Trascrizione Videochat Trascrizione Videochat ANIMA del 21 ottobre 2014 Lo strumento che ANIMA utilizza per comunicare con la massima chiarezza e trasparenza ai propri clienti e partner commerciali Partecipano: Armando Carcaterra (Direttore Investimenti), Luca Felli (Responsabile Investimenti obbligazionari e valute) e Luigi Dompè (Portfolio manager azionario). Modera: Chiara Conti (Media Relations). L'obiettivo principale di questa Videochat è spiegarvi cosa è successo sui mercati finanziari e come affrontare le fasi di volatilità. Quali sono allora le concause che hanno contribuito a riportare volatilità sui mercati finanziari? Armando Carcaterra. Questa fase di correzione sui mercati azionari è in piedi già da un po’ di tempo. Negli ultimissimi giorni, poi, c’è stato un aumento della volatilità, che ha coinciso con una discesa incontrollata dei mercati. Quali le cause? C’è un punto molto importante: i maggiori dubbi sulla tenuta della crescita economica a ( 1/7 23 ottobre 2014 ( Trascrizione Videochat livello globale, alimentati da un andamento non favorevole della congiuntura dell’area euro, dove le speranza di un aggancio alla ripresa si sono vanificate. Se a questo aggiungiamo una serie di timori legati alla situazione greca, appare evidente come la volatilità abbia trovato ulteriore terreno fertile su cui muoversi. Inoltre, anche in altre aree come il Giappone la crescita non brilla e la situazione su alcuni mercati emergenti non è delle migliori. Ecco allora che gli investitori hanno perso un po’ di fiducia, sulla base degli ultimi dati non convincenti sull’economia americana di settimana scorsa, che hanno messa in dubbio la sua solidità e questa è stata un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un dubbio forte che torna a palesarsi sull’andamento della crescita globale, unitamente al fatto che stiamo vivendo una fase in cui la Fed sta uscendo da misure di supporto espansive. Nelle ultime settimane, poi, ci sono state anche tensioni legate al pericolo ebola. Insomma, una serie di notizie che si sono accavallate hanno aggiunto vigore sui dubbi della crescita economica. E il risultato è stato un aumento della volatilità sia sui mercati azionari sia sui mercati obbligazionari. Dopo un quadro generale, passiamo alle Borse europee: cosa è successo da qualche settimana? Luigi Dompè. Quella che poteva essere una fase di consolidamento è diventata una correzione disordinata, in particolare nelle giornate di mercoledì e giovedì della scorsa settimana, con la volatilità che ha raggiunto livelli che non si vedevano da due anni. Questo è dovuto, come diceva Armando, a una serie di concause. Aggiungerei che, come spesso accade, le vendite si sono autoalimentate, soprattutto in concomitanza con le scadenze tecniche di venerdì scorso. Guardando la dinamica settoriale di questo movimento, il mercato ha venduto di tutto. Sono stati colpiti anche i settori che meglio avevano fatto fino ad allora. Nelle fase di correzione, quando cadono gli ultimi capisaldi, solitamente ci avviciniamo alla fine. Alcuni settori più ciclici, tipo gli industriali, nella fase finale della correzione hanno avuto una tendenza a sovraperformare. Questo può essere uno spiraglio positivo. La volatilità, comunque, non rientrerà sui livelli di 10 giorni fa rapidamente. Avremo ancora una fase di leggera turbolenza. Ma gli ultimi due mesi dell’anno saranno caratterizzati da una volatilità più contenuta. Grafico 1 Andamento dei mercati azionari 120 DJ EuroStoxx 600 110 100 90 dic-13 mar-14 giu-14 set-14 Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg. Quali sono invece gli eventi che hanno inciso sull’andamento dei mercati obbligazionari? Luca Felli. In verità non sono molto preoccupato su quello che sta succedendo. È frequente dover rivedere le stime di crescita. Ci trovavamo in un momento in cui la crescita Usa era forte. Poi sono arrivati due trimestri in Europa dove la crescita è mancata. Il pericolo di contagio dall’Europa all’America e le banche centrali che hanno cominciato a modificare view si sono sommate in un unico momento, portando a un aumento della volatilità. Ma sono anche fatti a cui i mercati obbligazionari sono abituati. Sono più scettico sul modo in cui il mercato sta correggendo. Non so se finirà oggi o domani, ma siamo in una situazione in cui i mercati obbligazionari si trovano con pochissima liquidità. Poi c’è un rumore di fondo: i mercati stanno penalizzando una politica europea in ritardo rispetto a quello che i mercati stessi ci chiedono. Eravamo in attesa di una manovra di espansione fiscale che non c’è stata e i mercati tendono ad accanirsi contro le notizie che fanno ricordare gli eco del 2011. Detto questo, penso che la correzione abbia inciso sulla capacità dei gestori di prendersi dei rischi, per cui difficilmente i portafogli torneranno a essere esposti al mercato high yield. 2/7 23 ottobre 2014 Trascrizione Videochat Qual è la visione sull’azionario Italia, invece? E nel medio periodo, la situazione è ancora favorevole ai mercati dell’ area euro? Luigi Dompè. Le considerazioni espresse anche in precedenti occasioni rimangono valide. Gli ultimi dati in termini di crescita economica hanno deluso le aspettative. Ma crediamo che sia necessario attendere ancora u po’, e con fiducia, soprattutto considerando che la banca centrale europea ha dimostrato di essere presente e di cercare di fare ogni sforzo per rilanciare la dinamica del credito e fronteggiare i rischi deflazionistici. Draghi ha detto, però, che la politica monetaria può fare tanto ma non tutto. Sono necessarie anche riforme strutturali e una politica fiscale che vada nella direzione di sostenere la crescita. Le manovre annunciate da Italia e Francia vanno nell’ottica keynesiana di sostegno alla domanda e di riduzione del costo del lavoro. Il mix di questi due fattori, politica monetaria accomodante e politica fiscale espansiva, può avere nei prossimi mesi un impatto importante sulle dinamiche economiche, dando sostegno ai mercati finaziari. Restiamo sull’Italia. Abbiamo visto come il differenziale di rendimento Bund-Btp si sia mosso molto, superando, dopo diversi mesi, temporaneamente, anche la soglia dei 200 punti base. I prezzi però sono ancora molto vicini ai massimi. La volatilità che ha colpito altri mercati può generare problemi ai titoli di stato italiani? Luca Felli. Il titolo di stato italiano è un po’ un argomento a parte, visto che ci sono sul mercato diversi portafogli che sono sotto revisione della Bce. Io vorrei, in questa sede, rinnovare un’idea: sgomberare il campo da ipotesi di scenari simili al 2011. Tre anni fa eravamo in una situazione in cui l’Italia aveva bisogno di finanziamenti dall’estero per andare avanti. Oggi non è più così. I nostri parametri di bilancio non sono su livelli interessanti, ma sono sotto controllo. La volatilità sta crescendo non tanto perché aumenta il rischio Italia, ma perché sui mercati finanziari abbiamo respirato un periodo di troppe certezze. Oltre a considerare il fatto che nel 2015 la Fed inizierà ad alzare i tassi. Non è che l’Italia non sia a rischio volatilità. Più che altro c’è un rischio tecnico, un rischio di posizionamento. Molti investitori esteri sono tornati sull’Italia; e sono tornati quegli investitori a cui i titoli italiani piacciono perché non sono volatili. Con il ritorno della volatilità questi investitori si spaventeranno. Abbiamo, inoltre, una concorrenza molto forte da parte del mercato spagnolo, la cuieconomia sta andando meglio della nostra. Naturalmente, parlare di valore a 2,50% di rendimento è più difficile con un debito pubblico che rimane consistente sul nostro Pil. Per valutare opportunità in questi titoli, Anima fa dei ragionamenti relativi: la corsa che ha fatto l’Italia in quest’ultimo anno non è molto diversa da quella del Bund. È normale avere titoli obbligazionari ai massimi in termini di prezzo con un’inflazione così bassa. Ma cosa farà cambiare l’umore agli investitori? L’umore non tornerà ai livelli precedenti perché stiamo arrivando alla fine dell’anno e molti investitori vogliono ridurre l’esposizione. Alla luce di quanto ci avete raccontato, quali strategie è opportuno mettere in atto a livello di portafoglio? Armando Carcaterra. La regola generale è che quando la volatilità diventa elevata conviene non cambiare in maniera drastica il proprio portafoglio. Si rischia di fare danni irreparabili. I trend di lungo termine non ci sembrano cambiati, quindi manteniamo un approccio costruttivo sui mercati finanziari. Abbiamo anche detto che la fase di volatilità potrebbe persistere ancora per un po’, anche se ci attendiamo un fine d’anno migliore rispetto a questi ultimi giorni. Questo è il motivo per cui nuovi investimenti in questo momento potrebbero essere affrontati bene con prodotti con quantità di rischio non particolarmente elevata o con prodotti flessibili. Domanda di Francesco: "Quali sono i fondi ANIMA da comprare in questo momento e quali fondi che si adattano a questa fase di mercato?" Direi che la risposta corretta è fondi bilanciati e flessibili. Giusto? Armando Carcaterra. Sì, e tra l’altro questo consiglio lo terrei buono anche per il prossimo anno. 3/7 23 ottobre 2014 Trascrizione Videochat Guardiamo ai titoli high yield, su cui la volatilità è presente da qualche tempo. Fermo restando che rimane importante il tema della selezione, esistono delle criticità su questa specifica asset class obbligazionaria? Luca Felli. Le paure in questo momento sono ragionevoli, ma in questo momento non vedo in atto una fase matura degli high yield. Il punto è un altro. Il rapporto tra i fondamentali del mercato high yield e gli elementi tecnici di mercato sono venuti a essere in disequilibrio. Glie elementi tecnici sono elementi di controllo molto importanti, come l’andamento degli high yield americani o il posizionamento degli investitori. Poi c’è il fatto che nel 2014 si è registrato un consistente aumento degli emittenti. In un momento in cui tutti questi fattori hanno pesato di più è venuta a mancare la crescita europea ei bilanci hanno visto meno entrate. Alcuni valori sono esplosi e i mercati, sulle parti più volatili, sono tornati indietro. I tassi bassi e le manovre della Bce, comunque, riporteranno l’interesse su questa asset class. Grafico 2 Andamento dei mercati obbligazionari corporate e High Yield 110 Corporate High Yield correzione. Riteniamo che l’Aqr e gli stress test siano significativi come processo, perché per la prima volta si va a vedere il bilancio dei 130 principali istituti bancari europei con lo stesso occhio. Un esercizio di trasparenza mai fatto prima. Indipendentemente dal fatto che ci saranno rimandati o bocciati anche in Italia, riteniamo che questo esercizio possa essere un catalist positivo per il settore in generale, dove noi rimaniamo in sottopeso. Anche se abbiamo sfruttato i forti ribassi degli ultimi giorni per incrementare qualche posizione. Più in generale si può dire che alla vigilia degli stress test molte banche si sono preparate cercando di avere più capitale possibile e un bilancio più piccolo. Successivamente ci sarà maggiore propensione da parte delle banche all’erogazione del credito. È tornata la volatilità anche sulle valute. Qual è la vostra view sul cambio Euro/ Dollaro. E la debolezza dell’euro continuerà a restare un tema? Luca Felli. Abbiamo avuto dollari in portafoglio su diversi fondi e per diverso tempo. Circa un mese fa abbiamo alleggerito la posizione, in quantoa nostro parere parte della strada che il dollaro doveva compiere è stata fatta. Penso che passerà ancora un po’ di tempo prima che il dollaro cominci la seconda parte dell’apprezzamento. Ma sarà l’euro a svalutarsi piuttosto che il dollaro ad apprezzarsi ese l’euro si svaluta lo farà non solo contro il biglietto verde, ma anche contro altre valute. 105 Grafico 3 Andamento del cambio Euro/Dollaro 100 dic-13 mar-14 giu-14 1,4 set-14 Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg. 1,3 Il comparto dei titoli finanziari è sotto pressione, in attesa della pagella da parte della Bce e dell’Autorità bancaria europea. Cosa possiamo dire a proposito". EUR/USD 1,2 Luigi Dompè. L’incertezza legata agli stress test e all’asset quality review (Aqr) può essere una concausa della Fonte: elaborazione ANIMA su dati Bloomberg. 4/7 23 ottobre 2014 Trascrizione Videochat Domanda di un utente "Ho un portafoglio molto diversificato e numerosi piani di accumulo. Con il mio istituto di credito non è possibile investire sul rublo? Con voi è possibile? Luca Felli. Un consiglio personale: io non lo farei. Comunque, non abbiamo un prodotto che investe direttamente in rubli. Lo facciamo su un fondo di valute che sia chiama Riserva emergente, dove il rublo ha un peso del 10%. In questo momento, il rublo è una valuta sotto particolare stress, sia per problemi politici ma soprattutto perché si alternano momenti di estrema recessione e calma. dalle operazioni di buy back. La liquidità in prospettiva dovrebbe gradualmente tendere a diminuire, gli acquisti della Fed dovrebbero terminare nei prossimi mesi, e nel 2015 i tassi dovrebbero cominciare a salire. Fino a oggi l’equity americano è stato sostenuto da tre fattori convergenti: economia in crescita, politica monetaria espansiva e dollaro debole. Di questi tre fattori, rimane in essere un’economia solida. Gli altri due tenderanno a scomparire. Per questa serie di ragioni tendiamo ad avere una preferenza per il mercato europeo rispetto a quello americano. Comunque, non parlerei di tracollo,anche se si dovrà valutare il passo di questa riduzione degli stimoli monetari. È certamente qualcosa che deve essere monitorato. Domanda di un utente "cosa dobbiamo attenderci da Anima Tricolore. È una valida alternativa nel medio periodo?" Domanda di un utente: "ho comprato fondi Anima Evoluzione, vorrei sapere perché oscillano così poco?" Armando Carcaterra. Approfittiamo della domanda per spiegare il funzionamento di questi fondi, che sono fondi che accumulano rischi finanziari nel tempo. Anima Evoluzione è stato lanciato da poco ed è in una fase iniziale di accumulo dei rischi. Il concetto è di fornire al risparmiatore uno strumento che gli permetta di entrare in maniera graduale sui mercati finanziari evitando di incorrere nel rischio di comprare tutto e subito. Alla fine del periodo di accumulo dei rischi finanziari, il fondo Evoluzione diventerà un portafoglio bilanciato tra rischi del mercato azionario e del mercato obbligazionario Domanda di un utente: " i prezzi delle materie prime scendono da qualche trimestre nonostante il quantitative easing e la ripresa americana. Ritenete che la corsa dell’S&P500 sia gonfiata da operazioni di buy back? In questo cosa dovremmo attenderci un tracollo in concomitanza con il rialzo dei tassi?" Luca Felli. Assolutamente sì. I prossimi eventi che riguardano l’Europa favoriranno un continuo apprezzamento dell’Italia all’interno della Ue. Inoltre, è probabile che con questi livelli di inflazione e con aspettative al ribasso, la Bce modificherà il tiro, facendo un passo avanti e cominciando a parlare di corporate. Questo non può che far bene ai titoli della Periferia, gli unici con un rendimento che abbia senso. I titoli tedeschi, per esempio, hanno un rendimento che si avvicina molto a quello dell’inflazione. I titoli italiani, invece, proteggono gli investitori nel medio periodoe un prodotto che investe in questi titoli può essere l’occasione per sfruttare un elemento importantissimo: la protezione. Il fondo sta accumulando posizioni in titoli ancorati al tasso di inflazione. Sono sottovalutati oggi perché il mercato pensa che l’inflazione scenderà. Domanda di un utente "gli esperti consigliano di avere una strategia precisa e di fissare un tetto massimo alle perdite accettabili. Vale anche per fondi ed Etf?" Luigi Dompè. Sul mercato americano la tematica del rialzo tassi è attentamente monitorata. Relativamente al buy back, è un elemento sicuramente molto importante. La liquidità delle aziende che finanziano le acquisizioni è il tema centrale. Ci sono stime che ritengono che l’incremento dell’utile per azioni sia stato generato per metà Armando Carcaterra. Intanto, il concetto di stop loss si applica più a operazioni di trading che di investimento vero e proprio. Anche per il medio e lungo termine, comunque, le idee di investimento sono soggetto a un continuo esame. Nella gestione dei fondi, quindi, il concetto di perdita ha il suo peso. Ma quando si parla di fondi 5/7 23 ottobre 2014 Trascrizione Videochat si parla di strumenti che permettono un investimento dove l’aspetto del rischio è attentamente monitorato. Sono strumenti che per caratteristiche di diversificazione cercano di limitare il rischio a un livello accettabile. Altra cosa è che quando si parla di portafoglio in generale bisogna avere una visione a 360 gradi sul portafoglio per riuscire a costruire una asset allocation efficiente. lo fa con molta violenza. Non mi preoccuperei se l’asset class ha attraversato l’estate in maniera turbolenta, con un po’ di perdita. Già in questi giorni ci sono buoni risultati. Io mi aspetto che la volatilità torni indietro e che il mercato high yield torni ad essere visto come un mercato dai buoni rendimenti Domanda di un utente "il mio portafoglio è formato da Anima Visconteo al 14%, Anima Europa al 12%, Anima Valore Globale al 25%, Anima Capitale Più al 43% ed Anima Emergenti al 6%. Ho anche alcuni titoli obbligazionari. Vedendo un ridimensionamento delle cedole, vorrei eliminare i titoli e valutare l’acquisto di fondi o Etf." Domanda di un utente "dalla seconda metà del 2013 si parla di un ritorno alla crescita per l’Italia. Ora però siamo ancora in recessione, con uno spread in aumento. E’ possibile per il mercato azionario un 4% a 6 mesi?" Luigi Dompè. Il 2014 per l’Italia è stato deludente a livello macro. Coerentemente, il mercato azionario ha subito i riflessi negativi di questo andamento economico. Per valutare le prospettive del mercato azionario, commenterei brevemente l’impianto generale della manovra di stabilità, che va nella direzione corretta di sostegno alla domanda interna, con la conferma della riduzione dell’Irpef per i redditi più bassi e della riduzione del costo lavoro per le imprese. Senza un po’ di crescita e inflazione diventa difficile sostenere tutto. Lo sforzo di sostenere la crescita con un po’ più di deficit è condivisibile. Tra le risorse per finanziare la manovra economica ci sono anche 15 miliardi di tagli della spesa, che vanno a influire sulle regioni. È una manovra che deve avere il via libera da parte dell’Europa, ma come impianto generale può dare impulso all’economia italiana. I consumi interni mostrano da 2-3 trimestri una dinamica stabile. Quello che continua a zavorrare il Pil sono gli investimenti che continuano a scendere. E per muovere produzione industriale e investimenti servono riforme strutturali. Domanda di un utente "Quali aspettative per il fondo Anima Obbligazionario High Yield? Ho preso quote del fondo a giugno a 21,4 e ora ho una perdita. Mantengo la posizione o mi conviene switchare? Il fondo pesa per il 20% sul portafoglio?" Luca Felli. Ci dobbiamo preoccupare se il ciclo del mercato credito fosse giunto a termine. Ma non è così. L’asset class degli high yield è molto volatile e anche quando si muove per tornare su valori coerenti di lungo periodo Armando Carcaterra. È un portafoglio abbastanza diversificato. Comunque, in generale, per quanto riguarda le cedole i tassi sono sui minimi storici, per cui le cedole dei titoli obbligazionari sono scese sensibilmente. Per l’anno prossimo non prevediamo cambi significativi. Questo vuol dire che da un lato bisogna abituarsi all’idea di un contesto di tassi più bassi; dall’altro, però, potrebbe essere interessante passare dall’acquisto di singoli titoli all’acquisto di fondi obbligazionari, tenendo conto che anche tanti dei nostri fondi obbligazionari distribuiscono periodicamente delle cedole. Questo non vuol dire che le cedole siano più alte, ma si ha la garanzia di avere un flusso cedolare che deriva da un portafoglio ben diversificato. Domanda di un utente "sono già cliente di diversi fondi ANIMA. Vorrei investire altri 50mila euro. Cosa mi consigliate?" Armando Carcaterra. Mancano elementi fondamentali per decidere. Prendendo un profilo di rischio medio e orizzonte temporale non particolarmente lungo, una serie di prodotti bilanciati e prudenti, come Anima Sforzesco (un obbligazionario misto che investe il 10% in azioni e il restante in obbligazioni diversificate, potrebbe rappresentare un’ottima soluzione. Allungando rischio e orizzonte temporale, invece, si potrebbe investire in prodotti come Anima Visconteo, che arriva fino a una esposizione azionaria del 30%. Ma a disposizione c’è anche tutta la gamma dei fondi flessibili, sia azionari sia obbligazionari. 6/7 23 ottobre 2014 Trascrizione Videochat Domanda di un utente "Possiedo Anima Obbligazionario Euro, Anima Obbligazionario High Yield e Anima Traguardo 2019 Plus 2. In un contesto di estrema volatilità, volevo un consiglio sulla possibilità di switchare verso America ed emergenti?" Luca Felli. Devo ricollegarmi ad alcune cose che ho già detto. Sui mercati europei penso che questa volatilità sia l’occasione per aumentare la propria esposizione, perché dobbiamo ancora vedere qualche intervento, che si tratti di un intervento della Bce, di un miglioramento dei bilanci bancari, o di una rivalutazione del mercato high yield. Ne approfitto per dire che l’unico elemento di preoccupazione potrebbe essere la bassa idea del numero di imprese che in futuro avranno qualche problema. L’high yield vive pensando a quante imprese non ci saranno più. E questo è ai minimi storici. Non ci aspettiamo un sensibile aumento di questi valori e quindi un ri-prezzamento del mercato su valori più alti. Non penso sia il momento adatto per cavalcare questi mercati e sugli emergenti consiglio prudenza. Rimango positivo sulla valuta americana. Abbiamo creato un fondo che investe in titoli a breve scadenza esposti solo alla valuta americana, ma abbiamo anche a disposizione per i mercati emergenti dei fondi che investono solo in valute. Tra Usa ed Europa consiglio di restare in Europa Domanda di un utente "ho sottoscritto a maggio il fondo Anima Star Italia Alto Potenziale e sono in perdita. Quali sono le prospettive. Meglio mantenere o switchare?" Luigi Dompè. Direi di mantenere. Il timing dell’investimento non è stato dei migliori. Dai massimi di quest’anno, a maggio, l’Italia ha perso circa il 15-16%; questo fondo ha perso invece circa il 4% ed è ancora positivo da inizio anno rispetto a un indice italiano negativo. È un prodotto che tende a proteggere il capitale, ma non lo fa stando corti quando il mercato scende e lunghissimi quando sale. Tende a stare poco investito in fasi di discesa e a essere più investito nelle fasi che mostrano una direzionalità rialzista. Chiara Conti. Fernando vorrebbe sapere come consultare online gli investimenti che ha fatto con noi. Basta andare sulla home page del nostro sito www.animasgr. it, cliccare su “Aree riservate”, poi su “Area Fondi Comuni” dopo di che su “Registrati” se non si è ancora registrati. Si potranno così ottenere le credenziali per consultare tutte le operazioni effettuate. È possibile anche chiamare il numero verde 800.388.876 o scrivere a clienti@ anima sgr.it. Domanda di un utente "con un portafoglio di 500mila euro molto diversificato, quanto peso posso inserire di energie rinnovabili e acqua?" Armando Carcaterra. In generale non crediamo tanto in un approccio settoriale particolarmente rigido. Il concetto di molti nostri prodotti è di lasciare ampia flessibilità e autonomia al gestore per individuare i temi di maggior successo. Questa è un po’ la nostra filosofia. Domanda di un utente "sono in possesso di Btp Italia a tasso fisso e Btp indicizzati a inflazione con una discreta plusvalenza. Avendo liquidità disponibile, devo incrementare le mie posizioni?" Luca Felli. Consiglierei di approfittare del nostro fondo che sta incrementano posizioni in questi titoli che, se e quando torneremo alla normalità, risultano protettivi. Prima dell’adesione leggere il KiiD, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione nonché il Prospetto pubblicato e disponibile presso la sede della società, i soggetti incaricati della distribuzione e sul sito internet www.animasgr.it. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Il prodotto è sottoposto alla valutazione di appropriatezza e adeguatezza prevista dalla normativa vigente. 7/7 23 ottobre 2014
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