IL CAMPIONE 9 Deve essere denaturato, ma non modificato nelle sue caratteristiche di “carica” (pI) 9 Può essere applicato in un qualsiasi punto del supporto TIPICA SOLUZIONE DI LISI/APPLICAZIONE CAMPIONE agente denaturante UREA 6M TIOUREA 2M TRIBUTILFOSFINA 2 Mm riducente o DITIOTREITOLO 100 Mm CHAPS 2% detergente NON IONICO SULFOBETAINA 3-10 2% ANFOLITI 0.5-2% N.B. PRIMA DELL’USO AGGIUNGERE: BLUE DI BROMOFENOLO INIBITORI DI PROTEASI ….. Metodi di lisi “blandi” METODO DI LISI PROCEDURA GENERALE APPLICAZIONE Lisi Osmotica Risospendere le cellule in una soluzione ipo-osmptica Cellule del sangue, cellule tissutali in coltura Congelamento/Scongelamento Congelare rapidamente il campione in Azoto liquido e scongelare. Ripetere. Cellule batteriche, cellule tissutali in coltura Lisi con Detergenti Risospendere le cellule in una soluzione di lisi contenente detergente. I campioni possono essere direttamente lisati nella soluzione di reidratazione delle strip per 2D-E. Se fosse necessario l’uso di SDS: •diluire il campione con una soluzione contenente un eccesso di detergente non ionico o zwitterionico •Precipitare le proteine in acetone Cellule tissutali in coltura Lisi Enzimatica Trattare le cellule con l’enzima in una soluzione iso-osmotica Tessuti vegetali, cellule batteriche, cellule di lievito/funghi (Può essere usato prima di un eventuale frazionamento subcellulare) (possono essere effettuati più cicli) (i detergenti facilitano la solubilizzazione delle membrane cellulari e la liberazione del contenuto cellulare) (Si usa con cellule dotate di parete. •Lisozima→Batteri •Cellulasi o Pectinasi→cellule vegetali •Liticasi→Lievito •…..) Metodi di lisi “vigorosi” METODO DI LISI PROCEDURA GENERALE APPLICAZIONE Sonicazione Sonicare la sospensione cellulare per tempi brevi e ripetere per più cicli (per evitare surriscaldamento). Raffreddare il campione fra un ciclo e l’altro. Sospensioni cellulari Celle a Pressione Mettere la sospensione cellulare nella French Pressure Cell refrigerata. Applicare la pressione e recuperare il lisato. Microrganismi con parete cellulare (batteri, alghe, lieviti) Grinding Tessuti o cellule vengono refrigerati in azoto liquido e ridotti ad una polvere fine. Il processo può essere favorito dall’aggiunta di Al2O3 o sabbia. Tessuti solidi, microrganismi Omogeneizzazione Meccanica Frammentare il tessuto. Aggiungere tampone di omogeneizzazione freddo (520 volumi) ed omogeneizzare brevemente. Filtrare o centrifugare. Tessuti solidi Omogeneizzazione con sferette di vetro Sospendere le cellule in un uguale volume di soluzione di lisi. Aggiungere le sferette di vetro freddo (1-3 g per g di cellule). Agitare per 1 min e raffreddare (1 min). Ripetere da 2 a 4 volte. Sospensioni cellulari, microrganismi (Gli ultrasuoni distruggono le cellule determinando rottura delle membrane. Bisogna sempre evitare il surriscaldamento del campione e la formazione di schiuma ) (French Pressure Cell; le cellule si rompono grazie al passaggio forzato (applicando un’elevata pressione) attraverso on piccolo orifizio. (La lisi delle cellule può essere ottenuta per disgregazione con mortaio e pestello o altro) (Omogenizzatori Dounce o Potter vetro/vetro o teflon/vetro- sia manualmente che con apparecchi elettrici. ) (un “vortice” di sferette di vetro induce la rottura meccanica della parete cellulare) NON SEMPRE É NECESSARIA UN’ANALISI “COMPLETA” • Si deve analizzare una specifica popolazione proteica (es.: proteine mitocondriali, proteine nucleari….): FRAZIONAMENTO SUBCELLULARE • Si devono rimuovere contaminanti specifici (es.: Sali, detergenti, acidi nucleici, lipidi….): PRECIPITAZIONE SELETTIVA • Si devono analizzare proteine sottoespresse o gruppi specifici di proteine (es.: proteine fosforilate, proteine glicosilate…..): ARRICCHIMENTO SPECIFICO OMOGENATO FEGATO FRAZIONAMENTO SUBCELLULARE DA FEGATO DI RATTO 1.000 g per 10’ Sedimento Sovranatante NUCLEI 3.300 g per 10’ Sedimento MITOCONDRI Sovranatante 16.300 g per 10’ Sedimento Sovranatante FRAZIONE LISOSOMIALE 100.000 g per 10’ Sedimento FRAZIONE MICROSOMALE Sovranatante finale CITOPLASMA PRECIPITAZIONE SELETTIVA DELLE PROTEINE: • • • • • • Solfato d’Ammonio Acido Tricloroacetico (TCA) Acetone TCA in Acetone Acetato d’Ammonio in Metanolo + Estrazione in Fenolo altro….. Problemi: 9 La precipitazione può essere incompleta (“perdita di proteine”) 9 Le proteine si risospendono con difficoltà 9 La sostanza usata per precipitare le proteine può introdurre ioni che interferiscono con l’IEF 9 I tempi per ottenere la precipitazione possono essere lunghi “ARRICCHIMENTO SPECIFICO” Coimmunoprecipitazione (Adams et al. 2002, eg. Anti p53 antibody) Coprecipitazione (Seraphin et al. 2003, eg. V5 epitope) Cromatografia di affinità (Einarson and Orlinick 2002, eg. GST fusion protein) Isolamento di complessi multiproteici stabili (eg. Nuclear pore complexes, ribosome complexes, and spliceosomies) Altro…. Tali metodi possono essere usati in alternativa o in aggiunta al frazionamento cellulare ESEMPIO DI “ARRICCHIMENTO” DI FOSFOPEPTIDI/FOSFOPROTEINE EQUALIZER BEADS o PROTEOMINER La presenza di proteine overespresse (es. Albumina nel siero) causa una difficile identificazione di proteine mediamente o poco espresse. I ProteoMiner sono miscele di resine cromatografiche in cui le fasi leganti sono PEPTIDI SINTETICI, costruiti secondo chimica combinatoriale (combinatorial ligand libraries composed by hexapeptides). Essi sono potenzialmente in grado di legare “quasi tutte” le proteine presenti in un campione biologico. Applicando campioni biologici complessi ai ProteoMiner, le proteine presenti in abbondanza satureranno subito i propri siti d’affinità e l’eccesso di proteina verrà rimosso attraverso semplici lavaggi. Parallelamente le proteine mediamente o poco espresse si concentreranno (legandosi anch’esse ai propri siti di affinità). I campioni possono essere applicati più volte. Diminuiscono le differenze quantitative fra le varie proteine presenti e i loro livelli di concentrazione tendono ad “equalizzarsi” Trattamento con Proteominer • Le proteine “più abbondanti” si diluiscono “PRIMA” • Le proteine “meno abbondanti” si concentrano “DOPO” “PRIMA” “DOPO” ELETTROFORESI BIDIMENSIONALE PRIMA DIMENSIONE: isoelettrofocalizzazione (separazione delle proteine in base al loro PUNTO ISOELETTRICO) Strisce di gel di acrilammide con gradienti immobilizzati di pH (Immobiline dry strip) vengono sovrapposte alla soluzione contenente il campione in appositi contenitori di ceramica (holder). Prima della corsa elettroforetica necessario effettuare una fase di strip; entrambi i processi possono degli holder. L’intero sistema controllata. vera e propria è reidratazione delle avvenire all’interno è a temperatura EQUILIBRAZIONE STRIP (1D 2D) Una volta effettuata la PRIMA DIMENSIONE, ogni strip deve essere equilibrata in un tampone opportuno, prima di procedere con la SECONDA DIMENSIONE L’equilibrazione della strip dopo la prima dimensione si realizza si solito in due fasi in una soluzione tampone (pH 8.8) contenente urea, glicerolo, SDS, blu di bromofenolo: - Prima fase ⇒ DTT (10 mg/ml) - Seconda fase ⇒ iodoacetammide (25 mg/ml) n.b.: L’alchilazione dei gruppi sulfidrilici impedisce che si formino ponti disolfuro intra e intercatena. Talvolta può essere opportuno eseguire tale processo prima della prima dimensione. Allestimento e preparazione dei gel di acrilammide per la SECONDA DIMENSIONE Cassetta di vetro con spaziatori (di solito 1 mm o 1,5 mm) in cui viene fatto polimerizzare il gel Caster in cui è possibile inserire più cassette (in questo tipo fino a 6) per il loro riempimento SIMULTANEO (importante al fine della RIPRODUCIBILITA’). Formatore di gradiente. Una pompa a flusso costante garantisce la corretta entrata della soluzione di acrilammide nelle cassette. Terminata la polimerizzazione dei gel (4-5 h), le cassette vengono trasferite in un apposito supporto che verrà inserito nella vasca elettroforetica per la seconda dimensione. Assemblaggio dell’apparecchio per la SECONDA DIMENSIONE Blocco delle cassette. Un sistema di guarnizioni garantisce l’esclusivo contatto della parte superiore dei gel con il tampone contenuto nella “vasca superiore” (CATODO) che si viene a formare. L’intero apparato viene trasferito nella vasca elletroforetica vera e propria. La parte inferiore dei gel risulta in contatto con il tampone contenuto nella vasca esterna (ANODO). L’intero apparato viene collegato ad un sistema di refrigerazione (per mantenere costante la temperatura durante la corsa) e ad un alimentatore. Gli ioni del tampone garantiscono il passaggio della corrente attraverso i gel. La POTENZA è il fattore limitante per questo tipo di elettroforesi (≤ 5 Watt per gel). METODI DI RIVELAZIONE DI PROTEINE SUL GEL Coomassie Brillant Blue R-250: Fissaggio e colorazione: comassie 0.1% in 40% metanolo e 10% ac. Acetico. Decolorazione: 40% metanolo e 10% ac. Acetico. Tempo di colorazione / decolorazione: da 15 min a 1-2 ore. Sensibilità: fino a 0.1 µg di proteina. COMPATIBILE CON TECNICHE DI SPETTROMETRIA DI MASSA Comassie Brillant Blue G-250 colloidale: Modalità simili alla precedente metodica. Viene usata una soluzione colloidale di Coomassie G250 (soluzione di Coomassie in Acido Fosforico + Solfato di Ammonio, miscelata con metanolo preima dell’uso) Sensibilità più elevata (5-10 volte) COMPATIBILE CON TECNICHE DI SPETTROMETRIA DI MASSA COLORAZIONE CON ARGENTO le bande proteiche si visualizzano sul gel grazie alla differenza dei potenziali redox tra i siti occupati dalle proteine e quelli liberi condizioni acide AgNO3 + proteina Ag+ proteina condizioni alcaline formaldeide Ag Ag+ proteina proteina Fissaggio: 40% metanolo e 10% ac. acetico Tempo di colorazione: circa 16 ore Sensibilità: fino a 1 ng di proteina acido formico 9 SVILUPPO DEL COLORE TEMPO-DIPENDENTE: “RISPOSTA” NON LINEARE 9NON COMPATIBILE CON TECNICHE DI SPETTROMETRIA DI MASSA!!! METODICA MODIFICATA ESCLUDENDO IL FISSAGGIO CON GLUTARALDEIDE COMPATIBILE CON TECNICHE DI SPETTROMETRIA DI MASSA SYPRO®Ruby Tipo di rivelazione basata su probe molecolari fluorescenti Fissaggio in 40% etanolo e 10% ac. acetico per circa 3 ore Colorazione: incubazione nel colorante per circa 3 ore Rivelazione: eccitazione max 280 e 450 nm emissione max 610 nm rapida visualizzazione con transilluminatore UV (300 nm) Sensibilità: elevata risoluzione (1 ng) e buona linearità nella risposta. Altri ………….. Colorazione con Argento Colorazione con Coomassie 80 µg proteine (lisato cellulare totale) 600 µg proteine (lisato cellulare totale) DIVERSA QUANTITA' DI PROTEINE NEL CAMPIONE Un sovraccarico di proteine nel gel determina perdita di risoluzione ed aumento del “rumore di fondo” INTERFERENZE DA ACIDI NUCLEICI NEL CAMPIONE Striature sul gel indicano solitamente la presenza di impurezze. COLORAZIONI “SPECIFICHE" 9 Colorazione per fosfoproteine 9 Colorazione per glicoproteine 9 Altre ………. 9 Rivelazione “Immunospecifica” (western blot) Phosphoprotein Stain Visualization of total protein phosphoproteins in a 2-D gel and Proteins from a Jurkat T-cell lymphoma line cell lysate were separated by 2-D gel electrophoresis and stained with Pro-Q Diamond phosphoprotein gel stain (blue) followed by SYPRO Ruby protein gel stain (red). After each dye staining, the gel was imaged and the resulting composite image was digitally pseudocolored and overlaid. T.H. Steinberg et al., Global quantitative phosphoprotein analysis using Multiplexed Proteomics technology, Proteomics 2003, 3, 1128-1144 Glycoprotein Gel Stain Detection of glycoproteins and total protein on an SDS-polyacrylamide gel using the Pro-Q Fuchsia Glycoprotein Gel Stain Kit. CandyCane glycoprotein molecular weight standards containing alternating glycosylated and nonglycosylated proteins were electrophoresed through a 13% polyacrylamide gel. After separation, the gel was stained with SYPRO Ruby protein gel stain to detect all eight marker proteins (left). Subsequently, the gel was stained by the standard periodic acid–Schiff base (PAS) method in the Pro-Q Fuchsia Glycoprotein Gel Stain Kit to detect the glycoproteins alpha2-macroglobulin, glucose oxidase, alpha1glycoprotein and avidin. Pro-Q™ Glycoprotein Stain (DDAO phosphate) Molecular Formula: C15H18Cl2N3O5P (MW 422.20) WESTERN BLOT Trasferimento elettroforetico orizzontale da GEL a MEMBRANA MACROPOROSA Membrana macroporosa: PVDF; Nitrocellulosa. Procedura di immuno-rivelazione 1 - blocco dei siti liberi sulla membrana 2 - incubazione con anticorpi primari (diretti verso la proteina di interesse) 3 - lavaggio 4 - incubazione con anticorpi secondari (diretti verso i primari) associati con HRP o altro… 5 - lavaggio 6 - incubazione con substrato 7 - rivelazione Ab secondario ECL enhanced chemiluminescence proteina Peracido HRP acido amminoftalico forma ossidata dell'enzima + luminolo + enhancer Ab primario LUCE luce 2H2 O2 2H2O perossidasi enhancer O 2O- O NH OH NH OH NH 2 O luminolo NH 2 O N2 acido amminoftalico
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