Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 25/2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Sardegna: News nazionali: Ambiente: Edilizia scolastica: Rinnovabili: Materiali e tecnologie innovative: Rapporti e studi: Eventi: A Iglesias il primo bio distretto in Italia. Inaugurato il cantiere per la realizzazione della centrale termoelettrica alimentata a biomassa vegetale "Smart city-Comuni in Classe A" pronta a conquistare l'Europa Decreto Ambiente, 350 MLN dal fondo Kyoto per l'efficientamento energetico delle scuole In arrivo i primi segnali positivi, ma non bastano; Ecco la mappa del miliardo di investimenti dal 1°luglio 2014. Tre le categorie di intervento: operazioni di abbellimento, di messa in sicurezza e di costruzione ex novo; Taglio bollette per 1,5 MLD, presentato il decreto: riduzione incentivi per gli impianti FV oltre i 200 kW Piccoli impianti a fonti rinnovabili: semplificazione procedure autorizzative; Impianti Fer in zone agricole, sentenza della Corte Costituzionale; Il ruolo dell'eolico negli obiettivi europei al 2030 Al cemento mangiasmog l'Oscar dell'Innovazione; Le costruzioni del futuro? Con il bambù di casa nostra; Legno e compositi per la sicurezza Ecomafie: anche la green economy inquinata dagli illeciti; Fotovoltaico, l'impatto delle misure retroattive Premio IN/Arch-ANCE Sicilia: i vincitori; I nuovi investitori nelle rinnovabili; Energia, come fermare l'inefficienza. Le strategie anti-sprechi. L'Italia è in prima fila con le piccole eccellenze; A lezioni di «Bim»: cambiano le modalità di progettazione News dai territori: Regione Sardegna: Rinnovabili: A Iglesias il primo bio distretto in Italia. Inaugurato il cantiere per la realizzazione della centrale termoelettrica alimentata a biomassa vegetale 19/06/2014. La Cooperativa SocialeSan Lorenzo ha ufficializzato nei giorni scorsi il passaggio alla fase operativa del progetto Renovo Bioenergy, nella ex sede di Rockwool Italia a Iglesias, con l’apertura del cantiere per la realizzazione della centrale termoelettrica alimentata a biomassa vegetale, importante passo per l’insediamento primo bio distretto in Italia. Il progetto prevede la riconversione produttiva del sito dismesso nel 2009, con la realizzazione di una centrale cogenerativa (energia elettrica e termica) della potenza di 1 MWe e 4 Mwt che sarà alimentata da biomassa vergine a filiera corta, proveniente cioè dalla manutenzione dei boschi del Sulcis Iglesiente e da scarti e sottoprodotti dell’agricoltura e della filiera agroindustriale del territorio. L’energia prodotta dalla centrale andrà ad alimentare l’impianto per la produzione di materiali isolanti in fibra di legno per bioedilizia - anch’essi ottenuti dalla lavorazione di legname vergine raccolto attraverso la manutenzione boschiva che entrerà in attività in un’altra porzione del sito. Nato dalla partnership tra Renovo e la Cooperativa San Lorenzo e premiato al concorso di idee “99 Ideas per il Sulcis”, il progetto Renovo Bioenergy a Iglesias è stato realizzato grazie all’intervento del Fondo immobiliare Green Star – Comparto Bioenergie gestito da REAM SGR i cui sottoscrittori sono la Fondazione Banco di Sardegna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e la Fondazione con il Sud. Il progetto di green economy che sarà sostenuto mediante un progetto di finanza etica grazie alla presenza di REAM SGR, presenta tutta una serie di vantaggi per il territorio che lo accreditano come modello e apripista di un rilancio sostenibile dell’economia locale. Dal punto di vista ambientale, infatti, sarà garantita una corretta manutenzione delle aree boschive, la gestione di terreni marginali e la valorizzazione degli scarti agricoli, senza trascurare la riconversione del sito industriale dismesso. Inoltre l’insediamento del bio distretto creerà occupazione sia diretta sia nell’indotto, con una specifica attenzione per l’inserimento di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate. Fonte: sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Regione Sardegna: "Smart city-Comuni in Classe A" pronta a conquistare l'Europa 10/06/2014. L'iniziativa promossa dalla Regione Sardegna all'interno del programma "Sardegna CO2.0" ha ricevuto la candidatura della commissione Ue per il premio "Sustainable energy europe e managenergy awards 2014". Per vincere dovrà battere la concorrenza di altri cinque progetti nella categoria "ManagEnergy Local Energy Action Award". La mossa vincente, come si legge nelle motivazioni della nomination, è quella di aver coinvolto in modo diretto le amministrazioni locali, vere e proprie protagoniste dello sviluppo sostenibile del loro territorio. Tutto ciò è stato possibile grazie all'integrazione nelle politiche regionali del Patto dei Sindaci che punta a costruire un canale diretto di relazioni tra le strutture della Commissione europea e i Comuni, i quali assumono il ruolo di soggetti attuatori delle politiche nel campo dell'energia sostenibile. Nell'ambito del progetto la Regione ha selezionato, tra i 257 comuni che hanno fatto richiesta, 66 comuni che, raggruppati in 21 "comunità pioniere" per circa 150 mila abitanti, hanno avuto la possibilità di beneficiare dell'affiancamento della direzione generale della presidenza - Servizio per il coordinamento delle politiche in materia di riduzione di CO2/Green economy -, di consulenti scientifici di comprovata esperienza nel campo dell'efficientamento energetico, degli staff messi a disposizione da Sardegna Ricerche, finanziaria regionale Sfirs e Bic Sardegna per l'elaborazione e redazione dei propri piani di azione per l'Energia Sostenibile (Paes), documenti nei quali trovano esplicitazione le strategie e le azioni individuate da ciascuna comunità pioniera, per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20 entro l'anno 2020, ovvero ridurre le emissioni di gas serra del 20 per cento, alzare al 20 per cento la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 per cento il risparmio energetico. Un ulteriore gruppo di 36 comuni, raggruppati in 10 Comunità pioniere con una popolazione di circa 232 mila abitanti è attualmente assistito dal progetto nel percorso di costruzione del proprio Paes. Fonte: sito internet edilio News nazionali: Ambiente: Decreto Ambiente, 350 MLN dal fondo Kyoto per l'efficientamento energetico delle scuole 16/06/2014. Sbloccare 5-6 miliardi di euro per l'avvio di piccole e grandi opere per l'edilizia scolastica, la difesa del suolo e gli impianti di depurazione. Questo il piano del Governo per le scuole e l'ambiente di cui uno dei tasselli è una norma inserita nel decreto sulla PA licenziato dal Consiglio dei ministri di venerdì. La norma prevede un piano straordinario per la difesa del suolo da finanziare con i fondi europei. Per quanto riguarda l'edilizia scolastica, gli interventi di riqualificazione energetica saranno finanziati dal fondo Kyoto fino a 350 milioni di euro. La prima fase del programma di edilizia scolastica consta di 21.000 interventi di riqualificazione e manutenzione. Superare alcune emergenze, semplificare le procedure e scongiurare diverse infrazioni comunitarie sono gli obiettivi del decreto con disposizioni urgenti per la tutela dell’ambiente, approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri. EFFICIENZA ENERGETICA DELLE SCUOLE. Finanziamenti a tasso agevolato per un importo complessivo di oltre 300 milioni vengono concessi, attraverso il fondo rotativo “Kyoto”, per incrementare l’efficienza energetica degli edifici scolastici e universitari. Ai finanziamenti si applica un tasso di interesse dello 0,25%, dimezzando così il tasso previsto dalla legge per i finanziamenti del fondo Kyoto che è dello 0,50%. Gli interventi devono portare risultati concreti nel miglioramento del parametro di efficienza energetica dell’immobile di almeno due classi in tre anni. Se questo obiettivo non viene raggiunto e certificato il finanziamento viene revocato. Un’ulteriore norma inserita nel decreto affida più poteri per utilizzare in tempo utile i fondi previsti dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2007-2013 per l'efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici pubblici. DISSESTO IDROGEOLOGICO, PROCEDURE PIÙ VELOCI E SEMPLICI. I Presidenti di Regione subentrano, per i rispettivi territori di competenza, nelle funzioni dei Commissari straordinari delegati alla mitigazione del rischio idrogeologico e nella titolarità delle relative contabilità speciali. Il risparmio stimato è di circa 1.800.000 euro, da destinare all’esecuzione degli interventi operativi. Per semplificare e velocizzare le procedure, l’autorizzazione dei progetti rilasciata dal Governatore della Regione sostituisce tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta ed ogni altro provvedimento necessario all’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza del territorio. I Presidenti devono completare gli interventi entro il 31 dicembre 2015 e pubblicare online con cadenza almeno trimestrale i dati sullo stato di avanzamento dei lavori. “REQUISIZIONE IN USO” PER GLI IMPIANTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI. Il decreto risolve alcune problematiche interpretative sull’applicazione dell’articolo 191 del codice dell’ambiente in merito ai poteri degli enti locali nella gestione di situazioni di crisi in tema di rifiuti: la norma di tutela viene estesa anche al caso di “grave e concreto” pericolo ancora allo stato potenziale. Gli strumenti eccezionali da utilizzare per porre rimedio alle situazioni di crisi vengono integrati con uno specifico potere di “requisizione in uso” degli impianti destinati alla gestione dei rifiuti. Viene precisato inoltre che la combustione di materiale agricolo e forestale derivante da sfalci, potature o ripuliture in loco nel caso di combustione è consentita solo in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri cubi per ettaro nelle aree, periodi e orari individuati da relativa ordinanza del sindaco. La combustione dei residui è sempre vietata nei periodi di massimo rischio-incendi, dichiarati dalle Regioni. CAMPANIA, CONTROLLI PIÙ STRINGENTI SUI TERRENI A RISCHIO, VIA AL TERMOVALORIZZATORE DI SALERNO. Si interviene con una modifica sul decreto legge “Terra dei Fuochi”, prevedendo che le indagini possano essere estese ai Centro studi Innovazione e Sostenibilità terreni agricoli non oggetto di indagine perché coperti da segreto giudiziario e di quelli oggetto di sversamenti resi noti a conclusione delle indagini. Un’ulteriore norma inserita nel decreto introduce una disciplina per conformare la gestione dei rifiuti nella regione Campania alla sentenza della Corte di Giustizia Europea del 4 marzo 2010, con cui è stato condannato lo Stato Italiano per violazione degli obblighi comunitari: è nominato un commissario straordinario per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti a Salerno, che provveda alla stipula del contratto e a tutti gli adempimenti per portare a termine l’opera. TRASPORTO SICURO DEGLI IDROCARBURI PER MARE. In attuazione del principio “chi inquina paga”, in caso di danni all’ambiente marino derivante da incidenti su navi che trasportano idrocarburi, la responsabilità solidale ricade anche sul proprietario del carico che per dolo o colpa grave ha scelto di utilizzare navi non rispettose degli standard richiesti. Un passo importante verso un sistema di piena responsabilizzazione che scoraggi l’utilizzo di “carrette del mare” a basso costo per il trasporto di sostanze in grado di danneggiare l’ambiente. PROCEDURA SEMPLIFICATA PER LE BONIFICHE E LA MESSA IN SICUREZZA. Il decreto prevede una procedura semplificata per superare le difficoltà e le incertezze che oggi frenano gli interventi di bonifica e messa in sicurezza necessari alla salvaguardia delle vocazioni ambientali dei territori, nonché al loro rilancio economico-occupazionale. Per i soggetti che garantiscono di poter ridurre il livello di “concentrazione soglia di contaminazione”, con un programma di interventi dai tempi certi, è previsto un procedimento di approvazione veloce, fermo restando il controllo delle Arpa sui dati tecnici e sul raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’inquinamento. Si prevedono forme semplificate di recupero dei rifiuti, sempre a condizione di rispettare tutti i criteri di salvaguardia ambientale e della salute. Il testo chiarisce inoltre le modalità di gestione dei rifiuti militari, accentuando le tutele ambientali. Viene prevista una qualificazione specifica per le imprese che sono chiamate a realizzare le attività legate allo smantellamento e alla messa in sicurezza degli impianti nucleari. I criteri (categorie di lavorazioni e requisiti speciali per l’acquisizione della qualifica da parte delle imprese) sono determinati, entro 30 giorni, con decreto dei ministeri competenti (Ambiente, Infrastrutture, Sviluppo Economico, Salute). Il decreto estende poi alla bonifica dei beni contenenti amianto una quota parte del fondo per lo Sviluppo e la Coesione, già destinato agli interventi per bonifica dei siti d’interesse nazionale. NUOVA COMPOSIZIONE PER LA COMMISSIONE TECNICA VIA. La Commissione tecnica VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) passa da 50 a 40 commissari, tra cui il presidente e il segretario, scelti tra i soggetti con laurea, non triennale, con esperienza professionale specifica di almeno cinque anni. Viene cosi garantita l’alta qualificazione dei commissari, risparmiando allo stesso tempo circa 1 milione di euro tra compensi e costi di gestione. Il Ministro organizza con decreto le quaranta unità, suddividendole per profili di competenza ed esperienza. Nei casi di violazione delle norme sull’incompatibilità vengono introdotte pesanti sanzioni, come la decadenza dall’incarico e la segnalazione al rispettivo ordine professionale per le conseguenti determinazioni. PIANI D’AZIONE PER DIFENDERE LE SPECIE A RISCHIO, OPERATIVITÀ DEL PARCO DELLE CINQUE TERRE. Il ministero dell’Ambiente promuove intese e accordi mirati con i Ministri competenti, le istituzioni pubbliche e i soggetti privati per attuare piani d’azione sulla conservazione di specie a rischio e la tutela della biodiversità, venendo incontro alle sollecitazioni giunte dall’Unione Europea. Il testo inoltre assegna alla commissione scientifica CITES un budget di 20 mila euro annui per le spese di missione previste dagli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese a tutela della fauna e della flora a rischio. Il decreto intende poi far fronte alla grave emergenza in cui si trova il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che dal 1999, anno della sua fondazione, non ha ancora un direttore. I gravi fenomeni alluvionali che pregiudicano gli ecosistemi del Parco rendono necessaria l’immediata pianificazione di azioni a immediato, medio e lungo termine che la precaria situazione nella “governance” non può garantire: il Ministro dell’Ambiente nomina quindi il direttore, scegliendolo da una terna proposta dal presidente dell’ente dopo una selezione pubblica. RIDUZIONE DELLE PROCEDURE DI INFRAZIONE COMUNITARIA IN MATERIA AMBIENTALE. Nello specifico, il decreto interviene: - per cancellare la procedura d'infrazione europea sui cosiddetti “richiami vivi” (cattura di uccelli ai fini del richiamo per la caccia); - per superare le censure mosse dalla Commissione europea in due procedure d’infrazione (2009/2086 e 2013/2170) riguardanti la valutazione d’impatto ambientale; - per rispondere alle richieste della Commissione europea nell’ambito di diverse procedure d’informazione riguardanti gli impianti di cattura e inanellamento delle specie, della protezione della vita selvatica e sul reato di commercio di esemplari di specie protette dell’avifauna; - modificando il d.lgs. 32/2010 che istituisce INSPIRE (infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità europea), per rispondere alle osservazioni della Commissione Ue sull’operatività dello strumento; - per eliminare la procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea, con lettera di messa in mora, in tema di politica per l’ambiente marino; - per ottenere l’archiviazione della procedure d’infrazione avviata nel 2007 dalla Commissione europea per non corretta trasposizione della direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque; - introducendo la definizione di “l’Autorità di distretto” per prevenire l’avvio di una procedura d’infrazione per il mancato rispetto della Direttiva 2000/60/CE. Si prevede inoltre la semplificazione del sistema di pianificazione delle acque per riconoscere il ruolo del piano di gestione dei bacini idrografici e individuare i piani regionali di tutela delle acque come operativi del piano di gestione. ULTERIORE SEMPLIFICAZIONE DEL SISTRI. Ulteriore semplificazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) con l’applicazione entro sessanta giorni dell’interoperabilità e la sostituzione dei dispositivi token usb, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica. Centro studi Innovazione e Sostenibilità ALTRE NORME. Proroga del termine, scaduto il 12 aprile 2014, per la sostituzione dei sistemi antincendio che contengono sostanze ozono lesive: ne può godere solo il soggetto che integra la dichiarazione con informazioni sull’ubicazione dell’impianto, la natura e la quantità di sostanze contenute. Viene cosi contestualmente attivato un vero e proprio censimento dei soggetti che le detengono. Vengono adottate le linee guida per la misurazione e il rilevamento dei livelli di esposizione alle emissioni elettromagnetiche. Si dà cosi rapida attuazione alle norme per il controllo, lo sviluppo, la diffusione e la crescita delle nuove tecnologie di telefonia mobile e trasmissione dati. Vengono introdotti nuovi e più efficienti parametri di ricerca per gli impianti termici civili. Fonte: sito internet casa e clima Edilizia scolastica: In arrivo i primi segnali positivi, ma non bastano 17/06/2014. 350 Comuni italiani saranno esclusi dal Patto di stabilità per 122 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015 potendo così avviare immediatamente i lavori di edilizia scolastica. "Finalmente cominciano ad arrivare i primi segnali positivi per l'edilizia scolastica": lo afferma il segretario generale dell'Anci, Veronica Nicotra, a seguito dell'approvazione nel Cdm di venerdì del Dpcm previsto all'art. 48, del d.l. 66/2014, che individua circa 350 Comuni che saranno esclusi dal Patto di stabilità per 122 milioni di euro per gli anni 2014 e 2015 e potranno così avviare immediatamente i lavori di edilizia scolastica. "Si tratta - spiega Nicotra - di una prima parte degli interventi che i Comuni hanno segnalato direttamente al presidente del consiglio Matteo Renzi, manifestando la loro disponibilità ad utilizzare fondi propri per interventi urgenti. Ma l'edilizia potrà contare nell'immediato anche di altre risorse: ulteriori 400 milioni di euro, provenienti dalla programmazione nazionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, che consentirà lo scorrimento delle graduatorie regionali già esistenti del 'Decreto del Fare', prevedendo interventi di rimozione dell'amianto ma anche di messa in sicurezza. Il ministero dell'Istruzione inoltre - prosegue l'esponente Anci - è pronto a partire nei prossimi giorni con interventi di piccola manutenzione con i risparmi delle gare Consip per la pulizia delle scuole, per complessivi 450 milioni di euro. A questo si aggiungono i 36 milioni di euro per l'attivazione dei fondi immobiliari, sbloccati qualche settimana fa". Allo stesso tempo, aggiunge Nicotra, "si sta lavorando con i ministeri dell'Istruzione e delle infrastrutture all'individuazione delle modalità di attuazione per la programmazione 2013-2015, attraverso la contrazione di mutui regionali con la Bei, la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa, la Cassa depositi e prestiti e altri istituti bancari, che svilupperanno investimenti pari a circa 850 milioni di euro". A questo punto - conclude - restiamo in attesa dell'avvio della cabina di regia presso la presidenza del Consiglio, alla quale l'Anci ha già chiesto di poter collaborare, che avrà una funzione di supervisione e monitoraggio del Piano nazionale di edilizia scolastica. Naturalmente, pur trattandosi di un importante segnale di attenzione, sappiamo che il fabbisogno è ben superiore ai finanziamenti messi in campo, per questo auspichiamo che il Governo riesca ad individuare ulteriori misure e risorse che consentano di dar seguito non solo agli altri interventi segnalati direttamente dai Sindaci, ma alle altre urgenze in materia di edilizia scolastica presenti nei territori, anche - conclude il segretario generale dell'Anci - attraverso lo sblocco delle risorse di precedenti piani, e che finalmente si proceda speditamente al completamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica". Fonte: sito internet edilio Edilizia scolastica: Ecco la mappa del miliardo di investimenti dal 1°luglio 2014. Tre le categorie di intervento: operazioni di abbellimento, di messa in sicurezza e di costruzione ex novo 16/06/2014. E’ arrivato dal Governo il via libera per lo "Sblocca-Italia", piano che a partire dal 1°luglio 2014 riattiverà parte dei cantieri fermi per anni a causa di problemi finanziari e burocratici. Tra questi ovviamente rientra anche l'edilizia scolastica, settore per cui il Governo stanzierà più di un miliardo di euro. Una cifra sicuramente importante che abbellirà e metterà in sicurezza più di 21mila plessi scolastici sparsi per la penisola per un totale di 4 milioni di studenti coinvolti. TIPOLOGIE DI INTERVENTO. Tre le categorie di intervento: operazioni di abbellimento, di messa in sicurezza e di costruzione ex novo. I primi interventi riguarderanno quasi 18.000 istituti per un costo di circa 450 milioni di euro. Queste scuole verranno ripristinate funzionalmente e subiranno interventi di piccola manutenzione. Altri 3.000 istituti invece verranno messi in sicurezza, con rimozioni dell'amianto e delle barriere architettoniche, per un costo di 400 milioni di euro, mentre saranno sbloccati i cantieri di 389 nuove scuole - costo 244 milioni di euro - che nasceranno sul territorio italiano. DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA. In testa alla classifica per numero di interventi ci sono le province di Torino (15 nuovi edifici scolastici), Varese, Bergamo, Udine e Treviso. Tanti gli interventi per rimettere in sesto (e in sicurezza) gli edifici al Centrosud: Rieti e Frosinone nel Lazio, L’Aquila e Teramo in Abruzzo, Isernia in Molise, Bari, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce in Puglia, Napoli, Caserta e Avellino in Campania, Potenza in Basilicata; e ancora, in Calabria Cosenza, Catanzaro e Reggio, Enna, Agrigento e Caltanissetta in Sicilia, e infine Cagliari in Sardegna. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Taglio bollette per 1,5 MLD, presentato il decreto: riduzione incentivi per gli impianti FV oltre i 200 kW 18/06/2014. I grandi operatori del fotovoltaico possono optare per incentivi spalmati su 24 anni (anziché 20), oppure per una riduzione di ammontare equivalente all’incentivo, erogato su 20 anni. Nel caso di allungamento a 24 anni sarà possibile beneficiare di provvista dedicata o di garanzia CDP È ufficiale: nel decreto Competitività messo a punto dal Governo sono previsti tagli alle bollette per 1 miliardo e mezzo - disposti tra decreto legge e successivi decreti attuativi - e un altro miliardo e mezzo di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d’azienda. In totale 3 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie. Le misure assunte dal Governo per favorire la competitività e lo sviluppo nonché promuovere la finanza d’impresa sono state illustrate oggi in una conferenza stampa presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e dal ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. TAGLIO DEL 10% DEL COSTO DELL'ELETTRICITÀ PMI A REGIME NEL 2015. Il governo intende raggiungere l’obiettivo, a regime nel 2015, di ridurre la spesa elettrica delle piccole e medie imprese del 10%. Le misure riguardanti la bolletta della luce inserite nel decreto porteranno ad una riduzione media della spesa per l’energia elettrica di un miliardo e mezzo di euro a regime. Lo sconto riguarderà prevalentemente le piccole e medie imprese (70% dei risparmi complessivi a favore di circa 700 mila soggetti) ma avrà effetti benefici anche per le famiglie (30%). Le misure sono mirate a ridurre gli oneri per i soggetti collegati in Media Tensione (ca. 110.000) e per i soggetti collegati in Bassa Tensione con potenza impegnata > 16,5 kW (ca. 600.000). Il beneficio proposto nel decreto Competitività non è cumulabile con le altre agevolazioni tariffarie esistenti. GLI INTERVENTI. Gli interventi riguardano la riduzione di incentivi e trasferimenti ai produttori di energia, delle agevolazioni per specifiche categorie di utilizzatori e dei costi di sistema (concorrenza e reti). Inoltre, ci sono alcune misure con effetti sulla tariffa gas. Il pacchetto è composto da un decreto legge e altri atti amministrativi. Il decreto legge contiene i seguenti provvedimenti: –Più efficienza nelle isole minori –Rimodulazione sconti alla rete ferroviaria –Stop socializzazione sconti ex dipendenti società di distribuzione –Semplificazioni amministrative per i piccoli produttori di rinnovabili (fotovoltaico, efficienza energetica, biometano) –Rimodulazione incentivi per il fotovoltaico di grandi dimensioni –Compartecipazione oneri per reti private –Costi di funzionamento Gse a carico di chi ne usa i servizi REVISIONE DEI MAXI INCENTIVI AL FOTOVOLTAICO. Il decreto – precisa una nota del MiSE - non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori con la stessa logica che ha portato a far pagare di più chi ha ricevuto di più, ad esempio negli investimenti finanziari speculativi (la recente maggiorazione della ritenuta sulle plusvalenze realizzate in Borsa). I titolari di impianti oltre i 200 kW - circa 8.600 soggetti su un totale di circa 200.000 degli operatori che percepisce però il 60% degli incentivi - saranno chiamati a optare per un’erogazione dell’incentivo su 24 anni (piuttosto che su 20 anni), ovvero per una riduzione di ammontare equivalente all’incentivo, erogato su 20 anni. Nel caso di allungamento a 24 anni sarà possibile beneficiare di provvista dedicata o di garanzia CDP. Sono previste semplificazioni a favore dei piccoli produttori, tra cui l’introduzione di un modello unico per le comunicazioni, la riduzione dei documenti da presentare, la liberalizzazione degli impianti sui tetti di edifici non vincolati. EQUITÀ IN BOLLETTA. Il provvedimento ha come obiettivo una maggiore equità nella bolletta: vengono eliminati privilegi particolari che si erano accumulati nel tempo e che pesavano sulla collettività, redistribuiti i costi sulla base dei consumi effettivi e resi più severi i controlli sugli incentivi erogati agli operatori. LE ALTRE MISURE. Queste le altre misure: –Riduzione interrompibilità Centro studi Innovazione e Sostenibilità –Attuazione spalmatura per rinnovabili non FV –Adeguamento regole di mercato (in particolare introduzione prezzi negativi) –Interventi contro abusi di potere di mercato –Intensificazione controlli sui beneficiari degli incentivi –Riduzione colli di bottiglia sulla rete e riduzioni impianti essenziali –Regole più stringenti nella remunerazione delle reti elettriche nel nuovo periodo regolatorio –Realizzazione infrastrutture strategiche GAS. Nel settore gas c'è l'eliminazione dei sussidi alle centrali a olio e regole più stringenti nella remunerazione delle reti gas nel nuovo periodo regolatorio. CREDITO D'IMPOSTA DEL 15% PER LE PMI. Il pacchetto di misure a sostegno del rafforzamento della competitività per le imprese prevede un rilancio straordinario degli investimenti produttivi attraverso un credito d’imposta del 15% e il potenziamento degli incentivi fiscali per chi aumenta il capitale della propria società. Più facile anche l’emissione di obbligazioni societarie. BORSA PIÙ ACCESSIBILE. Per le PMI che vogliono rafforzate il loro patrimonio quotandosi in Borsa viene introdotto un sconto fiscale maggiorato. E vengono introdotte una serie di misure destinate a semplificare e a ridurre i costi per l’accesso e la permanenza in piazza Affari. In particolare viene introdotta la possibilità di assegnare azioni a voto plurimo, vengono introdotte norme più flessibili sull’OPA obbligatoria e sulle soglie di partecipazione rilevante. UN VOLANO DA 20 MILIARDI PER I FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE. Le imprese avranno maggiore accesso al credito grazie alla possibilità che viene concessa alle compagnie di assicurazione e alle società di cartolarizzazione di fare finanziamenti diretti, alle maggiori possibilità di emettere obbligazioni societarie da parte di società non quotate presso investitori qualificati e alla possibilità per banche, fondi e assicurazioni localizzate all’estero (purché non nei paradisi fiscali) di erogare prestiti diretti a MLT alle imprese, affiancandosi così al sistema bancario. Il complesso di queste misure – prevede il Governo - dovrebbe far crescere di almeno 20 miliardi di euro il volume di crediti disponibili per le Pmi. RILANCIO DELL'IMMOBILIARE. Al fine di rilanciare il settore immobiliare, il decreto prevede modifiche alla disciplina per favorire la diffusione delle SIIQ (Società di Investimento Immobiliare Quotate). Per consolidare il mercato immobiliare è necessario infatti rafforzare gli investitori istituzionali che vi operano, e in Italia sono presenti, al momento, solo 2 SIIQ (26 in UK, 43 in Francia). Requisiti partecipativi e distribuzione utili - Soglia massima di partecipazione da parte di un singolo socio portata dal 51% al 60% - Quota di capitale ad azionariato diffuso abbassata dal 35% al 25% - Obbligo di distribuzione degli utili ridotto al 70% e per le plusvalenze da locazione immobiliare ridotto al 50% Trattamento fiscale - Assimilazione della normativa fiscale delle SIIQ a quella internazionale e a quella dei Fondi Immobiliari (per rendere fiscalmente neutra l’opzione per uno dei due strumenti) - Nuovo regime fiscale di esenzione e di distribuzione delle plusvalenze realizzate sugli immobili oggetto di locazione Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Piccoli impianti a fonti rinnovabili: semplificazione procedure autorizzative 18/06/2014 - Modello unico per la comunicazione relativa alle attività in edilizia libera per la realizzazione, connessione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Lo prevede l'art. 37 (Semplificazione procedure autorizzative impianti fonti rinnovabili e biometano) dell'ultima bozza del Decreto Semplificazioni approvata dal Consiglio dei Ministri del 13 giugno scorso e per la quale siamo solo in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. L'art. 37 del nuovo provvedimento normativo del Governo Renzi inserisce dopo l'art. 7 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, l'art. 7-bis che prevede la semplificazione di alcune procedure relative alla realizzazione di interventi di efficienza energetica e piccoli impianti a fonti rinnovabili. In particolare, dall'1 ottobre 2014, per la realizzazione, la connessione e l'esercizio degli impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, per i quali è prevista la comunicazione relativa alle attività in edilizia libera (art. 6, comma 1 del D.Lgs. n. 28/2011), si potrà utilizzare un modello unico che sarà approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e che sostituirà i modelli eventualmente adottati dai Comuni. Per la parte del modulo inerente le comunicazioni di competenza del Comune di cui agli articoli 6, comma 11, e 7, commi 1, 2 e 5 del D.Lgs. n. 28/2011, il modulo contiene esclusivamente: •i dati anagrafici del proprietario o di chi abbia titolo a presentare la comunicazione, l'indirizzo dell'immobile e la descrizione sommaria dell'intervento; •la dichiarazione del proprietario di essere in possesso della documentazione rilasciata dal progettista circa la conformità dell'intervento alla regola d'arte e alle normative di settore. Le dichiarazioni potranno essere rese attraverso autodichiarazione (d.P.R. n. 445/2000). Nel caso sia necessario acquisire atti amministrativi di assenso, l'interessato può: •allegarli alla comunicazione; •richiedere allo sportello unico per l'edilizia di acquisirli d'ufficio, allegando la documentazione strettamente necessaria allo scopo. L'installazione di impianti solari fotovoltaici e termici con le modalità di cui all'art. 11, comma 3 del D.Lgs. n. 115/2008, su edifici non ricadenti fra quelli di cui all'art. 136, comma 1, lett b) e c) del D.Lgs. n. 42/2004, non è subordinata all'acquisizione di atti amministrativi di assenso, comunque denominati. Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: Impianti Fer in zone agricole, sentenza della Corte Costituzionale 17/06/2014. Con la sentenza n. 166 dell'11 giugno 2014, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell’art. 2, commi 4 e 5 della legge della Regione Puglia 21 ottobre 2008, n. 31 (“Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale”). La norma impugnata vieta la realizzazione in zona agricola di impianti alimentati da biomasse, salvo che queste ultime provengano, nella misura minima del 40%, da “filiera corta”, cioè da un’area contenuta entro 70 chilometri dall’impianto. Il giudizio a quo ha per oggetto il diniego di autorizzazione unica alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da biomasse in zona agricola, che la ricorrente si è vista opporre in applicazione dell’art. 2, comma 4, della legge regionale n. 31/2008. L’impianto, infatti, non sarebbe stato alimentato in misura sufficiente da biomasse provenienti da “filiera corta”. Art. 12 d.lgs. 387/2003 La Consulta ribadisce che “l’art. 12 del d.lgs. n. 387 del 2003 enuncia principi fondamentali della materia, a riparto concorrente, attinente alla produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia (sentenze n. 224 del 2012, n. 44 del 2011, n. 119 del 2010 e n. 282 del 2009). Ne consegue che la normativa regionale non può discostarsi da quanto previsto dal legislatore statale a tale titolo”. L’art. 12, comma 7, del d.lgs. n. 387 del 2003, stabilisce che gli impianti energetici da fonti rinnovabili possono essere ubicati anche in zone agricole, pur dovendosi tener conto delle disposizioni in materia di sostegno del settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali, alla tutela della biodiversità, del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. Dunque, ammettendo taluni limiti alla localizzazione in zona agricola, la disposizione “si preoccupa di preservare il «corretto inserimento degli impianti» nel paesaggio (art. 12, comma 10, del d.lgs. n. 387 del 2003), in modo da prevenire il danno che potrebbe venire inferto all’ambiente e all’agricoltura di pregio. Essa, al contrario, non assume a principio fondamentale della materia il perseguimento dell’interesse allo sviluppo della produzione agricola, trattandosi di profilo estraneo all’oggetto principale dell’intervento normativo”, osserva la Corte costituzionale. Sulla base di tali premesse, il decreto del Ministero dello sviluppo economico 10 settembre 2010 (Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili) consente alla Regione di precludere all’impianto energetico solo «aree particolarmente sensibili e/o vulnerabili», se interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità e pregio (Allegato 3, paragrafo 17, del decreto ministeriale 10 settembre 2010). “Si tratta – osserva la Consulta - di un’attuazione per tale verso coerente con la norma primaria, posto che gli interessi facenti capo all’agricoltura assumono rilievo esclusivamente a fini conservativi, e non di incentivo alla produzione agricola”. È evidente, quindi, che la norma regionale impugnata “persegue un obiettivo che trascende i limiti tracciati dalla normativa statale di principio”. Infatti, sottolinea la Corte costituzionale, “Il legislatore regionale intende non certo salvaguardare dalla distruzione le colture di pregio, ma promuovere la produzione agricola, rendendola servente rispetto all’impianto energetico. Vengono perciò imposte “modalità gestionali” che risultano incongruenti rispetto ai limiti consentiti dalla normativa statale di principio alla localizzazione in area agricola dell’impianto energetico”. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Il ruolo dell'eolico negli obiettivi europei al 2030 13/06/2014. In occasione della Giornata Mondiale del Vento Anev chiede di innalzare il target del 27% di rinnovabili in più al 2030 proposto dalla Commissione Ue e di renderlo vincolante per i singoli Stati membri Occorre che il Consiglio europeo, in procinto di prendere una decisione sul target europeo di incremento delle rinnovabili al 2030, introduca un obiettivo ambizioso e vincolante per i singoli Stati membri, per consentire ad un settore promettente come quello eolico di poter fornire ulteriori benefici all’Europa. L'indicazione arriva dal convegno della Giornata Mondiale del Vento “Eolico: come raggiungere gli obiettivi europei al 2030 tra falsi miti e fatti concreti”, svoltosi oggi a Roma presso l’Auditorium del GSE. “Il settore industriale eolico – sottolinea un comunicato dell'Anev - ha raggiunto oggi maturità, sia dal punto di vista tecnologico che dal punto di vista economico e in un contesto internazionale sempre più caratterizzato dall’incertezza degli approvvigionamenti di combustibili fossili e dalla necessità di porre rimedio ai cambiamenti climatici in corso, i pubblici decisori devono prendere atto dell’importanza strategica dell’energia eolica, che ha contribuito a creare sviluppo e occupazione, ad apportare benefici ambientali e a rendere più indipendente il nostro Paese dal punto di vista energetico. Questi sono i fatti veri legati al settore eolico, su cui spesso circolano falsi miti”. ANEV: INNALZARE IL TARGET DEL 27% DI RINNOVABILI IN PIÙ AL 2030. Ma quali sono i benefici che l’eolico ha portato in Italia? “Il solo eolico crea ogni anno un flusso finanziario di circa 3,5 miliardi di euro fra investimenti diretti e indiretti; conta oggi oltre 37.000 addetti e con un adeguata crescita, si potrebbe giungere a oltre 67.000 addetti nel 2020”, ha spiegato il presidente dell’Anev, Simone Togni. “Per raggiungere questi obiettivi – ha aggiunto Togni - è indispensabile innalzare il target del 27% di rinnovabili in più al 2030 proposto dalla Commissione Europea e renderlo vincolante per i singoli Stati membri.” IN EUROPA 1,2 MILIONI DI OCCUPATI NEL SETTORE DELLE RINNOVABILI. Aprendo i lavori, Chiara Braga, responsabile Ambiente del PD ha messo in luce quanto l’eolico sia essenziale per il nostro Paese e per l’Europa: “Il futuro energetico dell'Europa e del nostro Paese non potrà che scommettere sul settore delle rinnovabili, che ha già creato in Europa Centro studi Innovazione e Sostenibilità oltre 1,2 milioni di posti di lavoro che potrebbero aumentare fino a 2,9 milioni nel 2020. L'eolico rappresenta una delle fonti con migliori prestazioni tecnologiche e di sostenibilità e costituisce a tutti gli effetti una componente essenziale della filiera delle rinnovabili. Oggi la vera sfida è governare la transizione verso una maggiore indipendenza energetica ed un quadro di maggiore sostenibilità ambientale ed economica. Si apre per il nostro Paese uno scenario di grande interesse e l'Italia giocherà un ruolo fondamentale alla guida dell'Europa, anche su queste partite, nel guidare il processo che porterà alla fissazione dei nuovi target europei in materia di clima e energia al 2030”. SVILUPPO SMART DELLA RETE. Gianni Vittorio Armani, amministratore delegato di Terna Rete Italia ha ricordato che “Raggiunti i tre obiettivi del Pacchetto clima-energia (complice anche il perdurare della crisi del sistema economico del 2008) sono stati già raggiunti a livello comunitario i primi due relativi ai gas ad effetto serra e alle energie rinnovabili, la Commissione Europea, lo scorso 22 Gennaio 2014, ha quindi proposto nuovi ed importanti obiettivi per il 2030 attraverso il Pacchetto clima-energia 2030 come passo intermedio per pianificare un percorso economico ed elettrico dell’Unione verso il Progetto Roadmap 2050, pubblicato nel 2011. Gli obiettivi che si è posta l’Unione europea per il 2050 risultano molto ambiziosi soprattutto se messi in relazione alla situazione attuale; obiettivi ai quali tendere senza incorrere in costi eccessivi o dover effettuate delle “virate” dell’ultima ora. A questi ed ai futuri obiettivi è chiamata “a rispondere” anche la Rete di Trasmissione Nazionale mediante soluzioni che vanno oltre la pianificazione così come storicamente concepita: sviluppo smart della rete ed integrazione del mercato elettrico europeo”. AEEG: INTEGRARE GLI IMPIANTI FER NEL SISTEMA ELETTRICO. L'azione dell'Autorità per l'energia nel settore delle Fer è stata illustrata dal commissario AEEG Rocco Colicchio: “In un contesto di rapida evoluzione del settore elettrico, l'obiettivo dell’Autorità in relazione alle fonti rinnovabili è quello di promuovere una piena integrazione degli impianti alimentati da tali fonti, fra cui l'eolico, nel sistema elettrico affinché la loro penetrazione possa continuare a crescere nel tempo, garantendo la sicurezza del sistema medesimo in un'ottica di sostenibilità”. CONVERGENZA TRA LO SVILUPPO DELLE FER E LE NUOVE TENDENZE DELL'INDUSTRIA. GB Zorzoli, presidente del Coordinamento FREE, ha messo in evidenza come lo sviluppo delle rinnovabili sia congruente con le nuove linee di tendenza in campo industriale: manifattura diffusa, filiere produttive corte e a ciclo chiuso. ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO. “Il nostro Paese dovrebbe puntare molto di più sull’eolico invece di mettere i bastoni tra le ruote a un settore decisivo per il futuro e in grado di dare occupazione da subito. In Italia peraltro ci sono grandi spazi di diffusione e agibilità nel segno della sostenibilità e dell’integrazione col territorio”, ha dichiarato Francesco Ferrante, fondatore di Green Italia. “I campi eolici vanno ovviamente progettati con grande attenzione, valutando il contesto ambientale e paesaggistico, ma si può progettare un campo eolico coniugandolo con un’idea di progetto di architettura del paesaggio, e non si deve mai dimenticare il contributo fondamentale che tutte le rinnovabili compreso l’eolico danno alla lotta contro i cambiamenti climatici”. Fonte: sito internet casa e clima Materiali e tecnologie innovative: Al cemento mangiasmog l'Oscar dell'Innovazione 17/06/2014. A Berlino brilla il tricolore. Agli European Inventor Award, gli Oscar dell'innovazione tecnologica organizzati dall'European Patent Office e assegnati in mattinata, si è distinto nella categoria Industry, Luigi Cassar, che ha sviluppato per Italcementi un brevetto per una particolare tipologia di calcestruzzo «mangia smog». L'approdo agli European Inventor Award rappresenta «un riconoscimento per un materiale come il cemento che può veramente trasformare la vita delle nostre città rendendole più pulite e con meno smog», spiega Cassar al Giornale. La prossima tappa ora è l'Expo 2015 dove il nuovo cemento biodinamico che contiene il principio attivo «mangia smog» (Tx Active) sarà utilizzato per rivestire l'intera superficie esterna e parte di quella interna di Palazzo Italia, edificio simbolo di Expo 2015 Fonte: Il giornale Milano Materiali e tecnologie innovative: Le costruzioni del futuro? Con il bambù di casa nostra 13/06/2014. Un pool di giovani architetti e ingegneri genovesi scommette su un’idea innovativa: costruire strutture ecosostenibili con piante di bambù provenienti dal nostro Appennino e precisamente da Visone, vicino ad Alessandria. Testato e confrontato con quello cinese e ghanese, usato in tutto il mondo, il bambù di Visone ha dimostrato una resistenza straordinaria e ha permesso al progetto “Structural bamboo” di prendere il via. Fonte: Il Secolo XIX Materiali e tecnologie innovative: Legno e compositi per la sicurezza 13/06/2014. Savoia (Università di Bologna) : «Chi ha puntato su quantità e low cost ha avuto più difficoltà rispetto a chi ha investito in ricerca e sviluppo» Prima il terremoto che ha colpito L'Aquila, poi quello che ha interessato l'Emilia, hanno dato un forte impulso allo sviluppo delle tecnologie maggiormente innovative sul fronte della sicurezza. «Uno sforzo – spiega Marco Savoia, direttore del Ciri Edilizia e costruzioni dell'Università di Bologna, docente di tecnica delle costruzioni e presidente del Comitato scientifico Saie – che nel capoluogo dell'Abruzzo è stato rivolto in gran parte alle strutture ad uso abitativo in cemento armato e che in Emilia ha riguardato prevalentemente il settore industriale». Oggi, all'Aquila, l'utilizzo dei materiali compositi per i rinforzi strutturali domina incontrastato, con una percentuale che si avvicina all'80% del totale degli interventi di ricostruzione…. Fonte: Il sole 24 Ore Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rapporti e studi: Ecomafie: anche la green economy inquinata dagli illeciti 19/06/2014 - Legambiente ha pubblicato in questi giorni il rapporto annuale sulle ecomafie, e quelli del 2014 sono numeri che fanno paura, con quasi 30mila infrazioni accertate (più di 80 al giorno, ovvero più di 3 l'ora). Non solo: se di solito il termine "ecomafie" viene associato al ciclo del cemento (1.7 mld "fatturati" dall'abusivismo edilizio) e al traffico e smaltimento illecito dei rifiuti (3.1 mld dal traffico di rifiuti speciali più un altro miliardo dalla gestione di quelli urbani) quest'anno, la green economy è venuta tristemente alla ribalta. Non a caso un capitolo a parte del rapporto è stato dedicato proprio a questa tematica. "Le informazioni raccolte- si legge in un rapporto dell'Europol - rivelano che le organizzazioni criminali italiane investono sempre di più nei settori dell'energia rinnovabile, in particolare nei parchi eolici, per profittare dei prestiti e dei generosi aiuti europei, ciò che permette loro di ripulire i profitti delle attività criminali attraverso attività economiche legali". Dai dati del rapporto si scopre che numerose truffe in questi anni hanno contaminato proprio il mondo della green economy e delle energie rinnovabili a causa soprattutto della deregulation che domina il settore, permettendo a cosche e comitati d'affari, spesso in joint-venture, di mettere a segno colpi importanti a scapito delle imprese che lavorano in maniera legale. «Di fronte ad una imprenditoria ecocriminale - denuncia ancora Legambiente - caratterizzata da un vivace dinamismo, fa da contraltare l'immobilismo della politica nazionale. Secondo l'associazione - e come dargli torto? - nel nostro Paese vige infatti ancora una legislazione a tutela dell'ambiente del tutto inadeguata, a carattere sostanzialmente contravvenzionale e basata su una vecchia impostazione che riconosce massimamente le ragioni dell'economia tralasciando i costi ambientali, sanitari e sociali. Per utilizzare le parole del presidente della commissione Ambiente della Camera Realacci, si tratta di una «legislazione stratificata, complessa, contraddittoria». E se davvero si vuole dare ascolto alle parole della direttrice di Legambiente Rossella Muroni, per cui «Nessuna svolta ambientale e nessuna ripresa economica saranno mai possibili senza una lotta organica alla criminalità, nessuna green economy potrà mai realizzarsi senza legalità", ci vuole più fattività e maggiore tempismo da parte delle istituzioni, come ad esempio con l'approvazione della proposta di legge inerente l'introduzione del reato di delitto ambientale, già approvato dalla Camera e adesso fermo in Senato. Il testo individua gli effetti su salute e ambiente, introduce il reato di disastro ambientale (15 anni di carcere) e introduce il delitto di inquinamento (pena di sei anni)». Un provvedimento che andrebbe approvato velocemente per rendere concreto l'impegno di controllori, istituzioni, associazioni di settore e forze dell'ordine, spesso frustrati dall'avere in mano strumenti poco efficaci come semplici sanzioni amministrative. Sarebbe sicuramente un modo per far tornare la green economy pulita di nome e di fatto. Fonte: Fernanda Anania, sito internet lavori pubblici Rapporti e studi: Fotovoltaico, l'impatto delle misure retroattive 17/06/2014. Le recenti modifiche regolatorie che hanno riguardato il settore del fotovoltaico hanno avuto come effetto l'erosione del 30% dei margini delle aziende. Lo denuncia assoRinnovabili che ha analizzato l'impatto sul comparto del FV delle misure retroattive varate negli ultimi anni: modifiche alla normativa sullo scambio sul posto, riduzione del valore dei Prezzi minimi garantiti, riduzione al 4% (da un precedente 9%) dell’aliquota di ammortamento fiscale degli impianti, introduzione dell'IMU, Robin Hood Tax, mancato aggiornamento della tariffa incentivante del Primo Conto Energia, oneri di gestione (introdotti dal Quinto Conto Energia ed applicati retroattivamente a tutti i precedenti Conti Energia), annullamento della componente tariffaria CTR. Impatto sulle aziende In seguito a queste manovre, stima assoRinnovabili, il margine medio di settore unlevered (senza leva bancaria) si attesta tra il 7,5 e il 8,5%. L’impatto delle otto misure ha eroso già il 30% dei margini sul fotovoltaico. Se si considera che il 90% degli impianti è finanziato con una leva 80/20, ogni punto percentuale di diminuzione provoca 5 punti in meno sulla marginalità, e quindi tutti i finanziamenti rischiano il default. Solo per il solare, in Italia sono stati finanziati oltre 50 miliardi di Euro, da parte del sistema bancario nazionale, e soprattutto, internazionale. La tabella sottostante calcola l’impatto, utilizzando l’indicatore CoC (Cash on Cash), delle principali modifiche normative intervenute nel tempo. L’indice CoC è dato dal rapporto tra i flussi di cassa (Cash) generati dal progetto nella sua vita utile e la cassa utilizzata per l’investimento iniziale. Se quindi (Caso Base) un soggetto che aveva investito 1 milione di € in un impianto contava di ottenere 1,53 milioni di €, oggi può solo sperare, a valle di tutte le modifiche normative, di recuperare l’investimento fatto (il CoC passa da 1,53 a 1). Centro studi Innovazione e Sostenibilità assoRinnovabili prevede che qualsiasi ulteriore intervento negativo porterebbe, a questo punto, ad una distruzione di valore per gli azionisti ed il default di moltissimi progetti, con ricadute notevoli sull’occupazione, sulla fiscalità e sull’immagine del paese che applica misure retroattive che non giovano in questo delicato momento. No allo spalma incentivi Proprio oggi si è tenuta la conferenza stampa “No allo spalma incentivi”, organizzata da assoRinnovabili con Green Italia, Verdi, coordinamento FREE e Legambiente. “Il Governo intende inserire nel decreto legge omnibus discusso nel Consiglio di venerdì 13 giugno la norma conosciuta come “spalma incentivi”, nata con l’obiettivo di ridurre le bollette alle Piccole e Medie Imprese, ma che di fatto taglia le risorse destinate agli impianti solari già funzionanti causando il licenziamento di almeno 10.000 lavoratori proprio delle PMI”, ha denunciato ieri assoRinnovabili (LEGGI TUTTO). Impatto sul sistema Passando a quantificare l’impatto delle misure retroattive sul sistema complessivo, la tabella seguente evidenzia che la somma delle misure condurrà nel solo 2014 ad una “restituzione” di risorse per oltre 1 miliardo di euro, destinati in larga parte all’erario e solo in misura limitata ad una riduzione della componente A3 e quindi delle bollette elettriche. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Premio IN/Arch-ANCE Sicilia: i vincitori 18/06/2014 - Si è conclusa la prima edizione del Premio regionale IN/Arch - ANCE Sicilia, ospitato da Archilovers, il professional network internazionale per architetti e designer. Un bilancio prestigioso per l'iniziativa che ha visto la candidatura di 105 progetti di elevato livello qualitativo. Il premio per la categoria Nuova opera o opera di riqualificazione in Sicilia 2008/2013 di un progettista under 40 è andato a Casa O della coppia di architetti siracusani Andrea Morana e Luana Rao, impresa Alphaneas, committente Salvatore Ossino, realizzata a Ognina (SR). Una piccola casa per le vacanze che, ha osservato la giuria nella motivazione, “rispecchia moduli interpretativi contemporanei con l’esplicitazione di una architettura che ambisce alla raffinatezza e all’eleganza attraverso mezzi compositivi”. Menzioni speciali anche per Casa EC (Marzamemi) di Eva Grillo e Villa B&D di Cottone e Indelicato a Cianciana. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Per la categoria Opera di riqualificazione in Sicilia 2008/2013, ha vinto il progetto Le fabbriche della regina, intervento sull’ex monastero di San Francesco a Paternò (CT) progettato da Pasquale e Tania Culotta, Luigi Bosco, Giuseppe Guerrera, Francesco Finocchiaro. Premiati anche l’impresa Panciera e il Comune di Paternò come committente. Un’opera (ancora in attesa del finanziamento per il completamento interno) “che coniuga brani di architettura contemporanea calibrati ed efficaci con l’edificio preesistente e i suoi valori storico-architettonici” secondo la giuria (presieduta dall’assessore regionale Michela Stancheris), che ha auspicato la rapida e definitiva conclusione dei lavori. Nella stessa sezione, menzioni anche per il Progetto di recupero di una cava adibita a struttura ricettiva (Favignana) di Rosario Cusenza e Maria Salvo, e per Casa SC (Rg) di Francesco Nicita. Il premio della categoria Nuova opera costruita in Sicilia 2008/2013 è stato assegnato a Lemon Factory, sede dell’azienda Simone Gatto a Milazzo, “vigorosa espressione di temi architettonici nel continuum di elementi strutturali, nella composizione di elaborati rapporti figura/sfondo a forte carattere per gli esterni, con un attento studio degli interni”. Il progetto è del team messinese UFO – Urban Future Organization ovvero Claudio Lucchesi, Franco Giordano, Anna Liuzzo, Carmela Notaristefano, impresa costruzioni Maiorana di Milazzo. Menzioni speciali per A2M Social housing (Marina di Rg) di Nunzio Gabriele Sciveres, Casa MF (Giarre) di Angelo Vecchio (Studio Scau), Cantina alle pendici dell'Etna (Castiglione) di Vid'A, Santi Albanese e Gaetano Gulino, Villa PM (Rg) di Architrend. I tre progetti vincitori concorrono automaticamente al Premio nazionale IN/Arch-ANCE 2014 che si concluderà a fine giugno. Fonte: Cecilia Di Marzo, sito internet edilportale Eventi: I nuovi investitori nelle rinnovabili 18/06/2014. Il 1° luglio si svolgerà a Milano il VI Workshop Annuale dell’Osservatorio Rinnovabili OIR, durante il quale sarà presentato il VI Rapporto Annuale "I nuovi investitori nelle rinnovabili. Modelli di business in un mercato in evoluzione". Nel corso della giornata si parlerà di evoluzione del settore, strategie da affrontare e come finanziare la crescita delle rinnovabili, a partire dal profondo cambiamento del mercato mondiale delle rinnovabili sia in Europa (dove i governi da una parte sembrano voler spingere il settore, dall’altra però le energie verdi sono continuamente sotto attacco), sia nei paesi emergenti (dove le rinnovabili sono viste come strumento privilegiato per l’elettrificazione rurale e come mezzo per soddisfare il boom dei consumi). In particolare il workshop è diviso in due sessioni. La mattina sarà dedicata alle possibili strategie e ai modelli di business per crescere, in Italia e nel mondo, in un mercato delle rinnovabili in rapido mutamento. Nel pomeriggio si discuterà un altro tema nodale per il settore: il ruolo emergente dei finanziatori non tradizionali nelle rinnovabili, quali fondi pensione, assicurazioni, banche pubbliche, private equity, fondi infrastrutturali, fondi sovrani. Spazio sarà dato anche alle “tradizionali” banche commerciali. Si cecherà di comprendere come attrarre capitali stranieri e investitori istituzionali nel mercato italiano delle rinnovabili e i diversi ruoli della finanza nello sviluppo delle rinnovabili nei mercati emergenti da un lato e in quelli maturi dall’altro. Avviato nel 2008 d’intesa con il GSE, l’OIR - Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili analizza sistematicamente le filiere produttive delle rinnovabili italiane e internazionali, concentrando l’attenzione sulle tematiche industriali, sull’innovazione e sulla finanza. Ciò anche per formulare proposte per il policy maker Fonte: sito internet infobuild energia Eventi: Energia, come fermare l'inefficienza. Le strategie anti-sprechi. L'Italia è in prima fila con le piccole eccellenze 13/06/2014. Si chiamano smart meter e sono i contatori energetici intelligenti di ultima generazione che permettono di capire in tempo reale quanta energia si sta consumando all'interno della propria abitazione. Nel mondo ne verranno installati dicra 800 milioni secondo Telefonica, mentre in Italia Enel ne ha già montati 34 milioni e prevede di allacciarne altri 50 milioni in tutta Europa entro il 2018. I nuovi contatori, in grado di far dialogare gli edifici con le reti elettriche intelligenti, sono utili per avere un riscontro di quanto effettivamente si risparmia dopo un intervento di riqualificazione. In particolare, tra dieci anni l'80% delle case europee dovrà essere dotato di questi convertitori per arrivare ad una copertura del 100% nel 2022. Ma l'Italia sembra arrivare piuttosto preparata, visto che l'efficienza energetica è il settore dove gli investimenti pubblici hanno triplicato gli stanziamenti negli ultimi dieci anni, registrando un +148%. Di smart meter e molto altro si parlerà a Smart Energy Expo, la prima manifestazione internazionale dedicata all'efficienza energetica ed alla white e green economy, dall'8 al 10 ottobre a Veronafiere…. Fonte: sito internet smartenergyexpo.net Eventi: A lezioni di «Bim»: cambiano le modalità di progettazione 13/06/2014- I professionisti potranno confrontarsi sulle novità in campo di stampanti 3D, digital prototyping, strumenti multiphysics Innovare nella progettazione. È questa una delle cinque aree tematiche in cui si dispiega Saie Built Academy, la piattaforma formativa sviluppata per dare risposta alle esigenze di aggiornamento dei professionisti. Interoperabilità, Centro studi Innovazione e Sostenibilità modellazione 4 e 5D, digital prototyping, strumenti multiphysics, cloud, stampanti 3D: spinti dai nuovi strumenti i processi di produzione e gestione del costruito evolvono infatti a una velocità tale da richiedere alti tassi di specializzazione…. Fonte: Il sole 24 Ore
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