Conservatorio “Luigi Cherubini” - Firenze CONCERTO DI PASQUA Conservatorio Luigi Cherubini Chiesa di San Zanobi e dei Santi Fiorentini, via delle Centostelle n.9 Chiesa SS. Annunziata, Piazza SS. Annunziata Firenze Anche quest’anno il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze celebra la ricorrenza della Pasqua con un concerto sinfonico eseguito in due fra le più importanti chiese della Città. Siamo lieti di accogliere il nostro affezionato pubblico nei luoghi dove ancora oggi la vocazione religiosa si incontra con la cultura musicale: un connubio che in passato ha prodotto grandissimi capolavori, di cui si ha testimonianza anche nel programma di questa sera. Il concerto si apre con la versione che Giovanni Paisiello fece del famosissimo Stabat Mater di Giovan Battista Pergolesi. L’ originale di questo brano risale al 1735 e fu scritto, su commissione della confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori di San Luigi al Palazzo di Napoli, per due voci (soprano e mezzosoprano) e orchestra d’archi. Ai tempi di Paisiello, che operava anch’egli nella città di Napoli, dove il brano fu eseguito nella Cattedrale il 16 settembre del 1810, la versione per sola orchestra d’archi di Pergolesi deve essere sembrata scarna e poco adatta a fare una bella impressione sul pubblico. L’evoluzione del gusto musicale, la necessità di produrre sempre nuovi effetti sull’uditorio, portarono Paisiello a compiere una riscrittura che oggi, alle nostre menti abituate al rispetto filologico, potrebbe sembrare quasi sacrilega. L’aggiunta degli strumenti a fiato, infatti, trasporta l’intima profondità del suono originale della versione per soli archi in una dimensione quasi teatrale, seguendo un modello caro a Paisiello, che era il maggior compositore operistico dell’epoca. Inoltre Paisiello, grazie al convinto appoggio di Napoleone Bonaparte, incarnava lo spirito di rinnovamento che, sulla scia degli ideali della Rivoluzione Francese, stava diffondendosi soprattutto nei regni istituiti dall’imperatore francese in tutta Europa. In questo senso la sua presenza a Napoli non era casuale, infatti nel 1810 la città partenopea aveva appena visto la cacciata dei Borbone ed era governata da Gioacchino Murat, dopo un breve regno di Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone. Anche la vita del giovane Cherubini fu in un certo modo legata al famoso operista di Jesi. Infatti, ai suoi esordi a Parigi e a Londra, il compositore fiorentino dovette scrivere in molte occasioni delle arie “aggiunte” e dei pezzi di insieme da inserire nelle opere che andavano in cartellone sotto il nome di Paisiello. Anche questa pratica, molto diffusa al tempo, oggi ci farebbe rabbrividire (pensiamo a cosa potrebbe accadere se qualcuno aggiungesse delle arie o dei concertati ad un’opera di Verdi o di Puccini). Se Napoleone fu generoso ammiratore di Paisiello non lo fu altrettanto di Cherubini, che dovette aspettare il Congresso di Vienna per avere un successo stabile e duraturo. Dopo la caduta di Napoleone, infatti, re Luigi XVIII affidò proprio a lui la composizione di un Requiem commemorasse la morte sulla ghigliottina di Luigi XVI. Fu per una replica di questo Requiem, avvenuta nel 1820, che Cherubini scrisse la Marche Funèbre. I due brani hanno in comune una caratteristica molto particolare per l’epoca: l’uso del tam tam, strumento a percussione che viene impiegato per la prima volta proprio nel Dies iraedel Requiem. Questo effetto piacque così tanto al pubblico da essere ripetuto svariate volte anche nella Marche Funèbre. La Sinfonia in re maggiorefu scritta nel 1815 a Londra, dove il compositore si trovava, molto probabilmente su invito di Muzio Clementi, dopo un periodo di disgrazia alla corte napoleonica di Parigi. Unica sinfonia nel catalogo delle opere di Cherubini, rispecchia l’impianto classico di Haydn e Mozart, ma presenta anche un carattere già spiccatamente beethoveniano, con palesi riferimenti alla seconda e alla quarta sinfonia. Interessanti sono poi le analogie con le coeve sinfonie di Schubert, in particolare con la quarta: ricorrenti sono le splendide e luminose modulazioni improvvise alla terza discendente, caratteristica presente anche in molte opere del compositore viennese, che fu un grande estimatore di Cherubini. Questa Sinfonia in re maggiore, di ascolto non comune, deve molta della sua fama ad Arturo Toscanini, che la eseguì in diverse occasioni. Fu anche molto amata dal direttore fiorentino Piero Bellugi, al quale va questa sera il nostro riconoscente pensiero. PROGRAMMA Venerdì 11 aprile 2014 - ore 21 Chiesa di San Zanobi e dei Santi Fiorentini, via delle Centostelle n.9, Firenze Martedì 15 aprile - ore 21 Chiesa SS. Annunziata, Piazza SS. Annunziata, Firenze Orchestra “Luigi Cherubini” del Conservatorio di musica di Firenze Direttore Paolo Ponziano Ciardi Pergolesi/Paisiello - Stabat Mater Luigi Cherubini - Marche Funèbre Sinfonia in Re maggiore GIOVANNI BATTISTA PERGOLESI ( 1710 - 1736) "Stabat Mater del Pergolese, coll'aggiunta de' stromenti da fiato dal Sig. Cav. Giovanni Paisiello" 1) Stabat mater dolorosa 2) Cjus animam gementem 3) O quam tristis et afflicta 4) Quae moerebat et dolebat 5) Quis est homo 6) Vidit suum dulcem natum 7) Eja mater fons amoris 8) Fac ut ardeat cor meum 9) Sancta mater, istud agas 10)Fac ut portem Christi mortem 11)Inflammatus et accensus 12)Quando corpus morietur Thalida Marina Fogarasi, soprano (11 aprile) Classe M° Gianni Fabbrini Sophia Nagast, soprano (15 aprile) Classe M° prof.ssa Marta Taddei Isabella Messinese, mezzosoprano (11 aprile) Classe M° Donatella Debolini Katja De Sarlo, mezzoprano (15aprile) Classe M°Donatella Debolini Alfonso Zambuto, tenore Classe M° Gianni Fabbrini Matteo Loi, basso-baritono Classe M° Gianni Fabbrini LUIGI CHERUBINI - Marche Funèbre ( 1760 - 1842) - Sinfonia in Re maggiore - Largo, Allegro - Larghetto cantabile - Minuetto, Trio - Finale (Allegro) ORCHESTRA SINFONICA "LUIGI CHERUBINI" DEL CONSERVATORIO DI MUSICA DI FIRENZE Paolo Ponziano Ciardi, direttore STABAT MATER – sequenza del Venerdì Santo Stabat Mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius. La Madre addolorata stava in lacrime presso la Croce su cui pendeva il Figlio. Cuius ánimam geméntem, contristátam et doléntem pertransívit gládius. E il suo animo gemente, contristato e dolente una spada trafiggeva. O quam tristis et afflícta fuit illa benedícta Mater Unigéniti! Oh, quanto triste e afflitta fu la benedetta Madre dell'Unigenito! Quae moerébat et dolébat, et tremébat, cum vidébat nati poenas ínclyti. Come si rattristava, si doleva e tremava vedendo le pene del celebre Figlio! Quis est homo, qui non fleret, Christi Matrem si vidéret in tanto supplício? Chi non piangerebbe al vedere la Madre di Cristo in tanto supplizio? Quis non posset contristári, piam Matrem contemplári doléntem cum Filio? Chi non si rattristerebbe al contemplare la pia Madre dolente accanto al Figlio? Pro peccátis suae gentis vidit Jesum in torméntis et flagéllis subditum. A causa dei peccati del suo popolo Ella vide Gesù nei tormenti, sottoposto ai flagelli. Vidit suum dulcem natum moriéntem desolátum, dum emísit spíritum. Vide il suo dolce Figlio che moriva, abbandonato da tutti, mentre esalava lo spirito. Eia, mater, fons amóris, me sentíre vim dolóris fac, ut tecum lúgeam. Oh, Madre, fonte d'amore, fammi provare lo stesso dolore perché possa piangere con te. Fac, ut árdeat cor meum in amándo Christum Deum, ut sibi compláceam. Fa' che il mio cuore arda nell'amare Cristo Dio per fare cosa a lui gradita. Sancta Mater, istud agas, crucifíxi fige plagas cordi meo válide. Santa Madre, fai questo: imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso fortemente nel mio cuore. Tui Nati vulneráti, tam dignáti pro me pati, poenas mecum dívide. Del tuo figlio ferito che si è degnato di patire per me, dividi con me le pene. Fac me vere tecum flere, Crucifíxo condolére donec ego víxero. Fammi piangere intensamente con te, condividendo il dolore del Crocifisso, finché io vivrò. Iuxta crucem tecum stare, te libenter sociáre in planctu desídero. Accanto alla Croce desidero stare con te, in tua compagnia, nel compianto. Virgo vírginum praeclára, mihi iam non sis amára, fac me tecum plángere. O Vergine gloriosa fra le vergini non essere aspra con me, fammi piangere con te. Fac, ut portem Christi mortem, passiónis fac me sortem et plagas recólere. Fa' che io porti la morte di Cristo, avere parte alla sua passione e ricordarmi delle sue piaghe. Fac me plagis vulnerári, cruce hac inebriári et cruóre Fílii. Fa' che sia ferito delle sue ferite, che mi inebri con la Croce e del sangue del tuo Figlio. Flammis urar ne succénsus, per te, Virgo, sim defénsus in die iudícii. Che io non sia bruciato dalle fiamme, che io sia, o Vergine, da te difeso nel giorno del giudizio. Fac me cruce custodíri morte Christi praemuníri, confovéri grátia. Fa' che io sia protetto dalla Croce, che io sia fortificato dalla morte di Cristo, consolato dalla grazia. Quando corpus moriétur, fac, ut ánimae donétur paradísi glória. E quando il mio corpo morirà fa' che all'anima sia data la gloria del Paradiso. Amen. Amen. ORCHESTRA SINFONICA LUIGI CHERUBINI DEL CONSERVATORIO DI MUSICA DI FIRENZE FLAUTI: Lorenzo Sanna, Johanna Boskowska, Costanza Micheli, Chiara Mazzinghi, Francesca Dolce, Guido Pratesi OBOI: Fabio Calamandrei, Nevena Majdevac, Anna Sorgentone CLARINETTI: Francesco Darmanin, Dusan Mamula, Jacopo Caroselli, Luka Boskovic, Luca Niccolo’, Andrea Raimo FAGOTTI: Prof. Corrado Dabbene, Flavio Verna CONTROFAGOTTO: Stefano Rocchi CORNI: Andrea Mugnaini, Emanuele Butteri TROMBE: Emilio Botto, Gionata Gori, Pietro Saia, Carmine Natale TROMBONI: Andrea Soldani, Andrea Falsini, Saverio Zacchei, Kamil Chojna TIMPANI e PERCUSSIONI: Mathieu Pinoit, Niccolo’ Dell’Aiuto, Francesco Di Gioia VIOLINI PRIMI: Lorenzo Vicari, Darya Nechaeva, Natalia Kuleshova, Simone Ferrari, Michele Fabbri, Elena Gori, Kevin Mucaj, Sara Acciai VIOLINI SECONDI: Gabriele Centorbi, Giulia Del Monaco, Neri Nencini, Glenda Regis, Francesco Cappelletti, Michele Pierattelli, Lyu Siyi VIOLE: Filippo Martini, Carlo Nardini, Lorenza Merlini, Katia Moling, Marco Gallina, Ettore Vinci, Barbara Menghi VIOLONCELLI: Lisa Berti, Giacomo Ugolini, Caroline Iantosca, Francesca Gaddi, Elettra Mealli, Corinna Stanyon, Martina Bellesi, Dorothy Opezzo CONTRABBASSI: Prof. Andrea Capanni, Eugenia Barone, Klaudia Karboviak, Edoardo Michelozzi Maestro preparatore per gli Archi: M.° Lorenzo Fuoco Assistente alla direzione d’orchestra: Farhad G. Mahani Responsabile Archivio: Maria Lorena Suarez In collaborazione con la classe di direzione d’orchestra del prof. Alessandro Pinzauti
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