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SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983
Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003
(conv.in l.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 - DCB Pc
VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2014 - ANNO 32 N. 4 - EURO 0,20
Rict, trenta imprese insieme
nel segno dell’innovazione
Pubblicità inferiore al 45% - Contiene IP
www.corrierepadano.it
WEEKEND
Cordata di realtà piacentine con la regia di Confindustria: Expo nel mirino
DOSSENA A PAGINA 3
Immobiliare - Nel più recente rapporto Tecnocasa anche i dati sul mercato locale
Comprare casa costa meno
Lieve ripresa per gli affitti
Compravendite: Fabrizio Floriani (Fiaip) conferma che a Piacenza si registra un risveglio
dell’interesse, ma fino al rogito per ora arrivano in pochi. Trilocali in cima alle richieste
Comprare casa a Piacenza costa meno: è
quanto emerge dall’ultimo rapporto Tecnocasa. Il calo dell’1,4% dei prezzi ha portato ad
una ripresa delle compravendite, nonché alla
riduzione delle tempistiche. Lieve ripresa per
le locazioni
Edoardo Vianello,
due show a Piacenza
A PAGINA 11
Speciale Edilizia
E’ ora di ristrutturare
Calcio, grande attesa per la stracittadina
ALBERICI A PAGINA 5
DA PAGINA 14
L’autogol del bando
Bavaglio alla ‘nera’,
giornalisti contro Dosi
POLLASTRI A PAGINA 4
Provincia
34 Comuni al voto:
maggio sarà bollente
SUZZANI A PAGINA 4
Piacenza-Pro Piacenza, derby
che vale molto più di tre punti
DOSSENA A PAGINA 7
Corriere Padano
2
7 febbraio 2014
VILLAGGIO GLOBALE
Sondaggio-choc - Coldiretti conferma che la crisi picchia anche sui bisogni primari
Cibi scaduti sulla tavola
di sei italiani su dieci
Il 15% ha consumato alimenti fino ad un mese dopo il limite consigliato,
il 2% addirittura non guarda mai la data di scadenza: rischi per la salute
Nell'ultimo anno sei italiani su
dieci (59 per cento) hanno mangiato cibi scaduti. E’ quanto emerge da un sondaggio on line
condotto dal sito www.coldiretti.it sugli effetti della crisi sui
consumi delle famiglie. In particolare - sottolinea la Coldiretti ben il 34 per cento dei rispondenti ha portato in tavola alimenti fino ad una settimana dopo la data di scadenza, ma ben il
15 per cento fino ad un mese e l’8
per cento anche oltre, mentre il
2 per cento degli italiani non
guarda mai la data di scadenza.
In generale, consumare prodotti alimentari oltre la data di scadenza può esporre - sottolinea la
Coldiretti - a rischi rilevanti per
la salute mentre nel migliore dei
casi significa portare in tavola alimenti che hanno perso le proprie caratteristiche di gusto o aroma, ma anche nutrizionali.
Si tratta di una tendenza preoccupante che - sostiene la Coldiretti - conferma gli effetti negativi della crisi sulla qualità
dell’alimentazione degli italia-
ni che hanno dovuto tagliare la
spesa, ridurre gli acquisti di alimenti indispensabili per la dieta e rivolgersi a prodotti low cost
che non sempre offrono le stesse
garanzie qualitative.
Gli acquisti di frutta e verdura
nel 2013 sono scesi al minimo da
inizio secolo con le famiglie che prosegue la Coldiretti - hanno
messo nel carrello appena 320
mentari low cost nei discount
che sono gli unici a dare segnare
un aumento nel corso del 2013
(+1,7 per cento) mentre le gli acquisti alimentari degli italiani
scendono complessivamente
del 3,9 per cento. Per essere pienamente consapevoli dei pericoli che si corrono nel consumare alimenti scaduti occorr e co
noscere - prosegue la Coldiretti -
Le famiglie hanno tagliato la spesa,
hanno ridotto gli acquisti di
prodotti indispensabili per la dieta
e si sono diretti a scelte low cost
chili di ortofrutta nel corso del
2013, oltre 100 chili in meno rispetto al 2000 mentre il 16,8 per
cento degli italiani non possono
permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni secondo l’Istat. Ad aumentare sono
solo le vendite di prodotti ali-
la differenza tra la data di scadenza vera e propria e il termine
minimo di conservazione che
viene indicato sulle confezioni.
La data di scadenza vera e propria - precisa la Coldiretti - è la
data entro cui il prodotto deve
essere consumato ed anche il
termine oltre il quale un alimento non può più essere posto in
commercio. Tale data di consumo non deve essere superata altrimenti ci si può esporre a rischi importanti per la salute. Si
applica ai prodotti preconfezionati, rapidamente deperibili da
un punto di vista microbiologico
ed è indicata con il termine “Da
consumarsi entro” seguito dal
giorno, il mese ed eventualmente l’anno e vale indicativamente
per tutti i prodotti con una durabilità non superiore a 30 giorni.
Il Termine Minimo di Conservazione (TMC) riportato con la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro“ indica la data
fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche in adeguate
condizioni di conservazione,
cioè indica soltanto la finestra
temporale entro la quale si conservano le caratteristiche organolettiche e gustative, o tutt’al
più, nutrizionali, di un alimento,
senza con questo comportare rischi per la salute in caso di supe-
ramento seppur limitato della
stessa. Si sottolinea però che
tanto più ci si allontana dalla data di superamento del TMC, tanto più vengono a mancare i requisiti di qualità del prodotto ,
quale il sapore, odore, fragranza, ecc.
Attualmente - spiega la Coldiretti - solo pochi alimenti hanno
una scadenza prestabilita dalla
legge come il latte fresco (7 giorni) e le uova (28 giorni). Per tutti
gli altri prodotti la durata viene
stabilita autonomamente dagli
stessi produttori, in base ad una
serie di fattori che vanno dal
trattamento tecnologico alla
qualità delle materie prime, dal
tipo di lavorazione e di conservazione per finire con l’imballaggio. Per questo, non è difficile, durante un controllo commerciale, vedere due prodotti
simili, ma di marchio differente
con data di scadenza diversa.
Gli effetti del mancato rispetto
dei tempi di scadenza variano continua la Coldiretti - da prodotto a prodotto: per lo yogurt,
che dura 1 mese, il prolungamento di 10-20 giorni non altera
l’alimento, ma riduce il numero
dei microrganismi vivi, mentre
al contrario per i pomodori pelati quasi tutte le confezioni riportano scadenze di 2 anni anche se
la qualità sensoriale è certamente migliore se si consumano
prima. La tentazione di mangiare cibi scaduti è spesso dettata
nelle case anche dalla volontà di
ridurre gli sprechi che secondo
l’indagine Coldiretti/Ixè ha
coinvolto piu’ di sette italiani su
dieci (73 per cento) nel 2013.
Un obiettivo che però non deve
andare a scapito della qualità
dell’alimentazione ma può essere egualmente raggiunto - conclude la Coldiretti - facendo la
spesa in modo più oculato magari nei mercati degli agricoltori
di Campagna Amica dove i prodotti sono più freschi e durano
di più, riducendo le dosi acquistate, o riutilizzano nei tempi
giusti quello che avanza con i
piatti ella cucina del giorno dopo.
Vitamin Store, competenza
per un benessere su misura
Consulenze nutrizionali, programmi alimentari dimagranti, nutrizione e integrazione
per lo sportivo e programmi di
allenamento: ecco alcuni servizi che è possibile trovare al
“Vitamin Store” di Piacenza,
in via Veneto 32. Non una semplice rivendita di integratori
alimentari, ma un vero e proprio punto di riferimento per
chi è attento a benessere, salute, forma fisica e per coloro
che vogliono adottare un regime alimentare corretto e idoneo alle proprie esigenze, supportato da uno specialista.
Quello degli integratori è infatti un mondo complesso e vario; spesso le idee “fai da te”
vanno così confrontate con un
referente competente. Non
sempre, purtroppo, chi commercializza questi prodotti offre l’adeguata consulenza al
cliente. “Non è il caso del mio
store –afferma il dottor Marco
Sbruzzi, titolare del negozio e
dietista laureato – Sono sempre disponibile a supportare il
cliente con informazioni, consigli e tutto ciò di cui c’è bisogno, ascoltandone le esigenze”.Marco Sbruzzi svolge la
propria attività di dietista
all’interno del negozio, dove si
trova lo studio dedicato alle
consulenze nutrizionali, “anche dietro prescrizione medica. Lavoro in maniera personalizzata a seconda dei bisogni di ciascuno, con programmi strutturati ad hoc: dalle esigenze di dimagrimento, a
quelle di salute, fino alle necessità degli sportivi”. Un’avventura iniziata due anni fa in
veste di proprietario, ma che
comincia già nel 2006 con l’attività di gestore dello stesso
punto vendita, e ancora prece-
dentemente come libero professionista presso ambulatori
e palestre. “La clientela è
piuttosto fidelizzata e il mio
target è ampio, coprendo le esigenze più comuni, come
quelle degli integratori per il
generale benessere fisico o
che coadiuvano il percorso di
dimagrimento, alle necessità
più particolari legate a diverse attività sportive”.
7 febbraio 2014
Corriere Padano
3
IN PRIMO PIANO
Prospettive - La regia di Confindustria per un’iniziativa che guarda avanti
Trenta imprese insieme
nel segno dell’innovazione
Si chiama Rict la cordata piacentina che punta ad agganciare la piattaforma E015,
a cogliere le opportunità dell’Expo e giocare al meglio la partita delle Smart Cities
Realizzare una applicazione
E015 significa utilizzare i contenuti informativi e le funzionalità di altri soggetti, esposti
all’interno dell’ecosistema digitale nella forma di servizi
E015, per realizzare o estendere soluzioni software B2C a disposizione dei propri utenti fi-
ANDREA DOSSENA
Ricerca, Innovazione, Comunicazione, Tecnologia. Le iniziali di queste quattro parole
formano l’acronimo RICT, sigla sotto la quale si sono riunite trenta imprese piacentine
(ma altre potranno aggiungersi) che sono fortemente proiettate verso il futuro.
“Nell’acronimo Rict - spiega
il presidente della cordata, il
36enne amministratore di Dinamoweb Alberto Belloni - c’è
già la risposta a cosa faremo.
Naturalmente un termine come innovazione - prosegue
Belloni - contiene tante sfaccettature, perchè ha aspetti
diversi per ogni settore: Rict è
di fatto un tavolo eterogeneo,
ricco di competenze differenti
e aperto ad un largo campo di
possibili progetti: sulla base
delle esigenze delle singole iniziative si formeranno in sostanza dei gruppi ‘ad hoc’, in
cui i know how delle singole
realtà lavoreranno in sinergia”.
Tra gli ambiti da cui partire,
c’è certamente la possibilità
di far salire Piacenza sul treno
E’ finita l’epoca del “fai da te”:
nel contesto attuale occorre saper
collaborare su livelli più avanzati
della piattaforma E015.
Ambiente digitale di cooperazione per lo sviluppo di applicazioni software basate sull'uso di servizi comuni, E015
digital ecosystem si propone
di favorire l’incontro tra domanda e offerta di beni e servizi da parte del sistema delle
imprese a favore dei cittadini,
non solo nel periodo di preparazione e di svolgimento di Expo 2015 ma anche per gli anni
successivi.
Esporre un servizio E015 significa mettere a disposizione
propri contenuti o funzionalità in accordo agli standard tecnologici dell'ecosistema: i servizi esposti potranno essere utilizzati - secondo logiche di
collaborazione B2B - come
"mattoncini" già pronti per abilitare la realizzazione di applicazioni E015 da parte di altri soggetti aderenti.
nali.
“Proprio la realizzazione di
alcuni di questi ‘mattoncini’spiega Belloni - sarà uno dei
terreni in cui Rict si misurerà:
tramite una app, per fare un
solo esempio, è ad esempio
possibile rendere disponibili i
contenuti del database di
un’azienda ad altri siti internet, in modo da estendere il
raggio di informazioni utili
all’utente del servizio”.
E’ solo una delle possibilità,
di fatto tendenti all’infinito,
che le nuove tecnologie possono spalancare anche a Piacen-
Zanardi Landi all’attacco:
“Piacenza è poco fruibile”
ELENA CAMINATI
Mettiamoci nei panni di un
turista che, zaino in spalla
sull'onda di Expo 2015, arriva di poco oltre il confine
lombardo per approdare al-
mune, Camera di Commercio e Piacenza Expo hanno
messo nell'acquisizione di uno spazio all'interno del Padiglione Italia per una cifra
importante di oltre 450 mila
euro, abbiamo riflettuto sulle ricadute che l'evento po-
“Necessario solleticare la curiosità
del visitatore e creare ‘pacchetti’
che offrano tutto il nostro meglio”
l'ombra del Gotico. E poi dove si indirizzerà il suo vagare? Sulla carta non ci sono
dubbi; gli si potrebbe indicare il Duomo, Palazzo Farnese, la basilica di Santa Maria
di Campagna, San Sisto, poi
il palazzo del tribunale, la
galleria Ricci Oddi, i musei
civici e via con un lungo elenco. Ma solo sulla carta; il turista che arriva in centro con
l'intenzione di visitare i monumenti principali non saprebbe dove andare, si troverebbe disorientato. Ne è
convinto il conte Orazio Zanardi Landi (nella foto a destra), proprietario del castello di Rivalta e Presidente
dell'Associazione dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Con lui, partendo dall'impegno che Provincia, Co-
za: “Rict - aggiunge Belloni parte come costola del Terziario Avanzato di Confindustria,
ma cercherà di coinvolgere
anche enti pubblici, università e partecipate. Expo 2015 è
vicino e la complessità tecnologica della sfida è notevole,
ma se c’è la volontà ci sono i
trà avere sul nostro territorio.
La sfida è: come riempire di
contenuti questo spazio, uno
dei migliori, che le nostre istituzioni hanno affittato
per i sei mesi dell'evento? E
soprattutto come rendere
fruibile ciò che Piacenza può
offrire anche una volta terminata la kermesse?
“Prima di tutto – secondo il
conte Zanardi Landi – è importante solleticare la curiosità del visitatore. Piacenza
è un territorio di scoperta
non è una città nota come Venezia o Firenze, per questo –
prosegue - è fondamentale
creare pacchetti che offrano
la possibilità di venire in città, di gustare un buon piatto
di salume, di fare un giro sulle nostre colline e di visitare
i nostri castelli”.
E la fruibilità? “La gente –
sostiene Zanardi Landi – va
guidata nel nostro centro
storico, uno dei più grandi a
livello di estensione all'interno delle mura, attraverso
opuscoli, foto, cartellonistica. Per esempio –si domanda
– come far sapere che a Piacenza esistono 109 palazzi
meravigliosi degni di essere
visitati? A contenuti non siamo secondi a nessuno – è sicuro il presidente dell'Associazione Castelli del Ducato
– ma a fruizione siamo messi
male e c'è molto da lavorare.”
La nostra città non ha un
Perciò le istituzioni si organizzino attraverso le associazioni competenti per creare
un circuito che guidi il visitatore. Per cominciare – spiega
il conte - sarebbe fondamentale poter contare su una cartellonistica efficiente, mappe della città nei punti strategici, fotografie che invoglino il turista a raggiungere i
luoghi, immagini, brevi cenni storici accanto ai palazzi
più importanti. Insomma se
grazie ad Expo arriverà un
turismo internazionale, come è auspicabile, ci vuole poi
un tessuto organizzativo attivo capace di creare aspettative e di far ritornare la gen-
Il presidente dell'Associazione dei
castelli del Ducato: “Cartellonistica,
mappe, foto: c’è molto da fare”
monumento prorompente
che la caratterizza e che la
rende riconoscibile, la sfida
si vince se si riesce a mostrare l'insieme delle ricchezze.
“Per fare questo occorre non
solo investire sul marketing
e sapersi promuovere – prosegue Zanardi Landi – ma
anche sfruttare l'effetto positivo che può portare un evento di così ampia portata.
te a visitare il nostro territorio”.
Altrimenti, ci pare di capire, si è speso denaro e sprecata energia inutilmente.
Il servizio completo
è visibile su
www.zerocinque23.tv
tempi per agganciare le chance che l’evento offre.
Di certo i tavoli di lavoro di
Piacenza, ancor più dei Rict di
Reggio Emilia e Modena, dovranno essere nel segno della
pragmaticità”.
Pragmaticità è una parola
che Belloni sottolinea non a
caso: le possibili applicazioni
per i settori più diversi (dai
trasporti alla logistica, dall’informazione alla promozione
per il settore enogastronomico, così affine al tema di Expo
2015, etc.) sono potenzialmente innumerevoli.
Piacenza, nel complesso, ha
in effetti il dovere di credere
fino in fondo di poter essere
davvero protagonista nel contesto delle smart cities, le “città intelligenti” in grado di offrire servizi all'avanguardia, e
ce la può fare solo come squadra: “L’epoca del fai da te - ha
ricordato alla presentazione
del Rict Alberto Liverani, presidente della Sezione Terziario Avanzato di Confindustria
Piacenza regista dell'operazione - è finita”.
Ed ecco le aziende di Rict:
Aat, Adyda, Agorà di F. Merenda & C., Amada Engineering Europe, Atlc Engineering & Telecommunication, Bt
Enìa, Capgemini Bst, Dinamoweb, Edita, Icepi, Isi, Infor Piacenza, Inside, Jm Consulting,
Nikva, Novasystem, Poste Italiane, RS Records Store, Siet,
Sedoc, Selta, Sider Test, Sita,
Studiart, Sumarte, Team Memores Computer, Telecom Italia, Ticom, Vbm Comunicazione, Visual Graphic.
Nella foto al centro, Alberto
Belloni. Sopra, una città
intelligente in disegno ‘green’
Corriere Padano
4
PUBBLICITÀ
7 febbraio 2014
7 febbraio 2014
Corriere Padano
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ATTUALITÀ
Immobiliare - Mercato, cosa dicono i dati più recenti
Comprare casa
ora costa meno.
Affitti, è ripresa
Compravendite: secondo Floriani (Fiaip) a Piacenza
si nota un risveglio dell’interesse, ma fino al rogito
per ora arrivano in pochi. Locazioni, lieve aumento
COSTANZA ALBERICI
Comprare casa a Piacenza?
Costa meno: è quanto emerge
dall’ultimo rapporto Tecnocasa sui prezzi degli immobili relativo ai primi mesi del 2013, diminuiti dell’1,4%. Un calo che,
secondo lo studio, ha portato ad
una ripresa della domanda e
delle compravendite, nonché
alla riduzione delle tempistiche di vendita; prezzi destinati,
secondo le previsioni dello
stesso Tecnocasa, a calare ulteriormente nel 2014 dal 3 al 5%.
Un trend in discesa confermato da Fabrizio Floriani (nella foto a lato), presidenti Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) di Piacenza: “Il calo in realtà è un po’
più deciso anche per quanto riguarda il 2013, e probabilmente si assesta, rispetto all’anno
precedente, tra il 3 e il 4%. Una
diminuzione dell’1,4% infatti
indicherebbe un mercato stabile, cosa che non corrisponde
a realtà. Quanto all’aumento
del numero delle compravendite, sarebbe più corretto par-
lare di risveglio di interesse.
Dalle realtà professionali del
settore con cui, in qualità di
presidente FIAIP Piacenza, sono in contatto, riscontro infatti
una ripresa di attenzione verso
l’acquisto di immobili che per il
momento possiamo misurare
in numero di visite (aumentate), non ancora in numero di
vendite”.
Dall’indagine del centro studi
Tecnocasa emerge che a Piacenza le tipologie più richieste
sono il trilocale ed il quadrilo-
cale; in ripresa anche le soluzioni indipendenti che si trovano in zona Clinica, Stadio e Infrangibile. Ad acquistare sono
prevalentemente famiglie, pochi gli investitori. Il ribasso dei
valori ha interessato anche il
centro storico di Piacenza, richiesto prevalentemente da
persone dal reddito medio alto.
“Il centro storico continua a conoscere una certa vivacità soprattutto per quanto riguarda
le soluzioni di prestigio di dimensioni medio ampie – conferma il presidente FIAIP Piacenza – Quegli immobili, insomma, che rappresentano
l’upgrade per la famiglia media”. Top prices si raggiungono
per le prestigiose tipologie che
si trovano in piazza Cavalli, dove si toccano punte di 3500 euro
al mq per l’acquisto di soluzioni
ristrutturate. Le altre aree più
stimate del centro storico sono
quelle che si sviluppano intorno a piazza Cavalli e corso Vittorio Emanuele. Quotazioni
più contenute si registrano in
zona Stadio, quartiere sempre
molto richiesto perché verde e
caratterizzato da palazzine de-
Edilizia popolare, offerta
ancora inferiore alla domanda
A fronte di una domanda pari a 689
alloggi di edilizia popolare, sono stati
147 i nuclei familiari convocati nel corso
del 2013, con uno scarto di 542
domande. Gli alloggi Erp presenti nel
Comune di Piacenza ammontano a
2.220 unità: quelli non ancora assegnati
sono 278, dei quali 96 sarebbero
disponibili per nuova assegnazione. Dei
147 nuclei convocati, 93 sono famiglie
italiane (pari al 63,3%) mentre le
rimanenti 54 provengono da Paesi esteri
(36,7%).
Le richieste accolte sono state 110 al
netto di 37 rinunce delle quali la quasi
totalità (30 su 37) da parte di italiani.
Sono state 63 le assegnazioni ottenute
da nuclei italiani e 47 gli alloggi affidati
a cittadini stranieri. Gli alloggi non
ancora assegnati sono 278 dei quali 96
disponibili per nuova assegnazione. Dei
182 alloggi non ancora pronti, 48 sono
in fase di appalto, 34 in manutenzione
(22 alloggi in manutenzione ordinaria,
12 in manutenzione straordinaria) e 31
in ristrutturazione.
Si aggiungono gli otto alloggi in attesa
di appalto e i nove in fase di sgombero.
Otto alloggi sono invece in fase di
vendita. I restanti 44 sono vuoti per
diversi motivi, quali ad esempio: cambio
alloggio, sgombero per sfratto, decesso
dell’assegnatario, o sono in fase di
riconsegna delle chiavi. Tra i progetti
che verranno realizzati nel corso del
2014 si inseriscono i 6 nuovi alloggi in
zona San Giuseppe (via Martiri della
Resistenza) e i 24 nuovi appartamenti a
Mortizza.
gli anni ’70. L’usato lì si acquista con una spesa di 1400-1700
euro al mq, mentre appartamenti e ville bifamiliari di nuova costruzione hanno un valore
di 2700 euro. Numerose le richieste anche nel quartiere Infrangibile, zona verde della città dove è possibile acquistare
soluzioni nuove a circa 2300 euro al mq. Aree che risentono di
un certo calo di attenzione sono
quelle del centro storico nei
pressi della Stazione e di via
sore. C’è quindi un’offerta non
assorbita, che deve puntare
sull’appetibilità e la concorrenzialità per incontrare la domanda”. Secondo il rapporto
Tecnocasa, al primo semestre
2013 in via Dante il prezzo di un
immobile economico usato è di
750 euro al mq, e il signorile
non supera i 1050: i più economici della città.
Ribasso anche sul mercato
delle locazioni, voluto dai proprietari che sono diventati par-
Indagine Tecnocasa: il trilocale
resta la tipologia di appartamento
più ricercata nella nostra città
Dante: “nel primo caso si tratta
di una penalizzazione dovuta al
generale degrado della zona –
afferma Floriani – nel secondo,
quello di via Dante, all’offerta
di numerosi appartamenti non
recenti che prevedono, a breve
termine, interventi strutturali
anche importanti, o che si trovano in condomini senza ascen-
ticolarmente attenti all’affidabilità dei potenziali inquilini,
dei quali chiedono informazioni circa la situazione lavorativa
e garanzie dai precedenti proprietari. Per un bilocale le richieste si attestano intorno a
300-450 euro al mese; per un trilocale dai 450 ai 600. “Nel 2013
c’è stato un leggero aumento
nel numero delle locazioni –nota Fabrizio Floriani –anche di
case più grandi rispetto al mono-bilocale, magari già arredate. C’è infatti una crescita nella
richiesta degli affitti per esigenze transitorie di famiglie,
che necessitano quindi di metrature più ampie. Il mercato
degli affitti tiene poi con successo nel settore delle attività
economiche, come negozi e uffici, dove la locazione rimane una scelta privilegiata”.
Resta folta, come sempre, la
categoria di soggetti che non
possono permettersi un affitto
su libero mercato ma che non
hanno nemmeno diritto all’edilizia pubblica: “una sorta di
‘terra di mezzo’, di limbo, appunto, in cui si trovano soprattutto anziani, giovani coppie,
famiglie monoreddito, immigrati”, sottolinea il presidente
FIAIP Piacenza. La risposta a
questo tipo di domanda potrebbe essere il social housing, “una politica abitativa che si colloca a metà tra libero mercato
ed edilizia pubblica, ma che nel
nostro Paese stenta a decollare”.
Legambiente, Genitori Antismog e piacentini per l’aria
Ricorso al Tar contro aumento rifiuti bruciati da Cementirossi
147 i nuclei convocati:
si tratta nel 63,3% dei casi
di famiglie italiane, nel
36,7% di famiglie straniere
Nel corso del 2014 Acer Piacenza (che ha
di recente eletto all’unanimità nuovo
presidente Massimo Savi) intende
raggiungere anche altri due importanti
obiettivi come l’attivazione dello
Sportello unico Urp e il Portierato
sociale per facilitare le relazioni tra
inquilini e Acer e migliorarne la
gestione.
Francesca Gazzola
Legambiente e l’associazione Genitori Antismog di Milano si sono schierati a
fianco dei cittadini di Piacenza nel ricorso, presentato al TAR di Parma, contro la
recente autorizzazione al cementificio Cementirossi, rilasciata dalla Provincia, di
poter aumentare la quantità di plastica e pneumatici usati da bruciare. Il ricorso
non contiene la richiesta di sospensiva ma chiede una consulenza tecnica d’ufficio
per verificare che non vi sarà aggravamento delle condizioni di qualità dell’aria.
Piacenza Expo, Copelli dopo Lenarduzzi?
Cambio ai vertici di Piacenza
Expo: il direttore Davide Lenarduzzi ha presentato le dimissioni nel Cda del 31 gennaio scorso
e sospenderà definitivamente
la collaborazione con il polo fieristico piacentino a partire dal
18 febbraio. Per quella data,
quindi, gli amministratori dell'azienda dovranno decidere
circa il futuro direttore. Pare
che la scelta più accreditata sia
quella di una soluzione interna,
e cioè la nomina di Sergio Copelli (nella foto), funzionario da
molti anni di Piacenza Expo.
Non ancora chiaro è invece
quale sarà precisamente il ruolo
attribuito a Copelli, che potrebbe inizialmente approdare ad
un ruolo di coordinatore. Copelli è già responsabile di manifestazione del polo fieristco e da
qualche anno ricopre anche il
ruolo di responsabile dell'area
commerciale.
Corriere Padano
7 febbraio 2014
6
ATTUALITÀ POLITICA
Elezioni - Buona parte del territorio piacentino alle urne in maggio: per l’assetto politico potrebbe essere una rivoluzione
34 Comuni al voto per rinnovarsi
Sindaco diverso per le 17 realtà nelle quali chi è in carica non può ricandidarsi
ROBERTA SUZZANI
È ora di cambiare. Piacenza
si prepara a trasformare – almeno sulla carta – il volto politico del suo territorio. Sulla
graticola c’è l’Amministrazione provinciale in via di dismissione, ma non solo. Sono
ben trentaquattro, infatti, i
Comuni che a maggio saranno chiamati alle urne per scegliere la propria classe dirigente. E in certi casi si dovrà
“ricominciare da zero”. Trentaquattro Amministrazioni
da “rifare” e altrettanti neo
sindaci da eleggere tra chi si
candida per il primo mandato
e chi, invece, ci riprova. Anche se a guarder bene i nomi
che spuntanto qua e la tra gli
ufficiali e gli ufficiosi sono
più o meno noti.
Tutto per una cartina divisa
perfettamente – o quasi – a
metà. Diciassette amministratori al secondo mandato,
quindi non ricandidabili (Calendasco, Caorso, Castelsangiovanni, Cortebrugnatella,
Farini, Gazzola, Gossolengo,
Gragnano, Nibbiano, Pecorara, Pianello, Podenzano, Pontedellolio, Pontenure, Rivergaro, Vernasca, Zerba) e altrettanti che potrebbero scegliere di sottoporsi all’esame
più difficile: cercare la riconferma dai propri elettori.
Tra questi il primo cittadino
di Castellarquato, Ivano Rocchetta, che, battendo tutti i
colleghi sul tempo, ha già
confermato di volersi ripresentare come guida del borgo
della Valdarda. Ma se Rocchetta non ha esitazioni sul
suo futuro politico, più incerti - o per lo meno più prudenti
- sembrano essere i suoi colleghi.
«Troppo presto per prendere una decisione...» è il mantra che rimbalza di bocca in
bocca. Anche di chi, la poltrona più importante (e forse
scomoda visti gli attuali tempi di crisi economica e politica) la deve lasciare a un successore più o meno designato.
«Stiamo ancora discutendo
su ogni singola possibilità –
commenta Rosario Milano,
primo cittadino di Alseno –
Come sempre sarà il gruppo a
prendere la decisione finale
sempre cercando la soluzione
migliore per il bene dei nostri
cittadini».
Bocche cucite anche in Valtrebbia dove per il primo cittadino Marco Rossi «è ancora
presto per fare qualsiasi pro-
getto» o per commentare le
indiscrezioni che lo vorrebbero in lizza con l’ex primo
cittadino Roberto Pasquali
in quota alla Lega Nord, l’attuale vicesindaco Michele
Frassinelli (portacolori del
progetto di Forza Italia lanciato dall’ex sindaco di Ferriere Antonio Agogliati) e l’inaspettato Giovanni Piazza,
oggi sindaco a Ottone che lascerebbe il posto a Federico
Beccia.
«Di nomi da indicare non ne
ho – dice anche Fabio Callori,
ancora per qualche mese sindaco di Caorso – ma auspico
che possa essere riproposta
un’alleanza civica di centrodestra come quella che, in
questi dieci anni, ha lavorato
bene e per il bene del pae-
Caorso, palestra polivalente e centro sportivo ultimi “regali” di Callori
(r.s.) Su questo “arrivederci” il
sindaco di Caorso Fabio Callori vuole
proprio mettere una ciliegina sopra.
Anzi due. In chiusura dei suoi dieci
anni di mandato come primo
cittadino del Comune della Bassa,
accanto ai successi sul fronte
sicurezza, servizi, tassazione più
bassa dell’intera
provincia e dismissione
della centrale nucleare,
Callori annuncia altri
«due regali alla
cittadinanza. Alla mia
cittadinanza, ma anche a
tutti i cittadini della
Bassa e forse non solo».
«Due promesse che
manteniamo – si
corregge il primo
cittadino dopo aver usato il termine
regalo – perché si tratta di due dei
tanti progetti che avevamo inserito
nel nostro programma elettorale e
che ora diventeranno realtà: una
palestra polivalente che andrà a
completare i servizi già offerti dalla
palestra delle scuole medie e un
Centro sportivo di cui a maggio
poseremo la prima pietra e che verrà
composto da una struttura
polivalente, una piscina coperta e
una scoperta».
Due progetti che
verranno presentati
ufficialmente alla
cittadinanza a
febbraio e che il
sindaco Callori
annuncia in
anteprima. «Un dono
per tutti gli sportivi
del nostro territorio
che sono tanti e che
meritano di avere
strutture adeguate alle loro passioni.
Un progetto che nasce come tutti gli
altri: nel segno di migliorare la vita
dei nostri cittadini».
Altri due fiori che il sindaco vuole
puntare all’occhiello di questa
Amministrazione che di successi in
10 anni di lavoro ne ha collezionati
diversi «a cominciare dalla
dismissione della centrale nucleare
per cui a dicembre è arrivato l’ok
definitivo. Oggi siamo certi che la
centrale non sarà centro produttivo
e che la strada per la completa
dismissione dell’impianto è ormai
segnata. La partita sul nucleare può
essere dichiarata vinta con il 99 per
cento delle barre di uranio all’estero
e il finanziamento di un importante
indagine epidemiologica sul
territorio»,
Un orgoglio che si va ad aggiungere
a quello personale di «far parte della
squadra di stakeholder in un tavolo
di lavoro che creerà un parco di
tecnologia e stoccaggio delle scorie
nucleari su tutto il territorio
nazionale. La dimostrazione che il
mio impegno ha avuto dei risultati
importanti».
se».
Una continuità incarnata da
un sindaco che sia espressione dell’attuale maggioranza
è certo il primo desiderio di
Callori, che pur non sbottonandosi sulla sua partecipazione alla campagna elettorale, non perde l’occasione per
mettere in guardia gli elettori «dai facili protagonismi».
«I cittadini devono identificare bene le persone che in
questi anni hanno lavorato
per il bene del Comune e non
lasciarsi “ingannare”da chi è
in cerca di un posto al sole».
L’eccezione che conferma la
regola arriva da Castelsangiovanni, dove il primo cittadino uscente Carlo Capelli ha
voluto incoronare il 39enne
Alberto Leggi, attuale presidente del Consiglio comunale, quale suo delfino aprendo
ufficialmente la campagna elettorale.
In quel di Rivergaro Mauro
Rai sarebbe pronto a scendere nuovamente in campo, con
Gianpaolo Maloberti (Lega
Nord) a contendergli lo “scettro”. A dare battaglia ad entrambi la lista civica “Essere
Rivergaro” che pochissimi
giorni fa ha formalizzato la discesa in campo con Silvana
Maserati e Guido Daveri due
vecchie conoscenze in Comune.
Sono in aria di “riconferma”
o per lo meno di “ricandidatura” i primi cittadini di Coli
Massimo Poggi, Travo Lodovico Albasi e Cerignale Massimo Castelli. «Squadra vincente non si cambia».
Si cambia invece a Gossolengo e Gragnano. I primi cittadini al secondo mandato escono di scena e per il momento non danno indicazioni, ma i lavori continuano.
Bando sicurezza, che gaffe:
giornalisti contro il sindaco
MARCELLO POLLASTRI
“Commissioneremo un’indagine sulla sicurezza a Piacenza”.
Lo aveva promesso il sindaco
Paolo Dosi durante l’ultimo ritiro di giunta a Calenzano di Bettola, settembre 2013. Quello che
non aveva detto, però, non è certo una sfumatura: e cioè che un
giornalista, selezionato attraverso bando pubblico, avrebbe
dovuto dimostrare come spesso
i colleghi delle testate locali si
lascino prendere la mano ingigantendo la realtà dei misfatti
con titoli roboanti, urlati, allarmistici. Il titolo del progetto,
della durata di sette mesi per un
compenso di 7.500 euro (in parte finanziato dalla Regione),
parla da solo: “Io non ho paura”.
L’iniziativa di Palazzo Mercanti, scoperta nelle pieghe del sito
internet del Comune dal consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti e qualche giorno dopo
divulgata polemicamente in
Consiglio comunale, ha provo-
cato l’insurrezione di molto
giornalisti locali, in special modo i “neristi”, ovvero coloro che
quotidianamente “maneggiano” con furti, rapine, risse e aggressioni. I quali hanno letto in
questa trovata del Comune un
goffo tentativo di rieducare la
stampa locale, quasi si fosse ai
tempi del Minculpop o di Pol
Pot. L’avviso pubblico è scaduto
il 31 gennaio e ci sarebbero 5/6
volontà di portare avanti il progetto in maniera costruttiva e
coinvolgente, perché possa essere un’opportunità di valorizzare la professione giornalistica, non una minaccia o un presunto tentativo di svilirla”.
In realtà pare che lo stesso primo cittadino non fosse esattamente a conoscenza delle caratteristiche del progetto “Io non
ho paura” partorite dagli uffici.
Confronto sui titoloni di cronaca:
i neristi insorgono via web, Dosi
replica per difendersi ma annuncia
di voler rimodulare l’iniziativa
domande di partecipazione.
Dosi, investito dalle polemiche
e perfino dalla censura della Fnsi, ha espresso “rammarico per
le mistificazioni e le polemiche
che hanno attribuito, a questa iniziativa, finalità ben lontane
da quelle effettive, ma anche la
Un autogol clamoroso del quale
lo stesso Dosi, che aveva appena
messa dietro le spalle la buriana
del rimpasto, avrebbe volentieri fatto a meno.
Ecco i tratti del progetto che lasciano a desiderare: “…. Breve
attività di ricerca sulla termino-
logia utilizzata dai media locali
per illustrare e descrivere episodi che riguardano la sicurezza
urbana: alimentato soprattutto
dai media, il discorso pubblico
sulla paura condiziona i comportamenti e distorce le percezioni. L’uso costante di titoli ad
effetto, di immagini appiattite
su stereotipi e pregiudizi, di
scelte stilistiche che sembrano
calcolate per provocare un disgusto “oggettivo” nei lettori,
dipingono un fatto come problema, piaga o minaccia dell’ordine sociale”. E ancora: “… favorire una corretta informazione a
livello locale, che eviti di stimolare sentimenti incontrollati di
paura tali da sfociare in comportamenti intolleranti o discriminatori. Il percorso di confronto
consentirà ai partecipanti di acquisire capacità informative sui
temi della sicurezza urbana e di
costituire un network fra mondo dell’informazione locale ed
operatori della sicurezza, utile a
veicolare dati e notizie corretti”. Più tentativo di rieducare di
così…
I giorni successivi in rete si sono sprecati i commenti, soprattutto dei giornalisti che l’hanno
presa ora con irritazione, ora
con sarcasmo, ma pur sempre
mettendo alla sbarra il bando.
C’è stato anche quel collega che
ha pubblicato su un sito la “cronaca della rissa perfetta”, una
sorta di parodia della maxizuffa
di Capodanno avvenuta in via
Pozzo, dove bande di albanesi e
sudamericani si affrontavano
con le armi, non coltelli o spranghe, ma dell’eloquio e del ragionamento; e finendo il diverbio,
non con sangue e feriti, bensì a
tarallucci e vino. E’ forse bene
riderci su e non far passare quella dei giornalisti come la casta
degli intoccabili e infallibili, come talvolta potrebbe apparire.
In realtà appare davvero goffa
la volontà del Comune. Perché
su tutti i temi su cui dibattere,
quello del sentimento di insicurezza sempre più diffuso nella
nostra Piacenza appare davvero il meno controvertibile. Che
la stampa talvolta esageri può
starci. Meno che sia determinante nell’infondere paura nei
lettori. Rispetto a cinque anni fa
Piacenza è una città più insicura, al pari di tutte le altre città italiane. Non lo dicono i giornalisti, ma i numeri dei bilanci delle
forze dell’ordine, in continuo
aumento. C’è di più. La realtà sarebbe ancora peggiore se solo i
giornalisti avessero un accesso
un po’ più semplice a tante notizie di nera che da ormai tanto
tempo non vengono nemmeno
più divulgate. L’amministrazione Dosi ha sempre promesso impegno sul fronte sicurezza. Ma
non è con il bando “Io non ho
paura” che si aiutano i piacentini.
7 febbraio 2014
Corriere Padano
7
SPORT
Nel volley che conta le nostre big sono sempre da copertina
In campionato il Copra Elior ancora secondo anche senza giocare, la Rebecchi Nordmeccanica asfalta il fanalino di coda e resta prima
Le big piacentine della pallavolo continuano a far bene sia in campo maschile che
in campo femminile.
Le ragazze della Rebecchi Nordmeccanica sembrano aver messo alle spalle lo choc
del periodo negativo e dell’eliminazione
dalla Champions League: dopo aver conquistato l’accesso alla Final Four di Coppa
Italia battendo nettamente Ornavasso sia
all’andata che al ritorno, le biancoblu sono
tornate a correre anche in campionato.
La vittoria contro Forlì, fanalino di coda, è
arrivata dopo una partita chiusa 3-0 in
scioltezza nella quale hanno brillato soprattutto De Kruijf e Meijners, autrici rispettivamente di 14 e 12 punti. Da segnalare anche il debutto in serie A1 per Virginia
Poggi, in campo sul finire della partita: per
lei (nella foto a sinistra, con i Pink Wolf in trasferta a Forlì) una grandissima emozione.
Subito dopo il pensiero di Caprara e delle
“ragazze terribili” è volato alla sfida di
campionato contro la Robur Tiboni Urbino, che si gioca sabato 8 - in anticipo - al Palabanca: appuntamento alle 20.30 per la
sifda “by night”
In campo maschile il Copra Elior (nella foto a destra, Simon) ha approfittato del k.o.
di Trento a Macerata per mantenere la seconda posizione anche senza giocare, dato
che la partita con Ravenna sarà disputata il
26 febbraio prossimo.
Zlatanov e compagni, che a loro volta hanno autorevolmente conquistato la Final
Four di Coppa Italia eliminando Vibo Valentia, hanno così potuto caricare le pile in
vista della importante sfida di Champions
League di giovedì (in corso mentre andiamo
in stampa, ndr) contro Kazan.
Andrea Dossena
Piace-Pro, questo derby
vale più di tre punti
Biancorossi di Viali contro rossoneri di Franzini: arriva la partitissima che
potrebbe indirizzare la stagione delle due squadre piacentine di serie D
suo. Scontato ricordare che i
supporters più caldi, benchè
per una parte mettano addirittura in discussione l'opportunità dell’uso della stessa
parola “derby”, si aspettano i
tre punti.
ANDREA DOSSENA
Piacenza-Pro Piacenza, torna il derby e difficilmente sarà uguale a quello - davvero
brutto, benchè tatticamente
interessante - dell'andata.
Entrambe le squadre cittadine, infatti, non potranno
permettersi di badare prima
di tutto a non prenderle: se era comprensibile (forse un
po’meno per gli spettatori paganti...) la prudenza vista a
settembre, quando gli equilibri erano tutti da trovare e una sconfitta avrebbe fatto
male a entrambe le compagini, stavolta le due protagoniste della stracittadina hanno
un lungo elenco di motivi per
dover puntare ai tre punti.
Piacenza, tre punti
per la rimonta
Facile indicare quelli del
Piacenza. Tornati sotto la guida di Viali (foto al centro) dopo la sfortunata parentesi di
Venturato, i biancorossi devono assolutamente recuperare il terreno perduto durante i mesi precedenti, nel
corso dei quali una serie di errori ha frenato una squadra
partita con l'idea - forse un
pizzico presuntuosa - di domi-
Pro, vincere per
continuare la corsa
nare il campionato, ma ben
presto scontratasi con la realtà di una categoria comunque
difficile e con la baldanza di
rivali non meno attrezzate e
certamente sempre “sul pezzo”.
In questo senso, basta vedere la classifica: nella rincorsa
al Pro, primo in classifica a
quota 46, in soli due punti si
trovano Pontisola (che ne ha
37), Seregno, Pro Sesto e lo
stesso Piacenza (il terzetto a
36) più Inveruno e Caravaggio (a 35): significa che una
vittoria consentirebbe ai
biancorossi sia di salire a -7
dalla prima sia di tenere il
passo necessario con una concorrenza ampia e agguerrita.
C'è poi l'ovvio aspetto della
soddisfazione di una eventuale vittoria nello scontro diretto, che il Piacenza - per blasone e schiacciante preponderanza in termini di numero
di tifosi - “deve”cercare di far
Tre punti ai quali punterà
però senza dubbio anche il
Pro Piacenza di Franzini (foto
a destra). Vincere significherebbe non solo certificare una sorta di “sorpasso”cittadino, ma anche assestare un
colpo da k.o. ad una rivale comunque importante e non alimentare speranze nelle inseguitrici, che oggi sembrano
distanti ma che per farsi sotto
non aspettano altro che un
passo falso dei rossoneri.
E i numeri cosa dicono?
A parte la sfida nella sfida tra
i bomber - Marrazzo, 17 gol,
contro Franchi, 15 gol - nelle
ultime cinque partite biancorossi e rossoneri hanno curiosamente avuto un rendimento identico: vittoria-sconfitta-vittoria-pareggio-vittoria.
Che sia il presagio di una partita equilibrata è possibile,
l’importante è che i tanti
spettatori attesi al Garilli stavolta possano divertirsi.
La Bakery Piacenza dice addio alla coppa Italia
ma la squadra ha fatto un buon passo avanti
Non ce l’ha fatta la Bakery Piacenza a
proseguire la sua avventura in Coppa Italia. Lo spirito di rivalsa delle piacentine, in quel di Pergine Valsugana, purtroppo non si è concretizzato con un successo ma, dal punto di vista mentale, la
crescita rispetto alla contesa di regular
season (persa 0-3) di inizio anno, è stata
netta. Vinto bene il primo parziale (eloquente il 15-25 finale, nel secondo e nel
terzo set le piacentine hanno subito le
padrone di casa del Trentino Rosa perdendo 25-18 e 25-20.
Nel secondo, in particolare, le biancorosse hanno pagato un leggero calo dai 9
metri; più combattuto il terzo, che si è risolto soltanto negli ultimi punti.
Nella girandola di emozioni di un match
da dentro o fuori, il team del presidente
Beccari ha trovato la forza di reagire e di
agguantare il tie-break: merito di una difesa sempre puntuale e della solita Secolo, la top scorer nelle file emiliane.Il tiebreak è ricco di lunghi scambi e palloni
rigiocati. Le ragazze di Andrea Pistola lo
iniziano al meglio e si portano sul 8-6 al
cambio di campo. Trento non ci sta ed infila 5 muri pesantissimi. Finisce 15-9.
Un risultato che costa l’eliminazione alla Bakery, ma che ha anche evidenziato,
dal punto di vista del gioco, un buon passo in avanti. Da qui capitan Nicolini e
compagne dovranno ripartire in vista
della prossima sfida che il prossimo 8
febbraio le vedrà opposte all’Atomat Udine in terra friulana. (d.an)
Corriere Padano
8
7 febbraio 2014
CITTÀ UTILE
CHI CERCA TROVA
CENTRO PER L’IMPIEGO
OFFERTE DI LAVORO
Richieste di personale pervenute ai Centri
per l’Impiego della Provincia.
Gli interessati possono inviare curriculum vitae
via mail o via fax previo controllo di eventuale
aggiornamento sul sito della Provincia, citando
il numero di riferimento
Farmacie,
turni settimanali
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FARMACIE DI SERVIZIO A PIACENZA
DAL 7.2.2014 AL 14.2.2014
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febbraio:
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dell'Olio, Pontenure.
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Sociale
E’ possibile accedere alle farmacie, in servizio di
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farmacista il numero di targa del proprio mezzo.
IL NUMERO 0523/330033 DA' INDICAZIONE DELLE
FARMACIE DI TURNO A PIACENZA E PROVINCIA
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Castell’Arquato, Castelvetro
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Venerdì: Cortemaggiore, Lugagnano, Monticelli, San Giorgio,
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Sabato: Bobbio, Fiorenzuola, Piacenza, PC Besurica
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apprestano a vivere l'esperienza della genitorialità, in
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coppie in attesa di un bambino
ed è un approfondimento su
tempi fisio-psicologici e relazionali legati alla gravidanza,
parto e puerperio, alla presenzadifigure esperte,qualiostetrica e ginecologa. Il ciclo di incontri dedicati al massaggio al
neonato “E adesso mamme e
papà” è un percorso per mamme e bambini dagli 0 ai 6 mesi,
in cui si avrà anche la possibilità di affrontare con esperti
temi legati alla crescita. La
partecipazione ad entrambi i
percorsi è gratuita. È richiesto
solamente un contributo per
la copertura assicurativa pari
a 20 euro.
Strada facendo
Mercoledì 12 febbraio e mercoledì 26 febbraio 2014 sono i
prossimi due appuntamenti di
"Strada facendo", ciclo di incontri tematici aperti a genitori con bambini dai tre ai sei mesi. Gli incontri si svolgeranno
presso i locali del Centro per le
Famiglie - Centro Civico Farnesiana, dalle 15.00 alle 17.00.
Primo appuntamento: "Bambini e animali domestici" con
il veterinario dott. Sartori.
Provincia di Piacenza
(settore welfare, lavoro e formazione professionale)
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 14.30
alle 16.30. In caso di forte afflusso di utenza la distribzione dei numeri di ingresso
terminerà 30 minuti prima della chiusura
Provincia di Piacenza - Centro per l'impiego - Borgo Faxhall P.le Marconi tel. 0523-795716 fax: 0523-795738 - e-mail: [email protected]
Cod. 36/2014 valida fino al 14/02/2014
Mansione: tecnico programmatore amministrativo
Qualifica ISTAT: 3314001 corrispondente commerciale in lingue estere 4411006 addetto al controllo settore amministrativo
Contenuti e contesto del lavoro: amministrazione
di base - bollettazione, redazione preventivi, compilazione ddt, gestione telefonica clienti esteri, gestione attività in fiere di settore (metalmeccanica),
supporto nelle attività di magazzino e programmazione di software specifici di settore (formazione iniziale)
Luogo di lavoro: Calendasco (Pc)
Formazione: diploma di ragioneria o programmatore o perito aziendale e corrispondente in lingue
estere
Caratteristiche candidati: automunito, disponibilità a trasferte nazionali e internazionali
Contratto: iniziale contratto di somministrazione
con possibilità successiva di trasformazione a tempo indeterminato
Conoscenze: indispensabili ottima conoscenza
della lingua inglese e domicilio in piacenza e provincia, ottime conoscenze informatiche generali e
conoscenze base di programmazione
Orario: iniziale part time 20 ore settimanali previsto successiva trasformazione a tempo pieno
Per candidarsi: inviare curriculum con riferimento
offerta n.: 36 via mail: [email protected]
o via fax: 0523/795738
Cod. 45/2014 valida fino al 16/02/2014
Mansione: tecnico addetto alle trasferte
Qualifica ISTAT: 3131000 Tecnici meccanici
Contenuti e contesto del lavoro: importante azienda settore metalmeccanico ricerca tecnico addetto installazione e manutenzione macchinari
c/o aziende clienti. L'attività prevede i noltre momenti dimostrativi di macchinari presso la sede a-
ziendale oppure in occasione di fiere
Luogo di lavoro: sede azienda provincia di Piacenza, richiesta disponibilità a trasferte in prevalenza
nazionali ed in misura minore estere
Formazione: diploma tecnico industriale
Contratto: iniziale tempo determinato di dodici
mesi con possibilità di trasformazione a tempo indeterminato
Conoscenze: richiesta conoscenza della lingua inglese e dimestichezza nell'utilizzo di strumenti informatici
Per candidarsi: per candidarsi inviare curriculum vitae indicando il rif. 45/14 via mail a [email protected] o via fax 0523/795738
Cod. 46/2014 valida fino al 15/02/2014
Mansione: impiegato/a tecnico commerciale
Qualifica ISTAT : 2211100 Ingegneri meccanici
2213001 ingegnere dell'automazione industriale
2216103 ingegnere dei trasporti
Contenuti e contesto del lavoro: ufficio commerciale, attività di analisi mercato e aspetti tecnici di
prodotto (settore metalmeccanico/impiantistico),
attività di marketing e sviluppo del business nel
contesto internazionale
Luogo di lavoro: Piacenza (Pc)
Formazione: laurea in ingegneria meccanica, laurea in ingegneria dei trasporti, laurea in ingegneria gestionale e dell'automazione industriale
Caratteristiche candidati: automunito, indispensabile domicilio in Piacenza e provincia
Contratto: contratto di apprendistato o iniziale tirocinio formativo con possibilita' successiva di stabilizzazione contrattuale
Conoscenze: buon livello di conoscenza lingua inglese, Autocad 2D e 3D
Orario: tempo pieno
Per candidarsi: inviare curriculum con riferimento
offerta n. 46 via fax: 0523/795738 o via mail: [email protected]
7 febbraio 2014
Corriere Padano
MUSICA
Edoardo Vianello, doppio show il 7 e l’8 a Piacenza con i successi della sua lunga carriera9
TEATRO
Lirica, ritorna ‘La vedova allegra’ di Franz Lehàr: al Municipale mancava da trent’anni
Danza, che Calore
al Teatro Gioia
PIETRO CORVI
"Calore", con la Compagnia Enzo
Cosimi, in programma venerdì 14 alle 21 al Teatro "Gioia" come penultimo appuntamento della rassegna
di teatro-danza curata da Teatro
Gioco Vita e AterDanza nell'ambito
della stagione "Tre per te", è stato il
primo lavoro del celebre coreografo
romano, "enfant terrible" della
nuova danza italiana, con il suo ensemble Gruppo Occhèsc, debuttato
a Roma nel 1982. Impostato su un'energia vigorosa e ritmi serratissimi,
era nato per interpreti non danzatori pur riconoscendosi in pieno in una
scrittura di danza. Lo spettacolo è
un viaggio visionario dove all'interprete è richiesto un processo di regressione che serve come traccia
per disegnare una età dell'infanzia
e dell'adolescenza infinita. Ecco
dunque un progetto illuminante di
recupero del repertorio della danza
contemporanea italiana: regia, coreografia, scena e costumi sono sempre di Cosimi, così come la selezione
di musiche (Glenn Branca, Britten,
Liquid-Liquid, Chris Watson e musica popolare africana); gli inter-
preti di oggi, invece, Francesco Marilungo, Riccardo Olivier, Francesca Penzo e Alice Raffaelli. Al termine dello spettacolo, incontro di
approfondimento moderato da Roberto De Lellis, con i protagonisti e
la psicologa psicoterapeuta Alessandra Zioni.
Corriere Padano
10
VIVIPIACENZA
‘Al tirabuson’, al President
la Filodrammatica Turris
‘Il sole dentro’ di Bianchini
per Cineclub argento
La Filodrammatica Turris, con lo spettacolo
"Al tirabuson", è la nuova compagnia
ospite della rassegna di teatro in dialetto
al teatro President.
Sarà in scena sabato 8 febbraio alle ore 21
per la fortunata rassegna intitolata ad
"Enrico Sperzagni" e organizzata dalla
Famiglia Piasinteina col sostegno di
Fondazione e Comune.
"Il sole dentro", di Paolo Bianchini, con
Angela Finocchiaro, Francesco Salvi, Diego
Bianchi e Gaetano Fresa, è al Politeama
mercoledì 12 alle 15 con ingresso gratuito
per la rassegna "Cineclub argento" dedicata
ai pensionati. Tra Africa e Vecchio
Continente, lo straordinario viaggio della
speranza di due adolescenti guineani che
decidono di farsi sentire in Europa.
7 febbraio 2014
ANTEPRIMA
Sound Bonico, con i Mombu
un tellurico ‘San Violentino’
PIETRO CORVI
Ironia al femminile
al Teatro Trieste 34
Nuovo appuntamento con "Le voci della luna" e due laboratori per l'infanzia, tutto sabato 8 al Teatro Trieste 34. La rassegna di teatro
al femminile prosegue in serata alle 21 con
"Ritratto di donne - racconti ironici di grandi
figure femminili" di e con Roberta Paolini.
Un viaggio esilarante e piacevolmente blasfemo attraverso gli occhi curiosi delle donne, che si stupiscono, piangono, ridono e domandano, consci che una domanda spesso vale più di qualsiasi risposta: si passerà dalla ricontestualizzazione della Beatrice dantesca
al ritratto della filosofa e pensatrice Canepazia fino alla moglie di Noè con la sua personale versione della vicenda biblica del diluvio universale.
Quanto ai piccoli, nel pomeriggio si faranno
strada "Una gara di celebri inventori" per le
"Favole in movimento" con Ottavia Marenghi (dalle 15.30 alle 17 per bimbi dai 4 ai 7 anni) e "Musica a corte" per il ciclo "Si fa la musica" dalle 17 alle 18.30 con Marenghi ed Helen Keble, per piccoli dagli 8 ai 10 anni.
Tanta carne al fuoco, a Sound Bonico, come
sempre all'insegna della trasversalità dei generi e della musica originale di qualità. Sono tre
gli appuntamenti in calendario in questa settimana all'Arci live club di San Bonico. Venerdì 7
si parte con il piede pesante: c'è parecchio fermento nell'ambiente per il ritorno su un palco
piacentino dei Viscera///, formazione psych-metal nostrana quotata a livello europeo,
che sarà scortata sul palco dai lodigiani The
Great Saunites. Sabato 8, atmosfere più distese
con le melodie punk-rock veloci e beffarde dei
piacentini Bravi Tutti e il vigoroso rock italiano
pluricontaminato e sospeso tra impegno e ironia dei Vintage Violence, solida e riconosciuta
realtà "indie" lombarda che merita curiosità.
Venerdì 14, infine, si celebrerà "San Violentino": in pista, direttamente da Roma, l'attesissimo tellurico jazz-core (ibridato con noise, afro,
grind-core e math-rock) dell'incredibile duo
sperimentale dei Mombu (in foto), perfetta fusione tra i più famosi Zu (da cui proviene il sassofonista Luca T. Mai) e i Neo, da cui arriva invece il batterista Antonio Zitarelli, una sorta di
"trinità" di gruppi tutta capitolina che rappresenta l'eccellenza della musica d'avanguardia
italiana. Il gruppo di apertura è in via di definizione e il dj-set rigorosamente su vinili sarà curato dalla crew Night of the vinyl dead.
Liberace, al Jolly
la sua epopea
‘La vedova allegra’,
ci balla Picone
"La vedova allegra", la più celebre fra le operette di Franz Lehár, assente dal nostro teatro
da oltre 30 anni, riaccende i riflettori sulla stagione lirica del Municipale. La nuova produzione, firmata Fondazione Teatri di Piacenza,
in scena venerdì 14 e sabato 15 alle 20.30 con
replica pomeridiana domenica 16 alle 15.30,
vedrà impegnato un cast d’eccezione e la partecipazione del "nostro" Coro diretto da Corrado Casati.
La storia è tratta da una commedia di Meilhac: nella Parigi della belle époque, la moglie
di un diplomatico vuole trovare marito a una
vedova ricchissima e la scelta cade sulla sua
vecchia fiamma Danilo. Il verosimile e l’immaginario si intrecciano in una danza sfavillante
che, diretta da Christopher Franklin alla guida della Filarmonica Italiana, si avvarrà della
regia di Nicola Berloffa, delle coreografie e
della partecipazione dell’etoile Giuseppe Picone (in foto).
Orlando al Municipale
è ‘Il nipote di Rameau’
Appuntamento con la prosa, venerdì 7 alle 21
al Teatro Municipale, dove è in replica "Il nipote di Rameau", dal trattato illuminista di Denis
Diderot, con Silvio Orlando (nella foto a destra),
la moglie Maria Laura Rondanini, Amerigo
Fontani e il clavicembalista Luca Testa.
L'agile e vivace "mise en scéne", diretta dallo
stesso Orlando e realizzata dalla sua casa di
produzione Cardellino, offrirà aspro divertimento e attualissime riflessioni sul rapporto
tra intellettuali e potere. Sempre venerdì, alle
18 al Teatro Filodrammatici, spazio all'incontro con la compagnia per il ciclo "Ditelo all'attore".
Al cinema Jolly di San Nicolò, mercoledì 12
in rassegna alle 21.30 c'è "Dietro i candelabri" di Steven Soderbergh. Prima di Elvis, Elton John e Madonna, c'era Liberace: pianista, artista esuberante, showman di scena e
della platea televisiva .
Adorava l'eccesso. Primo vero performer
famoso in tutto il mondo, con il suo stile ha affascinato un pubblico sterminato per tutti i
40 anni di carriera.
Ha rappresentato in scena come nella vita
privata tutto il glamour e il kitsch che solo un
entertainer totale come lui poteva permettersi negli anni '50 e '60. Nell'estate del 1977
conobbe il giovane e affascinante Scott Thorson e, nonostante la differenza di età e l'appartenenza a mondi lontani, saranno amanti
per 5 anni.
Il film è la storia di questa stupefacente relazione amorosa dal primo incontro in un teatro di Las Vegas all'amara separazione finale.
‘Top of the lake’,
la serie a Spazio4
Archimia a Fiorenzuola
tra classica, pop e jazz
Il cineforum di febbraio dello Spazio4 di via
Manzoni torna alle serie. Stavolta è il turno di
"Top of the lake" della regista e autrice
neo-zelandese Jane Campion (Leone d'argento nel '90 con "Un angelo alla mia tavola"
e Oscar e Palma d'oro nel '93 con "Lezioni di
piano").
Le sette puntate - distribuite nei quattro giovedì del mese (ore 21.15 e ingresso libero) - a
partire dalla misteriosa sparizione di una dodicenne dopo un tentato suicidio, raccontano lo svolgersi delle indagini di ricerca che
per la detective Robin Griffin (Elisabeth
Moss, Golden Globe alla miglior interpretazione) diventeranno soprattutto un viaggio
in se stessa, in una parte di sé e del proprio
passato tenuta a lungo nascosta.
Disciplina classica ed estro della musica pop e
jazz si uniscono, venerdì 7 alle 21 al Teatro Verdi
di Fiorenzuola, nel concerto degli Archimia,
quartetto d'archi famoso a livello nazionale per
la classe e l'esuberanza con
cui
esplora
nuove sonorità e possibilità
acustiche. Serafino Tedesi e
Paolo Costanzo ai violini, Matteo del Soldà alla
viola e Andrea Anzalone al violoncello uniscono
solida formazione classica (ricevuta ai conservatori di Piacenza e Milano) e la costante ricerca di
nuovi effetti timbrici e percussivi e di straordinarie commistioni tra musica leggera e classicità.
7 febbraio 2014
Corriere Padano
11
VIVIPIACENZA
‘Incanto d’opera’
alla Sala dei Teatini
All’Irish Pub
si trova l’America
"È scabroso le donne studiar, son dell'uomo
la disperazion...". La celebre citazione da
"La vedova allegra" fa da cornice al nuovo
incontro musicale di presentazione delle
opere liriche in programma al Municipale
per la rassegna "Incanto d'opera",
realizzato dall'associazione culturale Il
pozzo nel giardino alla Sala dei Teatini
domenica 9 alle 17.
C'è tanta America nei programmi dell'Irish
Pub di via San Siro. Per i concerti aperitivo
del venerdì (ore 19) a guadagnare la scena
il 7 sarà il trio piacentino Doctor Wood, per
un tuffo nel blues e nel classic rock più
viscerale. Il 14, invece, ecco il folk-rock dei
Rab4 capitanati dal fidentino Seba Pezzani,
noto anche come scrittore, traduttore e
direttore letterario del Festival Blues.
A CURA DI PIETRO CORVI
ANTEPRIMA
Elettronica, cabaret, rock:
Baciccia al galoppo
Piacenza Jazz Fest,
si accendono i riflettori
Si riaccendono i riflettori sul Piacenza Jazz Fest,
undicesima edizione. Lunedì 10 sarà il "giorno zero". Alla conferenza stampa di lancio delle ore 11,
all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano di via Sant'Eufemia seguirà in serata, alle
21.15, la presentazione pubblica del programma e
l'ormai tradizionale concerto di anteprima. In scena, una delle migliori voci jazz del panorama italico, Diana Torto (in foto), in trio con John Taylor al
piano e Julian Siegel al sax e al clarone nel progetto "Three sides of a view". Il concerto prevede brani dal CD “Triangoli”e altre composizioni originali o di compositori contemporanei come Kenny
Wheeler, Anders Jormin, ma il trio potrebbe anche presentare alcune novità tratte dal nuovissimo progetto di John Taylor “John plays Paul”, un
tributo e una rivisitazione da parte del pianista inglese del suo coetaneo Paul McCartney.
Elettronica a 360 gradi, uno spruzzo di rock e
un pizzico di teatralità. Questa la ricetta del Baciccia per la settimana. Il via venerdì 7 con il conclamato dj-set electro, dubstep, trap e nu-house
del duo piacentino Techfood. Sabato 8 il testimone passerà nelle prestigiose mani di Dj Pandaj, un tuffo tra elettronica, hip-hop e black music. Martedì 11 dalle 21 ritornerà la serata Gorilla: satira,
ironia e
divertimento
selvaggio
per un cabaret ad
alto
rischio di
assuefazione.
Musica
dal vivo
giovedì 13 con gli appassionati, romantici e tenaci Karenina (in foto), rock band nata sul Lago
d'Iseo che anticiperà i brani del prossimo album
dedicato al "Bel Paese". Infuocato ritorno in
console per El Garrincha (alias Arjuna, musicista dei parmigiani Las Karne Murta) venerdì 14:
un San Valentino tra electro balkan, big beat,
breakbeat, hip-hop e world music.
‘Bettinardi’, i gruppi
alla finalissima
Milestone: sotto ai gruppi del concorso nazionale per jazzisti emergenti "Chicco Bettinardi". La
giuria ha ammesso alla finale, che si terrà sabato
8 alle 21.15, quattro formazioni. Si tratta dei 3 al
Bot Jazz Quartet di Cremona, i No, Thanks di Firenze, i No Trio For Cats di Roma e gli Zurbaran,
provenienti da varie regioni d'Italia. A valutare
le loro
esibizioni
sarà la
giuria
composta
da Tino Tracanna,
Jody
Borea,
Roberto Cipelli, Luca Conti, Oliviero Marchesi,
Paolo Menzani e Giuseppe Parmigiani. Anche
gli spettatori potranno votare, contribuendo all'attribuzione del premio del pubblico. Al termine della serata saranno annunciati i nomi dei
vincitori ma la graduatoria come da tradizione
sarà svelata solo durante la cerimonia di premiazione al galà di chiusura dell'imminente “Piacenza Jazz Fest 2014”.
Edoardo Vianello,
doppio show a Piacenza
Ha settantacinque anni ma li porta alla grandissima. E, soprattutto, la sua voce sembra essere ancora la stessa degli anni di "Pinne fucile ed
occhiali", "Guarda come dondolo", "I Watussi",
"Sul cucuzzolo" e "Abbronzatissima". Edoardo
Vianello, intramontabile interprete degli anni
d'oro dell'immortale canzonetta italiana, sarà a
Piacenza per un doppio concerto, venerdì 7 e sabato 8 a partire dalle ore 19, alla sala videolotterie Las Vegas di via Emilia Pavese 116. Un evento che non sta mettendo in fibrillazione soltanto
la generazione di chi era ragazzo negli anni '60,
ma anche molti giovani, voluto dall'imprenditore del gioco Roberto Marai a coronamento e conclusione di una affascinante mostra dedicata al
Cinebox (con diversi esemplari perfettamente
funzionanti in esposizione fino a sabato, dalle 10
alle 24), ovvero il video-jukebox, un'eccellenza
creativa e tecnologica tutta italiana di quell'epoca che è a tutti gli effetti antenata del moderno videoclip e di cui proprio Vianello fu uno dei
maggiori e più amati protagonisti.
‘Musiche nuove’,
tocca a Ottaviucci
Rock, teatro e yoga:
che settimana al Melville
Rock, teatro, yoga. Mai così densa e così trasversale la settimana del Melville di San Nicolò.
Il rock tosto, di chiara matrice anni '70, dei BigDix la farà da padrona venerdì 7 dalle 22. Sabato
8 dalle 20.30 la serata si tingerà di giallo: cena
con delitto in collaborazione con la compagnia
teatrale Deserto Dentro Teatro. Mercoledì 12
alle 22 il Melville virerà "Sulle rotte del sogno.
Parole, musiche, storie", una serata con i testi
del maestro Guido Ceronetti (in foto) e le musiche di Luca Mauceri e Marlon Joubert: un raffinato mix di ballate, brani strumentali e poesie.
Giovedì 13 largo poi all'improvvisazione teatrale con il gruppo piacentino Le Vissole e venerdì
14 alle 21 presentazione del libro "Ho imparato
a ridere" di Richard Romagnoli, una serata esperienziale condotta da lui, considerato l'ambasciatore nel mondo di yoga della risata.
Il pianista marchigiano Fabrizio Ottaviucci,
celebre improvvisatore, contaminatore e sperimentatore della tastiera, è il nuovo ospite della
rassegna "Musiche nuove a Piacenza" organizzata da Associazione Novecento con la collaborazione di Comune, Conservatorio e il sostegno
della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ed è
proprio nel salone del Nicolini che venerdì 7 alle 21 si esibirà
Ottaviucci,
interprete e
compositore riconosciuto
che sin
qui ha avuto modo di collaborare con alcuni grandi nomi della musica contemporanea, da Markus
Stockhausen a Terry Riley.
Herzog e videogiochi
al circolo Arci ‘ Vik’
Coop Infrangibile,
‘Latinerando’ e cena
Herzog e videogiochi al circolo Arci "Vik" di via
Campagna. Per il cineforum della domenica
(proiezioni alle 21) a febbraio occhi puntati su alcuni documentari del poliedrico regista Werner Herzog. Il 9, ecco "Il diamante bianco" (2004), la storia
del volo seguendo la figura dell'ingegnere aeronautico Graham Dorrington. Quanto ai videogiochi, l'appuntamento di venerdì 14 (dalle 18) è incorniciato da una frase lapidaria: "Ricordate il cabinato che volevamo acquistare? L'abbiamo costruito".
Un evento che potrebbe incuriosire molti.
Sabato 8 alla Coop Infrangibile di via Alessandria bisognerà far spazio nella pancia, ma anche aprire bene le orecchie. Sono infatti in programma
una cena di autofinanziamento dalle 19.30 (info e
prenotazioni al 3331532976) e il concerto di Flaco
Biondini (nella foto a sinistra), celebre chitarrista
di Francesco Guccini, in duo con l'eclettico contrabbassista cremonese Enzo Frassi. Si esibiranno
nel loro progetto comune Latinerando, un viaggio
ideale nelle Americhe inseguendo le radici "afro"
dei vari generi musicali del "nuovo mondo".
Corriere Padano
12
ACQUA E FARINA
A TAVOLA
CUCINA DI CASA
Pizza di spaghetti
Ingredienti per 4 persone:350 g di spaghetti; 200 g di mozzarella
di vacca (fiordilatte); 200 g di pomodori pelati sgocciolati; 8 filetti
di acciuga sott'olio; 12 olive nere dolci (baresane); 2 cucchiai d'olio
extravergine d'oliva; origano; sale e pepe.
Preparazione: Tagliate la mozzarela a fette sottilissime.
Snocciolate le olive e tagliatele a spicchietti. Cuocete gli spaghetti, scolateli molto al dente e distribuiteli fra quattro tegamini di pirofila leggermente oliati. Conditeli con un filo d'olio
e mescolate quindi appiattiteli in modo che rivestano il fondo
dei recipienti in maniera regolare quindi coprite completamente gli spaghetti con le fette di mozzarella. Distribuitevi i filetti di acciuga spezzettati e i pomodori, ben sgocciolati e sminuzzati con le mani. Completate il condimento con le olive e
con un pizzico di origano quindi in saporite con sale e pepe e
spruzzate con l'olio. Mettete i tegamini nel forno precedentemente scaldato a 200° e lasciate cuocere per circa 20 minuti, fino a quando la mozzarella si sarà completamente fusa. Servite
le "pizze" ben calde, appena tolte dal forno.
I tegamini adatti per questa preparazione sono quelli per le
uova all'occhio di bue (diametro 12 cm). In mancanza di questi
potete preparare un'unica pizza utilizzando una pirofila da
crostate. La pasta dovrà essere comunque molto al dente in
modo da terminare la cottura in forno.
Dentice e patate al profumo di pecorino
Ingredienti per 4 persone: 1 dentice fresco del peso di circa 1 kg;
800 g di patate a pasta gialla e compatta; 70 g di pecorino romano
grattugiato; 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva; 2 spicchi d'aglio; prezzemolo; sale e pepe.
Pane artigianale: riscoprire
naturalezza e qualità
Calano le vendite dei filoncini
di produzione industriale, ma al
tempo stesso c'è una riscoperta
dei pani tradizionali tipici di alcune zone del Paese. Se ne contano oltre duecentocinquanta
tipi, con numerose varianti. In Italia sono ventitremila i panificatori, gli operosi e invisibili lavoratori che lavorano di notte
per sfornare al mattino pagnotte e filoni che profumano e sanno veramente di pane. Tutta un'altra cosa rispetto al prodotto
industriale o semi-industriale
che è venduto nei supermercati,
pallido, a volte inodore, e anche
insapore e purtroppo il giorno
dopo è già duro, o peggio ancora
"gommoso", a causa degli additivi che vengono utilizzati per ridurre il tempo di produzione e
quindi anche il relativo costo.
Il pane fresco artigianale ha una storia, poiché è fatto per lo
più con farine che provengono
dal territorio e non conosce additivi per migliorarlo, che sono
necessari per reggere i processi
di surgelazione e di confezionamento della grande distribuzione.
Un'altra cosa che distingue il
pane industriale da quello tipico è il tipo di lavorazione e il lievito. Infatti spesso viene impiegato il lievito madre, che può essere un pezzetto di pasta della
precedente lavorazione oppure
un impasto a base di farina, acqua e zuccheri che, mescolati tra
di loro, fermentano spontaneamente, producendo anidride
carbonica, da cui la lievitazione
naturale. Soprattutto un tempo,
il lievito naturale era considerato un bene prezioso, e dall'impasto del giorno se ne tiene sempre
da parte un pezzo che bisogna
custodire e rinfrescare regolarmente, rimuovendo la crosta
che si forma all'esterno e rimpastando il tutto con la nuova aggiunta di acqua e farina. Il lievito madre è considerato l'anima
del pane, ciò che gli da forma e
gusto. Questo tipo di lievito è
chiamato con numerosi nomi,
come pastella acida, pasta madre, e in Piemonte, nella zona di
Cuneo è l'Alvà, che lo conservano e lo utilizzano ancora.
Considerando il tempo e la lavorazione che ci vuole per realizzare il pane artigianale è certamente più costoso rispetto al
pane di produzione industriale,
ma ne guadagna in naturalezza
e in qualità. Per esempio è più
digeribile e ha un buon profumo. Rappresenta il 75% del consumo totale di pane, come dichiarato dalla Fippa, la Federazione italiana Panificatori.
I pani tradizionali italiani sono
di oltre 250 tipi diversi, con oltre
mille varianti, che vanno dalle isole alle Alpi. Sono pani più o
meno noti, confezionati da piccole comunità, cotti nel forno a
legna, che varrebbe la pena conoscere e scoprire.
Le varietà di pane presenti nel-
Pani tradizionali, in Italia
oltre 250 tipi diversi
Preparazione: Pelate le patate e tagliatele a fettine di 2-3 mm
di spessore. Sciacquatele più volte e asciugatele dentro un canovaccio. Con l'apposito utensile o con la lama di un coltello,
togliete accuratamente le squame del dentice; togliete anche
le branchie e, con delle forbici robuste, ritagliate le pinne tutto
intorno quindi svuotatelo dopo avervi praticato un taglio dalla
testa all'apertura anale. Lavatelo sotto l'acqua corrente, asciugatelo e insaporitelo con sale e pepe anche internamente.
Spellate gli spicchi d'aglio e tritateli finissimi con una manciatina di prezzemolo. Mettete la metà dell'olio sul fondo di una
pirofila ovale poco più grande del pesce e distribuitevi la metà
del trito di prezzemolo. Coprite con la metà delle patate, salatele e spolveratele con la metà del pecorino. Sistematevi il
dentice, spolveratelo con il resto del prezzemolo e del pecorino e copritelo completamente con l'altra metà delle patate. Insaporitele con sale e pepe, spruzzatele d'olio e mettete la pirofila nel forno precedentemente scaldata a 200°. Lasciate cuocere per circa tre quarti d'ora e se le patate tendessero a colorirsi troppo, coprite la pirofila con un foglio di alluminio durante gli ultimi 10 minuti. Servite ben caldo nello stesso recipiente di cottura.
Questo piatto tradizionale pugliese prevede l'inconsueto accostamento di pesce e formaggio. Si può sostituire il dentice
con un'orata o un pagello con un risultato comunque ottimo.
7 febbraio 2014
I pani tradizionali italiani sono
di oltre 250 tipi diversi, con oltre
mille varianti, che vanno dalle isole alle Alpi. Sono pani più o
meno noti, confezionati da piccole comunità, cotti nel forno a
legna, che varrebbe la pena conoscere e scoprire. Le varietà di
pane presenti nelle varie regioni italiane sono infatti molto numerose e in ogni area vengono
impiegati gli ingredienti a disposizione. Ad esempio, nelle
regioni del Meridione d'Italia
viene impiegata, per la panificazione, la farina di grano duro
che è tradizionalmente usata
per la pasta. E' un tipo di coltivazione meno diffusa perché richiede climi caldi ed è tipica
delle regioni dove il clima è mite. Il pane preparato con la farina di grano duro ha una consistenza più leggera rispetto a
quello confezionato con la farina di grano tenero. In Sicilia la
superficie del pane di semola di
grano duro viene aromatizzata
con i semi di cumino, di sesamo o
di anice. I semi di anice sono usati anche dai maestri fornai pugliesi per la preparazione dei taralli. In altre regioni, come ad esempio in Lombardia, dove la risicoltura è praticata intensivamente, il pane di riso, leggero e
morbido, viene preparato con la
farina di grano tenero mescolata alla farina di riso, che gli conferisce una consistenza particolarmente leggera.
In altre zone dove è diffusa la
coltivazione del mais, ad esem-
pio nell'Emilia Romagna e in
Lombardia, si usa tutt'ora preparare il "pane giallo"; certe
panetterie lo propongono una
volta alla settimana ed è fatto
con un'alta percentuale di farina di mais, mescolata alla farina
di grano. Il pane con le olive è una specialità tipica delle regioni mediterranee, soprattutto
nel Sud Italia, e ora si è diffusa
in tutto il territorio nazionale.
le varie regioni italiane sono infatti molto numerose e in ogni area vengono impiegati gli ingredienti a disposizione. Ad esempio, nelle regioni del Meridione
d'Italia viene impiegata, per la
panificazione, la farina di grano
duro che è tradizionalmente usata per la pasta. In altre regioni, come ad esempio in Lombardia, dove la risicoltura è pratica-
ta intensivamente, il pane di riso, leggero e morbido, viene preparato con la farina di grano tenero mescolata alla farina di riso, che gli conferisce una consistenza particolarmente leggera. In altre zone dove è diffusa la
coltivazione del mais, ad esempio nell'Emilia Romagna e in
Lombardia, si usa tutt'ora preparare il "pane giallo"; certe panetterie lo propongono una volta alla settimana ed è fatto con un'alta percentuale di farina di
mais, mescolata alla farina di
grano. Il pane con le olive è una
specialità tipica delle regioni
mediterranee, soprattutto nel
Sud Italia, e ora si è diffusa in
tutto il territorio nazionale.
Il pane con la farina di segale è
tipico delle regioni di montagna, poiché la segale è un cereale che per essere coltivato sopporta meglio un clima più freddo, per questa ragione il pane di
segale è tipico della Valle d'Aosta, del Piemonte, del Trentino
Alto Adige, e della Valtellina (in
Lombardia).
7 febbraio 2014
PUBBLICITÀ
Corriere Padano
13
Corriere Padano
14
A Parma
Future Build
sostenibilità
in Fiera
Si terrà dal 13 al 16 febbraio a Fiere di Parma la seconda edizione di “Future
Build – Salone della Sostenibilità”. Forte della positiva
esperienza della prima edizione, la manifestazione
punta ad un deciso consolidamento presentando molteplici nuove iniziative. Obiettivo della manifestazione è creare opportunità di
lavoro con in primo piano temi come riqualificazione energetica degli edifici e
Smart City. La manifestazione vuole essere una vetrina per presentare nuovi prodotti e sistemi costruttivi: 4
giorni in cui gli attori di tutta
la filiera del sistema delle
costruzioni avranno l’opportunità di confrontarsi e creare opportunità di collaborazione. Tra le novità: “Smart
Business” per incontri programmati tra progettisti ed
imprese e “Riqualifica la
Tua casa” per una consulenza gratuita ai privati.
SPECIALE RISTRUTTURAZIONE
7 febbraio 2014
Riqualificazione,
l’edilizia cerca
la via del rilancio
La crisi che sta vivendo il settore delle costruzioni in Italia - drammatica in termini di
numeri e di storie con oltre 600 mila posti di
lavoro persi secondo l’Ance e 12mila imprese
chiuse – può trovare qualche spiraglio di luce
e qualche opportunità di ripresa mettendo
mano alla riqualificazione di un patrimonio enorme, con problemi di vetustà e degrado, facendo della riqualificazione statica ed energetica degli edifici il centro degli interventi
dei prossimi anni. Ristrutturazione degli edi-
fici esistenti, dunque, riqualificazione energetica, sviluppo delle smart city e accesso alle
reti, nonché recupero e rigenerazione urbana
delle aree dimesse, saranno le sfide che il settore dovrà cogliere in questi anni. Intanto, il
rilancio delle imprese di costruzione può partire dagli interventi di ristrutturazione edilizia, approfittando del momento favorevole
grazie agli incentivi statali e al sostegno delle
banche ai privati per interventi di manutenzione.
Ristrutturare casa, gli incentivi
Dalla sostituzione degli infissi agli interventi per il risparmio energetico. Dall'acquisto
di mobili alle opere condominiali. Sul sito di Altroconsumo
una guida agli incentivi fiscali
per le ristrutturazioni di cui
pubblichiamo un estratto
Ristrutturazioni
e detrazioni
Quanto puoi detrarre
È possibile detrarre dalle im-
poste della dichiarazione dei
redditi una parte delle spese
che hai sostenuto per ristrutturare casa.
- Per le spese sostenute prima
del 25 giugno 2012 puoi detrarre il 36% della spesa, per un
massimo di 48.000 euro.
- Per le spese sostenute dal 26
giugno 2012 al 31 dicembre
2014 puoi detrarre il 50% della
spesa per un massimo di 96.000
euro.
- Per le spese sostenute dal 1°
gennaio 2015 potrai detrarre il
40% della spesa sostenuta per
un massimo di 96.000 euro.
Quali interventi sono
detraibili?
Vediamo le situazioni più comuni:
1) Interventi di manutenzione ordinaria realizzati su parti
comuni condominiali, le cui detrazioni vengono divise in base
alla quota millesimale. Comprendono interventi come la
sostituzione integrale o parziale di pavimenti anche esterni e
il rivestimento e tinteggiatura
delle pareti esterne o interne.
2) Interventi di manutenzione straordinaria realizzati su
singole unità abitative, cioè gli
interventi che riguardano il
rinnovamento e la sostituzione
di parti anche strutturali di edifici. Ecco alcuni esempi.
- Installazione di ascensori e
scale di sicurezza, rifacimento
o costruzione di scale interne.
- Realizzazione e miglioramento dei servizi igienici.
- Nuova costruzione, demoli-
zione e ricostruzione in altra
parte interna di muri.
- Nuova pavimentazione esterna o sostituzione della precedente con modifica di superfici e materiali.
- Sostituzione di infissi esterni
e serramenti o persiane con
serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso.
- Realizzazione di recinzioni,
muri di cinta o cancellate, sostituzione dei cancelletti d’ingresso con altri aventi caratteristiche diverse (materiali, di-
7 febbraio 2014
SPECIALE RISTRUTTURAZIONE
mensioni, colori).
- Sostituzione dei solai di copertura con materiali diversi.
- Sostituzione o riparazione
con innovazioni della caldaia
esistente.
- Sostituzione dell’impianto elettrico o integrazione per la
messa a norma.
- Sostituzione o riparazione
dell’impianto idraulico con innovazioni rispetto al preesistente.
3) Ricostruzione dopo evento
calamitoso o ripristino dell’im-
I beneficiari
Chi può fruire
delle detrazioni
Le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per le riqualificazioni energetiche spettano:
- ai proprietari o nudi proprietari
- ai titolari di un diritto reale
di godimento (usufrutto, uso,
abitazione o superficie)
- ai locatari o comodatari, che
conservano il diritto alla detrazione per le spese sostenute, fino alla fine del periodo
che spetta loro anche in caso
di cessazione della locazione e
del comodato
- ai familiari conviventi (coniuge, figli, genitori, fratelli,
nonni, bisnonni, nipoti, generi, nuore, suoceri e cognati)
del possessore dell’immobile
ristrutturato, purché sostengano le spese e siano intestati
a loro bonifici e fatture
- all’erede che detiene materialmente l’immobile ristrutturato dal defunto
- al promissario acquirente
dell’immobile che inizia la ristrutturazione prima di concludere l’acquisto, a condizione che il compromesso sia stato regolarmente registrato
- al condomino per le ristrutturazioni effettuate sulle parti comuni condominiali.
In caso di vendita dell’immobile ristrutturato, prima che
sia trascorso tutto il periodo
per fruire dell’agevolazione,
il venditore può scegliere se
continuare a usufruire delle
detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto
all’acquirente dell’immobile.
Tuttavia, in assenza di specifiche indicazioni nell’atto di
compravendita, il beneficio
viene automaticamente trasferito all’acquirente dell’immobile.
Le altre opere agevolabili
Rientrano tra gli interventi
detraibili anche altre opere,
vediamo alcuni esempi:
- Opere volte ad evitare gli infortuni domestici (sostituzione
del tubo del gas o di una presa,
installazione del corrimano...).
- Interventi volti a prevenire il
rischio del compimento di atti
illeciti da parte di terzi (grate
alle finestre, porte blindate,
impianto d'allarme…).
- Gli interventi volti a conseguire un risparmio energetico
e l’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici.
- La realizzazione di impianti
alimentati a fonti rinnovabili,
tra cui l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica installato per far fronte ai bisogni energetici.
- Prestazioni professionali e
spese per la progettazione connesse all’intervento di ristrutturazione, come ad esempio la
fattura dell’architetto o le perizie e i sopralluoghi necessari,
gli oneri di urbanizzazione, l’i-
15
Mobili ed elettrodomestici,
i vantaggi delle detrazioni
Dalla sostituzione degli infissi
agli interventi per il risparmio
energetico: un aiuto per capire
quali lavori possono essere
detratti tramite la dichiarazione
dei redditi
mobile danneggiato, a condizione che sia stato dichiarato lo
stato d’emergenza.
4) Eliminazione delle barriere architettoniche e interventi
idonei a favorire la mobilità interna o esterna all’abitazione
per le persone portatrici di
handicap ai sensi della legge
104/92.
Corriere Padano
va, i bolli e i diritti pagati per
concessioni autorizzazioni e
denunce.
Attenzione alla data
del bonifico
L’agevolazione cui hai diritto
dipende dalla data del bonifico
di pagamento e non da quella
della fattura che documenta la
spesa, né quella di esecuzione
delle opere. In ogni caso, la detrazione viene divisa in 10 rate
annuali di pari importo. La spesa massima detraibile è riferita alla singola unità immobilare, quindi in caso di cointestazione della casa viene suddivisa tra gli aventi diritto, cioè se
sono marito e moglie a ristrutturare un’appartamento il limite di 96.000 euro non raddoppia.
Se devi proseguire lavori
già iniziati
Se gli interventi realizzati sono la prosecuzione di lavori iniziati in precedenza, per determinare il limite massimo delle
spese detraibili devi tenere
conto di quelle già sostenute
per stabilire il limite massimo
di spesa. La detrazione per ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico non è cumulabile con la detrazione per
ristrutturazione edilizia. Se gli
interventi realizzati rientrano
in entrambe le agevolazioni,
puoi scegliere quella che più ti
conviene.
(Ulteriori informazioni su
www.atlroconsumo.it)
Esiste la possibilità di detrarre, all’interno
di un intervento di ristrutturazione edilizia, il
50% della spesa sostenuta per l’aquisto di mobili ed elettrodomestici.
Inoltre, il tetto massimo detraibile per i mobili è di 10.000 euro di spesa per unità immobiliare, che viene ripartita in 10 quote annuali
di pari importo.
Elettrodomestici: devono
essere di classe A+
Sono agevolati gli acquisti di arredi di ogni
categoria, purché siano destinati all’immobile oggetto di ristrutturazione.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici, invece, la detrazione vale solo per i grandi elettrodomestici introdotti nell’immobile ristrutturato, che devono possedere l’etichetta energetica.
Sono pertanto oggetto di detrazione lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, forni, piani cottura e lampade, purché siano di classe energetica pari almeno ad A+ (tranne per i forni, che
sono detraibili a partire dalla A).
I requisiti necessari
Per poter essere detratte, le spese devono
soddisfare alcuni requisiti.
Devono essere sostenute nel periodo tra il 6
giugno 2013 e il 31 dicembre 2014.
L’immobile cui sono destinati mobili ed elettrodomestici deve essere oggetto di ristrutturazione edilizia iniziata prima dell’acquisto
degli stessi.
Il pagamento deve avvenire tramite bonifico, che può essere anche antecedente a quelli
di pagamento della ristrutturazione, oppure
tramite carte di credito o di debito. In questo
caso la data di pagamento viene individuata
con quella della transazione e non con quella
dell'addebito su conto corrente. Ricorda di
conservare la ricevuta di pagamento.
Lo scontrino o la fattura d’acquisto devono
contenere i codici fiscali dei beneficiari
dell’agevolazione e quello del venditore.
Il bonifico deve contenere la causale del versamento, il codice fiscale dei soggetti che beneficiano della detrazione e il codice ficale o
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Corriere Padano
7 febbraio 2014
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