La Voce della Parrocchia UN PENSIERO SUL NATALE Ancora una volta il Natale viene a farci meglio comprendere la comunione di sentimenti e di grazie della vita cattolica ... Ci pare tanto prezioso questo momento, che ne profittiamo per aggiungere ai Nostri voti alcune paterne esortazioni per la migliore cele-brazione del vostro Natale. Sono esortazioni molto ovvie, ma forse non vi farà dispiacere ascoltarle dalla Nostra voce. Il vostro Natale: vogliate, innanzi tutto, celebrarlo religiosamente. Sembrerebbe superflua e quasi offensiva una simile raccomandazione, se non si sapesse che la Festa per eccellenza cristiana, quella della nascita di Gesù Cristo nel mondo, quella dell'Incarnazione del Verbo di Dio, viene a subire, al tempo nostro e in una società come quella che ci circonda, sempre più profana e insensibile al senso ed al valore delle feste cristiane, tante alte- razioni, alcune puramente esteriori e comprensibili, altre più profondamente rivolte a dare al Natale altre forme, che non quelle pie e sacre dei suoi riti religiosi, del suo prese-pio, dei suoi pensieri umili e sublimi relativi a tanto mistero. Voi procurate che il vo-stro Natale sia religioso, dicevamo; vi trovi tutti presenti di persona e di spirito alle sacre funzioni; e vi imprima nell’anima pensieri e propositi degni di cristiani che celebrano il primo, commovente incontro con Gesù, fatto piccolo e povero per essere nostro fratello, nostro esempio e nostro Salvatore. Poi: conservate al vostro Natale il suo carattere di festa domestica. Gesù, nascendo al mondo, ha santificato la vita umana, nella sua prima età, l’infanzia; ha santificato la famiglia, la maternità specialmente; ha santificato la casa umana, il nido degli affetti naturali più cari e più comuni; ha 3 santificato la nostra vita qual è, nei suoi affetti, nelle sue vicende, nelle sue prove, nei suoi lavori, nei suoi terreni e poi nei suoi celesti destini. Fate di godere il vostro Natale, per quanto possibile, con i vostri cari, date loro il dono della vostra affezione, della vostra fedeltà a quella famiglia da cui avete ricevuto l’esistenza e certo con essa l’iniziazione cristiana e l’educazione. Portate, a nome Nostro, ai vostri focolari un saluto speciale, un augurio speciale, una benedizione speciale, proprio nello spirito familiare del Santo Natale. E infine: vi raccomandiamo il ricordo dei poveri. Sappiamo che questo ricordo è molto diffuso; e ne siamo lietissimi. La beneficenza natalizia è tuttora un segno di bontà cristiana e di civiltà. Anche voi, ne siamo sicuri, nel giorno in cui adoriamo il Signore fatto povero per amor nostro, vi ricorderete con premura spontanea e gentile di coloro che hanno bisogno di aiuto. I bisogni sono tanti, e non farete fatica a individuare quelli che vi sono vicini, o che sono a vostra portata; e Noi fin d’ora vi lodiamo della carità che, in occasione del Natale, voi certamente praticherete. Due raccomandazioni complementari, se mai, aggiungiamo alla principale; che la vostra carità comporti qualche sacrificio, qualche rinuncia ed abbia così il valore ed il merito delle cose che costano; e che la compiate, la vostra carità, per amore del Signore: questo è il motivo che le dà una dignità superiore ed un titolo alla ricompensa divina. Papa Paolo VI 4 ALZATI, RIVESTITI DI LUCE A vete visto che splendide giornate ci danno il buongiorno? Come la luce del mattino inaugura una nuova giornata, così il tempo dell’Avvento ci dischiude un tempo di Grazia. Solo Gesù, luce del nuovo mattino, può dare vigore alla nostra esistenza. Anch’io ogni giorno, nella preghiera o nella celebrazione della S. Messa, sento che poco alla volta Gesù riscalda il mio cuore e riaccende la mia fede. È necessario, come ci ricorda il Papa, desiderare che questo avvenga e affidarci a Lui. Gesù è il vero SOLE che illumina e ri- IL TEMPO N egli ultimi mesi ho letto articoli e libri che parlano della difficoltà di comprendere il principio di tempo. Leggo: “il tempo è un ‘illusione” e fu Einstein a formulare per primo questo concetto, nonostante ciò, tuttora, nessuno ha saputo spiegare, scientificamente, il perché faccia parte della nostra realtà; l’unica risposta è che è come un elastico che può essere tirato o contratto. La cosa, invece, che colpisce è data dal fatto che il tiranno governa la nostra esistenza e la frase che ricorre è: “non ho tempo”. Purtroppo questo riguarda non solo gli impegni lavorativi ma, soprattutto, ciò che toglie alla nostra famiglia, alle relazioni con gli altri e alle cose che contano veramente. Sant'Agostino scrive: “Noi viviamo in contemporanea tre tempi: il presente, del passato, che è la storia: il presente del presente, che è la visione: il presente del futuro, che è l’attesa”. Parla di un presente immanente, di un presente di cui possiamo essere i padroni se non reagiamo alle sue necessità ma restiamo scalda la nostra umanità. È Lui che illumina il cammino della nostra vita, ogni giorno è anche se noi teniamo gli occhi chiusi! Durante gli incontri con i frati ele suore alcantarine abbiamo capito che ogni giorno è necessario fare almeno un passo avanti nella via della Fede verso la Santità . Sappiamo bene infatti che nella vita spirituale chi non va avanti purtroppo torna indietro! Non possiamo rimanere fermi! Abbiamo inoltre capito che non importa quanto sia lungo questo passo: può essere quello di un bimbo o quello di un gigante! L’importante è che ogni vigili, svegli, padroni di noi stessi e quindi capaci di rallentarlo o accelerarlo, a dispetto di ogni logica e della nostra stessa razionalità. In breve riporto ciò che ho estrapolato dalle varie letture: - ricorriamo nel pensiero al passato, intrappolati in rancori, risentimenti ed emozioni distruttive che affondano le radici, appunto, nel passato; - nel presente ci lasciamo sfuggire le sfide e le pressioni da affrontare, procrastinando azioni e decisioni, confidando in un futuro ancora da venire; - infine il pensiero del domani ci schiaccia e consuma le nostre energie nella paura di scelte dai risultati incerti. Con questo non si vuol togliere al ricordo, ciò che ci dà e nemmeno inficiare il desiderio ma ancora, come vedete, si può La Voce della Parrocchia giorno tutti ci sforziamo di vivere con impegno e con volontà. Ecco allora alcune proposte dell’Avvento per camminare insieme incontro a Gesù che nasce: aspetto alla Novena dell'Immacolata alle 15.00 a Mandriolo e alla Novena di Natale a Mandrio ore 19.00. Oh, con i ragazzi possono pregare anche le mamme ed i papà, i nonni Gesù ama anche voi! Lasciamoci rivestire della luce di Gesù! Camminiamo insieme nella luce dei misteri della nostra fede! Buona strada. don Wojciech portare il discorso usando il presente, nel senso che tutto può avvenire sempre sullo stesso piano. Gesù ci dice: “Non sapete né il giorno né l’ora: vegliate e state pronti”. È un invito alla responsabilità, alla vigilanza operosa, alla preghiera, all’amore. L’Avvento è un tempo di grazia che la Chiesa ci offre per scoprire come l’ETERNO si è fatto carne, vale a dire tempo sempre presente per noi. Tutto, alla fine, è amore. Con l’ amore arriva la comprensione. Con la comprensione arriva la pazienza. E poi il tempo si ferma. E tutto è ora. una lettrice La Voce della Parrocchia IL NATALE E IL NOSTRO PROSSIMO A Natale la Liturgia della Natività e il mistero che ad essa si accompagna ci pungolano al discernimento, ad essere più buoni e più giusti nelle nostre azioni, ad avere insomma più giudizio, proponimenti che possono trovare il loro riscontro sicuramente in noi stessi e nella nostra volontà, ma soprattutto nei contatti che viviamo quotidianamente con il nostro prossimo, perché è il nostro prossimo che ci sta di fronte. E molte sono le domande che in questa ricorrenza affiorano alla nostra mente e le maggiori sono le stesse di sempre: il motivo del volere di Dio di farsi carne, la ragione della sua scelta di accogliere la nostra realtà e di condividere la nostra esistenza di uomini. Ma nel Vangelo di Luca (10, 25..) riecheggia anche la domanda che quel Dottore della Legge rivolge a Gesù, forse per metterlo alla prova o per conoscere alla fonte la risposta ….Maestro che cosa debbo fare per possedere la vita eterna? per essere cioè un buon Cristiano diremmo noi. Gesù ha certamente in mente la risposta, ma vuole che il suo interlocutore la capisca da solo e a sua volta chiede: nella legge che cosa sta scritto? Ama Dio con tutte le tue forze e il prossimo come te stesso si sente rispondere. Dio dunque, l’amore e il nostro prossimo, questo è il percorso e per essere ancora più chiaro Gesù, che parlava per parabole, racconta la parabola del Buon Samaritano che viene scelto a dispetto di un Giudeo proprio per far capire, una volta per tutte, chi è il nostro “prossimo”, termine che a quei tempi non significava “tutti indistintamente”, ma conservava un significato incerto: i soli parenti, gli amici, i connazionali, chi mai? Lo stesso Dottore della legge non lo conosce e pone la domanda: e chi è il mio prossimo? È il punto di partenza della pa- 5 rabola che tutti conosciamo e che ci riporta al significato profondo del Cristianesimo che vede nella fratellanza e nell’amore il suo fondamento. Viene scelto il Samaritano perchè ben si sapeva che sangue corresse fra la Giudea e la Samaria i cui abitanti, pur confinanti, per i Giudei erano da evitare e da considerare nemici. È il caso di un uomo giudicato nemico che si ferma per soccorrere un uomo che però egli reputa amico, ma attenzione, il Signore nella sua parabola non dice chi è il nostro prossimo, ma chi agisce da prossimo ed esorta ad imitarlo.... Và, anche tu fa lo stesso! Se il Dottore resta nel campo delle idee, Gesù scende nel campo dei fatti, perché le più belle idee rimangono parole se non diventano fatti dellaì vita. Se leggiamo attentamente il passo ci accorgiamo che tutti i personaggi della vicenda hanno una straordinaria potenza evocativa, La Voce della Parrocchia 6 tale che il lettore può facilmente identificarsi con loro, con gli assalitori, con l’assalito, con i passanti indifferenti (un sacerdote, un levita, un terzo), con il solo che reca aiuto. Così l’uomo soccorso diventa memoria di quanti sono continuamente misconosciuti, oppressi, percossi ed abbandonati da chi avrebbe il dovere e l’autorità di farsene carico, il soccorritore e al tempo stesso il locandiere che lo accoglie nella sua locanda, (per locanda e locandiere la traduzione greca usa due parole simili dal medesimo significato di ”tutto accoglie”) ci riporta alla sola persona che ci può accogliere qualunque siano le nostre condizioni nella malattia, nella povertà, nell’abbandono e nella confusione della mente. Questa figura è l’emblema di Dio, il Dio che tutti accoglie, che diventa segno rappresentativo che nasce nella nostra realtà per prendersi cura di noi, l'insegnamento conclusivo di come deve essere il buon Cristiano (colui che condivide il programma del Cristo che inviato del Padre si incarna per condividere la nostra esistenza di uomini e salvarli), dopotutto siamo fatti a sua immagine. Il Samaritano pur non essendo ufficialmente il “prossimo” agisce da “prossimo” e così qualsiasi uomo, di qualsiasi razza e fede, può essere prossimo, perché può agire da prossimo. Proseguendo nella lettura troviamo che il giorno dopo il buon Samaritano prese due denari e li diede all’albergatore dicendogli: abbi cura di lui, e questi sono i mezzi che Gesù ha dato a ciascuno di noi, chiamia- moli due denari o come crediamo, perché da noi siano spesi a favore della persona afflitta che incontriamo sulla nostra strada. Se lo faremo, ne saremo ricompensati nella stessa misura nella quale avremo compiuto la nostra opera, perché solo le mani vuote che hanno dato tutto sono in grado di ricevere … e quanto spenderai in più io te lo restituirò al mio ritorno. Questo io credo può insegnarci il Natale, sia con il suo forte richiamo ad indirizzare i nostri pensieri verso il reale, non verso l’effimero, sia con l’invito per ciascuno di noi di condividere l’esistenza di quanti stanno peggio di noi ed abbisognano di soccorso. Questo il cristiano sapiens lo dovrebbe sapere. E ricordare! Tutto è destinato al cestino dei rifiuti del nostro computer? No, oggi invece vogliamo che risuoni forte e potente la parola di Gesù: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non separi". (Mt. 19,5-6) Questo è l’ideale evangelico proposto ai cristiani: una amore eterno, un amore per sempre. Come fare? Vi propongo alcuni sentieri che sempre più sperimento decisivi per rendere eterno l’amore di un uomo e di una donna. Tenerezza “Dimmi spesso che mi ami, con parole, gesti e azioni. Non credere che lo sappia già. Forse ti sembrerò imbarazzato e negherò di averne bisogno, ma non credermi, fallo lo stesso”. “prenderemo del tempo per guardarci in facci e parlarci comeal principio, Prenderemo del tempo perché ritorni la tenerezza” (Charles Singer) Occorre recuperare una parola da dire spesso: ti voglio bene. Umiltà Umiltà che in questo caso tradurrei così: innamorarsi è facile ma amare è difficile. C’è un modo infantile ma efficacissimo di distruggere un matrimonio e una famiglia: pretendere un rapporto di coppia senza imperfezioni, senza incomprensioni, senza amarezze e delusioni. “Quelli di volerli perfetti e pretendere che siano la risposta ad ogni desiderio. Oggi le persone che pensano in questo modo stanno in aumento: non sopportano alcuna delusione e sognano una vita di coppia perfetta, senza ombra né sbavature. Sono come i bambini che ritengono i genitori onnipotenti e restano delusi quando si accorgono che sono semplicemente esseri umani. Molte persone non crescono mai: si proiettano in un ambiente irreale e vivono di sogni rifiutando la realtà. Immaginano la coppia perfetta, dove tutto è bello e niente viene a turbare questa bellezza” (Muraro) Occorre recuperare una parola da dire spesso: scusa ho sbagliato. Pazienza e fedeltà “Una tazza sbrecciata, una tazza resa scura dai molte tè bevuti, è una tazza che ha vissuto con noi, un oggetto a cui abbiamo prestato pazienza e attenzione, un oggetto che nel tempo si è caricato dei nostri umori e dei nostri sentimenti e ci ha ricambiati con il suo servizio. Una lunga amicizia porta gli stessi identici segni di una tazza annerita dal tempo: ci sono incrinature e ombre negli oggetti quotidiani così come ci sono momenti di incrinatura e ombra nelle amicizie. Per non gettare via una tazza, come per un’amicizia, ci vogliono due sentimenti inusuali ma importantissimi come la pazienza e la fedeltà. La pazienza per il suo ruolo somiglia ad un mattone, la fedeltà QUESTA È L’EPOCA DELLA MEMORIA BREVE E DELLA ROTTAMAZIONE La Voce della Parrocchia ad una radice. Con i mattoni si costruisce, grazie alle radi ci si cresce”. (Susanna Tamaro) Occorre recuperare una parola da dire spesso: per favore. L’arte di cucire i pezzi “I giovani amanti cercano la perfezione. I vecchi amanti conoscono l’arte di ricucire i pezzi e vedono la bellezza dell’armonia dei brandelli”. Questi versi sono preannunciati in un film della regista J. Moorhouse, Gli anni dei ricordi, e costituiscono anche il senso dell’intera trama. Alcune donne passano le loro giornate cucendo grandi trapunte con ritagli e avanzi di stoffa colorata. Intanto esse educano ai sentimenti e all’amore la più giovane tra loro e lo fanno raccon- 7 tando le vicende della loro esistenza. Esse nella loro vita hanno cercato sempre di cucire insieme pezzi e brandelli a prima vista inutili e quasi da buttare e hanno creato armonie nuove e bellezze inattese, proprio come ora stanno facendo con le loro trapunte di stoffa. Occorre recuperare una parola da dire spesso: grazie La preghiera Non è il vostro amore a sostenere il sacramento ma è il sacramento che porterà sulle spalle il vostro amore. Gesù, il Vangelo, la Messa, la preghiera sono e devono essere la forza e la misura del vostro amore: è incredibile quanto le cose cambiano pregando. Regate insieme, lentamente, qualche volta ANAGRAFE PARROCCHIALE BATTESIMI 12.01.14 Pier Cristian Pallini a Mandriolo 22.02.14 Maria Caterina Bernadetta Guaitolini a Mandriolo 23.02.14 Margherita Marchi 02.03.14 Francesca Vaeiro a Mandriolo 27.04.14 Anna Ghelfi a Mandriolo 04.05.14 Erika Leoni a Mandriolo 04.05.14 Emma Rossi a Mandriolo 11.05.14 Filippo Tassoni a Mandriolo 11.05.14 Noah Bonancini a Mandriolo 18.05.14 Mattia Pioppi a Mandriolo 31.05.14 Alessio Paolillo a Mandriolo 08.06.14 Alice Gasparini a Mandriolo 08.06.14 Gineva Selimovic a M. Mediatrice 08.06.14 Simone Silimovic a M. Mediatrice 14.06.14 Alice Lettieri a S.Martino 15.06.14 Arianna Magnanini a Mandriolo 06.07.14 Vera Cattini a Mandriolo 06.07.14 Alberto Cattini a Mandriolo 31.07.14 Eva Caldaras a Mandrio 14.09.14 Marilena Luciana Beltrami a S.Martino 21.09.14 Carlotta Marra a S.Martino 21.09.14 Alessandro Salvaterra a S.Martino 21.09.14 Alessandro D’Andrea a S.Martino 28.09.14 Andrea Coletta a S.Martino 05.10.14 Emanuele Zini a S.Martino 19.10.14 Nicola Giba a M.Mediatrice 19.10.14 Arianna Meloni a S.Martino 26.10.14 Jacopo Gallingani a Mandriolo 30.11.14 March Leon Schoen a S.Martino 07.12-14 Elena Cipolli a S.Martino MATRIMONI 31.05.14 Ines Guaita e Gaetano Paolillo a Mandriolo guardandovi a lungo non nascondendovi eventuali lacrime … saranno lacrime che uniscono. Le candele piangono mentre illuminano. “ Le lacrime nate dal fuoco, debordano e scorrono lungo il loro corpo:piangono perché sanno che per far luce devono morire” (Rubem Alves) Non nascondetevi eventuali lacrime, saranno lacrime che uniscono, che renderanno eterno il vostro amore. Auguri! Mi raccomando, le cinque parole da dire spesso: Ti voglio bene. Scusa. Per favore. Grazie. Preghiamo. E il vostro amore non finirà mai! Non dimenticatelo! 14.06.14 Laura Fontana Sabattini e Alberto Kechler a Mandriolo 11.07.14 Serena Bellelli e Simone Malagola a Mandriolo 12.07.14 Valentina Semellini e Samuele De Pietri a S.Martino 30.08.14 Elisa Bellanti e Massimo Benatti a Mandriolo TORNATI ALLA CASA DEL PADRE 07.01.14 Sergio Rustichelli - Mandriolo 11.01.14 Carmela Marchetti Mandrio 29.01.14 Giancarlo Carmagnoli S.Martino 31.01.14 Giancarlo don Nasi -Mandriolo 02.02.14 Marta Luppi Mandriolo 15.02.14 Nella Grillenzoni Mandrio 19.02.14 Edmea Bellelli Mandrio 19.02.14 Gian Paolo Lancellotti Mandrio 20.02.14 Marisa Tassoni .S.Martino 24.02.14 Flavio Corrado Mandrio 06.03.14 Amato Bondavalli Mandrio 13.03.14 Mauro Michele -Mandriolo 26.03.14 Osvaldo Lugli -S.Martino 27.03.14 Giancarlo Gilocchi Mandriolo 28.03.14 Carlo Ferrari Mandriolo 25.04.14 Ottilia Cavazzoni Mandriolo 06.07.14 Marta Mazzali S.Martino 14.07.14 Bruna Gombia S.Martino 11.09.14 Ivano Vezzani Mandrio 19.09.14 Silvano Boni Mandriolo 27.09.14 Giuseppina Arezzi Mandriolo 09.11.14 Bruno Gazzini a Mandrio 12.11.14 Effide Ferioli a S.Martino 21.11.14 Addonizio Sabato Gerardo a S.Martino 25.11.14 Gozzi Maria Mandrio 25.11.14 Vincenzo Raimondo di Mandriolo La Voce della Parrocchia 8 È IL MATRIMONIO CRISTIANO MONS. RENZO BONETTI A CORREGGIO E’ la famiglia fondata sul matrimonio cristiano la grande bellezza per l’oggi, per parafrasare un recente film. Sembra dire così in intervista, monsignor Renzo Bonetti, che è stato relatore dell’incontro il sabato 4 ottobre nella Parrocchia di S.Pietro Espansione Sud a Correggio intitolato “La bellezza del matrimonio cristiano”. Bonetti è presidente della Fondazione Famiglia Dono Grande, il cui fine ultimo è quello di far conoscere e far vivere la famiglia, il “dono grande” per il futuro delle generazioni, sostenendo chi ne soffre la mancanza o l’incompiutezza e sollecitando chi la vive a mettersi a servizio degli altri. A lui la richiesta di anticipare alcuni contenuti e il suo sguardo sul tema che andrà ad affrontare. Perché oggi è così importante parlare del matrimonio cristiano mettendone in luce la bellezza? Quali sono, in questa “società che cambia”,i segni di speranza che il matrimonio può offrire? Perché il matrimonio cristiano contiene una bellezza, non occorre appiccicare altro. C’è bellezza in forza del sacramento che dice esplicitamente che la coppia è a immagine e somiglianza di Dio, dice ciò che Egli stesso ha detto contemplandoli: “è cosa molto bella”. Non possiamo imporre questa visione a chi non crede, ma dobbiamo sapere che i I matrimonio cristiano è una rarità. Il matrimonio come istituzione è intessuto nella storia dell’ umanità, una storia bella fatta di uomini e donne e per questo guardiamo con rispetto a tutte le coppie -, sappiamo però che vi è una fragilità e che proprio in virtù di essa la speranza può indebolirsi. Il cristiano è invece consapevole dell’origine di questa bellezza, ha una consa- pevolezza e una speranza grande verso il futuro perché ne conosce l’autore. Segni come l’indissolubilità, la fedeltà, la fecondità, non sono allora forzature morali per chi le vive, ma sono misura e qualità dell‘amore, quello che viene da Dio stesso e con cui Egli ama ogni uomo. Il Sinodo tocca un ambito complicato e delicatissimo. Quali sono, secondo lei, le più significative questioni che l’assise è chiamata ad affrontare? Innanzi tutto ricordo che sarà un Sinodo straordinario di studio, approfondimento e confronto che non offre vere e proprie conclusioni: esse arriveranno col Sinodo ordinario del 2015 che punta decisamente verso colui che è la luce del mondo, Gesù Signore, e la rivelazione che Egli fa del mistero e della vocazione della famiglia. Credo che il matrimonio cristiano verrà riproposto come ideale di vita, capace di realizzare in pie-nezza la dimensione umana. Lo Spirito Santo è dato agli sposi per questo, perché si esprima la carne redenta pur dentro i limiti umani. Anche se noi tendiamo a equiparare qualsiasi buon matrimonio, c’è una missione specifica degli sposi cristiani che scaturisce dal sacramento, l’essere segno del regno, il guardare in modo diverso alle dimensioni della vita umana: è uno sguardo verso il definitivo poiché il matrimonio è annuncio della bellezza di un amore grande e, appunto, de-finitivo di Dio, che ci fa guardare l’uomo e la donna come li guarda Dio. L’umanità nuova dove può nascere se non in Dio? Gli sposi sono chiamati a La Voce della Parrocchia 9 LA VERA "GRANDE BELLEZZA" dire con la vita che è possibile partecipare all’amore infinito che Dio ha per l’umanità. A quale conversione siamo chiamati come Chiesa che cammina nel mondo cercando di seguire e annunciare il Vangelo? Dobbiamo convertirei alla novità del matrimonio cristia-no come sacramento, allora vedremo le difficoltà, le sofferenze, le separazioni con la stessa attenzione cui il Santo Padre ci richiama. Si tratta di una conversione ali ‘accoglienza: quanti poveri abbiamo invitato a pranzo, quanti nemici? Il matrimonio è segno di una Chiesa che accoglie, allora dobbiamo allargare lo sguardo a tutti quelli che abbiamo tagliato fuori dalla nostra vita, il perché il problema non è tanto decidere se dare o no la Monsignor Renzo Bonetti, già consultore del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in questi anni ha promosso il Master biennale in “Scienze del Matrimonio e della Famiglia” in collaborazione con il Pontificio Istituto “Giovanni Paolo Il’’, le Settimane estive di Formazione e le Settimane Nazionali di studi sulla spiritualità coniugale e familiare. Ha coordinato il Progetto Parrocchia Famiglia della Cei, un “laboratorio di ricerca” avente lo scopo di individuare nuovi percorsi di partecipazione della famiglia alla vita della parrocchia. Da questo progetto sono nate le esperienze pastorali delle Comunità Familiari di Evangelizzazione (CFE) diffuse in circa 25 diocesi in Italia. Le sue ultime pubblicazioni: «Il sacramento delle nozze. Fonte di spiritualità», San Paolo Edizioni, Roma 2010; «Il corpo dato per amore. Meditazioni su Eucaristia e Matrimonio», Edizioni Città Nuova, Roma, 20 Il; «Felici e santi. La vita interiore degli sposi», Paoline Editoriale Libri, 2011. comunione, ma chiedersi con quante persone noi abbiamo fatto comunione. C’è un’idea errata della Chiesa e della salvezza quando i media parlano delle questioni relative al matrimonio cristiano. Possiamo parlare oggi di “famiglia in uscita”? Ci sono esperienze significative di Chiesa in uscita, in ltalia dal punto di vista della pastorale della famiglia? La famiglia di per sé è in uscita perché è una struttura di accoglienza. Nessuno si è scelto il figlio per ora-e ad ‘accogliere l’altro si impara nella quotidianità. Ogni famiglia è un tessuto relazionale che gl i sposi costruiscono gradualmente intorno a sé e che non può galleggiare e basta, deve essere segno della bellezza poiché la coppia è la prima visibilità di Dio, lì dove essa è e nel modo in cui si comporta e accoglie gli altri essa è la prima pagina della Bibbia. Questo però non ce lo ricordiamo mai ... Dio ha fatto immagini di sé che sono sparse ovunque nei nostri condomini. Questo comporta una responsabilità grande per le famiglie, anche come for-mazione ... Certo. Innanzi tutto occorrono spazi per contemplare il dono ricevuto, per vivere la riconoscenza al Signore. Significa arrivare a comprendere che l ‘amore e la sessualità non li ha inventati la coppia che li vive, non sono suoi, non li possiede, hanno un ‘origine in Dio. E se”non si conosce bene l’origine di questo amore è difficile che si possa comprendere e annunciarne il destino. 10 La Voce della Parrocchia INCONTRO MATRIMONIALE Incontro Matrimoniale è l’espressione italiana di Worldwide Marriage Encounter (WWME), gruppo di Spiritualità matrimoniale diffuso in tanti paesi del mondo. Incontro Matrimoniale (IM) ha avuto inizio in Spagna da padre Gabriel Calvo, un prete convinto che per parlare di famiglia occorre partire dal suo nucleo originale: la coppia di sposi. Dopo qualche anno, negli Stati Uniti, grazie a padre Chuck Gallagher e alcune coppie di sposi, si strutturò un Week-End che rapidamente si propagò anche in altre nazioni portando rinnovamento nella relazione sponsale. Nel 1972 padre Guido Heyrbaut lo porta in Belgio. Nel 1978 un prete e una coppia americani danno il primo WE in Italia e nel 1980 un team tutto italiano donò un WE vicino a Ferrara. Ben presto parteciparono coppie da tanti angoli d’Italia col sogno di farlo arrivare nelle loro regioni. E così, sempre invitandosi da coppia a coppia, oggi, in Italia circa 24000 coppie, preti e religiosi hanno vissuto questo WE. Per l’entusiasmo e la fede di quelle prime coppie e preti ora si danno WE in più di 90 paesi nel mondo. Cos'è? Incontro Matrimoniale è uno stile di vita proposto durante un fine settimana. Non è una tecnica, non è un movimento come comunemente si intende, ma è bensì un movimento dello Spirito per far vivere meglio e far si che il mondo attorno possa credere, perché ha visto gente sperimentare che l’amore è possibile. Il fine settimana è di ispirazione cattolica e gli animatori sono cattolici e non si estraneano dalla loro fede in ciò che testimoniano. Per chi è ? Possono partecipare tutte le coppie di qualsiasi età e cultura, che tengono al proprio amore. Il fine settimana, pur essendo una esperienza cattolica, nulla ha a che vedere con la catechesi. Attraverso testimonianze semplici e concrete si mettono in evidenza le dinamiche di relazione della coppia. E’ per questo che si può dire che il fine settimana è anche aperto alle coppie non credenti o di diversa fede. Costoro partecipano sulla base dei propri ideali e convinzioni e non verranno forzati in alcun modo. Non è invece consigliabile a coppie di divorziati o a coppie in situazione di grave crisi o affette da patologie (psicosi, tossicodipendenze). Il fine settimana è un tipo di incontro al quale sono calorosamente invitati anche sacerdoti e religiosi/e che si impegnano a vivere in modo autentico la propria vocazione e che vogliono progredire in quella maturità umana, che permette di “incarnare” il comandamento del Signore: “amatevi …..come io ho amato voi”. Per info. 0521.658262 cell 3293909347 www. Incontro matrimoniale .org [email protected] “RETROUVAILLE”, JOLLY PER COPPIE DIVISE ESPERIENZA CRISTIANA CHE RIANIMA I MATRIMONI IN CRISI. “L’unica soluzione possibile sembrava essere la separazione. Abbiamo deciso di partecipare al programma di Retrouvaille, suggeritoci dal terapeuta che ci seguiva, in quanto la disperazione non ci faceva intravedere nulla di alternativo. Al week end la prima scoperta è stata che non eravamo soli, che altre coppie avevano sperimentato il dolore di ferite profonde nel loro matrimonio ed erano riu-scite a curarle e a guarire. Durante tutto il percorso, accompagnati da altre coppie, abbiamo imparato uno strumento nuovo per dialogare e affrontare i nostri problemi. Abbiamo anche scoperto la grazia del Sacramento del nostro matrimonio”. È il racconto di Arianna, che con il marito Graziano ha affrontato un lungo periodo di difficoltà. Capita che all’interno di una coppia non si riescano più ad affrontare serenamente i problemi, che ogni piccola questione diventi -fonte di contrasti- e litigi; tra marito e moglie ci si sente freddi, soli, distanti. In queste situazioni, si pensa facilmente alla sepa-razione o al divorzio. Cosa fare? Chi può aiutare le coppie a trovare una strada diversa da quella che li porta alla fine del loro matrimonio? Una risposta a queste domande è nata all’interno della Chiesa cattolica. Il programma «Retrouvaille» (una parola francese che significa «ritrovarsi»), è un esperienza nata in Canada e ormai diffusa in diversi Paesi del mondo che aiuta la coppia a ritrovare un clima di accoglienza e di rispetto reciproco e a fare ripartire la relazione ferita. L’esperienza è aperta a coppie sposate o conviventi che soffrono problemi di relazione, che stanno pensando alla separazione o già separate, che intendono fare chiarezza e, se possibile ricostruire la loro relazione d’amore. Il programma inizia con un week end residenziale e intensivo per poi proseguire con un percorso di dodici incontri che riprendono passo a passo i temi affrontati nel fine settimana approfondendo li. E’ un lavoro fatto all’interno di ciascuna coppia con l’aiuto di una coppia che testimonia di volta in volta la propria esperienza. Retrouvaille ha solide radici nella dottrina cristiana sul matrimonio, vuole essere una mano tesa e offrire un cammino di speranza, per rimettere in moto il “sogno” che ha accompagnato gli sposi e li ha fatti credere nel matrimo-nio e nella famiglia. Per inf. 800 123 958 oppure 346 2225896 www.retruvaille.it posta [email protected] La Voce della Parrocchia 11 VITA PARROCCHIALE \ Missioni in Parrocchia VERSO LA SANTITÀ E dopo avere scoperto l'India siamo ripartiti per un nuovo viaggio, destinazione... paradiso! Dal 7 al 9 ottobre infatti, in occasione delle sagre, la nostra unità pastorale ha ospitato una minimissione sul tema della santità animata dai frati minori di Assisi e dalle suore francescane Alcantarine residenti a Loreto. Alcuni parrocchiani hanno generosamente organizzato l'accoglienza dei nostri ospiti. Durante la prima Messa di venerdì sera padre Alessandro ha presentato la 'squadra': suor Laura e suor Marilda, con le loro preziose doti in ambito artistico, musicale, tecnologico e culinario, e i frati Massimo, Alessandro e Andrea, con le loro doti di pazienza, capacità d'ascolto, empatia. Durante l'omelia padre Alessandro ci ha spiegato come agli occhi di Gesù l'uomo valga in virtù della sua capacità di amare il prossimo e i santi siano coloro che hanno imparato ad amare l'uomo attraverso Dio. Sabato pomeriggio poi, i nostri amici hanno incontrato i bambini e i ragazzi del catechismo, trasmettendo loro tanta energia e carica vitale, frutto di una fede autentica, radicata e gioiosa. Hanno proposto il gioco dei 'colori di Gesù': rosso per la passione, giallo per la gioia e blu per il paradiso. Al termine dell'incontro ciascuno, proprio come accade durante l'Eucaristia, ha portato a casa un 'pezzetto' di Gesù, simboleggiato dal colore-sentimento di cui aveva bisogno in quel momento. I santi sono coloro che hanno intuito questo segreto, cioè che Dio è la risposta ai nostri bisogni, e hanno perciò raggiunto la felicità eterna in terra. In serata: cena comunitaria e a seguire momento per i giovani con condivisione di esperienze di vita e percorsi di fede, il tutto condito da canti e balli scatenati! I frati hanno presentato ai ragazzi quattro diversi stili comportamentali degli adolescenti: il giovane-mandala che appare diligente e corretto all'esterno, ma nel proprio intimo coltiva sentimenti negativi e frustranti; il giovane-scacchiera che vuole primeggiare per rabbia o per insicurezza ed è sempre alla ricerca di un avversario con cui confrontarsi; il giovane-labirinto che è chiuso in se stesso e, pur avendone gli strumenti, non riesce a uscire dalla propria condizione; e infine il giovane-Castel del Monte che è aperto alle relazioni sia verso i propri conoscenti che verso Dio. La domenica i frati e le suore hanno partecipato alle S. Messe nelle diverse parrocchie e nel pomeriggio hanno incontrato il gruppo dei cresimandi e le famiglie; in particolare padre A- lessandro ha tenuto un incontro molto coinvolgente rivolto alle coppie di sposi, in cui ha evidenziato come la missione di ogni coniuge sia la collaborazione con Dio nel realizzare la santità dell'altro per condurlo in Paradiso. Ha poi invitato le famiglie della parrocchia a camminare insieme in un percorso di fede e comunione fraterna. Contemporaneamente i giovani hanno affrontato con suor Marilda il tema delle quattro porte che S. Francesco ha dovuto attraversare per intraprendere il viaggio verso la santità: la porta di casa (che simboleggia il lasciarsi alle spalle le aspettative che gli altri hanno su di noi), la porta del negozio (che significa donare tutto ciò che abbiamo al prossimo bisognoso), la porta del cielo (che rappresenta l' incontro con Dio) e la porta dell'amore eterno ( che significa comprendere di essere il risultato di un progetto d'amore e non del caso). La serata si è conclusa in bellezza con gnocco, tigelle e ancora canti e balli! E' stata un'esperienza carica di significato e molto energizzante' che ci ha persuasi del fatto che la santità è davvero per tutti, nessuno escluso; si tratta "soltanto", come ci ha ricordato fra' Massimo, di agire nell'ordinario in modo straordinario! Caterina Guidi VITA PARROCCHIALE \ Teatro parrocchiale news Ripresa l'attività con L'Ispettore generale di Gogol Ètà Pastorale il Laboratorio di ripreso a settembre nell'Uni- Teatro, con sede operativa nella parrocchia di Mandriolo. Come sempre, da ormai vent'anni, l'attività si concluderà a dicembre 2014 con la presentazione nel teatrino della nuova produzione. Quest'anno sarà la volta de L'ISPETTORE GENERALE, la commedia più riuscita dello scrittore russo Nikolaj v. Gogol, per la regia di Giorgio Grisendi. L’OPERA - Il soggetto della pièce (1836) fu suggerito a Gogol da Puskin, che aveva preso lo spunto da un bizzarro fatto di cronaca. Uno squattrinato avventuriero, scambiato dagli amministratori di una cittadina di provincia per un ispettore in incognito inviato dal patere centrale, sfrutta disinvoltamente l'imprevisto equivoco, accettan- La Voce della Parrocchia 12 do doni e offerte di ogni tipo dai funzionari locali che tentano ingenuamente ci corromperlo. Quando alla fine se la squaglia e si viene a scoprire dall' apertura di una sua lettera, scritta ad un amico, l'inganno, giunge, inaspettato e inesorabile, il vero revisore. La vicenda, dal sapore di una parabola socio-politica, diviene il pretesto per smascherare, attraverso il riso, il vizio, sempre attuale., della corruzione, messo di fronte allo specchio della coscienza. Risultato che l'autore raggiunge creando una vario- pinta e divertente galleria di tipi umani simili a maschere grottesche. IL PROGETTO - Il teatro, che, col suo linguaggio non naturalistico ma allusivo e simbolico, non vuole tanto riprodurre la realtà quanto rappresentarla criticamente, persegue due finalità: quella di intrattenere divertendo, e quella di interrogare provocando. Fatto con questa consapevolezza, può rientrare a pieno titolo tra le proposte qualificanti' .di un oratorio, dove capacità e talenti abbiano modo di rivelarsi e temprarsi, facendosi mediatori per la comunità di valori etici ed estetici. In tempi in cui tende ad abbassarsi il livello di guardia della' coscienza, e tutto è lasciato al consumo privato e individuale, è significativo che una collettività, piccola o grande che sia p si raccolga insieme in una parrocchia per divertirsi, condividendo emozioni e riflessioni con un manipolo di giovani che con semplicità e fervore provano a mettersi in gioco per comunicarle. Giorgio Grisendi ADOZIONI A DISTANZA L’adozione a distanza offre la possibilità a chiunque di adoperarsi in modo delicato, rispettoso e generoso, permettendo a tanti bambini poveri una crescita adeguata nel proprio ambiente familiare, sociale e culturale. Alcune famiglie delle nostre parrocchie di Mandrio e San Martino continuano a sostenere l’iniziativa e, una delle cose più belle che posso aver notato in questi anni, è che le persone non si dimenticano! Tra le molteplici possibilità, la scelta è stata quella di collaborare con i missionari della nostra diocesi presenti in Madagascar (isola africana) appoggiando i seguenti PROGETTI. - A favore dell’associazione Amici del DonGio – Adozioni a distanza Alzati e Cammina: questa associazione opera in Madagascar nel paese di Ambositra e si occupa in particolare di bambini, giovani ed adulti colpiti da malattie permanenti quali poliomielite, cecità, sordità ecc. Quello che loro chiedono come sostegno annuale sono euro 168,00 a bambino. - A favore don Pietro Ganapini – adozioni scolastiche Ambandia:don Ganapini è uno storico missionario reggiano che opera in Madagascar, nei sobborghi di Antananarivo, da più di 40 anni! Ha costruito ad Ambanidia una scuola che ospita quasi 2000 alunni ai quali viene dato un sostegno per gli studi ed un pasto a mezzogiorno. Quello che loro chiedono come sostegno annuale sono euro 70,00 a bambino. Per dare a tutti la possibilità di partecipare all’iniziativa, l’OFFERTA E’ LIBERA: non è necessario versare la somma complessiva per l’adozione di un bambino, ma basta un piccolo contributo. Grazie a nome di don Ganapini, dagli Amici del DonGio che regolarmente inviano dal Madagascar notizie sull’andamento dei loro progetti. Grazie a tutti. Per qualsiasi informazione rivolgersi a Paola Toschi tel.0522/637904. Paola, don Wojciech TEATRO PARROCCHIALE DI MANDRIOLO SABATO 6 E SABATO 13 DICEMBRE 2014, ORE 21 DOMENICA 7, LUNEDÌ 8 E DOMENICA 14 DICEMBRE 2014, ORE 16 5 dicembre, 9 gennaio e 6 febbraio ore 20.45, Chiesa di Santa Chiara L’ISPETTORE GENERALE “La Parola di Dio non è incatenata” Cammino Biblico sugli Atti degli Apostoli commedia di Nikolaj V. Gogol guida don Carlo Pagliari Prevendita biglietti presso Erboristeria La Ginestra, Piazza S. Quirino 9B Correggio domenica 21 dicembre, ore 18.00, Chiesa di Mandriolo Spettacolo dei bambini del Catechismo La Voce della Parrocchia 13 CALENDARIO LITURGICO Prima delle Feste di Natale il Parroco passerà a fare una visita agli anziani ed ai malati che conosce. Chi lo desiderasse, lo faccia sapere al Parroco telefonando allo 0522/699134. NOVENA DELL'IMMACOLATA da lunedì 1 a sabato 6 dicembre a Mandriolo 15.30 S. Messa N.B.: sabato 6 la S. Messa è a Mandrio alle 7.30 NOVENA DEL S. NATALE da martedì 16 a mercoledì 23 dicembre a Mandrio 19.00 S. Messa N.B.: sabato 20 e mercoledì 24 la S. Messa è alle 7.30 sabato 20 dicembre 2013 a Mandrio 15.00 Confessioni (fino alle 18.00) giovedì 25 dicembre SOLENNITÀ DEL NATALE DEL SIGNORE Chiesa di Mandriolo 0.00 S. Messa di mezzanotte Chiesa di Mandrio 8.00 S. Messa dell'aurora Chiesa di Mandriolo 9.30 S. Messa del giorno Chiesa di S. Martino 11.00 S. Messa del giorno venerdì 26 dicembre, S. Stefano Chiesa di Mandriolo 9.30 S. Messa Chiesa di S. Martino 11.00 S. Messa mercoledì 31 dicembre, S. Silvestro compatrono di Mandriolo Chiesa di Mandriolo 11.00 S. Messa e Te Deum martedì 6 gennaio 2015, ore 15.00 a Mandrio FESTA DELLA BEFANA FELICI DA MATTI Le beatitudini di Gesù La paradossale felicità del Vangelo Guida don Carlo Pagliari 4 dicembre “Felici i miti…” 8 gennaio “Felici gli affamati e assettati della giustizia..” 5 febbraio “Felici i misericordiosi..” Gli incontri sono presso la Casa della Carità di Fosdondo alle ore 21.00 L’IMPORTANZA CHE SALVA Lectio divina sul Vangelo di Marco Guida don Carlo Pagliari 18 dicembre “Il mistero del Messia e lo scetticismo dei vicini” 22 gennaio “Il mistero del Messia e l’incomprensione dei discepoli” 26 febbraio I“Chi cammina col Messia? Sequela e solitudine” Gli incontri sono presso la Chiesa di S. Chiara alle ore 20.45 VITA PARROCCHIALE \ Chiesa universale DIARIO DI BORDO DI UN VIAGGIO SPECIALE Èmondo senza spostarsi da ca- possibile viaggiare per il sa? Beh, pare che la nostra unità pastorale ci sia riuscita! Dal 1 al 6 ottobre infatti siamo idealmente volati in India attraverso l'incontro ravvicinato con padre Balthazar che ha portato un po' di colori, usi e costumi del suo straordinario paese nelle nostre parrocchie. Padre Balthazar è il referente responsabile della missione di Razole che da quasi 50 anni è gemellata con la comunità di Mandriolo (e più recentemente anche con Mandrio e S. Martino) da cui riceve regolarmente aiuti economici. Grazie a questi contributi il nostro padre è riu- scito ad avviare importanti progetti educativi, pastorali e medico-sanitari nella sua parrocchia missionaria, oltre ad aver edificato una bella chiesa dedicata a don Giancarlo e don Piergiorgio Nasi. Merc. 1 ott.: arrivo a Bologna, prima accoglienza e visita alla città: le due torri, piazza Maggiore, la basilica di S. Petronio, ecc. In serata prima cena comunitaria. Giov. 2 ott.: gita a Parma in compagnia di don Wojciech, Benedetta e Luigi; visita alle spettacolari cupole affrescate dal Correggio. Ven. 3 ott.: gita a Mantova con don Wojciech, Caterina e l'impareggiabile Luigi; visita a Palazzo Te, alle cattedrali, alla Piazza delle Erbe e al Santuario delle Grazie. Sab. 4 ott.: gita a Reggio Emilia con don Wojciech e Alessandra; visita alle chiese e alle piazze principali. Nel pomeriggio incontro con i bambini del catechismo e proiezione di alcune immagini relative alla missione: la vita quotidiana, l'organizzazione dell'orfanotrofio (che ospita attualmente 82 bimbi dai 6 ai 15 anni), le attività assistenziali, quelle pastorali o di evangelizzazione, ecc. I nostri bambini sono rimasti colpiti dalle difficili La Voce della Parrocchia 14 condizioni di vita dei loro coetanei in India, dalla povertà in cui versano, dal rigore della routine quotidiana, ma anche dalla serenità gioiosa con cui accettano la vita e dalla disponibilità con cui giornalmente partecipano alla S. Messa, alla recita del Rosario e allo svolgimento dei propri doveri domestici e scolastici. A seguire serata comunitaria Dom. 5 ott.: S. Messe nelle tre chiese concelebrate da padre Balthazar; pranzo comunitario; nel pomeriggio incontro con gli adulti per illustrare nuovamente tutte le attività svolte nella missione, le difficoltà logistiche aggravate a volte da calamità natu- rali o da condizioni climatiche avverse, le problematiche sociali legate al sistema delle caste, ma anche la grande fiducia e serenità di quella gente per la quale il messaggio cristiano veicola un'idea di emancipazione, riscatto, libertà e dignità personale. A seguire cena comunitaria, serata di chiacchiere e scambio di doni per salutarci. Lun. 6 ott.: Partenza. E' stata per tutti noi un'occasione per stare insieme, rispolverare il nostro inglese scolastico, toccare con mano la potenza della preghiera che per così tanti anni ha tenuto legate queste due comunità nonostante l'enorme distanza geografica e le enormi difficoltà linguistiche. Per padre Balthazar è stata un'occasione unica per uscire dai confini del proprio paese, incontrare i suoi benefattori, conoscere una nuova cultura, ammirare straordinarie bellezze artistiche e architettoniche e assaggiare tante specialità culinarie del nostro territorio! Speciali ringraziamenti a don Wojciech per la disponibilità, ai cuochi sempre presenti, ai traduttori che si sono avvicendati e a tutti coloro che hanno generosamente contribuito all'ottima riuscita di questo evento. Caterina Guidi Riportiamo le lettere ricevute da padre Balthazar al suo ritorno in patria. Caro don Wojciech, voglio innanzitutto ringraziarti immensamente per tutto ciò che hai fatto per me du- rante il mio soggiorno presso di voi. Dio mi ha concesso la grazia di venire in Italia e incontrarti. E' stato per me un grande privilegio conoscerti e concelebrare la S. Messa con te per 5 giorni. Sono in debito con te per tutto questo. Mi sono sentito accolto e benvoluto, mi hai trattato come un fratello. Hai condiviso con me la tua mensa e mi hai offerto calorosa ospitalità. Non avrei mai immaginato che un sacerdote straniero mi avrebbe accolto con così tanta generosità. Mi hai mostrato luoghi incantevoli organizzando le guide e i traduttori. Che fortuna ho avuto! Quando racconto tutto questo ai miei amici anch'essi rimangono sbalorditi! Hai organizzato pranzi e cene comunitari, gli incontri con i bambini e con gli adulti. Fantastico! Hai sacrificato il tuo tempo prezioso per me. GRAZIE. Da tanti anni rappresenti un supporto per la mia missione, i miei bambini e la loro istruzione. Tutti i tuoi parrocchiani hanno generosamente sostenuto me e la mia chiesa. Vi ricordiamo costantemente nelle nostre preghiere. Sono rimasto colpito dalle tue stupende parole sulla mia missione dopo la S. Messa. Ti ringrazio anche per i 2000 euro ricevuti. Con amicizia, tuo in Cristo, padre Balthazar Carissimi amici di Mandriolo, Mandrio e S. Martino Tanti cari saluti da padre Balthazar. Sto abbastanza bene e prego sempre per tutti voi. Lasciatemi ringraziare Dio per la straordinaria opportunità che mi ha concesso di incontrarvi personalmente. Le parole non possono esprimere appieno ciò che sento nel profondo. La vostra calorosa ospitalità non mi ha mai fatto sentire forestiero tra voi, ma amico, fratello. Mi avete trattato come un membro della vostra famiglia. E' stato bello condividere momenti di dialogo e convivialità. Don Wojciech ha organizzato per me numerose visite guidate in luoghi indimenticabili e in chiese di grande interesse storico e artistico. Desidero ringraziare i traduttori che mi hanno affiancato in vari momenti: Caterina, Benedetta, Alessandra e Marco. Ringrazio sentitamente anche Valentino. Sono molto grato anche verso tutti coloro che hanno preparato i pasti, in particolare Angela. Ho davvero gioito nell'incontrare tanti bambini così curiosi e disciplinati..Le celebrazioni liturgiche così curate, in particolare quella domenicale sottolineata dallo splendido coro! Durante gli incontri con gli adulti, mi avete rivolto molte domande che hanno rivelato un autentico interesse e affetto verso la mia missione. In particolare mi avete chiesto circa le strutture e i bisogni primari. Vi dissi che le esigenze immediate dei ragazzi sono l'acqua potabile e i letti. I letti sono una priorità, in vista dell'inverno, poiché i ragazzi dormono attualmente su semplici giacigli posti sul pavimento. Ogni letto costerebbe circa 60 euro. Anche l'acqua potabile è una necessità, sebbene meno impellente. Qualcuno di noi sta accusando malesseri legati al consumo di acqua non depurata. Vi chiedo di pregare per me affinché possa rimettermi in perfetta salute quanto prima. Grazie, vostro in Cristo, padre Balthazar CHI VOLESSE RINNOVARE L’ADOZIONE A DISTANZA O OFFRIRE UN LETTO (60 EURO) PER UN BAMBINO DELL’ORFANOTROFIO RIVOLGERSI A VALENTINO CASARINI O AL DON WOJCIECH
© Copyright 2024 Paperzz