Dipendenza da sostanze: una malattia recidivante. Lorenzo SOMAINI Servizio Tossicodipendenze e Alcologia ASL BIELLA Addiction is a complex brain deasese 2 John Smith Ann Jones James Smith Beth Carter Edward Bryson Amy Mason JonathanCook JaneJones John Walker James Hill Alice Price Mary Walters Richard Hill Alice Benson William Price Rebecca Wilson Thomas Jones Walter Jones Beth Bryson JamesCook JaneWalker Steven Adams Susan Adams Allison Fields Mary Hill John Jones AnneCook ThomasSmith EdwardSmith John Smith Susan Edwards ADDICTION INVOLVES MULTIPLE FACTORS Biology/Genes Environment DRUG Brain Mechanisms Addiction VULNERABILITA’ INDIVIDUALE: FATTORI AMBIENTALI: • Asset Genetico (polimorfismi genici di recettori e/o trasportatori di neurotrasmettitori con effetto predisponente o protettivo) • Stile educativo dei genitori; • Ambiente Familiare (p.es. famiglia disfunzionale/caotica); • Endofenotipo Psichico o Struttura • Ambiente scolastico; di Personalita’ (si sviluppa epigeneticamente sulla base delle interazioni fra pattern genetico, vita intrauterina, eventi ambientali salienti durante la fase di sviluppo e organizzazione del SNC, p.es. modalità di attaccamento parentale) • Atteggiamento del gruppo dei pari; USO OCCASIONALE VULNERABILITA’ INDIVIDUALE + • Abitat culturale; • Disponibilità di sostanze FATTORI AMBIENTALI CARATTERISTICHE DELLA SOSTANZA/E + MECCANISMI NEUROBIOLOGICI ADDICTION ADDICTION IS A DISEASE OF THE BRAIN as other diseases it affects the tissue function Decreased Brain Metabolism in Drug Abuse Patient High Control Cocaine Abuser Decreased Heart Metabolism in Heart Disease Patient Low Healthy Heart Diseased Heart Sources: From the laboratories of Drs. N. Volkow and H. Schelbert I PRINCIPALI FOCUS DI 30 ANNI DI RICERCA NEUROBIOLOGICA SULL’ADDICTION: VERSO UNA VISIONE D’INSIEME ● Teoria dell’ apprendimento incentivo (Di Chiara, Nestler); ● Teoria della sensitivizzazione (Robinson); ● Teoria allostatica o del controadattamento (Koob); Corteccia prefrontale ● Teoria della disregolazione corticale (Volkov); ● Teoria delle habits (Everitt) Corteccia orbitofrontale Sistema limbico Amigdala Ipotalamo Ippocampo L’ ADDICTION DALLA PROSPETTIVA NEUROBIOLOGICA L’addiction è una sindrome comportamentale complessa, epigenetica e cronico-recidivante, nel cui divenire sono riconoscibili fasi subentranti (uso occasionale>uso compulsivo> fase di stato), sostenute da un progressivo neuroadattamento dei principali sistemi cerebrali, sia affettivi che cognitivi, la cui mission biologica è favorire le interazioni individuo-ambiente a fini evolutivi. Neuroscienze e tossicodipendenza • Esistono varie teorie sistemiche e subsistemiche sulla neurobiologia delle tossicodipendenze • Tali teorie poggiano su: 1. 2. 3. 4. Approcci di biologia molecolare Modelli farmacologici Fisiopatologia di circuiti neuronali ed aree cerebrali Teorie della mente • I principali paradigmi di studio: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Modelli sperimentali animali Modelli neuro-psicologici Genetica Studi su casi brain-damaged Studi psicodinamici Brain imaging ecc. ecc. La patogenesi della tossicodipendenza più livelli coinvolti • livello “molecolare” >> sistema DA mesolimbocorticale ed aree di innervazione: modificazioni della morfologia neuronale, dell’attività dei neurotrasmettitori, dell’esposizione dei recettori • livello “funzionale” >> le aree di innervazione DA (limbico, prefrontale, ipotalamo): modificazioni neuroplastiche a carico dell’affettività, le risposte allo stress, apprendimento e memoria, judgment decision making • livello “sistemico” (olistico) >> il neural self: modificazioni della rappresentazione di sé, del proprio costrutto intenzionale, dell’attribuzione di valori e significati Il livello molecolare Il livello molecolare il core delle ipotesi neurobiologiche sulla tossicodipendenza: il sistema DA VTA – NAC CPu CPu A9-A10 Acc Acc The dopaminergic mesolimbic system substantia nigra A9 A10 area ventrale tegmentale Converging Acute Actions of Drugs of Abuse on the Ventral Tegmental Area and Nucleus Accumbens From: Nestler EJ, Nat Neurosci, 2005, 8:1445-1449. il livello molecolare opiates binding of opiate receptors in the nucleus accumbens 1. ↑ dopamine release 2. ↑ cAMP in post-synaptic cell G proteins Stimoli Biologici e Droghe: differenze nel Release Dopaminergico Come la dopamina permette la valorizzazione di esperienze significative (“rewarding”) •Attività fasica (70–100 ms post stimulus latency, 200 ms duration) è correlata a stimoli insoliti, nuovi, che destano “ricerca e interesse” (affettivamente salienti). Induce la rappresentazione di nuovi obiettivi e a predire una reward a partire da tali stimoli •Attività tonica: rilascio lento e prolungato di DA, correlato al mantenimento della rappresentazione del mantenimento di un obiettivo nella memoria di lavoro e a supportare l’attenzione durante l’esecuzione del comportamento Ogni volta che facciamo un’esperienza significativa il rilascio “fasico” di dopamina nell’accumbens, nell’amigdala e nella corteccia prefrontale permette una rapida associazione di dati sensoriali, motori e di situazioni contestuali immediatamente precedenti all’esperienza stessa. In tal modo è possibile creare una “teoria causale” dell’esperienza, di come questa si potrà verificare nel futuro e di come possiamo diventare abili a riprodurla Alboitiz et al., Behav & Brain Sci, 2007 frontal cortex % of Basal Release Dopamine Neurotransmission 1100 1000 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 AMPHETAMINE 0 VTA/SN % of Basal Release nucleus accumbens 1 2 3 4 Time After Amphetamine 5 hr FOOD 200 150 100 50 0 Empty Box Feeding 0 60 120 180 Time (min) Di Chiara et al. Dipendenza/addiction il livello molecolare modificazioni CREB- correlate nella dipendenza da oppioidi il livello molecolare attivazione del CREB (cAMP–related–element-binding) il livello molecolare il ruolo fisiologico degli eventi CREB- correlati Effetti positivi Effetti negativi • • • Il CREB è una delle più note proteine di trascrizione genica presente nel Sistema Nervoso Centrale che si attiva in tutti i processi esperienza-dipendenti. Il CREB è considerato il principale marker biologico dell’ adattamento neuronale indotto dalle droghe. Il CREB è anche coinvolto nella plasticità indotta dagli anti-depressivi, nei processi di apprendimento e memoria, nella lateralizzazione emisferica, nella patogenesi di malattie neuro-psichiatriche come il morbo di Alzheimer, la schizofrenia, la depressione, i disturbi d’ansia Nestler, 2005 il livello molecolare 1. il sistema dei kappa oppioidi Sostanze di abuso / stress Attivazione del CREB Aumento della trascrizione genica delle dinorfine overdrive delle attività K mediate inibizione pre-sinaptica della dopamina nel circuito VTA-NAc Synapse Major coexpression of kappa-opioid receptors and the dopamine transporter in nucleus accumbens axonal profiles. Svingos et al., 2001 KOR DAT • Il DAT e il KOR sono localizzati in specifiche aree della membrana plasmatica dove si evidenzia una sovrapposizione della distribuzione dei rispettivi markers. • I KOR sono localizzati in aree startegiche dove svolgono una azione diretta presinaptica sulla liberazione e/o sul reuptake di dopamina. il livello molecolare il ruolo del sistema dei kappa oppioidi – dinorfina sul rilascio di dopamina • • • • • ↓ DA nel n. accumbens indotta da cocaina e oppiati ↓ l’autosomministrazione di cocaina ↓ i fenomeni di sensitization indotti dalla cocaina ↓ la place preference indotta da cocaina Rinforzo negativo su stimoli rewarding 25 26 IL LINK DOPAMINA - GLUTAMMATO • La stimolazione dei DA1 aumenta l’esposizione sulla superficie cellulare dei recettori GluR1, attraverso il sistema delle kinasi cAMP dipendenti (PKA) • Questo fenomeno favorisce la stimolazione dei recettori AMPA, NMDA e l’induzione di fenomeni LTP • Si viene così a stabilire una “saldatura” dei circuiti glutammatergici che si connettono con il Nucleus Accumbens conseguente alla variazione di DA indotta dalle droghe Wolf, 2004 Co-localizzazione sinaptica dopamina/glutammato: ruolo fondamentale della dopamina nell’ acquisizione di schemA comportamentali esperienza - dipendenti. C. Pittinger and RS Duman, 2008 CA Mc Clung and EJ Nestler, 2008 Le memorie FORMAZIONE E CONSOLIDAMENTO DELLE MEMORIE NORMALI ED ADDICTED LTD ed estinzione del condizionamento LTP ED APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO ALLA BASE DELLE MEMORIE ESPERIENZA-DIPENDENTI Long Term Potentiation (LTP) Prima LTP Dopo LTP Apprendimento Associativo I SISTEMI MULTIPLI DI ELABORAZIONE E CONSERVAZIONE DELLE MEMORIE E LE STRUTTURE CEREBRALI ASSOCIATE MEMORIA ESPLICITA: RICORDO COSCIENTE DI LUOGHI, PERSONE, OGGETTI, FATTI ED EVENTI MEMORIA IMPLICITA, INCONSCIA: PROCEDURE, ABILITÀ PERCETTIVE E MOTORIE, ASSUEFAZIONE, SENSIBILIZZAZIONE, CONDIZIONAMENTO Modificata da ER Kandel, 2007 L’ESPOSIZIONE ALLE DROGHE INDUCE Una alterata soglia della attivazione dopaminergica striatale: cambiamenti persistenti - nei fattori emozionali e motivazionali, - nei parametri comportamentali, capaci di perdurare a grande distanza di tempo dalla interruzione della droga Una traccia psico-biologica = “memoria dell’addiction” - memoria della perdita di controllo nei confronti della sostanza - memoria degli effetti della sostanza (Heyne et al., 2000; Berke and Hyman, 2000) il livello molecolare il circuito “allargato” della dipendenza Everitt - Wolf, 2002 il livello molecolare 1^ conclusione • Il sistema DA mesolimbocorticale, sollecitato dall’assunzione di droghe, avvia un profondo processo di modificazioni del fenotipo neuronale nelle aree di innervazione, in primis nel nucleus accumbens • Tali modificazioni sono mediate dal CREB e da altre proteine c-AMP dipendenti (es: PKA): 1. Il CREB stimola la trascrizione genica con sintesi ex-novo di modulatori sinaptici (es la dinorfina), che determina la disregolazione del sistema mu/kappa degli oppioidi con conseguente attivazione delle attività kappa mediate (disforia, anedonia, riduzione della sensazione degli effetti high delle sostanze, ipertono dell’asse HPA 2. Le PKA provoca l’esposizione recettoriale (glutammato) sulla superficie cellulare stimolando così i processi LTP ed la saldatura delle connessioni sinaptiche nelle varie aree raggiunte dalla DA e coinvolte nel processo della dipendenza Cronogramma neurobiologico della dipendenza C-fos; Arc; Homer 1°; narp: zif/268 - FosB BDNF/CBPE Social use Regulated relapse Compulsive relapse il livello funzionale le aree di innervazione del sistema DA: affettività, risposte allo stress il livello funzionale affettività I sistemi affettivi costituiscono uno dei principali processi chiave dell’adattamento evolutivo: la regolazione del comportamento “l’affettività, come il pensare, il comportarsi e il divenire “addicted” non è un processo che può essere compreso solo a partire dalle molecole cerebrali” Social bonding Brain opioid receptors Contact comfort Panksepp, 2003 Internal feelings: dopamina e oppioidi Zubieta, Arch Gen Psychiatry, 2003 il livello funzionale affettività – euforia e disforia • Euforia “L’affetto di base dell’euforia (riflesso di suzione, contatti corporei intimi) permette lo sviluppo degli aspetti affettivi dell’eccitazione sessuale, del desiderio, della tenerezza, della preoccupazione amorevole” • Disforia “l’affetto di base della disforia (risposta primitiva al pianto), evolve nella rabbia e nell’aggressività” Kernberg, 2005 (modificato) il livello funzionale affettività e addiction Conjecture Addictions do not exist without changes in affective feelings (various experiences of goodness and badness) Panksepp, 2003 il livello funzionale variazioni dell’affettività e neurotrasmettitori il livello funzionale variazioni dell’affettività e assunzione di droghe Il sistema “anti-reward”e disregolazioni del mood The neurochemical focal point for the antireward neurotransmitter system are: CRF Dynorphine Norepinephrine NPY il livello funzionale affettività e risposte allo stress L’asse HPA è attivato in corso di sindromi astinenziali indotte da tutte le sostanze d’abuso La disregolazione dell’asse HPA e un abnorme risposta allo stress persistono per settimane e mesi dall’ultima assunzione L’asse HPA è attivato in condizioni di eventi stressanti di natura psicologica, o dai “drug related cues” La disregolazione dell’asse HPA è associata al craving ed alle ricadute nell’uso di sostanze Negative affect stage Neurochemical Changes Associated with the Drug Use, Dependence and Relapse IL LOOP CORTICO-TALAMO-STRIATOCORTICALE ED IL RUOLO DELLE HABITS il livello molecolare 1^ conclusione • Il sistema DA mesolimbocorticale, sollecitato dall’assunzione di droghe, avvia un profondo processo di modificazioni del fenotipo neuronale nelle aree di innervazione, in primis nel nucleus accumbens • Tali modificazioni sono mediate dal CREB e da altre proteine c-AMP dipendenti (es: PKA): 1. Il CREB stimola la trascrizione genica con sintesi ex-novo di modulatori sinaptici (es la dinorfina), che determina la disregolazione del sistema mu/kappa degli oppioidi con conseguente attivazione delle attività kappa mediate (disforia, anedonia, riduzione della sensazione degli effetti high delle sostanze, ipertono dell’asse HPA 2. Le PKA provoca l’esposizione recettoriale (glutammato) sulla superficie cellulare stimolando così i processi LTP ed la saldatura delle connessioni sinaptiche nelle varie aree raggiunte dalla DA e coinvolte nel processo della dipendenza il livello funzionale le aree di innervazione DA: le funzioni cognitive il livello funzionale la corteccia prefrontale • Riceve input da tutte le regioni somato-sensitive • Riceve input dai settori bio-regolatori (dopamina, noradrenalina, serotonina) • Classifica e costruisce categorie di significati sulla base di criteri di “rilevanza” personale • Ultima elaborazione cognitiva • Effettua processi decisionali il livello funzionale la corteccia prefrontale nelle tossicodipendenze • • CG VM/DL CA Striatum • PUT OFC nucleus accumbens VTA/SN Circuito orbito-frontale: inibizione - disinibizione Circuito dorso-laterale: previsioni/decisioni rispetto ad eventi esterni Circuito ventro-mediale: previsioni/decisioni rispetto a stati interni Dopamine D2 Receptors are Lower in Addiction DADA DA Cocaine DA DA DA DA DA DA DADA DA Reward Circuits Non-Drug Abuser Meth DA DA DA Alcohol DA DA DA Reward Circuits Drug Abuser Heroin control addicted Adapted from Volkow et al., Neurobiology of Learning and Memory 78:610-624, 2002. Effects of a Social Stressor on Brain DA D2 Receptors and Propensity to Administer Drugs Individually Housed Group Housed Dominant 50 Becomes Dominant No longer stressed 40 30 Isolation Can Change Neurobiology Subordinate * * 20 10 Becomes Subordinate Stress remains 0 S.003 .01 .03 Cocaine (mg/kg/injection) Morgan, D. et al. Nature Neuroscience, 5: 169-174, 2002. .1 Brain Glucose Metabolism in Cocaine Abusers (n=20) and Controls (n=23) micromol/100g/min CG 60 CG 55 50 45 40 Controls Abusers micromol/100g/min P < 0.01 60 OFC 55 50 45 40 Controls Volkow et al., AJP 156:19-26, 1999. Abusers P < 0.005 60 50 40 2nd D2R Vector 1st D2R Vector p < 0.0005 p < 0.0005 p < 0.005 30 20 p < 0.005 p < 0.10 10 0 0 6 4 8 10 24 0 Null Vector Overexpression of DA D2 receptors reduces alcohol self-administration Percent Change in D2R Effects of Tx with an Adenovirus Carrying a DA D2 Receptor Gene into NAc in DA D2 Receptors -20 -40 p < 0.01 p < 0.01 -60 p < 0.001 -80 -100 p < 0.001 p < 0.001 0 4 Thanos, PK et al., J Neurochem, 78, pp. 1094-1103, 2001. 6 8 10 Time (days) 24 Preoccupation/anticipation “craving” stage • Prevede il coinvolgimento BLA (conditioned reinforment) e il processamento di informazioni contestuali da parte dell’ippocampo. Le funzioni esecutive dipendono dalla coteccia prefrontale ed includono le rappresentazioni di contingenza, di outcome e dei valori associati all’uso di sostanze. • Il neurotrasmettitore maggiormente coinvolto è il glutammato. Fibre glutammatergiche proiettano dalle regioni frontali e dalla BLA verso lo striato. Il glutammato: trasmettitore di segnale go Herbert WEISS 2010 il livello funzionale l’ipotesi neurobiologica dell’impairment frontale Nell’addiction, le regioni della corteccia prefrontale preposte alla valutazione e al controllo del comportamento vengono funzionalmente “escluse” (ipofrontalità funzionale) Pur essendo in grado di distinguere sia in grado di capire ciò che andrebbe fatto, il paziente dipendente non è capace di utilizzare tali conoscenze per orientare il proprio comportamento. Per tali motivi, sul piano delle funzioni cognitive, l’addiction si riconosce per un’incapacità di valutare la portata delle proprie decisioni e può essere definita come una “incapacità di prendere decisioni corrette sulla propria persona” Bechara, 2004 Goldberg, 2003 Addiction: tra learning e relapse PFC laterale: Implementa le valutazioni cognitive ACC: Monitora il successo delle valutazioni cognitive “Learning” “Relapse” VTA (DA)-NAC: Sostiene (reward/motivazione) l’apprendimento dei comportamenti d’abuso craving drug use Sistema cognitivo e comportamento L’ipotesi : nell’addiction vi è anche uno sbilanciamento dei sistemi cognitivi Il sistema Bottom - up è un sistema a rapida azione che innesca gli “appetitive behaviors (viene rinforzato tramite un apprendimento associativo abnorme, e il sistema dello stress) Il sistema Top – down è un sistema più riflessivo che “pesa” il reward, l’evitamento del rischio, il punishment, e le conseguenze a lungo termine delle scelte Nature Neuroscience Decison-making, impulse control and loss of willpower to resist drug: a neurocognitive perspective. Bechara et al 2001 Sistema impulsivo Influenze bottom –up attraverso il sistema dell’amigdala e insula Sistema riflessivo Elaborazione di stati affettivi tramite VMPC L’alterazione della VMPC • modif affettività • rid. Capacità decisionali • alterato funz. sociale L’addiction è anche un problema di judgment decision making? Neuropsychologia Decison-making deficits, linked to a dysfunctional ventromedial prefrontal Cortex, revealed in alcohol and stimulant abusers. Bechara et al 2001 63 % dei DUS aveva performance nel range di VM 27 % dei controlli aveva performance nel range di VM Nei soggetti con dipendenza da alcol e stimolanti si osserva un impairment del decision making non uniforme Psychopharmacology Cerebellar gray matter volume correlates with duration of cocaine use in cocaine-dependent subjects. Minyoung et at 2007 Riduzione media della densità materia grigia in 41 pz cocainomani vs 40 Ctr • Corteccia premotoria 16.6% • COF di destra 15.1 % • Cort. Temporale bilat 15.9 % • Talamo 12.6 % • Cervelletto bilaterale 13.4 % Psychopharmacology Prefrontal and temporal gray matter density decreases in opiate dependence. Lyoo et 2006 Riduzione bilaterale della densità della • PFC (BA 8,9,10,11,47) • Insula (BA 13) • C. temporale (BA 21,38) Corteccia prefrontale Insula Exp and Clinical Psychopharmacology Methadone maintenance improves cognitive performance after two months of treatment. Gruber et at 2006 Punteggio A.S.I Verbal learning test (RAVLT) Drug and Alcohol Dependence A dose-effect study of repeated administration of buprenorphine/naloxone On performance in opioid-dependent volunteers. Mintzer et al 2004 • DSST •Trail-making misurazione della velocità psicomotoria/cognitiva • Two-back task memoria di lavoro e a breve termine • Recognition memory • Free recall Memoria a lungo termine BMC Clinical Pharmacology Methadone vs buprenorphine/naloxone during early opioid substitution treatment: a naturalistic comparison of cognitive performance relative to healthy controls Rapeli et al 2007 • Deficit di attenzione dose nei dipendente in MMT; • Deficit W-M in entrambi; • Verbal memory peggiore nei MMT vs BPN/NLX Drug and alcohol Dependence Impaired decision-making in opiate-dependent subjects: Effect of pharmacological therapies. Pirastu et al 2006 • Le differenze delle performance nel IGT tra MMT vs CTR e BPN sono risultate significative; • Tra coloro che hanno avuto performance negative il 40% MMT; 22% BPN e 29% CTR; • Differente IQ tra MMT-BPN vs CTR ma non significativa tra coloro in trattamento. il livello funzionale possibili spiegazioni • Ipofrontalità (funzionale, post-damage) • Ipersensibilità alla reward “Miopia del futuro” Bechara, Damasio, 2000 -2004 CONCLUSIONI Le droghe ridisegnano a loro piacimento le mappe neurali del cervello, distorcendo motivazioni ed affettività (sistema limbico) ed influenzando negativamente le capacità decisionali (aree sub-neo-corticali): ● Gli aspetti comportamentali dell’addiction sono caratterizzati dalla compulsività nella ricerca e nel consumo della sostanza e dalla tendenza a ricadere, anche dopo anni dall’ ultima assunzione (addicted memory); ● I fattori causali visti si combinano variamente fra loro nel modificare complesse funzioni cerebrali, inducendo progressivamente fenomeni disfunzionali di neuroadattamento che rappresentano il substrato neurobiologico della psicopatologia dell’addiction; il livello funzionale l’ipotesi neurobiologica dell’impairment frontale Nell’addiction, le regioni della corteccia prefrontale preposte alla valutazione e al controllo del comportamento vengono funzionalmente “escluse” (ipofrontalità funzionale) Pur essendo in grado di distinguere sia in grado di capire ciò che andrebbe fatto, il paziente dipendente non è capace di utilizzare tali conoscenze per orientare il proprio comportamento. Per tali motivi, sul piano delle funzioni cognitive, l’addiction si riconosce per un’incapacità di valutare la portata delle proprie decisioni e può essere definita come una “incapacità di prendere decisioni corrette sulla propria persona” Bechara, 2004 Goldberg, 2003 Livello “olistico”: il neural self CircuitiMesolimbicocorticali>CPF> Corteccia Motoria>DS Dopamina Acquisizione DopaminoDipendente di Drug-Seeking Glutammato Esecuzione GlutammatoDipendente di Drug-Seeking Modificata da Koob 2010 ENDPOINT DELL’ADDICTION ● Sintomatologia negativa (depressione/disforia, ansia), legata all’ipofunzione dopaminergica del brain reward system ed all’impairment del sistema di modulazione della risposta allo stress; ● Sensibilizzazione nei confronti di cue-drug, drug-prime e stressors; ● Ridotto controllo delle funzioni cerebrali esecutive sul comportamento drug-seeking; ● Impairment cognitivo: difficoltà nei compiti attentivi, nelle funzioni di problem solving e decision making (Bechara, 2005; Nestler 2005); ● Riduzione del valore motivazionale degli stimoli gratificanti naturali e conseguente relativa incapacità di iniziare e portare a compimento comportamenti adattivi normalmente incentivati dagli stessi; ● Mantenimento nel tempo, anche dopo molti anni dall’ ultima assunzione di droga, della tendenza al craving ed alla ricaduta; (Kalivas and Volkow, 2005). Cos’è un oppiaceo? • L’oppio è il succo essiccato del papavero Papver somniferum • Gli oppiacei sono sostanze che hanno sull’organismo lo stesso effetto dell’oppio • Alcuni oppiacei derivano dall’oppio, mentre altri sono prodotti di sintesi Ries et al. 2009 Effetti degli oppiacei Analgesia (alterazione della percezione del dolore) Sonnolenza (i problemi complessi cognitivi e la memoria episodica sono inibite, ma la coscienza di fondo e la coordinazione non sono alterate a basse dosi) Cambiamenti dell’umore Young, Opiates cognition, In: Cognition + Addiction, 2007 Principi di base per il trattamento medico • La dipendenza da oppiacei è un disturbo medico cronico recidivante di confermata natura neurobiologica • La definizione della dipendenza da oppiacei come disturbo medico cronico è approvata dall’OMS – La buprenorfina e il metadone sono presenti negli elenchi dei farmaci essenziali – L’uso di terapie mediche è indispensabile – Benefici medici, economici e sociali – Il trattamento funziona ed è basato su dati dimostrati – I controlli al trattamento NON devono limitare la disponibilità – L’accesso ai farmaci essenziali rientra nel diritto umano alla salute (legge internazionale) – Iniziative congiunte da parte di OMS, UNODC, UNAIDS, AUSAID OMS, Organizzazione mondiale della sanità; UNODC, Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine; UNAIDS, Programma delle Nazioni Unite contro HIV/AIDS; AUSAIDS, Programma australiano contro l’AIDS; HIV, virus da immunodeficienza umana; AIDS, sindrome da immunodeficienza acquisita Fiellin et al., 2006; Davies et al, 2009; Gowing et al, 2001; World Health Organization, 2009 Criteri fondamentali del trattamento della tossicodipendenza (parte 1 di 2) 1. La tossicodipendenza è un disturbo complesso ma trattabile che agisce sulla funzione cerebrale e sul comportamento 2. Non esiste un trattamento adatto per tutti i pazienti 3. La terapia deve essere immediatamente disponibile 4. Un trattamento efficace deve rispondere a diverse esigenze del soggetto, non esclusivamente all’abuso di droga 5. Mantenere il paziente sotto trattamento per un periodo adeguato è un fattore fondamentale 6. La terapia comportamentale o il counselling sono fattori fondamentali del processo di trattamento 7. È dimostrato che la terapia farmacologica (e.g., metadone, buprenorfina o buprenorfina-naloxone), soprattutto in combinazione con quella psicosociale, aiuta i consumatori di oppiacei a trovare un equilibrio di vita e a ridurre l’uso di droga National Institute of Drug Abuse, 2009 Criteri fondamentali del trattamento della tossicodipendenza (parte 2 di 2) 8. Il piano terapeutico del paziente deve essere riconsiderato e modificato continuamente in modo da adeguarsi alle trasformazioni dei bisogni del soggetto 9. I pazienti con disturbi mentali concomitanti devono essere sottoposti contemporaneamente al trattamento di tali disturbi soggiacenti 10. La disintossicazione dall’eroina deve essere seguita da una terapia di mantenimento o di stabilizzazione che agisca sull’uso di droga a lungo termine 11. Durante il trattamento è necessario monitorare l’eventuale persistenza nell’uso di droga da parte del paziente 12. I programmi di trattamento devono contemplare anche la terapia contro le infezioni concomitanti come HIV ed epatite C National Institute of Drug Abuse, 2009 Quali obiettivi per quali esiti? Outcome: “Tutti i cambiamenti osservati nel paziente (sintomi, comportamenti, funzionalità) che possono essere ragionevolmente ricondotti al trattamento” 1 Ricerca Cessazione uso della sostanza Clinica ….. •Craving •Autonomia •Lavoro •Criminalità ….. ….. …. ….. …. ….. ….. Pazienti •Riduzione gravità dei sintomi •De-stigmatizzazione •Qualità di vita Decisori politici Cittadinanza 1) Mc Lellan et al, J Subst Abuse Treat, 2007 …... •Inclusione sociale •Indipendenza economica •Carico assistenziale LE FASI DELL’ ADDICTION STAGE: REGULATED RELAPSE STAGE: SOCIAL USE Caratterizzata da fenomeni di neuroplasticità transitori, indotti dalle droghe: reversibili, se l’uso delle stesse cessa. Caratterizzata da modificazioni neuro-plastiche molecolari e cellulari transitorie di maggiore durata giorni - mesi STAGE: COMPULSIVE RELAPSE Caratterizzata da modificazioni neuroplastiche stabili che sostengono craving , drug-seeking e drug/intake. ADDICTION Fattori individuali ed ambientali di vulnerabilità combinati con gli effetti neuroplastici di droghe e/o alcol determinano la transizione all’ addiction Fattori ambientali/sociali Endofenotipo psichico Fattori genetici Neuroplasticità indotta dalle droghe Fasi del trattamento Fase basata sul monitoraggio medico che prevede il passaggio del paziente dall’eroina o altri oppiacei di strada a un agonista degli oppiacei Induzione Interruzione sotto monitoraggio medico Durante questa fase la dose dell’agonista viene scalata molto lentamente, fino ad eliminazione completa; è una fase che di solito prevede anche un forte supporto a livello psicosociale Stabilizzazione Determinare il giusto livello di dosaggio dell’agonista per il mantenimento a lungo termine del paziente Mantenimento Durante questa fase il paziente deve mantenere un livello di dosaggio dell’agonista costante, in modo da creare una condizione di equilibrio Gowing et al., 2001; Mattick et al., 2009; World Health Organization, 2009 Criteri per una terapia di mantenimento con risultati efficaci per il paziente • Trattamento a lunga durata • Dosaggio adeguato del farmaco • Supporto psicosociale per il paziente • Controllo, monitoraggio e supporto costante • Qualità del rapporto terapeutico • Controllo delle comorbidita’ Maremmani et al., 2010; Mattick et al., 2010; World Health Organization, 2009 Proprietà delle terapie farmacologiche di mantenimento • Le proprietà dei farmaci adottabili come terapia di mantenimento sono [position paper 2004 di OMS/UNODC/UNAIDS]: – Proprietà degli oppiacei per evitare i sintomi da astinenza e ridurre il desiderio compulsivo – Affinità per i recettori cerebrali degli oppiacei per diminuire o bloccare gli effetti dell’eroina o di altri oppiacei – Durata di azione maggiore degli oppiacei da abuso per ritardare l’insorgenza dei sintomi da astinenza e ridurre la frequenza della somministrazione – Somministrazione orale per ridurre il rischio di infezioni associato all’iniezione Organizzazione mondiale della sanità; Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine; Programma delle Nazioni Unite contro HIV/AIDS 2004 Agonista full Metadone Azione RIA Agonisti full [L – R]* Agonista parziale Antagonista Buprenorfina Agonisti parziali [L – R]*/0 Effetto μ Ristabilisce il segnale della sostanza abusata Altri recettori Razionale Cognitivo -- ri-equilibrio effetti negativi sulle performances Naltrexone Antagonisti [L – R]0 Blocca gli effetti della sostanza abusata antagonismo k, agonismo ORL1 multirecettorialità non ha effetti negativi sulle performances antagonismo aspecifico decondizionamento Rischio effetti psicoticomimetici Farmacologia del metadone • Agonista sintetico del recettore Mu con affinità simile a quella dell’eroina • Buon assorbimento orale (biodisponibilità del 40– 100%) • Azione prolungata: effetti per 20–40 ore (t½=13–35 ore) – Insorgenza degli effetti: 0,5–2 ore – Picco: ~2–4 ore dopo il dosaggio • Generalmente le concentrazioni plasmatiche di metadone aumentano durante le 3–4 ore successive all’assunzione orale, per diminuire poi gradualmente • Tempo per ottenere la stabilizzazione: 3–10 giorni Dyer et al., 1999; Henry-Edwards et al., 2003; Mitchell et al., 2006 Sicurezza del metadone • La maggior parte dei pazienti non incorre in effetti collaterali significativi – Nessun danno ai principali organi o apparati – Grazie allo sviluppo della tolleranza, le capacità cognitive e l’attenzione non risultano indebolite – La tolleranza non si sviluppera’ a pieno per alcuni sintomi (e.s. stipsi, disfunzioni sessuali, miosi e aumento occasionale della sudorazione), ma col tempo i sintomi possono attenuarsi • Il rischio principale è quello di overdose, in particolare nella assenza di toleranza da oppiacei e in concomitanza con altri sedativi Dyer and White, 1997; Henry-Edwards et al., 2003 Metadone: considerazioni sul dosaggio • Nei soggetti con dipendenza da eroina – 20–50 mg prevengono la sindrome da astinenza – >60 mg e’ di solito mediamente sufficiente per bloccare gli effetti dell’uso collaterale di eroina da strada • Nei soggetti che non presentano tolleranza/naïve agli oppiacei – 1 dose di 20 mg può essere letale per un bambino – Dosi ripetute di 30–40 mg possono essere letali per un adulto – 1 dose da 70 mg può essere letale per un adulto Henry-Edwards et al, 2003 Interazioni farmacocinetiche del metadone con altri farmaci • Metabolizzato dal CYP 3A4, 2B6, 2D6 in EDDP (inattivo) • I farmaci che inibiscono questi enzimi aumentano i livelli plasmatici del metadone • Altre sostanze che inducono questi enzimi riducono i livelli plasmatici di metadone e possono provocare sintomi da astinenza CYP, citocromo; EDDP, 2-etilidene-1,5-dimetil-3,3-difenilpirrolidina Henry-Edwards et al, 2003; McCance-Katz et al., 2010 AFFINITÀ RECETTORIALE DEI Costante DIVERSI Striato FARMACI Ippo. Talamo NEL Amig. SNC Acc CF di affinità MRF/MTD (nM) 19.3 17.7 14.9 25.7 23.2 22.4 BPN (nM) 0.11 0.25 0.14 0.16 0.20 0.27 NLX (nM) 1.9 1.5 1.3 1.7 1.4 1.6 IL NLX ha una affinità recettoriale di circa 10 volte inferiore a quella di BPN; mentre è 10 volte maggiore rispetto a quella della MRF o MTD. Poisnel et al 2006; Bot et al 1998 94 Farmacologia della buprenorfina • Agonista parziale del recettore Mu degli oppiacei, antagonista del recettore Kappa • Elevata affinità per il recettore Mu ed elevato grado di occupazione del recettore: – Fino al 95% a 16 mg (Greenwald et al, 2003) • Legame del metadone <30% – Blocca o attenua gli effetti dell’uso di altri oppiacei – Può provocare astinenza precipitata • Attività intrinseca inferiore a quella degli agonisti totali: – Profilo di sicurezza favorevole (“effetto tetto” sulla depressione respiratoria) – Minore dipendenza fisica e sviluppo limitato della tolleranza • Azione a lunga durata (dissociazione lenta) – Maggiore durata dell’azione – Astinenza più leggera Lintzeris et al., 2001; Rang et al., 2007; Walsh, 2003 Depressione respiratoria: agonisti, agonisti parziali e antagonisti Decesso da overdose: uno dei problemi principali con eroina e metadone 100% EFFETTO MASSIMO Agonista totale Metadone, LAAM, Eroina Depressione respiratoria letale Agonista parziale Buprenorfina Naloxone, naltrexone 0% Dose Antagonista Untrattamento e dosi elevate riducono il craving ’induzione rapida della buprenorfina migliora la ritenzione iniziale in Kakko et al 2003 Amadi et al 2004 Fudala et al 2003 Fischer et al 1999 Pani et al 2002 Petitjean et al 2001 Ortner et al 2004 Gerra et al 2004 Krook et al 2002 % Ritenzione a 4 settimane 100 80 60 40 20 0 1 3 4 7 Tempo (giorni) per raggiungere almeno 8 mg di buprenorfina 8 Solo farmaci? “Learning” “Relapse” Le spiegazioni neurobiologiche sono il “substrato” dell’addiction non l’addiction stessa Le trasformazioni del significato esistenziale, simbolico, esperienziale, rese possibili a partire dalle plasticità biologiche, diventano autonome e necessitano di interventi terapeutici specifici Il recupero del controllo corticale sulle decisioni e sulle azioni rappresenta un intervento terapeutico complesso, non solo farmacologico Midbrain SERT density significantly increased during psychotherapy Baseline 12 months Regional Brain Metabolic Changes in Depressed Patients Treated with Interpersonal Therapy Brody et al. Patients treated with interpersonal psychotherapy showed: - decreased depression scores - normalized (decreased) prefrontal cortex and left anterior cingulate gyrus metabolism - normalized (increased) left temporal lobe metabolism. 102 PsicoTerapia Top-Down PsicoTerapia Insight mirata (Accesso Conscio) CPF-L; CIP-L Memory Working CPF-VM; CA; CPF-OF Estinzione del Condizionamento Farmaci (Bottom-up) Terapia CognitivoComportamentale Circuiti subCorticali I trattamenti psico-sociali ossia cambiamenti nell’ ambiente che coinvolgono la mente cosciente, operano sui circuiti subcorticali (modalità top-down); I trattamenti farmacologici operano “dal basso verso l’ alto”, “dall’ alto verso il basso” , sui circuiti frontali (modalità bottom-up); Entrambi i trattamenti agiscono sul ciclo di espressione geni-ambiente modificato patologicamente nell’ Addiction; Conclusioni: implicazioni cliniche e di trattamento Ne deriva che l’approccio clinico alle dipendenze non possa evitare di: 1. 2. 3. 4. Intendere come i trattamenti farmacologici siano quanto più possibile in grado di regolare le alterazioni biologiche di fondo che stanno alla base del processo di addiction e di potere sgonfiare la “rilevanza emotiva” generata dall’esperienza tossicomanica Accettare che l’obiettivo di tali trattamenti debba essere il raggiungimento di un equilibrio di un benessere psicofisico in senso ampio , volto alla regolazione dell’affettività, all’acquisizione di un controllo sui comportamenti, alla capacità di operare valide strategie di coping a seguito di eventi stressanti Attribuir loro un valore necessario ma non sufficiente: tali trattamenti, per quanto capaci di regolare “the pillars of addiction”, devono essere integrati con altre forme di trattamento Convenire su di un modello di lettura psicopatologico della dipendenza quanto mai ampio e flessibile
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