consumatori edizione reno n°4 maggio 2014 il mensile dei soci coop STOP AGLI OGM, È L’ORA DELLE SCELTE Una strada che all’agricoltura italiana non serve. Anche Coop chiede a Governo e UE di intervenire per dare certezze ai consumatori 42 Silla, la storia si ripete Seconda inaugurazione quattordici anni dopo per il supermercato montano che è stato ampliato e rinnovato. Un occhio di riguardo al risparmio energetico e al comfort della spesa Ogni istante qualcosa in più 1 cent Più SMS & chiamate • gratuiti verso i numeri di rete fissa e i numeri CoopVoce • a 1 cent al minuto verso tutti CHIAMATE E MESSAGGI A 1 CENT VERSO TUTTI. Senza scatto alla risposta 2€ a settimana Web 1 Giga a 3€ al mese o Web 2 Giga a 5€ al mese Passa a CoopVoce dal 14 aprile al 1° giugno 2014 Scopri le offerte CoopVoce su www.coopvoce.it Condizioni della promozione. 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Ma governo e UE devono definire un quadro di norme certe DI MARCO MANZOLI 44 Fanep, l'eccellenza in pediatria DI DANIELA DALPOZZO 14 Risparmiare energia in casa Dal frigo alla lavatrice, dal forno al condizionatore: un po' di consigli per ridurre i consumi, spendere meno e aiutare l'ambiente 20 La voglia di vacanza 48 "Fa la spesa giusta" tutto l'anno DI ALICE MUNERATO 51 La sagra della Badessa DI ALESSANDRA GIOVANNINI Nonostante la crisi e con i tanti cambiamenti imposti da internet gli italiani provano a difendere il loro desiderio di viaggiare Coop Reno Telefono 051.8906011 www.coopreno.it 4 Lettere a Consumatori 6 Ogm? A noi non servono DI DARIO GUIDI 11 La vignetta DI ELLEKAPPA 14 Risparmiare energia DI SILVIA FABBRI 25 Tiroide, conoscere per prevenire 17 Rifiuti da smaltire Varietà a tavola 13 Pane perduto 26 L'intimo Coop è nuovo 28 La bicicletta DI HELMUT FAILONI DI MARIO TOZZI 23 DI EUGENIO DEL TOMA che non ti fa sudare DI CLAUDIO STRANO D I MASSIMO MONTANARI 30 Fantasie tra risotto e scaloppine 34 Marche da scoprire DI GIUSEPPE ORTOLANO 36 VenTo ciclabile DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO libri e dischi 36 Mostre, Intervista ad A. Baraldi DI G. OLDRINI E P. PACODA Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected] Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10 Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena) Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296 Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio. Consegnato alle poste a partire dal 00/00/2013. Il numero di aprile è stato stampato in 2.120.452 copie Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale consumatori maggio 2014 4 L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è: redazione Consumatori, Viale aldo Moro, 16, 40127 bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected] Coop, prodotti senza sfruttamento Ho visto un servizio Tv sullo sfruttamento dei lavoratori asiatici che producono vestiti che poi vengono venduti con marchi famosi qui da noi. Coop come si comporta? Renata veRRi - anzola (bo) Risponde Claudio Mazzini responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia: Relativamente alle inadempienze sul piano della sicurezza e dell'eticità di alcuni grandi gruppi italiani ed europei rispetto alle lavorazioni in alcuni stabilimenti di paesi dell’estremo oriente, evidenziate recentemente da una trasmissione televisiva, possiamo dire che Coop, in questi difficili contesti, opera da anni applicando criteri rigorosamente ispirati ai valori cooperativi. Coop è attiva in estremo oriente attraverso il proprio consorzio di acquisto “Coop Global Sourcing Ltd". CGS ha il compito di selezionare e di controllare i fornitori e i prodotti, e di effettuare per conto di Coop, prima della spedizione, prove di laboratorio e conformità sui prodotti. Nel processo di acquisto, essendo la responsabilità sociale parte fondamentale delle attività di scelta e controllo dei fornitori, si è definito un codice di comportamento che tutti i fornitori sono tenuti a condividere, sottoscrivere e rispettare. Inoltre i fornitori sono sottoposti preventivamente a controlli sul rispetto dei diritti del lavoro e della sicurezza. I controlli vengono effettuati da Enti di Controllo accreditati, che applicano standard internazionali. Solo quando il fornitore riceve un giudizio positivo entra nella lista dei fornitori. Solo allora, sul packaging del prodotto ordinato e successivamente importato viene apposta la dicitura “Il prodotto è realizzato da aziende impegnate a rispettare i diritti dei minori e Più Mosto, Più Gusto. Aceto Balsamico Fresco e Aromatico Aceto Balsamico da uve biologiche L’Aquila Bronzo identifica la presenza di almeno il 35% di mosto d’uva. L’Aquila Oro identifica la presenza di almeno il 55% di mosto d’uva. ideale per ideale per PIATTI FREDDI PIATTI CALDI Maestri Acetieri da 125 anni. Aceto Balsamico Alta Densità Naturale L’Aquila Platino identifica la presenza di almeno il 65% di mosto d’uva. ideale per PIATTI GOURMET 5 dei lavoratori”. Su alcune aree particolarmente critiche del Far East, come Pakistan e Bangladesh, Coop ha da tempo intensificato il presidio sulla sicurezza degli impianti, scartando alcune aziende proprio per i mancati adempimenti che sono stati riscontrati. Per quanto riguarda i controlli, in primo luogo vengono verificate la certificazione CE (di conformità europea) e la presenza del relativo marchio, che attestano la conformità alle direttive comunitarie e che garantiscono ai consumatori che il prodotto abbia le necessarie caratteristiche di sicurezza d’uso. Ogni singolo articolo viene poi analizzato e ricontrollato da Coop Global Sourcing, sia dal punto di vista tecnico (esami e controlli di laboratorio) che documentale. Sui prodotti importati direttamente da Coop viene inoltre effettuato da CGS un controllo aggiuntivo prima della spedizione. Questo vale per tutti i prodotti elettrici (piccoli elettrodomestici, utensileria elettrica, audio, e ornamenti natalizi), per il giocattolo, per i prodotti destinati a venire a contatto con alimenti. I giocattoli in plastica morbida destinati ai bambini di età inferiore a tre anni vengono analizzati per rilevare l'eventuale presenza di ftalati fin dal 1998, ovvero da quando Coop ha scelto di eliminare totalmente su tutti i prodotti per la prima infanzia queste componenti. A tutto ciò si aggiungono i controlli effettuati direttamente sui prodotti prelevati dai punti vendita al fine di verificare la conformità completa dei prodotti alle nor- mative vigenti. Complessivamente, sui prodotti non alimentari di importazione, nel corso del 2013 sono stati 38 i fornitori controllati, 142 le referenze analizzate e oltre 1400 le analisi. il tè abbinato ai cibi Il tè, oltre che apprezzato come semplice bevanda, può essere abbinato a cibi? Renza baRavelli - MondoVì Sono presenti sul mercato tantissime tipologie di tè che possono accompagnare le varie portate del pasto come l'acqua e il vino: i tè verdi più delicati sono assimilabili ai vini bianchi e si possono accompagnare al pesce e a pietanze leggere. I tè fermentati, più speziati e dalle note calde, si abbinano bene ai piatti saporiti a base di carne come i vini rossi; infine i tè leggermente acidi accompagnano i piatti grassi equilibrandone il gusto. Le rispondenze fra cibi e varietà di tè possono essere dettate anche da assonanze aromatiche, come l'abbinamento del tè all'arancia con i dolci alla crema oppure un tè affumicato usato per accompagnare formaggi. Infine per risolvere il dilemma latte o limone: i tè verdi e quelli bianchi non vogliono nè l'uno nè l'altro mentre il nero ama il latte. Il limone invece altera il gusto del tè e, secondo le regole, sarebbe meglio evitarlo... Benessere in Slovenia -15 % MINI VACANZE Vale fino al 24/06/2014 DI SCONTO sui tutti i trattamenti del centro massaggi e bellezza “Hiša na travniku” Prezzo in Euro: 1 x mezza pensione a persona (minimo 2 notti) HOTEL PARK *** già a partire da 35,90 € HOTEL VITA **** già a partire da 39,90 € FIRST MINUTE ESTATE - già a partire da 39,90 € a persona 1 x mezzapensione, hotel Vita****. First minute valido fino al 06/06/2014 con il pagamento del 50 % d’acconto. Terme Dobrna, Dobrna, Slovenia t: 00386 3 78 08 110 / e: [email protected] www.terme-dobrna.si ALL INCLUSIVE ESTATE - già a partire da 225,00 € a persona 3 x all inclusive, hotel Vita****. 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Una crescita costante e impressionante che, nonostanl'Expo 2015, una grande te gli investimenti miliardari e la manifestazione che vedrà presenti quasi tutti i paesi del mondo e che diffusione in un numero sempre sarà dedicata al tema "Nutrire il più alto di paesi (ora siamo a quopianeta". In vista di questo ta 27), non ha impedito il consoappuntamento davvero lidarsi di un forte movimento di straordinario, di cui Coop sarà uno opinione pubblica che agli Ogm dei protagonisti (con una propria è decisamente contrario. Alle prepresenza diretta), come rivista, abbiamo iniziato a proporvi una occupazioni iniziali sulla salubrità serie di articoli che provano ad di questi prodotti, si sono sommaaffrontare le complesse te nel corso del tempo obiezioni problematiche legate proprio al concentrate sull’impatto ampiù tema del cibo e della sua produzione, sia in chiave mondiale che più locale. bientale, sulla loro difficile coesistenza con le altre coltivazioni e Questa è la seconda puntata. di dario guidi Verso l'Expo 2015 soprattutto su un modello di agricoltura nemica della biodiversità e tutta incentrata su colture monoprodotto di grandi estensioni e su investimenti miliardari in mano a poche multinazionali, che sono le proprietarie dei brevetti (ovvero delle sementi). Eppure i pro-Ogm hanno sempre difeso questi nuovi prodotti come nuova frontiera della ricerca scientifica e come opportunità nella lotta alla fame, perché meno costosi, capaci di resistere a insetti e tolleranti agli erbicidi, oltreché assolutamente privi di rischi per la salute umana. Nel rapporto 2013 dell’Isaaa (l’associazione internazionale che sostiene e promuove il biotech) si evidenzia il risparmio (in 18 anni), grazie agli Ogm, di 497 mila tonnellate di agrofarmaci e un incremento del valore della produzione agricola per 116,9 miliardi di dollari. continua a pagina 8 > consumatori maggio 2014 7 Il Tar chiude la porta agli Ogm La sentenza conferma il blocco delle coltivazioni. Ma da Governo e UE servono scelte definitive In Italia non si possono coltivare Ogm. L'attesa sentenza del Tar del Lazio, contro un agricoltore friulano che aveva aperto la causa, è arrivata, confermando il divieto fissato dal decreto governativo firmato nel luglio 2013 dai ministri dell'ambiente, dell'agricoltura e della salute. La notizia è stata ovviamente salutata con grande soddisfazione dalle associazioni ambientaliste come Legambiente, Wwf e Greenpeace, da associazioni del mondo agricolo come Coldiretti e tanti altri. La sentenza non è comunque la chiusura definitiva della vicenda. Oltre al già annunciato ricorso al Consiglio di Stato da parte dell'agricoltore, Slow Food ha sottolineato come il decreto governativo imponga il divieto di coltivazione sino al 2014. Col 2015 si riapre una possibile falla. Per questo sugli Ogm serve una decisione chiara a livello UE. Il problema è che il mais Mon810 è l’unico prodotto Ogm autorizzato per la coltivazione proprio dall’Unione Europea. Ed è il vuoto tra autorizzazione europea e divieto italiano che occorre riempire. Teoricamente un paese può vietare la coltivazione di Ogm, anche se autorizzati dalla UE, invocando la “clausola di salvaguardia”, che deve però essere motivata sulla base di elementi scientificamente fondati legati alla sicurezza. Una scelta che ambientalisti e principali organizzazioni agricole (come Coldiretti) invocano da tempo, ma che non è ancora arrivata. Ma il punto è che il no agli Ogm si fonda, più che su evidenti questioni legate alla sicurezza, su una diversa idea di modello di sviluppo agricolo, di tutela delle produzioni esistenti e di mancanza di indicazioni chiare sulla possibile coesistenza. L’Europa, che da anni rinvia la decisione sull’autorizzazione alla coltivazione di un altro mais (il Pioneer 1507), pur avendo una maggioranza di Stati contrari agli Ogm (in questo senso si è espresso anche il parlamento europeo) non sembra ancora in grado di prendere una strada definitiva. Un’ipotesi è quella di affidare ad ogni paese la scelta sulla coltivazione o meno degli Ogm sul proprio territorio, a prescindere dalle autorizzazioni europee. Una sorta di via di mezzo tra principi di libera circolazione delle merci ed esigenze di sicurezza e trasparenza. Ma ad oggi non è dato sapere, nel complicato scacchiere di Bruxelles, come andrà a finire. Il ministro dell'agricoltura Maurizio Martina ha spiegato che il governo proseguirà ''con tenacia la battaglia per dare più autonomia di scelta ai singoli Stati sul tema Ogm. Questo sarà uno dei dossier più importanti del semestre italiano di presidenza dell'Ue''. 8 primo piano economia 27 i Paesi in cui si coltivano Ogm 87,6% delle coltivazioni concentrato in 5 paesi 70,1 36 Usa Brasile 24,4 11 10,8 Argentina India Canada in milioni di ettari Coltivazioni Ogm in Europa Coltivazioni Ogm nel mondo negli anni Giro d'affari mondiale delle sementi 148 mila ettari 1,7 milioni di ettari 12 miliardi di dollari di cui nel 1996 nel 1974 138 mila ettari 175 milioni di ettari 34 miliardi di dollari in Spagna nel 2013 nel 2007 Ad oggi però resta il fatto che la maggioranza dei consumatori europei e italiani (ma anche negli Usa c’è una sensibilità che sta crescendo in questo senso) sono contrari agli Ogm e vogliono poter acquistare prodotti privi di queste sostanze sulla base di una informazione chiara e trasparente. E proprio sul garantire (o meno) questo diritto si gioca, oggi, uno dei nodi centrali della battaglia sugli Ogm. con 24,4 milioni, dall’India con 11 milioni e dal Canada con 10,8 milioni. Sommati fanno 153,3 milioni su 175, cioè l’87,6%, con una fortissima concentrazione nel continente americano. Ancora dietro ci sono Cina con 4,2 milioni, il Paraguay con 3,6 e il Sud Africa con 2,9. Prima delle europee è la Spagna con appena 138 mila ettari. Agricoltura dei monopoli “È importante sottolineare – spie- In 5 paesi l'87% degli Ogm ga il professor Gianluca Brunori, Ma ripartiamo dagli scenari globali. Perché già nel vedere le caratteristiche del fenomeno Ogm si capiscono diverse cose. Intanto dei 175 milioni di ettari coltivati, che rappresentano circa il 12% della superficie arabile del pianeta, la stragrande maggioranza è coltivata in soli 5 paesi. Ben 70,1 milioni sono negli Usa (cioè il 90% delle colture di quel paese è legato alle biotecnologie), seguiti dal Brasile con 37 milioni di ettari, dall’Argentina docente di economia agraria all’Università di Pisa – che per ora siamo ancora dentro al mondo degli Ogm di prima generazione che sono sostanzialmente 4 prodotti, soia, colza, mais e cotone, le cui caratteristiche, tolleranza agli erbicidi e resistenza agli insetti, sono quelle da anni. Da tempo si parla di Ogm di seconda generazione, che potrebbero riguardare colture come mele e pomodori. Qui bisognerà vedere quando davvero arriveranno e che caratteristiche avranno. Quel che si può dire ad oggi è che gli Ogm sono espressione di un modello agricolo, tipico degli ultimi decenni, basato sull’estrema semplificazione, cioè su pochi prodotti coltivati su superfici molto estese, sull’uso massiccio dei diserbanti e di altre risorse. Gli Ogm richiedono poi grandi investimenti e sono legati alla logica della brevettabilità delle sementi, che sono di proprietà di poche grandi multinazionali. A fronte di questo c’è da ricordare che dalla Fao (l’agenzia delle Nazioni Unite) a diversi governi, cito da ultimo quello della Gran Bretagna, si è detto che questo modello di agricoltura va cambiato, a vantaggio di soluzioni più attente alla sostenibilità e alla varietà delle coltivazioni. Dunque non più colture intensive ma, secondo lo slogan lanciato dalla Fao, “save and grow”, cioè salvare e crescere, pensando in particolare ai paesi più poveri e consumatori maggio 2014 9 col dna di un altro organismo nascono gli ogm la ricerca scientifica offre l'alternativa dei mas Gli Ogm sono organismi il cui Dna (l’acido presente nel nucleo di tutte le cellule) viene modificato tramite operazioni di ingegneria genetica, con l’innesto di porzioni di Dna provenienti da un altro organismo. Lo scopo è creare esseri viventi non presenti in natura e non ottenibili attraverso gli incroci che da migliaia di anni caratterizzano l’agricoltura. Rispetto alle problematiche legate allo sviluppo degli Ogm, esistono oggi possibilità alternative come la Mas (Marked assisted selection), che si basa sulle tecniche diagnostiche del Dna in campo biomolecolare. In sostanza, anziché impiantare Dna di un'altra specie nella cellula, con la Mas si studia il Dna e si punta sullo sviluppo di una sua sezione specifica, quella legata alla caratteristica che si vuole migliorare. In sostanza, come nella vecchia agricoltura, si valorizza il meglio di ciò che una pianta o organismo offre, ma con tempi molto più accelerati. Lo sviluppo di tecniche come la Mas, se comunque comporterebbe, come gli Ogm, ingenti investimenti economici e problemi legati alla proprietà dei brevetti, consentirebbe comunque di superare il problema della in via di sviluppo”. Brunori ricorda poi come le coltivazioni Ogm, al di là delle loro possibilità teoriche, siano in gran parte destinate non all’alimentazione umana, ma a quella animale o alla produzione di biocarburanti. Si tratta di un aspetto importante perché è evidente che, la possibilità tecnica che gli Ogm contribuiscano a combattere la fame nel mondo, è stata del tutto travolta da un modello che privilegia la miglior resa in termini di guadagno economico. Ogm e fame nel mondo “Gli Ogm non servono a combattere la fame nel mondo. La realtà di questi anni lo conferma in modo del tutto evidente - spiega Luca Colombo, studioso e autore del libro “Diritti al cibo" – Gli Ogm sono commodities e vanno dove li porta il mercato. Prodotti che richiedono investimenti miliardari non sono certo orientati a coesistenza, perché si tratterebbe di far coesistere piante della stessa famiglia. È bene sottolineare, rispetto a polemiche che spesso si ripetono intorno alla questione Ogm, che lo sviluppo della ricerca scientifica, una ricerca che deve essere trasparente e indipendente (dunque non solo quella fatta dalle case produttrici di Ogm), va sostenuto e incentivato. L'Ogm si ottiene trapiantando una parte del Dna proveniente da un organismo di un'altra specie combattere la povertà. E del resto là dove si muore di fame il problema è che mancano acqua, soldi, mezzi per lavorare, infrastrutture, energia, educazione, o ci sono terreni che si stanno desertificando. Sono queste le barriere da abbattere”. Un secondo aspetto complesso legato al tema Ogm è quello del rapporto con la tutela della biodiversità. Il modello Ogm prevede la brevettabilità, per cui il contadino non acquista sementi, ma la licenza di utilizzo e si impegna a non riseminare semi eventualmente avanzati. Ogni volta così si pagano le royalties a chi è proprietario ovvero a 4-5 grandi aziende che sono le regine del mercato (Monsanto soprattutto, poi Syngenta, Basf, Pioneer). In più queste aziende, dato che studiare e “costruire” un seme con caratteristiche innovative richiede investimenti stimati nell’ordine di 1 miliardo di dollari (cui vanno aggiunti oltre 400 milioni per costi di commercializzazione e adempimenti legislativi) devono rientrare dell’investimento. “È chiaro che un meccanismo di questo tipo – spiega Brunori – funziona se poi quell’unico tipo di seme viene usato su grandissime estensioni, in modo intensivo perché occorre recuperare gli enormi costi sostenuti. E questa logica porta a perdere biodiversità, perché le tante specie che esistono oggi, non vanno d’accordo con questo modello”. Basta pensare alla realtà italiana, ai tipi di prodotti così diversi e rinomati che sono la forza del nostro sistema agro-industriale. Resta il fatto che sul piano mondiale la crescita degli Ogm pare comunque destinata a continuare (anche se magari con ritmi più lenti). Ma la vera chiave è legata alla capacità dell’industria biotech di arrivare a mettere sul mercato una nuova generazione di prodotti Ogm. Una partita nella quale continua a pagina 10 > 10 primo piano economia Coop, così garantiamo prodotti a marchio senza Ogm Degli impegni che Coop ha messo in campo da anni per garantire che i propri prodotti a marchio siano senza Ogm ci siamo già più volte occupati su questa rivista. “La posizione di Coop non era e non è preconcetta o faziosa, - come spiega il responsabile sostenibilità innovazione e valori di Coop Italia, Claudio Mazzini - ma è frutto di una analisi approfondita che prende atto di tutti i dati disponibili. Per questo, già da anni, abbiamo lanciato lo slogan “Conoscenza e prudenza”, binomio attraverso il quale intendiamo esprimere e sintetizzare il mandato e la natura di Coop legata all'idea di responsabilità sociale di impresa. Non un atteggiamento di rifiuto, ma una richiesta di potenziare preventivamente la ricerca (soprattutto pubblica e non autoprodotta da chi vende Ogm) al fine di valutare accuratamente tutti gli effetti. Nel frattempo, Coop ha deciso di non impiegare Ogm nella produzione dei propri prodotti a marchio nonché nell’alimentazione degli animai destinati a diventare carni fresche di bovino, avicolo e suino. Analoga garanzia sulle filiere del latte fresco e microfiltrato, delle uova e molti dei salumi a nostro marchio”. L’impegno a garantire questi risultati ha costo complessivo stimabile intorno ai 10 milioni di euro all’anno. In esso vanno compresi gli interventi per tenere separate le strutture di lavorazione e impedire le sono in ballo enormi interessi. “Gli annunci fatti da colossi come la Monsanto di rinunciare a ulteriori investimenti per portare gli Ogm in Europa – spiega Brunori – vanno presi con cautela. Bisognerà vedere se saranno confermati quando la seconda generazione di Ogm sarà a disposizione. Certo l’opinione pubblica qui resta contraria e anche negli Usa cresce il movimento di chi chiede la presenza di Ogm sia specificata obbligatoriamente in etichetta. Sono segni importanti, ma guai a pensare che colossi multimiliardari si ritirino in silenzio”. Come detto dietro a questo dibattito stanno due modelli diversi di sviluppo futuro dell’agricoltura e di impegno per combattere la fame nel mondo. Il nodo chiave (di cui abbiamo parlato anche il mese scorso su questa rivista) è se cibo e prodotti agricoli sono semplicemente delle merci da vendere secondo contaminazioni, l’utilizzo di materie prime garantite (ad esempio la soia non Ogm, che costa più cara di quella Ogm), le attività di controllo. In previsione della sentenza del Tar del Lazio (di cui parliamo a pagina 7), che ha confermato lo stop alla coltivazione di Ogm nel nostro paese, il presidente di Coop Italia, Marco Pedroni, aveva scritto al governo ribadendo la preoccupazione Coop perchè "la possibilità di seminare, anche in pochi casi, con OGM potrebbe provocare una crisi in moltissime filiere agroalimentari, mettendo in discussione il diritto dei cittadini italiani ad una libera scelta su quali alimenti consumare. Infatti immettere in ambiente materiale geneticamente modificato attraverso una semina è un atto irreversibile che contamina il patrimonio genetico delle nostre colture e rischia di colpire duramente quello che oggi è evidentemente uno degli asset principali della nostra economia: l’agricoltura e la produzione alimentare". Se vuoi saperne di più sull’impegno di Coop guarda questo video le convenienze del mercato o se ci coltivano sono la Spagna, il Portosono diritti da tutelare e squilibri gallo, la Repubblica Ceca, la Slo(tra ricchi e poveri) da ridurre. vacchia e la Romania, per un totale di 148 mila ettari. Gli altri paesi, Italia ed Europa tra cui l’Italia, hanno sin qui impeDentro a questo scenario sta la dito la coltivazione di Ogm. vicenda italiana ed europea. E’ Occorre avere ben chiaro che diquesta la parte di mondo dove vieto di coltivazione è cosa diverl’opinione pubblica è in larga mag- sa dal divieto di commercializgioranza contraria agli Ogm. Non zazione, nel senso che in Europa li vuole mangiare e non vuole che arrivano comunque abbondanti si coltivino. Le istituzioni nazio- quantità soprattutto di soia Ogm, nale e continentali si sono sin qui che in buona parte è utilizzata per trascinate senza prendere una de- i mangimi animali. Dunque se si cisione definitiva e chiara, ma nel vuol essere sicuri di non mangiare contempo, sulla base di un princi- Ogm occorre affidarsi a chi come pio di precauzione, hanno impedi- Coop (vedi la scheda qui sopra), to o comunque rallentato lo sbarco garantisce e controlla l’intera filiedegli Ogm nel vecchio continente ra (partendo dai mangimi appun(principio di precuazione confer- to per arrivare agli impianti di lamato anche dalla recente sentenza vorazione), garantendo che tutti i del Tar di cui parliamo a pagina 7). prodotti col proprio marchio siaPer ora in Europa è autorizzata la no “puliti”. coltivazione del solo mais Mon- Ma chiarito il nodo coltivazione/ santo 810 e della patata Amflo- commercializzazione, resta il fatra della Basf. I paesi europei che to che anche in Italia sul tema sì o continua a pagina 13 > consumatori maggio 2014 11 la vignetta Di elleKaPPa "PriOrità a SOStenibiLità e Sicurezza" De Castro: "Ma serve una visione globale" "oggi la food security, intesa come la possibilità di assicurare a ogni persona l’accesso al cibo necessario a soddisfare le esigenze alimentari di base, non è più solo una questione di distribuzione delle risorse tra paesi ricchi e poveri, ma oltrepassa questo confine per diventare un problema strutturale di portata globale". parola di paolo de Castro, presidente della commissione agricoltura del parlamento europeo (e in lizza anche per il prossimo mandato) a cui abbiamo chiesto in che scenario generale si inseriscono le diverse vicende legate al mondo agricolo, tra cui anche quella sugli ogm. per de Castro "i dati sulla crescita della domanda e dell’offerta sono inequivocabili: la produzione agricola non tiene il passo della domanda. l’aumento della popolazione e quello ancora più marcato dei consumi stanno facendo crescere a ritmi impressionanti le richieste alimentari, mentre la disponibilità di terre agricole e la loro produttività si riducono. l’aumento della ricchezza pro-capite e, conseguentemente, la capacità di spesa in alcuni paesi sono cresciute sensibilmente, determinando non solo un aumento della domanda di cibo, ma anche una radicale trasformazione delle diete, divenute più ricche e variegate. Ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma: la lunga epoca del cibo abbondante e a basso costo è terminata per lasciare il posto a un’era di nuova scarsità". il cambiamento di scenario - prosegue de Castro -, "valutato con ritardo nella sua reale portata, sta mettendo a dura prova le capacità di reazione dei sistemi economici e politici. vincere la sfida della sicurezza alimentare richiede azioni urgenti da intraprendere a livello internazionale ed expo 2015 ci offrirà un’occasione importantissima di confronto, grazie alla quale identificare azioni concrete di intervento sul tema. e cruciale sarà il ruolo che ricerca e innovazione - in chiave sostenibile - avranno nella definizione di adeguate politiche da costruire di concerto a livello globale. la partecipazione dell’europa all’esposizione punterà proprio su questi elementi. l’impegno è quello di tracciare una direzione aggregante nella quale la dimensione sociale, ambientale ed economica possano contare su una chiara visione prospettica e su un definito piano di sostegno e crescita. perché le distanze che creano differenze e disequilibri possano finalmente essere annullate, in un’ottica di sostenibilità finalmente globale". consumatori maggio 2014 no alle coltivazioni Ogm occorrerà arrivare a una scelta definitiva. Questo perché, specie in un paese come il nostro dove la superficie media di una azienda agricola e di appena 5/6 ettari, la coesistenza tra Ogm e colture tradizionali appare decisamente problematica. Coesistenza impossibile Coesistenza significa garanzia che non ci sia “inquinamento” di un tipo di coltura verso l’altra. Recenti studi della Fao a livello mondiale, ma anche i rilievi del Corpo forestale in Friuli, vicino ai campi dove si coltiva il Mais 810, parlano di decine e decine di casi di contaminazione (10% in Friuli). Contaminazione significa che col passare del tempo tutto diventa inevitabilmente Ogm. Garantire separazione tra le colture vuol dire rispetto delle distanze, previsione di margini di sicurezza, controlli rigorosi e presenza di soggetti che poi garantiscano il rispetto di queste regole. Tutte cose che una volta definite e codificate avrebbero comunque un costo che si suppone dovrebbe essere a carico degli ultimi arrivati, ovvero i prodotti Ogm, anche in considerazione del fatto che i consumatori non chiedono proprio di poterseli ritrovare nel piatto. Facile intuire la complessità e la delicatezza della questione. E proprio per questo il tema di definire le norme di una coesistenza possibile (teoricamente affidato alle Regioni) è esercizio che sino ad ora non ha portato ad alcun risultato. “Ma anche alla luce di questo – conclude Luca Colombo – resta il fatto che l’Italia, con l’agricoltura di qualità che si ritrova, fatta di tanti prodotti diversi, di territori, di marchi Dop e Igp, avrebbe solo da perdere dal vedersi omologata in un mondo tutto Ogm. Portare qui gli Ogm non aggiungerebbe nulla, ma anzi ci farebbe perdere tanto”. ● 13 cibo è cultura di Massimo Montanari docente di storia medievale e di storia dell’alimentazione, Università di bologna logna Pane perduto. O guadagnato «Il pane di ieri è buono domani», dice un proverbio da cui prende avvio un libro recente di Enzo Bianchi, dedicato alla cultura del cibo nella tradizione contadina, alla sapienza con cui la società rurale ha elaborato pratiche intelligenti di recupero e di riuso degli “avanzi”, mai concepiti veramente come tali, ma piuttosto come una sorta di risparmio, come un bene “messo da parte” per poterlo poi utilizzare in un momento successivo. Di questa cultura – abissalmente lontana dall’abitudine allo spreco, tipica della società dei consumi – troviamo tracce ovunque nella documentazione storica: nel mondo contadino, ovviamente, ma anche altrove. Una regola monastica del VI secolo, originaria dell’Italia centro-meridionale, chiamata Regola del Maestro perché scritta in forma di dialogo fra un anonimo «Magister» e un discepolo che ne ascolta i consigli, contiene (come di consueto) numerose e dettagliate disposizioni di natura alimentare. Fra di esse, una norma riguarda le «micae panis», le briciole che alla fine di ogni pasto rimangono sulla tavola. I monaci – si raccomanda – le raccolgano con cura, conservandole in un vaso asciutto e pulito. Ogni settimana, il sabato sera, le mettano in padella con un po’ di uova e farina e ne facciano una piccola torta da mangiare tutti insieme, rendendo grazie a Dio prima dell’ultima coppa di bevanda calda che conclude la giornata. È il pane di ieri, e dell’altro ieri, e dell’altro ieri ancora, che verrà buono domani. Basterà accomodarlo con garbo, riutilizzarlo in ricette nuove e gustose. In questo modo, ciò che poteva sembrare perduto sarà subito ritrovato e quasi magicamente si trasformerà in guadagno, come un piccolo risparmio affidato al salvadanaio. Sono stato a Bruxelles qualche settimana fa, e mi è capitato di pranzare in un ristorante che ha in carta il «pain perdu», pane perduto, come si chiama in francese: per dire, appunto, il pane del giorno prima, che secondo una ricetta tradizionale si sbatte in padella con uova, farina, zucchero e un po’ di burro – qualcosa che, a parte lo zucchero, assomiglia molto alla torta dei monaci medievali. A fianco di quel nome, vedo la traduzione fiamminga (l’altra lingua nazionale del Belgio): «gewonnen brood». Qualcosa non mi torna, ma poiché non conosco questa lingua chiedo aiuto a un collega per decifrare l’espressione: significa, mi dice, “pane guadagnato”. È stata una scoperta sorprendente: la ricetta, nelle due lingue, è chiamata con nomi profondamente diversi, anzi opposti – almeno all’apparenza: in realtà sono le due facce della stessa medaglia. Ciò che si perde si può ritrovare, e quando ciò accade è tanto di guadagnato. Dimenticavo: il «pain perdu» /«gewonnen brood» era squisito. ● 14 primo piano consumi Risparmiare energia Fatelo in casa vostra Dal frigorifero alla lavatrice, dal forno alle lampadine: ecco i consigli utili per ogni elettrodomestico. Poche regole che vi aiuteranno a ridurre la vostra bolletta ed a far bene all'ambiente di silvia fabbri Abbassare la bolletta dell’elettricità a casa propria – una delle spese, assieme a quelle di riscaldamento, tra le più onerose – è fattibile e doveroso: per le nostre tasche e per l’ambiente. L’elettricità che arriva nelle nostre case, infatti, per la sua gran parte viene prodotta nelle centrali termoelettriche attraverso la combustione di combustibili fossili cioè gas naturale, carbone e petrolio. Da energia rinnovabile, infatti, l’Italia produce solo il 30% del suo fabbisogno (dati Terna 2013). Che significa? Significa che per produrre elettricità produciamo anche inquinamento. E siccome gas naturale, carbone e petrolio non sono rinnovabili, prima o poi rischieremo di rimanere a secco. Perciò risparmiare significa far del bene a noi, ai nostri figli, alle nostre finanze e a quelle del paese. Vediamo allora cosa si può e si deve fare. Anche perché – come spiega Pietro Giordano presidente di Adiconsum – “con alcuni facili accorgimenti si può risparmiare in maniera consistente". Abbiamo preso come riferimento proprio la guida “Risparmiare energia”, di una associazione di consumatori come Adiconsum, che ci spiega – elettrodomestico per elettrodomestico – cosa fare: sono proprio gli elettrodomestici, infatti, a pesare per l’80% sulla bolletta. Per risparmiare energia è perciò importante imparare anzitutto a riconoscere l’etichetta energetica degli elettrodomestici, che identifica i prodotti più a basso consumo (A+, A++, A+++) e i nuovi pittogrammi che danno immediate informazioni al consumatore sulle caratteristiche dei prodotti. Vale la pena cambiare elettrodomestici se sono troppo obsoleti e energivori, un po’ come succede per le automobili? “Sarebbe auspicabile – risponde il presidente di Adiconsum, ma la valutazione dei consumi non è così semplice. Bisognerebbe capire il tempo e la frequenza di utilizzo durante consumatori maggio 2014 l’anno dell’elettrodomestico. Se viene usato sporadicamente non è necessario cambiarlo, se invece si utilizza quotidianamente il discorso cambia e di molto…”. 15 prevede di togliere dal congelatore il cibo alla sera per il giorno dopo e posizionarlo in frigo (o al massimo sul piano di cucina). Ricordate di sostituire le guarnizioni di gomma, se necessario; e di Frigo-congelatore sbrinare il congelatore – nel caso il Posizionatelo lontano dalle fon- vostro modello non sia autosbriti di calore. E se possibile, lasciate nante - se lo strato di ghiaccio suuno spazio di almeno 10 centime- pera i 5 mm di spessore. tri tra il retro dell’apparecchio e la parete. Regolate il termostato su Forno e microonde una posizione intermedia: tempe- Il forno è tra gli elettrodomestici rature troppo fredde aumentano i che consuma più energia elettrica, consumi del 10-15% e sono inutili diversamente dal microonde che ai fini della conservazione del cibo. consuma la metà del primo e preLasciate spazio tra i cibi e le pareti vede tempi di cottura decisameninterne per consentire la circola- te inferiori. Ovviamente non semzione dell’aria. pre si può usare il microonde… Il congelatore, invece, consuma In ogni caso, ricordate che usare meno quando è pieno. Perciò ac- la funzione “ventilata” consente quistatene uno adeguato alle vo- una temperatura interna uniforstre esigenze... me, velocizza la cottura e risparUn corretto scongelamento mia tempo e consumo di energia. Meglio evitare, poi, il preriscaldamento, o limitarlo il più possibile; ed è anche consigliabile spegnere il forno qualche minuto prima della fine della cottura – senza aprirlo - in modo da sfruttare tutto il calore. Effettuate una corretta pulizia del forno: eventuali residui di cibo provocano dispersione di calore. Lavastoviglie Attenzione alla capienza: è inutile acquistare una lavastoviglie grande se in famiglia si è in due o in tre… Ormai ci sono modelli adatti per tutte le esigenze e avere una macchina non sovradimensionata vi farà sicuramente risparmiare. Consigliabili i modelli che possono utilizzare l’acqua calda prodotta dai pannelli solari o da uno scaldacqua a gas, che consentirà un consistente risparmio sulla bolletta elettrica. continua a pagina 16 > Coop, impegnati a ridurre i consumi Interventi in centinaia di negozi L'ultimo arrivato è un supermercato realizzato da Coop Estense, a Carpi, che è la punta più avanzata del risparmio energetico tra tutti i punti vendita cooperativi: il suo consumo di energia è inferiore del 16% rispetto alla media degli altri 23 punti vendita coop della stessa taglia realizzati tra il 2000 e il 2010. Risultato ottenuto grazie alla coibentazione dell’involucro edilizio, all’impianto fotovoltaico, all’installazione di tubi solari che sfruttano il più possibile la luce naturale, innovativi impianti di refrigerazione. Ma se questa è la punta avanzata, Inres (il consorzio nazionale di progettazione delle strutture di vendita Coop) è da anni all'opera per cercare di migliorare le performance di tutti i punti vendita Coop, perché ormai la vera occasione di risparmio energetico è il miglioramento dell’esistente. A partire dal 2012 le cooperative hanno avviato insieme a Inres il “Progetto energia”, uno specifico programma che ha l’obiettivo di ridurre i consumi dei punti vendita della rete Coop, L’obiettivo è coinvolgere entro il 2015 i punti vendita responsabili del 75% dei consumi di energia per ridurne i consumi almeno del 10%. Sono già 85 i punti vendita coinvolti nel biennio 2012-2013 ed altri 96 saranno interessati nel 2014, per un totale di 181 negozi. Molto innovativo anche il progetto realizzato da Coop Adriatica nei suoi 44 negozi: un sistema di monitoraggio e gestione degli impianti che consente di controllare i consumi energetici. Grazie a questo strumento, nel 2013 Coop Adriatica ha risparmiato 1,5 milioni di kilowattora, con l’obiettivo, però, di portare a regime tutti i punti vendita (e risparmiare 7,2 milioni di kilowattora l’anno. Il sistema di monitoraggio ha ottenuto recentemente la certificazione Iso 50001 rilasciata da Bureau Veritas. Globalmente, nel corso del 2013, le coop hanno installato lampade a led in 43 punti vendita arrivando così a coprire con questa tecnologia l’illuminazione interna di 210 supermercati e iper, 8 parcheggi e 182 insegne esterne. Così facendo il risparmio energetico stimato è di circa 5 milioni di kilowattora annui, consentendo di evitare l’immissione in atmosfera di circa 2.150 tonnellate di CO₂. Diventano così 307 i punti vendita che verranno registrati al programma di certificazione Greenlight (il programma della Comunità Europea ad adesione volontaria che prevede l’installazione di lampade ad alta efficienza e sistemi di telecontrollo per accensione e spegnimento automatica) e 158 impianti fotovoltaici allacciati e funzionanti, dalla potenza complessiva di 31.488 kilowatt picco, capaci da soli di produrre in un giorno d’inverno il quantitativo di energia elettrica necessaria per illuminare tutta la rete di vendita Coop per un’ora e 5 minuti. In termini di energia, nel 2013 ne è stata prodotta il 6% in più dell’anno precedente. 16 Tv, computer e... lucine di stand-by Mai lasciare accese le lucine dello stand-by! È difficile da credere, eppure è così: spegnendole sistematicamente si può risparmiare fino al 30% in meno sul costo della propria bolletta. Inoltre sia i caricabatteria che i computer, anche non avendo stand-by, se restano attaccati alla rete continuano a consumare. Occorre quindi staccare tutto… ma come? Una soluzione assai vantaggiosa è quella di dotarsi di ciabatte con interruttore: costano intorno ai 6 o 8 euro e consentono di staccare contemporaneamente dalla rete tutti gli apparecchi ad esse collegate. Non commettete l’errore di sciacquare troppo meticolosamente i piatti prima di metterli in lavastoviglie, sprecando acqua (e tempo): meglio passare velocemente una spugna umida per rimuovere lo sporco più grossolano. È necessario ovviamente usare solo detersivi specifici senza superare le dosi consigliate e magari usare la funzione del prelavaggio – o del risciacquo a freddo – per completare poi il carico in un secondo momento, con altre stoviglie, a un pasto successivo. Se è possibile, è preferibile non usare il programma di asciugatura: è sufficiente aprire lo sportello e far circolare l’aria, risparmiando così il 45% dell’energia dell’intero “pacchetto” di elettricità consumato da una sessione di lavaggio. Usare regolarmente il sale anticalcare, pulire spesso il filtro e gli ugelli degli spruzzatori. primo piano consumi 30% di risparmio sulla propria bolletta spegnendo sistematicamente le lucine dello stand-by Per scollegare i vostri impianti usate ciabatte con l'interruttore Lavatrice Anche per quanto riguarda la lavatrice è possibile bypassare il riscaldamento dell’acqua attraverso elettricità: esistono modelli in grado di attingerla da scaldacqua a gas o dai pannelli solari. Per non sprecare energia lavando, evitate il più possibile il prelavaggio: non è necessario e aumenta di 1/3 il consumo di energia. Meglio controllare la quantità di detersivo necessaria in base alla durezza dell’acqua e allo sporco della biancheria, senza superare le dosi consigliate. Non superate i 60° di temperatura di lavaggio, ricorrendo al programma a 90° solo in caso di bucato estremamente sporco. Fare funzionare la macchina solo a pieno carico, anche se il vostro apparecchio prevede l’impostazione mezzo carico (che però non dimezza i consumi). Attenzione alla manutenzione: il filtro e le vaschette vanno pulite spesso e con cura; ricordate inoltre di usare prodotti decalcificanti a ogni lavaggio. Tenete aperto lo sportello tra un lavaggio e l’altro per evitare ristagni d'acqua. o muffe. Ferro da stiro Sembrerà strano, ma pur essendo molto piccolo è uno degli elettrodomestici più energivori, come tutti quelli che utilizzano resistenze per scaldare. Per risparmiare sul suo utilizzo occorre anzitutto stendere il bucato cercando di lisciare bene le pieghe. Magliette e camicie, ad esempio, vanno stese sulle loro grucce… Con questi piccoli accorgimenti si ridurrà il tempo passato a stirare e anche il consumo energetico. Inoltre, stirando tutto in un’unica sessione, si risparmia l’energia che il ferro utilizza per arrivare alla temperatura desiderata. Scaldabagno Anche questo è uno degli apparecchi casalinghi maggiormente responsabile del consumo. Per risparmiare è meglio acquistare uno scaldabagno di dimensioni adeguate alle proprie necessità. Posizionate lo scaldabagno, se consumatori maggio 2014 possibile, in una zona isolata e protetta, lontano dalle pareti più fredde, e vicino ai luoghi di utilizzo, per evitare dispersione di calore attraverso i tubi. Regolare il termostato a 40° gradi d’estate e 60° d’inverno. Occorre poi fare manutenzione ogni tre, quattro anni per eliminare calcio e incrostazioni. Condizionatore È uno degli elettrodomestici più energivori e va usato con molta parsimonia solo quando necessario. Per risparmiare, in fase di installazione, fatelo posizionare in una zona d’ombra, lontano da elementi che ostacolino il flusso dell’aria. Meglio impostare la temperatura in modo che la differenza tra interno e esterno non superi i 6 gradi. Usate sempre la funzione di deumidificazione, che consente senza diminuire la temperatura di ridurre la percezione dell’afa. Non posizionate mai oggetti davanti all’unità interna del condizionatore. Controllate i filtri. Isolate l’ambiente climatizzato chiudendo porte e finestre. La manutenzione va fatta ogni 2 o 3 anni, per il controllo del refrigerante e l’eventuale sostituzione dei filtri. illuminazione Sembra banale ma - vedrete - non lo sarà: sfruttate il più possibile la luce naturale anche, se è il caso, spostando la scrivania o la poltrona che abitualmente utilizzate per leggere, più vicino alla finestra. Aprite sempre le tende (o addirittura toglierle del tutto, in inverno, salvo problemi di privacy). Tinteggiare le pareti di colore chiaro può aiutare a dare più luminosità alle stanze. Sostituite le lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo: durano dieci volte di più e consumano 1/5 in meno aiutando così ad alleggerire la bolletta della luce. Ovviamente bisogna ricordarsi di spegnere sempre la luce quando si esce da una stanza. 17 un pianeta da difendere di Mario Tozzi primo ricercatore Cnr - Igag e conduttore televisivo Rifiuti da smaltire Tocca a noi risolvere il problema Il fatto che molti lettori propongano fantasiose risoluzioni definitive del problema dei rifiuti la dice lunga su quanto la tematica profondamente incida sulle nostre vite quotidiane. Ma perché dico fantasiose? Perché due fra le più gettonate sono decisamente irrealizzabili, e immaginabili solo in un mondo futuro fatto di trasporti spaziali che sembra ancora lontano. C’è chi propone di mettere tutti i rifiuti in satelliti sparati poi nello spazio. Questa ipotesi si scontra con il fatto che probabilmente non si ha un’idea neppure vaga delle quantità di rifiuti che l’uomo moderno produce: solo in un paese come il nostro, circa 32 milioni di tonnellate all’anno. Fate un po’ i conti e valutate voi se e come sia possibile imbarcare una quantità simile di immondizia su un cargo spaziale e quanto carburante e spazio ci vorrebbero. E non abbiamo qui citato i rifiuti speciali, tossici e nocivi o quelli radioattivi, che tutti assieme, sempre nel nostro paese soltanto, sono almeno quattro volte quelli solidi urbani. Il tipo di rifiuto conta: chi ci assicura che l’astronave non si danneggi e precipiti di nuovo sulla Terra, provocando una specie di pioggia tossica generalizzata? Altri propongono di gettare i rifiuti nei crateri dei vulcani, ignorando, in questo caso, le regole della geologia. I vulcani non sono pozzi senza fondo, arrivano a qualche decina di km di profondità, dove riposano le camere magmatiche. Quale forza dovrebbe spingere contenitori immensi di pattume fino nelle viscere della Terra? E quanta energia ci vorrebbe? Poi, anche qui, un problema di qualità: i rifiuti speciali, una volta a contatto con il magma, volatilizzerebbero i loro veleni portandoli in circolo nell’atmosfera esattamente come avviene naturalmente per i gas vulcanici. Per non parlare della possibilità di un’eruzione che restituisca, arrostiti, i rifiuti all’esterno, come a dire i primi casi di fiumi di lava tossici o di nubi ardenti al veleno. No, evidentemente la strada per trattare i rifiuti è tutta terrena, di ridurli all’origine: ne produciamo troppi e spesso sono fatti di materiali che i cicli naturali non riescono a riassorbire o di elementi nocivi. In secondo luogo, li ricicliamo ancora poco e male: dovremmo concentrare tutti i nostri sforzi nel non gettare nulla in discarica e nemmeno negli inceneritori. Ogni rifiuto è una materia prima o seconda e come tale dovrebbe essere trattato, permettendo un recupero di materiali, che così dureranno più a lungo, usando meno energia e inquinando meno. Lo si può fare in molti modi, dal porta a porta al cassonetto, purché lo si faccia in fretta e per bene. Altra storia poi quella dei rifiuti speciali: qui ci vogliono tecnologie non invasive in sicurezza e soprattutto una riconversione delle attività industriali in senso ecologico: non solo si deve produrre inquinando meno, ma lo si deve fare lasciando meno residui possibili, questa è la vera sfida del mondo della produzione. ● 20 primo piano società La voglia di vacanza che resiste (e cambia) Budget più poveri, durate che si accorciano: ma il 45% degli italiani non rinuncia a qualche giorno di vacanza. Un settore che sta cambiando profondamente, per colpa della crisi ma anche perché Internet è un canale di relazione fondamentale. Anche se le agenzie di viaggio rivestono ancora un ruolo di primo piano di dario guidi Quanti italiani andranno in vacanza nel 2014? Bella domanda, che molte famiglie si stanno probabilmente ponendo in queste settimane che precedono l’estate. Una domanda non tanto perché si sia curiosi di sapere cosa faranno gli altri, ma più che altro rivolta a sé stessi, per capire se nel budget familiare si riesce a ricavare una fetta più o meno consistente di risorse per passare almeno qualche giorno lontani da pensieri e preoccupazioni, stesi sotto un ombrellone o a passeggiare tra i boschi. Per il turismo degli italiani sono anni difficili. Nel primo semestre 2013, (i dati più aggiornati arrivano lì) il calo sull’anno precedente è stato del 12,2%. Una bella botta che si infila dietro a una serie di cifre altalenanti, strettamente legate alla crisi economica e alla percezione dello stato di salute del paese. La crisi e le vacanze Basti pensare che nel 2011 sono andati in vacanza 26 milioni e 944 mila italiani, con un calo del 16% sul 2010. Nel 2012, pensando che le cose fossero in via di miglioramento, il numero di vacanzieri è risalto a 31 milioni e 688 mila (più 17,6% sul 2011). Poi nel 2013 nuovo calo nell’ordine di un 12,2% in meno con un numero di vacanzieri su base annua stimabile sui 28 milioni. Secondo alcune proiezioni nel 2014 ci dovrebbe essere una tenuta del mercato, senza ulteriori segni meno. Secondo una indagine campionaria fatta da Eurisko, se nel 2007 la percentuale di italiani che sono andati in vacanza era pari al 48,8% sul totale della popolazione sopra i 14 anni, nel 2013 questa volare low cost Il boom di ryan air e c., Ma occhio ai dettagli Il fenomeno delle compagnie aree low cost sta sicuramente orientando imponenti flussi turistici. In ogni città italiana da cui si sia reso disponibile un volo a basso costo verso una qualche città europea (da Parigi a Londra, da Barcellona a Berlino) tante persone hanno deciso di concedersi un week end alla ricerca dei costi contenuti. Basti dire che Ryan Air, con 23 milioni di passeggeri trasportati nel 2013 ha quasi raggiunto Alitalia (che è a quota 23 milioni e 990 mila) come primo operatore nel nostro paese. Dietro sta un'altra low cost come Easy Jet con 12 milioni e mezzo di passeggeri. Il volare low cost offre mediamente una buona convenienza (anche se tra i prezzi "in vetrina" e quelli reali c'è spesso una notevole differenza). Occorre poi prestare grande attenzione a prescrizioni e dettagli (limiti di peso e spazio per il bagaglio, check in on line, orari, assicurazioni) perché non osservare qualche regola può costare decisamente caro. Va ricordato che l’Antitrust ha comminato due sanzioni per l’importo complessivo di 1.050.000 euro a Ryanair (850.000) e EasyJet (200.000) per la mancata trasparenza nelle vendite delle polizze assicurative abbinate all’acquisto dei biglietti e per gli ostacoli posti all’esercizio del diritto di rimborso da parte dei consumatori. consumatori maggio 2014 21 Occasioni e offerte per i soci Coop Il mondo Coop è presente nel mondo del turismo attraverso realtà importanti come Robintur (www.robintur.it), Planetario (www.planetarioviaggi.it) e Viaggia con noi (www.viaggiaconnoi.it) che hanno una rete di agenzie presenti in diverse regioni e propongono un vasta gamma di offerte in molti casi con sconti riservati proprio ai soci Coop. percentuale era scesa al 44,9%. Il trend negativo è chiaro anche perché l’altra tendenza evidente è che le vacanze si accorciano progressivamente nella loro durata (siamo a 5 giorni medi per quelle in Italia e a 7 giorni per quelle all’estero). Resta però il fatto che le vacanze, nonostante i duri colpi della crisi ed anche se ridotte e accorciate, vengono difese il più possibile come parte fondamentale di una qualità della vita conquistata ed a cui non si vuol rinunciare. Anzi, sempre più la vacanza è abbinata a una idea di benessere e del prendersi cura di sé stessi. Del resto (dati Eurisko) il 60% dei vacanzieri italiani, senza cali tra 2007 e 2013, non intende rinunciare alla qualità di ciò che acquista. Viaggiare con la rete Se la fotografia che abbiamo descritto sin qui è prevalentemente condizionata dalla crisi economica, c’è da dire che nel rapporto tra noi e le vacanze sono intervenute tante altre novità che, negli anni recenti, stanno modificando radicalmente l’approccio a questo tema. Queste novità si chiamano Internet, si chiamano compagnie aeree low cost, si chiamano social network, si chiamano Olta (cioè On line travel agencies). Al di là delle sigle basta evocare qualche nome per capire di chi stiamo parlando, da Ryan Air per i soli voli a Booking.com, Expedia e altri nelle prenotazioni di viaggi e alberghi. Nel 2013, secondo Unioncamere, il 32,6% delle vacanze è stato prenotato via internet. La rete, con la sua immediatezza, con la possibilità di semplificare i passaggi e di promettere convenienza (anche se non sempre è continua a pagina 22 > tutto il mondo in un clic prenotazioni on line, albergatori polemici Volete passare un weekend in un qualsiasi paese del mondo? Col web in pochi attimi potete trovare prezzi, disponibilità e recensioni di altri turisti. Servono tempo, magari la conoscenza dell'inglese. Non serve più, invece, neppure il computer, basta un tablet o uno smartphone e il gioco è fatto (nel 2013 ben 20 milioni di persone hanno prenotato così). Siti come Booking.com (leader assoluto col 72,9% del settore), Expedia (col 17,7%) e altri sono cresciuti in modo rapidissimo fino però a entrare in aperto conflitto con gli operatori alberghieri che, dopo aver visto in questi siti un importante strumento di promozione, ora protestano per le condizioni che vengono loro imposte (commissioni troppo elevate, limiti sui prezzi da praticare fuori dai portali, ecc.). Una guerra che in diversi casi (e paesi) è già finita in tribunale. Non a caso negli Usa gli albergatori stessi stanno organizzando portali Web che offrano servizi di prenotazione al turista, sfuggendo alle condizioni attuali. In più le agenzie garantiscono, in molti casi, di poter offrire alberghi a prezzi concorrenziali con quelli dei portali Web, attraverso i pacchetti prenotati stagionalmente. Regola prima per i viaggiatori in cerca di risparmio è di navigare con attenzione e pazienza, leggendo clausole e dettagli, non sempre chiari ed evidenti. Anche Robintur offre la possibilità di prenotare la propria vacanza online dal sito www.robintur.it. 22 primo piano società Le destinazioni preferite In Italia al top Sicilia e Puglia. All'estero bene Spagna e Grecia Quali sono le mete favorite delle vacanze degli italiani? Un 64,8% dei vacanzieri nostrani punta sul mare. Guardando al 2014 le tendenze indicano tra le mete preferite Puglia, Sicilia (che valgono ciascuna poco più del 10% delle vacanze totali), seguite da Toscana (8,8%), Emilia Romagna (8,3%) e Calabria (7,4%). Penalizzata la Sardegna che paga in particolare il problema del costo dei collegamenti. Sulle mete estere preferite, bene la Spagna (16,6%) e la Grecia (11%). Sempre bene le capitali come Parigi e Londra, mentre crolla l’Egitto (-50%), che paga l’instabilità politica. Tra le mete più lontane molto bene gli Stati Uniti e ritorna in voga Cuba che offre splendido mare a prezzi più abbordabili delle celebri e sempre apprezzate Maldive. 16,6% In Italia All'estero 64,8% Egitto Spagna Mare 10% 10% 8,8% Sicilia Puglia Toscana 8,3% Grecia 7,4% Emilia Calabria Romagna Robintur, società di cui sono proprietarie Coop Adriatica e Coop Estense e che opera nel campo del turismo attraverso una rete di 90 agenzie di proprietà, con un fatturato superiore ai 160 milioni di euro – Il fenomeno del Web e delle compagnie low cost ha modificato il mercato, in parte riuscendo ad avvicinare al turismo persone nuove e diverse. Ma tutto questo non ha certo cancellato il ruolo delle agenzie che, oltre al servizio, anche sul piano della convenienza sono ben attrrezzate a reggere la sfida. Per altro, prenotare un solo volo aereo può essere semplice, ma incastrare voli tra compagnie diverse o prenotare alberghi in più città presenta, magari se non si sa l’inglese, problemi che possono rivelarsi ostici. Comunque con queste novità dobbiamo convivere, dobbiamo trasformarli in una opportunità anche per noi. Ad esempio Io prenoto in agenzia le compagnie low cost hanno fatto “La rivoluzione è in atto, anzi in saltare l’idea che volare fosse una larga parte c’è già stata – spiega cosa da ricchi, avvicinando persoMarco Ricchetti, presidente di ne nuove al viaggio”. così), è diventata uno strumento fondamentale per diventare vacanzieri, o anche solo per raccogliere informazioni prima di fare le proprie scelte. Del resto la rete, condiziona comunque le nostre opinioni. Un sito come Trip Advisor, che raccolgono le recensioni degli utenti su ristoranti e alberghi, ha 40 milioni di accessi mensili; ma basta pensare anche solo ai Blog specializzati o alle foto ed ai racconti della vacanza postati su Facebook (magari in diretta) da un qualche amico. Come spiega il docente dello Iulm, Gianluigi Degoli, viviamo in una realtà in cui spesso “sono le informazioni a cercare noi e non più il contrario”. Una indagine Doxa ha stimato che il 62% dei turisti usa comunque Internet per informarsi e scegliere la propria vacanza. 11% -50% Ricchetti, oltre all’esperienza diretta derivante dall’attività di Robintur, cita una indagine Eurisko secondo la quale la quota di chi si rivolge alle agenzie viaggio ed ai tour operator, dal 2007 al 2013, cioè negli anni più duri della crisi, è calata appena di un 1% sul totale della popolazione, passando da 4,8 milioni di persone a 4,5 milioni. “Quel che vediamo direttamente nelle nostre agenzie è che, da ormai una decina d’anni stanno calando le vendite di pacchetti turistici tutto compreso, mentre aumenta la richiesta di viaggi personalizzati. Nei viaggi costruiti su misura, che ormai valgono il 3540% del totale, siamo tornati ai volumi pre-crisi. Mentre sui pacchetti organizzati c'è ancora il segno meno. E qui sta il motivo della crisi di molti dei grandi tour operator che sono legati a un catalogo predefinito”. Dunque, anche se magari si sono già informati sulla rete, davvero in tanti vanno in agenzia. In consumatori maggio 2014 cerca di servizi in più, soprattutto se il viaggio è articolato e su più tappe. Non a caso negli Stati Uniti, dove l’impatto di Internet è arrivato ben prima che da noi, il 2013 ha segnato una crescita dei viaggi venduti in agenzia, dove evidentemente il cliente va a cercare una consulenza personalizzata (che dunque occorre avere la professionalità di saper offrire). a caccia di offerte “Noi – prosegue Ricchetti – nei primi mesi del 2014 abbiamo dati molto positivi rispeto all’anno precedente, anche se è il vero termometro della situazione lo si avrà con l’andamento del mercato estivo che parte in queste settimane. Sicuramente la crisi, assieme ai cambiamenti di cui abbiamo parlato, spinge le persone e le famiglie a essere più attente alle offerte. Noi stiamo sperimentando con grande successo sconti che il consumatore può utilizzare sulla vacanza che sceglie lui. Abbiamo fatto una promozione di questo tipo sulle crociere MSc e abbiamo fatto partire oltre 3.600 persone, con un successo davvero impressionante rispetto al 2012”. Dunque tanti cambiamenti in atto. Senza dimenticare che, ovviamente, nelle pieghe della crisi, ci sono fasce di popolazione che hanno ancora reddito da spendere. Solo così si può spiegare il fatto che nel 2013, dentro a un trend di forte calo del numero di italiani in vacanza, il numero di vacanze è cresciuto (+1,2%) e, soprattutto, è cresciuta di ben il 14,6% la quota di chi ha fatto viaggi all’estero e rappresenta il 27% circa del totale delle vacanze. Ultima cifra per chiudere, il costo medio di una vacanza in Italia, nel 2013, è stato di 450 euro, quello di una vacanza all’estero 1.050 euro. Totale della spesa su base annua circa 48 miliardi di euro. 23 alfabeto alimentare di Eugenio del Toma presidente onorario dell’associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica Varietà a tavola Prima di tutto è questa la regola L’attenzione degli adulti per l’alimentazione è concentrata soprattutto sulle “calorie”, per molti anche sull’igiene e i possibili inquinanti, per altri però è solo una questione di gusto e di tempo disponibile con netto predominio del fast food sullo slow food. Al riguardo, solo una minoranza di consumatori sa che una delle dieci “Linee Guida per una sana alimentazione italiana”, redatte dalle Società scientifiche del settore sotto l’egida del Ministero della Salute, si intitola: “Varia spesso le tue scelte a tavola”. La monotonia dei soliti piatti, ripresentati senza varianti, con poca o nessuna attenzione alla stagionalità e alle produzioni locali, non soltanto stanca i consumatori ma non trova neppure il consenso dei nutrizionisti. L’uomo è un perfetto onnivoro e la natura nel dotarlo di un apparato digerente capace di grande adattamento ha previsto che proprio dalla varietà e dall’alternanza delle sue scelte alimentari provenisse la completezza dei nutrienti protettivi di cui ha bisogno (un vasto mosaico di minerali, vitamine, antiossidanti, probiotici, fibre alimentari, ecc.). Ecco perché variare, anche nelle mense scolastiche, aziendali o comunque nelle tante ramificazioni della ristorazione collettiva! Saranno poi le preferenze “consapevoli” e coerenti dei consumatori a stimolare un’offerta industriale di miglior livello, compresa anche la professionalità del personale. Bisogna rivalorizzare le varietà stagionali e preferibilmente locali per variare e arricchire di elementi plastici e non solo di teoriche “calorie” quei menù ostinatamente ripetitivi che caratterizzano tuttora la parte meno evoluta della ristorazione collettiva. Per far questo occorre, però, la collaborazione attiva dei consumatori. Non si possono ignorare i progressi degli ultimi decenni nelle conoscenze basilari dell’alimentazione riducendo tutto a un computo ragionieristico delle calorie o alla presentazione quasi pittorica di piatti ben allestiti esteticamente. La nutrizione è troppo importante e trasversale a tutte le specialità mediche per consentire che se ne parli così tanto, come ai nostri giorni, senza insegnarne a scuola almeno le 10 regole proposte come Linee Guida dai competenti. Ben vengano i cuochi che stanno occupando a tempo pieno i media ma prima avremmo dovuto predisporre nella scuola un’informazione di base che avesse almeno insegnato a capire il linguaggio ermetico delle etichette nutrizionali o a diffidare dei troppi imbonitori dilettanti. La prevenzione alimentare non può essere imposta ma deve far parte del bagaglio essenziale di notizie proposte dalla scuola. Con i mezzi moderni non occorrono spese insostenibili: basterebbe dotare ogni scuola di un accesso elettronico a un programma informativo, sintetico e fruibile. Purtroppo, se non cresce la cultura nutrizionale neppure gli sforzi della UE per diffondere notizie vere, invece di pregiudizi o ingiustificati rimpianti del passato, riusciranno a scalfire il muro di ignoranza che si oppone al sapere nutrizionale. La pandemia in atto di obesità e diabete impone interventi educazionali e non solo pretestuose divagazioni che scarichino sui singoli cibi i nostri errori comportamentali. ● consumatori maggio 2014 primo piano in breve malattie della Tiroide, conoscere per prevenire “Tiroide problema sociale: dal corpo alla mente" è questoil tema della Settimana Mondiale della Tiroide che si terrà su tutto il territorio nazionale dal 19 al 25 maggio 2014 nell’ambito di una campagna di prevenzione ed informazione sulle malattie tiroidee, sulle patologie cardiache secondarie a malattie tiroidee e sulla prevenzione con l'uso di sale iodato. A promuovere l’evento sono il Comitato delle Associazioni dei Pazienti Endocrini (Cape), la Società Italiana di endocrinologia (Sie), l'Associazione medici endocrinologi (Ame) e l'associazione italiana della tiroide (Ait), unitamente all'European thyroid association (Eta). Coop, da sempre impegnata sui temi della salute e della prevenzione, sostiene questa iniziativa e, tra il 19 e il 25 maggio, nei 119 corner Coop Salute presenti sul territorio nazionale sarà disponibile materiale informativo. In Italia una persona su cinque ha problemi tiroidei. Tra questi il gozzo colpisce 6 milioni di persone (cioè il 10% della popolazione). Scopo della Settimana Mondiale è quello di contribuire a diffondere, nella popolazione, l’uso quotidiano del sale iodato come metodo più semplice e meno caro per la iodoprofilassi. È sufficiente usare, come condimento dei nostri cibi, 2-3 grammi di sale iodato al giorno, per avere un apporto giornaliero adeguato di iodio. Quanto a Coop, tra le tante iniziative messe in atto su questo tema, vi sono quelle legate alla formulazione dei prodotti a proprio marchio. Infatti già dal 2006, è in assortimento il sale iodato a marchio Coop; in questo modo quello iodato è diventato la tipologia di sale più venduta (58,4% nel 2013); dal 2011 il pollo venduto nelle rosticcerie all’interno degli Ipercoop è insaporito con sale iodato; nel 2011 sono stati messi in vendita l’arrosto di tacchino ed il prosciutto cotto Benesì entrambi con sale iodato ed a partire dallo stesso anno, è stato progressivamente inserito l’uso del sale iodato nelle lavorazioni a base di carne avicola, suina e bovina. Grazie a queste iniziative il consumo di sale iodato in Coop è quasi di 8.000 tonnellate. Per info sul tema: www.associazioneitalianatiroide. org; www.associazionemediciendocrinologi.it; www. societàitalianaendocrinologia. 25 COnsumatori sul web, Patrizio roversi vi aspetta Ribadendo quanto già anticipato sullo scorso numero, ricordiamo a tutti che "Consumatori" ha trovato un nuovo compagno di viaggio. Si tratta di Patrizio Roversi, personaggio televisivo, conduttore negli anni di tante trasmissioni (attualmente è impegnato con "Linea Verde"), ma soprattutto curioso esploratore di mondi sempre nuovi (non solo in senso geografico) accompagnato da una indispensabile dose di ironia. Patrizio cura una rubrica, intitolata "Le impronte del consumatore", che potrete seguire dal nostro sito www.consumatori.e-coop.it, e dalla nostra pagina Facebook (www.facebook.com/ ConsumatoriCoop). Un paio di volte al mese troverete le sue riflessioni, sempre stimolanti e mai scontate. Uno dei suoi contributi inizia così: "Houston, abbiamo un problema! La famosa frase che fu pronunciata in occasione della Missione Spaziale dell'Apollo 13, potrebbe essere oggi pronunciata in coro da tutti noi, soci Coop. Gli Americani allora avevano problemi con la Luna, noi oggi qui abbiamo problemi con la Terra, anzi, con la terra-minuscola, cioè con l'agricoltura". Se questo è l'incipit, la conclusione (argomentata in altri passaggi che vi invitiamo a scoprire) è la seguente: "Lo slogan “La Coop sei tu” va bene, ma chi è questo tu? Secondo me siamo tutti noi, da chi produce a chi consuma: qualcuno direbbe “consumatori & agricoltori uniti nella lotta!”. fruttagel, compiere 20 anni nel segno della qualità Lo scorso 10 aprile Fruttagel ha compiuto 20 anni. La società cooperativa con sede ad Alfonsine e con un secondo stabilimento in provincia di Campobasso, ha circa 870 addetti e un fatturato, cresciuto progressivamente negli anni, arrivato oggi a 130 milioni di euro. Fruttagel, dove nascono diversi prodotti a marchio Coop, produce e commercializza vegetali surgelati, passata e polpa di pomodoro, bevande a base frutta e più recentemente latti vegetali (soia, riso, mandorla, etc.), utilizzando processi semplici e sani, quali surgelazione e pastorizzazione, per rendere disponibili tutto l’anno i benefici di frutta e verdura. Un percorso di crescita, quello di Fruttagel, sostenuto da investimenti tecnologici importanti che ne fanno un’azienda all’avanguardia del panorama agroalimentare del nostro paese. "Abbiamo messo al centro del nostro lavoro - spiegano il presidente , Vincenzo Alberti e il direttore generale, Stanislao Fabbrino - il benessere alimentare e la sensibilizzazione del consumatore verso una alimentazione più salutare. L'obiettivo è realizzare prodotti accessibili e innovativi, spesso biologici, e soprattutto buoni, per infrangere il pregiudizio che consumare più frutta e verdura significhi necessariamente rinunciare alla buona cucina". consumatori maggio 2014 26 prodotto coop Moderno e conveniente l'intimo è nuovo più scelta nei modelli e nei colori, certificazione ecologica dei prodotti: ecco le tante novità che si possono trovare tra slip, canottiere, mutande, calze e reggiseni a marchio Coop Due linee di prodotti anziché una sola che spaziano dal classico al giovanile con molta più attenzione ai colori e alla scelta tra i modelli, boxer da uomo anche a marchio Solidal, una certificazione di qualità ecologica (la Oeko tex) sul prodotto. In più tanta attenzione alla convenienza e alla riduzione del packaging. Stiamo parlando dell’intimo a marchio Coop, ovvero di slip, mutande, canottiere, t-shirt, guaine e reggiseni che offrono al pubblico davvero tante novità che si aggiungono alla consolidata qualità che da sempre Coop propone in questa gamma. Cominciamo dalla nuova linea (che si aggiunge a quella più classica), che vuole in primo luogo rivolgersi a un pubblico più giovanile, questo grazie (per le donne) alle nuove vestibilità (come la brasiliana o lo slip con taglio al vivo) ed ai colori che spaziano dal nudo al giallo limone, dal rosa azalea al blu elettrico. Dunque una scelta ben più ampia e vivace rispetto ai classici bianco, nero e grigio. Per i soli uomini c’è poi la novità che tra i modelli di boxer ce n’è uno a marchio solidal, proveniente dall’India e realizzato riciclando ritagli e scampoli di tessuto. Dietro a questo prodotto, che non rinuncia certo a qualità e comfort, sta un progetto di solidarietà che fa lavorare una fabbrica di donne indiane in collaborazione con l’Istituto delle suore francescane di Santa Elisabetta, per cui per ogni capo acquistato, un contributo finirà a sostenere queste donne e le loro famiglie. Nell’elenco di novità ce n’è una che riguarda il packaging che (con attenzione all’ambiente che è quanto tanti soci Coop chiedono) è stato ridotto e limitato alla sola etichetta (fatta eccezione per la confezione da tre maglie da uomo). Poi c’è la certificazione oeko tex che riguarda tutto il mondo dell’intimo Coop. Oeko tex è un marchio umano-ecologico volontario che garantisce il prodotto non contenga o rilasci sostanze nocive secondo le norme fissate dallo Standard 100. Anche questa 27 (non i modelli). Infine con tre paia di calze si può scegliere tra i diversi tipi disponibili”. Per completare il pacchetto di offerte legate a questo settore, ricordiamo anche la calzetteria per uomo e bambino nei suoi modelli corti, lunghi o sportivi. La calzetteria da bambino è tutta realizzata con cotone proveniente da agricoltura biologica a conferma della costante attenzione alla qualità che Coop propone. Ricordiamo infine le calze sanitarie 70 den e 140 den con due compressioni differenti: la calza a compressione graduata 70 denari che sviluppa un massaggio costante che contrasta la stanchezza e dona sollievo, ed è indicata per attenuare formicolii, gonfiori e fragilità capillari. La calza a compressione graduata 140 denari che svolge un’azione contenitiva e stimola il flusso venoso ed è indicata come coadiuvante nella cura delle varici e dei gonfiori. Ghana, Volta River Outgrowers Cooperative Society archivio Fairtrade Italia attenzione aggiuntiva che Coop propone va incontro a una sensibilità crescente e parte nella sua applicazione da prodotti di abbigliamento che sono a contatto diretto con la pelle e le parti intime del corpo. A completare il quadro, ma certo non perché si tratti di cosa meno importante specie in una fase economica come questa, c’è poi l’argomento della convenienza. “Quello che proponiamo ai nostri soci e consumatori è una formula flessibile – spiega la responsabile dei prodotti a marchio non alimentari di Coop Italia, Marilena Cini – Cioè acquistando più prodotti si ottiene uno sconto. Ad esempio con 3 slip da donna, non necessariamente uguali, ma scegliendo tra modelli colori e taglie si otterrà un prezzo ridotto, rispetto all’acquisto di 3 articoli singoli comprati in momenti diversi. Acquistando due boxer o due slip da uomo si possono selezionare taglie e colori diversi frutta solidal, Buona ed etica La frutta esotica è diventata un’abitudine di consumo quasi quotidiana: basti ricordare che la banana è tra i frutti più apprezzati in tutto il mondo, oppure che, anche in tempi di crisi, questo è uno dei pochi comparti che ha addirittura registrato una buona crescita in Italia. Nonostante questo successo, spesso sappiamo troppo poco sulla provenienza di questi prodotti. Il lungo viaggio della frutta esotica inizia nei paesi dell’area tropicale/ equatoriale di Asia, Africa e America Latina, dove viene coltivata da milioni di piccoli agricoltori che sulla produzione, trasformazione e vendita di banane ed ananas, ad esempio, fondano la propria sussistenza. E nonostante il grande giro d’affari che c'è nei paesi occidentali, ai coltivatori all’origine della filiera non viene corrisposto un guadagno proporzionato. I lavoratori, spesso assunti con contratti di breve termine, sono costretti a duri ritmi di lavoro senza un adeguato ritorno economico. In molti casi le piccole cooperative hanno uno scarso potere contrattuale al momento della vendita. Ma per contrastare questi problemi un'alternativa c'è, ed è quella di acquistare frutta proveniente dalle organizzazioni del circuito del commercio equo certificato, frutta che ha una storia diversa. Per assicurare un guadagno stabile alle organizzazioni dei coltivatori Fairtrade garantisce un prezzo minimo stabile, il Fairtrade Minimum Price, e assicura un margine di guadagno aggiuntivo, il Fairtrade Premium, il cui utilizzo viene deciso democraticamente per la realizzazione di progetti di emancipazione delle comunità (costruzione di scuole o ambulatori, formazione dei lavoratori). La linea Solidal Coop, propone frutta fresca certificata Fairtrade: le banane provengono dalle organizzazioni Apbosmam (Perù), Bos (Perù), El Prieto (Ecuador), El Guabo (Ecuador) e gli ananas dalle coltivazioni di Prudent (Ghana) e Asoproagroin (Costa Rica). Qui, grazie al circuito Fairtrade sono state costruite infrastrutture ed è stato favorito l’accesso al credito per l’acquisto di fertilizzanti adatti alla coltura biologica. Inoltre sono state siglate delle convenzioni per agevolare prestiti a bassi tassi per i lavoratori; è stato istituito un fondo per la salute, che garantisce agli associati assicurazioni minime per le cure sanitarie e uno per l'educazione, che offre dei buoni per l’acquisto di materiale scolastico e l'iscrizione alla scuola superiore o all'università per i figli dei lavoratori. Link: http://www.fairtradeitalia.it/ fruttafresca Scopri il lungo viaggio delle banane Solidal Coop Fairtrade qui 28 consumare informati mobilità la bicicletta che non ti fa sudare Cresce del 12% la diffusione della bicicletta elettrica a pedalata assistita, il segmento più dinamico del settore. assimilata a un velocipede, la e-bike non richiede un particolare sforzo fisico e può circolare con poche restrizioni di Claudio stRano Non rovina l'aria e nemmeno la camicia... Portebbe essere questo uno slogan appropriato per la pedelec (Pedal Electric Cycle), la bicicletta a pedalata assistita da non confondere con la bicicletta elettrica "tout court", che il Codice stradale considera a tutti gli effetti un ciclomotore con i relativi obblighi che ne derivano (vedi primo box). Muoversi su una "e-bike", al contrario, detta anche "bipa" – l'unica a potersi fregiare tecnicamente del termine "bicicletta" – è un po' come veleggiare sulla terraferma. Trasmette una sensazione di libertà, azzerando la fatica e il sudore oltre alle emissioni nocive, compreso in salita. Ecologica e più economica di un comune motorino, la Pedelec eroga buone velocità con poco sforzo, e per chi si reca a lavorare ben vestito o tendenzialmente è pigro o semplicemente non ha più molte energie da bruciare sui pedali, è una soluzione ottimale nel traffico cittadino. Negli ultimi tempi, poi, la pedalata assistita è pure trendy: la conferma viene dalle vendite che sono in crescita del 12% in Italia (dati di aprile relativi al 2013). Il segmento si rivela così il più dinamico del settore bici anch'esso vivace (+ 10% nel 2013 in Coop, + 27% nel primo trimestre di quest'anno limitatamente agli accessori). L'Ancma, Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori che ha pubblicato i dati, parla di "un fenomeno in espansione soprattutto nelle grandi città", dove la cultura della mobilità sostenibile si sta diffondendo. In alcuni centri, Modena in testa (dov'è incentivata), la quota di mobilità elettrica sul totale si aggira fra il 3% e il 5%. Si potrebbe dire che la Cina (che possiede il 90% delle 42 milioni di e-bike di tutto il mondo) è ancora lontana, ma meno di qualche anno fa. Vediamo ora come funziona la Pedelec. Il concetto di base è che il motore elettrico si accende solamente quando il ciclista pedala fornendogli così l'assistenza. Ad ogni giro di pedale, o in alLe mani suL portafogLi tri modelli in rapporto alla forza muscolare (misurata da un rileva- bicicletta a pedalata assistita di primo prezzo tra i 400 e i 500 euro tore di sforzo) impressa, un sensore trasmette l'informazione alla - bicicletta a pedalata assistita di prezzo medio tra i 500 e i 1.000 euro centralina collegata al motore. Al - bicicletta a pedalata assistita di fascia alta da 1.000 a varie migliaia di euro momento dell'acquisto, è dun- batteria di ricambio al litio tra i 200 e i 500 euro que importante scegliere il sistema di rilevazione della pedalata, - triciclo per adulti mediamente intorno a 500 euro e più poiché da un movimento "simbolico" della gamba si può passare I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato consumatori maggio 2014 a una pedalata energica per chi vuole mantenersi un minimo in allenamento. Poi c'è il motore elettrico. Prodotto da colossi dell'elettronica di consumo, deve avere per legge una potenza massima di 250 watt (in Svizzera 500 watt) e non superare i 25 Km orari. Si trova posizionato sul mozzo anteriore o posteriore (con qualche limite di manovrabilità) oppure centralmente, sotto la sella, integrato con la batteria. È opportuno far raffreddare il motore dopo il suo utilizzo e prima della ricarica, che, con le batterie al litio (più performanti di quelle al piombo), può avvenire allacciandosi per una notte alla rete elettrica di casa. La batteria, di norma collocata nel sottosella o sul portapacchi, va scelta con attenzione guardando non solo all'autonomia (al massimo 40 Km, legata a una serie di fattori tra cui il peso del mezzo), ma anche alla qualità, alla durata (4-5 anni in genere) e alle specifiche tecniche: se più indicata per la pianura, ad esempio, o per la salita. Le tipologie e i materiali ricalcano quelli delle altre due ruote: in 29 acciaio, alluminio o carbonio; da corsa, da città o mountain bike; news daLLa strada ce n'è pure di pieghevoli o con il iL tricicLO Per aDuLti navigatore satellitare. Coop ha una serie di proposte convenienti che presenta nel suo "Speciale vita all’aperto e bici", in calendario nella prima metà di giugno. i Limiti di Legge 25 cHiLOMetri Orari se ha un motore con una potenza maggiore di 250 watt e supera i 25 km orari, una bicicletta a pedalata assistita va omologata come ciclomotore. in altre parole, non è più una bicicletta. tali limiti sono stati introdotti dalla direttiva europea 2002/24/Ce – recepita in italia con decreto 31 gennaio 2003 – e tracciano un confine invalicabile entro cui deve muoversi la pedelec (art.50 del Codice della strada). la quale si configura perciò come un veicolo "sui generis", col motore ma libero da obblighi di immatricolazione, targa, assicurazione, bollo, casco, ecc. il propulsore elettrico si interrompe quando la velocità oltrepassa il limite predefinito o quando il ciclista smette di pedalare. si attiva, poi, automaticamente, solo e soltanto in contemporanea alla pedalata. tra le tante cose che cambiano c'è anche il parco circolante dei velocipedi. accanto alla riscoperta delle due ruote, assistiamo infatti alla crescita delle "tre ruote", i tricicli per adulti. utili per lo shopping in forza delle capienti ceste posteriori e/o anteriori, adibiti nella versione cargo-bike al trasporto di piccoli oggetti da lavoro, i tricicli per adulti hanno dalla loro una invidiabile stabilità apprezzata soprattutto dalle persone con problemi di disabilità o deambulazione, ma non solo. li usano anche i ciclisti "non nativi" che preferiscono spostarsi in sicurezza nel traffico urbano specie con bambini al seguito. esiste pure la versione elettrica del triciclo a pedalata assistita. Coop lo ha inserito a grande richiesta, per la prima volta quest'anno, nel suo "speciale bici". 30 cucina un menu contro la crisi di Helmut Failoni Fantasie tra risotto e scaloppine Ecco il menu di Adalberto Migliari chef della trattoria la Chiocciola in provincia di Ferrara. Sapori che, per il primo, vanno dagli aspargi e le canocchie, al rombo, per il secondo. E come dolce, pere caramellate, granita e... frutta e verdura Per questo mese facciamo virare il nostro palato nella zona del ferrarese, una terra ricca di tradizioni gastronomiche. E affidiamo il nostro menu alla fantasia, alla professionalità dello chef Adalberto Migliari. Ecco i suoi tre suoi piatti. maggio LA STAGIONE DI.. Il primo In questo mese potrete trovare al loro meglio ancora gli asparagi, i carciofi, i cavolfiori, le fave, i finocchi, i piselli, i fagiolini, che sono ricchi di sali minerali e che oltre a rinfrescare l’apparato gastrointestinale, svolgono un’ottima azione diuretica. Per il buon contenuto di vitamina A, proteine e potassio sono raccomandati fra l’altro nelle malattie cardiache. In questa primavera vi consigliamo anche, come prodotti di stagione, le patate novelle, i porri, i peperoni, i ravanelli e gli spinaci. È anche il mese delle fragole e cominciano le prime ciliegie. Ingredienti per 4 persone: Risotto con asparagi di Altedo e canocchie mantecato al rosso d’uovo 240 gr riso carnaroli, 60 gr porro, 200 gr asparagi verdi, 400 gr canocchie, 2 tuorli, 1,5 lt brodo di pesce, 60 gr vino bianco, olio extravergine d’oliva, sale Procedimento Pulire le canocchie a crudo tagliandole lateralmente con le forbici. Con le teste e le carcasse preparare un brodo stufando prima la cipolla a julienne, poi appassire il carapace delle canocchie e 2 lt di acqua fredda. Bollire per 20 minuti, lasciare riposare 15 minuti e filtrare. Nettare gli asparagi e tagliarli a rondelle spesse. Affettare il porro a julienne. In casseruola stufare il porro con un filo d’olio d’oliva e un pizzico di sale, unire il riso e tostarlo. Sfumare con il vino bianco e far evaporare l’alcol. Bagnare con il brodo caldo, unire gli asparagi a rondelle. A cottura quasi ultimata aggiungere la polpa delle canocchie tagliata a pezzi. A fine cottura regolare di sale e tenendolo molto “all’onda” mantecare con i tuorli d’uovo. Servire subito ben caldo con un filo d’olio a crudo. Il secondo Scaloppina di rombo chiodato al Pignoletto e pepe verde Ingredienti per 4 persone: 1 rombo da 1 kg, ½ lt Pignoletto, ½ lt brodo pesce, 200 gr patate a cubetti (peso netto), 1 cipolla bianca, 100 gr panna liquida, 100 gr latte, pepe verde Procedimento Sfilettare il rombo; i filetti li conserviamo in frigorifero, le parature o i ritagli li conserviamo per la salsa e la lisca e la testa la usiamo per un brodo veloce che servirà sempre per la salsa. Brodo: a freddo mettiamo ½ cipolla, acqua, lisca e testa, pepe in consumatori maggio 2014 31 grani e niente sale a cuocere per mezzora a fiamma dolce. Per la salsa: in una casseruola con un filo d’olio imbiondiamo la ½ cipolla tritata, uniamo i ritagli del rombo, il pignoletto, il brodo, le patate, il latte e la panna tutto assieme a freddo. Raggiunta l’ebollizione facciamo cuocere il tutto per 30 minuti circa. Regoliamo di sale e frulliamo con un frullatore ad immersione e filtriamo. Tagliamo i filetti a scaloppine, li passiamo nel pepe verde, poi nella farina ed infine in padella a cuocere con un filo d’olio e una noce di burro portandoli a cottura (alcuni minuti). Sistemiamo le scaloppe nei piatti e nappiamo con la salsa ben calda. Il dolce Cremoso di pera caramellata e parmigiano reggiano con granita al limone Ingredienti per 4 persone: 250 gr panna liquida, 1 uovo, 40 gr cioccolato bianco, 120 gr pera decana matura, 35 gr zucchero semolato, 40 gr parmigiano grattugiato. Granita al limone: 200 gr acqua, 60 gr zucchero, 40 gr succo di limone Procedimento Caramellare lo zucchero, unire immediatamente la pera a pezzi con la buccia, decuocere un attimo il caramello e unire la panna, poi il cioccolato bianco, a seguire il parmigiano ed infine l’uovo. Frullare il tutto e filtrare. Colare in stampini con il fondo precedentemente caramellato e cuocere a bagno-maria in forno a 110° per 45 minuti. Per la granita miscelare i 3 ingredienti e ghiacciarli in surgelatore rompendo a intervalli regolari il ghiaccio man mano che si forma, ottenendo una granita grossolana. Dopo aver raffreddato una notte in frigorifero i cremosi, sformarli incidendo i bordi dallo stampino con un coltello, in una fondina accompagnando con la gratinata per rinfrescare il tutto. Un menu contro la crisi Trattoria & Locanda La Chiocciola Via Runco 94/f, 44015 Quartiere di Portomaggiore (FE) Chef: Adalberto Migliari (Athos) Il primo Risotto con asparagi di Altedo e canocchie mantecato al rosso d’uovo (costo per 4 persone 16 euro) Il secondo Scaloppina di rombo chiodato al Pignoletto e pepe verde (costo per 4 persone, 22 euro) Il dolce Cremoso di pera caramellata e parmigiano reggiano con granita al limone (costo per 4 persone 6 euro) La pecora altamurana Sin dai tempi antichi il territorio murgiano (siamo in provincia di Bari) era ricco di greggi ovine e caprine allevati con il metodo del pascolo brado a causa della estrema rocciosità dei luoghi e della scarsa fertilità del suolo. La pecora Altamurana, conosciuta anche con il nome di pecora moscia, razza autoctona molto rustica, si è adattata a questi ambienti nel corso dei secoli. Si ritiene derivi dalla razza asiatica o siriana ed è riconoscibile grazie al vello bianco e alla testa allungata; l’Altamurana è una pecora di taglia media a triplice attitudine (latte, lana, carne) molto utilizzata in passato per le produzioni casearie mentre, negli ultimi decenni, è stata selezionata prevalentemente per la carne, in particolare per realizzare incroci con razze più produttive, come la comisana e la leccese. L’Altamurana è particolarmente resistente alle punture di zecche e quindi non si ammala di piroplasmosi, una malattia che porta in breve tempo alla morte le pecore colpite. Il declino dell’uso della lana ovina per la produzione di materassi, l’abigeato, la mancanza di manodopera disposta a svolgere il duro lavoro di pastore, il passaggio a forme di agricoltura a maggior reddito, hanno determinato nell’ultimo cinquantennio il declino dell’allevamento ovi-caprino sulla Murgia. In particolar modo la scomparsa della razza Altamurana è stata determinata dalla minore dimensione degli agnelli alla nascita e dalla minore velocità di crescita rispetto alle altre razze pugliesi. Negli anni '80 dello scorso secolo nel territorio murgiano erano presenti circa 190.000 capi di Altamurana mentre, dalle ultime stime risalenti al 2000, risultano allevati circa 400 capi, di cui solo 170 iscritti al libro genealogico, e quindi di pura razza Altamurana. Il Presidio Slow Food coinvolge un allevatore che custodisce buona parte dei capi rimasti in un’antica masseria del Seicento posta all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Lo scopo del Presidio è promuovere sul territorio pugliese nuovi allevamenti e nuove linee genetiche, per iniziare un percorso di recupero della razza destinata, se non si interviene, a scomparire nel giro di pochi anni. Il progetto di recupero e valorizzazione della razza Altamurana ha l’obiettivo di stimolare gli allevatori ad allevare capi di Altamurana. Responsabile del Presidio: Michele Polignieri, tel. 329 5645195 , [email protected]. Convenzioni Parchi Parchi a tema MIRABILANDIA Ravenna Tel. 0544.561156 www.mirabilandia.it È il parco divertimenti più grande d’Italia, situato vicino alla Riviera romagnola. Per i Soci Coop: Ingresso intero: sconto 2,5 € Per i bambini di altezza inferiore ai 100 cm l’ingresso è gratuito. Lo sconto è esteso a un accompagnatore pagante biglietto di ingresso individuale intero. CARRISILAND RESORT Cellino S.Marco (Br) Tel. 349.2914792 - www.carrisiland.it Parco naturalistico, tematico, acquatico e dei divertimenti. Per i Soci Coop: Primavera dal 06/04 al 13/06/2014: area boschiva e area divertimenti ingresso adulto e bambino sconto 2 €. Estate dal 14/06 al 14/09/2014: area boschiva, area divertimenti e acquapark ingresso adulti e bambino sconto 3 €. Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio. Presentare i documenti di identità. ITALIA IN MINIATURA Viserba di Rimini (RN) Tel. 0541.736736 - www.italiainminiatura.com Il parco divertimenti che propone la riproduzione in scala di numerosi monumenti italiani ed europei. Per i Soci Coop: Ingresso intero: adulti 19 € anziché 22 €. Lo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto. Ingresso ridotto: 15 € anziché 16 €. Lo sconto di è esteso ad un accompagnatore bambino fino a 11 anni o adulto oltre i 65 anni. Ingresso gratuito per bambini sino a 100 cm di altezza. Ogni biglietto vale due giorni e consente di rientrare gratuitamente al parco un secondo giorno a scelta nel 2014. Per usufruire della promozione è necessario far personalizzare il biglietto con la propria foto prima dell'uscita e conservarlo per il successivo rientro. MINITALIA LEOLANDIA Capriate S.Gervasio (BG) Tel. 02.9090169 - www.leolandia.it Il parco divertimenti per tutta la famiglia vi aspetta con un mix di avventura, spettacolo e divertimento! Ben 38 attrazioni per grandi e piccini, tante novità e la splendida Minitalia con la riproduzione dei monumenti più belli del nostro Paese. Sul sito il calendario di apertura del parco e la possibilità di acquistare i biglietti di ingresso risparmiando fino al 40%. Per i Soci Coop: Uno sconto ancora maggiore digitando il codice sconto 52 Le agevolazioni non sono cumulabili con altre iniziative in corso. IL PARCO DELLA PREISTORIA Via Ponte Vecchio 21 – 26027 Rivolta D’Adda (CR) Tel. 0363.78184 - 0363.370250 - Fax 0363.370290 www.parcodellapreistoria.it Situato sul fiume Adda, a soli 25 km da Milano, il parco è immerso in un’area naturale. Lungo il suo itinerario si incontrano 50 ricostruzioni, a grandezza naturale, di 31 specie preistoriche: artropodi, pesci, anfibi, rettili arcaici, dinosauri, pterosauri, plesiosauri, mammiferi e uomini primitivi, oltre a un percorso botanico, un museo paleontologico, animali in semilibertà, aree attrezzate per pic-nic, parchi giochi, un labirinto e il sempre richiestissimo trenino. Il parco è aperto da metà febbraio a metà novembre con orario 9:00 –18:0 da lunedì a venerdì e 9:00-19:00 sabato domenica. Per i Soci Coop: Ingresso intero: sconto 2 euro L’agevolazione è estesa ad un accompagnatore OLTREMARE Riccione (RN) Tel. 0541.4271 - www.oltremare.it Un mondo nel quale la natura diventa occasione di scoperta, educazione e divertimento. La laguna dei delfini più grande e bella d’Europa è il cuore pulsante attorno al quale Acqua, Aria, Terra, Fuoco ed Energia raccontano la vita in modo emozionante. Per i Soci Coop: Ingresso intero: 22 € anziché 24 € ingresso valido due giorni in stagione Lo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto e non è cumulabile con altre promozioni in corso. Parchi avventura INDIANA PARK Castellana Grotte (BA) Tel. 349 5352523 – 327 6912727 castellana.indianapark.it Tranquillità e natura, sport e movimento, avventura e forti emozioni Per i Soci Coop: sconto 2 € sulle tariffe percorsi per bambini, ragazzi e adulti. L’agevolazione è estesa ai componenti il nucleo familiare, previa esibizione dei documenti di identità. ACROPARK Rio Centa (TN) Tel. 389.9622966 prossimo al lago di Caldonazzo Roana (VI) Tel. 346.3991144 Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it. Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop. presso il Laghetto di Roana. www.acropark.it Due parchi avventura tra le Dolomiti con percorsi acrobatici per tutti in totale sicurezza Per i Soci Coop: sconto 20% sulle tariffe percorsi (consultabili sul sito ufficiale). L'agevolazione è estesa ad un accompagnatore e non è cumulabile con altre iniziative in corso. CENTRO RAFTING EXTREME WAVES VAL DI SOLE Via del Comun - Commezzadura (TN) Tel. 0463.970808 - 335.7080539 - www.extremewaves.it Centro immerso nel verde, di fronte al massiccio del Brenta, dove è possibile praticare Rafting, Tarzaning, Canyoning, Ropes Course, Parco Avventura, River Bridge e Mountain Bike. Per i Soci Coop: Bambini fino a 12 anni sconto 20% sulle singole attività. Adulti sconto 15% per le singole attività e Settimane Multisport. Sconto 15% su noleggio di mountain bike. Le agevolazioni sono estese ad un accompagnatore oppure due familiari del socio e non sono cumulabili con altre iniziative in corso. BREG ADVENTURE PARK VAL DI BREGUZZO Località Chiesetta Alpina - Breguzzo (TN) Tel.333.884.8918 - Infoline 0465.323090 www.bregadventurepark.it Situato alle porte del Parco Naturale Adamello Brenta, è il Parco Avventura più grande del Trentino con oltre 100 entusiasmanti attività suddivise in 8 percorsi. Offre emozioni e grande divertimento per tutta la famiglia grazie allo speciale sistema di sicurezza 100%. Unico parco certificato Family in Trentino BREG Canyoning rio roldone Per i Soci Coop: Sconto 20% sui prezzi a listino. L'agevolazione è estesa ad un accompagnatore e non verrà applicata ai prezzi riservati alla BREG Family Card. CIMONE ADVENTURE PARK Sestola (MO) Tel. 0536.62968 - cell.339.6523405 www.adventureparkcimone.it Acrobatic Park, tirole, slittovia, snowbooting, seggiovia, tappeti elastici, mini quad. Per i Soci Coop: Listino scontato sulle diverse specialità. Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio. IL GIARDINO SOSPESO Località Il Giardino - Riparbella (PI) Tel. 335 7726322 - 335 7726323 www.ilgiardinosospeso.it Percorsi acrobatici sugli alberi per adulti e bambini, a pochi chilometri dal mare. La struttura spesso utilizzata per attività di Team Building, offre una disciplina completa che coinvolge il corpo e la mente. I percorsi, per bambini e adulti, si dividono in base alla statura: 3 percorsi per bambini dai 110 cm ai 140 cm di altezza; 3 percorsi per adulti sopra i 140 cm di altezza. Per i Soci Coop: Percorsi per bambini: 10 € anziché 12 € Percorsi per adulti: 13 € anziché 15 € Le agevolazioni sono estese al nucleo familiare del socio, fino a un massimo di 4 persone. Campo estivo: Diurno 110 € anziché 140 Residenziale 390 € anziché 450 Ulteriore sconto di 20 € per i fratelli o per chi si iscrive a due settimane. Acquari ACQUARIO DI CATTOLICA Cattolica (RN) Tel. 0541.8371 www.acquariodicattolica.it Il mondo degli squali e di migliaia di pesci da tutti i mari del pianeta nel più grande Acquario dell'Adriatico. Per i Soci Coop: Ingresso 17 € anziché 19 € Lo sconto è esteso ad un accompagnatore adulto e non è cumulabile con altre promozioni in corso. ACQUARIO DI GENOVA Genova - Area Porto Antico Tel. 010.2345678 - www.acquariodigenova.it Acquario, Biosfera, Bigo, Galata Museo del Mare, Città dei Bambini. È il più grande acquario d'Italia e secondo in Europa; un percorso in mezzo a vasche che ospitano delfini, squali, foche, tartarughe e moltissimi altri pesci e ricostruiscono gli ambienti originali delle singole specie, con evidenti finalità didattiche. Per i Soci Coop: Sconto di 1,5 € su biglietto di ingresso. Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimo di 4 persone. Sconto 10% per acquisti al gift shop. ACQUARIO DI LIVORNO Livorno - Piazzale Mascagni, 1 Tel. 0586 269.111 - www.acquariodilivorno.it L'acquario, con 20 vasche principalmente dedicate al Mediterraneo, 150 specie e un totale di circa 1200 animali, propone un percorso di visita integrato unico sul territorio nazionale che coniuga cultura, emozione, divertimento ed educazione. Per i Soci Coop: Sconto di 1 € su biglietto di ingresso. Lo sconto è esteso al nucleo familiare fino a un massimo di 4 persone e non è cumulabile con altre promozioni in corso. 34 vivere bene viaggi di Giuseppe Ortolano Marche, mille motivi per scoprire questa terra Dal mare di tante località della riviera ai parchi naturali, dai borghi medievali sulle colline alle città piene d'arte e di storia. Idee per un turista curioso INFO UTILI Per informazioni e materiale turistico sulla Marche contattare il numero verde 800222111 o visitare il sito www.turismo.marche.it, dal quale è possibile scaricare numerose brochure dedicate alle bellezze della regione. Quattro APP, scaricabili gratuitamente da Google play e AppStore guidano il visitatore alla scoperta del mare, della natura, delle città d'arte con i loro musei e del Made in Marche (enogastronomia e shopping di qualità). Aggiornamenti in tempo reale su www.facebook.com/ marche.tourism Eccovi sei buoni motivi per visitare le Marche. Il mare tanto per iniziare. La regione vanta ben 180 km di costa, 9 porti turistici e 26 località che si affacciano sul Mar Adriatico, con spiagge e coste alte a picco sul mare. Su 18 comuni costieri sventolano le Bandiere blu (marchio internazionale di qualità dell’ambiente e dei servizi turistici), mentre sull'Adriatico si affacciano due aree naturali protette: il Parco del Conero e il Parco del Monte San Bartolo. Tra le località marine più interessanti Pesaro, con i suoi 7 chilometri di spiaggia ampia e sabbiosa - in parte a mare libero, in parte protetta da scogliere particolarmente adatta a famiglie e bambini, la lunga pista ciclabile e il bel centro storico. Lunghe spiagge sabbiose anche a Senigallia, apprezzata per il suo elegante centro storico e la celebre Rotonda sul Mare, e a Cupra Marittima, nella verde Riviera delle Palme. Sabbia e ghiaia sul litorale di Marotta, il centro balneare del suggestivo borgo storico di Mondolfo, e a Pedaso, nota per la trasparenza dell’acqua, ricca di flora e fauna marina, che la rende adatta alle immersioni e agli sport subacquei. Chi non teme una costa più scoscesa, con ripide pareti intervallate da calette spesso raggiungibili solo per piccoli sentieri o via mare, può invece scegliere le località della Riviera del Conero, tra le quali brillano Sirolo, con la caratteristica spiaggia delle Due Sorelle, e Numana. Ci sono poi le Marche delle dolci colline, dei piccoli borghi e dei castelli. Luoghi incantati, come il centro medievale di Montelupone ancora circondato dalle mura; Sarnano, situato nel cuore dei Monti Sibillini; Offida, famosa per i suoi delicati merletti al tombolo, e l'affascinante dedalo del Castello di Moresco. Da non mancare consumatori maggio 2014 35 Una regione tra vini, prelibatezze e... Le Marche sanno prendere il turista per la gola. Infatti vantano 15 vini a marchio DOC e 5 vini DOCG - tra i quali il Verdicchio, il Rosso Conero, il Rosso Piceno - 6 prodotti agroalimentari DOP (fra cui l’Oliva ascolana e il Prosciutto di Carpegna) e 4 IGP (fra cui il Ciauscolo, rinomato salame spalmabile), oltre a 66 ristoranti e trattorie segnalate dalle Guide Michelin, Gambero rosso, L’Espresso. Tante le strade del vino che attraversano i vigneti sulle colline che dolcemente degradano dall’Appennino sino al mare. Più insoliti gli shopping tour tra i rinomati outlet della moda e dell'abbigliamento, tra i quali marchi celebri in tutto il mondo, come Tod’s, Hogan, Loriblu, Nero Giardini, Cesare Paciotti, Fornarina, Fabi, Manas, Vic Matiè, OXS, Janet & Janet e Giorgio Grati. Ma lo shopping nelle Marche non è solo legato alle grandi griffe e include anche le lavorazioni artigianali di antica tradizione. Come la lavorazione della pelle (scarpe, borse, cinture, accessori, ecc.), la carta di Fabriano (dove ha sede il Museo della Carta e Filigrana), le terrecotte nelle zone di Fermo e di Macerata, la maiolica di Urbino, Urbania, Pesaro ed Ascoli Piceno, mentre la lavorazione del ferro battuto e del rame è diffusa in tutta la regione. una visita alla Rocca di Gradara, una delle strutture medioevali meglio conservate d’Italia, e a Carpegna, immersa nel verde dei faggeti del monte omonimo. Viene poi la natura, con 2 parchi nazionali (Monti Sibillini, Gran Sasso e Monti della Laga), 4 parchi regionali (Monte Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo, Gola della Rossa e di Frasassi) e 6 riserve naturali (Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo, Monte San Vicino e Monte Canfaito). Splendide le famose Grotte di Frasassi dove, con una passeggiata di circa un'ora, si possono ammirare piccoli laghi, stalattiti, gigantesche stalagmiti e il maestoso Abisso Ancona. Affascinante la Gola del Furlo, scavata dal torrente Candigliano. Città d'arte, musei, ville e teatri storici fanno delle Marche una meta adatta anche a chi predilige il turismo culturale. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Dal travertino delle vestigia romaniche e gotiche di Ascoli Piceno, ai palazzi storici di Macerata, ai portici cinquecenteschi di Fermo, al palazzo ducale di Urbino, le città d'arte delle Marche offrono suggestioni uniche. Ma piacevoli sorprese regalano anche Osimo e Camerano, con le loro città sotterranee; la piccola Pergola con il museo dedicato ai Bronzi Dorati, l'unico gruppo di bronzo dorato giunto dall'età romana ai nostri giorni, e San Severino, dall'insolita piazza ellittica. Poi ci sono le Marche della spiritualità e della meditazione, fatte di monasteri, abbazie e santuari di rara bellezza che propongono una salutare pausa dallo stress quotidiano. Tra i più suggestivi l'Abbazia di S. Vittore alle Chiuse e l'Eremo di S. Maria Infra Saxa a Genga, S. Maria della Rocca ad Offida, l'Abbazia di S. Maria di Chiaravalle di Fiastra a Tolentino e l'Abbazia benedettina di San Firmano, a Montelupone. Una guida all'Italia delle donne Ci sono Artemisia Gentileschi, pittrice romana del Seicento, e Cristina Trivulzio di Belgiojoso, protagonista del Risorgimento. Grazia Deledda, vincitrice del Nobel per la letteratura nel 1926, e Miuccia Prada, stilista e imprenditrice conosciuta in tutto il mondo. E poi cortigiane, pedagogiste, scienziate, partigiane, archistar. L’Italia delle donne (Morellini editore, 17,90 euro) è un agile atlante che ci guida alla scoperta delle grandi donne del nostre Paese. E lo fa suggerendo luoghi e itinerari che, da Nord a Sud compongono un’avvincente geografia al femminile tutta da conoscere. 36 vivere bene cultura e oltre a cura di Giorgio Oldrini mostre Venezia, l'architettura del mondo in mostra alla Biennale Torna la Biennale di Venezia con le sue proposte di altissimo livello. Ben 65 i Paesi di tutti i continenti presenti con proprie installazioni, di cui 11 saranno a Venezia per la prima volta. Il curatore della Biennale Architettura è quest’anno l’archistar olandese Rem Koolhaas che ha introdotto una novità concettuale: non più inviti ad architetti famosi e a paesi che si esercitano liberamente attorno ad un tema, ma tre sezioni complementari che riempiranno i Giardini, l’Arsenale e le Corderie e il Padiglione centrale con proposte frutto di ricerche coordinate dallo stesso curatore. Tre per l’appunto le sezioni della Biennale Architettura che ha come titolo generale “Fundamentals”. La prima è “Absorbing Modernity, 1914, 2014”. Si tratta di padiglioni nazionali di 65 Paesi di tutti i continenti che mettono in mostra i processi complessi attraverso i quali sembrano annullarsi le caratteristiche nazionali per arrivare ad un linguaggio architettonico universale e moderno. Ma si testimonia allo stesso tempo di quanto complesso sia questo cammino e di come le caratteristiche tecniche, tradizionali, culturali proprie di ogni luogo concorrano alla nascita di un linguaggio universale. La seconda sezione si intitola “Elements of architecture” e nel Padiglione centrale della Biennale mette in mostra come nei diversi tempi i differenti architetti hanno trattato gli elementi fondamentali della costruzione, che sono mutati profondamente, che vengono utilizzati in modi originali, ma che sono sempre indispensabili. Pavimenti, soffitti, porte, finestre, scale, camini, servizi igienici, corridoi, balconi a altri acquistano nella loro indispensabilità una dimensione nuova. La terza sezione, all’Arsenale, è “Monditalia” e mette in mostra il contributo dell’Italia all’architettura e al suo processo di sviluppo. Tra l’altro, come ha ricordato il presidente Paolo Baratta, la Biennale non è solo architettura, ma anche teatro, musica, danza, cinema. E qui nel padiglione di Monditalia saranno numerose le iniziative che uniranno le varie arti. A riempire ulteriormente i mesi da giugno a novembre, Venezia ospiterà una serie importante di incontri, dibattiti, eventi, molti dei quali si collocano sotto la denominazione “Week end specials” . 14ª Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia Giardini della Biennale, Arsenale Dal 7 giugno al 23 novembre Ingresso: 25 euro, soci Coop 22 euro Info: Tel. 041-5218711, [email protected], www.labiennale.org Italiani brava gente di Massimo Cirri e Filippo Solibello conduttori radiofonici VenTo, ciclabile e possibile Da Venezia a Torino lungo gli argini del Po Chiudete gli occhi e pensate alle Grandi Opere: a parte Silvio Berlusconi in tivù da Bruno Vespa, con la carta d'Italia puntata di rosso, cosa vi viene in mente? Ponti sugli stretti? Trafori ferroviari ad alta velocità che sbucazzano Alpi e Appennini? Autostrade? Dighe mobili? Le Grandi Opere sono sempre un elenco di meraviglie e richiamano alla mente le meraviglie del mondo: le Piramidi, i Giardini Pensili di Babilonia, il Colosso di Rodi o la Salerno-Reggio Calabria. Ma pen- sando alle Grandi Opere tocca pensare anche a qualcos'altro: ai soldi, molti, che servono per costruirle; agli appalti spesso poco trasparenti; alle infiltrazioni mafiose sempre troppo probabili; agli eterni ritardi (perché per allargare la Salerno-Reggio Calabria serve più tempo che per tirar su la Grande Muraglia?). Poi costi che lievitano come la pasta da pizza in un pomeriggio di maggio; poi la distruzione del territorio e dei paesaggi. consumatori maggio 2014 37 libri Cronache da Chez Maxim's Tutto ma non la volgarità Tra dolcezze e angoscia Cobain raccontato da sé stesso José Roman era il fattorino da Chez Maxim’s a Parigi, il tempio della Belle Epoque, dunque il testimone e spesso anche il complice di chi frequentava questo luogo di raffinatezze e di lusso alla ricerca dei piaceri più diversi, tra champagne, bellissime e disponibili cortigiane. Chez Maxim’s aveva una sua filosofia che veniva applicata con intransigenza. Si sopportava che tra monarchi e maragià, milionari e ministri, nobili e magnati si infilasse anche qualche parassita, sguazzassero spie vere o presunte e cercasse fortuna un avventuriero, “ma la volgarità però non era ammessa”. Il buon gusto impediva che da Maxim’s ci fossero numeri, dunque tutto si basava sulla conoscenza perfetta e studiata dei clienti da parte del personale. José Roman racconta, anche grazie ad un editor di eccezione come Raymond Queneau che ha corretto i testi originari, questo mondo incantato e decadente, negli anni in cui l’Europa e il mondo si avviano alla Seconda guerra mondiale. Kurt Cobain è stato l’icona rock per tanti giovani di tutto il mondo. Ora, a 20 anni esatti dalla sua morte, Mondadori rilancia i Diari che furono trovati in una cassaforte subito dopo il suicidio del cantante leader dei Nirvana. Era il 5 aprile di vent’anni fa quando Kurt si uccise, ma già un mese prima a Roma era stato salvato in extremis dopo una overdose. Il suo percorso e la sua vita, brevissima, sono stati bruciati nel segno della trasgressione più totale. Un cammino, anzi una corsa rovinosa, che Kurt ha registrato in 20 diari nei quali alternava scritti e schizzi, testi di canzoni notissime e di altre inedite, considerazioni intime sulla vita e sulla disperazione e critiche al mondo della musica, ai suoi agenti famelici, nei quali parlava con affetto dei suoi tantissimi fan che lo consideravano un eroe e un idolo e rifletteva sul percorso artistico dei Nirvana. Un ragazzo a volte dolce, spesso angosciato che ha segnato generazioni di giovani da ogni parte del mondo. José Roman Chez Maxim’s Sellerio Editore - 265 pagine, 14 euro Kurt Cobain Diari Mondadori Editore - 288 pagine, 13 euro Ma forse un'eccezione c'è. Si chiama VENTO e ha tutti i numeri per essere una Grande Opera: lunghezza 679 chilometri; indotto generato 100 milioni di euro all'anno; nuovi posti di lavoro 2.000. E poi il primato: la pista ciclabile più lunga d'Italia ed una delle prime in Europa. Perché VENTO permetterebbe di andare da VENezia a TOrino in bicicletta lungo gli argini del Po, deviazione per Milano ed Expo comprese nel prezzo: 80 milioni di euro. Non sono pochi, soprattutto in questi tempi di crisi, ma sono anche l'equivalente di quello che costa costruire due chilometri di autostrada. E potrebbero venire da fondi europei, ne sono stati stanziati per 6 miliardi e c’è il rischio che se li prendano i tedeschi: lassù le piste ciclabili, molte lungo gli argini dei fiumi, coprono 40.000 chilometri e producono 8 miliardi di indotto all’anno. L'idea non è di un gruppo di ciclomaniaci intossicati da abuso di sostanze dopanti: viene dal Politecnico di Milano, un gruppo di studio capitanato da Paolo Pileri, professore di progettazione e pianificazione urbanistica. Che va in bicicletta e ci tiene “a far partire anche nel nostro Paese il cicloturismo come fenomeno popolare e positivo. Con un investimento infrastrutturale leggero capace di innescare nuove economie basate sulla fruizione del paesaggio, dei beni culturali, della natura e del buon cibo”. Perché il tracciato di VENTO attraversa 14.000 aziende agricole, si intreccia con 115 stazioni ferroviarie e diversi approdi di battelli, incrocia 2.000 negozi e 300 attività ricettive. Facile prevedere che ne nascerebbero altri: a noi piace l'idea di una rete di Bicigrill, stazioni di servizio per la mobilità dolce. Il 15% del tracciato, 100 chilometri, è già ciclabile. Con pochi cambi delle regole di utilizzo di argini, stradine e sentieri altri 284 chilometri (il 42%) lo possono diventare alla svelta. Per il 22% del tragitto occorrono interventi leggeri; per il restante 21% lavori più impegnativi. Ma si potrebbe fare tutto in due anni o tre anni. E allora vale la pena inforcare la bicicletta e accodarsi al professor Pileri e i suoi che tra il 6 e il 15 giugno pedalano lungo il Po per far conoscere VENTO. E se Ciclabile non vi piace perché fa poco Grande Opera chiamatela Eurovelo 8, dorsale ciclistica strategica europea. Comunque via col VENTO. ● consumatori maggio 2014 38 a cura di Pierfrancesco Pacoda musica da sentire... il ritorno alle origini di Ben Harper Il bluesman Ben Harper e sua madre Ellen, insieme in un disco che ci porta nel cuore arcaico dell’America profonda, dove ancora palpita l’anima del Delta del Mississippi e dove il gospel risuona con il suo messaggio di felicità e liberazione. Ellen Harper è una pluristrumentista cresciuta nel negozio di famiglia, "The Folk Music Center and Museum", ed è in quel luogo affollato di banjos, armoniche e chitarre che Ben ha conosciuto le radici del suono che sarebbe diventato il rock’n’roll. Da lì sono passati Ry Cooder e Taj Mahal. Un disco interamente acustico "Childhood Home", dedicato, come ha detto Ben Harper, al "posto da cui si proviene e al quale si finisce per tornare". BEN & ELLEN HaRPER Childhood Home - Prestige Folklore Il nostro giudizio: RRRR Se ti piace ascolta: Taj Mahal, Ry Cooder Sound of Salento Nuovo capitolo del "Future sound of Salento", che, in vista dell’estate e dell’appuntamento con La Notte della Taranta, propone l’opera solista di uno dei suoi migliori esponenti. Antonio Castrignanò è un virtuoso del tamburello che reinterpreta la pizzica conferendole una dimensione urbana, oggi visceralmente legata a quel "passato che ritorna", come diceva Ernesto de Martino. aNTONiO CaSTRigNaNò Fomenta - Ponderosa il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Mascarimirì, Canzoniere Grecanico Salentino Funky jazz degli incognito L'eleganza di Björk A 35 anni dal loro esordio, gli Incognito ritornano con un album di funky jazz che ci fa rivivere le atmosfere travolgenti dei giorni dell’acid jazz inglese. Suoni che tributano un omaggio alle radici della black music che, nuovamente, irrompono sulla pista da ballo. Come sempre nei loro dischi, tantissime le voci che si alternano, alcune al loro esordio, come la 22enne australiana Chiara Hunter. Non è un cd, ma un dvd di raffinata eleganza, nel quale la cantante pop d’avanguardia Björk dialoga con il divulgatore scientifico Sir David Attenborough sulle relazioni tra la musica e la natura e su come ogni oggetto possa esprimere un suono che diventa linguaggio della realtà. Con la voce recitante di Tilda Swinton. iNCOgNiTO When Björk Met Attenborough - Carosello il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Royksopp, The Orb Amplified soul - EarMusic il nostro giudizio: RRR Se ti piace ascolta: Gilles Peterson, Jamie Lidel BJÖRK wiTH DaViD aTTENBOROUgH R da dimenticare - RRsufficiente - RRRbuono - RRRRottimo - RRRRR capolavoro Coop for words, musica e parole genova, i mestieri della musica Coop for Words, il contest organizzato da Coop per cercare giovani talenti nella scrittura, si è aperto, dallo scorso anno, anche alle parole per la musica. Offrendo la possibilità di comporre un testo su una partitura scritta da un protagonista del pop d’autore italiano. La vincitrice dell’edizione 2013, così, ha creato le sue rime adattandole a una base rock originale composta per l’occasione da Cristiano Godano, il leader dei Marlene Kuntz. L’interpretazione della canzone è stata poi affidata a Angela Baraldi, la rocker bolognese (ora in tour insieme a Massimo Zamboni in un concerto dedicato alle composizioni dei CCCP e dei CSI). Per il 2014 Coop for Words ha chiesto a Beatrice Antolini, sofisticata cantante e multistrumentista, che ha appena pubblicato il nuovo album "Vivid", di comporre la musica sulla quale i partecipanti al concorso potranno scrivere i loro testi. Il brano è in download su www. coopforwords.it È dedicata alla musica, non solo da un punto di vista creativo, ma anche della formazione e del lavoro, "FIM 2014" dal 16 al 18 maggio alla Fiera del Mare di Genova. Inaugurazione il 16 con un concerto tributo a Jimi Hendrix. Tra le tante interessanti attività, prevista la consegna dei FIM Award ad alcuni tra i più rappresentativi protagonisti del pop mondiale. Come Bobby Kimball, voce dei Toto che riceverà il premio come "Legend of Rock. Best voice" e canterà i suoi successi più celebri domenica 18. Ma il PIM è soprattutto una occasione per conoscere il lavoro che porta alla registrazione di dischi diventati capolavori del rock. Sono in programma seminari con due importanti ingegneri del suono, Eddie Kramer (che ha registrato con Santana, Beatles e David Bowie) e Colin Norfield (responsabile suono ai concerti dei Pink Floyd). Info e programma su www.fimfiera.it. Previsto uno sconto sul biglietto di ingresso ai soci Coop. vivere bene cultura e oltre 39 l’intervista Angela Baraldi È una delle protagoniste più vivaci della scena rock italiana, Angela Baraldi, attrice e cantante che è stata scelta da Coop for Words per interpretare il brano composto da Cristiano Godano, che ha vinto l’edizione 2013 del concorso. La canzone, disponibile in download gratuito su www.coopforwords.it, ha segnato l’apertura di questa iniziativa rivolta a giovani talenti della scrittura, alle rime scritte per la musica. Angela, quali dischi consigli, tra i tuoi ascolti recenti? Ho una grande passione per Cat Power, una cantautrice che unisce l’energia del rock più trascinante, che trova dal vivo la sua dimensione ideale, con un malinconico sentimentalismo, spesso oscuro, romantico e sofferente. Lo dimostra il suo ultimo album, Sun. Poi, ho riascoltato uno dei capolavori solisti di Brian Eno, Taking Tiger Mountain. By Strategy. Il compositore inglese maestro del minimalismo si è dedicato alla canzone pop con bellissimi risultati. Questo disco è un capolavoro di decadentismo rock. Consiglio ai lettori di Consumatori anche Matangi, il nuovo disco di MIA, una cantante che esprime la creatività multietnica delle metropoli contemporanee. E i libri? Ho appena terminato di leggere La ragione delle il festival A Bologna "Rock in Idro" Rock in Idro apre ufficialmente la stagione dei grandi festival open air in Italia. Ed è, quello al Parco Nord di Bologna, il più importante appuntamento dell’estate 2014, con un cast che, dal 30 maggio al 2 giugno presenterà musicisti provenienti dalle più disparate aree sonore. Apertura dance il 30 con la superstar del ritmo ipnotico Fatboy Slim, accompagnato dai due nomi più amati dell’ultimissima ondata di dj, Dimitri Vegas e Like Mike. Il 31 maggio verrà celebrato il ritorno dei Pogues, la celebre band irlandese. L’1 giugno ci saranno gli Iron Maiden, il gruppo che ha fatto la storia dell’hard rock, mentre il 2 si esibiranno i Queens of the Stone Age, versante americano del suono blues più duro, insieme agli inglesi Pixies, che presenteranno a Bologna il loro nuovo disco. Nel cast anche, tra i tanti, Black Stone Cherry, Miles Kane e Millencolin. Per informazioni: www.rockinidro.com. mani di Emidio Clementi, una raccolta di storie che hanno al centro la musica. È il mio mondo e Clementi, che è anche musicista, lo racconta sempre in bilico tra coinvolgimento e voglia di distacco. Per il resto, ho letto due classici: Hollywood Babilonia di Kenneth Anger, un viaggio nelle distorsioni dello star system del cinema e La Linea d’Ombra di Joseph Conrad. Chiudiamo con i film... Ho ammirato l’abilità di Valeria Golino come regista in Miele. Sensibile e coinvolgente. Sono finalmente riuscita a vedere un vecchio film di Brian De Palma, Hi Mom !, con Robert De Niro, una commedia dagli improvvisi risvolti "noir". Tra le pellicole nuove, mi ha affascinato la nuova favola di Wes Anderson Grand Hotel Budapest, un inno all’amicizia sottolineato da splendide scenografie di un luogo immaginario che sembra provenire da un sogno. 40 le pagine di coop reno BILANCIO 2013 tra numeri e strategie Grazie a una gestione oculata, pur nell'anno più nero per i consumi Coop Reno è riuscita a chiudere un buon bilancio. Ecco come e con quali risultati concreti DI PAOLO BEDESCHI presidente del Consiglio di sorveglianza di Coop Reno Dal 19 maggio si terranno le assemblee separate dei soci per esaminare i dati del bilancio 2013 della cooperativa. Con il sistema di “governance” duale, che ci siamo dati dal 2008, spetta al Consiglio di Sorveglianza approvare il bilancio dopo che i soci avranno deliberato in merito al ristorno, cioè alla parte dell’utile della gestione caratteristica riconducibile al rapporto tra la cooperativa e i soci, in proporzione alla spesa annuale fatta dai medesimi presso i punti vendita di Coop Reno. Nel 2013 le vendite totali sono state di 166.077.800 euro, mentre quelle dei soci di 123.865.888 euro, pari al 74,58% del venduto. Questa cifra è già al netto di 15 milioni circa dei vantaggi riservati ai soci che la cooperativa ha organizzato in corso d’anno, sotto forma di sconti, promozioni commerciali riservate ai soci e collezionamento. Il valore totale di questi benefici ha superato il 12% dell’importo delle vendite a soci, mentre il totale dei benefici che abbiamo riconosciuto ai clienti normali è stato del 5,45% sulle loro spese. La scelta di privilegiare in misura così consistente i soci deriva dalla consapevolezza che la crisi che stiamo att raversando richiede un aiuto straordinario che la cooperativa deve organizzare e dare. Per questo motivo abbiamo coniato un efficace motto che recita: “Quando i soci sono in difficoltà, la cooperativa deve esprimersi al meglio”. L'orientamento sociale D’altra parte quando la nostra cooperazione nacque oltre 150 anni fa, era proprio questo lo scopo sociale che si doveva raggiungere coniugando il solidarismo con la mutualità. In forma solidale la cooperativa organizza un servizio mettendolo a disposizione dei consumatori e attraverso la forma mutualistica ognuno è libero di scegliere e utilizzare tali servizi. In più la cooperativa richiamandosi al principio universale della porta aperta, ammette a soci tutt i coloro che, non svolgendo att ività concorrenziale con essa, ravvisano la possibilità di trovare risposte ai loro bisogni. Questo chiaro orientamento sociale è stato riconosciuto anche nel corso del 2013 da 6.219 clienti che hanno chiesto e ottenuto di diventare soci della cooperativa. Questi si aggiungono ai 6.680 nuovi soci del 2012 e ai 4.592 del 2011. Nel triennio 2011-2013 i soci sono aumentati del 22,91%, mentre dall’inizio della crisi, che lo possiamo far risalire al 2008, i nuovi soci sono 32.322. Con questo numero la base sociale è aumentata del 58,4% rispetto al 31 dicembre 2007. consumatori maggio 2014 Questa massa di nuove adesioni ha determinato per Coop Reno un incremento di oltre 10 punti percentuali di vendite a soci e un miglioramento dello scontrino medio della spesa dei soci che nel 2013 è risultato superiore di 13,45 euro rispetto allo scontrino medio del cliente normale. La consapevolezza della grave crisi recessiva che avrebbe colpito i nostri consumatori durante l’anno ci aveva indotto ad affiancare alle scelte a vantaggio dei soci e dei consumatori in generale, anche una drastica riduzione dei costi al fine di mantenere la barca in linea di galleggiamento. I costi che abbiamo maggiormente aggredito sono stati quelli energetici e quelli del costo del lavoro. Per i primi siamo intervenuti con la chiusura dei banchi refrigerati, la modifica della illuminazione e la taratura della temperatura dei negozi. Per il contenimento del costo del lavoro abbiamo disdettato il Contratto integrativo aziendale della area Bologna, adottando un Regolamento che ha mantenuto il salario aggiuntivo aziendale ed altre migliorie rispetto al CCNL, ma ha recuperato l’orario di lavoro del medesimo CCNL previsto in 38 ore rispetto alle 35 che risalivano a precedenti accordi, assolutamente incompatibili con il grave stato di crisi che stiamo attraversando. Queste severe misure di contenimento dei costi, secondo le previsioni, sarebbero state sufficienti per evitare di chiudere il bilancio della gestione caratteristica in perdita. Solo a fine febbraio di quest’anno siamo stati informati che i ricavi commerciali prodotti dai nostri consorzi Coop Italia e Centrale Adriatica avevano dato risultati 41 molto migliori rispetto alle previsioni, e che anche i nostri inventari si erano chiusi positivamente, così come gli altri costi aziendali erano stati contenuti meglio del previsto. Il ristorno "tiene" Tutto ciò ha portato un risultato della gestione caratteristica migliore per oltre 1 milione di euro, che ci consente, quindi, di proporre alle assemblee un ristorno, simile a quello dell’anno scorso, dopo avere accantonato una cifra di circa 346 mila euro da destinare ai lavoratori per una sorta di salario variabile, che in parte potrebbe compensare il sacrificio che è stato loro chiesto. Ormai da anni l’orientamento di Coop Reno in materia di ristorno è quello di determinare la cifra massima che le leggi ci consentono, però coinvolgendo i soci nelle scelte di politiche economiche e sociali che la cooperativa deve adottare. Pertanto attraverso il ristorno, oltre ad un beneficio immediato rappresentato da un buono sconto, chiediamo di sostenere progetti di carattere sociale e di capitalizzare la cooperativa al fine di sostenerne lo sviluppo. Con queste premesse il ristorno 2013, che verrà sottoposto alle assemblee, sarà di 743.196 euro pari allo 0,60% della spesa dei soci, suddiviso in € 247.732 (0,20%) come buono spesa, € 123.866 (0,10%) per un progetto di carattere ambientale, che coinvolgerà tutte le comunità in cui la cooperativa è presente, e € 371.598 (0,30%) ad aumento delle quote sociali. Con questa ultima proposta il capitale sociale di proprietà dei soci raggiungerà l’importante cifra di 9.134.744 euro che sommata a quelle delle riserve indivisibili consentirà alla cooperativa di contare su un Patrimonio Netto di quasi 45 milioni di euro. Sviluppo in equilibrio Attraverso queste risorse accumulate nei 25 anni di vita di Coop Reno siamo riusciti a svilupparci in luoghi in cui la cooperazione non era presente e a consolidare le posizioni già raggiunte. Solo nel triennio 2011-2013 abbiamo ricostruito i supermercati di Porretta, Molinella, Minerbio, S.Pietro in Casale, Castiglione dei Pepoli e Monghidoro, mentre siamo entrati a Riolo Terme, Bagnara di Romagna e Rioveggio, per un investimento complessivo di oltre 31 milioni di euro. Pur con questi interventi la situazione patrimoniale della cooperativa è in equilibrio, ma richiede sempre attenzione e precise scelte orientate alla creazione di risorse proprie, comprese quelle di chiedere ai soci di destinare una parte consistente del ristorno all’aumento del capitale sociale. Se i soci approveranno il ristorno nella misura proposta, dopo avere pagate 1.033.997 euro di imposte, il bilancio si chiuderà con un utile molto elevato di 3.162.659 euro, dovuto però per 2.826.962 euro a componenti straordinarie “una tantum”. Nelle stesse assemblee i soci dovranno deliberare anche la ripartizione dell’utile secondo le regole che la legge e lo statuto ci impongono. Questo ottimo risultato ottenuto nell’anno più difficile della vita di Coop Reno testimonia che la cooperativa perseguendo una precisa strategia, ha saputo esprimere una grande capacità gestionale, impostata sulla partecipazione dei soci e un convinto impegno dei dipendenti. 42 primo piano coop reno Il super è stato inaugurato il 22 marzo dopo una importante ristrutturazione durata otto settimane. Questo punto vendita ha segnato un passo importante nelle strategie e nello sviluppo di Coop Reno dal 2000 in poi. E si conferma come uno dei negozi di punta dell'area montana a quattordici anni dalla sua prima apertura SILLA, LA STORIA SI RIPETE Rimesso a nuovo il gioiellino montano DI MARCO MANZOLI direttore commerciale di Coop Reno Il tutto partì con l’unificazione per incorporazione della Coop tre Valli, cooperativa di piccoli supermercati di vicinato che non superavano i 300 mq di area di vendita. Nel1992, anno dell’unificazione, era già in costruzione il supermercato di Castiglione dei Pepoli che sostituiva il vecchio punto vendita di 250 mq con il nuovo di 600 mq che sarebbe stato inaugurato nel luglio del 2002. Era dunque l’inizio del cambio di passo per l’area della montagna di Coop Reno: era ben presente, oltre al tema del rinnovamento e ampliamento dei punti vendita, anche l’incognita di insediarsi in nuove località. L’occasione si presentò velocemente a Vergato dove nel 2004 inaugurammo un nuovo punto vendita di 400 mq. Oltre al rinnovamento della rete esistente, si cercava in tutti i modi lo sviluppo in altre aree, e l’alta valle del Reno era la zona più interessante per la cooperativa. Si puntava particolarmente a Porretta, ma la possibilità di costruire un punto vendita si dimostrò per anni vana. Poi partì da una grande intuizione del presidente, Paolo Bedeschi, e del compianto Luciano Landi (che allora svolgeva nella cooperativa il ruolo di consigliere delegato alle attività sociali), una difficile trattativa che ci portò ad acquisire un supermercato di 1.000 mq di area di vendita da un soggetto privato: sarebbe diventato questo il punto vendita più grande della cooperativa, situato in una posizione strategica, in località Silla, al crocevia che porta a Porretta e sulla strada per Vidiciatico-Lizzano e le piste sciistiche del Cimone. Amore a prima vista La trattativa condotta dalla dirigenza di Coop Reno fu molto veloce e dopo l’acquisizione ufficiale fu effettuata una ristrutturazione che diede al punto vendita anche la nuova immagine di Coop Reno, poi utilizzata per anni. L’inaugurazione si tenne il 17 giugno 2000 e fu subito “Amore a prima vista”, parafrasando l’immagine utilizzata per il lancio pubblicitario. I risultati di vendite e il gradimento dei soci e consumatori furono immediati e il super di Silla cominciò la sua nuova vita con Coop Reno. È evidente che l’apertura di Silla, oltre a favorire lo sviluppo consumatori maggio 2014 43 Al taglio del nastro i presidenti dei Consigli di gestione e di Sorveglianza di Coop Reno, Mario Cifiello e Paolo Bedeschi, con al centro la caponegozio di Silla, Giorgia Bartolotti, e il sindaco di Gaggio Montano, Maria Elisabetta Tanari. Sotto, la squadra dei dipendenti della cooperativa, ne segnò un radicale cambio strategico: non più piccoli negozi di vicinato, ma formati di dimensione maggiore che svolgessero non solo il ruolo di vicinato, ma anche di prossimità, con un livello di servizio maggiore per i soci/consumatori, e con l’obiettivo di aumentare le quote di mercato. La festa inaugurale All'inizio del 2014, il supermercato è stato ristrutturato e il 22 marzo 2014 il punto vendita è stato riaperto con una veste tutta nuova e un layout completamente rinnovato. Tutte le attrezzature sono state cambiate, utilizzando le tecnologie più avanzate per un maggior risparmio energetico e comfort per il consumatore mentre nuovi colori e nuova comunicazione danno al punto vendita una veste sobria ma allo stesso tempo elegante; grande luminosità e ampi spazi facilitano la spesa e la rendono più piacevole. I servizi del punto vendita sono rimasti gli stessi del vecchio negozio, già completo di tutti i settori, con la sola aggiunta del reparto parafarmaco, tre sezioni di prodotti normalmente venduti in farmacia ma che a Silla si possono trovare a un prezzo nettamente inferiore. La mattinata dell’inaugurazione parco prospiciente il punto vendiè stata una festa a cui hanno par- ta uno stand gestito dagli alpini ha tecipato centinaia di persone; nel offerto la colazione e poi polenta e ragù. Una bellissima giornata! La storia dunque si ripete. Sila giugno 2000, Silla marzo 2014: 14 anni di successi per Coop Reno. A questo punto non ci resta che augurarci altri 14 anni allo stesso livello! Un ringraziamento a tutti coloro ( personale del punto vendita, rete di vendita, tecnici di sede e non) che hanno reso possibile, in sole otto settimane di duro lavoro, questo ottimo risultato finale. 44 primo piano coop reno FANEP DI DANIELA DALPOZZO l'eccellenza in pediatria I progetti dell'associazione e il sostegno dato da Coop Reno con “Poltrone letto" ai genitori dei bambini ricoverati per lunghi periodi in ospedale l'acquisto di 9 poltrone letto per consentire un maggiore comfort ai genitori che accudiscono i loro bimbi, spesso per lunghi periodi, al Sant'Orsola di Bologna. L'ospedale creativo La Fanep (associazione Famiglie Neurologia Pediatrica) nasce nel 1983 ad opera di un gruppo di medici, paramedici e genitori di bimbi ricoverati presso il reparto di neuropsichiatria infantile del Sant’Orsola di Bologna. Negli anni l'associazione ha compiuto importanti passi a sostegno delle patologie neurologiche pediatriche e adolescenziali, con particolare attenzione ai disturbi del comportamento alimentare. Oggi la sua mission non si limita a un semplice sostegno, ma cerca di raggiungere e offrire l'eccellenza in pediatria. Eccellenza che si realizza ad esempio attraverso il sostegno, la specializzazione e il continuo aggiornamento del personale sanitario. Ad oggi la Fanep sostiene economicamente un medico neuropsichiatra infantile, 12 psicologi, una dietista e un tecnico di neurofisiopatologia. L'eccellenza vuole significare anche spazi di degenza in grado di dare una giusta dignità al bimbo e alla famiglia. Nel 2013 Fanep ha concluso un importante progetto di ristrutturazione del reparto di Neuropsichiatria Infantile di Bologna che ha visto impegnati oltre cento volontari e migliaia di sostenitori nella raccolta di 1.800.000 euro. Per completare questa ristrutturazione sarà proprio Coop Reno a donare dignità ai famigliari dei bimbi tramite il progetto “Poltrone letto“. Il progetto devolve 10 mila euro per L'eccellenza si manifesta anche nel dare un sostegno concreto e umano che accompagni il bimbo e la famiglia nel difficile percorso dell’ospedalizzazione. “Nell'Ospedale Creativo – spiega Giovanni Bitonti, responsabile del progetto – il nostro volontario, figura centrale del progetto, è accanto al piccolo ospite sin dalle prime ore mediante l’accoglienza. Ma il sostegno maggiore si attiva nella fascia pomeridiana, quando non vengono eseguite visite ed esami medici di routine. Proprio in questi momenti, tutti i giorni della settimana, centinaia di volontari offrono il proprio tempo per mettere in atto 15 Laboratori Creativi, Gruppi Clown e Laboratori Multisensoriali per i bambini ricoverati". Laboratori multisensoriali I laboratori durano dai 60 ai 120 minuti e si susseguono durante la settimana impegnando oltre cento volontari per far sì che i piccoli pazienti siano sempre impegnati in attività ludiche, consumatori maggio 2014 creative e costruttive e che soprattutto non vengano lasciati mai soli. Le attività proposte tengono conto della loro età, della condizione fisica e delle componenti emotive e psicologiche, ma soprattutto vogliono garantire momenti e spazi di gioco. Ogni settimana da esperti e volontari viene valorizzata la libertà espressiva del corpo, attraverso yoga, aromi, massaggi, pittura, danza, musica, giochi, passeggiate a cavallo, attività coi cani e tante altre co-terapie. I Laboratori Multisensoriali contribuiscono alla creazione di un ambiente favorevole alla cura, educando ed educandoci al benessere psico-fisico, per garantire l'eccellenza in pediatria anche ai bambini con gravi disabilità e alle loro famiglie. Ogni settimana, i Volontari dell’Ospedale Creativo incontrano i sorrisi di oltre 100 bambini e relativi genitori, con cui condividono momenti di gioia che li allontanano dal pensiero e, a volte, anche dal dolore della malattia. E in corsia, i clown! Il Gruppo Clown, nato nel 2006, con oltre 40 volontari attivi è attualmente impegnato nei reparti di pediatria della Clinica Pediatrica G. Gozzadini di Bologna. In passato sono stati 45 effettuati incontri attraverso le "Missioni del sorriso“ a favore di migliaia di bambini in tutto il mondo: nel 2004 in Mozambico, a Quelimane - Orfanotrofio Aldeia Da Paz; nel 2005 in Albania, a Mamurras e negli Ospedali Pediatrici di Tirana e Durazzo (i primi clown ad entrare in un nosocomio); nel 2009 in Abruzzo, a l’Aquila durante il tragico sisma che l'ha colpita; dal 2010 al 2013 in Romania, a Odorheju - Casa San Giuseppe per bimbi in difficoltà, in cui il gruppo ha supportato la nascita di un gruppo clown locale; nel 2012 in Emilia Romagna, a Novi e a Medolla durante l’ultimo sisma. Nell’aprile 2011, il Ministero delle pari Opportunità ha riconosciuto l’importanza dell'operato della Fanep finanziando un convegno di due giorni dal titolo “Cuori Sorrisi e Scienze” a cui hanno partecipato oltre 200 persone. La formazione è gratuita per tutti i volontari, ed è costituita da colloqui conoscitivi e più di 25 ore iniziali di incontri frontali a cui ne seguono altri in itinere durante l'anno. I volontari sono inoltre impegnati periodicamente in eventi extraospedalieri sul territorio al fine di divulgare le attività svolte in reparto e promuovere le molteplici iniziative dell’associazione. 46 vita di cooperativa coop reno AISM DI ROVIGO tra socialità e solidarietà Un nutrito gruppo di volontari opera a 360 gradi per assistere i malati di sclerosi multipla e non solo. Il valore del Centro Diurno e l'aiuto di Coop Reno DI GILBERTO BIANCHINI settore sociale di Coop Reno responsabile progetti scuola L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla è nata in Italia nel 1968 come associazione di volontariato senza fini di lucro, per rappresentare i diritti e le speranze delle persone con sclerosi multipla. I principali obiettivi che l’AISM e la sua fondazione FISM si propongono sono: fornire assistenza sociosanitaria, diffondere una corretta informazione sulla malattia, sensibilizzare l’opinione pubblica, finanziare e promuovere la ricerca scientifica sulla malattia stessa. L’AISM è l’unica associazione di volontariato che interviene a 360 gradi sulla sclerosi multipla. Dialoga con le istituzioni per migliorare le politiche di welfare e affermare i diritti delle persone colpite da questa malattia alla piena inclusione sociale, alla salute, al lavoro, oltre ogni discriminazione. A Rovigo la sezione AISM, da quando è nata nel 1987, è sempre stata ospitata in edifici di proprietà della ASL 18 di Rovigo, presso l’Ospedale Umberto Maddalena fino al 2000 e da questa data in una sala della Cittadella Sanitaria. La Sezione di Rovigo, presente su tutto il territorio polesano, lavora da sempre per le finalità sopra accennate, avvalendosi di un buon gruppo di volontari. In particolare offre consulenza per vari problemi pratici e burocratici, e fornisce ai colpiti di sclerosi multipla diversi servizi come trasporto con due mezzi attrezzati, attività di riabilitazione motoria domiciliare, attività motoria in piscina riscaldata e attrezzata, socializzazione, supporto neurologico, supporto psicologico. Una delle attività più apprezzate è senza dubbio il Centro di Socializzazione Diurno, che per due giorni alla settimana accoglie portatori di S.M. e anche di altre patologie invalidanti e li intrattiene con varie attività presso la sede, o organizzando escursioni e visite a città d’arte, luoghi paesaggisticamente interessanti, musei, mostre e altro. Attenzione alle donne Nel 2013 la sezione ha scelto di dedicare particolare attenzione alle donne portatrici di S.M., essendo le stesse in rapporto di due a uno rispetto agli uomini, quindi 270 su 400, tanti sono i portatori di tale patologia nel Polesine. Sono perciò stati attivati, allo scopo, convegni di studio con dibattito e tavole rotonde, con l’intervento di specialisti qualificati. A questo progetto e all’acquisto di un nuovo mezzo ha già contribuito in parte Coop Reno con 6.000 euro derivanti dai punti non utilizzati dai soci, e la presidente, Gabriella Sottovia, spera che l’altra parte sia fi nanziata dalla Fondazione CARIPARO. Attualmente, pur con grandi difficoltà economiche, essendo stati tagliati i finanziamenti del Centro Servizi di Volontariato, l'AISM di Rovigo continua l’attività con il Centro Diurno, istituito nell’ottobre del 1995 presso l’Ospedale Maddalena dove fin dal 1987 era ubicata la sezione AISM di Rovigo. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie a un progetto presentato al Ministero degli Affari Sociali. Progetto nato nella primavera del 1994 da un'indagine della psicologa dell’associazione tesa a conoscere le esigenze dei portatori di S.M. e dei loro familiari. Da questa indagine sono emerse anche due cose molto importanti: il disagio e il sacrificio dei famigliari, la voglia degli ammalati di vivere, di uscire, di consumatori maggio 2014 riprendere i contatti con il mondo, di non essere dimenticati e lasciati soli. Da qui la decisione di istituire un Centro Diurno che rispondesse alle richieste degli ammalati, soprattutto di quelli già in carrozzina, dandosi le seguenti finalità: mfar uscire l’ammalato dal proprio ambito famigliare mpermettere alla famiglia il recupero di forze e serenità mfar socializzare le persone mcreare nuovi legami, interessi e obiettivi per continuare a vivere mcostruire percorsi individuali per imparare a semplificare le attività della routine quotidiana e mantenere le abilità essenziali mdare consulenza neurologica mfornire assistenza psicologica mfornire informazioni sulle normative, rete sociale, ausili e tecnologie che favoriscano la vita indipendente attraverso il mantenimento del posto di lavoro e/o la ricerca di un lavoro adeguato alle singole potenzialità anche di reinserimento sociale mpromuovere solidarietà, consapevolezza dei diritti, conoscenza dei servizi e aggregazione sociale. Per realizzare, o almeno per cercare di realizzare quanto più possibile questi obiettivi, al 47 Centro Diurno è stata data una struttura organizzativa con operatori e volontari motivati e qualificati che offrisse agli ospiti un percorso giornaliero completo dove oltre ad essere assistiti, potessero svolgere attività formative, educative, riabilitative, lavorative, di svago e di socializzazione. Un luogo, quindi, in cui l’ospite recuperi una dimensione di vita quanto più piena possibile e in cui venga messo nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie capacità e le proprie potenzialità individuali. Un'esperienza unica Il Centro Diurno, oggi come ieri, rappresenta una esperienza molto sentita e forse unica sul territorio per l’accoglienza di adulti con vari gradi di difficoltà, provenienti da zone diverse dell’intera provincia e non di soli portatori di S.M. ma anche affetti da altre malattie neurologiche. Il servizio prevede, infatti, che nella mattina di ogni martedì e giovedì da settembre a giugno due pulmini, uno per il basso Polesine e uno per il medio, vadano a prendere presso le loro abitazioni i frequentanti portandoli nella nostra sede presso la Cittadella Sanitaria dove trovano ad accoglierli gli operatori e i volontari che organizzano le ILRICICLONE DI BARICELLA Uniti per l'ambiente L’amministrazione comunale e la Coop di Baricella hanno da sempre condiviso le stesse tematiche rivolte all’ambiente. Perché amarlo e rispettarlo è un dovere di tutti e un atto di altruismo verso gli altri. Quando si è pensato, così, di premiare “Il miglior riciclone 2013” mettendo in palio tre biciclette – un riconoscimento che salvaguardasse l’ambiente e fosse di esempio agli altri cittadini nella raccolta differenziata – la Coop che è sensibile a questi valori non ha esitato a regalarne una quarta di bicicletta. Il 1° marzo i vincitori del "riciclone 2013" sono stati premiati con le "due ruote" dal sindaco Andrea Bottazzi, dall’assessore all’ambiente Gloria Bedeschi, dal responsabile Coop Gilberto Bianchini e dai rappresentanti della sezione soci Coop. attività possibili. La presidente della Sezione AISM di Rovigo confida "nella possibilità di dare continuità a questi servizi, che si potrà realizzare solo se ci sarà concessa la permanenza logistica nella sede strutturale della Cittadella Sanitaria di Rovigo, in quanto le nostre scarse disponibilità finanziarie non ci permettono la ricerca di una sede diversa”. L’AISM per favorire la raccolta fondi organizza in provincia di Rovigo, con l’aiuto di alpini, AUSER, scout e volontari, le campagne “Una mela per la vita” e “Fiori in città”. Il 12 e 13 ottobre ha portato in decine di piazze polesane i banchetti con le tradizionali mele a sostegno della ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. Complessivamente sono state circa 40 le postazioni e 30 i Comuni in cui nel 2013 i polesani hanno potuto incontrare i volontari dell’AISM e contribuire a progetti di ricerca scientifica con una donazione, ricevendo un sacchetto di mele, simbolo dell’iniziativa. Anche Coop Reno è orgogliosa di aver contribuito con la propria donazione economica alla realizzazione del progetto “Sostegno, attività e servizi al paziente affetto da Sclerosi Multipla”. 48 vita di cooperativa coop reno Fa' la cosa giusta tutto l'anno Dalla fiera di Milano alle scelte di tutti i giorni per rendere la nostra vita più sana e sostenibile DI ALICE MUNERATO Si è svolta a Milano dal 28 al 30 marzo la 11a edizione di “Fa' la cosa giusta!", fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, che ha ospitato oltre 700 aziende, associazioni e realtà dell'economia sostenibile che hanno proposto idee, servizi e prodotti per migliorare la qualità della nostra vita e renderla più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico: alimentazione biologica, biodinamica o a filiera corta, turismo sostenibile, moda etica, auto e scooter elettrici, prodotti equosolidali. Trecento gli appuntamenti del programma culturale, tra cui l'incontro con il ministro del lavoro Giuliano Poletti, e la tavola rotonda sul ventennale della fondazione dei giornali di strada (cui ha partecipato il fondatore del britannico The Big Issue, John Bird). La fiera era suddivisa in 12 aree tematiche, ognuna delle quali presentava un nuovo stile di comportamento, al’insegna della sostenibilità. Tra queste la sezione Abitare Green che ha presentato mobili, oggetti di design e complementi di arredo realizzati con materiali ecocompatibili, e prodotti green per la cura e l'alimentazione dei nostri amici a quattro zampe. Per gli appassionati di orti e giardini, diversi spazi e incontri dedicati al giardinaggio e alla coltivazione di orti urbani e rurali. Nell’area Critical Fashion, il visitatore poteva trovare proposte di moda e design per ogni gusto e tasca, dai cappelli realizzati riutilizzando la juta dei sacchi di caffè, agli zaini re-charge dotati di un pannello solare in grado di ricaricare gadget tecnologici. Alimentazione sostenibile Uno dei temi principali dell'edizione 2014 è stata l'alimentazione sostenibile, declinata nei temi della lotta agli sprechi alimentari e della riscoperta dei prodotti della tradizione popolare. Questo è anche stato uno dei temi centrali dello stand di Coop Lombardia che con i suoi volontari (tutta la fiera è stata resa possibile grazie a 232 volontari, coordinati dall'associazione Insieme nelle Terre di mezzo onlus) non solo è stata tra gli sponsor principali della fiera, ma si è anche proposta con uno stand per promuovere prodotti locali, iniziative culturali e valoriali espressione del territorio e delle politiche di Coop sulla sostenibilità (basti pensare alle grandi campagne di questi anni, contro la deforestazione, a favore dell’acqua pubblica o sul benessere animale con le galline allevate a terra). Il gruppo della direzione Soci e Politiche Sociali di Coop Reno (nella foto) è stato ospite degli spazi di Coop Lombardia, occasione di scambio di idee e magari futuri progetti da condividere. Il progetto di cucina contro gli sprechi ha proposto laboratori di cucina con le parti normalmente considerate di scarto degli alimenti, e menu espressamente pensati per chi soffre di patologie croniche come il diabete, l'ipertensione, l'obesità e l'ipercolesterolemia. UNA APP DEDICATA Per muoversi all’interno della fiera e dei suoi eventi è stata realizzata una nuova app utile anche dopo la chiusura dell'evento. Per chi vuole continuare a "fare la cosa giusta tutto l'anno", l’applicazione contiene ad esempio il calendario della frutta e verdura di stagione e alcune ricette per cucinarle, nonché il manuale di riparazione delle biciclette. "Il futuro è di chi lo fa” era lo slogan della fiera, ed è anche la certezza di chi sceglie una vita più rispettosa nei confronti dell’uomo e dell’ambiente. consumatori maggio 2014 49 educhiamoci ad educare di Gabriella Sapori Femminicidio e prevenzione Partiamo da lontano, da un episodio di litigio nella coppia Mi è capitato poche sere fa. Nell’appartamento di sotto, un’imprecazione maschile improvvisa e violenta, seguita da un fracasso di mobili schiantati. Poi qualche minuto di silenzio inquietante e il pianto sommesso di una donna. Ancora imprecazioni rivolte contro di lei e i suoi genitori. Il pianto a tratti soffocato continua nel silenzio. Poi un’implorazione femminile: “Aiutami… perché non mi aiuti?”. Altra imprecazione maschile e altri bussi… Il ripetersi dell’implorazione. Poi silenzio assoluto. Devo dire che mi sono molto preoccupata e, non certo per curiosità, ho teso l’orecchio in attesa di un possibile sviluppo degli eventi tale da indurmi a chiamare il 113. Ma il silenzio è continuato finché l’uomo è uscito sbattendo la porta. Che fare? È una giovane coppia e lei è avanti con la gravidanza. L’ho rivista ieri in ascensore, timida e minuta, e ho provato tenerezza e solidarietà. Vorrei parlarle, ma è sempre precario il limite tra intrusione e interessamento, e inoltre l’ho incontrata solo rare volte all’ingresso di casa; un semplice buongiorno e via. Così ho pensato che anche una pagina di Consumatori possa servire a donne come lei. Il dramma del femminicidio è sotto gli occhi di tutti, ma ne parlerò in altra occasione, preferendo soffermarmi ora sui comportamenti a rischio di una coppia e sulle conseguenze che spesso hanno sui figli. Tra questi comportamenti, anche la violenza verbale e offensiva. È vero che ci sono momenti in cui perdiamo il controllo ma, se in tali circostanze l’imprecazione consiste nel disprezzare e offendere l’altro, occorre riflettere: il disprezzo verso qualcuno è una violenza perché lede la persona nella sua sfera affettiva e di autostima. Ed è grave quanto o più di uno schiaffo perché ferisce l’essenza profonda, il sé. Non bisogna sottovalutarla e, se si ripete, occorre rivolgerci a chi può aiutarci a capire meglio la qualità del nostro rapporto di coppia. Se si tollera, il rischio è che ci facciamo l’abitudine. Un tale ha detto che ci si abitua anche al disamore e al disprezzo di sé. Oggi ci sono diversi centri antiviolenza e tutti gli operatori raccomandano di ricorrervi al primo episodio, anche del tipo descritto prima. L’aiuto può essere di vario genere, spesso rivolto ad entrambi i componenti della coppia. Le conseguenze sui figli E quali conseguenze hanno questi episodi, spesso ripetuti, sui figli? È un argomento che il gruppo di auto-mutuo-aiuto Genitorialità Condivisa ha affrontato anche con lo psicoterapeuta dott. Cibelli. I figli, come tutti, nascono con un loro temperamento che l’educazione, l’ambiente e la società plasmeranno smussandone o accentuandone le peculiarità, fino a formare un carattere adulto. Come incideranno sul temperamento di un bimbo i comportamenti violenti di una coppia? Poiché nella violenza agita c’è sempre un attore e una vittima, il bambino con temperamento aggressivo tenderà a svi- luppare questo aspetto imitando il genitore violento, mentre il bambino timido e remissivo tenderà a sviluppare la sua passività e a imitare la vittima. Oppure, lo stesso bambino evidenzierà alternativamente entrambi i comportamenti. E questo processo comincia il suo corso fin dalla gestazione, perché la scienza ha accertato che il nascituro è a contatto con la realtà esterna, familiare e non, attraverso la madre. Se poi, una volta nato e cresciuto, la famiglia, la scuola e la società non riusciranno a intervenire sulle dinamiche di violenza che mostrerà, molto probabilmente quel bambino sarà a forte rischio di divenire bullo e vittima prima, attore di violenza agita e subita poi. Nell’ambito educativo occorre, pertanto, fare prevenzione: a scuola con interventi mirati, in famiglia imparando a riconoscere la violenza in ogni sua forma per intervenire su di essa con l’aiuto di persone esperte. Anche un gruppo di mutuo.auto.aiuto genitoriale può essere molto utile, soprattutto a smascherare la violenza psicologica travestita da amore. Se vediamo nei nostri figli comportamenti che ci preoccupano e se cerchiamo con l’aiuto di altri di scoprirne le cause e le possibili soluzioni, dovremo inevitabilmente fare i conti con noi stessi e con le nostre fragilità, tra cui la tendenza a subire o ad agire la violenza. Perché anche noi siamo una risultanza di temperamento, ambiente ed educazione. Non ci sono colpe, ma la responsabilità di prenderne atto e di cambiare, sì. Per noi stessi e per i nostri figli. consumatori maggio 2014 51 vivere bene coop reno A Ozzano (Bo) il 16, 17 e 18 maggio appuntamento con la 29a edizione della Sagra della Badessa La sagra della Badessa DI ALESSANDRA GIOVANNINI Nata nel contesto delle manifestazioni del “Maggio Ozzanese”, la Sagra della Badessa trae origine da una vicenda accaduta in un convento camaldolese di Settefonti al tempo delle Crociate e delle lotte tra Guelfi e Ghibellini. A metà strada fra realtà storica e leggenda, verosimile al filone epico-cavalleresco questa storia, contrariamente a tante altre che si ispirano allo stesso filone, per l’epilogo che ha avuto è stata registrata negli atti della Curia bolognese come “fatto prodigioso”. Una suggestiva atmosfera oleografica, che dal 1985 viene fedelmente rievocata ogni anno sul finire di maggio, la Sagra della Badessa compie il salto di qualità nel 1988, anno in cui viene realizzato per la prima volta il “Palio dell’Oca”. L’origine del nome “Palio dell’Oca” deriva da documentazione storica in cui si racconta che in onore del Cavalier Rolando, tornato vincitore da Forlì, alla guarnigione di San Pietro di Ozzano, il popolo organizzò una grande festa con giochi, musica e balli e che nel contempo gli venne regalata una stia di oche. Siamo nel 1990, come ultimo atto del suo mandato l’assessore Cesare Bianchi assieme all’amico Adriano Vason getta le basi per la creazione di un comitato incaricato di promuovere e coordinare le manifestazioni culturali per il comune di Ozzano dell’Emilia. Si TRA STORIA E LEGGENDA concretizza l’idea di Cesare dando vita all’Associazione Culturale Promozzano. Dal 1991 la Sagra della Badessa passa quindi sotto l’egida Promozzano e il successo va oltre ogni aspettativa. Si rivedono le modalità della sfilata storica, si confezionano i primi costumi, si preparano i primi giochi e si formano i tre Terzieri, il Blu che rappresenta il territorio della collina ozzanese, il Rosso l’antica via Emilia, il Verde la Bassa. Ora possiamo definire la Sagra completa di tutti gli ingredienti e annoverarla a una perfetta rievocazione storica che ha le sue origine nel 1200. Dal 2011, tutte le manifestazioni del territorio Ozzanese sono gestite dalla Pro Loco. ECCO IL PROGRAMMA La rievocazione storica ripercorre la Quest’anno la sagra viene anticipata il 16-17 e 18 e, diverleggenda della Beata Lucia da Settefonti samente dalle edizioni precedenti che si svolgevano in due e del cavaliere di ventura Rolando. La giornate, la 29ª edizione ripropone il venerdì 16 maggio la fama della bellezza della giovane che “Cena Medievale”, lasciata qualche anno fa. Nel contesto aveva preso i voti richiamò il bel cavaliere della serata, cerimoniale di presentazione dei cibi, spettache prese a percorrere a cavallo ogni colo di giocoleria, teatro di strada, mangiafuoco presentamattina uno stretto sentiero sui calanchi to dalla “Compagnia de l’Ordallegri di Mantova. Durante per recarsi alla chiesa del convento le tre giornate viale della Repubblica sarà animata dagli dove viveva Lucia. Giorno dopo giorno Artigiani, creatori del proprio ingegno a tema medioevale. l'amore anche se ricambiato, fu sempre impedito dalla Già dal pomeriggio di sabato spettacoli itineranti, sfilata devozione alla vita monastica. Separati dalle crociate, storica dei tre terzieri che partendo da tre punti diversi del al ritorno di Rolando restato a lungo prigioniero in paese si congiungeranno in piazza Allende formando così Terra Santa, Lucia era mancata. L'arrivo del cavaliere il corteo medievale che sfilerà fino al campo dei giochi. sulla sua tomba fece di nuovo sgorgare la fonte che si Domenica animazione del viale dalla tarda mattinata, era seccata alla sua morte. Ancora oggi, nella chiesa di stand gastronomici aperti a mezzogiorno, dalle ore 16 S. Andrea di Ozzano (dove fu traslato il corpo di Lucia giochi per bambini e non, animati dai giocolieri e i figuranti il 7 novembre 1573) un paio di antichi ceppi pendono della Badessa. Serata conclusiva con premiazione dall'altare. Da quel tempo lontano lo stretto calanco del Terziere vincitore e assegnazione del “Palio dell’Oca”. che il giovane era solito percorrere prese il nome di All’interno dell’accampamento sarà possibile assistere "Passo della Badessa". alla vita quotidiana dell’epoca medievale con spiegazione a temi didattici, presentato dalla “Compagnia d’arme delle 13 Porte” di Bologna. territori.COOP V i piace preparare un buon sashimi? Adorate i carpacci di pesce fresco? Vi divertite a giocare con le marinature? Attenzione all’Anisakis, un piccolo parassita che vive in pesci come merluzzi, alici, tonni e sgombri. Di norma, non vi è alcun pericolo per la nostra salute perché quasi sempre il pesce che acquistiamo è stato preventivamente controllato, ma soprattutto perché è sufficiente consumarlo cotto per evitare qualsiasi rischio. Se si decide invece di consumare pesce crudo, occorre congelarlo per almeno 96 ore a -18 gradi in un frigorifero a 3 o più stelle. Queste precauzioni sono irrinunciabili se si considerano i rischi per la salute nel caso di ingestione di larve vive: l’Anisakis può causare dolori addominali, vomito, astenia o sintomi tali che possono richiedere cure mediche a volte anche urgenti. Questa parassitosi concerne moltissime specie di pesci; le più colpite sono: aringhe, il pesce sciabola (questa specie per legge può essere venduta solo previa eviscerazione, in quanto Pesce fresco e “Anisakis”: le tutele di Coop per la sicurezza Rocco Micocci, responsabile qualità di Coop Centrale Adriatica, ci parla dei rischi, dei controlli e dei suggerimenti per un consumo consapevole del pesce fresco. può essere parassitato quasi al 100%), alici, naselli, sgombri, lanzardi, suri, code di rospo. Ma può infestare anche alcuni cefalopodi, come le seppie, i totani e i calamari. Le leggi a tutela del consumatore sono fortunatamente molto rigide: la regolamentazione comunitaria prevede che i control- li vengano effettuati in primis dagli operatori del settore alimentare, mentre il servizio veterinario dell’Ausl compie le dovute ispezioni sul pesce. Oltre a queste verifiche regolamentate dalla legge, Coop ne aggiunge altre: “I controlli che eseguiamo sono diversi, a partire dalle verifiche sulla www.territori.coop.it Connettiti al tuo territorio. Territori.Coop è anche su Ogni giorno nuovi articoli, video e foto per saperne di più sui prodotti di origine raccontata IL VIDEO QUATTRO MINUTI PER UN CONSUMO CONSAPEVOLE Quali controlli vengono effettuati sulla filiera del pesce? E quali precauzioni possiamo adottare noi consumatori per scongiurare il rischio Anisakis? Guarda il video su www.territori.coop.it freschezza e la presenza di parassiti sul pesce fresco in arrivo”, ci racconta Rocco Micocci, responsabile Qualità Coop Centrale Adriatica. E continua: “Nel magazzino verifichiamo l’assenza del parassita non solo sul pesce intero ma, a campione, anche sui filetti di pesce (tramite la speratura) “. Inoltre, è importante ricordare che l’anisakis è una specie endemica e presente in tutti i mari, tanto che la stessa norma evidenzia molto chiaramente che “gli operatori del settore alimentare non devono immettere sul mercato per il consumo umano i prodotti della pesca manifestamente infestati [Re. CE n.853/2004 all. III Prodotti della pesca. Cap. V Norme sanitarie per i prodotti della pesca. Lett. D Parassiti]. L’ultimo controllo è nel punto vendita, proprio al banco del pesce, quando viene servito. Le probabilità di trovare il parassita sono ormai ridotte al minimo ed è sufficiente utilizzare alcuni accorgimenti per limitare ulteriormente il rischio. L’importante è: consumare il pesce cotto oppure congelarlo prima di mangiare una preparazione cruda. DAL CHIOSCO ROMAGNOLO ALLA CONQUISTA DELL’IGP IVAN RIGON, DIRETTORE DI FRESCO PIADA, CI ILLUSTRA LA PROSSIMA SFIDA Dopo il riconoscimento del marchio Igp ottenuto nel 2012, l’impasto della piadina romagnola è in attesa di ricevere il conferimento ufficiale dall’Europa. Ma la nuova sfida sarà quella di esaltare la tradizione a tutto tondo: “Sappiamo che la semplice certificazione non sempre è garanzia di reale attenzione e qualità”, spiega il direttore di Fresco Piada, “perciò dovremo valorizzare la qualità di ingredienti e processi di lavorazione”. Un obiettivo possibile per l’azienda romagnola che si ispira ancora oggi alla filosofia del chiosco: l’anima del prodotto sono le 25 persone che se ne prendono cura in ogni fase con gli stessi gesti di una volta. PREPARIAMOCI AI MESI CALDI CON LE CAROTE A tu per tu con questo elisir di benessere per tutto il corpo Fresche e vitali, sono ricche di minerali, vitamine e meritano un’attenzione particolare. Le carote svolgono infatti un’azione antiossidante e rafforzano il sistema immunitario, proteggono le arterie e sono un toccasana per la pelle. Sono inoltre alleate del benessere di stomaco e intestino influenzando la salute dell’intero organismo. Il tutto con un apporto di calorie minimo (41 kcal ogni 100 grammi di prodotto): ideale anche per chi sta ancora smaltendo qualche chilo in più accumulato durante l’inverno. SOCI CONVIENE DI PIÙ OFFERTE RISERVATE AI SOCI COOP RENO DAL 15 AL 28 MAGGIO NEI SUPERMERCATI COOP RENO VINO pLACIdO RIZZOttO BIANCO I.g.t. tERRE SICILIANE CENtO pASSI LIBERA tERRA 750 ml AAnzichè 5,20 € 3,10 € DAL 29 MAGGIO ALL’11 GIUGNO NEI SUPERMERCATI COOP RENO VINO SpumANtE pROSECCO d.O.C.g. mASChIO confezione da 6x750 ml AAnzichè 29,90 € 19,15 € NTO SCO 35% 4,26 € al litro FINO AD ESAURIMENTO SCORTE. LE FOTOGRAFIE DEI PRODOTTI SONO SOLO INDICATIVE. 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ASSEMBLEE SEPARATE IL CALENDARIO 2014 Data Orario Territorio Indirizzo Lunedì 19 maggio 20,30 MOLINELLA Sala Auditorium, via Mazzini 90 Lunedì 19 maggio 20,30 VADO - LE BRAINE Sala Delegazione Comunale di Vado 21,00 JOLANDA DI SAVOIA 21,00 BERRA 21,00 BOSCO MESOLA 20,30 VERGATO MARZABOTTO 20,30 S. AGOSTINO 20,30 CASUMARO RENAZZO 20,30 POGGIO RENATICO Giovedì 22 maggio 20,30 S. GIORGIO DI PIANO Sala “Coop” sede di Coop Reno Venerdì 23 maggio 20,30 CASALFIUMANESE Sala Teatro Comunale, via 2 giugno, 2 Venerdì 23 maggio 20,30 SILLA E PORRETTA T. Sala Centro Sociale Alta Valle del Reno, via Don Minzoni, 31 - Porretta 20,30 S. PIETRO IN CASALE 20,30 S. VENANZIO Sala Oratorio Della Visitazione S. Pietro in Casale 20,30 CASTIGLIONE DEI P. Sala Consiglio Comunale 20,30 PONTERIVABELLA 20,30 MONTEVEGLIO 20,30 BAGNARA DI R. 20,30 CASTEL GUELFO 20,30 RIOLO TERME 20,30 ALTEDO 20,30 BARICELLA 20,30 MINERBIO Giovedì 29 maggio 20,30 LOIANO MONGHIDORO Sala Consigliare di Loiano Venerdì 30 maggio 20,30 MEDICINA Sala Auditorium, via Pillio, 1 20,30 S. AGATA BOLOGNESE 20,30 PADULLE Sala Polivalente Comunale, via Benedetto XIV, 35 - Sant'Agata Bolognese 20,30 OSTERIA GRANDE 20,30 CASTENASO 21,00 STIENTA 21,00 FICAROLO 21,00 FIESSO UMB. Martedì 20 maggio Martedì 20 maggio Mercoledì 21 maggio Lunedì 26 Maggio Lunedì 26 maggio Martedì 27 maggio Martedì 27 maggio Giovedì 29 maggio Venerdì 30 maggio Mercoledì 4 giugno Giovedì 5 giugno Sala Centro Sociale Strada J. Bonaglia, 7 Jolanda di Savoia Sala Polivalente Centro Sociale “Franco Nanni”, via Fornaci, 343/H - Vergato Sala Centro Sociale Ricreativo, via Matteotti, 67 S. Agostino Sala Teatro Parrocchiale di Calderino Sala Comunale Polivalente di Bagnara di Romagna Sala Auditorium, via Minghetti - Altedo Saletta PD Centro Commerciale - Osteria Grande Sala Polivalente “4 lamiere”, via Zampine 1254 Stienta ASSEMBLEA GENERALE DEI DELEGATI: SABATO 28 GIUGNO 2014 ZANHOTEL & MEETING CENTERGROSS - VIA SALICETO 8 - BENTIVOGLIO (BO)
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