MARTEDÌ 18 MARZO 2014 ANNO 139 - N. 65 www.corriere.it Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 In Italia EURO 1,40 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: [email protected] Fondato nel 1876 L’origine del cosmo L’eco del Big Bang captata al Polo Sud Berlusconi «Milan costruito male ma Seedorf resta» Con il Corriere L’istinto e la voce del poeta Lucio Dalla Giovanni Caprara a pagina 23 M. Colombo e A. Ravelli alle pagine 40 e 41 Oggi il terzo cd a 9,99 euro più il prezzo del quotidiano LAVORO E TASSE DA TAGLIARE SCORCIATOIE INGANNEVOLI La crisi ucraina Per Mosca la Crimea «Stato sovrano». Obama sceglie la linea più dura: blocco di visti e conti di alti esponenti russi Putin non si ferma Scattano le sanzioni di Europa e Usa di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIAVAZZI L’ISOLAMENTO FUNZIONERÀ? REUTERS / FRANCOIS LENOIR temente i giovani interessano poco alla Cgil, i cui iscritti sono per circa una metà pensionati. Ma riuscirà Renzi a superare in questa salita la Cgil, o rimarrà indietro? Seconda salita: come finanziare la riduzione delle imposte sul lavoro e sui redditi più bassi e il sussidio di disoccupazione universale. Riuscirà Renzi a imporre tagli di spesa adeguati? Per ora non è chiaro. Il suo silenzio può voler dire due cose. Che ha ben chiaro che fare, ma non lo vuole rivelare troppo presto per non dare un vantaggio a chi si opporrebbe a qualunque taglio, in primis gli alti funzionari pubblici e i membri del suo stesso partito. Lo farà, ma senza dirlo prima, e quindi senza compromessi. L’altra ipotesi e che non sappia da che parte cominciare. Insomma, o il ciclista Renzi ha una strategia per la salita della montagna «spesa pubblica», ma strategicamente la tiene nascosta ai suoi avversari, oppure sta arrancando ed è già senza fiato. Terza salita: la tassazione delle rendite finanziarie. Renzi ha preso una scorciatoia: l’aumento dell’imposta su alcuni titoli, continuando a privilegiare i debiti dello Stato rispetto a quelli di famiglie e imprese. Ma le scorciatoie sono spesso poco lungimiranti. Come suggerivamo in un editoriale del 21 febbraio, la delega fiscale che il Parlamento ha appena approvato offre un’occasione unica per rivedere in modo complessivo il nostro sistema impositivo. Prendendo spunto dai migliori esempi esteri come Gran Bretagna e Stati Uniti. Tassare il reddito da lavoro in modo progressivo e quello da capitale in modo proporzionale (indipendentemente dall’aliquota) è ingiusto. Le montagne si scalano con metodo e determinazione. Scorciatoie e accelerate improvvise mettono solo a rischio il risultato finale. Manifestazione anti Russia ieri a Bruxelles con bandiere ucraine, striscioni e corone di fiori indossate dalle attiviste di MASSIMO GAGGI N egli Usa c’è chi si chiede se la diplomazia sia l’unica via per risolvere la crisi tra Russia e Ucraina e se l’isolamento avrà effetto. Mentre Putin firma l’indipendenza della Crimea partono le sanzioni contro Mosca dagli Stati Uniti e dalla Ue. Obama ha stabilito per decreto il congelamento dei beni e il blocco dei visti ai danni di 11 alti funzionari russi. Altre provvedimenti arriveranno se proseguirà il piano russo in Crimea. ALLE PAGINE 2 E 3 A PAGINA 2 Battistini, Caizzi, Sarcina Il vertice di Berlino La cancelliera tedesca: impressionata dagli interventi strutturali Diseguaglianze Merkel, elogio senza sconti SE 5 MILIARDARI VALGONO COME 13 MILIONI DI INGLESI Renzi illustra le riforme e promette: rispetterò i vincoli Angela Merkel «impressionata» dal programma di riforme strutturali che Matteo Renzi ha illustrato ieri a Berlino. La cancelliera tedesca ha comunque ribadito che sulle regole del patto di stabilità europeo non si può transigere. Il premier ha incassato l’appoggio al suo pacchetto di riforme anche dal ministro delle Finanze Wolfang Schäuble che, tuttavia, ha messo in guardia da rinvii sul consolidamento delle finanze statali. Giannelli Il retroscena E il premier ha citato Michelangelo di MARIA TERESA MELI A PAGINA 6 ALLE PAGINE 5 E 6 Lepri, Taino Il piano per ridurre la spesa sugli armamenti Tagli, dimezzati i caccia F35 L’ipotesi: vendere la Garibaldi Case in affitto: come risparmiare di GINO PAGLIUCA A PAGINA 9 Il primo passo sul percorso dei tagli alle spese militari riguarderà i cacciabombardieri F35: non più 12 ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12 anni; non più 90 ma 45 aerei, con un risparmio di mezzo miliardo l’anno. E tra le idee c’è anche la dismissione e la vendita della nave Garibaldi, prima portaerei italiana ad entrare in servizio dopo il divieto imposto dai trattati di pace, che ha da poco superato i 30 anni di attività. A PAGINA 8 Baccaro, L. Salvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Strage in Puglia Il piccolo era in braccio alla madre. Salvi altri due bambini Uccisi in auto con il figlio di 4 anni Uccisi in auto con il bimbo di 4 anni. Il piccolo, colpito alla testa, era in braccio alla madre. L’agguato è scattato all’improvviso sulla statale che da Taranto arriva a Reggio Calabria, all’altezza dello svincolo di Palagiano. Qualcuno costringe la macchina a fermarsi e una pioggia di proiettili manda in frantumi i vetri. Esplosi «almeno quindici colpi». Quando tutto è finito, su quell’auto si conteranno tre morti: il conducente, Cosimo Orlando, 43 anni, la donna che gli stava accanto, 30 anni, e il figlio di lei. Salvi gli altri due bambini. A PAGINA 21 Fasano A Manhattan AP / EVAN AGOSTINI 9 771120 498008 40 3 1 8> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano S e Matteo Renzi fosse un ciclista giudicheremmo il suo inizio in questo modo. È partito, si impegna, pedala con entusiasmo, ma per ora è in pianura. Le salite devono ancora arrivare. Non è chiaro che cosa riuscirà a fare, perché con le montagne il ciclista Renzi non si è ancora cimentato. E in questa corsa ci saranno tante salite e avversari difficili. La prima è la riforma del mercato del lavoro. Renzi ha proposto varie semplificazioni dei contratti a tempo determinato e dell’apprendistato: bene, ma era relativamente facile. La salita arriverà quando si dovrà decidere se abolire l’articolo 18 per i nuovi assunti. Ovvero, se si vorrà adottare il modello proposto da Pietro Ichino: un contratto uguale per tutti, senza differenziazione fra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, e che consenta alle aziende di licenziare con costi crescenti, ad esempio facendo pagare loro una quota del sussidio di disoccupazione tanto più elevata quanto maggiore era l’anzianità del lavoratore licenziato. Come osservava Maurizio Ferrera (Corriere, 14 marzo), il sussidio dovrà essere esteso a tutti, sostituire la cassa integrazione e prevedere regole chiare che costringano i disoccupati a cercare ed accettare nuovi lavori. Con più del 40 per cento di disoccupazione giovanile, e imprese che non assumono perché attanagliate dall’incertezza, questa maggior flessibilità non può che far bene all’occupazione. Limitarsi a spostare l’applicazione dell’articolo 18 al terzo anno successivo all’assunzione significa solo rinviare il problema, come notava Franco Debenedetti (Corriere, 15 marzo). La Cgil si opporrà a una vera riforma del mercato del lavoro, che pure consentirebbe a tanti giovani di uscire dall’incubo dei contratti a tempo determinato. Eviden- Si impicca la fidanzata stilista di Mick Jagger Aveva 49 anni negli SPETTACOLI A PAGINA 37 Limiti bocciati Il Tar libera le grandi navi a Venezia di GIAN ANTONIO STELLA A PAGINA 25 di FABIO CAVALERA P ossiamo considerarli i paradossi del darwinismo ultraliberista: chi è ricco è sempre più ricco e chi è povero è sempre più povero. Ma adesso siamo un passo oltre, la selezione colpisce anche i miliardari, così chi è più miliardario di altri miliardari è destinato a consolidare il privilegio e il patrimonio. Quasi ovvio. Ma i calcoli dell’Oxfam, una confederazione di 17 organizzazioni non governative impegnate nella lotta alle ingiustizie sociali, indicano in una curiosa fotografia del Regno Unito, che ci vuole la bellezza di 12,6 milioni di britannici, il 20% più povero dell’intera popolazione, per mettere assieme i redditi, le rendite e i tesori che si concentrano nel portafoglio di cinque famiglie: i Grosvenor, i fratelli Reuben, i fratelli Hinduja, i Cadogan e Mike Ashley. A PAGINA 13 2 Primo Piano Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera La crisi ucraina Le reazioni Continueremo a mostrare chiaramente alla Russia che ulteriori provocazioni non avranno altro risultato che isolarla sempre più Barack Obama, presidente Usa Sanzioni a Mosca da Usa e Ue Ma Obama colpisce più duro Blocco dei visti e dei beni per il «cerchio magico» di Putin DAL NOSTRO INVIATO L'analisi E IN AMERICA C’È CHI SI CHIEDE SE LA DIPLOMAZIA SIA L’UNICA VIA BRUXELLES — L’annuncio di sanzioni economiche e sui visti di espatrio fa salire la tensione tra Ue, Usa e Russia nella crisi in Ucraina. Il Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue, pur giudicando «illegale» il referendum di domenica scorsa per l’annessione della Crimea a Mosca, ha però varato ritorsioni temporanee solo su 21 personaggi minori: per continuare a lasciare aperti tutti gli spazi di soluzione diplomatica con il presidente russo Vladimir Putin. A Bruxelles non hanno seguito la linea dura del presidente Usa Barack Obama, che poco prima aveva annunciato sanzioni contro alti esponenti della nomenklatura più vicina a Putin e non ha escluso un successivo intervento fino al vertice del Cremlino. Tra i ministri Ue ha prevalso la linea prudente promossa dalla Germania con l’appoggio di Italia e Francia. Il ministro Autodifesa Uomini delle forze ucraine di autodifesa in marcia durante un’esercitazione nei pressi della capitale Kiev. Il Parlamento ieri ha approvato una parziale mobilitazione di truppe (Epa) degli Esteri tedesco, FranzWalter Steinmeier, ha detto che l’obiettivo Ue è «lasciare la porta aperta al negoziato» e inviare subito in Ucraina «700-1.000» osservatori non armati dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) per verificare se la Russia stia destabilizzando le zone a Est e a Sud. La Germania vuole la conferma di quanto Putin ha sostenuto nelle continue telefonate con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri ha ribadito la necessità di una «soluzione diplomatica» in Ucraina. «Non possiamo andare verso un conflitto ai confini dell’Europa — ha affermato il ministro degli Esteri Federica Mogherini —. Bisogna evitare che la Russia cada nella tentazione dell’isolamento internazionale». Le forniture di gas e di petrolio russo giocano un ruolo importante nella posizione di Berlino e Roma. L’Eni ha ventilato aumenti dei prezzi per Italia e Sud della Germania in caso di blocco del gas russo. Mogherini ha richiamato specificamente «la stretta interconnessione tra le nostre economie» e ha confermato l’intensa discussione tra i ministri Ue sulla «tenuta interna» del nuovo governo di Kiev (accusato dal Cremlino di essere emerso da un colpo di Stato) e sulla necessità di renderlo «inclusivo» con le altre componenti nazio- nali. La responsabile della Farnesina ha precisato che «la parola passa a Mosca e la decisione politica spetta a Putin». L’Ue valuterà nel Consiglio dei capi di Stato e di governo in programma giovedì e venerdì prossimi a Bruxelles. «È possibile aggiungere altre sanzioni — ha minacciato il ministro degli Esteri inglese William Hague, che con Polonia e altri Paesi dell’Est guida il fronte filo-Usa —. Dipende da come reagirà la Russia». Venerdì i 28 leader considereranno anche un accordo di apertura a Kiev. Il Consiglio dei ministri ha poi reso noti i nomi dei 13 russi (8 parlamentari e 3 comandanti militari) e degli 8 leader ucraini filo-Mosca, sottoposti alla sospensione dei visti e al congelamento di fondi all’estero perché accusati dall’Ue della destabilizzazione separatista della Crimea. Di ben altro peso politico risultano alcuni degli di MASSIMO GAGGI «L a Russia ha da perdere assai più degli Stati Uniti da una prolungata condizione di isolamento politico». Le parole pronunciate ieri durante un briefing per la stampa da un alto funzionario della Casa Bianca illustrano il calcolo politico che circola in queste ore a Washington assai meglio di qualunque analisi delle nuove sanzioni decise ieri dal governo americano e di un confronto con le analoghe misure adottate dall’Unione Europea. E quando Barack Obama, poche ore dopo un altro teso confronto telefonico notturno col presidente russo Putin, scende nella sala stampa della Casa Bianca per spiegare in dettaglio le nuove sanzioni appena varate, insiste sull’immagine di una «Russia isolata dal resto del mondo». Che le cose stiano davvero così è ancora tutto da vedere, come sospettano quelli che scavano nelle differenze di accenti tra Washington e Bruxelles. Tanto più che esponenti di vari governi (compreso quello italiano) sottolineano la temporaneità dei provvedimenti appena adottati che dovrebbero restare in vigore per non più di sei mesi. Eppure le sanzioni decise sulle due sponde dell’Atlantico sono in larga misura sovrapponibili. Certo, nel caso americano c’è già l’elenco completo dei dirigenti che verranno colpiti, compresi alcuni personaggi molto vicini a Putin come Vladislav Surkov, Sergey Glazyev e il vicepremier Dmitry Rogozin. Ma, al di là della durezza delle dichiarazioni, Washington si sta sforzando di lasciare ancora aperto un margine per il negoziato diplomatico: Mosca replica con irritazione, probabilmente adotterà misure di rappresaglia, ma nella capitale russa c’è anche sollievo perché gli Usa non hanno colpito personalmente né Putin né le figure chiave del mondo economico russo e del suo sistema bancario. Quelli sanzionati sono personaggi importanti, certo, ma, a quanto si sa, nessuno ha patrimoni rilevanti negli Usa o nei Paesi dell’Unione Europea. Il valore delle misure di ieri sta soprattutto nell’annuncio che la platea dei personaggi e delle imprese colpite crescerà di molto, ai ritmi di una vera escalation, se Mosca non fermerà la sua aggressione dell’Ucraina. Ma Obama per ora parla solo di sanzioni economiche e di isolamento diplomatico mentre il Wall Street Journal chiede un rafforzamento dei dispositivi militari e il dispiegamento di nuove forze Nato in Polonia e nei Paesi baltici per contrastare il revanscismo di una Russia che cerca di riportare le lancette della storia al Diciannovesimo secolo: era di conquiste napoleoniche e di imperi costruiti con la forza delle armi. E ora anche il progressista New York Times comincia a chiedersi quanto sia praticabile la strategia del presidente basata sul multilateralismo e la preferenza per la forza dello sviluppo economico rispetto alla forza militare, visti i modesti risultati fin qui conseguiti, dalla Siria all’Ucraina passando per la Libia. Ma Obama per ora non cambia rotta. Convinto che ci vorrà tempo per far emergere l’alto costo politico ed economico che la Russia dovrà pagare per la sua aggressione, pur accentuando la pressione sul Cremlino, continua a parlare di una possibile soluzione diplomatica a una settimana dal vertice dell’Aja e della sua visita all’Unione Europea. © RIPRODUZIONE RISERVATA La penisola Procedimento a tappe forzate Scene da un’annessione Dalle banche ai rubli la Crimea diventa russa Il Cremlino firma il riconoscimento Le due monete Grivnia In Ucraina (fino a ieri anche in Crimea) la moneta nazionale a corso legale è la Grivnia (in ucraino: hryvnia, foto a sinistra, in basso), del valore di circa 3,81 rubli Rublo In Russia, e da ieri anche in Crimea, la moneta nazionale è il rublo (foto a sinistra, in alto). Fino alla fine del 2015 in Crimea le due monete saranno affiancate DAL NOSTRO INVIATO SINFEROPOLI — Popolo, leggi e sogna: «La benzina che oggi pagate 53 rubli al litro, in Russia ne costa 33. I nostri 11mila rubli di salario medio mensile, là sono 25mila. E sapete quanto guadagna un’insegnante russa? 29mila rubli, contro i 10.500 di qui…». Fatta la Crimea, bisogna convincere i crimeani. Non ci vuole molto: nessuno si sente back in Ussr, il ritorno è a un futuro che promettono di latte&miele. Coi volantini delle magnifiche sorti e progressive distribuiti per strada dai cosacchi. Coi cartoncini colorati appiccicati sulle vetrine delle panetterie. Tabelle comparative, il passato da rottamare: «In Ucraina bisognava fare un doppio esame di maturità? In Russia, basterà un esame solo per accedere all’università. Gli asili erano a pagamento? Ora non più. Pagavate il medico e il ticket? Adesso lo Stato coprirà il cento per cento. Facevate le code in ospedale? Avrete ricovero diretto e copertura assicurativa..». Cambio di stagione. E di nazione. Crimea, giorno uno. Due pullman arrivano alla Rada, il Parlamento da oggi indipendente, e raccolgono i deputati convocati a Mosca col cappello in mano. C’è uno Stato da costruire. Uno status da definire: Repubblica autonoma o governatorato nominato dal Cremlino? Putin riconosce l’indipendenza e la sovranità, firma il decreto, concede a Sebastopoli una posizione speciale. Ma poi? «L’idea è qualcosa di simile al Tatarstan o alla Cecenia», spiega l’onorevole Vladimir Kolichnikov: «Il referendum non ha stabilito che saremo un Paese con un esercito o gli ambasciatori. Saremo un pezzo della Federazione russa…». Traduzione: la Rada chiede il riconoscimento dell’Onu, ma è lo Zar che deve accollarsi le spese e sganciare già oggi mezzo miliardo d’euro. Il rublo è subito moneta ufficiale, anche se si potrà usare la grivnia ucraina per tutto il 2015: gli stipendi, che qui si pagano in due rate a metà e a fine mese, per un po’ saranno versati con la vecchia valuta. Nelle banche, le poche aperte in questi giorni incerti, è difficile passare subito alla nuova contabilità: «Nessuno ci ha ordinato di conteggiare in rubli — dice Svetlana Mahlina, direttrice di Ukrsibank —, e comunque gl’investitori più importanti ci chiedono d’usare solo dollari o euro». Le tasse, le dogane, l’agenzia delle entrate. Gl’investimenti nel turismo. Il Cremlino sta studiando un regime speciale, una transizione morbida, perché secondo molti analisti la mac- china statale della Crimea – rischio sanzioni a parte - potrebbe costare ai russi un punto di Pil già quest’anno: inevitabili le tensioni in quella decina di repubbliche della Federazione che sono al 100 per cento del debito e dipendono, pure loro, dai soldi di Putin. Standard&Poor’s ha calcolato che serve un’iniezione veloce di cinque miliardi di dollari, almeno per garantire alla Crimea un reddito medio e una qualità di vita simile a quella delle regioni più povere dell’impero, come l’Ossezia del Nord o la Cabardino-Balcaria. Va bene la bandiera e l’inno e la retorica, «Crimea In Vaticano Il Papa riceve il vescovo di Kiev CITTÀ DEL VATICANO — Papa Francesco ha ricevuto ieri in udienza l’arcivescovo greco cattolico di Kiev, Sviatoslav Shevchuk. La sala stampa del Vaticano non ha riferito nulla sul contenuto dei colloqui, ma al centro delle preoccupazioni del Papa e dell’arcivescovo c’è la difficile situazione dell’ Ucraina, tra lotte politiche interne e pressioni russe, anche a seguito dell’esito del referendum popolare di domenica in Crimea, perché i prelati cattolici lascino la regione. Primo Piano Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Sono profondamente deluso e preoccupato. Chiedo a tutte le parti in causa di astenersi dalla violenza Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu 3 Siamo pronti al dialogo, ma non accetteremo mai l’annessione del nostro territorio Oleksander Turchinov, presidente ad interim dell’Ucraina Preparativi Richiamati 40 mila riservisti. Ma quello che era uno dei punti di forza dell’Armata Rossa è stato drasticamente ridimensionato 11 notabili filo-Putin (7 russi e 4 ucraini) attaccati dalla Casa Bianca con sanzioni economiche e nei viaggi. Spiccano la presidente della Camera alta del Parlamento di Mosca Valentina Matviyenko, il vicepremier russo Dimitri Rogozin e due consiglieri molto ascoltati da Putin come Vladislav Sourkov e Sergei Glaziev. Tra gli ucraini figurano il presidente Viktor Yanukovich, deposto dopo le rivolte popolari a Kiev, e Viktor Medvedchuk, un politico e ricco oligarca molto ben visto anche dal premier russo Dimitri Medvedev. Ma a Mosca, dopo l’esito del referendum, hanno dichiarato la Crimea indipendente. E Rogozin ha replicato alle sanzioni Usa ironizzando provocatoriamente: «Camerata Obama, cosa deve fare chi non ha conti o proprietà all’estero?». Ivo Caizzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Kiev muove le truppe dell’armata fantasma La benzina per tank e aerei basta per qualche settimana, forse meno Il governo chiama in soccorso per «aiuti tecnici» Polonia e Lituania La vicenda Referendum I dieci giorni che sconvolsero la diplomazia Il 6 marzo il parlamento della regione autonoma di Crimea vota l’adesione alla Russia. Il 7 marzo Mosca approva il progetto (se votato dalla popolazione). Il 15 marzo la Russia mette il veto alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza che critica il referendum in Crimea. Alla consultazione del 16 marzo, secondo i risultati ufficiali, il 97% approva la secessione e il passaggio alla Russia. Fronte militare Il dilemma dei soldati sotto assedio Il 13 marzo il Parlamento ucraino ha ordinato la creazione di una Guardia Nazionale forte di 60 mila unità per difendere la nazione. La situazione delle truppe fedeli a Kiev chiuse nelle basi in Crimea è incerta. Per le autorità secessioniste possono lasciare il territorio crimeo o unirsi alle truppe filo-russe. Altrimenti saranno considerate forze terroriste 120 minuti Di tanto saranno spostati in avanti tutti gli orologi in Crimea che abbandoneranno il fuso di Kiev e si adegueranno a quello di Mosca 30 euro Di tanto dovrebbe essere alzata la pensione minima dei 560mila pensionati in Crimea per adeguarsi agli standard minimi della Russia Le forze ucraine è Russia!», ma le promesse di benessere vanno mantenute: 560mila pensionati prendono al mese trenta dollari in meno di chi ha la minima in Russia; gli stipendi medi non sono neanche la metà di quelli a Krasnodar, la terra cosacca appena al di là del vecchio confine. Aspettando l’oro di Mosca, si regola l’ora: basta col fuso di Kiev, dal 30 marzo le lancette andranno 120 minuti avanti, come s’usa in Russia. Tutti gl’indirizzi web della pubblica amministrazione cambieranno, da «.ua» a «.ru». Le reti cellulari settano il prefisso internazionale russo. Sarà concesso di parlare ucraino o tataro, ma una sola dovrebbe essere la lingua ufficiale. Verranno stampati i nuovi passaporti, vietato tenere la doppia nazionalità: o di qua o di là. Un po’ la stessa scelta imposta ai militari delle basi, che la Rada invita a disertare entro venerdì: si potrà indossare la divisa che si vuole ma chi preferirà l’ucraina, per non passare da traditore, dovrà andarsene. Già nazionalizzate tutte le società statali, a partire da quelle energetiche: gl’impianti di Feodosia, le pipeline dell’Uktransgaz. E soprattutto i quattromila dipendenti, le 13 piattaforme nel Mar Nero, i 300 km di gasdotto della Chornomornaftohaz, controllata da Gazprom, che sfrutta 17 giacimenti e produce un miliardo e mezzo di metri cubi di gas. Il consiglio d’amministrazione della società s’è dimesso. Davanti alla sede, ieri c’era una scorta armata. E molti manager erano già partiti. In treno. Destinazione Kiev. Francesco Battistini © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli aiuti immediati 40.000 163.000 Gli effettivi delle forze armate 1 milione Carri armati e cingolati Nuova mobilitazione: 20.000 dell’esercito e 20.000 della guardia nazionale I riservisti DAL NOSTRO INVIATO KIEV — Il carburante. Quanto può resistere un esercito se non può rifornire i camion, i blindati, gli aerei? Quello ucraino, con le riserve attuali, solo qualche settimana, forse meno. È questa, al di là degli annunci e delle dichiarazioni, la preoccupazione numero uno dello Stato maggiore di Kiev. Un incubo che ricorda la controffensiva tedesca delle Ardenne (1944). Carri armati senza benzina, bloccati nel nulla: resa inevitabile al nemico. Da qualche giorno si sono moltiplicati i contatti informali tra il governo di Kiev e quello di Varsavia. Ufficialmente il ministero degli Esteri ucraino Andriy Deschytsya chiede alla Nato «attrezzature militari di tipo tecnico» non ben precisato. Ma i dirigenti politici della nuova Ucraina hanno ormai capito quanto Vladimir Putin sia 4.112 Blindati e mezzi da combattimento Aerei Navi da guerra 300.000 6.431 400 25 Le razioni alimentari che il Dipartimento della Difesa Usa sta per inviare all’esercito ucraino Benzina ed equipaggiamenti in arrivo dalla Polonia CORRIERE DELLA SERA capace di dividere l’Occidente e quindi ritardarne, attenuarne le reazioni. Si parla con la Nato, quindi, ma si conta su quelli che a Kiev chiamano i «nostri alleati», intendendo la Polonia, la Lituania e solo in seconda battuta, come un’eco lontana, la Germania o la Francia. L’esecutivo ucraino vive un senso di forte urgenza, che non significa necessariamente il pericolo imminente di una guerra con la Russia. Più semplicemente vuol dire mostrare a Mosca e al mondo che il Paese è fermo nella difesa del nuovo corso. Provando, in questo modo, a spingere i russi verso un vero negoziato e non solo sulla Crimea. Così il parlamento ratifica l’ordine del capo di Stato Oleksandr Turchinov e richiama in servizio 40 mila cittadini, cominciando con i più freschi d’addestramento. Andranno a raggiungere i 163 mila commilitoni già in forza all’esercito e alla Guardia na- zionale. Il ministro della Difesa Igor Tenyukh compare in divisa nella sala delle conferenze stampa per annunciare che «l’Ucraina è pronta a difendersi, grazie ai nuovi fondi». Il parlamento ha stanziato circa 530 milioni di euro per il riarmo. Il costo si scaricherà sulla collettività già duramente provata, con il taglio di sovvenzioni e servizi sociali. Nessuna informazione, invece, sui movimenti delle truppe nell’interno del Paese. Il ministro della Difesa glissa sull’argomento, anche se non è difficile ricostruire le manovre in corso. Il Comando sta organizzando un anello di protezione della capitale rivolto verso nord-est, direzione Russia. Nello stesso tempo si sta rafforzando la vigilanza sul confine appena sopra le due città più inquiete dell’est: Kharkiv e Donetsk. Ma le forze armate non entreranno nei due centri per prevenire altri scontri tra filo russi e pro Kiev. L’ordine pubblico sarà ancora affidato alla polizia: i rinforzi dovrebbero essere in arrivo. Sulla carta «la force de frappe», la capacità di colpire degli ucraini è ancora temibile. Negli anni dell’Urss, la terra di Nikita Krusciov e Leonid Breznev costituiva uno snodo strategico per l’apparato militare sovietico. La base di Sebastopoli in Crimea è solo un frammento di quello che era un Paese-arsenale, dotato di testate nucleari e di 780 mila soldati, 6.500 carri armati, 1.500 aerei da combattimento. Oggi, smantellato l’armamento atomico e dopo 23 anni di pacifica indipendenza, quei numeri si sono logicamente ridimensionati: 163 mila divise (compresa la Guardia nazionale); 4.112 cingolati; 400 aerei. In quali condizioni di efficienza? Secondo un recente studio condotto da Pietro Batacchi, direttore della Rivista italiana difesa, «il grosso degli equipaggiamenti dell’esercito è ancora incentrato su materiale di derivazione sovietica». Ciò comporta problemi costanti di manutenzione e di ammodernamento («upgrade») difficili da valutare. L’aviazione sembra messa peggio, anche se può schierare circa 400 velivoli. «La punta di lancia», scrive Batacchi, è formata da 30-40 Su-27, «non tutti operativi nonostante spetti loro monitorare lo spazio aereo» e da un’ottantina di Mig-29 di cui solo la metà sarebbe in grado di volare da subito. «Siamo molto motivati e saremo pronti a qualunque compito, sulla base delle decisioni politiche», dice invece il ministro della Difesa, l’ammiraglio Igor Tenyukh. Aspettando la benzina polacca. Sperando che alla fine non serva. 780 mila I soldati di stanza in Ucraina al tempo in cui il Paese faceva parte dell’Unione Sovietica 6.500 carri armati presenti sul territorio dell’Ucraina ai tempi dell’Urss. Il Paese allora disponeva di 1.500 caccia 530 milioni di euro stanziati da parte del parlamento di Kiev per il riarmo delle forze armate nazionali Giuseppe Sarcina © RIPRODUZIONE RISERVATA L’ex presidente sovietico Gorbaciov con Vladimir «Corretto errore storico» MOSCA — Mikhail Gorbaciov si è schierato al fianco di Vladimir Putin e ha difeso come «la correzione di un errore della storia» l’esito del referendum con cui la Crimea ha chiesto domenica l’annessione alla Russia. «Se in precedenza — ha detto l’ultimo segretario del Pcus — la Crimea venne unita all’Ucraina (nel 1954 fu “donata” da Nikita Krusciov, ndr) dalle leggi sovietiche, o per essere più precisi, dalle leggi del Partito comunista, senza tenere in alcun conto la volontà della popolazione, ora la gente ha fatto le sue scelte e corretto l’errore. Questo è qualcosa che dovrebbe essere ben accolto piuttosto che condannato con l’adozione di sanzioni che non hanno fondamento legale». E ha aggiunto: «Per dichiarare le sanzioni ci deve essere un motivo molto serio ed esse devono essere appoggiate dall’Onu». 4 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Primo Piano Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 5 Il governo Il vertice Merkel: impressionata, il cambio è strutturale Ma sottolinea: l’Italia rispetterà il patto di stabilità. E Renzi promette di non sforare L’intervista Angelo Bolaffi «Berlino resterà per il rigore Non vuole guai» La giornata Da sinistra, Matteo Renzi dona ad Angela Merkel la maglia di Mario Gomez (Epa), l’incontro tra i leader (La Presse), il cappotto del premier abbottonato male (Reuters) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — È un messaggio incoraggiante, perché Angela Merkel vuole dare una mano «con tutte le sue forze» all’Italia di Matteo Renzi, dove si sta realizzando «un cambiamento strutturale». Il presidente del Consiglio non userebbe la parola «promozione». È venuto a Berlino per ripetere infatti che le riforme «sono giuste in quanto tali e non vanno compiute perché ce lo chiedono i partner europei». Ma la realtà è che la cancelliera tedesca lo ha sostanzialmente promosso, dicendosi «molto colpita» per il programma del nuovo governo, augurandogli «molta fortuna» ed esprimendo «vivissimo favore» per gli sforzi di incrementare il consumo interno. Un via libera, insomma, che poggia però sulla ferma convinzione che la squadra dell’ex sindaco di Firenze «rispetterà il patto di stabilità e crescita in entrambe le sue componenti, con il riconoscimento del Fiscal compact. Il bicchiere è mezzo pieno e il governo italiano sta lavorando per riempirlo», ha sottolineato la donna più potente del mondo nella conferenza stampa che si è svolta dopo il colloquio tra i due leader e la riunione plenaria con i ministri presenti. L’apertura di credito della cancelliera è stata confermata, senza dimenticare il richiamo a tenere i conti in ordine, anche dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, che ha incontrato il collega italiano Pier Carlo Padoan, uno dei sei membri del governo Renzi che hanno preso parte al vertice bilaterale. L’uomo che governa l’economia tedesca «ha salutato favorevolmente l’obiettivo di accelerare le riforme per aumentare produttività e crescita e ridurre l’alta disoccupazione giovanile», aggiungendo che «è anche giusto che il consolidamento delle finanze statali attraverso le riforme strutturali non sia rinviato». A questa preoccupazione ha risposto indirettamente Renzi, quando ha assicurato che il suo governo non vuole e non chiede trattamenti di favore e tantomeno intende sforare il rapporto tra deficit e Pil indicato dal patto di stabilità. «L’Europa non è la causa dei nostri problemi, ma la soluzione. Noi rispetteremo tutti i criteri , l’Italia non chiede niente, non vuole cambiare regole che sono state decise insieme e sono molto importanti», ha affermato il presidente del Consiglio e la cancelliera si è subito detta convinta che gli impegni presi verranno mantenuti. «Non ho — ha detto — nessuna ragione di du- I temi dell’incontro Il rispetto dei vincoli europei di bilancio 1 Tra i temi principali, i vincoli di bilancio: il 3% da non superare nel rapporto tra deficit e Pil e gli obiettivi di riduzione del debito previsti dal fiscal compact. «Non chiediamo di sforare» ha assicurato Renzi. Merkel: «L’Italia rispetta il Patto di stabilità e crescita in tutte e due le sue componenti» L’incoraggiamento sulle riforme 2 La cancelliera ha espresso sostegno alle riforme annunciate da Renzi (dal taglio delle tasse per i redditi bassi al pagamento dei debiti dello Stato). «Il premier, equipaggiato di dati, mi ha spiegato che l’Italia vuole crescita e riforme strutturali. È importante» ha detto la cancelliera I consigli sul piano per l’occupazione 3 Sul piano per il lavoro annunciato dal governo italiano, Merkel ha messo in guardia Renzi: «All’inizio le riforme possono creare malumori. Ma i risultati vanno valutati sul medio e lungo termine». E ha aggiunto: «Noi abbiamo dovuto aspettare 2 o 3 anni per i risultati» Direzione dell’Ue e politica estera 4 Italia e Germania, come ha detto Renzi, puntano a realizzare un «nuovo rinascimento industriale europeo». Ma non si è parlato solo di economia, sul tavolo anche la crisi ucraina. «Di ulteriori interventi si parlerà al prossimo Consiglio Ue di Bruxelles» ha spiegato il premier italiano bitarne». Per quanto riguarda le coperture delle misure fiscali appena decise dal governo, Renzi le ha date per acquisite, aggiungendo, in risposta ad una domanda, che «non c’è bisogno che le conosca Angela Merkel». Anche le novità nel mercato del lavoro annunciate mercoledì scorso sono sembrate aver impressionato favorevolmente la cancelleria, pur con la prudenza di chi sa, sulla base proprio dell’esperienza tedesca, che le riforme trovano «entusiasmo da al- cune parti e diffidenza da altre» e vanno valutate in un respiro più ampio. Su questo punto Renzi è stato molto chiaro, negando che il Jobs Act abbia creato dissensi, «forse solo in qualche parte del sindacato». Secondo il presidente del Consiglio «la pretesa di creare posti di lavoro attraverso una legislazione molto restrittiva è fallita». «Dobbiamo cambiare le regole del gioco, come una squadra che perde per cinque anni tutte le partite», ha aggiunto elogiando il modello tedesco e strappando qualche cenno di assenso alla cancelliera. Che il clima fosse buono, comunque, lo dimostra anche la promessa (che secondo Renzi è stata uno dei principali risultati del vertice) di un «percorso comune» di Germania e Italia «per un nuovo rinascimento europeo». Un impegno importante, questo, per un fiorentino. Ben più della maglia di Mario Gomez che ha portato alla padrona di casa. Paolo Lepri © RIPRODUZIONE RISERVATA «Mi sarei stupito del contrario» diceva ieri sera Angelo Bolaffi dopo avere letto che Angela Merkel e il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble hanno ribadito a Matteo Renzi la necessità di andare avanti con la politica del rigore. «Non basta la maglietta di Mario Gomez per fare cambiare idea al governo tedesco — dice il professore, germanista, uno dei massimi esperti del rapporto tra Roma e Berlino — .I tedeschi sono convinti che il grande spazio europeo si costruisca omogeneizzando i criteri con i quali mantenere la stabilità del Continente. La loro diagnosi è diversa dalla nostra, non pensano che alla base delle difficoltà ci sia il rigore, anzi». Ma a Berlino interessa che Renzi faccia le riforme oppure basta che l’Italia sia stabile, che non crei guai sui mercati? «In prima istanza non vogliono guai. Ma sanno anche che se il governo italiano non farà riforme serie prima o poi i guai arriveranno. Dato il livello di integrazione delle economie italiana e tedesca, per loro è essenziale che noi cambiamo. Il rapporto è così stretto che un problema da noi è un problema per loro. E ne hanno piena coscienza». Crede in un asse antiausterità tra Roma e Parigi? «No. L’intellettuale francese Alain Minc dice che un’alleanza dei Paesi mediterranei in senso antitedesco fa ridere: firmato il patto, ognuno correrebbe a telefonare a Berlino. La realtà è che ancora oggi Parigi tiene al rapporto con la Germania in modo ossessivo, non ci può rinunciare e non lo farà. Piuttosto, penso che possa esserci un rapporto particolare tra Italia e Germania, non sostitutivo dell’asse franco-tedesco ma comunque positivo, come lo è stato in passato. Spero che Renzi colga l’importanza del rapporto con la Germania, per noi di grande utilità». Il partito antieuro Allianz für Chi è Deutschland, dato in crescita nei sondaggi delle elezioni europee, potrebbe fare cambiare posizioni a Frau Merkel sull’austerità? «Ammesso che qualche effetto lo possa avere, semmai spingerà la signora Merkel a essere ancora più rigorosa, dal momento che è un partito che chiede più rigore. Ma penso che la cancelliera non si Angelo Bolaffi, nato a Roma preoccupi di Allianz für Deutschnel 1946, è filosofo della land». politica e germanista. Corre una teoria secondo la Dal 2007 al 2011 è stato quale Renzi farebbe bene ad abdirettore dell’Istituto bandonare i vincoli europei perdi cultura italiana di Berlino, ché tanto si tratta di politiche in seguito è stato professore che salteranno dopo le lezioni alla Sapienza a Roma europee di maggio, dove avranno un successo le forze anti EuIl volume ropa. L’ultimo suo libro: «Cuore «Non sono convinto che l’antedesco. Il modello tieuropeismo mobiliti più di tanGermania, l’Italia e la crisi to. Ma, al di là dei risultati, non è europea» (Donzelli pensabile che la Germania cambi editore, 2013) strada sul tema della stabilità economica e finanziaria. Nel 2011 aveva la possibilità di uscire dall’euro e non l’ha fatto: da allora ha deciso che l’Europa si sarebbe salvata seguendo il modello tedesco, che poi vuole dire i trattati di Maastricht e di Lisbona. Per Berlino, è l’unico modo di salvare l’Europa e su questo andrà avanti: gli elettori tedeschi hanno appena confermato questa linea. Renzi sbaglierebbe a pensare che possano cambiare idea». Merkel e Renzi hanno parlato anche di Ucraina. Pure nel rapporto con la Russia, sembra che la Germania debba prendere la leadership dell’Europa, suo malgrado. «Negli ultimi tempi, la cancelliera ha cambiato posizione in maniera decisa sulla Russia, è molto più dura. Questa è una novità che rivoluziona tutto. Cent’anni dopo la prima guerra mondiale, pare che in Europa torni il dilemma tra pace e guerra. E tanto la crisi economica che quella geopolitica pongono la questione dell’inevitabile egemonia tedesca. La Germania deve decidere cosa fare da grande e a me pare che Frau Merkel lo abbia deciso. Ha capito che il pericolo posto dalla politica di Putin, mossa dalla sindrome della Guerra Fredda, è considerevole: la cancelliera ha un’origine nella Germania Est e di fronte a ciò è estremamente sensibile». Renzi dovrebbe seguire Berlino anche in questo? «Una vecchia tradizione della diplomazia italiana è quella di stare, nei momenti di crisi, dietro alla Germania. Non mi pare una cattiva idea, nemmeno in questo caso». Danilo Taino @danilotaino © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 Primo Piano Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera # Il governo Il vertice I protagonisti Da sinistra in prima fila: Roberta Pinotti (Difesa), Ursula von der Leyen (Difesa), Maurizio Lupi (Trasporti), Alexander Dobrindt (Trasporti), il premier Matteo Renzi, la Cancelliera Angela Merkel, Sigmar Gabriel (Economia e Energia), Federica Guidi (Sviluppo Economico), Pier Carlo Padoan (Economia e Finanze), Wolfgang Schäuble (Finanze). In alto, da sinistra: Elio Menzione (ambasciatore italiano in Germania), Reinhard Schäfers (ambasciatore tedesco in Italia), Giuliano Poletti (Lavoro), Andrea Nahles (Lavoro), Federica Mogherini (Esteri), FrankWalter Steinmeier (Esteri) (foto Epa) E il premier cita Michelangelo: togliere ciò che è in eccesso Merkel lo accoglie con le slide e gli chiede del Jobs act ta. Del resto le riforme che stiamo facendo sono riforme strutturali e importanti». E di questo sembra conscia anche Merkel. I compiti li aveva fatti pure lei. Tant’è che la Cancelliera, che si è fatta fotografare dal suo portavoce mentre Renzi le consegnava la maglia di Gomez, ha accolto il presidente del Consiglio con una copia delle slide della sua conferenza stampa, che ha definito «spettacolare». Sapeva tutto, o quasi, del Jobs act, ma ha chiesto altre in- formazioni e poi ha spiegato: «Quello che ci interessa veramente é la direzione riformatrice dell’azione del vostro governo, il coraggio con cui state lavorando e il senso positivo dei cambiamenti che avete messo in atto». Di più, mentre Renzi le raccontava nei dettagli tutte le riforme, quelle istituzionali incluse, la Cancelliera si è lasciata sfuggire un «Hut ab»: «Tanto di cappello!», come a dire che lei stessa era sorpresa dalla deter- - www.clinians.it BERLINO — Emozionato era emozionato, mentre sfilava davanti al picchetto d’onore, ma questo non gli ha impedito, una volta arrivato nello studio della Cancelliera, di sfoderare il piglio di sempre. Renzi ha spiegato che il suo «è l’unico governo che é in grado di fare le riforme istituzionali e del mercato del lavoro e di sburocratizzare l’Italia». Ma questo, ha precisato, è possibile solo se «cambia il cli- ma in Europa»: «Io non chiedo deroghe per il mio Paese, ma voglio far passare un cambio di politiche a livello Ue perché per ridare fiducia agli italiani, e anche agli europei, tutti i cittadini devono sentirsi rappresentati nelle loro scelte». Altrimenti... altrimenti la avranno vinta le forze antieuropeiste. Perciò «abbiamo i conti in ordine — ha aggiunto il premier — e continueremo a tenerli, ma ci vuole un atteggiamento flessibile per avviare il cammino della cresci- VALERIA MAZZA PER CLINIANS DALLA NOSTRA INVIATA NOVITÀ LA PERFEZIONE IN UN SOLO GESTO. 2 TRATTAMENTI PER P PE ER R PELLE: PELLE PE LLLEE: MEDIO CHIARA MEDIO SCURA CC CREAM COLOR CORRECTION. Clinians presenta il nuovo Trattamento Idratante Perfezionatore in grado di coprire le piccole imperfezioni dell’incarnato e donare al viso un colorito bello ed uniforme in un solo gesto. La cena Il confronto sui dossier minazione del premier italiano. E non è la sola se il chief economist della Berebenberg, la più antica banca privata tedesca, nel report preparato in occasione del viaggio di Renzi, definito «nuovo e carismatico», scrive che «il suo programma di riforma del mercato del lavoro si avvicina a una rivoluzione», che rappresenta una sorta di «sovvertimento del sistema politico italiano e della sua burocrazia»: «È esattamente ciò di cui l’Italia ha bisogno». Il premier sembrava dare ragione alle parole del report quando l’altro ieri sera con i suoi, guardando alla situazione italiana e alle proteste sul Jobs act, spiegava: «È ora di rompere certi tabù della sinistra e dei sindacati. Per far crescere questo Paese noi abbiamo una sola strada: dobbiamo sempre rilanciare in avanti». E a proposito di rilancio, questa volta sul tavolo da poker della politica europea, per convincere la Cancelliera tedesca Renzi ha giocato anche un’altra carta: «Noi abbiamo un grande interscambio con voi e se la domanda crolla in Italia, come sta accadendo, e voi non vendete i vostri prodotti questo non conviene «La rivoluzione» A Berlino parla di una «pacifica rivoluzione» per cambiare il volto dell’Italia I ministri, i manager e Confindustria In cancelleria l’agenda di Casa Italia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BERLINO — Casa Italia, per un giorno, in cancelleria. E tra i tanti protagonisti di questo appuntamento, spiccavano i volti sorridenti delle due ministre della Difesa, Ursula von der Leyen e Roberta Pinotti, che hanno consolidato quel feeling immediato nato in un’Europa dove le donne conquistano incarichi sempre più importanti nei governi. Un’intesa personale che ha trovato subito concretezza, per esempio, nella decisione di rilanciare la cooperazione industriale tra i due Paesi in questo settore. «Tutti i colloqui hanno permesso grandi passi avanti sui dossier più importanti», dicono fonti della delegazione arrivata da Roma. O da Bruxelles, come è avvenuto per i due responsabili degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier e Federica Mogherini, che dopo il consiglio ministeriale dell’Unione Europea si sono imbarcati sullo stesso aereo per dare il loro contributo al trentesimo vertice ministeriale tra i due Paesi. Continuando a coordinare una posizione ricca di punti di contatto sulle crisi del momento, prima fra tutta quella ucraina. Italia e Germania pensano che sia stato giusto rispondere con fermezza alla linea aggressiva della Russia, ma ritengono altrettanto necessario non smettere di insistere sulla ricerca del dialogo. Consultazioni importanti, certo, ma non solo. Si sa che il presidente del Consiglio è «ambizioso», come ripetono in questi giorni i tedeschi, e voleva da questo vertice un salto di qualità Cerimonia La stretta di mano tra il capo dello Stato e il premier all’altare della Patria in occasione del 153esimo anniversario dell’Unità d’Italia (Agf) nemmeno alla Germania». L’incontro si è poi allargato ai ministri, quindi alla delegazione confindustriale: presentazioni, cordialità tra Squinzi e Merkel, family foto anche per gli imprenditori e aperitivo per tutti. In serata, a orari rigorosamente tedeschi, la cena alla Cancelleria. Merkel e Renzi seduti l’uno accanto all’altra hanno continuato a chiacchierare e a scherzare sul neo acquisto della Fiorentina Gomez, mentre sfilavano le diverse portate: insalata di melanzane, fagiolini e pomodoro, consommé di funghi di bosco e filetto di halibut. Ma prima il brindisi di rito. É stata in questa occasione che Renzi ha cercato di spiegare a tutti in poche parole che cosa intende fare: «Stiamo provando a fare una pacifica rivoluzione. Nei prossimi anni la politica italiana cambierà volto». E per precisare meglio il premier ha citato Michelangelo che lavorava sul David: «Bisogna togliere ciò che c’è in eccesso». Ed è proprio quello che Renzi ha intenzione di fare, specialmente nella burocrazia. Fine brindisi con un elogio agli imprenditori — «Avete lavorato duro, e spesso non aiutati dalla politica» — che non è affatto dispiaciuto a Squinzi. sull’impegno comune per il rafforzamento di quell’Europa che «non deve rimanere indietro nel mondo» e di cui l’Italia sta per assumere la presidenza. Anche per sconfiggere, nei fatti, le forze che la indicano come un nemico e non, invece, come «la soluzione dei problemi». «Da ex sindaco — ha detto Renzi — trovo che sia molto bello il percorso che la Germania e l’Italia, grandi economie manufatturiere, hanno avviato verso un rinascimento comune europeo. Noi vogliamo essere economie competitive, non vogliamo essere un’economia che perde un’occasione con la Storia». Renzi si riferiva all’appello comune lanciato ai rispettivi governi dai presidenti delle associazioni degli industriali italiana e tedesca, Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo, che si sono incontrati alla guida di due delegazioni (composta, quella italiana, da Mario Greco, Ceo di Generali, Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, e dalla presidente di Menarini, Lucia Aleotti) e hanno poi riferito i risultati del loro lavoro ai ministri dell’industria Federica Guidi e Sigmar Gabriel, vicecancelliere. Gli altri ministri italiani presenti alla cena che ha concluso il vertice erano Pier Carlo Padoan (Economia), Giuliano Poletti (Lavoro) e Maurizio Lupi (Infrastrutture). Confindustria e Bdi chiedono che l’Europa «sostenga l’obiettivo di incrementare il contributo dell’industria al 20% del Pil dell’Ue entro il 2020, attraverso la definizione di un’ambiziosa e coerente strategia di politica industriale capace di dare una chiara priorità alla competitività e di porla al centro di tutte le politiche dell’Ue». È altrettanto essenziale, nell’ottica delle associazioni, anche «raggiungere un ambizioso accordo commerciale con gli Stati Uniti». Quanto l’Unione sarà capace di raccogliere queste richiesta, lo si vedrà presto. Ma è importante che a Berlino e Roma, dopo alcuni momenti difficili, si parli ora la stessa lingua. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Maria Teresa Meli P. L. Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 7 8 Primo Piano Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Il governo Le misure La nave Lunghezza: 180,2 Larghezza: Armamento: 23,4 m al galleggiamento 30,4 m al ponte di volo Linea di volo: da 12 a 18 aeromobili Impostata il: 20/02/1978 Varata il: 04/06/1983 Cantiere: Cantieri Navali di Monfalcone m Lunghezza ponte di volo: 173,8 m (SH-3D/EH-101 o/e AV-8B Plus) Lanciatori a 8 celle Albatros: 2 (con missili S/A Aspide) Sistemi AM/AA Dardo: 3 (con mitragliera Breda da 40/70) Immersio ne: 6,7 m Dislocamento 13.850 t p.c. Apparato motore: COGAG: 4 tag. Fiat/GE LM-2500 Equipaggio 534 Lo Stato taglia, dimezzati i caccia F35 L’ipotesi della nave simbolo Garibaldi Il programma scende da 90 a 45 aerei. Portaerei in vendita ROMA — Matteo Renzi si tiene sul vago per evitare quei contraccolpi che potrebbero rallentare l’operazione. Ma i numeri dei risparmi sulle spese militari ci sono già. A partire dai contestati cacciabombardieri F35, per i quali il governo vuole dimezzare il piano ereditato dal passato: non più 12 ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12 anni, non più 90 ma 45 aerei, con un risparmio previsto di mezzo miliardo l’anno. Nessuna uscita dal programma, dunque, ma una corposa rinegoziazione visto che il numero dei caccia non è fissato da alcun contratto. Gli F35 sono al primo posto della lista, anche per il loro valore simbolico, per la presa che una mossa del genere potreb- be avere sull’elettorato di sinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma nell’elenco dei tagli ci sono altre voci importanti, magari meno scenografiche eppure fonte di grandi risparmi. È il caso di «Forza Nec», il progetto per il cosiddetto soldato digitale. Semplificando molto si tratta dello sviluppo di un sistema che tiene connessi i militari in missione, abbattendo i tempi di comunicazione. L’intenzione del governo è di sospendere il piano, in attesa di capire come gli altri Paesi svilupperanno progetti analoghi. E con l’ipotesi di sviluppare un unico programma europeo. Tra le idee c’è anche la dismissione e la vendita della portaerei Garibaldi, affiancata nel 2009 dalla più moderna Cavour e adesso a Taranto per lavori di ammodernamento. La Garibaldi, prima portaerei italiana ad entrare in servizio dopo il divieto imposto dai trattati di pace, ha da poco superato i 30 anni, venne varata La parola Spending review ‘‘ È il termine inglese che indica la revisione della spesa. Il primo a introdurla in Italia fu, nel 2006, l’allora ministro delle Finanze Tommaso Padoa Schioppa (secondo governo Prodi). Si intende quel processo diretto a migliorare l’efficienza e l’efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso l’analisi dei capitoli di spesa: la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei risultati quando presidente del consiglio era Amintore Fanfani. Un simbolo al quale la Marina non rinuncerebbe certo a cuor leggero. La vendita non servirebbe tanto a far cassa, anche se qualche offerta informale sarebbe già arrivata. Ma eliminerebbe le cosiddette «ridondanze operative», cioè il sovrapporsi di mezzi che hanno funzione analoga, difficili da sostenere in tempo di spending review. Per la stessa ragione rischiano un taglio gli elicotteri per il soccorso in mare: una cinquantina di mezzi oggi divisi fra Marina militare, Guardia costiera e Vigili del fuoco. In tutto, il governo punta a risparmiare 1 miliardo e 100 milioni l’anno per i prossimi quindici anni. Un progetto im- Potenza: 60.400 KW (80.997,72 HP) ROMA — Cominciamo da quello che non c’è, tra i tagli da 7 miliardi proposti per il 2014 dalla spending review del commissario Carlo Cottarelli, secondo le anticipazioni fornite ieri da Il tempo (e non smentite dal Tesoro): il blocco dell’indicizzazione delle pensioni, l’intervento su quelle di reversibilità, lo sfoltimento di quelle di guerra e delle indennità di accompagnamento, la sforbiciata agli abusi sulle invalidità. A fronte di tutte queste voci, accanto alle quali il commissario segna un incasso potenziale pari a «zero», c’è un’unica posta che totalizza il risparmio in assoluto più cospicuo: un contributo temporaneo sulle pensioni da 1,4 miliardi. Cui si aggiunge una fiche da 200 milioni che viene dall’allineamento della contribuzione per la pensione di anzianità delle donne agli uomini. Ma poi sappiamo come è andata: il premier Renzi ha detto che per quest’anno sulle pensioni non s’interverrà, né su quelle d’oro né su quelle d’argento (anche se qualche suo collaboratore insiste che andranno riviste). Intanto il rapporto Cottarelli ha perso così per strada un quinto delle sue potenziali entrate. Senza dire che lo stesso commissario ha già detto che i sette miliardi di tagli erano previsti per l’intero anno e che a questo punto, giunti a marzo, è in grado di garantirne solo tre. Il rapporto Cottarelli che ieri abbiamo letto si ferma a questo punto, cioè un passo prima delle richieste mosse dal premier di andare oltre i tre miliardi, di arrivare a cinque, almeno a quattro, per coprire parte del taglio del cuneo fiscale da 6,2 miliardi. Da quel momento si è aperta una caccia a ulteriori tagli rispetto a quelli contenuti nel rapporto, che hanno visto mettere sul tavolo, da parte del ministero della Difesa, la possibilità di dimezzare il pro- Le proposte per la revisione della spesa Dal 2014 al 2016 LEGENDA MILIARDI DI EURO SU BASE ANNUA Efficientamento diretto Iniziative su beni e servizi Pubblicazione telematica appalti pubblici Gestione immobili Costi riscossione fiscale Fabbisogni standard nei comuni Consulenze e auto blu Stipendi dirigenti Corsi di formazione Inquinamento luminoso Altre proposte da gruppi ministeriali 2,2 0,8 0,2 0,1 0,5 0,1 0,1 0,4 5,2 2,3 0,2 0,2 0,4 0,5 0,2 0,5 0,1 0,2 0,6 12,1 7,2 0,2 0,5 0,4 2,0 0,3 0,5 0,3 0,7 2014 2015 Costi Politica Comuni, regioni, finanziamento partiti Organi costituzionale e rilevanza costit. 0,4 0,7 0,9 0,2 0,3 0,4 0,2 0,4 0,5 Riduzione trasferimenti inefficienti Trasferimenti a imprese (stato) Trasferimenti a imprese (regioni) Prova reddito per indenn. accompagno Abusi pensioni di invalidità Taglio microstanziamenti Partecipate locali (TPL e altro) Trasferimenti a trasporto ferroviario 2,0 1,0 0,4 0,2 0,1 0,3 4,4 1,5 0,6 0,1 0,1 0,2 1,0 0,5 7,1 2,2 0,8 0,2 0,2 0,2 2,0 1,5 2,2 0,1 0,3 1,4 0,2 0,2 - 5,0 1,8 0,8 1,0 0,6 0,5 0,3 - 7,9 2,5 2,0 0,5 1,5 1,0 0,3 0,1 Riorganizzazioni 0,2 2,8 5,9 Spese settori (Difesa, Sanità, Pensioni) Riforma province 0,1 0,3 0,5 Difesa Sinergie corpi Polizia - 0,8 1,7 Misure patto salute e costi standard Spese enti pubblici 0,1 0,2 0,3 Contributo temporaneo pensioni Digitalizzazione - 1,1 2,5 Indicizzazioni pensioni Prefetture, vigili del fuoco, capitanerie porto - 0,2 0,4 Allineam. contrib. donne (da 41 a 42 anni) Altre sedi periferiche nelle AC - 0,1 0,4 Revisione pensioni di guerra Razionalizzazione comunità montane - 0,1 0,1 Pensioni reversibilità (flussi) Fonte: Il Tempo gramma dei caccia F35 per 500 milioni l’anno. Una possibilità che il rapporto Cottarelli non contempla, tanto è vero che alla voce «difesa» per il 2014 i risparmi previsti sono solo pari a 100 milioni, mentre diventano pari a 1,8 miliardi nel 2015 e 2,5 nell’anno successivo. Allo stesso modo i tagli del commissario si fermano a una cifra pari a zero alla voce «sinergie corpi di polizia» e riorganizzazione di «prefetture, vigili del fuoco e questure», laddove il ministero dell’Interno in questi giorni ha certificato che invece i tagli ci saranno, eccome, e saranno dolorosi. 2016 TOTALE 7,0 18,1 33,9 CORRIERE DELLA SERA Su un capitolo invece il commissario sembra confidare molto: quello dei trasferimenti alle imprese, per i quali prevede un taglio di un miliardo sull’intero 2014 per quelli dello Stato e di 400 milioni per quelli delle Regioni. Tra i settori più a rischio, l’autotrasporto ma anche i trasferimenti alle Ferrovie per 300 milioni solo nel 2014. Nel mirino finiscono le partecipate locali soprattutto del settore del trasporto pubblico, ma solo per 100 milioni nel 2014, che però diventa un miliardo l’anno prossimo e due nel 2016. Con l’avvertimento che i risparmi ottenuti a livello locale, secon- Autonomia: 7.000 mg Il caso degli 8 chilometri pegnativo nel quale, progressivamente, si faranno sentire anche gli effetti della riduzione del personale e della vendita delle caserme. Nell’immediato, però, è dagli armamenti che si può ricavare di più Consapevole che le resistenze ci saranno, sui tagli ai militari il governo giocherà di sponda con il Parlamento. Nei prossimi giorni la commissione Difesa della Camera voterà il documento conclusivo di un’indagine conoscitiva sui sistemi d’arma. Quel documento fisserà i principi generali dell’operazione. E adesso, quando si parla di investimenti militari, il parere del Parlamento è vincolante. Una novità prevista dalla legge di riforma della Difesa di due anni fa: «Prima — dice Gian Piero Scanu, deputato del Pd che ha proposto il nuovo meccanismo — sulle spese militari le decisioni spettavano a tre o quattro persone. Adesso quello che dice il Parlamento diventa decisivo. E guardate che è una vera rivoluzione». Lorenzo Salvia @lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA Il progetto Il rapporto del commissario per la spending review, Carlo Cottarelli Indennità di accompagnamento e invalidità Ecco il piano dei risparmi antiabusi Velocità: 30 nodi do il commissario, dovrebbero essere spesi per ridurre la tassazione locale. Colpisce che alcune delle poste da cui ci si sarebbe aspettati i maggiori risparmi siano quantificati in cifre molto basse, quando non pari a zero. E’ il caso della razionalizzazione della gestione degli immobili, di cui tanto si è parlato, come di quello delle comunità montane, dell’applicazione dei fabbisogni standard dei Comuni e della digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Totale risparmi previsti nel 2014: zero. Zero anche dalla riorganizzazione della riscossione fiscale, mentre dalla riforma delle Province quest’anno sono attesi solo 100 milioni di minori costi. Sull’acquisto di beni servizi ci si ferma, sull’intero anno, a 800 milioni, che salgono a 2,3 l’anno prossimo e a 7,2 nel 2016. Per quanto riguarda i risparmi derivanti dall’efficientamento della spesa, le difficoltà sono emerse nell’ultima riunione del gruppo di studio sui fabbisogni standard, che si è riunito appena 15 giorni fa: al momento siamo al punto in cui si stanno mettendo a disposizione dei Comuni i dati raccolti durante il lavoro di determinazione dei fabbisogni standard allo scopo di fornire indicazioni di comportamento alle amministrazioni, insomma esempi di maggiore efficienza. Resta aperto il problema di come estendere l’applicazione dei fabbisogni standard anche agli enti locali delle regioni a Statuto speciale. Quanto ai risparmi sulla pubblica amministrazione, la relazione di Cottarelli si limita a conteggiare un taglio da 500 milioni sugli stipendi dei dirigenti, rimandando ogni valutazione sul resto del personale. Minori costi di autoblu e consulenze, tagli ai finanziamenti dei partiti e dei costi degli organi costituzionali ammontano nel complesso quest’anno a 500 milioni. Pochi se si pensa che cento se ne risparmiano cento solo spegnendo un po’ d’illuminazione pubblica in eccesso. Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA «Il gasdotto Tap bloccato in Puglia, il governo intervenga» La foto di gruppo sui giornali è datata 18 dicembre 2013. Didascalia: «I soci del consorzio Shah Deniz a Baku subito dopo la firma dell’investimento che permetterà al gas dell’Azerbaijan di arrivare sulle coste italiane entro il 2019 con il gasdotto Tap, Trans adriatic pipeline». Da allora sono passati solo tre mesi. Ma l’iter per la costruzione in Italia di 8,2 chilometri di gasdotto è già finito nella palude dei ritardi e delle contrapposizioni. L’Arpa Puglia ha dato un parere positivo mentre il comitato regionale per la valutazione di impatto ambientale è contrario. Ora si attende il comitato nazionale. Il Ostacoli gasdotto dovrebbe approdare nella marina Incertezza di San Foca, in La joint Puglia, venture Tap: comune di Melendugno. non In territorio possiamo italiano otto convivere chilometri di a lungo con tubazione in tutto, contro l’incertezza gli 870 totali di un’infrastruttura che attraverserà Turchia, Grecia, Albania per inabissarsi nel mar Adriatico e sbucare a casa nostra. Con il suo carico di gas azero, che poi sarebbe un’alternativa a quello russo che transita dall’Ucraina. «La realizzazione non è in dubbio ma è necessaria una presa di responsabilità da parte del governo italiano, non possiamo restare ostaggio dell’incertezza ancora troppo a lungo», va al cuore del problema Giampaolo Russo, country manager di Tap. «Ci siamo sempre resi disponibili a valutare altri approdi – continua Russo –. Anche se nel caso di Melendugno non esistono ostacoli ambientali o paesaggistici particolari. Il nostro Paese ha qualche centinaio di migliaia di chilometri di gasdotti. Ora l’iter autorizzativo è già in ritardo». Come al solito il confronto con gli altri Paesi ci mostra in balia dell’effetto nimby. Not in my backyard, che poi vorrebbe dire non nel mio giardino. Ma in questo caso sarebbe meglio dire non nella mia spiaggia. Dal canto suo il sindaco di Melendugno, Marco Potì, tiene le posizioni. Chiede l’accesso agli atti di Regione e Soprintendenza regionale. E minaccia il ricorso alle autorità giudiziarie. Ri. Que. © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 9 Il governo Le statistiche L’Europa rifà i conti dell’inflazione, va più giù Il tasso Ue scende allo 0,7%. In Italia aumenti dimezzati allo 0,4%. Borsa, più 2,52% L’inflazione D’ARCO (variazioni percentuali annuali) IN ITALIA dati marzo 2013 - febbraio 2014 NELL’AREA EURO dati marzo 2013 - febbraio 2014 2,5 1,6 1,5 1,2 1,0 1,2 1,2 0,4% 0,9 1,1 1,1 0,5 0,7 0,7 0,7 2,0 1,7 1,0 0,8 0,7% 1,6 1,6 1,5 1,2 1,1 1,4 1,3 0,5 0,9 0,8 0,8 0,7 2013 2014 2013 Feb Gen Dic Nov Ott Set Ago Lug Giu Mag Apr Feb Gen Dic Nov Ott Set Ago Lug Giu Mag Apr 0 Mar 0 Mar 2,0 2,5 2014 Fonti: Istat - Eurostat munque continuerà ad attuare una politica accomodante. Draghi, pur precisando che i cambi sono fuori dal raggio di azione dell’Eurotower ha anche rilevato che pure il rafforzamento dell’euro ha contribuito — e non per poco, quasi di mezzo punto — al rallentamento dell’inflazione. E la moneta unica ieri, proprio in seguito alla pub- I ribassi Trasporti in calo dello 0,3%, telecomunicazioni dello 0,1% blicazione dei dati di Eurostat, si è deprezzata nei confronti del dollaro, attorno a 1,38 dollari, per poi risalire ai massimi di 1,39 con la comunicazione delle prime sanzioni Usa e Ue alla Russia per la crisi ucraina. Il calo, oltre le previsione, del ritmo di aumento dei prezzi è comunque tornato ad alimentare presso gli investitori l’ipo- tesi di un intervento di allentamento monetario della Bce. Sui mercati ieri i timori per le vicende ucraine si sono molto attenuati ed è stata una buona giornata per titoli e Borse. Anche per l’Italia, che pure ieri è stata segnalata dall’Ocse per essere l’unico Paese del G20 ad avere avuto nel 2013 una crescita negativa, con la contrazione del Pil dello 0,9% ed ad avere registrato, nell’ultimo trimestre dello scorso anno, pur essendo uscito dalla recessione, la più bassa performance del Pil: un aumento dello 0,1%. Lo spread fra i rendimenti dei Btp decennali e i Bund tedeschi di uguale durata si è ridotto di ben sette punti percentuali (ma si è stretto il differenziale di tutta la curva delle scadenze) a 181 punti base con i titoli al 3,37%. Piazza Affari, poi, ha messo a segno il risultato migliore tra le fra le principali Borse continentali — un guadagno del 2,52% a 20.858 punti — trainata dal settore bancario. In particolare il titolo Unicredit è salito oltre il 4% dopo le indiscrezioni del Financial Times circa una possibile cessione di Pioneer e l’annuncio che Blackrock è tornato sopra il 5% del capitale della banca. Quanto alle altre Borse, Madrid è salita dell’1,6%, Parigi e Francoforte dell’1,3% e Londra dello 0,62%. Stefania Tamburello © RIPRODUZIONE RISERVATA Il confronto Ecco alcune ipotesi con la riduzione del prelievo forfettario dal 15 al 10% con i canoni concordati CASE IN AFFITTO, CON LA CEDOLARE SECCA AI PROPRIETARI UN BONUS DI 4.500 EURO Lo Stato fa una proposta a chi ha case da affittare: ti riduco al minimo le tasse se a tua volta accetti di ridurre le richieste all’inquilino. Sintetizzato forse in maniera un po’ brutale è questo uno dei provvedimenti contenuti nel piano casa del Governo che ora attende la pubblicazione sulla «Gazzetta ufficiale». La misura consiste nell’abbassamento al 10% dell’aliquota della cedolare secca sui contratti che rispettano i requisiti previsti dall’articolo 2 e dall’articolo 8 della legge sulle locazioni residenziali, la 431/98, e quindi prevedono un canone calcolato sulla base degli accordi stipulati a livello locale tra associazioni di proprietari, sindacati degli inquilini e Comuni. Gli affitti cosi determinati oltre ad avere canoni sem- Le regole È applicabile solo sugli immobili residenziali nel caso in cui proprietario e l’inquilino sono persone fisiche pre più bassi di quelli del mercato perché mediati con l’inquilinato hanno una durata ridotta rispetto a quella dei contratti liberi: infatti si possono stipulare per tre anni più altri due di proroga di fatto automatica se non intervengono particolari condizioni che molto di rado si riescono a far valere; nei contratti di locazione a canone libero invece la durata standard è di quattro anni più altri quattro di proroga. Nel 1998, quando è stata approvata la legge, la durata minore dei contratti concordati era stata presentata come un vantaggio per la proprietà, oggi lo è molto meno perché nella maggior parte dei casi chi trova un inquilino affidabile tende a tenerselo il più possibile. In origine i contratti concordati prevedevano una riduzione del prelievo fiscale del 30% rispetto a quello delle locazioni a canone libero. Le regole del gioco sono cambiate radicalmente con l’entrata in vigore, nel 2011, della “cedolare secca”: Si tratta di un prelievo forfettario, che si può scegliere in alternativa alla tassazione ordinaria, di concezione analoga all’imposta applicata su rendite finanziarie e capital gain. Si versa un’aliquota fissa sui canoni percepiti e Contratti a confronto QUANTO INCASSA IL PROPRIETARIO A SECONDA DEL TIPO DI CONTRATTO D’AFFITTO L’ipotesi di partenza è che per la stessa casa il canone concordato sia di 500 euro al mese e quello libero di 700. L’inflazione annua al 2%. Prelievo fiscale sulla casa a canone libero del 40% complessivo. Dopo cinque anni il canone di affitto concordato si rivaluta dell’intera inflazione. Imu + Tasi a carico del proprietario: 700 euro all’anno per la casa con affitto concordato, 1.050 per il canone libero Canone iniziale 500 euro CANONI INCASSATI IN OTTO ANNI 49.873 44.688 39.286 700 euro 72.097 67.200 lordo netto 700 euro 35.579 L’AFFITTO MEDIO MENSILE PER UN TRILOCALE DI 80 METRI QUADRATI (valori in euro al mese) Semicentro Periferia Bari 550-700 450-550 Bologna 600-700 450-600 Firenze 750-900 600-700 Genova 500-650 350-500 Milano 950-1.200 650-850 Napoli 550-750 400-550 Palermo 450-550 350-450 Roma Affitto concordato con cedolare secca Affitto libero con cedolare secca Affitto libero con tassazione normale Torino Venezia 1.050-1.400 700-950 550-650 400-550 800-1.050 650-800 IL TRATTAMENTO FISCALE DELLE LOCAZIONI SE IL PROPRIETARIO È UNA PERSONA FISICA Affitto concordato Affitto libero Affitto libero con cedolare secca con cedolare secca con tassazione normale A chi si può Solo a privati Solo a privati A qualsiasi soggetto affittare Entità Definita dagli accordi locali Libera Libera del canone Durata minima 4 anni + 2 di rinnovo automatico 4 anni + 4 di rinnovo automatico 4 anni + 4 di rinnovo automatico del contratto Aggiornamento No No Sì annuale Irpef e a addizionali con detrazione Prelievo 10% invece di Irpef, addizionali 21% invece di Irpef, addizionali del 5%, imposta di registro del 2% fiscale e imposta di registro e imposta di registro da suddividere con l’inquilino CORRIERE DELLA SERA il reddito ricavato esce dall’imponibile Irpef e non si paga nemmeno l’imposta di registro (2% sull’entità annua dei canoni, da suddividere con l’inquilino). La cedolare è applicabile solo sugli immobili residenziali e solo nel caso in cui sia il proprietario sia l’inquilino sono persone fisiche e solo se il proprietario rinuncia all’aggiornamento annuale del canone; l’aliquota per i contratti a canone libero è del 21%; per i canoni concordati la norma originaria prevedeva un prelievo di solo due punti più basso, il 19%, una scelta ben poco interessante per gli investitori e di fatto questi contratti sono praticamente spariti dal mercato. Nel tentativo di renderli più convenienti il “decreto del Fare” del Governo Letta ha portato l’ali- Canoni concordati, le soluzioni possibili di G. PAG. L’ accordo per la definizione dei canoni concordati di locazione a Milano è stato stipulato nel 1999. Se si guarda alle cifre si scopre che se si volessero applicare oggi i canoni (rivalutati) nessun proprietario affitterebbe. Le soluzioni però ci sarebbero: la prima è che proprietari e inquilini si accordino su cifre più realistiche. La seconda porterebbe vantaggi alla comunità: vanno bene canoni ridotti, purché le case siano date a chi il comune assiste a sue spese. L’amministrazione si farebbe garante e spenderebbe meno. I proprietari di fronte alla garanzia di solvibilità accetterebbero una riduzione di guadagno. quota al 15%, e ora con il piano casa si scende al 10%. AI fini della cedolare secca sono assimilati ai canoni concordati anche i contratti stipulati, sempre sulla base di specifici accordi locali, con studenti fuori sede nelle città universitarie ad alta tensione abitativa. Si tratta di una fattispecie contrattuale che prevede durate ridotte (minimo sei mesi, massimo tre anni) finora rimasta sulla carta ma che ora potrebbe rivelarsi di attualità. Nella tabella abbiamo provato a verificare la convenienza fiscale della nuova aliquota confrontando il guadagno netto di un proprietario che accetti di locare a un canone concordato ipotizzato in 500 euro al mese anziché ai 700 euro che otterrebbe sul mercato libero e quindi riconoscendo uno sconto all’inquilino di circa il 30% (per la precisione si tratta del 28,6%). Come si può verificare dai nostri calcoli se il proprietario del nostro esempio optasse per l’affitto libero dopo cinque anni (durata del contratto agevolato) incas- Il confronto In 8 anni con le tasse standard si pagherebbero quasi 3.800 euro in più rispetto al canone concordato serebbe circa 4.500 euro in più, che diventano 5.500 sugli otto anni di durata del contratto libero. In tabella abbiamo anche valutato la scelta per il canone libero e la tassazione ordinaria; si tratta di un’ipotesi di scuola perché la tassazione con Irpef può convenire solo a persone con redditi bassi e detrazioni fiscali di cui non si riesce a usufruire per incapienza. In otto anni con le tasse standard si pagherebbero quasi 3.800 euro in più rispetto al canone concordato e oltre 9.000 in più rispetto al canone libero ma con la cedolare. Infine va rilevato che l’abbassamento dell’aliquota della cedolare nel piano casa si propone anche lo scopo di far emergere il sommerso; la lotta al nero però ora è più difficile perché la Corte costituzionale ha spuntato l’arma più formidabile di cui l’Amministrazione disponeva: in caso di mancata registrazione del contratto infatti l’inquilino poteva chiedere il ricalcolo del canone al triplo della rendita catastale: significava in media ridurre a un quarto l’affitto. La Consulta ha bocciato la norma non nel merito ma per illegittimità formale. Gino Pagliuca © RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA — Eurostat, l’Ufficio di statistica europeo, rettifica: in febbraio l’inflazione è salita ad un ritmo inferiore di quello precedentemente indicato. Ha infatti segnato su base annua un aumento dello 0,7% — per l’Italia l’aumento è dello 0,4% — invece che dello 0,8%. La correzione è minima, si potrebbe dire, e per di più può fare solo piacere ai consumatori. Invece no: la rettifica di Eurostat aumenta la preoccupazione per il consolidamento della deflazione, che vuole dire ristagno, economia ferma e niente crescita. Finora tutti gli esperti hanno negato l’esistenza di tale rischio. Il presidente della Bce, Mario Draghi, anche nei giorni scorsi ha ribadito che l’Europa è lontana dalla situazione che ha bloccato per anni il Giappone, rilevando che il raffreddamento dei prezzi dipende soprattutto dal ribasso del petrolio e delle materie prime. Ha però detto anche che la Banca centrale europea è pronta ad agire nel caso il quadro cambiasse e che co- L'analisi QUEI «SÌ» CHE AIUTANO A FAR CRESCERE I CONSUMI di DARIO DI VICO L’inflazione di febbraio è ancora più bassa del previsto. Eurostat a gennaio l’aveva quotata a 0,8% nella zona euro e ieri ha rivisto al ribasso la previsione portandola a 0,7%. Ad aprile è probabile però che risalga verso l’1% e le stime sull’intero 2014 dicono 1,1%. Per quanto ci riguarda direttamente come Italia la correzione di Eurostat è solo la proiezione/certificazione di un profondo ristagno del mercato interno, non possiamo quindi meravigliarci. E dobbiamo constatare come anche la politica dei tassi bassi non sia riuscita a operare il miracolo della crescita. A questo punto non resta che giocare al meglio le carte che abbiamo. Fuor di metafora bisogna ragionare come i provvedimenti annunciati dal governo Renzi, sia di taglio delle tasse sia di ritmo più sostenuto nei pagamenti arretrati della pubblica amministrazione, possano essere implementati raggiungendo il massimo di efficacia. È stato già detto come l’effetto di trasmissione ai consumi degli 80 euro in più in busta paga (da maggio) non è automatico e che di conseguenza va supportato con scelte analoghe orientate a generare fiducia e con l’innovazione di marketing da parte delle aziende produttrici. Un hastag in questo caso non basta ma la comunicazione è importante. Poi il viceministro Luigi Casero proprio sul «Corriere» ha promesso che anche i lavoratori autonomi beneficeranno della riduzione delle tasse: va preso in parola e incalzato. Più complessa si presenta la materia dei rimborsi della pubblica amministrazione. Il governo Renzi vuole innovare la metodologia e un aiuto importante verrà dalla Cassa Depositi e Prestiti, come ribadito 48 ore fa dal presidente Franco Bassanini. Ma è possibile mettere in moto il nuovo meccanismo prima del mese di settembre? Per le cose che sappiamo fino ad oggi la risposta è (purtroppo) orientata al no. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 Primo Piano Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Il governo Le scelte Grasso: prima la riforma del Senato Riparte il duello sulla parità di genere L’Italicum a Palazzo Madama. E si discutono le norme sul voto per la Ue ROMA — La legge elettorale viene assegnata oggi alla commissione Affari costituzionali. Ma è un atto formale, perché è ancora incerto il suo destino: se comincerà il suo percorso parallelamente alla riforma del bicameralismo perfetto o se sarà accantonata momentaneamente per procedere con la trasformazione del Senato. Non è una scelta di poco conto, anche perché sulla prima posizione sta Forza Italia, mentre sulla seconda, procedere con le riforme costituzionali, sembra essersi posizionato tutto il Pd. Nell’attesa di chiarire la disputa e della conferenza dei capigruppo, oggi va in discussione la parità di genere nella legge elettorale europea. Secondo round del match che ha già visto perdenti i soste- nitori della parità per la legge elettorale italiana, alla Camera. Il presidente del Senato Pietro Grasso vorrebbe cominciare da Palazzo Madama: «L’abolizione del bicameralismo perfetto è un punto su cui siamo tutti d’accordo. Ora siamo allo studio delle proposte, delle bozze di lavoro. Se ci riusciamo, è meglio prima procedere sul Senato e poi sulla legge elettorale. Ma mi preme che vada avanti anche la riforma del Titolo V». Su questa strada, inizialmente, era soprattutto la minoranza del partito democratico. Ma molte dichiarazioni di renziani sembrano andare nella stessa direzione. Bisognerà capire, allora, fino a che punto si colloca il grado di opposizione di Forza Italia. Che non vuole aspettare un anno prima di avere una legge pronta per il voto. Francesco Paolo Sisto, deputato berlusconiano, teme quelle che chiama «imboscate»: «Non vorrei che la tela di Penelope venisse sfilata. È ovvio che il patto tra noi e il Pd è uno e trino: legge elettorale, riforma del Senato e Titolo V. Ma in quest’ordine, ben definito. So bene che i non renziani e i piccoli partiti premono per capovolgerlo. Ma, per citare Letta, non abbiamo scritto Jo Condor in La priorità Il presidente di Palazzo Madama: «Abolire il bicameralismo perfetto mette tutti d’accordo» faccia: non ci facciamo fregare». Meno pittoresco, ma in linea, il senatore Donato Bruno, membro della commissione Affari costituzionali del Senato: «La calendarizzazione dell’Italicum è automatica, visto che era stata chiesta con urgenza. Credo che abbiamo l’obbligo di partire. Possiamo procedere alla Camera con l’esame della riforma del Senato». Ma Bruno apre uno spiraglio: «Se ci sarà un accordo tra Renzi e Berlusconi per cambiare l’ordine della calendarizzazione, è chiaro che sarà rispettato e nessuno lo farà saltare. Ma per ora nessuna richiesta è arrivata e quindi i due provvedimenti possono essere messi entrambi in calendario». Con percorsi ben diversi. Visto che la riforma del Senato è una legge costituzionale, che richiede tempi più lunghi (due passaggi parlamentari a distanza di tre mesi). E forse, spiega Bruno, mettere avanti questa riforma, «sarebbe un modo per far decantare alcune questioni irrisolte: preferenze, parità di genere, salva Lega». Nuovo Centrodestra e Scelta Civica sono per far partire prima il Senato. Ma anche per riformare radicalmente la legge elettorale, come dice Maria Ida Germontani: «È una legge truffa, palesemente incostituzionale». Comunque sia, oggi si parte dalla parità di genere, che dovrebbe essere bocciata, salvo sorprese (il voto è palese, a differenza della Camera). Alessandro Trocino © RIPRODUZIONE RISERVATA La Nota di Massimo Franco Un premier prudente riemerge indenne dall’esame tedesco P er Matteo Renzi, puntellare il fronte europeo era importante almeno quanto quello interno. E l’«esame tedesco» costituiva forse la tappa strategicamente più importante. L’impressione è che il presidente del Consiglio sia riemerso dall’incontro di ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel quasi indenne. Grazie a un grado di reciproca e benevola ambiguità sui margini per stimolare la crescita economica; grazie all’impegno del premier a non divincolarsi dai limiti imposti all’Italia dall’Unione europea; e probabilmente in virtù di una congiuntura favorevole che permette alla Germania un atteggiamento non meno guardingo, ma certo meno occhiuto nei confronti dell’Italia. L’esito sembra una cauta apertura di credito, sebbene in attesa di verifica. La cordialità tra i due nella L’esigenza conferenza stampa finale del governo non va sopravvalutata. di puntellarsi Renzi è stato accolto dai giornali tedeschi come il sul fronte capo di un governo spendell’Europa daccione che chiedeva di aumentare il deficit per creare posti di lavoro. E nell’incontro preparatorio tra i ministri dell’Economia dei due Paesi, Pier Carlo Padoan e Wolfgang Schäuble, era emersa la sottolineatura del «no» tedesco a qualunque rinvio sul rispetto del rigore sui conti. Il dubbio che palazzo Chigi possa non farcela non è scansato del tutto. La Merkel «impressionata» dal «coraggio» dei «cambiamenti strutturali» che Renzi le ha illustrato può essere letta come ammirazione o come scetticismo. Ma l’atteggiamento è disponibile. Anche perché Renzi si è presentato a Berlino con un atteggiamento tutt’altro che bellicoso. E si è guardato bene dall’apparire come il teorico del superamento del «tetto» del 3 per cento nel rapporto col Prodotto interno lordo in nome della crescita. Anzi, ha voluto smentire qualunque tentazione di allentare i vincoli di bilancio, come era parso inizialmente e come lo raffiguravano gli ambienti più critici verso la politica economica tedesca. Il risultato è stato quello di ottenere un «via libera» condizionato e circondato da mille cautela, partendo dalla «certezza» della Merkel che Renzi rispetterà i vincoli dell’Ue: un’investitura e insieme un avvertimento. Tanto, a contare sono solo «i risultati», da valutarsi «nel medio e lungo termine» e cioè in due o tre anni, sottolinea la cancelliera, ricordando la riforma del mercato del lavoro in Germania. Può darsi che sia vero quanto gli avversari del premier dicono: e cioè che Berlino abbia riportato Renzi alla realtà. Ma il premier scommette sulla possibilità di sbloccare un’Italia anomala nella sua incapacità di crescere, unica tra i 20 Paesi più industrializzati. E intanto, gli basta intercettare una frazione della ripresa economica, per mostrarla agli elettori come l’inizio di una scommessa vinta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Primo Piano 11 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 In missione L’omaggio di Alfano a Ground Zero Ha lasciato una corona di fiori e un messaggio, Angelino Alfano, ieri in visita a Ground Zero: «Per non dimenticare il dolore e la grandezza dell’America», ha scritto il ministro dell’Interno al memoriale dell’11 settembre. Alfano ieri era a New York per un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon su sicurezza e giustizia. E all’Onu ha lanciato anche un appello per i marò in India: «L’Italia è disponibile a processarli in patria, ma intanto chiediamo la loro libertà». Oggi il ministro proseguirà a Washington la missione negli Stati Uniti (foto Ansa) © RIPRODUZIONE RISERVATA Lo spot La consultazione Lista Tsipras, un video «Veneto via da Roma» per ridere sulle divisioni Il referendum farsa nella sinistra radicale finisce sui media stranieri Un gruppo di amici, di sinistra, discute della lista Tsipras al bar e alla fine litigano tutti. Il tema — la sinistra che si divide sempre — è al centro di un video ironico a sostegno della campagna per le Europee. Nel filmato (foto) una coppia di militanti viene accolta dallo scetticismo degli amici: «Non c’è la parola sinistra nel simbolo» attacca uno. «Non ci sono partigiani candidati» aggiunge un altro. Segue un’escalation di recriminazioni: «Mancano i vegetariani, i leninisti curdi e la minoranza slovena». La voce fuori campo conclude: «Il futuro della sinistra dipende da te, quanto tempo vuoi aspettare ancora?». Un referendum autogestito per chiedere l’indipendenza del Veneto. L’iniziativa, priva di qualunque attendibilità, di un gruppo venetista sul sito «Plebiscito.eu», ha attirato l’attenzione di diversi media stranieri (nella foto il sito della Bbc). I risultati della consultazione online e in seggi allestiti in bar e negozi saranno resi noti il 21 marzo. La prima a parlarne in un servizio due giorni fa è stata la tv statale russa Vesti 24 che ha accostato il referendum in Crimea alla «consultazione» in Veneto. L’inverosimile notizia è poi rimbalzata anche sulla stampa anglosassone, a cominciare dalla Bbc. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Forza Italia Il Cavaliere contro i falchi: no alle petizioni per la grazia Berlusconi e l’ipotesi di entrare nel governo dopo le Europee Stop di Ue e Csm: candidato? Le regole sono chiare ROMA — «Il leader di questo partito sono io. E lo sarò anche dopo il 10 aprile», il giorno in cui il Tribunale di Milano deciderà la pena principale da scontare dopo la condanna. «Di conseguenza, per adesso, non ci sono appelli per la grazia, né raccolte di firme, né gazebo da montare, né manifestazioni di piazza». Il primo ad avere dalla voce di Silvio Berlusconi la conferma che iniziative come l’appello per la grazia promosso da Daniela Santanchè sono «fuori linea», più o meno alle 7 e 30 di ieri mattina, è Paolo Romani. E non è un caso, infatti, se poco dopo il capogruppo di Forza Italia al Senato decide di affidare al sito Affari Italiani un commento «lapidario» sull’iniziativa della «Pitonessa». «La raccolta di firme per la grazia? È un’iniziativa assolutamente personale della signora Santanchè». Non una parola in più, non una in meno. Perché qualcosa è cambiato, ad Arcore, negli ultimi giorni. Mentre trascorrono le ore che lo La strategia In attesa della sentenza della Cassazione sull’interdizione dai pubblici uffici, il Cavaliere opta per toni bassi. Romani conferma: «La raccolta di firme per la grazia? Iniziativa del tutto personale» separano dalla sentenza della Cassazione sui due anni di interdizione dai pubblici uffici, prevista per oggi, il Cavaliere ha scelto la linea morbida. «Istituzionale», come la chiama lui. Una linea che vale per tutti i dossier che lo riguardano. A cominciare dalla candidatura alle europee, tema su cui ieri sono intervenuti sia il vicepresidente della Commissione Viviane Reding («Le normative comunitarie sono molto chiare su questo punto») sia — quasi con le stesse parole — il vicepresidente del Csm Michele Vietti («Le norme italiane sono molto chiare»). Seppur diverse per toni e modi, si tratta di due stop all’idea berlusconiana di forzare i paletti della legge Severino. Due interventi che in altri tempi avrebbero scatenato una tempesta. E invece, tolta qualche flebile voce qua e là, nessuno dentro Forza Italia alza le barricate. In omaggio, ovviamente, alla linea dei «toni bassi» decisa ad Arcore. Lo ripete per tutta la giornata di ieri, il classico lunedì dedicato ai rapporti con le aziende e alle riunioni di famiglia, Berlusconi. «In attesa del 10 aprile, la linea è tenerci alla larga da qualsiasi strappo istituzionale». Lo dice a Niccolò Ghedini, che pure ha già in testa una sfilza di ricorsi al Tar nel caso in cui l’ex premier decidesse di candidarsi. Lo spiega anche a Henry Malosse, il presidente della commissione economica e sociale dell’Ue, che incontra insieme ad Antonio Tajani (ai quali annuncia anche il suo via libera alle riforme di Renzi pur esprimendo «preoccupazione» per i tagli alla sicurezza). E soprattutto lo sottolinea anche durante il vertice con i figli e i capi di Mediaset. Sono tutti d’accordo con lui, quelli della cerchia più ristretta. Marina ribadisce anche la sua opposizione alle mosse dei falchi. «Qualsiasi fuga in avanti», è il ragionamento della primogenita, «non è utile alla causa di papà e in questo momento non serve». Ovviamente tutte le strategie hanno un costo. E anche la presa di distanza dalle iniziative dei falchi ne ha uno. Berlusconi, che continua a subire il pressing asfissiante di tutti i parlamentari che vorrebbero correre alle Europee, però continua a resistere. A oggi, infatti, nessuno dei papabili — da Raffaele Fitto a Nicola Cosentino — sarebbe in corsa. E probabilmente neanche Claudio Scajola, uno di quelli per cui l’ex premier farebbe «umanamente» un’eccezione. Ma non c’è solo l’ovvia prudenza di chi attende due sentenze dietro la scelta di mantenere toni bassi. No. Nella cerchia ristretta di Berlusconi c’è chi giura che l’ex premier ha in testa ben altro. Il Cavaliere si sarebbe convinto che, alle Europee, Forza Italia andrà bene mentre la somma dei partiti che sostengono il governo starà abbondantemente sotto la soglia del 40 per cento. E visto che «al Senato il cammino delle riforme e dell’Italicum potrebbe avere qualche intoppo», come gli dicono i suoi, ecco che dal cilindro berlusconiano potrebbe uscire — subito dopo la tornata elettorale — persino la proposta a Renzi di entrare in maggioranza, magari al posto degli alfaniani. Sarebbe questa, né più né meno, la via verso la «grande coalizione anti-austerity» teorizzata da Renato Brunetta. E coinciderebbe con quello che, volgarmente, si chiama «governissimo». Con Berlusconi di nuovo in maggioranza. Tommaso Labate © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Il suo suggerimento al sottosegretario: servono manifesti a sostegno di premier e Pd in vista delle elezioni di maggio E il papà smista le richieste dei cittadini a Renzi In tanti gli scrivono su Facebook: le giro a Lotti, con Matteo parlo d’altro FIRENZE — Basta richieste al presidente del Consiglio, per favore. Firmato, il babbo. Tiziano Renzi ieri si è scusato sul suo profilo Facebook con chi lo ha contattato negli ultimi giorni in privato per renderlo «latore di messaggi» con il figlio Matteo. «Vi devo svelare un segreto, non lo vedo quasi mai — ha scritto — e quando stiamo insieme abbiamo concordato che parliamo solo di cose familiari come se facesse qualsiasi altro lavoro». Per parlare con lui «di questioni che lo coinvolgono nel suo ruolo pro tempore, c’è una strada maestra». E cioè «scrivere a Luca Lotti che lo vede costantemente». Lotti, il braccio ambidestro di Renzi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria, è uno degli uomini più fidati del premier. Al punto, dice Tiziano Renzi, che «quando, anche a me, vengono idee di ordine politico istituzionale, le confido a Luca. Potete crederci o meno, ma questa è la verità», conclude Renzi senior, che è anche se- gretario del Pd di Rignano sull’Arno, il paese della famiglia, congedandosi con un «Augh». Recentemente, per esempio, ha scritto a Lotti per invitarlo a fare dei manifesti elettorali a sostegno di premier e Pd, precisando di parlare da «semplice segretario comunale». Occorre «non tralasciare il partito e la campagna per le europee». Insomma, un invito chiaro a non dimenticare che a maggio ci sono le elezioni. Babbo Renzi è molto attivo su Facebook, dove ormai ha quasi duemila amici. Condivide articoli, commenta le vicende politiche. Nei giorni precedenti la defenestrazione di Enrico Letta, quando c’era in ballo la famosa staffetta, sempre sul social network raccontava di aver ricevuto «appassionati post che mi implorano di sconsigliare Matteo dall’accettare il Imprenditore Tiziano Renzi, 62 anni, padre di Matteo, è stato consigliere comunale di Rignano sull’Arno tra il 1985 e il 1990 per la Dc. Ha poi aderito al Ppi e al Pd Il governatore democratico Il no di Rossi a Strasburgo: mi ricandido in Toscana FIRENZE — Non ci ha dormito due notti, il presidente della Toscana Enrico Rossi. Poi, ieri, ha preso la decisione di non correre per le Europee da capolista, come gli aveva offerto la direzione del Pd, e ha dato l’annuncio ufficiale della candidatura al secondo mandato alle Regionali che si svolgeranno nell’aprile 2015. Insomma, il governatore più amato nella classifica dei consensi ha deciso di non alzarsi prima del tempo dalla poltrona di Palazzo Strozzi Sacrati e anzi di raddoppiare. «È una decisione coerente con me stesso — ha spiegato Rossi — perché devo completare un percorso di riforme e mantenere un impegno preso». Sul tavolo del governatore ci sono grandi piani, dalla questione dei due aeroporti di Pisa e di Firenze alla nuova legge urbanistica, al piano del paesaggio ai due miliardi di fondi comunitari, ma la decisione di Rossi può essere letta anche come una sfida all’ala renziana (sempre più in salute) del partito. (Marco Gasperetti) © RIPRODUZIONE RISERVATA trappolone… Vi devo confessare che Matteo ascolta tutti, ma poi decide di testa sua, aggiungerei per fortuna. Comunque, per onestà, anche se fossi ciecamente convinto che mio figlio stesse assumendosi un rischio elevatissimo di battere una boccata, mai e poi mai suggerirei di non affrontare il rischio». E insomma, per dirla con parole di «Matteo», «mai e poi mai suggerirei di rifiutarsi di battere un calcio di rigore per paura di sbagliarlo». Poche ore dopo questo post, subissato dalle richieste dei giornalisti, ne scrisse un altro per chiedere comprensione: «D’ora in poi io non esisto». Evidentemente, però, Tiziano per qualcuno continua a esistere su Facebook, dal quale aveva già minacciato di cancellarsi un paio d’anni fa: «Non ho la possibilità di rispondere per le rime a chi scrive bufale colossali su di me, tipo che sono stato onorevole o sono iscritto alla massoneria, per dirne alcune, non sarei credibile se esprimessi il mio pensiero politico, ma soprattutto rischio di fare notizia senza volerlo e desiderarlo». Due anni dopo, invece, babbo Renzi continua a far notizia. David Allegranti © RIPRODUZIONE RISERVATA La vicenda La condanna I due fronti: legge Severino e interdizione Sono due le questioni che riguardano l’incandidabilità di Berlusconi, dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale dello scorso agosto. Una è la pena accessoria, ricalcolata in Appello il 19 ottobre: due anni di interdizione dai pubblici uffici. Dovrà essere confermata dalla Cassazione, che si riunirà a partire da oggi. C’è poi la legge Severino (per cui l’ex premier è già decaduto da senatore) che per quel tipo di condanna prevede l’incandidabilità per 6 anni Gli scenari L’ipotesi di candidarsi capolista Il Cavaliere ha annunciato l’intenzione di presentarsi alle Europee come capolista in tutte le 5 circoscrizioni. Le candidature vanno presentate entro il 15 o 16 aprile. Se entro questi termini la Suprema corte confermasse l’interdizione dai pubblici uffici per Berlusconi non ci sarebbe niente da fare. Altrimenti i suoi legali potrebbero fare ricorso al Tar o in Cassazione e se venisse sollevata una questione di incostituzionalità potrebbe aprirsi uno spiraglio Le posizioni Il commissario europeo e il partito Sull’ipotesi di candidatura del Cavaliere, è arrivata la frenata da Viviane Reding, commissario alla Giustizia Ue: «La normativa europea è molto chiara su questo». Ma intanto prosegue il pressing di Forza Italia: per Renato Brunetta «il partito è pronto a una battaglia di civiltà», mentre Daniela Santanchè ha lanciato un appello a Napolitano per la grazia che non è piaciuto a Berlusconi («iniziativa sbagliata»). Il leader intanto sta pensando di lasciare fuori dalle liste i big del partito 12 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Esteri Blitz La nave aveva caricato il petrolio dei ribelli cirenaici Navy Seals all’assalto del vascello fantasma col greggio della Libia I soldati Usa ne prendono il controllo La vicenda Il blocco Una settimana fa la Morning Glory sfugge al blocco delle navi da guerra libiche e lascia il porto di Es Sider con 234 mila barili di greggio. Il porto è sotto controllo delle autorità della Cirenaica che vogliono vendere petrolio in proprio in contrasto con il governo di Tripoli La fuga del premier Il caso ha conseguenze politiche: il parlamento licenzia il primo ministro, Ali Zeidan, che fugge in Germania La fuga della nave La Morning Glory si dirige verso Cipro, dove due israeliani e un senegalese vengono fermati per aver cercato di contrattare l’acquisto del greggio. Nella notte di domenica il blitz Usa WASHINGTON — Un’operazione in alto mare. Una manovra condotta da un team dei Navy Seals americani per «riconquistare» una petroliera libica trafugata da miliziani della Cirenaica che ne volevano vendere il carico. Alle 22 di domenica sera, ora di Washington, il presidente Obama ha autorizzato il Pentagono ad agire. E l’apparato, preparato per tempo, si è messo in moto. In poche ore i commandos della Marina, usando la nave militare Roosevelt come punto d’appoggio, hanno abbordato la Morning Glory al largo di Cipro e hanno neutralizzato i «pirati». L’intera storia, con aspetti ancora da chiarire, è iniziata una settimana fa. La petroliera, ufficialmente nordcoreana anche se il regime ne ha disconosciuto la proprietà, è arrivata al terminal di Es Sider (Golfo della Sirte) per imbarcare un carico da 38 milioni di dollari. A fornire il greggio la formazione separatista della Cirenaica guida- ta dall’ambizioso Ibrahim al Jathran insieme al «primo ministro» Abdo Rabbo Al Barassi. Il gruppo voleva infatti piazzare il petrolio sul mercato internazionale come forma di autofinanziamento. Un modo per unire gli interessi con i progetti autonomisti. Il governo di Tripoli ha provato a reagire alla sfida. Il premier Ali Zindani ha minacciato di colpire la Morning Glory, ha inviato alcuni pescherecci armati di mitragliere. Tutto inutile. La petroliera ha preso il largo e la crisi ha travolto il capo del governo. Zindani è stato sfiduciato dal Parlamento. Un voto che ha certificato la debolezza e l’incapacità delle autorità, costantemente minacciate dal contro-potere delle milizie. Mollati gli ormeggi, la nave si è diretta in acque internazionali ed ha poi «piegato» verso il Mediterraneo orientale. Movimenti seguiti con attenzione dalle forze statunitensi nella regione. Droni, velivoli da ricognizione e navi. Un apparato che ha nella cuni scacchieri. Un piano che avrebbe portato anche a schierare piccoli nuclei di unità scelte nella zona sud del Paese e nella vicina Tunisia. La notizia dell’abbordaggio ha innescato la reazione dei secessionisti a Bengasi. Fonti vicine a al Jathran hanno parlato di «tradimento» da parte degli Stati Uniti denunciando l’incursione di «un Paese capitalista». Parole peraltro subito oscurato da un altro episodio drammatico. Copiando tecniche irachene, terroristi hanno preso di mira l’accademia militare a Bengasi e un ufficio petrolifero. Almeno dieci le vittime per l’esplosione di una coppia di autobombe. Presto per dire se esista un legame con la Al largo di Cipro vicenda della petroITAL IA l’assalto liera, anche perché dei Navy Seals nell’Est della Libia TUR CHI A i motivi di tenMar sione sono molti. Mediterraneo CI PRO Bengasi, da Larnaca tempo, fa da teaTripoli tro ad una lunga Sirte Bengasi serie di omicidi e Es Sider attacchi. Spesso gli Il Cairo LI BIA obiettivi sono uffiEGI TTO ciali o membri di apparati di sicurezza. Inoltre non sono mancati gli agguati contro cittadini occidentali. Attentati attribuiti a componenti estremiste in netta crescita. Ma anche i «radicali» in Libia per neutralizzare possi- hanno sostenuto di essere al bili minacce e aiutare, se ci sono centro di una campagna di elile condizioni, il traballante go- minazione. Notizie difficili da verno. Già in passato gli uomini verificare raccontano di una della Delta Force hanno agito a dozzina di esponenti del grupTripoli per catturare l’ex qaedi- po Ansar al Sharia che sarebbesta Abu Anas al Libi. Operazioni ro scomparsi in circostanze miaffidate ai «muscoli» delle Spe- steriose dalle vie di Bengasi. cial Forces nel quadro della Guido Olimpio strategia di guerra segreta (o @guidoolimpio quasi)adottata da Obama in al© RIPRODUZIONE RISERVATA Cipro Un militare dei Navy Seals durante un blitz di addestramento. Le Forze speciali della Marina americana sono entrate in azione in acque internazionali al largo dell’isola di Cipro. L’equipaggio della petroliera non ha opposto resistenza (Afp) Il carico Il via libera di Obama. Nessuna resistenza a bordo. Sulla nave greggio per 38 milioni di dollari base di Sigonella, in Sicilia, il suo perno principale. Domenica sera è arrivato l’ordine della Casa Bianca. E per i Navy Seals la missione si è rivelata agevole. I marinai-pirati a bordo della petroliera non hanno opposto alcuna resistenza. Con il blitz gli Usa hanno confermato la disponibilità a interventi mirati quanto ridotti Esteri 13 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Disuguaglianza Dal rapporto Oxfam emerge un divario sempre crescente tra super ricchi e poveri: il 10% della popolazione controlla il 45% dei beni I Grosvenor Il Duca di Westminster, Gerald, guida una famiglia con ricchezze e possedimenti per 7,9 miliardi di sterline I Reuben I fratelli Simon e David sono partiti dall’alluminio nell’ex Urss: oggi hanno un patrimonio di circa 6,9 miliardi Gli Hinduja Altra coppia di fratelli, Gopichand e Srichand: a capo dell’Hinduja Group fanno affari in 37 Paesi, patrimonio di oltre 6 miliardi I Cadogan Terreni, case a Chelsea e Knightsbridge per oltre 4 miliardi di sterline. Il capo è il conte Charles (sopra con la moglie Jennifer) Gli Ashley Fondatore della catena di abbigliamento sportivo «Sports Direct» e patron del Newcastle United, Mike ha proprietà per 3,3, miliardi Londra, le 5 famiglie più ricche valgono quanto il 20% più povero Il totale dei loro averi pari a quello di tredici milioni di persone DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Non c’è che dire. Cinque famiglie se la spassano davvero bene in quel di Londra e non solo. La crisi finanziaria è arrivata e da sei anni sta massacrando l’economia ma per questi signori e signore la pacchia è magicamente aumentata. Paradossi del darwinismo ultraliberista: chi è ricco è sempre più ricco e chi è povero è sempre più povero, è l’adagio ricorrente e reale. Ma adesso siamo un passo oltre, la selezione colpisce anche i miliardari, così chi è più miliardario di altri miliardari è destinato a consolidare il privilegio e il patrimonio. Quasi ovvio. Se non che alcuni calcoli dell’Oxfam, che è una confederazione di 17 organizzazioni non governative impegnate nella lotta alle ingiustizie sociali, trasformano un concetto condiviso ma astratto in una fotografia in bianco e nero (o a colori dipende dai punti di vista) del Regno Unito, terzo millennio post trauma recessione. Operazione tutto sommato semplice che ha un risultato altrettanto semplice: ci vuole la bellezza di 12,6 milioni di britannici, il 20% più povero dell’intera popolazione, per mettere assieme i redditi, le rendite e i tesori che si concentrano nel portafoglio dei Grosvenor, dei fratelli Reuben, dei fratelli Hinduja, dei Cadogan e di Mike Ashley. Il rapporto dell’Oxfam ha un titolo che non ha bisogno di spiegazioni: «Un racconto di due Gran Bretagne». La prima è il Paese dei meno garantiti (i 12,6 milioni) che hanno una «fortuna» calcolata mediamente in 2.230 sterline, fra retribuzioni, sussidi e proprietà, e che sommati valgono 28,1 miliardi di sterline (quasi 33,6 miliardi di euro). Il secondo è il Paese dei magnifici cinque, i quali vanno appena oltre la soglia e tagliano il nastro dei 28,2 miliardi (33,7 miliardi di euro). Ben Phillips, che dirige l’Oxfam, sintetizza lo stato dell’arte: «Siamo una nazione profondamen- te divisa, l’élite benestante vede schizzare verso l’alto i suoi guadagni mentre milioni di persone cercano di sbarcare il lunario». I magnifici cinque hanno mietuto successi in tempi di rigore estremo. I Grosvenor, e il loro numero uno Gerald, il Duca di Westminster, sono i signori delle terre: 39 mila ettari in Scozia, 13 mila in Spagna e 77 nel cuore londinese, ovvero Mayfair e Belgravia, il che significa tutto ciò che sta attorno a Buckingham Palace. Ricchezza di 7,9 miliardi. I fratelli Reuben, un po’ più miseri (6,9 miliardi), hanno avuto la lungimiranza di buttarsi sull’alluminio dell’Unione Sovietica in disfacimento, hanno fatto scorpacciata di fabbriche e sono diventati generosi finanziatori dei Tory, pur avendo simpatia per Lord Mandelson, uno dei fondatori del New Labour. I laburisti possono comunque consolarsi con i fra- La base della piramide Il 20% più povero è costituito da 12,6 milioni di persone, con una ricchezza totale di 28,1 miliardi di sterline Parata La duchessa e il gigante irlandese Kate accarezza Domhnall, il levriero irlandese (una delle razze canine più grandi, 80 centimetri di altezza alla spalla) che è la mascotte del Primo Battaglione delle Irish Guards. È accaduto alla parata per la festa di San Patrizio, patrono d’Irlanda, presso la caserma inglese di Aldershot.La duchessa ha accompagnato alla cerimonia il marito William (colonnello di quel Reggimento), offrendo anche al cane il tradizionale mazzetto di trifoglio (Ap/ Wigglesworth) L'analisi telli Hinduja, affari in 37 Paesi (dall’India all’Iran, dalle banche ai lubrificanti), che li foraggiano a dovere grazie al patrimonio di cui dispongono (6 miliardi). Poi i Cadogan, nobiltà, terreni e case a Chelsea e Knightsbridge, e Mike Ashley che ha tirato su la catena di abbigliamento sportivo di marca ma all’ingrosso, la «Sports Direct», impero con migliaia di dipendenti. Bravi, oculati, fortunati. Il vertice della piramide economica e sociale. Sotto, il dramma o quasi di milioni di britannici, quei 12,6 milioni che faticano a tirare avanti. E se si sospetta che i dati suggestivi diffusi dall’Oxfam siano eccessivi basta guardare un documento dell’amministrazione londinese che ammette: «C’è un significativo divario fra i ricchi e i poveri e sta crescendo». Il numero ufficiale del censimento parla chiaro: il 10% facoltoso della popolazione controlla il 45% dei beni immobiliari e finanziari. Se poi dalle statistiche si tolgono il Sud-Est inglese e Londra, le aree della borghesia, l’immagine del Regno Unito, meraviglioso Paese di Bengodi, ne risulta assai ridimensionata. Le diseguaglianze si ampliano e il reddito medio diminuisce (era di 24 mila sterline nel 2007, di poco sopra le 23 mila oggi). Il governo Cameron sta per sfornare (domani) il suo documento, il budget, sulla salute economica dell’Isola. Il Pil marcia (grazie ai motori londinese e del Sud-Est), la disoccupazione inverte il cammino negativo, le retribuzioni sembrano rivalutarsi oltre il tasso di inflazione. Eppure davanti c’è ancora austerità perché deficit e debito non sono sotto controllo. La selezione del darwinismo ultraliberista non è terminata. I magnifici cinque possono dormire sonni tranquilli. E L’AMERICA SCARICA CAMERON di FABIO CAVALERA I F. Cav. l rapporto è sempre meno «speciale». Anzi è quasi «grande freddo». I sorrisi e le belle parole si sprecano, ma che fra Obama e Cameron qualcosa si sia rotto è più che un dato di fatto. Il Financial Times titola «La Gran Bretagna di Cameron ha perso la stima dell’America» e mette la questione militare al primo posto di questo scivolamento verso il basso delle relazioni bilaterali. Londra ridimensiona gli apparati bellici e la cura dimagrante non piace a Washington che rischia di perdere la sua sentinella europea. Non c’è dubbio che il peso internazionale di una nazione dipenda pure dal peso che hanno i suoi armamenti. Ma è riduttivo pensare che Washington veda Londra con occhio diverso unicamente per tale ragione. Il dissenso si trascina da due anni. Già sull’intervento in Libia, Obama e Cameron si trovarono su posizioni opposte. Poi il solco si è allargato. Cameron vuole il referendum sulla Ue, Obama vuole Londra salda in Europa. Cameron copre le banche della City, Obama è infastidito dagli scandali che queste banche esportano. Infine Mosca. Obama spinge per sanzioni forti contro Putin. Cameron, nonostante le guerre degli 007 con la Russia, frena pensando agli investimenti degli oligarchi a Londra. Insomma, l’amore è finito. O forse, fra i due, non è mai nato. @fcavalera @fcavalera © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Diplomazia parallela Mrs Obama arriva con le figlie Sasha e Malia e nonna Marian, in un Paese che ha grande rispetto per i più anziani Michelle, missione in Cina: senza Barack (e con mamma) Operazione simpatia per la First Lady: puntando tutto sui valori della famiglia DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PECHINO — A giugno dell’anno scorso, alla vigilia del vertice in California tra Barack Obama e Xi Jinping, la signora Peng Liyuan, moglie del presidente cinese, aveva espresso il desiderio di «lavorare armoniosamente» con la first lady americana. Michelle però non si era fatta vedere nel ranch di Sunnylands, troppo impegnata a Washington con la fine delle scuole di Malia e il compleanno di Sasha, aveva detto. Grande delusione della stampa cinese, appassionata di colore, gossip, celebrità straniere e felice finalmente di poter scrivere anche di una first lady di Pechino bella, elegante e giovane. Ora Michelle sbarca nella Re- pubblica popolare cinese in missione simpatia, senza il marito. Ma portandosi al seguito le figlie Malia, 15 anni, Sasha, 12, e sua madre Marian. Tre generazioni di famiglia presidenziale americana nella ni. «Ci aspettiamo delle belle foto di gruppo con Michelle, figlie e nonna sulla stampa cinese», ha detto alla Reuters Robert Daly, direttore del «Wilson Center’s Kissinger Institute on China and the United States». La presenza della signora Marian servirà anche a sfatare la convinzione cinese secondo la quale i capitalisti americani trattano male i loro anziani e non li rispettano, spiega il dottor Niente diritti umani La Casa Bianca ha fatto filtrare che nel suo tour Michelle non parlerà di diritti umani come fece Hillary Clinton nel 1995 Città Proibita. Una mossa che appare pensata per compiacere i cinesi, cultori dei legami familiari, ai quali piacerà anche il fatto che nonna Marian vive alla Casa Bianca, segnalano i politologi america- Obamas Nonna Marian, Malia, Sasha, Michelle e Barack Obama alla Casa Bianca Daly. Il rapporto con Pechino è uno dei punti cardine della politica estera dell’amministrazione Obama: la Casa Bianca ha già fatto filtrare che nel suo tour cinese di una settimana, a partire da giovedì, Michelle non toccherà questioni controverse tipo i diritti umani, come fece invece nel 1995 Hillary Clinton. In passato, parlando del suo ruolo di first lady, Michelle ha scherzato dicendo che il suo motto è «do no harm», non fare danni. «Un viaggio all’estero della first lady è il surrogato migliore a una visita del presidente», dice Anita McBride, che fu chief of staff di Laura Bush. Quindi, Michelle si presenterà a Pechino come «mom in chief», «capo delle mamme» d’America; terrà discorsi sulla battaglia contro l’obesità infantile. E osserverà il modello scolastico cinese: l’opinione pubblica americana è molto impressionata dal primato mon- diale di preparazione registrato dagli studenti liceali di Shanghai. Con Peng Liyuan la aspetta anche una bella sfida di eleganza. La moglie di Xi Jinping, 51 anni, un passato da cantante di grandissima popolarità, ha dimostrato di saper scegliere i vestiti e abbinare accessori e colori con gusto. I giornali cinesi hanno già preparato i loro lettori facendo notare che nei gior- L’incontro a due Con Peng Liyuan, First Lady cinese, che l’aveva invitata a «lavorare insieme» la aspetta anche una sfida di eleganza ni scorsi Barack Obama è stato visto mentre faceva shopping da Gap: «Il presidente Usa ha comprato roba made in China». Guido Santevecchi © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Esteri 15 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Il caso Polemica sulle responsabilità dell’inquinamento fra la candidata socialista Anne Hidalgo e quella della destra Natalie Kosciusko-Morizet Anche Parigi soffoca E la coltre di smog copre la sfida a sindaco Metropoli a confronto Milano* Sfida femminile L’inquinamento è diventato un tema della campagna per le elezioni di domenica: in corsa per la carica di sindaco Nathalie Kosciusko-Morizet (centrodestra, sopra) e la socialista Anne Hidalgo (in alto) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Nessuno ne parlava fino a qualche giorno fa, ma «diesel» è diventata una delle parole chiave delle prossime elezioni locali, a Parigi e nel resto della Francia, domenica 23 e 30 marzo. Venerdì mattina, quando la Tour Eiffel è quasi scomparsa dal cielo della capitale per colpa dell’inquinamento, la concentrazione di PM10 a Parigi era di 105 microgrammi per metro cubo d’aria. Nello stesso momento, a Pechino, il livello si fermava a 89: la ville lumière ha superato sia pure per poco tempo la metropoli cinese ormai icona dei disastri dello smog e ispiratrice del catastrofico neologismo air-pocalypse. Il picco di inquinamento ha dato uno scossone alla campagna elettorale che si stava trascinando placidamente verso la vittoria a Parigi della candidata socialista Anne Hidalgo, delfina di Bertrand Delanoë che lascia dopo 13 anni. Per questo Hidalgo all’inizio ha preferito non reagire con troppa velocità: a una settimana dalle elezioni, chi è in testa ha interesse a non fare nulla, tantomeno irritare chi è costretto a prendere l’auto ogni giorno per andare a lavorare. Ma la crisi è continuata, e anche nel governo i ministri che cercavano di minimizzare sono stati sconfitti dalla determinazione della collega Cécile Duflot, dei Verdi, e della responsabile della Sanità Marisol Touraine, che hanno convinto il premier Ayrault a intervenire. Quindi targhe alterne, ieri a Parigi, per la prima volta dopo l’infelice esperimento del 1997 che provocò caos e ingorghi, e trasporti pubblici gratuiti. Nel frattempo il vento e il ritorno del freddo hanno ripulito l’aria, lo smog è diminuito, i valori sono tornati nella norma e già oggi i parigini potranno riempire di nuovo i boulevard e il périphérique (la tangenziale) con le loro macchine, che in Francia due su tre sono diesel, più inquinanti dei motori a benzina. Qui sta il problema che il vento non può spazzare via: se le città francesi conoscono vette di inquinamento preoccupanti, è anche col- Polemica con gli irlandesi De Blasio boicotta S. Patrizio Bill De Blasio boicotta la parata di San Patrizio. Per la prima volta da 20 anni, un sindaco di New York non ha partecipato alla festa popolare irlandese. Il motivo: ai gay non è stato permesso di sfilare con i loro simboli. Stessa scelta per il sindaco di Boston, «città kennediana»,Walsh. Ritirati anche gli sponsor, come la birra Guinness. pa di una politica complessiva che da almeno trent’anni privilegia i motori diesel, fiore all’occhiello tecnologico dell’industria automobilistica nazionale. Gli sgravi fiscali a favore delle auto diesel vennero inaugurati negli anni Novanta per contrastare la concorrenza delle auto giapponesi, perché soprattutto il gruppo Peugeot Citroën era all’avanguardia in quel settore. Un litro di diesel è sempre costato artificialmente molto meno di un litro di benzina, ma quel successo ora si paga: lo smog cittadino dipende in minima parte dai riscaldamenti e dagli scarichi industriali, e per oltre il 70% dalle auto. Domenica ci sono le elezioni, e allora Anne Hidalgo alla radio precisa di essere arrivata negli studi a bordo di un’auto elettrica Blue Car, che guida «ormai da molti mesi». La sua avversaria di centrodestra, Nathalie Kosciusko-Mo- Pechino** 185 181 150 96 107 91 80 66 marzo 12 105 100 78 74 86 81 rizet, la critica perché i socialisti al potere a Parigi dal 2001 si sono sempre rifiutati di istituire zone a traffico limitato, e Hidalgo può facilmente ribattere chiamandola «ministra del diesel»: durante la presidenza Sarkozy NKM era una poco influente ministra dell’Ecologia, e dovette assistere senza ribellarsi alla celebre Mascherina Due giovani fanno jogging in Place de la Concorde, a Parigi, con la mascherina anti inquinamento 63 50 43 13 14 15 * Media delle particelle inquinanti PM10 ** Media delle particelle inquinanti PM2,5 (più dannose per la salute perché più piccole rispetto alle PM10) Primo esperimento con le targhe alterne Migliaia di multe Ieri a Parigi circolazione a targhe alterne per affrontare il peggiore allarme inquinamento dal 2007: circa 700 poliziotti dispiegati nelle strade, 4 mila multe spiccate prima di mezzogiorno Parigi* 16 D’ARCO frase del capo di Stato sull’ecologia che «ha cominciato a stufare». In tempi di crisi economica troppa attenzione all’ambiente è un lusso che non ci possiamo permettere, teorizzò il presidente, inaugurando una svolta di scetticismo ecologico che negli ultimi anni ha conquistato larga parte dell’opinione pubblica. Per questo, nella stessa sinistra di governo, se Hidalgo esibisce improvvisamente le sue credenziali anti-diesel perché ha paura di perdere elettori con la Tour Eiffel svanita nello smog, altri sono più discreti: per esempio il ministro del Rilancio produttivo Arnaud Montebourg, che si oppone a qualsiasi misura possa danneggiare la timida ripresa dei marchi Renault e Peugeot-Citroën. Stefano Montefiori @Stef_Montefiori © RIPRODUZIONE RISERVATA 16 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Cronache Milano Robledo chiede di parlare al Csm. Bruti Liberati: non ho niente da dire La vicenda Il vice contro il procuratore «Ho altri fatti da rivelare» Martedì il duello davanti al Consiglio giudiziario MILANO — Il Consiglio Giudiziario milanese, guidato dal presidente della Corte d’Appello Giovanni Canzio, ha messo all’ordine del giorno di martedì prossimo l’esame del voluminoso carteggio — depositato venerdì scorso anche al Procuratore generale Manlio Minale e all’Avvocato generale Laura Bertolè Viale, e inviato a Roma al Consiglio Superiore della Magistratura — con il quale il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha denunciato una serie di «non più episodici comportamenti» con i quali, a suo avviso, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati «ha turbato e turba la regolarità e la normale conduzione dell’ufficio»: in particolare svuotando il pool reati contro la pubblica amministrazione di Robledo, e privilegiando invece l’assegnazione dei fascicoli più delicati al capo dell’antimafia Ilda Boccassini e al capo del pool reati finanziari Francesco Greco. Queste turbolenze si sarebbero verificate nel processo Ruby a Silvio Berlusconi per concussione, nell’indagine su Formigoni-San Raffaele per corruzione, nel fascicolo sulla turbativa d’asta Sea-Gamberale al Comune di Milano, e oggi per Robledo starebbero danneggiando una nuova segreta indagine su tangenti, sul cui coordinamento rimprovera alla «collega» Boccassini di «non aver avuto alcuna risposta, neppure verbale». Sul tema dell’asserita «violazione dei criteri organizzativi sulla competenza interna», ieri tre consiglieri togati Csm (Antonello Racanelli, Alessandro Pepe e Tommaso Virga) della corrente di centrodestra di «Magistratura Indipendente» (alla quale è vicino Robledo) hanno chiesto al Comitato di presidenza del Csm l’apertura di una pratica in prima Commissione per valutare se esistano i presupposti per avviare trasferimenti d’ufficio per incompatibilità ambientale e/o La lettera Il 19 gennaio il Quirinale si complimentò con Bruti Liberati. Ma per Robledo «turba l’ufficio» Toga Edmondo Bruti Liberati funzionale. «Non ho niente da dire», si trincera Bruti Liberati, ex membro Csm, ex presidente dell’«Associazione nazionale magistrati» negli anni più duri delle leggi berlusconiane, riferimento storico della corrente di sinistra di «Magistratura de- Tragedia Monte Bianco, muore alpinista erede di Cassin Stava scalando in solitaria il pilone centrale del Freney, una delle vie di ascesa più difficili del Monte Bianco ed è precipitato per 600 metri: così è morto Marco Anghileri (foto), 41 anni, alpinista di Lecco e considerato l’erede di grandi scalatori come Riccardo Cassin. Poco prima dell’incidente Anghileri aveva inviato un sms a un amico dicendo «Sono nel posto più bello del mondo». mocratica», e capoufficio al quale il 19 gennaio il presidente Giorgio Napolitano ha tributato una lettera di soddisfazione per i risultati 2013 del «Bilancio di responsabilità sociale» della Procura: bilancio di cui il Quirinale in particolare apprezzava la «grande attenzione» di Bruti «al ricorso a strumenti limitativi della libertà personale» (le richieste di custodia in carcere) «o fortemente invasivi della privacy» (le intercettazioni). Il suo vice Robledo, nel chiedere di essere convocato dagli organismi istituzionali, alla fine delle 10 pagine fa balenare che «vi sono poi ulteriori episodi, sui quali mi riservo di ulteriormente interloquire, che, pur non costituendo violazione nelle assegnazioni, ritengo abbiano turbato la regolarità dei compiti dell’Ufficio». Luigi Ferrarella [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Al Csm Alfredo Robledo, procuratore aggiunto a Milano, ha denunciato al Consiglio superiore della magistratura una serie di «non più episodici comportamenti» con i quali, a suo avviso, il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati «ha turbato e turba la regolarità e la normale conduzione dell’Ufficio» Le accuse In particolare, sostiene Robledo, il procuratore Bruti Liberati starebbe svuotando il pool reati contro la pubblica amministrazione di Robledo, privilegiando invece l’assegnazione dei fascicoli più delicati al capo dell’antimafia Ilda Boccassini e al capo del pool reati finanziari Francesco Greco (nell’immagine, la lettera inviata due mesi fa dal presidente Giorgio Napolitano a Bruti Liberati di soddisfazione per i risultati raggiunti) Cronache 17 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 La ragazza sfregiata con l’acido Parla l’ex sotto accusa, Lucia esce dall’aula: «Basta con le sue bugie» DALLA NOSTRA INVIATA PESARO — Se n’è andata mentre lui pronunciava il suo nome. «Mi dispiace molto per quello che è successo a Lucia» ha esordito Luca Varani in aula chiedendo al giudice di poter fare dichiarazioni spontanee. Lei ha preso il suo iPhone, le cuffiette ed è andata nella stanza accanto, quella per l’attesa dei testimoni. «Sentire il mio nome pronunciato da lui è per me un’offesa. Ho già sentito troppe bugie, non riesco a tollerarne altre» ha detto a Francesco Coli, il suo avvocato. E mentre il suo ex parlava ha preferito ascoltare musica. È cominciata così la nuova udienza sul caso di Lucia Annibali, l’avvocatessa di Pesaro aggredita e sfigurata con l’acido la sera del 16 aprile dell’anno scorso. Per la Procura Luca Varani, avvocato con il quale lei aveva avuto una relazione, è stato il mandante di quell’agguat, e i due albanesi La reazione «Anche solo sentire il mio nome pronunciato da lui è un’offesa» Altistin Precetaj e Rubin Talaban sono stati gli esecutori materiali. Nella sua requisitoria il pubblico ministero Monica Garulli aveva chiesto vent'anni di carcere per Varani e 18 per ciascuno dei due albanesi. Ieri, invece, la parola toccava alle difese. E sia gli avvocati di Varani (Roberto Brunelli e Francesco Maisano) sia i legali di Talaban (Gianluca Sposito) e di Precetaj (Umberto Levi) hanno chiesto assoluzioni. «Mi sento responsabile di quello che è accaduto» ha detto l’ex di Lucia in aula. Ma la sua non era un’ammissione per quel che è successo a lei, piuttosto la In tribunale Lucia Annibali ieri in aula a Pesaro (foto Toni/LaPresse) conferma di ciò che aveva detto nel suo ultimo interrogatorio: e cioè che con l’acido voleva danneggiare la sua auto nuova, non lei. E che lui con l’aggressione non ha nulla a che vedere. Quindi quel «mi sento responsabile» di ieri era perché, come dicono i suoi difensori, «il dominio dell’operazione è sfuggito alle sue previsioni» e a lui «dispiace di aver innescato tutto senza volerlo». «È da tempo che volevo chiedere scusa a Lucia — ha spiegato —. Ma quello che avrei detto sarebbe stato comunque strumentalizzato. Anch’io ho tante persone vicine Il dossier La psicologa Baldry: la ricerca parte dai cognomi delle vittime, che spesso non bastano Quei 1.500 bimbi orfani due volte La madre uccisa e il padre in cella Gli esperti: prima delle visite in prigione vanno preparati Non hanno sbagliato, i colleghi di Eraldo Marchetti, a fare subito una colletta per garantire l’aiuto psicologico ai suoi figli, i due gemelli di nove anni che l’altro ieri a Segni hanno dovuto vedere la loro madre agonizzante, con la testa fracassata da un martello. Non hanno sbagliato perché quei bambini, domenica, sono rimasti orfani due volte: della madre, uccisa dal marito, e del papà, che per un po’, almeno, non farà più parte della loro vita. Ed è proprio il modo in cui saranno seguiti da adesso in avanti a fare la differenza nella loro crescita, nell’elaborazione di un lutto impronunciabile, provocato dall’uomo che, insieme con la mamma, rappresentava tutte le certezze dei piccoli. Sono millecinquecento i minorenni rimasti soli dopo un femminicidio, dal 2000 al 2013. A stimarli per l’Italia è stato il Dipartimento di psicologia della Seconda Università degli Studi di Napoli, all’interno del progetto europeo «www.switchoff.eu» (Who, where, what. Supporting children orphans from feminicide in Europe). Una task force microscopica — soltanto otto persone, compresa la coordinatrice Anna Costanza Baldry — eppure preziosissima, che si appoggia all’Associazione nazionale donne in Rete, Dire, con 65 centri antiviolenza in tutto il Paese. Potremmo dedurre che la maggior parte di questi ragazzini sono al Nord, ma sarebbe una semplificazione: è vero che il 50 per cento delle donne uccise nei tredici anni presi in esame vivevano tra la Lombardia, il Veneto, il Piemonte; ma, sempre stando alle statistiche, al Nord erano più giovani, dunque forse non tutte avevano figli. C’è poi da aggiungere che spesso i giovanissimi vengono affidati a parenti o a comunità in altre regioni: non è semplice fare una mappatura esatta. Lo spiega la dottoressa Baldry: «Il nostro punto di partenza sono i nomi delle vittime e non è detto che i cognomi dei figli siano gli stessi. Allora contattiamo gli avvocati, ci rivolgiamo all’anagrafe, ai nonni, ai parenti, alle parrocchie, a chiunque sia direttamente o indirettamente coinvolto con la vita di quei ragazzi». Le istituzioni molte volte non sono di aiuto. «Fanno resistenze secondo me ingiustificate. Noi co- munque non piombiamo all’improvviso nella vita delle vittime. Se chiediamo un colloquio con un maggiorenne è per capire come ha vissuto la fase successiva al lutto, se è stato aiutato e da chi, cosa lo avrebbe potuto far stare meglio. I bambini non li incontriamo: per loro ci bastano i racconti degli affidatari. E per i più grandi, ancora minorenni, c’è sempre bisogno del permesso da parte dell’affidatario». Questi figli sono orfani due volte, della loro mamma, ma anche del padre che quella madre l’ha uccisa e che dopo, una volta su tre si suicida, negli altri casi va in carcere. «Non vorrei sembrare troppo dura, ma viene da pensare che questi ragazzi siano orfani tre volte, perché pure lo Stato li ha abbandonati nel momen- L’assistenza Diventa fondamentale una buona assistenza psicologica. Difficile senza risorse economiche In Portogallo Si sta cercando l’intesa con i giornalisti per un miniprontuario da seguire sui servizi 177 35 Il numero delle donne che sono state uccise da uomini nel 2013. Secondo i dati, forniti dal ministero dell’Interno, 120 di questi femminicidi si sono verificati tra le mura di casa e sono in aumento rispetto al 2012. Nel 2013 i casi di stalking sono stati 10.708: il 77 per cento di atti persecutori è stato compiuto contro le donne Per cento La quota di vittime di femminicidi che ha figli. Le donne uccise in famiglia hanno in media tra i 25 e i 44 anni. In un caso su tre gli uomini colpevoli del delitto si uccidono subito dopo averlo commesso. Dal 2000 al 2013 in seguito a femminicidi sarebbero diventati orfani 1.500 bambini MCE 2014 a me che soffrono, ho una bambina di cinque mesi». E ancora: «Ho sbagliato per quello che volevo fare (all’auto, ndr) ma oggi giudicatemi per quello che ho fatto, non come simbolo di una cosa così negativa». Il giudice Maurizio Di Palma ha fissato una nuova udienza per sabato 29 marzo. Ascolterà le repliche del pubblico ministero e, se non saranno necessari nuovi rinvii, entrerà in camera di consiglio per decidere il verdetto. Lucia ci sarà, come sempre. Giusi Fasano @GiusiFasano © RIPRODUZIONE RISERVATA Grosseto to in cui ha ignorato le denunce di violenza presentate dalle vittime» prosegue Baldry. Ai ragazzi, poi, pensano i parenti o le comunità. Anche qui, l’esperienza dimostra che non esiste una soluzione buona per tutti. C’è l’adolescente affidata ai nonni anziani che non capiscono il suo bisogno di uscire e frequentare coetanei; c’è quello che va a vivere con i parenti del padre, omicida e suicida, per non chiudere completamente i ponti con quel ramo della famiglia, ma l’altro ramo non capisce. E Baldry non nasconde che «c’è bisogno di una grandissima consapevolezza, in queste situazioni, e di risorse: chi è più benestante può rivolgersi agli specialisti migliori per far seguire un orfano. Ma chi non lo è come può essere aiutato?». I colloqui di questi anni stanno portando ad acquisire informazioni importanti per il «dopo». È utile o no far partecipare un bambino al funerale del genitore? Bisogna portarlo in carcere a visitare il padre? Ogni caso va affrontato singolarmente, però gli esperti ammettono che sia necessario rendere i figli partecipi del dramma familiare facendogli salutare la madre per l’ultima volta alle esequie. Quanto alla visita in prigione, non può avvenire senza una adeguata preparazione psicologica. In Portogallo il corrispettivo dell’associazione Dire sta lavorando con l’Ordine dei giornalisti per fissare un mini prontuario da adottare sul campo, durante un servizio di cronaca: le informazioni raccolte dal reporter saranno di aiuto a inquadrare l’omicidio nelle giuste categorie. «Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti» conclude Anna Costanza Baldry. «Chiediamo a chi può aiutarci di farlo, sul sito www.switch-off.eu o mandando un’email a [email protected]. Finita l’emergenza, non dobbiamo dimenticarci di questi orfani». Elvira Serra @elvira_serra © RIPRODUZIONE RISERVATA Le botte a Jessica Scatta il divieto di avvicinamento per l’ex ragazzo GROSSETO — È indagato per violenze e stalking il ragazzo di 21 anni accusato di aver picchiato a sangue Jessica Rossi, la commessa di 23 anni che ha deciso di far pubblicare le foto del suo volto martoriato dalle botte. Contro di lui la Procura di Grosseto sta decidendo misure cautelari, probabilmente non sarà arrestato, ma gli verrà notificato un divieto di avvicinamento. «Mi tormentava da quando avevo deciso di Il volto Jessica Rossi, 23 anni, mostra i segni delle percosse: ha denunciato il suo ex fidanzato lasciarlo e mi aveva già picchiato in passato» ha raccontato Jessica, che potrebbe essere sottoposta a un secondo intervento chirurgico al volto. Molto diversa la versione dell’ex fidanzato (in passato era stato denunciato dopo una lite con un ragazzo), che ha parlato di un incidente dopo una discussione in auto. «Mi sono trovato davanti un camion e allora con l’avambraccio ho cercato di scrollarmi di dosso Jessica — ha raccontato — e involontariamente l’ho colpita al volto. E di questo gesto mi scuso». Una versione che però non sta convincendo pm e carabinieri. M.Ga. © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Cronache 19 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Milano L’episodio all’Istituto tecnico Galilei, nel quartiere periferico di San Siro. I ragazzi coinvolti hanno tra i 15 e i 18 anni Ricoverati dopo lo spinello a scuola Una studentessa ha un collasso in aula. Il preside: «Saranno tutti puniti» La ricerca I dati raccolti dal Cnr Il ritorno dell’eroina Sedicimila ragazzi la usano di frequente MILANO — Non è mai scomparsa del tutto. E ora ritorna minacciosa, soprattutto tra i più giovani. L’eroina sembrava una droga confinata nei parchi dello sballo degli anni 80-90. I nuovi dati del rapporto Espad, raccolti dall’IfcCnr, delineano un quadro differente: in Italia ci sono 36 mila studenti tra i 15 e i 19 anni che hanno provato eroina o altri oppiacei. Poco più di 28 mila l’hanno utilizzata nell’ultimo anno, quasi 23 mila nel mese precedente alla rilevazione. E non si tratta di assaggi estemporanei: quasi 16mila ragazzi assumono eroina almeno dieci volte al mese. Si tratta del dato più alto degli ultimi dodici anni, pari allo 0,7 per cento del totale. Una simile frequenza può diventare l’anticamera della dipendenza: «È ormai qualche anno che notiamo, all’interno dei Sert e non solo, un aumento del numero di giovanissimi con problemi legati al consumo di eroina — racconta Alfio Lucchini, direttore del dipartimento Dipendenze dell’Asl Milano 2 —. Tra gli utenti dei nostri centri, circa il 4% è infatti rappresentato da minori. Prima i numeri erano più bassi». Il sondaggio ha coinvolto un campione di 45 mila studenti delle scuole superiori: «In realtà sono in crescita i consumi di tutte le sostanze stupefacenti — spiega Sabrina Molinaro, epidemiologa del Cnr di Pisa, a capo della ricerca —. In particolare cannabis, stimolanti e anfetamine». Secondo le stime, sono 580 mila gli studenti che hanno fumato almeno una canna nel corso del 2013, 75 mila quelli che assumono cannabinoidi quasi quotidianamente. In 65 mila hanno sniffato cocaina occasionalmente, mentre 18.500 lo fanRicercatrice Sabrina Molinaro no due volte a settimana. In crescita anche l’uso di stimolanti (66 mila consumatori) e allucinogeni (60 mila). «Degli oppiacei colpisce il grado di consapevolezza dei rischi tra gli stessi consumatori — aggiunge Molinaro —. A differenza della cocaina, insomma, viene percepita come una sostanza pericolosa. E nonostante ciò viene assunta ugualmente». Per venire incontro ai nuovi consumatori i pusher improvvisano anche piccole scuole del buco, come accaduto a Catania, dove sabato scorso la polizia ha arrestato due spacciatori che in un’abitazione ammaestravano i clienti su come evitare overdose o infezioni. L’ultima di una lunga serie di celebrità stroncate dall’eroina è stato l’attore Philip Seymour Hoffman, ucciso da un mix che comprendeva anche cocaina e benzodiazepine nella notte del 2 febbraio. Nei giorni successivi vittime si sono registrate a Torino, Roma, Pescara, Perugia e Firenze. A decine. Al punto che si è cominciato a parlare di un ritorno prepotente della polvere bianca: «In realtà l’eroina non se ne è mai andata — ribatte Riccardo Gatti, direttore Dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano —. Semplicemente ha cambiato faccia. Un tempo gli eroinomani li riconoscevi a prima vista. Ora ci sono consumatori perfettamente integrati. Che la fumano, in dosi poco concentrate. Come uno spinello di lusso». Antonio Castaldo @ant_castaldo © RIPRODUZIONE RISERVATA I ragazzi italiani e la droga La percentuale di adoloscenti (15-19 anni) consumatori abituali Cannabis Eroina Cocaina Psicofarmaci 3,2% 75 mila consumano quasi quotidianamente cannabis 3,0 2,5 60 mila 1,8% 2,0 hanno provato allucinogeni 1,5 0,8% 1,0 0,5 2,5% 0,7% degli studenti italiani 0,0 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 MILANO — Era quasi mezzogiorno. Il «secondo» intervallo dell’istituto tecnico Galileo Galilei di Milano. L’erba, una manciata di marijuana, è mischiata al tabacco e avvolta in una cartina. Lo spinello che gira di mano in mano. Cinque ragazzi in cerchio, quattro studentesse e un solo maschio. La «canna» viene fumata nel cortile della scuola. L’istituto è enorme: avrebbe una capienza di 1.200 alunni, ne ospita più o meno la metà. Non è difficile nascondersi agli occhi dei professori che, come da disposizioni del preside, controllano corridoi, aule e cortili. Il gruppetto è nascosto in un angolo del cortile, qualcuno ride, altri controllano che nessuno li stia guardando. Uno spinello a scuola nell’intervallo. Sembra assurdo ma in molti istituti milanesi — dai più noti licei del centro ai professionali di periferia — è una prassi quasi quotidiana. Lo sballo dura giusto il tempo di tornare in classe, per molti è una prova di trasgressione necessaria per essere accettati nel gruppo. Ma ieri mattina all’Istituto tecnico Galileo Galilei di via Paravia 31, nel multietnico quartiere di San Siro a Milano, la «canna» ha rischiato di costare la vita a una ragazza ucraina di 17 anni, quarta superiore, che è «collassata» in aula dopo aver fumato con i compagni. La giovane è stata ricoverata al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda in codice rosso. É stato il personale della scuola a dare l’allarme dopo che lei e quattro compagni si sono sentiti male. La ragazzina è svenuta e ha perso i sensi. Dopo un lungo periodo di osservazione e diversi Stati Uniti La ricostruzione La droga è stata fumata durante l’intervallo. Era stata ceduta al gruppo da una compagna di classe D’ARCO esami clinici la vittima è stata dimessa in serata. Tanto spavento ma nessuna conseguenza grave. Altri tre compagni — una 15enne italiana, una 18 enne del Guatemala e un 16enne di origini romene — sono stati ricoverati in codice verde, con forti giramenti di testa e nausea, all’ospedale Buzzi, al San Paolo e al San Carlo. Una quinta studentessa, 16enne, ascoltata dagli agenti della polizia intervenuti nella scuola dopo la segnalazione del 118, ha raccontato di aver comprato la marijuana nei giorni scorsi e di averla offerta ai compagni. «È un episodio molto grave che non si era mai verificato prima — ha detto il preside Roberto Ceriani —. Prima pensiamo alla salute dei nostri ragazzi, poi prenderemo provvedimenti». Gli studenti coinvolti rischiano una sospensione fino a 15 giorni o l’allontanamento dall’istituto: «I ragazzi saranno puniti, ma faremo indagini interne per capire chi ha venduto la droga. Le conseguenze più gravi saranno per chi ha fatto entrare la droga nell’istituto». Cesare Giuzzi Roma Compagno gay Potrà avere il passaporto diplomatico Per la prima volta in Italia è stato concesso il passaporto diplomatico anche al partner gay di un dipendente del ministero degli Esteri. È successo lo scorso 19 febbraio; a darne notizia ieri è stata l’associazione GlobeMae, che riunisce i lavoratori Lgbt omosessuali, bisessuali e transgender) della Farnesina. E che lo scorso gennaio aveva incontrato l’allora ministra degli Esteri Emma Bonino proprio per chiedere parità di trattamento con gli altri dipendenti, lamentando la difficoltà per i diplomatici lgbt di «mantenere l’unità di coppia» quando lavorano fuori dall’Italia. Finora infatti non potevano avere il visto per i loro partner, che viene invece garantito ai coniugi dei lavoratori eterosessuali. GlobeMae ha accolto «con grande soddisfazione» la «prima risposta concreta» alle proprie richieste. Soddisfazione anche per l’annuncio del ministero, che starebbe studiando, spiegano i diplomatici, «modifiche regolamentari». L’associazione infine ha scritto al nuovo ministro degli Esteri Federica Mogherini per chiederle di «rendere effettiva e totale l’equiparazione dei diritti e rimuovere le esistenti discriminazioni». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO RISERVATA AI TITOLARI DI QUOTE DEL FONDO U N I C R E D I T O IMMOBILIARE UNO Passaparola! 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La scossa, avvenuta alle 6.25 locali, è stata avvertita in un’ampia zona della California meridionale e andata in diretta su molti canali televisivi (foto); grande il panico tra i testimoni involontari della scossa, ma alla resa dei conti non sono stati registrati danni né alle cose né alle persone. Poche infatti sono state le richieste di intervento giunte ai vigili del fuoco di tutta la regione, da sempre a forte rischio sismico. 800-198-965 dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 18.00 Sodali agisce quale Information Agent per fornire a tutti gli interessati informazioni e chiarimenti in merito all’Offerta Pubblica di Acquisto volontaria parziale sulle quote del Fondo Unicredito Immobiliare Uno. 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La trentunenne Federica Gagliardi, fermata all’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina, è ora in carcere al primo piano della sezione femminile del carcere di Civitavecchia. E da detenuta fa corsi di cucito. Morto anche un uomo, salvi altri due piccoli Il precedente È il secondo omicidio di mafia che coinvolge un bambino così piccolo. Lo scorso 19 gennaio, in Calabria, fu trovato il cadavere bruciato di Nicola Campolongo, che tutti chiamavano Cocò, ucciso a tre anni mentre si trovava fra le braccia del nonno Un bambino piccolo in auto, in braccio a sua madre. Un uomo che guida, altri due bambini sul sedile posteriore. All’improvviso è l’inferno. Qualcuno costringe la macchina a fermarsi e una pioggia di proiettili manda in frantumi i vetri. I carabinieri conteranno poi una quindicina di colpi. Quando l’agguato finisce su quell’auto ci sono tre morti: il conducente, Cosimo Orlando, 43 anni, la donna che gli stava accanto, 30 anni, e il figlio che lei aveva in braccio, colpito alla testa. È andata così, ieri sera, lungo una diramazione della statale 106 che da Taranto arriva a Reggio Calabria. È successo tutto all’altezza dello svincolo per Palagiano, in provincia di Taranto. Non si sa quanti fossero gli uomini del commando né con quante macchine siano arrivate sul luogo della sparatoria. Il piccolo di quattro anni è stato colpito alla testa mentre gli altri due bimbetti, sei e sette anni, sono rimasti illesi. La donna morta era la moglie di Domenico Petruzzelli, pregiudicato ucciso il 9 maggio 2010 assieme a Domenico Attorre proprio a Palagiano. Quel duplice omicidio di 4 anni fa rimase impresso anche nella memoria degli inquirenti che stavano tenendo sotto controllo Attorre e che misero nella sua auto una cimice: la microspia registrò i colpi d’arma da fuoco che lo uccisero e gli investigatori sentirono gli spari ascoltando il giorno dopo le registrazioni. «Fu Sopravvissuti Il piccolo di quattro anni è stato colpito alla testa mentre gli altri due bimbetti, di sei e sette anni, sono rimasti illesi un duplice omicidio da reality show», dissero i giudici nelle motivazioni della sentenza che, per quell’agguato, decise l’ergastolo Pasquale Fronza, Francesco Mancini e Pietro Cisternino. Impossibile, ieri sera, non collegare quei due morti a quest’altro triplice delitto. Probabilmente la donna stava accompagnando Cosimo Orlando in carcere, dove lui rientrava ogni sera perché stava scontando una pena per la quale era in regime di semilibertà. Gli uomini del commando mafioso non si sono minimamente preoccupati della presenza dei bambini a bordo dell’auto. Hanno aperto il fuoco incuranti del fatto che, quasi certamente, i proiettili avrebbero raggiunto anche loro. È il secondo omicidio di mafia che coinvolge un bambino così piccolo. Recente, in Calabria, la storia ugualmente tragica di Nicola Campolongo, un bimbetto che tutti chiamavano Cocò, ucciso a tre anni mentre si trovava fra le braccia del nonno: prima un colpo di pistola in testa e poi bruciato. Vittima innocente come il piccolo morto ieri sera. L’inchiesta Blocchetti falsi per evitare multe ai politici CATANZARO — «E adesso quale blocchetto uso?». Per i vigili urbani di Catanzaro il dubbio era quotidiano. Quando c’era da multare un’auto il vigile, infatti, doveva intuire se quell’auto in divieto di sosta fosse di proprietà di qualche consigliere o assessore. In questo caso il vigile procedeva alla sanzione, ma utilizzava un blocchetto falso. Ci sono anche questi atteggiamenti accomodanti nelle carte dell’inchiesta aperta dal pm Gerardo Dominijanni, su presunti imbrogli, corruzione e abusi. Nelle migliaia di intercettazioni della Digos, ci sono molti episodi su cui stanno indagando i magistrati. Come quella che coinvolge l’assessore Massimo Lomonaco che in cambio di un rinnovo per una carta d’identità avrebbe ottenuto la promessa di una prestazione sessuale. Giusi Fasano C. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso dei Parioli Cinquanta clienti indagati La contabilità del sesso delle baby prostitute nei diari degli sfruttatori ROMA — Erano sfruttate, ricattate, umiliate. Costrette a farsi filmare e fotografare nude «perché così guadagniamo più soldi». Si allarga la «rete» dei clienti di Aurora e Azzurra, le due ragazzine romane di 14 e 15 anni che in un appartamento dei Parioli facevano sesso a pagamento con decine di uomini. Sono ormai una cinquantina quelli iscritti nel registro degli indagati, altri potrebbero aggiungersi nelle prossime settimane. E nuove contestazioni potrebbero scattare. Perché si sta cercando di identificare quegli «utenti» che dietro misteriosi account — Bambolina 302 o Monica bsx — partecipavano agli scambi di immagini. Sono adulti? O forse si tratta di altre minorenni? Alcuni di quei video venivano «postati» sui siti internet in un giro di pedopornografia che ha contorni ancora non delineati visto che ci sono già 2.000 files sequestrati. È infermale il girone nel quale erano precipitate le due ragazzine. In questa vicenda torbida e agghiacciante che sembra non avere fine, i principali aguzzini restano i due «sfruttatori» Mirko Ieni e Nunzio Pizzacalla. Perché erano proprio loro, come contestano il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Cristiana Macchiusi, «a procacciare i clienti, fissare gli incontri» e soprattutto a «mantenere la contabilità delle prestazioni sessuali effettuate dalle minori e i relativi ricavi, impartendo disposizioni in merito alle tariffe da applicare in ordine alle prestazioni sessuali delle quali chiedeva ripetutamente la consegna di una percentuale, nonché al tipo di informazioni che le minori avrebbero dovuto dare ai clienti». Ma anche altri partecipavano a questo orrore. Gli avvocati Piergiorgio Micalizzi e Agostino Mazzeo, ribadiscono che il loro cliente Riccardo Sbarra «non aveva consapevolezza che si trattasse di under 18, come hanno spiegato anche le giovani durante l’interrogatorio in sede di incidente probatorio». Ma proprio nel suo computer sono state trovate «immagini e fotografie di carattere pedopornografico contenute in circa 2.000 files complessivi, prodotti mediante sfruttamento sessuale di minori raffigurati nel compimento di atti sessuali o comunque nudi, oltre a un filmato Mp4 riproducente una minore di anni 14 che si riprendeva nelle parti intime». L’inchiesta che li coinvolge insieme alla mamma della quattordicenne, è ormai conclusa. E nell’elenco delle persone per le quali sarà sollecitato il rinvio a giudizio ci sono anche quattro clienti. Mario Michael De Quattro, 30 anni; Marco Galluzzo, 49 anni, accusato pure di cessione di stupefacenti; Francesco Ferraro, 42 anni; Gianluca Sammarone, 42 anni. A loro si aggiungeranno entro breve quegli uomini nei confronti dei quali sono stati ottenuti «elementi incontrovertibili», come Mauro Floriani, il marito dell’onorevole Alessandra Mussolini. Nella lista ci sono anche il vice capo del settore informatico di Bankitalia Andrea Cividini e alcune persone il cui nome non è stato ancora reso noto perché in attesa di essere interrogate come il figlio di un parlamentare del centrodestra, alcuni funzionari della Fao, un manager della società «Ernst & Young». Tutti intercettati mentre al telefono prendevano accordi con le ragazzine o con i loro sfruttatori. E poi controllati, talvolta pedinati, dai carabinieri del Nucleo investigativo della capitale guidati dal colonnello Lorenzo Sabatino. Fiorenza Sarzanini [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RIFIORISCONO le Obbligazioni GE Capital! Cogli l’opportunità di diversificare, con un investimento in dollari USA. Investi nelle obbligazioni emesse da GE Capital, uno dei maggiori fornitori al mondo ondo di soluzioni finanziarie in grado di soddisfare le esigenze di credito per clienti di oltre 50 paesi in tutto il globo, con rating stabile A1 (Moody’s) e AA+ (Standard & Poor’s). ’s). 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Le Obbligazioni sono ammesse a quotazione presso il segmento EuroMOT del Mercato Telematico delle Obbligazioni (il MOT) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.1. Prima di procedere all’investimento, l‘investitore è invitato a consultare i propri consulenti fiscali, legali e finanziari, e a leggere attentamente la documentazione per l’offerta e la quotazione – il prospetto di base datato 5 aprile 2013, i relativi supplementi che, congiuntamente, costituiscono un prospetto di base (il Prospetto di Base) ai sensi della Direttiva 2003/71/CE e delle relative modifiche (la Direttiva Prospetti), approvati dalla UK Listing Authority (UKLA) che ha effettuato le procedure di notifica previste dalle disposizioni comunitarie di cui all‘art. 98 del D.Lgs. 58/1998, ed in particolare i fattori di rischio ivi contenuti, tra cui il rischio di cambio, e le pertinenti condizioni definitive predisposte ai fini della offerta e della quotazione delle Obbligazioni (le Condizioni Definitive) - nonché la documentazione e le informazioni di volta in volta disponibili ai sensi della vigente normativa applicabile. Il Prospetto di Base è disponibile per la consultazione presso la sede del Principal Paying Agent a Londra e le relative copie possono essere ottenute presso la sede dell’Emittente. Il Prospetto di Base e le Condizioni Definitive sono altresì disponibili presso il sito internet www.gecapitalobbligazioni.it, la sede e sul sito del Responsabile del Collocamento, dei Collocatori nonché sul sito di Borsa Italiana. Le Obbligazioni non sono destinate alla vendita negli Stati Uniti o a U.S. persons e la presente comunicazione non può essere distribuita negli Stati Uniti o a U.S. persons. Alle Obbligazioni è applicabile una tassazione pari al 20%. Il trattamento fiscale dipende dalla situazione individuale di ciascun investitore. Non è possibile prevedere eventuali modifiche all’attuale regime fiscale ed alla relativa interpretazione da parte dell‘autorità competente, che possono incidere, anche sensibilmente, sul rendimento netto dell’investimento. Le Obbligazioni non sono state e non saranno registrate ai sensi del U.S. Securities Act del 1933, come modificato (il “Securities Act”) e non possono essere offerte o vendute negli Stati Uniti o a, o per conto di, o a beneficio di, una U.S. person (come definita nel Regulation S di cui al Securities Act) se non in conformità con il Regulation S o ai sensi di un’esenzione dagli obblighi di registrazione prevista dal Securities Act. (1) L’effettivo avvio delle negoziazioni è subordinato al rilascio del relativo provvedimento da parte di Borsa Italiana S.p.A. previa verifica da parte della stessa della sufficiente diffusione dei titoli ed in tal senso non vi è garanzia che lo stesso sarà rilasciato. Inoltre, le Obbligazioni potrebbero essere sospese dalla negoziazione e/o revocate dalla quotazione secondo le norme applicabili e i regolamenti del segmento EuroMOT del Mercato Telematico delle Obbligazioni (il MOT). 22 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Cronache 23 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Spazio Dimostrata indirettamente l’esistenza delle onde gravitazionali La scoperta Il telescopio del Polo Sud che sente l’eco del Big Bang «Più forte del previsto». Gli scienziati: dati eccezionali Da decenni fisici e astronomi sono impegnati in una caccia forsennata per catturare le onde gravitazionali, onde generate da imponenti fenomeni cosmici. Ora sono riusciti a cogliere una traccia, indiretta ma importante. Con un telescopio installato al Polo Sud e dotato per la prima volta di uno strumento ultrasensibile, un gruppo di scienziati della Nasa e della National Academy of Science, ha colto nella radiazione lasciata dal Big Bang che permea tutto l’universo, un’impronta le cui caratteristiche non possono che essere quelle lasciate dalle onde gravitazionali, affermano gli studiosi: l’eco del Big Bang. Ma l’aspetto per il momento giudicato più importante è che la debole traccia (anche se più forte del previsto) confermerebbe una delle idee fondamentali sui primi passi compiuti dall’universo dopo l’esplosione iniziale da cui tutto ebbe origine 13,8 miliardi di anni fa. Gli astronomi ipotizzavano che immediatamente dopo, si fosse verificata una grande espansione di ciò che si stava creando nel passaggio dall’energia alla materia e tutto ciò avveniva in una frazione di secondo, meno di un battito di ciglia. «In quell’inferno iniziale si producevano delle fluttuazioni quantiche — spiega Jamie Bock, co-leader del progetto al Jet Proprulsion Laboratory della Nasa a Pasadena (California) — che a loro volta pensavamo generassero onde gravitazionali. Adesso le abbiamo trovate grazie alla sofi- L’annuncio Ieri è stata resa pubblica la prima osservazione di onde gravitazionali emesse nei primi istanti di vita dell’Universo, subito dopo il Big Bang. A renderlo noto è stato il team dell’esperimento «Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization» (BICEP) L’immagine Le fluttuazioni delle temperature delle microonde cosmiche mostrano le prime «tracce» dell’universo subito dopo il Big Bang (foto Harvard University/Epa) In questo quadro iniziale ora si inserisce la scoperta ottenuta dopo 8 anni di ricerche colmando appunto una delle domande rimaste aperte dopo le osservazioni con palloni e satelliti. «Ciò che si è visto è una prova indiretta delle onde gravitazionali, come le impronte lasciate da una volpe nella neve, ma la volpe ancora non l’abbiamo ancora catturata» precisa Eugenio Coccia presidente del Comitato Le prospettive Si aprono le porte su una nuova astrofisica: sarebbe una rivoluzione La parola Big Bang ‘‘ È il modello cosmologico predominante nella comunità scientifica. Riguarda lo sviluppo e l’espansione dell’universo. Il termine, tradotto in grande esplosione, si riferisce al fatto che secondo questa ipotesi l’intero cosmo iniziò a espandersi a partire da una condizione iniziale estremamente calda e densa. Il processo di espansione continua fino a oggi. La teoria è stata dedotta dalle equazioni della Relatività Generale di Albert Einstein. «Big Bang», in realtà, è stato usato la prima volta in senso spregiativo da Fred Hoyle. Nel marzo 1949 il fisico britannico, durante una trasmissione su BBC Radio, riferendosi alla teoria, parlò di «questa idea del Grosso Botto» sticatissima tecnologia inventata al California Institute of Technology». Per aumentare la probabilità di conquistare un risultato gli scienziati sono andati al Polo Sud, luogo ideale per studiare il cielo con minori interferenze. Sempre sull’Antartide facendo volare dei palloni stratosferici con il progetto internazionale «Boomerang» (nel quale aveva avuto un ruolo significativo l’astronomo italiano Paolo de Bernardis: risultato eccezionale, ha detto ieri) si erano colte le prime immagini dell’universo primordiale poi precisate coi satelliti Cobe e Wmap della Nasa. Il laboratorio La scoperta è stata condotta osservando la radiazione cosmica di fondo, e fornisce una prima evidenza dell’inflazione cosmica, uno degli elementi chiave dei modelli cosmologici attuali. La scoperta è stata effettuata grazie alla strumentazione presente nel Dark Sector Lab, nel Polo Sud (nella foto sopra) internazionale degli scienziati impegnati nella grande caccia e direttore del Gran Sasso Science Institute dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Le onde gravitazionali immaginate dai teorici sono state spesso giudicate una sorta di araba fenice. Numerosi laboratori intorno al mondo si sono impegnati nell’ardua frontiera e anche in Italia un eccellente gruppo di fisici guidati dal professor Edoardo Amaldi avevano anche costruito una primo rilevatore al quale, poi, l’Istituto nazionale di fisica nucleare fece seguire il grande rilevatore Virgo installato a Pisa. Ma finora purtroppo tutti i laboratori non sono mai riusciti a catturare la prova della loro esistenza. Una prima traccia indiretta si era avvistata alla metà degli anni Novanta del secolo scorso associata ad un evento cosmico. Ma da allora il silenzio. E, finalmente, una seconda prova indiretta ottenuta in altro modo. L’interesse è legato all’idea di poter dimostrare assieme alle fatidiche onde anche l’esistenza dei gravitoni. Come i fotoni ci portano la luce, i gravitoni sarebbero associati alle onde gravitazionali. E la loro presenza aprirebbe la finestra ad una nuova astrofisica. «Infatti — spiega Eugenio Coccia — il risultato ottenuto è affascinante perché avvicina due mondi che la fisica cerca, finora inutilmente, di unire e cioè la meccanica quantistica e la teoria della relatività di Einstein». Il sogno di unire le due frontiere della conoscenza è inseguito dai primi decenni del Novecento ed è ritenuto il passo rivoluzionario a cui tutti tendono. Un piccolo passo ora sembra compiuto grazie al telescopio che guarda al cielo dal Polo Sud. «La conferma definitiva, però, arriverà dal satellite Planck dell’Esa» afferma Reno Mandolesi alla guida degli esperimenti con l’osservatorio spaziale europeo. Giovanni Caprara © RIPRODUZIONE RISERVATA Il giallo Secondo l’ultima versione del governo di Kuala Lumpur l’ultimo messaggio è stato del copilota ed è avvenuto a transponder acceso Aereo sparito, le troppe verità della Malesia L’ipotesi che l’impennata fino a 13.700 metri sia servita per stordire i passeggeri Il volo 50.000 piedi 40.000 Ore 01.07 L’Acars, il sistema che trasmette i dati sul jet, invia l’ultimo segnale Ore 00.41 Il volo MH 370 decolla dall’aeroporto 20.000 di Kuala Lumpur Ore 01.19 Le ultime parole dalla cabina: «Tutto ok, buona notte» Ore 01.21 Il transponder dell’aereo viene disattivato Ore 1.37 L’Acars non trasmette i dati come previsto: il dispositivo è spento Ore 02.15 Il velivolo viene rilevato da un radar militare: vola a quota 29.500 piedi Ore 02.25 Da questo momento – secondo un’ipotesi – potrebbe aver volato a 5.000 piedi per evitare i radar 30.000 10.000 30 min 40 Ore 01.30 La torre di controllo perde i contatti con il Boeing Ore 01.01 Il velivolo raggiunge l’altezza di crociera a 35 mila piedi 50 ore 01 10 20 30 L’aereo sale a 45 mila piedi: secondo gli esperti se il jet non è stato pressurizzato bene le persone potrebbero essere svenute 40 50 ore 02 10 Il limite di volo del Boeing 777 20 30 ore 08 Ore 08.11 Ultimo segnale satellitare. Il jet si trovava in due possibili corridoi: quello nord, fino al Turkmenistan, quello sud verso il fondo dell’Oceano Indiano Ore 08.40 A questo punto l’aereo non ha più carburante nei serbatoi 10 40 Fonte: Dipartimento dell’aviazione civile della Malaysia, Flightradar24.com, Malaysia Airlines, Gebco, Skyvector, Reuters, Ap, Afp, The Strait Times – tutti gli orari sono relativi al fuso locale di GUIDO OLIMPIO e GUIDO SANTEVECCHI O gni giorno si aggiungono frammenti di tessera al mistero del Boeing 777 scomparso mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Gli ultimi tasselli ci riportano a quanto è avvenuto nella cabina dei piloti e alle strane manovre del jet. Nulla, però, che aiuti ad avere il mosaico completo. La sequenza Le fonti ufficiali hanno fornito nuove informazioni sulla sequenza degli eventi. Domenica il ministro della Difesa ha sostenuto che il transponder del jet è stato disattivato dopo l’ultimo contatto radio. Ora, invece, tutto è stato rivisto. E questa sarebbe la catena di eventi. Ore 1.07: il sistema di comunicazioni dati Acars manda il suo segnale; 1.19: una voce dalla cabina dice «All right, good night», per gli investigatori a parlare è il copilota Fariq Abdul Hamid; 1.21: il transponder che dialoga con il radar smette di funzionare, probabilmente è stato disconnesso; 1.30: i controllori perdono il contatto; 1.37: l’Acars dovrebbe inviare un nuovo «ping» ma ciò non avviene, non è più attivo. Cosa ha determinato lo stop negli apparati? Il governo malese, nei giorni scorsi, ha parlato di gesto deliberato. Da qui l’attenzione sul comportamento dell’equipaggio. Ieri alcuni esperti Usa sembravano più cauti, molti, invece, trovano conferme ai sospetti sui piloti o su un dirottatore con competenze aeronautiche. La frase Si discute anche sull’ultima frase: di norma, il pilota dovrebbe ripetere informazioni importanti, come le frequenze radio date dai controllori aerei, per confermare di aver ricevuto correttamente il messaggio. E poi bisognerebbe concludere con la formula «Roger, out». Lo sostiene per esempio Hugh Dibley, ex comandante della Bri- I messaggi Le preghiere, a Kuala Lumpur, per i passeggeri del volo scomparso (Ansa) tish Airways e ora membro della Royal Aeronautical Society. Quel «Tutto bene, buona notte» era forse un tentativo di richiamare l’attenzione da parte del copilota su un dirottamento in corso? Altri dicono che non sempre la procedura è seguita alla lettera. Le impennate Le ricerche si estendono per ottomila chilometri, dal Kazakistan a Nord fino all’Oceano Indiano a Sud. Nessuno sa (o ammette di sapere) dove si sia diretto il Boeing con i suoi 227 passeggeri e 12 membri dell’equi- 20 30 50 Le indagini Oltre al comandante Ahmad Shah Zaharie, un altro membro dell’equipaggio aveva a casa un simulatore di volo: lo steward Tan Size Hiang, 46 anni, steward della Malaysia Airlines e padre di una bimba che ha compiuto 5 anni il 14 marzo. La presenza del simulatore, si ripete, non è però una cosa inusuale. Gli Usa accusano — in forma anonima — i malesi di aver rifiutato un’offerta di collaborazione e aggiungono che per ora non sono emersi legami con realtà terroristiche conosciute. Gli agenti dell’Fbi sono al lavoro per scoprire eventuali I satelliti Il «buco» nei controlli radar: solo il dieci per cento del Pianeta ha una copertura satellitare adeguata CORRIERE DELLA SERA paggio. Chi era ai comandi pare aver fatto di tutto per scomparire. Con impennate sopra 45 mila piedi (13.700 metri) e discese a 23 mila piedi (7 mila metri), sotto l’altezza di crociera. Un satellite ha captato i «ping» del jet fino alle 8.11 del mattino, quando il Boeing doveva avere carburante per volare ancora non più di mezz’ora. Fonti malesi dicono che a un certo momento il Boeing si è abbassato a 5 mila piedi, 1.500 metri, forse per nascondere il suo percorso ma in questo modo ha consumato più carburante. O perché il «pilota» non era abbastanza esperto? I radar militari, spiegano, lo avrebbero inquadrato comunque. Molte domande anche sul picco dei 45 mila piedi. Uno scenario ipotizza che abbiano raggiunto quella quota per asfissiare i passeggeri. È vero che, in caso d’emergenza, escono le maschere per l’ossigeno, però hanno una durata limitata, giusto il tempo per riportare il jet ad un’altezza normale. connessioni. L’Independent rilancia la voce che il 777 potrebbe essere atterrato in territorio talebano, ma resta da spiegare come abbia fatto ad arrivarci senza essere scoperto in un’area che dovrebbe essere sorvegliata. Il congressista americano Pete King ripropone la «formula» del suicidio del pilota. Dall’elemento umano a quello elettronico: magari è stata un’azione di cyberwar a mettere fuori uso la strumentazione del 777. L’India, dopo aver escluso il transito del jet, ha sostenuto che i radar nella zona della Andamane non coprono tutto. Uno dei tanti buchi: solo il 10% del pianeta ha una copertura adeguata. E si chiude con la diffidenza verso il governo di Kuala Lumpur che dice e si contraddice. Pechino parla di incompetenza ma forse è solo una cortina per nascondere qualcosa avvenuto la notte della scomparsa. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Cronache 25 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Il caso L’Oms La vittoria delle crociere e la sconfitta degli ambientalisti. Eliminato il divieto per chi supera le 96 mila tonnellate Se un giudice cancella i limiti alle grandi navi di Venezia Secondo il Tar «non ci sono indagini adeguate sui rischi» Sullo sfondo La nave da crociera Msc Divina vista da via Garibaldi, a Venezia nel 2012 (foto Merola/Ansa) di GIAN ANTONIO STELLA Ha la precedenza il business della lobby crocieristica o l’opinione pubblica mondiale scandalizzata dalle navi immense che solcano Venezia? Il Tar del Veneto ha risposto. Dando torto al governo e sospendendo il contenimento del traffico e perfino lo stop dal 2015 all’accesso delle navi superiori alle 96 mila tonnellate. Come la Divina, lunga due volte piazza San Marco. Certo, la «sospensiva» dei Tar è come l’ultima sigaretta al condannato: non si nega a nessuno. Ma la decisione dei giudici, per quanto non inattesa, è stata accolta da una selva di proteste. E molte altre minaccia di sollevarne nei prossimi giorni. Lo stesso ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, infatti, l’aveva appena detto con brutale chiarezza: «È inimmaginabile rassegnarsi al fatto che giganti di quelle dimensioni passino davanti a San Marco. Non lo capisce nessuna persona con un minimo di buonsenso». Per capirci, occorre tornare al marzo 2012 quando, nella scia delle polemiche per la tragedia della Costa Concordia al Giglio e del progressivo au- mento delle stazze delle navi in transito nel bacino di San Marco, il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera e quello dell’ambiente Corrado Clini fecero un decreto: «È vietato il transito nel canale di San Marco e nel canale della Giudecca delle navi adibite al trasporto di merci e passeggeri superiori a 40.000 tonnellate di stazza lorda». Dopo di che, fissate alcune norme sul trattamento dei rifiuti subito considerate penalizzanti dagli armatori, precisava che quel divieto andava applicato «a partire dalla disponibilità di vie di navigazione praticabili alternative a quelle vietate, come individuate dall’Autorità marittima con proprio provvedimento. Nelle more di tale disponibilità, l’Autorità marittima, d’intesa con il magistrato alle acque di Venezia e l’Autorità portuale, adotta misure finalizzate a mitigare i rischi connessi al regime Il ministro Il ministro Franceschini aveva appena detto: non ci si può rassegnare a giganti di quelle dimensioni transitorio…». Un anno e mezzo dopo, però, queste alternative non si erano viste ancora e tutto continuava come prima al punto che il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, in audizione alla Camera, invocava: «Il decreto Clini-Passera va applicato immediatamente». Insomma, la deroga «provvisoria» rischiava di durare in eterno. Quindi, d’accordo «la salvaguardia del porto che rappresenta la più importante attività di Venezia» ma la croceristica «deve essere compatibile con la città». Finché, dopo il tuffo collettivo di manifestanti nel canale della Giudecca che aveva bloccato il passaggio degli immensi bestioni da diporto, il governo Letta decise di convocare un vertice. E ai primi di novembre 2013 fissò un anno di tempo, fino al 1 novembre 2014, per risolvere la questione. Dopo di che, stop. Nel frattempo, però, erano partiti due ricorsi di «Venezia Terminal Passeggeri», il gestore della Marittima, di una decina di imprese portuali e dal Comitato Cruise Venice. Uno dei quali vedeva la partecipazione, tra gli altri, dell’avvocato Francesco Curato, marito della soprintendente veneziana Renata Codello, da sempre silente sulle le gigantesche imbarcazioni che sfila- vano e sfilano davanti al Palazzo Ducale. Alcune delle quali, come la già citata Divina sono quattro volte e mezzo più lunghe e una volta il mezzo più alte, del Palazzo stesso. Quante navi sono passate nel 2013, approfittando della moratoria «provvisoria»? Ottocentonovantuno tra navi da crociera, traghetti e grandi navi fluviali, risponde Silvio Testa, del comitato «No grandi navi». Per un totale, fra andata e ritorno, di 3.764 passaggi nel bacino di San Marco. Oltre una decina al giorno, di media. Ma con punte, come sabato 21 settembre, quando Adriano Celentano comprò una pagina sul Corriere della Sera per denunciare l’andazzo, di 13 navi per un totale di 26 passaggi. Più quelli di 334 aliscafi. Tutto intorno, polemiche a non finire. Da una parte i sostenitori della croceristica, certi che quelle navi Le vie alternative Per il tribunale il transito delle maxinavi può essere vietato solo se è disponibile una «via alternativa» spropositate sono ecologicamente perfette e silenziosissime e sicurissime e mai e poi mai potrebbero avere incidenti come quello capitato tempo addietro alla «Mona Lisa» arenatasi davanti alla Riva dei Sette Martiri e comunque che siano una miniera d’oro per Venezia per un totale di 222 milioni di euro di valore aggiunto pari al 3,26% del Pil. Dall’altra chi contesta tutto e afferma che, al di là dell’«inquinamento visivo» ammesso perfino dal presidente dell’autorità portuale veneziana Paolo Costa, tutte quelle navi non sono affatto un affarone perché solo la miseria di un turista su quattro (mezzo milione su 2 milioni) si attarda a scendere per visitare Venezia (mica Gallarate: Venezia!) e l’indotto è assai più basso dato che, stando uno studio di Giuseppe Tattara, docente di economia a Ca’ Foscari, non solo l’inquinamento e il moto ondoso creano danni alle strutture ma anche la stima sulle forniture va ridotta: «Li contiamo come veneziani i salmoni cileni, la carne argentina o le aragoste di Baltimora? In realtà, il Pil locale andrebbe abbassato all’1,9%». Fatto sta che, contro l’ordinanza della capitaneria di porto firmata a ridosso delle decisioni del governo Letta, ordinanza perfino meno restrittiva e contestata sia pure con motivazioni diverse anche dal Comune, il Terminal passeggeri e un po’ di altri soggetti che si ritenevano danneggiati avevano chiesto al Tar di sospendere tutto. E il Tribunale amministrativo, come dicevamo, ha dato loro ragione: sia sulla riduzione del 12,5% del traffico delle navi da crociera sia sullo stop a partire dal 1° gennaio del 2015 all’ingresso dalla bocca del Lido alle navi di stazza superiore alle 96 mila tonnellate. Secondo il Tar, infatti, quelle misure «si pongono in contrasto con lo specifico principio di gradualità» in base al quale «l’interdizione del transito può essere consentita solo a partire dal momento dell’effettiva disponibilità di una via alternativa». Di più, secondo i giudici, l’ordinanza che «traduceva» in regole pratiche il dettato del governo, «non appare sostenuta da una adeguata attività istruttoria preliminare, volta all’identificazione dei rischi connessi ai traffici nei canali in questione e ai transiti delle navi con stazza superiore a 40.000 tonnellate». Insomma, dicono i magistrati, prima di limitare o addirittura vietare il t r a n s i to n o n c i s a re b b e s ta ta «un’esauriente ponderazione né dei presupposti di fatto né delle specifiche valutazioni dei rischi, assunti a fondamento delle misure “mitigatorie” in esame». Va da sé che le opposte tifoserie sono saltate su all’istante. Di qua i tifosi delle crociere, entusiasti. Di là quelli avversari, decisi a dar battaglia colpo su colpo. Ricorso su ricorso. E se le misure alternative non fossero così facili da individuare? Le grandi navi continueranno a sfilare nei secoli dei secoli. Amen. «In aumento in Italia le malattie legate al cibo» Siamo sempre più nutriti, ma anche malnutriti. Con conseguenze pericolose per la salute dell’umanità. Le malattie che mettono più paura agli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono oggi quelle croniche e degenerative, in buona parte causate da una cattiva cultura alimentare: pressione alta, colesterolo vagante tra vasi e cuore, alterato metabolismo degli zuccheri (anticamera di diabete e obesità). Tutte malattie controllabili, ma che portano a disabilità, pessima qualità di vita, costi enormi di sanità pubblica. Cattiva alimentazione uguale «infiammazione silente», non quella dolorosa che si spegne con i farmaci, ma quella delle cellule, indotta da troppi cibi infiammatori e pochi antinfiammatori. A Milano, nella terza edizione del convegno Science in nutrition, il top della ricerca internazionale ha disegnato la mappa del mondo «infiammato»: bandierine rosse e blu. Paesi cold spot e Paesi hot spot, freddi e caldi. L’Italia e il Giappone per esempio, grazie a una dieta che premia la longevità in buona salute, sono freddi (blu). Gli Stati Uniti, dall’alimentazione ricca ma infiammatoria, sono in rosso. L’Italia e il Giappone, a causa di una cattiva alimentazione nei giovani, stanno però diventando troppo tiepidi, mentre gli Stati Uniti si «sfiammano» un po’ grazie alle campagne di prevenzione alimentare. Ma l’allarme vero arriva da nazioni un tempo povere, ma sane e nettamente blu, che stanno ora diventando rosse. Cina e India, per esempio, che da sole assommano molto più di un terzo della popolazione mondiale: 2 miliardi e 600 milioni in due. In India al momento, e i dati sono molto più bassi della realtà, vivono 61 milioni di diabetici (un’Italia malata). La ricchezza porta cibo spazzatura e stili di vita sbagliati. E anche la produzione di antiossidanti biodisponibili viene meno. Frutta e verdura, per esempio, ma anche pesce e carni, hanno perso sostanze «buone», di difesa dalle malattie del secolo. E il consumo di vegetali è calato: meno del 60% della popolazione adulta consuma quotidianamente verdura. Occorre tornare all’antico. Al meglio dell’antico: la dieta mediterranea. Che, ora lo sappiamo, tinge il mondo di blu. Mario Pappagallo @Mariopaps © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il libro Il racconto di Luca Cari, comandante dei vigili del fuoco e responsabile della comunicazione. «Centinaia di luci in acqua e urla di spavento» La telefonata e i soccorsi, le ultime ore della Concordia ROMA — Una tragedia collettiva vista da un protagonista. Uno che c’è stato dall’inizio, che ha passato la prima settimana quasi senza mangiare per correre dietro ai soccorsi, al coordinamento, alle famiglie delle vittime. «Grosseto ci ha avvisato che stanno ricevendo chiamate per una nave in difficoltà a due miglia dall’isola del Giglio... con quattromila e duecento persone a bordo». «Così tanti? Controlliamo meglio». Venerdì 13 gennaio 2012, le dieci e mezzo di sera. Luca Cari, il comandante dei vigili del fuoco responsabile della comunicazione per il Corpo, entra così, con una telefonata d’allarme che pare uno sbaglio, in questa storia di tutti noi, che ha danneggiato le coscienze collettive e l’immagine stessa dell’Italia nel mondo. E così comincia il suo libro, Mai più Concordia, appena uscito per Stampa Alternativa: 125 pagine di racconto duro, talvolta amaro, che non mancheranno di sollevare qualche polemica. Dall’incredulità di quelle prime ore alla corsa affannosa verso l’isola, sull’Aurelia ancora avvolta dalle tenebre d’una notte troppo lunga, non L’allarme «Grosseto ha ricevuto chiamate per un natante in difficoltà, a bordo ci sono 4.000 persone» ancora rischiarata da un’alba che s’annuncia piena di grida e di paura. Dai primi interventi di quei pompieri eroici di cui sappiamo infine i nomi, Stefano Turchi e Paolo Scipioni, su e giù dentro l’acqua gelata a confortare, imbragare nei salvagente, trascinare a secco sugli scogli turisti smarriti, spaventati, spesso singhiozzanti, all’angoscia di una sessantenne francese, la prima vedova accertata di questo dramma, che invoca nel buio il nome del suo Pierre tra le braccia dei suoi salvatori, mentre quelli scuotono il capo perché per Pierre non c’è più niente da fare. E ancora: la frenesia attorno alla carcassa immane del piroscafo, che qui chiamano la Zoccola, con ran- core, con odio da nemici. Migliaia di esseri umani che «urlano tutti assieme e fanno accapponare la pelle». «Centinaia di lucine in acqua», così tante da far sembrare il mare un tappeto. Gli atti di piccolo grande coraggio, come quello del gigliese che s’arrampica a bordo per dare una mano, «uno che non si trova dentro la Concordia per destino, ma sceglie d’esserci e di rischiare la vita non per dovere bensì per umanità... credo sia lui il vero eroe di tutta questa sto- ria, se proprio tocca trovarne» scrive Cari. Una specie di Schettino alla rovescia, diremmo noi, se terrà processualmente l’idea che il comandante se la sia squagliata in anticipo anziché restare doverosamente sulla propria nave. Avellino Neonato trovato in treno, in tanti vogliono adottarlo Richieste di adozione o semplici informazioni su come far arrivare vestiti e giocattoli: sono tante le telefonate che stanno arrivando all’ospedale Moscati di Avellino dove è ricoverato il neonato trovato in un vagone della circumvesuviana a Baiano. Entro 10 giorni, se la madre non dovesse presentarsi, sarà il Tribunale dei minori a stabilire i tempi per l’adozione. Il piccolo verrà registrato all’anagrafe dal macchinista che l’ha soccorso: si chiamerà Carmine Francesco, in omaggio a un ragazzo tragicamente scomparso nei giorni scorsi ad Avellino e al Papa. Tanti angeli con la divisa, con diverse divise, agirono quella notte e nei giorni successivi, su uno scoglio «chiuso per l’inverno» e che non riusciva a credere di essere balzato al centro delle cronache planetarie. Tanti dispersi da salvare: «Le cifre assomigliano a un elastico che s’allarga e si stringe senza criterio». Quei trentadue che non sono più tornati. E infine i media, per i quali il comandante Cari usa parole dure, perché talvolta hanno trasformato «la tragedia in reality», le acque attorno al relitto in un «circo» di telecamere, senza rispetto. Ma questo, purtroppo, è un capitolo mai finito. R.R. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Economia Indici delle Borse FTSE MIB Dati di New York aggiornati alle ore 20.00 FTSE MIB 20.858,84 2,52% Londra 6.568,35 0,62% FTSE It.All Share 22.229,60 2,37% Francoforte 9.180,89 1,37% FTSE It.Star 19.413,48 2,28% Parigi (Cac40) 4.271,96 1,32% Dow Jones 16.246,83 1,13% Hong Kong 21.473,95 -0,30% Nasdaq 4.286,53 0,97% Tokio (Nikkei) 14.277,67 -0,35% S&P 500 1.858,89 0,96% Il cantiere di Unicredit per rafforzare il patrimonio e far emergere valore dalle controllate non riguarderebbe solo la banca online Fineco — per la quale è attesa la quotazione entro l’anno — ma anche il colosso dei fondi d’investimento Pioneer, una partita che vale 2-3 miliardi di euro. Una mossa, quella di puntare sul risparmio gestito, che in questi giorni hanno scelto anche Mps, Bpm, Creval e Clessidra, che ieri hanno avviato il cosiddetto premarketing in vista della quotazione di circa il 55% di Anima sgr, che viene valutata fino a 1,3 miliardi in uno studio di Banca Imi (che è tra i collocatori). L’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, alla presentazione di conti 2013, chiusi con una maxiperdita da oltre 14 miliardi legata a rettifiche sui crediti e alla cancellazione degli avviamenti, non aveva voluto commentare la domanda su una eventuale valorizzazione di Pioneer. L’idea è stata rilanciata ieri dal Financial Times, nella doppia formula della vendita o della quotazione già il prossimo anno, ed è stata anche accostata a un’altra ipotesi: la quotazione di una minoranza di Hvb, la banca tedesca di Unicredit acquisita nel 2005 per 15,4 miliardi in azioni (e ora tra gli avviamenti svalutati). L’operazione su Hvb è stata smentita ieri dal presidente di Unicredit, Giuseppe Vita: «Hvb è un gioiello di cui siamo molto contenti, va molto bene e ci paga i dividendi», precisando che la Germania «è strategica» per l’istituto di piazza Aulenti. Su Pioneer la banca non ha invece commentato. Dal piano industriale Unicredit prevede una crescita dei business a basso assorbimento di capitale, come l’asset management, con Pioneer che passa da 174 a 263 miliardi di masse gestite. La quotazione farebbe comunque emergere il valore intrinseco di Pioneer e potrebbe costituire una spinta forte specie se si tratterà di rafforzare il patrimonio dopo l’asset quality review. Anche se Vita ha precisato che è una prova «da affrontare con assoluta tranquillità. La pulizia è conclusa e ora abbiamo le basi per voltare pagina». Fabrizio Massaro © RIPRODUZIONE RISERVATA M M G V L 1,3906 dollari 0,15% 1 euro 141,4500 yen 0,58% 1 euro 0,8367 sterline 0,01% 1 euro 1,2154 fr. sv. 0,24% 1 euro 8,8604 cor.sve. -0,08% 1 euro 1,5393 dol.can. La settimana inv. 17,36 M = M G V L Titoli di Stato Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 17-03 netto % Titolo Ced. Quot. Rend. eff. 17-03 netto % Btp 11-01/04/14 3,000% 100,08 - Btp 96-01/11/26 7,250% 136,38 2,90 Btp 04-01/02/15 4,250% 103,18 0,07 Btp 11-15/09/26 3,100% 106,65 2,70 Btp 10-15/04/15 3,000% 102,51 0,27 Btp 03-01/08/34 5,000% 112,76 3,52 Btp 11-15/04/16 3,750% 105,87 0,42 Btp 06-15/09/17 2,100% 104,90 Btp 13-15/09/18 1,700% 102,92 0,67 1,48 Btp 05-01/02/37 4,000% 100,26 Btp 07-01/08/39 5,000% 112,14 Cct 07-01/12/14 0,420% 100,18 3,51 3,67 0,43 Btp 09-01/03/20 4,250% 110,32 Btp 11-01/03/22 5,000% 114,31 Btp 13-01/03/24 4,500% 109,64 1,88 2,39 2,84 Cct 08-01/09/15 0,380% 100,11 Cct 09-01/07/16 0,560% 99,95 Cct 11-15/04/18 0,677% 99,86 0,57 0,69 1,26 L’accordo La società viene valorizzata a 12 euro per azione. A vendere è Clessidra mentre Unicredit e Intesa Sanpaolo restano La svolta Pirelli, entrano i russi di Rosneft Avranno il 13% in trasparenza. Poteri di governance a Tronchetti Provera MILANO — Il riassetto della Pirelli prende una strada inattesa. Con una mossa a sorpresa LauroSessantuno, la holding controllata da Marco Tronchetti Provera, Clessidra, Unicredit e Intesa Sanpaolo, ha annunciato ieri un accordo per vendere la partecipazione di controllo della Pirelli, ex Camfin, a Rosneft. Il colosso russo rileverà per 500 milioni di euro (oltre alla quota parte di debito) metà del pacchetto custodito nella holding, che equivale al 13% del capitale Pirelli, diventando in trasparenza il primio azionista singolo del gruppo milanese. Il restante 13% sarà invece conferito a una società partecipata da Tronchetti all’80% e dalle due banche con il 10% ciascuna. Le quote potranno anche essere apportate a una Newco di cui i russi avrebbero il 50% e i soci italiani il restante 50%. L’effetto più rilevante del’accordo è che Tronchetti resterà alla guida della Pirelli almeno fino al 2019. La prospettiva era di uscire nel 2017, quando i patti con Clessidra avrebbero fatto scattare il diritto di vendita della partecipazione di LauroSessantuno in Pirelli. Tutto superato. Rosneft ha accettato infatti il mantenimento dell’attuale governance per altri cinque anni, con un accordo tacitamente rinnovabile per altri cinque, in cui è stata inserita un’opzione «put» a tutela degli equilibri odierni che consente ai russi di rivendere a Tronchetti la partecipazione nel caso in cui quest’ultimo decida prima del 2019 di lasciare la guida della Pirelli. Al momento i due partner hanno firmato un «term-sheet», un accordo che fissa le condizioni di massima, il cui perfezionamento avverrà entro il primo semestre di quest’anno. Per la Bicocca è una svolta. Rosneft è il maggior produttore mondiale di petrolio nonchè una delle più grandi corporation al mondo. Ha una potenza finanziaria pressoché inesauribile. I vantaggi, quindi, sono evidenti. Intanto verrà rafforzata la partnership già in essere per la commercializzazione di pneumatici in Russia e per la ricerca e sviluppo della gomma sintetica e di materie prime. Ma la partnership potrebbe anche accelerare da subito l’inserimento di Pirelli sul ricchissimo mercato russo dei pneumatici, dove la Bicocca soffre la concorrenza interna di Nokian. In Russia il gruppo milanese ha anche un accordo con la Russian Technologies di Sergey Chemezov a cui, secondo le voci, si deve l’incontro tra Tronchetti e il potente capo di Rosneft, Igor Sechin che ha portato prima alla partnership industriale e ora all’ingresso dei russi nel gruppo della Bicocca. In Borsa l’operazione è stata accolta con freddezza. I titoli della Bicocca hanno perso il 2,2% chiudendo a 11,77 euro, poco sotto i 12 euro della valutazione delle azioni acquistate da Rosneft. Il calo è dovuto principalmente al venire meno dell’appeal speculativo Manager Il presidente di Pirelli Marco Tronchetti Provera Presidente Confindustria, il torinese Gay alla guida dei Giovani Sarà il torinese Marco Gay il nuovo presidente dei Giovani di Confindustria. Gay, classe 1976, è stato indicato come candidato unico e succederà a Jacopo Morelli. Attuale presidente dei Giovani Imprenditori del Piemonte e vice presidente di Confindustria Piemonte, il nuovo presidente dei Giovani presenterà squadra e programma al consiglio centrale di Viale dell’Astronomia il prossimo 4 aprile e sarà eletto il 6 maggio. Imprenditore dell’economia digitale, Gay nel 2000 ha fondato di WebWorking Srl, di cui è ceo. Nel 2007 ha acquisito quote della società Ottovolante, specializzata in digital project per il settore farmaceutico diventandone amministratore delegato e successivamente è entrato nell’agenzia pubblicitaria Gsw WorldWide Italy. Nel 2013 è cofondatore di Ad2014, start up innovativa che opera nel settore Internet of Things, e di Torino1884, di cui è presidente, società del settore food&beverage per lo sviluppo di punti vendita in Italia e all’estero. © RIPRODUZIONE RISERVATA che da mesi sta sostenendo il titolo. E che lo ha portato rapidamente fino a un livello adeguato per la vendita. Gli accordi in LauroSessantuno prevedevano infatti la valorizzazione del titoli in portafoglio a un prezzo almeno doppio rispetto al valore di carico della partecipazione Pirelli, che era di 6,5 euro ad azione. L’aspetto tuttavia più importante dell’operazione riguarda l’assetto di comando della Bicocca, che a questo punto non sembra più destinato a cambiare nel breve, come invece sarebbe stato con Clessidra. A dir la verità, già dal giorno successivo alla firma dei patti di LauroSessantuno si è iniziato a parlare della ricerca di un compratore, complice la Borsa che aveva puntato con decisione sul riassetto sostenendo le quotazioni della Pirelli. Ed era anche filtrato il nome di Rosneft, insieme a quello di Goldman Sachs, come possibili partner di Tronchetti. I rumors avevano parlato di un’Opa in arrivo con l’obiettivo di delistare la Bicocca. L’accordo annunciato ieri è diverso: intanto non c’è Goldman Sachs, ma soprattutto lascia Pirelli contendibile sebbene con un azionariato stabile e robusto e con una guida consolidata destinata a rimanere in sella fino al 2019. Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA Aggregazioni Il gruppo di telecomunicazioni guidato da Colao sta rilevando società con reti fisse per un’offerta sempre più integrata Vodafone conquista Ono in Spagna per 7,2 miliardi L’operazione segue l’acquisizione di Kabel in Germania e C&W a Londra Tre indizi fanno una prova. E dopo Cable & Wireless in Gran Bretagna nel 2012 (1,044 miliardi di sterline) e Kabel Deutschland in Germania nel 2013 (7,7 miliardi di euro per il 76,75%), ieri la prova che Vodafone sia in piena fase aggregativa è arrivata con l’acquisizione di Ono in Spagna per 7,2 miliardi di euro, debito incluso. Il gruppo inglese guidato da Vittorio Colao sta archiviando migliaia di chilometri di cavo acquistando capacità di trasmissione dati ad alta velocità in tutta Europa. E come se si stesse costruendo una «rete fissa» che le permetta di limitare la dipendenza dagli ex monopolisti e, infatti, non è un caso che da tempo di parli di una possibile acquisizione anche in Italia grazie ai 3,7 miliardi che arrivano dalla vendita di Verizon negli Usa. Il dossier Fastweb e anche quello Infostrada sono stati probabilmente visti anche se di operazioni se ne studiano tante e se ne fanno pochissime. Il vero tema è il cambio di pelle dell’operatore mobile inglese: il servizio voce è ormai ridotto a una commodity. «La domanda di comunicazioni unifi- Lo shopping del gruppo inglese 2014 7,2 2013 marzo acquisizione Grupo Corporativo ONO, S.A. miliardi di euro 7,7 2012 ottobre acquisizione Kabel Deutschland (76,75%) miliardi di euro REGNO UNITO DOPPIO PASSO IN BORSA, FINECO E PIONEER 1,66% (2,52%) 1 euro Eni GERMANIA UNICREDIT, 9.975,00 20858,84 Cambi SPAGNA La lente Madrid La settimana luglio acquisizione Cable & Wireless 1,044 miliardi di sterline D’ARCO Vittorio Colao alla guida di Vodafone cate fisso-mobile — ha svelato lo stesso Colao — è cresciuta significativamente in Spagna negli ultimi anni e questa transazione, assieme al nostro piano di sviluppo di fibra ottica, accelererà la nostra capacità di offrire pro- poste di qualità sul mercato spagnolo». Con l’acquisto, Vodafone in Spagna si assicura l’accesso a 7,2 milioni di utenti ai quali Ono arriva con infrastrutture HFC proprie, una tecnologia che le consente di offrire alte velocità di 100 e 200 megabit al secondo e di competere con la velocità che offre Telefonica. Si potrebbe obiettare che anche il traffico dati sta seguendo lo stesso destino di trasformazione in commodity ma è l’unica voce in crescita nella matura Europa, senza contare che nuovi business si stanno aprendo grazie alla trasformazione delle tv di nuova generazione 4K in potenti strumenti da col- legare a Internet. Lo streaming dei file audio e di quelli video con l’occupazione di questo business da parte degli Over The Top come Amazon, Netflix e Hulu sta vitalizzando industry che negli ultimi anni erano restate in apnea. Inoltre il processo di riassetto a più livelli è già cominciato e come Colao ha manifestato espressamente le attese sono per un’industria telefonica più simile a quella statunitense (in Europa ci sono un centinaio di operatori, negli Usa solo 4 con At&T che la fa da padrona sia sul fisso che sul mobile). In questa visione la massa potrebbe fare la differenza tra la sopravvivenza della specie e l’estinzione. La crescita per- mette inoltre di abbracciare nuovi business seppure non strettamente core. La stessa azienda, nel precisare che l’operazione genererà risparmi per circa 2 miliardi di euro e che potrebbe generare un potenziale incremento dei ricavi per 1 miliardo, ha aggiunto che Ono offre il servizio innovativo di pay tv. Proprio la tv a pagamento sta diventando in diversi Paesi uno spazio conteso tra broadcaster puri come Sky che offrono anche la connettività e operatori incumbent come British Telecom che offrono l’esclusiva sui programmi chiave come il calcio. Se si guarda di nuovo agli Stati Uniti l’indirizzo è proprio questo: con l’operazione da 42 miliardi di dollari Comcast-Warner Bros Cable sta nascendo il più grande operatore di pay tv e servizi broadband. Dunque, la nervatura in fibra ottica che Vodafone sta acquistando avrebbe anche una sorta di polizza interna. Resta da capire come tutto questo possa dialogare con le voci di un interesse da parte di At&t. Ono è posseduta al 54% dai fondi Providence Equity Partners, Thomas H. Lee Partners, CCMP Capital Advisors e Quadrangle Capital. Massimo Sideri @massimosideri © RIPRODUZIONE RISERVATA Economia 27 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 I principali azionisti della Bicocca I numeri Al 30 settembre 2013 Rosneft dati in milioni di euro 13% 13% 4.649,9 Il margine operativo lordo 813,4 Edizione Srl (Benetton) 4,6% 2,3% 3,9% L’accordo mag giu lug 2013 ago ott nov dic 220 Ieri 210 +0,49% 20 maggio 19 luglio 18 settembre 2013 16 novembre © RIPRODUZIONE RISERVATA mar 228 rubli 15 gennaio 2014 17 marzo Il ritratto Eminenza grigia del presidente ha liquidato la Bp in un affare da 55 miliardi di dollari Laurea in filologia, missioni in Angola e Mozambico negli anni 80 MILANO — Un accordo con le ferrovie olandesi che restituiranno ad AnsaldoBreda i treni Fyra, commessa al centro di un lungo contenzioso e lo stop dei giudici di Milano all’escussione di garanzie per 278 milioni legate al contratto per la fornitura di elicotteri AgustaWestland all’India: il gruppo Finmeccanica si è trovato così, nella stessa giornata, a registrare passaggi importanti sui due dossier. È di «grande soddisfazione» la lettura dell’amministratore delegato del gruppo di Piazza Monte Grappa, Alessandro Pansa (foto). E anche per l’esito dell’accordo con l’Olanda, perché è stata così risolta «una vertenza complessa, che si sarebbe potuta trascinare a lungo». Le ferrovie olandesi riavranno 125 milioni di euro e restituiranno i treni ad alta velocità V250 che dovevano servire la tratta Amsterdam-Bruxelles (e che, ma per un numero molto inferiore, sono ancora oggetto di una vertenza con le ferrovie belghe). AnsaldoBreda, evitati «lunghi e dispendiosi procedimenti giudiziali», punta ora «sulla vendita dei treni ad altri clienti»: per ogni treno venduto è previsto un ulteriore pagamento alle Ferrovie olandesi Ns fino ad un importo massimo di 21 milioni. Sul fronte della risoluzione del contratto per la fornitura di 12 elicotteri, da parte del Ministero della Difesa indiano, è stato accolto il ricorso d’urgenza presentato da AgustaWestland. feb 2014 250 La marcia di Sechin, l’uomo di Putin che produce più barili della Exxon Finmeccanica, pace in Olanda Riavrà i treni gen 260 200 258,1 *Marco Tronchetti Provera apr euro 230 L’utile netto consolidato totale Mediobanca -2,24% 240 581,7 3,9% mar 11,77 Ieri 7,92 270 Il risultato operativo Harbor International Fund Ruane Cunnif & Goldfarb Inc. 9,32 (Nuove Partecipazioni* 80%, Unicredit 10%, Intesa Sanpaolo 10%) 7% 12,12 10,72 I ricavi Malacalza Investimenti Srl L’ultimo anno MILANO – Che cos’è Rosneft? E chi è il suo navigato e indiscusso capo, Igor Ivanovich Sechin? Un paio di domande che sono d’obbligo dopo l’ingresso in Pirelli e il posizionamento dello scorso anno nella Saras dei Moratti. Partiamo dalla prima: Rosneft, compagnia statale di Mosca, è semplicemente il numero uno del petrolio mondiale. Il «re» storico, l’americana ExxonMobil, è ancora in testa sotto molti punti di vista, soprattutto finanziari. Rosneft ha guadagnato quest’anno «solo» 11,5 miliardi di euro contro i 32 miliardi di dollari del colosso Usa. Ma è su un numero fondamentale che i russi hanno preso il sopravvento: ogni giorno dello scorso anno hanno prodotto 4,87 milioni di barili di petrolio contro i 4,175 di Exxon. Parecchio più dell’Iraq, dell’Iran o degli Emirati arabi, per intendersi. E chi è invece Igor Sechin? Potrebbe bastare il luogo di nascita per fare un bel passo in avanti: Leningrado (oggi San Pietroburgo), 7 settembre 1960. Anche se probabilmente lui non sarebbe d’accordo, Sechin, come molti nel «cerchio magico» del vero zar Vladimir Putin, è inserito d’ufficio nel gruppo dei «siloviki», di coloro che hanno fatto la gavetta nell’orbita dei servizi segreti e del Kgb prima di approdare in posizioni di grande potere. La sua biografia, per la verità, presenta un «buco» notevole, quello degli anni della giovinezza, di cui poco si sa. Laureato in filologia all’università di Leningrado, dove ha Petrolio Rosneft, guidata da Igor Sechin (nella foto) - per «Forbes» è al sessantesimo posto della lista degli uomini più potenti al mondo - è controllata al 69,50% dalla statale OJSC Rosneftegaz. BP possiede un altro 19,75% e il restante 10,75% delle azioni è quotato in Borsa. imparato il francese e il portoghese, negli anni 80 lo si ritrova prima in Mozambico e poi in Angola durante il periodo travagliato delle guerre civili. Ufficialmente in veste di traduttore per alcune attività di import-export. Una copertura per la vendita d’armi, hanno però scritto in molti, ma non è dato saperlo. Il legame con Putin è successivo. All’ombra del sindaco di San Pietroburgo Anatolij Sobchak, negli anni Novanta Sechin diventa assistente di Putin, e non lo lascerà più. Dal 2000 al 2008, durante i primi due mandati del suo datore di lavoro, l’attuale capo di Rosneft è la vera «eminenza grigia» della presidenza, di cui gestisce la segreteria. Pur dietro il riserbo che caratterizza le mosse del Cremlino (pare che nel 2000 i giornalisti si lamentassero che non ci fosse in circolazione una sua foto pubblicabile) ci sarebbe stata la mano di Sechin a condurre l’affare Yukos, la manovra e le accuse di frode fiscale che nel 2003 hanno portato in carcere (per dieci anni) Mikhail Khodorkovsky, l’oligarca proprietario della compagnia petrolifera che avrebbe osato sfidare Putin. Nel quadriennio di Dmitry Medvedev diventa vice primo ministro, ma con il nuovo presidente e con la «fazione» che fa capo a Gazprom, braccio energetico nel gas di Mosca, i rapporti non sono idilliaci. Il tutto nel quadro degli «Siloviki» Sechin fa parte del gruppo dei «siloviki», di coloro che hanno fatto la gavetta nei servizi Numero uno Lo scorso anno Rosneft ha prodotto 4,87 milioni di barili al giorno contro i 4,175 di Exxon scontri interni al potere putiniano, come quello, recente, che ha visto Sechin e la Rosneft opporsi al trio GazpromGennady Timchenko-Mikhail Fridman per il controllo di Severenergia, un altro «pezzo» di Yukos finito per il 49% (ma solo per qualche anno) nelle mani delle italiane Eni e Enel. Sechin, nel frattempo, è già capo di Rosneft, dove lo inserisce Putin al suo rientro al Cremlino. Poco dopo il suo arrivo, che lo consacra braccio petrolifero del presidente, Sechin liquida in un affare del valore di 55 miliardi di dollari la British Petroleum e i suoi soci privati russi dalla jointventure Tnk-Bp, di cui diventa proprietario. Grazie alle copiose riserve di quest’ultima, Rosneft diventa il numero uno al mondo, e c’è chi scommette che Sechin sia pronto a rispolverare il suo vecchio progetto di accorparla con il gas di Gazprom. Sarebbe uno Stato nello Stato, ma si vedrà. Anche adesso, comunque, Rosneft ha dimensioni elefantiache rispetto a Pirelli e Saras. E malgrado l’indubbio interesse «industriale» per gomma e raffinerie, Sechin è abituato a comandare. Resta il dubbio che per Pirelli e Saras si tratti solo di aspettare. Stefano Agnoli @stefanoagnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA . Il riassetto Gli istituti chiedono al gruppo Cir un innesto di risorse finanziarie per 300 milioni. Pronte a convertire i bond Sorgenia, la lettera delle banche sui prestiti Per l’impianto di Vado Ligure (primo socio Gaz de France) l’ipotesi supercomitato MILANO — Il dialogo tra Sorgenia — la società di produzione elettrica controllata dalla Cir della famiglia De Benedetti e partecipata al 46% circa dall’austriaca Verbund — e le banche creditrici per oltre 1,86 miliardi sembra a un passo dalla rottura. Gli istituti, che anche ieri hanno effettuato incontri e analisi sulla società che ha debiti eccessivi per 600 milioni e una cassa che basta forse fino a fine mese, avrebbero maturato una posizione comune: respingere la proposta da Cir di un aumento di capitale da 190 milioni totali della società guidata da Andrea Mangoni, coperto dall’azionista di maggioranza con 100 milioni e con un intervento delle banche che ricapitalizzino per 90 milioni e convertano i 400 milioni residui del debito di Sorgenia in nuovi strumenti partecipativi. Nell’ipotesi della holding, Cir resterebbe con il 53% di Sorgenia e avrebbe le banche come secondo socio al posto di Verbund (che non vuole partecipare), mantenendo così il controllo dell’azienda. Il «no» alla proposta di Cir e di Sorgenia sarebbe contenuto in una lettera che il consorzio delle circa 20 banche — in testa Mps con 600 milioni, a seguire Banca Imi, Unicredit, Banco Popolare, Ubi Banca, Bpm — dovrebbe inviare già oggi e alla holding presieduta da Rodolfo De Benedetti e guidata da Monica Mondardini. Le banche insistono: Cir deve mettere almeno 150 milioni per poter arrivare a una governance condivisa, mentre le banche convertirebbero i 600 milioni di debiti in eccesso in azioni e in strumenti partecipativi. In alternativa, la conversione in azioni da parte elle banche riguarderà gran parte del debito eccessi- vo, facendo diventare così gli istituti socci di controllo, con Cir azionista di minoranza e fuori dai giochi. Ma non è detto che Cir alla fine non preferisca questa ipotesi, come già alcuni analisti (Equita sim) aveva suggerito di fare. D’altronde la holding dei De Benedetti deve affrontare altre incognite: il possibile rimborso di un bond da 260 milioni di euro ( anticipato proprio per la crisi di Sorgenia); l’eventua- Finanza Axa e Bnp, fine alle quote incrociate Axa e Bnp hanno annunciato di avere posto fine al patto che prevedeva partecipazioni incrociate. Attualmente, le rispettive quote ammontano allo 0,1% . le garanzia sul pagamento della fornitura di gas naturale (cosiddetti contratti «take or pay») se Sorgenia dovesse ritirare meno materia prima. C’è poi il tema di Tirreno Power, con la centrale a carbone di Vado Ligure sequestrata nell’ambito dell’indagine della procura di Savona per disastro ambientale e omicidio colposo. Tirreno Power — controllata al 50% dai francesi di Gaz de France e di cui Sorgenia ha il 39% indiretto attraverso Energia Italiana (insieme con Hera e Iren all’11% circa a testa) — ha 800 milioni di debiti e il nuovo direttore generale Massimiliano Salvi sta preparando un piano per farvi fronte, anche con l’eventuale partecipazione del socio francese. Intanto ieri i legali della società, capitanati dall’ex ministro della Giustizia Paola Severino, ha incontrato il procuratore capo Francantonio Granero, il pm Chiara Maria Paolucci e il gip Fiorenza Giorgi: non è escluso che gli avvocati, accettando la supervisione di tecnici nominati dal giudice nella fase di produzione di energia, rinuncino al ricorso contro il sequestro. Fabrizio Massaro [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera GEIE - «GEF» “Groupement d’Exploitation du Fréjus” Plate Forme du Tunnel F-73500 MODANE (FR) Tel. +33 - 479202600 Fax +33 - 479202610 AVVISO DI GARA Il GEIE “GEF”, nella sua qualità di gestore unico del Traforo Autostradale del Frejus, con sede legale in Modane - Francia 73500, Plate forme du Tunnel du Fréjus - ha indetto una procedura di gara aperta, per la fornitura di “Abbigliamento delle squadre di sicurezza antincendio del GEIE-GEF ” - Classifica CPV 18300000. La Fornitura consiste in capi di abbigliamento per le squadre di sicurezza antincendio in servizio presso il GEIE_GEF; la fornitura verrà eseguita sulla base di specifici ordini di acquisto (bons de commande) ed è suddivisa di n. 4 Lotti: - Lotto 1: abbigliamento divisa pompieri; - Lotto 2: abbigliamento tecnico vario; - Lotto 3: abbigliamento sportivo; - Lotto 4: scarponi di intervento. Importo previsto: per il lotto 1 - abbigliamento divisa pompieri e intervento: importo annuo minimo € 15.000 - massimo € 35.000; per il lotto 2 - abbigliamento tecnico vario: importo annuo minimo € 15.000 - massimo € 45.000; per il lotto 3 - abbigliamento sportivo: importo annuo minimo € 500 - massimo € 15.000; per il lotto 4 abbigliamento scarponi di intervento: importo annuo minimo € 5.000 - massimo € 30.000. Importi da intendersi esclusa TVA (Iva). Termine di esecuzione: 12 mesi, con possibilità di tre rinnovi. Data limite di ricevimento delle offerte: 28 aprile 2014, ore 15.00, da recapitare a GEIE “GEF” Service Achats - Plateforme du Tunnel - 73500 Modane - Francia. - Numero di riferimento da parte della stazione appaltante: GEIE GEF 14-03. Le modalità di presentazione dei documenti richiesti e di partecipazione alla procedura di gara sono previste nel “Dossier di consultazione”, disponibile in formato elettronico all’indirizzo: http://www.sftrf.fr, sezione “Marchés Publics”. Criterio di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base dei seguenti elementi: - Prezzo Ponderazione 65 - Valore tecnico Ponderazione 35 Informazioni di tipo amministrativo possono richiedersi a Mme Michèle RATEL, presso GEIE GEF - Service Achats et Marchés -Plateforme du Tunnel, 73500 Modane (FR), Tel : 00 33 4 33 79 20 68 06 - Fax : 00 33 4 79 20 68 06 - [email protected]. Informazioni di tipo tecnico possono richiedersi al Sig. Marco Bighetti, presso GEIE - GEF Traforo del Frejus, 10052 Bardonecchia, Tel : 0039 122 90 90 11 - Fax : 0039 122 90 15 89 [email protected]. Il bando di gara è stato inviato in GUCE il 06/03/2014. Addì, 18 marzo 2014 GEIE “GEF” ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. Direzione Regionale per la Sicilia DIREZIONE GENERALE Poste Italiane S.p.A. - Acquisti - Acquisti di Beni e Servizi Immobiliari - Viale Asia 90 - 00144 Roma, rende noto che il bando di gara relativo all’Appalto ai sensi del D.lgs. 12.04.2006 n. 163 e s.m.i. - Procedura aperta in modalità telematica per l’istituzione di un Accordo Quadro per la fornitura di sedute, importo complessivo a base di gara IVA esclusa € 1.726.000,00 - è stato inviato alla GUUE in data 11/03/2014 e pubblicato sulla GURI 5^ Serie Speciale n. 31 del 17/03/2014. Il Responsabile Funzione Acquisti Dott. Manlio Caporali Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11 Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato Registro delle Imprese Ufficio di Firenze Partita I.V.A. n. 03507510489 CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA Si comunica che sulla G.U.R.I. n° 31 del 17/03/2014 è pubblicato il bando di gara integrale relativo al sotto elencato lavoro: BANDO DI GARA PALAV008-14, GARA 08-14; CODICE APPALTO: PAUPMS101523; CPV: 45221119-9; CUP: F47H13002610001; CIG: 56084249E3; Provincie: PA - EN - CL - CT; Lavori di M.S. per il ripristino dei giunti di dilatazione previo ripristino delle testate di soletta in tratti saltuari tra i km 72+800 e 192+800 dell’A/19 Palermo - Catania di competenza del C.M. “C”. Importo totale lordo lavori a misura: € 1.173.750,00. Importo soggetto a ribasso: € 1.117.000,00. Oneri sicurezza: € 56.750,00; Ctg.Prevalente: OS11 Class.ca III^. Cauzione provvisoria 2%: € 23.475,00; Pagamenti in acconto: ogni € 300.000,00. Perizia: n° 74946 del 19/12/2013; Il termine per l’esecuzione dei lavori è di 280 (duecentoottanta) giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna dei lavori comprensivi di giorni 30 (trenta) per andamento stagionale sfavorevole, cosi come disposto con determina a contrarre n° CPA-11177-I del 24/02/2014. Responsabile del Procedimento Ing. Nicola RUSSO. Il plico con la documentazione richiesta pena l’esclusione dalla gara stessa, dovrà pervenire ESCLUSIVAMENTE: tramite raccomandata/posta celere del servizio postale (Poste Italiane o altro corriere autorizzato) entro e non oltre le ore 10:00 del giorno 15/04/2014 al seguente indirizzo: ANAS S.p.A. - Direzione Regionale per la Sicilia - U.O. Gare - con sede in Via A. De Gasperi 247, C.A.P. 90146 - Palermo.La prima seduta pubblica si terrà il giorno 15/04/2014 alle ore 12:00 presso la sala gare della Stazione Appaltante all’indirizzo di cui sopra. AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI Sul foglio inserzioni della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 31 del 17/03/2014 è pubblicato l’avviso relativo all’appalto aggiudicato in regime di accordo quadro inerente la sottoindicata procedura ristretta, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi degli artt. 81, 83 del D. Lgs. n. 163/06 s.m.i. e dell’art. 283 commi 1, 2, 3 e 5 del D.P.R. 207/10. Oggetto: “DGACQ 01-13 - Fornitura di dispositivi di protezione individuale per il personale di Anas S.p.A.”. Offerte ricevute: n. 2. Aggiudicatario: ST PROTECT S.p.A. con un importo offerto di € 3.277.376,70 (euro tre milioni duecentosettantasettemila trecentosettantasei/70). L’avviso integrale è stato inviato alla GUUE il 10/03/2014, pubblicato sul sito internet www.stradeanas.it e sul sito www.infrastrutturetrasporti.it. Roma, lì 18/03/2014 IL RESPONSABILE DELL’UNITÀ ACQUISTI Mauro FRATTINI VIA MONZAMBANO, 10 - 00185 ROMA Tel. 06/44461 - Fax 06/44461 - 06/4456224 • sito internet www.stradeanas.it IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Giuseppe ORSINO Palermo, lì 18/03/2014 VIA A. DE GASPERI, 247 - 90146 PALERMO Tel. 091/379111 - Fax 091/6703090 - 091/521722 • sito internet www.stradeanas.it ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per il Veneto ESTRATTO DI BANDO DI PROCEDURA APERTA (art. 122 co. 5 D. Lgs. 163/2006) Sul foglio inserzioni della G.U.R.I. N° 31 del 17/03/2014 è pubblicato il bando di gara relativo alla seguente PROCEDURA APERTA. BANDO DI GARA N. 13/2014: S.S. S.S. Tutte del Compartimento. Lavori di fornitura e posa in opera di barriere di sicurezza in tratti saltuari della rete stradale Compartimentale. Codice Appalto: VE2011MSBAR - Cod. CUP: F17H13001640001 Cod. CIG: 5650034B8B. Importo complessivo dell’appalto € 880.000,00 (di cui costi per la sicurezza, non soggetti a ribasso € 25.700,00). Natura ed entità delle prestazioni: lavori a misura per un totale di € 854.300,00. Cat. Prevalente: “OS12 A Classifica III per l’importo di € 880.000,00. Cauzione provvisoria del 2%: € 17.600,00. Tempo di esecuzione dei lavori: giorni 90 (novanta/00). Procedura di aggiudicazione: ai sensi dell’art. 82 co. 1 e 2 lett. a) del D.lgs. n. 163/2006 l’appalto sarà aggiudicato al prezzo più basso, inferiore a quello posto a base di gara, mediante ribasso percentuale sull’elenco prezzi, con esclusione automatica delle offerte anormalmente basse, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 86 comma 1, 122, comma 9 e 253, comma 20-bis del D.lgs. n. 163/2006. L’offerta dovrà pervenire all’ANAS S.p.A. Compartimento della Viabilità per il Veneto, Via Millosevich n. 49, 30173 Venezia-Mestre, entro le ore 12:00 (dodici) del giorno 23/04/2014. I plichi saranno aperti il giorno 28/04/2014 a partire dalle ore 09:00 (nove) nella Sala Gare del Compartimento ANAS sita in via Millosevich n. 49 - 30173 Venezia Mestre. Responsabile del procedimento: ing. Ettore de la GRENNELAIS. Il bando integrale è esposto altresì presso l’Albo del Compartimento ed è pubblicato sul sito www.stradeanas.it - Sito Informatico del Ministero delle Infrastrutture: www.serviziocontrattipubblici.it. IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Avv. Ermanno LIUZZO VIA MILLOSEVICH, 49 - 30173 VENEZIA Tel. 041/2911411 - Fax 041/5317321 • sito internet www.stradeanas.it (Curatore: Dott. RIMICCI A.) ASTA DEL 14.05.2014, ORE 12:00 Si rende noto che il GD. Dott.ssa DE RENZIS ha disposto la vendita all’incanto dei seguenti beni: Lotto 1 - 99% delle quote sociali della società S. SIMEONE Srl in Liquidazione con sede in Roma C.F. e P. IVA n. 00371050618 - Prezzo base € 6.500.000,00 - Rialzo minimo € 10.000,00. Lotto 2 - 99% delle quote sociale della società BOSCARELLO Srl in Liquidazione con sede in Roma - CF. e P. IVA n. 00371060617 - Prezzo base € 4.100.000,00 - Rialzo minimo € 10.000,00. Lotto 3 - 99% delle quote sociale della società MATESE Srl in Liquidazione con sede in Roma CF e P. IVA n. 00371070616 Prezzo base € 1.650.000,00 - Rialzo minimo € 10.000,00. Deposito dell’offerta in busta chiusa presso la cancelleria entro le ore 13:00 del giorno antecedente l’asta. Domanda in bollo corredata da assegni circolari NON TRASFERIBILI intestati a favore del fallimento, per un valore complessivo pari al 15% del prezzo base, di cui il 5% a titolo di acconto delle imposte e delle altre spese di vendita ed il 10% a titolo di acconto dell’eventuale prezzo di aggiudicazione. Ulteriori informazioni in Cancelleria. Per la pubblicità p legale e finanziaria rivolger rivolgersi a: RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano ANAS S.p.A. Direzione Regionale per la Sicilia Tribunale di Roma Fallimento n. 742/05 AVVISO DI GARA AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A. Si comunica che sulla G.U.R.I. n° 31 del 17/03/2014 è pubblicato ai sensi dell’art. 65 D.Lgs. n° 163/2006 e s.m.i. l’esito di gara integrale relativo al sotto elencato servizio con avviso di procedura ristretta UPLAV009-12 prot. n° 51898 del 28.08.2012; CUP: F71B97000030001; CIG: 4440168E88; Provincia: Enna; SS. 117 Centrale Sicula - Servizi per l’esecuzione di controlli e prelievi in situ ed analisi di laboratorio sui materiali impiegati nei lavori di ammodernamento e sistemazione del tratto compreso tra i km 32+000 e km 38+700 - LOTTO B4/b. Importo complessivo lordo dei servizi € 692.163,00. Palermo, lì 18/03/2014 IL DIRIGENTE AMMINISTRATIVO Dott. Giuseppe ORSINO VIA A. DE GASPERI, 247 - 90146 PALERMO Tel. 091/379111 - Fax 091/6703090 - 091/521722 sito internet www.stradeanas.it Giunta Regione Marche Servizio Attività normativa e Legale e Risorse strumentali P.F. Sistemi informativi e telematici ESITO DI GARA CIG 4778945E28 - Procedura aperta D.Lgs. n. 163/2006 per “Fornitura di servizi di help desk specialistico e di tipo tecnico sistemistico a supporto della gestione di sistemi informativi erogati dalla P.F. Sistemi informativi e telematici alle PA regionali e SSR per la durata di 3 anni”. Importo a base d’appalto Euro 603.720,00 (IVA esclusa). L’Amministrazione regionale rende noto che l’appalto in oggetto è stato aggiudicato con Decreto del Dirigente della P.F. Sistemi informativi e telematici n. 203/INF del 28/11/2013 alla società Eustema S.p.a. con sede legale in Via Carlo Mirabello n. 7 - 00195 Roma, per l’importo di Euro 539.276,40 (IVA esclusa). L’aggiudicazione definitiva è stata dichiarata efficace con Decreto del Dirigente della P.F. Sistemi informativi e telematici n. 1/INF del 29/01/2014. Il Responsabile del Procedimento (Dott.ssa Cinzia Amici) AUTORITA’ PORTUALE DI RAVENNA ESTRATTO AVVISO DI AGGIUDICAZIONE L’Autorità Portuale di Ravenna, con sede in via Antico Squero 31 Ravenna, in data 21.01.2014 ha aggiudicato definitivamente la “Parte base” dell’appalto di «Servizio di campionamento e caratterizzazione dei fondali del canale portuale di Ravenna», al R.T.I. con mandataria CRSA MED INGEGNERIA S.R.L. sede legale in Ferrara, e mandante GEOPOLARIS S.R.L.U. sede legale in Livorno - che ha indicato un ribasso del 40,56% sull’importo complessivo a base di gara, corrispondente ad un importo del servizio per l’espletamento della parte c.d. “Carotaggi, campionamenti ed Analisi - Parte base” pari a € 412.486,86 a cui vanno aggiunti € 14.259,40 per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso, risultando pertanto un importo contrattuale per la “Parte base” di € 426.746,26, non imponibile IVA. Il contratto è subappaltabile al 30%. L’aggiudicazione è avvenuta mediante procedura aperta con criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Sono pervenute n. 5 offerte. Trasmissione dell’avviso di aggiudicazione alla G.U.R.I. e G.U.U.E. in data 07.03.2014. Il Direttore Tecnico - Ing. Fabio Maletti Si rende noto che è stato pubblicato sul sito internet della Società (www.aeroporto.firenze.it - sezione - “Assemblee soci”) Avviso di convocazione dell’Assemblea ordinaria degli azionisti indetta presso l’Aeroporto di Firenze, in Via del Termine n.11, Nuovo Terminal, terzo piano - 50127, Firenze, il giorno 29 Aprile 2014 alle ore 11:00 in prima convocazione, ovvero, occorrendo, il giorno 30 Aprile 2014 in seconda convocazione stesso luogo e ora per deliberare sul seguente: ORDINE DEL GIORNO 1. Proposta di approvazione del Bilancio al 31 Dicembre 2013 e di destinazione dell’utile di esercizio: deliberazioni inerenti e conseguenti. Presentazione del Bilancio consolidato al 31 Dicembre 2013; 2. Relazione sulla Remunerazione ai sensi dell’articolo 123 - ter del D. Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998, approvata dal Consiglio di Amministrazione del 13 marzo 2014; 3. Nomina di quattro consiglieri di amministrazione in sostituzione dei membri dimissionari ai sensi dell’art. 2386 c.c. e dell’articolo 10 comma 4 dello Statuto; 4. Integrazione del Collegio Sindacale ai sensi dell’articolo 17 dello Statuto in seguito alle dimissioni di un Sindaco Effettivo. Partecipazione e rappresentanza in assemblea Sono legittimati ad intervenire all’assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile del 16 aprile 2014 (record date) e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato. Ogni legittimato potrà farsi rappresentare in assemblea mediante delega conferita ai sensi di legge. La società ha designato la Computershare S.p.A., con uffici in Torino, Via Nizza 262/73 quale rappresentante a cui potranno essere conferite deleghe con istruzioni di voto mediante lo specifico modulo predisposto allo scopo. I moduli da utilizzare per conferire delega sono disponibili sul sito internet della società e saranno inviati a coloro che ne faranno richiesta telefonicamente al n. 011.0923200 e, comunque, saranno reperibili presso la sede legale, Segreteria Generale, Firenze (50127), Via del Termine 11. Documentazione e informazioni L’Avviso di convocazione dell’Assemblea, reperibile sul sito internet della Società (www.aeroporto.firenze.it - sezione “Assemblee Soci”) contiene tutte le informazioni e le istruzioni di dettaglio sui diritti esercitabili dagli Azionisti, compresi i termini e le modalità per il deposito delle liste. Le relazioni e le proposte sugli argomenti all’ordine del giorno sono rese disponibili presso la sede sociale e pubblicate nel citato sito internet della società entro i rispettivi termini e con le modalità previsti dalla normativa vigente e saranno trasmesse a coloro che ne faranno richiesta telefonica al n. 055-3061630. La Relazione Finanziaria Annuale sarà pubblicata nei termini di legge. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Marco Carrai AdF - AEROPORTO DI FIRENZE S.p.A. Sede sociale in Firenze, via del Termine n. 11 Capitale sociale Euro 9.034.753 interamente versato Registro delle Imprese Ufficio di Firenze Partita I.V.A. n. 03507510489 Pubblicazione Relazione Illustrativa del Consiglio di Amministrazione Si rende noto che, a decorrere dalla data odierna, nei termini e nelle modalità di legge, è stata depositata presso la Sede Sociale nonché sul sito internet della Società www.aeroporto.firenze.it, nella sezione “Assemblee Soci”, la Relazione Illustrativa degli Amministratori sulle materie poste all’ordine del giorno dell’Assemblea convocata in sede Ordinaria il giorno 29 Aprile 2014 in prima convocazione, ovvero occorrendo, il giorno 30 Aprile 2014 in seconda convocazione. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Marco Carrai Avviso di modifica articolo 11 “Requisiti Necessari” In relazione all’“avviso pubblico volto alla selezione di un soggetto concessionario per la gestione della ristorazione di Expo Milano 2015 relativamente alla Aree Service denominate Stecche” si comunica che Expo 2015 S.p.A., al fine di favorire la più ampia partecipazione degli operatori economici interessati a partecipare al presente Avviso, ha modificato il secondo capoverso dell’art. 11 “requisiti necessari” nel seguente modo: Per l’aggiudicazione di due o più lotti il fatturato in attività di ristorazione commerciale realizzato nel corso dell’ultimo esercizio sociale chiuso alla data di pubblicazione del presente avviso deve essere il medesimo per la partecipazione ad un singolo lotto e pertanto deve essere pari ad almeno 70 Milioni (Iva Esclusa) di cui almeno il 50% generato in Italia. Il resto invariato. L’Amministratore Delegato - Giuseppe Sala Via Rizzoli, 8 20132 Milano Tel. 02 2584 6665 02 2584 6256 Fax 02 2588 6114 Vico II San Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli Tel. 081 49 777 11 Fax 081 49 777 12 Via Valentino Mazzola, 66/D 00142 Roma Tel. 06 6882 8650 Fax 06 6882 8682 Via Villari, 50 70122 Bari Tel. 080 5760 111 Fax 080 5760 126 CONSORZIO AUTOSTRADE ITALIANE ENERGIA (CAIE) AVVISO DI GARA - CIG: 559535482F Il “Consorzio Autostrade Italiane Energia (CAIE)” indice bando di gara, a carattere comunitario, con procedura aperta ai sensi dell’art. 55, Comma 5 del D.Lgs. n. 163/2006 volta alla stipula di un accordo quadro del Consorzio CAIE, in qualità di centrale di committenza, per la fornitura di energia elettrica e servizi associati per un ammontare fino a 70GWh +/20%, con circa 450 punti di prelevamento, per la durata di un (1) anno rinnovabile per (1) un altro anno ai medesimi patti e condizioni mediante comunicazione da formalizzare entro e non oltre i (6) sei mesi antecedenti la scadenza del termine di efficacia contrattuale, di comune accordo con il fornitore. Ciascun consorziato, se aderisce all’accordo quadro, stipulerà un proprio contratto con l’appaltatore della durata di (1) un anno. Quantitativo dell’appalto: Euro 4.500.000,00 iva esclusa. Luogo di consegna: territorio nazionale. Il bando di cui sopra è stato inviato alla GUCE in data 13/03/2014 ed è pubblicato sulla GURI n. 31 del 17/03/2014. Termine per la presentazione delle domande di partecipazione: ore 12:00 del 12/05/2014. Il Responsabile del procedimento è l’Ing. Pier Francesco Del Conte. Le domande di partecipazione dovranno pervenire al Consorzio Autostrade Italiane Energia c/o EBC SRL - Lungotevere Prati n. 17 - 00193 Roma. Sul sito www.consorziocaie.it è possibile reperire la documentazione necessaria. Roma, lì 17/03/2014 REGIONE PUGLIA AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA CONSORZIALE POLICLINICO Piazza Giulio Cesare n. 11 - 70124 BARI ESTRATTO BANDO DI GARA Questa Azienda ha indetto gara a procedura aperta per la fornitura di sistema automazione preanalitica, indagini chimica clinica occorrenti laboratorio patologia Stabilimento Giovanni XXIII°, sistema distribuzione etichettatura in automazione provette per prelievo campioni biologici c/o Centro unico prelievi, n. gara 5469803, ai sensi del D.Lgs. n. 163/06 e s.m.i. I termini e le modalità di partecipazione sono indicati nel Bando integrale, pubblicato sulla G.U.U.E. n. S48/2014 e disponibile, unitamente alla documentazione di gara, sul sito www.sanità.puglia.it - Policlinico. Informazioni e chiarimenti vanno richiesti al RUP Dr. Roberto Forcella, U.O. Appalti e Contratti, tel. 080/5592809-2810 Fax 080/5575745, dal lunedì al venerdì, h. 9,00/13,00. f.to Il Direttore Area A. Patrimonio Dott. G. Molinari Economia 29 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Napoli Marche arabe e cinesi, le bancarelle per le strade immortalate anche da Google Street View Il ritorno (cinese) del contrabbando Arrivano le sigarette Em@il e Jin Ling Nell’Ue, tra il 2007 e il 2012, il consumo illecito è cresciuto del 32% DALLA NOSTRA INVIATA NAPOLI — «Ce ne ho due piazzati tutti i giorni qua davanti, a 100 metri, uno a destra e uno a sinistra. O hanno la bancarella o la borsa a tracolla con dentro le sigarette. Vendono più di me. L’altro giorno un ragazzo che compra da loro è venuto qui e mi ha chiesto le Em@il. Sono di contrabbando e lui era convinto che fossero legali». Gennaro risponde e continua a lavorare dietro il bancone del suo tabacchi a Pianura, Napoli, a sud della collina dei Camaldoli dove ha aperto per la prima volta la saracinesca quando aveva 20 anni. Oggi, che di anni ne ha 36, racconta di quanto il contrabbando stia riducendo pesantemente le sue vendite. «Il 30% nell’ultimo anno — dice con il viso nascosto dalla barba folta e scura —. Il solito?» chiede nel frattempo a una signora con un piumino nero che non fa neanche in tempo a rispondergli e riceve tra le mani un pacchetto di Chesterfield rosse. Il ricordo degli scafi blu è lontano ma a Napoli, da un po’ di tempo a questa parte, sono tornate le “bancarelle” immortalate persino da Google Street View. Al posto di Merit e Marlboro, Philip Morris e Diana, si vendono le Classic, Raquel, le Jin Ling, le Em@il e le Gold Mount. Sigarette cinesi, arabe o prodotte in Italia ma destinate al mercato estero che poi rientrano illegalmente nel nostro Paese. I finanzieri le chiamano “cheap white” e più in generale arrivano dalla Bielorussia, Polonia, Ucraina, Cina, Grecia, Bulgaria. Stecche caricate su furgoni, camper e camion con finti carichi di frutta e poi smerciate. Sono trascorsi quattordici anni dalla famosa “Operazione primavera” che restituì alla legalità le coste italiane, ma il contrabbando non è affatto finito. Secondo lo studio KPMG Project Star il consumo illecito di bionde nell’Ue è cresciuto del 32% tra il 2007 e il 2012. Nello stesso periodo il consumo di sigarette legali è sceso del 20%. Oltre 300 le tonnellate di sigarette sequestrate nel 2012 solo in Italia dalla Guardia di Finanza, più del 70% le cosiddette “cheap white”, marche straniere che si stanno sostituendo ai vecchi pacchetti con i falsi loghi delle multinazionali del tabacco. Il 2013 il business illecito ha risentito della diffusione delle sigarette elettroniche ma dal 2006 i traffici di contrabbando sono pian piano aumentati passando dalle 240 tonnellate di tabacchi sequestrati nel 2006 alle 300 mila del 2012. Senza contare i volumi di prodotto che riescono a bypassare i controlli degli spazi doganali. Non è un caso che ieri a Padova sia stato presentato il primo Osservatorio per la lotta al contrabbando e alla contraffazione di tabacchi lavorati, alla presenza del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. Si stima che l’Italia sia il secondo Paese europeo per consumo di cheap white (2,8 miliardi di sigarette nel 2012), secondo solo alla Polonia (4,5 miliardi). Il 34,3% dei sequestri nel 2013 (più di 115 tonnellate di bionde ritirate dal mercato) è avvenuto in Campania. A Napoli, tra i vicoli di Piazza Mancini, Forcella, Lavinaio e Borgo Sant’Antonio, i tabaccai fanno tutti i giorni i conti con la concorrenza degli abusivi. Le bancarelle sono alla luce del sole oppure nascoste da gadget sul Napoli e Maradona, segnalate da un manico di scopa o una sedia vuota. Aldo, 40 anni, La mappa D’ARCO "Cheap white" nei vari Paesi Polonia ITALIA Grecia Francia 1,0 Gran Bretagna 1,0 Romania 0,9 Spagna 0,8 Bulgaria 0,8 Lituania 0,7 Germania 0,6 Lettonia 0,4 Repubblica Ceca 0,2 Irlanda 0,2 Ungheria 0,1 4,5 2,8 1,7 90% del consumo illecito è rappresentato da questi Paesi Estonia Olanda Slovenia Rep. Slovacca Svezia Malta Portogallo Belgio Austria Danimarca Finlandia Cipro Lussemburgo 0,1 0,1 0,1 0,1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Valori in miliardi di sigarette Fonte: KPMG Analisi delle vendite legali, raccolta di pacchetti vuoti cestinati e ricerche presso i consumatori di Pianura, tabaccaio alla quarta generazione, ha persino smesso di sistemare il suo distributore automatico. «Me lo sfondano i ragazzi del contrabbando. Hai voglia a fare denuncia» dice, mentre sul computer gioca 10 euro al Lotto per la cliente di fronte a lui. Dai porti con le paranze, i carichi, con la libera circolazione dell’Unione, si sono spostati via terra con un crescente interesse della criminalità organizzata. «Si sono verificati diversi fenomeni – spiega il colonnello Nicola Altiero, comandante del nucleo di polizia tributaria di Napoli – di tipo economico, storico-sociale e di mercato. Innanzitutto c’è la crisi e i pacchetti di contrabbando arrivano a costare 2 euro a pezzo. Poi bisogna considerare che il mercato della droga non è più florido come una volta e chi era dedito al contrabbando negli anni ‘90, Gruppo Monrif sta cominciando a riorganizzarsi. E poi c’è il problema della disoccupazione: i ragazzi senza lavoro qui sono diventati un bacino di manovalanza per le organizzazioni criminali». Le vendite illecite causano mancati ricavi per l’Unione Europea di circa 12,5 miliardi di euro, 1,7 di mancato gettito per la sola Italia. «Oggi sulle bancarelle ci sono marchi mai visti – aggiunge Altiero – e il traffico rispetto a 20 anni fa si è polverizzato: negli anni ‘90 era facile imbattersi in carichi da 10,12 tonnellate di sigarette trasportate via mare. Oggi ci sono viaggiatori in treno e autobus, consegne porta a porta, garage adibiti a vere e proprie tabaccherie illegali». «Si ordinano persino online — aggiunge Giovanni Risso, presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai — il contrabbando dalle parti di Napoli, Gorizia e Trieste è arrivato a punte di diffusione del 50%. Senza contare la pericolosità: cosa c’è dentro queste sigarette cinesi?» Dalle analisi chimiche della Guardia di Finanza sono state trovate cartine e filtri di pessima qualità e in alcuni casi sostanze tossiche. Corinna De Cesare corinnadecesare Poligrafici, rinegoziati i debiti bancari Monrif, Poligrafici Editoriale e Poligrafici Printing rinegozia 90 milioni di debito a medio-lungo termine con le banche e ottiene anche la conferma dei finanziamenti a breve fino al 2016. Il debito era tutto in bonis e riguardava anche il ramo alberghiero Ega. L’intesa, per la quale si aspetta il via libera definitivo di alcuni istituti di credito, assicura al gruppo editore di Qn-Giorno-Nazione-Resto del Carlino «la stabilità finanziaria per attuare gli interventi dei piani 20132016 e permette un recupero di redditività». L’accordo con la società controllata dalla famiglia Monti-Riffeser prevede «il divieto a distribuire dividendi». Circa 15 le banche esposte, tra cui UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Bpm e Biper. Eidos Partners e lo studio Ntcm hanno assistito Monrif e Poligrafici; lo studio Pedersoli, le banche. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Per 184 milioni Falck Renewables cede il 49% dell’eolico inglese Falck Renewables ha completato la cessione del 49% di attività eoliche (società Target) nel Regno Unito al fondo infrastrutturale danese Copenhagen Infrastructure per 184 milioni. «Questo risultato costituisce il coronamento di un’iniziativa avviata più di un anno fa – ha commentato l’amministratore delegato di Falck Renewables, Piero Manzoni – che ora ci permette di vantare una posizione finanziaria molto più solida, mettendoci inoltre in condizione di guardare al prossimo futuro sicuri di poter trarre beneficio da una partnership importante con un socio di primario standing a livello internazionale». Falck Renewables ha mantenuto indirettamente il controllo delle società Target, che continueranno a essere consolidate integralmente. © RIPRODUZIONE RISERVATA * Cedola lorda. DENOMINAZIONE CODICE ISIN VALUTA EMISSIONE TAGLIO MINIMO PREZZO DI EMISSIONE SCADENZA CEDOLA ANNUA LORDA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA NETTA 1° E 2° ANNO (1) CEDOLA ANNUA VARIABILE LORDA DAL 3° AL 5° ANNO (1) OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO USA SERIE I IT0005001422 USD 2.000 DOLLARI STATUNITENSI 99,85% 13/03/2019 3,00% 2,40% Libor USD 3 mesi + 0,21% OBBLIGAZIONE BANCA IMI COLLEZIONE TASSO MISTO DOLLARO NEOZELANDESE SERIE I IT0005001521 NZD 2.500 DOLLARI NEOZELANDESI 99,83% 13/03/2019 5,90% 4,72% NZD BB 3 mesi + 0,75% (1) La tassazione vigente al momento dell’emissione è pari al 20%. Consumi La pensione (telefonica) di «3» per i 60enni In pensione (telefonica) a 60 anni con tanto di riscatti degli anni passati. È quello che ha deciso di proporre 3 Italia offrendo ai suoi clienti un piano “a canone zero” per parlare e navigare per 20 anni. Fino al 30 aprile basterà passare a “3” con un Abbonamento TOP con minuti, messaggi e Internet veloce a partire da 10 euro al mese. Se il cliente resta con la stessa compagnia per almeno 10 anni, dal 60esimo compleanno potrà parlare e navigare gratis per 20 anni senza pagare il canone di abbonamento. Il programma, denominato “Pensione 3”, oltre ad acquisire nuovi clienti, ha l’obiettivo di riconquistare chi è già stato cliente “3” in passato. Chi ritorna infatti può riscattare gli anni trascorsi in “3” e quindi maturare i requisiti per beneficiare al più presto della pensione telefonica. © RIPRODUZIONE RISERVATA 30 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera italia: 52495258535051 Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome Data Valuta Quota/od. Quota/pre. Strategic Debt Fd A 12/03 GBP 1,042 1,041 Borsa Protetta Maggio 12/03 EUR 62,620 62,680 KIS - Key X 13/03 EUR 131,560 132,680 PS - Absolute Return B 14/03 EUR 116,860 116,950 Strategic Debt Fd A H 12/03 EUR 1,221 1,224 Borsa Protetta Novembre 12/03 EUR 60,150 60,500 KIS - Multi-Str. UCITS A USD 13/03 USD 154,950 155,350 PS - Algo Flex A 14/03 EUR 109,790 110,290 13/03 EUR 5,077 5,088 Strategic Debt Fd A H 12/03 USD 1,729 1,730 Inflazione Più Arancio 14/03 EUR 55,470 55,610 KIS - Multi-Str. UCITS D 13/03 EUR 113,910 114,200 PS - Algo Flex B 14/03 EUR 104,690 105,160 AZ F. Bond Target Giugno 2016 ACC 13/03 EUR 5,576 5,576 Strategic Debt Fd X 12/03 GBP 1,061 1,060 Mattone Arancio 14/03 EUR 42,180 42,590 KIS - Multi-Str. UCITS P 13/03 EUR 116,640 116,940 PS - Best Global Managers A 11/03 EUR 105,010 104,980 AZ F. Bond Target Giugno 2016 DIS 13/03 EUR 5,209 5,208 Strategic Debt Fd X H 12/03 EUR 1,282 1,285 Profilo Dinamico Arancio 14/03 EUR 62,570 62,900 KIS - Multi-Str. UCITS X 13/03 EUR 117,330 117,590 PS - Best Global Managers B 11/03 EUR 108,650 108,600 15,832 AZ F. Bond TargetSettem.2016 ACC 13/03 EUR 5,810 5,809 Strategic Debt Fd X H 12/03 USD 1,761 1,762 Profilo Equilibrato Arancio 14/03 EUR 60,660 60,860 KIS - Selection D 14/03 EUR 122,110 122,320 PS - Best Gl Managers Flex Eq A 14/03 EUR 109,520 109,740 AZ F. Bond TargetSettem.2016 DIS 13/03 EUR 5,522 5,521 UK Abs. Target Fd P1 17/03 GBP 1,233 1,231 Profilo Moderato Arancio 14/03 EUR 57,420 57,480 KIS - Selection P 14/03 EUR 123,900 124,110 PS - Bond Opportunities A 14/03 EUR 161,250 161,250 Top Italia Arancio 14/03 EUR 48,230 48,810 KIS - Selection X 14/03 EUR 123,670 123,840 120,190 16,274 16,303 14/03 EUR 4,027 4,117 AZ F. Cash 12 Mesi 13/03 EUR 5,339 5,339 UK Abs Target Fd P2 17/03 EUR 1,179 1,177 AcomeA Asia Pacifico (A2) 14/03 EUR 4,133 4,225 AZ F. Cash Overnight 13/03 EUR 5,249 5,249 UK Abs Target Fd P2 17/03 GBP 1,262 1,260 KIS - Sm. Cap D 14/03 EUR 97,430 98,180 AcomeA Breve Termine (A1) 14/03 EUR 14,538 14,549 AZ F. Cat Bond ACC 28/02 EUR 5,297 5,293 UK Equity Fd A 12/03 GBP 3,335 3,359 KIS - Sm. Cap P 14/03 EUR 101,930 AcomeA Breve Termine (A2) 14/03 EUR 14,687 14,698 AZ F. Cat Bond DIS 28/02 EUR 5,280 5,275 UK Equity Fd A 12/03 USD 5,473 5,519 KIS - Target 2014 X 13/03 EUR 102,180 4,346 AZ F. CGM Opport Corp Bd 13/03 EUR 5,963 5,962 UK Equity Fd B 12/03 EUR 3,978 4,017 AZ F. CGM Opport European 13/03 EUR 6,770 6,797 UK Equity Fd B 12/03 GBP 3,354 3,378 4,308 PS - Bond Opportunities B 14/03 EUR 120,190 PS - Dynamic Core Portfolio A 14/03 EUR 99,010 99,020 102,720 PS - EOS A 11/03 EUR 134,950 132,040 102,180 PS - Equilibrium A 14/03 EUR 100,340 100,310 PS - Fixed Inc Absolute Return A 14/03 EUR 98,540 98,540 La lista completa dei comparti Invesco autorizzati in Italia è disponibile sul sito www.invesco.it AcomeA ETF Attivo (A2) 14/03 EUR 4,407 4,446 AcomeA Eurobbligazionario (A1) 14/03 EUR 16,998 17,015 AZ F. CGM Opport Global 13/03 EUR 6,187 6,218 UK Equity Fd B 12/03 USD 5,558 5,604 Invesco Funds AcomeA Eurobbligazionario (A2) 14/03 EUR 17,180 17,197 AZ F. CGM Opport Gov Bd 13/03 EUR 5,487 5,490 UK Equity Fd X 12/03 EUR 4,181 4,221 Asia Balanced A 17/03 USD 23,520 23,470 AcomeA Europa (A1) 14/03 EUR 13,013 13,161 AZ F. Commodity Trading 13/03 EUR 4,333 4,347 UK Equity Fd X 12/03 EUR 4,048 4,087 Asia Balanced A-Dis 17/03 USD 15,470 15,440 FLEX QUANTITATIVE HR6 A EUR 13/03 EUR 107,614 AcomeA Europa (A2) 14/03 EUR 13,322 13,474 AZ F. Conservative 13/03 EUR 6,371 6,378 UK Equity Fd X 12/03 GBP 0,503 0,507 Asia Consumer Demand A 17/03 USD 13,340 13,290 FLEX STRATEGY RET EUR 13/03 EUR 91,537 91,219 AcomeA Globale (A1) 14/03 EUR 10,978 11,070 AZ F. Core Brands 13/03 EUR 5,502 5,521 UK Equity Fd X 12/03 GBP 3,382 3,406 Asia Consumer Demand A-Dis 17/03 USD 13,010 12,960 HIGH GROWTH CAP RET EUR 13/03 EUR 118,200 119,113 AcomeA Globale (A2) 14/03 EUR 11,369 11,463 AZ F. Corporate Premium ACC 13/03 EUR 5,469 5,484 UK Equity Fd X 12/03 USD 5,653 5,700 Asia Infrastructure A 17/03 USD 13,480 13,430 ITALY CAP RET A EUR 13/03 EUR 25,546 25,633 AcomeA Italia (A1) 14/03 EUR 20,504 20,822 AZ F. Corporate Premium DIS 13/03 EUR 5,250 5,264 Asian Bond A-Dis M 17/03 USD 10,026 10,037 SHORT DURATION CAP RET EUR 13/03 EUR 906,471 912,499 AcomeA Italia (A2) 14/03 EUR 21,013 21,338 AZ F. Dividend Premium ACC 13/03 EUR 5,463 5,495 Balanced-Risk Allocation A 17/03 EUR 14,470 14,460 AcomeA Liquidità (A1) 14/03 EUR 8,900 8,902 AZ F. Dividend Premium DIS 13/03 EUR 4,881 4,909 Em. Loc. Cur. Debt A 17/03 USD 14,428 14,365 AcomeA Liquidità (A2) 14/03 EUR 8,901 8,903 AZ F. Emer. Mkt Asia 13/03 EUR 5,585 5,593 Em. Loc. Cur. Debt A-Dis.M 17/03 USD 9,280 9,239 AcomeA Paesi Emergenti (A1) 14/03 EUR 6,053 6,105 AZ F. Emer. Mkt Europe 13/03 EUR 2,852 2,889 Em. Mkt Corp Bd A 17/03 USD 11,807 11,817 AcomeA Paesi Emergenti (A2) 14/03 EUR 6,211 6,263 AZ F. Emer. Mkt Lat. Am. 13/03 EUR 4,324 4,331 AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1) 14/03 EUR 3,855 3,869 AZ F. European Dynamic 13/03 EUR 5,162 5,189 AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2) 14/03 EUR 3,963 3,978 AZ F. European Trend 13/03 EUR 3,162 3,198 AcomeA Patrimonio Dinamico (A1) 14/03 EUR 5,092 5,100 AZ F. Formula 1 Absolute 13/03 EUR 5,235 5,281 AcomeA Patrimonio Dinamico (A2) 14/03 EUR 5,188 5,196 AZ F. Formula 1 Alpha Plus ACC 28/02 EUR 5,572 5,567 AcomeA Patrimonio Prudente (A1) 14/03 EUR 6,017 6,021 AZ F. Formula 1 Alpha Plus DIS 28/02 EUR 5,529 5,524 AcomeA Patrimonio Prudente (A2) 14/03 EUR 6,143 6,148 AZ F. Formula Target 2014 13/03 EUR 4,702 4,714 AcomeA Performance (A1) 14/03 EUR 21,039 21,048 AZ F. Formula Target 2015 ACC 13/03 EUR 5,955 5,965 AcomeA Performance (A2) 14/03 EUR 21,329 21,338 AZ F. Formula Target 2015 DIS 13/03 EUR 5,517 5,526 AZ F. Formula 1 Conserv. 13/03 EUR 4,926 4,937 AZ F. Global Curr&Rates ACC 13/03 EUR 4,257 4,247 AZ F. Global Curr&Rates DIS 13/03 EUR 4,048 4,038 11/03 EUR 105,346 106,000 Invictus Macro Fd 12/03 EUR 79,565 79,779 Sol Invictus Absolute Return 13/03 EUR 104,644 106,550 AZ F. Global Sukuk ACC 28/02 EUR 4,951 4,938 AZ F. Global Sukuk DIS 28/02 EUR 4,951 4,938 AZ F. Hybrid Bonds ACC 13/03 EUR 5,206 5,217 AZ F. Hybrid Bonds DIS 13/03 EUR 5,147 5,157 AZ F. Income ACC 13/03 EUR 6,235 6,236 AZ F. Income DIS 13/03 EUR 5,793 5,794 AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 ACC 13/03 EUR AZ F. Int. Bd Targ. Giugno 2016 DIS 13/03 EUR www.azimut.it - [email protected] AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT SGR - tel.02.88981 Azimut Dinamico 13/03 EUR 26,335 26,459 Azimut Formula 1 Absolute 13/03 EUR 7,032 7,098 Azimut Formula 1 Conserv 13/03 EUR 6,855 6,866 Azimut Formula Target 2013 13/03 EUR 6,887 6,898 Azimut Formula Target 2014 13/03 EUR 6,672 6,687 Azimut Garanzia 13/03 EUR 12,898 12,898 Azimut Prev. Com. Crescita 28/02 EUR 10,988 10,755 Azimut Prev. Com. Crescita Cl. C 28/02 EUR 10,996 10,760 Azimut Prev. Com. Equilibrato 28/02 EUR 12,045 11,905 Azimut Prev. Com. Equilibrato Cl. C 28/02 EUR 12,048 11,907 Azimut Prev. Com. Garantito 28/02 EUR 10,877 10,747 Azimut Prev. Com. Protetto 28/02 EUR 11,873 11,777 Azimut Prev. Com. Protetto Cl. C Azimut Prev. Com. Obbli. 28/02 EUR 28/02 EUR 11,879 10,127 11,782 10,071 Azimut Prev. Com. Obbli. Cl. C 28/02 EUR 10,127 10,071 Azimut Reddito Euro 13/03 EUR 17,329 17,331 Azimut Reddito Usa 13/03 EUR 5,913 5,910 Azimut Scudo 13/03 EUR 8,609 8,616 Azimut Solidity Azimut Strategic Trend 13/03 EUR 13/03 EUR 8,722 6,115 8,721 6,141 Azimut Trend America 13/03 EUR 12,081 12,251 Azimut Trend Europa 13/03 EUR 12,731 12,883 5,459 5,475 AZ F. Italian Trend 13/03 EUR 3,636 3,661 AZ F. Lira Plus ACC AZ F. Lira Plus DIS 13/03 EUR 13/03 EUR 4,642 4,642 4,633 4,633 AZ F. Macro Dynamic 13/03 EUR 5,909 5,923 AZ F. Opportunities 13/03 EUR 5,243 5,247 AZ F. Pacific Trend AZ F. Patriot ACC 13/03 EUR 13/03 EUR 3,972 6,393 3,970 6,389 AZ F. Patriot DIS 13/03 EUR 5,994 5,990 AZ F. Qbond 13/03 EUR 5,153 5,154 AZ F. Qinternational 13/03 EUR 5,004 5,014 AZ F. QProtection 13/03 EUR 5,137 5,166 AZ F. Qtrend 13/03 EUR 4,782 4,824 AZ F. Renminbi Opport 13/03 EUR 5,326 5,326 AZ F. Reserve Short Term 13/03 EUR 6,300 6,300 AZ F. Short Term Gl High Yield ACC 13/03 EUR 5,070 5,071 AZ F. Short Term Gl High Yield DIS 13/03 EUR 5,042 5,043 AZ F. Solidity ACC 13/03 EUR 5,922 5,920 AZ F. Solidity DIS 13/03 EUR 5,578 5,575 AZ F. Strategic Trend 13/03 EUR 5,625 5,651 AZ F. Top Rating ACC 13/03 EUR 4,977 4,984 AZ F. Top Rating DIS 13/03 EUR 4,977 4,984 AZ F. Trend 13/03 EUR 5,795 5,841 AZ F. US Income 13/03 EUR 5,369 5,366 1,551 1,552 1,706 AZ F. Active Strategy 13/03 EUR 5,228 5,231 Abs. UK Dynamic Fd P2 17/03 GBP 1,584 1,584 AZ F. Alpha Man. Credit 13/03 EUR 5,444 5,446 Abs. UK Dynamic Fd P2 H 17/03 EUR 1,776 1,776 12/03 GBP 2,668 2,693 12/03 EUR 3,190 3,227 AZ F. Alpha Man. Equity 13/03 EUR 4,813 4,830 Europ. Equ. (ex UK) Fd A AZ F. Alpha Man. Them. 13/03 EUR 3,599 3,598 Europ. Equ. (ex UK) Fd A AZ F. American Trend 13/03 EUR 3,067 3,111 Europ. Equ. (ex UK) Fd B 12/03 EUR 3,210 3,248 AZ F. Asset Plus 13/03 EUR 5,532 5,533 Europ. Equ. (ex UK) Fd X 12/03 EUR 3,215 3,253 PS - Podium Flex A 14/03 EUR 84,970 85,130 PS - Podium Flex C 14/03 USD 83,860 84,030 PS - Prestige A 11/03 EUR 100,530 100,300 PS - Quintessenza A 11/03 EUR 103,220 103,080 PS - Quintessenza B 11/03 EUR 106,310 106,150 PS - Target A 11/03 EUR 104,600 104,010 103,960 www.multistarssicav.com [email protected] T. +41 (0)91 640 37 80 1195,910 1196,567 Euro Short Term Bond A 17/03 EUR 10,880 10,886 Bond Risk A 14/03 EUR 1420,030 1421,845 European Bond A-Dis 17/03 EUR 5,518 5,517 Bond Risk B 14/03 EUR 1361,221 1362,978 Glob. Bond A-Dis 17/03 USD 5,751 5,748 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. A 14/03 EUR 1593,796 1595,736 Glob. Equity Income A 17/03 USD 59,870 59,770 PS - Valeur Income A 14/03 EUR 109,770 109,710 CompAM Fund - Em. Mkt. Corp. B 14/03 EUR 1535,146 1537,033 Glob. Equity Income A-Dis 17/03 USD 15,080 15,050 PS - Value A 11/03 EUR 104,670 104,320 CompAM Fund - SB Bond B 13/03 EUR 1064,144 1063,934 Glob. Inv. Grade.Corp. Bond A-Dis M 17/03 USD 11,197 11,220 PS - Value B 11/03 EUR 106,840 106,480 CompAM Fund - SB Equity B 13/03 EUR 1086,306 1091,252 Glob. Structured Equity A-Dis 17/03 USD 40,130 40,050 CompAM Fund - SB Flexible B 13/03 EUR 1005,345 1006,862 Glob. Targeted Ret. A 17/03 EUR 10,283 10,270 European Equity A 14/03 EUR 1372,449 1381,663 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond A 17/03 EUR 12,710 12,726 European Equity B 14/03 EUR 1300,380 1309,290 Glob. Tot. Ret. (EUR) Bond E-Dis 17/03 EUR 11,619 11,634 Multiman. Bal. A 13/03 EUR 115,138 115,662 Greater China Eq. A 17/03 USD 43,240 43,090 Multiman. Bal. M 13/03 EUR 114,673 115,194 India Equity E 17/03 EUR 26,110 26,120 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East A 12/03 EUR 69,894 70,634 Japanese Eq. Advantage A 17/03 JPY 2825,000 2863,000 Multiman. Eq. Afr. & Mid. East M 12/03 EUR 72,742 73,504 Pan European Eq. A 17/03 EUR 17,210 17,050 Multiman.Target Alpha A 12/03 EUR 106,284 106,487 Pan European Eq. A-Dis 17/03 EUR 15,530 15,380 Pan European Eq. Inc. A-Dis 17/03 EUR 11,430 11,320 Pan European High Inc A 17/03 EUR 18,390 18,380 Pan European High Inc A-Dis 17/03 EUR 13,370 13,370 Pan European Struct. Eq. A 17/03 EUR 13,670 13,530 Pan European Struct. Eq. A-Dis 17/03 EUR 13,000 12,870 Renminbi Fix. Inc. A 17/03 USD 10,645 10,691 Renminbi Fix. Inc. EUR A-Dis 17/03 EUR 9,299 9,342 US Equity A EH 17/03 EUR 13,810 13,800 US High Yield Bond A 17/03 USD 11,681 11,695 DB Platinum Agriculture Euro R1C A 13/03 EUR 67,050 66,960 Comm Euro R1C A 14/03 EUR 109,710 109,160 Comm Harvest R3C E 14/03 EUR 74,860 74,860 Currency Returns Plus R1C 14/03 EUR 927,590 927,110 DB Platinum IV Croci Euro R1C B 14/03 EUR 112,740 112,540 Croci Japan R1C B 14/03 JPY 7994,060 8268,940 Croci US R1C B 14/03 USD 158,180 158,330 Dyn. Cash R1C A 14/03 EUR 101,550 101,550 Paulson Global R1C E 05/03 EUR 6632,120 6562,120 Sovereign Plus R1C A 14/03 EUR 106,480 106,370 Systematic Alpha R1C A 12/03 EUR 10101,450 10191,780 Fondi Index Linked 12/03 Social Responsability 99,480 EUR A S&P Fondi Unit Linked Flex Equity 100 12/03 10,934 EUR Global Equity 12/03 5,353 EUR Maximum 12/03 5,090 EUR Progress 12/03 6,266 EUR Quality 12/03 6,883 EUR US High Yield Bond A-Dis M 17/03 USD 10,688 10,701 US Value Equity A 17/03 USD 30,310 30,400 US Value Equity A-Dis 17/03 USD 28,980 29,060 Tel: 02 77718.1 www.kairospartners.com Kairos Multi-Str. A 31/01 EUR 867189,677 857158,267 Kairos Multi-Str. B 31/01 EUR 567856,932 561570,953 Kairos Multi-Str. I 31/01 EUR 583827,444 576858,129 Kairos Multi-Str. P 31/01 EUR 533738,745 527974,042 Kairos Income 14/03 EUR Kairos Small Cap 14/03 EUR 6,806 10,351 6,806 10,378 KAIROS INTERNATIONAL SICAV KIS - America A-USD 13/03 USD 273,340 276,510 KIS - America P 13/03 EUR 192,160 194,370 125,150 1,706 100,410 14/03 EUR 125,130 17/03 GBP 100,370 Bond Euro B 13/03 EUR 17/03 EUR 14/03 EUR 12,518 KIS - Bond P Abs. UK Dynamic Fd P1 95,370 PS - Opportunistic Growth B 12,503 26,612 Abs. UK Dynamic Fd P1 H 124,390 95,330 17/03 EUR 121,200 5,279 124,400 14/03 EUR Euro Corp. Bond A-Dis M 121,180 AZ FUND MANAGEMENT SA - tel.00352 2663811 14/03 EUR PS - Opportunistic Growth A 1237,038 13/03 EUR 26,394 PS - Liquidity A 1236,370 KIS - Bond D 13/03 EUR 107,465 14/03 EUR 10,118 Azimut Trend 109,250 111,410 Bond Euro A 195,370 10,120 108,620 110,750 16,395 169,090 13/03 EUR 14/03 EUR 14/03 EUR 16,376 193,150 Azimut Trend Tassi PS - Inter. Equity Quant A PS - Inter. Equity Quant B 17/03 EUR 169,060 6,642 12,050 12,023 Euro Corp. Bond A 13/03 EUR 18,487 6,647 - 1479,914 4,189 13/03 EUR 99,680 99,720 1477,875 4,429 AZ F. Institutional Target 13/03 EUR 14/03 EUR 14/03 EUR 14/03 USD 13/03 USD 18,345 13/03 EUR 5,255 4,200 ASIAN OPP CAP RET EUR PS - Global Dynamic Opp A PS - Global Dynamic Opp B Bluesky Global Strategy A KIS - America X 13/03 EUR Azimut Trend Pacifico 13/03 EUR 4,440 Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - [email protected] KIS - Bond A-USD Azimut Trend Italia AZ F. Active Selection Quota/pre. 5,088 14/03 EUR Invictus Global Bond Fd Quota/od. 5,076 AcomeA Asia Pacifico (A1) 14/03 EUR Data Valuta 5,077 AcomeA America (A2) AcomeA ETF Attivo (A1) Nome 5,063 AcomeA SGR - numero di tel. 800.89.39.89 [email protected] 15,804 Quota/pre. 13/03 EUR AZ F. Bond Target 2017 Eq Op DIS 14/03 EUR Quota/od. AZ F. Bond Target 2017 Eq Op ACC 13/03 EUR AZ F. Bond Target 2016 DIS AcomeA America (A1) Data Valuta ABS- I 31/01 EUR 14690,218 14057,114 ABSOLUTE RETURN EUROPA 28/02 EUR 5038,824 5035,637 BOND-A 31/01 EUR 703354,240 696998,377 BOND-B 31/01 EUR 703354,240 696998,377 EQUITY- I 31/01 EUR 585979,854 602512,491 PRINCIPAL FINANCE 1 30/09 EUR 59550,161 60088,629 KIS - Bond Plus A Dist 13/03 EUR 126,570 126,470 KIS - Bond Plus D 13/03 EUR 128,550 128,450 KIS - Bond Plus P 13/03 EUR 130,400 130,290 KIS - Dynamic A-USD 13/03 USD 173,410 172,970 KIS - Dynamic D 13/03 EUR 120,840 120,540 KIS - Dynamic P 13/03 EUR 123,040 122,730 KIS - Emerging Mkts A 13/03 EUR 119,380 120,030 KIS - Emerging Mkts D 13/03 EUR 118,080 118,720 Orazio Conservative A 14/03 EUR 99,420 99,700 PS - Target B 11/03 EUR 104,550 Sparta Agressive A 14/03 EUR 100,080 100,490 PS - Titan Aggressive A 11/03 EUR 105,120 104,770 14/03 EUR 102,500 102,540 14/03 EUR 95,850 95,900 WM Biotech A 14/03 EUR 151,900 152,520 PS - Total Return A WM Biotech I 14/03 EUR 1544,090 1550,440 PS - Total Return B www.newmillenniumsicav.com Distributore Principale: Banca Finnat Euramerica - Tel: 06/69933475 NM Augustum Corp Bd A 14/03 EUR 185,880 186,140 NM Augustum High Qual Bd A 14/03 EUR 144,090 144,170 NM Balanced World Cons A 14/03 EUR 130,800 131,130 NM Euro Bonds Short Term A 14/03 EUR 137,590 137,600 Strategic Bond Inst. C 14/03 EUR 106,380 106,490 NM Euro Equities A 14/03 EUR 44,440 44,750 Strategic Bond Inst. C hdg 14/03 USD 106,540 106,660 NM Global Equities EUR hdg A 14/03 EUR 69,290 69,610 Strategic Bond Retail C 14/03 EUR 105,040 105,160 NM Inflation Linked Bond Europe A 14/03 EUR 104,000 104,000 Strategic Bond Retail C hdg 14/03 USD 105,150 105,280 NM Italian Diversified Bond A 14/03 EUR 109,870 110,030 Strategic Trend Inst. C 14/03 EUR 103,000 103,120 NM Italian Diversified Bond I 14/03 EUR 112,050 112,220 Strategic Trend Retail C 14/03 EUR 100,980 101,100 NM Large Europe Corp A 14/03 EUR 134,180 134,300 NM Market Timing A 14/03 EUR 103,740 103,980 NM Market Timing I 14/03 EUR 104,330 104,580 NM Q7 Active Eq. Int. A 14/03 EUR 59,270 59,070 NM Q7 Globalflex A 14/03 EUR 104,430 104,480 NM Total Return Flexible A 14/03 EUR 121,140 121,800 Fondo Donatello-Michelangelo Due 30/06 EUR 52927,939 52659,382 NM VolActive A 14/03 EUR 95,860 96,700 Fondo Donatello-Tulipano 30/06 EUR 47475,755 48904,331 NM VolActive I 14/03 EUR 96,180 97,020 Fondo Donatello-Margherita 30/06 EUR 27116,197 26640,389 Fondo Donatello-David 30/06 EUR 57863,932 57813,049 Fondo Tiziano Comparto Venere 30/06 EUR 477314,036 Caravaggio di Sorgente SGR 30/06 EUR AUGUSTUM EQUITY EUROPE I 14/03 EUR 106,130 106,730 AUGUSTUM G.A.M.E.S. A 14/03 EUR 109,630 110,120 AUGUSTUM G.A.M.E.S. I 14/03 EUR 145,580 146,220 www.sorgentegroup.com 2506,583 2547,337 www.vitruviussicav.com Numero verde 800 124811 [email protected] Asian Equity B 14/03 EUR 93,330 94,680 Asian Equity B 14/03 USD 130,970 132,870 Emerg Mkts Equity 14/03 USD 430,320 432,770 Nextam Bilanciato 14/03 EUR 6,713 6,732 Emerg Mkts Equity Hdg 14/03 EUR 420,450 422,840 Nextam Obblig. Misto 14/03 EUR 7,246 7,256 European Equity 14/03 EUR 280,590 282,400 BInver International A 14/03 EUR 6,142 6,181 European Equity B 14/03 USD 346,990 349,240 Cap. Int. Abs. Inc. Grower D 14/03 EUR 5,264 5,283 Greater China Equity B 14/03 EUR 113,690 115,500 CITIC Securities China Fd A 14/03 EUR 4,883 4,887 Greater China Equity B 14/03 USD 161,890 164,460 Fidela A 14/03 EUR 5,434 5,446 Growth Opportunities 14/03 USD 70,640 71,120 Income A 14/03 EUR 5,639 5,641 Growth Opportunities Hdg 14/03 EUR 77,380 77,900 International Equity A 14/03 EUR 6,764 6,799 Japanese Equity 14/03 JPY 124,090 127,890 Italian Selection A 14/03 EUR 6,920 6,961 Japanese Equity B 14/03 USD 123,040 126,850 Liquidity A 14/03 EUR 5,340 5,341 Japanese Equity Hdg 14/03 EUR 161,460 166,450 Multimanager American Eq.A 14/03 EUR 4,668 4,700 Swiss Equity 14/03 CHF 128,100 129,170 Multimanager Asia Pacific Eq.A 14/03 EUR 4,206 4,230 Swiss Equity Hdg 14/03 EUR 97,230 98,060 Multimanager Emerg.Mkts Eq.A 14/03 EUR 3,883 3,894 US Equity 14/03 USD 163,970 163,710 Multimanager European Eq.A 14/03 EUR 4,422 4,459 US Equity Hdg 14/03 EUR 180,530 180,230 Strategic A 14/03 EUR 5,108 5,129 Usa Value Fund A 14/03 EUR 5,852 5,850 Ver Capital Credit Fd A 14/03 EUR 5,491 5,498 AZ F. Asset Power 13/03 EUR 5,361 5,369 Europ. Equ. (ex UK) Fd X H 12/03 GBP 2,829 2,853 KIS - Europa D 13/03 EUR 121,220 123,020 AZ F. Asset Timing 13/03 EUR 5,023 5,022 Pan Europe Fd A 12/03 EUR 3,592 3,631 KIS - Europa P 13/03 EUR 123,130 124,950 AZ F. Best Bond 13/03 EUR 5,312 5,318 Pan Europe Fd A 12/03 GBP 3,024 3,050 KIS - Europa X 13/03 EUR 123,550 125,380 AZ F. Best Cedola ACC 13/03 EUR 5,602 5,604 Pan Europe Fd A 12/03 USD 4,964 5,013 KIS - Global Bond P 13/03 EUR 101,020 101,080 AZ F. Best Cedola DIS 13/03 EUR 5,116 5,119 Pan Europe Fd B 12/03 EUR 3,572 3,611 Dividendo Arancio 14/03 EUR 46,720 46,940 KIS - Income D 13/03 EUR 104,400 104,380 AZ F. Best Equity 13/03 EUR 5,032 5,049 Pan Europe Fd B 12/03 USD 4,927 4,974 Convertibile Arancio 14/03 EUR 59,760 59,840 KIS - Income P 13/03 EUR 107,910 107,880 AZ F. Bond Target 2015 ACC 13/03 EUR 5,923 5,922 Pan Europe Fd X 12/03 EUR 3,869 3,911 Cedola Arancio 14/03 EUR 57,540 57,590 KIS - Italia P 13/03 EUR 132,740 133,380 PS - 3P Cosmic A 14/03 EUR 77,570 76,830 AZ F. Bond Target 2015 DIS 13/03 EUR 5,484 5,483 Pan Europe Fd X 12/03 EUR 3,565 3,604 Borsa Protetta Agosto 12/03 EUR 61,450 61,670 KIS - Italia X 13/03 EUR 131,290 131,790 PS - 3P Cosmic C 14/03 CHF 76,580 75,960 AZ F. Bond Target 2016 ACC 13/03 EUR 5,314 5,327 Pan Europe Fd X 12/03 GBP 2,971 2,996 Borsa Protetta Febbraio 12/03 EUR 59,660 60,040 KIS - Key 13/03 EUR 131,060 132,180 PS - Absolute Return A 14/03 EUR 110,870 110,950 Tel: 848 58 58 20 Sito web: www.ingdirect.it www.pegasocapitalsicav.com Tel 0332 251411 www.ottoapiu.it Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com [email protected] 8a+ Eiger 14/03 EUR 5,855 5,880 8a+ Gran Paradiso 14/03 EUR 5,291 5,290 8a+ Latemar 14/03 EUR 5,864 5,878 8a+ Matterhorn 07/03 EUR 821891,596 820574,507 Legenda: Quota/pre. = Quota precedente; Quota/od. = Quota odierna 133511DB Economia/Mercati Finanziari 31 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Sussurri & Grida Piazza Affari BALZO DI RCS MEDIAGROUP FERRAGAMO ARRETRA di GIACOMO FERRARI Positive fin dalla mattinata nonostante lo scivolone dei mercati asiatici, le Borse europee hanno accelerato il passo nella seconda parte della seduta grazie ai deboli segnali di miglioramento dei rapporti UsaUrss sul caso Crimea. L’inversione di tendenza è stata particolarmente netta a Piazza Affari, dove l’indice Ftse-Mib ha realizzato la performance migliore (+2,52%) del Vecchio Continente. Tutti in rialzo i titoli appartenenti al paniere delle blue-chips, salvo Ferragamo (-0,14%) e Pirelli (-2,24%) dopo l’annuncio dell’accordo con Rosneft. A correre di più in assoluto è stata A2a (+7,08%), che ha incassato i giudizi positivi di Kepler-Cheuvreux ed Equita Sim. L’attesa per i conti di fine anno, previsti per domani, ha invece spinto Finmeccanica (+6,26%) sulla quale non ha avuto alcun impatto il taglio della commessa dei caccia F 35 deciso dal governo italiano, mentre Unicredit (+5,52%) ha beneficiato delle indiscrezioni sulla possibile vendita o quotazione della controllata Pioneer. Bene infine Mediaset (+4,39%), Telecom Italia (+3,91%) e, nel resto del listino, Rcs MediaGroup (+7,5%), promossa da Equita Sim. © RIPRODUZIONE RISERVATA Borsa Italiana Nome Titolo Tel. (m. s. s. ) Sarà che la moda e il lusso stanno attirando l’interesse di molti investitori, vedi le ultime mosse di Clessidra (trattativa in esclusiva per entrare in Harmont & Blaine) e gli interessi di Permira (da Cavalli a Peuterey). Certo è che, come d’improvviso, s’è accesa una luce nuova su Ittierre, il polo produttivo molisano uscito dall’amministrazione controllata del gruppo It holding di Tonino Perna e oggi ancora in concordato anche con il nuovo proprietario, l’Albisetti di Como. Nel giro delle ultime settimane al Tribunale di Isernia sono arrivate ben quattro offerte (due a cavallo del fine settimana) per rilevare il controllo di quella che è stata definita la «Fiat del Molise», data l’importanza che ha per l’economia della Regione. L’ultima offerta è arrivata da Antonio Rosati, che con la holding Hdc già controlla il marchio Lorenzo Riva e ha interessi nella metalmeccanica, nella nautica e nello sport (Rosati è vice presidente del Genoa Calcio). L’imprenditore conferma l’interesse per Ittierre: «Conosciamo il settore e abbiamo interesse a spingerlo, Ittierre ha un know how storico importante che vogliamo valorizzare». L’offerta, circa 21 milioni di euro compreso il magazzino, «è parte di un piano industriale che abbiamo sottoposto al Tribunale» e che dovrebbe prevedere inizialmente il riassorbimento di una cinquantina di dipendenti. Attualmente sono circa 600 i lavoratori in cassa integrazione. Tutte le proposte arrivate sono molto prudenti sul fronte dell’occupazione. A farsi avanti per Ittierre sono stati anche l’imprenditore molisano Camillo Colella (acque minerali Santa Croce e Castellina), Ikf (quotata all’Aim) e Compagnia Mercantile. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fiat e il test per trovare talenti tra gli ingegneri (b. car.) Formula competizione per 100 giovani universitari che, alla soglia della laurea, vogliono inserirsi nel settore automobilistico. La Fiat, in collaborazione con Ata, l’Associazione tecnica dell’Automobile, il 29 agosto aprirà la decima edizione della Formula Sae Italy, una gara in cui gli studenti si sfideranno all’interno del Circuito di Varano de Melegari. Suddivisi per gruppi di lavoro, dovranno progettare, sviluppare, costruire e promuovere un prototipo di auto da corsa. Si sono già iscritti 84 team, provenienti oltre da 22 nazioni, tra cui Canada, Africa e Medio Oriente, oltre a Europa e India. «Questa iniziativa — spiega al Corriere Alfredo Altavilla, chief operating officer della regione Emea di Fiat Chrysler — vuole identificare non solo giovani talenti sotto il profilo tecnico ma anche selezionare i futuri componenti di una squadra che competerà globalmente per vincere». Il supporto che il Lingotto metterà a disposizione, gratuitamente, degli studenti è stato illustrato in occasione dell’evento «Face2Face with Fiat» che si è svolto al Centro di Sicurezza di Orbassano, a Torino. Potranno essere realizzati test utilizzando la Galleria del Vento Fiat e saranno a disposizione il Centro Stile e vari reparti sperimentali. I Politecnici di Milano e Torino si sono già iscritti. Al Circuito di Varano sono attesi oltre 2 mila laureandi e neolaureati. (m.ger.) Il latte fa bene. Venduto ai cinesi fa ancora meglio. Però bisogna stare attenti con gli entusiasmi. La sintesi è questa. La storia di Borsa è quella della Centrale del Latte di Torino che produce e commercializza latte, derivati e prodotti freschi (uova, formaggi, pasta ecc). È un’azienda privata controllata dalle famiglie Artom, Luzzati e Pozzoli. Ieri in Piazza Affari ha ceduto il 10,51% a 4 euro esatti. Un bel botto. Già da qualche giorno i realizzi si fanno sentire. Ma in realtà è quello che gli operatori chiamano presa di beneficio. E il «beneficio» è di quelli che a Torino ricorderanno per anni: ai prezzi di oggi il titolo è schizzato di quasi il 100% in un mese raddoppiando la capitalizzazione a 45 milioni. Ma pochi giorni fa, il 12 marzo, aveva toccato la punta di 6 euro contro i 2 di metà febbraio. Il bilancio si è chiuso con ricavi stabili (98 milioni), piccolo utile (1,2 milioni) effetto di una plusvalenza da cessione, dividendo di 0,06 euro. La benzina vera per il titolo è arrivata da un accordo con un’azienda cinese di importazione e distribuzione alimentare quotata a Hong Kong (ma il nome, chissà perché, non è stato fatto nemmeno nella nota ufficiale). La Centrale di Torino, che finora si muoveva con i suoi automezzi refrigerati in un mercato interregionale, venderà soprattutto latte Uht e poi bevande a base di soia a Hong Kong, Macao e in Cina. Il contratto ha durata quinquennale, nel 2014 la fornitura è di 2 milioni di litri. I primi container sono già partiti dal porto di Genova. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA +1,77 +0,52 1,090 +7,08 +23,09 0,784 +4,59 +29,31 7,995 -1,80 +0,85 19,680 -0,10 +38,10 0,749 +2,48 +25,71 1,050 +1,27 +41,23 9,595 +1,94 +31,25 0,040 +8,33 -7,14 0,001 +2,62 -2,13 0,701 — — — — — — — +16,17 3,234 +0,44 +14,92 0,490 +0,26 +11,60 3,996 +3,24 +4,71 7,755 — — — — +9,09 0,005 +0,09 +20,27 1,781 +1,10 -10,44 6,630 +2,18 +10,77 16,310 +1,83 +22,55 6,120 +0,75 +5,48 10,700 -2,33 +5,95 15,000 +2,48 +22,81 19,820 -0,43 +8,17 6,300 +1,82 +3,25 21,330 +2,19 +9,64 11,570 +3,33 +22,25 6,500 -0,41 +3,97 4,028 +1,74 +28,49 11,850 — — — +1,28 +2,16 2,120 +4,59+276,18 0,823 +4,79 +19,22 115,400 -1,23 +25,14 0,390 +2,63 +3,17 1,037 +21,44 +35,25 0,317 +1,23 +11,25 3,112 +1,78 +51,57 0,510 +2,76 +54,54 0,430 — — — +6,38+121,37 0,199 +1,24 +25,82 2,194 — +20,22 2,038 +0,78 -0,16 6,245 -0,15 -1,77 9,530 -0,54 +40,73 0,259 +2,36 +22,36 0,415 +0,82 +23,82 0,490 +3,53 +41,71 1,489 -0,14+211,78 0,224 -2,08 +56,12 0,495 +3,73 +20,59 5,130 +3,36 +16,20 0,379 — +7,00 20,000 -0,59 +14,58 2,870 -1,40 -18,58 28,790 -0,17 -1,45 0,843 — — — +0,47 +27,56 18,880 +1,85 +62,56 0,076 +0,31 -25,49 19,100 +3,39 +4,73 12,940 +2,63 +3,92 6,730 +0,62 +4,29 4,590 +4,23 +27,37 5,890 +0,33 +6,72 1,429 +1,44 +24,80 1,995 +0,81 +19,05 1,050 +0,61 -4,45 5,760 +1,22 +33,04 0,055 — -2,50 2,926 +0,68 -0,62 18,190 -0,14 +90,88 1,337 +2,28 +7,35 8,600 +3,06 +50,59 4,162 -10,51+128,44 1,745 +19,14 +69,72 0,184 +1,95 +30,91 0,044 +1,57 +11,49 0,252 -1,11 +24,05 0,300 +0,93 -5,43 1,032 +2,45 +75,11 0,207 +3,89 -2,20 7,570 +2,07 +57,76 0,560 1,220 153,4 1,029 3131,9 10,720 2226,4 23,160 84,4 1,121 37,6 1,375 101,6 13,680 121,4 0,057 52,8 0,002 — 0,906 83,7 — — — — 3,948 169,6 0,600 52,7 4,674 1019,8 8,520 1448,6 — — 0,007 10,6 2,222 505,5 7,665 670,7 18,890 14980,0 7,500 1903,8 12,950 1071,2 17,330 74,2 25,210 3451,1 8,140 76,1 25,110 2687,8 13,990 746,9 8,760 2748,9 4,540 1353,3 17,680 3051,9 — — 2,546 143,6 3,870 55,4 147,400 — 0,570 1243,1 1,170 3,0 0,541 183,3 3,540 538,0 0,802 167,2 0,690 2214,7 — — 0,465 300,1 2,800 322,7 2,498 32,6 6,880 — 9,900 64,0 0,388 49,7 0,654 103,6 0,660 1178,5 2,228 19,4 0,930 52,7 0,845 26,6 6,830 177,0 0,450 15,8 21,480 92,9 3,580 88,3 38,980 160,9 0,934 33,6 — — 26,500 1748,5 0,147 99,4 26,250 1335,8 15,150 2244,6 7,600 298,9 5,170 43,3 7,720 582,9 1,670 19,4 2,598 302,5 1,287 155,9 6,310 3340,3 0,087 23,9 3,332 139,1 19,680 1042,4 3,110 — 10,130 163,6 6,875 1013,1 6,000 43,4 0,315 24,1 0,061 13,0 0,293 25,8 0,405 68,4 1,183 856,6 0,405 38,6 8,800 10704,4 0,928 85,8 Nome Titolo Tel. Cofide ...................................(COF) Cogeme Set ..........................(COG) Conafi Prestito' .....................(CNP) Cred. Artigiano ......................(CRA) Cred. Bergamasco...................(CB) Cred. Emiliano .........................(CE) Cred. Valtellinese .................(CVAL) Cred. Valtellinese 10w ....(WCVA10) Cred. Valtellinese 14w ....(WCVA14) Crespi ...................................(CRE) Csp .......................................(CSP) D D'Amico *........................(DIS) D'Amico 16 warr *...........(WDIS16) Dada * ....................................(DA) Damiani *.............................(DMN) Danieli ..................................(DAN) Danieli rnc ..........................(DANR) Datalogic * ............................(DAL) De'Longhi .............................(DLG) Dea Capital *.........................(DEA) Delclima................................(DLC) Diasorin *...............................(DIA) Digital Bros *..........................(DIB) Dmail Group * ......................(DMA) DMT *.....................................(EIT) E Edison r........................(EDNR) EEMS..................................(EEMS) El.En. * ..................................(ELN) Elica * ...................................(ELC) Emak * ...................................(EM) Enel.....................................(ENEL) Enel Green Pw....................(EGPW) Enervit ..................................(ENV) Engineering * ........................(ENG) Eni .........................................(ENI) Erg........................................(ERG) Ergy Capital...........................(ECA) Ergy Capital 16w ............(WECA16) Esprinet * ..............................(PRT) Eukedos ................................(EUK) Eurotech * .............................(ETH) Exor ......................................(EXO) Exprivia *...............................(XPR) F Falck Renewables * .........(FKR) Ferragamo...........................(SFER) Fiat............................................(F) Fidia * ...................................(FDA) Fiera Milano * .........................(FM) Finmeccanica........................(FNC) FNM .....................................(FNM) Fullsix....................................(FUL) G Gabetti Pro.S..................(GAB) Gas Plus................................(GSP) Gefran * ..................................(GE) Generali ....................................(G) Geox .....................................(GEO) Gruppo Edit. L'Espresso...........(ES) Gtech ....................................(GTK) H Hera...............................(HER) I I Grandi Viaggi .................(IGV) IGD *......................................(IGD) Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo 0,526 — 0,617 — 18,770 6,805 1,410 — 0,330 — 1,547 0,704 0,113 4,098 1,673 24,100 16,250 9,070 15,850 1,281 1,390 30,700 2,860 4,296 40,400 1,028 0,444 20,280 1,878 0,870 4,038 Il Sole 24 Ore ........................(S24) Ima * .....................................(IMA) Immsi ....................................(IMS) Indesit....................................(IND) Indesit rnc ...........................(INDR) Industria e Inn. ........................(IIN) Intek Group ............................(IKG) Intek Group rnc ....................(IKGR) Interpump * ..............................(IP) Intesa Sanpaolo......................(ISP) Intesa Sanpaolo rnc..............(ISPR) Invest e Sviluppo ....................(IES) Irce *......................................(IRC) Iren ........................................(IRE) Isagro * ..................................(ISG) IT WAY * ................................(ITW) Italcementi................................(IT) Italcementi rnc .......................(ITR) Italmobiliare...........................(ITM) Italmobiliare rnc...................(ITMR) IVS Group ...............................(IVS) IVS Group 16 warr ...............(WIVS) J Juventus FC..................(JUVE) K K.R.Energy......................(KRE) Kinexia..................................(KNX) L La Doria * .........................(LD) Landi Renzo *..........................(LR) Lazio .....................................(SSL) Luxottica ...............................(LUX) Lventure Group ....................(LVEN) M Maire Tecnimont ...............(MT) 2,024 5,720 53,000 17,360 11,330 0,170 0,031 7,570 0,766 2,260 30,710 0,940 1,448 21,010 8,040 3,320 7,455 6,960 0,642 2,854 0,041 4,832 3,390 16,150 3,320 1,866 22,690 1,967 0,718 1,292 -2,59 — — — +0,86 +3,11 -2,08 — -7,30 — +1,91 +2,03 -0,79 +2,45 -2,16 +0,50 — +3,48 -0,06 +0,16 +0,36 +0,33 +2,22 +2,33 +0,95 +0,78 +2,99 +1,91 -0,74 +0,23 +3,70 +2,38 -3,70 +1,92 +1,34 +4,91 +0,89 +1,97 +5,29 -1,67 — +1,35 -1,88 +0,98 -0,14 +3,21 +1,10 +1,71 +6,26 +4,73 -1,38 +1,49 +0,25 +3,04 +1,38 +1,03 +1,14 +1,52 +0,87 -0,97 +3,78 -5,06 — +1,15 — +18,05 +17,63 +4,83 — +93,78 — +18,09 +9,66 +9,18 +19,13 +35,03 -3,10 +1,06 +9,28 +33,08 +2,89 +9,45 -12,31 +29,41 +8,48 +18,51 +5,27 +44,50 +27,31 +11,19 +5,71 +28,84 +9,70 +77,75 +20,73 +0,23 +13,98 -2,59 +17,42 +43,78 +21,11 +22,56 +1,69 +12,31 +8,38 -23,93 +16,18 +37,19 +2,83 +27,82 +31,40 +8,77 +16,78 +3,16 +21,07 -4,55 +22,33 +37,92 +1,93 +20,67 +88,80 +50,23 0,523 — 0,598 — 14,370 5,660 1,130 — 0,159 — 1,310 0,633 0,099 3,382 1,230 23,980 16,080 7,700 11,860 1,207 1,180 30,600 2,180 3,888 33,450 0,976 0,307 15,710 1,674 0,806 3,134 1,831 3,140 43,490 16,250 9,745 0,164 0,026 5,265 0,619 1,819 28,160 0,798 1,296 21,010 5,945 2,360 6,750 5,445 0,482 2,622 0,031 4,530 2,762 15,590 2,640 1,353 22,090 1,630 0,380 0,860 0,571 381,1 — — 0,648 28,6 — — 20,170 1130,6 6,805 2229,5 1,540 669,0 — — 0,363 — — — 1,586 50,8 0,734 294,3 0,119 — 4,200 67,5 1,800 138,4 26,830 985,3 18,070 659,2 9,560 522,4 16,410 2360,7 1,309 392,6 1,414 205,9 35,690 1717,0 3,080 40,2 4,690 6,5 40,590 1135,9 1,053 113,0 0,467 19,4 20,280 97,4 2,036 120,5 0,904 142,9 4,038 37664,0 2,064 10053,2 5,940 101,1 53,500 651,9 17,660 62771,3 11,330 1670,0 0,188 28,3 0,031 — 8,045 390,1 0,855 13,6 2,324 80,6 30,880 7499,6 0,995 48,5 1,457 419,7 27,680 3513,3 8,145 9940,4 3,360 17,0 8,560 311,9 7,355 3948,4 0,654 280,5 3,198 31,4 0,044 60,2 5,025 216,9 3,674 48,4 17,430 25047,1 3,486 856,4 1,952 760,4 23,980 3942,5 1,975 2777,4 0,860 31,6 1,360 438,3 Tel. Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Nome Titolo 0,710 37,300 0,644 10,500 9,980 0,887 0,386 0,520 10,120 2,170 1,857 0,755 1,940 1,300 2,768 1,971 8,600 5,540 30,750 19,400 8,190 0,214 0,243 1,579 2,230 6,060 1,390 0,568 38,870 0,147 1,866 Pierrel 12w.....................(WPRL12) — Pininfarina ............................(PINF) 4,590 Piquadro .................................(PQ) 2,148 Pirelli & C. ...............................(PC) 11,770 Pirelli & C. rnc .......................(PCP) 9,950 Poligr. S.Faustino *.................(PSF) 6,940 Poligrafici Editoriale...............(POL) 0,435 Poltrona Frau.........................(PFG) 2,938 Prelios...................................(PRS) 0,764 Premuda .................................(PR) 0,385 Prima Industrie * ....................(PRI) 12,980 Prysmian ...............................(PRY) 18,180 R R. De Medici * ..................(RM) 0,333 Ratti ......................................(RAT) 2,550 RCS Mediagroup ...................(RCS) 1,806 RCS MediaGroup r B .........(RCSRB) 0,740 RCS Mediagroup risp ..........(RCSR) 1,176 Recordati *............................(REC) 12,660 Reply * ..................................(REY) 63,500 Retelit.....................................(LIT) 0,720 Risanamento...........................(RN) 0,218 Rosss....................................(ROS) 1,430 S Sabaf S.p.a. * .................(SAB) 14,500 Saes *.....................................(SG) 8,250 Saes rnc *.............................(SGR) 7,370 Safilo Group...........................(SFL) 14,430 Saipem.................................(SPM) 17,180 Saipem risp........................(SPMR) — Salini Impregilo .....................(SAL) 4,420 Salini Impregilo rnc .............(SALR) 12,600 Saras ....................................(SRS) 1,140 Sat ........................................(SAT) 13,070 Save....................................(SAVE) 13,000 Screen Service......................(SSB) 0,153 Seat PG...................................(PG) 0,002 Seat PG r ..............................(PGR) 0,601 Servizi Italia * .........................(SRI) 4,884 Servizi Italia 15 warr *.....(WSRI15) 0,400 Sesa......................................(SES) 13,190 Sesa 18 warr......................(WSES) 3,170 SIAS .......................................(SIS) 8,315 Sintesi .....................................(SII) 0,110 Snai ......................................(SNA) 1,824 Snam Gas .............................(SRG) 4,152 Sogefi *...................................(SO) 4,514 Sol ........................................(SOL) 6,480 Sorin.....................................(SRN) 2,150 Space....................................(SPA) 10,380 Space warr.........................(WSPA) — Stefanel * ............................(STEF) 0,400 Stefanel risp * ...................(STEFR) — STMicroelectr. ......................(STM) 6,705 T Tamburi ...........................(TIP) 2,528 Tamburi 13w ...................(WTIP15) 0,515 TAS .......................................(TAS) 0,590 Telecom IT ..............................(TIT) 0,823 Telecom IT Media .................(TME) 0,132 Telecom IT Media rnc .........(TMER) 0,430 Telecom IT rnc......................(TITR) 0,662 Tenaris ..................................(TEN) 15,220 Terna ....................................(TRN) 3,850 TerniEnergia *........................(TER) 2,200 Tesmec * ...............................(TES) 0,728 Tiscali.....................................(TIS) 0,076 Tiscali 14w ......................(WTIS14) 0,001 Tod's.....................................(TOD) 93,050 Trevi Fin.Ind. ...........................(TFI) 8,195 TXT e-solution *.....................(TXT) 10,860 U UBI Banca .......................(UBI) 6,505 Unicredit ...............................(UCG) 6,500 Unicredit risp ......................(UCGR) 8,900 Unipol ....................................(UNI) 5,275 Unipol prv ............................(UNIP) 4,766 UnipolSai.................................(US) 2,518 UnipolSai risp......................(USRA) 243,800 UnipolSai risp B ..................(USRB) 2,400 V Valsoia ...........................(VLS) 11,010 Vianini Industria......................(VIN) 1,453 Vianini Lavori.........................(VLA) 6,300 Vittoria Ass. *.........................(VAS) 10,490 W World Duty Free .............(WDF) 10,120 Y Yoox *...........................(YOOX) 29,100 Z Zignago Vetro * .................(ZV) 5,560 Zucchi...................................(ZUC) 0,117 Zucchi 14 warr...............(WZUC14) 0,003 Zucchi rnc...........................(ZUCR) 0,252 +1,50 +16,49 +4,57 +30,88 -1,76 +38,92 +1,16 +5,69 +0,81 +22,23 +3,56 +33,31 +1,39 +19,92 +2,47 +26,06 +0,70 +15,39 +0,84 +21,70 +0,60 +27,45 -0,53 +12,28 — +15,48 +4,00 +18,40 +0,36 +20,45 +0,46 +32,37 +0,76 +36,83 -0,18 +60,58 -0,16 +22,51 +1,57 +32,15 -1,03 +12,97 +6,95 -26,22 +1,72 +8,34 -0,38 -16,59 -3,88 +3,15 -1,14 +54,43 -0,43 +10,14 -0,61 +16,58 +1,59 -0,38 -4,05+195,97 +2,75 +12,41 0,603 27,700 0,463 9,390 7,940 0,645 0,315 0,408 8,720 1,783 1,457 0,660 1,675 1,040 2,260 1,489 6,220 3,420 24,550 14,460 7,230 0,200 0,220 1,569 1,963 3,896 1,197 0,487 37,410 0,049 1,485 0,745 30,5 39,220 1349,9 0,660 220,1 10,990 1191,3 10,080 5,1 1,020 20,6 0,415 133,4 0,540 25,8 10,300 1087,1 2,320 33457,3 1,915 1715,9 0,830 4,8 2,080 53,8 1,340 1520,6 2,894 48,2 2,110 16,0 8,600 1528,4 5,550 581,1 30,800 673,3 19,400 315,1 8,355 316,4 0,299 — 0,254 244,3 1,893 52,1 2,500 47,9 6,240 188,4 1,492 156,3 0,640 40,3 40,500 18427,5 0,179 15,8 1,866 571,1 Management e C. .................(MEC) 0,158 -1,19 -0,63 0,157 0,169 MARR * ..............................(MARR) 13,340 +2,38 +10,16 11,620 13,720 Mediacontech ......................(MCH) 6,635 +0,30 +7,54 5,630 7,300 Mediaset ................................(MS) 4,140 +4,39 +19,52 3,444 4,306 Mediobanca............................(MB) 7,670 +1,59 +21,55 6,310 7,735 Mediolanum .........................(MED) 6,310 +0,80 +0,08 6,165 6,895 Meridie ...................................(ME) 0,165 -3,45+108,99 0,077 0,188 Mid Industry Cap ...................(MIC) — — — — — Mittel.....................................(MIT) 1,747 -1,30 +3,50 1,609 1,794 Moleskine * ..........................(MSK) 1,310 +1,79 -16,61 1,287 1,738 MolMed ...............................(MLM) 0,744 +0,13 +0,26 0,572 0,849 Moncler .............................(MONC) 12,770 +2,49 -20,78 12,460 16,350 Mondadori..............................(MN) 1,470 +1,10 +5,76 1,311 1,539 Mondo Tv * ...........................(MTV) 0,811 -1,16 +60,34 0,502 0,840 Monrif..................................(MON) 0,441 -0,90 — 0,440 0,616 Monte Paschi Si. ................(BMPS) 0,240 +3,41 +36,47 0,166 0,240 Montefibre ..............................(MF) — — — — — Montefibre rnc....................(MFNC) — — — — — Moviemax............................(MMG) 0,063 +1,61 — 0,061 0,067 Mutuionline *........................(MOL) 4,320 -1,59 +5,06 4,050 4,486 N Nice *............................(NICE) 3,110 -1,52 +12,93 2,726 3,566 Noemalife .............................(NOE) 3,826 -0,26 +6,40 3,464 3,838 Noemalife 15 warr .........(WNOE15) — — — — — Novare ....................................(NR) 0,905 — +25,69 0,690 0,943 O Olidata .............................(OLI) 0,485 +1,10 +23,17 0,378 0,503 P Panariagroup *................(PAN) 1,385 +2,74 +5,73 1,260 1,462 Parmalat ................................(PLT) 2,504 -0,24 +1,13 2,460 2,554 Parmalat 15w ................(WPLT15) 1,461 +0,14 -0,61 1,416 1,502 Piaggio ...................................(PIA) 2,472 +2,40 +2,74 2,122 2,530 Pierrel ...................................(PRL) 0,721 +0,28 +39,46 0,504 0,772 75,2 878,5 125,7 4798,1 6565,5 4638,9 8,5 — 154,1 276,7 167,7 3153,5 359,8 21,8 66,2 2754,0 — — 4,3 172,7 359,2 28,8 — 12,2 16,4 61,6 4567,2 — 881,5 34,3 Tel. B.O.T. 14.04.14 14.05.14 13.06.14 14.07.14 14.08.14 12.09.14 26 56 86 117 148 177 99,976 99,957 99,927 99,895 99,839 99,781 0,19 0,19 0,19 0,27 0,28 Scadenza Giorni Pr.Netto 14.10.14 14.11.14 12.12.14 14.01.15 13.02.15 13.03.15 209 240 268 301 331 359 99,723 99,669 99,637 99,551 99,490 99,421 — — — +0,22 +41,93 3,090 — +19,33 1,792 -2,24 -5,61 11,660 -1,78 +4,19 8,800 +1,61 +14,24 5,900 -0,37 +47,51 0,295 +0,14 +22,62 2,284 +7,76 +33,33 0,573 +1,24 +34,03 0,284 +4,26 +38,75 9,250 +3,00 -2,31 17,460 +5,45 +24,02 0,264 +0,39 +16,23 2,194 +7,50 +40,00 1,290 +7,56 +72,05 0,430 +4,53 +65,52 0,710 +1,69 +22,56 10,330 +3,67 +8,36 54,350 +2,13 +30,08 0,554 +0,37 +2,97 0,187 -0,42 +7,60 1,278 +4,32 +13,02 12,420 +3,13 +17,86 6,880 +4,10 +9,51 6,660 -1,16 -18,84 14,430 +1,24 +11,27 15,430 — — — +0,32 -8,30 4,288 +0,96 -0,32 12,290 +3,64 +36,94 0,831 — +20,91 10,800 +0,08 +5,26 12,350 +3,88+152,07 0,060 — -5,56 0,002 -1,48 -34,67 0,480 +3,65 +19,71 3,982 +4,47 +63,27 0,235 +0,08 +10,93 11,380 +7,09 +25,79 2,225 +3,55 +14,69 7,215 +0,27 +2,13 0,107 +0,77 +34,22 1,359 +1,91 +2,67 3,974 -0,44 +5,52 3,870 +1,65 +12,99 5,675 -0,37 +0,47 2,074 -0,19 +5,49 9,800 — — — -2,44 +9,59 0,365 — — — +2,44 +17,12 5,470 +0,80 +12,26 2,174 +6,19 +27,16 0,322 +0,26 +20,33 0,473 +3,91 +16,16 0,709 +0,99 +8,18 0,122 +7,50+126,43 0,171 +3,44 +17,38 0,564 +1,94 -3,24 14,800 +2,94 +6,47 3,560 +1,38 +0,46 2,044 -4,08 -7,79 0,728 +9,86 +78,77 0,042 +14,29+100,00 0,000 +2,14 -22,07 91,100 +2,95 +31,12 6,190 +9,15 +19,41 9,070 +2,04 +34,40 4,840 +5,52 +20,71 5,360 +2,18 +13,30 7,800 +3,23 +21,26 4,086 +2,01 +29,93 3,630 +2,78 +3,62 2,182 +1,97 +33,96 173,200 +3,00 +13,85 2,022 -1,26 +2,90 10,060 +5,29 +21,08 1,192 -1,33 +21,97 4,990 +2,04 +20,30 8,580 +2,12 +8,82 9,140 +3,05 -13,60 26,030 +1,46 +10,54 4,940 +1,39 +61,13 0,072 — +3,03 0,003 -1,37 +35,95 0,185 New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00 — — 4,716 139,1 indici 2,358 107,3 MERCATI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03 12,930 5575,4 Amsterdam (Aex) . . . . . . . . . . . . . 386,92 Brent Index . . . . . . . . . . . . . . . . . 108,37 10,460 122,4 Bruxelles-Bel 20 . . . . . . . . . . . . 3038,89 DJ Stoxx Euro . . . . . . . . . . . . . . . 312,85 7,090 58,6 DJ Stoxx Euro50 . . . . . . . . . . . . 3049,19 0,453 58,1 DJ Stoxx UE . . . . . . . . . . . . . . . . 325,83 DJ Stoxx UE50. . . . . . . . . . . . . . 2828,76 2,940 411,6 FTSE Eurotr.100. . . . . . . . . . . . . 2608,56 0,764 205,1 Hong Kong HS . . . . . . . . . . . . . 21473,95 Johannesburg . . . . . . . . . . . . . 42123,08 0,407 71,7 Londra(FTSE100) . . . . . . . . . . . . 6568,35 13,280 133,5 Madrid Ibex35 . . . . . . . . . . . . . . 9975,00 Oslo Top 25. . . . . . . . . . . . . . . . . 496,94 19,540 3867,3 Singapore ST. . . . . . . . . . . . . . . 3092,14 0,365 123,2 Sydney (All Ords) . . . . . . . . . . . . 5335,18 Toronto(300Comp) . . . . . . . . . . 14236,67 2,608 69,2 Vienna (Atx). . . . . . . . . . . . . . . . 2434,07 Zurigo (SMI) . . . . . . . . . . . . . . . 8161,78 1,806 761,6 0,740 57,4 selezione 1,186 34,6 FRANCOFORTE. . . . . . . . . . . . . . . 17-03 13,330 2624,7 Adidas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77,93 Allianz . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122,90 64,750 585,4 Bayer Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,55 0,775 119,3 Beiersdorf . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69,34 0,238 176,1 Bmw . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,08 Commerzbank Ag . . . . . . . . . . . . . 12,32 1,509 16,7 Deutsche Bank n . . . . . . . . . . . . . . 31,38 14,750 166,1 Deutsche Post . . . . . . . . . . . . . . . . 25,96 Deutsche Telekom n . . . . . . . . . . . 11,37 8,850 120,8 Dt Lufthansa Ag. . . . . . . . . . . . . . . 18,97 7,805 53,7 Hugo Boss Ag . . . . . . . . . . . . . . . . 91,44 19,030 900,5 Metro Ag. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28,16 Siemens n . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93,69 17,940 7499,9 Volkswagen Ag . . . . . . . . . . . . . . 180,30 — — PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03 4,980 1990,6 Air France . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,17 13,140 20,4 Air Liquide . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95,59 Alstom . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19,04 1,280 1061,9 Axa SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18,10 13,390 128,9 Bnp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,62 13,510 720,2 Cap Gemini . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54,48 0,178 20,8 Carrefour . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27,04 0,002 27,2 Casino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,76 Ciments Francais. . . . . . . . . . . . . . 77,98 0,950 0,4 Crédit Agricole. . . . . . . . . . . . . . . . 11,34 5,090 133,3 Danone. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49,75 0,414 — Havas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5,75 13,360 184,8 L'Oréal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116,95 3,106 — Michelin . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88,82 Peugeot S.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . 12,75 8,410 1881,9 Renault. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67,16 0,120 4,7 Saint-Gobain . . . . . . . . . . . . . . . . . 41,59 1,950 214,4 Sanofi-Synthelab . . . . . . . . . . . . . . 72,34 4,152 13951,6 Société Générale . . . . . . . . . . . . . . 44,34 4,600 526,8 Sodexho Alliance . . . . . . . . . . . . . . 76,42 Total . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46,48 6,530 586,9 NEW YORK. . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03 2,306 1032,7 Amazon Com. . . . . . . . . . . . . . . . 376,63 10,890 134,5 American Express . . . . . . . . . . . . . 91,09 Apple Comp Inc . . . . . . . . . . . . . . 528,03 — — At&T. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32,77 0,462 34,0 Bank of America . . . . . . . . . . . . . . 17,09 — — Boeing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125,52 Carnival . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,85 6,740 — Caterpillar Inc . . . . . . . . . . . . . . . . 95,75 2,528 358,6 Cisco Systems. . . . . . . . . . . . . . . . 21,51 0,507 — Citigroup Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . 47,66 Coca-Cola Co . . . . . . . . . . . . . . . . 38,30 0,650 25,0 Colgate Palmolive . . . . . . . . . . . . . 64,34 Dow Chemical. . . . . . . . . . . . . . . . 49,12 0,875 10913,9 DuPont . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66,51 0,141 190,5 Exxon Mobil . . . . . . . . . . . . . . . . . 94,07 0,430 2,4 Ford Motor . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15,28 0,682 3956,9 General Electric . . . . . . . . . . . . . . . 25,39 General Motors . . . . . . . . . . . . . . . 34,50 17,160 — Goldman Sachs . . . . . . . . . . . . . . 167,08 3,850 7667,2 Hewlett-Packard . . . . . . . . . . . . . . 29,45 2,364 82,0 Honeywell . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93,50 Ibm . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185,97 0,920 79,2 Industrie Natuzzi Sp. . . . . . . . . . . . . 2,81 Intel Corp . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24,75 0,080 140,2 Johnson & Johnson . . . . . . . . . . . . 93,83 0,001 — JP Morgan . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57,55 120,100 2821,3 Lockheed Martin . . . . . . . . . . . . . 163,93 8,195 571,0 Luxottica Grp Spa . . . . . . . . . . . . . 53,96 McDonald's. . . . . . . . . . . . . . . . . . 97,75 11,910 124,2 Merck & Co. . . . . . . . . . . . . . . . . . 56,29 6,705 5810,4 Microsoft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,18 6,500 36801,6 Monsanto Co. . . . . . . . . . . . . . . . 113,96 Morgan Stanley . . . . . . . . . . . . . . . 31,36 9,500 21,3 Nike Inc. Cl. B . . . . . . . . . . . . . . . . 79,00 Occidental Pet. . . . . . . . . . . . . . . . 96,77 5,380 2324,7 Pfizer . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31,36 4,880 1293,6 Philip Morris . . . . . . . . . . . . . . . . . 80,28 2,618 5642,2 Procter & Gamble . . . . . . . . . . . . . 79,68 247,000 311,3 Unilever NV . . . . . . . . . . . . . . . . . 38,73 Us Steel Corp. . . . . . . . . . . . . . . . . 24,19 2,480 902,6 Walt Disney. . . . . . . . . . . . . . . . . . 81,44 11,850 115,3 Whirlpool . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145,74 1,499 42,1 Xerox . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10,69 Yahoo Inc . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39,28 6,385 273,3 LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03 10,750 694,8 3i Group . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403,50 10,830 2576,9 Anglo American . . . . . . . . . . . . . 1455,37 34,750 1699,3 AstraZeneca . . . . . . . . . . . . . . . 3970,50 B Sky B . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 936,00 5,630 486,8 Barclays Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 231,05 0,145 44,2 BP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476,85 0,008 — British Telecom . . . . . . . . . . . . . . 394,14 0,308 0,9 Burberry Group . . . . . . . . . . . . . 1446,00 * Titolo appartenente al segmento Star. Valuta al 19-03-14 Rend. Rend. 0,36 0,42 0,41 0,45 0,48 0,52 Euribor Periodo 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi Monete auree Oro T. 360 T. 365 Periodo T.360 T.365 17 mar 17 mar 0,191 0,232 0,268 0,305 - 0,194 0,235 0,272 0,309 - 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi 0,407 0,492 0,576 0,413 0,499 0,584 Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Krugerrand Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Denaro Lettera 227,12 260,87 230,33 270,74 230,33 270,74 973,49 1.082,13 180,24 206,07 175,44 195,22 175,57 190,73 Tassi Mattino Sera Oro Milano (Euro/gr.) — Oro Londra (usd/oncia) 1.379,00 1.378,50 Argento Milano (Euro/kg.) — Platino Milano (Euro/gr.) — Palladio Milano (Euro/gr.) — Italia Euro17 Canada Danimarca Finlandia Sconto Interv 0,25 0,25 0,25 1 0 0,5 0,25 0,994 0 0,25 Borse Estere Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz A New York valori espressi in dollari, a Londra Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor. Monete Auree: ConFinvest F.L. Milano Scadenza Giorni Pr.Netto Il boom cinese del Latte di Torino Quotazioni in diretta sul telefonino: invia QUOTA <sigla titolo>, ad esempio: QUOTA ACE al numero 482242. Costo 0,5 Euro per SMS ricevuto. Info su www.corriere.it/economia Prezzo Var. Var. Min Max Capitaliz Rif. Rif. 02-01-2014 Anno Anno (in milioni (euro) (in %) (in %) (euro) (euro) di euro) A A.S. Roma .....................(ASR) 1,150 A2A .......................................(A2A) 1,029 Acea......................................(ACE) 10,720 Acotel Group * ......................(ACO) 20,140 Acque Potabili .......................(ACP) 1,044 Acsm-Agam ..........................(ACS) 1,320 AdF-Aerop.Firenze ..................(AFI) 13,600 Aedes * ...................................(AE) 0,053 Aedes 14w *.....................(WAE14) 0,001 Aeffe *...................................(AEF) 0,783 Aicon * ...................................(AIC) — Aiòn Renewables....................(AIN) — Alerion ..................................(ARN) 3,880 Ambienthesis.........................(ATH) 0,570 Amplifon...............................(AMP) 4,542 Ansaldo Sts *.........................(STS) 8,120 Antichi Pell ..............................(AP) — Arena ....................................(ARE) 0,006 Ascopiave *...........................(ASC) 2,142 Astaldi * ................................(AST) 6,865 Atlantia ..................................(ATL) 18,300 Autogrill ................................(AGL) 7,500 Autostrada To-Mi .....................(AT) 12,130 Autostrade Mer. ................(AUTME) 16,740 Azimut..................................(AZM) 24,340 B B&C Speakers *.............(BEC) 7,020 Banca Generali .....................(BGN) 23,500 Banca Ifis *...............................(IF) 13,990 Banca Pop. Emilia R. .............(BPE) 8,380 Banca Pop. Sondrio.............(BPSO) 4,352 Banco Popolare .......................(BP) 17,590 Banco Popolare w10.........(WBP10) — Basicnet................................(BAN) 2,368 Bastogi......................................(B) 3,096 BB Biotech *............................(BB) 137,700 Bca Carige ............................(CRG) 0,563 Bca Carige r........................(CRGR) 1,170 Bca Finnat * ..........................(BFE) 0,541 Bca Intermobiliare .................(BIM) 3,462 Bca Pop.Etruria e Lazio * .......(PEL) 0,773 Bca Pop.Milano......................(PMI) 0,690 Bca Pop.Spoleto ....................(SPO) — Bca Profilo ............................(PRO) 0,445 Bco Desio-Brianza ................(BDB) 2,768 Bco Desio-Brianza rnc ........(BDBR) 2,450 Bco Santander ....................(SANT) 6,440 Bco Sardegna rnc ...............(BSRP) 9,695 Bee Team ..............................(BET) 0,368 Beghelli ...................................(BE) 0,521 Beni Stabili ...........................(BNS) 0,615 Best Union Co......................(BEST) 2,110 Bialetti Industrie *...................(BIA) 0,699 Biancamano *.......................(BCM) 0,778 Biesse * ................................(BSS) 6,530 Bioera.....................................(BIE) 0,440 Boero Bart.............................(BOE) 21,400 Bolzoni *................................(BLZ) 3,380 Bon.Ferraresi...........................(BF) 28,790 Borgosesia..............................(BO) 0,886 Borgosesia rnc......................(BOR) — Brembo * ..............................(BRE) 25,870 Brioschi..................................(BRI) 0,127 Brunello Cucinelli *..................(BC) 19,560 Buzzi Unicem ........................(BZU) 13,730 Buzzi Unicem rnc ................(BZUR) 7,420 C Cad It * ..........................(CAD) 4,860 Cairo Comm. *........................(CAI) 7,515 Caleffi....................................(CLF) 1,525 Caltagirone ..........................(CALT) 2,536 Caltagirone Ed.......................(CED) 1,250 Campari ................................(CPR) 5,795 Cape Live ................................(CL) 0,075 Carraro ...............................(CARR) 3,042 Cattolica As.........................(CASS) 19,340 Cell Therap...........................(CTIC) 2,806 Cembre * .............................(CMB) 9,645 Cementir *............................(CEM) 6,400 Cent. Latte Torino * ................(CLT) 4,000 Ceram. Ricchetti.....................(RIC) 0,315 CHL.......................................(CHL) 0,058 CIA .........................................(CIA) 0,284 Ciccolella ................................(CC) 0,374 Cir..........................................(CIR) 1,080 Class Editori ..........................(CLE) 0,368 CNH Industrial......................(CNHI) 8,010 Cobra * .................................(COB) 0,889 Per Ittierre si fa avanti il vicepresidente del Genoa Francia Germania Giappone G.B. USA Svezia Sconto Interv 0,25 0,25 0,3 --0,25 0,75 0,25 0,25 0,1 0,5 0,25 0,75 var.% +1,12 +0,17 +1,27 +1,44 +1,48 +1,12 +0,84 +0,90 -0,30 +0,68 +0,62 +1,66 +0,85 +0,60 -0,22 +0,06 +1,97 +0,59 var.% +1,33 +1,99 +0,53 +0,86 +1,03 +2,33 +1,01 +2,95 +1,07 +0,45 +0,02 +1,35 +3,39 +1,43 var.% +2,14 +0,48 +1,20 +2,09 +2,46 +1,55 +1,62 +2,20 +0,35 +2,44 +0,75 +1,07 +0,13 +1,85 +1,59 +2,99 +1,18 +1,46 +0,77 +0,50 +1,03 var.% +0,77 +1,02 +0,64 +0,86 +1,70 +1,96 +1,12 +0,38 +0,73 +1,65 +0,34 +0,80 +0,97 +1,13 +0,64 +1,33 +1,12 +1,20 +1,05 +1,31 +1,62 +2,06 -0,35 +1,00 +1,10 +1,32 +0,93 +1,70 +0,17 +1,06 +1,27 +0,66 +0,84 +0,87 +0,26 +0,42 +0,49 +0,89 +0,44 +0,58 +1,71 +2,58 +0,85 +4,47 Glaxosmithkline . . . . . . . . . . . . . 1637,66 Marks & Spencer. . . . . . . . . . . . . 466,30 Pearson Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 1023,00 Prudential . . . . . . . . . . . . . . . . . 1356,00 Rolls Royce . . . . . . . . . . . . . . . . 1047,00 Royal & Sun All . . . . . . . . . . . . . . . 96,50 Royal Bk of Scot . . . . . . . . . . . . . 300,00 Schroders Plc . . . . . . . . . . . . . . 2599,00 Unilever Plc . . . . . . . . . . . . . . . . 2370,00 Vodafone Group. . . . . . . . . . . . . . 226,02 var.% +0,65 +2,71 +1,47 +0,92 -0,04 -0,08 +1,31 +1,55 +0,49 +1,08 +1,69 +0,74 +1,36 +3,54 +1,17 +0,58 -0,04 +1,73 ZURIGO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17-03 Nestlé. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64,25 Novartis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71,80 Ubs . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17,84 var.% -0,08 +0,84 +0,79 32 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Cultura Il saggio Giuseppe Monsagrati ricostruisce L’intervento Il corpo di spedizione francese le vicende seguite alla fuga di Pio IX a Gaeta restaurò l’autorità dello Stato pontificio La democrazia sotto assedio Mazzini a Roma nel 1849 Nella Costituzione l’eredità della Repubblica sconfitta di PAOLO MIELI la libertà di stampa, il cancelliere austriaco Metternich si allarmò: «Un Papa liberale è la cosa più inaudita che si mezzanotte del 25 novembre possa pensare». Il 17 aprile il Pontefice aveva poi decretadel 1848, Ferdinando II, re to l’abbattimento delle porte del ghetto, conquistando a delle Due Sicilie, in preda a sé la simpatia degli ebrei. Il cardinale Tommaso Pasquale grande eccitazione convocò i Gizzi, dimettendosi nel luglio 1847 da segretario di Stato, numerosi suoi familiari (alcuni dovette aveva previsto che con un Papa come quello, chiunque farli svegliare) per annunciar loro che avesse guidato la segreteria di Stato avrebbe avuto enormi la mattina successiva sarebbero partiti, problemi a governare. Qualche tempo dopo lo stesso Mettutti assieme, alla volta di Gaeta. Aveva ternich aveva vaticinato: «Se le cose seguono il loro corso appena appreso che proprio alla fortezza di Gaeta si stava naturale Pio IX si farà cacciare da Roma». Ciò che sarebbe dirigendo papa Pio IX, in fuga da Roma. Fuggiva, il Papa, puntualmente accaduto dopo che nel 1848 il Papa aveva dopo l’uccisione, il 15 novembre, di Pellegrino Rossi, dapprima (il 10 febbraio) lasciato intendere che avrebbe l’unica personalità che, forse, avrebbe saputo trovare una dato il suo avallo alla guerra contro l’Austria, salvo poi tivia d’uscita alla complicata situazione che si era venuta a rarsi indietro (il 29 aprile) e precipitare nel caos una Rocreare dopo che il Pontefice aveva rinunciato alla guerra ma ormai inebriata dal mito patriottico. Generando concontro l’Austria. Francia e Spagna si erano fusione tra gli uomini di Chiesa e anche tra i contese nei giorni precedenti l’opportunità patrioti. Un disordine di cui sono prova due di offrire rifugio e protezione a Papa Mastai. fatti: nella sessione legislativa che si tenne E lui aveva preso in considerazione l’ipotesi il giorno dell’attentato a Pellegrino Rossi, di fuggire in Francia. Ma il conte Spaur, rapda parte del presidente non fu fatto neanpresentante del regno di Baviera nonché che un cenno all’assassinio dello statista; la marito di Teresa Giraud (nipote del famoso sera «si ebbero persino — organizzati concommediografo Giovanni Giraud, già vedofusamente in un’area liberal-democratica va di un archeologo, devota al Pontefice, — cortei di manifestanti che scorrazzarono «data nei suoi primi anni ai piaceri dei senper il Corso inneggiando al tirannicidio». si, poi di lasciva divenuta bigotta al cadere Tant’è che si ipotizzò che l’attentato potesse dell’età», l’avrebbe sbeffeggiata il triumviro avere una matrice mazziniana. Ipotesi priva della Repubblica romana Aurelio Saffi ) lo di fondamento, scrive Monsagrati, dal moaveva convinto a desistere. Ancor più il carmento che «Mazzini in quel momento era dinale Giacomo Antonelli — da quel mo- Il triumviro tutto preso dallo sforzo di rivitalizzare la mento eminenza grigia del regime pontifilotta armata nel Nord Italia e Roma gli cascò cio — gli avrebbe sconsigliato di andare nel Giuseppe Mazzini addosso a sorpresa, senza che vi avesse inPaese dove, ai tempi di Napoleone, nel 1799 (1805-1872) fu viato nessuno dei suoi maggiori collaboraaveva trovato la morte, all’età di 82 anni, il triumviro della tori, nessuno che potesse prendere la diresuo predecessore Pio VI, esule e imprigio- Repubblica romana. zione di un moto che per riuscire avrebbe nato nella fortezza di Valence. Così Pio IX Nell’immagine in alto i avuto comunque bisogno della partecipaaveva scelto la via del Sud e si era aperta la combattimenti tra zione dei cospiratori romani». Secondo stagione di Roma senza il Papa. La Repub- Italiani e francesi di Carlo Cattaneo, «Pio IX fu fatto da altri e si blica romana del 1849, come dal titolo del Villa Spada, alle porte disfece da sé. Pio IX era una favola immagipregevole libro di Giuseppe Monsagrati che di Roma, nel 1849 nata per insegnare al popolo una verità. Pio sta per essere dato alle stampe dagli editori IX era una poesia». E però, scrive MonsaLaterza. L’8 febbraio del 1849 a Gaeta si sarebbe rifugiato grati, «al contatto con la dura realtà del ’48 la favola e la anche Leopoldo II, granduca di Toscana e parente dell’im- poesia si erano come dissolte ed era rimasto un vuoto che peratore austriaco, che si era rifiutato di piegarsi alla Co- attendeva solo di essere colmato». stituente. E la fortezza sarebbe diventata così un centro Quando poi il Papa lasciò Roma, si fece avanti per grapolitico di primaria importanza. di la cosiddetta stagione repubblicana. In vista delle elePapa Mastai era asceso al soglio due anni prima, nel zioni per l’Assemblea Costituente, in gennaio si fecero 1846, dopo la cupa stagione di Gregorio XVI. Era, il nuovo anche quelle che Monsagrati definisce una sorta di «priPontefice, un uomo a cui «piaceva piacere» a tutti, come marie», nel senso che «si creò un comitato incaricato di avrebbe testimoniato il gesuita Carlo M. Curci. Ciò che, al- sondare gli umori del popolo in merito alle preferenze e l’inizio, gli era pienamente riuscito: «Je daressi un bacio a si indicarono i nomi dei candidati per l’Assemblea». Su pizzichetti», si entusiasmò Giuseppe Gioacchino Belli. 750 mila aventi diritto, andarono a votare in 250 mila, Anche Giuseppe Garibaldi e Giuseppe Mazzini non aveva- non pochi per l’Europa dell’epoca, che aveva pochissimi no nascosto la loro iniziale simpatia nei confronti dell’uo- precedenti in fatto di suffragio universale. Garibaldi fu il mo. Quando, il 15 marzo del 1847, il Santo Padre concesse tredicesimo su 16 eletti nel collegio di Macerata, non un A da Cima da Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo Bibliografia Un messaggio dal Risorgimento Esce dopodomani il saggio di Giuseppe Monsagrati Roma senza il Papa. La Repubblica romana del 1849 (Laterza, pagine 252, e 20). Delle stesse vicende si è occupato Stefano Tomassini nel libro Storia avventurosa della Rivoluzione romana (Il Saggiatore, 2011). Pio IX di Giacomo Martina è la biografia più completa di Papa Mastai Ferretti, pubblicata in tre volumi tra il 1974 e il 1990 dalla Pontificia Università Gregoriana. grande successo. Terenzio Mamiani si oppose alla proposta di dichiarare decaduto il dominio temporale del Papa. In dieci votarono contro la proclamazione della Repubblica: nove lasciarono da quel momento i lavori dell’Assemblea; uno, il bolognese Rodolfo Audinot, rimase. Quel giorno Mazzini non era presente, si trovava ancora in Toscana. Roma, fa osservare lo storico, «senza tradizioni di monarchia (quella papale era del tutto atipica) era la sola città in cui, caduto il papato, la repubblica potesse nascere come se fosse la cosa più naturale del mondo». Ed è in modo fluido che si giunse alla nascita della Repubblica. Il 21 febbraio fu votato l’incameramento dei beni ecclesiastici, con l’intesa che sarebbe stato il governo a provvedere alle spese per il culto. Il 27 febbraio fu la volta della legge sul prestito forzoso per rimpinguare le casse dello Stato. Per il giornalismo furono mesi di grande libertà, simboleggiati dal successo del settimanale satirico «Don Pirlone», una sorta di «Punch» romano. Due volte il popolo si ribellò, costringendo il governo a fare marcia indietro: la prima quando fu deciso il sequestro di tutte le campane (anche se erano escluse quelle delle basiliche); la seconda quando si procedette ad analoga iniziativa con i confessionali e gli arredi sacri. Fu «una questione di devozione popolare», afferma Monsagrati, «ma c’entrava qualcosa anche l’innato gusto estetico di una popolazione orgogliosa dei propri monumenti e istintivamente consapevole di cosa significassero per l’identità collettiva». Il 29 marzo fu costituito il triumvirato. Primo triumviro fu Giuseppe Mazzini. Secondo il già citato Saffi. Terzo l’avvocato concistoriale Carlo Armellini (tra i più votati alle elezioni), forse il più inviso a Pio IX, che lo definì «miserabile», sottolineando che era «padre e fratello di due gesuiti». L’uomo costituiva uno dei pochi anelli di collegamento con la precedente esperienza repubblicana della città, quella napoleonica del 1798-99. Tra i primi atti del nuovo esecutivo, quello di dimezzarsi («per riguardo alle tristi fortune del Paese») l’assegno mensile. Non si trattò, però, di un atto demagogico, dal momento che nessuno di loro fece parola di questa decisione e la si conobbe solo molti mesi dopo la caduta della Repubblica, quando ne dette notizia, a posteriori, uno dei tre triumviri, Saffi. Ma Pio IX restava forte e continuava a godere di un vasto consenso internazionale. Una lettera (22 febbraio 1849) di Nathan Niles, incaricato d’affari degli Stati Uniti presso il Regno sardo, a James Buchanan, segretario di Stato del suo Paese, si schiera decisamente a favore di Pio IX, attribuendo l’origine della crisi romana all’«at- Un’amara disillusione L’avvento di Papa Mastai Ferretti nel 1846 aveva suscitato nei patrioti grandi speranze che però andarono deluse durante la Prima guerra d’indipendenza contro l’Austria Un atto rivoluzionario Nelle elezioni a suffragio universale maschile per l’Assemblea Costituente votarono 250 mila persone su 750 mila aventi diritto: un risultato apprezzabile Cultura 33 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 fosse vista come una reale minaccia. Tanto più che i soldati, appena sbarcati, alzarono un albero della libertà, «evocatore di antichi ricordi giacobini» e vi intrecciarono i due tricolori. Ma soprattutto, per il fatto che, quando approdò allo stesso lido il battaglione dei bersaglieri lombardi comandato da Luciano Manara, Oudinot li lasciò scendere a terra, li fece prigionieri salvo poi liberarli subito, dopo aver ottenuto da loro l’impegno formale che non sarebbero entrati in azione fino al 5 maggio, data per la quale evidentemente calcolava che tutto sarebbe stato risolto. E ancor più per il fatto che il 30 aprile i repubblicani romani avevano fermato i francesi con relativa facilità. Tutto sommato gli uomini di Oudinot non facevano paura. Semmai Roma avvertiva come avvisaglie di una futura minaccia comportamenti tipo quello della «banda Zambianchi». Il forlivese Callimaco Zambianchi, già buon amico di Garibaldi e successivamente di Mazzini (anche se Monsagrati esclude che agisse a suo ordine), approfittando del trambusto provocato dallo sbarco dei francesi, si diede a operazioni terroristiche dapprima a Terracina, poi nella stessa Roma. Sequestrò e uccise il domenicano Vincenzo Sghirla e successivamente, tra il 30 aprile e il 4 maggio, fece fuori una decina di altri ecclesiastici, tutti condotti nei sotterranei del convento di S. Calisto, torturati e infine trucidati. Quando si seppe di quei delitti, l’impressione fu notevole e quegli episodi non giovarono alla reputazione della Repubblica. Mazzini entrò quindi in contrasto con Garibaldi, allorché questi arruolò alcuni delinquenti di Ancona, fatti precedentemente arrestare da Felice Orsini: «Voi non sapete il male che fate a noi e alla Repubblica, volendo ritenere quei d’Ancona con voi; è il colpo più forte che possa in questo momento darsi al governo», gli disse. E in effetti la propaganda del cardinale Antonelli dette risonanza agli episodi di violenza dei repubblicani. Ciò che consente adesso a Monsagrati di definire «innegabile» che nella Roma del 1849 ci fosse «un sostrato in cui la violenza sociale incrociò questo principio di rivoluzione nazionale». Chi si accorse per tempo che qualcosa non andava per il verso giusto fu Carlo Pisacane, il quale entrò in polemica sia con Garibaldi, a cui pure lo legava un sentimento di devozione Violenze e generosità Ci furono alcuni delitti contro ecclesiastici ma Mazzini ordinò che i prigionieri nemici fossero liberati senza contropartita tività irresponsabile» dei cospiratori (i quali — a detta di Niles — facevano leva su «una più che spregevole marmaglia di canaglie e banditi che riempiono le strade di Roma») e sconsigliava il riconoscimento della Repubblica romana. A quel punto cambia tutto. Con un motu proprio il Pontefice scomunica «chiunque ardisce rendersi colpevole di qualsivoglia attentato contro la temporale Sovranità dei Sommi Romani Pontefici». Il cardinale Antonelli organizza la risposta armata contro gli usurpatori, alla quale è disposto ad associare chiunque, persino i turchi. Ma sono quattro le potenze da lui espressamente chiamate in causa il 18 febbraio del 1849: «Poiché l’Austria, la Francia, la Spagna e il Regno delle Due Sicilie si trovano per la loro posizione geografica in posizione di potere sollecitamente accorrere colle loro armi a ristabilire nei dominj della Santa Sede l’ordine manomesso da un’orda di settarj … il Santo Padre dimanda con piena fiducia il loro intervento armato per liberare principalmente lo Stato della Chiesa da quella fazione di tristi che con ogni sorta di scelleraggini vi esercita il più atroce dispotismo». Il rischio avvertito a Parigi dal presidente Luigi Napoleone Bonaparte (il futuro Napoleone III) era che l’Austria cogliesse l’occasione per allargare ancor più la sua sfera d’influenza sulla penisola e fu in questa chiave che venne concepito l’intervento francese. Lo dissero apertamente nel dibattito all’Assemblea di Parigi sia il generale Christophe Léon de Lamoriciére che il presidente del Consiglio Odilon Barrot. Il 24 aprile le truppe francesi, agli ordini di Nicholas-Charles-Victor Oudinot, sbarcarono a Civitavecchia senza che la presenza di quei militari sul suolo laziale — che pur suscitò sconcerto — a Roma («prode, prodissimo, ma non capisce niente di milizie», disse Cattaneo stesso dell’eroe dei due mondi), sia con Mazzini, al quale rimproverava la linea eccessivamente condiscendente nei confronti della Francia, definita dal leader repubblicano «Repubblica sorella». Mazzini aveva ordinato che i feriti francesi fossero curati negli ospedali romani e che i prigionieri fossero restituiti senza contropartita: riteneva che, una volta rientrati nei loro ranghi, si sarebbero trasformati in «ambasciatori di solidarietà repubblicana». La Francia stette al gioco e, il 15 maggio, inviò a Roma Ferdinand de Lesseps, perché intavolasse una trattativa. Questi convinse Oudinot a concedere una tregua fino ai primi di giugno. E trovò persino un accordo che però fu mandato all’aria da Luigi Napoleone e da Oudinot: Lesseps, tornato in Francia, fu accusato di arrendevolezza e ne ebbe stroncata la carriera diplomatica. Il 3 giugno, la parola, tra romani e francesi, passò alle armi. E per Roma repubblicana fu l’inizio della fine. La prima a farne le spese, come accade sempre in casi come questo, fu la libertà di stampa, nella persona di Francesco Dall’Ongaro, direttore del «Monitore Romano» (rimasto l’unico giornale aperto dopo che erano stati chiusi «la Pallade», la «Speranza dell’Epoca», il «Contemporaneo», il «Don Pirlone»). Fu il momento del massimo, ancorché comprensibile, disordine: Dall’Ongaro fu rimosso dall’incarico dopo che il deputato Cesare Agostini lo aveva accusato di disfattismo. Il ministro della Guerra Giuseppe Avezzana si fece assegnare 150 condannati ai lavori forzati rinchiusi in Castel S. Angelo da mettere agli ordini di Garibaldi. La sera stessa il comandante in capo Pietro Roselli lamentò che solo 38 avevano fatto ritorno al luogo di pena. Garibaldi fece poi arrestare per insubordinazione il colonnello Luigi Amadei, ufficiale del Genio. Alla Premi letterari/1 Ex aequo in occasione del decennale data 5 giugno 1849 del diario del repubblicano Luigi Fi- testa avesse avuto per unico scopo quello di dare voce alle lippo Polidori si può leggere: «Moltissimi cominciano a aspirazioni e ai bisogni di una collettività molto coesa». desiderare che i francesi entrino presto, anche ostilmen- Da modello fece anche l’«orazion picciola» con la quale te». Per «dare un’idea più aperta del regime», la Repub- Garibaldi invitò i suoi a seguirlo verso nuove avventure: blica contraddicendosi dopo il «caso Dall’Ongaro», fece «Io esco da Roma; chi vuol continuare la guerra contro lo riaprire «Pallade», «Speranza», «Contemporaneo» e straniero, venga con me; io non offro né paga, né quartie«Don Pirlone». Garibaldi nel frattempo fari, né provvigioni; io offro fame, sete, marce ceva incetta di vino da dare ai suoi uomini forzate, battaglie e morte. Chi ha il nome Protagonisti per infondere coraggio. Poi li guidava in d’Italia non sulle labbra soltanto, ma nel una sortita notturna con camicie bianche cuore, mi segua». Parole non immuni dal (la «notte dell’incamiciata») perché evitasvizio dell’enfasi, destinate a diventare le più sero di colpirsi l’un l’altro. Ma a quel punto celebri tra quelle pronunciate da Garibaldi la partita era già persa. nel corso dell’intera vita. In realtà, di partita, a Gaeta se ne stava A differenza di Garibaldi, Mazzini volle ] Il cardinale Giacomo giocando un’altra. Il cardinale Antonelli inrestare per giorni e giorni nella Roma «libeAntonelli (nel ritratto duceva Pio IX a mettere all’indice le opere di rata» dai francesi «offrendomi vittima faciqui sotto) divenne il Antonio Rosmini, Vincenzo Gioberti e Giole a ogni offeso che volesse vendicarsi», cobraccio destro di Papa acchino Ventura. Il Pontefice aveva appena me scriverà qualche anno dopo in polemica Pio IX (nella foto al ricevuto, a fine maggio, Rosmini, dandogli con chi lo aveva accusato di «aver governato centro) e fu a lungo dimostrazione di una qualche cordialità. Ed con il terrore». Per offenderlo ancora una segretario di Stato ecco che su Rosmini si abbattevano i fulmivolta, andando a ripescare la vecchia immadella Santa Sede. Da ni della curia e addirittura un provvedimengine del «terrorista che manda a morire gli questa posizione di to (poi rientrato) di espulsione dal Regno altri standosene al sicuro», si disse che un vertice, contribuì a delle Due Sicilie. Un autentico complotto, al salvacondotto inglese gli avesse evitato l’arspingere il Pontefice su termine del quale Papa Mastai era costretto resto. Ma non era vero. Lui restò a Roma posizioni intransigenti a tornare sui suoi passi. Secondo il princi«per osservare le reazioni del popolo romae creò a Roma, dopo la pale biografo del Pontefice, Giacomo Martino» e per contare di capire in quale misura caduta della na (nel libro Pio IX, editore Pontificia Unisu quelle genti avrebbe potuto contare in Repubblica nell’estate versità Gregoriana) Antonelli era «ansioso futuro. Girò per la città, interrogò amici, del 1849, un regime di eliminare un avversario intellettualmensentì le pressioni e gli argomenti di chi insiassolutistico e te superiore», Rosmini appunto. E, prosesteva perché lui fuggisse. Furono «giorni di poliziesco. Antonelli gue Monsagrati, «assieme ad Antonelli lagrande travaglio interiore, spesi con l’illumorì nel 1876, due vorava dietro le quinte tutta una camarilla sione di essere ancora in grado di organizanni prima di Pio IX di corte che da tempo intercettava le lettere zare una lotta di popolo contro l’occupante di Rosmini al Papa e lo metteva in cattiva luo di poter raccogliere fuori città ciò che rece». Ma il vero obiettivo di Antonelli era stava dell’esercito repubblicano per tentare probabilmente più ambizioso: costringere un ultimo, disperato, colpo di mano». Il 16 Pio IX a rinnegare pubblicamente l’iniziale luglio si imbarcò, clandestino, da Civitavecbiennio del suo pontificato, quello liberale chia alla volta di Marsiglia. Charles Dickens e riformatore. Il primo ministro sardo, Massi augurava un suo ritorno in Inghilterra, disimo d’Azeglio, inviava a Gaeta Cesare Balcendo che «il mondo non può permettersi bo per indurre Pio IX a tornare allo spirito di perdere uomini come lui». E Thomas del 1846-48. Ma senza successo. Ci provava Carlyle, pur mostrandosi scettico nei conaddirittura Tocqueville. Ma fronti del suo operato, «ne esaltava senza anche lui urtava contro il mezzi termini le qualità morali». muro eretto da Antonelli. E il A Roma, l’incaricato d’affari statunitense Papa da quel momento si Lewis Cass junior, che pure si era entusiaconquistò la fama dell’uomo smato per la Repubblica, descriveva adesso che faceva marcia indietro. «la meravigliosa versatilità tipica degli ita«Niente sta a cuore del buon liani che stavano rapidamente riconcilianPio IX in questo losco mondosi con il nuovo ordine di cose e si mescodo, quanto il purgarsi della lavano alle truppe straniere, alcuni per fare taccia di principe riformatoamicizia, altri per osservare da vicino le loro re», scrisse Marco Minghetti divise». Il prefetto di polizia François Chafuturo presidente del Consipuis il 14 luglio festeggiava l’anniversario glio nell’Italia unita. della presa della Bastiglia sopprimendo tutIl 12 giugno Oudinot inditi i giornali, compresi quelli filopapali. E rizzava alla Costituente romana un ultimaPio IX mostrò di non aver nessuna fretta di tum. Il 19 giugno Ancona si arrendeva agli tornare nella «sua» città. Anzi, da Gaeta si austriaci. Gli uomini di Oudinot adesso avetrasferì ancora più a sud, a Portici, dove Fervano fretta. Si spargeva la voce che Mazzini dinando II aveva la sua residenza estiva, volesse far saltare in aria la «madre» di tutte «servita» da una ferrovia che esibiva come le basiliche romane. Ed era lui stesso a doprova della modernità del suo regno. Il Paver smentire all’amica Margaret Fuller che pa sarebbe tornato a Roma solo il 12 aprile aveva dato credito alla diceria: «Potete credel 1850, dopo essere stato accompagnato dere per un solo momento a una tale assurda Ferdinando fino al confine, nei pressi di dità che S. Pietro sia minato, mentre io soTerracina. Da Terracina, distante un’ottanti] Il diplomatico no qui? Mi sono forse dimostrato un vandana di chilometri, il corteo papale avrebbe francese Ferdinand de lo o un uomo del ’93?», le domandava. Ladimpiegato altri sei giorni di viaggio. La città Lesseps (nel ritratto dove, per inciso, è interessante notare quale fu ripulita di ogni traccia repubblicana, non qui sopra), futuro bassa considerazione il leader repubblicafu fatto niente per ricordare i «ribelli» caartefice del canale di no abbia sempre avuto di Robespierre e duti (tra i quali Goffredo Mameli, Luciano Suez, nel 1849 fu della fase giacobina della Rivoluzione franManara, Enrico Dandolo, Francesco Daveaccusato di debolezza cese. Il 30 giugno fu il giorno della battaglia rio, Emilio Morosini) ma qualcosa sì per nelle trattative con la decisiva a porta San Pancrazio, sotto un commemorare l’esercito vincitore: in partiRepubblica romana temporale scrosciante. Il 1° luglio — fuori colare la lapide onoraria fatta apporre nella tempo massimo — l’Assemblea Costituenchiesa di S. Luigi dei Francesi, la Porta S. te approvò una Costituzione molto moderna, che non sa- Pancrazio e l’arco trionfale disegnato da Andrea Busiri rebbe mai stata applicata a un Repubblica ormai defunta. Vici, eretto tra il 1857 e il 1859 sulle rovine di villa Corsini. Tale Costituzione, però, avrebbe fatto da modello a tutte I francesi rimasero a Roma fino al 1866 per quella che, le esperienze rivoluzionarie del secolo e anche di quello non senza malizia, Monsagrati definisce la «penultima successivo: « A leggerla oggi», scrive Monsagrati, «si re- occupazione straniera della Capitale». sta colpiti da due caratteri, l’originalità e l’essenzialità, [email protected] come se fosse uscita da una sola testa e come se quella © RIPRODUZIONE RISERVATA Premi letterari/2 Una serata dedicata a Merini, Pozzi, Badoni, Cederna Hamid e Cappello, il «Terzani» è per due Poesie di primavera per giovani penne di MARCO DEL CORONA N on era mai accaduto e non è un caso che succeda a dieci anni dalla morte di Tiziano Terzani (28 luglio 2004): i vincitori del Premio letterario internazionale dedicato al giornalista e scrittore sono due. La giuria, presieduta dalla compagna di una vita Angela Staude Terzani, ha indicato infatti ex aequo il romanziere pachistano Mohsin Hamid (nella foto sopra) per Come diventare ricchi sfondati nell’Asia emergente, Einaudi, e il poeta friulano Pierluigi Cappello (sotto) per Questa libertà, il suo esordio narrativo per Rizzoli. Promosso dall’associazione vicino/lontano e dalla famiglia Terzani, il riconoscimento verrà consegnato il 17 maggio a Udine. La premiazione nel Teatro Nuovo Giovanni da Udine sarà il culmine di eventi programmati dall’8 a domenica 18: tra questi, un incontro con Hamid e l’anteprima nazionale del documentario che Francesca Archibugi ha dedicato a Cappello. La serata stessa del 17 sarà poi dedicata ai diari inediti di Terzani, di cui è imminente l’uscita da Longanesi, l’editore che detiene i diritti del catalogo della firma del «Corriere». Gli inediti, ai quali hanno lavorato la vedova e Álen Loreti (già curatore dei due Meridiani Mondadori di Terzani), rivelano dettagli nuovi su vicende raccontate nei suoi libri. Quanto ai due vincitori della decima edizione del Premio, i giurati (Giulio Anselmi, Toni Capuozzo, Andrea Filippi, Milena Gabanelli, Fabrizio Gatti, Ettore Mo, Paolo Pecile, Valerio Pellizzari, Peter Popham e Marino Sinibaldi) hanno reso omaggio a due opere che esplorano, ciascuna a suo modo, percorsi battuti da Terzani: là, con Hamid, un’Asia il cui sviluppo pare spesso uno sradicamento; qui, per Cappello, «la conquista di chi non cede allo sconforto e sa reagire, abbracciando la vita per quello che essa può ancora dare anche quando, per un incidente, un sedicenne non riconosce come suo il corpo che occupa». @marcodelcorona © RIPRODUZIONE RISERVATA di MAURIZIO BONASSINA È ormai una ricorrenza e arriva con la primavera: questa è infatti la terza edizione del premio «PrimaveradellaPoesia». È il coronamento di un progetto che vuole mettere in luce i giovani talenti della poesia: un successo consacrato dalla medaglia di rappresentanza che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a questa edizione. L’appuntamento, aperto al pubblico, è per il 19 marzo alle ore 2o a Palazzo Morando (Via Sant’Andrea, 6 Milano). Una serata dedicata a quattro grandi firme, tutte in rosa, tutte da antologia: Alda Merini (a fianco in un’immagine di Giuliano Grittini), Antonia Pozzi, Piera Badoni, le poetesse; Camilla Cederna la giornalista scrittrice. A partecipare al concorso sono chiamate penne giovanissime, dai 14 ai 25 anni. La quinta donna, l’organizzatrice, è Francesca Parvizyar, esponente della cultura milanese (nominata di recente anche nel board del Museo della Loyola University per i rapporti con la cultura italiana) che ribadisce: «Ci sono giovani che hanno le capacità per portare nuove pagine di poesia nello scenario della letteratura italiana e questo concorso vuole dare spazio a chi sa scrivere». Tra i giurati ci sono Elisabetta Sgarbi, Giangiacomo Schiavi, Liliana Segre. Il concorso ha già prodotto un volume, pubblicato lo scorso dicembre, che raccoglie i testi di tre giovani poetesse vincitrici e sarà presentato al Salone di Torino. Nei progetti di Francesca Parvizyar c’è anche quello di entrare nelle carceri con un corso di scrittura creativa. Sarà un incontro aperto al pubblico: letture e musica — classica certo— con il pianoforte a sottolineare i passaggi più emozionanti. Un incontro che vale un anticipo. Nel «lunario» il 21 marzo è una data significativa: è la «Giornata Mondiale della poesia» ed anche un compleanno di casa. In quello stesso giorno d’inizio primavera, 83 anni fa, nasceva la poetessa dei navigli milanesi: buon compleanno cara, indimenticabile e geniale Alda. © RIPRODUZIONE RISERVATA 34 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Idee&opinioni Corriere della Sera SMS Le news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984 Servizio in abbonamento (4 euro a settimana). 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In Italia dobbiamo favorire la cultura opposta; aiutare chi rischia investendo nelle imprese per accompagnare la loro crescita dimensionale anche attraverso la quotazione. I numeri della Borsa italiana sono lì a ricordarcelo. Le società quotate italiane sono meno della metà di quelle tedesche e circa un settimo di quelle presenti a Londra e la capitalizzazione complessiva della nostra Borsa rispecchia appieno questa distanza. Il secondo motivo di perplessità deriva dall’affermazione che una tassazione delle rendite finanziarie al 26% sia più equa perché in linea con la tassazione media europea. Questo è solo apparentemente corretto, visto che nella sostanza si tratta di un confronto improprio. Il conto, infatti, va fatto sommando alle imposte pagate dagli azionisti quelle già pagate dalle imprese. Un recente studio della Banca Mondiale indica come in Italia il total tax rate (inteso come il carico fiscale complessivo sugli utili di impresa comprensivo degli oneri contributivi) sia pari al 68.5% contro una media europea del 41%. Abbiamo quindi una base di partenza molto diversa su cui tassare ulteriormente dividendi e capital gain. È certamente auspicabile una rivisitazione della tassazione delle rendite finanziarie, ma bisogna farlo avendo come obiettivo finale quello di fare crescere le nostre imprese e la nostra Borsa. È venuto il momento di premiare chi investe in capitale di rischio, solo così torneremo a crescere. Andrea Tavecchio @actavecchio © RIPRODUZIONE RISERVATA LA DIPENDENZA ENERGETICA DELL’EUROPA E I LIMITI DELLA «GREEN ECONOMY» Uno degli effetti della crisi russoucraina è quello di mettere alla frusta le politiche energetiche dell’Europa e dei suoi Paesi. È stato così nel 2006 e nel 2009, e lo è a maggior ragione oggi che lo scontro politico è al limite del confronto armato. Comprensibile, quindi, che sulle pagine del Financial Times il direttore del think tank «Copenhagen Consensus Center», Bjorn Lomborg, si chieda se la politica energetica «verde» dell’Europa e della Germania («costosa e inaffidabile») non abbia fatto altro che favorire la dipendenza dal gas russo, a costi elevati e senza effetti sullo sviluppo tecnologico e la difesa dell’ambiente. Un atto di accusa duro, che mette sul banco degli imputati la politica dell’Energiewende, la «transizione energetica» da un’economia basata su nucleare e fonti fossili verso le energie rinnovabili e la sostenibilità completa. Che cosa imputa Lomborg alla «verde» Germania? Intanto di aver impoverito le famiglie, visto che 6,9 milioni di consumatori tedeschi spendono più del 10% del loro reddito per l’energia. Una scelta ben precisa quella di Berlino: meglio gravare sui consumatori domestici e non sulle grandi industrie, soprattutto se l’economia del Paese dipende in maniera determinante dall’export. Ma ora, dopo la decisione post-Fukushima di abbandonare il nucleare, anche l’industria è tornata a pagare salata la sua energia, e per di più dal 2011 ad oggi il Paese emette più CO2. Vale la pena, si domanda il think tank, di spendere 100 miliardi di euro di sussidi al solare in 20 anni per avere un contributo dello 0,7% sui consumi di energia primaria? Evidentemente no. Meglio sarebbe, conclude Lomborg, smetterla con gli incentivi e concentrare quegli investimenti sullo sviluppo di tecnologie verdi «migliori», in grado di avvicinare l’obiettivo di rendere il loro prezzo inferiore a quello delle fonti fossili. Una considerazione condivisibile, che lascia però senza una via d’uscita immediata. Tra fonti fossili e «green economy» dal respiro corto, oggi una «terza via» di realismo energetico ancora non si intravede. Stefano Agnoli © RIPRODUZIONE RISERVATA di VALERIO ONIDA C aro direttore, la bozza del progetto di riforma costituzionale fatta conoscere dal Governo qualche giorno fa mette insieme in un unico testo disposizioni per il «superamento del bicameralismo paritario», per la «riduzione del numero dei parlamentari», per la «soppressione del Cnel» e per la «revisione del titolo V della parte seconda della Costituzione» (sul sistema delle autonomie regionali e locali). Contiene però (senza che risulti dal titolo) anche la previsione, attraverso l’aggiunta di un comma all’art. 72 della Costituzione, della facoltà del Governo di chiedere alla Camera l’approvazione finale di un disegno di legge entro un termine massimo, decorso il quale il testo proposto o accettato dal Governo è posto in votazione, senza modifiche, articolo per articolo e con voto finale. Innovazione positiva, certamente, atta a favorire il superamento della prassi attuale dei «maxiemendamenti» votati con la questione di fiducia. A parte quest’ultimo inserto — che comunque meriterebbe di essere oggetto di una legge costituzionale ad hoc — la riforma proposta affronta temi diversi e alquanto eterogenei. Uno, minore, è la prospettata abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (la cui percepita inutilità peraltro dipende, molto più che dalla previsione costituzionale dei suoi compiti, dal fatto che forze politiche e Parlamento non hanno mai voluto davvero avvalersi di questo «organo ausiliario» in materia economica e sociale, che pur vede presenti, oltre ad esperti, i rappresentanti delle categorie produttive). I temi maggiori sono da un lato la revisione della struttura bicamerale del Parlamento, dall’altro i rapporti fra Stato, Regioni ed enti locali. Ora, è vero che nessi fra i due temi vi sono, per il fatto che la nuova assemblea destinata a sostituire il Senato rappresenterà proprio le autonomie regionali e locali. Tuttavia la revisione sostanziale del riparto di competenze fra centro e periferia pone problemi e pone a confronto indirizzi che meritano di essere oggetto separato di riflessione e di deliberazione. In generale, la prassi di riforme costituzionali a «pacchetto», che se approvate con una maggioranza inferiore ai due terzi possano essere sottoposte ad un unico referendum (in cui l’alternativa è solo fra un unico sì e un unico no), non è da condividere. Le riflessioni che seguono riguardano solo la riforma del bicameralismo, su cui la discussione sembra ormai matura. Il progetto governativo adotta la più logica soluzione di una seconda Camera come «assemblea delle autonomie», rappresentativa delle istituzioni territoriali. Questa non sarebbe più eletta direttamente dai cittadini, e non sarebbe più chiamata a dare o togliere la fiducia al Governo, mentre concorrerebbe all’attività legislativa, ma in una posizione generalmente non deliberante IL CARROZZONE DELLA GIUSTIZIA (LENTA) L’ITALIA NON FA PROGRESSI, ANZI RECEDE LA PROPOSTA di ATTILIO OLIVA Per risolvere una causa civile di prima istanza in un tribunale del Lussemburgo, occorrono in media 73 giorni. In Germania, 183. In Francia, 311. In Grecia, 469. In Italia, 590, quasi due anni: secondo posto in tutta la Ue per lentezza della giustizia, un vero carrozzone tricolore delle lumache, che si lascia superare in torpore solo da Malta e dai suoi vertiginosi 685 giorni di attesa. Questo e altro dice la «Tabella 2014 della giustizia nell’Ue», pubblicata ieri per il secondo anno consecutivo da Viviane Reding, commissaria europea alla giustizia. E quegli stessi numeretti spiegano il perché della risposta data dalla commissaria a chi le chiedeva un giudizio sull’Italia: «Siamo preoccupati per tutti quei Paesi nei quali non ci sono progressi ma regressi nel funzionamento della giustizia. Se una nazione si trova in fondo alla lista (partendo dai migliori) siamo seriamente preoccupati perché ciò ha un effetto diretto sull’economia; se la giustizia non funziona ciò ha un impatto negativo sugli investimenti…». Niente di nuovo, sotto il sole. Se oggi occorrono 590 giorni per risolvere una causa italiana di prima istanza, nel 2010 di giorni ce ne volevano 492,9, nel 2006, 507,4 e nel 2008, 532,9: nel bel mezzo, una girandola di governi e ministri, ma l’olimpiade della lentezza non ha mai cambiato passo. Né è migliorata la percezione che i cittadini hanno dell’indipendenza del proprio sistema giudiziario: messi in fila 148 Paesi del mondo, i finlandesi collocano il proprio al secondo posto, per la fiducia che hanno nei propri giudici, i belgi al ventiquattresimo, i francesi al trentunesimo. E gli italiani al settantesimo. Può esserci una spiegazione? Intanto, il bilancio pubblico tedesco investe nella giustizia 103,48 euro per cittadino, quello belga 89,42; quello francese 61,11. E quello italiano, 50,04. Traduzione: magri investimenti. E poi, nella Ue vi sono in media 18 giudici per 100 mila abitanti, in Germania 25, in Italia 11 e in Francia pure. Ma in Francia, per sapere chi ha ragione nella lite, basta la metà dei giorni. Luigi Offeddu [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA BEPPE GIACOBBE CHI INVESTE IN CAPITALI DI RISCHIO bensì attraverso pareri o proposte (solo sulle leggi costituzionali avrebbe potere deliberante, e sulle leggi riguardanti le autonomie i suoi pareri potrebbero essere disattesi dalla Camera soltanto a maggioranza assoluta). Si può discutere sulla riduzione dell’apporto della seconda Camera ad una funzione formalmente consultiva (cui si aggiungerebbe comunque il compito di partecipare alla formazione e all’attuazione degli atti dell’Unione europea, e quello di verificare l’attuazione delle leggi e l’impatto delle politiche pubbliche sul territorio). Ma la scelta di una assemblea non più eletta a suffragio universale, come la Camera dei deputati, è senz’altro da condividere. Quanto alla sua composizione, il progetto ha abbandonato per fortuna la singolare idea prima circolata di chiamare a farne parte i 108 Sindaci dei Comuni capoluogo, oltre ai presidenti delle 21 Regioni e Province autonome, per prevedere, accanto a questi ultimi, per ogni Regione, due membri eletti dal consiglio regionale fra i propri componenti e tre Sindaci eletti da un’assemblea dei Sindaci della stessa Regione (cui si aggiungerebbero nell’assemblea ventuno cittadini nominati dal Presidente della Repubblica). E tuttavia restano due nodi. Il primo è dato dalla previsione di un egual numero di rappresentanti (sei) per tutte le Regioni, indipendentemente dalla popolazione (mentre abbiamo Regioni che vanno da centomila a dieci milioni di abitanti), il che comporterebbe una troppo forte distorsione della rappresentanza. Il secondo nodo è la composizione paritaria fra rappresentanti dei Comuni (oggi i Sindaci vanno di moda!) e rappresentanti delle Regioni, istituzioni che la Costituzione chiama ad operare, molto al di là del terreno dell’amministrazione (che anzi dovrebbe per lo più restare a livello locale), su quello politico e legislativo. Come tali le Regioni dovrebbero essere abilitate in via prevalente se non esclusiva a interloquire in Parlamento con la Camera e con il Governo: mentre tre Sindaci eletti da un’assemblea dei rappresentanti di svariate centinaia di Comuni (in Lombardia sono millecinquecento) rischierebbero di risultare espressione, più che dei territori, degli equilibri politico-partitici complessivi presenti nelle amministrazioni comunali dei territori medesimi. Una soluzione più logica e più equilibrata sarebbe quella di assegnare a ogni Regione un numero di rappresentanti variabile, secondo la popolazione, da uno o due a dieci o undici, espressi per almeno due terzi dalla stessa Regione e per il resto dai Sindaci del rispettivo territorio. E, ancor più, sarebbe importante stabilire che la «delegazione» di ogni Regione (eletti dal consiglio ed eletti dai Sindaci) esprima il proprio voto in modo unitario, ponderandone il peso secondo il numero dei membri assegnati, in modo da ottenere che sulle appartenenze politicopartitiche possa prevalere, anche attraverso una dialettica interna, una visione degli interessi generali della popolazione della Regione. Un’ultima osservazione: ha davvero senso, in una assemblea delle autonomie, l’aggiunta di ventuno cittadini illustri nominati per sette anni (e non più a vita, come i cinque attuali) dal Presidente della Repubblica? Presidente emerito della Corte costituzionale © RIPRODUZIONE RISERVATA Scuola migliore se si valutano anche i prof C aro direttore, recentemente il Governo ha varato un regolamento (Dpr 80) per dare luogo, anche nel nostro Paese, a un Sistema nazionale di valutazione per la scuola. Esso prevede che per il momento debbano essere valutate tre cose: le singole scuole, i loro presidi-dirigenti e, attraverso i test nazionali dell’Invalsi, gli apprendimenti degli studenti. Manca qualcosa secondo voi? Dove si parla degli insegnanti? Da nessuna parte, naturalmente, per la nota opposizione sindacale. Se i ragazzi sono più o meno motivati ed interessati all’apprendimento sembra che la responsabilità sia di altri: i dirigenti, gli ispettori, il sistema… Allora perché perder tempo a scoprire se i singoli insegnanti sanno fare il loro mestiere? Si dovrebbe però ricordare che sia i presidi-dirigenti delle scuole che gli ispettori del futuro Sistema nazionale di valutazione sono per legge reclutati tra i docenti. Non sarebbe allora utile per prima cosa individuare gli insegnanti più apprezzati dalla comunità scolastica in cui operano e in seconda battuta scegliere fra questi chi dovrà dirigere le scuole e chi dovrà valutarle? Non è forse giunto il momento, e le prime dichiarazioni del nuovo ministro Giannini ce lo fanno sperare, di lasciarci alle spalle quella allegra «fattoria degli animali» di orwelliana memoria che è la scuola italiana dove tutti sono uguali per definizione e di riconoscere e valorizzare quelli «più uguali» degli altri? È ormai dimostrato che i risultati delle scuole possono differire molto tra loro anche se operano negli stessi ambienti socio-economici. Ciò significa che l’ambiente non è una condizione rigida che stabilisce preventivamente il destino di ogni studente: buoni insegnanti riescono a compensare almeno in parte i deficit che derivano da condizioni famigliari difficili. È evidente allora che la differenza di qualità fra le scuole è determinata dagli insegnanti e dalla dirigenza. Ciò nonostante da molti decenni si reclutano i presidi-dirigenti (sono 8.000, inamovibili una volta nominati) senza prima verificare sul campo le attitudini alla leadership. E si reclutano gli insegnanti per lo più con sanatorie di varia natura che privilegiano l’anzianità di servizio come supplenti senza alcuna valutazione sulla professionalità dimostrata. A noi sembra irresponsabile quella società che non cura come dovrebbe i suoi educatori e non dà rico- noscimenti di alcun genere a quelli notoriamente più apprezzati dalla comunità scolastica. In ogni scuola, invece, questi dovrebbero essere usati come modelli e leader pedagogici per aiutare gli altri a migliorare (specie i più inesperti). Va sottolineato che lo sviluppo professionale degli insegnanti è anche conseguenza della capacità della dirigenza di farli crescere in un ambiente di lavoro stimolante, collaborativo e con forte aspirazione al miglioramento continuo. In realtà ciò accade raramente e gli insegnanti sono per lo più lasciati soli, veri e propri autodidatti di fronte a una scuola di massa sempre più difficile da gestire. Tutte le ricerche dimostrano infatti che gli insegnanti chiedono a gran voce di aver un feedback sul loro operato sia da parte dei superiori che dei pari. Solo a queste condizioni la scuola potrà diventare una «comunità di apprendimento» per tutti. Anche per l’Ocse questi sono i problemi nodali da affrontare perché, come sostiene, «nessun sistema scolastico può essere migliore della qualità dei suoi insegnanti». Presidente Associazione TreeLLLe © RIPRODUZIONE RISERVATA 35 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Lettere al Corriere LA CRIMEA DONATA ALL’UCRAINA LE RAGIONI DELLA GENEROSITÀ Risponde Sergio Romano Tra i tanti articoli e servizi giornalistici usciti in questi giorni su Crimea e Ucraina, ho letto che nel 1954 il presidente sovietico Nikita Krusciov, di origine ucraina, decise di «regalare» la penisola della Crimea alla Repubblica Socialista Sovietica Ucraina per commemorare il 300º anniversario dei Trattato di Pereyaslav tra i cosacchi ucraini e la Russia.Quali erano le intenzioni e gli obiettivi di questa decisione piuttosto insolita? La scelta di Krusciov fu un’azione solitaria o concordata con gli altri membri del Pcus? Come andarono veramente le cose? Davide Chicco dave.noise@ gmail.com CHRISTIE E IONESCO Spettacoli teatrali Caro Romano, durante un recente soggiorno londinese ho visto The Mousetrap, un’opera teatrale di Agatha Christie. È da 62 anni che viene recitata, prima nell’Ambassadors Theatre e oggi nel St Martin’s Theatre, dietro alla National Gallery. Alla fine della rappresentazione, gli attori hanno chiesto al pubblico di non rivelare la trama perché possano continuare la recita. In un’era nella quale le conversazioni private si svolgono su Twitter e i giornali si dilettano a pubblicare intercettazioni telefoniche, ho trovato la richiesta gradevolmente démodée. Piero Heinze, Bruxelles È in corso una gara fra la commedia poliziesca di Agatha Christie e due atti unici di Eugène Ionesco (La cantarice chauve e La leçon) che sono andati in scena ogni sera a Parigi dal 1957. The Mousetrap (La trappola per i topi) è in testa, ma è stata rappresentata dal 1952 in diversi teatri londinesi, mentre le due commedie di Ionesco sono state sem- Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a: «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79 Caro Chicco, a decisione fu certamente collettiva perché nessun membro del Comitato centrale avrebbe osato dissentire pubblicamente dall’uomo (Nikita Krusciov) che aveva conquistato da pochi mesi la segreteria del partito. A Kiev il dono fu accolto entusiasticamente. Nikolaj Podgorny, secondo segretario del partito comunista ucraino, disse che era un’altra manifestazione del «grande amore fraterno del popolo russo» per la sua terra. Ma Krusciov e Podgorny erano d’origine ucraina e, il secondo, in particolare era l’uomo a cui era stato dato l’incarico di «rimettere ordine» nella sua terra dopo la fine della Seconda guerra mondiale. L pre rappresentate nel Théatre de la Huchette in una via del Quartiere Latino che porta lo stesso nome. Per la verità occorre aggiungere che il teatro parigino ha soltanto 70 posti. DIFFERENZE CON GERMANIA Non c’è solo lo spread Uli Hoeness, ex giocatore della nazionale tedesca e attuale presidente del Bayern, è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione per evasione fiscale. Nel corso del processo ha ammesso spontaneamente di aver evaso una somma molto più alta di quella contestatagli. A meno di 24 ore dal verdetto, si è dimesso da tutte le sue cariche sociali, ha chiesto ai suoi avvocati di rinunciare al processo di appello e si appresta ad entrare in carcere. Ha Entrambi sapevano che gli invasori tedeschi erano stati accolti entusiasticamente nelle zone del Paese in cui nessuno aveva dimenticato la brutale collettivizzazione della terra negli anni Trenta, la spietata lotta ai kulaki, la lunga carestia, il trasferimento forzato dei contadini renitenti al di là degli Urali. Vi era stato un collaborazionismo indigeno che si era manifestato, tra l’altro, con il reclutamento di 80.000 ucraini per la Divisione SS Galizien. E la «restaurazione dell’ordine» ad opera di Podgorny, dopo dichiarato: ho commesso un reato, è giusto che sconti la mia pena. La differenza tra Germania e Italia non è solo lo spread! Franco Cosulich, Milano NAPOLI Mezzi pubblici A Napoli si può rischiare la vita anche salendo su un autobus comunale. L’ultima terrificante novità riguarda il gas di scarico dei mezzi pubblici che penetra negli abitacoli rendendo l’aria irrespirabile. Meglio, quindi, raggiungere la propria destinazione a piedi; ma se si è anziani o disabili? la fine del conflitto, era passata attraverso la eliminazione di gruppi armati indipendentisti che continuarono a combattere per parecchi mesi. Situazioni analoghe si erano verificate in altre zone occupate dalla Wehrmacht fra il Baltico e il Caucaso. La resistenza dei russi contro Hitler fu certamente una grande guerra patriottica, ma esistevano popoli, evidentemente, per cui l’Urss non era una patria. Per reprimere e punire, Stalin non esitò a usare in alcuni casi il metodo della pulizia etnica. Se ne servì con i ceceni, con i tatari della Crimea e anche con la piccola comunità italiana di Kerch sulla costa sud-orientale della penisola: tutti deportati verso il Kazakistan e altre regioni dell’Asia Centrale. La donazione della Crimea all’Ucraina rientra in questo quadro. Le parole di Podgorny sono retoriche, ma il dono era un gesto di conciliazione e dimostrava l’importanza che lo Stato centrale attribuiva all’Ucraina per propria sicurezza e integrità. Vi erano del resto autorevoli precedenti. All’inizio degli anni Venti, per compiacere la Turchia, Stalin aveva regalato all’Azerbaigian l’enclave armena del Nagorno-Karabach. P.S. La guerra tra l’Armenia e l’Azerbaigian per il possesso del Nagorno-Karabach fu il primo conflitto interetnico dopo la disintegrazione dell’Urss nel dicembre 1991. BELLI, MA SCONOSCIUTI VISITA ALL’ELISEO Tanti luoghi turistici Renzi in auto italiana La principale risorsa del nostro Paese, con migliaia di città d’arte e siti archeologi, è il turismo. Abbiamo città bellissime, non adeguatamente conosciute. A Vercelli, per esempio, oltre a ottimi ristoranti e a bellissimi palazzi, c’è il Museo Borgogna, la seconda pinacoteca in Piemonte dopo la Galleria Sabauda per quantità e qualità dei pezzi esposti. Eppure a visitarlo solo pochissimi visitatori. Renzi ha detto di aver ancora 10 miliardi di euro a disposizione. Ebbene, li spenda nello sviluppo del turismo: creerebbe migliaia di nuovi posti di lavoro per i giovani e per i meno giovani. Dalle immagini tv si è notato che Renzi si è recato all’Eliseo con una Lancia Delta. Si dirà che gli aspetti formali sono irrilevanti, ma anche i piccoli gesti possono essere significativi di un nuovo modo di proporre l’Italia all’estero. Vittorio Gennarini, Napoli Pietro Mattachini Mezzomerico (No) © RIPRODUZIONE RISERVATA Claudio Fraccarollo, Milano TIFOSO PERPLESSO Milan e nuovo stadio I media informano che il Milan ha deciso di costruire un nuovo stadio. Perché non indire in proposito un sondaggio fra i tifosi? Sono sicuri i dirigenti rossoneri che noi milanisti siamo favorevoli? Le memorie legate al vecchio Meazza non contano niente? Sebastiano Caronni Orsenigo, Pavia La tua opinione su sonar.corriere.it Angelino Alfano (Nuovo centrodestra): votare Forza Italia alle Europee è inutile. Siete d’accordo? SUL WEB Risposte alle 19 di ieri Sì 57 No 43 La domanda di oggi FESTA DEL 19 MARZO Barack Obama: contro Mosca c’è l’isolamento internazionale. Nessuno riconosce il referendum in Crimea. Giusto? Il 19 marzo è sempre stata la festa del papà . Quest’anno si festeggerà il «genitore 1» o il «genitore 2»? Per quale papà? Sul Corriere del 17 marzo, nell’articolo «Dal turismo alla formazione tutte le follie delle Regioni» sono riportati dati secondo i quali la Regione Friuli Venezia Giulia impiegherebbe 3.167 persone. Segnaliamo che alla data del 28 febbraio 2014 la dotazione organica della Regione Friuli Venezia Giulia era pari a 2.855 persone, tra personale a tempo indeterminato e personale a tempo determinato, dirigenti compresi: dunque 312 unità in meno rispetto al dato pubblicato. Più in generale, sul piano delle spese, appare significativo ricordare che la Regione Friuli Venezia ha già deciso — prima Regione in Italia — la soppressione delle Province, con un risparmio che viene quantificato in circa 26 milioni di euro; ha azzerato i vitalizi dei consiglieri regionali, ne ha ridotto i costi, ha «limato» del 90% i rimborsi ai gruppi consiliari, con una stima di risparmi nel corso dell’attuale legislatura pari a 40 milioni di euro. In merito alla visita (3 giorni comprensivi del viaggio, per un costo inferiore a 4.000 euro) della presidente del Friuli Venezia Giulia in Azerbaigian della scorsa settimana, si precisa che la presidente Debora Serracchiani ha guidato una delegazione di imprenditori regionali nell’ambito delle iniziative promosse da Unioncamere Fvg (la rappresentanza delle quattro Camere di commercio del Friuli Venezia Giulia) per la promozione e lo sviluppo di nuovi rapporti industriali e commerciali del sistema produttivo regionale nel promettente mercato azero. La FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE Angelo Provasoli Ferruccio de Bortoli VICE PRESIDENTE Roland Berger CONDIRETTORE AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane VICEDIRETTORI Antonio Macaluso Daniele Manca Giangiacomo Schiavi Barbara Stefanelli CONSIGLIERI Fulvio Conti, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANI Alessandro Bompieri di Paolo Di Stefano Segre, Isella, Corti Tre maestri a Pavia L a fortuna maggiore è trovare sulla propria strada un vero maestro. Una di quelle grandi personalità che mettono al servizio dei più giovani la loro sapienza e le loro conoscenze. Conoscenze di vita e sapienza tecnica. Personaggi arcigni o dalla cordialità naturale, chiusi o estroversi, poco importa: quel che conta è la stoffa intellettuale e morale che si fa esempio per gli altri attraverso parole dirette o indirette. Domenica se n’è andato Cesare Segre, un filologo e critico tra i maggiori della sua generazione. Classe 1928, ha insegnato a Pavia per una vita. Per uno studente che arrivava in quella università negli anni Settanta e Ottanta, la facoltà di Lettere è stata un crocevia irripetibile di maestri: c’era Segre, ma c’erano anche Dante Isella e Maria Corti. Il filologo dell’Ariosto, che aveva intrapreso anche la strada nuova dello strutturalismo; lo studioso della grande letteratura lombarda, cioè europea (Porta Manzoni Dossi Tessa Gadda...); la storica della lingua che partendo dalla poesia delle origini era approdata ai contemporanei, e aveva indagato persino il «rock demenziale» senza mai abbandonare il suo Dante e «inventando» uno degli archivi di autori contemporanei più importanti d’Italia. Andare a lezione era come andare a bottega, dove potevi imparare vedendo all’opera artigiani eccelsi del linguaggio, dello stile, della ricostruzione testuale. Segre era timido, riservato. Isella aveva un’eleganza severa, a tratti altera. Maria Corti era esuberante, allegra in apparenza ma travagliatissima, aveva avuto una vita difficile e cercava di vincerne i fantasmi con un’energia contagioGrandi sa. Tutti e tre erano costruttori instancabili di monumenti testuali. personalità Avevano i loro difetti e le loro che insegnarono asperità, ma erano accomunati dalla passione, che in modi divernello stesso si riuscivano a trasmettere agli alateneo lievi senza necessariamente proporselo. Una generosità che da Segre arrivava lentamente, da Isella con l’assiduità del lavoro sul campo, dalla Corti con immediatezza quasi istintiva. Ogni loro libro era la tessera di un grande mosaico che si andava componendo. E non c’erano soltanto loro. C’erano studiosi altrettanto attenti e disponibili e laboriosi, anche se meno conosciuti, maestri anche loro e non minori: Cesare Bozzetti era un filologo che discuteva passo a passo con i suoi studenti, fumando e camminando a lezione, i canzonieri cinquecenteschi, le varianti, le strutture. Timidissimo anche lui ma affabile e desideroso solo di condividere le proprie curiosità. Nella stessa stanza di Segre sedeva Giambattista Speroni, filologo romanzo come lui, di altissima qualità umana e scientifica. Qualche porta più in là c’era Franco Gavazzeni, figlio del direttore d’orchestra e studioso eccelso di Manzoni e di Foscolo. E altri nomi, allora più giovani, si potrebbero aggiungere. Ogni tanto venivano invitati altri giganti, da Carlo Dionisotti a padre Giovanni Pozzi, da Andrea Zanzotto a Giorgio Orelli. Pavia era semplicemente una scuola, magari piena di camarille sotterranee e di opacità burocratiche, ma una scuola di moralità e di studi letterari. Dove moralità e studio erano poi la stessa cosa. Non è per nostalgia che la ricordiamo, ma, come diceva Sciascia, a futura memoria «se la memoria ha un futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nidasio visita è avvenuta a seguito di un invito formulato alcuni mesi fa dall’ambasciatore dell’Azerbaigian in Italia. Benché nell’articolo sia ironico il riferimento alle barbatelle, ovvero i germogli di vite coltivati in vivaio a Rauscedo (Pn), per il Friuli Venezia Giulia queste pianticelle rappresentano un mercato di circa 100 milioni di euro all’anno, che offre lavoro a circa 2.000 addetti, e che costituisce il 75% della intera produzione mondiale, con un export di 25 milioni di piantine dai soli vivai di Rauscedo, rispetto ai 14 milioni venduti nel mondo da tutta la Francia. Per il Friuli Venezia Giulia incrementare anche solo questo settore dell’export appare significativamente importante per la propria economia: difendere e aumentare grazie all’export 2 mila posti di lavoro nella © 2014 RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Luciano Fontana Il piccolo fratello Roberto Manzoni, Milano Interventi & Repliche Regione Friuli Venezia Giulia @ E-mail: [email protected] oppure: www.corriere.it oppure: [email protected] Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoli [email protected] - fax 02-6205.8011 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. 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Giancarlo Lancellotti Portavoce della presidente Serracchiani Regione Friuli Venezia Giulia I dati riportati nel grafico si riferiscono a uno studio della Confartigianato che utilizza dati relativi al 2012. Per quanto riguarda le barbatelle, da italiani non possiamo che essere gratificati e felici del loro successo sui mercati esteri. Che, anzi, speriamo sia sempre maggiore. Ma sul fatto che della loro promozione se ne debba occupare la Regione guidando missioni commerciali in giro per il mondo continuiamo a nutrire qualche serio dubbio. E non soltanto per il costo. (s. riz.) EDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia Divisione Quotidiani RCS MediaGroup S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. 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Corsera + Sette + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,47; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 0,93 + € 0,50 + € 0,47. A Bologna e prov. non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,62 + € 0,78; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,62 + € 0,50 + € 0,78. ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7682 del 18-12-2013 La tiratura di lunedì 17 marzo è stata di 383.043 copie € 2,00; Hong Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; Turchia TL 6,5; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 600; U.S.A. USD 4,00. 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Romanzi, novelle e teatro” € 9,30; con “English da Zero” € 12,39; con “Biblioteca della Montagna” € 10,30 36 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera 37 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Spettacoli Le strategie di Rai1 Conti lascia «L’eredità» a Frizzi. Mossa per Sanremo? Dal 14 aprile si cambia: Carlo Conti lascia L’eredità nella mani di Fabrizio Frizzi. C’è chi legge il disimpegno di Conti dal quiz preserale di Rai1 come una mossa in vista di un incarico per New York Stilista e designer, da tredici anni era legata al leader dei Rolling Stones L’ultimo messaggio alla sua assistente: «Vieni qui» Il profilo Choc a Manhattan per L’Wren Scott Morta suicida la compagna di Jagger Trovata impiccata nella sua casa. Il musicista: «Sono devastato» DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Angoscia perché il successo che aveva avuto per anni nel suo lavoro di stilista stava svanendo nel nulla. Solitudine perché il suo partner, Mick Jagger, era lontanissimo, in Australia: impegnato in una lunga tournée coi Rolling Stones. Tanto sembra essere bastato per spingere la 49enne L’Wren Scott a suicidarsi ieri mattina nel suo lussuoso appartamento all’ottavo piano di una torre residenziale nel quartiere di Chelsea, al numero 200 della Le indagini La polizia sembra escludere l’ipotesi dell’omicidio. La donna aveva una sciarpa stretta al collo e legata alla porta Undicesima Avenue. Attiva su Twitter fino a un’ora dalla sua morte, la statuaria modella (era alta più di un metro e novanta), poi trasformatasi in creatrice di moda, aveva mandato un messaggio alla sua assistente alle 8,30 del mattino: «Vieni qui». Lei è arrivata alle 10: ha aperto la porta (aveva le chiavi) è l’ha trovata impiccata, una sciarpa stretta attorno al collo. Ovviamente sconvolto Mick Jagger («completamente scioccato e devastato», rivela il suo agente) che era il suo compagno da ormai tredici anni, Sanremo 2015, anche se i giochi non sono ancora fatti. L’incontro (entro una ventina di giorni) tra Fabio Fazio e il direttore di Rai1 Leone chiarirà se Fazio si ripresenterà per la terza volta al Festival. ma la notizia ha colpito come un fulmine tutto il mondo dello spettacolo nel quale la Scott aveva tantissimi amici, grandi ammiratori e anche molti affezionati clienti: da Nicole Kidman a Sarah Jessica Parker a Madonna che ieri è stata una delle prime a parlare: «Questa è una notizia orribile, una perdita tragica: amavo il lavoro di L’Wren e lei era sempre stata molto generosa con me». La Scott non sembra aver lasciato messaggi, né sul luogo del ritrovamento del cadavere sono stati trovati segni di colluttazione. La polizia indagherà, ma al momento non vede indizi per sospettare che la morte della stilista sia avvenuta per motivi diversi dal suicidio. La carriera di questa curiosa figura di mormone che aveva sfondato nel mondo della moda era stata fulminea e scintillante, ma da qualche tempo le cose non giravano più nel verso giusto: la rivista Hollywood Reporter, che nel 2011, 2012 e 2013 aveva inserito il suo nome tra i 25 stilisti americani di maggior successo e potere, quest’anno l’aveva esclusa dall’elenco. La L’Wren — che in realtà si chiamava Luann Bambrough, ma che aveva cambiato nome, scegliendone uno più esotico, quando, a 17 anni, aveva intrapreso la carriera di modella — aveva già disertato la settimana della moda di New York e di recente, aveva disdetto all’ultimo momento la presentazione della sua collezione alla manifestazione di Londra. Aveva giustificato questa Onorificenze al Quirinale Le origini Modella e stilista, Luann Bambrough (1964 – 2014), vero nome di L’Wren Scott (foto), era cresciuta in una famiglia d’adozione di mormoni dello Utah. A 17 anni aveva iniziato la carriera di designer di moda trasferendosi a Parigi La moda Le creazioni della sua prima collezione «Little Black Dress», lanciata nel 2006, sono state indossate da star come Madonna, Angelina Jolie, Nicole Kidman e Penelope Cruz. Aveva disegnato anche la pelliccia da gorilla indossata da Mick Jagger al live per i 50 anni dei Rolling Stones Il fidanzato L’Wren Scott era legata a Mick Jagger dal 2001. Il cantante, in tour in Australia, si è detto «completamente scioccato e devastato» Indagini Poliziotti sorvegliano l’ingresso del palazzo a Manhattan in cui viveva la designer L’Wren Scott, fidanzata di Mick Jagger, trovata impiccata nel suo appartamento seconda rinuncia con improvvisi ritardi delle sartorie e dei fornitori che dovevano preparare i capi da presentare nella capitale britannica. Ma gli amici avevano notato che la donna, dal temperamento brillante e sempre attivissima su Instagram, da tempo non postava più immagini con la solita frequenza. Gli affari non andavano male e nei mesi scorsi la sua casa di moda aveva anche stretto un importante accordo commerciale con Banana Republic. Ma L’Wren non era più sulla cresta dell’onda, non aveva più il dono di una sorprendente creatività. Difficile capire quali fantasmi si agitassero nella sua mente, ma nessuno tira in ballo dissapori col suo partner né sospetta problemi di stupefacenti. L’era degli eccessi, Mick Jagger, che ora ha 71 anni, se l’è lasciata da tempo alle spalle e la designer mormone era sempre stata conosciuta da tutti come una professionista concentratissima, instancabile: un’etica del lavoro maturata negli anni giovanili passati a Roy, nello Utah, con la famiglia mormone che l’aveva adottata. Modella a 17 anni a Parigi, poi stilista in California a partire dagli anni Novanta, con le sue creazioni la Scott aveva ammaliato anche Michelle Obama e Oprah Winfrey. Si era parlato di lei anche come possibile disegnatrice dell’abito da sposa di Angelina Jolie, mentre i suoi costumi sono stati usati sui set di celebri film, da Eyes Wide Shut a Ocean’s Thirteen. Mick Jagger l’aveva conosciuto nel 2001 durante un photo shooting di moda e da allora non si erano più separati. L’ultima vacanza insieme a Natale, ai Caraibi, nell’isola di Mustique. In dubbio a questo punto la tournée australiana dei Rolling Stones: il primo concerto che potrebbe saltare è quello previsto domani a Perth. Massimo Gaggi Insieme L’Wren Scott, 49 anni, sorride abbracciata al compagno, il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, 70 © RIPRODUZIONE RISERVATA L’iniziativa Il 21 marzo la Mahler Chamber Orchestra suonerà nel teatro in occasione della cerimonia Il Comunale di Ferrara intitolato a Claudio Abbado I Servillo e Sorrentino da Napolitano Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto ieri mattina al Quirinale Paolo Sorrentino, premio Oscar per La grande bellezza, accompagnato dagli attori Toni Servillo, Carlo Verdone e Isabella Ferrari e dai produttori Nicola Giuliano e Francesca Cima. Nel corso dell’incontro, il capo dello Stato ha consegnato onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana a Sorrentino e Servillo. l 21 marzo, esordio di primavera, è anche il giorno del compleanno di Bach. Due elementi perfetti per intitolare un teatro a un direttore d’orchestra capace di coniugare la grande musica con i giovani, di spendersi per valorizzare i nuovi talenti e che in fondo all’anima si considerava «un giardiniere». Per tutte queste ragioni data migliore non si poteva scegliere per intitolare il settecentesco Comunale di Ferrara a Claudio Abbado, per 25 anni qui protagonista di serate memorabili, artefice di un rilancio senza pari del teatro. Culmine di una serie di celebrazioni che hanno visto alla ribalta la Chamber Orchestra of Europe e la Mahler Chamber Orchestra (entrambe in residenza a Ferrara), vedrà la seconda formazione diretta da Vladimir Jurowskj, solisti Sofia Fomina e Gerald Finley, in un programma di musiche di Mussorgsky (La camera dei bambini) e di Mahler (i lieder dal Corno magico del fanciullo e la Quarta Sinfonia). A precedere l’esecuzione una cerimonia semplice alla presenza di due dei figli del Maestro, Alessandra, per molti L’omaggio e i fiori Gli Abbadiani itineranti porteranno ancora una volta i fiori che erano soliti donare al maestro anni anima organizzativa di «Ferrara Musica» e Daniele, regista di un Flauto magico qui diretto da Claudio. E verranno anche da Milano gli Abbadiani itineranti, guidati da Attilia Giuliani, storica e affettuosa sostenitrice del maestro, pronta a lanciare ancora una volta quei mazzi che era solita portare in omaggio a ogni concerto. Il sindaco Tiziano Tagliani leggerà il messaggio inviato dal presidente Napolitano, quindi verranno proiettate alcune immagini di Abbado al Comunale nel corso degli anni. Da quella prima volta, era l’aprile del 1989, in cui arrivò con la Chamber Orchestra of Europe e la pianista Maria Joao Pires, a tutte le altre in cui tornò, sempre sotto il segno del- Sul podio Claudio Abbado (1933 – 2014) in una foto del 2001: la città di Ferrara ha intitolato al maestro il teatro Comunale l’«imperdibile», con i Berliner e con i Wiener, con Benigni, narratore di un incantevole Pierino e il Lupo, con Pollini, Martha Argerich, Radu Lupu… E qui diresse la trilogia di Mozart-Da Ponte, il King Lear di Šostakovic, il Fidelio di Beethoven, il Viaggio a Reims firmato Ronconi e Gae Aulenti. E l’emozionante concerto del maggio 2012 con l’Orchestra del Festival di Lucerna e Pollini, dedicato alle popolazioni terremotate dell’Emilia-Romagna. Eventi memorabili racchiusi nel volume curato per l’occasione da Federica Tassinari ed Elli Stern. Titolo: «Claudio Abbado». Giuseppina Manin © RIPRODUZIONE RISERVATA 38 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Spettacoli 39 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 L’intervista Dopo «Smetto quando voglio» torna regista e gira «Noi la Giulia e altri miracoli» Leo, dallo spaccio alla camorra: amo le commedie complicate «Realizzo i sogni. Come la laurea, la prima in famiglia» A Coppia Edoardo Leo, 41 anni, e Ambra Angiolini (36) in una scena del film «Ti ricordi di me?» nelle sale da aprile. A sinistra, Leo in «Smetto quando voglio» film della maturità», dice l’attore, 41 anni compiuti il 21 aprile, lo stesso giorno della sua città natale, Roma), il 3 aprile uscirà anche Ti ricordi di me? diretto da Rolando Ravello con Ambra Angiolini. Trasposizione al cinema di uno spettacolo che Leo ha scritto con Max Bruno e portato in tournée per due anni. Insomma, è la sua stagione. «Sono felice, realizzo le cose mi interessano con le persone che stimo. Il successo non è la popolarità, significa poter scegliere. L’unico momento di vera crisi che ricordo ha coinciso con quando ho deciso di scrivere il primo film che poi ho diretto, Diciotto anni dopo. Non potevo aspettare che il telefono Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 02/6282.7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale inserite in queste pagine devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE esperta referenziata impiegata ufficio commerciale customer care inglese francese pc offerte ordini offresi. 331.12.23.422 ADDETTA paghe contributi pluriennale esperienza offresi. Contattare 334.16.25.041 dalle 18 alle 19,30 AIUTO contabile, impiegata commerciale con pluriennale esperienza offresi. Automunita. 340.59.89.168. AMMINISTRATIVO esperto aziende medio piccole, gestione completa fino al bilancio, trentennale esperienza, esamina proposte anche part-time zona Milano nord. 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Stefania Ulivi MILANO — Approfittando del lungo periodo sabbatico dei Pooh (loro sono come una moglie e «si sa che noi maschietti ogni tanto abbiamo bisogno di cambiare, insomma, di avere un’amica»), Roby Facchinetti pubblica «Ma che vita la mia», un omaggio all’autore Valerio Negrini, morto il 3 gennaio del 2013. Alla viglia di Natale 2012, Negrini aveva dettato al telefono all’amico gli ultimi versi. L’intenzione di Facchinetti è esaltare le capacità compositive di Negrini, da lui giudicate quasi cantautorali. In realtà il disco è molto di più: nei brani strumentali «Il volo di Haziel» (nome dell’angelo custode di Facchinetti) e «Poeta», e in quelli cantati (tutti sentimentali), c’è un dispiegamento di suo- ni strumentali e vocali che ci rimandano al miglior pop sinfonico dei Pooh anni ‘70. È un disco più Pooh che mai, che richiama tempi in cui, nel quartetto, non era ancora divampata la par condicio compositiva e «comandavano» Facchinetti e Negrini. Facchinetti (che ha anche commentato la partecipazione di Riccardo Fogli alla festa allestita a Sebastopoli per la secessione della Crimea dall’Ucraina: «Quello che ha fatto è molto discutibile») sta ai Pooh come McCartney ai Beatles. C’è un clima da melodramma rock che viaggia su un sapiente e sovrabbondante mix di registri di tastiera. E per gli appassionati vengono riportati gli ingredienti (Akai S 6000, E-Mu S 600 ecc) come per le ricette di cucina. Tour in partenza il 10 maggio da Bergamo. Con lui anche un soprano. Si profila, col falsetto di Facchinetti, una sorta di Palio degli acuti. Mario Luzzatto Fegiz @sulivi © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA UFFICIO /laboratorio Ampére. Ristrutturato, ingresso indipendente. 200 mq, 158.000 euro. CE: F - IPE: 61,29 kWh/mca 02.88.08.31 www.filcasaimmobili.it UFFICIO elegante centralissimo, Magenta/Morigi. Vendita. 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Ci scherza, ma piace molto Facchinetti, animo Pooh e frecciata a Fogli: in Crimea ha sbagliato Omaggio Roby Facchinetti, 69 anni: il nuovo cd da solista è un omaggio al compianto Guarda il video con una chiamata Valerio gratuita al +39 029 475 48 50 Negrini Il successo significa poter scegliere Io sex symbol? È un’idea ridicola ESPERTO SALES & MARKETING Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: alle trentenni. Trovano sexy la sua solidità. «Come sex symbol faccio ridere. Però se do l’idea di solidità mi fa piacere. In Buongiorno papà ho trattato il tema della responsabilità. È la cosa di cui si sente di più la mancanza nel nostro paese, anche per colpa della mia generazione. Altrove una classe dirigente corrotta e irresponsabile come quella che ha governato l’Italia sarebbe stata spazzata via da una rivolta morale. Invece di fronte a una gestione della cosa pubblica demenziale anche noi non abbiamo saputo opporre un sogno. Ci siamo tutti concentrati su altro, come fossimo narcotizzati. Lasciando che malaffare e criminalità proliferassero». Progetti Saldi Eventi Outlet Locali Ristoranti Viaggi ncora qualche giorno e le pareti della stanza che Edoardo Leo occupa negli uffici della Iff della famiglia Lucisano si riempiranno dei fogli della sceneggiatura del suo nuovo film da regista (e interprete), pieni di sottolineature e correzioni a colori. Titolo provvisorio, Noi la Giulia e altri miracoli. «Storia pazzesca, tratta dal romanzo di Fabio Bartolomei. Ho aspettato due anni per i diritti», racconta. «Una commedia sulla camorra con personaggi fantastici. Quattro perdenti in fuga da Roma inseguendo il sogno di aprire un agriturismo. Peccato che la zona dove comprano il casale, al confine tra Lazio e Campania, sia controllata dalla camorra». Ha due film nelle sale, Smetto quando voglio dell’esordiente Sydney Sibilia (uno dei casi della stagione, la banda di ex ricercatori che si danno allo spaccio, che si avvia felicemente verso i 4 milioni di euro di incasso) e La mossa del pinguino di Claudio Amendola di cui è anche cosceneggiatore. Prima che comincia le riprese della terza opera da regista («sarà il Il disco «Ma che vita la mia» TEMPO GRA RARY SHOP Milano NDI OFF ERTE Affari! Dal 9 lug abbiglia lio al 10 settem bre mento uo abiti, jean mo / do a prezzi seria e access nna ori scontatis Vieni a sim i! trovarci . l. in via Fr Te 02.11.12 anico, 6 .27.36 RI A CQUISTIAMO brillanti, gioielli firmati, orologi marche prestigiose, monete, argenteria. Il Cordusio 02.86.46.37.85 PUNTO D'ORO compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi, moderni, orologi, oro, diamanti. Sabotino 14 Milano. 02.58.30.40.26 Acquistiamo •AUTOMOBILI E FUORISTRADA, qualsiasi cilindrata, pagamento immediato. 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Nel caso di immobili esenti dall’indicazione, riportare la dicitura “Immobile non soggetto all’obbligo di certificazione energetica”. 40 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera # Sport il sondaggio Il Napoli ha battuto con un gol negli ultimi minuti il Torino. Secondo voi il posto in Champions degli azzurri è al sicuro (A) o devono temere una possibile rimonta di Fiorentina o Inter (B)? Vota con uno squillo. Chiamata gratuita A +39 029 475 4851 B +39 029 475 4852 Bufera Milan Assemblea il 16 aprile, Galliani convinto di avere la fiducia del presidente Nessuno è al sicuro MILANO — Gli ex compagni della squadra politica, che ora hanno cambiato maglia, come Fabrizio Cicchitto, la mettono in battuta: «Il Milan sembra il Pdl nell’ultima fase, ma del Milan non si può dare la colpa ad Alfano». Al di là della chiusa, il paragone regge: questo è (anche) un gioco di correnti. Tempestose. Dopo il terremoto di novembre con le accuse di Barbara Berlusconi ad Adriano Galliani, la nascita del duopolio, il cambio di allenatore e qualche mese di precaria pace sociale, con la primavera è riscoppiato il grande caos (o la guerra civile, se preferite), avviato dall’uscita dalla Champions, proseguito con la contestazione degli ultrà che, in modo singolare, salvano proprietà e allenatore, e se la prendono con Galliani e Balotelli. Così, dopo l’ennesima caduta in casa con il Parma, l’Ansa ieri ha riportato alcune frasi che Silvio Berlusconi avrebbe pronunciato in colloqui privati nella giornata di domenica. La prima è un salvagente a Clarence Seedorf, che sarebbe al lavoro da troppo poco tempo per vedersi attribuite delle responsabilità: «Non è in discussione e sarà l’allenatore del Milan anche l’anno prossimo». L’altra è invece una spinta in mare a Galliani: «Il Milan è una squadra costruita male». A irritare il patron sarebbe il fatto che i suoi soldi non vengono impiegati in maniera adeguata, perché in Italia solo la Juventus spende più del Milan in monte ingaggi, mentre l’Atletico Madrid, che l’ha eliminato in Champions, addirittura solo la metà. Un’uscita che, fosse confermata, suonerebbe come una critica pesante all’attuale con- «Seedorf resta, squadra costruita male» ma è giallo sulle frasi di Berlusconi Prossime gare decisive per il tecnico duzione della società, mentre ricalcherebbe alcune delle tesi avanzate da Barbara nel momento del famoso strappo. Ma ieri quelle frasi non hanno trovato alcuna conferma. La realtà è più complessa e, se possibile, persino più confusa. Berlusconi, non certo soddisfatto della sconfitta con il Parma, si è lasciato andare a diversi sfoghi: lo stesso allenatore non è stato risparmiato, non solo per la gestione della gara col Parma, ma anche per le richieste avanzate in vista della prossima stagione. Con ogni probabilità Seedorf (che, d’altra parte, aveva chiesto una nota di sostegno dal presidente già dopo la sconfitta con l’Atletico) sarà valutato in base ai prossimi risultati: nulla è scontato. Già le sfide con Lazio e Fiorentina potrebbero essere decisive (con Inzaghi eventualmente pronto a subentrare). Ma l’umore presidenziale è ondivago, cambia a seconda dei momenti e degli interlocutori e non consente a nessuno di coltivare delle certezze. Prendiamo Galliani, in teoria ieri è stato criticato: l’ad che, è bene ricordar- lo, aveva già presentato le sue dimissioni il 9 e il 29 novembre, ottenendo due volte l’invito a rimanere, è stato però chiamato a cena sabato ad Arcore e ha intrattenuto colloqui telefonici con Berlusconi domenica e ieri: in tutte queste occasioni la fiducia è stata ribadita. Berlusconi non vuole strappi e continua con la linea che ha portato all’at- tuale cogestione della società. Proprio per provare a rasserenare il clima, in serata l’entourage di Barbara ci ha tenuto a far sapere che i rapporti con il vicepresidente sono collaborativi. Quanto durerà? O, per precisare meglio la domanda: quanto Galliani (che ieri ha ricevuto anche la telefonata affettuosa di Diego Della Valle dopo gli attriti 16 40 7 4 42 punti in meno per il Milan rispetto alla scorsa stagione alla 28ª giornata. Lo scorso anno il Milan era terzo con 51 punti punti di distacco dalla Juventus capolista. La scorsa stagione, dopo 28 giornate i punti di differenza dalla Juve erano 11 sconfitte di Seedorf in 12 gare tra serie A (Napoli, Juve, Udinese e Parma), Champions (Atletico Madrid, 2) e Coppa Italia (Udinese) sconfitte consecutive nelle ultime 4 gare (Juventus, Udinese, Atletico Madrid e Parma); 6 nelle ultime 8 partite gol subiti in 28 giornate di serie A: peggio solo nel 1932-33 (52 gol subiti), nel 1941-42 (49) e nel 192930 (42, come quest’anno) della scorsa stagione) resisterà a questo logoramento, avviato con la contestazione dei tifosi, proseguito con le frasi del presidente che, comunque, qualcuno ha voluto far uscire? L’assemblea dei soci si avvicina (16 aprile): sarà un passaggio chiave, anche se sono in molti a scommettere sull’infinita pazienza e capacità di resistenza di Galliani, comunque sereno. Anche se è particolarmente difficile, il lavoro continua: Barbara cerca di stare più defilata possibile e pensa al nuovo stadio (ieri è arrivata la conferma che solo il Milan ha presentato la manifestazione d’interesse per l’area Expo), Galliani prova a programmare un futuro quanto mai incerto: sembra che negli ultimi giorni, per esempio, sia- L’altra decaduta Gli uomini di Moyes vicini all’eliminazione in Champions: domani sera devono battere 3-0 l’Olympiacos per sopravvivere Manchester United, la crisi infinita del dopo Ferguson Fuori due, Manchester City e Arsenal, probabilmente tre, il Tottenham battuto 3-1 in casa all’andata in Europa League dal Benfica. Tra oggi e domani il calcio inglese potrebbe rimanere senza Europa. Stasera rischia un po’ il Chelsea di Mourinho dopo l’1-1 di Istanbul con il Galatasaray, giustiziere della Juve. Domani rischia moltissimo il Manchester United di Moyes, battuto 2-0 all’andata dalla squadra più scipita degli ottavi di Champions League, l’Olympiacos di Atene guidato dall’ex nazionale spagnolo Michel. Come si dice: serve l’impresa, ma per farla ci vuole la squadra. Non certo quella che tre settimane fa è stata umiliata dai greci, vicini al bersaglio sette volte mentre i Red Devils, in adeguata Perplessi Van Persie, Carrick e Rooney: il loro United non va (LaPresse) maglia nera, hanno tirato un solo pallone, altissimo, a 8 minuti dalla fine con Van Persie. Nomi sublimi per prestazioni al confine con l’indecenza calcistica, dal solitario Rooney a Vidic già proiettato all’Inter, dal pensionabile Ferdinand all’inquieto Evra, dal diafano Young ai «voglio ma non posso» Smalling e Cleverley, passando dal portiere De Gea, un ex giovane che spesso si arrende all’evidenza di una difesa che non gli dà riparo. «Il mio peggior United», lo ha definito Moyes che sembra dimenticarsi le scoppole prese in patria, ultima solo per cronologia quella di domenica in casa contro il Liverpool: 3-0 per i Reds, con doppietta dell’infinito Gerrard e rete del cattivo, ma implacabile Suarez. Lo United, campione di Premier in carica con 20 titoli tondi in bacheca, è già ampiamente fuori dai giochi, lontano 18 punti dalla capolista Chelsea, con altre cinque squadre davanti. Fra queste, perfino l’Everton di Liverpool, guidato da David Moyes per 11 stagioni filate (2002-2013) senza aver mai centrato titoli, ma soltanto tre nomine a miglior allenatore dell’anno. A lui sir Alex Ferguson l’8 maggio 2013 ha consegnato la spaventosa eredità del Manchester United dopo 27 anni di trionfi (38). Fergie aveva capito che il magnate statunitense Malcom Glazer non poteva più reggere il confronto economico con le concorrenti, soprattutto con i dirimpettai del City forag- Champions League Ottavi di finale Così oggi ore 20.45 V Chelsea-Galatasaray (a. 1-1) SkySp1, SkyC1, PremiumC V Real Madrid-Schalke (a. 6-1) SkySp3, SkyC2, PremiumC1 Così domani ore 20.45 V Borussia D.-Zenit (a. 4-2) SkySp3, SkyC2, PremiumC1 V Manchester Utd-Olympiacos (a. 0-2) Rete4, SkySp1, SkyC1, PremiumC Già qualificate ai quarti Atletico Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Psg giati dallo sceicco Mansur o con il Chelsea del sultano russo Abramovic. Così ha passato appena in tempo il testimone del declino al concittadino di Glasgow, e Moyes ha vinto d’inerzia la Supercoppa d’Inghilterra, in finale contro il Wigan retrocesso, prima di vedere i Red Devils scivolare in una deriva incontrollabile. Con un gesto di pietà nei confronti dei suoi tifosi irriducibili, un’agenzia inglese di scommesse ha deciso di rimborsare tutte le puntate sul successo dello United in Premier League. Lo stesso Ferguson, mosso da senso di colpa, ha difeso l’erede: «Anch’io all’inizio rischiai l’esonero e ci vollero tre anni per vincere il primo torneo». Ai Diavoli Rossi restano solo i ricordi e l’ultima opportunità: quella di domani a Old Trafford per ribaltare greci e destino. Federico Pistone © RIPRODUZIONE RISERVATA Sport 41 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 # Serie A: classifica JUVENTUS ROMA* NAPOLI FIORENTINA INTER 75 61 58 48 47 PARMA* LAZIO VERONA ATALANTA TORINO Prossimo turno *una partita in meno 46 41 40 37 36 MILAN GENOA SAMPDORIA UDINESE CAGLIARI 35 35 34 31 29 CHIEVO LIVORNO BOLOGNA SASSUOLO CATANIA 24 24 23 21 20 Imprendibile Festa Juve (Ansa) Giallorossi Cori anti-napoletani fischiati dal resto dello stadio Totti e De Sanctis respingono l’Udinese e fanno passare la paura La Roma conquista 3 punti pesantissimi ROMA — Sferragliando come uno dei dragster di American Graffiti, rischiando di esplodere in una nuvola di fumo un centimetro dopo il traguardo, la Roma porta a casa 3 punti fondamentali per la corsa al secondo posto: battuta per 3-2 un’Udinese mai doma e respinto l’assalto di Higuain che, con il suo gol al 90’ a Torino, aveva fatto iniziare la partita dell’Olimpico a pari punti con la Roma. Difficile, a quel punto, spiegare che i giallorossi devono recuperare ancora una partita (contro il Parma, il 2 aprile) e che il vantaggio nello scontro diretto conta come un punto in più in classifica. Non c’è dubbio che la Roma ha iniziato la gara con una pressione pesantissima sulle spalle e che ha tirato un sospiro di sollievo quando l’arbitro Tagliavento, al 93’, non ha fatto battere l’ultimo corner ai friulani perché era scaduto il tempo. Una decisione da regolamento ma che, senza colpa dell’arbitro, resta contraria allo spirito del gioco. Protagonisti Clarence Seedorf, 37 anni, a colloquio con Mario Balotelli, 23: mentre l’allenatore è stato risparmiato, l’attaccante è finito nel mirino dei contestatori. Alle spalle di Seedorf Ricardo Kakà, 31. Nelle tre foto a sinistra: Silvio Berlusconi, 77 anni, presidente del Milan, e i due amministratori delegati rossoneri, Adriano Galliani, 69, e Barbara Berlusconi, 29 (Ipp, LaPresse, Ansa, Bozzani) no calate le quotazioni di Sean Sogliano per il ruolo di d.s. e cresciute quelle di Riccardo Bigon, ora al Napoli. Sarebbe l’uomo giusto per assistere l’allenatore (qualunque esso sia). Seedorf, dal canto suo, cerca di pensare alle dieci giornate di campionato che restano: per la sfida con la Lazio si concentrerà in particolare sulla condizione fisica, che ha visto in leggero recupero. Alla fine dell’ennesima giornata con poco senso, l’unica notizia buona, e soprattutto, certa, sembra arrivare da Stephan El Shaarawy che ha ottenuto ieri dal professor Van Dijk il via libera per tornare a correre. Monica Colombo Arianna Ravelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Stasera a Stamford Bridge Bedy Moratti vola a Londra per il «derby» Mou-Mancio (f. mo.) La signora Bedy Moratti ha fatto il giro del mondo seguendo l’Inter (sabato sera era a Verona) e per l’Inter, nel febbraio 1995, aveva pure rinunciato al teatro, dopo aver appreso in tv a Trieste, in una pausa di lavoro, che il riacquisto della società da parte di suo fratello, Massimo, era cosa fatta. Stasera si concede una divagazione, ma sempre in chiave nerazzurra, perché alle 20.45 sarà in tribuna a Stamford Bridge, per assistere a Chelsea-Galatasaray, la sfida fra José Mourinho e Roberto Mancini, i tecnici che, nell’età dell’oro morattiano e nerazzurro, hanno vinto 12 titoli (su un totale di 16) in sei anni. L’1-1 dell’andata a Istanbul lascia aperta qualsiasi soluzione e la signora Bedy potrà finalmente dire, prima che il concerto calcistico cominci: vinca il migliore. Chissà quanti ricordi le verranno in mente. Mancini è stato l’allenatore dei primi successi (la Coppa Italia e la Supercoppa 2005, poi i tre scudetti consecutivi) e dei tre scudetti; Mourinho è stato l’uomo delle cento battaglie e del triplete, una storia finita con 60 mila spettatori a San Siro alle 6 del mattino del 23 maggio 2010. Mourinho era rimasto a Madrid, la signora Bedy era in campo con Zanetti. Felice, emozionata e commossa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Eterno Francesco Totti, 37 anni, 5 gol in questa stagione (Action Images) Garcia ha ottenuto il massimo da una situazione difficile, nella testa e nei muscoli, perché la Roma ha sofferto chiaramente le assenze di Strootman (sarà operato oggi ad Amsterdam e starà fuori almeno sei mesi) e di De Rossi (squalificato ancora per la prossima partita, sabato a Chievo). Taddei ce l’ha messa tutta, ma non può garantire la protezione alla difesa e le percussioni in avanti dell’olandese. Si è battuto con coraggio e nel finale ha anche conquistato di pura voglia il pallone del possibile 4-2, incredibilmente sprecato da Florenzi, però gli anni si Un gol di Higuain premia il non gioco del Napoli Esplode l’ira del Torino Ventura: «Mai visto cose del genere» TORINO — Il Pipita si nasconde nella sabbia per 90 minuti, spunta all’improvviso con l’occhio iniettato di sangue, addomestica l’unica palla giocabile del match dopo un corpo a corpo assai ambiguo con Glik, segna e il match finisce. Il Napoli vince, il Torino perde e sul vecchio stadio Comunale — purtroppo allineato nella moda, ormai più ridicola che scandalosa, degli insulti razzisti contro i napoletani — si diffonde un forte senso di ingiustizia, nel popolo granata ma forse anche nei napoletani più obiettivi. Perché sarà vero il luogo comune degli episodi che decidono le partite, così com’è indiscutibile che Gonzalo Higuain (a quota 14 gol in campionato) sia un bomber di fascia superiore, però è altrettanto vero che la squadra di Benitez, checché ne dica il tecnico spagnolo, non ha fatto nulla per vincere, mentre il Toro, al quarto k.o. di fila, ha colpito una traversa con Bovo nel primo tempo e un palo con Meggiorini nella ripresa, ha sbagliato un gol pazzesco con Immobile a un quarto d’ora dalla Roma Udinese 3 2 Marcatori: Totti 22’, Destro 29’ p.t.; Pinzi 6’, Torosidis 24’, Basta 35’ s.t. ROMA (4-2-3-1): De Sanctis 7; Torosidis 6,5, Benatia 6,5, Castan 6, Dodò 5 (Romagnoli s.v. 40’ s.t.); Taddei 6, Nainggolan 6; Destro 6,5 (Bastos s.v. 36’ s.t.), Pjanic 6, Gervinho 6; Totti 6,5 (Florenzi 5 27’ s.t.). All: Garcia 6. UDINESE (3-5-2): Scuffet 6,5; Heurteaux 5,5, Danilo 6, Domizzi 5,5; Widmer 6, Badu 6,5 (Zielinski s.v. 40’ s.t.), Allan 5,5, Pinzi 6,5 (Muriel 5 18’ s.t.), Basta 6,5; Pereyra 5,5, Di Natale 7 (N. Lopez s.v. 35’ s.t.). All: Guidolin 6. Arbitro: Tagliavento 6. Ammoniti: Nainggolan e Widmer Recuperi: 0’ più 3’. Granata k.o. La squadra di Benitez trova i 3 punti al 90’ DAL NOSTRO INVIATO TORINO-LIVORNO 22/3 18.00 CHIEVO-ROMA 20.45 PARMA-GENOA 23/3 12.30 BOLOGNA-CAGLIARI 15.00 INTER-ATALANTA 15.00 fine, ha impegnato Reina in una paratona su Darmian, ha giocato meglio, con più idee, più grinta e più gamba nonostante la scelta di Ventura — ardita ma forse non tanto visto lo sbaglio da censura del numero 9 granata — di lasciare i 24 gol di Cerci e Immobile in panchina salvo scongelarli nel finale. Non è una novità che nel cal- cio a volte vinca il peggiore, ma certo ieri il Napoli è stato al di sotto della soglia minima di gioco richiesta per una squadra che punta alla Champions: giro palla più lento della Corazzata Potemkin, mediana in ipossia e preoccupatissima di non lasciare il contropiede agli avversari, fasce impacchettate alla perfezione dai granata (solo Mertens si sveglierà nel finale), sentono e il ruolo non è nemmeno il suo naturale. Non è un caso che il migliore della Roma sia stato il suo portiere, Morgan De Sanctis, miracoloso almeno tre volte su Totò Di Natale, che all’inizio l’ha presa molto sportivamente, complimentandosi con l’ex compagno di squadra per un miracolo al 31’ (una specie di calcio di rigore tirato in movimento) e poi l’ha mandato a quel paese alla terza grande parata sempre su conclusioni del numero 10 bianconero. L’altro «grande vecchio» in campo, Francesco Totti, al rientro dopo il lungo infortu- Torino Napoli 0 1 Marcatore: Higuain 45’ s.t. TORINO (5-3-2): Padelli 6,5; Maksimovic 6, Bovo 6,5, Glik 6, Moretti 6,5, Darmian 6,5; Kurtic 6 (Basha s.v. 33’ s.t.), Tachtsidis 6, El Kaddouri 6,5; Meggiorini 6,5 (Cerci s.v. 25’ s.t.), Barreto 5 (Immobile 5 11’ s.t.). All.: Ventura 6 NAPOLI (4-2-3-1): Reina 6,5; Reveillere 5,5 (Henrique s.v. 29’ s.t.), Fernandez 6,5, Albiol 6, Ghoulam 5,5; Jorginho 5,5, Inler 5,5 (Behrami 5,5 19’ s.t.); Callejon 5 (Insigne s.v. 35’ s.t.), Hamsik 5,5, Mertens 6; Higuain 7. All.: Benitez 5,5 Arbitro: Doveri 6 Ammoniti: Bovo, Jorginho, Inler, Glik Recuperi: 0’ più 3’ SAMPDORIA-VERONA UDINESE-SASSUOLO NAPOLI-FIORENTINA CATANIA-JUVENTUS LAZIO-MILAN 15.00 15.00 18.30 20.45 20.45 nio, è stato decisivo fino a quando ha avuto fiato e gambe: ha segnato il primo gol, il numero 233 in serie A, con un piatto destro chirurgico in mezzo all’area e ha innescato Gervinho in contropiede per servire a Destro l’assist del 2-0. Nella ripresa, però, quando con lui è calata tutta la Roma, proprio Totti ha perso malamente a centrocampo il pallone che ha permesso a Pinzi di riaprire la partita. A far trascorrere un finale di gara tranquillo a Garcia e ai tifosi giallorossi non c’è riuscito neppure Torosidis, con un bel gol di sinistro da fuori area, perché a dieci minuti dalla fine, in mischia, Basta ha riaperto ancora la partita. L’impressione è che, almeno fino al rientro di De Rossi, la Roma sia costretta a rischiare più del solito e, forse, più del dovuto. Ieri aveva una panchina ai minimi termini e, contrariamente al solito, Florenzi non ha dato alcun contributo entrando in corsa. Il campionato è entrato in una fase in cui nessuna delle tre di testa sembra essere in perfetta salute, ma la Juve ha accumulato un vantaggio tale da non essere più in pericolo. Tra Roma e Napoli, invece, la lotta per il secondo posto pare ancora aperta. Sta a Garcia recuperare le energie residue e i giocatori per portare a termine una stagione eccellente, che la Roma merita di chiudere al secondo posto. Sarà importante anche il contributo positivo di una larga fetta di pubblico, che ieri ha fischiato i soliti cori contro Napoli e i napoletani. Luca Valdiserri © RIPRODUZIONE RISERVATA Hamsik a luci e ombre e Higuain solo nell’oceano fra gli squali granata. Nonostante questo, Benitez ha parlato di «una prestazione accettabile contro una squadra difficile», invocando come attenuante il doppio impegno campionatocoppe (giovedì c’è il match dentro-o-fuori con il Porto in Europa League) e elogiando i suoi perché «negli ultimi 10 minuti hanno meritato i 3 punti». Certo vincere in extremis, com’era accaduto con la Roma, è sempre un bel segnale, però nel primo tempo gli azzurri non hanno fatto un tiro in porta, il primo davvero pericoloso è arrivato al 40’ con Mertens (parata di Padelli), poi al 90’ tutto si è deciso così: lancio verticale di Hamsik, Higuain e Glik si toccano in velocità, il difensore granata finisce per terra, il Pipita, rimasto solo, entra in area e fulmina il portiere. Sull’episodio, obiettivamente complicato, non ci sarà mai una verità assoluta, ma solo interpretazioni. Così, ovviamente, la tesi del Napoli è che tutto sia stato regolare, mentre quella del Torino è che il Pipita abbia fatto furbamente cadere il polacco. Ventura, furibondo, si è sfogato così: «Higuain sostiene che non era fallo? Allora Glik andava espulso… Faccio i complimenti al Napoli, ma dico anche che in 30 anni di calcio un’annata così non me la ricordo. Dobbiamo diventare impermeabili a tutto, ma abbiamo perso due derby per rigori non dati e ora dovrò spiegare ai miei giocatori che ci mancano 10 punti. A questo punto spero solo che il campionato finisca presto». E invece, ahilui, la via crucis ha ancora dieci tappe. Alessandro Pasini Polemiche Gonzalo Higuain, 26 anni, realizza nel finale il gol che condanna il Torino (Pegaso News) © RIPRODUZIONE RISERVATA 42 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera IL BUONO DEL BIOLOGICO DAL 1978 Sport 43 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Tirreno, tappa a Cavendish Basket, Langford fermo un mese Tennis, tre azzurre nelle top 15 Mark Cavendish ha vinto allo sprint la 6ª tappa della Tirreno-Adriatico (Bucchianico-Porto Sant’Elpidio di 189 km) davanti a Petacchi e allo slovacco Sagan. In classifica, lo spagnolo Alberto Contador resta leader con 2’08’’ sul colombiano Quintana. Oggi la tappa conclusiva, la cronometro individuale di 9,1 km di San Benedetto del Tronto (tv: 15.10 Raitre, 16.45 Raisport 2). Brutto colpo per l’Olimpia Milano, capolista in campionato e seconda nelle Top 16 dell’Eurolega: Keith Langford, capocannoniere di Eurolega, è stato operato ieri per una lesione del bicipite femorale sinistro. Tempi di recupero: 3 settimane/un mese. Il club ha deciso di non andare sul mercato per ingaggiare un giocatore a gettone. Grazie alla Pennetta e alla vittoria di prestigio a Indian Wells, diventano tre (record) le italiane nelle top 15 della classifica mondiale: Sara Errani (n. 10), Flavia Pennetta (n. 12) e Roberta Vinci (n. 14). La Giorgi sale al n. 67, Serena Williams sempre regina. Tra gli uomini, con Fognini stabile al n. 14, cresce Federer, ora n. 5 nel ranking dominato da Nadal. Formula 1 Il primo Gp del 2014 sembra l’inizio di una lunga stagione di ricorsi e di problemi: a perderci è lo spettacolo L’allarme Allison rimanda la Ferrari «Competitività non accettabile» DAL NOSTRO INVIATO MELBOURNE — Qualcuno l’ha definita «diversamente competitiva», per usare un eufemismo. James Allison, direttore tecnico della scuderia, è decisamente più categorico: «La nostra competitività non è stata accettabile». Il debutto della nuova Ferrari a Melbourne è un bicchiere pieno a metà. Un quarto e un settimo posto, una gara condotta in difesa. E non basta vedere il campione del mondo Sebastian Vettel fermo ai box per essere soddisfatti. Allison ha affidato al sito della Rossa le sue sensazioni dopo il Gp d’Australia: «La nostra competitività non è stata accettabile a Melbourne, ma abbiamo intenzione di combattere con ogni miglioramento che riusciremo a introdurre per scalare i vertici della griglia». Il bicchiere mezzo pieno è l’affidabilità, portare due auto al traguardo è stato comunque un risultato da cui partire: «L’affidabilità mostrata dalla F14T è motivo di soddisfazione, ma è chiaro che abbiamo il nostro bel da fare per migliorare la vettura se vogliamo competere ad armi pari con il team Mercedes. Vari aspetti della Il d.t. F14T stanno funzionando «Bene molto bene: le l’affidabilità, partenze e la lavoreremo percorrenza in sulla frenata» curva, soprattutto su quelle ad alta velocità, sono particolari punti di forza, mentre abbiamo bisogno di lavorare ulteriormente sulla stabilità in frenata e la velocità sui rettilinei». Un’analisi puntuale: in effetti la velocità di punta della F14T, efficiente sul piano aerodinamico, è ragguardevole: in rettilineo la macchina fila. Però la Rossa non riesce ancora a cavare il meglio dall’unità motrice. La parte Mgu-K (è il kers aggiornato, che spara fino a 120 kw) ha creato intoppi e non ha mai funzionato al massimo. Guaio non da poco, perché oggi fa la differenza, potendo riempire il «buco» nella risposta del motore endotermico turbo. Allison si dà del tempo per migliorare: «Con tutte le novità regolamentari del 2014, le opportunità per migliorare sono considerevoli e possiamo aspettarci una gara agli sviluppi tra le varie squadre ancora più intensa del normale». In Ferrari c’è da lavorare: senza il contributo dell’unità motrice si è sulla difensiva, sempre. Perché non è con la sola affidabilità, con l’essere «diversamente competitivi», che si vince il Mondiale. f. van. © RIPRODUZIONE RISERVATA Scontenti Le Ferrari di Fernando Alonso, 32 anni, davanti a quella del compagno di squadra Kimi Raikkonen, 34. La Rossa dopo la prima gara è terza nella classifica costruttori. A lato il direttore tecnico della scuderia, James Allison (Reuters, Colombo) La falsa partenza delle nuove regole Litigi tra Fia e Red Bull, squalifiche a scoppio ritardato: è già il caos DAL NOSTRO INVIATO MELBOURNE — Dopo la prima bandiera a scacchi, in F1 tira già aria di guai. Li ha la Ferrari, nel suo scoprirsi «diversamente competitiva», come qualcuno ha mirabilmente sottolineato; li ha in senso lato tutto il baraccone, alle prese con il rumore dei propulsori che non convince e soprattutto con la grana dei flussometri e della squalifica di Ricciardo, una vicenda che rischia di essere solo l’inizio di una filiera di burrasche. Il caos è nel Dna delle corse motoristiche, ma nel pianeta principale della galassia si è specialisti a farsi del male. Così il braccio di ferro tra Red Bull e Fia è un duello all’O.k. Corral nel quale i federales fanno gli sceriffi e vogliono (giustamente) applicare le norme, mentre i bibitari, adducendo una valutazione tecnica dello strumento comune ai team che andrà pesata con attenzione, sono i banditi che rifiutano la legge. E poi c’è il contorno. Ovvero: è apparsa divertente la nuova F1 ibrida? No: il Gp di Melbourne è stato noioso, a parte l’autoscontro iniziale di Niente rumore Il promoter australiano pronto a fare causa a Ecclestone: non ha gradito il «silenzio» dei nuovi motori Kobayashi, che non vorremmo fosse pagato per ravvivare lo spettacolo. La sensazione è che tante cose sono acerbe: il tempo le aggiusterà, certo; però il timore è che non medichi un format che potrebbe rivelarsi deludente. Un segnale arriva dal promoter australiano Ron Walker: non ha gradito il «silenzio» dei motori e ha telefonato a Bernie Ecclestone avvisandolo che considera il dettaglio una violazione del contratto. Probabilmente è un modo per trattare sconti, ma Mr. E-Zio Paperone, che ha sempre avversato questa svolta e che si è detto «inorridito dal suono», l’ha presa sul serio: se tutti gli organizzatori seguissero Walker, che pandemonio scoppierebbe nel deposito dei dollari? Alla Ferrari, in questo momento, il rumore delle monoposto interessa relativamente. Molto di più, a Maranello, sono preoccupati per una prestazione decisamente difensiva. Non sono comunque i soli. Più in generale: oggi la pagina bianca da riempire non sta più alla voce aerodinamica e nemmeno a quella dello sfruttamento delle gomme; la nuova Ma la Federazione riuscirà a tenere sotto controllo la rivoluzione? di GIORGIO TERRUZZI L’ epilogo del primo Gp 2014 pone una domanda preoccupante: lo staff tecnico della Federazione internazionale è in grado di verificare adeguatamente gli effetti di questa rivoluzione motoristica peraltro richiesta dal regolamento? Qualche dubbio circola, considerando le 5 ore necessarie per squalificare la Red Bull di Ricciardo. I progettisti delle squadre hanno svolto un compito difficilissimo con brillantezza: 14 macchine al traguardo di Melbourne, in una gara che avrebbe dovuto proporre un’ecatombe. È il dopo gara che preoccupa, a questo punto. Perché serve altrettanta efficienza e rapidità quando una corsa termina e viene il momento di capire chi e come, eventualmente, ha gareggiato in modo anomalo. Se ciò non accade, il caso Red Bull rischia di trasformarsi nel primo capitolo di una serie, di vanificare il senso di una rivoluzione indigesta ma data come necessaria. Una sorta di diffidenza circonda storicamente i rapporti tra i team e la Fia, costretti a convivere tra regole e interpretazioni discutibili, valutazioni contestate, sospetti di intromissioni politiche. Ma ora, con una tecnologia assai complessa, gestita sia dalle squadre sia dalla stessa Fia, non c’è più spazio — paradossalmente — per le zone d’ombra. Altrimenti l’ombra rischia di diventare così espansa da avvolgere l’intera Formula 1. © RIPRODUZIONE RISERVATA prateria, tutta da esplorare, è elettrico-elettronica. Chi sarà più bravo e lesto, andrà al potere: i tifosi si augurano che il Cavallino abbia uomini e mezzi adeguati, anche se pare che la Mercedes a Brixworth (produzione motori) e in Germania (parte turbo) disponga del doppio dei tecnici nello staff di Luca Marmorini. Inoltre, c’è da aspettarsi il ritorno della Red Bull. In fondo lo si nota già e la scelta di portare in Bahrein una versione B della Rb10 indica la flessibilità dei quadricampioni. Quanto al caso Ricciardo, l’appello, supportato dalla Renault, potrebbe tramutarsi anche in una vertenza politica per nulla persa in partenza. Pare infatti che a Melbourne altri flussometri abbiano dato di matto e che la cosa sia stata taciuta. È evidente la volontà della Red Bull di scoperchiare la pentola e sono eloquenti le parole di Horner che teme «una discrezionalità nei giudizi in grado di condizionare il Mondiale». Del «flowgate» non se ne sentiva la mancanza; ma questa, baby, è la F1. Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA Motomondiale A cinque giorni dal via piloti e case preoccupati Confusione anche in MotoGp colpa del doppio regolamento L’effetto F1 forse qui non ci sarà. Anzi — nonostante sia chiaro che la corsa al titolo sarà un affare esclusivo per Marquez, Lorenzo e forse Pedrosa e Rossi — la nuova categoria open sembra la via giusta per portare nella MotoGp un po’ più di equilibrio, spettacolo e magari qualche faccia nuova sul podio, o almeno nelle prime file della griglia di partenza. Il problema però esiste perché, come sempre in questi casi, la riforma è già diventata terreno di battaglie politiche, interessi e, quel che è peggio, annunciate correzioni in corsa. Partiamo dall’origine. Considerando il fallimento del progetto Crt (le semiderivate di serie) e la necessità di contenere i costi in vista di una rivoluzione definitiva stile F1 nel 2016, il nuovo regolamento 2014 ha diviso la MotoGp in due categorie: la Factory — i tradizionali prototipi, quelli dei quattro assi, per capirci — e la Open, con moto dotate di un pacchetto elettronico unico (hardware più software) controllato dalla organizzatrice Dorna e realizzato da Magneti Marelli. Si tratta di uno svantaggio rispetto alle Factory (che usano un proprio software, ovviamente molto più sofisticato perché sostenuto da investimenti economici maggiori) riequilibrato però da tre importanti benefici: più benzina nel serbatoio (24 litri anziché i 20 dei prototipi), 12 motori per pilota du- rante la stagione (anziché 5) e una gomma morbida per le qualifiche. L’operazione si è rivelata interessante, con le moto Open che nei primi test si sono dimostrate piuttosto competitive, almeno sul giro secco. Siccome l’opzione Open per regolamento è aperta a tutti i team, satelliti e ufficiali, la Ducati, inizialmente partita come Factory, ha deciso di saltare il fosso e aderire alla Open. Il motivo lo ha spiegato Luigi Dall’Igna, nuovo capo di Ducati Corse: «Abbiamo grande bisogno di sviluppare la moto. Con le Factory lo sviluppo del motore è “congelato”. Con 12 motori a disposizione è invece possibile lavorare in prospettiva, senza con- All’attacco Valentino Rossi, 35 anni, in sella alla Yamaha durante i test in vista del Mondiale. Il Dottore dopo 294 Gp disputati punta a vincere il suo decimo titolo (Ansa) tare che la Open è il futuro della MotoGp». L’idea di Borgo Panigale è testare, provare, diversificare per essere pronti fra due anni, magari piazzando già qualche affondo. È quello che è accaduto nei test, tanto che Andrea Dovizioso, capitano della Rossa, ha commentato: «È la migliore Ducati che abbia mai guidato». Ma qui arrivano i problemi. Quando infatti la Dorna ha introdotto (si dice su input Ducati) un aggiornamento del software unico è parso chiaro che solo la Ducati, col suo know-how da team ufficiale, è in grado di usarlo. Secondo Honda e Yamaha, ma anche le altre Open, si tratta di un vantaggio troppo grande: in pratica, c’è una Factory che corre coi vantaggi della Open. Così in questi giorni si parla di una Factory 2, una terza categoria intermedia con 22,5 litri di benzina e 9 motori in cui verrebbe inserita automaticamente una Open che dovesse, nel corso del campionato, fare un primo posto, o due secondi o tre terzi. Così, dicono, verrebbe ri-normalizzata la situazione. Un bel rebus. Forse è il prezzo da pagare in vista di una transizione verso una nuova MotoGp. Ma, com’è chiaro se avete avuto la forza di arrivare fin qui, il caos è alle porte. Alessandro Pasini © RIPRODUZIONE RISERVATA 44 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera La moglie Maria Luisa, la sorella Adriana, i cognati, i nipoti e i parenti tutti annunciano con immenso dolore che Cesare Segre ci ha lasciati.- A tutti mancheranno il suo affetto, la sua intelligenza, la sua sottile ironia.- Le esequie avranno luogo il 18 marzo 2014 alle ore 11,30 presso la Casa Vidas, via Ojetti 66. - Milano, 16 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Antonia Benvenuti e Roberto Tissoni. – Raffaele e Margherita Fiengo. – Sandro Gerbi. – Gianni e Mariagrazia Antonini. – Nora e Manuel con affetto. – Carlo e Liliana Montaleone. – Beatrice Ferrari Rajna. – Marina e Emanuele Sbarbaro. Un altro Segre ci ha lasciato.- Laura, Maria Elena e Damiano abbracciano Maria Luisa e Adriana per la scomparsa dell'amato Cesare Segre - Milano, 16 marzo 2014. Carlo e Antonella Meneghetti con Marco e Francesca ricordano con profondo rimpianto Cesare - Portogruaro, 16 marzo 2014. Mimma Rigoni e famiglia si uniscono a Maria Luisa nel ricordo struggente di Cesare Segre Claudio Ciociola ricorda con riconoscente affetto Cesare Segre un amico vero e prezioso.- La Poesia, le Dolomiti, il cinema ci hanno uniti.- Un abbraccio a Marisa. - Milano, 17 marzo 2014. Vittorio Sermonti saluta con amore e con gratitudine Partecipano al lutto: – Maila e Piercesare. – Piera Valle. Cesare Segre fratello maggiore, e con Ludovica abbraccia forte Marisa. - Roma, 17 marzo 2014. Nel ricordo di una lunga amicizia Bruna Cingano partecipa al grande dolore di Marisa per la scomparsa di Caterina Virdis Limentani, Galeazzo Viganò e Sandra si uniscono al dolore di Marisa per la scomparsa del carissimo Cesare Segre Cesare Segre - Padova, 17 marzo 2014. Antonio Pioletti, Margherita Spampinato, Mario Pagano, Stefano Rapisarda, Gaetano Lalomia profondamente commossi, partecipano al dolore della cara moglie Marisa per la perdita dell'indimenticabile Prof. Cesare Segre Accademico dei Lincei - Milano, 17 marzo 2014. Luca Formenton è vicino al dolore di Maria Luisa Meneghetti e ricorda con infinita nostalgia il Professor Cesare Segre maestro ironico e sorridente degli anni pavesi e prezioso consigliere. - Milano, 17 marzo 2014. Ferruccio de Bortoli, la direzione e la redazione del Corriere della Sera sono vicini alla famiglia e piangono la scomparsa di La casa editrice il Saggiatore è vicina alla famiglia nel ricordo del Professor Cesare Segre Stefano Bucci, Antonio Carioti, Serena Danna, Marco Del Corona, Cinzia Fiori, Luca Mastrantonio, Pierluigi Panza, Pierenrico Ratto, Cristina Taglietti, Antonio Troiano della redazione Cultuta del Corriere della Sera ricordano Cesare Segre maestro discreto, prezioso collaboratore per oltre vent'anni e sono vicini alla famiglia in questo momento di grande dolore. - Milano, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Francesco Cevasco. – Ranieri Polese. – Corrado Stajno. Beatrice Barbiellini Amidei è vicina nel dolore a Marisa per la scomparsa del caro Prof. Cesare Segre - Milano, 18 marzo 2014. Giorgetto Giorgi ricorda con ammirazione e gratitudine il Prof. Cesare Segre ed è vicino a Marisa in questo difficile momento. - Casteggio, 17 marzo 2014. Maria Carla e Mario Domenichelli sono vicini a Maria Luisa nel triste momento della scomparsa di Cesare Segre - Firenze, 17 marzo 2014. Giancarlo Consonni e Graziella Tonon, vicini a Marisa, piangono la scomparsa di Cesare Segre e ne ricordano la grande umanità, la civile sapienza, l'alto magistero. - Milano, 17 marzo 2014. Maria Carla Marinoni, profondamente colpita, è vicina con affetto a Maria Luisa Meneghetti nel dolore per la perdita del marito Prof. Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. Alfonso e Beatriz D'Agostino si stringono affettuosamente a Marisa piangendo la scomparsa di Cesare Segre insigne maestro e amico carissimo. - Milano, 16 marzo 2014. Clelia Martignoni saluta per l'ultima volta con infinito rimpianto e gratitudine il grande Maestro e l'amico insostituibile Cesare Segre e con Andrea Silvestri abbraccia la carissima Marisa, la sorella Adriana e tutta la famiglia. - Pavia, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Simone Albonico e Sara Natale. – Felice Milani. – Elisa Romano. – Silvana Borutti. Giuseppe Nava, con Tullia, ricorda commosso il grande critico e filologo Cesare Segre Cesare Segre indimenticabile maestro e protagonista della migliore cultura italiana. - Milano, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Luca Formenton. – Aurelio Pino. – Claudia Caffi. Nel ricordare l'alto insegnamento di Cesare Segre maestro di filologia e di valori umani, ci stringiamo affettuosamente a Marisa e ai familiari in questo momento di grande dolore.- Armando Antonelli, Danilo Aprigliano, Beatrice Barbieri, Erica Baricci, Susanna Bevilacqua, Simone Biancardi, Romana Brovia, Speranza Cerullo, Massimiliano Gaggero, Serena Lunardi, Dario Mantovani, Simone Marcenaro, Giuseppe Mascherpa, Cesare Mascitelli, Sara Pezzimenti, Maria Piccoli, Stefano Resconi, Elia Rigolio, Luca Sacchi, Federico Saviotti, Michela Scattolini, Giovanni Strinna, Roberto Tagliani, Riccardo Viel. - Milano, 17 marzo 2014. Cesare per aver illuminato con la tua intelligenza e la tua integrità oltre cinquant'anni della vita e della cultura del nostro paese.- Hai lasciato un vuoto impossibile da riempire.- Giuliana Nuvoli. - Milano, 17 marzo 2014. Enrico Castelnuovo ricorda e rimpiange commosso Cesare amico di lunghissimi anni e insieme ad Antoinette e a Guido è affettuosamente vicino a Marisa. - Torino, 17 marzo 2014. Andrea e Laura Comboni salutano con affetto e gratitudine Cesare Segre Partecipa al lutto: – Elisabetta Risari. Francesco Benozzo, Giuseppina Brunetti, Patrizia Caraffi, Andrea Fassò, Luciano Formisano, Mario Mancini si uniscono al dolore di Marisa per la perdita di Cesare Segre illustre Maestro e amico indimenticabile. - Milano, 16 marzo 2014. Umberto Eco ricorda commosso e nostalgico Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. Cesare Segre ricordando la sua antica amicizia con Lalla Romano e il suo alto magistero etico e letterario, ed esperime commossa vicinanza alla vedova Marisa Meneghetti. - Milano, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – L'Associazione Amici di Lalla Romano. L'Amministratore Delegato Ricky Cavallero e il Consiglio d'Amministrazione dell'Einaudi ricordano Cesare Segre da sempre punto di riferimento della casa editrice e grande maestro di cultura. - Torino, 17 marzo 2014. Walter Barberis, Giorgio Cavagnino, Ernesto Franco, i redattori, gli impiegati e tutti gli amici della casa editrice Einaudi sono vicini a Marisa nel commosso rimpianto di Cesare Segre guida per tutti negli studi letterari e nell'impegno civile, indimenticabile compagno nei percorsi dell'editoria. - Torino, 17 marzo 2014. Il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia saluta con profonda commozione e rimpianto Cesare Segre Professore Emerito di filologia romanza, insigne studioso e maestro di virtù etiche e civili, ed esprime vicinanza alla moglie Marisa e alla famiglia tutta. - Pavia, 16 marzo 2014. La Società Italiana per lo studio della Modernità Letteraria (MOD) si unisce al dolore della famiglia e dell'intera comunità scientifica per l'incolmabile vuoto lasciato dalla scomparsa di - Firenze, 17 marzo 2014. Gli amici della Casa Editrice Mondadori ricordano con grande commozione, ammirazione e affetto Cesare Segre maestro di civiltà e impegno morale, protagonista indimenticabile della cultura letteraria del nostro tempo. - Segrate, 17 marzo 2014. L'Agenzia Letteraria Internazionale partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa del Professor Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. Francesca e Francesco Sabatini, Alessandro e Gino Roncaglia ricordano con nostalgia e gatitudine le camminate in montagna, le letture, le discussioni in compagnia di e ne ricorda con riconoscenza le alte doti di studioso e umane. - Milano, 17 marzo 2014. ricordando l'eredità intellettuale del maestro pavese e l'impegno civile dell'uomo di cultura. - Brescia, 17 marzo 2014. Cesare Segre e sono vicini con affetto a Marisa, Adriana e ai nipoti. - Milano, 17 marzo 2014. Alberto e Rosanna Varvaro piangono con Marisa l'amico carissimo Cesare Segre - Napoli, 17 marzo 2014. Cesare e Mirella Vivante addolorati ricordano Cesare Segre e sono vicini con affetto a Maria Luisa. - Milano, 17 marzo 2014. Nadia Ebani si unisce a Marisa nel dolore per la perdita di Cesare Segre e profondamente rimpiange un grandissimo maestro. - Verona, 17 marzo 2014. Vittorio Hazan partecipa sentitamente rattristato al dolore di Adriana per la scomparsa del caro fratello Cesare Bepi e Luciana Bortoluzzi, nel riserbo, che sempre insegnava loro l'amico e abbraccia Marisa nel giorno tristissimo della sua scomparsa. - Segrate, 17 marzo 2014. Antonio Ria partecipa con dolore al lutto che ha colpito la cultura italiana per la scomparsa del grande filologo, critico e saggista L'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere prende parte al dolore dei famigliari e della comunità scientifica per la scomparsa del membro effettivo Claudia Rebuffi, Gabriella Ronchi, Luigina Morini, Silvia Isella, Guido Lucchini, Alberto Conte ricordano commossi e con profondo rimpianto Renata Colorni pensa con gratitudine, commozione e grandissimo affetto a Partecipano al lutto: – Francesco e Giovannella Giavazzi. – Ettore e Caterina Cingano. Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. per testimoniare, con Marisa e gli amici tutti, il loro dolente affetto e cordoglio. - Varese, 17 marzo 2014. - Milano, 17 marzo 2014. Cesare Segre Grazie suo professore all'Università di Pavia. - Firenze, 17 marzo 2014. Cesare Cesare e, in questo triste momento, è vicino a Marisa. - Pisa, 17 marzo 2014. - Portogruaro, 16 marzo 2014. La sua eredità culturale è grande come l'impegno a conservarla e valorizzarla.- Grande il vuoto che apre di pensieri, scritti e consigli.- E forte la nostalgia del suo inconfondibile tratto umano. - Milano, 17 marzo 2014. Malù e Ado Frigessi di Rattalma perdono con Cesare Segre e sono affettuosamente vicini a Marisa. - Pavia, 17 marzo 2014. Giorgio Lunghini ricorda Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. Vittorio e Marina Gregotti ricordano con grande affetto l'amico Cesare Segre e sono vicini a Marisa nel suo dolore. - Milano, 17 marzo 2014. Lucio e Rosa Ceva si associano all'ammirazione per la valentìa culturale ed etica di Cesare Segre e ne rimpiangono l'amicizia. - Milano, 17 marzo 2014. Annalisa e Friedrich Cima ricordano con affetto Cesare - Milano, 17 marzo 2014. prof. Cesare Segre La Sezione di Italiano dell'Università di Losanna partecipa al lutto di Marisa Meneghetti e della famiglia per la scomparsa di Cesare Segre Maestro di studi filologici e letterari, ricordandone con gratitudine la generosa partecipazione alle attività editoriali e scientifiche losannesi. - Losanna, 17 marzo 2014. La sezione Letteratura del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia ricorda con affetto il grande amico e maestro Cesare Segre - Pavia, 17 marzo 2014. Gli allievi e amici di filologia romanza e italianistica dell'Università di Parma ricordano con gratitudine e affetto il maestro Cesare Segre Gabriella Ronchi, Paolo Bongrani, Donatella Martinelli, Giulia Raboni, Paolo Rinoldi. - Milano, 16 marzo 2014. Rolando Picchioni, Ernesto Ferrero e i collaboratori del Salone Internazionale del Libro di Torino ricordano con ammirazione il magistero scientifico e civile di Cesare Segre - Torino, 17 marzo 2014. Il Rettore dell'Università di Pavia Fabio Rugge insieme a tutta la Comunità Accademica partecipa con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa del Prof. Cesare Segre illustre critico letterario e professore emerito di filologia romanza, e ne ricorda con riconoscenza il lungo magistero, l'impegno civile, le eccezionali doti umane e i grandi meriti scientifici. - Pavia, 18 marzo 2014. Claudio Ciociola e i membri della Commissione scientifica preposta all'Edizione Nazionale degli Antichi Volgarizzamenti dei testi latini nei volgari italiani partecipano commossi al dolore dei familiari e al lutto della comunità scientifica per la scomparsa di Cesare Segre Accademico dei Lincei filologo illustre, studioso autorevolissimo dei volgarizzamenti italiani e Presidente onorario dell'Edizione Nazionale. - Firenze, 17 marzo 2014. L'Accademia Nazionale dei Lincei annuncia con profondo dolore la scomparsa del socio della Classe di Scienze Morali, Storiche e Filologiche Prof. Cesare Segre - Roma, 18 marzo 2014. Il coordinatore Lino Leonardi, con i membri del Collegio dei Docenti e con gli allievi del dottorato in filologia e critica e della Scuola di Dottorato in Filologia romanza dell'Università di Siena, sono vicini a Marisa Meneghetti nel dolore per la scomparsa di Cesare Segre fin dall'inizio membro della scuola, punto di riferimento per tante generazioni formatesi al magistero della sua filologia impeccabile e del suo sguardo critico, di totale impegno e inesauribile lucidità, su tutta la tradizione letteraria europea. - Firenze, 17 marzo 2014. Gli amici di "Medioevo Romazo", abbracciando con affetto Marisa, salutano Cesare Segre ricordando commossi il fondatore della rivista, maestro di una filologia che sapeva farsi chiave interpretativa della nostra realtà culturale, dal Medioevo alla contemporaneità. - Firenze, 17 marzo 2014. Gli accademici, il personale e i collaboratori dell'Accademia della Crusca partecipano con grande commozione al dolore della famiglia per la scomparsa di Cesare Segre Accademico della Crusca Partecipano al lutto: – Maurizio Vitale. – Gianpiero Sironi. – Angelo Stella. – Giuseppe Frasso. – Anna Maria Finoli. e ne ricordano le straordinarie doti di studioso innovatore e di maestro nei diversi ambiti delle ricerche filologiche, linguistiche e letterarie, unite sempre al generoso e appassionato impegno civile.- La Crusca rimpiange il suo lungo e intenso contributo alla vita accademica. - Firenze, 17 marzo 2014. La Fondazione Natalino Sapegno ricorda con commozione e gratitudine per la preziosissima collaborazione Gianni Cervetti Fulvio Papi e la Fondazione Corrente partecipano al gravissimo lutto per la scomparsa di Cesare Segre Cesare Segre Il grande cuore di Lorenzo Riva si è fermato.- Stefi con Federica, Matteo, Nicole e i piccoli Camilla e Andrea ti porteranno sempre nel loro cuore.- Amore mio continua a tenerci per mano.- I funerali saranno giovedì 20 marzo alle ore 11 nella parrocchia di S. Maria Segreta. - Milano, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Bruna, Pupa, Elio. – Uberto Ada Manetti. – Marcello e Luisa Verratti. – Giuliano e Mariella Garotta. – Le famiglie Canavesi e Milesi. – Wanda Giussani e figli. Ciao Lollo che il tuo viaggio sia buono, come buono tu sei stato con tutti.- I tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi cognati, le tue cognate ed i tuoi tanti nipoti si stringono a Stefi, Federica, Matteo e Nicole in questo momento di dolore per tutti. - Milano, 17 marzo 2014. Elena, Ugo e Gaspara Dozzio, Cagnoni, Benigno ed Elisabetta Mörlin Visconti sono affettuosamente vicini a Stefi, Federica e Matteo nel ricordo e nel rimpianto del caro cugino Lorenzo Riva - Milano, 17 marzo 2014. Don Giorgio, Elisabetta con Mario, Toni con Giovanna, stringono in un grande affettuoso abbraccio Stefi, Federica e Matteo nel ricordo del carissimo Lorenzo professor Cesare Segre Ideando e realizzando per Bruno Mondadori una importante storia e antologia della letteratura italiana per le scuole superiori, Cesare Segre ha fornito un esempio indimenticabile della capacità di unire il rigore degli studi, l'aggiornamento scientifico e la volontà di contribuire alla formazione dello spirito critico delle giovani generazioni. - Milano, 17 marzo 2014. Lo Studio Dottori Commercialisti Cazzaniga partecipa al grande dolore della Professoressa Maria Luisa per la scomparsa del caro marito Prof. Cesare Segre il cui ricordo resterà sempre vivo. - Milano, 17 marzo 2014. Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e la Giunta Comunale partecipano commossi al dolore per la scomparsa di Cesare Segre filologo e critico letterario, importante voce della vita culturale italiana ed europea. - Milano, 17 marzo 2014. Il Presidente Basilio Rizzo e il Consiglio Comunale di Milano partecipano con profondo cordoglio al lutto per la scomparsa di Cesare Segre - Milano, 17 marzo 2014. I cugini Cavezzali, Scaltriti, Bassignani, Cabassi ricordano con grandissimo affetto Entella (Mimma) Tagliavini Pizzini Piomarta memori della sua intensa e generosa vita. - Ancona - Bologna - Parma, 17 marzo 2014. Gli Avvocati Carmine Ferro, Alfredo Passaro, unitamente a tutti i collaboratori dello Studio Olivetti, Ferro, Passaro partecipano al lutto della famiglia per la perdita della signora Entella (Mimma) Tagliavini Pizzini - Milano, 17 marzo 2014. Partecipa al lutto: – La signora Cesira Bertolotti. Ciao Mimma amica di una vita.- Ci hai lasciati serenamente per raggiungere il tuo amato Tatino, nella luce e nella pace del Signore.- Il vostro ricordo mi accompagnerà per sempre.- Carmine. - Milano, 17 marzo 2014. I figli Giulio, Vito e Lidia e i nipoti Nicola e Beniamino danno l'ultimo saluto all'amata Elvira Bavarino ved. Calderoli - Milano, 17 marzo 2014. sig. Francesco (Cesco) Ciapanna I condomini e l'amministratore di via Mario Pagano 31 Milano partecipano sentitamente al lutto dei famigliari per la scomparsa del uomo mite e generoso e sono vicini ai suoi cari. - Roma, 17 marzo 2014. Dott. Lorenzo Riva Partecipano al lutto: – I collaboratori tutti dello Studio Legale Associato Mora - Storchi. È mancato al profondo affetto di sua moglie Antonia lasciando un grande vuoto Fernando e Laila Fenzi con Marco e Paola, Fabio e Carla, sono vicini a Carla e famiglia per la dipartita del caro amico - Milano, 17 marzo 2014. Bernardo Maggi Giorgio Mazzoleni Le esequie si svolgeranno giovedì 20 marzo alle 10.30 presso la parrocchia Santi Pietro e Paolo di Biumo Inferiore. - Varese, 17 marzo 2014. e lo ricordano come esempio di generosità bontà e intelligenza. - Milano, 17 marzo 2014. Partecipano al lutto: – Alessio e Anna Frölichsthal. Partecipano al lutto: – Dino Fenzi e famiglia. Giovanni e Cecilia commossi abbracciano Nini come amava chiamarla lo Lucia con Stefano e Filippo abbraccia forte e con tanto affetto Valeria, Francesca e Alice, Filippo, Nicolò e Sofia pensando alla dolcezza e al gran sorriso dell'amico zio Berna - Milano, 17 marzo 2014. Marco Villa I cugini Biancardi si stringono forte ad Antonia nel rimpianto del carissimo - Milano, 17 marzo 2014. Lorenzo amico buono, sorridente e carissimo. - Milano, 17 marzo 2014. I cugini Alessandra, Giuseppe, Alberto, Simonetta e Maria Luisa con le loro famiglie abbracciano teneramente Stefania ricordando la forza morale, la bontà e la serenità di Lorenzo Riva Bernardo Maggi Bernardo ricordando il legame affettuoso con la mamma e tutta la famiglia. - Milano, 16 marzo 2014. Dony e Giovanni, Nicla ed Alberto, Mariano con tutti i ragazzi stringono in un forte abbraccio Stefi, Federica, Matteo e Nicole, perchè il nostro caro Sandro, Graziella e figli Francisca con Geppe, Federico con Isabel, Antonio con Sabina, Carola con Lorenzo abbracciano commossi Antonia ricordando il ci ha lasciati.- - Milano, 17 marzo 2014. Cecilia e Mario Morpurgo, Picci e Franco Ragazzi prendono affettuosamente parte al grande dolore di Stefi e famiglia per la scomparsa di Lorenzo Riva - Milano, 17 marzo 2014. Carissimo Lorenzo con quanta forza e dignità hai sopportato tutto questo.- Ci resta il tuo esempio e un grande rimpianto.- Lucia Dal Brollo, Guido e Luisa Isolabella. - Milano, 17 marzo 2014. Mario e Silvia Bassani sono affettuosamente vicini ai suoi familiari e ai suoi fratelli nel dolore per la scomparsa del loro caro amico Lorenzo Riva - Milano, 17 marzo 2014. Un grosso abbraccio a Stefi e ragazzi ricordando i bei momenti di gioia vissuti insieme all'amico Lorenzo Chiara, Diego, Marta, Rori. - Milano, 16 marzo 2014. Partecipa al lutto: – Claudia Galimberti. Coraggioso Lorenzo Erminio e Carla ti ricordano con grande affetto. - Milano, 16 marzo 2014. Lorenzo Lina e Giovanni, Pucci e Gigi, Mario abbracciano Stefi, Federica, Matteo nel ricordo di Lorenzo amico carissimo. - Rozzano, 17 marzo 2014. Giorgio e Mirella, Marco e Nini, Erminio, Paolo e Joanna, Guido e Maria Giulia, Massimo e Tota, Giulio e Valeria sono vicini con tanto affetto a Stefy, Federica, Matteo e Nicole, nel ricordo di Lorenzo amico di sempre, uomo mite, sereno e generoso. - Milano, 17 marzo 2014. Federica Delia-Russell con Alessandro e Theo e le loro famiglie partecipano con tanto affetto al dolore di Stefi, Federica e Matteo per la perdita del loro amatissimo Piergiorgio Guelfi Francesco e Giorgia con Marco e Matteo abbracciano con affetto Manrico e Fedora per l'improvvisa perdita del loro caro papà - Milano, 17 marzo 2014. zio Berna ci ricorderemo sempre il tuo affetto, la tua bontà d'animo, la tua generosità.- Grazie.- Antonio, Sabina e Alessandro. - Rivalazzo, 17 marzo 2014. zio Lollo - Biella, 17 marzo 2014. Erminio Mologni Ciao e sono vicini ai figli e a tutti i fratelli Riva. - Milano, 17 marzo 2014. - Milano, 17 marzo 2014. Cesare Segre Partecipa al lutto: – Piera Basilico. Lo Studio Legale Associato - Allen & Overy è vicino a Francesco e a tutta la sua famiglia per la perdita del papà Partecipano al lutto: – Simonetta e Silvia Sapegno. – Lionello Sozzi. – Nino Borsellino. – Piero Boitani con il Comitato scientifico Fondazione Sapegno. – Bruno Germano con il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Sapegno. – Giulia Radin. accademico dei Lincei - Roma, 17 marzo 2014. Antonella Storchi e Paolo Mora addolorati ricordano il - Milano, 17 marzo 2014. I condomini, i consiglieri e l'amministratore di via Panzeri 10 - Milano, partecipano commossi al lutto per la scomparsa dell'esimio Il Presidente del Consiglio di amministrazione di Pearson Italia, Roberto Gulli, l'Amministratore delegato Mario Mariani e tutta la Direzione editoriale ricordano con commozione e perdurante ammirazione il Lorenzo Riva - Milano, 17 marzo 2014. Mario, Paolo, Emilia, Enrico e Michele Lodigiani con le loro famiglie sono vicini a Stefi e ai ragazzi nel dolore per la perdita di Paolo e Cristina si stringono con grande affetto a Stefi, Federica e Matteo nel ricordo di La Società Italiana di Filologia Romanza si stringe a Marisa e ai familiari tutti nel piangere la perdita del grande maestro di studi e vita I soci AIRB rattristati partecipano al lutto e al dolore della famiglia di Silvana Ballabio Cova Lo annuncia il figlio Paolo con Beatrice, Margherita e Anna, le sorelle, le cognate e i parenti tutti.I funerali si svolgeranno oggi, martedì 18 marzo, alle ore 14 nella Basilica di San Giuseppe a Seregno, indi al cimitero di Lesmo. - Seregno, 18 marzo 2014. Paolo e Paola con Elena e Valentina sono vicini a Cecilia nel ricordo del caro zio maestro della cultura italiana. - Milano, 17 marzo 2014. - Milano, 17 marzo 2014. Lorenzo e con loro piangono un grande uomo. - Milano, 17 marzo 2014. "E ora lascia, Signore, che il tuo servo vada in pace". (Vangelo di Luca) È tornata alla casa del Padre cugino coraggioso e generoso, amico prezioso. - Milano, 17 marzo 2014. voce insostituibile della cultura europea. - Morgex, 17 marzo 2014. Dott. Prof. Cesare Segre Tolo e Simonne, Marco e Peppa, Andrea e Mariafina, Umberto e Gabriella con le loro famiglie sono vicini a Stefania, Federica e Matteo nel ricordo di N.H. Attilio con Paola è vicino a Laura, Alice e Silvia nel ricordo di Gianfranco Rezzaghi amico di sempre nella vita e nella professione. - Milano, 16 marzo 2014. I funerali di Gaetano (Nino) Ruocco Dott. Bernardo Maggi si terranno oggi, alle 11, nella parrocchia di Sant'Anselmo da Baggio.- La famiglia. - Milano, 18 marzo 2014. Fanny, Filippo, Vittoria, Maddalena, Giacomo, Francesca, Emanuele, Alexandra, Nicolò, Alessandro, Julia ricordano il caro La Gilardoni Ascensori esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di amato cognato e zio. - Milano, 17 marzo 2014. zio Bernardo Giuseppe Verderio con grande affetto. - Milano, 17 marzo 2014. grande imprenditore ed artista. - Milano, 17 marzo 2014. Sabina Anrep abbraccia Antonia nel ricordo affettuoso di Mimma, Cristina e Paolo ricordano con tanto amore Bernardo Basilia (Lia) Sindoni - Milano, 17 marzo 2014. - Milano, 17 marzo 2014. Il 16 marzo 2014 è mancato all'affetto della sua famiglia il dott. ing. Savino Carella Lo comunicano con grande dolore la moglie Teresa, i figli Francesco e Rosabianca con i rispettivi coniugi, gli adorati nipoti Giulia e Filippo.- I funerali avranno luogo mercoledì 19 alle ore 11 partendo dalla chiesa degli Angeli Custodi, via Pietro Colletta, Milano. - Milano, 18 marzo 2014. Sono vicini a Teresa e figli i fratelli Lucia e Mario e le cognate Lina e Sara e famiglie per la perdita del caro Savino Nel secondo anniversario della scomparsa di Roberto De Silva l'associazione "Coro Suono Antico Città di Merate", dedicherà alla sua memoria, nella restaurata chiesa di Sartirana, l'esecuzione della Messa da Requiem di Mozart in versione integrale.- La data fissata è il 7 giugno alle ore 21.- Coloro che volessero essere presenti sono pregati di telefonare, sotto data, ai numeri 02.21772134 oppure 02.21772840 per avere conferma. - Milano, 18 marzo 2014. Sempre nei miei pensieri Roberto Diana. - Milano, 18 marzo 2014. - Milano, 18 marzo 2014. Mario, Rita Cossa e figli, vicini a Teresa, Francesco e Rosabianca ricordano con affetto il carissimo amico Ing. Savino Carella - Milano, 17 marzo 2014. È mancato all'affetto dei suoi cari Eugenio Demolli Ne danno il triste annuncio la moglie Letizia, il figlio Luca con Sara, le nipoti Tea e Alice, i fratelli Guido e Suor Maria Lucia, i nipoti Laura e Carlo.Il funerale si terrà mercoledì 19 marzo alle 11 nella parrocchia Santi Nabore e Felice, piazza Perrucchetti. - Milano, 17 marzo 2014. Gli zii Rusconi con le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Luca in questo doloroso momento per la perdita del papà Eugenio Demolli - Milano, 17 marzo 2014. Lucio Servadei Quante belle veleggiate insieme!- Ora sei salpato per l'ultima in solitaria.- Buon vento "Comandante".- I tuoi amici "della barca".- Giorgio, Isa, Toppi, Maurilio, Michele, Franco, Ennio. - Seregno, 18 marzo 2014. A due anni dalla sua scomparsa, Renato ricorda l'amico del cuore della gioventù Roberto De Silva di cui rivive l'amore per il bello e il rifiuto per l'ovvio e il ripetitivo. - Milano, 18 marzo 2014. 18 marzo 2004 - 18 marzo 2014 Maria Gabriella Arcelli, con Angelo Federico e Paola, Maria Camilla, Francesca e Laura, e con Francesco, Loredana, Caterina e Giulio ricordano a dieci anni dalla scomparsa il N.H. Prof. Mario Arcelli - Milano, 18 marzo 2014. 1999 - 2014 Don Angelo Cremascoli Una Santa Messa sarà celebrata martedì 6 maggio, ore 21, nella chiesa di San Matteo alla Banchetta, via Santa Maria Fulcorina 20 Milano.- Associazione Amici del Don. - Milano, 18 marzo 2014. 18 marzo 2007 - 18 marzo 2014 Nel settimo anniversario della scomparsa di Giada D'Ippolito Lupo Alfonso ogni giorno porta nel cuore il ricordo di lei. - Milano, 18 marzo 2014. Lorenzo - Milano, 17 marzo 2014. RCS MediaGroup S.p.A. - Via Rizzoli,8 - 20132 Milano Michele e Giovanna, Augusto e Giovanna, Giovanni e Maria, Carla, Flavia, Giovanni abbracciano forte Stefi, Federica e Matteo nel ricordo di Lorenzo grande coraggioso e generoso amico. - Milano, 17 marzo 2014. Gianpietro e Luisa abbracciano affettuosamente Stefy e i figli per la prematura scomparsa del carissimo Lorenzo - Milano, 17 marzo 2014. Abbracciamo con tanto affetto Stefi, Federica e Matteo nel ricordo di Lorenzo e dei tanti momenti insieme di fraterna amicizia.Sergio, Elena, Fabrizio, Marina. - Milano, 17 marzo 2014. SERVIZIO ACQUISIZIONE NECROLOGIE ATTIVO DA LUNEDI A DOMENICA 13.30-19.30 CON SUPPLEMENTO 20% SULLA TARIFFA BASE Tel. 02 50984519 - Fax 02 25846003 www.necrologi.corriere.it - e-mail: [email protected] SI ACCETTANO RICHIESTE VIA WEB, E-MAIL E CHIAMATE DA CELLULARI SOLO DIETRO PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO L’INVIO DI UN FAX DEVE ESSERE ACCOMPAGNATO DA COPIA DI UN DOCUMENTO DI IDENTITA’ Corriere della Sera PER PAROLA: A MODULO: TARIFFE BASE IVA ESCLUSA: Gazzetta dello Sport Necrologie: € 5,00 Adesioni al lutto: € 10,00 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 540,00 Necrologie: € 1,90 Adesioni al lutto: € 3,70 Solo anniversari, trigesimi e ringraziamenti: € 258,00 Diritto di trasmissione: pagamento anticipato € 1,67 - pagamento differito € 5,00 L’accettazione delle adesioni è subordinata al pagamento con carta di credito Servizio fatturazione necrologie: tel. 02 25846632 mercoledì 9/12.30 - giovedì/venerdì 14/17.30 fax 02 25886632 - e-mail: [email protected] 45 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Il Tempo Ogni giorno le PREVISIONI della tua città sempre con te Digita: mobile.corriere.it nel browser del telefonino Il servizio è gratuito salvo i costi di connessione internet previsti dal piano tariffario del proprio operatore Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobile IL SOLE OGGI Bari Sorge alle T Tramonta alle LE PREVISIONI PREV PRE VISIONI Palermo Bologna Firenze 5:59 18:02 6:13 18:16 6:21 18:24 6:21 18:24 Torino 6:36 18:38 Napoli 6:09 18:12 Roma Milano 6:16 6:30 18:32 18:19 Genova DOMANI Trento Aosta Venezia 6:31 18:33 LA LUNA 6:17 18:20 GIOVEDÌ Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto 1 mar. 8 mar. 16 mar. 23 mar. SABATO VENERDÌ Trieste Venezia Milano Torino Bologna Genova Firenze Ancona Perugia Alta pressione delle Azzorre che continua a dominare su tutto il territorio italiano, ma tende ad "invecchiare" e così la formazione di foschie o nebbie e nubi basse caratterizzeranno il tempo soprattutto sulla Liguria, le coste tirreniche e la pianura orientale del Nord. Continuerà a splendere il sole sul resto delle regioni. A partire da venerdì e specialmente sabato il tempo diventerà via via più nuvoloso al Nord e Toscana con piogge. L’Aquila ROMA Campobasso IN EUROPA Bari Potenza Napoli Catanzaro Cagliari LE TEMPERATURE ERAT ERA ATURE DI OGGI 15 Aosta 18 Torino 15 Genova 18 Bologna 19 Roma 18 Campobasso 23 R. Calab Calabria a 22 Catania Catania 18 17 13 19 19 18 19 18 16 21 18 20 21 19 19 20 Milano Trento Venezia Trieste Fire r nze re Firenze Perugia Ancona L L’A quila L’Aquila Napoli Bari Potenza Cata Palermo Palerm Paler mo Palermo Alghero ro Alghero Cagliari Cagliar a cura di Olbi VENTO Sole Nuvolo Coperto Pioggia Rovesci Temporali Neve Moderato Forte Molto forte Calmo LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA min Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia Cagliari S = Sereno 5 7 7 4 5 5 8 max 19 17 21 21 18 21 19 S S S S N S S P = Pioggia min max 7 3 10 7 8 12 11 19 20 21 22 18 15 19 Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova Imperia N = Nuvoloso S S S S N N N L’Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia Palermo T = Temporale min max 8 10 10 6 10 5 11 19 19 19 22 19 21 19 C = Coperto S S S S S S S Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria Rimini V = Neve min max 8 6 5 9 6 11 5 21 18 21 16 18 20 21 R = Rovesci S S S B S S S Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona min max 6 8 7 7 7 7 6 21 22 18 20 18 14 19 B = Nebbia Sudoku Diabolico 5 1 7 4 9 2 6 1 8 4 7 6 3 9 5 Puzzles by Pappocom 6 3 7 7 2 8 4 3 3 2 Altri giochi su www.corriere.it 8 5 LA SOLUZIONE DI IERI 2 9 8 6 4 5 1 3 7 7 4 1 9 8 3 2 5 6 9 1 7 5 6 4 3 2 8 5 6 3 8 2 7 4 9 1 4 8 2 3 9 1 7 6 5 6 2 5 4 7 9 8 1 3 1 3 4 2 5 8 6 7 9 8 7 9 1 3 6 5 4 2 Mosso Agitato 0 Helsinki Oslo 9 Berlino Amsterdam 11 Londra 11 Kiev 11 Varsavia 9 Milano Vienna 17 Belgrado 18 20 21 Lisbona 17 Fronte Caldo 13 19 Bucarest Tirana Fronte Freddo 22 Atene 24 Tunisi Algeri Ankara 18 19 Roma Barcellona Madrid 6 Praga 11 Parigi Bassa Pressione 6 9 10 Dublino L Stoccolma 7 Copenaghen Edimburgo 10 23 21 15 S S N B 3 36 a 9,90 euro più il prezzo del quotidiano Bogotà 17 Tokyo 28 Fronte Occluso Vancouver 9 Giacarta San Francisco 18 Los Angeles 28 B 28 Sydney 20 27 Chicago Santiago New York 4 25 33 27 Città del Messico 18 AFRICA Casablanca Il Cairo 20 Lima 9 24 Da giovedì in edicola con il Corriere il terzo volume della collana «La grande cucina italiana, le ricette regionali presentate da Carlo Cracco». Disponibile il volume dedicato alla Sicilia. Caracas 21 Seul Delhi Shanghai Bangkok SUD AMERICA 13 Pechino S N NORD AMERICA ASIA AUSTRALIA Da giovedì con il Corriere Ricette siciliane Cracco racconta la grande cucina Come si gioca Bisogna riempire la griglia in modo che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri da 1 a 9 3 5 6 7 1 2 9 8 4 Alta Pressione MARE Debole Nebbia H L'alta pressione delle Azzorre continua a dominare sulla quasi totalità dell'Europa garantendo tempo soleggiato su gran parte delle nazioni. Il flusso perturbato atlantico però si fa sempre più minaccioso ed inizia lentamente la sua discesa a latitudini inferiori riuscendo ad influenzare con piogge il Regno Unito e tutte le zone settentrionali europee; nel fine settimana arriverà anche in Italia. 25 29 Rio de Janeiro Buenos Aires Nairobi Lagos 22 Luanda 32 24 Città del Capo Oggi su www.corriere.it I più letti Tecnologia WhatsApp cresce «Non solo euro» Tra pochi mesi pronta l’opzione per fare chiamate vocali gratis. Nuovo libro di D’Alema Scienza piano di Renzi contro le 1 Ilspese folli delle Regioni Merkel a Renzi: «Colpita, 2 no a rinvii sul rigore» disse «è tutto ok» 3 Pilota ma aereo era già invisibile Marco 4 L’alpinista Anghileri morto sul Bianco «Precari, chi non 5 Farinetti: li stabilizza è bastardo» Tracce di Big Ben Trovate le prove della primissima fase della nascita dell’Universo. Grattacieli Nuove frontiere Buchi con intorno l’edificio: 11 opere da vedere. Guarda. Ci sarà anche il premier Matteo Renzi, oggi a Roma, alla presentazione dell’ultimo libro di Massimo D’Alema. Diretta dalle 18 dal Tempio di Adriano per «Non solo euro». 46 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera Tv in chiaro Teleraccomando Rai1 di Maria Volpe PER RIFLETTERE PER CONOSCERE Preziosi è l’eroe Storie di animali don Peppe Diana bisognosi di cure Nel ventennale dell’assassinio di don Giuseppe Diana (1958 – 1994), la miniserie in due puntate (la seconda sarà trasmessa domani) diretta da Antonio Frazzi, con Alessandro Preziosi nei panni del protagonista (foto), ne ricorda la figura e l’impegno contro la «dittatura armata» della camorra, per l’educazione dei giovani, per il riscatto della propria terra. Ne emerge il ritratto di un prete calato in un nostrano Far West, distante un’ora e mezzo di auto da Roma, dove le leggi dello Stato non venivano rispettate e dove a comandare era la legge dell’illegalità e dell’ingiustizia. Il reality che mancava adesso c’è. Va infatti in onda da stasera il primo reality show che racconta le storie di animali bisognosi di cure che vengono ricoverati presso la Clinica Veterinaria Roma Sud, dove uno staff sarà pronto a tutto per salvarli. Il progetto, nato nel 1996 dalla passione di un gruppo di giovani veterinari (Nella foto, Davide Vasile), oggi è divenuto una realtà consolidata nel panorama veterinario nazionale. La struttura, come vedremo, è in grado di offrire la migliore assistenza sanitaria possibile per animali da compagnia. Per amore del mio popolo Rai1, ore 21.10 Emergenza veterinaria Sky Uno HD, ore 19.25 Rai2 Rai3 rai.it rai.it 6.00 EURONEWS. Attualità 6.10 UNOMATTINA CAFFÈ. Attualità 6.30 TG 1. PREVISIONI SULLA VIABILITÀ - CCISS VIAGGIARE INFORMATI. 6.45 UNOMATTINA. Attualità 11.25 UNOMATTINA MAGAZINE. Attualità 12.00 LA PROVA DEL CUOCO. Varietà 13.30 TELEGIORNALE. 14.00 TG 1 ECONOMIA. Attualità 14.10 VERDETTO FINALE. Attualità. Conduce Veronica Maya 15.20 LA VITA IN DIRETTA. Attualità 16.50 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE. 17.00 TG 1. 18.50 L’EREDITÀ. Quiz 20.00 TELEGIORNALE. 20.30 AFFARI TUOI. Varietà SERA 21.10 PER AMORE DEL MIO POPOLO - DON DIANA. Miniserie. Con Alessandro Preziosi, Massimiliano Gallo, Adriano Pantaleo . Nel programma: Tg 1 60 secondi 23.20 PORTA A PORTA. Att. 6.40 CARTOON FLAKES. Ragazzi 8.15 DUE UOMINI E MEZZO. Serie 8.35 DESPERATE HOUSEWIVES - I SEGRETI DI WISTERIA LANE. Telefilm 10.00 TG2 INSIEME. Attualità 11.00 I FATTI VOSTRI. Attualità 13.00 TG 2 GIORNO. 13.30 TG 2 COSTUME E SOCIETÀ. Attualità 13.50 MEDICINA 33. Rubrica di attualità 14.00 DETTO FATTO. Attualità 16.15 COLD CASE - DELITTI IRRISOLTI. Telefilm 17.45 TG 2 FLASH L.I.S. METEO 2. 17.50 RAI TG SPORT. 18.15 TG 2. 18.45 SQUADRA SPECIALE COBRA 11. Telefilm 0.55 1.25 1.30 2.00 TG 1 NOTTE. CHE TEMPO FA. SOTTOVOCE. Attualità TERZA PAGINA. Attualità 2.30 MILLELUCI. Varietà Rete4 rai.it Canale5 mediaset.it/rete4 mediaset.it/canale5 8.00 AGORÀ. Attualità 10.00 MI MANDA RAITRE. Attualità 11.10 TG 3 MINUTI. 11.15 ELISIR. Attualità 12.00 TG 3. 12.25 TG3 FUORI TG. Attualità 12.45 PANE QUOTIDIANO. Attualità 13.10 IL TEMPO E LA STORIA. Attualità 14.00 TG REGIONE. TG REGIONE METEO. 14.20 TG 3. METEO 3. 14.50 TGR LEONARDO. Att. 15.00 TG 3 L.I.S. 15.05 TGR PIAZZA AFFARI. Attualità 15.10 49ª TIRRENO ADRIATICO: 7ª tappa: San Benedetto del Tronto. Ciclismo 16.10 ASPETTANDO GEO. Documenti 16.40 GEO. Documenti 19.00 TG 3. TG R - METEO. 7.20 MIAMI VICE. Telefilm 8.15 HUNTER. Telefilm 9.40 CARABINIERI. Telefilm 10.40 SAI COSA MANGI? Attualità 10.50 RICETTE ALL’ITALIANA. Attualità 11.30 TG 4 - METEO.IT 12.00 DETECTIVE IN CORSIA. Telefilm 12.55 LA SIGNORA IN GIALLO. Telefilm 14.00 LO SPORTELLO DI FORUM. Attualità 15.30 HAMBURG DISTRETTO 21. Telefilm 16.35 FILM LA STELLA DI LATTA. (Western, Usa, 1973) 18.55 TG 4 - METEO.IT 19.35 IL SEGRETO. Telenovela 20.30 TEMPESTA D’AMORE. Soap Opera 6.00 TG 5 PRIMA PAGINA. Attualità 8.00 TG 5 MATTINA. 8.45 MATTINO CINQUE. Attualità 10.00 TG 5 ORE 10. 11.00 FORUM. Attualità 13.00 TG 5. METEO.IT 13.40 BEAUTIFUL. Soap 14.05 GRANDE FRATELLO 13. Reality 14.10 CENTOVETRINE. Soap 14.45 UOMINI E DONNE. Talk show 16.05 GRANDE FRATELLO 13. Reality 16.15 IL SEGRETO. Telenovela 17.10 POMERIGGIO CINQUE. Attualità 18.50 AVANTI UN ALTRO! Quiz. Conduce Paolo Bonolis 20.00 TG 5. METEO.IT 20.40 STRISCIA LA NOTIZIA - LA VOCE DELL’IRRUENZA. Tg Satirico 20.30 TG 2 20.30. 21.00 LOL :-). Serie 21.10 MADE IN SUD. Varietà. Con Gigi & Ross, Fatima Trotta, Elisabetta Gregoraci 23.45 TG 2. 24.00 2NEXT. ECONOMIA E FUTURO. Attualità. Con Annalisa Bruchi 20.00 BLOB. Attualità 20.15 SCONOSCIUTI. Reality 20.35 UN POSTO AL SOLE. Soap 21.05 BALLARÒ. Attualità. Conduce Giovanni Floris 23.20 GAZEBO. Attualità. 24.00 TG3 LINEA NOTTE. 21.15 FILM NATI CON LA CAMICIA. (Avventura, Italia/usa, 1983). Regia di Enzo Barboni. Con Terence Hill, Bud Spencer, Buffy Dee. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 0.55 RAI PARLAMENTO TELEGIORNALE. 1.05 LAW & ORDER. Tf METEO 2. 1.55 APPUNTAMENTO AL CINEMA. Attualità 0.10 TG REGIONE. 1.00 METEO 3. 1.05 GAP - FORWARD. Attualità 1.35 PRIMA DELLA PRIMA. Musica Italia1 La7 MTv mediaset.it/italia1 la7.it mtv.it 6.35 CHANTE! Telefilm 6.55 FRIENDS. Serie 7.45 LE REGOLE DELL’AMORE. Serie 8.40 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm 10.30 DR. HOUSE MEDICAL DIVISION. Telefilm 12.25 STUDIO APERTO. METEO.IT 13.05 SPORT MEDIASET. 13.40 GRANDE FRATELLO 13. Reality 14.10 I SIMPSON. Cartoni 14.35 DRAGON BALL GT. Cartoni 15.00 BIG BANG THEORY . Serie 15.50 DUE UOMINI E 1/2. Serie 16.35 HOW I MET YOUR MOTHER. Telefilm 17.25 NIKITA. Telefilm 18.30 STUDIO APERTO. METEO.IT 19.20 C.S.I - SCENA DEL CRIMINE. Telefilm 6.00 TG LA7. 6.55 MOVIE FLASH. Attualità 7.00 OMNIBUS RASSEGNA STAMPA. Attualità 7.30 TG LA7. 7.50 OMNIBUS METEO. Attualità 7.55 OMNIBUS. Attualità 9.45 COFFEE BREAK. Attualità 11.00 L’ARIA CHE TIRA. Attualità 13.30 TG LA7. 14.00 TG LA7 CRONACHE. Attualità 14.40 LE STRADE DI SAN FRANCISCO. Telefilm 16.40 COMMISSARIO CORDIER. Telefilm 18.10 L’ISPETTORE BARNABY. Telefilm. Con John Nettles, Daniel Casey, John Hopkins 20.00 TG LA7. 13.20 HARD TIMES: TEMPI DURI PER RJ BERGER. Telefilm 13.45 HARD TIMES: TEMPI DURI PER RJ BERGER. Telefilm 14.15 SCRUBS. Serie 15.10 MODERN FAMILY. Tf 16.00 GINNASTE - VITE PARALLELE. Varietà 16.50 TEEN MOM 2. Varietà 17.50 TEEN CRIBS. Varietà 18.20 GINNASTE - VITE PARALLELE. Varietà 19.20 SCRUBS. Serie 20.15 MODERN FAMILY. Telefilm 21.10 DIARIO DI UNA NERD SUPERSTAR. Telefilm 21.35 DIARIO DI UNA NERD SUPERSTAR. Telefilm 21.10 FILM IMMATURI. (Commedia, Italia, 2011). Regia di Paolo Genovese. Con Isabelle Adriani, Ambra Angiolini, Luca Bizzarri. Nel programma: Tgcom; Meteo.it 21.10 ARROW. Telefilm. Con Stephen Amell, Katie Cassidy, Colin Donnell 22.00 THE TOMORROW PEOPLE. Telefilm. Con Robbie Amell, Peyton List, Luke Mitchell 20.30 OTTO E MEZZO. Attualità. Conduce Lilli Gruber 21.10 SEX AND THE CITY. Telefilm. Con Sarah Jessica Parker, Kim Cattrall, Kristin Davis 23.15 LA MALA EDUCAXXXION. Talk 23.30 SPECIALE CHAMPIONS LEAGUE. Calcio 1.20 TG 4 NIGHT NEWS. 1.45 THE PACIFIC. Miniserie 23.40 LE MANI DENTRO LA CITTÀ. Miniserie 1.30 TG 5 NOTTE. Nel programma: Rassegna stampa; Meteo.it 22.55 REVOLUTION. Telefilm 23.50 LE IENE SHOW. Varietà. Conduce Ilary Blasi, Teo Mammucari Rai Gulp Real Time Class Tv 0.25 TG LA7 - NIGHT DESK. Attualità 1.35 MOVIE FLASH. Attualità 1.40 OTTO E MEZZO. Attualità Deejay TV 16.00 VIA MASSENA 2. Serie 16.20 FUORI FRIGO. Varietà 16.55 DEEJAY TG. 17.00 DEEJAY HITS. Mus. 18.00 A PROPOSITO DI BRIAN. Telefilm 18.55 DEEJAY TG. 19.00 DIRTY SEXY MONEY. Telefilm 20.00 DIMMI QUANDO. Varietà 22.00 DEEJAY CHIAMA ITALIA . Varietà 23.30 ALIAS. Telefilm 0.30 LOREM IPSUM. Musicale DATI DI PROGRAMMAZIONE FORNITI DA COMPUTIME Film e programmi Bova e Memphis tornano a scuola Pitt è braccato dai cacciatori di taglie Rai4 Un gruppo di quarantenni si ritrova dopo vent’anni a rifare l’esame di maturità annullato loro dal ministero dell’Istruzione (nella foto Raoul Bova e Ricky Memphis in una scena del film) . Immaturi Canale 5, ore 21.10 Il bandito Jesse James Brad Pitt, foto) è inseguito dai cacciatori di taglie, interessati a intascare il premio per la sua cattura. Ma la vera minaccia si nasconde tra le fila dei suoi uomini più fidati. L’assassinio di Jesse James... Iris, ore 21.05 Bruchi ripercorre la vicenda Alitalia Un prete coraggioso contro la camorra Con Gabriele del Torchio, la conduttrice Annalisa Bruchi affronta i temi più importanti della complessa vicenda Alitalia. Tra gli altri servizi anche il «Graffio» di Aldo Cazzullo. 2Next - Economia e futuro Rai2, ore 24 La vicenda di don Diana è la chiave per raccontare l’evolversi della camorra casalese e per scoprire storie più nascoste su di lui e su chi lo ha conosciuto. Non tacerò, la storia di don Peppe Diana Rai Storia, ore 22 Rai5 rai.it rai.it 6.10 SERIAL WEBBERS. Attualità 6.30 MUSICLIFE. Attualità 6.40 SABRINA VITA DA STREGA. Serie 7.40 STREGHE. Serie 9.10 LOST WORLD. Serie 9.55 XENA. Serie 10.40 PRIVATE PRATICE. Serie 11.25 BROTHERS AND SISTERS. Telefilm 12.05 STREGHE. Serie 13.35 RUSH. Telefilm 14.25 PRIVATE PRATICE. Serie 15.10 BROTHERS AND SISTERS. Telefilm 15.50 90210. Serie 16.30 ONE TREE HILL. Serie 17.15 RAI NEWS - GIORNO. 17.20 ROBIN HOOD. Serie 18.10 STREGHE. Serie 19.35 XENA. Serie 20.25 HEROES. Serie 21.10 FILM BLIND MAN. (Azione). Regia di Xavier Palud. 22.45 WONDERLAND. Attualità 18.40 RAI NEWS - GIORNO. 18.45 HAYDN, SCHUBERT, CAJKOVSKIJ. Musica 20.00 MAHLER, STRAUSS. Musica 20.40 PASSEPARTOUT. Attualità 21.15 FILM NOI CREDEVAMO. 0.10 DAVID LETTERMAN SHOW. Talk show Rai Storia Rai Rai Premiumrai.it Movie 17.50 RAI NEWS - GIORNO. 17.55 BETTY LA FEA. Telenovela 18.40 PAGINE DI VITA. Telenovela 19.25 THREE RIVERS. Serie 20.10 IL MARESCIALLO ROCCA. Telefilm 21.10 TI LASCIO UNA CANZONE. Varietà 0.35 FILM CRIMINI. rai.it 20.00 RAI 54. Documenti 20.30 IL TEMPO E LA STORIA. Documenti 21.15 LA VOCE DI STRATOS. Documenti 22.00 DON DIANA. Documenti 23.00 REWIND - PUNTI DI VISTA. Documenti 24.00 RES GESTAE FATTI. rai.it 16.00 FILM IL CUORE ALTROVE. 17.50 RAI NEWS - GIORNO. 17.55 FILM WILD TARGET. 19.40 FILM PANE, AMORE E ANDALUSIA. 21.15 FILM VAJONT - LA DIGA DEL DISONORE. 23.15 FILM LONELY HEARTS. 0.55 RAI NEWS - NOTTE. rai.it realtimetv.it DMax La7d class.it dmax.it la7.it 17.30 KUNG FU PANDA. Cartoni 17.55 WINX CLUB. Cartoni 18.20 GULP GIRL 2013/2014. Attualità 18.45 GRACHI. Telefilm 19.30 VIOLETTA. Telefilm 20.20 VICTORIOUS. Telefilm 21.10 WINX CLUB. Cartoni 22.25 KUNG FU PANDA. Cartoni 19.10 MOLTO BENE. Attualità 19.40 FUORI MENÙ. Attualità 20.40 IL BOSS DELLE TORTE. Attualità 21.10 MY CAKE DESIGN: LA BATTAGLIA DELLO ZUCCHERO. Attualità 22.10 FUORI MENÙ. Attualità 13.35 16.00 16.30 17.00 I CESARONI. Serie TG GIORNO. Attualità TG SPORT. Attualità DISTRETTO DI POLIZIA. Serie 21.05 STORIE CRIMINALI. Attualità 22.45 LAW&ORDER. Telefilm 23.45 SPORT&ADVENTURE 3. Attualità 19.00 A CACCIA DI AUTO. Att. 19.30 CACCIATORI DI TESORI. Attualità 19.55 CACCIATORI DI TESORI. Attualità 20.20 BANCO DEI PUGNI. Documentario 21.10 AFFARI A TUTTI I COSTI. Doc. 22.00 CONTAINER WARS. Documentario 18.05 CAMBIO MOGLIE. Reality 18.55 TG LA7. 19.00 I MENÙ DI BENEDETTA. Attualità 20.05 CUOCHI E FIAMME. Attualità 21.10 DIANE, UNO SBIRRO IN FAMIGLIA. Tf 23.00 PRIME SUSPECT. Telefilm Rai YoYo Iris Cielo La5 Tv 2000 rai.it iris.mediaset.it cielotv.it 18.30 LA PIMPA. Cartoni 18.55 MOFY. Cartoni 19.10 LA CASA DELLE API (THE HIVE). Cartoni 19.30 LA CASA DI TOPOLINO. Cartoni 19.50 CARTONI DELLO ZECCHINO. Cartoni 20.10 PEPPA PIG. Cartoni 21.20 IL PICCOLO REGNO DI BEN & HOLLY. 15.45 FILM STREGHE VERSO NORD. 17.35 FILM TI HO SPOSATO PER ALLEGRIA. 19.30 A-TEAM. Telefilm 20.15 RENEGADE. Telefilm 21.05 FILM L’ASSASSINIO DI JESSE JAMES PER MANO DEL CODARDO ROBERT FORD. 17.45 VENDITE IMPOSSIBILI. Varietà 18.15 FRATELLI IN AFFARI. Varietà 19.15 AFFARI AL BUIO. Doc. 20.15 AFFARI DI FAMIGLIA. Varietà 21.10 HELL’S KITCHEN. Var. 23.15 FILM SENSO ‘45. (Erotico, Italia) mediaset.it 17.30 NON DITELO ALLA SPOSA USA. Documentario 18.30 PARENTHOOD. Telefilm 19.30 GLEE. Telefilm 20.20 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm 21.10 FILM UNA DONNA MOLTO SPECIALE. : 23.15 UOMINI E DONNE. tv2000.it 19.55 STORIE DA LOURDES. Attualità 20.00 ROSARIO DA LOURDES - IN DIFFERITA. Religione 20.30 NEL CUORE DEI GIORNI INDACO. Att 20.55 TG TG. 21.20 FILM GIUSEPPE DI NAZARETH. 23.00 KOJAK. Telefilm 47 Corriere della Sera Martedì 18 Marzo 2014 Pay Tv Film e programmi Rudd e Aniston fanno i figli dei fiori Dopo aver perso soldi e lavoro, George e Linda (Paul Rudd e Jennifer Aniston, foto insieme) si trasferiscono da New York ad Atlanta per rifugiarsi in una comunità hippy. Nudi e felici Cinema Comedy, ore 21.15 L’avvocato O’Donnell salva Gene Hackman Sky Cinema Sport 11.15 BROKEN CITY Per seguire un caso, il detective Billy Taggart si trova coinvolto in uno scandalo in cui è implicato anche il sindaco di New York. Sky Cinema 1 HD 12.05 KARATE KID III - LA SFIDA FINALE Il campione Daniel LaRusso (R. Macchio) viene sfidato da Mike Barnes, ingaggiato dal miliardario Silver per vendicare la sconfitta di Kreese. Sky Cinema Hits HD 13.10 EDUCAZIONE SIBERIANA Kolyma e Gagarin, cresciuti secondo le regole degli “onesti” criminali Urka, affrontano un mondo sconvolto dagli effetti della globalizzazione. Sky Cinema 1 HD 14.00 UNA SPIA NON BASTA Una coppia di spie è inseparabile fino al giorno in cui non scoprono di essersi innamorati della stessa ragazza. Sky Cinema Hits HD 15.10 TUTTE LE EX DEL MIO RAGAZZO Stacy (B. Murphy), produttrice di un talk show, ha dei seri problemi con le ex fidanzate del suo ragazzo: non accetta l’idea che ci siano state. Sky Cinema Passion HD 16.55 THE WAY BACK Durante una bufera di neve del 1940, sette prigionieri scappano da un Gulag sovietico. Sono uomini liberi ma quasi certamente morti... Sky Cinema Cult 17.30 POSTI IN PIEDI IN PARADISO Tre uomini divorziati si conoscono per caso durante la ricerca di una casa in affitto. Uno dei tre propone di dividere l’appartamento... Sky Cinema Hits HD 18.40 ROYAL AFFAIR La passione che, nel 1770, animò la regina di Danimarca e il medico di corte. Il loro amore cambierà per sempre il destino della Nazione. Sky Cinema 1 HD 19.10 I BAMBINI DI COLD ROCK A Cold Rock sono spariti 13 bambini e tutti sospettano di un’entità chiamata Tall Man. Solo l’infermiera Julia è scettica ma poi... Sky Cinema Max HD 19.35 ATTACK THE BLOCK. INVASIONE ALIENA L’infermiera Sam viene aggredita da una banda di giovani teppisti. Riesce a fuggire ma un meteorite si schianta su una macchina. Sky Cinema Hits HD 21.00 I VITELLONI Capolavoro di F. Fellini, realizzato nel 1953, con A. Sordi e F. Fabrizi. Leone d’argento a Venezia. Sky Cinema Classics ANOTHER EARTH Rhoda William, studentessa d’astrofisica, provoca la morte di 4 persone sporgendosi dal finestrino della propria auto. Sky Cinema Cult STUART LITTLE - UN TOPOLINO IN GAMBA Il bisogno di affetto di un topolino, spinge l’animale ad entrare come membro effettivo di una famiglia di umani. Con G. Davis. Sky Cinema Family THE LAST VAMPIRE - CREATURE DEL BUIO Saya, all’apparenza un’adolescente come tante, è in realtà un esemplare di vampiro che da 400 anni dà la caccia ai vampiri. Sky Cinema Max HD COME LA PRIMA VOLTA Divorziata e costretta a tornare nella casa paterna, la trentacinquenne Amy trova nuova linfa vitale nel diciannovenne Jeremy. Sky Cinema Passion HD 21.10 IL PRINCIPE ABUSIVO Un intreccio di situazioni comico-romantiche. Protagonisti: un campione dello scrocco, il suo gruppo di amici e una triste principessa. Sky Cinema 1 HD UNA BUGIA DI TROPPO Un agente letterario (E. Murphy) inganna Sinja, un guru new age, che con uno stratagemma lo costringe a raccontare meno bugie. Sky Cinema Hits HD 22.55 BROKEN CITY Per seguire un caso, il detective Billy Taggart si trova coinvolto in uno scandalo in cui è implicato anche il sindaco di New York. Sky Cinema 1 HD 14.30 CICLISMO: CIRCUITO SAN BENEDETTO DEL TRONTO. CRONO INDIV. 9 Tirreno - Adriatico. Diretta Eurosport 15.00 CALCIO: 43° EDIZIONE FINALE MASCHILE Trofeo Città di Arco Beppe Viola RaiSport 1 16.35 CALCIO: CAGLIARI - LAZIO Serie A Sky Sport 1 HD 17.00 CALCIO: VERONA - INTER Serie A Sky Sport 1 HD 17.45 CALCIO: BARCELLONA - ARSENAL Uefa Youth League. Diretta Eurosport 18.00 CALCIO: TORINO - NAPOLI Serie A Sky Sport 1 HD 18.30 CALCIO: ROMA - UDINESE Serie A Sky Sport 1 HD 18.55 WRESTLING: WWE DOMESTIC RAW Sky Sport 2 HD 19.00 CALCIO: GENOA - JUVENTUS Serie A Sky Sport 1 HD 20.00 PUGILATO: A. MANSOUR - K. PRICE Mondiale Pesi Massimi. Differita Eurosport 20.40 CALCIO: CHELSEA GALATASARAY UEFA Champions League. Diretta Sky Sport 1 HD 21.30 PUGILATO: J. BRAHMER - M. OLIVIERA Mondiale Pesi Medi Eurosport 22.45 CALCIO: SPAGNA - GIAPPONE Coppa del Mondo Femminile U17 Eurosport Serie Tv Intrattenimento Ragazzi Documentari Un giovane avvocato (Chris O’Donnell, foto con Gene Hackman) sceglie di aiutare il nonno razzista, mai incontrato prima, a salvarsi dalla pena di morte per un feroce attentato compiuto nel 1967. L’ultimo appello Studio Universal, ore 23.20 Brillante studentessa in cerca di redenzione 14.15 15.35 16.40 17.20 18.15 Una studentessa universitaria (Brit Marling, foto) uccide in un incidente d’auto il figlio e la moglie incinta di un noto compositore. Uscita dal carcere cercherà di espiare la sua colpa aiutando l’uomo. Another Earth Sky Cinema Cult, ore 21 19.10 20.20 21.00 21.05 21.10 21.55 22.00 22.25 AMERICAN DAD Fox HD COLD CASE Fox Crime HD LIFE BITES Disney Channel I SIMPSON Fox HD LAW & ORDER: UNITÀ SPECIALE Fox Crime HD I GRIFFIN Fox HD VICTORIOUS Rai Gulp CRIMINAL MINDS Fox Crime HD AGENTS OF S.H.I.E.L.D. Fox HD REVENGE Fox Life BUONA FORTUNA CHARLIE! Disney Channel GLEE 5 Sky Uno THE FOLLOWING Fox Crime HD AGENTS OF S.H.I.E.L.D. Fox HD I ROBINSON K2 GLEE 5 (V.O.) Sky Uno I ROBINSON K2 «Shining», indagine sulla stanza proibita Mediaset Premium Stanley Kubrick e «Shining», un regista e il suo film. Ma è davvero tutto qui? Il regista Rodney Ascher indaga sulla stanza proibita, la 237, da dove tutto è partito, cercando di scoprirne i segreti nascosti. Room 237 Sky Arte HD, ore 24 14.14 17 AGAIN - RITORNO AL LICEO. Film Premium Cinema 14.20 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 14.36 UNA RICETTA PER DUE - ATTO II. Film Tv MYA 15.12 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 15.35 IL BUONGIORNO DEL MATTINO. Film Studio Universal 14.30 PROJECT RUNWAY ITALIA DAILY Fox Life 15.10 AMERICA’S NEXT TOP MODEL Sky Uno 16.50 MASTERCHEF AUSTRALIA Sky Uno 17.15 BARBIE E IL CASTELLO DI DIAMANTI DeAkids 18.30 PROJECT RUNWAY ITALIA Sky Uno 19.10 LA GUERRA DELLE TORTE LEI 21.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 21.55 PROJECT RUNWAY ITALIA Fox Life 22.00 CHI VESTE LA SPOSA-MAMMA CONTRO SUOCERA LEI 22.50 JUNIOR MASTERCHEF ITALIA Sky Uno 22.55 LA GUERRA DELLE TORTE LEI 15.51 ZOOM. Show Premium Cinema 15.53 JOI BEST. Show JOI 16.01 DUE AGENTI MOLTO SPECIALI. Film Premium Cinema 16.04 LEVERAGE. Telefilm JOI 16.15 UNA MAMMA PER AMICA. Telefilm MYA 16.54 LEVERAGE. Telefilm JOI 17.02 UNA RICETTA PER DUE - ATTO III. Film Tv MYA 18.30 BIG BANG! VIAGGIO NELLA MATEMATICA DeAkids 18.40 STYLE BUS - STILISTA PER UN GIORNO DeAkids 18.45 LEGENDS OF CHIMA Cartoon Network 19.00 OGGY E I MALEDETTI SCARAFAGGI Boomerang 19.05 A TUTTO REALITY: ALL STAR K2 19.10 ADVENTURE TIME Cartoon Network 19.15 SPONGEBOB Nickelodeon 19.35 THE REGULAR SHOW Cartoon Network 19.40 SANJAY AND CRAIG Nickelodeon 19.50 THE LOONEY TUNES SHOW Boomerang I DALTON DeAkids 20.05 SPONGEBOB Nickelodeon 17.30 BALLA COI LUPI. Film Studio Universal 17.40 ROLE MODELS. Film Premium Cinema 18.42 HART OF DIXIE. Telefilm MYA 19.24 JOI BEST. Show JOI 19.30 SLIDING DOORS. Film Premium Cinema 19.30 PARENTHOOD. Telefilm MYA 19.36 PSYCH. Telefilm JOI 14.25 ACQUARI DI FAMIGLIA Discovery Channel HD 15.10 AFFARI AL BUIO - NEW YORK History Channel 16.20 CASE ORRIBILI LEI 17.30 COME FUNZIONA LA TERRA? Discovery Science 18.10 FAST N LOUD Discovery Channel HD 19.00 AFFARI AL BUIO History Channel 20.00 AFFARI A QUATTRO RUOTE Discovery Channel HD 21.00 LIQUIDATOR Discovery Channel HD 22.00 AFFARE FATTO! Discovery Channel HD 22.05 FANTASMI Discovery Science 22.30 AFFARE FATTO! Discovery Channel HD 20.21 PARENTHOOD. Telefilm MYA 20.25 PSYCH. Telefilm JOI 20.40 PROJECT GREENLIGHT 2. Documentario Studio Universal 21.15 IL FIGLIO PIÙ PICCOLO. Film Premium Cinema 21.15 DANCE ACADEMY. Telefilm MYA 21.19 THE LAST DAYS OF DISCO. Film Studio Universal 21.42 PARKS AND RECREATION. Tf JOI A fil di rete di Aldo Grasso «Giass», poche idee nel segno del già visto I l tempo si è fermato, «Giass» non appartiene al presente. Forse diventerà un culto, sul modello delle opere di Teodosio Losito, ma per intanto è solo fonte di frustrazione (Canale 5, domenica, ore 21.13). Più che «Zelig» pare «Colorado», più che «Drive in» pare «La sai l’ultima?», più che «Paperissima» pare «Meteore». L’impressione è che Antonio Ricci (ma era Ricci?) abbia messo in piedi un varietà senza troppo entusiasmo, accumulando persone, luoghi comuni, comici e scarti, senza un’idea di fondo. A patire Vincitori e vinti di più l’affastellamento sono Luca Bizzarri e Paolo KessisoLino glu, costretti a districarsi tra il Banfi già visto (Francesca Pascale inNonno Libero terpretata da Virginia Raffaele, batte Luca & gli interventi di Emanuele FiliPaolo. Prime berto, Andy Luotto, Vittorio time della domenica fra Sgarbi, Carlo Freccero…) e il già tradizione e novità: vince sentito (la lotta tra Nord, Centro la continuità di «Un e Sud, persino Valentina Permedico in famiglia» su sia!). Nel corso del programma Rai1, stagione numero 9. hanno vissuto un solo momenPer Lino Banfi e familiari to di gloria, è stato quando hangli spettatori sono no rifatto i Cugini Merda, ma 5.826.000, e una share forse il merito è di Fiorello. del 20,9% È giusto che la comicità prenda di mira la lagna del poPaolo liticamente corretto, «l’Italia Kessisoglu dell’ottimismo, della speranza Luca Bizzarri e delle eccellenze», ma se poi le e Paolo scorrettezze sono le puzzette in Kessisoglu taxi, l’elenco dei gay insigni, superati da nonno delle donne di carattere (altriLibero. Prime time della menti dette «stronze»), dei figli domenica fra tradizione che lavorano in Rai grazie al coe novità: Canale 5 gnome del padre, l’ennesima propone «Giass», nuovo imitazione di Laura Boldrini, le show condotto da Luca tette in fuori delle maggiorate, & Paolo: per 3.427.000 la lista dei cantautori morti, i spettatori (prima parte), tre extracomunitari che mane una share del 12% giano nei ristoranti di lusso, le webseries che tutti già conoscono, significa che questo tipo di comicità è scarico. E poi perché insistere con i monologhi dei comici? Ci sono già troppi programmi che vivono su una tecnica che abbiamo dimenticato (ma un po’ di show americani gli autori non li guardano?), su comici che non fanno ridere, privi di tempi e di battute. Infine, Luca Bizzarri veste Armani. Non c’è più religione! © RIPRODUZIONE RISERVATA Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv 21.46 DANCE ACADEMY. Telefilm MYA 22.17 GOSSIP GIRL. Telefilm MYA 23.05 LA PRIMA COSA BELLA. Film Premium Cinema 23.05 SHAMELESS. Telefilm JOI 23.10 NIP’N TUCK. Telefilm MYA 23.20 L’ULTIMO APPELLO. Film Studio Universal 0.02 SHAMELESS. Telefilm JOI 0.08 PRETTY LITTLE LIARS. Tf MYA 0.59 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 1.01 THE ORIGINALS. Telefilm MYA 1.17 L’ULTIMA ECLISSI. Film Premium Cinema 1.25 HOLLYWOOD’S BEST FILM DIRECTORS. Show Studio Universal 1.45 DR. HOUSE - MEDICAL DIVISION. Telefilm JOI 48 Martedì 18 Marzo 2014 Corriere della Sera
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