Diagnosi_e_Terapia-Giugno

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Direttore responsabile
dr. Piera Piana
Autori testi
P. Zucconi
A. Ferrando
P. Santagata
E. Casazza
F. Vincenzi
R. Carbone
S. Bortolotti
C. Giudici
A. Giarmoleo
M.V. Brizzi Tessitore
1
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SOMMARIO
ARTICOLI
CICOGNA SPRINT ASSOCIAZIONE DEI GENITORI DI BAMBINI PREMATURI
4
CONFLITTUALITÀ TRA FRATELLI
12
SONO ARRIVATE LE SOSPIRATE VACANZE: CONSIGLI UTILI
14
TERZA ETÀ NONNI E NIPOTI
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Alessandra Balba
ARRIVA L'ESTATE, CALDO E GAMBE PESANTI
29
Direzione - Amministrazione
GLI ALPACA DELL'UKHU PACHA
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IL FESTIVAL DEL GIOCO SULL'ALPE CIMBRA
33
COCCOLE PER CRESCERE SENZA ANSIA E STRESS
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UN SENO "QUASI" NATURALE
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BAMBINI: CAPIRE E GESTIRE I COMPORTAMENTI PROVOCATORI
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Logo e progetto grafico
Ace & Flanaghan
Impaginazione e grafica
Centro Medico Ceccardi Srl
Via del Colle 108r
16128 Genova
tel. 010/2465061
fax 010/2758074
[email protected]
Data di uscita
28 GIUGNO 2014
Stampa
MEDIAGRAF S.p.A.
Viale della Navigazione Interna, 89
35027 Noventa Padovana (PD)
www.mediagrafspa.it
Una copia e1,00
Abbonamento annuo singolo e15,00
Abbonamento annuo multiplo
ogni 50 copie e699,00 + IVA
Registr. Tribunale di Genova
N. 42 del XII 1981
Sped in abb.post. Comma 34 art 2 Legge
549/95 Filiale Genova
A.N.E.S.
Associazione Nazionale
Editoria Periodica Specializzata
“aderente al Sistema confindustriale”
SPECIALE
RUBRICHE
L'ARTE DEL MASSAGGIO AL BAMBINO
COCCOLE E BENEFICI
DA LEGGERE
21
9
SELEZIONATI PER VOI
10
NATUROPATIA: VAGINITI E CANDIDOSI
34
MUSEO: MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI
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CULTURA MEDICO UMANISTICA AVVOCATURA E MEDICINA
50
ISSN 0393-4233
Tiratura di questo numero: 80.000 copie
Certificato PEFC
Questo prodotto
è realizzato con
materia prima
da foreste gestite in
maniera sostenibile e
da fonti controllate
PEFC/18-31-85
www.pefc.it
1650_Riv_DIAGNOSI_e_TERAPIA_n_6-SEGNATURA 1
CONFINDUSTRIA
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
LA CICOGNA CHE SI PRENDE CURA
DEI PREMATURI É SPRINT
ASSOCIAZIONE
"Mi prenderò cura
di te" è il motto di
Cicogna Sprint,
l'Associzione che
si prende cura dei
neonati prematuri e
delle loro famiglie.
C
icogna Sprint Onlus
e’ un’associazione
di volontariato
fondata da genitori
di bambini nati prematuri o con
gravi patologie alla nascita e
ricoverati per un lungo periodo
presso la Patologia Neonatale
o Rianimazione pediatrica
dell’Istituto Gaslini di Genova.
La prematurità è un fenomeno
poco conosciuto, ma di
dimensioni sorprendenti.
Un neonato su 10 nasce
prima del compimento delle
37 settimane di gestazione. Tra
questi, circa un quarto, nasce
con un peso alla nascita basso
per l’età gestazione.
I bambini che nascono
"troppo presto" con un peso
molto basso, non sono solo
bambini solo troppo piccoli che
cresceranno, ma sono bambini
che necessitano fin dai primi
istanti di vita, di cure intensive
particolari per poter sopravvivere
e che si trovano a dover
affrontare molte problematiche,
(respiratorie, cardiovascolari,
metaboliche, neurologiche solo
per citarne alcune).
Minore è il peso alla nascita
e maggiore è l’incidenza di
complicanze e mortalità.
Le famiglie che si trovano
improvvisamente ad affrontare
questo forte trauma, che
difficilmente potranno
dimenticare, hanno bisogno
di essere aiutati e sostenuti nel
percorso ospedaliero, ma anche
successivamente alla dimissione
recuperando il loro ruolo di
genitori, e nei primi anni di vita
dei bambini, fino all’inserimento
scolastico che spesso risulta
essere faticoso per il bambino.
Cicogna Sprint Onlus vuole
essere punto di riferimento
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
per i genitori che hanno i loro
bimbi ricoverati nel reparto
di patologia Neonatale e
Rianimazione, fornendo
supporto morale, materiale e
psicologico attraverso l’opera
di volontariato e la presenza
personale e gratuita dei genitori
associati, promuovere ogni tipo
di iniziativa volta a migliorare
l’assistenza e la cura dei neonati
ricoverati, sostenere i reparti
di patologia Neonatale e
Rianimazione dell’Istituto Gaslini,
favorendo l’aggiornamento
professionale degli operatori
sanitari operanti in entrambi i
reparti.
L’associazione si propone
inoltre di offrire supporto
morale e materiale alle famiglie
di neonati anche dopo le
dimissioni.
L’associazione in questi
anni ha sempre cercato di
essere vicina ai medici e
agli infermieri dimostrando
l’impegno con progetti concreti
portati a termine e mettendosi
a disposizione anche con l’
acquisto di macchinari specifici
per i reparti, utili non solo alla
cura del neonato ma soprattutto
ad evitare di intervenire in
modo invasivo sottoponendo al
piccolo inutile dolore o stress,
come ad esempio due monitor
transcutanea per il reparto di
Patologia Neonatale.
Questo strumento permette
il monitoraggio continuo
dell’anidride carbonica
presente nel sangue, evitando
di intervenire sul bambino con
continui dolorosi prelievi per il
controllo dell’emogas, aiutando
i medici a dosare il supporto
respiratorio in tempo reale per
prevenire le emorragie cerebrali,
che possono essere causa di
conseguenze permanenti nei
pretermine, o altro esempio,
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recentemente la Cicogna Sprint
Onlus ha acquistato una sonda
ecografica per accesso cutaneo
per il reparto di Rianimazione,
per facilitare manovre ai medici
e far si che il neonato non soffra,
oltre a materiale per sostenere
l’allattamento al seno nel reparto
di Patologia Neonatale e alcuni
saturimetri portatili.
"Mi prenderò cura di
te…" è un po’ il motto della
nostra associazione che pone
particolare attenzione alla
“cura” dei neonati prematuri e
delle loro famiglie sostenendo
il progetto NIDCAP (Newbord
Individualised Development Care
and Assessment Programme):
IL NIDCAP è un metodo che
consente di individuare i bisogni
del neonato pretermine a partire
dalla semplice osservazione
del suo comportamento durante
le manovre di routine e di
modificarle, mettondo il neonato
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
e la sua famiglia al centro di
tutto. In pratica, si cerca di
cambiare l’approccio con il
neonato prematuro prendendosi
prima di tutto cura di lui, per
questo si tratta di formare gli
operatori delle Terapie Intensive
Neonatali, sul loro programma
di intervento precoce
promuovendo lo sviluppo neuroevolutivo del neonato pretermine,
considerando la sua interazione
con l'ambiente circostante e
prevedendo un ruolo attivo fin
dai primi istanti di vita da parte
della famiglia a cui appartiene.
Quest’anno Cicogna Sprint
Onlus si propone come progetto
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principale di offrire al Reparto
di Patologia Neonatale la
presenza di una psicologa
preparata che sostenga le
famiglie durante la degenza
del bambino, aiutandoli ad
affrontare i momenti più difficili
e accompagnarli fino alle
dimissioni del bambino.
La Cicogna Sprint Onlus puo essere sostenuta con una donazione
diretta, con l’acquisto di bomboniere per battesimi, comunioni o
matrimoni, i biglietti di auguri di Natale. Tutte le informazioni sul sito:
www.cicognasprint.it oppure sulla pagina Facebook.
La Cicogna Sprint fa parte di Vivere Onlus, l'Associazione di
Coordinamento nazionale delle Associazioni per la Neonatologia.
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Il progetto nasce dall’esigenza di creare un volume specifico che accompagni
la neomamma passo dopo passo in questa avventura decisamente fuori
dall’ordinario.
Avere due gemelli è un’esperienza meravigliosa ma allo stesso tempo estenuante;
una sfida enorme che può essere affrontata con più leggerezza se si è
adeguatamente preparate.
E chi meglio di una mamma di gemelli e di uno staff di medici e specialisti può
dare consigli utili e svelare i segreti e i trucchi per affrontarla nel migliore dei
modi?
Ciascuna tematica viene affrontata da due punti di vista: quello scientifico di un
medico o di un altro professionista e quello amichevole e ironico di una mamma
al quadrato, attraverso un percorso che va dall’incredulità della prima ecografia
fino ai primi tre mesi di vita con l’uragano gemelli.
I testi sono corredati da fotografie, tabelle e una grafica colorata e accattivante,
che rendono il percorso ancora più piacevole.
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DIAGNOSI&TERAPIA
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IL POTERE DELL'AUTOGUARIGIONE
UN PROGRAMMA DI 21 GIORNI PER GUARIRE
CON LA FORZA DELLA MENTE
di Fabrizio Mancini
Edizioni Armenia
Mai prima d’oggi è stato più necessario pensare a un modo diverso di concepire la
cura della salute. Il noto chiropratico americano Fabrizio Mancini, di chiare origini
italiane, è venuto in Italia per divulgare il suo metodo: raggiungere salute e benessere,
frutto della sua lunga esperienza con pazienti, direzioni sanitarie, università e istituzioni.
L’organismo è progettato per funzionare perfettamente e possiede formidabili risorse
che, nelle giuste condizioni, vincono le malattie e allungano la vita. In questo volume,
frutto di più di vent’anni di studio, il Dr. Mancini offre un innovativo programma di
autoguarigione, in grado di generare i primi risultati in soli 21 giorni, per aiutare
a sfruttare tali capacità rigenerative di corpo, mente e spirito, e impedire non solo
l’insorgere di malattie, ma a guarire da patologie già esistenti, senza ricorrere a troppi
farmaci o interventi chirurgici.
«È nostra responsabilità preservare la nostra salute», afferma Fabrizio Mancini. «Le cure
mediche la influenzano solo per il 10%; il restante 90% è dovuto alle nostre scelte di
stile di vita.»
La medicina tradizionale, infatti, anche con l’ausilio delle più moderne tecnologie,
spesso non riesce a individuare la causa prima anche delle patologie più comuni e
i pazienti vagano da un esame all’altro, da uno specialista all’altro, alla disperata
ricerca di risposte che spesso non riescono a ottenere.
Il potere dell’autoguarigione è già un bestseller in America, dove i problemi legati alle
abitudini quotidiane si avvertono in modo sensibile soprattutto tra chi è più stressato dal
lavoro. Il Dr. Mancini insegna a sbloccare le proprie capacità di autoguarigione per
vivere bene, non solo nella quotidianità, ma anche nei momenti difficili. E questo attraverso alimentazione, corretta postura, sonno, equilibrio
interiore, passando per una corretta attività fisica.
SMAMMA
UN ROMANZO ACUTO, COMICO, LIBERATORIO
di Valentina Diana
Edizioni Einaudi
Può darsi che i vostri figli siano allegri, loquaci e premurosi. Che leggano
"I Malavoglia" con piacere, che vadano bene a scuola (ma senza essere secchioni),
che rifacciano il letto con gaiezza, che stendano i panni senza chiedere in cambio
sette euro. Bene. Bravi loro, bravissime voi. Ma se per caso anche voi non fate
che chiedervi chi diavolo siano quelle creature impenetrabili che avete generato,
e soprattutto come sia possibile che non vi assomiglino neanche un po'; se anche
voi vi siete domandati da quale pianeta provengano e perché si aggirino per casa
modificando lo spazio e il senso di tutte le cose, compreso quello della vostra
esistenza, pronunciando frasi inudibili, involontariamente comiche, allora questo
libro vi salverà la vita. O perlomeno il buonumore, che è un po' la stessa cosa. Tra
tavole apparecchiate che diventano ring da combattimento, irresistibili colloqui con
gli insegnanti e con Dio, tentativi di pasticceria liofilizzata e inaspettati momenti di
tenerezza, l'esordio narrativo di Valentina Diana è un romanzo che vive di scene
folgoranti, istantanee di una vera e propria "guerra dei mondi".
DALEGGEREDALEGGERE
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DIAGNOSI&TERAPIA
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italiani si preparano a fare le valigie e trascorrere un periodo
di meritato relax. Purtroppo però, a volte basta poco perché
questi giorni di riposo vengano disturbati da piccoli fastidi
quali le irritazioni cutanee e le punture d’insetto che per quanto comuni, in vacanza risultano sicuramente più fastidiose.
Ecco perchè nel kit di “sopravvivenza” da vacanza non devono mai mancare creme a uso topico a base di prometazina,
da applicare più volte al giorno nel trattamento sintomatico
locale di punture d’insetto e dei fenomeni irritativi cutanei
localizzati quali rossore, bruciore, prurito ed eritema solare.
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leggere attentamente il foglio illustrativo.
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DIAGNOSI&TERAPIA
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DIAGNOSI&TERAPIA
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CONFLITTUALITÁ
TRA FRATELLI
Dott. Paolo ZUCCONI
Psicologo specialista in
psicoterapeuta
cognitivo-comportamentale
a Udine
PSICOLOGIA
Il rapporto tra
fratelli riveste un
ruolo fondamentale
nello sviluppo della
personalità. I fratelli
infatti si trovano
coinvolti fin dai
primissimi anni di
vita in molte e varie
dinamiche relazionali.
S
pesso, si utilizza nel
linguaggio comune il
termine “fraterno" per
definire una relazione
caratterizzata da affetto intenso
e disinteressato. L'amore fraterno,
tuttavia, non è un fatto naturale.
La maggior parte degli
studiosi ritiene che sentimenti di
rivalità sono sempre presenti tra
fratelli, sicuramente all'origine.
Osservazioni di vari orientamenti
psicologici hanno rivelato
l'esistenza di forti tensioni
conflittuali nel rapporto tra fratelli
in competizione per assicurarsi
l'amore dei genitori. L'arrivo
di un nuovo nato rappresenta
infatti una rinuncia nei confronti
dell'affetto della madre per le
cure e le attenzioni che questo
richiede e rappresenta nella
immaginazione del bambino
l’esclusione dal monopolio
dell'affetto materno; così si
determina la gelosia ed il fratello
diviene, sempre nella fantasia
dei bambino, un rivale temibile.
Dunque i rapporti tra fratelli
nascono all'insegna di una
frustrazione dei desideri infantili
e generano sentimenti di ostilità.
Tuttavia pare discriminante la
differenza d’età: se è inferiore ai
4 anni ci si attende una minima
conflittualità, maggiore in caso
di differenza d’età maggiore di
4 anni.
In ogni caso i modi di
esprimere ostilità tra fratelli
variano da bambino a bambino,
a seconda dei suo temperamento
anche se, comunque, è possibile
osservare due atteggiamenti
diversi in rapporto all'età dei
bambino e alla sua fase di
sviluppo: la rivalità "di scontro" e
la rivalità "di rifiuto".
Nel primo caso, l'aggressività
si manifesta apertamente
sul piano fisico e verbale in
forme che possono diventare
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
anche brutali: si vedono allora
i fratelli picchiarsi o litigare,
scambiandosi insulti e improperi.
I rapporti di forza sono, in questo
caso, determinanti: il più forte,
generalmente il maggiore d’età,
può imporsi con la sua forza
fisica o l'autorità dei carattere,
il più debole cercherà di
contrastargli attraverso condotte
indirette quali piccole azioni
di disturbo come ad esempio
il prendere in giro oppure il
lamentarsi continuamente.
Questa situazione è tipica dei
bambini più piccoli, nei quali
l'espressione dell'impulsività è
più diretta, e dei fratelli tra loro
più vicini per età. Questi conflitti,
generalmente, giungono a
soluzioni di compromesso in cui
prevale l'interesse a condividere
pacificamente momenti di
gioco. Più sottile, e anche più
minacciosa, si configura la
rivalità "di rifiuto". Essa comporta,
infatti, la rottura dei rapporti con
il rivale. Questo, ad esempio,
viene allontanato dai gioco,
oppure non viene più dato
ascolto alle sue proposte e alle
sue richieste. Tale modalità mira,
attraverso mezzi diversi come
la svalutazione e il disprezzo,
ad attaccare il fratello rivale
nella sua persona, cercando di
diminuirne l'importanza e quindi
compromettendone il ruolo.
Il modello dei rifiuto è più
frequente nei bambini più
grandi e tipico anche dell'età
adulta, e spesso si accompagna
a dinamiche di gruppo nelle
famiglie numerose, dove, ad
esempio, due fratelli maggiori
possono formare un'alleanza ai
danni dei minore.
La convivenza antagonistica
tra fratelli, basata sulla legge
del più forte, non va tuttavia
condannata, ma considerata
come risultato naturale dei
complessi sentimenti che legano
l’essere umano, fin dalla sua
nascita, alle figure parentali e
della sua dipendenza da esse.
Grazie alla diffusione capillare
di informazioni pedagogiche
e psicologiche su larga scala
i genitori sono oggi più attenti
e preparati a prevenire, con i
loro atteggiamenti, le difficoltà
che il bambino può manifestare
in occasione della nascita di
un fratello. Allo stesso modo,
appaiono più attivi nell'aiutarlo
a superare queste difficoltà e,
quindi, a porre le basi perché
si costituisca un rapporto
fraterno meno conflittuale, più
soddisfacente e utile al futuro
sviluppo dei bambini. Con la
comprensione profonda dei
loro bisogni, da parte dei
genitori, il rapporto tra fratelli,
inizialmente sempre conflittuale,
potrà evolversi positivamente.
In questo modo il bambino
può superare l’iniziale ostilità
e giungere ad accettare la
presenza fratello come un
arricchimento della propria
13
esperienza emotiva e come una
presenza gratificante di per sé;
è in questo caso che si sviluppa
capacità di collaborazione nelle
varie manifestazioni di vita.
Le liti consuete e inevitabili tra
fratelli si possono risolvere, così,
in una più aperta accettazione
reciproca, che deriva dalla
possibilità di confronto delle
fantasie con la realtà: le fantasie
consistono nel temere il fratello
come colui che può togliere
l'amore dei genitori; nella realtà,
il bambino verifica, se aiutato,
che il fratello può diventare
un compagno di giochi e un
amico collaborante. il legame
fraterno viene così a costituire
per i bambini una transizione tra
l'ambiente ristretto della famiglia
e la società propriamente detta,
una sorta di apprendimento
sociale.
Numerosi studi psicologici
concordano nell'individuare gli
aspetti positivi di cui può fruire
il bambino con fratelli rispetto al
figlio unico. Tra questi vantaggi,
ad esempio, le maggiori
opportunità di creare alleanze
tra bambini contro il mondo dei
grandi e, dunque, di stabilire
una immediata comprensione
reciproca, cosa spesso difficile
all'adulto e, inoltre, la possibilità
di trovare in fratelli e sorelle di
età diverse compagni di gioco
che rimandano continuamente
spunti per nuove esperienze
soprattutto per chi ha poche
occasioni di giocare con i
coetanei.
Inoltre, è importante che il
bambino sperimenti l'arrivo in
famiglia di un nuovo fratellino o
sorellina. Gli inevitabili sentimenti
contrastanti nei confronti dei
nuovo nato, quando i genitori
sono in grado di trattare il figlio
maggiore con sensibilità e
comprensione, gli consentiranno
di ridimensionare il possesso
esclusivo che ha avuto dei
genitori come figlio unico e,
attraverso un'esperienza che
contiene momenti di frustrazione
ed esclusione, di aprirsi a nuovi
modelli di rapporto.
14 1
14
05-JUN-14 11:05:04
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
SONO ARRIVATE
LE SOSPIRATE VACANZE
Dott. ALBERTO FERRANDO
Pediatra di famiglia
PAOLA SANTAGATA
Segretaria di Studio Pediatrico
www.ferrandoalberto.eu
ferrandoalberto.blogspot.com
PEDIATRIA
Finalmente sono arrivate le
sospirate vacanze.
Alcuni accorgimenti utili
per trascorrere dei giorni
spensierati con i nostri
bambini.
C
ari genitori,
finalmente stanno
per arrivare le tanto
sospirate vacanze
estive. Chi andrà al mare, chi
in montagna, chi all'estero. E'
bene quindi avere presenti alcune
semplici indicazioni da seguire
per non trasformare un periodo
spensierato in una tragedia.
Al mare
• Valutare le capacità
natatorie: saper stare a galla
non significa necessariamente
saper nuotare. Una persona
capace di galleggiare
ma che non è in grado
di effettuare tecniche di
respirazione sott'acqua è un
potenziale annegato.
• Non entrare mai da solo in
acqua, soprattutto nei tratti
di mare non sorvegliati: un
crampo, un'onda improvvisa,
•
•
•
•
•
•
un trauma anche leggero
in acqua possono essere
causa di problemi e possibile
annegamento.
Fare attenzione al freddo e
allo sbalzo termico, potrebbe
provocare un'idrocuzione: è
bene entrare sempre in acqua
in modo graduale.
Non entrare in acqua
quando non ci si sente in
perfette condizioni psicofisiche.
Non entrare in acqua se non
sono passate almeno tre ore
dopo un pasto completo e
due da uno spuntino leggero.
Mai bere acqua o bibite
ghiacciate prima di entrare in
acqua.
Non entrare in acqua se le
condizioni meteorologiche
sono difficili o il mare.
particolarmente agitato.
Non forzare mai le proprie
15 1
05-JUN-14 11:04:30
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
•
•
prestazioni. In caso di
stanchezza, crampi meglio
evitare di spingersi troppo al
largo.
Fare molta attenzione ai
tuffi. Prima di tuffarsi dagli
scogli, controllare sempre
la profondità dell'acqua ed
escludere la presenza di
eventuali massi nell'arco di
almeno 4/5 metri.
Fare attenzione alle
apnee ed evitare
l'iperventilazione Durante
l'apnea è assolutamente
vietata l'iperventilazione
(atti respiratori rapidi e
veloci) dal momento che tale
pratica potrebbe provocare
la sincope. Sott'acqua
è consigliato effettuare
delle respirazioni lente e
profonde facendo precedere
l'immersione da un buon
rilassamento psico-fisico.
Eccovi alcuni dati
dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, OMS,
sull’annegamento in età
pediatrica:
- E’ tra le prime cause di mortalità
accidentali;
- 3 milioni di bambini sono vittime
di infortuni in acqua e rischiano
di annegare (5000 bambini
solo in Europa);
- nel 2010 negli Stati Uniti
d’America (USA) secondo i dati
dei CDC (Center for Disease
Control) solo nel 2010 sono
morti per annegamento 1382
soggetti dalla nascita ai 24 anni,
rappresenta la prima causa di
morte per incidente da 1 a 4
anni (436 bambini), la seconda
causa da 5 a 9 anni e la terza
causa da 10 a 14 anni. (La
prima causa sotto a 1 anno è il
soffocamento da corpo estraneo,
nelle età dai 10 ai 44 anni la
prima causa sono gli incidenti da
traffico).
Per chi raggiunge le località di
destinazione in auto
• Cintura di sicurezza e
seggiolini SEMPRE allacciati.
• Fermarsi ogni 2 ore e bere
e offrire da bere, acqua
(portatevi riserve di acqua,
in caso di blocco del traffico
utile anche avere qualcosa
da mangiare in auto).
• Portare dei giochi per
distrarre i bambini o inventare
delle storie o leggere delle
storie prima di partire,
Vi riportiamo alcuni consigli e
trucchi che potrete trovare in un
libro di Romeo Bossoli dal titolo
“Portiamo anche i bambini:
viaggiare con i figli senza
rovinarsi le vacanze” (Universale
Economica Feltrinelli).
Lo psicologo Francesco Tonucci
si portava nei viaggi con i tre
figli due strumenti: un blocco di
fogli da disegno ad anelli (il più
possibile diverso e “lontano” da
quelli scolastici) ove scrivevano
tutto quello che li colpiva di più e
un raccoglitore di cose strane.
- In caso di viaggi lunghi usare
anche ipad o analoghi con
filmati preferiti dal bambino per
alternare giochi, storie e riposini.
- Se il bambino soffre l’auto
15
far coincidere il viaggio con il
sonnellino, magari viaggiare
di notte e chiedere al pediatra
eventuali sostanze naturali
o farmaci: dallo zenzero
all’antistaminico che ha anche
effetto sedativo.
- Usare uno stile di guida
prudente e giudizioso e non
accettare stupide sfide alla
guida: state andando in vacanza
e non ad una gara di stunt man
o a un rodeo (fa male anche al
bambino assistere a scene di
violenza).
- Cercare di viaggiare in ore
“fresche” per evitare di essere
fermi sotto al sole per ore in
coda.
Per chi viaggia in nave o in
aereo
• Passando, spesso, da zone
con aria condizionata a zone
ove fa caldo: portarsi una
maglia in più.
• Tenere a portata di mano
acqua e, se il bambino
è piccolo, ciuccio, utile,
soprattutto, in aereo in fase di
decollo e di atterraggio.
• In aereo riordarsi di mettere
i dispositivi elettronici in fase
“aereo” e chiedere quando si
possono riutilizzare.
16 1
16
05-JUN-14 11:04:45
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
Per il traghetto
• tenere a portata di mano
creme solari se si viaggia
di giorno e si soggiorna
all’aperto, cercare di
entrare per primi e far salire,
possibilmente, i bambini in
auto dopo essere scesi dal
traghetto.
Ed infine..
10 REGOLE PER IL SOLE:
ATTENTI ALLE USTIONI E...
OCCHIALI
Proteggere il neonato. Evitare
l'esposizione diretta nei primi
6mesi e limitarla il più possibile
nei mesi successivi. La carrozzina
dovrebbe essere sempre
all'ombra in modo che gli occhi
non guardino in direzione del
sole. La testa va sempre coperta
con un cappellino di cotone
e gli indumenti vanno regolati
a seconda della temperatura.
Attenzione: anche all'ombra il
bambino, per il riverbero del
sole, corre il rischio di scottature,
quindi non tenetelo a lungo sotto
l'ombrellone e mai nelle ore più
calde.
• Curare l'alimentazione. con
il caldo il bambino perde
molti liquidi, attraverso il
sudore, che vanno reintegrati
per evitare i rischi di
disidratazione. Bisogna
quindi offrire al piccolo
un'alimentazione ricca di
liquidi e di sali minerali.
•
Scegliere l'ora migliore. Le
ore indicate per l'esposizione
al sole del bambino sono
quelle del primo mattino e del
tardo pomeriggio. Occorre,
poi, proteggere sempre il
bimbo indipendentemente
dal tempo atmosferico, si può
ustionare anche sotto un cielo
coperto di nuvole.
•
Non dimenticare gli
occhi. Se il bimbo è piccolo
deve indossare un cappellino
con visiera. Se, invece,
ha già un età per portare
gli occhiali da sole, questi
devono avere un filtro solare
di ottima qualità (marchio
CE).
•
Schermare la pelle. Occorre
applicare sulla pelle del
bimbo un prodotto solare
con filtro che protegga
dall'azione dei raggi
Uva e Uvb. Nei prodotti
per l'infanzia il fattore di
protezione dagli Uvb è
in genere molto alto. Il
prodotto solare va applicato
con abbondanza su tutte
le parti esposte, prima
dell'esposizione al sole
•
Il prodotto di protezione
va applicato più volte al
giorno, specie se il bimbo
entra ed esce continuamente
dall'acqua. Non bisogna,
inoltre, dimenticarsi di
adottare altre precauzioni: la
sera dopo il bagnetto occorre
spalmare su tutto il corpo del
piccolo un prodotto idratante
doposole specifico per
l'infanzia.
•
Non trascurare
l'abbigliamento evitando di
coprire troppo il bambino.
•
Esposizione graduale. I
pericoli maggiori di
scottatura e di accumulo delle
radiazioni sono legati alla
vacanza breve, soprattutto al
fine settimana. L'organismo,
infatti, ha bisogno di tempo
per adattarsi al cambiamento
di clima e alla pelle servono
parecchie ore per mettere in
attoi meccanismi di difesa,
cosa che in uno, due giorni,
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
non è possibile; a maggior
ragione in un bambino
piccolo le cui difese sono
ancora imperfette.
•
Mettere il bimbo spesso
all'ombra (sotto i 12 mesi
sempre). Quando si sceglie il
luogo delle vacanze, occorre
valutaresempre che ci sia la
possibilità di mettere spesso
il bimbo all'ombra. per
questo il luogo ideale dove
trascorrere le vacanze è la
pineta, ma va bene pure la
spiaggia purchè attrezzata
con spazi d'ombra idonei.
•
Scottature. Malgrado tutte
le precauzioni, il bimbo
può scottarsi e addirittura
avere la febbre. In questo
caso bisogna portarlo
subito dal medico. In caso
di colpo di sole e colpo di
calore bisogna portarlo in
un luogo fresco e dargli da
17
bere acqua a piccoli sorsi,
tenendolo sdraiato.
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DIAGNOSI&TERAPIA
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onni e nipoti: un
legame unico,
intenso e profondo
che ha - come
ben descrive Ezio Aceti nel suo
libro “Nonni oggi” - «il sapore
del cielo e il colore del mare,
perché sa di paradiso ed è tinto
di una limpidezza cristallina». Il
rapporto tra nonni e nipoti, è un
legame unico, diverso da tutte le
altre relazioni che un bambino
può vivere all’interno della
famiglia e, per questo, speciale.
I nonni di oggi sono cambiati
rispetto al passato e sono lontani
dalla classica immagine del
vecchietto col bastone e barba
bianca di un tempo. I nonni e
le nonne del terzo millennio,
sono uomini e donne giovanili,
alcuni dei quali ancora in
attività lavorativa e con una
vita dinamica, che riescono,
comunque, a conciliare
l’immutata importanza della loro
presenza per figli e nipoti con
una vita attiva, sociale e per
niente isolata.
La relazione che s’instaura tra
il nonno e il nipote, trasmette
il senso d’appartenenza alla
famiglia, all’interno del quale
lo scambio intergenerazionale
d’aiuto e appoggio è reciproco
e costante. La presenza dei
nonni rappresenta un punto
fermo e di conforto quando la
famiglia attraversa momenti di
difficoltà: si pensi, ad esempio,
ai casi di separazione tra
genitori. I nonni, in questi casi,
fungono da supporto emotivo
e da collante per i nipoti in un
momento in cui le loro certezze
si sgretolano.
I nonni vivono il rapporto
con i nipoti da una posizione
privilegiata rispetto ai genitori:
liberi dall’obbligo di educare, i
nonni possono godere appieno
del piacere di stare con i nipoti,
privilegiando l’aspetto ludico
rispetto alle regole, donando
ai bambini due grandi regali: il
tempo e la memoria.
In questo contesto, la figura
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22
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
05-JUN-14 11:04:53
IL MASSAGGIO INFANTILE
SPECIALE
“Il massaggio del bambino non è
una tecnica ma un modo di stare
con il proprio bambino.”
Dott.ssa Elisa CASAZZA
Ostetrica libera professionista presso
l’Associazione “Le Maree”
Ostetrica presso “AIED” Consultorio Genova
E
' questa la definizione che ogni insegnante
di massaggio infantile dovrebbe dare e che
effettivamente da all’arte del massaggio,
un’arte antichissima che ha le sue più
profonde radici nella cultura indiana e che è
stata tramandata in occidente grazie all’impegno
di Vimala McClure. Vimala si trovava in India e
lavorava in un orfanotrofio quando entrò in contatto
con il massaggio. Ci racconta:
“...durante la mia ultima settimana in India mi
ammalai di malaria. Mentre deliravo per la febbre
tutte le donne del vicinato vennero a curarmi. Mi
massaggiavano e cantavano per me facendo
a turno fino a che la febbre non scese. Non
dimenticherò mai la sensazione derivante dal
contatto delle loro mani e dalla loro affettuosità.
Mentre mi avviavo verso la stazione, dopo aver
salutato piangendo l’orfanotrofio, il mio risciò si
23 1
05-JUN-14 11:04:46
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
IL MASSAGGIO INFANTILE
•
•
•
•
•
•
•
23
alle tensioni provocate da situazioni nuove,
stress o piccoli malesseri;
favorisce il rilassamento del bambino;
stimola, fortifica e regolarizza il sistema
circolatorio, respiratorio, muscolare,
immunitario e gastro-intestinale e così previene
e dà sollievo al disagio delle coliche gassose;
può rivelarsi un buon sostegno nei disturbi del
ritmo sonno-veglia;
favorisce nel bambino la conoscenza delle
varie parti del corpo sostenendo lo sviluppo
dell’immagine di sé, così da far sentire il
bambino aperto, sostenuto ed amato;
favorisce il legame di attaccamento e rafforza
la relazione genitore-bambino;
è un’esperienza di profondo contatto affettivo
tra genitori e bambino, che favorisce il
rilassamento di entrambi;
nutre e sostiene nell’arte di essere genitori.
Questo è solo un piccolo elenco di tutti i
benefici e tra i primi posti occorre inserire anche la
stimolazione intesa come stimolazione sensoriale.
Tatto: è il primo tra i cinque sensi a svilupparsi
già in utero materno e tutta la pelle del corpo è
portata ad essere stimolata e ricevere sensazioni
grazie alla moltitudine di terminazioni nervose (
la pelle è l’organo più esteso del corpo umano!).
Il massaggio è contatto, tocco e stimolazione per
eccellenza.
Vista: durante il massaggio genitori e neonato
sono a stretto contatto visivo. È importantissimo
mantenere lo sguardo del bambino attento perchè
impara a riconoscere i contorni del viso dei genitori
e ciò acuisce naturalmente la capacità visiva e la
messa a fuoco.
fermò per far passare un carro trainato da bufali.
Alla mia destra c’era una baracca fatta solo con
qualche tavola e alcune tele in cui abitava una
famiglia. In mezzo alla sporcizia una giovane
madre era seduta con il suo bimbo tra le ginocchia
e lo massaggiava dolcemente, cantando. Quella
madre non possedeva nulla eppure poteva offrire al
suo bambino questo dono d’amore e di protezione,
un dono che lo avrebbe aiutato a diventare un
essere umano compassionevole...”
Da queste parole si capisce come il massaggio
stimoli non solo il corpo ma anche lo spirito e
diventi un modo di communicare con il mondo. I
benefici del massaggio sono molti e comprendono
moltissime sfere sia psicologiche, che fisiche che
emotive:
• favorisce uno stato di benessere nel bambino;
• aiuta il bambino a scaricare e dare sollievo
Udito: la voce della mamma e papà alla
distanza “da massaggio” rilassa e insegna al
neonato a riconoscere questi suoni e comincia
a misurare le distanze. Viene rafforzato anche il
linguaggio.
Olfatto: l’odore della pelle materna è il profumo
più buono per i neonati. Per questo motivo si
consiglia sempre di usare un olio non profumato
così da non coprire i naturali odori attraverso i quali
genitori e piccini si riconoscono.
L’”Associazione Italiana di Massaggio Infantile”
ci dice inoltre che il massaggio in età neonatale
stimola anche:
• L’apparato respiratorio, favorendo
l’assunzione e l’utilizzo di O2 ed eliminazione
di CO2;
• L’apparato cardiocircolatorio favorendo la
24 1
24
•
•
•
•
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
perfusione periferica (attraverso l’utilizzo
della PO2trans-cutanea si è visto come la
presenza di stress possa essere causa di
differenze individuali dei livelli di ossigeno.
Il massaggio aiuta a mitigare queste
fluttuazioni e può essere usato per mantenere
il bambino in uno stato di quiete in presenza
di avvenimenti stressanti come per esempio i
prelievi);
L’apparato gastro-intestinale: il massaggio
in senso orario aiuta la peristalsi e
l’evacuazione di aria e feci ma un buon
contatto favorisce anche una migliore
digestione e assimilazione del cibo che
incrementa la crescita;
Il sistema immunitario: la stimolazione
cutanea nella prima infanzia esercita
un’influenza benefica sul sistema immunitario
con importanti conseguenze sulla resistenza
alle infezioni e alle malattie;
Il sistema linfatico favorendo il ritorno linfatico
e quindi una migliore nutrizione delle cellule
e una più veloce eliminazione delle tossine;
Il sistema neuro-ormonale: il contatto abbassa
i livelli di ACTH nel sangue e riduce lo
stress, favorisce la produzione di ossitocina e
prolattina, essenziali per la sopravvivenza del
cucciolo.
Nonostante questi dati alcuni potrebbero
pensare che i benefici del massaggio siano solo
una trovata New Age dei tempi moderni ma in
realtà ci sono svariati studi scientifici sul tema a
partire dai nostri amici animali. Uno studio sui topi,
infatti, ha dimostrato che quelli abituati ad essere
toccati e manipolati con cura nella prima infanzia
possiedono una percentuale di anticorpi maggiore
dopo l’immunizzazione primaria e secondaria.
Senza scomodare gli animali ma passando
05-JUN-14 11:05:02
IL MASSAGGIO INFANTILE
agli essere umani, nel 1980 è stata condotta una
ricerca con i bimbi nati prematuri, gli SGA (Piccoli
per l’Età Gestazionale) e i piccoli con peso alla
nascita inferiore ai 1500g ( quindi più inclini ad
immunodepressione, problemi di termoregolazione
e soggetti ad infezioni). La medicina moderna
prevederebbe un trattamento di cura in ambiente
asettico, il più sterile possibile per evitare il contatto
con germi e batteri. Grazie alla marsupioterapia,
però, e quindi al tenere il neonato nudo a contatto
con la pelle materna per almeno due ore due o più
volte al giorno, non si sono registrate infezioni o
problemi di termoregolazione.
La scienza, quindi, ci da prove tangibili e
riconosciute di come il tocco e il contatto siano una
stimolazione preziosa e necessaria soprattutto se
iniziata in età precoce. Il massaggio, però, non
è solo testa ma e è anche tanto cuore e legame,
legame tra mamma e bambino e tra papà e
bambino, dettaglio importante visto che spesso
i padri si sentono tagliati fuori da questa nuova
diade che passa tutta la giornata a stretto contatto.
Con il massaggio si ritagliano uno spazio tutto per
sè stessi.
MA COME SI SVOLGE UNA
LEZIONE DI MASSAGGIO
INFANTILE?
Intanto l’insegnante premette sempre che nel
cerchio del massaggio (sia che esso sia di gruppo
o individuale) ogni cosa è permessa e ogni bisogno
del bambino potrà essere soddisfatto. Se si sentirà
di piangere potrà farlo, se avrà voglia di essere
allattato o nutrito potrà farlo, se vorrà dormire potrà
farlo. L’importante è esserci e assorbire i movimenti
e il messaggio che quella lezione sta dando.
Il corso prevede 5 incontri, solitamente uno
25 1
IL MASSAGGIO INFANTILE
a settimana per permettere ad ogni famiglia di
assimilare e ripetere poi a casa le varie sequenze
che interessano le varie parti del corpo. Le parti del
corpo che verranno toccate con il massaggio sono:
• Gambe e piedi
• Addome
• Torace
• Viso
• Braccia e mani
• Schiena
• Esercizi
Un momento aggiuntivo verrà dedicato al
massaggio contro le coliche gassose (grande
incubo e timore di tante mamme e papà!), di solito
alla prima lezione, per regalare ai genitori questa
potentissa arma contro questo malessere dei piccini.
L’apertura di ogni lezione prevede un
“rompighiaccio”. Piccoli e semplici giochini
verranno proposti ai genitori per rompere, appunto,
il ghiaccio, sciogliere la tensione di trovarsi di
fronte a tanti estranei e aiutarli a conoscersi passo
passo. Seguirà poi un momento di rilassamento
per i “grandi” in modo che tutti i nervorsismi e le
energie negative accumulati non passino ai piccini
attraverso le mani. È poi la volta della “richiesta del
permesso” da parte del genitore che sta massaggio
al bambino. Si, si chiede il permesso di poterlo
massaggiare e si attende anche la risposta perchè,
anche se così piccoli (si può iniziare a massaggiare
anche a 0 mesi!), i nostri bambini sanno e possono
perfettamente dirci se in quel momento hanno
voglia di iniziare ad essere toccati oppure no e
col tempo lo si capirà sempre meglio. Imparare
a rispettare il neonato nella sua interezza come
persona è un grande tema fondamentale dell’arte
del massaggio infantile AIMI.
Ogni parte del corpo verrà massaggiata e
stimolata gradatamente di lezione in lezione, senza
05-JUN-14 11:05:01
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
25
tralasciare nulla perchè ogni angolo della pelle ha
bisogno di essere toccato e attivato.
Durante la lezione non si farà solo “pratica” ma
si affronteranno anche temi di interesse comune
riguardanti i bisogni dei piccoli, i benefici del
massaggio e ogni altra domanda che le famiglie
si sentiranno di sviscerare. Capita molto spesso
che la discussione a fine pratica sfoci in domande
di qualunque genere che i genitori rivolgono
al conduttore, spesso sentendo di trovarsi in un
ambiente famigliare, non giudicante, che accoglie
i loro timori e le loro incertezze. Il gruppo di
massaggio diventa un luogo sicuro dove tutti sanno
di essere protetti e
contenuti, dove si può condividere ogni paura
perchè si è circondati da alleati e complici, il tutto
colorato da musica avvolgente e dalle vocine
forti o assonnate dei neonati che sono i grandi
protagonisti di ogni lezione.
La mia esperienza come insegnante A.I.M.I.
mi fa sentire ogni volta all’interno di un qualcosa
di speciale, come se fosse un cerchio magico
che per un’ora mi fa scordare tutto e mi fa essere
testimone di un momento estremamente emotivo e
coinvolgente. Per un’ora alla settimana mi tolgo il
“cappello da ostetrica” per diventare “solo” una
donna che aiuta e incoraggia mamme e papà a
riscoprire la bellezza e la potenza del comunicare
attraverso le mani e il tocco.
Stare insieme e STARE, massaggiando, diventa
piano piano uno stile di vita votato al contatto
affettivo, al rispetto reciproco e al riconoscimento
dei propri e degli altrui bisogni.
Mi piace pensare che un giorno questo modo
di vivere l’affettività sarà il modo che adotteranno
tutte le famiglie del mondo in modo che, grazie
all’affetto e al contatto ricevuto da bambini, ci
saranno sempre più adulti rispettosi.
05-JUN-14 11:05:12
Imperiali Comunicazione
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05-JUN-14 11:05:20
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
27
TUMORE GASTRICO...
UN SIGNIFICATIVO PASSO IN AVANTI
NEWS
L
' FDA ha recentemente
approvato ramucirumab
come monoterapia del
tumore gastrico avanzato in
progressione dopo chemioterapia
iniziale.
Ramucirumab è il primo
anti tumorale che blocca la
formazione di vasi sanguigni che
nutrono il tumore, approvato
specificatamente per la terapia
di seconda linea del tumore
gastrico e si differenzia dagli altri
farmaci della sua classe perché
agisce con un nuovo meccanismo
d’azione.
Illustrati a Chicago i risultati
clinici degli studi su ramucirumab
che hanno portato la Food and
Drug Administration, lo scorso
21 aprile, ad approvare con
procedura prioritaria ramucirumab
per la monoterapia del tumore
gastrico avanzato in progressione
dopo chemioterapia iniziale.
“Ramucirumab rappresenta
una tappa significativa lungo il
percorso che porta a innalzare
gli standard di cura della malattia
oncologica, in questo caso per
il tumore gastrico per il quale
da molto tempo non ci sono
significative novità.
Alberto Sobrero, Responsabile
Divisione di Oncologia Medica
dell’ IRCCS San Martino IST “è
una doppia innovazione: si tratta
della primo farmaco oncologico
che riceve una specifica
approvazione per la terapia di
seconda linea del tumore gastrico
e inoltre agisce con un nuovo
meccanismo angiogenetico
rispetto ai farmaci già esistenti”.
L’approvazione FDA di
ramucirumab è stata ottenuta con
procedura prioritaria perché gli
esperimenti hanno dimostrato
che ramucirumab in monoterapia
ha migliorato la sopravvivenza
complessiva e la sopravvivenza
senza progressione della malattia
in pazienti con tumore gastrico
avanzato dopo chemioterapia
iniziale.
“Ramucirumab rappresenta un
passaggio chiave nell’innovazione
incrementale, un esempio di
traguardo scientifico raggiunto
con anni di ricerca grazie al
quale abbiamo importanti risultati
in termini di aumento della
sopravvivenza, in particolare in
campo oncologico” ha dichiarato
Alberto Sobrero “Si tratta di un
farmaco ‘intelligente’ perché
strutturato per inibire in maniera
diretta l’angiogenesi, ovvero la
formazione di nuovi vasi sanguigni
che apportano sangue alle
cellule tumorali; agisce, infatti,
in maniera specifica il recettore
di tipo 2 del fattore di crescita
dell’endotelio vascolare (VEGF)
e inibisce la segnalazione a
valle coinvolta nella formazione
e nel mantenimento del sistema
vascolare che alimenta il tumore”.
IL TUMORE GASTRICO
Il tumore gastrico è il quarto
tumore in termini di incidenza e
il secondo per mortalità a livello
mondiale
Origina nel rivestimento interno
dello stomaco, ha uno sviluppo
lento, di solito nell’arco di
diversi anni, e spesso non viene
scoperto subito. Il più comune
è l’adenocarcinoma che origina
nei tipi più comuni di cellule che
costituiscono il rivestimento interno
dello stomaco.
L'ANGIOGENESI
L’angiogenesi consiste nello
sviluppo di vasi sanguigni a partire
da altri già esistenti. È un processo
alla base di molti processi
fisiologici, quali la normale
crescita del tessuto, e patologici.
Coinvolge la migrazione, crescita
e differenziazione delle cellule
endoteliali che rivestono i vasi
sanguigni. In una persona colpita
da carcinoma l’angiogenesi porta
alla formazione di vasi sanguigni
che permettono alle cellule
tumorali di crescere e moltiplicarsi.
Alcuni tumori, tra cui il carcinoma
gastrico, producono proteine
chiamate VEGF che stimolano la
formazione di nuovi vasi attorno
al tumore. Bloccare questo
meccanismo permette di inibire
la crescita del tumore rallentando
l’angiogenesi e il conseguente
rifornimento di sostanze nutritive.
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05-JUN-14 11:05:51
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
29
ARRIVA L'ESTATE,
CALDO E GAMBE PESANTI!
CIRCOLAZIONE
L
e gambe sono punto
d'appoggio e arma di
seduzione: preservare la
bellezza e il benessere delle
gambe è quindi fondamentale.
Le alte temperature estive,
favorendo la dilatazione dei
vasi, acuiscono una serie di
disturbi che magari per mesi
sono stati trascurati. Ecco quindi
comparire gonfiore, senso di
affaticamento, fragilità capillare,
indolenzimenti e, a volte, dolore.
Complice è l'assetto ormonale,
questi disturbi infatti sono più
frequenti nel sesso femminile, che
è anche quello più sensibile al
risvolto estetico del problema.
Per fortuna i rimedi non
mancano.
Vediamo come soccorrere con
rimedi naturali e con piccole
norme di stile di vita per ridurre
il problema delle gambe
gonfie, indolenzite, con formicolii
o capillari evidenti.
Possono aiutare alcune
piccole norme di stile di vita per
il benessere delle gambe, da
seguire non certo solo d'estate
ma durante tutto l'anno, perché
importanti anche a scopo
preventivo:
-l’alimentazione ha un ruolo
importante per la circolazione
delle gambe: diminuire il sale,
mangiare molte fibre, verdure
fresche e frutta;
-evitare abiti stretti e calzature
che comprimono i polpacci,
riservare i tacchi alti alle
occasioni speciali;
- tenere sotto controllo il peso,
coccolare le gambe con una
doccia quotidiana che alterni
acqua tiepida e acqua fredda;
- risolvere la stitichezza, che
è in grado di aggravare le
difficoltà circolatorie degli arti
inferiori.
Sul podio, tra i rimedi naturali,
troviamo i flavonoidi che
hanno un effetto protettivo sulle
gambe grazie alla loro azione
antiossidante e vasotonica,
aiutando le gambe stanche e
pesanti a ritrovare una piacevole
sensazione di benessere e
leggerezza.
Tra le piante, l’ippocasano
(Aesculus hippocastanum) e
la Centella (Centella asiatica)
sono quelle che maggiormente
esplicano un'azione vasotonica,
angioprotettiva e agiscono sul
gonfiore.
L’ippocastano è utile per
la fisiologica funzionalità del
microcircolo;
la Centella aiuta a ripristinare
la fisiologica funzionalità del
microcircolo, aiutando in questo
modo a ridurre la sensazione di
pesantezza e stanchezza alle
gambe e gonfiore alle caviglie.
Anche la vitamina C ha un
effetto benefico sulla resistenza
delle pareti venose, meglio se in
associazione anche ai flavonoidi
(come quercetina, rutina,
esperidina).
La Vitamina C contribuisce
alla normale formazione del
collagene per la fisiologica
funzione dei vasi sanguigni.
L’uso di queste sostanze,
soprattutto se in associazione,
può essere una vera panacea
per avere gambe sane e in
forma e ridurre il fastidioso senso
di stanchezza e pesantezza che
in estate per il caldo tende ad
aumentare.
Prenditi cura delle tue gambe,
non lasciare che sia la pigrizia a
congiurare contro la salute e la
bellezza delle tue gambe!
30 1
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05-JUN-14 11:05:52
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
GLI ALPACA
DELL’UKHU PACHA
Dott.ssa FEDERICA VINCENZI
Laureata in legge
[email protected]
CURIOSITÁ
L'alpaca è un camelide
addomesticato cugino del
lama e noto per la sua
lana.
Alcune notizie su questo
simpatico mammifero poco
conosciuto.
A
lla domanda su quale
sia il mio animale
preferito rispondo
sempre “l’alpaca!”.
Molti mi guardano un po’
dubbiosi, perché si aspettavano
di sentire il gatto, il cane, la
tartaruga e alcuni altri animali
che si conoscono di più. Così,
ho deciso che avrei voluto
diffondere, per chi ancora non
li conoscesse, informazioni su
questi simpatici animali.
Il Vicugna pacos (o alpaca)
è un mammifero, un camelide
addomesticato, cugino del lama
(infatti anche l’alpaca se si sente
minacciato, sputa), noto per la
sua lana.
È una delle due specie di
camelidi, insieme ai lama, più
diffusa in Sudamerica. Ricorda
molto per il suo aspetto arruffato
e morbido, una pecora, dal
collo molto più lungo, gli occhi
sporgenti e curiosi e per la
singolare caratteristica di avere
solo due dita per ciascuna
zampa. L’alpaca è un ruminante
e possiede tre stomaci per
la digestione delle fibre. Un
esemplare mangia circa un chilo
di vegetali al giorno e non ha
bisogno di molta acqua.
Esistono due razze di alpaca:
Hucaya e Suri. La prima è la più
numerosa e conta circa 3 milioni
di esemplari nel mondo. La lana
prodotta dagli esemplari Hucaya
cresce perpendicolarmente
alla pelle dell’animale ed è più
densa e simile alla lana della
pecora merino. Negli esemplari
della razza Suri, invece, la lana
degli animali cresce scendendo
verso il basso, è più lucente
e le fibre hanno l’aspetto
attorcigliato. Questa seconda
razza è più delicata – motivo
per cui, ad oggi, possiamo
contarne solo 50 mila esemplari
nel mondo.
31 1
05-JUN-14 11:05:26
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
Le femmine degli alpaca
danno alla luce un solo piccolo
alla volta (che viene chiamato
Cria), dopo una gestazione di
circa 340-370 giorni. I piccoli
appena nati si alzano sulle
proprie zampette dopo massimo
un’ora e mezza dal parto e
cercano la madre e il suo latte.
Gli alpaca sono noti
soprattutto per la loro lana, che
può assumere 22 colorazioni
diverse. Questa, infatti, non
contiene lanolina, non infeltrisce
e non dà allergia. Le femmine
producono circa 2,5 chili di
lana, mentre un esemplare
maschio può arrivare anche a
4. Durante la tosatura, che si
effettua una volta all’anno, si fa
sdraiare l’animale su un fianco e
lo si lega con delle corde: due
o tre persone sono necessarie
per la tosatura completa, ma
alcuni tosatori esperti possono
impiegare anche solo pochi
minuti con ciascun esemplare.
La fibra prodotta dall’animale
viene poi separata e selezionata
sulla base di alcuni criteri:
finezza, colore, lunghezza,
parte del corpo dell’animale
da cui proviene (prima scelta
il dorso, seconda scelta collo
e zampe). La fibra di un cria
tosato per la prima volta (baby
fleece) è quella di migliore
qualità, rispetto a tutte le altre
produzioni dell’animale nell’arco
della sua vita. La fibra, inoltre,
può essere dritta o ondulata:
questa ondulazione può essere
catalogata in crimp o curl.
Gli allevamenti di alpaca si
sono diffusi anche in Europa
ed in Italia, perché gli animali
si adattano facilmente a climi
diversi. Gli allevatori vendono
la lana prodotta dagli animali
e anche gli animali stessi per
creare nuovi allevamenti. In
Italia esiste ed è l’unica
associazione riconosciuta in
questo settore, la Sialpaca –
Società Italiana Alpaca, che
monitora gli allevamenti e le
condizioni degli alpaca sul
territorio nazionale, organizza
fiere ed incontri e fornisce
tutte le informazioni sulle
origini dell’animale e sul loro
trattamento.
Chiuderò lasciandovi una
leggenda su questi simpatici
31
animali, che consiglio a tutti di
andare a vedere e conoscere,
anche solo guardando su
internet una loro foto.
I pastori andini sostengono che alpaca e lama vennero
dall'Ukhu Pacha (il mondo sotto terra), laddove pascolano i
grandi greggi, proprietà degli Apus (principali divinità del SurAndino).
Nel Kay Pacha (il mondo nel quale noi viviamo) gli alpaca
erano pochi e davano un servizio esiguo all'umanità.
I pastori, per questo, erano poveri.
L'Apu (la divinità), rendendosi conto di questa situazione, ebbe
compassione dell'umanità e decise di aiutarla.
Dette in sposa una delle figlie ad un giovane del Kay Pacha
(questo Mondo), regalandogli tantissimi alpaca.
Il giovane, che doveva avere molta cura degli alpaca, in
realtà non seguì le raccomandazioni dategli dall'Apu.
La figlia stessa dell'Apu decise di tornare all'Ukhu Pacha e gli
alpaca con lei, desiderosi di tornare al loro mondo.
Il giovane fu preso dalla disperazione.
Cercò di impedire che tutti gli alpaca se ne andassero.
Riuscì a trattenerne alcuni.
Ancora oggi gli alpaca cercano di ritornare al mondo
dal quale sono venute (l'Ukhu Pacha) e il giorno in cui
l'ultima alpaca abbandonerà questo mondo (il Kay Pacha),
significherà che è iniziato il giudizio finale
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
IL FESTIVAL DEL GIOCO
SULL'ALPE CIMBRA
33
Ufficio Stampa: Dr.ssa Daniela Vecchiato
Località Fondo Grande - 38064 Folgaria (TN)
Tel. 0464 720538 - Fax 0464 723018
[email protected] - www.alpecimbra.it
EVENTI
L’Alpe Cimbra di Folgarìa
Lavarone Luserna darà vita
dal 27 luglio al 2 agosto
2014 alla prima edizione
del Festival del Gioco
L
’estate 2014 lancia l’Alpe
Cimbra come destinazione
for family per eccellenza:
tantissime le novità e le
proposte dei Family Hotels, i
programmi outdoor activity a
misura di famiglia e le iniziative
culturali. Ma l’evento Top sarà
sicuramente il Festival del
Gioco che si svolgerà dal 27
luglio al 2 agosto 2014 con
tantissime iniziative disseminate
su tutto il territorio di Folgaria
Lavarone Luserna: giochi, eventi,
spettacoli, laboratori il tutto
legato da un unico comune
denominatore la Fiaba dell’Alpe
Cimbra con i suoi personaggi
(la streghetta Perti, il folletto Flick
Flick, ecc..) e la sua magia.
Lo scopo del Festival è di
avvicinare gli ospiti della località
alla storia, tradizione e natura
dell’Alpe in maniera divertente,
grazie anche all’ausilio di alcuni
strumenti meccanici (come il
pianoforte ad acqua) e ai molti
sentieri tematici (il Sentiero
dell’Immaginario, quello Dalla
Storia alle Storie o quello
dell’Acqua).
Il programma definitivo sarà
pubblicato a breve sul sito
www.alpeciambra.it, ma per
solleticare la curiosità possiamo
dare alcune anticipazioni:
• "Il Sentiero delle Pozioni":
lettura della Fiaba dell’alpe e
la ricerca dei 7 ingredienti
• "Colpiamo Bertold": prova a
colpire lo stregone sul naso
con la palla di lana cotta
• "Il sentiero dell’Immaginario
in notturna": luci e suoni delle
fate dell’Alpe
• "Creare la scopa magica":
costruire una scopa con
elementi naturali
"Genziana la fata dei fiori":
conoscere i fiori e le piante
dell’Alpe.
Ma la vocazione dell’Alpe
dell’essere destinazione di
eccellenza per le famiglie non si
esaurirà con il Festival, che ne
rappresenta invece il momento
topico, ma sarà tangibile per
tutta la stagione grazie al
ricco programma di iniziative
settimanali proposto dall’Apt di
Folgaria Lavarone Luserna e dai
numerosi Family Hotels.
E per rendere ancora più ricca
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05-JUN-14 11:05:53
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
Dott. ROCCO CARBONE
farmacista e naturopata
www.naturafelicitas.it
[email protected]
NATUROPATIA
VAGINITI
E CANDIDOSI
VAGINALE
Bruciore, prurito e perdite
vaginali sono i principali sintomi
delle vaginiti.
Ecco come si possono curare.
L
e patologie più ricorrenti dell’apparato genitale
femminile e di frequente richieste in farmacia
riguardano i disturbi della mucosa vaginale
causati da infezioni o perdite vaginali.
Le infezioni vaginali si manifestano con
infiammazioni della mucosa vaginale prodotte da
uno o più agenti infettivi, di diverso genere e specie
che si estendono fino al collo dell’utero (cervice
uterina) con perdite vaginali e prurito.
Come tutte le mucose, e le superficie del corpo
umano, costituiscono un substrato per lo sviluppo di
colonie di germi saprofiti che sviluppano la normale
flora microbica.
La flora microbica della mucosa vaginale
è costituita principalmente da: Lactobacillus
acidophilus (lattobacillo importante per regolare
il grado di acidità vaginale, normalmente intorno
a pH 4.0), batteri difteroidi, Staphylococcus
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05-JUN-14 11:05:24
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
epidermidis, Streptococchi di varie specie,
Escherichia coli, Candida albicans (fungo presente
nella vagina del 25% delle donne in modo
asintomatico) e vari batteri anaerobi.
La stato di equilibrio fisiologico vaginale
dipende dall'equilibrio tra i vari microrganismi e
dal pH vaginale. Quindi, condizioni igieniche
non rispettate, rapporti sessuali promiscui e
terapie prolungate con antibiotici e farmaci
immunosoppressori sono causa di un’alterazione
dell’equilibrio della flora microbica e delle
conseguenti vaginiti.
Si definisce vaginite l’infiammazione acuta o
cronica della vagina e si distingue in vaginite
primaria quando l'infiammazione ha origine
nella vagina e vaginite secondaria quando
l'infiammazione ha origine in una sede vicina.
Spesso l'infiammazione si estende anche alla
vulva e in questo caso si parla più propriamente di
vulvovaginite.
La vaginite è un disturbo molto comune, si
stima che il 75% delle donne vanno incontro a
vulvovaginite micotica nel corso della propria vita, e
nel 90% dei casi si tratta di candidosi.
Gli agenti patogeni che causano vaginite possono
essere microorganismi provenienti da varie specie:
• miceti (Candida albicans causa della
candidosi),
• batteri (es. la Gardnerella vaginalis principale
causa della vaginosi),
• protozoi (Trichomonas vaginalis causa della
tricomoniasi).
I sintomi principali delle vaginiti si manifestano
con: prurito, perdite vaginali (leucorrea), bruciore e
dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali).
Le perdite vaginali patologiche sono generalmente
di colore grigio, biancastre o giallastre e si
differenziano dalle secrezioni vaginali fisiologiche
che sono generalmente chiare, trasparenti e viscose,
prodotte da cellule di sfaldamento del muco
cervicale, della microflora, essudato delle ghiandole
sebacee, fluido endometriale e tubarico.
La secrezione fisiologica vaginale diminuisce
con l’età e con la scarsa stimolazione ormonale
estrogenica (come avviene durante la pubertà e la
menopausa) e aumenta in seguito a stimolazione
sessuale, emotiva, in concomitanza al periodo
di ovulazione, in corso di gravidanza e durante
l’assunzione di contraccettivi orali ormonale.
VAGINOSI
La vaginosi batterica è attualmente la forma più
frequente di infezione vaginale nella popolazione
femminile. Si manifesta con perdite vaginali di
colore grigiastro che emanano un odore sgradevole
di pesce avariato. Sono causate da infezioni
batteriche il microorganismo infettivo più ricorrente
è costituito dalla Gardnerella vaginalis o da batteri
35
anaerobi del genere Bacteroides e Peptococcus,
responsabili del cosiddetto quadro di vaginosi
batterica.
È consigliabile l’esecuzione del tampone vaginale
per confermare la diagnosi.
CANDIDOSI
La candidosi si manifesta con perdite biancastre,
pastose tipo ricotta, o simili al latte coagulato,
con prurito intenso, causata da un'infezione da
Candida albicans, o da altre specie (Candida
tropicalis, Candida glabrata). La candidosi è la
seconda forma di vaginite in termini di frequenza,
dopo la vaginosi batterica. Essendo la Candida
presente fisiologicamente nella vagina, l’infezione si
contrae in situazioni di abbassamento della difesa
locale svolta dalla flora microbica o per contagio
trasmesso con rapporti sessuali.
TRICOMONIASI
La tricomoniasi si manifesta con perdite giallastre,
o giallo-verdastre, con prurito associato a bruciore
intenso, causata da un'infezione da Trichomonas
vaginalis, protozoo di solito trasmesso per via
sessuale.
La tricomoniasi è la terza infezione vaginale in
ordine di frequenza, dopo la vaginosi batterica e la
candidosi.
Data la stretta somiglianza sintomatologica tra la
candidosi e la trichomoniasi è opportuno eseguire
un tampone vaginale per stabilire il microrganismo
patogeno.
VAGINITI IRRITATIVE
Altre cause di vaginite possono essere causate da
irritazioni della mucosa da contatti chimici, fisici o
da abrasioni.
Le vaginiti irritative da sostanze chimiche sono
spesso causate da sostanze tensioattive ed essenze
profumate contenuti in detergenti intimi, bagno
schiuma, spermicidi e additivi per profilattici.
Le vaginiti irritative da sostanze fisiche possono
essere provocate da un bagno troppo caldo e uso
di lampade abbronzanti a raggi UVA.
Mentre le vaginiti irritative da cause abrasive
sono dovute a stimoli di sfregamento prolungati:
stupro, rapporti sessuali cruenti, parto, indumenti
troppo aderenti, profilattici non lubrificati o uso di
assorbenti interni trattenuti nella vagina.
Infine, altri agenti infettivi possono essere introdotti
nella zona vulvo-vaginale da cattiva igiene; in
particolare il Bacterium coli normalmente presente
nelle feci può essere trasportato dall'ano alla vagina
durante normali e abituali pratiche igieniche di
pulizia effettuata con movimenti da dietro verso
avanti.
36 1
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
05-JUN-14 11:05:29
VAGINITI E CANDIDOSI VAGINALI
KALI BICHROMICUM 7 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: vulvo-vaginite, cerviciti
caratterizzate da leucorrea dense e verdastre,
irritante, con prurito e bruciore.
Modalità: aggravamento col freddo, all’aria fredda,
spogliandosi e di notte; miglioramento col caldo locale
ad eccezione del prurito che migliora col freddo.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.
Simbolismo in naturoaptia: la vagina rappresenta
il principio yin femminile, la cavità ricettiva,
simbolicamente i disturdi vaginali esprimono la
collera, “non mi toccare”, un senso di colpa nei
confronti del parner sessuale. Spesso rappresentano
un rifiuto nei confronti degli uomini causato da un
abuso, violenza o da un primo rapporto doloroso,
non vissuto con piacere.
Le vaginiti trasmesse sessualmente sono quasi
sempre collegate a un senso di colpa nei confronti
del partner per aver usato la propria sessualità a
fini personali, l’assunzione della consapevolezza
per aver ingannato il proprio partner o per essersi
abbondonata ad un rapporto senza amore.
contrarietà o preoccupazioni. Così, per evitare
conflitti e discussioni si celano amarezze e tormento
interiore, dietro una maschera di apparente serenità.
RIMEDI NATURALI
PER ALLEVIARE I DISTURBI
DELLE VAGINITI E CANDIDOSI
OMEOPATIA
HYDRASTIS CANADENSIS 9 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: vulvo-vaginite, cerviciti, metriti
caratterizzati da leucorrea gialla vischiosa, filante,
corrosiva. Modalità: aggravamento dopo la
mestruazione; miglioramento stando fermi.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.
KREOSOTUM 5 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: vaginite da infezione
batterica e protozoi, vulvo-vaginale con bruciore
durante la minzione, leucorrea bianco-giallastra,
maleodorante con tracce di sangue, intenso prurito
vulvare, mestruazioni abbondanti di sangue scuro,
maleodorante.
Modalità: aggravamento col freddo; miglioramento
col caldo locale.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 volte al dì.
MERCURIUS SOLUBILIS 9 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: vaginiti accompagnate da
leucorrea giallo-verdastra, con prurito violento e
bruciante, irritazione e talvolta sanguinamento.
Ulcerazioni del collo dell'utero accompagnate dalla
leucorrea caratteristica.
Modalità: aggravamento col caldo del letto;
miglioramento con applicazioni fredde locali.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.
PULSATILLA 9 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: vulvo-vaginiti tipiche di ragazze
giovani con leucorrea giallastra di aspetto cremoso,
poco irritante.
Modalità: aggravamento col caldo, col riposo e in
una camera calda; miglioramento col movimento
all’aria aperta.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.
HELONIAS 5 CH GRANULI
Sintomi caratteristici: infezione vaginale da Candida,
vulvo-vaginale, prurito vulvare, arrossamento, senso di
pesantezza nella regione pelvica, leucorrea di aspetto
simile a latte cagliato molto abbondante e pruriginosa.
Modalità: aggravamento col freddo e di notte dalle
ore 1 alle ore 3; miglioramento col caldo locale.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 o 4 volte al dì.
MONILIA ALBICANS GLOBULI DOSI SCALA BASSA
Sintomi caratteristici: infezione vaginale da Candida,
candidosi orali, cutanee, genitali ricorrenti e micosi
dopo terapia antibiotica.
Modalità: aggravamento col freddo; miglioramento
col caldo locale.
Uso: un tubo dose scalare settimanale alla 9-12-15-30
CH.
SEPIA 5 CH GRANULI
Causalità: infezione cronica batterica e micotica.
Sintomi caratteristici: infezione cronica batterica e
micotica, vulvo-vaginite con perdite bianche o gialleverdastre, abbondanti e fluide con secrezione cronica
irritante, urina torbida e fetida, con presenza di
sedimenti rossi.
Modalità: aggravamento col freddo; miglioramento
col caldo locale.
Uso: 5 granuli sublinguali 3 volte al dì.
37 1
VAGINITI E CANDIDOSI VAGINALI
FITOTERAPIA
L’impiego della fitoterapia per la cura delle vaginiti
è di particolare interesse soprattutto per applicazioni
locali sotto forma di lavaggi e irrigazioni vaginali.
In particolare sono impiegate tinture madri, estratti
glicolici e oli essenziali di piante officinali: salvia, timo,
lichene islandico, melaleuca.
Di seguito sono indicate alcune formulazioni
fitoterapiche:
LAVANDA VAGINALE ESTEMPORANEA
Salvia E.G. 5%, Tea Tee Oil (TEA) O.E. 0.05%,
Thymus vulgaris E.G. 5%, Acido lattico q.b. a pH 3,5
e detergente base neutro qb a 100ml.
Uso: applicare durante le applicazioni di igiene
intima.
IRRIGAZIONE VAGINALE CICATRIZZANTE
RIEQULIBRANTE
Calendula officinalis T.M. 5 ml, Salvia officinalis T.M.
5 ml, Lichene islandico T.M. 5 ml, in un litro di acqua
bollita, raffreddare a 35-40°, aggiungere gli estratti e
procedere all’irrigazione.
Uso: irrigazione vaginale con enteroclisma.
OVULI VAGINALI
Lactobacillus acidophilus 5 milioni UFC, Acido lattico
15 mg in capsule o ovuli vaginali.
Uso: uno o due ovuli al dì.
NUTRIZIONE IN NATUROPATIA
Numerosi fattori alimentari favoriscono la crescita
della Candida ed altri agenti patogeni; quindi per
il trattamento è necessaria una dieta particolare
che rafforzi il sistema immunitario delle mucose
(MALT).
Evitare il consumo di zuccheri raffinati (compreso
saccarosio e fruttosio) che deprimono il sistema
immunitario favorendo le aggressioni da parte di
batteri o funghi patogeni.
Limitare il consumo di frutta fresca a una sola
porzione al giorno dei seguenti tipi di frutta: mele,
mirtilli, ciliegie e pere; evitare succhi conservati o
surgelati.
Evitare il latte e i latticini, ad eccezione del burro
o di una piccola porzione di yogurt magro: è da
tener presente che gli zuccheri del latte, così
come tutti gli altri zuccheri, favoriscono la
crescita dei lieviti.
Limitare le porzioni di
frumento, avena, segale,
orzo, mais, riso, patate;
evitare la carne, il pesce e il
pollame conservati, affumicati
od essiccati.
05-JUN-14 11:05:34
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
37
Tra i cibi che possono essere consumati in
abbondanza vi sono: tutte le verdure, i legumi,
semi e frutta secca, pesce e carni fresche;
mangiare aglio in abbondanza che ha una
significativa attività antimicotica contro un' ampia
varietà di funghi.
Si consiglia di assumere integratori alimentari
contenenti Vitamina A, Selenio, Ferro, Lactobacillus
acidophilus e inulina.
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05-JUN-14 11:06:18
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
COCCOLE PER CRESCERE
SENZA ANSIA E STRESS
CURIOSITÁ
LE 10 COCCOLE
PREFERITE DAGLI ITALIANI
un gelato (72%)
una carezza (64%)
il cioccolato (59%)
un abbraccio (57%)
un bacio (54%)
una pizza (41%)
una passeggiata (38%)
i massaggi (32%)
un film sotto le coperte (28%)
i “grattini” (25%)
C
omplice la vita
quotidiana sempre più
caotica e gli impegni
in costante aumento,
gli italiani si rifugiano nei gesti di
tenerezza per migliorare il proprio
stato d’animo e stare meglio.
Le coccole aiutano a
staccare dallo stress e delle
preoccupazioni quotidiane,
combattono le incomprensioni
di coppia, danno rassicurazioni
e piacere. Quasi 7 italiani su
10 (68%) sentono il bisogno
di avere momenti di tenerezza
e ricevere coccole per sentirsi
meglio. Carezze (64%),
abbracci (57%) e baci (54%)
rappresentano autentici toccasana
per allontanare le “tossine”
quotidiane.
Chi è più alla ricerca di
coccole?
A sorpresa gli uomini (58%) si
dimostrano più teneroni rispetto
alle donne (42%).
Perché fanno bene?
Aumentano il senso di sicurezza
(51%) ed accrescono l’autostima
(43%).
È quanto emerge da uno
studio di Antica Gelateria del
Corso, realizzato attraverso
un monitoraggio online
mediante metodologia WOA
(Web Opinion Analysis) sui
principali social network –
Facebook, Twitter, YouTube
– blog e community interattive,
coinvolgendo circa 1200 utenti
tra i 25 e i 55 anni al fine di
ricostruire quali sono i bisogni
degli italiani oggi.
Quali sono i bisogni più sentiti
oggi dagli italiani?
Se è la stabilita’ lavorativa/
economica (75%) la necessita’
primaria degli italiani oggi, segue
subito dopo la voglia di momenti
di tenerezza (68%), quindi la
serenita’ familiare (57%). Quali
sono i gesti che ci fanno sentire
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05-JUN-14 11:05:40
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
più coccolati?
Oltre 6 italiani su 10 (64%)
preferiscono le carezze, seguiti da
coloro che ricercano gli abbracci
(57%) e i baci (54%). Non solo
gesti d’affetto interpersonali.
Quali altri tipi di “tenerezze”
amano concedersi gli italiani?
Mangiare un gelato rappresenta
una vera e propria coccola
per 7 italiani su 10 (72%). Altri
preferiscono trovare consolazione
nel cioccolato (59%), mangiarsi
una pizza (41%), mentre i meno
golosi preferiscono cacciare via le
tossine quotidiane attraverso una
passeggiata all’aria aperta (38%).
“Le coccole alimentano una
reazione neurobiologica nel
nostro cervello che sostiene la
cooperazione, l'accudimento
reciproco e l'intimita’ – afferma
lo psichiatra Michele Cucchi,
Direttore Sanitario del Centro
Medico Santagostino di Milano
- Il mondo, oggi, è un ambiente
molto competitivo, in cui si rischia
di vedere tutto come una sfida
senza alleati, anche nella propria
squadra; viviamo in una societa’
in cui l'intimita’ è spesso fatta di
un sesso fisico, testosteronico,
più che sublimazione della
coppia. Recuperare il tempo e la
dimensione delle coccole sarebbe
importantissimo: dobbiamo
riscoprire il piacere della
condivisione”.
Perché gli italiani avvertono
questo bisogno di baci, abbracci
e tenerezze?
Per la maggioranza (61%)
le coccole aiutano a staccare
da stress e preoccupazioni
quotidiane. Secondo altri lo
scambi odi tenerezze permette di
combattere le incomprensioni di
coppia (56%), aumenta il senso
di sicurezza (51%) ed accresce
l’autostima (43%).
Diversi studi e ricerche
internazionali dimostrano i
benefici positivi dovuti a gesti
come carezze, baci e abbracci.
Uno studio condotto dagli esperti
canadesi della McGill University
di Montreal ha dimostrato che i
neonati se vengono coccolati più
spesso dalle mamme, da adulti
sono più temerari e producono
meno ormoni dello stress di
quelli cresciuti da mamme meno
affettuose. Gli scienziati hanno
dimostrato la presenza nel
cervello dei più coccolati un
numero maggiore di recettori del
cortisolo, un ormone dello stress.
Più è alto il numero recettori, più
pronta è la risposta del cervello
nel combattere gli effetti negativi
della sostanza.
Ciò dimostra come coccole
e carezze fanno diventare più
sicuri gli individui in eta’ adulta
in quanto l'ormone dello stress
viene prodotto in minore quantita’,
con il beneficio di un’esistenza
più felice, caratterizzata da rari
fenomeni di ansia e stress.
Chi ricerca maggiormente le
coccole?
Rispetto a ciò che si
può più comunemente
pensare, gli uomini
(58%) si dimostrano più
teneroni rispetto alle
donne (42%). Questo
perché la ricerca delle
coccole, peculiarità
prettamente femminile,
svanirebbe man mano
che si va avanti con
39
gli anni, gli uomini al contrario
avrebbero bisogno di conferme
continue e per questo tendono
a dedicare più spazio alle
effusioni. Mentre l’uomo, infatti,
ricerca nelle coccole soprattutto
rassicurazioni di un rapporto
stabile (36%) e di comprensione
con il partner (31%), le donne
vedono lo scambiarsi tenerezze
come un modo per condividere
emozioni (58%) e consolidare
l’intesa emotiva (42%) con il
partner. Le coccole infatti nella
relazione tra due persone sono
uno strumento di comunicazione
reciproca.
In quali momenti della giornata
si avverte maggiormente il
bisogno di coccole?
Per oltre 3 italiani su 10 (36%)
è in pausa pranzo, durante
il momento break nel corso
della giornata lavorativa. Altri
preferiscono la sera (29%),
arrivati a casa o appena usciti
dall’ufficio, oppure la mattina
appena svegli (24%) per caricarci
in vista dell’intensa giornata.
E nel corso dell’anno? Il
momento in cui si avverte maggior
bisogno di coccole secondo gli
italiani è quello delle vacanze
estive (32%), seguito dal periodo
natalizio (28%) e l’inverno (18%).
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05-JUN-14 11:05:59
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
UN SENO "QUASI" NATURALE
LIPOFILLING CON IL GRASSO AUTOLOGO
A CURA DI
STEFANIA BORTOLOTTI
CHIRURGIA ESTETICA
Può essere piccolo per
natura o essersi svuotato
dopo una gravidanza
o una dieta drastica, o
ancora può essere da
perfezionare dopo una
mastoplastica additiva
o un piccolo intervento
oncologico.
La soluzione meno invasiva
per un seno più florido?
Il lipofilling con il grasso
autologo.
Il Dr. Goisis e la sua équipe
ricevono in varie sedi italinae.
Per into:
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STEFANIA
BORTOLOTTI
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02.39990110
S
i tratta di un cambio di
direzione importante
quello che sta
avvenendo nel mondo
della medicina estetica.
Secondo un recente studio,
infatti, il 70% dei chirurghi
plastici americani ha usato
qualche forma di impianto di
grasso della paziente per gli
interventi al seno, sia ricostruttivi
che estetici. E in Italia? Da un
recente sondaggio su come
conquistare un décolleté a prova
di scollatura, le intervistate
hanno dimostrato di essere
al corrente del fatto che per
ottenere buoni risultati l’impegno
deve essere a tutto tondo.
Bisogna prima individuare il
problema, poi intervenire in
modo incisivo e costante, che è
anche la miglior assicurazione
di successo. A questo proposito,
il lipofilling sta sempre più
conquistando le pazienti che
desiderano “un seno alto”.
Ma perché questa parte del
corpo perde tono? La colpa
è della forza di gravità che
trascina verso il basso una parte
che, per natura, è sostenuta solo
da una pelle sottile. Poi ci sono
le gravidanze e l’allattamento,
le diete, la mancanza di
allenamento e il passare del
tempo.
Vediamo, allora, come
avviene il lipofilling, praticato
sia come tecnica ricostruttiva,
sia per perfezionare il risultato
di una mastoplastica additiva.
Si tratta di una metodica che tre
quarti dei medici estetici oggi
preferiscono utilizzare proprio
per i vantaggi e i risultati che
offre.
“Il grasso autologo viene
prelevato dall’addome, dalle
cosce o dai glutei - nelle
zone dove è maggiormente
localizzato - della paziente
stessa (in anestesia locale)
con una piccola cannula
da liposuzione. Il grasso,
trattato con una particolare
forma di centrifugazione, o in
alternativa decantato, purificato
41 1
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
ed eventualmente arricchito
con fattori di crescita tissutali
provenienti dalle piastrine e con
una concentrazione di cellule
staminali della paziente stessa,
viene poi reinserito nel seno
utilizzandolo alla stregua di
un filler riempitivo” - spiega il
Dottor Mario Goisis, Direttore
Scientifico di Doctor’s Equipe,
un team di professionisti in
Medicina Estetica.
E aggiunge: “Il lipofilling è
un intervento soft, utile sia per
ricostruire parte di una mammella
danneggiata sia per dare
volume senza usare protesi. Il
risultato? Un seno più naturale e
meno soggetto a rischi di rigetto
o effetti collaterali. Il grasso
autologo viene usato anche per
aumentare i volumi del viso,
come gli zigomi e il mento e
anche per riempire depressioni
cutanee e rughe profonde come
i solchi naso-genieni.
In particolare, nella chirurgia
del seno, il grasso può essere
usato come complemento e
perfezionamento di un intervento
di protesi per rendere più
morbidi i contorni, rimpolpare
svuotamenti della parte superiore
del seno e riempire zone
delimitate come l’asportazione
di quadranti della mammella
a causa di un tumore, tecnica
scelta dalla maggior parte delle
pazienti operate.
“Un impianto di grasso
autologo – continua Goisis - non
essendo una metodica invasiva,
rappresenta un’ottima alternativa
per le donne che hanno subito
un intervento al seno e che
hanno solitamente esigenze
psicologiche e meno estetiche,
ma desiderano tornare a sentirsi
“donne complete” per se stesse,
ma anche per i loro partner”.
Sono necessarie più sedute
per completare il processo di
41
riempimento, ma dopo sei/
otto mesi, l’aumento di volume è
stabile e molto naturale.
Il grasso autologo come
le altre tecniche ha vantaggi
e limiti, ma nel caso della
ricostruzione ha il vantaggio
di non presentare – come
accennato - alcun rischio di
rigetto e quindi di rappresentare
una alternativa molto sicura
che, per essere gradevole, deve
essere eseguita da specialisti
esperti in questo tipo di impianto
per garantire un buon risultato in
termini di bellezza.
“Il limite dell’intervento con
questo straordinario, ma delicato
materiale biologico, è che
assicura solo aumenti di taglia
moderata (intorno ai 180-220
cc di “grasso”).
Una metodica che non si può
effettuare nelle donne magre
con scarsi depositi di grasso”,
conclude il Dottor Goisis.
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05-JUN-14 11:06:24
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
BAMBINI: CAPIRE E GESTIRE
I COMPORTAMENTI PROVOCATORI
PSICOLOGIA
Capire e gestire i
comportamenti provocatori
nel rapporto con gli adulti
e i coetanei.
a cura di:
Dr.ssa Chiara Giudici
Psicologa, Conduttrice
di Classi di Esercizio
Bioenergetico
Tel. 347 7716567
[email protected]
www.associazionepuntod.
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www.psicologiainliguria.it
Q
uesto articolo
racchiude i
contenuti principali
emersi dalla
discussione sviluppata insieme
ad un gruppo di genitori
nell’ambito di un progetto di
informazione e prevenzione
rivolto alla prima infanzia. Le
tematiche affrontate nel ciclo
di incontri erano relative ai
comportamenti provocatori e
allo sviluppo dell’autonomia nel
bambino.
Proviamo a cercare di capire
cosa sia un comportamento
provocatorio, partendo dalle
definizioni di tre parole.
• Provocare. Pre: fuori e
Vocare: chiamare, sfidare,
eccitare, stimolare.
• Educare. E: fuori e Ducare:
condurre, dunque condurre fuori
le potenzialità interne che già ci
sono.
• Istruire. In: su e Struere:
comporre, apparecchiare,
dunque porre sopra.
Per istruire serve, dunque, una
base su cui poter apparecchiare.
Scopriamo così che per
condurre fuori le potenzialità
che un bambino ha il provocare
può essere fonte di stimolo,
mentre per poter arrivare ad
istruire ci vuole una base di
partenza (l’educare) su cui
“apparecchiare”.
Facciamo un altro passo: qual
è la differenza tra provocare
e ciò che comunemente
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
chiamiamo "fare i capricci"?
I capricci sembrerebbero legati
a momenti stressanti, ad esempio
quando un bambino è stanco,
malato o annoiato. Il provocare
in senso stretto sembrerebbe più
legato ad una lotta di potere
nella relazione con l’adulto.
Ci sono almeno due modalità
di provocare: una saltuaria,
come reazione ad eventi o
relazioni stressanti ed una
continua che è connessa ad
una sofferenza pregressa, ad
una difficoltà emotiva di base.
In tutte queste sfumature del
comportamento provocatorio
c’è una realtà che sembra
essere comune: la ricerca di
una reazione dell’adulto, un
richiamare in modo forte la sua
attenzione, aspetto collegato ad
una modalità in cui il bambino
cerca la regolazione del suo
comportamento e delle sue
emozioni tramite l’intervento
dell’adulto.
L’obiettivo del comportamento
negativo del bambino è creare
un contatto con il genitore:
“essere visto”, esperienza che
nella prima infanzia corrisponde
ad “esistere” (un bambino senza
genitori muore).
Le modalità principali
utilizzate dagli adulti rispetto
ai comportamenti dei bambini
sono: approvare o disapprovare.
Ma queste due azioni relazionali
definiscono entrambe l’identità
del bambino dall’esterno: "sei un
bravo bambino", "sei un cattivo
bambino”.
Per cui quando lodiamo troppo
i nostri figli non li sosteniamo
a sviluppare un’identità
autonoma e li avviamo alla
dipendenza dall’approvazione
altrui tanto quanto li sgridiamo
continuamente, come nel caso
43
delle situazioni in cui agiscono
comportamenti provocatori.
Ma allora come fare?
Ogni comportamento si
struttura all’interno di una
relazione (non nasce da
solo) e anche una piccola
modificazione quotidiana del
comportamento dell’adulto
può quindi portare potenziali
cambiamenti nella gestione del
comportamento provocatorio.
Se il bambino si sente
visto non ha più esigenza di
provocare.
Ci sono poi alcuni aspetti
contestuali: alcuni bambini
sono angioletti a casa
e monelli all’asilo e altri
mostrano il comportamento
polare, a dimostrare come
il comportamento si strutturi
all’interno della relazione
e si modifichi in base
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05-JUN-14 11:06:09
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
all’interlocutore.
In realtà anche i
comportamenti “troppo positivi”
segnalano un disagio: i bambini
“troppo bravi” e i “genietti”,
rinforzati in queste modalità
sia dai genitori che dalla
scuola, mostrano in realtà un
aspetto compiacente verso le
aspettative dell’adulto, come
dicevo poco sopra, che potrà
condizionarli notevolmente
nella ricerca della propria
identità, con conseguenze sulla
formazione dell’autostima e della
padronanza di Sé in età adulta.
Sia chi compiace che chi si
oppone esprime una difficoltà
nel processo di differenziazione
dall’adulto.
Bisogna considerare quanto
sia complesso per i genitori
muoversi in una direzione
intermedia dal momento che
viviamo tutti in un contesto
sociale che rinforza questa
tendenza: anche nei processi
educativi ad esso legati manca
spesso uno spazio di ascolto
delle parti cattive dei bambini (e
degli adulti).
Vorrei accennare brevemente
anche alla questione del dare
limiti e del dire “no”. Se i
“paletti” sono troppi possono
limitare l’autonomia, ma se sono
troppo pochi possono portare
a problematiche di gestione
dei confini e a disturbi ansiosi.
I limiti che il genitore pone
al figlio, per essere costruttivi
necessitano di essere legati
alla sostanza delle cose e non
alla forma (ad esempio “non
saltare giù dal muretto” (perché
ti fai male –sostanza-); “non
piangere” (perché ci guardano
tutti –forma-).
45
Il limite consente al bambino
di incontrare la frustrazione,
questa ha un valore strutturante
sul piano mentale e relazionale.
Se il genitore previene spesso
i desideri del figlio non gli
consente di sviluppare due
funzioni basilari per la solidità
emotiva:
• la mentalizzazione di un
bisogno insoddisfatto: “sono
triste o arrabbiato perché mi
manca questa cosa e me lo dico
e lo esprimo agli altri” e
• la spinta, il movimento che
lo porterà a sviluppare le risorse
per uscire da questa frustrazione.
In altre parole se non sento
la mancanza di qualcosa non
mi industrio per cercarla e non
imparo come cavarmi fuori dalle
situazioni difficili.
SOLIDALI SI NASCE.
E POI TI LAUREI, TI SPOSI...
Matrimonio, nozze d’oro e d’argento, battesimo, prima comunione, laurea: momenti speciali che possiamo rendere ancora più unici e indimenticabili con un gesto di solidarietà.
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05-JUN-14 11:06:32
DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
MUSEO NAZIONALE
DELLE PASTE ALIMENTARI
Via Flaminia 141
00196 Roma
[email protected]
www.museodellapasta.it
Il museo al momento è chiuso al pubblico,
quindi non ha una sede espositiva
A SPASSO PER MUSEI
MUSEO NAZIONALE
DELLE PASTE ALIMENTARI
L
a Fondazione del Museo Nazionale delle Paste
Alimentari nasce nel 1991 con sede a Roma
come ente giuridicamente autonomo ed inalienabile allo scopo di: favorire la conoscenza e
la valorizzazione della pasta italiana nel mondo ed
incentivarne la ricerca in ordine agli aspetti: storico,
alimentare - dietetico, qualitativo- nutrizionale, qualitativo - produttivo.
La finalità più impegnativa ed innovativa è infatti
quella di “contribuire ad alleviare il problema della
denutrizione”, che è ancora presente in molte aree del
pianeta, attraverso il giusto ed armonico consumo di
questo tipico alimento italiano.
Per questo il Museo propone la pasta come “cibo
per il mondo”. Grazie alle sue proprietà nutritive, la
pasta è infatti un cibo economico, di facile preparazione, altamente digeribile se cotta al dente e facilmente conservabile anche per lunghi periodi senza
bisogno di aggiungere additivi dannosi alla salute.
L’obiettivo dell’istituzione museale è quindi quello di
mettere in risalto oltre ai ben noti valori gastronomici
di questo alimento anche quelli nutrizionali, altrettanto
importanti, ma spesso non adeguatamente conosciuti.
Per questi motivi nel 1993 è stato allestito a Roma Il
Museo.
L’esposizione rappresenta un excursus completo nel
mondo della pasta, dal punto di vista storico, produttivo, nutrizionale, didattico, artistico e di costume.
Partendo dai documenti antichi originali sulla genesi
della pasta secca. Uno di questi è stato portato alla
luce grazie ad un lavoro di ricerca svolto dal Presidente del museo Avv. Giuseppe Giarmoleo, insieme con
il prezioso contributo dello storico siciliano Prof. Santi
Correnti. Si tratta del documento arabo del 1154
scritto dal geografo Al Idrìsi, il quale racconta come
in un paesino vicino Palermo, Trabìa, si era scoperto il
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
modo di conservare la pasta (tria) per lungo tempo per
poi essere esportata anche nei paesi musulmani.
Ampio spazio è dedicato alla ricca esposizione di
Poster e locandine d’epoca , Antichi Cataloghi ed
Etichette che ci raccontano l’evoluzione nel tempo
dell’advertising delle aziende italiane e straniere del
settore.
Presente anche una vera e propria galleria di dipinti
antichi, che risalgono soprattutto al XVII e XVIII secolo,
molti dei quali ritraggono gli antichi mangia maccheroni napoletani seguiti da opere realizzate da artisti
contemporanei sul tema della pasta.
Non è trascurato l’aspetto tecnologico che rappresenta l’evoluzione del processo produttivo, dal lavoro
manuale risalente all’800 passando per la fase paleoindustriale fino alla linea di produzione continua
operativa negli anni ’50.
Si susseguono antiche gramole impastatrici, tagliapenne, torchi, presse, trafile da cui venivano estrusi i
vari formati, che nel loro insieme danno corpo visivamente a questa trasformazione.
Raccontare la storia della pasta e la sua evoluzione
vuole dire raccontare una storia che attraversa la
nostra penisola nel tempo e nello spazio e quindi la
capacità profondamente italiana di esprimere un’ec-
47
cellenza che tutto il mondo ci invidia.
L’istituzione museale vanta anche una ricca Biblioteca. Si tratta di una preziosa collezione di oltre 1.000
volumi, che comprende testi antichi di taglio storicoscientifico anche in latino, tedesco, giapponese,
francese, spagnolo, una corposa selezione di antichi
cataloghi di aziende produttrici italiane e straniere,
libri di gastronomia locale e nazionale, ed altri ancora
che nel loro insieme ripercorrono e rappresentano una
poliedrica testimonianza dell’evoluzione dell’industria
pastaia italiana e della letteratura gastronomica nei
secoli.
L’esposizione, che ha ospitato oltre 132.000
visitatori provenienti da ogni parte del mondo, è al
momento chiusa al pubblico in attesa di essere riaperta presso una nuova sede.
La Fondazione è comunque sempre attiva e continua
a comunicare i suoi numerosi contenuti attraverso le
sue molteplici attività .
Innanzitutto il Premio del Museo, evento organizzato
in totale autonomia finanziaria, che si articola in 4
sezioni:
• Pubblica Istruzione
• Giornalismo
• Università
• Comunicazione di Mercato
Ad oggi sono stati premiati:
• 210 scuole provenienti da tutto il territorio
nazionale,
• 135 testate giornalistiche italiane e straniere,
• 42 facoltà universitarie (Agraria, Medicina, Uni-
In alto: Dott.ssa Amelia Giarmoleo
Vice Presidente del Museo Nazionale delle Paste Alimentari
In basso: Il Presidente Avv. Giuseppe Giarmoleo
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
versità per Stranieri, Scienze dell’Alimentazione),
80 tra agenzie pubblicitarie, editori, ristoratori
ed aziende produttrici di vari settori.
• Il 21 Marzo scorso si è tenuta a Roma la
cerimonia di premiazione della XIX edizione del
Premio, presso il teatro “Salone Margherita”.
• Quest’anno il Premio Speciale del Museo è
stato conferito ad illustri personalità che rappresentano l’eccellenza italiana nel campo medicoscientifico e delle professioni tra questi:
• il Prof. Claudio Strinati, Dirigente Superiore per
i Beni e le Attività Culturali;
• il Prof. Andrea Monorchio, ex- Ragioniere Generale dello Stato;
• il Prof. Pasquale Spinelli, chirurgo specializzato
in endoscopia e già Vice Direttore Scientifico
dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano;
• il Prof. Renato Spinelli, Ortopedico e Traumatologo;
• il Prof. Francesco Spinelli, responsabile del
reparto di Chirurgia vascolare del Policlinico di
Messina;
• il Dott. Roberto Spinelli, medico ed esperto in
alimentazione.
Presente al Premio in qualità di ospite d’onore il
Dott. Gianni Letta.
Dal 2014 il Premio del Museo vuole allargare i
suoi orizzonti ed andare oltreoceano, in particolare in
California nell’ area di San Francisco.
Il Presidente Avv. Giuseppe Giarmoleo sta infatti organizzando una edizione americana del Premio con
l’obiettivo di creare un ponte culturale, economico e
gastronomico tra Italia e Stati Uniti e per promuovere
il rilancio della pasta italiana in un’area tecnologicamente avanzata, popolosa e molto ricettiva quale
quella della California.
L’istituzione museale ha da sempre puntato molto anche sull’attività editoriale come strumento essenziale di
conoscenza e promozione della pasta italiana e della
sua storia in primis. Tra queste la nostra Rivista semestrale “I Giorni e Le Opere”, che accoglie
oltre alle notizie sulle nostre attività anche
gli scritti di nostri amici e collaboratori.
Abbiamo realizzato anche una collana
monografica stampata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in quattro volumi,
italiano ed inglese: "E’ Tempo di Pasta, La
Pasta nel Museo, Time for Pasta , Pasta in
Museum".
•
E’ Tempo di Pasta (Time for Pasta) è
una raccolta e rielaborazione degli scritti
originali di uno dei più importanti industriali
pastai del nostro paese, Vincenzo Agnesi.
Il volume è un vero e proprio trattato sulle
paste alimentari ,frutto di una esistenza
dedicata a consolidare la fama della nostra
pasta nel mondo, con il costante obiettivo di
migliorare la qualità del prodotto.
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La Pasta nel Museo (Pasta in Museum) ripercorre
sala dopo sala l’esposizione museale spiegandone
dettagliatamente i contenuti. Si tratta di un testo fortemente trasversale poiché interseca i vari livelli di lettura che il Museo presenta. Per cui il volume risulta di
interesse per lo studente piuttosto che per lo studioso,
per l’appassionato di cucina ed il semplice curioso.
Tra le nostre pubblicazioni anche il volumetto E’
Tempo di Ricette realizzato con carta usomano,
anch’esso stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato. E’ una sorta di ricettario “fai da te” , giunto già alla sesta edizione con oltre 110.000 copie
di tiratura. Questo ricettario personale, che esalta la
dimensione intima ed individuale dello scrivere, dà
l’opportunità a ciascuno annotando le proprie ricette
di costruire organicamente nel tempo la storia delle
proprie esperienze gastronomiche per poi magari
tramandarle alle generazioni future.
L’ultimo tassello, in ordine di tempo, della nostra
produzione editoriale è il volume di prossima pubblicazione La Storia della Pasta per Immagini.
E’ un libro essenzialmente iconografico, reso
possibile grazie al vastissimo archivio documentale
del Museo. Potremmo definirlo una carrellata metatemporale in cui, riavvolgendo il nastro di un racconto
dalle radici antichissime, si riproduce visivamente la
storia della pasta in tutti i suoi passaggi ed aspetti. Il
volume, corredato da un testo bilingue, è strutturato
in capitoli che raccontano questa storia sin dai suoi
albori.
La Fondazione del Museo delle Paste Alimentari
punta quindi a trasformare il nostro primo piatto per
eccellenza da gustosa ed irrinunciabile esperienza
sensoriale in piacevole esperienza culturale, coniugando ad un intento di promozione scientifica
l’auspicio di far crescere e consolidare nel mondo una
cultura del mangiar bene profondamente italiana.
Dott.ssa Amelia Giarmoleo
Vice Presidente del Museo
La collana monografica in inglese Pasta in Museum e Time for Pasta.
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DIAGNOSI&TERAPIA
GIUGNO 2014
MARIA VITTORIA BRIZZI TESSITORE
Medico
Dott. in Medicina e Chirurgia
Dott. in Lingue e Letterature Straniere
Prof. in Materie Letterarie
Tel. 019 802713
Cell. 340 8042542 - 348 3225941
www.medicinaedialogo.com
AVVOCATURA
E MEDICINA
S
ono appena arrivata all'ultima riga di un
libro, un saggio (ma non soltanto) intitolato
“Avvocatura e Medicina” di Fabrizio
Vincenzi, edizioni Cappello.
Mi ricorda l'esame di medicina legale e
l'esperienza professionale in tale settore. Ne
rileggo alcuni argomenti insieme ai lettori di
Diagnosi e Terapia.
Sarebbe ingeneroso definire lo scritto soltanto
“ saggio “ poiché in esso aleggia anche ampio
respiro di cultura, di partecipazione al dolere dei
malati e dei vinti. Si citano da Rochefoucauld,
Cicerone , Seneca e Ippocrate del quale l'autore
riporta il giuramento, gioiello eternamente moderno
dell'arte medica e del quale per ragioni di spazio
riporto soltanto un frammento:
“ ….. mi asterrò da ogni offesa e danno
volontario e …....da ogni azione corruttrice sul
corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi"
Rimando a internet per la versione completa,
nutrimento per l'anima!
Il capitolo sul consenso informativo dice che "un
consenso immune da vizi non può che formarsi
dopo aver avuto piena conoscenza della natura
dell'intervento medico e/o chirurgico, della sua
portata e dei suoi rischi …." Cass. Civ. Sez.III, 25
Novembre n. 10014. Le pagine sull'abusivismo
chiariscono l'identità del medico il quale, per
esercitare la professione, deve essere laureato in
medicina e chirurgia, aver superato l'esame di stato
e risultare iscritto all'Ordine dei Medici Chirurghi e
Odontoiatri.
Di chiara comprensione sono le pagine sulle
benzodiapezine, quelle sull'aggravamento lesioni
e su altri attuali interrogativi che non ho spazio per
approfondire. Quel poco che mi resta lo uso per
accennare a uno dei fatti umani, dolorosi, a un
dramma senza risposta, alla nascita di un “ piccolo
di uomo “ bellissimo ma affetto da un danno
psicofisico permanente attestato sulla percentuale
del centro per cento.
La vicenda è realmente accaduta, come sostiene
il Vincenzi il quale chiude l'argomento con parole
che mi commuove riportare: “Andrea (nome di
fantasia) il cui sguardo mi porterò sempre nel
cuore.
Anche se impossibilitato a camminare a
muoversi, a stare eretto, è un bimbo bellissimo.
Con gli occhi vivi pieni di aspettative. Ancora
una volta voglio credere nella Medicina e nella
sua inarrestabile evoluzione. Voglio convincermi
che quanto ad Andrea è stato tolto, per fatto e/o
colpa dell'uomo, gli verrà un giorno restituito. Non
importa da chi. Non c'è giustizia senza speranza.