Programma Stirati - Comune di Gubbio

ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE
(Art. 73, comma 2, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267)
Comune di GUBBIO (Prov. PG)
Votazioni del giorno 25 MAGGIO 2014
PROGRAMMA
AMMINISTRATIVO
del Candidato alla carica di Sindaco Signor
STIRATI Filippo Mario nato a GUBBIO il 21/06/1954
LISTE
Contrassegni
COLLEGATE
DESCRIZIONE
“Cerchio diviso orizzontalmente in due mezzelune. La mezzaluna superiore è rosso porpora e riporta
la scritta in stampatello maiuscolo bianco “Stirati”; è caratterizzata da una coda in basso a sinistra
che richiama l’estetica della vignetta. La mezzaluna inferiore è verde acido e riporta la scritta in
stampatello maiuscolo “sindaco”. Questa ultima scritta ha la sillaba “si” in rosso porpora e la restante
parte della parola in bianco. Nella parte inferiore della mezzaluna inferiore si trova la scritta in
stampatello maiuscolo bianco con dimensioni ridotte “liberi e democratici”, disposta con andamento
curvilineo su due livelli”
“Figura circolare rossa nella parte superiore della quale – in stampatello grande e bianca – la
scritta PARTITO SOCIALISTA ITALIANO; al di sotto una rosa bianca stilizzata con 12 (dodici)
piccole stelle dello stesso colore disposte in ovale e in basso. Nella lunetta inferiore, separati
con riga bianca orizzontale, da sinistra verso destra sono riportati i colori della bandiera
italiana: verde, bianco e rosso, al centro della bandiera, in colore rosso, la sigla: PSI“
“Cerchio a fondo bianco che riporta le tre scritte, su tre righe, nell’ordine, dall’alto in basso:
“sinistra” in rosso minuscolo, “ecologia” in verde minuscolo, “LIBERTA”’ in corsivo nero
maiuscolo con l’accento rosso a pennello; la lunetta inferiore del cerchio è riempita con colore
rosso.
“Figura circolare con fondo bianco nella parte superiore e verde nella parte inferiore. Nella
parte superiore un'immagine stilizzata di profili di edifici cittadini divisa in tre blocchi di colore
magenta, giallo e verde. Subito sotto la scritta "Scelgo" in colore verde, seguita dalla scritta
"Gubbio" in colore magenta. Nella parte inferiore con fondo verde, la scritta "STIRATI sindaco"
in colore Bianco”
PROGRAMMA
AMMINISTRATIVO
Comune di GUBBIO (Prov. PG)
Il sottoscritto responsabile del servizio delle pubblicazioni aventi effetto di pubblicità legale, visti gli atti d’ufficio,
A T T E S T A che il presente documento è stato pubblicato, per 15 giorni consecutivi: dal ……………………………………. al
……………………………………. nel sito web istituzionale di questo Comune (art. 32, comma 1, della legge 18 giugno 2009,
n. 69).
………………..……………………………., lì ………………………….………
Timbro
Il Responsabile del servizio
……………………..…………………………………
Sommario
1. LAVORO E CULTURA .................................................................................................. 3
2. AMBIENTE .................................................................................................................... 6
2.1. GESTIONE e SMALTIMENTO DEI RIFIUTI. .......................................................... 6
2.2. EFFICIENZA ENERGETICA .................................................................................. 7
2.3. AGRICOLTURA E SPAZIO RURALE ..................................................................... 8
3. URBANISTICA E SVILUPPO DEL TERRITORIO ......................................................... 9
3.1. OTTIMIZZAZIONE PRG ......................................................................................... 9
3.2. CENTRO STORICO ............................................................................................... 9
3.3. MOBILITA’ ............................................................................................................ 10
3.4. RETI TECNOLOGICHE ........................................................................................ 12
4. SOCIALE E SANITA’................................................................................................... 13
4.1. SOCIALE .............................................................................................................. 13
4.2. SANITÀ E SISTEMA SOCIOSANITARIO ............................................................. 14
5. INNOVAZIONE, EFFICIENZA e FONDI EUROPEI..................................................... 17
6. TURISMO E CENTRO STORICO ............................................................................... 20
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1. LAVORO E CULTURA
L’Amministrazione comunale, nel rispetto di interventi di natura macroeconomica, di
competenza di altri livelli istituzionali, favorirà l’attività di impresa e quindi il lavoro e
l’occupazione, attraverso azioni mirate. Oggi infatti la competizione si concretizza tra
territori comunali e comprensori, che offrono o meno occasioni di insediamento e di
sviluppo per le imprese, sempre più attente a valutare i contesti di riferimento nei quali
investire.
In tal senso una oculata, organica e non ideologica programmazione dello sviluppo
economico può fare la differenza e quindi attrarre o mettere in fuga occasioni di sviluppo e
lavoro.
L’amministrazione che vogliamo promuovere, con l’obiettivo di ridare impulso a questo
territorio martoriato da crisi d’impresa per un inadeguato utilizzo delle risorse disponibili
(vedi Fondi Comunitari/ PUC 1 e PUC 2 per non citare altro), o peggio ancora non utilizzo
di risorse potenzialmente attivabili per mancanza di capacità di progettazione o di fare rete
con soggetti e territori limitrofi, si impegna a realizzare le seguenti azioni:
a) Avviare un confronto costruttivo a tutto campo con le forze imprenditoriali e della
rappresentanza, attraverso una vera concertazione, aperta e sistematica, con la
quale riprogrammare insieme lo sviluppo economico dell’intero territorio, favorendo
l’integrazione delle varie attività economiche di grande, media e piccola dimensione
e dei vari settori economici.(artigianale, edile, agricolo, del turismo e manifatturiero)
b) Sostenere ed incentivare la creazione di “ reti di impresa “, attraverso una efficace
politica di comunicazione integrata per creare network che possano operare il
rilancio dell’immagine delle filiere tipiche del nostro territorio (artigianato-artistico,
enogastronomico, turistico, folkloristico, religioso, agricolo) e istituendo poli di
servizio tecnologici ed energetici per le imprese.
c) Realizzare il censimento delle aree industriali e artigianali, individuando le
specifiche criticità e interventi necessari, per un organico piano di razionalizzazione
ed efficentamento energetico delle stesse attraverso una mirata programmazione
del territorio.
d) Farsi promotori della creazione di un marchio e dei prodotti tipici eugubini e di un
Marchio “sistema edile Eugubino” per il recupero e la ristrutturazione del costruito
vecchio e antico.
e) Promuovere la modifica degli attuali criteri relativi ai trasferimenti agli enti locali, che
vede particolarmente svantaggiati i comuni con grandi territori e relativamente pochi
abitanti, proponendo l’introduzione di parametri combinati (n° abitanti + superficie
territorio) nella distribuzione delle risorse pubbliche, al fine di rendere un’opportunità
ciò che oggi rappresenta invece un fattore di svantaggio.
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f) Preferire, nelle forme previste dalla normativa sui lavori pubblici, l’assegnazione
degli appalti attraverso l’individuazione “dell’offerta economicamente più
vantaggiosa”, rispetto alla devastante prassi del “massimo ribasso” che pone le
imprese in una condizione di difficoltà operative e pessima qualità delle opere.
Promuovere l’adozione di modelli informativi di ultima generazione (BIM) come
elemento di valutazione della qualità dell’offerta tecnica.
g) Adottare una politica fiscale che veda l’impresa come generatrice di ricchezza e
lavoro per la collettività, differenziando le aliquote della TASI tra capannoni e
laboratori in quanto beni strumentali, applicando sugli stessi l’aliquota minima
prevista.
h) Realizzare con il centro per l’impiego, le associazioni, Informa Giovani, SAL, ecc un
sistema di “tutoraggio per l’occupabilità”. Promuovere esperienze di inclusione
sociale ed inserimento lavorativo, in particolare dei giovani e delle fasce deboli.
Collaborare con le diverse realtà scolastiche, d’impresa, del lavoro, all’elaborazione
del “piano dei fabbisogni formativi locali” per promuovere le eccellenze in campo
artistico e culturale, valorizzando opportunità formative di pregio quali il ritorno della
LUMSA e la collaborazione con l’Università di Perugia.
i) Recupero degli antichi mestieri attraverso attività di promozione di consorzi e del
marchio “Gubbio città dell’artigianato artistico” e promozione di piattaforme internet
per la promozione e commercializzazione dei prodotti.
j) Istituzione del polo dell’innovazione “Gubbio2020” come luogo di ricerca e sviluppo
delle nuove forme di lavoro (esempi) attraverso la promozione di pratiche di coworking che punti ad un facile interscambio delle informazioni ed innovazioni
tecnologiche.
Dal punto di vista delle politiche culturali l’azione amministrativa va altresì indirizzata verso
alcuni obiettivi prioritari:
• Un attento lavoro di ricerca e di documentazione sul nostro patrimonio di beni
artistici e culturali finalizzato anche a mirate e periodiche attività espositive;
• Una organica definizione del nostro sistema museale con percorsi didattici dotati dei
più avanzati strumenti tecnologici e con relativi laboratori predisposti per il turismo
scolastico; in seno a questa strategia risulta necessaria una più appropriata e
centrale collocazione delle Tavole Eugubine con il corredo di un articolato progetto
di valorizzazione culturale e di promozione turistica;
• Consolidamento delle manifestazioni artistico – culturali esistenti (Gubbio Summer
Festival in primis), rilancio della stagione al Teatro Romano e ripresa continuativa
della Biennale di arte contemporanea, individuazione di una originale presenza di
Umbria Jazz.
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Unitamente a questi eventi si ritiene quanto mai opportuno riportare, con iniziative
specifiche, l’elaborazione di etica ambientale di TERRA MATER all’attenzione dell’Italia e
del mondo.
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2. AMBIENTE
Riteniamo necessario proporre un diverso approccio alle tematiche ambientali. Da una
corretta gestione del territorio con le sue peculiarità agricole e paesaggistiche, del ciclo dei
rifiuti e delle fonti energetiche, oltre alla minimizzazione degli impatti, possono derivare
risorse economiche e opportunità occupazionali. Il rifiuto, da problema, può diventare fonte
di ricchezza per la città.
2.1. GESTIONE e SMALTIMENTO DEI RIFIUTI.
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a pianificare e ottimizzare la
gestione del ciclo dei rifuiti, mettendo in atto le seguenti azioni prioritarie:
a) riduzione della produzione di rifiuti attraverso azioni di partecipazione e
sensibilizzazione ed educazione. Le politiche di riduzione devono necessariamente
prevedere interventi di informazione e di educazione ambientale sui singoli cittadini
e sulle categorie economiche, in quanto la riduzione di rifiuti dipende in gran parte
dall'adozione di comportamenti corretti e virtuosi da parte di tutte le parti
interessate, dal sistema economico-produttivo, allo stile di vita dei singoli cittadini. Il
coinvolgimento degli studenti sulle tematiche ambientali, la sensibilizzazione
all'interno delle scuole su temi come energia, ecologia e rifiuti, devono essere
ritenuti di fondamentale importanza;
b) aumento della frazione di rifiuti avviata a riciclaggio. Va assolutamente ripensato
l'attuale sistema di gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti, che vede il
Comune di Gubbio soggetto passivo che sostiene soltanto costi a favore di aziende
esterne e non in grado di beneficiare delle potenziali ricadute in termini economicooccupazionali che il ciclo dei rifiuti può generare. È necessario che il Comune di
Gubbio torni a essere il principale soggetto attivo nella gestione del rifiuto
attraverso:
o installazione sul territorio comunale di isole ecologiche funzionali e
sorvegliate, sempre aperte ai cittadini, dove sia possibile conferire qualsiasi
tipo di scarto e rifiuto in forma differenziata;
o introduzione di agevolazioni fiscali per la raccolta differenziata, che potranno
raggiungere con un ciclo ottimizzato anche riduzioni del 20-30% dell'attuale
importo della tassazione sui rifiuti, riservate a: privati cittadini che depositino
rifiuti differenziati direttamente nelle isole ecologiche, attività commerciali,
artigianali, industriali e di servizi che dimostrino il ricorso a un piano interno
di recupero dei rifiuti;
o Ritorno alla gestione pubblica dei servizi ambientali attraverso sviluppo di
forme di cooperazione e consorzio fra comuni per la gestione della raccolta
dei rifiuti e della loro gestione;
o monitoraggio diretto costante dei risultati della gestione del ciclo dei rifiuti,
attraverso l’istituzione di un gruppo di lavoro per lo studio merceologico dei
rifiuti ;
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c) no all'incenerimento dei rifiuti nei cementifici o allo smaltimento tramite qualsiasi
altra forma di combustione: ad oggi infatti non sussistono sufficienti garanzie sulla
provenienza e la qualità dei rifiuti e sui potenziali risvolti sanitari ed ambientali, che
andrebbero stimati attraverso una seria Valutazione di Impatto Sanitario (VIS). A ciò
vanno aggiunte le criticità date dalla concentrazione sul territorio di due impianti
potenzialmente destinati all'incenerimento, dalla carenza di infrastrutture di
trasporto adeguate e soprattutto dall'incompatibilità con una visione strategica di
lungo termine che deve fare del turismo e della valorizzazione delle proprie bellezze
e risorse naturalistico-paesaggistiche, e non dei rifiuti che grazie al riciclaggio
andranno progressivamente diminuendo, il vero punto di forza per garantire alle
future generazioni sviluppo e sostenibilità economica duratura del nostro territorio.
d) attivazione di tavoli congiunti con gli altri territori interessati dalla problematica
dell'incenerimento (Spoleto).
2.2. EFFICIENZA ENERGETICA
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a elaborare il Piano Energetico
Comunale, mettendo in atto le seguenti azioni prioritarie:
a) analisi e razionalizzazione del consumo energetico attraverso:
o Energy management del patrimonio comunale, attraverso la promozione di
modelli informativi per la gestione globale del patrimonio edilizio. Questo
potrà avvenire attraverso una fase di raccolta dei dati energetici relativi alle
utenze “energetiche” del patrimonio comunale e la realizzazione di un
sistema informativo sempre aggiornato. Il sistema prevederà la
programmazione di interventi mirati e la revisione periodica dei contratti di
servizio elettrici e del gas metano al fine di garantire elevati standard
prestazionali ed una aderenza dei prezzi e della qualità dei servizi.
o Innovazione tecnologica nella pubblica illuminazione, dotando gli impianti
delle migliori tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica al fine di
ridurne drasticamente i consumi mantenendo inalterato il comfort luminoso
del sistema viario comunale, attraverso interventi di revamping impiantistico
affidato ad aziende private che operano nel settore energetico (ESCo).
o reinvestimento dei risparmi derivanti dalla razionalizzazione dei consumi,
promuovendo investimenti tramite la creazione di un fondo dedicato
all'efficienza energetica, finalizzato sia all'espansione degli interventi in altri
edifici pubblici (scuole, locali pubblici, etc), sia attraverso la pubblicazione di
bandi comunali rivolti ai privati per il finanziamento di interventi di
efficientamento energetico, riduzione del fabbisogno termico con tecnologie
di isolamento e interventi di realizzazione di impianti per la microproduzione
di energia da fonti rinnovabili (solare termico, solare fotovoltaico e
geotermico) o innalzamento tecnologico degli impianti (cogenerazione e
trigenerazione).
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b) Istituzione di uno “sportello energia” per la cittadinanza e le imprese capace di
fornire indicazioni esaustive su tutto lo spettro di tecnologie, normative, incentivi,
buone pratiche, opportunità finanziarie e di risparmio legate alle energie rinnovabili
e all’uso razionale dell’energia. Un impegno particolare dello Sportello sarà quello di
integrare sempre le misure dedicate alle fonti rinnovabili con quelle finalizzate al
risparmio energetico, che va considerato come risorsa prioritaria per una gestione
sostenibile dell’energia.
2.3. AGRICOLTURA E SPAZIO RURALE
In un territorio vasto ed articolato come quello eugubino l'agricoltura e la manutenzione del
territorio stesso rappresentano due elementi di notevole valore, sia in termini di pregio
ambientale e paesaggistico da valorizzare, sia come potenzialità in termini economici ed
occupazionali. In vista della nuova stagione di fondi europei l'Amministrazione dovrà
essere pronta ad offrire il necessario sostegno perché le opportunità offerte da tali fondi
(Horizon 2020, Piano di sviluppo rurale 2014-2020) possano essere colte al meglio dagli
operatori del settore agricolo e rurale.
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna pertanto a mettere in atto le
seguenti azioni prioritarie:
o garantire modalità e tempi certi per le pratiche amministrative connesse
all'erogazione di fondi europei per le imprese agricole, con particolare
riferimento al prossimo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. Particolare
attenzione sarà rivolta in tal senso ad incentivare e facilitare l'avvio di nuove
attività imprenditoriali in campo agricolo, agroalimentare e forestale;
o attivare interventi di manutenzione programmata del territorio, in un quadro di
accordi con le associazioni di categoria, che consentano di mettere al
servizio dei cittadini le migliori energie dei privati e dell'amministrazione
pubblica. L'ordinaria manutenzione rappresenta una scelta strategica di
politica di governo del territorio. Le stesse risorse, non impegnate in opere
straordinarie, il cui costo può lievitare senza un sufficiente controllo,
potrebbero essere impiegate in attività ordinarie caratterizzate da un più
elevato tasso di impiego di manodopera, con benefici effetti anche sul
versante dell'occupazione e dei consumi. In particolare l'Amministrazione
fornirà tutto il necessario sostegno alla nascita e sviluppo di iniziative
imprenditoriali giovanili impegnate in attività di manutenzione e
valorizzazione del territorio.
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3. URBANISTICA E SVILUPPO DEL TERRITORIO
Riteniamo necessario avviare una nuova stagione urbanistica nella quale il PRG, utilizzato
negli ultimi anni come strumento economico per fare cassa sulle spalle dei cittadini, ritorni
ad avere la sua funzione originaria di programmazione e progettazione della Città,
immaginandone uno sviluppo organico e condiviso che sappia guardare lontano.
Una nuova stagione urbanistica che ridia al Centro Storico l’importanza che merita e che
promuova un’infrastrutturazione, sia in termini di mobilità che di reti tecnologiche, più
adeguata alle esigenze dei cittadini distribuiti sul vasto territorio comunale.
Riteniamo di fondamentale importanza l'introduzione di premialità per il riuso e recupero
dell’esistente e di incentivi per l’adozione di tecniche di efficientamento energetico,
bioedilizia e sostenibilità ambientale.
Riteniamo inoltre essenziale potenziare e dare ulteriore sviluppo al Piano strategico di
Protezione Civile in collaborazione con tutte le istituzioni competenti e con le associazioni
già presenti ed attive nel territorio.
3.1. OTTIMIZZAZIONE PRG
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a realizzare le seguenti proposte:
a) Pubblicazione on-line della documentazione del PRG, consultabile in maniera
trasparente da parte di tutti i cittadini e i tecnici attraverso la creazione di un
Sistema Informativo Territoriale (SIT), che potrà essere utilizzato anche da parte
dell'Amministrazione per ottimizzare la gestione di tutte le pratiche urbanistiche,
tributarie e catastali;
b) Ricognizione dello stato di attivazione degli ambiti di PRG entro i primi 100 giorni
dall'insediamento della nuova Giunta, finalizzata alla predisposizione di norme
tecniche che consentano l'attivazione del PRG parte operativa con un programma
pluriennale, evitando ai cittadini il pagamento di tasse su ambiti non attivabili in
tempi brevi;
c) Revisione delle norme di piano nell'ottica di una semplificazione, eliminando
ridondanze e permettendone una più semplice lettura e comprensione;
d) Revisione dei meccanismi perequativi e analisi dell'utilizzo dei fondi derivanti dalle
monetizzazioni, al fine di destinarli alle indispensabili ed urgenti attività di
manutenzione del territorio e miglioramento del decoro urbano.
3.2. CENTRO STORICO
L'amministrazione che vogliamo promuovere ritiene che il centro storico debba diventare
un luogo di alta qualità della vita dei cittadini Eugubini, dove la modernità funzionale e
l’innovazione tecnologica si integrano e si intrecciano con i valori storici, culturali ed
artistici. Le azioni che si intendono mettere in atto riguarderanno prioritariamente:
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a) Modernità funzionale e innovazione tecnologica da conseguire con:
o adeguate ed efficienti politiche di abitabilità e di manutenzione, decoro,
gestione dell’arredo urbano e della segnaletica;
o adeguamento tecnologico dell'arredo urbano (ad es. colonnine di ricarica per
bici, scooter ed altri dispositivi elettrici ed elettronici);
o politiche di sostegno alle attività commerciali, con particolare attenzione ai
prodotti di qualità ed ai prodotti per la vita quotidiana, ed alla permanenza dei
servizi di base (ad es. studi medici, farmacie, negozi alimentari,…);
o favorire il reinsediamento nel centro storico delle botteghe artigianali storiche
e moderne, anche attraverso la messa a disposizione di locali
dell’amministrazione comunale e la semplificazione dei cambi di
destinazione d'uso dei locali liberi, per realizzare “ la città dei mestieri”;
o sviluppo di luoghi di incontro e di socialità e di spazi aperti ed attrezzati per il
godimento dei beni culturali e del verde, insieme alla valorizzazione delle
sedi di rappresentanza istituzionale;
o programmazione di un sistema di utilizzo dei contenitori storici (edifici
pubblici e privati, chiese, teatro, biblioteca, archivi, musei ...) per
manifestazioni culturali di interesse locale, regionale, nazionale ed
internazionale;
o Mappatura delle strutture ricettive e della ristorazione per una diffusione su
dispositivi mobili e tablet per una maggiore fruibilità ed utilizzo dell’offerta
turistica;
o redazione e rapida attuazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del
centro storico (QSV);
grande attenzione ed impegno per la risoluzione delle situazioni di grave
degrado connesse allo stato in cui versano i due Piani Urbani Complessi (PUC
1 e PUC 2): in particolare, per la ex palestra di San Pietro è nostra intenzione
chiedere una variante al progetto che attraverso un ripensamento della gestione
complessiva dell’intervento permetta l’abbattimento degli elementi più impattanti
della parte antistante la Biblioteca Sperelliana; per quanto riguarda il PUC2
invece è necessario ripartire con una progettazione condivisa con i cittadini e gli
operatori economici per far diventare quella parte di Città un polo attrattore
d’eccellenza.
3.3. MOBILITA’
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a realizzare le seguenti proposte:
o Redazione del piano urbano della mobilità che promuova soluzioni
ecocompatibili (mezzi pubblici elettrici o a metano) e a zero barriere
a) mobilità scolastica:
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o razionalizzazione del sistema di trasporto scolastico pubblico, al fine di
ridurne i costi ed aumentarne i livelli di servizio, attraverso l'ottimizzazione
dei percorsi da organizzare di comune accordo con le famiglie;
o sostegno ed incentivi a forme di trasporto scolastico attuate autonomamente
dalle famiglie stesse con modalità di car-pooling;
o reinvestimento dei risparmi nell'edilizia scolastica e nella riduzione delle rette
scolastiche attuali.
b) mobilità nel Centro Storico:
o progettazione di uno specifico piano di mobilità del Centro Storico che
restituisca al pedone la priorità rispetto ai veicoli a motore, riorganizzi meglio
la sosta ed il transito, riduca i disagi dei residenti, attraverso:
individuazione di percorsi pedonali per ogni via e accesso alle parti
più disagiate con mezzi di locomozione pubblici elettrici e a basso
impatto; regolamentazione controllata del transito e chiusura dei vicoli
al traffico;
individuazione nei parcheggi limitrofi al Centro Storico di zone
riservate ai residenti ed esenzione per gli stessi dal pagamento e dal
disco orario;
chiusura di tratti stradali di particolare interesse (artistico, sociale,
logistico) durante determinati periodi dell'anno, con conseguente
adeguamento della viabilità, da programmare con opportuno anticipo;
o adozione di un regolamento per la distribuzione delle merci nel Centro
Storico che individui i giorni e gli orari più adatti al carico/scarico, evitando le
fasce più affollate, in modo da ridurre i disagi a cittadini e turisti.
c) redazione di un piano comunale per l'abbattimento delle barriere architettoniche
o revisione dell'arredo urbano preesistente per cercare di rendere accessibili
luoghi di interesse artistico, culturale, nonché edifici che ospitano uffici
pubblici;
o creazione di una guida di Gubbio rivolta a cittadini e turisti che contenga i
percorsi accessibili ai disabili;
o sensibilizzazione sulla tematica attraverso specifiche iniziative in materia,
coinvolgendo in particolare le scuole.
d) mobilità ciclabile e pedonale
o realizzazione di piste ciclabili e pedonali e messa in opera di specifica
segnaletica orizzontale e verticale sulle principali direttrici di spostamento nel
Capoluogo e nel territorio per aumentare i livelli di sicurezza e sensibilizzare
la popolazione verso forme di "mobilità dolce".
o incentivazione e valorizzazione del turismo cicloamatoriale.
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e) manutenzione del patrimonio stradale, affidamento a personale specializzato
(ricorrendo ad aggiornamento professionale specifico del personale interno o a
ditte esterne) del servizio di monitoraggio e manutenzione delle condizioni delle
pavimentazioni stradali.
3.4. RETI TECNOLOGICHE
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a realizzare le seguenti proposte:
a) ricognizione dello stato di diffusione ed efficienza delle reti tecnologiche per la
risoluzione delle criticità più urgenti;
b) redazione di un piano di programmazione pluriennale degli interventi, garantendo il
coordinamento tra i diversi Enti Gestori e riducendo così i costi di intervento.
a. Promozione di un sistema informativo per il controllo e programmazione degli
interventi sulle reti di adduzione e di smaltimento (acqua, luce, gas, telefono,
fontane, fognature …),
b. appropriata forma e grado di illuminazione delle vie, degli spazi pubblici e
degli edifici storici.
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4. SOCIALE E SANITA’
4.1. SOCIALE
Il messaggio che si vuole lanciare è quello di ricercare un nuovo fondamento morale del
welfare.
Non può esistere benessere senza coesione sociale ed è proprio attraverso un’effettiva
sinergia tra servizi pubblici professionali, partnership con il privato sociale e
corresponsabilità sociale dei cittadini, che si può sviluppare sul territorio la prevenzione del
disagio e la promozione del benessere.
L’obiettivo a cui tendere per affrontare tutte le problematicità che la nostra società esprime
è quello di un modello di amministrazione condivisa e partecipata. Per raggiungerlo è
necessario operare sia sulle strutture dell’amministrazione comunale sia su i meccanismi
di coinvolgimento dei cittadini, realizzando esperienze di gestione partecipata.
L’obiettivo è quello di un patto nella comunità per fare rete e costruire una città solidale.
I servizi tradizionali non sono sufficienti a rispondere a tutti i bisogni dei cittadini che
sempre più spesso esprimono fragilità invisibili e vulnerabilità che rischiano di rimanere
inascoltate fino a deflagrare in tardive e drammatiche invocazioni di aiuto alle quali si
riesce a rispondere solo in maniera emergenziale.
Le Criticità a cui occorre trovare risposta sono molteplici e derivanti da trasformazioni
sociali ed economiche che hanno portato anche ad una significativa estensione dell’
utenza che chiede di poter uscire dal disagio. Ci troviamo di fronte a difficoltà economiche
e occupazionali, il conseguente impoverimento delle famiglie, malcontento,conflittualità,
aumento delle dipendenze, isolamento sociale e non solo. Dobbiamo essere pronti a
questa nuova sfida creando una comunità consapevole e solidale, attraverso una rete tra
associazioni laiche e religiose, privati, cittadini. E’ indispensabile attivarsi per attingere
quanto più possibile ai fondi della Comunità Europea (Fondo Sociale Europeo 2014-2020)
per sostenere gli interventi utili a migliorare la qualità della vita.
Sul territorio, oltre alle nuove emergenze dettate dalla condizione socio-economica,
restano pur sempre presenti quei soggetti che già stanno avendo delle risposte ma che
vanno comunque mantenute e potenziate: minori, giovani, anziani, disabili e loro famiglie;
tutte quelle fasce deboli emergenti (immigrati di prima e seconda generazione) a cui va
assicurata pari dignità e opportunità, promuovendo politiche di integrazione delle comunità
di immigrati insediate nel territorio comunale.
In particolare ci si prefigge la finalità di definire un piano di intervento per le politiche
giovanili che, da un lato, incentivi il dialogo tra Istituzioni e giovani e, dall’altro, esalti il
protagonismo delle nuove generazioni, individuando il giusto terreno dei bisogni, delle
aspettative, dei progetti.
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Sono necessari interventi congruenti con azioni sussidiarie e sociali nell’ ottica della
promozione di capitale sociale primario e secondario.
Va perseguita la verifica dei bisogni e della soddisfazione dell’utenza partendo da una
maggiore integrazione fra: utenza –servizi – operatori.
Più la comunità è estesa più sarà forte la rete possibile per cui è utile allargare gli orizzonti
e pensare in termini di Zona Sociale.
4.2. SANITÀ E SISTEMA SOCIOSANITARIO
La prossima Amministrazione, in vista dei processi di razionalizzazione che riguarderanno
a livello regionale la riorganizzazione delle reti assistenziali sia territoriali che ospedaliere,
pur tenendo conto della grave situazione economica, dovrà vigilare perché non venga
ridotta l'offerta dei servizi a tutela della salute dei propri cittadini.
Trasformazione dei posti letto di medicina e chirurgia in RSA
Il nuovo assetto delle aziende sanitarie locali umbre, previsto dalla legge regionale
18/2012, ha comportato la necessità di riorganizzare e potenziare la rete assistenziale
integrata. Infatti, ad una maggiore appropriatezza del ricovero ospedaliero, con riduzione
dei tempi di degenza e dei posti letto per pazienti acuti, corrisponde la necessità di creare
servizi di livello e intensità assistenziale intermedia, capaci di garantire l'integrazione e la
continuità delle cure tra il livello ospedaliero, territoriale e domiciliare.
Entro giugno 2014 saranno attivati 14 posti letto all'ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino di
RSA (Residenza Sanitaria Assistita); il funzionamento di tale struttura ha richiesto anche
l'incremento di sette posti di operatore socio-sanitario e di un infermiere professionale.
Questo tipo di assistenza all'interno degli ospedali non dovrà significare trasformare i
presidi ospedalieri della rete dell'emergenza in ospedali di comunità, dovrà rappresentare
invece una concreta opportunità per gestire in modo più appropriato il ricovero
ospedaliero, liberare risorse e rendere più efficiente l'offerta assistenziale continuativa in
tutte le fasi della malattia della persona. L’esigenza di avere posti letto di RSA è correlata
con la presenza, nel nostro territorio, di un indice di vecchiaia più elevato che nel resto
della provincia di Perugia, infatti da noi ogni 100 giovani ce ne sono 179 di anziani (in
Italia 151,4, Perugia 173,4) ma soprattutto ci sono il 13,1% di ultra settantacinquenni. Con
l’aumento dell’età aumentano le patologie cronico-degenerative e le malattie mentali,
responsabili della maggior parte delle disabilità.
Nel presidio ospedaliero di Gubbio per garantire i 14 posti di RSA saranno riconvertiti 6
posti letto di medicina generale e 8 posti letto di chirurgia generale.
Ai fini di una razionalizzazione organizzativa che non penalizzi l'offerta dei posti letto per
acuti in chirurgia, devono essere attivati posti di Week Surgery (attivi dal lunedì al
venerdì).
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Tale azione risulta coerente con quanto previsto dagli standard nazionali sul numero di
posti letto per acuti pari al 3 per mille corrispondente a 170 posti per il nostro presidio che
attualmente ne ha in dotazione 136.
Dipartimento emergenza urgenza (DEA) 1° livello e n omina del Primario
La copertura di questa figura apicale da troppo tempo vacante è fondamentale, per il
nostro ospedale, in quanto il Dipartimento di Emergenza con la rianimazione è quello che
consente al nostro presidio di garantire le branche specialistiche della chirurgia e della
medicina. Questa è la vera battaglia per evitare che il nostro Ospedale venga
declassificato ad ospedale di comunità e per continuare a far rimanere aperto il Punto
Nascita, per il quale si potrebbe prevedere la chiusura se ci si allontana troppo dai 500
parti all’anno, proprio perché nel presidio di Gubbio-Gualdo è presente il dipartimento per
l’emergenza ed urgenza.
Si evidenziano inoltre delle criticità in merito all’accesso dei cittadini ai servizi ambulatoriali
presso l’Ospedale, in termini di tempi di attesa, poiché non c’è corrispondenza tra l’orario
indicato sulla ricetta e l’orario in cui si viene visitati. Al tempo della informatizzazione a
tutto questo si potrebbe ovviare con una adeguata comunicazione tra servizi addetti alla
prenotazione (CUP o farmacie) e ambulatori in cui vengono fornite le prestazioni. La
comunicazione tra reparti, tra degenze e poliambulatori, tra medici di medicina generale e
medici ospedalieri, da anni auspicata, è uno degli obiettivi che non costerebbe nulla, ma
che produrrebbe risparmi nella spesa aumentando la qualità degli interventi.
In ultimo un’ Amministrazione Comunale che tuteli la salute dei propri cittadini dovrà
vigilare che gli Ospedali di elevata specializzazione, come può essere per il nostro
territorio l’Azienda Ospedaliera di Perugia, per il mantenimento dei quali viene destinata
una parte della quota sanitaria di ciascun cittadino, assolvano in modo adeguato al loro
ruolo di Poli di eccellenza, in collegamento con il resto della rete sanitaria ospedaliera e
del territorio.
Accorpare nell’ex Ospedale tutti i servizi distrettuali
Dopo l'apertura nel 2008 del nuovo ospedale di Branca, alcuni dei servizi distrettuali tra cui
il Centro di Salute, il Consultorio, i servizi di riabilitazione adulti e età evolutiva, il servizio
odontoiatrico ecc, hanno trovato la loro sede nel vecchio ospedale di Piazza 40 Martiri.
Occorre ora completare l'operazione per realizzare la Casa della Salute inserendo al suo
interno il servizio psichiatrico e quello per le dipendenze. Tale misura, anche se parziale
rispetto al riutilizzo completo dell’Edificio, completerebbe il riaccorpamento agevolando,
anche dal punto di vista logistico, le necessarie integrazioni tra i servizi del territorio.
Riporterebbe inoltre all’interno del Centro Storico una, anche se parziale, forma di
rivitalizzazione
Inoltre dovrà essere realizzata con i Medici di Medicina Generale la "medicina di
iniziativa" quale modello assistenziale di gestione delle malattie croniche (diabete,
ipertensione, BPCO e scompenso cardiaco) che non aspetta il cittadino in ospedale
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(sanità di attesa), ma gli “va incontro” prima che le patologie insorgano o si aggravino,
garantendo quindi al paziente interventi adeguati e differenziati in rapporto al livello di
rischio, puntando anche sulla prevenzione e sull’educazione.
L’offerta dei Servizi distrettuali, che ricomprende tutti i servizi rivolti alle diverse fasce di
popolazione e ai diversi livelli di non autosufficienza all’interno del nostro territorio si è
finora caratterizzata per essere diversificata in funzione dei bisogni della popolazione,
completa nei diversi livelli assistenziali ed in rete tra servizi territoriali ed ospedalieri,
sanitari e sociali. Ne sono una dimostrazione insieme ai servizi domiciliari le strutture di
accoglienza diurna a favore di anziani, disabili e persone con problemi di salute mentale
che hanno fortemente ridimensionato il fenomeno della istituzionalizzazione. Permane la
necessità di un mantenimento e potenziamento dei servizi per disabili con particolare
attenzione all’attivazione del servizio comunità-alloggio, rivolto a persone disabili prive di
rete familiare o con genitori non più in grado di provvedere alla loro cura. Negli ultimi anni
il consolidamento di tali servizi è stato dato dal Piano Regionale Integrato per la Non
Autosufficienza (PRINA) che ha aumentato il finanziamento a partire dal 2009 con fondi ad
hoc per tali servizi.
La futura amministrazione comunale dovrà impegnarsi per mantenere e consolidare il
livello dei servizi a tutela delle fasce più deboli del nostro territorio.
Sul versante dei servizi psichiatrici va mantenuta l’attuale modalità di lavoro in rete e per
progetti specifici che garantisce l’integrazione con gli altri servizi sociosanitari e la
partecipazione di utenti e familiari e delle associazioni di volontariato.
Infatti l’attuale situazione socioeconomica e la scarsità di risorse, accompagnata a una
modificazione delle patologie e a una grave carenza della rete sociale di riferimento rende
imprescindibile lavorare in gruppo, interagendo con le risorse della società civile e delle
istituzioni locali, promuovendo vari progetti per favorire una cultura alternativa a quella
della separatezza e della discriminazione, e per contribuire alla creazione di una cultura
dell’incontro, della corresponsabilità, del fare assieme.
Tale approccio andrebbe maggiormente sviluppato anche per i servizi rivolti alle
dipendenze.
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5. INNOVAZIONE, EFFICIENZA e FONDI EUROPEI
E’ indispensabile e non più rimandabile il ripensare la nostra città in termini di “smart city”
(“città intelligente”). La città intelligente (dall'inglese smart city) è un insieme di strategie di
pianificazione urbanistica tese all'ottimizzazione e all'innovazione dei servizi che mette in
relazione le infrastrutture materiali delle città con il capitale umano, intellettuale e sociale,
grazie all'impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità,
dell'ambiente e dell'efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e
soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a realizzare le seguenti proposte:
a) rimettere il cittadino al centro della cosa pubblica e rimodulare e riqualificare la
pubblica amministrazione in base alle esigenze dell’individuo:
o riorganizzazione degli uffici tecnici in base alle attuali esigenze;
o potenziamento degli uffici per ricerca dei fondi di sviluppo (europei, regionali,
…);
o premiando il merito dando obiettivi ad inizio anno chiari e inequivocabili sui
quali valutare l’efficienza e la professionalità dei singoli dipendenti pubblici, in
particolare per i dirigenti per i quali non è possibile pensare che tutti gli anni
possano raggiungere sempre il massimo del loro stipendio variabile;
o creando un vero e proprio Ufficio di Relazioni con il Pubblico (URP),
efficiente e capace che sia in grado di guidare il cittadino fra i meandri della
burocrazia comunale grazie anche a procedure ben delineate che evitino agli
utenti file inutili, la compilazione di documenti doppi, il continuo andirivieni fra
un ufficio e l’altro;
o adeguando le infrastrutture della macchina comunale alle nuove frontiere
della “città intelligente”, con un PRG pubblicato on line interrogabile da
singoli cittadini o uffici professionali, un sito comunale rinnovato con una
piattaforma per i pagamenti dei tributi on line, utilizzando in modo realmente
efficace i sistemi di gestione e di informatizzazione per incrociare i dati di
catasto, tributi e PRG, o ancora favorendo il contatto tra cittadino e pubblica
amministrazione con un canale diretto per ricevere informazioni dagli utenti.
o piena attuazione a quanto previsto dalla legge in materia di trasparenza
dell’attività amministrativa e di pubblicazione dei dati
b) ripensare la pubblica amministrazione come strumento che faciliti e agevoli le
diverse espressioni delle nostre eccellenze:
o favorendo la riqualificazione degli antichi mestieri, stimolando le associazioni
di categoria alla creazione del “Marchio Edile Eugubino” e dando vita
all’Università delle Arti e Mestieri;
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o creando moltiplicatori virtuosi per incrementare il turismo di relazione e di
ritorno, valorizzando le peculiarità del territorio con iniziative che consolidino
relazioni durature, che possano garantire flussi mirati e continui;
o creando un incubatore di start-up legate al turismo, alla filiera dell’artigianato,
dell’agroalimentare, che attragga idee e startupper da tutta Italia e non solo,
destinando a tale scopo immobili non sfruttati del Comune o in alternativa
spazi non locati di privati con bandi misti pubblico e privato in cui
l’amministrazione rinuncia alla riscossione dei tributi sull’immobile ed in
cambio il privato da in locazione gratuita lo stesso ai giovani imprenditori;
o favorendo la digitalizzazione delle PMI attraverso la formazione delle
competenze digitali ed il tutoraggio per lo start up, introducendo la Carta dei
Servizi Digitali per le imprese al fine di ridurne effettivamente gli oneri
burocratici attraverso la semplificazione degli adempimenti amministrativi;
c) in attesa dello sblocco dei pagamenti della PA, il Comune si fa garante del
pagamento dei debiti alle aziende tramite lo strumento della certificazione del
credito. Ciò è possibile se ripensiamo anche il sistema di finanziamento della
macchina burocratica:
o revisione sostanziale del documento di bilancio finalizzata ad una maggiore
intelligibilità dello stesso per dare trasparenza all’azione dell’amministrazione
comunale; bisogna eliminare voci di spesa che non vengono mai alimentate
da anni, esplodere voci di spesa generiche che invece accorpano movimenti
contabili di notevole importanza. Concludendo l’iter con la pubblicazione su
internet in una forma chiara e interrogabile dal singolo cittadino.
o impegno formale per non aumentare il livello di tassazione globale ed una
rimodulazione su base di fasce di reddito più puntuali ed efficaci, per
sgravare le fasce più basse e di conseguenza più esposte alla grave crisi
che stiamo vivendo.
o spending review della macchina comunale per individuare sacche di
inefficienza, riorganizzare e rimodulare sulle attuali necessità del cittadino la
struttura comunale, andando così a reperire fondi e possibilità che devono
essere reinvestiti per creare un volano di lancio per lo sviluppo economico e
per il lavoro. In questo senso si può pensare di rivedere il sistema di gestione
dei trasporti scolastici; ridurre i costi del servizio postale potenziando l’uso
della PEC (posta elettronica certificata); ridurre le spese vive di luce,
riscaldamento e pulizia degli uffici riorganizzando la geografia dei locali
comunali, concentrando invece che disperdendo su tutto il territorio
comunale i vari dipartimenti ed uffici (es. uff. protocollo e uff. ambiente
trasferiti vicino agli uffici tecnici nei locali dell’ex ospedale); inoltre rivedere
l’impianto di illuminazione pubblica, ottimizzare il sistema di recupero e
trasporto dei rifiuti e molto altro ancora.
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o revisione dell’anagrafe del patrimonio comunale, andando ad individuare
quali sono le proprietà non strategiche ed appetibili per il mercato, facendo
finalmente una vera e seria politica di alienazione del patrimonio;
o favorire l’utilizzo degli strumenti della programmazione europea, mediante la
costituzione di un apposito ufficio dedicato al reperimento dei fondi europei,
attraverso un’azione di sistematica informazione, coinvolgimento e sostegno
delle imprese e delle loro associazioni di rappresentanza, per far arrivare
progetti e risorse sul nostro territorio.
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6. TURISMO E CENTRO STORICO
Il turismo dovrà rappresentare un volano economico di assoluto rilievo, capace di esaltare
l’eccellenza del centro storico e di valorizzare l’intero territorio. Il turismo, in questa ottica,
dovrà diventare fine e mezzo della rinascita economica e culturale della città.
L’amministrazione che vogliamo promuovere si impegna a realizzare le seguenti azioni:
a) Istituzione assessorato allo sviluppo economico e al turismo: una visione di sviluppo
economico e imprenditoriale, che veda il turismo come asset principale dello
sviluppo. La macchina amministrativa deve tener presente ciò in ogni atto che
compie e nella gestione dei servizi.
b) Costante e sinergico coinvolgimento degli operatori: la scarsità di risorse non dà
margine di errore. Va ricostituito un patto forte con gli operatori e con i cittadini tutti,
valorizzando solo politiche di ampio respiro, facendo più possibile massa critica,
anche su azioni minime e a costo zero, praticabili da subito.
c) Partire dalle risorse a “costo zero”: tutelare e valorizzare le risorse del territorio per
dare vita ad un piano di sviluppo quantomeno decennale: il patrimonio storico
artistico architettonico, il patrimonio paesaggistico e ambientale, il folclore e
tradizioni, l’artigianato, la qualità della vita e delle relazioni.
d) Utilizzare la “Gubbio Cultura” in ottica di promozione e servizi turistici: sempre in
ottica di reperimento risorse, definire una precisa sinergia operativa fra Servizio
Turistico Territoriale e la municipalizzata e valutare la possibilità di reinvestire parte
degli utili della “Gubbio Cultura” nella promozione turistica.
e) Rendere Gubbio una città a misura di turista: la visita a Gubbio è spesso
incidentale, non pianificata o di riempitivo. La necessità è dunque catturare tutti i
flussi, partendo da azioni minime, alle quali affiancare una progettualità di lungo
termine che ha però bisogno dei suoi tempi. Una riqualificazione dei servizi di
accoglienza passa da:
o Parcheggi (mappatura e indicazione mirata parcheggio/visita/evento)
o Piani del traffico flessibili in base al periodo, agli eventi, opportunamente
comunicati e veicolati agli specifici target turistici
o Dare immediata riconoscibilità dei servizi rivolti all’informazione del turista,
pensando ai diversi target, sia una volta che il turista è in loco (indicatori,
accoglienza di contatto, etc), sia quando pianifica la visita, (web, ufficio
stampa, PR, marketing territoriale etc.)
o Riqualificare i sistemi di informazione sui servizi di base
o Iniziative ad hoc su accoglienza di contatto nei punti di accesso alla città
o Esempio: creare sinergie con l’Università, o situazioni che comunque
coinvolgano i giovani, per utilizzare studenti, e non, per servizi di accoglienza
di base, offrendo in cambio crediti formativi, corsi di formazione (piccoli infopoint nei parcheggi principali, personale
di servizio informazioni
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o
o
o
o
o
o
“riconoscibili” nelle vie principali, copertura di orari particolari di musei e
servizi come gli ascensori)
Adeguare orari e servizi alle stagionalità, alle esigenze dei flussi turistici e
degli specifici target
Migliorare la “TurisCard” (una card tipo “sky-pass” che integri biglietto unico
musei e altri accessi, scontistiche, parcheggi, trasporti, servizi integrati, con
sistemi di tracciamento e database per azioni di marketing successive,
meglio ancora se in grado di coinvolgere un territorio più ampio)
Calendarizzazione integrata (entro novembre di ogni anno, per l’anno
successivo) di eventi e iniziative d’interesse turistico e culturale, anche con
un Tavolo delle associazioni che sviluppano iniziative d’interesse (pro-loco,
ass. culturali, altri enti etc.)
programmare una gestione del territorio nell’ottica dell’accoglienza del turista
settimane della creatività in cui concentrare tutte quelle iniziative di carattere
artistico-culturale promosse da associazioni, giovani artisti (che chiedono il
contributo e il patrocinio del comune) per convogliarle all’interno di un unico
contenitore per fare una adeguata massa critica (2 o 3 all’anno).
mettere in rete servizi e offerte già esistenti: creare pacchetti e guide di
servizi per target specifici (turismo scolastico, turismo “don matteo”, turismo
terza età, turismo gastronomico, etc.)
f) Rendere Gubbio una città a misura di turista disabile: offrire al turista con disabilità
una mappatura dei servizi, dei percorsi e delle visite praticabili, da coordinare con
un piano generale di abbattimento delle barriere architettoniche che va
parallelamente strutturato.
g) Politiche di promozione integrata ed extra-territoriale: Gubbio deve farsene
ispiratore, promotore e portavoce in una logica di apertura sempre maggiore.
o temi di sviluppo promozionale a lungo termine: le tavole eugubine e la storia
degli Umbri, Gubbio terra di San Francesco, la Gola del Bottaccione.
o circuiti nazionali e internazionali: città medioevali, città del duca d’Urbino,
circuiti legati all’ambito religioso, circuiti legati all’artigianato artistico, circuiti
legati all’enogastronomia, opportunità offerte da EXPO 2015 e dalla
candidatura Perugia-Assisi Capitale Europea della Cultura 2019.
o fascia appenninica umbro-tosco-marchigiana: attività sportivo/ricreative (bike,
trekking, escursionismo, speleo, volo), agriturismo - wellness – relax, arte e
architettura, turismo religioso, turismo scolastico.
o politiche di integrazione di offerta e di servizi a livello regionale: tessere
servizi, trasporti, booking.
o turismo sociale: le caratteristiche ambientali del nostro territorio sono adatte
per sviluppare anche il turismo cosiddetto sociale (anziani, diversamente
abili, mondo della salute mentale)
h) Tutela delle unicità del territorio: costante monitoraggio e attenzione allo
sfruttamento, da un lato, ed alla valorizzazione, dall’altro, dei “marchi” che danno
riconoscibilità a Gubbio in tutto il mondo.
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i) Ridurre il peso delle imposte e favorire lo sviluppo d’impresa nel settore turistico:
promuovere azioni di sviluppo o investimenti degli operatori vecchi e nuovi: tasse di
scopo, sgravi fiscali, deroghe al piano regolatore, riduzione degli iter burocratici,
incentivi o sistemi premianti per la riqualificazione edilizia delle strutture, sinergie
per la riqualificazione della promozione e della comunicazione.
j) Progettare insieme a tutto il sistema degli operatori grandi eventi di richiamo
internazionale: non semplici meteore, ma che siano calibrati anche sul sistema
ricettivo e di accoglienza, che dunque prevedano una progettualità di alto livello e
che siano frutto di un fare sistema ampio, che attragga investimenti e garantisca
flussi che permettano sostenibilità economica agli operatori.
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