STEP 4 Il moto del proiettile Se in barca tentate di attraversare un fiume remando sempre in direzione perpendicolare alla corrente, che scorre da destra a sinistra, non arriverete al punto esattamente simmetrico a quello di partenza, ma un po’ più avanti, perché, rispetto alla Terra, la barca è soggetta a un moto composto: mentre tenta di muoversi perpendicolarmente alla corrente, viene trascinata avanti dalla corrente stessa. Un corpo si muove di moto composto quando è soggetto contemporaneamente a più moti semplici. Per studiare il moto composto può essere utile conoscere il principio di indipendenza dei movimenti formulato da Galileo Galilei. Principio di indipendenza dei movimenti Un corpo soggetto a due o più moti si trova, dopo un certo intervallo di tempo, nella stessa posizione che avrebbe se i moti fossero avvenuti uno dopo l’altro, ciascuno nello stesso intervallo di tempo. Cioè, nel moto composto, i diversi moti semplici che ne sono componenti avvengono contemporaneamente senza influenzarsi l’uno con l’altro, ciascuno con le stesse leggi che lo regolerebbero se avvenisse singolarmente. In base a questo principio, spostamento e velocità del moto composto si otterranno sommando vettorialmente spostamenti e velocità dei singoli moti: Dr→ = Dr→1 + Dr→2 v→ = v→1 + v→2 dove Dr→ è lo spostamento complessivo, Dr→1 lo spostamento dovuto al primo moto, Dr→2 lo spostamento dovuto al secondo moto, v→ è la velocità risultante, v→1 la velocità del primo moto, v→2 la velocità del secondo moto. Consideriamo ora il moto di una pallina di vetro che rotola su un tavolo a una certa velocità e poi cade. Il moto risultante della pallina sarà determinato dalla composizione di due moti: moto rettilineo uniforme in avanti, che la pallina tenderà a mantenere per inerzia, e moto uniformemente accelerato verso il basso dovuto all’accelerazione di gravità (figura 1). y vx x vx vy v vx vy v vx vy v Chiamiamo vx la velocità in avanti, nella direzione dell’asse x del sistema di riferimento e vy la velocità verso il basso, nella direzione dell’asse y del sistema di riferimento; essa si calcola, come sappiamo, nel modo seguente: vy = g t 1 Fig. 1 La pallina cade dal tavolo seguendo una traiettoria parabolica. Nel disegno sono rappresentate → le componenti orizzontale vx → e verticale vy della velocità → → v. Come si può vedere, vy aumenta durante la caduta, → mentre vx rimane costante. Unità 3 Il moto vx e vy sono le componenti “orizzontale” e “verticale” della velocità del v→ moto. Per ottenere v→ si devono sommare vettorialmente le sue componenti: v→ = v→x + v→y Per ottenere la traiettoria del moto occorre conoscere la posizione del corpo in ogni istante, sapendo che la sua posizione lungo l’asse x si trova con l’espressione: x = vx · t(1) e la posizione lungo l’asse y con w: 1 2 gt (2) 2 dal momento che la pallina si muove nel verso dei valori decrescenti dell’asse y. Ricaviamo t dalla (1): x t=− vx y=− e sostituiamo il suo valore nella (2); otteniamo: y=− x2 g 1 g ⋅ 2 = − 2 ⋅ x2 2 vx 2v x (3) Sostituendo a g e vx i loro valori, possiamo determinare la coordinata y per ogni valore della coordinata x. Unendo i punti così ottenuti nel sistema di assi che rappresenta il sistema di riferimento, ricaviamo la traiettoria del moto. Consideriamo, per esempio, il moto di una pallina che abbia velocità orizzontale vx = 1 m/s. Per semplicità poniamo g = 10 m/s2 e compiliamo, in base alla (3), la tabella di correlazione tra le coordinate x e y. Tabella di correlazione tra le coordinate x e y per il moto della pallina x (m) 0 0,1 0,2 0,330,4 y (m) 0 –0,05 –0,27 –0,45 –0,8 Successivamente disegniamo il grafico che passa per ognuno dei punti così ottenuti (figura 2). y 0 0,2 0,4 0,6 x (m) x –0,2 –0,4 –0,6 Fig. 2 Traiettoria della pallina che cade dal tavolo con velocità vx = 1 m/s. –0,8 1 y (m) Come si vede, si tratta di un ramo di parabola. Il moto ottenuto dalla composizione di un moto orizzontale rettilineo uniforme e da un moto verticale uniformemente accelerato è dotato di una traiettoria parabolica. Per questo viene chiamato moto parabolico. 2 STEP 4 Mediante un ragionamento simile a questo si può dimostrare che la traiettoria di un proiettile lanciato da terra in direzione non verticale è di forma parabolica (figura 3). Notiamo che “proiettile” è un termine tecnico che non indica necessariamente l’oggetto che viene sparato da un’arma da fuoco, ma qualsiasi corpo venga lanciato con una certa velocità all’interno del campo gravitazionale terrestre. Anche il pallone rilanciato da un portiere o la pallina considerata per illustrare il moto parabolico sono, quindi, in termini tecnici, dei proiettili. Supponiamo che un proiettile venga lanciato da terra con velocità v→ inclinata di 45° sull’asse delle ascisse (figura 4). Per un cannone si direbbe che l’alzo è di 45°; v→ è la velocità iniziale del proiettile, v0x e v0y le sue componenti cartesiane. Si tratta dei lati di un quadrato di cui v→ è la diagonale, dunque: v v v0 x = v0 y = 2 2 Fig. 3 Il cannone che spara ha una certa inclinazione. L’angolo compreso fra questa direzione e la congiungente tra la posizione del cannone e il bersaglio si chiama alzo. y v v0y 45° O Fig. 3 x v0x Fig. 4 Il moto orizzontale (lungo l’asse x) sarà rettilineo uniforme; se nell’istante iniziale il proiettile si trova nell’origine del sistema di riferimento, lo spazio percorso in funzione del tempo lungo l’asse x sarà: v x = v0 x ⋅ t = ⋅t 2 In base a questa espressione possiamo ricavare t in funzione di x: 2 ⋅x (4) v In verticale, lungo l’asse y, il moto sarà uniformemente accelerato verso il basso a causa dell’accelerazione di gravità. Inizialmente, tuttavia, il proiettile parte con una velocità v0y diretta verso l’alto, mentre l’accelerazione di gravità è diretta verso il basso, per cui l’equazione oraria del moto in verticale sarà: t= v 1 2 1 (5) gt = t − gt2 2 2 2 x e y sono le coordinate del proiettile in ogni istante e nella (5) viene esplicitato il segno negativo dell’accelerazione di gravità. Per vedere la traiettoria del proiettile, basta esprimere y in funzione di x sostituendo nella (5) a t il valore calcolato nell’equazione (4): y = v0 y t − y= gx2 v 2 ⋅x 1 2 ⋅x 1 2 x2 x ⋅ − g ⋅ = x − g ⋅ = − v 2 v 2 v2 v2 2 3 (6) Fig. 4 Velocità iniziale scomposta lungo le direzioni degli assi cartesiani che individuano il piano il cui si svolge il moto del proiettile. Unità 3 Il moto Sia v = 10 m/s e, per semplicità, g = 10 m/s2. Compiliamo la tabella di correlazione tra le coordinate x e y. Tabella di correlazione tra le coordinate x e y di un proiettile lanciato verso l’alto con v0 = 10 m/s inclinata di 45° rispetto alla direzione orizzontale in assenza di attriti x (m) 012345 6789 10 y (m)0 0,91,62,12,42,5 2,42,11,60,90 Fig. 6 Traiettoria teorica e reale di un proiettile. La traiettoria reale non è perfettamente parabolica a causa della presenza dell’aria che esercita un certo attrito, cioè una forza che si oppone al moto. y (m) Fig. 5 Traiettoria di un proiettile lanciato verso l’alto con un angolo di 45°. y (m) Riportando i punti calcolati nel sistema di assi cartesiani che rappresenta il sistema di riferimento, otteniamo la traiettoria del moto (figura 5). Nel caso reale, la traiettoria non è perfettamente parabolica, perché il moto, soprattutto il moto orizzontale, è frenato dall’attrito con l’aria (figura 6). 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0 1 2 3 4 5 6 7 Fig. 5 8 9 10 x (m) traiettoria reale in presenza di attrito traiettoria teorica 0 2 3 4 5 6 7 8 9 10 x (m) Fig. 6 4 1
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