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RASSEGNA STAMPA
del 12 aprile 2014
Il Sole 24 ORE
Adempimenti
Autoriciclaggio, prove di svolta
Alessandro Galimberti pag. 13
A pochi mesi dall’ispezione del Fondo monetario internazionale/Gafi, che a partire da gennaio 2015 farà una
valutazione della compliance del sistema Italia sull’antiriciclaggio, il contrasto e la prevenzione del lavaggio di
denaro sporco mostrano un Paese davvero a macchia di leopardo. Se i notai si confermano la professione più
attenta a segnalare anomalie, e pur da una visuale di post factum che certo non aiuta la tempestività di eventuali
indagini, il resto degli intermediari segna ancora il passo (sporadiche le segnalazioni di commercialisti, di fatto
assenti gli avvocati) mentre il solo comparto creditizio (banche) mostra di aver recepito l’importanza di alimentare anticorpi necessari a tenere in equilibrio la libera iniziativa economica e l’autonomia del mercato. Ma la vera
svolta della lotta al money laundering può arrivare solo dalla tanto sospirata, attesa e regolarmente rimandata
entrata in vigore del reato di autoriciclaggio. Archivi digitali in sicurezza
Alessandro Mastromatteo e Benedetto Santacroce pag. 14
Gli operatori che per le imprese, per i professionisti e per le pubbliche amministrazioni effettuano il servizio di
conservazione elettronica dei documenti contabili e della nuova fattura elettronica trovano nella circolare 65
del 10 aprile 2014 dell’Agenzia per l’Italia digitale le regole per accreditarsi sull’albo pubblico gestito dalla stessa
Agenzia. La circolare pubblicata ieri sul sito dell’Agid sostituisce e abroga la precedente circolare 59 di DigitPa
del 2011. Vengono così ridefinite le modalità per l’accreditamento e per la vigilanza dei soggetti che intendono
conseguire i riconoscimenti più elevati in termini di qualità e sicurezza iscrivendosi all’apposito elenco, secondo
quanto previsto dall’articolo 44-bis del Codice dell’amministrazione digitale, e certificando di fatto la conformità
dei processi di conservazione realizzati e adottati.
Irpef
Sportivi dilettanti, rimborsi senza prelievo
Emanuele Reich e Franco Vernassa pag. 14
Conferma della non imponibilità delle indennità chilometriche, in relazione all’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche, in presenza dei requisiti previsti dall’art.69, co.2 del Tuir. Con la risoluzione 38/E dell’11 aprile
2014, l’Agenzia delle Entrate chiarisce il trattamento tributario in capo al percettore delle indennità chilometriche erogate nell’esercizio diretto di attività sportive dilettantistiche.
Operazioni straordinarie
Società, «addio» per fusione più rapido della liquidazione
Marco Piazza pag. 15
Spesso in sede di verifica fiscale viene contestata la scelta di aver incorporato una società piuttosto che di averla
messa in liquidazione o viceversa. In alcuni casi la liquidazione si presenta fiscalmente più onerosa della fusione
(soprattutto a causa della tassazione delle plusvalenze in capo alla società liquidata e delle eventuali riserve di utili in
capo ai soci; ma anche, in certi casi, dell’eventuale inutilizzabilità delle perdite pregresse, in assenza di plusvalenze
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Rassegna stampa del 12/04/14
latenti e la necessità di attendere tempi lunghissimi per ottenere il rimborso di eventuali crediti verso l’erario). In
altri casi la liquidazione oltre a non presentare oneri aggiuntivi può addirittura generare minusvalenze deducibili
per il socio (se si tratta di un imprenditore e se la partecipazione non ha i requisiti per l’applicazione della participation exemption). L’Agenzia delle Entrate (risoluzione 16 luglio 2001, n. 119/E), si è espressa nel senso che le scelte
di eliminare una società liquidandola o incorporandola sono entrambi ammissibili e che le differenti conseguenze
in termini fiscali delle fusioni e delle liquidazioni sono da considerarsi strutturali, in quanto derivano da una diversa scelta operata dal legislatore fiscale. Non è detto, però, che la liquidazione di una società sia meno complessa
della sua incorporazione. Che i tempi richiesti dalle procedure di liquidazione siano normalmente lunghi è confermato dall’elaborazione dei dati a livello nazionale, messi a disposizione dalla Camera di commercio di Milano.
Riscossione
Cartelle pagate in ritardo: diminuiscono gli interessi
Salvina Morina e Tonino Morina pag. 15
La festa dei lavoratori quest’anno si “festeggia” con una piccola riduzione sugli interessi di mora. La misura del
5,2233% fissata lo scorso anno, con effetto dal 1° maggio 2013, è stata infatti ridotta al 5,14%, applicabile dal
1° maggio 2014. Il nuovo tasso è dovuto dai contribuenti che pagano in ritardo le somme chieste con le cartelle
di pagamento e la sua misura è stata fissata da un provvedimento del 10 aprile 2014 del direttore dell’Agenzia
delle Entrate, Attilio Befera. Versamenti
Credito d’imposta per il sisma
pag. 15
Con provvedimento dell’11 aprile 2014, le Entrate hanno approvato il modello per la richiesta del credito d’imposta a favore dei danneggiati dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 nelle province di Bologna, Modena, Ferrara,
Mantova, Reggio Emilia e Rovigo. Il modello può essere usato da imprese e professionisti che, alla data del 20
maggio 2012, avevano sede legale od operativa e svolgevano attività d’impresa o di lavoro autonomo in uno dei
comuni interessati dal sisma e che hanno subìto la distruzione o l’inagibilità dell’azienda, dello studio professionale, oppure la distruzione di attrezzature o di macchinari impiegati per la loro attività. Il credito d’imposta
può anche essere chiesto dalle imprese ubicate nei territori interessati dal sisma le quali, pur non beneficiando
dei contributi ai fini del risarcimento del danno, devono rispettare gli adempimenti finalizzati al miglioramento
sismico degli edifici. Per chiedere il bonus il danno subìto deve essere stato denunciato e verificato dal Comune
e, nel caso di immobili oggetto di ordinanze di sgombero, il municipio deve aver rilasciato agli interessati il certificato che attesta la distruzione o l’inagibilità totale o parziale dell’immobile. 2
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del 12 aprile 2014
Italia Oggi
Accertamento
I documenti contabili devono sempre essere esibiti
Debora Alberici pag. 26 È legittimo l’accertamento induttivo a carico dell’imprenditore che, in sede di ispezione fiscale, rifiuta di mostrare agli agenti la documentazione obbligatoria, in questo caso schede clienti e fornitori, anche se custodita presso
il consulente. A stabilirlo, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 8539 di ieri, secondo cui il rifiuto di mostrare
i documenti equivale a volerli nascondere.
Scostamenti da motivare
Debora Alberici pag. 26
Il giudice di merito non può annullare l’accertamento basato sugli studi di settore senza motivare in base ai
documenti che giustificano lo scostamento. È quanto sancisce, con l’ordinanza n.8626 depositata ieri, la sesta
sezione civile della Corte di cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalle Entrate.
Adempimenti
Il notaio non fa l’investigatore
Christina Feriozzi e Luciano De Angelis pag. 23 Il notaio non potrà e non dovrà svolgere, ai fini antiriciclaggio, indagini esterne che esulano dal contenuto della
prestazione notarile e le verifiche andranno graduate e approfondite in ragione del profilo di rischio riferibile al
cliente. Sono alcune delle indicazioni operative desumibili dalle «Linee guida in materia di adeguata verifica della clientela ai sensi dell’art. 8, comma 1, del dlgs 231/2007», presentate ieri dal Notariato nazionale in occasione
del convegno organizzato a Napoli.
Delega fiscale
Delega fiscale, per i decreti gruppo ad hoc
Beatrice Migliorini pag. 25 Delega fiscale per pochi eletti. Si riparte dalle Commissioni finanze di camera e senato. Il governo e le seste Commissioni hanno, infatti, dato il via libera per la costituzione di un comitato ristretto ad hoc per lavorare ai decreti
legislativi che dovranno dare attuazione alla delega fiscale. A renderlo noto tramite un comunicato diffuso ieri,
i presidenti dei due organi parlamentari coinvolti, Daniele Capezzone (Fi) per la camera e Mauro Maria Marino
(Pd) per il Senato.
Irpef
Rimborsi chilometrici esenti da imposte
Valerio Stroppa pag. 24
Rimborsi chilometrici esenti da imposte per gli sportivi dilettanti. Ma solo se le spese di viaggio sostenute dall’atleta per raggiungere il luogo di esercizio dell’attività con il mezzo proprio sono documentate e la prestazione è
avvenuta fuori dal territorio comunale. Viceversa gli importi rientrano nei redditi diversi, imponibili ai fini Irpef
al superamento della franchigia di 7.500 euro prevista dall’art.69 del Tuir. È quanto ha chiarito l’Agenzia delle
Entrate con la risoluzione n. 38/E di ieri.
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Riscossione
Somme a ruolo, diminuiscono gli interessi
Valerio Stroppa pag. 24 Diminuiscono gli interessi di mora per ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo. A partire dal 1° maggio
2014 la nuova aliquota sarà pari al 5,14% in ragione d’anno. Fino a quella data resterà vigente l’attuale tasso,
pari al 5,2233%. È quanto ha stabilito un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate firmato il 10 aprile e reso noto
nella serata di ieri.
Versamenti
Sisma Emilia, aiuti dal fisco
Valerio Stroppa pag. 26 Una mano dal fisco per chi ha ricostruito fabbriche, uffici e negozi danneggiati dal terremoto in Emilia. E per chi
lo farà fino al prossimo 30 giugno. Imprese e lavoratori autonomi avranno diritto a un credito d’imposta pari
ai costi sostenuti. Inclusi quelli per il miglioramento sismico degli edifici. Domande a partire dal 14/4/2014. Le
regole applicative sono state stabilite da un provvedimento diffuso, ieri, dall’Agenzia delle entrate, dopo che il
dm 23 dicembre 2013 aveva dato attuazione al bonus previsto dal D.L. n.83/12. Con l’approvazione del modello
per la richiesta e la diffusione del software gratuito Creditosisma2012 è, quindi, tutto pronto per accedere all’agevolazione.
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L’INFORMAZIONE
QUOTIDIANA DA
PROFESSIONISTA A
PROFESSIONISTA
NEWS
Direttori:
SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI
12 APRILE 2014
Accertamento
Presunzione di distribuzione degli utili ai soci nelle SRL a ristretta base societaria: criticità e strategie
difensive (parte II) di Angelo Luca Ottaviano
Contabilità
La rilevazione delle imposte differite attive e passive di Viviana Grippo
Enti non commerciali
Il trattamento delle indennità chilometriche corrisposte agli sportivi dilettanti di Guido Martinelli
Il caso controverso
Esiste un limite per il TFM? a cura del Comitato di redazione
Professionisti
Guida al nuovo processo telematico a cura di TeamSystem LEGAL
Reddito d’impresa
Perdite su crediti e modello Unico 2014: la disciplina e gli errori contabili di Vincenzo Cristarella
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del 14 aprile 2014
Il Sole 24 ORE
Accertamento
L’adesione chiude i conti con il Fisco
Laura Ambrosi pag. 21
L’accertamento con adesione è un istituto deflattivo del contenzioso, che avvia una fase durante la quale il
contribuente ha la possibilità di fornire elementi per destituire di fondamento la pretesa dell’amministrazione.
Si avvia così un contraddittorio che si può concludere con un accordo. In tale ipotesi, l’accertamento notificato
originariamente al contribuente perde la sua efficacia e le parti si obbligano a rispettare il contenuto dell’adesione sottoscritta. La norma prevede dei limiti, superati i quali, è possibile che l’amministrazione integri la propria
pretesa. Eventuali nuovi accertamenti devono comunque essere notificati entro i termini previsti dall’art.43 del
dPR 600/73, ossia entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione
o, se omessa, entro il quinto (fermo restando il raddoppio in caso di violazioni penali). Una delle ipotesi in cui è
possibile un’ulteriore azione accertatrice è quando emergono nuovi elementi. Un’altra ipotesi in cui l’ufficio può
procedere a nuovo atto è quando la definizione ha riguardato un accertamento parziale (art.2, co.4, lett.b). È il
caso di: accertamenti parziali emessi ai sensi degli art.41-bis dPR 600/73 per le imposte dirette o art.54, co.5, del
dPR 633/72 per l’Iva; accertamenti fondati sui parametri stabiliti dalla 549/95, quando non riguardano l’intera
posizione reddituale del contribuente. L’iter si perfeziona solo con il pagamento
Laura Ambrosi pag. 21
L’adesione si perfeziona con il pagamento delle somme dovute o della prima rata. Non basta, infatti, la mera
firma dell’accordo. La fase del contraddittorio instaurato per l’adesione si conclude, in caso di esito positivo, con
la redazione di un atto scritto in duplice esemplare sottoscritto sia dal contribuente (o da un suo delegato) e sia
dal capo dell’ufficio. Nell’atto sono indicati gli elementi e la motivazione su cui si fonda la definizione, nonché
la liquidazione delle maggiori imposte, delle sanzioni ridotte e delle altre somme eventualmente dovute. L’atto
di adesione non è consegnato al contribuente finché non si conclude l’intero iter. La mera firma, infatti, non
perfeziona l’adesione, in quanto è necessario il versamento del dovuto. Più precisamente, dalla sottoscrizione
decorrono i 20 giorni entro i quali il contribuente deve provvedere al pagamento o al versamento della prima
rata. In quest’ultima ipotesi, è prevista la possibilità di dilazionare il debito in un massimo di otto rate trimestrali
di pari importo. Se le somme dovute superano 50mila euro è possibile una rateazione fino a un massimo 12 rate
trimestrali. Sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi calcolati al saggio legale, decorrenti dalla
data di perfezionamento. Maxi – importi nel mirino del Fisco
Rosanna Acierno pag. 19
Spazio alla difesa se il Fisco contesta l’eccessività dei compensi agli amministratori. I verificatori potrebbero ritenere eccessivi e, dunque, antieconomici, i compensi corrisposti agli amministratori – seppur in presenza di una
delibera assembleare – e dunque legittimamente dedotti dalla stessa società. Sostanzialmente, l’Amministrazione finanziaria tende a disconoscere la deduzione se i compensi corrisposti agli amministratori risultano insoliti
o sproporzionati o strumentali all’ottenimento di indebiti vantaggi. Pur in assenza di regole certe, la difesa del
contribuente deve essere costruita caso per caso proprio in base alle contestazioni dell’ufficio. In genere si può
rilevare, da un lato, l’impossibilità per l’amministrazione finanziaria di contestare minori costi o maggiori ricavi
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solo sulla base di asserite scelte e condotte antieconomiche dell’imprenditore, citando la giurisprudenza a lui favorevole e, dall’altro, l’infondatezza nel merito della condotta antieconomica evidenziando le ragioni che hanno
motivato le scelte contestate e, nel caso, l’insussistenza in concreto di alcuna forma di risparmio di imposta. La
difesa deve puntare essenzialmente sull’impossibilità per l’ufficio di operare simili valutazioni, come evidenziato
dalla Cassazione (da ultimo con la sentenza 24957/10). Inoltre, è opportuno illustrare le ragioni che giustificano
tale compenso ritenuto esoso e regolarmente sottoposto a tassazione in capo all’amministratore con verosimile
guadagno per l’Erario: l’aliquota marginale dell’Irpef in capo all’amministratore è quasi sempre maggiore di
quella Ires dedotta dalla società.
Contabilità e bilancio
Il Conto economico misura le ricadute dell’operazione
Giacomo Albano e Luca Miele pag. 20
Affrancamento con impatti favorevoli sui bilanci 2013. Poiché dall’operazione scaturisce il diritto a dedurre in via
extracontabile i maggiori valori impliciti nelle partecipazioni di controllo, la rilevazione contabile della fiscalità
connessa all’opzione può avere effetti significativi sui Conti economici. Al di là della convenienza fiscale (si paga il
16% oggi per recuperare il 31,4% in 10 anni a partire dal 2016) uno dei fattori che può incentivare le imprese – in
particolare i soggetti Ias - all’affrancamento delle partecipazioni è rappresentato dai riflessi contabili potenzialmente favorevoli. La contabilizzazione differisce secondo i principi contabili adottati, nazionali o internazionali.
L’articolo prosegue con l’analisi dell’impatto contabile in ragione dei principi contabili, nazionali o internazionali,
utilizzati.
Contenzioso tributario
Inammissibile l’appello che richiama altre pronunce
Giovanbattista Tona pag. 22
È inammissibile l’appello che rinvii per relationem a un’altra sentenza di contenuto diverso rispetto a quella
impugnata. Ad affermarlo è la sentenza 183/02/2014 (e altre successive) della CTR Liguria. Anche nel processo
tributario, infatti, i motivi di gravame devono contenere censure specifiche e autonome, che critichino con precisione gli argomenti della pronuncia impugnata.
Irpef
Seconda rivalutazione preclusa dalla cartella
Siro Giovagnoli ed Emanuele Re pag. 22
La cartella notificata prima della seconda rivalutazione obbliga il contribuente a versare le rate scadute. La
possibilità di rivalutare una seconda volta una partecipazione societaria omettendo il versamento delle rate del
primo affrancamento spetta a condizione che queste ultime non siano ancora scadute. Sono le conclusioni della
sentenza 144/01/2014 della CTP Como. Iva
Il credito Iva passa all’acquirente
Antonino Porracciolo pag. 22
Il credito Iva segue il trasferimento dell’azienda. La società cessionaria può dunque utilizzare a proprio favore il
credito d’imposta maturato dalla cedente. È quanto emerge dalla sentenza 201/1/2014 della CTR Liguria.
Lavoro e previdenza
Requisiti per la Cigs: controlli più severi
Alessandro Rota Porta pag. 27
Si fa più stretto il monitoraggio degli ispettori del Lavoro sul rispetto, da parte delle aziende, dei requisiti per fruire della cassa integrazione guadagni straordinaria. Sotto la lente, nei controlli, ci saranno soprattutto gli obblighi
formativi. L’input è arrivato con la nota del ministero del Lavoro 9761 diffusa il 17 marzo scorso. In particolare,
con riferimento alle causali di utilizzo legate all’approvazione a alla proroga dei programmi di riorganizzazione
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e di ristrutturazione aziendale, il Ministero ha fornito alcune indicazioni operative per le verifiche ispettive, che
scattano d’ufficio in queste ipotesi. Si tratta di linee guida che gli ispettori delle DTL dovranno seguire per accertare la sussistenza delle condizioni dettate dal DM 31444 del 20 agosto 2002.
Nelle procedure concorsuali va garantita l’attività futura
Alessandro Rota Porta pag. 27
Prima di accedere alle diverse declinazioni della Cigs, i datori di lavoro interessati devono verificare se rientrano
nel campo di applicazione di questo istituto. Nell’ultimo biennio sono infatti intervenute alcune norme che hanno in parte cambiato il perimetro entro il quale è consentito il ricorso all’ammortizzatore. La legge di stabilità
2014 ha stanziato 50 milioni di euro per finanziare le proroghe a ventiquattro mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione di attività: si tratta delle ipotesi in cui, sulla base di accordi in sede governativa (per un periodo fino a dodici mesi nel caso di programmi che comprendono la formazione, ove necessaria,
finalizzati alla ricollocazione dei lavoratori) il ministero del Lavoro accerti nei primi dodici mesi il concreto avvio
del piano di gestione delle eccedenze occupazionali.
Un aiuto per le crisi complesse
pag. 27
Nel panorama degli interventi di politica attiva per il lavoro e volti a salvaguardare il capitale umano delle imprese
ci sono alcune novità per quanto riguarda le crisi aziendali e territoriali complesse: sulla «Gazzetta ufficiale» 65
del 19 marzo scorso è stato pubblicato il decreto interministeriale Lavoro-Sviluppo economico che detta linee per
l’adozione di progetti di riqualificazione e riconversione industriale derivanti da crisi di una o più imprese di grande
o media dimensione con effetti sull’indotto, o grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio. L’ambito normativo su cui interviene il decreto è quello tracciato dal DL 83/12, finalizzato a
sostenere la competitività del sistema produttivo italiano, anche con l’attrazione di nuovi investimenti. Il DM prevede che i ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico definiscano le misure descritte attraverso l’analisi delle
situazioni delle aziende coinvolte da processi di crisi industriale complessa, con particolare riferimento alle entità
imprenditoriali sottoposte alle procedure di amministrazione straordinaria in base alla L. 270/99.
Reddito di impresa
Partecipazioni, l’opzione del 16%
Giacomo Albano e Luca Miele pag. 20
Entro lunedì 16 giugno le imprese che hanno acquisito partecipazioni di controllo nel 2012 e nel 2013 possono
affrancare i plusvalori impliciti, purché siano iscritti in via autonoma nel bilancio consolidato a titolo di avviamento, marchi d’impresa e altre attività immateriali. L’ultima legge di stabilità (L. 147/13, art.1, co.150) ha ripristinato – con modifiche – la disciplina dell’affrancamento dei plusvalori impliciti nelle partecipazioni di controllo
(art.15, co.10-bis e 10-ter, DL 185/08). Per fruire dell’affrancamento una società deve: aver iscritto nel proprio
bilancio individuale una partecipazione di controllo a seguito di un’operazione neutrale (fusione, scissione o
conferimento d’azienda) o realizzativa (cessione di azienda o di partecipazioni, scambi di partecipazioni) e far
parte di un gruppo che, a seguito di tale iscrizione, abbia rilevato nel bilancio consolidato una voce a titolo di
avviamento, marchi e altre attività immateriali riferibili alla partecipazione di controllo consolidata. Il versamento della sostitutiva del 16% va fatto in un’unica rata entro il termine per il saldo delle imposte sui redditi dovute
per il periodo in riferimento al quale l’operazione è effettuata: quindi, per operazioni effettuate nel 2012, la
sostitutiva va versata entro il saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta 2013 (giugno 2014
nella generalità dei casi). A fronte del pagamento della sostitutiva, i maggiori valori affrancati si considerano
riconosciuti ai fini Ires e Irap dal secondo periodo d’imposta successivo a quello del pagamento.
Riscossione
La forza maggiore esclude le sanzioni
Andrea Barison pag. 22
Niente sanzioni se l’omesso pagamento dell’avviso di liquidazione dipende da cause non imputabili alla contribuente. L’inerzia dell’ufficio nel rimborsare il credito vantato dalla società, che già si trova in difficoltà finanzia-
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Rassegna stampa del 14/04/14
rie, non consente di pagare le imposte. Tanto più se l’azienda ha fatto anche affidamento sulla possibilità – negata dal Fisco – di compensare il proprio credito con quanto dovuto all’erario. È quanto emerge della sentenza
523/36/2014 della CTR Lombardia.
Societario
Amministratori, compensi solo con il sì dell’assemblea
Rosanna Acierno pag. 19
L’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio entro il 30 aprile è l’occasione per fissare i compensi agli amministratori. Solo la delibera, infatti, consente di dedurre il costo in Unico. Le verifiche Spesso le verifiche fiscali
contestano a società di capitali la deduzione di compensi effettivamente corrisposti agli amministratori, e già
correttamente assoggettati a ritenute Irpef, in carenza di apposita delibera assembleare. Secondo i verificatori,
infatti, la delibera assembleare costituirebbe la conditio sine qua non per la deduzione degli stessi, nonostante
che, ai fini fiscali, il presupposto per la deducibilità di un costo sia rappresentato dal rispetto delle condizioni
previste dall’art.109 del Tuir. L’orientamento dei giudici di legittimità non sembra però tener conto della circostanza che, in ambito tributario, il presupposto per la deducibilità di un costo – quale quello relativo ai compensi erogati agli amministratori – non è rappresentato dalla preventiva delibera assembleare, ma dal rispetto
delle condizioni previste dall’articolo 109 del Tuir, quali la «certezza e/o determinabilità» del costo da dedurre,
l’inerenza all’attività esercitata, nonché l’imputazione al conto economico dell’attività d’impresa esercitata, in
osservanza del principio di competenza.
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RASSEGNA STAMPA
del 14 aprile 2014
Italia Oggi 7
Accertamento
Imputazioni strette
Nicola Fuoco pag. 12
In tema di accertamento sintetico e redditometro, l’Agenzia non può addebitare a un solo componente della
famiglia l’intera disponibilità dei beni (e la relativa capacità di spesa) intestati a tutti familiari conviventi, facendo
un semplicistico rinvio alla nozione di nucleo familiare; a maggior ragione quando gli altri componenti della famiglia abbiano autonomamente dichiarato un proprio reddito. La procedura corretta dovrebbe prevedere, in tal
caso, l’imputazione a ogni familiare produttore di reddito dei beni a esso direttamente riconducibili, più la quota
parte dei beni intestati agli altri componenti del nucleo che non siano dotati di autonomia reddituale. Sono i
principi che si traggono dalla lettura della sentenza n. 108/03/14 della CTP di Como.
Snc, il condono ha effetti sui soci
Benito Fuoco pag. 12
L’adesione al condono da parte della società di persone produce effetti anche nei confronti dei soci che non vi
abbiano autonomamente aderito, per ciò che riguarda l’imputazione per trasparenza a questi ultimi degli utili
accertati in capo alla società. Fermo restando il concetto che il condono proposto dalla società non determina
automaticamente l’estinzione completa dei rapporti pendenti in capo ai soci, l’Agenzia deve comunque rideterminare le somme a essi attribuite in relazione alla nuova base imponibile, derivante dall’adesione della società
alla definizione agevolata. Con queste conclusioni, applicazione di un principio affermato dalla Cassazione (sent.
n. 2923/2013), la CTR di Milano ha confermato la decisione dei giudici di prima istanza già favorevoli ai contribuenti (pronuncia n. 184/43/2014).
Adempimenti
Bilanci, svecchiata ai moduli
Cinzia De Stefanis pag. 15
Dal 1° aprile 2014, è obbligatorio utilizzare la nuova modulistica informatica per il deposito dei bilanci societari
nel registro delle imprese. Il sistema informatico da tale data accetta solo le pratiche predisposte con fedraplus
6.7.0, star web e software compatibili (aggiornati alle specifiche tecniche del Dm 18/10/13). Il nuovo modello
informatico B presenta, infatti, importanti novità in materia di deposito dei bilanci di società cooperative, di start
up innovative, di imprese sociali e di bilanci consolidati. È con la circolare del 27 febbraio 2014 n. 3668/C, del
Ministero dello sviluppo economico (direzione XXI registro imprese) che sono state dettate le istruzioni per la
compilazione della modulistica per il deposito del bilancio nel registro delle imprese. I nuovi moduli informatici
sono stati realizzati secondo le specifiche tecniche approvate con decreto del MiSe del 18 ottobre 2013.
Contenzioso tributario
Atti, impugnabilità sostanziale
Andrea Bongi pag. 9
Sugli atti impugnabili di fronte alle commissioni tributarie la sostanza deve prevalere sulla forma. Al di là del nomen iuris dell’atto stesso ciò che veramente conta sono gli effetti concreti sulla sfera giuridica del contribuente.
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Rassegna stampa del 14/04/14
Ogni qual volta l’atto dell’amministrazione finanziaria assuma carattere impositivo in grado di incidere sulla sfera
patrimoniale del contribuente quest’ultimo deve potersi difendere di fronte al giudice tributario. Al contrario
quando l’atto della pubblica amministrazione è interno alla stessa, come l’estratto di ruolo, oppure non ha natura impositiva, la sua impugnabilità di fronte alle commissioni tributarie trova un preciso e invalicabile limite
sancito dal contenuto tassativo di cui all’art.19 del D.Lgs. 546/92. È questo, in estrema sintesi, il contenuto che si
ricava esaminando le più recenti sentenze della giurisprudenza tributaria sia di merito che di legittimità sull’annosa questione del novero degli atti impugnabili presso le commissioni tributarie. Lo spunto per una riflessione
a 360 gradi sull’esatta interpretazione della norma contenuta nell’art.19 del DLgs 546/92 nasce dalla lettura
della recentissima sentenza n. 8214 della sesta sezione civile della Corte di Cassazione.
Dichiarazioni
Riserve sorvegliate speciali
Norberto Villa pag. 13
Prospetto del capitale pronto ad accogliere i dati della rivalutazione. Ma anche la movimentazione delle riserve
di rivalutazione precedentemente iscritte non sfugge al monitoraggio. I contribuenti che volessero approcciare
il provvedimento di rivalutazione contenuto nell’ultima legge di Stabilità avranno più campi del modello Unico
da compilare. Si deve partire dal quadro RQ e in particolare la sezione XXI-A. Tale quadro è una sorta di manifestazione della volontà di accedere al provvedimento che consente anche il calcolo dell’imposta sostituiva dovuta
per ottenere il riconoscimento fiscale del maggior valore. Ma la contropartita del maggior valore iscritto per le
immobilizzazioni è una riserva in sospensione moderata d’imposta che è possibile affrancare questa volta compilando i dati nella sezione XXI-C. In tale sezione emerge anche il debito d’imposta relativo alla sostitutiva delle
imposte sui redditi, dell’Irap e di eventuali addizionali, nella misura del 10%. Queste due sezioni del quadro RQ
sono quelle direttamente connesse alla rivalutazione che però ha l’effetto di obbligare anche ad altri passaggi
in dichiarazione.
Gli autori proseguono evidenziando i passaggi da seguire in sede dichiarativa.
Irap
L’occasionale non fa scattare l’Irap
Benito Fuoco pag. 12
Avvalersi di collaboratori occasionali per lo svolgimento della propria attività di lavoro autonomo non fa scattare
l’obbligo per il pagamento dell’Irap in capo al professionista: l’utilizzo di lavoro di terzi in maniera non abituale
non integra i presupposti per configurare l’esistenza di un’autonoma organizzazione. Lo afferma la CTR di Roma
nella sentenza n. 1319/10/14. Lavoro e previdenza
Intermittenti, volontaria al via
Daniele Cirioli pag. 20
Via libera ai versamenti di contributi volontari per chi è stato occupato dal 2003 con un contratto di lavoro intermittente (o «a chiamata»). Tali lavoratori, infatti, possono chiedere di versare di tasca propria contributi tali a
raggiungere il minimo utile per la pensione, in relazione ai periodi durante i quali hanno percepito retribuzioni
oppure l’indennità di disponibilità inferiori al predetto minimo. La novità, prevista dalla riforma Biagi (D.Lgs.
n.276/03), è stata resa operativa dall’Inps a distanza di nove anni con la circolare n. 33/14 fissando quale termine ordinario per la presentazione della domanda, esclusivamente online, il 31 luglio dell’anno seguente a quello
di riferimento, per cui entro il prossimo 31 luglio si potranno presentare le richieste per l’anno 2013. Per gli anni
dal 2003 al 2012, invece, la domanda può essere presentata entro il prossimo 20 settembre.
Professionisti
Professionisti, i finanziamenti non saranno più un tabù
Roberto Lenzi pag. 4
Il mondo dei finanziamenti si apre anche ai liberi professionisti. Se fino a oggi la categoria dei lavoratori autonomi
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era esclusa dalla quasi totalità delle numerose agevolazioni destinate alle imprese, con l’eccezione di qualche
raro se non unico caso (oltre che sconosciuto ai più). L’Unione europea corregge questa discriminazione ed
estende così nuove opportunità a professionisti e studi associati. Dai bandi comunitari diretti fino ai contributi
regionali e provinciali, passando per i bandi nazionali, d’ora in avanti anche i professionisti potranno provare
ad attingere alle risorse pubbliche. Queste nuove opportunità si aggiungeranno presto a quelle che erano disponibili, ovvero le agevolazioni per l’autoimpiego e il fondo di garanzia. La recente apertura ai professionisti
si accompagna però a una scarsa conoscenza degli strumenti da parte degli autonomi. Gap che dovrà essere
colmato nei prossimi mesi.
L’articolo prosegue individuando gli strumenti che saranno fruibili dai professionisti.
Reddito di impresa
Rivalutazione, il passato è utile per definire il campo d’azione
Norberto Villa e Franco Cornaggia pag. 21
Una raffica di risposte della prassi offerte negli anni precedenti torna di moda grazie al nuovo provvedimento di
rivalutazione. Seppur differente dall’ultima rivalutazione immobiliare, se non altro perché secondo la risposta
per ora ufficiosa dell’Agenzia delle entrate non può applicarsi solo a livello civilistico, sono molte le prese di posizioni del passato che tornano utili per disegnare i confini del nuovo provvedimento.
L’articolo prosegue con l’analisi dei principali chiarimenti offerti dalla prassi nel tempo.
Tributi locali
Tarsu – Tares, la disputa si sposta
Sergio Trovato pag. 10
Continua il braccio di ferro tra comuni e imprenditori che esercitano attività alberghiere e di ristorazione in merito alla legittimità delle delibere che fissano tariffe Tarsu più elevate per queste utenze non domestiche rispetto
alle abitazioni. Di recente la contestazione ha avuto di mira anche le tariffe Tares deliberate dalle amministrazioni locali nel 2013. Probabilmente, anche per l’anno in corso il contenzioso non verrà meno per la nuova tassa
rifiuti (Tari), considerato che anche la disciplina contenuta nella legge di Stabilità (147/13), che l’ha istituita,
prevede gli stessi criteri per la determinazione delle tariffe. Sulla questione emerge da tempo un contrasto tra
la Cassazione e alcune pronunce delle commissioni tributarie, le quali hanno escluso che le amministrazioni comunali possano stabilire tariffe Tarsu più alte rispetto alle civili abitazioni, poiché l’art.68 del D.Lgs. 507/93 con
una formulazione piuttosto infelice prevede che «in via di massima» dovrebbero essere inquadrate nella stessa
categoria degli alberghi. Questa norma, infatti, dispone che l’articolazione delle categorie e delle eventuali sottocategorie è effettuata, ai fini della determinazione comparativa delle tariffe, tenendo conto dei gruppi di attività
e dell’utilizzazione degli immobili. Il compito degli enti è la determinazione delle tariffe e l’indicazione delle
categorie di locali e aree con omogenea potenzialità di rifiuti. In base all’art.68 gli enti sono tenuti ad adottare
un regolamento che deve contenere non solo la classificazione delle categorie, ma anche la graduazione delle
tariffe ridotte per particolari condizioni d’uso.
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L’INFORMAZIONE
QUOTIDIANA DA
PROFESSIONISTA A
PROFESSIONISTA
NEWS
Direttori:
SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI
14 APRILE 2014
Accertamento
La riqualificazione dell’atto ai fini dell’imposta di registro non legittima l’estensione dei termini di
accertamento di Luigi Ferrajoli
Fiscalità internazionale
Partecipazioni estere al nodo dividendi di Ennio Vial
Iva
Regime Iva dei beni venduti da imprese UE nell’ambito delle fiere mercato in Italia di Marco Peirolo
L’editoriale
Si chiude un’epoca di Sergio Pellegrino @sergiopelle13 e Giovanni Valcarenghi
Reddito di impresa
Servizi infragruppo deducibili quando c’è sostanza economica e manca intento elusivo di Fabio Landuzzi
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