Antoine De Saint Exupèry Il Piccolo Principe Riassunto Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Disegni a cura delle mie figlie Marta Chiara Sara Antoine De Saint Exupèry, e' un uomo come tanti, possiamo riconoscerci nella sua esperienza almeno dal punto di vista interiore, possiamo trovare molti punti in comune. Se apri la mente, e varchi il confine della favola, puoi trovare, tra le righe, molteplici similitudini che conducono al quotidiano vissuto, in un modo del tutto consapevole con la mente, ma col cuore? Fino a quando , un giorno, "precipitiamo" dal quotidiano in un ipotetico "deserto" e incontriamo il bambino che c'e' dentro di noi, che vuole vivere, e con semplicita' ci prende per mano e passo passo, rivela un modo alternativo ed essenziale di vedere, sentire e vivere la vita appunto "non si vede bene che col cuore. L'essenziale e ' invisibile agli occhi". Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com E' piccolo, Antoine De Saint Exupèry quando legge per la prima volta, in un enciclopedia la vita dei serpenti, i quali mangiano la preda tutta intera e poi si riposano per parecchi mesi. Questo racconto lo colpisce in modo molto particolare tanto che disegnera' un boa che ha mangiato un elefante e poi lo fa vedere agli adulti che vedono in quel disegno un cappello. Gli adulti non capiscono le cose, bisogna sempre spiegargliele. Cosi' ridisegna il boa ma stavolta dal di dentro. Fa vedere il nuovo disegno agli adulti, questa volta sono proprio spazientiti e lo pregano di lasciar perdere i boa dal di fuori e i boa dal di dentro. Lo consigliano invece di applicarsi a discipline importanti come la grammatica, la geometria, la matematica. Nel primo capitolo e' chiaro il messaggio che Antoine De Saint Exupèry vuole trasmettere, con il suo disegno numero uno :" l'essenziale e ' invisibile agli occhi". Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Un altro messaggio non trascurabile e' l'atteggiamento degli adulti che non valorizzano i talenti dei bambini, la creativita' e l'infanzia. Si vuole invece rendere il bambino subito grande e lungimirante simile al pensare dei grandi. La solitudine di Antoine De Saint Exupèry comincia proprio a questa eta', quando viene consigliato di lasciar perdere le doti artistiche e diventera', piu' tardi, pilota di aerei. Imparera' cosi la geografia che gli sara' di grande aiuto, per potersi orrizzontare nei suoi numerosi viaggi. Il suo disegno numero uno, lo portera' sempre con se, come se fosse un biglietto da visita. Antoine De Saint Exupèry nella sua vita , conoscera' molte persone importanti vivra' a lungo in mezzo ai grandi. E ogni volta che ne incontra uno che gli sembra di mente aperta, tenta l'esperimento del suo disegno. Cerca di capire se la persona che ha davanti e' veramente una persona comprensiva. Cosi' fa vedere il suo disegno ma tutti gli rispondono che e' un cappello. E allora non parla di boa, di foreste primitive, di stelle, si abbassa al suo livello, gli parla di cravatte di politica di golf. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com A causa di un'avaria al motore, Antoine De Saint Exupèry precipita nel deserto del Sahara, proprio mentre tenta di ripararlo, sente alle sue spalle una vocina : "disegnami una pecora". Immediatamente si alza come se fosse stato colpito da un fulmine, pensate alla sua meraviglia quando si gira e vede un bambino dai biondi capelli. Non ci sono abitazioni nel raggio di chilometri. Da dove sara' venuto? Il bambino insiste e cosi' Antoine ripropone il disegno del boa, subito il bambino gli risponde: " non voglio l'elefante dentro al boa. I boa sono pericolosi e gli elefanti sono troppo grandi. Per favore disegnami una pecora!" Cosi' Antoine disegna tre pecore ma nemmeno una va bene, decide di disegnare una scatola, la tua pecora e' dentro! Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Il Piccolo Principe si illumina nel vedere quel disegno, il messaggio e' chiaro: "L'essenziale e' invisibile agli occhi". E' cosi' che Antoine fa conoscenza con il Piccolo Principe. A poco a poco, Antoine riesce a scoprire da dove proviene il Piccolo Principe, ed e' molto incuriosito nell' apprendere che arriva da un altro pianeta e precisamente dall' asteroide B 612, tale pianeta era stato visto da un astronomo tanti anni prima. Il piccolo Principe vuole sapere se le pecore mangiano i fiori, ne aveva lasciato uno nel suo pianeta era unico al mondo e lui era molto preoccupato per la sua salute. E' la rosa, dalla quale era fuggito, a causa dei suoi capricci e le continue richieste. Il Piccolo Principe prima di andarsene pulisce i camini dei vulcani esistenti nel suo pianeta, poi estirpa con cura i germogli dei baobab una pianta che se lasciata crescere diventera' troppo ingombrante. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Il baobab in questo caso diventa pianta cattiva che puo' coprire tutto l'asteroide, e qui mette in guardia tutti i bambini; metafora di semi buoni e semi cattivi, sta a noi, nel nostro intimo, riconoscere il bene dal male. Improvvisamente il Piccolo Principe, desidera vedere un tramonto, Antoine De Saint Exupèry gli dice devi aspettare, "Aspettare che?" aspettare che il sole tramonti. Nel suo piccolo asteroide bastava spostare la sedia di poco per vederne uno, ogni volta che si sentiva solo poteva godere della compagnia del tramonto. Racconto' che una volta aveva visto 44 tramonti, si era sentito proprio solo. Nella sua fantasia, il bambino fa accadere avvenimenti, per poter sognare sogni e pensare pensieri, e libera cosi' se stesso in un asteroide di fantasia ma che reca benessere e amore. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Il quinto giorno Il Piccolo Principe, svela il suo amore per quel fiore venuto da chissa' dove, vanitoso capriccioso bugiardo, nonostante tutto lo cura lo ama, e' il "tempo che hai perduto per il tuo fiore che fa il tuo fiore cosi importante". Il Piccolo Principe lo annaffia, lo ripara con un paravento, la notte lo pone sotto una campana di vetro, gli uccide i bruchi lasciandone uno o due per le farfalle. "Avrei dovuto non ascoltarlo [...] non ho saputo capire niente allora! Avrei dovuto giudicarlo dagli atti e non dalle parole. Mi profumava e mi illuminava. Non avrei mai dovuto venirmene via! Avrei dovuto indovinare la sua tenerezza dietro le piccole astuzzie, i fiori sono cosi' contraddittori! ". Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Fu cosi' che decise di andarsene dal suo pianeta per il desiderio di conoscere altre realta'. " Io credo che egli approfitto', per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici." Ecco comincia il viaggio, che durera' un intero anno, alla scoperta di nuovi pianeti. Nel primo asteroide incontra un Re' che impartisce ordini, appena scorge Il Piccolo Principe, cerca subito, di correggere il suo comportamento, ordinandogli di non sbadigliare, soprattutto in presenza di un re. Ma il Piccolo principe e' tanto stanco. Il Piccolo principe decidera' di andarsene, rinunciando alle proposte lusinghiere del Re come quella di diventare ministro della giustizia; giudice di che cosa domanda il Piccolo Principe, non c'e' nessuno da giudicare: "Giudicherai te stesso" ribatte il Re', "e' la cosa piu' difficile. E' molto piu' difficile giudicare se stessi che gli altri. Se riesci a giudicarti bene e' segno che sei veramente un saggio." Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com "Io posso giudicarmi ovunque, non ho bisogno di rimanere su questo asteroide" e atteso il momento propizio , se ne va. Poi c'e'il pianeta del vanitoso capace solo di vedere se stesso, convinto che tutti gli uomini siano suoi ammiratori. In un altro pianeta incontra un ubriaco, il quale beve per dimenticare. Che cosa ? Per dimenticare la vergogna di bere! I grandi sono proprio bizzarri! Nel quarto pianeta incontra un uomo d'affari, intento a contare, "ma cosa stai contando? Chiede il Piccolo Principe? "Sto contando quelle piccole cose dorate che brillano nel cielo, e fanno fantasticare i poltroni. Ma sono un uomo serio io, non ho il tempo di fantasticare!. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Ma che cosa ne fai delle stelle? "Nulla Le possiedo!" Mi serve perche' scrivo il loro numero in un foglietto e lo deposito in un cassetto (in banca) . "Sono un uomo serio io" ! Il quinto pianeta, era molto piccolo, c'era solamente il posto per sistemare un lampione, e l'uomo che ne era responsabile. Il Piccolo Principe, penso', che tale occupazione, era utile. Ma piu' tardi scopri' che la notte aveva la durata di un minuto e cosi' pure per il giorno. Cosi il povero abitante non aveva nemmeno il tempo per riposarsi. Era veramente un mestiere terribile. Il Piccolo Principe, se ne va a malincuore, rimpiangendo, di quel pianeta i suoi tramonti. Incontra un geografo, seduto nella sua scrivania, che studia attentamente il libro, dove ha annotato la geografia descritta dagli esploratori. E spiega che un geografo annota solo cio' che e' eterno , e non i fiori, che sono cosi' effimeri. Il Piccolo Principe vuole capire il significato della parola effimero. Ebbene, effimero significa che " e' minacciato di scomparire in un tempo breve" . Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Gli si strinse il cuore pensando al suo fiore, che aveva lasciato solo. Il settimo pianeta, e' la terra, non vi trova nessuno e subito pensa di aver sbagliato pianeta. Incontra pero' un serpente, un tutt'uno con il colore della sabbia del deserto. Il serpente dice di essere molto potente, perche' ha il potere di restituire, colui che tocca, alla terra da dove era venuto. Cosi' si attorciglia nella caviglia del Piccolo Principe, dicendo: " ma tu sei puro, vieni da una stella..." . Il piccolo principe, attraversa il deserto, e incontra un piccolo fiore, al quale chiede informazione sugli uomini. Il fiore gli risponde che li ha visti molti anni prima, e spiega: Il vento li spinge qua e la. Loro non hanno radici, e questo li imbarazza molto. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Strada facendo, trova una montagna, sale sperando , una volta raggiunta la cima, di vedere tutta la terra e gli uomini. In realta' , una volta sopraggiunto, vede solo altre guglie, e un eco poco originale, che ripete tutto quello che dicono gli altri. Lungo il suo cammino, incontra un giardino pieno di rose. Il Piccolo Principe, rimane molto contrariato perche ' immagina di essere ricco di un fiore unico al mondo, invece "non possiedo che una qualsiasi rosa". In quel momento appare la volpe, e' uno dei momenti piu' forti del suo viaggio. Infatti la volpe gli insegnera' l'arte o necessita', di creare "legami". Il rito fa si che una persona diventi (Per Te ) unica al mondo. La volpe gli insegnera' a non fermarsi sulle apparenze, ma scoprire che sotto la scorza di ognuno, c'e' qualcosa di invisibile che e' piu' importante . E infine nel valore di un legame, e' insito la responsabilita', che esso racchiude, verso l'altro. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Nel caso del Piccolo Principe , era la sua Rosa, lui l'aveva addomesticata, e il suo richiamo cominciava a farsi sentire. Strada facendo incontra un controllore, che smista i viaggiatori a mazzi di mille. Ci sono treni che vanno, treni che vengono, treni che si rincorrono. Il Piccolo Principe non ne intuisce il senso e chiede, "perche viaggiano in continuazione? Non sono contenti li dove sono? " Il controllore gli risponde, " Non si e' mai contenti dove si sta". "Ma cosa fanno nei treni?" " Nulla, dormono la dentro, e sbadigliano, solo i bambini schiacciano il naso contro il finestrino. Solo i bambini sanno quello che cercano" " perdono tempo per una bambola di pezza, e lei diventa cosi' importante che, se gli viene tolta, piangono..." " Beati loro" risponde il controllore. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Cammin facendo, incontra un mercante che vende pillole contro la sete. A cosa servono, chiede il Piccolo Principe " Servono per risparmiare tempo, pensa che si risparmiano cinquantatre minuti alla settimana" " Sai cosa farei con i cinquantatre minuti, ribatte il Piccolo Principe, camminerei lentamente verso una fontana". E' sempre Antoine De Saint Exupèry, aviatore, che racconta il misterioso incontro, con un altrettanto strano ometto. Antoine, non ha ancora riparato il suo aereo, e le scorte di acqua sono terminate. Ma il Piccolo Principe , propone di cercare un pozzo. Ma come e' possibile trovare un pozzo in pieno deserto, e come trovare un ago in un pagliaio! Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Tuttavia si incamminano, ma la sete la stanchezza giunge al sopravvento e cosi stremati si siedono. " come e' bello il deserto, dice il Piccolo Principe" Ed era vero" mi e' sempre piaciuto il deserto. Ci si siede in una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio...". " Cio' che abbellisce il deserto" disse il Piccolo Principe " E' che nasconde un pozzo in qualche luogo.." "Ma gli occhi sono ciechi, Bisogna cercare col cuore". Ripresero il cammino trovarono un pozzo al levar del sole. Ed e' in questo frangente, che il principe trova il luogo dove un anno prima era caduto. Chiese ad Antoine, di ricordarsi della promessa fattagli, quella di disegnare una museruola per la pecora che avrebbe portato nel suo pianeta. Era un segnale di commiato, l'addio " fa piangere un poco se ci si e' lasciati addomesticare..." . Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com Infine il Piccolo Principe, Lasciato solo, vicino al pozzo, trovo' il serpente. Era il momento di tornare al suo pianeta, ci avrebbe pensato il serpente con il suo veleno, a farlo ritornare alla terra donde era venuto. Segue un commiato struggente tra i due, ma con la promessa che si sarebbero incontrati nel celo a guardare le stelle, e insieme avrebbero riso felici. Testo a cura di Luciana Reginato www.piccolo-principe-counseling.com
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