comunità Luglio 2014 ~ Anno XVII n° 7 (193) Foglio d'informazione della Parrocchia san Giorgio Martire di Pozzomaggiore Da un pensiero di Giovanni Paolo II “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo”. Questa promessa che, paradossalmente, Gesù fece ai suoi disce poli nel momento stesso in cui li stava lasciando, si realizza in modo singolare nel Sacramento dell’Eucaristia. Sotto i segni sensibili del pane e del vino, Gesù si rende presente in un luogo e in un tempo determinato, consentendo ad ogni essere umano, ovunque egli si trovi ed a qualsiasi epoca storica appartenga, di stabilire un contatto personale con lui. Egli ci è accanto per sostenerci nella lotta contro ogni manifestazione del male sulla terra e per stimolare il no stro impegno a far progredire la storia verso traguardi più degni dell’uomo. Il cristiano, non può, certo, attendersi di trovare nell’eucari stia i suggerimenti del tutto pronti circa l’azione da svolgere nei diversi campi della sua vita personale, familiare, sociale o comunitaria, economica o politica. La partecipazione alla “mensa del Signore” tocca, tuttavia, sempre da vicino la sua coscienza del bene e del male, lo pone di fronte alle proprie responsabilità nei confronti delle persone vicine o lontane, nei confronti del mondo circostante. E, pertanto, la comunione al “pane spezzato” impegna ciascuno a recare il proprio contributo all’edificazione di un “mondo nuovo”! (Angelus 19 luglio 1981) L'incontro di Gesù con tutte le persone Bernardo Strozzi, San Cristoforo Come già saprete, la festa di San Cristoforo non avrà più luogo perché il Comitato non esiste più. Comunque sarà celebrata ugualmente la Santa Messa in suo onore Domenica 27 luglio alle ore 10,30 nella Chiesa di San Costantino. Siamo invitati a manifestare la nostra devozione al Santo. Sappiamo bene che il compito della Chiesa è quello della missione... e la missione della Chiesa è finalizzata all’incontro di Gesù con tutti gli uomini. Può essere utile, allora, contemplare alcuni incontri di Gesù narrati nel Nuovo Testamento. E’ molto significativo l’incontro di Gesù con Zaccheo. L’episodio narrato nel cap. 19 del Vangelo di Luca inizia e finisce con verbo “cercare”: nel v. 3 Zaccheo “cerca” di vedere Gesù; nel v. 10 Gesù si rivela come il Figlio dell’uomo venuto a “cercare” e a salvare ciò che è perduto. L’incontro avviene quindi in forza dell’amore di Gesù che cerca Zaccheo, superando tutti gli ostacoli che si frappongono. Però viene valorizzata, purificata, rigenerata anche la ricerca di Zaccheo, che, da generica curiosità iniziale, si trasforma in gioiosa accoglienza di Gesù e in generosa conversione. Il superamento degli ostacoli avviene attraverso il dispiegamento di atteggiamenti personali: Gesù guarda Zaccheo, gli parla, gli chiede ospitalità, mangia con lui, condivide l’atmosfera della casa; e Zaccheo scende dall’albero con sollecitudine, accoglie Gesù con gioia, sta ritto davanti al Signore, pronto a iniziare una vita nuova. Anche il credente che si impegna ad essere testimone ed evangelizzatore, deve avere fiducia nella capacità che ha la parola di Dio di vincere gli ostacoli, che possono essere le lacune personali dell’ascoltatore, le deformazioni psicologiche, la pigrizia nel cercare la verità; oppure i disturbi provenienti dalla folla, cioè i pregiudizi, la mentalità corrente, le abitudini di un certo ambiente. La vittoria sugli ostacoli avviene attraverso i contatti personali, l’amicizia, la visita in casa, la condivisione dei problemi, l’ascolto delle difficoltà, l’aiuto a superare i pregiudizi e le deformazioni mentali, l’abitudine a ragionare e a dialogare sulle cose, evitando le prese di posizione preconcette. E’ tutta una grande attenzione che si deve avere verso una persona... solo così potremmo veramente incontrare i fratelli e aiutarli a incontrare il Signore. 2 CHIESA La salute del Cristiano si vede dalla gioia. Gesù prima di andare in cielo, ha parlato di tante cose, ma si soffermava sempre su “tre parole chiave”: Pace, amore, gioia. Sulla pace diceva che non ci dà una pace come la dà il mondo, ma ci dà una pace per sempre. Sull’amore ha detto tante volte che il comandamento era amare Dio e amare il prossimo e poi aggiunge: “rimanete nel mio amore”. La vocazione cristiana è questo: rimanere nell’amore di Dio, cioè respirare, vivere di quell’ossigeno, vivere di quell’aria. Rimanere nell’amore di Dio! E com’è il suo amore? “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi”. E’ un amore che viene dal Padre. Il rapporto d’amore fra Lui e il Padre è anche un rapporto d’amore fra Lui e noi. E a noi chiede di rimanere in questo amore, che viene dal Padre. Una pace che non viene dal mondo, la dà Lui. Un amore che non viene dal mondo, ma che viene dal Padre. parrocchiadipozzomaggiore.it La Parola del Papa Francesco Il segno che noi rimaniamo nell’amore di Gesù è “custodire i Comandamenti”. Non basta seguirli. L’amore ci porta a compiere i Comandamenti naturalmente, volentieri. La radice dell’amore fiorisce nei Comandamenti. E questi sono “come il filo” che lega una catena: il Padre, Gesù e noi. Francesco ha così rivolto l’attenzione sulla gioia. La gioia è come il segno, il sigillo del cristiano. Un cristiano senza gioia o non è cristiano o è ammalato. Una volta ho detto che ci sono cristiani con la faccia da peperoncino in aceto... Sempre la faccia così! Anche l’anima così, questo è brutto. Questi non sono cristiani. Un cristiano senza gioia non è cristiano. E’ il sigillo del cristiano la gioia; anche nei dolori, nelle tribolazioni, nelle persecuzioni. Dei primi martiri si diceva che andavano “al martirio come se andassero a nozze”. E’ la gioia del cristiano che “custodisce la pace e l’amore”. Pace, amore e gioia: tre parole che Gesù ci lascia. E chi fa questa pace, questo amore? chi ci dà questa gioia? E’ lo Spirito Santo. Il grande dimenticato della nostra vita! Lui è il dono, il dono che ci dà la pace, che ci insegna ad amare e che ci riempie di gioia. Nella preghiera dobbiamo chiedere al Signore: “Custodisci il tuo dono” Il Signore ci dia questa grazia: di custodire sempre lo Spirito Santo in noi, quello Spirito che ci insegna ad amare, ci riempie di gioia e ci dà la pace. rado mi accostavo alla Parola. Ma quello che ha colpito maggiormente la mia attenzione è stata una frase che venne più volte pronunciata in quella serata vale a dire: “Cristo morendo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della Sua Risurrezione”, una frase che tante volte avevo sentito durante la messa ma che mai forse avevo veramente ascoltato. Da quel giorno quella frase ha cominciato ad invadere quotidianamente i miei pensieri e le mie azioni. E’ iniziato per me un periodo di travaglio interiore volto a comprendere quello che il Signore voleva dirmi, quale era il progetto che aveva in serbo per me. Lungo questo cammino ho scoperto la ricchezza della preghiera individuale e comunitaria, la gioia dello stare insieme e del confrontarsi con gli altri senza pregiudizi. Ho iniziato un cammino, anche grazie al prezioso aiuto di diversi sacerdoti, che attraverso diverse tappe mi ha portato a comprendere la portata ed il senso profondo della vita cristiana e della proposta di Cristo. Spesso mi capitava di pensare che Cristo fosse “qualcosa” da relegare alla messa domenicale, ma che poi non doveva in alcun modo condizionare le mie scelte ed i miei progetti, anzi spesso pensavo che seguire Cristo significava compromettere definitivamente sogni ed aspettative per vivere nell’incertezza più assoluta. La bellezza del cammino cristiano, invece, è proprio capire che Cristo non è venuto per rovinare i nostri sogni e progetti, ma per indicarci una via, quella dell’amore, attraverso la quale possiamo capire quali sono i sogni da coltivare ed i progetti da seguire. Il cammino di fede mi ha permesso di affrontare con fiducia e serenità l’esperienza della malattia che ha colpito un membro della mia famiglia ed in questa situazione ho maturato la convinzione che a coloro che seguono Cristo non sono riservati trattamenti di privilegio né sconti sulle difficoltà della vita, ma che rimanere fedeli a Lui ti da grande forza per affrontare certe situazioni. Da circa un anno faccio parte dell’Equipe di Pastorale Giovanile della mia diocesi e cerco di portare ai giovani attraverso la mia piccola esperienza il messaggio cristiano, un messaggio di vera libertà ed amore. (Gaetano, 30 anni) LA TESTIMONIANZA Mi chiamo Gaetano, sono siciliano ed appartengo alla Diocesi di Acireale. Fino al 2004 ero un ragazzo che frequentava la Chiesa spesso, ma quasi esclusivamente la domenica per la messa e, per di più, quando potevo. Nonostante questo albergava in me la convinzione di essere un cristiano modello che aveva capito tutto di Cristo e dei sacramenti e che non doveva imparare più niente, forte della decennale esperienza come ministrante. Un giorno nel 2004, dopo aver conseguito la Laurea, spinto da un amico che da tempo mi rivolgeva l’invito a partecipare ad un gruppo di preghiera mariano composto da giovani, decisi di farlo ed ho accettato l’invito. Giunto lì mi sono trovato davanti ad un gruppo di ragazzi che mi hanno accolto con una gioia che traspariva dai loro volti e che io non avevo mai riscontrato in nessun altra persona. Colpito da questo evento ho preso posto in mezzo a loro ed è iniziata la recita del Santo Rosario seguita dalla lettura della Parola di Dio. Situazione per me del tutto nuova, dato che non avevo mai recitato il Rosario e solo di Lunedì 14 luglio ricorre l’anniversario della stigmatizzazione della Serva di Dio Edvige Carboni. In parrocchia sarà celebrata la Santa Messa alle ore 18,30. L’Oratorio organizza le Mini Olimpiadi nel Centro di Aggregazione Sociale (Ex Asilo) dal 10 al 25 luglio. Possono parteciparvi tutti, grandi e piccoli. Le iscrizioni sono gratuite e si ricevono all’Oratorio entro mercoledì 9. C H I E S A [email protected] Famiglia e Parrocchia: per non dimenticare... I genitori sono i primi educatori dei figli. Nella famiglia avviene l’educazione cristiana più testimoniata che insegnata; la famiglia è quindi la Chiesa domestica. La Chiesa, la Parrocchia, offrono il supporto necessario per educare i ragazzi alla fede, coinvolgendo, responsabilizzando, con l’ascolto, l’accogliere, l’apprezzare, l’accompagnare i genitori. Solo così, insieme, si giunge ad amare, conoscere, ascoltare, celebrare la Fede. Nella Parrocchia i genitori diventano dei collaboratori, riscoprono la preghiera assieme ai loro figli, si aprono a domande sulla Fede che forse non si pongono da tempo. La parrocchia accoglie non solo i ragazzi ma anche i genitori perché tutti partecipino alla vita cristiana. Si stabilisce così un rapporto sincero con incontri coinvolgenti e collaborazione attiva e producente per parlare del Vangelo che rende testimonianza alla parola di Dio. In virtù di tutto questo e perché quanto detto possa avvenire in Paese è nato l’Oratorio, dove ci si può incontrare fraternamente. L’Oratorio è prima di tutto luogo di incontro tra amici con l’opportunità di farne di nuovi. L’Oratorio è luogo di crescita sia umana che spirituale e intellettiva. L’Oratorio è luogo di esperienza, porto la mia esperienza e ascolto quella degli altri. Si va all’Oratorio per passare un po’ di tempo dopo gli impegni di lavoro o di scuola; per stare in compagnia, per partecipare alle attività di gioco, di laboratorio, per portare il proprio vissuto e arricchire le potenzialità di ciascuno. L’Oratorio è luogo di accoglienza per tutti. Luogo dove si rispettano le cose, le regole, gli altri. L’Oratorio è il luogo dove poter chiedere un consiglio, conoscere cose nuove; luogo di dialogo, di confronto, di arricchimento umano e morale. L’Oratorio è anche per te... sarai sempre il benvenuto... perché assieme si sta meglio. Pina Castagna 3 L'anno della Carità L’anno della carità che la nostra comunità parrocchiale vuole vivere, deve richiamare necessariamente la nostra attenzione sulle “opere di misericordia” per viverle con dedizione e generosità. Vogliamo in questo mese considerare l’opera di misericordia “Vestire gli ignudi” – “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il premio preparato per voi fin dall’eternità. Perché ero nudo e mi avete vestito”. – “Signore, quando mai ti abbiamo veduto nudo e ti abbiamo vestito?”. – “In verità io vi dico: ogni volta che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25). La persona nuda è sia quella che non ha vestiti per il corpo, ma anche quella che non ha più dignità o non conta nulla. Solo noi umani usiamo i vestiti: è un elemento che ci distingue senza dubbio dagli animali e che spesso ci classifica socialmente. Vestire gli ignudi, quindi, significa anche dare ad ognuno (bambini appena nati, anziani, emarginati) la dignità di uomo e di Figlio di Dio. San Martino Era una fredda giornata di novembre. Il vento spazzava la terra indurita dal gelo. Gli alberi dondolavano i rami nudi contro un cielo bianco. forse nevicherà – si disse san Martino avvolgendosi nel suo caldo mantello, e saltato a cavallo si avviò. Canticchiava allegramente quando ad un tratto scorse un mendicante tutto lacero. Il poveretto cercava di ripararsi dietro a una grossa pietra e intanto tendeva la sua mano scarna. Pietà di me, signore. Ho freddo e fame. San Martino impietosito si fermò. Fratello – disse – mi dispiace, ma non ho che poco denaro da darti; e tu hai tanto freddo... Aspetta . Infine io ho un bel vestito pesante... Ti posso dare la metà del mio mantello. Con la spada tagliò in due il mantello e disse : Prendi. Il mendicante non sapeva come ringraziare; i suoi occhi brillavano di lacrime. San Martino felice della buona azione, spronò il suo cavallo e continuò il cammino. Ora il freddo si accaniva contro di lui e lo faceva rabbrividire a ogni istante. Ma ecco il cielo si squarciò, grandi laghi azzurri apparvero, e in mezzo venne a splendervi un magnifico sole. San Martino si guardò intorno. Quasi non riconosceva più quei luoghi. Se gli alberi fossero fioriti – osservava – si direbbe che siamo in primavera. Forse il Signore pensa ai tanti poveri che non hanno da coprirsi . Non immaginava, il santo cavaliere, che quel calduccio era stato mandato da Dio proprio per lui: per ricompensarlo. Gli APPUNTAMENTI di Luglio 6 domenica 7 lunedì 8 martedì 11 venerdì 13 domenica 14 lunedì 15 martedì 16 mercoledì 20 domenica 22 martedì 25 venerdì 26 sabato 27 domenica 31 giovedì ore 19 Vespri e messa San Costantino Festa San Costantino: SS. Messe ore 6-7-8-9-10. Ore 11,30: Processione; ore 19 Messa solenne ore 8,30: Messa in onore di Sant’Elena. Ore 18,00: inizio Novena del Carmine San benedetto da Norcia, patrono d’Europa Sante Messe ore 10,30 e 18,30 103° anniversario stigmatizzazione di Edvige Carboni: ore 18,30 Santa Messa ore 18,30 vespri e Messa in onore della Madonna del Carmelo Festa del Carmine: ore 11,30 Rosario e Supplica; ore 18,30 Messa Solenne. XVI del Tempo ordinario: Sante Messe ore 10,30 e 18,30 Santa Maria Maddalena San Giacomo, Apostolo Sant’Anna: ore 18,30 Santa Messa ore 21,30: Preghiera alla Madonna Regina della Pace (Medjugorje) XVII del tempo ordinario. Ore 10,30 Santa Messa in onore di San Cristoforo in San Costantino Sant’Ignazio di Loyola 4 VA R I E distribuzione gratuita Dietro la maschera... l'identità di un popolo Dietro la maschera... l’identità di un popolo è il titolo del libro frutto di un impegnato lavoro di ricerca iniziato nell’anno 2012 da Francesco Bosincu, Mario Carta, Alessia Casule, Sonia Cipriani, Giulia Deriu, Oscar Espinosa, Chiara Fadda, Federica Marchesi, Arianna Nurra, Antonio Peralta, Alessio Piras, Monica Sassu, Valentina Serra, Edoardo Solinas, Samuel Spanu e Shy Ye Zhao, alunni della 3 B della nostra prestigiosa scuola media, presentato lo scorso 27 giugno nei giardini del Museo del Cavallo, che ospita nelle scuderie una ricca rappresentazione pittorica e fotografica delle maschere carnascialesche e una riproduzione di alcune di queste, con la tecnica della carta pesta. Una ricerca sugli usi e costumi, culturali e spirituali, di varie comunità. I nostri ragazzi, guidati nel lavoro con grande passione, pazienza e competenza, dalla professoressa Carla Minzoni, coadiuvata dalle professoresse Simona Cauli e Maria Laura Fadda, per l’aspetto artistico, e dalle professoresse Lucia Pais e Marina Masia, hanno consegnato alla scuola, ai genitori, alla cultura, un’opera a dir poco singolare, preziosa nei contenuti, di piacevole lettura. Hanno raccontato le testimonianze raccolte dagli anziani di Pozzomaggiore, Cossoine e Mara, sugli antichi modi di dire, di momenti collettivi di festa dei tempi passati. Il lavoro dei nostri ragazzi porterà ad una conoscenza più profonda delle tradizioni e della nostra storia, alla conservazione del patrimonio artistico e culturale dei nostri paesi. Presenti i Sindaci di Mara e Cossoine, molti amministratori locale del territorio, il capitano dei Carabinieri Gianni Di Carlo, insegnanti, associazioni culturali e tanti alunni, subito dopo le relazioni della professoressa Minzoni, della preside Maria Luisa Pala, è seguito il simpatico intervento - che sapeva tanto di lectio magistralis dell’alunno Edoardo Solinas, che la dice tutta sull’ottimo livello di preparazione raggiunta dai nostri studenti. La professoressa Dolores Turchi, fra le massime autorità in Sardegna sui carnevali e le maschere etniche, ha svolto un’appassionante relazione. Ha chiuso i lavori il nostro assessore alla cultura, Anna Marchesi, che ha ringraziato tutti i presenti e invitato i ragazzi a proseguire nell'attività di studio e ricerca. Un simpatico rinfresco è stato gentilmente offerto dai genitori degli alunni, che ringraziamo. La mostra sarà visitabile per tutta l’estate. Grazie ragazzi, siete il nostro orgoglio. Tonino Pischedda Brevi dall'Amministrazione comunale Palio di San Pietro Dopo anni di standby, presso il nostro prestigioso centro ippico, gestito con molta professionalità da Antonello Pinna, il Comitato di San Pietro ci ripropone, per il giorno 5 luglio, con inizio dalle ore 16, il Palio di San Pietro. Ringraziamo il Comitato per essersi adoperato in tal senso, augurando che la serata abbia un grande successo e la manifestazione possa essere riproposta negli anni a venire. VIII mostra del coltello sardo L’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Maestro coltellinaio Paolo Calaresu, ha organizzato per il 19 e 20 luglio, nel Museo del Cavallo, l’ottava mostra del coltello sardo. Decine di espositori hanno già dato la loro adesione e aspettano la vostra presenza per ammirare le opere. Piscina comunale Intorno al 10 luglio riprenderà l’attività nella piscina comunale, gestita anche quest’anno dalla società di Giancarlo Leoni. Per maggiori informazioni in merito e per avere notizie anche sulle altre attività previste per l’estate, il programma delle manifestazioni estive sarà reso noto a breve, vi invito a rivolgervi presso gli uffici comunali e la ludoteca. Il bilancio 2013 Nell’ultima tornata utile dei lavori del Consiglio comunale abbiamo analizzato il cadavere del nostro povero bilancio dell’esercizio 2013. E’ stato un trapasso lento e doloroso, purtroppo nessuna alchimia contabile o interpolazioni lineari di matematica finanziaria hanno saputo allontanarlo dai vincoli legislativi e contabili, né hanno potuto ridargli vitalità. A nulla sono valse le premurose cure dell'amministrazione e dei bravissimi addetti al servizio finanziario, né tanto meno gli interventi rianimatori derivanti dai trasferimenti delle tasse effettuate dagli ormai dissanguati contribuenti. Quest’anno il conto del bilancio è stato portato all’approvazione del Consiglio comunale, senza la certezza dei trasferimenti dello Stato. Come sapete, il nostro Ente dal 2013 è soggetto alle norme sul patto di stabilità, le cui regole implicano risvolti sulle spese di investimento, in particolare imponendo limiti sui pagamenti, comportando una programmazione e una gestione più che complessa per un ente come il nostro. Comunque i tetti di spesa sono stati rispettati. Il consuntivo 2013 evidenzia un importante avanzo di amministrazione che somma ad euro 491.571,77, che non potrà essere applicato neanche per l’ammortamento dei mutui, a meno che non venga allentato o, come auspichiamo, venga eliminato il vincolo del patto di stabilità. Pur sottomessi ai vincoli del patto e alle leggi di settore, abbiamo garantito il mantenimento degli interventi a sostegno delle famiglie in difficoltà e il livello dei servizi sociali, gli interventi per gli anziani e di diversamente abili. A sollievo della disoccupazione abbiamo dato migliaia di giornate di lavoro. Il bilancio 2013 è stato tenuto in perfetto ordine, con professionalità e rigore, razionalizzando la spesa, tagliando sprechi, intervenendo sapientemente dove necessario, in ossequio ad una politica di rigore mantenuta sempre in questi quattro anni di governo, con interventi intelligenti, osservanti i principi di una politica economica che ci ha consentito di portare a compimento anzitempo il programma amministrativo. Ciò è stato favorito dall’impegno di tutti gli impiegati del Comune che ringrazio. Nel contempo do atto alla Giunta dell’impegno profuso, in tutti i settori di competenza, dall’Assessore ai Lavori Pubblici geom. Corongiu, all’Assessore alla Cultura Dr.ssa Marchesi, all’Assessore alle Politiche Agrarie Carboni, allo Sport Pinna e ai Servizi Sociali Santona che, nel corso della seduta, hanno svolto le loro relazioni consuntive e che incessantemente, insieme a tutti quanti i consiglieri, hanno lavorato per perseguire gli scopi programmati. Ma mi piace anche dare atto che la minoranza consiliare, in quest’anno di grosse difficoltà, ha collaborato prescindendo dalle posizioni contrapposte per costruire insieme il futuro del nostro bellissimo paese. Grazie. Sono sicuro che orgogliosamente, prepotentemente, lavoreremo tutti insieme perché il sole torni a splendere nel nostro paese e del cadavere del bilancio 2013 non resterà niente, neanche nella nostra memoria, anche perché nulla è difficile volendo. Tonino Pischedda, Sindaco
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