La storia 4 La presidente della Sezione Paola D’Andria. AIL Taranto I pionieri dell'AIL nella città dei veleni Viaggio a Taranto, capitale dell'inquinamento industriale dove i tumori hanno una incidenza altissima. Ma, grazie all'Istituto di Ematologia e ai volontari dell'AIL, si riesce a contrastare l'aumento delle malattie del sangue. U n tempo Taranto era famosa per le sue cozze: crescevano all’interno del Mar Piccolo, un’insenatura naturale con sorgenti d’acqua dolce – i citri – che davano un sapore unico a quei frutti di mare rinomati in tutto il mondo. Ora purtroppo non è più così e ‘la Città dei due Mari’ non può più garantire questo primato perché, a detta di molti cittadini: “Gli scempi industriali che circondano la città hanno avvelenato l’ambiente e di conseguenza anche noi”. Quasi 200 mila abitanti costretti a respirare ogni giorno, 24 ore su 24, le emissioni tossiche emanate dalle imponenti fabbriche; la più conosciuta è senz’altro l’Ilva, l’acciaieria al centro di continui dibattiti e protagonista di numerosi processi penali per inquinamento. Ma c’è anche la raffineria dell’Eni, il cementificio della Cementir fino ad arrivare ad una cava usata come discarica a cielo aperto. Negli ultimi anni l’incidenza di tumori è cresciuta esponenzialmente registrando una delle medie più alte in Italia e in Europa: dal 2010 la Asl di Taranto ha fatto partire il registro tumori della città con risultati che vedono in quasi 9000 il numero degli assistiti che Il dottor Patrizio Mazza, Direttore dell’ematologia di Taranto. hanno un problema di tumore che, tradotto con una semplice operazione, vuol dire 1 persona su 22. Numeri spaventosi che hanno reso indispensabile la presenza sul territorio da parte dell’AIL per curare i numerosi casi di leucemie, linfomi e mieloma. Nasce così, nel 1994, la sezione provinciale di Taranto. La Sezione e L’ematoLogia. Oggi la presidente è la signora Paola D’Andria che si è avvicinata all’Associazione dopo che, nel 1989, suo marito fu colpito da una leucemia mieloide cronica: “In quegli anni – dice – non c’era ancora un reparto di ematologia ed ero costretta ad andare a Roma, dal professor Mandelli, per avere la prescrizione dell’interferone (un gruppo di proteine prodotte dalle cellule per difendersi dall'invasione di un virus). È così che incontrai l’AIL e i suoi volontari. Durante la degenza ho avuto il permesso di essere a mia volta volontaria e ho capito quanto fosse importante cercare di migliorare la qualità di vita dei pazienti anche solo con un gesto, un sorriso o la semplice presenza”. La storia 5 La stanza di degenza per i piccoli pazienti finanziata da AIL. AIL Taranto è in Via de Cesare, 3. Nel Laboratorio analisi, AIL sostiene due tecnici. Tornata a Taranto fu naturale coinvolgere le persone a lei care nella distribuzione delle Stelle di Natale: “Cominciammo con 500 stelle, mi sembravano una enormità ma è da quella piazza, Piazza della Vittoria, che tutto ebbe inizio. Ricordo come fosse ieri il primo ragazzo che si avvicinò a prendere la nostra prima stella, ancora non sapevamo che da quel momento in poi sarebbe cominciata una splendida avventura fatta di sofferenze, sacrifici ma piena di soddisfazioni”. Il 10 gennaio 1994 nasce ufficialmente la Sezione AIL di Taranto e subito si viene a creare uno stretto legame con il reparto di ematologia. A capo della struttura dell’Ospedale “Giuseppe Moscati” c’è il dottor Patrizio Mazza, attuale vice presidente di AIL Taranto: “Quando sono arrivato a Taranto, nel marzo del 1993, l’ematologia non esisteva; c’era solo un centro per la Microcitemia ma doveva essere completamente rifondato. Allora eravamo in quello che chiamiamo “l’Ospedale Vecchio”, il San Giovanni di Dio e le condizioni erano davvero difficili”. Una ristrutturazione che ha costretto il reparto a trasferirsi in un posto anco- ra più precario, e un ricovero di una persona con le piattole, fu un ottimo momento per chiedere il trasferimento all’Ospedale “G. Moscati”, allora abbandonato e oggi punto di riferimento di tutta la provincia tarantina. “Dire che una piattola ci ha permesso lo spostamento – continua il primario Mazza – forse è eccessivo, ma è la verità! Non potevamo più stare in quelle condizioni soprattutto se pensiamo alle necessità di igiene di un paziente ematologico. Era la nostra più grande scommessa: bisognava ricominciare ancora una volta da zero e far cambiare la percezione che questo, anche abbandonato, poteva diventare un grande ospedale, e in poco tempo la vincemmo”. Infatti, la collaborazione con l’AIL ha permesso all’ematologia di Taranto di raggiungere in pochissimo tempo livelli di eccellenza e sono state attivate le unità operative del Reparto di degenza (3 stanze con 3 letti ognuna), dell’ambulatorio e del Day hospital. Inoltre, nella sezione trapianti, dove si effettuano trapianti di midollo osseo sia autologo che allogenico, oggi ci sono 4 stanze sterili. “Ogni anno vengono ricoverate circa 500 persone. – dice Giovanni D’Astris, caposala del reparto – la situazione qui è allarmante, i dati dell’inquinamento ambientale sono sotto gli occhi di tutti e le conseguenze anche. Purtroppo è una situazione con la quale dobbiamo confrontarci ogni giorno ma per fortuna, anche grazie all’aiuto dell’AIL, abbiamo un personale preparato”. Il primo impegno da parte della Sezione è stata attrezzare una prima camera sterile per adulti e una per bambini, successivamente sono stati fatti tutti quegli interventi necessari al buon funzionamento della struttura e per una migliore degenza dei pazienti come donazioni di poltrone per il Day hospital; microscopi e altri macchinari scientifici per i laboratori; televisori, frigoriferi e armadi per le stanze di degenza. Soprattutto la Sezione ha concentrato i suoi sforzi economici per l’istituzione di borse di studio per medici e biologi. Ha poi contribuito alla realizzazione del Laboratorio analisi, operativo dal 2006, dove prestano servizio 2 tecnici di laboratorio dell’AIL, che affiancano il lavoro dei biologi dipendenti della Asl. “Ringraziamo l’Associazione – dicono in coro Stefania De Pasquale e Simona Scafa, i due tecnici sostenuti da AIL dal 2001 – perché ci ha dato l’opportunità di lavorare per ciò che abbiamo studiato”. Il laboratorio ha acquistato col passare del tempo grande valenza nello studio delle malattie oncoematologiche e nel monitoraggio dei pazienti sottoposti a iter terapeutici convenzionali e/o con cellule staminali emopoietiche. La Sezione ha anche contribuito ad attrezzare una Baby room con giochi a disposizione dei bambini che, col sostegno degli educatori dell’organizzazione Arciragazzi, possono esercitare La storia 6 Casa AIL è intitolata ad Annamaria Gentile Uno dei balconi di Casa AIL Il gruppo del servizio di Cure domiciliari insieme ai referenti operativi della Sezione. attività grafico-pittoriche, organizzare feste, studiare. “La presenza di questi ragazzi – conferma il dottor Patrizio Mazza – è estremamente positiva e funge da supporto ai medici. Nel momento in cui si interfacciano con i piccoli pazienti, nell’alleviare le paure e le loro ansie, incrementa quella fiducia indispensabile per la cura della malattia”. CUre domiCiLiari Fiore all’occhiello della Sezione è il servizio di cure domiciliari rivolto ai pazienti con patologie ematologiche che risiedono a Taranto e provincia. È totalmente gratuito garantendo un’assistenza a 360°; oltre ai medici (3) infatti, fanno parte del servizio anche 4 infermieri, 1 psiconcologo e 1 fisioterapista. Il Direttore sanitario è il dottor Roberto Brundisini che dal 1997, quotidianamente, porta avanti il servizio: “Offriamo una continuità assistenziale dopo il ricovero sia alla persona malata che ai suoi familiari, accompagnandoli nella loro casa nella non facile gestione della malattia. Abbiamo cominciato con 14 pazienti e oggi ne seguiamo 158 con una frequenza di circa 80 al giorno”. Numeri importanti se calcoliamo che in un anno (secondo i dati relativi al 2012) 5898 sono stati gli accessi, 2634 gli emocromi effettuati e 1357 trasfusioni fatte. “Un paziente entra in assistenza domiciliare – continua Brundisini – su richiesta di un medico dell’Ematologia dell’ospedale “G Moscati” che lo segnala alla Sezione dell’AIL e al Distretto di appartenenza del paziente. Successivamente entriamo in scena noi”. La dottoressa Carmela Tenese è la psiconcologa del servizio che ci spiega l’importanza per il paziente – che in realtà lei ama chiamare ‘persona’ – e dei familiari di avere un punto di riferimento con cui parlare: “Uno psicologo/psiconcologo ha una osservazione diversa da quella del medico e in situazioni in cui la vita viene in qualche modo stravolta dai cambiamenti dovuta alla malattia è normale che insorgano nuove emozioni, paure e insicurezze”. CaSa aiL AIL Taranto è una delle 33 sezioni che offrono il servizio di Casa AIL. In Via Palmiro Togliatti 23, a pochi passi dall’ospedale ci sono 2 appartamenti che gratuitamente ospitano i pazienti ricoverati nel Reparto di ematologia che provengono da località lontane. Ogni appartamento ha 3 camere, ognuna con due letti, 2 bagni, una cucina e una sala comune dove poter fare amicizia e condividere le proprie esperienze. “Prima erano sempre pieni – dice Margherita Bellocchio, referente di Casa AIL – adesso invece abbiamo un po’ più di respiro, complice il fatto che la Puglia ha Centri di ematologia in ogni provincia, e ospitiamo soprattutto chi viene dall’estero”. Daniel Vrapi è il papà di Marvin, un bimbo albanese di 5 anni che all’età di 3 è stato colpito da una leucemia acuta. Sono stati a Casa AIL due anni ma adesso sta meglio e a luglio lasceranno la casa per tornare a Tirana alla loro vita di La storia 7 Ogni Casa AIL ha 3 stanze ognuna con 2 letti. Le volontarie Loredana e Patrizia, anime della sezione. sempre: “Quando sono arrivato qui non avevo nulla: né soldi né sapevo parlare italiano. Avevo solo pensieri per mio figlio. Quando ho conosciuto l’AIL mi si è aperto un mondo, non potevo immaginare potessero esistere delle persone così splendide che hanno fatto di tutto per salvare la vita di mio figlio. Le ringrazierò per tutta la vita”. i voLontari deLLa Sezione Dal 1994 ad oggi tanti sono i volontari che aiutano AIL Taranto ad essere sempre in prima linea contro le leucemie. Ed è proprio questa la forza; avere una rete di persone che si estendono in tutta la provincia ognuno con la propria storia, con il suo ‘perché’. Come Patrizia, mamma di Leandra che ha vinto la battaglia contro una leucemia, adesso è la referente di Grottaglie per le Stelle e le Uova. “Faccio questo perché so quanto sia importante aiutare gli altri – dice – e lo faccio con piacere perché quando sono stata io in difficoltà AIL è sempre stata presente”. O I dottori Giovanni D’Astris e Maria Teresa Bonanno. la signora Loredana, che dopo la perdita del nipote si è avvicinata all’AIL in punta di piedi, quasi titubante: “Inizialmente non volevo far parte di una realtà che mi ricordasse la tragedia che abbiamo vissuto in famiglia. Mi fissarono, a mia insaputa, un appuntamento con la presidente e da quel momento ho capito la bellezza di queste persone. Oltre alle manifestazioni di piazza, mi occupo delle bomboniere e sono tanti che decidono di festeggiare i momenti belli della loro vita con noi”. Carmela invece è la persona che mette ordine nelle tante cartelle dei medici che effettuano il servizio di Cure domiciliari: “Sinceramente ero venuta qui per prendere. Dopo la perdita del mio compagno non avevo molta voglia di rimanere a casa e avevo bisogno di compagnia. Adesso mi hanno affidato questo compito ed essere di supporto ai medici mi fa stare bene”. E che dire di Alessandra che, dopo essere stata vicino a sua sorella, colpita da una leucemia mieloide acuta, e vinto insieme la battaglia, è riuscita a vendere tante Stelle dell’AIL direttamente nel negozio di un suo amico fioraio: “Credo che sia stata una cosa normale soprattutto quando ti succedono determinate cose; anche lui ha perso un’amica a causa di una leucemia, e donare il proprio guadagno nei giorni della manifestazione all’AIL, sono gesti che li fai con il cuore nella speranza di vincere questo maledetto male”. Eccoli i volontari dell’AIL. Insieme a loro ce ne sono molti altri che hanno da dire e da dare tanto. Se siete interessati o semplicemente volete contattare la sezione chiamate lo 099/4533289 non ve ne pentirete. Lorenzo Paladini Notizie Flash nUovo pUnto d’aSCoLto a mottoLa Il 10 maggio è stato inaugurato il punto d’ascolto AIL Taranto a Mottola: una stanza concessa dall’ospedale e opportunamente attrezzata che ospiterà le volontarie per raccogliere le esigenze dei pazienti e illustrare il percorso di affidamento al servizio di cure domiciliari e agli altri servizi offerti dalla nostra sezione. e-maiL daLL’amazzonia Gaetano Appeso, Ufficiale della Marina Militare, è l’autore di questo libro uscito qualche mese fa in cui racconta in suo viaggio tra il Perù e il Venezuela, passando per La Bolivia ed il Brasile. I proventi della vendita del libro saranno devoluti all’AIL: “Da tarantino sento molto il peso del problema dei tumori– ci spiega l’autore – e purtroppo ho conosciuto molte, troppe persone che hanno avuto a che fare con questi problemi, anche di carattere ematologico. Tornato da questo meraviglioso viaggio avevo voglia di contribuire per qualche associazione benefica. Ho contattato alcune associazioni ma nessuna mi ha convinto davvero come è successo quando ho conosciuto l’AIL di Taranto. Oltre a farmi sentire subito in una famiglia mi hanno fatto toccare con mano tutti i risultati che hanno raggiunto”. itaCa day Finirà a Taranto la manifestazione dell’AIL “…Sognando itaca” dedicata al miglioramento della qualità di vita dei pazienti attraverso la vela terapia. Il 20 giugno infatti la barca a vela dell’AIL con a bordo un equipaggio formato da skipper professionisti, pazienti, medici, infermieri e volontari AIL giungerà al porto di Taranto per veleggiare insieme.
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