Gianmichele Galassi COMPAGNO Libero Muratore Secreta edizioni collana Secreta esoterica Gianmichele Galassi compagno Libero Muratore Vol.ii Manuale o avviamento ad uso degli iniziati al grado di compagno F -1 PD 2-16 in 3 e 982 n sio 8-88 r Ve 97 bn iS Collana Secreta Esoterica Compagno Libero Muratore Vol.II - Manuale o Avviamento ad uso degli iniziati al grado di Compagno di Gianmichele Galassi edizione a Stampa (printed edition) iSbn 978-88-98232-14-7 disponibile anche in edizione digitale iBook (ISBN 978-88-98232-04-8), eBook, ePub (978-88-98232-15-4), PDF (978-88-98232-16-1). disponibile in tutte le versioni su: www.secreta.eu in copertina: Tavola del II grado, Josiah bowring, 1819. ©2014 by Gianmichele Galassi - Secreta Soc. coop. edizioni (n.roc: 22690) Via del Pozzo - Monteriggioni (Si) www.secreta.eu Tutti i diritti riservati, inclusi i diritti di riproduzione in toto o in parte ed in qualsiasi forma. All right reserved including the rights of reproduction in whole or in part in any form avviamento ad uso degli iniziati -3 PREFAZIONE Il grado di Compagno è, senza dubbio, quello meno noto, tra i tre gradi simbolici, perché, solitamente, il meno praticato nell’ambito dei lavori libero-Muratori. Gli si preferisce, infatti, anche per un maggior coinvolgimento dei neofiti, la camera di Apprendista, nell’ambito della quale sono normalmente trattati argomenti di carattere filosofico-iniziatico o, nella migliore della ipotesi, antropologico-iniziatico. Si agisce così su di un piano meramente teorico o, se si vuole, speculativo, nel modo in cui lo intendeva René Guénon. Speculativa è l’operazione che consiste nel rivolgere lo sguardo su di una superficie riflettente, per cogliervi “qualche cosa che”, dice appunto Guénon,“è soltanto un ‘riflesso’, come l’immagine vista in uno specchio”. E, proprio per questo, incapace di assicurare le penetrazione della dimensione iniziatica, alla quale, invece, è possibile giungere solo attraverso l’operatività massonica. Operatività intesa come lavoro diretto alla realizzazione dell’Opus, della Grande Opera, del Capolavoro spirituale. Virgilio Lazzeroni, grande conoscitore dei più nascosti recessi della psiche, la concepiva come insieme di “operazioni trasmutatorie" necessarie alla "liberazione" dell’Uomo. E quindi ben altra cosa rispetto all'azione (banale) condotta dall'iniziato nel mondo profano … Da questo punto di vista, allora, il lavoro di Gianmichele Galassi diretto non tanto ad una (scontata) analisi intorno agli aspetti simbolici e rituali del grado di Compagno, quanto, piuttosto, alla sua valorizzazione – anche nella prospettiva di un (auspicabile) suo maggiore impiego nei lavori delle officine – appare particolarmente utile, significativo e stimolante. Considerato altresì che, come è noto, in origine la Massoneria conosceva due soli gradi, quello di Apprendista e quello di Compagno, mentre il grado di Maestro, almeno in certi contesti storici, si sarebbe formato solo successivamente. Ciò spiega allora l’importanza di questo “approdo mediano”, e quindi la rilevanza del rituale che, pure, Jules Boucher riteneva “povero”. Affermazione che appassionatamente nega Galassi, rifacendosi ad Osvald Wirth ed individuando l’essenza del grado di Compagno d’Arte nella “volizione interiore”, grazie alla quale è possibile il passaggio dalla perpendicolare alla livella. Ossia dalla condizione attiva – alla quale è tenuto l’Apprendista chiamato ad imparare - a quella passiva, da intendersi, sulla scorta delle interpretazioni dei più autorevoli studiosi di cultura mas- 4- compagno Libero Muratore sonica, come uguaglianza. Ossia come riconoscimento dell’altro da sé e quindi, della sua dignità di Uomo ma anche, in un senso ancora più ampio, come armonia universale. Armonia dei viventi, della natura, del cosmo, suscitata da una (occulta) forza capace di reductio ad unum di tutto quanto, apparentemente, si presenta distinto e non conciliabile. Consiste proprio in questo la categoria della Bellezza che tanto affascina Galassi e che può ritrovarsi sia nelle Arti – e quindi nella dimensione estetica – che nelle Scienze così dette esatte dove il numero, secondo l’insegnamento di Pitagora, è semplicemente tutto. Numerus, ad avviso del linguista Giovanni Semerano, paziente ricercatore delle antiche culture mediterranee, è parola che deriva da una remota radice mesopotamica, dall’accadico namaru che significa “illuminarsi”, “farsi chiaro”, “luccicare” come luccicano gli astri nel cielo infinito. E’ appunto questa la bellezza rischiaratrice del numero, come impara nel rito della iniziazione il Compagno Libero Muratore, che agisce attraverso i cinque sensi; le cinque Arti Liberali; i cinque Ordini Architettonici; i cinque grandi iniziati della Tradizione Occidentale. Aristotele, agli inizi della sua Metafisica, esprime bene il sentimento che si prova quando, con animo puro – come quello dell’iniziato – l’Uomo coglie la bellezza del Cosmo, ossia dell’ordine universale.“Gli uomini” dice appunto lo Stagirita, “all’inizio come adesso, hanno preso lo spunto per filosofare dalla meraviglia, poiché da principio essi si stupivano dei fenomeni più semplici e di cui essi non sapevano rendersi conto, e poi, procedendo a poco a poco, si trovarono di fronte a problemi più complessi, come i fenomeni riguardanti la Luna, il Sole, le stelle e l’origine dell’universo”. E’ dunque questo “filosofare”, prodotto dalla meraviglia alla quale induce il bagliore accecante del Cosmo, il compito del libero Muratore e del Compagno, in particolare, che ha conosciuto l’occulta Legge del Cinque. Soprattutto, nota Galassi, il Cinque della Stella Fiammeggiante, sintesi geometrica del corpo umano – come sapevano bene Vitruvio e Leonardo – oltre che “citazione” criptata della Gnosi – segreta ed in quanto tale sottratta alla portata di tutti – attraverso la quale è possibile, per dirla con Hans Jonas, conseguire la salvezza, ossia la “conoscenza di Dio”. Traguardo che non è ottenibile attraverso la via razionale ma “per mezzo di una illuminazione interiore” in virtù della quale lo gnostico, l’iniziato, è trasformato – alchemicamente trasmuta – diventando così “partecipe della divina essenza.” E’ appunto questo il senso della “Via del Cinque” illustrata da Galassi, una “ricerca” infinita “diretta alla riscoperta della avviamento ad uso degli iniziati -5 scintilla divina che … ciascun uomo possiede al proprio interno “ ( in interiora terrae) e che “deve solo ravvivare attraverso la pratica iniziatica”. Occorre dunque perseverare - “ noi lavoriamo senza sosta” – in questo interminabile viaggio che, come raccomandava il giovane Mozart al padre Leopold promosso al grado di compagno nel suo "Die Ihr Einem Neuen Grade," K. 468, porta, lungo il sentiero della saggezza, alla sorgente della vera luce. E questa ricerca che esprime adeguatamente il senso della creatività richiesto al Compagno Libero Muratore, ossia alla sua capacità di “elevare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio”, è possibile solo se condotta, ancora di più che nel grado di Apprendista, col ricorso ad una della capacità cognitive più straordinarie ed utili in possesso dell’Uomo, l’Immaginazione. Che, dice ancora Galassi, proprio in quanto in grado di riprodurre nella sua mente e nel suo cuore “idee e concetti che lambiscono o .. superano i limiti del razionale”, attiva gli imprescindibili mediatori grazie ai quali è possibile comprendere, ossia avanzare nella faticosa ricerca verso la Luce, grazie alla “Intuizione che trascende il Raziocinio”. L’Immaginazione, come capacità di creare immagini che riproducono il “reale” o il “vagheggiato”, è allora un formidabile strumento suscitatore della creatività dell’Uomo, espressione della sua grandezza e del suo Primato. D’altra parte questa sua “funzione” sembra etimologicamente confermata dalla base stessa della antica parola latina imago, composta, secondo Semerano, da una radice sumera immu, disegno e dall’accadico ginu, ossia marchio distintivo, impronta. L’immagine è allora un disegno “creativo” che esprime il marchio, l’ impronta di chi l’ha realizzata: un pittore, un fotografo, un musicista, un Iniziato … L’aveva compreso bene Giordano Bruno quando, nel suo De imaginum, signorum et idearum compositione, affermava: ”Idea, immaginazione, assimilazione, configurazione, designazione, notazione costituiscono nella loro totalità l’opera di Dio, della natura e della ragione, e secondo l’analogia che congiunge questi gradi, avviene che la natura mirabilmente riproduca l’azione divina e subito dopo - quasi aspirando a mete ancor più alte – l’ingegno umano emuli l’operazione della natura.” Esattamente a questa emulazione (creativa) è chiamato il Compagno Libero Muratore… Vinicio Serino Frontespizio dell’Almagestum Novum (1651) di Riccioli. Da notare la musa Urania che soppesa le teorie di Copernico a sinistra e Tycho Brahe a destra. avviamento ad uso degli iniziati -7 «Tutte le prerogative connesse con il rango, con la nascita, magari regale, con la ricchezza, e così via, stanno alle doti personali - un grande animo, un gran cuore - come i re del teatro stanno ai re veri.» (arthur Schopenhauer) Nettuno e Venere (particolare). Wenceslaus Hollar (1607-1677), 31x20cm, Collezione digitale di Wenceslaus Hollar dell’Università di Toronto, Canada. avviamento ad uso degli iniziati -9 Rispettabile Fratello, oramai dovresti aver iniziato ad esplorare in profondità te stesso, il periodo del Silenzio è terminato, ed è giunto il momento di ampliare i tuoi orizzonti. Probabilmente il modo più giusto è quello di passare gradualmente a questa tua nuova condizione interiore: sotto il segno della Livella dovrai esplorare le relazioni del tuo “essere” con il mondo esterno, dovrai sviluppare in tale ottica i Cinque Sensi, alla base della crescita in questo grado. Buon Viaggio «D'ora in avanti, dovrete alimentare una conoscenza più sottile: alla Forza dell'Intelletto dovrete aggiungere la Bellezza dell'Immaginazione perché possa suscitarsi, in voi, l'Intuizione che trascende il Raziocinio.» (rituale) 10 - compagno Libero Muratore La parola “compagno” deriva dal latino medievale “che mangia lo stesso pane” ovvero da cǔm ‘con’ e pānis ‘pane’. L’accezione di questo termine più adatta al contesto è probabilmente “persona che coopera con altri in nome di interessi e di aspirazioni comuni” (diz. devoto-oli), in altre parole si potrebbe dire che indica colui che condivide un'esperienza o una condizione con altri. etimologicamente, fu utilizzato da alberto della Piacentina quindi prima del 1332 - che fu notaio, grammatico e letterato fiorentino, deceduto in quell’anno nelle carceri di Venezia, col significato di “chi si sente legato ad altri da affinità spirituali o ne affronta la stessa sorte”, in termini letterari parliamo quindi di un “sodale”. Insegna massonica a Bordeaux, Francia, in rue Fernand Philippart. avviamento ad uso degli iniziati - 11 INTRODUZIONE AL GRADO COMPAGNO D’ARTE DI Ho scritto gran parte di quanto prospettato in questa breve opera nel corso degli anni, a tratti ricavandola da alcuni articoli pubblicati su diverse riviste. ripercorrendo adesso i vari testi, mi sono accorto di una certa similitudine con alcune argomentazioni del Wirth che, al tempo della stesura, ancora non avevo avuto modo di studiare; perciò, se da un lato questo mi rende indubbiamente fiero vista l’assoluta levatura dell’autore, dall’altro m’impone una riflessione sulla palesata – se ve ne fosse stato bisogno – quasi totale immutabilità interiore dell’uomo e della sua meravigliosa capacità di giungere ad un medesimo risultato percorrendo due strade sostanzialmente diverse in epoche molto distanti. Ho detto molto distanti in quanto, nelle ultime decadi, società, comunicazione e ambiente stanno mutando a ritmo esponenziale, ovvero elevato a potenza crescente. negli ultimi cento anni abbiamo assistito ad uno sviluppo in molti campi senza precedenti, che, volendo fare un paragone, supera di gran lunga quello ottenuto nei precedenti millenni. Le implicazioni di quanto sta avvenendo hanno ancora numerosi risvolti nemmeno immaginati: basti pensare all’accesso alla cultura, anche la più specifica e scientifica, ottenuta da una larga fetta di popolazione mondiale. Gli articoli scientifici – con i risultati più avveniristici e sconvolgenti – sono sovente a disposizione di tutti nelle più o meno prestigiose riviste internazionali che hanno voluto dar seguito all’idea che conoscenza e ricerca debbano essere disponibili a tutti, indipendentemente dalla ricchezza economica dei fruitori. ciò che una volta era consultabile – e a caro prezzo – dai soli addetti ai lavori (che potevano contare su un oneroso abbonamento, magari pagato dall’istituto d’appartenenza), oggi è accessibile anche al singolo ricercatore non professionista. Questo può certamente avere anche conseguenze negative: dipenderà, come già abbiamo detto, dalle scelte sull’uso da farne, ma indiscutibilmente apre le porte ad un mondo tutto 12 - compagno Libero Muratore nuovo, ove ciascuno può reperire tutte le informazioni utili ad una scelta consapevole. Se, in questo senso, mi ritengo più fortunato rispetto alle generazioni precedenti, dall’altro si prospetta una cruda realtà: se l’uomo ha fatto passi da gigante sul fronte della materialità, non si può certo affermare che ne abbia compiuti di analoghi nella sfera della propria interiorità, se non spiritualità. ciò che voglio dire è che probabilmente sarebbe necessario un rallentamento in un senso e un’accelerazione nell’altro; infatti è innegabile che l’uomo viva due grandi realtà: quella interiore e quella esteriore. Per raggiungere soddisfazione, felicità ed armonia credo sia importante non sbilanciare l’ago in una delle due direzioni particolari, a meno di una perdita totale e gravissima di umanità. Sarebbe auspicabile, infatti, una crescita sincronizzata dei nostri due lati, dando così senso compiuto alla nostra esistenza: tutti i nostri progressi tecnico-scientifici saranno di fatto inutili se non rivolti al bene dei nostri simili. I lavori nel Tempio come ben presto noterete, ahimé, i Lavori rituali in questo grado non sono così frequenti quanto dovrebbero: per una qualche ignota ragione, nel corso del tempo, si è man mano consolidata l’idea che quello di “compagno” sia un mero grado di passaggio, un obbligo burocratico, più che il fulcro stesso del cammino iniziatico. Molti autori, fra i più affermati, hanno sostenuto la necessità di rivedere le priorità iniziatiche a favore del lavoro in questo grado; purtroppo, al contempo, altri ben più ciechi, sebbene altrettanto noti, non essendo riusciti a penetrarne i concetti, hanno prestamente sentenziato una apparente povertà nei rituali del compagno Libero Muratore. Probabilmente tale disguido nasce nei meno attenti a causa della relativa semplicità esplicativa del rituale di “aumento di salario”, come si chiama questo passaggio rituale. come vedremo nel prosieguo di questo avviamento, non vi è
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