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RASSEGNA STAMPA
del 23 luglio 2014
Il Sole 24 ORE
Antiriciclaggio
Nelle polizze assicurative identificato il beneficiario
Ranieri Razzante pag. 34
Nuove regole antiriciclaggio per le assicurazioni. Dopo il documento di consultazione e a un anno dalla sua
chiusura, l’Ivass, la Banca d’Italia e la Consob hanno raggiunto l’accordo sul regolamento n. 5, la normativa che
di fatto detta le regole circa le modalità di adempimento degli obblighi di adeguata verifica della clientela e di
registrazione da parte delle imprese di assicurazione e degli intermediari assicurativi. Il regolamento adottato
dall’Ivass il 21 luglio e pubblicato ieri sul sito istituzionale, armonizza a livello nazionale l’approccio che le imprese
operanti nell’ambito assicurativo dovranno avere, dal 1° gennaio 2015, nella gestione del rischio di riciclaggio e di
finanziamento del terrorismo. Il regolamento non si applica alle imprese operanti esclusivamente nei rami danni.
Delega fiscale
Abuso del diritto “retroattivo”
Dario Deotto pag. 34
L’abuso del diritto e il tema della revisione delle sanzioni risultano legati anche per la possibile applicazione
retroattiva delle relative disposizioni di attuazione. L’attuazione del principio di abuso del diritto va di pari passo
con la revisione del sistema sanzionatorio. Questo in ragione del fatto che la legge delega di riforma stabilisce
anche le conseguenze sanzionatorie dei diversi ambiti delle fattispecie di evasione e di abuso del diritto. Vi è
però un altro aspetto che può risultare comune per l’abuso del diritto e per le sanzioni. Per queste ultime si
dovrà necessariamente tener conto del principio del favor rei, in base al quale nessuno può essere assoggettato a sanzioni per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce violazione punibile, così come
lo stesso principio stabilisce che nel caso in cui una penalità venga determinata diversamente nel tempo, trova
applicazione la legge più favorevole al trasgressore (salvo, nel caso delle sanzioni amministrative, che il provvedimento sia divenuto definitivo). Va notato che la legge delega provvede a unificare i principi di elusione e di
abuso, i quali vengono “accorpati” nel più generale principio del divieto dell’abuso del diritto. Al riguardo, deve
essere considerato che già in relazione all’attuale norma antielusiva dell’art.37-bis d.P.R. n.600/73 si discute se
la stessa si pone su un piano sostanziale ovvero procedimentale. La tesi che si tratta di una norma procedimentale è da preferire in quanto la norma agisce sul piano dei controlli e dell’accertamento: il contribuente non
può certo tenerne conto in sede di autoliquidazione dell’imposta (e questo fatto, secondo alcuni, avrebbe dei
risvolti anche sul piano sanzionatorio). Lo stesso deve valere anche per l’abuso del diritto, visto che si tratta, in
sostanza, dell’allargamento del concetto di elusione. Il “vestito” di norma a carattere procedimentale per l’abuso
dovrebbe significare che le nuove disposizioni, in particolare quelle che accordano delle particolari garanzie per
il contribuente, potrebbero avere effetto anche per le contestazioni attualmente in corso.
Fallimentare
Per la contabilità inattendibile scatta l’“addebito”
Rosanna Acierno pag. 38
La giurisprudenza di legittimità è ormai concorde nel ritenere che l’irregolare tenuta delle scritture contabili della società possa comportare la configurazione della responsabilità civile in capo agli amministratori per violazione dei doveri loro imposti dalla legge (da ultimo, Corte di Cassazione, sentenza n. 2324/14). La regolare tenuta
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delle scritture contabili rappresenta uno dei principali compiti degli amministratori, i quali possono certamente
affidare a professionisti la loro redazione e conservazione, senza tuttavia liberarsi per questo della correlata
responsabilità. Inoltre, questo dovere permane in capo a tutti gli amministratori, che rispondono solidalmente
di eventuali inadempimenti e non possono addurre, ad esempio, a loro discolpa, che la tenuta delle scritture
contabili spettava a un altro componente del l’organo amministrativo. Secondo la Corte di cassazione, infatti,
la tenuta sommaria e non ordinata delle scritture contabili della società è un elemento di per sé sufficiente a
costituire titolo di responsabilità in capo a tutti gli amministratori, trattandosi di una violazione di uno specifico
obbligo di legge e capace di arrecare, anche solo potenzialmente, un danno patrimoniale alla stessa società.
Accertamento alla società fallita
pag. 38
L’atto di addebito rivolto al curatore deve assumere la veste di un avviso di accertamento e non di una mera
cartella, in quanto la responsabilità del curatore nasce da addebiti che devono essere enunciati (Corte di Cassazione, ordinanza 17 luglio 2014, n.16373).
Saldare i debiti non è attività d’impresa
pag. 38
Pagare debiti scaduti non costituisce svolgimento di alcuna attività di impresa, piuttosto evita azioni esecutive in
danno; parimenti per il caso in cui venga mantenuto il brand su un sito internet accanto a quello di altra società.
Ai fini della decorrenza del termine annuale dalla cessazione dell’attività – intendendosi quest’ultima come il
concreto esercizio dell’attività di impresa – entro il quale ai sensi dell’articolo 10 della legge fallimentare può
essere dichiarato il fallimento dell’imprenditore, anche la dismissione di tale qualità deve intendersi correlata al
mancato compimento, nel periodo di riferimento, di operazioni intrinsecamente corrispondenti a quelle poste
normalmente in essere nell’esercizio dell’attività di impresa e il relativo apprezzamento da parte del giudice del
merito, se sorretto da sufficiente e congrua motivazione, si sottrae al sindacato di legittimità (Corte di Cassazione, ordinanza 14 luglio 2014, n. 16107).
Irpef
Diritto di superficie senza plusvalenza
Giorgio Gavelli e Gian Paolo Tosoni pag. 35
La cessione del diritto di superficie su un terreno genera una plusvalenza rientrante nell’art.67, co.1, lett.a) e b)
Tuir e non nella diversa tipologia dei redditi derivanti dall’assunzione degli obblighi di fare, non fare e permettere
di cui alla lett.l) del medesimo art.67. Questo principio, affermato dalla sentenza 15333 della Corte di Cassazione, depositata lo scorso 4 luglio, potrà essere utilizzato dai contribuenti per le difese avverso gli accertamenti
che verranno notificati a seguito della circolare n.36/E/13 dell’Agenzia delle Entrate.
Lavoro e previdenza
Permessi pagati, filtro contrattuale
Giampiero Falasca pag. 37
Il diritto al godimento dei permessi sindacali retribuiti per i dirigenti sindacali spetta solo ai membri delle organizzazioni che hanno firmato gli accordi nazionali. Questa la decisione presa dalla Cassazione con la sentenza
n.16637/14, depositata ieri.
Riscossione
Ritorno alle rate, domanda “leggera”
Rosanna Acierno pag. 33
Domanda “leggera” per la riammissione alla rateazione entro fine mese per tutti i contribuenti decaduti al
22 giugno 2013. Non sarà necessario allegare alcuna documentazione comprovante la situazione di difficoltà
economica, a prescindere dal fatto che l’importo del debito per cui era stata inizialmente chiesta la dilazione
(poi non rispettata) sia inferiore o superiore a 50mila euro. La nuova dilazione terrà conto, infatti, dello stesso
numero di rate del vecchio piano originariamente concesso. È quanto emerge dalle risposte fornite da Equitalia
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in vista della scadenza del 31 luglio prossimo per la riammissione al beneficio della nuova dilazione prevista
dall’art.11-bis del D.L. n.66/14.
Doppio binario per le cartelle
Rosanna Acierno pag. 33
Trattamento differenziato per i debiti sorti dopo la decadenza dal vecchio piano. I debiti inclusi in una precedente rateazione non rispettata e per cui il contribuente è decaduto entro il 22 giugno 2013 possono essere nuovamente dilazionati secondo il numero di rate inizialmente concesso, anche nel caso in cui siano aumentati per
effetto degli interessi di mora. Gli altri debiti, invece, eventualmente sorti successivamente e, quindi, non legati
a una rateazione decaduta entro il 22 giugno 2013, seguono le regole generali attualmente vigenti in materia di rateazioni, inclusa la verifica dell’Isee o degli altri parametri di bilancio, se il debito relativo è superiore a 50mila euro.
Societario
Niente bilancio, il cda risponde
Rosanna Acierno pag. 38
Sono trascorse alcune settimane dal termine «lungo» di 180 giorni concesso alle società con esercizio coincidente con l’anno solare per approvare il proprio bilancio 2013. La mancata approvazione del bilancio da parte delle
società comporta precise conseguenze sia in capo alla società, sia in capo agli amministratori. Da un lato, infatti,
la società potrà vedersi accertato dall’amministrazione finanziaria – in via extracontabile – un maggior reddito
imponibile ai fini Ires e Irap, dall’altro invece gli amministratori potranno essere chiamati dalla stessa società a
rispondere civilmente e penalmente del danno arrecato al patrimonio sociale. La base imponibile ai fini Ires e
Irap, infatti, viene desunta direttamente dal Conto economico della società. In questa ipotesi, dunque, la società
può subire un danno patrimoniale a fronte di una contestazione di una base imponibile decisamente maggiore
(e, quindi, di maggiori imposte, oltre a sanzioni e interessi) rispetto a quella «ufficiale» che sarebbe emersa dal
bilancio, se fosse stato approvato. E, quindi, se la mancata approvazione del bilancio è imputabile agli amministratori, la società potrà chiamarli a rispondere civilmente del danno subito. A questo scopo la società dovrà
dimostrare la mancata adozione di diligenza da parte degli amministratori e la minore imposizione fiscale che
sarebbe derivata da un loro comportamento differente. Se, poi, all’omessa approvazione di bilancio si aggiunge
l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi entro la fine del nono mese successivo alla fine dell’esercizio, gli amministratori potranno essere chiamati a rispondere anche penalmente, trattandosi di uno specifico
adempimento riservato loro per legge.
Tributi locali
Acconto Imu dei no profit con ravvedimento gratuito
Marco Magrini e benedetto Santacroce pag. 35
La pubblicazione della modulistica per la dichiarazione Imu degli enti non commerciali avvenuta con il decreto
dell’Economia 26 giugno 2014 non elimina tutti i dubbi esistenti, anzi ne alimenta ulteriori ponendo gli enti
non commerciali di fronte a un percorso ad ostacoli. La dichiarazione relativa all’anno 2013, anche per gli Enc,
avrebbe dovuto essere presentata entro il 30 giugno 2014, ma l’art.5, co.2 del D.M. 26 giugno 2014 ha fissato la
scadenza di presentazione al 30 settembre 2014 per il 2012 e il 2013. Ciò non toglie gli Enc dalle difficoltà operative ed interpretative sull’adempimento in quanto: il termine per il versamento del saldo dell’Imu dovuta per il
2013 e per il primo acconto 2014 Imu è ormai scaduto il 16 giugno 2014 e gli Enc devono affidarsi alla clemenza
dei Comuni per vedere loro accordato il più ampio termine del 20 agosto 2014 (un mese dalla pubblicazione
del 4 luglio 2014 ove si consideri applicabile il generale rinvio stabilito dall’art.37, co.11-bis del D.L. n.223/06),
onde evitare sanzioni ed interessi; l’ammontare dell’Imu dovuta a saldo per l’esercizio 2013 dovrebbe essere
definitivamente determinata sulla base della dichiarazione espressione delle regole e principi contenuti nel D.M.
n.200/12 e nella prassi intervenuta con pochissimo tempo a disposizione tenuto conto della complessità delle
regole illustrate nelle istruzioni alla dichiarazione disponibili solo da pochi giorni; l’ammontare del versamento
del primo acconto Imu per l’anno 2014, laddove effettuato entro il 16 giugno 2014, potrebbe risultare commisurato a un valore che non è conforme al 50% dell’imposta dovuta per l’anno 2013, come invece richiesto dalla
norma.
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RASSEGNA STAMPA
del 23 luglio 2014
Italia Oggi
Agevolazioni
DL cultura, art bonus al rush finale
pag. 28
Via libera della commissione istruzione pubblica e cultura del Senato al D.L. n.83/2014 (decreto cultura). Il testo,
licenziato ieri dalla VII commissione di palazzo Madama, non ha subito modifiche rispetto all’impianto normativo imbastito dalla camera.
Fallimentare
La bancarotta non assorbe l’aggiotaggio
Dario Ferrara pag. 29
Il reato di bancarotta impropria non può «assorbire» l’aggiotaggio: inutile per gli imputati del crac Parmalat
invocare la presunta violazione del ne bis in idem «sostanziale», anche se la Corte di Strasburgo, nel caso che
ha visto vittorioso Franzo Grande Stevens per una vicenda che riguardava Fiat-Ifil, raccomanda che nel valutare
eventuali violazioni dell’articolo 649 Cpp bisogna valutare i fatti e non alla qualificazione giuridica. E ciò perché
gli imputati sono sì già stati sottoposti a procedimento penale, ma non per gli stessi fatti storici: le false informazioni al mercato sono dirette soltanto a mascherare le condotte distruttive, ma non si identificano affatto con
queste ultime. Lo precisa la sentenza 32352/14, pubblicata il 22 luglio dalla Cassazione.
Iva
Fatture elettroniche integrabili
Fabrizio G. Poggiani pag. 28
Fatture elettroniche emesse a carico delle Pubbliche Amministrazioni da integrare obbligatoriamente con il Codice identificativo di gara (Cig) e con il Codice unico di progetto (Cup), ai fini della tracciabilità dei pagamenti.
Così le disposizioni dell’art.25, co.2, del D.L. n.66/14 inserite dal Legislatore al fine di assicurare l’effettiva tracciabilità dei pagamenti da parte della P.A., commentate, nella nota operativa n.10/2014, dalla fondazione Accademia romana di ragioneria Giorgio Di Giuliomaria, avente a oggetto la fatturazione elettronica nella P.A.
Lavoro e previdenza
Disabili, assunzioni agevolate
Daniele Cirioli pag. 32
Via libera agli incentivi sulle assunzioni di disabili. Il decreto 12 maggio 2014, pubblicato sul sito internet della
pubblicità legale del Ministero del lavoro, infatti, stanzia e ripartisce tra le regioni le risorse necessarie alla copertura dell’incentivo consistente nella riduzione dell’aliquota contributiva (in misura del 100 o del 50%) sulle
assunzioni effettuate nell’anno 2013. In tutto ammontano a euro 21.845.924 e sono a beneficio dei datori di
lavoro del settore privato.
Pensioni più alte in autonomia
Ignazio Marino pag. 32
Le Casse di previdenza «virtuose» e con i conti in ordine, attraverso il meccanismo della rivalutazione dei montanti, potranno riconoscere ai loro iscritti «trattamenti pensionistici più alti». «È una sentenza storica» scrivono
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Rassegna stampa del 23/07/14
su un comunicato stampa gli agrotecnici, «quella del Consiglio di stato n.3859/14, depositata l’altro ieri, che ha
accolto il ricorso congiunto della Cassa di previdenza (Enpia/gestione separata) e del Collegio nazionale dell’albo con la quale viene definitivamente scardinato il principio, fino all’ultimo difeso dal Ministero del lavoro, per
cui la previdenza dei professionisti doveva essere, sempre e comunque, tutta uguale». Viene così riconosciuta
quell’autonomia da sempre difesa dagli enti, seppur con fortune alterne, davanti gli organi giurisdizionali. «La
libertà nell’autonomia negoziale delle Casse, loro restituita da questa sentenza», rivendicano i ricorrenti, «non
è solo un atto di giustizia e di buon senso, ma è anche un premio alle Casse che meglio sono amministrate, che
possono ora distinguersi da quelle peggio amministrate».
Patrimoni
Voluntary disclosure conforme al diritto dell’Ue
Beatrice Migliorini pag. 28
Rientro dei capitali conforme al diritto dell’Unione europea. Attenzione, però, nell’ottica di contrastare l’evasione e la frode fiscale, è opportuno che il governo utilizzi al meglio i decreti attuativi della L. n.23/14 (delega
fiscale). Questo il parere che, ieri, la Commissione politiche dell’Unione europea ha rilasciato in merito al DDL
sul rientro dei capitali così come approvato dalla commissione finanze della camera nel corso delle settimane
precedenti. In attesa, quindi, di un compromesso politico che sblocchi la situazione di stallo in cui attualmente
si trova la voluntary disclosure il testo del DDL prosegue nei suoi passaggi obbligati presso le altre commissioni
di Montecitorio. Ecco, quindi, che la disclosure, con l’aggiunta dell’autoriciclaggio, ottiene un primo segnale
positivo.
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Rassegna stampa del 23/07/14
L’INFORMAZIONE
QUOTIDIANA DA
PROFESSIONISTA A
PROFESSIONISTA
NEWS
Direttori:
SERGIO PELLEGRINO e GIOVANNI VALCARENGHI
23 LUGLIO 2014
Agricoltura
Viene meno la riduzione del reddito per mancata coltivazione volontaria di Luigi Scappini
Contenzioso
Incostituzionalità della soglia di rilevanza penale per gli omessi versamenti Iva ante D.L. 138/2011 di
Niccolò Di Bella
Iva
Procedure per la reimportazione dei beni lavorati in Paesi extra-Ue di Marco Peirolo
Reddito d’impresa
La mancata indicazione dei costi black list in dichiarazione e il regime sanzionatorio di Sergio Pellegrino
Società di comodo
Società di comodo: i valori OMI in soccorso delle locazioni di fabbricati invenduti di Fabio Garrini
Soluzioni tecnologiche
iPad, le cinque app che non possono mancare a cura di TeamSystem
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