Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 3 4 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 allegato al notiziario omceo n. 3 | ottobre 2014 Hanno collaborato: Antonio G. Solimando, Angelo Vacca, Girolamo Ranieri, Cosmo Damiano Gadaleta, Antonietta Ancona, Katia Balenzano, Lucia Elia, Anna Gasparre, Valentina Marzano, Rosa Palmieri, Edvige Zatton, Filippo Anelli, Gaetano Bufano, Alessia Mancini, Nicola Ciavarella, Giovanni Dirienzo, Prudenza Ranieri, Giuseppe Malcangi, Giacomo Lucarelli, Rita Triggiani, Pasquale Renna, Luigi Santoiemma, Lora Accettura SOMMARIO processi4 Il metodo della scienza: il futuro della ricerca biomedica, tra razionalità e integrità di Antonio G. Solimando 24 universitÀ10 Le vecchie torri d’avorio? No, grazie di Angelo Vacca irccs14 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Girolamo Ranieri, Cosmo Damiano Gadaleta ospedali20 Non più solo assistenza. Il caso dell’u.o.c. di Radiologia del San Paolo di Bari di Antonietta Ancona PREMI OMCeO24 Dove va il futuro a cura della redazione Premi alla ricerca 26 Premi alle migliori tesi di laurea in MMG 34 NUOVI PERCORSI Psicologo di Base e medico di famiglia: uno studio pilota nella provincia di Bari di Katia Balenzano, Lucia Elia, Anna Gasparre, Valentina Marzano, Rosa Palmieri, Edvige Zatton, Filippo Anelli, Gaetano Bufano, Alessia Mancini 36 ANTICOAGULANTI Terapie innovative per la trombosi di Nicola Ciavarella, Giovanni Dirienzo, Prudenza Ranieri, Giuseppe Malcangi, Giacomo Lucarelli, Rita Triggiani 44 MEDICINA DI BASE Salute e Immigrazione in Puglia di Pasquale Renna 51 OMEGA 3 The Pufa-Story di Luigi Santoiemma, Lora Accettura 54 10 20 Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 5 processi Il metodo della scienza: il futuro della ricerca biomedica, tra razionalità e integrità La ritrattazione scientifica è in crescita. Spesso a causa di frodi, plagi, pubblicazioni duplicate e cattiva condotta scientifica di Antonio G. Solimando Medico in formazione specialistica in Medicina Interna presso l’Università degli Studi di Bari [email protected] 6 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 “Il metodo della scienza è razionale: è il migliore che abbiamo. Perciò è razionale accettare i suoi risultati; ma non nel senso di confidare ciecamente in essi: non sappiamo mai in anticipo dove potremmo essere piantati in asso.” K.R. Popper Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 7 C ome certificare la qualità della ricerca? Misure e istituzioni con questo compito sono sempre più rappresen- tate . Nel 1992 i National Institutes of Health 1 statunitensi hanno creato un Office for Research Integrity; un numero crescente di enti e università hanno ritenuto di dotarsi di codici di condotta, atti a garantire l’integrità nella ricerca e a prevenire la scientific misconduct (cattiva condotta). La Commissione Europea ha rivolto attenzione all’argomento; nell’ambito di Horizon 2020 esiste un bando per la presentazione di proposte sul tema “Ethics in Research: Promoting Integrity”2. La cronaca Un numero crescente di enti e università hanno ritenuto di dotarsi di codici di condotta, atti a garantire l’integrità nella ricerca e a prevenire la “scientific misconduct” (cattiva condotta) ha sollevato un ampio dibattito circa temi che comprendono l’etica nella attività di ricerca3. Quali sono i motivi di tali evidenze? Partendo dai dati alla base dell’attualità, si scopre che alcuni ricercatori sulla rivista “Frontiers in Human Neuroscience” hanno descritto una crescita nella ritrattazione scientifica4. In termini assoluti il fenomeno è limitato, ma implica importanti conseguenze. Le ritrattazioni possono anche non avere alcuna attinenza con l’integrità. Nella maggioranza dei casi, però, la scientific misconduct è cardinale, configurandosi quale evento in crescita, in particolare in termini di frodi, plagio o pubblicazione duplicata. Il mero errore involontario conta marginalmente. L’elusione dell’integrità determina il noto publication bias4: le riviste, 8 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 attratte da un segmento di mercato più am- che una porzione maggiore di articoli ven- pio, certificato dalle citazioni degli articoli ga ritrattata per cattiva condotta scientifi- che pubblicano, tendono alla selezione sulla ca, un dato paradossale, che appare tanto base del possibile fattore di impatto (I.F.) o vero, quanto maggiormente pesato sulla interesse riscontrati. Tali elementi hanno un solidità dello studio, intesa come numerosità riflesso: i ricercatori, interfacciandosi con gli campionaria. Dunque il ranking dei giornali enti finanziatori, subiscono pressioni dalle scientifici diventa un predittore dell’inciden- sedi universitarie o istituti; l’obiettivo di que- za di scientific misconduct nella ritrattazione. sti ultimi si esplica frequentemente nell’otte- Una seconda osservazione è di ambito precli- nimento di fondi. Vi è allora una attenzione, nico: verificando il livello di riproducibilità dei involontaria o consapevole, a selezionare i risultati, risulta inquietante che una minoran- dati più innovativi, positivi e che conferiscano za delle acquisizioni si riveli effettivamente la possibilità di ambire alla pubblicazione su riproducibile. Probabilmente assistiamo alla riviste scientificamente rilevanti. punta di un iceberg5; considerato anche il Abbiamo dunque delineato il circuito inne- grado di controllo inferiore rispetto al con- scato e le conseguenze pratiche, quali ad testo degli studi clinici, la rilevanza risulta esempio il decline effect (effetto di declino): non trascurabile. Un terzo aspetto è svelato al crescere del I.F. aumenta la probabilità tramite questionari in forma anonima. Ri- I parametri scelti per valutare i concorrenti al fine della carriera accademica sono, almeno per i settori bibliometrici, tutti basati sul numero di pubblicazioni e di citazioni chiedendo quanti ricercatori riconoscano un (replacement), riduzione (reduction) e perfe- comportamento “dubbio” se non franca- zionamento (refinement). Dettagli di ulteriore mente inaccettabile, operati gravi, come la preoccupazione sono le differenze tra varie falsificazione e il plagio, registrano una bassa età scientifiche dei protagonisti della ricerca frequenza. Diventano più probabili l’inappro- (giovani, ricercatori a metà della loro carriera priata assegnazione del ruolo di autori a col- ed esperti). I soggetti più anziani ammettono laboratori del gruppo o l’utilizzo di disegni di porre in atto in misura maggiore compor- sperimentali inadeguati, sino all’esclusione tamenti eufemisticamente “dubbi”. Come di singoli risultati dalla valutazione comples- scardinare il circolo vizioso? siva del progetto; ne consegue un “miglio- Ripartiamo dall’imprinting all’esordio della ramento” del dato. Con frequenza crescen- vita scientifica: le modalità di stesura delle te è poi riferita un’inadeguata registrazione tesi di laurea e di dottorato di ricerca. Dero- delle procedure, elemento fondamentale nel gare ad atteggiamenti incongrui alla buona perseguire l’obiettivo della responsabilità pratica di ricerca biomedica, rappresenta la (accauntability); si deroga, infine, in modo benzina per mantenere lo status quo; la fal- quasi sistematico, ad accogliere l’adozione la è di natura culturale. Il progetto basilare, e promozione dei principi di sostituzione facendo a meno del quale il circolo Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 9 NOTE 1. McNutt M., Raising the bar. Science. 2014 Jul 4; 345(6192): 9. 2. http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en/h2020-section/ science-and-society. 3. Patitucci D., Cuore, studio UK accusa: migliaia di morti in UE per linee guida basate su dati falsi. Il Fatto Quotidiano (edizione online), 1 marzo 2014: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/01/cuorestudio-uk-accusa-migliaia-di-morti-in-ue-per-linee-guida-basate-su-datifalsi/891975. 4. Brembs B., Button K., Munafò M., Deep impact: unintended consequences of journal rank. Front Hum Neurosci. 2013 Jun 24;7:291 5. Fang FC, Steen RG, Casadevall A., Misconduct accounts for the majority of retracted scientific publications Proc Natl Acad Sci U S A. 2012 Oct 16;109(42):17028-33. 6. Martinson B. C., Anderson M. S., de Vries R., Scientists behaving badly Nature Commentary Vol 435, 9 June 2005. 10 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 vizioso tenderà ad autoalimentarsi, è la for- ogni forma di plagio o condotta riprovevole, mazione, di cui alcuni indicatori diventano nonché di impegno attivo nella prevenzione fondamentali: la verificabilità, la riproduci- e repressione. bilità e quindi l’integrità, che comprende La politica istituzionale sembra, però, ta- l’etica. Radicalizzando le conseguenze della lora incentrata a fornirsi di strumenti atti a programmazione educativa, notiamo che i difendersi da accuse di cattiva condotta. Si parametri ad oggi scelti nella valutazione conseguirebbero invece vantaggi se si anti- dei concorrenti alla progressione nella car- cipasse la scientific misconduct. I fenomeni riera accademica sono, almeno per i settori di autocontrollo diventerebbero costrutti- bibliometrici, tutti basati sul numero di pub- vi, costituendosi come l’intento di esaltare blicazioni e di citazioni. C’è un elemento da la propensione intellettuale del ricercatore valutare: consistenza e visibilità dei lavori a sottoporre il proprio risultato e quello al- condizionano quantitativamente e per legge trui a costante giudizio, per trovarne i punti le prospettive di carriera. Questo rappresen- critici da cui generare nuove prospettive di ta un fattore notevole di pressione sull’indi- conoscenza reale, ripetibile e utile. Il rigore viduo. Infine, con riferimento alla disponi- nel controllo di qualità può generare rallen- bilità di codici di condotta, assistiamo a un tamenti, ma le evidenze di risultati emersi gradiente. Nel Nord Europa esistono chiare da una siffatta metodologia produrranno indicazioni; vi sono, poi, realtà prive di co- conclusioni attendibili, corroborando il più dici nazionali, ma in cui delle linee possibile la produzione scientifica. Le pres- guida possono in qualche modo sioni risultano accentuate da fattori che esu- essere pubblicate anche se non lano dall’integrità, ma la intaccano. In que- sono un vero sistema per legge. In ste istanze possiamo scorgere la tendenza a Italia è francamente difficile reperi- percepire la ricerca biomedica come ancillare re delle direttive di comportamento a priorità differenti. La subordinazione all’as- e di approccio metodologico. sistenza clinica è errata; si tratta di entità in È pur vero che in talune continuità “orizzontale”. Non può esserci realtà virtuose sono stati ricerca che non consideri in modo diretto o introdotti nel codice eti- indiretto il bene della persona e in particolar co i concetti di onestà e modo del malato quali prioritari e non può rigore nella ricerca e nella esistere procedura medica che non riceva la pubblicazione dei relativi necessaria validazione, quanto più possibile risultati, di astensione da basata sull’evidenza. u n i v e r s i tÀ LE VECCHIE TORRI D’AVORIO? NO, GRAZIE Per attrarre risorse finanziarie le Università italiane devono pianificare la promozione e la valorizzazione della ricerca di base, in tutte le ricadute culturali, sociali, economiche e produttive sul territorio. E devono aprirsi a politiche di integrazione e cooperazione di Angelo Vacca Professore ordinario di Medicina Interna Delegato per il Rettore alla Ricerca Università degli Studi Aldo Moro di Bari [email protected] L’ Università italiana, per anni definita alta qualificazione operanti all’estero, non- una torre d’avorio, sganciata e in al- ché l’intensificazione delle azioni di trasferi- cuni casi avulsa dal contesto territoria- mento tecnologico dei risultati della ricerca. le, autoreferenziale e con una ricerca a volte A tal fine, l’Università deve dotarsi di stru- fine a se stessa, non ha più ragion d’essere. menti adeguati che coinvolgano in primis la La precarietà delle risorse umane ed econo- riorganizzazione delle risorse umane. Gli Ate- miche e la necessità di confrontarsi con un nei italiani che hanno ottenuto negli ultimi linguaggio, quello europeo e internazionale, anni un bilancio positivo, sia in termini eco- basato su “cose concrete” ha selezionato nomici che gestionali, sono partiti proprio da quasi darwinianamente tutti coloro che sono capaci di sostenere, implementare e comunicare una ricerca al servizio del territorio. Questa nuova visione quello che gli esperti Favorire l’inserimento dei Dottori di ricerca nel mercato del lavoro attraverso esperienze di stages significa potenziare il Job Placement dei propri laureati dell’Università moder- 12 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 definiscono change management, ossia il governo del cambiamento che deve coinvolgere regole, risorse umane e gestione delle risorse finanziarie. na, da alcuni non condivisa perché ritenuta Rafforzare le strutture di supporto alla ricer- non più Università libera e indipendente, è ca e all’innovazione con la creazione di veri l’unica che permetta di attrarre risorse finan- e propri Research Support Offices (RSO) con ziarie anche per la ricerca di base. personale formato e motivato porta a mi- In quest’ottica, azioni primarie che le Univer- gliorare la capacità di attrarre risorse finan- sità devono pianificare sono la promozione e ziarie, permettendo così agli Atenei di lavo- la valorizzazione sia della ricerca di base che rare nella direzione tracciata dal programma di quella applicata, in tutte le loro ricadute dell’Unione Europea per il finanziamento nei processi culturali, sociali, economici e della ricerca e dell’innovazione Horizon 2020 produttivi, l’implementazione dei processi di (H2020), unica vera fonte di finanziamento internazionalizzazione attraverso l’attuazione pubblico alla ricerca. Per questo il fronte del- di politiche di integrazione e di cooperazione la partnership privata dev’essere valorizzato fra Università, Enti di ricerca e organismi di e potenziato, vista l’impronta tecnolo- Spesa in R&S per settore istituzionale. Italia. Anno 2010 (valori percentuali) rca (25) 10,9% Is 13,7% Altre i tuz. pubbliche 2,8% (Fonte: Istat - Rilevazione statistica sulla ricerca e sviluppo) Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 13 gico-applicativa che l’Europa riserva a tutti i progetti da essa finanziati. D’altro canto, la ricognizione dei prodotti della ricerca al proprio interno permette all’Università una proiezione verso il territorio, processo che si definisce “trasferimento tecnologico”, anch’esso gestito e promosso L’Università deve dotarsi di strumenti adeguati che coinvolgano in primis la riorganizzazione delle risorse umane da Uffici di Trasferimento Tecnologico (o uffici ILO: Industrial Liaison Office), di cui ormai tutti gli Atenei sono dotati. Non basta però implementare tali unità ILO in organico; esse devono favorire la creazione di una rete virtuosa che metta in relazione eccellenze scientifiche riconosciute, creando occasioni di incontro con le Aziende. Nell’ambito di tale attività si collocano specifici servizi, quali la definizione di accordi/contratti per la ricerca a tutela della proprietà intellettuale, l’implementazione di progetti di ricerca congiunti, la valorizzazione dei risultati della ricerca (brevetto; contratto di sviluppo; spin off; contratto cessione know-how). Un ruolo chiave nello svolgimento di questa importante attività è svolto dai giovani Le Università italiane hanno imparato a fare marketing, puntando sull’immagine, sui sondaggi, sulle relazioni, e sulla comunicazione 14 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 in formazione. Favorire l’inserimento dei rando è l’internazionalizzazione. Si diventa Dottori di ricerca nel mercato del lavoro at- Internazionali se si è conosciuti. Ne deriva traverso esperienze di stages acquisite du- che il rafforzamento della partnership in- rante il corso di Dottorato nell’ambito delle ternazionale (tra l’altro fondamentale per la collaborazioni con soggetti pubblici e privati, competizione europea), l’accreditamento di italiani e stranieri, significa potenziare il Job Scuole di Dottorato internazionali, l’imple- Placement dei propri laureati, attività ritenu- mentazione delle reti Erasmus sia degli stu- ta di notevole prestigio negli Atenei stranie- denti che dei docenti, l’offerta formativa a re- ri. Implementare il senso di appartenenza spiro internazionale (corsi di laurea in lingua al proprio Ateneo del laureato permette di straniera, Master europei), l’accoglienza di competere a livello privato, nazionale e in- Visiting Scholars & Professors e la promozio- ternazionale, e di migliorare la propria imma- ne della mobilità dei docenti e dei dottoran- gine. È un’attività a costo zero per le azien- di contribuirà a rendere gli Atenei italiani dei de, che probabilmente conoscono poco le grandi Spin off, “rotolando fuori” dal ristretto opportunità occupazionali legate a vantaggi contesto di sede. Da non trascurare, infine, fiscali nell’assunzione di Dottori di ricerca l’eccellenza della ricerca e dei ricercatori. Le (Contratti di Alto Apprendistato). recenti riforme hanno spronato i ricercato- Un altro obbiettivo che gli Atenei stanno cu- ri a confrontarsi con indicatori bibliometrici “PREMIO WEITZMAN” A giugno 2014 l’Università di Bari ha avuto l’onore di festeggiare Antonio Moschetta, vincitore del prestigioso Richard Weitzman Award. Il professore associato di Medicina Interna e Nutrizione Clinica ha ricevuto il premio per le sue scoperte nell’ambito dell’entero-endocrinologia. A conferire il riconoscimento, la società di Endocrinologia americana, che ha esaminato gli ultimi tre anni di attività svolte dal ricercatore. molto stringenti che se da una parte hanno dunque un ulteriore obbiettivo che le Univer- agevolato gruppi di ricerca all’avanguardia, sità devono perseguire nei loro programmi. dall’altra hanno messo in crisi un sistema sot- Si comunicano le attività didattiche, le inte- to molti aspetti stagnante. È stato necessario razioni socio-culturali e i risultati della ricerca accelerare, cominciare a organizzare il pro- superando, per esempio con gli Archivi isti- prio tempo lavorativo secondo una visione di tuzionali Open Access, il limite dell’inacces- rete o di sistema di reti per tradurre il tempo sibilità alle fonti bibliografiche. in prodotti tangibili (pubblicazioni, brevetti, Ecco che la promozione di Giornate della Ri- progetti, attività didattica). La vera sfida è cerca universitaria, aperte anche al contesto che nessuno in questa corsa può permettersi socio-economico locale, la divulgazione del- di fermarsi perché la comunità universitaria la scienza, attraverso innovativi strumenti di nel suo insieme ne risentirebbe. Pertanto av- diffusione e comunicazione offerti anche da viare, sempre in quel programma di gestione progettualità europee (Notte dei Ricercatori), innovativa, una riorganizzazione delle risorse il coinvolgimento nell’attività di comunicazio- sottoutilizzate, isolate, non motivate, a volte ne delle altre Istituzioni universitarie pugliesi escluse è dovere di un’Università moderna. e degli Enti locali per un’azione di marketing Per quanto esposto sopra, le Università ita- territoriale e la promozione sul territorio di liane hanno imparato a fare marketing, pun- Fiere dell’innovazione, per favorire il confron- tando sull’immagine, sui sondaggi, sulle re- to e le relazioni, sono tutti strumenti che un lazioni, e sulla comunicazione. Comunicare è buon Ateneo deve utilizzare. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 15 irccs Istituti di Ricovero e Cura a Carattere scientifico Il caso dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari: rievocando la storia, divulgando il presente e prospettando il futuro di Girolamo Ranieri e Cosmo Damiano Gadaleta 16 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Personale impiegato (ETP) in R&S. Italia. Anno 2010 (valori percentuali) rca (25) 11,3% Is 15,4% Altre is 4,1% (Fonte: Istat - Rilevazione statistica sulla ricerca e sviluppo) “S i cura meglio dove si fa ricer- degli IRCCS a carattere oncologico è dovu- ca”: è questo lo slogan più volte ta a motivazioni storiche, poiché in essi ha enunciato in diverse occasioni, avuto corso in Italia l’inizio della terapia dei da Umberto Veronesi, scienziato di chiara pazienti oncologici e la ricerca delle nuove fama internazionale e icona mondiale per la strategie terapeutiche per la cura dei tumori. ricerca e la cura dei tumori maligni. E nel ri- Risale al 1925 l’inaugurazione di una strut- prendere questo slogan, è importante iden- tura ospedaliera completamente diversa da tificare le realtà istituzionali italiane ove si fa quelle esistenti, l’Istituto Tumori di Milano ricerca. Esse sono sostanzialmente le univer- (INT) dedicato alla cura dei pazienti affet- sità caratterizzate dalla mission della didat- ti da cancro. L’INT nasce sulla presa di co- tica e della ricerca e gli Istituti di Ricovero e scienza, sempre più diffusa, che accanto alle Cura a Carattere scientifico (IRCCS) caratte- patologie infettive di grande impatto sociale rizzati dalla mission di eseguire ricerca clini- dell’epoca quali tubercolosi, sifilide, tifo e ca e traslazionale con ricaduta terapeutica malaria, esisteva la patologia oncologica. Si immediata sui pazienti. Pertanto nell’ambito osservava infatti una maggiore incidenza dei della medicina oncologica non accademica tumori e tale incidenza era apparente, cioè e più, in senso lato, di tipo ospedaliero gli dovuta al miglioramento della conoscenza e IRCCS si pongono come Istituzioni fonda- delle tecniche diagnostiche, ma anche reale mentali sul territorio nazionale. La centralità in quanto facente seguito ai processi di Nell’ambito della medicina oncologica non accademica e più, in senso lato, di tipo ospedaliero gli IRCCS si pongono come Istituzioni fondamentali sul territorio nazionale Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 17 industrializzazione di fine ottocento e inizio novecento. Nel 1940 viene istituito l’IRCCS Giovanni Pascale di Napoli, primo tra gli IRCCS del Mezzogiorno e secondo in Italia. A seguire negli anni, nasceranno e si consolideranno tutti gli altri IRCCS a carattere oncologico attualmente esistenti sul territorio Negli IRCCS a carattere oncologico ha avuto inizio la terapia dei pazienti oncologici e la ricerca delle nuove strategie terapeutiche per la cura dei tumori nazionale italiano. Ma come sono identificati e regolamentati gli IRCCS dalla giurisdizione italiana? Essi sono, ex art. 1 comma 1 del decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288 e successive modificazioni e integrazioni, “enti a rilevanza nazionale dotati di autonomia e personalità giuridica che, secondo standard di eccellenza, perseguono finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità”. La peculiari- È compito del Ministero della Salute vigilare sugli IRCCS per garantire che la ricerca da essi svolta sia finalizzata all’interesse pubblico 18 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 tà dell’attività di ricerca degli IRCCS sta nello taria e per la formazione del personale. Il ri- scambio continuo di conoscenze scientifiche conoscimento del carattere “scientifico” è la fra laboratorio e clinica. Essi effettuano infatti procedura attraverso cui queste realtà ospe- una ricerca che deve trovare necessariamen- daliere vengono qualificate come IRCCS: ciò te sbocco in applicazioni terapeutiche negli conferisce il diritto alla fruizione di un finan- ospedali. Tale processo richiede il coinvolgi- ziamento statale (che va ad aggiungersi a mento di diverse figure dotate di specificità quello regionale) finalizzato esclusivamente professionali, ma accomunate da un unico allo svolgimento della attività di ricerca relati- obiettivo: finalizzare l’attività della ricerca al va alle materie riconosciute, nella fattispecie miglior risultato, diagnostico e terapeutico, all’oncologia. per il paziente. Il citato decreto legislativo ha Per sottolineare il ruolo e l’impatto degli disposto il riordino degli Istituti di ricovero e scienziati e delle terapie che sono state svi- cura a carattere scientifico pubblici. È com- luppate negli IRCCS oncologici basti solo pito del Ministero della Salute vigilare sugli pensare, sul versante dell’oncologia medi- IRCCS per garantire che la ricerca da essi ca, alla polichemioterapia del Linfoma di svolta sia finalizzata all’interesse pubblico Hodgkin secondo lo schema ABVD speri- con una diretta ricaduta sull’assistenza del mentata e validata dal professor Giovanni malato, anche perché sono di supporto tec- Bonadonna, maestro indiscusso e capofila nico e operativo agli altri organi del SSN, per dell’oncologia medica italiana e allo schema l’esercizio delle funzioni assistenziali al fine CMF, sempre opera di Bonadonna, quale del perseguimento degli obiettivi del Piano chemioterapia adiuvante nel carcinoma del- Sanitario Nazionale in materia di ricerca sani- la mammella. Tali terapie, diffusesi in tutto il bibliografia Veronesi U., Salvadori B., Luini A. et al., Conservative treatment of early breast cancer. Long-term results of 1232 cases treated with quadrantectomy, axillary dissection, and radiotherapy. Ann Surg. 1990 Mar; 211(3): 250-9. Bonadonna G., Santoro A., Current issues in the management of advanced Hodgkin’s disease. Blood Rev. 1990 Mar; 4(1): 69-73. Gadaleta C.D., Solbiati L., Mattioli V. et al., Unresectable lung malignancy: combination therapy with segmental pulmonary arterial chemoembolization with mondo, hanno consentito di salvare milioni centri di eccellenza nazionali ed internazio- di vite umane. Sul versante chirurgico è an- nali. La ricerca clinica dell’Istituto è caratteriz- cora una volta da richiamare la genialità del zata da diverse filiere tutte con una ricaduta professor Veronesi che intuì, dimostrandone immediata sui pazienti. In particolare sono la veridicità, come si potesse conservare la in corso, nell’ambito dell’oncologia medi- mammella della paziente affetta da carci- ca, studi e nuove applicazioni terapeutiche noma mammario. Gli studi di Veronesi di- con farmaci biologici a cosiddetto bersaglio mostrarono che la mastectomia, intervento molecolare, farmaci cioè in grado di blocca- mutilante, poteva essere sostituita dalla qua- re in modo selettivo la proteina alterata del drantectomia mammaria associata a radiote- tumore che lo induce a svilupparsi. È questo rapia così detta (QUART) ottenendo gli stessi il caso dei tumori del fegato, della mammel- risultati in termini di guarigioni. la, del polmone, del colon-retto e di alcuni L’Istituto Giovanni Paolo II di Bari si pone tumori ematologici. Particolarmente innova- quale ente di riferimento per la patologia on- tivi sono i trattamenti integrati di tipo loco- cologica in Puglia. Il Giovanni Paolo II trae regionale e interventistico che si basano sul le sue origini dal Centro Tumori, istituito nel principio di “ablare”, cioè di demolire con 1955. Esso fu costituito quale Ente Ospeda- metodi fisici direttamente il nodulo tumorale. liero e dichiarato “Ospedale Provinciale Spe- Tra questi sono da evidenziare i trattamenti cializzato in Oncologia” nel 1976. Nel 1985 di termoablazione con radiofrequenza e con ottenne il riconoscimento di Istituto di Rico- microonde che si realizzano mediante ago- vero e Cura a Carattere Scientifico. L’Istituto elettrodi inseriti per via percutanea e sotto Giovanni Paolo II promuove rapporti di col- guida radiologica nel nodulo tumorale. Gli laborazione con ospedali del territorio, con ago-elettrodi così posizionati erogano calo- la Regione Puglia, con le Università e altri re inducendo la necrosi coagulativa del drug-eluting microspheres and Radiofrequency ablation in 17 patients. Radiology. 2013 May; 267(2): 627-37. Ranieri G., Gadaleta C.D., Patruno R., Zizzo N., Daidone M.G., Hansson M.G., Paradiso A., Ribatti D., A model of study for human cancer: Spontaneous occurring tumors in dogs. Biological features and translation for new anticancer therapies. Crit Rev Oncol Hematol. 2013 Oct; 88(1): 187-97. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 19 Cani e gatti da compagnia condividono fattori ambientali ed alimentari con l’uomo e pertanto i possibili cancerogeni tumori. Queste tecniche mini-invasive con- alla ricerca clinica la mission dell’IRCCS è di sentono al paziente di deambulare dopo 24 fare ricerca traslazionale. Ma cose significa ore dall’intervento. Le applicazioni consolida- per i non addetti ai lavori questo tipo di ri- te riguardano i tumori del fegato ma più re- cerca? La ricerca traslazionale si pone come centemente sono stati ottenuti risultati unici ponte di collegamento tra la ricerca di base in Europa nel trattamento dei tumori polmo- e l’applicazione clinica e viceversa. Si tratta nari. Un altro settore in itinere e di prossima cioè di quel tipo di ricerca che gli anglosas- applicazione è il trattamento delle neoplasie soni definiscono from bench to bedside, ov- maligne con il beta emittente ittrio 90 per i vero dal laboratorio al letto del paziente. Per quali l’Istituto Giovanni Paolo II si pone come esempio se è stata scoperta dalla ricerca bio- capofila di tutto il Centro-sud. Questi trat- logica di base un’alterazione genetica che tamenti si potenziano vicendevolmente con comporta la sintesi di una proteina anomala, le chemioterapie sistemiche, eseguite cioè che a sua volta induce la proliferazione e la per via endovenosa, e con le chemioterapie formazione del tumore, potrà essere identi- loco-regionali organo, eseguite cioè per via ficato il farmaco che blocca quella proteina. intrarteriosa. A tal proposito l’Istituto è dota- Ma per farne un’applicazione clinica tera- to, unico tra gli ospedali oncologici pugliesi, peutica l’oncologo medico, dovrà possedere di una strumentazione d’avanguardia per l’i- conoscenze composite cioè traslazionali, ov- pertermia capacitiva esterna che, erogando vero conoscere aspetti biologici del tumori La ricerca traslazionale si pone come ponte di collegamento tra la ricerca di base e l’applicazione clinica e viceversa 20 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 calore con dei cuscini-elettrodi posti sull’or- che presentano la proteina alterata, chiedere gano ammalato, potenziano gli effetti delle ai laboratori l’identificazione dell’alterazione chemioterapie. Le applicazioni della “dop- e quindi del fattore predittivo di risposta te- pietta” chemioterapia più ipertermia esterna rapeutica e, una volta avuta la certezza che il riguardano in particolare i pazienti affetti da tumore esprima la proteina anomala, essere tumori del pancreas, dei tessuti molli (sarco- in grado di somministrare con le posologie mi), polmonari, epatici, del colon-retto, della e i tempi idonei il farmaco antitumorale. mammella e della cervice uterina. Nell’ambi- Nell’ambito della ricerca traslazionale l’Isti- to dell’oncoematologia sono da evidenziare tuto si caratterizza per linee che riguardano: i nuovi protocolli terapeutici nella terapia dei l’angiogenesi tumorale, i fattori sierici e pro- linfomi e delle patologie linfoproliferative. teomici predittivi di risposta terapeutica, la Sotto il profilo delle tecnologie l’Istituto si ca- caratterizzazione tessutale e molecolare di ratterizza per la disponibilità della strumenta- recettori tirosino-chinasici e peptidi quali fat- zione IORT (Intra-Operatory-Radio-Therapy, tori predittivi e marcatori di malignità della ovvero radioterapia intraoperatoria) che con- neoplasia, farmacocinetica e farmacodinami- sente, in casi selezionati, di erogare il tratta- ca di nuove molecole e colture cellulari. mento direttamente nel corso dell’intervento Al fine di poter eseguire gli studi traslazio- chirurgico risparmiando al paziente tratta- nali è tuttavia necessaria la disponibilità di menti di radioterapia e liste di attesa succes- campioni biologici provenienti da pazienti sive all’intervento chirurgico. E a proposito oncologici. Tali campioni sono costituiti da dell’offerta di chirurgia oncologica, l’IRCCS frammenti di tumore e campioni di siero e Giovanni Paolo II copre i settori della: chi- plasma. Ed ecco il concetto di biobanca isti- rurgia addominale, ginecologica, cutanea, tuzionale cioè di un “archivio” di materiale senologica e ricostruttiva d’organo. Accanto biologico tumorale, opportunamente prele- I Dati del Rapporto AVUR I l rapporto 2013 AVUR (Agenzia nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) sullo stato del sistema universitario e della ricerca rileva come dai dati emerga in primo luogo che nella media degli ultimi 5 anni la quota italiana di spesa in Ricerca e Sviluppo rispetto al PIL è inferiore alla media europea e a quella dei principali paesi industriali, collocandosi al 19esimo posto su 23 paesi considerati nell’analisi, superiore in ambito UE alle sole Grecia e Polonia. Esistono peraltro notevoli differenze a livello regionale, con alcune regioni allineate alla media UE e altre, principalmente del Mezzogiorno, notevolmente al di sotto di essa. vato e conservato con tecniche atte a preser- tanto costituiscono da un lato una sentinella varne l’integrità, identificato e identificabile, della patologia oncologica capace di anti- ceduto dai pazienti mediante un opera di cipare negli anni l’insorgenza dell’omologa informazione, sensibilizzazione e con oppor- patologia umana e dall’altro possono fornire tuno consenso informato. L’Istituto Giovanni materiale per una biobanca biologica, atta Paolo II ha già qualche anno realizzato una a studi capaci di realizzare nuovi e più attivi biobanca che si affianca ad altre, già istituite farmaci per l’uomo. In questo senso l’Istitu- sul territorio nazionale. Di particolare impor- to, primo nel Centro-sud prendendo spunto tanza al proposito lo studio delle patologie dal Comparative Oncology Program Natio- oncologiche eredo-familiari, già in corso nei nal Cancer Institute’s Center for Cancer Re- laboratori dell’Istituto, che offre un servizio search americano, ha messo su una filiera di di consulenza per i soggetti a rischio. E se studi comparati con ricadute traslazionali in da un lato la biobanca dell’Istituto è già una oncologia umana i cui risultati sono stati già realtà, un interesse particolare è riservato al pubblicati su importanti riviste scientifiche di gemellaggio già in essere con la biobanca settore. istituzionale degli animali da compagnia, in In sintesi l’IRCCS Giovanni Paolo II di Bari, in particolare cani e gatti, dell’Università degli rete con gli altri IRCCS italiani, si interpone in Studi di Bari. È noto infatti che cani e gatti un network fondamentale per la ricerca on- da compagnia condividono fattori ambien- cologica al fine di erogare nuovi e più efficaci tali ed alimentari con l’uomo e pertanto i trattamenti integrati ai pazienti oncologici, possibili cancerogeni. Di grande interesse è con lo scopo ultimo di guarire o cronicizzare inoltre la similitudine delle forme tumorali ca- il più possibile la patologia oncologica, mi- nine, feline e dell’uomo. A differenza dei topi gliorando la qualità di vita dei pazienti, con da laboratorio, nei quali i tumori vengono un rapporto di umanizzazione che costituisce artificiosamente indotti, gli animali da com- in ogni caso il supporto relazionale fonda- pagnia offrono un modello spontaneo della mentale per ogni atto medico degno di tale insorgenza delle neoplasie maligne. Essi per- nome. Girolamo Ranieri U.O.C. Di Radiologia Diagnostica, Interventistica e Oncologia Medica Integrata IRCCS Giovanni Paolo II cosmo damiano gadaleta Direttore U.O.C. Di Radiologia Diagnostica, Interventistica e Oncologia Medica Integrata IRCCS Giovanni Paolo II Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 21 ospedali NON PIù SOLO ASSISTENZA il caso dell’U.O.C di Radiologia del San Paolo di bari Dimostra come in un ospedale moderno entrino anche la didattica e la ricerca. Dal caso SIRIO, il sistema di navigazione computerizzata all’EcoColorDoppler dei vasi venosi del collo 22 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 S e in passato l’Università era deputata dei clinici, in un’ottica di medicina più moder- alla didattica e alla ricerca, mentre gli na e multidisciplinare. In ambito didattico- Ospedali all’assistenza, oggi, in una formativo tale struttura è stata individuata visione più moderna, un grosso Ospedale come riferimento per la frequenza di medici dovrebbe avere come finalità lo svolgimento specializzandi in Radiologia di differenti scuo- unitario e coordinato delle funzioni di assi- le di Specializzazione (Università degli Studi di stenza, didattica e ricerca. L’Unità Operativa Bari, di Foggia e Federico II di Napoli). Complessa di Radiologia dell’Ospedale San La presenza di giovani specializzandi impe- Paolo della ASL BA da anni, ormai, ha fatto gna tutto il personale delle varie sezioni alla propria questa sfida, consapevole che ciò mi- didattica e alla formazione pratica. Questa gliorerà sempre di più i livelli di qualità dell’as- esperienza, oltre a garantire un’osmosi conti- sistenza offerta. Particolare attenzione presso nua con le nuove generazioni di professioni- tale U.O.C. è stata data all’innovazione tec- sti, crea negli operatori uno stimolo costante nologica con l’acquisizione di apparecchiatu- al confronto, all’aggiornamento e alla cresci- re di ultima generazione; ciò ha consentito di ta professionale. Questo si concretizza an- poter dare una risposta efficace alle esigenze che nell’impegno e nel lavoro profuso di Antonietta Ancona Antonietta Ancona Direttore U.O.C. Radiologia, Ospedale San Paolo, ASL BA, Bari [email protected] Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 23 nell’ambito della ricerca. Gli studi in corso, ovviamente collegati all’impiego di nuove tecnologie non ancora diffuse sul territorio, riguardano i seguenti ambiti: 1. Agobiopsie percutanee TC guidate di noduli polmonari SIRIO assistite. SIRIO è un sistema di navigazione computerizzata, realizzato da un gruppo di ingegneri di una società barese (Masmec Biomed) che effettua una ricostruzione virtuale multiplanare di immagini TC, tale da raffigurare contemporaneamente l’anatomia endotoracica, la lesione e l’ago introdotto, consentendo così la scelta, in tempo reale, della migliore Un grosso Ospedale deve avere come finalità lo svolgimento unitario e coordinato delle funzioni di assistenza, didattica e ricerca angolazione del percorso dell’ago. La sicura angolazione della traiettoria dell’ago garantisce il raggiungimento di lesioni polmonari localizzate in qualsiasi sede, con un unico affondamento e quindi con una netta riduzione delle complicanze e dei tempi di esecuzione. La maggior precisione del sistema SIRIO si rileva pertanto particolarmente efficace in quelle condizioni che, a tutt’oggi, costituiscono un limite nell’esecuzione dell’agobiopsia TC guidata con metodica tradizionale: i prelievi su noduli centrali e su quelli di piccole dimensioni (sino a 15-20 mm). La biopsia di noduli polmonari centrali TC guidata, grazie al sistema SIRIO, si è rilevata una valida cificità 76%, il VPP 88%, il VPN 90%. Il tasso alternativa alla biopsia chirurgica rispetto la di Falsi Positivi è piuttosto basso rispetto a quale è meno costosa, meno invasiva, ugual- quello della RM. Tale metodica, ancora non mente accurata e indispensabile nei pazienti introdotta nei protocolli diagnostici, risulta con prelievo broncoscopio negativo o co- essere una tecnica molto promettente nella munque ritenuti non operabili. Il ricorso a ricerca e nello studio del CR mammario; è tale metodica ha notevolmente ridotto il nu- inoltre ben tollerata dalle pazienti, veloce ed mero di interventi chirurgici a fini diagnostici, economica soprattutto se messa a confronto con buona tollerabilità da parte dei pazienti, con la RM. riduzione dei tempi di ricovero e riduzione 3. EcoColorDoppler dei vasi venosi del collo. della spesa pubblica. Si tratta di un esame EcoColorDoppler per la 2. 24 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Contrast-Enhanced Digital Mammo- diagnosi e il monitoraggio della Insufficienza graphy. Venosa Cronica Cerebro-Spinale (CCSVI). È È una nuova tecnica di imaging senologico noto come la Sclerosi Multipla sia una pato- che utilizza la mammografia digitale con tec- logia a elevata incidenza, rappresentando un nica di ripresa dual-energy in associazione vero problema sociale. Attualmente la ricer- all’iniezione di mdc iodato. Si tratta di un’in- ca è impegnata in numerosi studi riguardanti dagine senologica di II livello; le indicazioni nuove strategie terapeutiche e nuovi mezzi a tale esame sono le stesse previste per la di diagnosi. Proprio nell’ambito diagnostico RM mammaria. Nel nostro studio la sensibili- è stata dimostrata l’utilità dell’esame Eco- tà di tale metodica raggiunge il 95%, la spe- ColorDoppler dei vasi venosi del collo per la SIRIO è un sistema di navigazione computerizzata realizzato da un gruppo di ingegneri di una società barese che effettua una ricostruzione virtuale multiplanare di immagini TC diagnosi e il monitoraggio della Insufficien- fast, perfusione e diffusione, è, allo stato at- za Venosa Cronica Cerebro-Spinale (CCSVI), tuale, la metodica più accurata nello studio una patologia recentemente introdotta in dell’apparato gastro-enterico permettendo letteratura, per la quale è stata ipotizzata una una valutazione sia morfologica che funzio- correlazione con la Sclerosi Multipla. A se- nale. Presso la U.O.C. di Radiologia sono in guito di tali possibilità diagnostiche si vanno corso delle ricerche, in collaborazione con dimostrando efficaci procedure di interven- altri Centri Nazionali, mirate allo studio del- tistica vascolare venosa per il controllo della le modificazioni morfologiche e funzionali sintomatologia della malattia con netti e do- dell’apparato digerente in caso di morbo di cumentati benefici sugli indici della Quality Crohn o neoplasie dell’intestino tenue. Nel of Life di tali pazienti. Presso la nostra Unità caso del morbo di Crohn la RM consente non Operativa da circa 3 anni i pazienti affetti da solo di identificare la malattia ma anche di SM possono eseguire tale esame gratuita- definirne sede ed estensione, il grado e la mente, secondo i più aggiornati protocolli risposta alla terapia nonché la presenza di raccomandati dalle società scientifiche del complicanze quali fistole o ascessi. Nelle pa- settore. tologie neoplastiche del tenue oggi appare 4. RM addome. promettente l’utilizzo delle sequenze pesate La risonanza magnetica, grazie anche all’in- in diffusione per l’identificazione e stadiazio- troduzione di nuove sequenze fast e ultra- ne di piccoli tumori. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 25 26 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 PREM I OMC e O Dove va il futuro Istituendo quest’anno i Premi alla ricerca e i Premi alle Migliori Tesi di Laurea in MMG, l’OMCeO ha voluto riconoscere il lavoro e l’impegno di molti giovani colleghi, che rappresentano il futuro della professione. Ecco gli abstract dei loro lavori e il profilo degli autori premiati a cura della redazione Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 27 Premialla ricerca il Laboratorio del Metabolismo Lipidico e Tumorale (Responsabile: Prof. Antonio Moschetta), Consorzio Mario Negri Sud. Da Aprile 2014: Senior Clinician Scientist presso l’istituto Human Nutrition Research (Responsabile: Dr. Jules Griffin) e l’Institute of Metabolic Science (Responsabile: Prof. Antonio Vidal-Puig), University of Cambridge. Michele Vacca Laurea in Medicina e Chirurgia (2004, cum laude) e Specializzazione in Medicina Interna (2008, cum laude) c/o Clinica Medica “A. Murri” (Direttore: Prof. Giuseppe Palasciano), Università di Bari. Dottorato di Ricerca in Oncologia e Patologia Molecolare e Clinica (Relatore: Prof. Renato Mariani-Costantini) c/o l’Università di Chieti-Pescara (2012). (2009-2012) Attività di ricerca presso ABSTRACT Nor-1 promuove la proliferazione epatocitaria I l fegato è caratterizzato da una straordinaria capacità rigenerativa, poiché è capace di ripristinare la massa epatocitaria a seguito di una perdita imponente di epatociti, ad esempio dopo epatectomia parziale o a una necrosi epatocitaria da sostanze tossiche. Lo studio dei meccanismi molecolari alla base della rigenerazione epatocitaria è importante al fine di sviluppare nuove strategie d’intervento in patologie caratterizzate da 28 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Quali sono i suoi progetti per il futuro? A Cambridge sto studiando il ruolo della nutrizione nell’eziopatogenesi dell’obesità, un problema sociale di dimensioni epidemiche che si associa a un aumentato rischio di patologie cardiovascolari e neoplasie. Sto approcciando i temi della prevenzione e del trattamento delle malattie metaboliche partendo dalla radice di tutti i problemi: in che maniera ci interfacciamo agli alimenti. Il mio obiettivo è di approfondire le mie conoscenze, sviluppare un’indipendenza culturale un’alterata proliferazione degli epatociti (ad esempio nelle epatopatie croniche o nell’epatocarcinoma). In questa ricerca, abbiamo dimostrato che i livelli di espressione del recettore nucleare Neuron Derived Orphan Receptor 1 (Nor-1), un fattore di trascrizione poco espresso nel fegato normale, sono aumentati durante rigenerazione epatica e nell’epatocarcinoma. Al fine di comprenderne il significato biologico, abbiamo ingegnerizzato adenovettori per la “terapia genica” al fine di utilizzarli per “accendere” e “spegnere” Nor-1 nel fegato. Quest’approccio ha permesso di dimostrare che se la rigenerazione epatica è rallentata in assenza e scientifica e sviluppare un mio personale filone di ricerca innovativo. La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? L’Italia è fra i paesi che meno investono nella ricerca scientifica, nonostante questo limite è ancora in grado di realizzare prodotti scientifici di qualità e le nostre eccellenze sono riconosciute nel mondo. E’ necessario osare, promuovendo i “cervelli in fuga” (si va all’estero per imparare, lo scambio culturale è il “sale” della ricerca), aumentando gli investimenti atti a favorirne il reinserimento. Questo processo richiede coraggio: investire nella meritocrazia, sradicare lo stereotipo che se non si rimane a “presidiare” la posizione ci sarà qualcuno (probabilmente meno valido) che ne beneficerà. È anche necessario smantellare la gerontocrazia, dando spazio a giovani promettenti, permettendo loro di crescere. di Nor-1, la sua attivazione nel fegato normale induce una spontanea attivazione della crescita epatocitaria grazie alla promozione di pathways coinvolte nella proliferazione cellulare e del metabolismo del glucosio. In conclusione, questa ricerca ha chiarito che Nor-1 svolge un ruolo chiave nella modulazione dello switch proliferativo degli epatociti: lo studio dei meccanismi in grado di indurre l’espressione di questo fattore di trascrizione o di modularne l’attività, potrebbe portare allo sviluppo nuovi approcci terapeutici nelle epatopatie croniche e nell’epatocarcinoma. in Neurologia. Lavora come Consulente Scientifico dell’Unità Sclerosi Multipla del Laboratorio di Epidemiologia Assistenziale della Fondazione Mario Negri Sud. Lavora inoltre come Neurologo presso il Centro di Riabilitazione “La Nostra Famiglia” di Ostuni. Quali sono i suoi progetti per il futuro? I miei progetti per il futuro riguardano soprattutto la ricerca nell’ambito della Sclerosi Multipla. Sono interessato ad approfondire soprattutto gli aspetti farmaco-epidemiologici di questa frequente malattia neurologica. Sono fortemente motivato a continuare le mie ricerche in Italia, perché credo che nel nostro Paese La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? Non si può parlare del futuro della ricerca in Italia senza parlare del finanziamento della stessa. Per creare opportunità per i giovani ricercatori sono necessari investimenti che permettano ai ricercatori di lavorare in Italia e di poter avere fiducia nel futuro per se e per le proprie famiglie. Io personalmente, sono sposato ed ho due figli, e nella situazione attuale sono costretto a svolgere due lavori per potermi permettere di “fare ricerca”. Obiettivo: valutare l’effetto di 2 anni di trattamento con Natalizumab su livelli plasmatici di Osteopontina (pOPN) e funzioni cognitive in pazienti con Sclerosi Multipla Recidivante-Remittente (RRMS). Metodi: sono stati arruolati 49 pazienti RRMS programmati per il trattamento di seconda linea con Natalizumab. Campioni di plasma di 24 pazienti RRMS mai sottoposti a trattamenti immunomodulanti e di 22 controlli sani (CS) sono stati utilizzati come controllo per i valori basali di Osteopontina. I livelli di pOPN, dosati con un kit ELISA, e le funzioni cognitive, valutate con una specifica batteria di test, sono stati misurati al basale e poi ogni 12 mesi. Per ogni paziente è stato calcolato un indice di funzionamento cognitivo globale (CII). Risultati: I pazienti eleggibili per il Natalizumab avevano più alti livelli di pOPN rispetto ai CS (media [DS] 65.42 [22.20]ng/ml vs 53.20 [12.68] ng/ml; p=0.013), ma non differenti dai pazienti mai trattati farmacologicamente (67.70 [24.23]ng/ml). Il 30.6% dei pazienti presentava un deterioramento cognitivo (risultati deficitari in almeno 3 test su 9). Durante il trattamento si è assistito ad una riduzione significativa della pOPN e del CII(p<0.005). I livelli basali di pOPN correlavano significativamente (p=0.002) con il punteggio CII basale. Durante il trattamento con Natalizumab, la riduzione del CII correlava con la riduzione della pOPN(p<0.05). Conclusioni: il Natalizumab riduce i livelli di pOPN e migliora le funzioni cognitive in pazienti con RRMS. I nostri risultati suggeriscono inoltre che il miglioramento delle funzioni cognitive durante il trattamento con Natalizumab sia associato ad una riduzione dei livelli di pOPN. Pietro Iaffaldano Specialista in Neurologia, collabora con il centro Sclerosi Multipla diretto dalla Prof.ssa Maria Trojano dal 2005. È autore di 25 lavori su riviste internazionali e di oltre 50 contributi presentati in congressi nazionali/internazionali. Nel 2013 ha vinto il Premio “De Salvia” per la migliore tesi di specializzazione ABSTRACT The improvement of cognitive functions is associated with a decrease of plasma Osteopontin levels in Natalizumab treated relapsing multiple sclerosis Autori: Iaffaldano Pietro, Ruggieri M, Viterbo RG, Mastrapasqua M, Trojano M. Affiliazione autori: Department of Basic Medical Sciences, Neurosciences and Sense Organs, University of Bari Aldo Moro, Bari, Italy. Rivista: Brain, Behavior, and Immunity 2014 Jan;35:96-101. doi: 10.1016/j. bbi.2013.08.009. Rivista ufficiale della Psychoneuroimmunology Research Society (PNIRS). ci siano tutti i presupposti per fare ricerca di alta qualità. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 29 Carla Minoia Nel 2005 ho conseguito la laurea in Medicina con lode. Dal 2004 al 2009 ho svolto attività assistenziale e di ricerca di base presso l’U.O. di Medicina Interna e Oncologia ed il Laboratorio di Immunologia e Biologia cellulare, conseguendo la specializzazione in Oncologia con lode. Dal 2009 ho svolto attività assistenziale e di ricerca clinico-traslazionale presso l’U.O.C. di Ematologia dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”. Nel 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Medicina Traslazionale presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli ABSTRACT MECCANISMI ALLA BASE DELLA RECIDIVA E PROGRESSIONE DEI LINFOMI NON HODGKIN I l lavoro premiato dall’OMCeO, pubblicato a dicembre 2013 sul British Journal of Haematology, è incentrato sulla comprensione dei meccanismi alla base della recidiva e progressione dei Linfomi non Hodgkin a cellule B indolenti, in particolare del Linfoma follicolare. Questo gruppo di linfomi è di frequente caratterizzato da ripresa della malattia anche a distanza di diversi anni. I meccanismi alla base della recidiva non sono al momento definiti, pertanto maggiori informazioni in questo senso sono di ausilio sia alla comprensione della storia naturale della patologia che all’individuazione di nuove strategie terapeutiche, al fine di ottenere la guarigione 30 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Studi di Foggia. Dal 2012 frequento il Master Universitario Inter-ateneo di II livello “Diagnosi e terapia dei pazienti con linfoma” presso Università degli Studi di Udine – Facoltà di Medicina e Chirurgia, patrocinato dall’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e dalla Fondazione Italiana Linfomi. Dal 1 luglio 2014 lavoro in qualità di Dirigente Medico t.d. presso l’U.O.C. di Ematologia con Trapianto dell’Ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Vorrei proseguire l’attività assistenziale e di ricerca in ambito onco-ematologico, in particolar modo nei linfomi. Ho pianificato per il prossimo anno un periodo di fellowship presso la Lymphoma Unit dell’Ist. Oncologico della Svizzera Italiana di Bellinzona, con un grant dell’ESMO. L’attività di ricerca sarà subordinata all’ottenimento della stabilità contrattuale che consenta di effettuare progetti a più lungo termine e di crescere all’interno di un gruppo di lavoro. Il premio ricevuto dall’OMCeO rappresenta un fondamentale incentivo alla prosecuzione dell’attività scientifica. La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? La ricerca di base e clinico-traslazionale richiede tempi lunghi di progettazione e realizzazione, di diversi anni. Questo si scontra con la possibilità che un giovane medico ha in Puglia di stipulare contratti a lungo termine con enti pubblici di ricerca o ospedalieri, al di fuori del contesto universitario. E inficia la maturazione e lo svolgimento del progetto di ricerca e la crescita del gruppo di lavoro, a discapito della produzione scientifica. È auspicabile quindi che si investa sulle figure mediche che intendono fare ricerca. Per migliorare la ricerca in Puglia, inoltre, sarebbe interessante creare una rete collaborativa per argomento su tutto il territorio, che comprenda le aziende ospedaliere, gli IRCCS e l’Università, ed individuare giovani medici a coordinare il gruppo di lavoro. Ringrazio l’OMCeO di Bari per il premio conferitomi, il dott. Attilio Guarini ed i Colleghi dell’U.O.C. di Ematologia dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” con cui ho condiviso questo lavoro. o una remissione più prolungata nel tempo. L’angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi a partire da vasi preesistenti, è alla base della progressione di molte neoplasie solide ed ematologiche, ma il ruolo diretto nei Linfomi indolenti non era stato documentato. Al centro di pathways di angiogenesi, resistenza a farmaci e apoptosi si trova la proteina HIF-1α (Hypoxia-inducible factor-1α), il cui ruolo nei linfomi non era definito. È stata quindi raccolta nell’arco di alcuni anni una casistica di pazienti afferenti all’Unità Operativa Complessa di Ematologia dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari che è andata incontro a recidiva o progressione di malattia dopo la migliore terapia disponibile (chemioterapia/ radioterapia/ immunoterapia). È stata effettuata una valutazione in immunoistochimica su sezioni di biopsia linfonodale alla diagnosi ed alla ripresa di malattia di 16 pazienti (età mediana 56 anni) finalizzata all’analisi dell’angiogenesi (mediante marcatura con anti-CD34 ed analisi morfometrica computerizzata) e dell’espressione della proteina HIF-1α. È stato osservato nella maggior parte dei casi analizzati alla recidiva/ progressione di malattia la creazione di una rete di neoangiogenesi ramificata e complessa a livello linfonodale. Questo pone evidenza diretta del ruolo dell’angiogenesi nella progressione dei Linfomi non Hodgkin B indolenti, in particolare del Linfoma follicolare. In parallelo è stato documentata per la prima volta l’espressione in tutti i campioni alla recidiva della proteina HIF-1α. Una terapia anti-neoplastica comprendente farmaci che interferiscono con le pathways a monte di HIF-1α potrebbero migliorare le attuali strategie terapeutiche per questo sottogruppo di linfomi. Simona D’Amore Laureata in Medicina e Chirurgia (2004, cum laude), ha conseguito la Specializzazione in Medicina Interna (2009, cum laude) presso l’Università di Bari. Presso la stessa Università ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze del Benessere (2014; Relatore: Prof. Giuseppe Palasciano). Durante il Dottorato ha svolto attività di ricerca presso il Laboratorio del Metabolismo Lipidico e Tumorale (Responsabile: Prof. Antonio Moschetta) della Fondazione Mario Negri Sud. Da ABSTRACT Nuclear receptors expression chart in peripheral blood mononuclear cells identifies patients with metabolic syndrome L a Sindrome Metabolica (SM) è una patologia complessa caratterizzata da obesità, dislipidemia, alterazioni del metabolismo glucidico e ipertensione arteriosa, che si associa a uno stato pro-trombotico e pro-infiammatorio e a complicanze cardiovascolari. I recettori nucleari (NRs) sono fattori di trascrizione attivati da specifici ligandi che svolgono un importante ruolo nella modulazione del metabo- Novembre 2013 fa parte di un gruppo di ricercatori dell’Istituto Oncologico di Bari coordinati dal Prof. Antonio Moschetta che si occupa di ricerca traslazionale in ambito oncologico e metabolico. lare Personalizzata. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Mi piacerebbe continuare a crescere professionalmente, maturando maggiori competenze scientifiche nel campo della ricerca applicata. Il traguardo ideale sarebbe quello di acquisire maggior responsabilità progettuale al fine di strutturare un gruppo di lavoro che abbia la capacità di sviluppare le proprie idee e valutarne il beneficio diagnostico e/o terapeutico: spaziare dal letto del malato al laboratorio per studiarne la patologia con le più avanzate tecnologie di biologia molecolare al fine di rendere reale il concetto di Medicina Moleco- La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? Per guardare al futuro della ricerca è necessario che il nostro Paese coltivi l’entusiasmo delle giovani menti e che offra opportunità ai propri talenti al pari degli altri Paesi Europei. Attualmente il nostro Paese non è in grado di attrarre talenti dall’estero né di trattenere i propri: questo, purtroppo, sta pregiudicando il futuro della ricerca. Spero che in futuro si torni a investire in cultura e salute, ad aumentare i fondi per l’Università e la Ricerca, promuovendone la qualità, potenziando gli approcci interdisciplinari e le collaborazioni, ma soprattutto valorizzando i molti talenti “pre-ruolo” della ricerca che, disillusi, cercano fortuna fuori dall’Italia. lismo e della risposta immunitaria. I Peripheral Blood Mononuclear Cells (PBMCs) sono una popolazione eterogenea di cellule infiammatorie del sangue (i mononucleati), coinvolte nei meccanismi infiammatori, nella modulazione del metabolismo lipidico e nell’eziopatogenesi della placca aterosclerotica. Il nostro studio ha avuto come obiettivo quello di approfondire la conoscenza dei meccanismi patogenetici alla base della SM, al fine di identificare pathways modulabili a livello farmacologico e potenziali biomarkers di patologia nei PBMCs. Lo studio dei livelli di espressione dei NRs ha dimostrato che le cellule infiammatorie dei soggetti con SM sono caratterizzate da un’aumentata espressione dei sensori intracellulari dei lipidi (peroxisome proliferatoractivated receptors, PPARs), del recettore della vitamina D (vitamin D receptor, VDR) e del neuron-derived orphan receptor 1 (NOR-1). Queste alterazioni costituiscono la “carta d’identità genetica” dei PBMCs in corso di SM, e correlano con i livelli ematici di diversi indicatori di rischio cardiovascolare. Questo studio ha indubbie implicazioni fisiopatologiche e cliniche: abbiamo identificato i NRs nei PBMCs come potenziali biomarkers di patologia (i loro livelli di espressione hanno dimostrato un’elevata accuratezza nella diagnosi della SM) e target terapeutici modulabili con la dieta (nutrigenomica) o farmacologicamente (farmacogenomica) al fine di prevenire e trattare le patologie metaboliche associate all’obesità. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 31 tessuti” e Master di II livello in “Metodologie per la ricerca bio-medica nel diabete”) sotto la guida del Prof. Francesco Giorgino. Nel 2009 sono risultata vincitrice del primo bando indetto dalla Fondazione Eli-Lilly per lo studio dei meccanismi cellulari e molecolari della cardiomiopatia diabetica. anna leonardini Tutto il mio percorso formativo è stato condotto presso l’Università degli Studi di Bari (laurea in Medicina e Chirurgia, specializzazione in “Endocrinologia e Malattie del Ricambio”, dottorato di Ricerca in “Biotecnologie applicate ai trapianti di organi e ABSTRACT capacità del GLP-1 e degli agonisti del GLP-1 di promuovere la vitalità delle cpc L ’incidenza del diabete sta aumentando in tutto il mondo. Più della metà delle persone con diabete muoiono per patologie cardiovascolari (CVD). Sebbene le terapie convenzionali abbiano migliorato la prognosi delle CVD, la mortalità rimane elevata. La terapia cellulare rappresenta un approccio innovativo per il trattamento delle malattie cardiache; tuttavia, le cellule progenitrici cardiache (CPC) di pazienti diabetici sono mal funzionanti. La comprensione 32 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 vivo con l’obiettivo di implementare terapie rigenerative del miocardio nelle malattie metaboliche umane. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Vorrei portare a termine questo progetto definendo le anomalie cellulari e molecolari delle CPC di pazienti diabetici, individuando nuove vie di segnale che regolano la sopravvivenza delle CPC, da considerare target per nuove terapie geniche e farmacologiche; e testando la capacità delle CPC di migliorare la funzione miocardica in modelli sperimentali animali in La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? Manca, soprattutto in ambito universitario, una politica in grado di dare vere opportunità. È di fondamentale importanza sostenere e incentivare la produzione scientifica: bisogna rischiare di più e investire in nuove idee per avere risultati importanti e rendere il nostro sistema attrattivo a livello internazionale ed evitare così che i ricercatori italiani vadano all’estero per sviluppare le loro attività di studio. È necessario valorizzare i laboratori eccellenti del nostro Paese e potenziare la competitività dei ricercatori di domani. della loro biologia e farmacologia è indispensabile per renderle idonee a un’efficace terapia rigenerativa. A partire da frammenti bioptici prelevati dall’auricola destra di pazienti sottoposti ad interventi di cardiochirurgia, è stato possibile allestire colture primarie di CPC. È stata così indagata la vitalità delle CPC in seguito ad esposizione al “milieu diabetico” (stress ossidativo, iperglicemia, aumento acidi grassi) valutando la capacità di indurre apoptosi e autofagia. C’è l’evidenza crescente che il glucagon-like peptide-1 (GLP-1), un ormone prodotto dalle cellule endocrine della muscosa intestinale, e le terapie basate sul GLP-1 siano in grado di promuovere la sopravvivenza delle cellule cardiache in condizioni di stress. Inizialmente, abbiamo dimostrato che le CPC esprimono un recettore per il GLP-1 funzionalmente attivo. Sono stati quindi valutati gli effetti del GLP-1 in CPC umane. La pre-incubazione delle cellule con GLP-1 ha determinato una inibizione dell’apoptosi e dell’autofagia indotta dal “milieu diabetico”. Sono stati infine indagati ed individuati i meccanismi molecolari coinvolti. In conclusione, la capacità del GLP1 e degli agonisti del GLP-1 di promuovere la vitalità cellule progenitrici cardiache umane può contribuire agli effetti cardiovascolari benefici osservati in soggetti trattati con i farmaci basati sul GLP-1. Maria Carolina Romanelli Dopo gli studi classici e la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 2009 presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, nel 2010 ha vinto il concorso di ammissione alla Scuola di Specializzazione in Medicina Legale presso la medesima Università. Attualmente è iscritta all’ultimo anno di corso e dovrebbe conseguire il titolo di specialista in Medicina Legale l’anno prossimo. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Per il futuro mi auguro di poter proseguire con la ricerca in ambito medico legale, settore nel quale pochi credono veramente. Mi rendo conto, tuttavia, che questo mio auspicio può ABSTRACT motilità ciliare postmortem quale metodo di valutazione del pmi L a stima dell’epoca della morte è una delle sfide più ardue in medicina legale, non essendo possibile definire con certezza matematica l’ora e i minuti in cui un soggetto sia deceduto. Il metodo più utilizzato per tale scopo è rappresentato dalla valutazione del raffreddamento cadaverico che, tuttavia, perde di affidabilità man mano che l’intervallo post-mortale (PMI) si allunga. In quest’ottica, allora, risulta interessante integrare i metodi già in uso concretamente realizzarsi soltanto laddove, dopo la specializzazione, riesca a conseguire un’occupazione stabile in ambito universitario, come ricercatore, ovvero, almeno ed inizialmente, come dottore di ricerca, anche se, nell’attuale situazione dell’Università italiana, tale obbiettivo appare difficilmente raggiungibile in tempi brevi. Sicché, per il prossimo futuro, in attesa di un sbocco lavorativo duraturo, anche in altra struttura pubblica che mi offra la possibilità di continuare a svolgere attività scientifica, penso di dedicarmi alla libera professione. soprattutto, per i giovani medici, che, loro malgrado, non hanno la possibilità di partecipare a gruppi di ricerca universitari o, comunque, operanti nell’ambito di strutture sanitarie: ciò che si può realizzare prevedendo che i fondi siano assegnati con bandi pubblici aperti a tutti coloro (strutturati o meno), che hanno validi progetti da proporre, ovvero, prevedendo che i gruppi di ricerca strutturati cooptino obbligatoriamente uno o più giovani medici che abbiano dimostrato nel corso degli studi una spiccata propensione alla ricerca. La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? La mia ricetta? Più fondi ai progetti di ricerca, attingendo, magari, alle risorse giacenti da anni e mai utilizzate; possibilità di accedervi anche per ricercatori non strutturati e, quindi, attraverso l’approfondimento dei cosiddetti “fenomeni di vita residua”, ovvero di quelle manifestazioni vitali che perdurano anche post-mortem. In particolare, si è studiata per scopi forensi la persistenza nel periodo post-mortale della motilità ciliare nasale. L’obiettivo della ricerca verteva sulla possibile utilità diagnostica dello studio dei movimenti delle cilia della mucosa nasale nella determinazione dell’epoca del decesso. Campioni di epitelio ciliato sono stati ottenuti strisciando una curette sulla mucosa nasale di 100 cadaveri, in tre diversi intervalli post-mortali. I campioni così ottenuti sono stati quindi strisciati su un vetrino ed osservati in vitro in microscopia in contrasto di fase per valutare la presenza o meno dei movimenti ciliari. I risultati raccolti hanno da un lato confermato la persistenza della attività ciliare nasale nel post-mortem, e dall’altro hanno dimostrato l’esistenza di una relazione statisticamente significativa fra il decrescere dei movimenti delle cilia ed il trascorrere dell’intervallo post-mortale, ciò anche in presenza di modificazioni putrefattive a carico delle componenti ultrastrutturali delle cilia. La ricerca pone quindi le basi per l’utilizzo della motilità ciliare nasale post-mortem quale possibile nuovo metodo da utilizzare nella valutazione del PMI. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 33 multiplo di nuova diagnosi ed il ruolo di phospho-cMET, sia in termini di target farmaceutico che di attività proangiogenica nei pazienti con discrasie plasmacellulari. antonio Solimando Medico in formazione specialistica in “Medicina Interna” presso l’Università degli Studi di Bari, si è laureato presso la stessa Università nel luglio 2011 (110/110 e Lode). Durante il percorso di studi, in qualità di studente interno presso il Dipartimento di Scienze Biomediche ed Oncologia Umana, ha partecipato a programmi di scambio internazionale (Ospedale Universitario di Coimbra – Portogallo e Davidoff Center – Dipartimento di Oncologia ed Ematologia Rabin Medical Center – Beilinson Hospital, Tel Aviv). È coautore di articoli pubblicati su “Stem Cells International” e “Clinical Cancer Research” riguardanti la terapia di induzionemobilizzazione di cellule staminali autologhe nei pazienti con mieloma ABSTRACT oncogene cmet e chemioresistenza del mieloma multiplo Scopo: Verificare l’ipotesi che l’oncogene cMET fosse implicato nella acquisizione di un fenotipo di chemioresistenza da parte del mieloma multiplo (MM). Disegno sperimentale: Sono stati valutati i livelli di espressione di cMET / fosfo-cMET (forma fosforilata “p-cMET”) e l’attività dell’inibitore selettivo di p-cMET (SU11274) su cellule di MM, sia sensibili (linee cellulari RPMI-8226 e MM.1S) sia resistenti (R5 34 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Quali sono i suoi progetti per il futuro? Intendo completare il mio percorso di formazione, con attenzione particolare agli obiettivi integrati e specifici della scuola di specializzazione. In tal senso ritengo indispensabile una soddisfacente conoscenza teorica e una competenza professionale nel riconoscimento e nel trattamento, anche in condizioni di emergenzaurgenza, delle più diffuse patologie negli ambiti internistici, supportate, al tempo stesso, da competenze teoriche, scientifiche e professionali maturate in campi diversi, come la fisiopatologia medica, la semeiotica medica funzionale, la metodologia clinica. Considero indispensabile per un medico coniugare il percorso di formazione ed assistenziale con l’attività di ricerca. Diventa quindi essenziale lo scambio culturale, intellettuale e professionale che coinvolga centri di riferimento nazionali ed internazionali, al fine di arricchire il bagaglio di competenze scientifiche e pratiche. La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? I progressi della medicina sono intimamente legati all’acquisizione di nuove conoscenze. Il miglioramento della qualità dell’assistenza medica necessita della trasmissione di tali risultati. Nel quadro di una sempre migliore responsabilità sociale, la sensibilizzazione collettiva a questi temi, quali progetti eticamente ammissibili e regolarmente approvati, rappresenta un punto di partenza e non di arrivo; costituisce una premessa di civiltà e non una alternativa o, peggio, un lusso, in tempi di razionalizzazione economica. Infine, il profondo connotato etico della nostra professione esige di considerare in ogni progetto la centralità degli interessi del paziente, inteso come singolo e come comunità allo stesso momento. Dare dignità al ruolo della ricerca significa fare scelte strutturali e politiche forti, che qualifichino i ricercatori, i dottori ed i dottorandi di ricerca, soprattutto giovani, quali importanti soggetti del mondo del lavoro, superando lo sgradevole equivoco di interpretare quella iniziale definizione di “studente” quale “discente – borsista”, nella migliore delle ipotesi, se di non di “precario” nella peggiore. e MM.1R) a farmaci comunemente impiegati. Gli esperimenti sono stati condotti su modelli in vitro ed in vivo (xenotrapianto murino). Risultati: I dati hanno mostrato che le linee resistenti presentavano una attivazione costitutiva delle vie molecolari cMET dipendenti. Inoltre, le cellule R5 hanno mostrato una maggiore suscettibilità agli effetti inibitori del composto SU11274 sulla vitalità, proliferazione, chemiotassi, adesione, oltre che ai suoi effetti citotossici. SU11274 è stato in grado di ripristinare la sensibilità ai farmaci in cellule R5. I livelli di cMET e p-cMET sono risultati essere superiori in plasmacellule isolate da pazienti in fase di ma- lattia clinicamente refrattaria rispetto a quelle isolate da pazienti al momento della diagnosi o in remissione ed ancor più rispetto a pazienti con patologie benigne. SU11274 ha mostrato una maggiore attività terapeutica in tumori xenotrapiantati costituiti da cellule R5 più che in quelli costituiti da cellule RPMI-8226. Il trattamento con tale molecola, ha determinato apoptosi e necrosi, oltre a ripristinare la sensibilità ad altri trattamenti. Conclusioni: La via cMET è risultata costitutivamente attivata in pazienti con MM in fase avanzata, ove può essere responsabile dell’induzione di resistenza farmacologica, fornendo un razionale per il target di cMET. ABSTRACT IMMUNE EFFECTS OF POLYCHLORINATED BIPHENYLS, SMOKING AND ALCOHOL D’Errico MN, De Tullio G, Di Gioacchino M, Lovreglio P, Basso A, Drago I, Serra R, Apostoli P, Vacca A, Soleo L. Int J Immunopathol Pharmacol. 2012; 25: 1041-54. Maria nicola’ D’Errico Ha studiato presso l’Università di Bari, ove si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 2007 (110/110 e Lode). È iscritta all’Ordine della Provincia di Bari. Si è specializzata in Medicina del Lavoro nel 2012 con voto 70/70 e Lode e frequenta il III anno di Dottorato di Ricerca in Ambiente, Medicina e Salute presso il D.I.M., Sez. di Medicina del Lavoro “E.C. Vigliani”, con Progetto di ricerca “La Sindrome Metabolica nei lavoratori della pesca”. Ha partecipato a congressi nazionali/internazionali, è coautore di pubblicazioni scientifiche e iscritta alla SIMLII e all’ICOH. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Collaborare con la Sez. di Medicina del Lavoro “E.C. Vigliani” dell’Università di Bari e approfondire lo studio degli effetti degli inquinanti professionali ed ambientali sulla salute dell’uomo, anche attraverso programmi di sorveglianza sanitaria e promozione della salute, e ricercare le procedure e i sistemi volti a ridurre fino ad eliminare i rischi occupazionali, ponendo la ricerca al centro della sua attività professionale di Medico del Lavoro. La sua ricetta per migliorare la ricerca e le opportunità per i giovani ricercatori in Italia? In Italia il giovane ricercatore, over 30-40, spesso affronta una strada tut- Obiettivo: Studiare gli effetti dei PCB su alcuni parametri immunitari, quali TCR α-β, TCRγ-δ e linfociti T regolatori (Treg), considerando l’influenza del fumo di sigaretta e dell’assunzione di bevande alcoliche. Materiali e metodi: Sono stati esaminati 26 lavoratori, manutentori elettrici di uno stabilimento siderurgico con pregressa esposizione a PCB (esposti), e 30 lavoratori, mai esposti occupazionalmente a PCB (controlli). A tutti i soggetti è stato somministrato un questionario anamnestico e sono stati raccolti campioni di sangue venoso periferico per la determinazione di PCB sierici (33 congeneri), colesterolo totale e trigliceridi, leucociti, linfociti totali e sottopopolazioni T linfocitarie (TCR α-β, TCRγ-δ, CD4+, Treg). Risultati: I PCB sierici sono risultati significativamente più elevati negli esposti rispetto ai controlli e correlati con l’età. I monociti% e i CD4+ sono risultati significativamente ridotti negli esposti rispetto ai controlli. I PCB hanno mostrato una correlazione significativa positiva con i TCR α-β e negativa con i TCRγ-δ. I Treg hanno mostrato una relazione di dipendenza positiva solo dal fumo di sigaretta, mentre i monociti% e i CD4+ hanno mostrato una dipendenza rispettivamente negativa e positiva dal consumo di alcol. Conclusioni: L’esposizione alle basse concentrazioni di PCB sembra avere alcuni effetti sul sistema immunitario, in particolare riducendo la concentrazione relativa dei TCR γ-δ. Questo effetto indirettamente può favorire l’aumento dei Treg indotto dal fumo di sigaretta e l’azione antinfiammatoria o proinfiammatoria/fibrogena/angiogenica di alcune citochine prodotte da queste cellule, in particole del TGFβ. ta in salita, a fronte di compensi e precarietà insostenibili dopo un percorso formativo lungo e faticoso come nell’ambito medico; è obbligato a scelte dolorose, ritardare un progetto di vita e l’inserimento lavorativo, rinunciare o andare all’estero. La ricetta che prescrivo: la gestione corretta delle risorse da parte della classe politica/dirigenziale e disporre fondi congrui per una ricerca mirata a risolvere problemi concreti, sicché il giovane ricercatore possa dedicarsi alla ricerca e viverne dignitosamente, ricevendo la giusta gratificazione. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 35 Premialle migliori tesi di Quali sono i suoi progetti per il futuro? Nel futuro farò di sicuro il medico, molto probabilmente di Medicina Generale non precludendomi altre esperienze. giuseppe Di Lorenzo Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2009; ha completato il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale nel 2013. Attualmente è impegnato in uno studio associato di Medicina Generale. ABSTRACT IMPATTO DELLA DEPRESSIONE NELL’AMBULATORIO DI MEDICINA GENERALE. RELAZIONE TRA DISTURBO DEPRESSIVO E FREQUENT ATTENDERS: STUDIO OSSERVAZIONALE E RACCOLTA DATI O biettivo della tesi è verificare l’esistenza di una possibile relazione tra depressione mascherata e frequentatori abituali. Ho scelto questo argomento in quanto la depressione nelle sue forme subcliniche e mascherate è di frequente riscontro nell’ ambulatorio di Medicina Generale. 36 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Il medico di medicina generale del futuro sarà... Non penso che la figura del medico di famiglia debba scomparire sotto l’onda d’urto dei nuovi mezzi diagnostici e di cura sempre più raffinati e precisi. Ritengo, anzi, che l’utilizzo dei nuovi sistemi, se accoppiati alla capacità empatica e alla relazione che il medico di famiglia ha con i suoi pazienti, darà nuovo impulso e importanza a questa figura di sanitario che, secondo me, ha enormi potenzialità inespresse. Se guardiamo a paesi a noi vicini come la Germania, ci ren- Si considerano Frequent Attenders i soggetti che accedono alla Medicina Generale più di 15 volte l’anno quindi assorbono tempo ed energia al medico e risorse del SSN. Lo studio riguarda il periodo Gennaio 2012 - Dicembre 2012. Su un numero totale di 3025 pazienti 190 presentavano un numero di accessi in ambulatorio maggiore di 15; Di questi 190, 60 erano già in terapia con antidepressivi. I restanti 130 sono stati sottoposti al test di screening BDI -II. Di questi 130, 70 sono risultati positivi al test (53,8%) e il disturbo più rappresentato risulta essere quello lievemedio (80%). I risultati ottenuti sono suggestivi di una componente depressiva impor- diamo conto dell’estrema importanza che ha la figura del medico di famiglia con la sua PRAXIS(studio medico) , intorno al quale tutta la sanità ruota. Certamente , per nuovi compiti, ci sarà bisogno di maggiore apertura e di meno provincialismo culturale. Comunque, già attualmente il medico di famiglia, obbligato all’uso del computer, si sta evolvendo, per me, in senso positivo. Il facile accesso a dati prima appannaggio dei centri di ricerca, sta dando buoni frutti insieme a un ritrovato orgoglio di molti colleghi che ho conosciuto nel corso di questi anni. Il ventre molle di questa positiva evoluzione rimane la controparte pubblica con la sua burocrazia dai lenti ritmi e dalla difficile acquisizione dei rapidi cambiamenti in medicina. tante nei frequentatori abituali , spesso nascosta dal paziente alexitimico o con comunicazione diagonalizzata (presenta cioè problemi in modo deviato). Le problematiche psichiatriche quindi hanno un peso rilevante nella pratica clinica della Medicina Generale; ponendo più attenzione ai soggetti lamentosi senza patologia organica, si può riconoscere una patologia psichiatrica nascosta; conseguentemente un adeguato approccio clinico, farmacologico ed empatico potrebbe ridurre le richieste deviate in ambito somatico con riduzione sia del carico di lavoro del medico sia della spesa sanitaria. laurea in MMG ABSTRACT FARMACI INCRETINO-MIMETICI ED INCRETINOAMPLIFICATORI: NUOVA FRONTIERA NELLA GESTIONE DEL PAZIENTE DIABETICO S maria rosaria Bellotta Dopo aver conseguito la laurea si è specializzata in Medicina del Lavoro; ha svolto per qualche anno l’attività di Medico Competente in Italia ed in Francia e Medico di Continuità assistenziale. Nel 2013 ha conseguito il Diploma di Formazione in Medicina generale. Attualmente, dopo una breve esperienza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santissima Annunziata di Taranto, è in servizio presso il Punto di Primo Intervento Territoriale di Conversano. Quali sono i suoi progetti per il futuro? In attesa dello scorrimento delle graduatorie della Medicina Generale, mi auguro di poter contribuire alla realizzazione di un servizio di emergenza territoriale rispondente alle esigenze dell’utenza. Il medico di medicina generale del futuro sarà... Nell’ottica di un imminente riordino della Medicina del Territorio, credo che Medico di Medicina Generale debba rivestire un ruolo sempre più centrale e di riferimento per il paziente, sia nel campo della medicina copo del nostro studio è stato quello di valutare l’efficacia dei nuovi farmaci antidiabetici avvalendoci dei criteri suggeriti dal National Institute for Health and Clinical Exellence nel setting della Medicina Generale. Inoltre si è valutato l’impatto di tali farmaci sul profilo lipidico della popolazione di pz presi in esame, e l’eventuale tossicità pancreatica. Dal software di gestione Profim sono stati estratti i dati degli esami di laboratorio di 13 pazienti diabetici (4 femmine e 9 maschi, età media di 71,76 anni) in terapia con incretino amplificatori, eseguiti in fase pre e post trattamento a 6 mesi. Il valore medio dell’HBA1c prima del trattamento era di 7,26 mentre nella fase post-trattamento era di 6,709; la media delle differenze de 2 riscontri era di 1,217 e l’analisi statistica effettuata con il t di student per i dati appaiati ha stabilito che tale differenza osservasta è statisticamente significativa (T=3,62,p<0,05). Nessuna differenza statisticamente significativa è stata osservata per il profilo lipidico nelle due fasi di terapia prese in esame (p> 1); in 5 pazienti si è comunque osservata una sostanziale riduzione del livello di LDL . In un solo paziente è stato osservato un aumento della lipasi (valore di 224 U / L). Nei 6 mesi di terapia, i pazienti hanno manifestato miglioramento nel controllo glicemico con una maggiore probabilità di ottenere un esito clinicamente rilevante (HbA1c <7%, senza aumento di peso o aumento del rischio di ipoglicemia) ed un insieme di obiettivi terapeutici principali (HbA1c <7 %, LDL <100 mg / dl). preventiva, sia e soprattutto nella gestione delle patologie cronicodegenerative. Inoltre ritengo fondamentale l’introduzione nella pratica quotidiana del MMG di ausili diagnostici di primo livello,quali l’ecografo e lo spirometro, e la creazione di un network telematico fra Medici del Territorio e Medici Ospedalieri. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 37 NUOV I PERCORS I Psicologo di Base e medico di famiglia: uno studio pilota nella provincia di Bari Una ricerca, condotta in provincia di Bari, costituisce il primo studio esplorativo realizzato in Puglia per indagare l’esistenza di un effettivo bisogno di una consulenza psicologica anche a livello di assistenza primaria, in collaborazione con il medico generico. E presenta risultati significativi di Katia Balenzano, Lucia Elia, Anna Gasparre, Valentina Marzano, Rosa Palmieri, Edvige Zatton, Filippo Anelli, Gaetano Bufano, Alessia Mancini 38 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 39 Introduzione Nonostante il notevole incremento dell’offerta di assistenza psicologica registrato negli ultimi decenni nel nostro Paese, metà delle persone che sperimentano uno stato di disagio continua a non rivolgersi allo psicologo. Si rileva, però, che il 35% (Gfk-Eurisko) degli interventi richiesti al medico di famiglia sono mossi proprio da fattori psicologici. Di qui, l’importanza di affiancare lo “Psicologo di Base”, al medico La presenza dello psicologo nello studio del medico on site, in una stanza attigua, o alla stessa scrivania del medico, faciliterebbe la formulazione di una diagnosi precoce e una stima della gravità dei sintomi riportati dal paziente 40 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 di famiglia. Si tratta di un esperto in grado di captare il disagio dei pazienti, interpretare i bisogni di chi soffre e indirizzare ogni singolo caso al servizio specialistico più adatto. In definitiva, lo Psicologo di base sarebbe un promotore della salute e del benessere fisico, studio medico abbia mediamente prodotto psichico e sociale (OMS, 1948) dell’individuo un risparmio significativo in termini di spesa e proprio mediante l’azione di screening e sanitaria (Solano, 2001). prevenzione che questo specialista svolge- La ricerca presentata costituisce il primo stu- rebbe, potrebbe ridurre notevolmente i costi dio esplorativo realizzato in Puglia finalizzato a della Sanità per farmaci, analisi cliniche e costi indagare l’esistenza di un effettivo bisogno di diretti e indiretti legati alla cronicizzazione del- una consulenza psicologica anche a un livello le patologie psicologiche. di assistenza primaria, in collaborazione con il Sebbene non abbiano trovato un’applica- proprio medico generico. Lo studio si pone zione sistematica e diffusa, come invece è due obiettivi primari: 1) stimare la diffusione di accaduto in altri Paesi (come l’Inghilterra e il un disagio psicologico e/o di sintomi psicoso- Quebec), anche in Italia esistono alcune espe- matici in un campione accidentale di pazienti rienze pilota di collaborazione tra medico e assistiti da 5 medici di famiglia operanti nella psicologo; ad esempio, l’esperienza dello provincia di Bari; 2) indagare l’atteggiamento “Psicologo di Famiglia”, realizzata nel 2011 a predominante della comunità locale coinvolta Carmignano del Brenta e la pluriennale espe- nella ricerca rispetto alla figura professionale rienza sperimentale del Professor Solano, che dello psicologo e a una possibile collaborazio- mostra come l’ingresso dello psicologo nello ne tra medico e psicologo. La maggior parte dei partecipanti (85,1%) ha risposto di ritenere utile la presenza di uno psicologo nello studio del medico di famiglia Metodo Analisi dei dati e risultati Partecipanti. Hanno partecipato 195 pazienti Analizzando le frequenze relative alla doman- di 5 medici di famiglia dei comuni di Valen- da “Perché oggi si è rivolto al suo medico?” zano (n=20), Bitonto (n=54), Capurso (n=44), emerge che la percentuale più alta viene regi- Casamassima (n=21) e Noicattaro (n=54). strata per “bisogno di prescrizione di farmaci” L’età dei partecipanti varia da un minimo di (56,9%). Inoltre, il 6,7% delle persone che va 14 a un massimo di 84 anni (età media 47,43 dal medico lamenta un problema dall’origine anni; d.s.=15,13) con una prevalenza di don- ignota, e quindi un possibile sintomo psico- ne (67,4%). Procedura di rilevazione dei dati somatico, mentre l’8,2% si reca dal medico e strumenti. È stato utilizzato un questionario per un mero bisogno di confidarsi e ricevere semi-strutturato di 14 item costruito ad hoc ascolto. Relativamente alla domanda “Perché da 6 psicologi-psicoterapeuti e perfezionato rivolgersi allo psicologo?” è stato utile cate- grazie al contributo dei medici di famiglia che gorizzare le risposte in tre classi: “risolvere hanno collaborato alla ricerca. Il questionario problemi personali e familiari”, “ricevere sup- è stato somministrato dagli psicologi che han- porto, bisogno di parlare e sentirsi ascoltati” no affiancato i medici di famiglia dei 5 comuni e “consultazione per specifiche emergenze”. sopracitati per 2-3 settimane. Risulta rilevante, inoltre, il dato che Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 41 In Italia, la metà delle persone che sperimentano uno stato di disagio continua a non rivolgersi allo psicologo. Ma il 35% degli interventi richiesti al medico di famiglia sono mossi proprio da fattori psicologici Filippo Anelli Presidente dell’OMCeO della Provincia di Bari [email protected] 42 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 è emerso in risposta alla domanda “Ha mai medico di famiglia?” la maggior parte dei preso farmaci per problemi psicologici/psi- partecipanti (85,1%) ha risposto di ritenere chiatrici?”. Tredici soggetti hanno fatto uso di utile la collaborazione tra medico e psicologo. farmaci per problemi psicologici o psichiatrici Un’analisi qualitativa preliminare ha permesso rivolgendosi anche a uno psicologo, mentre di classificare le diverse risposte fornite dai ben 27 persone ne hanno fatto uso senza mai partecipanti che ritengono utile la presenza rivolgersi a uno psicologo. Inoltre, l’assunzio- dello psicologo nello studio del medico in ne di psicofarmaci è legata soprattutto alla due grandi categorie: “necessità di problem presenza di sintomi ansiosi (48,7%) e a con- solving” (23,6%) e “confronto con l’esperto” dizioni miste di ansia e depressione (13,5%); (19,5%). Ben il 44,6% dei soggetti, tuttavia, ma anche in casi di insonnia, con o senza an- pur ritenendo utile la collaborazione medico- sia (13,5%), stress ed esaurimento nervoso psicologo, dichiara di non saperne spiegare il (8,1%), depressione o mal di testa e sbanda- motivo. menti dovuti a stress (5,4%). Infine il 2,7% dei soggetti assume farmaci per alleviare ansia e Conclusioni aritmia o tristezza e nervosismo. Altri sintomi Un primo dato su cui riflettere è costituito comuni sono le palpitazioni (da qualche vol- dall’8,2% dei soggetti che si reca dal medico ta a quasi sempre il 61,8%) e la stanchezza per parlare e confidarsi con lui. Dati di questo (“spesso” o “quasi sempre” il 35,6%). Inoltre, tipo devono far riflettere sul fatto che, se pur il 52,4% dei pazienti dichiara di avere disturbi la funzione sociale del medico contempli un del sonno da qualche volta a quasi sempre e certo supporto morale al paziente, la presenza di questi circa la metà spesso o quasi sempre. dello psicologo nello studio medico avrebbe Alla domanda aperta “Considera utile la pre- proprio la finalità di accogliere la richiesta di senza di uno psicologo nello studio del suo supporto e di rispondervi in modo più Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 43 approfondito e specialistico. Il confronto tra i dati relativi alla prevalenza dei sintomi d’ansia, depressione e insonnia, che i pazienti intervistati riportano e la percentuale di ricorso al farmaco senza il supporto di un esperto psicologo conferma ancor di più la necessità della presenza nello studio del medico di uno specialista della promozione del benessere psicologico e della cura della sofferenza emotiva dei pazienti. Questi dati suggeriscono che la presenza dello psicologo nello studio del medico on site, in una stanza attigua, o alla stessa scrivania del medico, come sperimentato da Solano, faciliterebbe la formulazione di una diagnosi precoce e una stima della gravità dei sintomi riportati dal paziente, con il duplice risultato di incanalare al più presto il paziente verso un piano d’intervento e di cura adeguato e personalizzato che non sempre prevede l’uso di farmaci. In questo modo, non solo si abbatterebbero i tempi di attesa ma, soprattutto, si ridurrebbe l’utilizzo di psicofarmaci ai soli casi che medico e psicologo insieme ritengono necessari, con un considerevole risparmio sulla spesa sanitaria. Un risultato ancor meno trascurabile è che nonostante emerga che i pazienti fanno scarso ricorso allo psicologo, si evince che la stragrande maggioranza di loro afferma di considerare utile la sua presenza nello studio del proprio medico. Questo dato suggerisce che pochi si orientano verso una terapia psicologica per una difficoltà spesso di natura economica, o di natura sociale, legata al pregiudizio diffuso sul ruolo dello psicologo come “dottore dei pazzi”. In definitiva, i risultati della ricerca sulla popolazione considerata mettono in evidenza l’utilità della collaborazione medico-Psicologo di Base come strumento Caterina Balenzano Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale [email protected] 44 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Lucia Elia Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale [email protected] Anna Gasparre Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale [email protected] Valentina Marzano Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia CognitivoComportamentale [email protected] operativo strategico per intervenire in modo specialistico e mirato su una larga fetta della popolazione che, pur avendo bisogno di un supporto psicologico, non si rivolgerebbe a psicologi per ragioni economico-sociali e culturali. Lo studio, infine, mette in luce la necessità di agire con impellenza e professionalità per sensibilizzare le comunità locali sulle potenzialità degli psicologi come professionisti del benessere e non solo del disagio, in linea con la legislazione L’ 8,2% dei pazienti si reca dal medico per un mero bisogno di confidarsi e ricevere ascolto sociale (L. 285/97; L. 328/00) che orienta le politiche sociali in un’ottica di prevenzione ed empowerment. La mera sensibilizzazione, tuttavia, non risolverebbe ancora il problema dei costi dei trattamenti psicologici che solo una parte della popolazione può permettersi di sostenere. In tal senso, pensare di sviluppare progetti di Psicologia di Base non può prescindere dall’analisi di fattibilità economica degli stessi e dalla necessità di individuare risorse pubbliche finalizzate a gestirne i costi d’implementazione. Rosa Palmieri Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale [email protected] Edvige Zatton Psicologa e psicoterapeuta presso EMPEA: Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale [email protected] Gaetano Bufano Medico, Fiduciario FIMMG ASL BA/4 [email protected] Alessia Mancini Dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche alemancini.necessitudo@ gmail.com Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 45 ANT I COAGULANT I terapIE innovativE PER LA TROMBOSI I NOAC rappresentano una risorsa importante per raggiungere l’obiettivo del controllo globale del rischio trombotico, pur rimanendo un rischio, seppure basso, di complicanza emorragica 46 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 F ino a poco tempo fa gli anticoagulanti BMS-Pfizer). Per tutti le indicazioni sono la per via orale sono stati considerati esclu- prevenzione del tromboembolismo venoso, sivamente gli antagonisti della vitamina dopo chirurgia ortopedica, per protesi d’an- K, il warfarin (coumadin) e l’acenocumarolo ca e di ginocchio. La durata del trattamento (sintrom). In Italia i soggetti che assumono varia da 10 a 35 giorni. Tutti hanno acquisito, questi farmaci sono seguiti periodicamente, recentemente, l’indicazione alla prevenzione in generale, dai Centri TAO, ora definiti Centri di ictus cerebrale ed embolia sistemica nei Trombosi. Da 3-4 anni sono disponibili i nuovi soggetti affetti da Fibrillazione Atriale non val- anticoagulanti orali (NOAC) che presentano volare. Inoltre, tutti e tre i farmaci sono stati una finestra terapeutica più ampia, una mi- studiati nel trattamento della trombosi venosa nore interazione con altri farmaci e col cibo, acuta ed embolia polmonare e nella preven- una emivita breve con inizio di attività rapida zione delle recidive anche se, ad oggi, solo e una fine attività altrettanto rapida, una far- il Rivaroxaban è autorizzato dall’AIFA in Italia, macocinetica e farmacodinamica prevedibili, per queste ultime condizioni. Tutti e tre i far- per cui il monitoraggio di laboratorio non ap- maci sono stati sottoposti a sperimentazione pare necessario. Attualmente sono disponibili clinica controllata, avendo come comparatore in commercio tre di questi e cioè il Dabiga- la warfarina. I risultati dei trial registrativi han- tran (Pradaxa, Boehringer Ingelheim), il Riva- no dimostrato un’efficacia non inferiore alla roxaban (Xarelto, Bayer) e l’Apixaban (Eliquis, warfarina nel ridurre gli episodi trombo- di Nicola Ciavarella, Giovanni Dirienzo, Prudenza Ranieri, Giuseppe Malcangi, Giacomo Lucarelli, Rita Triggiani Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 47 In Italia i soggetti che assumono questi farmaci sono seguiti periodicamente, in generale, dai Centri TAO, ora definiti Centri Trombosi Per arrestare le emorragie, sono stati suggeriti dei trattamenti precisi, in particolare per il Dabigatran, come ad esempio l’emodialisi, che può rimuovere il farmaco dal circolo 48 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 embolici, mentre non bisogna ignorare, che il a 50 kg, molto anziani, con grave insufficien- rischio di accidenti emorragici persiste, anche za renale. Perciò le autorità sanitarie di tutto se leggermente diminuito, negli studi clinici, il mondo, comprese quelle italiane, hanno in soggetti con età inferiore a 75 anni. Ma il emesso delle raccomandazioni per i prescrit- dato più significativo è la riduzione degli acci- tori affinché tengano conto delle indicazioni, denti emorragici intracranici, specie alle dosi dell’età, della funzionalità renale e del peso alte, così come emerge dai tre studi con il dei pazienti da trattare con i NOAC. Nell’am- Dabigatran (RE-LY), il Rivaroxaban (ROCKET- bito delle raccomandazioni, per arrestare le AF) e l’Apixaban (ARISTOTLE). Davanti a un’e- emorragie, sono stati suggeriti dei trattamenti ventuale situazione emorragica grave, non è precisi, in particolare per il Dabigatran, come stabilito con certezza il comportamento tera- ad esempio l’emodialisi, che può rimuovere il peutico da attuare, a differenza di quello che farmaco dal circolo (del 30-40%), o la lavanda avviene in soggetti in trattamento con warfari- gastrica con carbone attivo, in caso di sovra- na. Ciò perché, com’è noto, non esiste tuttora dosaggio recente. In caso di emorragie gravi, un antidoto specifico, anche se delle ricerche non controllabili con mezzi meccanici o endo- recenti hanno messo a punto come antidoto scopici, sono stati utilizzati vari presidi emo- del Rivaroxaban una variante della molecola statici, come l’utilizzo di concentrati di plasma del Fattore Xa, che agisce da esca, per il Riva- fresco congelato, di complessi protrombinici roxaban, sostituendolo nell’attività, così come (che vengono utilizzati abitualmente in even- è stato preparato un anticorpo di topo uma- ti emorragici indotti dalla warfarina), di com- nizzato, capace di neutralizzare il Dabigatran, plessi protrombinici attivati, come il FEIBA, entrambi in corso di studio. La maggior parte o il Fattore VII attivato, con risultati variabili dei casi di emorragie gravi riportati in lette- o incostanti. Come abbiamo detto all’inizio, ratura riguardano soggetti di peso inferiore i NOAC non hanno bisogno di monitoraggio Tab. 1 - Quali test per i NOAC in pratica? TEST globali DABIGATRAN RIVAROXABAN APIXABAN EDOXABAN - aPTT -T. di Ecarina PT PT ? PT? Inibitore anti Xa Inibitore anti Xa Inibitore anti Xa? TEST SPECIFICI - T. trombina modificato: HEMOCLOT DTI -Inibitore anti IIa Tab. 2 - Effetti dei NOAC sui test di coagulazione DABIGATRAN Etexilato RIVAROXABAN APIXABAN EDOXABAN Allungamento del PT No INR + ++ ? ? Allungamento della PTT ++ + ? ? Allungamento del TT e T. di Ecarina ++ - - - Attività anti – Xa - ++ ++ ++? Attività anti – IIa ++ - - - di laboratorio come l’INR per la warfarina, per b - Quando prelevare il sangue del paziente? ragioni diverse: presentano una ampia fine- c - Quali test richiedere? stra terapeutica (molto stretta per gli AVK), d - Qual è l’effetto dei NOAC sulla coagula- con una dose fissa. Ci sono varie condizioni zione classica? cliniche in cui si rende utile conoscere l’effetto I farmaci non sono tutti uguali, il Dabigatran è anticoagulante prima di assumere una deci- un inibitore selettivo, specifico del Fattore IIa sione clinica: (o trombina), mentre gli altri, il Rivaroxaban, 1- Emorragie in atto l’Apixabane, l’Edoxaban, sono inibitori speci- 2 - Prima di eseguire un intervento chirurgico fici del Fattore Xa. Hanno una farmacocinetica 3 - Prima di una manovra invasiva con vita media di scomparsa dal circolo, di- 4 - Identificazione di livelli sub-terapeutici o scretamente differente, il che ha comportato sovra-terapeutici (interazione con altri farmaci) per la FAnv la scelta di due dosi al dì per il 5 - Identificazione di livelli sub-terapeutici o Dabigatran e l’Apixaban e di una dose al dì sovra-terapeutici in soggetti con peso estre- per il Rivaroxaban e l’Edoxaban. È importante mo (<50kg >120kg) conoscere anche il tipo di indicazione clinica, 6 - Pazienti con funzionalità renale ed epatica per cui varia la dose (prevenzione del TEV in deteriorata chirurgia ortopedica), terapia del TEV, preven- 7 - Management perioperatorio zione dell’ictus in pazienti con F.A. non valvola- 8 - Reverse dell’anticoagulante re. Per quest’ultima indicazione, il Dabigatran 9 - Sospetto di overdose offre 2 dosaggi: 150 mg e 110 mg; il Rivaroxa- 10 - Assessment della compliance in pazienti ban 20 mg al dì nei soggetti con funzionalità con eventi trombotici, mentre sono in tratta- renale normale; 15 mg in quelli con CrCl tra 15 mento con i NOAC. e 30 mL/m e l’Apixaban rispettivamente 5 mg A questo punto si pongono varie domande: nei soggetti con normale funzionalità renale a - Come formulare la richiesta da parte del e 2,5 mg nei soggetti con funzionalità renale clinico o anestesista o medico di emergenza? ridotta e altre condizioni: età ecc. Le riAllegato Notiziario n. 3 | 2014 | 49 chieste del clinico devono indicare l’età del paziente, il peso, il tipo di farmaco, l’indicazione clinica, la dose, il numero di dosi al dì, e soprattutto, l’ora dell’ultima somministrazione, nonché, la Clearance della creatinina secondo Cockroft e Gault (test usato nei vari trial). Per quanto riguarda i test da eseguire, sappiamo che i NOAC allungano i più comuni test di coagulazione e cioè l’aPTT e il PT e il TT, ma le variazioni dei tempi di coagulazione non correlano in maniera lineare con la concentrazione dei farmaci. La normalità di questi test, in soggetti che hanno assunto il farmaco, è che il farmaco non è più presente in circolo. Al contrario l’allungamento ci informa che il farmaco è presente in circolo, ma non fornisce indicazioni sulla concentrazione dello stesso. Questi test globali e semplici da richiedere, però, possono essere di estrema utilità in condizioni di emergenza. In pratica, avremo per il Dabigatran, come test globale, oltre l’aPTT, il tempo di trombina diluito, tipo HemoClot DTI e il tempo di Ecarina, mentre per il Rivaroxaban, il PT. Per i test specifici, per il Dabigatran, avremo l’attività anti IIa, mentre per il Rivaroxaban, per l’Apixaban e per l’Edoxaban, l’attività anti Xa (tab. 1 e 2). I NOAC possono determinare interferenze di laboratorio su numerosi test di coagulazione, ad esempio sul dosaggio dei fattori della coagulazione, sul dosaggio del fibrinogeno, sulla ricerca del lupus anticoagulant in circolo, sul dosaggio di AT, PC, PS e sul test di resistenza alla PC attivata ecc.: esami che non devono essere eseguiti durante l’assunzione dei NOAC. I Centri Trombosi continueranno la loro funzione nella presa in carico del paziente, nella prescrizione appropriata di questi nuovi farmaci nel follow-up di questi pazienti con modalità ancora da costruire al Nicola Ciavarella Internista-EmatologoFarmacologo Clinico, Coordinatore T.T.T. HTA (tavolo tecnico trombosi) AReS Puglia [email protected] 50 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Giovanni Dirienzo Dir. Struttura Semplice Dipartimentale Patologia Clinica, Responsabile Centro Trombosi ASL BA - Ospedale di Altamura Angelo Santoro Direttore U.O.C. Patologia Clinica e Centro Trombosi Ospedale “A. Perrino” ASL BR meglio con la collaborazione degli specialisti e soprattutto del medico di medicina generale, che rimane, come sempre, il migliore elemento saldo per l’assistenza del paziente, e nella educazione terapeutica, per migliorare l’aderenza terapeutica grazie anche a strumenti di telemedicina e altri apparati elettronici di alert per i pazienti in trattamento coi NOAC (tipo Digital Health o con l’impiego di smartphone). I nuovi anticoagulanti orali I NOAC non hanno bisogno di monitoraggio di laboratorio come l’INR per la warfarina rappresentano una risorsa importante, innovativa e, forse, vicina al controllo globale del rischio trombotico, pur rima- nendo un rischio, seppure basso, di complicanza emorragica. La possibilità di utilizzare tutto l’armamentario antitrombotico con i NOAC, ormai in numero di quattro (Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban ed Edoxaban), differenti nelle caratteristiche e negli effetti relativi alle differenti condizioni e situazioni dei pazienti, corrispondente, in pratica, alla cosiddetta terapia “appropriata e personalizzata”. Prudenza Ranieri Dir. Medico Biologo A.O.U. Policlinico di Bari Giuseppe Malcangi Dir. Medico Centro Emofilia e Trombosi A.O.U. Policlinico di Bari Giacomo Lucarelli Dir. Centro Emostasi e Trombosi Ospedale Miulli, Acquaviva delle Fonti (Ba) Rita Triggiani Medico Patologo Clinico Responsabile Centro Trombosi ed Emostasi ASL BA - U.O. Patologia Clinica Ospedale “F. Fallacara”, Triggiano (Ba) Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 51 52 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 MED I C I NA D I BASE Salute e Immigrazione in Puglia Un progetto di ricerca e formazione nella Scuola a cura del dottor Pasquale Renna, e patrocinato dall’Ordine dei Medici di Bari, ha analizzato la qualità delle cure ricevute dai pazienti immigrati irregolari di Pasquale Renna PhD Università degli Studi di Bari Aldo Moro [email protected] Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 53 I Il progetto è stato pubblicizzato presso il Wordwide Forum on Education and Culture 2013, simposio accademico pedagogico internazionale promosso dalla Regent University n data 23 aprile 2013 è stato predisposto un tazione delle proprie esigenze di salute e al progetto di formazione e ricerca rivolto agli relativo livello di inclusione sociale. studenti del III anno dell’Istituto Professiona- Il progetto si è poi articolato in tre fasi di svi- le per i Servizi Sociali De Lilla, dal titolo “IMMI- luppo. FASE 1: sensibilizzazione e orienta- GRATI : DIRITTO ALLA SALUTE ED EQUITÀ mento all’inserimento in azienda (svolte dal SOCIALE” (Pon C5-FSE - 2011-140 – D. Lgs docente dell’Istituto che svolge la funzione di n. 77 del 15 aprile 2005, in attuazione dell’art. tutor didattico – prof.ssa Giulia Monteleone, 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53: percorsi e dal ricercatore universitario – dott. Pasquale di alternanza scuola-lavoro). Tale progetto, re- Renna, PhD, che, in qualità di tutor aziendale, alizzato tra l’Istituto scolastico e l’Ordine dei per conto dell’Ordine dei Medici predispone Medici di Bari, è stato volto sia all’inserimen- una specifica formazione agli studenti fina- to lavorativo degli studenti sia alla rilevazione lizzata a prepararli al nuovo ambiente di ap- della qualità delle cure ricevute dai pazienti prendimento in cui agiscono durante lo svol- immigrati irregolari che frequentano gli studi gimento dello stage). L’Ordine dei Medici di dei medici di medicina generale, a partire da Bari, con l’ausilio del ricercatore universitario, una legge della Regione Puglia che prevede, si fa carico delle ore di formazione erogate in base alla Carta di Ottawa, la somministra- agli studenti, durante le quali non solo egli zione equa e solidale delle cure di base a tutte opera come formatore, ma segue gli studenti le persone residenti nel territorio pugliese, ivi durante lo stage. Dal momento che lo stage si inclusi gli immigrati irregolari (STP – Stranieri svolge presso gli studi dei medici di medicina Temporaneamente Presenti). generale della provincia di Bari, la funzione 19 studenti delle classi III A e B dell’Istituto De Lilla hanno affiancato gli assistentI di studio dei Medici di Medicina generale 54 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 Gli studi dei medici di medicina generale del ricercatore universitario consiste nel sen- prevedono, infatti, la figura di un segretario/ sibilizzare, nell’arco delle 40 ore previste dal assistente di studio che possa ricevere i pa- progetto, gli studenti che dovranno svolgere zienti e indirizzarli verso il medico di medicina lo stage presso gli studi dei medici alle tema- generale, e gli studenti stagisti, a tal scopo, tiche che, nello specifico, dovranno affrontare sono stati chiamati a osservare e affiancare con gli stessi medici; in studio e ricerca sulla tale figura professionale. Non solo: parte in- qualità dell’integrazione sanitaria degli immi- tegrante ed essenziale di tale attività è con- grati irregolari presso i medici stessi, dal mo- sistita nel somministrare un questionario sul mento che una legge della Regione Puglia tema del benessere dei pazienti immigrati che prevede che gli immigrati irregolari ricevano frequentano gli studi del medico di medicina assistenza medica di base al pari di tutti gli al- generale, predisposto con l’ausilio del ricerca- tri residenti in Puglia, a partire dal principio del tore universitario. diritto universale degli esseri umani alle cure Il progetto, che ha coinvolto 19 studenti delle sanitarie di base. L’opera di sensibilizzazione classi III A e B dell’Istituto De Lilla, ha previ- consiste nello svolgimento, assieme al grup- sto due obiettivi. OBIETTIVO 1: rilevazione po degli studenti stagisti, di attività specifiche del punto di vista dei professionisti della sa- volte a sottolineare il diritto universale alle lute (medici di medicina generale) in merito cure mediche di base di tutti gli esseri umani, ai bisogni degli immigrati, con particolare ri- come stabilito dall’ONU e dalla Carta di Ot- ferimento al loro livello di inclusione sociale e tawa. sanitaria. OBIETTIVO 2: rilevazione del punto Una seconda funzione del ricercatore consiste di vista degli immigrati, con particolare riferi- nel guidare, in seguito alla fase di sensibilizza- mento a quelli irregolari, in merito all’esplici- zione, gli stagisti nella elaborazione di un que- Carta di Ottawa La Carta di Ottawa per la Promozione della Salute è stata elaborata e adottata nel novembre 1986 dalla Conferenza internazionale organizzata unitamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal Ministero Canadese della sanità e del Benessere Sociale e dall’Associazione Canadese di Sanità Pubblica. Secondo la Carta, la Promozione della Salute va oltre le cure sanitarie: consiste nel sensibilizzare alla salute i responsabili politici di tutti i settori e a tutti i livelli, rendendoli attenti alle conseguenze delle loro decisioni in materia di salute e portandoli ad assumersi in merito le rispettive responsabilità. stionario a risposta chiusa, da somministrare, pubblicizzato presso il Wordwide Forum on assieme ai medici di medicina generale, agli Education and Culture 2013, simposio acca- immigrati irregolari che frequentano i loro demico pedagogico internazionale promosso studi. Tale percorso si è svolto dall’8 maggio dalla Regent University, USA. 2013 al 24 maggio 2013. In tale fase, sono sta- Il questionario si è posto i seguenti obiettivi: ti previsti due incontri con medici di medicina 1) indagare problemi ed esigenze dei pazienti generale che hanno svolto esperienze signifi- immigrati nel rapporto con i Medici di Medici- cative di assistenza e cura agli immigrati e, in na Generale (da ora in poi MMG); 2) rilevare le particolare, si sono occupati di problematiche principali problematiche di salute evidenziate relative all’educazione sessuale. dai pazienti immigrati, in particolare STP, nel FASE 2: stage presso gli studi di medicina rapporto con il medico di medicina generale. generale della provincia di Bari (Noicattaro, L’analisi dei dati sarà effettuata a partire da tre Polignano a Mare, Conversano, Mola di Bari), tipologie. TIPOLOGIA 1: sono state analizzate per un monte ore complessivo di 80 ore (due tutte le risposte fornite dai rispondenti senza settimane). Durante tale fase gli stagisti, gui- distinzione di genere e categoria. Sono state dati dal ricercatore universitario e dal docen- realizzate delle semplici tabelle in cui sono ri- te tutor scolastico, hanno avuto modo sia di portati sia i valori assoluti sia i valori percen- prendere confidenza con l’attività della segre- tuali e le rispettive rappresentazioni grafiche. teria del medico di medicina generale, sia di TIPOLOGIA 2: tutte le risposte sono state ana- somministrare i questionari agli immigrati. In lizzate e distinte per sesso – non sono emerse tale fase il ricercatore ha svolto le funzioni di differenze statisticamente significative. Anche pianificazione e facilitazione dei percorsi di in questo caso sono state realizzate delle ta- inserimento e apprendimento degli stagisti belle di contingenza in cui sono riportati sia i negli studi dei medici di medicina generale; valori assoluti sia i valori percentuali (ho ritenu- ha garantito la qualità e l’efficacia del percor- to utile riportare i valori assoluti a causa dell’e- so di formazione co-progettato tra Scuola e siguità dei dati) e le relative rappresentazioni Sistema Sanitario Territoriale della provincia di grafiche. TIPOLOGIA 3: tutte le risposte sono Bari; ha verificato e valutato i progressi degli state analizzate e distinte per tipologia – non studenti e l’efficacia del percorso formativo. sono emerse differenze statisticamente signi- FASE 3: elaborazione dei dati; discussione e ficative. Anche in questo caso sono state rea- pubblicizzazione dei risultati conseguiti. Pe- lizzate delle tabelle di contingenza in cui sono riodo da maggio ad agosto 2013. I dati sono riportati sia i valori assoluti sia i valori percen- in fase di elaborazione e il progetto è stato tuali e le relative rappresentazioni grafiche. La Regione Puglia prevede, in base alla Carta di Ottawa, la somministrazione equa e solidale delle cure di base a tutte le persone residenti nel territorio pugliese, ivi inclusi gli immigrati irregolari Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 55 OMEGA 3 The Pufa-Story Negli ultimi anni il regime di rimborsabilità degli acidi grassi Omega3 nel paziente con pregresso infarto del miocardio è cambiato più volte. Ecco quanto è accaduto e come si presenta l’attuale quadro regolatorio U n giorno, in studio, il Tutor MMG e che confusione!” la tirocinante in Corso di Formazione Tutor: “Sei giovane, e ancora non conosci gli in MG… Tirocinante: “OssantoCielo, imperscrutabili percorsi dell’AIFA…” Dottore, non ci capisco più niente !” Sono Tirocinante: “Dottore non scherzi e non pren- otto anni e più che i poveri Acidi Grassi Po- da in giro la massima Autorità Sanitaria nazio- linsaturi non trovano pace. Anche il paziente nale e, piuttosto, mi dica se funzionano nel dell’altro giorno, il signor Domenico, in venti post infarto o no.” giorni gli abbiamo detto che, no, adesso non Tutor: “Fino a poco fa ero convinto di sì, ma poteva più averli con la ricetta rossa, poi sì, che ti devo dire… Proviamo a riguardare un glieli abbiamo dati ma, dopo pochi altri gior- po’ di letteratura recente e poi ne riparliamo. ni, no, daccapo senza ricetta rossa . Insomma, Guarda, ho appena rintracciato queste 56 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 di Luigi Santoiemma di Lora Accettura MMG Modugno (BA) [email protected] Medico in Formazione MG Modugno (BA) Association Between Omega-3 Fatty Acid Supplementation and Risk of Major Cardiovascular Disease Events - A Systematic Review and Meta-analysis” E vangelos C. Rizos, Evangelia E. Ntzani, Eftychia Bika et al. American Medical Association. 2012; 308 (10): 1024 – 1033 Nota degli Autori: quelle che seguono sono due revisioni di letteratura e metanalisi sugli omega3-PUFA, di recente pubblicazione. Si tratta di revisioni sistematiche di impianto solido e ben condotte. Ovviamente non rappresentano tutta la letteratura disponibile sull’argomento.* RISULTATI: • Assunzione di omega-3 PUFA con la dieta Non eseguita una sintesi statistica dei due studi open-label, condotti da uno stesso gruppo di ricerca su pazienti europei, consigliando dosi di omega-3 PUFA maggiori di 1 g in prevenzione secondaria, per la discrepanza nei risultati ottenuti, non spiegabile sulla base delle caratteristiche specifiche degli studi • Assunzione di supplementi di omega-3 PUFA - aumento non statisticamente significativo del rischio relativo di ictus e riduzione non statisticamente significativa del rischio relativo di mortalità per tutte le cause e per cause cardiache, morte improvvisa e infarto miocardico. - riduzione del rischio assoluto per ciascun outcome analizzato non statisticamente significativo. L’analisi per sottogruppi (studi in cieco, dosaggio di omega 3-PUFA, tipo di prevenzione, presenza di ICD) non mostra differenze rispetto all’analisi complessiva. PUNTI DI FORZA: • revisione sistematica di studi randomizzati, controllati utilizzando un’ altra dieta o placebo, e attuati in prevenzione primaria o secondaria delle malattie cardiovascolari • metanalisi cumulativa (effetto dell’intervento nel tempo) e studio per sottogruppi (tipo di prevenzione, presenza di ICD) e metaregressioni (dosaggio di omega 3) • solo 3 studi con un numero di partecipanti ≤ 60 • calcolo di RR (rischio relativo) e RD (riduzione di rischio assoluto) con intervallo di confidenza del 95% • analisi della eventuale eterogeneità degli studi (Cochrane Q test e indice di eterogeneità di Higgins I2), da cui si rileva bassa/media eterogeneità • assenza di pubblication bias (errore dovuto a selezione degli studi pubblicati) •studi finanziati non soltanto da industrie farmaceutiche LIMITI: • criteri di selezione degli studi non chiaramente definiti • randomizzazione condotta in tutti gli studi, ma descritta solo in 12 • mancanza di una valutazione di qualità di ciascuno studio, di cui almeno 4 ad elevato rischio di bias • possibile language bias (errore da selezione di studi pubblicati in inglese) • influenza della terapia di base (ad es.statine e non solo) sui risultati ottenuti • co-somministrazione di EPA/DHA → impossibilità di analizzare gli eventuali effetti specifici di ciascun componente • studi su periodi di trattamento anche inferiori a 2-3 anni • necessaria una metanalisi con approccio individual patient data per determinare la correlazione tra l’effetto dell’intervento e (ad esempio) la dose, l’aderenza alla terapia, l’apporto basale e il rischio di malattia. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 57 due metanalisi.” Tirocinante: “Sembrerebbe, quindi, che l’uso di omega 3 nella riduzione di eventi cardiovascolari non permetta di conseguire esiti statisticamente significativi, sia in prevenzione primaria che secondaria…” Tutor: “Le metanalisi indicano questo e sono solide. Però, oltre ai risultati è sempre il caso di guardare i limiti di un lavoro, sempreché non l’abbiamo buttato via dopo aver letto materiali e metodi e aver concluso che si tratta di una “ciofeca”… E , direi, che l’ultima criticità riportata in ogni lavoro, ovvero la necessità di un approccio “individual patient data” è importante, specie quando si deve correlare un effetto con una serie possibile di variabili…” Tirocinante: “Dottore, lei sta ciurlando nel manico e sta eludendo la domanda!” Tutor: “ Cara, se volevi risposte sempre nette e facili problemi da risolvere, dovevi fare un altro mestiere e non il medico, di Medicina Generale per giunta. Per ora, tieniti strette le note 13 e 94, poi si vedrà…” L’ATTUALE QUADRO REGOLATORIO DI RIMBORSABILITÀ NOTA 13 La prescrizione degli Omega-3 è a carico del SSN solo per le seguenti indicazioni: • alcune dislipidemie familiari: - iperlipidemia familiare combinata (terapia di 2° livello) - iperchilomicronemie e gravi ipertrigliceridemie (trattamento di 1° e 2° livello) • iperlipidemie in pazienti con insufficienza renale cronica moderata e grave per livelli di Trigliceridi ≥ 500 mg/dL Efficacy of Omega-3 Fatty Acid Supplements (Eicosapentaenoic Acid and Docosahexaenoic Acid) in the Secondary Prevention of Cardiovascular Disease A Meta-analysis of Randomized, Double-blind, Placebo-Controlled Trials Sang Mi Kwak, Seung-Kwon Myung, Young Jae Lee et al. Arch Intern Med. 2012; 172 (9): 686 – 694 *Vedi nota autori pagina precedente. RISULTATI: - aumento non statisticamente significativo del rischio relativo di TIA e ictus e riduzione non statisticamente significativa del rischio relativo di mortalità per tutte le cause e per cause 58 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014 cardiache, morte improvvisa, infarto miocardico, eventi cardiovascolari, angina e angina instabile, insufficienza cardiaca congestizia L’analisi per sottogruppi (durata del trattamento [< o > di 2 anni], dosaggio di omega 3-PUFA [< o > 1.7 g/die], qualità metodologica degli studi, uso solo di olio di pesce come trattamento, provenienza dei partecipanti [Stati Uniti, Asia, Europa occidentale, Europa orientale], area geografica [entroterra o zona costiera], storia di patologia cardiovascolare [malattia stabile o instabile, patologia cardiaca, malattia coronarica, precedente infarto miocardico, ICD] uso concomitante di medicinali [agenti ipolipemizzanti, farmaci non ipolipemizzanti, antipiastrinici], tipo di placebo [olio, olio di oliva, olio di girasole, olio di mais, non olio]) non mostra differenze rispetto all’analisi complessiva. 8 studi hanno preso in esame anche gli eventi avversi ed in particolari gli eventuali problemi gastrointestinali (diarrea, flatulenza, nausea, vomito e dolori addominali), rilevando un rischio relativo di 1.19 (IC=95%, 0.95-1.49). Uno solo di questi studi NOTA 94 La prescrizione di omega-3 PUFA con contenuto di EPA (acido eicosapentaenoico) + DHA (acido docosaesaenoico) Esteri Etilici 85% minimo pari a 850 mg/g (Esapent, Eskim, Seacor) è a carico del SSN in caso di: • ricovero per sindrome coronarica acuta con (SCA-STE) o senza (SCA-NSTE) innalzamento del tratto ST • sofferta sindrome coronarica acuta con (SCA-STE) o senza (SCA-NSTE) innalzamento del tratto ST nei precedenti 90 giorni Nei pazienti con SCA-STE è necessaria la presenza di: - sopraslivellamento del tratto ST di almeno 0.1 mV in al- meno due derivazioni contigue o blocco di branca sinistra di recente (<24 ore) insorgenza - alterazioni di biomarcatori indicativi di danno miocardico Nei pazienti con SCA-NSTE è necessaria la presenza di: - alterazioni di biomarcatori indicativi di danno miocardico La durata del ciclo di trattamento rimborsabile è di: • 12mesi nei pazienti con frazione di eiezione alla dimissione ospedaliera >40% • 18 mesi nei pazienti con frazione di eiezione <40% alla dimissione ospedaliera. ha riportato un rischio relativo pari a 1.60 (IC=95%, 0.54-4.73) di sanguinamento gastrointestinale. PUNTI DI FORZA: • revisione sistematica e metanalisi di studi randomizzati, controllati con placebo, in doppio cieco, effettuati in prevenzione secondaria • metanalisi cumulativa (effetto dell’intervento nel tempo) e studio per sottogruppi (durata del trattamento, dosaggio di omega 3-PUFA, qualità metodologica degli studi, uso solo di olio di pesce come trattamento, provenienza dei partecipanti, area geografica, storia di patologia cardiovascolare, uso concomitante di medicinali, tipo di placebo) • criteri di selezione degli studi chiaramente definiti • calcolo di RR (rischio relativo) con intervallo di confidenza del 95% • analisi della eventuale eterogeneità degli studi (indice di eterogeneità di Higgins I2), da cui si rileva media eterogeneità (assente solo nell’analisi di tutte le cause di mortalità, cause di morte di origine cardiaca, infarto miocardico non fatale) • valutazione di qualità di ciascuno studio con la scala di Jadad: punteggio medio 4.4 (6 studi con punteggio 5, 7 con 4 per inappropriati metodi di randomizzazione e 1 con 3 punti per la mancata descrizione di perdite al follow up) • assenza di pubblication bias LIMITI: • co-somministrazione di EPA/DHA → impossibilità di analizzare gli eventuali effetti specifici di ciascun componente • popolazione soprattutto occidentale • inclusione di studi su campioni di piccole dimensioni (da 59 a 500 partecipanti) • studi su periodi di trattamento anche inferiori a 2-3 anni • finanziamento degli studi solo da casa farmaceutica • possibile language bias • necessaria una metanalisi con approccio individual patient data per determinare la correlazione tra l’effetto dell’intervento e (ad esempio) la dose, l’aderenza alla terapia, l’apporto basale e il rischio di malattia. Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 59 Allegato Notiziario n. 3 | 2014 | 61 62 | Allegato Notiziario n. 3 | 2014
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