Trascrizione Videochat ANIMA del 21 ottobre 2014

Trascrizione Videochat
Trascrizione
Videochat ANIMA
del 21 ottobre 2014
Lo strumento che ANIMA utilizza per comunicare con la massima
chiarezza e trasparenza ai propri clienti e partner commerciali
Partecipano: Armando Carcaterra (Direttore
Investimenti), Luca Felli (Responsabile Investimenti
obbligazionari e valute) e Luigi Dompè (Portfolio
manager azionario). Modera: Chiara Conti (Media
Relations).
L'obiettivo
principale
di
questa Videochat è spiegarvi cosa è
successo
sui
mercati
finanziari e come affrontare le fasi di volatilità.
Quali sono allora le concause che hanno
contribuito a riportare volatilità sui
mercati finanziari?
Armando Carcaterra. Questa fase di correzione sui
mercati azionari è in piedi già da un po’ di tempo. Negli
ultimissimi giorni, poi, c’è stato un aumento della volatilità, che ha coinciso con una discesa incontrollata dei
mercati. Quali le cause? C’è un punto molto importante: i maggiori dubbi
sulla tenuta della crescita economica a
(
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livello globale, alimentati da un andamento non favorevole della congiuntura dell’area euro, dove le speranza di un
aggancio alla ripresa si sono vanificate. Se a questo aggiungiamo una serie di timori legati alla situazione greca,
appare evidente come la volatilità abbia trovato ulteriore
terreno fertile su cui muoversi. Inoltre, anche in altre aree
come il Giappone la crescita non brilla e la situazione su
alcuni mercati emergenti non è delle migliori.
Ecco allora che gli investitori hanno perso un po’ di fiducia, sulla base degli ultimi dati non convincenti sull’economia americana di settimana scorsa, che hanno messa
in dubbio la sua solidità e questa è stata un po’ la goccia
che ha fatto traboccare il vaso. Un dubbio forte che torna
a palesarsi sull’andamento della crescita globale, unitamente al fatto che stiamo vivendo una fase in cui la Fed
sta uscendo da misure di supporto espansive.
Nelle ultime settimane, poi, ci sono state anche tensioni
legate al pericolo ebola. Insomma, una serie di notizie
che si sono accavallate hanno aggiunto vigore sui dubbi
della crescita economica. E il risultato è stato un aumento della volatilità sia sui mercati azionari sia sui mercati
obbligazionari.
Dopo un quadro generale, passiamo
alle Borse europee: cosa è successo da
qualche settimana?
Luigi Dompè. Quella che poteva essere una fase di consolidamento è diventata una correzione disordinata, in
particolare nelle giornate di mercoledì e giovedì della
scorsa settimana, con la volatilità che ha raggiunto livelli
che non si vedevano da due anni. Questo è dovuto, come
diceva Armando, a una serie di concause. Aggiungerei
che, come spesso accade, le vendite si sono autoalimentate, soprattutto in concomitanza con le scadenze tecniche di venerdì scorso. Guardando la dinamica settoriale di questo movimento, il mercato ha venduto di tutto.
Sono stati colpiti anche i settori che meglio avevano fatto
fino ad allora.
Nelle fase di correzione, quando cadono gli ultimi
capisaldi, solitamente ci avviciniamo alla fine. Alcuni
settori più ciclici, tipo gli industriali, nella fase finale della
correzione hanno avuto una tendenza a sovraperformare. Questo può essere uno spiraglio positivo. La volatilità, comunque, non rientrerà sui livelli di 10 giorni
fa rapidamente. Avremo ancora una fase di leggera
turbolenza. Ma gli ultimi due mesi dell’anno saranno
caratterizzati da una volatilità più contenuta.
Grafico 1 Andamento dei mercati azionari
120
DJ EuroStoxx 600
110
100
90
dic-13
mar-14
giu-14
set-14
Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg.
Quali sono invece gli eventi che hanno inciso sull’andamento dei mercati
obbligazionari?
Luca Felli. In verità non sono molto preoccupato su
quello che sta succedendo. È frequente dover rivedere
le stime di crescita. Ci trovavamo in un momento in cui
la crescita Usa era forte. Poi sono arrivati due trimestri in
Europa dove la crescita è mancata. Il pericolo di contagio
dall’Europa all’America e le banche centrali che hanno
cominciato a modificare view si sono sommate in un
unico momento, portando a un aumento della volatilità.
Ma sono anche fatti a cui i mercati obbligazionari sono
abituati. Sono più scettico sul modo in cui il mercato sta
correggendo. Non so se finirà oggi o domani, ma siamo
in una situazione in cui i mercati obbligazionari si trovano
con pochissima liquidità.
Poi c’è un rumore di fondo: i mercati stanno penalizzando una politica europea in ritardo rispetto a quello
che i mercati stessi ci chiedono. Eravamo in attesa di
una manovra di espansione fiscale che non c’è stata e i
mercati tendono ad accanirsi contro le notizie che fanno
ricordare gli eco del 2011.
Detto questo, penso che la correzione abbia inciso sulla
capacità dei gestori di prendersi dei rischi, per cui difficilmente i portafogli torneranno a essere esposti al mercato high yield.
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Qual è la visione sull’azionario Italia,
invece? E nel medio periodo, la situazione è ancora favorevole ai mercati dell’
area euro?
Luigi Dompè. Le considerazioni espresse anche in precedenti occasioni rimangono valide. Gli ultimi dati in termini di crescita economica hanno deluso le aspettative.
Ma crediamo che sia necessario attendere ancora u
po’, e con fiducia, soprattutto considerando che la banca centrale europea ha dimostrato di essere presente e
di cercare di fare ogni sforzo per rilanciare la dinamica
del credito e fronteggiare i rischi deflazionistici. Draghi
ha detto, però, che la politica monetaria può fare tanto
ma non tutto. Sono necessarie anche riforme strutturali
e una politica fiscale che vada nella direzione di sostenere la crescita. Le manovre annunciate da Italia e Francia
vanno nell’ottica keynesiana di sostegno alla domanda
e di riduzione del costo del lavoro. Il mix di questi due
fattori, politica monetaria accomodante e politica fiscale
espansiva, può avere nei prossimi mesi un impatto importante sulle dinamiche economiche, dando sostegno
ai mercati finaziari.
Restiamo sull’Italia. Abbiamo visto come
il differenziale di rendimento Bund-Btp
si sia mosso molto, superando, dopo diversi mesi, temporaneamente, anche la
soglia dei 200 punti base. I prezzi però
sono ancora molto vicini ai massimi.
La volatilità che ha colpito altri mercati
può generare problemi ai titoli di stato
italiani?
Luca Felli. Il titolo di stato italiano è un po’ un argomento
a parte, visto che ci sono sul mercato diversi portafogli
che sono sotto revisione della Bce. Io vorrei, in questa
sede, rinnovare un’idea: sgomberare il campo da ipotesi di scenari simili al 2011. Tre anni fa eravamo in una
situazione in cui l’Italia aveva bisogno di finanziamenti
dall’estero per andare avanti. Oggi non è più così. I nostri
parametri di bilancio non sono su livelli interessanti, ma
sono sotto controllo. La volatilità sta crescendo non tanto
perché aumenta il rischio Italia, ma perché sui mercati
finanziari abbiamo respirato un periodo di troppe certezze.
Oltre a considerare il fatto che nel 2015 la Fed inizierà ad
alzare i tassi. Non è che l’Italia non sia a rischio volatilità.
Più che altro c’è un rischio tecnico, un rischio di posizionamento. Molti investitori esteri sono tornati sull’Italia; e
sono tornati quegli investitori a cui i titoli italiani piacciono perché non sono volatili. Con il ritorno della volatilità
questi investitori si spaventeranno.
Abbiamo, inoltre, una concorrenza molto forte da parte
del mercato spagnolo, la cuieconomia sta andando meglio della nostra. Naturalmente, parlare di valore a 2,50%
di rendimento è più difficile con un debito pubblico che
rimane consistente sul nostro Pil. Per valutare opportunità in questi titoli, Anima fa dei ragionamenti relativi:
la corsa che ha fatto l’Italia in quest’ultimo anno non è
molto diversa da quella del Bund. È normale avere titoli
obbligazionari ai massimi in termini di prezzo con un’inflazione così bassa.
Ma cosa farà cambiare l’umore agli investitori? L’umore
non tornerà ai livelli precedenti perché stiamo arrivando
alla fine dell’anno e molti investitori vogliono ridurre l’esposizione.
Alla luce di quanto ci avete raccontato,
quali strategie è opportuno mettere in
atto a livello di portafoglio?
Armando Carcaterra. La regola generale è che quando la volatilità diventa elevata conviene non cambiare in
maniera drastica il proprio portafoglio. Si rischia di fare
danni irreparabili. I trend di lungo termine non ci sembrano cambiati, quindi manteniamo un approccio costruttivo
sui mercati finanziari. Abbiamo anche detto che la fase
di volatilità potrebbe persistere ancora per un po’, anche
se ci attendiamo un fine d’anno migliore rispetto a questi
ultimi giorni. Questo è il motivo per cui nuovi investimenti
in questo momento potrebbero essere affrontati bene
con prodotti con quantità di rischio non particolarmente
elevata o con prodotti flessibili.
Domanda di Francesco: "Quali sono i fondi
ANIMA da comprare in questo momento
e quali fondi che si adattano a questa fase
di mercato?" Direi che la risposta corretta
è fondi bilanciati e flessibili. Giusto?
Armando Carcaterra. Sì, e tra l’altro questo consiglio lo
terrei buono anche per il prossimo anno.
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Guardiamo ai titoli high yield, su cui la
volatilità è presente da qualche tempo.
Fermo restando che rimane importante il tema della selezione, esistono delle
criticità su questa specifica asset class
obbligazionaria?
Luca Felli. Le paure in questo momento sono ragionevoli, ma in questo momento non vedo in atto una fase
matura degli high yield. Il punto è un altro. Il rapporto
tra i fondamentali del mercato high yield e gli elementi
tecnici di mercato sono venuti a essere in disequilibrio.
Glie elementi tecnici sono elementi di controllo molto
importanti, come l’andamento degli high yield americani
o il posizionamento degli investitori.
Poi c’è il fatto che nel 2014 si è registrato un consistente aumento degli emittenti. In un momento in cui tutti
questi fattori hanno pesato di più è venuta a mancare la
crescita europea ei bilanci hanno visto meno entrate. Alcuni valori sono esplosi e i mercati, sulle parti più volatili,
sono tornati indietro. I tassi bassi e le manovre della Bce,
comunque, riporteranno l’interesse su questa asset class.
Grafico 2 Andamento dei mercati obbligazionari
corporate e High Yield
110
Corporate
High Yield
correzione. Riteniamo che l’Aqr e gli stress test siano
significativi come processo, perché per la prima volta si
va a vedere il bilancio dei 130 principali istituti bancari
europei con lo stesso occhio. Un esercizio di trasparenza
mai fatto prima.
Indipendentemente dal fatto che ci saranno rimandati o
bocciati anche in Italia, riteniamo che questo esercizio
possa essere un catalist positivo per il settore in generale, dove noi rimaniamo in sottopeso. Anche se abbiamo
sfruttato i forti ribassi degli ultimi giorni per incrementare
qualche posizione. Più in generale si può dire che alla
vigilia degli stress test molte banche si sono preparate
cercando di avere più capitale possibile e un bilancio più
piccolo. Successivamente ci sarà maggiore propensione
da parte delle banche all’erogazione del credito.
È tornata la volatilità anche sulle valute.
Qual è la vostra view sul cambio Euro/
Dollaro. E la debolezza dell’euro continuerà a restare un tema?
Luca Felli. Abbiamo avuto dollari in portafoglio su diversi
fondi e per diverso tempo. Circa un mese fa abbiamo
alleggerito la posizione, in quantoa nostro parere parte
della strada che il dollaro doveva compiere è stata fatta.
Penso che passerà ancora un po’ di tempo prima che
il dollaro cominci la seconda parte dell’apprezzamento.
Ma sarà l’euro a svalutarsi piuttosto che il dollaro ad apprezzarsi ese l’euro si svaluta lo farà non solo contro il
biglietto verde, ma anche contro altre valute.
105
Grafico 3 Andamento del cambio Euro/Dollaro
100
dic-13
mar-14
giu-14
1,4
set-14
Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg.
1,3
Il comparto dei titoli finanziari è sotto
pressione, in attesa della pagella da parte della Bce e dell’Autorità bancaria europea. Cosa possiamo dire a proposito".
EUR/USD
1,2
Luigi Dompè. L’incertezza legata agli stress test e all’asset quality review (Aqr) può essere una concausa della
Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg.
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Domanda di un utente "Ho un portafoglio molto diversificato e numerosi piani
di accumulo. Con il mio istituto di credito
non è possibile investire sul rublo? Con
voi è possibile?
Luca Felli. Un consiglio personale: io non lo farei. Comunque, non abbiamo un prodotto che investe direttamente in rubli. Lo facciamo su un fondo di valute che
sia chiama Riserva emergente, dove il rublo ha un peso
del 10%. In questo momento, il rublo è una valuta sotto
particolare stress, sia per problemi politici ma soprattutto perché si alternano momenti di estrema recessione
e calma.
dalle operazioni di buy back. La liquidità in prospettiva
dovrebbe gradualmente tendere a diminuire, gli acquisti
della Fed dovrebbero terminare nei prossimi mesi, e nel
2015 i tassi dovrebbero cominciare a salire.
Fino a oggi l’equity americano è stato sostenuto da tre
fattori convergenti: economia in crescita, politica monetaria espansiva e dollaro debole. Di questi tre fattori,
rimane in essere un’economia solida. Gli altri due tenderanno a scomparire. Per questa serie di ragioni tendiamo ad avere una preferenza per il mercato europeo
rispetto a quello americano. Comunque, non parlerei di
tracollo,anche se si dovrà valutare il passo di questa riduzione degli stimoli monetari. È certamente qualcosa che
deve essere monitorato.
Domanda di un utente "cosa dobbiamo
attenderci da Anima Tricolore. È una valida alternativa nel medio periodo?"
Domanda di un utente: "ho comprato
fondi Anima Evoluzione, vorrei sapere
perché oscillano così poco?"
Armando Carcaterra. Approfittiamo della domanda
per spiegare il funzionamento di questi fondi, che sono
fondi che accumulano rischi finanziari nel tempo. Anima Evoluzione è stato lanciato da poco ed è in una fase
iniziale di accumulo dei rischi. Il concetto è di fornire al
risparmiatore uno strumento che gli permetta di entrare in maniera graduale sui mercati finanziari evitando
di incorrere nel rischio di comprare tutto e subito. Alla
fine del periodo di accumulo dei rischi finanziari, il fondo
Evoluzione diventerà un portafoglio bilanciato tra rischi
del mercato azionario e del mercato obbligazionario
Domanda di un utente: " i prezzi delle
materie prime scendono da qualche trimestre nonostante il quantitative easing
e la ripresa americana. Ritenete che la
corsa dell’S&P500 sia gonfiata da operazioni di buy back? In questo cosa dovremmo attenderci un tracollo in concomitanza con il rialzo dei tassi?"
Luca Felli. Assolutamente sì. I prossimi eventi che riguardano l’Europa favoriranno un continuo apprezzamento
dell’Italia all’interno della Ue. Inoltre, è probabile che con
questi livelli di inflazione e con aspettative al ribasso, la
Bce modificherà il tiro, facendo un passo avanti e cominciando a parlare di corporate.
Questo non può che far bene ai titoli della Periferia, gli
unici con un rendimento che abbia senso. I titoli tedeschi,
per esempio, hanno un rendimento che si avvicina molto
a quello dell’inflazione.
I titoli italiani, invece, proteggono gli investitori nel medio
periodoe un prodotto che investe in questi titoli può essere l’occasione per sfruttare un elemento importantissimo: la protezione. Il fondo sta accumulando posizioni in
titoli ancorati al tasso di inflazione. Sono sottovalutati oggi
perché il mercato pensa che l’inflazione scenderà.
Domanda di un utente "gli esperti consigliano di avere una strategia precisa e
di fissare un tetto massimo alle perdite
accettabili. Vale anche per fondi ed Etf?"
Luigi Dompè. Sul mercato americano la tematica del rialzo tassi è attentamente monitorata. Relativamente al
buy back, è un elemento sicuramente molto importante.
La liquidità delle aziende che finanziano le acquisizioni è
il tema centrale. Ci sono stime che ritengono che l’incremento dell’utile per azioni sia stato generato per metà
Armando Carcaterra. Intanto, il concetto di stop loss si
applica più a operazioni di trading che di investimento
vero e proprio. Anche per il medio e lungo termine, comunque, le idee di investimento sono soggetto a un continuo esame. Nella gestione dei fondi, quindi, il concetto
di perdita ha il suo peso. Ma quando si parla di fondi
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si parla di strumenti che permettono un investimento
dove l’aspetto del rischio è attentamente monitorato.
Sono strumenti che per caratteristiche di diversificazione
cercano di limitare il rischio a un livello accettabile. Altra
cosa è che quando si parla di portafoglio in generale bisogna avere una visione a 360 gradi sul portafoglio per
riuscire a costruire una asset allocation efficiente.
lo fa con molta violenza. Non mi preoccuperei se l’asset
class ha attraversato l’estate in maniera turbolenta, con
un po’ di perdita. Già in questi giorni ci sono buoni risultati. Io mi aspetto che la volatilità torni indietro e che il
mercato high yield torni ad essere visto come un mercato dai buoni rendimenti
Domanda di un utente "il mio portafoglio
è formato da Anima Visconteo al 14%,
Anima Europa al 12%, Anima Valore Globale al 25%, Anima Capitale Più al 43%
ed Anima Emergenti al 6%. Ho anche
alcuni titoli obbligazionari. Vedendo un
ridimensionamento delle cedole, vorrei
eliminare i titoli e valutare l’acquisto di
fondi o Etf."
Domanda di un utente "dalla seconda metà del 2013 si parla di un ritorno
alla crescita per l’Italia. Ora però siamo
ancora in recessione, con uno spread in
aumento. E’ possibile per il mercato azionario un 4% a 6 mesi?"
Luigi Dompè. Il 2014 per l’Italia è stato deludente a livello macro. Coerentemente, il mercato azionario ha subito i riflessi negativi di questo andamento economico.
Per valutare le prospettive del mercato azionario, commenterei brevemente l’impianto generale della manovra
di stabilità, che va nella direzione corretta di sostegno
alla domanda interna, con la conferma della riduzione
dell’Irpef per i redditi più bassi e della riduzione del costo
lavoro per le imprese. Senza un po’ di crescita e inflazione diventa difficile sostenere tutto. Lo sforzo di sostenere
la crescita con un po’ più di deficit è condivisibile.
Tra le risorse per finanziare la manovra economica ci
sono anche 15 miliardi di tagli della spesa, che vanno a
influire sulle regioni. È una manovra che deve avere il via
libera da parte dell’Europa, ma come impianto generale
può dare impulso all’economia italiana. I consumi interni
mostrano da 2-3 trimestri una dinamica stabile.
Quello che continua a zavorrare il Pil sono gli investimenti che continuano a scendere. E per muovere produzione
industriale e investimenti servono riforme strutturali.
Domanda di un utente "Quali aspettative
per il fondo Anima Obbligazionario High
Yield? Ho preso quote del fondo a giugno a 21,4 e ora ho una perdita. Mantengo la posizione o mi conviene switchare?
Il fondo pesa per il 20% sul portafoglio?"
Luca Felli. Ci dobbiamo preoccupare se il ciclo del mercato credito fosse giunto a termine. Ma non è così. L’asset
class degli high yield è molto volatile e anche quando si
muove per tornare su valori coerenti di lungo periodo
Armando Carcaterra. È un portafoglio abbastanza diversificato. Comunque, in generale, per quanto riguarda le
cedole i tassi sono sui minimi storici, per cui le cedole dei
titoli obbligazionari sono scese sensibilmente. Per l’anno
prossimo non prevediamo cambi significativi. Questo vuol
dire che da un lato bisogna abituarsi all’idea di un contesto di tassi più bassi; dall’altro, però, potrebbe essere
interessante passare dall’acquisto di singoli titoli all’acquisto di fondi obbligazionari, tenendo conto che anche
tanti dei nostri fondi obbligazionari distribuiscono periodicamente delle cedole. Questo non vuol dire che le cedole siano più alte, ma si ha la garanzia di avere un flusso
cedolare che deriva da un portafoglio ben diversificato.
Domanda di un utente "sono già cliente
di diversi fondi ANIMA. Vorrei investire
altri 50mila euro. Cosa mi consigliate?"
Armando Carcaterra. Mancano elementi fondamentali
per decidere. Prendendo un profilo di rischio medio e
orizzonte temporale non particolarmente lungo, una serie di prodotti bilanciati e prudenti, come Anima Sforzesco (un obbligazionario misto che investe il 10% in azioni
e il restante in obbligazioni diversificate, potrebbe rappresentare un’ottima soluzione. Allungando rischio e orizzonte temporale, invece, si potrebbe investire in prodotti
come Anima Visconteo, che arriva fino a una esposizione
azionaria del 30%. Ma a disposizione c’è anche tutta la
gamma dei fondi flessibili, sia azionari sia obbligazionari.
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Domanda di un utente "Possiedo Anima
Obbligazionario Euro, Anima Obbligazionario High Yield e Anima Traguardo 2019
Plus 2. In un contesto di estrema volatilità, volevo un consiglio sulla possibilità di
switchare verso America ed emergenti?"
Luca Felli. Devo ricollegarmi ad alcune cose che ho già
detto. Sui mercati europei penso che questa volatilità sia
l’occasione per aumentare la propria esposizione, perché
dobbiamo ancora vedere qualche intervento, che si tratti
di un intervento della Bce, di un miglioramento dei bilanci bancari, o di una rivalutazione del mercato high yield.
Ne approfitto per dire che l’unico elemento di preoccupazione potrebbe essere la bassa idea del numero di
imprese che in futuro avranno qualche problema. L’high
yield vive pensando a quante imprese non ci saranno più.
E questo è ai minimi storici. Non ci aspettiamo un sensibile aumento di questi valori e quindi un ri-prezzamento
del mercato su valori più alti. Non penso sia il momento adatto per cavalcare questi mercati e sugli emergenti
consiglio prudenza. Rimango positivo sulla valuta americana. Abbiamo creato un fondo che investe in titoli a
breve scadenza esposti solo alla valuta americana, ma
abbiamo anche a disposizione per i mercati emergenti
dei fondi che investono solo in valute. Tra Usa ed Europa
consiglio di restare in Europa
Domanda di un utente "ho sottoscritto a maggio il fondo Anima Star Italia
Alto Potenziale e sono in perdita. Quali
sono le prospettive. Meglio mantenere o
switchare?"
Luigi Dompè. Direi di mantenere. Il timing dell’investimento non è stato dei migliori. Dai massimi di quest’anno, a maggio, l’Italia ha perso circa il 15-16%; questo
fondo ha perso invece circa il 4% ed è ancora positivo
da inizio anno rispetto a un indice italiano negativo. È un
prodotto che tende a proteggere il capitale, ma non lo
fa stando corti quando il mercato scende e lunghissimi
quando sale. Tende a stare poco investito in fasi di discesa e a essere più investito nelle fasi che mostrano una
direzionalità rialzista.
Chiara Conti. Fernando vorrebbe sapere come consultare online gli investimenti che ha fatto con noi. Basta
andare sulla home page del nostro sito www.animasgr.
it, cliccare su “Aree riservate”, poi su “Area Fondi Comuni”
dopo di che su “Registrati” se non si è ancora registrati.
Si potranno così ottenere le credenziali per consultare
tutte le operazioni effettuate. È possibile anche chiamare il numero verde 800.388.876 o scrivere a clienti@
anima sgr.it.
Domanda di un utente "con un portafoglio di 500mila euro molto diversificato,
quanto peso posso inserire di energie
rinnovabili e acqua?"
Armando Carcaterra. In generale non crediamo tanto in
un approccio settoriale particolarmente rigido. Il concetto di molti nostri prodotti è di lasciare ampia flessibilità e
autonomia al gestore per individuare i temi di maggior
successo. Questa è un po’ la nostra filosofia.
Domanda di un utente "sono in possesso
di Btp Italia a tasso fisso e Btp indicizzati
a inflazione con una discreta plusvalenza.
Avendo liquidità disponibile, devo incrementare le mie posizioni?"
Luca Felli. Consiglierei di approfittare del nostro fondo
che sta incrementano posizioni in questi titoli che, se e
quando torneremo alla normalità, risultano protettivi.
Prima dell’adesione leggere il KiiD, che il proponente
l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto pubblicato e disponibile presso
la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet www.animasgr.it. I rendimenti
passati non sono indicativi di quelli futuri. Il prodotto è
sottoposto alla valutazione di appropriatezza e adeguatezza prevista dalla normativa vigente.
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