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Innovazione e Sostenibilità
Osservatorio Innovazione e Sostenibilità
Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 6/2014
a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani
Sommario:
News dai territori:
Regione Toscana:
News nazionali:
Ambiente:
Rinnovabili:
Rapporti e studi:
Aziende:
Eventi:
Estero:
Solare termico, bocciate le semplificazioni
Emergenze ambientali, la Camera approva il decreto. Le principali novità
DL Destinazione Italia, modifiche su Prezzi Minimi Garantiti e su “Spalma-incentivi”
Conto Termico, pubblicato il modello per cedere il credito
FER elettriche non fotovoltaiche, a quota 4,56 MLD il costo degli incentivi
Incentivi alle rinnovabili elettriche, firmato il decreto sui controlli e le sanzioni
Eolico offshore. Poco chiare le politiche di sostegno
Nuova stretta sulle rinnovabili?
Rinviato al 2015 l’obbligo del 35% nei nuovi edifici. Il Milleproroghe fa slittare la disposizione
prevista dal Decreto Rinnovabili
Phoenix, la casa eco contro sisma e tsunami
Unioncamere: Il Partenariato pubblico privato e l'edilizia sostenibile in Italia nel 2013
Clima, energia, ambiente. Le città del nord Europa sono più all'avanguardia
Ristrutturazioni con bonus 50% e 65%, gli italiani puntano sul rinnovo di bagni, cucina e
infissi
La Holding statunitense Haworth acquisisce il Gruppo Poltrona Frau
A Rubner Haus la prima certificazione ClimAbita ecolife Home
Nasce in Svezia l'auto in legno
Permasteelisa: “Il 2013 è stato da record perché ora puntiamo solo alle maxi opere”
Scuola. Legambiente premia un progetto per efficienza energetica e controllo dei consumi
Al via la seconda edizione di WiGreen – Forum sulla Sostenibilità
Germania: nuovo regolamento sul risparmio energetico richiede la sostituzione delle vecchie
caldaie
News dai territori:
Regione Toscana: Solare termico, bocciate le semplificazioni
05/02/2014 - Le Regioni non possono semplificare l’installazione degli impianti solari e termici oltrepassando le
previsioni delle norme nazionali. Sulla base di questo presupposto, la Corte Costituzionale con la sentenza 11/2014 ha
dichiarato parzialmente illegittime la Legge Regionale 69/2012 della Toscana.
Secondo la norma regionale non c’è bisogno di nessun titolo abilitativo per l’installazione di pannelli solari termici se la
superficie complessiva non supera i 20 metri quadri. Allo stesso tempo, non sono richiesti permessi se l’installazione
dei pannelli avviene nel settore florovivaistico.
Si tratta, sostiene la Corte Costituzionale, di disposizioni che superano quanto stabilito dal Decreto Legislativo
28/2011, norma di riferimento nazionale in materia di promozione dell’uso dell’energia rinnovabile.
Prevedendo tali semplificazioni, la Regione ha esteso il regime semplificato della comunicazione pre avvio dei lavori ad
interventi che non sono contemplati dalla norma statale.
Gli impianti che beneficerebbero della semplificazione sarebbero quindi anche quelli non indicati dalle norme statali,
come ad esempio quelli non collocati sugli edifici esistenti.
Si tratta quindi di una violazione del principio delle competenze, che è stato giudicato illegittimo dalla Consulta.
Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale
News nazionali:
Ambiente: Emergenze ambientali, la Camera approva il decreto. Le principali novità
04/02/2014. Modifiche sulla bonifica dei siti in Campania, controlli antimafia sugli appalti pubblici, reato di
combustione illecita dei rifiuti
L’Aula della Camera dei Deputati ha licenziato, in prima lettura, il disegno di legge di conversione del decreto legge n.
136/2013 recante “disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo
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sviluppo delle aree interessate” (DDL 1885/C - Relatore On. Alessandro Bratti del Gruppo parlamentare PD), con
modifiche al testo approvato dalla Commissione Ambiente.
Di seguito riportiamo le principali novità del provvedimento, come illustrate in una nota (a questo link)
dall'Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance).
Bonifica siti in Campania
Con riferimento alla disposizione del testo sul programma straordinario di interventi finalizzati alla tutela, sicurezza e
bonifica dei siti in Campania, predisposto dalla Commissione appositamente costituita, viene precisato che le opere e
gli interventi di bonifica sono attuati unicamente facendo ricorso a bandi a evidenza pubblica.
Viene previsto che tra i soggetti attuatori degli interventi di bonifica sono individuate anche le società partecipate dalla
Regione che operano in tali ambiti.
Il Cipe, a cui periodicamente è tenuta a riferire la predetta Commissione, trasmette al Parlamento una relazione
semestrale avente ad oggetto il quadro aggiornato delle procedure di bonifica e messa in sicurezza dei siti inquinati,
dello stato di avanzamento specifico dei lavori e dei progetti, nonché il rendiconto delle risorse finanziarie impiegate e
di quelle ancora disponibili.
Viene prevista l’integrazione delle risorse, per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del programma
straordinario e urgente di interventi di bonifica dei siti in Campania, con quelle finalizzate allo scopo nell’ambito dei
programmi dei fondi strutturali europei 2014-2020 concernenti la Regione Campania e con quelle, relative alla
medesima regione, rinvenienti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, come determinate con la delibera CIPE prevista
dall’articolo 1, comma 8, della legge n.147/2013 (legge di stabilità 2014).
Una quota del Fondo unico giustizia, che concorre alla realizzazione di interventi prioritari di messa in sicurezza e
bonifica della regione Campania, è determinata annualmente in funzione delle somme di denaro e dei proventi
derivanti dalla vendita di beni mobili e dalle attività finanziarie confiscati a seguito dell’emanazione di sentenze
definitive o dell’applicazione di misure di prevenzione nell'ambito di procedimenti penali a carico della criminalità
organizzata per la repressione di talune fattispecie di reato (traffico illecito di rifiuti) commesse nel territorio della
regione Campania.
Vengono introdotte disposizioni per garantire la trasparenza e la libera concorrenza nella realizzazione delle opere e
degli interventi connessi allo svolgimento delle attività di monitoraggio e bonifica delle aree inquinate. In particolare,
viene individuato nel Prefetto di Napoli l’organo di coordinamento delle attività volte ad evitare le infiltrazioni della
criminalità organizzata nell’affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici, nonché nell’erogazione di provvidenze
connesse all’attività di monitoraggio e bonifica delle aree inquinate della regione Campania.
Controllo antimafia sugli appalti pubblici
Viene stabilito che i controlli antimafia sui contratti pubblici e sui successivi subappalti e subcontratti aventi ad oggetto
lavori, servizi e forniture sono, altresì, effettuati con l'osservanza delle linee guida indicate dal Comitato di
coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, anche in deroga a quanto previsto dal Codice antimafia (DPR
252/1998). Viene, inoltre, prevista, ai fini dell’efficacia dei controlli antimafia nei contratti pubblici, la tracciabilità dei
flussi finanziari e la costituzione presso la Prefettura di Napoli di elenchi di fornitori e prestatoti di servizi, non soggetti
a rischio di inquinamento mafioso, cui possono rivolgersi gli esecutori dei lavori.
Commissari per il dissesto idrogeologico
È stata inoltre integrata la norma del testo sui commissari per il dissesto idrogeologico, modificando il comma 1
dell’art. 17 del D.L. 195/2009 e disponendo, così, la riduzione da 6 a 5 anni del termine - decorrente dall’entrata in
vigore del medesimo provvedimento - entro il quale possono essere nominati commissari straordinari per la rimozione
delle situazioni a più elevato rischio idrogeologico.
Con altra modifica viene disposto che i soggetti di cui possono avvalersi i commissari straordinari per il dissesto
idrogeologico, per l’esecuzione di una serie di attività connesse a lavori, servizi e forniture, non siano indicati dalla
norma (come originariamente dal testo) ma siano individuati dai decreti di nomina dei commissari medesimi.
Viene previsto che a decorrere dal 1° gennaio 2015, i Presidenti delle regioni subentrano ai commissari straordinari
anche nella titolarità delle contabilità speciali per la gestione delle risorse di cui all’art. 1, comma 111, della legge 27
dicembre 2013, n. 147 (stabilità 2014), al fine di rifinalizzarle alla prosecuzione degli interventi di mitigazione del
dissesto idrogeologico. I Presidenti succedono ai commissari in tutti i rapporti attivi e passivi e nelle attività pendenti
alla data del predetto trasferimento; garantiscono la corretta e puntuale attuazione degli interventi mediante le proprie
strutture organizzative; possono avvalersi, per una serie di attività relative a lavori, servizi e forniture degli uffici
tecnici e amministrativi dei comuni, dei provveditorati interregionali alle opere pubbliche, nonché dell’Anas, dei
consorzi di bonifica e delle Autorità di distretto. Si prevede, inoltre, che le spese effettuate dalle regioni a valere sulle
risorse delle contabilità speciali loro trasferite per fronteggiare il dissesto idrogeologico siano escluse dal patto di
stabilità interno
Reato di combustione illecita dei rifiuti
Viene modificata la norma del testo, sul reato di combustione illecita dei rifiuti (art. 256-bis del Dlgs 152/2006),
prevedendo, in particolare, per chi commette il predetto reato, l'obbligo del ripristino dello stato dei luoghi, del
risarcimento del danno e del pagamento, anche in via di regresso, delle spese relative per la bonifica. Viene, altresì,
prevista la responsabilità, anche sotto il profilo dell’omessa vigilanza, a carico del titolare dell'impresa o del
responsabile dell'attività, sull’operato degli autori materiali del delitto comunque riconducibili all’impresa o all’attività
stessa. Ai predetti titolari d’impresa o responsabili dell’attività si applicano, anche, le sanzioni previste dall’art. 9
comma 2 del Dlgs 231/2001. Vengono, inoltre, estese le sanzioni previste dall’articolo 256-bis del d.lgs. 152/2006
anche alle condotte di reato di cui agli articoli 256 (Attività di gestione di rifiuti non autorizzata) e 259 (traffico illecito
di rifiuti) del medesimo decreto legislativo, ove finalizzate alla successiva combustione illecita dei rifiuti.
Terreni contaminati e obbligo informativo per il Pm
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Infine, è stata modificata la norma del testo sull’obbligo informativo per il pubblico ministero sui terreni contaminati,
per specificare che, nelle more del processo penale, i procedimenti di competenza dei Ministeri dell'ambiente, della
salute o delle politiche agricole e alimentari, o delle Regioni, che abbiano ad oggetto, in tutto o in parte, fatti per i quali
procede l’autorità giudiziaria, possono essere avviati o proseguiti anche in pendenza del procedimento penale. Per le
infrazioni di maggiore gravità, sanzionate con la revoca di autorizzazioni o la chiusura di impianti, l'ufficio competente,
nei casi di particolare complessità dell'accertamento dei fatti addebitati, può sospendere il procedimento
amministrativo fino al termine di quello penale, salva la possibilità di adottare strumenti cautelari.
Fonte. sito internet casa e clima
Rinnovabili: DL Destinazione Italia, modifiche su Prezzi Minimi Garantiti e su “Spalma-incentivi”
05/02/2014. Prezzi minimi garantiti per gli impianti FV fino a 100 kW e per quelli idroelettrici fino a 500 kW. Tutelati
alcuni impianti dal ricatto della rimodulazione volontaria degli incentivi
Potranno continuare a usufruire dei prezzi minimi garantiti gli impianti fotovoltaici fino a 100 kW e gli impianti
idroelettrici fino a 500 kW.
La novità è prevista da due emendamenti al comma 2 dell'articolo 1 del decreto Destinazione Italia (DL n. 145/2013),
approvati dalle commissioni riunite VI e X della Camera dei Deputati. Con questa modifica, gli impianti fotovoltaici e
idroelettrici di più piccole dimensioni vengono esentati dalla cancellazione dei Prezzi Minimi Garantiti, tra l'altro
recentemente ridotti dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.
Correzioni alla spalma-incentivi
Un altro emendamento approvato introduce una modifica al cosiddetto “spalma-incentivi” previsto ai commi 3-6
dell'art. 1 del decreto Destinazione Italia. Si tratta di una rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili, volta a
valorizzare l'intera vita utile degli impianti: per gli operatori nel settore delle energie rinnovabili è prevista la possibilità
volontaria di accedere a incentivi ridotti ma prolungati di 7 anni. Se vogliono innovare gli impianti nel tempo, le
imprese del settore delle rinnovabili devono necessariamente aderire al piano di allungamento degli incentivi nel
tempo: “un ricatto” lo hanno definito le associazioni del settore.
L'emendamento approvato prevede un periodo residuo di incentivazione, al di sotto del quale non si applica la
penalizzazione di cui al comma 3, vale a dire l'esclusione, per gli operatori che non accettano la rimodulazione, dagli
incentivi in caso di interventi quali i potenziamenti o i rifacimenti. “Allo scopo di salvaguardare gli investimenti in corso,
tale periodo residuo non può essere inferiore al 31 dicembre 2014 e può essere differenziato per ciascuna fonte, per
tenere conto della diversa complessità degli interventi medesimi”, stabilisce l'emendamento accolto. Dunque, potranno
rifiutare la rimodulazione volontaria, senza subire il ricatto, gli impianti per i quali l'erogazione degli incentivi termina
entro il 31 dicembre 2014.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Conto Termico, pubblicato il modello per cedere il credito
05/02/2014. Il documento permetterà il trasferimento ad un altro soggetto degli incentivi per l’energia termica
prodotta risparmiata.
La pubblicazione del modello standard segue l’aggiornamento delle regole applicative avvenuta lo scorso dicembre.
All’articolo 5 del fac-simile del contratto per il riconoscimento degli incentivi da stipulare con il Ministero dell’Ambiente,
contenuto nelle regole applicative, era infatti prevista la cessione del credito a favore di un altro soggetto.
Ricordiamo che il Conto Termico incentiva la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e i piccoli interventi di
efficienza energetica con uno stanziamento di 900 milioni di euro annui, 700 per privati e imprese e 200 per le
amministrazioni pubbliche. Le nuove regole applicative hanno chiarito che l’incentivo non è cumulabile con altri bonus
fiscali, copre il 40% dell’investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni. I tetti massimi sono
differenziati in base al tipo di intervento, alla potenza dell'impianto e alla zona climatica in cui il lavoro è realizzato.
Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale
Rinnovabili: FER elettriche non fotovoltaiche, a quota 4,56 MLD il costo degli incentivi
04/02/2014. In base al D.M. 6 luglio 2012, la fine degli incentivi è prevista al raggiungimento del tetto di 5,8 miliardi
di euro annui
In base ai dati forniti dal contatore aggiornato del Gse, al 31 dicembre 2013 ammonta a circa 4,56 miliardi di euro il
costo indicativo cumulato annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli
fotovoltaici.
Contribuiscono a tale valore, oltre agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6, con i certificati verdi o con le
tariffe onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, anche gli impianti ammessi ai registri in posizione utile o
vincitori delle procedure d'asta ai sensi del D.M. 6/7/2012 e gli impianti i cui Soggetti Responsabili hanno presentato
richiesta di ammissione agli incentivi del D.M. 6/7/2012 a seguito dell'entrata in esercizio.
Fine incentivi al raggiungimento del tetto di 5,8 MLD
Ricordiamo che, in base all’art. 3 del D.M. 6 luglio 2012, il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi non potrà
superare i 5,8 miliardi di euro annui.
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Tale costo rappresenta una stima dell’onere annuo potenziale, già impegnato anche se non ancora interamente
sostenuto, degli incentivi riconosciuti in attuazione dei vari provvedimenti di incentivazione statali che si sono
succeduti in questo settore.
Gli incentivi presi in considerazione
Le tipologie degli incentivi che vengono presi in considerazione ai fini del contatore degli oneri delle fonti rinnovabili
sono le tariffe CIP 6/92 (CIP6); i Certificati Verdi (CV); le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008 (TO);
il Conto Energia Solare Termodinamico (CSP); gli incentivi introdotti dal D.M. 6/7/2012 (incentivi variabili in funzione
del prezzo dell’energia o tariffe onnicomprensive). Ai fini del calcolo non vengono considerati gli oneri derivanti dai
servizi di Ritiro Dedicato (RID) e Scambio sul Posto (SSP).
Il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi è calcolato come sommatoria del prodotto tra l’incentivo specifico
riconosciuto all’intervento e l’energia incentivabile annua, per tutti gli interventi incentivati relativi agli impianti a fonti
rinnovabili non fotovoltaici.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Incentivi alle rinnovabili elettriche, firmato il decreto sui controlli e le sanzioni
04/02/2014. Il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ha firmato il 31 gennaio scorso il decreto
ministeriale sulla disciplina dei controlli e delle sanzioni in materia di incentivi alla produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili. Lo ha reso noto il Mise con un comunicato, nel quale si ricorda che il decreto firmato completa
l’attuazione del sistema di sostegno, definito dal Governo, per il raggiungimento degli obiettivi di promozione delle
energie rinnovabili al 2020 e fa seguito ad una specifica disposizione contenuta nel decreto legislativo 3 marzo 2011,
n. 28 (articolo 42).
E’ prevista nei prossimi mesi un’analoga iniziativa sul sistema dei controlli riferito alla produzione di energia termica da
fonti rinnovabili.
Potenziamento della rete dei controlli
Il provvedimento relativo all’energia elettrica ha l’obiettivo di potenziare in modo organico ed efficiente la rete dei
controlli, funzione di fondamentale importanza per la legittima allocazione delle risorse pubbliche derivanti dalla tariffa
elettrica, e definisce in questo contesto il ruolo affidato al GSE SpA e le forme di coordinamento con i gestori delle reti
elettriche.
Lo sviluppo del settore e la numerosità degli impianti incentivati – evidenzia il Mise - hanno reso indispensabile
inquadrare il tema dei controlli in una ottica di rafforzata collaborazione operativa ed istituzionale. In tal senso,
assume rilievo la previsione di una banca dati che il GSE mette a disposizione delle altre autorità pubbliche competenti
all’erogazione di incentivi per le fonti rinnovabili, allo scopo di consentire la più ampia circolazione delle informazioni.
I criteri
I criteri per la realizzazione delle attività sono improntati, oltre che all’efficienza, alla trasparenza e alla salvaguardia
delle posizioni giuridiche degli operatori interessati, dal momento che la disciplina è modellata sui principi e sulle
garanzie sul procedimento amministrativo, contenuti nella legge n. 241/90.
Fonte: sito internet casa e clima
Rinnovabili: Eolico offshore. Poco chiare le politiche di sostegno
04/02/2014. L'eolico offshore, con una crescita l'anno scorso valutata tra i 4,6 e i 6,4 bilioni di euro, si caratterizza con
la tendenza a costruire parchi sempre più grandi. Secondo i dati forniti dalla lobby di settore (EWEA), le dimensioni
medie nel 2013 sono state di 485 MW, più potenti rispetto all'anno precedente del 78%.
Altre caratteristiche sono una profondità media di 20 metri, e la distanza dalla riva di 30 chilometri. Anche per questo
tipo di caratteristiche il Mare del Nord con i suoi fondali bassi continua a fare la parte del leone nel panorama
dell'eolico offshore, seguito dal Mar Baltico e dall'Oceano Atlantico.
Il Mediterraneo, nelle previsioni dell'EWEA, solo nel medio periodo vedrà l'affermarsi delle turbine in mare.
Nonostante i dati positivi la lobby industriale del settore lancia un grido di allarme. Nel 2013 i due terzi dei buoni
risultati sono stati ottenuti nei primi sei mesi. La paura e'che la legislazione comunitaria per il 2030 mini lo sviluppo di
questo mercato. La poca chiarezza nelle politiche di sostegno sui due più importanti mercati dell'offshore, La Gran
Bretagna e la Germania, ha già portato ad un rallentamento del mercato che potrebbe arrivare ad una fase di
stagnazione nel 2005 ed ad un calo dal 2006, sostiene Justin Wilkes, vice amministratore delegato dell'EWEA.
La sollecitazione della lobby ai capi di stato e di governo, che dovranno decidere sulle rinnovabili il prossimo mese di
marzo, è che fissino obiettivi ambiziosi, essenziali per sostenere lo sviluppo del settore.
Fonte: Ansa.it
Rinnovabili: Nuova stretta sulle rinnovabili?
03/02/2014. Ipotesi di ridurre da 200 kW a 20 kW il limite per usufruire dello scambio sul posto
Sono voci di corridoio ma sufficienti a creare allarme e malumori quelle che circolano in questi giorni su un eventuale
emendamento di fonte governativa al DL 145 “Destinazione Italia”, che ridurrebbe da 200 kW a 20 kW il limite per
usufruire dello scambio sul posto.
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assoRinnovabili, il Coordinamento FREE, GIFI e IFI manifestano tutto il loro dissenso nei confronti di tale ipotesi che,
insieme alle altre norme già contenute nel DL (leggasi abolizione dei prezzi minimi garantiti e spalmatura “ricattatoria”
degli incentivi) rappresenterebbe l’ennesimo colpo basso alle rinnovabili.
"Nascondendosi dietro il paravento di una riduzione delle bollette elettriche, che avrebbe un’incidenza del tutto
trascurabile - si legge nel comunicato congiunto - si va ad impattare enormemente su quasi 50.000 piccoli impianti
gestiti prevalentemente da quelle piccole e medie imprese che compongono l’ossatura manifatturiera portante del
nostro Paese e che dallo scambio sul posto avevano trovato una modalità di riduzione dei costi energetici, peraltro i più
elevati nel contesto nazionale".
“Esprimo il mio deciso ‘dissenso preventivo’ - ha sottolineato Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente
Territorio e Lavori Pubblici della Camera. La Commissione Ambiente della Camera ha già respinto un comma di tale
decreto che andava a danno delle fonti di energia pulite. La VIII Commissione ha infatti dato parere favorevole al Dl
Destinazione Italia a condizione che i prezzi minimi garantiti siano applicati anche all'energia elettrica prodotta da
impianti fotovoltaici di potenza nominale fino a 200 kw, dagli impianti idroelettrici di potenza nominale media annua
fino a 1 MW e dagli impianti alimentati dalle altre fonti rinnovabili di potenza attiva nominale fino a 1MW, ad eccezione
delle centrali ibride. Altra condizione posta dalla Commissione Ambiente è che vengano salvaguardati anche i
rifacimenti degli impianti di produzione di energia pulita, mantenendo per tali interventi il diritto di accedere agli
incentivi. Un parere condiviso, votato all’unanimità”.
Fonte: sito internet infobuild energia
Rinnovabili: Rinviato al 2015 l’obbligo del 35% nei nuovi edifici. Il Milleproroghe fa slittare la disposizione prevista dal
Decreto Rinnovabili
31/01/2014 - Posticipato di un anno l’obbligo di dotare gli edifici nuovi e quelli sottoposti a ristrutturazioni rilevanti di
impianti di produzione di energia che ne producano almeno il 35% da fonti rinnovabili.
Si tratta di un obbligo previsto dal Decreto Rinnovabili (Dlgs 28/2011) il cui articolo 11 impone che i progetti di edifici
di nuova costruzione e i progetti di ristrutturazioni rilevanti degli edifici esistenti debbano prevedere l’utilizzo di fonti
rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento, pena il diniego del titolo edilizio.
Le percentuali di rinnovabili da impiegare sono state scaglionate nel tempo:
a) il 20% per le richieste di titolo edilizio presentate dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) il 35% per le richieste di titolo edilizio presentate dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) il 50% se il titolo edilizio è rilasciato dal 1° gennaio 2017.
Il Milleproroghe interviene sul Decreto Rinnovabili allungando di un anno il primo scaglione: fino alla fine di
quest’anno, quindi, l’obbligo resta al 20% di energia da fonti rinnovabili.
Il Decreto Rinnovabili prevede, inoltre, valori crescenti per la potenza elettrica degli impianti da fonti rinnovabili da
installare sopra o all’interno dell’edificio:
a) K = 80, quando la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;
b) K = 65, quando la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;
c) K = 50, quando la richiesta del titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2017.
K è un coefficiente (m2/kW) per calcolare la potenza elettrica, misurata in kW, secondo la seguente formula: P= 1/K x
S, dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno, misurata in m2.
Anche in questo caso, l’obbligo di K = 65 slitta al 1° gennaio 2015 e, fino al 31 dicembre 2014, è obbligatorio K = 80.
Fonte: Rossella Calabrese, sito internet edilportale
Rapporti e studi: Phoenix, la casa eco contro sisma e tsunami
7/02/2014. Phoenix è la casa 100% ecosostenibile (fatta con bambu’, terra, cemento, bottiglie di vetro, plastica e
pneumatici), in grado di resistere ad un eventuale terremoto, anche del nono grado della scala Richter, e alle
devastanti onde di uno Tsunami.
Michael Reynolds e’ il padre della Biotecture, una speciale architettura che ruota attorno ad un concetto portante:
quello della ecosostenibilità. Reynolds avvia il suo progetto nel 1969, subito dopo essersi laureato in Architettura
presso l’Universita’ di Cincinnati, discutendo una tesi sulle costruzioni effettuate con materiali anticonvenzionali. La
Thumb House rappresenta uno dei suoi primi progetti in stile “Biotecture”, ultimato nel 1972, utilizzando bottiglie di
birra, uno strato di malta e uno di intonaco overlay, dando origine al termine “Earthship Biotecture”, usato per
identificare le sue creazioni, fonte di ispirazione per molti artisti nel mondo.
Ma Reynolds ha continuato a migliorare il suo progetto. Le sue case sono ora realizzate con materie prime naturali
(terra, paglia, sabbia, legno) e con materiali riciclati di origine industriale (lattine di alluminio, pneumatici e bottiglie in
vetro). Green Hero, cosi’ e’ stato ribattezzato Michael, ha dotato le sue costruzioni di tutti i confort ma soprattutto e’
riuscito a renderle sicure. L’ultimo modello di casa realizzata dall’architetto si chiama appunto Phoenix.
Fonte: sito internet infobuild
Rapporti e studi: Unioncamere: Il Partenariato pubblico privato e l'edilizia sostenibile in Italia nel 2013
05/02/2014. A fronte di una crisi del mercato delle opere pubbliche che nel 2013 si approfondisce ulteriormente,
l’edilizia sostenibile mostra di muoversi in controtendenza e di essere una concreta opportunità per ridare slancio ad
un comparto fondamentale per rilanciare occupazione e investimenti.
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E’ quanto emerge, in estrema sintesi, dal rapporto “Il Partenariato Pubblico e Privato e l’edilizia sostenibile in Italia nel
2013“. Curato da Unioncamere, e realizzato in collaborazione con CRESME Europa Servizi – lo studio è stato
presentato a Roma nel corso di un convegno organizzato da Unioncamere ed è disponibile su www.unioncamere.gov.it
e www.infopieffe.it
Nell’ultimo biennio, con l’aggravarsi della crisi e i tagli alla spesa pubblica, il mercato delle opere pubbliche è crollato.
La flessione colpisce tanto le opere pubbliche di sola esecuzione, sino a ieri principali protagoniste della crisi, quanto il
settore del Partenariato Pubblico e Privato, il settore su cui tanto si punta per rilanciare la spesa infrastrutturale del
paese. Anzi, il crollo del Partenariato Pubblico e Privato è ancora maggiore.
Le difficoltà del PPP, dopo il crollo degli importi in gara del 2012 (-41%), persistono anche nel 2013 (-34%) e
all’origine della frenata vi sono da un lato le difficoltà di accesso al credito, che hanno determinato il crollo del mercato
delle grandi infrastrutture di importo unitario elevato, dall’altro permangono diverse criticità legate all’intero percorso
decisionale, tecnico e realizzativo.
Parallelamente, nel 2013, al crollo del mercato delle grandi infrastrutture si contrappone una fase di crescita della
domanda di interventi di importo medio-grande, trainato da interventi di riqualificazione urbana, con tassi di crescita
degli importi in gara del 10% per l’intero mercato e superiori al 30% per le sole operazioni di PPP. Rientrano in questa
fascia dimensionale il maggior numero di iniziative di PPP di riferimento per l’edilizia sostenibile.
“In un mercato come quello delle opere pubbliche, ancora fortemente in crisi, lo sviluppo sostenibile e la tutela
dell’ambiente sono leve importanti per rimettere in moto investimenti e occupazione” ha detto il Presidente di
Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “E’ un ambito che coinvolge asset strategici del Paese e che riguarda interventi
indispensabili per mettere in sicurezza i nostri territori: i beni culturali, il riassetto di comparti urbani, l’edilizia
scolastica e sociale, le strutture dedicate al tempo libero, al turismo. E’ una strada da percorrere con convinzione
mettendo insieme le forze di tutti. Il sistema camerale è oggi impegnato a promuovere la filiera dell’edilizia sostenibile
attraverso Unionfiliere e vuole essere ancora di più protagonista di questa partita. Non solo come punto di
osservazione del mercato, ma anche come soggetto facilitatore dell’incontro tra domanda e offerta e sostenitore di
quella ‘cultura della realizzazione’ che da sempre è propria delle Camere di commercio”.
ELEMENTI DI SINTESI
Il mercato del PPP in Italia: dal 2011 al 2013 si passa da 13 miliardi a 5 miliardi di euro
Il mercato del PPP, in base ai dati disponibili dell’Osservatorio Nazionale del Partenariato Pubblico Privato, nel periodo
2002-2013 cresce e si afferma. Tra gennaio 2002 e dicembre 2013 sono state indette 19.363 gare di PPP e il valore
complessivo del mercato, ovvero l’ammontare degli importi messi in gara, si attesta a quota 73,4 miliardi. Si è passati
da 336 gare per un ammontare di 1,3 miliardi del 2002 a 2.901 gare per oltre 5 miliardi nel 2013. Gli anni di maggiore
espansione sono stati il 2010 per numero di iniziative (3.030 gare) e il 2011 per importi in gara (oltre 13 miliardi).
L’ultimo biennio invece si caratterizza per una forte contrazione del valore a fronte di una sostanziale tenuta del
numero di gare. Tali dinamiche sono la conseguenza della difficile situazione economica del Paese e indicano da un lato
il persistere delle difficoltà nel reperire le risorse finanziarie, soprattutto per operazioni di importo rilevante, dall’altro
invece confermano l’interesse delle pubbliche amministrazioni che guardano al PPP come a una strada da
intraprendere per garantire servizi essenziali e di base ai cittadini e per riqualificare le città e il territorio.
Grafico - L’evoluzione delle gare di PPP 2002-2013
Fonte: www.infopieffe.it promosso da Unioncamere, Dipe-Utfp e Ance e realizzato dal CRESME
Nel 2013 il mercato del PPP è rappresentato da 2.901 gare per un volume d’affari di circa 5,2 miliardi riferito a 1.564
gare di importo noto. Rispetto al 2012 il numero di gare si riduce del 5% e l’importo del -34%. All’origine di questa
notevole flessione degli importi vi è innanzitutto il crollo degli importi delle grandi opere di importo superiore a 50
milioni di euro da realizzare in PPP (da 5,8 miliardi a 2,8 miliardi, -52%) a fronte della crescita nel numero di iniziative
(da 11 gare a 17 gare). Il consolidarsi dell’interesse per il PPP è confermato anche dai dati sull’incidenza di questo
nuovo mercato sull’intero mercato delle gare per opere pubbliche, che nel 2013 si attesta su quote del 19,5% per
numero (2.901 gare su 14.873 totali), la percentuale più alta dal 2002. Più debole il risultato economico: 24,2% (5,2
miliardi su 20,1 miliardi) contro il 34,0% di un anno prima quando il motore trainante del PPP erano ancora le grandi
opere ed in particolare quelle di importo superiore a 50 milioni di euro. Infatti, la causa del crollo del valore economico
del mercato del PPP nel 2013, come già evidenziato, è da ricondurre alla battuta d’arresto delle grandi opere tanto che
se si raffronta il dato economico al netto delle opere di importo superiore a 50 milioni il bilancio economico è di
crescita (+21%).
Centro studi
Innovazione e Sostenibilità
Grafico - Le tipologie dimensionali del PPP: importo delle gare censite nel periodo 2002-2013 per classi di importo Numero indice 2002=100
Fonte: www.infopieffe.it promosso da Unioncamere, Dipe-Utfp e Ance e realizzato dal CRESME
Il PPP e l’edilizia sostenibile
Un dato interessante che emerge dall’analisi dei dati del 2013 per settori di attività è l’attenzione posta dalle pubbliche
amministrazioni allo sviluppo sostenibile e in particolare alla tutela dell’ambiente, alla crescita economica e allo
sviluppo sociale. Tutte tematiche che vengono approfondite in modo esaustivo nella seconda parte del Rapporto,
dedicata a come si coniugano sostenibilità edilizia e procedure di partenariato pubblico e privato. In tale parte del
Rapporto il secondo capitolo è dedicato al mercato del PPP di riferimento per l’edilizia sostenibile.
In particolare vengono analizzate le operazioni di PPP riconducibili a tredici dei 18 settori individuati dall’Osservatorio:
beni culturali, centri polivalenti, cimiteri, commercio e artigianato, direzionale, impianti sportivi, parcheggi, riassetto di
comparti urbani, sanità, scolastico e sociale, tempo libero, turismo, altri interventi di edilizia residenziale e non. Si
tratta di un mercato che nel 2013 rappresenta quote del 72% per numero e del 45% per importo dell’intero mercato
del PPP contro quote del 52% per numero e del 41% per importo del resto del mercato delle opere pubbliche.
Complessivamente nel 2013 le operazioni di PPP di riferimento per l’edilizia sostenibile sono 2.084 per un importo di
2,1 miliardi. Rispetto al 2012 questo mercato registra un bilancio complessivamente positivo: + 8% il numero di
opportunità; +30% gli importi in gara.
Grafico - Il mercato del PPP di riferimento per l’edilizia sostenibile – L’evoluzione delle gare 2002-2013
Fonte: www.infopieffe.it promosso da Unioncamere, Dipe-Utfp e Ance e realizzato dal CRESME
In questo ambito, nel 2013, il peso del PPP sull’intero mercato delle opere pubbliche raggiunge il livello più alto dal
2002, primo anno di attività dell’Osservatorio, per numero e importo. In termini di numero di opportunità si passa
dall’1% del 2002 al 25% del 2013. In termini di valore, dall’8% al 24%.
Nella seconda parte del rapporto, oltre ad essere approfonditi i dati sul mercato del PPP di riferimento per l’edilizia
sostenibile, sono descritte in modo esaustivo alcune tematiche legate all’edilizia sostenibile: gli interventi per
l’efficienza e il risparmio energetico e la produzione di energie rinnovabili; il sistema di qualificazione delle imprese e
delle professioni, che sta elaborando il Comitato di Filiera dell’Edilizia e dell’Abitare Sostenibile di Unionfiliere, e gli
strumenti di certificazione ambientale attualmente operanti in Italia (Casa Clima, GBC Italia, SB100 e il Protocollo
Itaca); la sperimentazione del costruire “sostenibile” nei programmi di housing sociale. Sono inoltre presentati 3 casi
studio rappresentativi di come si coniugano sostenibilità edilizia e procedure di partenariato pubblico e privato. Le tre
iniziative riguardano tre differenti tipologie di intervento: la riqualificazione edilizia di un edificio da destinare a Casa
albergo residenza sociale a Torino; la riorganizzazione urbana di una porzione di città per realizzare il nuovo centro
civico di Scandicci (Fi); il recupero urbanistico, ambientale e funzionale di un’area in disuso per realizzare un Polo
espositivo fieristico e commerciale a Trapani.
Fonte: comunicato stampa Unioncamere
Rapporti e studi: Clima, energia, ambiente. Le città del nord Europa sono più all'avanguardia
31/01/2014. Le città del nord Europa sono "più all'avanguardia nelle sfide del cambiamento climatico con piani di
adattamento e consistenti obiettivi di riduzione delle emissioni, in particolare quelle britanniche, francesi e tedesche"
Centro studi
Innovazione e Sostenibilità
spiega lo studio dell'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche rilevando che
"Groningen (Olanda) punta a 'zero emissioni', anche attraverso l'incremento di fonti rinnovabili e la messa a dimora di
nuovi alberi, già nel 2025 in anticipo sul previsto traguardo del 2050". Lo studio ha analizzato documenti
programmatici e di pianificazione realmente adottati da 200 città medio-grandi in 11 stati europei, Austria, Belgio,
Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, spiegano le ricercatrici Cnr
Monica Salvia e Filomena Pietrapertosa che hanno collaborato con colleghi di nove stati, coordinati da Diana Reckien
della Columbia University. "Le aree urbane hanno un ruolo chiave - sottolineano - nel raggiungimento degli obiettivi
dell'Unione Europea in tema di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, in particolare dai target fissati
dalla 'Energy Roadmap 2050' che tra l'altro prevedono la riduzione dell'80% delle emissioni europee di gas serra entro
il 2050 per evitare l'aumento della temperatura media globale di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali". Il
35% delle città non ha provveduto a redigere alcun piano di adattamento né di mitigazione e appena un quarto si è
dotato di entrambi, il 72% ha solo il piano di mitigazione e nessuna ha prodotto solo quello di adattamento. "Il
percorso comune - spiega Salvia - comincia con l'adozione di misure di riduzione delle emissioni, come il
miglioramento dell'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili, per poi passare all'adattamento
del territorio ai rischi futuri, ad esempio con la costruzione di argini per proteggere le città da un aumento del livello
del mare"."Il primato - precisa la ricerca - spetta al Regno Unito: il 93% delle 30 città analizzate ha un piano di
mitigazione, contro l'80% di quelle olandesi e tedesche, il 56% di quelle italiane e il 43% delle città francesi. Anche per
quanto riguarda l'adattamento, si distingue la Gran Bretagna con 24 città, contro 13 su 40 città tedesche e 5 su 26
spagnole. In Italia, su 32 analizzate, solo Padova vanta un piano di adattamento". "Se le azioni previste a livello
urbano fossero adottate dall'intero sistema nazionale si otterrebbe entro il 2050 una riduzione del 37% delle emissioni
di gas serra degli 11 paesi e del 27% dell'Ue nel suo complesso. Tuttavia, saremmo sempre lontani dal raggiungimento
dell'80% previsto", osserva Pietrapertosa.
Fonte: sito internet edilio
Rapporti e studi: Ristrutturazioni con bonus 50% e 65%, gli italiani puntano sul rinnovo di bagni, cucina e infissi
31/01/2014. Sondaggio Casa.it: priorità un nuovo impianto di riscaldamento (31%), il rifacimento degli interni (27%)
e la facciata con cappotto termico (24%). Il portale immobiliare Casa.it ha condotto un sondaggio sugli interventi di
ristrutturazione dell'abitazione desiderati dagli italiani che approfittano della proroga, per tutto il 2014, della detrazione
fiscale del 65% per le riqualificazioni energetiche e del bonus fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie.
Priorità bagno, cucina e infissi I risultati del sondaggio collocano in cima alle priorità il rinnovo dell’ambiente bagno
(28%), seguito a una certa distanza dalla cucina (24%) e dalla sostituzione degli infissi a fini di efficienza energetica
(20%). L'11% rifarebbe il soggiorno, e solo l'8% sostituirebbe i pavimenti.
Ai primi posti riscaldamento, interni e cappotto termico
Per quanto riguarda la ristrutturazione dell’edificio, gli Italiani votano in maggioranza per un nuovo impianto di
riscaldamento (31%), seguito dal rifacimento degli interni (27%) e dalla facciata con cappotto termico (24%). Agli
ultimi posti i solai (7%), l'ascensore (6%) e il tetto (5%).
Centro studi
Innovazione e Sostenibilità
“In un Paese che si trova ad affrontare una profonda crisi economica e in cui, secondo i dati Cresme, più del 55% degli
immobili ha oltre 40 anni, è naturale che l’attenzione nei confronti di questa tipologia di incentivi sia alta e si focalizzi
su miglioramenti non solo estetici, ma anche funzionali”, commenta Daniele Mancini, Amministratore Delegato di
Casa.it.
Distribuzione delle case in vendita e stato di fatto
Tra le principali aree metropolitane in Italia, è Napoli la città con il maggior numero di immobili in vendita che
necessitano di interventi di ristrutturazione (19,5%), seguita da Roma (15,5%), Milano (13%) e Torino (11,5%).
Fonte: sito internet casa e clima
Eventi: Scuola. Legambiente premia un progetto per #efficienza energetica e controllo dei consumi
05/02/2014. Strumento permette a studenti di controllare i consumi a scuola.
Menzione speciale da Legambiente per il progetto 'Sentinella' sviluppato da Mimesis di Modena, azienda che da sei anni
si occupa di efficienza energetica e sostenibilità.
Il meccanismo è semplice: dotare le scuole di uno strumento di facile utilizzo (da collegare ad una presa e piazzare sul
contatore) che consenta il controllo e la visualizzazione dei consumi energetici all'interno dell'edificio scolastico, grazie
alla trasmissione in tempo reale sul web e sui social network.
Un procedimento che innesca la consapevolezza, da parte degli studenti, del reale andamento dei consumi e degli
sprechi e li rende partecipi delle strategie da mettere in atto per contenerli ed abbatterli.
La prima sperimentazione di 'Sentinella' alle scuole medie di Casalgrande (Reggio Emilia) ha portato ad un
abbattimento della bolletta di 1.700 euro: un ritorno immediato, che dà ai ragazzi misura concreta di ciò che possono
fare con semplici gesti ed accortezze per migliorare l'efficienza energetica di un edificio e tenere comportamenti
sostenibili.Il progetto 'Sentinella' è stato inserito tra le 20 migliori pratiche a livello europeo dal progetto Visir, per il
suo potenziale impatto e per la sua scalabilità a livello europeo.
Ad oggi 'Sentinella' è attivo anche in Spagna, in diverse scuole dell'area di Barcellona.
Fonte: sito internet edilio
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Innovazione e Sostenibilità
Eventi: Al via la seconda edizione di WiGreen – Forum sulla Sostenibilità
05/02/2014. Gli sprechi idrici e l'acqua come risorsa al centro della seconda edizione di WiGreen – Forum sulla
Sostenibilità, in programma il 13 e il 14 febbraio 2014 presso il Centro Congressi Fondazione Stelline a Milano.
PROBLEMI STRUTTURALI DELLA RETE. Secondo l'Istat, mediamente il 33,9% dell'acqua che viaggia nelle condutture
lungo l'intera Penisola viene perso per problemi strutturali della rete. "Un dato", si legge nella nota diffusa
dall'organizzazione, "che, in alcune regioni del Sud, raggiunge anche la quota del 40%".
"NON DARE L'ACQUA PER SCONTATO". Il Forum punterà però a diffondere la sicurezza che risparmiare acqua è
possibile (e necessario). "La prima regola consiste nel non darla per scontata – spiega Claudia Chiozzotto, specialista
di tematiche legate all’acqua e all’ambiente di Altroconsumo e relatrice nel corso della seconda di WiGreen -. Il
riferimento è soprattutto all’acqua potabile, che costituisce appena il 2,5% dell’intera quota di acqua dolce. È pertanto
necessario preservarla dall’inquinamento e dall’eccessivo sfruttamento".
ELETTRODOMESTICI DI NUOVA GENERAZIONE: INVESTIMENTO A RENDERE. Quakche esempio concreto? "In casa si
può razionalizzare il consumo ricorrendo a elettrodomestici di nuova generazione. Tutti quelli messi in commercio negli
ultimi dieci anni consumano meno acqua e anidride carbonica. Pertanto se la lavatrice o la lavastoviglie sono più
vecchie, il consiglio è di cambiarle", conclude la Chiozzotto.
PREMI E SENSIBILIZZAZIONE. Nel corso di WiGreen verranno distribuiti tre riconoscimenti: il Premio Innovazione
+Sostenibile, destinato al prodotto che sarà eletto tale dal pubblico attraverso la votazione già partita sul sito ufficiale
dell’evento; il Premio Practice +Sostenibile, da assegnare all’azienda che interverrà nel corso del convegno e il cui
impegno sarà riconosciuto attraverso la votazione del pubblico presente all’evento; il Premio Informazione
+Sostenibile, un riconoscimento al miglior servizio giornalistico relativo alla tematica della sostenibilità ambientale,
valutato dal comitato di programma dell’evento. Moderatore di WiGreen sarà l’avvocato Dario Dongo, fondatore di
Great Italian Food Trade (Gift).
Fonte: sito internet casa e clima
Aziende: La Holding statunitense Haworth acquisisce il Gruppo Poltrona Frau
06/02/2014 - A seguito dell’annunciata acquisizione di quote di maggioranza del Gruppo Poltrona Frau da parte della
holding statunitense Haworth, FederlegnoArredo esprime pieno sostegno a un’iniziativa che consentirà a una società
storica di rafforzarsi ancora di più sui mercati internazionali.
“Apprendiamo con grande piacere ed estremo interesse il passaggio del Gruppo Poltrona Frau a uno dei gruppi
dell’arredamento più importanti al mondo dando vita a un soggetto leader a livello mondiale nell’alto di gamma”,
spiega Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo.
Il Gruppo Poltrona Frau è proprietario di alcuni marchi storici associati a FederlegnoArredo ed espositori di lunga data
al Salone del Mobile di Milano. “Per questo sono certo che con la nuova proprietà si rafforzerà ulteriormente una
collaborazione consolidata, così come auspico il rafforzamento sul territorio nazionale della produzione il cui valore è
riconosciuto in tutto il mondo”, aggiunge Snaidero.
“Quanto fatto dal Fondo Charme dal 2002 a oggi per promuovere nel mondo i marchi del Gruppo Poltrona Frau,
presente in 57 Paesi con oltre 70 negozi diretti, è un esempio virtuoso per tutte le aziende del nostro settore. Mi
auguro pertanto che la nuova proprietà continui su questa strada con sempre maggiore convinzione”, conclude il
presidente di FederlegnoArredo
Fonte: sito internet edilportale
Aziende: A Rubner Haus la prima certificazione ClimAbita ecolife Home
05/02/2014 - Da sempre fortemente impegnata sul fronte della Ricerca e dello Sviluppo, Rubner Haus, azienda
altoatesina del GRUPPO RUBNER, ha individuato nei suoi 50 anni di storia, che festeggia proprio quest’anno, soluzioni
abitative in legno in perfetta armonia con l’ambiente. I sempre più elevati standard di sostenibilità ed efficienza
energetica che contraddistinguono tutte le sue costruzioni hanno valso all’azienda importanti certificazioni ambientali a
livello internazionale.
Il riconoscimento più recente arriva dalla Fondazione ClimAbita che ha rilasciato a RUBNER HAUS il primo sigillo ecolife
Home per il suo nuovo edificio residenziale, sorto nella splendida cornice di San Candido in Val Pusteria, a poco meno
di 1200 metri di altitudine. “Casa Webhofer”, dal nome del suo propietario, è la sintesi dell’ineguagliabile know-how
dell’azienda con tradizione e tecnologia all'avanguardia nell’ambito delle costruzioni in legno. A consegnare
personalmente la targa che attesta la certificazione nelle mani di Werner Volgger, Amministratore Delegato di Rubner
Haus, il Presidente e ideatore della Fondazione ClimAbita, Norbert Lantschner.
ecolife Home è il nuovo marchio di sostenibilità edilizia per edifici prefabbricati in legno, applicato in prima stesura al
progetto realizzato da Rubner Haus. Si tratta del primo protocollo italiano di certificazione che prevede una
misurazione del livello di salubrità dell’aria indoor e che tiene conto di tre aspetti contemporaneamente: energia,
salute, ecologia. Il primo aspetto pone particolare attenzione all’energia e al suo uso accorto, con la convinzione che
l’eco compatibilità nelle scelte costruttive non può prescindere dall’intero ciclo di vita dei prodotti. Il parametro salute,
invece, parte dal presupposto che ognuno di noi trascorra la maggior parte della vita in ambienti chiusi, pertanto ogni
costruzione deve garantire il massimo livello di comfort abitativo. Mentre in tema di ecologia, il protocollo ecolife
prevede di valutare l’etica delle aziende produttrici, oltre ad aspetti come qualità e durabilità dei materiali impiegati.
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Innovazione e Sostenibilità
“Il sigillo di qualità ecolife Home vuole essere una guida utile per l’utente finale”, afferma Norbert Lantschner. “La
Fondazione vuole accompagnare il cliente tracciando con chiarezza i criteri dell’ecocompatibilità, della salubrità e del
benessere. Una garanzia per l’utente finale che si può rivolgere con fiducia a un ente indipendente che si assume la
responsabilità di controllare il progetto, la produzione e il cantiere finale, per arrivare alla consegna di un edificio dalle
elevate prestazioni energetiche, ambientali e di comfort abitativo”.
"Casa Webhofer” è un edificio residenziale a tre piani realizzato con struttura in legno a telaio composto esternamente
da sughero e internamente da canapa e fibra di legno. L’intera struttura abitativa è costruita su 3 moduli, ciascuno di
una superficie lorda di 205 m2, e costituita da due blocchi in legno e uno in muratura. Completamente domotizzato
con il sistema KNX, l’edificio è dotato di sistema di ventilazione controllata meccanica HOVAL e di impianto di
teleriscaldamento.
“Siamo lusingati del riconoscimento ricevuto dalla Fondazione ClimAbita che dimostra quanto l’esperienza e il know
how raccolto da Rubner Haus, nei suoi 50 anni di attività, rappresentino un patrimonio esclusivo che ci consente di
essere fortemente competitivi sul mercato dell’edilizia”, afferma Werner Volgger che aggiunge “questa certificazione
rapresenta un atto di completamento e di perfezionamento di quanto Rubner Haus riesce a realizzare in tutta la filiera
produttiva fino alla consegna del prodotto finale”.
Il progetto certificato ecolife Home è un ulteriore passo a consolidamento del rapporto di collaborazione con Norbert
Lantschner che, sin dal 2002, ha cercato insieme a Rubner di promuovere una visione a 360° sulla sostenibilità
ambientale.Tale filosofia coincide con le esigenze del moderno consumatore finale sempre più attento ad uno stile di
vita sano e salubre e sempre più interessato alla materia legno nell’ambito delle costruzioni.
La Fondazione ClimAbita, associazione no-profit, la cui missione è quella di sviluppare e promuovere una nuova cultura
del vivere e costruire sostenibile, segue il principio dell’attenta garanzia verso la corretta esecuzione dei lavori in
quanto, solo attraverso un accurato controllo delle forniture e dei risultati di cantiere, si può accertare l’impegno della
riduzione delle emissioni di gas serra. Il nuovo sigillo si affermerà quale tassello indispensabile per la scelta da parte
del consumatore e sarà elemento di differenziazione per le aziende che si impegnano sui temi della sostenibilità.
Fonte: sito internet edilportale
Aziende: Nasce in Svezia l'auto in legno
5/02/2014. Un'automobile fatta di legno arriva dalla Finlandia e sarà esposta al Salone di Ginevra in programma il
mese prossimo. A realizzarla è stato il colosso della carta Upm-Kymmene, che ha un fatturato superiore a 10 miliardi
di euro e che è alla ricerca di una diversificazione della propria attività.
Il veicolo si chiama Biofore ed è una concept car, un prototipo che serve da base per l'ideazione di un veicolo dotato di
determinate caratteristiche.
Il progetto è nato nel 2011 e ha visto il coinvolgimento di 50 ingegneri che vi hanno dedicato 30 mila ore di lavoro. Si
tratta di un esemplare conforme alle attuali norme di sicurezza, con il 95% dei pezzi riciclabile. Per arrivare al prodotto
finito i tecnici di Helsinki hanno utilizzato fibra di legno e compensato.
Gli inventori di questo mezzo sostengono che i costruttori devono provare tutte le opportunità offerte dal legno,
specialmente ai fini della sostituzione dei diversi tipi di plastica. I materiali scelti dai finlandesi sono in grado di ridurre
del 15% il peso di un'automobile. Inoltre il motore diesel funziona con un carburante ecologico a base di schegge di
legno. Per ora il modello rimane segreto, in attesa dell'esposizione svizzera, coperto da un telo verde che richiama
l'aspetto di risparmio energetico. Al di là dell'idea suggestiva, occorrerà verificare la fattibilità dell'ingresso di questo
veicolo nell'ingranaggio produttivo.
Fonte: sito internet italia oggi.it
Aziende: Permasteelisa: “Il 2013 è stato da record perché ora puntiamo solo alle maxi opere”
6/02/2014. Come diranno i giapponesi hic manebimus optime? Di sicuro Davide Croff, presidente di Permasteelisa,
multinazionale tipica espressione del vitalismo imprenditoriale nordestino, dal 2011 acquisita dal colosso nipponico
Lixil, dice che “per noi il tema di lasciare l’Italia non è mai minimamente emerso. Siamo già una impresa mondiale. Se
l’80% del fatturato nascesse in Italia e magari dipendesse prevalentemente da commesse pubbliche, la tentazione
potrebbe anche venire. Ma siccome non è così…”. E Croff aggiunge: “Se il 2013 sarà stato l’anno dei record di
fatturato, dipende anche dal fatto che la proprietà ha avuto assoluto rispetto della nostra metrica gestionale. Ha
lasciato all’azienda grande autonomia e capacità di esprimere se stessa. In questo contesto, stiamo anche valutando le
potenziali sinergie operative interne a Lixil”. L’ex amministratore delegato di Bnl, attuale consigliere di Bpm e senior
advisor di Tpg, non mette affatto tra parentesi che in consiglio di amministrazione siedono 4 giapponesi. Ma legge il
presente di Permasteelisa dentro a un itinerario di evoluzione: dalla genialità di Massimo Colomban fondatore nel
1973, alla stagione dell’ingresso dei fondi di Investindustrial, al cambio di management con l’arrivo di Nicola Greco da
Technip nei panni di capoazienda, all’incorporazione in Lixil. Il tutto essendo presente in quattro continenti, con un
network di oltre 50 aziende in più di 30 Paesi e oltre 6.000 dipendenti, e mantenendo a Vittorio Veneto il quartier
generale. “Sono i risultati che ci danno ragione – commenta ancora Croff – dato che l’azienda è riuscita a navigare
nelle acque agitate della crisi mondiale con successo, sempre restando in utile dal 2007, sana e creatrice di valore”.
Per dirla con un paio di numeri, basti segnalare che oggi il portafoglio ordini è superiore a 1,6 miliardi di euro di valore
e la posizione finanziaria netta è contenuta entro livelli fisiologici (consisteva in 97,5 milioni al 31 dicembre 2012). E,
pur tenendo conto del fatto che il documento di bilancio 2013 è ancora in via di completamento, le attese sono per un
altro anno di crescita, che dà così continuità al processo cominciato dal 2007 al 2012, quando il fatturato è salito da
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1,14 a 1,36 miliardi e il margine operativo lordo è schizzato da 47 a 83 milioni. Il gruppo Permasteelisa opera a livello
mondiale nel settore della progettazione, produzione ed installazione di involucri architettonici, facciate continue e
sistemi di interni, eseguendo i disegni dei grandi nomi dell’architettura contemporanea. Tra le realizzazioni del gruppo
vi sono alcune delle più prestigiose opere architettoniche contemporanee al mondo come l'Opera House di Sydney, il
Museo Guggenheim di Bilbao, il Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e il MoMA di New York. Tra le realizzazioni più
recenti spiccano a Londra il grattacielo più alto d’Europa (The Shard), costruito su disegno di Renzo Piano, e a
Rotterdam le facciate del maggior edificio d’Olanda. Da questi ultimi due lavori emerge una linea di tendenza precisa:
il gruppo trevigiano sta scegliendo di operare su interventi di taglia sempre più grande, trovandosi spesso a rifiutare
commesse di importo e redditività più contenuti. Tant’è che, tra i lavori più significativi in corso vanno annoverati il
complesso Hamad international Airport di Doha (Qatar) e il King Abdullah Financial District di Riyadh (Arabia Saudita)
nel Medio Oriente (ciascuno dei quali vale attorno a 400 milioni), mentre in Italia emergono le residenze disegnate da
Zaha Hadid nella milanese CityLife e la Torre di Intesa-SanPaolo a Torino, e negli Stati Uniti il World Trade Center
Podium e il World Financial Center a New York. “Vediamo positivamente il 2014 per due motivi – commenta Croff – In
primis, molti dei mercati in cui siamo attivi stanno dando segni di vivacità: penso in particolare all’America che vede
chiaramente la ripresa anche nel settore delle grandi costruzioni. In secondo luogo, il portafoglio ordini è
estremamente corposo e con incrementi di marginalità importanti, buoni per assicurare il presidio del futuro per
l’azienda. Uno dei grandi punti di forza del nostro gruppo è che gioca sulla scacchiera universale”. Se Permasteelisa ha
saputo superare indenne la tempesta degli ultimi 6 anni, dipende proprio dalla sua capacità di cercare commesse nelle
aree guida del mondo, compensando di volta in volta le cadute di Regno Unito, Irlanda o Usa con Europa dell'Est,
Medio-Oriente e Far East. E poi riparte il domino, dato che in questo periodo sta infatti riprendendo il mercato
americano. “Pratichiamo un continuo atteggiamento mentale di ristrutturazione, consustanziale alla natura del
business – dice ancora Croff – e, nel segno della flessibilità, per esempio nel 2013 abbiamo riformulato la nostra
presenza soprattutto in Asia dove abbiamo iniziato attività in nuovi paesi come la Mongolia e progressivamente ridotto,
almeno per quanto riguarda la parte operativa, le attività in India, paese che non ci ha dato mai grandi soddisfazioni.
Allo stesso modo, nel segno della flessibilità, stiamo espandendo l’attività di contracting, specialmente nel settore degli
Interiors, e intendiamo presidiare attività di nicchia e tecnologie dove oggi ancora non siamo”. Magari anche con
acquisizioni? “Non abbiamo nulla in pipeline, certo avere alle spalle un gruppo da 12 miliardi di ricavi garantisce
ossigeno”. Nel disegno, Davide Croff visto da Massimo Jatosti Nella foto, un’immagine delle Residenze Hadid, realizzate
da Permasteelisa al centro dello storico quartiere Fiera di Milano su progetto dell’architetto Zaha Hadid
Fonte: Paolo Possamai,sito internet repubblica.it
Estero: Germania: nuovo regolamento sul risparmio energetico richiede la sostituzione delle vecchie caldaie
05/02/2014. Nel maggio 2014, la Germania avrà una nuovo Ordinanza per il risparmio energetico, la EnEV 2014.
A partire dall'anno prossimo, il regolamento richiede la sostituzione delle caldaie a gasolio e a gas con oltre 30 anni
(quando non soggette a una delle molte esenzioni incluse nella stessa direttiva).
LE CALDAIE SOSTITUITE. Il ministero federale delle costruzioni ipotizza che potrebbero essere soggette al
regolamento di sostituzione un numero compreso tra 500.000 e 600.000 caldaie a gas e a gasolio, entro il gennaio
2015. L'associazione dell'industria del riscaldamento (BDH) ne ha calcolati invece solo 400.000, come riportato dalla
Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ).
RISCALDAMENTO A GASOLIO COMBINATO CON IL SOLARE. La BDH ha calcolato in 650.500 nuovi sistemi di
riscaldamento installati in Germania nel 2012. Tra le varie conseguenze, la nuova ordinanza potrebbe portare a un
aumento del volume di mercato del solare termico, in quanto le nuove caldaie fossili sono spesso integrate da impianti
basati sui collettori solari. Secondo l'Institute for Heating and Oil Technology tedesco, il 47% di tutti i nuovi sistemi di
riscaldamento a gasolio installati in Germania nel 2012 sono stati accompagnati da un impianto solare termico - una
mossa sensata, perché il gasolio è più costoso rispetto al gas e il risparmio di solare termico risulta quindi maggiore.
PIÙ O MENO SOLARE TERMICO. Ma, in caso di edifici di nuova costruzione, il regolamento privilegia invece le pompe di
calore, rendendo altrettanto probabile una perdita di quote per il solare termico.
Fonte: sito internet casa e clima