ARTE PER ORTO QUARANTASEI OPERE DI ARTISTI CONTEMPORANEI ALL’ASTA PER IL GIARDINO DEI SEMPLICI 13.12.2014 FIRENZE CATALOGO OPERE VAIA BALEKIS — Dir. Xenos Arte Contemporanea La galleria Xenos Arte Contemporanea di Firenze, in collaborazione con il critico d’arte Pietro Gaglianò, ha deciso di esprimere la propria vicinanza al Giardino dei Semplici/Orto Botanico di Firenze, organizzando un’asta benefica con opere di oltre 40 artisti che hanno risposto all’appello, per raccogliere fondi necessari alla rinascita ed il ripristino del Giardino dopo i danni subiti durante la tromba d’aria dello scorso 19 settembre 2014. La scena artistica contemporanea fiorentina e, più in generale, toscana ha risposto con grande entusiasmo a questa iniziativa che vuole essere un’occasione autorganizzata in cui prevale il senso civico e di solidarietà per un luogo, un patrimonio storico, artistico e scientifico, tra i più importanti della città di Firenze e d’Italia come il Giardino dei Semplici. Iniziativa a cura di Xenos Arte Contemporanea in collaborazione con Valeria Romano Elizabeth Wadium Pietro Gaglianò Paolo Luzzi Ufficio Stampa Monica Zanfini Progetto grafico Muttnik Testo composto in DejaVu Sans Mono Stampa digitale su carta riciclata usomano 110 g/mq Xenos Arte Contemporanea si dedica alla promozione di artisti nazionali ed internazionali, scambi artistici e residenze per artisti e curatori, attività trasversali all’ indagine sociale e antropologica, promuove e sviluppa progetti di rete e di collaborazione a vari livelli tra realtà culturali nazionali ed internazionali. XENOS ARTE CONTEMPORANEA Viale Francesco Petrarca 60/R, 50124. Firenze. — T +39 333 6541257 www.xenoscontemporanea.com [email protected] PAOLO LUZZI — Responsabile Orto Botanico/ Giardino dei Semplici L’Arte, gli artisti in particolare in aiuto alla natura. E non una natura qualsiasi: ma una natura legata strettamente ad una attività culturale, speculativa, dell’uomo, in un “Giardino dei Semplici” che è un Orto Botanico, un luogo che prende origine da giardini chiusi (Hortus conclusus) mistici e magici e che si è aperto alla scienza, alla conoscenza, ai bisogni fondamentali dell’uomo. Giardino di piante medicinali, piante che servono per la cura dell’uomo o degli animali e non solo del corpo, ma anche dell’anima. Chiome aguzze, slanciate, mistiche e religiose o chiome forti, ampie, protettive; colori come solo la natura sa dare, dagli ori dell’autunno agli arcobaleni della primavera, luce dell’estate o profondo, cristallino silenzio dell’inverno: terapie mentali e dell’anima che riescono a catturare nel profondo il sentimento e l’immaginazione e incutono rispetto per tavolozze e forme che l’uomo può riprodurre, interpretare, sognare o “vivere” ma mai “inventare” perché l’archetipo naturale è comunque preesistente ai nostri primi passi sulla Terra. E la natura è di tutti: “Questo è un altro aspetto rasserenante della natura, la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un’alba o un tramonto” (Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra). E quindi parla a tutti e offre sensazioni ed emozioni e lancia messaggi infiniti ma diversi per ognuno. Molti non l’ascoltano nemmeno, molti l’avvertono solo come una sorta di “dispensa” a cui attingere risorse materiali o sentimentali; altri ne fanno parte solo in certe occasioni, altri nel loro amore cercano di “umanizzarla”, di ridurre l’infinita complessità strutturale ed emotiva della natura alle semplici, spesso egoistiche e meschine leggi dei comportamenti umani. Ma la natura è altro e il solo mezzo per capirla è viverla come un compagno di viaggio o il fratello e la sorella che abitano lo stesso spazio. Umiltà nel mettersi in ascolto, silenzio profondo dell’anima per capire ciò che un albero, un fiore, un animale ci dice, con le sue parole, i suoi meccanismi, la sua sensibilità. Diversa dalla nostra. “Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi non desidera più essere un albero. Non desidera essere altro che quello che è.” (Il Canto degli alberi, Herman Hesse) E proprio l’arte, e gli artisti, possono avere questo dono. Nella materia grezza e informe, creta o terre colorate, legno caldo di fibre o marmo secco di cristalli, lucenti bronzi e inquietanti plastiche, su carte fotografiche o carte di cellulosa, con una penna tra le mani, gli artisti assorbono il linguaggio della natura e lo trasmettono agli altri, decifrano segnali, captano particolari o viste d’insieme e traducono, secondo la loro anima e la loro inquietudine le parole di alberi e tramonti, atmosfere e strutture: “Si sta come, d’autunno, sugli alberi, le foglie”. G. Ungaretti — Soldati Bosco di Courton luglio 1918. Bellissima quindi un’asta di opere diverse, variegate, moderne, per ricostruire un piccolo “santuario” della natura distrutto da elementi che, in genere, sono padri e madri. Pioggia vivificante trasformata in pallottole di ghiaccio, vento fecondante e vettore di vita trasformato in un turbine di morte e violenza. Ed è bellissimo pensare a questa cosa come ad una specie di risarcimento per gli alberi morti e per quelli rimasti in piedi. Un risarcimento non solo e non tanto per la struttura, per l’Università, ma per questi giganti non buoni, buonissimi, che, in silenzio, hanno offerto per anni, a volte per centinaia di anni, tutto di sé: ombra, legno, materiale didattico, memorie del tempo in cui furono piantati, fotografie in tutte le stagioni, architetture vegetali straordinarie, cultura, educazione, sempre nel più completo rispetto, senza alcuna forma di violenza, immobili (ma solo per i nostri occhi), ma vivi, dialoganti. Ed è confortante pensare a tanti artisti che hanno “riconosciuto” il Giardino dei Semplici come un qualcosa che appartiene a tutti, e quindi anche a loro, un luogo particolare, un “locus amoenus”, che rappresenta molto di più della singola importanza di piante e fiori, un luogo della memoria di Firenze, di una cultura per l’uomo e con l’uomo, di un posto un po’ magico dove le piante sanano il corpo ma ancor di più l’anima viandante e forestiera su una terra che, spesso, facciamo fatica a riconoscere. PIETRO GAGLIANÒ — Critico d’arte e curatore indipendente Tra gli artisti invitati a partecipare all’asta con una propria opera una mi ha scritto dicendomi che sì, senz’altro e volentieri, anche perché “è una questione di cura”. L’artista (si tratta della senese Serena Fineschi) faceva riferimento a un elemento specifico del suo lavoro, che con forme diverse e inconsuete di dedizione e focalizzazione si confronta, ma la sua risposta si dispiega a descrivere una qualità che, tra le moltissime variabili, permette di riconoscere gli artisti. Gli artisti, ognuno nel proprio modo, si prendono cura del mondo: senza il desiderio di sanarlo o raddrizzarlo, senza eroismo, e soprattutto senza voler esercitare su di esso una forma di controllo. Guardano fuori da se stessi e la loro attenzione si ferma su qualcosa che appartiene al mondo, alle cose della natura, e di quella natura acquisita che è la cultura sociale dell’umanità. Non lo imitano il mondo, ma se ne appropriano temporaneamente per un fine egoistico, per una necessità alchemica funzionale solo alla loro visione e al loro inseguimento di una forma – di un concetto – verso la quale si stanno muovendo. La restituzione (quella che io chiamo la sintesi) è il mondo arricchito da questo valore in più. In tutto questo c’è cura, e posso dire che al cospetto dell’umanità è una cura del tutto disinteressata. E ce n’è ancora nella generosità con cui mettono a disposizione le proprie opere per l’Orto Botanico di Firenze. Mi sembra molto, moltissimo. Il resto dobbiamo farlo noi. 01 JACOPO ADDINI (EDDIE SPANIER) 100×65 cm ― Stampa a getto d’inchiostro su carta Euclid vs. Existentialism. Serie numerata 1/10 2010 BASE D’ASTA 200€ 02 FABRIZIO AJELLO 23×23 cm ― Tecnica mista, foglia d’oro e spine su cartoncino Teeth 2008 BASE D’ASTA 400€ 03 STEFANIA BALESTRI 23×23 cm ― Stampa fotografica digitale montata su passpartout Vanitas #1 Vanitas #2 2011 BASE D’ASTA 100€ Coppia 170€ 04 PAMELA BARBERI 21×15 cm / 23,5×15 cm ― Stampa su carta fotografica ILLFORD da negativo 35 mm Studio su Santa Maria Novella / Ritratto di Maestro 2005 BASE D’ASTA 400€ 05 CHIARA BETTAZZI 34×34 cm ― Polaroid Polaroid 2008 BASE D’ASTA 400€ 06 MARINA BOLMINI 18×24 cm ― Computer graphic su stampa digitale House of pain 2005 07 LUCA CANAVICCHIO Cocker 2008 BASE D’ASTA 90€ Maiolica BASE D’ASTA 400€ 08 CHRISTIANA CARO 25×25 cm ― Stampa fotografica digitale Untitled 2011 BASE D’ASTA 100€ 09 VALENTINO CARRAI 15×27×21 cm ― Mixed media Metamorfosi 2012 BASE D’ASTA 680€ 10 SARA CASELLI 85×225 cm ― Stampa su carta Tornado/ plants dialog 2014 BASE D’ASTA 200€ 11 LORIS CECCHINI 30×59,5 cm ― Cartoncino intagliato, inchiostri e matita Project for a sculpture. Waterbones 2014 BASE D’ASTA 2500€ 12 MARCO CRIVELLIN 50,5×62 cm ― Stampa lambda da positivo 10×12 su kapamount Olivi. Senza titolo 1 2004 BASE D’ASTA 700€ 13 GAETANO CUNSOLO 13,5×6,5×4,5 cm ― Gesso Senza titolo (studio di bunker) 2012 BASE D’ASTA 400€ 14 GIOVANNI DE GARA varie ― Legno di scarto The real story of a tree 2014 BASE D’ASTA 50/200€ 15 ALESSIO DE GIROLAMO Black man 2014 18×13 cm ― Smalto su carta lucida adesivizzata su legno BASE D’ASTA 100€ 16 SIMONE DONATI 30×30 cm ― Stampa inkjet su carta fotografica Untitled dalla serie “Valley of Angels” 2011 BASE D’ASTA 100€ 17 ELENA EL ASMAR 21×29,5 cm ― Stampa a secco e vernice per incisione eseguita con torchio calcografico, pastelli a cera Le immagini ci infatuano con i loro discorsi 2013 BASE D’ASTA 250€ 18 ORIETTA FINEO 21×29,7 cm ― Matita, carboncino, carta quadretti, carta lucido. Ritmo 2014 BASE D’ASTA 200€ 19 SERENA FINESCHI 50×70 cm ― Carta abrasiva su carta Respiro (entropia) 2014 BASE D’ASTA 600€ 20 COSIMO FREZZOLINI 15×20 cm ― Incisione all’acquaforte su lastra di rame 5×10 cm Alba a Venezia 2010 21 K. GIULIANI A. SCHWARZKOPF Herbarium 2008 BASE D’ASTA 100€ 21×29,7 cm ― Stampa digitale offset su carta BASE D’ASTA 100€ 22 FEDERICA GONNELLI 18×24 cm ― Stampa e acrilico su cartoncino L’identità – l’Altro – Io 2010 BASE D’ASTA 90€ 23 FRANCESCO GNOT 50×75 cm ― C-print Tenda del cinema da “Paesaggi Possibili” 2000-2003 BASE D’ASTA 1500€ 24 MERI IACCHI 42×29,7 cm ― Stampa fotografica su carta usomano Dentro/fuori. Libro/casa 2013 BASE D’ASTA 200€ 25 ZOÈ GRUNI 13×18 cm ― Stampa fotografica digitale Urban Jackalope 2011 BASE D’ASTA 500€ 26 ANDREA LUNARDI 12×10 cm ― C-print Corpo-ombra #3 2004 BASE D’ASTA 200€ 27 CLAUDIO MACCARI 40×50 cm ― Olio e acrilici su tela Provisional 538 2011 BASE D’ASTA 300€ 28 ROBERTO MAGNOLFI - - ― Acquerello Luce di speranza 2014 29 GIOVANNA MALINCONI Arlecchino 2014 BASE D’ASTA 400€ - - ― Legno (corteccia di pino); filo, perle, vetro colorato BASE D’ASTA 20€ 30 COSTANZA MANSUETI 45×30 ― Fotografia digitale, fotoritocco Spider_1 2013 BASE D’ASTA 350€ 31 MARCO MAZZONI 29,7×42 cm ― Pennarello su carta Untitled (nayeme #46) 2014 BASE D’ASTA 350€ 32 TAYLOR MEANS 17,3×25 cm ― Stampa a secco Faces 2007 BASE D’ASTA 80€ 33 ANDREA MIZZAU 35×45 cm ― Filo di rame Rametti 2014 BASE D’ASTA 450€ 34 MASSIMO NANNUCCI Maglietta taglia S ― Serigrafia Sogno 2013 35 ELISA NESI 30×30 cm (tela) ― Acrilico su tavola Muscari, come onde fluttuano le antenne viola in cima al grappolo 2009 BASE D’ASTA 400€ 36 FRANCESCA PAGNI 40×40 cm — Acrilico, pastello su tela LUILEY 2014 37 L. PANTANI G. SURACE BASE D’ASTA 200€ 18×18 cm ― Stampa Lambda Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine 2002/2004 BASE D’ASTA 400€ 38 CATERINA PECCHIOLI 10×14×1 cm ― Installazione interattiva; mazzo di carte, istruzioni per l’attivazione dell’installazione interattiva Coreografia Sociale (27 carte istruzioni, 1 carta regolamento, 1 carta diautentica firmata dall’artista) 2014 BASE D’ASTA 50€ 39 GIULIA PIERMARTIRI 30×40 cm ― Stampa su carta baritata b/n Ex concimificio, Porto Recanati 2012 BASE D’ASTA 150€ 40 GIACOMO SALIZZONI 25×25 cm ― Scultura e fotografia Micromondi 2006 BASE D’ASTA 300€ 41 EVA SAUER 59,5x60,5 cm ― Lambda su alluminio, cornice in rovere trattato Exit to esotica (Fake tropical woods in fake tropical wood frame) 2014 BASE D’ASTA 550€ 42 KATHLEEN SCULLY 21×14 ― Pittura acrilica e olio su cartone Untitled 2008 BASE D’ASTA 100€ 43 ALESSANDRO SECCI 22×17,5 cm ― Olio su lamiera zincata Oscuro oggetto 2014 BASE D’ASTA 150€ 44 STEFANO TONDO 65×45×0,5 cm ― Acquaforte su ottone Orior 2012 45 DAVID ANDRE WEISS New York Boxer 2011 BASE D’ASTA 700€ 50×50 cm ― Immagine fotografica stampata su carta Moab Entrada Rag Natura 300 Archivial BASE D’ASTA 100€ Coppia 170€ 46 VIRGINIA ZANETTI 30×30 cm ― Acquerello su carta cotone Camelia Thea 2011 BASE D’ASTA 500€ BIOGRAFIE ARTISTI 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 Jacopo Addini (Eddie Spanier) Fabrizio Ajello Stefania Balestri Pamela Barberi Chiara Bettazzi Marina Bolmini Luca Canavicchio Christiana Caro Valentino Carrai Sara Caselli Loris Cecchini Marco Crivellin Gaetano Cunsolo Giovanni de Gara Alessio De Girolamo Simone Donati Elena El Asmar Orietta Fineo Serena Fineschi Cosimo Frezzolini Giuliani/Schwarzkopf Federica Gonnelli Francesco Gnot Zoè Gruni Meri Iacchi Andrea Lunardi Claudio Maccari Roberto Magnolfi Giovanna Malinconi Costanza Mansueti Marco Mazzoni Taylor Means Andrea Mizzau Massimo Nannucci Elisa Nesi Francesca Pagni Pantani/Surace Caterina Pecchioli Giulia Piermartiri Giacomo Salizzoni Eva Sauer Kathleen Scully Alessandro Secci Stefano Tondo David Andre Weiss Virginia Zanetti 01 JACOPO ADDINI (EDDIE SPANIER) b. 50° 53’ 34.66’’ N,136° 50’ 12.38’’ E in 50° 53’ 34.66’’ N, 136° 50’ 12.38’’ E È una swarm intelligence auto-generata, una folta équipe di scimmie spaziali altamente qualificate, specializzata e votata ontologicamente a processi artistici do-it-yourself, tecnologie obsolete e retrogaming, onanismo tecnologico e sistemi meccanici ipertrofici, dogmi pseudoscientifici, scienze della sottocultura, teorie cospirative e la vita precedente di L. Ron Hubberd, giorno del Giudizio Universale e cultura popolare. Eddie Spanier è una zona grigia, un’eminenza grigia, che spesso cospira contro se stessa, una macchina della Propaganda e un parassita della libera informazione. Mente collettiva fuoriuscita meioticamente nel 2010 da Liquid Cat – entità artistica oggi congelata [liquidcat.org] – con cui tra il 2005 e il 2010 ha preso parte a progetti presso Villa Romana, Strozzina CCCS/Centro di Cultura Contemporanea a Palazzo Strozzi [Firenze], BJCEM/Association Biennale des Jeunes Créateurs de l’Europe et de la Mediterranée [Skopje], Museion [Bolzano] e Museo Marino Marini [Firenze]. Tra il 2010 e il 2014 il lavoro di Eddie Spanier è stato presentato all’interno del progetto itinerante The Wall [archives], del video screening The Dark Room #1 presso Federico Luger [Milano], alla 54 Biennale di Venezia — Padiglione Danese con una produzione di Carrozzeria Margot, ad Artissima Lido [Torino], a Sinopale 4 — Biennale Internazionale di Sinop [Turchia], presso Xenos arte contemporanea [Firenze]. Ha preso, inoltre, parte al programma di residenza Mazama Residency/2011 [WA, USA]. 02 FABRIZIO AJELLO / Palermo, 1973 Artista e fondatore di Spazi Docili, nel suo lavoro riflette e interviene su modelli culturali occidentali attraverso un’indagine e un confronto continuo con le tematiche del sacro, della memoria collettiva/individuale e del rapporto tra spazio pubblico e spazio privato. Nel corso del tempo ha reinventato l’utilizzo di tecniche pittoriche, video/fotografiche e scultoree nell’ambito di processi installativi e performativi al fine di dare all’esperienza artistica una dimensione sociale. Ha partecipato negli anni a mostre, progetti, eventi e fiere a carattere nazionale e internazionali. Vive e lavora tra Firenze e Palermo. 03 STEFANIA BALESTRI / Firenze Diplomata all’Accademia delle Belle Arti, Firenze 1988. Vive e lavora a Firenze. La sua ricerca si è indirizzata sul tema del femminile e del contenere. Ha lavorato con tazze, petali, tv vuote da riempire, scatole di plexiglas, case di bambola, case e stanze vere. Sviluppando il discorso delle dimensioni e dell’ambiguità ed inganno di questi soggetti, ha utilizzato per la realizzazione di questi temi la fotografia, l’installazione e il video. 04 PAMELA BARBERI / Firenze, 1978 Si laurea nel 2006 in Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli studi di Firenze in DAMS con il professore Alessandro Bernardi. Attualmente vive a Scandicci, nella periferia della città di Firenze dove svolge la professione di artista e video-maker indipendente. Da anni lavora sull’ambiente urbano con uno speciale sguardo alle trasformazioni che in essa avvengono con particolare attenzione verso le emozioni e i sentimenti che gli individui di cui ne fanno parte provano. Nell’ultimo anno si è dedicata alla formazione partecipando al Festival Pixxelpoint di Nova Gorica con il workshop Celi svet kruha (tutto il mondo del pane) e tenendo il laboratorio Feel the music-Self Definition del progetto U-care, Urban Culture against racism in Europe, presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. La sua attività la vede impegnata anche nella curatela e direzione artistica di progetti dal carattere europeo: Trackeds Firenze del collettivo Sloveno BridA e Another breach in the Wall Tratti e colori della primavera araba in collaborazione con Poien Lab – ricerca sociale di Pistoia e The Boat of Hope workshop tenuto in Tunisia, nella città di Kelibia, sviluppato all’interno del progetto Controcarretta della speranza contro-viaggio dalle coste siciliane a quelle tunisine. 05 CHIARA BETTAZZI / Prato, 1977 Vive e lavora a Prato. Tutto il suo procedere si muove sulla sottile linea patologica tipica della società contemporanea, da una parte orientata verso l’usa e getta e dall’altra votata all’accumulo compulsivo di oggetti di dubbia utilità. Nel suo lavoro cerca di unire il sex appeal dell’oggetto di uso quotidiano con l’identità industriale da cui proviene, mutando l’oggetto in opera attraverso vari medium. In tutti i suoi lavori persiste la necessità di camuffare la natura delle cose. Un lavoro sulla memoria personale e collettiva che la circonda, sulla registrazione continua di immagini, assemblando oggetti reperiti sul suo territorio e provenienti dalla sua vita personale. www.chiarabettazzi.net 06 MARINA BOLMINI / Vasto, 1970 Nel 1991 consegue il Diploma di Arti Applicate (metalli ed oreficeria) presso l’Istituto Statale d’Arte e nel 1996 il Diploma in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. marinabolminiarte.blogspot.it 07 LUCA CANAVICCHIO Diplomato alla sezione di Decorazione pittorica e Restauro all’Istituto Statale d’Arte di Firenze e in seguito laureatosi in storia dell’arte contemporanea, ha svolto l’attività di pittore e decoratore e di insegnante di Illustrazione e Storia della Gioielleria Contemporanea alla scuola internazionale di gioielleria Le Arti Orafe di Firenze. La sua attività nel campo delle arti applicate inizia, in realtà, come decoratore nella bottega artigiana di famiglia. Nel 2005, sotto la guida dei ceramisti Sandra Pelli e Stefano Giusti, inizia la sperimentazione delle diverse tecniche di produzione di ceramica fino all’apertura di un proprio laboratorio, a Galliano di Mugello, nel quale realizza opere plastiche caratterizzate da una forte sintesi formale operata a partire dalle forme naturali di partenza. Produce esclusivamente pezzi unici, eseguiti interamente a mano con le tradizionali tecniche del modellato a tutto tondo, della lastra e del colombino, dei quali cura personalmente ogni fase realizzativa, dal progetto alla finitura. Lavora principalmente in maiolica, spesso con dorature e lustri metallici al terzo fuoco. 08 CHRISTIANA CARO / Washington, DC, 1980 Il lavoro di Caro è indipendente e collaborativo su progetti che partono nel paesaggio.La sua indagine fotografica è su terra, mare e cielo. Questa ricerca sulle isole l’ha portata a scegliere locations negli Stati Uniti e all’estero, tra cui residenze d’artista a Firenze, Berlino e Helsinki, e una borsa di studio Fulbright in Slovacchia. Caro attualmente vive a Norfolk, VA, dove insegna fotografia presso Old Dominion University e The Governor’s School for the Arts, pur continuando a esporre il suo lavoro negli Stati Uniti e all’estero. Ha anche insegnato presso l’Università di Arizona e The Florence University of the Arts-FUA, ed è stato un artista Fulbright visita con l’Accademia di Belle Arti e Design, Bratislava. www.christianacaro.com 09 VALENTINO CARRAI / Firenze, 1980 Si diploma in tecniche tridimensionali all’istituto d’arte di Firenze; successivamente si laurea in scultura presso l’Accademia di Belle Arti della medesima città. Nel 2003 frequenta per un anno i corsi di disegno e scultura cinetica della City Literature di Londra e dal 2006 accompagna la sua ricerca personale con quella dell’insegnamento presso scuole private e non di interior design, arti visive e moda in Italia e all’estero. Le sue ultime opere sono concentrate sulla ricerca dell’uso diretto della forma e dei materiali; un linguaggio artistico che cerca la scultura come materia reale e comunicativa nello spazio attraverso le sue espressioni e tecniche alternative e installative. Dal 2007 il suo lavoro è stato esposto in Italia in musei e luoghi pubblici tra cui Palazzo Medici Riccardi, Museo d’Arte Medioevale di Arezzo e Villa Mirabello in provincia di Varese. Nel 2009 e nel 20013 ha collaborato in mostre e progetti con gallerie di arte contemporanea. È stato segnalato e selezionato come finalista in premi e concorsi tra cui il Signature Art Awards di Londra nel 2011, il premio Tito e Maria Conti dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, la IX edizione di Paratissima a Torino nel 2014 e la mostra internazionale Icastica 2014 ad Arezzo. 10 SARA CASELLI architetto/disegnatrice 2104 Tornado/Plants, site-specific fotoromanzo, Giardino dei Semplici, Firenze Graphic design icons+map, Scuola di arte culinaria Cordon Bleu, Firenze Autrice e co-fondatrice www.gastronomicalibrary.com 2013 Vagonialeopoldina, site specific fictional botany, Giardino dell’Orticoltura, Firenze Realizzazione siti: www.sunsite.it, www.alessandrapanerai.com, www.mondocibo.it 2012 My Personal Canapè, site-specfic menù, pls design, Firenze Disegnatore di moda per Mariotto Disegnatrice di moda per Luana 1997-2012 Disegnatrice di moda per Nannini 2010 Cigliona, site-specific front, pls design architects party Firenze 2009 Macchia mediterranea, site-specific 3dwallpaper, tuba Roma 2007 Ghost love — sextoy design 2006 Campeggio erotico, Eerotic Scenes, Les Nuites Blanches Paris 2004 Interior designer Soft ziggurat — foam rubber staircase 1996-1999 Assistente corso di design ed architettura degli interni, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura, prof. Remo Buti www.saracaselli.net 11 LORIS CECCHINI / Milano, 1969 Nel lavoro di Loris Cecchini, fotografia, disegno, scultura e installazione si fondono in una poetica unitaria, dove la trasfigurazione è l’elemento cardine. Collage multipli e dettagliati modelli architettonici, oggetti replicati in scala reale e riprodotti in gomma uretanica grigia che appaiono inermi, ripiegati su se stessi, roulotte reinventate e case sugli alberi, spazi strutturalmente distorti, coperture e superfici dalle trasparenze prismatiche, scenari fisici/virtuali ricreati in digitale, sono i soggetti che ritroviamo nel suo lavoro. In una molteplicità di visioni e linguaggi, le opere sono caratterizzate da una dialettica costante tra natura e artificio, dove il progettare stesso emerge come idea ed ideale dell’opera compiuta e dove la trasfigurazione è l’elemento cardine; architettura dello spazio, materiali da costruzione, porzioni di natura, processi fisici, si manifestano in un rimando continuo, dando luogo ad un indice di visioni e processi stratificati nelle opere. La varietà e la morfologia degli elementi si intersecano continuamente in un processo alternato di decostruzione e ricostruzione localizzato nell’interscambio tra la realtà fisica dei materiali e la loro presenza virtualizzata. Sia nelle fotografie che nelle sculture, la revisione di un’idea ampia di “modello” passa per la rielaborazione di forme familiari del nostro quotidiano. Naturale e artificiale si sovrappongono continuamente in scambio dialogico: partendo da un oggetto o comunque da un’entità portatrice di esperienze date, l’artista genera un nuovo mondo, o meglio un nuovo progetto che pur restando in continuità con il passato e la sua funzionalità si fa portatore di ulteriori sviluppi. Indagando il modo di abitare lo spazio e i modelli convenzionali che fondano il nostro rapporto con il reale, l’opera di Loris Cecchini si sviluppa tramite ampie metodologie di lavoro, muovendosi di volta in volta, da una progettazione fredda, alla narrazione biografica. Il lavoro più recente si focalizza principalmente su modelli diagrammatici, cercando nell’alterità dell’artificio, una chiave di ambivalenza dei sistemi di rappresentazione occidentali. I fenomeni fisici diventano un inventario ottico ed emotivo dell’ambiente, i sistemi naturali si traslano in algoritmi di un sistema non omogeneo, sia complesso che individuale, al fine di rilevare i processi invisibili del nostro presente. Cercando un’analogia tra la grammatica e l’anatomia, le opere ricordano nel loro linguaggio formule capaci di generare sistemi autopoietici in cui il prorompere delle strutture si rigenera, contamina, e si trasforma proprio come avviene in un organismo. www.loriscecchini.com 12 MARCO CRIVELLIN / Aosta, 1965 Fra il 1990 e il 1995 è collaboratore di Carlo Fabre e dal 1995 è titolare di uno studio fotografico. Dal 2004 è membro dell’associazione culturale L’ombra del mediterraneo. Ha partecipato a numerose mostre in varie città fra le quali Roma, Perugia, Parigi. Nel 2010 la sua opera Un istante relativo è selezionata per il Premio Celeste. www.photonauta.com 13 GAETANO CUNSOLO / Catania, 1986 Si laurea prima all’Accademia di Belle Arti di Firenze, poi come borsista presso il biennio specialistico di Arti Visive e Studi Curatoriali a NABA, Milano. Compone il proprio lavoro di ricerche estetiche e indagini sull’arte attente all’implicazione dei modelli relazionali e alle connessioni con la sfera pubblica. Prediligendo installazione, disegno, fotografia e video il suo lavoro si confonde con l’incursione antropologica, con l’architettura, con lo studio di particolari sedimentazioni urbane e alle sue dinamiche interne. 14 GIOVANNI DE GARA / Firenze 1977 Laureato in architettura, l’artista Giovanni de Gara ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Nel 2008 ha fondato la Florence Art Factory (FAF) in uno spazio industriale che è stato riconvertito in luogo di produzione culturale dedicato alla performance e all’elettronica. Dopo aver sviluppato progetti all’estero (Snake Attack, Londra 2006 e K, Berlino, 2012) vive e lavora a Firenze, dove nel 2013 ha iniziato l’attività di editore, stampando e distribuendo un unico romanzo: The real story of a tree. www.giovannidegara.org 15 ALESSIO DE GIROLAMO Nasce a Sanremo nel 1980. Si Laurea in DAMS presso l’Università di Genova nel 2004. È pittore, disegnatore, performer e videoartista. Fino al 2012 lavora ed espone tra Spagna, Francia, Germania e Italia. Negli ultimi anni ha esposto e realizzato performance presso l’Intelligence Museum “ExStasi” di Berlino (2012), Mixer Gallery di Istanbul (2014), Biennale d’Arte contemporanea di Cannero Riviera (2014), edizione 2012 e 2014 del MadeinFilandia (AR). Attualmente collabora e lavora al progetto MadeinFilandia. 16 SIMONE DONATI / Firenze, 1977 Simone Donati è nato a Firenze dove vive e lavora. Nel 2005 completa il corso triennale di fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Dopo uno stage all’agenzia Magnum Photos di New York dal 2006 si occupa a livello professionale di fotografia documentaria. Negli ultimi anni la sua attenzione si è focalizzata sulla situazione politica e sociale italiana. Simone nel 2011 con il lavoro Valley of Angels è finalista al Fotografia Festival Roma, al Voies Off di Arles ed all’OjodePez Award for Human Values e nel 2010 il premio Ponchielli gli ha riconosciuto il 3° posto per il lavoro Welcome to Berlusconistan. Nel 2009 è stato scelto come “Merit Winner” al Fujifilm Distinctions Awards e nel 2008 è stato selezionato come uno dei tre finalisti nella sezione ritratto al Sony World Photography Awards. Le sue fotografie sono esibite in mostre sia in Italia che all’estero e sono pubblicate dalle maggiori riviste italiane ed estere tra cui Der Spiegel, Geo Italia, IL, Internazionale, Io Donna, L’Espresso, Le Monde Magazine, Monocle, Newsweek, Newsweek Japan, Sette e Vanity Fair Italia. Simone è uno dei fondatori del collettivo TerraProject, che dal 2007 lavora su tematiche sociali, politiche ed ambientali in Italia ed all’estero. www.terraproject.net [email protected] 17 ELENA EL ASMAR / Firenze 1978 Vive e lavora tra Milano e la Filandia, dove è tra i fondatori del progetto Madeinfilandia. Mostre (selezione) 2014 Premio Santa Croce Grafica, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (Pisa), a cura di Ilaria Mariotti La grande illusione, Gallery of Art — Temple University, Roma, a cura di Manuela De Leonardis 2013 2012 2011 2010 L’esercizio del lontano, SRISA gallery, Firenze, mostra personale, a cura di Pietro Gaglianò Acqua, vivai di Montevarchi (Arezzo), a cura di C. Marco. Carta Bianca, Museo di Villa Croce, Genova, a cura di Pietro Gaglianò The Wall Archives, Villa Pacchiani, Santa Croce sull’Arno (Pisa), a cura di Pietro Gaglianò. Muro di China, Casa Menzio, Torino, progetto a cura di Madeinfilandia The Wall Archives, Nosadella Due, Bologna, a cura di Pietro Gaglianò L’eredità di Circe, Galleria Zak, Monteriggioni (Siena), a cura di Gaia Pasi Vieni a prendere un caffè da noi, Casa Menzio, Torino, a cura di Caterina Fossati Madeinfilandia, ex Fabbrica della Filanda, Pieve a Presciano (Arezzo) Lebanese Diaspora, Dome City Center, Beirut, a cura di Danielle Zaccour www.elenaelasmar.com 18 ORIETTA FINEO / Gravina di Puglia (BA), 1975 Mostre personali 2008 Quotidiane porzioni, galleria Zero-Uno, Barletta, a cura di Anna Soricaro 2010 Guardare, “Studio d’Arte Fedele”, Monopoli Mostre collettive 2006 Trado, Sinagoga nazionale, Nitra Slovacchia, a cura di Emilia Domanova Voyeur, galleria Michalskydvòr, Bratislava 2007 Strart Biennale, spazio Mondatori, Venezia, a cura di Roberto Ronca 2008 Time Zone, Torre Prendiparte, Bologna, curatrice Paola Naldi, Elisa Laraia Pagine Bianche d’autore, selezione finale, regione Puglia. Presenze/assenze, chiese rupestri, Gravina di Puglia, a cura di Anna Soricaro 2009 360°, complesso “Le Monacelle”, a cura di Allelammie, Matera 2010 2011 2013 2014 Arte donna3, galleria Spaziosei, a cura di Mina Tarantino, Monopoli 11×11, Lucania Film Festival, Pisticci (MT). Made in Filandia, residenza per artisti, Pieve a Presciano, Arezzo, catalogo. Gli Ori. Viaggiando con Gusto, Santa Maria della Scala, Museo dei bambini, Siena, a cura di Michela Eremita Collabora con la rivista online ULTRAFILOSOFIA a cura di Gabriella Landini, Milano. [email protected] 19 SERENA FINESCHI Vive e lavora tra Siena e Bruxelles. 2014 2013 2012 Stato di grazia, solo show, Brick — centro per la ricerca e la cultura contemporanea, Siena. Fortepiano, solo show, Galleria FuoriCampo, Bruxelles (Belgio). Artiste Domiciliè, programma europeo residenza, Bruxelles (Belgio). Run#2 — Spazio per artisti di passaggio, residenza, Lerici (La Spezia). Un luogo aperto, Museo d’arte moderna e contemporanea Raffaele de Grada, San Gimignano (Siena). The Wall (archives) #8 – beyond the railway, un progetto di Pietro Gaglianò, B.go Loreto/SP e CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea, Cremona. RSVP arte contemporanea in spazi privati, Casa Piccolomini, Siena. Il primo giorno di sole, solo show, Galleria FuoriCampo, Siena. Sic, installazione ambientale partecipativa itinerante, Siena città candidata a Capitale della Cultura Europea 2019, Siena. Made in Filandia, residenza, Pieve a Presciano, Arezzo. 20 COSIMO FREZZOLINI Pittore, incisore, scenografo, figlio d’arte e cittadino del mondo, faccia d’attore e piglio romantico. Così fiorentino, ma così fiorentino… Parrebbe newyorchese. A New York infatti ha tenuto la sua ultima personale nell’atelier Paris_68 di Soho. Quadri ispirati ad un certo misticismo indiano primitivo, scoperto in occasione del lavoro come assistente regista per la messinscena scaligera del Tannhauser: con una semplice tavola grafica collegata ad un proiettore, il pittore è intervenuto nei tre atti con disegni dal vivo, ora erotici, come nel Venusberg, Mistici, sulla grande mano del secondo atto ed infine con una rivisitazione tecnologica della mano Guidoniana. www.cosimofrezzolini.com 21 KATIA GIULIANI ANDREAS SCHWARZKOPF Katia Giuliani, artista visiva, designer e performer, vive a lavora a Firenze, Italia. La sua ricerca artistica prende spunto dai nuovi sistemi di comunicazione contemporanea, ponendo al centro dei suoi progetti lo spettatore, che assume il ruolo di performer e di assoluto protagonista. Gli ambienti e le living unit creati dalla Giuliani, si collocano a diretto contatto con la realtà sociale, presentandosi come una sorta di generatori di incontri, luoghi temporanei minuziosamente pensati e progettati dove vivere la collettività e la condivisione fuori dalla rete. L’eclettismo e l’utilizzo dei vari media, impegnano l’artista su diversi fronti, in una costante fusione tra differenti linguaggi di produzione espressiva che si riassumono nelle sue installazioni, quali il design, il video e la musica elettronica. www.katiagiuliani.it Andreas Schwarzkopf, nato in 1964 in Amburgo, Germania, laureato in pittura alla Hochschule fuer Kuenste, Brema in 2000. La sua ricerca artistica è un viaggio sfaccettato, senza esitazione includendo varie tecniche, dal disegno alle installazione, dal video alle opere sonore. andreasschwarzkopf.wordpress.com 22 FEDERICA GONNELLI / Firenze, 1981 Frequenta a Firenze il Liceo Artistico. Nel 2006 consegue il diploma di Alta Cultura Artistica, in Pittura, con tesi in Storia dell’Arte e nel 2013 il diploma di Specializzazione in Arti Visive Multimediali e Discipline dello Spettacolo, entrambe presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. In Accademia sviluppa una profonda ricerca sul rapporto contenuto-contenitore, con immagini alle quali sovrappone, grazie alla trasparenza dell’organza, altre immagini. Contemporaneamente, attraverso questa ricerca amplia i suoi progetti affiancando alla realizzazione delle opere tridimensionali anche installazioni e video-installazioni. Il video supera il concetto di contenitore reale, acquisendo un contenitore virtuale (il video stesso), nel quale le immagini scorrono fluide, elastiche, pulsanti, vitali, leggere e semitrasparenti mantenendo così gli aspetti più tipici del lavoro. In questa dialettica tra contenitore-contenuto, velo-opera d’arte, abito-corpo si inserisce il tema della presenza-assenza del corpo stesso. www.federicagonnelli.it 23 FRANCESCO GNOT / Firenze, 1965 Ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Dal 1995 al 1999 ha insegnato tecnica di camera oscura e critica e sviluppo stilistico presso la stessa scuola. Ha inoltre collaborato, in qualità di insegnate di fotografia, con il Centro di Formazione Professionale della Provincia di Firenze e con la Galleria Dryphoto di Prato. Vincitore del premio Miglior portfolio del giorno della Galerie D’Essay durante i Rencontres Internationales de la Photographie d’Arles, luglio 2002. Nel 2009 esegue un lavoro per Slow Food chiamato Slow Stills. Dal 2010 collabora con il curatore Pietro Gaglianò al progetto The Wall (Archives) sviluppando delle performance radiofoniche dal titolo Irradiazioni. 24 MERI IACCHI / Pelago, 1964 Ha conseguito iI diploma di Maturità artistica presso iI corso serale e un diploma regionale di scenografia presso l’ente teatro romano di Fiesole. Ha frequentato il corso quadriennale di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il seminario Scenari Digitali presso il Teatro Studio di Scandicci, Firenze. Ha fondato Qualcosa da dire, un gruppo di cittadinanza attiva che opera nel quartiere 1 di Firenze. Si occupa di programmi culturali temporanei all’interno di enti pubblici. Il suo lavoro mixed media è fortemente impregnato di elementi legati all’antropologia urbana, all’etnografia e all’arte relazionale e pubblica. Nominata al premio Ora 2014 e al Premio Celeste 2014. 25 ZOÈ GRUNI / Pistoia, 1982 Vive e lavora tra Firenze, Rio de Janeiro e Los Angeles. Il suo lavoro è stato esposto in numerosi festival di video-arte e mostre in Italia, Francia, Regno Unito, Bulgaria, Germania, Brasile e Stati Uniti. Dopo essersi diplomata nel 2000 presso l’Istituto d’arte, si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ha frequentato la scuola di Andrea Granchi di Pittura nel 2006. Qui ha vinto il Premio Studenti Eccellenti. Ha inaugurato il Contemporary Art Space Studi8 a Pistoia in collaborazione con Cristiano Coppi e altri artisti. Attraverso il Centro di Documentazione per l’Arte Contemporanea di Pistoia ha mostrato il suo lavoro in numerose mostre, eventi e studi aperti nella sua città natale e ha presen- tato la sua prima mostra personale. Ha lavorato in alcuni spettacoli teatrali e le sue sculture sono diventate l’elemento drammaturgico di Conversazione con la Pietra (Conversazione con la pietra), uno spettacolo realizzato in collaborazione con l’attore e musicista Piero Corso e l’attrice Tania Garribba. Ha dato alcune lezioni per le università americane a Firenze. Nel 2010 si trasferisce in California. Tra il 2010 e il 2012, Zoè Gruni ha sviluppato il Progetto Urban Jackalope che ha coinvolto musicisti e giovani scrittori attraverso l’Art Space F_AIR di Firenze e FUA (Università di Firenze d’America) a cura di Lucia Giardino. Nel 2011 divenne un artista-membro del OCCCA (Orange County Centro per l’Arte Contemporanea) a Santa Ana. Nel 2012 è stato un artista in residenza presso Raid Projects a Los Angeles. Nel 2012 Zoè Gruni trasferisce in Brasile. Mentre viveva a Rio de Janeiro ha iniziato a studiare la cultura brasiliana e il tema del nomadismo. Era Artist in Residence presso FAAP di San Paol. Nel 2014 è stato selezionato il suo lavoro per il Premio Artistico Fondazione VAF, XI edizione — POSIZIONI Attuali dell’arte italiana, in Germania. www.zoegruni.net 26 ANDREA LUNARDI Si diploma in pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. È fondatore, a Pistoia nel 2006, dello Studio8 che diventa presto un vivace luogo di sperimentazioni e manifestazioni artistiche oltre a costituire uno spazio di lavoro condiviso. Viene selezionato per partecipare a diversi workshop con artisti internazionali tra cui Dragana Parlac, Hidetoshi Nagasawa, Tessa M. den Uyl, Botto & Bruno e John Duncan. Partecipa al progetto The wall curato da Pietro Gaglianò e nel 2010 prende parte al progetto Open studios curato dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina. 27 CLAUDIO MACCARI / Siena, 1964 Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e Milano. La sua ricerca parte dall’arte per arrivare al design, attraversando varie modalità di approccio all’espressione artistica. www.claudiomaccari.eu 28 ROBERTO MAGNOLFI Dipinge e disegna fin dall’età di otto anni e nel 1957 diviene allievo e poi amico di Pietro Annigoni e successivamente di altri pittori fiorentini, tra i quali Primo Conti. Nel periodo 1959-1964 frequenta la Scuola di Nudo presso l’Accademia di Firenze e nel 1964 inizia gli studi teorici sul colore. Nel 1978 mentre lavora consegue presso l’Istituto d’Arte di Firenze il diploma di maestro d’arte, ottiene una borsa di studio per il triennio di incisione, tiene mostre. Nel 1979 partecipa alla Biennale di Bologna e ottiene una serie itinerante di mostre sul colore in varie gallerie d’Italia (Torino, Milano, Udine, Bologna, Firenze, Roma, Salerno, Bari). Nel 1981 ha una personale su invito presso l’Istituto Francese di Firenze e nel 1994 un mostra personale di presso Villa Guicciardini a Firenze. Dal 1987 al 1997 gestisce ed è docente della scuola di pittura Atelier Acquerello. Negli anni 2000 partecipa a workshop e tiene varie mostre (presso, fra gli altri, il Chiostro cinquecentesco dell’Ammannati, il Chiostro Monumentale della Chiesa di Ognissanti, l’Orto Botanico Giardino dei Semplici). 29 GIOVANNA MALINCONI / Pistoia, 1951 Recupero di materiali più svariati e reinterpretazione degli stessi sono le costanti della sua produzione. Plexiglass, acciaio, pietre, plastica, tessuti, legno, alcuni dei materiali utilizzati nelle sue opere. 30 COSTANZA MANSUETI Inizia a lavorare negli inizi degli anni Novanta come assistente free lance in vari studi fotografici di Firenze. Dopo aver lasciato per molti anni la fotografia, ritorna a scattare per la casa editrice Maria Pacini Fazzi di Lucca. Dal novembre del 2011 collabora con LABottega — Spazio per la Fotografia di Marina di Pietrasanta, tenendo corsi di camera oscura e lezioni individuali di fotografia base analogica e digitale, seguendo gli eventi legati alla galleria, alla sala di posa e i servizi fotografici associati, continuando in contemporanea il suo lavoro di fotografa free-lance. Nell’ottobre del 2011 la Repubblica online pubblica un suo reportage. Nel 2014 si sposta per qualche mese negli Stati Uniti, dove tiene un’esposizione alla Alternatives Federal Credit Union di Ithaca (NY) e una mostra alla Pressbay Alley, mentre scatta i servizi fotografici per il gruppo musicale di Philadelphia Sunshine Superman e per l’architetto di Ithaca (NY) Daniel Hirtler. www.costanzamansueti.com 31 MARCO MAZZONI / Certaldo, 1965 Coreografo, performer e artista visivo, si forma come danzatore a Firenze con Antonietta Daviso e a New York presso il Merce Cunningham Studio. Nel 1995 fonda con altri artisti Kinkaleri con cui tuttora collabora; parallelamente sviluppa una propria ricerca personale nelle arti visive. Recentemente ha collaborato con Candidate, progetto interdisciplinare fra arte e musica; nel 2013 inizia il progetto editoriale mazoopup pubblicando una serie di fanzine ad uscita periodica. 32 TAYLOR MEANS Non pervenuta 33 ANDREA MIZZAU È attivo nel mondo artistico fiorentino e italiano da più di 30 anni. Ha iniziato la sua carriera come scultore ampliando poi il campo di espressione verso l’installazione, il complemento d’architettura, l’oggetto d’uso e il gioiello. È uno specialista di ogni tipo di metallo e ha sviluppato tecniche di lavorazione uniche e originali che lasciano un segno inconfondibile sui suoi oggetti. Gli esclusivi oggetti da lui creati, grazie all’uso di simboli antropologici millenari, offrono uno sguardo più ampio su ciò che dell’antico può essere portato nel presente. Intrecciando e legando a mano barre di rame, senza l’ausilio di saldature e seguendo una modalità organico-analogica, costruisce gazebo che si integrano in modo armonico con la vegetazione ed il paesaggio circostanti. Questi gazebo sono progettati ed eseguiti sul posto secondo l’orientamento in modo da creare un luogo accogliente, uno spazio-piacere in giardini e terrazzi. 34 MASSIMO NANNUCCI Massimo Nannucci dagli anni Settanta indaga costantemente sul piano di una ambiguità concettuale che è sorretta da procedimenti analitico-concettuali che affrontano la contrapposizione insita nel “Falso/Vero” “Vero/Falso”, realtà/illusione che fa parte della quotidianità urbana a volte estesa nei fiori, nella frutta, nei vasi etruschi negli animali di cartapesta contrapposti a quelli veri, ad una trascrizione “falsa urbanizzata” della realtà contadina, come la frutta “falsa” abbinata a quella “vera”, i fiori “falsi” ai “veri”. Proseguendo fino ai recenti Still life fotografici in bianco e nero, che ripercorrono gesti ed azioni di alcuni segni iconici dell’arte degli anni Sessanta/Settanta. Si tratta di quel falso sul quale si perpetua il volto di una città sto- rica, che si ritrova nelle sue serie fotografiche su Firenze, come nel doppio David michelangiolesco o nella simmetria della brunelleschiana Piazza della Santissima Annunziata. Ed anche nel suo ciclo, in progress, delle Mimetizzazioni: porte, finestre e decorazioni murarie che evidenziano gli interventi mascherati sul tessuto antico della città: sculture sostituite, edifici ed elementi architettonici “rifatti” sull’antico, cornici in pietra serena, falsi marmi ed altri ornamenti delle balze nei cicli di affreschi rinascimentali. Nei lavori degli anni Ottanta questa ambiguità si accentra negli Assemblages: un insieme deviante e spaesante di mobili grandi e piccoli, colorati ed appesi alla parete o al soffitto sempre in un equilibrio instabile, collocati in modo abnorme per creare false prospettive, falsi giochi di pieni e di vuoti, false allusività geometriche, richiamando, e allo stesso tempo eludendo, il concetto di ambientazione borghese. Nannucci crea luoghi d’attesa, arcipelaghi di frammenti di stanze, contesti ibridi nelle forme e nelle epoche, smontati e rimontati, diffusi in punti scelti di percorsi possibili tra un luogo ed un altro. Oggetti, mobili, sedie… sospesi tra il senso della ricerca e la bellezza del ritrovamento casuale. L’installazione semi-pubblica della Dama con l’ermellino colloca la storia di Massimo Nannucci sopra ogni verità e bugia, canzona lo spettacolo del profitto che il mito dell’opera d’arte può produrre, scambia il vero con il falso, ma soprattutto ci fa capire che l’arte non è verità, piuttosto molte volte è inganno che ci insegna a comprendere una verità (Picasso). Il Cenacolo di Ognissanti contiene molteplici riferimenti a lavori precedenti, consentendo un gioco su un duplice livello di sovrapposizione, sia concettuale che narrativo. Nel refettorio duplica specularmente il pulpito che è l’unico elemento architettonico caratterizzante la sala, realizzando un Falso/ Vero per simmetria, in corrispondenza della visione mimetico-prospettica dell’affresco. L’affresco del Ghirlandaio si estende anche all’esterno, in continuità con la scena biblica dell’ultima cena, con una traccia sonora diffusa nel chiostro. Nannucci espone e tiene personali in Italia e all’estero: alle gallerie Schema di Firenze nel ‘73, Masnata di Genova e Multipla di Milano nel ‘74, al Kunstverein di Colonia, al Moderna Museet di Stoccolma come pure a Zona, di cui è uno degli artisti fondatori e tra i promotori più attivi. Viene invitato alla Biennale di Venezia del ‘78, dove espone la serie di lavori fotografici Mimetizzazioni, fino alla rassegnaLa spirale dei nuovi strumenti, tenuta a Firenze presso Palazzo Strozzi nel ’79, e nello stesso anno, alla manifestazione Cine qua non a Firenze e alla mostra Il desiderio e la conoscenza, organizzata al Massimo Nannucci|Falso/ Vero per simmetria, 1971-2010 legno, pigmento/wood, pigment Cenacolo di Ognissanti Palazzo Pretorio di Certaldo. Nel 1980 cineteca italiana, Milano, zona Firenze. Nei primi anni Ottanta Peter Weiermair cura una sua retrospettiva al Forum für aktuelle Kunst di Innsbruck (1981), sempre nell’81 cent livres d’artiste italiens biblioteca nazionale Parigi, erweiterte fotographie wiener secession Vienna, l’idea del marmo galleria Piramide Firenze e galleria de Foscherari Bologna ed è anche invitato alle Biennali di San Paulo (1981), di Parigi (1982), personale alla galleria Francoise Lambert di Milano (1982). Anche nei lavori successivi, che consistono in frantumazioni spaziali e assemblages di mobili dipinti con vivace policromia, decontestualizzati, appesi alle pareti (da ricordare la sua installazione alla mostra “Process und Konstruktion” a Monaco di Baviera nel 1985, ora nelle collezioni del Lenbachhaus e a Villa Arson a Nizza) Nannucci sembra voler eludere e mettere in questione il concetto tradizionale di ambientazione borghese. Nel 1986 arte oggi casa di masaccio S. Giovanni Valdarno, sul mormorare incanti comune di Salò, a.p artists photographs comuni di Marciana isola d’Elba, inoltre è invitato alla XI Quadriennale romana (1986) e al PAC di Milano. Negli anni Novanta invece è la fotografia che recupera centralità nella sua ricerca, in particolare con l’uso del filmstills e close-ups recupera reperti ed immagini da film, riprendendo il gioco dello spiazzamento contestuale. Nella mostra 242 slm a Montescudaio 1991, l’artista svolge un processo ulteriore, rivisitando ironicamente la porta di Duchamp e creando una doppia porta che si chiude e si apre allo stesso tempo sulla propria immagine. Nel 1993 espone a Nizza a Villa Arson. Dal 1998 é tra i promotori, a Firenze, dell’ associazione culturale non profit Base/Progetti per l’arte. Nel 1999, Zona eventi esterni “L’Artiere” Firenze, Nannucci propone un’anticipazione pubblica Preview/Falso/Vero presentando pittoricamente La dama con l’ermellino. Percorsi 2001, Villa la Selva, Ponte a Elsa; Continuità: arte in Toscana 1968-1989, Palazzo Fabroni, Pistoia, 2002; Cinema d’artista in Toscana: 19641980, Centro per l’arte contemporanea, Luigi Pecci, Prato, 2004; The Gesture: a visual library in progress, Quarter, Centro Produzione, Firenze, 2005; Waiting Rooms, Cango, Firenze, 2006; La Specola Museo di Storia Naturale, Firenze, 2006. 35 ELISA NESI / Firenze, 1978 Vive e lavora nel Mugello. Diplomata al Liceo Artistico di Firenze, ha proseguito i suoi studi fino alla laurea in Storia dell’Arte all’Università degli Studi di Firenze. Ha esposto in Italia, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Lussemburgo, Francia, Spagna. 36 FRANCESCA PAGNI / Livorno, 1974 Pittrice di formazione, sperimenta ed esplora il linguaggio visivo/pittorico sotto tutte le sue forme. Titolare del marchio re-cubo indossare reciclando dove la pittura si trasforma in oggetti da indossare, borse ed accessori eccentrici. 37 PANTANI/SURACE Lia Pantani e Giovanni Surace collaborano dal 1996 e insegnano presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Tra le diverse partecipazioni: Working Insider, a cura di Sergio Risaliti, Stazione Leopolda, Firenze, 2003; Allineamenti, a cura di Sergio Risaliti e Lelio Aiello, Trinitatiskirche, Colonia (D), 2005; Mobili, a cura di Elisa Del Prete e Lello Aiello, Nosadella due, Bologna, 2007;Una giornata particolare, luogo delle possibilità, a cura di Ilaria Mariotti, Teatro Sant’Andrea, Pisa, 2008; Au Pair, coppie di fatto nell’arte contemporanea, a cura di Giacinto Di Pietrantrantonio e Francesca Referza, Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture, Borgo Medievale di Castelbasso, Teramo, 2010; Start Point, a cura di Lorenzo Bruni, Sun Studio 74rosso, Firenze, 2012.Come se tutti avessero smesso di respirare nello stesso istante, a cura di Lelio Aiello, Casabianca, Zola Pedrosa, Bologna 2013. Piazza dell’immaginario a cura di: Alba Braza, organizzazione: Dryphoto arte contemporanea,Prato; Inventing the memorable, a cura di Pietro Gaglianò Suc — Le Murate, Firenze 2014. Tra le mostre personali: Se la memoria mi dice il vero, a cura di Ilaria Mariotti, Certosa Monumentale di Calci, Pisa, 2001; Non spiegatemi perché la pioggia si trasforma in grandine, galleria nicolafornello, Prato, 2004; Ti amo, a cura di Laura Culpan, Galleria Madder 139, Londra (UK), 2008; The other party (who’s next, dovrebbe piovere su di voi e non su di me) Galleria Die Mauer Mura di cinta via Pomeria (giardino d’infanzia), Prato, 2012. video arte e fotografia in collaborazione con il DAMS di Bologna e l’Università di Siena. 38 40 CATERINA PECCHIOLI / Firenze, 1978 Lavora come artista e regista. Si forma al Dams di Bologna e all’Accademia Gerrit Rietveld di Amsterdam. I suoi lavori fotografici, video e performativi, si focalizzano sul rapporto tra individuo e società a partire dallo studio di azioni e gesti quotidiani e delle dinamiche collettive. Il processo di lavoro e la forma finale ibridano l’estetica tradizionale e quella relazionale. Dal 2002 i suoi lavori sono stati presentati in numerosi festival, mostre e teatri nazionali e internazionali, come al MACRO, Roma; MAAM, Roma; Arti et Amicitiae, Amsterdam; Parc de la Villette, Parigi; Tenuta dello Scompiglio, Lucca; Triennale di Milano; GEMAK, Den Haag; Fondazione Studio Marangoni, Firenze; Korzo Theater, Den Haag; Das Pumpwerk, Berlino; Teatro Palladium, Roma. Ha preso parte a diversi progetti collettivi tra cui, la CCDS a Pantelleria e Wall (k) a Berlino con Stalker e Studio.eu. Dal 2011 collabora nell’organizzazione e curatela di Goleb, artist run space, ad Amsterdam. Ha pubblicato alcuni articoli su performance, www.caterinapecchioli.com 39 GIULIA PIERMARTINI / Civitanova Marche, 1990 Vissuta a Porto Sant’Elpidio, nelle Marche, fino all’età di 18 anni, nel 2009 consegue il diploma di maturità scientifica e nei due anni successivi inizia a frequentare i primi due anni di corso di Ingegneria Edile Architettura presso la facoltà di Ingegneria di Ancona. Nel 2011 decide di iscriversi al corso triennale di fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni a Firenze. Ha seguito vari workshop di fotografia con Simode Donati (fotogiornalismo), Edoardo Delille (luci flash), George Tatge (banco ottico), Gabriele Galimberti (fotogiornalismo), Edward Rozzo (reti di comunicazione e trasmissione dell’immagine), Silvia Camporesi (creazione di un’immagine artistica), Lorenzo Colloreta (Guru Adobe: tecniche avanzate di Photoshop), Stefano Fomasi (video). GIACOMO SALIZZONI / Bologna, 1994 Nasce nel 1975 a Bologna. Si trasferisce per gli studi di Architettura a Firenze nel 1994 e qui vi continua a vivere e lavorare. Architetto, fotografo, videomaker, designer e guerrilla gardener, prosegue un percorso creativo dove ama contaminare le proprie capacità espressive. Con la tecnica di animazione a passo uno (stopmotion) si diverte a creare piccole storie surreali su tematiche sociali o su marchi commerciali. Cittadino e coltivatore, due termini che possono andare a braccetto con diverse soluzioni per catturare il sole, salvare gli spazi, divertirsi con gli elementi della natura che in città ci stiamo dimenticando. Subirrigazione, orti comunitari o appesi, pareti aromatiche, seedcards, e seedbombs sono alcuni degli strumenti che gli servono per ispirare altri cittadini a tornare ad essere un po’ contadini. [email protected] www.guerrillagardener.it giacomosalizzoni.com 41 EVA SAUER Nel 1985 si trasferisce a Düsseldorf e Amburgo, Germania. Attualmente vive tra Düsseldorf e Firenze. 2014 Mostre personali: Polymorphosis, a cura di A. Gallicchio, Interno Otto, Prato (Contemporaneafestival Prato). Mostre collettive: Kunstpunkte, Düsseldorf. 2013 Personali: Back from Toulouse (doppia personale), Atelier Am Eck, Duesseldorf. Collettive: Vor Ort, Orte, a cura di Petra Kammann, Schloss Benrath, Düsseldorf. Finte Nature, a cura di Giacomo Bazzani, Mac´n Museum Monsummano. Past Forward, Conservare Memoria-Produrre Realtà, a cura di Alessandro Romanini, Centro Arti Visive di Pietrasanta. Un Certain Regard, a cura di M.C. Bergesio, Museo Marino Marini, Firenze. Semper verde, a cura di Petra Kammann, Schloss Benrath, Düsseldorf. 2012 Personali: Duskfall Memories, Tethys Gallery, Firenze. Collettive: W. Sauer und seine Familie, a cura di Inge Sauer, Düsseldorf.(D) Piano con Paesaggio, visioni e confronti, a cura di P. Gaglianò, Teatro Studio Scandicci. Terribilità e Vaghezza, a cura di Lucia Giardino, Villa Bertelli, Forte dei Marmi. 2011 Personali: Ins Blaue hinein, a cura di Emily Barsi, Galerie Gedok, München. Collettive: The Wall Archieves, a cura di P. Gaglianó. Reaload, Roma/Nosadelladue, Bologna. Kunstpunkte, Düsseldorf. Nel Fiume in Piena, a cura di Giacomo Bazzani, Mac´n (Museo di Arte Contemporanea e Novecento) Monsummano Terme. Cities, Controcorrente, a cura di Pietro Gaglianó. Zoom Festival 2011 Giovin’Astri, Scandicci. 2010 Personali: Noble Explosion, Villa Bottini, Lucca, a cura di P.E. Antognoli ed Emily Barsi (P38). In cooperazione con Galleria numero38. Collettive: Outside the Wall, a cura di Viviana Siviero per la galleria Alexander Alvarez. Alessandria Zooning ordinances, a cura di Collettivo Millepiani, Villa Romana, Firenze Kunstpunkte, Düsseldorf. Contrasto, Performance e Happening presso Villa Romana. The Wall Archieves, a cura di Pietro Gaglianò, Firenze. www.evasauer.allyou.net 42 KATHLESS SCULLY Si trasferisce a New York City all’età di diciotto anni per studiare presso il Fashion Institute of Technology. Dopo circa un decennio nel settore della moda la voglia di avere un maggiore impatto nel mondo del design e un minore impatto sull’ambiente è diventato l’impulso per studiare al Pratt Institute nel programma di Master of Industrial Design. Al Pratt è stata in grado di affinare il suo approccio olistico al design. www.scullynewyork.com 43 ALESSANDRO SECCI / Firenze, 1965 Vive e lavora a Firenze. Dopo la laurea in Scultura alla Accademia di Belle Arti di Firenze consegue una laurea triennale in Storia dell’Arte alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze. Dagli anni 1990 inizia il percorso artistico lavorando con varie gallerie d’arte fra le quali: Galleria Continua, Galleria Diecidue, Galleria Unimedia, Galleria via Farini, Galleria La Corte. Numerose anche le collaborazioni con compagnie di teatro. Attualmente arricchisce la propria esperienza artistica collaborando con il Teatro Opera di Firenze come tecnico della scenografia. 44 STEFANO TONDO / Lecce, 1974 Vive a Firenze. Diplomatosi nel 1998 presso L’Accademia di Belle Arti di Firenze, già durante il corso degli studi, oltre a portare avanti il suo lavoro artistico, svolge attività di fotografo pubblicitario, che abbandona nel 2002 per dedicarsi liberamente alla sua arte. Del 2003 la prima personale (Exit, Galleria Raggio Verde, Lecce), realizzata insieme all’artista Irena Kalodjera, con la quale da tempo aveva avviato un sodalizio di lavoro. La sua attività prosegue con varie esposizioni collettive e personali tra cui si segnalano la XII Biennale Internazionale di scultura di Carrara e, nel 2008, la XV Quadriennale d’Arte di Roma. Nel 2010 è co-fondatore dello Studio MDT insieme agli artisti Raffaele Di Vaia e Franco Menicagli con i quali, oltre a condividere lo spazio per la propria produzione artistica, propone un luogo di scambio e confronto per eventi di cultura contemporanea, mettendo a confronto le realtà artistiche del territorio con quelle nazionali e internazionali. www.stefanotondo.it studiomdt.wordpress.com www.studiomdt.altervista.org 45 DAVID ANDRE WEISS / Chicago, 1962 Non categorizzare il suo lavoro secondo forme o campi specifici. I suoi concetti e progetti spaziano dalla direzione artistica di editoriali, fotogiornalismo, fotografia di strada e il lavoro delle imprese. Il concetto è di codificare e ri-codificare un’immagine originariamente appartenente alla fotografia documentaria in un’opera d’arte, “filtrato e ampliato attraverso un linguaggio che è la mia. Sta allo spettatore di prendere il mio punto di vista e applicare le sue/suoi propri criteri e le conoscenze per stimolare la memoria, l’invenzione e luogo. “Un camaleonte creativa, Weiss cambia continuamente il suo modo di vedere, le riprese e la lavorazione dei suoi soggetti/opere. Ha ricevuto una educazione formale in Storia dell’Arte presso l’Università di Chicago sotto la guida del professor Joel Snyder, e laureato presso l’International Center of Photography di New York City nel 1987. Il suo lavoro è stato pubblicato su vari giornali e riviste di tutto il mondo. Attualmente vive e lavora a Firenze, l’Italia, dove è la Cattedra Dipartimento di DIVA, la scuola di Digital Imaging e Arti Visive all’Università di Firenze delle Arti. davidandreweiss.com 46 VIRGINIA ZANETTI / Fiesole, 1981 Vive e lavora in Toscana e all’estero. Si laurea in pittura con lode all’Accademia di Belle Arti di Firenze, consegue il master in didattica dell’arte ed abilitazione all’insegnamento. Partecipa a svariate residenze artistiche e collabora per lezioni, laboratori, opere permanenti o mostre con istituzioni italiane e straniere per la cultura e l’arte contemporanea, come il Man di Nuoro, il CCC Strozzina di Firenze, il CAC Luigi Pecci di Prato, la Kunsthalle di Berna, il CACT di Bellinzona. Il suo lavoro è presente in diverse pubblicazioni come Breve storia della curatela, in collaborazione con Hans Ulrich Obrist, pubblicata da postmediabooks. Con la sua ricerca tenta di individuare ed abbattere il confine tra dove inizia un’opera ed il suo spettatore, attraverso dinamiche relazionali o i codici condivisi da una comunità. Questo rende le sue opere parte integrante dell’ambiente in cui nascono: collettori di dinamiche umane, piuttosto che semplici oggetti di contemplazione. www.virginia-zanetti.com GRAZIE A tutti gli artisti che hanno partecipato donando una loro opera (e anche quelli che avrebbero voluto partecipare… ci sarà un’altra occasione!), a Roberto Gelli per la pazienza e il sostegno, a Pietro Gaglianò per l’entusiasmo con cui ha accettato questo ruolo insolito di battitore, a Valeria Romano ed Elizabeth Wadium per la loro preziosa collaborazione e professionalità, a Muttnik (Silvia Agozzino e Alberto Bolzonetti) per la loro passione nel realizzare il “volto” di questo evento, a Paolo Luzzi, ad Alba Scarpellini e tutto il personale dell’Orto Botanico di Firenze per il loro continuo e prezioso lavoro di ricerca e tutela, ai librai di Todo Modo per la loro ospitalità e a Monica Zanfini per la sua collaborazione e… a tutti… a tutti quelli che avranno la generosità di contribuire alla rinascita del Giardino dei Semplici.
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