Scarica il PDF - Confartigianato Imprese Cuneo

voce
la
artigiano
dell’
il valore del nostro lavoro
per cambiare
il Paese
votiamo
chi pensa
artigiano
si impegna a pagare la relativa tariffa.
C.R.P. di Cuneo CPO per la restituzione al mittente che
1, DCB/CN - In caso di mancato recapito restituire al
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nº 46) art. 1, comma
Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. post. - D.L.
Mensile della Confartigianato Imprese Cuneo
N. 5 - Aprile 2014
Elezioni europee, regionali e comunali: si torna al voto
Le richieste di Confartigianato Cuneo ai candidati
Il Parlamento Ue approva nuove norme su “made in”
Dal SISTRI escluse le piccole imprese
Assemblea provinciale degli autotrasportatori
Un plafond di 5 milioni di euro per sostenere le aziende artigiane
Speciale Costruzioni
Friedrich Nietzsche
In fondo vi è serenità soltanto
dove vi è vittoria.
Il
sommario
5
editoriale
9
primo piano
Le “buone notizie” nascono dal coraggio delle riforme
Europa, patria nostra (o no?)
Elezioni europee, regionali e comunali: si torna al voto.
Il Parlamento Ue approva nuove norme su “made in”
Dal SISTRI escluse le piccole imprese
Confartigianato Cuneo fa chiarezza sull’obbligo di cambiare le gomme da neve
Confartigianato Cuneo e Ordine dei Commercialisti insieme per richiedere più semplificazione sulla TASI
Assemblea provinciale degli autotrasportatori
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vantaggi per gli associati
Scopri piemex.net Fare impresa non è mai stato più semplice
sindacale e lavoro
Rinnovato il C.C.N.L. Area Legno - Lapidei
voci delle categorie
Aggiornamento periodico a cura di Confartigianato Cuneo
confartigianato fidi
Un plafond di 5 milioni di euro per sostenere le aziende artigiane
speciale edilizia
Appalti, in vigore la direttiva UE
Rilancio delle infrastrutture e dell’edilizia scolastica
In un vademecum le modalità per garantire funzionalità e sicurezza dei capannoni
Appalti, inapplicabile lo scorporo del costo personale
Green economy: più appalti verdi con riduzione del 20% della garanzia
In arrivo la fatturazione elettronica obbligatoria con la PA
Regolazione regionale della generazione elettrica da fonti rinnovabili
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ambiente
Gas fluorurati ad effetto serra: dichiarazione annuale entro il 31 maggio
movimento giovani imprenditori
A Fossano “fare l’artigiano” inizia dalle elementari
movimento donne impresa
Insieme decliniamo la Rete d’impresa
anap/ancos
“Prevenire è meglio che curare”
eventi e territorio
Gli eventi sul territorio
PERIODICO DELLA CONFARTIGIANATO CUNEO DECR. TRIB. CUNEO N. 88 9/9/1953
EDITRICE: Associazione Artigiani della Provincia di Cuneo Service srl - via I Maggio 8, Cuneo - tel. 0171 451111 - fax 0171 697453 - [email protected] - www.confartcn.it
PRESIDENTE: Domenico Massimino - RESPONSABILE AMMINISTRATIVO: Gianangelo Brovia - DIRETTORE RESPONSABILE: Daniela Bianco - IN REDAZIONE: Paolo Riba - IMPAGINAZIONE: Serena Bosca
COMITATO DI REDAZIONE: Bruno Bono, Gianangelo Brovia, Donato Frontuto, Umberto Marino, Diego Mozzali, Pierpaolo Soria, Cristina Trucco, Guido Zolfino
STAMPA E PUBBLICITÀ: TEC ARTI GRAFICHE srl - via dei Fontanili 12, 12045 Fossano (CN) - tel. 0172 695770 - fax 0172 695898 - [email protected] - www.tec-artigrafiche.it
La Voce dell’Artigiano è un mensile associato all’USPI.
Spedizione in abb. post., pubbl. 45%, art. 2 comma 20/b, Legge 662/96, Filiale di Cuneo
Questo numero è stato chiuso in redazione il 29/04/2014. Tiratura: 14.000 copie.
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editoriale
Domenico Massimino
Presidente Confartigianato Imprese Cuneo
Non ho mai compreso fino in fondo se le buone
notizie, spesso arrivando quando una certa
situazione è allo stremo, non siano, più che
ragionate su fatti certi, elaborate da stati d’animo
apprensivi e rilette con la volontà di ricercare il lato
positivo a tutti i costi.
Con questa considerazione non voglio certo
sminuire di una buona notizia il suo effetto
taumaturgico che è riconosciuto da sempre a
livello universale. Proprio da una buona notizia
talvolta può scaturire un’energia insperata, con
effetti benefici tali da dare concretezza al “quasi”
impossibile.
Certo, non basta una buona notizia a capovolgere
una situazione gravemente compromessa, tuttavia
da quando (pochi giorni fa, anzi, per la precisione
il giorno della Liberazione) l’agenzia di rating Fitch
ha dato l’annuncio all’Italia di un passaggio delle
prospettive del suo debito pubblico da negativo a
stabile, tutti quanti abbiamo tirato il primo, dopo
tanto tempo, sospiro di sollievo. Questa è stata
senz’altro una “buona notizia”.
Stremato da una crisi terribile che ha bruciato in
pochi anni un quarto della sua produzione e nove
punti di prodotto interno lordo, il nostro Paese ha
tradotto quel giudizio in un importante segnale
di speranza, al quale è però necessario che si
affianchino azioni governative improntate alle
riforme di regole e Stato.
C’è bisogno di maggiore coraggio nelle decisioni,
nelle strategie, nel cercare ed affrontare la verità.
Per tagliare dove si deve, sburocratizzare in modo
efficace, intervenire sulle politiche fiscali e dare
ossigeno alle imprese non aiuta l’improvvisazione,
ma piuttosto un lavoro faticoso di confronto e di
valutazione che riconosca errori e priorità e ponga
le condizioni per agire di conseguenza.
Le premesse sembrano esserci. Pur fluttuante nel
vento dell’instabilità, il Governo Renzi in questi
giorni sta dando prova di impegno per ridare
impulso all’economia, guardando ai cittadini ed
Le “buone notizie”
nascono dal coraggio
delle riforme
in particolare al mondo imprenditoriale. In attesa
dello sblocco dei pagamenti della P.A. (68 miliardi
di euro entro luglio p.v.), è di questi giorni la notizia
dell’annullamento del SISTRI per le imprese con
meno di dieci dipendenti. Questo primo importante
obiettivo è il risultato di oltre due anni di battaglie
sindacali di Confartigianato a fianco degli artigiani
ingiustamente vessati da adempimenti complessi e
inefficaci.
Il decreto, firmato dal ministro dell’Ambiente
Galletti dimostra che, incrociando le condivisibili
priorità di salvaguardia ambientale e le legittime
esigenze delle imprese, soprattutto delle piccole
che rappresentano il “core business” dell’economia
italiana, si possono raggiungere risultati all'insegna
di un sistema amministrativo più leggero e semplice.
rialimentare la propensione ai consumi, alleggerire
dei costi la Pubblica Amministrazione, investire
sulla Formazione, intervenire sulla Giustizia, non
dimenticare i deboli. Insomma, una serie di riforme
radicali che rimettano in pista i motori della nostra
economia.
Mai come in questo momento la Politica può e deve
fare molto per ridare fiducia ad imprese e cittadini.
Mai come in questo momento le forze politiche si
devono chiedere, con coraggio e determinazione,
cosa è bene per l'Italia. E, di fronte alla risposta,
procedere spediti verso le riforme, disegnando un
Paese più sostenibile.
C’è da augurarsi che questa decisione preceda
il completo superamento dell’attuale sistema di
tracciabilità, che complica inutilmente l’attività
delle imprese, in particolar modo quelle del
trasporto e della gestione dei rifiuti.
Anche sul fronte “lavoro”, il Governo sta dando un
forte segnale a favore di una maggiore dinamicità
del mercato: i contratti a termine e quelli di
apprendistato dovrebbero essere finalmente liberati
da alcuni vincoli di tempo e di modo, semplificando
le procedure per l’avvio di nuove assunzioni.
Semplificazione anche per il DURC e riduzione
dei costi contributivi per i contratti di solidarietà.
Insomma, se è vero, come dicevano i latini che
“verba volant, scripta manent” (le parole volano,
gli scritti rimangono), agli enunciati un po’
promozionali del premier Renzi, stanno seguendo i
primi fatti concreti, pur nel difficile percorso politico
di un Governo privo di una vera maggioranza.
Dopo una lunga fase recessiva, che ha ricacciato
il reddito reale pro-capite al livello di fine secolo
scorso, oggi il nostro Paese si interroga con
difficoltà sulle dinamiche del recupero. C’è
bisogno di fiducia, ma per ottenerla occorre
ridare smalto alle imprese del “made in Italy”,
voce
la
artigiano
dell’
5
editoriale
Alessandro Ferrario
Direttore Confartigianato Imprese Cuneo
Europa, patria nostra
(o no?)
Ragionando di politica, democrazia e futuro
Non ce ne vorrà, Alcide De Gasperi, se per il titolo
del nostro editoriale mensile abbiamo parafrasato
quello del suo celebre discorso “La nostra patria
Europa”, pronunciato il 21 aprile 1954 a Parigi alla
Conferenza parlamentare europea.
Ma – e a volte i numeri ci mettono lo zampino
– a sessanta anni esatti da quell’evento e
nell’anniversario della scomparsa del grande
statista (avvenuta qualche mese dopo, nell’agosto
dello stesso anno), appare naturale, in vista dei
prossimi eventi, volgere il pensiero alla “cara,
vecchia, Europa”.
troppo quando cantava “Abbiamo fatto l’Europa,
ora facciamo anche l’Italia”.
Insomma, forse non era questo lo scenario al
quale pensava De Gasperi quando, parlando dei
rappresentanti delle varie nazioni presenti alla
Conferenza parlamentare, sottolineava che erano
“tutti ugualmente preoccupati del bene comune
delle nostre patrie europee, della nostra Patria
Europea”.
A maggio, 400 milioni di cittadini dell’Unione
Europea andranno al voto, celebrando di fatto uno
dei più grandi ed estesi esempi di democrazia dei
giorni nostri.
Sulla rappresentatività del “governo del popolo” e
sul fatto che intanto in Italia l’attuale premier è (per
la terza volta consecutiva) un “non eletto” si sono
già sprecati fiumi di inchiostro, e non è questa la
sede per affrontare questa tematica spinosa (che,
pur nei suoi “risvolti partitici interni”, è espressione
del grado di disordine che regna nel nostro Paese).
È però certo come anche questo sia uno dei
fattori da tenere in considerazione nell’analisi del
contesto.
Se è avvertibile il distacco tra i cittadini e la classe
politica italiana, con tutti i problemi “di casa
nostra” quelle europee appaiono come elezioni
distanti e poco collegate alla nostra vita e alle
nostre attività.
Ci “sentiamo” europei (quasi) solamente in virtù
delle monete che abbiamo in tasca, e che pure tanti
vorrebbero abbandonare per tornare alla vecchia
Lira (ma è in ogni caso troppo semplicistico trattare
la questione con un “Euro sì / Euro no” e tralasciare
il nodo centrale della necessità di raggiungere una
vera politica economica comune).
Intanto, in Francia, nelle recentissime elezioni si è
registrato il boom del Fronte nazionale di Marine Le
Pen (“euroscettica” per eccellenza), mentre in Italia
un primo referendum svoltosi in Veneto e successivi
in programma in altre regioni fanno intravedere le
velleità indipendentiste di un popolo sempre più
scontento.
Se Massimo d’Azeglio affermava “Pur troppo s’è
fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani”, qualche
secolo dopo il grande Giorgio Gaber non sbagliava
voce
la
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artigiano
dell’
Perché, secondo una definizione accademica “la
democrazia si basa sulla convinzione che il migliore
ordine politico è quello in cui un popolo governa
se stesso attraverso un corpo di cittadini qualificati,
fra loro eguali, senza nessuno in grado di prevalere,
che decide sulle questioni pubbliche previa analisi e
discussione dei problemi, per mezzo di un sistema
di voto che rispetta l’eguaglianza essenziale di tutti
i cittadini”.
Ma cosa succede se “il popolo” (i cittadini europei)
non si riconosce come tale?
È questa anche una questione di identità –
sociologica, antropologica, culturale… – che nei
secoli passati è sfociata in conflitti che ancora
riecheggiano, trascinandosi drammi e tragedie, in
tutti i paesi europei.
Pur tuttavia, dopo secoli di guerre, l’Europa non ha
mai conosciuto un periodo di pace così lungo come
quello successivo alla fine della Seconda Guerra
Mondiale.
Ora, se si riconosce che questo è il frutto
dell’unificazione europea si riuscirà ad accettare
che, in fondo, l’Unione europea – pur con tutti i suoi
limiti – è l’innovazione politica più importante del
nostro tempo: è il tentativo più riuscito di costruire
una nuova forma di statalità, sia “internamente”,
sia sul piano internazionale, nei rapporti con gli altri
Stati. E ci piace prendere spunto da un episodio
che riguarda proprio il presidente di un’altra mega
democrazia straniera, gli Stati Uniti (316 milioni
e 300 mila abitanti), per riflettere sulla nostra
società, su come dovranno essere le future decisioni
politiche di chi ci governerà (non solo a Bruxelles,
ma anche nei più vicini Comuni e Regioni…) e, non
ultimo, su quali dovranno essere le nostre, di scelte.
In quest’epoca frenetica, sommersi come siamo
tra smartphone, tweet e post su social network, il
recente dono del Presidente americano Obama a
Papa Francesco – alcuni semi provenienti dall’orto
che la moglie Michelle coltiva alla Casa Bianca –
nell’apparire come gesto dal sapore d’altri tempi ci
permette alcuni pensieri, non banali e non scontati.
Innanzi tutto è “personale”, nel senso che non si
tratta di un oggetto di serie, o comunque reperibile
– più o meno facilmente – da chiunque. Quei semi
sono proprio “di Obama” – e la dimensione del
rapporto umano è e sarà aspetto sul quale tornare
a concentrarci, ed impegnarci, nell’immediato
futuro.
È un qualcosa che “durerà nel tempo”. Facile
supporre come i semi verranno piantanti negli
splendidi Giardini Vaticani. Ma non sarà solo un
modo per celebrare la visita di un Capo di Stato ad
un altro. Sarà la metafora di come non si possa e
non si debba guardare al “qui, ora e subito”, ma
ampliare la visione ad un orizzonte più ampio e
lungo.
I semi, poi, oltre a rappresentare un ritorno alle
origini, esprimono la loro vera grandezza nella loro
frugalità, nella loro povertà. E questo allineamento
con il Papa che porta il nome del “poverello di
Assisi” assume un valore ancora più importante
nella società consumistica e globalizzata di oggi.
Chiaro, infine, il riferimento biblico alla parabola del
seminatore.
“… Ma alcuni semi caddero in un terreno buono
e diedero un frutto abbondante: cento o sessanta
o trenta volte di più. …” – citando il vangelo di
Matteo.
I semi che nei prossimi mesi pianteremo saranno
determinanti per il nostro futuro.
E se la qualità delle sementi sarà importante,
ancor più fondamentale dovrà essere il terreno
che permetterà loro di crescere e dare “un frutto
abbondante”, una rinnovata speranza per tutti noi.
voce
la
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artigiano
dell’
Elezioni europee,
regionali E comunali:
si torna al voto.
E ci risiamo. Tra meno di un mese si torna alle urne. Per
noi italiani non è certo una novità, come non è nuova la
difficoltà di scegliere attraverso il voto figure competenti e
volenterose, disposte ad un serio e concreto impegno per il
bene comune. La situazione economica rimane alquanto
“critica” e la necessità di dare una svolta ad una crisi ormai
troppo radicata è un’urgenza non più rimandabile. D’altra
«
parte il quadro dell’Italia è allarmante: chiudono due imprese
all’ora, la disoccupazione sfiora il 13% , il 53% dei giovani che
lavorano sono precari ed oltre un milione di persone vive senza
reddito, C’è bisogno da parte di tutti di una concreta assunzione
di responsabilità civica, che si traduca in un voto ponderato ed
indirizzato verso chi si presenta come migliore interlocutore dei
bisogni del Paese.
Nel voto è importante dare
sostegno a chi pensa “artigiano”
domenico Massimino - presidente PROVINCIALE confartigianato IMPRESE cuneo
Presidente Massimino, cosa ne pensa dell’imminente
tornata elettorale?
Stante la congiuntura ancora estremamente difficile, ritengo che il
voto debba essere letto come una importante opportunità per tutti noi
di far sentire la nostra volontà ed il giusto discernimento politico.
È ora di abbandonare quel subdolo “lassismo” comportamentale
che ha fagocitato la nostra quotidianità, mandando in soffitta
responsabilità e doveri. In Italia negli ultimi decenni si è delegato
troppo, lasciando l’onere della gestione statale in mano a pochi.
Far parte di una comunità, piccola o grande che sia, implica
l’assunzione di doveri civici e morali che mantengano saldi i lembi
della buona convivenza. Oggi, i problemi del nostro Paese non sono di
natura soltanto economica, ma anche etica e strutturale. Gli interventi
necessari devono partire innanzitutto da idee e progettualità elaborate
in un consesso di persone capaci e legittimate dalla volontà popolare.
Qual è dunque il miglior approccio al voto?
Innanzitutto bisogna recuperare il valore della partecipazione attiva,
esprimendo un voto che non sia di “maniera”, ma “pensato”.
L’esperienza personale e professionale ci fornisce in continuazione
delle sollecitazioni sull’interpretazione dei problemi e sulle ipotesi per
una loro risoluzione. Si può partire da qui. Prendiamo il nostro comparto:
chi meglio di un artigiano, o di chi affianca il mondo artigianale può
comprendere i bisogni del nostro settore e tradurli in provvedimenti
efficaci? C’è grande necessità di figure che esprimano capacità,
esperienza ed abbiano un legame forte con la produttività locale.
Quindi, invito i nostri associati ad un orientamento di voto che
privilegi la vicinanza al comparto. Nelle liste elettorali ci sono numerosi
candidati che meritano il sostegno degli artigiani attraverso il voto.
»
Quindi, propone la formula “artigiano vota artigiano”?
A tutti è noto quanto sia già stato pesante il tributo pagato dagli
artigiani in questa crisi e quanto sia importante che ad affrontare le
problematiche imprenditoriali del comparto siano persone esperte, magari
abituate a confrontarsi ogni giorno nel lavoro con burocrazia e leggi
onerose, fiscalità ostile e difficoltà di accesso al credito.
Avere artigiani eletti vuol dire dare maggiore autorevolezza alle
istanze del nostro settore e rafforzare la rete di collegamento tra la nostra
Associazione e le istituzioni.
Questo vale soprattutto per le elezioni comunali, la cui capillarità
favorisce l’inserimento degli artigiani nelle liste elettorali.
Per i livelli regionale ed europeo, estenderei l’invito a votare coloro
che “pensano artigiano”, premiando i candidati che per formazione o per
impegno sono al fianco delle imprese artigiane.
Come in passato, anche per questa tornata elettorale
Confartigianato Cuneo ha predisposto per i candidati un
documento con delle richieste.
Quali i punti salienti?
Esenzioni su IMU, TARI, TASI, interventi su tematiche ambientali, appalti
a Km 0, semplificazione della burocrazia, sicurezza e lotta all’abusivismo.
Gli imprenditori artigiani finora hanno resistito, ma molti di loro sono
ormai allo stremo.
A queste richieste devono seguire fatti concreti a breve termine.
Per la politica è scaduto il tempo dell’ascolto, ora bisogna agire ed in
fretta perché la posta in gioco è altissima.
O si interviene in modo serio alleggerendo la pressione fiscale su
imprese e lavoro o si condanna definitivamente il nostro Paese ad un
inesorabile declino.
voce
la
artigiano
dell’
9
« in Europa vince
il “fare lobby” »
luca crosetto - vice presidente ueapme, vice presidente provinciale vicario
L’abbiamo scritto spesso su queste pagine: l’Europa
è ancora oggi vista come “troppo distante” rispetto
ALLE PROBLEMATICHE DEL NOSTRO 0AESE #OME INlUISCE
questo sulle elezioni e più in generale sul rapporto del
cittadino/impresa con le Istituzioni europee?
Il quadro generale è proprio questo: a volte fatichiamo a sentirci
italiani, e difficilmente guardiamo alle politiche europee come qualcosa
che ci tocca da vicino. Probabilmente, se chiedessimo ai lettori di
indicare per chi avevano votato 5 anni fa, molti non lo ricorderebbero.
Eppure, le elezioni per il Parlamento europeo, viste nel contesto
di crisi generalizzata che caratterizza questo periodo e che ha colpito
duramente il mondo delle PMI, assumono un’importanza strategica per
il futuro. Non dobbiamo infatti dimenticare che molte leggi nazionali
nascono come recepimento di direttive europee, e questo, come noi
piccoli e medi imprenditori abbiamo avuto modo di toccare con mano,
può costituire un problema. Vista la particolarità strutturale – e a
nostro modo di vedere, la grande forza – del nostro Paese, costituito
per la maggior parte da micro, piccole e medie imprese, troppo spesso
ci dobbiamo scontrare con norme “calibrate” sui numeri e sulle
dimensioni delle industrie degli altri paesi. In questo ambito, peraltro,
si colloca proprio il nostro ruolo all’UEAPME: studiare e intercettare
questi provvedimenti “prima” che diventino direttive.
Appare evidente, dunque, che per essere più incisivi in questa
azione di tutela del tessuto economico delle PMI, da un lato è
necessario consolidare il nostro ruolo a livello nazionale, risultando di
conseguenza più autorevoli e credibili con gli altri paesi, e dall’altro,
è indispensabile poter contare su euro-parlamentari che conoscano la
realtà del Sistema Italia e le esigenze degli imprenditori.
In pratica, serve qualcuno con cui “fare squadra”...
Esattamente. Superando logiche partitiche, è realmente importante
porre attenzione a chi andiamo a designare per il Parlamento europeo.
Inutile nascondere che in passato Bruxelles è stata una “scelta di ripiego”
per qualche politico che non era più riuscito a trovare una collocazione
in Italia.... Essenziale dunque ricercare alta professionalità e impegno:
l’assenteismo è una piaga che colpisce anche l’europarlamento e,
chiunque si voti, è necessario che assicuri una presenza assidua alle
sedute.
Inoltre, è fondamentale che conosca bene l’inglese, lingua con la
quale si svolgono tutte le trattative e le discussioni. Tecnicamente, la
Commissione europea ha adottato il francese, l’inglese e il tedesco
come lingue procedurali, mentre il Parlamento europeo regola il numero
di traduzioni in base alle richieste dei parlamentari, ma di fatto per chi
non mastica l’inglese è impossibile relazionarsi con gli altri deputati.
Questa situazione potrebbe rappresentare la metafora dell’Europa
nei confronti degli altri Paesi. 300 milioni di americani, 127 milioni di
giapponesi e un miliardo e mezzo di cinesi: tutti popoli con una sola
lingua. E con un solo governo, con un unico progetto di sviluppo.
Ecco perché è cosi importante “fare squadra”, ma a volte temo che noi
italiani non riusciamo a focalizzarci su questo punto: dobbiamo imparare a
“fare lobby”.
#OSASIGNIkCA
Certe volte abbiamo quasi paura di usare questo termine, temendo che
possa essere riconducibile a qualche gestione poco chiara o trasparente.
In realtà la parola lobby deriva dal latino “laubia”, cioè portico (mi viene
in mente il nostro piemontese “lobia”), con riferimento ai corridoi dove,
nel 19° secolo, i rappresentanti dei corpi intermedi di allora (le associazioni
datoriali e sindacati) discutevano e cercavano di far valere le proprie ragioni
con i membri del Parlamento inglese.
Insomma, essere lobbisti non è un “male” – in alcuni paesi è addirittura
una professione riconosciuta – e non indica nulla di insano in una
democrazia, anzi. Un consesso democratico si basa proprio sulla dialettica e
sul confronto al fine di raggiungere obiettivi comuni e condivisi. Ecco quindi
perché, ma questo è anche un fatto culturale, dobbiamo imparare a curare
meglio i nostri interessi.
Oltretutto non possiamo dimenticare che a luglio inizierà il semestre
di presidenza italiano e questo, unito ai nuovi fondi europei 2014-2020,
rappresenta un’occasione che non possiamo e non dobbiamo lasciarci
sfuggire.
Le elezioni europee, e per estensione l’Europa stessa, quale
mezzo per superare la crisi, quindi?
Così come a livello locale, la nostre scelte a livello europeo incideranno
notevolmente sul prossimo futuro, e vista l’attuale situazione di contingenza,
non possiamo più fare passi falsi.
L’Europa offre inoltre molte possibilità alle nostre imprese che, attraverso
l’apertura a mercati esteri e le opportunità offerte dall’internazionalizzazione,
possono trovare nuovi sbocchi per promuovere i prodotti di eccellenza di
quel “made in Italy” che tutto il mondo ci invidia.
Certo, anche in questo caso l’unione fa la forza. La mia impresa costruisce
macchine ed attrezzature per l’agricoltura e recentemente, grazie al
supporto degli Uffici di Confartigianato Cuneo, assieme ad altri imprenditori
del settore, abbiamo costituito un consorzio per facilitare queste operazioni.
Lo scoglio maggiore? Imparare a rivolgerci a chi prima definivamo
“concorrente” chiamandolo “collega”. Ancora una volta, “fare squadra” si
è rivelata la scelta vincente.
Un ultimo consiglio?
Come detto, non tanto sul chi votare, ma sull’importanza dello scegliere
qualcuno che apporti soluzioni concrete. Più in generale, mi sento di dire che
non si debba optare per un voto “di protesta”: le polemiche sono l’ultima
cosa di cui abbiamo bisogno. Ci servono proposte reali e sostenibili per le
nostre imprese e per il nostro territorio.
« tutelare il lavoro
territoriale »
eventi e territorio
paese
titolo evento
daniela biolatto - vice presidente confartigianato piemonte, presidente regionale movimento donne
A maggio andremo a votare anche per rinnovare il
consiglio regionale.
Quelle piemontesi saranno le terze elezioni anticipate della storia
d’Italia (i primi due casi si sono verificati in Molise). Indubbiamente la
premessa del voto ha contribuito non poco a generare un clima di sfiducia
da parte dei cittadini nei confronti di una classe politica che, parlando in
generale, sembra aver perso il contatto con il Paese reale.
Prima di capire “per chi” votare, dobbiamo chiederci
“perché votare”?
Le Regioni rivestiranno, a mio avviso, un ruolo “rinnovato” sopratutto
se si considerano l’abolizione delle Province e la riforma dell’articolo V
della Costituzione.
Questo significa quindi guardare con attenzione al momento
elettivo,quale occasione per decidere realmente il nostro futuro e avere
la possibilità di dare al Piemonte un governo in grado di assumere
quelle decisioni necessarie affinché il nostro territorio possa risollevarsi e
guardare con maggiore ottimismo il futuro.
Oggi come oggi ha senso, quindi, parlare di ripresa?
È una prospettiva tutt’altro che rassicurante quella che attende le
imprese piemontesi alla luce delle più recenti previsioni macroeconomiche
fornite dai principali enti di ricerca nazionali. A farne le spese saranno
le imprese di piccole e piccolissime dimensioni (oltre il 95%del totale),
quelle rivolte in via prioritaria al mercato interno, destinate più delle
altre a subire gli effetti delle “performance” più negative che l’economia
piemontese sconta rispetto alla media nazionale, sia rispetto alla media
delle regioni di riferimento.
Quale che sia il nuovo governo piemontese, sarà necessario
affrontare le grandi urgenze del mondo produttivo. Mettendo in priorità
il lavoro, sia quello dipendente (sempre più in flessione negativa), sia
quello imprenditoriale, tutelando così chi “crea” il lavoro, e orientando
tutti gli sforzi politici su questo principio. Partendo, per esempio, dallo
snellimento della burocrazia, principale “slogan” a tutti i livelli, ma che
in 30 anni della mia attività ho visto crescere costantemente…. Oppure
attuando i finanziamenti europei indirizzati al comparto piemontese e
all’economia locale e di “nicchia”. Ogni sforzo deve essere indirizzato al
lavoro territoriale.
Al nuovo Presidente regionale ricorderei l’allegoria della “rana che
bolle”: se getti una rana viva in una pentola colma di acqua bollente,
salterà subito fuori. Ma se la immergi nell’acqua fredda ed aumenti
gradualmente la temperatura, se ne starà tranquilla,finendo per lasciarsi
cuocere.
Cuocere lentamente senza reagire, invece che riavviare i motori della
crescita e dell’occupazione è un rischio che non possiamo permetterci
considerando che oltre 80% delle entrate regionali sono spese ed
indirizzate alla nostra Sanità.
L’artigianato e le PMI in generale hanno in effetti un
rilevanza notevole all’interno del sistema economico
piemontese…
Certo! I politici devono capire cosa succederebbe se d’improvviso, il
Piemonte fosse senza i suoi 129.755 imprenditori artigiani. Gli effetti
sarebbero quelli di uno tsunami sull’economia e sulle condizioni di
benessere di cittadini e famiglie.
Il valore aggiunto diminuirebbe di 15.618 milioni di euro, pari ad
un calo del 14,1%. Con un riferimento a noi cuneesi, il “buco di Pil”
sarebbe equivalente a quanto prodotto dall’economia della provincia di
Cuneo.
Il “made in Piemonte” perderebbe un apporto dell’8,7%, pari a 3.474
milioni di euro.
Considerando senza lavoro gli 116.000 dipendenti dell’artigianato,
il numero di disoccupati aumenterebbe del 59,6% ed il tasso di
disoccupazione passerebbe dal 9,8% al 16,7% aumentando di
6,9 punti.
E qual è, invece, la situazione delle imprese “in rosa”?
Se questi cinque anni di crisi hanno lasciato il segno sugli imprenditori
italiani, le statistiche dicono che le imprenditrici hanno resistito meglio dei
colleghi maschi ai colpi della congiuntura negativa. Negli ultimi 5 anni il
numero delle lavoratrici indipendenti italiane (imprenditrici, lavoratrici
autonome, libere professioniste) è diminuito di 123.000 unità, pari al 6,7%
in meno. Un calo inferiore a quello registrato dalla componente maschile
del lavoro indipendente che, dal 2008 al 2013, è diminuita del 9,1%, con
una perdita di 387.900 unità.
Non esito a definire “drammatica” la caduta per le imprenditrici
piemontesi: nel confronto tra i secondi trimestri del 2012 e del 2013 il
numero è diminuito di 14.614 unità passando da 160.757 a 146.143, il
10,4% in meno.
Se “fare impresa” non è facile, “fare impresa in rosa” è ancora più
difficile: il nuovo governo regionale dovrà certamente prevedere appositi
interventi per sostenerle.
)NkNEUNULTIMOCONSIGLIOPERILVOTO
Da titolare d’impresa auspico ad un governo sensibile alle esigenze
delle imprese. Da donna non nego che mi piacerebbe vedere una politica
più “rosa”, anche se non trovo totalmente corretto appellarci alle “quote
rosa”: le uniche note di merito per entrare in politica dovrebbero essere
capacità, serietà, impegno e passione.
La stessa passione che, del resto, anima noi imprenditrici e ci permette,
ogni giorno, di sostenere il Sistema paese con le nostre attività.
Credo fermamente, insomma, che il comparto artigiano avrà un
futuro migliore, in quanto già in passato lo stesso ha salvaguardato, con
successo, i valori che hanno reso possibile il “boom” economico dal
dopoguerra.
« La patata bollente
passa ai sindaci »
Giorgio Felici - vice presidente PROVINCIALE confartigianato IMPRESE cuneo
Che cosa ne pensa di queste elezioni?
Pare che ci sia dato di votare. Nemmeno per finta, ma per quello che è
il massimo della politica, ovvero l'amministrazione del territorio. Si vota per
i consigli comunali, ovvero per quei consessi che hanno rapporti diretti con i
cittadini e con le imprese; un'occasione salvifica, taumaturgica, che si può e
si deve sfruttare per condizionare almeno un po' “quello che sarà”.
Lo scenario non è allegro: migliaia di aziende che prima “beneficiavano”
di una pressione fiscale del 68,6%, con il demenziale aumento delle imposte
sui fabbricati produttivi ora in molti casi arrivano ad un prelievo effettivo
quasi totale.
Di questo scenario, quanta responsabilità è imputabile ai
sindaci?
La colpa è solo marginalmente dei sindaci. Una ben misera parte delle
ignobili imposte rimangono nelle casse dei comuni.
Ai sindaci, invece, passa la patata bollente di fare da stolidi esattori,
perchè da tre anni di fatto non esiste un governo credibile o anche solo in
grado di prendersi la responsabilità di tracciare una linea che non sia quella
che ci porterà verso lo smantellamento del sistema produttivo. Quanto a
prima si può stendere un velo pietoso.
I 186 Comuni cuneesi al voto
Zona di Alba
Alba, Albaretto della Torre, Arguello, Baldissero d'Alba, Barolo, Borgomale,
Bosia, Camo, Canale, Castagnito, Castelletto Uzzone, Castellinaldo, Castiglione
Falletto, Castino, Cerretto Langhe, Corneliano d'Alba, Cravanzana, Gorzegno,
Govone, Guarene, Lequio Berria, Levice, Magliano Alfieri, Mango, Monta',
Montaldo Roero, Montelupo Albese, Monteu Roero, Monticello d'Alba, Neive,
Neviglie, Perletto, Piobesi d'Alba, Priocca, Rocchetta Belbo, Rodello, Santo
Stefano Roero, Serralunga d'Alba, Sinio, Torre Bormida, Trezzo Tinella, Vezza
d'Alba
Zona di Borgo S.D.
Aisone, Argentera, Gaiola, Limone Piemonte, Moiola, Pietraporzio, Robilante,
Roccasparvera, Roccavione, Valloriate
Zona di Bra
Bra, Ceresole Alba, Cervere, Cherasco, La Morra, Pocapaglia, Sanfrè, Santa
Vittoria d'Alba, Sommariva del Bosco, Sommariva Perno, Verduno
Zona di Carrù
Cigliè, Clavesana, Magliano Alpi, Piozzo, Rocca Cigliè
Zona di Ceva
Ceva, Garessio, Gottasecca, Igliano, Lesegno, Lisio, Marsaglia, Mombarcaro,
Mombasiglio, Monesiglio, Montezemolo, Nucetto, Ormea, Paroldo, Perlo, Priola,
Roascio, Sale delle Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, Scagnello, Torresina,
Viola
Così da una parte il fantoccio di turno promette che non aumenterà le
tasse o pagherà i debiti della Pubblica Amministrazione, dall'altra effettuerà
prelievi sempre più sanguinosi attraverso le imposte comunali.
E i sindaci dovranno sfruttare ogni centesimo che potranno spillare ai
cittadini se vorranno far funzionare i Comuni. Dovranno trovare il modo di
sviluppare un'operatività accettabile pur con metà delle loro risorse umane
impegnate a decifrare leggi, leggine e lacciuoli inventate da perversi e votate
da dementi al solo scopo di mortificarli e inchiodarli allo stesso patibolo su cui
languono i cittadini e le imprese.
Con quale criterio, dunque, consiglia agli artigiani di votare?
Innanzitutto se si candida un collega artigiano direi che sarebbe opportuno
appoggiarlo, indipendentemente dalla lista che sceglie, ma in linea di massima
direi che si dovrebbe meditare su quale tra i possibili candidati avrà, una volta
eletto sindaco, il coraggio di andare in Prefettura a gettare la fascia tricolore
nell'androne assieme alle sue dimissioni, accompagnato da centinaia di suoi
colleghi.
Magari sarebbe l’occasione per lo Stato di dare un segno di vitalità.
Di segni di mortalità ne fornisce fin troppi per mano di Equitalia e
dell'Agenzia delle Entrate. Uniche forme in cui si palesa.
Zona di Cuneo
Beinette, Boves, Castelletto Stura, Cervasca, Chiusa Pesio, Tarantasca, Vignolo,
Villafalletto
Zona di Dogliani
Belvedere Langhe, Bonvicino, Bossolasco, Dogliani, Farigliano, Monchiero,
Monforte d'Alba, Murazzano, Niella Belbo, Novello, Roddino, San Benedetto
Belbo, Serravalle Langhe, Somano
Zona di Dronero
Bernezzo, Busca, Canosio, Caraglio, Cartignano, Celle di Macra, Macra,
Marmora, Montemale di Cuneo, Pradleves, Roccabruna, San Damiano Macra,
Stroppo, Valgrana, Villar San Costanzo
Zona di Fossano
Centallo, Fossano, Sant'Albano Stura, Trinità, Vottignasco
Zona di Mondovì
Briaglia, Frabosa Sottana, Margarita, Monasterolo Casotto, Montaldo di
Mondovì, Montanera, Niella Tanaro, Pamparato, Pianfei, Roburent, Rocca de'
Baldi, Torre Mondovì, Vicoforte
Zona di Saluzzo
Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Castellar, Envie, Faule, Gambasca, Isasca,
Lagnasco, Manta, Moretta, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera,
Revello, Rifreddo, Rossana, Ruffia, Saluzzo, Sanfront, Scarnafigi, Torre San
Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo, Villanova Solaro
Zona di Savigliano
Caramagna Piemonte, Cavallerleone, Genola, Marene, Monasterolo di
Savigliano, Savigliano
Le nostre richieste ai sindaci
Confartigianato Imprese Cuneo, l’Associazione più rappresentativa del comparto
delle PMI artigiane in provincia, in occasione delle Elezioni Amministrative
2014 ha predisposto una piattaforma sindacale per sottolineare ed evidenziare
problematiche e criticità proprie del tessuto economico artigiano e, parimenti,
richiedere urgenti e non più rimandabili risposte e soluzioni concrete e tangibili,
che permettano di dare nuovo impulso alle attività produttive.
L’attuale situazione di crisi sta gravando in modo forte sul comparto delle micro,
piccole e medie imprese, da sempre vero motore del Sistema economico del nostro
Paese. I nostri imprenditori sono ormai allo stremo e rivendicano con forza che
queste richieste e proposte non siano solamente ascoltate e recepite, ma diventino
punti fondamentali e irrinunciabili del programma elettorale e del successivo piano
di sviluppo programmatico del Comune.
Tassazione locale
IMU – Imposta Municipale Unica
Capannoni, magazzini, laboratori sono beni strumentali delle aziende perché
servono a produrre reddito e ricchezza per il nostro territorio: riteniamo quindi
non solo iniquo ma anche illogico continuare ad applicare l’IMU su questi beni.
La nostra richiesta è dunque quella di procedere con l’esenzione dell’IMU per le
superfici produttive.
In alternativa, proponiamo di utilizzare le entrate derivanti dall’applicazione
di questo tributo per la costituzione di un “fondo per lo sviluppo e il supporto
delle attività produttive”, propedeutico a favorire le imprese (insediamento, avvio
e consolidamento attività), quale volano per la ripresa economica del territorio,
ovvero utile per sviluppare attività di contrasto per il lavoro abusivo.
4!2)m4ASSASUI2IkUTI
Secondo il principio “no ad una doppia imposizione”, nell’ambito di applicazione
di questa tassa, la nostra richiesta è che venga prevista l’esenzione totale per le
superfici produttive di rifiuti speciali e, laddove non si riesca ad individuare con
precisione tale superficie – in quanto le operazioni relative non sempre sono
esattamente localizzabili e circoscrivibili – si proceda con l’applicazione di una
percentuale fissa sull’area totale.
TASI – Tassa sui Servizi Indivisibili
Richiediamo l’esclusione dall’applicazione per le attività produttive (utenze “non
domestiche”).
Problematiche ambientali
Osservazioni di carattere generale
Considerato il fatto che le imprese possono conferire ai Centri di raccolta comunale
i rifiuti assimilati agli urbani secondo determinati criteri, stabiliti dai Regolamenti
comunali, di qualità e quantità, si evidenzia come tali parametri non rispecchino la
reale produzione di rifiuti delle piccole imprese artigiane. Di conseguenza le aziende
sono obbligate a classificare tali rifiuti come speciali con conseguente aggravio di
costi per il conferimento ad aziende autorizzate.
Con queste premesse, si richiede di individuare un sistema, rispettoso della
normativa vigente, attraverso il quale le imprese possano conferire i rifiuti assimilati
agli urbani secondo parametri più conformi alle loro reali produzioni.
Chiediamo inoltre di dar loro la possibilità di conferire rifiuti speciali non pericolosi,
beninteso con apposito formulario di identificazione rifiuti.
Infine nel caso di attività di cantiere (lavori di edilizia, manutenzione di aree verdi,
attività impiantistiche, …), l’azienda deve poter smaltire i rifiuti assimilati agli
urbani presso il Centro di raccolta del Comune dove ha sede il cantiere, e non in
quello della sua sede legale.
Terre e rocce da scavo
Si richiede la possibilità di individuare un’area idonea al deposito di terre e rocce da
scavo trattate dall’azienda come “sottoprodotto” in base alla normativa vigente.
Si richiede inoltre di individuare un’ulteriore area di stoccaggio autorizzata al
ritiro delle terre e rocce da scavo come “rifiuto” (trasportate con formulario di
identificazione rifiuti e autorizzazione al trasporto).
Sostenibilità ambientale e recupero materie prime
Chiediamo di prevedere nei bandi di appalto l’utilizzo delle materie prime secondarie
derivanti dal recupero di rifiuti di costruzione e demolizione, fresato derivante dalla
scarifica stradale e terre e rocce da scavo, per evitare che i siti autorizzati a ricevere
tali rifiuti raggiungano il limite della loro capienza.
Azioni di rilancio dell’economia locale
Appalti “a chilometro 0”
Chiediamo che all’interno di bandi e regolamenti comunali venga applicata
una preferenza per affidare almeno il 50% degli appalti (sotto soglia dei bandi
dell’Unione Europea) alle imprese locali, ottenendo così vantaggi in termini di
miglior qualità; controllo della spesa e diminuzione rischio antiriciclaggio, oltre a
generare un volano per l’economia locale.
Uso di materiali locali in bandi e regolamenti comunali
Chiediamo che all’interno dei bandi pubblici e regolamenti comunali, a
prescindere dal tipo di procedura, sia previsto l’utilizzo di materiali da costruzione
che, in caso di ristrutturazione, restauro o nuova costruzione, riconducano alla
tradizionale architettura e rispettino il paesaggio in cui è collocata l’opera da
realizzare.
Rapporto Amministrazione comunale e tessuto economico locale
Trasparenza, chiarezza e semplicità
Da anni, nel nostro Paese, è in atto – almeno formalmente – un importante
processo di “sburocratizzazione” e di semplificazione amministrativa per riformare
la Pubblica Amministrazione e farla funzione in maniera più efficace e trasparente.
Tuttavia, nei fatti, a oggi la burocrazia costituisce uno dei fattori più pesanti per le
imprese, e ne mina produttività e redditività.
Quello che chiediamo è uno snellimento delle procedure di competenza del
Comune, in modo da facilitarne l’adempimento, nell’interesse non solo degli
imprenditori, ma della stessa Pubblica Amministrazione – che avrebbe così
modo di concentrarsi con maggior profitto su temi e problematiche più pregnanti
e urgenti.
Coinvolgimento e partecipazione del mondo produttivo
Al fine di istituire un dialogo costante, continuativo nel tempo e costruttivo tra
la PA e il mondo produttivo, si ritiene utile proporre di istituire (laddove non sia
ancora stato fatto) la Consulta delle Attività Produttive, quale organo permanente
di confronto e proposta in materia di iniziative e progetti di sviluppo delle attività
economiche locali.
Tutela della imprese
Contrasto all’abusivismo e altri controlli di competenza della
Amministrazioni comunali
Il problema del “lavoro in nero” rappresenta oggi una vera piaga sociale che, oltre
a creare squilibri economici, danneggia gravemente l’immagine della categoria
artigiana, svilendo, di fatto, la professionalità e competenza di tanti imprenditori.
Specie in questo periodo di crisi, quindi, combattere l’abusivismo significa
confermarsi realmente al fianco delle imprese che svolgono la loro attività in
modo qualificato e professionale, nel rispetto delle regole, garantendo così anche
i consumatori finali.
Più in generale, perseguire il rispetto della legalità (controllo su; orari di apertura,
requisiti formativi, contratti di lavoro, …), rappresenta un importante traguardo
sociale di civiltà e le Amministrazioni comunali devono mettere in atto azioni e
strumenti di loro competenza per tutelare imprese e cittadini.
Il Parlamento Ue
primo piano
approva nuove norme
su “made in”
Massimino: “Passo decisivo per difendere
la manifattura italiana rappresentata da 596.000 imprese”
«Un passo decisivo per la tutela dell’origine dei
nostri prodotti e per valorizzare il patrimonio
manifatturiero italiano rappresentato da 596.230
imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 47,2%
in microimprese sotto i 9 addetti, il 58,1% in micro
e piccole imprese fino a 20 addetti e il 67,9% in
piccole imprese sotto i 50 addetti».
Così il presidente di Confartigianato Cuneo
Domenico Massimino commenta la recente
approvazione, da parte del Parlamento europeo
riunito in seduta plenaria, dell’obbligo di indicazione
di origine controllata contenuto nella proposta di
Regolamento sulla sicurezza dei prodotti.
In pratica, si definiscono nuove disposizioni in
materia di “made in” per garantire la piena
tracciabilità del prodotto, come già avviene nei
principali Paesi aderenti al WTO (ad esempio, USA,
Giappone, Canada e Corea).
voce
la
14
artigiano
dell’
In base alle disposizioni approvate a Bruxelles, tutti
i prodotti dovranno quindi presentare il marchio
“made in” sulla propria etichetta per essere
immessi nel mercato.
Confartigianato, che fa rilevare l’impegno del
Vicepresidente della Commissione Ue Antonio
Tajani per garantire l’indicazione dell’origine
dei prodotti e il sostegno da parte degli
Europarlamentari italiani, sottolinea che le
disposizioni votate oggi colgono molteplici
obiettivi: valorizzare il patrimonio manifatturiero
dell’artigianato e dell’impresa diffusa, difendere il
diritto dei consumatori a una corretta informazione
sull’origine dei beni acquistati, combattere il
fenomeno della contraffazione”.
«Confartigianato – aggiunge Luca Crosetto, vice
presidente provinciale vicario e vice presidente
dell’UEAPME (Unione Europea dell’Artigianato e
delle Piccole e Medie Imprese) – si batte da sempre
per una chiara e inequivocabile identificazione
dell'origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché
il mondo cerca il Made in Italy e i consumatori sono
disposti a pagare un premium price pur di avere un
prodotto fatto in Italia, a regola d'arte».
«Ora manca la tappa finale. Confidiamo –
conclude Massimino – che il prossimo Governo
Ue a Presidenza italiana si impegni per completare
rapidamente l’iter dell’approvazione definitiva.
Il Governo Renzi ha nelle proprie mani la
responsabilità di difendere e valorizzare il “modello
Italia”. Ci auguriamo che finalmente, dopo anni
di battaglie, la difesa del “made in” possa trovare
piena attuazione. L'Italia, insieme con la Germania
è, tra i G20, il Paese europeo con il maggiore valore
aggiunto manifatturiero al mondo, insieme a Cina,
Corea del Sud e Giappone. Questo nostro record va
difeso senza esitazioni».
primo piano
Dal SISTRI
escluse
le piccole imprese
Massimino: “Risultato positivo che premia il nostro impegno sindacale.
Ora è necessario rottamare definitivamente il sistema”
«Esprimiamo grande soddisfazione per l’esclusione
delle piccole imprese dal Sistri, da noi a lungo
richiesta e ora finalmente ottenuta. Il decreto
firmato dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca
Galletti cancella l’assurda equiparazione negli
adempimenti sui rifiuti tra un piccolo artigiano o
commerciante e un’impresa di maggiori dimensioni.
Adesso, però, occorre proseguire verso il
superamento dell’attuale sistema di tracciabilità,
che complica inutilmente l’attività delle imprese,
in particolar modo quelle del trasporto e della
gestione dei rifiuti».
Così Domenico Massimino, presidente provinciale
di Confartigianato Imprese Cuneo, commenta
il decreto ministeriale che prevede l’obbligo di
adesione al Sistri solo per le imprese e gli enti
produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che
abbiano più di 10 dipendenti.
t
L’esclusione delle imprese di piccola dimensione
dal sistema era un atto atteso, visto che lo stesso
Ministero aveva riconosciuto la validità delle nostre
ragioni.
Il ministro Galletti ha saputo mantenere con
coerenza l’impegno assunto con le rappresentanze
delle Pmi. Tuttavia non basta a far mutare il nostro
giudizio profondamente negativo sulle attuali
disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, che
hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze.
In particolare, Confartigianato sottolinea il coraggio
e la sensibilità mostrati dal Ministro dell’Ambiente
Galletti che, proprio con Confartigianato, si
era impegnato ad escludere artigiani e piccole
imprese dall’applicazione di un sistema inutilmente
complesso ed oneroso.
«Ora – conclude Massimino – è necessario
“rottamare” definitivamente il Sistri che, in questi
anni, a 300.000 imprese italiane è costato 250
milioni a fronte di un sistema che non ha mai
funzionato».
Il sistema è scarsamente trasparente, ed è causa di
pesanti e onerosi adempimenti per le imprese.
Per questo auspichiamo nel prossimo incontro
di poter affrontare una volta per tutte la
questione Sistri nella sua interezza, a cominciare
dall’esclusione anche per i piccoli trasportatori e i
piccoli gestori.
Dopo anni di battaglie sindacali (qui
sotto, alcuni ritagli da “La Voce
dell’Artigiano”) abbiamo ottenuto
questo importante risultato.
voce
la
artigiano
dell’
15
Confartigianato Cuneo
primo piano
fa chiarezza sull’obbligo di
cambiare le gomme da neve
Come noto, negli ultimi anni il Ministero dei Trasporti
ha emanato una serie di provvedimenti finalizzati a
migliorare la sicurezza stradale, la circolazione e la
mobilità durante la stagione invernale. Tra gli altri
ambiti di intervento, tali norme hanno avuto un
impatto diretto sul settore degli pneumatici, con
particolare riferimento alle “gomme da neve”.
Michele Quaglia
Presidente regionale degli autoriparatori
di Confartigianato Piemonte
«Nelle ultime settimane – commenta Michele
Quaglia,
rappresentante
provinciale
dei
meccatronici di Confartigianato Cuneo, nonché
presidente regionale degli autoriparatori di
Indice di velocità
Indice di velocità. Il valore in tabella indica la velocità per la quale il
pneumatico è stato testato. Questo non significa che se si supera tale
limite il pnuematico scoppi, significa però che non è consigliabile farlo
perché aumenta il rischio che le prestazioni decadano e, al limite, ceda
con conseguenze prevedibili.
Confartigianato Piemonte – tra gli automobilisti
si è però generato un clima di incertezza, anche
a causa di alcuni articoli pubblicati su qualche
quotidiano cartaceo e su siti web che ventilavano
possibili sanzioni per chi non avesse provveduto
alla sostituzione degli pneumatici».
«Innanzitutto – prosegue Quaglia – riteniamo
necessario, nell’interesse non solo della nostra
categoria ma di tutti gli automobilisti, chiarire
che, come da apposita circolare del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti (la n. 1049 del
Velocità in km/h
Indice di velocità
Velocità in km/h
Indice di velocità
Velocità in km/h
A1
5
D
65
Q
160
A2
10
E
70
R
170
A3
15
F
80
S
180
A4
20
G
90
T
190
A5
25
J
100
U
200
A6
30
K
110
H
210
A7
35
L
120
V
240
A8
40
M
130
W
270
B
50
N
140
Y
300
C
60
P
150
VR
Oltre 210
-
-
-
-
ZR
Oltre 240
•••
voce
la
16
artigiano
dell’
•••
17 gennaio 2014), l’uso degli pneumatici invernali
non ha restrizioni di carattere temporale e pertanto
possono essere usati durante tutti i mesi dell’anno
solare».
primo piano
«Se consigliamo – aggiunge Gian Paolo Ravera,
rappresentate provinciale dei gommisti – di
montare sempre pneumatici estivi in estate
ed invernali in inverno per garantire le migliori
prestazioni e ottimizzare sicurezza e consumi, è
invece opportuno chiarire meglio la particolarità
riferita all’indice di velocità. Questo importante
parametro tecnico relativo alle caratteristiche dello
pneumatico è un codice alfanumerico, riportato
sul fianco della gomma e anche sulla carta di
circolazione, che specifica la velocità massima alla
quale lo pneumatico può viaggiare».
Ecco quanto Confartigianato Cuneo ricorda e
consiglia per una più sicura circolazione stradale.
È vietato montare gomme con un indice di velocità
inferiore a quello riportato sulla carta di circolazione.
In compenso, è possibile montare pneumatici con
un indice di velocità superiore. Dal 15 novembre al
15 aprile è possibile montare pneumatici invernali
(M+S) di qualunque indice di velocità, purché non
inferiore a Q (160 KMH); questa deroga non viene
invece consentita durante la bella stagione. È bene
ricordare che i fabbricanti applicano questi indici
di velocità per pneumatici in buono stato e tali
parametri perdono di significato se gli pneumatici
risultano danneggiati (rigonfiamento o taglio),
sottogonfiati, sovraccarichi dal peso o riparati.
Si ribadisce quindi che gli automobilisti che nella
stagione invernale abbiano utilizzato pneumatici
invernali con un codice di velocità uguale o superiore
a quello riportato nella carta di circolazione del
proprio veicolo non incorreranno dunque in alcuna
sanzione.
PRIMA
«Il consiglio – prosegue Ravera – è quindi quello di
rivolgersi all’autoriparatore gommista di fiducia per
far controllare con regolarità i propri pneumatici.
In particolare, se durante l’inverno avete montato
gomme con un indice di velocità non conforme
a quello riportato sulla carta di circolazione della
propria autovettura, entro il prossimo 16 maggio
sarà necessario provvedere alla sostituzione
degli stessi, e non solo per evitare di incorrere in
sanzioni, ritiro della carta di circolazione e invio
alla revisione. Pur con tutti i dispositivi attualmente
presenti sulle nostre auto, tutti utilissimi, le gomme
rappresentano di fatto l’unico contatto con l’asfalto
e rivestono un’importanza fondamentale per la
nostra incolumità durante la circolazione».
«Più in generale, in questo come in altri settori,
– conclude Domenico Massimino, presidente
provinciale di Confartigianato Imprese Cuneo
– è sempre opportuno affidarsi a imprese,
serie e qualificate, che con le loro esperienze e
competenze, possono assicurare non solo un
lavoro fatto a regola d’arte e al giusto prezzo, ma
permettono realmente una maggior sicurezza. Ci
stiamo riferendo non solo agli autoriparatori, ma
anche agli alimentaristi, a parrucchieri ed estetisti,
agli installatori elettrici e termoidraulici, … a tutti
quei piccoli imprenditori, insomma, che hanno
fatto della professionalità e qualità la loro ragion
d’essere e che, nonostante la crisi, continuano a
rappresentare il vero motore produttivo del Sistema
economico italiano».
DOPO
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artigiano
dell’
17
Confartigianato Cuneo e
primo piano
“Assicurare la massima semplificazione degli
adempimenti”. Non è solo quello che da sempre
richiedono le imprese e i cittadini, ma quanto
scritto chiaramente in una Legge dello Stato
che Confartigianato Cuneo e Ordine dei Dottori
Commercialisti chiedono ai Comuni di applicare.
La premessa. «In questi giorni, – spiega
Domenico Massimino, presidente provinciale
di Confartigianato Cuneo – i Comuni stanno
approvando i regolamenti per l’applicazione della
IUC, l’Imposta Unica Comunale che, come noto, è
composta dall’IMU (l’Imposta sugli Immobili), la
TARI (la Tassa sui Rifiuti, che sostituisce la TARES)
e la TASI (la Tassa per i Servizi Indivisibili). Se
come Associazione di categoria abbiamo chiesto
e stiamo chiedendo di limitare, nelle possibilità
delle Amministrazioni comunali, che queste tasse
non gravino ulteriormente sul tessuto economico,
non possiamo non avanzare la richiesta che venga
applicata la Legge e si consenta uno sgravio
burocratico per aziende e privati».
voce
la
18
artigiano
dell’
Ordine dei Commercialisti
insieme per richiedere più
semplificazione sulla TASI
«Ci stiamo riferendo – aggiunge Nicola Gaiero,
presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti
ed Esperti Contabili di Cuneo – al fatto che
numerosi Comuni intendono delegare i calcoli per il
pagamento della TASI al contribuente. Ora, proprio
secondo la legge (Art. 1, Comma 689, Legge
147 del 27 dicembre 2013), è previsto che siano
“stabilite le modalità di versamento, assicurando
in ogni caso la massima semplificazione degli
adempimenti da parte dei soggetti interessati, e
prevedendo, in particolare, l'invio di modelli di
pagamento preventivamente compilati da parte
degli enti impositori”».
Confartigianato Imprese Cuneo e Ordine dei
Dottori Commercialisti chiedono dunque, proprio
con riferimento alla postilla “… invio di modelli
… preventivamente compilati”, che siano le
Amministrazioni comunali a farsi carico, dato
che di fatto sono già in possesso di tutti i dati e
parametri necessari, della compilazione e dei
modelli di pagamento della TASI, permettendo uno
snellimento nelle procedure, e assicurando peraltro
un maggior controllo sui calcoli.
«La burocrazia – concludono Massimino e
Gaiero – uccide le imprese allo stesso modo
dell’altissima pressione fiscale, della difficoltà di
accesso al credito, dell’elevato costo dell’energia
elettrica e dei ritardi nei pagamenti. Specie in
questo periodo di crisi, che interessa non solo il
mondo produttivo, ma tutti i cittadini, ci sembra
ragionevole richiedere la maggior sensibilità
possibile da parte delle Amministrazioni comunali,
per permettere, ove possibile, sgravi e agevolazioni
per tutti i contribuenti. Siamo consci che anche i
Comuni, specie quelli piccoli, debbano lottare con
tagli, difficoltà di bilancio e vincoli imposti dai patti
di stabilità richiesta, legittimata da una Legge,
deve anche essere interpretata come un modo per
concretizzare in modo tangibile la vicinanza della
Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese».
Assemblea provinciale
primo piano
degli autotrasportatori
L’assise si è svolta sabato 29 marzo
presso il Centro Congressi di Fontanafredda
“L’autotrasporto merci: ieri, oggi… e domani?”.
Questo il titolo dell’assemblea provinciale degli
autotrasportatori di Confartigianato Imprese Cuneo
che si è svolta sabato 29 marzo, nella splendida
cornice del Centro Congressi di Fontanafredda a
Serralunga d’Alba.
«Per il nono anno consecutivo – commenta
Aldo Caranta, rappresentante provinciale della
categoria trasporti di Confartigianato Cuneo –
abbiamo organizzato questo incontro, che si è
confermato molto partecipato dagli imprenditori
del settore, per fare il punto della situazione del
nostro comparto, da sempre settore trainante e
indispensabile per l’economia del Paese. Ma non
solo: il congresso è stato anche un’utile occasione
per delineare le prospettive future, alla luce dei
recenti provvedimenti governativi».
cuneese, quali le questioni del Col di Tenda e
del Colle della Maddalena, e ci siamo soffermati
sull’analisi dei fattori di criticità che stanno minando
la redditività e competitività delle nostre imprese,
a partire dalla concorrenza sleale di falsi vettori
stranieri che operano illegalmente in Italia sul filo
di normative equivoche utilizzando stabilmente sul
nostro territorio lavoratori stranieri: il cosiddetto
“cabotaggio”».
Il cabotaggio, da fenomeno episodico si è
trasformato in vera emergenza ed è maturata
la consapevolezza che ci sia ormai bisogno di
intervento urgente che possa da subito sanare i
guasti che pratiche come il distacco transnazionale
e la delocalizzazione stanno generando
nell'autotrasporto in Italia. Dal 2010 al 2011,
secondo i dati del ministero Affari sociali dell'Ue,
con i lavoratori dei paesi ospitanti. Ma la mancata
e consueta chiarezza interpretativa fa sì che agli
autisti stranieri che guidano nel nostro territorio
vengano applicati solo i minimi tabellari e non
quindi le altre parti salariali previste dal contratto
collettivo nazionale di lavoro».
«Il settore dell’autotrasporto – conclude
Domenico Massimino, presidente provinciale di
Confartigianato Cuneo – rappresenta un’importante
colonna nel sistema produttivo del Paese e, proprio
considerata la grave situazione di crisi che tutte le
nostre imprese stanno vivendo, diventa strategico
e fondamentale, per Governo e Politica, affrontare
i numerosi nodi legati al comparto. Dall’annosa
questione dell’Albo autotrasportatori, ai rimborsi
sui pedaggi autostradali, ai fondi per la formazione,
fino, appunto, al cabotaggio. Urgenti, dunque,
provvedimenti di reale impulso, in questo come
agli altri settori, per permettere un rilancio di
produttività e un ritorno alla crescita».
Mondo Artigiano - (puntata del 2 aprile)
Al convegno, dopo i saluti istituzionali di
Domenico Visca, presidente della Zona di Alba
di Confartigianato, e di Domenico Massimino,
presidente provinciale, sono intervenuti, Amedeo
Genedani, presidente nazionale Confartigianato
Trasporti e Bartolomeo Giachino, già Sottosegretario
alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Tra gli argomenti affrontati: i tempi di pagamento
e i costi minimi e la recente riforma dell’Albo degli
autotrasportatori.
«In particolare, – prosegue Caranta – abbiamo
trattato le problematiche legate al territorio
con la regola del distacco sono arrivati in Italia 10
mila lavoratori dalla Romania e oltre 800 dalla
Bulgaria e più di 14 mila da Lituania, Lettonia,
Polonia e Slovenia. Per altro, con questa forma
di distacco non vengono versati contributi nelle
casse italiane ma nei paesi di provenienza. Si tratta
quindi di un ulteriore danno allo Stato Italiano e
conseguente aumento della disoccupazione.
http://youtu.be/ZGbNvYQBI_4
Rivedi le puntate su:
www.youtube.com/user/ConfartigianatoCuneo
«Il distacco internazionale di personale – spiega
ancora Caranta – è consentito da una direttiva
comunitaria nell'ambito della libera circolazione
dei lavoratori e della libera prestazione dei servizi.
La stessa direttiva impone però parità salariale
Mondo Artigiano: in onda ogni mercoledì sera,
ore 20.45, sull’emittente Telecupole.
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nel proprio ambito di attività, mettono la
propria struttura, la propria passione e le proprie
competenze al servizio delle aziende piemontesi.
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intessere nuove relazioni e rafforzare quelle esistenti
sono i concetti chiave attorno a cui costruire un
nuovo modo di fare impresa: innovativa, dinamica,
interconnessa, capace di moltiplicare le opportunità
d’affari e di risparmio e di rendere più solide le
nostre imprese grazie alla forza del gruppo.
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promuove la collaborazione e la fiducia tra gli
operatori economici locali e ancorando la ricchezza
al territorio contribuisce direttamente al sostegno
dell'economia locale: la nostra economia.
Nel concreto l'azienda A può comprare oggi un
qualsiasi prodotto dall'azienda B e ripagarlo in un
altro momento, fornendo la propria prestazione
professionale oppure il proprio prodotto anche
ad un soggetto diverso da B, purchè appartente
al circuito piemex.net. Si vende e si compra senza
l'impiego della moneta corrente e, utilizzando la
linea di credito a tasso zero in Piemex le imprese
possono cominciare a fare acquisti ancor prima
di aver venduto, ripandoli nel corso del tempo
semplicemente vendendo i propri beni e/o servizi
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Rinnovato il C.C.N.L.
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Previsti incremento salariale
e “una tantum” per il periodo di carenza contrattuale
Il 25 marzo scorso la Confartigianato e le altre
organizzazioni artigiane hanno sottoscritto l’Ipotesi
di Accordo per il rinnovo del CCNL Area LegnoLapidei che era scaduto il 31 dicembre 2012.
Il nuovo contratto scadrà il 31 dicembre 2015 e
prevede un incremento salariale, a regime, pari
a euro 79,00 per il 5° Livello del settore Lapidei,
Escavazione, Marmo ed euro 75,00 per il Livello D
del settore Legno, Arredamento, Mobili da erogarsi
in tre tranches con le seguenti decorrenze: 1° aprile
2014, 1° gennaio 2015, 1° giugno 2015.
Inoltre, è stato definitivamente regolamentato
l’Apprendistato professionalizzante ai sensi del
D.Lgs. 167/2011 ed è stata confermata, per le
imprese artigiane, la previgente durata massima
del contratto pari a 5 anni (1° e 2° gruppo) per
le figure operaie e le previgenti progressioni
percentuali utili per il calcolo della retribuzione.
Sono state, invece, fissate a 3 anni le durate per
tutte le figure impiegatizie.
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Area Sindacale Contrattuale Lavoro
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Ad integrale copertura del periodo di carenza
contrattuale (1.1.2013 – 31.3.2015), è stata
prevista inoltre l’erogazione di un importo a titolo
di “una tantum” pari a 160 euro da corrispondersi
in due rate di pari importo con la retribuzione del
mese di ottobre 2014 e settembre 2015.
La sfera di applicazione del contratto collettivo
è stata estesa anche alle imprese che svolgono
servizi di onoranze funebri a condizione che queste
siano connesse alla produzione di sarcofaghi od
alla produzione, lavorazione e posa in opera di
materiali lapidei in ambito cimiteriale.
L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE DENTALE
Cosa si intende per prevenzione?
In medicina prevenzione significa assumere determinati comportamenti che possano ridurre la frequenza di un determinato problema di salute.
La prevenzione deve essere messa in pratica in tre modi: attuando alcune procedure mirate a ridurre il rischio di ammalarsi, evitando i comportamenti che espongono maggiormente ad una malattia e sottoponendosi con regolarità ad esami o visite di controllo che
possano individuare una malattia nelle sue fasi iniziali.
Anche per quanto riguarda la salute orale è importante la prevenzione?
Spesso sentiamo giustamente porre l’accento sulla prevenzione nei confronti di gravi malattie quali il cancro o le patologie cardiovascolari. Certamente la gravità e la diffusione di
queste patologie ne rendono necessaria un’attenta e mirata opera di prevenzione. È invece sicuramente di minor entità l’attenzione riservata alle patologie della bocca, forse perché ritenute meno gravi o forse perchè date addirittura per scontate. Se si pensa però alla
diffusione che hanno le più frequenti patologie orali, come la carie dentale, la parodontite
o le malocclusioni, ci si rende conto di quanto importante possa essere la loro prevenzione.
Quali sono le malattie della bocca che si possono prevenire?
Bisogna innanzi tutto dividere le malattie della bocca in tre grandi classi: le patologie dei
denti, le patologie delle mucose orali e le patologie dell’articolazione temporo-mandibolare. I problemi dentali che si possono prevenire od intercettare e risolvere precocemente
sono la carie, la malattia parodontale e le malocclusioni.
Per quanto riguarda le mucose, invece, la malattia più importante da prevenire e sicuramente il cancro orale.
Come si possono prevenire le malattie dei denti?
La carie e la malattia parodontale sono due malattie causate dai batteri normalmente
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presenti nella nostra bocca: la prima distrugge il tessuto dentale, mentre la seconda danneggia i tessuti di supporto del dente, fino a causarne la mobilità e la perdita. I batteri che
determinano l’insorgenza di queste malattie appartengono alla normale flora batterica
orale dell’uomo, ma quando il loro numero aumenta per una scarsa igiene e per un’alimentazione scorretta, questi diventano dannosi. Il miglior modo per prevenire le malattie
dei denti è quindi quello di mantenere una corretta igiene della propria bocca e di sottoporsi a regolari sedute di igiene professionale. Durante le sedute di igiene, il dentista potrà
valutare lo stato di salute dei denti tramite una visita e l’esecuzione di radiografie, in modo
da intercettare eventuali problemi in uno stadio ancora iniziale e quindi facile da curare.
L’abitudine ancora diffusa di recarsi dal dentista quando si inizia ad avvertire un problema
è purtroppo di solito legata alla presenza di un problema ormai discretamente importante.
È pertanto necessario sottoporsi a regolari visite di controllo fin dall’infanzia in modo da
prevenire l’insorgenza delle patologie dei denti ed evitare così di dover ricorrere a terapie
più costose ed invasive. Per quanto riguarda i bambini una precoce visita dal dentista può
anche permettere di intercettare le malocclusioni quando queste sono più facilmente
correggibili, guidando così lo sviluppo della bocca nella direzione corretta ed eliminando
quelle abitudini dannose come la respirazione orale, la deglutizione infantile, la suzione
del pollice e via dicendo.
Come possiamo invece prevenire il cancro orale?
Non tutti sanno che il cancro della mucosa orale è causato prevalentemente dall’abitudine al fumo e dall’assunzione di superalcolici. L’astensione da queste cattive abitudini è
sicuramente il modo migliore per prevenire questa grave malattia. I regolari controlli presso
l’odontoiatra di fiducia permetteranno poi a quest’ultimo di intercettare eventuali lesioni
in stadio precoce, in modo da inviare il paziente presso centri specializzati nella diagnosi
e la cura del cancro orale.
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Voci delle Categorie
AGGIORNAMENTO PERIODICO A CURA DI CONFARTIGIANATO CUNEO
IMPIANTI
IMPIANTI
Nox: approvato l’elenco tecnico per la misurazione, il
campionamento delle emissioni.
La Guida è in distribuzione ad un prezzo di favore di 5 euro cadauna, a
fronte di un prezzo di copertina di 20 euro prenotandola inviando una mail
di richiesta all’indirizzo: [email protected] Rif. Alessandro
Ponzo entro e non oltre Lunedì 12 maggio 2014.
Lo scorso 20 marzo la Regione Piemonte ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale,
la D. D. 12 marzo 2014, n. 52 con la quale ha approvato l’allegato tecnico
“Metodologie per la misura, il campionamento delle emissioni di ossidi di
azoto prodotte dagli impianti termici civili”.
La Determina comprende:
• Finalità e campo di applicazione.
• Metodi di campionamento e strumentazione.
• Conversione delle concentrazioni misurate (ppmv) in fattori di emissione
(mg/k Wh).
• Tolleranza e confronto con i valori limite.
Sul sito cuneo.confartigianato.it è possibile reperire il testo completo della
Determina.
Guida CEI su Radio e TV Digitale. Prezzo di favore per
Confartigianato
Abbiamo il piacere di comunicare che è disponibile la guida pratica per l’utente
predisposta dal CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) “Radio e Televisione
digitale, interattività , TV ad alta definizione e 3D” , che Confartigianato a
patrocinato.
La guida si propone di aiutare l’utente televisivo a conoscere l’ecosistema
digitale che ruota intorno ai contenuti audio e video.
La guida è organizzata in due parti. La prima, discorsiva e veloce, è rivolta
a tutti gli utenti , non necessariamente esperti di tecnologie. Poi, vengono
indicate le leggi di settore e le norme tecniche, le risposte alle domande più
comuni degli utenti, le parole dell’innovazione.
Sono inoltre, presenti quattro schede rimuovibili che trattano argomenti di
interesse per la realizzazione dei sistemi di ricezione televisiva:
a. il collaudo
b. la documentazione tecnica
c. la gara d’appalto
d. la dichiarazione di conformità.
e. infine, nella seconda ed ultima parte, dedicata ai professionisti e agli
utenti tecnologicamente più esperti, vengono trattati gli approfondimenti
sui ricevitori digitali.
Una particolare attenzione è stata posta alle tematiche del risparmio energetico
con la descrizione della classificazione di efficienza energetica per ricevitori
radiotelevisivi e relativa etichettatura.
Nella mail di richiesta indicare il numero di copie, i dati della
fatturazione, indirizzo e-mail e telefono del richiedente.
BENESSERE E SALUTE
Conferenza “Il raggiungimento dell’armonia estetica con
faccette in ceramica” - Cuneo, venerdì 6 giugno 2014 alle
ore 18.30
Nei piani di intervento le esigenze estetiche e di “ottimizzazione” cosmetica,
nonchè il desiderio di una bellezza perfetta e completa sono sempre più
spesso in primo piano. Oggi odontoiatri e odontotecnici devono non solo
ripristinare la funzionalità dei denti ma anche realizzare quotidianamente
soluzioni altamente estetiche e accettabili.
Le fasi preparatorie, il rivestimento estetico individuale e a regola d’arte,
sono determinanti per il successo di una riabilitazione frontale che soddisfi le
massime esigenze.
Confartigianato Imprese Cuneo, in collaborazione con Vita Italia organizza per
il prossimo 6 giugno una conferenza a ciò dedicata, alla quale interverrà in
qualità di relatore, l’Odt. Davide Bigerna.
Bigerna, titolare di laboratorio dal 2001, ha frequentato numerosi corsi con
relatori internazionali lavorando sia in Italia che in Germania. Si è specializzato
in estetica, ceramica pressata e tecniche miniinvasive. Ha pubblicato articoli
su svariate riviste del settore e tiene corsi e conferenze anche in ambito
universitario.
La partecipazione alla conferenza sarà a titolo gratuito.
Confartigianato Odontotecnici è stata invitata ai lavori degli Stati Generali della
Salute, indetti dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per il mese di aprile
a Roma.
Il Presidente nazionale Antonio Ziliotti prenderà pertanto parte a questo
momento di confronto con istituzioni, enti, imprese ed operatori dei settori
pubblici e privati della sanità italiana, nell'ambito del quale saranno evidenziate
eccellenze e criticità del sistema sanitario.
da oggi anche online!
le notizie utili per le categorie
http://cuneo.confartigianato.it/voci-categorie/
voci
categorie
delle
aprile 2014
23
Voci delle Categorie
AGGIORNAMENTO PERIODICO A CURA DI CONFARTIGIANATO CUNEO
ALIMENTAZIONE
ALIMENTAZIONE
Imminente l’Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.)
“Salame Piemonte”
Raccomandazioni
È necessario ricordare che, sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano
stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato, non si esclude l’eventualità
che altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli
oggetto di allerta possano essere presenti sul mercato.
Il Consorzio “Salame Piemonte” ha presentato al Ministero delle Politiche
Agricole, alimentari e forestali e alla Regione Piemonte, la domanda per
registrare l’Indicazione Geografica Protetta “Salame Piemonte”.
L’ottenimento di questo marchio sarà ad uso non solo del Consorzio, ma
di tutte le aziende del settore che vorranno richiederlo nel rispetto delle
specifiche di produzione (Disciplinare).
Lo scorso 4 aprile il Ministero ha convocato un incontro pubblico con
Comuni, Organizzazioni professionali e di categoria, produttori e operatori
economici interessati, tra cui Confartigianato Imprese Piemonte.
L’incontro, conclusosi con esito favorevole, ha avuto lo scopo di verificare
la rispondenza del disciplinare di produzione “Salame Piemonte” ai metodi
indicati dal Regolamento U.E - 1151/2012.
Il Disciplinare di produzione IGP prevede che le fasi di elaborazione e
stagionatura del Salame Piemonte avvengano nel territorio piemontese e
che sia garantita tutta la filiera del prodotto, mentre, non trattandosi di una
Dop, non vi è alcuna limitazione geografica relativamente all’origine dei suini.
Caratteristiche del prodotto, zona di produzione, origine, materie prime,
metodo di produzione, controlli e etichettatura/confezionamento sono
dettagliatamente circostanziati.
A mero titolo di esempio, per il salame al vino (rigorosamente solo Barbera,
Nebbiolo, Dolcetto), la percentuale minima di vino è lo 0,25% in peso.
L’insaccatura dev’essere in budello naturale o con involucro ricostituito di
origine naturale.
L’IGP “Salame Piemonte” sarà particolarmente apprezzata dal mercato,
poiché la nostra Regione rappresenta una zona climatica pressoché unica in
Europa (temperata sub-continentale con fasi stagionali costanti), con minor
umidità relativa, grazie al soleggiamento e ai venti, rispetto alle altre Regioni
padane. Questa zonalità favorisce un miglior aroma e sapore al salame
piemontese (morbidezza, dolcezza, delicatezza), con stagionature più brevi
che in altre Regioni. Gli ottimi vini del Piemonte costituiscono poi un reale
valore aggiunto, addizionati al salume e la conoscenza e le tradizioni da noi
invalse completano il fattore “territorio piemontese” notoriamente di alto
pregio per questa e molte altre produzioni agro-alimentari.
Storicamente, sin dal ‘700, è dimostrato come la produzione del salame
piemontese si sia sviluppata nella nostra Regione con caratteristiche di
pregio specifiche rispetto ad altri territori italiani e finalmente il riconoscimento
dell’IGP ed un logo specifico garantiranno a tutti i produttori che si atterranno
al Disciplinare la giusta visibilità e rilevanza presso il pubblico dei consumatori.
Epatite A da frutti di bosco, diminuiscono i casi di
epidemia
I dati delle notifiche pervenute al Ministero della salute, integrati con i dati
del Sistema Epidemiologico Integrato dell’Epatite Virale Acuta (SEIEVA)
dell’Istituto superiore di sanità (ISS), aggiornato al 28 febbraio 2014,
mostrano una riduzione del numero dei casi a partire da novembre 2013.
Tale flessione va considerata con cautela, in quanto il numero di casi negli
ultimi mesi è comunque superiore a quello rilevato nello stesso periodo dei
due anni precedenti. Sono tuttora in corso le valutazioni relative ai primi mesi
del 2014, che necessitano un attento monitoraggio, considerato il lungo
periodo di incubazione della malattia.
In totale sono stati notificati 1.463 casi di Epatite A dal 1° gennaio 2013 al
28 febbraio 2014.
24
aprile 2014
voci
categorie
delle
Il Ministero della salute raccomanda, quindi, di consumare i frutti di bosco
congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire (portandoli a 100°C) per almeno
2 minuti. Quindi:
• utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100°
(temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti, ad esempio salse o
marmellate;
• non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (ad esempio la
superficie di una crostata, semifreddi, yogurt ecc.);
• lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i
frutti di bosco scongelati.
Analisi di tracciabilità sui frutti di bosco surgelati
L’analisi comparata dei dati di tracciabilità ha avuto l’obiettivo di rappresentare
le filiere distributive a monte dei lotti contaminati. La raccolta informativa
mirava a identificare la presenza di fornitori e/o segmenti distributivi comuni
a più lotti, consentendo di ricavare informazioni utili a svelare potenziali fonti
di contaminazione dei frutti di bosco. Le ipotesi esplorate contemplavano sia
la possibile contaminazione dei frutti freschi in fase di coltivazione e raccolta
(contaminazione primaria), sia possibili meccanismi di contaminazione crociata
nelle successive fasi di congelamento e distribuzione degli ingredienti.
A tal fine sono state adottate le seguenti definizioni:
Lotto confermato: lotto di frutti di bosco (marca frutti bosco + numero lotto)
per il quale l’analisi di laboratorio abbia consentito di accertare la presenza da
virus HAV in almeno un campione
Lotto sospetto: lotto di frutti di bosco (marca frutti bosco + numero lotto)
consumato da almeno un paziente con Epatite A con esordio clinico nel corso
del 2013, esclusi i lotti confermati
Prodotto possibile: marca di frutti di bosco consumata da almeno un
paziente con Epatite A con esordio clinico nel corso del 2013, e per il quale
non si hanno indicazioni sul numero di lotto.
Da gennaio 2013, informazioni dettagliate sulle tipologie di frutti di bosco
surgelati consumati dai pazienti raccolte erano disponibili per 257 casi
confermati o probabili. Le indagini di tracciabilità, tuttora in corso, hanno
messo in luce l’estrema complessità della catena distributiva.
Tale attività, sebbene non del tutto completata, sembra escludere l’ipotesi di
una contaminazione per il solo effetto di un singolo ingrediente contaminato
all’origine (contaminazione primaria) o solamente durante la fase di lavorazione
(contaminazione puntiforme).
Sono in fase di approfondimento ulteriori scenari che comportano la
concomitanza delle varie ipotesi.Dal mese di Novembre 2013 l’Autorità
Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), su incarico della Commissione
Europea, ha attivato un gruppo di lavoro, al quale partecipano anche esperti
della Task Force italiana, al fine di esaminare congiuntamente tutte le
informazioni di tracciabilità disponibili nei vari Paesi colpiti dallo stesso ceppo
epidemico, per ampliare la robustezza dello studio e delle sue conclusioni.
Consulta i lotti risultati positivi al virus dell'epatite A dal 17 maggio 2013
ad oggi al seguente link: www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_1533_
listaFile_itemName_0_file.pdf
Fonte: Ministero della Salute
Un plafond di 5 milioni
CONFARTIGIANATOkDICUNEO
di euro per sostenere
le aziende artigiane
Siglata convenzione
tra BCC di Caraglio, Confidi e Confartigianato di Cuneo
Lunedì 7 marzo presso la Cittadella della Banca
di Caraglio, in piazza della Cooperazione, è
stato siglato l’accordo tra l’istituto di credito
cooperativo caragliese, Confartigianato Fidi Cuneo
e la Confartigianato di Cuneo che prevede lo
stanziamento di un plafond di 5 milioni di euro da
destinare per il 2014 ai soci artigiani della banca e
dell’associazione di categoria.
Alla firma erano presenti il presidente della
Banca di Caraglio, Livio Tomatis, il presidente
di Confartigianato Fidi Cuneo, Giacomo Pirra, il
presidente di Confartigianato Cuneo, Domenico
Massimino, il presidente della Zona di Dronero
Giorgio Verutti e il consiglio di amministrazione
della Banca.
“Con questa convenzione ribadiamo ancora una
volta il forte legame che unisce la Banca al tessuto
artigiano che opera sul territorio – ha dichiarato
il presidente della Banca di Caraglio Livio Tomatis
–; questo è il primo di una serie di accordi che
andremo a stipulare con le piccole e medie
imprese del territorio, anche considerando il fatto
che oltre 50% dei nostri soci clienti sono proprio
aziende che rappresentano un motore di sviluppo
fondamentale e da sostenere con forza”.
“L’accordo sottoscritto, realizzato appositamente
per le esigenze delle PMI artigiane – commentano
dalla Confartigianato i presidenti Domenico
Massimino e Giacomo Pirra – concretizza
l’impegno della nostra Associazione e della
Cooperativa di garanzia al fianco delle imprese.
Siamo fiduciosi di poter ottenere buoni risultati
con questa convenzione, che da un lato valorizza il
nostro ruolo interlocutorio con gli istituti di credito,
e dall’altro evidenzia la nostra azione di consulente
dell’impresa, in grado di cercare e proporre
soluzioni specifiche e innovative, che abbiano
effetti positivi sulle modalità e sulle condizioni di
accesso ai prestiti bancari”.
Per divulgare al meglio i termini della convenzione
tra Banca di Caraglio, Confartigianato Fidi Cuneo
e Confartigianato Cuneo sono allo studio diverse
iniziative informative sul territorio.
La convenzione è finalizzata al rilascio di
finanziamenti destinati a favorire l’inizio di nuove
attività, l’acquisto di impianti e macchinari,
l’acquisizione di aziende o rami di azienda,
l’assunzione di personale e l’acquisto scorte. In
particolare è prevista la concessione di prestiti a sei
anni per un importo massimo di 100 mila euro per
ogni singolo intervento.
Per ogni ulteriore informazione sull’accordo
è possibile contattare direttamente gli uffici
di Confartigianato Fidi Cuneo sc, o gli
uffici di Confartigianato Imprese Cuneo
Fidi Cuneo - tel. +39 0171 451111
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speciale edilizia
Appalti, in vigore
la direttiva UE
Dal 17 aprile sono entrate in vigore le tre
direttive europee, pubblicate sulla Gazzetta
Ufficiale dell'Unione europea del 28 marzo 2014,
riguardanti contratti di concessione, appalti e
procedure nei settori dell'acqua, dell'energia, dei
trasporti e dei servizi postali.
La suddivisione in lotti facilita l’accesso delle PMI
alla partecipazione alle gare d’appalto, sia per la
dimensione dei lotti, che può meglio corrispondere
alla capacità produttiva delle piccole imprese,
sia per la maggiore corrispondenza al settore di
specializzazione delle PMI.
Gli Stati membri hanno tempo fino al 18 aprile
2016 per recepire le normative che contengono, tra
le principali i novità per l’edilizia, semplificazione
e maggiore flessibilità delle procedure d’appalto,
attraverso il crescente ricorso all’autocertificazione
e una rivisitazione delle procedure; promozione
degli appalti elettronici con l’obiettivo di favorire
efficienza e risparmi di spesa; miglioramento
dell’accesso al mercato delle piccole e medie
imprese; vigilanza della correttezza delle procedure,
mediante le norme dedicate ai conflitti di interesse
e al comportamento illecito.
Altro aspetto positivo è la possibilità per gli Stati
membri di prevedere il pagamento diretto dei
subappaltatori per le prestazioni affidate, da parte
dell’autorità aggiudicatrice.
Sono presenti norme più severe per il subappalto
e sulle offerte anormalmente basse. Viene
privilegiato il criterio dell’offerta economicamente
più vantaggiosa nel quale assumono forte rilievo
i temi della tutela ambientale, gli aspetti sociali e
l’innovazione.
Viene prevista, inoltre, la possibilità, per le
amministrazioni aggiudicatrici, di suddividere gli
Ciò consente ai subappaltatori, che spesso sono
PMI, di proteggersi efficacemente dal rischio di
mancato pagamento (Art.71).
appalti in lotti omogenei o eterogenei (Art. 44) e
in specifiche lavorazioni che richiedano appositi
requisiti di qualificazione tecnica, professionale o
artistica.
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voce
la
artigiano
dell’
27
Rilancio
speciale edilizia
delle infrastrutture
e dell’edilizia scolastica
Riqualificazione
degli
edifici
scolastici,
semplificazioni in edilizia, riduzione del numero di
stazioni appaltanti e nuovi modelli di partenariato
pubblico-privato.
Sono queste alcune delle strategie che il
Governo ha presentato nel Documento di
economia e finanza (DEF), approvato dal
Consiglio dei Ministri, per imprimere
una forte accelerazione al processo
di riforma strutturale dell’economia,
per una nuova e sostenibile ripresa
della crescita e dell’occupazione.
Nel Documento si pone
l’accento dunque sull’uscita
in via definitiva dalla crisi
finanziaria attraverso
un serrato e preciso
cronoprogramma che
voce
la
28
artigiano
dell’
impegna il Governo in scadenze ravvicinate, con
interventi normativi e attuativi rapidi e certi.
Sul piano delle infrastrutture, l’obiettivo è di
coinvolgere i privati nelle grandi opere e creare
nel nostro ordinamento nazionale una disciplina
speciale per il PPP (Partenariato pubblico-privato),
esterna al Codice dei contratti pubblici, in modo da
sviluppare chiari modelli nel campo delle piccole e
medie infrastrutture.
Nel documento si parla, inoltre, di utilizzare
in maniera più efficace e razionale le risorse
disponibili e, in particolare, i fondi strutturali europei
per investimenti su progetti immediatamente
cantierabili privati e di favorire le piccole opere, ad
esempio quelle per il Programma 6000 campanili,
rivolto a piccoli Comuni per la realizzazione di
interventi con il coinvolgimento di piccole e medie
imprese locali.
•••
speciale edilizia
•••
Tra gli impegni primari anche l’urgenza di affrontare
il grave problema dell’edilizia scolastica, la cui
sicurezza è considerata un tassello fondamentale
per la ripresa economica e la rigenerazione urbana.
Per rendere gli edifici più sicuri, con interventi
di messa in sicurezza, efficienza energetica,
adeguamento antisismico e per la costruzione di
nuove scuole è previsto lo stanziamento di circa 2
miliardi di euro.
Previsti poi interventi per circa 1,3 miliardi per
il sostegno all’affitto a canone concordato,
l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari, lo
sviluppo dell’edilizia residenziale sociale, per far
fronte al disagio abitativo che interessa sempre più
famiglie impoverite dalla crisi economica.
Per ridurre gli oneri e gli adempimenti a carico delle
imprese, il Def individua diverse semplificazioni
nel quadro normativo dell’edilizia mediante la
produzione di modelli standard per le autorizzazioni.
In particolare si prevede la possibilità, da
parte dell’interessato che abbia bisogno della
Segnalazione di Inizio Attività, di rivolgersi allo
Sportello Unico ai fini di provvedere all’acquisizione
di tutti gli atti di assenso necessari all’intervento
edilizio.
funzionalmente autonomi, qualora siano state
realizzate e collaudate le opere di urbanizzazione
primaria.
Sul fronte della revisione della spesa pubblica
il Def rileva tra l'altro che la presenza nel nostro
Paese di circa 30 mila stazioni appaltanti può dar
luogo ad inefficienze. Pertanto, gli appalti pubblici
vanno concentrati in capo alla Consip e ad alcune
altre centrali di acquisto presso le Regioni e le
Città Metropolitane consentendo di ottenere dei
risparmi già nel medio periodo.
Un altro passaggio positivo riguarda infine il
pagamento dei debiti commerciali arretrati da
parte delle Amministrazioni pubbliche, con lo
stanziamento di ulteriori 13 miliardi di euro che
si aggiungono ai 47 già stanziati dai precedenti
governi per restituire liquidità alle imprese.
Contestualmente verrà messo a regime un nuovo
sistema di regolamentazione e monitoraggio che
permetterà di rispettare i tempi di pagamento
previsti dalla normativa comunitaria e impedire
nuovamente l’accumularsi di nuovi arretrati.
Inoltre è possibile richiedere il certificato di agibilità
anche per singoli edifici, singole porzioni della
costruzione o singole unità immobiliari purché
voce
la
artigiano
dell’
29
In un vademecum le modalità
per garantire funzionalità
e sicurezza dei capannoni
speciale edilizia
Un'ampia platea composta da imprenditori edili,
artigiani e professionisti iscritti ai vari Ordini della
provincia di Cuneo, ha preso parte martedì 15
aprile al Centro Incontri della Provincia di Cuneo
al convegno “Anatomia di un capannone - il sisma
e la sicurezza sismica dei fabbricati industriali”
organizzato dalla Commissione Calcestruzzo
Insieme per opere durevoli, nel corso del quale è
stato distribuito il ‘Vademecum per la sicurezza
sismica dei fabbricati industriali’.
«Il terremoto che ha colpito la provincia di
Cuneo pochi giorni fa si è avvicinato come scala
ai devastanti sismi verificatisi in Abruzzo e in
Emilia, che hanno causato morti e crolli anche in
numerosi capannoni industriali - ha affermato
il presidente della Commissione Calcestruzzo
Sandro Dardanello -. Viviamo in un territorio
a rischio, con opere pubbliche e capannoni
vulnerabili. Questo documento vuole quindi offrire
una panoramica d’insieme sui principali punti
d’innovazione della nuova normativa sismica,
nonché delle ricadute pratiche sugli operatori di
settore. Le opere che consegneremo alla storia
dovranno durare nel tempo, per questo motivo
nasce in noi l'obbligo giuridico e morale di
garantirne la funzionalità e la sicurezza. Dovremo
assicurare il loro usofunzionale nel tempo,
senza dare origine a costi eccessivi per la
manutenzione, in una corretta gestione economica
dell'opera».
L'obiettivo del vademecum, rivolto ai proprietari e
agli utilizzatori degli immobili industriali, è quello di
fornire un quadro semplice e chiaro sulle modalità
di verifica delle effettive caratteristiche di resistenza
dell'edificio, individuando al contempo i riferimenti
tecnici, amministrativi e finanziari disponibili per gli
eventuali interventi di ripristino delle condizioni di
sicurezza.
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la
30
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dell’
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speciale edilizia
•••
I lavori, aperti da un intervento dell'assessore ai
Lavori pubblici della Provincia di Cuneo Giuseppe
Rossetto, sono stati moderati da Marco Borroni,
consigliere Atecap (Associazione tecnico economica
calcestruzzo preconfezionato): «Un adeguamento
delle costruzioni alle norme sismiche attuali e, più
in generale, ai criteri più moderni – ha messo in
luce Borroni - può essere un volano per l’intera
economia, per favorire una ripartenza del settore
dell’edilizia da tempo in crisi e tradizionalmente
trainante».
e ovviamente urbanistica, ma è anche importante
ricordare l’aspetto della sicurezza dei lavoratori che
operano in queste strutture».
La guida è disponibile al link
http://cuneo.confartigianato.it/?p=9040
Bernardino Chiaia, professore di Scienze delle
costruzioni al Politecnico di Torino, ha ricordato
come i terremoti possono colpire anche le realtà
industriali: «Il rischio non è più solo legato alla
perdita di vite umane – ha sottolineato il professore
- ma c’è anche quello economico di interruzione
dell’attività».
ClaudioTomasini, responsabile settore tecnico Opere
pubbliche della Regione Piemonte nell’evidenziare
la validità dell’incontro, ha rimarcato come «la
messa in sicurezza dei capannoni impatta in fase
realizzativa con gli aspetti di natura autorizzativa
Il Vademecum è distribuito agli imprenditori, ai
professionisti e ai rappresentanti dei Comuni della
provincia di Cuneo il ‘Vademecum per la sicurezza
sismica dei fabbricati industriali’ realizzato dalla
Commissione Calcestruzzo.
voce
la
artigiano
dell’
31
Appalti,
speciale edilizia
inapplicabile lo scorporo
del costo personale
La norma che esclude il costo della manodopera
dal calcolo del massimo ribasso negli appalti
per le opere pubbliche non può essere applicata
senza incorrere in criticità per imprese e stazioni
appaltanti e senza ingenerare effetti distorsivi del
mercato. In sostanza è inapplicabile.
È la conclusione a cui giunge l’Autorità di Vigilanza
per i Contratti Pubblici nella segnalazione n. 2 del
19 marzo 2014 inviata al Governo.
Il comma 3-bis dell'art. 82 del Codice dei Contratti
(Dlgs. 163/206), introdotto dal Dl. 21 giugno,
n.69 (cd. "decreto del Fare"), convertito con
modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, ha
stabilito che il prezzo più basso è determinato al
netto delle spese relative al costo del personale.
L’Autorità, pur condividendo la finalità della norma
volta ad assicurare che l'affidamento dei contratti
voce
la
32
artigiano
dell’
pubblici avvenga nel pieno rispetto degli obblighi
prescritti per la tutela dei diritti (retributivi e
contributivi) dei lavoratori impiegati nell'esecuzione
delle commesse pubbliche, evidenzia innanzitutto
come tale disposizione riguardi le sole gare al
prezzo più basso escludendo le gare realizzate
con il criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa. In secondo luogo la norma può
essere letta secondo due diverse interpretazioni,
entrambe, tuttavia, foriere di rilevanti problemi
attuativi.
Nel caso in cui a scorporare dall'offerta il costo del
personale siano le singole imprese, si avrebbe un
effetto totalmente distorsivo sulle gare d'appalto
in quanto la selezione dell’impresa aggiudicataria
avverrebbe al minore prezzo offerto, detratti i costi
della manodopera e della sicurezza, che la stessa
impresa dovrebbe indicare separatamente nella
propria offerta.
•••
•••
speciale edilizia
Viceversa, se il costo del personale, come quello
relativo alla sicurezza, venissero determinati ex ante
nel bando di gara dalla stazione appaltante, per
sottrarli al confronto competitivo, si riscontrerebbe
la difficoltà e, in certi casi, l'impossibilità per la
stazione appaltante di conoscere l'effettivo costo
del personale. Infatti la disposizione sembra essere
riferita al costo orario, stabilendo che non può
essere inferiore al minimo salariale, mentre il costo
complessivo (che è quello che dovrebbe scorporarsi
ex ante) dipende anche dal tempo di impiego del
personale e questo alla natura della prestazione
e dalla organizzazione dell'impresa, elementi
che variano da concorrente a concorrente e che,
pertanto, la stazione appaltante non può conoscere
esattamente ex ante.
Alla luce di tali considerazioni, l’Autorità conclude
che entrambe le interpretazioni renderebbero
la norma praticamente inapplicabile, stante
l'impossibilità di valutare le offerte sulla base di
componenti non omogenee ed uniformi, se si
rimettesse alla libera decisione dei concorrenti lo
scorporo del costo del personale.
Il costo complessivo del personale, per
ciascun concorrente, dovrebbe essere invece
determinato in base alla reale capacità
organizzativa d’impresa che è funzione della
libera iniziativa economica ed imprenditoriale
(art. 41 Cost.) e come tale non può essere in alcun
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la
artigiano
dell’
33
Green economy: più
speciale edilizia
È iniziato nel mese di marzo l’esame, in VIII
Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici
della Camera, del disegno di legge ambientale
(Atto Camera n. 2093) destinato a promuovere
interventi di green economy e per il contenimento
dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla
legge di stabilità 2014).
Tra le principali misure previste si segnalano
quelle riguardanti il cosiddetto “green public
procurement”, disposizioni finalizzate ad agevolare
il ricorso agli appalti verdi e il finanziamento di
interventi di rimozione o demolizione in aree a
rischio idrogeologico.
voce
la
34
artigiano
dell’
appalti verdi con riduzione
del 20% della garanzia
L’articolo 9, comma 1, con un'integrazione
all’art. 75 del Codice Appalti (D.Lgs 163/2006),
mira a incentivare gli operatori economici che
partecipano ad appalti pubblici e che sono muniti
di registrazione EMAS (che certifica la qualità
ambientale dell’organizzazione aziendale) o di
marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica
di «prodotti», comprensivi di beni e servizi). Il
beneficio consisterà in una riduzione del 20 per
cento della “cauzione” a corredo dell’offerta e del
suo eventuale rinnovo.
Il Ddl stabilisce inoltre che, nell’ambito dei criteri
di valutazione dell’offerta economicamente
più vantaggiosa di cui all’art. 83 del Codice
dei Contratti, il criterio del costo di utilizzo
e manutenzione deve tener conto anche dei
consumi di energia e delle risorse naturali, delle
emissioni inquinanti e dei costi complessivi, inclusi
quelli esterni e di mitigazione degli impatti dei
cambiamenti climatici, riferiti all’intero ciclo di vita
dell’opera, bene o servizio.
Con l’art. 23 viene istituito, altresì, nello stato di
previsione della spesa del Ministero dell’Ambiente,
un capitolo con uno stanziamento per l’anno
2014 di 10 milioni di euro per il finanziamento
di interventi di rimozione o demolizione, da parte
dei Comuni, di opere e immobili realizzati in aree
a rischio idrogeologico elevato o molto elevato,
in assenza o in totale difformità dal permesso di
costruire.
In arrivo
speciale edilizia
Dal prossimo 6 giugno scatterà l’obbligo di
fatturazione elettronica nei confronti di Ministeri,
Agenzie fiscali ed Enti nazionali di previdenza,
mentre dal 31 marzo 2015 tale adempimento
entrerà a regime per tutte le altre amministrazioni
centrali e locali.
la fatturazione elettronica
obbligatoria con la PA
in vigore dal 6 giugno 2013 erano state stabilite
le modalità attuative del regime di fatturazione
elettronica applicabile alle cessioni di beni e
prestazioni di servizi effettuate dalle imprese nei
confronti delle Pubbliche Amministrazioni e veniva
altresì fissato il termine massimo di due anni per
l’ entrata a regime del nuovo sistema, che ora il
Governo ha invece deciso di anticipare.
Il DM impone quindi alle pubbliche amministrazioni
destinatarie di fatture elettroniche di individuare
gli uffici deputati alla ricezione delle fatture.
Più in dettaglio le PA sono chiamate ad inserire
l’anagrafica dei propri uffici nell’Indice delle
pubbliche amministrazioni (Ipa).
Quest’ultimo provvede poi ad assegnare al singolo
ufficio un codice univoco e renderlo pubblico tramite
il proprio sito www.indicepa.gov.it. Tale codice è
uno dei dati da riportare obbligatoriamente in ogni
fattura emessa nei confronti della PA.
Quest’ultima scadenza è stata anticipata dall’ art.
25 del DL Irpef, rispetto al termine originariamente
fissato al 6 giugno 2015 per la completa entrata in
vigore del nuovo sistema.
Con il Decreto Ministeriale n. 55/2013 del Ministro
dell’Economia (G.U. n. 118 del 22 maggio 2013),
Gli operatori economici possono avvalersi,
attraverso accordi tra le parti, di intermediari per
la trasmissione, la conservazione e l’archiviazione
della fattura elettronica mantenendo inalterate
le responsabilità fiscali del soggetto emittente la
fattura nei confronti delle PA.
Altra novità introdotta dal DL Irpef è costituita
dall’indicazione dei codici Cig e Cup tra le
indicazioni obbligatorie da inserire nelle fatture
elettroniche. Le Pubbliche Amministrazioni hanno
il divieto di procedere al pagamento delle fatture
elettroniche che non riportano tali codici.
Ulteriori indicazioni necessarie per il corretto
adempimento dell’obbligo di fatturazione
elettronica sono contenute nella circolare n. 1
del 31 marzo 2014 emanata dal Dipartimento
delle Finanze e dal Dipartimento della Funzione
Pubblica,fornendo risposta ai numerosi quesiti
posti sia dalle pubbliche amministrazioni, sia dai
fornitori di queste ultime.
Le fatture dovranno essere esclusivamente
trasmesse in formato elettronico tramite il Sistema
di interscambio (Sdi), gestito dall’Agenzia delle
Entrate, che con il rilascio della ricevuta di consegna
prova sia la ricezione della fattura da parte del
Sistema che l’avvenuta trasmissione da parte del
soggetto emittente.
voce
la
artigiano
dell’
35
Regolazione regionale
speciale edilizia
della generazione elettrica
da fonti rinnovabili
In materia di energia, dal 2001, sulla base del
Titolo V della Costituzione, Stato e Regioni
concorrono nell’elaborazione della normativa di
riferimento. Lo Stato ha il compito di disciplinare
i principi fondamentali, le Regioni e le Province
autonome legiferano nel rispetto degli indirizzi
statali. Nell’ambito di questo quadro di riferimento
costituzionale si è consolidato il processo di
decentramento delle funzioni amministrative
dallo Stato alle Regioni e agli enti locali in tema
di autorizzazioni per gli impianti alimentati da
fonti rinnovabili, processo già avviato con il D.Lgs.
n.112/98.
L’obiettivo di questo rapporto è presentare lo
stato della regolazione regionale nell’ambito
delle procedure autorizzative per gli impianti di
produzione di energia elettrica alimentati da fonti
rinnovabili. Per regolazione regionale si intendono
sostanzialmente gli interventi normativi compiuti
dalle Regioni, con atti di carattere legislativo o
amministrativo, per attuare, modificare o integrare
le indicazioni normative nazionali in materia
di realizzazione ed esercizio degli impianti di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
A questo fine sono stati considerati i principali
profili inerenti i regimi autorizzativi specifici, le
procedure di valutazione ambientale connesse, i
procedimenti amministrativi per la concessione di
acque superficiali per gli impianti idroelettrici e per
la concessione di uso di risorse geotermiche per gli
impianti geotermoelettrici. Si tratta di un insieme di
funzioni amministrative che da un decennio sono
state quasi tutte conferite alle Regioni, le quali in
molti casi le hanno delegate alle Province.
Grazie all’analisi della regolazione regionale
dei procedimenti autorizzativi e di valutazione
ambientale negli ambiti di intervento delle Regioni,
previsti e circoscritti dalla normativa nazionale,
•••
Segnaletica e sicurezza stradale
Segnaletica e cartellonistica sulla sicurezza del lavoro
Lavori di terra e opere connesse
Demolizioni e sterri
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il rapporto offre una mappa d’insieme degli enti
responsabili dei procedimenti amministrativi per
gli impianti di produzione di energia elettrica
alimentati da fonti di energia rinnovabile.
speciale edilizia
valutazioni, anche comparative, buone pratiche e
iniziative necessarie per rendere più efficace ed
efficiente la governance istituzionale in questo
settore delle politiche pubbliche.
È stato inoltre esaminato l’esercizio che le
Regioni hanno fatto della facoltà loro attribuita di
individuare aree non idonee alla installazione di
impianti alimentati da fonti rinnovabili secondo i
criteri previsti dal DM “Linee Guida” e di introdurre
altre forme di regolazione per disciplinare lo
sviluppo della generazione elettrica da fonti
rinnovabili.
L’analisi svolta pone quindi a confronto ambiti
omogenei di intervento regionale e offre una
serie di quadri d’insieme a livello nazionale che
consentono di evidenziare il segno, in senso
restrittivo o estensivo, delle scelte compiute
con la normazione regionale dei procedimenti
autorizzativi per le diverse tecnologie di produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Il quadro della regolazione regionale che
emerge può consentire anche di valutare il tema
dell’integrazione e della coerenza tra le politiche
regionali di promozione delle fonti rinnovabili nel
settore elettrico e il complesso delle altre politiche
regionali, in particolare di tutela ambientale, che
interagiscono in modo determinante con le prime.
Tale tema è al centro del processo di recepimento
da parte delle Regioni dei nuovi obiettivi regionali
al 2020 fissati dal DM “Burden Sharing”. I nuovi
atti di programmazione regionale per le fonti
rinnovabili, in corso di definizione, dovranno
infatti assicurare coerenza con la programmazione
regionale di altri settori come previsto dal D.Lgs.
n.28/2011.
Lo scenario attuale della regolazione regionale
della generazione elettrica da fonti rinnovabili può
costituire un quadro conoscitivo condiviso dagli
attori istituzionali interessati, utile per far emergere
La guida è disponibile al link
http://cuneo.confartigianato.it/?p=9059
Il documento costituisce un aggiornamento della
prima versione pubblicata, relativa al 30 giugno
2013 e presenta nella parte introduttiva un elenco
delle principali novità intervenute nel secondo
semestre del 2013 in tema di regolazione regionale
sulle fonti rinnovabili.
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la
artigiano
dell’
37
ambiente
Gas fluorurati ad effetto
serra: dichiarazione
annuale entro il 31 maggio
Entro il 31 maggio 2014 gli operatori delle
applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento
d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di
protezione antincendio contenenti 3 Kg o più di
gas fluorurati ad effetto serra, devono presentare
la Dichiarazione F-Gas contenente informazioni
riguardanti la quantità di emissioni in atmosfera di
gas fluorurati relativi all’anno precedente sulla base
dei dati contenuti nel relativo registro di impianto.
Chi deve presentare la dichiarazione
L’articolo 16, comma 1, del DPR n.
43/2012 pone a carico degli operatori
delle apparecchiature sopra specificate
l’obbligo
di
trasmissione
della
dichiarazione F-Gas annuale.
L’operatore
dell’apparecchiatura
o
dell’impianto è identificato come il proprietario
dell’apparecchiatura o dell’impianto qualora non
voce
la
38
artigiano
dell’
abbia delegato a una terza persona l’effettivo
controllo sul funzionamento degli stessi.
L’effettivo controllo sul funzionamento tecnico
di un’apparecchiatura o di un impianto
comprende, a titolo indicativo, i seguenti elementi:
•
•
•
libero accesso all’impianto, che comporta
la possibilità di sorvegliarne i componenti
e il loro funzionamento, e la possibilità di
concedere l’accesso a terzi;
controllo sul funzionamento e la gestione
ordinari (ad esempio, prendere la decisione di
accensione e spegnimento);
il potere (compreso il potere finanziario) di
decidere in merito a modifiche tecniche (ad
esempio, la sostituzione di un componente,
l’installazione di un sistema di rilevamento
permanente delle perdite), alla modifica delle
quantità di gas fluorurati nell’apparecchiatura
•••
•••
o nell’impianto, e all’esecuzione di controlli (ad
esempio, controlli delle perdite) o riparazioni.
ambiente
Pertanto se il proprietario dell’apparecchiatura
o dell’impianto ha delegato completamente
una società esterna (tramite un contratto scritto)
l’effettivo controllo dell’apparecchiatura o del
sistema, la trasmissione dei dati contenuti nella
dichiarazione deve essere fatta dalla società
suddetta.
In tutti gli altri casi l’operatore è il proprietario; ciò
non toglie che il proprietario possa delegare (delega
scritta) a Terzi la compilazione della dichiarazione.
La Dichiarazione dovrà essere compilata e trasmessa
all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca
Ambientale (ISPRA), esclusivamente tramite
l’apposita Piattaforma istituita raggiungibile dalla
pagina dedicata alla dichiarazione:
www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/fgas
quantità aggiunta nell’anno di riferimento, quantità
recuperata / eliminata nell’anno di riferimento,
motivo dell’intervento).
Si precisa che la dichiarazione è da trasmettere
anche nel caso in cui l’impianto non abbia subito
alcun rabbocco di gas nel corso del 2013 e quindi
non vi sia stata alcuna emissione in atmosfera di
gas.
Il mancato adempimento di tale obbligo è punito
dal Dlgs. 26/2013 con una sanzione amministrativa
pecuniaria da 1.000,00 euro a 10.000,00 euro.
Le istruzioni per la registrazione al sistema,
le istruzioni per la compilazione della
Dichiarazione ed una nota esplicativa
inerente tale adempimento, sono scaricabili
dal sito internet di Confartigianato Cuneo:
cuneo.confartigianato.it
La procedura informatica permette la compilazione
della dichiarazione conforme al formato di cui
all’avviso riportato in Gazzetta Ufficiale.
A partire dalla Dichiarazione 2014 (dati riferiti al
2013), l’operatore ha l’obbligo di comunicare i dati
identificativi (operatore, persona di riferimento,
sede di installazione), il numero e la tipologia di
apparecchiature presenti ed anche le informazioni
di dettaglio (tipo di sostanza, carica circolante,
voce
la
artigiano
dell’
39
movimento giovani imprenditori
Ha senso parlare di artigianato ai bambini che
frequentano solo la quarta e quinta elementare?
Ci stiamo provando noi del Movimento Giovani
Imprenditori, e voglio ora raccontare nello specifico
l’esperienza e le progettualità della Zona di
Fossano.
Nello specifico abbiamo elaborato un progetto di
formazione e promozione suddiviso in tre step che
coinvolge l’intero iter scolastico (scuola elementare,
media e secondaria con gli istituti di formazione).
Tutto parte con la visione dell’opuscolo “Vorrei fare
l’artigiano”, 64 pagine in cui si parla di mestieri e
passione per l’attività artigiana.
La successiva fase prevedrà la consegna agli
studenti di un kit pratico per un approccio reale
A Fossano
“fare l’artigiano”
inizia dalle elementari
all’attività dell’artigianato. Così i ragazzi potranno
cimentarsi con l’utilizzo… dei ferri del mestiere
e l’idea più brillante verrà premiata. L’ultimo
stadio sarà quello di proporre un concorso di idee
(“ArtigianalMente”). Il lavoro migliore offrirà al
vincitore una borsa di studio e la possibilità di uno
stage presso una attività artigianale.
Per rompere il ghiaccio con i nostri giovani
interlocutori, dopo la presentazione, chiediamo
loro se hanno genitori e/o zii artigiani, e si alza
qualche manina qua e là..
Ad oggi, siamo nella fase di incontro con i ragazzi
di quarta e quinta elementare. Ci rechiamo
direttamente nelle loro aule: ci presentiamo
come Associazione, consegniamo loro l’opuscolo,
visioniamo insieme a loro il video istituzionale della
Confartigianato Cuneo e soprattutto spieghiamo
loro di cosa ci occupiamo.
Questa è la parte più divertente perché in pochi
minuti ognuno di noi deve raccontare il proprio
mestiere, il perché si è intrapresa questa strada
piuttosto che un’altra. Diciamo che è una buona
occasione per fare un riassunto del proprio
percorso, a partire dalle scuole frequentate.
È un progetto impegnativo, “porta via” tempo e
ore alle nostre attività, ma è una soddisfazione
chiacchierare con ragazzini molto attenti e
simpatici. Ti fa apprezzare di più il tuo lavoro ed
anche confermare che si sta facendo qualcosa di
buono, nonostante questi tempi duri.
Dopodiché lasciamo tutto lo spazio ai giovani
ragazzi che si sbizzarriscono con tutte le loro
curiosità. Le domande sono le più variegate: Ma il
falegname è un lavoro artigianale? Il tuo lavoro è
anche la tua passione? Devi lavorare tante ore? Vi
è servita la scuola per il vostro lavoro?
E via così, con una sfilza di domande e curiosità.
Ripetendo la stessa domanda prima dei saluti, le
manine in aria sono molte di più!
Magari in futuro ci saranno artigiani in più la
Confartigianato e il Movimento Giovanni saranno
più grandi, autorevoli e influenti nelle decisioni
della Politica.
Certamente, tra fotografi, pasticceri, tipografi,
elettricisti, estetisti, lavanderie, parrucchieri, … a
qualche bimbo si è accesa la lampadina del “da
grande farò…”.
Daniela Bruno
Delegata Movimento Giovani Imprenditori
Zona di Fossano
voce
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41
movimento donne impresa
Il Meeting Formativo di Donne Impresa 2014 si è
svolto il 22-23 marzo a Salsomaggiore Terme.
Una delegazione piemontese e cuneese ha
partecipato con tanta curiosità per scoprire la
realtà delle “reti d’impresa“.
Ad accoglierci all’arrivo, stringendo ad ognuna la
mano!, nell’entrata della bellissima location del
Palazzo dei Congressi della cittadina termale, il
presidente regionale di Confartigianato Imprese
Emilia Romagna Marco Granelli.
La giornata è iniziata con i saluti istituzionali del
padrone di casa Marco Granelli, seguiti dal sindaco
Filippo Fritelli e da S. E. Monsignor Carlo Mazza
Vescovo di Fidenza.
Edgarda Fiorini, la presidente nazionale del
Movimento, ha ufficializzato l’inizio dei lavori,
seguita dall’intervento della vice presidente
nazionale di Confartigianato Rosa Gentile.
voce
la
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artigiano
dell’
Insieme decliniamo
la Rete d’impresa
Il Prof. Gabriele Micozzi ci ha quindi guidato
nell’approfondimento delle “reti d’impresa”, un
contratto di rete, strumento giuridico indirizzato a
imprenditori che perseguono lo scopo di accrescere,
individualmente e collettivamente, la propria
capacità innovativa.
Le imprese possono collaborare tra di loro mettendo
in comune risorse, tecnologie, informazioni,
prestazioni tecniche, commerciali o, ancora,
esercitando in comune una o più attività.
Il contratto consente alle imprese di mantenere
la propria individualità e di godere incentivi e
agevolazioni fiscali. Ai contratti di rete sono estesi
alcuni dei benefici fiscali e amministrativi previsti
nei distretti, specialmente in materia di ricerca e
sviluppo.
Molte imprenditrici che hanno già esplorato il
mondo delle aggregazioni di rete, sopratutto
territoriali, e ora vorrebbero guardare più in là,
magari oltre confine, sperimentando le “reti
lunghe”.
Il Meeting Formativo Donne Impresa ha voluto
fornire a tutte le partecipanti gli strumenti
normativi e tecnici utili per affrontare il tema
di reti d’impresa, ma anche una panoramica
culturale sulle opportunità legate alla
prospettiva di entrare in una rete d’impresa e
sulle possibilità che tale ingresso darebbe
all’azienda.
I lavori sono stati molto interessanti anche perché
integrati con esercizi pratici e simulazioni di reti
d’impresa.
Ecco qualche esempio concreto di “rete”, presi da
Confartigianato come riferimento:
• in Toscana: produttori di borse in pelle si
sono uniti per aprire a New York un punto di
•••
•••
•
movimento donne impresa
•
•
Daniela Biolatto
smistamento ed effettuando la vendita on-line
(consegnando i prodotti in 48 ore);
in Friuli Venezia Giulia: odontotecnici si sono
uniti per comprare un macchinario innovativo,
e costoso, che singolarmente non avrebbero
potuto acquistare;
in Lombardia: imprese di pulizie, condotte
da donne, si sono unite e hanno comprato
in esclusiva l’attrezzatura per la pulizia di
pannelli fotovoltaici da una ditta svedese; ora
operano su tutto territorio della Lombardia ed
hanno quaranta dipendenti;
in provincia di Varese: quattro aziende
metalmeccaniche si sono aggregate unendo
le competenze e creando nuovi prodotti.
Ci hanno guidato in questo percorso, e voglio
cogliere l’occasione di questo articolo per ringraziarli:
dott. Andrea Scalia, responsabile nazionale Settore
Innovazione e Reti; Roberta Gagliardi, responsabile
Innovazione e Reti presso Confartigianato Lombardia;
Luca Tardone, funzionario Ufficio Categorie presso
Confartigianato Udine; Ing. Antonio Biagetti,
Ricercatore dell’Università di Perugia e ideatore di
NETVALUE (spinoff accademico nato con la finalità
di garantire la diffusione e replicabilità di modelli
e strumenti per la creazione e gestione di reti di
imprese).
Filomena Avolio ha chiuso le due interessantissime
giornate, mettendo a disposizione la piattaforma
digitale, creata da lei con il finanziamento della
legge 125 per mettere in relazione le donne
imprenditrici del Movimento per concretizzare la
rete.
Vorrei terminare ringraziando Daniela Minetti,
vicepresidente vicario del Movimento Donne
Impresa di Confartigianato Cuneo, per avere
trascorso con me questa esperienza e condividendo
con voi il saluto finale di Marco Granelli…
Lascia che la vita
che gira intorno a noi
ti attraversi l’anima.
Daniela Biolatto
Presidente Regionale Movimento Donne Impresa
Vice Presidente Movimento Donne Impresa
Confartigianato Cuneo
In conclusione dei lavori, il saluto del presidente
nazionale di Confartigianato Imprese Giorgio
Merletti.
CONVEGNO
IL VERO POTERE DELLA CRISI
È LA TRASFORMAZIONE
giovedì 8 maggio 2014 - ore 21.00
presso la Sala Incontri Fondazione CRC - Cuneo
Interverranno:
Mirella Marenco, presidente provinciale del Movimento Donne
Dott.ssa Donatella Galliano, psicologa, responsabile del Servizio
di Psicologia dell’ASL 15 – ASL CN1
Dott.ssa Isabella Tavilla, consulente e docente, ricercatrice e
specializzata in discipline per il benessere psico-fisico
Testimonianza, di un’imprenditrice recentemente passata attraverso
una crisi aziendale
modera:
Dott.ssa Daniela Bianco
I temi trattati saranno:
Porsi in modo pro-attivo nei confronti della crisi - Prevenire il malessere della
società per non farsi sopraffare - Doppio ruolo di donna, imprenditrice e madre
INGRESSO LIBERO
per informazioni:
tel. +39 0171 451101 - [email protected]
voce
la
artigiano
dell’
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“Prevenire
anap/ancos
è meglio che curare”
A Vicoforte si è parlato di come invecchiare in buona salute
Anche quest’anno l’appuntamento con il convegno
su tematiche dedicate alla salute organizzato da
ANCoS e ANAP ha riscosso grande successo, con
i suoi 165 partecipanti provenienti da tutta la
provincia.
L’appuntamento, svoltosi il 5 aprile presso la Sala
Congressi “Casa Regina Montis Regalis” del
Santuario di Vicoforte Mondovì, è stato un incontro
per stimolare l’anziano a vivere attivamente ogni
istante.
www.tec-artigrafiche.it
Il problema di come invecchiare in buona salute
mantenendo corpo e mente efficienti è stato
spiegato da un’equipe di medici, coordinati dal
Prof. Dr. Giorgio Diaferia, medico specializzato
in Medicina Fisica e Riabilitazione, perfezionato
in Medicina Tradizionale Cinese all’Università di
Pavia. Il dott. Diaferia è Direttore del Servizio di
Fisioterapia del Centro di Medicina Preventiva
e dello Sport della SUISM (Scuola Universitaria
Interfacoltà in Scienze Motorie) dell’Università di
Torino. Più volte ospite di importanti trasmissioni
televisive su Rai 1 – Check Up, Uno Mattina,
Domenica In – si occupa di informazione sui rischi
per la salute, anche di origine ambientale.
Questi gli specialisti che si sono succeduti nei
vari interventi che, partendo dalle malattie
che possono insorgere nella terza età, hanno
analizzato modalità per prevenirle semplicemente
svolgendo della sana attività fisica: Dr. Alessandro
Prato, fisioterapista SUISM; Dr.ssa Felicina Biorci,
dietologa e nutrizionista SUISM e Dr. Taulant
Rifugiati, specialista in Medicina Generale.
«Il convegno – commenta Giuseppe Ambrosoli,
presidente provinciale dell’ANAP – rientra nelle
numerose attività che come ANAP organizziamo
ogni anno per assicurare un’informazione puntale
Via L. Negrelli, 1 - CUNEO - Tel. 0171.603072
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ALBA: presso LE FOTO di Giancarlo Ferrero - C.so Piave, n. 26/A - tel. 0173.284206
Sabato 24 maggio al mattino
BOVES: presso STUDIO MEDICO AGENZIA A.P.A. - C.so Trieste n. 43 - tel. 0171.380836
Mercoledì 7 maggio al mattino
BRA: presso OTTICA BOSCHIS DARIO - Via V. Emanuele, n. 253 (vicino alla Chiesa S. Antonio)
tel. 0172.413032 - Martedì 13 e 23 Venerdì - al mattino
CARRÙ: presso OTTICA CONTERNO FRANCA - C.so L. Einaudi, n. 2 - tel. 0173.750894
Giovedì 8 maggio al mattino
CEVA: presso MEDICAL CENTER gruppo SANITAS - C.so Garibaldi, n. 59 - tel. 0174.700046
Mercoledì 14 maggio al mattino
FOSSANO: presso FARMACIA CROSETTI CARLA - V.le Regina Elena, n. 15 - tel. 0172.695097
Martedì 6 e Mercoledì 21 maggio al mattino
MONDOVÌ: presso BIOS POLIAMBULATORIO - P.zza Santa Maria Aprile 2013re, n. 10 - tel. 0174.40336
Giovedì - e 15 maggio al mattino
SALUZZO: presso PUNTO DI VISTA - C.so Piemonte, n. 29 - tel. 0175.248165
Venerdì 9 e Mercoledì 28 maggio al mattino
SAVIGLIANO: presso Ortopedia Sanitari VISCA - Piazzetta Pieve, n. 6 - tel. 0172.712261
Venerdì 2 e Lunedì 19 maggio al mattino
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la
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artigiano
dell’
Recupero crediti
Informazioni commerciali
anap/ancos
ed accurata ai nostri soci. Oltre agli incontri
attraverso i quali diffondiamo informazioni utili
alla terza età e aiutiamo le persone a invecchiare
bene ed in salute, sviluppiamo molte iniziative sul
territorio. Dalla Giornata nazionale di predizione e
prevenzione dell'Alzheimer, nell’ambito della quale
saremo presenti sabato 10 maggio a Mondovì
per permettere a chi lo volesse di effettuare un
test preventivo di diagnosi della malattia, ai
controlli gratuiti dell’udito, ad alcune interessanti
convenzioni con laboratori medici e di analisi, che
permettono risparmi e vantaggi ai nostri associati».
,IMPORTANZADELLATTIVIT¹kSICA
A volte può bastare una bella camminata di 4-5 chilometri al giorno
a passo svelto per rimettersi a posto. Il tutto affiancato da una
alimentazione povera di grassi e varia, ricca di frutta e verdura fresca
ben lavata ed appena condita.
!UNACERTAET¹EANCORACONSIGLIABILEPRATICAREATTIVIT¹kSICA
L’attività fisica è consigliata a tutte le età. Se vi sono dei problemi di
salute è bene consigliarsi con il proprio medico di fiducia. Una regola
importante, l’attività fisica deve dare piacere, non deve essere una
costrizione e soprattutto non superiamo i nostri limiti, specie ad una
certa età, anche se si è stati degli ottimi atleti.
Approfondiamo l’argomento del convegno con il Dott. Diaferia.
$OTT$IAFERIALATTIVIT¹kSICA¿UTILESOLOCOMEPREVENZIONEO
anche come cura di alcune malattie?
Come pubblicato nel libretto realizzato per ANCoS Confartigianato
(che è stato distribuito ai partecipanti al convegno), l’attività fisica è
uno strumento fondamentale ed indispensabile per prevenire molte
patologie ed anche per affiancarsi alle cure farmacologiche per un
pronto recupero.
Fare attività fisica fa bene al fisico ed alla mente, aumenta il nostro
grado di autostima, ci fa sentire più belli e più in forma. Inoltre è
dimostrato che malattie come il diabete, l’ipertensione arteriosa,
l’artrosi, l’osteoporosi e molte altre ancora possono trarre un grande
beneficio da una regolare e trisettimanale attività fisica.
Lei è stato più volte ospite di importanti trasmissioni
televisive, scrive su rubriche giornalistiche, organizza
conferenze, ha pubblicato diversi libri: crede che negli ultimi
anni sia cambiata la concezione dell’anziano verso l’attività
kSICA
Fare attività fisica vuol per esempio dire giocare alle bocce, andare a
nuotare, fare delle lunghe passeggiate o andare a ballare.
Favorire un moto intelligente e divertente ha aiutato anche le persone
anziane a tornare a fare attività fisica e ad uscire da una forma di
depressione-solitudine.
È importante incontrare altre persone e farsi compagnia, anche
attraverso il movimento.
La consapevolezza che muoversi faccia bene è sicuramente aumentata
negli ultimi anni, ma dobbiamo tutti noi che ci occupiamo di salute, fare
ancora molto di più per farlo capire.
voce
la
artigiano
dell’
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eventi e territorio
Un successo la prima edizione dei “Worldskills”
in Piemonte, a cui hanno assistito oltre 12.700
spettatori. Si è così concluso l’appuntamento
primaverile di “IoLavoro”, la principale job fair
in Italia, nell’ambito della quale sono state
organizzate queste “Olimpiadi dei mestieri”.
Tre giorni di gare serrate, lavori perfetti, emozioni,
tra gli sguardi attenti dei giudici e quelli sognanti
dei ragazzi.
Cinque i mestieri in gara: cameriere, cuoco, grafico,
meccanico, pasticcere. Tre i premi per ogni categoria
(Gold, Silver e Bronze), consegnati sul palco della
Sala conferenze del Lingotto Fiere dal Presidente
Comitato WorldSkills Piemonte Claudia Porchietto,
dal Direttore dell’Agenzia Piemonte Lavoro Franco
Chiaramonte, dal Coordinatore Worldskills Italy
Mirko Cutri, dal Presidente Associazione Torino
Design Week Paolo Maccarone e dalla Chef stellata
Luisa Valazza.
46 ragazzi in competizione, 25 esperti e 75
volontari hanno contribuito al successo di questo
nuovo evento, che si è chiuso con la premiazione
dei 15 ragazzi più meritevoli.
Grande successo per
“Worldskills”, le
Olimpiadi dei mestieri
GRAFICO
1° CLASSIFICATO: Angelica Vanni (Torino)
2° CLASSIFICATO: Simone Callegari (Torino)
3° CLASSIFICATO: Francesco Perciante (Verbania)
3° CLASSIFICATO: Walter Buttigliero (Centro
Nazionale Opere Salesiane Formazione e
Aggiornamento Professionale - CNOS FAP di
Saluzzo)
CAMERIERE
1° CLASSIFICATO: Francesca Fagiani (Istituto
di Istruzione Superiore "Giolitti Bellisario" di
Mondovì)
2° CLASSIFICATO: Camilla Leccà (Asti)
3° CLASSIFICATO: Dionisie Blosenco (Pinerolo)
MECCANICO
1° CLASSIFICATO: Stefano Luigi Gosso (Agenzia
Formazione Professionale di Dronero)
2° CLASSIFICATO: Andrea Grammatico (Torino)
3° CLASSIFICATO: Simone Ciulla (Centro Nazionale
Opere Salesiane Formazione e Aggiornamento
Professionale - CNOS FAP di Fossano)
CUOCO
1° CLASSIFICATO: Luca Piras (Asti)
2° CLASSIFICATO: Pietro Beanato (Torino)
3° CLASSIFICATO: Francesco Antonio Maria Vietti
(Verbania)
PASTICCERE
1° CLASSIFICATO: Enrico Dutto (Istituto di Istruzione
Superiore "Virginio Donadio" di Dronero) 2°
CLASSIFICATO: Dalila Salonia (Istituto di Istruzione
Superiore "Giolitti Bellisario" di Mondovì)
«In qualità di esperto esaminatore per la categoria
meccanica – dichiara Michele Quaglia, presidente
regionale
autoriparatori
Confartigianato
Imprese Piemonte e rappresentante provinciale
dei meccatronici – sono fiero dell’impegno e
dell’entusiasmo profuso da questi giovani che
rappresentano il futuro della nostra categoria e che
faranno certo ben figurare la nostra Regione nelle
fasi successive dei Worldskills».
Di seguito l’elenco dei premiati.
In questa prima edizione dei Giochi, Confartigianato
Cuneo era rappresentata, oltre che dal presidente
Quaglia, anche dai dirigenti Onorato Rostagno e
Giorgio Garavelli, quali esperti esaminatori della
categoria meccanica. Numerose e impegnative le
prove di questo settore.
Dallo smontaggio e ri-montaggio completo di
un motore su cavalletto, all’individuazione di
anomalie nell’elettronica, alla riparazione di avarie
all’impianto frenante.
«Confartigianato – conclude Domenico Massimino,
presidente provinciale di Confartigianato Cuneo –
ha da subito partecipato e collaborato attivamente
a tutte le fasi organizzative dei Worldskills.
Ritentiamo questa iniziativa estremamente valida
e utile per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro
e dell’artigianato, coniugando l’imprescindibile
necessità di una formazione adeguata ad una
sana e positiva “competizione”, che deve sfociare
nella costante ricerca di migliorarsi sul piano
professionale e personale».
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la
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artigiano
dell’
eventi e territorio
alba
Rinnovata la convenzione tra Comune e officine autorizzate per la conversione a gas
delle auto a benzina
Venerdì 28 marzo nel Palazzo comunale di Alba è stata rinnovata la convenzione
tra il Comune e le officine autorizzate a supporto della conversione in gas, GPL/
metano, delle auto a benzina, escluse le Euro zero.
Secondo l’accordo, il Comune erogherà un bonus di 250 euro, mentre le
officine convenzionate applicheranno uno sconto di 100 euro. Presso IN.EL.
CAR s.n.c., Delfinetti Dino s.n.c., F.C. Service s.n.c., Fontanone Autoservice
s.n.c. si potrà trasformare il sistema della propria autovettura in due,
tre giorni.
progetto. È una boccata d’ossigeno per le nostre officine di autoriparazione
e s’inserisce nell’ambito della campagna di sensibilizzazione lanciata
dal Comune “l’aria è nostra: difendiamola”. Il progetto si cumula con
l’esenzione del bollo auto per 5 anni della Regione Piemonte da me voluta
fortemente».
«È un progetto molto significativo dal punto di vista ambientale che prosegue
nonostante l’interruzione dei contributi nazionali che un tempo c’erano e poi
sono venuti meno – commenta l’Assessore all’Ambiente Massimo Scavino
– È un modo per dare supporto ad un settore come quello artigianale con
difficoltà oggettive dovute alla crisi che morde e allo stesso tempo permette
alle famiglie di fare un buon investimento risparmiando. Nel corso degli
anni, 156 auto sono state convertite usufruendo degli incentivi della
convenzione. La risposta c’è e c’è anche un ritorno dal punto di vista della
qualità dell’aria dove i dati sono migliorati sensibilmente e costantemente
negli ultimi anni».
«Sono molto soddisfatto per il rinnovo della convenzione – dichiara Claudio
Piazza presidente nazionale confederale di categoria della Confartigianato,
nonché vicepresidente della Zona di Alba di Confartigianato - Ringrazio
l’Amministrazione per il supporto in questi anni e per il proseguo di questo
voce
la
artigiano
dell’
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eventi e territorio
bra
Un successo la Mostra di Pasqua dell’Artigianato a Bra
Nonostante il brutto tempo del fine settimana pasquale, la XIV Mostra
dell’Artigianato di produzione e di vendita ha registrato un buon successo di
partecipazione.
Inaugurata al “Movicentro” sabato 19 aprile, la rassegna, organizzata da
Confartigianato Imprese – zona di Bra con la collaborazione del Comune
e dell’Ufficio turistico, ha voluto promuovere le eccellenze del territorio e
valorizzare l’artigianato di qualità.
«Proseguendo il fortunato percorso delle precedenti edizioni, – spiega Andrea
Lamberti, presidente della Zona di Bra di Confartigianato – anche quest’anno
sono state numerose le imprese artigiane che hanno promosso i propri prodotti
di eccellenza. Dalla produzione della ceramica e del vetro, all’arte orafa, alle
diverse declinazioni del comparto del legno».
Presenti all’inaugurazione, ad affiancare il presidente zonale Lamberti, anche
il presidente provinciale Domenico Massimino e il vice presidente provinciale
Luca Crosetto, oltre al sindaco Bruna Sibille, al vice-sindaco e assessore alle
attività produttive Marcello Lusso e al vice presidente della Cassa di Risparmio
di Bra Alberto Di Caro.
Tra le novità presentate quest’anno, una mostra allestita al piano superiore,
dedicata agli anni tematici che hanno caratterizzato le recenti attività
dell’Associazione.
«Con lo spirito del progetto “Raccontare l’Artigianato” – prosegue Lamberti –
sono stati ripercorsi i materiali che hanno ispirato il percorso di valorizzazione
dell’artigianato degli ultimi anni: la pietra, il legno, la ceramica e il vetro e i
metalli. Oltre all’esposizione di pregevoli manufatti realizzati sapientemente
dai nostri imprenditori, inoltre, i visitatori hanno potuto ammirare gli stessi
maestri artigiani cimentarsi nella produzione “dal vivo” di alcuni oggetti e
prodotti».
In occasione della rassegna, infine, in collaborazione con la Cassa di Risparmio
di Bra e il Comune di Bra, Confartigianato Cuneo ha organizzato un concorso
fotografico rivolto agli studenti delle scuole medie. Scopo del concorso,
avvicinare i ragazzi al mondo artigiano e portarli a scoprire ed apprezzare i
valori che questo importante comparto insegna, tutela e garantisce.
Ogni ragazzo ha realizzato uno “scatto” ritraendo un artigiano al lavoro.
Tutte le fotografie sono state esposte al Movicentro nei giorni della Mostra di
Pasqua e, a seguito di valutazione condotta da apposita giuria, le prime sei foto
classificate hanno vinto un premio in denaro di 300 euro, assegnato alla classe
frequentata dello studente selezionato.
«Mostre e fiere, – conclude Domenico Massimino, presidente provinciale di
Confartigianato Imprese Cuneo – specie in questo periodo di crisi, rappresentano
per le aziende importanti occasioni per promuovere i propri prodotti. Inoltre,
attraverso la presenza a eventi importanti e radicati sul territorio, come la
Mostra di Pasqua di Bra, la nostra Associazione si impegna non solo a dare
nuovo impulso all’economia, ma favorisce e incoraggia quell’artigianato di alta
qualità, che tutto il mondo ci invidia, e che deve essere tutelato e promosso
nell’interesse del nostro tessuto economico e del territorio».
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la
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artigiano
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eventi e territorio
ceva
Consegnati i premi Fedeltà Associativa e Nuova Imprenditoria Artigiana.
Durante una serata conviviale che ha visto la partecipazione di un centinaio di
associati artigiani e loro famiglie, nella serata di sabato 22 marzo 2014 presso
l’Hotel - Ristorante “Sanremo” di Ceva, si è svolta la XXIII Edizione del premio
Fedeltà Associativa e Nuova Imprenditoria Artigiana della zona di Ceva.
dell’amministrazione cebana guidata dal sindaco di Ceva Alfredo Vizio con
il vice sindaco Vincenzo Bezzone e l’assessore alle manifestazioni Andrea
Mozzone.
Un particolare momento di forte aggregazione e d’intesa nell’ambito della vita
associativa della categoria. Presenti alla serata i vertici della Confartigianato
Imprese Cuneo, con il presidente provinciale Domenico Massimino, il vice
presidente vicario Luca Crosetto ed il vice presidente Giorgio Felici.
A conclusione dei saluti, portati dal presidente Domenico Massimino che
ha evidenziato l’importanza di questa manifestazione per i membri di
Confartigianato, è stata consegnata una targa all’associato artigiano di
Ceva Bruno Ravotti, del comparto legno-falegnameria, per aver raggiunto il
traguardo dei 35 anni di iscrizione associativa.
Hanno presenziato inoltre i presidenti zonali di Mondovì Roberto Ganzinelli,
Carrù Mauro Manassero, Savigliano Michele Giacosa, Saluzzo Michele Quaglia,
Alba Domenico Visca, il presidente Consulta dei Mestieri Luciano Gandolfo, il
presidente Regionale Movimento Giovani Daniele Casetta.
Premiati poi due giovani fratelli di Lesegno: Stefano Bella, del comparto
lavorazioni edili, e Raffaele Bella, settore legno-abbattimento piante, che
recentemente sono entrati a far parte della Confartigianato di Ceva e a cui è
stato consegnato il Premio “Nuova Imprenditoria Artigiana”.
Sono intervenuti anche il vice presidente della Camera di Commercio di
Cuneo Attilio Ferrero, il direttivo della zona di Ceva ed una rappresentanza
La serata è proseguita con un momento musicale durante il quale sono stati
estratti a sorte numerosi premi.
© Sergio Rizzo
Da sinistra: il presidente regionale Movimento Giovani Daniele Casetta, i giovani premiati Bella Raffaele e Bella Stefano, il presidente provinciale Movimento Giovani Enrico Molineri, il premiato per i 35 anni di Fedeltà
Associativa Bruno Ravotti e il presidente provinciale di Confartigianato Domenico Massimino.
FELICITAZIONI
CONDOGLIANZE
Confartigianato Imprese Cuneo partecipa alla gioia dei neogenitori
e accoglie con un caldo benevenuto: Ginevra, figlia di Alessandro
Chiari ed Elvira Pellegrino, dipendenti della Confartigianato Cuneo;
Gioele, figlio di Simona Milano, dipendente presso la Zona di
Cuneo di Confartigianato; Emily, figlia di Marinella Boario, del
direttivo di Saluzzo
Confartigianato Cuneo piange la scomparsa di Paolo Ballario,
padre di Roberto, dipendente presso la Zona di Savigliano di
Confartigianato; Anna Maria Oreglia, madre di Laura Cavallo,
impiegata della Zona di Cuneo; Luigi Sevega, padre di Marina,
dipendente presso la Zona di Cuneo di Confartigianato.
In questo momento di dolore, siano di conforto ai familiari le
condoglianze dell’Associazione.
Per segnalazioni di nascite e lutti: [email protected]
voce
la
artigiano
dell’
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eventi e territorio
mondovì
A scuola dagli artigiani
Promuovere i valori e la cultura del lavoro e dell'artigianato è, a fianco
dell'imprescindibile azione di rappresentanza sindacale a supporto delle
imprese, uno degli obiettivi principali della Confartigianato Cuneo, sul quale
l'Associazione profonde grande impegno.
Vanno in questa direzione, per esempio, i numerosi incontri tra imprenditori e
studenti, organizzati su tutto il territorio provinciale proprio per far conoscere
meglio ai ragazzi le realtà legate al mondo produttivo e gli sbocchi occupazionali
che il settore dell'artigianato offre.
Recentemente, l'Associazione ha incontrato alcune classi dell'Istituto
Professionale “F. Garelli” di Mondovì, frequentanti i corsi da odontotecnico.
«Come sempre, – commenta Roberto Ganzinelli, presidente della Zona di
Mondovì di Confartigianato – abbiamo accettato con entusiasmo l'invito
a “entrare nelle scuole” e, spiegando qualcosa del mondo del lavoro e
del tessuto economico locale, trasmettere un poco della nostra passione
a questi giovani studenti. Perché, al di là dei discorsi sul periodo di crisi o
sulle innegabili difficoltà nell'intraprendere un'attività imprenditoriale o nel
trovare occupazione da dipendente, quello che realmente riteniamo utile, e
peraltro per noi molto appagante, è cercare di spiegare ai ragazzi “la grande
bellezza” del lavorare e, soprattutto per gli artigiani, del fare un lavoro che
permette di valorizzare le potenzialità di ognuno. La speranza è quella da un
lato di comunicare concretamente quali sono le aspettative dal punto di vista
lavorativo, e in questo senso dare qualche consiglio pratico, ma soprattutto
infondere anche un po' di ottimismo e di speranza per il futuro».
Ad affiancare il presidente Ganzinelli nella sua esposizione, Gabriele Taricco,
già vice presidente del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato
Cuneo e attualmente referente del neo-costituito “Sportello Scuola”, con
il quale gli istituti scolastici possono interfacciarsi per sviluppare attività
di orientamento dedicata al mondo dell'artigianato (per informazioni:
[email protected]).
«A Mondovì, così come nelle altre scuole dove operiamo – spiega Taricco –
abbiamo rilevato grande interesse e attenzione da parte degli studenti. Spesso
imputiamo ai ragazzi poca attenzione su queste tematiche, ma in questo tipo di
incontri, svolti in un ambiente “familiare” come quello scolastico, avvalendoci
anche di materiale multimediale, riusciamo da subito a catturare l'attenzione
degli alunni. Per molti, il mondo del lavoro e dell'artigianato non è molto
chiaro: ecco quindi il nostro ruolo come Associazione e come imprenditori:
“fare cultura” e, in questo modo contribuire a diffondere i valori legati al nostro
comparto».
All'incontro sono intervenuti anche gli odontotecnici Marco Biasiolo, di
Camerana, e Grazia Riva, di Cuneo, che oltre alle esperienze personali hanno
anche apportato un interessante contributo legato alle particolarità e specificità
della professione.
Nuove designazioni nel Consiglio direttivo di Confartigianato
Valter Prato Carboneri, della Falegnameria Blengini di Vicoforte Mondovì,
e Massimo Bonelli, della Bonelli Serramenti di Mondovì, sono il nuovo
rappresentante e vice-rappresentante della categoria falegnameria per la Zona
di Mondovì di Confartigianato Cuneo. La nomina è avvenuta lo scorso 7 aprile,
presso gli uffici dell’Associazione di via degli Artigiani.
Agli auguri di buon lavoro, la presidenza zonale composta dal presidente
Roberto Ganzinelli e dai vice-presidenti Elda Fulcheri e Davide Sciandra
aggiungono il commento sull’attuale situazione del tessuto economico delle
PMI artigiane.
«Per ora – commenta Ganzinelli – il 2014 sembra indirizzato sugli stessi livelli
del 2013. Si avverte qualche segnale positivo, ma è molto flebile e dovrà essere
monitorato nel corso dei prossimi mesi. Semmai, sono convinto che questo
potrà e dovrà essere un anno nel quale impostare un cambiamento di rotta.
Fondamentale, in questo senso, i segnali che la Politica darà nei prossimi mesi,
caratterizzati dagli importanti appuntamenti elettorali».
Il settore della lavorazione del legno, che in provincia di Cuneo conta oltre 700
imprese, sta attraversando un periodo non facile. A livello nazionale, tra il 2008
e il 2013 il comparto ha visto un calo del 33% del suo fatturato, con la perdita
di 50.000 posti di lavoro e la chiusura di 12.000 imprese.
«Per resistere e sopravvivere alla crisi – concludono i rappresentanti Prato
Carboneri e Bonelli – occorre, specie per gli artigiani, puntare sui prodotti di
eccellenza e di alta qualità: è necessario differenziarsi dalle produzioni “di
massa”. E poi ancora fare rete con le altre imprese e, perché no, cercare nuovi
sbocchi verso mercati esteri, per promuovere anche in altri paesi quel “made in
Italy” che tutto il mondo di invidia».
voce
la
50
artigiano
dell’
Da sinistra: Valter Prato Carboneri, Roberto Ganzinelli, Elda Fulcheri, Massimo Bonelli, Davide Sciandra
NOZZE D’ORO
Confartigianato Imprese Cuneo si congratula con: Piero Viberti
& Carmen Colombano e Saverio Romanelli & Graziella
Rolfo per i 50 anni di matrimonio.
Per segnalazioni di nascite e lutti: [email protected]