PODOLOGO il N.177 in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI Podologia e Territorio. Una risorsa per la Spending Review gennaio/febbraio/marzo 2014 PODOLOGO il in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Montesi, Presidente A.I.P. VICE DIRETTORE Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P. DIRETTORE SCIENTIFICO Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P. Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P. VICE DIRETTORE SCIENTIFICO Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia, Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma DIRETTORE EDITORIALE Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P. COORDINAMENTO EDITORIALE Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P. COMITATO SCIENTIFICO Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia, Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda, Antonella Tammaro. Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. 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Lettera del Presidente.................................................................................................................... 6 Congresso AIP 2014: appuntamento a Bolzano dall’1 al 4 maggio.................................................... 7 Il programma del Congresso......................................................................................................... 10 Istituzioni Audizione alla Commissione Sanità del Senato e incontro con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.................................................................................................. 14 A.I.P. La Podologia nel Lazio.................................................................................................................. 16 Case della Salute: Il progetto della Regione Lazio favorisce il ruolo del podologo sul territorio............ 17 Perchè associarsi?....................................................................................................................... 20 Università Un’esperienza formativa e personale di grande rilievo.................................................................... 22 News L’AIP al governo dell’Educazione Continua in Medicina................................................................... 23 L’angolo Dermo-Podologico Le “idi” cutanee sono spesso “colpa” dei piedi............................................................................... 25 Medicina Emangioma arteriovenoso periungueale. Caso clinico e revisione bibliografica................................. 28 22 25 28 EDITORIALE Editoriale U n Congresso al di fuori degli schemi tradizionali; un Congresso esclusivamente per imparare; un Congresso quasi esclusivamente incentrato sui Corsi di Formazione. Ma c’è di più. A testimonianza dell’ innovazione il Congresso non si tiene in una delle sedi alberghiere tradizionali, ma a Bolzano presso una sede universitaria di grande prestigio: la “Scuola Superiore di Sanità Claudiana”, che ha reso disponibili anche gli spazi medici attrezzati per i workshop. E’ il biglietto da visita della XXVIII Assise della Podologia Italiana, che limita al massimo le sessioni plenarie, organizzate esclusivamente per una tavola rotonda e per poche relazioni sicuramente utili a tutti. La lettura del programma pubblicato all’ interno non può che confermare l’ importanza che l’ AIP attribuisce all’ aggiornamento professionale, tanto più utile se organizzato in maniera interattiva e direttamente sul paziente. Ma dalle altre pagine della rivista il lettore potrà rendersi conto dell’ impegno dell’ AIP - testimoniato da numerosi incontri ad altissimo livello - soprattutto per rivendicare il ruolo del podologo sul territorio, anche per contribuire alla “spending review”. Si pensi all’ incontro con il Ministro Lorenzin (vedi numero precedente), con il Presidente della Commissione Salute della Camera dei Deputati, all’ audizione presso la Commissione Salute del Senato, nonché alla riunione con i responsabili della Cabina di Regia della Regione Lazio, a seguito degli accordi con il Presidente Zingaretti. Ecco perché la Tavola Rotonda inziale è dedicata a “ Podologia e Territorio. Una risorsa per la spending review”, proprio per tirare le somme di tale intensa attività, che ha costituito una svolta importante: dalla sensibilizzazione della classe medica attraverso i Convegni del 2013 alla sensibilizzazione delle più importanti Istituzioni centrali e locali. Sempre con riferimento alla sessione plenaria, si deve ricordare anche la presentazione del “Trattato di Podologia”, lavoro esemplare che ha riscosso anche all’ estero un grande successo. Quando leggerete questo editoriale mancherà circa un mese al 1° maggio, giornata nella quale, di pomeriggio, verranno aperti i lavori di un Congresso che riteniamo si connoti come uno dei più interessanti. Quindi, arrivederci a Bolzano. 5 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. Lettera del Presidente Mauro Montesi Cari colleghi, gentili colleghe, cari studenti, dopo aver saltato l’edizione del 2013 a causa del Congresso Mondiale di ottobre, riprende l’appuntamento che costituisce il più importante impegno della nostra Associazione in materia di formazione: il XXVIII Congresso Nazionale di Podologia.Desidero, con la presente, illustrarvi le principali novità che, dopo lunga riflessione e dopo aver sentito il Consiglio Direttivo, abbiamo ritenuto di apportare nel vostro esclusivo interesse. Innanzi tutto la struttura generale del Congresso. È stato ridotto notevolmente lo spazio dedicato alle sessioni plenarie, prettamente informative, mentre è stata attribuita la massima importanza ai momenti formativi. In secondo luogo vengono proposti workshop innovativi che si basano sull’interattività e sull’esperienza diretta sul paziente. Abbiamo cercato, cioè, di costruire una metodologia che potesse assicurare il massimo dell’insegnamento, ben sapendo quali siano i temi che più vi interessano nella pratica quotidiana. Ciò non toglie che, pur in una più ridotta sessione plenaria, assume rilievo una tavola rotonda con importanti autorità del settore che affronti il problema del ruolo della Podologia sul territorio anche ai fini della spending review. Se ne può ben comprendere l’importanza nel momento attuale nel quale la Sanità Italiana è impegnata nella valorizzazione della medicina del territorio. Né si deve dimenticare la presentazione del “Trattato di Podologia”, lavoro fondamentale di cui voi tutti potrete usufruire a condizioni economiche particolarmente vantaggiose. Ma le novità non finiscono qui. I lavori, infatti, non si tengono in una delle tradizionali sedi alberghiere, ma presso la “Scuola Superiore di Sanità Claudiana”, sede universitaria di grande prestigio. Dobbiamo per questo ringraziare il Direttore Scientifico, Dott. Eduard Egarter Vigl che ha dato un grande e intelligente contributo nella costruzione dell’evento. Il Dott. Egarter Vigl, fra l’altro, è stato a suo tempo uno dei promotori del corso di laurea in Provincia di Bolzano insieme al Prof. Vincenzo Ziparo, al Prof. Marco Cavallini ed al sottoscritto. Quest’anno, poi, non terremo una qualunque Assemblea dei Soci in quanto con l’occasione dovrà essere eletto il nuovo Consiglio Direttivo che guiderà l’Associazione nei prossimi tre anni, certamente non facili per l’affermazione della nostra Professione. Credo, quindi, che l’AIP abbia fatto un buon lavoro per offrire a voi tutti un evento che sia innanzi tutto utile per la professione che giorno per giorno andiamo praticando; ed anche per i pazienti che dovranno ricorrere a noi con la massima fiducia e consapevolezza di rivolgersi a professionisti che danno sicure garanzie. Per questo ed altro ancora confido nella vostra compatta presenza, dimostrando così, ciascuno di noi, di avere compreso che si tratta di un momento straordinario per imparare e per meglio qualificarsi. Un invito speciale lo rivolgo ai giovani neolaureati e agli studenti, nella consapevolezza dello straordinario patrimonio che essi rappresentano per la Podologia e in generale per la Sanità Italiana. Il nostro impegno, infatti, è anche quello di favorire un’adeguata occupazione dopo la laurea a quanti offrano effettive garanzie di capacità professionale. Concludo, allora, con un caloroso arrivederci a Bolzano e con i più cordiali saluti a tutti. Il Presidente Mauro Montesi 6 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina XXVIII CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. Grosso impegno dell’AIP, in collaborazione con la “Claudiana”, per mettere a punto l’organizzazione Congresso AIP 2014: appuntamento a Bolzano dall’ 1 al 4 maggio Rocco Menechella Coordinatore Editoriale A.I.P. C i avviamo ormai a grandi passi verso il Congresso Nazionale AIP, che dal 1 al 4 maggio prossimo, riprenderà il ritmo normale dopo l’interruzione del 2013, dovuta al Congresso Mondiale. La XXVIII edizione del Congresso Nazionale si terrà, come ampiamente anticipato, presso la Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Caludiana” di Bolzano, già sede staccata del Corso di laurea in Podologia dell’Università Sapienza di Roma. La scelta è stata dettata proprio dall’impostazione che quest’anno si è voluto dare al congresso e vale a dire dei veri e propri corsi di formazione teorici e soprattutto pratici. L’AIP, inoltre, con la scelta della sede di Bolzano, si è prefissata l’obiettivo di individuare la sede più idonea per costi, funzionalità ed accessibilità. Quanto al programma al momento di andare in stampa è disponibile nelle pagine a seguire una prima stesura preliminare. L’evento, infatti, sarà incentrato sulla formazione scientifica e pratica e quindi su appositi workshop tematici. Il che significa che la seduta plenaria di apertura sarà ridotta al minimo, come anche quella conclusiva. Il periodo è dunque da giovedì 1 Maggio a domenica 4 Maggio. Temi scientifici e tecniche di vera e propria pratica podologica si alterneranno nell’arco dei quattro giorni congressuali che si apriranno nella funzionale aula magna della “Claudiana” con una sobria cerimonia inaugurale e con il saluto delle autorità presenti. A seguire ci sarà la presentazione del Trattato di Podologia a cura dell’autore principale dell’opera vale a dire il dott. Antonio D’Amico. “Podologia e territorio. Una risorsa per la spending review” è invece il titolo della tavola rotonda che avrà luogo subito dopo. Un tema particolarmente importante in una situazione generale non certo facile soprattutto in ambito sanitario. Diverse le personalità del luogo che prenderanno parte alla discussione dove è prevista anche la partecipazione del Prof. Vincenzo Ziparo, già Preside della II Facoltà di Medicina e Chirurgia L’ingresso principale della sede congressuale Uno scorcio dell’aula magna della Claudiana dell’Università La Sapienza di Roma, colui che insieme al Prof. Montesi ha portato il corso di laurea in Podologia proprio presso la Claudiana. La sessione plenaria continuerà con una relazione sulla “Formazione post-laurea” a cura del Prof. Marco Cavallini, che da diversi anni organizza presso la “Sapienza” il Master Wound Care sulle lesioni cutanee. La prima giornata si chiuderà con l’annuale assemblea dei soci che quest’anno avrà il compito di eleggere il nuovo consiglio direttivo visto che le cariche sono in sca7 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. denza e quindi c’è bisogno di rinnovarle. Un’assemblea sicuramente importante con la quale si arriverà alla chiusura quotidiana dei lavori per quanto riguarda la giornata inaugurale del XVIII Congresso Nazionale. Spazio poi alla due giorni completamente dedicata alla formazione con la novità che sarà quella che i corsi di formazione saranno ripetuti nei due giorni di lavori congressuali in modo da permettere a tutti di poter scegliere a quale corso partecipare, alternandosi nelle giornate dedicate. I corsi di formazione previsti ed i relativi argomenti sono i seguenti: • Il piede e i suoi osservatori: modelli a bottom up e a top down, che sarà tenuto dal Dott. Fabio Moro coadiuvato dal Dott. Alessandro Russo. Il corso sarà suddiviso in una parte mattutina di teoria mentre buona parte del pomeriggio sarà dedicato alla parte pratica con l’esercitazione dei partecipanti. • Il seminario sull’Onicocriptosi si svolgerà presso l’ambulatorio podologico, sede distaccata del Congresso. Gli argomenti del corso saranno proprio le Onicocriptosi: trattamento conservativo e di chirurgia microinvasiva a cura della Dott.ssa Simona Montesi mentre il Dott. Giovanni Antonacci ed il dott. Gorizio Furno si occuperanno di illustrare le linee guida per il podologo nella cura del piede diabetico. Chiuderà la sessione il Prof. Marco Cavallini sul tema: Ulcer piercing nel piede diabetico complicato. • Ore 11,00 - Coffee Break • Terapia manuale e taping funzionale in Podologia e Corso teorico-pratico di Anatomia funzionale muscoloscheletrica. Tenuto dal Prof. Ferruccio Montesi con la preziosa collaborazione del Dott. Stefano Massimiani. • Corso pratico di ortesi plantari e digitali, anche questo corso si terrà presso gli attrezzatissimi ambulatori di podologia, sede distaccata del Congresso a sarà tenuto dai Dottori Angelo Marseglia, Gianni Pepè e Luca Rizzi • Seminario Elettromiografia, teorico e pratico tenuto dalla dott.ssa Loredana Capone di Bolzano • Corso di formazione pratica del programma PODIUM, verrà illustrato il nuovo programma informatico, riservato in esclusiva agli associati AIP, da parte del Prof. Mauro Montesi e dell’esperto tecnico informatico Andrea Puzzuoli. Lo stesso corso prevede nella seconda parte un’esercitazione pratica direttamente su pc. Un’ampia zona espositiva inoltre farà da cornice all’intero evento con la possibilità di visitare interessanti stand italiani ed esteri e visionare di persona le più innovative apparecchiature riservate alla professione. La mattinata di domenica 15 maggio, invece, sarà breve in termini di relazioni ma ugualmente importante in quanto a temi trattati. Si aprirà con le “Nuove normative ECM e sugli adempimenti legali per il Podologo: il ruolo dell’Associazione” a cura del legale dell’AIP, Avv. Marco Croce e con la collaborazione della referente AIP in materia di ECM vale a dire la Dott.ssa Linda Passaro. Tra i punti fondamentali che saranno trattati rientrano: le norme sulle professioni di cui al Decreto Balduzzi e il correlativo mutato contestogiuridico e pratico; l’eventuale istituzione dei nuovi Ordini professionali: gli obblighi e le ricadute per i Podologi; la formazione del Podologo, la sua autonomia nell’ambito dell’ordinamento generale; l’Accordo Stato-Regioni del 19.4.2012 sul sistema della formazione continua in Medicina, innovazioni della relativa disciplina; il mancato adempimento degli obblighi da parte del professionista sanitario ai sensi del D.P.R. 137 del 2012 e le conseguenze giuridiche; le corrette modalità di svolgimento della Professione del Podologo: standard di struttura e adeguatezza delle prassi professionali; Il ruolo centrale dell’Associazione come certificatore e come garante della qualità nelle prestazioni professionali. A seguire un ulteriore contributo alle conoscenza in materia fiscale sarà dato dall’intervento dell’esperta Rag. Maria Antonietta Codella la cui relazione prende il nome proprio di “Quadro fiscale sulle normative inerenti la Podologia”. Verranno affrontati argomenti di stretta attualità come quello riguardante il Pos: Chi dovrà garantire, dal 30 giugno 2014, la possibilità di pagare con strumenti tracciabili; oppure l’Irap: La legge 288 del 24.12.12 prevede l’esclusione dall’Irap a decorrere dal 2014 per una nuova platea di soggetti. Analisi su quali studi po- 8 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina XXVIII CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. dologici rimangono esclusi e quali no. Il problema del Sistri: Il sistema di tracciabilità dei rifiuti parte anche per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi con doppio binario e tante incognite; Gli immobili dei professionisti: Continua l’altelena sulla deducibilità fiscale per gli immobili dei professionisti; lo Spesometro: Occorre pianificare la comunicazione per il 2014,Organizzarsi al fine di evitare costi aggiuntivi ed Altre ovità Contributive e Fiscali. La mattinata terminerà con un veloce saluto da parte del Presidente AIP che sancirà la chiusura dei lavori. Una cosa è certa. Ancora una volta l’Associazione renderà disponibile per i podologi italiani un evento di grande rilievo sotto l’aspetto della formazione, non escludendo peraltro momenti di relax che consentiranno anche lo scambio di informazioni tra i colleghi sulle difficoltà e i vincoli della professione , ma anche sui successi conseguiti nell’esercizio della professione stessa. E’ per questo che fin d’ora contiamo su una massiccia partecipazione che segni il successo anche del XXVIII Congresso Nazionale. n Il trattato di Podologia - L’importante pubblicazione disponibile al Congresso Nazionale Quanti hanno partecipato al Congresso Mondiale di ottobre hanno potuto esaminare l’ “anteprima” del Trattato di Podologia. In seguito abbiamo pubblicato sul nostro portale una scheda da trasmettere all’editore che avrebbe provveduto ad inviare i volumi contrassegno. Ora, in prossimità del XXVIII Congresso Nazionale di Bolzano, l’Aip ha organizzato un apposito stand, nel quale i colleghi e gli studenti possono acquistare direttamente il Trattato (in complesso 900 pagine, 100 € per ciascun volume). In occasione del congresso, quindi, tutti i colleghi avranno modo di esaminare il lavoro e di rendersi conto che si tratta di un progetto di straordinario rilievo che nasce dalla consapevolezza che una professione ormai matura dovesse disporre di un’esaustiva documentazione che ne tracciasse il profilo storico, la deontologia professionale, l’inquadramento legislativo, la formazione, la normativa e la strumentazione dello studio podologico, gli aspetti tributari e fiscali, le linee guida di una visita podologica. Il lavoro, quindi, si presenta assolutamente completo per ogni tipo di informazione utile al Podologo, ma anche al medico che voglia documentarsi su una professione che non sempre conosce. Lo studente del Corso di Laurea in Podologia, poi, troverà nel Trattato tutte quelle informazioni che saranno utili per affrontare agevolmente gli esami e poi, una volta laureato, per avviarsi alla Professione. Non si pensi, infatti, a temi teorici o poco aderenti alla realtà, lontani dagli interessi di chi giorno per giorno è impegnato nella professione o negli studi. Ciascuna delle 900 pagine contiene informazioni e chiarimenti che hanno a che fare con la pratica quotidiana, fornendo risposte utili ed esaustive su ogni tema concernente la professione. L’AIP, quindi, ha saputo cogliere il desiderio di cultura sulla materia sempre più crescente e di avere impostato, progettato, realizzato un patrimonio tecnico e informativo mai prima d’ora apparso nel nostro Paese e, probabilmente anche all’estero, come testimoniato dai rappresentanti degli altri Paesi presenti al Congresso Mondiale, che hanno mostrato quasi un senso di stupore per il lavoro. Non bisogna dimenticare, infine, che il non facile compito di gestire per la massima parte la pubblicazione se lo è assunto un nostro collega, il Dott. Antonio D’Amico, che ha anche curato la trattazione dei vari capitoli. Il tutto, ovviamente, con il coordinamento del Presidente Montesi al quale va attribuito il merito di saper individuare iniziative utili ai podologi ed anche agli studenti per i quali ha voluto rendere disponibile un testo prezioso nel percorso degli studi. Si è conseguito così un ulteriore obiettivo tra quelli nei quali l’Associazione è impegnata: la crescita culturale, la tutela dei diritti e dei doveri, la formazione universitaria e post-laurea, il patrimonio informativo dei podologi. Quest’anno l’AIP compie 40 anni. Il Trattato costituisce una solida testimonianza del lavoro svolto e dell’impegno per lo sviluppo della Professione nella Sanità Italiana, ma soprattutto per la salute del cittadino. Il Presidente Mauro Montesi 9 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. ∙ VENERDI 2 ∙ SABATO 3 maggio Corso di Formazione A Il piede e i suoi osservatori: modelli a bottom up e a top down F. Moro, A. Russo Ore 8,30 /12,30 • Il piede nella complessità (concetti di sistemica, non linearità, autorganizzazione, autopoiesi) • Il piede nei modelli “meccanicistico-riduzionista” e “sistemico-cibernetico”: modelli a bottom up e a top down • Il piede nel sistema tonico-posturale • Isomorfismi che regolano i sistemi complessi. Ore 14,30/18,30 • Biomeccanica, fisiologia e trasporti neuro-muscolari dell’arto inferiore (retinacula, legamenti e piccoli muscoli quali catalizzatori di eventi dinamici) • Pratica con i partecipanti Corso di Formazione B Il seminario sull’onicocriptosi si svolgerà presso l’ambulatorio podologico, sede distaccata del Congresso Ore 8,30 /12,30 Onicocriptosi: trattamento conservativo e di chirurgia microinvasiva S. Montesi Ore 14,30/17,30 Piede diabetico: linee guida per il podologo G. Antonacci, G. Furno • Approccio al paziente diabetico • Esame obiettivo • Cartella clinica • Esami strumentali: test diabetici • Systoe • Responsabilità del podologo • Casi clinici e medicazioni Ore 17.30/18.30 Ulcer piercing nel piede diabetico complicato M. Cavallini Ore 11,00 - Coffee Break Ore 13,30 - PAUSA PRANZO Corso di Formazione C Ore 8,30 /12,30 Terapia manuale e taping funzionale in Podologia S. Massimiani, S. Moroni CORSI DI FORMAZIONE Tutti i corsi di formazione si svolgeranno sia il Venerdì che il Sabato PARTE A - TERAPIA MANUALE • Richiami legislativi sulle competenze scientifiche e professionali del Podologo • Concetti di base in terapia manuale e richiami di anatomia distrettuale • Anatomia funzionale e palpatoria sul distretto caviglia-piede • Richiami di patologia e disfunzione dell’apparato locomotore distrettuale • Valutazione funzionale del sistema muscolo-scheletrico di piede e caviglia • Tecniche di trattamento manuali osteoarticolari e miofasciali • Tecniche di trattamento mediante esercizio terapeutico PARTE B - TAPING FUNZIONALE • Concetti di base sul bendaggio funzionale ortopedico e neuromuscolare • Illustrazione dei principali materiali e tecniche di applicazione • Metodologie di bendaggio funzionale a confronto, indicazioni all’utilizzo • Tecniche di bendaggio funzionale ortopedico in traumatologia • Tecniche di bendaggio neuromuscolare per le disfunzioni distrettuali Ore 14,30/18,30 Corso teorico-pratico di Anatomia funzionale muscoloscheletrica del piede a guida ecografica F. Montesi, S. Massimiani • Introduzione al workshop • Principi fisici dell’ecografia • Lo strumento ecografico e le sonde • Metodologia di utilizzo dell’ecografo • L’ecografia in Podologia • Ecografia dei tendini dei muscoli estrinseci del piede • Ecografia dei tendini dei muscoli intrinseci del piede • Ecografia capsulo-legamentosa del comparto mediale della caviglia • Ecografia capsulo-legamentosa del comparto laterale della caviglia • Ecografia delle principali articolazioni del piede • Esempi di visualizzazione ecografica di nervi e arterie • Casi clinici di riscontro comune in Podologia • Conclusioni Ore 11,00 - Coffee Break Ore 13,30 - PAUSA PRANZO 10 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina XXVIII CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. Corso di Formazione D L’intero corso si svolgerà presso l’ambulatorio podologico, sede distaccata del Congresso Ore 8,30 /12,30 Corso pratico di ortesi plantari e digitali M. Montesi, G.Furno, G. Pepè, A. Marseglia • Tipologia di ortesi plantari e indicazioni • Slipper sock: nuova presa di impronta • Cunei, sostegni e scarichi selettivi: materiali e metodi • Cos’è l’ortoplastia • Siliconi di aggregazione e siliconi di condensazione • Realizzazione delle ortesi digitali • Lavorazione delle ortesi digitali • Applicazioni delle ortesi digitali Corso di Formazione E Ore 8,30 /12,30 Seminario Elettromiografia Loredana Capone Ore 14,30/18,30 Corso di formazione pratica del programma PODIUM M. Montesi, A. Puzzuoli • Esercitazione pratica su pc Ore 11,00 - Coffee Break Ore 13,30 - PAUSA PRANZO Ore 14,30/18,30 Lavorazione delle ortesi plantari e dei siliconi G. Pepè, A. Marseglia, L. Rizzi ∙ DOMENICA 4 ∙ maggio SESSIONE PLENARIA Ore 09,00/10,00 Nuove normative ECM e sugli adempimenti legali per il Podologo: il ruolo dell’Associazione M. Croce, L. Passaro • Le norme sulle professioni di cui al Decreto Balduzzi e il correlativo mutato contesto giuridico e pratico; •L’eventuale istituzione dei nuovi Ordini professionali: gli obblighi e le ricadute per i Podologi; •La formazione del Podologo, la sua autonomia nell’ambito dell’ordinamento generale; •L’Accordo Stato-Regioni del 19.4.2012 sul sistema della formazione continua in Medicina, innovazioni della relativa disciplina; •Il mancato adempimento degli obblighi da parte del professionista sanitario ai sensi del D.P.R. 137 del 2012 e le conseguenze giuridiche; •Le corrette modalità di svolgimento della Professione del Podologo: standard di struttura e adeguatezza delle prassi professionali; •Il ruolo centrale dell’Associazione come certificatore e come garante della qualità nelle prestazioni professionali. Ore 10,00/11,00 Quadro fiscale sulle normative inerenti la Podologia M. A. Codella •Pos: Chi dovrà garantire, dal 30 giugno 2014, la possibilità di pagare con strumenti tracciabili; •Irap: La legge 288 del 24.12.12 prevede l’esclusione dall’Irap a decorrere dal 2014 per una nuova platea di soggetti. Analisi su quali studi podologici rimangono esclusi e quali no. •Sistri: Il sistema di tracciabilità dei rifiuti parte anche per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi con doppio binario e tante incognite; •Immobili dei professionisti: Continua l’altelena sulla deducibilità fiscale per gli immobili dei professionisti; •Spesometro: Occorre pianificare la comunicazione per il 2014,Organizzarsi al fine di evitare costi aggiuntivi; • Altre novità Contributive e Fiscali. Ore 11,00 - Chiusura dei lavori 11 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 XXVIII CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. ∙ INFORMAZIONI GENERALI MODALITÀ DI PAGAMENTO (Le schede non accompagnate dal pagamento non saranno ritenute valide) - Bonifico bancario: a favore di Event Planer srl - presso Banco di Napoli S.p.a. Filiale 02020 IBAN IT88 P010 1003 5151 0000 0009 082 Oggetto: Iscrizione XXVIII Congresso nazionale di Podologia* SEDE DEL CONGRESSO Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana” Via Claudia Augusta, 19 - 39100 Bolzano SEGRETERIA AIP Via Francesco Tovaglieri 17, 00155 Roma tel./fax 06-2282023; 06-2285047 [email protected] - www.associazionepodologi.it SEGRETERIA AMMINISTRATIVA E PROVIDER ECM Event Planet srl Tel. 081.19845842; Fax. 081.19845698 [email protected] MODALITÀ DI ISCRIZIONE Per iscriversi al Congresso è necessario scaricare la scheda di iscrizione sul sito www.associazionepodologi.it, compilarla in ogni sua parte e inviarla all’indirizzo e-mail [email protected] oppure via fax al numero 081.19845698, unitamente alla ricevuta di pagamento relativa al totale della quota di iscrizione, entro il 5 aprile 2014. Oltre tale data e in sede congressuale la quota di partecipazione verrà maggiorata del 20%. Attenzione i workshop sono a numero chiuso. La segreteria accetterà le iscrizioni rispettando il criterio cronologico di arrivo delle schede fino ad esaurimento posti. Le schede non accompagnate dal pagamento non saranno ritenute valide. I partecipanti che nella scheda di iscrizione abbiano espresso una preferenza per un workshop già al completo verranno ricontattati dalla segreteria per esprimere una nuova preferenza. MODALITÀ DI CANCELLAZIONE E RIMBORSI Le richieste di cancellazione dovranno pervenire alla Segreteria AIP e alla Segreteria Amministrativa entro e non oltre il 15 aprile. Verrà rimborsato il 50% degli importi versati. Per cancellazioni pervenute dopo tale data non sarà previsto alcun rimborso. Tutti i rimborsi saranno effettuati dopo la conclusione del Congresso. QUOTE DI ISCRIZIONE (iva inclusa) N. 1 Corso di Formazione (8 ore) N. 2 Corsi di Formazione (8 ore cad) Venerdì o Sabato Venerdì e Sabato Socio AIP 100 € 200 € gratuita* Non Socio AIP 120 € 240 € gratuita* Studente 60 € 120 € gratuita* Sessioni plenarie *Solo in abbinamento ad almeno un corso di formazione La quota di iscrizione comprende: • partecipazione ai lavori scientifici e pratici • kit congressuale • attestato di partecipazione • coffee break come da programma ALTRI SERVIZI E’ prevista la possibilità per i partecipanti di usufruire del pranzo a buffet in sede congressuale nelle giornate di venerdì 2 e sabato 3 Maggio. E’ possibile acquistare il coupon per il pranzo in fase di iscrizione o direttamente in sede congressuale presso il desk della segreteria, entro le ore 09.00 dello stesso giorno. Il costo del servizio è di 20 € (iva inclusa) per ogni pranzo acquistato. Sabato 3 Maggio si terrà la cena di gala, presso il Castello Schloss Proesels. Il costo della cena è di € 60 (iva inclusa) a persona. E’ possibile acquistare il coupon per la cena di gala in fase di iscrizione o direttamente in sede congressuale entro le ore 12.00 del venerdì 2 Maggio. In relazione alle altre cene, il congressista potrà organizzarsi autonomamente. CREDITI ECM I corsi di formazione verranno accreditati ai fini ECM presso la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina (ECM) del Ministero della Salute. Sarà operativo un servizio di rilevazione delle presenze. Per conseguire i crediti sarà necessario essere presenti al 100% dell’evento formativo. All’atto della registrazione ogni congressista che ne faccia richiesta riceverà una cartellina contenente la modulistica ECM da compilare. Al termine del Congresso il partecipante dovrà riconsegnare la modulistica debitamente compilata presso la postazione ECM allestita in sede congressuale. SEGRETERIA IN SEDE CONGRESSUALE La segreteria sarà a disposizione dei partecipanti in sede congressuale con i seguenti orari: Giovedì 1 Maggio dalle 12.00 alle 19.00 Venerdì 2 Maggio dalle 08.00 alle 19.00 Sabato 3 Maggio dalle 08.00 alle 19.00 Domenica 4 Maggio dalle ore 08.00 alle ore 12.00 STAND AIP Uno stand dell’AIP sarà a disposizione dei partecipanti durante tutta la durata del Congresso per informazioni inerenti l’Associazione. TRATTATO DI PODOLOGIA Sarà allestito un apposito spazio dove sarà possibile acquistare il Trattato di Podologia (oppure dove sarà possibile consultare il trattato e compilare l’apposita scheda di acquisto). BADGE L’accesso ai lavori scientifici è consentito esclusivamente agli iscritti al Congresso in possesso del badge che dovrà essere mostrato al controllo degli ingressi. UFFICIO STAMPA Per tutto il periodo congressuale sarà operativo l’Ufficio stampa a cura dell’AIP. 12 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina XXVIII CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. 13 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 ISTITUZIONI EDITORIALE Audizione alla Commissione Sanità del Senato e incontro con il Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati Sandra Salerno Redazione A.I.P H a espresso grande soddisfazione il Presidente Montesi, per il riscontro estremamente positivo ricevuto durante l’audizione del 6 marzo dalla XII Commissione Permanente di Igiene e Sanità presso il Senato della Repubblica, presieduta dalla senatrice On.le Emilia Grazia De Biasi. Il Professor Montesi ha illustrato le difficoltà di una professione sanitaria che “soffre” di una mancanza di attenzione, soprattutto normativa, da parte delle Istituzioni, e le cui competenze al servizio della comunità non sono coltivate come meriterebbero, e come avviene invece in molti Paesi europei all’avanguardia (Spagna, Inghilterra), dove l’importanza del podologo viene riconosciuta sin dalla fondamentale fase iniziale che è quella della formazione. A tal proposito l’Associazione Italiana Podologi da diversi anni ha presentato soluzioni concrete per adeguare l’Italia ai paesi di cui sopra, come il Disegno di Legge sulle Nuove norme per la formazione in podologia e podoiatria, presentato alla Presidenza del Senato in data 17 dicembre 2009, e rimasto purtroppo senza prosieguo. O attraverso il progetto per l’istituzione di un Polo podologico, presentato dal Presidente nell’ambito della riunione, nel quale lo studente, durante il percorso di studi, verrebbe seguito tanto nella formazione teorica universitaria, quanto nella pratica ambulatoriale, evitando così di ricorrere a tirocini formativi esterni dispersivi e più difficilmente disciplinabili. Ma ciò che ha colpito in particolare la Commissione è stato l’aspetto relativo all’importanza del podologo all’interno del team diabetologico, in termini di efficacia da un punto di vista diagnostico-terapeutico e di efficienza in termini di costi. Nel Progetto Diabete infatti, elaborato sulla base di quanto stabilito dal recente Piano Nazionale sulla malattia Diabetica, l’obiettivo fondamentale consistente nella concreta riduzione delle amputazioni degli arti inferiori, può essere raggiunto attraverso pochi, semplici e poco onerosi interventi a livello nazionale: la medicina del territorio Il Prof. Montesi con come prima ril’On.le Pierpaolo Vargiu sposta al malato diabetico con complicanze, per evitare l’intasamento del circuito ospedaliero e inutili costi in termini di degenza; l’assistenza domiciliare anche del podologo nei casi di pazienti affetti da patologie podaliche e con ridotta mobilità; la necessità della prevenzione e di una sensibilizzazione tanto del medico di medicina generale quanto del paziente diabetico; la rete tra medico di medicina generale e gli altri specialisti del team diabetologico, tra cui appunto il podologo. Tutto questo a dimostrazione del fatto che basterebbe la valorizzazione delle risorse, soprattutto professionali, già disponibili, e una loro più efficiente allocazione per continuare a garantire elevati standard di assistenza e cura dei cittadini, soprattutto appartenenti alle fasce più deboli, e allo stesso tempo creare un Sistema Sanitario più snello, con meno sprechi e più vicino alle reali esigenze del paziente. La documentazione presentata in sede di audizione, in particolare i dati sulle amputazioni e il Progetto dell’AIP per la riduzione delle stesse, rientreranno a pieno titolo nell’indagine sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale, ancora in corso da parte della Commissione. Mauro Montesi ha inoltre fatto dono alla Commissio- 14 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina n.170 aprile/maggio/giugno 2012 ISTITUZIONI ne, per la successiva collocazione nella Biblioteca del Senato della Repubblica, dei due volumi del Trattato di Podologia. L’omaggio è stato molto apprezzato dalla Commissione, che ne ha colto il valore scientifico e professionalizzante soprattutto per i giovani che si accingono ad esercitare la professione. Il Trattato sarà inoltre consultato dalla Commissione per ulteriori approfondimenti relativi lo stato dell’arte della Podologia in Italia, con particolare riferimento alla figura professionale del Podologo e alle normative vigenti. Estremamente positivo anche l’incontro del Presidente Montesi con l’On. le Pierpaolo Vargiu, Presidente della XII Commissione Affari Sociali presso la Camera dei Deputati, il 19 febbraio scorso. Diverse le tematiche affrontate durante l’amichevole chiacchierata, dalla situazione generale del Sistema Sanitario Nazionale, a quella più specifica dei podologi. In un fase delicata come quella che sta vivendo la Sanità Italiana, fatta di stretti vincoli economici che mal si coniugano con le esigenze di innovazione da un lato e continua richiesta di assistenza da parte di una comunità che sta cambiando, ci sarebbe bisogno di scelte coraggiose, ha sostenuto Vargiu, per non intaccare l’elevato standard qualitativo che sempre ha contraddistinto il Sistema Sanitario Italiano nel variegato contesto europeo. Non solo, ma sempre più evidente sta diventando il di- vario tra i diversi distretti sanitari regionali, alcuni all’avanguardia, sia in termini di prestazioni sanitarie, sia in termini di contenimento degli sprechi, altri invece sempre meno competitivi, e più carenti, non riuscendo spesso a garantire l’assistenza sanitaria minima alla propria comunità di riferimento, costretta nel migliore dei casi a rivolgersi ad altre regioni, nel peggiore a rinunciare a curarsi. Non basta quindi consolarsi nei dati relativi alla riduzione del deficit sanitario, se poi come soventemente accade questo si traduce nella riduzione del diritto alla salute, perché negato. Appunto in un tale clima, in cui personalità politiche di rilevo in ambito sanitario sono assediate da richieste, sicuramente giustificate, di stanziamenti economici, l’Associazione Italiana Podologi con orgoglio ha rivendicato la Sua autonomia in tal senso, portando avanti da anni le sue battaglie senza alcuna forma di contributo esterno, ma anzi proponendo soluzioni valide e lungimiranti, che non si fermano alla gestione della situazione attuale, ma guardano al futuro della professione e della sua importanza nella cura di malattie, come appunto la complicanza del piede diabetico, che sono destinate ad avere nei prossimi una diffusione quasi epidemica. E’ importante quindi affrontare il problema oggi, per non trovarsi impreparati a dover gestire un’emergenza nel prossimo futuro. Il Dott. Vargiu, a conclusione dell’incontro, ha espresso la massima collaborazione in termini personali e istituzionali al fine di raggiungere quelli che in definitiva sono i medesimi obiettivi, a partire dalla ripresentazione del Disegno di Legge per disciplinare in modo esaustivo e moderno la formazione del Podologo. n 15 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 AIP Presentato alla Regione il progetto di assistenza podologica al paziente diabetico Benedetto Leone La Podologia nel Lazio Responsabile Comunicazione A.I.P. S ono 150 i podologi nel Lazio; oltre 100 gli studi di podologia presenti nel territorio; numerosi i giovani che dopo il conseguimento della Laurea alla Sapienza e molto spesso, dopo il master professionalizzante sul piede diabetico, già lavorano o sono in attesa delle opportunità di lavoro. A fronte di tale situazione, che configura un’offerta estremamente favorevole di assistenza podologica, il Servizio Sanitario Regionale deve purtroppo registrare nel 2012 (ultimi dati disponibili del Ministero della Salute) ben 446 amputazioni maggiori e minori con 12.380 giornate di degenza, per una degenza media di 27,8 giorni per paziente. Come a dire che in un anno sono state effettuate negli ospedali del Lazio 1,2 amputazioni ogni giorno, con cifre da capogiro, in tempi di spending review, quanto ai ricoveri ospedalieri. In tale situazione, l’AIP non poteva certo esimersi dal cercare i contatti necessari al fine di interrompere la drammatica sequenza, conferendo alla podologia il ruolo che deve avere nella lotta alla malattia diabetica, soprattutto tenuto conto che un importante studio americano ha stimato nel 60% la riduzione del numero delle amputazioni e nel 28% quella dei ricoveri ospedalieri a seguito dell’assistenza prestata dal podologo/podoiatra. In questo momento, poi, le strategie attivate dal Presidente Zingaretti sono rivolte innanzi tutto alla riduzione della spesa sanitaria senza venir meno all’esigenza di buona assistenza nei confronti della popolazione, che dovrebbe trovare nelle istituende “Case della Salute” considerevoli vantaggi nelle cure. Alla lettera dell’AIP indirizzata a Nicola Zingaretti, con la quale veniva esposto il problema, il Presidente della Regione dava immediato riscontro, indicando i dirigenti della cabina di regia per i problemi sanitari come nostri interlocutori, con l’invito di rivolgerci ad essi, ai quali era stato già trasmesso il dossier AIP. L’ AIP ha così preparato una vasta documentazione, al centro della quale è stato collocato il Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio “Progetto di assistenza al paziente diabetico”, corredato con alcuni casi finora trattati e andati a buon fine. Il Presidente Mauro Montesi mercoledì 29 gennaio si è recato in Regione dove ha avuto un lungo e circostanziato colloquio con i dirigenti della cabina di regia. Abbiamo ritenuto di diffondere quanto sopra, nella speranza di poter attribuire all’Associazione un grande merito: quello di aver risolto, almeno per il Lazio i problemi connessi al ruolo del podologo nell’assistenza al paziente diabetico. Problemi certamente non di poco conto se tra essi occorre ricordare l’accreditamento degli studi podologici sul territorio, l’inserimento nei LEA almeno della complicanza del piede diabetico, la necessità che almeno un podologo sia presente presso le strutture ospedaliere, l’integrazione del podologo nei team diabetologici, ecc. Fortunatamente i nostri interlocutori si sono dimostrati estremamente sensibili alla soluzione dei problemi posti e hanno rimandato ad altra data, molto prossima, le decisioni definitive. Naturalmente, al momento di andare in stampa non siamo ancora in grado di conoscere l’esito, ma una cosa è certa: ancora una volta l’AIP si è fortemente impegnata per rinforzare il ruolo del podologo sul territorio, nell’interesse soprattutto della gente che vi deve ricorrere. n 16 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina AIP Case della Salute: Il progetto della Regione Lazio favorisce il ruolo del podologo sul territorio L a Casa della Salute come “cellula territoriale del cambiamento di passo nel Sistema Sanitario Regionale”, è così che il Direttore della Direzione Regionale Salute ed Integrazione Socio Sanitaria Dott.ssa Flori Degrassi ha definito il nuovo progetto, finalmente operativo, della Regione Lazio, i cui dettagli sono stati presentati nell’ambito del convegno “Casa della Salute – Un cantiere aperto”, svoltosi presso la Sala Tevere della Regione Lazio, il 20 febbraio. L’AIP ha partecipato all’evento, ritenendo essenziale prendere parte ad un momento determinante nel processo di trasformazione della sanità regionale, che coinvolgerà anche il professionista podologo. Il progetto Casa della salute può essere considerato come parte sostanziale del percorso che vede il progressivo passaggio della presa in carico del paziente, in particolare del paziente cronico, dall’ospedale al territorio. In particolare vengono individuate tre funzioni primarie: funzione di struttura polivalente e funzionale; funzione di assistenza primaria al paziente; funzione di continuità assistenziale e prevenzione. Le principali figure coinvolte saranno il Dirigente Medico di Distretto, l’Infermiere Coordinatore, il Medico di Medicina Generale e il Pediatra di Libera scelta, lo Psicologo, ma sarà necessaria la presenza anche degli Specialisti ambulatoriali e di tutti gli altri professionisti sanitari. Tali figure costituiranno delle equipe multidisciplinari e multiprofessionali, un sistema integrato, quindi, con al centro il paziente. Ovviamente, al di là delle linee guida comuni, ogni realtà locale avrà la possibilità di modularsi in relazione alle specifiche priorità e peculiarità del territorio. Si tratta di un cambiamento strutturale importante, che non può funzionare se non accompagnato da un parallelo cambiamento culturale, fondato sull’investimento nella valorizzazione e lo sviluppo del lavoro in team, sul coordinamento e l’integrazione delle diverse figure sanitarie sul territorio, al fine di assicurare finalmente il diritto alla salute dei cittadini, sempre più spesso non Sandra Salerno Redazione A.I.P garantito appieno. Per questo è stato necessario prevedere una fase di formazione in vista del cambiamento, svolto nelle sedi del 118, formazione che adotterà due linee di sviluppo, una che seguirà il modello organizzativo della casa della salute e che fornirà la visione strategica del progetto, la seconda che seguirà invece il punto di vista del singolo professionista. Un ruolo importante dovrà essere svolto anche dal paziente: sarà necessario un atteggiamento proattivo per ridurre i costi di ospedalizzazione da un lato e controllare il diffondersi delle patologie dall’altro, soprattutto nei pazienti polipatologici. La casa della salute infatti verrà ad affiancarsi all’ospedale nell’assistenza al paziente, senza sostituirvisi. L’ospedale continuerà ad essere la struttura per l’assistenza al paziente nella fase acuta della patologia. La casa della salute invece sarà come un domicilio ma ad alto livello di assistenzializzazione. Per usare le parole del Dott. Lena, Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute del Consiglio Regionale del Lazio, “il territorio deve essere un filtro importante per dare risposte concrete al cittadino e prendere in carico il paziente prima dell’acutizzazione di una patologia, sgravando così l’ospedale” e, aggiungiamo noi, riducendo inutili costi di degenza. Ma la casa della salute sarà anche l’occasione, sostiene il Dott. Botti, Sub commissario alla Sanità della Regione Lazio, per testare la rete territoriale di collaborazione tra i professionisti sanitari e misurare i risultati. Un ottimo punto di partenza insomma, in quel processo di territorializzazione della Sanità regionale e poi nazionale, che appare ormai come l’unica soluzione per garantire allo stesso tempo assistenza al cittadino e contenimento dei costi. Le prime Case della Salute nel Lazio saranno nei comuni di Sezze (LT), Pontecorvo (FR), Rocca Priora (RM), ma nel 2014 assicura il Presidente Zingaretti saranno 48, una in ogni distretto socio sanitario di cui 15 a Roma, una per Municipio, e 33 nelle province del territorio. n 17 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 AIP Il costante impegno dell’A.I.P. per la valorizzazione della professione Benedetto Leone Perchè associarsi? Responsabile Comunicazione A.I.P. B asta una semplice riflessione e la risposta ad alcuni interrogativi per capire “ perché associarsi”. Com’era la podologia italiana 40 anni fa, quando nel 1974 è stata fondata l’A.I.P.? Come si è evoluta? Quale salto di qualità ha registrato? Come ne esce oggi dal confronto con gli altri Paesi più evoluti ? Le risposte non sono certo difficili, né difficile è individuare nell’impegno dell’ A.I.P. un vero e proprio motore che marcia a tutto spiano a favore degli associati, ma anche trainando l’intera categoria che da questo impegno trae benefici, cultura, immagine, studi e ricerche, ecc. Forse è superfluo, visti i risultati, richiamare i motivi per cui il podologo deve iscriversi, sia esso neolaureato o professionista esperto. Peraltro, poiché ancora vengono avanzati dei dubbi sull’utilità dell’iscrizione, proviamo ad elencare qui di seguito, nella maniera più sintetica e chiara, i motivi per cui associarsi. 1.Formazione. E’ ben nota l’esperienza maturata dall’Associazione nell’organizzazione di incontri, workshop, lezioni, la cui partecipazione consente di apprendere tecniche di intervento innovative, ma anche di acquisire i necessari crediti ECM. Il più importante degli eventi informativi è il Congresso Nazionale, che, come si può leggere nelle prime pagine, quest’anno si svolge a Bolzano e presenta un programma tutto improntato sui corsi formativi tenuti da docenti prestigiosi e della massima competenza. Occorre anche tener presente che gli associati godono di tariffe agevolate rispetto a quelle previste per i non associati. L’A.I.P. collabora con le Università nell’organizzazione dei Master professionalizzanti post-laurea, tra i quali quelli sul piede diabetico e sulla postura. 2.Aspetti giuridici e normativi. Nuove normative si avvicendano nel corso di ogni anno, normative il più delle volte nascoste in decreti che modificano le leggi vigenti e che costringono gli operatori sanitari a conoscere e ad interpretare le numerose circolari e delibere ministeriali che si susseguono mese dopo mese. E’ evidente che i podologi, come quanti esercitano altre professioni, debbono essere sempre più attenti alla normativa che li riguarda e soprattutto alle opportunità loro offerte. Anche la responsabilità civile, come quella fiscale, pone problemi di non facile soluzione, che necessitano di risposte univoche. Tutto ciò è costantemente assicurato dalla nostra Associazione, che nel tempo ha creato rapporti istituzionale che le consentono un continuo aggiornamento delle norme e soprattutto di dare risposte adeguate agli associati che devono intraprendere l’attività professionale o, avendola già intrapresa, si trovano a dover risolvere dubbi e perplessità. L’ A.I.P., fra l’altro, garantisce nei casi stabiliti la difesa legale da parte di un avvocato esperto. 3.Occupazione dei giovani. Alma Laurea ha verificato in un’apposita indagine che il laureato in podologia si impiega in media dopo un anno dalla laurea. Tale favorevole risultato è dovuto anche all’impegno dell’ A.I.P. in questo settore. L’ Associazione, infatti, ha preso numerose iniziative che prevedono anche l’esigenza di un’offerta più intensa sotto l’aspetto professionale. Si pensi alle iniziative concernenti le R.S.A., in ciascuna delle quali, secondo la normativa, dovrebbe essere presente il podologo, oppure la vasta campagna condotta al fine di assicurare l’assistenza podologica al paziente diabetico con la complicanza del piede diabetico, richiedendo la presenza del podologo nei team diabetologici. Ma l’occupazione dei giovani è garantita soprattutto dalla bontà della formazione universitaria e in particolare del tirocinio professionalizzante. Infatti l’o- 20 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina AIP biettivo che si pone l’Associazione è quello di rendere disponibili per la sanità italiana podologi che sappiano esercitare in maniera del tutto corretta la professione. Sono anche molto frequenti le richieste di giovani laureati avanzate all’Associazione. Occorre anche tener presente che l’iscrizione all’A.I.P. costituisce una forte garanzia di professionalità. 4.Comunicazione. Le iniziative di comunicazione costituiscono uno dei punti centrali dell’attività dell’Associazione a favore dei podologi associati. La comunicazione è diretta sia alla gente, sia alle Istituzioni sanitarie, sia ai medici e alle altre professioni sanitarie. Per questo vengono accuratamente individuati i media più adatti al target di riferimento, dai giornali generalisti ai settimanali specializzati, dalle rubriche televisive a quelle radiofoniche. Tanto per fare un esempio, ricordiamo l’intervista al Presidente Mauro Montesi nel corso della trasmissione “Uno Mattina”, alla quale hanno fatto seguito numerose telefonate di soggetti che volevano avere qualche informazione in più. Si tratta dell’ennesimo esempio di impegno dell’A.I.P. a favore non solo degli associati ma di tutta la categoria professionale. Il mezzo di maggior rilievo è, poi, il nostro trimestrale “Il podologo in medicina”, nel quale i colleghi possono trovare commenti e informazioni utili per il loro lavoro, ma anche articoli scientifici di grande importanza per la crescita della professione. Ma ciò che più importa è sapere che gli associati possono mandare i loro articoli sia di carattere informativo che di carattere scientifico. Ciò, per ovvi motivi, non è consentito ai podologi non associati. 5.Rapporti Istituzionali ed Internazionali. L’A.I.P. è l’unica persona giuridica formalmente riconosciuta ed accreditata presso le Istituzioni nazionali e presso le Organizzazioni internazionali. Per questo è in continuo contatto con i vertici delle Amministrazioni che si occupano di Sanità sia a livello centrale, che locale. Basta ricordare, per parlare solo delle ultime occasioni il recente incontro con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e quello con i Responsabili della Cabina di Regia della Regione Lazio, a seguito dell’interessamento del Presidente Nicola Zingaretti. I temi discussi, naturalmente, riguardavano la valorizzazione della podologia nell’ambito della sanità italiana. L’A.I.P., inoltre, fa parte attiva della F.I.P. (Federazione Internazionale Podologi e Podoiatri). Proprio da ciò è derivata la scelta, oltremodo prestigiosa per la podologia italiana, di Roma quale sede del Congresso Mondiale di Podologia (Ottobre 2013). In definitiva basta scorrere i risultati ottenuti in 40 anni di attività (come già detto l’Associazione è stata fondata nel 1974) per eliminare ogni dubbio sulla risposta alla domanda “Perché associarsi?”. A titolo di esempio, basta ricordare l’introduzione della laurea, l’impegno per la presentazione del disegno di legge per la modifica del profilo professionale, il sostegno per la creazione degli ordini professionali, la promozione costante della formazione, delle ricerche e degli studi per comprendere come l’associazionismo costituisca la condizione indispensabile per la tutela e la crescita della professione. Tutto sommato, associarsi pesa sui nostri bilanci come un cappuccino al giorno. Allora, veramente, non sussiste più alcun motivo per rimanere fuori dalla nostra grande famiglia. n Benvenuta Angelica! Il 26 gennaio 2014 alle ore 13,56 è venuta alla luce Angelica Pepè per la gioia dei neo genitori: Gianni Pepè, Presidente onorario AIP e della sua compagna nonché nostra associata Erica Marini. Agli amici Gianni ed Erica i migliori auguri per questo importante avvenimento da parte dell’intera famiglia AIP, dal Presidente Mauro Montesi, da tutto il consiglio direttivo, dalla segreteria e dalla redazione de “Il Podologo in Medicina”. 21 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 UNIVERSITÀ Matteo Gasperini Roberta Riccardi Federica Ferraro Arianna Colacino Antonella Ricci Studenti III Anno CdL in Podologia, Università Sapienza, Roma I Un’esperienza formativa e personale di grande rilievo l 10 dicembre 2013, si è concretizzata un’esperienza formativa e personale incredibile. L’idea è nata dall’unione di intenti tra noi ragazzi frequentanti il terzo anno del Corso di Laurea in Podologia, il Prof. Ferruccio Montesi e l’Associazione Italiana Podologi. Il tutto sotto l’occhio vigile dei nostri tutor, con lo scopo di dedicare un’intera giornata alla cura e all’assistenza degli anziani meno abbienti. Un contributo altrettanto importante è stato offerto dall’Assessore Ussia Roberto e dall’ufficio dei servizi sociali del comune di Ladispoli che hanno individuato e selezionato le persone veramente bisognose. Cosi, noi ragazzi, mossi dalla voglia di imparare ed aiutare concretamente, abbiamo effettuato visite podologiche comprendenti esame obiettivo, esame baropodometrico, trattamento podologico e, li dove necessario, abbiamo Un momento della giornata dell’anziano realizzato e rilasciato ortesi plantari e in silicone, il tutto in forma totalmente gratuita. Rimasto molto soddisfatto e colpito da tale iniziativa, il giorno seguente l’Assessore Ussia ha prontamente inviato una e-mail di congratulazioni rivolta a noi ragazzi e a tutti coloro che hanno partecipato alla Giornata dell’Anziano. Nella sua lettera lo stesso Assessore sottolineava l’u- tilità di tale opera diretta soprattutto, in un periodo di crisi come questo, alle fasce più deboli della popolazione, manifestando anche la volontà di estendere tale proposta alle persone diversamente abili. L’ Assessore, nella missiva si augura infine, che tali iniziative vengano riproposte sempre più frequentemente nell’ ambito del mondo sanitario. Ma i ringraziamenti più belli che sono arrivati sono stati: gli abbracci, i baci, i sorrisi la gratitudine di quelle persone che si sono affidate, senza pretese e senza remore alle nostre giovani ed inesperte mani. Questa giornata, dedicata proprio alle persone più bisognose che, spesso, vengono dimenticate dalla società, è stata resa possibile grazie al Professor Montesi Ferruccio, il quale ha messo a disposizione il suo studio podologico e tutte le sue attrezzature ed al quale noi ragazzi vogliamo esprimere tutta la nostra gratitudine. Un ringraziamento da estendere anche a tutti i suoi collaboratori e vale a dire Silvia, Alessio, Giordano, Aurora Laura e Stefano, che ci hanno seguito durante le visite. Allo stesso modo ci corre l’obbligo di ringraziare soprattutto l’Associazione Italiana Podologi che ci ha sempre sostenuto ed incoraggiato nella realizzazione di progetti positivi e in ultimo, non certo per ordine di importanza, il nostro più sentito “grazie” va anche alle società PODOPIU’ e BTC rispettivamente nelle figure dei signori: Massimo Picca, Paola Belligoli e Franco Marchetti, per la fornitura gratuita del materiale sanitario occorrente. Il ringraziamento va anche a noi stessi, in qualità studenti universitari del terzo anno che da parte nostra, abbiamo messo Cuore, Desiderio, Fatica e Determinazione affinchè questa giornata prendesse vita e si svolgesse nel migliore dei modi. Infine, visto le numerose richieste di adesione a questo nostro evento, non per curiosità ma per necessità, confidiamo che tale professione venga inserita al più all’interno del Servizio Sanitario sul Territorio. n 22 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina NEWS L’associazione presente al Convegno dello scorso 28 febbraio e rivolto ai Presidenti delle associazioni delle professioni sanitarie e ai loro collaboratori L’AIP al governo dell’Educazione Continua in Medicina S i è chiuso nel 2013 il triennio sperimentale (2011-2013) che aveva costituito la prima fase, il banco di prova del nuovo sistema ministeriale di Educazione Continua in Medicina, in vigore a pieno regime a partire proprio da quest’anno. Vediamo di fugare ogni dubbio su come funziona, e sul ruolo delle OCA (Ordini, Collegi, Associazioni). Il Sistema ECM è stato strutturato con l’obiettivo principale di fornire un naturale percorso formativo ai professionisti sanitari. Ne sono attori fondamentali la CNFC (Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina), le Regioni e le Province autonome e appunto le OCA, con il ruolo di rappresentanti delle singole professioni e, in seguito alla determina del 17 luglio 2013 della CNFC, anche come soggetti certificatori e garanti della formazione erogata. Braccio operativo del Sistema è il Co.Ge.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie), ovvero la banca dati del Ministero, che registra tutte le informazioni relative al professionista e alla sua formazione, e interagisce sia con il Ministero, sia con gli altri attori del sistema, tra cui appunto le OCA. In seguito alla già citata determina del luglio 2013, alle OCA viene affidato il ruolo di soggetto certificatore per i propri membri/associati, soprattutto in relazione al verificarsi di particolari circostanze quali esoneri, esenzioni, tutoraggio, formazione all’estero, autoformazione. Ognuna di queste situazioni infatti permette al professionista di ottenere o crediti non direttamente connessi alla formazione ECM di tipo tradizionale (esempio è l’autoformazione, con la lettura di riviste, documentazione scientifica specifica, pubblicazioni, o la formazione all’estero, che permette di ottenere fino al 50% dei crediti derivanti dalla formazione svolta, fino ad un massimo di 25 crediti per ogni partecipazione), o Sandra Salerno Redazione A.I.P di avere una riduzione dell’obbligo formativo per un dato periodo (è il caso dell’esenzione o dell’esonero). In ciascuno di questi casi ogni OCA dovrà provvedere, in primo luogo a visionare la documentazione presentata dal professionista, in secondo luogo a validare e aggiornare in banca dati il profilo formativo del professionista stesso, e a rilasciare attestazione o certificazione dei crediti. A tal proposito, verrà rilasciata certificazione solo qualora il professionista abbia adempiuto in maniera completa ai suoi obblighi formativi per il triennio, ovvero abbia raggiunto il numero dei crediti necessari. Nel caso in cui ciò non avvenga, potrà comunque richiedere un’attestazione dei crediti fino a quel momento maturati. Importante è anche la questione relativa alla riduzione dell’obbligo formativo per il triennio 20112013, grazie alla possibilità di riportare dal triennio precedente (2008-2010) fino a 45 crediti (cfr. tabella esplicativa presente nella determina citata). E’ bene sottolineare che c’è una differenza sostanziale tra obbligo formativo standard e obbligo formativo individuale. Se l’obbligo formativo standard è stato fissato in 150 crediti nel triennio (con un range di 25-75 crediti per ogni anno), l’obbligo formativo individuale può arrivare ad essere anche sensibilmente inferiore. Il Cogeaps ha messo a punto un sistema per cui ogni professionista, accedendo al suo profilo, può verificare il proprio status e il proprio obbligo formativo individuale, che viene calcolato non solo sulla base dei crediti acquisiti nel triennio precedente, ma anche sulla base delle eventuali riduzioni dovute a tutoraggio, formazione all’estero, autoformazione, esoneri o esenzioni. A titolo puramente informativo, ci preme segnalare che i professionisti non iscritti a nessun Ordine, Collegio o Associazione, dovranno provvedere in autonomia a gestire la propria situazione formativa, 23 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 NEWS relazionandosi direttamente con l’Agenas, che provvederà in seguito a certificarne lo status formativo. L’iter certificativo della formazione sanitaria è stato fino ad oggi meramente improntato sul raggiungimento di criteri quantitativi (numero di crediti). Per il prossimo triennio l’obiettivo è certificare la formazione anche da un punto di vista qualitativo, partendo dal rispetto degli indici di coerenza, pertinenza e correttezza della formazione rispetto all’attività professionale effettivamente svolta dal professionista sanitario. Il dossier formativo è il primo passo in tal senso, in quanto strumento di programmazione formativa e di valutazione del percorso formativo del singolo o del gruppo di cui fa parte (ex. Reparto). Sebbene sia ancora in fase sperimentale, il professionista già dal 2 dicembre 2013 ha la possibilità di inserire sul portale Cogeaps il proprio dossier formativo, completando tre aree corrispondenti ad altrettanti obiettivi formativi, ovvero: obiettivi tecnico-professionali (medianti eventi RES), obiettivi di processo (mediante eventi FAD), e obiettivi di sistema (mediante eventi FAD o blended). Alla fase di programmazione, segue quella della realizzazione: ogni volta che il professionista partecipa ad un evento, i crediti ottenuti vengono registrati automaticamente anche nell’area pertinente del suo dossier formativo, in base all’obiettivo formativo selezionato. E’ chiaro che ogni provider dovrà esplicitare l’obiettivo formativo già in fase di pubblicazione dell’evento, in modo da permettere ai partecipanti di scegliere eventi in linea con il dossier formativo presentato. Il dossier formativo potrà comunque essere revisionato periodicamente, in modo da essere aggiornato in relazione alle reali esigenze formative del professionista. Anche in questo caso le OCA svolgeranno un ruolo di controllo, nello specifico tra programmazione e realizzazione del dossier, e della coerenza del dossier con il profilo professionale del professionista sanitario. Sebbene ancora in fase sperimentale, il dossier formativo è destinato ad essere chiave portante della formazione sanitaria, e nel futuro anche strumento di certificazione delle competenze del professionista. n Il patrocinio dell’AIP al 1° CORSO di ANATOMIA FUNZIONALE Muscolo Scheletrica del piede a GUIDA ECOGRAFICA Il corso di formazione in “Anatomia funzionale muscolo scheletrica di piede e caviglia a guida ecografica” è destinato ai Podologi e a Fisioterapisti (Professioni Sanitarie della Riabilitazione) nonché ai Medici, che desiderano acquisire conoscenze teoriche e pratiche in ecografia muscolo-scheletrica specifiche del distretto caviglia-piede, in relazione all’anatomia funzionale al fine di migliorare la propria pratica clinica in un contesto terapeutico e non diagnostico. L’utilizzo diretto dell’ecografo e la corretta lettura dell’imaging delle principali strutture muscolo-tendinee e articolari, dei nervi, dei vasi e dei tessuti molli correlati, durante la pratica riabilitativa quotidiana, sono utili al professionista per una migliore comprensione delle dinamiche funzionali che avvengono durante la pratica terapeutica riabilitativa del piede. Tra i relatori, il Prof. Ferruccio Montesi, docente del corso di Laurea in Podologia dell’Università “Sapienza” di Roma. Il corso si svolgerà a Roma nei week-end del 09-10 maggio 2014, del 17-18 ottobre 2014 e del 07-08 novembre 2014. 24 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO Marta Muscianese Medico Chirurgo Claudia Abruzzese Le “idi” cutanee sono spesso “colpa” dei piedi E timologicamente il termine “idi” deriva dal latino ''IDUS'' che indicava il 15° giorno dei mesi di marzo, maggio, luglio ed ottobre dell’antico calendario romano. Tuttavia, la filologia moderna ascrive questo termine alla radice indo-europea IDH "splendere", dando quindi il significato di "il chiaro della luna piena" o "plenilunio". Assumendo come valido quest'ultimo, e considerando le idi come il "riflesso a distanza" di un fenomeno primitivo, si utilizza in dermatologia il termine di REAZIONI IDICHE o ECZEMATIDI per indicare reazioni secondarie, che si manifestano in un qualunque distretto cutaneo, a distanza da un focolaio microbico primario. Sebbene tale fenomeno sia noto e descritto in letteratura già da tempo, non è sempre facilmente dimostrabile la dipendenza di un eczematide da un focolaio infettivo a distanza. Il meccanismo fisiopatologico alla base non è completamente noto, tuttavia l’ipotesi più accreditata è quella di natura immuno-allergica: nell'area cutanea affetta dalla reazione idica potrebbero essere presenti gli antigeni propri dell'agente infettivo o essere espressi antigeni simili a quelli del patogeno. Si tratta dunque di lesioni risultanti da una ipersensibilità verso l’agente microbico. Il più classico esempio di reazione idica è la disidrosi, una varietà di eczema caratterizzata da vescicole localizzate sulla superficie laterale delle dita di mani e/o piedi, a livello palmare e/o plantare. Le disidrosi sono spesso delle "idi micotiche" o "micidi", presupponendo che un focolaio fungino plantare, possa essere la causa di un eczema disidrosico palmare e/o plantare nel quale non sono presenti miceti. Questa possibile eziologia, dovrebbe indurre un dermatologo ad escludere sempre, di fronte ad un quadro di disidrosi delle mani e/o dei piedi, un'infezione micotica plantare, attraverso l'esecuzione di un esame microscopico e/o colturale. Tali sono stati i due casi da noi osservati, di una donna di 37 anni e di Medico Chirurgo in formazione specialistica Scuola Specializzazione in Dermatologia Università “La Sapienza” Roma Annalisa Arcese Giulia Pranteda Medico Chirurgo in formazione specialistica Scuola Specializzazione in Dermatologia Università “La Sapienza” Roma I” Guglielmo Pranteda Professore Aggregato, Medico Specialista in Dermatologia Ricercatore Università “La Sapienza”Dario Didona Az. Osp. Sant’Andrea Dottore in Medicina e Chirurgia un uomo di anni 38, giunti a visita specialistica per lesioni desquamative della superficie laterale del piede sinistro nel primo caso, comparse da circa due mesi e seguite, circa un mese dopo, dall’insorgenza di una modesta dermatite a livello della superficie palmare della mano sinistra (fig.1); nel secondo caso, le lesioni desquamative interessavano le piante di entrambi i piedi e mani (fig.2). Abbiamo pertanto effettuato un esame microscopico a fresco di squame prelevate dalle lesioni dei piedi, che documentava la presenza di ife e spore, corrispondenti ad infezione da Trichophyton rubrum all'esame colturale. Al contrario, le lesioni a livello del palmo davano esito negativo sia all’esame microscopico che colturale. Abbiamo dunque posto diagnosi di reazione idica e, dopo circa 15 giorni di terapia orale con fluconazolo (200mg/ die), si è assistito alla guarigione del focolaio micotico a livello dei piedi, alla risoluzione delle manifestazioni a carico della mani in entrambi i casi. Lesioni a tipo eczema disidrosico possono essere sostenute anche da focolai infettivi non micotici. Ne è un esempio il caso di una donna di 54 anni, in buone condizioni generali, giunta alla nostra osservazione su consiglio del proprio podologo, per la presenza, da circa 5 mesi, di lesioni eritemato-desquamative associate a macerazione e fissurazione, localizzate sulla superficie plantare e interdigitale di tutte le dita del piede sinistro. Da circa un mese la paziente aveva inoltre notato l’insorgenza di lesioni vescico-bollose pruriginose sul palmo della mano destra (fig.3). L’esame microscopico a fresco di squame prelevata dal piede sinistro risultava negativo mentre l’esame colturale rivelava la presenza di Staphilococco Aureus. In questo caso, l’esame microscopico eseguito a livello palmare aveva dato esito negativo per la presenza di ife e/o spore micotiche. La paziente è stata quindi trattata, in base alle indicazioni dell’antibiogramma, con Amoxicillina ed Acido Clavulanico 1gr x2 vv/die per 14 25 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO giorni, ottenendo una completa risoluzione sia dell’infezione plantare sia delle lesioni cutanee palmari. Alla luce di quanto sopra esposto e considerando l'estrema frequenza della disidrosi, è necessario che il podologo,a cui spesso si rivolgono i pazienti, posto il sospetto di tale affezione, sia a conoscenza del fatto che su di esso sia possibile trovare il focolaio infettivo primitivo. Il passo successivo sarà dunque quello di indirizzare il paziente verso l'esecuzione di un esame microscopico e/o colturale della regione plantare, anche in considerazione del fatto che la disidrosi può entrare in diagnosi differenziale con altre patologie che colpiscono mani e piedi, come l'eczema da contatto e la psoriasi. Altro esempio di reazione idica può essere rappresentato dall'eczema nummulare, anche chiamato eczema microbico, caratterizzato dalla presenza di numerose chiazze eritematose "a moneta", essudanti o squamocrostose, localizzate per lo più a livello acrale, dove si ipotizza, come causa primaria, un focolaio infettivo a distanza, di probabile natura batterica. In tali casi pertanto è utile associare, alla corticoterapia topica, un trattamento antibiotico locale e/o sistemico. Anche la tubercolosi può presentare quadri dermatologici detti “tuberculidi”, secondari a reazioni di ipersensibilità legate alla diffusione di antigeni del Micobacterium da un focolaio tubercolare profondo, spesso ignoto. Ancora una volta vogliamo sottolineare l’importante collaborazione tra dermatologo e podologo, ricordando come quest’ultimo abbia un ruolo fondamentale nell’inquadramento di patologie di interesse dermatologico, poichè il piede è una sede preferenziale da cui possono avere origine reazioni idiche. n Figura 2: Lesioni desquamative a livello di entrambe le piante , con piccoli elementi desquamanti anche a livello del palmo delle mani. Figura 1: Lesioni desquamative a livello della superficie laterale del piede sinistro(es.microscopico positivo per presenza di ife) e della superficie palmare della mano sinistra. Da notare la limitata espressività clinica delle lesioni,in contrasto alla presenza di un prurito ‘irrefrenabile’, soprattutto in corrispondenza mano. Figura 3. Lesioni eritemato-desquamative associate a macerazione e fissurazione al livello della superficie plantare e interdigitale di tutte le dita del piede sinistro e lesioni vescicolo-bollose pruriginose sul palmo della mano destra. 26 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina MEDICINA José Valero Salas José Gallart Ortega Podologo ed Antropologo. Dottorato presso l’Università di Saragozza (Medicina). Podologo ed Antropologo. David Specializzato in Chirurgia Podologica. González López Dottorato presso l’Università Podologo. Master presso l’Unidi Saragozza (Sociologia), versità Complutense di Madrid. Dottorato presso l’Università Dottorando presso l’Università di Saragozza (Medicina). di Saragozza (Medicina). Emangioma arteriovenoso periungueale. Caso clinico e revisione bibliografica Contatto email: [email protected] Sintesi Si presenta un caso di emangioma arteriovenoso, peculiare da un punto di vista clinico, localizzato nel canale ungueale laterale del primo dito del piede sinistro, si fa un’approssimazione della sua eziologia, che ha aspetti patomeccanici relazionati all’onicocriptosi, si descrive il procedimento chirurgico utilizzato e lo studio anatomopatologico. Allo stesso tempo si fa una revisione bibliografica, soprattutto relativamente alla diagnostica differenziale di questo tipo di tumore con altri tumori o lesioni paratumorali benigne e maligne. Parole Chiave Emangioma arterio-venoso. Chirurgia. Podologia. Introduzione Fare una descrizione generale degli emangiomi è complicato perché, clinicamente, hanno un comportamento eterogeneo. La forma in cui può presentarsi dipende da dove è localizzato, dallo stadio di evoluzione e dalla profondità del tumore. Si manifesta abitualmente con una macchia, generalmente isolata anche se possono apparire forme multiple, di color rosso (nelle diverse tonalità) e di forma piana o leggermente in rilievo sopra l’epidermide. Ciò nonostante, in alcune occasioni, si presentano clinicamente come tumori nodulari manifestamente in rilievo sull’epidermide, assomigliano più a lesioni di origine fibrosa, vascolare o muscolare, come il fibroma, l’angiofibroma e l’angioleiomioma, che a un emangioma nella sua manifestazione tipica. Analizzati al microscopio, generalmente, gli emangiomi si mostrano come una proliferazione vascolare con una configurazione marcatamente lobulare. I lumi vascolari sono piccoli, di frequente allungati e poco apparenti, essendo rivestiti da grandi cellule endoteliali. Gli emangiomi arterio-venosi invece hanno vasi di tipo venoso dilatati e con la parete irregolare e vasi arteriolari con un endotelio piccolo e piano. Ciò nonostante questo tipo di tumore e alcune altre lesioni paratumorali, occasionalmente incluso da un punto di vista anatomopatologico, sono difficili da ascrivere ad un tipo concreto di tumore, posto che le sue caratteristiche istologiche sono molto simili . Pertanto, ci troviamo di fronte a un tumore di difficile diagnosi clinica che richiede, in modo generico, di stabilire una diagnostica differenziale nella grande varietà di emangiomi (incluso forme peculiari come l’”emangioma verrucoso”) e altre malattie e tumori della pelle, tra le quali devono essere distinte le seguenti: Porpore, telangectasie e altre patologie arteriovenose, traumatismi, punture di insetti, dermatiti, papillomi, angiofibromi periungueali, acantoma, angiocheratomi, tumore glomico, granuloma piogeno, e emangiopericitoma, tra gli altri. Alcuni di questi tumori benigni, in alcuni casi possono mascherare una lesione maligna per cui richiedono una diagnosi differente rispetto ad alcuni tumori maligni come il sarcoma di Kaposi, l’angiosarcoma, il fibrosarcoma, il dermatofibrosarcoma protuberans, il glomangiosarcoma, il mioblastoma di cellule granulose, il liposarcoma e melanoma melanotico. Di conseguenza, oltre a presentare un caso di emangioma arteriovenoso periungueale, si fa un’ampia revisione bibliografica nella quale si incide negli aspetti clinici e anatomopatologi di questo tumore e di quelli più significativi per i quali si rende necessario una diagnostica differenziale. Presentazione del caso Paziente, uomo di 52 anni di età, avverte dolore nella zona distale-laterale peri-ungueale del primo dito del piede sinistro. La storia clinica segnala onicocriptosi e vari processi di paronichia durante gli ultimi tre anni, trattati da differenti professionisti sanitari. Da vari mesi si è formato un rigonfiamento nella zona distale del canale ungueale che provoca difficoltà con la calzatura e dolore. All’analisi 28 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina MEDICINA fisica, il piede sinistro mostra un alluce abductus valgus moderato, nel quale si presenta una tumefazione di forma rotonda, del colore della pelle (leggermente arrossata nella zona più distante dalla lamina ungueale e più biancastra nella parte che è a contatto con la lamina ungueale) e consistenza dura che si trova nella zona distale e dorsalelaterale del primo dito. (figura1) Allo stesso modo, presenta onicocriptosi che coinvolge lo stesso canale ungueale. Il piede destro presenta alluce valgo molto discreto, con scarsa deviazione del primo dito nonostante sia leggermente iperesteso. All’analisi radiologica mostra reazione periostale nella zona periungueale della falange vicina all’alluce e esostosi alla base della falange vicina allo stesso, sempre laterale (figura 2). Non ci sono antecedenti di patologie precedenti importanti e al momento il paziente non viene trattato da alcun processo patologico sistemico. Figura 1: Aspetto mediale della tumefazione (tumore) Figura 2: Radiografia preoperatoria che mostra la reazione periostale distale e esostosi alla base della falange distale dell’alluce del piede sinistro Procedimento chirurgico Previa anestesia locale nella zona di intervento con mepivacaina al 1% e emostasia sopramalleolare, si pratica una doppia incisione semiellittica nel canale ungueale da dietro eponichio fino alla parte carnosa del dito, includendo la pelle e la tumefazione (Figura 3a).Si procede di seguito alla dissezione profonda che include la tumefazione e la parte della lamina ungueale che si desidera eliminare definitivamente (Figura 3b), assicurandosi che la tumefazione periungueale sia attaccata all’epidermide attraverso un peduncolo ampio che le conferisce una forma semisferica. In seguito, si taglia la parte dell’unghia che si vuole eliminare (Figura 3c), si elimina il letto sub ungueale (Figura 3d) e si pratica il raschiamento della matrice ungueale per mezzo di un cucchiaino (Figura 3e) per far seccare l’esostosi alla base della falange distale dell’alluce. La sutura si realizza con punti di filamento non assorbibile e include la stessa lamina ungueale. Trattamento Post-Chirurgico I pezzi estratti sono stati utilizzati per uno studio anatomopatologico. È stata prescritta una terapia antibiotica per via orale (500mg di amixicilina +125mg di acido clavulanico ogni 8 ore) per otto giorni. Si è prescritto riposo assoluto durante le prime 24h e riposo relativo durante i giorni successivi fino alla completa cicatrizzazione. Il postoperatorio si è svolto nella normalità: il paziente non ha accusato febbre né dolori né essudato in nessun momento. La ferita si è cicatrizzata in 12 giorni e si è permesso al paziente il ritorno alla vita normale, con scarpe comode e la protezione della zona oggetto dell’intervento con un supporto semplice. Il paziente è stato controllato due volte alla settimana, durante le quali veniva curata la ferita chirurgica. Il paziente è stato rivisitato a trenta giorni dall’intervento e si è constatato la completa guarigione della lesione. A sei mesi dall’intervento il paziente è stato visitato nuovamente e constatando la totale guarigione e l’assenza di qualsiasi segno di recidiva, si è dato il congedo definitivo. Studio Anatomopatologivo Descrizione macroscopica/generale: un frammento di pelle a forma di asola che misura 3x1x0.7 cm che com29 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 MEDICINA Figura 3 a: Doppia incisione in ogni canale, includendo il tumore per intero Figura 3 d: Resezione del letto subungueale Figura 3 b: Dissezione profonda Figura 3 e: Curettage della matrice ungueale Figura 3 c: Taglio dell’unghia fino alla radice ungueale Figura 3 f: Sutura con punti nella lamina ungueale prende tessuto cellulare sub cutaneo e che mostra una espansione del derma a spese di un tessuto biancastro giallognolo. Si include nella sua totalità (Figura 4) Descrizione microscopica: frammento di pelle che mostra a livello del derma medio e profondo una proliferazione dei vasi della parete irregolare di tipo venoso dilatati e arteriolari rivestiti da un endotelio piccolo e appianato (Figura 5). Diagnosi anatomopatologica: biopsia del primo dito del piede sinistro con emangioma arterio-venoso. Discussione L’emangioma arterio-venoso è stato descritto da Biberstein e Jessner nel 1956 con la denominazione di aneurisma cirsoide. Nella sua presentazione sub ungueale è stato descritto per la prima volta da Carapeto e al., nel 30 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Figura 4: Frammenti estirpati. Si può valutare che il tumore era ben incapsulato e unito all’epidermide, attraverso un ampio peduncolo. 1977, come proliferazione dei canali di Sucquet-Hoyer del corpo glomico. La sua presentazione clinica in forma di nodulo rosso, visibile attraverso la propria unghia, doloroso e che frequentemente provoca la distruzione della lamina ungueale, non ha niente a che vedere con l’aspetto clinico del caso presentato. Nonostante questo, da un punto di vista anatomopatologico, esiste una coin- Figura 5a: Studio anatomopatologico (HE, x50) Figura 5b: Studio anatomopatologico (HE, x100) cidenza quasi assoluta tra le due forme di tumori dato che l’istopatologia dell’emangioma arteriovenoso classico mostra un’importante rete di vasi (arterie e vene) di piccolo calibro comunicanti tra loro, dalle pareti aumentate di spessore e con un letto capillare soggiacente. Da un punto di vista clinico, il caso presentato potrebbe essere diagnosticato come un angiofibroma digitale, del quale sono stati riportati numerosi casi, specialmente periungueali, che si presentano come regola generale (anche se hanno morfologie peculiari, incluso localizzazione plantare), come una tumefazione acquisita, compatta e solitaria, a forma di papula rosacea o del colore della pelle. Con una certa frequenza e in modo totalmente inappropriato l’angiofibroma periungueale riceve la denominazione di tumore di Koenen quando questo tumore, anche se si tratta di un tipo di angiofibroma, si presenta in forma di fibromi periungueali multipli, ereditari e che si sviluppano generalmente durante la pubertà in pazienti con sclerosi tuberosa e presenta alcune caratteristiche anatomopatologiche peculiari come la presenza distale del collagene blando con numerosi vasi piccoli e, in prossimità si trova il collagene compatto e pochi vasi sanguinei. Nonostante questo, l’angiofibroma acquisito ha alcune caratteristiche istologiche che coincidono in alcuni aspetti con la ciste sinoviale, il fibrocheratoma digitale acquisito con alcuni istocitomi e anche con alcuni tipi di emangiomi arteriovenosi, con proliferazione di vasi dalla parete irregolare di tipo venoso dilatati e arteriolari rivestiti da un endotelio piccolo e piano (come nel caso di cui ci stiamo occupando), però non presenta le peculiarità anatomopatologiche del tumore di Koenen. Anche se la sua presentazione clinica è distinta, alcune caratteristiche anatomopatologiche dell’emangioma arteriovenoso sono coincidenti con quelle dell’emangioma capillare, soprattutto con riferimento alle dimensioni dei vasi (Figura 6). Ha anche caratteristiche in comune con l’emangioma lobulare capillare (granuloma piogenico) specialmente nelle sue forme incapsulate e nella presentazione peri ungueale. Nonostante ci sono notevoli differenze cliniche e anatomopatologiche che meritano di essere distinte. Da un punto di vista clinico, anche se entrambi possono essere originati o associati ad uno stesso tipo di patologia 31 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 MEDICINA ungueale (onicocriptosi), l’evoluzione di entrambe le lesioni è molto differente; mentre il granuloma piogenico ha di solito un aspetto e una crescita esuberante, l’emangioma arteriovenoso, come descritto, ha di solito uno sviluppo più dilatato nel tempo fino ad assumere la sua forma di presentazione ultima. D’altra parte l’emangioma lobulare capillare, istologicamente, si origina nelle cellule endoteliali con proliferazione delle stesse associata a emangioma di origine capillare (sono presenti numerosi lumi vascolari). Di base il tumore si compone di numerosi capillari di recente formazione (simili a un emangioma capillare). I capillari sono delimitati da cellule endoteliali che formano un solo strato. Inoltre c’è una proliferazione fibroblastica edematosa dello stroma che circonda il tumore vascolare. Lo stroma in cui stanno immerse le proliferazioni capillari appare edematoso. Invece nell’emangioma arterio-venoso c’è una proliferazione di vasi dalla parete irregolare di tipo venoso dilatati e arteriolare rivestiti da un entotelio piccolo e piano. I tumori di origine vascolare, in generale, Figura 6a: Emangioma capillare. Proliferazione marcatamente lobulare dei vasi sanguigni di piccole dimensioni (H-E,x100) Figura 6b: Emangioma capillare. Lobulo dei lumi capillari con endotelio prominente (HE, x200). e gli emangiomi arterio-venosi che appaiono nel piede, in particolare sembra abbiano predilezione per localizzazioni dove sono presenti unioni arterio-venose, come il letto ungueale. D’altra parte consideriamo che i tumori maligni che appaiono nel letto sub ungueale, sono straordinariamente vascolarizzati e ricchi di unioni arterio-venose, sono suscettibili di produrre dispersioni locali e metastasi con una certa facilità rispetto a quelli con altre localizzazioni, ragion per cui consideriamo che il sospetto fondato di questo tipo di tumore esige come minimo un intervento di exeresi/biopsia per il suo studio anatomopatologico. La cosa più frequente è che nella regione sub ungueale e periungueale appaiano rigonfiamenti benigni di tipo fibroso e vascolare, come il glomo e l’angiofibroma periungueale, quest’ultimo conseguenza di processi infettivi che sorgono come conseguenza della patologia ungueale. D’altra parte, determinati tipi di tumore maligni appaiono in luoghi dove si sono prodotte infezioni (in parti molli e sull’osso) o ulcere croniche e in alcune occasioni si è associato la presenza di una lesione tumorale benigna precedente e un traumatismo all’apparizione di un tumore naligno. Per questo bisogna prendere in considerazione la possibilità che, dietro numerose infezioni nella regione periungueale e dietro la presenza prolungata di un tumore istologicamente benigno, possono presentarsi forme di tumore che non sempre sono benigne. Allo stesso modo bisogna tenere in considerazione che lesioni paratumorali e tumori benigni possono mascherare tumori maligni. La esostosi sub ungueale e il condroma sub ungueale sono due patologie che si presentano con una certa frequenza, generalmente associata a patologie ungueali, tra le quali si distingue la onicocriptosi, associata a sua volta alla paronichia. A loro volta, i tumori delle parti molli della regione periungueale, di frequente associati a onicocriptosi e/o esostosi, sono abituali nella pratica quotidiana. Stabilire un protocollo di valutazione clinica e di attuazione terapeutica è imprescindibile per ottenere la cura completa della totalità delle patologie che possono presentarsi simultaneamente nella regione ungueale e periungueale. Nonostante la sua presentazione rare volte sia in forma 32 n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 il PODOLOGO in medicina MEDICINA nodulare, è necessario stabilire diagnosi differenziate con il carcinoma squamo-cellulare (SCC). Bisogna tenere in considerazione che il SCC che si presenta sul piede, in generale, e nell’apparato ungueale, in particolare, non sempre è un tumore iniziale, ma in alcuni casi è una metastasi di una neoplasia a distanza. Si considera che, da un punto di vista generale, i pazienti con tumore in metastasi, sviluppano metastasi cutanee in una proporzione che, secondo gli autori, oscilla tra l’1% e il 10% . Fino a relativamente poco tempo fa (dieci o dodici anni) si considerava un caso eccezionale la metastasi del SCC. D’altra parte, anche se si continua a considerare eccezionale, le metastasi di diverso tipo del cancro alle dita dei piedi, si ritrovano con una certa frequenza e questo fatto obbliga ad avere un’estrema cautela nella diagnosi e nel trattamento di questo tipo di lesioni, soprattutto quelle squamose e con verruche, quelle sanguinolente e quelle che si ulcerano e le infezioni che, dietro un trattamento antibiotico adeguato, non si curano. Bisogna tenere conto che le acrometastasi sono solite essere una manifestazione tardiva di una malattia diffusa e sono associate a una cattiva prognosi. Considerando il fatto che si riferisce ad una zona molto concreta del piede, il letto e la regione periungueale, in uno studio abbiamo riscontrato 9 casi di SCC in metastasi. La sindrome di immunodeficienza acquisita ha agevolato la apparizione di numerosi casi di sarcoma di Kaposi, nella cui fase “patchy” può essere confuso con un emangioma nella forma clinica classica, a forma di macchia o placca di colore rosso (nelle sue differenti tonalità). Anche nella forma di presentazione nodulare, gli emangiomi necessitano di una diagnosi differenziale rispetto al sarcoma di Kaposi nella fase nodulare o del tumore della pelle, anche se in questa fase c’è una caratteristica (l’ulcerazione, che avviene rapidamente) che è uno dei segni che fanno sospettare questo tipo di sarcoma , mentre negli emangiomi l’ulcerazione è un caso eccezionale e, nel caso degli emangiomi arterio-venosi di tipo nodulare, specialmente quelli periungueali, bisognerebbe associarla a infezione e insufficienza arteriale periferica. Un altro tra i tumori maligni di origine vascolare per il quale è necessario stabilire una diagnosi differenziale è l’angiosarcoma che è una lesione estremamente rara e di alta malignità di origine endoteliale e che si presenta in forma di placche o noduli emorragici, di colore rosso, blu, violaceo o nero, localizzati nelle parti molli (di qualsiasi organo) e più raramente nella pelle . L’eziologia dell’angiosarcoma è incerta. Si sono proposti come fattori eziologici: traumatismi, ereditarietà, predisposizione genetica, esposizione a radiazioni, infezioni di HPV 8, e malignizzazione di lesione preesistente nella pelle . Per quest’ultima eziologia, consideriamo che la diagnostica differenziale dell’angiosarcoma con il granuloma piogenico è imprescindibile. Gli emangiomi arteriovenosi devono anche differenziarsi dai leiomiomi delle parti molli. I cambiamenti secondari (calcificazione o degenerazione ialina o mixoide) non sono frequenti nei leiomiomi delle parti molli. Possono essere vascolarizzati e innervati, per cui in alcuni casi producono dolore parossistico. Quelli molto vascolarizzati possono confondersi anche per il loro aspetto con il tumore glomico o con l’angiopericitoma. Dockery e Wedel, nel 1979, presentarono un caso di angioleiomioma di localizzazione digitale. D’altra parte, Kershisnik et al, nel 1986, pubblicarono un caso di angiomiolipoma come variante istologica di un leiomioma calcificato nel piede. Nonostante questo, nell’istopatologia degli emangiomi arteriovenosi si osserva un derma con proliferazione di vasi capillari di neoformazione, di endotelio prominente e calcificazione. L’importanza di stabilire una adeguata diagnosi differenziale, da un punto di vista clinico, per la possibilità che un tumore apparentemente benigno possa essere maligno, e come si è indicato precedentemente, potenzialmente in metastasi, giustifica abbondantemente l’intervento chirurgico, che come minimo, permetterà un’appropriata e certa diagnosi. La rilevanza della diagnosi anatomopatologica viene considerata pertanto per la necessità di avere una diagnosi esatta del tumore estirpato che giustifica, a sua volta la biopsia o la rimozione del tumore. Ringraziamenti Al Dott. M.A. Margil Gomez, MD, Anatomopatologo, per la sua preziosa collaborazione nello studio anatomopatologico del caso presentato in questo articolo.n 33 il PODOLOGO in medicina n.177 gennaio/febbraio/marzo 2014 MEDICINA BIBLIOGRAFIA Yetkin H, Kanatli U, Guzel VB, Poyraz A. Multiple hemangiomas of the foot: a case report. Foot Ankle Int 2001;22(2):150-152. 2 Valero J, Gallart J, González D. Un tumor en el talón de difícil clasificación: hemangioma mixto, hemangioma arteriovenoso, angiofibroma o angioleiomioma. Podología Clínica 2012;13(4):102-106. 3 Wenster U, Happle R. Linear verruous hemangioma. J Am Acad Dermatol 2002;20(3):273-275. 4 Tan YY, Seah CS, Tan PH. Verrucous hemangioma: a case report. Ann Acad Med Sing 1998;27(2).255-257. 5 Walczak D, Klugman DJ. Squamous cell carcinoma of the hallux. The Foot. 1997 (7): 33. 6 Alcalay R, Alcalay J, Shiri J. Plantar verrucous carcinoma treated with Mohs micrographic surgery: a case report and literature review. 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