alla
Yamaha durante i test
in vista del Mondiale.
Il Dottore dopo
294 Gp disputati
punta a vincere
il suo decimo titolo
(Ansa)
tare che la Open è il futuro della
MotoGp».
L’idea di Borgo Panigale è testare, provare, diversificare per
essere pronti fra due anni, magari piazzando già qualche affondo. È quello che è accaduto
nei test, tanto che Andrea Dovizioso, capitano della Rossa, ha
commentato: «È la migliore Ducati che abbia mai guidato». Ma
qui arrivano i problemi. Quando
infatti la Dorna ha introdotto (si
dice su input Ducati) un aggiornamento del software unico è
parso chiaro che solo la Ducati,
col suo know-how da team ufficiale, è in grado di usarlo. Secondo Honda e Yamaha, ma anche le
altre Open, si tratta di un vantaggio troppo grande: in pratica, c’è
una Factory che corre coi vantaggi della Open. Così in questi
giorni si parla di una Factory 2,
una terza categoria intermedia
con 22,5 litri di benzina e 9 motori in cui verrebbe inserita automaticamente una Open che
dovesse, nel corso del campionato, fare un primo posto, o due
secondi o tre terzi. Così, dicono,
verrebbe ri-normalizzata la situazione. Un bel rebus. Forse è il
prezzo da pagare in vista di una
transizione verso una nuova
MotoGp. Ma, com’è chiaro se
avete avuto la forza di arrivare
fin qui, il caos è alle porte.
Alessandro Pasini
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Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
La moglie Maria Luisa, la sorella Adriana, i cognati, i nipoti e i parenti tutti annunciano con immenso dolore che
Cesare Segre
ci ha lasciati.- A tutti mancheranno il suo affetto,
la sua intelligenza, la sua sottile ironia.- Le esequie avranno luogo il 18 marzo 2014 alle ore
11,30 presso la Casa Vidas, via Ojetti 66.
- Milano, 16 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Antonia Benvenuti e Roberto Tissoni.
– Raffaele e Margherita Fiengo.
– Sandro Gerbi.
– Gianni e Mariagrazia Antonini.
– Nora e Manuel con affetto.
– Carlo e Liliana Montaleone.
– Beatrice Ferrari Rajna.
– Marina e Emanuele Sbarbaro.
Un altro Segre ci ha lasciato.- Laura, Maria Elena e Damiano abbracciano Maria Luisa e Adriana per la scomparsa dell'amato
Cesare Segre
- Milano, 16 marzo 2014.
Carlo e Antonella Meneghetti con Marco e
Francesca ricordano con profondo rimpianto
Cesare
- Portogruaro, 16 marzo 2014.
Mimma Rigoni e famiglia si uniscono a Maria
Luisa nel ricordo struggente di
Cesare Segre
Claudio Ciociola ricorda con riconoscente affetto
Cesare Segre
un amico vero e prezioso.- La Poesia, le Dolomiti,
il cinema ci hanno uniti.- Un abbraccio a Marisa.
- Milano, 17 marzo 2014.
Vittorio Sermonti saluta con amore e con gratitudine
Partecipano al lutto:
– Maila e Piercesare.
– Piera Valle.
Cesare Segre
fratello maggiore, e con Ludovica abbraccia forte
Marisa. - Roma, 17 marzo 2014.
Nel ricordo di una lunga amicizia Bruna Cingano partecipa al grande dolore di Marisa per la
scomparsa di
Caterina Virdis Limentani, Galeazzo Viganò e
Sandra si uniscono al dolore di Marisa per la
scomparsa del carissimo
Cesare Segre
Cesare Segre
- Padova, 17 marzo 2014.
Antonio Pioletti, Margherita Spampinato, Mario Pagano, Stefano Rapisarda, Gaetano Lalomia
profondamente commossi, partecipano al dolore
della cara moglie Marisa per la perdita dell'indimenticabile
Prof. Cesare Segre
Accademico dei Lincei
- Milano, 17 marzo 2014.
Luca Formenton è vicino al dolore di Maria Luisa Meneghetti e ricorda con infinita nostalgia il
Professor
Cesare Segre
maestro ironico e sorridente degli anni pavesi e
prezioso consigliere. - Milano, 17 marzo 2014.
Ferruccio de Bortoli, la direzione e la redazione
del Corriere della Sera sono vicini alla famiglia e
piangono la scomparsa di
La casa editrice il Saggiatore è vicina alla famiglia nel ricordo del Professor
Cesare Segre
Stefano Bucci, Antonio Carioti, Serena Danna,
Marco Del Corona, Cinzia Fiori, Luca Mastrantonio, Pierluigi Panza, Pierenrico Ratto, Cristina Taglietti, Antonio Troiano della redazione Cultuta
del Corriere della Sera ricordano
Cesare Segre
maestro discreto, prezioso collaboratore per oltre
vent'anni e sono vicini alla famiglia in questo momento di grande dolore.
- Milano, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Francesco Cevasco.
– Ranieri Polese.
– Corrado Stajno.
Beatrice Barbiellini Amidei è vicina nel dolore
a Marisa per la scomparsa del caro
Prof. Cesare Segre
- Milano, 18 marzo 2014.
Giorgetto Giorgi ricorda con ammirazione e
gratitudine il
Prof. Cesare Segre
ed è vicino a Marisa in questo difficile momento.
- Casteggio, 17 marzo 2014.
Maria Carla e Mario Domenichelli sono vicini
a Maria Luisa nel triste momento della scomparsa di
Cesare Segre
- Firenze, 17 marzo 2014.
Giancarlo Consonni e Graziella Tonon, vicini a
Marisa, piangono la scomparsa di
Cesare Segre
e ne ricordano la grande umanità, la civile sapienza, l'alto magistero.
- Milano, 17 marzo 2014.
Maria Carla Marinoni, profondamente colpita,
è vicina con affetto a Maria Luisa Meneghetti nel
dolore per la perdita del marito
Prof. Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
Alfonso e Beatriz D'Agostino si stringono affettuosamente a Marisa piangendo la scomparsa di
Cesare Segre
insigne maestro e amico carissimo.
- Milano, 16 marzo 2014.
Clelia Martignoni saluta per l'ultima volta con
infinito rimpianto e gratitudine il grande Maestro
e l'amico insostituibile
Cesare Segre
e con Andrea Silvestri abbraccia la carissima Marisa, la sorella Adriana e tutta la famiglia.
- Pavia, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Simone Albonico e Sara Natale.
– Felice Milani.
– Elisa Romano.
– Silvana Borutti.
Giuseppe Nava, con Tullia, ricorda commosso
il grande critico e filologo
Cesare Segre
Cesare Segre
indimenticabile maestro e protagonista della migliore cultura italiana.
- Milano, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Luca Formenton.
– Aurelio Pino.
– Claudia Caffi.
Nel ricordare l'alto insegnamento di
Cesare Segre
maestro di filologia e di valori umani, ci stringiamo affettuosamente a Marisa e ai familiari in
questo momento di grande dolore.- Armando
Antonelli, Danilo Aprigliano, Beatrice Barbieri,
Erica Baricci, Susanna Bevilacqua, Simone Biancardi, Romana Brovia, Speranza Cerullo, Massimiliano Gaggero, Serena Lunardi, Dario Mantovani, Simone Marcenaro, Giuseppe Mascherpa,
Cesare Mascitelli, Sara Pezzimenti, Maria Piccoli,
Stefano Resconi, Elia Rigolio, Luca Sacchi, Federico Saviotti, Michela Scattolini, Giovanni Strinna,
Roberto Tagliani, Riccardo Viel.
- Milano, 17 marzo 2014.
Cesare
per aver illuminato con la tua intelligenza e la
tua integrità oltre cinquant'anni della vita e della
cultura del nostro paese.- Hai lasciato un vuoto
impossibile da riempire.- Giuliana Nuvoli.
- Milano, 17 marzo 2014.
Enrico Castelnuovo ricorda e rimpiange commosso
Cesare
amico di lunghissimi anni e insieme ad Antoinette e a Guido è affettuosamente vicino a Marisa.
- Torino, 17 marzo 2014.
Andrea e Laura Comboni salutano con affetto
e gratitudine
Cesare Segre
Partecipa al lutto:
– Elisabetta Risari.
Francesco Benozzo, Giuseppina Brunetti, Patrizia Caraffi, Andrea Fassò, Luciano Formisano,
Mario Mancini si uniscono al dolore di Marisa per
la perdita di
Cesare Segre
illustre Maestro e amico indimenticabile.
- Milano, 16 marzo 2014.
Umberto Eco ricorda commosso e nostalgico
Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
Cesare Segre
ricordando la sua antica amicizia con Lalla Romano e il suo alto magistero etico e letterario, ed
esperime commossa vicinanza alla vedova Marisa Meneghetti. - Milano, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– L'Associazione Amici di Lalla Romano.
L'Amministratore Delegato Ricky Cavallero e il
Consiglio d'Amministrazione dell'Einaudi ricordano
Cesare Segre
da sempre punto di riferimento della casa editrice e grande maestro di cultura.
- Torino, 17 marzo 2014.
Walter Barberis, Giorgio Cavagnino, Ernesto
Franco, i redattori, gli impiegati e tutti gli amici
della casa editrice Einaudi sono vicini a Marisa
nel commosso rimpianto di
Cesare Segre
guida per tutti negli studi letterari e nell'impegno
civile, indimenticabile compagno nei percorsi
dell'editoria. - Torino, 17 marzo 2014.
Il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia saluta con profonda commozione e
rimpianto
Cesare Segre
Professore Emerito di filologia romanza, insigne
studioso e maestro di virtù etiche e civili, ed esprime vicinanza alla moglie Marisa e alla famiglia
tutta. - Pavia, 16 marzo 2014.
La Società Italiana per lo studio della Modernità Letteraria (MOD) si unisce al dolore della famiglia e dell'intera comunità scientifica per l'incolmabile vuoto lasciato dalla scomparsa di
- Firenze, 17 marzo 2014.
Gli amici della Casa Editrice Mondadori ricordano con grande commozione, ammirazione e
affetto
Cesare Segre
maestro di civiltà e impegno morale, protagonista indimenticabile della cultura letteraria del nostro tempo. - Segrate, 17 marzo 2014.
L'Agenzia Letteraria Internazionale partecipa al
dolore della famiglia per la scomparsa del
Professor
Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
Francesca e Francesco Sabatini, Alessandro e
Gino Roncaglia ricordano con nostalgia e gatitudine le camminate in montagna, le letture, le discussioni in compagnia di
e ne ricorda con riconoscenza le alte doti di studioso e umane. - Milano, 17 marzo 2014.
ricordando l'eredità intellettuale del maestro pavese e l'impegno civile dell'uomo di cultura.
- Brescia, 17 marzo 2014.
Cesare Segre
e sono vicini con affetto a Marisa, Adriana e ai
nipoti. - Milano, 17 marzo 2014.
Alberto e Rosanna Varvaro piangono con Marisa l'amico carissimo
Cesare Segre
- Napoli, 17 marzo 2014.
Cesare e Mirella Vivante addolorati ricordano
Cesare Segre
e sono vicini con affetto a Maria Luisa.
- Milano, 17 marzo 2014.
Nadia Ebani si unisce a Marisa nel dolore per
la perdita di
Cesare Segre
e profondamente rimpiange un grandissimo
maestro. - Verona, 17 marzo 2014.
Vittorio Hazan partecipa sentitamente rattristato al dolore di Adriana per la scomparsa del caro
fratello
Cesare
Bepi e Luciana Bortoluzzi, nel riserbo, che sempre insegnava loro l'amico
e abbraccia Marisa nel giorno tristissimo della
sua scomparsa. - Segrate, 17 marzo 2014.
Antonio Ria partecipa con dolore al lutto che
ha colpito la cultura italiana per la scomparsa del
grande filologo, critico e saggista
L'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere prende parte al dolore dei famigliari e della
comunità scientifica per la scomparsa del membro effettivo
Claudia Rebuffi, Gabriella Ronchi, Luigina Morini, Silvia Isella, Guido Lucchini, Alberto Conte
ricordano commossi e con profondo rimpianto
Renata Colorni pensa con gratitudine, commozione e grandissimo affetto a
Partecipano al lutto:
– Francesco e Giovannella Giavazzi.
– Ettore e Caterina Cingano.
Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
per testimoniare, con Marisa e gli amici tutti, il
loro dolente affetto e cordoglio.
- Varese, 17 marzo 2014.
- Milano, 17 marzo 2014.
Cesare Segre
Grazie
suo professore all'Università di Pavia.
- Firenze, 17 marzo 2014.
Cesare
Cesare
e, in questo triste momento, è vicino a Marisa.
- Pisa, 17 marzo 2014.
- Portogruaro, 16 marzo 2014.
La sua eredità culturale è grande come l'impegno
a conservarla e valorizzarla.- Grande il vuoto che
apre di pensieri, scritti e consigli.- E forte la nostalgia del suo inconfondibile tratto umano.
- Milano, 17 marzo 2014.
Malù e Ado Frigessi di Rattalma perdono con
Cesare Segre
e sono affettuosamente vicini a Marisa.
- Pavia, 17 marzo 2014.
Giorgio Lunghini ricorda
Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
Vittorio e Marina Gregotti ricordano con grande affetto l'amico
Cesare Segre
e sono vicini a Marisa nel suo dolore.
- Milano, 17 marzo 2014.
Lucio e Rosa Ceva si associano all'ammirazione
per la valentìa culturale ed etica di
Cesare Segre
e ne rimpiangono l'amicizia.
- Milano, 17 marzo 2014.
Annalisa e Friedrich Cima ricordano con affetto
Cesare
- Milano, 17 marzo 2014.
prof. Cesare Segre
La Sezione di Italiano dell'Università di Losanna partecipa al lutto di Marisa Meneghetti e della
famiglia per la scomparsa di
Cesare Segre
Maestro di studi filologici e letterari, ricordandone con gratitudine la generosa partecipazione alle attività editoriali e scientifiche losannesi.
- Losanna, 17 marzo 2014.
La sezione Letteratura del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia ricorda con
affetto il grande amico e maestro
Cesare Segre
- Pavia, 17 marzo 2014.
Gli allievi e amici di filologia romanza e italianistica dell'Università di Parma ricordano con
gratitudine e affetto il maestro
Cesare Segre
Gabriella Ronchi, Paolo Bongrani, Donatella
Martinelli, Giulia Raboni, Paolo Rinoldi.
- Milano, 16 marzo 2014.
Rolando Picchioni, Ernesto Ferrero e i collaboratori del Salone Internazionale del Libro di Torino ricordano con ammirazione il magistero
scientifico e civile di
Cesare Segre
- Torino, 17 marzo 2014.
Il Rettore dell'Università di Pavia Fabio Rugge
insieme a tutta la Comunità Accademica partecipa con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa del
Prof. Cesare Segre
illustre critico letterario e professore emerito di
filologia romanza, e ne ricorda con riconoscenza
il lungo magistero, l'impegno civile, le eccezionali
doti umane e i grandi meriti scientifici.
- Pavia, 18 marzo 2014.
Claudio Ciociola e i membri della Commissione scientifica preposta all'Edizione Nazionale degli Antichi Volgarizzamenti dei testi latini nei volgari italiani partecipano commossi al dolore dei
familiari e al lutto della comunità scientifica per
la scomparsa di
Cesare Segre
Accademico dei Lincei
filologo illustre, studioso autorevolissimo dei volgarizzamenti italiani e Presidente onorario
dell'Edizione Nazionale.
- Firenze, 17 marzo 2014.
L'Accademia Nazionale dei Lincei annuncia
con profondo dolore la scomparsa del socio della
Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche
Prof. Cesare Segre
- Roma, 18 marzo 2014.
Il coordinatore Lino Leonardi, con i membri del
Collegio dei Docenti e con gli allievi del dottorato
in filologia e critica e della Scuola di Dottorato in
Filologia romanza dell'Università di Siena, sono
vicini a Marisa Meneghetti nel dolore per la
scomparsa di
Cesare Segre
fin dall'inizio membro della scuola, punto di riferimento per tante generazioni formatesi al magistero della sua filologia impeccabile e del suo
sguardo critico, di totale impegno e inesauribile
lucidità, su tutta la tradizione letteraria europea.
- Firenze, 17 marzo 2014.
Gli amici di "Medioevo Romazo", abbracciando
con affetto Marisa, salutano
Cesare Segre
ricordando commossi il fondatore della rivista,
maestro di una filologia che sapeva farsi chiave
interpretativa della nostra realtà culturale, dal
Medioevo alla contemporaneità.
- Firenze, 17 marzo 2014.
Gli accademici, il personale e i collaboratori
dell'Accademia della Crusca partecipano con
grande commozione al dolore della famiglia per
la scomparsa di
Cesare Segre
Accademico della Crusca
Partecipano al lutto:
– Maurizio Vitale.
– Gianpiero Sironi.
– Angelo Stella.
– Giuseppe Frasso.
– Anna Maria Finoli.
e ne ricordano le straordinarie doti di studioso
innovatore e di maestro nei diversi ambiti delle
ricerche filologiche, linguistiche e letterarie, unite
sempre al generoso e appassionato impegno civile.- La Crusca rimpiange il suo lungo e intenso
contributo alla vita accademica.
- Firenze, 17 marzo 2014.
La Fondazione Natalino Sapegno ricorda con
commozione e gratitudine per la preziosissima
collaborazione
Gianni Cervetti Fulvio Papi e la Fondazione
Corrente partecipano al gravissimo lutto per la
scomparsa di
Cesare Segre
Cesare Segre
Il grande cuore di
Lorenzo Riva
si è fermato.- Stefi con Federica, Matteo, Nicole
e i piccoli Camilla e Andrea ti porteranno sempre
nel loro cuore.- Amore mio continua a tenerci per
mano.- I funerali saranno giovedì 20 marzo alle
ore 11 nella parrocchia di S. Maria Segreta.
- Milano, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Bruna, Pupa, Elio.
– Uberto Ada Manetti.
– Marcello e Luisa Verratti.
– Giuliano e Mariella Garotta.
– Le famiglie Canavesi e Milesi.
– Wanda Giussani e figli.
Ciao
Lollo
che il tuo viaggio sia buono, come buono tu sei
stato con tutti.- I tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi
cognati, le tue cognate ed i tuoi tanti nipoti si
stringono a Stefi, Federica, Matteo e Nicole in
questo momento di dolore per tutti.
- Milano, 17 marzo 2014.
Elena, Ugo e Gaspara Dozzio, Cagnoni, Benigno ed Elisabetta Mörlin Visconti sono affettuosamente vicini a Stefi, Federica e Matteo nel ricordo e nel rimpianto del caro cugino
Lorenzo Riva
- Milano, 17 marzo 2014.
Don Giorgio, Elisabetta con Mario, Toni con
Giovanna, stringono in un grande affettuoso abbraccio Stefi, Federica e Matteo nel ricordo del
carissimo
Lorenzo
professor
Cesare Segre
Ideando e realizzando per Bruno Mondadori una
importante storia e antologia della letteratura
italiana per le scuole superiori, Cesare Segre ha
fornito un esempio indimenticabile della capacità
di unire il rigore degli studi, l'aggiornamento
scientifico e la volontà di contribuire alla formazione dello spirito critico delle giovani generazioni. - Milano, 17 marzo 2014.
Lo Studio Dottori Commercialisti Cazzaniga
partecipa al grande dolore della Professoressa
Maria Luisa per la scomparsa del caro marito
Prof. Cesare Segre
il cui ricordo resterà sempre vivo.
- Milano, 17 marzo 2014.
Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e la Giunta Comunale partecipano commossi al dolore per
la scomparsa di
Cesare Segre
filologo e critico letterario, importante voce della
vita culturale italiana ed europea.
- Milano, 17 marzo 2014.
Il Presidente Basilio Rizzo e il Consiglio Comunale di Milano partecipano con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa di
Cesare Segre
- Milano, 17 marzo 2014.
I cugini Cavezzali, Scaltriti, Bassignani, Cabassi
ricordano con grandissimo affetto
Entella (Mimma) Tagliavini
Pizzini Piomarta
memori della sua intensa e generosa vita.
- Ancona - Bologna - Parma, 17 marzo 2014.
Gli Avvocati Carmine Ferro, Alfredo Passaro,
unitamente a tutti i collaboratori dello Studio Olivetti, Ferro, Passaro partecipano al lutto della famiglia per la perdita della signora
Entella (Mimma) Tagliavini
Pizzini
- Milano, 17 marzo 2014.
Partecipa al lutto:
– La signora Cesira Bertolotti.
Ciao
Mimma
amica di una vita.- Ci hai lasciati serenamente
per raggiungere il tuo amato Tatino, nella luce e
nella pace del Signore.- Il vostro ricordo mi accompagnerà per sempre.- Carmine.
- Milano, 17 marzo 2014.
I figli Giulio, Vito e Lidia e i nipoti Nicola e Beniamino danno l'ultimo saluto all'amata
Elvira Bavarino ved. Calderoli
- Milano, 17 marzo 2014.
sig. Francesco (Cesco)
Ciapanna
I condomini e l'amministratore di via Mario Pagano 31 Milano partecipano sentitamente al lutto dei famigliari per la scomparsa del
uomo mite e generoso e sono vicini ai suoi cari.
- Roma, 17 marzo 2014.
Dott. Lorenzo Riva
Partecipano al lutto:
– I collaboratori tutti dello Studio Legale Associato Mora - Storchi.
È mancato al profondo affetto di sua moglie
Antonia lasciando un grande vuoto
Fernando e Laila Fenzi con Marco e Paola, Fabio e Carla, sono vicini a Carla e famiglia per la
dipartita del caro amico
- Milano, 17 marzo 2014.
Bernardo Maggi
Giorgio Mazzoleni
Le esequie si svolgeranno giovedì 20 marzo alle
10.30 presso la parrocchia Santi Pietro e Paolo
di Biumo Inferiore. - Varese, 17 marzo 2014.
e lo ricordano come esempio di generosità bontà
e intelligenza. - Milano, 17 marzo 2014.
Partecipano al lutto:
– Alessio e Anna Frölichsthal.
Partecipano al lutto:
– Dino Fenzi e famiglia.
Giovanni e Cecilia commossi abbracciano Nini
come amava chiamarla lo
Lucia con Stefano e Filippo abbraccia forte e
con tanto affetto Valeria, Francesca e Alice, Filippo, Nicolò e Sofia pensando alla dolcezza e al
gran sorriso dell'amico
zio Berna
- Milano, 17 marzo 2014.
Marco Villa
I cugini Biancardi si stringono forte ad Antonia
nel rimpianto del carissimo
- Milano, 17 marzo 2014.
Lorenzo
amico buono, sorridente e carissimo.
- Milano, 17 marzo 2014.
I cugini Alessandra, Giuseppe, Alberto, Simonetta e Maria Luisa con le loro famiglie abbracciano teneramente Stefania ricordando la forza
morale, la bontà e la serenità di
Lorenzo Riva
Bernardo Maggi
Bernardo
ricordando il legame affettuoso con la mamma e
tutta la famiglia. - Milano, 16 marzo 2014.
Dony e Giovanni, Nicla ed Alberto, Mariano
con tutti i ragazzi stringono in un forte abbraccio
Stefi, Federica, Matteo e Nicole, perchè il nostro
caro
Sandro, Graziella e figli Francisca con Geppe,
Federico con Isabel, Antonio con Sabina, Carola
con Lorenzo abbracciano commossi Antonia ricordando il
ci ha lasciati.- - Milano, 17 marzo 2014.
Cecilia e Mario Morpurgo, Picci e Franco Ragazzi prendono affettuosamente parte al grande
dolore di Stefi e famiglia per la scomparsa di
Lorenzo Riva
- Milano, 17 marzo 2014.
Carissimo
Lorenzo
con quanta forza e dignità hai sopportato tutto
questo.- Ci resta il tuo esempio e un grande rimpianto.- Lucia Dal Brollo, Guido e Luisa Isolabella. - Milano, 17 marzo 2014.
Mario e Silvia Bassani sono affettuosamente vicini ai suoi familiari e ai suoi fratelli nel dolore
per la scomparsa del loro caro amico
Lorenzo Riva
- Milano, 17 marzo 2014.
Un grosso abbraccio a Stefi e ragazzi ricordando i bei momenti di gioia vissuti insieme all'amico
Lorenzo
Chiara, Diego, Marta, Rori.
- Milano, 16 marzo 2014.
Partecipa al lutto:
– Claudia Galimberti.
Coraggioso
Lorenzo
Erminio e Carla ti ricordano con grande affetto.
- Milano, 16 marzo 2014.
Lorenzo
Lina e Giovanni, Pucci e Gigi, Mario abbracciano Stefi, Federica, Matteo nel ricordo di
Lorenzo
amico carissimo. - Rozzano, 17 marzo 2014.
Giorgio e Mirella, Marco e Nini, Erminio, Paolo
e Joanna, Guido e Maria Giulia, Massimo e Tota,
Giulio e Valeria sono vicini con tanto affetto a
Stefy, Federica, Matteo e Nicole, nel ricordo di
Lorenzo
amico di sempre, uomo mite, sereno e generoso.
- Milano, 17 marzo 2014.
Federica Delia-Russell con Alessandro e Theo
e le loro famiglie partecipano con tanto affetto al
dolore di Stefi, Federica e Matteo per la perdita
del loro amatissimo
Piergiorgio Guelfi
Francesco e Giorgia con Marco e Matteo abbracciano con affetto Manrico e Fedora per l'improvvisa perdita del loro caro papà
- Milano, 17 marzo 2014.
zio Berna
ci ricorderemo sempre il tuo affetto, la tua bontà
d'animo, la tua generosità.- Grazie.- Antonio, Sabina e Alessandro.
- Rivalazzo, 17 marzo 2014.
zio Lollo
- Biella, 17 marzo 2014.
Erminio Mologni
Ciao
e sono vicini ai figli e a tutti i fratelli Riva.
- Milano, 17 marzo 2014.
- Milano, 17 marzo 2014.
Cesare Segre
Partecipa al lutto:
– Piera Basilico.
Lo Studio Legale Associato - Allen & Overy è
vicino a Francesco e a tutta la sua famiglia per la
perdita del papà
Partecipano al lutto:
– Simonetta e Silvia Sapegno.
– Lionello Sozzi.
– Nino Borsellino.
– Piero Boitani con il Comitato scientifico Fondazione Sapegno.
– Bruno Germano con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sapegno.
– Giulia Radin.
accademico dei Lincei
- Roma, 17 marzo 2014.
Antonella Storchi e Paolo Mora addolorati ricordano il
- Milano, 17 marzo 2014.
I condomini, i consiglieri e l'amministratore di
via Panzeri 10 - Milano, partecipano commossi
al lutto per la scomparsa dell'esimio
Il Presidente del Consiglio di amministrazione
di Pearson Italia, Roberto Gulli, l'Amministratore
delegato Mario Mariani e tutta la Direzione editoriale ricordano con commozione e perdurante
ammirazione il
Lorenzo Riva
- Milano, 17 marzo 2014.
Mario, Paolo, Emilia, Enrico e Michele Lodigiani con le loro famiglie sono vicini a Stefi e ai ragazzi nel dolore per la perdita di
Paolo e Cristina si stringono con grande affetto
a Stefi, Federica e Matteo nel ricordo di
La Società Italiana di Filologia Romanza si
stringe a Marisa e ai familiari tutti nel piangere
la perdita del grande maestro di studi e vita
I soci AIRB rattristati partecipano al lutto e al
dolore della famiglia di
Silvana Ballabio Cova
Lo annuncia il figlio Paolo con Beatrice, Margherita e Anna, le sorelle, le cognate e i parenti tutti.I funerali si svolgeranno oggi, martedì 18 marzo,
alle ore 14 nella Basilica di San Giuseppe a Seregno, indi al cimitero di Lesmo.
- Seregno, 18 marzo 2014.
Paolo e Paola con Elena e Valentina sono vicini
a Cecilia nel ricordo del caro zio
maestro della cultura italiana.
- Milano, 17 marzo 2014.
- Milano, 17 marzo 2014.
Lorenzo
e con loro piangono un grande uomo.
- Milano, 17 marzo 2014.
"E ora lascia, Signore, che il tuo servo
vada in pace".
(Vangelo di Luca)
È tornata alla casa del Padre
cugino coraggioso e generoso, amico prezioso.
- Milano, 17 marzo 2014.
voce insostituibile della cultura europea.
- Morgex, 17 marzo 2014.
Dott. Prof. Cesare Segre
Tolo e Simonne, Marco e Peppa, Andrea e Mariafina, Umberto e Gabriella con le loro famiglie
sono vicini a Stefania, Federica e Matteo nel ricordo di
N.H.
Attilio con Paola è vicino a Laura, Alice e Silvia
nel ricordo di
Gianfranco Rezzaghi
amico di sempre nella vita e nella professione.
- Milano, 16 marzo 2014.
I funerali di
Gaetano (Nino) Ruocco
Dott. Bernardo Maggi
si terranno oggi, alle 11, nella parrocchia di
Sant'Anselmo da Baggio.- La famiglia.
- Milano, 18 marzo 2014.
Fanny, Filippo, Vittoria, Maddalena, Giacomo,
Francesca, Emanuele, Alexandra, Nicolò, Alessandro, Julia ricordano il caro
La Gilardoni Ascensori esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di
amato cognato e zio.
- Milano, 17 marzo 2014.
zio Bernardo
Giuseppe Verderio
con grande affetto. - Milano, 17 marzo 2014.
grande imprenditore ed artista.
- Milano, 17 marzo 2014.
Sabina Anrep abbraccia Antonia nel ricordo affettuoso di
Mimma, Cristina e Paolo ricordano con tanto
amore
Bernardo
Basilia (Lia) Sindoni
- Milano, 17 marzo 2014.
- Milano, 17 marzo 2014.
Il 16 marzo 2014 è mancato all'affetto della
sua famiglia il
dott. ing. Savino Carella
Lo comunicano con grande dolore la moglie Teresa, i figli Francesco e Rosabianca con i rispettivi
coniugi, gli adorati nipoti Giulia e Filippo.- I funerali avranno luogo mercoledì 19 alle ore 11
partendo dalla chiesa degli Angeli Custodi, via
Pietro Colletta, Milano.
- Milano, 18 marzo 2014.
Sono vicini a Teresa e figli i fratelli Lucia e Mario e le cognate Lina e Sara e famiglie per la perdita del caro
Savino
Nel secondo anniversario della scomparsa di
Roberto De Silva
l'associazione "Coro Suono Antico Città di Merate", dedicherà alla sua memoria, nella restaurata
chiesa di Sartirana, l'esecuzione della Messa da
Requiem di Mozart in versione integrale.- La data
fissata è il 7 giugno alle ore 21.- Coloro che volessero essere presenti sono pregati di telefonare, sotto data, ai numeri 02.21772134 oppure
02.21772840 per avere conferma.
- Milano, 18 marzo 2014.
Sempre nei miei pensieri
Roberto
Diana. - Milano, 18 marzo 2014.
- Milano, 18 marzo 2014.
Mario, Rita Cossa e figli, vicini a Teresa, Francesco e Rosabianca ricordano con affetto il carissimo amico
Ing. Savino Carella
- Milano, 17 marzo 2014.
È mancato all'affetto dei suoi cari
Eugenio Demolli
Ne danno il triste annuncio la moglie Letizia, il
figlio Luca con Sara, le nipoti Tea e Alice, i fratelli
Guido e Suor Maria Lucia, i nipoti Laura e Carlo.Il funerale si terrà mercoledì 19 marzo alle 11
nella parrocchia Santi Nabore e Felice, piazza
Perrucchetti. - Milano, 17 marzo 2014.
Gli zii Rusconi con le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Luca in questo doloroso momento per la perdita del papà
Eugenio Demolli
- Milano, 17 marzo 2014.
Lucio Servadei
Quante belle veleggiate insieme!- Ora sei salpato per l'ultima in solitaria.- Buon vento "Comandante".- I tuoi amici "della barca".- Giorgio, Isa,
Toppi, Maurilio, Michele, Franco, Ennio.
- Seregno, 18 marzo 2014.
A due anni dalla sua scomparsa, Renato ricorda l'amico del cuore della gioventù
Roberto De Silva
di cui rivive l'amore per il bello e il rifiuto per l'ovvio e il ripetitivo. - Milano, 18 marzo 2014.
18 marzo 2004 - 18 marzo 2014
Maria Gabriella Arcelli, con Angelo Federico e
Paola, Maria Camilla, Francesca e Laura, e con
Francesco, Loredana, Caterina e Giulio ricordano a dieci anni dalla scomparsa il
N.H.
Prof. Mario Arcelli
- Milano, 18 marzo 2014.
1999 - 2014
Don Angelo Cremascoli
Una Santa Messa sarà celebrata martedì 6 maggio, ore 21, nella chiesa di San Matteo alla Banchetta, via Santa Maria Fulcorina 20 Milano.- Associazione Amici del Don.
- Milano, 18 marzo 2014.
18 marzo 2007 - 18 marzo 2014
Nel settimo anniversario della scomparsa di
Giada D'Ippolito Lupo
Alfonso ogni giorno porta nel cuore il ricordo di
lei. - Milano, 18 marzo 2014.
Lorenzo
- Milano, 17 marzo 2014.
RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano
Michele e Giovanna, Augusto e Giovanna,
Giovanni e Maria, Carla, Flavia, Giovanni abbracciano forte Stefi, Federica e Matteo nel ricordo di
Lorenzo
grande coraggioso e generoso amico.
- Milano, 17 marzo 2014.
Gianpietro e Luisa abbracciano affettuosamente Stefy e i figli per la prematura scomparsa
del carissimo
Lorenzo
- Milano, 17 marzo 2014.
Abbracciamo con tanto affetto Stefi, Federica
e Matteo nel ricordo di
Lorenzo
e dei tanti momenti insieme di fraterna amicizia.Sergio, Elena, Fabrizio, Marina.
- Milano, 17 marzo 2014.
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Corriere della Sera
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Gazzetta dello Sport
Necrologie: € 5,00
Adesioni al lutto: € 10,00
Solo anniversari,
trigesimi e ringraziamenti: € 540,00
Necrologie: € 1,90
Adesioni al lutto: € 3,70
Solo anniversari,
trigesimi e ringraziamenti: € 258,00
Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00
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Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30
fax 02 25886632 - e-mail: [email protected]
45
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Il Tempo
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IL SOLE
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Palermo Bologna Firenze
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LA LUNA
6:17
18:20
GIOVEDÌ
Nuova
Primo quarto
Piena
Ultimo quarto
1 mar.
8 mar.
16 mar.
23 mar.
SABATO
VENERDÌ
Trieste
Venezia
Milano
Torino
Bologna
Genova
Firenze
Ancona
Perugia
Alta pressione delle Azzorre che continua a dominare su tutto il territorio italiano, ma tende ad "invecchiare" e così la formazione di foschie o nebbie e
nubi basse caratterizzeranno il tempo soprattutto sulla Liguria, le coste tirreniche e la pianura orientale del Nord. Continuerà a splendere il sole sul resto
delle regioni. A partire da venerdì e specialmente sabato il tempo diventerà via via più nuvoloso al Nord e Toscana con piogge.
L’Aquila
ROMA
Campobasso
IN EUROPA
Bari
Potenza
Napoli
Catanzaro
Cagliari
LE TEMPERATURE
ERAT
ERA
ATURE DI OGGI
15 Aosta
18 Torino
15 Genova
18 Bologna
19 Roma
18 Campobasso
23 R. Calab
Calabria
a
22 Catania
Catania
18
17
13
19
19
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18
16
21
18
20
21
19
19
20
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r nze
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Ancona
L
L’A
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L’Aquila
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Cata
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Paler
mo
Palermo
Alghero
ro
Alghero
Cagliari
Cagliar
a cura di
Olbi
VENTO
Sole
Nuvolo
Coperto
Pioggia
Rovesci Temporali
Neve
Moderato
Forte
Molto forte
Calmo
LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA
min
Ancona
Aosta
Bari
Bologna
Bolzano
Brescia
Cagliari
S = Sereno
5
7
7
4
5
5
8
max
19
17
21
21
18
21
19
S
S
S
S
N
S
S
P = Pioggia
min
max
7
3
10
7
8
12
11
19
20
21
22
18
15
19
Campobasso
Catania
Crotone
Cuneo
Firenze
Genova
Imperia
N = Nuvoloso
S
S
S
S
N
N
N
L’Aquila
Lecce
Messina
Milano
Napoli
Olbia
Palermo
T = Temporale
min
max
8
10
10
6
10
5
11
19
19
19
22
19
21
19
C = Coperto
S
S
S
S
S
S
S
Parma
Perugia
Pescara
Pisa
Potenza
R. Calabria
Rimini
V = Neve
min
max
8
6
5
9
6
11
5
21
18
21
16
18
20
21
R = Rovesci
S
S
S
B
S
S
S
Roma
Torino
Trento
Trieste
Udine
Venezia
Verona
min
max
6
8
7
7
7
7
6
21
22
18
20
18
14
19
B = Nebbia
Sudoku Diabolico
5
1
7
4
9
2
6 1
8 4
7
6
3
9
5 Puzzles by Pappocom
6
3 7
7 2
8
4
3
3
2
Altri giochi su www.corriere.it
8
5
LA SOLUZIONE DI IERI
2
9
8
6
4
5
1
3
7
7
4
1
9
8
3
2
5
6
9
1
7
5
6
4
3
2
8
5
6
3
8
2
7
4
9
1
4
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2
3
9
1
7
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5
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2
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4
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3
1
3
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2
5
8
6
7
9
8
7
9
1
3
6
5
4
2
Mosso
Agitato
0
Helsinki
Oslo
9
Berlino
Amsterdam
11
Londra
11
Kiev
11 Varsavia
9
Milano
Vienna
17 Belgrado
18
20
21
Lisbona
17
Fronte
Caldo
13
19
Bucarest
Tirana
Fronte
Freddo
22
Atene
24
Tunisi
Algeri
Ankara
18
19
Roma
Barcellona
Madrid
6
Praga
11
Parigi
Bassa
Pressione
6
9
10
Dublino
L
Stoccolma
7
Copenaghen
Edimburgo
10
23
21
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S
S
N
B
3
36
a 9,90 euro
più il prezzo del quotidiano
Bogotà
17
Tokyo
28
Fronte
Occluso
Vancouver 9
Giacarta
San Francisco 18
Los Angeles
28
B
28 Sydney
20
27
Chicago
Santiago
New York
4
25
33
27
Città del Messico
18
AFRICA
Casablanca
Il Cairo
20
Lima
9
24
Da giovedì in edicola con
il Corriere il terzo volume
della collana «La grande
cucina italiana, le ricette
regionali presentate da
Carlo Cracco».
Disponibile il volume
dedicato alla Sicilia.
Caracas
21
Seul
Delhi Shanghai
Bangkok
SUD AMERICA
13
Pechino
S
N
NORD AMERICA
ASIA AUSTRALIA
Da giovedì
con il Corriere
Ricette siciliane
Cracco racconta
la grande cucina
Come si gioca
Bisogna riempire la
griglia in modo che ogni
riga, colonna e riquadro
contengano una sola
volta i numeri da 1 a 9
3
5
6
7
1
2
9
8
4
Alta
Pressione
MARE
Debole
Nebbia
H
L'alta pressione delle
Azzorre continua a
dominare sulla quasi
totalità dell'Europa
garantendo tempo
soleggiato su gran parte
delle nazioni. Il flusso
perturbato atlantico però
si fa sempre più
minaccioso ed inizia
lentamente la sua
discesa a latitudini
inferiori riuscendo ad
influenzare con piogge il
Regno Unito e tutte le
zone settentrionali
europee; nel fine
settimana arriverà anche
in Italia.
25
29
Rio
de Janeiro
Buenos Aires
Nairobi
Lagos
22
Luanda
32
24 Città del Capo
Oggi su www.corriere.it
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WhatsApp cresce
«Non solo euro»
Tra pochi mesi pronta
l’opzione per fare
chiamate vocali gratis.
Nuovo libro di D’Alema
Scienza
piano di Renzi contro le
1 Ilspese
folli delle Regioni
Merkel a Renzi: «Colpita,
2 no a rinvii sul rigore»
disse «è tutto ok»
3 Pilota
ma aereo era già invisibile
Marco
4 L’alpinista
Anghileri morto sul Bianco
«Precari, chi non
5 Farinetti:
li stabilizza è bastardo»
Tracce di Big Ben
Trovate le prove della
primissima fase della
nascita dell’Universo.
Grattacieli
Nuove frontiere
Buchi con intorno
l’edificio: 11 opere da
vedere. Guarda.
Ci sarà anche il premier Matteo
Renzi, oggi a Roma, alla
presentazione dell’ultimo libro
di Massimo D’Alema.
Diretta
dalle 18 dal
Tempio di
Adriano
per «Non
solo euro».
46
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
Tv in chiaro
Teleraccomando
Rai1
di Maria Volpe
PER RIFLETTERE
PER CONOSCERE
Preziosi è l’eroe Storie di animali
don Peppe Diana bisognosi di cure
Nel ventennale dell’assassinio
di don Giuseppe Diana (1958 –
1994), la miniserie in due
puntate (la seconda sarà
trasmessa domani) diretta da
Antonio Frazzi, con
Alessandro Preziosi nei panni
del protagonista (foto), ne
ricorda la figura e l’impegno
contro la «dittatura armata»
della camorra, per
l’educazione dei giovani, per il
riscatto della propria terra. Ne
emerge il ritratto di un prete
calato in un nostrano Far
West, distante un’ora e mezzo
di auto da Roma, dove le leggi
dello Stato non venivano
rispettate e dove a comandare
era la legge dell’illegalità e
dell’ingiustizia.
Il reality che mancava
adesso c’è. Va infatti in onda
da stasera il primo reality
show che racconta le storie
di animali bisognosi di cure
che vengono ricoverati
presso la Clinica Veterinaria
Roma Sud, dove uno staff
sarà pronto a tutto per
salvarli. Il progetto, nato nel
1996 dalla passione di un
gruppo di giovani veterinari
(Nella foto, Davide Vasile),
oggi è divenuto una realtà
consolidata nel panorama
veterinario nazionale. La
struttura, come vedremo, è
in grado di offrire la
migliore assistenza
sanitaria possibile per
animali da compagnia.
Per amore del mio popolo
Rai1, ore 21.10
Emergenza veterinaria
Sky Uno HD, ore 19.25
Rai2
Rai3
rai.it
rai.it
6.00 EURONEWS. Attualità
6.10 UNOMATTINA CAFFÈ.
Attualità
6.30 TG 1.
PREVISIONI SULLA
VIABILITÀ - CCISS
VIAGGIARE
INFORMATI.
6.45 UNOMATTINA.
Attualità
11.25 UNOMATTINA
MAGAZINE. Attualità
12.00 LA PROVA DEL
CUOCO. Varietà
13.30 TELEGIORNALE.
14.00 TG 1 ECONOMIA.
Attualità
14.10 VERDETTO FINALE.
Attualità. Conduce
Veronica Maya
15.20 LA VITA IN DIRETTA.
Attualità
16.50 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE.
17.00 TG 1.
18.50 L’EREDITÀ. Quiz
20.00 TELEGIORNALE.
20.30 AFFARI TUOI. Varietà
SERA
21.10 PER AMORE DEL MIO
POPOLO - DON
DIANA. Miniserie.
Con Alessandro
Preziosi,
Massimiliano Gallo,
Adriano Pantaleo .
Nel programma: Tg
1 60 secondi
23.20 PORTA A PORTA. Att.
6.40 CARTOON FLAKES.
Ragazzi
8.15 DUE UOMINI E
MEZZO. Serie
8.35 DESPERATE
HOUSEWIVES - I
SEGRETI DI
WISTERIA LANE.
Telefilm
10.00 TG2 INSIEME.
Attualità
11.00 I FATTI VOSTRI.
Attualità
13.00 TG 2 GIORNO.
13.30 TG 2 COSTUME E
SOCIETÀ. Attualità
13.50 MEDICINA 33.
Rubrica di attualità
14.00 DETTO FATTO.
Attualità
16.15 COLD CASE - DELITTI
IRRISOLTI. Telefilm
17.45 TG 2 FLASH L.I.S.
METEO 2.
17.50 RAI TG SPORT.
18.15 TG 2.
18.45 SQUADRA SPECIALE
COBRA 11. Telefilm
0.55
1.25
1.30
2.00
TG 1 NOTTE.
CHE TEMPO FA.
SOTTOVOCE. Attualità
TERZA PAGINA.
Attualità
2.30 MILLELUCI. Varietà
Rete4
rai.it
Canale5
mediaset.it/rete4
mediaset.it/canale5
8.00 AGORÀ. Attualità
10.00 MI MANDA RAITRE.
Attualità
11.10 TG 3 MINUTI.
11.15 ELISIR. Attualità
12.00 TG 3.
12.25 TG3 FUORI TG.
Attualità
12.45 PANE QUOTIDIANO.
Attualità
13.10 IL TEMPO E LA
STORIA. Attualità
14.00 TG REGIONE.
TG REGIONE METEO.
14.20 TG 3. METEO 3.
14.50 TGR LEONARDO. Att.
15.00 TG 3 L.I.S.
15.05 TGR PIAZZA AFFARI.
Attualità
15.10 49ª TIRRENO ADRIATICO:
7ª tappa: San
Benedetto del
Tronto. Ciclismo
16.10 ASPETTANDO GEO.
Documenti
16.40 GEO. Documenti
19.00 TG 3. TG R - METEO.
7.20 MIAMI VICE. Telefilm
8.15 HUNTER. Telefilm
9.40 CARABINIERI.
Telefilm
10.40 SAI COSA MANGI?
Attualità
10.50 RICETTE
ALL’ITALIANA.
Attualità
11.30 TG 4 - METEO.IT
12.00 DETECTIVE IN
CORSIA. Telefilm
12.55 LA SIGNORA IN
GIALLO. Telefilm
14.00 LO SPORTELLO DI
FORUM.
Attualità
15.30 HAMBURG
DISTRETTO 21.
Telefilm
16.35 FILM LA STELLA DI
LATTA. (Western,
Usa, 1973)
18.55 TG 4 - METEO.IT
19.35 IL SEGRETO.
Telenovela
20.30 TEMPESTA D’AMORE.
Soap Opera
6.00 TG 5 PRIMA PAGINA.
Attualità
8.00 TG 5 MATTINA.
8.45 MATTINO CINQUE.
Attualità
10.00 TG 5 ORE 10.
11.00 FORUM. Attualità
13.00 TG 5. METEO.IT
13.40 BEAUTIFUL. Soap
14.05 GRANDE FRATELLO
13. Reality
14.10 CENTOVETRINE. Soap
14.45 UOMINI E DONNE.
Talk show
16.05 GRANDE FRATELLO
13. Reality
16.15 IL SEGRETO.
Telenovela
17.10 POMERIGGIO
CINQUE. Attualità
18.50 AVANTI UN ALTRO!
Quiz. Conduce
Paolo Bonolis
20.00 TG 5. METEO.IT
20.40 STRISCIA LA NOTIZIA
- LA VOCE
DELL’IRRUENZA. Tg
Satirico
20.30 TG 2 20.30.
21.00 LOL :-). Serie
21.10 MADE IN SUD.
Varietà. Con Gigi &
Ross, Fatima Trotta,
Elisabetta Gregoraci
23.45 TG 2.
24.00 2NEXT. ECONOMIA E
FUTURO. Attualità.
Con Annalisa Bruchi
20.00 BLOB. Attualità
20.15 SCONOSCIUTI.
Reality
20.35 UN POSTO AL SOLE.
Soap
21.05 BALLARÒ. Attualità.
Conduce Giovanni
Floris
23.20 GAZEBO. Attualità.
24.00 TG3 LINEA NOTTE.
21.15 FILM NATI CON LA
CAMICIA.
(Avventura,
Italia/usa, 1983).
Regia di Enzo
Barboni. Con
Terence Hill, Bud
Spencer, Buffy Dee.
Nel programma:
Tgcom; Meteo.it
0.55 RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE.
1.05 LAW & ORDER. Tf
METEO 2.
1.55 APPUNTAMENTO AL
CINEMA. Attualità
0.10 TG REGIONE.
1.00 METEO 3.
1.05 GAP - FORWARD.
Attualità
1.35 PRIMA DELLA
PRIMA. Musica
Italia1
La7
MTv
mediaset.it/italia1
la7.it
mtv.it
6.35 CHANTE! Telefilm
6.55 FRIENDS. Serie
7.45 LE REGOLE
DELL’AMORE. Serie
8.40 UNA MAMMA PER
AMICA. Telefilm
10.30 DR. HOUSE MEDICAL DIVISION.
Telefilm
12.25 STUDIO APERTO.
METEO.IT
13.05 SPORT MEDIASET.
13.40 GRANDE FRATELLO
13. Reality
14.10 I SIMPSON. Cartoni
14.35 DRAGON BALL GT.
Cartoni
15.00 BIG BANG THEORY .
Serie
15.50 DUE UOMINI E 1/2.
Serie
16.35 HOW I MET YOUR
MOTHER. Telefilm
17.25 NIKITA. Telefilm
18.30 STUDIO APERTO.
METEO.IT
19.20 C.S.I - SCENA DEL
CRIMINE. Telefilm
6.00 TG LA7.
6.55 MOVIE FLASH.
Attualità
7.00 OMNIBUS RASSEGNA STAMPA.
Attualità
7.30 TG LA7.
7.50 OMNIBUS METEO.
Attualità
7.55 OMNIBUS. Attualità
9.45 COFFEE BREAK.
Attualità
11.00 L’ARIA CHE TIRA.
Attualità
13.30 TG LA7.
14.00 TG LA7 CRONACHE.
Attualità
14.40 LE STRADE DI SAN
FRANCISCO. Telefilm
16.40 COMMISSARIO
CORDIER.
Telefilm
18.10 L’ISPETTORE
BARNABY. Telefilm.
Con John Nettles,
Daniel Casey, John
Hopkins
20.00 TG LA7.
13.20 HARD TIMES: TEMPI
DURI PER RJ
BERGER. Telefilm
13.45 HARD TIMES: TEMPI
DURI PER RJ
BERGER. Telefilm
14.15 SCRUBS. Serie
15.10 MODERN FAMILY. Tf
16.00 GINNASTE - VITE
PARALLELE. Varietà
16.50 TEEN MOM 2. Varietà
17.50 TEEN CRIBS. Varietà
18.20 GINNASTE - VITE
PARALLELE. Varietà
19.20 SCRUBS. Serie
20.15 MODERN FAMILY.
Telefilm
21.10 DIARIO DI UNA NERD
SUPERSTAR. Telefilm
21.35 DIARIO DI UNA NERD
SUPERSTAR. Telefilm
21.10 FILM IMMATURI.
(Commedia, Italia,
2011). Regia di
Paolo Genovese.
Con Isabelle
Adriani, Ambra
Angiolini, Luca
Bizzarri. Nel
programma: Tgcom;
Meteo.it
21.10 ARROW. Telefilm.
Con Stephen Amell,
Katie Cassidy, Colin
Donnell
22.00 THE TOMORROW
PEOPLE.
Telefilm. Con
Robbie Amell,
Peyton List, Luke
Mitchell
20.30 OTTO E MEZZO.
Attualità. Conduce
Lilli Gruber
21.10 SEX AND THE CITY.
Telefilm. Con Sarah
Jessica Parker, Kim
Cattrall, Kristin
Davis
23.15 LA MALA
EDUCAXXXION. Talk
23.30 SPECIALE
CHAMPIONS LEAGUE.
Calcio
1.20 TG 4 NIGHT NEWS.
1.45 THE PACIFIC.
Miniserie
23.40 LE MANI DENTRO LA
CITTÀ. Miniserie
1.30 TG 5 NOTTE. Nel
programma:
Rassegna stampa;
Meteo.it
22.55 REVOLUTION.
Telefilm
23.50 LE IENE SHOW.
Varietà. Conduce
Ilary Blasi, Teo
Mammucari
Rai
Gulp
Real
Time
Class
Tv
0.25 TG LA7 - NIGHT
DESK. Attualità
1.35 MOVIE FLASH.
Attualità
1.40 OTTO E MEZZO.
Attualità
Deejay TV
16.00 VIA MASSENA 2.
Serie
16.20 FUORI FRIGO. Varietà
16.55 DEEJAY TG.
17.00 DEEJAY HITS. Mus.
18.00 A PROPOSITO DI
BRIAN. Telefilm
18.55 DEEJAY TG.
19.00 DIRTY SEXY MONEY.
Telefilm
20.00 DIMMI QUANDO.
Varietà
22.00 DEEJAY CHIAMA
ITALIA . Varietà
23.30 ALIAS. Telefilm
0.30 LOREM IPSUM.
Musicale
DATI DI PROGRAMMAZIONE
FORNITI DA COMPUTIME
Film e programmi
Bova e Memphis
tornano a scuola
Pitt è braccato
dai cacciatori di taglie
Rai4
Un gruppo di quarantenni si
ritrova dopo vent’anni a rifare
l’esame di maturità annullato
loro dal ministero dell’Istruzione
(nella foto Raoul Bova e Ricky
Memphis in una scena del film) .
Immaturi
Canale 5, ore 21.10
Il bandito Jesse James Brad Pitt,
foto) è inseguito dai cacciatori
di taglie, interessati a intascare
il premio per la sua cattura. Ma
la vera minaccia si nasconde tra
le fila dei suoi uomini più fidati.
L’assassinio di Jesse James...
Iris, ore 21.05
Bruchi ripercorre
la vicenda Alitalia
Un prete coraggioso
contro la camorra
Con Gabriele del Torchio, la
conduttrice Annalisa Bruchi
affronta i temi più importanti
della complessa vicenda
Alitalia. Tra gli altri servizi anche
il «Graffio» di Aldo Cazzullo.
2Next - Economia e futuro
Rai2, ore 24
La vicenda di don Diana è la
chiave per raccontare l’evolversi
della camorra casalese e per
scoprire storie più nascoste su
di lui e su chi lo ha conosciuto.
Non tacerò, la storia di don
Peppe Diana
Rai Storia, ore 22
Rai5
rai.it
rai.it
6.10 SERIAL WEBBERS.
Attualità
6.30 MUSICLIFE. Attualità
6.40 SABRINA VITA DA
STREGA. Serie
7.40 STREGHE. Serie
9.10 LOST WORLD. Serie
9.55 XENA. Serie
10.40 PRIVATE PRATICE.
Serie
11.25 BROTHERS AND
SISTERS. Telefilm
12.05 STREGHE. Serie
13.35 RUSH. Telefilm
14.25 PRIVATE PRATICE.
Serie
15.10 BROTHERS AND
SISTERS. Telefilm
15.50 90210. Serie
16.30 ONE TREE HILL. Serie
17.15 RAI NEWS - GIORNO.
17.20 ROBIN HOOD. Serie
18.10 STREGHE. Serie
19.35 XENA. Serie
20.25 HEROES. Serie
21.10 FILM BLIND MAN.
(Azione). Regia di
Xavier Palud.
22.45 WONDERLAND.
Attualità
18.40 RAI NEWS - GIORNO.
18.45 HAYDN, SCHUBERT,
CAJKOVSKIJ. Musica
20.00 MAHLER, STRAUSS.
Musica
20.40 PASSEPARTOUT.
Attualità
21.15 FILM NOI
CREDEVAMO.
0.10 DAVID LETTERMAN
SHOW. Talk show
Rai
Storia
Rai
Rai
Premiumrai.it Movie
17.50 RAI NEWS - GIORNO.
17.55 BETTY LA FEA.
Telenovela
18.40 PAGINE DI VITA.
Telenovela
19.25 THREE RIVERS. Serie
20.10 IL MARESCIALLO
ROCCA. Telefilm
21.10 TI LASCIO UNA
CANZONE. Varietà
0.35 FILM CRIMINI.
rai.it
20.00 RAI 54. Documenti
20.30 IL TEMPO E LA
STORIA. Documenti
21.15 LA VOCE DI
STRATOS.
Documenti
22.00 DON DIANA.
Documenti
23.00 REWIND - PUNTI DI
VISTA. Documenti
24.00 RES GESTAE FATTI.
rai.it
16.00 FILM IL CUORE
ALTROVE.
17.50 RAI NEWS - GIORNO.
17.55 FILM WILD TARGET.
19.40 FILM PANE, AMORE E
ANDALUSIA.
21.15 FILM VAJONT - LA
DIGA DEL DISONORE.
23.15 FILM LONELY
HEARTS.
0.55 RAI NEWS - NOTTE.
rai.it
realtimetv.it
DMax
La7d
class.it
dmax.it
la7.it
17.30 KUNG FU PANDA.
Cartoni
17.55 WINX CLUB. Cartoni
18.20 GULP GIRL
2013/2014. Attualità
18.45 GRACHI. Telefilm
19.30 VIOLETTA. Telefilm
20.20 VICTORIOUS. Telefilm
21.10 WINX CLUB. Cartoni
22.25 KUNG FU PANDA.
Cartoni
19.10 MOLTO BENE.
Attualità
19.40 FUORI MENÙ.
Attualità
20.40 IL BOSS DELLE
TORTE. Attualità
21.10 MY CAKE DESIGN: LA
BATTAGLIA DELLO
ZUCCHERO. Attualità
22.10 FUORI MENÙ.
Attualità
13.35
16.00
16.30
17.00
I CESARONI. Serie
TG GIORNO. Attualità
TG SPORT. Attualità
DISTRETTO DI
POLIZIA. Serie
21.05 STORIE CRIMINALI.
Attualità
22.45 LAW&ORDER.
Telefilm
23.45 SPORT&ADVENTURE
3. Attualità
19.00 A CACCIA DI AUTO. Att.
19.30 CACCIATORI DI
TESORI. Attualità
19.55 CACCIATORI DI
TESORI. Attualità
20.20 BANCO DEI PUGNI.
Documentario
21.10 AFFARI A TUTTI I
COSTI. Doc.
22.00 CONTAINER WARS.
Documentario
18.05 CAMBIO MOGLIE.
Reality
18.55 TG LA7.
19.00 I MENÙ DI
BENEDETTA. Attualità
20.05 CUOCHI E FIAMME.
Attualità
21.10 DIANE, UNO SBIRRO
IN FAMIGLIA. Tf
23.00 PRIME SUSPECT.
Telefilm
Rai
YoYo
Iris
Cielo
La5
Tv
2000
rai.it
iris.mediaset.it
cielotv.it
18.30 LA PIMPA. Cartoni
18.55 MOFY. Cartoni
19.10 LA CASA DELLE API
(THE HIVE). Cartoni
19.30 LA CASA DI
TOPOLINO. Cartoni
19.50 CARTONI DELLO
ZECCHINO. Cartoni
20.10 PEPPA PIG. Cartoni
21.20 IL PICCOLO REGNO DI
BEN & HOLLY.
15.45 FILM STREGHE
VERSO NORD.
17.35 FILM TI HO SPOSATO
PER ALLEGRIA.
19.30 A-TEAM. Telefilm
20.15 RENEGADE. Telefilm
21.05 FILM L’ASSASSINIO
DI JESSE JAMES
PER MANO DEL
CODARDO ROBERT
FORD.
17.45 VENDITE
IMPOSSIBILI. Varietà
18.15 FRATELLI IN AFFARI.
Varietà
19.15 AFFARI AL BUIO.
Doc.
20.15 AFFARI DI FAMIGLIA.
Varietà
21.10 HELL’S KITCHEN. Var.
23.15 FILM SENSO ‘45.
(Erotico, Italia)
mediaset.it
17.30 NON DITELO ALLA
SPOSA USA.
Documentario
18.30 PARENTHOOD.
Telefilm
19.30 GLEE. Telefilm
20.20 UNA MAMMA PER
AMICA. Telefilm
21.10 FILM UNA DONNA
MOLTO SPECIALE. :
23.15 UOMINI E DONNE.
tv2000.it
19.55 STORIE DA LOURDES.
Attualità
20.00 ROSARIO DA
LOURDES - IN
DIFFERITA. Religione
20.30 NEL CUORE DEI
GIORNI INDACO. Att
20.55 TG TG.
21.20 FILM GIUSEPPE DI
NAZARETH.
23.00 KOJAK. Telefilm
47
Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014
Pay Tv
Film
e programmi
Rudd e Aniston
fanno i figli dei fiori
Dopo aver perso soldi e lavoro,
George e Linda (Paul Rudd e
Jennifer Aniston, foto insieme) si
trasferiscono da New York ad
Atlanta per rifugiarsi in una
comunità hippy.
Nudi e felici
Cinema Comedy, ore 21.15
L’avvocato O’Donnell
salva Gene Hackman
Sky
Cinema
Sport
11.15 BROKEN CITY Per seguire un caso,
il detective Billy Taggart si trova
coinvolto in uno scandalo in cui è
implicato anche il sindaco di New
York. Sky Cinema 1 HD
12.05 KARATE KID III - LA SFIDA
FINALE Il campione Daniel LaRusso
(R. Macchio) viene sfidato da Mike
Barnes, ingaggiato dal miliardario
Silver per vendicare la sconfitta di
Kreese. Sky Cinema Hits HD
13.10 EDUCAZIONE SIBERIANA Kolyma e
Gagarin, cresciuti secondo le regole
degli “onesti” criminali Urka,
affrontano un mondo sconvolto dagli
effetti della globalizzazione.
Sky Cinema 1 HD
14.00 UNA SPIA NON BASTA Una coppia
di spie è inseparabile fino al giorno
in cui non scoprono di essersi
innamorati della stessa ragazza.
Sky Cinema Hits HD
15.10 TUTTE LE EX DEL MIO RAGAZZO
Stacy (B. Murphy), produttrice di un
talk show, ha dei seri problemi con
le ex fidanzate del suo ragazzo: non
accetta l’idea che ci siano state.
Sky Cinema Passion HD
16.55 THE WAY BACK Durante una bufera
di neve del 1940, sette prigionieri
scappano da un Gulag sovietico.
Sono uomini liberi ma quasi
certamente morti...
Sky Cinema Cult
17.30 POSTI IN PIEDI IN PARADISO Tre
uomini divorziati si conoscono per
caso durante la ricerca di una casa
in affitto. Uno dei tre propone di
dividere l’appartamento...
Sky Cinema Hits HD
18.40 ROYAL AFFAIR La passione che, nel
1770, animò la regina di Danimarca
e il medico di corte. Il loro amore
cambierà per sempre il destino della
Nazione. Sky Cinema 1 HD
19.10 I BAMBINI DI COLD ROCK A Cold
Rock sono spariti 13 bambini e tutti
sospettano di un’entità chiamata Tall
Man. Solo l’infermiera Julia è
scettica ma poi...
Sky Cinema Max HD
19.35 ATTACK THE BLOCK. INVASIONE
ALIENA L’infermiera Sam viene
aggredita da una banda di giovani
teppisti. Riesce a fuggire ma un
meteorite si schianta su una
macchina. Sky Cinema Hits HD
21.00 I VITELLONI Capolavoro di F. Fellini,
realizzato nel 1953, con A. Sordi e F.
Fabrizi. Leone d’argento a Venezia.
Sky Cinema Classics
ANOTHER EARTH Rhoda William,
studentessa d’astrofisica, provoca la
morte di 4 persone sporgendosi dal
finestrino della propria auto.
Sky Cinema Cult
STUART LITTLE - UN TOPOLINO IN
GAMBA Il bisogno di affetto di un
topolino, spinge l’animale ad entrare
come membro effettivo di una
famiglia di umani. Con G. Davis.
Sky Cinema Family
THE LAST VAMPIRE - CREATURE
DEL BUIO Saya, all’apparenza
un’adolescente come tante, è in
realtà un esemplare di vampiro che
da 400 anni dà la caccia ai vampiri.
Sky Cinema Max HD
COME LA PRIMA VOLTA Divorziata
e costretta a tornare nella casa
paterna, la trentacinquenne Amy
trova nuova linfa vitale nel
diciannovenne Jeremy.
Sky Cinema Passion HD
21.10 IL PRINCIPE ABUSIVO Un intreccio
di situazioni comico-romantiche.
Protagonisti: un campione dello
scrocco, il suo gruppo di amici e una
triste principessa.
Sky Cinema 1 HD
UNA BUGIA DI TROPPO Un agente
letterario (E. Murphy) inganna Sinja,
un guru new age, che con uno
stratagemma lo costringe a
raccontare meno bugie.
Sky Cinema Hits HD
22.55 BROKEN CITY Per seguire un caso,
il detective Billy Taggart si trova
coinvolto in uno scandalo in cui è
implicato anche il sindaco di New
York. Sky Cinema 1 HD
14.30 CICLISMO: CIRCUITO SAN
BENEDETTO DEL TRONTO. CRONO
INDIV. 9 Tirreno - Adriatico. Diretta
Eurosport
15.00 CALCIO: 43° EDIZIONE FINALE
MASCHILE Trofeo Città di Arco Beppe Viola RaiSport 1
16.35 CALCIO: CAGLIARI - LAZIO Serie A
Sky Sport 1 HD
17.00 CALCIO: VERONA - INTER Serie A
Sky Sport 1 HD
17.45 CALCIO: BARCELLONA - ARSENAL
Uefa Youth League. Diretta
Eurosport
18.00 CALCIO: TORINO - NAPOLI Serie A
Sky Sport 1 HD
18.30 CALCIO: ROMA - UDINESE Serie A
Sky Sport 1 HD
18.55 WRESTLING: WWE DOMESTIC
RAW Sky Sport 2 HD
19.00 CALCIO: GENOA - JUVENTUS Serie
A Sky Sport 1 HD
20.00 PUGILATO: A. MANSOUR - K.
PRICE Mondiale Pesi Massimi.
Differita Eurosport
20.40 CALCIO: CHELSEA GALATASARAY UEFA Champions
League. Diretta Sky Sport 1 HD
21.30 PUGILATO: J. BRAHMER - M.
OLIVIERA Mondiale Pesi Medi
Eurosport
22.45 CALCIO: SPAGNA - GIAPPONE
Coppa del Mondo Femminile U17
Eurosport
Serie Tv
Intrattenimento
Ragazzi
Documentari
Un giovane avvocato (Chris
O’Donnell, foto con Gene Hackman)
sceglie di aiutare il nonno razzista,
mai incontrato prima, a salvarsi
dalla pena di morte per un feroce
attentato compiuto nel 1967.
L’ultimo appello
Studio Universal, ore 23.20
Brillante studentessa
in cerca di redenzione
14.15
15.35
16.40
17.20
18.15
Una studentessa universitaria (Brit
Marling, foto) uccide in un incidente
d’auto il figlio e la moglie incinta di
un noto compositore. Uscita dal
carcere cercherà di espiare la sua
colpa aiutando l’uomo.
Another Earth
Sky Cinema Cult, ore 21
19.10
20.20
21.00
21.05
21.10
21.55
22.00
22.25
AMERICAN DAD Fox HD
COLD CASE Fox Crime HD
LIFE BITES Disney Channel
I SIMPSON Fox HD
LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE
Fox Crime HD
I GRIFFIN Fox HD
VICTORIOUS Rai Gulp
CRIMINAL MINDS Fox Crime HD
AGENTS OF S.H.I.E.L.D. Fox HD
REVENGE Fox Life
BUONA FORTUNA CHARLIE!
Disney Channel
GLEE 5 Sky Uno
THE FOLLOWING Fox Crime HD
AGENTS OF S.H.I.E.L.D. Fox HD
I ROBINSON K2
GLEE 5 (V.O.) Sky Uno
I ROBINSON K2
«Shining», indagine
sulla stanza proibita
Mediaset Premium
Stanley Kubrick e «Shining», un
regista e il suo film. Ma è davvero
tutto qui? Il regista Rodney Ascher
indaga sulla stanza proibita, la 237,
da dove tutto è partito, cercando di
scoprirne i segreti nascosti.
Room 237
Sky Arte HD, ore 24
14.14 17 AGAIN - RITORNO AL LICEO.
Film Premium Cinema
14.20 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
14.36 UNA RICETTA PER DUE - ATTO II.
Film Tv MYA
15.12 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
15.35 IL BUONGIORNO DEL MATTINO.
Film Studio Universal
14.30 PROJECT RUNWAY ITALIA DAILY
Fox Life
15.10 AMERICA’S NEXT TOP MODEL Sky
Uno
16.50 MASTERCHEF AUSTRALIA Sky
Uno
17.15 BARBIE E IL CASTELLO DI
DIAMANTI DeAkids
18.30 PROJECT RUNWAY ITALIA Sky
Uno
19.10 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
21.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA
CONTRO SUOCERA LEI
21.55 PROJECT RUNWAY ITALIA Fox Life
22.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA
CONTRO SUOCERA LEI
22.50 JUNIOR MASTERCHEF ITALIA Sky
Uno
22.55 LA GUERRA DELLE TORTE LEI
15.51 ZOOM. Show Premium Cinema
15.53 JOI BEST. Show JOI
16.01 DUE AGENTI MOLTO SPECIALI.
Film Premium Cinema
16.04 LEVERAGE. Telefilm JOI
16.15 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm
MYA
16.54 LEVERAGE. Telefilm JOI
17.02 UNA RICETTA PER DUE - ATTO III.
Film Tv MYA
18.30 BIG BANG! VIAGGIO NELLA
MATEMATICA DeAkids
18.40 STYLE BUS - STILISTA PER UN
GIORNO DeAkids
18.45 LEGENDS OF CHIMA Cartoon
Network
19.00 OGGY E I MALEDETTI
SCARAFAGGI Boomerang
19.05 A TUTTO REALITY: ALL STAR K2
19.10 ADVENTURE TIME Cartoon
Network
19.15 SPONGEBOB Nickelodeon
19.35 THE REGULAR SHOW Cartoon
Network
19.40 SANJAY AND CRAIG Nickelodeon
19.50 THE LOONEY TUNES SHOW
Boomerang
I DALTON DeAkids
20.05 SPONGEBOB Nickelodeon
17.30 BALLA COI LUPI. Film Studio
Universal
17.40 ROLE MODELS. Film Premium
Cinema
18.42 HART OF DIXIE. Telefilm MYA
19.24 JOI BEST. Show JOI
19.30 SLIDING DOORS. Film Premium
Cinema
19.30 PARENTHOOD. Telefilm MYA
19.36 PSYCH. Telefilm JOI
14.25 ACQUARI DI FAMIGLIA Discovery
Channel HD
15.10 AFFARI AL BUIO - NEW YORK
History Channel
16.20 CASE ORRIBILI LEI
17.30 COME FUNZIONA LA TERRA?
Discovery Science
18.10 FAST N LOUD Discovery Channel
HD
19.00 AFFARI AL BUIO History Channel
20.00 AFFARI A QUATTRO RUOTE
Discovery Channel HD
21.00 LIQUIDATOR Discovery Channel
HD
22.00 AFFARE FATTO! Discovery
Channel HD
22.05 FANTASMI Discovery Science
22.30 AFFARE FATTO! Discovery
Channel HD
20.21 PARENTHOOD. Telefilm MYA
20.25 PSYCH. Telefilm JOI
20.40 PROJECT GREENLIGHT 2.
Documentario Studio Universal
21.15 IL FIGLIO PIÙ PICCOLO. Film
Premium Cinema
21.15 DANCE ACADEMY. Telefilm MYA
21.19 THE LAST DAYS OF DISCO. Film
Studio Universal
21.42 PARKS AND RECREATION. Tf JOI
A fil di rete
di Aldo Grasso
«Giass», poche idee
nel segno del già visto
I
l tempo si è fermato, «Giass» non appartiene al presente. Forse diventerà un culto, sul modello delle opere di
Teodosio Losito, ma per intanto è solo fonte di frustrazione (Canale 5, domenica, ore 21.13). Più che «Zelig»
pare «Colorado», più che «Drive in» pare «La sai l’ultima?», più che «Paperissima» pare «Meteore». L’impressione è che Antonio Ricci (ma era Ricci?) abbia messo in piedi
un varietà senza troppo entusiasmo, accumulando persone,
luoghi comuni, comici e scarti,
senza un’idea di fondo. A patire
Vincitori e vinti
di più l’affastellamento sono
Luca Bizzarri e Paolo KessisoLino
glu, costretti a districarsi tra il
Banfi
già visto (Francesca Pascale inNonno Libero
terpretata da Virginia Raffaele,
batte Luca &
gli interventi di Emanuele FiliPaolo. Prime
berto, Andy Luotto, Vittorio
time della domenica fra
Sgarbi, Carlo Freccero…) e il già
tradizione e novità: vince
sentito (la lotta tra Nord, Centro
la continuità di «Un
e Sud, persino Valentina Permedico in famiglia» su
sia!). Nel corso del programma
Rai1, stagione numero 9.
hanno vissuto un solo momenPer Lino Banfi e familiari
to di gloria, è stato quando hangli spettatori sono
no rifatto i Cugini Merda, ma
5.826.000, e una share
forse il merito è di Fiorello.
del 20,9%
È giusto che la comicità
prenda di mira la lagna del poPaolo
liticamente corretto, «l’Italia
Kessisoglu
dell’ottimismo, della speranza
Luca Bizzarri
e delle eccellenze», ma se poi le
e Paolo
scorrettezze sono le puzzette in
Kessisoglu
taxi, l’elenco dei gay insigni,
superati da nonno
delle donne di carattere (altriLibero. Prime time della
menti dette «stronze»), dei figli
domenica fra tradizione
che lavorano in Rai grazie al coe novità: Canale 5
gnome del padre, l’ennesima
propone «Giass», nuovo
imitazione di Laura Boldrini, le
show condotto da Luca
tette in fuori delle maggiorate,
& Paolo: per 3.427.000
la lista dei cantautori morti, i
spettatori (prima parte),
tre extracomunitari che mane una share del 12%
giano nei ristoranti di lusso, le
webseries che tutti già conoscono, significa che questo tipo di comicità è scarico.
E poi perché insistere con i monologhi dei comici? Ci sono
già troppi programmi che vivono su una tecnica che abbiamo dimenticato (ma un po’ di show americani gli autori non
li guardano?), su comici che non fanno ridere, privi di tempi
e di battute.
Infine, Luca Bizzarri veste Armani. Non c’è più religione!
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso
Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv
21.46 DANCE ACADEMY. Telefilm MYA
22.17 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA
23.05 LA PRIMA COSA BELLA. Film
Premium Cinema
23.05 SHAMELESS. Telefilm JOI
23.10 NIP’N TUCK. Telefilm MYA
23.20 L’ULTIMO APPELLO. Film Studio
Universal
0.02 SHAMELESS. Telefilm JOI
0.08 PRETTY LITTLE LIARS. Tf MYA
0.59 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
1.01 THE ORIGINALS. Telefilm MYA
1.17 L’ULTIMA ECLISSI. Film Premium
Cinema
1.25 HOLLYWOOD’S BEST FILM
DIRECTORS. Show Studio
Universal
1.45 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION.
Telefilm JOI
48
Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera