Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali www.artecultura.org e-mail: [email protected] Anno XLVII - N. 8 Novembre 2014 - Diffusione Gratuita (10 numeri annui) senza impegno fisso di recapito mensile. I lettori che desiderano ricevere ARTECULTURA in modo continuativo al proprio domicilio possono abbonarsi ARTECULTURA 1 Sergio Sarri simboli e colori della creatività RAINBOWROOM Ho sempre considerato importante il contatto diretto con gli artisti, e il rapporto di amicizia nato e cresciuto con Sergio Sarri me ne ha data piena conferma: vederlo al lavoro con tecnica scrupolosa e raffinata - degna di un pittore antico mi affascina. Come d'altronde il sentirlo parlare: dogmatiche denunce, memorie rivelate, concetti sezionati e, soprattutto, risposte a domande. Come in questo caso, avendo avuto il privilegio di seguire genesi e sviluppo di questo ciclo di opere. Armando d'Amaro: Sergio, raccontami 2 ARTECULTURA come è nata l'idea di questo tuo ciclo recente. Sergio Sarri: Dalla parola stessa, cioè dalle due parole che ho fuso insieme: rainbowroom. A.d'A. La stanza arcobaleno? S.S. O l'arcobaleno in una stanza... insomma, una sorta di realtà fantastica. A.d'A. La stanza è un tema ricorrente nei tuoi lavori...in più sbaglio o anni fa avevi già realizzato un ambiente con arcobaleni? S.S. Esatto, ma ora tutto nasce da un'immagine ritagliata, come sono solito fare, da un giornale: ne avevo messo da parte un certo numero raffigu- ranti scritte al neon, da riproporre nei miei quadri, e questa era la più suggestiva. A.d'A. Insomma, ritrovandotela tra le mani...ti si 'acceso' qualcosa! S.S. Mi ha messo in moto una serie infinita di visioni, assonanze, interrogativi...RAINBOWROOM...la possibilità di creare un luogo meraviglioso, ma vivido nelle mie realtà, un luogo dove tutto può accadere. A.d'A. Una sorta di Wunderkammer, una camera delle meraviglie stipata di oggetti straordinari? S.S. Si, come quella dove Rodolfo d'Asburgo, l'Imperatoere alchimista di Praga (la Praga magica di Angelo Maria Ripellino), accumulava meraviglie da tutto il mondo, comprese le tele fantastiche dell'Arcimboldo, una installazione ante-litteram che inventava il surrealismo secoli prima di Breton. A.d'A. In qualche modo tra queste mirabilia vi sarebbero potute rientrare anche le tue opere come artificialia, così particolari per la loro originalità unica, realizzate con tecnica raffinata... S.S. Grazie, effettivamente vedo le mie stanze come Kammerspiele, teatro di accadimenti, atti unici, fenomeni: ho ritenuto anch'io poter illustrare, in spazi-tele, tutto il rappresentabile. A.d'A. Tutto? S.S. Tutto: qualcuno, in un momento di megalomania, non ha sostenuto come l'artista sia l'unico essere a poter creare, come Dio, dal nulla l'inesistente? A.d'A. Te la passo... S.S. Ad ogni buon conto in queste mie stanze arcobaleni non ce ne sono. Nemmeno uno. A.d'A. Siamo partiti da un'immagine ritagliata di una scritta per te anonima: La copertina: The First, 2012, cm. 120x100 Dal basso di sinistra in senso orario: Bonjour monsieur Hausman, 2012, cm. 120x120 Il maestro Sergio Sarri Wonderboy (Rainbowroom n.1), 2012, cm.130x100 Dress code (Rainbowroom n.2), 2012, cm. 100x80 Revolution (Rainbowroom n.4), 2012, cm. 120x100 ma so che alla fine hai scoperto che una rainbow room esiste davvero. S.S. Si, e meno male che lo sono venuto a sapere a ciclo terminato, così la realtà non ha contaminato le mie fantasie. Leggendo un racconto di Truman Capote un personaggio, ad un certo punto, esclama qualcosa di simile: "...ah, dalla Rainbow Room, che panorama!". Incuriosito ho fatto una veloce ricerca in internet e salta fuori che la 'mia' scritta campeggia sul Rockfeller Center a New York: è il nome di un ristorante/sala da ballo - allestito in stile liberty nel '34 - che dal 65° piano offre una vista mozzafiato sulla metropoli. A.d'A. Alla fine: un banale locale di ritrovo per ricconi. S.S. Indubbiamente, anche se lì sono avvenuti avvenimenti meravigliosi, vi hanno girato anche famosi musical sembra vi volteggino ancora Fred Astaire e Ginger Rogers - ma questa, appunto, è un'altra storia. Armando d’Amaro ARTECULTURA 3 Anche in questo suo recente ciclo artistico, suggestivamente intitolato RAINBOWROOM, Sergio Sarri conferma con un articolato e lucido approfondimento, il rapporto, per lui assai particolare sia dal punto di vista dialettico che pratico, uomo-macchina. Sarri del resto possiede tutti i requisti giusti per un’operazione estetica e culturale di tal genere. Infatti appartiene a quell’intenso filone di ricerca che tra la fine degli anni sessanta e l’inizio del decennio successivo ha saputo infondere una nuova linfa espressiva e concettuale alla realtà della figurazione, ponendola a stretto contatto con le tematiche sociali del tempo e liberandola da quelle incrostazioni, più passivamente descrittive, che ne appesantivano visione e sviluppo. Le nuove acquisizioni della sociologia, della psicoanalisi, della semiologia, che allora iniziavano a diffondersi, pur con ritardo in Italia, sono state accolte da artisti come Sarri quali spunti assai indicativi di ricerca e di cultura. Ed è pertanto all’interno di queste premesse culturali, ancor prima che estetiche o formali, che la sua pittura si è particolarmente approfondita con acute aperture anche ad altri media, come il fumetto, il cinema, la fotografia. Sarri è così pervenuto ad una sua personale sintesi di espressione pop e di radice metafisica. Due elementi, quest’ultimi, che si 4 ARTECULTURA rivelano per lui estremamente idonei per codificare ed esprimere quel difficile rapporto uomo-macchina che è al centro della sua ricerca. E’ innegabile, del resto, che la macchina, con le sue protesi tecnologiche, sia uno dei fattori fondamentali del mondo moderno, ma una volta che si sono prese le distanze dalle sue roboanti esaltazioni, di cui vagheggiava il Futurismo, essa è poi apparsa alla coscienza contemporanea più avvertita in tutta la sua problematicità di coercizione ed ingabbiamento. Condannarla per principio sarebbe stato puerile, quello che occorreva, invece, era di interiorizzarla nella sfera ironica dell’inconscio, tra-sfigurarla nelle profondità più recondite dei propri pensieri. Tutto questo nelle composizioni di Sarri risalta con sferzante evidenza nel dinamico gioco delle allusioni, negli ossimori puri dell’immagine, capace di contenere in se stessa tutto e il contrario di tutto. Pertanto, la macchina, ignorata nel suo dettato sociale e tecnologico, risale a nuova vita nella realtà fantasmagorica dell’immagine, sulla quale e nella quale, però, il controllo simbolico è estremamente logico e produttivo. In questo senso le immagini di Sarri sono un ingranaggio perfetto, un orologio visivo dai meccanismi percettivi raffinatamente oliati e configurati. Nei blu galattici, nelle magiche accensioni dei neon, nelle Da sinistra a destra in senso orario: Drink, 2012, cm. 120x120 Marathon end (Rainbowroom n.6), 2012, cm. 100x80 T - Rex (Rainbowroom n.6), 2012, cm. 100x80 Studio per T-Rex, 2011, cm. 65x55 Android AT 6 AM (Rainbowroom n.5) fosforescenti scie di una luminosità artificiosa e siderale, in questa atmosfera, quasi da Blade Runner, la vitalità espressiva delle configurazioni elaborate da Sarri, rivive come teatro, libero proscenio immaginativo della nostra epoca, del resto così frammentata proprio a partire dal proliferare infinito di immagini, visioni, simboli. La realtà della figurazione, da vedere come rispecchio della natura è giunta al suo limite, essa può ripresentarsi solo come emblema di una artificiosità che tutto ricrea e trasforma, come per esempio, una perfetta Venezia ricostruita recentemente in Cina. Sarri indaga, dunque, questa realtà sociale, psicologica e la rende plasticamente evidente nelle sue composizioni, ricche di stimoli culturali ed interiori. Le sue immagini sono volutamente de-contestualizzate proprio per attivarne in maniera nuova, non indotta, risonanza e percezione. Immagini, quindi, che diventano una sorta di realtà mutante del nostro tempo, a cui la nostra sensibilità deve ovviamente apporre il suo liberante contributo di lettura e coinvolgimento. Teodosio Martucci Esposizioni recenti 2014 Rainbowroom e altre opere recenti, Galleria Annunciata, Milano, personale. Erotica, Art&Comics, Torino. Scegli il tuo quadro, Università Bocconi, Milano. L’Arte in gioco, Chiostri di S. Caterina, Finalborgo. 2013 Inchiostro d’Autore, Forte del Priamar, Savona. Sarri, Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea, Albissola, personale. Sarri allo yacht club Della Pasqua, Ravenna, personale. 2012 Anni ‘60/ ’70 Come eravamo, Spazio Annunciata, Milano. La Magnifica Ossessione, Galleria Punto Due, Calice Ligure. Flaneur, Atelier du Prè, Cannes. 2011 Sergio Sarri, Selezione per una antologia, Galleria Comunale di Cesena, personale. Dante e i traditori, Casa di Dante, Pescara. 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia sezione Lombardia, Milano. Sarri vs SeSar, Galleria Punto Due, Calice Ligure, personale. 2010 Sarri – SeSar, Università Bocconi, Milano, personale. Sarri – SeSar, Art & Comics Gallery, Torino, personale. Ci rivediamo al civico sette, Galleria Punto Due, Calice Ligure.Futurismo & Sessantotto, Galleria Punto Due, Calice Ligure. Stemperando, Biblioteca Centrale di Roma. I Simulacri, Complesso Monumentale dei Chiostri di Santa Caterina, Finalborgo, Savona, personale. 2009 Sergio Sarri & Catalogo Ragionato, Galleria Cà d’Oro, Roma, personale. Intorno alla figurazione, Sansepolcro, Arezzo. Sergio Sarri & Catalogo Ragionato, Galleria Vinciana, Milano, personale. Sergio Sarri nasce a Torino nel 1938. L’inizio della sua attività risale ai primi anni Sessanta, dopo lunghi viaggi in Europa e negli Stati Uniti. Ha esposto in numerosi musei e gallerie a livello internazionale, è stato invitato alla Biennale di Venezia (1972-2011) ed alla Quadriennale di Roma (1986). Sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private. ARTECULTURA 5 Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano ALLARME ONU: RAGGIUNTO NEL 2013 IL LIVELLO PIU’ ALTO DI GAS A EFFETTO SERRA DEGLI ULTIMI 30 ANNI. Nel 2013 la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è cresciuta a un ritmo record:lo ha reso noto l’Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO). Ma l’Italia è in controtendenza: oggi le nuove costruzioni utilizzano la metà dell’energia impiegata trent’anni fa e anche l’industria è molto meno energivora rispetto agli Anni Ottanta, fanno notare gli esperti di Avvenia, leader nazionale dell’efficientamento energetico. Info: [email protected] “MILANO CUORE D’EUROPA”; OLTRE 200 APPUNTAMENTI DAL 15 SETTEMBRE AL 31 DICEMBRE PER ACCOMPAGNARE LA VITA CULTURALE DELLA CITTA’ DURANTE IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UE - Dopo Autunno Americano, il programma dedicato al Novecento d’oltreoceano nel 2013, anno della cultura italiana negli Stati Uniti, e Primavera di Milano, il calendario incentrato sulla tradizione artistica e culturale della nostra città e sugli artisti che hanno contribuito a formarne l’identità, il prossimo palinsesto autunnale, Milano Cuore d’Europa, accompagnerà la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti e i movimenti che hanno contribuito a costruire l’identità della cittadinanza europea. Il programma completo sul sito:www.milanocuoredeuropa Suore uccise in Burundi, Presidente Cattaneo: “Sacrificio che ci ricorda tanti missionari. Da loro un contributo di carità per chi soffre”. “In questa occasione voglio sottolineare l’importanza di una pacifica convivenza fra i popoli. Il Papa ha auspicato che dal sangue possa nascere un seme di speranza. Raccogliamo le sue parole di fronte a questo martirio”. Minuto di silenzio in Consiglio regionale. Informazioni: [email protected] Violenza sulle donne: studenti di cinque scuole lombarde scriveranno un libro che racconta le loro emozioni. L’iniziativa presentata a Palazzo Pirelli coinvolge numerosi studenti della scuola Buzzati di Milano, della Marzoli di Palazzolo sull’Oglio (BS), dell’Istituto Statale di Chignolo Po (PV), delle scuole Bassi e Primo Levi di Seregno (MB). “Questa iniziativa si inserisce nel percorso già avviato dal Consiglio regionale con l’approvazione unanime di una legge che prevede azioni concrete a sostegno delle donne vittime della violenza e iniziative di prevenzione rivolte soprattutto alle giovani generazioni - ha sottolineato nel suo intervento la Vice Presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi. Info: 02/67482073 GAM. LE COLLEZIONI GRASSI E 6 ARTECULTURA VISMARA RESTITUITE ALLA CITTA’ CON UN NUOVO ALLESTIMENTO GRAZIE ALLA PARTNERSHIP PLURIENNALE CON UBS Lo scorso 5 settembre il secondo e ultimo piano della Villa Reale di Via Palestro, sede della GAM Galleria d’Arte Moderna, negli ultimi mesi è stato oggetto di un attento lavoro di riallestimento delle sale e di un rinnovato percorso espositivo. Oltre ad una nuova disposizione delle opere appartenenti alla Collezione Grassi, le sale ospiteranno tutti i capolavori della Collezione Vismara fino ad alcuni mesi fa esposte al piano terra. Due preziose raccolte che completano il percorso permanente del Museo e che insieme, costituiscono un corpus eccezionale di capolavori del Novecento. Info: 02-88450150 VILLA REALE DI MONZA APRE LE SUE PORTE AL PUBBLICO Lo scorso 8 settembre 2014 con la partecipazione di Philippe Daverio, comitato scientifico Nuova Villa Reale di Monza Spa, Roberto Scannagatti, sindaco di Monza e Presidente del Consorzio Parco e Villa Reale di Monza, Attilio Navarra, Amministratore delegato Italiana Costruzioni, è stata l’occasione per riscoprire uno dei più affascinanti tesori dell’arte e della storia del nostro territorio . E’ seguito, in anteprima, la mostra fotografica di Piero Pozzi “Memoria e Splendore: una storia per immagini”, inaugurata alla ore 19. Info: 02/624999.1 - http://www.secrp.it 7.8. NOVECENTO Gran mercato dell’antico 14-15-16 novembre. A Modena “Capitale dell’antico” la riscoperta di oggetti d’altri tempi, rari e preziosi. Dal 14 al 16 novembre ModenaFiera ospita la ventottesima edizione del Gran Mercato dell’Antico. La manifestazione, completamente rinnovata, propone quest’anno anche un’area alle stampe e ai libri antichi. Qualità e prezzo costituiscono l’invito dell’edizione. Info: 059.848380 A PADOVA IL GIARDINO DELLA BIO-DIVERSITA’Nuova Sezione dell’Orto Botanico dell’università La nuova area, grazie alle avanguardistiche serre, conferma e amplia la vocazione dell’Orto alla conservazione della biodiversità. Solo il 10% delle specie vegetali presenti sulla Terra è conosciuto, mentre si stima che ogni giorno si estinguano centinaia di specie mai conosciute. L’antico Orto patavino, il più antico del mondo, Patrimonio dell’Umanità, dal lontano 1545 ha visto passare dai suoi cancelli semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Tutt’ora , al riparo delle sue antiche mura, vegetano specie rare, altrove minacciate d’estinzione e altre già scomparse in natura. Le serre del Giardino della Biodiversità sono una ideale sezione a Padova del pianeta Terra. Info: tel. 049 827 3520 AGORA’47 APRE LE PORTE DEL NUOVO SPAZIO DESIGN DI CITTADELLA E’ stato inaugurato lo scorso 10 ottobre il nuovo spazio temporaneo dedicato al design e all’arte, Agorà 47, in collaborazione con lo showroom Puesme Home di Cittadella (PD) L’innovativo polo creativo che sarà suddiviso in esposizioni permanenti e temporanee al design ed affiancate da uno spazio cucina riservato alle performance live di showcooking. Giovanni Motta, un poliedrico artista ha presentato per l’occasione una versione speciale in edizione limitata dei “Momonsters” (Bosa ceramiche) Info: www.agora47.com UNICREDIT DA 12 ANNI AL FIANCO DI ARTISSIMA E DELL’ARTE INTERNAZIONALE Quest’anno, nel Salotto al primo piano dell’Oval, la banca accende i riflettori sulla fotografia, con l’esposizione di tre scatti della UniCredit Art Collection - la collezione del gruppo che comprende oltre 4000 foto, da quelle storiche alle contemporanee - che richiamano la mostra fotografica “Facts and Fictions” curata da Walter Guadagnini, Presidente della Commissione Artistica UniCredit ed allestita al Multimedia Art Museum di Mosca dal 14 ottobre al 9 novembre 2014. Artissima sa essere una eco d’arte di vasto interesse che Unicredit sostiene a giusta considerazione di continuità. Info: 026249991 FONDAZIONE TORINO MUSEI IN GOOGLE ART PROJECT I capolavori di GAM, Palazzo Madama, MAO e Borgo Medievale parte dal progetto di Google Cultural Institute. Fondazione Musei Torino, grazie alla collaborazione con Google Cultural Institute, entra a far parte di Google Art Project (www.google.com/artproject), la piattaforma online che si propone di rendere accessibile in rete al pubblico di tutto il mondo il patrimonio culturale del partner dell’iniziativa. Info: [email protected] L’Adorazione dei Magi di Leonardo conclusa la prima fase del restauro. Sono stati presentati lo scorso 23 settembre all’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro della fortezza da Basso di Firenze, i risultati della prima fase dell’intervento di restauro sull’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci, alla presenza di Cristina Acidini, soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, di Marco Ciatti, soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, di Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi e di Maria Vittoria Rimbotti, presidente degli Amici degli Uffizi. Grazie al sostegno degli Amici degli Uffizi, il capolavoro di Leonardo, dipinto su tavola, raffigurante l’Adorazione dei Magi (cm 246x243), iniziato nel 1481 per il monastero di San Donato a Scoperto e lasciato incompiuto, nel novembre 2011 è stato trasferito dalla Galleria degli Uffizi al Laboratorio di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure alla Fortezza da Basso. Dopo le indagini diagnostiche si è iniziata una prima fase del restauro dedicato alla parte pittorica che si concluderà entro l’estate del prossimo anno. Info: tel. 055-2388721 SCHERMO DELL’ARTE - FILM FESTIVAL 12-16 novembre 2014 Cinema Odeon e altre sedi a Firenze. Dal 12 al 16 novembre 2014 si terrà la VII edizione dello Schermo dell’arte Film Festival, progetto che indaga le complesse relazioni tra il cinema e l’arte diretta da Silvia Lucchesi. Viene presentato un Corrispondenza Culturale: Enti e Circoli segnalano ricco programma di film d’artista e film dedicati ai protagonisti dell’arte contemporanea in anteprima italiana, si terranno incontri e workshop che coinvolgeranno artisti, registi, curatori e direttori di istituzioni internazionali. Info: www.schermodellarte.org BANCA DI PISA E FORNACETTE SPONSOR DELLA MOSTRA DI MODIGLIANI A PALAZZO BLU Il percorso espositivo, dedicato al periodo parigino dell’artista livornese, si compone delle opere provenienti dal Centre Pompidou e dei capolavori presenti nelle principali collezioni pubbliche e private. Oltre ad una selezione di opere del grande maestro si potranno ammirare anche dipinti di altri pittori come Soutine, Picasso, Chagall ed altri. Una panoramica completa del contesto artistico in cui è vissuto “Modì”. La mostra, curata da Jean Michel Bouhours, studioso di Modigliani e curatore del dipartimento delle collezioni moderne del Centre Pompidou a Parigi, rappresenta un imperdibile appuntamento per il territorio pisano a cui la banca non poteva mancare. Una considerazione in più che invita a visitare la mostra. Info: 335213305 ma.a.x.museo - al via la nuova stagione culturale 2014-2015 La missione del m.a.x. museo è quella di divulgare la conoscenza dell’arte grafica, del design, della fotografia e della comunicazione visiva contemporanea. Con il termine di “grafica” s’intende il settore della produzione artistica orientato alla progettazione di prodotti di comunicazione visiva e, in particolare, il graphic design (progettazione grafica) e la grafica d’arte con il settore della “grafica storica”. L’aspirazione del m.a.x. museo è quella di costituire un ponte tra il passato e le nuove generazioni dei grafici e designer attraverso esposizioni, conferenze e momenti d’incontro. Info: tel. 41(0)916950888 MUSEO DI STORIA NATURALE. PRESENTAZIONE A WASHINGTON DEL PRIMO SCHELETRO COMPLETO DI SPINOSAURO. Del Corno: “Soddisfazione per i risultati dell’attività di ricerca dei nostri musei” E’ stato presentato a Washington, presso il quartier generale della National Geographic Society, lo scheletro più completo nella storia della paleontologia: un fossile di Spinosauro di 97 milioni di anni di età che ha permesso di comprendere bene l’aspetto, le proporzioni e le inusuali abitudini di vita di questo dinosauro, che con i suoi 15 metri di lunghezza si conferma anche il più grande predatore di tutti i tempi, ancor più lungo del Tirannosauro Rex. Determinante il contributo dei paleontologici del Museo di Storia Naturale di Milano per la scoperta, realizzata in Egitto, che ha portato alla luce il primo esemplare completo di dinosauro semiacquatico. Info: 0 2 88450150 SCOMPARSA MITORAJ. DEL CORNO: “ Il mondo dell’arte perde oggi uno degli interpreti più significativi della contemporaneità”. Milano conserva tre suoi lavori: il ‘Grande toscano’ in piazza del Carmine, la ‘Fontana del Centauro a Gratosoglio e l’’Omaggio a De Sabata’ presso il Teatro alla Scala. Tanti i suoi lavori che sono andati ad arricchire piazze e vie d’Italia. BRAVA FESTEGGIA L’ED. N. 60 A Bruxelles dal 24 gennaio al 1 febbraio 2015 Negli oltre 15.000 mq. del gioiello dell’architettura industriale belga di inizio Novecento troveranno spazio 126 espositori internazionali: “Il numero dei galleristi presenti resta fisso nonostante le richieste siano in continua crescita: preferiamo privilegiare la qualità rispetto alla quantità spiega Harlod t’Kint de Roodenbeke,Presidente dell’associazione Foire des Antiquaires del Belgio. Info: 011 547 471 PHOTISSIMA ART FAIReFESTIVAL Torino ex Manifattura Tabacchi 6-30 novembre 2014. IL TEMA DELL’EDIZIONE 2014: TIME OUT. E’ tempo di tracciare il confine tra ciò che è fotografia artistica e ciò che non lo è. Mettere uno spartiacque o dimostrare che non ve ne sono. L’annoso e mai chiuso dibattito viene di nuovo colto da Photissima con lo scopo di stimolare il dialogo tra realtà diverse, attraversando i molteplici aspetti dell’arte fotografica. Per cui Photissima è il forum ideale per gallerie e artisti che vogliano esibire le proprie opere potendo contare su un vasto pubblico di compratori, appassionati, critici e istituzioni. Info: tel. 3936062994 DANIEL BUREN E’ la nuova opera permanente realizzata per il Parco Internazionale della Scultura di Catanzaro. Si tratta di Cabane eclatèe aux 4 couleurs, opera in situ, un vero e proprio organismo plasticoarchitettonico che ha la caratteristica specifica di trasformare e di essere trasformato dal luogo creando un rapporto di reciproca interdipendenza. info: www.studioesseci.net LA “SACRA FAMIGLIA” DI FEDERICO BAROCCI Un evento che segnerà un felice connubio tra arte, orologeria di pregio e oreficeria di alta fattura, quello in programma a Les Ambassadeurs di Lugano, dal 23 ottobre all’8 novembre 2014. Nel cuore di Lugano, in via Nassa 5, sulla direttrice che collega le due istituzioni museali più importanti della città, la sede luganese dell’azienda svizzera sinonimo di lusso ed eleganza ospiterà il primo appuntamento con il format Les Ambassadeurs des Art un capolavoro di Federico Barocci (Urbino, 1535-1612). Protagonista di questi primo appuntamento sarà La Sacra Famiglia. Informazioni e prenotazione: www.lesambassadeurs.ch. CULTURA A PETRALIA SOTTANA Per il quarto anno consecutivo gli ex studenti dell’Istituto magistrale di Petralia Sottana, sulle Madonie, si sono incontrati per celebrare il 55° Anniversario dalla conclusione del percorso di studi secondari. Anche quest’anno hanno dedicato l’incontro a un tema particolare: “La Comunicazione”, celebrando l’anno così proclamato dall’ONU. L’intera giornata del 20 agosto è stata dedicata alla libera espressione artistica sulla comunicazione. Diversi ex studenti, ora medici, insegnanti, impiegati in pensione, ecc. hanno presentato i propri elaborati. Di rilievo quello del promotore Giulio Rinaldi, di Francesco Marzullo autore di una breve storia sulle cure empiriche dei vari malanni, di Giuseppe La Placa autore dei suoi versi sulla storia contadina in dialetto siciliano, di Antonella Rigatuso, sicilianista raffinata che ha letto i brani di autori siciliani a partire dal più antico “Cielo d’Alcamo”. Il pieghevole contiene un poster sulla comunicazione elaborato da Mimmo Sabatino e spiegato da Gandolfo Vena, autore anche dei versi riportati nel pieghevole, Una giornata di allegria, ricordi e riflessi con voglia di contribuire alla crescita culturale della Sicilia. Info: tel. 0921.647286 Premio Manente La stagione turistica si è mestamente conclusa, come un apparecchi elettrico cui tolgono la spina. Qui dura poco più di un mese, a dispetto dell’amenità del luogo, della bellezza del mare e della grande disponibilità di spiagge ampie e libere di cui i turisti posso avvantaggiarsi. Il paese è ripiombato nella monotonia del tan tran della quotidianità. I giovani sono ripartiti per i luoghi di lavoro e di studio e il paese è popolato soprattutto da anziani e donne. Pochi, troppo pochi i giovani in età lavorativa che hanno un futuro qui. Si è fatto, e si fa poco, per creare opportunità di lavoro. Fitto il programma delle iniziative musicali e ludiche offerte dall’amministrazione comunale e da alcune associazioni nei mesi di luglio e agosto, anche se poche hanno lasciato il segno. Due iniziative, però, si sono nettamente distinte su tutte le altre: la sagra della sardella a Crucoli lungamente rodata dalle numerosissime edizioni, anche se, a mio avviso, comincia a evidenziare qualche ruga e il premio Manente che si è svolto il 24 agosto nella splendida cornice del santuario della Vergine di Manipuglia, grazie alla lungimiranza e al notevole impegno della Marasco Comunicazione che l’ha fortemente voluto. Giunto alla sua terza edizione, il premio, è dedicato alla memoria di Checco Manente, giovane musicista e regista Rai di Crucoli, scomparso tragicamente il 5 maggio del 2002 a causa di un incidente. Francesco Manente, oltre ad essere stato il regista di numerosi programmi musicali della Rai, da “Furore”, “Tournée”, “Orecchiocchio”, “Comici” , il Nuovo Cantagiro, Castrocaro, Sanremo Blues, Sanremo Rock, “Tenera è la notte”, è stato un grande musicista che si è speso molto per valorizzare la buona musica calabrese. Il premio è un ambito riconoscimento per quei gruppi che innervano e rivitalizzano la buona musica calabrese sia attraverso la valorizzazione delle tradizioni sia mediante la ricerca di nuovi ritmi e nuovi suoni. Quello che ho apprezzato della serata, oltre al valore dei cinque gruppi giunti in finale, è stato il grande impegno della Marasco Comunicazione che ha saputo offrire una notevole prova di professionalità e competenza senza mai cedere alle ridondanze e alla tentazione di trasformare un evento musicale e culturale in una passerella per politici o personaggi del posto. (Cataldo Russo) Il MuFoCo rischia la chiusura Il Museo di Fotografia Contemporanea è stato fondato nel 2004 da Provincia di Milano e Comune di Cinisello Balsamo. Un patrimonio di oltre 2 milioni di immagini che datano dal secondo dopoguerra ad oggi, 20 mila volumi dedicati alla storia della fotografia. Una collezione di importanza nazionale che comprende autori italiani e stranieri e l’archivio analogico dell’agenzia Grazia Neri, che ha raccontato per immagini la storia del nostro Paese degli ultimi 40 anni. E’ l’unico luogo in Italia, tra quelli dedicati alla fotografia, voluto, fondato ed amministrato da Enti pubblici in un’ottica di Città Metropolitana, per ragionare su Milano e hinterland come un unico corpo a finalità sperimentale e informativa dei cittadini oggi in pericolo di regresso culturale. Info: 335.1219324 ARTECULTURA 7 Milano, Studio Giangaleazzo Visconti 1 ottobre 2014 - 16 gennaio 2015 L’esposizione presenterà 35 fotografie del giovane artista romano, caratterizzate da un’elevata precisione formale e da un notevole gusto compositivo. Pur lavorando con gli strumenti fotografici - apparecchi Marco Schifano, Tigre, 2012, stampa su carta baritata montata su alluminio, 140x104 cm Marco SCHIFANO Realtà della finzione che lo accompagnano fin dalla sua infanzia -, Schifano si muove seguendo una manualità antica, come un maestro rinascimentale o come un pittore fiammingo, ricostruendo con maniacale accuratezza le scene che saranno oggetto delle sue attenzioni. In bilico tra fotografia, montaggio filmico e pittura, queste immagini si accostano però anche al meccanismo della drammatizzazione teatrale e rappresentano sia la soggettività propria dell’artista, sia l’aspirazione all’oggettività dei singoli particolari. Come afferma il critico Gianluca Ranzi, nel suo testo in catalogo, “C’è un profondo senso dell’avventura che anima le opere di Marco Schifano. L’avventura consiste anche nella creazione di immagini che contrappongono la rapidità istantanea dello scatto al tempo lungo richiesto dalla complessa preparazione di ogni set, delle luci, delle piante rare, degli animali vivi che vi compaiono, anche amplificata dall’assenza pressoché totale di interventi di post-produzione digitale sugli scatti realizzati”. I soggetti comprendono animali, siano essi comuni (capre, oche, rane), o rari e feroci (leoni, armadilli, coccodrilli, avvoltoi) e vegetali (piante, fiori, frutta) che Schifano combina con oggetti inanimati come suppellettili, bicchieri in cristallo, argenterie. Info 02 795 251 8 ARTECULTURA ROMA ETERNA “Opere dalla Collezione Zevi” A sinistra, Scultore romano del I secolo d.C. (torso), Bacco, marmo bianco statuario a grana fine, altezza 170 cm. Segue, Scultore italiano del XVIII secolo, Divinità fluviale, marmo, altezza 91 cm. Roma, Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli Dal 5 giugno al 16 novembre 2014, l’Antikenmuseum di Basilea (Svizzera) ospita la mostra ROMA ETERNA. 2000 anni di scultura dalle collezioni Santarelli e Zeri. Il progetto espositivo è frutto di una cooperazione tra l’Antikenmuseum Basel und Sammlung Ludwig, la Fondazione Dino ed Ernesta Santarelli Onlus, con il contributo della Fondazione Roma e l’organizzazione di Arthemisia. La mostra, curata da Tomas Lochman e da Dario Del Bufalo, presenta per la prima volta in Svizzera oltre 70 sculture provenienti dalle collezioni italiane della famiglia Santarelli e del critico e storico dell’arte Federico Zeri, i cui lasciti sono conservati in prestigiosi Istituti come l’Accademia Carrara di Bergamo e Villa Medici di Roma. I capolavori comprendono sculture dall’età imperiale romana fino a quella neoclassica e permettono dunque di evidenziare l’eterno fascino di Roma, con la sua capacità di assimilare e rielaborare sempre nuove correnti artistiche e integrarle nel suo ineguagliabile patrimonio culturale. Il continuo dialogo con l’eredità classica viene evidenziato tramite la com- parazione di motivi ed elementi stilistici diversi, ma sempre legati l’un l’altro e inseriti nel proficuo solco della tradizione artistica dell’Urbe. Sin dall’antichità la scultura ha rappresentato uno dei più efficaci strumenti politici, permettendo ai detentori del potere di rendere di volta in volta manifeste le proprie rivendicazioni e attestare la legittimità del proprio dominio. Lungo il corso dei secoli, imperatori, uomini d’arme, papi e vescovi hanno sostenuto il loro prestigio e la loro autorità proprio attraverso la scultura. Il percorso espositivo non segue un ordine cronologico, ma accosta le opere secondo le loro caratteristiche tematiche, formali e stilistiche. Si inizia in un’ambientazione ispirata agli interni di un palazzo romano, con la sezione dedicata ai ritratti, dalla statuaria romana del I secolo d.C., fino a quella barocca di dignitari ecclesiastici e secolari del XVII secolo.Il secondo ambiente ospita sculture a tema mitologico e allegorico, oltre a rappresentazioni di animali e ritratti di bambini. Info www.antikenmuseumbasel.ch AMICI DELLA SCALA Lila De Nobili e 4 monografie Che una scenografia, un concerto, uno spettacolo di danza appaghi l’animo è indubbiamente un fatto di rallegrante constatazione. Ma forse altrettanto stimolante potrebbe essere conoscere la genesi di ciò che si è visto, ascoltato, rendersi conto di quali mezzi tecnici, culturali, o anche semplicemente quali fortunate coincidenze, abbiano permesso la preparazione e la riuscita di uno coinvolgente avvenimento teatrale. Ed è pertanto in quest’ottica che deve essere considerata la meritoria opera dell’Associazione AMICI DELLA SCALA, straordinariamente stimolata dal Suo Presidente Anna Crespi Morbio, vòlta a scoprire gli inediti tesori che la prestigiosa attività del celebre Teatro ha promosso nel corso del tempo. Quindi bozzetti, disegni, figurini, fotografie sono tutti importanti elementi che ricostruiscono, anche in senso filologico, il percorso di uno spettacolo, la sua natura di avvenimento e proposta. Si articola così una suggestiva attività editoriale che recentemente ha visto la pubblicazione di un importante volume, a cura della stessa Anna Crespi Morbio, dedicato a Lila De Nobili, figura di costumista e stilista di gran talento, definita da Zeffirelli, “la più grande, la maestra di tutti noi”. Contestualmente al volume sulla De Nobili anche quattro eccel- lenti monografie, rivolte a rilevanti personalità che hanno collaborato con il Teatro alla Scala: Fabrizio Clerici, Lucio Fontana, Odette Nicoletti, Margherita Palli. Di Fabrizio Clerici si rammentano le suggestive scenografie caratterizzate da atmosfere di intensa integrazione tra realtà ed immaginazione. Lo sperimentalismo coinvolgente e raffinato di Lucio Fontana, traspare dal suo unico incontro “scaligero” con l’opera Don Chisciotte di Petrassi (1967) per la quale disegna costumi e scene. In riferimento ai nostri giorni l’opera di Odette Nicoletti che oltre con il Teatro alla Scala, collabora anche nel campo del Cinema (Ettore Scola, Il Viaggio di Capitan Fracassa). Mentre per Margherita Palli, direttrice di Scenografie alla NABA di Milano e all’Università degli Studi di Venezia, la scenografia è soprattutto ricerca di dinamicità spaziale, di movimento allusivo ed illusivo. Percorsi biografici assai differenziati, ma tutti ugualmente attratti dal richiamo culturale del Teatro alla Scala, dalla sua capacità di attivare in menti e culture prediposte quella continua compenetrazione delle arti che della estetica contemporanea è distintiva ed organica pietra angolare. Marpanoza ARTECULTURA 9 - RISORGIMENTO POETICO 8 Novembre 2014 in Collaborazione Comune Cantalupo Ligure-Artecultura, riflessione “Giornata Mondiale Disarmo” 22 Novembre ore 15,00 - Milano, via Hajech 27 Aula Magna Liceo Artistico Statale di Brera NON PUO’ DURARE IN ETRENO XLII Poesia ed. “Cultura per la pace” 8 Novembre. I due incontri segnalati fanno parte delle attività culturali della Rivista in questo sempre più preoccupante quotidiano per cui siamo riconoscenti innanzitutto a Gian Piero Daglio, Sindaco di Cantalupo Ligure, per la sentita franchezza di collaborazione. Nella riflessione sulla “Giornata Mondiale Disarmo” partecipano riconosciute presenze culturali e rappresentanze istituzionali varie per fare il punto critico di ricerca sull’obiettività dell’incontro. Il motivo di alimentare l’attiva vicinanza partecipata tra cittadini ed istituzioni nazionali e internazionali, affinché l’approfondimento della reciproca conoscenza abiliti realisticamente a vivere in un costume di sicurezza personale e di popoli con più valori umani autentici dettati dalla reciproca fiducia e non prigionieri di paura degli armamenti. Questo perché si ritiene che la vera utopia non sia la pace ma la guerra. Un discorso certamente coinvolgente, il nostro, su cui l’uomo si domanda da remote epoche, ma che attualmente nell’incombente della distruzione atomica, spinge fortemente la coscienza umana a domandarsi nell’animare con l’innato stimolo un costume di civiltà che sia veramente degno di se stesso. Fondamentale nello spirito dell’iniziativa é che l’uomo, la sua affettività, il suo lavoro, la sua cultura evolvano in valore universale della vita fino al ragraggiungimento di quella forma di autogoverno, innanzitutto di se stessi, capace di esprimere e manifestare quel modo pacifico di vita che faccia principio nei linguaggi della natura che alimentano il Costume poetico. 10 ARTECULTURA 22 Novembre ore 15,00. Artecultura presenta nell’Aula Magna del Liceo Artistico Statale di Brera, Milano Via Hajech 27, la XLII edizione di Poesia Pace che nella finalità ideale si interroga su quella ricerca di valori spirituali che contribuiscono a dare all’uomo quel respiro di serenità che nella sua profonda interiorità fermenta come primario desiderio dell’esistenza. Poiché la pace prima di conoscerla nelle regole dei costumi, la dobbiamo chiarire nella personale psicologia che alimenta lo stimolo universale della vita. E di proposito nella nuova edizione del 2014 apre la nuova antologia poetica di circa 150 pagine la partecipazione dell’Istituto Superiore “G. Falcone” di Gallarate-Va, Classe II B Docente Annitta Di Mineo e Dirigente Scolastico Marina Bianchi che Artecultura ringrazia per la loro disinteressata prestazione che farà da stimolo per le future adesioni di altre istanze scolastiche. Poi nella silloge seguono un centinaio di poesie dalle più diverse ispirazioni ma che inevitabilmente fanno convergenza tematica sul Disarmo. Ed è appunto la poesia, l’energia naturale che si cela sotto la corteccia cerebrale, a fare da stimolo d’iniziativa a tutte le emozioni che si motivano con le nostre azioni. Quindi per ben comprendere il rapporto che si tesse nel sotterraneo psicologico di ognuno di noi tra Poesia e Disarmo, diventa sufficiente rendersi conto che se l’indice della nostra mano destra non tira il grilletto del fucile, questo non spara, diventa un oggetto morto privo di alcuna sensibilità: ed é su quanto a nostro avviso si deve riflettere per rendersi conto che il Disarmo, che la mente umana sogna da millenni senza mai conseguirlo di fatto, é non solo possibile, quanto soprattutto praticabile per raggiungere e soddisfare di serenità quel desiderio di profonda sicurezza che l’interiore ci sollecita. Per cui quell’essenza di pace che avvertiamo non la dobbiamo tanto conoscere dalle regole culturali della nostra formazione, quanto sapendoci aprire soprattutto con la personale spiritualità e rendersi conto dell’effettiva energia di equilibrio che risiede in nostro aiuto, sempre disponibile, in ognuno di noi. Un discorso solo apparentemente nebuloso, ma quando ci si abitua con l’insistenza delle necessità dei casi che ci pone la vita quotidiana, allora si comprende come la pace sia soprattutto nel nostro carattere che non é immodificabile, ma valorizzabile alle esigenze delle nostre manifestazioni. Non è nemmeno un fattore di volontà, quanto, di psicopoesia, di sapersi gestire con naturalezza di spirito nei tanti atteggiamenti in cui continuamente siamo coinvolti. Nei diversi componimenti che la silloge riproduce, la varietà delle domande induce a riflettere e considerare come la pace, ancora prima di essere un fattore morale, diventa soprattutto un principio di convergenza fisica che fa equilibrio partendo da punti di vista in parte o del tutto opposti. La diversità delle ispirazioni e la convergenza, di soluzione che appaga il desiderio, costituisce lo spirito poetico che conduce al Disarmo. Artecultura ringrazia tutti gli Autori aderenti e quanti hanno dato il proprio contributo per la realizzazione della nuova antologia poetica. Artecultura In questo numero NOVEMBRE 2014IN 6 CORRISPONDENZA CULTURALE 8 ROMA ETERNA -Marco SCHIFANO 9 AMICI DELLA SCALA 10 RISORGIMENTO POETICO 11 SOMMARIO - memoMI 12 INTERLUDI 16 QUANDO LA GUEPIERE 17 ILEANA SONNABEND 19 ARTE - NATURA - STORIA 22 C’ERA UNA VOLTA LA RUSSIA 23 Roy LICHTENSTEIN 26 NEI LUOGHI DELL’IMMAGINE 27 L’AUTODIDATTA NELLA STORIA SERGIO SARRI - NICOLETTA REINACH ASTORI - SANTI MOIX - CESARE SCARNO’ - Antonella AGNELLO - Emma AZZI - Andrea BALDI - Arianna BIANCHI - Caterina MARIANI - Giacomo MAZZARI - Luisa MONELLA - Davide MUGGIANA - Arduino QUINTINI - Daniela RAVANI - Giuseppe TORRESANI di Teodosio Martucci; LEONILDE PERSEU - MICHELE GIANNATTASIO - MARCO PESSA di Marpanoza. INSERZIONI: GALLERIA CORTINA - GALLERIA PONTE ROSSO GIANFRANCO RONTANI. ARTECULTURA Mensile Manifestazioni Artistiche e Culturali Anno XLVI I N. 08 Novembre 2014 Registrazione Tribunale di Milano n. 253 del 6/9/1967 - Registro Nazionale della Stampa n. 5359 - Direttore responsabile: Giuseppe Martucci - ARTECULTURA Edizioni - Codice Fiscale MRT GPP 26M24 G616U -Partita IVA: 03093710154 - Direzione: via Ciovasso 19 - 20121 Milano - Tel. 02/864.64.093 Fax 02/860.833 - 02/896.573.02 www.artecultura.org e-mail:[email protected] 28 OGGI PIU’ CHE MAI... 29 CULTURA DELLA RESISTENZA 30 UMANITA’ POETICA 31 FUGA DAL MURALE 32 LIBRI 33 CONCORSI 34 PROPOSTE ARTECULTURA 35 ASTE La copertina: Sergio Sarri: “THE FIRST” cm. 120 x 100 Inserto redazionale: -MOSTREA MILANO -POSTACATALOGO ARTECULTURA Diffusione gratuita (10 numeri annui) senza impegno fisso di recapito mensile. I lettori che desiderano ricevere ARTECULTURA in modo continuativo al proprio domicilio sono invitati ad abbonarsi. Intestare: ARTECULTURA di Giuseppe Martucci C.C. 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ARTECULTURA edita dall’ottobre 1967. un libero accesso Le idee che la impegnano - CORRISPONDENZA CULTURALE - COSTUME POETICO - 24 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DISARMO - INFORMAZIONE ARTISTICO CULTURALE - POESIA DELLA NATURA - POESIA PACE - PSICOPOESIA www.artecultura.org [email protected] da BRERA... ARTECULTURA PER IL MONDO! Sostienila con l’abbonamento... Sciopero al Portello ALFA ROMEO 1966 Archivio del Lavoro memoMI LA MEMORIA DI MILANO 25 settembre - 31 dicembre 2014 memoMI è un museo virtuale della memoria di Milano; un progetto innovativo che nasce da un lavoro di ricerca condotto in collaborazione con archivi pubblici e privati per raccogliere materiale video sulla storia della città, ad accesso libero sulla web tv nel sito www.memomi.it memoMI è anche produttore di eventi per riscoprire il patrimonio storico-culturale milanese. La memoria di Milano ha una nuova casa. Nasce memoMI, un museo virtuale della storia del Novecento milanese. memoMI è un progetto innovativo promosso dall’Associazione Chiamale Storie, con il sostegno della Fondazione Pasquinelli, il patrocinio del Comune di Milano, di Regione Lombardia, dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Milano, sviluppato da 3D Produzioni, che nasce da un lavoro di ricerca condotto in collaborazione con gli archivi pubblici e privati per raccogliere saperi e memorie che altrimenti sarebbero andati persi. Tutti i materiali video sono ospitati da un web tv sul sito internet www.memomi.it, a cui gli utenti possono accedere in maniera facile e gratuita e, in un prossimo futuro, si potranno trovare all’interno di postazioni internet, installate nei punti della città a maggior fruizione per i cittadini, come biblioteche, musei, info point.Si può così visitare la città accompagnati da Pier Paolo Pasolini, Alberto Savinio, Anna Maria Ortese, Giovanni Verga, rileggere le vicende di chi ha scritto la grande storia di Milano, come la matematica Maria Gaetana Agnesi, gli artisti Giuseppe Arcimboldo, Francesco Hayez, Giuseppe Pellizza da Volpedo, o la protagonista del Risorgimento italiano, Cristina Trivulzio e la fondatrice del Partito Socialista Italiano, Anna Kuliscioff.Non mancano approfondimenti sui personaggi del Novecento, come la signora dell’alta moda, Jole Veneziani, la designer grafica Lora Lam; e ancora sugli architetti e i designer, quali Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Gae Aulenti etc. info www.memomi.it ARTECULTURA 11 INTERLUDI D'ARTE Mario Sironi, LA LAMPADA (Pinacoteca di Brera) INTERLUDI D'ARTE ANTICO TRATTATO DI MATEMATICA, fine XV sec. Studio BBPR, Torre Velasca, 1957-1958 MaTeinItaly - Matematici alla scoperta del futuro Milano, Palazzo della Triennale sino al 23 novembre 2014 SIRONI 1885-1961 Roma, Complesso del Vittoriano 3 ottobre 2014 - 8 febbraio 2015 La mostra vuole essere una ricognizione complessiva della figura di Sironi: attraverso novanta opere tra le più significative che intende costruire la complessa attività del Maestro, ripercor- rendo tutte le stagioni della sua pittura, dagli esordi simbolisti al momento divisionista, dal periodo futurista a quello metafisico, dal novecento Italiano alla pittura murale fino all’epoca del secondo Dopoguerra. Si parte dalla stagione simbolista e si continua con l’epoca futurista e metafisica. Segue il periodo degli anni Venti, quando Sironi è tra i fondatori del Novecento Italiano e dà avvio a una stagione novecentista e classica, che comprende tra l’altro L’Architetto, 1922-1923 (uno dei suoi massimi capolavori, esposto alla Biennale di Venezia del 1924). Vengono poi documentati il momento della sua “crisi espressionista”, a cavallo tra anni Venti e anni Trenta, e la sua successiva avventura della pittura murale sempre degli anni Trenta; la stagione neometafisica e il ritorno al quadro degli anni Quaranta; infine le opere decostruttive del dopoguerra, fino all’Apocalisse finale, che é quasi il testamento spirituale dell’artista. “Filo conduttore della mostra è quello di dare un’idea sintetica ma potente dell’opera di Sironi. La mostra si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica“ . Info: cell. 328.4116985 12 ARTECULTURA Avreste mai sospettato che ogni aspetto della nostra vita ha un suo lato matematico? Con la matematica non solo possiamo fare previsioni meteorologiche o disegnare prototipi industriali, ma anche quantificare gli effetti dei comportamenti umani in un gruppo sociale o decifrare la forma biochimica delle nostre emozioni. Ed è questo che racconta al pubblico la mostra MaTeinltaly-Matematici alla scoperta del futuro: in che modo le forme e i numeri della matematica ci aiutano a comprendere e interpretare sempre meglio il mondo intorno a noi e in che modo i matematici ci aiutano a trasformare il mondo. Il percorso della mostra parte dall’antichità e arriva fino a oggi, toccando alcune tappe del pensiero matematico e alcuni dei suoi protagonisti: Pitagora e i numeri irrazionali, Fibonacci e la sezione aurea, Tartaglia e il suo famoso triangolo, Galileo, che per primo intuì come la natura fosse scritta con la lingua dei numeri, e Volterra che gettò le basi per descrivere e comprendere, con lo stesso linguaggio, anche le complessità dei sistemi ecologici e della società umana. Infine Federico Enriques, che diede impulso a una geometria nuova, fatta soprattutto di forme definite dalle regole astratte del pensiero. Saranno questi grandi protagonisti della matematica italiana a condurre il pubblico verso il mondo dei matematici dei giorni nostri, che risolvono problemi negli ambiti più svariati: in medicina, nello sport, nella finanza, nella gestione del traffico di aerei e treni, nella sicurezza delle carte di credito e di Internet e in tutte le tecnologie che sempre più rapidamente trasformano la nostra vita. Per farlo, i matematici esplorano mondi astratti - qualche volta al limite di ciò che riusciamo a intuire - di cui, però, rivelano relazioni nascoste e inaspettate con la realtà. MaTeinltaly farà viaggiare il visitatore tra i mondi “impossibili” della matematica e la scoperta imprevista. Info www.triennale.it GRATTANUVOLE Un secolo di grattacieli a Milano 6 novembre 6 dicembre 2014 Via Gaetano De Castillia 28 Fondazione Riccardo Catella e Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società DAsTU (Dipartimento di Studi Urbani) presentano Grattanuvole, la mostra che ripercorre un secolo di grattacieli a Milano: dal “grattanuvole” dell’ingegnere Achille Manfredini (1910) ai progetti di Porta Nuova che disegnano il nuovo skyline di Milano; dalle mitografie futuriste dell’architetto Antonio Sant’Elia agli avveniristici virtuosismi tecnologici di Cesar Pelli. L’esposizione, che ha per fulcro i nuovi grattacieli di Porta Nuova, mette in mostra 70 edifici tra torri e case che caratterizzano il volto architettonico di Milano con disegni originali; fotografie d’autore; il grande skyline meneghino di 8x3 metri firmato dall’artista messicano Raymundo Sesma; video interviste a progettisti e architetti, ai protagonisti di Porta Nuova, a direttori di riviste e critici dell’architettura come Francesco Dal Co, Carlo Olmo, Mario Botta, Pierluigi Nicolin, Stefano Boeri, Cino Zucchi, Italo Rota, Fulvio Irace; touch screen con le schede dei progetti realizzate con il contributo degli studenti del corso di Storia dell’architettura contemporanea del Politecnico di Milano. Una mostra che certamente per la sua realtà intuitiva e la professionalità dei personaggi menzionati presenta una sua caratteristica soprattutto di curiosità anche per rendersi conto delle differenze creative che hanno diversificato i vari architetti e progettisti nella loro opera di trasformare Milano. Una rassegna che riguarda non solo la costruzione contemporanea ma anche l’evoluzione architettonica della città e delle sue radici. INTERLUDI D'ARTE Nawras Shalhoub A PIECE OF WALL FOR YOU MON AMOUR ROBERTO D’ANGIO’ , Re di Napoli (1309-1343) INTERLUDI D'ARTE Giorgio de Chirico NATURA MORTA CON PEPERONI E UVA, 1930 Nawras Shalhoub A piece of wall for you mon amour Bologna, (galleria +) oltredimore sino al 22 novembre 2014 La galleria presenta un’antologia di lavori in cui l’artista esplora la questione del dolore alternando una vicinanza intima con il soggetto ad un’osservazione più distante e prudente. Venendo da un paese in conflitto, Nawras Shalhoub non ha avuto altra scelta che quella di essere in contatto con il dolore, sia fisico che morale. Pertanto la sua ricerca artistica é lo strumento che usa per entrare in contatto con la sofferenza, propria e degli altri, e per trasformarla in energia. “La cosa migliore di una guerra è la sua fine: la fine dell’occupazione, la fine del dolore, la speranza che il domani arrivi senza bombe e senza morti, senza proiettili e senza muri; i muri non restano nella storia, forse durano qualche decina di anni ma non di più, chimere dell’esistenza di un popolo. Il muro di cemento e il muro nelle menti, non si nasconde, è visibile, palpabile e lascia delle tracce nei corpi e nelle anime; un muro con il quale si può convivere, che non si vede quando ci si abita di fianco, che ci impedisce di andare a vedere i nostri alberi e i nostri vicini, a volte la nostra famiglia, frontiera interna; un muro che si può distruggere, con il quale si può scegliere di non convivere, bisogno di liberazione e di grandi paesaggi; per raggiungerli, immaginiamo un “dopo i muri”. Eccone un pezzo, un regalo per te, amore mio, un regalo per tutti.”NS Nawras Shalhoub è nato nel campo profughi palestinese di Yarmuck in Siria nel 1974. Rientra con la sua famiglia in Palestina solo nel 1994, e rimanenellaStrisciadiGazafinoal2001.Diplomato alla Scuola di Belle Arti di Strasburgo nel 2007, vive ora in questa città. Profondamente attaccato alla sua terra, la Palestina, la sua opera si impossessa della sua vita, ma mira a fornire un messaggio universale, esplorando il punto in cui la sofferenza e l’amore collidono, impossessandosi di materiali e mescolando esperienze inaspettate con un sorprendente senso dell’umorismo. I suoi lavori,lapittura,ilvideo,leinstallazionielascultura sono stati esposti in Italia, Corea, Emirati Arabi Uniti, Francia e Palestina tra il 2008 e il 2013. Info 0516449537 [email protected] Prova di allestimento per il futuro della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti Ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina 1266-1381 Firenze, 28 ottobre 2014 - 8 marzo 2015 Napoli, Museo Tesoro San Gennaro 12 ottobre - 31 dicembre 2014 Tutti i maggiori “tesori” della Napoli angioina per la prima volta riuniti in un’esposizione, esaltati e messi a confronto come mai prima era stato fatto. Questa è ori, argenti, gemme e smalti della Napoli angioina 1266-1381, la Mostra che, nell’ambito del Forum Universale delle Culture, è stata inaugurata l’11 ottobre 2014 e che rimane aperta fino al 31 dicembre 2014. L’evento, curato da Pierluigi Leone de Castris e organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune di Napoli, ha luogo presso il Museo del Tesoro di San Gennaro (Via Duomo, 149, Napoli) rappresenta l’occasione per ammirare i più pregevoli manufatti in metalli preziosi di quello che a ragione può essere definito il vero “secolo d’oro” della storia artistica, civile, politica e culturale della città partenopea. Non il Seicento, il Sette o l’Ottocento, i secoli così tanto studiati, esaltati e fatti oggetto di molti studi e molte mostre, bensì, e più ancora di quelli, i cento anni o poco più, dal 1266 al 1381, in cui Napoli divenne la prima volta, con l’instaurarsi della dinastia francese degli Angiò, una vera e propria capitale, una delle città più grandi e più popolose d’Europa, un’importante crocevia tra le regioni d’Oltralpe e il Mediterraneo, il cuore di un regno autonomo e potente, la sede infine di una corte sfarzosa e sofisticata e il centro pulsante di una feconda cultura artistica e letteraria. Lo scopo di questa mostra, forte di un prestigioso comitato scientifico internazionale, è di farlo, per la prima e probabilmente per l’unica volta. Accanto ai reliquari del busto e del sangue di San Gennaro sono esposti pezzi di straordinaria bellezza: dalla croce gigliata donata da Carlo II alla basilica di San Nicola di Bari, alle preziose mitre con perle e con smalti di Scala e di Amalfi: dai pastori di Atri e di Sorrento alla capsula in oro a forma di foglia di vite oggi al Museo di Cividale ed altre importanti opere. tel.081 294980- [email protected] Per celebrare il centenario della sua fondazione la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ha voluto dedicare una mostra alle considerazioni novecentesche possedute dal museo. Racconteremo proprio attraverso questa mostra, grazie al suo taglio storicistico, i tempi e i modi che caratterizzano le acquisizioni delle opere in Galleria così da evidenziare, attraverso le scelte operate nel corso dei decenni del secolo scorso, i fermenti culturali della Firenze di quel tempo. Ma, come si accenna nel sottotitolo, è più di una mostra, è la prova per un percorso museale di capolavori per lo più inediti del secolo scorso, che speriamo possano finalmente trovare, a conclusione dell’esposizione, una collocazione stabile nelle ultime sale di facciata della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Fu l’importante Legato al museo voluto nel 1896 dal critico Diego Martelli, sodale del movimento macchiaiolo, ad evidenziare la necessità che anche a Firenze, come già a Roma e Venezia, vi fosse una Galleria che rappresentasse al pubblico le proposte dell’arte moderna. La raccolta di opere di importanti esponenti dell’arte ottocentesca toscana, soprattutto macchiaiola, doveva quindi trovare degna collocazione in un percorso che comprendesse anche le novità delle correnti contemporanee. Nella selezione delle opere esposte sono state scelte quelle dei principali interpreti della cultura figurativa italiana del ‘900: Felice Carena, Felice Casorati, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Guido Peyron, Ottone Rosai, che si alternano a quelle, prevalenti per quantità, degli esponenti del gruppo del “Novecento toscano”. In mostra le opere acquisite alle varie edizioni delle Biennali veneziane tra il 1925 ed il 1945, alla Quadriennale Romana del 1935, e a quelli, molto più numerosi, operati in sede locale presso la Società di Belle Arti di Firenze e soprattutto delle Sindacali. Info: 055-294883 ARTECULTURA 13 Leonilde Perseu Michele Giannattasio QUALE LIRICA POETICA L’EMBLEMATICA IMMAGINE I cieli come i colori dell’animo non solo non sono verificabili, ma nemmeno quantificabili e la loro vera conoscenza si rende possibile solo ponendosi a diretto contatto con i volti della natura, il paesaggio che la pittrice Leonilda Perseu persevera con tutto il suo fermento interiore, appunto perché spinta da una necessità conoscitiva che riguarda il mondo nel quale opera e vive con tutti i sogni e gli autentici respiri delle veglie che si succedono nel tempo esistenziale. Per cui il dipinto riprodotto si presenta una conseguenza di sogno e di veglia dell’immaginario che origina da una considerazione di stato d’animo voluto dalla psicologia del profondo della Perseu che armonizza pittoricamente il dipinto passando dall’azzurrino del cielo a quello più condenzato del mare, al didascalico primo piano che distende un modulato verde, un vaso di fiori rossi su un disteso rettilineo di marrone che alimentano una raffinata libera poetica. Estetica non segnata dai passaggi strutturali, appunto perché la pittura cresce per impulsi liberi della fantasia ed il bello si rende piacevole perché appaga la sensibilità della lettura come miracolato d’incanto. Una pittura di fermento sentita dallo stimolo espressivo di un linguaggio che alimenta l’emozioni dell’animo. Marpanoza Al di là di tutte le letture possibili nel corpo pittorico di un pittore vi è sempre l’uomo anche quando la simbologia rappresenti un tutt’altro soggetto. Per cui a confronto della tesi, nella riproduzione che segue, a prima vista, l’abbozzo simbolico riprodotto del pittore Michele Giannattasio, sembra essere una pianta di fichidindia, mentre se la si guarda con maggiore attenzione si scopre che in tale lettura dell’opera la sua vera ideazione distende un tracciato di figura umana, avvertibile soprattutto dallo schema sagomato della forma che, dalla testa si diparte per tutto il corpo. Giannattasio è un creativo in senso assoluto che dota di una particolare psicologia creativa alla continua ricerca della propria identità psicologica, così anche quando si dipinge un rupestre dalle più svariate configurazioni, l’innato umano é continuamente alla spiegazione del personale “io”. Il fondo azzurro su cui posa il verde-pisello del corpo e il rosso-roseo dei fichidindia ne agevolano la crescita figurale e poetica del dipinto eseguito per necessità di carica espressiva. (Marpanoza) Leonilde Perseu ”QUALE LIRICA” Olio su tela. 14 ARTECULTURA Michele Giannattasio ”L’EMBLEMATICA IMMAGINE” Olio su tela. Michele Giannattasio “RAGAZZO CON MANDOLINO” Cesare Scarnò MCa PROSPETTIVE DI LUCE Cesare Scarnò è un pittore dalla sensibile vena figurativa che mantiene costante le caratteristiche del suo stile, del suo modo di concepire l’immagine, essenzialmente in chiave poetica. I suoi dipinti spesso traggono ispirazione dalla realtà naturale che il pittore trasfigura in composizioni nelle quali il diaframma tra verità oggettiva e dimensione interiore della medesima si fa sempre più sottile. Vero è che il pittore Scarnò non ama descrivere, puntualizzare, piuttosto preferisce evocare tramite il linguaggio del colore, della luce, di un asciutto ritmo compositivo. Non si potrebbe spiegare altrimenti, del resto, quella acuta sensitività coloristica che traspare dai suoi quadri caratterizzati da uno spirito compositivo di raffinata decorazione, quasi con tratti gauguineschi. Soffermandosi sull’opera pubblicata da Artecultura si avverte la presenza di un naturalismo suggestivo, privo di pesantezze, immerso nel battito di una spazialità che è essenzialmente ritmo atmosferico, vibrazione di toni e di luci. In queste opere si avverte un senso di armonia, di compenetrazione tra desiderio umano e sione spirituale in cui questo incontro può autenticamente avverarsi. Una prospettiva a cui una pittura di significativo valore, come quella di Scarnò, non può e non vuole davvero sottrarsi. Marpanoza Cesare Scarnò ”SOTTOBOSCO” 2012 Olio e acrilico su tela, cm. 50x70 Gianfranco Rontani Il pittore delle donne Un Maestro tra i personaggi della pittura che hanno segnato l’arte del secolo XX Cavaliere della Repubblica per meriti artistici e donatore istituzionale d’importanti opere storiche ***. E’ stato più che un meritato successo la personale che il maestro Gianfranco Rontani ha programmato la scorsa estate a Palazzo Guinici di Lucca sull’interessante tema di “Sacro e profano, Metafisica e realtà” che si è protratta dal 13 giugno al 24 agosto 2014. Un argomento che spazia ed accende la poetica del colore tra immagine ed emozione, tra inventiva e storia a confronto nell’interrogativo dell’immaginario che dipinge le sue vedute ad effetto del sentimento che si delinea nel rapporto tra società ed arte, tra l’esterno del mondo e le sue umane emozioni. Lo spazio dell’infinito e la domanda che si pone l’operatore artistico versatile di conoscenza che a volte poi racchiude la sua relazione di ricerca nel dipingere un “NUCLEO FLOREALE” riprodotto, olio su tela, cm. 30x40 che a penetrazione analitica poi risulta una ben dipinta metafora nel rapporto con la nostra storica realtà esistenziale. Quel misterioso mondo che da sempre ha affascinato l’interesse creativo del fare pittura del maestro Rontani in cui colore, natura e memoria divengono un trinomio inscindibile. (Marpanoza) Segromigo di Piano (Lu) Cell. 3349020404 Artecultura tel. 02-864.64.093 Gianfranco Rontani NUCLEO FLOREALE olio su tela, cm. 30x40 CORTINA ARTE Via MAC MAHON, 14 (Cortile int.7) 20155 MILANO -ITALIA Tel 02/33607236 www.cortinaarte.it E-mail: [email protected] PERMANENZE DINO BUZZATI GIANCARLO CAZZANIGA GIANCARLO CERRI GIOVANNI CERRI ROBERTO CRIPPA DADAMAINO FORTUNATO DEPERO LUCIANO MINGUZZI Inaugurazione della mostra ore 18,30 4 - 29 novembre 2014 ANTONIO MIGNOZZI Lo spirito della materia a cura di Stefano Cortina GALLERIA GALLERIA PONTE ROSSO PONTE ROSSO 20121 - Milano via Brera 2 Tel/Fax 02/86461053 Corrisp. via Monte di Pietà1/A E-mail:[email protected] www.ponterosso.com GALLERIA PONTE ROSSO dal 1973 Dal 13 novembre 2014 all’11 gennaio 2015 Carta canta opere su carta di TRENTO LONGARETTI Mignozzi TENSIONE, 2009 Affresco su sacco I suoi maestri spirituali sono i grandi del rinascimento italiano quali Piero della Francesca e più d’appresso gli esponenti del Novecento a cui lo lega la ricerca della materia e delle tematiche metafisiche. Pittore e artista coerente esprime nei suoi lavori un’intensa liricità poetica abbinata ad una potente forza espressiva Vecchio musicante con violone, 2007 inaugurazione giovedì 13 novembre ore 18 presentazione di CARLO ADELIO GALIMBERTI in contemporanea Natale regala Arte piccoli quadri e sculture, acquerelli, tempere, disegni, grafica originale numerata, stampe, cartoline, libri d’arte ASSOCIAZIONE CULTURALE R. CORTINA Via Mac Mahon, 14 (Cortile interno n. 7) 20155 MILANO - ITALIA Tel/Fax 02/33607236 - Cod.Fisc. 97181820156 Orario di apertura:10-12,30 / 15,30 -19 Chiusura: domenica e lunedì nel mese di dicembre aperto anche domenica dalle 15,30 alle 19 ARTECULTURA 15 QUANDO LA GUEPIERE AIUTA L’OPERA BAROCCA Agrippina la madre di Nerone Modena, teatro “Luciano Pavarotti”, 3 novembre 2009, unica data italiana e da qui le nostre scarse speranze di poter acquistare un biglietto. Invece nessun problema, anzi pubblico non numeroso per questa “Agrippina”, composta da Händel nel 1709, che sarebbe dovuta essere invece un forte richiamo per tutti gli irriducibili baroccari che insistono a restare vivi in un mondo della lirica che non molto li ama. La trama è essenziale: Agrippina, moglie dell’imperatore Claudio, è una manipolatrice che cerca con la seduzione di restare attaccata a un potere che la morte del marito le toglierebbe. In un succedersi di situazioni pruriginose arriva a promettere i propri favori, nessuno escluso, sia a Pallante che a Narciso, purché l’aiutino a realizzare i piani che prevedono l’ascesa al trono del figlio Nerone, al quale la 16 ARTECULTURA lega un rapporto piuttosto torbido. Le sue macchinazioni vanno a incrociare le rotte sentimentali di una Poppea desiderata sia dall’imperatore che da Ottone e da Nerone, il tutto finché Claudio, rassegnato, nominerà proprio successore Nerone e concederà Poppea a Ottone, in un evidente richiamo a “L’incoronazione di “Poppea” di Monteverdi (1647), nella quale Poppea tradisce Ottone gettandosi nelle braccia di Nerone ormai imperatore. Ed eccoci al “Pavarotti”, per una rappresentazione resa esteticamente valida da una essenziale scenografia, da subito dominata dal lampo di genio del regista Floris Visser che, diciamo per ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane a disposizione, ha capito quanto il soprano Aylin Sezer, nei panni di Agrippina, rendesse benissimo vestita della sola camicia, e quanto il tutto migliorasse rivelandola fasciata da una guepiere all’apparenza inventata nella sola prospettiva che arrivasse appunto lei a indossarla, femmina bella di una bellezza perentoria e sontuosa che adesso non usa più e che pertanto viene sciaguratamente celata. Quando poi, dopo circa 25 minuti, si è rivestita, ne è scaturita una donna magnifica e ammaliatrice, capace di adescare gli uomini con esplicitazioni senza equivoco, seduttiva nei confronti di chiunque, figlio compreso. Nerone, bene interpretato da Riccardo Strano, è apparso invece fragile, efebico, sempre in slip, giocattolo delicato fra le mani rapinose della madre, sottomesso al suo fascino e soverchiato dalla sua fisicità. E qua occorre ripetere un concetto tante volte espresso: per l’opera barocca ci vuole pazienza, e a volte ce ne vuole anche tanta, né può essere di conforto l’idea che per Wagner, per dirla tutta, non è che ce ne voglia meno. Il succedersi delle arie in forma chiusa, e perciò ripetitive e implacabili dilatatrici dei tempi, viene disperso fra recitativi lunghi e spesso monotoni, sostenuti da qualche annoiata nota di clavicembalo, e questa “Agrippina” manifesta tali limiti. È creatura se non proprio giovanile almeno giovane, nulla a che vedere, per esempio, con il poderoso e scorrevolissimo “Orlando” di un Händel nella piena maturità espressiva. Resta però il fatto che ne è ugualmente scaturito uno spettacolo gradevole, affollato di controtenori (Nerone, Narciso e Ottone), a memoria dei fasti barbari dei castrati che sono stati la triste essenza del Barocco musicale. Buona la direzione di Hernàn Schvartzman, e nel complesso a livello di sufficienza le voci, meglio delle altre quella della deliziosa Poppea interpretata dalla sgambettante Stefanie True, che ha dimostrato anche una buona dizione nei recitativi. Vagabondando per YouTube alla ricerca di qualche continente musicale ancora a noi ignoto, abbiamo avuto la bella sorpresa di ritrovare questa poco rappresentata opera quando ormai davamo per certo che non l’avremmo vista più, per poter così rivivere quella non lontanissima serata novembrina, e confermare nella sostanza i giudizi di allora, ricordandoci anche, senza imbarazzo alcuno, che alla fine è per Aylin Sezer e per la sua Agrippina che ci siamo spellati entusiasticamente le mani: debolezze. Giovanni Chiara Venezia, Palazzo Grassi Sino al 31-12-201 2014 L’ILLUSIONE DELLA LUCE La mostra “L’Illusione della luce” si propone di esplorare i valori fisici, estetici, simbolici, filosofici, politici legati a una delle realtà essenziali dell’esperienza umana, la luce, che sin dal Rinascimento (almeno) costituisce anche una dimensione fondamentale dell’arte. Luce come chiarore, capace di trasformare l’invisibile in visibile. Luce abbagliante che, nel momento della sua massima intensità, annulla il senso della vista. Luce rivelatrice che ci conduce oltre ciò che vediamo… Articolata tra questi estremi, l’esposizione mette in scena, attraverso le opere di venti artisti dagli anni sessanta a oggi, la profonda ambivalenza della luce, la sua straordinaria ricchezza di significati e di valori. Il visitatore è invitato a compiere un percorso di scoperta, addentrandosi nella moltitudine di sinonimi del verbo “illuminare”: accendere, analizzare, animare, brillare, chiarire, decifrare, demistificare, svelare, educare, delucidare, infiammare, arricchire, spiegare, istruire, informare, fiammeggiare, guidare, rischiarare, irradiare, mostrare, risplendere, scintillare, allietare, destare… “L’Illusione della luce” si apre con un’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler per l’atrio di Palazzo Grassi, che ne viene interamente occupato. La luce qui si fa materia, ridefinendo lo spazio e il tempo, annullando i riferimenti percettivi del visitatore che viene condotto tra miraggio e realtà, natura e artificio, pieno e vuoto, istante e durata. Con un approccio più minimale, più distaccato, anche Robert Irwin trasforma lo spazio mediante la luce, utilizzando tubi di neon, materiali industriali lasciati a vista. Nel lavoro di Dan Flavin il rapporto con l’architettura rimanda alla storia delle avanguardie, nello specifico alla figura eminente del costrutivista russo Vladimir Tatlin. Utilizzando materiali poveri e fragili, l’installazione di Vidya Gastaldon rappresenta un contrappunto delicato e gioioso a questi esperimenti di trasformazione dello spazio. ARTISTI IN MOSTRA: Eija-Lisa Ahtila, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, David Claerbout, Bruce Conner, Latifa Echakhch, Dan Flavin, Vydya Gastaldon, General Idea, Gilbert & George, Robert Irwin, Bertrand Lavier, Julio Le Parc, Antoni Muntadas, Philippe Parreno, Sturtevant, Claire Tabouret, Danh Vo, Doug Wheeler e Robert Whitman. Info 041 5231680 Robert Rauschenberg, Riding Bikes, Berlin, Germany, 1998. ILEANA SONNABEND “Lo sguardo di una collezione” Venezia Ca’ Pesaro Sino al 4 gennaio 2015 Concessa nel 2013 in deposito a lungo termine, la collezione di Ileana Sonnabend rappresenta una ricchezza d’inestimabile valore culturale per la città. Esposta periodicamente (una selezione delle opere più preziose è sempre presente nel percorso permanente del primo piano), la raccolta comprende lavori di artisti che Ileana Sonnabend (1914 – 2007) - con Peggy Guggenheim, forse la più grande talent scout della seconda metà del XX secolo scoprì e valorizzò in mostre memorabili nelle sue gallerie, dando spazio ai linguaggi della più avanzata sperimentazione: dal Neo Dada alla Pop Art, dalla Minimal Art all’Arte Povera, dal Concettuale al Neo Espressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea. Spiccano i nomi di grandi protagonisti del ‘900, come Andy Warhol, Richard Serra, Jeff Koons, ma anche Jim Dine, Roy Lichtenstein, Dan Flavin, Donald Judd, Tom Wesselmann. L’’esposizione si focalizza su un nucleo si- gnificativo di capolavori come Figure 8 di Jasper Johns del ’59 e Interior, uno dei famosissimi combine-paintings del grande Robert Rauschenberg, datato 1956, e si arricchirà di alcuni disegni di grande rarità realizzati da Lichtenstein negli anni e di un nucleo di opere d’arte povera italiana, ben rappresentata nella collezione Sonnabend da artisti oggi assai famosi che, come è noto, sperimentarono nella loro ricerca materiali “poveri” (naturali, organici, industriali), assunti nella loro espressività primaria e immediatezza sensoriale come si può vedere nelle straordinarie opere di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Giulio Paolini e Jannis Kounellis. La Galleria Sonnabend aperta a Parigi nel 1962 è stata determinante nella diffusione e sponsorizzazione in Europa dell'arte americana del periodo, con particolare attenzione dedicata alla corrente Pop Art. Nel 1970, Sonnabend aprì una filiale della galleria a New York, in Madison Avenue. Info [email protected] ARTECULTURA 17 SANTI MOIX BROOKLYN STUDIO Santi Moix, SUNFLOWER3, 198x205,7 cm. Fra le molteplici eredità artisticoculturali, il Surrealismo, nelle sue diversificate ed anche dissonanti voci, ha rappresentato e rappresenta un elemento di indubbio stimolo per ricerche espressive che vogliono andare al di là di pure semplificazioni simboliche o scontati naturalismi. Nella pittura di Santi Moix, pittore di origine catalana, ma in profondo contatto con la realtà artistica americana, l’immagine visiva, sembra da una parte risentire dello spazio ampio, evocativo, tipico dell’espressionismo 18 ARTECULTURA astratto americano e dall’altra accoglie una vena metaforica esuberante di ispirazione surrealista, con echi di Dalì, Mirò, El Greco, caratterizzati da intense espressioni particolarmente accese nei colori e vitali nei ritmi compositivi e nelle loro iconografiche allusioni. Un linguaggio, quello di Moix, non convenzionale, ma acido, tagliente, che creativamente ferisce e nello stesso tempo coinvolge lo spettatore sensibile che osserva, senza pregiudizi, i suoi lavori. Afferma acutamente ed ironicamente lo stesso artista: “Ciò che cerco di fare, ogni giorno - è ribellarmi al passato e ai codici, che la mia opera non si capisca a prima vista, tentare che l’opera diventi intelligente da sola. Mi piacciono i quadri che sembrano idioti. Lottare contro gli istinti che conducono a certi automatismi, mi piace pensare che le foreste frondose siano grandi orecchie?” (Aoristias) Milano, M77 Galley 21 ottobre 2014-31gennaio 2015 Via Mecenate 77 - tel. 0284571243 ARTE-NATURA-STORIA Lo stimolo intuitivo nell’esperienza cosciente Molteplici, infinite, sono state e saranno le teorie, i sistemi estetico-filosofici che tentano un approccio logicorazionalistico all’arte, con l’obiettivo di coglierne significato e sostanza. Tentativi, alcuni geniali, altri più limitati nella loro portata, che quantunque argomentati con sottigliezza di riflessione e prospettive problematiche, lasciano comunque sempre, almeno un po’ perplessi. Quasi che la natura dell’arte sia di per se stessa insondabile con i riferimenti alla ragione pensante, discorsiva, alla sfera lucida del logos. Del resto al cospetto di un dipinto, di una scultura, di un disegno, di film, le prime reazioni sono di natura istintiva e spesso colpiscono nel segno proprio perché l’opera d’arte è un prodotto essa stessa dell’istinto, dell’intuizione. Essendo questa, pertanto, la sua natura e non potendosi andare al di là di essa, si riesce a comprendere come il fondamento primario dell’esperienza artistica, consista nella sua realtà evocativa. Realtà che principalmente attiene alla sfera dell’immaginazione, del sogno, ma tenendo presente che questi due aspetti non hanno valore in se stessi, ma solo nella potenza evocativa che riescono ad immette nell’opera, nella sua concreta articolazione formale. Da questo punto di vista, analizzando storicamente il percorso dell’arte si può percepire che con l’impressionismo la tensione evocativa dell’arte raggiunga il suo acme, per poi via via svanire nel corso del ‘900 ed oltre, allorché l’espressione artistica viene sempre più interpretata, concepita come realtà intellettuale, proposta sociale o filosofica. Le stesse esperienze dell’arte d’avanguardia, che fanno riferimento a Cubismo, Dadaismo, Surrealismo, Espressionismo, Astrazione Geometrica, documentano con diversità di accenti, anche contrapposti, questo scivolamento dell’arte verso la teoria, con i suoi presupposti, scuole, tendenze. E’ solo nel novecento che nascono i manifesti poetici, in cui persino la avanguardie hanno le loro ortodossie con il conseguente corollario di espul- sioni, anatemi. Significativo, da questa angolatura il movimento surrealista con la posizione ufficiale fatta propria da Breton e l’espulsione di una personalità di rilievo, come Dalì. Ma in questo senso altri casi si potrebbero citare. Per non parlare poi delle infinite polemiche sulle primogeniture, su chi per primo o per secondo abbia intuito questo o quello stile, quasi che l’opera d’arte, le sue conquiste, dovessero vantare dei diritti d’autore. Un’arte così, può forse, autenticamente parlare all’uomo, alle sue inquietudini, che proprio nell’arte dovrebbe trovare e verificare quelle alternative di costume, di linguaggio, che non trova (e non può trovare) in altri ambiti del pensiero (politica, economia, diritto) perché quasi irrimediabilmente inquinati, sfigurati, da logiche di dominio e di imposizione. E tutto questo non è forse in relazione con quella perdita di anima evocativa, che della realtà dovrebbe restituirne una visione più completa, più in sintonia con l’interiorità dell’uomo, che non è nulla di mistico o misterioso, ma concerne semplicemente la sua capacità di osservazione, di considerare il suo cammino sul piano della sua esistenza personale e storica, del suo legame con la natura e lo spazio ? Nell’arte del XX secolo (e di questo inizio di XXI secolo) la capacità del linguaggio artistico di essere il sismografo di una effettiva capacità di osservazione si è letteralmente defilata. L’arte si esprime per simboli, ma il simbolo è sempre il frutto di un’astrazione, che è una conoscenza viziata e oltremodo illusoria. L’arte, quindi, deve porsi il problema di riattivare la sua possibilità di osservazione, potenzialmente disinteressata della natura, per ritrovare in essa la sua primigenia armonia, l’agilità di una rinnovata vitalità espressiva e comunicativa. E’ illusorio riproporre la vecchia questione del rapporto arte/società, in quanto l’arte non può arrivare alla società se prima non arriva alla natura, alla infinita serie delle sue manifestazioni. E’ la natura, infatti, che fonda la società e non viceversa. La natura, il cosmo senza la società possono sussistere benissimo, ma non è vero il contrario. Quale società del resto può vivere fuori, senza o contro la natura ? Tuttavia quanto si parla di natura non si intende nulla di panteistico, non si allude ad alcunché di sublime, ma specialmente a quella infinita serie di fenomeni di cui la nostra vita è costituita: un temporale, un paesaggio marino, un volo di aeroplano, la lettura di un giornale, un’alta marea, l’interno di una biblioteca, la stazione di una metropolitana, una passeggiata, etc. Fenomeni, solo in apparenza minimi, ma nei quali si rivela in termini di colore, luce, disegno la realtà in cui viviamo. Un esempio chiarirà al meglio la questione. Si prenda l’opera di Monet, Impression, soleil levant, in cui l’osservazione empirica su un sorgere del sole a Le Havre, si trasforma in una sottilissima sintesi cromatica e luminosa, più in armonia con la natura, con quanto in essa sperimentalmente si osserva e si constata. In questo caso le leggi fisiche sui colori complementari contribuiscono, ma naturalmente non fanno il quadro, più di quanto la Monet, IMPRESSION SOLEIL LEVANT conoscenza della chimica delle radiazioni solari potrebbe di per se stessa far sorgere un dipinto di tal fatta. Risulta altresì evidente che quella di Monet, non è certamente l’unica risposta che un pittore, un artista può dare. Le interpretazioni sono infinite. In fondo l’artista utilizza un suo particolare ragionamento induttivo che, invece di esser costituito da sillogismi verbali, è sorretto dalla illimitata varietà della luce e del colore. Aoristias ARTECULTURA 19 Il mondo dell’acquerello si configura come una realtà del tutto particolare all’interno delle varie discipline artistiche. Esso, infatti, si caratterizza per la sua immediatezza esecutiva che richiede doti non comuni all’artista che ci si confronta. Fondamentalmente questa tecnica fa affidamento su una elaborazione della forma che non è più una realtà plastica, ma evocativa, realizzata tramite l’espressione della luce. Tutto nell’acquerello, è, infatti, luce. Luce che si diffonde e diventa energia, spazio, emozione. Qualità, queste, che si riscontrano appieno nelle composizioni di Nicoletta Reinach Astori, in cui il soggetto rappresentato viene trasfigurato da raffinate vibrazioni tonali. Così il modellato espresso si contraddistingue per la sua “leggerezza” tonale, per l’organica fusione di forma, spazio, atmosfera. Da queste premesse tecniche e stilistiche nell’opera della pittrice si avverte una freschezza ispirativa che mantiene sempre il suo afflato espressivo. Poi, naturalmente, possono varia- 20 ARTECULTURA Nicoletta Reinach Astori acquarelli tra colore e vitalità re i soggetti (vedute di campagna, paesaggi, composizioni floreali etc.) ma l’unità compositiva non viene mai meno. La sua pittura acquista i tratti di una magia sensitiva animata dal colore che non è più illustrazione o decorazione, ma energia espressiva in sè stessa, vale a dire,nella sua capacità di fondersi con la luce. La stessa dialettica luce-ombra sviluppa un senso nuovo nell’acquerello e di questo la pittrice ne è ben consapevole. Da ri- levare come poi Astori riesca con acuta intelligenza visiva ad imprimere ai suoi acquerelli una configurazione veramente interpretativa e non descrittiva, realizzando un equilibrio, sempre in costante divenire, tra realtà ed immaginazione, sogno e natura, riflessione ed emozione. Le sue forme - più che il carattere calibrato dello schema posseggono piuttosto una loro intrinseca energia che pare quasi modellarle dall’interno, proprio per renderle rispondenti, ricettive alla velocità della luce, alla sua organica totalità espressiva. Pertanto c’è un impatto minimo di contorni o volumi, al fine di rendere l’immagine una creazione palpitante di colore, di stimoli psicologici, di armonie interiori che la luce ha infatti il compito di visualizzare. Il linguaggio pittorico più convenzionale dall’artista viene ripensato in una dimensione più sensibilmente creativa e di fascinoso coinvolgimento percettivo e psicologico. Teodosio Martucci Info: [email protected] ARTECULTURA 21 Abito da cerimonia in due pezzi. Manifattura parigina (Callot Soeurs, Paris), 1907-10 ca NUOVO MUSEO DELLA MODA a Gorizia Ivan Glazunov: Ritratto di famiglia, 200x200, 2003 C’ERAUNAVOLTA LA RUSSIA Lo sguardo di Ivan Glazunov Venezia, Fondazione Querini Stampalia 15 ottobre 2014 - 11 gennaio 2015 Il progetto espositivo nasce dalla ricerca e dalla personale collezione del pittore Ivan Glazunov. La sua maniera pittorica è stata spesso associata alle grandi tradizioni delle scuole europee di pittura, e la tematica centrale del suo lavoro è dedicata alla progressiva scomparsa dei valori tradizionali che stanno alla base della cultura russa e di quella europea. Con questa esposizione Glazunov vuole condividere con il pubblico europeo una personale, ma in realtà sempre più diffusa, preoccupazione culturale, quella che origina dalla incessante distruzione dei nessi storici e culturali che hanno caratterizzato per lunghi secoli le nostre civiltà. Come molti altri artisti del suo Paese, Glazunov è interessato alle peculiarità delle culture nazionali, delle lingue e dei percorsi storici, a partire da quelli della sua terra.Tutto ciò che è stato creato fino a noi – osserva Glazunov - e che abbia- 22 ARTECULTURA mo ereditato, è la ricchezza e la diversità della nostra civiltà comune. Da sempre la Russia ha mantenuto la memoria del suo passato, e con questa capacità di rendere viva la propria tradizione il nostro popolo è arrivato ai tragici eventi del XX secolo. Ora, dopo essere sopravvissuti alla rivoluzione, alla guerra, al regime sovietico, stiamo cercando in noi la forza di continuare, ricordando il codice genetico culturale che ci sostiene da secoli. Proprio ora, quando il mondo sta cambiando impetuosamente e noi viviamo in un potente e aggressivo flusso di informazioni. Componente rilevante del progetto espositivo, nello sforzo di allestire una speciale partecipazione dello spettatore all'atmosfera della mostra, è la video installazione con riprese d'autore nel Nord della Russia (la regione di Archangel'sk) eseguite dall'artista e da sua moglie, la regista Julija Glazunova. Info 041 271 1411 A Gorizia, il Museo della Moda e delle Arti Applicate, tra i più importanti del settore in Europa, grazie ai fondi del progetto europeo Open Museums, riapre i battenti ad aprile con un allestimento ampliato, completamente rinnovato ed innovativo. Data l’ambientazione teatrale, i pezzi esposti sono tutti abiti da sera, appartenenti ad un arco cronologico che va dalla fine del Settecento agli anni Venti del Novecento: quale filo conduttore è stato infatti scelto il tema dell’”ornamento scintillante”. Filati metallici, paillettes, perline di vetro, canutiglie e strass fanno rilucere le toilettes da sera di bagliori preziosi. Tra i pezzi esposti si segnalano alcune eccellenze, tra cui lo spettacolare abito Neoclassico realizzato in un raro tipo di tulle di seta ricamato in ciniglia e paillettes d’argento, con applicazioni di crespo di seta lilla, e due abiti degli anni Venti del Novecento provenienti da Vienna e appartenuti a Margaret Stonborough Wittgenstein (1882-1958). Sorella del celebre filosofo Ludwig Wittgenstein, Margaret era stata ritratta da Gustav Klimt in uno dei suoi più celebri ritratti: correva l’anno 1905 e la veste bianca e vaporosa che indossava era il suo abito da sposa.Altre novità dell’allestimento consistono nell’introduzione nel percorso espositivo di uno spazio dedicato ai cappellini da donna tra Otto e Novecento e di uno dedicato alla moda infantile. Nella ricostruzione di una merceria sono stati introdotti dei rotoli di tessuti, naturalmente contemporanei, ma di tipologie in uso anche nei secoli precedenti. Info [email protected] Jamie Reid, Anarchy in the UK Muslin Flag, 1976. Jamie Reid copyright Sex Pistols Residuals Roy Lichtenstein, “WHAAM !” Roy Lichtenstein “OPERA PRIMA” Torino, GAM 27 settembre 2014 - 25 gennaio 2015 La GAM di Torino presenta una grande esposizione dedicata ai lavori su carta di Roy Lichtenstein, maestro indiscusso della Pop Art, nato a New York (1923-1997). Per la prima volta arrivano in Italia circa 200 opere, grazie alla stretta collaborazione con l’Estate e la Roy Lichtenstein Foundation, oltre a importanti prestiti provenienti dalla National Gallery di Washington, dall’Art Institute di Chicago, e da molte collezioni pubbliche e private europee e italiane. Un’occasione straordinaria che la GAM offre al pubblico perché è rara la possibilità di ammirare un tanto rilevante quanto ricco corpus di opere su carta del maestro americano. Completano l’esposizione alcuni grandi dipinti e sculture oltre a una documentazione fotografica, testimonianza dell’artista al lavoro. In mostra dunque la parte più intima e privata di Roy Lichtenstein e tra le opere, le Prime Idee, ovvero le idee primigenie, fonte di ispirazione di lavori che in un secondo tempo sono divenuti i grandi capolavori conosciuti nel mondo. Roy Lichtenstein, uno dei più importanti esponenti della Pop art, nasce a New York in una famiglia ebraica della classe media: il padre era agente immobiliare, la madre casalinga ma anche discreta pianista. Durante la scuola, inizia ad interessarsi all'arte, al design e alla musica, in particolare al jazz. Dopo il diploma alla New York's Franklin School for Boys, frequenta anche l'Art Students League di New York, dove segue i corsi di Reginald Marsh. Nel 1940 si iscrive all'Università dell'Ohio, che offriva un corso di laurea in Belle Arti. Dal 1943 al 1946 partecipa alla seconda guerra mondiale come tecnico nell'esercito degli Stati Uniti. Nel 1946, riprende gli studi universitari e frequenta i corsi di pittura di Hoyt Sherman, che ebbe una notevole influenza sul suo lavoro futuro. Dopo la laurea, si iscrive alla Scuola di specializzazione in Belle Arti, che porta a termine nel 1949, anno in cui sposa la prima moglie Isabel Wilson. Da lei ebbe due figli, David Hoyt e Mitchell. Dal 1960 al 1963 insegna al Douglass College, nel New Jersey. Conosce Allan Kaprow, Claes Oldenburg, George Segal e frequenta anche gli artisti di Fluxus, tra cui George Maciunas e Dick Higgins. Dal 1961 inizia ad inserire sistematicamente nei suoi lavori elementi tipici del mondo pubblicitario e dei fumetti, e ad utilizzare il puntinato Ben-Day, che diventerà una sua cifra stilistica davvero inconfondibile. Inizia inoltre a mostrare grande interesse per le avanguardie storiche e realizza i primi quadri ispirati all'arte "alta". Nel 1962 espone alla collettiva New Paintings of Common Objects organizzata al Pasadena Art Museum.Partecipa alle documenta di Kassel del 1968 e del 1972. Nel 1969 il Solomon R. Guggenheim Museum di New York gli dedica una retrospettiva. Comincia a interessarsi al cinema sperimentale e realizza tre film sui panorami marini. Crea i primi dipinti di specchi e lavori sulle piramidi. Dal 1972 al 1981 lavora a numerose "nature morte" e realizza opere ispirate al Futurismo, a De Stijl, al Costruttivismo russo, al Surrealismo e all'Espressionismo tedesco. Numerose sono anche le mostre. Nel 1972 espone al Contemporary Art Museum di Houston, nel 1975 al Centre National d'Art Contemporain di Parigi, nel 1978 all'Institute of Contemporary Art di Boston. L’artista scompare il 29 sedttembre 1997 a New York. Info www.gamtorino.it La Galleria civica di Modena ha inaugura il 12 settembre 2014 a Palazzo Santa Margherita la mostra "Jamie Reid. Ragged Kingdom", dedicata a Jamie Reid (1947), artista britannico legato al Situazionismo e ai movimenti anarchici, inventore della grafica dei Sex Pistols, per i quali dette vita a immagini radicalmente rivoluzionarie, divenute simbolo della prima ondata del punk inglese. Realizzata in collaborazione con la Isis Gallery di Jamie Reid “ANARCHY IN THE U.K.” Brighton, con la partecipazione di ONO arte contemporanea, la mostra, sponsorizzata da Gruppo Hera, è inserita nel programma di eventi del festivalfilosofia, il cui tema, quest'anno, è stato individuato nel concetto di “gloria”.Disegni, dipinti, collage, fotografie per raccontare i migliori esiti del talento di un artista da sempre contrario al potere costituito, che ha aperto nuove strade nel mondo dell’immagine e della comunicazione. La sala principale di Palazzo Santa Margherita ospiterà la grande installazione che dà anche il titolo alla celebre mostra ("Ragged Kingdom") composta da alcuni tepee indiani – figure di accoglienza, rifugio, protezione, dunque di pace e dialogo – dipinti dall’artista, all’interno dei quali ciascun visitatore troverà una pila di fogli stampati con cui potrà costruirsi il proprio personale “catalogo” della mostra. Al piano superiore invece circa sessanta disegni, dipinti, collage, grafiche, progetti, fotografie che raccontano in sintesi la carriera artistica di Reid a partire dagli esordi, durante i quali elabora lo stile e alcune immagini – si pensi agli autobus con destinazione "Nowhere" – che confluiranno poi nell'iconografia punk, per soffermarsi più approfonditamente sul periodo strettamente connesso con i Sex Pistol. La significativa esposizione è in programma sino al 6 gennaio 2015 info 059 2032911/2032940 ARTECULTURA 23 LUKE ANDREWS CON ALTRI OCCHI, LE VISIONI MILANESI DI UN PITTORE AMERICANO La lista dei pittori che hanno ritratto Milano nel tempo è lunga; altrettanto dicasi di cineasti, cantautori, romanzieri e non ultimi i poeti, italiani e stranieri, come ho avuto modo di documentare ampiamente nei miei due recenti volumi Poeti per Milano -una città in versi- (2002) e Milano in versi -una città e i suoi poeti- (2006), Luke Andrews è per ora l’ultimo dei suoi cantori proveniente di là dell’Oceano, a continuare la tradizione di innamoramento e di fascinazione di altri artisti che lo hanno preceduto. Lo sguardo di questo giovane pittore americano non coglie le atmosfere che ci hanno regalato artisti nordici di tradizione meneghina impastati di brume, di fervore popolare o di sobria eleganza borghese. In queste tele non ci sono le case di ringhiera o i cortili stucchevoli; gli scorci romantici o la razionalità illuministica: per tutto ciò ci vuole quella fusione calda con la materia e con la storia che solo le radici e il tempo sono in grado di resuscitare. E tuttavia c’è, in queste visioni rese fantastiche dal modo sghembo di raffigurarle, dalla fantasmagoria caleidoscopica della tavolozza, dal trionfo esagerato delle mille luci che squillano come frammenti fiabeschi di una città ideale sognata, un’aura di attraente beatitudine che ci riconcilia con le icone più rappresentativamente note, e direi quasi abusate della nostra città, che ci obbliga a guardarle sotto un aspetto nuovo in grado di restituirci un incontro che forse il nostro occhio aveva perduto. È un effetto salutare sulla memoria visiva che si riconcilia con frammenti di città che parevano sterilizzati. Andrews ci obbliga a riconsiderarli partendo dalla sua prospettiva pittorica e dai suoi impasti cromatici accesamente fauve, liricamente vangoghiani. Ed è un altro cielo lombardo che prende vita, un’altra Milano che resuscita; come avviene ogni volta che lo sguardo puro di un artista si posa sul corpo inerte delle cose. Angelo Gaccione Luke Andrews - “Tramonto, Navigli di Milano” - acrilico su tela - cm 60 x 48 24 ARTECULTURA UKE ANDREWS Nasce nel 1975 negli States, in Florida, già in tenerissima età mostra una parcolare propensione per l’arte pittorica ulla quale si applica a pieno ritmo stuiando per svariati anni e si cimenta con ecniche diverse sempre su tela sino ad ppassionarsi all’uso degli acrilici e dei olori. Oggi il concetto di pittura delartista Andrews scaturisce dal “visivo”, alla capacità di creare emozioni tramie la vista. Trasforma con sofisticata senbilità in arte visiva le proprie foto riordo di un luogo o di un accadimento iornaliero. L’acrilico aiuta la dimensione la profondità, i colori infondono sereità e gioia, la staticità è mista alla diamica, i personaggi dialogano tra di loro riflettono emozioni e memorie. a quotidianità appare e disappare per inanto nella possibilità di un pensare ollettivo isolato, la veridicità si esprime amite luoghi, forme ed oggetti. e nature morte diventano vive per inanto, per tecnica e colore e la dimensione ei paesaggi si distorce armoniosamene e crea delle linee parallele non tra di oro. II cielo si arricchisce di nuvole spine dal vento che cambiano colore con il moto solare, la notte si riempie di luci e e acque sono mosse da un moto proprio. pennello ha un tratto deciso e volonario, le imprecisioni vengono aggiunte er togliere ogni spettro di verismo alarte espressionista che identifica la ensione dell’artista. Ogni muro del temo viene abbattuto per incanto e spesso i si ritrova coinvolti in un mondo paallelo di cui ci si sente protagonisti. Le uci aiutano il gioco delle ombre sempre resenti ed espresse con tonalità di coori proprie delle raffigurazioni esistennell’opera. Luke Andrews - “Milano, il Naviglio” - acrilico su tela - cm 100 x 150 MOSTRE NEWYORK - Brooklin - Gabriele Fodde Gallery. PARIGI - Shakespearean Library. DUBLINO James Joyce Gallery - Collettiva. LONDRA - Flett Street Expo - Collettiva. MILANO - Galleria Ciovasso - Personale. MILANO - Studio Lattuada. MILANO - Studio D’Ars. MILANO - Trattoria Toscana. MILANO - Spazio Lattuada - Personale. MILANO - Casablanca Cafè. MILANO - Banca Popolare di Milano. BOLOGNA - Banca Popolare di Milano. GENOVA - “Omaggio alla Luna”. FIRENZE - “Omaggio alla Luna”. TORINO - “Omaggio alla Luna” . RAPALLO - Hosteria Vecchia Rapallo. TRIESTE - “Omaggio all’arte”. VENEZIA - “Giovani artisti al Ghetto”. ROMA - “La pittura in via Condotti”. ROMA - Personale all’Hotel Boscolo. ORLANDO - Florida - The Lofts. ORLANDO - Third Thursdays at Orlando Museum of Art: “Paint the Town”. ORLANDO - City Hall Mayors Gallery: “Architectural Perspectives”. ORLANDO - Ichiban Restaurant. ORLANDO - Urban Think, book store. ORLANDO - Orlando Magazine, Orlando City Hall Terrace Gallery: “Paint The Town”. ARTECULTURA 25 Nei luoghi dell’immagine a cura di Aoristias Henri CARTIER-BRESSON - Roma Sarà esposta a Roma, Museo dell’Ara Pacis, dal 26 settembre 2014 al 6 gennaio 2015, la mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson a cura di Clément Chéroux, ora in corso al Centre Pompidou di Parigi. La mostra propone una nuova lettura dell'immenso corpus di immagini che Cartier-Bresson ci ha lasciato: copre l’intero percorso professionale del grande fotografo ed è il frutto di un lungo lavoro di ricerca svolto dal curatore nel corso di molti anni di studio nell’archivio di Cartier-Bresson. Saranno esposte oltre 500 tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti. [email protected] PARK EUN SUN - Roma In occasione del 130mo Anniversario delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea del Sud che ricorda il trattato di amicizia, commercio e navigazione firmato il 26 giugno del 1884 tra il Regno di Joseon e il Regno d’Italia, i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali presentano dal 26 settembre al 30 novembre 2014 una grande mostra dedicata alla scultore coreano Park Eun Sun e curata da Gabriele Simongini. ACAV IN BRERA Si è svolta dal 1 al 26 settembre 2014 la bella rassegna degli Artisti dell’ACAV presentata nella sala Olimpia di Artecultura (Milano Brera). Un incontro artistico e culturale caratterizzato dalla vitale e diversificata articolazione espressiva dei lavori esposti che spaziavano dall’informale al surrealismo, dall’astrazione al figurativo. Pittori presenti con le loro opere all’iniziativa : Antonella AGNELLO - Emma AZZI - Andrea BALDI - Arianna BIANCHI - Caterina MARIANI - Giacomo MAZZARI - Luisa MONELLA - Davide MUGGIANA Arduino QUINTINI - Daniela RAVANI - Nicoletta REINACH ASTORI - Giuseppe TORRESANI. Nella foto un momento inaugurale della rassegna 26 ARTECULTURA OMAGGIO A FRANCESCO SPERANZA Si è svolta dall’8 al 30 settembre al Museo Archeologico “Fondazione Depalo - Ungaro” una significativa rassegna in omaggio a Francesco Speranza, pittore dalla limpida vena figurativa e dal tratto espressivo raffinatamente evocativo. In mostra anche opere di Barone, Bianchi Menotti, Catucci, Chieppa, Cives, De Robertis, De Santis, Ficarra, Gentile, Grassi, Laonigro, Lavacca, Marzano, Masiello, Mileto, Minardi, Morelli, Moretti, Nacci, Parisi, Picinni, Prayer, Rucci, Sannicandro, Sforza, Tullo, Vacca. MARIA TERESA MOSCONI Titamatita Nella recente pubblicazione di Maria Teresa Mosconi, Titamatita (Archivio Dedalus Edizioni) vita personale e creatività artistica paiono intrecciarsi in cammini esplorativi di suggestivo orientamento. C’è pertanto un filo rosso che collega diversi momenti, da quello familiare a quello relativo alla sua grande passione, l’insegnamento, sino al più aperto confronto poetico. Si origina così una ricchezza di riflessioni, di esperienze, di contatti che poi entrano nel concreto dell’esperienza artistica e della vita vissuta. Di grande respiro, poi, l’omaggio all’indimenticato figlio Carlo Straulino, prematuramente scomparso. VALERIO ADAMI - Roma Il titolo della mostra di Valerio Adami, in programma sino al 15 novembre alla Galleria Andrè di Roma, sino al 15 novembre 2014, Disegnare / Dipingere, sta a indicare non solo la presenza di numerosi disegni accanto alle grandi opere di pittura, ma anche un filo logico, che illustra il percorso creativo dell'Artista, il quale, nel suo testo che introduce il catalogo, dichiara: " Non ho mai dipinto un quadro che non fosse preceduto da un disegno." Info 06 68618 05 BEATRICE M. SERPIERI (galleria +) oltredimore di Bologna presenta De Corporis Fabrica un progetto artistico di Beatrice M. Serpieri che parte dall’osservazione delle cere anatomiche del Museo “Luigi Cattaneo” di Bologna e si sviluppa attraverso il mezzo fotografico dando vita a uno studio personale sul corpo umano. La ricerca fotografica intorno alle cere anatomiche, attraverso la tecnica di scomposizione dei manufatti e della luce, intende travalicare la consuetudine dell’azione pura del “guardare”, registrando ciò che il campo visivo consente, se pur filtrato dalle personali emozioni dell’artista. Dal 28 novembre 2014 al 17 gennaio 2015. Info 0516449537 In una realtà comunicativa globale in cui alla violenza, al sopruso, di cui spesso si è testimoni inerti ed impotenti, si aggiunge una chiacchiera pervasiva ed includente, quanto non raffinatamente mistificatoria, contemplare le parole e le immagini della recente, profonda pubblicazione di Luigi Timoncini, si presenta un compito quanto mai stimolante ed arricchente. Per anni protagonista di importanti rassegne personali e collettive, Direttore della Scuola Superiore d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, Luigi Timoncini è un artista che non si è mai sentito appagato di facili percorsi decorativi, oppure di aderire a sterili enunciati di protesta, per lui piuttosto l’arte è in primo luogo attenta riflessione sulla condizione umana, o meglio, sul suo stesso destino. Una riflessione che nei tempi attuali di drammatica inquietudine risulta particolarmente efficace non tanto per scontate disquisizioni estetiche, quanto per sottolineare come l’arte, smarrito in gran parte, se non del tutto, ogni autentico desiderio di rigore morale, di purezza di intenti e di risultati, è destinata ed essere fuorviante, inutile o addirittura dannosa. Una meditazione che Timoncini con lucida coerenza fonda su riferimenti religiosi che spaziano dall’Apocalisse ai Vangeli come anche sulla lettura di autori quali Nietsche, Pascal, Sant’Agostino, Camus, Padre Turoldo. Pensieri che poi diventano sensibile realtà d’incisione in una continuo annodarsi di realtà ed immaginazione, storia e profezia. Nelle sue composizioni si avverte il cammino di un segno incisivo che si trasforma in atmosfera, che indaga il tempo come realtà simbolica e metaforica in cui tutto si compie. Si può scorgere un vago senso di bilancio, di sguardo retrospettivo, osservando le sue considerazioni, ma forse, sono l’abbrivio di un nuovo e più radicale progetto a cui arte e società non possono più sottrarsi. Aoristias L'AUTODIDATTA NELLA STORIA Personaggi, avventure, intuizioni JAMES PRESCOTT JOULE si dedicò sin da giovane a ricerche scientifiche che eseguiva cercando di spingere all'estremo limite l'accuratezza e la precisione delle misurazioni. Si interessò del calore e delle sue connessioni con l'elettricità e la meccanica. A 25 anni effettuò il primo tentativo di definire l'unità di misura della corrente elettrica, attualmente rappresentata dall'ampere. Nel 1841, indagando sugli effetti termici, inviò alla Royal Society un articolo in cui dimostrava che un conduttore attraversato da corrente elettrica produce calore in quantità proporzionale alla resistenza del conduttore e al quadrato della corrente stessa. Questo fenomeno è oggi chiamato effetto Joule. Successivamente Joule enunciò ad un congresso in Irlanda il principio noto come equivalente meccanico del calore. Grazie alle sue sperimentazioni (e usando uno strumento che prende il suo nome) dimostrò che calore e lavoro meccanico potevano convertirsi direttamente l'uno nell'altro, mantenendo però costante il loro valore complessivo: nelle macchine idrauliche e meccaniche gli attriti trasformano la potenza meccanica perduta (lavoro) in calore e, viceversa, nelle macchine termiche l'effetto meccanico prodotto (lavoro) deriva da una quantità equivalente di calore. In tal modo Joule cominciò a porre le basi sperimentali del primo principio della termodinamica. Inizialmente la scoperta non suscitò molto interesse, ma in seguito egli ricevette per questo la Royal e la Copley Medal da parte della Royal Society. In pratica egli dimostrò il principio di conservazione dell'energia per i sistemi termodinamici (il calore è una forma di energia meccanica). Per misurare l'equivalente meccanico del calore, nel 1845 egli costruì una macchina, ora chiamata "mulinello di Joule" che consente di misurare il calore prodotto in conseguenza della dissipazione di una quantità nota di energia meccanica. Questa macchina, è for- JOULE mata da un calorimetro contenente acqua, all'interno del quale è inserito un mulinello libero di ruotare attorno ad un asse verticale. Il mulinello è collegato con un sistema di funi e pulegge ad una coppia di pesi, mantenuti inizialmente fermi. Se i pesi vengono sbloccati, essi incominciano a scendere mettendo in rotazione il mulinello. Tale movimento viene rallentato dall'attrito viscoso dell'acqua contro le pale del mulinello. Una volta che i pesi sono scesi a terra, tutta la loro energia potenziale iniziale si è convertita in calore. Tale calore si può quantificare misurando la variazione di temperatura che subisce l'acqua durante l'esperimento. Joule provò che per fornire una quantità di calore pari ad una caloria occorrono circa 4,41 J di lavoro. Il valore dell'equivalente meccanico della caloria oggi accettato è di 4,186 J/cal. In suo onore si chiama Joule (J) l'unità di misura dell'energia del Sistema Internazionale (SI) L’EFFETTO JOULE In un generico elemento circuitale (non necessariamente rispettante la legge di Ohm) in cui scorre una cor- rente I\ e ai cui capi vi è una differenza di potenziale pari a V\ la potenza elettrica (P) fornita: P = V I viene trasformata in calore o in altre forme di energia. La legge di Joule, interpretata nella maniera riduttiva di trasformazione integrale dell'energia elettrica in calore con alcune implicazioni, essa è causa della perdita di energia nelle linee di trasporto dell'elettricità ed in generale di qualsiasi circuito, nonché abbatte il rendimento delle macchine elettriche. Tale legge, sempre in questa forma riduttiva, è alla base del funzionamento di molti dispositivi elettrici tra cui: la lampada a incandescenza, l'interruttore magnetotermico, il fusibile, il forno elettrico, l'asciugacapelli, lo scaldabagno elettrico. Le implicazioni termodinamiche in questa formulazione riduttiva sono semplici, vale semplicemente il primo principio della termodinamica: l'energia elettrica ed il calore sono due forme diverse di energia e l'energia elettrica viene trasformata integralmente in calore.La legge di Joule nella formulazione più generale implica la trasformazione di energia elettrica in altre forme di energia in cui il calore sviluppato è solo un effetto non voluto e nei limiti del possibile da rendere trascurabile, alcuni esempi di trasformazioni di energia regolate dalla legge di Joule: energia meccanica (motori elettrici), luce (lampada a scarica, LED), onde elettromagnetiche (Antenne, Laser), chimica (elettrochimica).... In tale formulazione più generale della legge di Joule, da un punto di vista di principio, il prodotto della tensione per la corrente trasforma l'energia elettrica in altre forme di energia in linea di principio in maniera reversibile, senza quindi le limitazioni imposte dalla termodinamica.Il discorso è più complicato per quanto riguarda la luce in quanto l'efficienza luminosa è legata al rapporto tra la potenza dissipata per effetto Joule e la energia luminosa utile alla percezione dell'occhio umano. ARTECULTURA 27 ARTE E NON-VIOLENZA / POESIA / PSICOPOESIA / SESSO / SOCIETA’ Oggi più che mai... 8000 Mostre sul Disarmo negli ottomila Comuni dell’Italia ad eco internazionale per l’incontro e non lo scontro tra i popoli. Nessuna spesa, solo coraggio e coerenza culturale di programmarle L’argomento non è nuovo, ma nei giorni in cui si sgozzano di coltelli gli uomini per il solo fatto di avere delle idee opposte alle proprie che, tuttavia, lo riteniamo più una conseguenza dei forni crematori nazisti e del lancio della bomba atomica su Iroshima e Nagasaki degli americani, per cui sul rigore critico delle considerazioni è da ritenere che la criminalità dei primi sia una diretta conseguenza dei secondi. Due modi per censurare la libertà di pensiero alle sottomissioni della piramide sociale: l’oppressione condivisa che si contendono i padroni dell’Occidente e dell’Oriente. I due concetti che si fronteggiano d’ignoranza negando di comprendere che l’uomo nasce per vivere e non per essere arrostito dalle stragi Isis o di quelle non meno criminali dei bombardamenti americani, inglesi, francesi, etc. anche violando trattati internazionali che, per lo più, loro stessi avevano voluto. Un aspetto, il nostro sentimento, che ci fa scrivere da una vita come la guerra sia una vera follia, oggi riconosciuto anche dal coraggio umano di papa Bergoglio. Il vero problema della storica drammaticità sociale è quello di non voler comprendere che l’equilibrio della vita è di costume e non di armamenti che stanno portando alla fine del mondo. Il problema si appesantisce all’inverosimile quando un Presidente del Consiglio come Matteo Renzi nel dibattito politico sostiene di non voler essere comandato da nessuno. E da un punto di vista psichico é da ritenere che vada benissimo, senza tuttavia dimenticare come a tutt’oggi al mondo non sia ancora nato un cittadino desideroso di essere comandato da un altro. Ed è tutto quì il nodo del problema: la necessità di modificare il nostro costu- 28 ARTECULTURA me di vita che, dalla schiavitù burocratica, attualmente divenuta insopportabile, aspira ad un valore di libertà umana autentica e non parolaia. Quel mondo nel quale la Poesia e l’Arte costituiscono quell’alimento di autogoverno della persona nella quale lo stimolo poetico e la spinta artistica innati danno impulso alla fiducia dell’altro. Un problema di radicale rinnovamento di costume che non è difficile attualmente a realizzare a dimensione mondiale oltre gli affetti etici familiari e dialettici. Questo per comprendere che il petrolio è dell’uomo e non degli Stati che hanno fatto fin troppo il loro tempo. La stessa globalizzazione non deve consistere nella nuova schiavitù a beneficio dei monopoli degli stati militarmente più forti, ma nell’avvertire, con urgenza, anche politicamente, che le grandi potenze alimentano solo il razzismo e la divisione del mondo che poi conduce alla guerra. Un mutamento di costume che può realizzarsi solo approfondendo la conoscenza poetica della natura e l’interesse per la pratica dell’arte. I due fattori culturali evolutivi disponibili in ogni profonda interiorità umana, i quali possono presto mutare il delirio della violenza in normali stimoli di vita. Per cui quando ARTECULTURA propone 8000 mostre d’arte, quanti più o meno sono i Comuni d’Italia, senza aggravio di spese, è una realtà che le istituzioni dovrebbero far proprie per comprendere che il Disarmo purifica il valore della vita con la poesia del lavoro. E quando un Comune destina in modo gratuito un certo spazio espositivo che certo non manca, o che le scuole si rendano aperte a discutere sull’arte e la sua poetica, perché sensibili al problema, il coinvolgimento di milioni di presenze per un nuovo costume conoscitivo, alimentate dalla creatività poetico-artistica, si concretizza in una partecipazione piacevole che si pratica volontieri senza strategia di nessuna forzatura. Va solo programmata con spirito disinteressato perché i pittori, per nostra diretta esperienza, l’adesione la danno volentieri in quanto ben comprendono che la remunerazione della loro prestazione, dopo, l’avranno di conseguenza facilitata perché insita nel rinnovamento del costume. Ed effettuare una mostra per ogni Comune d’Italia vale ad esprimere un linguaggio di rinascita non solo nazionale ma di conseguenza mondiale, in un mondo tuttora diviso in possedimenti statali immobili ad ogni evoluzione di effettiva convivenza umana. Se poi le mostre si organizzano a sistema culturale anche nelle scuole di ogni ordine e grado, si sensibilizza davvero la crescita di un moderno costume poetico nell’essere umano che nasce per vivere e non per essere scannato dalle armi della criminalità guerrafondaia. Senza la determinazione di un Disarmo culturale responsabilizzato a livello di singolo e di collettività umana per l’economia non esiste possibilità di crescita nelle gare tra grandi potenze e piccoli stati in quanto la disuguaglianza cronica segnerà inevitabilmente la fine del mondo. Ed é su questo che dovrebbero riflettere le nostre e le altrui rappresentanze istituzionali. Con l’auspicio che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il Ministro della Difesa, Senatrice Roberta Pinotti, e il Ministro dei Beni Culturali, l’On. Dario Franceschini ne prendano doverosamente atto. Purtroppo con le atomiche non si scherza! Giuseppe Martucci CRISI E SVILUPPI DELLA CULTURA DELLA RESISTENZA Riflettendo sulla presente crisi due sono i problemi d'affrontare: quello di ordine "generale", avente per oggetto la ricerca degli "ideali" necessari a colmare il vuoto lasciatoci dalla caduta delle "ideologie", e quello di ordine "particolare", avente per oggetto il voto del quale ci serviamo per indicare i problemi da risolvere. Si tratta del problema della rappresentanza politica e di quello del governo che democraticamente governi, esposto oggi a continue crisi, visto che da noi compito della politica pare sia divenuto solo quello di vincere, trasformando la campagna elettorale in un torneo di calcio. Ci soffermeremo, perciò, sul primo, sapendo che in politica il rinnovamento ideale è decisivo per risolvere i secondi, ossia i problemi particolari dei quali ci soffermeremo su quello del voto. Un problema che ha colpito la seconda fase della nostra democrazia, seguita alla Resistenza, dopo la prima che fu introdotta dal Risorgimento e interrotta dal Fascismo. Occorre convincersi che siamo di fronte ad una crisi di più specie, e, perciò, complessa, da non spiegare solo nei termini di una crisi "finanziaria", come si è fatto con la sua prima manifestazione, ma anche come una crisi "etica" di tipo ideale e morale, vista la diffusione della delinquenza. Ne è seguita una crisi "politica", riguardante la formazione del governo e un errato rapporto tra i partiti; una crisi "sociale" riguardante i rapporti tra i cittadini e le Istituzioni; una crisi "economica", riguardante i rapporti di produzione e distribuzione della ricchezza; ed, infine, una crisi "culturale" riguardante una rideterminazione degli ideali, l'insieme organico di idee che formano le "concezioni del mondo", fondamentali per superare i momenti più difficili di una società. Crisi, di svariata incidenza, apparsa con l’Ottantanove, quando caduto il muro di Berlino e finita la guerra fredda, da noi iniziò quella dei partiti politici, i quali per finanziarsi, invece di chiedere allo Stato sostegni in servizi, decisero di procurarsi del denaro, praticando forme non sempre corrette, giustificate da leggi apposta deliberate. Scelta che li spinse a dare spazio al loro interno ad individui che tali operazioni potessero compiere, portandoli, di conseguenza, a rimuovere dal loro interno gli ideali, dando spazio ad un ceto senza idee, e, perciò “indeterminante ed indeterminato", volto solo all'adiafora, ossia a quei semivalori che gli stoici ci indicarono nel denaro, nel successo, nel sesso e nel potere, creando non poche difficoltà alla democrazia. Ne derivò una serie incontrollata di finanziamenti illeciti che trasferirono,via via, notevoli capitali dagli investimenti al consumo. Situazione che nella Economia cominciò prima ad alterare la fase dell' "Accumulazione" pubblica e privata che costituiscono il trittico produttivo, e dopo, di conseguenza, quella del trittico "distribuitivo", comprensivo della "domanda", dell' "offerta" e del "mercato". Strutture tipiche dell' Economia classica, senza le quali è impossibile mantenere lo stadio di sviluppo da questa datosi. Sviluppo combattuto con il concetto di "Capitalismo", in nome del quale si è stravolta la funzione del "capitale", determinando non poche sacche di povertà delle quali Martucci ci ha sempre avvertito con la sua metafora critica, rivolta all' organizzazione sociale di tipo piramidale . Possiamo soffermarci ora sul problema del "voto", il quale è al centro della campagna elettorale e della vita democratica. Voto che riguarderà pure tanti altri organismi, centrali e periferici, da gestire democraticamente, e che a detta di William H. Riker nel suo testo "Liberalismo e populismo", non va ritenuto un problema "banale", ma da studiare nel contesto della sua "teoria della scelta sociale", la quale pretende dei problemi della politica non solo un esame "sintetico", scambiato spesso con l'esposizione retorica, ma anche "analitico", onde pervenire ad una migliore conoscenza dei problemi. Conoscenza con cui Condorcet, un esponente dell' Illuminismo, riflettendo sul voto, ci fece sapere che, a campagna elettorale conclusa, i partiti si sarebbeo potuti trovare con un risultato di parità, il quale non avrebbe permesso loro la formazione di un governo, mettendo eletti ed elettori di fronte ad un "paradosso", del quale si è pensato di potersene liberare con la teoria del "premio di maggioranza". Soluzione che espropria elettori, mandando al Parlamento rappresentanti non votati, stravolgendo, di conseguenza, la legge elettorale di tipo proporzionale e alla cui base, come ci dice il Martucci, stanno il principio di uguaglianza e giustizia sociale e civile, sui quali la democrazia si fonda. Più che nella teoria del premio la soluzione del paradosso va trovata in una normativa che imponga, ai due partiti che hanno avuto più voti, la necessità della collaborazione, fondamentale per la vita della democrazia, con la quale necessario si presenta non il conflitto, ma la collaborazione e, quindi una competizione, che, come ci dice G. Stuart Mill, l'arte del governo va esercitata non nell'interesse di una parte, ma di tutti. Occorre rendersi conto che il premio di maggioranza dà luogo a una vera e propria involuzione democratica, Più che correggere la crisi la perverte, più che fare eleggere candidati fa eleggere "nominati", come oggi si dice, vanificando, quindi, la nostra costituzione. Occorre ormai porsi alla ricerca dell'ideale che dalla Resistenza ci è derivato, se si vuole accrescere la libertà. Si sta rischiando di ricadere non solo nel "parlamentarismo", ma anche - ritenendo giusto, come si dice, che più si vota più si è democratici - nell' “elettoralismo". E questo e quello non sono altro che la fattispecie del "populismo" con cui si ricade nell "tribalismo" del quale , a detta di Hume, i partiti dovevano essere un superamento. Siamo al punto in cui, se vogliamo far crescere l' "Idealità" della Resistenza, dobbiamo accompagnare il Liberaliamo politico con quello culturale ed "intellettuale", oltre che sociale, indispensabile ad ogni sana democrazia, da noi espressa già con il concetto di "Nousdemocrazia". Concezione della quale abbiamo dato e daremo ulteriori esplicitazioni, e della quale possiamo dire subito che questa non va intesa come una semplice tecnica, ma come un "ideale" di formazione democratica che serve non solo a meglio capire e votare, ma anche a meglio vivere e governare. Giuseppe Cianci ARTECULTURA 29 Umanità poetica - Costume poetico “La poesia comincia dove finiscono le discriminazioni” Umanità poetica è uno spazio aperto alla divulgazione poetica interessata al dibattito sull'identificazione e il ruolo odierno della poesia. La franchezza e l'obiettività degli interventi, costituiscono per la redazione della Rivista la premessa per la pubblicazione. Per facilitare la partecipazione degli Autori interessati si suggerisce negli elaborati brevità e concisione. Per necessità di spazio la redazione si ritiene autorizzata a sintetizzare i testi rispettando il contenuto. La pubblicazione dei testi poetici ha puro carattere divulgativo, di stimolo culturale. La proprietà letteraria dei componimenti pubblicati rimane pertanto a tutti gli effetti di legge dei singoli Autori. . Dei componimenti pubblicati si tiene conto soprattutto dei contenuti culturali. Interno: rischioso interfaccia / Esterno: la Pace non può attendere Una intervista triste Amicizia Luglio, incontrando agosto, passa il testimone D. Ditemi, eran solo bambini, Un amico sincero al mese delle vacanze; non erano soldati Dona il suo sorriso ma che pasticci a Roma, tra intemperie perché li avete trucidati? senza chiedere; e fine della Camera Alta: s’abbasserà Comprende le tue pene riformata: sarà congiunturale? R. avrebbero lanciato ancora con dolore; Intanto l’incitamento è quello di andare avanti: sassi a contrastare i nostri Ascolta le tue parole - Comandante, ripeteva la recluta, carri armati e avrebbero con pazienza; c’è un muro … lanciato ancora razzi Asciuga le tue lacrime - Avanti, forza, contro il muro! a disturbar le stelle. con dolcezza; (La Croce Rossa poi raccolse tante teste rotte). Attende il tuo ritorno ***** D. Ma voi distruggete le case con amore. Quanti crimini e sofferenze a Occidente ed Oriente, le scuole, gli ospedali non si finisce mai di pagare i conti ed erigerete muri di vergogna. La Vera Amicizia di una politica improvvisata e aggressiva d’armi I loro averi tutti lor rubate. è difficile trovarla, che continua ad estendersi dai tempi di George Bush, Dite, perché lo fate? è difficile conservarla. e rimane storicamente aperta la questione Ma sei hai la fortuna di incontrarla, tra Palestina e Israele. R. Si estirpa alla radice l’erba tienila stretta, Come ritorna attuale il progetto politico aliena, chi è forte vince perché dei senatori Raniero La Valle e Luigi Anderlini, e il debole si arena. è uno dei Doni discusso a Roma con i rappresentanti dei due Stati più belli della Vita. e sottovalutato dal Governo e dall’Unione Europea. Aimè: voi che invocate tanto Daniela Ravani Così avvampa sempre la striscia di Terra Santa. il giorno della memoria, Ora, anche l’Ucraina Occidentale soffre lo scontro oggi inchiostrate pagine Di-subbidienza con quella Orientale a prova di morti e terrorismo. di un’altra orrenda storia. Le importanti invocazioni del Papa restano corte di echi Maria Chiara Quartu Mi autogoverno e la grande speranza di Pace si allontana ancora, e non distruggo la bellezza creativa con l’ONU paralizzato dagli Stati sovrani. delle mie spontanee emozioni La schiavitù Ma la Pace non può attendere! di poesia del lavoro ***** la causa non è l’effetto il piede dell’uomo sull’uomo Se in questa tragica situazione, si vuole la Pace in osanna di premio oscurando la coscienza la sua vita vale quanto un occorre incoraggiare una mobilitazione mondiale che invece gratifica il generoso valore /animale d’essere attivi e liberi insieme con la cultura che si assume, sostenuta da Istituzioni già nella terra di sumer internazionali, il primario ruolo di questa missione: gemevano Il premio spezza l’unità spirituale dell’uomo tutta la cultura, umanisti, artisti, poeti, scienziati. che la convergenza disinteressata il veliero portoghese Essi rappresentano forze credibili alla tesi fermenta a respiro di consenso navigò portandosi che la Pace è possibile perché è vantaggiosa che armonizza il popolo angolano per tutti i popoli; perché è garanzia di legalità e di vita l’equilibrio di appagati sorrisi a Zanzibar si commerciavano per l’uomo e la natura. /schiavi Si deve diffondere in tutto il mondo la grande verità L’insipienza della baldoria per spezie e oro che la guerra impoverisce e distrugge, mentre non è il moto umile la Pace costruisce e porta emancipazione sociale; della brezza dopo e ora dire ovunque che solo una società pacifica e solidale che saluta di libertà le albe può sviluppare scientificamente potenziali di benessere i fiori vengano recisi che non covano stragi di conquista ancora ancora inesplorati; Pino Canta dire forte che una tregua immediata, premessa E mi autogoverno per sentirmi libero dal rude impositivo di leggi di una Pace duratura, a rappresaglia di fucile può aprire un nuovo corso alla storia umana. lasciando la garanzia delle due Camere, che avvelena il pianeta di atomica Il sapere c’è. e uccide e bombarda a ragione di stato guadagnando tempo per varare ***** il grande valore che ama il senso della vita una buona legge elettorale proporzionale? Dopo le faticose giornate al Senato Giuseppe Martucci Pare certo ormai, che a Roma, la nebbia è stabile, Il Parlamento va in vacanza, toglie la giusta visibilità. la data imposta è stata rispettata. Ma non sarebbe stato più semplice e razionale Al 31 dicembre ci aspettiamo un chiaro rendiconto. Pasquale Emanuele dimezzare il numero dei deputati e senatori 30 ARTECULTURA Fuga dal murale Livorno: "Il Romito" e il Castello Sonnino IL LUOGO DEL MESE La costa degli Etruschi « È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell'Italia centrale, l'Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana. » (Jacques Heurgon, Vita quotidiana degli etruschi, 1967) La Costa degli Etruschi comprende l'intero territorio continentale della provincia di Livorno, interessando da sud verso nord i territori comunali di Piombino, San Vincenzo, Castagneto Carducci, Bibbona, Cecina, Rosignano Marittimo e Livorno, nonché i comuni dell'entroterra, ovvero Collesalvetti, Sassetta, Suvereto e Campiglia Marittima. È così denominata per le numerose necropoli etrusche presenti principalmente tra il Golfo di Baratti e Populonia, che in origine era l'unica città etrusca sorta lungo la fascia costiera; la denominazione si è estesa successivamente all'intero litorale della provincia di Livorno, in gran parte corrispondente alla Maremma livornese (l'antica Maremma pisana).La costa si presenta prevalentemente bassa e sabbiosa nel tratto tra Rosignano Solvay a nord e il Golfo di Baratti a sud, con spiagge generalmente di colore dorato, ad eccezione del tratto costiero tra Rosignano Solvay e Vada dove si estendono le suggestive Spiagge Bianche. Più a nord, gli ameni promontori di Castiglioncello e Quercianella, segnano la costa in prossimità di Livorno, alle cui spalle si estendono le cosiddette Colline livornesi. A sud, invece, si innalza il promontorio di Piombino, sulla cui sommità sorge Populonia, che divide il Golfo di Baratti dalla stessa Piombino, segnando nel contempo il confine tra Mar Ligure e Mar Tirreno. www.rivadeglietruschi.it Nella mia vita ho dipinto diversi murali ma l’ultimo,realizzato lo scorso agosto nel Salento, nell’agricampeggio di un caro amico che non incontravo da molti anni, ha conosciuto circostanze alquanto singolari. Ritrovare paesaggi bellissimi e persone care cui mi lega un’amicizia antica, è stato fonte di autentica gioia ma nello stesso tempo, purtroppo, attenuata dal fastidio di rivedere luoghi tanto amati resi quasi invivibili dalla presenza di odiose file di automobili e di folle di bagnanti che occupavano tutti gli arenili. La sorpresa ed i turbamenti crescono quando mi portano nei posti incantati di Porto Selvaggio, un tempo deserti ( nel 1971 sono tra i primi a preferire tale località che i nativi definivano, per la sua impraticabilità, “La Casa del Diavolo”), mentre ora sono affollatissimi. Non ci resta che tornare indietro verso la Torre Liuzza. Qui ci aspetta una straordinaria zona a picco sul mare dove troviamo solo due bagnanti che, come noi, conoscono il modo per accedervi, dopo la difficile discesa di un sentiero pericoloso e ripido, col rischio di scivolare e sfracellarsi sugli scogli Il momento più sgradevole di questa inusuale vacanza è cominciato però quando il proprietario dell’agriturismo mi ha chiesto ,porgendomi un paio di barattoli di pittura e un vecchio pennello, di dipingere su un’asse di legno due donnine nude, che dormono sotto gli alberi, a ricordo della mia vacanza. Ho rifiutato la proposta ma mi sono offerto di riportare su di un muro del suo campeggio un dipinto che avevo già eseguito ed esposto alcuni anni fa a Milano: la stanza da letto di Vincent Van Gogh in una mia personale “rilettura”. Il lavoro sarebbe realizzato su un grande muro di vecchia pietra leccese, che successivamente verrebbe protetto da una solida tettoia, al posto di quella provvisoria che ripara soltanto dal sole. Detto fatto, gli elenco il materiale occorrente, reperibile in ogni colorificio. Dopo la promessa del titolare di costruire una tettoia, per proteggere dagli agenti atmosferici il murale che mi accingevo a dipingere, sono passato all’opera con notevole entusiasmo, sia mio che dei campeggiatori presenti (qualcuno dei quali talvolta mi aiutava). L’entusiasmo è durato però solo il tempo della realizzazione del disegno sottostante al dipinto, perché quando sono passato al momento della pittura è iniziato un crescendo di tensioni che mi ha portato alla rottura di un rapporto amicale che durava da tanti anni. Le ragioni? E’ presto detto. Ogni mia richiesta per ottenere il materiale necessario o era disattesa o mi veniva dato pittura inservibile per portare a compimento l’opera Ma il colmo arriva qualche giorno dopo, quando, avendo urgenza di incollare una foto di Portoselvaggio e quella di un asino sulla finestra della Camera di Vincent, mi rispondono che queste arriveranno tra giorni. Invece per prudenza mi impunto e vorrei sapere dallo stampatore se le estensioni delle foto saranno quelle a stabilite. risposta ottenuta per cura diLaAoristias tale legittima richiesta è stata una sequela di ingiurie e villanie, con l’accusa di essere una persona troppo esigente. Dopo questa sfuriata, per me resta difficile la permanenza qui, nell’atmosfera di silenzi che si è creata tra me e la proprietà del campeggio, e deciderei anche di andarmene subito se questa “Campagna del Diavolo” avesse un collegamento decente con la stazione ferroviaria di Lecce. Non mi rimane che terminare il lavoro stringendo i denti, superando tutte le altre difficoltà, ivi comprese quelle delle foto ricevute dalle dimensioni sballate, o quelle di una tempesta che fa volare la debole copertura della tettoia. D’altro canto, nessuno dei responsabili di questa struttura si preoccupa di proteggere l’opera con una vernice o con un telo di plastica, come avevo segnalato loro più volte, né si offrono di accompagnarmi alla stazione ferroviaria di Lecce, distante da qui una quarantina di chilometri, il giorno della partenza per Milano. A questo punto medito sulla mia stoltezza di scendere quaggiù senza pretese né programmi, per giunta con l’aggravio delle spese di aereo e di treno, lavorando gratis e con poche sortite al mare. Decido così di verniciare il murale con un colore rosso alla Rothko, poi ci ripenso raschiando soltanto la firma e allontanandomi dall’agriturismo come un ladro, chiedendo ad una campeggiatrice di darmi un passaggio dal figlio di un amico che ha una casa nei dintorni. Nel salutare la gentile accompagnatrice la prego di riferire alla direzione che, se vogliono, possono imbiancare il murale. Rivedo volentieri Giuseppe ed il padre Oronzo dopo tanto tempo, che mi porteranno a Lecce dopo avermi invitato ad un sontuoso pranzo nella loro splendida villa sul mare, senza zanzare, galline, maiali e asini in libertà, anche se perdura l’amletico dubbio se il murale sarà distrutto o meno. Antonio Fomez ARTECULTURA 31 CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI CONCORSI Enrico Gusella ...LIBRI....LIBRI.. a cura di Aoristiass Francesco Dal CO RENZO PIANO Francesco Dal Co introduce con passione e competenza alla comprensione del lavoro del maggiore architetto contemporaneo italiano, ripercorrendo le tappe più significative del suo percorso, su scala mondiale: dal Centre Georges Pompidou di Parigi (1971-77) alla Menill Collection di Houston (1982-87), dal Museo della Fondazione Beyeler di Basilea (1991-97) all'auditorium Niccolò Paganini di Parma (1997-2001), dalla ristrutturazione e ampliamento della Morgan Library (200006) al grattacielo per il New York Times, di New York (2000-07), fino all'Art Institute di Chicago (2000-09) e all'appena inaugurato ampliamento del Kimbell Art Museum a Fort Worth (2013). La monografia RENZO PIANO è organizzata in capitoli, tanti quante le opere presentate nel volume,ed è arricchita da numerose fotografie provenienti dall'album personale dell'architetto, da schizzi di studio, disegni esecutivi, fotografie di cantiere e delle opere costruite. Un ricco apparato iconografico, per la maggior parte inedito. Pubblicata dalla casa editrice Electa per la collana Architetti Moderni, è un volume di 1078 pagine, con eleganti illustrazioni in bianco e nero e legatura in cartonato stampato, in vendita nelle migliori librerie al prezzo di 85,00 euro. Renzo Piano (Genova, 14 settembre 1937) ha studiato a Firenze e poi a Milano, dove frequenta lo studio di Franco Albini. Si laurea al Politecnico nel 1964. Nel 1981 costituisce il celebre “Renzo Piano Building Workshop”, uno studio in cui lavorano circa cento persone, con le quali ha realizzato progetti in tutto il mondo: la Menil Collection a Houston, il Terminal dell’Aeroporto Internazionale Kansai a Osaka, la Fondazione Beyeler a Basilea, Potsdamer Platz a Berlino, la riqualificazione del porto di Genova, l’Auditorium Parco della Musica a Roma, il Nasher Sculpture Centre a Dallas, l’ampliamento dell’High Museum of Art ad Atlanta e della Morgan Library a New York, la Maison Hermès a Tokyo, la sede del New York Times, la California Academy of Sciences a San Francisco. Nel 2013 è stato nominato Senatore a vita. Francesco Dal Co, Renzo Piano - Edizionio Electa 32 ARTECULTURA Marco Ivaldo SULLA FOTOGRAFIA E OLTRE “FICHTE” E' considerato uno dei più acuti studiosi della fotografia ma, anche, come ricorda Michele Smargiassi (da Repubblica.it), “curatore, critico e storico del medium”. E' Enrico Gusella, “ testimone dell'arte”, di cui è uscito il libro “Sulla fotografia e oltre” (Allemandi Ed.), che sarà presentato venerdì 23 maggio 2014 alle ore 18,30 a Milano da ARMANI LIBRI, in via Manzoni 31 - Ang. via Croce Rossa. Oltre all’autore interverrà Giovanna Calvenzi, photoeditor. Gusella in questo suo suggestivo volume, che lo stesso Smargiassi ha definito un mosaico di saggi su autori, tendenze, mostre, collezioni, eventi; la mappa di un percorso di lungo passo sulla scena della fotografia italiana e transitata in Italia, ovvero una fotografia della fotografia in un album di 'istantanee' professionali“, esplora la vita e l'opera di alcuni tra i fotografi che più hanno contribuito a rendere interessante e compiuta l'arte fotografica nel nostro tempo.Attento interprete dell'opera degli artisti selezionati, Gusella scandaglia nella sua analisi discipline e generi a cui questi creativi sono legati, fornendoci una panoramica approfondita sia della loro poetica che del loro modo di intendere il mezzo fotografico, il suo suggestivo linguaggio. Enrico Gusella, Sulla fotografia e oltre Allemandi editore. www.allemandi.com Il pensiero del grande idealista tedesco illustrato con chiarezza attraverso i concetti chiave della sua filosofia, unitamente ad un excursus sulla ricezione della stessa nei secoli successivi. Il legame con Kant, la riflessione sulla filosofia pratica, il forte impegno politico: Marco Ivaldo nella mente di Johann Gottlieb Fichte.La presentazione sinottica del pensiero di Johann Gottlieb Fichte proposto in questo volume della collana Profili di Filosofia (Editrice La Scuola, pp. 224, euro 12.50) è delineato attraverso le opere dell’idealista tedesco, dalle quali emergono nettamente il legame con l’opera kantiana, il grande sforzo di riflessione nella sfera della filosofia pratica – anche con le sue ripercussioni di ordine sociale e religioso – che condussero Fichte ad un impegno cospicuo nell’azione politica. Marco Ivaldo è professore ordinario di Filosofia morale e di Etica e religione presso l’Università degli studi “Federico II” di Napoli, Dipartimento di Studi umanistici. Coeditor dei «Fichte-Studien » (AmsterdamNew York), è stato borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung presso la FichteKommission della accademia bavarese delle Scienze (München) nel periodo 1989-1991 e in successive riprese. Nel 2013 è ricercatore alla Martin-Luther-Universität HalleWittenberg. Fabrizio Zara Eugen Bleuler BOTANICA URBANA Piante Medicinali in città TRATTATO DI PSICHIATRIA «La natura è irriducibile. Possiamo sottoporla a ogni genere di oppressione, assoggettamento, rimozione: sortirà, sbucherà, rinascerà da dove meno ce lo aspettiamo. Le piante spontanee di città sono un mistero e sono un presagio». È con queste parole che Michela Serra introduce Botanica Urbana, il libro di Fabrizio Zara, pubblicato da Aboca Edizioni. Le piante crescono spontaneamente anche in città e si adattano popolando muri, bordi delle strade e recinzioni. Eppure molto spesso le trascuriamo e calpestiamo involontariamente senza sapere che quelle che chiamiamo “erbacce” possono essere in realtà piante medicinali ricche di proprietà utili per la salute e di caratteristiche affascinanti. Ed è proprio per imparare a riconoscere le piante spontanee di città, spesso invisibili ai nostri occhi, che nasce il libro-guida di Fabrizio Zara, esperto di flora medicinale e responsabile della ricerca botanica e curatore del giardino medicinale di Aboca. Questo libro-guida, scritto in maniera semplice e tecnica allo stesso tempo, è adatto per ogni età. Botanica Urbana – pagg. 104 - Aboca edizioni - 0575 746348 - 366 6875645 Nel Grand Soir del pensiero, momento storico in cui il “sospetto” s’insediava nei vasti settori della cultura, il medico svizzero che coniò il termine “schizofrenia” effettuò un’innovativa sistematizzazione del sapere psichiatrico. Era il 1916 l’anno in cui Eugen Bleuler, celebre clinico, diede alle stampe il Trattato di psichiatria – qui proposto secondo la quindicesima edizione (Editrice La Scuola, pp. 1120, euro 59), stabilita e debitamente aggiornata nel 1982 dal figlio dell’autore, Manfred Bleuler (1903-1994) –, un volume che tutt’oggi fa da corollario ai materiali di studio per universitari. Con la giusta dose di scetticismo, in queste pagine Bleuler si propone di unificare metodologicamente due approcci spesso distinti nella pratica clinica: quello “statico”, scientifico-osservativo – orientato alla classificazione delle patologie e all’analisi della loro incidenza statistica presso la popolazione, secondo un modello maggiormente prossimo a quello delle scienze naturali – e quello “dinamico” ed “esistenziale”, in cui l’accento è posto sulle interazioni tra individuo e ambiente. CONCORSI CONCORSI PITTURA - SCULTURA - CINEMATOGRAFIA - FOTOGRAFIA - MUSICA - VIDEO UNA ROTONDA PER LA CERAMICA E IL TERRITORIO Scadenza 15 novembre 2014 Oggetto del concorso di idee “una rotonda per la ceramica ed il territorio” è il contest rivolto a progettisti, designer e creativi, promosso da Mirage con il patrocinio del comune di Pavullo nel Frignano, finalizzato alla definizione ed alla valorizzazione dell’arredo della rotatoria all’ingresso della zona del Frignano nonché all’ingresso dell’azienda Mirage.Il contest non è finalizzato esclusivamente alla definizione di un progetto da un punto di vista strutturale ed architettonico, ma anche e soprattutto da un punto di vista concettuale, in quanto connesso all’interpretazione di una nuova vision legata al territorio ed al rapporto della ceramica con lo stesso. Il progetto, oltre al rispetto del concept, deve essere sviluppato sulla base delle planimetrie messe a disposizione che sono parte integrante del regolamento; eventuali ulteriori chiarimenti o specifiche in relazione a tale vincolo possono essere richieste a [email protected]. POMPEI SALVIAMO LA STORIA Scadenza 30 novembre 2014 Pompei è realtà a ridosso del Vesuvio che deve parte della propria notorietà alla vicina area archeologica. L’antica provincia romana, prima sommersa dai lapilli vulcanici, è adesso esposta alle intemperie ed al continuo abbattersi di acqua piovana che, durante i periodi invernali, mettono a dura prova la rispondenza statica delle murature. C’è quindi da intervenire in maniera veramente programmatica, provare a salvaguardare quanto di amovibile sussiste sul sito e poi operare alla rimessa in pristino delle antiche strutture. La partecipazione al bando è aperta a studenti (laureati e/o laureandi) che frequentano Scuole/Università e Accademie di Design, Architettura e Ingegneria così come a professionisti (iscritti e non ai rispettivi albi) purché non abbiano compiuto il quarantunesimo anno di età. Info: STaRT, [email protected] UN’OPERA PER IL CASTELLO Scadenza 14 novembre 2014 Castel Sant’Elmo rivolge un invito agli artisti a presentare un’opera o un progetto in cui centrale è il tema dell’arte come comunicazione, connessione e condivisione di idee, di riflessioni, di stati d’animo. Stabilire una relazione tra i fruitori, la creazione artistica e il Castello è la sfida che viene rivolta quest’anno ai partecipanti. La partecipazione, libera e gratuita, si perfeziona con l’iscrizione e l’invio del materiale online al sito web del concorso:www.polonapoli-projects.beniculturali.it entro il 14 novembre 2014. SONO ON-LINE I BANDI DI CONCORSO PER BAMBINI E RAGAZZI DEL NìNìNfestival a misura di bam bino Attività culturale a Bogliasco con concorsi, spettacoli,laboratori, giochi, incontri, conferenze e la Fiera dei Servizi al Bambino. IV edizione: “La Diversità” luglio 2015 a Bogliasco-GE . Un progetto di Teatro Cargo -www.nininfestival.com Il tema portante della nuova edizione sarà “La diversità” che viene proposto con le seguenti linee guida: “Che cos’è la diversità? “diversità di gusto, di cultura, di stile, di moda, di religione, di etnia, di lingua, di pelle, di sesso, di specie, di pensiero, biodiversità. Diversità di condizione sociale, di condizione fisica, di diritti, di colori, di suoni, di odori. Cosa è diversa e cosa è uguale? Quante possibilità esistono di essere diversi? Essere diversi è un bene o male? Diversi da cosa? Paura? Curiosità? Indifferenza? Quanto la diversità ha a che fare con la conoscenza? E con il controllo? E con la ricchezza? E ancora: diverso può essere sempre giusto o sempre sbagliato? Diverso è accettabile? Fastidioso o prezioso?” POESIA - LETTERATURA PREMIO LETTERARIO “N. GIORDANO BRUNO” XXII EDIZIONE L’Accademia Internazionale “Amici della Sapienza” di Messina indice la ventiduesima edizione del Premio Letterario “N.Giordano Bruno”. Il premio si articola in tre sezioni: A) poesia in lingua, B) poesia in vernacolo, C) narrativa edita. Per partecipare alle sezioni A e/o B occorre inviare alla Segreteria del Premio una o due poesie, edite o inedite a “tema libero” chiaramente dattiloscritte, senza disegni o segni di riconoscimento che non superino i 25 versi. Le poesie, ciascuna in una pagina, ed in cinque copie, di cui una soltanto contenente cognome e nome, data di nascita, l’indirizzo di residenza, eventuale e-mail e il numero telefonico dell’autore con la seguente dichiarazione debitamente firmata” i testi sono originali e frutto della mia creatività;quest’ultima copia deve essere inserita in una busta chiusa a parte, ed esclusa nello stesso plico degli elaborati da inviare. Alla sezione narrativa si partecipa con un romanzo (triplice copia) edito nell’ultimo quinquennio. Sono ammesse opere di saggistica. E’ previsto un contributo di partecipazione per spese di segreteria di Euro 10,00 da inviare esclusivamente con vaglia postale o assegno bancario, postale non trasferibile intestato a: Accademia Internazionale “Amici della Sapienza”. I testi pervenuti, anche se non premiati, non saranno restituiti. La Giuria, nominata dal Consiglio Direttivo, sarà composto da illustri personalità del mondo artistico-culturale, le decisioni sono inappellabili. I premi consistenti in trofei, coppe, targhe, medaglie e diplomi dovranno essere ritirati personalmente da vincitori o da loro delegati, previo intesa con la direzione del premio. Tutti gli elaborati dovranno pervenire entro il 5 Novembre 2014 alla segreteria del premio, al seguente indirizzo: Accademia Internazionale “AMICI DELLA SAPIENZA” C/O PROF. TERESA RIZZO - VIA G. LA FARINA N. 91 IS. R -98123 MESSINA TEL. 090/2928229 CULTURA. UN CONCORSO INTERNAZIONALE PER “NUTRIRE LA MUSICA” DI EXPO. Cinquanta composizioni dal mondo per il Padiglione Italia Expo 2015 in collaborazione con MITO Settembre Musica, Divertimento Ensemble e Sentieri selvaggi. Milano, 17 febbraio 2014 - Un palcoscenico di prim’ordine all’interno del Padiglione Italia ospiterà, durante il semestre di Expo 2015, l’esecuzione di cinquanta partiture inedite per ensemble, ideate dai cinquanta compositori selezionati dalla giuria internazionale del concorso “Nutrire la Musica”. Il bando, presentato a Palazzo Marino, è promosso da Padiglione Italia per valorizzare attraverso la musica la complessa tematica della nutrizione legata al tema di Expo 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”. Tra le cinquanta nuove composizioni proposte dai compositori selezionati, che verranno eseguite tra maggio e luglio 2015 negli spazi di Padiglione Italia da “Divertimento Ensemble” e “Sentieri selvaggi”, la giuria composta da dieci grandi nomi della musica contemporanea sceglierà poi il compositore vincitore, al quale Padiglione Italia assegnerà un premio di 15 mila euro. Un’ulteriore selezione tra le cinquanta nuove composizioni verrà poi effettuata da MITO SettembreMusica, Divertimento Ensemble e Sentieri selvaggi, per entrare a far parte delle rispettive programmazioni concertistiche. “Il percorso che iniziamo con il lancio del concorso Nutrire la Musica, - ha sottolineato Diana Bracco, Commissario Generale di sezione per il Padiglione Italia Expo 2015 - farà conoscere al pubblico italiano e internazionale giovani compositori di talento: così il Padiglione Italia intende svolgere il suo ruolo di vivaio e di incubatore per la cultura del pianeta. Il nostro palinsesto eventi si arricchirà tra l’altro di 50 straordinarie esecuzioni musicali inedite ispirate al tema dell’Expo di Milano. Al concorso possono partecipare compositori di ogni Paese nati dal 1 gennaio 1974. Info 02 884 50150 www.nutrirelamusica.padiglioneitaliaexpo2015.com XXVII EDIZIONE PREMIO NAZIONALE ITALIA LETTERARIA. Allo scopo di lanciare nuovi autori è stata bandita, con una formula nuova, la XXVII edizione del “Premio Nazionale Italia Letteraria” che si articola in 5 sezioni ed è per opere inedite di narrativa: Romanzo, romanzo di fantascienza, racconto, raccolta racconti, letteratura per l’infanzia: romanzo per ragazzi, racconto per ragazzi, raccolta di favole, fiaba, Poesia, teatro e saggistica.La scadenza è fissata per il 29 novembre 2014. Il bando del concorso va richiesto a: ”Premio Nazionale Italia Letteraria” Casella Postale 938 -20123 MILANO Centro. I vincitori e finalisti riceveranno il contratto di edizione dalla Editrice Italia Letteraria. www.italialetteraria 22 Novembre ore 15,00 Presentazione XLII Edizione volume antologico “Cultura per la pace” POESIA E SAGGISTICA PER IL DISARMO Aula Magna Liceo Artistico Statale di Brera - Via Camillo Hajech 27 Omaggio del volume antologico a tutti i presenti fino ad esaurimento A coloro che abbiano l’abbonamento scaduto viene domandato il rinnovo: L’abbonamento per la Rivista è tutto. Intestare: ARTECULTURA di Giuseppe Martucci via Ciovasso 19 -20121 Milano c.c.postale n. 84356302 ARTECULTURA 33 Offerte di opere agevolate per abbonamento sostenitore ARTECULTURA offre e domanda nello stimolo informativo condiviso della divulgazione artistica cartacea e su Internet ad ingresso libero. tel. 02.864.64.093- [email protected] -Segnalazione in anteprima delle vostre esposizioni sulle tanto seguite rubriche MOSTRE A MILANO e POSTACATALOGO. Informazioni da far pervenire tramite e-mail o altro mezzo entro il 10 del mese corrente per essere divulgate sul numero successivo della Rivista. Completamente gratuite. -Servizi redazionali effettuati da provata competenza in occasione delle vostre mostre e/o presentazione delle stesse anche in modo verbale in abbonamenti agevolati a favore di conoscenze interessate alla vostra attività. Attilio Alfieri; ”acquarello” 1985, cm. 30x40 abbonamento sostenitore annuale euro 250 (quotazione il triplo...) -Visite allo studio con o senza intervista sulla natura artistica delle vostre opere con sintesi critica redazionale e riproduzione di opere su Artecultura a finalità di abbonamenti agevolati per i vostri estimatori e collezionisti a costante collaborazione di favorevoli contatti. -Esposizioni: mostre personali e rassegne Artecultura è in collegamento con gallerie e circoli culturali vari per esigenza rivolgersi in redazione. -Quotazioni: disponibilità di quotazioni delle opere pittoriche, Aldo Parmigiani Parmigiani: “In campagna”, scultoree e fotografiche redatte da perito di tribunale su carta olio su tela, cm. 30x40, abbonamento intestata Artecultura sottoscrivendo un abbonamento sostenitosostenitore euro 500 (quotazioni triplo...) re annuale di 150 euro e riproduzione di un’opera a base di colonna con brevi annotazioni sulla Rivista. -ARTECULTURA per agevolare il suo impegno informativo non ha un costo di copertina e svolge così un’interessante divulgazione artistica a voce mondiale, cartacea, e soprattutto con libero accesso a internet: [email protected] -Gradito anche l’invio di poesie per la pubblicazione a piena discrezione redazionale per quegli Autori, già abbonati alla Rivista, con libera offerta a componimento non superiori a 35 versi a sostegno dei costi di stampa che pesano molto specie quando non si riceve finanziamento pubblico o non si ha un prezzo di copertina per agevolare la divulgazione. -Le offerte del mese, pittoriche e grafiche per abbonamenti a sostegno di Artecultura sono formulate, affinché essa continui l’impegno poetico per il Disarmo contro le stragi di Stato che sacrificano adulti e innocenti bambini. La coscienza poetica manAntonio Fomez, litografia, cm. 50x70 cante che, nel suo possibile, Artecultura sostiene e divulga. abbonamento annuale euro 50,00 spedizione compresa per i fuori Milano. 34 ARTECULTURA -Graditi sponsor animati dalla finalità di Artecultura. ASTE GALLERIA PACE Milano CASA D’ASTE CAMBI Genova, Milano Novembre ASTA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Esposizione: 8-13 Novembre 2014 Asta: 13 Novembre ore 16 ASTA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Asta N° 122 ASTA D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Esposizione: dal 22 al 27 Novembre 2014 /Asta: 27 Novembre – h. 16.00 30 Ottobre TAPPETI ANTICHI Esposizione - Genova da Venerdì 24 a Lunedì 27 Ottobre, ore 10-19 18 Novembre 2014 Argenti e Gioielli Antichi e Contemporanei Esposizione - Milano da Venerdì 14 a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19 18 Novembre 2014 Fine Selection Esposizione - Milano da Venerdì 14 a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19 Fine Selection / Asta 215 18 Novembre 2014 Arte Moderna e Contemporanea Esposizione e Milano da Venerdì 14 a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19 Esposizione e Milano da Venerdì 14 a Lunedì 17 Novembre, ore 10-19 16-17 Dicembre 2014 Fine Chinese Works of Art Importanti opere d'arte in bronzo, giada, legno e avorio Esposizione da Sabato 13 a Lunedì 15, ore 10-19 2014 FARSETTI ARTE Milano, Prato MOBILI ARREDI DIPINTI ANTICHI Asta: giovedì, 30 e venerdì, 31 Ottobre 2014, ore 15.30 e 21.15 Dipinti e sculture del XIX e XX secolo Asta: sabato, 1 Novembre 2014, H. 15 Esposizione: A MILANO (selezione): da mercoledì 15 a lunedì 20 Ottobre 2014 Orario: 10.00 – 19.00 (festivi compresi) A PRATO: da sabato 25 Ottobre a sabato 1 Novembre 2014 Orario: 10.00 – 19.30 (festivi compresi) Infor. Farsettiarte www.farsettiarte.it email: [email protected] SOTHEBY’S Milano 25 Novembre 2014 ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA www.sothebys.com./it CASA D’ASTE IL PONTE Milano Asta N° 329 GIOIELLI Esposizione 14/15/16 Novembre 2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30) Asta 18 Novembre 2014 Asta N° 330 OROLOGI Esposizione 14/15/16 Novembre 2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30) Asta 18 Novembre 2014 Asta N° 331 FASHION VINTAGE Esposizione 14/15/16 Novembre 2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30) Asta 19 Novembre 2014 Asta N° 332 ARTE ORIENTALE Esposizione 14/15/16 Novembre 2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30) Asta 20 Novembre 2014 Asta N° 333 ARGENTI Esposizione 14/15/16 Novembre 2014 (ore 10/13 - 14.30/18.30) Asta 21 Novembre 2014 Milano, Via Pontaccio 12 T. 02 863 1472 - www.ponteonline.com Milano, Galleria Pace Piazza San Marco 1 - T.02 659 0147 www.galleriapace.com PANDOLFINI Firenze ASTA D'ARTE ORIENTALE FIRENZE Palazzo Ramirez Montalvo Borgo degli Albizi, 26 Asta18 Novembre 2014 ESPOSIZIONE MILANO Una selezione delle opere dal 6 al 8 Novembre 2014 orario 10 – 18 Via Manzoni, 45 [email protected] FIRENZE dal 14 al 17 Novembre 2014 orario 10 – 13 / 14 – 19 Palazzo Ramirez-Montalvo Borgo degli Albizi, 26 [email protected] FLORENCE NUMBER NINE Firenze Aste: 19 e 20 Novembre 2014 ARTE ORIENTALE E ISLAMICA Asta 3 Dicembre 2014 ARTE 900 E CONTEMPORANEA Florence Number Nine Viale di Poggio Imperiale 9 - Firenze [email protected] Tel: +39 055 5277665 CASA D’ASTE VINCENT Napoli ASTA N.85 ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Dipinti e sculture sec. XIX-XX 22 Novembre 2014 ore 18 Napoli, Via Tito Angelini 29 T. 081 3723315 www.vincentgalleria.it GENOVA - Castello Mackenzie Tel +39 010 8395029 MILANO, Corso Venezia, 16 - 20121 Tel. +39 02 36590462 MINERVA AUCTION Roma Aste: 11 Novembre 2014 ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA Tel: +39 06 6791107 E-mail: [email protected] BABUINO CAsa d’Aste Roma Asta: 19 novembre 2014 h. 15 DIPINTI ARTI DECORATIVE XX SEC. Asta: 20 Novembre 2014 h. 15 DIPINTI GRAF. SCULT. ACQUER. Asta: 21 Novembre 2014 h. 15 DIPINTI GRAF. SCULT. ACQUER. Roma, Via dei Greci 2/a [email protected] ARTEMIDE Aste Roma Aste: 29 Novembre 2014 MONETE CLASSICHE MEDIOEVALI E MODERNE c/o Vienna Sacher Hotel email: [email protected] ARTECULTURA 35 Marco Pessa: “NINFEE IN ROSA” smalti a mano libera 36 ARTECULTURA
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