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Monsignor Morosini
ha chiesto al Papa di
eliminare
provvisoriamente la
figura dei padrini
dalle cerimonie di
battesimo e cresima
CONTROCOPERTINA
Papi
e
padrini
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DOMENICA 15 GIUGNO
3
Monsignor Morosini ha chiesto al Papa di
eliminare provvisoriamente la figuradei padrini
dalle cerimonie di battesimo e cresima
R
MARIO NIRTA
iconosciamolo: questo papa Francesco è
un simpaticone che però tra i tanti problemi che l’assillano non pensava di ritrovarsi anche quello, abbastanza risibile in
verità, propostogli da monsignor
Morosini.
Il quale, in un’intervista - che tra l’altro mi pare abbondantemente concordata - dichiara d’aver scritto al papa
per proporgli l’abolizione provvisoria dei padrini onde
purificare il Battesimo, facendo così balenare il sospetto che, oltre che tra gli insegnanti, l’arcivescovo vorrebbe i precari anche nei riti religiosi. Allegria! direbbe
Mike Bongiorno se tornasse in vita.
Ovviamente i collaboratori del papa, oberati da ben
altri impicci, dopo aver probabilmente pensato “Beato
questo vescovo che non ha altri problemi per la testa”,
non si presero neppure la briga di rispondere. Non per
questo si diede per vinto il Monsignore che in un
colloquio privato rinnovò la sua proposta ad un
Pontefice che assillato da guerre nel
mondo, migrazioni varie, unificazioni
religiose, fecondazioni artificiali
ed altri problemi di ben più
rilevante importanza, a
tutto pensava tranne
che ai padrini nel batt e s i m o .
Naturalmente, non
essendo presenti, non
sappiamo se il papa
sia riuscito a restar
serio ed a celare
nei suoi occhi furbetti un sorrisetto
i r o n i c o .
Sappiamo solo
che gli ha detto
di no, indispettendolo e non
poco.
Ma prima di
proseguire
vediamo che
cos’è questo
benedetto
Battesimo che
Sua Eccellenza
vorrebbe
cominciare a
smantellare partendo dall’abolizione dei padrini e
che invece sta
tanto a cuore a Sua
Santità. E’ un sacramento inaugurato da
Gesù in persona che lo
ricevette nel Giordano
da
San
Giovanni
Battista che preda di uno
strambo furore religioso,
immergeva nei fiumi
Fattiuna
quanti gli ronzavano attorno. Siccome il battesimo del
Figlio di Dio era un evento più unico che raro, per l’occasione apparve anche lo Spirito Santo che presentato
Gesù come il suo Figliol diletto del quale s’era compiaciuto, se ne ritornò ai suoi cieli in attesa di ridiscendere
di lì a qualche tempo per illuminare le zucche degli apostoli.
In seguito il rito del battesimo cambiò ed ogni religione
cristiana ne adottò uno proprio. I cattolici si limitarono
a versare in testa al battezzando un po’ d’acqua, ad
ungergli la fronte con olio e sale, nemmeno fosse un’insalata, domandando al padrino se, a nome del piccolo,
rinunciava a Satana, alle sue pompe e a non ricordo che
altro. Il padrino, che verosimilmente fungeva anche da
testimone e che da quel momento diventava soprattutto per gli orfani una specie di secondo padre, rinunciava con allegra disponibilità a tutto, anche alle pompe
che probabilmente scambiava per quelle delle biciclette, il piccolo veniva iscritto nel registro dei cattolici e poi
si banchettava.
Altre religioni, anziché per aspersione battezzavano per
immersione, inducendo san Cipriano vescovo di
Cartagine a sentenziare che i bambini immersi avevano
una dose di grazie ben superiore di quelli aspersi. Come
si vede, in fatto di stramberie, le religioni non hanno
mai badato a spese. In effetti succedeva che il pastore
prendeva per la collottola il malcapitato battezzando, lo
immergeva per un paio di volte in un fiume o nello
specchio d’acqua più vicino, insomma, detto alla nostra
maniera, “si dava na para i calati” e così, insieme ad una
nuova e immacolata coscienza, gli regalava spesso
anche una bella bronchite. Ovviamente, in questo caso
i padrini sembrano avere un ruolo marginale. E forse
proprio per ciò se ne stavano prudentemente sulla riva.
Ma da qui a sbatterli, sia pure provvisoriamente come
vuole il Monsignore, fuori dai piedi, ce ne passa. E naturalmente quanti hanno tenuto a battesimo dei bambini
non possono essere d’accordo anche perché di solito
sono delle brave persone che sentono il peso della loro
condizione e nei limiti del possibile aiutano i loro comparucci. Ma soprattutto, com’è d’uso dalle nostre parti,
si guardano bene dal peccare contro il “Sangiovanni”,
un peccato che non merita remissione.
Ma anche così non fosse non vedo la necessità di sventolar loro quel cartellino rosso che invece Sua
Eccellenza vuole brandire senza requie, dimenticando
che nel Medioevo, quando in realtà il Battesimo fu istituzionalizzato, i padrini talora superavano il centinaio.
In verità, le persone oneste sperano che si combattano
i padrini della mafia, non certo quelli del battesimo che
magari nemmeno sospettano di essere indigesti a Sua
Eccellenza. In ogni modo, che non sia d’accordo io col
suddetto monsignore conta poco, anzi non conta niente del tutto. Quel che però conta è che non lo è nemmeno il papa il cui giudizio è contestato dall’arcivescovo di
Reggio che dice testualmente, “Resterà un ultimo tentativo da fare tutti i vescovi della Locride insieme”, contando così di convincerlo a recedere dalle sue posizioni.
Speriamo che tutto questo non porti ad uno scisma e
che dopo la Chiesa Gallicana, non spunti fuori quella
Locridea, quasi il Monsignore avesse accolto un suggerimento del senatore Razzi “Senti a me, te lo dico da
amico, qua è tutta una malvivenza, fatti una chiesa per
conto tuo…”. ([email protected])
chiesa...
RIVIERA
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PRIMO PIANO
4
di Doroteo
M ORTACCI
Popolo della Locride tacete
e non lamentatevi più:
quel che si semina si raccoglie
Poche settimane fa ero elettrizzato, quasi scosso dall'idea che,
finalmente, la Locride avesse la
possibilità di cambiare faccia, di
vedere un futuro roseo e luminoso all'orizzonte. In realtà era
notte, e le mie positive sensazioni incrociavano il mio sonno la
sera prima delle elezioni europee e comunali. Il sogno iniziava
con gli slogan di Matteo Renzi e
la sua voglia di gioventù, proseguiva con le grida di Beppe
Grillo e le sue trame di rivoluzione, si concludeva con le frasi
di Berlusconi e Alfano che
inneggiavano alla svolta. Aria
fresca, in campo c'era anche la
Meloni e Tsipras, stavolta,
immaginavo girandomi tra le
lenzuola è la volta buona. Così
mi apparvero volti che neppure
conoscevo, giovani ragazzi
attenti e preparati, donne di
polso, insomma un esercito di
nuove leve della politica al
comando della Locride. Al
risveglio ho seguito con grande
attenzione l'esito delle urne.
Canolo, Sant'Ilario, Benestare,
Martone, Roccella Jonica,
Brancaleone, Riace, tutti confermati, tutto come prima. Il
sogno che avevo fatto poche ore
prima si stava trasformando in
incubo. Imperitura, ancora lui,
Brizzi, Lucano e Moio e tutti gli
altri. E Grillo e la rivoluzione? E
Renzi e i giovani? E Tsipras,
Alfano, Silvio, anche Silvio B. mi
aveva abbandonato. Nulla è
cambiato. Per carità i primi cittadini eletti sono anche brave persone, a modo, ma mi chiedo,
visto che da un decennio sono
sulla scena politica ( chi anche
da due decenni) quando qualcuno durante l'assemblea dei sindaci della Locride chiede la testa
di un collega perché avrebbe
torto? D'altra parte il collega di
cui si chiede la testa è lì da
tempo immemore e nulla di
positivo è emerso, anzi il tracollo è inarrestabile. E mi chiedo i
cittadini della Locride amministrati sempre dai soliti noti che
LA LETTERA
Condividiamo il pensiero di Gigi
Brugnano e siamo pronti all’impegno
Carissimo direttore,
abbiamo letto con interesse la bella intervista che Gigi
Brugnano ha rilasciato al Suo giornale. Un'intervista ben
fatta e chiara nei contenuti che ci permette numerosi spunti di riflessione.
Emergono in primis, non solo le qualità morali di Gigi
Brugnano, ma anche le capacità di analizzare la situazione sidernese e di proporre, con un ragionamento razionale e costruttivo, un percorso utile. Tali doti, in un momento come questo, rappresentano una risorsa per la nostra
città ma soprattutto per il centro sinistra, che dovrebbe
valorizzarle in modo unitario con convinzione e determinazione.
Nel momento come quello che la città di Siderno sta vivendo, in cui tutti (a parole) non fanno altro che dire di voler
anteporre il bene di Siderno a qualunque calcolo di convenienza politica, sarebbe delittuoso non ricercare (almeno
all'interno del centro sinistra) in modo unitario, la partecipazione attiva di chi può raffigurare un percorso di rinascita della città.
Condividiamo, con Gigi, anche la sintesi del Suo ragionamento: “prima di un candidato serve un progetto ”. Lo
condividiamo e nel nostro piccolo, siamo pronti a dare il
nostro contributo, sia in termini di idee e di proposte e che
in termini di disponibilità a ricercare insieme con il centro
sinistra e con le forze sane della città il percorso che consenta a Siderno, di riprendere sia politicamente che economicamente il ruolo di guida dell'intero comprensorio.
Per questo, senza indugi, Siderno libera invita, ancora una
volta, al dialogo Il Pd e anche tutte le altre forze politiche
che vogliono costruire un progetto politico alternativo
rispetto alle forze politiche che hanno governato Siderno
negli ultimi anni prima del commissariamento.
Infine, ci piace rilevare che Gigi (bontà Sua), ha avuto
parole di apprezzamento per la nostra iniziativa tesa a
ricercare insieme (tutti insieme) regole comuni per la
competizione elettorale.
Il sasso lanciato da Siderno Libera ha prodotto una
discussione che merita (evidentemente) maggior
approfondimento.
Tre sono i cardini della nostra proposta: un sindaco una
lista; la presentazione alla cittadinanza, insieme al nome
del Sindaco, del nome di coloro che andrebbero a comporre l'eventuale giunta; un codice etico che tutti i candidati dovrebbero impegnarsi ad accettare.
L'obiettivo è quello (e si torna all'inizio delle riflessioni),
di costruire un percorso che consenta di ridare forza alle
istituzione tutte, Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale e
che rimetta (con coraggio) il progetto e non il singolo al
centro della discussione.
Su questo siamo pronti a riaprire la discussione, con tutti,
dai parti ai movimenti alle associazioni ma soprattutto ai
singoli cittadini.
Manca un anno alle prossimo competizioni elettorali, se
davvero si vuole c'è tutto il tempo per lavorare e costruire
un futuro per la nostra città.
Cordialmente
Siderno Libera
È morto Domenico
Futia detto U Briscola:
ARRESTATO CON L'OPERAZIONE
RECUPERO, AVEVA UN TUMORE
Capita che la Giustizia mostri il volto della
legge. Capita spesso in Calabria. E il volto
duro della legge è stato mostrato a
Domenico Futia, un sidernese del 1947 detto
Briscola. È morto ieri, nell'ospedale di
Messina, dove per l'aggravarsi delle condizioni di salute era stato trasferito dall'ospe-
protestano a fare se poi, i soliti
noti li ripiazzano al comando?
Allora suggerirei al popolo locrideo di tacere, di non lamentarsi
della spazzatura, delle tasse,
della tasi e dei lungomari rotti e
sporchi. Di non lamentarsi del
lavoro che manca e delle strade
piene di buche. Alla fine quel
che si semina si raccoglie. Nulla
di personale con i primi cittadini
eletti, ci mancherebbe la democrazia è sacra, ma i risultati nel
nostro territorio sono pari a zero
e chi amministra ha scelto di
caricarsi di responsabilità ed è
giusto che si becchi anche le critiche. Detto questo plauso ad
Alfonso Passafaro, un gesto
coraggioso il suo in un tempo in
cui i sogni svaniscono e restano
gli incubi di una Locride annullata.
dale di Vibo, sede anche del carcere dove
stava scontando la pena definitiva. Arrestato
nel 2009 con l'operazione Naplam, (coltivazione di marijuana) a Futia erano stati concessi gli arresti domiciliari nel Settembre
2010 perché doveva subire un intervento
gravissimo. Dopo l'asportazione del rene
avvenuta nel reparto di Urologia di Locri,
sempre a Settembre, la diagnosi è stata terribile: tumore. Ma nel dicembre dello stesso
anno Futia veniva nuovamente tratto in arresto con l'operazione Recupero per associazione a delinquere di stampo mafioso. Da
quel momento avvocati e familiari hanno più
volte denunciato l'incompatibilità di
Domenico Futia con il regime carcerario.
Niente. Neppure quando il giudice cautelare
del procedimento Recupero affermava che
Futia non era idoneo al carcere. Che non ce
la faceva fisicamente. Niente, perché, invece,
il giudice di Sorveglianza della sentenza definitiva di Napalm, che ha condannato definitivamente Futia a sei anni e sei mesi, sosteneva che n'era idoneo. Ieri è stato dimostrato il
contrario, se ce ne fosse bisogno.
Un contrario di cui i familiari non se ne
faranno niente. Un figlio, una moglie, in
Italia, avrebbero il diritto di stare con un proprio caro negli ultimi anni di vita, quando il
destino breve di un uomo è già stato sentenziato da una malattia gravissima, molto probabilmente degenerata e radicata dappertutto. Un pregiudicato, a sua volta e in Italia,
avrebbe il diritto di stare con i propri cari alla
fine dei suoi giorni, perché la morte è inguardabile quando ti bussa senza nessuno accanto.
Ma a volte la Giustizia italiana, in Calabria,
mostra spesso il volto bestiale della legge.
SETTIMANALE
RIVIERA
COPERTINA
ILVALZER DEI MARAM
“
“Da voi comandiamo noi”
sembra recitare il rifiuto del
commissario dell’Asp
Franco Sarica alla giusta
richiesta di un consiglio
straordinario dei sindaci
della Locride, nel piazzale
dell’Ospedale della Locride.
ERCOLE MACRÌ
Roma l’Eterna, Istanbul l’Incomparabile, Locri
l’Incorreggibile.
Consoli, imperatori, capocomici, vittime sacrificali, suggeritori, ascari e vassalli. Soprattutto vassalli che stanno a disposizione, al loro posto, ed eseguono ordini calati dall’alto in
questa propaggine di Reggio che fu un’antica provincia
greca. Locri spegne spesso le sue luci per alimentare quelle
in riva allo Stretto, del waterfront di un paesazzo scandaloso,
una mala figura che si spaccia per città metropolitana.
L’allegria e l’entusiasmo innestati in questi mesi dal samba di
Giovanni Calabrese vengono falciati dal giro di valzer di
Alfonso Passafaro. Anch’egli a disposizione.
Un colpo d’anca da dietro. Un tackle che non ci aspettavamo. Ci dispiace, Passafaro stava facendo bene nel suo settore, ma ancora una volta, dopo la crisi del 2007, la destra cittadina, unitamente intesa, conferma tutti i confini mentali di
un pollaio che sguazza solo nei bassi orizzonti della sudditanza.
A Locri bisogna dare conto. A chi?
A chi lo deve dare Calabrese, a
chi Macrì, a chi Passafaro?
La giunta è sempre più abbottonata, i tre gruppi che la governano, referenti di poteri interni ed
esterni, rimangono in silenzio,
distaccati e diffidenti, gli uni con
gli altri, con il veleno sulla punta
della lingua e una mina sotto i
piedi.
E lo sceriffo di ferro, Franco
Sarica, a chi deve dare conto di
Francesco Sarica
La sanità fallita
SETTIMANALE
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MALDI “
7
OSPEDALE. IL 19 GIUGNO I SINDACI IN CONSIGLIO
l Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, non si ferma di fronte alla mancata autorizzazione data dal
Commissario Sarica per lo svolgimento di un Consiglio Comunale congiunto tra tutti i 42 comuni della
Locride nel piazzale dell'Ospedale di Locri, e controbatte confermando la data del 19 giugno dando
appuntamento davanti il Palazzo di Città per un Consiglio Comunale convocato in via “straordinaria” ed
“urgente”. Il Consiglio Comunale si svolgerà davanti al piazzale municipale alle ore 19 di giorno 19 giugno
“
L’allegria e l’entusiasmo
innestati in questi mesi dal
samba di Giovanni Calabrese
vengono falciati dal giro di
valzer di Alfonso Passafaro.
Un colpo d’anca da dietro.
Un tackle che non ci
aspettavamo
una commedia reggina che diviene tragedia nella Locride?
L’incatenamento dei sindaci davanti al Gran Bazar di Locri,
i post su facebook di Giovanni Calabrese, nella pancia della
campagna elettorale, non sono piaciuti. “Da voi comandiamo noi” sembra recitare il rifiuto del commissario dell’Asp
Franco Sarica alla giusta richiesta di un consiglio straordinario dei sindaci della Locride, nel piazzale dell’Ospedale della
Locride.
Ma il consiglio nostro il 19 giugno si farà comunque, non all’ospedale ma davanti al comune cittadino. Perché bisogna pur
fare qualcosa dinanzi a una sanità fallita, volutamente rimpicciolita a prova di microscopio, da un cotè politico-mafioso e dai grand commis che agiscono nelle tenebre, tra la piazza Camagna e il Cordon Bleu di quel paesazzo nero, nemico
e metropolitano.
Calabrese però questa volta va avanti, rifiuta di ingoiare da
sindaco quel vecchio rospo che gli ingozzarono brutalmente
sette anni fa da vicesindaco. Affronta a viso aperto il maramaldeggiare di chi pur essendo di Locri rema contro una
città storicamente vinta, ripetutamente ferita, quasi morta.
E l’assessore Fontana? Gli ho mandato un sms per verificare un suo presunto mal di pancia.
Ci conosciamo da troppo, quindi
mi preoccupo anche di una pur
minima indiscrezione che lo
riguarda. Non mi ha risposto.
Strano.
Gli volevo chiedere del teatro,
dove di solito si aggira buona
parte dell’élite provinciale. E
nelle frazioni di provincia, specie
in quella delle città metropolitane, sono più di sei i personaggi in
cerca d’autore. E i rospi per
Giovanni Calabrese.
Alfonso Passafaro
La politica divisa
IL SEMINARIO
Svolto il seminario tecnico per chiarire
l'accesso al credito per le imprese regionali
1
Nuove opportunità di sviluppo dal
Fondo rotativo
2
N
uove opportunità di sviluppo per le imprese calabresi e per
l'intero territorio regionale possono derivare grazie all'accesso al credito del Fondo rotativo “Jeremie”. Questo quanto
emerso dal seminario tecnico tenutosi giorno 10 giugno a Locri e al
quale hanno preso parte illustri rappresentati del settore finanziario
regionale, ma non solo. Infatti, al tavolo dei relatori erano presenti il
dott. Paolo Commisso, Presidente dell'Investment Board Jeremie e
promotore dell'evento stesso, il dott. Giuseppe Minervino, Presidente
ABI Calabria, il dott. Alberto Maria Schiavone, del Fondo Europeo
Investimenti FEI, il dott. Jean Bernard Piedboeuf, della Banca del
Mezzogiorno, il dott. Eugenio Caniglia, del Gruppo Intesa Banco di
Napoli.
Dopo gli interventi dell'Assessore Regionale alle Attività Produttive,
dott. Demetrio Arena, del Sindaco della Città di Locri, dott. Giovanni
Calabrese, e del dott. Ettore Lacopo, Presidente ODCEC di Locri, si
è dato il via ai lavori che ha impegnato la platea per quasi tre ore.
Numerosi gli spunti emersi dalle presentazioni effettuate, durante le
quali si è cercato di dare tutte le informazioni necessarie, oltre che
quelle prettamente tecniche e basate sui numeri, per poter accedere
al Fondo Jeremie, ma anche a tutte le opportunità che questo riserva.
Il Fondo Jeremie costituisce attualmente il più importante strumento
di finanza messo a disposizione per le imprese del territorio regiona-
“
le, con le risorse finalizzate sia al finanziamento dell'attività corrente
(capitale circolante), sia agli investimenti produttivi. Grazie alle sue
peculiarità pubblico - private, il Fondo Jeremie interviene a ridurre il
costo di accesso al credito con fondi finalizzati al sostegno e alla crescita del sistema produttivo regionale. Queste opportunità vanno
dunque a vantaggio dell'azienda che fa richiesta di accesso al credito
e quindi di sostegno economico, nonché, di conseguenza, anche a
vantaggio dell'intero territorio in cui la stessa azienda è situata ed
opera.
L'evento è stato un'occasione unica a livello regionale e numerosi
sono stati anche gli spunti nati dagli interventi effettuati dalla platea,
nel momento in cui il seminario è stato aperto ai presenti, in modo da
poter avere anche un'interazione in tempo reale.
Quindi una tematica importante e globale quella della finanza d'impresa che ha coinvolto il territorio calabrese e le imprese locali, in
modo di poter cercare di offrire ad esse un rilancio nel prossimo futuro, anche grazie alle competenza messe in campo dai professionisti
del settore.
Sicuramente nel tempo si continuerà a sentir parlare del Fondo
Jeremie e nuove realtà bancarie e/o finanziarie si avvicineranno allo
stesso, cercando così di offrire opportunità e offerte aggiuntive a vantaggio di chi fa richiesta di accesso a questa tipologia di credito.
Il Fondo costituisce il più importante strumento
di finanza messo a disposizione per le imprese del
territorio regionale, con le risorse finalizzate sia
al finanziamento dell'attività corrente (capitale
circolante), sia agli investimenti produttivi
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DOMENICA 15 GIUGNO
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l
G
IMMAGINI
1)TAVOLODEIRELATORIOSPITI, 2) DOTTORPAOLOCOMMISSO PRESIDENTE
"INVESTMENTBOARDJERIMIECALABRIA", 3) PAOLOCOMMISSOCONILPRESIDENTE
ABIREGIONECALABRIADOTTORGIUSEPPEMINERVINO, 4) DOTTORDEMETRIOARENA
ASSOCIAZIONEREGIONECALABRIAATTIVITÀPRODUTTIVE , 5) DOTTORFELICEIRACÀ
DIRIGENTEDIPARTIMENTOATTIVITÀPRODUTTIVEREGIONECALABRIA , 6) DOTTOR
PAOLO COMMISSO
ALBERTOSCHIAVONEFONDOEUROPEOPERGLIINVESTIMENTI
Presidente Investment Board Jeremie Calabria
"Il Fondo sostiene le imprese meritevoli di finanza a tassi in
media dimezzati rispetto a quelli ordinari praticati a parità di
merito creditizio"
"Non vi è impresa dove non vi è controllo della finanza, controllo di gestione e competenze aziendali: non basta fare ma
bisogna saper fare impresa"
"Il Jeremie Calabria costituisce il più rilevante Fondo di
finanziamento congiunto pubblico privato a favore del tessuto
imprenditoriale regionale"
FELICE IRACÀ
Dirigente Dipartimento Attività Produttive
Regione Calabria :
"E opportuno ragionare in maniera coordinata da parte di
tutti gli attori del sistema bancario ed istituzionale"
"Il problema dell'accesso al credito non va limitato al tasso o
alla garanzia ma anche alla necessità di attivare strumenti di
finanziamento a sportello e selezionare progetti di qualità verificata e verificabile"
ALBERTO SCHIAVONE
Fondo Europeo per gli Investimenti
o “Jeremie”
3
6
"Il Fondo Europeo per gli Investimenti sostiene le imprese piccole e medie in tutta Europa ed il Fondo Jeremie costituisce
una sfida per favorire la crescita del sistema produttivo
regionale"
DEMETRIO ARENA
Assessore Regionale alle Attività Produttive
"Bisogna adeguare le misure e gli strumenti finanziari esistenti
all'economia reale"
"Il sistema bancario deve avere un approccio diverso verso le
imprese anche perché la ripresa del sistema delle imprese
coincide con la crescita del sistema bancario e viceversa"
"Bisogna attivare iniziative straordinarie in un contesto economico e sociale a forte rischio di tenuta"
JEAN BERNARD PIEDBOEUF
Direzione MCC Banca del Mezzogiorno
"Preponderante è stato il finanziamento chirografario rispetto
a quello ipotecario"
"I finanziamenti di importo pari o inferiore a 100.000 euro
sono stati pari al 40% del totale erogato"
4
5
EUGENIO CANIGLIA
Dirigente Banco di Napoli
"Erogati finanziamenti con Fondi Jeremie ad un tasso medio
del 2,5%"
"Due terzi dei finanziamenti erogati sono rivolti agli investimenti in capitale circolante delle imprese. L'80% delle
aziende finanziate sono manifatturiere."
GIUSEPPE MINERVINO
Presidente ABI Regionale Calabria
"Un mercato finanziario funzionante ha un ruolo decisivo per
la crescita dell'economia reale"
" Non ci possiamo più permettere di non utilizzare in maniere
ottimale le risorse europee attraverso un efficiente impiego
delle risorse"
RIVIERA
ATTUALITÀ
L
GIUSEPPE GIARMOLEO
a presenza a Cassano di Papa
Francesco è un ulteriore segno
di attenzione che la Chiesa
riserva alla Calabria. E a nessuno
sfugge la necessità che la nostra terra
riceva un’attenzione “positiva” e
non, come spesso avviene , un’attenzione che rinnova luoghi comuni che
diventano infamie con il conseguente
grave danno non solo d’immagine. Il
Papa si reca in una regione periferica
d’Italia per incontrare la “periferia”
della nostra regione: è lo stile pastorale che ha voluto dare al suo ministero che risponde alle urgenze del
nostro tempo, raccogliendo sfide
importanti e impegnative, secondo
l’esempio e la Parola di Cristo. La
diocesi che il Papa visita è guidata da
Monsignor Galantino, segretario
della CEI per volontà di Francesco,
pertanto la scelta è di certo legata a
questa decisione del Papa, ma, con
probabilità, anche un altro fatto ha
inciso in questa decisione: in quella
terra è avvenuto un tragico evento di
sangue, con l’assassinio di un bambino: una barbarie che anche in una
regione martoriata dalla violenza non
ha lasciato indifferenti! Ma la preoccupazione del Papa non è solo per i
fatti che hanno, giustamente, suscitato particolare scalpore: è costante nel
suo insegnamento il richiamo al
rispetto della dignità umana, al
rispetto della persona umana a
cominciare dal primo dei suoi diritti:
il diritto alla vita! Purtroppo, nonostante le tante belle parole e la crescita di interesse anche verso i “diritti”
degli animali, il nostro tempo ha
registrato un aumento generale di
violenza in tutte le sue forme: esplicite, larvate o, addirittura, nella forma
Il Papa non
abbandona
la Calabria
Il Pontefice visita Cassano,
incontra una Chiesa viva
come è nel resto della
regione, una realtà che
continua a essere luce e
sostegno concreto nel
discreto silenzio, e
ricorda che ogni
cristiano, che ogni
persona di buona
volontà è chiamata a
essere in prima fila
nell’impegno a favore
del bene
di “diritti”. E non vi è solo la violenza della criminalità, nelle varie forme,
delle scelte politiche o economiche,
ma anche di familiari contro altri
familiari. Pertanto, queste realtà che
nel nostro tempo assumono particolari dimensioni quantitative, non rendono né Cassano né la Calabria
luoghi “speciali”: è tutta la
nostra civiltà occidentale
che deve ritrovare le sue
radici cristiane!
I
comportamenti di
Francesco e la sua
parola
vanno
nella direzione
di tornare all’essenziale, cominciando con il ricordare che il male non è
invincibile, anzi è già
sconfitto e non avrà
l’ultima
parola.
Questa visita, non
dimentichiamo, segue le
presenze in Calabria di
Giovanni Paolo II e di
Benedetto XVI, segue
due riconoscimenti importanti che la
Chiesa calabrese ha avuto con l’incarico conferito, come si diceva, a
Monsignor Galantino e quello conferito a Monsignor Marcianò, nominato Ordinario Militare. Per chi ha
avuto modo di conoscere Monsignor
Bregantini l’azione pastorale di
Francesco ha un sapore speciale: in
molti tratti era presente nelle parole
e nei comportamenti di Padre
Giancarlo: è un caso che proprio
“nell’insignificante” Locride si sia
realizzata una pastorale che sarebbe
stata aspetto sostanziale del futuro
pontefice?
C’è Chi non abbandona nessuno! Nel
segno dell’amore e della speranza,
pertanto, il Papa visita Cassano,
incontra una Chiesa viva come è nel
resto della regione, una realtà che
continua a essere luce e sostegno
concreto nel discreto silenzio, e
ricorda che ogni cristiano, che ogni
persona di buona volontà è chiamata
a essere in prima fila nell’impegno a
favore del bene: non basta che parli il
papa, non basta che il vescovo condanni o riaffermi i valori umani: c’è
una presenza che è propria dei laici,
anche in politica: uomini e donne
normali che non temono di metterci
la faccia nella difesa del bene comune, che considerano il loro impegno
in società parte integrante della partecipazione alla messa.
La parola del Papa genera una speranza che non nasce solo da una logica di ottimismo umano della volontà,
ma è radicata nella Persona di Cristo
che ha donato a ogni uomo, compresi coloro che operano il male, la possibilità di vivere, per sempre, la vita
che tutti desideriamo. E nel cuore di
ogni uomo vi è l’attesa di questa speranza
SETTIMANALE
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DOMENICA 15 GIUGNO
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Risultato di assoluta avanguardia all’Ospedale di Locri Locri in Promozione,
Madre con il diabete monitorata durante il parto con una tecnologia
rispolverate gli striscioni
innovativa dalla pediatra Bruzzese e dal ginecologo Bonavita
Il Commissario Straordinario dell’ Azienda Sanitaria Provinciale di
Reggio Calabria, durante la sua venuta all’Ospedale di Locri, ha voluto
congratularsi con Franco Mammì, Primario di Pediatria, per i risultati che
la diabetologia pediatrica è riuscita a raggiungere non solo in ambito provinciale, ma anche a livello regionale e al di fuori della nostra stessa regione. Il centro di Locri, infatti, coordina l’attività di tutti i centri di diabetologia pediatrica calabresi presenti all’interno di una “rete” assistenziale
regionale operativa dal 2007.
L’occasione è stata la nascita di una bellissima bambina, Costanza, la cui
madre, affetta da diabete mellito insulino-dipendente, durante tutta la gravidanza e al momento del parto è stata monitorizzata con una tecnologia
d’avanguardia utilizzata presso il centro di diabetologia pediatrica dell’
Ospedale di Locri, la cui responsabilità è affidata alla pediatra Mariella
Bruzzese.
Lucia (la mamma affetta da diabete mellito insulino dipendente) ha raccontato: «Quando ho deciso di avere un figlio, Mariella Bruzzese, la pediatra-diabetologa che mi ha in cura ha molto insistito sul fatto che era fondamentale avere un ottimo controllo glicemico sia prima che durante la
gravidanza. Per la terapia del diabete ero già in trattamento insulinico con
il microinfusore, ma la dottoressa ha voluto che utilizzassi anche il sensore
sottocutaneo per il monitoraggio continuo della glicemia. Grazie a questo
strumento non ho avuto particolari sbalzi glicemici per tutto il periodo
della gravidanza. Il microinfusore ed il sensore della glicemia mi hanno
davvero aiutata ad avere una bambina sana e bellissima, e ora siamo una
famiglia felice.Voglio ringraziare per questa mia bellissima esperienza
anche tutta l’èquipe medico-infermieristica del reparto di Ginecologia ed
in particolare il dott. Bonavita che si è fatto carico di assistermi durante la
gravidanza e che al momento del parto mi è stato vicino». Mariella
Bruzzese, la Pediatra-diabetologa che ha in cura Lucia, ha sottolineato:
«Per una donna affetta da diabete mellito di tipo 1, insulino-dipendente, la
gravidanza e il parto richiedono accurata preparazione e pianificazione.
Oggi la tecnologia viene incontro in quanto sono disponibili strumenti
sempre più affidabili e innovativi che, grazie ad un miglior controllo della
glicemia, consentono di salvaguardare meglio la salute del bambino che
nascerà. La novità più importante di questi ultimi anni, oltre alla terapia
insulinica con il microinfusore, è il sistema per il monitoraggio in continuo
della glicemia, chiamato anche “ holter glicemico” in analogia con il sistema che misura per 24 ore l’andamento dell’elettrocardiogramma o della
pressione arteriosa».
Carmelo CARABETTA
Dunque è ormai ufficiale, il Locri è
tornato in Promozione.
L'operazione è stata garantita da
Paolo Spadaro, storica figura del
calcio locrese, una mix di esperienza e capacità, che è riuscito grazie
agli straordinari rapporti intrattenuti con i dirigenti della
Benestarnatilese (in particolare
quelli con i fratelli Amato) a riportare la “ultracentenaria” A.C.
Locri
nel
campionato
di
“Promozione”. I tifosi potranno
così iniziare a rispolverare sia striscioni che bandiere. Paolo Spadaro
sta cercando di coinvolgere in questi giorni un nutrito gruppo di persone ed imprenditori per un progetto che lui stesso ha dichiarato
ambizioso. Si punterà prevalentemente su un gruppo di calciatori
del posto e la squadra sarà affida-
ta al bravissimo Cosimo Silvano.
Tra pochi giorni tutto sarà ufficializzato . Saranno individuate le
cariche dirigenziali, l'intero staff
tecnico, e s' inizierà con la necessaria campagna -acquisti calciatori .
Ora non rimane altro che auspicare un immediato ritorno sul terreno di gioco dello storico comunale
di Via Cosmano e, magari, rivedere al più presto possibile anche
quel famoso derby Locri- Siderno
e viceversa che richiamava sugli
spalti migliaia di spettatori.
Calcisticamente parlando, quella
di Spadaro, è stata una felice intuizione. I cittadini locresi dovrebbero dire grazie a questa persone
umile ma molto determinata che
però non finisce mai di stupirci. Go
Paolo
A.T.
“Work training”:i protagonisti sono i giovani
“Work training” è un progetto promosso
dall’Azienda Calabria Lavoro. Si tratta di un
piano che prevede l’assunzione di cinquecento
tirocinanti prevalentemente giovani, disoccupati
e/o inoccupati dai 16 ai 29 anni, residenti nella
provincia di Reggio Calabria, per dodici mesi
presso soggetti pubblici e privati, retribuiti con
un compenso di 500 euro mensili.
Questa notizia risale al 31 Marzo, data della presentazione del progetto.
Era stato stabilito che si sarebbero mobilitati
entro il primo Maggio.
E la prassi per compilare la richiesta on line è già
stata avviata. A questo punto allora: manterranno le promesse? O come al solito tutto svanirà in
un batter d’occhio?
Leggendo il bando in cui tutta la procedura è
dettagliatamente spiegata, ho focalizzato l’atten-
zione sul punto “criteri per l’assegnazione dei
punteggi ai fini della graduatoria”: primeggia il
titolo di studio, in seconda posizione l’età, poi
l’indicatore di reddito ISEE, la lettera motivazionale e infine le conoscenze informatiche di
base.
Un’ottima opportunità, nonché una speranza
per molti giovani, che in questi giorni si stanno
adoperando a completare la richiesta, in scadenza il prossimo 19 Giugno. Notizie del genere non
si apprendono mica tutti i giorni. Per dare un
esempio: scrivo su google “agenzie di lavoro on
line”, i risultati sono innumerevoli, clicco su una
delle prime voci inserisco il luogo, cioè inserisco
il nome di uno dei paesi limitrofi della provincia
di Reggio Calabria, un lavoro tra i più comuni,
quello di commessa...il risultato?
Beh, “nessun risultato” ho trovato scritto, senza
tanto stupore devo ammettere.
In un periodo storico e sociale in cui l’economia
è arenata sulla pista senza riuscire a decollare, i
pater familias sentendosi falliti per non riuscire
ad assicurare ai loro figli il futuro che avevano
programmato, minacciano di suicidarsi,e i
comuni sono in perenne stato di dissesto, una
notizia come questa, rivolta ai giovani non può
far altro che risollevare gli animi.
Scopelliti, in occasione della presentazione del
“work training”, aveva dichiarato:”La sfiducia
generata dalla mancata ripresa spinge le imprese a tagliare e a non assumere giovani, in quanto oggi rappresentano un costo non sostenibile.
Con questo metodo cerchiamo di dare un po’ di
respiro al mondo giovanile e alle aziende, focalizzandoci sulla provincia di Reggio.”
Aveva centrato l’obiettivo Scopelliti. I giovani. È
rivolto a loro il più grande interrogativo nel
mondo del lavoro. Pur di guadagnare qualcosa
ed essere indipendenti accettano di lavorare in
nero, di ricevere un misero stipendio, magari
anche dopo aver fatto innumerevoli sacrifici, studiando in vista di un futuro migliore.
Questo progetto arriva forse dalla consapevolezza che per cambiare l’ordine, o sarebbe più
opportuno dire il disordine delle cose, sono
necessarie menti giovani e motivate che si sappiano ingegnare e proporre, ad un pubblico
che stupito saprà sicuramente apprezzare.
Anche se i posti saranno limitati, solo cinquecento, questa iniziativa sarà servita soprattutto a rianimare una parte di società in momentaneo
stato di arresto.
Così se la speranza è l’ultima a morire, non rimane altro che sperare nel “Work training”.
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Direttore responsabile:
ANTONIO TASSONE
Editorialista:
ILARIO AMMENDOLIA
COLLABORATORI:
Ercole Macrì, Eleonora Aragona,
Domenico Macrì, Franco Parrello,
Daniele Mangiola, Lidia Zitara,
Patrizia Pellegrini, Domenico Spanò.
Tony De Leo
ci mancherà
EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048
Siderno
Il preside
Antonio De
Leo durante
una conferenza tenutasi
nell’istituto da
lui diretto
Girolamo
Staltari
Siderno ha perso un'altro pezzo della
sua storia. Si è spento , stroncato da
una lunga malattia all'età di 79 anni
l'imprenditore Girolamo Stalteri, per
Francesco
Drianò,
"nell'arte della
Vita " e " per gli
amici"
Franchino
sabato il dottore Pietro Leone, da tutti
conosciuto come Piero. Era come è
considerato da più parti un vero
operatore culturale”.
14
A ricordarci che siamo tutti funamboli in bicicletta sul sottile filo della Vita è sempre e solo l'improvvisa scomparsa
di qualcuno, la cui anima che ride, sempre riderà come
una preghiera. In bicicletta e sorridendo si può andare
anche quando "con grandi sacrifici" raggiungi e mantieni
un peso superiore a 100 Kg. Così Franchino ha attraversato "facendosi leggero leggero" la sua e anche la nostra
Vita: con un sorriso sgargiante, con miriade di battute brillanti, dense dell'ironia e a volte del sarcasmo di chi nella
Vita non affronta solo cose belle. Lo sguardo acuto e
intelligente, nascosto da un paio di occhiali, aveva consentito a Franchino di essere un imprenditore della Locride
dotato di serietà e professionalità eterea per planare su un
terreno minato senza mai arrivare allo scontro con nessuno. Come ad ogni Uomo, nella vita di Franchino non
sono mancati i momenti tragici. Ma a differenza di molti,
la sua sofferenza non si è mai trasformata in cinismo, nè le
difficoltà hanno mai attenuato la sua generosità. Sempre
pronto a mettersi in viaggio per scoprire un nuovo ristorante, per degustare prelibatezze, per condividere con
gli amici il piacere della buona tavola e del buon bere,
sempre pronto a tacere piuttosto che dire cose spiacevoli.
Franchino, aveva saputo essere anche molto coraggioso
nelle sue scelte: piuttosto che essere tra i Vinti, tra i vincitori o tra i perdenti, aveva preferito restare un pugile sentimentale. Come nella poesia di Vladimir Vysotskij cantata da Capossela, mentre Franchino è sul ring, la Vitaavversario «Colpisce, è un uragano... e lui si accascia poi
stremato... e gli alzano la mano che non ha mai picchiato.
Mentre lui serafico dice... La Vita è proprio bella, la Vita è
proprio okay... e pensa un pò, sarà okappa per qualcuno
per gli altri è kappaò».
Con affetto e stima
Antonella Sotira
tutti "Mommo".
Pietro
Leone
Lutto nel mondo della cultura. È morto
DOMENICA 15 GIUGNO
Roccella: in ricordo
di Franchino,
l'arte di attraversare
la vita sorridendo
“
mi aveva telefonato per chiedermi “Lettere dalla Locride”. Lo ha
fatto con parole belle che solo
Lui sapeva pronunciare e che
non oso riportare. Mi spiace di
non aver fatto in tempo a
regalarglielo.
La sua morte mi porta a riflettere
sull'effimero che ogni esistenza
porta con sé, sulla caducità degli
ideali, sulla fragilità umana che
reclina il capo all'incalzare della
morte.
Ci mancherà il preside, lo scrittore, l'intellettuale impegnato ma
soprattutto ci mancherà Tony ed
il suo delicato sorriso.
Ilario Ammendolia
SETTIMANALE
STAMPA: Master Printing S.r.l. Modugno (BA)
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RICORDANDO
Tony De Leo è morto. Ci
mancherà il suo sorriso mite, la
sua delicata tenerezza. Ho frequentato con Lui le scuole superiori e l'università. E' stato testimone al mio matrimonio. Tempi
bellissimi e non solo per la nostra
giovinezza. Tempi che adesso si
colorano di malinconia e di
rimpianto. Ci siamo laureati
insieme e di quel periodo ricordo
la grande allegria e le sue risate
senza fine. Poi un giorno, a
Caulonia centro, dove allora vivevo, Tony è venuto a trovarmi.
Voleva impegnarsi nella organizzazione dei giovani del PSIUP di
cui allora ero nella segreteria
provinciale. Iniziammo un percorso politico molto bello, a
volte, entusiasmante come non lo
è stato mai più. Eravamo quasi
tutti ragazzi e guardavamo
all'Oriente rosso ed all'Alba
nuova che sembrava illuminare il
mondo di una allegra luce di solidarietà , di fraternità e di
uguaglianza.
Tanta più è stata splendente l'alba, tanto più malinconico è il tramonto.
Abbiamo visto alzarsi in cielo i
nostri ideali come gli aquiloni del
Pascoli. Poi le prime folate di
vento, lo sbandamento, la caduta.
Qualche mese fa ho recensito su
questo stesso giornale il suo ultimo libro sulla scuola che mi
aveva fatto avere. Pochi giorni fa
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"Vogliamo ricordarti
così...semplicemente
sorridente...
semplicemente TU!
Ciao Peppe!”
La tua famiglia.
Ieri a Monasterace oggi a Ferruzzano.
Il passato che non cambia il presente
Questione meridionale, una lotta tradita
ILARIO AMMENDOLIA
F
erruzzano ha la fortuna e il merito di aver eletto un ottimo sindaco. Una
donna che coniuga cultura ad umiltà, buon senso e capacità amministrative
Un sindaco che profuma di semplicità, profondamente e sinceramente legata
al suo Paese ed al suo popolo.
Non dobbiamo consentire che qualcuno provi a mandarlo via a colpi di pistola. I nostri paesi sono un’unica frontiera quando si cede in un punto si arretra l’intera linea del fronte.
Marisa Romeo deve percepire concretamente che dietro di sé c’è tutta la
Locride. Quella vera. Quella delle persone che non abbassano la testa dinanzi alla protervia dei poteri oscuri (e non è la sola ndrangheta) che tentano di
comandare nella nostra terra. Noi tutti dovremo sentirci scorta democratica
del sindaco di Ferruzano così come lo siamo stati di Maria Carmela Lanzetta, già sindaco di
Monasterace che si voleva cacciare con il fuoco. Partendo dai fatti di Monasterace abbiamo
promosso una eccezionale mobilitazione democratica che è andata ben oltre la Locride. La
incolumità e la dignità di un sindaco come quella di un bracciante o di un detenuto, è stato fulcro e motore della nostra mobilitazione.
C’è un nemico nell’ombra che ha premuto il grilletto. Ci sono i suoi complici.
C’è un nemico più insidioso e responsabile per quanto accade nella nostra terra.
Su questo qualche riflessione dovremmo farla. Gli ultimi dati sulla recessione economica in
Calabria sono drammatici e tendono ad ampliare la forbice che ci divide dalla altre regioni
d’Italia e d’Europa. Nel 2013 il Pil nel Sud è
ancora sceso ancora del 4,4% rispetto alla
media nazionale, l’occupazione negli ultimi del dibattito politico la questione meridionamesi è ulteriormente calata del 7,7% in più le.
rispetto al resto d’Italia... In Calabria i dati Spiace che i primi passi del governo Renzi
Istat sono ancora più dolorosi e drammatici. sembrano andare in direzione diversa se non
C’è un buco nero che sembra risucchiarci opposta. Rifletta il ministro Lanzetta.
verso il disastro.
C’è un nesso inscindibile tra la drammatica
All’indomani dei fatti di Monasterace abbia- crisi calabrese confermata dai recenti dati
mo approvato il progetto d’urto della Locride Istat e i colpi di pistola sparati a Ferruzzano
e il protocollo della legalità. Non debbono Noi non possiamo e non vogliamo essere l’anrestare sulla carta. Dinanzi al ministro tindrangheta del potere e della conservazione
Cancellieri, da presidente del comitato dei tour court dell’ordine esistente. Noi siamo
sindaci della Locride, ho preso la parola per altra e diversa cosa. Noi siamo impastati dalle
ribadire che la presenza ndranghetista in lotte per cambiare la società, del sangue dei
Calabria non si risolve mandando nuovi mili- vinti, del sudore degli emarginati, delle soffetari o con la giustizia sommaria ma affrontan- renze dei carcerati, del grido strozzato delle
do la questione sociale e riportando al centro vittime di mafia, dall’impegno per modificare
L’ordine, la sicurezza, la legalità
sono parole vuote se lo Stato
resta scisso dalla Costituzione.
Ma da questo orecchio non si
vuole sentire. Si rifletta. C’è un
solo modo per essere vicini a
Marisa Romeo e a tutti coloro
che si tenta di intimidire
un ordine ingiusto. L’ordine, la sicurezza, la
legalità sono parole vuote se lo Stato resta
sostanzialmente scisso dalla Costituzione. Ma
da questo orecchio non si vuole sentire.
Si rifletta. C’è un solo modo per essere vicini
a Marisa Romeo (o a Rosario Rocca) ed a
tutte le persone che si tenta di intimidire:
rilanciare la lotta alla ndrangheta come lotta
per il rispetto sostanziale della Costituzione e
per il riscatto della nostra Terra e contro la
diffamazione calcolata del nostro popolo. C’è
un filo rosso che collega la nostra lotta contro
lo scioglimento dei consigli comunali con rito
sommario, la detenzione delle persone senza
giusto processo, le carceri-vergogna, gli arresti
spettacolo ed il nostro deciso collocarci a fianco delle persone che si tenta di intimidire.. La
democrazia non si difende a segmenti ma
nella sua interezza. Questa è stata ed è la
nostra Resistenza. Nel mese di giugno di trentaquattro anni fa eravamo a Rosarno dove un
giovane intellettuale comunista, Peppe
Valarioti, era stato ucciso. Non eravamo un
piazza intimidita ma una folla enorme che
come un “ tribunale del popolo” accusava gli
assassini e poneva il problema di una Calabria
diversa. Dopo 34 anni quella lotta non è vinta
perché è stata tradita . Sequestrata dagli stessi poteri responsabili del degrado della
Calabria e della stessa presenza della ndrangheta. Non si lasci cadere nel vuoto la necessità di un’ impegno militante a fianco di
Marisa Romeo.
Ieri a Monasterace oggi a Ferruzzzano, cambiano le persone, ma non cambia il senso del
nostro impegno e della nostra lotta.
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DOMENICA 15 GIUGNO O 17
Il caso paradossale della famiglia Tuccio
È
GIUSEPPE TUCCIO
incontestabile che in
questi ultimi anni lo
Stato ha individuato il
fenomeno mafioso come il più
preoccupante “fatto criminale” per cui ha messo in campo
strategie di rinnovata efficienza sia quanto agli strumenti
operativi impiegati sia quanto
alla professionalità dei funzionari chiamati a governare
sinergicamente tutte le strategie.
Pur tuttavia la ndrangheta
continua a crescere esponenzialmente, occupando prepotentemente la fragile economia calabrese ed invadendo
quella nazionale fino a minacciare la tenuta democratica di
parecchi enti locali.
Ho trascorso proprio la metà
della mia vita in magistratura
ed ho avuto l’opportunità di
vedere applicate le varie normative antimafia succedutesi
nel tempo dal 1962 ad oggi.
Ero all’inizio della mia carriera (anni 60’) a Caltanissetta in
un momento delicato per il
particolare impegno affidatomi di organizzare un adeguato
contesto indiziario a sostegno
della misura di prevenzione
da irrogare al capo mafia siciliano Giuseppe Genco Russo.
Al termine dell’attività lavorativa una grande personalità
che mi onorò di sua amicizia,
Leonardo Sciascia, mi disse
con grande pacatezza e fervida convinzione:“Dottore, la
mafia non è solo un fatto criminale”.
Sono trascorsi tanti anni, tornato in Calabria questa stessa
espressione mi è stata ribadita
con altrettanta determinazione dal compianto Pasquino
Crupi, ultimo rappresentante
di una troppo trascurata cultura
meridionalistica
(da
Gaetano Salvemini a Gaetano
Cingali, da Tonino Gualascio
a Sharo Gambino, che portando ad emersione i fatti tragici
che hanno contrassegnato la
“Mala Unità” di Del Boca),
invitavano la classe politica ad
una riflessione sull’opportunità della valorizzazione degli
insegnamenti della storia, che
indicavano la Calabria sempre
destinataria di condotte colonialistiche di depauperamento
delle proprie risorse, di una
determinante deculturazione,
fattori fondamentali per la
crescita del rapporto tra mafia
e sottosviluppo sociale.
La copiosa saggistica in materia finì per essere depositata
definitivamente in scaffali di
biblioteche di studiosi e la
La Difficile
Antimafia
Leonardo
Sciascia
e
Pasquino
Crupi
Stato italiano preferì la via
della mortificazione costante
dei diritti costituzionali delle
popolazioni del Sud in favore
della salvaguardia della “sicurezza”.
Le conseguenze sono sotto gli
occhi di tutti.
Migliaia di giovani e giovanissimi, senza un avvenire lavorativo, blanditi dalle lusinghe
degli esponenti di spicco di
una ndrangheta, ormai holding mondiale, lobby tra le
lobby, riempiono le carceri
italiane, mentre il 2% soltanto
dei vertici delle varie ndrine
sono raggiunti dai necessari
contesti probatori da parte
della magistratura.
È crollata la fiducia dei giovani anche nei confronti della
magistratura e delle forze dell’ordine; non regge la tenuta
democratica di parecchie
Amministrazioni comunali.
Non mancano poi testimonianze di “leggi speciali” che
consentono di pervenire ad
errori clamorosi quanto alla
individuazione di responsabilità personali.
È inevitabile il richiamo alla
legge sulle incandidabilità,
alla legge sullo scioglimento
delle
pubbliche
Amministrazioni, agli interventi legislativi in sede penale
e processuale con previsioni
normative che non hanno prodotto risultati di valore; dall’aumento del carico sanzionatorio, alla creazione di nuove
fattispecie penali, dal ricorso
alla cultura della premialità
alle inutili afflizioni fisiche per
i detenuti, all’aumento smisurato dei termini della custodia
cautelare ecc. ecc..
È veramente tempo di più
radicali riflessioni, recuperando gli itinerari culturali tracciati dal meridionalismo
anche di origine calabrese
incominciando ad abbandonare gli itinerari dell’antimafia
parolaia e marciaiola ed impe-
gnando la classe politica dirigente attuale ad una riflessione più approfondita soprattutto per dissolvere la diffusissima percezione di una Città,
bollata per marchio mafioso
nella sua totalità.
Non posso concludere questa
brevissima nota senza richiamare due episodi emblematici
che hanno riguardato la mia
persona e quella di mio figlio
l’avvocato Luigi Tuccio.
A causa di una arraffazonata
Relazione della Commissione
di Accesso, il Ministro
dell’Interno, per il tramite
dell’Avvocatura Distrettuale
Locale, ha indicato la pericolosità di mio figlio, quale
membro
dell’Amministrazione comunale (nel giudizio per l’incandidabilità) giacché “il genitore
faceva parte di una società
impegnata ad assicurare
appalti illeciti da parte del
Comune in favore della criminalità organizzata locale”
(SIC!).
Non conosco le ragioni “dell’abbaglio”, ma ho reagito a
tutela della mia dignità e di
quella di mio figlio formulando una citazione per danni nei
confronti
del
Ministro
dell’Interno.
Ma quel che mi indigna e che
respingo con sdegno è l’asserzione gratuita contenuta in
una sentenza secondo cui mio
figlio, che si è alimentato di
pane e giustizia, vivendo una
adolescenza sotto una mortificante scorta rafforzata per
oltre dieci anni (a causa del
mio impegno giudiziario antimafia), che ha sentito l’odore
acre delle ceneri e delle macerie di un attentato dinamitardo mafioso di una mia casa di
abitazione, che non è stato
mai
eletto
nell’Amministrazione comunale (cooptato come
Assessore esterno, proprio
per la sua riconosciuta ferrea
fedeltà ai valori della legalità)
viene indicato come veicolo di
trasmissione del virus criminogeno nel Comune di
Reggio.
Per altro verso, cavalcando la
cultura del sospetto e del vieto
principio della trasmissibilità
degli errori di un soggetto nei
confronti degli esponenti
familiari, affini e para-affini,
una sentenza ha stravolto il
senso di un colloquio penitenziario avvenuto in un carcere
del Nord tra due soggetti
ergastolani, detenuti dagli
anni 90’, e della moglie di uno
di essi, è stato qualificato
come connotato del carattere
di “cordialità” con mio figlio
che non ha mai visto, né interloquito, né direttamente né
indirettamente, con i predetti
i quali (come si desume dal
testo della conversazione
intercettata), hanno avuto
necessità di richiedere alla
visitatrice notizie sulla identificazione di mio figlio informandosi se per caso egli fosse
congiunto dello scrivente, con
l’intuibile obiettivo di carpire
capziosamente assurdi vantaggi per il loro stato detentivo
stante la mia qualità di
Garante dei Detenuti (per
altro soltanto con competenza
sulla posizione dei detenuti
nella Casa Circondariale reggina).
Orbene a fronte della limpida
logica interpretazione di tale
contesto effettuabile da parte
del decidente, emergeva come
la ragione della nomina di
Luigi Tuccio nella qualità di
Assessore comunale esterno,
nonché il conferimento di
incarichi legali alla sua compagna, avvocato Giampiera
Nocera, non avevano alcun
collegamento né era possibile
ricostruire una qualsivoglia
interconnessione con il noto
colloquio penitenziario tra
due detenuti ergastolani e la
congiunta di uno di essi.
Dicevo del mio quasi mezzo
secolo di impegno giudiziario:
ho appreso che la tutela della
dignità umana, presidio invalicabile di tutte le libertà è compito dei “guardiani delle
leggi” e come tale non può
essere subordinata a soddisfare differenti esigenze ricollegabili anche alle inefficienze
dello Stato ricorrendo a procedimenti speciali connotati
da evidenti distorsioni dei
meccanismi di acquisizione
delle prove (a carattere unilaterale) o peggio ad operazioni
ermeneutiche di scarso pregio
giuridico.
RIVIERA
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CULTURA E SOCIETÀ
ARTE E DINTORNI di Domenico Spanò
Sfilata del terzo Corteo
Storico“Carlo Maria Carafa”
Per la terza volta a Roccella Jonica si è
ricreato il fascino della corte dei
Carafa, un tempo signori incontrastati
dello Stato feudale più esteso in
Calabria. L’iniziativa, promossa già
l’anno scorso nella prima edizione dal
professor Vito Pirruccio, dirigente scolastico, quest’anno è stata fortemente
voluta dall’amministrazione comunale,
viste le ricadute positive in termini di
presenze turistiche e soprattutto in termini di fermenti culturali generatisi
dalla precedente manifestazione.
L’organizzazione è stata affidata alle
numerose associazioni locali, tra le
quali, in primo luogo, Roccella com’era, che ormai da anni conduce lo studio
sulla storia del territorio con ricerche
di tutto rispetto, basato sulla lettura e
l’esame dei documenti d’archivio e
delle diverse pubblicazioni di eccellenti studiosi locali, edite in questi ultimi
anni, tutte incentrate sul periodo carafiano a Roccella e dintorni.
Anche quest’anno erano presenti come
figuranti, insieme ai ragazzi del liceo e
dell’Isit, gli studenti di Mazzarino nei
loro sontuosi abiti d’epoca, accompagnati dai loro insegnanti e dal dirigente
scolastico, Giuseppe Miccichè.
Ma non tutti ricordano chi era Carlo
Maria Carafa: legislatore, urbanista,
scrittore, politico celebre in tutte le
corti europee, religioso, cultore dell’arte e delle scienze, membro del
Parlamento siciliano, che presiedette
più volte. Governò i maggiori feudi
della Calabria e della Sicilia, tra cui
proprio la contea di Mazzarino, dove
si stabilì nel 1678 insieme alla consorte
Isabella d’Avalos dei marchesi del
Vasto. Il Carafa fu tante persona in
una, una mente poliedrica, un grande
diplomatico. Tra i suoi titoli spicca
quella di Principe di Butera, Primo
titolo del Regno di Sicilia, Grande di
Castiglia di prima classe, Principe
18
Ilcandidatosipresenti
perlaprovacostume
SARA JACOPETTA
della Roccella e del Sacro Romano
Impero. Il Principe, benché risiedesse
stabilmente in Sicilia, non trascurò di
interessarsi del riordino dei suoi possedimenti in Calabria, come aveva fatto
nell’isola.
Tra il 1673 e il 1674, infatti, ebbe modo
di visitare lo Stato feudale della
Roccella, il più vasto dominio della
Calabria Ulteriore, che comprendeva:
il Principato della Roccella, il
Marchesato di Castelvetere, la
Baronia della Fabrizia, la Contea della
Grotteria con i casali di Martone e
San Giovanni, la Baronia di Siderone,
la Contea di Condoianne con i casali
di Sant’Ilario e Ciminà, la Baronia
del Bianco con i casali di Casignana e
Carafa. Visitando i suoi feudi calabresi
volle accertarsi di persona circa le condizioni di vita delle locali popolazioni e
la condotta ed l’efficienza degli amministratori feudali: le impressioni maturate nel corso di quella lunga e minuziosa ricognizione convinsero il
Principe della inderogabile necessità di
provvedere, in forza della sua potestà
normativa, a comporre l’opera Ordini,
Pandette e Costituzioni, con la quale
dare un assetto giuridico organico ai
suoi possedimenti in Calabria e quindi
raggiungere un fine pratico, il buongoverno dello Stato della Roccella.
DOMENICA 15 GIUGNO
puoi fare. Ultimo ostacolo: la roba cioccolatosa messa appositamente alla cassa. È la
psicologia del marketing, non ci cascare. Il
passo successivo è fare attività. No, non col
telecomando o col dito sullo smartphone.
Vai alla ricerca delle scarpe da ginnastica,
nascoste tra mocassini e calzature da happy
hour. Sei pronto: farai una corsetta o una
camminata veloce e nel mentre sentirai già
la tua pancetta ritirarsi; la palpi con le mani
mentre affanni, sì, sembra propria più soda.
Tornerai a casa e all’istante salirai sulla
bilancia. Sembri un bambino, mentalmente
intendo. Passo successivo: il mare. Ti dirai
che l’estate vera inizierà tra un mese e
mezzo, tempo che dedicherai a tornare in
forma (come lo eri cinque anni fa). Le
prime volte sceglierai un angolo di spiaggia
tranquillo, lontano da sguardi indiscreti e da
fisici palestrati. Forse qualcun altro ha avuto
la tua stessa idea ed ecco che non appena
piazzi il tuo telo mare arriva quel gruppo di
“amici” che mal digerisci. Esplode la rabbia
dentro di te. La tua pancetta giace sotto la
t-shirt simpatica che l’anno prima ti stava
sicuramente meglio, provi a sederti ma ne
esce fuori la modalità “in gravidanza”. Ecco
il piano: tolgo la maglia e subito mi sdraio,
così compenso con l’effetto ventre piatto.
La maglia si incastra, la testa resta impigliata e nel dimenarti la tua pancia si muove
come un budino. Soli cinque minuti di mare
e già vorresti essere a casa. Non importa
quanto i tuoi genitori ti abbiano tirato su
con i discorsi dell’esser belli dentro: ogni
giugno la tua autostima scende così in basso
che magari ti incontra Lucifero e ti dice:
“Già da queste parti?”. Perlomeno tu hai
avuto la decenza di non spiazzarti la mutanda bianca dove quella foresta
dell’Amazzonia di peli incontaminati spicca
ancora di più. E poi ricordati una cosa: se
sei calabrese e non superi la prova costume,
sei giustificato. Ammesso.
Accanto all’esito delle pagelle, ecco che
arriva ogni anno di questi tempi, puntuale e
inesorabile, una delle prove più difficili cui
bisogna prepararsi: la prova costume.
Come uno studente che si dispera per racimolare una sufficienza che lo salvi dalla
bocciatura, qualsiasi uomo o donna si attaccano alla speranza di perdere almeno quei
due o tre chili. Crisi isteriche vomitate sulla
madre che cucina con troppi condimenti,
disprezzo totale verso chi nasce, cresce e
muore magro. Ben lontano quell’esame di
coscienza di ammettere che per un intero
anno si è mangiato quanto sarebbe bastato
per sfamare, come si suol dire, una squadra
di pallone. Tanta è l’ira che ci si prepara alla
guerra. Via la nutella, via quell’uovo di
Pasqua che ancora avanza nell’angolo della
dispensa. Di corsa al supermercato, fili dritto verso l’obiettivo finale: il banco frigo con
yogurt e mozzarella. Sei agguerrito, nulla ti
può fermare! Stai ben attento a non volgere lo sguardo altrove. Cos’è quella roba
ipercolorata? No, lo scaffale delle merendine. Vedi la scritta Ferrero ovunque, ma ce la
La “civiltàcontadina”neiversidiSalvatoreFilocamo
ILARIO AMMENDOLIA
Salvatore Filocamo è un grande poeta calabrese, un pensatore contadino, un uomo di
grande saggezza.
Non è per niente facile recensire il suo libro
d “voci e valori del mio tempo”, edito da
Pangallo. Non è facile perché i suoi scritti
sono stati già recensiti e commentanti da
illustri intellettuali e critici letterari come
Pasquino Crupi, Mario La Cava, Saverio
Strati, Antonio Piromalli ed altri ancora.
Salvatore Filocamo è poeta della civiltà
contadina di cui è capace di cogliere con
intuito profetico la fine , con un filo di
nostalgia “ ..nta stu rigugghiu chi tuttu rivota/
i belli usanzi antichi si perdiru/ chilli genti sinceri scumpariru…” . Tutta la sua poesia è
percorsa da una lieve malinconia per i “cosi
i na vota” che diventa struggente rimpianto.
Eppure Egli come pochi aveva denunciato
le ingiustizie , le disuguaglianze e l’insop-
portabile divisione del mondo in ricchi e
poveri presente in quella civiltà millennaria“ U riccu a menzujornu mangia mata:
primu , secundu, terzu, frutta e vinu; doppu
mangia si faci a passijata, po’ si ndi vaji e
jioca a lu casinu…. U poveru finisci la jornata e trasend’inta jetta nu sospiru, videndu la
mugghieri ncandilata e li figghjoli chi ciangiunu n’ngiru..”
Filocamo canta il mondo contadino ma
rifiuta la cultura subalterna.
Nei suoi versi è evidente una grande voglia
di rivolta dinanzi alle ingiustizie che il Poeta
locrese propugna in nome di quella saggezza contadina che aspirava ad un mondo giusto in quanto creato da nostro Signore “ cu
reguli e misuri” . Filocamo individua nella
interessata rottura di tali regole la causa di
un mondo che va a “rumbuluni” cioè si
muove a passi lesti verso la catastrofe. I ricchi hanno sottomesso i poveri e ciò comporta una eterna lotta tra gli uomini.
Lotta che Filocamo in linea di principio
rifiuta così come rifiuta la violenza da qualsiasi parte provenga perché “sutt’o celu simu
tutti frati”.
Sa leggere la realtà aldilà delle superficie e
dei ruoli sociali.
Nella poesia “si non criditi lejti i giornali”
parla di un contadino che denuncia un furto
d’uva nella sua vigna ma i carabinieri completano l’opera dei ladri, rubando ciò restava e arrestando il contadino. Egli ammonisce “..la storriella pot’esseri mbentata, ma e
tempi d’oji sunnu fatti veri…e n’arrobbanu
sulu i carbineri..”. Ruba gran parte della
classe dirigente ma non lo si può dire altrimenti ti arrestano.Un’ amara conclusione
che dimostra la capacità del Poeta di scavare la verità oltre le apparenze. Ci sarebbe
un gran bisogno di una cultura autentica
che non si adagi sui luoghi comuni..
Egli sogna un altro mondo e non è difficile
comprendere quale. Chiama Togliatti,
segretario dei comunisti italiani: “amatu
capu” e Sandro Pertini, il presidente partigiano, “amatu Presidenti”.
Non sopporta le ingiustizie e quando coglie
l’impossibilità di cambiare si rivolge al Cielo
e dà voce alla sua dissacrante protesta“ E
vui, Signuri, chi tuttu viditi, pecchì sti cosi storti i supportati/Ddui sunnu i cosi: o Vui non ci
siti/ o puri vui d’i ricchi vi spagnati”.
Struggenti i versi per la perdita della moglie
amata a cui è stato si sentiva legato da
“cordi di azzaru” e il suo dolore diventa
“focu vivu chi non si poti astutari”. Il tempo
attenua il dolore soprattutto quando i
numerosi figli ed i tanti nipoti diventano
conforto della vecchiaia: “ndaju na curuna
chi m’adorna, cu tant’affettu sti capilli janchi:
i figghi e di niputi na culonna, e su’ cchjù riccu
di cchjù grossi banchi”
Arguzia, sarcasmo, sottile ironia, tanta allegria nelle farse popolari, il teatro di strada
tendente a divertire ed a divertirsi durante il
periodo di Carnevale.
Era il momento in cui si poteva dire tutto o
quasi. Il mondo per pochi giorni veniva
rovesciato, il padrone faceva finta di non
sentire ed il popolo era finalmente libero di
dire la verità.
Filocamo compone dei capolavori che
meriterebbero di andare in scena ancora
oggi perché conservano tutta la freschezza e
l’attualità. Poeta contadino, ribelle, saggio,
misurato. Poeta di un mondo che fu.. ma
sempre attuale perché attuali sono gli eterni problemi che appartengono agli uomini
di tutti i tempi ed i tutti i continenti.: la giustizia, la felicità, la bellezza, il dolore, la
morte. Un libro molto bello che vorrei fosse
letto in tutte le scuole , in tutti i paesi della
Calabria ed oltre. Introdotto con intelligenza da una bella prefazione del professor
Ugo Mollica e con la pregevole nota biografica
dell’indimenticabile
Carmelo
Filocamo.
RUBRICHE
CARTOLINE MERIDIONALI
di Antonio Calabrò
Piani di Lopa - Venti Calabresi
In primis era lo Scirocco, che soffiò a lungo su questa terra portandoci l’Africa; e
poi il Grecale, che ci condusse Omero e Pericle. Battuta tra i venti al centro del
Mediterraneo, tra l’incrocio di mari e di placche tettoniche, tra grandi tensioni
contesa, Calabria, terra di vento, di guerra e d’amore.
L’ANGOLO DI PARRELLO
di Franco Parrello
SIDERNO DOLCE RICORDO
Pillole
Ritorno ai miei affezionati lettori, dopo un periodo trascorso a Pavia, per controlli sanitari. Siderno, sino a pochi anni fa, era la "perla" della costa jonica, con
migliaia di turisti che erano felici di trascorrere le loro vacanze in questa località. Ora il sole non splende più come una volta a Siderno. Il lungomare praticamente non esiste, le ville con alberi centenari e di grande valore botanico sono
abbandonate a se stesse; le strade periferiche lasciano a desiderare. Tornerà
di nuovo a sorgere il sole a Siderno? Siamo sfiduciati, ma ancora non troppo
per non crederci. Non ancora !!!
Naturopatiche
A cura di:
Patrizia Pellegrini
Naturopata Bioterapia Nutrizionale®
Presidente Associazione Culturale Tone
www.associazione-tone.it
[email protected]
Il linguaggi dei colori vegetali
...continua il linguaggio dei colori, dai due estremi, rosso e bianco
al giallo verde e viola, mangiamo con i colori della stagione!
Cerchiamo di mangiare secondo i ritmi della natura: in
estate, frutta e verdura hanno proprietà diuretiche, idratanti, rinfrescanti, antiossidanti. Proprio ciò che serve in
primis per contrastare il caldo.
Bere almeno 2 litri di acqua al giorno (non troppo fredda) per reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. Un
bicchiere ogni ora, non bere tanta acqua in breve tempo.
Assumerla anche durante i pasti: facilita la digestione e
accelera lo svuotamento dello stomaco, attenuando così
la sensazione di pesantezza che a volte sopraggiunge
dopo mangiato.
ALIMENTI GIALLI
Il colore giallo è simbolo di vitalità, ricerca del nuovo,
attrazione, calore e vivacità .
Il colore giallo con tutte le sue tonalità fino all'arancione
è nei peperoni gialli, arance, limoni, pompelmo, pesca,
albicocca, melone, mela gialla, mango, ananas, zucca gialla, carote…..
Questi colori vitali sono flavonoidi, beta-carotene, polifenoli, acidi organici, carotenoidi….. tutti dotati di preziose
azioni positive su tutto il nostro corpo.
ALIMENTI VERDI
Il colore verde è simbolo di stabilità, costanza, energia
interna…. è rilassante.
Lo si può trovare su insalate, peperoni verdi, kiwi, mele
verdi, broccoli, spinaci, agretti, bieta, carciofi, cicoria, indivia, ruchetta, lattuga, cetriolo, zucchine, prezzemolo, basilico, rosmarino…..
Il colore verde è clorofilla, isotiocianati, indoli, sulforafano, acido folico…
ALIMENTI VIOLA
Il viola con le sue varie tonalità è simbolo
tranquillità,quiete, fedeltà, trasformazione.
Il viola lo si può trovare nelle melanzane, mirtilli, prugne,
more, ribes, uva spina, uva nera, fichi, susine, radicchio…..
Il viola è dato dai polifenoli, antocianine che hanno grandi proprietà protettive sul sistema circolatorio, vascolare.
RIVIERA
BLOB
Il fromboliere senza fionda
Il signor Rocco Panetta da Marina di Gioiosa Jonica, noto per le
sue battaglie a sostegno del lavoro, ed il Presidente della Provincia,
Giuseppe Raffa che è rimasto incantato dall'ars oratorio del
nostro “fromboliere” senza fionda.
Mammoliti vs Fortugno
Nello spazio di pochi giorni si sono trasformati da acerrimi nemici
politici, all'interno dello stesso partito, a grandi ascoltatori e sostenitori renziani. Stiamo parlando di Giuseppe Fortugno, Giuseppe
Mammoliti con in mezzo il giovane Alessandro Archinà.
Una delle vie più caratteristiche di Siderno, Via Portosalvo. Qui, oltre alla
meravigliosa chiesa matrice, si trovavano numerose botteghe artigiane che
animavano il più importante centro commerciale della provincia di Reggio
Calabria. Oggi la via è quotidianamente intasata dal traffico e soprattutto
sembra completamente trasformata. Ma forse è giusto che sia così in quanto
Siderno continua ad esercitare sempre un certo fascino.
I commandos soft-air
Tra sacro e profano
Domenica di pulizia spiaggia a Siderno grazie all'interessamento di tutte le associazioni aderenti alla consulta cittadina. Hanno contribuito tangibilmente alla riuscita della manifestazione anche i giovanotti del
soft-air Siderno che per l'occasione hanno sfoderato una tuta mimetica eccellente
Il noto attore locrese,
con origini geracesi,
Antonio Tallura, oltre
che essere un bravissimo attore di telefilm e
rappresentazioni
teatrali , tra i suoi
numerosi impegni professionali, riesce spesso
a trovare il tempo per
indossare la maglia
della nazionale italiana
Attori. Di lui dicono
che sia bravo a saltare
l'avversario ma per certificarlo preferiremmo
osservarlo dal vivo nella
locride
In Mezz’ora appena estate
In Mezz'ora appena, il programma di Rtv condotto nella stagione televisiva
2013-2014, non andrà in vacanza. Da domenica 29 giugno In Mezz'ora
appena andrà in onda da una delle più belle strutture alberghiere del Reggino.
Il programma partirà, infatti, alle ore 21.00 e con repliche in orari diversi.
L’Oroscopone “datevi una calmata”
Ariete: nel guardarvi la gente terrà le mani in tasca,
chissà come mai? Sarà stato per quella volta che
con uno sguardo avete fatto scivolare un ciclista che
vi aveva quasi investito? Dopotutto sotto il vostro
sguardo non vola neanche una mosca, perché
“bzzz!” e con un'occhiata avete fullminato tutti gli
astanti. Controllatevi, qua finisce come in “Carrie,
lo sguardo di satana”.
Toro: Marte vi fa rompere. Ma cosa? Le palle agli
altri, naturalmente. Sempre a raccontare dei vostri
malanni, dei vostri piccoli dolorini, di vostra suocera,
del cognato, della zia, dei cugini. Ma prendetevi un
ennesimo Tavor, fatevi una inalazione di morfina e
mandate Marte a quel paese. uccedergli, ma a quel
punto, attenti al sapone!
Gemelli:inconsapevoli della vostra patologica insonnia e
del vostro sonnambulismo, ogni notte vi dedicate a
svuotare il frigorifero, ma con grande selettività: solo dolci
e dolciumi, cioccolato, gelati e semifreddi. Snobbate i formaggi (troppi grassi) e le carni (come le cucinate da
addormentati?Crudefannovenirelasalmonella,ameno
che non siate capaci di farvi un carpaccio dormendo).
Quando si incontrano fanno scintille. Il professionista con l'hobby dello sport, della musica e
della poesia, Eugenio Triveri, ed il celebre
“Priuri” che ogni sera intrattiene gli ospiti del suo
locale con il “rosario” annodato di poesie
by Giuditta
Cancro: non potete sperare che le mutande che vi
portate in testa vi possano sempre salvare da ogni
situazione complicata in cui vi cacciate. Faccia di
gufo, sì, ma con moderazione. Non ostentatela, per
carità, perché si sa: c'è sempre qualcuno che ha una
faccia di gufo più grande della tua, e per giunta è
anche più grosso e più forte.
Leone: Con l'aiuto di Giove potrete espandere.
Espandere, non spendere! Fermate i vostri ardori
compulsivi shoppinghistici! Il vostro budget mensile
vi permette al massimo un gelatino e voi state già
pensando di aprire una sorbetteria (per mangiarvi
tutto il gelato). Siate cauti nelle spese, e magari
potrete, complici Saturno e Plutone, ricercare la
causa delle cadute di potenza nelle vostre perfomance.
Vergine: Venere in caduta libera, ma talmente
tanto libera che anche gli astronomi della NASA si
stanno spaventando per voi. La qualità della vostra
vita sentimentale è ridotta al lumicino, ad una
strozzata fiammella di candela nel vento, come
diceva la canzone, peccato per voi che siete stonati
e non sapete l'inglese. Siete il solo segno dello zodiaco che in questa settimana ha bisogno del
Multicentrum e non della valeriana. Forza!
SETTIMANALE
www.rivieraweb.it
DOMENICA 15 GIUGNO
23
Uomini d’altri tempi.
Il V.I.P. di questa settimana è il nostro amico
Alfonso Passafaro.
Chi conosce Alfonso sa
bene che è un appassionato e forse anche collezionista di auto d'epoca. Anche
lui, come il nostro Ercole,
è un appassionato di vecchie automobili.
Fiori d’arancio
Selfie “terzinato” in tutti i sensi. Al ritmo di organetto,
chitarra e tastiere , tre protagonisti indiscussi della musica locridea esportata nel mondo. Ecco a voi i cauloniesi
Mimmo Cavallaro e Domenico Sisto ed il gioiosano
Cosimo Papandrea in trasferta in Germania
A guardarli bene si può notare una certa somiglianza.
Stiamo parlando dell’attore sidernese Vincenzo Muià e del
cele bre regista romano Dario Argento. Attenti all’ossessione
per i dettagli ed all'importanza di questa fotografia. Dallo
sguardo iniziamo ad avvertire un certo timore.
Separati ma sempre amici
Una storica amicizia che si è riverberata anche in politica.
Stavolta, a beneficiare del caffè al bar, forse pagato dall'ex
Sindaco Panetta, è stato il suo ex assessore ed amico
prof.Alberto Crupi. Chissà se sarà vero? Boh…
Un’altra bellissima
coppia che si è
promessa eterno
amore davanti a
Dio. Francesco ed
Emanuela hanno
vissuto il loro giorno
più bello davanti a
parenti, amici e
conoscenti. Ai giovani sposi vanno i
nostri più fervidi
auguri.
Valenti di nome e di fatto
Da ex consigliere
provinciale ad
attuale Sindaco
di Bivongi, Felice
Valenti non si
ferma un attimo.
E noi lo
seguiamo sempre con grande
interesse e con la
consapevolezza
che anche questa
estate riuscirà ad
organizzare
eventi importanti
per tutta la vallata dello Stilaro
auguri agli sposi
Felicitazioni da tutta la redazione di
“Riviera” ai neo sposi Congiusta Imparato che hanno coronato il loro
sogno d'amore e sono convolati a nozze
nei giorni scorsi. Auguri.
Piccoli grisù crescono
SièvissutouninteressanteincontropressolacasermadeiVigilidelFuoco“F.
Caricari”diSiderno, chehavistocoinvoltiscolariedocentidellesecondeclassielementaridelplessoG.Pascoli,I.C.Pascoli-AlvarodiSidernoe delCentro
PedagogicoProfessionale“FuoriClasse”diGioiosaIonica.
L'evento,fortementevolutodalladirigentedott.ssaAntonellaBorrello,èstato
unasingolareeproficua esperienzachehaconsentitoaibambinidiapprenderetantepiccoleregole,chespessoincasa,fannolagrandedifferenza.
Bilancia: Luna pallida e vagante sulla steppica
desolazione del vostro cuore. Ma voi, pragmatici
come sempre, ve ne fregate tre casse e mezzo (di
birra). In realtà l'unica desolazione che vi interessa è quella delle vostre finanze, che se si potesse
incarnarle in qualcosa, sarebbe Gandhi o Marco
Pannella prima di svenire durante uno sciopero
della fame.
Capricorno: l'amor si colora e vi accalora, ma qui,
più che un cappellino di lana, una stufetta o uno
scaldino, passiamo ad una caldaia a gas, ad una
carbonaia, ad un incendio, ad una centrale
nucleare! Con questo ritmo di progressione geometrica, tra un po' darete origine ad un buco
nero… anzi, no, il buco nero già c'è.
Scorpione: Mercurio vi stressa, vi stressa e vi
ristressa. E quando ha finito di stressarvi, vi
prende, vi appallottola, vi mastica come una gingomma, vi allunga, fa il palloncino e poi vi fa scoppiare. Ecco, la vostra settimana si concluderà con
una sottile, umiliante perifrasi di peto detto “loffia”, puzzolente ma silente. Speranzosi volgetevi
alla settimana successiva al 15.
Acquario: Ipar che di crisopazzi scintilli e di berilli viridi a fiacca! Ma cos'è? Il grande Poeta? Il
Vate? No, è la nuova montatura dei vostri
occhiali. Occhiali? Ma se ci vedete benissimo!Vi
pare, vi pare! Non sapete distinguere un falco da
una colomba, neanche quando il vento soffia da
sud, e vi fate trarre in inganno come Pinocchio e
le quattro monetine.
Sagittario: Il moto epiciclico di Terra e Luna vi sta
dando alla testa: non siete costretti a seguirlo,
anche perché -diciamocelo- siete perdenti in
partenza. È proprio inutile che corriate sbattendo
a destra e a manca, che facciate stretching, corsa,
jogging e aquaplanning. Se siete in forma, ci
rimarrete, se non siete in forma finirete
all'ospedale, ché il cuore non vi regge. Datevi una
calmata!
Pesci: le palle (fisiche o metaforiche, a seconda
del vostro sesso o mancanza dello stesso), vi girano così forte da avere creato un vortice di bassa
pressione che devasterà la Russia nella prossima
settimana e produrrà cicloni anche su Marte.
Sappiate che -in Italia- le accuse per strage e
genocidio comportano multe dai 20 ai 200 euro:
quanto per la trasgressione del divieto di fumo.
Premiata la Fossa dei leoni
La scuola calcio della Fossa dei Leoni di Siderno ha ricevuto dal presidente del
comitato locale della Figc, Carmine Barbaro, nel corso di una cerimonia che
ha avuto luogo nei locali del centro Tim di Siderno, il premio “Fair play 2014”.
Presenti alla manifestazione, tra gli altri, i tecnici Francesco Romeo e Cecè
Gulloni, il dirigente Mimmo Panetta ed il presidente Mimmo Romeo.