PATOLOGIA GENETICA

PATOLOGIA GENETICA
Studia i fenomeni patologici che
riconoscono come causa
un’alterazione del genoma
•  Malattie genetiche
•  Malattie ereditarie
•  Malattie congenite
Malattie genetiche: comprendono tutte quelle condizioni patologiche
a carico del patrimonio genetico (ereditarie e non)
Malattie ereditarie:
Derivano dai genitori, sono trasmesse attraverso le cellule
germinali nelle diverse generazioni e sono quindi familiari.
Non tutte le malattie ereditarie si manifestano al momento della
nascita
Malattie congenite: significa “Nato con”.
I sintomi sono riscontrabili al momento della nascita.
Non tutte le malattie congenite sono ereditarie
(ex. Sindrome di Down, raramente lo è) oppure determinate
geneticamente (ex. Toxoplasmosi).
Derivano da fattori patogeni di natura fisica/chimica/biologica che
agendo durante la vita intrauterina inducono alterazioni organiche
NUCLEO
Avvolto da due
membrane
Esterna e interna in
continuità con il
reticolo
Pori nucleari
NUCLEO
Cromatina
DNA sta per acido desossiribonucleico
Presente nel nucleo di tutte le cellule di ogni organismo vivente
Il DNA controlla tutti i cambiamenti chimici che avvengono
nelle cellule
Il tipo di cellula che si forma (muscolare, del sangue,
nervosa, ecc) è controllata dal DNA
Il genere di organismo che si forma (uomo, pesce, animale,
vegetale) è controllato dal DNA
Forma della molecola
•  Il DNA è polimero
molto lungo.
•  La forma di base è
come una scala
elicoidale o chiusura
lampo.
•  Questa è chiamata
doppia elica.
La molecola del DNA è
costituita da una lunga catena
di subunità
Le subunità sono chiamate
nucleotidi
Ciascun nucleotide è costituito da:
Uno zucchero chiamato
desossiribosio
Un gruppo fosfato -PO4 ed
una base organica
Nucleotide
fosfato
PO4
base
desossiribosio
Le basi organiche sono:
Adenina
(A)
Timina
(T)
Citosina
(C)
Guanina
(G)
PO4 PO4 PO4 PO4 Una molecola di
DNA è formata
da milioni di
nucleotidi tenuti
insieme in una
lunga catena di
zuccheri e di
residui fosfato.
PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 Molecola del
DNA a
doppia elica
Le basi sono appaiate sempre nello stesso modo
L’ Adenina forma un legame con la Timina
Adenina
Timina
E la Citosina interagisce con la Guanina
Citosina
Guanina
PO4 PO4 adenina
timina
PO4 PO4 citosina
guanina
PO4 PO4 PO4 PO4 Doppia elica
basi
Catena di zuccheri e fosfato
Figura riportata nella
pubblicazione originale
di Watson e Crick
Nature, Aprile 1953
DNA Model 1.  DNA dirige la macchina della sintesi delle
proteine, quindi, indirettamente controlla le
attività delle cellule viventi.
2. Il DNA immagazzina l’informazione ereditaria di
un individuo
3. Il DNA ha la capacità di andare incontro a variazioni.
Questo permette l’insorgenza di nuove caratteristiche,
che possono aiutare un individuo a sopravvivere e
riprodursi (EVOLUZIONE).
Diversità gene,ca •  Il diverso riarrangiamento di NUCLEOTIDI in un a acido nucleico (DNA) rappresenta la chiave per la DIVERSITA’ tra gli organismi vivenC 4. Autoreplicazione: il DNA ha la
capacità di fare copie di se stesso
1.  La replicazione del DNA è chiamata ‘semi-conservativa’.
2. La replicazione semi-conservativa è quel processo in cui
la catena originale di DNA rimane intatta ed agisce
come stampo per la sintesi nuove catene di DNA.
3. Una copia della molecola di DNA si separa per
formare due copie complete di se stesso.
Ciascuna nuova molecola di DNA è costituita
da una metà della vecchia molecola e l’altra
metà della nuova molecola.
PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 Le due
catene si
separano
PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 Ciascuna catena è utilizzata come base per
costruire nuove catene con l’aggiunta di
nucleotidiPO appropriati.
4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 PO4 Codice genetico
La sequenza delle basi azotate nel DNA forma
il codice genetico
Un gruppo di tre basi (tripletta) controlla la
produzione di un determinato aminoacido nel
citoplasma della cellula
I diversi aminoacidi e l’ordine in cui essi vengono
aggiunti determinano il tipo e la funzione della
proteina prodotta
esempio
Citosina
Adenina
Codifica per
Valina
Timina
Citosina (C)
Guanina (G)
Adenina (A)
Codifica per
Alanina
Codice a triplette
CGA -­‐ CAA -­‐ CCA -­‐ CCA -­‐ GCT -­‐ GGG -­‐ GAG -­‐ CCA -­‐ Ala Val Gly Gly Arg Pro Leu Le mutazioni si
verificano
naturalmente o
attraverso fattori
dell’ambiente.
Le mutazioni possono essere:
GENICHE se interessano uno solo o più geni
CROMOSOMICHE se interessano pezzi grandi
di un cromosoma
GENOMICHE se interessano l’intero genoma
MUTAZIONE = modificazione del DNA stabile e trasmissibile
-  GERMINALE à trasmessa alla prole
-  SOMATICA à non trasmessa alla prole
- SPONTANEE
- INDOTTE = dovute all’azione di un mutageno
Esempi di agenti mutageni:
- fumo di sigaretta
- sostanze chimiche di uso industriale
- pesticidi
- additivi industriali
- radiazioni
N.B. Sebbene il materiale genetico (DNA) sia lo stesso in tutti gli esseri viventi, il potere
mutageno di una data sostanza può variare (anche molto) in specie diverse (possibilità di
penetrare nelle cellule, metabolismo, ecc.).
EFFETTI DI UNA MUTAZIONE
-  Nessun effetto
-  Sintesi di una proteina alterata (es. anemia falciforme)
-  Riduzione dell’efficienza di trascrizione (es. Β-talassemia)
Esempi
MUTAZIONE NON DANNOSA
-  Forma e consistenza del padiglione auricolare / mento con fessura o meno
MUTAZIONI “FASTIDIOSE” (più o meno dannose)
-  Brachidattilia / calvizie / nanismo / emofilia / diabete
MUTAZIONI LETALI
- Morbo di Tay-Sachs / fibrosi cistica / distrofia muscolare di Duchenne
MODELLI DI
TRASMISSIONE
EREDITARIA
La genetica studia
come gli individui
trasmettano le loro
caratteristiche alle
generazioni successive
Il fondatore ne fu
l’abate Gregor Mendel
(1822-1884), che
condusse i suoi
esperimenti su base
statistica
Mendel fu un
precursore
all’epoca
incompreso,
soprattutto perché
non poteva
conoscere i
meccanismi della
divisione cellulare
Egli utilizzò per la sua ricerca delle linee pure di
piante della specie pisello odoroso, che gli
consentivano il controllo dell’impollinazione e
l’autofecondazione
Le origini della genetica
Pisum sativum
• 
• 
• 
• 
Facile da coltivare
Ciclo vitale breve
Autofecondazione
Sette caratteri
presenti in forme
alternative nette
Mendel lavorò su piante di pisello che fecondava
artificialmente: con un pennellino trasportava il
polline del fiore di una pianta su quello di
un’altra, faceva quello che in natura fanno gli
insetti.
I SETTE CARATTERI STUDIATI DA
MENDEL
Studiò dapprima il
comportamento di una
sola coppia di caratteri
alternativi, per
esempio il colore giallo
o verde dei semi, il
colore bianco o viola
dei fiori, ecc.
Con la fecondazione
artificiale Mendel
selezionò piante di razza
pura per alcuni caratteri. A
forza di incrociare
artificialmente ottenne
piante, ad esempio, dal
fiore viola che davano
sempre, autoimpollinandosi,
piante con fiore viola.
Oppure piante dal fiore
bianco che
autoimpollinandosi davano
sempre piante con fiore
bianco.
Oppure piante dal seme
liscio che,
autoimpollinandosi, davano
luogo a discendenti sempre
con il seme liscio o piante
dal seme rugoso che
originavano sempre piante
con il seme rugoso.
Mendel, una volta che si fu
assicurato di aver piante
pure per un determinato
carattere iniziò la
fecondazione incrociata:
ad esempio, prelevò del
polline da una varietà dal
fiore bianco e lo andò a
depositare sul pistillo di
una varietà dal fiore viola.
Mendel scelse delle linee
pure che differivano per
un unico carattere ed
effettuò incroci reciproci
delle piante genitrici.
Chiamò la generazione
iniziale P, la prima
generazione filiale F1 e la
seconda F2
Analisi dell’ereditarietà di un carattere
  linea pura = piante che se incrociate tra loro producono solo piante
con caratteristiche identiche a quelle dei genitori.
Ad esempio linee pure per il carattere colore del seme:
Piante con
semi gialli
X
Piante con
semi gialli
Piante con
semi verdi
X
Piante con
semi verdi
SOLO
SOLO
Piante con
semi gialli
Piante con
semi verdi
Analisi dell’ereditarietà di un carattere
Quindi, ha incrociato linee pure diverse e ne ha esaminato la
progenie: F1
Generazione
parentale
P
Generazione
F1
Piante con
semi gialli
X
Piante con
semi verdi
linee pure
Piante con
semi gialli
linea ibrida
La generazione F1 era composta da piante tutte uguali con piselli
gialli
La prima legge
Mendel concluse che alcuni caratteri si
manifestavano e li chiamò caratteri dominanti,
altri invece si nascondevano, i caratteri
recessivi.
Formulò quindi la prima legge:
Legge della dominanza dei caratteri
Incrociando due individui appartenenti a linee
pure, che differiscono per un solo carattere, si
ottengono ibridi in cui compare solo il carattere
dominante.
Analisi dell’ereditarietà di un carattere
Incrociando tra loro (autoincrocio) le piante della generazione F1 ha
ottenuto la generazione F2
Generazione
F1
Generazione
F2
Piante con
semi gialli
3/4
Piante con
semi gialli
X
Piante con
semi gialli
linea ibrida
1/4
Piante con
semi verdi
La generazione F2 era composta per 3/4 da piante con piselli
gialli e per 1/4 da piante con piselli verdi
La seconda legge
Legge della segregazione dei caratteri
Incrociando ibridi della prima generazione si
ottiene una seconda generazione filiale nella
quale il carattere dominante e quello recessivo
si presentano sempre nel rapporto di 3:1
La spiegazione
Per spiegare i risultati ottenuti, Mendel intuì che
ogni carattere preso in esame era determinato in
ogni pianta da una coppia di fattori.
Le conclusioni
Quelli che Mendel chiamava
fattori ora si chiamano
“geni”.
Il lavoro del monaco scienziato è alla base della
moderna genetica e che le sue conclusioni hanno
avuto sviluppi interessantissimi in campo medico
e scientifico più in generale.
Piccolo dizionario di genetica
GENE è un fattore
ereditario
ALLELE una delle possibili
forme alternative di un
gene
FENOTIPO è l’aspetto
verificabile del carattere
GENOTIPO è una
combinazione di alleli
OMOZIGOTE genotipo
formato da alleli identici
ETEROZIGOTE genotipo
formato da alleli diversi
Geni
•  Le particelle responsabili dei caratteri
ereditari sono come gli anelli di una
catena e si trovano sui cromosomi. Essi
determinano le caratteristiche fisiche
ereditarie dell’uomo, degli, animali, delle
piante e di ogni essere vivente
Geni e alleli
Ogni carattere ereditario
si trova sotto il controllo
di una coppia di fattori
detti geni.
Le differenti
caratteristiche che può
assumere lo stesso gene
si chiamano alleli.
Geni e alleli
•  Coppie di alleli
responsabili
ognuna di un
carattere
ereditario
(colore degli
occhi, dei
capelli…)
Geni e alleli
•  Tutti gli individui possiedono una coppia
di alleli per ogni carattere ereditario:
quando la coppia responsabile di un
carattere è formata da alleli identici
l’individuo è detto “geneticamente
puro” o omozigote.
•  Quando la coppia è formata da alleli
diversi l’individuo è detto “misto” o
eterozigote
Geni e alleli
Geni e alleli
•  Nei cromosomi si trovano quindi tutte le
informazioni ereditarie che permettono
la “costruzione” dell’individuo.
Genotipo e fenotipo
•  I caratteri di un individuo
sono descritti da molti geni;
molte volte un carattere
dipende da più di un gene.
•  L’insieme dei geni di un
individuo è detto genotipo;
quindi il genotipo e tutto
quello che si trova nei
cromosomi.
Genotipo e fenotipo
•  Invece, l’insieme dei
caratteri di un individuo
è detto fenotipo; quindi
il fenotipo è tutto ciò
che possiamo osservare
di un individuo, come
altezza, colore degli
occhi, …
Genetica e malattie ereditarie
•  I principi della genetica si possono
applicare al genere umano come a qualsiasi
altro essere vivente. Per quanto riguarda
l’uomo è importante non solo lo studio della
trasmissione dei caratteri normali, ma
anche quello delle varie malattie.
Eredità Mendeliana
•  I geni sono ereditati in coppia
(uno dal padre e l’altro dalla madre)
•  Ogni gene possiede diversi alleli, alcuni dei
quali (dominanti) agiscono su altri
(recessivi)
•  Alla meiosi (divisione cellulare) gli alleli
segregano singolarmente ed
indipendentemente nei gameti
A
A
a
Prima divisione meiotica
a
A
a
A
a
Seconda divisione
meiotica
A
A
a
a
La trasmissione di un solo carattere
• 
• 
“M” è allele dominante “occhi marroni” “m” è allele recessivo “occhi azzurri” Fenotipo:
Occhi azzurri
Occhi marroni
Occhi marroni
Genotipo:
mm
omozigote
MM
omozigote
Mm
eterozigote
La trasmissione di un solo carattere
La trasmissione di un solo carattere
La trasmissione di un solo carattere
La trasmissione di un solo carattere
Esempio
•  Quali saranno le
possibili
caratteristiche dei
figli dei discendenti
di una coppia
formata da madre
eterozigote con
occhi marroni e
padre omozigote con
occhi marroni?
Fenotipo
Genotipo
Maschio
Occhi
marroni
Omozigote
MM
Femmina
Occhi
marroni
Eterozigote
Mm
Esempio
M
M
M
MM
MM
m
Mm
Mm
Tutti i figli (100%) avranno gli occhi marroni: 50% omozigoti
MM
50% eterozigoti Mm
Alleli multipli
•  In generale a determinare
un carattere in un organismo
intervengono solo due alleli.
Tuttavia vi sono molti
caratteri controllati da più
di due alleli. È il caso dei
gruppi sanguigni, la cui
trasmissione ereditaria è
determinata da tre alleli.
I gruppi sanguigni
•  La trasmissione dei gruppi sanguigni è
dovuta a tre alleli:
A dominante su 0
B dominante su 0
A e B co-dominanti
I gruppi sanguigni
Fenotipo
Genotipo
omozigote
eterozigote
Gruppo 0
00
Gruppo A
AA
A0
Gruppo B
BB
B0
Gruppo AB
AB
Esempio
•  Quali sono i possibili risultati
dell’incrocio tra una madre eterozigote
del gruppo A e un padre del gruppo B?
Fenotipo
Genotipo
Maschio
Gruppo B
Omozigote
BB
Femmina
Gruppo A
Eterozigote
A0
Esempio
B
B
A
AB
AB
0
B0
B0
I figli saranno: 50% del gruppo AB
50% del gruppo B (eterozigoti)
Classificazione delle malattie ad eredità
mendeliana
MALATTIE
AUTOSOMICHE
DOMINANTI
ALBERI GENEALOGICI
convenzioni grafiche
EREDITA’ AUTOSOMICA DOMINANTE
"  Il 50% dei figli nati da genitori affetti
manifestano la stessa malattia
Regole generali per malattie autosomiche
dominanti
•  La malattia viene trasmessa di generazione in generazione, in
generale solo tramite gli individui affetti
•  Ciascun figlio di individuo affetto ha 1 probabilità su 2 di essere
malato
•  I figli sani di soggetti sani avranno solo figli sani
•  La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine
Malattie autosomiche dominanti. Rischio riproduttivo relativo a:
A) soggetto eterozigote e partner normale
B) entrambi i soggetti eterozigoti
Esempio di malattia autosomica dominante: una nonna al centro, con
tre figlie ed una nipote affette da piebaldismo
SINDROME Di MARFAN
SINDROME DI MARFAN
Frequenza: 1/5.000 nati vivi
La Sindrome di Marfan (MFS)
è una malattia genetica che
colpisce il tessuto connettivo,
cioè il tessuto che costituisce
l’“impalcatura” del corpo,
importante per la struttura e
la funzione di quasi tutti i
tessuti dell’organismo
I pazienti con MFS tendono ad
essere alti, hanno spesso dita
lunghe
e
affusolate
ed
articolazioni lasse, eccessivamente
mobili.
La
gravità
delle
manifestazioni cliniche della MFS
varia da caso a caso: alcuni pazienti
presentano sintomi lievi, mentre
altri possono avere disturbi più
importanti che devono essere presi
in
considerazione
per
il
monitoraggio e l’eventuale
trattamento
Disturbi dell’apparato scheletrico
Le persone affette da MFS hanno un
aspetto longilineo, con arti e mani lunghe e
sottili. Le articolazioni sono “lasse”, con
frequenti lussazioni.
Spesso è presente piede piatto.
Si possono avere anche deformità della
gabbia toracica come il petto carenato e
il petto escavato, e problemi alla spina
dorsale come scoliosi e lordosi di gravità
variabile.
Malattia autosomica dominante: nascita di un individuo
affetto da genitori sani a causa di una mutazione de novo
El Nino de Vallecas
Museo del Prado, Madrid
Velázquez
L'acondroplasia è la più comune causa
di nanismo nell'uomo con una prevalenza
1/25 000 nati vivi
Caratterizzata da un mancato sviluppo
armonico della cartilagine di accrescimento
delle ossa lunghe degli arti con quindi
gravi disturbi della crescita
Diagnosi in epoca
avanzata di gravidanza
Già alla nascita i bambini hanno la testa
grande e gli arti corti e tozzi, rispetto al
resto del corpo.
Altre caratteristiche:
•  fronte prominente
•  radice del naso infossata.
•  mano e dita corte e tozze
("mano a tridente")
• parte bassa della colonna vertebrale è
esageratemente curvata in avanti
(lordosi lombare)
Esempio di malattia autosomica dominante: sette fratelli affetti da
acondroplasia che si esibivano in un circo
Non esiste ad oggi nessuna terapia in grado di guarire
dall'ACP
Attualmente una delle possibilità per migliorare la qualità
della vita dei pazienti è l'intervento ortopedico, per
correggere la curvatura della schiena e per aumentare
l'altezza
L'operazione mira ad allungare chirurgicamente le ossa
del femore e della tibia, consentendo di "guadagnare"
circa 20 centimetri in altezza. Questa operazione
comporta un lungo periodo di immobilità ed un grosso
carico fisico e psichico per il paziente e perciò la sua
opportunità va valutata attentamente insieme al medico
MALATTIE
AUTOSOMICHE
RECESSIVE
Regole generali per malattie autosomiche
recessive
•  Gli eterozigoti sono normali come aspetto fenotipico, ma portatori
del carattere abnorme
•  Quando un individuo affetto nasce da genitori normali, si deve
ritenere che entrambi i genitori siano eterozigoti e che, con media
statistica ¼ della prole risulterà affetta, ½ portatrice e ¼ normale
•  Quando un individuo affetto contrae matrimonio con una persona
genotipicamente normale, la prole sarà genotipicamente
eterozigote e fenotipicamente normale
•  Quando contraggono matrimonio due individui ammalati, tutta la
prole risulterà affetta
•  La malattia colpisce indifferentemente maschi e femmine
•  Il rischio di ricorrenza nelle generazioni successive è basso, a
meno che non si verifichino particolari circostanze che favoriscono
l’unione tra due eterozigoti (consanguineità, alta frequenza del
gene)
Malattie autosomiche recessive: probabilità di trasmissione
dell’allele mutato e relativo rischio riproduttivo:
entrambi genitori eterozigoti.
Malattie autosomiche recessive: probabilità di trasmissione
dell’allele mutato e relativo rischio riproduttivo:
un solo genitore eterozigote.
Malattie autosomiche recessive: probabilità di trasmissione
dell’allele mutato e relativo rischio riproduttivo:
uno dei due genitori omozigote affetto.
Esempi di malattie autosomiche recessive: l’albinismo
Albinismo
•  Chi ne è colpito presenta una
pelle candida ed occhi rossi
provocati dalla mancanza di
un pigmento, la melanina. Il
difetto non è legato ai
cromosomi sessuali.
MALATTIE
X-LINKED
I cromosomi sessuali XY
Anche nella specie umana il
fenotipo sessuale è
determinato dai cromosomi.
Il nostro corredo
cromosomico è composto da
46 cromosomi, 22 coppie di
autosomi e i due cromosomi
sessuali X e Y .
I cromosomi sessuali XY
Le femmine possiedono
un corredo
cromosomico con due
cromosomi X (46,XX)
mentre nei maschi sono
presenti un cromosoma
X e un cromosoma Y
(46,XY).
I cromosomi sessuali XY
Il sesso del nascituro quindi, dipende
da quale spermatozoo feconda l’ovulo!
Eredità X-linked (o Eredità legata all’X o eredità legata al sesso)
Nella specie umana sono presenti, oltre ai 44 autosomi (22
coppie), 2 cromosomi sessuali che determinano il sesso: Femmine: XX
Maschi: XY
Il sesso maschile è determinato dalla presenza del cromosoma Y.
I maschi vengono anche detti EMIZIGOTI
L’eredità dei caratteri presenti sul cromosoma X è
quindi legata al sesso.
Eredità X- linked Dominante
Patologie molto rare poiché letali in emizigosi
Es. Ipofosfatemia (rachitismo resistente alla vitamina D)
I) 
I maschi affetti trasmettono il carattere a tutte le figlie;
i figli maschi sono tutti sani
A
XY
a
XY
a
XY
a a
XX
Aa
XX
A a
X X
II) Le femmine affette trasmettono la malattia al 50% dei figli
(sia maschi sia femmine) A
A a
X Y
A
X Y
a
XY
X X
A a
XX
a a
XX
Malattie a trasmissione X-linked. Rischi riproduttivi relativi a:
A) femmina eterozigote e maschio emizigote normale
Malattie a trasmissione X-linked. Rischi riproduttivi relativi a:
B) femmina eterozigote e maschio emizigote affetto (RARO!!!!!)
Malattie a trasmissione X-linked. Rischi riproduttivi relativi a:
C) femmina omozigote per l’allele normale e maschio emizigote affetto
La maggior parte delle mutazioni presenti sul cromosoma X sono recessive e quindi
si manifestano solo nei maschi (per la loro condizione di emizigoti)
Di conseguenza, le principali caratteristiche di un albero genealogico dove segrega
una malattia recessiva legata all’X sono:
-La presenza della malattia dipende dal sesso (sono malati solo i maschi)
-La malattia non si trasmette mai da maschio malato a figlio malato ma vi è una
trasmissione così detta a “zig-zag” da maschio malato a circa la metà dei nipoti
maschi, attraverso femmine sane (che sono portatici).
Regole generali per malattie recessive legate al cromosoma X
ü  La malattia è sempre trasmessa attraverso una femmina
eterozigote che appare fenotipicamente normale
ü  La femmina eterozigote trasmette il gene mutato a metà
della prole :statisticamente i figli maschi sono per metà
affetti e per metà normali; le femmine presentano tutte
un aspetto normale, ma sono per metà portatrici
ü  Le figlie di un maschio affetto sono tutte portatrici
ü  Gli individui affetti sono in prevalenza di sesso maschile
Principali malattie recessive legate all’X
MALATTIA
maschi
Frequenza per 10.000
Daltonismo
Ritardo mentale X fragile
Distrofia muscolare di Duchenne
Emofilia A (difetto di coagulazione da deficit di fattore VIII)
Emofilia B (difetto di coagulazione da deficit di fattore IX)
800
5
3
2
0.3
Daltonismo
•  Il daltonismo è l’incapacità,
totale o parziale, a percepire i
colori.
•  L’allele per la visione normale
è dominante su quello del
daltonismo. Il carattere è
legato al sesso dato che i
relativi alleli si trovano sul
cromosoma X e non su Y.
Emofilia
•  Si tratta di una malattia legata al sesso,
recessiva, e che consiste nell’incapacità
del sangue di coagulare normalmente.
•  Gli alleli che portano l’informazione che
determina la coagulazione del sangue si
trovano sui cromosomi X; il cromosoma Y
non possiede alleli per questo carattere.
Emofilia
•  È quindi molto più probabile che la
malattia si manifesti in un maschio che
in una femmina, in quanto le cellule del
maschio contengono un solo allele
interessato: se a un maschio capita di
ricevere l’allele recessivo, in lui si
manifesterà la malattia e il suo sangue
non coagulerà normalmente.
La regina Vittoria d’Inghilterra con parentela
Emofilia
E’ la forma più comune e più grave di distrofia muscolare, con una incidenza di circa 1
su 10000 maschi. E’ trasmessa come malattia legata alla X.
Caratteristiche cliniche:
-  Esordio clinico intorno ai 5 anni con debolezza muscolare (localizzata inizialmente al
cingolo pelvico) e pseudoipertrofia dei muscoli del polpaccio (per aumento del t.
connettivo e adiposo)
-  Inabilità deambulatoria a 10-12 anni.
-  Esito fatale intorno ai 20 anni (per
insufficienza respiratoria, infezioni
polmonari e scompenso cardiaco)
PSEUDOIPERTROFIA
DEI MUSCOLI DEL
POLPACCIO
La distrofia muscolare di Duchenne è causata da mutazioni di un gene,
situato sul cromosoma X, che codifica per una proteina associata con la
membrana plasmatica delle cellule muscolari scheletriche: la
DISTROFINA.
IL GENE DELLA
DISTROFINA
LOCALIZZAZIONE DEL GENE
SUL CROMOSOMA X
MUTAZIONI DEL GENE E FORME
CLINICHE DI DISTROFIA
Numero cromosomi
sessuali
assetto cromosomi
47, XY, +21
eventuali anomalie
p (da petit) à braccio corto del cromosoma
q à braccio lungo del cromosoma
Xp21.2 = cromosoma X, braccio corto, regione 2, banda 1, sottobanda 2
Trisomia 21
LA SINDROME DI TURNER
(45,X0)
LA SINDROME DI KLINEFELTER
(47, XXY)
MALFORMAZIONI
CONGENITE
MALFORMAZIONI CONGENITE: MOLTI DIVERSI FATTORI CAUSALI
CAUSE ESTRINSECHE
(chimiche, fisiche, infettive: durante la gravidanza)
EMBRIOPATIE (1-3 mesi di gestazione)
FETOPATIE (4-9mesi di gestazione)
errori di sviluppo, intrauterino
e/o postnatale
MALFORMAZIONI CONGENITE
CAUSE DI EMBRIOPATIE E
FETOPATIE
INFEZIONI DELLA GESTANTE
IPOSSIA DEL FETO
ENDOCRINOPATIE DELLA GESTANTE
NUTRIZIONE CARENTE DELLA MADRE
ESPOSIZIONE DELLA GESTANTE A
SOSTANZE TERATOGENE
•  ESPOSIZIONE DELLA GESTANTE A
RADIAZIONI
•  CAUSE LOCALI INTRAUTERINE
• 
• 
• 
• 
• 
SINDROME
TORCH
si osserva
a seguito di:
Toxoplasmosi,
Rosolia,
Citomegalovirosi,
Herpes
MALFORMAZIONI CONGENITE
MOLTISSIMI QUADRI DIVERSI:
•  SQUILIBRI DI MASSA CORPOREA TRA GEMELLI
•  GEMELLI SIAMESI
•  DEFORMITA’ DI STRUTTURA (circoscritta a singoli
organi o estesa ad interi apparati)
sistema nervoso centrale
app. cardiovascolare
sistema digerente
apparato genito-urinario
scheletro
Labiopalatoschisi
ERRORI DI SVILUPPO DEL CANALE VERTEBRALE: DISRAFIE
SPINA BIFIDA
o
rachischisi
aspetto ecografico