1 Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali

Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali
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Anno XLVII - N. 8 Novembre 2014 - Diffusione Gratuita (10 numeri annui) senza impegno fisso di recapito mensile.
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ARTECULTURA
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Sergio Sarri
simboli e colori
della creatività
RAINBOWROOM
Ho sempre considerato importante il
contatto diretto con gli artisti, e il rapporto di amicizia nato e cresciuto con
Sergio Sarri me ne ha data piena conferma: vederlo al lavoro con tecnica scrupolosa e raffinata - degna di un pittore antico mi affascina. Come d'altronde il sentirlo parlare: dogmatiche
denunce, memorie rivelate, concetti
sezionati e, soprattutto, risposte a domande. Come in questo caso, avendo
avuto il privilegio di seguire genesi e
sviluppo di questo ciclo di opere.
Armando d'Amaro: Sergio, raccontami
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come è nata l'idea di questo tuo ciclo
recente.
Sergio Sarri: Dalla parola stessa, cioè
dalle due parole che ho fuso insieme:
rainbowroom.
A.d'A. La stanza arcobaleno?
S.S. O l'arcobaleno in una stanza... insomma, una sorta di realtà fantastica.
A.d'A. La stanza è un tema ricorrente
nei tuoi lavori...in più sbaglio o anni fa
avevi già realizzato un ambiente con
arcobaleni?
S.S.
Esatto, ma ora tutto nasce da
un'immagine ritagliata, come sono solito fare, da un giornale: ne avevo messo da parte un certo numero raffigu-
ranti scritte al neon, da riproporre nei
miei quadri, e questa era la più suggestiva.
A.d'A. Insomma, ritrovandotela tra le
mani...ti si 'acceso' qualcosa!
S.S. Mi ha messo in moto una serie
infinita di visioni, assonanze, interrogativi...RAINBOWROOM...la possibilità di creare un luogo meraviglioso,
ma vivido nelle mie realtà, un luogo
dove tutto può accadere.
A.d'A. Una sorta di Wunderkammer,
una camera delle meraviglie stipata di
oggetti straordinari?
S.S. Si, come quella dove Rodolfo
d'Asburgo, l'Imperatoere alchimista di
Praga (la Praga magica di Angelo Maria Ripellino), accumulava meraviglie
da tutto il mondo, comprese le tele fantastiche dell'Arcimboldo, una installazione ante-litteram che inventava il
surrealismo secoli prima di Breton.
A.d'A. In qualche modo tra queste
mirabilia vi sarebbero potute rientrare
anche le tue opere come artificialia,
così particolari per la loro originalità
unica, realizzate con tecnica raffinata...
S.S. Grazie, effettivamente vedo le
mie stanze come Kammerspiele, teatro di accadimenti, atti unici, fenomeni: ho ritenuto anch'io poter illustrare,
in spazi-tele, tutto il rappresentabile.
A.d'A. Tutto?
S.S. Tutto: qualcuno, in un momento
di megalomania, non ha sostenuto
come l'artista sia l'unico essere a poter creare, come Dio, dal nulla l'inesistente?
A.d'A. Te la passo...
S.S.
Ad ogni buon conto in queste
mie stanze arcobaleni non ce ne sono.
Nemmeno uno.
A.d'A. Siamo partiti da un'immagine
ritagliata di una scritta per te anonima:
La copertina: The First, 2012, cm. 120x100
Dal basso di sinistra in senso orario:
Bonjour monsieur Hausman, 2012, cm. 120x120
Il maestro Sergio Sarri
Wonderboy (Rainbowroom n.1), 2012, cm.130x100
Dress code (Rainbowroom n.2), 2012, cm. 100x80
Revolution (Rainbowroom n.4), 2012, cm. 120x100
ma so che alla fine hai scoperto che
una rainbow room esiste davvero.
S.S. Si, e meno male che lo sono venuto a sapere a ciclo terminato, così la
realtà non ha contaminato le mie fantasie. Leggendo un racconto di Truman
Capote un personaggio, ad un certo
punto, esclama qualcosa di simile:
"...ah, dalla Rainbow Room, che panorama!". Incuriosito ho fatto una veloce
ricerca in internet e salta fuori che la
'mia' scritta campeggia sul Rockfeller
Center a New York: è il nome di un ristorante/sala da ballo - allestito in stile
liberty nel '34 - che dal 65° piano offre
una vista mozzafiato sulla metropoli.
A.d'A. Alla fine: un banale locale di
ritrovo per ricconi.
S.S. Indubbiamente, anche se lì sono
avvenuti avvenimenti meravigliosi, vi
hanno girato anche famosi musical sembra vi volteggino ancora Fred
Astaire e Ginger Rogers - ma questa,
appunto, è un'altra storia.
Armando d’Amaro
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Anche in questo suo recente ciclo
artistico, suggestivamente intitolato
RAINBOWROOM, Sergio Sarri
conferma con un articolato e lucido
approfondimento, il rapporto, per lui
assai particolare sia dal punto di vista
dialettico che pratico, uomo-macchina. Sarri del resto possiede tutti i
requisti giusti per un’operazione estetica e culturale di tal genere. Infatti
appartiene a quell’intenso filone di ricerca che tra la fine degli anni sessanta e l’inizio del decennio successivo
ha saputo infondere una nuova linfa
espressiva e concettuale alla realtà
della figurazione, ponendola a stretto
contatto con le tematiche sociali del
tempo e liberandola da quelle incrostazioni, più passivamente descrittive, che ne appesantivano visione e
sviluppo. Le nuove acquisizioni della
sociologia, della psicoanalisi, della
semiologia, che allora iniziavano a diffondersi, pur con ritardo in Italia, sono
state accolte da artisti come Sarri quali spunti assai indicativi di ricerca e di
cultura. Ed è pertanto all’interno di
queste premesse culturali, ancor prima che estetiche o formali, che la
sua pittura si è particolarmente approfondita con acute aperture anche ad
altri media, come il fumetto, il cinema, la fotografia. Sarri è così pervenuto ad una sua personale sintesi di
espressione pop e di radice metafisica. Due elementi, quest’ultimi, che si
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rivelano per lui estremamente idonei
per codificare ed esprimere quel difficile rapporto uomo-macchina che è
al centro della sua ricerca. E’ innegabile, del resto, che la macchina, con
le sue protesi tecnologiche, sia uno
dei fattori fondamentali del mondo moderno, ma una volta che si sono prese
le distanze dalle sue roboanti esaltazioni, di cui vagheggiava il
Futurismo, essa è poi apparsa alla coscienza contemporanea più avvertita
in tutta la sua problematicità di
coercizione ed ingabbiamento. Condannarla per principio sarebbe stato
puerile, quello che occorreva, invece,
era di interiorizzarla nella sfera ironica dell’inconscio, tra-sfigurarla nelle
profondità più recondite dei propri pensieri. Tutto questo nelle composizioni di Sarri risalta con sferzante evidenza
nel dinamico gioco delle allusioni, negli ossimori puri dell’immagine, capace di contenere in se stessa tutto e il
contrario di tutto. Pertanto, la macchina, ignorata nel suo dettato sociale
e tecnologico, risale a nuova vita nella realtà fantasmagorica dell’immagine, sulla quale e nella quale, però, il
controllo simbolico è estremamente
logico e produttivo. In questo senso le
immagini di Sarri sono un ingranaggio
perfetto, un orologio visivo dai meccanismi percettivi raffinatamente oliati
e configurati. Nei blu galattici, nelle
magiche accensioni dei neon, nelle
Da sinistra a destra in senso orario:
Drink, 2012, cm. 120x120
Marathon end (Rainbowroom n.6), 2012, cm. 100x80
T - Rex (Rainbowroom n.6), 2012, cm. 100x80
Studio per T-Rex, 2011, cm. 65x55
Android AT 6 AM (Rainbowroom n.5)
fosforescenti scie di una luminosità
artificiosa e siderale, in questa atmosfera, quasi da Blade Runner, la vitalità espressiva delle configurazioni elaborate da Sarri, rivive come teatro, libero proscenio immaginativo della nostra epoca, del resto così frammentata proprio a partire dal proliferare infinito di immagini, visioni, simboli. La
realtà della figurazione, da vedere
come rispecchio della natura è giunta
al suo limite, essa può ripresentarsi
solo come emblema di una artificiosità
che tutto ricrea e trasforma, come per
esempio, una perfetta Venezia ricostruita recentemente in Cina.
Sarri indaga, dunque, questa realtà
sociale, psicologica e la rende plasticamente evidente nelle sue composizioni, ricche di stimoli culturali ed
interiori. Le sue immagini sono
volutamente de-contestualizzate proprio per attivarne in maniera nuova,
non indotta, risonanza e percezione.
Immagini, quindi, che diventano una
sorta di realtà mutante del nostro tempo, a cui la nostra sensibilità deve ovviamente apporre il suo liberante contributo di lettura e coinvolgimento.
Teodosio Martucci
Esposizioni recenti
2014 Rainbowroom e altre opere recenti, Galleria Annunciata, Milano, personale. Erotica,
Art&Comics, Torino. Scegli il tuo quadro, Università Bocconi, Milano. L’Arte in gioco, Chiostri di S. Caterina, Finalborgo. 2013 Inchiostro
d’Autore, Forte del Priamar, Savona. Sarri,
Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea,
Albissola, personale. Sarri allo yacht club Della
Pasqua, Ravenna, personale. 2012 Anni ‘60/
’70 Come eravamo, Spazio Annunciata, Milano. La Magnifica Ossessione, Galleria Punto
Due, Calice Ligure. Flaneur, Atelier du Prè,
Cannes. 2011 Sergio Sarri, Selezione per una
antologia, Galleria Comunale di Cesena, personale. Dante e i traditori, Casa di Dante,
Pescara. 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia
sezione Lombardia, Milano. Sarri vs SeSar, Galleria Punto Due, Calice Ligure, personale. 2010
Sarri – SeSar, Università Bocconi, Milano, personale. Sarri – SeSar, Art & Comics Gallery,
Torino, personale. Ci rivediamo al civico sette, Galleria Punto Due, Calice Ligure.Futurismo
& Sessantotto, Galleria Punto Due, Calice
Ligure. Stemperando, Biblioteca Centrale di
Roma. I Simulacri, Complesso Monumentale
dei Chiostri di Santa Caterina, Finalborgo,
Savona, personale. 2009 Sergio Sarri & Catalogo Ragionato, Galleria Cà d’Oro, Roma, personale. Intorno alla figurazione, Sansepolcro,
Arezzo. Sergio Sarri & Catalogo Ragionato,
Galleria Vinciana, Milano, personale.
Sergio Sarri nasce a Torino nel 1938. L’inizio
della sua attività risale ai primi anni Sessanta,
dopo lunghi viaggi in Europa e negli Stati Uniti.
Ha esposto in numerosi musei e gallerie a livello internazionale, è stato invitato alla Biennale di Venezia (1972-2011) ed alla Quadriennale
di Roma (1986). Sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private.
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Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano
ALLARME ONU:
RAGGIUNTO NEL 2013 IL LIVELLO PIU’ ALTO DI GAS A
EFFETTO SERRA DEGLI ULTIMI 30 ANNI.
Nel 2013 la concentrazione di anidride carbonica
nell’atmosfera è cresciuta a un ritmo record:lo ha
reso noto l’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO). Ma l’Italia è in controtendenza: oggi
le nuove costruzioni utilizzano la metà dell’energia
impiegata trent’anni fa e anche l’industria è molto
meno energivora rispetto agli Anni Ottanta, fanno
notare gli esperti di Avvenia, leader nazionale
dell’efficientamento energetico.
Info: [email protected]
“MILANO CUORE D’EUROPA”;
OLTRE 200 APPUNTAMENTI DAL
15 SETTEMBRE AL 31 DICEMBRE
PER ACCOMPAGNARE LA VITA
CULTURALE DELLA CITTA’ DURANTE IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UE
- Dopo Autunno Americano, il programma dedicato al Novecento d’oltreoceano nel 2013, anno
della cultura italiana negli Stati Uniti, e Primavera
di Milano, il calendario incentrato sulla tradizione
artistica e culturale della nostra città e sugli artisti
che hanno contribuito a formarne l’identità, il
prossimo palinsesto autunnale, Milano Cuore
d’Europa, accompagnerà la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti
e i movimenti che hanno contribuito a costruire
l’identità della cittadinanza europea. Il programma
completo sul sito:www.milanocuoredeuropa
Suore uccise in Burundi, Presidente
Cattaneo: “Sacrificio che ci ricorda
tanti missionari. Da loro un contributo
di carità per chi soffre”.
“In questa occasione voglio sottolineare l’importanza di una pacifica convivenza fra i popoli. Il
Papa ha auspicato che dal sangue possa nascere
un seme di speranza. Raccogliamo le sue parole di
fronte a questo martirio”. Minuto di silenzio in
Consiglio regionale. Informazioni:
[email protected]
Violenza sulle donne: studenti di cinque scuole lombarde scriveranno un
libro che racconta le loro emozioni.
L’iniziativa presentata a Palazzo Pirelli coinvolge
numerosi studenti della scuola Buzzati di Milano,
della Marzoli di Palazzolo sull’Oglio (BS), dell’Istituto Statale di Chignolo Po (PV), delle scuole
Bassi e Primo Levi di Seregno (MB). “Questa
iniziativa si inserisce nel percorso già avviato
dal Consiglio regionale con l’approvazione
unanime di una legge che prevede azioni concrete a sostegno delle donne vittime della violenza
e iniziative di prevenzione rivolte soprattutto
alle giovani generazioni - ha sottolineato nel
suo intervento la Vice Presidente del Consiglio
regionale Sara Valmaggi. Info: 02/67482073
GAM. LE COLLEZIONI GRASSI E
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VISMARA RESTITUITE ALLA CITTA’
CON UN NUOVO ALLESTIMENTO
GRAZIE ALLA PARTNERSHIP PLURIENNALE CON UBS
Lo scorso 5 settembre il secondo e ultimo piano
della Villa Reale di Via Palestro, sede della GAM
Galleria d’Arte Moderna, negli ultimi mesi è stato
oggetto di un attento lavoro di riallestimento delle
sale e di un rinnovato percorso espositivo. Oltre
ad una nuova disposizione delle opere appartenenti alla Collezione Grassi, le sale ospiteranno
tutti i capolavori della Collezione Vismara fino ad
alcuni mesi fa esposte al piano terra. Due preziose
raccolte che completano il percorso permanente
del Museo e che insieme, costituiscono un corpus
eccezionale di capolavori del Novecento.
Info: 02-88450150
VILLA REALE DI MONZA APRE
LE SUE PORTE AL PUBBLICO
Lo scorso 8 settembre 2014 con la partecipazione
di Philippe Daverio, comitato scientifico Nuova
Villa Reale di Monza Spa, Roberto Scannagatti,
sindaco di Monza e Presidente del Consorzio
Parco e Villa Reale di Monza, Attilio Navarra,
Amministratore delegato Italiana Costruzioni, è
stata l’occasione per riscoprire uno dei più affascinanti tesori dell’arte e della storia del nostro territorio . E’ seguito, in anteprima, la mostra fotografica di Piero Pozzi “Memoria e Splendore: una
storia per immagini”, inaugurata alla ore 19.
Info: 02/624999.1 - http://www.secrp.it
7.8. NOVECENTO
Gran mercato dell’antico 14-15-16 novembre.
A Modena “Capitale dell’antico” la riscoperta di
oggetti d’altri tempi, rari e preziosi. Dal 14 al 16
novembre ModenaFiera ospita la ventottesima
edizione del Gran Mercato dell’Antico. La manifestazione, completamente rinnovata, propone quest’anno anche un’area alle stampe e ai libri antichi.
Qualità e prezzo costituiscono l’invito dell’edizione. Info: 059.848380
A PADOVA IL GIARDINO DELLA
BIO-DIVERSITA’Nuova Sezione dell’Orto Botanico dell’università
La nuova area, grazie alle avanguardistiche serre,
conferma e amplia la vocazione dell’Orto alla conservazione della biodiversità. Solo il 10% delle
specie vegetali presenti sulla Terra è conosciuto,
mentre si stima che ogni giorno si estinguano
centinaia di specie mai conosciute. L’antico Orto
patavino, il più antico del mondo, Patrimonio
dell’Umanità, dal lontano 1545 ha visto passare
dai suoi cancelli semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo,
il girasole, tra le molte. Tutt’ora , al riparo delle sue
antiche mura, vegetano specie rare, altrove minacciate d’estinzione e altre già scomparse in natura.
Le serre del Giardino della Biodiversità sono una
ideale sezione a Padova del pianeta Terra.
Info: tel. 049 827 3520
AGORA’47 APRE LE PORTE DEL
NUOVO SPAZIO DESIGN DI CITTADELLA
E’ stato inaugurato lo scorso 10 ottobre il nuovo
spazio temporaneo dedicato al design e all’arte,
Agorà 47, in collaborazione con lo showroom
Puesme Home di Cittadella (PD)
L’innovativo polo creativo che sarà suddiviso in
esposizioni permanenti e temporanee al design ed
affiancate da uno spazio cucina riservato alle
performance live di showcooking. Giovanni Motta,
un poliedrico artista ha presentato per l’occasione una versione speciale in edizione limitata dei
“Momonsters” (Bosa ceramiche)
Info: www.agora47.com
UNICREDIT DA 12 ANNI AL FIANCO DI
ARTISSIMA E DELL’ARTE INTERNAZIONALE
Quest’anno, nel Salotto al primo piano dell’Oval,
la banca accende i riflettori sulla fotografia, con
l’esposizione di tre scatti della UniCredit Art
Collection - la collezione del gruppo che comprende oltre 4000 foto, da quelle storiche alle contemporanee - che richiamano la mostra fotografica
“Facts and Fictions” curata da Walter Guadagnini,
Presidente della Commissione Artistica UniCredit
ed allestita al Multimedia Art Museum di Mosca
dal 14 ottobre al 9 novembre 2014. Artissima sa
essere una eco d’arte di vasto interesse che
Unicredit sostiene a giusta considerazione di continuità. Info: 026249991
FONDAZIONE TORINO MUSEI
IN GOOGLE ART PROJECT
I capolavori di GAM, Palazzo Madama, MAO e
Borgo Medievale parte dal progetto di Google
Cultural Institute. Fondazione Musei Torino, grazie alla collaborazione con Google Cultural
Institute, entra a far parte di Google Art Project
(www.google.com/artproject), la piattaforma online che si propone di rendere accessibile in rete
al pubblico di tutto il mondo il patrimonio culturale
del partner dell’iniziativa.
Info: [email protected]
L’Adorazione dei Magi di Leonardo
conclusa la prima fase del restauro.
Sono stati presentati lo scorso 23 settembre all’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro della fortezza da Basso di Firenze, i risultati della
prima fase dell’intervento di restauro sull’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci, alla presenza
di Cristina Acidini, soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per
il Polo Museale della città di Firenze, di Marco
Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre
Dure, di Antonio Natali, direttore della Galleria
degli Uffizi e di Maria Vittoria Rimbotti, presidente
degli Amici degli Uffizi.
Grazie al sostegno degli Amici degli Uffizi, il capolavoro di Leonardo, dipinto su tavola, raffigurante
l’Adorazione dei Magi (cm 246x243), iniziato nel
1481 per il monastero di San Donato a Scoperto e
lasciato incompiuto, nel novembre 2011 è stato
trasferito dalla Galleria degli Uffizi al Laboratorio
di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso. Dopo le indagini diagnostiche si
è iniziata una prima fase del restauro dedicato alla
parte pittorica che si concluderà entro l’estate del
prossimo anno. Info: tel. 055-2388721
SCHERMO DELL’ARTE - FILM
FESTIVAL 12-16 novembre 2014
Cinema Odeon e altre sedi a Firenze.
Dal 12 al 16 novembre 2014 si terrà la VII edizione
dello Schermo dell’arte Film Festival, progetto che
indaga le complesse relazioni tra il cinema e l’arte
diretta da Silvia Lucchesi. Viene presentato un
Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano
ricco programma di film d’artista e film dedicati ai
protagonisti dell’arte contemporanea in anteprima italiana, si terranno incontri e workshop che
coinvolgeranno artisti, registi, curatori e direttori
di istituzioni internazionali.
Info: www.schermodellarte.org
BANCA DI PISA E FORNACETTE
SPONSOR DELLA MOSTRA DI
MODIGLIANI A PALAZZO BLU
Il percorso espositivo, dedicato al periodo parigino dell’artista livornese, si compone delle opere
provenienti dal Centre Pompidou e dei capolavori
presenti nelle principali collezioni pubbliche e
private. Oltre ad una selezione di opere del grande
maestro si potranno ammirare anche dipinti di altri
pittori come Soutine, Picasso, Chagall ed altri. Una
panoramica completa del contesto artistico in cui
è vissuto “Modì”. La mostra, curata da Jean Michel
Bouhours, studioso di Modigliani e curatore del
dipartimento delle collezioni moderne del Centre
Pompidou a Parigi, rappresenta un imperdibile
appuntamento per il territorio pisano a cui la banca
non poteva mancare. Una considerazione in più
che invita a visitare la mostra. Info: 335213305
ma.a.x.museo - al via la nuova stagione
culturale 2014-2015
La missione del m.a.x. museo è quella di divulgare
la conoscenza dell’arte grafica, del design, della
fotografia e della comunicazione visiva contemporanea. Con il termine di “grafica” s’intende il
settore della produzione artistica orientato alla
progettazione di prodotti di comunicazione visiva
e, in particolare, il graphic design (progettazione
grafica) e la grafica d’arte con il settore della
“grafica storica”. L’aspirazione del m.a.x. museo
è quella di costituire un ponte tra il passato e le
nuove generazioni dei grafici e designer attraverso esposizioni, conferenze e momenti d’incontro.
Info: tel. 41(0)916950888
MUSEO DI STORIA NATURALE.
PRESENTAZIONE A WASHINGTON DEL PRIMO SCHELETRO COMPLETO DI SPINOSAURO.
Del Corno: “Soddisfazione per i risultati dell’attività di ricerca dei nostri musei”
E’ stato presentato a Washington, presso il quartier
generale della National Geographic Society, lo
scheletro più completo nella storia della
paleontologia: un fossile di Spinosauro di 97 milioni di anni di età che ha permesso di comprendere
bene l’aspetto, le proporzioni e le inusuali abitudini di vita di questo dinosauro, che con i suoi 15
metri di lunghezza si conferma anche il più grande
predatore di tutti i tempi, ancor più lungo del
Tirannosauro Rex. Determinante il contributo dei
paleontologici del Museo di Storia Naturale di
Milano per la scoperta, realizzata in Egitto, che ha
portato alla luce il primo esemplare completo di
dinosauro semiacquatico. Info: 0 2 88450150
SCOMPARSA MITORAJ.
DEL CORNO: “ Il mondo dell’arte perde oggi
uno degli interpreti più significativi della
contemporaneità”. Milano conserva tre suoi
lavori: il ‘Grande toscano’ in piazza del Carmine,
la ‘Fontana del Centauro a Gratosoglio e
l’’Omaggio a De Sabata’ presso il Teatro alla
Scala. Tanti i suoi lavori che sono andati ad
arricchire piazze e vie d’Italia.
BRAVA FESTEGGIA L’ED. N. 60
A Bruxelles dal 24 gennaio al 1 febbraio 2015
Negli oltre 15.000 mq. del gioiello dell’architettura
industriale belga di inizio Novecento troveranno
spazio 126 espositori internazionali: “Il numero dei
galleristi presenti resta fisso nonostante le richieste
siano in continua crescita: preferiamo privilegiare la
qualità rispetto alla quantità spiega Harlod t’Kint
de Roodenbeke,Presidente dell’associazione Foire
des Antiquaires del Belgio. Info: 011 547 471
PHOTISSIMA ART FAIReFESTIVAL
Torino ex Manifattura Tabacchi 6-30 novembre
2014. IL TEMA DELL’EDIZIONE 2014: TIME
OUT. E’ tempo di tracciare il confine tra ciò che
è fotografia artistica e ciò che non lo è. Mettere uno
spartiacque o dimostrare che non ve ne sono.
L’annoso e mai chiuso dibattito viene di nuovo
colto da Photissima con lo scopo di stimolare il
dialogo tra realtà diverse, attraversando i molteplici aspetti dell’arte fotografica. Per cui Photissima
è il forum ideale per gallerie e artisti che vogliano
esibire le proprie opere potendo contare su un
vasto pubblico di compratori, appassionati, critici
e istituzioni. Info: tel. 3936062994
DANIEL BUREN
E’ la nuova opera permanente realizzata per il
Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro.
Si tratta di Cabane eclatèe aux 4 couleurs, opera
in situ, un vero e proprio organismo plasticoarchitettonico che ha la caratteristica specifica di
trasformare e di essere trasformato dal luogo creando un rapporto di reciproca interdipendenza.
info: www.studioesseci.net
LA “SACRA FAMIGLIA”
DI FEDERICO BAROCCI
Un evento che segnerà un felice connubio tra arte,
orologeria di pregio e oreficeria di alta fattura,
quello in programma a Les Ambassadeurs di
Lugano, dal 23 ottobre all’8 novembre 2014.
Nel cuore di Lugano, in via Nassa 5, sulla direttrice
che collega le due istituzioni museali più importanti della città, la sede luganese dell’azienda svizzera
sinonimo di lusso ed eleganza ospiterà il primo
appuntamento con il format Les Ambassadeurs
des Art un capolavoro di Federico Barocci
(Urbino, 1535-1612). Protagonista di questi primo
appuntamento sarà La Sacra Famiglia. Informazioni e prenotazione: www.lesambassadeurs.ch.
CULTURA A PETRALIA SOTTANA
Per il quarto anno consecutivo gli ex studenti
dell’Istituto magistrale di Petralia Sottana, sulle
Madonie, si sono incontrati per celebrare il 55°
Anniversario dalla conclusione del percorso di
studi secondari. Anche quest’anno hanno dedicato l’incontro a un tema particolare: “La Comunicazione”, celebrando l’anno così proclamato
dall’ONU. L’intera giornata del 20 agosto è stata
dedicata alla libera espressione artistica sulla comunicazione. Diversi ex studenti, ora medici, insegnanti, impiegati in pensione, ecc. hanno presentato i propri elaborati. Di rilievo quello del promotore Giulio Rinaldi, di Francesco Marzullo autore
di una breve storia sulle cure empiriche dei vari
malanni, di Giuseppe La Placa autore dei suoi versi
sulla storia contadina in dialetto siciliano, di
Antonella Rigatuso, sicilianista raffinata che ha
letto i brani di autori siciliani a partire dal più antico
“Cielo d’Alcamo”. Il pieghevole contiene un poster
sulla comunicazione elaborato da Mimmo Sabatino
e spiegato da Gandolfo Vena, autore anche dei
versi riportati nel pieghevole, Una giornata di
allegria, ricordi e riflessi con voglia di contribuire
alla crescita culturale della Sicilia.
Info: tel. 0921.647286
Premio Manente
La stagione turistica si è mestamente conclusa,
come un apparecchi elettrico cui tolgono la spina.
Qui dura poco più di un mese, a dispetto dell’amenità del luogo, della bellezza del mare e della grande
disponibilità di spiagge ampie e libere di cui i turisti
posso avvantaggiarsi. Il paese è ripiombato nella
monotonia del tan tran della quotidianità. I giovani sono ripartiti per i luoghi di lavoro e di studio e
il paese è popolato soprattutto da anziani e donne.
Pochi, troppo pochi i giovani in età lavorativa che
hanno un futuro qui. Si è fatto, e si fa poco, per
creare opportunità di lavoro. Fitto il programma
delle iniziative musicali e ludiche offerte dall’amministrazione comunale e da alcune associazioni
nei mesi di luglio e agosto, anche se poche hanno
lasciato il segno. Due iniziative, però, si sono
nettamente distinte su tutte le altre: la sagra della
sardella a Crucoli lungamente rodata dalle
numerosissime edizioni, anche se, a mio avviso,
comincia a evidenziare qualche ruga e il premio
Manente che si è svolto il 24 agosto nella splendida cornice del santuario della Vergine di
Manipuglia, grazie alla lungimiranza e al notevole
impegno della Marasco Comunicazione che l’ha
fortemente voluto.
Giunto alla sua terza edizione, il premio, è dedicato
alla memoria di Checco Manente, giovane musicista e regista Rai di Crucoli, scomparso tragicamente il 5 maggio del 2002 a causa di un incidente.
Francesco Manente, oltre ad essere stato il regista
di numerosi programmi musicali della Rai, da “Furore”, “Tournée”, “Orecchiocchio”, “Comici” , il
Nuovo Cantagiro, Castrocaro, Sanremo Blues,
Sanremo Rock, “Tenera è la notte”, è stato un
grande musicista che si è speso molto per valorizzare la buona musica calabrese. Il premio è un
ambito riconoscimento per quei gruppi che
innervano e rivitalizzano la buona musica calabrese
sia attraverso la valorizzazione delle tradizioni sia
mediante la ricerca di nuovi ritmi e nuovi suoni.
Quello che ho apprezzato della serata, oltre al
valore dei cinque gruppi giunti in finale, è stato il
grande impegno della Marasco Comunicazione
che ha saputo offrire una notevole prova di professionalità e competenza senza mai cedere alle
ridondanze e alla tentazione di trasformare un
evento musicale e culturale in una passerella per
politici o personaggi del posto. (Cataldo Russo)
Il MuFoCo rischia la chiusura
Il Museo di Fotografia Contemporanea è stato
fondato nel 2004 da Provincia di Milano e Comune
di Cinisello Balsamo. Un patrimonio di oltre 2
milioni di immagini che datano dal secondo dopoguerra ad oggi, 20 mila volumi dedicati alla storia
della fotografia. Una collezione di importanza nazionale che comprende autori italiani e stranieri
e l’archivio analogico dell’agenzia Grazia Neri, che
ha raccontato per immagini la storia del nostro
Paese degli ultimi 40 anni. E’ l’unico luogo in Italia,
tra quelli dedicati alla fotografia, voluto, fondato
ed amministrato da Enti pubblici in un’ottica di
Città Metropolitana, per ragionare su Milano e
hinterland come un unico corpo a finalità sperimentale e informativa dei cittadini oggi in pericolo
di regresso culturale. Info: 335.1219324
ARTECULTURA
7
Milano, Studio Giangaleazzo Visconti
1 ottobre 2014 - 16 gennaio 2015
L’esposizione presenterà 35 fotografie del
giovane artista romano, caratterizzate da
un’elevata precisione formale e da un notevole gusto compositivo. Pur lavorando
con gli strumenti fotografici - apparecchi
Marco Schifano, Tigre, 2012, stampa su carta
baritata montata su alluminio, 140x104 cm
Marco
SCHIFANO
Realtà della finzione
che lo accompagnano fin dalla sua infanzia -, Schifano si muove seguendo una
manualità antica, come un maestro
rinascimentale o come un pittore fiammingo, ricostruendo con maniacale accuratezza le scene che saranno oggetto delle
sue attenzioni. In bilico tra fotografia,
montaggio filmico e pittura, queste immagini si accostano però anche al meccanismo della drammatizzazione teatrale e rappresentano sia la soggettività propria dell’artista, sia l’aspirazione all’oggettività
dei singoli particolari.
Come afferma il critico Gianluca Ranzi,
nel suo testo in catalogo, “C’è un profondo senso dell’avventura che anima le opere di Marco Schifano. L’avventura consiste anche nella creazione di immagini che
contrappongono la rapidità istantanea
dello scatto al tempo lungo richiesto dalla complessa preparazione di ogni set,
delle luci, delle piante rare, degli animali
vivi che vi compaiono, anche amplificata
dall’assenza pressoché totale di interventi di post-produzione digitale sugli scatti
realizzati”. I soggetti comprendono animali, siano essi comuni (capre, oche,
rane), o rari e feroci (leoni, armadilli,
coccodrilli, avvoltoi) e vegetali (piante,
fiori, frutta) che Schifano combina con oggetti inanimati come suppellettili, bicchieri in
cristallo, argenterie. Info 02 795 251
8
ARTECULTURA
ROMA ETERNA
“Opere dalla Collezione Zevi”
A sinistra, Scultore romano del I secolo d.C. (torso),
Bacco, marmo bianco statuario a grana fine, altezza
170 cm. Segue, Scultore italiano del XVIII secolo, Divinità fluviale, marmo, altezza 91 cm. Roma, Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli
Dal 5 giugno al 16 novembre 2014,
l’Antikenmuseum di Basilea (Svizzera) ospita la mostra ROMA ETERNA. 2000 anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri. Il progetto
espositivo è frutto di una cooperazione tra l’Antikenmuseum Basel
und Sammlung Ludwig, la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli
Onlus, con il contributo della Fondazione Roma e l’organizzazione di
Arthemisia. La mostra, curata da
Tomas Lochman e da Dario Del
Bufalo, presenta per la prima volta
in Svizzera oltre 70 sculture provenienti dalle collezioni italiane della
famiglia Santarelli e del critico e storico dell’arte Federico Zeri, i cui lasciti sono conservati in prestigiosi
Istituti come l’Accademia Carrara di
Bergamo e Villa Medici di Roma.
I capolavori comprendono sculture
dall’età imperiale romana fino a quella neoclassica e permettono dunque
di evidenziare l’eterno fascino di
Roma, con la sua capacità di assimilare e rielaborare sempre nuove correnti artistiche e integrarle nel suo
ineguagliabile patrimonio culturale. Il
continuo dialogo con l’eredità classica viene evidenziato tramite la com-
parazione di motivi ed elementi
stilistici diversi, ma sempre legati l’un
l’altro e inseriti nel proficuo solco
della tradizione artistica dell’Urbe.
Sin dall’antichità la scultura ha rappresentato uno dei più efficaci strumenti politici, permettendo ai detentori del potere di rendere di volta
in volta manifeste le proprie rivendicazioni e attestare la legittimità
del proprio dominio. Lungo il corso
dei secoli, imperatori, uomini d’arme,
papi e vescovi hanno sostenuto il loro
prestigio e la loro autorità proprio
attraverso la scultura. Il percorso
espositivo non segue un ordine cronologico, ma accosta le opere secondo le loro caratteristiche tematiche,
formali e stilistiche. Si inizia in
un’ambientazione ispirata agli interni di un palazzo romano, con la sezione dedicata ai ritratti, dalla
statuaria romana del I secolo d.C.,
fino a quella barocca di dignitari ecclesiastici e secolari del XVII
secolo.Il secondo ambiente ospita
sculture a tema mitologico e allegorico, oltre a rappresentazioni di animali e ritratti di bambini.
Info www.antikenmuseumbasel.ch
AMICI DELLA SCALA
Lila De Nobili e 4 monografie
Che una scenografia, un concerto, uno
spettacolo di danza appaghi l’animo è
indubbiamente un fatto di rallegrante
constatazione. Ma forse altrettanto stimolante potrebbe essere conoscere la
genesi di ciò che si è visto, ascoltato,
rendersi conto di quali mezzi tecnici,
culturali, o anche semplicemente quali fortunate coincidenze, abbiano permesso la preparazione e la riuscita di
uno coinvolgente avvenimento teatrale. Ed è pertanto in quest’ottica che
deve essere considerata la meritoria
opera dell’Associazione AMICI DELLA SCALA, straordinariamente stimolata dal Suo Presidente Anna Crespi
Morbio, vòlta a scoprire gli inediti tesori che la prestigiosa attività del celebre Teatro ha promosso nel corso del
tempo. Quindi bozzetti, disegni, figurini, fotografie sono tutti importanti elementi che ricostruiscono, anche
in senso filologico, il percorso di uno
spettacolo, la sua natura di avvenimento e proposta. Si articola così una suggestiva attività editoriale che recentemente ha visto la pubblicazione di un
importante volume, a cura della stessa
Anna Crespi Morbio, dedicato a Lila
De Nobili, figura di costumista e stilista di gran talento, definita da Zeffirelli, “la più grande, la maestra di
tutti noi”. Contestualmente al volume
sulla De Nobili anche quattro eccel-
lenti monografie, rivolte a rilevanti
personalità che hanno collaborato con
il Teatro alla Scala: Fabrizio Clerici,
Lucio Fontana, Odette Nicoletti,
Margherita Palli. Di Fabrizio Clerici
si rammentano le suggestive scenografie caratterizzate da atmosfere
di intensa integrazione tra realtà ed
immaginazione. Lo sperimentalismo
coinvolgente e raffinato di Lucio Fontana, traspare dal suo unico incontro
“scaligero” con l’opera Don Chisciotte
di Petrassi (1967) per la quale disegna costumi e scene. In riferimento ai
nostri giorni l’opera di Odette Nicoletti che oltre con il Teatro alla Scala, collabora anche nel campo del Cinema (Ettore Scola, Il Viaggio di
Capitan Fracassa). Mentre per Margherita Palli, direttrice di Scenografie
alla NABA di Milano e all’Università
degli Studi di Venezia, la scenografia è
soprattutto ricerca di dinamicità
spaziale, di movimento allusivo ed
illusivo.
Percorsi biografici assai differenziati, ma tutti ugualmente attratti dal richiamo culturale del Teatro alla Scala,
dalla sua capacità di attivare in menti
e culture prediposte quella continua
compenetrazione delle arti che della
estetica contemporanea è distintiva ed
organica pietra angolare.
Marpanoza
ARTECULTURA
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- RISORGIMENTO POETICO 8 Novembre 2014 in Collaborazione
Comune Cantalupo Ligure-Artecultura, riflessione
“Giornata Mondiale Disarmo”
22 Novembre ore 15,00 - Milano, via Hajech 27
Aula Magna Liceo Artistico Statale di Brera
NON PUO’ DURARE IN ETRENO
XLII Poesia ed. “Cultura per la pace”
8 Novembre. I due incontri segnalati
fanno parte delle attività culturali della Rivista in questo sempre più preoccupante quotidiano per cui siamo riconoscenti innanzitutto a Gian Piero
Daglio, Sindaco di Cantalupo Ligure,
per la sentita franchezza di collaborazione. Nella riflessione sulla “Giornata Mondiale Disarmo” partecipano
riconosciute presenze culturali e rappresentanze istituzionali varie per fare
il punto critico di ricerca sull’obiettività dell’incontro. Il motivo di alimentare l’attiva vicinanza partecipata tra cittadini ed istituzioni nazionali e internazionali, affinché l’approfondimento
della reciproca conoscenza abiliti
realisticamente a vivere in un costume
di sicurezza personale e di popoli con
più valori umani autentici dettati dalla
reciproca fiducia e non prigionieri di
paura degli armamenti. Questo perché
si ritiene che la vera utopia non sia la
pace ma la guerra.
Un discorso certamente coinvolgente,
il nostro, su cui l’uomo si domanda da
remote epoche, ma che attualmente
nell’incombente della distruzione atomica, spinge fortemente la coscienza
umana a domandarsi nell’animare con
l’innato stimolo un costume di civiltà
che sia veramente degno di se stesso.
Fondamentale nello spirito dell’iniziativa é che l’uomo, la sua affettività, il
suo lavoro, la sua cultura evolvano in
valore universale della vita fino al ragraggiungimento di quella forma di
autogoverno, innanzitutto di se stessi,
capace di esprimere e manifestare quel
modo pacifico di vita che faccia principio nei linguaggi della natura che alimentano il Costume poetico.
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ARTECULTURA
22 Novembre ore 15,00. Artecultura
presenta nell’Aula Magna del Liceo Artistico Statale di Brera, Milano Via
Hajech 27, la XLII edizione di Poesia Pace che nella finalità ideale si interroga su quella ricerca di valori spirituali che contribuiscono a dare all’uomo quel respiro di serenità che nella
sua profonda interiorità fermenta come
primario desiderio dell’esistenza. Poiché la pace prima di conoscerla nelle
regole dei costumi, la dobbiamo chiarire nella personale psicologia che alimenta lo stimolo universale della vita.
E di proposito nella nuova edizione del
2014 apre la nuova antologia poetica
di circa 150 pagine la partecipazione
dell’Istituto Superiore “G. Falcone”
di Gallarate-Va, Classe II B Docente
Annitta Di Mineo e Dirigente Scolastico Marina Bianchi che Artecultura
ringrazia per la loro disinteressata prestazione che farà da stimolo per le future adesioni di altre istanze scolastiche. Poi nella silloge seguono un centinaio di poesie dalle più diverse ispirazioni ma che inevitabilmente fanno
convergenza tematica sul Disarmo. Ed
è appunto la poesia, l’energia naturale
che si cela sotto la corteccia cerebrale, a fare da stimolo d’iniziativa a tutte
le emozioni che si motivano con le nostre azioni. Quindi per ben comprendere il rapporto che si tesse nel sotterraneo psicologico di ognuno di noi
tra Poesia e Disarmo, diventa sufficiente rendersi conto che se l’indice
della nostra mano destra non tira il grilletto del fucile, questo non spara, diventa un oggetto morto privo di alcuna
sensibilità: ed é su quanto a nostro avviso si deve riflettere per rendersi conto che il Disarmo, che la mente umana
sogna da millenni senza mai conseguirlo di fatto, é non solo possibile, quanto soprattutto praticabile per raggiungere e soddisfare di serenità quel desiderio di profonda sicurezza che l’interiore ci sollecita.
Per cui quell’essenza di pace che avvertiamo non la dobbiamo tanto conoscere dalle regole culturali della nostra formazione, quanto sapendoci aprire soprattutto con la personale spiritualità e rendersi conto dell’effettiva
energia di equilibrio che risiede in
nostro aiuto, sempre disponibile, in
ognuno di noi. Un discorso solo apparentemente nebuloso, ma quando ci si
abitua con l’insistenza delle necessità
dei casi che ci pone la vita quotidiana,
allora si comprende come la pace sia
soprattutto nel nostro carattere che
non é immodificabile, ma valorizzabile
alle esigenze delle nostre manifestazioni. Non è nemmeno un fattore di
volontà, quanto, di psicopoesia, di sapersi gestire con naturalezza di spirito
nei tanti atteggiamenti in cui continuamente siamo coinvolti.
Nei diversi componimenti che la
silloge riproduce, la varietà delle domande induce a riflettere e considerare come la pace, ancora prima di essere un fattore morale, diventa soprattutto un principio di convergenza fisica
che fa equilibrio partendo da punti di
vista in parte o del tutto opposti. La
diversità delle ispirazioni e la convergenza, di soluzione che appaga il desiderio, costituisce lo spirito poetico
che conduce al Disarmo. Artecultura
ringrazia tutti gli Autori aderenti e
quanti hanno dato il proprio contributo per la realizzazione della nuova antologia poetica.
Artecultura
In questo numero NOVEMBRE 2014IN
6 CORRISPONDENZA CULTURALE
8 ROMA ETERNA -Marco SCHIFANO
9 AMICI DELLA SCALA
10 RISORGIMENTO POETICO
11 SOMMARIO - memoMI
12 INTERLUDI
16 QUANDO LA GUEPIERE
17 ILEANA SONNABEND
19 ARTE - NATURA - STORIA
22 C’ERA UNA VOLTA LA RUSSIA
23 Roy LICHTENSTEIN
26 NEI LUOGHI DELL’IMMAGINE
27 L’AUTODIDATTA NELLA STORIA
SERGIO SARRI - NICOLETTA REINACH ASTORI
- SANTI MOIX - CESARE SCARNO’ - Antonella
AGNELLO - Emma AZZI - Andrea BALDI - Arianna
BIANCHI - Caterina MARIANI - Giacomo MAZZARI
- Luisa MONELLA - Davide MUGGIANA - Arduino
QUINTINI - Daniela RAVANI - Giuseppe
TORRESANI di Teodosio Martucci; LEONILDE
PERSEU - MICHELE GIANNATTASIO - MARCO
PESSA di Marpanoza. INSERZIONI: GALLERIA
CORTINA - GALLERIA PONTE ROSSO GIANFRANCO RONTANI.
ARTECULTURA
Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali
Anno XLVI I N. 08 Novembre 2014
Registrazione Tribunale di Milano
n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della
Stampa n. 5359 - Direttore responsabile:
Giuseppe Martucci - ARTECULTURA Edizioni
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-Partita IVA: 03093710154
- Direzione: via Ciovasso 19 - 20121 Milano
- Tel. 02/864.64.093 Fax 02/860.833 - 02/896.573.02
www.artecultura.org
e-mail:[email protected]
28 OGGI PIU’ CHE MAI...
29 CULTURA DELLA RESISTENZA
30 UMANITA’ POETICA
31 FUGA DAL MURALE
32 LIBRI
33 CONCORSI
34 PROPOSTE ARTECULTURA
35 ASTE
La copertina: Sergio Sarri:
“THE FIRST” cm. 120 x 100
Inserto redazionale:
-MOSTREA MILANO
-POSTACATALOGO
ARTECULTURA
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senza impegno fisso di recapito mensile.
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ARTECULTURA, liberamente consultabile e
scaricabile al sito www.artecultura.org. Sito che si
suggerisce di visitare ad artisti, biblioteche, circoli
culturali, gallerie, musei ed a tutti gli operatori
artistici. ARTECULTURA edita dall’ottobre 1967.
un libero accesso
Le idee che la impegnano
- CORRISPONDENZA
CULTURALE
- COSTUME POETICO
- 24 OTTOBRE GIORNATA
MONDIALE DISARMO
- INFORMAZIONE
ARTISTICO CULTURALE
- POESIA DELLA NATURA
- POESIA PACE
- PSICOPOESIA
www.artecultura.org
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da BRERA...
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PER IL MONDO!
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con l’abbonamento...
Sciopero al Portello ALFA ROMEO 1966
Archivio del Lavoro
memoMI
LA MEMORIA DI MILANO
25 settembre - 31 dicembre 2014
memoMI è un museo virtuale della memoria
di Milano; un progetto innovativo che nasce
da un lavoro di ricerca condotto in collaborazione con archivi pubblici e privati per raccogliere materiale video sulla storia della città,
ad accesso libero sulla web tv nel sito
www.memomi.it
memoMI è anche produttore di eventi per
riscoprire il patrimonio storico-culturale milanese. La memoria di Milano ha una nuova
casa. Nasce memoMI, un museo virtuale
della storia del Novecento milanese.
memoMI è un progetto innovativo promosso
dall’Associazione Chiamale Storie, con il sostegno della Fondazione Pasquinelli, il patrocinio del Comune di Milano, di Regione Lombardia, dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Milano, sviluppato da 3D Produzioni,
che nasce da un lavoro di ricerca condotto in
collaborazione con gli archivi pubblici e privati per raccogliere saperi e memorie che
altrimenti sarebbero andati persi.
Tutti i materiali video sono ospitati da un web
tv sul sito internet www.memomi.it, a cui gli
utenti possono accedere in maniera facile e
gratuita e, in un prossimo futuro, si potranno
trovare all’interno di postazioni internet, installate nei punti della città a maggior fruizione
per i cittadini, come biblioteche, musei, info
point.Si può così visitare la città accompagnati da Pier Paolo Pasolini, Alberto Savinio,
Anna Maria Ortese, Giovanni Verga, rileggere le vicende di chi ha scritto la grande
storia di Milano, come la matematica Maria
Gaetana Agnesi, gli artisti Giuseppe Arcimboldo, Francesco Hayez, Giuseppe
Pellizza da Volpedo, o la protagonista del Risorgimento italiano, Cristina Trivulzio e la
fondatrice del Partito Socialista Italiano, Anna
Kuliscioff.Non mancano approfondimenti sui
personaggi del Novecento, come la signora
dell’alta moda, Jole Veneziani, la designer
grafica Lora Lam; e ancora sugli architetti e
i designer, quali Ettore Sottsass, Vico
Magistretti, Gae Aulenti etc.
info www.memomi.it
ARTECULTURA
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INTERLUDI D'ARTE
Mario Sironi, LA LAMPADA (Pinacoteca di Brera)
INTERLUDI D'ARTE
ANTICO TRATTATO DI MATEMATICA, fine XV sec.
Studio BBPR, Torre Velasca, 1957-1958
MaTeinItaly - Matematici
alla scoperta del futuro
Milano, Palazzo della Triennale
sino al 23 novembre 2014
SIRONI 1885-1961
Roma, Complesso del Vittoriano
3 ottobre 2014 - 8 febbraio 2015
La mostra vuole essere una ricognizione
complessiva della figura di Sironi: attraverso novanta opere tra le più significative che intende costruire la complessa attività del Maestro, ripercor- rendo
tutte le stagioni della sua pittura, dagli
esordi simbolisti al momento divisionista,
dal periodo futurista a quello metafisico,
dal novecento Italiano alla pittura murale fino all’epoca del secondo Dopoguerra. Si parte dalla stagione simbolista e si
continua con l’epoca futurista e metafisica. Segue il periodo degli anni Venti,
quando Sironi è tra i fondatori del Novecento Italiano e dà avvio a una stagione
novecentista e classica, che comprende
tra l’altro L’Architetto, 1922-1923 (uno
dei suoi massimi capolavori, esposto alla
Biennale di Venezia del 1924). Vengono
poi documentati il momento della sua
“crisi espressionista”, a cavallo tra anni
Venti e anni Trenta, e la sua successiva
avventura della pittura murale sempre
degli anni Trenta; la stagione neometafisica e il ritorno al quadro degli anni
Quaranta; infine le opere decostruttive
del dopoguerra, fino all’Apocalisse finale, che é quasi il testamento spirituale
dell’artista.
“Filo conduttore della mostra è quello di dare un’idea sintetica ma potente dell’opera di Sironi. La mostra si
svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica“ .
Info: cell. 328.4116985
12
ARTECULTURA
Avreste mai sospettato che ogni aspetto della
nostra vita ha un suo lato matematico? Con la
matematica non solo possiamo fare previsioni meteorologiche o disegnare prototipi industriali, ma anche quantificare gli effetti dei
comportamenti umani in un gruppo sociale o
decifrare la forma biochimica delle nostre
emozioni. Ed è questo che racconta al pubblico la mostra MaTeinltaly-Matematici alla
scoperta del futuro: in che modo le forme e i
numeri della matematica ci aiutano a comprendere e interpretare sempre meglio il
mondo intorno a noi e in che modo i matematici ci aiutano a trasformare il mondo.
Il percorso della mostra parte dall’antichità e
arriva fino a oggi, toccando alcune tappe del
pensiero matematico e alcuni dei suoi protagonisti: Pitagora e i numeri irrazionali,
Fibonacci e la sezione aurea, Tartaglia e il suo
famoso triangolo, Galileo, che per primo intuì
come la natura fosse scritta con la lingua dei
numeri, e Volterra che gettò le basi per
descrivere e comprendere, con lo stesso
linguaggio, anche le complessità dei sistemi
ecologici e della società umana. Infine Federico Enriques, che diede impulso a una geometria nuova, fatta soprattutto di forme definite dalle regole astratte del pensiero.
Saranno questi grandi protagonisti della matematica italiana a condurre il pubblico verso
il mondo dei matematici dei giorni nostri, che
risolvono problemi negli ambiti più svariati: in
medicina, nello sport, nella finanza, nella gestione del traffico di aerei e treni, nella sicurezza delle carte di credito e di Internet e in
tutte le tecnologie che sempre più rapidamente trasformano la nostra vita.
Per farlo, i matematici esplorano mondi astratti
- qualche volta al limite di ciò che riusciamo
a intuire - di cui, però, rivelano relazioni
nascoste e inaspettate con la realtà.
MaTeinltaly farà viaggiare il visitatore tra i
mondi “impossibili” della matematica e la
scoperta imprevista. Info www.triennale.it
GRATTANUVOLE
Un secolo di grattacieli a Milano
6 novembre 6 dicembre 2014
Via Gaetano De Castillia 28
Fondazione Riccardo Catella e Politecnico di
Milano Scuola di Architettura e Società
DAsTU (Dipartimento di Studi Urbani) presentano Grattanuvole, la mostra che
ripercorre un secolo di grattacieli a Milano:
dal “grattanuvole” dell’ingegnere Achille
Manfredini (1910) ai progetti di Porta Nuova
che disegnano il nuovo skyline di Milano;
dalle mitografie futuriste dell’architetto Antonio Sant’Elia agli avveniristici virtuosismi
tecnologici di Cesar Pelli.
L’esposizione, che ha per fulcro i nuovi grattacieli di Porta Nuova, mette in mostra 70
edifici tra torri e case che caratterizzano il
volto architettonico di Milano con disegni
originali; fotografie d’autore; il grande skyline
meneghino di 8x3 metri firmato dall’artista
messicano Raymundo Sesma; video interviste a progettisti e architetti, ai protagonisti di
Porta Nuova, a direttori di riviste e critici
dell’architettura come Francesco Dal Co,
Carlo Olmo, Mario Botta, Pierluigi Nicolin,
Stefano Boeri, Cino Zucchi, Italo Rota, Fulvio
Irace; touch screen con le schede dei progetti
realizzate con il contributo degli studenti del
corso di Storia dell’architettura contemporanea del Politecnico di Milano. Una mostra
che certamente per la sua realtà intuitiva e la
professionalità dei personaggi menzionati presenta una sua caratteristica soprattutto di
curiosità anche per rendersi conto delle differenze creative che hanno diversificato i vari
architetti e progettisti nella loro opera di
trasformare Milano. Una rassegna che riguarda non solo la costruzione contemporanea ma anche l’evoluzione architettonica della
città e delle sue radici.
INTERLUDI D'ARTE
Nawras Shalhoub
A PIECE OF WALL FOR YOU MON AMOUR
ROBERTO D’ANGIO’ , Re di Napoli (1309-1343)
INTERLUDI D'ARTE
Giorgio de Chirico
NATURA MORTA CON PEPERONI E UVA, 1930
Nawras Shalhoub
A piece of wall for you mon amour
Bologna, (galleria +) oltredimore
sino al 22 novembre 2014
La galleria presenta un’antologia di lavori in
cui l’artista esplora la questione del dolore
alternando una vicinanza intima con il soggetto ad un’osservazione più distante e prudente. Venendo da un paese in conflitto,
Nawras Shalhoub non ha avuto altra scelta
che quella di essere in contatto con il dolore,
sia fisico che morale. Pertanto la sua ricerca
artistica é lo strumento che usa per entrare in
contatto con la sofferenza, propria e degli
altri, e per trasformarla in energia.
“La cosa migliore di una guerra è la sua
fine: la fine dell’occupazione, la fine del
dolore, la speranza che il domani arrivi
senza bombe e senza morti, senza proiettili
e senza muri; i muri non restano nella
storia, forse durano qualche decina di
anni ma non di più, chimere dell’esistenza
di un popolo. Il muro di cemento e il muro
nelle menti, non si nasconde, è visibile,
palpabile e lascia delle tracce nei corpi e
nelle anime; un muro con il quale si può
convivere, che non si vede quando ci si
abita di fianco, che ci impedisce di andare
a vedere i nostri alberi e i nostri vicini, a
volte la nostra famiglia, frontiera interna;
un muro che si può distruggere, con il
quale si può scegliere di non convivere,
bisogno di liberazione e di grandi paesaggi; per raggiungerli, immaginiamo un
“dopo i muri”. Eccone un pezzo, un regalo per te, amore mio, un regalo per tutti.”NS
Nawras Shalhoub è nato nel campo profughi
palestinese di Yarmuck in Siria nel 1974. Rientra
con la sua famiglia in Palestina solo nel 1994, e
rimanenellaStrisciadiGazafinoal2001.Diplomato
alla Scuola di Belle Arti di Strasburgo nel 2007,
vive ora in questa città. Profondamente attaccato
alla sua terra, la Palestina, la sua opera si impossessa della sua vita, ma mira a fornire un messaggio universale, esplorando il punto in cui la sofferenza e l’amore collidono, impossessandosi di
materiali e mescolando esperienze inaspettate
con un sorprendente senso dell’umorismo. I suoi
lavori,lapittura,ilvideo,leinstallazionielascultura
sono stati esposti in Italia, Corea, Emirati Arabi
Uniti, Francia e Palestina tra il 2008 e il 2013.
Info 0516449537
[email protected]
Prova di allestimento per il
futuro della Galleria d’arte
moderna di Palazzo Pitti
Ori, argenti, gemme e smalti
della Napoli angioina 1266-1381 Firenze, 28 ottobre 2014 - 8 marzo 2015
Napoli, Museo Tesoro San Gennaro
12 ottobre - 31 dicembre 2014
Tutti i maggiori “tesori” della Napoli angioina
per la prima volta riuniti in un’esposizione,
esaltati e messi a confronto come mai prima
era stato fatto. Questa è ori, argenti, gemme
e smalti della Napoli angioina 1266-1381, la
Mostra che, nell’ambito del Forum Universale delle Culture, è stata inaugurata l’11
ottobre 2014 e che rimane aperta fino al 31
dicembre 2014. L’evento, curato da Pierluigi
Leone de Castris e organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al
Turismo del Comune di Napoli, ha luogo
presso il Museo del Tesoro di San Gennaro
(Via Duomo, 149, Napoli) rappresenta l’occasione per ammirare i più pregevoli manufatti in metalli preziosi di quello che a ragione
può essere definito il vero “secolo d’oro”
della storia artistica, civile, politica e culturale
della città partenopea. Non il Seicento, il
Sette o l’Ottocento, i secoli così tanto studiati,
esaltati e fatti oggetto di molti studi e molte
mostre, bensì, e più ancora di quelli, i cento
anni o poco più, dal 1266 al 1381, in cui Napoli
divenne la prima volta, con l’instaurarsi della
dinastia francese degli Angiò, una vera e
propria capitale, una delle città più grandi e
più popolose d’Europa, un’importante crocevia tra le regioni d’Oltralpe e il Mediterraneo,
il cuore di un regno autonomo e potente, la
sede infine di una corte sfarzosa e sofisticata
e il centro pulsante di una feconda cultura
artistica e letteraria. Lo scopo di questa
mostra, forte di un prestigioso comitato
scientifico internazionale, è di farlo, per la
prima e probabilmente per l’unica volta. Accanto ai reliquari del busto e del sangue di San
Gennaro sono esposti pezzi di straordinaria
bellezza: dalla croce gigliata donata da Carlo
II alla basilica di San Nicola di Bari, alle
preziose mitre con perle e con smalti di Scala
e di Amalfi: dai pastori di Atri e di Sorrento
alla capsula in oro a forma di foglia di vite oggi
al Museo di Cividale ed altre importanti opere.
tel.081 294980- [email protected]
Per celebrare il centenario della sua fondazione la Galleria d’arte moderna di Palazzo
Pitti ha voluto dedicare una mostra alle considerazioni novecentesche possedute dal
museo.
Racconteremo proprio attraverso questa
mostra, grazie al suo taglio storicistico, i tempi
e i modi che caratterizzano le acquisizioni
delle opere in Galleria così da evidenziare,
attraverso le scelte operate nel corso dei
decenni del secolo scorso, i fermenti culturali
della Firenze di quel tempo. Ma, come si
accenna nel sottotitolo, è più di una mostra, è
la prova per un percorso museale di capolavori per lo più inediti del secolo scorso, che
speriamo possano finalmente trovare, a conclusione dell’esposizione, una collocazione
stabile nelle ultime sale di facciata della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti.
Fu l’importante Legato al museo voluto nel
1896 dal critico Diego Martelli, sodale del
movimento macchiaiolo, ad evidenziare la
necessità che anche a Firenze, come già a
Roma e Venezia, vi fosse una Galleria che
rappresentasse al pubblico le proposte dell’arte moderna. La raccolta di opere di importanti esponenti dell’arte ottocentesca toscana, soprattutto macchiaiola, doveva quindi
trovare degna collocazione in un percorso
che comprendesse anche le novità delle correnti contemporanee.
Nella selezione delle opere esposte sono
state scelte quelle dei principali interpreti
della cultura figurativa italiana del ‘900: Felice Carena, Felice Casorati, Giorgio De
Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Guido Peyron, Ottone
Rosai, che si alternano a quelle, prevalenti per
quantità, degli esponenti del gruppo del “Novecento toscano”. In mostra le opere acquisite alle varie edizioni delle Biennali veneziane tra il 1925 ed il 1945, alla Quadriennale
Romana del 1935, e a quelli, molto più numerosi, operati in sede locale presso la Società di
Belle Arti di Firenze e soprattutto delle Sindacali. Info: 055-294883
ARTECULTURA
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Leonilde
Perseu
Michele
Giannattasio
QUALE LIRICA
POETICA
L’EMBLEMATICA
IMMAGINE
I cieli come i colori dell’animo non
solo non sono verificabili, ma nemmeno quantificabili e la loro vera conoscenza si rende possibile solo ponendosi a diretto contatto con i volti della
natura, il paesaggio che la pittrice
Leonilda Perseu persevera con tutto
il suo fermento interiore, appunto perché spinta da una necessità conoscitiva che riguarda il mondo nel quale opera e vive con tutti i sogni e gli autentici
respiri delle veglie che si succedono
nel tempo esistenziale.
Per cui il dipinto riprodotto si presenta una conseguenza di sogno e di veglia dell’immaginario che origina da
una considerazione di stato d’animo
voluto dalla psicologia del profondo
della Perseu che armonizza pittoricamente il dipinto passando dall’azzurrino del cielo a quello più condenzato del mare, al didascalico primo
piano che distende un modulato verde,
un vaso di fiori rossi su un disteso rettilineo di marrone che alimentano una
raffinata libera poetica. Estetica non
segnata dai passaggi strutturali, appunto perché la pittura cresce per impulsi
liberi della fantasia ed il bello si rende
piacevole perché appaga la sensibilità
della lettura come miracolato d’incanto. Una pittura di fermento sentita dallo stimolo espressivo di un linguaggio
che alimenta l’emozioni dell’animo.
Marpanoza
Al di là di tutte le letture possibili nel
corpo pittorico di un pittore vi è sempre l’uomo anche quando la simbologia
rappresenti un tutt’altro soggetto. Per
cui a confronto della tesi, nella riproduzione che segue, a prima vista, l’abbozzo simbolico riprodotto del pittore Michele Giannattasio, sembra essere una pianta di fichidindia, mentre
se la si guarda con maggiore attenzione si scopre che in tale lettura dell’opera la sua vera ideazione distende
un tracciato di figura umana, avvertibile soprattutto dallo schema
sagomato della forma che, dalla testa
si diparte per tutto il corpo. Giannattasio è un creativo in senso assoluto che dota di una particolare psicologia creativa alla continua ricerca della
propria identità psicologica, così anche quando si dipinge un rupestre dalle più svariate configurazioni, l’innato umano é continuamente alla spiegazione del personale “io”. Il fondo azzurro su cui posa il verde-pisello del
corpo e il rosso-roseo dei fichidindia
ne agevolano la crescita figurale e poetica del dipinto eseguito per necessità di carica espressiva. (Marpanoza)
Leonilde Perseu
”QUALE LIRICA”
Olio su tela.
14
ARTECULTURA
Michele Giannattasio
”L’EMBLEMATICA IMMAGINE”
Olio su tela.
Michele Giannattasio
“RAGAZZO CON MANDOLINO”
Cesare
Scarnò
MCa
PROSPETTIVE
DI LUCE
Cesare Scarnò è un pittore dalla sensibile vena figurativa che mantiene
costante le caratteristiche del suo stile, del suo modo di concepire l’immagine, essenzialmente in chiave poetica. I suoi dipinti spesso traggono
ispirazione dalla realtà naturale che
il pittore trasfigura in composizioni
nelle quali il diaframma tra verità oggettiva e dimensione interiore della
medesima si fa sempre più sottile. Vero
è che il pittore Scarnò non ama descrivere, puntualizzare, piuttosto preferisce evocare tramite il linguaggio del
colore, della luce, di un asciutto ritmo compositivo. Non si potrebbe
spiegare altrimenti, del resto, quella
acuta sensitività coloristica che traspare dai suoi quadri caratterizzati da
uno spirito compositivo di raffinata decorazione, quasi con tratti gauguineschi. Soffermandosi sull’opera pubblicata da Artecultura si avverte la
presenza di un naturalismo suggestivo,
privo di pesantezze, immerso nel battito di una spazialità che è essenzialmente ritmo atmosferico, vibrazione di
toni e di luci. In queste opere si avverte un senso di armonia, di compenetrazione tra desiderio umano e
sione spirituale in cui questo incontro
può autenticamente avverarsi. Una prospettiva a cui una pittura di significativo
valore, come quella di Scarnò, non può
e non vuole davvero sottrarsi.
Marpanoza
Cesare Scarnò
”SOTTOBOSCO” 2012
Olio e acrilico su tela, cm. 50x70
Gianfranco
Rontani
Il pittore delle donne
Un Maestro tra i personaggi
della pittura che hanno
segnato l’arte del secolo XX
Cavaliere della Repubblica per meriti
artistici e donatore istituzionale
d’importanti opere storiche
***.
E’ stato più che un meritato successo
la personale che il maestro Gianfranco
Rontani ha programmato la scorsa
estate a Palazzo Guinici di Lucca
sull’interessante tema di “Sacro e
profano, Metafisica e realtà” che si è
protratta dal 13 giugno al 24 agosto
2014. Un argomento che spazia ed
accende la poetica del colore tra
immagine ed emozione, tra inventiva
e storia a confronto nell’interrogativo
dell’immaginario che dipinge le sue
vedute ad effetto del sentimento che
si delinea nel rapporto tra società ed
arte, tra l’esterno del mondo e le sue
umane emozioni. Lo spazio dell’infinito e la domanda che si pone
l’operatore artistico versatile di
conoscenza che a volte poi racchiude
la sua relazione di ricerca nel dipingere un “NUCLEO FLOREALE”
riprodotto, olio su tela, cm. 30x40 che
a penetrazione analitica poi risulta una
ben dipinta metafora nel rapporto con
la nostra storica realtà esistenziale.
Quel misterioso mondo che da sempre
ha affascinato l’interesse creativo del
fare pittura del maestro Rontani in cui
colore, natura e memoria divengono un
trinomio inscindibile. (Marpanoza)
Segromigo di Piano (Lu)
Cell. 3349020404
Artecultura tel. 02-864.64.093
Gianfranco Rontani
NUCLEO FLOREALE
olio su tela, cm. 30x40
CORTINA
ARTE
Via MAC MAHON, 14 (Cortile int.7)
20155 MILANO -ITALIA
Tel 02/33607236 www.cortinaarte.it
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PERMANENZE
DINO BUZZATI GIANCARLO CAZZANIGA GIANCARLO CERRI GIOVANNI CERRI ROBERTO CRIPPA DADAMAINO FORTUNATO DEPERO LUCIANO MINGUZZI
Inaugurazione della mostra ore 18,30
4 - 29 novembre 2014
ANTONIO
MIGNOZZI
Lo spirito della materia
a cura di Stefano Cortina
GALLERIA
GALLERIA
PONTE
ROSSO
PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel/Fax 02/86461053
Corrisp. via Monte di Pietà1/A
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GALLERIA PONTE ROSSO
dal 1973
Dal 13 novembre 2014
all’11 gennaio 2015
Carta canta
opere su carta di
TRENTO
LONGARETTI
Mignozzi TENSIONE, 2009
Affresco su sacco
I suoi maestri spirituali sono i grandi del
rinascimento italiano quali Piero della
Francesca e più d’appresso gli esponenti del
Novecento a cui lo lega la ricerca della
materia e delle tematiche metafisiche.
Pittore e artista coerente esprime nei suoi
lavori un’intensa liricità poetica abbinata ad
una potente forza espressiva
Vecchio musicante con violone, 2007
inaugurazione
giovedì 13 novembre ore 18
presentazione di
CARLO ADELIO GALIMBERTI
in contemporanea
Natale regala Arte
piccoli quadri e sculture, acquerelli,
tempere, disegni, grafica originale
numerata, stampe, cartoline, libri d’arte
ASSOCIAZIONE CULTURALE R. CORTINA
Via Mac Mahon, 14 (Cortile interno n. 7)
20155 MILANO - ITALIA
Tel/Fax 02/33607236 - Cod.Fisc. 97181820156
Orario di apertura:10-12,30 / 15,30 -19
Chiusura: domenica e lunedì
nel mese di dicembre aperto anche
domenica dalle 15,30 alle 19
ARTECULTURA
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QUANDO LA GUEPIERE
AIUTA L’OPERA BAROCCA
Agrippina la madre di Nerone
Modena, teatro “Luciano Pavarotti”, 3
novembre 2009, unica data italiana e
da qui le nostre scarse speranze di poter acquistare un biglietto. Invece nessun problema, anzi pubblico non numeroso per questa “Agrippina”, composta da Händel nel 1709, che sarebbe
dovuta essere invece un forte richiamo per tutti gli irriducibili baroccari
che insistono a restare vivi in un mondo della lirica che non molto li ama.
La trama è essenziale: Agrippina, moglie dell’imperatore Claudio, è una
manipolatrice che cerca con la seduzione di restare attaccata a un potere
che la morte del marito le toglierebbe. In un succedersi di situazioni pruriginose arriva a promettere i propri
favori, nessuno escluso, sia a Pallante
che a Narciso, purché l’aiutino a realizzare i piani che prevedono l’ascesa
al trono del figlio Nerone, al quale la
16
ARTECULTURA
lega un rapporto
piuttosto torbido.
Le sue macchinazioni vanno a incrociare le rotte
sentimentali di una Poppea desiderata sia dall’imperatore che da Ottone e da Nerone, il
tutto finché Claudio, rassegnato,
nominerà proprio
successore Nerone e concederà
Poppea a Ottone,
in un evidente richiamo a “L’incoronazione di “Poppea” di Monteverdi (1647), nella
quale Poppea tradisce Ottone gettandosi nelle braccia di Nerone ormai imperatore.
Ed eccoci al “Pavarotti”, per una
rappresentazione
resa esteticamente valida da una essenziale scenografia, da subito dominata
dal lampo di genio del regista Floris
Visser che, diciamo per ottimizzare
l’utilizzo delle risorse umane a disposizione, ha capito quanto il soprano
Aylin Sezer, nei panni di Agrippina, rendesse benissimo vestita della sola camicia, e quanto il tutto migliorasse rivelandola fasciata da una guepiere all’apparenza inventata nella sola prospettiva che arrivasse appunto lei a indossarla, femmina bella di una bellezza perentoria e sontuosa che adesso
non usa più e che pertanto viene sciaguratamente celata. Quando poi, dopo
circa 25 minuti, si è rivestita, ne è scaturita una donna magnifica e ammaliatrice, capace di adescare gli uomini con
esplicitazioni senza equivoco, seduttiva nei confronti di chiunque, figlio
compreso. Nerone, bene interpretato
da Riccardo Strano, è apparso invece
fragile, efebico, sempre in slip, giocattolo delicato fra le mani rapinose della madre, sottomesso al suo fascino e
soverchiato dalla sua fisicità.
E qua occorre ripetere un concetto tante volte espresso: per l’opera barocca
ci vuole pazienza, e a volte ce ne vuole
anche tanta, né può essere di conforto
l’idea che per Wagner, per dirla tutta,
non è che ce ne voglia meno. Il succedersi delle arie in forma chiusa, e perciò ripetitive e implacabili dilatatrici
dei tempi, viene disperso fra recitativi
lunghi e spesso monotoni, sostenuti da
qualche annoiata nota di clavicembalo, e questa “Agrippina” manifesta tali
limiti. È creatura se non proprio giovanile almeno giovane, nulla a che vedere, per esempio, con il poderoso e
scorrevolissimo “Orlando” di un
Händel nella piena maturità espressiva.
Resta però il fatto che ne è ugualmente scaturito uno spettacolo gradevole,
affollato di controtenori (Nerone, Narciso e Ottone), a memoria dei fasti
barbari dei castrati che sono stati la triste essenza del Barocco musicale.
Buona la direzione di Hernàn
Schvartzman, e nel complesso a livello di sufficienza le voci, meglio
delle altre quella della deliziosa
Poppea interpretata dalla sgambettante Stefanie True, che ha dimostrato
anche una buona dizione nei recitativi.
Vagabondando per YouTube alla ricerca di qualche continente musicale ancora a noi ignoto, abbiamo avuto la
bella sorpresa di ritrovare questa poco
rappresentata opera quando ormai davamo per certo che non l’avremmo vista più, per poter così rivivere quella
non lontanissima serata novembrina, e
confermare nella sostanza i giudizi di
allora, ricordandoci anche, senza imbarazzo alcuno, che alla fine è per Aylin
Sezer e per la sua Agrippina che ci siamo spellati entusiasticamente le mani:
debolezze.
Giovanni Chiara
Venezia, Palazzo Grassi
Sino al 31-12-201 2014
L’ILLUSIONE
DELLA LUCE
La mostra “L’Illusione della luce” si propone di esplorare i valori fisici, estetici,
simbolici, filosofici, politici legati a una
delle realtà essenziali dell’esperienza umana, la luce, che sin dal Rinascimento (almeno) costituisce anche una dimensione
fondamentale dell’arte.
Luce come chiarore, capace di trasformare
l’invisibile in visibile. Luce abbagliante
che, nel momento della sua massima intensità, annulla il senso della vista. Luce
rivelatrice che ci conduce oltre ciò che
vediamo… Articolata tra questi estremi,
l’esposizione mette in scena, attraverso le
opere di venti artisti dagli anni sessanta a
oggi, la profonda ambivalenza della luce,
la sua straordinaria ricchezza di significati e di valori. Il visitatore è invitato a
compiere un percorso di scoperta, addentrandosi nella moltitudine di sinonimi del
verbo “illuminare”: accendere, analizzare, animare, brillare, chiarire, decifrare,
demistificare, svelare, educare, delucidare, infiammare, arricchire, spiegare, istruire, informare, fiammeggiare, guidare, rischiarare, irradiare, mostrare, risplendere, scintillare, allietare, destare…
“L’Illusione della luce” si apre con un’opera realizzata dall’artista californiano Doug
Wheeler per l’atrio di Palazzo Grassi, che
ne viene interamente occupato. La luce qui
si fa materia, ridefinendo lo spazio e il tempo, annullando i riferimenti percettivi del
visitatore che viene condotto tra miraggio
e realtà, natura e artificio, pieno e vuoto,
istante e durata. Con un approccio più
minimale, più distaccato, anche Robert Irwin
trasforma lo spazio mediante la luce, utilizzando tubi di neon, materiali industriali
lasciati a vista. Nel lavoro di Dan Flavin il
rapporto con l’architettura rimanda alla
storia delle avanguardie, nello specifico
alla figura eminente del costrutivista russo
Vladimir Tatlin. Utilizzando materiali poveri
e fragili, l’installazione di Vidya Gastaldon
rappresenta un contrappunto delicato e
gioioso a questi esperimenti di trasformazione dello spazio. ARTISTI IN MOSTRA:
Eija-Lisa Ahtila, Troy Brauntuch, Marcel
Broodthaers, David Claerbout, Bruce
Conner, Latifa Echakhch, Dan Flavin,
Vydya Gastaldon, General Idea, Gilbert &
George, Robert Irwin, Bertrand Lavier,
Julio Le Parc, Antoni Muntadas, Philippe
Parreno, Sturtevant, Claire Tabouret,
Danh Vo, Doug Wheeler e Robert
Whitman.
Info 041 5231680
Robert Rauschenberg, Riding Bikes, Berlin, Germany, 1998.
ILEANA SONNABEND
“Lo sguardo di una collezione”
Venezia Ca’ Pesaro
Sino al 4 gennaio 2015
Concessa nel 2013 in deposito a lungo termine, la collezione di Ileana Sonnabend
rappresenta una ricchezza d’inestimabile
valore culturale per la città. Esposta periodicamente (una selezione delle opere
più preziose è sempre presente nel percorso permanente del primo piano), la raccolta comprende lavori di artisti che Ileana
Sonnabend (1914 – 2007) - con Peggy
Guggenheim, forse la più grande talent
scout della seconda metà del XX secolo scoprì e valorizzò in mostre memorabili
nelle sue gallerie, dando spazio ai linguaggi della più avanzata sperimentazione: dal
Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art
all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo
Espressionismo, fino all’arte fotografica
contemporanea. Spiccano i nomi di grandi
protagonisti del ‘900, come Andy Warhol,
Richard Serra, Jeff Koons, ma anche Jim
Dine, Roy Lichtenstein, Dan Flavin,
Donald Judd, Tom Wesselmann.
L’’esposizione si focalizza su un nucleo si-
gnificativo di capolavori come Figure 8 di
Jasper Johns del ’59 e Interior, uno dei famosissimi combine-paintings del grande
Robert Rauschenberg, datato 1956, e si
arricchirà di alcuni disegni di grande rarità realizzati da Lichtenstein negli anni e di
un nucleo di opere d’arte povera italiana,
ben rappresentata nella collezione Sonnabend da artisti oggi assai famosi che,
come è noto, sperimentarono nella loro ricerca materiali “poveri” (naturali, organici, industriali), assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale
come si può vedere nelle straordinarie opere di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Giulio Paolini e Jannis
Kounellis.
La Galleria Sonnabend aperta a Parigi nel
1962 è stata determinante nella diffusione
e sponsorizzazione in Europa dell'arte americana del periodo, con particolare attenzione dedicata alla corrente Pop Art. Nel
1970, Sonnabend aprì una filiale della galleria a New York, in Madison Avenue.
Info [email protected]
ARTECULTURA
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SANTI MOIX
BROOKLYN STUDIO
Santi Moix, SUNFLOWER3, 198x205,7 cm.
Fra le molteplici eredità artisticoculturali, il Surrealismo, nelle sue
diversificate ed anche dissonanti voci,
ha rappresentato e rappresenta un elemento di indubbio stimolo per
ricerche espressive che vogliono
andare al di là di pure semplificazioni
simboliche o scontati naturalismi.
Nella pittura di Santi Moix, pittore di
origine catalana, ma in profondo
contatto con la realtà artistica americana, l’immagine visiva, sembra da
una parte risentire dello spazio ampio,
evocativo, tipico dell’espressionismo
18
ARTECULTURA
astratto americano e dall’altra accoglie una vena metaforica esuberante di ispirazione surrealista, con
echi di Dalì, Mirò, El Greco, caratterizzati da intense espressioni
particolarmente accese nei colori e
vitali nei ritmi compositivi e nelle loro
iconografiche allusioni. Un linguaggio,
quello di Moix, non convenzionale, ma
acido, tagliente, che creativamente
ferisce e nello stesso tempo coinvolge
lo spettatore sensibile che osserva,
senza pregiudizi, i suoi lavori. Afferma
acutamente ed ironicamente lo stesso
artista: “Ciò che cerco di fare, ogni
giorno - è ribellarmi al passato e ai
codici, che la mia opera non si capisca
a prima vista, tentare che l’opera
diventi intelligente da sola. Mi piacciono i quadri che sembrano idioti.
Lottare contro gli istinti che conducono a certi automatismi, mi piace
pensare che le foreste frondose siano
grandi orecchie?”
(Aoristias)
Milano, M77 Galley
21 ottobre 2014-31gennaio 2015
Via Mecenate 77 - tel. 0284571243
ARTE-NATURA-STORIA
Lo stimolo intuitivo nell’esperienza cosciente
Molteplici, infinite, sono state e saranno le teorie, i sistemi estetico-filosofici che tentano un approccio logicorazionalistico all’arte, con l’obiettivo
di coglierne significato e sostanza.
Tentativi, alcuni geniali, altri più limitati nella loro portata, che quantunque
argomentati con sottigliezza di riflessione e prospettive problematiche, lasciano comunque sempre, almeno un
po’ perplessi. Quasi che la natura dell’arte sia di per se stessa insondabile
con i riferimenti alla ragione pensante, discorsiva, alla sfera lucida del
logos. Del resto al cospetto di un dipinto, di una scultura, di un disegno, di
film, le prime reazioni sono di natura
istintiva e spesso colpiscono nel segno proprio perché l’opera d’arte è un
prodotto essa stessa dell’istinto, dell’intuizione. Essendo questa, pertanto,
la sua natura e non potendosi andare al
di là di essa, si riesce a comprendere
come il fondamento primario dell’esperienza artistica, consista nella
sua realtà evocativa. Realtà che principalmente attiene alla sfera dell’immaginazione, del sogno, ma tenendo
presente che questi due aspetti non
hanno valore in se stessi, ma solo nella potenza evocativa che riescono ad
immette nell’opera, nella sua concreta articolazione formale. Da questo
punto di vista, analizzando storicamente il percorso dell’arte si può percepire che con l’impressionismo la tensione evocativa dell’arte raggiunga il
suo acme, per poi via via svanire nel
corso del ‘900 ed oltre, allorché
l’espressione artistica viene sempre più
interpretata, concepita come realtà intellettuale, proposta sociale o filosofica. Le stesse esperienze dell’arte
d’avanguardia, che fanno riferimento
a Cubismo, Dadaismo, Surrealismo,
Espressionismo, Astrazione Geometrica, documentano con diversità di accenti, anche contrapposti, questo
scivolamento dell’arte verso la teoria,
con i suoi presupposti, scuole, tendenze. E’ solo nel novecento che nascono
i manifesti poetici, in cui persino la
avanguardie hanno le loro ortodossie
con il conseguente corollario di espul-
sioni, anatemi. Significativo, da questa
angolatura il movimento surrealista con
la posizione ufficiale fatta propria da
Breton e l’espulsione di una personalità di rilievo, come Dalì. Ma in questo senso altri casi si potrebbero citare. Per non parlare poi delle infinite
polemiche sulle primogeniture, su chi
per primo o per secondo abbia intuito
questo o quello stile, quasi che l’opera d’arte, le sue conquiste, dovessero
vantare dei diritti d’autore. Un’arte
così, può forse, autenticamente parlare all’uomo, alle sue inquietudini, che
proprio nell’arte dovrebbe trovare e
verificare quelle alternative di costume, di linguaggio, che non trova (e non
può trovare) in altri ambiti del pensiero (politica, economia, diritto) perché
quasi irrimediabilmente inquinati, sfigurati, da logiche di dominio e di imposizione. E tutto questo non è forse
in relazione con quella perdita di anima evocativa, che della realtà dovrebbe restituirne una visione più completa, più in sintonia con l’interiorità
dell’uomo, che non è nulla di mistico
o misterioso, ma concerne semplicemente la sua capacità di osservazione,
di considerare il suo cammino sul piano della sua esistenza personale e storica, del suo legame con la natura e lo
spazio ? Nell’arte del XX secolo (e di
questo inizio di XXI secolo) la capacità del linguaggio artistico di essere
il sismografo di una effettiva capacità
di osservazione si è letteralmente
defilata. L’arte si esprime per simboli, ma il simbolo è sempre il frutto di
un’astrazione, che è una conoscenza
viziata e oltremodo illusoria. L’arte,
quindi, deve porsi il problema di
riattivare la sua possibilità di osservazione, potenzialmente disinteressata
della natura, per ritrovare in essa la
sua primigenia armonia, l’agilità di una
rinnovata vitalità espressiva e comunicativa. E’ illusorio riproporre la vecchia questione del rapporto arte/società, in quanto l’arte non può arrivare
alla società se prima non arriva alla
natura, alla infinita serie delle sue
manifestazioni. E’ la natura, infatti, che
fonda la società e non viceversa.
La natura, il cosmo senza la società
possono sussistere benissimo, ma non
è vero il contrario. Quale società del
resto può vivere fuori, senza o contro
la natura ?
Tuttavia quanto si parla di natura non
si intende nulla di panteistico, non si
allude ad alcunché di sublime, ma specialmente a quella infinita serie di fenomeni di cui la nostra vita è costituita: un temporale, un paesaggio marino, un volo di aeroplano, la lettura di
un giornale, un’alta marea, l’interno di
una biblioteca, la stazione di una metropolitana, una passeggiata, etc. Fenomeni, solo in apparenza minimi, ma
nei quali si rivela in termini di colore,
luce, disegno la realtà in cui viviamo.
Un esempio chiarirà al meglio la questione. Si prenda l’opera di Monet,
Impression, soleil levant, in cui l’osservazione empirica su un sorgere del
sole a Le Havre, si trasforma in una
sottilissima sintesi cromatica e luminosa, più in armonia con la natura, con
quanto in essa sperimentalmente si
osserva e si constata. In questo caso le
leggi fisiche sui colori complementari contribuiscono, ma naturalmente
non fanno il quadro, più di quanto la
Monet, IMPRESSION SOLEIL LEVANT
conoscenza della chimica delle radiazioni solari potrebbe di per se stessa
far sorgere un dipinto di tal fatta. Risulta altresì evidente che quella di
Monet, non è certamente l’unica risposta che un pittore, un artista può
dare. Le interpretazioni sono infinite.
In fondo l’artista utilizza un suo particolare ragionamento induttivo che,
invece di esser costituito da sillogismi
verbali, è sorretto dalla illimitata varietà della luce e del colore.
Aoristias
ARTECULTURA
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Il mondo dell’acquerello si configura come una realtà del tutto particolare all’interno delle varie discipline artistiche. Esso, infatti, si caratterizza per la sua immediatezza esecutiva che richiede doti non comuni all’artista che ci si confronta. Fondamentalmente questa tecnica fa affidamento
su una elaborazione della forma che
non è più una realtà plastica, ma
evocativa, realizzata tramite l’espressione della luce. Tutto nell’acquerello, è, infatti, luce. Luce che si diffonde e diventa energia, spazio, emozione. Qualità, queste, che si riscontrano
appieno nelle composizioni di Nicoletta Reinach Astori, in cui il soggetto
rappresentato viene trasfigurato da raffinate vibrazioni tonali. Così il modellato espresso si contraddistingue per
la sua “leggerezza” tonale, per l’organica fusione di forma, spazio, atmosfera. Da queste premesse tecniche e
stilistiche nell’opera della pittrice si
avverte una freschezza ispirativa che
mantiene sempre il suo afflato espressivo. Poi, naturalmente, possono varia-
20
ARTECULTURA
Nicoletta
Reinach
Astori
acquarelli
tra colore
e vitalità
re i soggetti (vedute di campagna, paesaggi, composizioni floreali etc.) ma
l’unità compositiva non viene mai
meno. La sua pittura acquista i tratti di
una magia sensitiva animata dal colore che non è più illustrazione o decorazione, ma energia espressiva in sè
stessa, vale a dire,nella sua capacità di
fondersi con la luce. La stessa dialettica luce-ombra sviluppa un senso
nuovo nell’acquerello e di questo la
pittrice ne è ben consapevole. Da ri-
levare come poi Astori riesca con acuta intelligenza visiva ad imprimere ai
suoi acquerelli una configurazione veramente interpretativa e non descrittiva, realizzando un equilibrio, sempre
in costante divenire, tra realtà ed immaginazione, sogno e natura, riflessione ed emozione. Le sue forme - più che
il carattere calibrato dello schema posseggono piuttosto una loro intrinseca energia che pare quasi modellarle dall’interno, proprio per renderle
rispondenti, ricettive alla velocità della luce, alla sua organica totalità
espressiva. Pertanto c’è un impatto minimo di contorni o volumi, al fine di
rendere l’immagine una creazione palpitante di colore, di stimoli psicologici, di armonie interiori che la luce ha
infatti il compito di visualizzare. Il linguaggio pittorico più convenzionale
dall’artista viene ripensato in una dimensione più sensibilmente creativa e
di fascinoso coinvolgimento percettivo e psicologico.
Teodosio Martucci
Info: [email protected]
ARTECULTURA
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Abito da cerimonia in due pezzi. Manifattura
parigina (Callot Soeurs, Paris), 1907-10 ca
NUOVO MUSEO
DELLA MODA
a Gorizia
Ivan Glazunov: Ritratto di famiglia, 200x200, 2003
C’ERAUNAVOLTA
LA RUSSIA
Lo sguardo di Ivan Glazunov
Venezia, Fondazione Querini Stampalia
15 ottobre 2014 - 11 gennaio 2015
Il progetto espositivo nasce dalla ricerca e
dalla personale collezione del pittore Ivan
Glazunov. La sua maniera pittorica è stata
spesso associata alle grandi tradizioni delle
scuole europee di pittura, e la tematica centrale del suo lavoro è dedicata alla progressiva scomparsa dei valori tradizionali che stanno alla base della cultura russa e di quella
europea. Con questa esposizione Glazunov
vuole condividere con il pubblico europeo una
personale, ma in realtà sempre più diffusa,
preoccupazione culturale, quella che origina
dalla incessante distruzione dei nessi storici
e culturali che hanno caratterizzato per lunghi secoli le nostre civiltà. Come molti altri
artisti del suo Paese, Glazunov è interessato
alle peculiarità delle culture nazionali, delle
lingue e dei percorsi storici, a partire da quelli della sua terra.Tutto ciò che è stato creato
fino a noi – osserva Glazunov - e che abbia-
22
ARTECULTURA
mo ereditato, è la ricchezza e la diversità della
nostra civiltà comune. Da sempre la Russia
ha mantenuto la memoria del suo passato, e
con questa capacità di rendere viva la propria tradizione il nostro popolo è arrivato ai
tragici eventi del XX secolo. Ora, dopo essere sopravvissuti alla rivoluzione, alla guerra,
al regime sovietico, stiamo cercando in noi la
forza di continuare, ricordando il codice genetico culturale che ci sostiene da secoli.
Proprio ora, quando il mondo sta cambiando
impetuosamente e noi viviamo in un potente
e aggressivo flusso di informazioni. Componente rilevante del progetto espositivo, nello
sforzo di allestire una speciale partecipazione dello spettatore all'atmosfera della mostra,
è la video installazione con riprese d'autore
nel Nord della Russia (la regione di Archangel'sk) eseguite dall'artista e da sua
moglie, la regista Julija Glazunova.
Info 041 271 1411
A Gorizia, il Museo della Moda e delle
Arti Applicate, tra i più importanti del settore in Europa, grazie ai fondi del progetto europeo Open Museums, riapre i battenti ad aprile con un allestimento ampliato, completamente rinnovato ed innovativo. Data l’ambientazione teatrale, i pezzi
esposti sono tutti abiti da sera, appartenenti ad un arco cronologico che va dalla fine del Settecento agli anni Venti del
Novecento: quale filo conduttore è stato
infatti scelto il tema dell’”ornamento scintillante”. Filati metallici, paillettes, perline di vetro, canutiglie e strass fanno rilucere le toilettes da sera di bagliori preziosi. Tra i pezzi esposti si segnalano alcune
eccellenze, tra cui lo spettacolare abito
Neoclassico realizzato in un raro tipo di
tulle di seta ricamato in ciniglia e paillettes
d’argento, con applicazioni di crespo di
seta lilla, e due abiti degli anni Venti del
Novecento provenienti da Vienna e appartenuti a Margaret Stonborough Wittgenstein (1882-1958). Sorella del celebre filosofo Ludwig Wittgenstein, Margaret
era stata ritratta da Gustav Klimt in uno
dei suoi più celebri ritratti: correva l’anno 1905 e la veste bianca e vaporosa che
indossava era il suo abito da sposa.Altre
novità dell’allestimento consistono nell’introduzione nel percorso espositivo di uno
spazio dedicato ai cappellini da donna tra
Otto e Novecento e di uno dedicato alla
moda infantile. Nella ricostruzione di una
merceria sono stati introdotti dei rotoli di
tessuti, naturalmente contemporanei, ma
di tipologie in uso anche nei secoli precedenti.
Info [email protected]
Jamie Reid, Anarchy in the UK Muslin Flag, 1976.
Jamie Reid copyright Sex Pistols Residuals
Roy Lichtenstein, “WHAAM !”
Roy Lichtenstein
“OPERA PRIMA”
Torino, GAM
27 settembre 2014 - 25 gennaio 2015
La GAM di Torino presenta una grande esposizione dedicata ai lavori su carta di Roy
Lichtenstein, maestro indiscusso della Pop
Art, nato a New York (1923-1997). Per la
prima volta arrivano in Italia circa 200 opere,
grazie alla stretta collaborazione con l’Estate e la Roy Lichtenstein Foundation, oltre a
importanti prestiti provenienti dalla National
Gallery di Washington, dall’Art Institute di
Chicago, e da molte collezioni pubbliche e
private europee e italiane. Un’occasione
straordinaria che la GAM offre al pubblico
perché è rara la possibilità di ammirare un
tanto rilevante quanto ricco corpus di opere
su carta del maestro americano. Completano l’esposizione alcuni grandi dipinti e sculture oltre a una documentazione fotografica,
testimonianza dell’artista al lavoro. In mostra
dunque la parte più intima e privata di Roy
Lichtenstein e tra le opere, le Prime Idee,
ovvero le idee primigenie, fonte di ispirazione di lavori che in un secondo tempo sono
divenuti i grandi capolavori conosciuti nel
mondo.
Roy Lichtenstein, uno dei più importanti esponenti della Pop art, nasce a New York in una
famiglia ebraica della classe media: il padre
era agente immobiliare, la madre casalinga
ma anche discreta pianista. Durante la scuola, inizia ad interessarsi all'arte, al design e
alla musica, in particolare al jazz. Dopo il diploma alla New York's Franklin School for
Boys, frequenta anche l'Art Students League
di New York, dove segue i corsi di Reginald
Marsh. Nel 1940 si iscrive all'Università
dell'Ohio, che offriva un corso di laurea in
Belle Arti. Dal 1943 al 1946 partecipa alla
seconda guerra mondiale come tecnico nell'esercito degli Stati Uniti. Nel 1946, riprende
gli studi universitari e frequenta i corsi di pittura di Hoyt Sherman, che ebbe una notevole influenza sul suo lavoro futuro. Dopo la
laurea, si iscrive alla Scuola di specializzazione in Belle Arti, che porta a termine
nel 1949, anno in cui sposa la prima moglie
Isabel Wilson. Da lei ebbe due figli, David
Hoyt e Mitchell.
Dal 1960 al 1963 insegna al Douglass College,
nel New Jersey. Conosce Allan Kaprow,
Claes Oldenburg, George Segal e frequenta
anche gli artisti di Fluxus, tra cui George
Maciunas e Dick Higgins. Dal 1961 inizia ad
inserire sistematicamente nei suoi lavori elementi tipici del mondo pubblicitario e dei fumetti, e ad utilizzare il puntinato Ben-Day, che
diventerà una sua cifra stilistica davvero
inconfondibile. Inizia inoltre a mostrare grande interesse per le avanguardie storiche e
realizza i primi quadri ispirati all'arte "alta".
Nel 1962 espone alla collettiva New Paintings
of Common Objects organizzata al Pasadena
Art Museum.Partecipa alle documenta di
Kassel del 1968 e del 1972. Nel 1969 il
Solomon R. Guggenheim Museum di New
York gli dedica una retrospettiva. Comincia
a interessarsi al cinema sperimentale e realizza tre film sui panorami marini. Crea i primi dipinti di specchi e lavori sulle piramidi.
Dal 1972 al 1981 lavora a numerose "nature
morte" e realizza opere ispirate al Futurismo,
a De Stijl, al Costruttivismo russo, al
Surrealismo e all'Espressionismo tedesco.
Numerose sono anche le mostre. Nel 1972
espone al Contemporary Art Museum di
Houston, nel 1975 al Centre National d'Art
Contemporain di Parigi, nel 1978 all'Institute
of Contemporary Art di Boston. L’artista
scompare il 29 sedttembre 1997 a New York.
Info www.gamtorino.it
La Galleria civica di Modena ha inaugura il 12 settembre 2014 a Palazzo Santa
Margherita la mostra "Jamie Reid.
Ragged Kingdom", dedicata a Jamie Reid
(1947), artista britannico legato al
Situazionismo e ai movimenti anarchici,
inventore della grafica dei Sex Pistols, per
i quali dette vita a immagini radicalmente
rivoluzionarie, divenute simbolo della prima ondata del punk inglese. Realizzata in
collaborazione con la Isis Gallery di
Jamie Reid
“ANARCHY
IN THE U.K.”
Brighton, con la partecipazione di ONO
arte contemporanea, la mostra, sponsorizzata da Gruppo Hera, è inserita nel programma di eventi del festivalfilosofia, il
cui tema, quest'anno, è stato individuato
nel concetto di “gloria”.Disegni, dipinti,
collage, fotografie per raccontare i migliori esiti del talento di un artista da sempre
contrario al potere costituito, che ha aperto nuove strade nel mondo dell’immagine
e della comunicazione.
La sala principale di Palazzo Santa Margherita ospiterà la grande installazione
che dà anche il titolo alla celebre mostra
("Ragged Kingdom") composta da alcuni
tepee indiani – figure di accoglienza, rifugio, protezione, dunque di pace e dialogo – dipinti dall’artista, all’interno dei
quali ciascun visitatore troverà una pila
di fogli stampati con cui potrà costruirsi
il proprio personale “catalogo” della
mostra. Al piano superiore invece circa
sessanta disegni, dipinti, collage, grafiche, progetti, fotografie che raccontano
in sintesi la carriera artistica di Reid a
partire dagli esordi, durante i quali elabora lo stile e alcune immagini – si pensi
agli autobus con destinazione "Nowhere"
– che confluiranno poi nell'iconografia
punk, per soffermarsi più approfonditamente sul periodo strettamente connesso
con i Sex Pistol. La significativa esposizione è in programma sino al 6 gennaio
2015 info 059 2032911/2032940
ARTECULTURA
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LUKE ANDREWS
CON ALTRI OCCHI, LE VISIONI MILANESI
DI UN PITTORE AMERICANO
La lista dei pittori che hanno ritratto Milano nel tempo è lunga; altrettanto dicasi
di cineasti, cantautori, romanzieri e non
ultimi i poeti, italiani e stranieri, come
ho avuto modo di documentare ampiamente nei miei due recenti volumi Poeti per Milano -una città in versi- (2002)
e Milano in versi -una città e i suoi poeti- (2006), Luke Andrews è per ora
l’ultimo dei suoi cantori proveniente di
là dell’Oceano, a continuare la tradizione
di innamoramento e di fascinazione di
altri artisti che lo hanno preceduto.
Lo sguardo di questo giovane pittore
americano non coglie le atmosfere che
ci hanno regalato artisti nordici di tradizione meneghina impastati di brume,
di fervore popolare o di sobria eleganza borghese. In queste tele non ci sono
le case di ringhiera o i cortili stucchevoli;
gli scorci romantici o la razionalità illuministica: per tutto ciò ci vuole quella fusione calda con la materia e con la
storia che solo le radici e il tempo sono
in grado di resuscitare. E tuttavia c’è, in
queste visioni rese fantastiche dal modo
sghembo di raffigurarle, dalla fantasmagoria caleidoscopica della tavolozza, dal trionfo esagerato delle mille
luci che squillano come frammenti fiabeschi di una città ideale sognata, un’aura di attraente beatitudine che ci riconcilia con le icone più rappresentativamente note, e direi quasi abusate della
nostra città, che ci obbliga a guardarle
sotto un aspetto nuovo in grado di restituirci un incontro che forse il nostro
occhio aveva perduto.
È un effetto salutare sulla memoria visiva che si riconcilia con frammenti di
città che parevano sterilizzati. Andrews
ci obbliga a riconsiderarli partendo dalla sua prospettiva pittorica e dai suoi impasti cromatici accesamente fauve, liricamente vangoghiani.
Ed è un altro cielo lombardo che prende vita, un’altra Milano che resuscita;
come avviene ogni volta che lo sguardo
puro di un artista si posa sul corpo inerte delle cose.
Angelo Gaccione
Luke Andrews - “Tramonto, Navigli di Milano” - acrilico su tela - cm 60 x 48
24
ARTECULTURA
UKE ANDREWS
Nasce nel 1975 negli States, in Florida,
già in tenerissima età mostra una parcolare propensione per l’arte pittorica
ulla quale si applica a pieno ritmo stuiando per svariati anni e si cimenta con
ecniche diverse sempre su tela sino ad
ppassionarsi all’uso degli acrilici e dei
olori. Oggi il concetto di pittura delartista Andrews scaturisce dal “visivo”,
alla capacità di creare emozioni tramie la vista. Trasforma con sofisticata senbilità in arte visiva le proprie foto riordo di un luogo o di un accadimento
iornaliero. L’acrilico aiuta la dimensione
la profondità, i colori infondono sereità e gioia, la staticità è mista alla diamica, i personaggi dialogano tra di loro
riflettono emozioni e memorie.
a quotidianità appare e disappare per inanto nella possibilità di un pensare
ollettivo isolato, la veridicità si esprime
amite luoghi, forme ed oggetti.
e nature morte diventano vive per inanto, per tecnica e colore e la dimensione
ei paesaggi si distorce armoniosamene e crea delle linee parallele non tra di
oro. II cielo si arricchisce di nuvole spine dal vento che cambiano colore con il
moto solare, la notte si riempie di luci e
e acque sono mosse da un moto proprio.
pennello ha un tratto deciso e volonario, le imprecisioni vengono aggiunte
er togliere ogni spettro di verismo alarte espressionista che identifica la
ensione dell’artista. Ogni muro del temo viene abbattuto per incanto e spesso
i si ritrova coinvolti in un mondo paallelo di cui ci si sente protagonisti. Le
uci aiutano il gioco delle ombre sempre
resenti ed espresse con tonalità di coori proprie delle raffigurazioni esistennell’opera.
Luke Andrews - “Milano, il Naviglio” - acrilico su tela - cm 100 x 150
MOSTRE
NEWYORK - Brooklin - Gabriele Fodde Gallery. PARIGI - Shakespearean Library. DUBLINO James Joyce Gallery - Collettiva. LONDRA - Flett Street Expo - Collettiva. MILANO - Galleria
Ciovasso - Personale. MILANO - Studio Lattuada. MILANO - Studio D’Ars. MILANO - Trattoria Toscana. MILANO - Spazio Lattuada - Personale. MILANO - Casablanca Cafè. MILANO - Banca Popolare di Milano. BOLOGNA - Banca Popolare di Milano. GENOVA - “Omaggio alla Luna”.
FIRENZE - “Omaggio alla Luna”. TORINO - “Omaggio alla Luna” . RAPALLO - Hosteria Vecchia Rapallo. TRIESTE - “Omaggio all’arte”. VENEZIA - “Giovani artisti al Ghetto”. ROMA - “La
pittura in via Condotti”. ROMA - Personale all’Hotel Boscolo. ORLANDO - Florida - The Lofts.
ORLANDO - Third Thursdays at Orlando Museum of Art: “Paint the Town”. ORLANDO - City
Hall Mayors Gallery: “Architectural Perspectives”. ORLANDO - Ichiban Restaurant. ORLANDO
- Urban Think, book store. ORLANDO - Orlando Magazine, Orlando City Hall Terrace Gallery:
“Paint The Town”.
ARTECULTURA
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Nei luoghi dell’immagine
a cura di Aoristias
Henri CARTIER-BRESSON - Roma
Sarà esposta a Roma, Museo dell’Ara Pacis,
dal 26 settembre 2014 al 6 gennaio 2015, la
mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson
a cura di Clément Chéroux, ora in corso al
Centre Pompidou di Parigi. La mostra propone una nuova lettura dell'immenso corpus
di immagini che Cartier-Bresson ci ha lasciato: copre l’intero percorso professionale del
grande fotografo ed è il frutto di un lungo
lavoro di ricerca svolto dal curatore nel corso di molti anni di studio nell’archivio di
Cartier-Bresson. Saranno esposte oltre 500
tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti.
[email protected]
PARK EUN SUN - Roma
In occasione del 130mo Anniversario delle
relazioni bilaterali tra Italia e Corea del Sud
che ricorda il trattato di amicizia, commercio
e navigazione firmato il 26 giugno del 1884
tra il Regno di Joseon e il Regno d’Italia, i
Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali presentano dal 26 settembre al 30 novembre 2014 una grande mostra dedicata alla
scultore coreano Park Eun Sun e curata da
Gabriele Simongini.
ACAV IN BRERA
Si è svolta dal 1 al 26 settembre 2014 la
bella rassegna degli Artisti dell’ACAV presentata nella sala Olimpia di Artecultura (Milano Brera). Un incontro artistico e culturale
caratterizzato dalla vitale e diversificata articolazione espressiva dei lavori esposti che
spaziavano dall’informale al surrealismo, dall’astrazione al figurativo. Pittori presenti con
le loro opere all’iniziativa : Antonella
AGNELLO - Emma AZZI - Andrea BALDI - Arianna BIANCHI - Caterina
MARIANI - Giacomo MAZZARI - Luisa MONELLA - Davide MUGGIANA Arduino QUINTINI - Daniela RAVANI
- Nicoletta REINACH ASTORI - Giuseppe TORRESANI.
Nella foto un momento inaugurale della rassegna
26
ARTECULTURA
OMAGGIO A FRANCESCO SPERANZA
Si è svolta dall’8 al 30 settembre al Museo
Archeologico “Fondazione Depalo - Ungaro”
una significativa rassegna in omaggio a
Francesco Speranza, pittore dalla limpida
vena figurativa e dal tratto espressivo raffinatamente evocativo. In mostra anche opere di Barone, Bianchi Menotti, Catucci,
Chieppa, Cives, De Robertis, De Santis,
Ficarra, Gentile, Grassi, Laonigro,
Lavacca, Marzano, Masiello, Mileto,
Minardi, Morelli, Moretti, Nacci, Parisi,
Picinni, Prayer, Rucci, Sannicandro, Sforza, Tullo, Vacca.
MARIA TERESA MOSCONI Titamatita
Nella recente pubblicazione di Maria Teresa Mosconi, Titamatita (Archivio Dedalus
Edizioni) vita personale e creatività artistica paiono intrecciarsi in cammini esplorativi
di suggestivo orientamento. C’è pertanto un
filo rosso che collega diversi momenti, da
quello familiare a quello relativo alla sua grande passione, l’insegnamento, sino al più aperto
confronto poetico. Si origina così una ricchezza
di riflessioni, di esperienze, di contatti che poi
entrano nel concreto dell’esperienza artistica
e della vita vissuta. Di grande respiro, poi,
l’omaggio all’indimenticato figlio Carlo
Straulino, prematuramente scomparso.
VALERIO ADAMI - Roma
Il titolo della mostra di Valerio Adami, in programma sino al 15 novembre alla Galleria
Andrè di Roma, sino al 15 novembre 2014, Disegnare / Dipingere, sta a indicare non solo
la presenza di numerosi disegni accanto alle
grandi opere di pittura, ma anche un filo logico, che illustra il percorso creativo dell'Artista,
il quale, nel suo testo che introduce il catalogo,
dichiara: " Non ho mai dipinto un quadro che
non fosse preceduto da un disegno."
Info 06 68618 05
BEATRICE M. SERPIERI
(galleria +) oltredimore di Bologna presenta
De Corporis Fabrica un progetto artistico di
Beatrice M. Serpieri che parte dall’osservazione delle cere anatomiche del Museo “Luigi
Cattaneo” di Bologna e si sviluppa attraverso
il mezzo fotografico dando vita a uno studio
personale sul corpo umano. La ricerca fotografica intorno alle cere anatomiche, attraverso la tecnica di scomposizione dei manufatti e
della luce, intende travalicare la consuetudine
dell’azione pura del “guardare”, registrando ciò
che il campo visivo consente, se pur filtrato
dalle personali emozioni dell’artista. Dal 28
novembre 2014 al 17 gennaio 2015. Info
0516449537
In una realtà comunicativa globale in cui
alla violenza, al sopruso, di cui spesso si
è testimoni inerti ed impotenti, si aggiunge una chiacchiera pervasiva ed includente, quanto non raffinatamente mistificatoria, contemplare le parole e le immagini della recente, profonda pubblicazione
di Luigi Timoncini, si presenta un compito quanto mai stimolante ed arricchente.
Per anni protagonista di importanti rassegne personali e collettive, Direttore della
Scuola Superiore d’Arte Applicata del
Castello Sforzesco di Milano, Luigi
Timoncini è un artista che non si è mai
sentito appagato di facili percorsi decorativi, oppure di aderire a sterili enunciati di protesta, per lui piuttosto l’arte è
in primo luogo attenta riflessione sulla
condizione umana, o meglio, sul suo stesso destino. Una riflessione che nei tempi
attuali di drammatica inquietudine risulta
particolarmente efficace non tanto per
scontate disquisizioni estetiche, quanto per
sottolineare come l’arte, smarrito in gran
parte, se non del tutto, ogni autentico desiderio di rigore morale, di purezza di intenti e di risultati, è destinata ed essere
fuorviante, inutile o addirittura dannosa. Una meditazione che Timoncini con lucida coerenza fonda su riferimenti religiosi
che spaziano dall’Apocalisse ai Vangeli
come anche sulla lettura di autori quali
Nietsche, Pascal, Sant’Agostino, Camus,
Padre Turoldo. Pensieri che poi diventano sensibile realtà d’incisione in una continuo annodarsi di realtà ed immaginazione, storia e profezia. Nelle sue composizioni si avverte il cammino di un segno
incisivo che si trasforma in atmosfera, che
indaga il tempo come realtà simbolica e
metaforica in cui tutto si compie. Si può
scorgere un vago senso di bilancio, di
sguardo retrospettivo, osservando le sue
considerazioni, ma forse, sono l’abbrivio
di un nuovo e più radicale progetto a cui
arte e società non possono più sottrarsi.
Aoristias
L'AUTODIDATTA NELLA STORIA
Personaggi, avventure, intuizioni
JAMES PRESCOTT JOULE si dedicò sin da giovane a ricerche scientifiche che eseguiva cercando di spingere all'estremo limite l'accuratezza e
la precisione delle misurazioni. Si interessò del calore e delle sue connessioni con l'elettricità e la meccanica.
A 25 anni effettuò il primo tentativo di
definire l'unità di misura della corrente elettrica, attualmente rappresentata
dall'ampere. Nel 1841, indagando sugli effetti termici, inviò alla Royal
Society un articolo in cui dimostrava
che un conduttore attraversato da corrente elettrica produce calore in quantità proporzionale alla resistenza del
conduttore e al quadrato della corrente stessa. Questo fenomeno è oggi
chiamato effetto Joule.
Successivamente Joule enunciò ad un
congresso in Irlanda il principio noto
come equivalente meccanico del calore. Grazie alle sue sperimentazioni (e
usando uno strumento che prende il suo
nome) dimostrò che calore e lavoro
meccanico potevano convertirsi direttamente l'uno nell'altro, mantenendo
però costante il loro valore complessivo: nelle macchine idrauliche e meccaniche gli attriti trasformano la potenza meccanica perduta (lavoro) in
calore e, viceversa, nelle macchine termiche l'effetto meccanico prodotto
(lavoro) deriva da una quantità equivalente di calore. In tal modo Joule cominciò a porre le basi sperimentali del
primo principio della termodinamica.
Inizialmente la scoperta non suscitò
molto interesse, ma in seguito egli ricevette per questo la Royal e la Copley
Medal da parte della Royal Society. In
pratica egli dimostrò il principio di
conservazione dell'energia per i sistemi termodinamici (il calore è una forma di energia meccanica).
Per misurare l'equivalente meccanico
del calore, nel 1845 egli costruì una
macchina, ora chiamata "mulinello di
Joule" che consente di misurare il calore prodotto in conseguenza della dissipazione di una quantità nota di energia meccanica. Questa macchina, è for-
JOULE
mata da un calorimetro contenente acqua, all'interno del quale è inserito un
mulinello libero di ruotare attorno ad
un asse verticale. Il mulinello è collegato con un sistema di funi e pulegge
ad una coppia di pesi, mantenuti inizialmente fermi. Se i pesi vengono sbloccati, essi incominciano a scendere
mettendo in rotazione il mulinello. Tale
movimento viene rallentato dall'attrito viscoso dell'acqua contro le pale del
mulinello. Una volta che i pesi sono
scesi a terra, tutta la loro energia potenziale iniziale si è convertita in calore. Tale calore si può quantificare
misurando la variazione di temperatura che subisce l'acqua durante l'esperimento. Joule provò che per fornire una
quantità di calore pari ad una caloria
occorrono circa 4,41 J di lavoro. Il valore dell'equivalente meccanico della
caloria oggi accettato è di 4,186 J/cal.
In suo onore si chiama Joule (J) l'unità
di misura dell'energia del Sistema Internazionale (SI)
L’EFFETTO JOULE
In un generico elemento circuitale
(non necessariamente rispettante la
legge di Ohm) in cui scorre una cor-
rente I\ e ai cui capi vi è una differenza di potenziale pari a V\ la potenza
elettrica (P) fornita: P = V I viene trasformata in calore o in altre forme di
energia.
La legge di Joule, interpretata nella
maniera riduttiva di trasformazione integrale dell'energia elettrica in calore
con alcune implicazioni, essa è causa
della perdita di energia nelle linee di
trasporto dell'elettricità ed in generale di qualsiasi circuito, nonché abbatte
il rendimento delle macchine elettriche. Tale legge, sempre in questa forma riduttiva, è alla base del funzionamento di molti dispositivi elettrici tra
cui: la lampada a incandescenza, l'interruttore magnetotermico, il fusibile,
il forno elettrico, l'asciugacapelli, lo
scaldabagno elettrico. Le implicazioni termodinamiche in questa formulazione riduttiva sono semplici, vale
semplicemente il primo principio della
termodinamica: l'energia elettrica ed
il calore sono due forme diverse di
energia e l'energia elettrica viene trasformata integralmente in calore.La
legge di Joule nella formulazione più
generale implica la trasformazione di
energia elettrica in altre forme di energia in cui il calore sviluppato è solo un
effetto non voluto e nei limiti del possibile da rendere trascurabile, alcuni
esempi di trasformazioni di energia
regolate dalla legge di Joule: energia
meccanica (motori elettrici), luce
(lampada a scarica, LED), onde elettromagnetiche (Antenne, Laser), chimica (elettrochimica)....
In tale formulazione più generale della legge di Joule, da un punto di vista
di principio, il prodotto della tensione
per la corrente trasforma l'energia elettrica in altre forme di energia in linea
di principio in maniera reversibile, senza quindi le limitazioni imposte dalla
termodinamica.Il discorso è più complicato per quanto riguarda la luce in
quanto l'efficienza luminosa è legata al
rapporto tra la potenza dissipata per
effetto Joule e la energia luminosa utile alla percezione dell'occhio umano.
ARTECULTURA
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ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’
Oggi più che mai...
8000 Mostre sul Disarmo negli ottomila Comuni
dell’Italia ad eco internazionale per l’incontro e
non lo scontro tra i popoli. Nessuna spesa, solo
coraggio e coerenza culturale di programmarle
L’argomento non è nuovo, ma nei giorni in cui si sgozzano di coltelli gli uomini per il solo fatto di avere delle idee
opposte alle proprie che, tuttavia, lo
riteniamo più una conseguenza dei forni crematori nazisti e del lancio della
bomba atomica su Iroshima e Nagasaki degli americani, per cui sul rigore
critico delle considerazioni è da ritenere che la criminalità dei primi sia una
diretta conseguenza dei secondi. Due
modi per censurare la libertà di pensiero alle sottomissioni della piramide sociale: l’oppressione condivisa
che si contendono i padroni dell’Occidente e dell’Oriente. I due concetti
che si fronteggiano d’ignoranza negando di comprendere che l’uomo nasce
per vivere e non per essere arrostito
dalle stragi Isis o di quelle non meno
criminali dei bombardamenti americani, inglesi, francesi, etc. anche violando trattati internazionali che, per lo più,
loro stessi avevano voluto. Un aspetto, il nostro sentimento, che ci fa scrivere da una vita come la guerra sia una
vera follia, oggi riconosciuto anche dal
coraggio umano di papa Bergoglio.
Il vero problema della storica drammaticità sociale è quello di non voler comprendere che l’equilibrio della vita è
di costume e non di armamenti che
stanno portando alla fine del mondo.
Il problema si appesantisce all’inverosimile quando un Presidente del Consiglio come Matteo Renzi nel dibattito politico sostiene di non voler essere comandato da nessuno. E da un
punto di vista psichico é da ritenere che
vada benissimo, senza tuttavia dimenticare come a tutt’oggi al mondo non
sia ancora nato un cittadino desideroso di essere comandato da un altro. Ed
è tutto quì il nodo del problema: la necessità di modificare il nostro costu-
28
ARTECULTURA
me di vita che, dalla schiavitù burocratica, attualmente divenuta insopportabile, aspira ad un valore di libertà umana autentica e non parolaia. Quel mondo nel quale la Poesia e l’Arte costituiscono quell’alimento di autogoverno
della persona nella quale lo stimolo poetico e la spinta artistica innati danno
impulso alla fiducia dell’altro. Un
problema di radicale rinnovamento di
costume che non è difficile attualmente a realizzare a dimensione mondiale
oltre gli affetti etici familiari e
dialettici. Questo per comprendere che
il petrolio è dell’uomo e non degli Stati che hanno fatto fin troppo il loro
tempo. La stessa globalizzazione non
deve consistere nella nuova schiavitù
a beneficio dei monopoli degli stati
militarmente più forti, ma nell’avvertire, con urgenza, anche politicamente, che le grandi potenze alimentano
solo il razzismo e la divisione del mondo che poi conduce alla guerra.
Un mutamento di costume che può
realizzarsi solo approfondendo la conoscenza poetica della natura e l’interesse per la pratica dell’arte. I due fattori culturali evolutivi disponibili in
ogni profonda interiorità umana, i quali
possono presto mutare il delirio della
violenza in normali stimoli di vita.
Per cui quando ARTECULTURA propone 8000 mostre d’arte, quanti più
o meno sono i Comuni d’Italia, senza
aggravio di spese, è una realtà che le
istituzioni dovrebbero far proprie per
comprendere che il Disarmo purifica
il valore della vita con la poesia del
lavoro. E quando un Comune destina
in modo gratuito un certo spazio
espositivo che certo non manca, o che
le scuole si rendano aperte a discutere
sull’arte e la sua poetica, perché sensibili al problema, il coinvolgimento
di milioni di presenze per un nuovo
costume conoscitivo, alimentate dalla
creatività poetico-artistica, si concretizza in una partecipazione piacevole che si pratica volontieri senza strategia di nessuna forzatura. Va solo programmata con spirito disinteressato
perché i pittori, per nostra diretta esperienza, l’adesione la danno volentieri
in quanto ben comprendono che la
remunerazione della loro prestazione,
dopo, l’avranno di conseguenza facilitata perché insita nel rinnovamento
del costume. Ed effettuare una mostra
per ogni Comune d’Italia vale ad esprimere un linguaggio di rinascita non
solo nazionale ma di conseguenza
mondiale, in un mondo tuttora diviso
in possedimenti statali immobili ad
ogni evoluzione di effettiva convivenza umana. Se poi le mostre si organizzano a sistema culturale anche nelle
scuole di ogni ordine e grado, si sensibilizza davvero la crescita di un moderno costume poetico nell’essere
umano che nasce per vivere e non per
essere scannato dalle armi della criminalità guerrafondaia. Senza la determinazione di un Disarmo culturale
responsabilizzato a livello di singolo
e di collettività umana per l’economia
non esiste possibilità di crescita nelle
gare tra grandi potenze e piccoli stati
in quanto la disuguaglianza cronica segnerà inevitabilmente la fine del mondo. Ed é su questo che dovrebbero riflettere le nostre e le altrui rappresentanze istituzionali. Con l’auspicio che
il Presidente del Consiglio, Matteo
Renzi, il Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, e il Ministro
dei Beni Culturali, l’On. Dario Franceschini ne prendano doverosamente
atto. Purtroppo con le atomiche non si
scherza!
Giuseppe Martucci
CRISI E SVILUPPI DELLA
CULTURA DELLA RESISTENZA
Riflettendo sulla presente crisi due
sono i problemi d'affrontare: quello
di ordine "generale", avente per oggetto la ricerca degli "ideali" necessari a
colmare il vuoto lasciatoci dalla caduta delle "ideologie", e quello di ordine "particolare", avente per oggetto
il voto del quale ci serviamo per indicare i problemi da risolvere. Si tratta
del problema della rappresentanza politica e di quello del governo che democraticamente governi, esposto oggi
a continue crisi, visto che da noi compito della politica pare sia divenuto
solo quello di vincere, trasformando la
campagna elettorale in un torneo di
calcio. Ci soffermeremo, perciò, sul
primo, sapendo che in politica il rinnovamento ideale è decisivo per risolvere i secondi, ossia i problemi
particolari dei quali ci soffermeremo
su quello del voto. Un problema che
ha colpito la seconda fase della nostra democrazia, seguita alla Resistenza, dopo la prima che fu introdotta dal
Risorgimento e interrotta dal Fascismo.
Occorre convincersi che siamo di
fronte ad una crisi di più specie, e,
perciò, complessa, da non spiegare
solo nei termini di una crisi "finanziaria", come si è fatto con la sua prima
manifestazione, ma anche come una
crisi "etica" di tipo ideale e morale, vista la diffusione della delinquenza. Ne
è seguita una crisi "politica", riguardante la formazione del governo e un
errato rapporto tra i partiti; una crisi
"sociale" riguardante i rapporti tra i
cittadini e le Istituzioni; una crisi
"economica", riguardante i rapporti di
produzione e distribuzione della ricchezza; ed, infine, una crisi "culturale"
riguardante una rideterminazione degli ideali, l'insieme organico di idee che
formano le "concezioni del mondo",
fondamentali per superare i momenti
più difficili di una società. Crisi, di
svariata incidenza, apparsa con l’Ottantanove, quando caduto il muro di
Berlino e finita la guerra fredda, da noi
iniziò quella dei partiti politici, i quali
per finanziarsi, invece di chiedere allo
Stato sostegni in servizi, decisero di
procurarsi del denaro, praticando forme non sempre corrette, giustificate
da leggi apposta deliberate.
Scelta che li spinse a dare spazio al
loro interno ad individui che tali operazioni potessero compiere, portandoli, di conseguenza, a rimuovere dal
loro interno gli ideali, dando spazio
ad un ceto senza idee, e, perciò
“indeterminante ed indeterminato",
volto solo all'adiafora, ossia a quei
semivalori che gli stoici ci indicarono nel denaro, nel successo, nel sesso
e nel potere, creando non poche difficoltà alla democrazia. Ne derivò una
serie incontrollata di finanziamenti illeciti che trasferirono,via via, notevoli capitali dagli investimenti al consumo. Situazione che nella Economia
cominciò prima ad alterare la fase dell'
"Accumulazione" pubblica e privata
che costituiscono il trittico produttivo, e dopo, di conseguenza, quella del
trittico "distribuitivo", comprensivo
della "domanda", dell' "offerta" e del
"mercato". Strutture tipiche dell' Economia classica, senza le quali è impossibile mantenere lo stadio di sviluppo
da questa datosi. Sviluppo combattuto con il concetto di "Capitalismo", in
nome del quale si è stravolta la funzione del "capitale", determinando non
poche sacche di povertà delle quali
Martucci ci ha sempre avvertito con
la sua metafora critica, rivolta all' organizzazione sociale di tipo piramidale
.
Possiamo soffermarci ora sul problema del "voto", il quale è al centro
della campagna elettorale e della vita
democratica. Voto che riguarderà pure
tanti altri organismi, centrali e periferici, da gestire democraticamente, e
che a detta di William H. Riker nel suo
testo "Liberalismo e populismo", non
va ritenuto un problema "banale", ma
da studiare nel contesto della sua "teoria della scelta sociale", la quale pretende dei problemi della politica non
solo un esame "sintetico", scambiato
spesso con l'esposizione retorica, ma
anche "analitico", onde pervenire ad una
migliore conoscenza dei problemi.
Conoscenza con cui Condorcet, un
esponente dell' Illuminismo, riflettendo sul voto, ci fece sapere che, a campagna elettorale conclusa, i partiti si
sarebbeo potuti trovare con un risultato di parità, il quale non avrebbe permesso loro la formazione di un governo, mettendo eletti ed elettori di
fronte ad un "paradosso", del quale si
è pensato di potersene liberare con la
teoria del "premio di maggioranza".
Soluzione che espropria elettori, mandando al Parlamento rappresentanti non
votati, stravolgendo, di conseguenza,
la legge elettorale di tipo proporzionale e alla cui base, come ci dice il
Martucci, stanno il principio di uguaglianza e giustizia sociale e civile, sui
quali la democrazia si fonda. Più che
nella teoria del premio la soluzione
del paradosso va trovata in una normativa che imponga, ai due partiti che
hanno avuto più voti, la necessità della
collaborazione, fondamentale per la
vita della democrazia, con la quale necessario si presenta non il conflitto, ma
la collaborazione e, quindi una competizione, che, come ci dice G. Stuart Mill,
l'arte del governo va esercitata non nell'interesse di una parte, ma di tutti.
Occorre rendersi conto che il premio di maggioranza dà luogo a una
vera e propria involuzione democratica, Più che correggere la crisi la perverte, più che fare eleggere candidati
fa eleggere "nominati", come oggi si
dice, vanificando, quindi, la nostra costituzione. Occorre ormai porsi alla
ricerca dell'ideale che dalla Resistenza ci è derivato, se si vuole accrescere la libertà. Si sta rischiando di ricadere non solo nel "parlamentarismo",
ma anche - ritenendo giusto, come si
dice, che più si vota più si è democratici - nell' “elettoralismo". E questo e
quello non sono altro che la fattispecie del "populismo" con cui si ricade nell "tribalismo" del quale , a detta
di Hume, i partiti dovevano essere un
superamento. Siamo al punto in cui, se
vogliamo far crescere l' "Idealità" della Resistenza, dobbiamo accompagnare il Liberaliamo politico con quello
culturale ed "intellettuale", oltre che
sociale, indispensabile ad ogni sana
democrazia, da noi espressa già con il
concetto di "Nousdemocrazia". Concezione della quale abbiamo dato e daremo ulteriori esplicitazioni, e della
quale possiamo dire subito che questa
non va intesa come una semplice tecnica, ma come un "ideale" di formazione democratica che serve non solo
a meglio capire e votare, ma anche a
meglio vivere e governare.
Giuseppe Cianci
ARTECULTURA
29
Umanità poetica - Costume poetico
“La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni”
Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della
poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione.
Per facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio
la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere
divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli
Autori. . Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali.
Interno: rischioso interfaccia
/ Esterno: la Pace non può attendere
Una intervista triste
Amicizia
Luglio, incontrando agosto, passa il testimone
D. Ditemi, eran solo bambini,
Un amico sincero
al mese delle vacanze;
non erano soldati
Dona il suo sorriso
ma che pasticci a Roma, tra intemperie
perché li avete trucidati?
senza chiedere;
e fine della Camera Alta: s’abbasserà
Comprende le tue pene
riformata: sarà congiunturale?
R. avrebbero lanciato ancora
con dolore;
Intanto l’incitamento è quello di andare avanti:
sassi a contrastare i nostri
Ascolta le tue parole
- Comandante, ripeteva la recluta,
carri armati e avrebbero
con pazienza;
c’è un muro …
lanciato ancora razzi
Asciuga le tue lacrime
- Avanti, forza, contro il muro!
a disturbar le stelle.
con dolcezza;
(La Croce Rossa poi raccolse tante teste rotte).
Attende il tuo ritorno
*****
D. Ma voi distruggete le case
con amore.
Quanti crimini e sofferenze a Occidente ed Oriente,
le scuole, gli ospedali
non si finisce mai di pagare i conti
ed erigerete muri di vergogna.
La Vera Amicizia
di una politica improvvisata e aggressiva d’armi
I loro averi tutti lor rubate.
è difficile trovarla,
che continua ad estendersi dai tempi di George Bush,
Dite, perché lo fate?
è difficile conservarla.
e rimane storicamente aperta la questione
Ma sei hai la fortuna di incontrarla,
tra Palestina e Israele.
R. Si estirpa alla radice l’erba
tienila stretta,
Come ritorna attuale il progetto politico
aliena, chi è forte vince
perché
dei senatori Raniero La Valle e Luigi Anderlini,
e il debole si arena.
è uno dei Doni
discusso a Roma con i rappresentanti dei due Stati
più belli della Vita.
e sottovalutato dal Governo e dall’Unione Europea.
Aimè: voi che invocate tanto
Daniela Ravani
Così avvampa sempre la striscia di Terra Santa.
il giorno della memoria,
Ora, anche l’Ucraina Occidentale soffre lo scontro
oggi inchiostrate pagine
Di-subbidienza
con quella Orientale a prova di morti e terrorismo.
di un’altra orrenda storia.
Le importanti invocazioni del Papa restano corte di echi
Maria Chiara Quartu Mi autogoverno
e la grande speranza di Pace si allontana ancora,
e non distruggo la bellezza creativa
con l’ONU paralizzato dagli Stati sovrani.
delle mie spontanee emozioni
La schiavitù
Ma la Pace non può attendere!
di poesia del lavoro
*****
la causa non è l’effetto
il piede dell’uomo sull’uomo
Se in questa tragica situazione, si vuole la Pace
in osanna di premio oscurando la coscienza
la sua vita vale quanto un
occorre incoraggiare una mobilitazione mondiale
che invece gratifica il generoso valore
/animale
d’essere attivi e liberi insieme
con la cultura che si assume, sostenuta da Istituzioni
già nella terra di sumer
internazionali, il primario ruolo di questa missione:
gemevano
Il premio spezza l’unità spirituale dell’uomo
tutta la cultura, umanisti, artisti, poeti, scienziati.
che la convergenza disinteressata
il veliero portoghese
Essi rappresentano forze credibili alla tesi
fermenta a respiro di consenso
navigò portandosi
che la Pace è possibile perché è vantaggiosa
che armonizza
il popolo angolano
per tutti i popoli; perché è garanzia di legalità e di vita
l’equilibrio di appagati sorrisi
a
Zanzibar
si
commerciavano
per l’uomo e la natura.
/schiavi
Si deve diffondere in tutto il mondo la grande verità
L’insipienza della baldoria
per spezie e oro
che la guerra impoverisce e distrugge, mentre
non è il moto umile
la Pace costruisce e porta emancipazione sociale;
della brezza
dopo e ora
dire ovunque che solo una società pacifica e solidale
che saluta di libertà le albe
può sviluppare scientificamente potenziali di benessere i fiori vengano recisi
che non covano stragi di conquista
ancora
ancora inesplorati;
Pino Canta
dire forte che una tregua immediata, premessa
E mi autogoverno per sentirmi libero
dal rude impositivo di leggi
di una Pace duratura,
a rappresaglia di fucile
può aprire un nuovo corso alla storia umana.
lasciando la garanzia delle due Camere,
che avvelena il pianeta di atomica
Il sapere c’è.
e uccide e bombarda a ragione di stato
guadagnando
tempo
per
varare
*****
il grande valore che ama il senso della vita
una buona legge elettorale proporzionale?
Dopo le faticose giornate al Senato
Giuseppe Martucci
Pare
certo
ormai,
che
a
Roma,
la
nebbia
è
stabile,
Il Parlamento va in vacanza,
toglie
la
giusta
visibilità.
la data imposta è stata rispettata.
Ma non sarebbe stato più semplice e razionale Al 31 dicembre ci aspettiamo un chiaro rendiconto.
Pasquale Emanuele
dimezzare il numero dei deputati e senatori
30
ARTECULTURA
Fuga dal murale
Livorno: "Il Romito" e il Castello Sonnino
IL LUOGO DEL MESE
La costa
degli Etruschi
« È in verità impressionante il constatare
che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel
XV d.C., pressoché la stessa regione dell'Italia centrale, l'Etruria antica e la Toscana
moderna, sia stata il focolaio determinante
della civiltà Italiana. »
(Jacques Heurgon, Vita quotidiana degli
etruschi, 1967)
La Costa degli Etruschi comprende l'intero territorio continentale della provincia
di Livorno, interessando da sud verso
nord i territori comunali di Piombino, San
Vincenzo, Castagneto Carducci, Bibbona,
Cecina, Rosignano Marittimo e Livorno,
nonché i comuni dell'entroterra, ovvero
Collesalvetti, Sassetta, Suvereto e Campiglia Marittima. È così denominata per
le numerose necropoli etrusche presenti
principalmente tra il Golfo di Baratti e
Populonia, che in origine era l'unica città etrusca sorta lungo la fascia costiera;
la denominazione si è estesa successivamente all'intero litorale della provincia di
Livorno, in gran parte corrispondente alla
Maremma livornese (l'antica Maremma
pisana).La costa si presenta prevalentemente bassa e sabbiosa nel tratto tra
Rosignano Solvay a nord e il Golfo di Baratti a sud, con spiagge generalmente di
colore dorato, ad eccezione del tratto costiero tra Rosignano Solvay e Vada dove si
estendono le suggestive Spiagge Bianche.
Più a nord, gli ameni promontori di
Castiglioncello e Quercianella, segnano
la costa in prossimità di Livorno, alle cui
spalle si estendono le cosiddette Colline
livornesi. A sud, invece, si innalza il promontorio di Piombino, sulla cui sommità
sorge Populonia, che divide il Golfo di
Baratti dalla stessa Piombino, segnando
nel contempo il confine tra Mar Ligure e
Mar Tirreno.
www.rivadeglietruschi.it
Nella mia vita ho dipinto diversi murali ma
l’ultimo,realizzato lo scorso agosto nel
Salento, nell’agricampeggio di un caro amico che non incontravo da molti anni, ha conosciuto circostanze alquanto singolari. Ritrovare paesaggi bellissimi e persone care cui
mi lega un’amicizia antica, è stato fonte di
autentica gioia ma nello stesso tempo, purtroppo, attenuata dal fastidio di rivedere luoghi tanto amati resi quasi invivibili dalla presenza di odiose file di automobili e di folle di
bagnanti che occupavano tutti gli arenili.
La sorpresa ed i turbamenti crescono quando mi portano nei posti incantati di Porto Selvaggio, un tempo deserti ( nel 1971 sono tra i
primi a preferire tale località che i nativi definivano, per la sua impraticabilità, “La Casa
del Diavolo”), mentre ora sono affollatissimi. Non ci resta che tornare indietro verso la
Torre Liuzza. Qui ci aspetta una straordinaria zona a picco sul mare dove troviamo solo
due bagnanti che, come noi, conoscono il
modo per accedervi, dopo la difficile discesa
di un sentiero pericoloso e ripido, col rischio
di scivolare e sfracellarsi sugli scogli
Il momento più sgradevole di questa inusuale
vacanza è cominciato però quando il proprietario dell’agriturismo mi ha chiesto ,porgendomi un paio di barattoli di pittura e un vecchio pennello, di dipingere su un’asse di legno due donnine nude, che dormono sotto gli
alberi, a ricordo della mia vacanza. Ho rifiutato la proposta ma mi sono offerto di riportare su di un muro del suo campeggio un dipinto che avevo già eseguito ed esposto alcuni anni fa a Milano: la stanza da letto di
Vincent Van Gogh in una mia personale
“rilettura”. Il lavoro sarebbe realizzato su un
grande muro di vecchia pietra leccese, che
successivamente verrebbe protetto da una
solida tettoia, al posto di quella provvisoria
che ripara soltanto dal sole. Detto fatto, gli
elenco il materiale occorrente, reperibile in
ogni colorificio.
Dopo la promessa del titolare di costruire
una tettoia, per proteggere dagli agenti atmosferici il murale che mi accingevo a dipingere, sono passato all’opera con notevole
entusiasmo, sia mio che dei campeggiatori
presenti (qualcuno dei quali talvolta mi aiutava). L’entusiasmo è durato però solo il tempo della realizzazione del disegno sottostante
al dipinto, perché quando sono passato al momento della pittura è iniziato un crescendo di
tensioni che mi ha portato alla rottura di un
rapporto amicale che durava da tanti anni.
Le ragioni? E’ presto detto. Ogni mia richiesta per ottenere il materiale necessario o era
disattesa o mi veniva dato pittura inservibile
per portare a compimento l’opera Ma il colmo arriva qualche giorno dopo, quando, avendo urgenza di incollare una foto di Portoselvaggio e quella di un asino sulla finestra
della Camera di Vincent, mi rispondono che
queste arriveranno tra giorni. Invece per prudenza mi impunto e vorrei sapere dallo
stampatore se le estensioni delle foto saranno quelle a
stabilite.
risposta ottenuta per
cura diLaAoristias
tale legittima richiesta è stata una sequela di
ingiurie e villanie, con l’accusa di essere una
persona troppo esigente.
Dopo questa sfuriata, per me resta difficile
la permanenza qui, nell’atmosfera di silenzi
che si è creata tra me e la proprietà del campeggio, e deciderei anche di andarmene subito se questa “Campagna del Diavolo” avesse un collegamento decente con la stazione
ferroviaria di Lecce. Non mi rimane che terminare il lavoro stringendo i denti, superando
tutte le altre difficoltà, ivi comprese quelle
delle foto ricevute dalle dimensioni sballate,
o quelle di una tempesta che fa volare la
debole copertura della tettoia. D’altro canto,
nessuno dei responsabili di questa struttura
si preoccupa di proteggere l’opera con una
vernice o con un telo di plastica, come avevo
segnalato loro più volte, né si offrono di accompagnarmi alla stazione ferroviaria di
Lecce, distante da qui una quarantina di chilometri, il giorno della partenza per Milano. A
questo punto medito sulla mia stoltezza di
scendere quaggiù senza pretese né programmi, per giunta con l’aggravio delle spese di
aereo e di treno, lavorando gratis e con poche sortite al mare. Decido così di verniciare
il murale con un colore rosso alla Rothko, poi
ci ripenso raschiando soltanto la firma e allontanandomi dall’agriturismo come un ladro, chiedendo ad una campeggiatrice di darmi un passaggio dal figlio di un amico che ha
una casa nei dintorni. Nel salutare la gentile
accompagnatrice la prego di riferire alla direzione che, se vogliono, possono imbiancare il murale. Rivedo volentieri Giuseppe ed il
padre Oronzo dopo tanto tempo, che mi porteranno a Lecce dopo avermi invitato ad un
sontuoso pranzo nella loro splendida villa sul
mare, senza zanzare, galline, maiali e asini in
libertà, anche se perdura l’amletico dubbio
se il murale sarà distrutto o meno.
Antonio Fomez
ARTECULTURA
31
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
CONCORSI
Enrico Gusella
...LIBRI....LIBRI..
a cura di Aoristiass
Francesco Dal CO
RENZO PIANO
Francesco Dal Co introduce con passione e
competenza alla comprensione del lavoro del
maggiore architetto contemporaneo italiano,
ripercorrendo le tappe più significative del
suo percorso, su scala mondiale: dal Centre
Georges Pompidou di Parigi (1971-77) alla
Menill Collection di Houston (1982-87), dal
Museo della Fondazione Beyeler di Basilea
(1991-97) all'auditorium Niccolò Paganini di
Parma (1997-2001), dalla ristrutturazione e
ampliamento della Morgan Library (200006) al grattacielo per il New York Times, di
New York (2000-07), fino all'Art Institute di
Chicago (2000-09) e all'appena inaugurato
ampliamento del Kimbell Art Museum a Fort
Worth (2013).
La monografia RENZO PIANO è organizzata in capitoli, tanti quante le opere presentate nel volume,ed è arricchita da numerose
fotografie provenienti dall'album personale
dell'architetto, da schizzi di studio, disegni
esecutivi, fotografie di cantiere e delle opere costruite. Un ricco apparato iconografico,
per la maggior parte inedito. Pubblicata dalla casa editrice Electa per la collana Architetti Moderni, è un volume di 1078 pagine,
con eleganti illustrazioni in bianco e nero e
legatura in cartonato stampato, in vendita
nelle migliori librerie al prezzo di 85,00 euro.
Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937)
ha studiato a Firenze e poi a Milano, dove
frequenta lo studio di Franco Albini. Si laurea al Politecnico nel 1964. Nel 1981 costituisce il celebre “Renzo Piano Building
Workshop”, uno studio in cui lavorano circa
cento persone, con le quali ha realizzato progetti in tutto il mondo: la Menil Collection a
Houston, il Terminal dell’Aeroporto Internazionale Kansai a Osaka, la Fondazione
Beyeler a Basilea, Potsdamer Platz a Berlino, la riqualificazione del porto di Genova,
l’Auditorium Parco della Musica a Roma, il
Nasher Sculpture Centre a Dallas, l’ampliamento dell’High Museum of Art ad Atlanta
e della Morgan Library a New York, la
Maison Hermès a Tokyo, la sede del New
York Times, la California Academy of
Sciences a San Francisco. Nel 2013 è stato
nominato Senatore a vita. Francesco Dal
Co, Renzo Piano - Edizionio Electa
32
ARTECULTURA
Marco Ivaldo
SULLA FOTOGRAFIA
E OLTRE
“FICHTE”
E' considerato uno dei più acuti studiosi della
fotografia ma, anche, come ricorda Michele
Smargiassi (da Repubblica.it), “curatore, critico e storico del medium”. E' Enrico Gusella,
“ testimone dell'arte”, di cui è uscito il libro
“Sulla fotografia e oltre” (Allemandi Ed.), che
sarà presentato venerdì 23 maggio 2014 alle
ore 18,30 a Milano da ARMANI LIBRI, in
via Manzoni 31 - Ang. via Croce Rossa. Oltre all’autore interverrà Giovanna Calvenzi,
photoeditor.
Gusella in questo suo suggestivo volume, che
lo stesso Smargiassi ha definito un mosaico
di saggi su autori, tendenze, mostre, collezioni, eventi; la mappa di un percorso di lungo
passo sulla scena della fotografia italiana e
transitata in Italia, ovvero una fotografia della fotografia in un album di 'istantanee' professionali“, esplora la vita e l'opera di alcuni
tra i fotografi che più hanno contribuito a rendere interessante e compiuta l'arte fotografica nel nostro tempo.Attento interprete dell'opera degli artisti selezionati, Gusella scandaglia nella sua analisi discipline e generi a
cui questi creativi sono legati, fornendoci una
panoramica approfondita sia della loro poetica che del loro modo di intendere il mezzo
fotografico, il suo suggestivo linguaggio.
Enrico Gusella, Sulla fotografia e oltre
Allemandi editore. www.allemandi.com
Il pensiero del grande idealista tedesco illustrato con chiarezza attraverso i concetti chiave della sua filosofia, unitamente ad un
excursus sulla ricezione della stessa nei secoli successivi. Il legame con Kant, la riflessione sulla filosofia pratica, il forte impegno
politico: Marco Ivaldo nella mente di Johann
Gottlieb Fichte.La presentazione sinottica del
pensiero di Johann Gottlieb Fichte proposto
in questo volume della collana Profili di Filosofia (Editrice La Scuola, pp. 224, euro 12.50)
è delineato attraverso le opere dell’idealista
tedesco, dalle quali emergono nettamente il
legame con l’opera kantiana, il grande sforzo di riflessione nella sfera della filosofia pratica – anche con le sue ripercussioni di ordine sociale e religioso – che condussero Fichte
ad un impegno cospicuo nell’azione politica.
Marco Ivaldo è professore ordinario di Filosofia morale e di Etica e religione presso
l’Università degli studi “Federico II” di
Napoli, Dipartimento di Studi umanistici. Coeditor dei «Fichte-Studien » (AmsterdamNew York), è stato borsista della Alexander
von Humboldt-Stiftung presso la FichteKommission della accademia bavarese delle
Scienze (München) nel periodo 1989-1991 e
in successive riprese. Nel 2013 è ricercatore alla Martin-Luther-Universität HalleWittenberg.
Fabrizio Zara
Eugen Bleuler
BOTANICA URBANA
Piante Medicinali in città
TRATTATO DI
PSICHIATRIA
«La natura è irriducibile. Possiamo sottoporla a ogni genere di oppressione, assoggettamento, rimozione: sortirà, sbucherà,
rinascerà da dove meno ce lo aspettiamo. Le
piante spontanee di città sono un mistero e
sono un presagio». È con queste parole che
Michela Serra introduce Botanica Urbana, il
libro di Fabrizio Zara, pubblicato da Aboca
Edizioni. Le piante crescono spontaneamente anche in città e si adattano popolando muri,
bordi delle strade e recinzioni. Eppure molto
spesso le trascuriamo e calpestiamo involontariamente senza sapere che quelle che chiamiamo “erbacce” possono essere in realtà
piante medicinali ricche di proprietà utili per
la salute e di caratteristiche affascinanti. Ed
è proprio per imparare a riconoscere le piante spontanee di città, spesso invisibili ai nostri
occhi, che nasce il libro-guida di Fabrizio
Zara, esperto di flora medicinale e responsabile della ricerca botanica e curatore del giardino medicinale di Aboca. Questo libro-guida, scritto in maniera semplice e tecnica allo
stesso tempo, è adatto per ogni età.
Botanica Urbana – pagg. 104 - Aboca edizioni - 0575 746348 - 366 6875645
Nel Grand Soir del pensiero, momento storico in cui il “sospetto” s’insediava nei vasti
settori della cultura, il medico svizzero che
coniò il termine “schizofrenia” effettuò
un’innovativa sistematizzazione del sapere
psichiatrico. Era il 1916 l’anno in cui Eugen
Bleuler, celebre clinico, diede alle stampe il
Trattato di psichiatria – qui proposto secondo la quindicesima edizione (Editrice La Scuola, pp. 1120, euro 59), stabilita e debitamente
aggiornata nel 1982 dal figlio dell’autore,
Manfred Bleuler (1903-1994) –, un volume
che tutt’oggi fa da corollario ai materiali di
studio per universitari. Con la giusta dose di
scetticismo, in queste pagine Bleuler si propone di unificare metodologicamente due approcci spesso distinti nella pratica clinica:
quello “statico”, scientifico-osservativo –
orientato alla classificazione delle patologie
e all’analisi della loro incidenza statistica presso la popolazione, secondo un modello maggiormente prossimo a quello delle scienze naturali – e quello “dinamico” ed “esistenziale”, in cui l’accento è posto sulle interazioni
tra individuo e ambiente.
CONCORSI
CONCORSI
PITTURA - SCULTURA - CINEMATOGRAFIA - FOTOGRAFIA - MUSICA - VIDEO UNA ROTONDA PER LA CERAMICA
E IL TERRITORIO
Scadenza 15 novembre 2014
Oggetto del concorso di idee “una rotonda per la
ceramica ed il territorio” è il contest rivolto a
progettisti, designer e creativi, promosso da
Mirage con il patrocinio del comune di Pavullo
nel Frignano, finalizzato alla definizione ed alla
valorizzazione dell’arredo della rotatoria all’ingresso della zona del Frignano nonché all’ingresso
dell’azienda Mirage.Il contest non è finalizzato
esclusivamente alla definizione di un progetto da
un punto di vista strutturale ed architettonico,
ma anche e soprattutto da un punto di vista concettuale, in quanto connesso all’interpretazione
di una nuova vision legata al territorio ed al rapporto della ceramica con lo stesso. Il progetto,
oltre al rispetto del concept, deve essere sviluppato sulla base delle planimetrie messe a disposizione che sono parte integrante del regolamento;
eventuali ulteriori chiarimenti o specifiche in relazione a tale vincolo possono essere richieste a
[email protected].
POMPEI SALVIAMO LA STORIA
Scadenza 30 novembre 2014
Pompei è realtà a ridosso del Vesuvio che deve
parte della propria notorietà alla vicina area
archeologica. L’antica provincia romana, prima
sommersa dai lapilli vulcanici, è adesso esposta
alle intemperie ed al continuo abbattersi di acqua
piovana che, durante i periodi invernali, mettono
a dura prova la rispondenza statica delle murature.
C’è quindi da intervenire in maniera veramente
programmatica, provare a salvaguardare quanto
di amovibile sussiste sul sito e poi operare alla
rimessa in pristino delle antiche strutture. La partecipazione al bando è aperta a studenti (laureati
e/o laureandi) che frequentano Scuole/Università e Accademie di Design, Architettura e Ingegneria così come a professionisti (iscritti e non ai
rispettivi albi) purché non abbiano compiuto il
quarantunesimo anno di età.
Info: STaRT, [email protected]
UN’OPERA PER IL CASTELLO
Scadenza 14 novembre 2014
Castel Sant’Elmo rivolge un invito agli artisti a
presentare un’opera o un progetto in cui centrale
è il tema dell’arte come comunicazione, connessione e condivisione di idee, di riflessioni, di stati
d’animo. Stabilire una relazione tra i fruitori, la
creazione artistica e il Castello è la sfida che viene
rivolta quest’anno ai partecipanti. La partecipazione, libera e gratuita, si perfeziona con l’iscrizione e l’invio del materiale online al sito web del
concorso:www.polonapoli-projects.beniculturali.it
entro il 14 novembre 2014.
SONO ON-LINE I BANDI DI CONCORSO
PER BAMBINI E RAGAZZI DEL NìNìNfestival
a misura di bam bino
Attività culturale a Bogliasco con concorsi,
spettacoli,laboratori, giochi, incontri, conferenze e la Fiera dei Servizi al Bambino. IV edizione:
“La Diversità” luglio 2015 a Bogliasco-GE . Un
progetto di Teatro Cargo -www.nininfestival.com
Il tema portante della nuova edizione sarà “La
diversità” che viene proposto con le seguenti
linee guida: “Che cos’è la diversità? “diversità
di gusto, di cultura, di stile, di moda, di religione, di etnia, di lingua, di pelle, di sesso, di
specie, di pensiero, biodiversità. Diversità di
condizione sociale, di condizione fisica, di diritti, di colori, di suoni, di odori. Cosa è diversa e cosa è uguale? Quante possibilità esistono di essere diversi? Essere diversi è un bene o
male? Diversi da cosa? Paura? Curiosità? Indifferenza? Quanto la diversità ha a che fare
con la conoscenza? E con il controllo? E con
la ricchezza? E ancora: diverso può essere sempre giusto o sempre sbagliato? Diverso è accettabile? Fastidioso o prezioso?”
POESIA - LETTERATURA
PREMIO LETTERARIO
“N. GIORDANO BRUNO” XXII EDIZIONE
L’Accademia Internazionale “Amici della Sapienza” di Messina indice la ventiduesima edizione
del Premio Letterario “N.Giordano Bruno”. Il
premio si articola in tre sezioni: A) poesia in lingua,
B) poesia in vernacolo, C) narrativa edita.
Per partecipare alle sezioni A e/o B occorre inviare
alla Segreteria del Premio una o due poesie, edite
o inedite a “tema libero” chiaramente dattiloscritte, senza disegni o segni di riconoscimento
che non superino i 25 versi. Le poesie, ciascuna
in una pagina, ed in cinque copie, di cui una
soltanto contenente cognome e nome, data di
nascita, l’indirizzo di residenza, eventuale e-mail
e il numero telefonico dell’autore con la seguente
dichiarazione debitamente firmata” i testi sono
originali e frutto della mia creatività;quest’ultima
copia deve essere inserita in una busta chiusa a
parte, ed esclusa nello stesso plico degli elaborati
da inviare.
Alla sezione narrativa si partecipa con un romanzo
(triplice copia) edito nell’ultimo quinquennio.
Sono ammesse opere di saggistica. E’ previsto un
contributo di partecipazione per spese di
segreteria di Euro 10,00 da inviare esclusivamente
con vaglia postale o assegno bancario, postale
non trasferibile intestato a: Accademia Internazionale “Amici della Sapienza”. I testi
pervenuti, anche se non premiati, non saranno
restituiti. La Giuria, nominata dal Consiglio
Direttivo, sarà composto da illustri personalità del
mondo artistico-culturale, le decisioni sono
inappellabili. I premi consistenti in trofei, coppe,
targhe, medaglie e diplomi dovranno essere ritirati
personalmente da vincitori o da loro delegati,
previo intesa con la direzione del premio. Tutti gli
elaborati dovranno pervenire entro il 5 Novembre
2014 alla segreteria del premio, al seguente
indirizzo: Accademia Internazionale “AMICI DELLA
SAPIENZA” C/O PROF. TERESA RIZZO - VIA G. LA FARINA
N. 91 IS. R -98123 MESSINA TEL. 090/2928229
CULTURA. UN CONCORSO INTERNAZIONALE PER “NUTRIRE LA MUSICA” DI
EXPO. Cinquanta composizioni dal mondo
per il Padiglione Italia Expo 2015 in
collaborazione con MITO Settembre Musica, Divertimento Ensemble e Sentieri selvaggi.
Milano, 17 febbraio 2014 - Un palcoscenico
di prim’ordine all’interno del Padiglione Italia
ospiterà, durante il semestre di Expo 2015,
l’esecuzione di cinquanta partiture inedite
per ensemble, ideate dai cinquanta compositori selezionati dalla giuria internazionale del concorso “Nutrire la Musica”.
Il bando, presentato a Palazzo Marino, è
promosso da Padiglione Italia per valorizzare
attraverso la musica la complessa tematica
della nutrizione legata al tema di Expo 2015
“Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”.
Tra le cinquanta nuove composizioni
proposte dai compositori selezionati, che
verranno eseguite tra maggio e luglio 2015
negli spazi di Padiglione Italia da “Divertimento Ensemble” e “Sentieri selvaggi”,
la giuria composta da dieci grandi nomi della
musica contemporanea sceglierà poi il
compositore vincitore, al quale Padiglione
Italia assegnerà un premio di 15 mila euro.
Un’ulteriore selezione tra le cinquanta nuove
composizioni verrà poi effettuata da MITO
SettembreMusica, Divertimento Ensemble e
Sentieri selvaggi, per entrare a far parte
delle rispettive programmazioni concertistiche. “Il percorso che iniziamo con il
lancio del concorso Nutrire la Musica, - ha
sottolineato Diana Bracco, Commissario
Generale di sezione per il Padiglione Italia
Expo 2015 - farà conoscere al pubblico
italiano e internazionale giovani compositori
di talento: così il Padiglione Italia intende
svolgere il suo ruolo di vivaio e di incubatore
per la cultura del pianeta. Il nostro palinsesto
eventi si arricchirà tra l’altro di 50 straordinarie esecuzioni musicali inedite ispirate
al tema dell’Expo di Milano. Al concorso
possono partecipare compositori di ogni
Paese nati dal 1 gennaio 1974.
Info 02 884 50150
www.nutrirelamusica.padiglioneitaliaexpo2015.com
XXVII EDIZIONE PREMIO NAZIONALE
ITALIA LETTERARIA. Allo scopo di
lanciare nuovi autori è stata bandita, con
una formula nuova, la XXVII edizione del
“Premio Nazionale Italia Letteraria” che si
articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di
narrativa: Romanzo, romanzo di fantascienza, racconto, raccolta racconti, letteratura per l’infanzia: romanzo per ragazzi,
racconto per ragazzi, raccolta di favole,
fiaba, Poesia, teatro e saggistica.La scadenza
è fissata per il 29 novembre 2014. Il bando
del concorso va richiesto a: ”Premio
Nazionale Italia Letteraria” Casella
Postale 938 -20123 MILANO Centro.
I vincitori e finalisti riceveranno il contratto
di edizione dalla Editrice Italia Letteraria.
www.italialetteraria
22 Novembre ore 15,00
Presentazione
XLII Edizione volume antologico
“Cultura per la pace” POESIA E
SAGGISTICA PER IL DISARMO
Aula Magna Liceo Artistico Statale
di Brera - Via Camillo Hajech 27
Omaggio del volume antologico a
tutti i presenti fino ad esaurimento
A coloro che abbiano l’abbonamento scaduto
viene domandato il rinnovo:
L’abbonamento per la Rivista è tutto. Intestare:
ARTECULTURA
di Giuseppe Martucci
via Ciovasso 19 -20121 Milano
c.c.postale n. 84356302
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agevolate per
abbonamento
sostenitore
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offre e domanda nello stimolo informativo
condiviso della divulgazione artistica
cartacea e su Internet ad ingresso libero.
tel. 02.864.64.093- [email protected]
-Segnalazione in anteprima delle vostre esposizioni sulle tanto
seguite rubriche MOSTRE A MILANO e POSTACATALOGO.
Informazioni da far pervenire tramite e-mail o altro mezzo entro il 10 del mese corrente per essere divulgate sul numero successivo della Rivista. Completamente gratuite.
-Servizi redazionali effettuati da provata competenza in occasione delle vostre mostre e/o presentazione delle stesse anche in
modo verbale in abbonamenti agevolati a favore di conoscenze
interessate alla vostra attività.
Attilio Alfieri; ”acquarello” 1985,
cm. 30x40 abbonamento sostenitore
annuale euro 250 (quotazione il triplo...)
-Visite allo studio con o senza intervista sulla natura artistica
delle vostre opere con sintesi critica redazionale e riproduzione
di opere su Artecultura a finalità di abbonamenti agevolati per i
vostri estimatori e collezionisti a costante collaborazione di favorevoli contatti.
-Esposizioni: mostre personali e rassegne Artecultura è in collegamento con gallerie e circoli culturali vari per esigenza rivolgersi in redazione.
-Quotazioni: disponibilità di quotazioni delle opere pittoriche,
Aldo Parmigiani
Parmigiani: “In campagna”, scultoree e fotografiche redatte da perito di tribunale su carta
olio su tela, cm. 30x40, abbonamento intestata Artecultura sottoscrivendo un abbonamento sostenitosostenitore euro 500 (quotazioni triplo...) re annuale di 150 euro e riproduzione di un’opera a base di
colonna con brevi annotazioni sulla Rivista.
-ARTECULTURA per agevolare il suo impegno informativo non
ha un costo di copertina e svolge così un’interessante divulgazione artistica a voce mondiale, cartacea, e soprattutto con libero accesso a internet: [email protected]
-Gradito anche l’invio di poesie per la pubblicazione a piena discrezione redazionale per quegli Autori, già abbonati alla Rivista, con libera offerta a componimento non superiori a 35 versi a
sostegno dei costi di stampa che pesano molto specie quando non
si riceve finanziamento pubblico o non si ha un prezzo di copertina per agevolare la divulgazione.
-Le offerte del mese, pittoriche e grafiche per abbonamenti a
sostegno di Artecultura sono formulate, affinché essa continui
l’impegno poetico per il Disarmo contro le stragi di Stato che
sacrificano adulti e innocenti bambini. La coscienza poetica manAntonio Fomez, litografia, cm. 50x70 cante che, nel suo possibile, Artecultura sostiene e divulga.
abbonamento annuale euro 50,00 spedizione compresa per i fuori Milano.
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ARTECULTURA
-Graditi sponsor animati dalla finalità di Artecultura.
ASTE
GALLERIA PACE
Milano
CASA D’ASTE CAMBI
Genova, Milano
Novembre
ASTA D'ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Esposizione: 8-13 Novembre 2014
Asta: 13 Novembre ore 16
ASTA D'ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Asta N° 122
ASTA D'ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Esposizione: dal 22 al 27 Novembre
2014 /Asta: 27 Novembre – h. 16.00
30 Ottobre TAPPETI ANTICHI
Esposizione - Genova da Venerdì 24
a Lunedì 27 Ottobre, ore 10-19
18 Novembre 2014
Argenti e Gioielli Antichi
e Contemporanei
Esposizione - Milano da Venerdì 14
a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19
18 Novembre 2014
Fine Selection
Esposizione - Milano da Venerdì 14 a
Lunedì 17 Novembre, ore 10-19
Fine Selection / Asta 215
18 Novembre 2014
Arte Moderna e Contemporanea
Esposizione e Milano da Venerdì 14
a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19
Esposizione e Milano da Venerdì 14
a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19
16-17 Dicembre 2014
Fine Chinese Works of Art
Importanti opere d'arte in bronzo,
giada, legno e avorio
Esposizione da Sabato 13
a Lunedì 15, ore 10-19
2014
FARSETTI ARTE
Milano, Prato
MOBILI ARREDI DIPINTI ANTICHI
Asta: giovedì, 30 e venerdì,
31 Ottobre 2014, ore 15.30 e 21.15
Dipinti e sculture
del XIX e XX secolo
Asta: sabato, 1 Novembre 2014, H. 15
Esposizione:
A MILANO (selezione): da mercoledì 15 a lunedì 20 Ottobre 2014
Orario: 10.00 – 19.00
(festivi compresi)
A PRATO: da sabato 25 Ottobre a
sabato 1 Novembre 2014
Orario: 10.00 – 19.30
(festivi compresi)
Infor. Farsettiarte www.farsettiarte.it
email: [email protected]
SOTHEBY’S Milano
25 Novembre 2014
ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
www.sothebys.com./it
CASA D’ASTE IL PONTE
Milano
Asta N° 329 GIOIELLI
Esposizione 14/15/16 Novembre
2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30)
Asta 18 Novembre 2014
Asta N° 330 OROLOGI
Esposizione 14/15/16 Novembre
2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30)
Asta 18 Novembre 2014
Asta N° 331
FASHION VINTAGE
Esposizione 14/15/16 Novembre
2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30)
Asta 19 Novembre 2014
Asta N° 332 ARTE ORIENTALE
Esposizione 14/15/16 Novembre
2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30)
Asta 20 Novembre 2014
Asta N° 333 ARGENTI
Esposizione 14/15/16 Novembre
2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30)
Asta 21 Novembre 2014
Milano, Via Pontaccio 12
T. 02 863 1472 - www.ponteonline.com
Milano, Galleria Pace
Piazza San Marco 1 - T.02 659 0147
www.galleriapace.com
PANDOLFINI
Firenze
ASTA D'ARTE ORIENTALE
FIRENZE
Palazzo Ramirez Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
Asta18 Novembre 2014
ESPOSIZIONE
MILANO
Una selezione delle opere
dal 6 al 8 Novembre 2014
orario 10 – 18 Via Manzoni, 45
[email protected]
FIRENZE
dal 14 al 17 Novembre 2014
orario 10 – 13 / 14 – 19
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26
[email protected]
FLORENCE NUMBER
NINE Firenze
Aste: 19 e 20 Novembre 2014
ARTE ORIENTALE E ISLAMICA
Asta 3 Dicembre 2014
ARTE 900 E CONTEMPORANEA
Florence Number Nine
Viale di Poggio Imperiale 9 - Firenze
[email protected]
Tel: +39 055 5277665
CASA D’ASTE
VINCENT Napoli
ASTA N.85 ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Dipinti e sculture sec. XIX-XX
22 Novembre 2014 ore 18
Napoli, Via Tito Angelini 29
T. 081 3723315
www.vincentgalleria.it
GENOVA - Castello Mackenzie
Tel +39 010 8395029 MILANO,
Corso Venezia, 16 - 20121
Tel. +39 02 36590462
MINERVA AUCTION
Roma
Aste: 11 Novembre 2014
ARTE MODERNA
E CONTEMPORANEA
Tel: +39 06 6791107 E-mail: [email protected]
BABUINO CAsa d’Aste
Roma
Asta: 19 novembre 2014 h. 15
DIPINTI ARTI DECORATIVE XX SEC.
Asta: 20 Novembre 2014 h. 15
DIPINTI GRAF. SCULT. ACQUER.
Asta: 21 Novembre 2014 h. 15
DIPINTI GRAF. SCULT. ACQUER.
Roma, Via dei Greci 2/a
[email protected]
ARTEMIDE Aste
Roma
Aste: 29 Novembre 2014
MONETE CLASSICHE
MEDIOEVALI E MODERNE
c/o Vienna Sacher Hotel
email: [email protected]
ARTECULTURA
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Marco Pessa: “NINFEE IN ROSA”
smalti a mano libera
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ARTECULTURA