Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery Lezione 13 Cromatografia ed elettroforesi Concetti chiave: • Il comportamento cromatografico di una proteina è influenzato da alcune sue proprietà quali carica ionica, polarità, dimensione e capacità di legarsi a un ligando. • L'elettroforesi su gel e le sue varianti separano le proteine in base alla carica, alla dimensione e al punto isoelettrico. Cromatografia Il processo della cromatografia (dal greco chòma, colore e gràphein, scrivere) si basa su interazioni tra una miscela di sostanze da frazionare sciolte in un liquido (fase mobile) ed una matrice solida porosa (fase stazionaria). K= [Astaz] [Amob] Cromatogramma Per registrare il cromatogramma all’uscita della colonna cromatografica si può misurare l’Abs a 280 nm (aa aromatici) o a 214/220 nm (legami peptidici) in funzione del tempo o del volume di eluizione. Cromatografia La cromatografia fu introdotta da Tswett nel 1903 che separò i pigmenti solubilizzati da piante usando sostanze adsorbenti solide. Carotenoidi Xantofille Clorofilla a Clorofilla b Si può usare una colonna di vetro riempita con particelle di argilla o una fase stazionaria costituita da materiale granulare (gel di silice, allumina attiva, etc.) adeso su una lastrina di vetro (cromatografia su strato sottile). L’eluente utilizzato era etere di petrolio. Cromatografia a scambio ionico Nella cromatografia a scambio ionico le molecole cariche si legano a gruppi immobilizzate sulla matrice (cellulosa o agarosio). Analita carico Analita carico Resine a scambio cationico negativamente (anione) positivamente (catione) Resina a scambio anionico Resina a scambio cationico Struttura Resine a scambio anionico Struttura Cromatografia a scambio ionico Le proteine ed altri polielettroliti che hanno gruppi carichi possono legarsi a scambiatori di cationi o di anioni. L’affinità per una proteina per lo scambiatore dipende dalla presenza di altri ioni che competono con la proteina per il legame allo scambiatore e dal pH della soluzione che influenza la carica netta della proteina. Cromatografia a scambio ionico Per l’eluizione si può sfruttare la competizione per i siti di legame con altri gruppi ionici aumentando la concentrazione di sale dell’eluente. In alternativa è possibile variare il pH per modificare lo stato ionico delle molecole legate. Cromatografia a scambio ionico Cromatografia per gel filtrazione La cromatografia per gel filtrazione (esclusione molecolare o setaccio molecolare) le molecole sono separate in base alle loro dimensioni e alla loro forma. La fase stazionaria è formata da granuli di gel contenenti pori di dimensioni variabili. Legami crociati nel polimero di poliacrilammide che costituisce la matrice del gel Cromatografia per gel filtrazione Le molecole grandi percorrono la colonna più rapidamente di quelle piccole che attraversano i pori entrando nei granuli. Cromatografia per gel filtrazione Per molecole separate da in un ambito di dimensioni dei pori esiste una relazione lineare tra il volume di eluizione di una sostanza e il logaritmo della sua massa molecolare (assumendo che le molecole abbiano formule simili). Assorbimento a 280 nm Blu destrano V0 Sali Vi Volume di eluizione Volume della colonna E’ dunque possibile utilizzando proteine a peso molecolare noto, stimare la sua massa molecolare conoscendo il suo volume di eluizione. Cromatografia per affinità • Nella cromatografia per affinità una molecola (ligando) che si lega specificamente alla proteina di interesse è legata covalentemente alla matrice inerte della fase stazionaria. Matrice L Proteina • La proteina bersaglio viene recuperata variando la forza ionica del tampone in modo tale da eluire la proteina dalla matrice. • A differenza degli altri tipi di cromatografia non si basa sulle differenze nelle proprietà fisiche delle molecole da separare, ma sfrutta le interazioni altamente specifiche delle molecole biologiche. Cromatografia per affinità Esempio di cromatografia per affinità di una proteina che lega il glucosio. L’eluizione può essere effettuata mediante l’aggiunta di glucosio che compete con il ligando immobilizzato sulla fase stazionaria per il legame alla proteina. Cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) L’HPLC impiega sistemi automatizzati con campioni applicati in modo preciso, velocità di flusso controllate, mantenute ad alte pressioni, una matrice di plastica del diametro compreso tra 3 e 300 µm e rivestiti di uno strato uniforme di materiale cromatografico. Ciò migliora enormemente la risoluzione e la riproducibilità della separazione diminuendo il tempo di esecuzione. Cromatografia HPLC a fase inversa (RP-HPLC) L’RP-HPLC sfrutta le interazioni idrofobiche tra le molecole proteiche e la matrice cromatografica contenente gruppi idrofobici (es. C4, C8, C18). I gruppi apolari delle proteine interagiscono con la matrice idrofobica. L’eluizione viene effettuata aumentando la percentuale del solvente apolare in maniera tale che le proteine più idrofiliche vengono eluite prima. Analita di interesse Fase mobile polare Polare Apolare Fase stazionaria apolare Sistemi di solventi comunemente utilizzati: Fase acquosa: Acqua + 0.1% TFA/acido formico Fase organica: Acetonitrile Dialisi La dialisi consente di effettuare il cambio del tampone tra un passaggio cromatografico e l’altro. Una soluzione concentrata è separata dal solvente mediante una membrana semipermeabile (solo le piccole molecole possono diffondere attraverso i pori della membrana). All’equilibrio, le concentrazioni delle molecole piccole sono equivalenti su entrambi i lati della memrana, le macromolecole rimangono all’interno. Monitoraggio della purificazione Unità internazionale (UI) di un enzima: quantità di enzima in grado di convertire una µM di substrato in prodotto in un minuto Attività specifica= Unità enzimatiche mg di proteine totali Grado di purificazione= attività specifica della frazione attività specifica iniziale U o mg di proteina di interesse nella frazione Resa = X 100 U o mg di proteina di interesse nell’omogenato Monitoraggio della purificazione Monitoraggio della purificazione In un buon processo di separazione l’attività specifica aumenta Elettroforesi L’elettroforesi è la migrazione di ioni in un campo elettrico. L’elettroforesi di proteine utilizza di norma supporti costituiti da gel di poliacrilammide (PAGE) che separano le proteine in base alle dimensioni ed alla carica delle molecole. È un supporto molto usato perché ha una porosità omogenea e riproducibile. Elettroforesi Il gel di poliacrilammide è un copolimero cross-linked della acrilammide. Il gel si prepara per polimerizzazione di una soluzione di un monomero monofunzionale, l'acrilammide (CH2=CH-CO-NH2), e uno bifunzionale, la N,N'-metilen-bis-acrilammide (CH2=CH-CO-NH-CH2-NH-CO-CH=CH2). La polimerizzazione avviene per mezzo di una reazione a catena dovuta all'aggiunta di ammonio persolfato e della base N,N,N',N'-tetrametiletilendiammina (TEMED). Il TEMED catalizza la decomposizione dello ione persolfato con la produzione del corrispondente radicale libero. In questo modo si formano catene di acrilammide tenute insieme da legami crociati di bis-acrilammide. SDS-PAGE Nell’elettroforesi in presenza di SDS, le proteine sono denaturate mediante l’aggiunta del detergente sodio dodecil solfato (SDS) che denatura le proteine conferendo a tutte una carica netta negativa. [CH3-(CH2)10-CH2-OSO3-]Na+ - - - - - - - - -- --- Interagisce con le proteine in un rapporto costante di circa 1.4 g SDS ogni g di proteina. Le cariche negative dell’SDS mascherano la carica intrinseca della proteina conferendo a tutte un rapporto carica/massa simile. La separazione avviene quindi mediante filtrazione su gel in base alla massa delle proteine. Colorazione Per visualizzare le proteine si ricorre a colorazioni specifiche C2H 5 C2H5 CH2 N C O3S N CH3 CH2 SO3 N H 5 C2 Nitrato d’argento (1-2 ng) C2 H5 Ponceau S (100–1,000 ng) Coomassie Blue (50-500 ng) SDS-PAGE Mediante SDS-PAGE è possibile determinare la massa molecolare delle proteine. La mobilità relativa (migrazione) è in questo caso direttamente proporzionale al logaritmo della sua massa molecolare. E’ possibile costruire rette di calibrazione utilizzando proteine con peso molecolare noto. SDS-PAGE Mediante SDS-PAGE è possibile determinare la composizione in subunità di una proteina multimerica. In presenza di un agente riducente (DTT o Mecaptoetanolo) si ha la rottura dei ponti disolfurici e la separazione su gel delle subunità. Proteina dimerica con Proteina con una subunità due subunità C A B SDS e Mercaptoetanolo Elettroforesi su gel di poliacrilammide Gel di poliacrilammide SDS-PAGE Mediante SDS-PAGE è possibile monitorare l’andamento della purificazione e verificare il livello di purezza della proteina di interesse. Focalizzazione isoelettrica Per isoelettrofocalizzazione (IEF) o focalizzazione isoelettrica si intende un processo per il quale le proteine si separano su un supporto solido, molto spesso un gel, in base al loro punto isoelettrico. Questa tecnica elettroforetica viene quindi utilizzata sia per la separazione di proteine che per determinarne il loro punto isoelettrico. Sul gel viene creato un gradiente di pH grazie a miscele di anfoliti che, una volta applicato un campo elettrico, si dispongono tra anodo e catodo conferendo in quel punto un pH uguale al loro pI. 2D-PAGE Nell'elettroforesi bidimensionale, tecnica elettroforetica utilizzata nel campo della proteomica per separare miscele proteiche complesse, le proteine sono separate in due dimensioni sfruttando principi fisici differenti. Nel caso dell'elettroforesi bidimensionale, i principi più utilizzati sono il punto isoelettrico e il peso molecolare. Proteomica differenziale Mediante l’utilizzo dei metodi di indagine proteomica è possibile effettuare un’analisi quali/quantitativa delle proteine differenzialmente espresse in processi fisiologici e fisiopatologici.
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