Numero 3 — Settembre 2014 Elettricità: che scossa alle imprese Farma industria Ticino in Assemblea RIRI: una “zip” che fa il giro del mondo Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 L’EDITORIALE Quando lo Stato è ostile all’economia Stefano Modenini - Direttore AITI Radar piazzati per incassare soldi invece che per fare prevenzione, aumento delle tasse causali, nuove tasse sui posteggi, riduzione in massa dei posteggi aziendali concessi nel tempo dalle stesse autorità, riduzione del finanziamento della formazione professionale, aumento delle stime immobiliari e tanto altro ancora. In un Cantone dove la politica è incapace di intervenire sulla riduzione della spesa pubblica e dove le campagne elettorali durano tutta la legislatura, si mettono le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese per fare fronte alle spese con le quali si soddisfano pure le proprie clientele elettorali. Impressum Fare Impresa Editore: Associazione industrie ticinesi (AITI) Redazione: AITI Corso Elvezia 16, c.p. 5130, 6901 Lugano Telefono+41 091 911 84 84 Fax +41 091 923 46 36 [email protected] www.aiti.ch Stampa: Salvioni arti grafiche SA Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona Grafica e impaginazione: Plastical Sagl Corso S. Gottardo 14, 6830 Chiasso Diffusione: Tiratura: 1’400 copie Abbonamento gratuito per i soci AITI Abbonamento supplementare: - CHF 10.- annuo (+IVA) - per i non soci 20.- annuo (+IVA) Frequenza: Fare Impresa appare almeno 4 volte all’anno. 2 Al di là dei pur importanti aspetti di riassetto della finanza pubblica, quello che preoccupa è il crescente senso di ostilità percepito dagli imprenditori da parte della politica e dell’amministrazione. Si dà per scontato che le aziende ci saranno sempre e dunque pagheranno sempre imposte, ma poi c’è la corsa a distruggere quasi le condizioni quadro che permettono di fare impresa in Ticino. Il nuovo verbo populista viene raccolto anche dalle forze politiche tradizionalmente più a conoscenza dei meccanismi di funzionamento dei mercati e della relativa forza competitiva; così tutti a ripetere che “di certe aziende non abbiamo bisogno”, salvo poi risultare incapaci di indicare come e perché questo Cantone sarebbe in grado di attirarne altre o fare crescere la capacità imprenditoriale di chi abita qui. Di fronte a questa situazione suona perfino ridicolo proclamare ambiziosi piani di marketing territoriale con i quali attrarre aziende ad alto valore aggiunto. Avanti di questo passo e il Ticino si farà l’immagine in Europa di regione da dove gli imprenditori è meglio stiano alla larga. Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 PRIMO PIANO Elettricità: che scossa alle imprese p. 5 CONOSCERE L’INDUSTRIA RIRI, vendiamo idee non cerniere p. 13 FORMAZIONE SSST, il Ticino in mani specializzate p. 17 L’EDITORIALE P. 2 LE RUBRICHE P. 4 Macchine utensili e tecnologie LIM nelle formazioni della Fondazione Terzo Millennio Quando lo Stato è ostile all’economia IN BREVE FORMAZIONE AITI FORMAZIONE Luglio 2014, esportazioni con il vento in poppa SSST, il Ticino in mani specializzate Esportazioni più agevolate verso Panama e Costa Rica Business Up e Wall Street English Tutti i trattati negoziati con l’UE a colpo d’occhio AITI UP! FARMA INDUSTRIA TICINO Formazione, qualità, cultura d’impresa e CPhi 2014 Primi 6 mesi 2014 ok per l’industria MEM DA P. 5 Energia, quanto mi costi? CONOSCERE L’INDUSTRIA AITISERVIZI Processi di start-up, la parola a importanti imprenditori Fabio Regazzi festeggiato a Gordola PRIMO PIANO DA P. 16 DA P. 13 RIRI: vendiamo tempi e idee, non cerniere o bottoni SPAZIO OPINIONI Il Ticino all’esposizione universale Expo2015 con la Svizzera ECONOMIESUISSE Investimenti privati, sovvenzioni e benessere L’AGENDA P. 24 3 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 IN BREVE Luglio 2014, esportazioni con il vento in poppa A luglio le esportazioni svizzere sono aumentate del 5% a 19,3 miliardi di franchi, trascinate dai settori della gioielleria e della chimica-farmaceutica. Le vendite, fa sapere l’Amministrazione federale delle dogane (AFD), sono progredite in particolare in Europa e Asia. La crescita della gioielleria e dell’orologiero, precisa la Federazione orologiera, ha riguardato in particolare gli orologi bimetallici e in platino, mentre quelli in acciaio hanno segnato una stagnazione. Sono calate le esportazioni verso Hong Kong (-1,8%) e Stati Uniti (-0,8%), cresciute enormemente invece quelle verso la Cina (+49%), l’aumento maggiore degli ultimi 30 mesi. Esportazioni più agevolate verso Panama e Costa Rica È entrato in vigore lo scorso 29 agosto 2014 l’Accordo di libero scambio (ALS) tra gli Stati dell’AELS (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) e i Paesi dell’America centrale Panama e Costa Rica. Contemplando un vasto campo d’applicazione settoriale, l’Accordo migliorerà inoltre l’accesso delle esportazioni di merci e servizi e degli investimenti svizzeri ai due dinamici mercati centroamericani, agevolerà il commercio reciproco, consentirà l’accesso ai mercati degli appalti pubblici, rafforzerà la protezione della proprietà intellettuale, migliorerà in generale la certezza del diritto negli scambi economici e promuoverà lo sviluppo sostenibile. Tutti i trattati negoziati con l’UE a colpo d’occhio È ora disponibile, dopo essere stata appena aggiornata, la raccolta delle schede informative sulla politica europea della Svizzera e sui principali accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea. La pubblicazione, disponibile in italiano, tedesco e francese, può essere ordinata gratuitamente o scaricata dal sito http://www.europa.admin.ch/ dienstleistungen/00553/index.html?lang=it. Nella guida sono presenti indicazioni e informazioni utili sui trattati negoziati dal nostro Paese con l’Unione europea in materia di assicurazioni, sicurezza doganale, ostacoli al commercio, appalti pubblici, ricerca, trasporti terrestri, fiscalità del risparmio e tanto altro ancora. Svizzera, cresce il numero degli occupati Secondo le rilevazioni dell’Ufficio federale di statistica (UST), tra il secondo trimestre 2013 e il secondo trimestre 2014 il numero di occupati in Svizzera è aumentato dell’1,8%. Nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (ILO) è leggermente salito, passando dal 4,2 al 4,4%. Nell’Unione europea è invece calato, passando dal 10,8 al 10,2%. 4 Fabio Regazzi festeggiato a Gordola l vicepresidente di AITI Fabio Regazzi è stato festeggiato nei giorni scorsi a Gordola per aver assunto la carica di presidente della Deputazione ticinese alle Camere federali. I festeggiamenti si sono svolti alla presenza della popolazione di Gordola, del Consiglio di Stato ticinese in corpore e di diversi ex deputati alle Camere federali. La parte ufficiale ha visto gli interventi del sindaco del Comune Armando Zuellig, del presidente del Governo ticinese Manuele Bertoli e dello stesso consigliere nazionale. Primi 6 mesi 2014 ok per l’industria MEM Nel primo semestre 2014 l’industria svizzera delle macchine, dell’elettronica e del metallo (MEM) ha visto crescere le proprie vendite e commesse, facendo segnare un aumento della cifra d’affari del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. Nonostante ciò, fa sapere Swissmem, l’associazione nazionale dell’industria MEM, gli indicatori degli ultimissimi mesi rimarcano come questa positiva tendenza potrebbe anche non proseguire nel corso dei prossimi mesi dell’anno. Le imprese, rende noto Swissmem, sono comunque abbastanza ottimiste per il futuro, tenuto conto che l’evoluzione dei prossimi mesi del 2014 sarà fortemente influenzata dagli sviluppi nei conflitti in Ucraina e nel vicino Oriente. Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 PRIMO PIANO Dossier energia Enti pubblici più“golosi”, ma anche opportunità per le imprese È come su una bilancia. Più il prezzo dell’energia elettrica “nuda e cruda” scende grazie agli effetti della liberalizzazione del mercato, più salgono i tributi da pagare agli enti pubblici federali, cantonali e comunali, contenuti all’interno della stessa bolletta, per favorire politiche di risparmio e di riconversione energetiche. È ormai questo il trend del nuovo assetto dell’approvvigionamento energetico svizzero, con cui, soprattutto le aziende industriali dovranno confrontarsi se vorranno sfruttare i vantaggi che il nuovo assetto offre. > 5 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 > izi i serv e a i str . L’indu mano i 2/3 rica totale t u cons ergia elet n dell’e ione deraz 0 e f n o La C estito 20 i v ha in i di franch ricerca n o mili ovazione e tico e n in in bito energ -2016. 3 1 m in a ennio 20 i r t nel nto è il 40%vigioname cleare. i g g O ia nu pprov dell’a o da energ t coper Se si prende ad esempio il prezzo medio 2014 dell’energia elettrica “nuda e cruda” fornita in Ticino dal gestore di rete che l’ha prodotta in proprio o l’ha acquistata da un fornitore, ci accorgiamo che questo prezzo per un’azienda industriale di medie dimensioni, che consuma 1.5 GWh annui, è diminuito del 9% rispetto al 2013. Se guardiamo invece i tributi federali, cantonali e comunali, inseriti nella stessa bolletta, che questa stessa azienda ha pagato o pagherà nel 2014, vediamo che questi tributi sono saliti del 32%, aumentando la fattura di quasi 9mila franchi. Stessa cosa accade a un’industria con un consumo di 7,5 GWh annui. Prezzo “nudo e crudo” dell’energia sceso del 9,8%, tributi “energetici” aumentati del 42%, per una bolletta con un surplus di circa 46mila franchi. Non ci si può far nulla, è il nuovo corso. Con i tributi prelevati ad aziende e cittadini, la Confederazione dà incentivi per sostituire riscaldamenti troppo energivori o per ristrutturare secondo i nuovi standard energetici. Mentre Cantone Ticino e Comuni ticinesi finanziano la realizzazione d’impianti rinnovabili, progetti di ricerca in ambito energetico e misure di efficienza e risparmio energetico. La Strategia Energetica 2015 è del resto chiara. Abbandonare l’energia nucleare, consumando meno e producendo da altri fonti, grazie a misure destinate a migliorare l’efficienza energetica e ad aumentare in modo massiccio la quota di energie rinnovabili. Alle imprese e alle industrie il dovere di non rimanere con un pugno di mosche. Ma di diventare protagoniste del loro futuro… energetico. Incentivi e sovvenzioni: ecco cosa viene finanziato Isolamento termico Riscaldamento e acqua calda 1. Miglioramento dell’isolamento termico di singoli elementi costruttivi in edifici preesistenti, dotati di riscaldamento e costruiti prima dell’anno 2000. 4. Impianti solari termici che ossequiano il marchio di qualità europeo Solar Keymark, partendo da una superficie netta di almeno 3 m². 2. Risanamento edifici certificati con lo standard MINERGIE® con superficie energetica di riferimento energetico (AE) minima di 50 m². 3. Realizzazione di nuovi edifici certificati con lo standard MINERGIE-P® o con standard MINERGIE-A ® oppure MINERGIEECO® con superficie AE minima di 50 m². 6 5. La Fondazione svizzera per il clima promuove il risparmio energetico e/o la riduzione del consumo di combustibili fossili. Tipo e ammontare del finanziamento: contributo finanziario di Fr. 30.- per tonnellata risparmiata di CO2; contributo finanziario di Fr. 10.- per MWh energia risparmiata. 6. Conversione di impianti di riscaldamento elettrici diretti in impianti a energie rinnovabili se la sostituzione avviene con una pompa di calore aria-aria (in tutti locali), ariaacqua, acqua-acqua, salamoia-acqua o con l’allacciamento dell’edificio a una rete di teleriscaldamento. 7. Attraverso il Fondo energie rinnovabili (FER) è promosso il finanziamento di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sono ammissibili impianti fotovoltaici, piccole centrali idroelettriche fino a una potenza lorda media di 1.5 MW, impianti eolici, geotermici di profondità e a biomassa. 8. Realizzazione di impianti a legna con potenza termica nominale minima di 200 kW. Tipo e ammonto del finanziamento: contributo finanziario Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Energia elettrica: un prezzo composto da 4 differenti tariffe Contributi per uso della rete 0.64 ct./KWh Tributi pubblici TI 2.07 ct./KWh di Fr. 25.- /m² AE - massimo 40% dell’investimento riconosciuto per migliorie a centrali a legna esistenti ma tecnologicamente superate. 9. La costruzione di impianti per lo sfruttamento energetico della biomassa sfruttamento vegetale. Tipo e ammonto del finanziamento: l’ammontare del sussidio è determinato in funzione dell’efficienza energetica e ambientale della soluzione proposta massimo Fr. 100’000. 10. Reti di teleriscaldamento: per la realizzazione di reti di teleriscaldamento e per la realizzazione di studi per reti di teleriscaldamento. Consumatori Totale CHF Diff. 2013 Azienda 0,5 GWh 16’550 + 6’750 Azienda 1,5 GWh 36’150 + 8’750 Azienda 5 GWh 104’750 + 15’750 Azienda 7,5 GWh 153’750 + 45’750 Azienda 10 GWh 188’350 + 61’350 Elettricità verde 11. Piccole centrali idrauliche. Tipo e ammontare del finanziamento: per analisi sommarie con sopralluogo contributo finanziario di Fr. 2’000.- per i privati contributo finanziario di Fr. 1’800.- Consulenze 12. Realizzazione di studi di analisi energetica di grandi consumatori e piccole-medie imprese. Tipo e ammontare del finanziamento: contributo finanziario del costo di studi di analisi energetica - minimo Fr. 2’000.- - massimo Fr. 10’000.13. Esecuzione di un’analisi energetica +1 +3 +6 2% 8% 2% 9% Dal 2013 al 2014 tributi e contributi sono lievitati anche del 69% 0.60 ct./KWh +4 Tributi pubblici CH 4. La quarta tariffa è la tassa federale per la promozione delle energie rinnovabili (rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia RIC), che nel 2014 ammonta a 0.50 ct./kWh, e il tributo per la protezione delle acque e del patrimonio ittico, fermo a 0.10 ct./kWh. Particolare non da poco, nel 2015 la RIC raddoppierà, passando a 1.0 ct./kWh. % 2. La seconda voce concerne il prezzo dell’energia elettrica 3. La penultima tariffa è composta dai tributi agli enti pubblici cantonali e comunali. In Ticino questa voce, comprensiva del tributo al Fondo energie rinnovabili (FER) entrato in vigore lo scorso maggio 2014, oggi è di 2.07 ct./ kWh. 8 1. La prima tariffa è pagata a Swissgrid per l’utilizzazione della rete. L’introito serve in particolare a finanziare la manutenzione e il potenziamento della rete, come ad esempio le linee aeree, i piloni o le cabine di trasformazione. Nel 2014 era di 0.64 ct./kWh. Nel 2015 passerà a 0.54 ct./kWh. fornita dal gestore di rete. Il suo costo cambia se l’elettricità è prodotta in proprio o è acquistata, ma anche dal tipo di fonte energetica: quote importanti di energia rinnovabile (p.es. eolica, solare, biomassa) inducono, di regola, a prezzi dell’energia più elevati. +4 Il prezzo dell’elettricità funziona un po’ come la benzina. È composto da un insieme di tariffe che concorrono al prezzo finale. Se una di queste tariffe scende, non è però detto che le altre facciano altrettanto. La tariffa che occorre per esempio pagare a Swissgrid, la società proprietaria di tutta la rete elettrica svizzera, cambia quasi ogni anno. Stessa cosa i tributi a favore degli enti pubblici per favorire le energie rinnovabili o misure di risparmio e di efficienza energetica, anch’essi soggetti a variazioni quasi annuali. Ma andiamo con ordine e vediamo le singole voci nel dettaglio. degli stabili in base al Certificato Energetico Cantonale degli Edifici per edifici unifamiliari e plurifamiliari. Tipo e ammontare del finanziamento: per un’analisi CECE® contributo finanziario di Fr. 350.- per edificio analizzato. 14. Il modello PMI della Fondazione svizzera per clima promuove la riduzione delle emissioni di CO2. Sostegno anche misure per la riduzione delle emissioni di CO2 e aumentamento dell’efficienza energetica per le PMI ad alta intensità energetica, nonché di progetti innovativi e di prodotti pronti per il mercato. 7 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Agostino Clericetti Responsabile regione Svizzera romanda e Ticino L’analisi di CSD Ingegneri SA I costi energetici saliranno, ma le imprese hanno le loro carte da giocare I costi energetici per le aziende sono destinati ad aumentare, ma le imprese hanno le loro carte da giocare. Ad esserne convinto è Agostino Clericetti, responsabile regione Svizzera romanda e Ticino di CSD Ingegneri, società leader della consulenza nell’ingegneria con sede a Lugano, secondo il quale le aziende hanno tutte le potenzialità per diminuire le proprie emissioni di gas serra o il proprio consumo energetico. “Per non pregiudicare la competitività di aziende attive nei settori dell’industria alimentare, del tabacco, della chimica e della farmaceutica, della lavorazione dei metalli e delle macchine – spiega – è ad esempio è possibile l’esenzione dalla tassa sul CO2 in cambio di un impegno a ridurre le emissioni di gas serra”. Facciamo però prima un piccolo passo indietro. Come evolveranno in futuro i costi energetici per le aziende? La fattura energetica per le aziende è destinata ad aumentare. La tassa sul CO2, prelevata sui combustibili fossili (olio, gas, carbone), è passata da 36 a 60 Fr. la tonnellata (circa 16 centesimi il litro d’olio da riscaldamento extraleggero). Nel 2016 essa potrà aumentare a 84 Fr. e nel 2018 a 120 Fr. Anche se due terzi dei proventi vengono riversati 8 alla popolazione e alle aziende (tramite le casse di compensazione AVS), le industrie a consumo energetico elevato subiranno un aumento dei costi. Anche per quanto riguarda l’energia elettrica, il supplemento sui costi del trasporto delle reti ad alta tensione, nel 2015 passerà da 0.6 centesimi a 1.1 centesimi il kilowattora, e successivamente, secondo la legge sull’energia, potrebbe aumentare fino a 1.5 centesimi. Le imprese hanno però le loro carte da giocare. Sì, molte aziende hanno già beneficiato, nel periodo 2008-2012, delle convenzioni sugli obiettivi in materia di efficienza energetica. Dal 2013 inoltre il sistema è stato adattato. In particolare, le grandi aziende con elevato consumo energetico devono partecipare al cosiddetto sistema di scambio delle quote di emissioni, mentre le medie imprese possono parteciparvi a titolo volontario. Le imprese a elevato consumo di energia elettrica possono farsi rimborsare il supplemento di rete, sempre a condizione di definire una convenzione sugli obiettivi. Sì, ma nel concreto come è possibile diminuire le proprie emissioni di gas serra o il proprio consumo energetico? CSD Ingegneri, tramite ACT (Agenzia Cleantech Svizzera), ha la facoltà di allestire le convenzioni sugli obiettivi. Sosteniamo le aziende durante tutta la procedura: analisi del potenziale, scelta del tipo di convenzione più appropriato, individuazione dei provvedimenti per migliorare l’efficienza, analisi costi/ benefici, presentazione della domanda, implementazione tecnica, monitoraggio dei risultati. I provvedimenti possono interessare i processi industriali (per esempio il recupero del calore residuo) o l’infrastruttura (per esempio l’involucro degli edifici). osto l 3° p a è o icin cari ton T Il Can antoni più e l con tra i C lo naziona dustriale W/h l n a live ’azienda i uo di 0.5 G n u n a n per sumo n o c un Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Alessandro Montalbetti Project Manager L’analisi di Laborex SA Maggiore controllo sui processi produttivi per ridurre i consumi energetici Le imprese industriali desiderose di abbassare i loro consumi energetici farebbero bene a tenere sott’occhio i loro processi produttivi. A esserne convinta è Laborex SA, società di consulenza in ambito energetico di Chiasso, convenzionata AITI Servizi, secondo la quale agendo su un attento e continuo monitoraggio degli output del processo produttivo possono essere evitati sprechi energetici di cui ci si accorge solo a consuntivo e comunque in ritardo rispetto alle possibili azioni che si sarebbero potute mettere in campo per evitare quella che è una perdita secca. “Il sempre più intenso sviluppo tecnologico, che comporta la sostituzione del lavoro umano con quello delle macchine ormai ben oltre la soglia della robotizzazione di molte fasi produttive – ci spiega Alessandro Montalbetti (nella foto) di Laborex SA si è accompagnato in questi ultimi anni all’incremento del costo dell’energia con la quale le macchine funzionano. Tutto ciò comporta che l’energia e il suo uso attento ed efficiente siano diventate chiavi di competitività e successo commerciale. Diminuire il costo dell’energia per unità di prodotto è insomma diventata una priorità irrinunciabile. Proprio così, il rischio altrimenti è quello di rischiare di essere espulsi dal mercato in breve tempo. Per diminuire il costo dell’energia si può agire sul suo prezzo di acquisto attraverso il ricorso al libero mercato o alla costituzione di gruppi di acquisto. Oppure si può tentare di autoprodursela giocando sul risparmio dato dai margini di profitto che hanno i produttori e distributori e sul fatto che se ne evita il trasporto. Ma vi è anche un altro approccio che cerca di ridurre le quantità consumate (efficientamento energetico) non solo con la scelta all’acquisto di macchinari particolarmente performanti, ma anche attraverso un attento e continuo monitoraggio degli output del processo produttivo, da porre in relazione al consumo energetico ed ad altre grandezze aziendali che costituiscono un driver per il consumo energetico stesso (ad esempio la temperatura esterna nel caso di lavorazioni che devono avvenire a temperatura controllata). Come funziona nella pratica questo monitoraggio? Per aiutare l’imprenditore in questo campo esistono sistemi informatici connessi a sensori e contatori che possono dare la misura in tempo reale o a intervalli ristrettissimi del buon funzionamento del ciclo produttivo oppure dello scostamento dall’ottimo. E in caso di malfunzionamenti energetici del ciclo produttivo, anche individuarne le cause. Laborex e DPT Renew Sagl collaborano ormai da tempo per implementare questi sistemi che nei migliori casi hanno consentito risparmi energetici nell’ordine delle due cifre percentuali, con costi di implementazione ammortizzabili nell’anno. sto 4° po l a è cino cari ton T Il Can antoni più e l con tra i C lo naziona dustriale W/h. l n a live ’azienda i uo di 1.5 G n u n a n per sumo n o c un 9 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 L’esempio di PAMP SA, Castel S. Pietro “L’attenzione alla sostenibilità ha portato concreti vantaggi all’azienda” 18.88 18.62 17.01 17.35 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 Prezzo medio elettricità TI, dal 2010 al 2013, per azienda con 1.5 GWh annui 16.06 16.24 15.78 ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 Prezzi: ct./kWh, escl. IVA ct . +3 4 ct . 1 ct . -1 6 ct . +1 8 . ct 3 “La sostenibilità (ambientale, economica, etica ecc.) è uno strumento che ha portato concreti vantaggi alla PAMP SA”. A sostenerlo è Fabrizio Arbini, direttore di produzione dell’azienda specializzata nella lavorazione di metalli preziosi ubicata a Castel San Pietro, precisando come l’attenzione alla sostenibilità rappresenti anche un ottimo “ponte” verso i bisogni condivisi con la popolazione. “Oggi PAMP SA - sottolinea Arbini - sorge in un contesto sociale nel quale la convivenza tra aziende (dai piccoli artigiani a quelle più grandi) e residenti rappresenta un elemento imprescindibile e quotidiano: in passato l’azienda ha invece vissuto difficoltà, ha dovuto affrontare malcontenti da parte degli abitanti locali e ha subito duri attacchi dai media”. Elementi, di per sé negativi, che hanno spinto PAMP SA “a considerare la sostenibilità quale argomento di riflessione e dialogo con le nostre controparti, tanto che oggi con il bilancio di responsabilità sociale vogliamo innanzitutto dimostrare serietà e trasparenza nei confronti degli stakeholder e guardare al lungo termine assumendoci la responsabilità di lasciare un ambiente integro e prospero anche a chi verrà dopo di noi”. 14.44 -4 ‘11 ‘12 ‘13 4 ct . +1 0 14.88 ct . . -4 6 -5 ct 5 14.78 ‘10 -4 15.23 Prezzo medio elettricità TI, dal 2010 al 2013, per azienda con 7.5 GWh annui -2 Prezzo medio elettricità TI, dal 2010 al 2013, per azienda con 0.5 GWh annui 16.59 6 ct . Per le industrie, costo elettricità diminuito di 1 centesimo in 4 anni Fiorenzo Arbini è l’ultimo a destra Quali vantaggi ha portato per l’azienda il perseguimento di questo obiettivo? Con la maggiore trasparenza e consapevolezza nei confronti delle nostre responsabilità in tema di sostenibilità abbiamo indiscutibilmente ottenuto vantaggi: un atteggiamento più positivo da parte dei media, un migliore dialogo e maggiore fiducia dalla comunità locale, più collaborazione con enti e associazioni e, talvolta, un consolidamento delle relazioni con fornitori e clienti. La ricerca dell’efficienza in termini ambientali ed energetici può tradursi anche in investimenti sul territorio? Se sì, come? Certamente! L’anno scorso abbiamo partecipato, con il Municipio di Castello, alla realizzazione di un nuovo tratto di acquedotto, per garantire a tutti un migliore rifornimento idrico. Inoltre, per pensare a esempi più quotidiani, basti pensare che fornitori fisicamente “vicini” consentono di abbattere costi, sprechi energetici e inquinamento legati al viaggio. 10 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 L’esempio di Argor Heraus SA, Mendrisio “Il nostro sviluppo è legato intimamente a quello del territorio” “Lo sviluppo nel medio-lungo termine del gruppo ArgorHeraeus è intimamente legato a quello del territorio in cui siamo insediati (ambiente, autorità e popolazione), dei nostri clienti e fornitori, nonché dei nostri azionisti”. In questo modo Christoph Wild, CEO del gruppo Argor-Heraeus SA di Mendrisio, uno dei principali operatori internazionali per la lavorazione dei metalli preziosi, riassume la scelta di diventare un’azienda responsabile non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale e sociale, “nella convinzione che un’attività economica di successo non possa prescindere dal considerare gli interessi dei propri stakeholder”. Anche se, ammette Wild, “talvolta le scelte responsabili non sono le più economiche in assoluto, ma i loro benefici vanno valutati in un’ottica più ampia”. Può fare un esempio? Certo, un esempio che ben rappresenta questa filosofia è l’installazione nel 2012 dell’impianto fotovoltaico sulla nuova sede, uno dei più grandi della regione: ai prezzi attuali dell’energia il consumo in proprio dell’energia prodotta permette di coprire i costi e di ammortizzare l’impianto in 25 anni. Un collegamento alla rete avrebbe permesso un ammortamento in 10 anni, grazie alla remunerazione dell’energia a copertura dei costi (RIC) senza migliorare l’impatto ambientale di Argor-Heraeus. Quali vantaggi ha portato ad Argor-Heraeus il perseguimento della sostenibilità ambientale nei vari campi? La sostenibilità ambientale passa da misure organizzative (evitare sprechi), misure tecniche (adeguamento degli impianti) e dall’attenzione agli aspetti ambientali nell’ambito degli investimenti infrastrutturali, portando ad una riduzione dei consumi di materia prime, energia, acqua e dei rifiutiConcretamente, l’affiliazione al programma volontario dell’Agenzia dell’Energia per l’economia (AEnEC) ha permesso di risparmiare 5.6 milioni di kWh di energia elettrica, di evitare l’emissione di 1575 tonnellate di CO2 e di risparmiare 573mila franchi dal 2004 al 2012. Nel secondo programma dell’AEnEC, relativo al periodo 2013-2020, ci siamo posti obiettivi ancora più avvincenti. La ricerca dell’efficienza in termini ambientali ed energetici può tradursi anche in investimenti sul territorio? Se sì, come? Molti interventi legati alla protezione ambientale, all’efficienza energetica, alla riduzione dei consumi di acqua potabile e delle emissioni di CO2 sono stati assegnati in parte o in toto a ditte locali (in particolare per impianti di ventilazione, riscaldamento, raffreddamento, sanitario). Isolare una cifra per tali investimenti è un esercizio non semplice, tuttavia si consideri che, nel 2013, il 77% della spesa complessiva per prodotti e servizi è avvenuta presso ditte elvetiche e ben il 31% in Ticino. Ulteriori informazioni sono disponibili nel rapporto di sostenibilità del 2013 in italiano e inglese su www.argor.com. 11 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Rocco Rossinelli Responsabile del servizio di consulenza energetica L’analisi di Enerti SA Con una buona ottimizzazione, risparmi fino al 20% di consumo Diminuzione dei costi correnti, lungimiranza economica e posizionamento sul mercato. Sono questi, secondo Rocco Rossinelli, responsabile del servizio di consulenza energetica di Enerti SA - la società fondata dalle nove principali aziende di distribuzione di elettricità in Ticino che propone, tramite le aziende elettriche associate, diversi prodotti di consulenza energetica - gli aspetti che danno ad un’azienda impegnata nell’ottimizzazione dei consumi vantaggi rispetto alla concorrenza. Con una buona ottimizzazione dei consumi, rileva Rossinelli, si può infatti ottenere un potenziale di risparmio del 20%. Ci può fare qualche esempio? Certo, le faccio un esempio dalle ultime consulenze svolte: un’azienda che produce elementi elettronici è riuscita a risparmiare il 21% del suo consumo energetico (elettricità e olio combustibile). Con investimenti nell’ordine di 120mila franchi ha ottenuto un risparmio di quasi 45mila franchi l’anno. Il pay back? Meno di quattro anni. O ancora meglio: considerando che il risparmio durerà almeno dieci anni, la redditività degli interventi è di ben oltre il 20% annuo. Le misure principali: ottimizzazione 12 degli orari di accensione/spegnimento del parco macchine e recupero di calore dalla macchina per il freddo. Non sempre però le possibilità di ottimizzazione sono sempre così elevate. Esatto, però possiamo affermare che il 20% è sicuramente una buona media. Ci sono situazioni nelle quali il potenziale economicamente interessante supera addirittura il 30%. Ci capita però anche di trovare aziende con poche possibilità di ottimizzazione. Un’analisi energetica in queste situazioni ha comunque il vantaggio di certificare gli sforzi già profusi dall’azienda in questione. E può permettere il recupero delle tasse sul CO2 e di altre tasse pagate. Interessarsi ad una consulenza energetica presso il proprio fornitore conviene quindi in ogni caso. Insomma, l’importante, pare di capire, è cercare sempre di ottimizzare. Sì, certo. Senza energia un’industria, piccola o grande che sia, non può produrre. Le spese per l’acquisto di energia possono variare da pochi punti fino a qualche decina di punti percentuali del fatturato aziendale. Risulta ovvio l’interesse ad ottimizzare i consumi, tramite interventi di risparmio redditizi finanziariamente e senza assolutamente compromettere la produttività. L’ottimizzazione passa spesso da misure semplici e rapide, che non comportano grandi investimenti. Per la mancanza di personale interno formato e dedicato appositamente a questo lavoro, molto spesso è necessario un aiuto da parte di terzi per scovare opportunità di risparmio energetico (e finanziario). Il punto di partenza è sempre un approfondimento e la conoscenza dei consumi: cosa provoca costi? Quando si verificano i consumi maggiori? Quando non c’è produzione i consumi sono realmente diminuiti in modo significativo? Una consulenza seria valuta l’efficienza delle singole macchine ma deve soprattutto analizzare il “sistema azienda”. Così facendo si scoprono solitamente i potenziali di risparmio maggiori, per esempio recuperando il calore da un processo e mettendolo a disposizione di un altro processo. ■ Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 CONOSCERE L’INDUSTRIA RIRI, Mendrisio Vendiamo tempi e idee, non cerniere e bottoni “Vendiamo tempi e idee, non cerniere e bottoni”. Renato Usoni, CEO di Riri SA di Mendrisio, è ironico e serio allo stesso tempo. E il motivo è semplice. Oggi i principali clienti di Rirì SA sono i più importanti brand della moda e dell’abbigliamento di lusso e la domanda che Usoni si sente fare più spesso è sempre la stessa. “Riesce a realizzare qualcosa che ancora non esiste?”. Una domanda a cui di solito ne segue una seconda. “In quanto tempo riesce a realizzare questa cosa che ancora non esiste?”. Sembra uno scherzo, ma non lo è. Oggi sono questi, rileva Usoni, i tempi e i modi dettati alle aziende come Riri SA dai più blasonati marchi del lusso mondiali. Marchi come una delle icone del lusso francese che produce pregiate e costosissime borsette da donna, di cui Riri SA è fornitore unico. Chi non si adegua, lascia insomma il passo. Ecco perché “Riri SA – osserva il suo CEO – oggi è in grado già dopo 3-4 giorni di fornire a un cliente del genere una campionatura del prodotto e dopo 3-4 settimane il prodotto ultimato”. Mica male, se si considera che per ottenere la materia prima necessaria alla realizzazione di cerniere e zip sono invece necessari tempi di attesa anche di 3-4 mesi. Ma “in Riri SA siamo in grado di fare anche questo – precisa Usoni – abbiamo imparato a gestire la complessità, senza lasciare nulla di intentato”. Tanto più che quello del lusso non è un mercato fermo sul posto. Anzi. “Anche la Cina – spiega il nostro interlocutore – sta diventando un produttore di beni di lusso”. E se a mettersi in moto è la seconda economia al mondo… Il motivo? Molto semplice. “Oggi il 30% > dei compratori di lusso di beni 13 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 pressofusione, galvanizzazione, verniciatura, > di lusso mondiali è già in Cina. E la crescita e assemblaggio meccanizzato automatico. E tanta lo sviluppo di nuovi brand Made in China non tanta qualità dappettutto. sta aumentando, sta galoppando”. Questi nuovi marchi “hanno reti distributive vaste e capillari Oggi Riri SA è parte integrante di un Gruppo – annota Usoni – inoltre hanno dato o stanno di cui fanno parte anche altre due aziende dando i loro centri-stile a chi se ne intende, Cobrax e Meras - operanti nei settori cerniere e ovvero a francesi e italiani, creando Headquarters bottoni automatici. Fondata nel 1923 da Martin in questi Paesi”. Winterhalter, oggi l’azienda ha la sede principale Per il momento Riri SA però può stare a Mendrisio, dove è presente dal 1936, e una tranquilla. “Gli oltre 2mila produttori di cerniere seconda filiale produttiva a Tirano (Italia). Riri lampo oggi presenti in Cina, capaci di realizzare SA è inoltre un’impresa qualificata nei cinque una zip a costi 20 volte inferiori ai nostri, non continenti con numerosi uffici rappresentano una di rappresentanza, oltre alle concorrenza”, sottolinea Chi è in grado di vendere proprie filiali commerciali in il CEO. tempi e idee è anche capace Chi è in grado di di realizzare prodotti che non Italia (Milano), Francia (Parigi), Stati Uniti (New York e Los vendere tempi e idee temono confronti Angeles) e Cina (Hong Kong e come Riri SA è infatti Shanghai). Nei due stabilimenti anche capace di realizzare di Mendrisio e di Tirano si producono circa un prodotto che non teme confronti e non ha 10 milioni di metri di cerniere ogni anno, uguali per precisione, funzionamento, dettagli, equivalenti a 30 milioni di pezzi finiti. A essere design e gamma di assortimento. Merito delle esportato in tutto il mondo è il 90% del prodotto tecnologie di processo, ovviamente. E di una finito. cultura aziendale che premia la creatività e ■ l’ingegno. Fare una cerniera non è infatti come dirlo. Dietro ci sono almeno 7 tecnologie di processo: tessitura, tintoria, tranciatura di metallo, www.riri.com 14 Fare Impresa Ti piace Numero 3 — Settembre 2014 ? Num ero 2 — Numero 1 Economia svizzera. Quo vadis? Aprile 2014 Cina: una g oppo hiotta rtuni tà -2014 ità AITI 2013 Scopri l’attiv eciale nell’inserto sp — Lu glio 2014 AITI UP!: casa per s ac tartu p inn cogliente ovati ve in IBSA dustr :a iali vince zienda far nte e mace innov utica ativa III Millennio: Fondazione ne to e formazio ricollocamen Abbonati*! Nel 2015 ti piacerà 4 volte di più! Il periodico di www.aiti.ch/fare-impresa [email protected] * per i soci AITI, abbonamento supplementare CHF 10.- (+IVA) per i non soci AITI, abbonamento CHF 20.- (+IVA) 15 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 FORMAZIONE AITI Fondazione III Millennio Macchine utensili e tecnologie LIM Collaboratori competenti e formati migliorano la loro possibilità di crescita professionale e garantiscono il successo all’impresa attraverso una maggiore produttività. È sulla base di questo assunto che la Fondazione Terzo Millennio (FTM), unità formativa di AITI, è pronta a lanciare un corso di preparazione per l’ottenimento del diploma cantonale di “Operatore e programmatore CNC-CAM”. Il corso, indirizzato a tutti gli operatori di macchine utensili convenzionali e a controllo numerico, ai progettisti e ai responsabili di produzione che desiderano approfondire le loro conoscenze della Collaboratori competenti programmazione CNC e dei processi CAD-CAM, è e formati con la previsto sul periodo ottobre Fondazione 2014 – aprile 2016, si Terzo Millennio articola in 450 ore di studio serali e si svolge nella sede della Fondazione Terzo Millennio di via Carvina 7 a Taverne. Per iscriversi al corso è necessaria un’esperienza triennale nell’attività d’officina tornitura e fresatura o competenze paragonabili. Per eventuali eccezioni la Fondazione deciderà l’ammissione su presentazione di un dossier dettagliato inerente la pratica professionale. Nel dettaglio durante la formazione verranno impartite le seguenti nozioni: base di disegno tecnico (26 ore), calcolo professionale (25h), basi di informatica (16h), CAD-CAM (98h), programmazione (210h), conoscenza dei materiali (25h), pratica a bordo macchina (50h). 16 Maggiori informazioni: Fondazione Terzo Millennio +41 91 945 01 38 [email protected] www.fondazioneterzomillennio.ch LIM: con questo acronimo sono definite le Lavagne Interattive Multimediali, strumenti tecnologici di supporto alla formazione, in grado di arricchire la didattica, grazie alla possibilità di integrare contenuti multimediali adeguati al processo formativo. Allo scopo di promuovere conoscenza e condivisione sul tema, la Fondazione Terzo Millennio propone da ottobre 2014 momenti formativi rivolti a coloro che a vario titolo sono confrontati con la formazione e in particolare con la formazione degli adulti. Attraverso seminari tematici teorico-pratici saranno presentate le diverse tecnologie, le possibilità d’uso offerte e gli strumenti di supporto per l’adattamento e l’introduzione graduale di contenuti didattici multimediali nei processi formativi classici o per la concezione di percorsi formativi spiccatamente multimediali. Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 FORMAZIONE SSST, Bellinzona Il Ticino in mani specializzate Flessibilità, autonomia, capacità organizzativa e gestionale, solide competenze scientifico-tecniche, conoscenze linguistiche e, beninteso, esperienze professionali pregresse sono solo alcuni dei requisiti che con maggiore frequenza le aziende del settore industriale richiedono nei processi di selezione del personale. I candidati ideali, in un contesto globalizzato di agguerrita concorrenza, devono oggi soddisfare innanzitutto le esigenze di immediata operatività del mercato del lavoro, giacché le aziende non possono spesso permettersi di destinare risorse supplementari alla formazione interna dei neoassunti. Ed è proprio in un contesto professionale profondamente competitivo come quello attuale che si inserisce la Scuola Specializzata Superiore di Tecnica di Bellinzona (SSST) la quale, grazie ai suoi programmi disciplinari orientati alla complementarietà tra teoria e pratica, è in grado di fornire alle aziende ticinesi tecnici che rispondono ai suddetti requisiti e, soprattutto, immediatamente operativi. La SSST offre ai professionisti qualificati in possesso di un attestato federale di capacità nell’ambito dell’elettrotecnica o della meccanica, la possibilità di continuare la loro formazione attraverso due cicli di studio: a tempo pieno (TP) e parallelo all’attività professionale (PAP), entrambi coronati da un diploma federale nell’ambito dell’elettrotecnica o delle costruzioni meccaniche. Il Tecnico specializzato rappresenta in seno alle aziende il collante perfetto tra l’operatore qualificato e l’ingegnere progettista; egli è in grado di leggere, interpretare e tradurre a beneficio dell’operatore le informazioni scientifico-tecniche Manolo Zanella (a sinistra) e Matteo Mozzini (a destra) fornitegli dagli ingegneri. Egli è inoltre professionalmente duttile e flessibile potendo rispondere con rapidità e prontezza ad emergenze operative o sopperendo ad esempio all’assenza di personale nei reparti produttivi . Il ciclo PAP, in particolare, è rivolto ad operatori qualificati che già svolgono un’attività professionale confacente con l’indirizzo di formazione e garantisce una formazione triennale suddivisa in 6 semestri di 15 ore settimanali. Le aziende hanno così l’allettante occasione di rafforzare le competenze professionali e dirigenziali dei propri collaboratori senza rinunciare al Tecnici immediatamente loro quotidiano apporto operativi grazie ai lavorativo. programmi orientati sia Il ciclo di studi TP, alla teoria invece, si articola su e sia alla pratica 4 semestri di 37 ore settimanali e comprende, in collaborazione con le imprese ticinesi del settore, 18 settimane di stage, di cui 9 da svolgere direttamente in azienda allo scopo di familiarizzarsi con la futura funzione e attività lavorativa. Entrambi i cicli si concludono con 5 settimane dedicate alla realizzazione di un lavoro di diploma su un tema proposto dalle aziende e correlato alle attività pratiche svolte. ■ 17 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Business Up Sviluppiamo il potenziale delle PMI propria zona di confort, ma questo è l’inizio A colloquio con Marco Cavadini, del processo di sviluppo. Spesso, inoltre, farsi imprenditore e partner di Business Up: analizzare da un interlocutore esterno, più società convenzionata con AITI Servizi, obiettivo e meno coinvolto emotivamente, specializzata nella crescita e nello costituisce un buon punto di partenza: sviluppo di PMI. permette di avere una visione oggettiva dello “Business Up è nata nel 2010 dalla stato attuale delle cose e di capire come constatazione che molte PMI non sfruttano al affrontare il futuro. Il nostro progetto di meglio il loro potenziale commerciale e che, sviluppo è suddiviso in 5 fasi. Si inizia con se ben affiancati, molti imprenditori possono un Business Workshop: un incontro di 3 ore, essere portati a compiere un salto di qualità. senza impegno, durante il quale conosciamo L’idea è stata quindi quella di coinvolgersi il team dirigenziale e valutiamo, in modo attivamente nello sviluppo di aziende condiviso, le sfide e le opportunità dell’azienda interessanti, partecipando al risultato ottenuto nel suo mercato di riferimento. Se il primo (utili aggiuntivi). Lavoriamo principalmente incontro è positivo per entrambi, procediamo con realtà aziendali di medie dimensioni (da con il Business Check-Up che, 20 a 150 dipendenti) perché in circa un mese, ci permette di solitamente vi troviamo una Uscire dalla propria arrivare a stimare il potenziale struttura manageriale ridotta, in zona di confort è di sviluppo dell’azienda, sulla cui il titolare ha un ruolo chiave l’inizio del processo base di alcuni scenari di nella gestione”. di sviluppo massima. Se uno degli scenari risulta interessante per entrambi, passiamo Quali sono le cause della crisi di quindi alla vera fase di sviluppo, che parte un’azienda o del suo marciare sul posto? con un Business Plan dettagliato su 5 anni. “L’abitudine e l’operatività quotidiana sono Successivamente seguiamo l’azienda nella i più acerrimi nemici del miglioramento e, nel realizzazione del Business Plan per 1-2 peggiore dei casi, possono anche portare ad anni, e ne supervisioniamo i risultati e i una situazione di crisi. L’aumentata dinamicità progressi per 2-5 anni. Se non identifichiamo del contesto economico, non fa che aggravare uno scenario che sia condiviso tra noi e la il rischio del “non fare niente”. Attività che in direzione dell’azienda, e in cui ci possa essere passato hanno avuto successo, spesso oggi non un guadagno soddisfacente per entrambi, non sono più redditizie e devono essere adattate andiamo oltre il Business Check-Up”. per il bene dell’azienda. Per le persone che vi lavorano, a tutti i livelli, ciò implica uscire dalla Marco Cavadini sviluppa la tua azienda www.businessup.ch 18 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Wall Street English Da Wall Street Institute a Wall Street English: i perché del rebranding Wall Street Institute, prestigioso marchio operante nel settore Educational da oltre 40 anni, recentemente ha cambiato nome e logo: ora si chiama Wall Street English. Carla Scheffler, Direttrice del Lugano Center di WSE, spiega le ragioni strategiche dell’operazione di rebranding. Il rebranding esprime la volontà di unire lo spirito “social” - che da sempre contraddistingue il metodo WSE - all’utilizzo della tecnologia in ambito “learning”, per consentire l’abbattimento di ogni barriera e la possibilità di divenire un’unica community globale. Avendo alle spalle il gruppo internazionale Pearson, WSE si propone di diventare un “global player” nel settore della formazione linguistica, ponendo l’accento solo sulla lingua inglese (Wall Street English) e affermando così l’expertise per cui viene riconosciuto da milioni di studenti in tutto il mondo. Ciò è possibile condividendo - in ben 27 nazioni - un unico logo per un unico brand, una sola filosofia didattica e una piattaforma globale che permette l’acquisizione della lingua nel modo più facile. Il nuovo logo rappresenta “una porta che si apre” e dà accesso a un mondo di opportunità. Le persone, se non conoscono l’inglese, trovano spesso la “porta” chiusa! La porta di Wall Street English spalanca la Un unico logo per un unico brand soglia a tutti coloro che desiderano ampliare le proprie competenze e migliorare la conoscenza dell’inglese. Qual è la vostra offerta formativa per le aziende? Alla fascia di clientela “B2B” offriamo da sempre un’ampia flessibilità nell’articolazione dei progetti formativi, in base alle esigenze di ogni piano aziendale (proprio o finanziato). Programmiamo pertanto direttamente con la Direzione o con l’HR manager dell’aziendacliente un progetto “tailor made”, perfettamente customizzato in rapporto al numero delle persone da formare in lingua inglese, nell’ambito dell’ampia gamma dei percorsi didattici disponibili (corsi di alfabetizzazione basic, middle conversation, livelli advanced, business and professional english e gli “Special short English course”, dedicati a “focus” mirati su 17 aree professionali inerenti altrettanti “skills”). Tutti i programmi sono gestibili sia in School che in Company. Mensilmente, per la Direzione o per l’HR manager, produciamo un report dettagliato per il monitoraggio didattico di ciascun partecipante e/o gruppo di lavoro in formazione. www.wallstreetinstitute.ch 19 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 ASSOCIAZIONE INDUSTRIE TICINESI Evento AITI UP! il prossimo 12 novembre a Lugano Processi di start-up, la parola a importanti imprenditori Un primo importante luogo d’incontro tra associati AITI e membri di AITI UP!. Questo e altro vuole essere l’evento autunnale organizzato da AITI UP!, il gruppo interno all’AITI nato lo scorso aprile per diffondere, sostenere e tutelare la cultura della creazione innovativa d’impresa e unire le competenze e le esperienze delle nuove aziende innovative industriali, in programma il prossimo 12 novembre all’Hotel Parco Maraini di Lugano. Proponendo l’organizzazione di uno o più eventi annuali dedicati alle problematiche care alle start-up di carattere industriale, AITI UP! si concentrerà per iniziare sulle difficoltà di avviare i processi industriali sul territorio, analizzando la tematica attraverso l’esperienza diretta di imprenditori di aziende affermate, favorendo in questo modo la crescita quantitativa e qualitativa delle nuove imprese start-up innovative di carattere industriale, ma anche permettendo ad aziende già affermate di conoscere ed esplorare nuove interessanti e promettenti realtà industriali. Intitolato “Come avviare i processi industriali sul territorio? Come affrontare le difficoltà di avviamento?”, l’evento inizierà alle 17 con il saluto e il benvenuto del presidente di AITI UP! Maurizio Crivellari, a cui farà seguito la prima relazione in programma. A tenerla con il titolo “Processo di start-up all’interno di un’azienda consolidata. L’aspetto della scelta manageriale riferita soprattutto alla gestione delle risorse umane confrontate con un cambiamento” sarà il membro di Comitato AITI e Managing Director LOC Schindler Elettronica SA di Locarno Marco Cobianchi. In seguito toccherà invece a Sandro Grisoni, Presidente Ideal-Tek SA di Balerna, concentrarsi sul processo di start-up all’interno di un’azienda di famiglia, soffermandosi in particolare sull’aspetto della scelta imprenditoriale riferita soprattutto al riposizionamento sui mercati e a livello di processi produttivi. Terza e ultima relazione in programma sarà quella di Valentino Benicchio, CEO Livestock Technology SA di Lugano sul processo di gestione dei rischi nella creazione di un’impresa, riferendo dell’aspetto della gestione delle pressioni e delle proprie emozioni e della gestione di un eventuale fallimento. Dalle 18.10, spazio alle domande e in seguito a un ricco aperitivo. ■ Maggiori informazioni sull’evento e su AITI UP! al sito: http://www.aiti.ch/aiti-up 20 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Farma industria ticino in assemblea Formazione, qualità, cultura d’impresa e CPhi 2014 Farma industria ticino raggruppa 27 aziende, con 2500 occupati e 2.3 miliardi di fatturato globale, di cui più dell’80% legato all’export. 190 i milioni destinati agli investimenti. Passando in rassegna gli eventi che hanno caratterizzato l’ultima parte del 2013 e la prima parte del 2014, il Presidente di Farma Industria Ticino 27 aziende, Giorgio Calderari ha riassunto il grande impegno 2500 occupati dell’Associazione a favore della formazione, 2.3 miliardi di che si è tradotto nell’organizzazione dei corsi aziendali per gli apprendisti laboratoristi in chimica/biologia, nell’allestimento del premio al miglior apprendista in collaborazione con Credit Suisse, nella partecipazione a EspoProfessioni 2014 e nell’organizzazione del corso Tecnico diplomato SSS dei sistemi SSST. “Un altro tassello importante, ha riferito Calderari, è rappresentato dalla post formazione in campo manageriale che FIT ha promosso in collaborazione con la SUPSI proponendo un corso di formazione dedicato al middle management. Oggi verranno consegnati i primi diplomi e il premio FIT per la miglior media ”. “La promozione della collaborazione, lo scambio di opinioni ed esperienze tra le singole imprese del settore, così come la creazione di una cultura d’impresa improntata sull’etica, spiega Calderari, rimane uno degli scopi principali della nostra Associazione”. Inoltre per la prima volta il settore farmaceutico si presenta unito all’edizione 2014 della Chemical Pharmaceutical Ingredients e World-Wide di Parigi. “Lo stand “Piazza Ticino” – fatturato ha spiegato il membro di Comitato FIT Gabriel Haering - avrà una visibilità internazionale per l’intero settore farmaceutico e anche per il territorio ticinese inteso come luogo privilegiato per fare impresa”. Ospite d’onore della parte aperta al pubblico, Mauro Dell’Ambrogio, Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione, che ha tenuto una relazione dal titolo «La Svizzera: un paese di ricerca e innovazione» ■ Per maggiori informazioni http://www.farmaindustriaticino.ch per richieste o contatti: [email protected] 21 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 SPAZIO OPINIONI Paolo Pagnamenta coordinatore “il ticino a expo 2015 con la svizzera” Il Ticino all’esposizione universale Expo2015 con la Svizzera Un’occasione unica, da non perdere, che Le esposizioni universali hanno luogo ha portato il Presidente Didier Burkhalter, in ogni cinque anni e sono promosse dal Bureau visita con il Consiglio Federale a Lugano, a International des Expositions. L’ultima, che è sostenere che la presenza del Canton Ticino è si svolta nel 2010 a Shangai, è stata visitata indispensabile soprattutto per favorire i legami da 70 milioni di persone. Con il tema scelto tra Svizzera e Italia. allora Better city, better life si è voluto discutere Expo2015 sarà quindi un luogo d’incontro il problema della pianificazione urbana e lo non solo per i Paesi del mondo e la Svizzera, sviluppo sostenibile delle città dal momento ma anche per le aziende della Svizzera Italiana. che la popolazione, che vive nelle metropoli, è Il tema proposto tocca infatti un settore, quello aumentata dal 2 al 50%. dell’alimentazione della terra e dell’uomo, che in Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 futuro potrebbe sicuramente avere importanti l’esposizione universale Expo si terrà a Milano sviluppi anche in molteplici dove saranno presenti 144 settori della nostra economia. Paesi e sono previsti 20 milioni Un’occasione unica, Si pensi agli Emirati di visitatori. Il tema scelto è: da non perdere Arabi, ad esempio, che stanno Nutrire il pianeta, energia per pianificando Masdar City (la città la vita. La Cina sarà presente a sorgente) vicino all’aeroporto di Abu Dhabi. È Milano con tre padiglioni. I tour operator cinesi una nuova città di 6 chilometri quadrati che sarà hanno già acquistato quasi 1 milione di biglietti in grado di autoalimentarsi con energia solare e per Expo e nel complesso sono comunque già avrà una produzione di rifiuti quasi uguale a zero. stati venduti 5 milioni di biglietti, molti dei quali Il 28 nei paesi settembre orientali. non c’è quindi Insomma, solo in gioco il Ticino avrà la coesione il mondo a nazionale portata di ma anche mano e la un’importante possibilità di opportunità presentarvisi di rilancio del con la nostro turismo Svizzera. e della nostra economia. ■ 22 Fare Impresa Numero 3 — Settembre 2014 Foglio di informazione 4/2014 News Commento del mese Record di investimenti privati nella ricerca e nello sviluppo in Svizzera economiesuisse e l’Ufficio federale di statistica (UFS) presentano il loro rapporto sulle spese per la ricerca e lo sviluppo (R-S) realizzate dall’economia privata. Queste spese hanno raggiunto un nuovo record di 12,8 miliardi di franchi. Il carosello delle sovvenzioni gira sempre più veloce Non si potrebbe immaginare un esempio migliore di quello del nostro vicino tedesco per illustrare i danni provocati da sovvenzioni di miliardi nel settore dell’energia. Qui i prezzi sul mercato all’ingrosso sono scesi ai minimi e sono di 4 centesimi di euro al kilowattora. Il motivo: essi sono “sponsorizzati” dalle PMI e dalle economie domestiche attraverso un supplemento di 6 centesimi di euro per kilowattora destinato a finanziare le energie rinnovabili. Il rapporto sul benessere conferma una ripartizione stabile dei redditi L’ultimo rapporto del Consiglio federale sul benessere in Svizzera mostra che in questi ultimi anni i redditi e la sostanza sono aumentati. La ripartizione dei redditi è tuttavia rimasta pressoché identica. economiesuisse era giunta alle stesse conclusioni in una recente scheda informativa. Ulteriori informazioni: www.economiesuisse.ch Grafico del mese Densità della rete stradale: la Svizzera nei top 10 Numero di chilometri di strada per chilometro quadrato di superficie 6.00 1 2 3 4.74 5.00 5.08 5.00 4.00 28 33 US A rm an ia Ci na Ge ap po Un ne gh er Sl ia ov e ni Ho ng a Ko ng Fr an ci Sv a izz Da era ni m ar ca In di a Au st r ia re po ng a Si Gi io an da lg Be Ol Fonte: International Institute for Management Development (2010). 30 0.42 14 0.51 13 0.67 1.00 10 1.31 9 1.34 8 1.72 7 1.73 2.10 6 1.87 5 2.00 1.88 3.00 1.93 3.19 4 di Monica Rühl, Presidente della direzione di economiesuisse Con gioia e fierezza a favore dell’economia 3 Durante la mia attività al servizio della Confederazione, ho avuto l’occasione di concepire e di dirigere innumerevoli missioni economiche per diversi Consiglieri federali. L’obiettivo finale era sempre quello di creare condizioni quadro ottimali per le nostre imprese sui mercati mondiali e di assisterle in presenza di problemi concreti, come ad esempio nell’ambito delle formalità doganali. Attraverso la stretta collaborazione con le associazioni e le imprese, ho compreso cosa pensano gli imprenditori e ho potuto capire le loro preoccupazioni. Ho anche avuto la possibilità di visitare imprese attive in vari settori con sede in tutte le regioni del paese.La loro inventiva e il loro spirito imprenditoriale mi hanno affascinata. È impressionante vedere cosa riesce a fare la nostra economia in un paese piccolo come la Svizzera. In qualità di nuova direttrice di economiesuisse, mi piacerebbe condividere la fierezza e la gioia che provo ad impegnarmi a favore di condizioni quadro economiche ottimali. Per poterlo fare, posso contare su un team impegnato e motivato a Zurigo, Ginevra, Lugano, Berna e Bruxelles, che ha già svolto un grande lavoro in questo senso. Mi rallegro inoltre di dialogare con i nostri membri, i rappresentanti degli ambienti politici e della società. Per me è chiaro che soltanto insieme riusciremo ad affrontare le sfide attuali e future. Solo con un’economia forte abbiamo una Svizzera forte. Contatto economiesuisse Lugano, Federazione delle imprese svizzere, Corso Elvezia 16, casella postale 5563, CH- 6901 Lugano Telefono +41 91 922 82 12, Fax +41 91 923 81 68, www.economiesuisse.ch 23 G.A.B. CH-6901 Lugano 1 Ritorni a: Associazione industrie ticinesi Corso Elvezia 16 6901 Lugano AGENDA Evento AITI UP! Formazione Il Lavoro negli ambienti confinati La partecipazione consente di totalizzare il 25% dei crediti annuali, necessari a mantenere l’iscrizione nel registro MSSL-SSSL. Processi di start-up, la parola a importanti imprenditori Un primo importante luogo d’incontro tra associati AITI e membri di AITI UP!. Questo e altro vuole essere l’evento autunnale organizzato da AITI UP! Data: mercoledì 12 novembre Durata: dalle 17.00 alle 18.30 ca., segue aperitivo c/o Camillo Vismara SA, Via la Stampa 21, Cadro Location: Hotel Parco Maraini a Lugano Paolo Corti, Ingegnere della Sicurezza SSSL Relatori: Marco Cobianchi, Sandro Grisoni, Valentino Benicchio Data: lunedì 13 ottobre Durata: dalle 8.00 alle 18.00 Location: Docente: Formazione La Gestione delle telefonate. La cura del cliente e dell’immagine aziendale. Data: martedì 21 ottobre Durata: dalle 8.30 alle 17.00 Location: Scuola Club Migros. NB: sede temporanea in Via Pretorio 13 Docente: Marco Rovatti Evento Dall’apprendistato alle scuole specializzate superiori, un modello di successo per le industrie ticinesi Data: giovedì 23 ottobre Durata: dalle 14.00 alle 16.00 Location: Centro d’arti e mestieri Viale Stefano Franscini 25, 6500 Bellinzona Relatori: Paolo Colombo, Manolo Zanella, Roberto Ballina, Susanne Cedraschi e Edo Rossetti Iscrizioni: [email protected] 091 911 84 72 Per abbonamenti o richieste di copie aggiuntive: [email protected] www.aiti.ch/fare-impresa
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