Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 del 16/04/2014 Provvedimento n. 1248 Proponente: Valutazioni e Autorizzazioni ambientali Classificazione: 09-12 2012/28 Oggetto: D.LGS 152/2006 E SMI - L.R. 21/04 - DGR 1113/2011. AZIENDA AGRICOLA SOLDATI FRANCESCO E AZIENDA AGRICOLA FANTINELLI RENATA. AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE PER L’IMPIANTO IPPC ESISTENTE DI ALLEVAMENTO INTENSIVO DI POLLAME (PUNTO 6.6 LETTERA a) ALL. VIII ALLA PARTE II DEL D.LGS 152/2006 E SMI ) SITO IN COMUNE DI MASSA LOMBARDA , VIA TREBEGHINO N.26. RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE SETTORE AMBIENTE E TERRITORIO IL DIRIGENTE PREMESSO che i gestori Azienda Agricola Soldati Francesco e Azienda Agricola Fantinelli Renata, aventi sede legale in comune di Massa Lombarda, via F.lli Rosselli, 5, e impianto in comune di Massa Lombarda, Via Trebeghino, 26, hanno presentato in data 24/04/2012 (PG 37882/2012) richiesta di rinnovo dell’AIA n.435 del 06/10/2009, per la prosecuzione dell’attività di allevamento intensivo avicolo (punto 6.6. lettera a, dell’allegato VIII alla Parte II del D.Lgs. 152/06 e smi); PREMESSO che in data 24/01/2014 (PG 6186/2014) l'Azienda ha presentato comunicazione di Modifica non sostanziale dell'AIA in vigore, inerente l'installazione di due silos a servizio dei due capannoni esistenti per lo stoccaggio separato dei mangimi utilizzati in allevamento; CONSIDERATO che dall’istruttoria svolta dal responsabile del procedimento individuato nell’atto sopra citato PG 6186 del 24/01/2014 emerge che: le norme che disciplinano la materia sono: - Legge Regionale n. 21 del 11 ottobre 2004 che attribuisce alle Province le funzioni amministrative in materia di rilascio di AIA, richiamato in particolare l’art. 11 “Rinnovo e riesame dell’autorizzazione integrata ambientale e modifica degli impianti”; - Decreto Legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006 “Norme in materia ambientale” e smi, richiamato in particolare il Titolo III-bis della Parte Seconda; - Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie e ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 22 settembre 2008, in particolare l’art. 2, comma 3, l’allegato II “Determinazione della tariffa per le istruttorie connesse a rinnovo di autorizzazione integrata ambientale” e l'art. 2, comma 5, e l'allegato III "Determinazione della tariffa per le istruttorie in caso di modifiche non sostanziali, anche a seguito di riesame"; - circolare regionale del 01/08/2008 PG/2008/187404 avente per oggetto “Prevenzione e riduzione dell’inquinamento (IPPC) – Indicazioni per la gestione delle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate ai sensi del D.Lgs 59/05 e della L.R. n. 21/04”, la quale fornisce gli strumenti per individuare le modifiche sostanziali e le modifiche non sostanziali delle AIA; - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1913 del 17/11/2008 “Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC) – Recepimento del tariffario nazionale da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal D.Lgs. n. 59/2005” recante integrazioni e adeguamenti ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 9 del DM 24 aprile 2008, come corretta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 155 del 16/02/2009, a sua volta corretta ed integrata dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 812 del 08/06/2009; - determinazione n. 1063 del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC - Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", la quale individua come strumento obbligatorio per l'invio dei report degli impianti IPPC, da effettuare entro il mese di aprile di ogni anno, il portale IPPC-AIA; - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1113 del 27/07/2011 avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per i rinnovi delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA)"; - Deliberazione di Giunta Regionale n. 5249 del 20/04/2012 avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC - indicazioni per i gestori degli impianti e gli enti competenti per la trasmissione delle domande tramite i servizi del portale IPPC-AIA e l'utilizzo delle ulteriori funzionalità attivate"; - Deliberazione di Giunta Regionale n. 1494 del 24/10/2011 avente ad oggetto: " Regolamento regionale ai sensi dell'art. 8 della L.R. 6 Marzo 2007 n.4. Disposizioni in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue derivanti da Aziende Agricole e Piccole Aziende Agro-Alimentari. con provvedimento n. 755 del 20/11/2007 è stata rilasciata l’Autorizzazione Integrata Ambientale al gestore Azienda Agricola Soldati Francesco e Azienda Agricola Fantinelli Renata per l’impianto IPPC esistente di allevamento intensivo avicolo sito in comune di Massa Lombarda, Via Trebeghino, 26; con provvedimento n. 435 del 06/10/2009, che ha sostituito il precedente, si è provveduto all'aggiornamento per modifica non sostanziale dell’AIA sopracitata, in seguito a variazioni gestionali dovute all’aumento della potenzialità dell’impianto; con provvedimento n. 4492 del 29/12/2011 si è provveduto all'aggiornamento per modifica non sostanziale dell’AIA n. 435 del 06/10/2009 in seguito a variazioni di carattere gestionale dovute alla modifica delle modalità di gestione degli effluenti zootecnici; in data 24/04/2012 è stata presentata la domanda di rinnovo relativa all’impianto gestito dall’Azienda Agricola Soldati Francesco e Azienda Agricola Fantinelli Renata, localizzato in comune di Massa Lombarda, Via Trebeghino, 26; a seguito della verifica di completezza della domanda, con esito positivo, con nota PG 41848 del 10/05/2012 questa Provincia ha provveduto a comunicare l'avvio del procedimento di rinnovo dell'AIA presentata dall’Azienda Agricola Soldati Francesco e Azienda Agricola Fantinelli Renata, ai sensi di quanto previsto dalla DGR 1113/2011 e ai sensi dell'art. 29-octies del DLgs n. 152/2006 e smi; con nota PG 43853 del 16/05/2012 é stata convocata la prima Conferenza dei Servizi come previsto dall'art. 29-quater del D.Lgs n. 152/2006 e smi e dalla L. 241/90 e smi, dalla quale è emersa la necessità di acquisire documentazione integrativa, richiesta con nota ns PG 67861 del 14/08/2012; in data 10/09/2012, l’Azienda ha inoltrato la documentazione integrativa richiesta a seguito della prima Conferenza dei servizi, ritenuta sufficientemente completa; con nota PG 11700 del 05/02/2013 è stata convocata la seconda seduta e conclusiva della Conferenza dei Servizi, come previsto dall'art. 29-quater del D.Lgs n. 152/2006 e smi e dalla L. 241/90 e smi; l’Azienda, in data 01/03/2013 e in data 05/03/2013 ha fornito alcuni chiarimenti sulla documentazione già acquisita agli atti; l’Azienda Agricola Soldati Francesco e l’Azienda Agricola Fantinelli Renata Azienda, in data 11/03/2013 hanno presentato l’iniziale Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti, in qualità di produttori, in conformità con le modalità gestionali previste dal provvedimento n. 4492 del 29/12/2011; in data 04/02/2013 è pervenuto il parere tecnico del Servizio Territoriale ARPA (ns PG 1905 del 10/01/2013) inerente la valutazione del Piano di Monitoraggio; in data 26/02/2013 è pervenuto il parere favorevole dell’Unione dei Comuni della bassa Romagna, in accordo con il Servizio di Igiene Pubblica dell’AUSL di Ravenna, inerente l’appartenenza dell’impianto in oggetto all’elenco delle industrie insalubri di cui agli art. 216 e 217 del Regio Decreto 1265/34, quindi compatibile con gli strumenti urbanistici vigenti; in data 19/12/2013, a seguito della Visita Ispettiva effettuata dal Servizio ARPA in data 09/12/2013, è pervenuto il Rapporto Ispettivo dal quale emerge che l'impianto è condotto nel rispetto di quanto disposto nel provvedimento AIA; in data 24/01/2014 il gestore ha presentato comunicazione di modifica dell'AIA n. 435 del 06/10/2009 e s.m.i. (PG 6186 del 24/01/2014) per l'installazione di n.2 silos per il contenimento dei mangimi; la modifica proposta, che comporta l'attivazione di due punti di emissione considerati non significativi ai fini delle valutazioni degli impatti ambientali provenienti dall'allevamento, si configura come modifica non sostanziale che non richiede l'aggiornamento dell'atto n.435 del 06/10/2009; in data 13/03/2014 la Provincia di Ravenna ha trasmesso lo Schema dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per le osservazioni da parte del gestore; in data 27/03/2014 il gestore ha presentato le proprie osservazioni, accolte dalla Provincia di Ravenna, perché ritenute coerenti e in linea con le considerazioni già valutate; il presente atto si configura come atto di rinnovo dell'AIA n. 435 del 06/10/2009 e s.m.i.; VISTO il Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 46 "Attuazione della direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento)" che introduce modifiche al D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; VISTO in particolare l'art. 29, comma 1) del D.Lgs. n. 46/2014 per cui i procedimenti di rinnovo di AIA in corso alla data del 07/01/2013 sono conclusi con riferimento alla normativa vigente all'atto della presentazione dell'istanza; CONSIDERATO che il gestore è comunque tenuto al rispetto delle disposizioni contenute nelle normative settoriali in materia di protezione dell'ambiente anche nel caso in cui non vengano esplicitamente riportate o sostituite da prescrizioni del presente atto; DATO ATTO che, ai sensi dell’art. 29-octies, comma 1, del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., l’Autorità competente (Provincia) si esprime entro centocinquanta giorni dalla presentazione della domanda, fatta salva l'eventuale sospensione dei termini del procedimento per richiesta di integrazione documentale. Fino alla pronuncia dell'autorità competente in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA; SI INFORMA che ai sensi dell’art. 13 del DLgs n. 196/2003 il titolare dei dati personali è la Provincia di Ravenna, con sede in Piazza dei Caduti, n. 2/4 e che il Responsabile del trattamento dei medesimi dati è il Dirigente del Settore Ambiente e Territorio; VISTO l’art. 107, comma 5, del Decreto Legislativo 18 Agosto 2000, n.267; VISTI inoltre: - lo Statuto della Provincia di Ravenna e in particolare l’art. 39 sulle funzioni dei dirigenti; - il Regolamento Provinciale di Attribuzione di competenze e funzioni di rilevanza esterna e, in particolare, l’art. 4 sulle competenze dirigenziali per cui: ..."Ai dirigenti competono, in generale, nell'esercizio delle attribuzioni di competenza: il rilascio, la sospensione, la revoca, la riforma, le modifiche delle licenze, delle autorizzazioni e delle concessioni previste dalle leggi statali, regionali, dallo statuto e dai regolamenti"; VISTA la deliberazione di Giunta Provinciale n. 1 del 08/01/2014 recante determinazioni transitorie per la gestione dell’esercizio 2014 per cui, nelle more dell’approvazione del bilancio di previsione 2014 e del Piano Esecutivo di Gestione 2014, restano fermi gli obiettivi ordinari predeterminati nel PEG/PDO 2013 approvato con deliberazione di Giunta Provinciale n. 169 del 17/07/2013; SU proposta del Responsabile del procedimento: DISPONE 1. di rinnovare l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ai sensi del Titolo III-bis della Parte II del D.Lgs. n.152/2006 e s.m.i., all’Azienda Agricola Soldati Francesco e all’Azienda Agricola Fantinelli Renata, in qualità di gestori, avente sede legale in comune di Massa Lombarda (RA), via F.lli Rosselli, 5, per la prosecuzione dell'attività di allevamento intensivo avicolo di cui al punto 6.6. lettera a) dell'allegato VIII alla parte II del Dlgs n. 152/2006 e smi nell'impianto IPPC sito in comune di Massa Lombarda, Via Trebeghino, 26 con potenzialità massima autorizzata pari a 58.400 capi/ciclo di cui 33.200 capi/ciclo per l’Azienda Soldati Francesco e 25.200 capi/ciclo per l’Azienda Agricola Fantinelli Renata; 2. di considerare la modifica proposta inerente: - l’installazione di due silos per lo stoccaggio di mangime a servizio dei due capannoni; come modifica non sostanziale dell'AIA n. 435 del 06/10/2009 e s.m.i.; 3. di vincolare l'AIA con le relative condizioni e prescrizioni di cui agli allegati parte integrante del presente provvedimento, al rispetto delle seguenti condizioni e prescrizioni: 3.a) la gestione e la conduzione dell'impianto, compresi gli interventi di adeguamento/miglioramento richiesti per la prosecuzione delle attività, devono essere attuati nel rispetto delle condizioni e delle prescrizioni indicate nell’Allegato D al presente atto; 3.b) la presente AIA è comunque soggetta a riesame qualora si verifichi una delle condizioni previste dall’art. 29-octies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e dall’art. 11, comma 2) della L.R. n. 21/2004; 3.c) ai sensi dell’art. 29-nonies, comma 4) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarità della gestione dell'impianto, il vecchio e il nuovo gestore ne danno comunicazione, entro 30 giorni, alla Provincia di Ravenna nelle forme dell’autocertificazione; 3.d) fatto salvo quanto specificato al paragrafo D1) dell’Allegato D al presente provvedimento, in caso di modifica dell'impianto il gestore comunica, alla Provincia di Ravenna, al Servizio Territoriale ARPA di Ravenna e all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (Comune di Massa Lombarda) le modifiche progettate. Tali modifiche saranno valutate ai sensi dell’art. 11, comma 3) della L.R. n. 21/2004 e dell’art. 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; 4. di stabilire che, ai sensi dell'art. 29-octies, comma 6) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., la validità dell’AIA è fissata in anni 10 a partire dalla data di rilascio del presente provvedimento ed è rinnovabile. A tal fine, almeno sei mesi prima della scadenza, il gestore deve presentare apposita domanda di rinnovo, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art. 29-ter, comma 1) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i, in conformità a quanto previsto dalla DGR 1113 del 27/07/2011 avente ad oggetto: "Attuazione della normativa IPPC indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per i rinnovi delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA)"; fino alla pronuncia dell'autorità competente in merito al rinnovo, il gestore continua l'attività sulla base della precedente AIA; 5. di dare atto che il monitoraggio e il controllo delle condizioni dell’AIA sono esercitate dalla Provincia di Ravenna, ai sensi dell’art. 29-decies del D.Lgs. 152/06 e successive modifiche, avvalendosi del supporto tecnico, scientifico e analitico di ARPA, al fine di verificare la conformità del complesso impiantistico alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione; la Provincia, ove rilevi situazioni di non conformità alle condizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, procederà secondo quanto stabilito nell’atto stesso o nelle disposizioni previste dalla vigente normativa nazionale e regionale; 6. di dare atto che l’adozione del presente provvedimento è finalizzata alla realizzazione dell’obiettivo di PEG/PDO 2013 n. 326102 “Adozione di autorizzazioni e atti settoriali ambientali”; 7. di trasmettere copia della presente autorizzazione al SUAP dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna e si provvede altresì alla pubblicazione di un estratto sul Bollettino Ufficiale Regionale (BURER); 8. di rendere noto infine che copia delle presente Autorizzazione Integrata Ambientale è resa disponibile per la pubblica consultazione sul portale IPPC-AIA (http://ippc-aia.arpa.emr.it), sul sito internet della Provincia di Ravenna (www.provincia.ra.it), nonché presso la sede della Provincia di Ravenna, Settore Ambiente e Territorio, piazza Caduti per la Libertà n. 2/4, Ravenna; 9. di trasmettere la comunicazione di avvenuto rilascio del presente provvedimento alla Ditta interessata, precisando le modalità del ritiro del provvedimento stesso. ATTESTA la regolarità e correttezza del presente atto ai sensi e per gli effetti di quanto dispone l’art. 147 bis, comma 1, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e smi e dichiara che il presente provvedimento diverrà esecutivo sin dal momento della sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del Settore proponente o chi ne fa le veci, ai sensi dell’art. 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze Sottoscritta dal DIRIGENTE DEL SETTORE MALOSSI ELETTRA con firma digitale Il presente provvedimento, non comportando impegni di spesa, è divenuto esecutivo dalla data di sottoscrizione dello stesso da parte del dirigente del settore/servizio ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del vigente regolamento provinciale di attribuzione di competenze. AVVERTENZE RICORSI GIURISDIZIONALI Contro il provvedimento, gli interessati possono sempre proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente entro i termini di legge, ai sensi del D.Lgs. 02.07.2010, n. 104, decorrenti dalla data di notificazione o di comunicazione o da quando l’interessato ne abbia avuto conoscenza ovvero ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni , ai sensi del D.P.R. 24.11.1971, n. 1199, decorrenti dalla data della notificazione o di comunicazione o da quando l'interessato ne abbia avuto piena conoscenza . Il sottoscritto ________________________ in qualità di _________________ del Settore/Servizio _______________________________________ della Provincia di Ravenna , ATTESTA, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 23, comma 2-bis, del D.Lgs 7 marzo 2005, n. 82, che la presente copia è conforme alla determinazione n. ________ del ___________, firmata digitalmente, ai sensi dell’art. 24 del citato decreto legislativo , dal Dott. _________________________ in qualità di Dirigente del settore AMBIENTE E TERRITORIO, comprensiva di n. ____ allegati, rispettivamente sub ___, ___, __ e ___ , che consta di n. ___ pagine complessive, documenti tutti conservati presso questa Provincia ai sensi di legge. Si rilascia per gli usi consentiti dalla legge. Ravenna, __/__/_____, TIMBRO Firma ___________________ ALLEGATO A Sezione Informativa ALLEGATO A A - SEZIONE INFORMATIVA A1 - DEFINIZIONI Le definizioni della terminologia utilizzata nella stesura della presente autorizzazione sono le medesime di cui all’art. 5 del D.Lgs. 152/06 e smi, di cui se ne riporta stralcio. AIA: Autorizzazione Integrata Ambientale; provvedimento che autorizza l'esercizio di un impianto la cui attività rientra fra quelle riportate nell'allegato I alla Direttiva 2008/1/CE e nell'allegato VIII alla parte seconda del D.Lgs 152/06 e smi, avente per oggetto la prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento proveniente da dette attività, comprendendo misure intese ad evitare, ove possibile, o ridurre le emissioni nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti, per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente. Autorità competente: L'Amministrazione che effettua la procedura relativa all’Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi delle vigenti disposizioni normative (la Provincia di Ravenna). Organo di controllo: Il soggetto incaricato di accertare quanto previsto dall’art. 29-decies comma 3 del D.Lgs. 152/06 Parte Seconda (ARPA – Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente). Gestore: Qualsiasi persona fisica o giuridica che detiene o gestisce l'impianto oppure che detiene un potere economico determinante sull’esercizio dello stesso. Modifica: Variazione di un impianto o progetto approvato, comprese quelle delle loro caratteristiche o del loro funzionamento, ovvero un loro potenziamento, che possano produrre effetti sull'ambiente. Migliori Tecniche Disponibili (MTD o BAT Best Available Techniques): La più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi di esercizio indicanti l'idoneità pratica di determinate tecniche a costituire, in linea di massima, la base dei valori limite di emissione intesi ad evitare oppure, ove ciò si riveli impossibile, a ridurre in modo generale le emissioni e l'impatto sull'ambiente nel suo complesso. Nel determinare le migliori tecniche disponibili, occorre tenere conto in particolare degli elementi di cui all'allegato XI. Si intende per: 1) tecniche: sia le tecniche impiegate sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e chiusura dell'impianto; 2) disponibili: le tecniche sviluppate su una scala che ne consenta l'applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente idonee nell'ambito del relativo comparto industriale, prendendo in considerazione i costi e i vantaggi, indipendentemente dal fatto che siano o meno applicate o prodotte in ambito nazionale, purché il gestore possa utilizzarle a condizioni ragionevoli; 3) migliori: le tecniche più efficaci per ottenere un elevato livello di protezione dell'ambiente nel suo complesso. A2 - INFORMAZIONI SULL’IMPIANTO E AUTORIZZAZIONI SOSTITUITE Categoria IPPC: 6.6. a) impianto per l’allevamento intensivo con più di 40.000 posti pollame. Azienda Agricola Soldati Francesco Azienda Agricola Fantinelli Renata Sede Legale: Comune di Massa Lombarda (RA), via F.lli Rosselli, 5. Sede Impianto: Comune di Massa Lombarda (RA), via Trebeghino, 26. La presente relazione è relativa al rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 435 del 06/10/2009 e s.m.i. L’Azienda Agricola Soldati e Fantinelli alleva polli da carne di tipologia brioler, 50% maschi e 50% femmine, per la produzione di carne da consumo. Nel corso dell’anno vengono effettuati 5 cicli della durata di circa 50/52 gg/ciclo, in base alle esigenze di mercato e ai programmi del macello. L’allevamento si svolge in due capannoni, con superficie utile totale di allevamento (SUA) pari a 3.248 m2, di cui 1.848 m2 il capannone 1 e di 1.400 m2 il capannone 2, con consistenza massima totale autorizzata pari a 58.400 capi/ciclo. Il capannone n. 1, gestito dall’Azienda Agricola Soldati Francesco, ha una consistenza massima, pari a quella effettiva, di 33.200 capi/ciclo, corrispondenti a 29,88 t di peso vivo. Vengono prodotti circa 8.300 kg di azoto all’anno corrispondenti a circa 315,4 m3 di letame all’anno. ALLEGATO A Sezione Informativa Il capannone n. 2, gestito dall’Azienda Agricola Fantinelli Renata, ha una consistenza massima, pari a quella effettiva, di 25.200 capi/ciclo, corrispondenti a 22,68 t di peso vivo. Vengono prodotti circa 6.300 kg di azoto all’anno corrispondenti a circa 239,4 m3 di letame all’anno. La produzione massima di effluenti risulta essere pari a 554,8 m3 di letame all’anno, per un corrispettivo pari a 14.600 kg di azoto all’anno. Non vengono prodotti liquami. L’azienda adotta la stabulazione a terra permanente, in entrambi i capannoni, per cui la superficie di stoccaggio è pari alla superficie interna dei capannoni di allevamento. A fine ciclo, le Aziende svuotano i capannoni ed effettuano il cumulo in campo. In azienda sono presenti due concimaie scoperte, poste in testata nord di ogni capannone, che vengono utilizzate in caso non sia possibile effettuare il cumulo. Le Aziende effettuano l’utilizzo agronomico degli effluenti prodotti dall’allevamento, e dispone di sufficienti terreni, per lo spandimento dei quantitativi di azoto prodotti. Le Aziende ha comunque stipulato un contratto di cessione a terzi di parte degli effluenti prodotti, che all’occorrenza cedono a ditta terza che effettua lo spandimento in qualità di detentore. Sintesi autorizzativa dell’impianto • • • Autorizzazione Integrata Ambientale n. 755 del 20/11/2007; Modifica Autorizzazione Integrata Ambientale n. 435 del 06/10/2009 per: - variazione dei capi allevati – polli da carne - da capi pesanti a capi leggeri con conseguente aumento del numero di capi presenti in allevamento per ogni ciclo che varia da 30.000 a 33.200 capi per l’Azienda Agricola Soldati Francesco e da 20.000 a 25.200 per l’Azienda Agricola Fantinelli Renata; Il provvedimento n. 435 del 06/10/2009 ha sostituito il provvedimento n. 755 del 20/11/2007; Modifica Autorizzazione Integrata Ambientale n. 4492 del 29/12/2011 per: cessione a terzi di parte degli effluenti prodotti dall’allevamento sito in Comune di Massalombarda, via Trebeghino, 26, oltre al proseguimento dell’utilizzazione agronomica effettuata direttamente dalle Aziende titolari dell’AIA; regolare l’utilizzazione agronomica mediante comunicazione ai sensi della DGR 1494/2011. Autorizzazioni comprese e sostituite Le attività di spandimendo agronomico sono disciplinate al di fuori del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale in adempimento alle disposizioni impartite dalla Regione Emilia Romagna con D.G.R. 1494 del 24/11/2011 (Regolamento Regionale n.1/2011) e D.G.R. 1113 del 27/07/2011. ALLEGATO A Sezione Informativa A3 - ITER ISTRUTTORIO • • • • • • • • • • • • • • • • 24/04/2012 presentazione da parte del gestore della domanda di rinnovo (PG 37882 del 24/04/2012), ai sensi del combinato disposto dagli artt. 29-octies e 29-nonies del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., dall’art. 11 della L.R. n. 21/2004 (con attestazione di avvenuto pagamento in data 26/03/2012 delle relative spese istruttorie per un importo pari a € 875,00) e di quanto previsto dalla DGR 1113/2011; 10/05/2012 comunicazione al gestore da parte della Provincia di Ravenna di avvio del procedimento di cui all'art. 29-quater, commi da 5 a 9 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (PG 41848 del 10/05/2012) a seguito dell'esito positivo della verifica di completezza della domanda di rinnovo di AIA, come previsto nell'Allegato 2 alla DGR n. 1113/2011 e ai sensi dell'art. 29-ter, comma 4 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; 23/05/2012 pubblicazione su BURER della comunicazione di avvio del procedimento di rinnovo di AIA, ai sensi dell'Allegato 2 alla DGR n. 1113/2011; 01/06/2012 svolgimento della I seduta della Conferenza dei Servizi ai sensi dell'art. 29-quater, comma 5) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., convocata dalla Provincia di Ravenna con nota PG 43853 del 16/05/2012; 05/06/2012 acquisizione del parere favorevole espresso dall'Azienda USL in merito alla valutazione della documentazione relativa lo stato di conservazione delle coperture in eternit e le piantumazioni esistenti (ns PG 8414 del 28/01/2013 pervenuto tramite mail in data 05/06/2012); 14/08/2012 richiesta di integrazioni alla documentazione di rinnovo AIA ai sensi dell'art. 29-quater, comma 8) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (PG 67861 del 14/08/2012); 10/09/2012 presentazione da parte del gestore della documentazione integrativa alla domanda di rinnovo di AIA (PG 72399 del 10/09/2012), completa di tutti i documenti richiesti con nota del 14/08/2012; 05/02/2013 svolgimento della II seduta della Conferenza dei Servizi ai sensi dell'art. 29-quater, comma 5) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., convocata con nota PG 11700 del 05/02/2012, considerata seduta conclusiva; 05/02/2013 acquisizione del parere espresso dal Servizio Territoriale ARPA di Ravenna - Unità IPPC-VIA relativamente al piano di monitoraggio dell’impianto, ai sensi dell'art. 29-quater, comma 7) del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. (ns. PG 11379 del 05/02/2013); 26/02/2013 acquisizione del parere espresso dall'Unione dei Comuni della Bassa Romagna in merito alla classificazione dell'attività di allevamento, ai sensi di quanto previsto agli artt. 216 e 217 del R.D. n. 1265/1934 (PG 19663 del 26/02/2013); 01/03/2013 presentazione da parte del gestore di documentazione integrativa volontaria (PG 20932 del 01/03/2013) relativa alla planimetria generale dell'impianto; 05/03/2012 presentazione da parte del gestore di chiarimenti tecnici in merito al tema della disinfezione dei mezzi in ingresso (PG 22296 del 05/03/2013); 11/03/2013 trasmissione della Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici di allevamento in adempimento alle disposizioni della DGR 1494/2011, valutate positivamente dalla Provincia di Ravenna (PG24194 del 11/03/2013 e PG 24193 del 11/03/2013); 19/12/2013 trasmissione da parte Servizio Territoriale ARPA di Ravenna - Unità IPPC-VIA del Rapporto Ispettivo inerente la visita ispettiva effettuata all'impianto in data 09/12/2013, dal quale emerge il rispetto delle condizioni impartite nel provvedimento AIA; 13/03/2014 trasmissione dello schema di AIA al gestore ai sensi dell'Allegato 2 alla DGR n. 1113/2011 (ns PG 26327 del 13/03/2014); 27/03/2014 acquisizione delle osservazioni presentate dal gestore, riguardanti la valutazione delle coperture in cemento-amianto (già effettuata nel Novembre 2013) e l'aggiornamento della Scheda Tecnica D (secondo i parametri della Determinazione della Regione Emilia Romagna n. 1192 del 04/02/2014). Le osservazioni sono state accolte positivamente dalla Provincia di Ravenna. ALLEGATO B Sezione Finanziaria ALLEGATO B B - SEZIONE FINANZIARIA B1 - CALCOLO DELLA TARIFFA ISTRUTTORIA PER RINNOVO AIA Il calcolo della tariffa istruttoria per il rinnovo dell’AIA è effettuato nel rispetto di quanto stabilito dalle seguenti norme vigenti: DM 24 aprile 2008, DGR 1913/08, DGR 155/09, DGR 812/09. In particolare per il settore allevamenti vengono esplicitate le tariffe relative al rinnovo nella DGR 812/09, che prevede una riduzione del 50 % rispetto le tariffe indicate per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale, che risultano così suddivise: 1. 2. Tariffa forfettaria di 1.750 euro, derivante dalla sommatoria dei fattori del tariffario riguardanti le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, le gestione dei rifiuti e le emissioni odorigene, oltre che i fattori relativi la gestione della domanda AIA e le riduzioni per la sua presentazione; Tariffa forfettaria di 250 euro, per il fattore relativo al “Clima acustico” valida per l’intero settore, da applicare in dipendenza della collocazione dell’allevamento intensivo secondo i criteri stabiliti dalla DGR 2411 del 29/11/04. Calcolo Tariffa Istruttoria L’Autorizzazione integrata ambientale è intestata congiuntamente all’Azienda Agricola Soldati Francesco e all’Azienda Agricola Fantinelli Renata, per cui le spese istruttorie riguardano un’unica istanza di rinnovo. Per quanto sopra, sulla base delle modalità di calcolo sopra espresse, le aziende sono tenute al versamento di euro 875,00. Le aziende hanno provveduto, in data 26/03/2012 al versamento dell’importo dovuto pari a € 875,00. B2 - CALCOLO TARIFFA ISTRUTTORIA PER MODIFICA NON SOSTANZIALE DI AIA Il calcolo della tariffa istruttoria per il rinnovo dell’AIA è effettuato nel rispetto di quanto stabilito dalle seguenti norme vigenti: DM 24 aprile 2008, DGR 1913/08, DGR 155/09, DGR 812/09. La modifica comunicata in data 24/01/2014, è stata valutata come modifica non sostanziale che non richiede l'aggiornamento dell'atto n. 435 del 06/10/2009 in quanto le variazioni non comportano l'attivazione di emissioni significative ai fini della valutazione degli impatti ambientali. Sulla base delle modalità di calcolo sopra espresse, le aziende sono tenute al versamento di euro 100,00. Le aziende hanno provveduto, in data 22/01/2014 al versamento dell’importo dovuto pari a € 100,00. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale ALLEGATO C C - SEZIONE DI VALUTAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE C1INQUADRAMENTO IMPIANTISTICO. TERRITORIALE, AMBIENTALE, E DESCRIZIONE DELL’ASSETTO L’attività esistente di allevamento si sviluppa in Comune di Massa Lombarda, Via Trebeghino n.26. Trattasi di allevamento di avicoli presso il quale viene allevata la specie polli da carne di tipo broiler, metà maschi e metà femmine, per la produzione di carne da consumo. Inquadramento programmatico e territoriale L’area su cui sorge l’impianto, accatastata al foglio 35, mappale 239 del N.C.T. del Comune di Massa Lombarda, dista circa 290 m dai primi fabbricati del lato sud del centro abitato di Massa Lombarda. L’area si inserisce nell’ambito delle zone agricole normali, confinante a nord-ovest con una zona produttiva di espansione destinata alla realizzazione di nuovi insediamenti industriali e artigianali e posto nelle immediate vicinanze del centro abitato. Secondo il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 9 del 28/02/2006 e s.m.i. tra cui la variante PTCP approvata con Delibera del Consiglio Provinciale n. 24 del 22/03/2011), l’impianto fa parte dell’unità di paesaggio n.12-A “Centuriazione”, sito a Nord del comune di Ravenna. L’area dell’allevamento appartiene agli “Ambiti rurali a prevalente vocazione produttiva agricola” (Tav. 5 del PTCP). Il PTCP, in riferimento alle tavole 2-6, con particolare riguardo alla 2.3 “Tutela dei sistemi ambientali e delle risorse naturali e storico-culturali”, e alla 6 “Progetto Reti ecologiche”, pone l’impianto al di fuori dei seguenti vincoli ambientali: non ricade in zona vulnerabile ai nitrati; non ricade in area esondabile; è esterno alle aree con bellezze naturali; è esterno alle aree di riequilibrio ecologico è esterno a parchi e riserve naturali; è esterno alle aree forestali; è esterno ad aree di progetto delle reti ecologiche. La via Trebeghino, dalla quale si accede all’impianto è individuata come “Elemento dell’impianto storico della centuriazione”. Nelle immediate vicinanze dell’impianto è presente l’area individuata come “Ambiti specializzati per attività produttive”, e in particolare “Ambiti specializzati: zone di completamento o in espansione” come definito dalla Tav. 5. Il Piano Regolatore Generale del Comune di Massa Lombarda (P.R.G. approvato con Atto n. 28 del 27/04/2011) indicava l’area in zona agricole normale, zonizzazione E, che non consente l’ampliamento delle strutture, ma solo opere di manutenzione. II Piano Strutturale Comunale (PSC) dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, di cui fa parte anche il Comune di Massa Lombarda è divenuto operativo con la pubblicazione sul BUR n°106, il 17/06/2009 per effetto delle Deliberazioni di ogni Consiglio Comunale (Delibera del C.C. di Massa Lombarda n. 29 del 21/04/2009). A questa versione ha fatto seguito una variante specifica, estesa all'intero territorio dell’unione, approvata da ogni consiglio comunale (Delibera del C.C. di Massa Lombarda n. 29 del 21/05/2012) e pubblicata sul BUR n°127 del 18/07/2012. Il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna è divenuto operativo con la pubblicazione sul BUR n. 127 del 18/07/2012 per effetto delle Deliberazioni di ogni Consiglio Comunale (Delibera del C.C. di Massa Lombarda n. 30 del 21/05/2012). In riferimento al PSC, l’area risulta all’interno del territorio rurale zonizzato come “Ambito agricolo ad alta vocazione produttiva” (PSC - Tav. 4AL1), esterno a potenziali ambiti insediativi urbani e ad ambiti specializzati per le attività produttive. In riferimento alle aree ecologiche, è individuato al di fuori della rete ecologica di I° e II° livello. e non risultano presenti, dalla verifica della “Carta dei vincoli e delle tutele” (Tavola 3 del PSC), tutele ambientali, paesaggistiche, e storico culturali. L’impianto sorge nelle vicinanze del canale Sgobba. Non sono altresì presenti vincoli relativi agli impianti e alle infrastrutture. Per quanto riguarda l’inquadramento secondo il RUE, l’allevamento è situato in “Territorio rurale” ed individuato come “Altri allevamenti”. L’impianto è esterno alle aree soggette a vincoli e tutele. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale Inquadramento Ambientale In Emilia Romagna, analogamente a quanto accade in tutto il bacino padano, le criticità per la qualità dell'aria riguardano gli inquinanti PM10, PM2,5, ozono (O3) e biossido di azoto (NO2). PM10, PM2,5 e O3 interessano pressoché l'intero territorio regionale, mentre per l' NO2 la problematica è più localizzata in prossimità dei grandi centri urbani. AI fini della valutazione della qualità dell'aria, il Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Provincia di Ravenna approvato con DCP n. 78 del 27/07/2006, riprende la zonizzazione elaborata nella DGR n. 804/01, aggiornata con i criteri emanati con il DM n. 61/02, determinando per il territorio provinciale una prima suddivisione in zone ed agglomerati. Con DGR n. 2001/11 la Regione Emilia Romagna ha approvato la nuova zonizzazione elaborata in attuazione del D.Lgs 155/2010 che suddivide il territorio regionale in zone ed agglomerati, classificandoli secondo i livelli di qualità dell'aria. Secondo la nuova zonizzazione, il territorio del Comune di Massa Lombarda rientra in un'area di "Pianura Est" con superamenti hot spot dei valori limite dell'inquinante PM10 in alcune porzioni del territorio. Dal PRQA si evince che per quanto riguarda le emissioni di PM10, riconducibili alla attività degli allevamenti nel comune di Massa Lombarda, queste sono stimate circa nell’1% del totale delle emissioni, mentre per quanto riguarda i COV la percentuale risulta inferiore all’1%. In riferimento all’allevamento, l’impianto è esistente e l’attività svolta non determina modifiche significative alla qualità dell’aria. Relativamente alle emissioni di rumore, la Zonizzazione Acustica del Comune di Massa Lombarda, approvata con Delib. C.C. n. 29 del 21/04/2009, individua l’area dell’insediamento in Classe III “Aree extraurbane-zone agricole” (Tavola MAS 2 ZAC). A pochi metri a Nord di distanza dall’impianto sorge un’area zonizzata in Classe V “Aree prevalentemente produttive” ed è prevista nella Classificazione acustica di progetto, un’espansione dell’area Classe II “Aree di progetto prevalentemente residenziali”. Per quanto riguarda la morfologia territoriale, il sito sorge in un’area morfologicamente rilevata nella pianura alluvionale, in ambiente conoide, il cui suolo è costituito da depositi di intercanale. Questi si sono formati in sedimenti fluviali con tessitura che varia da fine a media e sono localmente ghiaiosi. L’uso attuale di questo tipo di suolo è prevalentemente di tipo agricolo, con colture specializzate. Lo stabilimento in particolare fa parte dell’ambiente di piana alluvionale formata da deposito di canale a tessitura sabbioso-limosa. Il territorio in cui è localizzato l’impianto appartiene all’Autorità di Bacino del Reno, in particolare viene bagnato dai fiumi Santerno e Sillaro, che scorrono comunque a diversi chilometri di distanza dall’allevamento. A pochi km dall’impianto scorre lo Scolo Consorziale Sgorba. In generale i capannoni non sorgono in un’area ad elevata probabilità di inondazione. L’allevamento non ricade in una zona a rischio idrogeologico, e nelle vicinanze non sono presenti zone caratterizzate dalla presenza di dissesto. Inoltre, la classe di franosità del Comune di Massa Lombarda è a rischio nullo (0%). Il regime termico della zona è di tipo temperato sub-continentale e le temperature medie annuali variano tra 14°C e 12°C. Le precipitazioni variano da 650 a 800 mm medi annui e sono concentrate nel periodo autunno-primavera. Nel periodo estivo possono verificarsi deficit idrici attenuati dall’elevata umidità relativa dell’aria. Per quanto riguarda il vento, la situazione regionale è caratterizzata in estate da venti provenienti da Nord/Est, ed in autunno e inverno da Nord/Ovest. In primavera il vento è variabile. Descrizione del Ciclo Produttivo Il sito è costituito da due capannoni, uno di superficie pari a 1.848 m2, l’altro di superficie pari a 1.400 m2. Al loro interno si svolge l’allevamento di polli leggeri, tipo brolilers, introdotti in allevamento al 50% maschi e al 50 % femmine, per la produzione di carne da consumo. I capannoni n.1 e n.2 hanno rispettivamente una capacità massima di 33.200 e 25.200 posti pollame, per un totale di 58.400 capi in ingresso per ogni ciclo. Le modalità gestionali dei due capannoni nelle diverse fasi di allevamento sono identiche, per cui successivamente si parlerà del complesso come di un’unica attività. Il tipo di stabulazione è “a terra con uso di lettiera”. Il ciclo produttivo dura circa 50 giorni per cui si possono effettuare 5 cicli all’anno. In alcuni casi il ciclo può essere anticipato o posticipato di un paio di giorni, in relazione ai programmi del macello e alle richieste di mercato. Ne consegue che i consumi delle materie prime, dell’acqua e dell’energia per ciclo nell’arco dell’anno, siano significativamente diversi, in relazione alla durata del ciclo, alle stagioni, all’andamento climatico e pertanto il confronto dei dati assoluti per ciclo non risulta indicativo, mentre risulta più valido il confronto dei dati su base annuale. I pulcini in ingresso vengono posti su lettiera costituita da paglia, su pavimento in cemento. Durante il ciclo si aggiunge nuova paglia in base alle condizioni di umidità della lettiera, pertanto in inverno l’aggiunta è più frequente. Il controllo sistematico delle condizioni di umidità della lettiera e l’aggiunta di paglia garantiscono un tenore di sostanza secca tale ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale da impedire formazione di odori molesti. A fine ciclo, i capi vengono avviati alla macellazione e una volta svuotato il capannone, si provvede alla raccolta della pollina con pala meccanica provvista di raschiatore, e a seguire si effettua uno spazzamento per raccogliere tutti i residui di pollina e polvere. Il vuoto sanitario dura circa 21 giorni. Le operazioni di pulizia e disinfezione non richiedono l’uso di acqua. In particolare la disinfezione avviene con pompe ad alta pressione e bassa portata che nebulizzano la soluzione disinfettante che viene direttamente spruzzata sulle pareti e lasciata asciugare. La fase di stoccaggio avviene all’interno dei capannoni durante il ciclo come lettiera permanente e poi portata in campo per lo spandimento a fine ciclo. Nel caso in cui il ciclo coincida con periodi di divieto allo spandimento la pollina prodotta viene accumulata in campo con tutti i criteri definiti dalla normativa vigente. Nell’allevamento sono comunque presenti due concimaie scoperte poste nella testata nord di ogni capannone, per un volume utile totale pari a 300 m3, utilizzate solo in caso di necessità, a seguito di eventi meteorologici avversi. Le Aziende effettuano l’utilizzo agronomico degli effluenti prodotti dall’allevamento e dispone di terreni sufficienti per lo spandimento dei quantitativi di azoto prodotti. All’occorrenza, cedono gli effluenti ad un soggetto terzo, con il quale è già in essere un contratto di cessione, per l’utilizzazione agronomica. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale C2 - VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONDIZIONI GENERALI PER L’ESERCIZIO Gli impatti ambientali generati dall’attività sopra descritta sono principalmente: a) Scarichi idrici I reflui prodotti corrispondono: - Acque pluviali: i pluviali sono convogliati nella fognatura destinata alle acque chiare e lo scarico avviene nel fosso di scolo; - Acque reflue domestiche: derivano dal servizio igienico presente nella casa rurale funzionalmente connessa all’allevamento, e scarica nella rete fognaria pubblica. - Acque meteoriche di dilavamento: provengono dal dilavamento delle aree scoperte impermeabili. All’interno del complesso di allevamento è presente anche un edificio rurale nel quale è presente un servizio igienico per i dipendenti. L’Azienda ha presentato un progetto relativo all’allaccio in pubblica fognatura (documentazione del 10/02/2010) per lo scarico delle acque reflue domestiche. Il collegamento alla rete fognaria pubblica è stato attivato in data 23/01/2010. L’Azienda è quindi tenuta ad attenersi alle prescrizioni e condizioni dettate dal Gestore del Servizio Idrico Integrato in sede di autorizzazione all’allacciamento, nonché al rispetto del Regolamento Comunale di Fognatura e Depurazione. Le acque dei pluviali sono convogliate nella fognatura delle acque bianche, costituite da scoline poste ai lati dei capannoni e scaricate nel fosso di scolo a cielo aperto sito a nord dello stabilimento (Planimetria 3F del 2006). Le aree pavimentate presenti in allevamento, sono mantenute pulite per evitare eventuale contaminazione delle acque in caso di eventi meteorici. Queste ultime vengono naturalmente deviate lungo i margini delle piazzole infiltrandosi nei terreni adiacenti. Il Piano di gestione delle acque meteoriche è stato valutato positivamente dagli enti competenti. Per quanto riguarda le acque meteoriche di dilavamento, l’impianto dispone di aree cementate scoperte utilizzate per le operazioni di carico/scarico degli animali e per il caricamento su camion della pollina prodotta. La gestione di queste aree è stata descritta dalla ditta, nel rispetto delle prescrizioni dettate dal provvedimento n. 755 del 20/11/07, tramite una relazione tecnica valutata positivamente dagli enti competenti. Le superfici impermeabili presenti nell’allevamento corrispondono alle platee scoperte poste in testata nord di ogni capannone, con superficie pari a 150 m2 ognuna. (Tav. Allegato del 01/03/2013). L’Azienda è dotata di un piano di gestione della acque meteoriche, (Relazione del 25/03/2008) che prevede la pulizia delle aree pavimentate per evitare eventuale contaminazione delle acque in caso di eventi meteorici. b)Approvvigionamento idrico L’acqua necessaria per le attività aziendali è interamente prelevata da acquedotto. La valutazione dei consumi effettivi legati all’allevamento indica un consumo medio annuo di circa 2.532 m3. Il maggior utilizzo della risorsa è riconducibile all’abbeveraggio degli animali. In dettaglio, si consumano circa 2.100 m3/anno per l’abbeveraggio, 420 m3/anno per il raffrescamento e 12 m3/anno per i servizi igienici. c) Emissioni in atmosfera Con riferimento alla documentazione presentata il 10/09/2012, e integrata con documento del 24/01/2014, i punti di emissione corrispondono a: - finestre dei ricoveri per il ricambio dell’aria con apertura a ghigliottina; - 2 cupolini posti sul tetto (uno per capannone); - 4 silos per il contenimento dei mangimi; - 2 platee di stoccaggio (utilizzate esclusivamente in caso di necessità); Gli effluenti gassosi, costituiti principalmente da ammoniaca e metano, provengono dalle fasi di stabulazione e spandimento reflui, e sono originati dal contatto fra le deiezioni animali e l’aria e dalle trasformazioni della sostanza organica. Nell’allevamento in oggetto, i ricoveri fungono anche da superficie di stoccaggio. Si ritiene ininfluente il contributo dello stoccaggio sulle platee scoperte in quanto effettuato solo in caso di necessità. I punti di emissione dei ricoveri corrispondono alle finestrature, con apertura automatica, poste su entrambi i lati dei due capannoni e ad un cupolino estraibile posto nella parte più centrale e alta della copertura. Nel periodo invernale l’allevamento si avvale del ricambio d’aria naturale attraverso le finestre ad apertura a ghigliottina. Nel periodo estivo vengono invece montati 10 agitatori nel capannone n.1 e 8 nel capannone n. 2, con portata pari a 15.000 m3/h ciascuno, per la climatizzazione e ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale l’aerazione dei ricoveri. Gli agitatori sono regolati da termosonde distribuite all’interno dei capannoni per il controllo e il mantenimento delle condizioni termiche di benessere dei capi. Sul lato nord di ogni capannone sono stati inseriti n.2 ventilatori con portata pari a 36.000m3/h al fine di immettere aria all’interno dei capannoni per garantire una ventilazione longitudinale. I ventilatori, nella stagione invernale, sono smontati e conservati in magazzino. Le opere di mitigazione applicate in azienda per la riduzione dell’impatto da ammoniaca e metano sono costituite principalmente da: - ricoveri con ventilazione (anche artificiale), con pavimenti interamente ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco; - stoccaggio di materiali palabili in ricoveri coperti, con pavimento impermeabilizzato e adeguata ventilazione; - accumuli temporanei in campo lontani dai recettori come i corsi d’acqua e dalle abitazioni; - copertura dei cumuli, sia in campo che sulle platee aziendali. Al fine di limitare la formazione di odori, viene regolarmente controllato lo stato di umidità della lettiera ed aggiunta paglia nel caso questa sia troppo umida. Inoltre, la dispersione delle particelle odorigene è limitata dalla piantumazione arborea installata lungo i lati a sud-ovest ed est dei capannoni, oltre che dalla piantumazione che circonda i due capannoni su tutti i lati dell’impianto. Sono presenti due silos (punti E1,E2) di capacità 15 t (capannone n.1) e di 10 t (capannone n.2). Il mangime, costituito da una miscela di cereali di varia pezzatura privi di residui polverulenti, viene caricato tramite coclea dotata di calza che entra all’interno dei silos e accompagna la caduta del mangime al loro interno, evitando dispersioni. Non si generano perdite di materiale. L'Azienda ha avviato le pratiche per l'installazione di ulteriori due silos (domanda di modifica non sostanziale del 24/01/2014), che saranno installati in adiacenza di quelli già esistenti, aventi le seguenti capacità: 10 t (punto E3, a servizio del capannone n.1) e di 12 t (punto E4 a servizio del capannone n.2). Le tecniche di riempimento sono le medesime sopra descritte. I due nuovi silos sono previsti per la necessità di mantenere separati i mangimi con formalismi differenti, mentre resta invariato il quantitativo stoccato all'interno dell'allevamento. Si fa riferimento alla Planimetria aggiornata presentata in data 24/01/2014 per l'individuazione del posizionamento dei silos. Non si producono emissioni dai silos di stoccaggio mangimi in quanto collegati ai fabbricati con apposite coclee completamente chiuse. Le operazioni di carico avvengono circa 2 volte a settimana tramite coclea spirale e modalità atte a garantire il contenimento del materiale. Pertanto, le emissioni provenienti dai silos e dalle operazioni di carico degli stessi sono considerate non significative. Le coperture di entrambi i capannoni sono realizzate con lastre ondulate in cemento amianto, per una superficie pari a 1.890 m2 (Capannone n.1) e 1.400 m2 (Capannone n.2). L’Azienda ha provveduto alla verifica dello stato di conservazione dei tetti nel Novembre 2010 (Riferimento Relazione del 24/04/2012 presentata con domanda di rinnovo AIA) la quale ha riportato una valutazione dello stato “discreto”. Tale valutazione prevede di effettuare una verifica almeno triennale, al fine di valutare la conservazione delle lastre in eternit. Entrambe le Aziende hanno quindi provveduto ad una nuova perizia nel Novembre 2013, riscontrando la medesima valutazione (Riferimento Relazione Novembre 2013 presentata in data 27/03/2014 unitamente alle osservazioni allo Schema AIA). Nell’impianto non sono presenti caldaie e gruppi elettrogeni di emergenza. d)Produzione rifiuti I rifiuti prodotti dall’allevamento consistono prevalentemente in materiali da imballaggio come cartone e plastica, e sono conferiti in appositi contenitori predisposti per la raccolta differenziata. I contenitori in plastica derivanti dall’utilizzo di antibiotici, disinfettanti e detergenti, vengono lavati con cura prima di essere inviati a smaltimento. Le acque di lavaggio dei contenitori, invece, sono aggiunte nelle vasche o cisterne in cui sono utilizzati, per un efficace recupero dei prodotti. In minor quantità, vengono prodotti anche alcuni rifiuti provenienti dalle attività di manutenzione che si svolgono a fine ciclo, costituiti da rifiuti da demolizione, pezzi rotti sostituiti, ecc. Tutti i rifiuti prodotti vengono stoccati in un primo momento in uno spazio dedicato all’interno del magazzino situato all’interno del fabbricato colonico, per poi essere ritirati da ditta autorizzata. Per quanto riguarda le spoglie animali, l’azienda ripone i capi deceduti in un freezer a pozzetto da 300 litri e ne registra l’evento. I capi vengono ritirati da Ditta autorizzata quando la cella frigorifera è piena e comunque almeno una volta alla fine di ogni ciclo. La localizzazione dei depositi è indicata nella planimetria Allegato 3A-3B-3D-3F del 24/01/2014. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale In azienda non è presente la piazzola di disinfezione automezzi in ingresso, in quanto normalmente i mezzi conferenti sia il mangime che i pulcini vengono disinfettati presso i fornitori. In presenza di emergenze sanitarie, o di allarme veterinario, la disinfezione dei mezzi in ingresso, e/o uscita dall’insediamento, che interessa in genere i pneumatici, viene eseguita con pompa a spalla per la nebulizzazione del prodotto disinfettante. L’operazione avviene su strada ghiaiata, con fondo compattato dal transito dei mezzi, senza generare percolamenti sul suolo. e) Inquinamento acustico La valutazione acustica si rende necessaria per l’allevamento in analisi in quanto sono presenti dei ricettori a meno di 500 m. La specie allevata, tuttavia non è ritenuta rumorosa. Le sorgenti responsabili di influenzare i livelli ambientali sono i mezzi per il carico e la movimentazione delle materie prime (animali, lettiera, mangimi) e i box con all’interno i broiler. La situazione acustica dell’impianto è comunque influenzata anche dalla vicinanza con altre sorgenti di rumore, quali la Via Trebeghino e la via Morini, soggette alla viabilità locale. I ricettori individuati sono 5 e circondano i capannoni in varie direzioni. Quelli più vicini sono situati lungo la via Trebeghino, in direzione Sud-Est e Sud-Ovest. La valutazione acustica, ha evidenziato il rispetto dei limiti assoluti diurni (60 dB) e notturni (50 dB). Risulta inoltre non applicabile il limite differenziale, in quanto le prove effettuate mostrano livelli sonori inferiori a 50 dB nelle ore diurne e inferiori a 40 dB nelle ore notturne, per i ricettori posti a nord dell’impianto. f) Energia Nell’impianto è utilizzata sia energia termica sia energia elettrica. L’energia termica è limitato al primo periodo di allevamento, circa 15 giorni, in presenza dei pulcini, per cui variabile a seconda della stagione di ingresso dei capi. Per il riscaldamento vengono utilizzate 70 cappe riscaldanti alimentate a GPL per creare il microclima necessario all’inizio della produzione. Il consumo è più elevato nei mesi invernali, dove le cappe sono in funzione per garantire il riscaldamento adeguato dei locali. I serbatoi di GPL sono di prorpietà dell’Azienda Soldati Francesco, che ha sottoscritto un regolare contratto con l’Azienda Fantinelli Renata per l’utilizzo degli stessi e il consumo di GPL. I due serbatoi, posti fuori terra, hanno capacità pari a 3.000 litri e a 1.750 litri. La loro localizzazione è indicata nella planimetria del 24/01/2014. Il consumo di energia termica è pari a 180.000 kWh all’anno. Il consumo di energia per unità di prodotto risulta pari a 0,27 kWth. L’energia elettrica è utilizzata per il funzionamento dei vari dispositivi a servizio dell’attività (ventilazione, illuminazione, distribuzione mangimi, celle frigo). I maggiori consumi di energia elettrica sono attribuibili alla ventilazione artificiale dei ricoveri. L’energia elettrica è interamente prelevata dalla rete di distribuzione nazionale. Il consumo di energia elettrica è pari a 18.000 kWh all’anno. Il consumo di energia per unità di prodotto risulta pari a 0,028 kWth. Non è presente alcun generatore di emergenza. g) Effluenti zootecnici L’allevamento produce esclusivamente effluenti palabili, in quanto il tipo di stabulazione è a terra con lettiera permanente. Inoltre la pulizia dei ricoveri a fine ciclo si esegue a secco e le operazioni di disinfezione avvengono con la nebulizzazione del prodotto direttamente sulle pareti, senza la produzione di liquami. Per quanto riguarda il controllo del grado di umidità della lettiera, l’Azienda è molto attenta per garantire l’assorbimento della frazione umida delle deiezioni animali. A tal proposito si è dotata di una macchina fresatrice, per rendere la lettiera più soffice e assorbente e una macchina fresatrice, per rigenerare la lettiera e migliorare la capacità assorbente. Questi accorgimenti permettono anche un abbattimento degli odori. A fine ciclo, una volta svuotato il capannone tramite pala meccanica, vengono effettuate le operazioni di spazzamento per la raccolta dei residui di polvere e pollina che vengono poi caricate sul camion per il trasferimento dell’effluente in campo, sui terreni disponibili per lo spandimento. In ogni capannone, in corrispondenza della testata nord, è presente una concimaia scoperta dotata di cordolo perimetrale e piccolo dosso sul lato est, utilizzata esclusivamente in caso di emergenza, nel caso in cui non sia possibile, per motivi meteorologici, effettuare il cumulo in campo. Lo stoccaggio temporaneo delle lettiere nelle concimaie viene coperto completamente con telo impermeabile al fine di non creare infiltrazioni delle acque meteoriche. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale L’Azienda effettua lo spandimento degli effluenti nei terreni disponibili, sufficienti per la distribuzione di tutto l’azoto prodotto. Tuttavia ha in essere un contratto di cessione a terzi dell’effluente prodotto, per lo spandimento agronomico, di cui può avvalersi in caso di necessità. L’Azienda è tenuta al rispetto di quanto disposto dalla normativa di settore per quanto riguarda la gestione degli effluenti zootecnici. L’Azienda Agricola Soldati Francesco ha presentato la Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici in data 11/03/2013, PG provincia 24194 del 11/03/2013. L’Azienda Agricola Fantinelli Renata ha presentato la Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici in data 11/03/2013, PG provincia 24193 del 11/03/2013. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale C3- VALUTAZIONE INTEGRATA DELL’INQUINAMENTO E POSIZIONAMENTO DELL’IMPIANTO RISPETTO ALLE MTD Per quanto riguarda la valutazione integrata dell’inquinamento e posizionamento dell’impianto rispetto alle Migliori tecniche Disponibili (MTD), nella considerazione che a livello sia nazionale che comunitario sono state redatte Linee Guida o documenti BRefs che specificatamente prendono in esame le attività oggetto del presente provvedimento e svolte nell'impianto dell’Azienda Agricola Soldati Francesco e Fantinelli Renata, per la valutazione integrata delle prestazioni ambientali i riferimenti da adottare sono stati tratti da: • “Linee guida recanti criteri per l’individuazione e l’utilizzazione delle Migliori Tecniche Disponibili, in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse”, contenute nell’Allegato I del Decreto 29 Gennaio 2007 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; Le MTD adottate nell’insediamento, individuate prendendo a riferimento i documenti sopra indicati, sono di seguito elencate, raggruppate per tematica e tipo di lavorazione. BAT Note Buone pratiche di allevamento Attuazione di programmi di formazione ed informazione degli addetti sulle corrette pratiche di gestione degli impianti e di Applicata conduzione dell’allevamento Accurata registrazione dei consumi energetici, del mangime, dei Applicata fertilizzanti naturali ecc. Predisposizione di una procedura d’emergenza da applicare in caso L’Azienda si è dotata di un Piano di di emissioni non previste ed incidenti prevenzione degli incidenti e di gestione delle emergenze (Documenti del 10/09/2012) Programma di manutenzione ordinaria e straordinaria Applicata. La manutenzione avviene ad ogni fine ciclo e riguarda la verifica della funzionalità dei dispositivi di distribuzione di acqua e cibo, l’illuminazione, le cappe di riscaldamento e i ventilatori. Pianificazione delle attività nel sito di allevamento nel modo più Sono programmate le attività di pulizia dei appropriato capannoni, la rimozione delle lettiere, e l’acquisto delle materie prime. Interventi di pulizia e ordine sulle strutture di servizio (silos, Pulizia dei piazzali esterni in base al Piano di caricamento, ecc) gestione delle acque meteoriche. Riduzione dei consumi idrici Pulizia degli ambienti e delle attrezzature con acqua ad alta Applicata. Viene effettuata la pulizia a secco pressione o con idropulitrici tramite pala meccanica e spazzatrice. La disinfezione avviene con pompa nebulizzatrice a pressione. Periodicità dei controlli sulla pressione di erogazione degli Applicata abbeveratoi per evitare sprechi eccessivi. Mantenimento in efficienza dei contattori idrici Non Applicata. L’acqua prelevata dall’acquedotto. è interamente Controllo frequente e interventi di riparazione nel caso di perdite Applicata. da raccordi, rubinetti e abbeveratoi. Isolamento delle condotte fuori terra o installazione di sistemi atti a Non applicabile. Non sono presenti condotte ridurre il rischio di congelamento. fuori terra. Copertura delle cisterne di raccolta delle acque Non applicate. Non ci sono cisterne. Impianto di idonee alberature perimetrali con funzione Applicata. ombreggiante Riduzione dei consumi energetici Energia Termica Separazione netta degli spazi riscaldati da quelli mantenuti a Applicata. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale temperatura ambiente Corretta regolazione dei bruciatori e omogenea distribuzione Applicata. L’azienda utilizza cappe per il dell’aria calda nei ricoveri. riscaldamento, alimentate a GPL. Controllo e calibrazione frequente dei sensori termici Applicata Ricircolazione dell’aria calda dal soffitto verso terra Non applicata. Non necessaria. Rafforzamento della coibentazione del pavimento in presenza di falda freatica molto alta Controllo della tenuta delle giunture delle tubazioni e dell’assenza di fessure o altre possibili via di fuga del calore Disposizione verso la parte inferiore delle pareti delle aperture di uscita dell’aria di ventilazione. Impianto di ombreggiante idonee alberature perimetrali con Non applicata. Non necessaria. Non applicata. Non necessaria. Applicata. La ventilazione è garantita da ventilatori posti sul soffitto e in testata ai capannoni e il funzionamento è regolato da termosonde funzione Applicata. Le alberature sono perimetrali all’impianto che attorno ad ogni singolo capannone. Energia Elettrica Ricorso alla ventilazione naturale Ottimizzazione dello schema progettuale dei ricoveri ventilati artificialmente per un migliore controllo termico in stagione Invernale Prevenzione dei fenomeni di resistenza nei sistemi di ventilazione con frequenti ispezioni e pulizia dei condotti e dei ventilatori Interventi sui programmi luce con alternanza periodi illuminati a periodi di riduzione della luminosità Utilizzo di lampade a fluorescenza Applicata. Le finestre dei capannoni sono poste per tutta la lunghezza degli stessi con apertura a ghigliottina. Applicata. Applicata. Non Applicata. Non necessaria. Non Applicata. Buone pratiche nell’uso agronomico degli effluenti Riduzione al minimo delle emissioni dall’effluente al suolo e alle acque attraverso il bilancio dei nutrienti Esame delle caratteristiche dei terreni nel piano di spandimento Astensione dallo spargere gli effluenti su terreni saturi d’acqua, Applicate. Per lo spandimento la Ditta si inondati, gelati o ricoperti di neve. attiene alle disposizioni impartite dalla Spandimento il più possibile vicino al periodo di massima crescita normativa vigente in materia. colturale e asportazione di nutrienti. Astensione dallo spargere quando tira il vento verso le zone residenziali per evitare la diffusione di odori. Rispetto di una distanza di almeno 5 metri dai corsi d’acqua. Tecniche nutrizionali Alimentazione per fasi: adeguamento della dieta e dei suoi contenuti in minerali alle specifiche esigenze dei capi allevati nei vari stadi di sviluppo Riduzione delle emissioni dai ricoveri Applicata Avicoli da carne Ricoveri con ventilazione naturale e con pavimenti interamente ricoperti da lettiera e abbeveratoi antispreco; Ricoveri con ottimizzazione dell’isolamento termico e della ventilazione (anche artificiale) con lettiera integrale e abbeveratoi antispreco Trattamenti aziendali degli effluenti Applicate nei due capannoni. ALLEGATO C Valutazione Integrata Ambientale Utilizzazione di tecniche di trattamento degli effluenti finalizzate Non Applicata. L’Azienda produce solo alla riduzione degli inquinanti. effluente palabile. Riduzione delle emissioni dallo stoccaggio (palabile) Stoccaggio in ricoveri coperti con pavimento impermeabilizzato e adeguata ventilazione Accumuli a piè di campo lontano da recettori come corsi d’acqua e da abitazioni civili Applicata. Stabulazione a lettiera permanente. Applicata. Il cumulo viene coperto da teli impermeabili per evitare percolamenti. La pollina viene asportata dai capannoni a fine ciclo, in quanto la stabulazione è di tipo a lettiera permanente, e trasferita nei terreni a disposizione per l’utilizzazione agronomica Riduzione delle emissioni dallo spandimento Interramento entro le 24 ore dallo spandimento per materiale Applicata. L’Azienda effettua le attività di palabile (letame o pollina). spandimento e interramento nel rispetto delle norme di igiene e sanità comunali vigenti. Le Migliori Tecniche Disponibli applicate dall’azienda risultano sufficienti a garantire un buon livello di protezione dell’ambiente e un efficace risparmio dei consumi delle risorse. Si segnala che negli anni di attività non sono stati rilevati problemi nella gestione dell’impianto. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio ALLEGATO D D - SEZIONE DI ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO E SUE CONDIZIONI DI ESERCIZIO D1- PIANO DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO DELL’IMPIANTO La valutazione integrata delle prestazioni ambientali dell'impianto, relazionata nell’allegato C, mostra una sostanziale conformità rispetto alle Migliori Tecniche Disponibili (MTD) di settore e dall'esame del rapporto della visita ispettiva di ARPA del 09/12/2013 - PG Provincia 95224 del 19/12/2013 - emerge il rispetto dei contenuti del Piano di Adeguamento riportato nel provvedimento di AIA n. 435 del 06/10/2009 (paragrafo D dell'allegato al provvedimento). A seguito della valutazione della documentazione di rinnovo dell'AIA, si ritiene necessario aggiornare il Piano di Adeguamento con le seguenti prescrizioni: - - - entro il 31/08/2014 deve essere effettuata, presso i ricettori presenti nell’intorno dell’allevamento, una verifica acustica sperimentale tesa a dismostrare il mantenimento del rispetto del limite di immissione differenziale e assoluto, a seconda della classe acustica di appartenenza. Tale rilievo acustico deve essere svolto con attivazione contemporanea delle ventole posizionate sul lato Nord dei capannoni e degli agitatori di aria posti all’interno dei capannoni, con le finestre aperte per il ricambio dell’aria e durante il periodo di maggior caldo estivo. Le modalità di rilevamento e misurazione da adottare sono quelle previste dal DPR 16/03/1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”. Dovrà essere data comunicazione ad ARPA almeno 15 giorni prima dell’inizio delle misurazioni. Gli esiti delle misurazioni/elaborazioni effettuate dovranno essere comunicati, fornendo copia conforme della documentazione, alla Provincia di Ravenna, all’ARPA e al Comune di competenza; entro il 30/11/2016 deve essere effettuata una verifica dello stato delle coperture in amianto dei capannoni, ai sensi delle Linee Guida Regionali. La documentazione attestante l'avvenuta verifica va tenuta in azienda a disposizione degli organi di controllo; a seguito dell'ultimazione dell'installazione dei nuovi silos (E3,E4) comunicare la data di fine lavori a questa Provincia, riportando tale informazione anche nella Relazione da inviare in occasione del Report annuale. D2- CONDIZIONI GENERALI E SPECIFICHE PER L’ESERCIZIO DELL’IMPIANTO D2.1 FINALITÀ Quanto riportato nei successivi paragrafi della sezione D, definisce le condizioni e prescrizioni che il gestore deve rispettare nello svolgimento delle attività nel sito produttivo in oggetto; è importante ricordare che ogni variazione o modifica degli impianti, della loro gestione (per quanto definito nel presente atto), delle condizioni di funzionamento riportate nei paragrafi successivi e dello svolgimento di tutte le attività di monitoraggio previste, costituisce modifica da comunicare per mezzo del portale IPPC-AIA, come previsto dalle DGR 1113/2011 e 5249/2012 da valutare ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi. In merito agli opportuni requisiti di controllo, secondo quanto riportato nei paragrafi e sottoparagrafi della sezione D parte integrante della presente AIA, dedicati al monitoraggio, si dovrà provvedere a verifiche periodiche come ivi indicato. Ove previsto e ritenuto necessario, nel seguito si provvede a regolamentare le situazioni diverse dal funzionamento a regime, prevedendo le eventuali misure da adottare. D2.2 CONDIZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE DELL’IMPIANTO Il gestore adotta le MTD di carattere gestionale come definite dalle Linee Guida redatte dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Decreto 29/01/2007 “Decreti concernenti l’emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliorie tecniche disponibili in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse, per le attività elencate nell’allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n.59”. La vigente normativa definisce le attività nell’allegato VIII della parte II del Decreto Lgs 152/06 e s.m.i.. L’impianto deve essere gestito nel rispetto di quanto riportato al paragrafo C3 “Valutazione integrata dell’inquinamento e posizione rispetto alle MTD”, in relazione alle BAT applicabili allo stesso, e secondo tutte le procedure di carattere gestionale previste e adottate dall’azienda. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio Si ritiene opportuno ed indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di ordinaria manutenzione dell’impianto e di registrazioni delle utilities D2.3 COMUNICAZIONI E REQUISITI DI NOTIFICA GENERALI Come previsto dal D.Lgs 152/06 e successive modifiche, art. 29-sexies, comma 6), deve essere redatta annualmente una relazione descrittiva del monitoraggio effettuato ai sensi del Piano di Monitoraggio, contenente la verifica di conformità rispetto ai limiti puntuali ad alle prescrizioni contenute nel presente atto autorizzativo. La relazione dovrà essere inviata entro il 30 aprile dell’anno successivo, alla Provincia di Ravenna, al Servizio Territoriale di ARPA ed all’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Nel caso vengano eseguite analisi, i relativi rapporti di prova devono essere allegati al report annuale di cui sopra, accompagnati da una valutazione commentata degli stessi. In attuazione dei contenuti della Determinazione n. 1063 del 02/02/2011 della Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa della Regione Emilia Romagna, avente per oggetto "Attuazione della normativa IPPC Indicazioni per i gestori degli impianti e le amministrazioni provinciali per l'invio del rapporto annuale dei dati dell'anno 2010 tramite i servizi del portale IPPC-AIA", si comunica che a partire dal mese di aprile 2011, lo strumento obbligatorio per l'invio dei report annuali degli impianti IPPC è il portale IPPC-AIA; il caricamento sul portale dei file elaborati dai gestori deve avvenire con le modalità riportate nell'allegato 1 di detta determinazione e sostituisce la trasmissione cartacea agli enti sopra richiamati. Il portale IPPC-AIA ha recepito il modello di reportistica elaborato per il settore allevamenti approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 2306/09 del 28/12/2009. Pertanto il gestore è tenuto a presentare i dati analitici e tecnici richiesti coerentemente con quanto definito dal modello approvato. I controlli e i parametri da registrare riportati nel Piano di Monitoraggio parte integrante del presente provvedimento, dovranno essere riportati nel report annuale. Nel caso in cui si verifichino delle particolari circostanze quali: emissioni non controllate da punti non esplicitamente richiamati dall’AIA, malfunzionamenti e fuori uso dei sistemi di controllo e monitoraggio e incidenti, oltre a mettere in atto le procedure previste, occorrerà avvertire la Provincia di Ravenna, l’Ausl, l’Arpa territorialmente competente e il Comune di riferimento nel più breve tempo possibile, anche rivolgendosi ai servizi di pubblica emergenza (118), tramite vie brevi con contatto telefonico diretto. D2.4 EMISSIONI IN ATMOSFERA Le principali emissioni gassose connesse all’allevamento in oggetto sono quelle derivanti dalle attività di ricovero e dalla gestione delle deiezioni (fasi di stoccaggio e spandimento). I rilasci sono principalmente composti da ammoniaca e metano di cui circa 8,3 t/anno di ammoniaca prodotta dalle fasi di stabulazione e spandimento e, dalla sola fase di stoccaggio (concimaia scoperta usata saltuariamente) si stima un’emissione di 1,7 t/anno di metano. I dati sono stati ottenuti utilizzando il software IPPCNet creato dal CRPA, e fanno riferimento alla Scheda Tecnica E, Tab.E, presentata il 24/01/2014. Attualmente nell'allevamentro sono presenti due silos (punti E1,E2) a servizio dei due capannoni, per il contenimento dei mangimi. L'Azienda prevede di installare ulteriori due silos (punti E3, E4) in adiacenza di quelli già esistenti, per la necessità di mantenere separati i mangimi con formalismi differenti. Resta invariato il quantitativo stoccato all'interno dell'allevamento. Si fa riferimento alla Palnimetria aggiornata presentata in data 24/01/2014 per l'individuazione del posizionamento dei silos. Le piantumazioni perimetrali all’impianto sono in parte costituite dai frutteti (lato est e lato ovest dell’impianto) e in parte costituite da essenze arboree (testata nord, testata sud e tra i due capannoni piantumate allo scopo di schermare l’impianto, limitare la dispersione di molecole odorigene e ombreggiare i ricoveri. Le coperture dei capannoni, contenenti fibre in cemento-amianto, sono state valutate a novembre 2010, e l’esito della verifica a riportato un giudizio “discreto” per entrambe. Prescrizioni • Adottare una specifica procedura operativa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ed in D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio • • • generale per qualsiasi operazione di accesso, al fine di evitare il disturbo alle lastre. Effettuare la valutazione dello stato di conservazione delle coperture in eternit, almeno ogni tre anni. Dovrà essere inviata alla Provincia di Ravenna copia della relazione di verifica nel caso in cui si rilevi un peggioramento dello stato di una o entrambe le coperture. Prevedere controlli semestrali delle piantumazioni esistenti, al fine di mantenere in buono stato la barriera arborea posta intorno all’impianto, ed eventualmente sostituire/ripristinare le piante in caso di deperimento; Nel caso in cui avvengano variazioni allo stato attuale della barriera (riferimento Planimetria del 24/01/2014), quale per esempio riduzione o eliminazione delle aree a frutteto presenti, l’azienda deve intervenire realizzando idonea cortina verde sui lati lunghi del perimetro dell’impianto. Tale intervento dovrà essere comunicato preventivamente alla Provincia, all’Azienda USL di Ravenna e al Servizio Territoriale ARPA. D2.5 EMISSIONI IN ACQUA All’interno del sito IPPC è presente un servizio igienico con doccia situato nell’edificio rurale. Lo scarico delle acque reflue domestiche avviene in pubblica fognatura, alla quale l’azienda si è allacciata il 23/01/2010. L’Azienda è dotata di un piano di gestione della acque meteoriche, (Relazione del 25/03/2008) che prevede la pulizia delle aree pavimentate per evitare eventuale contaminazione delle acque in caso di eventi meteorici. L’Azienda ha predisposto un Piano di Gestione delle aree impermeabili, in conformità alle disposizioni previste dalla DGR 286/05. Le acque dei pluviali sono convogliate nella fognatura delle acque bianche, costituite da scoline poste ai lati dei capannoni e scaricate nel fosso di scolo a cielo aperto sito a nord dello stabilimento (Planimetria 3F del 2006). Prescrizioni • L’Azienda dovrà attenersi alle prescrizioni e condizioni dettate dal Gestore del Servizio Idrico Integrato in sede di autorizzazione all’allacciamento, nonché al rispetto del Regolamento Comunale di Fognatura e Depurazione. D2.5.1 APPROVVIGIONAMENTO IDRICO L’acqua utilizzata per le attività è interamente prelevata da acquedotto e utilizzate nelle seguenti fasi: • abbeveraggio degli animali, 2.100 m3/anno • raffrescamento, 420 m3/anno. • il servizio igienico, 12 m3/anno Prescrizioni • Devono essere mantenuti attivi i misuratori delle acque prelevate e le registrazioni vanno effettuate in conformità a quanto previsto nel Piano di Monitoraggio e Controllo. D2.6 - EMISSIONI NEL SUOLO L’Azienda alleva capi leggeri del tipo broilers (50% maschi e 50 % femmine), effettuando 5 cicli all’anno della durata di circa 50 giorni l’uno, anziché 4,5 cicli come indicato dalla normativa regionale. Quanto sopra a causa delle richieste di mercato che prevedono il commercio di capi più leggeri invece che capi pesanti. L’Azienda ha provveduto a richiedere una valutazione tecnica specifica al CRPA per quanto riguarda l’effettiva produzione di effluenti e di azoto in relazione al peso vivo dei capi allevati (riferimento a documentazione del 27/04/2009). Si specifica che i quantitativi di effluente prodotto indicano una situazione cautelativa e si riferiscono ad una produzione di 5 cicli annuali per una consistenza massima pari a 58.400 capi a ciclo. La Scheda Tecnica D, in merito ai parametri di calcolo di produzione degli effluenti, sono state redatte con riferimento alla Determinazione della Regione Emilia Romagna n. 1192 del 04/02/2014. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio Per quanto sopra, dall’analisi della documentazione agli atti e dalla descrizione del ciclo produttivo, con particolare riferimento alla Scheda Tecnica D, presentata in data 27/03/2014, si evince che: 1. la consistenza massima di allevamento è di 52,56 t di peso vivo di pollame (corrispondenti a 58.400 polli da carne), di cui 29,88 t di peso vivo di pollame (corrispondenti a 33.200 polli da carne) per l’impianto dell’azienda agricola Soldati Francesco e 22,68 t di peso vivo di pollame (corrispondenti a 25.200 polli da carne) per l’impianto dell’azienda agricola Fantinelli Renata. 2. La consistenza effettiva è pari alla consistenza massima. 3. il quantitativo totale annuo di azoto prodotto dal complesso IPPC è pari a 14.600 kg corrispondenti a 554,8 m3 di pollina per un carico di 52,56 t di peso vivo di pollame allevato all’anno. 4. per lo stoccaggio dei materiali palabili le aziende utilizzano le superfici dei ricoveri. Inoltre l’Azienda Soldati Francesco dispone di una platea di volume utile complessivo di 150 m3 e l’Azienda Fantinelli Renata di una platea di volume utile complessivo di 150 m3, entrambe site presso l’allevamento. 5. l’Azienda effettua l’utilizzo agronomico degli effluenti prodotti dall’allevamento, e ha stipulato un contratto di cessione degli stessi in quanto si riserva di cedere a scopo agronomico parte o tutto l’effluente a seconda delle necessità aziendali; 6. per l’utilizzo agronomico degli effluenti prodotti l’Azienda dispone di terreni utili sufficienti per la distribuzione di tutto il carico di azoto. L’Azienda Agricola Soldati Francesco e Fantinelli Renata può effettuare lo spandimento o la cessione degli effluenti palabili zootecnici provenienti dall’allevamento di Massa Lombarda, via Trebeghino 26 in conformità alla Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti, alle condizioni e prescrizioni definite dalla normativa vigente in merito. D2.7 - EMISSIONI SONORE La valutazione acustica, ha evidenziato il rispetto dei limiti assoluti diurni (60 dB) e notturni (50 dB). Risulta inoltre non applicabile il limite differenziale, in quanto le prove effettuate mostrano livelli sonori inferiori a 50 dB nelle ore diurne e inferiori a 40 dB nelle ore notturne, per i ricettori posti a nord dell’impianto. L’allevamento non alleva specie considerata rumorosa. L’abitazione sita nei confini dell’impianto non è ritenuta come corpo ricettore, in quanto di proprietà e a servizio dell’Azienda. Prescrizioni • Eseguire interventi di manutenzione periodica e programmata, a cadenza annuale, rivolti alle sorgenti sonore affinché siano mantenuti inalterati i livelli di pressione sonora; • Intervenire tempestivamente in caso di avaria funzionale avvertibile dai sopralluoghi visivi e uditivi sugli impianti con emissioni sonore esterne; • Successivamente alla verifica acustica prevista dal piano di adeguamento per agosto 2014, eseguire una verifica strumentale, con frequenza quinquennale, al fine di verificare il mantenimento delle corrette condizioni di esercizio; in tale occasione deve essere comunicata ad ARPA, almeno 15 giorni prima, la data in cui verranno eseguite le rilevazioni; I rilievi effettuati dovranno essere confrontati con i limiti di classe acustica della classificazione acustica del Comune di massa Lombarda e con le prescrizioni riportate nel presente atto; • Nel caso in cui l’abitazione sia data in locazione o venduta, dovrà essere predisposta una nuova perizia acustica in quanto sarà considerata come potenziale ricettore dell’impatto ambientale dell’azienda. La relazione dovrà essere inviata alla Provincia e al Servizio Territoriale ARPA; • Nel caso in cui si intendano apportare modifiche o potenziamenti che comportino l’introduzione di sorgenti sonore, dovrà essere prodotta documentazione previsionale di impatto acustico secondo i criteri della DGR 673/2004 e s.m.i. D2.8 - GESTIONE RIFIUTI I rifiuti prodotti dall’Azienda sono stoccati all’interno della casa colonica, nel locale di servizio e conferiti a ditta autorizzata per il corretto smaltimento. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio All’interno dell’impianto non è presente un’area dedicata alla disinfezione degli automezzi in ingresso, in quanto le operazioni di disinfezione sono limitate a situazioni di emergenza sanitaria o veterinaria. Prescrizioni • Qualora si riveli necessario incrementare le operazioni di disinfezione si dovrà dotare l’area di disinfezione di un sistema di raccolta e smaltimento delle acque reflue, presentando preventivamente un progetto alla Provincia di Ravenna e alla Sezione territoriale ARPA-Unità IPPC-VIA; • Lo stoccaggio dei rifiuti dovrà essere gestito in modo da non generare in nessun modo contaminazioni del suolo o delle acque in conformità a quanto previsto nelle procedure gestionali previste dalla MTD; • La loro classificazione e la loro gestione dovrà avvenire secondo i criteri del D.Lgs 152/06. D2.9 - ENERGIA L’azienda si avvale dell’utilizzo di energia termica ed energia elettrica. Il consumo di energia termica è pari a 180.000 kWh all’anno. Il consumo di energia per unità di prodotto risulta pari a 0,27 kWth Il consumo di energia elettrica è pari a 18.000 kWh all’anno. Il consumo di energia per unità di prodotto risulta pari a 0,028 kWth. D2.10 – PREPARAZIONE ALL’EMERGENZA L’Azienda ha analizzato le criticità e le situazioni anomale che possono generare emissioni più consistenti rispetto alla situazione a regime, individuando delle azioni preventive per ridurre la possibilità che si verifichino e l’azione da mettere in atto al loro verificarsi. 1. 2. 3. 4. Anomala umidità della pollina dovuta alle momentanee condizioni meteo climatiche; Malessere degli animali con produzione di deiezioni particolarmente liquide; Rottura del sistema di distribuzione dell’acqua con perdite diffuse; Dispersione accidentale di mangime e quindi di polveri durante le operazioni di caricamento. Per le situazioni sopra elencate, sono state individuate azioni preventive e/o azioni correttive elaborate dal gestore, e relazionate nel documento presentato in data 10/09/2012. L’Azienda dispone di un registro per l’eventuale registrazione delle emergenze verificatesi in impianto (schema allegato con documentazione di domanda AIA del 2006). Prescrizioni • L’azienda deve annotare su apposito registro eventuali situazioni di emergenza e relativa misura di contenimento adottata. D2.11 – GESTIONE DEL FINE VITA DELL’IMPIANTO Per “ripristino” si intende il riportare l’allevamento dallo stato attuale a quello iniziale in assenza della costruzione dei fabbricati. Nella fattispecie, “ripristinare” le condizioni iniziali, significa riportare il terreno su cui insistono i fabbricati ad essere di nuovo coltivabili. In caso di dismissione del sito, per quanto riguarda le coperture in eternit verrà presentato all’AUSL un piano di smaltimento da parte di ditta specializzata e dopo approvazione si provvederà alle operazioni di recupero e smaltimento. Per le strutture in cemento e laterizi si provvederà al trasporto delle macerie presso un impianto di trattamento per la bonifica. Per le attrezzature, se riutilizzabili, si provvederà alla revisione e riutilizzo presso altri impianti simili, mentre per le parti obsolete si provvederà al loro smaltimento tramite ditte autorizzate. Il piano di dismissione è stato redatto e presentato unitamente alla relazione di domanda AIA nel 2006. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio D3 – PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELL’IMPIANTO Le linee guida “Sistemi di monitoraggio” definiscono il Piano di controllo come “l’insieme di azioni svolte dal gestore e dall’Autorità di controllo che consentono di effettuare, nelle diverse fasi della vita di un impianto o di uno stabilimento, un efficace monitoraggio degli aspetti ambientali dell’attività costituiti dalle emissioni nell’ambiente e dagli impatti sui corpi recettori, assicurando la base conoscitiva che consente in primo luogo la verifica della sua conformità ai requisiti previsti nell’autorizzazione”. D3.1 – CRITERI GENERALI DI MONITORAGGIO Il monitoraggio mira principalmente a: • verificare il rispetto dei valori di emissione previsti dalla normativa ambientale vigente; • raccogliere i dati per la conoscenza del consumo di risorse e degli impatti ambientali dell’azienda inserita nel contesto territoriale in cui opera; La documentazione presentata costituente il Piano di Monitoraggio è vincolante al fine della presentazione dei dati relativi alle attività di seguito indicate per le singole matrici monitorate. Qualsiasi variazione in relazione alle metodiche analitiche, strumentazione, modalità di rilevazione, ecc. costituisce modifica del Piano di Monitoraggio da comunicare preventivamente e valutare ai sensi dell'art. 29-nonies del D.Lgs 152/06 e smi. Tutte le verifiche analitiche e gestionali svolte in difformità a quanto previsto dalla presente AIA verranno considerate non accettabili e dovranno essere ripresentate nel rispetto di quanto sopra indicato. L’impianto dovrà essere esercito secondo le procedure di carattere gestionale descritte, opportunamente modificate, ove necessario, secondo quanto stabilito nel presente provvedimento. Si ritiene opportuno ed indispensabile evidenziare la necessità di adeguati interventi di manutenzione degli impianti comprese le strutture responsabili di emissioni sonore, di formazione del personale e di registrazioni delle utilities. L'azienda deve assicurarsi di entrare in possesso degli esiti analitici degli autocontrolli in tempi ragionevoli, compatibili con i tempi tecnici necessari all'effettuazione delle analisi stesse. L'azienda inoltre è tenuta alla immediata segnalazione di valori fuori limite, informando Provincia ed ARPA in caso di eventuale ripetizione della prestazione analitica a conferma dato. I rapporti di prova riportanti la data, l’orario, il punto di campionamento, il risultato delle misure di autocontrollo (con relative soglie) e le caratteristiche di funzionamento dell’impianto nel corso dei prelievi, dovranno essere firmati dal responsabile dell’impianto e andranno conservati e mantenuti a disposizione degli organi di controllo competenti. ARPA può effettuare il controllo programmato in contemporanea agli autocontrolli del Gestore. A tal fine lo stesso dovrà comunicare mezzo fax ad ARPA, con almeno 15 giorni di anticipo, la data prevista per le rilevazioni strumentali del rumore. In merito alla presentazione annuale dei dati del monitoraggio, si fa presente che la relazione (report annuale previsto al paragrafo D2.3) deve riportare una valutazione puntuale dei monitoraggi effettuati evidenziando le anomalie riscontrate, le eventuali azioni correttive e le indagini svolte sulle cause; i rapporti analitici relativi alle acque sotterranee andranno allegati; l’andamento degli indicatori di efficienza andrà valutato e commentato; le tabelle riassuntive dei monitoraggi svolti dovranno essere complete delle unità di misura dei parametri analizzati. Sono di seguito specificate le condizioni generali per l’esecuzione dei monitoraggi e controlli specificati per ogni sezione dell’impianto. Vengono altresì specificate le condizioni di registrazione di tutti i dati di monitoraggio e gestione dell’impianto. Prescrizioni generali • Il gestore deve attuare il Piano di Monitoraggio e Controllo rispettando, per i diversi parametri da controllare, frequenza, tipologia e modalità dei rilievi. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio • • Il gestore è tenuto a mantenere in efficienza i sistemi di misura relativi al presente Piano di Monitoraggio e Controllo, provvedendo periodicamente alla loro manutenzione e alla loro riparazione nel più breve tempo possibile. I report annuali devono riportare i dati in modo articolato, corredati da un commento sull’andamento dei dati rilevati nell’anno anche in rapporto agli anni precedenti. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO DELLA SOCIETÀ AGRICOLA SOLDATI FRANCESCO E FANTINELLI RENATA Sistemi di gestione ambiantale in normali condizioni di esercizio e in condizioni eccezionali prevedibili. Sono di seguito specificate le condizioni generali per l’esecuzione dei monitoraggi e controlli specificati per ogni sezione dell’impianto. Vengono altresì specificate le condizioni di registrazione di tutti i dati di monitoraggio e gestione dell’impianto. Azione Di Verifica 1.1 Stabulazione Verifica dei decessi Controllo salute dei capi Controllo dell’efficienza delle tecniche di stabulazione Controllo umidità della lettiera Sistema di distribuzione del mangime e/o dell’acqua 1.2 Sistema Idrico Consumo idrico da acquedotto Controllo impianto idrico 1.3 Materie Prime Controllo entrate dei capi di allevamento Controllo delle uscite dei capi di allevamento Controllo dei mangimi in ingresso Controllo dei farmaci acquistati Controllo quantità altre materie prime usate 1.4 Sistema Energetico Consumo energia elettrica dalla rete Consumo GPL 1.5 Matrice rumore Sorgenti sonore Sorgenti sonore 1.6 Stoccaggio e Trasporto Verifica della copertura degli stoccaggi nelle platee Copertura e tenuta dei mezzi di trasporto animali e/o deiezioni 1.7 Mantenimento e pulizia Pulizia delle superfici esterne (silos, etc) Metodo Frequenza Unità di misura Controllo visivo/ Registro veterinario Controllo visivo e del consumo alimentare. Quotidiana n. capi Controllo visivo generale Quotidiana Controllo visivo Controllo visivo della tenuta delle reti di distribuzione. Quotidiana Lettura contatore e registrazione trimestrale Controllo visivo tubature per verificare l’assenza di perdite Quotidiana Quotidiana Trimestrale Settimanale mc mc n. capi (t) peso vivo n. capi (t) peso vivo Registrazione capi in ingresso Ad ogni ingresso Registrazione capi in uscita Ad ogni fine ciclo Registro veterinario Ad ogni ingresso Registro veterinario Ad ogni consegna farmaci Registro acquisti Ad ogni ingresso peso (q) Lettura contatore e registrazione Trimestrale kWh Registrazione Ad ogni acquisto Litri Manutenzione periodica e programmata al fine di mantenere inalterati i livelli di pressione sonora. Registrazione degli interventi. Verifica strumentale per il controllo dei limiti di immissione sonora e del mantenimento delle corrette condizioni di esercizio. Registrazione degli interventi. Controllo visivo/controllo assenza percolamenti nel caso di uso platee Controllo visivo al momento dell’utilizzo Controllo visivo di assenza tracce materiale Annuale Ogni 5 anni A seguito di eventi piovosi Ad ogni viaggio Quotidiana peso (q) D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio Pulizia dei piazzali esterni e piazzole di carico/scarico Trattamento derattizzazione Trattamenti moschicidi con applicazione insetticidi Controllo funzionalità finestre ed estrattori Controllo delle piantumazioni arboree Condizioni strutturali dei locali Pulizie cuffie e/o reti antipolvere Copertura in Eternit (Stato di conservazione C1-C2: “discreto”) 1.7 Rifiuti Controllo efficienza frigorifera Controllo stato delle aree di stoccaggio rifiuti Smaltimento rifiuti 1.8 Gestione Effluenti Funzionamento dei macchinari utilizzati per la distribuzione sul suolo ad uso agricolo delle deiezioni Quantità totale di pollina e relativo azoto prodotta Quantità pollina e relativo azoto distribuita sui terreni Quantità di pollina e relativo azoto ceduta per utilizzo agronomico sui terreni Controllo visivo assenza di tracce materiale disperso Controllo posizioni e presenza bocconi e registrazione interventi Controllo trappole e applicazione insetticidi se necessario. Registrazione interventi Controllo funzionalità Controllo visivo dello stato delle essenze piantumate con eventuale ripristino/sostituzione Controllo visivo Manutenzione ordinaria Verifica secondo modalità riconosciute dalla’Autorità Sanitaria. Registrazione e conservazione degli esiti Verifica visiva effettuata da operatore interno Quotidiana e ad ogni fase di carico/scarico Ad ogni intervento Secondo necessità Settimanale Semestrale Annuale Trimestrale e secondo necessità Triennale, in base agli esiti della verifica visiva. Semestrale Manutenzione ordinaria annuale Manutenzione ordinaria Ogni 4 mesi Controllo dei volumi in deposito Identificazione rifiuti prodotti con codice CER Al conferimento a Ditta specializzata Controllo del buon funzionamento al momento dell’utilizzo Annuale Quantità annuale di pollina e relativo contenuto di azoto prodotto Annuale Quantità totale distribuita Annuale mc pollina kg azoto Quantità totale ceduta Annuale mc pollina kg azoto kg I controlli quotidiani dovranno essere registrati su apposito registro qualora si verifichino anomalie. I controlli che prevedono frequenze superiori devono essere registrati al momento del rilievo, ove prevista la registrazione. Per le attività di autocontrollo che non hanno obbligo della registrazione, il gestore s’impegna a comunicare all’amministrazione competente gli eventuali malfunzionamenti o le anomalie riscontrate durante l’anno e descrivere gli interventi adottati per ripristinare le condizioni ottimali. Tali comunicazioni devono essere inviate unitamente al Report annuale. D3.2 – AUTOCONTROLLI, CONTROLLI PROGRAMMATI E LORO COSTO La regolamentazione degli autocontrolli per le diverse matrici ambientali inserite nel Piano di Monitoraggio che l'azienda deve attuare, con le frequenze, le metodiche, ecc... è riportata nei paragrafi precedenti. Per quanto riguarda, invece, i controlli programmati, effettuati dall'organo di vigilanza (ARPA), si ritiene adeguata una periodicità di controllo triennale con visita ispettiva per la verifica delle varie matrici ambientali, dell’attuazione del Piano di Miglioramento e Adeguamento ed il controllo delle attività di monitoraggio generali previste e del loro corretto svolgimento. D – Sezione di adeguamento dell’impianto e sue condizioni di esercizio La periodicità del controllo ARPA riportata è da ritenersi indicativa e comunque da valutarsi anche in base alle risultanze contenute nei report periodici che la Ditta è tenuta ad elaborare e presentare, come da indicazioni riportate in allegato D. Le spese occorrenti per le attività di controllo programmato da parte dell’Organo di Vigilanza (ARPA) previste nel Piano di Controllo dell’impianto, oltre alla verifica del Piano di Adeguamento, sono a carico del gestore e saranno determinate, nel rispetto dei contenuti del Piano stesso, in base alla normativa vigente Decreto Ministeriale 24 aprile 2008 “Modalità, anche contabili, e tariffe da applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59, recante attuazione integrale della direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento”, come modificato ed adeguato dalla Delibera di Giunta Regionale n. 1913 del 17/11/2008 e sue successive modifiche (Delibere di Giunta Regionale n. 155/2009 e n. 812/2009). Il versamento dovrà essere effettuato a favore di ARPA ER secondo le modalità opportunamente comunicate dalla Provincia di Ravenna. Documentazione da tenere in azienda o presso gli uffici amministrativi, da rendere disponibile agli organi di controllo in fase di visita ispettiva. • Planimetria generale dell’impianto, Allegato 3A-3B-3D-3F del 24/01/2014; • Planimetria della rete fognaria, Allegato 3A-3B-3D-3F del 24/01/2014 e Planimetria 3F del 2006; • Piano di gestione delle acque meteoriche, documentazione del 25/03/2008; • Piano di utilizzazione agronomica relativo l’annata agraria in corso, se previste azioni di spandimento; • Comunicazione di utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici ed eventuali modifiche; • Copia delle CTR dei terreni disponibili allo spandimento; • Copia dei contratti aggiornati di cessione a terzi degli effluenti prodotti; • Registro degli spandimenti debitamente compilato e aggiornato, se previsto in base alle attività dell’azienda; • Registri relativi al controllo dei consumi di acqua, energia, materie prime, ecc; • Registro degli interventi di manutenzione ordinaria e programmata; • Registro di annotazione delle anomalie riscontrate e relativo intervento di ripristino; • Registro relativo gli esiti degli interventi di manutenzione delle sorgenti sonore; • Documentazione attestante l’avvenuta verifica dello stato delle coperture in eternit; • Copia della procedura operativa per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, e operazioni di accesso, al fine di evitare il disturbo alle lastre in eternit. E – INDICAZIONI GESTIONALI E – INDICAZIONI GESTIONALI Di seguito vengono riportate le indicazioni di carattere gestionale e di comunicazione dati che non si ritengono avere effetti significativi sulle emissioni nell’ambiente, e tali da non essere considerate necessarie per conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso, per cui non risulta necessaria l’imposizione della prescrizione. Tuttavia si consiglia all’azienda di adottare tali procedure e fornire i dati richiesti per favorire la migliore gestione e la migliore attuazione delle condizioni espresse nella presente autorizzazione. Emissioni in atmosfera Nella relazione annuale Report, da presentare entro il 30 Aprile di ogni anno: • Descrivere il numero di cicli effettuati in impianto per ogni capannone, eventualmente segnalando l’inizio e la fine del ciclo nel caso in cui siano avvenuti l’anno precedente quello di riferimento. • Indicare l’effettuazione di eventuali azioni di ripristino o sostituzioni della barriera arborea, quali interventi di manutenzione. • Indicare l’avvenuta verifica dello stato di conservazione dei tetti in eternit, riportando la data in cui è stata effettuata la verifica e gli esiti della stessa. Emissioni nel suolo • Indicare nella relazione annuale Report, da presentare entro il 30 Aprile di ogni anno, l’eventuale rinnovo dei contratti di cessione a terzi, indicando l’Azienda detentrice e il periodo di validità del contratto rinnovato. Copia del contratto deve essere allegato alla Comunicazione di utilizzazione agronomica a disposizione degli organi di vigilanza; Report annuale • La relazione tecnica allegata al Report è da intendersi quale relazione descrittiva delle attività aziendali annuali, già autorizzate dall’Autorità Competente, al fine di informare di eventuali manutenzioni straordinarie, interventi di emergenza, valutazioni gestionali e ambientali interne oltre che indicare l’avvenuta realizzazione delle opere previste in autorizzazione.
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